Riviera est sett2015 n113

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della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 113 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/ PD

Settembre 2015



della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 113 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/ PD

Primo Piano Economia, si riparte anche nel Nord-est? pagg.

Mira Naufraga il polo culturale di Villa dei Leoni

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pag.

Campagna Lupia L’autostrada Orte-Mestre ritorna in pista

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Camponogara, lavori pubblici al via

veneto in primo piano la buona SCuola entra in ClaSSe

Due incroci di Camponogara saranno rimessi a nuovo. Nel consiglio comunale di qualche settimana fa è stato deliberato il finanziamento per i lavori di completamento di due importanti incroci del Comune. pag. 12

Antonio Cammarata, Impegno in favore dei disabili

All’interno del giornale

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+80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it

L’informazione locale è sempre con te:

Antonio Cammarata nato a Catania e residente a Dolo è un geometra libero professionista ed è il presidente e fondatore dell’associazione “Mille Sogni” che svolge attività di promozione e utilità sociale. pag. 17

Settembre 2015

da pagg.

Tornado, la Riviera riparte dal turismo

Non sono mancati intoppi burocratici a Mira, con la richiesta ai dannegiati, di perizie asseverate che alla fine pagherà il Comune

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oltre due mesi di distanza dal passaggio del tornado, la Riviera del Brenta prova a rialzarsi grazie alla solidarietà e alla buona volontà di famiglie e aziende danneggiate. Gente che si è rimboccata le maniche ed è ripartita fra tanti sacrifici. Sono arrivati in solidarietà ai 3 comuni interessati dal passaggio della tromba d’aria, oltre700 mila euro in donazioni da parte di enti e privati. Una goccia nel mare del bisogno, ma

sempre un aiuto. Con il numero solidale 45500 sono arrivati quasi 100 mila euro in sms di solidarietà. Il bilancio della sciagura è infatti è stato di un 1 morto, 87 feriti, 432 case distrutte e danneggiate dalla furia del vento. I danni conteggiati dalla Regione, ammontano a 91,4 milioni di euro. Nel Comune di Mira gli edifici danneggiati sono stati 76, a Cazzago di Pianiga 225 a Dolo 132. Quindici le ville venete colpite, per quasi 17

milioni di euro di danni. Uno dei settori economici più colpiti negativamente dal tornado è stato il turismo. Per questo la Regione ha stanziato a 200 mila euro per rilanciare il settore. “La Riviera del Brenta - dichiara l’assessore regionale al turismo Federico Caner - sistema turistico territoriale che vanta la più alta concentrazione di ville storiche del Veneto, conta 95 strutture recettive. pag. 16

Editoriale

Migranti, un dramma senza confini

“L

di germana Urbani*

asciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.

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i nuovi consiglieri alla prova dell’aula

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Svelata “l’armonia del vero”

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news da laPiazzaweb 3

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate

di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia,

invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata:

Scorzè, nuovo volto per il centro città

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fine estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane

di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidio

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Apple tv e il sogno della casa sempre connessa Arriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica

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e tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200 euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno. Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera. La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fino a riuscire a controllare

e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fili. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfino vestiti e cibo. Nel 2020, di questo passo, si prevede saranno 30 miliardi. Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

Il BLOG DEL DIRETTORE Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/

ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.

EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvano

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TURISMO E SAPORI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite!

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Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

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Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione l’11 settembre 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese I DATI DI UNIONCAMERE Per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi

Riparte l’economia crescono i

di Alessandro Abbadir

Solo il 7,8% delle imprese venete vende online contro l’8,2% della media italiana

Il Piano operativo regionale 20142020 porta 600 milioni di euro, metà comunitari

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’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fine del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in difficoltà per motivi specifici. Agroalimentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al solito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro

i dati di ConfinduStria padova

Avanti adagio, qualcosa si muove

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vanti adagio, ma finalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un recupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confindustria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova - la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi accelerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fiscale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fiscale” annunciato dal premier Renzi, da finanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, N.S. soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”.

l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre imprese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture sufficienti, come nel caso della direttrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffico merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffico merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffico nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo

gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fine stagione hanno fatto registrare un andamento positivo, che si è riversato sul dato finale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fino al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.


Argomento del mese 5 Turismo

Estate 2015, il bilancio degli operatori

Il sole splende con qualche nuvola

consumi, è arrivata la ripresa Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”

Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori di Nicola Stievano

A

preoccupare sono i riflessi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e 733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fino agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno beneficiare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, significa che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.

E

state 2015 all’insegna del sole e non soltanto perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista “economico” per gli operatori turistici che possono tornare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai finora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fine luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fine stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fiscale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni promozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classificate” che sono imprese e per questo vessate dal fisco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risultati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera flessione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due velocità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fidelizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve flessione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi. Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazionale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza. Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.


6 Mira Ambiente Sono partite le assemblee informative in tutto il territorio comunale

Porta a porta, avvio fra le critiche Nella prima fase il nuovo sistema riguarderà i residenti di Oriago e Malcontenta di Alessandro Abbadir

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l porta a porta non è ancora iniziato e già il Comune di Mira è subissato dalle critiche. Arrivano tante assemblee organizzate dall’ente locale per spiegare il nuovo sistema che partirà dal 3 ottobre al Teatro Villa dei Leoni. Gli incontri sono distribuiti due al giorno, alle 18 e alle 20.30, fino a fine settembre. Al termine di ogni incontro, esibendo la lettera di invito, verrà consegnato alle famiglie il badge personale, necessario per accedere all’Ecocentro Veritas di Mirano e all’Ecomobile. Nei giorni successivi il personale di Veritas passerà per le abitazioni a consegnare gli appositi contenitori e il nuovo calendario per la raccolta differenziata. Ma c’è da dire che il sistema a molti non piace. A protestare sono comitati, commercianti e semplici residenti. Le forze politiche di opposizione lo avevano detto. Contro il sistema porta a porta erano state raccolte migliaia di firme in special modo ad Oriago. Il problema principale è la difficoltà della raccolta nelle aree condominiali in un comune di 40 mila abitanti come Mira, che ne è zeppo. Spariranno il sistema di raccolta attuale con i cassonetti a calotta e le campane del vetro e lattine, della carta e del verde. Tutto il territorio sarà coperto dal nuovo sistema entro la primavera del 2016. Nella prima fase il

Una assemblea informativa per il nuovo sistema di raccolta ad Oriago sistema riguarderà i residenti di Oriago e Malcontenta e una parte delle famiglie di Borbiago, Marano, Mira Porte e Gambarare, che saranno informati con una serie di specifiche assemblee. Gli amministratori di condominio sono sul piede di guerra. “Come si farà la raccolta – si chiedono – di 5 fra bidoni e bidoncini in un palazzone ad esempio con 50- 70 famiglie? Ci viene un incubo solo a pensare a come sarà gestita la raccolta dell’umido nei mesi estivi”. Stessa posizione del comitato “residenti piazza Mercato”. Da parte dei consiglieri di opposizione arrivano bordate pesanti. Un attacco specifico arriva dal consigliere del Pd Maurizio Barberini. “Va detto – spiega l’ex as-

NEWS In municipio

Si raccolgono firme per i referendum

L

’Associazione “Possibile” ha promosso 8 referendum sui temi della scuola, del lavoro, della democrazia e dell’ambiente. I quesiti referendari riguardano l’eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature multiple, l’eliminazione della legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, l’eliminazione delle trivellazioni in mare e del carattere strategico delle trivellazioni, il superamento della politica delle Grandi Opere, la tutela dei lavoratori dai licenziamenti e l’esclusione del de mansionamento, la tutela della docenza e dell’apprendimento per una scuola di tutti e non del preside-manager. Le firme si raccolgono fino al 26 settembre all’Ufficio Urp, il lunedì, mercoledì e venerdì. A.A. A Mira Porte

sessore, ora consigliere di opposizione per il Pd – che questa soluzione è la peggiore, rispetto al sistema a calotta per un territorio con la conformazione abitativa come Mira, dove ci sono nella maggiori frazioni e nel capoluogo, tanti condomini e poche villette a schiera e case singole. Abbiamo fatto uno studio in cui emerge che alla fine ai miresi il porta a porta costerà di più del sistema a calotta, perché ci vorranno più dipendenti Veritas”. I cittadini e le associazioni del territorio, sottolinea il Pd, avevano chiesto alla giunta grillina di poter fare un referendum anche on line su un tema così importante, ma dal Comune è arrivato un no secco.

Mostra su ville e velieri in miniatura

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na interessante mostra su “Ville e Velieri in miniatura” si terrà nella Sala Esposizioni dell’oratorio della Chiesa di San Marco Evangelista a Mira Porte. Saranno in mostra le opere di Lorenzo Bertocco, Roberto Citon, Giorgio Pennacchio e Renato Simionato. La mostra è aperta a settembre dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Per informazioni e visite di scolaresche www.lilliputcenter.it. L’ingresso è libero e c’è un parcheggio interno. A.A.

immigrazione Biciclettata solidale

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a Riviera del Brenta dice si all’accoglienza, e a Mira è stata organizzata una manifestazione “Uniti nella Solidarietà - Benvenuti in Riviera”. Una manifestazione voluta per dare il segno dell’accoglienza ai nuovi profughi. 60, che arriveranno dopo le critiche della Lega Nord, per la quale in Riviera “i migranti sono inopportuni con i problemi del tornado“. Per protestare contro l’arrivo dei profughi sarebbe dovuto arrivare il leader della Lega Nord Matteo Salvini. “La manifestazione che era in programma – spiega il segretario della Lega Nord Stefano Deppieri – è stata rinviata a data da destinarsi, cioè a quando avremo la conferma che Salvini parteciperà“. I profughi a Mira alla fine saranno 130, visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas, e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Taglio. A Fiesso ne saranno collocati 25 all’ex hotel Riviera, mentre a Dolo ce ne sono già decine ospitati alla struttura Casa a Colori. I nuovi migranti saranno ospitati a Malcontenta di Mira in via Malcanton in due alberghi della zona. Il sindaco Alvise Maniero aveva criticato

la loro collocazione a causa della eccessiva concentrazione degli stranieri in una unica località. “Le forze politiche e sociali della Riviera del Brenta – spiega il segretario del Pd Albino Pesce – con la manifestazione che hanno organizzato a settembre, hanno voluto rafforzare la solidarietà verso tutte le situazioni di bisogno senza distinzione. Non abbiamo bisogno di “guerre tra poveri”, di essere aizzati l’uno contro l’altro”. I migranti sono persone, sono uomini e portano con sé la loro storia, i loro diritti, la loro creatività, la voglia di rendersi utili, i loro vincoli familiari. Non calpestiamo la loro umanità”. C’erano per le strade di Mira anche i migranti che vivono nelle attuali strutture. “Hanno voluto partecipare – spiega Francesco Vendramin di Caritas – per dare un segnale di volontà di integrazione”. Hanno aderito alla manifestazione il Pd di Mira, Sel, Mira Fuori dal Comune, Spi- Cgil, Circolo Auser “Peppino Impastato”, Rifondazione Comunista, Associazione Mira 2030 - Mira On Air Festival, Volontari e ospiti di Casa San Raffaele, Noi per Mira, Anpi, Averiko, Emergency e Caritas. A.A.



8 Mira Amministrazione Dopo due anni di sperimentazione i gestori hanno deciso di recedere

Naufraga il polo culturale di Villa dei Leoni di Alessandro Abbadir

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aufraga dopo due anni il progetto di gestione del Polo Culturale di Villa dei Leoni a Mira. Avrebbe dovuto durare una decina d’anni. Non salta comunque per quest’anno la stagione teatrale. Dopo meno di due anni di sperimentazione di gestione unitaria del polo culturale di Villa dei Leoni, La Piccionaia e Coopculture hanno deciso di esercitare il diritto di recedere dalla concessione, così come era previsto nel bando di gara. All’origine della decisione la difficoltà da parte del Comune di adeguare in tempi rapidi gli spazi della villa alle più recenti norme sulla sicurezza. I gestori avevano in affidamento il Teatro, Villa dei Leoni e l’Oratorio. “Il persistere di questi impedimenti tecnici – hanno scritto i gestori al Comune di Mira – ha finito per incidere sul bilancio economico e quindi sulla sostenibilità del progetto stesso che prevedeva uno sviluppo pluriennale”. “Come amministrazione – dichiara il vice sindaco e assessore alla Cultura, Nicola Crivellaro – siamo molto dispiaciuti di questa scelta, ma ne comprendiamo le ragioni. Il bando prevedeva il pieno utilizzo delle strutture, un pieno utilizzo che per Villa dei Leoni non è al momento possibile se non a fronte di un investimento molto oneroso, oltre 200.000 euro. E’ una questione che si trascina fin dal tempo del restauro della villa. Un lavoro importante e positivo, ma che non è stato completato con il pieno adeguamento alle normative di sicurezza. Elementi, questi, che si sono ulteriormente evidenziati dopo l’avvio della gestione affidata a La Piccionaia e Coopculture”. La fine anticipata del contratto di gestione (prevista a metà gennaio 2016), non impedirà il regolare svolgimento della stagione teatrale. Il Comune con una deliberazione approvata a fine agosto, si è, infatti, mosso per individuare una soluzione che garantisca la continuità della programmazione fino al 30 giugno 2016, confermando la stagione di prosa serale (con un minimo di sette spettacoli nel semestre), il Teatro Scuola (13 spettacoli) e la rassegna Fami-

Territorio

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C’è difficoltà da parte del Comune ad adeguare in tempi rapidi gli spazi della villa alle più recenti norme sulla sicurezza

Villa Contarini dei Leoni glie a Teatro (3 spettacoli). Spettacoli che vanno ad aggiungersi a quelli già previsti da contratto con i gestori, così da garantire un numero di appuntamenti in linea con quello degli anni precedenti. La programmazione inizierà a settembre e durerà fino a maggio 2016, con la possibilità di acquistare da subito biglietti e abbonamenti. Primo appuntamento il 17 settembre alle 17 in Villa dei Leoni con la presentazione del programma di attività e di spettacoli destinati alle scuole. Per la copertura delle spese necessarie sono stati stanziati a bilancio 86.000 euro. “L’obiettivo – dichiarano il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Crivellaro – è quello di non disperdere e anzi di confermare gli ottimi risultati della gestione de La Piccionaia e Coopcul-

ture. In un anno e mezzo di attività, grazie a un bando che individuava nella cultura un’opportunità di investimento, hanno portato, da gennaio 2014 ad oggi, 14.000 spettatori a seguire le rassegne di teatro. Oltre 2.000 visitatori hanno usufruito delle attività culturali organizzate in Villa dei Leoni (visite guidate, laboratori per le scuole, attività didattiche per famiglie, centri estivi) e avuto 1.400 presenze con l’affitto degli spazi della villa per eventi privati e formativi, riunioni e convegni. Non solo, in questi mesi Villa dei Leoni assieme ad altre ville della Riviera, è diventata anche promotrice di marketing territoriale, ideando e coordinando il progetto VilleCard, la tessera sconto che offre la possibilità di visitare ville storiche del territorio a prezzi scontati”.

