La Piazza della Riviera ovest - 2013feb n22

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della Riviera Ovest

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.22 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Sociale Crisi, meno assicurati sulle strade pagg.

Pianiga Il sindaco Calzavara si ricandida

Stra Acrib, finanziata la sicurezza antisismica

4-5

12

pag.

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15

EDITORIALE

Fosso’, bilancio a Rischio peR i tagli

La crisi dietro la protesta di Alessandro Abbadir*

La Tares è la nuova tariffa del servizio asporto rifiuti che dal 2013 sostituisce la Tia (tariffa igiene ambientale), e sta già causando non pochi problemi ai comuni. Per lo stesso servizio i cittadini si vedranno recapitare conti più salati per l’imposizione del nuovo tributo statale di 30 centesimi al mq. pag. 10

teatRo, Villa dei leoni un successo

La stagione teatrale in villa dei Leoni chiuderà nel mese di aprile, gli ultimi appuntamenti sono della rassegna Azioni-Reazioni. E’ ancora presto per fare un consuntivo di fine stagione, ma i dati parziali, di metà stagione, sono decisamente buoni: prosa più di 250 presenze medie a serata ... pag. 18

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La Riviera del Brenta è invasa dalla droga A Stra è stata scoperta una raffineria di eroina, dentro c’erano oltre 80 chili di stupefacente

I

n Riviera del Brenta è boom di produzione e spaccio di droga, e anche di consumo. Il comprensorio dei dieci comuni si conferma insomma, centrale di produzione e spaccio sostanze stupefacenti di grande importanza, collocata fra le province di Padova e Venezia. Ma veniamo ai fatti che hanno caratterizzato le cronache degli ultimi mesi, alcuni dei quali eclatanti. Fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 è stata scoperta addirittura una raffineria di droga in via Tergola a Stra, gestita da un albanese che aveva con sé 80 chili di

eroina. Non era mai successo fino ad ora. E poi arresti importanti a Fiesso con sei magrebini che avevano mezzo chilo di eroina e altri albanesi arrestati con due chili e mezzo di droga fra Fossò e Vigonovo dai carabinieri della Compagnia di Chioggia. Ma non è stata scoperta solo droga pesante: fra Oriago e Mestre sono stati sequestrati 17 chili di marijuana. Insomma l’area sembra, un punto di snodo del traffico importante a livello regionale per tutti i tipi di sostanze in circolazione. I sindaci sono preoccupati di quella che è

alle urne del 24 e 25 febbraio scorso emerge una situazione davvero inestricabile, o perlomeno difficilmente risolvibile. Un caos politico che rischia di portare spediti a nuove consultazioni. Proprio quello che non ci voleva in una situazione economica del genere, caratterizzata da una recessione a cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 Stelle, si è abbattuto sui partiti, anche in Veneto, con una potenza per molti versi davvero inaspettata. Nella nostra regione però, quello che sorprende più che il boom dei grillini (che è stato un evento generalizzato su tutto il territorio italiano), è il crollo verticale di partiti che hanno caratterizzato la vita politica delle nostre terre da 20 anni a questa parte: il Pdl prima Forza Italia e la Lega Nord. Due partiti che fino a due anni fa avevano totalizzato oltre il 60% dei consensi con l’elezione di Luca Zaia a governatore del Veneto. La Lega crolla dal 35% a poco più del 10% di questa ultima tornata elettorale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si assesta sotto il 20%.

un’emergenza sociale e criminale. Criminale perché il fenomeno rischia di aggregare su questi nuovi scambi, vecchi spezzoni della mala che possono saldarsi con nuove leve del crimine, cresciute al tempo della crisi. Dati preoccupanti nei mesi scorsi sono stati dati, dal punto di vista sociale, anche da Monica Lazzaretto, direttrice della Cooperativa Olivotti che da anni si occupa del recupero dei tossicodipendenti. E’ una cooperativa continua a pag. 3 centro di riferimento per tutto il territorio dell’Ulss 13. *alessandro.abbadir@gmail.com pag. 6

L’Intervento

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Benedetto Papa… di Don Angelo Busetto*

C

ome tanti e forse come tutti, sono rimasto senza parole! Lo sbigottimento e anche lo smarrimento di fronte al pronun pronunciamento del Papa che dichiara di ritirarsi è stato totale e per molte ore non mi ha permesso alcun commento che non fosse la ripetizione di qualche luogo comune.

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EDITORIALE

segue da pag.

La crisi dietro la protesta

Edilizia

piano casa, tRend positiVo nel Veneziano Ampliamento e ristrutturazioni delle abitazioni previsto dalla legge sul Piano Casa, continua anche nei primi mesi del 2013 il trend positivo nel Veneziano. A gennaio e febbraio di quest’anno la Provincia ha infatti già ricevuto 205 pratiche dai 44 comuni del territorio, relative all’ampliamento delle abitazioni previsto dalla proroga della legge sul Piano Casa. Dal 2009, quando è entrata in vigore la legge, fino al 28 febbraio scorso sono state 8354 le pratiche presentate per l’ampliamento delle abitazioni. “Valuto queste cifre positivamente - ha commentato l’assessore all’Urbanistica Mario Dalla Tor - 205 pratiche presentate dall’inizio dell’anno sono un segno evidente del gradimento nei confronti della legge. Si tratta di un’autentica boccata d’ossigeno per i nostri artigiani in un momento di crisi che ha colpito in modo pesante anche il settore delle costruzioni”.

Dietro lo smottamento del centrodestra il problema di fondo: la crisi economica devastante, le fabbriche del Nord Est che chiudono ad una ad una, operai ed imprenditori disperati, e sullo sfondo la marea montante della rabbia per un sistema politico sprecone che viene percepito come solo produttore di tasse e inefficienze. Non è un caso che Grillo con la sua offerta politica antisistema abbia pescato a piene mani fra le categorie che sono state più bastonate dalla crisi: da un lato gli operai e dall’altro imprenditori e lavoratori autonomi. Un tempo votavano proprio Pdl e Lega. Il richiamo dei “Vaffa day” si è fatto via via più forte, nel momento in cui tutti i partiti invece di dare l’impressione di capire il momento che stavano passando famiglie, giovani e pensionati, hanno continuato in un logoro teatrino, percepito ormai come dannoso e fuori tema. Sul territorio la grande delusione, l’ennesima grande occasione mancata (peraltro annunciata), è stato il risultato del Pd e dei suoi alleati. Ancora una volta il partito di Bersani ha dimostrato in Veneto di essere poco radicato, a parte Padova, Rovigo e soprattutto Venezia (dove tra l’altro i grillini hanno fatto il pieno dei voti). Ancora una volta il centrosinistra interpreta con difficoltà le dinamiche di una regione che fino a pochi anni fa era la locomotiva d’Italia e ora è ferma. Bloccata anche dal suo stesso modello di sviluppo fatto di piccole e piccolissime imprese, che si sono rivelate e più vulnerabili con la crisi. Ora per uscire da questa impasse, ci vuole lo sforzo di tutti partiti e soprattutto dei cittadini. Un voto ravvicinato rischia di complicare ancora di più la situazione. Votare chi fa promesse facili insomma può dare una momentanea sensazione liberatoria, ma alla fine i problemi rimangono e adesso vanno affrontati realisticamente, se non si vuole andare a fondo tutti insieme. di Alessandro Abbadir

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“Le delizie della Bren-L’ Opera ta: arte, Pia cultura, “ Legato gaBarone stronomia, Alpi Gaetano natura, “artigianato ha distribuito, tra Padova in collaborazione e Venezia”conè la le scuole nuovamedie guidainferiori presentata di Vigonovo, lo scorsoben 15 22 borse febbraio di studio alla Bit,delBorsa valoreinternazionale di euro 350 del circa. Turismo La nuova di Milano. presidente Si tratta Emanuela di una Vitaliani propostanon persolo il turista ha premiato che amai ragazzi soffermarsi che per frequentano meglio conoscere le scuole imedie territori, superiori attraverso ma ha un anche approccio consegnato lento e sostenibile 5 diplomi di delle merito sue bellezze a dei prescelti architettoniche, per i loro risultati paesaggistiche, ottenuti. Ottima ambientali l’ idea diper istituire apprezzarne anche unlapremio storia, l’arte Bontà e la natura. che è Una statoguida assegnato che mette ad una in classe evidenza IV elementare le bellezze di in Tombelle, particolareper della la collaborazione degli alunniRiviera con ledelinsegnanBrenta.

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politica

Gli artigiani chiedono la difesa del “Made in Italy” pag.

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I sindaci promuovono il turismo a Milano

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Vistared, calano le sanzioni in via Barbariga pag.

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Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 febbraio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

incentiVi peR l’acquisto di biciclette

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ponte chiuso Fino a giugno

Regione occupazione

Un commento al voto nel Veneziano pag.

ambiente

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I gruppi di cammino, tra moda e salute

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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E’ stato pubblicato sul sito della Provincia di Venezia, all’indirizzo www.provincia. venezia.it/trasparenza/bandi-di-garaaperti, il bando per l’acquisto, a condizioni agevolate, di biciclette e/o biciclette a pedalata assistita rivolto ai residenti della provincia di Venezia. Il materiale è reperibile all’indirizzowww.trasporti.provincia. venezia.it/mososten/IncentiviBICI/IncentiviBICI.html. Si punta ad favorire le azioni di mobilità sostenibile promosse dagli enti locali aiutando i cittadini a scegliere mezzi di trasporto non inquinanti.

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Turismo

nuoVa guida sulla xxxx x RiVieRa del bRenta

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pag.

peRsonaggio

Corallino racconta la “sua” Chioggia pag.

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Ecco il Veneto giovane delle “Start Up” pagg.

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Voci da palazzo

Comuni in fuga verso le provincie autonome pag. 36

cultuRa L’influenza di Wagner nelle arti tra ‘800 e ‘900 pag.

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Resterà chiuso al traffico per 90 giorni, a Malcontenta di Mira, il ponte sullo scolo Foscara, in via Bastie Interne. Uno dei sostegni laterali è in precarie condizioni di staticità e determina una situazione di rischio per il transito degli automezzi. Con un’ordinanza urgente e con lo scopo di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, il sindaco di Mira Alvise Maniero ha disposto da la chiusura al transito di tutti gli automezzi sul ponte che attraversa lo scolo consortile, in via Bastie Interne.


4 Argomento del mese EFFETTI DELLA CRISI In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli dei quali, il 3,8% viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila veicoli. Le province in cui vi è il più alto rapporto tra auto circolanti ed abitanti, sono Treviso e Vicenza con 62 auto ogni 100 abitanti. Sono seguite da Verona e Rovigo con 61, Belluno e Padova 60 ed infine Venezia con 52 di Alessandro Abbadir

A Verona nel 2012 sono stati 34 i multati perchè non avevano alcuna copertura assicurativa

In Italia è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap

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Sempre più auto senza a

a crisi provoca un fenomeno inaspettato e pericoloso: sulle strade della nostra regione circolano sempre più auto prive di copertura assicurativa e con la revisione scaduta. Il fatto è certificato dai controlli fatti dalle forze dell’ordine sul territorio e anche in altre parti del territorio italiano. Di fatto in circolazione ci sono auto che sono delle vere e proprie mine vaganti sia dal punto di vista della sicurezza (vengono fatte circolare nonostante non abbiano passato la revisione), sia da punto di vista giuridico (senza assicurazione: se si fanno incidenti o si paga in proprio i danni o si rischia di provocare danni a terzi non risarcibili). In Veneto la percentuale dei veicoli trovati senza la classica Rc auto non è altissima rispetto ad altre zone d’Italia, ma comunque in costante aumento rispetto a 5 anni fa, quando le auto senza assicurazione si stimava fossero solo qualche decina di migliaio, insomma un dato che da decenni era fisiologico. Ora l’impennata, la gente non ha soldi e rischia viaggiando senza assicurazione. I veicoli che circolano in Italia senza assicurazione obbligatoria Rc auto sono aumentati rispetto ai tre milioni stimati dall’Aci nel 2011. Lo confermano i primi dati della Polizia stradale, che ha avviato controlli mirati su tutto il territorio nazionale. Sono stati fatti posti di blocco con 160-170 pattuglie schierate contemporaneamente in alcune regioni. Nelle prime due operazioni della Polizia stradale, svolte

gli obblighi della legge: ReVisione

Ogni quanto va fatta

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ltre alla questione dell’assicurazione c’è quella della revisione del mezzo nei centri autorizzati o alla Motorizzazione. Revisione delle auto, insomma, ogni quanto farla? La prima revisione è obbligatoria dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, entro il termine del mese di rilascio della carta di circolazione. I successivi controlli devono essere effettuati invece con scadenza biennale e sempre entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima revisione. Queste scadenze si applicano per autovetture, autocaravan, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 Kg e dal 2003 motoveicoli e ciclomotori. La revisione è invece obbligatoria con cadenza annuale per le autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, per gli autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso complessivo superiore ai 3.500 Kg, gli autobus, le autoambulanze e i veicoli atipici (ad esempio, le auto elettriche leggere da città). Va prestata attenzione poi che con il “Decreto Liberalizzazioni di Monti” anche il controllo dei gas di scarico delle auto è reso obbligatorio solo in concomitanza della revisione e non più con cadenza annuale. In sintesi per le autovetture nuove l’obbligo scatta solo dopo 4 anni in occasione del primo controllo e successivamente ogni due.

