La Piazza della Riviera ovest - 2012ag n106

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 106

Stra Nuovo tetto per la piscina

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Pianiga Parte la nuova ciclabile a Rivale

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Fossò Urbanistica, comune condannato

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EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

VIGONOVO, BATTAGLIA SULL’ELETTRODOTTO Terna pubblica l’avviso di approvazione dell’elettrodotto aereo Dolo- Camin da 380 kv, e piovono critiche da parte degli enti locali e dei cittadini del comprensorio della Riviera del Brenta. I Comuni, i comitati e i cittadini, infatti, che hanno presentato vari ricorsi al Consiglio di Stato contro il progetto,... pag. 6

ALBERTO COLETTO, SCRITTORE E PESCATORE

Alberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo figlio di un commesso di ferramenta e di una casalinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche. pag. 18 pubbliredazionale

Terme e sordità rinogena in età pediatrica pag. 23

di Nicola Stievano

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Cantieri a Dolo, le scuole si rifanno il look Dal 2010 sono stati investiti per l’edilizia scolastica complessivamente 570 mila euro

E’

stata un’estate all’insegna dei lavori pubblici nelle scuole, quella trascorsa nel comune di Dolo. A luglio sono iniziati i lavori nella scuola media “Gandhi” di Sambruson per l’installazione di un impianto elevatore per portatori di handicap per un importo di 74 mila euro. La fine dei lavori è prevista prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Sono in fase di ultimazione i lavori finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito del programma straordinario di

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interventi urgenti sul patrimonio scolastico, finalizzato alla messa in sicurezza (e alla prevenzione) e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi degli edifici scolastici. I lavori, per un costo complessivo di 260 mila euro, hanno riguardato la manutenzione straordinaria alla scuola “De Amicis” di Dolo (rifacimento della parte centrale del tetto, sostituzione dei controsoffitti del primo piano, messa in sicurezza del soffitto della palestra e rifacimento di alcuni intonaci) e i lavori di manutenzione

straordinaria nell’ex sede della Croce Rossa a Sambruson che ora sarà destinata alla nuova scuola materna di Sambruson. La scuola prevede ora tre aule, uno spazio per attività comuni, la mensa e l’area scodellamento, il dormitorio, servizi igienici e spazi per il personale. Presso la palestra della scuola media “Gandhi” a Sambruson ,sono stati poi eseguiti interventi di messa in sicurezza degli impianti, rifacimento di intonaci, manutenzione di serramenti e vapag. 8 rie tinteggiature.

L’Intervento

Riforma mancata di Luca Scalabrin*

E

’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologiche, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

continua a pag.

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opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubriacatura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sorpresa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È assurdo continuare ad approvare nuove lottizzazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore. continua a pag. 3

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EDITORIALE

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Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

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Duchenne o

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UN NUOVO CENTRO VACCINALE PEDIATRICO

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Una riflessione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo Duchenne ventennio. o n l u s Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo GENITORI CONTRO LA DISTROFIA DI DUCHENNE E BECKER Più di qualcuno tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture. Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e urbanisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro Duchenne è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano. o n l u s Nicola Stievano

re a f i o u Duchenne V ? a l l e b a s ione. una co ua pass

E’ stato aperto il nuovo centro vaccinale pediatrico di Dolo bambini e ragazzi da zero a 15 anni dei comuni di Mira, Dolo, Fiesso, Stra e Pianiga. Gli ambulatori si trovano nell’area dell’ospedale al Dipartimento di Prevenzione in Villa Massari, di fianco al Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione. Per informazioni tel 041.5133967.

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alla t pegno e r o l a v lento in im cker. i ta o tu Da il forma ne e Be Tras e Duchen muscolar a fi o tr is d contro la

L’intera città di Cavarzere si è stretta attorno alla famiglia per l’ultimo saluto in Duomo al noto stilista Nicola Bardelle che lo scorso 3 agosto ha perso la vita a Saint Tropez, in seguito ad un incidente stradale. Imprenditore di moda, Nicola Bardelle era conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il marchio Jacob Cohen che, ideato dal padre nel 1985, aveva rilanciato con il progetto dei jeans, definiti sartoriali, di fine fattura e perfetta vestibilità. Nicola Bardelle, 45 anni, cavarzerano di nascita, e cresciuto a Villa del Bosco di Pontelongo, viveva da alcuni anni a Padova, in Prato della Valle, con la moglie Jennifer e due figli, di 4 e 2 anni. Era figlio d’arte, il padre Tato Bardelle era stato l’ideatore, fra gli altri, del marchio Americanino che negli anni Ottanta aveva riscosso grande successo. Nicola, divideva il proprio impegno di lavoro fra Adria, dove ha sede l’azienda di famiglia, e Londra. Da poco aveva aperto un negozio a Saint Tropez, dove aveva scelto di trascorrere un po’ di tempo quest’estate per coniugare le vacanze con l’esigenza di dare visibilità al nuovo store.

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AGRICOLTURA

RIORDINO ENTI LOCALI

Il bilancio di Coldiretti dell’estate 2012 pag. 4-5

STRA

La nuova scuola materna è pronta

pag.

Sulla città metropolitana i Comuni si dividono pag. 16

SPAZI APERTI

Alla scoperta dei tesori della laguna

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FIESSO Un quartiere invaso dai topi

Provincia

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Regione SCUOLA Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato pagg. 24-25

INTORNO A NOI

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi

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CULTURA

Al Museo d’Arte Orientale Yoko Okuyama pag.

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ARCHEOLOGIA

Qualche taglio ma soprattutto piccoli potenziamenti. Questo l’esito di un incontro fra i sindaci del Miranese e i vertici Actv nelle scorse settimane. Le corse extraurbane da Noale e Scorzè, non saranno più dirette a Venezia ma si fermeranno a Mestre. Inoltre le linee 20 e 21, ora dalla stazione di Mestre fino a Martellago, termineranno la loro corsa a Zelarino o Trivignano. Nelle ore di punta però tutte le corse del comprensorio sono salvaguardate.

SOLDI ALLE PRO LOCO

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Riviera

BUS, TAGLI ALLE LINEE

Provincia

Lutto

L’ULTIMO SALUTO ALLO STILISTA NICOLA BARDELLE

Nel miranese da settembre

pag.

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Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa pag. 29

La giunta provinciale ha stanziato 9 mila euro per le Pro Loco. I soldi che arriveranno entro ottobre, saranno così suddivisi: 1.000 euro ciascuna alle Pro Loco di Ceggia per la manifestazione “Carnevale in musica”, a Noale per “Noale in fiore”, a Mirano per “Fiori a Mirano”, a Vigonovo per “Saperi e sapori nel parco”, Santa Maria di Sala per “Fiori e sapori 2012”; 2.000 euro alla Pro Loco di Chioggia-Sottomarina per la manifestazione “Premio letterario Città di Chioggia”, 1.500 euro alla Pro Loco di Cavarzere per “Carri allegorici a Cavarzere” e 500 euro alla Pro Loco di Mira per “Oriago in fiore”. Ca’ Roman

VISITE ALL’OASI, ULTIME DATE UTILI

Ancora due date in programma per le visite guidate all’Oasi Lipu di Ca’ Roman inserite nel calendario estivo. Il prossimo 29 settembre la visita punta su “Ecologia e specie protette della Laguna di Venezia”, il 6 ottobre, invece, si svolgerà l’ “Eurobirdwatch 2012”, l’evento internazionale organizzato da Lipu e da BirdLife International, dedicato alla migrazione degli uccelli. Le visite iniziano alle 10.30 e sono gratuite. Info 3474977129, oasi.caroman@ lipu.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE: Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29h agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese AGRICOLTURA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo: “Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori e le perdite più gravi registrate tra Venezia, Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti per salvare le nostre imprese agricole”

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ranai vuoti, filari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è drammatico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensibile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà difficile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

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enaro contante per dare fiato alle aziende agricole alle prese con l’emergenza siccità e le difficoltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei beneficiari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Europea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infine, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifico sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Veneto a secco, crollo de prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 3040 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superficie interessata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’anticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

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Argomento del mese 5 Coldiretti

della produzione agricola Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del reddito di Nicola Stievano

I

l bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti alle nuove forme di business. Se la superficie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superficie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/ pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superficie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale. I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminativi risentono di una lieve flessione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superficie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’allevamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

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Il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo

Nel Veneziano

Cancellati i raccolti di mais, barbabietole e soia L

a mancanza di piogge nel periodo estivo ha reso l’andamento degli ultimi mesi dell’agricoltura nel veneziano davvero preoccupante, a tracciare un quadro della situazione locale è il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo. “Fare il punto sull’andamento dell’agricoltura negli ultimi mesi - spiega Giraldo - non è molto incoraggiante se guardiamo all’estate appena trascorsa. Gli agricoltori della provincia di Venezia sono stati messi a dura prova dalla siccità: in particolare le culture a seminativo come mais, soia e barbabietola da zucchero hanno subito ingenti danni, tanto da superare in alcune zone il 40% della produzione, in alcuni casi disperati anche la totalità. Accade dove è più faticoso il recupero dell’acqua in molti comuni nel Cavarzerano, Riviera del Brenta, Miranese, San Donà e Portogruaro. Le aziende che non hanno avuto la possibilità di irrigare perché lontano da canali e scoli d’acqua, si sono viste bruciare il raccolto. Chi invece è riuscito ad arrivare all’acqua ha salvato la produzione ma con aumento dei costi non certo irrisorio. Si attendendo ricadute sui costi dei cereali che avranno ripercussioni sul settore agricolo ma anche sul consumatore. Il rischio è che i prezzi delle materie prime salgano alle stelle”. Anche gli orticoltori hanno risentito della siccità, nonostante abbiano a disposizione sistemi di irrigazione all’avanguardia: le aziende riscontrano un 40% di diminuzione della produzione. Le lattughe, ad esempio faticano a nascere con temperature troppo elevate, ed anche incrementando l’attività irrigua oltre a lievitare i costi di produzione, si verificano casi di marciume della pianta. Senza contare i disagi causati dai parassiti che infestano le coltivazioni e resistono alle cure proprio a causa delle temperature anomale. “Questo vale - continua Giraldo - anche per i vitivinicoltori con una diminuzione circa del 15% sulle varietà precoci come il pinot grigio e chardonnay. Anche in questo caso la responsabilità va data ad un lungo periodo siccitoso, partendo dall’inverno trascorso, infatti già durante il mese di marzo era facile presagire a quali problematiche si sarebbe incorsi durante l’estate. Servirebbero interventi strutturali necessari per rimodernare le opere di bonifica, ma i Consorzi di Bonifica lamentano spesso difficoltà a portare a termine gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia dei canali. Per questo è necessario che la Regione stanzi maggiori risorse su opere di contrasto all’abbassamento del suolo, e al conseguente fenomeno del cuneo salino”. Fenomeno che interessa parzialmente la nostra provincia di Venezia ma ad esempio è molto grave nel Polesine. “Le opere di bonifica – conclude Giraldo sono indispensabili per il territorio, e non soltanto per il mondo agricolo che in questo modo potrebbe gestire con minori danni fenomeni climatici e metereologici di emergenza, ma per l’intera comunità. La mancanza di risorse da destinare al territorio e all’agricoltura è una conseguenza della crisi economica congiunturale che vede un po’ tutti i settori produttivi in crisi: in agricoltura anche il florovivaismo ha avuto un calo di lavoro, del 30% determinato senza dubbio dalla crisi dell’edilizia, si realizzano meno garden, si tende a risparmiare sulla manutenzione dei giardini, ed è dimezzato l’ordinativo delle piante. Insomma l’agricoltura tra siccità e crisi congiunturale sta passando dei mesi difficili, ma ci sono tutte le carte in regola perché la qualità dei prodotti italiani riconoscano a questo settore un ruolo strategico. Anche la politica dovrebbe rendersene conto ed investire di più. Del resto il cibo senza agricoltura non si fa”. Va ricordato infatti che in certi settori come quello dei prodotti biologici e dei mercatini dei contadini, l’agricoltura cresce in occupati A.A e produzioni.