Editoriale

Migranti, un dramma senza confini di germana Urbani* segue da pag.

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... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accogliere tutti i poveri che potrebbe contenere. Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente. Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabilmente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini. Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associazioni e cittadini di buona volontà. La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le frontiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante. Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano stabilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua. Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan. Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare. Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve. E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami populistici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

A novembre

Le strisce blu spariranno da tutto il territorio comunale

diate strisce blu addio. Ad ottobre il Comune si avvia a dire addio alle soste a pagamento, cioè alle famigerate strisce blu. Ad annunciarlo è stato il sindaco Alvise Maniero, che ha sottolineato come questo provvedimento preso dall’ex giunta guidata dal sindaco Michele Carpinetti, non sia servito granché neanche in termini di entrate nelle casse dell’ente locale. Di fatto si è rivelato un flop dopo 4 anni di prova. Il Comune così è intenzionato a non rinnovare la convenzio-

ne con l’azienda Abaco che gestisce il servizio. I commercianti e il centrodestra sono entusiasti: “Avevamo detto dall’inizio – spiega il consigliere di Forza Italia, Paolo Lucarda – che le strisce blu si sarebbero rivelate un fallimento, ora ci danno ragione dopo 4 anni di battaglie. C’è da riflettere sull’ostinazione con cui l’ex giunta Carpinetti le difendeva”. Le soste blu (in tutto 294) si trovano a Mira Taglio nel parcheggio del municipio, con una trentina di posti. Altri 12 in via Gramsci, una

oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE

trentina in via Nazionale (la Brentana) fra via Gramsci e all’incrocio con via della Segheria. Poi altri posti sono sulla Brentana fra via Dante Alighieri e via Garibaldi, a ridosso del centro commerciale Mira Sole che ha già un grande parcheggio gratuito; in Riviera Silvio Trentin davanti a palazzo dei Leoni e il teatro. Oltre 50 in via Matteotti, ingresso via Mare Mediterraneo, in direzione del centro Vittoria. A Oriago sono a pagamento alcuni posti in Borgo Matteotti, piazzetta del cinema Italia,

inizio di via Risato Bellin e via Nazionale (la Brentana). A Mira Porte nella storica piazzetta settecentesca, infine oltre venti in Piazza Vecchia di Gambarare. Costano 30 cent ogni mezzora e 50 all’ora. Al posto delle attuali strisce blu il Comune è intenzionato a mettere soste con il disco orario. A.A.

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Mira 9 Lavori pubblici Realizzati in tempi rapidi interventi in via Lago di Albano e di Varano

Oriago, la viabilità cambia I sensi unici consentono la realizzazione di nuovi spazi parcheggio, percorsi riservati a ciclisti e pedoni di Alessandro Abbadir

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ono stati fatti in tempi rapidi lavori di riordino dei flussi di traffico in via Lago di Albano e via Lago di Varano a Oriago. Dopo una serie di sopralluoghi dell’assessore Orietta Vanin con i responsabili dell’Ufficio Tecnico comunale e della Polizia Locale, e dopo una capillare azione di informazione e dialogo con i cittadini residenti, i cantieri sono stati avviati. “L’obiettivo – spiega l’assessore Vanin – era quello di rendere più fluida e sicura l’accessibilità ai plessi scolastici dell’area, la scuola primaria “Elsa Morante” e quella

Scuole

dell’infanzia “Gianni Rodari”, migliorando la circolazione a tutto vantaggio dell’intera cittadinanza”. Con la nuova segnaletica orizzontale e verticale è istituito un senso unico in via Lago di Varano (con accesso da via Sabbiona), mentre via Lago di Albano è a senso unico (in direzione di via Sabbiona) nel tratto compreso tra l’incrocio con via Lago di Varano e via Sabbiona. L’adozione dei sensi unici consente la realizzazione di nuovi spazi parcheggio e di percorsi riservati a ciclisti e pedoni, garantendo una maggiore sicurezza agli alunni che si recano a scuola

(340 complessivamente) e ai genitori che li accompagnano. La nuova viabilità e partita per l’inizio dell’anno scolastico. Ma a Oriago, se alcune strade sono messe a nuovo, i problemi nel settore viario non mancano. L’ultima segnalazione è quella del segretario del Pd locale Giacomo Zanella. I vandali ha ricordato Zanella, hanno sfasciato un semaforo a chiamata in centro ad Oriago, e Zanellaha chiesto al sindaco e all’assessore Luciano Claut di sistemare il problema. “C’è una situazione di estremo degrado, pericolo e mancanza di sicurezza a Oriago - spiega

La elementare di Marano parte senza la classe prima

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settembre la scuola primaria “De Amicis” di Marano di Mira ha aperto i cancelli ai ragazzi iscritti nelle classi seconda, terza, quarta e quinta. Mancherà però la prima classe che purtroppo per carenza di iscrizioni quest’anno non si è potuta avere. In paese c’erano solo 8 bambini, per atti-

- per questo chiediamo un intervento di manutenzione straordinaria. Sollecitiamo dopo tante segnalazioni dei residenti un intervento urgente di ripristino del “semaforo pedonale” che si trova in via Risato Bellin. L’impianto è stato danneggiato nelle scorse settimane, ed è a penzoloni sul sostegno con i cavi elettrici a vista. Il problema è stato segnalato anche ai vigili urbani con l’invio di foto specifiche. Se capitassero incidenti

vare la classe ne servivano 13 al minimo. I bambini saranno portati alla elementare di Borbiago. L’assessore alle Politiche Educative del Comune di Mira, Orietta Vanin è chiara. “Ho ribadito – spiega l’assessore – che la scuola non poteva chiudere. Durante l’estate la scuola è stata anzi ridipinta e i locali sono stati risistemati per accogliere al meglio gli alunni. Del resto sulla continuità didattica a Marano ci sono state date piene assicurazioni sia dal dirigente scolastico provinciale che

anche gravi, riteniamo responsabile l’amministrazione. Quell’area del centro di Oriago è frequentata durante il periodo di apertura delle scuole da centinaia di studenti, alunni e genitori”. Nelle scorse settimane problemi di scarsa manutenzione delle strade erano stati segnalati anche in via Sabbiona, dove il manto stradale è un colabrodo. Anche in quel caso il rischio che qualcuno si faccia male, è davvero concreto.

dalla dottoressa Pilotto dirigente dell’Istituto Comprensivo di Mira”. “Come amministrazione – conclude l’assessore Vanin – siamo ora impegnati a dare il pieno appoggio al progetto di doposcuola richiesto dai genitori, come pure alle richieste e ai progetti che ci sono stati presentati delle dirigenti degli istituti comprensivi”. I genitori dei bimbi di prima elementare che dovranno andare a Borbiago hanno chiesto al Comune un aiuto per il trasporto dei bambini. A.A.


10 Mira Ulss 13 Approvato all’unanimità dalla Conferenza dei sindaci il bilancio sociale

Area sociale, tante novità in arrivo di Alessandro Abbadir

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’Ulss 13 punta su un’area sociale innovativa, fatta di progetti che promuovono non solo l’aspetto assistenziale, ma soprattutto quello della autonomia della persona. La presentazione di quella che può essere definita come una novità “culturale” è avvenuta a luglio, alla Conferenza dei Sindaci che si è tenuta a Mira, e in quella occasione, ha votato all’unanimità il bilancio sociale consuntivo 2014. Cioè una sorta di resoconto delle attività sociosanitarie (erogate o finanziate dall’Ulss, in parte o interamente finanziate dai Comuni e da un fondo regionale) previste nel 2014, e che sono state valutate alla fine dell’anno. Il bilancio sociale del 2014, rivolto alle fasce di popolazione più fragili, ammonta a circa 13 milioni e 700mila euro, di cui circa 6 milioni sono stati finanziati dai Comuni, circa 5 dalla Ulss e 1 milione invece è stato stanziato dalla Regione. Un tema questo sul quale rutti i comuni hanno sempre espresso grande interesse. “Di fronte ad un periodo storico difficile dal punto di vista delle risorse – ha detto Michele Maglio, direttore dei servizi sociali dell’Ulss 13 – l’Ulss e i diciassette Comuni della Conferenza dei Sindaci hanno garantito la continuità dei servizi previsti dai livelli essenziali di assistenza, scommettendo su nuovi progetti volti a promuovere l’autonomia delle persone”. Un esempio di tutto questo viene offerto dall’area disabili. Si tratta di quell’ambito sociale che assorbe la maggior parte delle risorse del bilancio, circa 10 milioni di euro, erogati per metà dai Comuni e per l’altra metà dall’azienda sanitaria dove sono assistiti circa mille utenti. Nel 2014, la Conferenza dei Sindaci aveva promosso una nuova forma di progettualità dal titolo “Percorsi alternativi ai Centri Diurni” che, in sostanza, puntava a rendere protagonisti i ragazzi disabili, sviluppando il più possibile la loro autonomia. Basti pensare al negozio Anffas di Oriago (via Pellestrina), dove alcuni disabili vendono i loro manufatti, oppure al progetto “Freedom” della associazione Engim di Mirano (via Murialdo), un laboratorio di falegnameria, dove alcuni ragazzi vengono inseriti in un ruolo attivo che supera la mera assistenzialità. Tra le altre aree, previste nel piano di zona dell’azienda Ulss, emerge poi quella della Salute Mentale (dove in questo bilancio viene esclusa tutta la parte sanitaria della Ulss e il lavoro domiciliare eseguito dai Comuni) che è stata finanziata con circa 1 milione e mezzo di euro. Un’area in cui l’offerta dei servizi è misurata a seconda della gravità dello stato del paziente. Nel 2014 la comunità alloggio di Santa Maria di Sala, è stata utilizzata a pieno regime e si è affiancata a quella già esistente di Camponogara. Altra novità del 2014, è il progetto “dell’amministratore di sostegno”,

Ci sono 13 milioni e 700mila euro, di cui 6 finanziati dai Comuni, circa 5 dalla Ulss e 1 milione invece dalla Regione L’ospedale di Dolo e Michele Maglio

una novità nata su iniziativa dell’associazione “Nostra famiglia” di Noale che ha promosso dei corsi in funzione proprio della formazione di questa nuova figura, che viene nominata dal giudice tutelare per sostenere e accompagnare le persone fragili nella amministrazione quotidiana. A Mira e Vetrego

Centri Sollievo contro la demenza

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’Ulss 13 potenzia il progetto “Intese”, una iniziativa a carattere regionale rivolta alle famiglie e ai pazienti con una demenza in fase iniziale. Una iniziativa che mette in campo più risorse per le famiglie e i malati, come ad esempio un Centro Sollievo di accoglienza a cui il paziente può afferire e svolgere delle attività insieme a degli psicologi e volontari. Si è deciso, di concerto con il Comune di Mira e di Mirano di attivare due centri, uno a Mira e un altro a Vetrego, che partiranno entro settembre. I Centri Sollievo propongono uno o due ingressi settimanali. Al loro interno i pazienti possono svolgere varie attività, che vanno dalla lettura all’orientamento spaziotemporale fino all’attività di laboratorio. Tutte attività che permettono a chi soffre di demenza di tener “viva la mente”, operazione importantissima che si affianca alla tradizionale cura farmacologica. Per partecipare al progetto “Intese”, completamente gratuito per questi pazienti, è necessario iscriversi. E’ possibile farlo, rivolgendosi all’Ufficio Servizi Sociali di Mira, Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Vigonovo, Spinea e al Centro Anziani di Oriago. Insomma, una soluzione attesa da anni dai pazienti interessati nel comprensorio.


Campolongo 11 Sicurezza stradale Infuria la polemica dopo un tragico incidente in cui ha perso la vita un giovane di 18 anni

“La Circonvallazione di Bojon va completata per evitare morti” Il sindaco Alessandro Campalto ha scritto alla Regione, chiedendo un incontro urgente all’assessore Elisa De Berti di Alessandro Abbadir

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n gravissimo incidente ha funestato la vita cittadina di Campolongo e Bojon a fine agosto. Un ragazzo di appena 18 anni ha perso la vita in uno scontro con un mezzo pesante in via Villa, la strada principale di Bojon. Un mezzo che in via Villa non sarebbe proprio dovuto esserci, se la circonvallazione di Bojon una opera cominciata dieci anni fa e ferma perché mancano 500 metri da sistemare, non fosse chiusa. Il sindaco Alessandro Campalto di fronte a questa disgrazia ha scritto all’assessore regionale Elisa De Berti chiedendo un incontro urgente. “Vogliamo spiegazioni – chiede il sindaco Alessandro Campalto – sul perché gli ultimi 500 metri della circonvallazione di Bojon non sono stati completati, e vogliamo sapere quando sarà fatto. Campolongo e Bojon non ne possono più di queste continue perdite di tempo. Con la circonvallazione completata, infatti, il traffico pesante sarebbe rimasto fuori dalla frazione”. La circonvallazione di Bojon è una strada

lunga circa quattro chilometri cominciata nel 2005, quando Regione, Provincia e Comune avevano firmato un accordo per la costruzione del sottopassaggio ferroviario. L’intervento doveva costare sette milioni e 230 mila euro, poi diventati otto. Sono passati 13 anni e l’opera è ancora incompleta. La strada, infatti, c’è, in gran parte, ma mancano la pista ciclabile e 500 metri di asfalto. Da tre anni la situazione non cambia. A rispondere dell’iter c’era l’ex assessore regionale Renato Chisso, poi finito nello scandalo Mose. Il Comune di Campolongo recentemente aveva avuto la rassicurazione dalla Regione che sarebbe stato aperto un nuovo bando di gara per assegnare i lavori mancanti. A complicare tutto, dopo che la Regione aveva promesso gli stanziamenti, è arrivato il provvedimento della magistratura che ha pignorato i fondi destinati a completare gli ultimi 500 metri. Intanto contro l’amministrazione è comparso sulla questione un volantino anonimo diffamatore. Il vi-

cesindaco di Campolongo Andrea Zampieri ha deciso di replicare, difendendo l’operato dell’amministrazione e del sindaco. “A Campolongo – spiega – abbiamo assistito negli ultimi tempi un acuirsi di queste dichiarazioni e atteggiamenti nei confronti del sindaco, vicesindaco e assessori. Da ultimo poi il volantino anonimo comparso in merito al tragico incidente all’incrocio tra via Rovine e via Villa denota una povertà d’animo, umana ed intellettuale sconcertante. Indipendentemente dalle ragioni che non hanno portato alla conclusione dell’opera questi atteggiamenti assolutamente non ci appartengono e ci sentiamo di dare la nostra solidarietà umana al sindaco Alessandro Campalto”. Sulla stessa linea il segretario comunale del Pd Stefano Molena. Molena, apre alle forze politiche responsabili e costruttive del Comune contro chi semina bugie con lo scopo di raccogliere qualche voto “Un brutto esempio di lotta politica – dice Molena – è il vigliacco attacco anonimo rivolto all’ammi-

nistrazione comunale da parte non si sa chi, che, speculando sul tragico incidente accaduto pochi giorni fa nella frazione di Bojon, vuole addossare al Sindaco la responsabilità della mancata conclusione dellay “circonvallazione di Bojon”. L’amministrazione ha messo in campo tutte le iniziative possibili nei confronti della Regione Veneto che è la vera responsabile del finanziamento dei lavori. Facciamo un appello a tutte le forze so-

ciali sane e responsabili del paese, affinché si lavori per superare le difficoltà esterne e si faccia il bene della comunità di Campolongo Maggiore”.

