La Piazza della Riviera ovest - 2013apr n50

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della Riviera Ovest

a chi porta la piazza nel nostro centro

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.50 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Stra L’Acrib punta sull’export

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Fossò Tagli al bilancio, manutenzioni a rischio

Dolo Lavori per milioni di euro contro gli allagamenti

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EDITORIALE

EmErgEnza casa, sfratti a cEntinaia

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

Situazione casa, è emergenza in Riviera del Brenta e nel Miranese. Ci sono quasi 500 sfratti da risolvere con 250 casi nuovi ogni anno che si aggiungono a quelli vecchi. Le cifre preoccupanti della crisi che morde le famiglie nell’area della Riviera e del Miranese, non lasciano certo allegri gli amministratori pubblici. pag. 18

tour di Villa in Villa sul naViglio

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atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è di Franca Porto* detto che dal voto possa emergere un’indicaianiga si prepara al voto ricalcando lo il centrosinistra con la lista “Pianiga Adesso” ci stata storia: vinse il centrodestra con Massimo zione più chiara. Adesso è tempo del fare, più a Cisl Veneto, 400mila iscritti, più delladel metà Calzavara tra i la- che arrivò al 53,03% con la lista che di lanciarsi in vuote campagne elettorali scontro fra i tre poli che si è verificato a delsarà Jessicaoltre Pavan, 34 anni, dipendente dipendenti, consumatori ha celebratoailMestre suo 11° congresso regionalivello nazionale. Si vota con il turnovoratori uni- Movimento e sostenuPianiga delle Libertà. Per il centrosinistra fu ma anche in sterili braccio di ferro (compresi le nei giorni in cui e i erappresentanti delle una Regioni co. I dati usciti delle urne politiche dello scorso ta, oltre cheParlamento dal Pd, da Idv Psi. Sarà invece disfatta senza precedenti. Il candidato del quelli in streaming, falsati dalla presenza delle impegnati nellaNacchi, elezione presidente Repubblica... febbraio sono chiari: Grillo ha raccolto erano il 35,6% Massimo 49del anni, residentedella a CazzaPd Riccardo Naletto arrivò solo al 21,34%, ter- telecamere), è il momento di mettere mano dei consensi è il primo partito. Il Pdl è il mag- go, sposato e padre di due figli, impiegato in zo dopo la Lega Nord che correva da sola con con una buona dose di pragmatismo alla tas*segretaria giore azionista dell’attuale maggioranza con il Cisl unaVeneto onlus padovana, il candidato sindaco del l’ex arbitro di serie A ed ex assessore Roberto sazione senza uscire dai parametri di bilancio 16,6, la Lega Nord conserva uno zoccolo duro Movimento 5 Stelle. A8Pianiga i residenti sono Bettin: 25,63%. Calzavara (sostenuto da Pdl, imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei continua a pag. del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%. Si 12.202. Votano in 9.776 di cui 4.749 maschi Udc e la civica Pianiga Futura) raccolse 4.005 processi che finalmente possano far ripartire confronteranno: per il centrodestra unito con il e 4.927 femmine. Va ricordato come Pianiga voti nelle nove sezioni di Pianiga, Cazzago, l’economia o, quantomeno, arrestarne il deINsindaco RETEuscente CONMassimo NOI!Calzavara, Troverai il nostro che venga con nuove news checlino. riguardano il tuo territorio 39enne sia unagiornale piazza politicaprima particolarmente legata distribuito Rivale e Mellaredo. pagg. 4,5 avvocato, con la lista “Calzavara sindaco”. Per al centrodestra. A Pianiga nel 2008, non c’era continua a pag. 3

Pianiga, tre candidati per la poltrona di sindaco L’Intervento

La Pro Loco di Mira organizza un tour di quattro ville del territorio in sei appuntamenti domenicali, partiti ad aprile. Le prossime date sono il 26 maggio, il 16 giugno, il 21 luglio, il 15 settembre e il 20 ottobre. L’edizione di quest’anno è la terza e propone la visita di nobili dimore lungo il Brenta. pag. 20

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In lizza il sindaco uscente Calzavara, Jessica Pavan Il lavoro è vita, anche per il Veneto per il centrosinistra e Massimo Nacchi per il M5s

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L’Intervento

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Il lavoro è vita, anche per il Veneto

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di Franca Porto*

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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica...

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EDITORIALE

segue da pag.

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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Martellago

l’aVis aumEnta lE donazioni

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

VIVAI BARENDI P.A. MORENO

Rinnovati i vertici del direttivo dell’Avis di Martellago. Presidente è Nicola Nicastri, vice presidente vicario Gianna Moras vice presidente Ivano Zanzo . Segretario è Lucio Lazzari. Amministratore: Pierdomenico Rocco. Consiglieri: Filippo Bernardi Roberto Boato, Onorino Cosmo, Ferruccio De Rossi Tarcisio Simionato, Lucia Vian Collegio Revisori dei Conti, Presidente: Paride Costa Consigliere: Enzo Michieletto, Ilario Poli L’Avis Comunale Maerne Olmo ha fatto registrare durante il 2012, un incremento del 7% circa delle donazioni, la seconda crescita percentuale della provincia.

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Riviera dolo

sErVizi

Continua la telenovela sul giudice di pace pag.

La Provincia di Venezia, con il Museo di Torcello, ha aderito al progetto europeo “Open Museums”, progetto finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni e 856 mila euro ripartiti nel triennio 2011-2014 tra undici partner italiani e sloveni. L’obiettivo è trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, attraverso una modernizzazione e riqualificazione, che passa anche attraverso il riallestimento delle collezioni e l’impiego delle nuove tecnologie. Capofila del progetto è la Provincia di Ferrara.

Pianiga

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Garage, abitazioni e cimiteri, bande scatenate

fiEsso

Provincia

pag.

Il bilancio di 10 anni di attività dell’Aido pag.

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Regione Economia

Fare squadra contro la violenza sulle donne pag. 22

sPazi aPErti

Oasi Lycaena, la natura in mostra pag.

cultura

Le vitamine per il teatro in 14 spettacoli pag.

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Decrescita per virtù e per necessità pagg. 34-35

turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 36

artE

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.

Pari opportunità fra uomini e donne nel mondo del lavoro. E’ stato siglato lo scorso 10 maggio un protocollo d’intesa nella sede della Direzione territoriale del Lavoro di Venezia, tra il direttore Michele Monaco e la consigliera di Parità della Provincia di Venezia Allalisa Vegna. L’accordo, che rinnova una collaborazione già avviata nel 2009, prevede che le parti si impegnino a realizzare iniziative per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere. Comune sarà inoltre l’impegno a promuovere e organizzare azioni comuni di formazione, approfondimento e informazione per favorire la piena applicazione della normativa vigente in materia di pari opportunità tra uomo e donna.

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“Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Ca’ d’Oro” è il titolo della mostra evento proposta dalla soprintendenza per il Polo Museale Veneziano, Soprintendente Giovanna Damiani, in collaborzione con MondoMostre, a cura di Claudia Cremonini e Flavio Fergonzi. In mostra le opere, p meglio i capolavori di due straordinari collezionisti, nonno e nipote, riuniti per la prima volta alla Ca’ d’Oro, la dimora che il primo, il barone Giorgio Franchetti, scelse per contenere i suoi tesori. Accanto alle raccolte antiche del nonno viene esposta la non meno rara collezione di Giorgio jr che documenta il nuovo dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La mostra prenderà il via il prossimo 30 maggio e sarà aperta al pubblico fino al 24 novembre presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

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Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Elezioni a Pianiga Le nostre interviste

Tre candidati per la poltrona di sindaco

A Pianiga i residenti sono 12.202. Votano in 9.776. i maschi sono 4.749 e le femmine 4.927. Si scontrano 3 coalizioni che rispecchiano gli equilibri emersi dalle elezioni nazionali di Alessandro Abbadir “Pianiga adesso”

JEssica PaVan

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na donna per far cambiare pagina a Pianiga. Il centrosinistra ha candidato a sindaco il segretario del Pd, Jessica Pavan, sostenuta, oltre che dal Pd, da Idv e Psi. Jessica Pavan, 34 anni, è dipendente del Movimento consumatori a Mestre. Tutti i partiti sono confluiti nella lista “Pianiga Adesso”. “La candidatura - spiega il Pd in una nota - nasce dall’esigenza di rappresentare nel territorio di Pianiga un’idea di sviluppo innovativa rispetto all’esistente, che coniughi il rispetto per il territorio valorizzando, il patrimonio esistente senza stravolgere l’ambiente e mettendo in primo piano il cittadino che vive, lavora e studia a Pianiga”. A spiegare chi è, è la stessa Pavan.” Ho 34 anni - dice - vivo a Pianga da sempre con la mia famiglia d’origine, ho studiato Giurisprudenza, fino al 2010 ho lavorato nell’Ufficio del Difensore Civico Regionale. Ho collaborato con uno studio legale fino al 2011 ed ora lavoro alla Camera di Commercio di Venezia. Nel 2007, con la nascita del Partito Democratico, ho creduto di dare un contributo propositivo alla politica. Per questo sono entrata nel circolo del mio Comune ed ora ne sono coordinatrice. Collaboro a tempo pieno con il Movimento Consumatori”. Dopo aver presentato se stessa, la candidata spiega le motivazioni politiche della discesa in campo. “Il progetto di Pianiga Adesso, lista civica di cui sono candidato sindaco - dice - nasce dalle esigenze di un gruppo di cittadini di dare una nuova prospettiva alla città, oramai non più piccolo comune di Pianiga. Pianiga dal 1990 ad oggi è passata da seimila a quasi 12 mila abitanti. Ci troviamo di fronte così ad uno sviluppo caotico del territorio che ha prodotto solo cementificazione e in qualche caso, con l’arrivo recente della crisi edilizia, anche a piccoli quartieri fantasma. Si sono sviluppate nel corso degli anni due distinte aree produttive, quella di Cazzago e quella di Mellaredo. Ora il Comune insiste con progetti davvero inutili e che rischiano di creare caos viario, si pensi ad esempio a Veneto City”. Anche per Davide Collavini coordinatore locale dell’Idv, la scelta di Pavan è quella giusta. “Riconosciamo - dice - una volontà di cambiamento rispetto alle politiche portate avanti fino ad ora dall’ amministrazione uscente. C’è la volontà di portare il comune in una direzione ecosostenibile, favorendo un piano energetico a bassi consumi su illuminazione pubblica ed edifici comunali, una maggiore attenzione alla difesa del territorio”.

“Calzavara sindaco”

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assimo Calzavara, 39enne avvocato, con la lista “Calzavara sindaco”, si ricandida a sindaco. Ad appoggiarlo Lega Nord, Pdl e componenti di liste civiche comunali. “Si tratta di una scelta decisa, inequivocabile che manda un chiaro segnale agli elettori del nostro comune - afferma la segreteria del comitato di sostegno del sindaco uscente - che ha fatto convergere tutti, senza riserve o remore di sorta, sul nome di Calzavara. Tant’è che abbiamo deciso di schierarci varando appositamente un nuovo simbolo, studiato sul messaggio di “Calzavara Sindaco”, senza altre frasi o slogan, consapevoli e ben coscienti che la sua figura sia il valore aggiunto della nostra lista. Se a questo aggiungiamo una lista rinnovata al 50% rispetto alla lista del 2008 e la conferma dell’ossatura della giunta uscente, otteniamo il perfetto mix fra esperienza e novità”. Massimo Calzavara ringrazia per la manifestazione di larga fiducia che incassa dalle varie componenti partitiche che lo hanno indicato, e sottolinea come la popolarità e le attestazioni di stima dei cittadini lo abbiano indotto a ridiscendere in campo. “Il nostro programma elettorale - afferma - si basa sulle esigenze, raccolte dai cittadini del mio comune in cinque anni di mandato, che spingono con forza verso un rinnovamento del rapporto fra pubblica amministrazione e cittadinanza, basato su una più profonda compartecipazione e interazione, su una maggiore trasparenza d’azione ed informazione”. Ma Calzavara continua. “I sindaci, gli amministratori locali sono l’ultima ancora di salvezza a cui i cittadini possono appellarsi - dice - e per essere credibili, i nuovi amministratori devono comprendere anche gli atteggiamenti di critica, e devono operare innanzitutto per recuperare la fiducia anche di quei cittadini che hanno, legittimamente, visioni diverse. Credo sia questa la sfida che io dovrò affrontare se sarò riconfermato alla guida del comune. E la mia scuola di vita e di pensiero, mi ha insegnato che è solo attraverso la “cultura del fare”, che riusciremo a recuperare e costruire una nuova fiducia, un nuovo patto sociale con i cittadini, consapevoli di condividere ed effettuare le scelte giuste e necessarie per il bene del nostro territorio”. Calzavara fa un appello finale. “Ci presentiamo alle consultazioni elettorali - conclude - ribadendo la consapevolezza dell’importante lavoro fino ad ora svolto, e sottolineando il valore della continuità dei programmi amministrativi e dell’agire politico finora intrapreso”.

lista “Pianiga adEsso”

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el centrosinistra che sfida il sindaco uscente Massimo Calzavara in squadra con Jessica Pavan, e con la sua lista “Pianiga adesso” non mancano volti nuovi soprattutto giovani e donne, ma anche tante conferme. Fra i consiglieri uscenti ci sono Nello Gottardo e l’ex candidato sindaco l’architetto Riccardo Naletto. Ma anche esponenti di spicco del centrosinistra a Cazzago come Matteo Martignon. Dentro la lista ci sono esponenti di Idv, Pd, Psi. Insomma a Pianiga il centrosinistra spera di poter fare il colpaccio strappando il comune con una squadra che potrebbe essere percepita dall’elettorato, come una novitò rispetto a quella di Calzavara e con più esperienza rispetto al Movimento 5 Stelle. Ecco la lista dei candidati consiglieri della lista “Pianiga Adesso”: Jessica Pavan, Valentino Berlato, Dante Bordin, Pietro Claudio D’Accordo, Nello Gottardo, Matteo Martignon, Lorenzo Minto, Giuseppe Mosticone, Riccardo Naletto, Gian Carlo Perin, Giovanni Tonellato, Lucia Vanin, Antonella Tapparo, Marilena Munaro, Daniela Masiero, Annalisa Doni, Galilea Bacco.

lista “calzaVara sindaco”

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a lista “Calzavara sindaco” unisce novità a vecchie conoscenze del panorama politico pianighese. I candidati consiglieri provengono essenzialmente dal Pdl e dalla Lega Nord, che alle scorse elezioni comunali correva da sola. Fra i candidati consiglieri ci sono gli ex assessori alla cultura Federico Calzavara, all’ambiente Simone Guerra e al bilancio Gianluca Volpe. Ma ci sono anche consiglieri molto conosciuti come Ronny Gallo e Fabio Giacomello e Giovanni Calzavara Pinton. I partiti che compongono la lista, hanno cercato di fare una squadra di candidati provenienti da tutte e quattro le frazioni cioè Cazzago, Pianiga, Mellaredo e Rivale. Il primo dei consiglieri in caso di sconfitta sarà ovviamente il candidato sindaco, in questa come nelle altre due liste. Ecco la lista dei candidati: Marco Artusi, Federico Calzavara, Giovanni Calzavara Pinton, Chiara Cazzagon, Diego Facchin, Ronny Gallo, Fabio Giacomello, Simone Guerra, Giulio Lazzarin, Andreina Levorato, Stefania Martignon, Ilaria Miccioni, Laura Persico, Ampelio Semenzato, Piergiovanni Sorato, Gianluca Volpe.


Elezioni a Pianiga 5 ElEzioni, cosa c’è da saPErE

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ianiga si prepara al voto ricalcando lo scontro fra i tre poli che si è verificato a livello nazionale. Si vota con il turno unico. I dati usciti delle urne politiche dello scorso febbraio sono chiari: Grillo ha raccolto il 35,6% dei consensi è il primo partito. Il Pdl è il maggiore azionista dell’attuale maggioranza con il 16,6, la Lega Nord conserva uno zoccolo duro del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%. Si confronteranno: per il centrodestra unito con il sindaco uscente Massimo Calzavara, 39enne avvocato, con la lista “Calzavara

sindaco”. Per il centrosinistra con la lista “Pianiga Adesso” ci sarà Jessica Pavan, 34 anni, dipendente del Movimento consumatori a Mestre e sostenuta, oltre che dal Pd, da Idv e Psi. Sarà invece Massimo Nacchi, 49 anni, residente a Cazzago, sposato e padre di due figli, impiegato in una onlus padovana, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. A Pianiga i residenti sono 12.202. Votano in 9.776 di cui 4.749 maschi e 4.927 femmine. Tornando al passato, va ricordato come Pianiga sia una piazza politica particolarmente legata al

orali a Mira. Di pretendenti alla poltrona di sindaco per queste comunali a Mira ce ne sono ben 8 con 15 liste hiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti. Fra questi 15.386 uomini e 16.159 donne. Vediamo dida a sindaco, il primo cittadino uscente Michele Carpinetti, 45 anni, ex sindacalista della Cgil che è arrivato appoggiato dalle liste Pd, Sel, Fds, e dalla lista Civica “Nuova Mira” di Roberto Martano e dall’Udc (che ha Primo fra tutti l’ex vicesindaco Paolino D’Anna, 45 anni, ora assessore al Lavoro della Provincia di Venezia. “La voce delle frazioni”. La Lega Nord va in solitario il candidato sindaco è Mario Borella, 63 anni, restauratore ca con il Pdl c’è Vanna Baldan, 50 anni, dipendente dell’Asl 13, fu la candidata sindaca contro Carpinetti nel “Insieme per Mira”. Marilena Fusco, 50 anni, dipendente in Regione, ha dato vita alla lista “Mira che cambia”, mente e candida come capolista Katia Ricciarelli. Fra le novità “Mira Fuori del Comune”, appoggiata da Cat e ati Mattia Donadel, 40 anni, dipendente in Comune a Venezia. Alvise Maniero, 26 anni, studente, laureando in telle, i “grillini”. “Noi per Mira”, la civica voluta e ideata dall’ex sindaco Roberto Marcato che ha scelto Alessio ologo e direttore di un impianto di smaltimento rifiuti a Fusina. A Mira si vota il 6-7 maggio con il sistema del giungere il 50 % dei voti si va al ballottaggio 15 giorni dopo.

centrodestra. A Pianiga nel 2008, infatti, non c’era stata storia: vinse il centrodestra con Massimo Calzavara che arrivò al 53,03% con la lista Pianiga delle Libertà. Per il centrosinistra fu una disfatta senza precedenti. Il candidato del Pd Riccardo Naletto arrivò solo al 21,34%, terzo dopo la Lega Nord che correva da sola con l’ex arbitro di serie A ed ex assessore Roberto Bettin: 25,63%. Calzavara (sostenuto da Pdl, Udc e la civica Pianiga Futura) raccolse 4.005 voti nelle nove sezioni di Pianiga, Cazzago, Rivale e Mellaredo.