il 20 dicembre 2012 e il 31 gennaio scorso, la percentuale dei mezzi risultati scoperti si aggira su una percentuale a livello nazionale del 6-7%. Applicando questa percentuale all’intero parco circolante italiano (49,2 milioni di veicoli), si ottengono cifre sui 3,4 e 3,5 milioni. Ci sono dati come quelli della Sicilia con il 14 % e la Calabria con il 13% davvero preoccupanti. Ma ci sono anche regioni del sud virtuose, come la Puglia con il 2,7% delle auto senza assicurazione. In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli circolanti (dati ufficiali del 2010) dei quali, dalle stime della Polizia e dell’Aci, il 3,8 % viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila veicoli. Le province in cui vi è il più alto rapporto tra auto circolanti (e quindi potenzialmente anche più ad alto rischio che circolino senza assicurazione) ed abitanti sono Treviso e Vicenza (62 auto ogni 100 abitanti), seguite da Verona e Rovigo (61), Belluno e Padova (60) ed infine da Venezia (52). Ci sono dati che emergono dai controlli specifici nelle singole provincie che fanno riflettere. A Verona ad esempio nel corso del 2012, i vigili hanno scoperto 481 veicoli sprovvisti di assicurazione, un vero e proprio record negli ultimi cinque anni. Nell’anno precedente le violazioni accertate erano state 428 e nel 2010 solo 385. Nel 2012 sempre a Verona quindi sono stati 34 i conducenti multati per la mancata copertura assicurativa a seguito di sinistro stradale. Multe

decisamente “salate”, perché il codice della strada prevede sanzioni fino a 3.366 euro con il sequestro del veicolo. I dati dimostrano che la guida senza assicurazione insomma si è radicata anche in una città veneta tra le più forti a livello economico. Ma i disagi non mancano nemmeno a quegli automobilisti in regola che, loro malgrado, si trovano coinvolti in incidenti con altri veicoli sprovvisti di copertura assicurativa. Cosa fare in questi casi? A rispondere è Carlo Pognici avvocato della Federconsumatori di Venezia.“In Italia -spiega Pognici - è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap (Concessionaria per i Servizi Assicurativi Pubblici) predisposto per risarcire tutti coloro che hanno subito un incidente con un veicolo non assicurato. Il Fondo di Garanzia prevede risarcimenti nel caso in cui avvenga un sinistro con veicoli in circolazione contro la volontà del proprietario o con mezzi spediti nel territorio italiano da un altro Paese dell’Unione europea. È prevista una copertura assicurativa anche nel caso in cui avvenga un incidente con un veicolo estero con targa non corrispondente”. In ognuno di questi casi il danneggiato deve inoltrare richiesta di risarcimento con raccomandata alla Consap e all’impresa designata. Info www.consap.it, insieme ad un modulo per la domanda. In quarant’anni di attività il Fondo di Garanzia ha versato risarcimenti per oltre sei miliardi di euro relativi a 1,3 milioni d’indennizzi.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Veneziano

assicurazione sulle strade Risparmio I dati tendenziali in Veneto

Comparazioni dei prezzi on line, è boom di Alessandro Abbadir

C spalla pag 5 per vene-

omparare i prezzi on line delle assicurazioni permette di fare scelte più oculate in tempo di crisi. A rendere chiara la situazione nella nostra regione sono i dati che sono arrivati con il rinnovo delle assicurazioni nelle prime settimane di gennaio. Dai primi dati tendenziali, il numero degli automobilisti veneti che si sono rivolti ai comparatori online per trovare una nuova polizza Rc Auto, è aumentato del 31%. Chi ha cercato una nuova compagnia online ne ha tratto notevole beneficio, garantendosi un risparmio fino al 50% rispetto alla polizza con cui circolava l’anno prima. “Rispetto a quanto accadeva in altre nazioni – sostiene Mauro Giacobbe, Responsabile business unit assicurazioni di www.facile.it – nel nostro Paese erano ancora pochi gli automobilisti che cercavano una nuova compagnia allo scadere della polizza. Stando ai primi numeri, sembra che lo scopo di incentivare gli italiani ad essere più attenti alle reali offerte del mercato, che era alla base del provvedimento del Governo, sia stato ottenuto”. Secondo l’analisi, che ha preso in considerazione oltre 45.000 preventivi compilati in Veneto nelle prime tre settimane di gennaio 2013, l’incremento del ricorso ai comparatori è stato più sostenuto che in molte altre regioni. Nel dettaglio: la provincia di Padova ha visto un vero e proprio boom con un incremento che ha sfiorato il 38% rispetto al 2012, ma sono altissime anche le percentuali di aumento registrate nelle province di Vicenza (+32,5%), Venezia (+30,1%), Treviso (+29,7%) e Verona (+26,4%); al di sopra della media nazionale anche Rovigo (25%) e Belluno (22,4%). Chi sono le persone che hanno deciso di utilizzare lo strumento on line per la comparazione? Sono per la maggior parte imprenditori, pensionati e artigiani.

ziane

I dati dei vigili

Boom di sequestri e polizze carissime I

l fenomeno della guida senza assicurazioni e con la revisione dell’auto scaduta, è’ una costante anche nei principali centri della provincia di Venezia. Abbiamo i dati provenienti dai report delle polizia municipali di Chioggia, San Donà, Mira, Portogruaro. A Chioggia ci sono stati ben 174 casi di assicurazione mancante o, addirittura, falsificata, nel biennio 2011-2012, a fronte di 73 casi analoghi nei due anni precedenti (con un aumento, quindi, del 138%). C’è poi un buon piazzamento anche dei casi di omessa revisione del veicolo che, sempre prendendo a base l’ultimo biennio, a confronto con quello precedente, arriva a quota 180 rispetto a 112, un aumento del 60%. Le conseguenze sono pesanti infatti la mancata revisione, in caso di incidente, equivale alla mancata assicurazione. La possibilità di incappare in uno scontro con un automobilista che, poi, si scopre essere non assicurato, non è più una probabilità remota. Farsi risarcire diventa molto più complicato. A San Donà sono 180 le auto trovate, nel corso dell’anno, o con assicurazione scaduta (il 60%) o addirittura senza copertura assicurativa (il 30-35%) o con tagliando risultante pagato, ma in realtà falsificato (il 5-10%). Si tratta del 50 per cento in più circa rispetto alla media degli anni precedenti. “Inizialmente - dicono sconsolati i vigili di San Donà - erano le auto senza copertura assicurativa, adesso vengono fermati anche automobilisti privi di licenza di guida. E’ un dato che fa riflettere”. Anche a Mira, il centro più popoloso della Riviera del Brenta si registrano dati inquietanti. Qui calano le multe, ma non quelle per divieto di sosta ed aumentano le persone denunciate. Impennata delle auto sequestrate per mancata revisione o senza assicurazione. La polizia municipale di Mira è la seconda in Italia per l’azione di controllo dei documenti di trasporto merci su tir italiani ed esteri. “Nel 2012 – dice il comandane Mauro Rizzi - sono stati fatti 2.398 verbali per violazione al Codice, per circa 450mila euro di sanzioni. Le multe sono diminuite. Emerge l’alto numero di verbali emessi nei confronti degli autisti di mezzi pesanti (497), come pure per divieto di sosta (733). Le patenti ritirate sono state 161, le carte di circolazione 56. Ma ecco il problema del momento: sono state accertate 133 mancate revisioni e 86 mancate coperture assicurative. Significativo il numero di sanzioni nei confronti di automobilisti privi di qualsiasi documento: 157. Sono stati 95 i veicoli posti sotto sequestro amministrativo, 127 quelli sottoposti a fermo, 17 quelli oggetto di rimozione”. Infine a Portogruaro, nel 2012 ci sono state da parte dei vigili, oltre 7.000 le violazioni accertate, con 16 sequestri di veicoli non assicurati, 74 patenti ritirate, 15 veicoli rimossi e 13 fermi amministrativi. Sono stati 188 gli incidenti rilevati nel 2012, uno ogni due giorni, senza considerare quelli rilevati da altre forze dell’ordine; 12 i permessi per disabili ritirati e 102 auto e 5 ciclomotori privi di assicurazione, un dato che fa riflettere. Se gli irresponsabili (complice la crisi), che guidano senza assicurazione e revisione sono molti va anche detto (non come scusante sia chiaro), che l’assicurazione dell’automobile in provincia di Venezia è la più cara del Veneto. Il costo medio di un’assicurazione pagata da una persona adulta è di 625 euro, 24 euro in più rispetto a Padova, seconda in graduatoria, ma ben 152 in più rispetto a Belluno. Il costo minimo è di 513 euro, ma si può salire fino a 727 euro, sempre considerando che il tagliando riguarda un’auto di 1300 cc, e che quindi il prezzo lievita per le auto di maggiore potenza. Il vero salasso è però per i giovani: come minimo l’assicurazione auto pesa per 1.761 euro, il costo medio è di 2.867, ma può arrivare fino 4.016 euro. Sono somme che fanno pensare ai giovani, che è meglio prendere il bus e non comprarsi o farsi A.A. comprare l’auto.


6 Territorio Sicurezza Boom di sequestro di sostanze stupefacente negli ultimi mesi

La droga invade la Riviera A Stra scoperta una raffineria di eroina, c’erano 80 chili di stupefacente di Alessandro Abbadir

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n Riviera del Brenta è boom di produzione e spaccio di droga, e anche di consumo. Il comprensorio dei dieci comuni si conferma insomma, centrale di produzione e spaccio sostanze stupefacenti di grande importanza, collocata fra le province di Padova e Venezia. Ma veniamo ai fatti che hanno caratterizzato le cronache degli ultimi mesi, alcuni dei quali eclatanti. Fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 è stata scoperta addirittura una raffineria di droga in via Tergola a Stra, gestita da un albanese che aveva con sé 80 chili di eroina. Non era mai successo fino ad ora. E poi arresti importanti a Fiesso con sei magrebini che avevano mezzo chilo di eroina e altri albanesi arrestati con due chili e mezzo di droga fra Fossò e Vigonovo dai carabinieri della Compagnia di Chioggia. Ma non è stata scoperta solo droga pesante: fra Oriago e Mestre sono stati sequestrati 17 chili di marijuana. Insomma l’area sembra, un punto di snodo del traffico importante a livello regionale per tutti i tipi di sostanze in circolazione. I sindaci sono preoccupati di quella che è un’emergenza sociale e criminale. Criminale perché il fenomeno rischia di aggregare su questi nuovi scambi, vecchi spezzoni della mala che possono saldarsi con nuove leve del crimine, cresciute al tempo della crisi. Dati preoccupanti nei mesi scorsi sono stati dati,

dal punto di vista sociale, anche da Monica Lazzaretto, direttrice della Cooperativa Olivotti che da anni si occupa del recupero dei tossicodipendenti. E’ una cooperativa centro di riferimento per tutto il territorio dell’Ulss 13. La Lazzaretto ha confermato che si verificano sempre più casi di minori seguiti dalla comunità di recupero. Campagne contro l’uso di sostanze stupefacenti sono fatte sempre più anche dal Servizio Prevenzione e dal Sert. ”E’ evidente – sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri – che ci troviamo di fronte a una situazione pesante in cui la Riviera del Brenta che è cerniera fra il territorio urbano di Padova e quello di Venezia, è anche il posto in cui grossi spacciatori e produttori si annidano. Queste grosse partite di stupefacente però, sono gestite nella maggioranza dei casi da organizzazioni criminali molto pericolose. Per questo è importante tenere alta la guardia ed evitare che oltre alla droga le organizzazioni criminali vogliano infiltrarsi nei gangli dell’economia colpita dalla recessione”. Il guaio è che tutta questa droga viene anche spacciata e sono sempre più i giovani anche minorenni segnalati dai carabinieri come consumatori di sostanze stupefacenti. Solo negli ultimi sei mesi ne sono stati segnalati nel comprensorio quasi un centinaio. Ma non

Ingenti quantitativi di eroina sequestrati dalle forze dell’ordine solo. Il consumo di eroina e anche di droghe leggere fra i giovani della Riviera e Miranese, per Stefano Valentini, referente per la Conferenza dei sindaci per i problemi di devianza giovanile, “in questi ultimi anni ha visto un aumento considerevole, mediamente del 10% e superiore al 20% in certe aree del comprensorio. La crisi non ha fermato il fenomeno della diffusione degli stupefacenti che anzi vengono venduti a prezzi inferiori a quelli pre-crisi, cioè a prima del 2008”. I problemi

per i carabinieri e i vigili urbani arrivano anche sulle strade. Oltre all’alcol, infatti, un’altra piaga sempre più frequentemente rilevata è l’uso di sostanze stupefacenti alla guida dei mezzi. Molte persone perdono così sia la patente che il veicolo con cui si spostano per andare al lavoro perché viene sequestrato se di loro proprietà. Alla dipendenza si uniscono così anche disagi economici.

MESSAGGIO PUBLIREDAZIONALE

A DOlO CASERMA DEI CARABINIERI

S “Essere moderni domani”. E’ così che RelaXXI definisce la nuova RSA per anziani Santa Maria dei Battuti a Noale, che accoglierà i suoi primi ospiti a primavera 2013. Una struttura con 120 posti letto, luminosa, nuova, confortevole come lo è la casa che ognuno di noi sogna, anche per la propria vecchiaia. RelaXXI - nata in seno alla Cazzaro Costruzioni di Trebaseleghe insieme al know how di qualificato management del settore - ha lavorato con costanza e coerenza negli ultimi anni per portare avanti un progetto ambizioso dal punto di vista architettonico e tecnologico, ma allo stesso tempo funzionale, innovativo ma attento alla qualità della vita delle persone anziane: una vera novità tra le Residenze per anziani non solo della Regione, ma di tutto il territorio nazionale. La nuova R.S.A. garantisce servizi di massimo livello e lo fa con la consapevolezza e la volontà di essere una struttura aperta a tutti, rivolta a chi cerca il meglio al costo giusto. Stanze insonorizzate, aerazione automatica degli ambienti cinque volte al giorno, risparmio energetico, sale bagno munite di vasche ad ultrasuoni per l’igiene non invasiva dell’ospite, spazi comuni luminosi e chiari, permeabilità tra interno ed esterno con terrazze verdi di piante ed erbe aromatiche: questi sono soltanto alcuni degli standard qualitativi che la residenza esprime. Ma senza dubbio ciò che si percepisce entrando nella struttura, ancora in fieri, è qualcosa di diverso: uno spazio a misura d’uomo, ampio ed esteticamente bello,

dall’atmosfera serena e cordiale, confortevole e confortante. Uno spazio in cui sentirsi vivi, attivi, protagonisti della propria esistenza, per riscoprire il piacere delle piccole cose quotidiane, in ambienti curati. Una casa circondata dalla natura protetta dell’Oasi WWF Cave di Noale, a pochi metri di distanza. A Santa Maria dei Battuti, il cibo è buono e genuino: la cucina interna alla struttura utilizza ortaggi e frutta fresca; lo chef sceglie gli ingredienti per il vitto in base alla stagione per un’alimentazione ricca e variegata, attenta alle esigenze nutrizionali e alle diete particolari dei singoli ospiti. Se gli spazi sono così studiati intorno all’ospite, il personale infermieristico e di assistenza, presente 24 ore al giorno, garantisce professionalità e competenza fondando il servizio alla persona sulla priorità del rapporto umano e relazionale; uno staff di medici, psicologi, fisioterapisti, logopedista, assicurano ogni necessità sanitaria e riabilitativa; la presenza di un sacerdote offre, per chi lo desidera, la disponibilità per momenti “di ascolto e conforto” e le funzioni religiose, mentre operatori specializzati sono disponibili per favorire occasioni d’incontro, iniziative ricreative e di intrattenimento. Questo è solo l’inizio: dalla prossima primavera, quando gli ospiti entreranno nella loro nuova casa, Santa Maria dei Battuti si arricchirà di storie e racconti che ogni persona porterà con sé, creando uno spazio a misura d’uomo in cui le relazioni umane saranno ancora al centro dell’esistenza.

