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Elezioni A grandi passi verso il voto del prossimo 24-25 febbraio pag.
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Pianiga Incendio Rossato: controlli continui
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EDITORIALE
Le parole dei politici
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
Fosso’, il primo libro di monica penazzato
E stato presentato nella biblioteca comunale di Fossò il primo libro della scrittrice Monica Penazzato intitolato “Le regole di Irina”. Si è trattata della prima presentazione di questa pubblicazione, che la scrittrice ha voluto fare nel suo paese. pag. 8
nuovi autovelox a fiesso e dolo
di Ornella Jovane
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I Comuni chiedono più sicurezza idraulica Serevono interventi per la messa in sicurezza del fiume Brenta e chiarezza sul progetto dell’Idrovia
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Sicurezza stradale, l’Unione dei comuni (Dolo, Fossò, Fiesso e Campagna Lupia) fa sul serio e gli automobilisti indisciplinati sono avvisati. Da metà dicembre, infatti, sono stati posizionati due autovelox e un rilevatore “Vistared” per le infrazioni semaforiche. pag. 9
a Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta, convocata a dicembre dal presidente Damiano Zecchinato, sindaco del Comune di Vigonovo, per discutere in merito alle problematiche inerenti la sicurezza idraulica, ha chiesto un incontro urgente questo mese con l’assessore regionale Maurizio Conte. “Dopo le richieste d’intervento e i dossier esposti in Regione Veneto la scorsa estate sulla situazione delle arginature del fiume Brenta – spiega il presidente della Conferenza Damiano Zecchinato – si presenta ora l’esigenza di
richiedere interventi essenziali e improcrastinabili sulla messa in sicurezza idraulica, prima che accadano eventi catastrofici, i quali costerebbero alla popolazione almeno cinque volte più degli interventi stessi”. Dalle valutazioni fatte dai sindaci nella Conferenza emergono richieste e proposte interessanti da sottoporre al vaglio del Genio Civile e quindi della Regione stessa. “Si richiederà con fermezza – dice Zecchinato – soprattutto di essere portati a conoscenza dei protocolli che si attueranno in caso di ondata di piena del fiume Brenta e dei
corsi d’acqua secondari, quindi sul rapporto di scarico acque dal Bacchiglione al Brenta e anche sull’uso come scolmatore del Serraglio. I sindaci e la Protezione Civile dei nostri Comuni hanno il diritto di sapere in merito alle decisioni ed alle volontà del Genio Civile nei casi di grave emergenza idraulica, anche per poterne portare a conoscenza i cittadini”. Sotto questo punto di vista si è evidenziata per i sindaci della Riviera finora, una totale mancanza di informazione ai Comuni ed alla Protezione Civile. pag. 8
L’Intervento
a politica continua ad essere un tema d’interesse per gli italiani, nonostante i timori alla vigilia della campagna elettorale. Dopo un anno di vita in penombra, il rischio era quello di una disaffezione della gente ancora più marcata verso la politica. E invece le elezioni continuano ad essere un tema che esercita il suo appeal. Almeno in termini di comunicazione. I dati sugli ascolti televisivi, quelli sulle ore e ore di presenze dei politici in tv o in radio, il numero di trasmissioni di approfondimento-interviste-faccia a faccia..., ma anche quello di articoli pubblicati in grande rilievo dalla carta stampata, sembrerebbero confermarlo. Ci sono poi le nuove tecnologie: la politica impazza sul web, twitter è l’irrinunciabile strumento per avere un filo diretto con gli elettori. Una inconsueta programmazione che costringe l’appuntamento con le urne in un periodo ancora invernale e tempi ristretti che hanno ridotto la durata della campagna elettorale costringono a scelte diverse: i comizi in piazza, i tour e le iniziative sul territorio sono meno impattanti. La comunicazione via radio, tv, giornali e web diventa allora ancora più importante.
o.jovane@lapiazzaweb.it
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Lo sviluppo, la politica e il bene comune Massimo Pavin*
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incere la rassegnazione, rimettere in circolo la fiducia: è questo lo spirito con cui gli imprenditori affrontano il nuovo anno. Non ci nascondiamo la pesantezza del cammino che abbiamo davanti. I prossimi mesi saranno ancora di sofferenza e il punto di svolta si sposta in avanti. *Presidente Confindustria Padova
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EDITORIALE
segue da pag.
Le parole dei politici A Vigonovo
Emanuela Vitaliani presidente ente benefico E’ stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell’ ente benefico “Legato Barone Alpi Gaetano“. Per la prima volta nella storia dell’ ente è stata eletta in qualità di presidente una donna: è Emanuela Vitaliani, votata da 6 consiglieri su 7, che in precedenza aveva ricoperto il ruolo di vice presidente. Scopo dell’ ente è quello di aiutare le famiglie in difficoltà del Comune di Vigonovo ed offrire il proprio operato in collaborazione con i servizi sociali del comune di Vigonovo. Contro le violenze
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Ma che tipo di comunicazione è quella che hanno scelto i politici? Le tecniche di comunicazione sono raffinate - squadre di esperti comunicatori sono al lavoro febbrile per trovare soluzioni efficaci e convincenti ad orientare il voto degli elettori, soprattutto dei tanti ancora incerti - le parole spese sono tante, ma quali sono i contenuti? Senza scomodare l’umorismo di Pirandello e la sua teoria del sentimento del contrario, la risposta la si potrebbe trovare proprio nelle caricature di comici che quotidianamente sottolineano questa concitata fase pre-elettorale. E così può capitare di sentire per radio, nello spazio degli annunci, l’offerta di una invitante voce che rivolgendosi ai clienti di un improbabile supermercato-Paese esorta gli acquirenti ad approfittare dell’irrinuciabile svedita dell’abolizione dell’Imu, offerta di cui si può beneficiare fino alla fine della campagna elettorale - non dopo -, considerato che da destra a manca tutti i politici te la tirano dietro. Ci si può imbattere nella gara di fantomatici candidati che in un inverosimile faccia a faccia si sfidino a chi sia più bravo a togliere Imu e altre tasse, disoccupazione, disagi, povertà... fino a, presi da euforia del duello, a promettere di togliere tonsille, calli e quant’altro a chi ne ha bisogno, pur di togliere di più dell’avversario. La campagna elettorale e la politica hanno ispirato numerosi film comici nostrani. C’è poi la questione aperta di chi sia più incapace, tema anche questo molto praticato nella campagna elettorale, e quella della quantità di polvere nascosta sotto il tappeto. Non mancano le favole - quanto si è discusso sul pifferaio di Hamelin -, le gag e le presentazioni oltre la veste ufficiale degli stessi politici che umanizzano i candidati e hanno innegabile riscontro mediatico. Si sorride con un po’ di amaro in bocca. Quali sono i programmi? E, soprattutto, non sempre appare chiaro in questa comunicazione - o quanto meno non sempre arriva agli elettori che sia nelle corde della politica in corsa alla campagna elettorale - il principio secondo cui le parole credibili pressuppongono i fatti. di Ornella Jovane
Istituti scolastici superiori
Lavori di manutenzione straordinaria
Riviera Dolo 100 licenziamenti con l’inizio del 2013 pag.
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Per dimostrazione i Cat scavano l’idrovia pag.
Calcio Il Venezia si potenzia con Carloto
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Provincia lavoro
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Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
REDAZIONE: Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
Badanti e baby sitter sempre più italiane pag.
Mondo scuola
cultura
Regione Sanità
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Sicurezza stradale: lezioni in aula a portata di bimbo
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della
Le richieste di Arino: un ufficio postale
“Nel 2013 continueremo a sollecitare il Comune di Dolo segnalando quali sono i problemi e le necessità di Arino”. E’ la presa di posizione di Gianni Casarin presidente del comitato cittadino “Arino per il Futuro”. Il comitato ha appoggiato i residenti di via Parolini nella loro battaglia per far tombinare uno scolo e ha raccolto 800 firme per chiedere un ufficio postale per il paese.
Provincia e avvocati difendono le donne
Lo scorso 14 dicembre è stato presentato a San Donà di Piave il protocollo d’intesa fra la Provincia di Venezia e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Venezia per lo svolgimento di attività di consulenza legale gratuita alle donne vittime di violenza. “ Credo che un problema complesso come quello del contrasto alla violenza contro le donne - ha detto l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Giacomo Grandolfo possa essere efficacemente affrontato solo attraverso uno sforzo corale e un lavoro di rete”. “Il compito di questo protocollo - ha detto Victor Rampazzo, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Venezia - è di svolgere una funzione di tutela diretta alle fasce più debli della popolazione, da situazioni che vanno oltre i limiti della liceità. Prevenire queste situazioni e offrire una capillare assistenza a chi è colpito da questi odiosi reati è il nostro impegno”. “La violenza domestica non è un fatto privato ha osservato Maria Elena Tomat presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Venezia - Contrastrare il fenomeno con azioni di prevenzione vuol dire agire per un cambiamento culturale”. “Lo sportello in difesa della donna - ha aggiunto Roberta Nesto responsabile del progetto ora è un fatto concreto che va promosso”.
Dolo
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Venezia e il vetro di Murano in una foto pag.
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Politica e ospedali, tagli e nomine dei direttori generali pag. 22
Carnevale
A Venezia il via della kermesse dedicata ai colori pag.
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mostre Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi pag. 26
Approvato dalla giunta provinciale a fine dicembre il progetto definitivo per i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento di alcuni istituti scolastici superiori alle normative di sicurezza e di prevenzione incendi per un importo di 300mila euro. Gli interventi interessano il palazzetto dello Sport del liceo Veronese di Chioggia con la messa a norma, le prescrizioni Coni (Comitato olipico nazionale italiano) e gli adeguamenti necessari per la presentazione alla Ccvlps (Commissione comunale vigilanza sui locali di pubblico spettacolo) per un importo di 141.550 euro. Interessato dal progetto anche l’Istituto statale d’arte, liceo artistico Guggenheim di Mestre per i lavori per la messa a norma funzionali all’ottenimento del Cpi (Certificato di prevenzione incendi) che costeranno 28.813 euro. Interventi previsti infine al liceo di scienze umane Belli di Portogruaro per 129.635 euro: si procederà alla messa in sicurezza a norma funzionale all’ottenimento del Cpi.
4 Argomento del mese ELEZIONI Per comporre le liste bloccate della tanto vituperata legge elettorale c’è chi aspetta ordini dall’alto e chi chiede agli elettori. Chi parte per tempo e chi, dovendo attendere a difficili equilibrismi, arriva all’ultimo. Le novità non mancano e arriveranno anche i soliti noti
Elezioni politiche: ch
di Maria Pavan
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Pd: tutti veneti in lista. Puppato, Zoggia e Baretta a guidare le formazioni ricche di novità
empo di liste e toto candidati in ogni regione d’Italia. sognava valorizzare chi lo vive e vi opera. La sfida con Lega Anche il Veneto ha il suo bel daffare e se Pdl e Lega, e Pdl è tutta da giocare, e i nostri giocatori vengono dalle al momento in cui andiamo in stampa, non hanno per file di casa nostra. Non poteva andare meglio”. Filippin fa nulla le idee chiare sul da farsi, altri si sono già ben orga- notare inoltre che sono stati “rispettati in pieno i risultati delle primarie. La quota nazionale è spalmata: in Veneto i nizzati. Alcuni partiti, Movimento 5 stelle e Pd hanno fatto territori e i militanti contano davvero. Puntiamo alla vittouna scelta di democrazia partecipativa chiedendo ai propri ria anche al Senato - conclude il segretario - Diversamente elettori di scegliere chi volevano nelle loro liste, anche se il dalla Lega che torna all’ovile di Berlusconi noi diamo voce segretario Bersani si è poi riservato una bella fetta di nomi- ai militanti”. Anche Monti in Veneto fa un bell’acquisto come capoline inserite proprio nella parte alta delle liste. Cioè tra coloro sta alla Camera: Ilaria Capua, la virologa padovana di fama che certamente saranno eletti. Ma almeno una cosa il partito democratico veneto sta- internazionale, che afferma di essere scesa in campo per volta l’ha ottenuta: nelle liste tutti rigorosamente veneti, senso del dovere visto che, a differenza di molti, un mestienessuno calato da Roma o da altre regioni a fare il capoli- re ce l’ha. E il suo nome e la sua fama sono di sicuro una sta, o peggio, nessuno che non fosse di chiara fede Pd. L’e- grande perdita per il Pd che non le ha proposto una candisperienza di Calearo ha insegnato qualcosa e oggi a guidare datura nonostante lei sia una delle migliaia di persone che il Senato ci sarà la capogruppo in regione Laura Puppato, hanno votato alle primarie del centrosinistra. Infatti afferma già candidata alla primarie nazionali per la scelta del Pre- che se fosse stato Renzi a chiederle di candidarsi ci avrebbe mier. Mentre per la Camera in una circoscrizione è capolista pensato seriamente. Monti, poi, valorizza come capolista al Senato un altro il parlamentare uscente Pier Paolo Baretta e nell’altra il padovano eccellente, professore universitario, editorialista veneziano Davide Zoggia. “Il Pd nazionale – ha commentato Rosanna Filippin del Corriere e già stretto collaboratore del ministro Riccardi: 1 05/11/2012 16:51:56 Gianpiero della Zuanna. - ha capito che per essere competitivi in questo territorio bi-350X111_investimenti.pdf
Il professore Monti schiera la Capua, ricercatrice eccellente e Giampiero della Zuanna
berlusconi ritrova maroni
Pdl e Lega, amici-nemici
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’accordo Berlusconi-Maroni, fatto sull’altare della Lombardia, non è piaciuto per nulla ai leghisti Veneti e all’indomani della presentazione dei simboli si è scatenato il putiferio quando su quello del Pdl si leggeva a chiare lettere Berlusconi Presidente. Per quanto riguarda il Pdl due posti nelle liste Pdl sembrano prenotati: il Cavaliere ha espressamente richiesto: una poltrona alla Camera per Niccolò Ghedini, l’altra al Senato per Piero Longo. E se capolista al senato potrebbe essere sempre lui, l’indistruttibile Berlusconi, alla Camera i capilista usciranno dalla quaterna composta da Giancarlo Galan, Renato Brunetta, Alberto Giorgetti e Maurizio Sacconi. Per il Carroccio solo indiscrezioni sui capilista alla Camera che potrebbero essere Matteo Bragantini, deputato uscente di Verona e Marco Marcolin, sindaco di Cornuda. Al Senato la situazione è più aggrovigliata: in lizza per il primo posto c’è Giampaolo Dozzo, capogruppo a Montecitorio nell’ultimo scorcio della legislatura. Nel partito della Marca però, c’è molta resistenza a ricandidarlo - ha già alle spalle cinque mandati parlamentari. Massimo Bitonci, segretario della sezione di Padova, sarà confermato in lista in posizione “utile” mentre andrà in pensione l’estense Paola Goisis, fedelissima di Bossi.
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Ancora con Monti anche Antonio de Poli e Stefano Valdegamberi. Sono molti, invece, i mal di pancia all’interno del neonato partito Italia Futura che, dovendo far confluire i suoi candidati nelle liste del Professore, ha riscontrato non poche difficoltà al punto che alcune segreterie provinciali hanno ritirato i propri candidati. E’ in lista invece, Andrea Causin, che dopo essere stato eletto in regione con i voti del Pd ha visto bene di cambiare aria e oggi trova un probabile seggio in parlamento. Dal Veneto vorrebbe approdare a Roma Indipendenza Veneta, il cui programma principale è già nel nome del partito e che schiera capolista in Senato un docente di Politica economica a Ca’ Foscari, Lodovico Pizzati. Anche Antonio Ingroia fa campagna acquisti in regione: dalla sua parte l’ex magistrato Tamburini, il capogruppo Idv in regione Gennaro Marotta e Nicoletta Zago, conosciuta come la “pasionaria”, perito chimico della Vinyls in cassa integrazione da quattro anni e protagonista assoluta delle proteste dei lavoratori sacrificati dalla crisi. Per 40 giorni è stata sulla torre a 150 metri d’altezza con un collega, per poi scendere, parlare col Papa e con Vasco Rossi!
Argomento del mese 5 Richieste al mondo politico
hi mettiamo in lista? Contrazione dei consumi Subito misure per aiutare le famiglie in difficoltà
Sindacati, Confcommercio e Consumatori insistono: tagliare le tasse di Maria Pavan
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opo la pubblicazione degli ultimi dati dell’Istat sulla perdita del potere d’acquisto delle famiglie, le associazioni dei consumatori appaiono concordi nel dire che la situazione è pesantissima e se sarà confermata su base annua, peserà sulle famiglie come fosse una tassa invisibile. Già nel 2012 una famiglia di 3 persone ha speso 1.433 euro in più rispetto all’anno prima, addirittura per 1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone. E’ palese l’impoverimento degli italiani che nel 2013, se le cose non cambieranno, sarà la causa principale di un ulteriore calo dei consumi e di una nuova ondata di povertà che trascinerà migliaia di famiglie nel baratro. E’ un coro unanime di sindacati e associazioni di categoria quello che si alza verso tutti gli schieramenti politici che si confronteranno alle prossime elezioni e che, a fronte dei gravi problemi che i cittadini si trovano a vivere, devono rispondere prontamente su come intendono affrontare il tema della pressione fiscale giunta a livelli insostenibili, anche per l’effetto combinato delle addizionali regionali e locali. Far ripartire con slancio l’economia che sta morendo di troppe tasse è una priorità anche per i sindacati e la Cisl in particolare sottolinea che “per alzare i salari e sostenere i consumi c’è solo una strada: una riforma fiscale organica e strutturale, da finanziare anche attraverso una più efficace azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Un fisco più leggero sul lavoro e sugli investimenti è lo strumento per rilanciare lo sviluppo e redistribuire equamente la ricchezza nel nostro paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Confcommercio che sottolinea come di fronte al permanere di dinamiche congiunturali negative difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento. Confcommercio giudica prioritario per il nuovo governo che si insedierà a Palazzo Chigi cancellare qualsiasi ipotesi di un ulteriore aumento dell’aliquota Iva che rappresenterebbe, altrimenti, il colpo di grazia per i consumi.