NEWS Infrastrutture

La proposta

Ulss 13

Il progetto per l’idrovia va avanti

“La ludoteca sia intitolata al piccolo Aylan”

I sindaci contestano il piano aziendale

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icurezza idrogeologica: il progetto preliminare per la realizzazione del completamento dell’idrovia Padova–Venezia procederà spedito, con la redazione degli studi di compatibilità sul territorio. A spiegarlo è Marino Zamboni portavoce del portavoce del comitato “Brenta Sicuro” che insieme agli esponenti della Riviera e del Piovese di Legambiente e al sindaco di Noventa Padovana Luigi Bisatto hanno incontrato a Palazzo Balbi in Regione, l’assessore all’ambiente Giampaolo Bottacin. L’iter per il completamento dell’idrovia, è ora alla progettazione preliminare che è stata assegnata un anno fa con bando di gara europeo. Fra le 7 ditte partecipanti, è vincitrice la ATI Spa fra Technital e Beta Studio. L’opera, se completata, costerà circa 450 milioni di euro. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti, consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. “L’assessore ci ha assicurato – ha detto Zamboni – che l’opera è fra le infrastrutture ritenute prioritarie dalla Regione per poter dare una risposta concreta al pericolo del dissesto idrogeologico. Prima di arrivare alla definizione però, il progetto preliminare che costerà alla fine 700 mila euro, dovrà essere implementato da studi di fattibilità”. “Proprio per il particolare interesse per l’opera – ha detto l’assessore – mi sono sentito con il professor D’Alpaos, che sta dando l’adeguato supporto tecnico a chi dovrà poi predisporre il progetto preliminare. Non c’è stata nessuna interruzione da parte della Regione, l’idrovia è nel piano di tre miliardi per il dissesto idrogeologico che abbiamo presentato per il finanziamento statale. I comitati hanno poi incontrato per confrontare le idee gli amministratori del Comune di Venezia, che non si sono dichiarati ostili alla realizzazione dell’opera. In modo più critico finora si è espresso il comitato Acque del Mirese che vede dei rischi di inquinamento per la laguna con questa operazione. A.A.

a sala della ludoteca della biblioteca di Campolongo Maggiore intitolata al piccolo Aylan, il bambino siriano annegato con la mamma ed il fratellino nelle acque turche, mentre insieme cercavano di arrivare nelle isole greche. Questa la proposta di Oriana Boldrin presidente dell’associazione “Mondo di Carta“ ed ideatrice del premio letterario per la legalità ed antimafia “Cristina Pavesi“. “Chiedo – scrive la Boldrin in una lettera inviata al sindaco – agli amministratori di Campolongo Maggiore, soprattutto al sindaco Alessandro Campalto, di intitolare la sala della ludoteca in biblioteca in ricordo del piccolo Aylan fuggito dagli orrori dell’Isis a Kobane e morto in mare, annegato. Chiedo al sindaco di attivarsi per questa intitolazione, che rimanga nella memoria dei bambini e degli adulti che frequentano la biblioteca, che si possa raccontare la storia di Aylan nella sua seppur breve vita, che molto ha da insegnare e far riflettere. Le storie dei migranti attuali ricordano altre nostre passate storie che però sembrano non aver insegnato nulla”. L’ente comunale alla richiesta di intitolazione della ludoteca in ricordo di Aylan non dice no. “E’ una buona idea – spiega il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto – che sarà valutata con attenzione nei prossimi giorni”. Insomma, un modo per far ricordare anche ai più piccoli che ci sono bambini meno fortunati di loro in fuga dalla guerra che vanno aiutati ed accolti. Intanto in Riviera non mancano le polemiche per l’arrivo di nuovi migranti. Il paese in cui le critiche fra forze politiche sono più feroci è quello di Mira. A Mira ci sono già 70 migranti, a cui se ne aggiungeranno altri 70. La Lega Nord aveva minacciato una manifestazione di protesta, ma invece ne è stata fatta una di solidarietà a favore da parte delle forze di centrosinistra e delle associazioni del territorio. A.A.

sindaci di centrosinistra in Riviera contestano il piano aziendale dell’Ulss 13 avallato dalla Regione e chiedono il blocco in atto dei trasferimenti dei reparti degli ospedali di Dolo Mirano. “In questo periodo - spiegano i sindaci Giampietro Menin di Camponogara, Alessandro Campalto di Campolongo, Federica Boscaro di Fossò, Caterina Cacciavillani di Stra, e Alberto Polo di Dolo - stiamo assistendo all’attuazione del piano aziendale redatto dal direttore Gino Gumirato. La politica regionale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medicointernistico-riabilitativo con 25 posti letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi. L’ospedale di Mirano sarà ad orientamento prevalentemente chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Sono scelte fatte contro la volontà dei sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese. In questi giorni si sta trasferendo Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano”. Per i primi cittadini ci sarà il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile oltre a Ecografia Diagnostica ed Interventistica. Rimane dubbia anche l’esistenza dell’ostetricia a Dolo. “Chiediamo - spiegano i 6 sindaci - il blocco dell’atto aziendale e l’interruzione di qualsiasi trasferimento di reparti da Dolo a Mirano e viceversa. E poi: conferma della classificazione dei presidi ospedalieri di Dolo e Mirano come ospedali di rete su due poli, garantendo per Dolo la natura di ospedale per acuti. Chiediamo di dare attuazione agli interventi di sistemazione del pronto soccorso di Dolo, attualmente sotto un tendone, la copertura del primario vacante del settore materno Infantile a Dolo”. A.A.


12 Camponogara Lavori pubblici Due incroci saranno rimessi a nuovo

La viabilità si rifà il look

In cantiere ci sono anche nuovi interventi per il rifacimento del tetto della scuola Don Milani di Roberta Pasqualetto

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ue incroci di Camponogara saranno rimessi a nuovo. Nel consiglio comunale di qualche settimana fa è stato deliberato il finanziamento per i lavori di completamento di due importanti incroci del Comune. Si tratta dell’incrocio tra via Arzerini e via Papa Giovanni XXIII nel capoluogo, e di quello tra via Papa Giovanni XXIII, via Crociata e via Silvio Pellico a Campoverardo. Entrambe le opere saranno realizzate con il sistema degli accordi “pubblico-privato”. Trascorsi i tempi strettamente necessari perché le delibere diventino esecutive e quelli burocratici - preliminari per preparare la necessaria documentazione, apriranno i cantieri e ben presto sarà completata tutta la viabilità lungo la principale via del paese. “Ci teniamo a precisare che ci stiamo muovendo per la realizzazione del marciapiede lungo via Arzerini – dice l’assessore ai lavori pubblici Antonio Fusato. E’ un’opera che, pur essendo di competenza della Provincia di Venezia (oramai ex-Provincia), questa amministrazione ha fortemente voluto per mettere in sicurezza il transito ciclo-pedonale lungo tutta la via fino all’incrocio in località ex Fogher. Non nego che stiamo incontrando problemi, soprattutto per avere il consenso dai frontisti per l’autorizzazione a usare il fronte strada delle loro proprietà per realizzare il manufatto, ma è nostra intenzione proseguire

La scuola elementare Don Milani a Camponogara comunque senza sosta. Il progetto è infatti a buon punto e presto sarà oggetto di approvazione, e di seguito inizieranno i lavori con l’abbattimento dell’immobile dell’ex Fogher, la cui area resterà acquisita dal Comune e sarà destinata al miglioramento della viabilità in quel punto”. In questo periodo sono stati destinati venti mila euro per l’acquisto di nuovi arredi per le scuole pubbliche. Questo intervento andrà ad aggiungersi ad altri trenta mila euro già stanziati l’anno scorso e che hanno permesso di ringiovanire e arricchire l’intero arredamento degli istituti scolastici. “Abbiamo appaltato anche i lavori di sistemazione del tetto della scuola Don Milani oggetto, nel corso dell’ultimo anno, di diverse infiltrazioni che hanno distur-

bato il normale corso delle lezioni – conclude Fusato. Questo intervento va ad aggiungersi a quello già completato sulla copertura della palestra, sempre della Don Milani, che soffriva, da tempo, degli stessi problemi. Non appena possibile, e patto di stabilità permettendo, continueremo anche con il resto della copertura fino al completo rifacimento”. Insomma, la viabilità di Camponogara si rifà il look con degli interventi che saranno in grado di dare delle risposte concrete ai problemi di automobilisti in transito e residenti. Bene anche gli interventi nelle scuole a ridosso dell’anno scolastico. Ciò ha permesso una partenza senza i consueti intoppi che si sono verificati a volte con l’inizio delle lezioni nelle aule.

Sociale

Una abitazione per i coniugi Pela’

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no spinoso caso sociale di Camponogara si è risolto. I coniugi Pelà sono stati sistemati in un appartamento di emergenza del Comune di Camponogara. La soluzione che è stata trovata dopo degli incontri in municipio fra il sindaco Giampietro Menin e i coniugi Stefano Pelà e Lina Xicato, assistititi dal “Comitato Marcopolo a Difesa del Cittadino” presieduto da Luigi Corò. I due avevano chiesto, con una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che per loro e le loro figlie venisse cancellata la cittadinanza italiana per poter diventare apolidi e usufruire in questo modo dei diritti e i trattamenti che sono previsti per chi è senza nazionalità e i profughi. La coppia da circa 2 anni, dopo aver avuto uno sfratto per morosità, sono stati ospitati nel corso del tempo da amici e parenti e alla fine in un agriturismo a Vigonovo. In conclusione però, non avendo un reddito fisso su cui contare, sono rimasti letteralmente in strada e costretti a dormire in macchina. Lina Xicato e una delle figlie che purtroppo soffrono già di gravi patologie, in queste condizioni rischiano di ammalarsi seriamente. “Con la famiglia Pelà - spiega il sindaco Giampietro Menin - abbiamo trovato una soluzione più stabile anche se non definitiva. Partirà poi un percorso che punterà all’inserimento dei coniugi nel mondo lavorativo. Resta il fatto che alloggi popolari da assegnare a Camponogara non ce ne sono. Quello che chiedo anche al Governo, è che lo Stato destini più risorse specifiche agli enti locali per andare incontro A.A. ad esigenze di questo tipo”.

NEWS L’iniziativa

Riparte l’Ottobre Pedagogico

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Camponogara si terrà la quarta edizione di Ottobre Pedagogico titolata: Contesti dell’educazione. La manifestazione è nata nel 2012 e ha lo scopo di garantire e promuovere una qualità educativa nel territorio sempre più amplia e approfondita, coinvolgendo le varie istituzioni e rispondere così, sempre con maggior consapevolezza, ai bisogni dei bambini e dei ragazzi di oggi. Gli appuntanti sono organizzati tramite alcune riflessioni di studiosi autorevoli sul panorama nazionale. Quest’anno sono stati inseriti anche un esperto di epigenetica dello sviluppo che studia il rapporto tra ambiente e cervello, e i laboratori creativi che vogliono dare l’opportunità a genitori, ragazzi, insegnanti ed educatori di continuare a credere e a impegnarsi per ciò che da sempre in una società rimane fondamentale: l’educazione. Mercoledì 7, il relatore Gianfranco Staccioli ha presentato la serata: I bisogni educativi dei bambini di oggi. Martedì 13 il relatore Ernesto Burgio: l’ambiente in cui vivono i nostri figli può condizionare il loro sviluppo cerebrale? Giovedì 22 Vito Mancuso: Che cosa vuol dire amare un figlio? Mercoledì 28 la relatrice Maria Rita Parsi parlerà dell’importanza dell’attività ludica nella vita dei bambini e dei ragazzi. Inoltre sabato 24 ottobre dalle ore 9 alle 12, a cura del professor Pittarello e delle insegnanti della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo “A. Gramsci”, saranno proposti dei laboratori creativi con l’argilla per i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado. “Fare questo, offre ai bambini l’opportunità di potenziare la loro creatività di vedere la realtà sotto diversi punti di vista - dice Maria Teresa Carraro, coordinatrice del dipartimento istruzione Università popolare e responsabile scientifica di Ottobre Pedagogico. Il tatto è un linguaggio legato all’esperienza, per tutti la comunicazione parte dal toccare”. Gli appuntanti si terranno alle ore 20.30 con ingresso libero. R.P.

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In pulmino per stare in compagnia

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a giugno di quest’anno, l’Auser di Calcroci, offre un servizio di trasporto ai cittadini che hanno bisogno di raggiungere la sede dell’associazione. L’associazione si occupa di volontariato sociale e propone, in via sperimentale, un servizio di trasporto gratuito con il pulmino Auser dalle frazioni alla sua sede. “Offriamo questo servizio a tutte quelle persone che non sono in grado o non hanno la possibilità di spostarsi con i propri mezzi, per trascorrere in nostra compagnia un pomeriggio di serenità e dare un calcio alla solitudine – dice il presidente Paolo Ruffato. Da noi si può partecipare a giochi di società, assaggiare le nostre specialità preparate dalle nostre brave volontarie e altro ancora, tutto all’insegna dello stare assieme. Nel periodo estivo abbiamo pensato di attivare questo servizio soprattutto per i cittadini che oltre alla comodità del trasporto hanno potuto trascorrere del tempo nella nostra sede climatizzata. Il servizio rimane comunque attivo tutto l’anno”. I punti di carico delle persone e gli orari sono: Premaore – Cornio Macelleria e Cantina, 13.20; Prozzolo davanti alla chiesa. 13.30; Camponogara Municipio, davanti alla chiesa, 13.40; Camponogara davanti banca Antoniana ore 14 e a Campoverardo, davanti al municipio 13.50. Il ritorno dal centro Auser è previsto alle 17.45. Durante l’estate, il servizio è stato utilizzato giornalmente da alcune persone che non hanno l’automobile o semplicemente non si fidavano a guidare con il grande caldo che ha caratterizzato la stagione. Gli orari e i posti di carico potranno essere modificati in base alle proposte e compatibilmente con i servizi in corso. Il progetto si inserisce nel contesto provinciale di trasporto e accompagnamento Stacco, attivo da quest’anno e anche per l’anno 2016. R.P.