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ono ripartiti a Dolo i lavori per l’ampliamento della caserma dei carabinieri della Tenenza in via Arino. A spiegare cosa succederà sono il sindaco del paese Maddalena Gottardo e il suo assessore ai lavori pubblici Alessandro Ovizach. “L’intervento, sospeso da diversi mesi - spiegano i due amministratori - a causa del fallimento dell’impresa appaltatrice, prevede il completamento delle opere di finitura del nuovo immobile e tutte le sistemazioni esterne. Il cronoprogramma concordato con la nuova impresa affidataria dei lavori, prevede l’ultimazione dell’opera entro il mese di giugno 2013”. Insomma, una bella notizia per i carabinieri del Tenente Enrico Zampolli che da tempo aspettavano un sistemazione della struttura per poter agire con più efficacia contro il crimine. Ma non ci sarà solo questo intervento. Sono continuate le operazioni di pulizia delle condotte per la raccolta delle acque meteoriche. Tra le vie oggetto d’intervento nei mesi scorsi, si segnalano viale della Resistenza, via Fratelli Rosselli, via Guardiana, via Tiziano Vecellio, via Veronese, via Vittorio Alfieri, via San Pio X, via Daniele Manin, via Camponogara, via Bertolin. Proseguono i lavori del restauro della barchessa est di villa Concina in via Comunetto n. 5, attuale sede della Biblioteca Comunale di Dolo e degli uffici annessi Cultura Pubblica Istruzione e Sport, con la sistemazione esterna e i nuovi impianti. L’opera, che ha un importo di 950 mila euro, di cui 250 mila resi disponibili da un finanziamento regionale, prevede che nella barchessa venga

realizzata una sala convegni da 84 posti, oltre ad un’altra sala riunioni più piccola e a degli spazi per la biblioteca. I lavori interessano anche la sistemazione dell’entrata di villa Concina dove sarà realizzato un camminamento. Altri cantieri sono terminati. Sono conclusi da qualche settimana gli ultimi interventi sulla nuova centrale termica, i lavori di manutenzione straordinaria della scuola primaria (elementare) ‘Giotto’ in via Giotto n. 1, finanziati con contributo della Regione Veneto”. Altri lavori invece sono in atto nella stessa scuola elementare. Sono attualmente in corso sullo stesso immobile con utilizzo di risorse economiche del bilancio comunale, lavori di manutenzione della copertura con completa sostituzione delle guaine di impermeabilizzazione e la realizzazione di un nuovo pacchetto di isolamento termico. Infine, terminati i lavori di rifacimento del pontile sul Naviglio Brenta vicino alle Antiche Scuderie Comunali (ex A.A. Macello) in via Rizzo n. 73.



8 Dolo L’Intervento

Territorio

Benedetto Papa…

Economia L’appello agli eletti dell’Associazione Artigiani della Riviera del Brenta

“Servono incentivi alle piccole imprese”

di Don Angelo Busetto* segue da pag.

Poi si è andato affermando in modo sempre più evidente il senso di una perdita, come chi è stato abituato fin da fanciullo ad avere sotto gli occhi la figura paterna del Papa. La solennità ieratica di Pio XII, l’amabilità audace di Giovanni XXIII, l’intelligenza e la decisione di Paolo VI, la semplicità di Giovanni Paolo I, l’irruenza multiforme di Giovanni Paolo II, e infine la squisitezza umana di questo Papa, Benedetto XVI. Con ciascun Papa, in tempi diversi della vita, è avvenuta una sorta di immedesimazione, non solo nei riguardi dei contenuti e delle modalità della funzione papale, ma anche per un apprezzamento dello stile personale di ciascuno. Un Papa, un nome: ciascun Papa con il suo nome, il suo volto, la sua anima. Con Benedetto è fiorito un rapporto certamente speciale. Ben prima che fosse Papa l’avevo frequentato come limpido teologo, capace di entrare nelle questioni della modernità con uno sguardo alla storia svolto in un’esposizione piana e scorrevole; un teologo che si poteva leggere con immediata scioltezza, senza dover ansimare dietro concetti involuti o frasari complicati. Ne ricavavo soddisfazione per l’intelletto e feconda apertura per l’esperienza, nella scoperta di questioni attuali o nella nuova ripresa di tematiche tradizionali. Egli affrontava tutto nell’orizzonte di una fede incarnata nel tempo, nel contesto di una ragione aperta e viva. Quando questo teologo è diventato Papa, il suo insegnamento è stato proclamato nella barca di Pietro e dalla riva della Chiesa incrociando folle attente in tutto in mondo, soprattutto attraverso gli Angelus festivi, le omelie, le udienze del mercoledì, i dialoghi diretti con bambini o sacerdoti. Papa Benedetto si è proposto con la sua figura tenue e lieta, decisa ma non arrogante, e persino con il suo accento così caratteristico. Un uomo timido, meravigliato di trovarsi nella piazza del mondo, e nello stesso tempo così desideroso di ‘cercare Dio’, a imitazione dei monaci nel silenzio. Un uomo di Chiesa, che ama Gesù e riconosce in Lui, per sé e per tutti, l’attrattiva e lo specchio della felicità. Quante volte notavo che diceva con profondità e chiarezza le cose che mi sarebbe piaciuto dire e quelle che mai avrei immaginato di pensare e di dire. Ero tentato di trascrivere interi brani delle sue omelie, fissando perle di concetti e di linguaggi. Ora ho quasi l’impressione che un grande tesoro venga sepolto, senza più questa possibilità di proseguirne l’annuncio e il prezioso dialogo con il mondo. O forse si tratta di una paternità divenuta una semente che, a suo tempo e come vorrà il Signore, può ancora germogliare per tutti.

di Giacomo Piran

“C

Scantamburlo: ”La politica difenda il made in Italy e favorisca le nuove assunzioni”

’è il bisogno, oramai condiviso dai cittadini, che la politica torni a svolgere un ruolo “al servizio del paese”. Per questo crediamo che il nuovo Parlamento, prima ancora del futuro Governo, debba assumersi l’onere di alcune riforme non più rinviabili”. Questo è il pensiero di Salvatore Mazzocca e Franco Scantamburlo, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta” che a nome di tutta la giunta, hanno deciso di scrivere una lettera aperta a tutti gli eletti, per sottolineare alcune necessità impellenti che dovrebbero essere risolte. Una associazione che conta oltre 1000 imprese iscritte nel comprensorio. Oltre al rigore, gli artigiani chiedono anche interventi a favore del lavoro. “Lo stato deve tornare a svolgere una funzione di indirizzo delle politiche pubbliche e ciò significa riqualificazione della spesa pubblica con particolare attenzione alle politiche per incentivare il lavoro, per favorire la piccola e media impresa quale perno produttivo del nostro paese, per incentivare il progetto scientifico e la ricerca tecnologica prio piano pubblico e un ruolo del sistema bancario allo scopo di non disperdere a sostegno delle imprese. Un le potenzialità rappresentate Sono oltre 1000 credito bancario per sostenere, dal mondo universitario”. le aziende non solo gli investimenti, ma Viene affrontato poi il pro- iscritte nel anche la tenuta quotidiana delblema della produzione. “E’ comprensorio le imprese. Serve una riforma urgente una politica nuova dei 10 comuni fiscale che riallinei agli standard e sistemica per la difesa e europei un modello di prelievo e la promozione del Made in Italy e per tutelare un di imposizione che favorisca l’economia reale”. Si patrimonio umano e sociale riconosciuto in tutto il parla poi di mondo del lavoro. “Vanno reintrodotmondo. La vera emergenza poi è il lavoro per una te forme di incentivazione reale alle imprese che reale ripresa dei consumi interni e per riattivare un assumono giovani e donne, ma anche over 50. Al mercato stagnante. E’ poi urgente una svolta nelle paese serve un Governo che mette al centro della politiche generali a partire dal tema del sostegno sua azione il tema dello sviluppo, della giustizia e dell’economia. Per questo noi crediamo che occorra dell’equità. Serve un Governo riconosciuto sul piano una nuova politica sul credito, con un vero e pro- internazionale, equo ed autorevole verso i cittadini,

neWs

Il segretario dell’associazione, Franco Scantamburlo

credibile verso le imprese e il sistema produttivo”. Una riflessione viene fatta sul tema della Città Metropolitana che aveva visto l’associazione Artigiani schierata in prima fila a favore della sua nascita. “Deve essere un volano a livello internazionale per il territorio e che venga realizzata senza scontri politici. Serve un “Piano Marshall” per le imprese artigiane dove le componenti uniscano le forze per il settore”. Infine appello ai neoeletti alla Camera e al Senato. “Dovranno riappropriarsi e riconquistarsi di quella funzione fondamentale della democrazia che è la rappresentanza sociale. Noi crediamo che il futuro Parlamento dovrà assumersi l’onere e l’onore di imprimere una svolta etica e morale alla gestione della cosa pubblica, come pure, il futuro Governo dovrà saper coniugare rigore, equità e sviluppo”.

*Parroco Chioggia

Territorio

un bacino di laminazione ad aRino

N

asce ad Arino di Dolo un nuovo parco urbano per la salvaguardia idraulica del territorio. La decisione è arrivata dopo un “accordo procedimentale” che ha visto coinvolti il comune di Dolo, la provincia di Venezia e i cittadini di Arino per la realizzazione di un bacino di laminazione. Un’opera, questa, strettamente correlata alla realizzazione della pista ciclabile lungo via Cazzaghetto. La vicenda iniziò nell’agosto 2012 quando alcuni residenti di Arino avevano espresso lamentele sulla costruzione di un canale di scolo, intervento idraulico che si prospettava

necessario per la piena funzionalità della ciclabile, che avrebbe dovuto sorgere vicino alle abitazioni. Insieme alla Provincia di Venezia, lo staff dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Dolo, coordinato dall’assessore Elisabetta Ballin e diretto dall’architetto Riccardo Tosco, ha dunque elaborato una proposta nuova, che prevede la costruzione sia di un grande bacino di invaso posto lungo il Tergolino, sia di un canale assai più piccolo rispetto al progetto originario e interrato. “La soluzione si è resa possibile esclusivamente grazie al senso civico dimostrato dai cittadini

e dai proprietari delle aree interessate - ha spiegato il sindaco Maddalena Gottardo, - i quali hanno sottoscritto un accordo procedimentale con Comune e Provincia per la cessione di aree che verranno utilizzate per gli invasi delle singole lottizzazioni e per gli invasi della pista ciclabile”. L’accordo consente dunque di migliorare la condizione idraulica di oltre 20 mila metri quadrati di zona, di agevolare dei piani di lottizzazione e di poter creare un nuovo parco urbano che, solamente in caso di precipitazioni eccezionali fungerà da bacino di raccolta delle acque. G.P.

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Fossò


Dolo 9 Eventi Presentata al Bit di Milano la guida “Le delizie del Brenta”

L’Unione dei Comuni promuove il turismo La guida è stata realizzata con associazioni di categoria e Pro loco. Si punta a un tavolo permanente di discussione di Giacomo Piran

I

sindaci dell’Unione dei Comuni della Riviera assieme all’assessore al Turismo Giorgia Andreuzza e all’assessore alle Attività Produttive Lucio Gianni, hanno partecipato al Bit (Borsa Internazionale del Turismo) svoltasi a Milano per presentare la guida turistica “Le delizie della Brenta”. La guida è stata realizzata dall’Unione dei Comuni con gli altri comuni della Riviera, le associazioni di categoria, le proloco e altri soggetti del territorio che si occupano di promozione turistica. La presentazione è stata accompagnata da una performance di figuranti in costume d’epoca

Letteratura

a cura del sarto Aldo Zornetta e da una degustazione “fiorita” di piatti tipici, a cura della Confcommercio Ascom Riviera del Brenta. “La realizzazione della guida turistica “Le delizie della Brenta”, che contiene elementi di arte, cultura, gastronomia, natura e artigianato tra Padova e Venezia - spiega Federica Boscaro, presidente dell’Unione - è il frutto di una iniziativa nata dall’idea dell’Unione dei Comuni, ente sovracomunale che gestisce alcuni servizi tra cui il turismo. L’Unione può e deve essere il catalizzatore e volano per la valorizzazione turistica dell’immenso

patrimonio storico, artistico e culturale della Riviera”. Vengono spiegati i motivi della guida. “Partendo dall’importanza che il turismo ha nel Veneto e in provincia di Venezia, si può meglio comprendere come risulti strategica la finalità e l’obiettivo di valorizzazione e sviluppo del territorio sfruttandone la sua tipicità e varietà e la ricchezza di risorse naturali. Con questi presupposti è stato creato il “Tavolo sul turismo della Riviera del Brenta”, coordinato dall’Unione dei Comuni e che raccoglie e raggruppa tutti gli attori del territorio”. L’iniziativa in questione è espressione

tutti i pRemiati del concoRso “la seRiola”