6 Stra - Vigonovo Stra Lavori conclusi, aule aperte il 12 settembre

Pronta la prima scuola materna statale La struttura permetterà l’accesso a 24 bambini al primo anno, e 75 negli anni successivi di Giacomo Piran

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arà inaugurata a settembre la prima scuola materna statale del comune di Stra. A comunicarlo, sono stati il sindaco Mario Collini e il vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Maricla Sartori. “I lavori della nuova scuola materna statale di Stra si sono conclusi a fine agosto – ha esordito il vicesindaco Sartori – così da permettere per il 12 settembre il regolare inizio dell’anno scolastico”. La nuova scuola materna, assieme alle scuole elementari e medie del comune di Stra e di quello di Fiesso D’Artico, andrà a completare il nuovo istituto comprensorio che sarà chiamato “Pisani”. Passando ad alcune note tecniche, bisogna rilevare che, la scuola materna statale di Stra è stata ubicata in alcune aule della scuola elementare di via Fossalovara che in questi mesi estivi sono state riorganizzate e modificate per questa esigenza oltre ad essere sottoposte a degli interventi che hanno riguardato opere murarie, l’impianto elettrico, l’impianto di riscaldamento, la costruzione di nuovi sanitari oltre a prevedere l’acquisto di

Bambini alla scuola materna banchi e sedie nuove per i piccoli alunni. La scuola materna statale di Stra potrà contare su tre aule, una sala per le attività, un servizio igienico per insegnati, dieci servizi igienici per gli alunni di cui uno per diversamente abili, oltre ad un ingresso separato, un giardino riservato, e la possibilità di utilizzare la sala mensa in orari diversi dagli alunni delle

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scuole elementari. “La scuola permetterà l’accesso di 24 bambini nel primo anno – prosegue Maricla Sartori – che saliranno fino a 75 in tre anni quando la struttura andrà a regime con tre sezioni a seconda dell’età degli alunni. Questa scuola è importante per tutte le giovani famiglie del comune di Stra che sono in continuo aumento”.

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ELETTRODOTTO, LA BATTAGLIA CONTINUA

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erna pubblica l’avviso di approvazione dell’elettrodotto aereo Dolo- Camin da 380 kv e piovono critiche da parte degli enti locali e dei cittadini del comprensorio della Riviera del Brenta. I Comuni, i comitati e i cittadini, infatti, che hanno presentato vari ricorsi al Consiglio di Stato contro il progetto, continuano a sostenere l’interramento totale della tratta. Contro quest’opera si è schierato per l’ennesima volta il comune di Vigonovo con il vicesindaco Filippo Fogarin. Il comune si è subito Tralici dell’alta tensione attivato mettendo a disposizione i propri uffici. C’è per questo anche un numero telefonico. Per informazioni infatti bisognerà telefonare al numero 049-9834911, mentre l’elenco dei cittadini coinvolti dagli espropri è pubblicato nell’albo pretorio. Il parallelo che i comuni rivieraschi e comitati fanno è quello con il Vallone Moranzani. A Malcontenta dove saranno sepolti i rifiuti chimici pericolosi di Porto Marghera in un sarcofago, l’elettrodotto sarà interrato, in Riviera dicono i comitati “Cat” questo non succede. E questo nonostante il paesaggio da salvaguardare possieda un pregio architettonico maggiore di quello dell’area industriale di Porto Marghera. A questi parallelismi però non ci stanno a Malcontenta. “Si tratta di atteggiamenti da parte di certi comuni e comitati – spiega Dario Giglio portavoce della delegazione di zona di Malcontenta – incomprensibili. Noi vogliamo che tutta la linea venga interrata se fosse possibile e certo non accettiamo l’ipotesi che visto, Terna non farà l’interramento in Riviera non lo debba fare qui dove l’accordo sul Vallone è di ampia portata e suffragato da consultazione popolare”. A.A.

STRA NUOVO TETTO PER LA PISCINA

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i sono conclusi i lavori per il rifacimento del tetto della piscina comunale di Stra. Il costo dell’intervento si aggira attorno al milione e quattrocentomila euro e sarà sostenuto dall’associazione “Centro Nuoto Stra”, società che ha la gestione dell’impianto sportivo. La società ha deciso di accollarsi l’investimento tramite un mutuo acceso con l’Istituto del Credito Sportivo. In cambio di questo investimento il Comune di Stra ha deciso di prolungare la convenzione per la gestione della piscina con il Centro Nuoto Stra per altri 20 anni portandola alla scadenza del 2032. I lavori, come sottolineato dal progettista Germano De Gaspari dello “Studio DGG” durante la presentazione dell’intervento, hanno riguardato il completo rifacimento del tetto che sarà anche antisismico e che prevedono anche la realizzazione di una nuova grande vetrata, la costruzione dell’impianto elettrico, di quello di illuminazione oltre che del sistema per la diffusione dell’aria all’interno della struttura e nella zona delle vasche. I lavori sono stati realizzati dalle ditte Stratex Spa per le strutture lignee, dalla Bmb Costruzioni per le opere edili e impiantistiche, e dalla Clima Srl per i serramenti. Come nel caso della scuola materna statale, i lavori sono stati realizzati durante il periodo estivo, mentre l’inaugurazione della nuova struttura è stata fissata per il 15 settembre. Questi lavori non hanno minimamente rallentato le attività del Centro Nuoto Stra che ha potuto svolgere regolarmente i corsi nelle piscine esterne presenti nel centro sportivo del comune rivie-

rasco. “Terminati i lavori, il comune di Stra avrà una delle più belle piscine del Veneto - hanno spiegato il sindaco Mario Collini, e gli assessori Maricla Sartori e Giuseppe Cavallin - è un progetto importante per il nostro comune e viene svolto grazie all’accordo con il Centro Nuoto Stra. Vogliamo ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno lavorato per il buon esito di questo progetto”. Emozionato e soddisfatto durante la presentazione del progetto è Tonino Spagnolo, dirigente del Centro Nuoto Stra e grande allenatore di nuoto molto conosciuto e stimato in Riviera, poiché negli anni scorsi aveva allenato la “generazione di fenomeni” di Dolo tra cui spiccavano Cercato, Nalesso, Galenda, Terrin e i due Gallo. “E’ stata una trattativa lunga e complessa - spiega Spagnolo - e alla fine ha prevalso la scelta proposta dalla società, di buttare il vecchio tetto e di farlo nuovo. Contiamo nella nostra professionalità e competenza per continuare e migliorare i livelli che abbiamo raggiunto. Attualmente possiamo contare su 3000 persone che utilizzano la piscina e speriamo di G.P. aumentarle in futuro”.


Pagina a cura dell’amministrazione comunale

la proVincia di Venezia finanzia i laVori ai “Vasi” di bojon

Martedì 5 giugno 2012 nella sede della Provincia a Mestre, l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia e i tecnici della Provincia, hanno incontrato amministratori e tecnici di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Camponogara per valutare le azioni più efficaci da intraprendere nella lotta contro gli allagamenti di questi territori. Questo attraverso la realizzazione di un progetto condiviso. Per il Comune di Campolongo era presente l’assessore Giancarlo Fanton. Oggetto dell’incontro è stato l’intervento di sistemazione idraulica per la realizzazione di un by pass a servizio dello scolo Cor-

nio di Campagna Lupia, in località Vasi di Bojon, per un importo di 380 mila euro. Un progetto già inserito nel piano generale di bonifica e di tutela del territorio del Consorzio di bonifica “Bacchiglione”, che sarà utile ad un territorio più vasto comprendente anche i comuni di Fossò, Stra, Vigonovo e Dolo. A Campagna Lupia oggi confluiscono tutte le acque del bacino che vengono scaricate attraverso un manufatto denominato “Vasi di Bojon”. Il manufatto però non è sufficiente a far defluire tutte le acque, ed attualmente costituisce una strozzatura, un imbuto. Con il nuovo by pass, in pratica un tubo con un’ampiezza grande abbastanza da riuscire a far defluire le acque senza problemi, sarà scongiurato il pericolo di allagamenti nell’intero territorio. Gli

le associazioni aiUtano i terremotati Le realtà associative del Comune di Campolongo Maggiore in aiuto dei terremotati di Modena. Anche il nostro comune ha aderito alla iniziativa di vendita della “Rosa di Sant’Antonio di Padova” a sostegno alle sfortunate popolazioni colpite dal sisma. Dopo una riunione con tutte le realtà associative, si è deciso di aderire all’iniziativa proposta dalla protezione civile del nostro distretto di raccolta di fondi per l’approvvigionamento di beni di prima necessità e la costruzione, entro settembre, di una struttura ricettiva in legno da destinare a scuola elementare nel Comune di Cavezzo (Modena), colpito gravemente dal recente terremoto. Si tratta di un aiuto concreto realizzato insieme ai comuni di Fiesso d’Artico, Fossò, Dolo, Pianiga e Stra per sostenere le zone colpite dal sisma, un intervento solidale diretto a far diminuire i disagi in particolare ai ragazzi della Scuola Primaria, per aiutarli a recuperare la normalità della vita quotidiana in vista della prossima ripresa dell’anno scolastico. In questo senso il nuovo edificio scolastico potrà costituire un piccolo ma significativo incoraggiamento per raggiungere questo obiettivo. Questa iniziativa è stata possibile grazie alla partecipazione attiva dell’Associazione Dafne, Affari Puliti, Inter Club e Protezione Civile sez. Campolongo Maggiore. Oltre alla vendita delle rose, numerose altre associazioni hanno aderito a progetti nazionali come ad esempio l’acquisto di grana padano da parte dell’Anteas e Auser, o la devoluzione a sostegno dell’Emilia delle iscrizioni dell’iniziativa “Corri per un sorriso” organizzata dall’InterClub. Evento che prevede delle corse podistiche tutti i martedì sera.

sforzi che l’Amministrazione sta facendo per mettere in sicurezza il nostro territorio dal rischio idraulico, cominciano a dare i frutti attesi. Grazie al lavoro coordinato svolto insieme al Comune di Campagna Lupia, che ha consentito di essere tra le prime amministrazioni ad attuare i Piani delle acque in forma unitaria e coordinata, e al fondamentale impegno della Provincia di Venezia, in particolare dell’assessore Paolo Dalla Vecchia, siamo oramai prossimi alla fase operativa. Gli allagamenti oggi sono purtroppo fenomeni sempre più frequenti, e dunque il nostro impegno prioritario diventa quello di programmare la prevenzione del rischio. Il progetto che abbiamo proposto andrà a beneficio di un’ampia zona urbanizzata e ad alto rischio allagamenti.

Il ConsIglIo Comunale adotta Il PIano dI assetto del terrItorIo Il Piano di Assetto del Territorio PAT di Campolongo Maggiore è stato adottato dal Consiglio comunale lo scorso 7 giugno con voto pressoché unanime, contrario solo il consigliere del Movimento 5 Stelle. I temi contenuti nel PAT sono felicemente riassunti nel marchio “Paesi Paesaggi”, con cui l’Amministrazione ha voluto identificare il Piano e che bene riassume l’idea di uno sviluppo armonico dei paesi che formano il Comune, e quindi di un futuro urbanistico, residenziale e produttivo che si vuole rispettoso dell’identità di centri, le frazioni, formatisi nel corso dei secoli, e per i quali la priorità rimane quella di “vivere bene”. E’ il più importante strumento di pianificazione e programmazione dell’uso del territorio del Comune; un documento di grande complessità e di durata pluridecennale. Il fatto che l’adozione del PAT sia avvenuta a grande maggioranza ha un significato politico importante, che può essere sintetizzato nel fatto che le scelte che interessano l’intero comune per un arco di tempo così lungo è conveniente e opportuno siano condivise dalla maggioranza più larga possibile dei consiglieri. L’ampia maggioranza è garanzia di scelte giuste, e di una equilibrata idea di sviluppo del Comune di Campolongo. Tanto più se si pensa alle inconsistenti o pretestuose motivazioni di chi ha votato contro, quali la denuncia di spreco del territorio agricolo, citando come esempio la barriera boschiva prevista lungo l’asse della Strada dei Vivai… oppure l’obiezione che i centri abitati sono disegnati a forme rettangolari sulle tavole, dimenticando o forse non sapendo che si tratta di simbologie convenzionali. Ora si apre la fase delle osservazioni eventuali. Proprio per presentare alla cittadinanza il PAT adottato e per informare i cittadini sulle modalità e i termini di presentazione delle osservazioni. L’Amministrazione ha ritenuto opportuno promuovere un ciclo di assemblee che si sono svolte con apprezzabile presenza di pubblico. I documenti del PAT e le informazioni più dettagliate sui tempi e modi di presentazione delle osservazioni, si possono trovare sul sito del Comune www.comune.campolongo.ve.it. Durante le assemblee è stato consegnato un modello, predisposto dall’Ufficio, per la presentazione delle osservazioni.