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massimo nacchi

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’ Massimo Nacchi 49 anni, residente a Cazzago, sposato e padre di due figli, impiegato in una onlus padovana il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. “A partire dall’importante risultato conseguito alle ultime elezioni politiche di febbraio - spiega in una nota il Movimento - che hanno visto il M5S di Pianiga raggiungere il 35,6% dei consensi, è iniziato un percorso che ha portato a candidare a sindaco Massimo Nacchi”. E’ chiaro su come intende agire il candidato Nacchi. “Le esigenze delle persone che abbiamo contattato ci hanno spinto a elaborare un programma - dice Nacchi - che miri a riportare l’attenzione sui temi di primaria importanza per il territorio, per far tornare a prevalere l’interesse pubblico e il bene comune sui meri interessi di parte. Pianiga vive un passaggio decisivo per il suo futuro. La politica di speculazione perpetrata negli ultimi anni ha portato a uno sfruttamento irrazionale del territorio in un’area, quella compresa tra il Miranese e la Riviera del Brenta, che sarà soggetta, nei prossimi anni, a interventi infrastrutturali (Veneto City, Romea Commerciale, casello dell’autostrada A4 in località Albarea) che modificheranno in modo irreversibile il tessuto sociale ed economico del territorio. Il prevalere d’interessi di parte e la conseguente crisi d’identità e valori nei quali Pianiga è stata fatta precipitare, rendono necessario il ricorso a nuove energie, competenze che riportino il paese a essere artefice di un nuovo modello di sviluppo a beneficio di tutti i suoi cittadini, attuali e futuri. Un modello che metta al centro la persona e le sue necessità, capace di rilanciare la crescita e lo sviluppo nell’interesse della collettività, in una logica di collaborazione tra istituzione e cittadini, che faccia della partecipazione il suo cardine, prima nella definizione delle esigenze, dei bisogni e delle necessità, poi nell’impostazione dei principali processi decisionali”. Tra i punti programmatici emerge il “Piano Anticrisi”, a sostegno dei disoccupati, cassintegrati, famiglie numerose o che assistono portatori di handicap o anziani non autosufficienti, genitori single, pensionati, piccole e medie imprese. Sempre in ambito di politiche si punta alla formazione di un “Punto di assistenza primaria” a Pianiga, che garantisca una copertura sanitaria dalle ore 8 alle ore 22 sabato e domenica compresi: si prevede alla realizzazione del nuovo plesso scolastico a servizio delle frazioni di Mellaredo e Rivale, comprensivo di palestra ed aree verdi attrezzate.

lista moVimEnto 5 stEllE

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a Lista del Movimento 5 Stelle a Pianiga, propone nella maggioranza dei casi persone che finora non si sono mai affacciate direttamente alla politica. “Vogliamo proporre - spiegano in una nota il Movimento - i punti del nostro programma che il candidato Sindaco Massimo Nacchi si impegnerà a realizzare in caso di vittoria con gli elettori. Questa tornata elettorale vede il Movimento Cinque Stelle partire favorito alla luce del risultato delle politiche di febbraio che l’ha visto imporsi con il 35,6% dei voti doppiando i diretti concorrenti del Pdl che si sono fermati al 16%”. I grillini tentano il colpaccio, sull’onda del successo alle politiche e cercano di imitare l’impresa di Alvise Maniero diventando nel 2012 sindaco di Mira. Ecco la lista dei candidati consiglieri: Massimo Nacchi, Livia Baracco, Piercarlo Gobbetto, Michele Zanetti, Simone Coppa, Francesco Donà, Valentina Maso, Francesco Ciccorella, Christian Marucci, Luca Zanella, Matteo Baldan, Federico Peruzzo, Stefania De Benetti, Luca Pertile, Katia Pasquina Adorisio, Anna Andriani, Denis Squizzato.


6 Stra Calzaturiero Accordo con la banca Unicredit

L’Acrib punta sull’export La banca offrirà strumenti di consulenza e formazione sull’operatività legata all’internazionalizzazione di Giacomo Piran

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’Acrib e banca Unicredit hanno firmato ad aprile scorso un accordo per il sostegno dell’export e la ricerca di nuovi sbocchi commerciali delle aziende affiliate. L’Acrib – associazione calzaturifici della Riviera del Brenta – conta su oltre 560 imprese operanti nelle province di Padova e Venezia, con il 60 per cento degli addetti e oltre il 50 per cento del fatturato del settore in Veneto. L’accordo, che è stato firmato da Siro Badon (presidente Acrib) e Gino Garbin (responsabile area Venezia di Unicredit), ha l’obiettivo di individuare nuovi sbocchi commerciali su mercati ad alto tasso di crescita, e di rafforzare la presenza delle imprese associate in paesi in cui la banca opera, direttamente con le proprie banche estere o per il tramite dei propri uffici di rappresentanza. Entrando nel dettagli dell’accordo, banca Unicredit metterà a disposizione delle piccole e medie imprese interessate le proprie strutture conoscenze e la rete commerciale per creare e potenziare rapporti con nuovi partner. A questo si aggiunge che tramite specialisti estero in Italia e propri referenti in loco. La banca Unicredit offrirà strumenti di consulenza e formazione sull’operatività legata all’internazionalizzazione (dalle normative in essere nei vari paesi alle dinamiche commerciali). UniCredit infine supporterà con servizi e prodotti ad hoc il business della imprese con controparti estere. “Con quest’accordo – ha dichiarato Garbin – intendiamo valorizzare appieno la nostra importante presenza sui mercati internazionali, fatta di banche del Gruppo UniCredit in 22 paesi e filiali e uffici di rappresentanza in 50 stati. Le

In breve Centri estivi, iscrizioni al via I centri estivi 2013 per ragazzi del Comune di Stra inizieranno il 10 giugno per le scuole elementari e medie, l’1 luglio per le materne. Quest’anno il tema conduttore dell’iniziativa è l’amicizia. Il progetto realizzato con il Centro Nuoto Stra e il Calcio Stra, prevede attività come nuoto, basket, rugby, calcio, pallavolo, orienteering, nuoto pinnato, tennis. Ma anche attività tecniche come disegno e pittura, canto, balli e coreografie, animazione, laboratori manuali e caccia al tesoro. Info tel. 049-9800097

Tariffe mense scolastiche, prezzo ridotto I comuni si adeguano ai tempi della crisi, e ribassano le tariffe delle mense scolastiche. Una diminuzione della tariffe arriva dal Comune di Stra che in sede di approvazione del bilancio di previsione 2013 ha programmato la riduzione del costo del buono mensa che passa da 4 euro a 3,60 euro. La sede della Acrib a Stra imprese del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta sono una realtà di importanza strategica per il sistema manifatturiero locale e aiutarle a diffondere all’estero il valore distintivo della loro produzione è, da parte nostra, la via più breve ed efficace per favorire la crescita e la qualificazione del territorio in cui operano”. Soddisfatto anche il presidente Acrib, Siro Badon. “Prosegue - dice - il lavoro di Acrib per favorire l’accesso al credito alle aziende associate. L’aspetto di rilievo dell’accordo con Unicredit, sta principalmente nella volontà di sviluppare in comune attività di assistenza alle aziende per i loro processi di internazionalizzazione”.

Spacciatore acciuffato Spaccia droga ai giovani, i residenti lo segnalano alle forze dell’ordine che lo acciuffano. È successo a Stra nelle scorse settimane, grazie all’azione dei carabinieri della locale stazione, informati da dei cittadini di continui movimenti sospetti nel parcheggio della piscina comunale. I carabinieri hanno iniziato così una attività di osservazione che ha portato alla denuncia in stato di libertà di I.G., 31enne cittadino nigeriano.

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La villa Loredan

G

rande successo per la 13’ edizione di “Un Weekend Strabiologico” rassegna di prodotti biologici, tipici e tradizionali, salutistici e di artigianato naturale, che si è svolta nel parco di Villa Loredan dal 25 al 28 aprile scorso. Alla manifestazione sono arrivate migliaia di persone che hanno visitato gli stand espositivi e partecipato alle attività proposte. L’evento è stato promosso dal comune di Stra, assessorato alla cultura e all’istruzione, e organizzato da Veneto a Tavola e Pro Loco Pisani, con il patrocinio della Provincia di Venezia e della Regione Veneto. Nel corso del lungo weekend, oltre al ricco mercatino, si sono susseguiti incontri tematici, spettacoli, laboratori aperti al pubblico per bambini e adulti. Il tema centrale di quest’anno erano le “Erbe aromatiche, officinali e spontanee”, che è stato sviluppato attraverso una mostra, un corso di cucina e sull’uso delle erbe aromatiche, e varie degustazioni di prodotti a base

di erbe, presentate da Veneto a Tavola, e dalla Condotta Slow Food della Riviera del Brenta. Quest’anno sono state coinvolte anche le scuole, tramite laboratori e incontri didattici per conoscere le erbe aromatiche e raccogliere quelle spontanee del nostro territorio. Il giorno di San Marco si sono svolte altre attività come la tradizionale tosatura di alcune pecore, la degustazione di “Risi e Bisi” in omaggio al piatto veneziano più famoso, che il Doge consumava immancabilmente il 25 aprile. Erano presenti in questa edizione di Strabiologico anche le eccellenze gastronomiche stagionali del veneziano (“castraure” dell’isola di S. Erasmo, asparagi di Giare, miele di barena) e tra le varie attività c’è stata l’escursione guidata “Andar per erbe”, il percorso gratuito “In trenino attraverso le Ville“, e uno “Spazio Benessere”, senza dimenticare lo stand gastronomico (anche biologico e vegetariano) “La Sana Cucina”. G.P.



8 Dolo L’Intervento

Territorio

Il lavoro è vita, anche per il Veneto

Servizi 8 comuni su dieci chiedono al Ministero il mantenimento della sede

“Il giudice di pace resti a Dolo” di Giacomo Piran

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Il costo del personale è di 90 mila euro. Mira e Camponogara non sottoscrivono l’accordo

tto dei dieci comuni della Riviera del Brenta hanno approvato un documento nel quale annunciano di volersi far carico delle spese per il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace a Dolo. La decisione è stata presa come risposta al progetto di modifica della geografia giudiziaria nazionale che prevede, per quel che riguarda il giudice di pace, la chiusura degli uffici periferici e il mantenimento della sede centrale che per il nostro territorio è Venezia. A fine aprile scorso il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo ha inviato al Ministero della Giustizia l’istanza per il mantenimento del giudice di pace a Dolo, frutto di un lavoro congiunto con i comuni del territorio rivierasco e la Camera degli Avvocati della Riviera del Brenta e Miranese. A sottoscrivere l’istanza sono stati otto comuni – Dolo, Fiesso, Stra, Fossò, Vigonovo, Campolongo, Campagna Lupia e Pianiga – mentre per il momento i comuni di Mira e Camponogara hanno deciso di non approvare il documento. L’accordo è stato raggiunto non senza qualche problema, tra i vari comuni del territorio che hanno svolto vari riunioni per raggiungere una posizione unitaria. L’accordo prevede Il comune di Dolo ponogara 9,99; Pianiga 9,32; che i comuni del territorio è proprietario Campolongo 8,02; Vigonovo dovranno far fronte al costo di degli appartamenti 7,84; Fiesso 6,07; Stra 5,87; mantenimento del personale dove sono ospitati Campagna Lupia 5,43; Fossò (circa 90 mila euro), delle gli uffici 5,41. L’importo dei comuni di utenze (circa 17 mila euro Mira e di Camponogara, che l’anno) oltre che ad un investimento iniziale per non hanno votato, sarà corrisposto dal comune l’acquisto del materiale tecnico per l’ufficio. Il co- di Dolo. “Il consiglio comunale di Dolo ha deciso mune di Dolo, che è proprietario degli appartamenti di farsi carico dei costi dei comuni che non hanno dove sono ospitati gli uffici del giudice di pace, dal deliberato - ha spiegato il sindaco Maddalena canto suo ha deciso di non voler ricevere l’affitto Gottardo - inoltre abbiamo deciso di non voler ridell’immobile. L’importo totale dovrà essere ripar- cevere l’affitto per gli appartamenti”. La decisione tito tra i comuni a seconda della popolazione con dei comuni di schierarsi a favore del mantenimenqueste percentuali: Mira 30,27; Dolo 11,78; Cam- to del giudice di pace a Dolo è stata commentata

nEWs

Il tribunale di Dolo

positivamente dalla Camera degli Avvocati della Riviera del Brenta. “Apprendiamo con soddisfazione la scelta dei comuni del territorio di approvare la delibera dove si impegnano a contribuire alle spese per il mantenimento del giudice di pace a Dolo – ha commentato il presidente degli avvocati, Michele Zatta - auspichiamo che in futuro anche i comuni di Mira e di Camponogara possano approvare tale documento. Ora il ministero della Giustizia avrà un anno di tempo per preparare l’istruttoria dove farà le sue valutazioni, prima di decidere se concedere o meno l’autorizzazione al mantenimento dell’ufficio del giudice di pace a Dolo”.

di Franca Porto*

segue da pag.

1

...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto

Solidarietà

ProgEtti PEr i bimbi dElla PalEstina

D

ue progetti sociali, solidali e umanitari, sono stati attuati nelle scorse settimane, da associazioni di Dolo. Il primo s’intitola “Sanità e pace senza barriere - Formazione Blsd” ed è stato promosso dall’Auser di Dolo e dallo Spi assieme all’associazione Amici per l’Africa di Trebaseleghe che si sono recati in Palestina per formare dei medici del territorio e per aiutare la popolazione. A partecipare sono stati il dottor Massimo Mion, Loredana Bettini dell’Auser di Dolo e Roberta Nalon. Il gruppo si è recato nella spianata delle Moschee per tenere dei corsi di primo

soccorso “Blsd” che è stato poi ripetuto ad Hebron e nel campo profughi di Shu’fat. I volontari hanno visitato gli ambulatori di Betlemme, Gerico e del campo profughi di Shou’fat dove sono presenti bambini vittime di ustioni. “Vorremo far operare alcuni bambini che sono stati visitati dal dottor Mion - hanno spiegato i volontari - intanto stiamo organizzando un progetto di formazione, con l’Ordine dei Medici palestinese e con l’Università di Padova, rivolto ai medici ospedalieri della Palestina sul trattamento delle ustioni e un corso di formazione per i medici di base, sulle

tecniche delle suture chirurgiche e oltre che con i corsi Blsd”. L’altro progetto è il corso di formazione per volontari ospedalieri per l’assistenza al paziente oncoematologico e alla sua famiglia. L’iniziativa è promossa dall’Ail e dall’Avapo con il patrocino dell’Ulss 13. I volontari svolgeranno poi la loro attività all’interno del Dipartimento di Oncoematologia degli ospedali di Mirano e Dolo. Al corso partecipano ben 38 persone, in prevalenza donne, con un’età media che si aggira sui 50 anni. La novità è la presenza di alcuni giovani di 20 anni e di quattro ragazzi stranieri. G.P.

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10 Dolo Sicurezza idraulica Interventi del Consorzio di bonifica a Dolo e Fiesso

Allagamenti, lavori per milioni di euro Prossimi alla conclusione i lavori di laminazione di via Luigi Nono e dell’impianto di via Alfieri. 5 interventi previsti per 4,8 milioni di euro di Giacomo Piran

D

ue importanti interventi sono stati realizzati dal comune di Dolo e da quello di Fiesso all’interno dei progetti per la sicurezza idraulica del territorio. Il primo passo è stata la formazione di un gruppo di lavoro, promosso dal comune di Dolo, che ha coinvolto i tecnici dei consorzi di bonifica Bacchiglione e Acque Risorgive, l’Unione dei Comuni (Campagna Lupia, Dolo, Fiesso, Fossò), Veritas, Provincia di Venezia, Protezione Civile, l’Ulss 13 e le associazioni di categoria degli Agricoltori. L’obiettivo è stato di mettere sullo stesso tavolo tutti gli attori del territorio, per unire le forze e lavorare assieme per la sicurezza idraulica dell’area. Per quel che riguarda Dolo sono in fase di conclusione alcuni lavori di

Karate

laminazione nella zona di via Luigi Nono e dell’impianto di trattamento acque di via Alfieri. Inoltre la giunta comunale ha approvato cinque interventi per la sicurezza idraulica, per un importo pari a 4,8 milioni di euro, che riguardano altrettante aree del centro di Dolo: via Arino e via Cairoli, via Vittorio Veneto e Parco Villa Angeli, via IV Novembre e via Rinascita, via Pio X, e via Comunetto. E’ prevista poi una stretta collaborazione tra comune e consorzi di bonifica. Il comune assieme ai Consorzi di Bonifica, ha deciso di inviare una lettera ai proprietari delle “fossature” private che sono state individuate nel Piano delle Acque nella quale le istituzioni metteranno a disposizione i loro tecnici per offrire collaborazione per

trofEo città di dolo, un succEsso

O

ttimo successo per la 16esima edizione del “Trofeo Città di Dolo” gara di karate che si è svolta ad aprile alla palestra del liceo Galileo Galilei nella zona delle scuole superiori. L’evento è stato promosso dall’Asd Centro Studi Arti Marziali - Fu Dou Shin di Dolo diretto dal maestro Mario Spille-

sopralluogo, manutenzione, riserzionamento e pulizia. Nel frattempo il 23 aprile scorso, i tecnici del consorzio di bonifica Acque Risorgive e l’assessore di Fiesso, Marco Cominato hanno collaudato la nuova idrovora dello scolo Castellaro. Il sindaco Andrea Martellato ha quindi confermato l’ultimazione dei lavori che hanno riguardato la posa di un’idrovora a tre pompe, con potenza di 2100 litri al secondo, nella zona dietro al cimitero che permetterà di scaricare l’acqua dello Scolo Castellaro nel Rio Serraglio in caso di emergenza. All’interno delle opere, il cui costo è stato di 1,7 milioni di euro, è stata prevista la posa di alcune valvole “di non ritorno”, per evitare che l’idrovora ripeschi le acque a valle e la sostituzione di un

re, assieme al coordinamento regionale Csen Arti Marziali. La manifestazione, ormai diventata un classico appuntamento di inizio primavera, era a carattere regionale e hanno partecipato oltre 180 atleti provenienti da tutto il Veneto tra cui le società di karate di Schio, Lamon, Chioggia, Pellestrina, Padova e Treviso. Gli atleti hanno svolto dimostrazioni di kata individuale e a squadre suddivisi per categorie: Samurai, Bambini, Ragazzi, Esordienti A e B, Cadetti, Juniores, Seniores e Veterani. Da se-

“tombotto” in via Pioghella, che servirà per risolvere le problematiche della zona industriale. I lavori dello scolo Castellaro erano iniziati circa quattro anni fa con un intervento per il risezionamento dello Scolo, l’adeguamento delle strade che passavano sopra il corso d’acqua e la realizzazione delle opere murarie dell’idrovora.

gnalare l’ottima prestazione degli atleti di casa dell’Asd Fu Duo Shin che hanno ottenuto numerose vittorie con i suoi allievi: Desiree Dittadi (samurai), Sara De Luca (bambini), Sebastiano Zancato (ragazzi), Elisa Coletto (esordienti A), Boris Matiescu, Luca Bettini, Giada Jang e Giorgia Pilotto (cadetti), Enrico Scantamburlo, Alex Frattini, Anca Istrate (seniores). Insomma un bel successo a livello sportivo del territorio dolese. G.P.

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“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare

MIRANO • 25 maggio ore 19,00 - Una delle manifestazioni più importanti della

PRO LOCO MIRANO è “I zoghi de quando gerimo putei” manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni; una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica. questa festa permette ai giovani di entrare in contatto con residenti di tutte le parti del Comune, di conoscerli, di sentirsi uniti, ed inoltre permette loro di riscoprire la bellezza del gioco fine a se stesso e il piacere dello stare insieme per divertirsi assieme.

SALZANO • 25-26 maggio la super collaudata Festa della Filatura giunta al 22°

appuntamento: grandissima manifestazione in cui adulti e bambini vengono immersi in un’atmosfera fantastica alla riscoperta delle cose semplici circondati dalla natura, dalla tradizione e dalla cultura della identità delle genti che vivono nelle terre veneziane. Si potrà ammirare il processo produttivo del baco da seta; con possibilità di visitare mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, il fornitissimo stand gastronomico e la 1^ Filanda Run.

SCORZE’

NOALE • 2 giugno La ormai consolidata, bellissima, tradizionale Infiorata • 8-9 e 14-15-16 giugno Il grandissimo Palio di Noale una delle rievo-

cazioni storiche più belle e più importanti di tutto il Nord Italia; centinaia di figuranti e bellissime manifestazioni che faranno vivere giornate indimenticabili immersi in una suggestiva atmosfera medievale.

Questa è la Pro Loco che con le sue quattro manifestazioni annuali (una per ogni frazione) ci fa incontrare alcune delle eccellenze della nostra terra veneziana; i suoi appuntamenti organizzatissimi sono diventati, ormai, tappe irrinunciabili per gli amanti del buono, del bello, del genuino, del tradizionale e dei prodotti tipici. • Dal 10 al 19 maggio a Cardignano di Scorzè la 39° Festa dell’Asparago e della Fragola • Dal 24 maggio al 3 giugno a Peseggia di Scorzè la 44° Festa dei Bisi

VIGONOVO • dal 21 giugno al 1 luglio abbiamo la possibilità di incontrarci e di fare

festa con il rock e le bionde (e non solo); saremo tutti insieme per il Vigorock a tutta birra.