S

ono stati premiati a febbraio i vincitori del 14’ Premio letterario per racconti brevi “La Seriola – Hinc Urbis Potus” promosso dalla Biblioteca Comunale di Dolo. Tra i 127 racconti inediti esaminati, che dovevano iniziare con l’incipit del romanzo “Jolanda, la figlia del Corsaro Nero” di Emilio

Salgari, la giuria ha selezionato: “H2OG” di Alvise Ossena (5’ B, Istituto Cavanis, Venezia); “I terribili ricordi dell’assassino” di Lilian Mendicino (2’ F, Scuola Gandhi, Dolo); “La ragazza Guajira” di Martina Piras (1’ D, Liceo Classico Tito Livio, Padova); “L’alba” di Mario Passi (Eraclea); “L’isola delle acque” di Andrea Zilio (Dolo). Segnalato inoltre il racconto “Qualcosa in più” di Valentina Olivi (Pianiga), che è stato premiato dal Rotary Club Venezia-Riviera del Brenta. La giuria era composta

Ristorante

Alla Fornace Menù

on salatini ella casa c d o v ti ri e a p A te - Polentin Schiette frit molo e zz re sco aglio p Baccalà fre Antipasto ta di mare, olipi, insala p i, tt re e b m eroni Ga ppia, gamb latticini di se soio Primi a vas atora sc e p lla Risotto a amberi salmone e g n o c lle a rf Fa ersona i pesce a p Grigliata d e, Scampo a pescatric Orata, Cod olenta ittura con p Vassoi di fr ne isti di stagio Contorni m orretto o - Caffè c tt e rb o s o Sgroppin si rale compre Vino e mine

di tutta la Riviera. “L’intera area offre oltre alle bellezze storiche, artistiche e architettoniche, naturalistiche e ambientali, anche una vasta gamma di offerta turistica di primo piano: strutture ricettive, ristoranti tradizionali e trattorie tipiche, la realtà produttiva delle eccellenze del distretto calzaturiero, ma anche dei mercati agricoli. Il tutto collegato alle

30,00 a persona

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Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

numerose iniziative e manifestazioni quali Riviera Fiorita e Venice Marathon. La Riviera è un territorio dalle grandi potenzialità, coniugando quindi il legame indissolubile tra cultura ed economia, la guida turistica deve contribuire allo sviluppo delle attività imprenditoriali, artigianali, commerciali, agricole e di servizio”.

da Emilio Zen (insegnante e presidente), Antonio Prior (funzionario Regione Veneto), Franca Cavaion (insegnante), Annalisa Bruni (Biblioteca Nazionale Marciana), Michela Guggia (ex presidente Comitato di Gestione), Cristina Rossi (funzionario Provincia di Venezia), Alberta Vicari (insegnante), Mara Barbuni (insegnante), Ivana Rongaudio Vianello (Rotary). Anche quet’anno insomma la qualità delle opere partecipanti è stata elevata. G.P.

Menù di Pasqua Aperitivo della

Casa con salatin

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10 Fossò - Vigonovo Fossò Parla il vicesindaco Maurizio Lunardi

Tagli ai trasferimenti, bilancio a rischio L’effetto della spending review comporterà un ammanco di oltre 100 mila euro

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Il municipio di Fossò

senza l’approvazione non possiamo dar corso al pagamento del servizio asporto rifiuti”. E’ interessante porre l’accento che tutto questo succede quando ancora non si conoscono i dati del Ministero delle Finanze circa i trasferimenti al comune stesso; quindi le amministrazioni sono costrette a lavorare sulla base di dati stimati. L’effetto della Spending Review comporta un taglio previsto di oltre 100 mila euro; in base a questo si stima che il nuovo tributo di trenta centesimi al mq., a Fossò, produrrà un’entrata di circa 130 mila euro che saranno lasciati al comune

sociale Associazione Carabinieri in Congedo

“SEMPRE PIù fAMIGlIE ChIEDONO AIuTO”

Una manifestazione dell’associazione

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roseguono le attività sociali e di volontariato a supporto delle persone bisognose e delle associazioni del territorio da parte dell’associazione “Carabinieri in Congedo” di Vigonovo e Fossò, fondata dallo storico presidente Riccardo Locatelli, e attualmente presieduta dal brigadiere capo Antonio Costa. A fine febbraio un imprenditore dolese, che ha voluto rimanere anonimo, ha consegnato ben diciotto quintali di pasta di una nota marca veneta, all’associazione di Vigonovo e Fossò. L’associazione Carabinieri in Congedo da anni supporta le persone bisognose e le associazioni del territorio con forniture di prodotti alimentari e anche con contributi per l’acquisto di materiale per le attività o per finanziare progetti sociali. La pasta è stata poi consegnata nel

ma a fronte di un minore trasferimento del quale non si conosce l’importo. Altro dato importante è quello riguardante l’Imu, quello sulle seconde case andrà tutto ai Comuni, mentre quello sugli immobili commerciali e industriali andrà tutta allo Stato, sempre a fronte di minori trasferimenti, anche questi da stimare. Il vicesindaco Lunardi si augura che, per il futuro, il nuovo governo liberi gli impegni di spesa e allenti i vincoli del patto di stabilità almeno per mettere a norma gli edifici pubblici e per dare un segno di ripresa dell’economia.

Lo scorso anno sono stati consegnati 8 quintali di pasta e 500 panettoni

giro di pochi giorni a numerose parrocchie, associazioni e istituti. Ad aver ricevuto il prezioso nutrimento sono state: Parrocchia di Dolo, Parrocchia di Fossò, Parrocchia di Vigonovo, Parrocchia di Sandon, Parrocchia di Tombelle e Parrocchia Galta, Associazione “Casa Nostra” di Dolo, Associazione “Il Portico” di Dolo, Centro Olivotti di Mira, Mensa dei Poveri “Suor Lia” di Padova, Monastero di clausura delle Agostiniane di Mira, Associazione “La Cometa” di Giare di Mira, Casa Famiglia di Padova, e ad alcune famiglie bisognose di Dolo, Spinea e Legnaro. L’associazione Carabinieri in Congedo di Vigonovo e Fossò lo scorso natale, durante il tradizionale saluto agli associati per lo scambio degli auguri, aveva anche stilato il bilancio delle attività svolte nel 2012. Lo scorso anno era riuscita a consegnare otto quintali di pasta, cinquecento panettoni, centinaia di confezioni di brioches oltre a donazioni alle parrocchie, ad associazioni del territorio e a famiglie bisognose. Oltre alle donazioni di prodotti alimentari alle parrocchie del territorio, è stato dato un contributo di oltre mille euro sempre alle parrocchie, all’associazione “La Cometa” di Giare di Mira, e ad una famiglia bisognosa. Infine, grazie alla vendita delle torte realizzate dalle Benemerite più altri lavori realizzati dalle persone de “La Cometa”, sono stati raccolti altri 420 euro donati all’associazione. L’associazione Carabinieri in Congedo è presieduta da Antonio Costa, il vicepresidente è Mauro Leandro Rubin, il segretario è Massimiliano Rossi, Giuseppe Vania e Rosario Contento Magistro sono i revisori dei conti ,mentre i consiglieri sono Vittorio Mescalchin, Renzo Conte, Orazio Galletto e Daniele Cacco mentre la delegata delle Benemerite è Antonella Stradiotto. Per quest’anno l’associazione vuole continuare con le attività sociali e a supporto dei bisognosi, inoltre si organizzeranno la Virgo Fidelis, il pranzo sociale a scopo benefico e la partecipazione al 199’ anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. G.P.

Riconoscimento

a un cittadino di Fossò il “città di mestRe”

U

di Roberta Pasqualetto a Tares è la nuova tariffa del servizio asporto rifiuti che dal 2013 sostituisce la Tia (tariffa igiene ambientale), e sta già causando non pochi problemi ai comuni; primo fra tutti quello che, per lo stesso servizio i cittadini, si vedranno recapitare conti più salati per l’imposizione del nuovo tributo statale di 30 centesimi al mq. della superficie della propria abitazione. Altra novità è il sistema di pagamento di questa tassa, che prevede che i cittadini paghino il servizio direttamente al proprio comune e non più a Veritas che si occupa del servizio di asporto dei rifiuti. A Fossò oramai da più di un mese, l’amministrazione sta lavorando per tentare di far quadrare il tutto, perché alle incertezze e vincoli già esistenti si è aggiunta la necessità di approvare nel più breve tempo possibile il bilancio di previsione. “Il Governo ha pensato bene di spostare a luglio il pagamento dei primi sei mesi della Tares da parte dei cittadini, senza darsi conto che il comune non può aspettare luglio per pagare Veritas, perché si vedrebbe interrompere il servizio – dice il vicesindaco con delega al Bilancio Maurizio Lunardi – stiamo lavorando assiduamente per consegnare prima possibile il bilancio e pagare così la prima tranche,

Focus

n cittadino di Fossò si è aggiudicato il prestigioso premio “Città di Mestre per il Territorio”, concorso promosso da Communitas Mestrenses e che quest’anno giunge alla quinta edizione. Il premio è assegnato a personalità che nel territorio della Provincia di Venezia si contraddistinguono nei più svariati settori: da quello culturale, dell’imprenditoria, del commercio, dello sport, dell’impegno sociale e amministrativo, della ricerca. Daniele Salmaso, il vincitore, è stato premiato nella sede del comune giovedì 31 gennaio. Daniele è direttore commerciale e responsabile strategia dell’azienda familiare calzaturiera Twice di Fossò. La candidatura è stata proposta dall’A.c.r.i.b. (Associazione calzaturifici Riviera del Brenta) che ha segnalato il giovane imprenditore impegnato nel settore della produzione di calzature per importanti marchi della moda, oltre che nella produzione e commercializzazione di calzature, il cui maggior mercato di vendita è quello dell’ex Urss. “Questo premio fa onore a Fossò – dice il sindaco Federica Boscaro – la cui storica produzione di calzature si caratterizza come manifattura di eccellenza, e simbolo della forza creativa dei nostri calzaturieri e della loro abilità particolarissima. Inoltre, questo premio, è un segnale positivo e di riconoscimento per gli imprenditori in tempi di crisi come questi”. I cinque vincitori del concorso sono cittadini dei comuni di: Chioggia, Fossò, Martellago, Jesolo e Portogruaro. Sono stati riconosciuti con una pergamena e con degli oggetti tipici delle R.P. zone e prodotte dalle aziende del territorio.

VIGONOVO lAVORI NEllE SCuOlE

D

ue importanti interventi sono stati realizzati per le scuole del comune di Vigonovo. A presentarli è il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Filippo Fogarin. “Durante la chiusura dei plessi per le vacanze dall’11 al 13 febbraio, sono state sostituite le finestre di due aule delle scuole elementari di Galta con l’inserimento di infissi in alluminio a doppia anta con doppio vetro con argon e basso emissivo. Durante l’estate scorsa erano state cambiate tutte le finestre, sempre nel plesso di Galta, della mensa e dell’atrio e delle aule dell’asilo nido”. Un altro progetto ha riguardato la scuola media, dove già nella scorsa estate erano state sostituite le condutture dell’acqua calda interne alle scuole e sistemati i termosifoni. “Sempre nel periodo dall’11 al 13 febbraio è stata cambiata la caldaia inserendone una a condensazione. In primavera, quando l’impianto sarà spento, verranno sostituite le condotte esterne e inseriti dei trattamenti delle acque. Inoltre saranno posizionati dei pannelli solari per l’acqua calda delle docce della palestra che saranno poi utilizzare dalle associazioni sportive. Con questi interventi è stato rifatto l’impianto di riscaldamento delle scuole secondarie nel quale. A febbraio sono stati acquistati anche arredi scolastici per tutti i plessi di Vigonovo; banchi, sedie, cattedre, armadi grandi e piccoli, attaccapanni e lavagne. Nella crescita e nell’educazione dei ragazzi, hanno un ruolo principale le famiglie e gli insegnanti ma anche le amministrazioni hanno un ruolo, meno importante ma necessario: quello di creare

le condizioni e gli spazi necessari per l’insegnamento”. Altro tema importante riguarda i progetti per l’integrazione dei cittadini provenienti da altri paesi. Ad affermarlo sono gli assessori Filippo Fogarin, Franco Doro e Lorenzo Zaramella. “Negli ultimi 12 anni sono state attuate numerose politiche di integrazione sociale per i cittadini stranieri. Dal 2002 viene svolto un corso gratuito di alfabetizzazione e di italiano di primo livello che è stato seguito da 150 persone oltre a corsi di formazione lavorativa per badanti, e di taglio e cucito di base. Sono stati poi attuate politiche di sostegno economico rivolte ai cittadini stranieri mediante aiuti provenienti da Caritas, Croce Rossa Italiana e Opera Pane dei Poveri”. Un aspetto particolare è l’educazione civica. “Dal 2005 è stato possibile inserire un modulo di orientamento ai servizi socio-sanitari per le donne del Bangladesh. Nel 2010 si è tenuto un incontro di orientamento all’abitare e alla convivenza condominiale. E’ stato attivato uno sportello per stranieri e lo spazio “Mammamondo” a G.P. sostegno di neomamme”.