Campolongo Maggiore Comune Riciclone 2012

In Italia un Comune su sette supera il 65% di raccolta differenziata, pari al 13% dei comuni italiani. Nel nord est ci sono i migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani e Ponte nelle Alpi (BL) è in testa alla classifica per il terzo anno. Al sud, Salerno si conferma fiore all’occhiello, al nord le 5 regioni più virtuose, ma la Lombardia perde punti, al sesto posto si affacciano le Marche. “Comuni ricicloni 2012” di Legambiente, giunto alla diciannovesima edizione, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65% di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012 (era del 60% lo scorso anno). Il risultato è positivo. Se ai 1.123 comuni ricicloni (1 comune su 7 pari al 13% dei comuni italiani) aggiungessimo i 365 che hanno comunque superato il 60% di raccolta differenziata richiesto dalla normativa per il 2011, arriveremmo alla quota di 1.488 comuni in regola con la legge dello Stato (1 Comune su 5 pari al 18% dei comuni italiani). Della nostra zona, la Riviera del Brenta, sono presenti nel lungo elenco di comuni virtuosi con più di 10.000 abitanti (tra parentesi la percentuale di raccolta differenziata): Pianiga (74,7%) e Campolongo Maggiore (66,2%); tra i comuni con meno di 10.000 abitanti: Fossò (71%), Stra (69,4%), Campagna Lupia (68,1%), Fiesso d’Artico (65,7%); Camponogara ha superato il limite fissato per legge del 60%, pur non raggiungendo il 65% necessario per essere Comune Riciclone di Legambiente. Mancano però all’appello due comuni importanti, Mira e Dolo (che negli anni ’90 era stato premiato più volte). Si tratta di un risultato assai lusinghiero, che rende onore agli sforzi dei cittadini e dell’Amministrazione, che tanto si è impegnata per ottenere questo obiettivo. Naturalmente il Comune punta a migliorare questo importante risultato, e ad aumentare ancora la percentuale di rifiuto riciclato. A questo proposito sono allo studio alcune iniziative di sensibilizzazione e promozione del riciclaggio, che andremo a proporre nel prossimo autunno.

L’Arte in Comune L’assessorato alla cultura in collaborazione con l’Associazione Arti Visive Riviera del Brenta, organizza l’evento “Arte in comune“ con l’esposizione delle sculture lignee di Luigi Curiotto, pittore e scultore veneto residente a Sambruson. Le opere saranno esposte presso i locali del municipio di Campolongo Maggiore nel mese di ottobre. L’obiettivo è quello di avvicinare il maggior numero di persone alle arti figurative e plastiche, e, nella fattispecie, alla scultura in legno, forma artistica nella quale eccelle Luigi Curiotto. Mettere a disposizione la Sala del Consiglio, costituisce un modo per dare la possibilità ai cittadini di apprezzare gli artisti del nostro territorio, ed una opportunità per gli artisti di pubblicizzare le proprie opere. L’iniziativa “Arte in comune” non si esaurisce con la mostra di Curiotto, ma intende proporsi come esperienza ricorrente, consentendo ai cittadini che si recano per qualsiasi motivo in municipio di ammirare le più diverse forme d’arte, opere di artisti locali.

Vicini ai cittadini per Un comUne più bello e ViVibile


8 Dolo - Pianiga Lavori pubblici

PIANIGA

Opere a Dolo L’assessore Ovizach illustra gli interventi compiuti in estate

Le scuole si rifanno il look

Cantieri per i prossimi sei mesi a Rivale

AL VIA I LAVORI PER LA CICLABILE

di Giacomo Piran

E

“Dal 2010 a oggi sono stati investiti 570 mila euro per l’edilizia scolastica”

’ stata un’estate all’insegna dei lavori pubblici nelle scuole, quella trascorsa nel comune di Dolo. A luglio sono iniziati i lavori nella scuola media “Gandhi” di Sambruson per l’installazione di un impianto elevatore per portatori di handicap per un importo di 74 mila euro. La fine dei lavori è prevista prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Sono in fase di ultimazione i lavori finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell’ambito del programma straordinario di interventi urgenti sul patrimonio scolastico, finalizzato alla messa in sicurezza (e alla prevenzione) e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi degli edifici scolastici. I lavori, per un costo complessivo di 260 mila euro, hanno riguardato la manutenzione straordinaria alla scuola “De Amicis” di Dolo (rifacimento della parte centrale del tetto, sostituzione dei controsoffitti del primo piano, messa in sicurezza del soffitto della palestra e rifacimento di alcuni intonaci) e i lavori di manutenzione straordinaria nell’ex sede della Croce Rossa a Sambruson che ora sarà destinata alla nuova scuola materna di Sambruson. La scuola prevede ora tre aule, uno spazio per attività comuni, la mensa e l’area scodellamento, il dormitorio, servizi igienici e spazi per il personale. nuovi servizi igienici, messa in sicurezza della paviPresso la palestra della scuola media “Gandhi” a mentazione sullo spazio comune sul lato nord e vari Sambruson, sono stati poi interventi all’esterno dello staeseguiti interventi di messa Alla Gandhi bile). L’intervento ha un costo in sicurezza degli impianti, di Sambruson di 99 mila euro di cui 90 mila rifacimento di intonaci, manu- sono stati spesi arrivati con un contributo della tenzione di serramenti e varie 74 mila euro Regione. “Dal 2010 ad oggi – tinteggiature.. Ad agosto sono per un elevatore afferma l’assessore ai Lavori iniziati i lavori di manutenzioPubblici del Comune di Dolo ne straordinaria nella scuola elementare “Giotto” Alessandro Ovizach – sono stati investiti oltre 570 a Dolo (impianto di riscaldamento, sostituzione mila euro per il miglioramento dell’edilizia scolasticaldaie e termosifoni, predisposizione di paracolpi e ca dolese”. I progetti per i prossimi anni sono molto paraspigoli, pellicole antisfondamento sulle vetrate, ambiziosi. “Per il futuro, innanzitutto, non calerà

TERRITORIO

Le scuola elementare di Dolo “Edmondo de Amicis”

Il centro della frazione di Rivale di Pianiga

I la guardia sulle manutenzioni ordinarie – prosegue Ovizach – inoltre, non cambieremo il metodo fin qui adottato: in accordo con l’assessore alla Pubblica Istruzione Cecilia Canova e con il Sindaco Maria Maddalena Gottardo, lavoreremo per intercettare eventuali finanziamenti statali e regionali. Una volta intercettati i finanziamenti, li integreremo, laddove sarà possibile, con risorse comunali, di concerto con l’Assessore al Bilancio Giuseppe Pasqualetto. Dovremo, infatti, cercare sempre l’equilibrio tra il principio del risparmio dei soldi pubblici, e la necessità di mantenere in efficienza il nostro patrimonio scolastico”.

nterventi per la sicurezza stradale nonostante la crisi. Partiranno a settembre i cantieri per la realizzazione della nuova pista ciclabile sulla provinciale Rivale Mellaredo. I disagi saranno inevitabili per almeno sei mesi. Il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara spiega cosa succederà. “Invito i cittadini e gli automobilisti – dice – ad armarsi di pazienza visto che partiranno i lavori per la realizzazione su un tratto di un chilometro e mezzo della pista ciclabile Rivale-Mellaredo. L’intervento era atteso perché su questa strada che si trova in pieno Graticolato Romano, si erano verificati numerosi incidenti che avevano coinvolto pedoni e ciclisti. Per realizzare l’opera abbiamo stanziato ben 800 mila euro. Il crono programma dei lavori sarà fatto rispettare con scrupolosa attenzione”. Sulla strada durante i cantieri ci saranno tratti a senso unico alternato. “La carreggiata durante i cantieri sarà ristretta – dice Calzavara – e per questo nelle ore di punta a controllare il traffico saranno mandate delle pattuglie di vigili urbani”. Il sindaco invita i residenti fin d’ora a segnalare nel momento in cui partiranno i cantieri eventuali disagi e ritardi. Prima dell’avvio dei cantieri che avverrà a settembre inoltrato il comune farà un’assemblea pubblica per A.A. spiegare nel dettaglio il progetto.

Dolo

COMITATI, DA “RETE NO AR” NASCE “OPZIONE ZERO”

D

a “No A.R “( autostrada Romea) nasce “Opzione Zero”. “E’ questo il nuovo nome del nostro comitato, - spiega Patrizia Ruvoletto - uno dei maggiori propulsori di Cat, un Coordinamento di Comitati, ciascuno con la propria autonomia e specificità. Sul territorio è il più numeroso e attivo e raccoglie attivisti da tutta la Riviera del Brenta”. Il percorso di “Rete No-AR” - No Autostrada Romea, è iniziato nel 2004 a Dolo e ha saputo “smuovere” molto sia nel territorio rivierasco sia in ambito regionale che nazionale. ”In materia di Valutazione di Impatto Ambientale - spiega la Portavoce

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Patrizia Ruvoletto - opzione zero è l’alternativa che prevede la non realizzazione dell’opera. Nonostante la normativa ambientale lo preveda espressamente, l’opzione zero non viene mai presa in considerazione. La legittima possibilità di non fare un’opera, può significare lo spostamento di risorse economiche decisive per risolvere problemi ben più urgenti e importanti, quali il dissesto idrogeologico o la bonifica di siti inquinati, e il funzionamento di servizi come l’ospedale. Settembre ci vede già attivi in numerose iniziative all’insegna di una “visione globale e locale“. Ecco le iniziative: Ecotopia Bike Tour, un gruppo

di ciclo-attivisti internazionali, partiti da Barcellona andranno verso Venezia per la 3^ conferenza internazionale sulla decrescita. E poi: “Tera, tera, tera”: una manifestazione organizzata in collaborazione col movimento “Mira 2030”. Un evento in due giornate, collegato, a conclusione del quale (domenica 16 settembre) si terrà lo spettacolo della Banda Osiris per la raccolta fondi per i ricorsi contro le grandi opere. Carovana con asini: i comitati accoglieranno una carovana di persone che, partite da Ferrara, arriveranno a Venezia in compagnia dei loro asini a testimonianza di una mobilità sostenibile. A.A.

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Alcuni di noi...

3 e 4 Novembre 2012

Passaggi sotteranei segreti a Sambruson in collaborazione con la Regione Veneto partirà il progetto “Spettacoli del Mistero” con la rappresentazione “Passaggi sotteranei segreti a Sambruson”; un viaggio tra leggenda e realtà per poter viaggiare con la fantasia e con l’intento di coinvolgere ancora tutta la città.

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10 Fiesso - Fossò Fossò Nuovo colpo di scena giudiziario

Edilizia popolare, comune condannato Sentenza Bonvicini: da pagare 313 mila euro. La Giunta di centrosinistra chiede chiarimenti legali

C

ontinuano i guai giudiziari per il comune di Fossò. Dopo le peripezie inerenti al blocco dello sviluppo residenziale voluto dall’ex sindaco Luciano Compagno, e che gli è di fatto costato la sedia di primo cittadino, arriva la mazzata di una condanna a pagare 313.714 euro per la “sentenza Bonvicini”, importo che però, dovrà essere rivalutato e aggiornato alla data di liquidazione. Di fatto il comune aveva già pagato 240 mila euro. Ma facciamo il punto della situazione. La vicenda parte dall’attuazione del Piano di edilizia Economica e Popolare attuato dal 1990 al 1995 dal sindaco (ora

Fiesso

Tutto risale ad una azione amministrativa degli anni 90 in consiglio) Giuseppe Asta. Due private Elda e Valeria Bonvicini ricorsero contro la decisione dell’ente contestando un vizio procedurale. Secondo i Bonvicini il terreno era stato occupato illegittimamente causando un danno irreversibile. Il Tribunale di Dolo, in primo grado, si era pronunciato a favore dei ricorrenti stabilendo che l’ente avrebbe

dovuto risarcirli, nel 2003, di circa 750mila euro. Il Comune, dopo la sentenza esecutiva, ha ricorso subito in appello con la giunta di Luciano Compagno senza però chiedere la sospensiva della sentenza. La successiva giunta guidata dal sindaco Guido Carraro nel 2004, tentò una mediazione economica. Il comune doveva pagare un terzo della cifra richiesta e cioè 240 mila euro chiedendo poi una sospensiva. Così fece l’ex sindaco Guido Carraro. In corte d’Appello però le cose sono cambiate nuovamente. E’ stato fissato il valore a 313 mila euro. C’è però sulla questione una battaglia interpretativa da parte