Industriali
“Subito il rilancio dell’economia” S
ono mesi e mesi che gli industriali veneti chiedono alla politica nazionale un’attenzione particolare, un piano complessivo per il rilancio dell’economia. “Abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che meritano – aveva detto il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat - ma bisogna agire subito e in fretta con risposte programmatiche e rapide”. Due le priorità poste dagli industriali della nostra regione: che il governo intervenga con una vera politica industriale e dello sviluppo e che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e gli istituti si impegnino in questa direzione, sia a livello nazionale che territoriale. Bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi: una riprogrammazione delle risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei è necessaria per sostenere le imprese e le loro trasformazioni. L’altro capitolo su cui Confindustria Veneto lancia l’appello alla classe politica che andrà a governare il paese è la mobilità. Gli industriali si sono uniti, infatti, pochi mesi fa alla richiesta del mondo politico ed economico veneto per la proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell’autostrada Venezia – Trieste. “Le due infrastrutture in discussione – sostengono gli industriali - sono fondamentali per la competitività del nostro sistema industriale. Serve che siano Pedemontana realizzate in tempi brevi come richiesti Veneta e Terza dall’economia. Un esempio concreto ci è corsia dell’autostrada fornito dal Passante di Mestre che è una Venezia – Trieste sono tra le poche opere prevista dalla legge delle priorità Obiettivo portata a termine nei tempi previsti”. Un successo che secondo molti è stato possibile solo grazie alle procedure più snelle consentite dalla gestione commissariale. La imprese del territorio giudicano la Pedemontana Veneta altrettanto essenziale per collegare una delle aree più industrializzate ed urbanizzate del Paese alle grandi reti nazionali e pensano che non si possa ritardare nemmeno di un giorno la realizzazione della terza corsia sull’autostrada Venezia -Trieste, per riuscire ad organizzare e gestire il massiccio flusso di tir in transito dall’Est Europa e dai Balcani. E certamente non dovranno essere sottovalutati i dati positivi registrati da alcuni distretti produttivi locali che nell’ultimo trimestre del 2012 hanno visto incrementare il proprio business con l’estero e i propri rapporti con i mercati emergenti, prima fra tutti la Cina. Tutta un’altra pagina scritta e da scrivere rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. Certo non tutti i 24 distretti della regione vanno bene ma sono in crescita ben 17. La notizia più importante che emerge da queste cifre è che il sistema produttivo della regione ha la forza per confrontarsi con successo con le economie più forti. Nonostante la drammaticità degli ultimi dati su occupazione e produzione industriale, questo scenario fa pensare che l’Italia non è condannata al declino, ma può affrontare con spirito positivo il problema dello sviluppo. A fronte di tutto ciò il sistema produttivo veneto chiede che non si continui con politiche depressive che aggravano le conseguenze negative della crisi, ma che si investa tutto il possibile per rafforzare i dati positivi là dove intanto ci sono. Saranno un volano per l’intero Paese come è già Ma.Pa. avvenuto in passato.
6 Dolo Dolo La denuncia di Giuseppe Minto della Fiom Cgil
100 licenziamenti con l’inizio del 2013 Una cinquantina di dipendenti hanno perso il posto a tempo indeterminato. 60 gli atipici non riconfermati di Alessandro Abbadir
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a crisi colpisce la Riviera del Brenta in maniera fortissima già con l’inizio del 2013, almeno nel comparto metalmeccanico: in oltre 100 (quasi 110) hanno perso il posto di lavoro a partire dal primo gennaio. La denuncia di Giuseppe Minto il referente della Fiom Cgil dei 17 comuni di Riviera e Miranese. Ma vediamo i dati. I lavoratori di una ventina di aziende della zona, fra il 2 e il 3 gennaio hanno ricevuto dai loro datori di lavoro la comunicazione che avevano perso il posto. Per una cinquantina di loro non è bastato nemmeno essere impiegati con un contratto a tempo indeterminato, mentre altri 60 sono stati i lavoratori a tempo determinato che non hanno avuto il contratto riconfermato dopo la scadenza del 31 dicembre. “Si tratta - dice Minto - di una situazione davvero allarmante che fa capire come siano ancora lontane dalla ripresa anche nelle piccole e medie aziende della zona”. Le più colpite le aziende in cui il sindacato non è nemmeno presente. “Gli uffici legali della Cgil di Dolo e di Mirano - continua - sono stati subissati di richieste di aiuto da parte di lavoratori che hanno subito dei licenziamenti individuali. In tutti i casi sono stati pagate le mensilità previste in questi casi, come compensazione per la perdita del posto di lavoro e il Tfr, ma certo si tratta di una situazione drammatica per tante famiglie”. La Cgil con lo stesso Minto, aveva già denunciato una situazione pesante già prima della fine dell’anno. Un migliaio di lavoratori nei 17 comuni, della zona infatti, non hanno percepito la tredicesima a dicembre. Ora si attende gennaio per capire se le spettanze verranno saldate. Il rischio è che il pagamento delle tredicesime venga posticipato
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Nuovo Municipio, opposizioni all’attacco Cambi di immobili, scattano le interrogazioni. A muoversi sono stati i gruppi d’opposizione “Ponte del Dolo” e “Dolo Cuore della Riviera” che hanno presentato due interrogazioni chiedendo chiarimenti in merito al trasferimento degli uffici comunali da via Rizzo a Villa Concina e sul progetto di acquisto della sede Veritas per farne il nuovo municipio.
I premiati dell’Avis La solidarietà funziona. Centoquarantotto donatori dell’Avis sono stati premiati per la loro attività benefica. Alla cerimonia: Giuseppe Polo (Presidente dell’Avis Riviera del Brenta), Bernardino Spaliviero (Avis Nazionale) e i rappresentati del comune rivierasco. Uno sciopero della Fiom - Cgil a febbraio. O forse a marzo. Problemi sono arrivati dalla nuova legislazione legata alla Riforma del Mercato del Lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero. Tante piccole aziende della Riviera e del Miranese pur di non spendere qualche migliaia di euro di più per migliorare la situazione dei precari, hanno deciso così di non rinnovare i contratti e arrangiarsi con le forze in organico che avevano a disposizione. Non si tratta certo di lungimiranza e investimento sulla forza lavoro. Saranno contattati dai sindacati anche i sindaci della Riviera per capire quali misure sono più opportune adottare per far fronte al problema.
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“Incontri sull’opera Lirica”, un successo Un migliaio di persone hanno partecipato alla nona edizione di “Incontri sull’Opera Lirica”, una serie di presentazioni di opere liriche, organizzata dal “Concorso Internazionale Voci Nuove della Lirica” “G.B.Velluti”. Gli incontri una decina in tutto - spiegano il vicepresidente dell’Associazione Artigiani Luca Vanzan e il maestro Dario Bisso curatori dell’iniziativa - sono stati preceduti dall’introduzione di un musicologo, che ha fornito notizie in modo sintetico sull’autore, il libretto, la musica, la trama ed il periodo dell’opera”.
Ulss13 Gumirato nuovo direttore generale
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ambio al vertice dell’ Ulss 13: Gino Gumirato sostituisce Arturo Orsini alla guida dell’azienda sanitaria di Dolo-Mirano come direttore generale. La nomina è stata fatta dal governatore Luca Zaia. Ma torniamo indietro. Arturo Orsini era arrivato a Dolo e Mirano nel 2008 sostituendo Pietro Lavezzo, ora va all’Ulss di Rovigo. Gumirato, nato a Camposampiero il 14 febbraio nel 1965 si è laureato nel 1992 in Scienze politiche, indirizzo Economico, all’università di Padova. Si è specializzato a Londra (Master of International Economics and Management) e poi alla Bocconi di Milano (Management sanitario). Inoltre ha seguito un corso di formazione manageriale nell’Agenzia sanitaria regionale dell’Emilia-Romagna. Proviene dall’ambito sanitario, dove ha maturato esperienze come direttore amministrativo nelle Ulss di Modena, Roma e Cagliari. Ha lavorato anche al Centro servizi “Bonora” di Camposampiero da luglio 1993 al gennaio 1999, ricoprendo il ruolo di responsabile dell’area socio-assistenziale. Negli anni successivi è stato direttore amministrativo. Dapprima nella casa di cura “Città di Verona”, da febbraio 1999 al gennaio successivo, poi si è spostato a Viterbo fino a marzo 2002 e poi a Piacenza, fino a giugno 2004. Terminata l’esperienza emiliana, Gumirato è passato all’Ulss di Chioggia da luglio 2004 ad aprile 2005. Dopo ha assunto l’incarico di direttore generale dell’Ulss di Cagliari, c’è stato fino alla fine del 2008. Nel 2009, oltre a essere stato amministratore delegato per
conto di un importante gruppo che opera nella sanità privata italiana, Gino Gumirato ha fatto parte, per diciotto mesi, della Commissione di esperti non americani voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama per contribuire alla stesura delle linee guida della riforma sanitaria. Dal marzo 2010, è anche consulente della Commissione Sanità del Senato. E’ autore di diverse pubblicazioni ed è stato relatore in decine di congressi sia in Italia sia all’estero. Inoltre è docente, a progetto, di formazione manageriale alla scuola di Direzione aziendale dell’università Bocconi e della Copenaghen Business School. Insomma una persona con i massimi titoli accademici e con un curriculum di tutto rispetto che porterà ai massimi livelli di eccellenza un’Ulss che ha sempre brillato per competenze e professionalità ma che finora è sempre stata sotto finanziata e mai trattata bene dalla Regione Veneto.
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8 Fossò - Vigonovo Territorio
NEWS
Vigonovo Chiesto un incontro con l’assessore regionale Maurizio Conte
Sicurezza idraulica, servono risposte
A Fossò
Il primo libro di Monica Penazzato
di Alessandro Abbadir
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Si vogliono interventi per la messa in sicurezza del fiume Brenta e chiarezza sul progetto dell’Idrovia
a Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta, convocata a dicembre dal presidente Damiano Zecchinato, sindaco del Comune di Vigonovo, per discutere in merito alle problematiche inerenti la sicurezza idraulica, ha chiesto un incontro urgente questo mese con l’assessore regionale Maurizio Conte. “Dopo le richieste d’intervento e i dossier esposti in Regione Veneto la scorsa estate sulla situazione delle arginature del fiume Brenta – spiega il presidente della Conferenza Damiano Zecchinato – si presenta ora l’esigenza di richiedere interventi essenziali e improcrastinabili sulla messa in sicurezza idraulica, prima che accadano eventi catastrofici, i quali costerebbero alla popolazione almeno cinque volte più degli interventi stessi”. Dalle valutazioni fatte dai sindaci nella Conferenza emergono richieste e proposte interessanti da sottoporre al vaglio del Genio Civile e quindi della Regione stessa. “Si richiederà con fermezza – dice Zecchinato – soprattutto di essere portati a conoscenza dei protocolli che si attueranno in caso di ondata di piena del fiume Brenta e dei corsi d’acqua secondari, quindi sul rapporto di scarico acque dal Bacchiglione al Brenta Un tratto dell’idrovia e anche sull’uso come scolmatore dazioni, si vorrebbe essere del Serraglio. I sindaci e la Prote- E’ prioritario preparati per tempo, al fine zione Civile dei nostri Comuni han- anche il taglio di prevenirle. “Chiediamo no il diritto di sapere in merito alle delle alberature – continua il presidente Zecdecisioni ed alle volontà del Genio che stanno chinato – date e tempi certi Civile nei casi di grave emergenza franando sugli interventi di manutenidraulica, anche per poterne portazione improcrastinabili sulle re a conoscenza i cittadini”. Sotto questo punto di vi- sponde del taglio Brenta Cunetta, da Vigonovo a valsta si è evidenziata per i sindaci della Riviera finora, le. Le manutenzioni in questione riguardano il taglio una totale mancanza di informazione ai Comuni ed delle alberature che stanno franando all’interno delle alla Protezione Civile, cosa che in recente passato acque, creando danni strutturali alle arginature e l’oha messo in difficoltà quest’ultima anche a causa di struzione del corso d’acqua. Verrà richiesta la tempiuna mancata concertazione delle azioni. Nei casi più stica e la concertazione degli interventi per la messa gravi di presunte rotture delle arginature, di eson- in sicurezza delle sponde stesse, come peraltro già
NEWS
P
La scrittrice alla presentazione con il Sindaco e l’Assessore alla Cultura
E
avvenuto nella riva destra nel tratto tra l’idrovia ed il ponte di Vigonovo”. I primi cittadini vogliono ottenere una Conferenza di Servizi tra la Regione Veneto e tutti i sindaci del comprensorio, per analizzare quale sia la soluzione migliore per la realizzazione dell’Idrovia, tra le scelte che propone lo studio di fattibilità ad opera dello studio Rinaldo di Mestre, consegnato alla Regione a novembre 2012. Sarà suggerito alla regione la possibilità di accedere ai cospicui fondi che sono messi a disposizione dall’Unione Europea per la sicurezza e le opere navigabili. Per ottenere tali fondi basterà, infatti, accedere al bando con un progetto sostenibile e realizzabile.
stato presentato nella biblioteca comunale di Fossò il primo libro della scrittrice Monica Penazzato intitolato “Le regole di Irina”. Si è trattata della prima presentazione di questa pubblicazione, che la scrittrice ha voluto fare nel suo paese. Il libro racconta la storia di una ragazza che si trova a cambiare radicalmente la propria esistenza trasferendosi all’estero in seguito ad una delusione amorosa. Appartenendo ad una famiglia allargata, la sua vita era già problematica, aggiungendo poi dei nuovi incontri che le complicano ulteriormente l’esistenza ed una serie di amicizie stravaganti sempre in fibrillazione, la sua nuova vita non è meno complessa rispetto a prima, soprattutto quando si tratta di relazioni amorose. La serata è stata introdotta dalla dottoressa Raffaella Cabbia, responsabile della biblioteca, che ha rivolto alcune domande alla scrittrice e che si è prestata a leggere alcuni brani tratti dal libro. Erano presenti alla serata il sindaco Federica Boscaro, che si è molto complimentata con la scrittrice, dicendosi “orgogliosa di avere tra i propri cittadini una scrittrice” e che ha voluto una copia del libro con dedica, e l’assessore alla cultura Filippo Gobbato che ha gentilmente fatto dono alla scrittrice a nome dell’amministrazione comunale di un omaggio floreale. E’ seguito un rinfresco offerto dalla Pro Loco di Fossò, durante il quale gli ospiti si sono piacevolmente intrattenuti. Monica Penazzato sta organizzando altre presentazioni nel triveneto, delle quali comunicherà quanto prima luoghi e date di svolgimento tramite il suo sito internet www.monicapenazzato. com che sarà attivo in tempi brevi. Nel frattempo ha già iniziato a scrivere il suo secondo libro, un seguito del primo. A.A.
A Stra e Dolo
I Cat scavano il canale idroviario
roteste dei comitati “Opzione Zero” e Cat che a metà dicembre in un terreno privato tra San Pietro di Stra e la zona artigianale di Fossò, hanno iniziato “simbolicamente” i lavori di scavo per la costruzione dell’Idrovia Padova - Venezia e per l’interramento dell’elettrodotto Dolo - Camin. La protesta ha voluto essere un modo per far capire che i due progetti sono realizzabili e che possono essere fatti contemporaneamente con un risparmio di costi. “Il progetto di
fattibilità dell’Idrovia commissionato dalla Regione, è pronto da mesi – ha spiegato Adone Doni, portavoce dei Cat in una nota – e con questa azione vogliamo dimostrare che i progetti sono realizzabili e porteranno un miglioramento della qualità della vita per i cittadini”. Sono state portate così pale, picconi e carriole, e striscioni e bandiere per ricordare la priorità assoluta della sicurezza idraulica delle terre tra Brenta e Bacchiglione. Per tutti c’era la distribuzione di vin brulè e tè caldo.
Ma i comitati non si sono limitati all’idrovia. Nei giorni successivi hanno inscenato una protesta al casello di Vetrego - Dolo, contro la società autostrade per l’aumento del pedaggio al casello. Si sono organizzati con gazebo e striscioni davanti al casello. Poi l’affondo politico contro il sindaco leghista di Dolo Maddalena Gottardo. “Il sindaco di Dolo – dicono Lisa Causin e Rebecca Rovoletto dei Cat – dovrebbe a gran voce chiedere l’arretramento della barriera di Villabona a Dolo per
consentire di riaprire completamente il vecchio casello di Dolo, e non sprecare denaro per la riapertura parziale del casello solo in direzione di Mestre che porterebbe a spendere altri 28 milioni di euro per costruire l’accesso verso Padova con il nuovo casello di Albarea”. A.A.
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Pianiga - Fiesso 9 Pianiga All’inizio di gennaio un rogo ha fatto andare in fumo tonnellate di rifiuti
Incendio Rossato, controlli continui Sono state rilevate concentrazioni superiori alla norma di benzene, toluene e stirene di Alessandro Abbadir
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ella sera del primo gennaio 2013 è andata a fuoco a Pianiga la ditta Rossato. Le fiamme hanno divorato l’intero capannone dell’azienda di via Marinoni 80 che si occupa di raccolta, stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali e di tipo industriale. Ci sono stati danni per oltre un milione di euro, ottanta tonnellate di rifiuti bruciati, l’attività bloccata, il capannone che dovrà essere controllato per capire se ha subito danni irreversibili. Il personale in Pronta disponibilità del Dipartimento provinciale Arpav di Venezia, allertato dai vigili del fuoco, si è
Fiesso
messo subito all’opera e ha constatato che non l’inesistenza di pericolo per la salute dei cittadini, anche se sono state rilevate concentrazioni superiori alla norma di benzene, toluene e stirene e mancano ancora i dati di ricaduta. Una posizione che ha ribadito anche il sindaco del paese Massimo Calzavara che però è stato chiamato in causa dai comitati e dal Pd che è all’opposizione. “Riferirò quello che è successo con l’incendio alla ditta Rossato - ha detto Calzavara - nel prossimo consiglio comunale. Ritengo che non vi siano le condizioni per poter fare un consiglio
comunale straordinario visto che non sono stati registrati dall’Arpav inquinamenti e situazioni di pericolo”. Con l’incendio secondo i dati Arpav sono state rilevate concentrazioni di benzene e toluene e, in particolare in via Cavin Maggiore anche di stirene, con una concentrazione pari a 13 microgrammi per metro cubo di aria correlabile alla combustione di imballaggi di polistirolo. Le concentrazioni se non sono dannose immediatamente, hanno comunque preoccupato i residenti. “Nelle prossime settimane come comune di Pianiga - ha detto il sindaco - monitoreremo
Collocati i nuovi autovelox e vistared
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icurezza stradale, l’Unione dei comuni (Dolo, Fossò, Fiesso e Campagna Lupia) fa sul serio e gli automobilisti indisciplinati sono avvisati. Da metà dicembre, infatti, sono stati posizionati due autovelox e un rilevatore “Vistared” per le infrazioni semaforiche. I due autovelox, che sono ben
Pompieri al lavoro insieme all’Ulss 13 la situazione, verificando quanto di questo materiale rischia di entrare nel ciclo ambientale”. Intanto ci sono preoccupazioni di carattere occupazionale. Il capannone di oltre mille metri quadrati adibito allo stoccaggio e selezione di rifiuti non pericolosi della “Rossato Fortunato” di Pianiga, probabilmente dovrà essere abbattuto: arriva così la cassa integrazione per 15 dipendenti. I danni quantificati dall’azienda
visibili e sono stati notati in questi giorni dagli automobilisti, sono stati posti a Dolo lungo la strada regionale 15 all’altezza degli incroci con via Arino e con via Chinnici dove c’è il limite dei 70 km l’ora. I sistemi di rilevazione delle velocità, che avevano ottenuto il via libera del prefetto, sono stati messi in questa strada perché nel giro di otto anni da quando è stata aperta è stata teatro di molti incidenti con sei vittime e numerosi feriti. A Fiesso sulla Brentana al semaforo dell’incro-
dopo lo spegnimento delle fiamme ammontano, al momento a un milione di euro anche se, rimane da verificare la tenuta della struttura. Il sindaco si scaglia poi contro i comitati “Opzione Zero”. “Le accuse che mi rivolgono di occuparmi troppo di Veneto City e non del territorio - dice Calzavara - sono del tutto strumentali. Non si capisce come siano collegate le questioni, se non solo da uno spirito polemico dei comitati”.
cio con via Barbariga, è attivo un sistema “Vistared” simile a quello che si trova nell’incrocio centrale di Stra. L’impianto servirà a colpire quelle auto che attraverseranno l’incrocio con il semaforo rosso che saranno rilevate tramite un filmato e poi multate con il taglio dei punti patente. Ora insomma per chi ha l’abitudine di infrangere le norme del codice della strada, sono guai. Le multe arriveranno a casa comunque dopo minuziosi controlli da parte della polizia locale. A.A.