Cultura

Università Popolare, al via le iscrizioni

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ono aperte fino ad ottobre le iscrizioni all’anno accademico 2015-2016 dell’Università popolare. “Abbiamo la speranza – spiega la presidente Giuliana Brun – che al di là delle molteplici competenze proposte condivise, vi sia la volontà e la lungimiranza di andare oltre ad esse, per farne un collante sociale dove l’identità, in primis quella di un territorio, si possa ritrovare per guardare comunitariamente insieme oltre il momento attuale. Vanno dei ringraziamenti, sempre molto sentiti e dovuti, alle molte persone che fattivamente si dedicano all’elaborazione del nuovo anno accademico, contraddistinguendosi per la mole di tempo dedicato. E cioè l’intero corpo docenti per la disponibilità nei confronti dei corsisti, e per quella dimostrata all’Università Popolare di Camponogara in quanto struttura associativa. E poi: la Regione Veneto per il patrocinio concesso e le amministrazioni comunali con cui si collabora fattivamente, ovvero Camponogara, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, Fossò, Vigonovo, Stra, Fiesso e Pianiga“. La presidente poi ricorda: gli istituti comprensivi dei comuni di Camponogara, Campagna Lupia e Stra, Fiesso, che condividono con l’Università Popolare di Camponogara, la mission. Le iscrizioni termineranno il 10 ottobre alla biblioteca di Camponogara. “Le decine di corsi si sono potuti realizzare grazie ai commercianti e gli artigiani i quali a dispetto del momento non facile, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno – continua la presidentessa. Ci sono poi decine di persone, che come di consueto, pur non comparendo nella Guida ai Corsi, forniscono un lavoro fondamentale ed insostituibile affinché ogni cosa, anche quella che può apparire la più banale e semplice, possa funzionare nel modo corretto”.


Camponogara 13 Solidarietà Iniziative per settimane legate a manifestazioni nel territorio

Serate danzanti per la solidarietà di Roberta Pasqualetto

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a Riviera del Brenta è stata colpita da un tornado che ha danneggiato gravemente abitazioni e attività commerciali di moltissime persone. In questa tragedia però abbiamo visto che l’unione delle persone può fare la differenza e, in casi terribili come questo, moltissimi hanno voluto contribuire, mettendo in gioco grande umanità e generosità. Associazioni, privati, comuni hanno creato delle iniziative per raccogliere fondi da destinare alla beneficenza di chi è stato danneggiato dal tornado. Il comune di Camponogara ha tenuto un evento in agosto e ne ha preparato un altro nel mese di ottobre; sempre all’insegna della beneficenza. A Prozzolo, il 2 e il 3 ottobre, si terranno due serate di solidarietà per aiutare i comuni della Riviera del Brenta. Le due serate a carattere teatrale, si terranno nella struttura parrocchiale preparata per la tradizionale sagra paesana di San Michele dal 18 al 29 settembre. “Utilizzeremo la stessa struttura della sagra per due serate dedicate alla beneficenza – dice l’assessore alle attività produttive Camilla Carraro. Il comitato che porta avanti gli eventi legati alla solidarietà, si collegherà alla sagra di San Michele con la preziosa collaborazione di chi organizza la sagra”. Questa iniziativa, è nata per volontà di alcune associazioni del territorio, dopo il grande successo ottenuto a Camponogara il 4 agosto scorso e ha visto una grande affluenza di pubblico e una buona raccolta fondi. L’iniziativa di agosto è stata fortemente voluta e organizzata dall’orchestra Enrico Marchiante e

La serata delle orchestre in agosto ha permesso di raccogliere 10.320 euro con la coordinazione dagli assessori Monica De Stefani e Camilla Carraro e il consigliere comunale Gianluca Angelon. Il pubblico ha assistito alla spettacolo con un’offerta libera e ha partecipato alla lotteria di beneficenza che proponeva oggetti delle vetrerie di Murano. La serata è iniziata con un momento molto emozionante e toccante: il suono del silenzio, seguito dall’Inno di Mameli e l’alzabandiera, il tutto contornato da un gioco di luci che proiettavano il Tricolore sulla facciata della sede municipale. E’ proseguita poi con l’intervallarsi di brani musicali cantati dall’orchestra Marchiante e numerose altre orchestre giunte (tutte gratuitamente) proprio per portare il loro contributo alla riuscita dell’evento. “Per Camponogara è stata sicuramente una serata ricca di emozioni e soddisfazioni, visto l’incasso ottenuto: 10.320 euro – conclude l’assessore Carraro – questa somma

Ci sono in programma spettacoli teatrali e iniziative natalizie per dare una mano a chi ha perso tutto andrà ad aiutare le popolazioni colpite dal tornado. Si auspica di raccogliere ancora fondi anche con le iniziative di ottobre e di ottenere un eccellente risultato come quello di agosto, ringraziando fin da ora tutte quelle persone, associazioni e commercianti, che si sono messe insieme per dare il loro prezioso contributo e aiuto a chi purtroppo in pochi minuti ha visto cambiare la propria vita. Queste persone hanno dimostrato che, nonostante la crisi economica, l’unione fa la forza”. Dopo l’evento di ottobre l’amministrazione sta già pensando di dare continuità alla solidarietà con un evento natalizio, da inserire nel mercatino di gusti e sapori che si tiene ogni anno a Camponogara. Pro Loco

Notte bianca, un successo

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’ stata un vero e proprio successo di pubblico e di partecipanti la seconda edizione della “Notte bianca” organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Camponogara. Una cinquantina di negozi sono rimasti aperti fino all’una di notte in tutto il capoluogo. L’evento si è tenuto in concomitanza con la tradizionale “Sagra di Maria Assunta” che ha visto la presenza di luna park e stand gastronomici e tante famiglie. “Ci aspettavamo - spiegano gli organizzatori - la partecipazione di almeno diecimila persone, siano andati addirittura oltre. Visto il successo, pensiamo di potenziare gli eventi durante la prossima edizione, balli caraibici e gran finale con i fuochi d’artificio a mezzanotte. Le notti bianche partite come iniziative dall’area del miranese si sono diffuse via via anche nella zona della Riviera del Brenta. Fra quelle partite c’è la notte bianca di Bojon e quella di Dolo. Sono eventi che solitamente si abbinano con sagre o altri avvenimenti organizzati dalle Pro Loco della zona. A.A.


14 Campagna Lupia Infrastrutture Il governo è intenzionato a inserire la Romea Commerciale nella Legge di stabilità

Ritorna in pista l’autostrada Orte - Mestre Il sindaco Fabio Livieri: “Meglio sarebbe raddoppiare l’attuale tracciato sul lato laguna. Si tratta di un progetto fattibile”. di Alessandro Abbadir

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l Governo ci riprova e riparte l’iter per l’autostrada Orte-Mestre. L’opera, infatti, dovrebbe essere inserita nella Legge di Stabilità e finanziata come opera prioritaria nel 2015- 2016. Ma dal territorio della Riviera arriva un no secco da parte di sindaci, forze politiche comitati e associazioni. Facciamo però un passo indietro. Il nodo da sciogliere per la Riviera si chiama innesto. Cioè, l’ultima parte del tracciato che nel progetto è ancora un’opzione aperta. La nuova Romea prevede la possibilità che l’opera da Codevigo continui fino a Lova di Campagna Lupia, attraversi questo paese (in tunnel) e poi vada verso Lughetto dove ci sarà la barriera. Da qui ci sono due scelte. La scelta A prevede che la Orte - Mestre dopo la barriera, continui in direzione dello svincolo di Roncoduro di Pianiga. per innestarsi con il Passante a ridosso del quale resta in piedi la creazione del polo direzionale del Veneto, e cioè Veneto City. La strada da Lughetto con questo tracciato proseguirà fino a Sambruson, per poi attraversare in tunnel la Riviera e il Naviglio per rispuntare a Roncoduro. Qui l’opera si innesterebbe con il Passante. La scelta B invece prevede che l’opera continui in direzione Giare e Malcontenta di Mira, costeggiando il tracciato dell’attuale Romea, passi il Naviglio all’altezza di Oriago di Mira, passi accanto a Forte Tron

a Ca’ Sabbioni e spunti a Villabona a Marghera proprio prima dell’attuale barriera, innestandosi così sull’attuale A4. La scelta è stata volutamente lasciata aperta finora, ma appare chiaro agli enti locali e ai progettisti, che il tracciato favorito resta quello A, cioè quello in direzione del Passante e di Veneto City. Precisa la posizione del sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri (centrodestra) che, però, rigetta anche lui la Romea Commerciale. “Una nuova autostrada come la vuole il governo – afferma Livieri – ormai non serve a nulla, è uno spreco di risorse e denaro e uno sfregio all’ambiente. Meglio sarebbe procedere al raddoppio dell’attuale Romea sul lato laguna. E’ un progetto fattibile, e che si può fare con un costo limitato rispetto ai 10 miliardi previsti per la mastodontica nuova opera”. Contrario a questo nuovo tentativo di rimettere in pista l’opera è pure il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara. “Quest’opera – spiega – è completamente superata. E’ stata pensata quasi 20 anni fa con volumi di traffico che sono cambiati completamente. Se prima pensavo che l’opera fosse sbagliata per l’innesto a Roncoduro, ora penso che sia una infrastruttura inutile. Meglio mettere in sicurezza l’attuale Romea. Vanno rivisti anche i sistemi di finanziamento. Il project financing è un metodo superato. Andava bene una quin-

dicina - decina di anni fa”. Calzavara chiede nuovi studi sul traffico che dimostrino e giustifichino l’utilità dell’opera. Non è solo il sindaco di Pianiga quello che ha detto no. I comuni di Pianiga, Camponogara, Mirano, Spinea, Mira e Dolo, e in parte anche Campagna Lupia hanno oppure contrastato l’opera con deliberazioni dei consigli comunali. Per il sindaco di Camponogara Giampietro Menin (Pd): “Quest’opera va fermata. Ogni tanto dal governo la reinseriscono nelle infrastrutture da realizzare

prioritariamente, ma così come è’ pensata porterà solo devastazione in Riviera”. Nettissimamente contrario alla Romea Commerciale è anche il Comune di Mira che con il sindaco Alvise Maniero negli anni scorsi ha partecipato alle manifestazioni indette dal comitato Opzione Zero. Lo stesso comitato chiede di mettere in sicurezza l’attuale Romea, prima di lanciarsi nella realizzazione di una nuova strada. Un no secco all’opera è arrivato infine anche dal sindaco di Dolo, Alberto Polo.

NEWS Territorio

Cacciatori autorizzati ad abbattere le nutrie

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e nutrie si riproducono a ritmi impressionanti e il comune di Campagna Lupia corre ai ripari, chiedendo aiuto a squadre specializzate di cacciatori. ”Con l’inizio della stagione venatoria autorizzeremo una quindicina di cacciatori all’abbattimento delle nutrie nel nostro Comune. E’ un’emergenza che va affrontata al più presto. Nell’area sud della laguna di Venezia e a Campagna Lupia le nutrie stanno facendo danni enormi a corsi d’acqua come il Novissimo, trivellando di fatto gli argini e divorando intere colture”. Ad annunciarlo è il sindaco Fabio Livieri che va nel dettaglio delle azioni possibili. “I cacciatori potranno sia usare le gabbie, sia abbattere le nutrie - spiega - con i fucili”. Sulla questione arriva anche la posizione del presidente di Federcaccia, Luciano Babbo. ”La Regione ha emanato le linee guida ai Comuni per il controllo, la cattura e la soppressione delle nutrie. Per fare un regolamento unico per la Città Metropolitana ci vorranno mesi. Intanto crolli degli argini dei fiumi e dei canali con l’arrivo dell’autunno sono un reale pericolo. Si deve intervenire nelle aree protette. Se non si agisce, si passerà da una stima delle attuali 200 mila nutrie in tutta la provincia a 250-300 mila con l’inverno. Chiediamo alla Prefettura di convocare i rappresentanti degli enti interessati, i Consorzi di bonifica, Genio Civile, Ulss, Ambiti territoriali di caccia, associazioni agricole, per dare avvio ad un accordo per la cattura e l’abbattimento delle nutrie con unico regolamento in tutta la Provincia”. L’allarme per le devastazioni delle nutrie era stato lanciato anche da associazioni come Cia e Coldiretti. Le nutrie da qualche anno ormai costituiscono un problema per i territori delle provincie venete. La loro prima apparizione è stata nell’area di Rovigo, poi si sono spostate sempre più verso nord fino a giungere in Riviera del Brenta e nel Miranese, ma anche nel Veneto Orientale. A.A.