SALUTE PUBBLICA: PER LE VIE DEL PAESE C’È UN’INVASIONE DI TOPI

I

topi hanno letteralmente invaso alcune vie di Fiesso scatenando la protesta dei residenti. Le strade in cui i ratti sguazzano indisturbati sono via Vecchia, via Dante e via Vegro. Sia l’Amministrazione comunale, che la Polizia locale sono informati da tempo su quanto sta avvenendo. I topi pro-

Il municipio di Fossò dei legali. Per le ricorrenti si tratterebbe solo di una piccola porzione del terreno, per il comune dell’intera area. Per questo la giunta di centrosinistra guidata dal sindaco di Fossò Federica Boscaro, ha dato incarico ai suoi legali di chiarire la vicenda in sede giudiziale. Insomma, se si dovesse pagare una somma troppo alta il rischio di dissesti alle casse del comune già esangui è alto. Diverse vicende

vengono con molta probabilità da una serie di aree abbandonate, dove nel tempo avrebbero sviluppato numerose colonie. “Siamo stanchi di questa situazione – spiegano i residenti – anche perché l’abbiamo già segnalata da mesi alle autorità competenti in materia di salute pubblica”. La paura, oltre a quella dei danni che questi animali possono provocare, è che i topi siano vettori di malattie pericolose come la leptospirosi. I residenti chiedono che venga fatta una massiccia operazione

urbanistiche del comune di Fossò sembrano essere destinate a farle diventare dei tormentoni giudiziari inestricabili con danni per tutti: sia all’azione politica che amministrativa, paralizzata da corsi e ricorsi. Il caso della precedente giunta guidata da Luciano Compagno è emblematica. L’aggrovigliarsi di una situazione analoga ha determinato alla fine la sfiducia al sindaco.

di derattizzazione. Il fenomeno dei topi non è la prima volta che si manifesta in maniera massiccia in Riviera del Brenta. Fenomeni analoghi si erano verificati soprattutto a ridosso dei corsi d’acqua a Mira e Campagna Lupia. A volte le semplici derattizzazioni non bastano, è importante infatti individuare la causa della diffusione dei ratti che spesso è collegata a sversamenti abusivi fognari o di rifiuti. A.A.

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che unisce più persone, di ogni età e di ogni dove, è un luogo d’incontro,di condivisione e aggregazione ….un luogo caldo e accogliente dove noi donne (anche uomini) ci riuniamo riscoprendo la nostra creatività, la manualità e tradizione che sembrano dimenticate, se non, addirittura perdute. Con un filo si può creare, si può fare arte... fare la maglia, lavorare all’uncinetto, confezionare o trasformare e riparare indumenti di abbigliamento o arredamento casa, attività dal sapore antico e da sempre riservate alle nonne, quando si riunivano, nel pomeriggio con due ferri e un gomitolo… si aiutavano e si davano consigli, sul lavoro e sulla vita.

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12 Sguardo alla Riviera Est Servizi Federconsumatori denuncia un problema irrisolto da mesi

“Il digitale terrestre non si vede” Alfeo Babato: “Chi è costretto a cambiare decoder e antenna deve essere rimborsato” di Alessandro Abbadir

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igitale terreste ancora un’incognita in Riviera del Brenta e nel Miranese. A denunciare il problema che colpisce anche l’area sud del della Riviera (nei comuni di Campolongo, Campagna Lupia e Camponogara) è il referente di Federconsumatori Alfeo Babato insieme al legale Carlo Pognici. Di fatto per circa 400 famiglie e oltre 1200 persone del comprensorio, ricevere i canali Tv, ormai a anni dallo switch off, è ancora un’impresa. “Da mesi – spiega Babato – abbiamo segnalazioni di aree circoscritte in ogni realtà comunale su vie, rioni quartieri, condomini in cui i canali Rai e anche privati non si vedono”. Parte così l’elenco dei disagi. In Riviera i problemi non mancano a: Mira Porte in via Palladio e via Pertini dove alcune antenne condominiali ricevono segnali deboli e disturbati. A Oriago in via Sabbiona. A Dolo nel quartiere di via Marzabotto e in via Cazzaghetto fra Arino e Cazzago di Pianiga. A Bojon di Campolongo Maggiore in via Rovine e in via Villa, e a Premaore di Camponogara poco distante dalla cantina sociale. E poi anche a Lughetto di Campagna Lupia in via Marghera. Situazioni del genere si trovano anche a Vetrego di Mirano, a Robegano, in via Circonvallazione a Salzano, a Scorzè

in alcuni tratti di via Mestrina . E poi anche in località Tre ponti a Santa Maria di Sala, e in via Aldo Moro a Mirano. Dove la gente il segnale non lo prende, in tanti hanno sostituito l’antenna condominiale. Anche i decoder spesso sono inadatti e bisogna cambiarli. Ma a volte basta fare 100 metri e la situazione muta e il segnale si riceve. Da qui l’appello di Federconsumatori “Chiediamo ai comuni interessati dai disservizi - conclude Babato - di verificare questi problemi e collaborare con noi per chiedere alla Rai un potenziamento del segnale del digitale

terrestre“. L’associazione consiglia di aspettare di cambiare antenne o decoder, o almeno di far certificare da un tecnico l’impossibilità di ricevere il segnale e poi una volta comprato l’impianto conservare lo scontrino. Costi del genere, Per Federconsumatori potranno infatti essere chiesti come risarcimento alla Rai. Il fenomeno della mancata ricezione del digitale terrestre è molto noto soprattutto nel Portogruarese dove in interi paesi la popolazione minaccia di non pagare il canone.

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NEWS Campagna Lupia

NUOVI SENSI UNICI IN CENTRO

N

uova viabilità in centro a Campagna Lupia dall’inizio di settembre, per dare più sicurezza a pedoni, ciclisti e veicoli. Il comune ha rifatto completamente la segnaletica verticale e orizzontale e ha messo due nuovi importanti sensi unici con interventi consistenti in termini di denaro. Le strade che diventeranno a senso unico sono: via XX Settembre e via Stadio. “ In queste settimane - spiega il sindaco Fabio Livieri - abbiamo fatto lavori di risistemazione della segnaletica stradale davvero importanti investendo 35 mila euro per la sicurezza stradale. Ora abbiamo realizzato anche due nuovi sensi unici e una rotonda. In via 8 Marzo è a senso unico il tratto che va da via 25 Aprile, a via della Repubblica“. In via Stadio il tratto che va da via Repubblica che è la principale arteria del paese, a via Aldo Moro. L’ultimo tratto di via Stadio è invece a doppio senso di marcia. A controllare che i residenti non si sbaglino imboccando i sensi unici in modo errato, per un mese intero ci saranno i vigili urbani del paese nelle ore di punta. Partirà a breve anche la risistemazione del centro della frazione di Lughetto, in questo caso anche con interventi di rifacimento oltre che delle strade, anche della rete fognaria. Va ricordato come il comune di Campagna Lupia per migliorare le strade di competenza può attingere dai fondi delle multe date con l’autovelox sulla Romea a Lova. Soldi che possono essere spesi, quelli dei multati, appunto solo con la finalità della sicurezza stradale. A.A.

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B

uone notizie per l’edilizia scolastica a Campolongo. Si sblocca finalmente questo mese l’impasse in cui era finita la vicenda della nuova scuola del paese. Una vicenda che con la passata amministrazione capeggiata da Roberto Donolato era costata il siluramento dell’ex assessore Gianni Bertin. Il Comune di Campolongo infatti nelle scorse settimane ha siglato l’accordo di appalto per la realizzazione della nuova elementare. Entro l’inizio di ottobre i lavori partiranno. Dureranno un anno e mezzo e per realizzare l’edificio ci vorranno un milione e 400 mila euro. Lo spiega il sindaco di Alessandro Campalto, che si impegna fin d’ora a far procedere i cantieri fissando uno stretto cronoprogramma. “Abbiamo siglato - spiega il sindaco Campalto in una nota - un contratto con una azienda di Modena che si è aggiudicata la gara per la realizzazione della nuova scuola elementare che sorgerà fra via Roma e via Casolo a Campolongo capoluogo. I lavori partiranno in tempi rapidi e già entro settembre - inizi ottobre, i genitori vedranno

la partenza dei cantieri“. Ma quali sono le dimensioni dell’opera in termini di accoglienza di alunni? La nuova scuola elementare ospiterà circa 500 bambini di Campolongo e sarà realizzata come previsto con i più avanzati sistemi di bio edilizia e risparmio energetico. Questo intervento, ribadisce il sindaco dopo le polemiche delle scorse settimane, non ha inciso per nulla sulla tassazione di Irpef e Imu. I bambini continueranno ad andare a lezione nella vecchia struttura di via Roma finché non sarà pronta la nuova. Con la prospettiva concreta, però, di avere la nuova sede. La scuola, per la sua realizzazione, ha ottenuto un contributo regionale di 400 mila euro. La questione dell’ammodernamento delle strutture scolastiche o la realizzazione ex novo di quelle inadeguate, è un tema molto sentito in Riviera del Brenta dalle amministrazioni comunali alle prese con forti tagli ai bilanci. Il fatto che alla fine, nonostante le polemiche la scuola si farà, visti i tempi che corrono, può essere considerato un grande successo. A.A.


Sguardo alla Riviera Est 13 Politica Nell’ultimo consiglio comunale la Lega Nord è andata all’attacco

“Tasse, si poteva risparmiare” Il Carroccio denuncia l’assenza di assistenti sociali e chiede più impegno sulle rinnovabili di Roberta Pasqualetto

IL COMUNE RECLUTA VOLONTARI PER LE MANUTENZIONI

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l comune di Camponogara, vuole coinvolgere i cittadini nei lavori di piccola manutenzione del verde lavori degli edifici di proprietà comunale. I cittadini e le associazioni di cittadini che siano interessati a prestare gratuitamente questo servizio, possono manifestare la

miliardi di euro netti a Roma, soldi che non tornano più e che vanno a coprire gli sperperi delle altre 16 regioni (dati Unioncamere Veneto). I consiglieri puntano il dito anche sul taglio delle risorse trasferite dallo Stato agli Enti locali, sulla pioggia di nuovi finanziamenti al sud e sullo sperpero di risorse con continue assunzioni di nuovo personale (ad esempio i camminatori in Sicilia e altro). La Lega dichiara che “con questi presupposti, questo Stato, non potrà mai funzionare e che, a un anno di distanza, la situazione è molto peggiorata anche per le famiglie di

propria disponibilità presentando, all’Ufficio Protocollo del Comune, una specifica richiesta disponibile all’Ufficio Tecnico. Richiesti i seguenti requisiti: età compresa tra i 18 ed i 75 anni; residenza nel Comune; godimento dei diritti civili e mancanza di condanne penali e/o procedimenti penali in atto e idoneità psico-fisica allo svolgimento delle attività previste. Le attività si limiteranno a piccoli interventi di ripristino e manutenzione di ele-

Camponogara”. Per i consiglieri della Lega si poteva fare di più per tentare di non aumentare le tasse ai cittadini, ad esempio introducendo la telefonia via internet (V.O.I.P.) per abbattere i costi delle telefonate dell’ente comunale e delle scuole (che in questo momento ammonta a 20 mila euro annui). Per i consiglieri si poteva aumentare l’impegno per gli impianti di energia alternativa e risparmiare costi di gas ed energia elettrica, puntando al solare termico o a impianti di

biogas che, oltre alla produzione di energia elettrica, potrebbero fornire acqua calda ad abitazioni ed edifici pubblici di Camponogara (attualmente solo per il gas si spendono 125 mila euro all’anno e 70 mila di energie elettrica per gli edifici). Infine la Lega propone di vendere o dare in gestione il teatro comunale, un costo annuo che può essere eliminato. I consiglieri hanno chiesto al Sindaco Menin, di rivalutare l’idea di ampliare la scuola materna di Campoverardo.

menti di uso quotidiano negli edifici scolastici e pubblici: tinteggiatura di vani e manutenzioni di aiuole e piante nelle aree di verde. Il Comune si fa carico del materiale d’uso, dei dispositivi di protezione individuale, e di fornire copertura assicurativa ai volontari. Per le associazioni di cittadini non sono richiesti particolari requisiti, se non la riconosciuta capacità di svolgere i servizi per i quali si propongono. Info 041 5139928.