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10 Sguardo alla Riviera
In breve
Amministrazione L’assessore Luciano Claut illustra i lavori pubblici per il 2013
30 case per l’emergenza abitativa Sarà sistemata la scuola elementare di Oriago Carlo Goldoni, e ampliato il cimitero della stessa frazione di Alessandro Abbadir
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l 2013 per il comune di Mira sarà un anno pensato per lo più rivolto a dare una risposta all’emergenza abitativa. A confermarlo, è l’assessore ai lavori pubblici della giunta grillina Luciano Claut. Saranno messi a disposizione delle famiglie 30 appartamenti e saranno sgomberati quelli che sono stati occupati abusivamente. Ma non ci sarà solo questo. Fra gli altri interventi in programma per l’anno che verrà, infatti, c’è la sistemazione della scuola elementare di Oriago Carlo Goldoni e l’ampliamento del cimitero della stessa frazione. Ma ecco le risposte all’emergenza abitativa visto che le richieste per ottenere un alloggio popolare a Mira sono aumentate quest’anno considerevolmente in occasione dell’ultimo bando, sfiorando le 200 domande. “Con i primi mesi del 2013 – dice Claut – partiranno i lavori per la sistemazione della palazzina di proprietà del comune che si trova in via Borromini. Qui ci sono 12 appartamenti che una volta messi in sicurezza e ammodernati anche con nuovi infissi e riscaldamento, potranno essere assegnati a chi ne ha diritto in base ad una precisa graduatoria. L’intervento costerà complessivamente 500 mila euro“. In questo edificio saranno allontanate le 4 famiglie che lo occupano abusivamente. Altre 4 case sempre di proprietà del comune, ora non utilizzabili, saranno recuperate a Mira in via Argine Sinistro, si trovano cioè lungo la strada che porta dal capoluogo a Porto Menai. Ma non finisce qui. Altri 14 appartamenti ora chiusi perché necessitano di piccole manutenzioni, saranno recuperati negli edifici Ater sparsi in tutto il territorio. Questa operazione
E’ morta la senatrice Franca Donaggio E’ morta il primo gennaio 2013 dopo una lunga malattia la senatrice del Pd Franca Donaggio, nata a Venezia nel 1947. Nel 1965 inizia a lavorare all’Enel, nel 1974 si laurea in Scienze politiche a Padova. Attiva nella Cgil, dal 1989 al 1996 è coordinatrice delle donne Cgil. Poi per 7 anni è nella segreteria nazionale della Filt. E’ stata sottosegretario del governo Prodi nel maggio 2006, dal 2007 ha aderito al Pd, nelle cui fila è stata senatrice all’ultima legislatura. A ricordarla al funerale a Mira c’era il sindaco di Torino Piero Fassino.
Paolo Lucarda è cavaliere della Repubblica Paolo Lucarda, noto impresario funebre di Oriago è stato insignito del titolo di cavaliere al merito della Repubblica Italiana, conferitogli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il titolo è stato consegnato dal prefetto di Venezia Domenico Cuttaia e dall’assessore del comune di Mira Michele Gatti. E’ stato l’unico cittadino mirese ad avere l’onorificenza di Cavaliere nel 2012. sarà possibile portarla a termine grazie ad una convenzione che sarà stipulata proprio fra Ater e comune di Mira questo mese. Ciò permetterà di ripartire le spese degli interventi. Nel campo dell’edilizia scolastica ci sarà un intervento da 250 mila euro alla scuola elementare Carlo Goldoni di Oriago. Altri piccoli interventi nelle scuole sono in programma a Mira e Gambarare. Sono stanziati poi 160 mila euro per interventi di manutenzione di strade e marciapiedi. Infine i cimiteri. E’ previsto un intervento con la realizzazione di 200 nuovi loculi a partire da aprile, nel camposanto di Oriago. E’ un intervento che era stato avviato dalla scorsa giunta, molto richiesto dalla cittadinanza che ora però porteremo a compimento“.
Protesta in via Risorgimento I cittadini di via Risorgimento, la strada che collega Mira Porte a Oriago, insorgono con una petizione di quasi un centinaio di firme che sarà consegnata al Comune di Mira. Chiedono che sulla strada vengano risolti i problemi di continui blackout nelle ore serali, e di immondizie sparse dappertutto a lato delle campane di raccolta.
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ira sempre più al centro della crisi economica, e il tema è stato affrontato in un recente consiglio comunale straordinario che è stato indetto sul problema occupazionale della Reckitt Benckiser. Una richiesta però dal consiglio è emersa. “Il territorio mirese pesantemente colpito dalla crisi deve ottenere lo status di “Area di crisi industriale complessa”, come Marghera”. La formale richiesta è stata così votata all’unanimità dal consiglio comunale di Mira. Ma torniamo ai problemi dell’ex Mira Lanza. La storica azienda del detersivo, infatti, ha annunciato di voler selezionare 60 dipendenti da mettere in cassaintegrazione straordinaria. Una ipotesi a cui i sindacati si oppongono, chiedendo la cassa integrazione a rotazione. Il comune di Mira sposa questa richiesta nell’ordine del giorno approvato. Ma è sull’ottenimento dello status di “area di crisi industriale complessa” che si punta. Questo per avere più strumenti legislativi in grado di dare una risposta anche in termini di finanziamento economico. “Il consiglio comunale di Mira impegna il sindaco Alvise Maniero e giunta ad intervenire – si legge nell’ordine del giorno approvato – presso la Provincia, la Regione e il Governo, per l’ottenimento dello status di “area di crisi industriale complessa” già concessa dal Ministero dello Sviluppo, per Porto Marghera. Questo status ha portato alla redazione di strumenti normativi e tecnici che favoriscono i processi di rilancio industriale, come il “Protocollo sulla semplificazione delle procedure” per
l’approvazione dei progetti di bonifica dei terreni industriali, sottoscritto fra Ministero, Regione e Comune di Venezia”. Attraverso questo status si punta con l’ordine del giorno a poter “utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, sia di tipo fiscale che urbanistico, per favorire sia il mantenimento delle realtà produttive esistenti nella nostra città, ma anche il loro rilancio”. Il Pd ha ottenuto poi l’impegno nel documento approvato, alla convocazione di una “Conferenza sullo stato dell’occupazione a Mira” che si terrà con associazioni di categoria ed esperti del settore provinciali e comunali, entro questo mese. Dicembre però non si è caratterizzato sul versante occupazionale solo per la questione dell’ex Mira Lanza. Ad esempio è stato siglato un accordo solo dalle Rsu e respinto dai sindacati, alla Navalmeccanica. Un accordo che prevede l’assunzione di soli 17 dipendenti su 34 .
GENNAIO D L M M G V S
FEBBRAIO D L M M G V S
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MAGGIO
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AGOSTO D L M M G V S
OTTOBRE
GIUGNO D L M M G V S
LUGLIO
SETTEMBRE D L M M G V S
NOVEMBRE D L M M G V S
DICEMBRE D L M M G V S
Calendario Riviera Ovest
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MARZO
12 Sguardo alla Riviera L’Intervento
Campagna Lupia Il sindaco Fabio Livieri traccia un bilancio di un anno di attività
Autovelox di Lova: oltre mezzo milione di euro
Lo sviluppo, la politica e il bene comune Massimo Pavin* segue da pag.
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di Alessandro Abbadir
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utovelox di Lova, affari d’oro per il comune di Campagna Lupia, ma non solo. A certificarlo sono i dati che emergono in modo chiaro dal bilancio di un anno di attività dell’impianto. A spiegarlo è il sindaco del paese Fabio Livieri dopo che dal primo gennaio 2013 il suo comune è entrato a far parte dell’Unione dei comuni con Dolo, Fiesso, Fossò. Le multe date dall’autovelox sono state date oltre 2500 di cui 2300 incassate, per una somma totale di 530 mila euro in tutto il 2012. Un segno secondo il sindaco Fabio Livieri che sulla Romea si corre troppo anche nelle ore di punta. Ma chi prende le multe? Le multe per eccesso di velocità le prendono soprattutto gli stranieri. Stranieri che hanno cominciato a pagare con più frequenza grazie all’attivazione di convenzioni ad hoc soprattutto con paesi dell’est europeo. La percentuale dei trasgressori beccata è divisa fra un 55% di stranieri e un 45% di italiani. Per gli italiani fotografati non c’è scampo. Se non si paga alla fine arriva Equitalia. Del restante 55% delle violazioni fatte da cittadini stranieri, la percentuale in media che viene pagata è salita dal 20 al 60%. Le multe così sono state recapitate in Svezia, Russia, Bielorussia, Albania, Romania. Grazie agli accordi con questi stati e con qualche paese all’interno della Ue come Slovacchia, Ungheria o Repubblica Ceca, sono stati attivati, per chi non paga, strumenti di riscossione coattiva simili a quelli di Equitalia. Non si è voluto però infierire in modo pesante e solo per far cassa. L’autovelox è acceso solo poche ore alla settimana assicura il sindaco. Se fosse acceso 24 ore su 24 in tutti i giorni della settimana ci sarebbero incassi di svariati milioni di euro. Si vuole fare principalmente un’azione di prevenzione degli incidenti e sicurezza. Va precisato che il numero delle multe dato è stato costante anche nel periodo estivo 2012. In quel periodo sono diminuite le multe ai Tir, ma aumentate quelle alle auto. Spesso di vacanzieri tedeschi, olandesi o francesi, ma anche bulgari e rumeni che sfrecciano a velocità sostenuta infrangendo il limite di 70 chilometri all’ora, il limite fissato all’incrocio con il ponte sul Novissimo a Lova ma che gli automobilisti fanno fatica a rispettare. Il sindaco Livieri ha fornito ufficialmente i dati nel primo giro perlustrativo che ha fatto con il comandante della polizia dell’Unione Comunale. “Grazie all’adesione con l’Unione dei comuni della Riviera – dice infine Livieri – l’organico della polizia comunale a disposizione di Dolo, Fiesso, Fossò e Campagna Lupia è ora di 18 agenti. Per questo sarà possibile fare dei controlli anche notturni, almeno fino alle 22 della sera. Controlli anche in funzione anti – furti”. Sull’autovelox di Lova e sulla sua gestione però da quest’anno non deciderà solo il comune di Campagna Lupia, ma tutto il consorzio di enti locali in cui il comune è appena entrato.
La percentuale dei trasgressori, è divisa equamente fra un 55% di stranieri e un 45 % di italiani
Le previsioni indicano che la recessione dovrebbe proseguire per tutta la prima metà del 2013 e poi cedere il passo a una ripresa gracile, più robusta dal 2014. Per molte aziende la sopravvivenza è ancora l’obiettivo primario. Ci sono però anche segnali selettivi di vitalità, che vanno colti e amplificati, come la proiezione all’estero. Ci sono aziende che investono, crescono e assumono - nei settori avanzati e anche in quelli più maturi - puntando su qualità, esclusività e presidio dei mercati. Per queste realtà la ripresa è un obiettivo alla portata. Per tutte, infine, è in atto un impegno coraggioso volto a riposizionare le proprie attività nel nuovo scenario globale. Pur consapevoli della durezza della crisi, siamo perciò fermamente convinti delle possibilità di rovesciare la tendenza. Una convinzione che non è un atto di fede, ma di ragionata e ragionevole fiducia nell’impresa, nel lavoro e, nello stesso tempo, nella società civile. E poggia su tre pilastri: il valore dei prodotti e della filiera, la qualità del capitale umano, la coesione sociale. Il ruolo della Politica è fondamentale e irrinunciabile. Innanzitutto una L’ENTRATA CON SYNUA DIVENTA UN CENTRO VISIVO CHE COMPLETA LA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA Politica che dica la verità, che smetta di nascondere la polvere sotto il tappeto, che abbandoni il populismo di facili promesse - avulse dall’entità del debito e dai vincoli che esso impone - e assuma impegni credibili, con la serietà dell’esempio. La società civile - imprese, Associazioni datoriali, Sindacati, Terzo settore, cittadini - non possono certo assumere un ruolo di attesa ma, al contrario, di partecipazione e propulsione. Siamo chiamati a vigilare e a pungolare la Politica, oltre che inchiodarla alle proprie responsabilità. Occorre che chi è impegnato in Politica dia segni VENDITA E INSTALLAZIONE DI: inequivocabili di dedizione disinteressata ▶ Finestre in PVC - alluminio - PVC + alluminio al bene comune. Protagonisti respon▶ Balconi in PVC sabili, liberi da secondi fini, convinti nel ▶ porte blindate e porte interne voler servire la causa del bene comune ▶ zanzariere e tapparelle con trasparenza, competenza e spirito di ▶ schermature solari tecniche sacrificio. Di questo ha bisogno la Politica ▶ portoni basculanti e sezionali per rigenerarsi e favorire la crescita del Paese intero, iniziando dall’alleggerire quei fardelli che oggi offendono il lavoro e l’impresa. Questi valori e questo esempio vogliamo ritrovare, in vista dell’imminente confronto elettorale, nei candidati di con la detrazione fiscale - ULTIMI MESI ogni schieramento. Augurandoci che dal Rivenditori autorizzati S.E.A di Boscaro Alessandro & C. sas voto emerga una maggioranza chiara e Sede legale Via Don G. Bosco, 14 - Fossò (VE) - Tel. e Fax 041 466605 stabile, capace di coniugare in maniera Cell. 335 7079082 - 331 6082724 credibile all’indispensabile rigore la via Showroom Via Menin dei Mille, 48/A - Camponogara (VE) urgente e irrinunciabile dello sviluppo. www.seaserramentiedaffini.com - info@seaserramentiedaffini.com PRODOTTO ITALIANO SeaMontaggi
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ADESIONI ANNO 2013 ALLE PRO LOCO DEL TERRITORIO E’ iniziato un nuovo anno e riparte l’adesione anche alle Pro Loco: è importante conoscere le Pro Loco, cosa fanno, chi sono e capire che è importante che molti cittadini aderiscano e operino all’interno di queste Associazioni di totale volontariato aparAssessore provinciale Lucio Gianni titiche e aconfessionali. “E’ un grande onore ed un vero piacere, ha commentato l’Assessore Provinciale Lucio Gianni, avere questa delega e rappresentare l’Amministrazione Provinciale all’interno delle Pro Loco di questo territorio della Riviera del Brenta dove ci sono delle sezioni comunali importanti che danno vita a manifestazioni, sempre più radicate e consolidate, di grande richiamo e di notevole promozione turistica”. Le Pro Loco sono Associazioni che senza nessun scopo di lucro, in assoluta autonomia e libertà ideologica e politica, creano e animano, all’interno della
“loro terra”, momenti importanti di promozione turistica; memoria storica; riqualificazione e riscoperta dell’arte, delle bellezze monumentali, delle ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche. Sono Associazioni formate da persone animate da puro e totale volontariato che per amore di se stessi e della propria storia, per amore delle proprie tradizioni e passione della propria cultura offrono il proprio tempo, le proprie capacità, le proprie conoscenze e professionalità per organizzare feste, sagre, manifestazioni e convegni. Tutto questo avviene con quel spirito di gratuità e solidarietà di cui i nostri Comuni, la nostra Provincia e la nostra Regione ne sono ampiamente intrisi in ogni angolo e che ha reso grande il nostro Popolo! Ha concluso l’Assessore Lucio Gianni “La Provincia di Venezia è un territorio ricco di arte, di cultura, di creatività; è ricca di persone laboriose ed ingegnose che la rendono grande, unica, irripetibile; è ricca di uomini e donne che amano profondamente la propria terra, il proprio territorio, la propria storia al punto di “mettersi in gioco” e mettere in gioco la propria “faccia” e se stessi, totalmente, … questi sono gli uomini e le donne delle Pro Loco! Le
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Occupazione Nuovo fenomeno rilevato dai sindacati del territorio
Badanti e baby sitter, la carica delle italiane di Alessandro Abbadir
S
empre più badanti e baby sitter italiane si contendono i posti davvero basso rispetto a 5-6 anni fa“ . La Cgil ricorda gli ottimi risultati positivi dello sportello Infoa disposizione in questo settore con i lavoratori stranieri. A spiegarlo è Teresa del Borgo responsabile delle Politiche donna attivato da poco a Chioggia. “In una realtà particolare come Chioggia - spiega la Dal Borgo - in cui le donne spesso non lavorano, dell´immigrazione della Cgil. “Con l’arrivo della crisi economica - spiega Dal Borgo - e con le abbiamo avuto in poche settimane 120 contatti e ad alcune ragaztante donne che sono disoccupate o con la famiglia, i lavori che un ze siamo riusciti a trovare un posto di lavoro. Si tratta per lo piu di tempo non si volevano fare, ora li vogliono fare in molte. Se prima ragazze e donne italiane che nonostante abbiano un alto livello di del 2008 le persone potevano scegliere diversi posti di lavoro o scolarizzazione, hanno deciso di accettare qualsiasi lavoro venisse aspettare che ne arrivasse uno adatto alle proprie aspirazioni, ora offerto loro“. A questa competizione “dal basso“ da parte degli italiani gli ci si adatta a quello che si trova, qualunque lavoro. Le percentuali di badabti straniere dal 100% di 4 anni fa si è ridotta al 75-80% stranieri non erano abituati. Per questo molti, viste le difficoltà economiche che qui in Italia trovano rispetto ad altri paesi europei, e potrebbe diminuire ancora“. Il 20-25%, dunque, sono italiane. C´e poi un fenomeno sommerso che vede molte italiane lavo- rispediscono la famiglia al paese d’origine e continuano a rimanere sul territorio soltanto gli uomini per lavorare. rare ad ore o chiedere un compenso in nero. Tanti stranieri poi, statistiche alla mano, utiInsomma una situazione che rischia di diventa- Molte famiglie lizzano il periodo che passano in Italia per re un problema, una concorrenza spietata tra straniere, fare soldi e rispedirli al loro paese. persone povere solo per sbarcare il lunario e vista la crisi in Italia, tornano “Un sintomo che la nostra economia sfamare la famiglia. non funziona più - dice la Dal Borgo - insieme Il fenomeno delle badanti o donne che ac- al loro Paese al ritorno degli italiani alle occupazioni che cudiscono anziani e disabili è crescente anche perché non esistono strutture di welfare sufficienti ad andare incon- prima non volevano, c`è anche il fenomeno legato al passaggio in Italia di stranieri che nel nostro territorio non ci vogliono certo tro alle esigenze delle famiglie. “Piuttosto che spendere una cifra considerevole per una baby restare. Le mete più ambite sono Francia, Germania, e Paesi del sitter o inserire i propri figli in un asilo nido - spiega la sindacalista - i nord Europa“. Insomma in forme ancora non eclatanti ma gli emigrati del piccoli restano a casa accuditi dalla mamma. Una scelta di risparmio che è dettata anche dal fatto che spesso la donna è inoccupata. passato stanno preparando nuovamente le valige. I bimbi però in questo modo hanno un livello di socializzazione
Don Dino Pistolato
“tante FamiGlie italiane aiutate dalla caritas”
“S
empre più italiani si sono rivolti a strutture come Caritas o parrocchie nel 2012 alla ricerca di lavoro o semplicemente per passare la notte. Dal 2008 infatti le richieste sono aumentate di oltre il 50%. La maggioranza degli ospiti nelle strutture di accoglienza ormai è fatta di connazionali”. A dirlo è don Dino Pistolato, direttore della Caritas di Venezia, che analizza un fenomeno da qualche anno diverso da quello a cui eravamo abituati a far fronte dagli anni Novanta in poi. La situazione è pesante sia nelle realtà urbane che in quelle di provincia. “Abbiamo ora – dice Don Dino – tante famiglie italiane che mettono insieme cena con pranzo grazie agli aiuti che arrivano dai Comuni e dalla Caritas. E´una situazione esplosiva che riusciamo a gestire con difficoltà. Gli enti locali riescono poco ad aiutare visto che sono assillati da pesantissimi tagli ai bilanci. Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, ha preso a cuore questi problemi e si è subito speso sul tema del lavoro incontrando operai e imprenditori, rimarcando come la crisi sia sì elemento di difficoltà ma anche possibilita di far crescere una società piu sobria”. A.A.