Eventi

Società

Calcio a 5 in piazza, un successo

Stop alle Slot non stop

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apoluogo protagonista nelle scorse settimane con il calcetto a 5. Si è concluso con un successo importante in termini di partecipazione il 12° Trofeo serale di Calcetto “Campagna Lupia” e che contava anche l’11^ edizione del memorial “Biotto”. Dieci squadre senior e quattro pulcini, quasi un mese di incontri serali, oltre sessanta partite giocate. Molti sponsor, grande calore e, soprattutto, un’impeccabile organizzazione. Ecco gli ingredienti che, ben miscelati, hanno dato vita a delle serate che hanno visto sempre un folto pubblico che ha vissuto questi momenti di puro sport e divertimento, concedendosi il classico “paio d’ore” dopo cena in piazza, con gli amici di sempre e un buon gelato. Alla fine si ha visto due trionfatori: La Lupia Maggiore con la squadra dei pulcini e la Tintapiù per i senior (portandosi ora a tre trofei vinti). Non sono mancate neppure le congratulazioni agli arbitri, ma anche da parte degli arbitri che si sono complimentati (anche nei social) per l’ottima organizzazione e l’eccellente ospitalità ed accoglienza. Lancio di palloncini tricolori la sera della finale pulcini e fuochi d’artificio per la super finale, hanno concluso queste manifestazioni serali. Il primo cittadino Fabio Livieri, a capo dell’amministrazione che ha patrocinato l’iniziativa, era presente alle premiazioni, ricordando che anche nello sport si può e si deve essere solidali in momenti come quelli toccati alla Riviera del Brenta lo scorso 8 Luglio. “Ricordiamo - spiega il consigliere delegato allo Sport Renato Trincanato - che alcune serate sono state dedicate anche ad altri sport come il pugilato che ha visto una suggestiva piazza Matteotti con un ring d’eccezione. Gli organizzatori e la Pro Loco di Campagna Lupia ringraziano tutti gli iscritti al trofeo e tutto il numeroso pubblico presente ogni sera e da l’appuntamento al 2016”. A.A.

lt alle slot machine non stop. Questa l’iniziativa del Comune di Campagna Lupia che ha deciso di arginare le macchinette mangiasoldi. “Abbiamo deciso - spiegano dal Comune - di regolamentare un fenomeno che sta provocando danni sociali incredibili alla popolazione e che difficilmente è contenuto dagli esercenti. Nel nostro comune abbiamo censito circa 70 macchinette mangiasoldi. Ora abbiamo deciso di regolarne gli orari. Purtroppo nel corso degli ultimi anni chi è diventato dipendente dal gioco e dilapida interi patrimoni è aumentato”. Il consiglio comunale di Campagna Lupia ha stabilito così che le slot potranno funzionare solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. “Per far rispettare il provvedimento - spiega sempre l’amministrazione comunale - manderemo sul territorio i vigili. Verificheranno che i bar o i ristoranti accendano le slot solo agli orari prestabiliti. Se le troveranno accese fuori orario, daranno pesanti multe”. Un nuovo regolamento, inoltre, stabilisce che le macchinette mangiasoldi non possano trovarsi vicino a scuole o centri di aggregazione, come i centri per anziani o le parrocchie. Campagna Lupia segue l’esempio di Mira che su questo versante si era mosso con grande anticipo già negli anni scorsi con la giunta guidata dall’ex sindaco Michele Carpinetti. Una battaglia che poi ha raccolto il sindaco Alvise Maniero del Movimento 5 Stelle. Proprio a Mira, infatti, si è tenuta lo scorso anno una manifestazione provinciale contro la proliferazione di macchinette mangiasoldi. Premi e incentivi si pensano agli esercizi che ne limitano l’uso. A.A.



16 Approfondimento La ricostruzione Famiglie e aziende si sono rimboccate le maniche dopo il disastro a Mira, Dolo e Pianiga

Solidarietà tra aziende

Tornado, la Riviera riparte dal turismo

neon Stefanello riapre

Non sono mancati intoppi burocratici: chieste ai danneggiati perizie asseverate per centinaia di euro di Alessandro Abbadir

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oltre due mesi di distanza dal passaggio del tornado, la Riviera del Brenta prova a rialzarsi grazie alla solidarietà e alla buona volontà di famiglie e aziende danneggiate. Gente che si è rimboccata le maniche ed è ripartita fra tanti sacrifici. Sono arrivati in solidarietà ai tre comuni interessati dal passaggio della tromba d’aria, oltre700 mila euro in donazioni da parte di enti e privati. Una goccia nel mare del bisogno, ma sempre un aiuto. Con il numero solidale 45500 sono arrivati quasi 100 mila euro in sms di solidarietà. Il bilancio della sciagura è infatti è stato di un 1 morto, 87 feriti, 432 case distrutte e danneggiate dalla furia del vento. I danni conteggiati dalla Regione, ammontano a 91,4 milioni di euro. Nel Comune di Mira gli edifici danneggiati sono stati 76, a Cazzago di Pianiga 225 a Dolo 132. Quindici le ville venete colpite, per quasi 17 milioni di euro di danni. Uno dei settori economici più colpiti negativamente dal tornado è stato il turismo. Per questo la Regione ha stanziato a 200 mila euro per rilanciare il settore. “La Riviera del Brenta – dichiara l’assessore regionale al turismo Federico Caner – sistema turistico territoriale che vanta la più alta concentrazione di ville storiche del Veneto, conta 95 strutture recettive e oltre 1500 posti letto e ha registrato lo scorso anno oltre 200 mila presenze, rischia di scontare le immagini di distruzione e criticità diffuse da web e tv a seguito dell’eccezionale avversità atmosferica del luglio scorso. La Regione ha

quindi deciso di sostenere con un proprio contributo, un piano straordinario di comunicazione, informazione e promozione, a livello nazionale e internazionale, le eccellenze artistiche, architettoniche e culturali della Riviera per ristabilire l’ordinario flusso di turisti”. Il contributo è destinato in particolare ai tre comuni di Mira, Dolo e Pianiga, dove la tromba d’aria ha devastato o gravemente danneggiato alberghi, imprese, pubblici esercizi, oltre ai beni storici e monumentali. Il piano sarà pensato e realizzato dai tre Comuni con la regìa delle strutture tecniche regionali, il coinvolgimento delle associazioni di categoria del turismo e delle attività economiche, e sarà aperto alla compartecipazione finanziaria di tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Il contributo regionale sarà assegnato al Comune capofila in due tranches, la prima alla presentazione del piano e la restante

somma al rendiconto delle iniziative svolte. Intanto in fatto di solidarietà sono tanti i cittadini che hanno deciso di partecipare alla raccolta fondi per le vittime del tornado via sms. Sono già stati raccolti circa 100 mila euro. I soldi dal Governo, invece, secondo il governatore Luca Zaia “ancora non si sono visti”. Per partecipare alla gara di solidarietà bastava chiamare o inviare un messaggino al numero gratuito 45500. Non sono mancate però proteste a causa di intoppi burocratici. A Mira ad esempio il Comune per poter distribuire i fondi di solidarietà che ha messo a disposizione con un bando ad hoc, aveva chiesto come obbligatoria ai danneggiati, anche una perizia asseverata da allegare alla domanda. Una pratica che sarebbe costata loro centinaia di euro. Alla fine perà il Comune ha messo a disposizione i suoi tecnici per perizie gratuite.

La solidarietà fra imprese permette di far ripartire una azienda messa in ginocchio dalla furia del tornado. A raccontarlo è la titolare dell’azienda Neon Stefanello che si trova nella zona industriale di Dolo. L’azienda produce e installa insegne luminose da 45 anni. “La forza del tornado – spiega la titolare Sonia Stefanello – ha divelto la copertura dello stabilimento di circa 4.000 metri quadri. Il crollo ha provocato oltre 300.000 euro di danni e ha frenato la produzione proprio nel momento in cui, dopo un periodo di crisi, importanti commesse da evadere facevano sperare in una buona ripresa. Ci siamo sentiti abbandonati dallo Stato, puntuale solo nella riscossione dei tributi ma assente di fronte a emergenze di questo tipo. Le istituzioni non ci considerano una priorità, ci siamo dovuti arrangiare. A tenderci una mano è stata invece un’altra azienda, Colorificio San Marco SpA. Il suo contributo ci ha commosso e ci ha dato la carica per ripartire, più forti di prima”. Il Colorificio San Marco Spa con il presidente Federico Geremia ha fatto una grossa donazione in denaro all’azienda in difficoltà permettendogli di ripartire A.A. subito.

SOlIDARIETA’ ASSOCIAZIONE FAMIglIE TORNADO

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iamo nati per aiutare e aiutarci, soprattutto con tempestività in totale collaborazione con le istituzioni con cui siamo in contatto costante, perché le famiglie così dolorosamente colpite sia materialmente, sia psicologicamente, possano tornare al più presto almeno a una parvenza di normalità. L’emergenza non è finita. L’emergenza è adesso”. Queste le parole di Francesco Gislon, cittadino dolese, che è stato nominato presidente della “Associazione Famiglie Tornado 8/7/2015” che si è formata nelle scorse settimane. A far parte dell’associazione sono la maggioranza delle famiglie colpite residenti in tutti i comuni martoriati dal tornado: Dolo, Mira e Pianiga. A supportare l’associazione, in qualità di soci sostenitori e garanti della trasparenza i volontari del cuore, giornalisti, amministratori, professionisti. L’associazione ha anche aperto un conto corrente (Iban IT 84 V 02008 36081 000103867145) per le donazioni e un sito internet: www.famiglietornado.it. “Un grazie di cuore – prosegue Gislon – a tutti coloro che ci hanno sostenuto finora in ogni modo, a chi ha aspettato la costituzione dell’associazione per devolvere il ricavato degli eventi”. Grandissima è stata, infatti, poi la “macchina” della solidarietà che si è attivata in queste settimane e continua a lavorare. Dalla creazione di gruppi su Facebook per aiutare le persone in qualsiasi ambito (raccolta fondi, recupero di materiale edile, di mobili, di vestiti), alla nascita dei “Volontari del Cuore”, dei “Volontari Clandestini”, alla vendita di maglie e gadget e all’organizzazio-

ne di manifestazioni, eventi e convegni che si sono svolti in tutto il Veneto (concerti, partite di calcio benefiche, la giornata degli abbracci, cene, feste, regate solidali, il tour dei bikers veneti) per raccogliere fondi e tenere alta l’attenzione sulle necessità delle famiglie colpite dal tornado. Anche le associazioni di categoria, enti bilateriali, camera di commercio, singoli Comuni del territorio si sono attivati a sostegno delle imprese, dei lavoratori e anche dei cittadini che sono stati colpiti dal tornado. Nelle prossime settimane gli eventi solidali proseguiranno. Per citarne alcuni “Più forti del tornado 2” il 2 settembre a San Stino di Livenza, 3 settembre Serata della Solidarietà alla Sagra di Cazzago, 4 settembre cena e musica con “Tutti insieme per la Riviera” organizzata dalle associazioni “Naturalmente Noi” e “Amicizia e Cultura” al ristorante “I Canarini a Borgoricco”, il 6 settembre il concertone “Note per la Riviera” a Sambruson di Dolo, il 18 settembre “Rialzati Riviera Run” corsa podistica a Dolo e il 19 settembre un G.P. concerto in piazza Mercato a Dolo.


Personaggio 17 Solidarietà La storia del presidente dell’associazione “Mille Sogni” di Dolo

Antonio Cammarata, l’impegno in favore dei disabili I prossimi appuntamenti sono in programma il 27 settembre con la Festa della Famiglia alla “Casa a Colori” e il 5 dicembre al Cinema Italia a Dolo di Roberta Pasqualetto

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ntonio Cammarata è nato a Catania il 15 luglio 1983 ed è residente a Dolo. Antonio è un geometra libero professionista ed è il presidente e fondatore dell’associazione “Mille Sogni” di Dolo. L’associazione svolge attività di promozione e utilità sociale e, da qualche anno, promuove iniziative ed eventi volti alla raccolta fondi per l’acquisto di attrezzature utili ai ragazzi con disabilità nel territorio. “Da qualche tempo avevo l’idea di lavorare con i disabili perché avevo capito che era una cosa di cui c’era bisogno. Poi, cinque anni fa, ho cercato altre persone che sposassero la causa e le ho coinvolte nel progetto. Questo impegno è, a tutti gli effetti, un secondo lavoro non retribuito, ma di cui vado fiero. Portare a termine un progetto di solidarietà non ha prezzo e lo farò sempre con entusiasmo, gioia e gratuitamente come ho fatto finora”.  Quante persone partecipano all’associazione? “Siamo quindici volontari operativi, tutti di Dolo”.  Riconoscimenti? “Abbiamo avuto numerosi riconoscimenti da parte di associazioni importanti quali la Pro Loco, e tantissimi patrocini da parte di enti, comune, provincia e regione. Premi veri e propri non ne abbiamo ricevuti, ma per noi la cosa

che conta di più è il sorriso che ci regala un ragazzo disabile quando riconosce il nostro aiuto”.  Per quanto riguarda il Ceod di Dolo cosa è cambiato dopo il tornado? “Adesso più che mai hanno bisogno del nostro aiuto. Dopo tre anni di iniziative avevamo acquistato il pulmino che permetteva ai quindici ragazzi del centro di interagire con la cittadinanza che li circondava. Il centro si trova in località Cesare Musatti, una zona che è stata attraversata dal tornado, la struttura e il pulmino sono stati danneggiati. Ma questo non ci ha abbattuti e abbiamo allacciato rapporti con altre associazioni del territorio quali i “Volontari del Cuore” e “Gli Amici di Salzano” che ci stanno aiutando moltissimo. I ragazzi del Ceod non hanno perso solo il pulmino, e dunque la possibilità di muoversi liberamente come facciamo noi normodotati, ma anche altro materiale che si trovava all’interno della struttura e che provvederemo a riacquistare grazie alle prossime donazioni e iniziative. Ne abbiamo già organizzate due di importanti: il 27 settembre alla Casa a Colori di Dolo con la Festa della Famiglia e il 5 dicembre al Cinema Italia a Dolo con lo spettacolo di Natale”.

Antonio Cammarata

Cosa pensate delle collaborazioni? “Per raggiungere gli obiettivi abbiamo collaborato con quasi tutte le associazioni presenti nel territorio dolese perché solo facendo rete si possono ottenere le cose. Credo fortissimamente nella collaborazione e siamo disponibili a qualunque iniziativa possa avere un riscontro positivo sul sociale. Annoveriamo anche collaborazioni con associazioni nazionali tipo Ail e Anlaids”.  Delusioni? “Ci sono alti e bassi, questo vale per tutte le iniziative e per tutte le associazioni. Bisogna guardare avanti e porsi continui obiettivi concreti da raggiungere. Io ragiono così, sono di poche parole”.  Soddisfazioni? “Di recente, dopo il tornado, i ragazzi del Ceod di Dolo sono stati spostati in altre strutture, ma per questioni di spazio non tutti assieme. Quando sono andato nel centro di Salzano, ho incontrato uno di questi ragazzi che appena mi ha visto, mi ha accolto con una gioia grandissima. Mi sono commosso dall’affetto che mi ha dimostrato e ho capito la sua condizione lontano dalla struttura usuale e da tutti i suoi amici”. 