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l’altra è stata assunta in un altro Comune. Il problema è stato sottoposto all’Amministrazione ma pare non ci sarà nessuna soluzione. “Introdotto il nuovo governo Monti, lo spread, dopo un calo, si è subito ristabilito a un livello alto - dicono i consiglieri comunali della Lega Elisa Vigolo e Cristian Zinato - e nessuno ne fa più uno scandalo o parametro per far cadere il governo”. La Lega ha specificato l’importanza del federalismo a fronte dell’impegno economico delle quattro regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte) che versano 120

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Camponogara, durante uno degli ultimi consigli comunali di luglio, i consiglieri della Lega hanno evidenziato i problemi dell’attuale governo e hanno presentato una mozione sul patto di stabilità. Poi, nell’ultimo consiglio di agosto, il gruppo Lega Nord ha espresso forti perplessità per un grave problema, la mancanza di assistenti sociali nel Comune. Il problema nasce a causa del blocco delle assunzioni e dello sforamento della spesa del personale per l’anno 2011, così Camponogara non ha più assistenti sociali in quanto una è in maternità e


14 Sguardo alla Riviera Est Servizi

L’Intervento

Actv Il consigliere Renato Martin chiede al comune di intervenire in tempi rapidi

Trasporti, tagli alle corse dei bus

Riforma mancata

di Luca Scalabrin* segue da pag.

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di Alessandro Abbadir

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rasporto pubblico: per questo mese ed ottobre la Provincia e Actv hanno promesso nuovi tagli che si sommeranno a quelli già fatti lo scorso anno e che rischiano di scardinare un servizio largamente usato in Riviera del Brenta. Sono in arrivo a Mira disagi per oltre cinquemila utenti, soprattutto fra lavoratori e studenti, che rischiano con il taglio delle corse, di essere stipati come sardine. Le fonti ufficiose, parlano di un ridimensionamento ad ottobre del 20% delle linee Actv extraurbane nelle ore di punta a Mira. Spariranno decine di corse della linea che da Padova porta a Venezia costeggiando il Naviglio e la Brentana. Saranno tagliate anche diverse corse che collegano il capoluogo con le frazioni, e quelle che portano al polo industriale di Marghera. L’allarme lo ha lanciato il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Mira Renato Martin che è anche membro della Commissione Viabilità e trasporti della Provincia (vicepresidente). “La Provincia - osserva Martin in una nota - ha già annunciato, nuovi tagli che ora diventano insostenibili per gli utenti”. Martin chiede al sindaco Alvise Maniero di non perdere tempo e agire. “Maniero non deve attendere il piano dei tagli che la Provincia presenterà a settembre, ma attivarsi immediatamente. Le nuove riduzioni di corse oltre a causare disagi e costi aggiuntivi... per i precari bilanci familiari fanno aumentare il tasso di inquinamento atmosferico. Il Comune di Mira deve farsi sentire. Il Pd è pronto a intraprendere ogni azione utile per difendere questo fondamentale servizio”. La replica del sindaco “a 5 Stelle” non si è fatta attendere. “Il Comune di Mira - ha spiegato Alvise Maniero in una nota - ha già incontrato i cittadini che hanno segnalato i loro timori e le loro richieste per quanto riguarda le linee di trasporto pubblico negli orari che interessano pendolari e studenti. Abbiamo sentito i responsabili Actv chiedendo spiegazioni e proponendo un incontro. Lo stesso faremo con la Provincia”. E poi ancora critiche a Martin. “L’uscita di Martin è sorprendente - continua Maniero -. Martin, infatti, non è un cittadino qualsiasi. E’ consigliere provinciale e vice presidente della commissione viabilità e Trasporti della Provincia. Siede nella stanza dei bottoni di chi deve decidere dei finanziamenti alle linee dell’Actv. Avremmo pensato che oltre a lavorare in Commissione, alzasse il telefono e, in nome dello spirito di collaborazione che deve esserci tra amministratori al servizio del territorio, ci informasse delle scelte che si stanno operando avviando una azione congiunta. Vediamo invece che preferisce criticarci sollecitandoci a intervenire. Comunque lo tranquillizziamo. Siamo in contatto con i cittadini e abbiamo già posto le loro esigenze all’attenzione dell’Actv”. Insomma l’autunno dei tagli ai trasporti si annuncia incandescente.

A rischio il 20 % delle linee extra-urbane e di quelle che collegano il capoluogo alle frazioni

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Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali. In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la soglia dei 15 dipendenti. Un grande sforzo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazione che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, assente completamente in questa riforma. In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere. Fidelizzare il lavoratore con l’intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupabilità dei cittadini. Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni. Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualificazione del rapporto di lavoro, può avvenire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico. Si sono introdotti nuovi adempimenti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato. Quello che però rimane è un’occasione perduta con un modello senza crescita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale.

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia


Padiglione con il patrocinio di


16 2

PROVINCIA

VIAGGIO IN

VENEZIA

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

di Ornella Jovane

C

ittà metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del territorio veneziano guarda con cautela se non con diffidenza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse. E così mentre il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla definizione dello Statuto, sostiene con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, nonché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente. “Come presidente della Provincia di

U

Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agosto Foto da www.provincia.venezia.it

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara definizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”. “La città metropolitana - ha controbattuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropolitane e che ha contribuito al progetto - è in

na rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento 5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali saranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di autonomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”. Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni sostanziali. “In questa fase - sono le sue parole dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la governance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà avere, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

C

hioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplificato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha promosso una raccolta di firme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori. Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la supremazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confine il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fino a Chioggia, Cona e Cavarzere. Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affinità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefici che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà ritagliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fine maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione ufficiale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia. La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metropolitana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini. O.J.

Mira. La posizione della Giunta grillina

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA” suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commerciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà difficile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di prorogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropolitana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Barberini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigonovo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”. A.A.

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Spazi aperti 17 3 Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

Alla scoperta dei tesori della laguna La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto di Alessandro Abbadir

S

arà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turistici della seconda metà di questo mese. Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Museo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affidato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso prevede la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fino alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiungere l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua collezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbarcazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con imbarcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

ADOTTAMI Puntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili. Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato dal nostro veterinario e messo in regola con le vaccinazioni Intanto cerchiamo casa. Ketrine. Bellissima femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, pelo morbido e biondo, al momento un po’ trascurata, ma bellissima. Ha avuto un passato triste. Ora cerca famiglia. Ketrine è dolce e coccolona. Penny. Circa 1 anno, pesa 4-5 chili. Simil pincher, dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista mentre passeggiava in centro città. Ora Penny cerca una nuova casa, delle persone che sappiano avere la pazienza di aspettare che lei prenda fiducia. Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa 12-14 chili. Deve al più presto trovare un’altra famiglia, dov’è ora non può più rimanere. Purtroppo in rifugio non c’è più posto. Cerchiamo per Bisonte un’altra famiglia. Kris. Circa 3-4 mesi, bellissimo cucciolo di maschietto. Kris ha un carattere meraviglioso ed equilibrato. Sarà una futura taglia medio-contenuta. Cerchiamo per lui un po’ di serenità. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo all’indirizzo visitatorcello@turismovenezia. it (o eventualmente tel. 335 7605003 ore ufficio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’assessore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turistico in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possibilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva naturale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a oasivalleaverto@wwf. it. Infine in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regionale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.


18 Personaggio

Personaggio 5

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatore Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco di Roberta Pasqualetto

A

lberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo figlio di un commesso di ferramenta e di una casalinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi iniziazione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossime al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce riflessioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una figlia, inoltre è presidente della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’isola Bassa, ottenendo un discreto successo; come nasce il libro? “Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel tentativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scugnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”. Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e riflessioni scaturite da alcune battute di pesca”. Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fissare i fatti con la maggior lucidità di cui sono capace, le sconfitte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfitte possano insegnare più delle vittorie, se analizzate senza la voglia di auto flagellazione e senza il perfido sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fissare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da figli e nipoti. Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fine del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteggiando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più concentrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpetrato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perduti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non significa solo prender pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato dopoguerra attraverso la vita di un caro amico

Alberto Coletto con i suoi nipoti settantenne, maestro di Shiatsu”. La Riviera del Brenta è una fucina di scrittori, secondo lei, perché? “ Nel corso dell’edizione di “Gocce di emozioni 2” ho avuto il piacere di conoscere parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e particolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fisica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tradizionalmente numerosi nel centro paese”. Soddisfazioni tante; una in particolare? “La vita, contrariamente a quanto raccontato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio eccezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddisfazione”.



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Cultura provinciale 21 7 Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta di Marta Boscolo

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naugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Istituto Giapponese di Cultura di Roma. L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una primordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti. Una “pittura senza pennello” sono state definite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fitta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno formato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si mescolano acqua e cellulosa. Questi materiali semplici e naturali, uniti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri. Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il flusso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese. L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diretto tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenotazione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 20 ottobre Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il film Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codificato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale pratico della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infine mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli insetti cartofagi. La mostra chiuderà il prossimo 20 ottobre. Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gratuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laboratorio: 041 5241173 o sspsae-ve.orientale@ beniculturali.it

NEWS Giornata europea del patrimonio

VISITE ED EVENTI A VILLA PISANI

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l prossimo 30 settembre, in occasione della Giornata europea del Patrimonio, la seconda quest’anno dopo quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su prenotazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative programmate apposta per la Giornata. Fra le proposte “Il museo che racconta: storie e fiabe narrate a Villa Pisani” ovvero “Giardini di fantastica bellezza”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”. Iniziative che si ripeteranno anche domenica 30, giornata in cui è programmato, nel pomeriggio, anche l’itinerario all’interno del Piano nobile della Villa per rivivere l’atmosfera di festa e della villeggiatura nei secoli passati.


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SPORT in PRIMO PIANO

In breve

Service Med, il volley San Donà riparte Una rosa profondamente rinnovata e sempre più all’insegna delle giovani E’ la nuova Service Med San Donà, agli ordini dei coach Giuseppe Giannetti e Carlo Chieco. La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la categoria cadette. Le finali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafijikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifica per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale, di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

Diporto Velico, l’imbarcazione ambientale E’ stato un settembre denso di appuntamenti quello del Diporto Velico veneziano, che ha ospitato il varo della prima imbarcazione in Mediterraneo e a vela della Sea Shepherd. Costituita nel 1977, Sea Shepherd Conservation Society è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione é quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani.

Ciclismo Tanti trofei per la società mestrina

Coppi Gazzera, estate da incorniciare di Giacomo Piran

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state da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazzera, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti. La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svolta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arrivarci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazionale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfidardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande protagonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighenti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

CALCIO A 5 FRANCO GOMME AL VIA

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i è svolto in agosto l’ allenamento stagionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospiterà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra finora ha confermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli under Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Luparense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle modifiche. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigontina). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Matteo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cristian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fisioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresidente), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Bertolin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team manager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Michelangelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.


Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica

pubbliredazionale

La sordità in età pediatrica nell’ otite catarrale L’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predisposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chiamata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedono il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole. Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base. Il trattamento termale consiste nell’eradicare le cause che maggiormente predispongono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: 1 Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba2

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orecchio medio; 3 Prevenzione delle riacutizzazioni delle flogosi delle vie aeree superiori.

con recupero totale e a riduzione consistente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale. Una revisione della nostra casistica ci permette di affermare che nei bambini sottoposti a cure termali (Inalatorie, insufflatorie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie mediche chirurgiche.

Tali risultati possono essere ottenuti attraverso la terapia termale; ciò lo posso affermare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insufflazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL . In alcuni casi viene utilizzato il Politzer secondo la metodica di Salimbani. Nel 90/95% dei casi si assiste ad una risoluzione del problema uditivo, molto spesso

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IL VENETO

in PRIMO PIANO Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio di Alessandro Abbadir

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iparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiuti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione difficile degli edifici scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ultima volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa. Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di partenza il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno. La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte finale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab- Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nuHa protestato contro questo atteggiamento del mero delle materne statali”. Ministero l’assessore alla Pubblica Sul tappeto restano però Istruzione della regione Veneto In difficoltà anche i problemi sollevati con il Elena Donazzan. I docenti sono le materne nuovo concorsone per l’immissione complessivamente circa 45.000. parrocchiali: a ruolo degli insegnanti. In tutta Bidelli, impiegati e tecnici sono sono il 67% Italia, saranno circa 21.000 inse15.716. La Cisl si fa portabandiera del totale gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto dei problemi degli istituti paritari. “I due terzi delle scuole materne in Veneto sono il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo, parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differenza del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche molto meno numerose di quelle statali. Non si possono ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che 1500 nuovi insegnanti. I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma- Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regioterne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a favore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare prioritariamente”. Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola. La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

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rganizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifici scolastici, problemi davvero importanti nella nostra regione sul versante scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifici scolastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifici che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifico per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a norma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante riforma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata altissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

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istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia minima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infine i presidi a scavalco. “E’ un problema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” . A.A.