SANATORIA ClANDESTINI 2012 UN TERZO DEllE RICHIESTE RISPETTO Al 2009
U
n segnale della crisi in Veneto e in provincia di Venezia è il basso numero di richieste arrivate da parte di lavoratori immigrati irregolari giunti al ministero degli Interni nelle scorse settimane per la Sanatoria 2012. Cioè la richiesta di regolarizzazione sul territorio nazionale. In Veneto sono state fatte un terzo rispetto a quelle presentate nel 2009. Il dato relativo alla provincia di Venezia parla di circa 1600 domande, un centinaio per lavoro subordinato e circa 1500 per lavoro domestico cioè colf e badanti. Allora viene da chiedersi c’è un boom di questo lavoro fra gli stranieri e anche fra gli uomini? Niente affatto. Si tratta solo
di una mera questione di costi burocratici. Per una richiesta relativa a colf e badante non si superano i 2.000 euro, mentre in settori come l’edilizia o commercio, agricoltura il costo può essere da tre a cinque volte maggiore. A tutti a questo punto è convenuto farsi passare per collaboratrice domestica o maggiordomo. Ma 1600 sono un numero basso anche in considerazione che nel veneziano si stima siano circa 8-9 mila immigrati irregolari presenti. Fra i documenti validi ad attestare la presenza in Italia fino al 21 dicembre 2011 c’erano abbonamenti bus, schede telefoniche, ricevute delle rimesse di denaro. A livello regionale
si è chiusa con 10.366 domande di emersione inviate al ministero dell’Interno la sanatoria 2012: nemmeno l’8% del totale delle domande (134.607) arrivate al Viminale da tutta Italia. Per il 90% dei casi si tratta di domande per l’emersione di lavoratori domestici mentre sono solo 953 quelle per regolarizzare dipendenti di aziende (lavoratori subordinati). Diverso il dato nazionale dove la percentuale delle domande di sanatoria per lavoratori domestici è stata inferiore di 5 punti percentuali (86%). Il totale delle domande presentate dal Veneto
è di gran lunga inferiore ad ogni stima, comprese le più basse, si pensava arrivassero come minimo 20.000 domande. Tenendo in considerazione la popolazione residente, italiana e straniera non comunitaria, i numeri del Veneto risultato sottodimensionati anche rispetto ad altre regioni simili come la Lombardia dove sono state inviate 36.000 domande e dall’Emilia Romagna 14.000. Il flop si è concretizzato con una quantità di domande che è pari ad un terzo di quelle presentate, oltre 29.000, in Veneto in occasione della Sanatoria del 2009. A.A.
Viaggio Viaggio in in Provincia provincia 15 5 Il mercarto del lavoro nel 2012 Una indagine Excelsior, i dati nel Veneziano
Poco lavoro, a tempo determinato
Turismo e commercio sono i settori più vivaci sul piano occupazionale
di Ornella Jovane
L
avoro e assunzioni nelle imprese private del Veneziano: Camera di Commercio. In generale i risultati evidenziano per il 2012 una un bilancio occupazionale per i primi tre trimestri del 2012 ancora in negativo pari a -1730 unità, con una diminuzione sia delle entrate sia delle uscite di lavoratori previsione di assunzioni di circa 15.740 unità e una stima dipendenti rispetto al 2011, anche nel Veneziano. Per la provincia di Venezia, infatti, le assunzioni di lavodi uscite valutata in 17.470 persone, in un contesto in cui solo il 18 per cento del totale delle attività veneziane consul- ratori dipendenti previste dalle imprese private ammontano tate avevano in programma - o lo hanno fatto - di assumere a 15.740 unità mentre le uscite sono stimate in 17.470. personale nell’anno che si è da poco concluso. Si consolida, Rispetto alle previsioni formulate nel 2011, si notano sia una diminuzione delle entrate in caso di assunzioni, la proposta del occupazionali (-11 per cento) sia contratto a tempo determinato e cre- I diplomati nel un’attenuazione delle uscite (-11,1 sce l’appeal dei licenziati della scuola commercio e nel dell’obbligo (dal 31,4% delle richie- turismo i più richiesti, per cento). Le imprese veneziane che aveste nel 2011 al 37,4% del 2012) tra le lauree prevale vano in programma di assumere verso i quali le imprese veneziane quella economica nel 2012 (o che nel frattempo lo hanno indirizzato maggiormente le hanno fatto) erano il 18 per cento del totale che comunque proprie ricerche di reperimento del personale. E’ l’andamento del mercato del lavoro in Italia e in rappresenta una quota più rilevante rispetto alla media reparticolare nel Veneziano, così come si è caratterizzato gionale (15,2 per cento) e nazionale (14,4 per cento). E nel 2012, fotografato dall’indagine Excelsior, riguardante tuttavia ben l’82 per cento non ha manifestato intenzione 100mila imprese manifatturiere e dei servizi e con almeno di assumere dipendenti nel 2012. Sono le realtà di medie dimensioni che fanno registrare un dipendente attive in tutto il territorio nazionale. L’indagine è stata realizzata da Unioncamere e dal Ministero del le contrazioni maggiori, quelle con un numero di addetti tra Lavoro, i dati nel dettaglio per la provincia di Venezia sono i 10 e i 49, che prevedevano di perdere per il 2012 circa stati rielaborati dal Servizio Studi e Statistica della locale 700 posti di lavoro, portando il saldo a -1,4%. Previsioni
leggermente più contenute per piccole e grandi imprese con stime in ogni caso di -520 addetti. Industria e costruzioni sono i settori che hanno dimostrato di essere in maggiore sofferenza, con previsioni di assunzioni del 15,9 per cento, decisamente distanti dall’84,1% del settore dei servizi che comunque non è immune dal processo di contrazione. Nel 2012 infatti le previsioni di occupazione sono diminuite nei servizi dello 0,7%, pari a 820 posti di lavoro in meno. La quota più rilevante di assunzioni nel 2012 avviene mediante contratto a tempo determinato, seguono - a considerevole distanza - quelle a tempo indeterminato. Le prime assorbono il 76 per cento del totale delle assunzioni, le seconde il 19,2%. La richiesta più corposa rispetto ad altre realtà di personale stagionale (il 45,6% del totale delle assunzioni, pari a 7180 unità) incide sul dato relativo alle assunzioni a tempo determinato, piuttosto elevato nel Veneziano se confrontato con quello Veneto (69%) e con quello nazionale (64,7%), ma tale tipo di contratto è proposto pure da numerose imprese che non hanno bisogno di lavoratori stagionali. Dall’indagine risulta che nel Veneziano il comparto turistico, della ristorazione e del commercio sono i settori più vivaci sul piano occupazionale: le professionalità più
ricercate sono infatti nelle attività commerciali e nei servizi (2990 assunzioni pari al 35% del totale). In particolare le maggiori richieste giungono per addetti alle attività di ristorazione (1490 assunzioni, pari al 17,4%), il personale non qualitifcato nei servizi di pulizia (13,2%), gli addetti alle vendite(11,1%) e il personale non qualificato addetto alla consegna delle merci (6,7%). C’è bisogno anche di conduttori di impianti (10,7%). Una quota significativa è assorbita anche da operai specializzati (9,3%) e dagli impiegati (9,5%). Tra le professioni di elevata specializzazione quelle tecniche presentano un peso percentuale sul totale in netta diminuzione rispetto al 2011 (dal 17,4 % al 9,2%, pari a oltre 1000 posti in meno). Se i diplomati vedono accrescere la spendibilità del proprio titolo di studio, fra di essi sono l’indirizzo amministrativo-commerciale e quello turistico-alberghiero che raccolgono le maggiori richieste di assunzioni, con percentuali rispettivamente del 7,5% e 5,6%. Anche gli indirizzi meccanico e agro-alimentare assorbono una buona parte dei nuovi assunti (1,6%). Rilevanti gli indirizzi turistico(9,2%) e socio-sanitario (2,7% del totale). A livello universitario l’indirizzo più richiesto è quello economico (210 assunzioni, il 2,5% del totale) a cui fanno
EDIlIZIA BIlANCIO AMARO PER Il VENEZIANO
E
dilizia, un bilancio amaro anche e soprattutto per la provincia di Venezia. E’ quanto è emerso lo scorso dicembre, nel corso della seduta di fine anno della sesta commissione provinciale, lavoro e atività produttive, cui hanno preso parte, oltre al presidente Roberto Dal Cin e l’assessore competente Lucio Gianni, il presidente regionale Aniem (l’associazione degli edili aderente a Confapi) Alessandro Tonello e il suo direttore veneziano Pier Orlando Roccato insieme con il responsabile dell’Ufficio studi di Apindustria Venezia Nicola Zanon. Un’assise di esperti del settore per riflettere sui numeri del 2012 che, in particolare in provincia di Venezia, spiccano per l’andamento sfavorevole. Un dato su tutti: dal 31 dicembre 2011 al 30 settembre 2012, nel giro quindi di 9 mesi, in Veneto hanno chiuso 2278 aziende del settore edile, di queste ben 450 nel Veneziano. Dallo studio presentato da Aniem emerge inoltre il calo eloquente degli occupati dell’edilizia che in Veneto ammonta - nei 9 mesi considerati - a quasi 9mila unità, di cui quasi 2mila nella provincia di Venezia. Tutti negativi gli indicatori anche per il quarto trimestre del 2012: ordinativi -25,4 per cento, la produzione -20,4 per cento, il fatturato -28,3 per cento. Un quadro desolante di crisi cui va ad aggiungersi l’annosa questione della restrizione del credito da parte delle banche. Dal 30 giugno 2011 al 31 luglio 2012, nel giro di tredici mesi, si registra - sono i dati emersi dallo studio presentato alla sesta commissione - una diminuzione dei prestiti concessi
dalle banche alle imprese edili pari a 477 milione di euro su un totale di 2,8 miliardi di euro di affidamenti, che corrisponde ad una restrizione del credito al settore edile pari al 17 per cento. “L’edilizia sta perdendo oggi opportunità, ruoli e professionalità” ha commentato amaramente il presidente Tonello analizzando a ritroso il percorso “scoordinato” di crescita del settore avvenuto negli anni Ottanta e Novanta fino all’attuale debacle. Di fronte a tale realtà l’unica via di uscita, è stato convenuto concordemente, rimane il gioco di squadra. “Dobbiamo risalire la china - ha detto l’assessore Gianni - e lo possiamo fare solo attraverso un gioco di squadra tra Istituzioni, mondo del credito, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali”. “Se non ci mettiamo tutti assieme - ha ribadito il concetto Tonello - a ripensare questo settore il sistema Paese avrà ulteriori contraccolpi”. Per ripartire, tuttavia, occorre programmare e progettare con maggiore lucidità e consapevolezza. “Oggi - è l’appunto di Roccato - gli imprenditori hanno perso la visione su come lavorare e progettare e la lucidità per affrontare il futuro”. “All’orizzonte - conferma Tonello - non si intravvedono progettualità e programmazione, per cui il futuro è ancora buio”. Non manca l’invito al mondo del credito ad allargare i cordoni della borsa. “Bisogna ridare vitalità alle imprese - sollecita Dal Cin - e soprattutto far pressione sul mondo del credito. Oggi non favorisce affatto lo svilupO.J. po.”
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Mondo scuola 7
16 Mondo scuola Educazione stradale nelle scuole Un progetto per i piccoli dai 3 ai 7 anni
I pericoli della strada spiegati ai bambini di Ornella Jovane
L
a sicurezza stradale, un tema da grandi rivisto, rivisitato e “confezionato” a misura di bambino per poterlo portare nelle scuole dell’infanzia e nelle prime classi della primaria, così da proporlo ai piccoli di età compresa tra i 3 e i 7 anni. Un tema difficile ma che se presentato nella maniera adeguata può contribuire a far crescere nei bambini una consapevolezza e un maggiore senso civico di quanto sia presente nelle attuali generazioni di ragazzi e adulti. Un’opera di prevenzione
insomma svolta nei confronti degli adulti di domani che la Provincia, nello specifico l’assessorato alla Viabilità, intende portare avanti insieme con l’Associazione italiana familiari e vittime della strada. La nuova iniziativa di sensibilizzazione è partita con la firma, lo scorso 19 dicembre, di un protocollo d’intesa e l’assegnazione - da parte della Provincia - di un contributo forfettario di 5.500 euro. Si tratta di una ulteriore campagna di informazione sui pericoli della strada che
per questa edizione si rivolge ai più piccoli. “Attraverso il gioco e il divertimento - spiega l’assessore provinciale Emanuele Prataviera - i bambini potranno apprendere con facilità le norme di prevenzione e sicurezza”. I bambini sono i soggetti destinatari del progetto ma sono anche pensati - è l’auspicio - come divulgatori e a loro volta sensibilizzatori presso le famiglie di un comportamento corretto, rispettoso delle norme del codice della strada.
Fra le altre priorità del progetto spicca in particolare l’opera di sensibilizzazione all’uso delle cinture di sicurezza dei passeggeri che viaggiano sui sedili posteriori e sui sistemi di ritenuta per i bambini, pratiche che ancora in molti casi non vengono eseguite correttamente.
L’uso delle cinture di sicurezza anche per i passeggeri che viaggiano nei sedili posteriori è uno dei temi principali della campagna di sensibilizazione Il progetto prevede il coinvolgimento delle scuole dell’infanzia e delle prime classi delle elementari. Entrerà nel corso del 2013 nei locali interni agli istituti attraverso manifesti informativi e incontri con insegnanti e genitori.
NOTIZIE IN BREVE lA SCUOlA VENEZIANA SI CONFRONTA CON I TEMI DEll’AMBIENTE E DEl TERRITORIO
I
l libro sul Bosco di Pianura. Un volumetto in 38 pagine sul Bosco di Pianura realizzato interamente dagli studenti di grafica pubblicitaria dell’Istituto Mozzoni -Guggenheim di Mestre grazie alla collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Venezia e il Wwf veneziano. E’ l’ultimo risultato prodotto all’interno del progetto Pean, il progetto, oramai decennale, che rivolto alle scuole promuove l’agricoltura eco-compatibile e l’alimentazione naturale. Il fascicolo - presentato ufficialmente a metà dicembre - fa parte di una serie di pubblicazioni che diffuse nella scuola
primaria hanno l’obiettivo di educare i bambini e, di riflesso, le famiglie all’amore e il rispetto per la natura. Si tratta di una guida pratica con disegni, foto e giochi che aiutano e stimolano i piccoli lettori a scoprire tutti i segreti del Bosco di Pianura, con ampie descrizioni della flora e della fauna tipiche. “Educare ad una corretta e sana alimentazione, alla conoscenza dei prodotti agricoli e agroalimentari e all’uso di pratiche agricole a basso impatto ambientale di tipo biologico e integrato, vuol dire avere consumatori più consapevoli e un ambiente più protetto” ha
commentato l’assessore provinciale Lucio Gianni chre ha preannunciato l’elaborazione di un terzo fascicolo, dedicato alla valle da pesca. Il progetto Pean nel suo percorso decennale ha interessato 35mila persone. Lo scorso anno scolastico ha coinvolto circa 3mila bambini, 250 insegnanti e 80 persone con disbilità, per un totale di 800 ore di attività didattica, coinvolgendo 16 aziende agricole veneziane. La torretta-osservatorio nell’Oasi naturalistica. Una torretta-osservatorio naturalistico sarà realizzata nell’Oasi Lycaena di Salzano. Il progetto definitivo è
stato approvato a fine anno dalla Giunta provinciale che ha destinato 100mila euro per la realizzazione del manufatto. La torretta di avvistamento dell’avifauna ha finalità didattiche e s’inserisce all’interno di un percorso naturalistico, scandito da 12 pannelli di approfondimento e uno spazio dedicato alla sosta durante le escursioni didattiche. La torretta potrà ospitare all’interno un’intera classe, di circa 25 allievi. All’interno sarà dotata di strumenti e tavole per studiare e analizzare le diverse specie di uccelli. G.G.
Cultura Cultura provinciale provinciale 17 9 Obiettivo Venezia Il concorso internazionale di fotografia
neWs
Venezia e il vetro di Murano in posa per una foto
A gennaio
al via “scorzÈ teatro 2013”
A
di Ornella Jovane
O
biettivo puntato su Venezia o su una delle sue più caratterizzanti e tipiche produzioni, il vetro di Murano. Motivi di grande suggestione e fascino sono stati scelti come temi ispiratori del Concorso Internazionale di Fotografia “Obiettivo Venezia”. Una proposta culturale che esordisce quest’anno nella sua prima edizione promossa dall’assessorato al Turismo Città di Venezia in collaborazione con il Consorzio Promovetro Murano. Il concorso si articola in due categorie. Nella prima si propone la Città di Venezia come soggetto da porre in primo piano, alla ricerca di gesti e aspetti del territorio che sappiano trasmettere attraverso uno scatto la natura della sua identità. Capolavori artistici, scorci naturali e paessaggistici, luoghi e persone caratteristici: gli spunti sono innumerevoli nell’interessante viaggio fra ciò che è più inedito e meno conosciuto, oltre natulamente alle consuetudini più rinomate. Gli scorci più nascosti e ricchi di fascino, la quotidianità di quanti abitano la città, le isole minori, il paesaggio lagunare e le barene, sono solo alcuni dei temi ispiratori. Altra categoria è quella riservata invece all’antica arte dei vetrai di Murano. Non sono soltanto i prodotti a colpire l’immaginario ma anche le lavorazioni, la gestualità, i maestri, gli strumenti e gli ambienti - fornaci e laboratori - dove prendono vita stupende creazioni artistiche conosicute e apprezzate in tutto il mondo. Il concorso è gratuito e aperto a tutti.
Gli appassionati possono cimentarsi in due diverse categorie fino al 30 aprile prossimo Ogni singolo partecipante potrà inviare un massimo di 5 foto, in formato jpg o jpeg all’indirizzo mail obiettivovenezia@comune.venezia.it per partecipare alla prima categoria ovvero obiettivomurano@promovetro.com per concorrere alla seconda categoria. Ogni invio, accompagnato dai dati anagrafici, generalità e precisazione della categoria di concorso, dovrà riportare anche una breve descrizione dell’immagine, la data e il luogo dello scatto. C’è tempo fino al 30 aprile prossimo per inviare il materiale e prendere parte al concorso che premierà i quattro migliori scatti fotografici. La cerimonia in programma il prossimo 15 maggio. Ai vincitori saranno assegnati preziosi oggetti in vetro di Murano. Il bando del concorso e ulteriori info presso ufficio.stampa@comune.venezia.it, tel. 0412748290.