CAMPONOGARA • 18 Maggio “Festa del bambino” Dalle 14.30 in piazza Castellaro

scivoli e giochi gonfiabili, cena a prezzo convenzionato e, dalle 21, concerto in piazza con le sigle dei cartoni animati.

JESOLO • 26 maggio Festa dei fiori in Piazza Torino • 22-23-24 giugno nel centro storico Festa del Patrono San Giovanni

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12 Territorio Bilancio di previsione a Fossò L’ente locale cerca di far quadrare i conti

Opere pubbliche? A rischio le manutenzioni di Roberta Pasqualetto

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Il municipio di Fossò

delle entrate è stato il capitolo delle opere pubbliche e delle manutenzioni straordinarie. Le opere che saranno realizzate nel 2013 riguardano quasi esclusivamente la messa in sicurezza degli edifici comunali, con priorità alle scuole. Invece, molto poco, è previsto per la manutenzione stradale e per la manutenzione dell’illuminazione pubblica. L’unica opera sicura per ora è la realizzazione dell’Ecocentro, costo circa sessantasette mila euro di cui cinquantasette mila finanziati dalla Regione Veneto. “Per realizzare altre opere pubbliche come la palestra della scuola elementare della frazione di Sandon, o l’asfaltatura di qualche strada, si fa affidamento sulla vendita di beni immo-

Vigonovo Sanità

Il CONSIGlIO IN DIFESA DEll’OSPEDAlE DI DOlO

L’ospedale a Dolo

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l consiglio comunale di Vigonovo ha approvato all’unanimità il 23 aprile scorso, un ordine del giorno che si intitola “Tutela dei livelli di assistenza e salvaguardia dei poli ospedalieri dell’Ulss 13”. Il documento è simile a quello approvato da Camponogara e vuole essere un segnale a favore della salvaguardia e della tutela delle strutture dell’Ulss 13 e in particolare dell’ospedale di Dolo. Il documento è stato poi inviato al governatore del Veneto, Luca Zaia, al direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato e dal presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri. Il documento è stato presentato dai consiglieri Rossano Moressa, Antonio Draghi e Alessandra Pinton, ed è stato subito condiviso dalla maggioranza del sindaco Damiano Zecchinato. Entrando nel-

bili di proprietà del comune – dice il sindaco Federica Boscaro – in tempi di ristrettezze purtroppo si vendono i gioielli”. Nel Consiglio Comunale successivo, il 24 aprile, ci sono state le prime due modifiche per recepire i decreti legislativi che hanno modificato la Tares. La gestione della riscossione del tributo è ritornata in capo a Veritas, ed è stata eliminata la possibilità per i comuni di incrementare la tassa statale da 30 a 40 centesimi a metro quadro. E’ stato modificato il regolamento Tares, anche se Fossò non aveva previsto l’incremento di dieci centesimi che sarebbero rimasti nelle casse del comune.

Si chiede alla Regione di garantire il finanziamento di 22,5 milioni di euro, già previsti

lo specifico, il documento contiene delle precise richieste rivolte alla Regione Veneto, al Direttore Generale e al Presidente della Conferenza dei Sindaci. Alla Regione Veneto si chiede di “confermare nelle nuove schede ospedaliere la classificazione dei presidi di Dolo e Mirano come Ospedale di Rete in due poli, mantenendo per entrambi la natura di ospedale per acuti, garantendo quindi le funzioni essenziali di emergenza e urgenza, chirurgiche e medico/ internistiche in grado di consentire la corretta erogazione dei livelli essenziali di assistenza alla popolazione della Riviera del Brenta e del Miranese. Si chiede alla Regione di confermare per l’ospedale di Noale, la destinazione di polo a vocazione riabilitativa, sede dell’attività di medicina dello sport, sede di struttura intermedia (ospedale di comunità) integrata da Hospice per malati terminali, ambulatori della medicina di gruppo (aft)”. Una richiesta riguarda poi gli interventi da svolgere. “Si chiede alla Regione di garantire il finanziamento di 22,5 milioni di euro, già previsto nella Legge Finanziaria per l’anno 2010 dal Consiglio Regionale del Veneto, e destinati in via prioritaria alla ristrutturazione delle piastre operatorie di Dolo e alla riqualificazione dei poli di Dolo e di Mirano. Inoltre si chiede di aggiornare e incrementare la quota capitaria riconosciuta all’Ulss 13 allineandola alla media regionale dei trasferimenti previsti dal Fondo Sanitario Regionale”. Al direttore generale dell’Ulss 13 il consiglio comunale di Vigonovo chiede di dare avvio per l’adeguamento del Pronto Soccorso di Dolo, già autorizzato dalla Regione Veneto unitamente alla copertura del relativo finanziamento, di mantenere tutte le eccellenze presenti nelle strutture ospedaliere di Dolo e Mirano, e di dare attuazione alla progettazione per l’adeguamento delle piastre operatorie dell’ospedale di Dolo”. Infine si chiede al presidente della Conferenza dei Sindaci: “di farsi carico delle richieste e portare tali istanze innanzi alla Regione Veneto”. G.P.

Politica

guido carraro si dimEttE

I

Il capitolo socio sanitario è stato incrementato di cinquanta mila euro ossò è stato uno dei primi comuni della Riviera del Brenta ad approvare il bilancio di previsione 2013 nel consiglio comunale dell’ 8 aprile scorso. L’amministrazione ha predisposto tutti i documenti in tempi strettissimi per rispondere all’urgente necessità di inserire la Tares nel bilancio di previsione per iniziare a pagare il servizio a Veritas ed evitare di pagare gli onerosi interessi che erano stati paventati. L’approvazione del bilancio risente quindi anche degli elementi d’incertezza, tuttora presenti; ad esempio quanti e quali debiti pregressi i comuni potranno pagare. Inoltre non è ancora noto se sarà almeno accolta la richiesta dell’Anci di allentare i vincoli del patto di stabilità sulla sicurezza degli edifici scolastici, e sulla sicurezza idraulica. Stante i tagli imposti negli anni precedenti dal fondo di riequilibrio e nel 2012 e 2013 dalla Spending Review, quasi tutti i capitoli sono stati oggetto di verifiche e tagli. L’eccezione ha riguardato il capitolo socio sanitario che è stato invece incrementato rispetto al 2012 di circa cinquanta mila euro. La scelta è stata imposta dall’aggravarsi della crisi che ha determinato fenomeni di emergenze: abitativa, l’aumento della disoccupazione e del disagio sociale. A risentire maggiormente della ristrettezza

nEWs

l consigliere comunale di minoranza della lista civica “Nuovi Orizzonti” ed ex sindaco, Guido Carraro, si è dimesso dalla carica per motivi strettamente personali e non per altre questioni, come vociferava qualche politico di vecchio corso di Fossò. Nella lettera di dimissioni il consigliere ha voluto augurare buon lavoro e il raggiungimento degli obiettivi perseguiti: “Per impedimenti di carattere strettamente personale, mi vedo necessariamente costretto, mio malgrado, a rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Auguro, con tutta sincerità, a questa amministrazione di conseguire, per quanto possibile, risultati utili alla crescita umana e sociale di questo nostro comune, che finalmente inizia a vedere risultati di giustizia che ridimensionano, spero, atteggiamenti di pretestuosa e gratuita opposizione e che purtroppo, tanto hanno mortificato opportunità ormai credo perdute. Ciò che conta oggi, comunque a parer mio è che questo paese inizi finalmente un percorso di autentica e costruttiva riconciliazione con se stesso”. Al posto di Guido Carraro è subentrato il consigliere Paolo Carraro, e vicesindaco del paese. Lo scenario politico comunque a Fossò resta sempre estremamente confuso con tanti vecchi screzi a livello personale fra esponenti politici, R.P. mai realmente sopiti.

ECONOMIA NOVE IMPRESE A ERbIl

G

li artigiani e le piccole e medie imprese della Riviera vanno “alla conquista” del Kurdistan iracheno. E’ partita il 3 maggio scorso, alla volta di Erbil capitale del Kurdistan iracheno, una delegazione di imprese rivierasche per una missione economica il cui obiettivo è verificare la possibilità di acquisire commesse e lavori nel campo delle costruzioni edili civili ed industriali. La situazione di crisi che perdura, sta spingendo molte imprese anche della Riviera, a guardare a mercati esteri, nuovi o emergenti. La missione preparata con impegno dall’Associazione Artigiani della Riviera del Brenta, ha visto la partecipazione di 9 imprenditori del settore delle costruzioni. Questo primo viaggio ha voluto essere l’apripista ad una penetrazione economica che potrà essere ampliata alle altre aziende della provincia. Proprio per questo, l’Associazione Artigiani ha attivato lo sportello estero con l’intento di assistere, coordinare e accompagnare le imprese associate verso il mercato estero. Una attività che ha registrato missioni economiche e partecipazioni ad eventi espositivi negli Usa, in Marocco e oggi in Kurdistan, ma che vedrà nei prossimi mesi avviare attività in Turchia e altri paesi emergenti e nella stessa Europa. “Nei sette giorni della visita - hanno anticipato Salvatore Mazzocca, Luca Vanzan e Franco Scantamburlo dell’associazione Artigiani - la delegazione incontrerà rappresentanti del governo autonomo del Kurdistan oltre a rappresentanti del consolato italiano ad Erbil, dove la Cciaa di Milano ha aperto un ufficio di rappresentanza a supporto delle

Franco Scantamburlo imprese italiane. Il Kurdistan iracheno rappresenta una importante realtà economica in una forte fase di espansione economica e di sviluppo sociale”. La delegazione ha potuto contare anche sul dottor Fouad Najim, cittadino curdo che vive da anni in Italia, che è stato assistente logistico ed organizzativo oltre che interprete. Va ricordata inoltre, la forte attività di formazione che l’associazione sta sviluppando con la partecipazione di Savino Pian che ha messo a disposizione delle imprese associate, la sua decennale esperienza nei mercati internazionali di tutto il mondo. “Come associazione - sottolinea Scantamburlo - abbiamo avviato un rapporto con la società Promos, di emanazione della Camera di commercio di Milano, che ad Erbil ha aperto un ufficio di rappresentanza e di assistenza alle imprese italiane in Kurdistan e che contribuirà alla organizzazione degli incontri in loco”. Alla missione, oltre alle imprese, hanno partecipato Diego Favaro, Walter Mosticone e l’architetto Antonio Sarto, in veste di accompagnatori e assistenti G.P. alla delegazione.


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14 Pianiga Sicurezza Forze dell’ordine impegnate nella repressione del crimine

Garage, gasolio, cimiteri, bande scatenate di Alessandro Abbadir

L

adri nei garage, ladri di gasolio, ladri di rame nei cimiteri. Sono scattate in questi ultimi mesi nel territorio di Pianiga e Dolo una serie di emergenze che hanno indotto le forze dell’ordine e i carabinieri in particolare, a intensificare i controlli. Controlli che alla fine hanno portato ad arresti e denunce di ladri organizzati ad hoc per questi colpi. Intanto, in queste ultime settimane, sono quasi una cinquantina le segnalazioni giunte alla caserma dei carabinieri di Dolo per quanto riguarda furti nei garage subiti in Riviera negli ultimi mesi da tantissime famiglie. Razzie avvenute con modalità simili a quelle utilizzate dalla banda dei garage, il gruppo di tre rumeni sgominato dai militari dell’Arma il primo maggio. Si tratta di tre cittadini rumeni tutti senza fissa dimora. Tutti sono stati arrestati in flagranza di reato. Avevano appena tentato di svuotare un garage a Cazzago di Pianiga e la loro auto, una Ford Focus Station Wagon, di colore grigio, una era piena di arnesi da scasso quando sono stati fermati. I tre ladri perciò sono stati arrestati per tentato furto aggravato e possesso di strumenti di effrazione. Se il colpo non fosse fallito, nel condominio di via Monviso, si sarebbero portati via un’autovettura di pregio, una motocicletta e varie attrezzature da giardinaggio. Si sospettano siano gli autori di decine e decine di furti. La banda sarebbe in azione in Riviera da mesi. La conferma del loro riconoscimento dalle foto messe a disposizione dai carabinieri nei dintorni o nei luoghi dei furti, si è avuta, quando il centralino della Tenenza di via Arino, è stato tempestato di telefonate. Tantissime persone sperano di poter rientrare in possesso dei beni rubati e piazzati dai ladri al mercati o nero. I carabinieri di Dolo invitano i cittadini a continuare a segnalare eventuali recenti episodi di furto commessi con modalità analoghe, e riferire ogni notizia ritenuta utile al proseguimento delle indagini. Stanno cercando di rintracciare la refurtiva rubata dai tre, per metterla a disposizione del pubblico per un confronto. Sempre a Pianiga Dolo e Fossò i carabinieri della Compagnia di Chioggia hanno sgominato la “Banda del gasolio”. Si tratta di due giovani cittadini rumeni che si erano “specializzati” in furti di carburante da autobus, tir e anche automobili. Sono stati beccati a rubare nel deposito dell’Actv di Fossò. Stavano razziando carburante da dei bus in sosta. Anche in questo caso, nei giorni successivi sono arrivate segnalazioni da parte dei residenti a Pianiga, Dolo, Fossò e Vigonovo di furti di carburante fatti con metodo analogo. Infine non sono mancati i furti di rame a Cazzago e Mellaredo di Pianiga con piccole razzie dalle tombe dei cimiteri. I carabinieri di Dolo invitano anche per questi episodi, i residenti a segnalare

A Cazzago i carabinieri di Dolo hanno sgominato un gruppo di banditi che faceva razzie all’interno delle abitazioni

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ogni movimento sospetto, o casi simili allo 041 410035 o recarsi direttamente alla caserma in via Arino a Dolo a fare denuncia.

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ltre 6 mila persone hanno partecipato alla XXI edizione di “Rivale in fiore” organizzata dalla parrocchia e dal Comune di Pianiga. La mostra che si è tenuta in aprile, ha ospitato una quarantina di stand del florivavaismo e del tempo libero che sono arrivati da tutto il Veneto. Il programma dell’evento era molto fitto. Dopo l’apertura c’è stato il ritrovo dei trattori d’epoca. C’è stato un convegno della Coldiretti sul tema “Una filiera agricola tutta italiana”. Nel pomeriggio tantissime famiglie con bimbi al seguito hanno affollato la frazione di Pianiga in cui si esibivano con musiche e balli il gruppo i “Toca Mi”. Non sono mancati gli appassionati della cucina locale, l’apertura degli stand gastronomici e tanti spettatori sabato sera per il gruppo Cover Rock “Easy”. “Nonostante il tempo non fosse dei più clementi” dice il sindaco del paese Massimo Calzavara “la manifestazione si è tenuta ugualmente e ha avuto un grande successo di pubblico e tanti espositori hanno fatto affari”. A controllare che non si creassero disagi al traffico per tutta la giornata (visto che via di Rivale dove c’era la mostra era chiusa al transito), c’è stata la polizia municipale consorziata di Pianiga e Santa Maria di Sala. Sono stati creati per l’occasione parcheggi ad hoc. A.A.




Fiesso d’Artico 17 Solidarietà Le attività di una associazione presente sul territorio dal 1989

nEWs

Aido, educare a donare

l’invito del sindaco

“il 5 PEr millE al comunE”

Con l’Aido Fiesso,173 persone hanno compilato l’adesione, il testamento olografo che attesta l’intenzione di donare di Silvia Tessari

U

n grande impegno nella sensibilizzazione al tema del dono, con un occhio particolare verso la scuola: questa è la missione dell’Aido Fiesso d’Artico, il gruppo appartenente all’associazione italiana per la donazione di organi e tessuti. Il gruppo Aido Fiesso, che svolge anche il coordinamento per gli altri gruppi della Riviera, è nato nel 1989 e da allora si è prodigato con attività varie, tra cui la festa della mamma, le gite rivolte alla cittadinanza, è inoltre presente alla Riviera Fiorita e per la giornata nazionale dell’Anthurium. Tramite l’Aido Fiesso, 173 persone hanno compilato l’adesione, il testamento olografo che attesta il l’intenzione di donare. Ma lo scopo dell’Aido è soprattutto informare e sensibilizzare sull’importanza della disponibilità al dono e sulla emergenza delle tante persone che attendono il trapianto: Liliana Eristeo, presidente del gruppo fiessese, ha scelto di puntare molto sui giovani, anzi giovanissimi: “Da oltre quindici anni, collaboriamo con la scuola primaria K2 e secondaria Goldoni di Fiesso. Grazie alla sensibilità degli insegnanti, riusciamo a portare anche qui il tema delicato della donazione degli organi, affrontandolo in classe attraverso i concetti di solidarietà, di dono, di amicizia, di stile di vita, – spiega la presidente, insieme alla vicepresidente, Sonia Sacconi – Ci presentiamo in punta di piedi, per non rubare tempo prezioso a alunni e docenti, eppure, ogni volta vediamo una incredibile disponibilità da parte dei ragazzi e degli insegnanti, a ragionare su questo tema.” Ogni anno, alle classi quinta elementare e terza media viene proposto un progetto legato al senso del dono, della solidarietà, con forme differenti: a un momento di sensibilizzazione e informazione, curato da persone appositamente preparate, accompagnate da una testimone che ha

La tessera per i donatori ricevuto un trapianto e che racconta ai ragazzi la sua esperienza. Si collega la richiesta ai ragazzi di contribuire creativamente. “Quest’anno, – continua Liliana Eristeo – i bambini di quinta hanno prodotto alcune bellissime storie, pensieri e disegni legati al concetto di solidarietà. L’impegno dei ragazzi verrà premiato con l’acquisto di libri per la biblioteca di scuola. In terza media, invece, il tema della donazione degli organi è stato toccato con maggiore esaustività, benché sempre con il linguaggio adeguato. Qui, il lavoro si concluderà con il torneo di pallavolo del 22 maggio: l’Aido fornirà le magliette che i ragazzi personalizzeranno”. Ma perché cominciare così presto con un simile percorso? “Perché attraverso l’educazione alla solidarietà i ragazzi crescono con il valore del dono: da grandi sarà più facile parlare loro di concetti come quello di donazione degli organi. Ma anche perché – concludono presidente e vicepresidente – riprendendo le parole di una delle bellissime storie prodotte dai ragazzi di quinta: l’amicizia si impara, fin da bambini, e dopo non si scorda più “.

U

n piccolo gesto per prendersi cura del proprio comune e delle famiglie e dei ragazzi del territorio. Il Comune di Fiesso accoglie la possibilità, espressa dalla legge finanziaria corrente, di essere il destinatario del 5 per mille dell’Irpef dei suoi cittadini. Proprio come vuole la legge, le risorse così raccolte andranno al settore sociale, in particolare al potenziamento delle attività parascolastiche. Visto il periodo di snellimento dei fondi agli enti comunali, quest’anno l’amministrazione ha deciso di destinare le risorse raccolte alle attività parascolastiche, a sostegno in particolare delle famiglie con entrambi i genitori che lavorano o con necessità di diverso tipo. La firma dei fiessesi potrebbe dunque servire a finanziare il trasporto scolastico o a favorire l’accoglienza prescolastica, già curata da volontari, e a organizzare i laboratori socio educativi pomeridiani. Il 5 per mille è un gesto gratuito: non prevede infatti un aggravio per il cittadino, poiché non è una tassa in più. Inoltre, è davvero semplicissimo donare per i comuni: basta apporre la firma del contribuente nell’apposita casella, senza inserire alcun codice. S.T.