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12 Stra Acrib Accordi con le banche per la stabilità antisismica e per le esportazioni

Fondi per la sicurezza delle fabbriche Sono state aperte linee di credito per 25 milioni di euro grazie a specifiche convenzioni di Giacomo Piran

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uindici milioni di euro per sostenere le esportazioni e dieci milioni per la sicurezza sismica degli immobili aziendali. Questi i plafond messi a disposizione da Banca Popolare di Vicenza per le aziende dell’Acrib, secondo l’accordo siglato nei mesi scorsi. Forte di oltre 50 accordi sottoscritti con banche estere, Banca Popolare di Vicenza aprirà specifiche linee di credito per numerosi istituti di Cina, India e Brasile, per un totale di 15 milioni di euro. Le imprese dell’Acrib potranno offrire ai propri clienti esteri interessanti possibilità di finanziamento presso una delle banche indicate da BPVi: l’acquirente potrà accedere alla convenzione per pagare il proprio debito nei confronti dell’esportatore italiano, e godere di importanti dilazioni, grazie alla linea di credito concessa alla banca estera dall’istituto italiano. L’accordo facilita le esportazioni dal punto di vista commerciale e finanziario, a beneficio delle aziende locali. Il plafond inoltre potrà essere esteso anche ad altri paesi in base alle esigenze delle imprese associate. “L’accordo – ha dichiarato Siro Badon, presidente Acrib – rientra nella politica dell’associazione per assicurare risorse alle associate che si distinguono per le performance sull’export. Puntiamo sul sostegno alle esportazioni e sulle azioni finalizzate alla ricapitalizzazione delle aziende, per avviare un nuovo ciclo virtuoso per l’intero sistema”. Con la convenzione, infatti, gli imprenditori potranno accedere ad un servizio di consulenza avanzata per operazioni di finanza straordinaria, grazie a Nordest Merchant SpA del Gruppo BPVi. Infine, l’accordo ha previsto un plafond di

La sede dell’Acrib a Stra 10 milioni di euro a condizioni particolarmente favorevoli per permettere agli associati di provvedere all’adeguamento antisismico degli stabilimenti. “La convenzione con l’Acrib – ha commentato Samuele Sorato, Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza – conferma il nostro impegno a favore delle imprese del territorio, fornendo risposte concrete ed immediate. Le aziende devono fare leva su rafforzamento patrimoniale e organizzativo, ricerca e sviluppo, capitale umano e internazionalizzazione. Le aziende calzaturiere della Riviera del Brenta sono una straordinaria risorsa economica per il nostro territorio e un’eccellenza del Made in Italy riconosciuta a livello nazionale e internazionale”.

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in 25 mila al caRneVale

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ltre venticinquemila persone, complice anche la splendida giornata primaverile, hanno invaso il centro storico di Stra per partecipare alla 14’ edizione del “Carnevale in Villa” che si è svolto a febbraio nella cornice di Villa Pisani. L’evento è stato promosso dal comune di Stra e dalla Proloco Pisani e anche in questa edizione è stato ricco di eventi e di novità. La festa è iniziata fin dalla mattina in Piazza Marconi dove era stato organizzato il mercatino “Bontà e Benessere” che vedeva la presenza Villa Pisani di venditori di prodotti erboristici e di artigianato naturale cui è seguito un laboratorio per bambini “Costruisci la tua maschera” promosso dall’associazione StraFelice. Nel pomeriggio è iniziata la tradizionale sfilata, da piazza Marconi fino a villa Pisani che ha visto la presenza di auto d’epoca, bande musicali provenienti da tutto il Veneto, gruppi in costume, 500 figuranti, sbandieratori e personaggi del corteo storico di Venezia. Ad occupare la scena sono stati come sempre i bambini che hanno giocato all’interno del parco della villa con l’animazione di artisti di strada, clown e giocolieri o con i giochi gonfiabili presenti all’esterno. Come sempre le persone accorse si sono presentate con le maschere più svariate: dai gruppi tutti vestiti in maniera uguali, agli splendidi abiti del Carneval di Venezia, alle maschere tradizionali da Arlecchino o da Fata, fino ai personaggi dei cartoni animali. Gli organizzatori avevano previsto il servizio di traghetto gratuito tra le due sponde del Naviglio Brenta. La festa ha poi visto la sfilata in maschera dei bambini delle scuole del territorio e la premiazione delle maschere più belle e curiose. G.P.

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’ stato segnalato che alcuni cittadini nel comune di Venezia e in Riviera del Brenta (a Stra e Fiesso) hanno ricevuto telefonate che offrono analisi dell’acqua dei rubinetti, quindi all’interno delle abitazioni, da parte di sedicenti tecnici Veritas. Veritas informa di non aver in corso alcun servizio simile a quello descritto e che i controlli da parte dei suoi operatori si fermano al contatore, quindi all’esterno dell’abitazione, perché la responsabilità degli impianti post-contatore è dei singoli utenti. “L’acqua Veritas – spiega l’azienda – non ha bisogno di alcuna analisi supplementare. E’, infatti, continuamente controllata (ogni anno il laboratorio aziendale verifica 5.335 campioni e analizza 160.000 parametri), anche da Arpav e dalle Ulss competenti, cui spetta – attraverso il Servizio igiene alimenti e nutrizione – il giudizio di potabilità. Veritas ricorda che tutti i suoi operatori sono dotati di tesserino di riconoscimento, esibito a richiesta, e che ogni visita o sopralluogo viene preventivamente concordato. Inoltre, nessun dipendente Veritas è autorizzato ad entrare nelle case se non dopo espressa richiesta da parte dell’utente, e farsi pagare direttamente per qualunque tipo di lavoro o a incassare il pagamento delle bollette, nemmeno di quelle arretrate”. Un allarme contro le truffe arriva anche da Federconsumatori. Sono aumentate infatti quelle nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese: “Nell’area dei 17 Comuni dell’ Ulss13 – spiegano per Federconsumatori il referente Alfeo Babato e l’avvocato Carlo

Acqua dal rubinetto Pognici – rispetto all’anno precedente, nel 2012 abbiamo registrato un aumento del 20% delle segnalazioni. Complessivamente fra contatti e tentativi e truffe andate a segno, siamo a 123 segnalazioni. Nel 2011 si fermavano a un centinaio di casi”. Le truffe ideate sono di diverso tipo. Il tipo di raggiro capitato a recentemente Camponogara, con una donna che si è spacciata per amica di un’anziana e che poi le ha strappato via collana e portafoglio, si palesa però più come rapina che truffa. A Mirano, Spinea, Noale, Mira e Dolo sono entrati in azione per tutto l’anno malfattori in coppia. Avvicinano le famiglie suonando direttamente il campanello, o facendosi precedere la visita con una telefonata in cui dicono che il nominativo è stato segnalato A.A. loro da qualche parente.




Pianiga 15 Amministrazione Il primo cittadino scioglie le riserve dopo le elezioni politiche

Elezioni comunali, Calzavara si ricandida di Alessandro Abbadir

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lezioni comunali di maggio, il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara scioglie le riserve e si ricandida alla guida del paese alle prossime amministrative di maggio. Il resto degli schieramenti non ha ancora le idee chiare. A spiegare la sua ridiscesa in campo, è lo stesso primo cittadino in carica. “Ho deciso di ricandidarmi per il secondo mandato da sindaco – spiega – perché sono convinto di aver ben lavorato per questo comune. La scorsa tornata amministrativa sono stato appoggiato dalla lista “Pianiga delle Libertà” di centrodestra. Non credo che i cittadini di Pianiga possano dare un giudizio negativo sul mio operato”. Massimo Calzavara 39 anni, avvocato civilista, residente in paese da sempre, oltre ad essere sindaco negli ultimi 5 anni è stato vice ed assessore nelle giunte dell’ex sindaco Antonio Di Luzio. Per quanto riguarda le formazioni politiche che la volta scorsa lo hanno appoggiato, si può citare Pdl e Udc, mentre non c’era la Lega Nord che restò all’opposizione proprio con Di Luzio. Anche stavolta il dialogo con la Lega appare difficile, ma non impossibile. “Sono disposto – dice Calzavara – ad ascoltare le opinioni di tutti, ma ovviamente è importante che si capisca che stravolgimenti rispetto a questa azione amministrativa che si sta per concludere, non ne possono essere fatti”. Per valutare lo scenario con cui Pianiga si appresta ad andare alle urne, non va dimenticato l’exploit del consenso che ha ricevuto il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche. Se fosse confermato alle

Il centrosinistra sceglierà candidato e coalizione nelle prossime settimane amministrative il voto dato dai pianighesi alle politiche, Calzavara rischierebbe grosso, ma si sa, il voto amministrativo spesso, è totalmente difforme da quello politico e in paesi non grandi come Pianiga, conta di più l’apprezzamento della gente a cosa si è fatto che l’appartenenza ideologica ad un partito. Questa competizione, nel centro rivierasco è con il voto a turno unico, di fatto, con tre poli e mezzo: centrodestra, centrosinistra, grillini e centristi. Ma vediamo i dati. Il fenomeno Grillo solo a Pianiga ha raccolto alle ultime elezioni politiche il 35,6% dei consensi. Il Pdl, che è il maggiore azionista dell’attuale maggioranza, alle politiche ha totalizzato il 16,6, la Lega Nord conserva uno zoccolo duro del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%, mentre Sel ha solo l’1,36%. Se nell’area del centrodestra la scelta appariva obbligata, nel centrosinistra ora le cose sono ancora

Dalle ultime consultazioni: Movimento 5 Stelle al 35,6 %, Pdl 16,6%, Pd 20,79%, Lega Nord 7,76%

Il municipio e Massimo Calzavara

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più complicate di prima, in un paese dove non ha mai vinto, alla luce dell’emersione di un nuovo competitore come il Movimento 5 Stelle. La coordinatrice del Pd Jessica Pavan, non si sbilancia. “Stiamo lavorando per una candidatura condivisa – dice – che sia in grado di conquistare il Comune e i consensi dei residenti. Candidato e contorni della coalizione saranno definiti nelle prossime settimane”. Si dovrà capire poi dove si schiereranno i centristi. Infine ma non ultimo il Movimento 5 Stelle, da diverse settimane, ha cominciato a farsi vedere con gazebo in piazza nel capoluogo e nelle frazioni. A breve sarà individuato un candidato sindaco. VELA COLLECTION

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tornata a Pianiga l’iniziativa “Le domeniche del villaggio & dintorni”: una serie di domeniche pomeriggio dedicata alle famiglie ed ai ragazzi. “Abbiamo iniziato con l’associazione “Peter Pan e l’isola che non c’è” – dice Federico Calzavara, Assessore alla Cultura – che ha messo in scena il musical, “Grease”. L’associazione “Peter Pan” organizza diverse attività a scopo ricreativo e culturale che si svolgono essenzialmente durante i fine settimana per consentire anche a chi vive quotidianamente con la disabilità (vissuta in prima persona o comunque presente in famiglia), una maggiore vita sociale e comunitaria, svolgendo un’azione di sostegno e solidarietà sociale alle persone diversamente abili e di riflesso anche alle rispettive famiglie”. La manifestazione è strutturata attraverso l’organizzazione di appuntamenti domenicali, che hanno lo scopo di creare dei momenti di incontro fra i cittadini intorno alla struttura del teatro - sala polivalente di Piazza Mercato. A realizzare l’idea c’è l’Associazione Amici del teatro di Pianiga. L’ultimo appuntamento è per domenica 24 marzo con la commedia “Zente refada” alle 15 in teatro comunale. S.H.


16 Fiesso d’Artico Sicurezza stradale Il bilancio di due mesi di attività dell’impianto di via Barbariga

Vistared, calano le infrazioni

I passaggi con il “rosso” sono diminuiti dai 30 casi giornalieri, ai 3-4 casi dell’ultimo periodo di Roberta Pasqualetto

L

’effetto dei Vistared a Fiesso D’artico si è visto tutto, almeno come deterrente: in meno di due mesi sono diminuite di dieci volte le auto che attraversano con il semaforo rosso l’incrocio di via Barbariga a Fiesso. I dati da dove arrivano? Direttamente dalla polizia municipale interessata. Va precisato innanzitutto che il sistema “Vistared” voluto dall’Unione dei Comuni “Città della Riviera”, è stato pensato come uno strumento per prevenire gli incidenti e per sensibilizzare gli automobilisti ad un comportamento corretto. Vediamo il dettaglio della sua azione: i passaggi con il “rosso” nell’impianto semaforo di via Barbariga sono calati dai 30 casi giornalieri registrati nei primi giorni di attivazione del servizio, ai 3-4 casi giornalieri dell’ultimo periodo. Ma non c’è solo questo da valutare. Sono positivi infatti anche i dati degli autovelox presenti nella strada regionale 15, conosciuta da tutti come Bretella Ovest, nelle vicinanze degli incroci con via Arino e via Rocco Chinnici dove vige il limite dei 70 km l’ora. Anche in questo caso gli automobilisti beccati a viaggiare sopra il limite di velocità sono crollati rispetto ai primo periodo, e la stragrande maggioranza ha una velocità di transito comunque non superiore agli 80 km l’ora. Ma ci sono gli incorreggibili. Sono stati registrati, infatti, due o tre casi di auto che viaggiavano ad oltre 120 km l’ora forse convinti di essere in autostrada. Gli autovelox sono stati posti per limitare la velocità nella Bretella Ovest, arteria che, inaugurata nel giugno 2004, è stata teatro di molti incidenti stradali con sei vittime.

Via Barbariga a Fiesso Nell’Unione dei comuni un altro autovelox che funziona a gonfie vele è quello di Lova di Campagna Lupia. Qui il comune lo scorso anno ha incassato oltre 500 mila euro. Insomma un tesoretto che il sindaco Fabio Livieri ha annunciato di voler utilizzare per mettere insicurezza le strade del comune, come previsto dalla normativa. Spesso sulla Romea agli incroci con i ponti sul Novissimo gli automobilisti sfrecciano a tutte le ore a be oltre i 70 chilometri orari previsti.

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0, 100, 1000 anni di questa Musica”: il titolo della rassegna Jazznostop Primavera 2013 è tutto un programma. Dieci sono gli anni che compie, con questa edizione, la bella rassegna fiessese, di grande qualità e interesse per gli appassionati di buona musica. Cento invece le candeline che illuminano la storia del jazz, dalla sua nascita, all’inizio del secolo scorso, ad oggi (proprio nel 1913 è comparsa per la prima volta in un quotidiano la parola jazz). Mille, infine, in riferimento alla musica nera dai suoi albori, al presente e al futuro della stessa. Martedì 12, 19 e 26 marzo, presso il palazzo municipale alle 20.45, in tre conferenze e incontri con esperti del jazz, questo percorso musicale verrà analizzato e ribattuto, immaginando nuovi orizzonti per il suo futuro. Il 19 marzo, Marcello Piras racconterà un millennio di storia della musica “afro-europea” nell’incontro Un oscuro vicino; il martedì successivo, toccherà a Enrico Merlin toccare l’ultimo secolo di storia del jazz, ricostruita attraverso 1000 dischi imprescindibili, nella evoluzione delle forme e dei supporti tecnici; infine, Luca Bragalini tornerà sul tema sul quale Jazznostop si focalizzava proprio dieci anni fa, alla sua prima edizione: il blues. Ma ogni compleanno che si rispetti si scatena sempre in una festa: e così, sabato 23 marzo, simbolicamente alle 20.58, Enrico Merlin e Stefano Zenni si sfideranno a suon di dischi, duettando in un abilissimo gioco musicale, accompagnati dalle storie di Luca Bragalini. L’evento vedrà la partecipazione di rai radio 3, emittente da sempre sensibile al mondo del jazz, che trasmetterà estratti della serata. Un omaggio particolare sarà destinato al fondo 78 giri della Biblioteca Primo Maggio, promotrice della rassegna fin dagli inizi in collaborazione con il Comune di Fiesso. Per partecipare, iscrizioni o maggiori informazioni presso la biblioteca o allo 0415160865. S.T.