I partecipanti possono contribuire con i propri scatti a far conoscere al mondo le bellezze della città lagunare
Il logo di “Obiettivo Venezia” ideato e realizzato da Lorenzo Ghidoli
Villa Momi’s
ristorante·pizzeria
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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricor-renza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati.
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l via la vendita degli abbonamenti di “Scorzèteatro 2013”, la rassegna promossa ed organizzata dal Comune di Scorzè in collaborazione con la Provincia di Venezia e Arteven e Fondazione Santo Stefano. Tante le novità. Gli spettacoli sono programmati la domenica pomeriggio alle 17, una scelta finalizzata ad offrire agli appassionati di teatro e non solo l’opportunità di passare un gradevole pomeriggio in compagnia di amici e conoscenti. Ecco il programma: dopo “Se devi dire una bugia dilla grossa” e il “Don Giovanni” di Molière, domenica 24 febbraio la Compagnia Molière presenta “Elephant man” testi e regia di Giancarlo Marinelli dall’omonimo racconto di Frederick Treves, interpreti Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino e Debora Caprioglio. The Elephant è il racconto del giovane chirurgo Frederick Treves che salvò l’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine ‘800. Il 3 marzo la Compagnia Naturalis Labor nel travolgente spettacolo “Passiontango pasion y musica”, regia e coreografie di Luciano Padovani su musiche di Piazzolla, Di Sarli, De Angelis, Pugliese, Stamponi, Bardi, Plaza, Cobian. Domenica 10 marzo arriva all’Elios la comicità di Cochi & Renato nel loro “Quelli del cabaret”. I mitici Cochi e Renato ebbero successo in coppia nel 1965, andando poi ciascuno per la propria strada. Oggi insieme per una storia del cabaret. La rassegna si conclude il 17 marzo con “Voto di silenzio (storia di un bacio)” - drammaturgia di Veronica Mc Loughlin, regia e traduzione di Giancarlo Previati - spettacolo finalista del premio “off#3”, in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni. Informazioni: Comune di Scorzè – Ufficio Cultura tel. 041.5848273 - tel. 333 3372114. Teatro Elios - Via Cercariolo - 041.5840175 in orario di apertura della biglietteria. cultura@comune. scorze.ve.it - www.comune.scorze.ve.it www.culturavenezia.it - www.arteven. A.A. it - www.youteatro.it Rettifica. Una precisazione...
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Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538
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ella pagina culturale della provincia lo scorso numero di novembre abbiamo pubblicato in apertura un’intervista dal titolo “Tullio Serafin, figura da valorizzare”. E’ stata pubblicata una imprecisione nella prima risposta. La frase corretta è: “La ricerca ha preso il via dal carteggio, diciassette autografi e quattro copie, contenuto nel fondo, donato dalla nipote del maestro, Donatella Sabetta, a Luciano Guzzon, ex presidente del Circolo Amici del Maestro Tullio Serafin” e non “La ricerca ha preso il via dal carteggio...., donato dalla nipote del maestro, Donatella Sabetta, al Circolo Amici del Maestro Tullio Serafin”. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.
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SPORT in PRIMO PIANO
In breve
Boxe, Mirko Civiero si ferma alla finale Il pugile chioggiotto Mirko Civiero non ha partecipato alle finali nazionali. Classe ’83, Civiero (Team Boxe Cavarzere) è arrivato alle finali nazionali con una stagione trionfale che lo ha visto conquistare a Piove di Sacco, il titolo di campione del Triveneto battendo il triestino Matteo Bandiziol e poi in finale il trentino Andrea Tait del Team Rovereto Boxe. Un mancato permesso per assentarsi dal lavoro gli ha negato la finale.
Tennis, Viola verso la top 100 Matteo Viola è nato a Mestre il 7 luglio 1987 ed è professionista dal 2004. Ha chiuso il 2012 al numero 135 della classifica mondiale Atp il 19 novembre scorso era riuscito a toccare il numero 123 per quanto concerne il singolare. Nel doppio è attualmente numero 171 del mondo. Tra i suoi successi figurano quelli nei challenger di Ciudad de Guayaquil in Ecuador il 27 novembre 2011, e di Yokohama in Punta ad entrare nei primi 100 tennisti del mondo nel 2013
A marzo al via Golfvelasciando Inizierà da Cortina d’Ampezzo la decima edizione di Golfvelasciando, la combinata tra neve, green e mare, ideata dal velista e organizzatore di eventi sportivi, il veneziano Mirko Sguario, e organizzata dall’associazione Vela per Voi. Si parte il 17 marzo con la prima prova sugli sci, in programma sulla pista delle 5 Torri a Cortina
Calcio Il 2013 parte con il potenziamento dell’organico della squadra lagunare
Venezia, arriva Carloto di Alessandro Abbadir
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alcio, ripartono i campionati e il Venezia si rafforza agli ordini di Diego Zanin, il mister della squadra lagunare. Dall’inizio di gennaio c’è in forza il trentunenne centrocampista brasiliano, Eduardo Luis Carloto, arrivato al Taliercio dopo aver ottenuto il nullaosta da parte del Perugia, squadra in cui ha giocato nell’ultimo anno e mezzo. Ma di chi si tratta? Vediamolo nel dettaglio. Il centrocampista originario di Curitiba è arrivato in Italia undici anni fa chiamato dal Treviso. E’ stato ingaggiato dal Sud Tirol, e poi è finito anche al sud a Paternò in Sicilia. Ha percorso la penisola: Fanfulla Lodi, Pesaro, Giugliano, Carpenedolo, Benevento, Lucchese e Perugia. Con Carloto le squadre vanno bene: ha vinto il torneo di 2° Divisione con Benevento nel 2008, con la Lucchese nel 2010, di cui è stato anche il capitano segnando un gol decisivo a Bassano. Qui ha fatto un salto doppio: dalla serie D con l’ex tecnico arancio nero verde Giancarlo Favarin in panchina, e il Perugia nel 2012. Quali sono le caratteristi-
Eduardo Luis Carloto
che di questo giocatore? Carloto può giocare sia davanti alla difesa, sia laterale in un centrocampo a tre. Non è un goleador: ha fatto 11 reti da quando è arrivato in Italia, di cui 4 nella stagione 2007-2008 a Benevento. Nella stagione in corso ha collezionato 8 presenze in 1° Divisione con il Perugia, l’ultima da titolare il 22 dicembre contro la Paganese. Ma le novità per il Venezia con l’inizio del 2013 non finiscono qui. Dalla Pistoiese arriva sempre al Venezia Alessandro Dascoli. Il mercato invernale comunque chiuderà il
31 gennaio, oltre questa scadenza, e cioè fino al 31 marzo, si potranno tesserare solo giocatori con contratto risolto o scaduto il 30 giugno 2012. Nelle prime gare casalinghe del Venezia tutti gli abbonati domenica ha regalato il calendario ufficiale dell’Fbc Unione Venezia 2013, in seconda divisione. Si poteva ottenerlo esibendo la Supporter Card e la ricevuta d’acquisto del titolo annuale. Insomma si tratta di un bel ritorno in campo da parte del Venezia che spera con i nuovi acquisti di centrare gli obbiettivi stagionali.
Atletica a Mirano
trionFa il “riviera del brenta”
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’Atletica Riviera del Brenta, è stata la grande protagonista dei campionati provinciali di società giovanili di corsa campestre che si sono tenuti a dicembre a Mirano, organizzati dalla locale società della Libertas. Soddisfatto il presidente Michele Stellon. La Riviera del Brenta ha infatti conquistato quattro dei sei titoli in palio (ragazzi, ragazze, allieve e cadetti), lasciando praticamente i soli titoli cadette allo Jesolo Turismo e quello allievi alla Libertas Mirano. Bene il noalese Luca Solone, vincitore della prova riservata alla categoria assoluti. Solone, si è confermato a Mirano, dimostrando di poter puntare in alto nel prosieguo della stagione. Ma ecco nel dettaglio i risultati della manifestazione di Mirano. Partiamo dai risultati femminili con i rispettivi punteggi aggiudicati per le classifiche a squadre. Esordienti: 1) Beatrice Barchieri (Atletica Riviera del Brenta), 2) Angela Luise (Audace Noale), 3) Diana Pischedda (Venezia Runners Murano). Ragazze: 1) Giulia Schiff (Riviera del Brenta), 2) Elisa Marsoni (Runners Murano), 3) Linda Boscaro (Riviera del Brenta). Cadette: 1) Demi Verdecchia (Jesolo Turismo), 2) Veronica D’Auria (Jesolo Turismo), 3) Emily Soncin (Jesolo Turismo). Allieve: 1) Giulia Marchesini (Assindustria Pd), 2) Elena Bogana (Città di Padova), 3) Angela Doni (Riviera del Brenta). Juniores: 1) Caterina Sattin (Città di Padova), 2) Gioia Stefilongo (Runners Murano), 3) Elena Rossato (Riviera del Brenta). Promesse: 1) Natascia Meneghini (Runners Murano). So-
cietà Ragazze: 1) Riviera del Brenta p.228; 2) La Fenice Mestre p.152; 3) Jesolo Turismo p.128. Cadette: 1) Jesolo Turismo p. 142; 2) La Fenice Mestre p.85, 3) Riviera del Brenta p.70. Allieve: 1) Riviera del Brenta p.23, 2) Audace Noale p.5, 3) Biotekna Marcon. Risultati maschili. Esordienti: 1) Raffaele Morandi (Coin Venezia), 2) Paul Tecuceanu (Audace Noale), 3) Pietro Serafin (Biotekna). Ragazzi: 1) Matteo Barolo (Riviera del Brenta), 2) Federico Lazzaro (Città di Padova), 3) Estifanos Bortolozzo (Libertas Mirano). Cadetti: 1) Francesco Quaglio (Fiamme Oro), 2) Francesco Pinton (Lib. Mirano), 3) Luca Lebon (Biotekna). Juniores: 1) Matteo Stradiotto (Atl. San Marco), 2) Alberto Centenaro (Libertas Mirano), 3) Riccardo Faggian (Riviera del Brenta). Assoluti: 1) Luca Solone (Biotekna), 2) Filippo Barizza (Brugnera), 3) Igor Fontanella (San Marco). Società Ragazzi: 1) Riviera del Brenta p.138; 2) COIN Venezia p.71; 3) Sporting Club Noale p.60. Cadetti: 1) Riviera del Brenta p.72; 2) Audace Noale p.55, 3) Biotekna p.47. Allievi: 1) Libertas Mirano p.4; 2) Runners Murano p.3; 3) Riviera del Brenta p.3.
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20 8
IL VENETO
in PRIMO PIANO
Tagli all’Welfare per 126 milioni di euro
Sanità in ginocchio, ora si risparmia colpendo i più deboli
Stop a contributi ed esenzioni di cui godevano sino ad oggi categorie fragili come anziani non autosufficienti, famiglie con disabili fisici o psichici, invalidi e mutilati, celiaci o affetti da malattie rare di Germana Urbani
S
tavolta sono le famiglie più sfortunate dente di Anffas veneto Maddalena Borigo ad essere chiamate a pagare il conto – cercando dei finanziatori privati ma non è salato della sanità veneta. L’ennesima facile. Le famiglie dei ragazzi disabili sono scure decisa dalla giunta leghista guidata da arrabbiatissime. In questo periodo di crisi Luca Zaia riguarderà circa 100 mila cittadini dove manca anche la sicurezza del lavoro e a cui, per almeno tre mesi, saranno sospe- tutto costa sempre di più, aggiungere spesa si contributi ed esenzioni che sino ad oggi alla spesa è davvero una vergogna”. erano stati garantiti dalla nostra Regione. “Di fatto si smantella lo stato sociale – 35 mila famiglie venete non riceveran- aggiunge Antonino Pipitone, capogruppo no più l’assegno di cura per il sostegno ad regionale di Italia dei Valori -. Le famiglie un congiunto non autosufficiente ospitato dei disabili dovranno sbrigarsela da sole e a casa anziché in casa di riposo. Questa le prestazioni sanitarie specialistiche ambuscelta però potrebbe comportare un mag- latoriali saranno totalmente a carico dei pagior numero di inserimenti in casa di riposo zienti. Passa il principio, ormai chiaro, che alzando notevolmente chi ha una malattia i costi sia per le fami- Cgil: “Si risparmi se la deve pagare e glie che per la Regione riorganizzando i servizi chi ha la sfortuna di che anziché trovarsi e riconsiderando la avere un famigliare a pagare un assegno costruzione di nuove disabile si deve arvariabile tra i 200 e i strutture ospedaliere” rangiare. Vengono 500 euro al mese ne chiamate prestazioni dovrebbe stanziare 1500 per il ricovero. non Lea - osserva il dipietrista, medico di Chiusi i rubinetti dei contributi destinati professione - ma la riabilitazione, le attivia riabilitazione, cura e assistenza anche per tà dei centri diurni, il sostegno ai disabili, i i 15mila disabili fisici e psichici che li rice- certificati di idoneità sportiva, gli assegni di vevano fino ad oggi. Questo significa che le cura, le prestazioni per malattie rare sono, famiglie pagheranno di tasca propria i centri nei fatti, servizi indispensabili per un’ampia diurni per i disabili e i progetti di vita indi- fascia di cittadini veneti, truffaldinamente pendente per i disabili gravissimi. inserite come non essenziali”. “Stiamo cercando di correre ai ripari di La decisione di sospendere i livelli di questa vergogna terribile - afferma la presi- assistenza facoltativi, i cosiddetti extraLea,
infatti colpirà anche altre categorie come ad esempio le famiglie di quei 50 mila minorenni che ogni anno usufruivano della visita gratuita per avere la certificazione di idoneità all’attività sportiva e le migliaia di partorienti che che ricorrevano al parto fisiologico indolore. “Centoventicinque milioni di tagli al sociale e all’assistenza – attacca Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio veneto - sono un colpo mortale al sistema integrato del welfare veneto. La responsabilità è della Giunta Zaia che non ha saputo avviare i piani di razio- Anffas: “Famiglie di assistenza, come nalizzazione previsti arrabbiate, vergognoso gli assegni di cura dal nuovo piano socio- chiedere ancora alle 35 mila fasanitario, né cautelarsi a chi già sostiene miglie venete che preventivamente sul disabili e anziani” assistono in casa i fronte finanziario introloro congiunti, anducendo l’addizionale Irpef per i redditi più ziani o disabili. Invece Zaia e Coletto hanno alti”. preferito temporeggiare e tenere nel casset“Se la Giunta – continua il consigliere to le nuove schede per timori elettorali. Una Pd - avesse predisposto le nuove schede di scelta irresponsabile e colpevole - conclude programmazione ospedaliera e territoriale a Sinigaglia - che ora peserà interamente sulsettembre, come avrebbe dovuto fare per le spalle di chi sta già pagando un prezzo legge si sarebbe almeno cominciato a ridur- altissimo in termini di salute, reddito e dire doppioni, sprechi e servizi inutili arginan- gnità di vita”. do le falle della spesa sanitaria e dirottando “Nessuno voleva tagliare i servizi di le risorse risparmiate sui servizi essenziali assistenza assistita – afferma l’assessore
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regionale Luca Coletto – ma non siamo più in grado di garantirli a tutti a prescindere dal reddito. Li assicureremo ai ceti più deboli e alle categorie protette”. “Quanto al Piano – prosegue l’assessore – si dovrebbe considerare che nessuna pianificazione a medio termine, ed il Piano è quinquennale, porta effetti immediati, ma li produce cammin facendo, fino a realizzarli compiutamente nel tempo. E’ pertanto quanto meno poco lucido imputare le difficoltà attuali, causate esclusivamente dai tagli nazionali e non certo da scelte della Regione Veneto, a presunti ritardi nell’applicazione del Piano”.
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Il Veneto in primo piano 21 9 Tempo di finanziaria
Previsti tagli orizzontali pericolosi in tutte le Ulss di Germana Urbani
L Padrin: “E’ necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate”
a sospensione del finanziamento di prestazioni socio-sanitarie cosiddette extraLea decisa dalla Giunta regionale del Veneto, è, anche secondo la Cgil del Veneto, un fatto di inaudita gravità. Il sindacato denuncia da tempo la gravità delle conseguenze derivanti da anni di tagli indiscriminati su sanità e soprattutto nel settore sociale, e sollecita la Regione a compiere scelte radicalmente diverse. “Da mesi ormai – affermano le segreterie congiunte – è stato approvato il nuovo Piano Socio Sanitario ma le schede di dotazione ospedaliera e territoriali sono volutamente tenute nel cassetto dalla Giunta regionale, per motivi che appaiono più finalizzati a evitare problemi in piena campagna elettorale piuttosto che alla necessità di avviare un serio confronto che possa portare in tempi definiti e con risorse certe, a
pensioni
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rimodulare – per migliorarlo – il Servizio sanitario del Veneto. Per il sindacato occorre rivedere la governance del sistema, anche attraverso la revisione degli ambiti territoriali delle Ulss il cui numero deve diminuire per una più efficace riorganizzazione dei servizi e per realizzare i necessari risparmi. “Anche su questo, invece, - continuano dalla Cgil - nulla di fatto, come dimostra la recente nomina dei 22 direttori generali. In pratica, e come volevasi dimostrare, la cosiddetta “spending review” si sta rivelando come l’ennesimo sistema per praticare tagli indiscriminati su prestazioni, servizi, diritti di lavoratrici e lavoratori ma non incide minimamente sugli sprechi veri, che spesso sono imputabili alla mala-gestione messa in atto dai centri di potere (politici e non) che governano la sanità.Anche Leonardo Padrin, presidente
della commissione Sanità del Consiglio veneto, invoca prudenza e ragionevolezza nell’applicazione dei tagli lineari della ‘spending review’ alle Ulss venete e ai diversi comparti della sanità. Con questo obiettivo ha chiesto alla Giunta regionale e ai direttori generali delle Ulss, di verificare le conseguenze e l’impatto territoriale della riduzione di budget imposta alle Ulss venete per ciascuna delle diverse aree oggetto degli obiettivi di risparmio individuati dalla Giunta: si tratta del personale del servizio sanitario, delle farmaceutica, dell’assistenza integrativa per i diabetici, delle quote di rilievo sanitario nelle strutture residenziali e semiresidenziali, dell’assistenza ospedaliera fornita dalle strutture private accreditate e dell’assistenza specialistica ambulatoriale erogata dai soggetti privati accreditati. In particolare per queste ul-
time due voci la Giunta regionale ha previsto che il budget programmato sia ridotto rispettivamente dello 0,5 per cento (per l’ospedalità privata) e del 10 per cento (per gli ambulatori del privato accreditato) rispetto alla spesa programmate per il 2011. “E’ positiva la piena responsabilizzazione dei direttori generali delle Ulss nel valutare il fabbisogno sanitario dei loro territori e nel coniugarlo con gli obiettivi di budget prefissati - commenta Padrin - ma credo sia necessario un approfondimento tematico per ciascuna delle aree di risparmio individuate, e in particolare per la sanità privata ambulatoriale, da sempre partner affidabile del pubblico nell’erogare servizi ai cittadini in tempi rapidi e con costi inferiori, per vari motivi, a quelli delle strutture pubbliche”.
l’inps ci prova, a rimetterci Gli invalidi
onostante l’indignazione e proteste ripetute dei cittadini, pensioni d’oro e vitalizi acquisiti da politici potenti non sono stati tagliati ma per i pensionati di casa nostra o chi recepisce un assegno d’invalidità la mannaia potrebbe presto farsi sentire forte. In tutto il Veneto, infatti, ben 55.600 pensionati hanno ricevuto o stanno ricevendo una discussa lettera dell’Imps che richiede l’invio di documentazione Red 2010 entro il 28 febbraio. I toni della lettera sono perentori, quasi vessatori, pena la decadenza delle prestazioni assistenziali percepite quali assegni familiari, maggiorazioni sociali, il trattamento al minimo le pensioni di reversibilità, gli assegni sociali, ecc., tutte misure che vengono pagate attraverso la fiscalità generale e non attraverso
il versamento contributivo. “Molti pensionati – afferma Rosanna Bettella, segretaria generale Spi Cgil di Padova - non hanno gli strumenti culturali, né tantomeno informatici, per verificare da soli la loro situazione previdenziale. Ecco perché è importante rivolgersi nelle nostre sedi o altre, che potranno verificare con cura, con l’ausilio degli operatori del Servizio fiscale, la veridicità o meno della contestazione”. Per gli invalidi civili al 100% con coniuge titolari di una pensione di invalidità le cose potrebbero davvero andare peggio. Per il conseguimento della pensione di invalidità sarà necessario che la coppia non superi il limite dei 16.127, 30 euro lordi l’anno. Per gli invalidi parziali, i non vendenti e i sordi il limite di reddito resta personale.