Proggetti? “C’era l’intenzione di attuare un progetto che coinvolgesse le scuole elementari e medie del territorio, ma dopo il tornado sono cambiate le priorità. Quindi per adesso ritorniamo a occuparci del Ceod e, tra qualche mese, quando le cose saranno più tranquille, riprenderemo in mano il progetto”.  Se dovesse fare un appello quale sarebbe? “Fare volontariato dà tante gioie, bisogna provare per credere. Personalmente lo faccio da cinque anni e, ogni anno, mi rendo conto di quanto sono accresciuto. Si deve dare, ma poi si riceve anche tanto”. Per maggiori informazioni www.associazionemillesogni.it 


18 1 Cultura provinciale Pittura Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook

Sandro Varagnolo, protagonista a Milano Presente con una sua nuova opera fra i venti selezionati tra gli oltre 10mila partecipanti di Eugenio Ferrarese

cm non trattata e dipinta con tecnica ad olio dal titolo “Demetra”. L’opera (in foto), un emivolto femminile che rappresenta una divinità greca, la Dea madre nutrice della gioventù e dell’agricoltura, è frutto di un’elaborazione della tecnica ad olio con resa realistica, ma allo stesso tempo sfrutta o meglio evidenzia le anomalie del legno e delle sue vicissitudini terrene. Nei mesi scorsi il pittore chioggiotto è stato protagonista di altre importanti iniziative espo-

Cortometraggi laboratorio cinematografico con Andrea Segre

“CuCinema”, nove giovani videomaKer di CHioggia protagoniSti alla moStra del Cinema di venezia

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cortometraggi di “Cucinema” sono andati alla Mostra del Cinema di Venezia. I ragazzi protagonisti del laboratorio cinematografico, organizzato dal regista Andrea Segre con la partecipazione speciale di Don Pasta, hanno visto alcuni estratti dei loro video proiettati sugli schermi del Lido. Nel corso del laboratorio i nove giovani videomaker chioggiotti Andrea Storchi, Damiano Ballarin, Elena Spanio, Enrico Arrighi, Enrico Meneghelli, Giulia Vianelli, Laura Sambo, Luigi Pinton e Sara Pigozzo, hanno puntato i riflettori non solo sui luoghi caratteristici, ma anche sugli ambienti più intimi e nascosti di Chioggia e della sua laguna. La riprese delle ricette della cucina tipica sono diventate occasione di incontro con le voci e i canti quotidiani di una città che si racconta attraverso la pellicola. In tavola un ricco menù dalle “sepioline in umido”, ai “caparossoli in cassopipa”, dalla “succa fritta” ai “peoci fritti alla grappa” per finire con “polenta e cioccolato” e con i “sugoli”. “E’ un’opportunità imperdibile ed unica per i nostri ragazzi che dopo aver saggiato sul campo la professionalità di un grande regista come Andrea Segre, hanno potuto partecipare in prima persona alla 72ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – spiega l’assessore alla Cultura di Chioggia, Alessandra Lionello – Un traguardo importante non solo per loro, ma per la città tutta che si trova coinvolta direttamente in questo circuito internazionale”. E’ stata inoltre selezionata, dai direttori artistici Andrea Segre e Giorgio Gosetti, in base alle candidature creative presentate, la giuria popolare accreditata alle Giornate degli Autori. Per Chioggia sono stati scelti Graziella Todaro, Alessandro Tiozzo e Giorgia Boscolo Meneguolo e per Pellestrina Giovanni Scarpa e Paola Stefani. I cinque giurati contribuiranno a decretare il titolo più amato di quest’anno. Sara Boscolo Marchi

sitive. Dal 12 al 19 maggio Varagnolo era tra i partecipanti alla quarta edizione de “I colori dell’arte”, una rassegna di arti visive con selezione ed esposizione finale a Salerno presso le Antiche Scuderie del seicentesco Palazzo Genovese. La segreteria organizzativa presieduta da Bruno Di Cerbo, presidente dell’associazione Il Castello e ideatore della manifestazione, ha comunicato a Varagnolo l’assegnazione di un Premio Pittura, con targa dedicata, su segnalazione della giuria tecnica, conferito per la corrente “Iperrealismo”, con motivazione “per l’energia della sua arte”. Le opere scelte dall’organizzazione di Salerno erano due olii su tavola, uno dal titolo “vanitas entomologica” recentemente esposto nella personale primaverile di Padova, l’altro “I Superbi” su assi di legno, lavoro che è stato esposto anche a Chioggia durante l’evento ChioggiArte lo scorso anno, che riprende un elemento architettonico della città lagunare. Varagnolo è assai soddisfatto di questi recenti riconoscimenti che lo incoraggiano sulla strada intrapresa per ciò che riguarda un tipo di pittura legata a temi profondi e sicuramente non astratti, slegati da un’appartenenza territoriale, ma fortemente agganciati all’animo umano e al suo ambiente.

Scultura

la moStra del Cavarzerano giorgio longHin ad aSSiSi

P

restigiosa trasferta per lo scultore di Cavarzere, l’architetto Giorgio Longhin. E’ stata inaugurata lo scorso 13 settembre ad Assisi, presso il Santuario di san Damiano, la mostra “Incanto. Francesco e Chiara nelle sculture di Giorgio Longhin”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, in concomitanza con l’avvio della 52esima edizione della Festa del cantico e dell nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”. La mostra è aperta al pubblico fino al prossimo 11 ottobre e si può visitare dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Info www.giorgiolonghin.com

La locandina della mostra

Chioggia

edoardo marCon È tornato a... CaSa Con una nuova moStra di pittura e SCultura

L

a chiesetta di San Martino a Chioggia all’inizio del periodo estivo ha ospitato la mostra di pittura e scultura di Edoardo Marcon. L’artista chioggiotto pur avendo un lungo curriculum, segnato dalla sua attività anche internazionale nell’ambito delle decorazioni con importanti commissioni in storici palazzi e ville collaborando con il figlio Davide, da tempo non era presente con una personale nella sua città. Le opere di Marcon spaziano attraverso le varie forme espressive dell’arte, ma con una predilezione per il Tromp l’Oeil acquisita grazie anche al costante studio di questo particolare genere di pittura a cui si accompagna l’improvvisazione e la fantasia: si passa così da soggetti che hanno affinità con le storie mitologiche, le antiche favole, il dinamismo della natura e dei suoi animali colti nel movimento – cavalli, uccelli… - armonizzati in un contesto che si potrebbe definire “teatrale”. Di grande qualità anche l’alto livello tecnico evidenziato nell’abilità di realizzare affreschi, sculture, pitture e decorazioni sempre alla ricerca di nuovi spunti originali. Eugenio Ferrarese

Il progetto Giorgio Gosetti e Andrea Segre per le Le giornate degli autori

Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo I l cinema più che mai protagonista dell’estate chioggiotta quest’anno. Dopo il grande ritorno delle proiezioni di film all’aperto presso la scuola G. Pascoli, l’assessore alla Cultura di Chioggia Alessandra Lionello, il 20 agosto ha inaugurato la rassegna cinematografica “Laguna Sud, Il cinema fuori dal Palazzo”, un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori. Promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’iniziativa ha interessato Chioggia, dal 20 al 24 agosto, e Pellestrina, dall’11 al 13 settembre. La Laguna ha abbracciato idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipendente. Terra e acqua, acqua e terra dove si sono specchiate le immagini del miglior cinema indipendente, dove il cinema ha offerto spunti per pensare e discutere, ma anche per ritrovarsi insieme sotto le stelle. “Ci ha spinto in questa strampalata impresa – dicono i curatori del progetto - l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di restituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi dal Lido e magari non ha mai

messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”. Piazza Duomo a Chioggia dal 20 al 24 agosto è diventata il teatro en plein air della proiezione di pellicole che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine stessa delle Giornate degli Autori. Dal canadese “C.R.A.Z.Y.” di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano “Indebito” di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per “La donna che canta” di Denis Villeneuve e “La mia classe” di Daniele Gaglianone. Durante la serata finale della programmazione clodiense Donpasta (“Artusi Remix”) ha presentato al folto pubblico dell’Auditorium San Niccolò la proiezione degli elaborati prodotti dai giovani video maker chioggiotti che avevano partecipato al laboratorio “Cucinema” diretto da Andrea Segre dal 21 al 24 agosto. A Pellestrina, invece, l’antica Remiera di via Zennari ha ospitato tre serate-evento con film e personaggi delle Giornate degli Autori, tra cui l’anteprima italiana de “I sogni del lago salato” di Andrea Segre. “Con questo evento Chioggia si inserisce

Città di CHIOGGIA

in collaborazione con

I

l pittore chioggiotto Sandro Varagnolo ha esposto una sua opera alla mostra dei vincitori della Biennale d’Arte Internazionale Contemporanea di Facebook, sezione iperrealisti, che si è tenuta presso la galleria Art Studio 38, a Milano fino al 14 Settembre. La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook è stata ideata e organizzata dal critico e storico dell’arte Giorgio Grasso, già curatore della 54° Biennale d’Arte di Venezia, ed ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 10.000 artisti di tutte le nazionalità. Con votazione mista, pubblico di Facebook, rivista specializzata d’arte “Art” e Giuria Tecnica, sono state realizzate delle classifiche di vincitori divisi per categoria. I vincitori di ogni categoria hanno così ottenuto la possibilità di esporre in mostre collettive in varie gallerie nel territorio nazionale. Risultato decimo della categoria di iperrealismo, Sandro Varagnolo è stato invitato assieme ai primi 20, a partecipare alla collettiva esposta alla Galleria Art Studio 38 a Milano, proprio nel periodo in cui la metropoli lombarda è assai affollata dai numerosissimi visitatori dell’Expo internazionale. In questa occasione Varagnolo ha presentato anche un nuovo lavoro: una tavola di recupero di 87X48

in breve

FONDAZIONE CLODIENSE O.N.L.U.S.

LAGUNASUD il cinema fuori dal Palazzo 20 - 24 agosto 2015 Chioggia Piazza Duomo ore 21.00 ingresso libero Laguna Sud. Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente, dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere, ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.

Giovedì 20

Venerdì 21

Sabato 22

Domenica 23

C.R.A.Z.Y.

LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)

LA MIA CLASSE

INDEBITO

Serata finale

di Daniele Gaglianone Italia, 2013, 92’

di

con la partecipazione di

Italia, 2013, 87’

di Denis Villeneuve Canada/Francia, 2010, 139’

Valerio Mastandrea, un po’ attore e un po’personaggio, è il maestro che dà lezioni a una classe di stranieri in Italia. Un regista li convince a mettere in scena se stessi... Un esperimento avvincente tra realtà e finzione, divertente e commovente. La rivelazione delle Giornate degli Autori.

Vinicio Capossela interpreta il “rebetiko”, una delle musiche che hanno costruito l’identità moderna della Grecia, portando con sé il dolore dell’esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita. Lo specchio della Grecia di oggi.

di Jean-Marc Vallée Canada, 2005, 127’ Dal regista premio Oscar per Dallas Buyers Club, la storia di una generazione: un cammino sorprendente a tempo di musica che porta un ragazzo a comprendere la sua vera natura e lo spinge a tentare di farsi accettare dalla sua famiglia. Il primo, grande successo delle Giornate degli Autori.

Dal regista rivelazione di Prisoners e Sicario, un vortice tra sentimenti e thriller, continenti e generazioni. Due fratelli, dal Canada al Medio oriente, vanno alla ricerca delle loro radici e si scontrano con la durezza di una terra dove la guerra e la rivolta sono la realtà quotidiana. Candidato all’Oscar per il miglior film straniero.

Andrea Segre

Lunedì 24

Donpasta (Artusi Remix).

21.24 agosto

Laboratorio Cucinema diretto da Andrea iscrizioni

Segre

biblioteca@chioggia.org

La locandina dell’iniziativa

www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com

all’interno di un circuito internazionale che ne aumenta indubbiamente il prestigio culturale – commenta l’assessore alla Cultura, Alessandra Lionello - Grazie all’intuito del regista Andrea Segre, che si dimostra una presenza importante per la città, il progetto Laguna Sud offre una risposta concreta e di alto livello alla mancanza strutturale di cinema a Chioggia. Mi auguro che la collaborazione avviata quest’anno in via sperimentale con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia possa crescere e consolidarsi, diventando un appuntamento fisso per la nostra città S.B.M.


Sport 19 2 Negli Stati Uniti Grande risultato della 17 enne di Oriago su K1 e Sprint

Canoa, Giulia Formenton campionessa del mondo di Alessandro Abbadir

G

iulia Formenton, 17 anni atleta del Canoa Club Oriago, si è laureata nelle scorse settimane campionessa del mondo under 23 nella specialità del K1 classica a squadre a Bryson City sul Nantahala River nel North Carolina (Usa). Le altre due compagne di squadra di Giulia che, con lei, hanno vinto l’oro, sono state Mathilde Rosa di Palazzolo sull’Oglio e Costanza Bonaccorsi di Firenze. Dietro le italiane sono arrivate le tedesche e le svizzere. La gara è stata condotta in modo tatticamente perfetto. Dopo il successo nella gara classica, la stessa Giulia Formenton, del Canoa Club Oriago, assieme alle compagne, ha bissato il successo mondiale anche nella specialità sprint con un tratto di 300 metri corsi a cronometro con il tempo di 1’ 18” 55. Anche nella corta distanza le italiane si sono dimostrate le più forti, davanti alle francesi e alle tedesche. A capo della spedizione azzurra, in veste di tecnico responsabile del settore junior e di team leader dell’Italia, c’era Alessandro Berton, allenatore del Canoa Club Oriago. Berton è entusiasta dei risultati. “Non erano gare facili, sulla carta sapevamo - dice Berton,- di potercela giocare, tuttavia le avversarie, tedesche e francesi in particolare, erano davvero molto temibili. Le nostre

neWS atlete hanno interpretato al meglio le gare, non perdendo mai la concentrazione e sono riuscite a spuntarla per poco più di un secondo sulle avversarie, quanto è bastato per diventare campionesse del mondo. Giulia è la più giovane della squadra, ma ha dimostrato grande maturità nel gestire gare così impegnative. Non era facile riconfermarsi dopo la vittoria nella gara classica, tuttavia è riuscita a mantenere i nervi saldi e a non sbagliare quanto era stato stabilito nella tattica di gara. La vittoria sulla squadra francese è stata di soli 10 centesimi. A dimostrazione dell’alto livello delle avversarie”. Non è la prima volta che il Canoa Club di Oriago regala medaglie europee e mondiali. Soddisfatto pure il presidente del Canoa Club, Paolo Zanardo. “La nostra società - spiega - è un orgoglio per tutto lo sport veneziano. Sforna ogni anno giovani campioni mondiali italiani ed europei”. Intanto una gran festa per Giulia e le ragazze del Canoa Club di Oriago si terrà a sulle acque del Naviglio del Brenta e il 20 settembre si terrà l’11ª edizione del trofeo regionale Cavalier Lucarda. Sul ponte del Naviglio a Oriago è comparso uno striscione celebrativo della sua vittoria negli Stati Uniti.