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Il Veneto in primo piano 25 7 Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usato di Ornella Jovane L’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

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a corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da genitori che, ancora più degli altri anni, fanno fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri figli a scuola. Da una indagine svolta dall’Assaciazione Difesa dei Consumatori Adico in collaborazione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fine agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano. Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lievitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

NEWS

Dall’indagine condotta da Adico, sem- centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valupre nel territorio mestrino, risulta che i ge- tando la tendenza degli ultimi anni - sono nitori che hanno un figlio iscritto al primo contenuti ma inesorabili sul libro singolo, anno delle scuole superiori di Mestre dovran- ma incidono su una lista totale, raramente no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a inferiore ai 10 libri”. “Un fenomeno - è seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri I libri di testo aumentano, dunque la conclusione - nel quale è difficile di testo. La media i dizionari sono onerosi, capir dove finisca la sull’aumento del tota- il corredo scolastico legittima esigenza di le è di 20 euro, con non costa quasi mai rinnovamento e aggiorun rincaro dei prezzi meno di 100 euro namento e dove inizi sul singolo tomo che la speculazione delle case editrici. L’unica oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%. “Su un testo che l’anno scorso costava certezza è che agosto e settembre restano 30 euro - esemplifica il presidente dell’Asso- mesi neri per le famiglie, con le spese per ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co- mandare i figli a scuola a fare la parte del pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50 leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi. Insomma far studiare i propri figli rimane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è difficile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

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a prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 settembre e si andrà a scuola fino al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno. Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile. E poi sarà un tour de force fino alla fine dell’anno, con le sole “interruzioni” giornaliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

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26 Voci da palazzo Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio” In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare di Mauro Gambin

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aglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la definizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico composto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge TesserinToniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spiegato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi significativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affidare la riorganizzazione dei diversi livelli istituzionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi carico di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto

L’opinione Dario Bond, PdL

“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

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nche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il processo di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specificità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond

Piergiorgio Cortelazzo, PdL

“NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

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al canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la Piergiorgio questione delle province a 360 gradi”. Cortellazzo Bruno Pigozzo, PD

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

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’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge presentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo- Bruno Pigozzo nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbligatoriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legislatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimostrato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”


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10 Intorno a noi 28 Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi di Ornella Jovane

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n intero ordine professionale si mette a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortizzare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente. Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psicologi del Veneto ha formalizzato un protocollo d’intesa con l’associazione Speranzaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli imprenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in difficoltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e finanziaria. Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’iniziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un percorso psicoterapeutico a costi accessibili: saranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse. Non si tratta solo di agevolazioni economiche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capillare e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a difficoltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fino a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza. “Attraverso questa convenzione – spiega Laura Tamiozzo, presidente dell’Associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori significa innanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportunità di sostegno e affiancamento alle situazioni di difficoltà”. I casi e le storie di “ordinaria” disoccupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo conferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Veneto soltanto tre mesi fa. “La crisi – racconta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipendenze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimento perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”. Da qui la convenzione con l’Ordine degli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in difficoltà e si sente solo

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le. “Una rete di psicologi professionisti rivolta espressamente al supporto delle persone in difficoltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, fornendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli interventi più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affinché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaallavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere bisogno anche di un approccio di carattere psicologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fronte della prevenzione del disagio, per costruire assieme benessere sociale e familiare”.

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SPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

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scolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaallavoro s’impegna in Veneto dallo scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la figlia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle difficoltà economiche che avevano investito la sua azienda. L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con difficoltà, chi improvvisamente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e difficile da gestire sul piano economico ma sopprattutto emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favorendo agganci col mondo politico, istituzionale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed efficacemente sul territorio. O.J.


12 Cultura veneta

Cultura veneta 29

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Musica Gran Teatro Geox

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Banco e Orme insieme al progressive rock

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

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ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i croNella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi- in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se- di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di Padova - prima del presente studio, ricerche. “È sorprendente come la conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime però, le più vecchie inclusioni di or- Nel Triassico morfologia di tali acari triassici sia piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono ganismi animali in ambra risalivano esistevano organismi simile a quella delle specie odierne le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento a circa 130 milioni di anni fa: la animali persistenti appartenenti alla famiglia Erio- ambientale hanno superato le grandi estinzioni al terminuova scoperta sposta quindi le anche a cambiamenti phyoidea - prosegue Guido Roghi ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i lancette indietro nel tempo di ben enormi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co- ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si 100 milioni di anni rispetto a ogni muni - corpo lungo e segmentato, erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di precedente ritrovamento di organismi inglobati in am- due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre- quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organidue dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe- piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

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ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Museo Correr

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

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ynn Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana. Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert Mapplethorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il senso dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

I raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fisico di Lynn Davis trova finalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica, diventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre state”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

n occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra, allestita nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un itinerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qualitativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di figura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua originalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fino alle splendide vedute di Venezia degli anni della maturità, dove il suo stile

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785 personalissimo si fa sempre più libero e allusivo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzione familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvviso quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografia di valore scientifico. Negli anni successivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezionisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.


30 Cultura veneta

Cultura veneta 13

Inaugurazioni Il 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza

PalladioMuseum, una nuova strada verso la conoscenza Non sarà un contenitore di reperti ma un centro in cui venire a contatto con un’epoca, una terra, i suoi artisti e mecenati

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l prossimo 4 ottobre a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza, verrà inaugurato il PalladioMuseum. Non si tratta di un museo, così come lo abbiamo conosciuto finora cioè un contenitore di reperti, si tratta invece di una nuova strada che gli architetti Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Howard Burns e tutta l’equipe del Cisa Andrea Palladio hanno deciso di intraprendere, ossia dare vita ad un luogo un’opportunità esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia. Il PalladioMuseum - dichiara Amalia Sartori, presidente del Cisa Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladiano, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicenza”. I visitatori, infatti, potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre viene scritta dai grandi specialisti, condividere

le nuove scoperte, assistere alle controversie dibatterle attraverso la “rete”. Il PalladioMuseum sarà anche il centro propulsivo per il viaggio alla scoperta dei capolavori palladiani nel territorio veneto, finora nella nostra regione è mancato un centro propulsore da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere: ville; palazzi; edifici pubblici; chiese; teatri; ponti. Tuttavia la storia raccontata nel PalladioMuseum non sarà una storia di cose, per quanto bellissime, ma di uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l’architettura abbia il potere di migliorare il mondo intorno a noi. La stessa storia di Palladio non è quella di un genio solitario, ma di una comunità che ha scommesso sul cambiamento e l’innovazione. Nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani verrà allestita una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d’Europa generando la

ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville ci sarà il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifiche e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico. Al piano nobile del palazzo, invece, sarà allestita una mostra permanente sull’opera di Palladio, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno (saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effige come custodi o fantasmi) ma non verrà raccontata sempre la stessa storia, l’allestimento delle altre sale cambierà con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità mentre al pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà una biblioteca specializzata in architettura, servizi di accoglienza e punti

Finora è mancato un centro da cui cominciare un viaggio alla scoperta delle sue opere informativi dove si potrà anche entrare in contatto con tutte le eccellenze dei prodotti del territorio palladiano, comprese quelle della produzione agroalimentare. Insomma il PalladioMuseum è una sfida: l’idea che

El Greco, ritratto di Andrea Palladio XVI secolo, Statens Museum for Kunst di Copenaghen

l’alta cultura non debba essere patrimonio di pochi ma essere condivisa e raccontata a tutti e al tempo stesso che non bisogni per forza vendere le solite cose per fare cassetta.


Sì, viaggiare 31 CROAZIA

Rovigno la civiltà della Batana

LA BELLA CITTADINA ISTRIANA PERLA DEL TURISMO INTERNAZIONALE CONSERVA UN’ANIMA STORICA DI IMPRONTA VENEZIANA E UN PATRIMONIO DI TRADIZIONI CHE RIVIVONO GRAZIE ALL’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE VIECIA BATANA PASSATO E FUTURO SI INTRECCIANO FRA SERATE DI PESCE E CULTURA ALLO “SPACIO” E IL DESIGN DELLE NUOVE ARDITE ARCHITETTURE COME QUELLA DELL’HOTEL LONE NELLA FOTO GRANDE UNA PITTORESCA BATANA IN NAVIGAZIONE DAVANTI AL PROMONTORIO DI ROVIGNO. E LA CITTÀ VISTA DAL MOLO DI VAL DI BORA

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ello “spacio” di Matika, durante l’estate, ogni martedì e ogni giovedì sera, si riaccende la vecchia Rovigno, quella dall’anima istro-veneta che custodisce le tradizioni autentiche della bella cittadina istriana abbarbicata sul promontorio dominato dal campanile di Santa Eufemia. Quelle tradizioni che dopo il massiccio esodo della popolazione italiana, verificatosi all’indomani della seconda guerra mondiale, rischiavano di andare perdute. Nella vecchia cantina affacciata sul mare, che guarda la riva di Val di Bora, quelli dell’associazione “Viecia Batana” preparano del buon pesce di giornata e lo offrono ai tanti ospiti che affollano i tavoli sistemati fra le botti dello “spacio”, che un tempo era la cantina dove i contadini vendevano il proprio vino. Momenti resi ancora più godibili e culturalmente validi dalla riproposizione di canti popolari rovignesi, fra cui la carat-

teristica “bitinada” interpretata dal gruppo “Marco Garbin” dove i suoni degli strumenti sono sostituiti dalle voci. L’esperienza va completata con la visita all’Ecomuseo della Batana, dall’altra parte della città (in riva Pino Budicin), ricco di stimoli multimediali, comprese le voci di alcuni vecchi pescatori rovignesi (www.batana.org <http://www. batana.org/> ). Se questo è uno degli aspetti del passato di Rovigno, un frammento di futuro lo si può cogliere nel nuovissimo Hotel Lone, un cinque stelle del gruppo Maistra, sorto nell’incantevole baia di Val di Lone, raggiungibile con una bella passeggiata lungo le rive, all’ombra della pineta piantata un secolo fa da Carlo Hutteroth, allora proprietario anche della cosiddetta Isola Rossa (ex Sant’Andrea), uno dei luoghi di balneazione più frequentati di Rovigno. Design accattivante (l’ha ideato un pool di giovani

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25 Sì, viaggiare cRoazia

Rovigno la civiltà della Batana

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Rovigno la civiltà della Batana

nella foto grande una pittoresCa batana in navigazione davanti al promontorio di rovigno. e la Città vista dal molo di val di bora

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ello “spacio” di Matika, durante l’estate, ogni martedì e ogni giovedì sera, si riaccende la vecchia Rovigno,

teristica “bitinada” interpretata dal gruppo “Marco Garbin” dove i suoni degli strumenti sono sostituiti dalle voci. LL’esperienza va

segue dalla pagina precedente

architetti croati di successo: sembra una nave da crociera con la prua rivolta verso la pineta), contenuti tecnologici d’avanguardia e anche una cucina di stile fusion istriano-mediterraneo di assoluto rilievo, basata sui prodotti tipici istriani (olio, vini, tartufi). Il Lone è diventato un polo congressistico di importanza europea. Rovigno, ieri e oggi. Regina dell’Alto Adriatico, borgo di chiara impronta veneziana, sulle cui calli si affacciano vecchie case di pietra e mattoni dove hanno trovato posto botteghe di artisti e artigiani. E’ l’unica città istriana che vanta due porticcioli: a Val di Bora attraccano i grossi natanti (yacht e navi da crociera), in quello che si affaccia sul centro galleggiano tante “batane” colorate, le pittoresche barche a fondo piatto che si trovano anche nella costa marchigiana. Ogni anno l’associazione “Viecia Batana” ne costruisce una, improvvisando lo squero sul molo. La città vecchia è la principale attrazione di Rovigno, salvata dai

SINISTRA: MONICA FERRARA, ANIMATRICE DELLA “VIECIA BATANA” ALLO SPACIO MATIKA. NELL’ALTRA PAGINA: LA COSTRUZIONE DI UN ESEMPLARE DELLA TIPICA IMBARCAZIONE ROVIGNESE E LA CITTÀ VISTA DAL MOLO DI VAL DI BORA E DUE IMMAGINI DEL NUOVISSIMO HOTEL LONE, IL 5 STELLE DEL GRUPPO MAISTRA, UN’ALTRA BATANA E ALTRE IMMAGINI DI ROVIGNO