22 Il Veneto in primo piano Sanità Zaia ha nominato i nuovi direttori generali
22 nomi per 22 Ulss
Undici sono andati al Carroccio, dieci al Pdl, uno al Pd. Padrin: “Privilegiata la competenza non il colore della casacca politica” di Fortunato Marinata
Voci da palazzo 13
L’opinione Stefano Valdegamberi, Udc
“persa l’occasione di ridurre il numero delle ulss”
“P
eccato che la Regione Veneto abbia perso l’occasione di ridurre il numero delle aziende socio-sanitarie venete, perseguendo una necessaria razionalizzazione dei costi amministrativi”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Stefano Valdegamberi che prosegue: “Auguro, comunque, un buon lavoro a tutti i neo Direttori delle Ulss Venete. Vedo con piacere che sono stati Stefano riconfermati molti professionisti che hanno ben operato nel passato e di Valdegamberi cui ho avuto modo di apprezzarne le qualità manageriali ed umane. Le sfide che li aspettano non sono semplici e l’augurio che faccio è che sia sempre posto al centro delle loro attenzioni il benessere e la salute dei cittadini, sia premiato il merito e si faccia un uso sempre più responsabile delle risorse, al di sopra ed al di fuori di ogni logica di bottega politica”. Dario Bond, Pdl
“il Governatore zaia ha Fatto ottime scelte”
“P
A
spettando la definizione delle schede a corredo del Piano Socio Sanitario del Veneto, il presidente Luca Zaia ha nominato l’elenco dei direttori Generali i nuovi direttori generali delle Ulss venete. Un’operazione non facile in quanto di solito le poltrone vengono distribuite con il manuale Cencelli, in osservanza degli equilibri politici che reggono Ulss 1 di Belluno, Pier Paolo Feronato Giunta e Consiglio di Palazzo Ferro Fini. Non così per Zaia, secondo Ulss 2 di Feltre, Adriano Rosi Caldogno le parole del presidente della commissione Sanità Leonardo PaUlss 3 Bassano del Grappa, Fernando Antonio Campostela drin, che invece avrebbe scelto gli uomini da mettere a guida degli Ulss 4 Alto vicentino, Daniela Carraro ospedali veneti secondo il principio della competenza. “In fase di Ulss 5 Ovest vicentino, Giuseppe Cenci nomine - ha spiegato – Zaia ha fatto sua fino in fondo quell’auUlss 6 Vicenza, Ermanno Angonese tonomia decisionale che gli è conferita dalla legislazione veneta. Ulss 7 Pieve di Soligo, Gian Antonio Dei Tos Le nomine, infatti, avvengono per decreto presidenziale. E prima Ulss 8 Asolo, Bortolo Simoni di tutto Zaia ha ascoltato tutti ma poi ha deciso autonomamente Ulss 9 Treviso, Giorgio Roberti privilegiando la competenza piuttosto che il colore della casacca Ulss 10 Veneto Orientale, Carlo Bramezza politica”. Se così è stato, l’equilibrio che ne è conseguito tra Pdl e Ulss 12 Venezia, Giuseppe Dal Ben Lega deve essere stato plaudito all’interno della maggioranza come Ulss 13 Mirano, Gino Gumirato un’inattesa casualità. Undici, infatti, i manager ascrivibili all’orbita Ulss 14 Chioggia, Giuseppe Dal Ben del carroccio, dieci quelli del Pdl, uno del Pd ma gradito anche Ulss 15 Alta Padovana, Francesco Benazzi alla Lega. Anche l’equilibrio all’interno dello stesso partito di Zaia Ulss 16 Padova, Urbano Brazzale sembra essere stato rispettato con un numero di uomini “vicini” al Ulss 17 Este, Giovanni Pavesi “Presidente” di coloro che sono “vicini” al sindaco, Flavio Tosi. Ma Ulss 18 Rovigo, Arturo Orsini anche in questo caso deve essersi trattato di semplice casualità. Ulss 19 Adria, Pietro Girardi Così nelle Ulss scaligere, quella del Capoluogo e di Bussolengo, Ulss 20 Verona, Giuseppina Maria Bonavina sono stati sistemati gli uomini del sindaco: Maria Giuseppina BoUlss 21 Legnago, Massimo Piccoli navina nell’Ulss 20, e Alessandro Dall’Ora nella 22 e nell’Ulss 6 Ulss 22Bussolengo, Alessandro Dall’Ora dell’Ovest Vicentino, invece, ha preso posto l’ex uomo di Galan ma Azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario ora “tosiano” inossidabile Ermanno Angonese. Lo stesso vale per Fernando Antonio Compostella nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa andata a Bartolo Simoni; l’Ulss 10 del Veneto Orientale andata e Giuseppe Cenci nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. I suoi uomini, a Carlo Bremezza; l’Ulss 13 di Mirano con Gino Gumirato; l’Ulss invece, il Governatore li ha piazzati all’Ulss 1 di Belluno, Pietro 15 dell’Alta Padovana andata a Francesco Benazzi; l’Ulss 16 di Paolo Faronato; Ulss 7 di Pieve di Soligo, Padova con Urbano Brazzale; l’Ulss 17 di Este Gian Antonio Dei Tos; all’Ulss 9 di Treviso, Dieci andata a Giovanni Pavesi e l’Ulss 19 di Adria Giorgio Roberti e Giuseppe Dal Ben nelle Ulss dei nuovi con Pietro Girardi. Al Pd l’Ulss 18 di Rovigo con direttore generale Arturo Orsini in arrivo da veneziane 12 e 14 in quest’ultima in veste di direttori Mirano. “Il nuovo Piano Socio Sanitario – ha commissario. Sempre di area leghista anche il sono di prima spiegato Luigino Schiavon, in rappresentanza direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova, nomina dei Collegi degli Infermieri del Veneto – sarà Claudio Dario, la cui candidatura era stata sostenuta dal Carroccio trevigiano, Mentre al Pdl sono andate l’Ulss il banco di prova dei nuovi direttori generali, una nuova fase riorga21 di Legnago dove Massimo De Piccoli ha preso il posto di Daniela nizzativa che auspichiamo venga colta dai nuovi dirigenti e rivolta Carraro che invece è stata spostata all’Ulss 4 dell’Alto Vicentino; al potenziamento dei servizi territoriali soprattutto in tutela delle l’Ulss 2 di Feltre andata ad Adriano Rasi Caldogno; l’Ulss 8 di Asolo fasce meno facoltose della popolazione”.
ietro Paolo Faronato e Adriano Rasi Caldogno sono nomi di valore che sono certo faranno del bene alla sanità bellunese. Il governatore Zaia ha fatto due ottime scelte”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond commentando le nomine ai vertici della sanità bellunese comunicate dal governatore del Veneto Luca Zaia. “Il loro sarà un Dario Bond compito delicato - afferma Bond - dovranno dare corpo e sostanza al nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoriali in corso di elaborazione. La sanità di montagna è stata blindata con importanti strumenti normativi, toccherà a loro ritagliare le soluzioni pratiche più incisive sulle singole realtà”. “Al direttore generale dell’Usl 1 - spiega il capogruppo del Pdl - toccherà in particolare preservare il policentrismo della rete sanitaria, un tesoro prezioso ricordato anche dal nuovo piano socio-sanitario, mentre il nuovo direttore dell’Usl 2 dovrà occuparsi di dare una dimensione “extraregionale” all’ospedale feltrino, altra formula prevista dal nuovo piano, senza dimenticare i lavori sulla piastra chirurgica e il rilancio effettivo dell’ospedale riabilitativo di Lamon”. Piergiorgio Cortellazzo, Pdl
“la sanità del veneto È in mani sicure”
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l governatore Zaia ha fatto un ottimo lavoro, scegliendo persone preparate e qualificate. La sanità del Veneto è in mani sicure”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale. “Toccherà a loro traghettare la sanità veneta nel mare tempestato dalla crisi e dare attuazione alle linee Piergiorgio guida del nuovo piano socio-sanitario e alle schede ospedaliere e territoCortelazzo riali in corso di elaborazione. Sarà un compito delicato ma collaborando tutti insieme, ognuno nelle proprie competenze, possiamo raggiungere l’obiettivo di mantenere il sistema sanitario veneto sui livelli di eccellenza che lo hanno fatto conoscere in tutta Europa”. Matteo Toscani, lega Nord
“le aziende bellunesi raFForzino la collaborazione”
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ue manager di grande esperienza alla guida delle aziende sanitarie della nostra provincia”. Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Matteo Toscani, commenta, così, la nomina di Pierpaolo Faronato e di Adriano Rasi Caldogno a direttore generale rispettivamente della Ulss 1 di Belluno e della Ulss 2 di Feltre. “Prima di tutto - afferma Toscani - voglio ringraziare AntoMatteo nio Compostella e Bortolo Simoni per l’ottimo lavoro svolto: fa piacere Toscani che entrambi possano continuare a prestare servizio a capo di altre due aziende sanitarie importanti come Bassano ed Asolo. Con Compostella, in particolare, c’è stato un rapporto di fattiva collaborazione che ha portato ad avviare importanti progetti come, ad esempio, la collaborazione con l’Università di Verona. Progetti che, ne sono certo, saranno portati avanti anche dalla nuova direzione dell’Ulss di Belluno. Venendo da un’esperienza importante come quella di direttore sanitario a Treviso, Pierpaolo Faronato potrà sicuramente gestire nel migliore dei modi anche una Ulss complessa come quella di Belluno. Ho già avuto modo di sentire telefonicamente sia Compostella che Faronato, per ringraziare il primo e per salutare il secondo”. “Il mio auspicio - conclude il vicepresidente dell’assemblea veneta - è che le due aziende sanitarie rafforzino ulteriormente la collaborazione, nell’ottica di un sistema sanitario provinciale di eccellenza che metta al centro la salute dei cittadini, evitando i campanilismi e i personalismi”.
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Veneto in primo piano 11 24 Il Veneto in primo Ilpiano Insegnati alla prova
Concorsone della scuola: più di cinquemila per 509 cattedre Dall’11 al 21 febbraio si svolgeranno le prove scritte del concorso che nella prima fase ha visto bocciati in tutta Italia due concorrenti su tre
Edilizia scolastica Scuole sicure: quattro milioni dalla Regione
di Germana Urbani
A
lberto è un ingegnere informatico di 42 anni che fino a dicembre scorso ha avuto un contratto a tempo indeterminato presso un’azienda milanese che si occupa di software. Era stato assunto subito dopo la laurea e on aveva mai pensato di guardarsi intorno e mandare curriculum per cambiare azienda o lavoro. Nell’ultimo anno, però, aveva assistito con il fiato sospeso a drastiche riduzioni del personale, colleghi in cassa integrazione e via dicendo fino a che nell’ufficio del capo del personale non è entrato anche lui. Proprio quando lui e la sua compagna stanno aspettando un bambino gli comunicano che da gennaio sarà in mobilità. Lo sconforto è massimo ma decide di fare una cosa a cui non aveva mai pensato e si iscrive al concorsone dei docenti per un posto da insegnate di matematica. Alberto oggi è uno dei 5.278 che in Veneto hanno superato la prima prova e ora sta studiando alacremente per gli step successivi. La sua storia non è unica nel suo genere. La crisi ha portato moltissimi laureati che in questi anni hanno fatto altri lavori a cimentarsi con l’ardua opportunità messa in campo dopo 13 anni dal Ministero dell’Istruzione. Dal 1999 ad oggi non era più stato indetto alcun concorso per aspiranti docenti. Un tempo lunghissimo, che aveva visto, soprattutto in regioni del Nord, alcune graduatorie esaurite da anni. A dicembre, alle prime prove di selezione si sono presentati 321mila persone in tutta Italia, 13.559 solo in Veneto. E a livello regionale gli ammessi sono stati il 39% con una media superiore al dato nazionale del 33,7%. Bocciato oltre il 60% dei concorrenti. Lo scoglio per tutti
Resta l’amaro in bocca per le modalità di selezione che hanno bocciato molti insegnati precari è stata il test informatico a risposta multipla chiamato per la prima volta a scremare l’alto numero di aspiranti. A quanto pare, proprio questa novità, ha eliminato tante persone precarie della scuola da moltissimi anni che, magari preparatissime nelle loro materie, con la tecnologia non avevano acquisito sufficiente dimestichezza. “Certamente si potevano cercare strumenti più mirati, più ricchi e di valenza culturale – Afferma Manuela Mazzucato, segretaria generale della Cisl scuola di Padova – Certo è che ci stiamo abituando a queste scremature un po’ selvagge. I concorrenti lo sanno e si adeguano anche a questi esami un po’ particolari. D’altra parte se consideriamo il numero di quanti laureati hanno
partecipato in tutta Italia ci rendiamo conto di come non fosse semplice selezionare andando troppo per il sottile”. Ora, gli oltre cinquemila aspiranti veneti dovranno affrontare dall’11 al 21 febbraio le prove scritte. Chi otterrà un punteggio sufficiente potrà accedere alle fasi successive. Le cattedre in palio sono poche, 509, e divise in molte classi di concorso. Solo per le elementari ci sono 154 posti ma i concorrenti di febbraio su questa cattedra saranno 1.873. “Noi sindacati - conclude Mazzucato – giudichiamo parzialmente positiva l’esperienza. E’ indubbiamente importante che finalmente si sia proceduto a un nuovo concorso per l’immissione in cattedra dopo 13 anni d’attesa. Così si sono riaperte le porte a tanti laureati che da tempo attendevano di poter accedere all’insegnamento. Oltre al fatto che così si possono stabilizzare una parte di persone che da tempo operano all’interno della scuola. Ma si tratta pur sempre di un intervento limitato e non del tutto adeguato”.
modalità della seconda prova d’esame
L
a prova scritta avrà la durata compresa tra le due ore e le due ore e trenta minuti e si articolerà in tre o quattro quesiti a risposta aperta. La differenza sta nel fatto che la prova scritta relativa all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche (A020, A033, A034, A038, A049, A059, A060 e C430), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova successiva di laboratorio, nonché le prove scritte relative all’insegnamento di discipline artistiche (ambito 01: classi A025/ A028), che prevede anche l’espletamento di una ulteriore prova pratica successiva, avranno la durata di 2 ore e si articoleranno in tre quesiti a risposta aperta. Secondo quanto affermano i sindacati le domande verteranno sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle avvertenze generali e saranno tese
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ad accertare il possesso dei requisiti professionali e culturali dei candidati. A ciascun candidato sarà consegnato, subito dopo le operazioni di identificazione, un foglio con quattro facciate prestampate, ognuna per quesito. Stabilita anche la lunghezza delle risposte ai quesiti: ciascuna dovrà essere di 22 righe. Saranno messi a disposizione del candidato fogli bianchi per eventuali brutte copie che però dovranno essere tenuti distinti dal foglio della prova e non inseriti nel plico da consegnare al termine della prova stessa (pena la nullità della prova stessa). Per quanto riguarda il punteggio, ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio intero da 0 a 10. La valutazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi dar luogo ad una votazione
massimo pari a 40, quelle composte da tre quesiti daranno invece luogo ad una votazione massima pari a 30. Per superare la prova, dunque, ogni candidato dovranno raggiungere una votazione minima pari a 28/ 40 nel caso di prove da quattro quesiti, 21/30 nel caso di prove composte da tre quesiti.
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di Fausto Cogo
G
li edifici scolastici destano sempre qualche preoccupazione specie come quando, all’indomani di una scossa di terremoto, si aprono delle crepe lungo i muri o cadono rovinosamente i controsoffitti. Per rimediare a tutto questo e a molto altro intervengono gli enti locali: Comuni, Provincie e Regione. Se fino a pochi anni fa gli stanziamenti erano alti, anche 20 milioni di euro, oggi ammontano a circa 4 milioni di euro i contributi che la Giunta veneta ha assegnato con il piano di riparto 2012 relativo alla Legge regionale in materia di interventi per l’ampliamento, il completamento e la sistemazione di edifici delle scuole materne, elementari e medie. “Nel corso di questi anni – spiega Giorgetti – abbiamo attuato un ampio programma di razionalizzazione, recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio scolastico del Veneto, grazie al quale siamo riusciti a modernizzare e a rendere più funzionali le strutture, consentendo in tal modo agli operatori e all’utenza scolastica di svolgere le proprie attività in ambienti più idonei e attrezzati, a tutto vantaggio della stessa offerta didattica e formativa. In questo caso a beneficiare dei finanziamenti regionali sono soggetti sia pubblici sia privati che, sulla scorta di criteri stabiliti dalla Giunta, hanno fatto richiesta entro i termini prefissati”. Una settantina gli interventi previsti nelle 7 provincie venete ma la parte più consistente dei finanziamenti andrà al territorio della Marca trevigiana che vede arrivare un contributo di quasi due milioni. Agli istituti padovani la regione ha destinato 462mila euro. “Riteniamo strategica l’azione nel campo dell’edilizia scolastica – ha concluso Giorgetti –, perché garantire spazi più idonei e moderni all’insegnamento significa investire sulle giovani generazioni. Ed è quello che stiamo facendo, nonostante le note difficoltà di bilancio che assillano le amministrazioni pubbliche, investendo tutte le risorse possibili per potenziare e migliorare le strutture nelle quali i nostri bambini, ragazzi e giovani crescono, imparano e si formano”.