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18 Cultura Mira Chiude ad aprile la rassegna “Azioni- Reazioni” a Teatro Villa dei Leoni

Teatro, una stagione di successi Per la prosa più di 250 presenze medie a serata per circa 170 abbonamenti totali di Roberta Pasqualetto

L

a stagione teatrale in villa dei Leoni chiuderà nel mese di aprile, gli ultimi appuntamenti sono della rassegna Azioni-Reazioni. E’ ancora presto per fare un consuntivo di fine stagione ma i dati parziali, di metà stagione, sono decisamente buoni: prosa più di 250 presenze medie a serata per circa 170 abbonamenti totali; per la rassegna Famiglie a Teatro tutto esaurito (300 persone) a replica, e circa 190 abbonamenti completi. Per Teatro Scuola tutti gli spettacoli esauriti, con richiesta di ulteriori repliche e per le scuole provenienti da tutta la Riviera del Brenta, Miranese e Comune di Venezia. Gli ultimo appuntamenti sono tre: due a marzo e uno ad conclusivo ad aprile. Venerdì 22 marzo, alle ore 21, le compagnie i Sacchi di Sabbia e Sandro Lombardi presentano: “Grosso Guaio in Danimarca” e a seguire l’”Invasione degli Ultracorpi”. Il primo spettacolo prende spunto dall’Amleto di Shakespeare: al centro dell’opera due loschi figuri sono interrogati su vicende poco chiare che ruotano intorno alla misteriosa morte di Rinaldo, il compagno di Laerte in Terra di Francia. Cosa c’è dietro quella morte? Cosa c’entra questo delitto con le vicende dell’Amleto? Le risposte segnano piste investigative che conducono in Norvegia, alla corte dell’ambizioso Fortebraccio, a Elsinore, e poi di nuovo in Francia. Un diabolico complotto internazionale regge la storia del principe più famoso del mondo, di cui i due sicari sono, senza saperlo, importanti pedine. A seguire lo spettacolo l’”Invasione degli Ultracorpi”, scritto da Giovanni Guerrieri con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano. La trama gioca sulla dualità del protagonista, il tema del doppio, dei sosia è molto noto nella storia del teatro e a sfondi sempre comici. La compagnia utilizza questo tema anche per ritrovare un legame con la tradizione teatrale, con la commedia in senso arcaico, quella dei carnevali, delle feste dei folli, dei

Il teatro Villa dei Leoni riti di propiziazione; ma anche cogliendo l’idea dei sostituiti e pensando così a un uomo del futuro. A chiudere la stagione teatrale di Mira, sabato 6 aprile sarà Giuliana Musso con “La Fabbrica dei preti” uno spettacolo che visita la dimensione umana dei sacerdoti, tabù della nostra società, ma sulla quale vale la pena alzare il velo. L’autrice di natali vicentini spiega: “La dimensione umana dei sacerdoti è un piccolo tabù della nostra società sul quale vale la pena di alzare il velo, non per alimentare morbose curiosità ma per rimettere l’essere umano e i suoi bisogni al centro o, meglio, sopra ogni norma e ogni dottrina”. Per informazioni o per prenotare i biglietti si può visitare il sito: www.teatrovilladeileoni.it

neWs Musica

incontRi sull’opeRa liRica

I

l Concorso Internazionale Voci Nuove della Lirica “G.B.Velluti” insieme a l’Associazione Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”, organizzano la decima edizione di “Incontri sull’Opera Lirica”, un ciclo di presentazioni di opere liriche, con l’ausilio di dispositivi audiovisivi nella sala polivalente dell’Associazione in via Brenta Bassa a Dolo al civico 34. “Gli incontri - spiegano il vicepresidente dell’Associazione Artigiani Luca Vanzan e il maestro Dario Bisso curatore dell’iniziativa - saranno preceduti dall’introduzione di un relatore, Francesco Bertini, musicologo, che fornirà notizie in modo sintetico circa l’autore, il libretto, la musica, la trama ed il periodo in cui l’opera fu composta e per la prima volta rappresentata, facilitando perciò la comprensione ed un maggiore coinvolgimento del pubblico”. Ma ecco il calendario delle opere in programma, che si snoderà da marzo al prossimo dicembre. Le opere saranno proiettate di sabato alle 15,30 nella sala polivalente dell’Associazione Artigiani. Il primo appuntamento, è stato all’Ernani di Giuseppe Verdi. Gli altri appuntamenti sono previsti per il 6 aprile con il Flauto Magico di Mozart, l’11 maggio il Trovatore sempre di Giuseppe Verdi. Dopo ci sarà una pausa estiva e gli incontri riprenderanno dopo sedicesimo il Concorso internazionale Voci Nuove della Lirica G. B Velluti. Il 5 ottobre ci sarà la rappresentazione della Traviata di Verdi. Il 9 novembre Samson et Dalila un’opera lirica in tre atti di Camille Saint-Saëns ispirata al noto episodio biblico di Sansone e Dalila. Chiude la rassegna il 7 dicembre l’opera la Vedova Scaltra di Ermanno Wolf – Ferrari, da un’opera di Carlo Goldoni. La partecipazione è gratuita. Info S.T. tel. 041410333.

“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare

• 25 Aprile 2013 XXXV edizione “Fiori a Mirano” Piazza Martiri a Mirano, il 25 aprile, si trasforma, per

un giorno, in un grande giardino e che le vie del centro storico si riempiono di fiori, colori e profumi. Fiori a Mirano, è considerata come una delle più prestigiose e qualificate mostre-mercato a invito della Regione. Grazie ai suoi oltre 110 espositori di piante, fiori e arredi da giardino, selezionati con cura dagli organizzatori che crescono ogni anno, sia per varietà che per qualità, grazie anche al passaparola tra gli stessi vivaisti.Vogliamo ricordare con orgoglio gli ottimi risultati delle edizioni precedenti, in particolare quella del 2012, con 100.000 visitatori. chi verrà a Mirano non troverà solo Fiori, perché potrà visitare i parchi, le Ville Settecentesche, il Duomo con una famosa pala del Tiepolo, e un momento di gratificante ristoro nei ristoranti aderenti all’associazione “A Tavola sul Cardo”, per degustare, i menù a base di erbe aromatiche e di primizie di primavera, da loro proposti nel periodo 20 Aprile-1° Maggio.

• 12 Maggio 2013 2^ edizione della “Castellana” Nell’ambito delle manifestazioni culturali organizzate dalla Pro Loco Martellago, domenica 12 maggio

• 14 Aprile 2013 34^ Edizione Noale in Fiore di cui si allega il manifesto

2013, si svolgerà la la seconda edizione della manifestazione intitolata “La Castellana” - un inedito e straordinario percorso culturale fra le Ville Venete di Martellago – che l’anno scorso ha visto la presenza di circa 500 persone che hanno potuto visitare alcune mostre dedicate ai temi di grande interesse, quali “L’era glaciale e l’evoluzione della specie umana” e “La Strada Castellana”, allestite nel nuovo complesso della Banca Santo Stefano di Martellago. Quest’anno, per soddisfare le numerose richieste di partecipazione, le visite guidate si svolgeranno nell’arco

dell’intera giornata di domenica 12 maggio, in cui si potranno visitare le favolose Ville Venete Grimani-Morosini Ca’ della Nave e Fapanni-Combi in una splendida cornice musicale curata dagli allievi della Scuola di Musica “G. Sinopoli” di Martellago che si esibiranno in brani musicali per chitarra ed archi.

Pro Loco DoLo

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20 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Politica Analisi dei dati emersi alle ultime consultazioni politiche

Il ciclone grillino si abbatte sui partiti Crollo del centrodestra rispetto al 2008, soprattutto da parte della Lega. Delude il Pd Male Sel. Alla Movimento 5 Stelle, prima formazione di Alessandro Abbadir

L

o tsunami evocato dal Movimento 5 Stelle si è abbattuto sui partiti tradizionali anche in provincia di Venezia, mutando lo scenario politico radicalmente. Il centrosinistra tiene anche se delude, mentre cala vistosamente il centrodestra rispetto alle politiche di 5 anni fa. Alla Camera i “grillini” diventano il primo partito e portano a casa il 27,45%. Il Pd lo è al Senato con il 27,61 % dei consensi, La coalizione di Bersani ha raggiunto complessivamente il 30 per cento. Il partito Democratico mantiene di un soffio la vetta della classifica al Senato, pur perdendo quattro punti in percentuale rispetto alle ultime Politiche del 2008. Il segretario provinciale del Pd ora eletto in Parlamento come deputato a caldo non ha resistito allo sbotto vedendo i risultati. “Evidentemente – dice Mognato – la serietà del Pd e dei suoi alleati non paga. Evidentemente in un periodo come questo contano di più, per avere consenso, le promesse irrealizzabili”. Va male la Lega, ma c’era da aspettarselo anche se in

misura non così grande. La Lega adesso è il quinto partito di una provincia che la vedeva fortissima, dietro anche alla coalizione centrista di Monti e Casini. Il crollo del centrodestra coinvolge anche il Pdl, che lascia sul campo quasi dieci punti in percentuale passando da l’oltre 19% del 2008 al misero 10,03 delle elezioni di febbraio. Va considerato che la Lega Nord qualche anno fa proprio in provincia di Venezia con Francesca Zaccariotto aveva fatto l’impresa sconfiggendo nelle urne l’ex presidente Davide Zoggia, ora di fatto uno dei maggiori dirigenti del Pd a livello nazionale. Forse ad influire sulla determinazione dell’elettorato a votare “padano “sono state anche le lotte interne fra maroniani e bossiani, ma i numeri impietosi del crollo del centrodestra sono a tutti evidenti: la coalizione passa dal 48 per cento delle ultime Politiche (29 al Pdl e 18 alla Lega) ai 28 punti di oggi (18 al Pdl, 6,5 alla Lega, 1,4 a Fratelli d’Italia). I commenti ad un risultato del genere non sono esaltanti anche se,

ammette l’assessore regionale Renato Chisso, originario del Veneto orientale “Qui a Venezia il centrodestra ha tenuto rispetto a previsioni ancora più fosche - dice Chisso. Il Movimento 5 Stelle che ha avuto questo risultato strepitoso non va demonizzato. La gente è arrabbiata anche per una situazione economica difficile“. Contento il segretario provinciale Mario Dalla Tor che stacca il biglietto per il Parlamento con il Pdl E il centro montiano con Scelta Civica, Fli e Udc? Ridimensionato. Da grande centro, che qualche mese fa puntava al 20 per cento ora è solo un “centrino”. Non supera nemmeno la soglia del 10%, la coalizione alla Camera con i tre partiti coalizzati. Va male alla sinistra, quella in coalizione come Sel dove il coordinatore provinciale Stefano Lorenzin di fronte al misero 2% racimolato alla Camera non ha occhi per piangere. “E’ un risultato al di sotto delle aspettative – dice laconico. Ora cercheremo di capire perché la gente non ci ha premiato”. E’ stata cancellata dagli elettori l’alleanza di

sinistra guidata da Ingroia. L’ex Pm con Rivoluzione civile in provincia di Venezia non va oltre un misero 1,3 per cento, insufficiente per ottenere anche un solo deputato, vista la soglia del 4 per cento. La delusione fra i movimenti che lo hanno appoggiato, Rifondazione, Comunisti italiani, i Verdi di Bonelli, Italia dei Valori è grandissima. Ma dove hanno vinto i grillini? Dappertutto, il fenomeno è a macchia di leopardo. A Chioggia , Asan Donà In comuni come Mira, dove esiste un’amministrazione a 5 stelle da un anno, il Movimento di Grillo è passato dal 17,5% al 35,14%. Il sindaco Alvise Maniero ribadisce come alla gente non interessi alla fine nulla della vicenda del licenziamento dell’assessore all’ambiente Roberta Agnoletto.

lA PROPOSTA DI CAMPAlTO “MONOCOlORE GRIllINO APPOGGIATO DAl PD”

C

’è fermento nel Pd, storico partito egemone in provincia di Venezia, per il risultato elettorale uscito dalle urne del 24 febbraio scorso. Fra gli elettori e i militanti, la stragrande maggioranza è contraria a qualsiasi accordo con il centrodestra di Silvio Berlusconi. L’accordo che si cerca da parte del Pd, è con il Movimento 5 Stelle, con proposte che però al momento in cui scriviamo vengono tutte respinte. A prendere una radicale posizione è il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto che ricalca quella del sindaco di Bari. “Ora basta - dichiara Campalto- il

Partito Democratico non può giocare sempre la sua partita in difesa. Mi faccio promotore a livello provinciale di una proposta politica ben precisa che tanti militanti democratici sono pronti a portare avanti: il Pd sostenga un monocolore grillino, ma non faccia assolutamente alcun accordo con Berlusconi e il Pdl”. Campalto fa sul serio. “Invito come sindaco- continua - i dirigenti del mio partito, a non cadere nel tranello di creare un “governissimo” con il centrodestra. Nessuno dei nostri elettori lo capirebbe. L’elettorato italiano va messo però di fronte alle proprie responsabilità. E se gli

elettori hanno fatto del Movimento 5 Stelle il primo partito alla Camera, questo deve avere l’onere e l’onore di governare”. Il sindaco Pd sa che esistono posizioni differenti su questo tema ma spiega di volersi fare portabandiera di questa proposta in provincia di Venezia, perché sollecitato da tantissimi iscritti. “Sono pronto alla conta- dice - su questa posizione politica. Il Movimento 5 Stelle non può e non deve essere lasciato a criticare da fuori un accordo che sa di vecchio e partitocratico. Hanno vinto? Governino. Di volta in volta verificheremo se votare le loro proposte

La stessa Agnoletto aveva accusato Maniero di averla cacciata perché incinta Gianluigi Placella, primario ortopedico in pensione, impegnato nei movimenti civili, unico consigliere comunale del Movimento a Venezia sottolinea che il M5s con il Pd, alleanze non ne potrà fare ma votare sui singoli provvedimenti moralizzatori della politica quello si. Infine per dovere di cronaca non sfonda il movimento di Oscar Giannino, , anch’esso stabile intorno all’1,3 per cento. Quasi inesistente infine il Centro democratico di Bruno Tabacci (ex competitore di Bersani alle primarie) con lo 0,18% che, a Venezia era rappresentato dall’ex capogruppo di Idv al Senato Massimo Donadi.