CIClISMO. gran premio Città di Cartura per esordienti

al via il “trofeo d’autunno”

E

’ cominciato a fine agosto il “Trofeo d’Autunno”, il più “vecchio” circuito di mountain bike a livello italiano, la cui nascita risale al lontano 1988. La manifestazione, organizzata da Luciano Martellozzo e Giuseppe Clementi, prevede lo svolgimento di nove tappe che toccheranno le province di Venezia, Treviso, Vicenza e Rovigo. Un circuito organizzato sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana e mirato non solo agli amatori, ma soprattutto alle categorie giovanili, arrivando fino agli Allievi ed Esordienti. In particolare le categorie coinvolte saranno: esordienti maschili 1’ anno e 2’ anno, esordienti femminili, allievi maschili 1’ anno e 2’ anno, allieve femminili, junior maschile, junior femminile, elite, under 23, donne unica, masterelite, master 1, master 2, master 3, master 4, master 5, master 6. “Ecco le conferme del 2015 – dice Luciano Martellozzo – la sdoppiatura delle categorie giovanile divise in primo e secondo anno, in tutte le prove. Sinceramente le gare del Trofeo d’Autunno sono indicate per queste categorie, e si dimostra come l’impegno societario sia legato alla promozione”. Ritorna pure il Gran finale con la kermesse tra i master e con le premiazioni finali in villa Farsetti a Santa Maria di Sala. Altra novità è la tappa di Cismon del Grappa, oltre alla conferma della tappa storica di Sant’Anna di Chioggia. Anche quest’anno previsti tre premi speciali: il “2° Trofeo Luca Zambenedetti” che sarà consegnato al miglior master con più vittorie di categoria, il “12° trofeo

Mauro Santello” che andrà alla società con il maggior numero di atleti schierati in tutto il circuito e il “9° trofeo Fabio Basso” alla rivelazione dell’anno tra gli junior. Questo è il calendario completo del Trofeo d’Autunno 2015: 30 agosto Motta di Livenza (Treviso) “6’ Xc della Motha”, 6 settembre Selva di Trissino (Vicenza) “9’ Gnocco Bike Trofeo Moving”, 20 settembre Torre di Mosto (Venezia) “9’ Trofeo Sotto la Torre” (campionato provinciale di Venezia) e (finale Veneto Cup), 27 settembre Cismon del Grappa (Vicenza) “XC della Val Brenta”, 4 ottobre San Stino di Livenza (Venezia) “15 Trofeo tra Livenza e Malgher” (campionato provinciale di Venezia), 11 ottobre Adria (Rovigo) “13’ Granfondo Su e zo per i fossi”, 18 ottobre Sant’Anna di Chioggia (Venezia) (campionato provinciale di Venezia), 25 ottobre Rottanova di Cavarzere (Venezia) “21 Gran Premio tra Adige e Gorzone”, 8 novembre Santa Maria di Sala (Venezia) – Kermesse finale Trofeo d’Autunno e premiazioni. Per informazioni: www.venetomtb.it. G.P.

D

Podismo

maratonina di meStre, un SuCCeSSo

omenica 13 settembre si è tenuta la sesta edizione della Maratonina di Mestre - Correre insieme. L’evento è stato organizzato dalla municipalità di Mestre in collaborazione con l’associazione culturale Rosso Veneziano, l’Uisp di Venezia e il Circolo ricreativo Cragenerali asd. La gara si è disputata su strada e ha proposto tre diverse distanze: corsa podistica non competitiva e aperta a tutti, anche Nordic Walking, con due percorsi di 6,5 km e 13,5 km e una corsa competitiva di 21 km. La partenza è stata, in Piazza Ferretto a Mestre. Il percorso della gara si è snodato lungo i punti più importanti del territorio mestrino, all’interno del comune di Venezia. Gli organizzatori si sono posti l’obiettivo di far vivere un giorno di festa e di sport nei luoghi più caratteristici, e anche meno conosciuti, della città, valorizzando i parchi e il centro storico. Il percorso è stato prevalentemente pianeggiante e interamente asfaltato. La manifestazione si è svolta indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Anche quest’anno la maratona ha sposato la beneficenza e ha collaborato con le finalità di Avapo ed Emergency a cui, come lo scorso anno, devolverà l’eccedenza delle entrate. I costi dell’iscrizione sono diversi in base al percorso: percorsi non competitivi 13,5 o 6,5 Km - Quota individuale era 5 euro e per la 21 km da 10 a 15 euro in base alla data d’iscrizione. Per informazioni si può seguire la pagina facebook “Maratonina di Mestre” e il nuovo sito www.maratoninamestre.com R.P.


20 1

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti

Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”

A

ltro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre. A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più correttamente, di stabilizzazioni. Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo finale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad introdurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti. In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila studenti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diventata terreno di scontro politico, con il governatore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,

la voCe del SindaCato Salvatore Mazza, segretario regionale della Flc - Cgil

a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia. “La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - marginalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanificandone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affidato”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costituzione affida la competenza esclusiva alle Regione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la definizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica e del numero di istituti. Infine Zaia contesta “la fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”. Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato. “Ci sono tutte le condizioni - aveva affermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”. L’esponente An della Giunta Zaia, in

oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE

particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti assegnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Ufficio scolastico regionale. Considerati insufficienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commentato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”. Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea. “Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo sposato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozione per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade. Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.

“nuovi organiCi? gli effetti Si vedranno Solo nel 2016”

“L

e nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti. Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infine dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”. Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inverso cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”. Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono nettamente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla figura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno. A.A.

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Il Veneto in primo piano 21 1 La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena sufficiente ciò che si è visto” Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

di germana Urbani

“N

essuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione scolastica complessiva che sfiora i 2000 alunni e i 200 dipendenti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma firmata dal Governo Renzi.  Come inizia questo anno scolastico dopo l’operazione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma? “Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fine agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustificazioni che reggano. L’affanno delle assunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, particolarmente inefficiente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.  Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose? “Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle finestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.  Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà? “Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.  Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi istituti grazie alla fase C della maxi assunzione? “Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’inefficienza di una amministrazione e la superficialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fine novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”  Come giudica la riforma nel suo complesso? “Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa altro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fino ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la flessibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei docenti. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedimento si recuperano risorse umane e finanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fioroni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.  Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei dirigenti. Che ne pensa? “L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.  Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”? “Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tutto sufficiente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.  Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale? “Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed efficiente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocrazia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profilo economico e professionale”.


22 4 Il Veneto in primo piano Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene

Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi di germana Urbani

E

’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo accelerava sulla riforma della Buona scuola, più i messaggini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupazione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comunicazioni per spiegare che nulla di quanto viene propagandato è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifiutarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli strumenti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino figlio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un

bambino figlio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’ufficio scolastico della Diocesi di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Camera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divulgazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento specifico al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratificata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straordinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato

recentemente approvato, la partecipazione attiva alla settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, promossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha finanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono contenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensificazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.

la voce della politica

la regione: “neSSuno Spazio in aula per ideologie deStabilizzanti”

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voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consigliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’articolo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei figli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Veneto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intrapresa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è figlia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma definita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole venete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni preventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità G.U. alcuna nell’educazione scolastica”.

NO All’IDEOlOgIA gENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCUOlE Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”

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isto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, difficilmente il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via ufficiale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimozione “il vero problema, non la soluzione”. Ma lo avrebbe fatto anche in via ufficiosa e più specifica durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzettino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materiale in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro figli”. Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento firmato dall’ufficio per la pastorale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della riflessione, non solo i libri che parlando di matematica finiscono per descrivere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-

ta di firme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola. Una evidente strumentalizzazione criticata dalla diocesi, che punta però nella sua riflessione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’argomento. “Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’ufficio don Lorenzo Celi in una intervista al settimanale diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiegazioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri allarmistici da cui le famiglie escono disorientate. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non possiamo trovare spazi di dialogo?”. G.U.



24 1 Voci da palazzo Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle

“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta” Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni di Nicola Pavan

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l padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia.  Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffici di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata soddisfatta”.  A proposito di compensi, che ne è della crociata contro costi della politica? “Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrticolare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta.  Quali i primi risultati che avete ottenuto?

“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuola che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricorso sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato.  Altra sfida che attende al varco la Regione è la riforma della sanità. “La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una riforma mastodontica che influirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, consapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azienda zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei

veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul territorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Significa poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”.  In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto? “È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Europa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso ironico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi partiti, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”.  In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35

Jacopo Berti

“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere” euro ad immigrato. Il conflitto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clandestino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infine chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfitta della nostra posizione geografica, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.

la consigliera veneziana M5s

l’uniCa voCe di CHioggia diCe “Stop alla Corruzione”

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om’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto: chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo? “Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, artigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di

Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”.  Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano? “Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il territorio, la necessità di un efficiente sistema ferroviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confinanti. Ritengo che l’isolamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifica anche molte potenzialità economiche. Trovo che la necessità più

urgente sia quella di mettere in sicurezza la Romea. Inoltre condivido la battaglia per far ritornare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme bacino di utenza che serviva e la difficoltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasformazione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del territorio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fiume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di aumento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.

 Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale? “Sono principalmente tre. Reddito di cittadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni imbarazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e finché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-

Erika Baldin tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vigili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immigrazione”. O.J.


Voci da palazzo 25 1 Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero

Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo di germana Urbani

L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto

zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la mancanza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappresentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-

Movimento cinque stelle

“troppa fretta. Si riSCHia di improvviSare”

I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori” vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver finalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.

n quarto d’ora a testa. Neanche il tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissione le istanze del territorio. Così si sono svolte a palazzo Ferro-Fini le audizioni dei rappresentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie venete. Molti incontri in una manciata di ore, per ascoltare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale. “E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Moretti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefonicamente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprimere fino in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofinanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulteriormente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.

gruppo Tosi in Consiglio

“UNA RIFORMA EPOCAlE: NESSUNA AZIENDA ZERO”

“C

i sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una divisione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confini arbitrari. La gente si muove su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima soluzione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”. “Già la faccenda è abbastanza intricata – concludono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-

Alessandra Moretti, Pd

U

L

’efficienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero. “La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - risponde alle finalità di unificare e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sanitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nessun dato ufficiale sulle aperture degli ambulatori in orario serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulatori serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fiume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripensamento territoriale delle ULSS stesse. Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-

L’opinione

“CI PREOCCUPA lO “ZERO FONDI” PER I DISABIlI!”

“A

pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cucina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.

zienda Zero e zero fondi per i disabili”. La riflessione arriva dai consiglieri tosiani Negro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economico-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle disposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autorizzata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’assegnazione di un contributo alle province del Veneto quantificato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con figli disabili sensoriali continuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-

dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”. “I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori assistenziali di rimanere senza lavoro”.


veneta 26 1 Cultura provinciale Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fino a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

AI MUSEI CIVICI

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento di Laura Organte

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illa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e paesaggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di Luisa Turchi, in esposizione fino al 30 novembre. Un percorso scandito da sessantacinque magnifici dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, provenienti da importanti collezioni. Due i filoni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nelle sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete domestica delle case, nell’affaccio alle finestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversazioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eternati da una pittrice di fama europea dalla vocazione paesaggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

TEATRO E MUSICA

Un’opera di Felice Casorati mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da influssi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro. La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atemporali silenziose e rarefatte, di luce riflessa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “impressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fino a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel filone del sintetismo decorativo ed espressionista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea. a cura di Laura Organte

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fino all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architettonico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBRE Arriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRA La mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 settembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fin da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

Felice Casorati: il percorso dagli esordi padovani

Napoleone Nani: Passeggiata sul lago

Ciardi: Vele in laguna

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a non perdere l’antologica dedicata Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana del Novecento. La mostra, in esposizione fino al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannodare i fili con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: figlio di un ufficiale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza. L.O.

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

“Le ali di un sognatore” Da Zara, avventura in volo D

ebutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il documentario di su Leonino Da Zara, pioniere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’anticipazione del docufilm diretto da Mauro Vittorio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campagna di Ronchi, al confine con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografica aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insieme al sostegno di Regione e Fondazione Cariparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento. “E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, morto senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è intrecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”. Leonino Da Zara dedicò la sua vita

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara avventurosa principalmente al volo, impegnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi. Eroe della prima guerra mondiale, campione di automobilismo ma anche scrittore e filantropo, dalla vita sentimentale burrascosa, Leonino ha donato terreni e denaro, trovandosi alla fine ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita finalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personaggio così complesso” ricorda il regista.


Turismo 27

1 Turismo SÌ, viaggiare Alto Adige

I Pizzinini, la Val Badia nel cuore di Renato Malaman

S

e vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1850. Il Rosa Alpina nacque come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edificato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografica, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asburgo. La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigianato. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomitica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza. In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” raccontando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpina di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegiato di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di semplici appassionati della montagna. L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci figli di Michelangel) e di suo figlio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamente percepibile. Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la contraddizione di doversi arruolare e vestire la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fine della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelangel dopo il conflitto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aperto a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa. L’occasione della vita capitò in un momento drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il 1939 gli altoatesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesini che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Michelangel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto

La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpina l’albergo di San Cassiano nato come pensione e oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europa trae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangel che dopo la prima guerra mondiale capì che il turismo era il futuro della valle

ALCUNE IMMAGINI STORICHE DELL’HOTEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO E DELLA FAMIGLIA PIZZININI CON IL CAPOSTIPITE MICHELANGEL E I SUOI DIECI FIGLI. QUI SOPRA, DA SINISTRA: HUGO PIZZININI CON LA SUA FAMIGLIA, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER E PAUL PIZZININI, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE FRA I RELAIS & CHATEAUX. NELLE DUE IMMAGINI PIÙ RECENTI: L’ESTERNO DEL ROSA ALPINA, IL 5 STELLE LUSSO DI SAN CASSIANO, E UNA CAMERA DELL’HOTEL

Il suo ottavo figlio Paul completò l’opera negli anni Ottanta scommettendo sul lusso come gli suggerì saggiamente suo padre L’azienda, ora guidata dal nipote Hugo ha un altro fiore all’occhiello di prestigio: il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schifferegger. Così da affittuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire. Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olimpiadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè avvalersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a differenza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome po-

polare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti, intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine. In pochi anni l’albergo da pensione di paese divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wupperthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era risposato con Daniela Steiner dopo il lutto della

perdita della prima moglie, ricorda che papà Michelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profilo tirava. Il segreto per fidelizzare i clienti è quello di offrire loro quello che vogliono. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hubertus”, dove opera Norbert Niederkofler (animatore di tutte le iniziative di valorizzazione gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al figlio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel comprende anche una suite, in realtà un appartamento, su cui si favoleggia molto, poiché ospita

spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profilo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’utilizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelettrica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolomitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizzazione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.


dei nostri amici

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L’ESPERTO

A nimali

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IL VETERINARIO

Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*

www.lapiazzaweb.it/category/animali A cura del dott. Gildo Baroni

I vermi intestinali del cane e del gatto

Educazione e cani (prima parte)

“Educato correttamente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa affermazione dell’umorista americano Ford contiene una grande verità, ovvero educare un cane significa prima di tutto educare se stessi a capire il proprio amico a quattro zampe, imparare a conoscerlo, a rispettarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di seguire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispettare le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’attività che riguarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fondamentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quotidiana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e addirittura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educativo, io consiglio di rivolgersi ad un professionista appena il cane arriva a casa, sia che si tratti di un cane adottato già

Con il patrocinio di

adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sottoposto ai vaccini): impartirgli sin dall’inizio corrette abitudini è senza dubbio più semplice rispetto ad una rieducazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatto. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addirittura obbligatoria, se si vive in città o se si tratta di cani impegnativi che mal guidati possono diventare difficili da gestire e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal proposito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto timoroso che scappa. Collegandoci alla massima iniziale, non dimentichiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gestito e ben voluto dalla collettività.

Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intestinali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo: 1. Ascaridi: sono i vermi intestinali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase finale della gravidanza e con il latte materno. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I vermi si insediano nell’intestino dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avviene prevalentemente attraverso le pulci. 3. Tricuridi: infettano animali di tutte le età. Gli adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. Le larve possono anche entrare nell’organismo attraverso la pelle o trasmesse con

*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa

il latte materno. Le verminosi intestinali rivestono particolare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove possono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fino ad arrivare, in caso di infestazioni massive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggetto. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infestazione non mostra sintomi particolari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, dimagrimento e diarrea di varia entità. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglottidi della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intestinali il veterinario di fiducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi ottimi prodotti, compresse o creme per via orale, fialette da applicare sulla cute o soluzioni iniettabili contro i parassiti più comuni. Normalmente effettuando un paio di trattamenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ulteriori terapie.

Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: gildo.baroni@clinicaveterinariabaroni.com

ADOTTAMI APO è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.

CORTEZ è un segugio maschio sterilizzato. E’ strepitoso!! Buono, coccolone e socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie anche con bambini.

LILLA è una meticcia sterilizzata, taglia media. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in difficoltà. E’ un cane a cui piace tanto stare in compagnia delle persone.

MASCÒ è un meticcio di taglia media. Adora stare in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie composte da adulti. Venite a conoscerlo!

GAUGUIN è un meticcio sterilizzato, taglia piccola. Ha un passato difficile. E’ timido e discreto, gli piace molto andare a passeggio e si lascia toelettare, è adatto a famiglie con altri cani, adolescenti e/o persone anziane. MAX è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ di grande compagnia, maestoso ed esuberante. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa. E’ l’ideale per chi vuole un cane con cui svolgere attività fisiche, ludiche ed educative.

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SHARON è una meticcia di taglia media. E’ allegra, energica e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ un cane che adora svolgere attività all’aria aperta. Un vero spreco che sia qui in Rifugio!

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diritto stradale

diritto civile

Danno da vacanza rovinata

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Avv. Fabiola Fara - studio legale Fara pesetti

on il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve per il disservizio. affrontare il problema del danno cagionato al turista In caso di mancato godimento della vacanza, il predall’impossibilità di godere pienamente del viaggio giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o godere solo parzialmente del soggiorno. ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il viaggiatore. contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i dell’inadempimento di controparte. quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli Il danno esistenziale subito, invece, non può essere inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga- determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere fornire la prova dello stress subito a causa del mancato o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il al momento dell’acquisto del soggiorno). turista manifesta al rientro alla vita quotidiana. Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu- equitativa. zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio- prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rienne perduta. tro dal viaggio. Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email farapesetti.studiolegale@gmail.com

fiscalita’, norme e tributi

a cura di A.P.I.V.

“Fermo tecnico e qualificazione del danno” Cass. 11515/2013 Studio Trevisan di trevisan susanna

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on la sentenza n. 11515/2013, la Corte di cassazio- al contrario, preferibile che ogni danno (quindi anche quello ne è intervenuta su un caso di richiesta di risarcimento da fermo tecnico) vada provato. La corte di legittimità ritiene danni da fermo tecnico. Il tribunale di Roma, si era che il ricorrente non abbia colto la ratio decidendi della sentenpronunciato in senso negativo, affermando che nel caso di za del tribunale di Roma, la quale si fonda sull’insussistenza specie il fermo tecnico avrebbe potuto essere concesso solo di un danno da fermo tecnico e sulla considerazione che dalla se il danneggiato avesse dimostrato di avere effettuato degli mancata riparazione del veicolo si debba desumere la relativa interventi di riparazione del veicolo. Il successivo ricorso in indisponibilità dello stesso. L’assenza della riparazione esclucassazione, quindi, verteva principalmente sulla presunta vio- de l’indisponibilità del mezzo e, di conseguenza, esclude lazione e falsa applicazione degli artt. 1223, 1226 e 1227 anche la sussistenza di un danno da fermo tecnico. La Corte c.c., così come richiamati dall’art. 2056 c.c. in relazione di cassazione rileva che il ricorrente si sia limitato a dedurre alla domanda di liquidazione del danno da fermo tecnico. un’asserita violazione di legge e un vizio motivazionale che, Il ricorrente contestava l’orientamento assunto dal tribunale, tuttavia, non incidono direttamente su quanto statuito dal ritenendo che il danno da fermo tecnico fosse desumibile tribunale di Roma. Per tali motivi, la Corte di cassazione ha dall’indisponibilità del mezzo, a prescindere dall’effettiva ne- ritenuto che le contestazioni mosse dal ricorrente dovessero cessità di dover riparare materialmente l’autovettura inciden- essere ritenute prive di pregio. La sentenza n. 11515/2013 tata. La Suprema Corte ammette che il proprio orientamento della Corte di cassazione fa il punto sulla giurisprudenza di in più recente prevede la possibilità della liquidazione equitativa tema di qualificazione del danno da fermo tecnico, ponendosi del danno da “fermo tecnico” anche in assenza di prova l’ambizioso obiettivo di individuare un punto fermo nel dedaspecifica, tuttavia, traendo spunto dalla fattispecie in esame, lo di orientamenti giurisprudenziali. evidenzia anche come il proprio orientamento maggioritario Hai delle domande inerenti a questo argomento? induca a ritenere superato l’opposto orientamento,ritenendo, scrivi a diritti@lapiazzaweb.it Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunistica Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - info.trevisan@libero.it

diritto tributario

Il ravvedimento operoso 2015

La prescrizione delle tasse

- dopo 2 anni: sanzione del 4,2%; ontinuando nella nostra disamina dei rimedi esperibili - Oltre 2 anni: sanzione del 5%; nell’ ipotesi che Vi siate trovati nella situazione di aver Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della omesso un pagamento dovuto all’ Erario, o di esserVi dimenticati una scadenza, parleremo, questo mese, del rime- sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare dio, c.d. del “Ravvedimento Operoso”. Anche su tale Istituto anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a la legge di Stabilità 2015 ha inciso profondamente, con la partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere conseguenza che, da quest’anno, i contribuenti possono sana- effettuato e sino al giorno di effettivo versamento. In pratica, con le nuove regole il Fisco concede la possire i mancati versamenti fiscali, con sanzioni ridotte, senza limiti di tempo, e che le cause ostative all’utilizzo del ravvedimento bilità di ravvedersi anche senza limiti di tempo, con sanzioni operoso vengono limitate al solo caso in cui al contribuente sia sempre ridotte, al massimo il 5% e la sanzione piena, del stato già notificato un atto di liquidazione o un avviso di accer- 30%, resta applicabile esclusivamente nel caso di accertamento (con la conseguenza che un contribuente che abbia tamento. In conseguenza, dal 31 Dicembre 2015 viene subito un’attività di ispezione e verifica da parte dell’ Agenzia abrogato l’istituto dell’acquiescenza integrale ai Pvc, gli inviti o della GdF, potrà ancora usufruire del ravvedimento opero- al contraddittorio e a tutti gli atti definibili emessi dall’Agenzia so per sanare la propria posizione, prima che il conseguente delle Entrate (non preceduti da Pvc o invito). Naturalmente, oltre al versamento dell’imposta e della accertamento gli venga notificato). I termini per usufruire del sanzione, in misura ridotta, il contribuente dovrà versare ravvedimento e le relative sanzioni, così divengono: - Pagamento entro14 giorni: sanzione dello 0,20% gior- anche gli interessi di mora, calcolati al tasso legale annuo a partire dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere naliero; effettuato e sino al giorno di effettivo versamento - dopo 30 giorni: sanzione ridotta del 3%; - dopo 90 giorni: sanzione ridotta del 3,3%; Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it - dopo 1 anno: sanzione del 3,75%; A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi delle Venezie Centro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Creditizia - Amministrazione del Personale – Successioni Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vittoria 97 - Info: apivtrieste-confesercentipartner@yahoo.it - Cell: 348.3161877

I

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n quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescrizione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini. Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono. Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-

Avv. Alberto FErri

ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscossione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse. Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il pagamento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.

Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi • Contributi INPS 5 anni (10 per contributi anteriori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive) • Contributi INAIL 5 anni • IRPEF 10 anni • IRAP 10 anni • IVA 10 anni • IMU, ICI 5 anni • TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni

• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni • Bollo auto 3 anni • Canone RAI 10 anni • Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni) Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it

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L’Editoriale PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA dott. alessandro De Carlo*

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Prima di entrare in palestra, passare dal medico Cheratocono x e lente a contatto

xPostura corretta a scuola Continua a pag. 35

’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua identità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e aliena, è necessario costruire una vera cultura europea. Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifiche a regolamenti e statutari comunitari. La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo questo editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se conoscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affidarsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è sufficiente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infinito: 500 milioni di persone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però finché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, finché non sarà normale – ad esempio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire. *Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

xDifficoltà di apprendimento ed autostima Continua a pag. 35

Continua a pag. 35 36


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L’opinione NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZI

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di Dott. Bruno Noce*

egli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rappresentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione. L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fine di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coinvolge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato. Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifico che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali. *Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo

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L’intervento CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALI QUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO? di Francesco Noce*

C

i sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere l’ obbligo della certificazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argomento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certificazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certificato riguarda a) gli alunni che svolgono attività fisiche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fisiche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affiliate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certificazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certificato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certificato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono specificati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio cardiovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certificato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affinché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fini della sussistenza o meno dell’obbligo del certificato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certificazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affiliate al Coni dovranno esser muniti di certificato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fisiche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certificato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fisico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fisica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa definizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certificato e i costi derivanti hanno reso complesso e più difficile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certificato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affiliati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certificato medico per la loro frequenza. Di più: il certificato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certificato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certificazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certificato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certificato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

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Medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Difficoltà di apprendimento ed autostima: come interrompere il circolo vizioso

ia per gli agonisti che per gli amatori una preparazione sportiva finalizzata alla ottimizzazione e pianificazione scientifica degli allenamenti deve assolutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desiderano poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per migliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fisiche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile praticare l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzionale è la misurazione di alcuni specifici parametri fisiologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientificamente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali. Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi obbligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo: • La soglia anaerobica • Il VO2 Max • La potenza espressa in Watt

La volta scorsa, abbiamo parlato di difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura, nella comprensione del testo e nel rispetto delle regole. Che consigli possiamo dare ai genitori? “Intanto quello di non sottovalutare i segnali che osservano e ciò che viene riportato dagli insegnanti. In alcuni casi le difficoltà possono essere così evidenti da essere già state certificate come Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) da uno specialista; altre volte possono essere più difficili da identificare. Dobbiamo infatti tenere conto che siamo di fronte a bambini spesso molto intelligenti che appena si accorgono di avere delle difficoltà, trovano il modo per distogliere l’attenzione dell’adulto da queste ultime, con tutte le conseguenze che ne derivano”. A che tipo di conseguenze vi riferite? “Proviamo a pensare a quali effetti devastanti possa avere sull’autostima la convinzione di non essere “bravi” quanto i compagni. Si instaura un circolo vizioso per cui questi bambini

S

L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di frequenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un

Il Dott. Augusto Brusomini

determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max). In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifici, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità. Buon allenamento. Dott. augusto Brusomini specialista in Medicina dello sport Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd) www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

Dott.ssa Ilaria Tognon e dott.ssa Maria Valeria Pes

non provano più a fare le cose per paura di sbagliare e deludere nuovamente. D’altra parte se non si esercitano, le difficoltà non migliorano mai!”. Come si può interrompere questo circolo? “Attraverso una valutazione neuropsicologica che analizzi le difficoltà e le potenzialità di ciascun bambino. È il punto di partenza che serve per programmare un trattamento specifico volto a ridurre i deficit individuati e a trovare delle strategie compensative permettendo al bambino di migliorare le sue prestazioni scolastiche”. Dott.ssa ilaria tognon - Psicologa con orientamento neuropsicologico, Psicoterapeuta Dott.ssa Pes Maria Valeria - Psicologa con orientamento neuropsicologico tel. 347 5150001 - Padova e provincia ambulatorioneuropsicologia@gmail.com

Cheratocono e lente a contatto Postura corretta a scuola

L

a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati:  Epitelio  membrana di Bowman  Stroma  membrana di Descement  Endotelio Questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa ( problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il Cheratocono che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra- Stromali. E nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono, esso evidenzia , in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido

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e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato. ottico optometrista Barbara Micaglio ottica optometria Barbiero Via Montello 2 30033 Noale (Ve) - tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: otticabarbiero@libero.it - www.otticheriunite.com

Perchè stare attenti alla postura Il bambino o ragazzo raggiunge la maturità fisica solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifica in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da:  evitare problemi alla schiena in età giovanile; prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro fisico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni;  limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni; Una posizione scorretta deve essere mantenuta per un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da deficit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto. Studi recenti hanno constatato che il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese. Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona salute fisica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di conseguenza:

 educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche;  approfittare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio figlio;  evitare di portare gli zaini su una spalla sola;  limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle;  alleggerire gli orari e rendere le lezioni più piacevoli e interattive;  migliorare la preparazione dei docenti riguardo la postura;  aumentare le ore di educazione fisica, rendendola però anche più professionale;  rivolgersi a personale qualificato al di fuori della scuola per consulenze e consigli pratici professionali

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