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Il Veneto in primo piano 25 Eventi Ricco calendario di appuntamenti in laguna dal 27 gennaio al 12 febbraio
Venezia, il Carnevale dei colori Maria Marta Finotto si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo di Alessandro Abbadir
“V
ivi i colori - Live in colour”. Il Carnevale dei colori, i colori del Carnevale: questo il filo conduttore del Carnevale 2013 di Venezia. A presentarlo è stato direttamente Davide Rampello il direttore artistico. Un evento che porterà in laguna centinaia di migliaia di visitatori dal 2 al 12 febbraio 2013 con un prologo il 26 e il 27 gennaio. “Venezia - hanno spiegato gli organizzatori – è stata l’unica città a colori prima dell’invenzione del colore: Canaletto, Guardi, Bellotto, Tiziano, Giorgione, Bellini, Veronese perfezionarono l’arte della pittura prospettica, e a colori, in laguna. Non potrebbe essere altrimenti: non c’è città al mondo in cui lo spettro cromatico dia il meglio di sé riflettendosi sull’acqua dei canali e sulla laguna”. E nel segno del colore saranno tutti gli appuntamenti del calendario, dai concerti in Piazza San Marco ospitati dalla spettacolare macchina scenica del Gran Teatro, rigorosamente ognuno dedicato a un
Martedì Grasso alle 23.30 ci sarà la Regata del Silenzio tema cromatico differente, alle danze storiche e performance nei campi, passando per aperitivi in musica ed eventi dedicati ai più piccoli. Una “vertigine” visiva che travolgerà anche i grandi appuntamenti della tradizione a partire dalla Festa Veneziana sull’Acqua proseguendo con il Corteo e Festa delle Marie. La Maria “eletta” lo scorso anno, Marta Finotto, sarà quella che si calerà il 3 febbraio dal campanile di San Marco per il Volo dell’Angelo, replicato anche quest’anno altre due volte: il 10 febbraio, quando scenderà un artista del mondo dello spettacolo e il 12 martedì grasso, quando la discesa sarà quella del Leone alato. Sempre martedì grasso a mezzanotte, ci sarà la Vogata del
manifestazione il programma
E
cco il programma del Carnevale di Venezia 2013 nel dettaglio. Si parte il 26 gennaio dalle 9 con l’apertura in Campo San Polo di una pista di pattinaggio su ghiaccio nel cuore del centro storico veneziano. Nel campo da sempre dedicato, per tradizione, al divertimento dei più piccoli attorno alla pista, un villaggio di stand offrono prodotti dell’enogastronomia e dell’artigianato tipico. Nel Sestiere di Canareggio dalle 17 alle 19 la Festa Veneziana. Un grande spettacolo serale sull’acqua ed un corteo di maschere annuncerà l’arrivo del Carnevale alla città. Domenica 27 dalle 11 alle 13, il corteo acqueo del Coordinamento Associazioni Remiere mollerà gli ormeggi da Punta della Dogana e navigherà lungo tutto il Canal Grande sino a giungere nel popolare Rio di Cannaregio, dove sfilerà in un tripudio di pubblico assiepato sulle rive. All’arrivo delle barche si apriranno gli stand eno-gastronomici, che offriranno al pubblico cicheti, specialità veneziane e i dolci della tradizione del Carnevale per antonomasia: le fritole e galani. Il primo febbraio all’Hotel Danieli ci sarà un Cotillon di inizio Carnevale. Con balli in maschera d’epoca e minuetti. Fitto il programma del 2: dalla mattina Il Concorso della Maschera più bella, seguirà la Festa delle Marie, Cioccolata calda in costume al Gran Caffè Lavena, e infine Cena con Ballo il Minuetto al Danieli, Cena di Gala con Ballo e spettacolo. “Al Ridotto”, “The Best of Il Ballo del Doge… Frames of a dream, e Il Gran Ballo Della Serenissima Opera “Don Giovanni”, Omaggio a Wolfgang Amadeus
Mozart. Il 3 febbraio dalle 12 alle 13 Il Volo dell’Angelo. In serata in Piazza San Marco Ballo di Arlecchino e Pulcinella, musiche e canzoni veneziane e napoletane. Il 4, 5. 6 febbraio gli appuntamenti dei giorni precedenti si ripeteranno. Il 7 ci sarà il Ballo Tiepolo, un gran ballo in maschera dalle 20,30 al Palazzo Pisani Moretta. Alle 21 “gran ballo della Dolce Vita Burlesque” e caffè-concerto. L’8 febbraio ballo in omaggio a Franz Lehàr con l’opera “La Vedova Allegra”. Il 9 febbraio “Il Gran Ballo della Dogaressa”. Il ballo si svolgerà dalle 21 al Palazzo Pesaro Papafava, sul primo piano nobile del XIV secolo. Il palazzo sarà interamente illuminato con candele per creare un’atmosfera indimenticabile. Il 10 febbraio alle 12 Il volo dell’aquila, alle 16,30 cioccolata in costume al Gran Caffè Lavena. Dalle 21 “Gran ballo mascheranda” a Palazzo Pisani Moretta. Dalle 21 al Teatro la Fenice l’opera “La Traviata” di Verdi. L’11 febbraio dalle 19 alle 23 sul Canal Grande “Gondola Tour con Cena”. Dalle 21 “Gran Ballo della Belle Epoque”. Martedì Grasso: dalle 17 premiazione della Maria del Carnevale 2013, alle 18 Lo “svolo del Leon”, alle 21 al Danieli Cena con ballo Il minuetto. Dalle A.A. 23,30 La Regata del Silenzio.
Silenzio, corteo silenzioso di gondole dal Ponte di Rialto fino al Bacino di San Marco, chiuderà il Carnevale 2013. Il palco in Piazza San Marco sarà utilizzato anche per serate musicali a tema” cromatico”, da Azzurro a Yellow Submarine. Entusiasta il direttore artistico. “Il Carnevale 2013 di Venezia sarà il Carnevale del colore perché ogni colore comunica e suscita un’emozione e a questa ciascuno di noi associa uno stato d’animo ha spiegato Rampello - I colori sono quanto di più soggettivo vi sia, e condividono con lo spirito del Carnevale l’infinita varietà e il numero dei mascheramenti, a propria volta corrispondendo alle nostre infinite diverse attitudini. La bellezza, come il colore, è davvero nell’occhio di chi guarda. E così è il Carnevale, dove tutto è permesso in nome di una temporanea sospensione dei ruoli. Il mascheramento, azione simbolo del vivere il Carnevale, è la sintesi di questa liberazione. I colori, con le loro variazioni di brillantez-
za, tono, saturazione creano un pantone inesauribile di caratteri, metaforicamente simboleggiando la varietà e la diversità umana. Il Carnevale è la festa delle culture per eccellenza, soprattutto a Venezia, prima metropoli cosmopolita d’Europa”. Ci sarà la collaborazione al Carnevale delle principali istituzioni culturali cittadine con tre appuntamenti particolarmente interessanti. La mostra di libri antichi sul colore, nelle Sale Monumentali della Marciana con letture teatrali musicate in tema commentate da un finissimo teorico del colore come il professor Manlio Brusatin. Una mostra sull’utilizzo storico dei colori presentata all’Archivio di Stato. E una rassegna cinematografica sui colori nel cinema all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti e alla Casa del Cinema. Spettacoli e concerti anche nei musei civici. Anche Venezia Marketing & Eventi fra i
promotori spiega il perché di un calendario di eventi lungo. Una motivazione pensata anche per battere la crisi. “Abbiamo deciso un allungamento del palinsesto su un arco di tre settimane con ricadute positive in termini di promozione turistica sulla città e sul suo indotto economico – ha sottolineato Piero Rosa Salva, Presidente di Venezia Marketing & Eventi - Abbiamo inoltre potenziato il programma culturale in sinergia con le istituzioni locali, che si svilupperà in maniera diffusa su tutto il territorio rendendo il calendario degli eventi realmente sostenibile per Venezia, con numerosi poli di aggregazione. Non a caso il primo weekend, dedicato alla “Festa Veneziana” sull’acqua si svolgerà nel Sestiere di Cannaregio. Ci sarà inoltre un calendario di iniziative in sinergia con il Carnevale di Verona e Jesolo”.
26 14 Cultura veneta Mostre Nel Palazzo della Gran Guardia da 2 febbraio 2013
“Raffaello verso Picasso”, dopo Vicenza la mostra approda a Verona Le opere saranno le medesime già esposte alla Basilica Palladiana con l’aggiunta di Memling, Van Eych e Antonello Da Messina
R
iaprirà il 2 febbraio 2013, nel Palazzo della Gran tesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell’arte fiamminGuardia, nel cuore di Verona davanti all’Arena, la grandiosa mostra sul ritratto e la figura che Marco ga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Crocefissione datata 1460. Le opere fiamminghe sono Palladiana di Vicenza dove, dopo appena due mesi di di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest’ultimo sarà apertura, è già stata ammirata da oltre 125 mila per- esposto il bellissimo Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso, sone. Goldin ha scelto come immagine Le opere che saranno presenufficiale della mostra veronese. Di tate nell’edizione veronese (che Tra le novità Memling sarà presente un dittico chiuderà i battenti il primo aprile) quattro tavole con un Ritratto di uomo che legge saranno sostanzialmente le mede- di autori e un Ritratto di donna in preghiera, sime già esposte a Vicenza (solo fiamminghi entrambe opere del 1490. sei non saranno presentate nella del ‘400 Sviluppata in quattro ampie città scaligera), con l’aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti prove- sezioni tematiche e quindi senza seguire semplicemennienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul te la pura cronologia, anche questa nuova edizione National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della veronese racconterà, con un profluvio di autentici capoTransilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale lavori, volti e figure che hanno affascinato gli artisti dal Quattrocento a oggi. Europea della Cultura. Dai ritratti e dalle figure per esempio di Botticelli, Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocen- Beato Angelico, Mantegna, Bellini, Bramantino, Lippi,
Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo giungendo agli impressionisti da Manet a Monet, da Cézanne e Gauguin a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fino a Giacometti e Bacon. Solo per dire di alcuni tra i moltissimi che comporranno a Verona, dopo averlo fatto a Vicenza, questo superlativo museo dei musei. Ma non generico e invece dedicato all’immagine universale dell’uomo tra sacro e profano. Tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresentazione della propria immagine negli autoritratti soprattutto tra Ottocento e Novecento. A comporre una mostra che, nella sua riedizione a Verona, potrà essere visitata da chi non l’avesse fatto a Vicenza ma anche da chi volesse rivederla con l’ingresso di altri capolavori. La mostra alla Gran Guardia è promossa dal Comune di Verona, dalla Fondazione Cariverona e da Linea d’ombra. Come sempre Linea d’ombra si affianca
la mostra aprirà i battenti il prossimo 2 febbraio a Palazzo del Monte, a Padova
pietro bembo, storia di un uomo del rinascimento
E
’ una mostra “made in Vicenza” quella su “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” che aprirà i battenti il 2 febbraio prossimo a Palazzo del Monte, a Padova. Un’esposizione ambiziosa che ha visto lavorare fianco a fianco il Direttore del Cisa, Guido Beltramini, ideatore del progetto, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo come promotore della mostra e Mauro Zocchetta con Aldo Cibic nella veste di allestitori. Una mostra ritenuta impossibile per l’ambiziosità dei prestiti che il curatore si proponeva di ottenere, ma che invece è realtà, costruita com’è attormo alla storia di un uomo, alla sua fedeltà ad un sogno e a una passione. L’uomo si chiama Pietro Bembo, e il sogno è vivere d’arte e poesia, contro consuetudini familiari e sociali. La passione è la bellezza: assoluta, senza tempo, cercata nel passato e proiettata nel futuro. L’esposizione riunisce insieme le opere straordinarie degli artisti di cui Bembo fu amico, mentore, talvolta complice come Giovanni Bellini, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Michelangelo, Jacopo Sansovino, Valerio Belli. Accanto ad esse i capolavori dell’archeologia di cui Bembo si circondò nella sua casa di Padova: la testa di Antinoo, l’arcana Mensa Isiaca proveniente dall’Egitto dei faraoni, l’antichissimo manoscritto di Pindaro, la gemma di Dioscoride appartenuta a Lorenzo il Magnifico. E insieme gli esemplari più belli al mondo dei capolavori
Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro del 1429 scelto come immagine dell’esposizione non solo quale società organizzatrice ma anche come partner importante nella produzione della mostra. Main sponsor di questo grande progetto è UniCredit, che ha individuat nella doppia proposta a Vicenza e Verona territori in cui è presente in modo profondo e diffuso - la qualità necessaria per una nuova, forte partnership.
Arte
Elio Armano, ambasciatore d’arte tra Veneto e Marrakech
M
Un ritratto di Pietro Brembo tipografici che Bembo inventò con l’editore Aldo Manuzio. Per la prima volta dopo cinquecento anni queste opere eccezionali ritornano a Padova dai grandi musei d’Europa e Stati Uniti. Una parata di capolavori per raccontare una storia, quella non di un semplice collezionista, ma di uno dei registi di quello che oggi chiamiamo Rinascimento.
Il viaggio ha inizio nella Venezia di fine Quattrocento, attraversa la Ferrara dove Bembo amò Lucrezia Borgia, giunge a Urbino e nella Roma dei Papi, per poi tornare a Padova, la città dove scelse di vivere e conservare i propri tesori, nella casa di via Altinate che fu il primo museo del Rinascimento.
aturata all’Accademia de Belle Arti di Venezia negli anni ‘60 e passata attraverso fasi diversissime, l’esperienza artistica di Elio Armano è approdata all’inizio del duemila a Marrakech. Qui, portatovi dallo stilista Massimo Giacon, ha trovato forme, colori e materiali che sembravano come aspettarlo, vista la repentina congenialità di tanto lavoro precedente con l’ambiente scoperto nell’antica medina e nel territorio circostante, dalle antiche fortezze di terra fino alla cultura berbera abbarbicata alle montagne dell’Atlante. Così, viaggio dopo viaggio, intervallando il lavoro nello studio padovano, dove sono nati il “Giardino dei Giusti” di quella città, il Segno per i cinquecento anni dalla nascita di Andrea Palladio e tante altre sculture in cemento, in acciaio, in legno e terracotta, lo scultore ha sviluppato un lavoro parallelo fino alla mostra dell’anno scorso nei locali immacolati del riad di rue Daar El Pacha a due passi dal palazzo del re. Da quell’evento, al quale hanno partecipato tanti italiani, nonostante seguisse di pochi giorni l’orrendo attentato terroristico che insanguinò la celebre piazza Jemaa el–Fna, è nata l’idea di un libro, o meglio di un libro-scultura colmo di sorprese come la medina, tutto bianco come il riad che, insieme ad un documentario sull’attività più complessiva dell’artista, è stato presen-
tato sabato 8 dicembre nei medesimi locali dello scorso anno in una Marrakech colma dei tanti eventi che la vedono centro dell’ormai celebrata settimana del cinema giunta alla sua dodicesima edizione. La presentazione del duplice evento che, non a caso ha avuto il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Italiano di Cultura in Marocco è venuta a costituire l’esordio concreto e significativo di un rapporto tutto nuovo tra il Veneto e la Regione di Marrakech, così come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra le due regioni lo scorso febbraio a Venezia, allo scopo di intensificare i reciproci rapporti turistici, culturali e soprattutto economici in un’area attualmente in forte sviluppo.
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28 Cultura veneta
Cultura veneta 15
Mostre archeologiche Dal 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova
Venetkens, viaggio nella terra dei veneti antichi Con duemila reperti e attraverso video e postazioni multimediali verrà ricostruita la vita dei nostri antenati di Fortunato Marinata
I
l Veneto di tremila anni fa era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Anche se le Dolomiti erano già le Dolomiti, il Lago di Garda era già stato scavato dai ghiacciai e i colli Berici, Euganei e Lessini avevano già smesso la loro veste di atolli e barriere coralline, il mare era più grande e l’Adige e il Po un po’ più corti. Venezia non c’era ancora in compenso c’era Adria: un complesso di capanne e palafitte attorno ad un porto ononimo del mare. Anche Padova non era ancora la città che è, all’epoca forse molto più interessante era Este e i suoi dintorni, compresi i colli che diedero il nome ai primi abitanti di queste zone: gli euganei. Non si sa che fine fecero, secondo Tito Livio vennero scacciati in malo modo dai paflagoni perché questi avevano persero la loro patria nella guerra di Troia contro gli achei. Omero, infatti, ci informa che questi paflagoni avevano abbandonato la Paflago-
nia, in Asia Minore, e avevano preso casa nella parte più interna del mare Adriatico e insieme alla terra avevano preso anche nuovo nome: “evetoy” che tradotto in latino divenne “heneti” e poi veneti. Degni di lode, significa in greco e non si sa nemmeno il perché, visto che schermiti come perdenti e si sono rifatti su un popolo tra i più mansueti del mondo antico. Questa è la leggenda, la storia vera dei veneti, invece, avrà la forma di una mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Gruppo Icat, Agenzia di marketing e comunicazione, che aprirà i battenti il prossimo 6 aprile al Palazzo della Ragione di Padova. I dati archeologici, infatti, parlano di una realtà culturale con remote radici nelle società preistoriche locali, che, dopo un periodo di crisi nel XII secolo a.C. conseguente
a sconvolgimenti che investono l’intero mondo mediterraneo, rifioriscono intorno al 1000 a.C. Si configurò così una nuova civiltà con radici estese su un territorio corrispondente alle attuali regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte del Trentino che avrà vita florida fino al II secolo a.C., quando con l’arrivo dei Romani tutto finì con il sovrapponimento delle due culture. La mostra padovana si colloca in questi quasi mille anni, indagando come viveva questo popolo antico, come costruiva le abitazioni, come si procurava il cibo, come seppelliva i propri defunti, come si rivolgeva alle divinità, come si rapportava ai popoli confinanti e a quelli più lontani con cui entrava in contatto. Come sempre, quando si parla di storia, il raccontoaverrà attraverso l’esposizione di quasi duemila reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo ma anche attraverso una serie di video e postazioni
multimediali per una navigazione virtuale finalizzata agli approfondimenti attraverso monitor touch screen e altre tecnologie avanzate di interfaccia. Di grande impatto saranno anche alcune ricostruzioni in scala 1:1, mirate a suscitare l’attenzione e soprattutto l’emozione partecipe del visitatore. Sarà possibile vedere l’interno di un’abitazione, con arredi e suppellettili; entrare in un santuario e percepirne l’atmosfera sacrale attraverso la suggestione di una voce che invoca gli dèi, sentire il fluire dell’acqua, elemento spesso presente nelle aree sacre in una molteplicità di forme; osservare un imponente tumulo funerario nel quale sono presenti numerose tombe a carattere familiare, cui si aggiungono una
sepoltura equina da un lato, e dall’altro una sepoltura con due corpi: un uomo e un cavallo. Momenti di grande impatto emotivo, a completamento di una visita di piena e completa immersione nel mondo dell’antico Veneto.