Il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto in Parlamento” Campalto lancia una sfida al Movimento diretto dall’ex comico sulle cose da fare “Ora se i grillini si assumeranno la responsabilità di governare – chiude vogliamo proprio vedere che faranno. Il tempo della responsabilità fino ad ora non ha premiato. I cittadini hanno premiato chi ha gridato di più. Ora vediamo cosa sono in grado di fare i grillini oltre che parlare”. A.A.

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Spazi aperti 25 3 Salute e ambiente In tutta la provincia, comuni e Ulss promuovono attività fisica per anziani e non

Arriva la primavera, ecco i gruppi di cammino

Stili di vita

INDAGINE ulSS13

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I comuni di Venezia, Mira, Spinea, Stra e Fiesso pronti alla bella stagione con percorsi ad hoc di Alessandro Abbadir

A

rriva la primavera e la voglia di fare camminate all’aria aperta aumenta. Lo stile di vita sempre più sedentario è un ostacolo ad una buona salute, e per questo i comuni e le Ulss del veneziano hanno promosso da qualche anno in maniera massiccia, l’esperienza dei gruppi di cammino. Le prime esperienze dei gruppi di cammino sono rivolte ad anziani ma non solo. Nel comune di Venezia infatti da circa un anno per tutta l’estate, al Parco San Giuliano, con ritrovo all’Infopoint, si svolgono le attività gratuite dei “gruppi di cammino”. Il progetto, lo scorso anno è stato ideato e coordinato dal Servizio Programmazione Sanitaria del Comune di Venezia nell’ambito dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e del progetto AllenaMente. I gruppi sono stati guidati da istruttori laureati in Scienze Motorie e formati. “L’attività – spiegano i promotori - è all’insegna

delle relazioni sociali e del benessere psico-fisico, sviluppato attraverso percorsi all’aria aperta con i quali allenare piacevolmente il corpo, il ragionamento e la memoria”. Anche quest’anno l’appuntamento non mancherà. Per quanto riguarda la provincia è soprattutto nell’area dell’Ulss 13 (Riviera e Miranese), che i comuni si sono impegnati massicciamente. Il primo a promuovere l’idea fu il comune di Mira ancora due anni fa. Il Centro anziani “Palladio” di Mira Vecchia ora ha un gruppo di circa 20 persone, che due volte alla settimana si muove lungo un percorso ben individuato. Lo stesso dicasi per il centro “La Bella Età” di Piazza Vecchia, che ha individuato cinque itinerari per le passeggiate. Riprenderanno le attività da aprile e maggio. A Stra ad illustrare il progetto e fare un bilancio positivo del lavoro svolto, è l’assessore Stefano Valentini. “E’ ormai riconosciuto - dice Valenti-

ni - che l’attività fisica costante aiuta a prevenire malattie, a ridurre i rischi derivanti dal sovrappeso e sedentarietà per avere una migliore qualità della vita e, garantendo considerevoli vantaggi sia ai singoli, sia al sistema sanitario riducendo le ospedalizzazioni e l’uso dei farmaci. Infatti, l’obiettivo di ogni persona è di vivere in salute il più a lungo possibile, restando autonomo nei movimenti ( in particolare deambulare). Il cammino è l’attività fisica praticabile da ogni fascia di età, si può svolgere costantemente nell’arco dell’anno ed è economica. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13 (www.ulss13mirano.ven.it) da tempo ha avviato attività per sensibilizzare la popolazione sulla necessità del movimento fisico. In particolare, ha promosso i gruppi cammino nei vari comuni con il progetto “ Ogni passo conta “. Ha messo a disposizione un laureato magistrale in Scienze e Tecniche

dell’attività motoria preventiva e adattata che forma e segue i partecipanti, affinché ogni gruppo diventi autonomo. Il nostro comune ha aderito con entusiasmo alla proposta dell’Ulss e da circa un anno, c’è un gruppo cammino che 2 volte alla settimana svolge l’attività”. Stessa esperienza si appresta fare Fiesso. Lo scorso anno il comune di Spinea ha aderito con l’iniziativa denominata “Percorsi della salute”. “Andare a piedi è un atto d’amore per il territorio e il proprio corpo” è il motto dell’iniziativa. Anche quest’anno da maggio saranno disponibili in diversi punti di Spinea, dei volantini per promuovere i Gruppi di cammino. ”Il luogo ideale - dicono gli organizzatori - per l’attività sarà il parco Nuove Gemme, con diversi itinerari da percorre, alcune regole base per vivere in salute la propria giornata e fuggire dalla sedentarietà”.

no su t r e degli adulti che vivono nel comprensorio dei 17 comuni dell’Ulss 13 è completamente sedentario. Questi i dati che sono emersi da una indagine condotta nei mesi scorsi dall’Ulss 13 con il Dipartimento Prevenzione. E ecco le brutte sorprese: solo il 31% degli adulti che vivono nei comuni del comprensorio pratica settimanalmente l’attività fisica raccomandata (30 minuti di attività moderata almeno 5 giorni alla settimana oppure 20 minuti di attività intensa 3 o più volte per settimana), mentre c’è un 28% è completamente sedentario. L’attività fisica ha molti effetti positivi sulle condizioni di salute. Si è infatti notato sia un importante effetto preventivo nei confronti delle malattie croniche (malattie cardiovascolari, ictus, diabete, alcuni tipi di tumori), che la capacità di influire sulla riduzione delle fratture negli anziani e su alcune malattie mentali .Da qui per comuni e Ulss 13 l’importanza di organizzare Gruppi Cammino rivolti in particolare alle persone anziane. A.A.

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26 Amministrazione

Amministrazione 5

Intervista L’assessore della Provincia di Venezia, Lucio Gianni, riflette sul ruolo e il lavoro svolto

Provincie, insostituibili se non si pensa ad una seria alternativa “Serve una programmazione per trasferire deleghe, competenze e strutture onde evitare che ci si accorga dell’importanza delle Provincie quando non ci saranno più”

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bolizione delle Provincie, un tema che ha fatto discutere e che avrebbe dovuto tradursi in dato di fatto con la soppressione di parte di esse. E invece, probabilmente, le Provincie concluderanno il mandato. L’assessore provinciale Lucio Gianni torna ad affrontare l’annosa questione relativa al ruolo delle Provincie, insistendo sull’essenziale lavoro svolto. “Per tutto il 2012 siamo stati sommersi da tantissime informazioni che provenivano da fonti diverse: abbiamo udito il tutto e i contrario di tutto! Ci si stava privando di uno strumento di gestione di servizi a favore dei cittadini - esordisce l’assessore della Provincia di Venezia - senza averne creato uno alternativo che lo andasse a sostituire; all’ultimo momento è prevalso il buon senso e si è salvato un Ente di estrema importanza la cui soppressione o ristrutturazione deve avvenire in modo sereno non sotto una spinta emozionale. Molte persone che non conoscevano nulla di questa realtà si erano convinte che chiudendo le Provincie si sarebbe salvato il Paese!” Qual è, in concreto, il ruolo delle Pro-

L’assessore Lucio Gianni vincie? “Io sono assessore della Provincia di Veneziai: garantisco la mia presenza costante e continua in tutto il territorio per tutte le mie deleghe (Attività produttive, agricoltura, Programmazione Negoziata, Pro loco, Voga veneta, afriturismo, alimentazione, Gruppi micologici, Fiere, Mostre e mercati), così pure fanno i miei colleghi di Giunta; insieme gestiamo concretamente dei servizi sovracomunali e territoriali che la Regione e lo Stato non potranno mai svolgere direttamente perché sono troppo distanti dal territorio e troppo slegati dalla realtà quotidiana”. In termini numerici, può quantificare - per esemplificare, il lavoro svolto? “Nel 2012 la Giunta Provinciale ha

eseguito 220 delibere e sono pervenute dagli assessori 241 Informative mentre il Consiglio Provinciale ha votato 96 delibere; la Giunta si è riunita tutte le settimane come pure tutte le settimane si sono riunite le Commissioni Consiliari ed il Consiglio si è riunito da una a due volte al mese: questo significa una grande quantità di lavoro svolto! L’attuale Amministrazione Lega Nord – Pdl ha trovato in eredità un vero disastro con debiti e cattive gestioni; il Governo di Roma ha tagliato molte risorse; con meno dipendenti, pieni di debiti e meno soldi ma attraverso una seria programmazione ed una accorta gestione, sono stati raggiunti risultati migliori rispetto al passato: la Provincia di Venezia sta pagando i suoi debitori con una media

di 36 giorni; è l’unico Ente che ha inviato una ingiunzione di pagamento allo Stato per i crediti che vantava ottenendo i 40 milioni di euro che gli spettavano; gestiamo direttamente il turismo e siamo la prima Provincia d’Italia; gestiamo la pianificazione territoriale ed urbanistica di tutti i 44 Comuni, la caccia, la pesca interna lagunare, la Polizia Provinciale e la Protezione Civile, i parchi, i boschi e le riserve naturali, l’ufficio del lavoro e la formazione professionale, l’ambiente e la geologia, l’edilizia del patrimonio immobiliare tra cui scuole e palestre, i servizi sociali, i trasporti e le pari opportunità, la viabilità, la sicurezza stradale e la manutenzione delle strade provinciali, lo sport, la cultura e l’istruzione”. La sua conclusione quindi è che la Provincia non è un ente inutile... “Probabilmente non tutti i cittadini sono stati informati sul fatto che la Provincia di Venezia fa tutto questo e così pensano che sia un Ente inutile! Se i cittadini lo vogliono le Provincie possono essere chiuse ma è prima necessaria una programmazione seria in cui si decida “chi fa cosa” e si indichi tempi

e modi per trasferire deleghe, competenze e strutture per evitare che ci si accorga dell’importanza delle Provincie quando non ci saranno più! Ci sono Provincie che sprecano e non ottengono buoni risultati; ma possiamo dire lo stesso anche di Regioni, Ministeri, Prefetture, ULSS, Comuni, Società partecipate, Camere di Commercio ecc.; perché non chiudiamo tutta l’Italia?” Quale allora la strategia efficace per ridurre i costi? “Invece di chiudere è necessario combattere l’inefficienza e gli sprechi; eliminare spese inutili, gonfiate, incontrollate; attuare politiche di risanamento; prevedere costi standard uguali per tutti gli Enti e tutta Italia; non fare di tutta l’erba un fascio! Nella situazione attuale chiudere le Provincie è sicuramente la cosa più semplice e sbrigativa ma è impensabile eliminare un Ente intermedio di assoluta importanza ritenendo di lasciare al suo posto il nulla; ciò che fanno oggi le Provincie, i Comuni non avranno mai la forza di poterlo fare e la Regione è troppo grande e distante!”

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28 6 Personaggio Corrado Sfriso Crea, inventa, espone... Chioggia

Corallino, artista della memoria di Eugenio ferrarese

S

ul balcone della sua casa in calle San Domenico da qualche tempo si nota un vecchio pantofolone da pescatore, di quelli che un tempo si usavano nei battelli da pesca, trasformato in un artistico presepio con qualche variazione marinaresca visto che al posto del bue e dell’asinello compaiono due cavallucci marini e la stella cometa è diventata una stella marina. Accanto un altro presepio di piccole dimensioni con Gesù bambino adagiato in una cappasanta. All’interno della stanza al pianterreno altre opere e composizioni insieme ad una personale collezione di attrezzi da lavoro ed altri oggetti della tradizione chioggiotta: un piccolo laboratorio dove Corrado Sfriso crea, inventa e poi espone. Classe 1931, l’obbligo scolastico della riforma Gentile ossia la quinta elementare, il primo lavoro in una panetteria al termine della seconda guerra mondiale, in seguito dapprima muratore per realizzare di fronte la chiesa di san Domenico la fabbrica del ghiaccio dove un tempo vi era il teatro Gari-

baldi - e dove sta ora sorgendo un complesso residenziale – poi in mare pescatore motorista; nel ’55 si trasferisce a Trieste ancora con un’impresa edile, qualche anno dopo il matrimonio e ritorno nella ‘sua’ Chioggia operaio nel retificio Donaggio e in seguito mattino passeggia con gli amici in Corso, nella falegnameria di Borgo S. Giovanni una sosta al caffè; nel pomeriggio per lo più specializzata in cornici tonde e volanti per è indaffarato con le sue creazioni. Le sue appassionati automobilisti sportivi fino alla poesie sono rigorosamente in dialetto con pensione… il tutto accompagnato sempre frequenti rimandi ai suoi ‘amissi pescaori’ con i quali ha condivida una grande passioso la passione e i pene per l’arte, la poesia Dalla scultura ricoli della navigazione e la sua città ritratta alla poesia, e della pesca quando in ogni angolo e scor- in un linguaggio le ‘sardele veniva a cio più caratteristico, semplice racconta talvolta riproponendo la vita di tutti i giorni bordo/ le visceva da tute le parte’, ai ricordi mestieri e attività che animavano la vita della calle: le donne che delle gente in calle (“Ghe gera i Guera, i ricamavano, i pescatori che cucivano le reti, Spacaporte,/ el Polastrelo, el Cucarin,/ el lo stagnino che aggiustava attrezzi e pitali Scage, el Fasiolin./ Ma tuta brava zente da notte quando i bagni in casa erano anco- la gera”), ai bambini che giocavano al ra un lusso… ‘trotolo’ e al ‘pandolo’, ai pescatori che ‘i Corrado, ma per tutti Corallino, firma se porteva la Madona su le spale in procesche compare nelle sue composizioni, al sion’, perfino la suora Impillia che all’asilo

Corrado Sfriso e le sue composizioni ‘me feva ‘na caressa in testa,/un baso su la ganassa/ e cossì la me consoleva” e la ‘ciesa de san Domenego’ con i muri screpolati dalla salsedine, ”ma se zè ‘na zornà de sole,/ co i so’ colori pare che la se rida”. Uno stile semplice, senza tanti fronzoli, ma Corallino è anche una persona che ama riflettere sulla vita, le sue gioie e i vari drammi e tutto questo viene comunicato nelle sue composizioni più complesse, per lo più in legno, utilizzando scarti di mogano, rovere, palissandro, noce: l’universo, il sole e la luna, la luce e la notte, l’umanità divisa, l’unione coniugale, le diversità razziali. Talvolta le sue opere compaiono nelle vetrine dei negozi del centro storico; in altre occasioni Corallino viene invitato a recitare le sue poesie o a collaborare con alcuni eventi culturali: la presentazione di un libro,

qualche mostra sulla marineria… E basta anche una breve passeggiata per le calli e il Corso di Chioggia per trovare l’ispirazione per una nuova realizzazione artistica e un’altra poesia. Precisiamo

il VeRo autoRe dell’aRticolo

L

’articolo della pagina dedicata al “Personaggio” pubblicata lo scorso mese dal titolo “Una vita vissuta ad alta quota” è stato erroneamente attribuito a Marta Boscolo. L’autore del pezzo è invece Eugenio Ferrarese. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati per l’errore”.