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18 Approfondimento Sociale Il presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri lancia l’allarme

Emergenza casa, centinaia gli sfratti Restano sfitti migliaia di appartamenti. E’ triplicato il numero delle famiglie in difficoltà di Alessandro Abbadir

S

ituazione casa, è emergenza in Riviera del Brenta e nel Miranese. Ci sono quasi 500 sfratti da risolvere con 250 casi nuovi ogni anno, che si aggiungono a quelli vecchi. Le cifre preoccupanti della crisi che morde le famiglie nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese, non lasciano certo allegri gli amministratori pubblici. Resta poi aperta la questione dei tanti alloggi sfitti perché invenduti, conseguenza della bolla immobiliare degli anni scorsi. A parlarne, denunciando la situazione è il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13. Livieri racconta una situazione complessa. “Il dramma degli sfratti - spiega - è originato negli ultimi 12 mesi, soprattutto da gente che perdendo il posto di lavoro non riesce più a pagare il mutuo e le banche fanno partire le procedure di pignoramento del bene. I nuovi casi di sfatto sono una ventina al mese, di questi 15 circa arrivano da mutui non pagati e 5- 6 da morosità nel pagamento dell’affitto. Nel primo caso i protagonisti

sono soprattutto giovani coppie italiane e famiglie monoreddito o operaie, nel secondo stranieri che non ce la fanno più a mantenere i propri cari nel nostro paese e che per prima cosa fra il non fornire il cibo e pagare l’affitto, preferiscono rinunciare a saldare la seconda incombenza”. Ai 250 nuovi sfratti annui se ne aggiungono in questo momento altrettanti. giacenti con le proroghe dagli anni precedenti”. Da quando è partita la crisi nel 2008 a restare senza casa sono state oltre un migliaio di famiglie, ma il brutto è che il trend va sempre più aumentando. I paesi più in sofferenza nel comprensorio sono quelli di Mira, Dolo, Stra, Mirano, Scorzè, Spinea e Martellago. E sono sempre più gli italiani disperati. Gli enti locali allargano le braccia non riuscono a far fronte alle richieste. A Mira casi di sfratto esecutivo sono pronti a scoppiare a decine nel giro dei prossimi mesi, se la situazione economica non migliorerà. Poi ci sono i dati sul lavoro che di aggiungono a complicare ancora di più le cose. Gli ultimi dati indicano che quasi il 30 % dei giovani

disoccupati fra i 18 e i 30 anni, in Riviera e Miranese da più di un anno il lavoro non lo cercano nemmeno più. E questa è una tendenza che sta proseguendo da circa 5 anni ininterrottamente. “L’emergenza casa - spiega il presidente della Conferenza dei Sindaci - non è di facile soluzione. I comuni di fatto a chi non ha più un lavoro devono pagare per tre quarti l’affitto, visto che case popolari nuove e in costruzione non ce ne sono. Questo non è possibile perché i bilanci degli enti locali sono già colpiti dai tagli ai trasferimenti”. Insomma, all’emergenza pare non ci sia soluzione. Ci sono poi stime impressionanti sull’aumento della povertà. La popolazione della Riviera e del Miranese in situazione di difficoltà è triplicata. Si è passati dal 5%, al 15 % di cittadini che bussano alle porte dei Comuni nel giro di 5 anni. Su circa 250 mila abitanti nei 17 comuni, più di 35 mila persone chiedono aiuto, o saranno nelle condizioni di dover chiedere aiuto alle strutture di assistenza nei prossimi mesi. Di questi quasi 7 mila sono stranieri. “Tantissimi

Una protesta contro gli sfratti stranieri - conclude Livieri - stanno decidendo di lasciare il nostro paese per tornare a quello di origine, ma più spesso se ne vanno verso paesi europei in cui la crisi non si è mai fatta sentire come in Italia. Si assiste invece anche al fenomeno dell’emigrazione dei giovani verso posti come il Canada, l’Australia, la Germania”. Intanto non mancano dei paradossi. Gli appartamenti sfitti in Riviera e nel Miranese sono circa 6500 a cui se ne aggiungono altri 4000 in vendita da parte delle aziende costruttrici ormai da anni in panne con un mercato edile bloccato. Le unità Ater a disposizione, da risistemare sono una ottan-

tina inel comprensorio. E’ chiaro che bisogna lavorare a livello comprensoriale per mettere in circolazione questo patrimonio a prezzi non esorbitanti, vista anche la crisi. Ottimo sarebbe trovare un accordo con i proprietari per fare ad esempio affitti agevolati, annullando il pagamento dell’Imu sull’immobile. Ma questo finora non è successo. I comuni poi possono comprare aree agricole da destinare alla realizzazione di edilizia agevolata per l’emergenza abitativa in cui il costo del terreno in questo caso sarebbe il 20% di quello sul mercato, ma devono agire tutti assieme e non in ordine sparso.

DISOCCuPAZIONE l’AZIONE DEllA PROVINCIA

C

risi e famiglie in difficoltà, la provincia si muove per favorire il reinserimento di chi il posto di lavoro non ce l’ha più. L’assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione professionale Paolino D’Anna, ha partecipato nelle scorse settimane, su delega della presidente Francesca Zaccariotto, all’incontro-dibattito organizzato dal Laurentianum e dalla Fondazione del Duomo di Mestre, sul tema “Il lavoro e l’ideale nella metropoli possibile”. Sono intervenuti al dibattito anche Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, Andrea Ferrazzi assessore alle Politiche educative e per la famiglia del Comune di Venezia, Maurizio Padovan direttore della Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico del Patriarcato di Venezia, e Nicoletta Zago dipendente della Vinyls di Porto Marghera. ”I numeri della crisi - ha detto D’Anna - rilevati dai nostri uffici e dai centri per l’impiego sono negativi. I posti di lavoro persi in provincia nel 2012 sono stati circa 6.500. La situazione è andata peggiorando dal 2009, e in quattro anni abbiamo seguito 1.400 vertenze. I lavoratori chiedono aiuto, ma gli strumenti che abbiamo a disposizione sono insufficienti. Chiedo dunque scusa ai lavoratori, perché non siamo riusciti ad incidere su chi doveva decidere del futuro del nostro territorio, penso per esempio alle bonifiche di Porto Marghera”. Qualcosa per d’Anna però bisogna cominciare a fare. “Da dove dobbiamo, possiamo ripartire si chiede retoricamente? Dalla formazione. La giunta guidata da Francesca Zaccariotto, nonostante i

Paolino D’Anna tagli di oltre un milione di euro, ha voluto mantenere i corsi di formazione dei nostri tre centri di Marghera (che serve anche Riviera e Miranese), Chioggia e San Donà. Sono corsi gratuiti che vanno incontro proprio all’utenza e alle famiglie che sono più in difficoltà. A Chioggia abbiamo finanziato la realizzazione di una nuova classe, d’accordo con la Giunta, perché le richieste sono state tantissime. Diversi corsi sono rivolti agli adulti che hanno perso il lavoro, e che ora rischiano di non riuscire più a pagare il mutuo o l’affitto della casa. Quando ho consegnato di recente a Chioggia i diplomi dei corsi per pizzaiolo, ho trovato diversi ex operai delle fabbriche di Marghera, che hanno così avuto modo di qualificarsi diversamente per reinserirsi nel mercato del lavoro. Quello che oggi serve è una regia seria, un coordinamento, una politica seria che metta al centro l’uomo. Il nostro territorio deve ritornare a promuovere valori e stili di vita che hanno sempre costituito un esempio virtuoso per S.H. tutto il nostro paese”.


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20 Cultura Turismo e Cultura Iniziativa della Pro Loco di Mira fino ad ottobre

Di villa in villa, tour lungo il Naviglio di Roberta Pasqualetto

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a Pro Loco di Mira organizza un tour di quattro ville del territorio in sei appuntamenti domenicali partiti ad aprile. Le prossime date sono il 26 maggio, il 16 giugno, il 21 luglio, il 15 settembre e il 20 ottobre. L’edizione di quest’anno è la terza e propone la visita di nobili dimore lungo il Brenta, trascorrendo una giornata degli antichi fasti della villeggiatura. Gli itinerari sono quattro: il primo in gondola come i nobili veneziani, partenza alle dieci da villa Venier e arrivo a villa Widmann o Barchessa Valmarana con sosta a villa Leoni e villa Valier Corò. Il secondo itinerario è con la carrozza, partenza alle 10 da Villa Widmann o Barchessa Valmarana a Villa Venier con sosta a Villa Valier Corò e Villa dei Leoni. Il terzo itinerario si tiene in bicicletta dalle 10 con escursione libera e tempi di visita a piacere. Il quarto itinerario è con i propri mezzi, dalle 10 escursione libera e con tempi di visita a piacere. In ogni villa ci sarà una guida che spiegherà la storia e le curiosità riguardanti i luoghi. Con l’edizione di quest’anno si è aggiunta una novità: il percorso con il noleggio della bicicletta, per dare un nuovo punto di vista degli scenari della Riviera del Brenta. Le persone che amano questo tipo di escursioni sono varie e, oltre alle famiglie, le gite sono apprezzato anche dai turisti stranieri, alcuni provenienti da fuori Regione e altri, in villeggiatura. “Questo evento è particolare perché punta alla cultura del territorio, ma anche alla rievocazione dei mezzi di trasporto che si usavano una volta - dice il presidente Pro Loco Michele Campalto - la Pro Loco si impegna a fare eventi importanti e tradizionali quali la festa dei fiori ma vuole dare anche un servizio turistico culturale in un territorio splendido come il nostro. Come associazione, vogliamo invitare tutte le altre che vogliono promuovere i loro eventi a sottoporceli, noi mettiamo a disposizione i nostri mezzi per promuovere anche gli altri; perché con i pochi fondi a disposizione bisogna aiutarsi l’un l’atro, sono finiti i tempi dove ogni uno guardava al proprio orticello”. Le escursioni possono gestire il pranzo al sacco o consumando i menù convenzionati nei ristoranti della zona. Le escursioni in gondola e in carrozza costano venticinque euro e i bambini fino ai sette anni non pagano. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo, per la carrozza o la gondola, comprendendo il biglietto d’ingresso alle ville o gestire liberamente gli ingressi. Per prenotazioni si può rivolgersi alla Pro Loco di Mira tramite mail info@prolocomira.it o al 345 9182737.

Le dimore da visitare sono Villa Venier, Villa Widmann, la Barchessa Valmarana, e villa Valier Corò

Villa Widmann a Mira Porte

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a biblioteca di Dolo organizza una nuova edizione di “Fiabe a merenda”. Una serie di quattro appuntamenti, dove si terranno delle letture dedicate ai bambini delle prime tre classi della scuola primaria e che si svolgeranno tutti i giovedì del mese di maggio. Le fiabe scelte per questa esperienza sono sia classiche sia moderne, e sono lette e interpretate da Gigliola Bellistrazzi ex insegnante d’italiano, e lettrice volontaria molto apprezzata per le sue performance. Le fiabe hanno da sempre il compito di trasmettere degli insegnamenti e di far conoscere le tradizioni oltre che a far scoprire la realtà con la fantasia. Possono essere lette in molti modi e ogni volta veicolare messaggi diversi a seconda di chi le narra e di come lo fa. Le fiabe e le favole offrono quest’opportunità didattica di raccontare ai più piccoli il mondo che li circonda. Le letture inizieranno a maggio e si terranno tutti i giovedì alle 16.45 con ingresso gratuito. Lo spazio dedicato a quest’attività non è molto capiente, sarà possibile accogliere solo venti bambini a incontro; pertanto è obbligatoria la prenotazione che può essere effettuata telefonando al numero 041 411090. R.P.


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22 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Il caso La Provincia ha attivato un servizio e promuove il confronto con altre professionalità del territorio

Donne vittime di violenza, si può dire di no A disposizione 6 sportelli: un avvocato fornisce informazioni e consulenze gratuite. Bisogna trovare il coraggio di denunciare di Ornella Jovane

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el 2012 una donna al giorno nella sola provincia di Venezia si è presentata al pronto soccorso a seguito di percosse o violenze subite in ambito domestico. L’aumento del disagio sociale contribuisce ad incrementare il fenomeno: abuso di sostanze e di alcol, la perdita del lavoro, il senso di solitudine e sconfitta dopo una separazione sono elementi scatenanti di un fenomeno in crescita. Su questi temi si è riflettuto lo scorso 23 aprile a Mestre, in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia con l’Ordine degli avvocati di Venezia e rivolto a operatrici e operatori dei Servizi sociali dei Comuni, delle Ulss e degli organi di parità. L’iniziativa ha offerto lo spunto per potenziare un confronto tra professionalità diverse che operano nel territorio allo scopo di incentivare e rafforzare collaborazioni per affrontare “in rete” i problemi della violenza di genere e del disagio sociale. Una risposta concreta viene dallo Sportello antiviolenza che la Provincia di Venezia, in convenzione con l’Ordine veneziano degli avvocati, ha messo a disposizione in cinque punti del territorio presso gli Urp provinciali. Lo sportello è stato infat-

ti attivato a Mestre, Mirano, Portogruaro, S.Donà di Piave, Chioggia e a breve ne sarà inaugurato uno a Venezia centro storico. Ogni primo giovedì del mese un avvocato sarà a disposizione per fornire informazioni e consulenze gratuite alle donne in difficoltà. “Se la Commissione per i diritti umani Onu si occupa del caso Italia e ascrive il tema femminicidio a problemi di diritto umano, allora dobbiamo davvero riflettere” osserva il presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello. “La nostra - prosegue - è un’azione amministrativa concreta che realmente si sostanzia con l’istituzione di uno sportello che mettiamo a disposizione con il quale vogliamo offrire a tutte le persone, in particolare alle donne, vittime di violenze un aiuto concreto che va ad integrarsi con altre azioni svolte dalle altre strutture del territorio”. Oltre all’intervento in contrasto o emergenza c’è tutta un’azione di carattere educativo e culturale che va messa in atto a scopo preventivo. “C’è una cultura - sottolinea Maria Elena Tomat, presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Venezia - che va cambiata. Una cultura che insegna fin dalla tenera età alle

La violenza domestica si manifesta con un’incienza molto elevata

bambine che bisogna comunque essere sottomesse, che bisogna subire senza alzare la testa”. Ed è per questo motivo che tra i vari fronti in cui si muove, la Provincia ha deciso di entrare pure nelle scuole con un progetto ad hoc che finora ha coinvolto quasi 600 studenti. L’impegno delle istituzioni e degli enti è utile se a monte viene compiuto un passo importante dalle donne che è quello di trovare il coraggio di cambiare le situazioni cominciando dalla denuncia. “Alle donne diciamo con forza - conclude Balleello - abbiate il coraggio di denunciare. Insieme riusciremo a combattere questa battaglia”. Il servizio della consulenza gratuita messo a disposizione con lo sportello della Provincia è stato presentato e continerà ad essere oggetto di incontri itineranti nel territorio. Per poter usufruirne basta telefonare all’Urp di Mestre, tel. 041 2501261, per prenotare un appuntamento con l’avvocato che offrirà consulenza gratuita in uno degli sportelli. A Portogruaro, uno specifico sportello per i residenti nello stesso comune, è attivo su appuntamento presso i servizi sociali (tel. 0421 75535).

Noale

donnE chE ridono, il concorso di scrittura

“L

a parola alle donne”, un concorso letterario dedicato all’universo femminile, come soggetto protagonista e oggetto di riflessione. “Le donne che ridono” è il tema proposto per l’edizione di quest’anno. Il concorso si rivolge a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni e si sono cimentate, o lo vogliono fare, nella composizione di un racconto sul tema proposto dal bando. C’è tempo fino al prossimo 16 ottobre per confezionare il testo che dovrà essere inedito e originale, di una lunghezza non superiore alle 4 cartelle da 30 righe ciascuna (60 battute a riga) e dovrà essere inviato in 6 copie. Il concorso è indetto dal Comune di Noale - con la collaborazione della Libreria Mondadori - con il sostegno della Provincia e il patrocinio della Consigliera di Parità provinciale. Il concorso gode anche del patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Venezia. La partecipazione è gratuita. La premiazione avverrà la prossima primavera: la giuria designerà i primi 3 vincitori e potrà segnalare altre 5 autrici. G.G.

lA PROPOSTA: TASK FORCE INTERMINISTERIAlE ZACCARIOTTO: “bEN VENGA A PATTO CHE PRODuCA AZIONI CONCRETE”

I

nvoca misure concrete e tempi brevi la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che sostiene la recente proposta del neoministro per le Pari opportunità Josefa Idem sulla creazione di una task force che coinvolga i ministeri della Giustizia e dell’Interno contro il fenomeno del femminicidio nel nostro Paese. A patto che produca risultati. “E’ importante che per fronteggiare questo fenomeno che ha assunto aspetti drammatici - e che nel 2012 ha fatto registrare 127 donne uccise e purtroppo già 25 nel 2013 - si uniscano

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più forze, più volontà, più mezzi. E in questo caso, - commenta - più ministeri per affrontare assieme un problema che è diventato una vera e propria tragedia sociale. Anche gli enti locali devono fare la loro parte, e la nostra Provincia sta contribuendo attivamente sul territorio con piccole azioni mirate e concrete, attraverso il Protocollo sottoscritto con l’ordine degli avvocati che offre il patrocinio gratuito alle vittime della violenza. Un primo passo a favore delle donne, che possono già rivolgersi ai nostri sportelli per ricevere una consulenza legale gratuita”.

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In merito alla proposta del ministro Idem di istituire un osservatorio nazionale per studiare questo tipo di violenza, Zaccariotto ha precisato: “Ben venga, ma l’importante è che questi osservatori producano risultati. Che non sia come tanti tavoli di discussione in cui spesso domina la demagogia e il problema rimane. I risultati prodotti dall’osservatorio devono tradursi in tempi brevi in misure concrete, realizzabili altrimenti c’è il rischio che tante belle proposte rimangano racchiuse dentro il libro dei sogni”. A.A.

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Spazi aperti 23 3 Ambiente A Salzano riapre un’area rinaturalizzata dell’entroterra

Oasi Lycaena, la natura in mostra L’ultimo censimento, ha accertato la presenza di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova di Alessandro Abbadir

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uone notizie per gli amanti della natura del veneziano, ma anche di altre parti del Veneto. Con l’arrivo della primavera ha riaperto al pubblico l’oasi Lycaena di Salzano, di proprietà della Provincia di Venezia e del Consorzio di Bonifica “Acque Risorgive”. L’oasi è possibile visitarla la prima e la terza domenica del mese, da aprile a ottobre, dalle 9 alle 18, e nelle principali festività. Ma di cosa si tratta? L’Oasi Lycaena oltre ad essere uno straordinario polmone verde, è anche un habitat per diverse specie di uccelli. L’ultimo censimento del 14 marzo scorso, ha accertato la presenza anche di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova. Ma per completezza va ricordato l’elenco delle specie e dei volatili censiti: un esemplare di poiana, uno di gheppio, uno di tuffetto, 26 di cormorano, 16 di marangone minore, 6 di gabbiano reale, 18 di airone cenerino, 9 di garzetta, 2 di airone bianco maggiore, 204 di colombaccio, uno di porciglione, 6

di merlo, 4 di ghiandaia, 2 di cinciallegra, 4 di codibugnolo, 3 di cornacchia grigia, 4 di gazza, uno di gallinella, 7 di folaga, 30 di germano reale. “L’oasi rappresenta un’ occasione per passare un po’ di tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, alla scoperta del nostro ambiente - ha spiegato l’assessore ai parchi, boschi e riserve della provincia di Venezia, Giuseppe Canali - perciò invito tutti a visitarla. L’oasi è un ex cava di argilla, con un’origine comune a molte altre presenti sul territorio del miranese. Oggi è un’area rinaturalizzata, e ci sono boschi e zone umide che un tempo occupavano gran parte della bassa pianura dell’entroterra veneziano. E’divenuta nel corso del tempo un importante sito per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, raccoglie anche molte specie vegetali. E’ anche uno degli ultimi rifugi della farfalla, da cui l’oasi stessa prende il nome: la Licaena delle paludi, un tempo molto diffusa sul territorio veneto. Insomma, è uno scri-

ADOTTAMI Mindy. Femmina circa 1-2 anni, tg. piccola circa kg.810. Simil volpinetta tutto pepe Del suo passato il nulla recuperata con Mork vicino a delle rotaie. Mindy verra’ sterilizzata a breve Cerca famiglia e tanto affetto . Mork. Maschietto giovane, circa 1 anno, tg. piccola kg.5. Simil volpinetto, tutto pelo, dal carattere coccolone. Purtroppo è risultato leggermente positivo alla filaria, ma nulla di grave . L’a.p.a lo curerà e tornerà un pelosetto sano e bellissimo. Pussy. Femmina, tg. piccola, circa kg.5. Ha 2 anni. Carattere fiero ed orgoglioso. Arrivata in rifugio disorientata e molto diffidente, poi un po’ alla volta ha capito che nessuno l’avrebbe disturbata. Ora la piccolina è serena gioca con la pallina e cerca casa.