Ristorante Alla Fornace 8 Marzo 2013
3 1 0 2 o i a r b b e F 4 1 ntino S. Vale
lla Casa • Aperitivo de in Cocktail • Gamberetti ano, polipi con sed : e c a rn o F o ni • Antipast pia, gambero latticini di sep di Scozia, i al Salmone n ri lie g Ta i d ghi • Bis Scampi e fun n o c i tt e h c c Gno di Rospo e Orata, Coda • Grigliata di griglia Scampo alla beri alamari e Gam C i d ra u tt ri F • arotine i stagione e c • Insalatine d limone • Sorbetto al no amoroso • Dolce con vi oncello • Caffè e Lim e Minerali • Vini e Acqu
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28 Sì, viaggiare
Sì, viaggiare 29
CAMPANIA
Il monastero dei sogni
IL SANTA ROSA DI CONCA DEI MARINI SORGE SU UNA RUPE DA VERTIGINI SULLA ROMANTICA COSTIERA AMALFITANA UN’EREDITIERA AMERICANA, BIANCA SHARMA SE NE INNAMORÒ DURANTE UNA GITA IN BARCA IN DIECI ANNI CON UN CERTOSINO RESTAURO LO HA TRASFORMATO IN UNO DEGLI HOTEL PIÙ BELLI E LUSSUOSI DEL MONDO FLAVIO COLANTUONI, IL CAPITANO A 5 STELLE Capitano di lungo corso, Flavio Colantuoni ha collaborato con prestigiosi hotel in varie parti del mondo, dalla Thailandia a Londra, da Saint Moritz a Bruxelles. Ad Abano Terme è stato alla guida dei migliori “cinque stelle”, ha diretto anche Palazzina Grassi a Venezia. Nell’autunno 2011 quando arrivò quella strana telefonata da un vecchio amico conosciuto in gioventù a Londra, Colantuoni pensò ad uno scherzo. Una ricca americana gli metteva a disposizione il suo jet personale per raggiungerla a Miami e discutere di un eventuale ingaggio al timone di un ex monastero. “Pensai ad uno scherzo e non andai - racconta Colantuoni, che nei modi umili e educati ma anche un po’ ironici manifesta come un valore la semplicità delle sue origini - Qualche giorno dopo mi fu offerto il biglietto aereo per Napoli e mia moglie mi convinse ad andare. Giunsi ad Amalfi e non feci più ritorno... Anch’io sono stato folgorato dalla bellezza del luogo e dallo stimolante progetto. Qui si lavora dall’alba al tramonto, ma i risultati finora raggiunti ripagano abbondantemente di tutti i sacrifici fatti. Ve lo assicuro...”.
L
ei, Bianca Sharma, se ne innamorò tredici anni fa durante un’escursione in barca. Quel monastero diroccato di Conca dei Marini, abbarbicato su una rupe a picco sul mare tra Amalfi e Positano, la colpì a tal punto da volerlo acquistare subito. Ad ogni costo. Dicono che lo abbia soffiato a Caltagirone, resistendo in seguito anche alle offerte di Berlusconi. Ma questo poco importa. Ciò che conta è che quel monastero del Seicento, appartenuto alle suore domenicane di clausura del Conservatorio di Santa Rosa da Lima, le stesse che crearono le omonime sfogliatelle, sia oggi uno degli hotel resort più belli del mondo. Lo dicono i turisti che lo ammirano dal mare, lo dicono accreditati opinion leader (soprattutto del mondo anglosassone) e lo confermano autorevoli guide, specie quelle americane che costituiscono, si sa, una delle bussole più importanti nel cogliere e indirizzare i flussi turistici internazionali. Quella di Bianca Sharma, vedova di Ken Sharma (colui che fondò Texas Instruments), e del Monastero di Santa Rosa Hotel & Spa, ha tutti i connotati di una favola. Una favola contemporanea, dove più che i milioni di dollari spesi (pare una novantina) per completare in un decennio l’ambizioso progetto di recupero, abbia contato l’amore che la miliardaria americana del South Carolina, figlia di profughi arrivati dalla Pomerania tedesca, ha riversato nell’operazione. Curando con gusto ogni dettaglio insieme all’equipe dell’architetto Francesco De Martino e insieme all’altro artefice di questo piccolo-grande miracolo: Flavio Colantuoni, un
UNA SPETTACOLARE
IMMAGINE DELLA RUPE CON IL MONASTERO DI SANTA ROSA. A DESTRA IN ALTO LA PISCINA INFINITY POOL E UN DETTAGLIO DEL MONASTERO. QUI SOPRA UNA VEDUTA PANORAMICA DEL SANTA ROSA, LA SALA RISTORANTE, UNA SUITE, IL SUONO DELLA CAMPANA, LA PROPRIETARIA BIANCA SHARMA (RICCA DONNA D’AFFARI AMERICANA) E LE TIPICHE SFOGLIATELLE DI SANTA ROSA
direttore d’albergo di Abano Terme, trovatosi coinvolto nell’operazione in modo quasi rocambolesco. Anche lui stregato dalla bellezza di questo posto, così da convincerlo a lasciare di colpo quanto stava seguendo al Nord. Ora è lui il general manager del Santa Rosa, è lui il consigliere personale di Bianca Sharma. E’ lui ad aver deciso l’impostazione della cucina, degli impianti, degli arredi delle suites, come pure ad aver condiviso le scelte della proprietaria nel momento di realizzare il bell’orto botanico terrazzato o di acquistare i piatti in ceramica di Vietri o i sottopiatti in vetro soffiato di Murano. Le 33 celle delle suore di clausura oggi sono
state trasformate in 8 camere e 12 lussuose suites, tutte con vista mozzafiato sulla costiera amalfitana. Tutte dotate di ogni comfort ma anche abbellite da tocchi vezzosi come le orchidee fresche nel bagno o i sali e le creme prodotti dalle suore di Santa Maria Novella a Firenze. Il fascino del luogo è assoluto, vi si respira l’atmosfera di un tempo. Merito dell’accuratezza maniacale del restauro, portato a termine con la supervisione costante della Soprintendenza di Salerno, e degli arredi d’epoca, compresa la famosa ruota degli esposti dove le suore ricevevano in forma anonima i neonati abbandonati. Ma anche da dettagli come il suono della campana che saluta
l’arrivo e la partenza di ogni ospite o come i canti gregoriani che di mattina echeggiano soavi nei saloni dell’ex monastero, creando un’atmosfera di profonda spiritualità. Entrare nell’ex monastero è come entrare in un sogno, quello che Bianca Sharma ha trasformato in realtà dopo dieci anni di strenua lotta contro l’ostruzionismo della burocrazia. Ora nella costiera amalfitana la ricca ereditiera americana è adorata dalle gente. Primo perchè ha saputo recuperare un brano importante della storia del luogo, secondo (e aspetto non marginale) perchè ha dato lavoro a tanti giovani e a tante aziende della zona. Il Monastero Santa Rosa Hotel & Spa è sì
un luogo per straricchi, ma è anche un luogo simbolo della memoria locale, parte stessa del paesaggio della costiera. “E’ stato motivo d’orgoglio per tutti qui - racconta Flavio Colantuoni - avere come primo ospite nel maggio scorso il Principe Alberto Ranieri di Monaco. E non dimentichiamo il ruolo avuto dal Monastero nella riscoperta della sfogliatella di Santa Rosa, a cui Conca dei Marini ora ha deciso di dedicare un concorso gastronomico”. Il resort campano oltre che per la sua posizione da vertigine su una delle coste più celebrate del mondo, colpisce per il suo lusso non esibito, per le viste su Amalfi, per la piscina a sfioro che proietta la superficie dell’acqua sull’orizzonte di mare e cielo, per la qualità dei trattamenti della Spa e per la cucina mediterranea curata da Christoph Bob, chef tedesco ex braccio destro di Heinz Beck, già affermatosi al Villa Feltrinelli sul Garda e al Relais Blu in Campania. Il suo talento cristallino ha meritato al Santa Rosa, già pochi mesi dopo la sua apertura, citazioni lusinghiere in tutte le più importanti guide. Impagabile il piacere di fare colazione sulla terrazza con vista mare, con dolci appena sfornati fatti con prodotti freschi e biologici. Come pure cenare sotto le volte della raccolta sala ristorante. Cantina decisamente all’altezza, come pure la pasticceria e soprattutto il servizio. Il Monastero Santa Rosa è una nuvola sospesa nel tempo. Altri restauri, come quello dell’annessa chiesa, e altri prossimi lavori (come la creazione di un ristorante estivo a bordo piscina), faranno sognare ancora di più di chi avrà la fortuna di soggiornarvi.
I nostri esperti 31 MESSAGGIO PUBBLICITARIO
L’OCULISTA
Occhio e Tiroide DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it La tiroide è una ghiandola che si trova nella arteriosa. Le manifestazioni oculari possono regione anteriore del collo sotto il “pomo portare alla diagnosi dell’ipotiroidismo in di Adamo”, a ridosso della trachea, ed è tempi precoci; esse comprendono la caduta costituita da due lobi, simili a due noci, uniti delle sopraciglia, specie esternamente, le tra loro nella parte centrale da un ponte detto palpebre si fanno edematose, gonfie. E’ istmo. La tiroide di volume patologicamente presente una ridotta secrezione lacrimale con aumentato si definisce “gozzo”. La ghiandola sensazione di “occhio secco”. Raramente, ma secerne gli ormoni tiroidei che chiameremo non troppo, l’ipotiroidismo può manifestarsi T3 (triodotironina) e T4 (tiroxina) costituiti per con abbassamento lieve di una palpebra. oltre il 60% da iodio. Tali ormoni svolgono Oltre a questi quadri patologici principali vi importanti azioni in quanto aumentano è purtroppo il vasto capitolo sui tumori della la produzione di calore nell’organismo, tiroide e altre malattie minori poco conosciute accelerano il metabolismo di zuccheri e della ghiandola. Compito dell’ oculista è grassi, favoriscono l’accrescimento corporeo conoscere queste malattie e i loro sintomi per nei bambini e inoltre stimolano l’attività del saperle diagnosticare subito. sistema nervoso. La tiroide è avida di iodio e trattiene tutto quello che è in circolo grazie all’azione di un ormone secreto dal cervello (ipotalamo) detto TSH che ne regola il deposito e la trasformazione in T3 e T4. T3 è la forma attiva dell’ormone mentre T4, è pronto ad essere convertito, secondo le necessità. in T3. Quando si abbassano i T3 e T4 il TSH induce la tiroide a liberarne maggiori quantità, quando invece l’ormone tiroideo in circolazione è elevato, il cervello mette a riposo la ghiandola. La corretta funzione della ghiandola è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio, ma questo elemento negli alimenti e nelle acque è molto variabile, spesso scarso rispetto ai fabbisogni. La sua carenza è uno dei più gravi problemi di salute pubblica che colpisce soprattutto le donne e i bambini. L’acqua di montagna e dei laghi è più povera di iodio rispetto a quella del mare e per questa carenza è utile una profilassi che introduca lo iodio per mezzo del sale da cucina cosiddetto “iodurato”. Ogni volta che la disponibilità dell’ormone tiroideo è superiore alle necessità si ha l’ipertiroidismo, detto anche gozzo tossico o morbo di Basedow. I sintomi principali si possono così sintetizzare: mani che diventano calde e umide, i capelli fragili che tendono a cadere, palpitazioni, ipertensione arteriosa, diarrea, irregolarità mestruali. Anche l’occhio è colpito e la manifestazione più eclatante è l’esoftalmo; gli occhi sporgono fuori dalle orbite per cause ancora sconosciute. I muscoli deputati ai movimenti dell’occhio sono infiammati e gonfiandosi all’interno dell’orbita spingono l’occhio all’infuori facendo assumere al paziente il caratteristico aspetto. In casi gravi ciò può indurre diplopia, cioè visione doppia, e nei casi più avanzati questi muscoli ingrossati possono addirittura comprimere il nervo ottico alla sua origine con gravi danni alla vista. E’ chiaro che compito dell’endocrinologo è cercare di normalizzare la funzione tiroidea. Compito dell’oculista è il monitoraggio dell’esoftalmo per scongiurare le gravi complicazioni descritte. A volte ciò non è possibile e l’oculista deve intervenire chirurgicamente rimodellando le pareti ossee dell’orbita per permettere all’occhio di rientrare nella sua posizione allentando la compressione sul nervo ottico. Nel caso in cui vi sia invece una carenza di ormoni tiroidei si ha l’ipotiroidismo per carenza di iodio nella dieta o in conseguenza di tiroiditi; è il quadro più frequente. Più colpite sono le donne dopo i 40-60 anni. L’ipotiroidismo si manifesta con debolezza, apatia, svogliatezza, tendenza alla depressione, torpore psichico, cute secca, i peli pubici e ascellari non crescono, si ha stitichezza, spesso lingua edematosa, aumento di peso, ipotensione
L’OTTICO
di Valentino Micaglio
Lenti a contatto e computer Il modo di vivere dei nostri giorni,i moderni ambienti di lavoro, impongono sfide crescenti per i nostri occhi. Da un’indagine britannica svolta tra 2.750 lavoratori è risultato che l’affaticamento provocato dal schermo di un videoterminale colpiva nove utilizzatori su dieci e uno su tre lamentava problemi di secchezza oculare o irritazione oculare. Le caratteristiche e le elevate richieste sotto il profilo del carico visivo di uno studio o un gioco che richieda l’uso del computer , predispongono molte persone a sviluppare problemi oculari e disturbi correlati alla visione. I sintomi oculari associati includono sensazione di occhio secco, irritazione, stanchezza visiva, visione offuscata e sensibilità alla luce, inoltre possono essere riportati disturbi quali cefalee e altri sintomi non oculari come dolori al collo e/o alla schiena. E’ stato inoltre dimostrato che la riduzione della frequenza di ammiccamento durante l’uso del computer porta ad esacerbare i sintomi nei soggetti già predisposti a sviluppare la sindrome da occhio secco , in questo caso si sono dimostrate in grado di migliorare i sintomi l’inserimento di gocce oculari lubrificanti senza conservanti. Cinque consigli fondamentali per chi utilizza il computer allo scopo di prevenire problemi oculari.
• Ridurre l’abbagliamento che è causa delle principali cause di stanchezza visiva per chi usa il computer, evitare di stare di fronte ad una finestra non schermata, poiché la differenza di luminosità tra lo schermo e l’area retrostante può provocare stress e disconfort oculare • Controllare le lenti a contatto, scegliere un materiale con buona trasmissione dell’ossigeno con l’aiuto dello specialista • regolare il monitor, il centro dello schermo dovrebbe essere posto 13-23 cm. più in basso della linea orizzontale che passa per gli occhi dell’operatore • Fare una pausa di 20 sec. ogni 20 minuti • Consultare l’oculista ogni qual volta si avvertono problemi di visione
Bibliografia David Ruston- Optician n.6072 vol.232 OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<
A tavola 33 CUCINA
VINO
Denis Meneghini
O
L’ALEATICO DELL’ELBA
TORTA DI ROSE AGLI SPINACI, BIETE E RICOTTA
RAMAI LE FESTE SONO PASSATE, C’È CHI HA FESTEGGIATO DI PIÙ E CHI DI MENO, MAGARI CON UN BEL CALICE DI
“CREMANT”. L’EPIFANIA CI HA TRAGHETTATO NEL PERIODO DEL CARNEVALE, QUINDI OGNI REGIONE COI PROPRI DOLCI, NOI VENETI COI CROSTOLI, O GALANI. MI RICORDO CHE A CASA DEI MIEI GENITORI SI FACEVANO ANCHE I CAPPELLETTI CON LA MOSTARDA CHE NOI BAMBINI NON GRADIVAMO MOLTO. A NOI PIACEVANO E CI PIACCIONO ANCORA I CAPPELLETTI CON LA NUTELLA. IN QUESTO ARTICOLO QUINDI VI PARLERÒ DI UN VINO CHE BEN SI ACCOMPAGNA A DOLCI COL CIOCCOLATO. VI PARLERÒ DELL’ALEATICO DELL’ELBA, UN VINO CHE HA PIÙ DI 2000 ANNI DI STORIA, IMPORTATO DAI GRECI E COLTIVATO DAI ROMANI. PENSATE CHE ANCHE NAPOLEONE BONAPARTE, ESTREMAMENTE AFFASCINATO DA QUESTO NETTARE, DURANTE IL SUO ESILIO NE INCREMENTÒ LO SVILUPPO. LA PRODUZIONE DELL’ALEATICO NON È SEMPLICE, INFATTI LE UVE VENGONO LASCIATE SOVRAMATURARE SULLE VITI PER ALCUNE SETTIMANE.
VENGONO POSTE POI SU GRATIC-
UNA VERSIONE SALATA DELLA TORTA DI ROSE CHE, COMPLICE ANCHE IL RIPIENO, SI RIVELA MOLTO PIÙ ALL’INTERNO UNA FARCIA MOLTO CLASSICA QUALE IL MIX DI SPINACI, BIETE E RICOTTA, ARRICCHITA POI CON LA FRUTTA SECCA DI STAGIONE. QUESTO RICCO E QUASI DOLCE RIPIENO HA ESALTATO LA PASTA BRIOCHES, LEGGERMENTE SPEZIATA CON LA NOCE MOSCATA. L’EFFETTO FINALE DI COLORI E CONSISTENZE ASSICURA UN OTTIMO SUCCESSO. SOFFICE E MORBIDA.
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CI AL SOLE E GIRATE FREQUENTEMENTE.
SCIOGLIERE IL LIEVITO IN UN PO’ DI LATTE E ACQUA TIEPIDA. SETACCIARE LE FARINE CON I FIOCCHI DI PATATE, UNIRE LO STRUTTO AMMORBIDITO ED IL MIELE. INCORPORARE IL LIEVITO SCIOLTO ED IMPASTARE BENE. INSAPORIRE CON NOCE MOSCATA E SALE ED AGGIUNGERE L’UOVO. OTTENERE UN PANETTO DA FAR LIEVITARE PER QUALCHE ORA IN UN LUOGO UMIDO. SCONGELARE BIETE E SPINACI E MESCOLARLI CON LA FRUTTA SECCA ED IL FORMAGGIO; INSAPORIRE CON AGLIO E SALE. STENDERE LA PASTA FORMANDO UN LUNGO RETTANGOLO, FARCIRLA SU TUTTA LA SUPERFICIE CON IL COMPOSTO DI VERDURE, QUINDI ARROTOLARE A FORMA DI STRUDEL. TAGLIARE LO STRUDEL A FETTE E DISPORLE, IN ORIZZONTALE, UNA AFFIANCO ALL’ALTRA IN UNA TEGLIA ROTONDA CON CARTA DA FORNO (NOI AVEVAMO UNA TEGLIA IN CERAMICA, QUINDI NON CI È SERVITA LA CARTA). SPOLVERARE LA SUPERFICIE CON UN PO’ DI SALE E LASCIAR LIEVITARE PER CIRCA 2 - 3 ORE. CUOCERE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA E 180° PER CIRCA 40 MINUTI.
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Comprende tutti i procedimenti preventivi, intercettivi e correttivi delle malformazioni, utilizzando apparecchi funzionali o meccanici al fine di stabilire normali relazioni anatomiche e funzionali dei denti e delle loro basi ossee. Il risultato è quello di una corretta occlusione ed un soddisfacente aspetto estetico.
ORTODONZIA INVISIBILE Ricopre i denti come un sottile guanto consentendo di effettuare una terapia ortodontica efficace, comoda e invisibile. Si dimostra spesso pari e in alcuni casi superiore alle tradizionali tecniche vestibolari (visibili). Offrendo un maggior comfort, il paziente accetta con maggiore positività il periodo della terapia.
Tutto su 4 è una metodica innovativa che permette di riabilitare una intera arcata dentale (superiore o inferiore) tramite l’inserimento di soli 4 impianti dentali endossei. Il vantaggio principale di questa tecnica è la sua possibile applicazione anche in pazienti con atrofia ossea, in cui vengono sfruttate quelle zone della bocca dove è minore il riassorbimento osseo. Altro fondamentale vantaggio è che nella stessa giornata dell’intervento chirurgico (inserimento degli impianti) viene posizionata la dentatura fissa provvisoria avvitata.
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