“PREMIO MASI” A GIOVANNI RADOSSI, CUSTODE DELL’ISTRIA CHE PARLA VENETO Giovanni Radossi (nella foto) riceverà il 29 settembre a Verona l’ambito “Premio Masi per la civiltà veneta”. Un riconoscimento che corona una carriera di studioso e una vita dedicata alla salvaguardia della cultura italiana in Istria. Giovanni Radossi, classe 1936, per tutti “il professore”, è stato il fondatore del Centro di Ricerche storiche della Comunità Italiana di Rovigno. Centro che tuttora dirige con grande impegno e passione nonostante l’età non più giovanissima. Radossi con le sue ricerche e le sue numerose pubblicazioni (280, più 80 saggi) ha contribuito in maniera determinante a salvare la memoria della cultura e della lingua italiana e veneta in Istria. L’ultima è dedicata alla toponomastica di Rovigno, quella originaria, prima delle parziali modificazioni imposte ai nomi delle vie e delle località dalle autorità prima jugoslave e poi croate. Il volume “L’Istria nel tempo”, che dà una versione condivisa (la prima) delle drammatiche vicende storiche che hanno riguardato l’Istria, è stato adottato come manuale nelle scuole della regione. Italiane e croate. Il Centro di Ricerche storiche di Rovigno per la sua straordinaria dotazione libraria e multimediale è diventato un crocevia ineludibile per chi deve accostarsi alla storia di questa regione. Il “Premio Masi è un riconoscimento importante al Centro, ma che conferisce maggiore visibilità a tematiche di un territorio per secoli legato a una grande civiltà, quella della Serenissima, con cui abbiamo condiviso momenti umani, culturali ed economici. “Dopo decenni di imposto affievolimento di questo legame – dice Radossi – si colgono ora nuove opportunità di contatto e confronto, di arricchimento, per un’italianità che oggi contribuisce ad avvicinare uomini e Stati, realtà che in passato potevano sembrare contrapposte”. Senza mai dimenticare il difficile cammino degli italiani rimasti, testimoni e depositari di un patrimonio culturale e civile di antica data, che va preservato e rilanciato.

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bombardamenti tedeschi dalla provvidenziale intercessione degli Hutteroth. Il borgo si sviluppa su un promontorio che fino al 1763 era un’isola. Furono i veneziani ad interrare per motivi igienici il canale che la divideva dalla terra ferma. La città vecchia sorge intorno alla Grisia, la strada lastricata che sale a Sant’Eufemia, su cui convergono le calli dei vari quartieri: il Santa Croce, il Montalban e altri. La salita alla chiesa offre scorci incantevoli e ogni tanto anche qualche “finestra” di luce aperta sul mare. In centro storico c’è ancora il vecchio teatro veneziano, il Gandusio. Tantissimi i ristorantini, alcuni dei quali di lunga tradizione. Come il “Puntulina” della storica famiglia Pellizzer, che d’estate ha piazzato i tavoli

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sugli scogli. Rovigno deve la sua fortuna turistica anche al suo mare cristallino, di un blu intenso, che da secoli strega turisti provenienti da tutto il mondo. Un mare che accarezza una costa di straordinaria bellezza, con scogli alternati a spiaggette di ghiaia e a pinete che mimetizzano villaggi turistici e campeggi, complessi alberghieri e altre strutture di accoglienza. Un mare sempre solcato da grandi vele, perchè il campanile di Sant’Eufemia, che i rovignesi chiamano Sant’Ufièma, è una sorta di faro naturale. Da secoli un punto di riferimento sicuro per tutti i naviganti. E un approdo felice per quei viaggiatori perennemente in cerca di luoghi autentici.


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È ormai riconosciuta come la grande passerella in rosa del panorama enoico nazionale: una manifestazione consolidata nella struttura, nello spirito e nel prestigio, che taglia il traguardo della quinedizione

scommettendo

sul

rinnovamento.

A Moniga del Garda, Città del Chiaretto nel cuore della Valtènesi, si è tenuto recentemente l’appuntamento con “Italia in Rosa”, la rassegna na-zionale dedicata al Chiaretto, ai rosati e rosè, evento unico nel suo genere per una tipologia che sta ta-gliando sempre nuovi ed interessanti traguardi di mercato. Un’iniziativa che quest’anno si è presentata in una forma ampliata e maggiormente ambiziosa, allungando lo svolgimento a quattro giorni rispetto alle due tradizionali giornate concentrate nel weekend: le prime tre sono state dedicate al pubblico ed agli appassionati, quella del lunedì invece era riservata esclusivamente agli operatori specializzati. È una decisione che è nata dai crescenti consensi concretizzati negli scor-

si

anni, funzionali per un grande salto verso platee più vaste sedotte dal glamour ormai sempre più disarmante del “think pink”. Il tutto nell’ottica di un confronto a tutto campo con le principali aree vocate alle produzione di rosè non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Rientrava in quest’ottica la partecipazione alla manifestazione di Roque Pertusa, presidente del CIVP (Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence), principale protagonista della tradizionale tavola rotonda

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di “Italia in Rosa”, che quest’anno aveva per tema “Vini rosati nel mondo: un successo crescente e gloglo bale. Come passare dall’effetto moda alla fidelizzazifidelizzazi one dei consumatori tramite le opportunità offerte dall’enoturismo”. L’incontro si è svolto anche con la partecipazione di Sante Bonomo, presidente Consorzio Valtènesi- Garda Classico, Maurizio Gily, agronomo e giornalista, Paolo Rossi, presidente Federalberghi LomLom bardia, e Alberto Panont, direttore del Centro di riri cerca regionale Riccagioia, nel ruolo di moderatore. staL’obbiettivo prioritario della manifestazione è sta to soprattutto quello di mettere a confronto le migliori tipologie italiane di rosè, sia fermi che spumanti, anche se a dominare la scena in veste di nopadrone di casa quest’anno è stata la grande no vità del Valtènesi Chiaretto, il primo frutto della nuova Doc Valtènesi entrata in vigore con la vendemmia del 2011: un vino che, arrivato sul mer-

cato come da disciplinare il 14 febbraio, ha subito monopolizzato l’interesse di addetti ai lavori e consumatori, imponendosi come una delle più interessanti novità dell’annata enoica.

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i nostri Esperti DA CHE PARTE L’ECONOMIA AFFARI DIGIRA FAMIGLIA

A cura di Lorenzo Sartiè

I giovani, invisibile Matrimoni la fragenerazione omosessuali e famiglie gay. Diritto

Lorenzo Sartiè Molti anni or sono ho letto un saggio universitario che parlava dei giovani, descrivendoli come A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS una generazione invisibile. Molti vizi, non molte del Foro di ed Rovigo prospettive obiettivi, troppo spesso poca voglia diLettrici fare mascherata Gent.li e Lettori, da vittimismo. Purtroppo l’argomento di sempre è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fino in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che significa ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrificato tanto per fare e costruire, ma hanno

al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai figli di vedere oltre, di fare quei sacrifici che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi finanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo florido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i figli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i figli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono

molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la bisogna costruire queste prospettive un passo alla commiserazione protettiva dei genitori. Quante volte volta, ma camminando svelti. La maturazione di un abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai ne è una componente fondamentale. Accettare la a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi a lavorare in una miniera di uranio scavando con almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). sacrificio ed impegno. Lo dice uno come me che ha In compenso magari ha studiato psicologia e fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando le prospettive di trovare lavoro in quel campo di giorno e studiando di notte. Per raggiungere sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia numero di psicologi procapite a mondo. Poverino non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la è disoccupato. In compenso mancano scuole per dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria può ritirare mai e dove si può soltanto correre che e design solo per citarne alcune. Si sono riformate è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, distruggendole scuole che servivano, per renderle senso del lavoro e di responsabilità fosse anche meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti altre che non servono praticamente a niente se non personali che non passano inosservate nel mondo creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni matematica. Mai una volta che chiedessero a dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un qualcuno che lavora cosa serve. Ora quello che titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se prospettive quindi potrà avere un giovane di questa magari piace fare un lavoro che inizialmente era generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra lavoro fisso ormai non esiste più, quindi bisogna la certezza di essere prigionieri di un sistema politico cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con ed educativo che non Se li valorizza e la disperazione chi ci ha lepreceduto ai qualidipossiamo lo desiderate segnalatemi quelli i Vs dicasi e/o Vs questioni maggioredire di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente solo grazie, e proseguire nel mondo moderno. interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it

L’OCULISTA L’ARCHITETTO

Il sisma nella Pianura Padana, tra Domande frequenti sulricostruzione distaccoediprevenzione retina

Dott. Crepaldi Dott.Valerio Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Nel corso visita quale può prevenire il distacco retina necessaria PERCHE’ DISTACCO DI 40 RETINA E’ stati PIU’spesiil147 Nel nostroILPaese negli ultimi anni sono miliardi certificare l’agibilità di sismica, per la della riapertura dellepossono sismicaessere ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante identifi cate aree deboli, prima (evento patologico) trattando la rottura con il FREQUENTE NEI MIOPI? di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure leaccennate, strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è che necessitano di delle bruciature retiniche laser. “post La miopia (circa è legata ad un l’anno). allungamento antisismica 3,6 miliardi Fondi per interventi autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti terremoto”, ementre, si fossero investiti per la progettazione attività perUN far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: iluna prima e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le ottenute attraverso laser, realizzate su retina COME SI di RICONOSCE DISTACCO DI dell’occhio questoseallungamento determina edifitrazione ci antisismici evitato iRETINA? crolli. Così rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai aziende possono partire subito e presentare la documentazione sana circostante la titolari lesione.deiLa cicatrizzazione una sulla avrebbero retina che ampliamente lo deve seguire le scosse del 20Ma e 29 scorso e le successive tecnici, per verificare checonsegue l’edificio rinforza non abbia le entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire che e previene il distacco Nellarepliche maggior capannoni parte dei aicasi il paziente indopo maniera solidale. la maggio retina non avendo in Emilia Romagna, si corre airiferisce ripari! Case carenze e in caso tali carenze si deve prevedere «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere di retina. Non fa male, non richiede ricovero, la comparsa di strutturali una tendina che abbia si proprietà elastiche siLombardia assottigliae Veneto, aumentando in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! interventi di ripristino autocertifi cati al Comune, ma «è possibile solo concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». dura solo pochi minuti e non comporta rischi pone davanti all’occhio o la perdita di una la sua tendenza a rompersi. Grosso modo Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 per la salute del paziente. parte del campo visivo laterale. Nei casi più possiamo dire che ogni 3 diottrie di miopia il CI dall’accisa VORRA’ sulla PER dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassificata da zona modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità MILIARDI DI EUROQUANTO CERTI (500 TEMPO milioni di euro CON LESIONI RETINICHE CHE STILE DI gravi si ha improvvisa e importante perdita bulbo è più lungo di circa 1mm. RECUPERARE VISTA DOPO delle UN non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA benzina e 1 miliardo gli anni 2013LAe 2014 da riduzione VITAdiVA TENUTO? visiva percezione di lampi E’l’obbligo VERO diCHE IL DISTACCO RETNA E’ INTERVENTO DISTACCO RETINA? costruire in quell’areaDIcon criteri antisismici. Le con parole SISMICA PARI di ADluce. ALMENO IL 60% quello previsto per un voci di spesa statale). Da definire, PER invece, le somme DI derivanti dalla Gli accorgimenti da seguire riduzione consistono POSSONO ESSEREcostruito LE CAUSE DI la vigente PIU’ FREQUENTE MESI d’ordine ora sono:NEI stima dei CALDI? danni, valutazioni perQUALI la messa in capannone, secondo normativa antisismica. dei contributi favore dei partiti e dalil Molti pubblici pazientiin rimangono delusipolitici quando nell’evitare i traumi come pugni, pallonate, UN DISTACCO DI RETINA? E’sicurezza, vero, perché la perdita di liquidi con la ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque Fondo di solidarietà Ue. Insuccessivo Veneto vi sono per similaritàtogliendo le stesse giorno all’intervento forzi motocross, pericolosi A parte il già descritto vitreo sudorazione provoca unaè che disidratazione attività aziendali. Il problema molti dei capannoni industriali procederedistacco a verificadel di sicurezza ai sensieccessivi, delle norme vigenti, e sportstrutture colpite inlaEmilia l’esperienza appare bendaRomagna. scopronoData di vedere peggio. Ciò sono vitreo costruiticome senza una tener conto dellestrizzata, norme antisismiche, gli interventia per il raggiungimento della 60% dovranno indispensabile la Regionein Veneto quanto prima proceda comesoglia arti del marziali, tuffi in piscina, calcio, cheè normale, che puòurge accompagnarsi rotture retiniche del spugna quanto il recupero avverrà in quindi un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! le essere eseguiti entro i retiniche 18 mesi successivi giugno attraverso i gruppimodo politicilento per una proposta legislativa in grado di body (inizio building, ecc.2014). Se ricordiamo degenerazioni facilitandone la contrazione e il distacco. Il e graduale, richiedendo a volte Ecco che vede il “D.L.spesso post-terremoto”, n. 74 del 6 giugnoperiferiche e la “bozza (foro per raggiungere 60% serviranno interventi edilizi, basterà SONO incentivareUN il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su LE “MOSCHE VOLANTI” retinico, questo retinoschisi, paziente lampi luminosi e nota diversi mesi. di linee guidavitreali. per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, comunicare l’avvio dei SINTOMO lavori e, solo entro 60 giorni questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e PERICOLOSO? degenerazione retinica aai Comuni “palizzata”), corpi mobili Il distacco del vitreo è IL DISTACCO DI RETINA PUO’ redatte da Protezione civile, e Reluisinterventi chiariscedileestrazione dopo l’inizio lavori, sitraumi dovrà «presentare la documentazione associazioni che però riusciranno ad avere efficacia Non sempre, la presenzaper di qualche puntinodi costruttori, della dei cataratta, quasi sempre fisiologico, maCni, può Assobeton determinare RIPRESENTARSI? procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della mobile nel campo visivo è un fatto innocuo e oculari. una rottura della retina per debolezza di Si nel 20%-30% dei casi; se ciò accade è rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione Regione del Veneto. molto comune. Quando la loro presenza è IN CHE COSA CONSISTE IL LASER? FA quest’ultima. E’ importante recarsi dall’oculista necessario un nuovo intervento. improvvisa e massiccia ci si deveall’indirizzo allarmare. mail: cavazzana@tin.it MALE? RICHIEDE IL RICOVERO? Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it