Cesare. Maschietto 2 anni tg. medio piccola circa kg.1012. Carattere buono anche se un po’ timido Arrivato dalla strada tremante ed impaurito. Ora Cesare aspetta una seconda occasione. Cleopatra. Femmina, tg media, circa kg.15-18, tutto pelo, età circa 2 anni. Carattere stupendo, tutta coccole e bacini. Cleopatra arriva in rifugio molto spaventata, ma, nonostante tutto, è fiduciosa. Già sterilizzata e vaccinata. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

gno di biodiversità. Inoltre, con una zona di fitodepurazione di 21 ettari contribuisce al disinquinamento delle acque, che arrivano in Laguna di Venezia, e al contenimento del rischio di alluvione a tutela degli abitati e delle attività esistenti lungo il Marzenego”. Ma non finisce qui. “Nelle prossime settimane - continua Canali - verranno installati dei tabelloni illustrativi della principale fauna e flora, e daremo avvio alla gara per la rea-

lizzazione di un osservatorio”. Per gruppi e scolaresche è necessario concordare la prenotazione. Per informazioni: Servizio Parchi della Provincia di Venezia (041.2501201 reti.ecologiche@provincia.venezia.it). Il materiale utile a prepararsi alla visita, assieme ad alcuni fascicoletti di approfondimento, può essere scaricato dal sito www. parchi.provincia.venezia.it.

A Venezia

CORSA All’ISOlA DEllA CERTOSA

G

ran successo n e l l e scorse settimane all’isola della Certosa di Venezia della sesta corsa campestre. Si tratta di un appuntamento sportivo particolarmente apprezzato non solo dagli appassionati, ma anche dai dilettanti e amanti della natura. Un importante connubio tra sport e natura, visto che gli atleti e le famiglie avranno la possibilità di godere di una giornata immersi nel verde dell’isola della Laguna Nord più vicina al centro storico. L’assessore provinciale allo sport Raffaele Speranzon e’stato entusiasta della partecipazione. ”Saluto con soddisfazione questa manifestazione sportiva - ha detto - che ha visto coinvolti atleti, giovani e meno giovani e intere famiglie. Un’occasione dove lo sport accomuna tutti, e ci hanno permesso di apprezzare all’aria aperta le bellezze del nostro territorio”. Ulteriori informazioni con foto gallery sulla corsa che ha visto centinaia di partecipanti, si possono trovare sul sito www.parcodellacertosa.it oppure su www.ventodivenezia.it A.A.

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24 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto Un dvd realizzato dall’associazione “La colonna” insieme con la Provincia

nEWs

Video per parlare ai giovani di disabilità

Scuole del territorio. Il disagio dell’unione delle Province italiane

di Giovanni Giovetti

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n dvd per far conoscere ai giovani il mondo delle persone che vivono una disabilità, per far crescere la loro sensibilità sui temi dell’accettazione e dell’integrazione in tutti gli ambiti sociali, verso coloro che di fatto, nonostante il disagio fisico, hanno ritrovato una “normale” condizione di vita. E’ un progetto realizzato da “La Colonna”, l’associazione Lesioni Spinali onlus di Mirano, insieme alla Provincia di Venezia tramite “Npo sistemi”, al gruppo “Vivere per la vita”, all’Istituto di scuola supeirore “8 Marzo” di Mirano e con il patrocinio del Comune di Mirano. Il video dal titolo “Studenti e mondo della disabilità” sarà diffuso in tutti gli istituti superiori della provincia. Un filmato breve ma di forte impatto emotivo realizzato con l’intento “di far conoscere un mondo spesso dimenticato ha spiegato l’assessore provinciale Claudio Tessari in occasione della presentazione lo scorso 3 maggio - talvolta per superficialità, altre volte volutamente. Le barriere architettoniche peggiori, come ricorda Daniele Furlan nel suo libro “Il mio podere”, sono quelle che ci impediscono di arrivare al cuo-

la sPEnding rEViEW si abbattE anchE sulla manutEnzionE dEll’Edilizia scolastica

Una serie di testimonianze per arrivare al cuore dei ragazzi che frequentano le scuole superiori del territorio

La conferenza di presentazione del dvd Foto da www.provincia.venezia.it re delle persone amate”. E proprio Daniele Furlan dell’associazione “La colonna” ha illustrato le caratteristiche salienti del video. “Abbiamo realizzato - ha raccontato un video di circa 15 minuti, diviso in 4 parti, collegate fra loro da un filo diretto di voci e testimonianze”. Di forte effetto sono le storie narrate, in particolare quelle di Furlan (disabile a seguito di un incidente automobilistico avvenuto sulla tangenziale di Mestre) e di Giancarlo Volpato, accomunati

dallo stesso grado di disabilità, ma che grazie alla loro determinazione e all’aiuto dei familiari e degli amici, sono diventati fonte di ispirazione per veicolare un importante messaggio verso i giovani: rispettando i valori fondamentali, e traendo spunto da una diversa scala delle priorità, si può salvaguardare e recuperare a pieno la propria vita, anche se con un grave disagio fisico. Un filmato che vuole suscitare una reazione negli studenti delle superiori per stimolarli ad una maggiore interazione con il mondo della disabilità e renderli consapevoli che questa può colpire chiunque, ma molte volte essere frutto di condotte imprudenti, soprattutto nell’ambito della circolazione stradale. Fra gli interventi registrati nel dvd, realizzato con il contributo di consulenti televisivi professionisti, anche quello di due testimonial del mondo dello sport, Manuela Levorato e Denis Marconato.

Province in difficoltà per i nuovi tagli di oltre 513 milioni di euro

L

a spending review si abbatte come una scure anche sull’edilizia scolastica. Ad inizio maggio l’Unione delle Province Italiane ha denunciato il taglio di oltre 513 milioni di euro su una spesa fissata di 728 milioni. La conseguenza è che 400 scuole - è la denuncia di Upi - potrebbero anche non aprire perchè necessitano di interventi di manuntenzione che dovrebbero essere fatti durante l’estate. Un annuncio che preoccupa le amministrazioni provinciali, compresa quella veneziana. “La situazione è delicata” ammette la presidente Francesca Zaccariotto lamentando il fatto che “dal 2006 lo Stato non trasferisce più nulla per le scuole superiori, e dal 2009 neppure la Regione”. Nonostante le difficoltà tuttavia la presidente della Provincia veneziana sottolinea lo sforzo compiuto dall’insediamento della sua Giunta per assicurare comunque la manutenzione necessaria. “Dal 2009 - ricorda - con l’avvio di questa Giunta, sono già stati investiti oltre 64 milioni di euro per la manutenzione degli edifici e per l’ottenimento dei certificati prevenzione incendio. E con risorse nostre”. “E’ chiaro che i tagli al nostro bilancio, di oltre il 50%, ci obbligano a sforzi maggiori, a ridimensionare gli investimenti” ma l’impegno è quello di continuare a garantire, nel limite del possibile, scuole sicure. “Attendiamo - aggiunge l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto - un piano di finanziamento da parte dello Stato che ci permetterebbe di migliorare i manufatti e di ridare ossigeno alle imprese del settore edile, oggi più che mai in crisi”. G.G.

PROGRAMMA 2013 Venerdì 24 Maggio

19.00 Apertura mostra Artigianato e Pesca di beneficenza 21.00 Si balla con l’Orchestra “I RODIGINI”

Sabato 25 Maggio

19.00 Apertura mostre: Fotografia, Scultura e Pittura 19.30 Esibizione di ballo della scuola “ELENA DANZE” dei maestri Girella. 21.00 Si balla con l’Orchestra “LORETTA GIORGI”

Domenica 26 Maggio

10.00 2a Rassegna Cani da CaCCia amatoriale 10.30 Dimostrazione cani della Polizia di Stato Unità Cinofila

44a festa dei bisi

Peseggia di Scorzè

11.00 Inaugurazione Mostra Ortofrutticola alla presenza delle autorità

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dal 24 Maggio al 3 Giugno 2013

festa dell’asparago e della fragola

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www.facebook.com/festa.deibisi

15.00 Esibizione cani da salvataggio dell’Associazione A.N.U.C.S.A. 15.30 8a Rassegna CinOFiLa amatoriale con la partecipazione e premiazione dei più bei cani di tutte le razze 20.30 Grandiosa Sfilata di MODA UOMO, DONNA e BAMBINO

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a

22.30 2^ EDIZIONE MISS VENERE delle PRIMIZIE

festa Lunedì 27 Maggio Spriz hour e cicchetti dell’asparago19.30 21.00 LOS MASSADORES in CONCERTO e della fragola (ingresso gratuito) Mercoledì 29 Maggio 19.30 Spriz hour e cicchetti

21.00 Intrattenimento e spettacolo live con lo showman MT LiVE

Giovedì 30 Maggio

19.00 Serata della biRRa con SpiEdOnE giganTE 21.00 Spettacolo con il gruppo “SiLVERadO nEw COunTRy band”

Venerdì 31 Maggio

21.00 Si balla con l’Orchestra “MARCO e il CLAN”

Sabato 1 Giugno

18.00 CuCCagna tradizionale a squadre 20.30 gaRa di TiRO alla FunE 21.00 Si balla con l’Orchestra “CHECCO & B. BAND”

Domenica 2 Giugno

11.00 Benedizione mezzi agricoli e da lavoro 12.00 Motoraduno DUCATI CLUB PADOVA con maxischermo per la diretta TV Gran Premio d’Italia MOTO GP del Mugello 16.00 4a Gimkana dei trattori: si sfideranno i migliori agricoltori della zona 17.00 Esibizione di volteggio a cavallo - Scuderia IPPOGRIFO di Peseggia TIRO a segno con ARCO per i bambini 21.00 Si balla con l’Orchestra “BLUE SIMPHONY”

Lunedì 3 Giugno

21.00 Si balla con l’Orchestra “RENZO BIONDI” 23.00 Chiusura Pesca di beneficenza DA VenerDì 24 MAggio, e per tuttA lA MAnifestAzione, sArà in funzione un ricco stAnD gAstronoMico dove si potranno degustare i piatti con i famosi “Bisi De.co. di peseggiA” e questo squisito ortaggio sarà in vendita. pescA Di BeneficenzA aperta tutte le sere. ingresso liBero su pistA copertA A tutte le serAte DAnzAnti, attrezzato luna park e grande parcheggio gratuito.


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26 61 Personaggio In Riviera A tu per tu con uno dei protagonisti del territorio

Aldo Zornetta, “sarto del Settecento” Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori completandolo con accessori e decorazioni Roberta Pasqualetto

A

ldo Zornetta è nato a Dolo il 26 febbraio 1944 ed è un sarto d’eccellenza nella Riviera del Brenta, dove abita. Aldo è conosciuto da tutti per il suo carattere gioviale, e per essere uno dei fautori dell’evento Riviera Fiorita. “Ho cominciato a fare il sarto all’età di 14 anni, portavo ancora i calzoni corti (dice sorridendo e ricordando la moda dell’epoca). Io volevo studiare ma poi, dopo la scomparsa di mio fratello, e consigliato da mia madre, ho deciso di intraprendere questa strada”. Il suo primo maestro fu Luigi Zorzetto che insegnava a cucire all’istituto di sordomuti di Marocco. Il giovane Aldo, ai tempi studente delle elementari, andava a

Nella foto Aldo Zornetta scuola di mattina e in bottega il pomeriggio. Da quegli anni, il mestiere del sarto è cambiato profondamente. Un tempo le persone andavano negli atelier perché non c’erano i vestiti industriali, poi i sarti andarono a insegnare alle aziende che fecero partire la grande industria. “Tra un vestito di sartoria e uno industriale non c’è paragone. Quello di sartoria è modellato sulla persona, evidentemente molto diverso da quello standard che si trova già pronto. Il sarto studia l’anatomia del corpo e costruisce un vestito su misura”. Ma Aldo Zornetta è conosciuto da tutti, soprattutto per i suoi costumi veneziani del Settecento. Ha imparato a farli molti anni fa, quando, in un periodo di

quiete lavorativa, andò a imparare dai sarti veneziani come si confeziona un abito storico. Poco dopo la partecipazione alla Riviera Fiorita, fin dai suoi natali, con i primi cinque costumi. “Tra le altre cose, ho partecipato alla prima inaugurazione del Burchiello. Siamo partiti da villa Pisani, poi siamo sbarcati a villa Widmann e in fine a villa Malcontenta; erano gli anni Settanta”. Le tecniche per realizzare questi abiti sono frutto degli insegnamenti dei sarti veneziani e degli studi da autodidatta sugli usi e costumi della Serenissima. “Ho partecipato a moltissime sfilate e concorsi: all’Hotel Hilton di Roma con il

premio “Forbici d’Oro”, a San Remo per “L’uomo più elegante”, al Museo Navale di Barcellona, alla Fiera internazionale di Graz, al Palazzo dei Congressi di Gorliz, all’Hotel De Paris di Montecarlo e alla fiera del turismo a Milano. Non mi bastano le pareti per appendere tutti i riconoscimenti che mi sono stati dati; sono orgoglioso di quello che ho fatto e ci ho messo passione”. Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori, poi si riprende diverse volte fino a completarlo con accessori e decorazioni che lo rendono prezioso. Per concludere Aldo ci racconta che ha

ancora un sogno nel cassetto da realizzare. “Sarei ancora disponibile a insegnare il lavoro di sartoria antica e moderna, se qualche comune mi mettesse a disposizione uno spazio dove poter esporre e lavorare, lo farei subito. Credo che l’artigianato debba essere portato nelle scuole, altrimenti è destinato a sparire. Potrebbe essere anche un’opportunità in questi tempi di crisi del lavoro, oltre che una valida attrazione per il turismo. Questo mestiere non morirà mai, ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno del sarto, perché i vestiti confezionati arrivano fino ad un certo punto e non sempre soddisfano tutti”. messaggio publiredazionale

minetto apr2010 1/5

Un tennis club polifunzionale illuminato a LED Un evoluzione ovvia, obbligata, voluta, per gente che fa dello sport la propria essenza di vita. Lo racconta Adriano Toniolo, presidente del Tennis club di Mirano, uno sportivo e una persona sensibile alla natura, al risparmio energetico, alle energie rinnovabili, alla qualità della luce. E’ naturale, quindi, per un luogo come un tennis club, considerare come una positiva evoluzione il cambio di apparecchiature illuminanti con lampade al mercurio, a favore delle apparecchiature con tecnologia a led. Il concetto illuminotecnico rende ai due i due campi coperti, un’apprezzabile uniformità di luce mentre, sui laterali e sulla parte posteriore, delle righe di luce orientate al terreno, permette al giocatore, di percepirne le dimensioni. Per l’illuminazione principale, sono stati usati dei proiettori a led con diffusori a campana in Pmma completamente chiusi e translucidi, per ridurre al minimo l’effetto abbagliante. L’adozione di apparecchi a led permetterà un mantenimento costante della caratteristiche cromatiche della luce, simile alla luce del sole, per una durata superiore a quella della lampade tradizionali, contenuti costi di manutenzione, e un significativo risparmio energetico. Si parla di una vita stimata di 50.000 ore, entro le quali, le apparecchiature a led manterranno una luminosità entro il 70% di quella iniziale. La capacità di avere alimentazione stabilizzata da 90 a 264 V, permette stabilità di luce in presenza di sbalzi di tensione, e capacità di accensione immediata. Il contrario delle precedenti lampade a Joduri metallici che necessitano di parecchi minuti

dall’accensione per arrivare al regime cromatico. Il primo problema che la direzione del club ha affrontato, è stato: quanto può convenire la sostituzione di un vecchio impianto con uno nuovo a tecnologia led? Una prima esperienza negativa ha rischiato di inficiare l’operazione. Tuttavia, la caparbietà e la determinazione del vicepresidente ha portato ad un accordo con il gruppo Consorzitalia, fra questi l’azienda costruttrice di corpi illuminanti con tecnologia a led di Verona, che ne fa parte, ha deciso di cogliere la sfida. L’azienda del Gruppo Consorzitalia di Verona

è la Spyx srl, ed il suo amministratore, Endo Giarin, ha deciso di cogliere personalmente la sfida e curare dei prodotti ad hoc per i campi da tennis, coperti da quelli scoperti. L’impianto coperto funziona per 360 giorni all’anno con una potenza di 10.000 W. Considerando che l’utilizzo non è costante, si ha un risparmio annuo di oltre 5.000,00 € solo di energia elettrica. I costi di manutenzione, poi, vengono ridotti quasi a zero nel caso dei led. Il risparmio di energia elettrica, equivale a circa 9800 Kg di Co2, altro obiettivo di cui ogni sportivo, può andar fiero. Nell’Eu-

ropa comunitaria il comparto produttivo delle sorgenti luminose è stato oggetto di attente valutazioni comparative. Si è ritenuto che una serie di interventi rivolti al ridimensionamento dell’offerta dei tipi di sorgenti di vecchia concezione a bassa efficienza luminosa, alto consumo energetico, ridotta durata di vita, potesse contribuire al risparmio di energia e al contenimento dell’anidride carbonica nell’atmosfera. A partire dal 2005, sono stati varati dei provvedimenti (in particolare la Direttiva Europea Eco-Design EUP, Energy Using Products, con i relativi Regolamenti attuativi) che tendono a contrarre con gradualità, fino a giungere alla completa estinzione, la produzione delle lampade “energivore”. In Italia la direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 201 del 6 novembre 2007. I programmi prevedono il divieto di fabbricazione delle lampade nell’arco di 7 anni (dal 2009 al 2016), iniziando dalle potenze maggiori (uguali o superiori a 100 W). In un futuro non lontano i led insieme ad altre sorgenti ad alta efficienza e lunga durata andranno a sostituirsi ai tipi obsoleti non più reperibili. I nuovi led si presentano come i prodotti illuminotecnici più efficienti, duraturi, sicuri ed ecocompatibili attualmente sul mercato. Reali benefici si ottengono rispettando le caratteristiche tecniche e i principi di funzionamento di un prodotto che deriva dal mondo dell’elettronica, valutando le condizioni di impiego e utilizzando le componenti del sistema led, con impegno professionale, e di questo Spyx ne fa la propria etica.


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Cultura provinciale 31 9 A Chioggia La quarta edizione di “Un palco per la scuola”

Vitamine per il teatro in 14 spettacoli

I grandi classici, la rielaborazione di favole ma anche lavori di storia locale, sull’importanza della prevenzione e di contenuto sociale. Coinvolti 14 diversi gruppi di 12 istituti scolastici chioggiotti per realizzare una serie di spettacoli che partiranno a metà maggio e proseguiranno fino al prossimo 6 giugno di Eugenio Ferrarese

ven 17 maggio ore 21

G

PINOCCHIO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria paritaria di I° grado Paolo VI

lun 20 e mar 21 maggio ore 21 TEATRO DON BOSCO

Scuola Primaria Pier Antonio Gregorutti

MARY POPPINS

mer 22 maggio ore 21

studiomama.it

randi classici del teatro, rielaborazio- di tutor due formatori, dal mese di marni di celebri favole, ma anche lavori zo, hanno accompagnato gli insegnanti e i dedicati alla storia di Chioggia, all’im- giovani attori nella realizzazione delle loro portanza della prevenzione per la salute e messinscena. Ad undici produzioni sono al sociale, rivisitazioni e nuovi allestimenti: stati offerti anche il supporto tecnico e la 14 appuntamenti in programma per la IV fornitura dell’allestimento illuminoscenico Edizione di Un palco per la scuola • Vitami- per il giorno di spettacolo. Questa IV edizione di “Vitamine crene Creative 2013, progetto di sostegno alle scuole nella produzione di nuove idee per ative” ha coinvolto 7 Scuole primarie, 3 il teatro - promosso dalla Città di Chioggia, Scuole secondarie di I grado e 1 Scuola secondaria di II grado, Provincia di Venezia per un totale di circa Assessorato alla Cultu- Esperti professionisti ra, Regione del Veneto nel campo educativo-te- 800 studenti che salicon la collaborazione atrale e tutor formatori ranno sui palcoscenici di Arteven Circuito Te- hanno accompagnato in- del teatro don Bosco, coatrale Regionale e il segnanti e giovani attori dell’Auditorium munale ed anche nel sostegno di Despar per chiostro del Museo Diocesano tra maggio il sociale. L’iniziativa ha coinvolto 14 gruppi che e giugno. Oltre 50 gli insegnanti hanno appartengono a 12 diversi Istituti scola- attivamente collaborato alla realizzazione stici del territorio comunale di Chioggia. e alla promozione del progetto nel suo Le scuole, quando necessario e richiesto, complesso. Il primo appuntamento di Un palco per sono state sostenute dalla collaborazione di esperti professionisti nel campo edu- la scuola sarà venerdì 17 maggio all’Audicativo-teatrale (dieci hanno usufruito del torium S. Nicolò. La rassegna teatrale protutoraggio mentre quattro hanno allestito seguirà fino al 6 giugno, ma si concluderà autonomamente lo spettacolo). In qualità festosamente il 29 giugno con il tradiziona-

AUDITORIUM S.NICOLÒ TEATRO DON BOSCO CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Liceo Classico Giuseppe Veronese

IL BUFFONE DOLCE E QUELLO AMARO gio 23 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Giuseppe Marchetti

Grande festa il 29 giugno con la tradizionale consegna delle targhe ai ragazzi delle scuole partecipanti

L’ARIA TASSATA

ven 24 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Primaria Mario Merlin

METTIAMOCI IN TASCA LA CITTÀ sab 25 maggio ore 21

PROGETTO DI SOSTEGNO ALLE SCUOLE NELLA PRODUZIONE DI NUOVE IDEE PER IL TEATRO

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico Sezione musicale

IL BORGHESE GENTILUOMO lun 27 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ

Scuola Secondaria di I° grado Silvio Pellico

ODISSEA

La locandina dell’iniziativa 2013

ovvero voglio una vita spericolata mer 29 maggio ore 21

AUDITORIUM S.NICOLÒ dal 17 maggio Scuola Primaria Salvatore Todaro al 6 giugno 2013 SE NE VEDONO in palcoscenico DI TUTTE LE ZUCCHE lei ragazzi incontro pubblico targheore 21 seppe Marchetti (23 maggio), Mettiamoci delle per la consegna gio 30 maggio AUDITORIUM S.NICOLÒ con Scuola Primaria paritaria di I° grado Paolo VI escuole riconoscimenti ai ragazzi delle scuole IL MAGO DI OZ in tasca la città - Primaria Mario Merlin (24 i loro spettacoli

1 giugno ore 21 maggio), Il borghese gentiluomo - Seconpartecipanti in Piazza Italia a sab Sottomarina AUDITORIUM S.NICOLÒ Vita mine 20 della manifestazione daria di I grado Silvio Pellico – Sezione nell’ambito “La CittàIL SANTO FRANCESCO Crea DEI POVERI forza venite gente 13IVEDIZIONE tiveRagazzi”. musicale (25 maggio), Odissea ovvero dei lun 3 giugno ore 21 S.NICOLÒ voglio una vita spericolata - Secondaria di I Questo il calendario delleAUDITORIUM rappresenBIANCANEVE E grado Silvio Pellico (27 maggio), Se ne vetazioni: Pinocchio - Secondaria I SEI paritaria NANI E MEZZO mar 4 giugno ore 21 dono di tutte le zucche - Primaria Salvatore di I grado Paolo VI (17 maggio), Mary TEATRO DON BOSCO FRATELLO(20 FRANCESCO Todaro (29 maggio), Il mago di Oz - SePoppins -Primaria Antonio Gregorutti mar 4 giugno ore 21 AUDITORIUM S.NICOLÒ condaria paritaria di I grado Paolo VI (30 e 21 maggio), Il buffone dolce e quello DEI Veronese MOROSI…NOIOSI maggio), Francesco il santo dei poveri – amaro - Liceo Classico Giuseppe gio 6 giugno ore 21 CHIOSTRO DEL MUSEO DIOCESANO forza venite gente - Primaria Bruno Caccin (22 maggio), L’aria tassata - Primaria GiuScuola Primaria Bruno Caccin

Scuola Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna

Scuola Primaria Padre Emilio Venturini

PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE LE SCUOLE DI RIFERIMENTO. PER TUTTI GLI APPUNTAMENTI È PREVISTO L’INGRESSO SU INVITO. www.arteven.it

www.eventi.chioggia.org

Scuola Secondaria di I° grado Giuseppe Olivi

PROVINCIA DI VENEZIA ASSESSORATO ALLA CULTURA

(1 giugno), Biancaneve e i sei nani e mezzo - Primaria Poliuto Penzo di Sant’Anna (3 giugno), Fratello Francesco - Primaria Emilio Venturini (4 giugno), Dei morosi… noiosi - Secondaria di I grado Giuseppe Olivi (4 giugno) e infine Ercole sul monte Eta - Liceo Classico Giuseppe Veronese (6 giugno). Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.00. Per tutti gli appuntamenti l’ingresso è ad invito.

Liceo Classico Giuseppe Veronese

ERCOLE SULL’ETA

Noale La mostra fino al prossimo 2 giugno CONSEGNA TARGHE sab 29 giugno ore 20

Camponogara. Quattro incontri dedicati alla cultura umanistica

“313 D.C. EDITTO DEll’IMPERATORE COSTANTINO SullA lIbERTÀ RElIGIOSA: NASCITA DEllA TOllERANZA?”

L’

Università popolare di Camponogara con il patrocinio dei Comuni di Camponogara, Vigonovo e la Provincia di Venezia ha organizzato il secondo ciclo di incontri dedicati alla cultura umanistica. Il tema di riflessione proposto quest’anno è d’ispirazione religiosa: “313 d.C. Editto dell’Imperatore Costantino sulla libertà religiosa: Nascita della tolleranza?” Dopo i primi due appuntamenti che si sono svolti nella prima metà del mese, sono fissati in calendario il prossimo giovedì 23 maggio l’incontro dal titolo “Libertà e diritto alla verità: l’uomo di fronte alla dimensione religiosa”. Interviene Umberto Curi, docente ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Padova. A conclusione dell’iniziativa il Vescovo della Diocesi di Padova, Monsignor Antonio Mattiazzo, interverrà il prossimo 29

La locandina con i prossimi appuntamenti maggio all’appuntamento dal titolo “Quale grammatica dell’umano oggi”. Tutti gli appuntamenti sono ad entrata libera e siterranno a Camponogara presso la sala consiliare in Piazza Mazzini con inizio alle ore 20.45.

PIAZZA ITALIA NELL’AMBITO DE

La “Torre delle favole” ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda” E’ E RICONOSCIMENTI Ingresso libero

stata inaugurata lo scorso 4 maggio la quarta edizione della Torre delle favole che ospita “I musicanti di Brema... alle prese con la banda”, libera interpretazione della fiaba dei Grimm, in un allestimento scenografico creato dall’illustratrice francese Sophie Fatus, vincitrice del prestigioso premio Andersen ed. 2011. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 2 giugno, è allestita presso la Torre delle campane a Noale. Si tratta di una manifestazione promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Noale di concerto con il Comune di Lumezzane (BS), con il patrocino di Regione Veneto, Provincia di Venezia e di Nati per leggere e il sostegno degli esercizi commerciali noalesi. Indispensabile per il successo dell’evento rimane il prezioso contributo delle volontarie dell’Associazione “Mamme da Favola” e dell’artista noaelse Lucia Pesce. Anche per questa edizione sono previste le letture animate che saranno affidate a un apprezzato professionista del settore, Demis Marin. Sono infatti proposte visite teatralizzate per le scuole, dal lunedì al sabato, e letture animate per tutti i visitatori (il sabato e la domenica). A corredo dell’iniziativa sono in programma laboratori creativi e letture animate presso Palazzo della Loggia nelle domeniche del 19 e 26 maggio prossime. L’ingresso è libero e gratuito ma per le visite teatralizzate ène-

I musicanti di Brema...alle prese con la banda cesario prenotare. Info presso l’Ufficio Cultura de Comune di Noale, tel. 0415897249 – 268, e-mail cultura@comune.noale.ve.it www.comune.noale.ve.it/latorredellefavole-html


32

LO

11

SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO

In breve

Calcio E’ morto il grande centrocampista del Venezia

Calcio E’

di Roberta Pasqualetto

di Roberta

In breve

Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno conquistato la promozione nella serie A2 nazionale con una giornata d’anticipo e la Coppa Veneto in finale contro la “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon è raggiante: “E’ sempre bello commentare – dice – vittorie come questa. Le atlete sono state a dir poco straordinarie. Queste vittorie rappresentano il risultato di un ottimo lavoro e una perfetta programmazione portata avanti dal presidente Mayer e dalla società”.

L’under 15 della Reyer va in finale L’under 15 femminile vola direttamente alla finale tricolore. La formazione, guidata da Andrea Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale che vale anche la qualificazione diretta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto (18 vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giants Marghera, qualificatesi ai concentramenti interzonali, poi nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro Mirano e Vicenza.

Vela a Cavallino, successo di partecipazione Una trentina di atleti hanno partecipato, a Cavallino, alla regata zonale, organizzata dalla Compagnia della Vela con la collaborazione dell’Associazione Velica Lido, del Diporto Velico Veneziano e dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo. Ha dominato la scena la squadra della Compagnia della Vela che ha vinto in tutte e tre le categorie, standard, radial e 4.7.

Sport in lutto, addio a Ferruccio Mazzola Spor Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 L

utto nel mondo dello sport veneziano. E’ morto l’ex centrocampista Ferruccio Mazzola, aveva 68 anni. Ferruccio era figlio del grandissimo Valentino Mazzola e fratello di Sandro. Venezia piange uno dei suoi più illuminati campioni. Ferruccio era un grandissimo calciatore che, nel Venezia, aveva vinto il campionato di Serie B nel 1966 (26 presenze e 6 gol) ed era approdato con la stessa squadra in Serie A (24 partite e 7 gol). Non era quel che si dice un colosso. Era alto soltanto 1 metro e 67 centimetri per 61 chili, era un giocatore di tecnica straordinaria, più mezz’ala che attaccante. Nell’Inter aveva giocato una sola partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 contro il Vicenza), in seguito militò due anni nel Venezia (la squadra dove era sbocciato il padre, prima di passare al Torino). Poi giocò con il Lecco, Lazio, Fiorentina, ancora Lazio nel biennio con Maestrelli, prima di chiudere nel Sant’Angelo Lodigiano e poi in Canada nell’Edmonton Drillers. Lo stadio Penzo ricorda la coppia Mazzola-Bertogna, che avevano fat-

Mestre

associazionE “amici dElla biciclEtta”

L

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le inimicizie, anche in famiglia. ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno molte conquistato la promozione nella serieIl fratello utto nel m Mazzola, noncontro ebbe lapiù alcun E’ morto l A2 nazionale con una giornata d’anticipoSandro e la Coppa Venetoinfatti, in finale contattoècon Ferruccio, la pubblicazione “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon raggiante: “E’dopo sempre bello Mazzola, a del libro.Le Ilatlete testosono denunciava l’uso di sostancommentare – dice – vittorie come questa. state a dir poco figlio del grand neluncalcio, durante gli straordinarie. Queste vittorie rappresentanozeil dopanti risultato di ottimoavvenuto lavoro e una fratello di Sand annipresidente ‘60 e ’70. Helenio allenatore perfetta programmazione portata avanti dal Mayer e dallaHerrera, società”. suoi più illumina dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire grandissimo calc ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare vinto le il campion loro prestazioni in campo. Ferruccio legò presenze la e6g di alcuniLa giocatori proprio L’under 15 femminile vola direttamente alla morte finale tricolore. formazione, guidataaldaconsumo stessa squadra i Ferruccio di queste la carriera AndreaMazzola Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale chesostanze. vale ancheDopo la qualifi cazione di-calcistica, Non era quel c Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo saperetta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto soltanto 1 metro re disinteressato ai giovani quartiere dove to sognare(18 i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giantsdel Marghera, era un giocator allenandoli, aggiungendo la presidenFerruccio qualifi doveva diventare il simbolointerzonali, tecnico poiabitava catesi ai concentramenti nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro mezz’ala che at International, del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con za dell’associazione Futursport Mirano e Vicenza. cato una sola p una promozione immediata (dalla C2 alla C1) per il recupero di adolescenti in stato di disagio contro il Vicenz sul campo del Baracca, per un rilancio di una sociale, lavorando anche nell’Associazione vitnel Venezia (la squadra che col nome dei Mazzola non pote- time del doping, fondata dai familiari di Bruno padre, prima di Beatrice. Dopozonale, una lunga malattia, va che proiettata verso partecipato, l’alto. Di luia siCavallino, Unaessere trentina di atleti hanno alla regata organizzata dallase ne va con il Lecco, La un grande uomo di Lido, sport,delunDiporto talento ricordaCompagnia il suo spirito di Vela uomo-contro: critico col dell’Associazione della con la collaborazione Velica Ve-straordinel biennio con nario, un coraggioso sistemalicoe generoso sociale. 2004d’Ampezzo. Venezianonel e dello YachtNel ClubnelCortina Ha uomo dominato la scena elacapace squadradi accunel Sant’Angelo per cui lui stesso aveva lavorato. scrissedella un Compagnia libro controdella il doping dalhatitolo nell’Edmonton D Vela che vintoemin tuttesare e trei levertici categorie, standard, radial e 4.7. blematico “Il terzo incomodo” che gli costò la coppia Mazzo

L

L’under 15 della Reyer va in finale

Vela a Cavallino, successo di partecipazione

Mestre

associazionE “amici dElla biciclEtta”

L

campagne venete, percorse per vie traverse e secondarie lontane dal traffico eccessivo e dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre e si tocca il territorio trevigiano attraverso percorrenze, paesetti e borghi sconosciuti a molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Trovaso”; lungo percorsi ciclabili e stradine alberate si raggiunge la più ecologica sagra per provare pietanze tipiche, il tutto servito in materiale totalmente compostabile. Da mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloraduno Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Non mancheranno eventi culturali, artistici ed enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terremotati per portare turismo e quindi un’economia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 l’uscita: “Il Parco della Storga: il bosco sotto casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e lungo il sentiero naturalistico del fiume Storga. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere alla mail info@amicidellabicicletta.org. R.P.

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

campagne venete, percorse per vie traverse e secondarie lontane dal traffico eccessivo e dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre e si tocca il territorio trevigiano attraverso percorrenze, paesetti e borghi sconosciuti a molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Trovaso”; lungo percorsi ciclabili e stradine alberate si raggiunge la più ecologica sagra per provare pietanze tipiche, il tutto servito in materiale totalmente compostabile. Da mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloraduno Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Non mancheranno eventi culturali, artistici ed enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terremotati per portare turismo e quindi un’economia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 l’uscita: “Il Parco della Storga: il bosco sotto casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e lungo il sentiero naturalistico del fiume Storga. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere alla mail info@amicidellabicicletta.org. R.P.


messaggio publiredazionale

>> Speciale Ciclismo

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“ Pedalata n PRIMO PIANO dea Nogara “ rt in lutto, addio a Ferruccio Mazzola

’ morto il grande centrocampista del Venezia

Frutto del lavoro del “Tavolo sul Turismo della Riviera del Brenta” molte inimicizie, anche in famiglia. Il fratello mondo dello sport veneziano. Pasqualetto

Sandro Mazzola, infatti, non ebbe più alcun l’ex centrocampista Ferruccio contatto con Ferruccio, dopo la pubblicazione aveva 68 anni. Ferruccio era del libro. Il testo denunciava l’uso di sostandissimo Valentino Mazzola e ze dopanti nel calcio, avvenuto durante gli dro. Venezia piange uno dei anni ‘60 e ’70. Helenio Herrera, allenatore ati campioni. Ferruccio era un LaVenezia, manifestazione “Pedalata dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire ciatore che, nel aveva ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare le nato di Serie dea B nel 1966 (26 Nogara”, nata nel 2011, loro prestazioni in campo. Ferruccio legò la gol) ed era approdato con la il fiore morte di alcuni giocatori proprio al consumo in Serie A (24èpartite e 7 gol). all’ occhiello dell’ Mazzola di queste sostanze. Dopo la carriera calcistica, che si dice unUSC colosso. Era alto Ferruccio Calcroci e vede ogni Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo sapeo e 67 centimetri per 61 chili, l’ iscrizione la parteci20 anni dopo (1987/88), re disinteressato ai giovani del quartiere dove re di tecnica anno straordinaria, più to sognareei tifosi. Ferruccio doveva diventareViil simbolo tecnico abitava allenandoli, aggiungendo la presidenttaccante. Nell’Inter aveva giopazione di oltre 400 atleti. partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con za dell’associazione Futursport International, settimana promozione immediata (dalla C2 alla C1) per il recupero di adolescenti in stato di disagio za), in seguitoene militò svolta due anni launaprima del Baracca, per un rilancio di una sociale, lavorando anche nell’Associazione vitsquadra dovedieraMaggio sbocciato il e sul il campo percorso si snoi passare al Torino). Poi giocò squadra che col nome dei Mazzola non pote- time del doping, fondata dai familiari di Bruno da ancora per Lazio le vievadicheCamponogara essere proiettata verso l’alto. Di lui si Beatrice. Dopo una lunga malattia, se ne va azio, Fiorentina, il suo spirito uomo-contro: critico col un grande uomo di sport, un talento straordin Maestrelli, prima chiudere ricorda condipartenza e arrivo neidi presdue atleti vengono subito premiaun uomo coraggioso e capace di accuo Lodigiano e poi in Canada sistema e generoso nel sociale. Nel nel 2004 nario,UDACE: si Penzo del ricorda municipio. attuali vertici per cui lui stesso aveva lavorato. Drillers. Lo stadio scrisse unL’USC libro controCalcroci, il doping dal titolo em- sare ti come campioni UDACE per la provincia “Il terzo incomodo” gli costò ola-Bertogna,mente, che avevano detiene fat- blematico il titolo di vice checapoclas-

sifica per ciò che concerne il circuito “ Pedalate Venete “ riservato al numero di partecipanti alle manifestazioni. Già nei primi anni di attività dell’ associazione ben 4 atleti avevano ottenuto il brevetto “ Prestigio “ riservato a coloro che portano a termine 10 manifestazioni competitive di livello elevato. L’USC Calcroci nasce comunque da un gruppo di 35 semplici amanti della bicicletta che si riunivano per compiere insieme tragitti verso i colli Euganei, Venezia o Sottomarina. Nel 1986 si costituisce l’ associazione che adotta i colori bianco-verde e si affaccia nel mondo dell’ agonismo amatoriale. L’USC Calcroci si distingue nella organizzazione di gare giovanili e, in particolare nel 1988, cura le selezioni provinciali di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Verona e coordina i Giochi della Gioventù di Roma. La prima vittoria di prestigio si è verificata nel 1990, a Conegliano, con l’ assegnazione del titolo di campioni del Veneto cronometro a tre. Nel 2005 si verifica l’ ingresso di atleti MTB. Nel 2009 l’USD organizza il trofeo “Calcroci-MTB“ dopo aver fatto l’ ingresso nel circuito “ Trofeo-NordEst “ sotto l’ egida

di Venezia!. Nel 2010 arriva il premio del comitato provinciale UDACE in qualità di seconda squadra veneziana come numero di tesserati. Attualmente la società partecipa al circuito“ Serenissima Veneto MTB “e dopo 4 competizioni delle 7 previste è in terza posizione nella classifica generale. (MARCO LANZA)

IL DIRETTIVO Il direttivo della società è composto da 10 componenti: Paganin Renato Presidente Davì Ivano Vice presidente Vanzan Cristian Segretario Baracco Flavio Direttore Sportivo Colcera Marco Consigliere Da Lio Massimiliano Consigliere e preparatore atletico Favero Gianni Consigliere Garato Andrea Consigliere e webmaster Mancin Aristide Consigliere Valentini Roberto Consigliere Il gruppo si ritrova ogni ultimo venerdì del mese presso la propria sede che si trova a Campoverardo. Altre informazioni, curiosità e novità relative al gruppo si possono trovare sul sito:

www.usc-calcroci.it


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di Germana urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

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Il Veneto in primo piano 35 11 Decrescita non significa recessione

Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura di Germana urbani

“I

l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimento per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi

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posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, guidate da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensa-

bile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali ( semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo.blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le

Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile” forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.

dal rifiuto al laVoro: l’idEa giusta contro la crisi

C’

nosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni

ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.