I nostri esperti 35 L’ARCHITETTO Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Il mobbing Dott. Lara Tasso Con il termine mobbing si fa riferimento a una serie di molestie e violenze di carattere psicologico, che sono attuate da uno o più individui con intenti lesivi e in maniera sistematica in un contesto di lavoro ai danni generalmente di una singola persona. Negli ultimi anni il termine mobbing è entrato nel vocabolario comune grazie al diffondersi di libri e film sull’argomento; uno su tutti il bel film di Francesca Comencini del 2003 “Mi piace lavorare” con Nicoletta Braschi. Ho l’impressione, tuttavia, che nell’immaginario collettivo il mobbing sia spesso generalizzato, e accade sovente di sentirne parlare in riferimento a qualsiasi comportamento vessatorio che avviene in ambito lavorativo, anche in merito ad un richiamo sporadico di un superiore o a comportamenti poco cortesi da parte di colleghi. Per parlare di mobbing, i comportamenti vessatori non sono sporadici, ma devono avere un’elevata frequenza e si devono protrarre per un lungo periodo (almeno sei mesi). Il mobbing si può manifestare nell’area della comunicazione, per esempio interrompendo continuamente una persona quando parla, impedendole di esprimersi o anche attraverso continui rimproveri verbali. Il fenomeno può riguardare anche l’immagine sociale, diffondendo voci infondate, ridicolizzando la vittima o screditando le sue decisioni. La persona mobizzata può anche essere colpita nell’area delle relazioni sociali, poiché può essere isolata, spostata in altro ufficio lontano da tutti. Nell’area professionale assistiamo a un eccesso di lavoro assegnato o, al contrario, a una riduzione delle mansioni, oppure compiti senza senso e umilianti, o anche continui cambi di attività. In alcuni casi la sicurezza del lavoratore è messa a repentaglio in quanto deve svolgere attività che possono nuocere alla salute o può essere addirittura oggetto di violenza fisica. Anche l’intenzionalità è importante: non si può parlare di mobbing se non ci sentiamo a nostro agio a causa di un collega poco sensibile nei nostri confronti, ma non mosso da cattive intenzioni. Chi attua del mobbing, infatti, lo mette in atto con l’intento di emarginare, discriminare e recare danno al lavoratore oggetto delle violenze, il quale è spinto in una condizione d’inferiorità psicologica senza possibilità di difesa. La persona che subisce mobbing arriva spesso a interrompere volontariamente il rapporto di lavoro per cessare le quotidiane violenze psicologiche che le sono inflitte. Questo accade soprattutto nelle piccole aziende, poiché non è possibile non condividere il proprio ambiente di lavoro con chi è causa delle vessazioni. Così facendo, tuttavia, si realizza spesso uno dei fini ultimi del mobber, che è appunto l’allontanamento della persona presa di mira. Se il fatto accade in aziende di grandi dimensioni, la vittima può essere spostata in altri reparti o in altri sedi. Come difendersi dal mobbing? È importante per le aziende creare un clima di lavoro positivo, individuando e gestendo le persone o i gruppi problematici. La persona, o le persone, oggetto di mobbing non devono isolarsi, ma devono cercare il sostegno sociale all’interno dei vari gruppi cui appartengono. Spesso, infatti, si tende a non raccontare le vessazioni subite, ci si sente colpevoli dell’accaduto, ci si isola dalla famiglia (spesso ignara di tutto), si adottano comportamenti aggressivi, si limita la propria vita sociale, generando un pericoloso circolo vizioso. Non di rado, infatti, chi subisce mobbing mette in serio pericolo anche la propria vita coniugale e familiare, a causa dei comportamenti sopra citati. E’, invece, importante parlare di ciò che si prova, chiedere aiuto e, se il caso lo richiede,

raccogliere prove dei comportamenti subiti. Documentare i casi di mobbing è, infatti, molto complesso e difficile, perché spesso la vittima è lasciata sola da amici e colleghi e non ci sono tracce dei soprusi subiti. Un luogo comune da sfatare è che il mobbing sia attuato solo da superiori nei confronti di sottoposti. Questa è solo una delle tante forme del mobbing, ma ce ne sono anche tra colleghi o di sottoposti verso i superiori. In alcuni casi, addirittura, quello che a uno sguardo veloce può apparire il mobber, si scopre poi essere la vittima.Il mobbing, inoltre, può essere attuato e rivolto non solo da e verso singole persone, ma può riguardare due o più individui. Per terminare, voglio porre l’accento sull’importanza di chiedere aiuto a persone fidate che, secondo i casi, può essere un membro del sindacato, un responsabile dell’azienda o anche un consulente esterno, adeguatamente formato per gestire casi di questo tipo. Sono, invece, da evitare l’isolamento e l’indifferenza. indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifici antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassificata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi

DENTI NATURALI CON LA ZIRCONIA La zirconia è un elemento ad alta biocompatibilità ed il suo utilizzo in odontoiatria e protesi è anche motivato dall’aumentare del numero di persone con ipersensibilità ai metalli come nichel e palladio che sono presenti in molte leghe dentali . La zirconia inoltre riduce la sensibilità agli sbalzi caldo/freddo grazie alle sue proprietà intrinseche di conducibilità termica, riduce i rischi di irritazione pulpare e la formazione di batteri patogeni migliorando notevolmente l’efficacia dell’igiene orale. Dal punto di vista estetico la zirconia ha notevoli vantaggi in quanto non necessita di stratificazioni ma nasce in un’unica struttura molto resistente, traslucente, simile ai denti naturali. Quando si posizionano i denti in zirconia vengono eliminati gli inestetici bordini neri, le gengive scure, le discromie che oggigiorno tanto preoccupano i pazienti.

un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure postterremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per certificare l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verificare che l’edificio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertificati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifica di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da definire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere efficacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) LE OMBRE Trova l’ombra corretta

A

info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

B

ATTORE - AUTIERI - CITTI - FAMA FASSARI - FRATE LA CARBONARA MADRE - MARGHERITA BUY PANNI - RICKY - RUOLI - RUOLO Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

C

D

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AN - AU - CA - ED - EL - ES - FU - MO NO - SO - UD - ADA - AHI - AIA - AIO GOL - ODA - OHE - OLA - TRE - UAU ALOE - AMOS - ECRU - FLAG - FOCA FALSO - MALCO - ORNARE OTARDA - SPELTA - ISRAELE PRELATO THE NAMES (i nomi) Impariamo l’inglese AARON (Aronne) ADAM (Adamo) ALAN ALBERT (Alberto) ARNOLD (Arnoldo) BARNEY BEN BRAD BRYAN CURT DAVE (Davide) JACOB (Giacobbe) JAMES (Giacomo) JOSH KATE LAWRIE LILY MADDISON MARGARET (Margherita) ROSY (Rosa) SALLY TYRON ZOEY

CHIAVE (8) - Un nome inglese......................................................................................

Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi. • La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Nell’amore, un silenzio val più di un discorso.

LE OMBRE:

Giochi e tanto divertimento:

corretta: A

• Pierino rivolto alla maestra: “Signora maestra, non credo di essermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bassi non ne esistono.” • Pierino torna a casa e suo padre gli chiede: “Come è andato l’esame?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?” • Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettricista?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.” • La maestra a Pierino: “Fammi un esempio di ingiustizia.” “Ehm, quando io prendo un brutto voto perché papà ha sbagliato i compiti.” • Il professore interroga Pierino: “Dimmi il nome di un rettile.” Chiede. “Una vipera.” “Bene, ora dimmi il nome di un’altro rettile.” “Un’altra vipera.” • La maestra indicando Pierino: “Tu, dimmi due pronomi.” “Chi? Io?” “Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro.” • La maestra interroga Pierino in Storia: “Pierino, cosa divenne Carlo Alberto quando morì suo padre?” “Orfano.” • “Pierino, perché hai scritto camino con la ‘k’?” “Perché camini senza cappa non esistono!” • Pierino: “Signora maestra si può punire uno per una cosa che non ha fatto?” “No di certo!” “Bene,

allora non ho fatto i compiti.” • “Pierino, cos’è l’arcobaleno?” “E’ il sole che dopo essersi fatto la doccia, si rifà il trucco.” • “Pierino, cos’è un temporale?” “Sono delle nubi che, spaventate dai tuoni, scoppiano a piangere.” • “Lo sai perché Pierino dorme con il martello?” “Per schiacciare un pisolino.” • La mamma dice a Pierino: “Pierino, vammi a comprare lo spirito in farmacia, per favore.” Pierino va in farmacia e paga. Poi va in chiesa a confessarsi: “Fatti il segno della croce.” Dice il prete. “Nel nome del padre e del figlio, amen.” “Pierino!” Esclama il prete scandalizzato. “E lo spirito?” “Oh no! L’ho dimenticato in farmacia!” • La maestra dice a Pierino: “Se metto nello zaino 5 libri di italiano, 7 di matematica e 2 di storia, quanti libri avrò?” E Pierino risponde: “Abbastanza per rovinarmi le vacanze.” • Pierino chiede alla maestra: “Signora maestra posso andare in bagno?” La maestra risponde: “No.” Pierino torna al posto e la maestra gli chiede: “Pierino qual è il lago più grande d’Italia?” E Pierino: “Quello sotto al mio banco.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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COMUNE di MIRA Villa dei Leoni

7–10 SETTEMBRE Villa dei Leoni – MIRA

Venerdì

7

17.00 Apertura sale espositive Villa dei Leoni con il concorso fotografico “Fotografa la tua Arte”

21.00 Parco della Villa “Concerto di musica classica” con l’orchestra Filarmonica di Bacau, Romania La Quinta di Beethoven nella “Città della Riviera del Brenta” - Dirige il Maestro Dario Bisso Sabadin -

SABATO

8

10.00 Apertura sale espositive Villa dei Leoni 18.00 Villa Widmann: “Artigianato e Solidarietà” cena di gala con raccolta fondi a favore del Progetto: IL GIARDINO DELLA LEGALITà

in collaborazione con l’associazione Affari Puliti di Campolongo Maggiore

La serata sarà allietata dal gruppo “BASSAKUNA – Rock band”

dOMenICA

9

10.00 Apertura sale espositive Villa dei Leoni

LUnedì

10

10.00 Apertura sale espositive Villa dei Leoni 21.00 Cerimonia di chiusura della IV Festa dell’Artigianato Premiazione del Concorso “Fotografa la tua Arte” La serata sarà accompagnata da uno spettacolo del gruppo “Amarcord” In collaborazione con:

DAL

1959

Le sale espositive di Villa dei Leoni chiuderanno tutte le sere alle ore 22.30 ad eccezione di lunedì 10 che si terrà la premiazione finale del concorso e la cerimonia di chiusura della festa.


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