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è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi co-

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36 Il Veneto in primo piano 12 Tempo di vacanze

Turismo allo stremo: prenotazioni in forte calo Stesso copione dalla montagna al mare, dal lago alle terme. La villeggiatura quando c’è dura poco e i pernottamenti sono in strutture a basso costo di Germana urbani

S

econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat circa un milione di famiglie in Italia sono completamente prive di reddito. Molte altre, invece, vivono l’incertezza del momento, vittime dell’instabilità economica generale che impedisce loro di fare progetti a lunga scadenza. Per tutti questi motivi, probabilmente, sono molti coloro che a tutt’oggi non hanno ancora prenotato le vacanze. Mancano all’appello anche gli stranieri che se non prenoteranno nei prossimi giorni, per il turismo veneto potrebbe essere davvero un anno orribile. Gli albergatori della costa veneziana, infatti, lanciano un grido d’allarme molto serio. Secondo una stima prudenziale, infatti, se il trend delle prenotazioni alberghiere resterà simile a quello dei primi tre mesi dell’anno, a fine stagione si potrebbe registrare un -15% sull’anno scorso in tema di prenotazioni alberghiere complessive. Un dato preoccupante riguarda le prenotazioni dei turisti italiani che fino a metà aprile erano quasi pari allo zero.

Tra le nuove tendenze c’è il ritorno a far visita ai parenti lontani con buona pace della privacy La situazione rispecchia un andamento generale che investe tutta l’Italia: l’andamento dei pernottamenti del primo trimestre 2013 segna -4,4%, per gli stranieri +3,7% con una flessione complessiva dell’1%. A fronte di tale scenario Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, ha lanciato un appello ai primi cittadini delle località turistiche e ha chiesto di “riconsiderare la tassa di soggiorno in questo ‘annus horribilis’ del turismo italiano”. “Si registra una situazione ampiamente prevista, dove l’assenza degli italiani si fa sentire - commenta Michielli - Dobbiamo considerare che non esiste azienda al mondo che possa riposizionare sul mercato il 50% della propria clientela in 2 anni. Un plauso va ai colleghi delle spiagge che

stanno lavorando sul fronte della promozione e della fidelizzazione dei propri clienti, ma i miracoli purtroppo non li fa nessuno. L’altro dato assolutamente preoccupante e’ che le strutture partiranno con almeno 2-3 unita’ di lavoratori in meno ciascuna in attesa di vedere gli sviluppi della stagione. Quindi, dati i circa 1000 alberghi della costa, si possono considerare fra le 2 e le 3mila le unita’ lavorative che non troveranno occupazione almeno a inizio stagione, con le conseguenze che si possono immaginare”. Una tendenza che si registra in tutta Italia dove nei primi tre mesi del 2013 l’occupazione negli alberghi e’ calata del 4,7%. Nel 2012 il dato finale e’ stato pari al -3% ma quest’anno andrà peggio. Già nel primo trimestre del 2013 i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti del 3,8% e quelli a tempo determinato del 6,1%. Eppure gli imprenditori fanno la loro parte abbattendo i prezzi e mantenendo i servizi di sempre, creando indotto e mettendosi in gioco ogni giorno sul piano organizzativo con idee

nuove che possano attrarre nuova clientela. A Bibione, per esempio, quest’anno apriranno i «Pet hotel», dedicati agli animali da compagnia che avranno accesso all’albergo, spazi verdi dedicati, tappetino e ciotola in spiaggia. La politica dei prezzi, poi, iniziata già con le vacanze di Pasqua, sta dando qualche risultato solo nei centri storici maggiori e città d’arte come Venezia e Verona, mentre Treviso e Padova, dove gli alberghi risultano, in base a uno studio di Hotel Price Index, i meno cari d’Italia, le prenotazioni sono state pochissime. Pasqua e ponti primaverili non sono stati all’altezza delle aspettative neanche per il lago di Garda, dove si è perso circa il 50-60% di presenze rispetto alla Pasqua degli anni scorsi e così negli hotel delle località termali di Abano e Montegrotto. Se l’estate rispecchierà queste tendenze anche uno dei pochissimi settori che finora aveva retto almeno in parte alla grande depressione. E’ vero però che non bisogna disperare perchè, se dall’estero occorre prenotare vacanze con largo anticipo, gli italiani spesso si decidono all’ultimo momento, specie di questi tempi. Inoltre, spiace dirlo per il settore alberghiero, sempre più spesso scelgono di pernottare in B&B, appartamento o campeggio dove i soggiorni risultano in genere molto più lunghi. Secondo i dati dell’osservatorio regionale, negli alberghi al mare si permane

in media quattro notti che diventano nove per l’extralberghiero; anche in montagna il periodo si raddoppia da circa quattro a otto notti, ma si notano notevoli differenze anche nelle località affacciate sul lago di Garda (da 3,6 a 6,4) e nelle città d’arte (da 2 a 3,5). Alle terme la situazione si presenta invece ribaltata con una notte in più per la permanenza media negli alberghi, complici le rilassanti Spa. Torna poi di gran moda la vacanza “in famiglia”, molto in voga negli anni del dopoguerra e abbandonata man mano che il benessere riempiva i portafogli. Sono moltissime le persone che, non volendo rinunciare alla villeggiatura, scelgono di visitare qualche parente che abita in altre regioni e che, magari, ha una bella camera per gli ospiti. Un favore che poi si ricambia volentieri rinunciando ad un po’ di libertà e di privacy per godersi per un po’ un orizzonte diverso da quello di casa. E val la pena di approfittare di amici e conoscenti con case vacanza che fino ad oggi rimanevano chiuse per la maggior parte dell’anno. Oggi – a fronte di un piccolo un contributo per pagare l’Imu sulla seconda casa - potrebbero volentieri darvi le chiavi per godere dei loro beni.

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l turismo è uno dei settori economici più importanti sia a livello regionale che a livello nazionale. Operatori e politici veneti sono concordi sul fatto che attuare strategie di crescita sia necessario non solo per il settore in sé ma anche per dare una mano al Paese. Secondo un’indagine del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) di Ca’ Foscari relativa al 2011, il turismo ha generato in Veneto un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro. Si tratta di un fatturato che vale tre volte e mezzo quello dell’agricoltura, tre volte e mezzo quello dell’alimentare, tre volte il fatturato del tessile e abbigliamento, il 54% dell’intero fatturato regionale del commercio. Ma non è tutto. In termini di occupazione, il turismo dà lavoro in Veneto al 15% sul totale degli occupati e copre il 10,5% di tutti gli addetti al turismo d’Italia. Va anche sottolineata la trasversalità del turismo rispetto all’economia veneta, dove il Pil turistico è dato da una molteplicità di settori, non dai soli alberghi e ristoranti. Questi ultimi, infatti, rappresentano il 30% del Pil turistico, dove il commercio incide per il 17,1%, la locazione di fabbricati il 15,3% l’agroalimentare il 9,5%, l’artigianato il 7,7% le attività culturali e ricreative il 6,7%, i trasporti il 6,5%. “Il Veneto conserva il suo appeal mondiale come regione ospitale e terra del bello, del buono e dell’accoglienza - sottolinea Marino Finozzi, assessore regionale al turismo che, nel corso della Borsa Italiana del Turismo, ha salutato con orgoglio il primato del Veneto tra le regioni italiane proprio in questo settore. Nel 2012, nonostante la crisi generale, la regione si è confermata prima Regione turistica d’Italia con 62.351.657 presenze, delle quali il 64,8% di ospiti stranieri, e 15.818.525 arrivi, dei quali il 64,7% stranieri. “Anche se, in questo quadro sostanzialmente luminoso per un’annata critica come quella trascorsa, i numeri confermano la pesante crisi economica che morde sempre più gli italiani, che si riflette sulla capacità di spesa delle famiglie. Perciò, per far ripartire il settore occorre che gli operatori diminuiscano i prezzi”.




Voci da palazzo 39 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro Gambin

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l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

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“ottima conVErgEnza zaia-zanonato”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, modErnE bEfanE chE Vogliono rEgalarci carbonE”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella bianchi, responsabile ambiente del Pd

“lE cEntrali non aumEntano l’occuPazionE”

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uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la cEntralE non è una Priorità PEr VEnEto”

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on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


16 Cultura veneta 40 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

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l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

Querini Stampalia di Venezia

l’ARZANÀ DEllA SERENISSIMA

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

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a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dogana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffigurazioni di una buzonavis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Proseguendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fino alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria. Al.Ch.

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni private e dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una ricerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unita a un costante dialogo con l’architettura ospitante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’ambiente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale riflessione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che portano al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e figurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.


18 Cultura veneta

Cultura veneta 41

Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta

Roberto Sebastian e i suoi figli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

U

n’indagine sulla persistenza genetica, potrebbe essere definita così la mostra che dal 28 maggio verrà allestita negli spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomitanza con la 55. Biennale di Venezia, la Galleria d’Arte Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra le idee e i pensieri che si sono tramandati – attraverso le generazioni, il tempo e la geografia – da Roberto Sebastian Matta ai suoi figli Gordon Matta-Clark e Pablo Echaurren Matta. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte. La mostra, curata da Danilo Eccher, prende origine dall’opera di Roberto Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di storia dell’arte, vissuta in tre paesi

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Sia Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto conflittuale con la figura paterna i paesaggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effimera arte basata sulla performance, sui “building cuts”, gli edifici tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fisicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fiducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamenti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidiana. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografia Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le figure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una riflessione sull’impatto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.


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36 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 43

TOSCANA

Silenzio, parla l’Elba

LA PIÙ GRANDE ISOLA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE 2013 DELLA GUIDA RELAIS DU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI DI ACCOGLIENZA DOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA DEL CONTATTO CON LA NATURA E DEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI DEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANDREA E L’OASI DI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE DOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA DORATA

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le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www. relaisdusilence.com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha

NELLA FOTO GRANDE UNO SCORCIO DI CAPO SANT’ANDREA; A DESTRA IN ALTO IL GIARDINO DELL’OMONIMO ALBERGO E UN DETTAGLIO DELLA COSTA. SOTTO, DA SINISTRA IN ALTO: SCORCIO DELL’OASI DI CAPOLIVERI, IL MUSEO DELLA VILLA NAPOLEONICA VICINO A PORTOFERRAIO, UNA DELLE VILLE DELLA TENUTA DELLE RIPALTE, LO CHEF MATTEO CANTARELLO (A DESTRA) CON IL SUO AIUTO, UN PIATTO DI SAURO DEL SANT’ANDREA, LA VECCHIA MINIERA DI MAGNETITE A CAPOLIVERI, IL RISTORANTE CALANOVA E I VIGNETI DELLA TENUTA DELLE RIPALTE A CAPOLIVERI

selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www.hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www. tenutadelleripalte.it), posizionata sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica

che si affaccia sull’incantevole baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler

che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto.

Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.


44 Luoghi da scoprire Luoghi da conoscere 23 Conoscere la storia giocando Parco Archeologico Didattico del Livelet

La macchina del tempo che arriva alla preistoria Dopo la pausa invernale è stata riaperta l’area didattica. Fino a novembre un fitto calendario di iniziative rivolte ai più piccoli e non solo di Vesna Maria brocca

A

ridosso delle Prealpi Trevigiane esiste un’area a dir poco incantata. Tutt’intorno due laghi glaciali e rinomate località, quali Follina e Cison di Valmarino rispettivamente corredate di abbazia e castello. Non basta, nella località di Colmaggiore di Tarzo, qualche anno fa sono tornati alla luce i resti di un insediamento protostorico ed insieme ad essi l’idea di dare vita al Parco Archeologico Didattico del Livelet, ossia un sistema di aree didattiche e laboratori all’aperto costituito da uno spazio dedicato alla ricostruzione archeologica con tre tipologie di insediamento abitativo che rappresentano rispettivamente il Neolitico, l’Età del Rame e l’Età del Bronzo e da aree e strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica, alla simulazione di uno scavo archeologico e all’agricoltura sperimentale. Al Livelet, è possibile salire sulla macchina del tempo e viaggiare a ritroso nelle epoche più remote della storia. Da qualche settimana, dopo la pausa invernale, è tornato attivo e anzi ammodernato con una nuova struttura destinata a diventare punto di accoglienza turistica e degustazione di prodotti locali. Quest’anno il Comitato Provinciale delle Pro Loco ha riaperto al pubblico il Livelet con un programma variegato, ricco di proposte e novità che si susseguiranno a ritmo serrato fino al 3 novembre 2013. Il periodo estivo sarà caratterizzato da attività per Grest, gruppi e Centri Estivi, che combinano la visita alle palafitte con numerosi laboratori e attività ludiche,

all’insegna dell’imparare giocando. Ritornano a gran richie- dell’inizio delle scuole, è in programma “Vivi da preistorico”, sta, inoltre, le “vacanze archeologiche”, dedicate a bambini e un vero e proprio centro estivo che propone un’attività diversa ragazzi dagli 8 ai 14 anni, che vorranno trascorrere qualche ogni mattinata, dal 26 agosto al 6 settembre. Ci sarà spagiorno al Livelet. Con l’iniziativa “Una notte al Livelet”, in zio anche per alcune novità: nei sabati di luglio e agosto si programma il 29 e 30 giugno, il 13 e 14 luglio e il 31 agosto terranno gli “Archeopomeriggi”, dalle 15 alle 19, con laboratori sempre diversi e visite tematiche e 1 settembre, i partecipanti potranno alle palafitte. A luglio il tema sarà “le trascorrere due giorni e una notte al Uno spazio arti degli antenati”, ad agosto invece Parco, tra visite guidate, giochi e rac- è dedicato “le materie prime in Preistoria”. Si conti intorno al fuoco. Per chi volesse ai prodotti trascorrere una settimana intera al tipici a marchio prosegue poi con gli appuntamenti di Livelet, invece, c’è l’Archeoavventura, Veneto “Sere d’estate al Livelet”, durante i dal 21 al 27 luglio, all’insegna di nuoquali saranno in programma convegni, ve scoperte, laboratori, escursioni e attività a contatto con la visite notturne alle palafitte e osservazioni delle stelle. Dal 24 natura, vivendo giorno e notte con i propri compagni, sotto marzo scorso il Livelet è stato aperto anche a tutti i visitatori la guida degli operatori qualificati. Infine, per quanti volesse- (e non più soltanto alle scolaresche), sia singoli che in grupro passare in spensieratezza le ultime due settimane prima po, tutte le domeniche e festività fino a fine ottobre. Non

mancheranno le visite alle tre palafitte del Neolitico, Età del rame e del Bronzo, effettuate da operatori specializzati che guideranno i visitatori alla scoperta delle abitudini di vita delle popolazioni preistoriche, di armi e utensili che caratterizzavano la vita quotidiana nella Preistoria, con un approccio interattivo e multisensoriale. In occasione delle feste nazionali, quali il 2 giugno e Ferragosto, nonché ogni terza domenica del mese, verranno proposte feste a tema, durante le quali sarà possibile svolgere laboratori e attività didattiche a cura degli operatori del Livelet, ma anche di professionisti ed esperti provenienti da altri parchi archeologici e musei d’Italia. In queste occasioni verrà dedicato anche uno spazio ai prodotti tipici a marchio del Veneto, in un lavoro di rete con gli operatori del territorio che il Livelet vuole mantenere e ampliare, anche alla luce della nuova struttura che verrà ultimata a breve.

SUBAGENZIA DI CAMPAGNA LUPIA Subagente Mirco Panizzolo Via della Repubblica, 177 Tel. 041 5140327 - Fax 041 5145427 mirco.panizzolo@gruppoitas.it AGENZIA DI MESTRE Via D. Manin, 34/2 - Tel. 041 983644 agenzia.mestre@gruppoitas.it



Luoghi da scoprire il Veneto 24 Conoscere 46 Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

Asiago, sui sentieri della Grande Guerra Esistono dei percorsi fatti per camminare altri fatti per capire. La meta più distante è superare la retorica dei monumenti di Mauro Gambin

“L

a guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta...I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Il bollettino della vittoria dell’Italia, firmato dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Diaz, venne esposto in tutte le Caserme e i Municipi d’Italia: come un trofeo, come un attestato d’orgoglio di un paese che aveva finalmente vinto il suo nemico storico. La storiografia moderna, però, oggi si divide nell’attribuire

all’Italia una vittoria così schiacciante. Anzi schiacciante per niente, mutila piuttosto, perché malgrado il sacrificio sostenuto, gli altri stati non ottemperarono nemmeno gli accordi stipulati con il nostro paese prima dell’intervento. La prima guerra mondiale fu mutila anche per l’enorme tributo di vite tranciate e per il modo con cui venne condotta dai generali di quell’esercito di cui lo stesso Diaz faceva parte. I nostri soldati entrarono in guerra con un equipaggiamento del tutto inappropriato, rispetto agli altri eserciti, e del tutto impreparata dal punto di vista militare. Emilio Lussù nel suo “Un anno sull’Altopiano” ha lasciato pagine dettagliate in proposito. Gli austriaci attaccavano con i lanciafiamme, i gas asfissianti o le Zeitzunderhandgranate mentre gli ita-

Nelle foto alcuni escursionisti sui percorsi della Guerra. A fianco il libro di Emilio Lussu

Gli austriaci attaccavano con i gas asfissianti gli italiani caricavano con la baionetta liani caricavano con la baionetta come nelle guerre risorgimentali. L’esercito era quello di uno stato che ancora non esisteva, l’Italia quella povera, tanto arretrata da essere profondamente lontana dalla “belle epoque” e dalla retorica del Futurismo considerati i simboli degli inizi del secolo scorso. L’analfabetismo era largamente più diffuso dell’interventismo, l’alpino delle alte valli del bergamasco comprendeva poco dell’idioma del compatriota di Catanzaro e, forse, in cuor suo, sentiva di aver più cose da condividere con l’austriaco, anche se si trovava nella trincea opposta. Il freddo, i pidocchi, la dissenteria furono gli altri nemici e l’alcol del quale i soldati venivano abbondantemente riempiti, altrimenti sarebbe stato difficile mandarli a mani nude contro i reticolati con il coltello tra i denti. Ubriachi venivano fatti uscire dalle proprie trincee e fatti spegnere in un lago di sangue gridando “Savoia!”, come carne in un macello. Chi si rifiutava era traditore. Furono 240 mila gli

italiani, condannati a morte, all’ergastolo al carcere attraverso 870 mila processi per motivi che andavano dalla fuga alla diserzione, dalla rivolta alla disubbidienza fino al ritardo oppure all’autolesionismo. L’atmosfera surreale, l’insensatezza e l’assurdità che Lussu comunica nel suo libro, rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva, fino al 1917, logorandosi lentamente e crollando miseramente al primo serio contrattacco degli austro-tedeschi (Caporetto). L’Italia ebbe 654 mila morti (furono 415 mila nella seconda), 451.645 gli invalidi e mutilati. La guerra fu un massacro e i luoghi che ce la ricordano parlano sempre di disfatte. La battaglia dell’Ortigara, quella del Monte Fior o del Monte Cengio, tanto per citarne alcune che hanno avuto teatro sull’altipiano di Asiago, oggi sono ancora al loro posto, sottoforma di percorsi avvolti nel silenzio. Certo, la bellezza paesaggistica che negli anni questi luoghi hanno recuperato, stride assordantemente con le cronache del tempo, però la sconfitta è ancora lì, non brucia, sfugge come se non fosse più nostra però le pietre, le gallerie scavate nella viva roccia, le trincee, il vento, lì, sono oggetti emotivi. Non si può non provare empatia

per i granatieri salendo sugli spuntoni del Cengio, ammirare il coraggio e la fatica che deve essere costata a quei soldati lo scavare le mulattiere, il combattere e il morire in mezzo al niente. Se non fosse per i cartelli esplicativi tutto quel “darsi da fare” lassù sarebbe stato non compreso, eppure la storia è passata di là e oggi esiste un racconto per la morte di quegli uomini che esaurite le munizioni adoperarono i fucili come mazze per combattere con ogni possibilità umana i nemici. Addirittura ingaggiarono con gli assalitori un corpo a corpo furioso, tanto da finire, avvinghiati ognuno ad un nemico, con il precipitare dal dirupo sul fondo di Val d’Astico che da allora viene ricordato come il “Salto del Granatiere”. I nomi sull’Altipiano hanno un senso e anche se i luoghi si assomigliano un po’ tutti, Monte Zebbio, Cima Caldiera, forte Corbin, forte Campolongo, forte Lisser, ogni posto racconta la sua storia che è anche il motivo dello sforzo richiesto per salire fino in cima. Uno sforzo fisico ma anche uno sforzo di comprensione perché dalle sole sassaie dell’Ortigara potrebbe sfuggire completamente il motivo della più grande battaglia in quota mai combattuta. Serve uno sforzo storico, apPROSEGUE ALLA PAGINA SEGUENTE


22 Luoghi da scoprire

Conoscere il Veneto 47

segue dalla pagina precedente

Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

I monumenti ricordano, la storia insegna punto, per percorrere a piedi i 95 anni che ci separano dagli eventi e capire perché in 400 mila si contesero quelle spoglie cime per 15 giorni. La spaventosità dello scontro apparirà evidente. Oggi lungo il sentiero che parte dalla chiesetta del Lozze, bastano poche ore per raggiungere la vetta le quote, che gli alpini non raggiunsero mai. Per rendersi conto di quanto vasto fosse il teatro della battaglia, quanto ampia la carneficina per l’esercito italiano. Una strage causata soprattutto dai comandi d’armata e di corpo d’armata. Sotto i pesanti attacchi austriaci avrebbero dovuto ordinare un immediato ripiegamento generale; venne ordinato invece un vasto contrattacco condotto con tutte le risorse disponibili. Poi il ripiegamento. Poi un attacco ancora. Una ridda di ordini caotici e di contrordini, strategie elaborate dai comandanti di divisione smentite da quelli del comando di corpo d’armata che costò agli uomini una morte da bestie. Si trattò di un’autentica babele che mise in luce la clamorosa inadeguatezza di chi occupava i posti di più alta responsabilità, inadeguatezza che ebbe poi una tragica conferma in occasione della disfatta di Caporetto. In un ordine confuso ancora oggi si accatastano sull’Ortigara le trincee, le fortificazioni, i fortini dai quali ogni tanto riemerge un

frammento dal passato. Non è raro che gli escursionisti recuperino tra le rocce i resti di quei giorni di fuoco: gavette, scarpe, ossa, elmetti arrugginiti, accartocciati e contorti come per reazione ad una fitta di dolore. E’ opportuno deporre ogni oggetto ritrovato all’interno di uno spazio che si trova a fianco della chiesetta, un piccolo museo di memorie coagulate in concrezioni corrose, ossidate e struggenti. Da qui si fatica ad immaginare “I resti dell’esercito austriaco che risale in disordine e senza speranza le valli...” come raccontata nel bollettino della vittoria, si capisce invece tutta la retorica di cui Diaz era stato capace. Paiono più opportune le parole di Paolo Monelli ne “Le scarpe al sole”: “So a memoria il cielo notturno. Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata. Nuvole spazzine nettano, bianche, il cielo. Le cime sono nuove e pulite. Ora i morti dell’Ortigara hanno finalmente il loro sepolcro candido”. Sul monte Fior, invece, si può salire anche in mountain-bike, da Fozza è salita per tre quattro ore, e si tratta di ingaggiare una piccola lotta con la natura scoscesa dei fianchi delle cime. Niente armi, il consiglio che vi do è quello di salire da soli, affrontare il silenzio di quella valle in due equivarrebbe ad un’invasione. Sarebbe meglio por-

tarsi dietro il libro di Emilio Lussù, leggerne qualche pagina magari quella in cui è stato scritto “Ci preferiscono affamati, assetati e disperati. Così non ci fanno desiderare la vita. Quanto più miserabili siamo, meglio è per loro. Così, per noi è lo stesso, che sia-

mo morti o che siamo vivi”. In quel preciso momento apparirà del tutto nullo lo sforzo sostenuto per raggiungere la cima e sarà possibile avvertire dentro noi il trasmigrare del sentimento dallo stato di appagante soddisfazione per l’aver compiuto una pic-

cola impresa, all’avvicinarsi al senso della storia. Ecco allora che anche il breve percorso potrebbe trovare l’intensità di un vero e proprio viaggio dentro alla comprensione.


26 Concerti e non solo 48

mille e ancora mille...

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Pagina a cura di graziano Edi corazza

in VEnEto Dopo il sold out a Milano, i Dead Can Dance tornano in Italia a Giugno per 3 concerti: a PADOVA il 6 giugno

dEad can dancE “anastasis World tour” gran tEatro gEoX - PadoVa

I Dead Can Dance confermano il ritorno dal vivo in Italia, per 3 nuovi appuntamenti: il 2 Giugno 2013 a Firenze, il 5 a Roma e il 6 a Padova, al Gran Teatro Geox. I Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, hanno dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 ed a quanto pare continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, “Anastasis”, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario ed allo stesso tempo attuale della band. La dimensione live non ha fatto che confermare le impressioni derivate dall’ascolto dell’album, Brendan Perry conserva intatto un carisma musicale e vocale che lo contraddistingue fin dagli esordi mentre Lisa Gerrard domina la scena come un’algida creatura capace di “dare vita a mondi impossibili con quella sua voce ultraterrena che apre le porte del Paradiso”, come ha commentato la Stampa. Il tour mondiale, partito nell’autunno 2012 e, a grande richiesta, arricchito di nuovi appuntamenti a seguito dei “tutto esaurito” registrati praticamente ovunque, ha segnato il ritorno dal vivo per i Dead Can Dance dopo 7 anni di assenza, mentre l’album “Anastasis” è il primo dopo “Spritchaser” del 1996. “Ho pensato che ‘Anastasis’ fosse un buon titolo per la nostra reunion”, spiega Brendan Perry “La parola vuol dire anche ‘fra due periodi’ e la rigenerazione avviene con la stagione a venire.”

Q

EVEnti

A Padova il 22 giugno. Gran Teatro GEOX - Padova

EVEnto 2013: i toto cElEbrano i 35 anni di carriEra con un tour straordinario Il gruppo musicale statunitense, membro della Hall of Fame del Rock, celebrera’ i 35 anni di carriera con un tour mondiale memorabile ed arrivera’ in Europa nell’estate del 2013. In Italia tre imperdibili appuntamenti: Milano, Roma e il Gran Teatro Geox di Padova, che ospiterà il sound eclettico dei Toto sabato 22 giugno. La loro leggendaria carriera e’ iniziata a Los Angeles nel 1977, include 17 albums e vendite per un totale di oltre 35milioni di copie vendute in tutto il mondo. Hanno pubblicato numerosi singoli di successo raggiungendo i primi posti delle classifiche tra cui: “Africa”, “Hold The Line”, “Rosanna”, “I Won’t Hold You Back”, “I’ll Be Over You”, ecc. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards per un singolo album. Steve Lukather (chitarre e voce), David Paich (tastiere e voce),

sguardo a nordEst 26 luglio 2013 Padova Stadio Euganeo – ore 21.15 uN EVENTO uNICO E GRANDIOSO

rogEr WatErs fa il suo trionfalE ritorno in EuroPa nEl 2013 con il suo straordinario caPolaVoro sonoro E VisiVo: thE Wall

Per i grandi stadi Roger Waters ha ridisegnato ed ingigantito la produzione di The Wall. Waters ha aggiornato il look e il feeling dello show per assicurarsi che si abbinasse al sensazionale sfarzo teatrale per cui l’incarnazione live di The Wall è divenuta leggendaria, permettendo ad un’altra generazione di essere ispirata dalla magnificenza dello spettacolo sonoro e dei visual mozzafiato. La produzione originale del 1980 di The Wall è stata messa in scena nella sua interezza solo 29 volte ed una volta a Berlino in occasione delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino. “Il migliore show di sempre. Punto.” - New York Post “The Wall Live è perfetto. Tutti dovrebbero vederlo almeno una volta prima di morire” - Philadelphia Inquirer Steve Porcaro (tastiere), Simon Philips (batteria), Jospeh Williams (voce), Nathan East (basso): ripercorreranno, durante il concerto, la loro leggendaria carriera attraverso tutti i loro successi.

“L’opera risuona ancora più forte di prima” - The Independent “The Wall è un trionfo di dimensioni e di ambizione....la vetta più alta mai raggiunta dal rock” - The Times, London

grado festival ospiti d’autore

Dal 29 giugno al 16 luglio saranno quattro gli appuntamenti con la musica più apprezzata, che comporranno la sesta edizione di “Grado Festival Ospiti d’Autore”. A esibirsi nella suggestiva cornice della Diga Nazario Sauro di Grado saranno Mario Biondi, Al Di Meola Quartet, Nicola Conte, Brian May & Kerry Ellis. La scenografica Diga Nazario Sauro farà dunque anche quest’anno da cornice alla rassegna musicale ideata e organizzata da Azalea Promotion e Zenit, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG. Al fine di incentivare la presenza turistica ed elevare ulteriormente il prestigio della rassegna avvicinandola alle più blasonate manifestazioni europee, il Grado Festival conferma anche per la 6° edizione, la “Card d’Autore”, uno speciale abbonamento che al prezzo esclusivo di euro 90,00 consente di assistere a tutti gli appuntamenti.

fEstiVals nEl VEnEto

ualche anno fa parlando con Roberto De Luca, patron del Jamnnin’ Festival (per anni ad Imola, poi a Venezia, quindi nel milanese) mi disse che tre erano le citta’ piu’ frequentate per organizzarci degli spettacoli musicali: Roma, Milano, Venezia. Guardando i comunicati stampa che mi arrivano da anni, direi ormai che anche Padova, Verona, Udine, stanno diventando importantissimi happening per i golosi di musica. In effetti, ormai, i grossi nomi internazionali vengono proprio qui a fare date importanti. E tra un po’ vedremo: Springsteen, Waters, Mc Cartney (ex Beatles), C.S.N., Santana, Kiss, Rammstein, Green Day, 30 seconds to Mars, ecc. Grazie ad agenzie di spettacoli che si chiamano Eventi, Zed, Azalea, ecc. ecc. Ma esistono eventi meno “grandi”, ma non meno importanti, che si organizzano da diversi anni. Si tratta dei festivals... I nomi grossi scritti poche righe sopra hanno un costo del biglietto oneroso: si pensi che per vedere sir Paul Mc Cartney ci sono tickets oscillanti da 60 euro a 200 euro per la data di Verona! Nel Veneto si programmano per l’estate diversi festivals musicali. Spessissimo sono gratuiti. Non per tutte le date... I piu’ conosciuti sono, al momento, questi: VOCI PER LA LIBERTA’ - UNA CANZONE PER AMNESTY: si tiene a luglio 2013: 16esima edizione a Rosolina Mare (Ro). GIUGNO 2013: VERONA PROG FEST: ottava edizione del popolare festival

veronese, cinque giorni con nomi internazionali. VENICE MED FEST che si tiene a luglio/agosto 2013: LUGLIO/AGOSTO 2013 quinta edizione; Venezia World Music (EtnoJazz, Teatro Popolare), per i popoli dell’ Europa Mediterranea con 40 spettacoli tra isole e terra ferma. FESTIVAL VENETO: si tiene a fine agosto 2013 la settima edizione. Un festival musicale con artisti che cantano in lingua veneta. Il Festival Veneto si divide in 3 serate. Le prime 2 nei 2 angoli opposti della provincia di Verona: al Castello di Malcesine nella suggestiva cornice della chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata finale si svolge al Teatro Romano di Verona. DELTABLUES: si tiene da giugno a luglio principalmente nella citta’ di Rovigo. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna che nel 2013 e’ alla sua 26esima edizione. SCONCERTANDO il mega - festival polesano dell’estate a Ceregnano, in provincia di Rovigo. 2013: nella prima settimana di agosto: la 24esima edizione. INDIPENDELTA: Musica Indipendente nel Cuore del Delta Polesano a Grimana in un Agriturismo di Loreo. Si tiene principalmente nei primi giorni di settembre 2013: sesta edizione. VENICE MUSIC AWARDS: a Venezia al PalaGalileo, si tiene principalmente alla fine di giugno 2013 : ottava edizione.

VENETO JAZZ: si tiene da giugno ad agosto in cento citta’ venete con oltre cento concerti. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna organizzata da Veneto Jazz che nel 2013 e’ alla sua 22esima edizione. Festa della Birra e Musica dal vivo: si tiene a Fontigo Di Sernaglia in provincia di Treviso tra la fine di giugno ed i primi di luglio. 2013: 23esima edizione. MARGHERA ESTATE VILLAGE 2013 - 15esima EDIZIONE x 50 giorni durante giugno/luglio/agosto. MARCON FESTIVAL a fine giugno, nel 2013, alla sua 14esima edizione. Buona Estate e Buona Musica a Tutti!


I nostri esperti 49 informazione sociale

Dott. Laura Traversi

Millesime attenzioni

L’articolo di oggi affronta un argomento leggero e propiziatorio come la primavera. Leggero perché non costa nulla: in questo momento a voi solo la breve fatica di leggere fino in fondo questo contributo; propiziatorio perché un vostro semplice e consapevole gesto può portare linfa vitale, nutrimento e speranza a tanti progetti già attivi nel nostro territorio. Ciò che vorrei approfondire riguarda la reale possibilità per tutti i cittadini contribuenti di utilizzare in modo più efficace e intelligente risorse già disponibili, avendo maggior consapevolezza di processi che seppur piccoli e circoscritti possono portare risultati importanti. E’ tempo di presentare la dichiarazione dei redditi e sono iniziate ormai da mesi le campagne pubblicitarie di organizzazioni ed enti che ci sensibilizzano ad apporre, in loro favore, la firma per il 5 per mille, attraverso la quale una parte di imposte da ciascuno di noi versate allo Stato viene destinata ad enti che svolgono attività socialmente rilevanti, senza che ciò comporti per il cittadino Assistente Sociale Laura Traversi

contribuente un maggiore onere: non si tratta di una donazione, ma di un finanziamento attraverso cui al cittadino viene garantita una piccola ma importate sfera di sovranità ed egli stesso può teoricamente decidere a chi destinare parte della ricchezza con cui contribuisce alle spese pubbliche (art. 53 Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche...). Lo Stato definisce che gli enti beneficiari del 5 per mille possono essere le associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, le associazioni e le fondazioni di promozione sociale, gli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, i comuni e le associazioni sportive dilettantistiche e che promuovono attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici: tutte devono tuttavia risultare regolarmente iscritte in un apposito Albo nazionale aggiornato annualmente. Mi interessa segnalare che è possibile destinare questa somma al proprio Comune di residenza per le sue attività sociali e che in linea generale può essere compiuta una

scelta a favore di realtà no profit già attive promotrici di azioni di benessere per la nostra comunità locale. Allo stesso tempo, rivolgendomi alle organizzazioni che chiedono il sostegno, invito a considerare che il cittadino certamente gradisce poter conoscere quali progetti potrebbero essere sostenuti grazie al suo contributo ed essere tenuto informato dei progressi del caso. Ecco dunque il mio invito a non disperdere nel mare magno del gettito fiscale ciò che può tornare indietro al nostro territorio, alla nostra comunità attraverso i tanti rivoli della scelta del 5 per mille: sostenete l’associazione sportiva a cui è iscritto vostro figlio, l’associazione di volontariato che vi sembra abbia sempre delle buone idee e progetti per la città, finanziate la ricerca scientifica se vi sta a cuore, insomma non perdete questa opportunità di decidere cosa è importante per voi. Quando il vostro commercialista o il vostro Centro di assistenza fiscale ve lo chiederà, siate pronti con il codice fiscale dell’ente

scelto e apponete la vostra firma. Sappiate che con la propria scelta non si versa concretamente il 5 per mille del proprio gettito personale: lo Stato infatti calcola l’importo totale delle entrate dovute all’Irpef e solo successivamente calcola gli importi dovuti; ma la firma è importante perché lo Stato calcola il totale delle firme pervenute per ogni destinazione e in base alla percentuale attribuisce ai vari enti il 5 per mille. In questo modo tutte le firme hanno lo stesso peso, indipendentemente dal reddito. Infine non abbiate dubbi sul fatto che la firma per il 5 per mille non esclude e non si sovrappone in alcun modo alla più conosciuta scelta dell’8 per mille: possono essere compiute entrambe ed entrambe valere. Infine fate sapere con una e-mail o una telefonata all’Associazione interessata che vi siete adoperati per loro e se proprio volete farla fino in fondo, chiedete di essere tenuti informati sull’utilizzo dei finanziamenti ricevuti. Anche così si costruisce un pezzo di comunità. www.percorsi.pd.it

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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.

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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538

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I nostri esperti 51 affari Di famiGlia

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Il patto di famiglia: come gestire responsabilmente il passaggio generazionale di un’azienda

Cari lettrici e lettori, in questo edizione affronterò una questione che si pone sempre più di frequente in una realtà economica, quale è quella del Nord – Est, caratterizzata dalla presenza di numerose imprese di dimensioni più o meno piccole, generalmente a gestione familiare, ovvero tratterò del passaggio generazionale dell’impresa. Questa fase rappresenta un momento particolarmente importante e delicato della vita di un’azienda che, se mal gestito, potrebbe addirittura pregiudicarne la prosecuzione. Per far fronte a tali difficoltà, il legislatore, con Legge del 14.02.2006 n. 55 ha introdotto nel Codice Civile l’istituto del Patto di Famiglia disciplinato dagli artt. 768 bis e seguenti.

che cos’è il patto di famiglia? Ai sensi dell’art. 768 bis c.c., il patto di famiglia è “il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”. Il patto di famiglia costituisce una deroga espressa al divieto di patti successori, così come previsto dall’art. 458 c.c. A questo contratto plurilaterale inter vivos ad effetti reali, a titolo gratuito, prendono parte, necessariamente, il titolare dell’impresa o delle partecipazioni societarie, in qualità di disponente, il beneficiario scelto tra i suoi discendenti, nonché il coniuge e coloro che sarebbero considerati legittimari all’apertura della successione. Dunque, i predetti soggetti devono essere tutti presenti ed esprimere unanimemente il loro consenso al patto di famiglia, considerato che questo loro consenso determina in via anticipata l’attribuzione a favore del beneficiario della quota di legittima. a cosa serve? La finalità del patto di famiglia

è pertanto quella di assicurare, dunque, la continuità nella gestione dell’impresa, preservando l’integrità della stessa senza dover ricorrere a strumenti quali la donazione o consimili che rendono più difficile ed oneroso il trasferimento della ricchezza. In tal modo si vanno ad escludere, inoltre, in via anticipata, possibili liti ereditarie che si

verificherebbero all’apertura della successione con il rischio evidente di disgregare il patrimonio aziendale. Questo perché i futuri legittimari espressamente rinunciano, con la sottoscrizione del patto di famiglia, a partecipare alla successione ed alla divisione ereditaria sui beni formanti oggetto dell’azienda o sulle quote sociali.

come si attua? Tramite contratto che ai sensi dell’art. 768-ter deve essere concluso per atto pubblico a pena di nullità. Si attua in concreto con l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione dell’impresa ai quali viene disposto il trasferimento

della stessa, o di partecipazioni societarie, realizzando così una specie di “anticipata successione” a titolo particolare. Data la delicatezza ed importanza degli interessi oggetto del patto di famiglia è opportuna, in sede di stipula notarile, la presenza dei testimoni e ciò per scongiurare le conseguenze derivanti da un’eventuale conversione del contratto in esame come donazione. Quali gli obblighi/oneri del beneficiario? Ai sensi dell’art. 768 quater, comma 2 c.c., gli “assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie sono tenuti a liquidare, in denaro od in natura, gli altri partecipanti al contratto, a meno che questi ultimi non vi rinunzino in tutto od in parte, con il pagamento di una somma”. Il patto di famiglia può essere modificato o sciolto? Ai sensi dell’art. 768-septies c.c. il patto di famiglia può essere sciolto o modificato, fino alla data di apertura della successione del disponente, ad opera delle medesime persone che lo hanno concluso e ciò può avvenire mediante un nuovo e diverso contratto oppure con il recesso, solo se espressamente previsto nel patto di famiglia. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


52 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) Un giretto a Milano

1

2

info@azzurraedizioni.com il CRITTOGRAFICO

A gioco risolto sulle caselle grigie apparirà il nome di un animale

Sapete riconoscere questi posti?

1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3

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............................................................... 4) ......................................................... ...............................................................

The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.

Impariamo l’inglese

AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi

Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.

Sui carabinieri

• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci. • Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.

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