Cultura provinciale 29 9 Scultura Il Consiglio regionale ospita a Palazzo Ferro-Fini la rassegna aperta al pubblico fino al 26 aprile prossimo

Le sculture di Romano Vio in mostra

A cento anni dalla sua nascita l’allestimento di una esposizione pensata per far apprezzare un artista protagonista del Novecento, che rischiava di essere più noto all’estero che in patria

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u uno degli scultori italiani protagonisti del E un secolo e mezzo dopo l’assemblea del Novecento, il veneziano Romano Via sep- North Carolina affidò proprio al veneziano Vio pe cogliere e fissare nella materia, bronzo, il compito di ricreare il monumento partendo marmo, cemento, terracotta, i volti, le storie e dal calco di gesso conservato nella gipsoteca di Possagno, paese natale del Canova. Tra le le emozioni della terra veneta. A cento anni dalla sua nascita, il Consiglio “grandi” altre opere realizzate su commissione regionale del Veneto gli rende omaggio ospi- figurano il monumento a Umberto Giordano tando nella propria sede di palazzo Ferro-Fini realizzato nel 1956 per la città di Foggia, vincendo un concorso nazionale che vedeva la una mostra a lui dedicata. Conosciuto e apprezzato più all’estero che partecipazione di oltre 50 artisti, il monumento in patria, Romano Vio è autore di importanti alla Resistenza per la città di Savona, l’omaggio a Franco Marinotti, opere molte delle quali l’imprenditore della Snia commissionate da enti Seppe fissare pubblici e privati. Tra nella materia i volti, Viscosa, realizzato per lo stabilimento Torviqueste la più prestigiosa, le storie, scova (Udine) e alcune per mole e collocazione, le emozioni della sculture veneziane: il risulta il rifacimento del terra veneta triplo ritratto bronzeo in monumento “canoviano” di George Washington, che troneggia memoria dei martiri di Belfiore che sovrasta nell’atrio del Parlamento del North Carolina, a l’ufficio postale di San Marco, dietro le ProcuRaleigh. La grande scultura che il Canova rea- ratie Novissime, la Madonna del Carmelo sul lizzò nel 1821 in onore del primo presidente campanile della chiesa dei Carmini, il bronzo degli Stati Uniti andò infatti distrutta dieci anni di San Giacomo sul campanile dell’omonima dopo, nel grande incendio che devastò lo State chiesa a Rialto e la grande Madonna Pellegrina House della capitale dell’ex colonia americana. sulla facciata della chiesa del rione Altobello a

Istituto comprensivo Chioggia 5 Da una scuola all’altra

“Ti leggo una storia...!”, un progetto per bambini di 5 anni

L’inaugurazione della mostra in teleconferenza con lo State Capitol del North Carolina. In alto la locandina Mestre. Meno note, perché finora conservate nelle abitazioni private dei figli, le 30 opere della mostra che hanno trovato ospitalità a palazzo Ferro-Fini e alla Cassa di Risparmio di Campo Manin. “In esse - come ha ricordato Ennio Puchard curatore della rassegna insieme con Elena Dezuanni - Vio ha riversato tutta la sua prodigiosa abilità manuale, raggiungendo, perché svincolato dai vincoli imposti dai concorsi,

risultati artistici eccezionali che pongono lo scultore veneziano tra i protagonisti del Novecento”. Da ammirare soprattutto i bronzi ispirati ai canti dell’Inferno dantesco, nei quali Vio ha dato prova di uno stile espressionistico drammatico e molto personale; Simonetta, scultura con la quale Vio partecipò alla Biennale di Venezia del 1956; il Pugilatore (esposta alla Quadriennale romana del 1965); Nudo dormiente e Ballerina in riposo, di grande libertà

inventiva, e alcune opera religiose ispirate a modelli tre-quattrocenteschi (Gesù divino lavoratore, I sermoni di Sant’Antonio, Gesù incontra sua madre). “Quella di aprire palazzo Ferro-Fini a manifestazioni culturali riguardanti artisti veneti o realtà significative della nostra tradizione - ha commentato il presidente del Consiglio reginale Clodovaldo Ruffato in occasione dell’inaugurazione della mostra lo scorso 22 febbraio - è una scelta assunta fin dall’inizio della legislatura e che intendiamo proseguire con l’obiettivo di testimoniare la vicinanza dell’istituzione regionale a tutte le espressioni della società veneta e di offrire loro delle opportuità di maggiore conoscenza e fruizione. Sono certo che anche la mostra su Romano Vio sarà l’occasione per far conoscere un grande artista che Venezia e i veneziani, fose, non conoscono appieno e che rischiava quindi di essere più noto all’estero che in patria”. La mostra resterà aperta fino al 26 aprile e sarà visitabile, con ingresso gratuito, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17.

Teatro Aurora di Marghera

GIOVANI COMPAGNIE TEATRAlI PROTAGONISTE IN QuATTRO SPETTACOlI

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e storie incantano sempre, si sa. Ma possono diventare anche un valido strumento pedagogico. E infatti le insegnanti della scuola primaria Caccin di Chioggia, all’interno dei progetti di continuità tra scuola dell’infanzia e primaria e dei progetti di educazione all’ascolto e motivazione alla lettura, hanno promosso una serie di incontri di lettura animata di favole della tradizione per bambini di 5 e 6 anni, nel teatrino della scuola. “Ti leggo una storia…!” è un’iniziativa promossa dalla Dirigenza dell’Istituto Comprensivo Chioggia 5, che cerca di accompagnare i bambini nel difficile passaggio tra i diversi ordini di scuola col sostegno di un buon lavoro di squadra. Al primo incontro di martedì 19 febbraio ha partecipato un buon gruppo di bambini, accompagnati da genitori e nonni, che si sono gustati, in un clima disteso, la lettura della classica storia dei Tre porcellini. L’ascolto della storia è stato favorito da alcuni esercizi preparatori di rilassamento condotti dalla psicopedagogista che ha poi introdotto l’arrivo di un personaggio “fatato” che, avvolto in un mantello di luccicanti stelle, ha prestato la sua voce a una favola che ha lasciato i bambini a bocca aperta mentre sedevano su morbidi tappeti. Il secondo e terzo incontro sono stati

Il teatro Aurora a Marghera Un momento della lettura un’occasione per i bambini per ritrovarsi e invitare altri amici a condividere l’esperienza. Questi incontri sono stati progettati con l’intento di intrattenere piacevolmente i bambini, abituandoli al piacere dell’ascolto, attraverso la lettura delle favole classiche della tradizione e delle storie di una volta. È’ infatti un requisito fondamentale per la scuola primaria l’ascolto attento e attivo per riuscire a imparare e apprendere nel contesto di gruppo. Diviene importante far apprezzare ai bambini la magia del silenzio e dell’attenzione per riscoprire il mondo fantastico e meraviglioso della lettura che stimola la fantasia e la creatività. I bambini che ascoltano con piacere le favole oggi saranno i buoni lettori di domani. M.Bo.

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ei mesi di marzo e aprile si terranno quattro spettacoli al Teatro Aurora di Marghera. Gli appuntamenti sono dedicati alla rassegna contemporanea progetto Sala Travaglio, dove le giovani compagnie sono protagoniste. Sabato 16 marzo sono andati in scena i primi due appuntamento del progetto “Specie Protetta – Sala Travaglio”. Alle ore 21, la compagnia H2O non potabile , ha proposto “Comma 212”. Alle ore 22, Itineris Teatro, con la proposta dello spettacolo “Di doppio andare”. Giovedì 21 marzo, alle ore 21, lo spettacolo “Pinocchio” interpretato da Gli Amici di Luca e Babilonia Teatri che, parlando di questa storia commentano: “I protagonisti sono persone che si sono risvegliate dal coma. La società ci ha respinti, accantonati, isolati e fare teatro è l’unica possibilità per tornare a mettere un piede dentro la società. Pinocchio corrisponde al nostro bisogno di fare un teatro necessario, dove la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza senza essere mediata dalla finzione”. Al termine dello spettacolo la compagnia incontra il pubblico dell’Aurora. Sabato 13 aprile, alle ore 21, ancora uno spettacolo Sala

Travaglio: “L’Orazio di Heiner Muller” con la compagnia La Vanguardia Nonsensista. Questo dramma indaga sulla dualità tra la legge e il sentimento: “Una dicotomia ancora attuale, un confine tra la scrittura e l’oralità, tra ciò che è sentito giusto e ciò che è stabilito – spiegano gli interpeti della compagnia - le convenzioni sono le basi della nostra società, nata dal sacrificio di una famiglia che annega nel mito del diritto, del giusto a prescindere da tutto”. Giovedì 18 aprile, doppio appuntamento: alle ore 21, Empusa Teatro presenta “Bersabèa” ispirato alla guerra dell’acqua accaduta in Bolivia nel 2000 con la privatizzazione del bene; alle 22.15 è la volta di diexvUoto Teatro con “Funi e desideri rapidamente ammazzano (F.E.D.R.A.)”. Quest’ultimo spettacolo è ambientato in una stanza da letto, dove tutto si consuma: vita, amore, sonno, solitudini. I protagonisti, un uomo e una donna, si desiderano ma non si accettano. Lui è un ragazzo, lei una donna adulta forse sua madre. Perduti in quella stanza sempre più piccola, soli nella loro quotidiana miseria, vivono al ritmo serrato di un videoclip. Per maggiori informazioni si può contattare il teatro Aurora al numero 041 932421. Roberta Pasqualetto


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utto pronto il primo aprile per l’avvio allo stadio Marcellino Gallo di Mirano del torneo “Memorial Enrico Maso”, giunto alla quinta edizione. Saranno quattro le società nella categoria esordienti, che ricorderanno il dodicenne giocatore dell’Usd Miranese, prematuramente scomparso l’11 novembre 2008 a causa di un male incurabile. Un appuntamento che si rinnova per volontà dei genitori del ragazzino, Carla ed Eustasio. Un modo per ricordare Enrico, e allo stesso tempo promuovere con spirito di solidarietà una raccolta fondi per chi come lui, sta lottando contro la malattia. Il ricavato delle offerte raccolte sarà infatti interamente devoluto alla fondazione Città della Speranza di Padova, per sostenere i progetti di ricerca dedicati all’Oncoematologia pediatrica. Insomma un modo per dare una speranza ai bambini che affrontano una sfida così importante per la loro vita, in età così piccola. Sul campo sono in programma 4 sfide, quella tra Miranese, Us San Marco Stigliano, Us RioSan Martino, Polisportiva San Pio X Mirano. Primo match previsto è quello tra padroni di casa e l’Us San Marco Stigliano alle 14,30. Seguirà quello tra San Pio Xe Us Rio San Martino alle 15,15; alle S.H. 16 finale per il terzo e quarto posto, e finalissima alle 16.45

l campionato giocato dall’Unione Calcio Venezia sta andando discretamente, e ha dato diverse soddisfazioni alla società sportiva e ai tifosi. Agli inizi di marzo, sono state giocate più della metà delle partite del campionato, che si chiuderà domenica 12 maggio contro il Savona. Nella classifica, nel momento in cui scriviamo, l’Unione Venezia con 41 punti è al sesto posto preceduta dal Bassano (43 punti) dal Castigliane (44 punti), Renate (44 punti) dal Savona (50 punti) e dalla Pro Patria (51 Punti). Nelle venticinque partite giocate la squadra arancioneroverde ha totalizzato: undici vittorie, otto pareggi, sei sconfitte, ha fatto trentasei gol e ne ha subiti trentadue. La sede sportiva storica di questa squadra, è lo stadio veneziano Pierluigi Penzo inaugurato nel 1913 e dedicato alla memoria all’aviatore che partecipò alla grande guerra. Parlando di una delle ultime partite vinte, giocata contro il Mantova in casa, l’esito è stato incerto fino alla fine quando grazie a una doppietta di Denis Godeas, il Venezia si è aggiudica la vittoria. La partita era

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’associazione sportiva CO.RA.PE. nasce ufficialmente nel 1995 e si occupa dell’esercizio a livello amatoriale di attività sportiva e manifestamente dello sport della pallacanestro. Nel corso di questi ultimi tredici, anni le finalità non sono mai cambiate e molti degli attuali giocatori sono tra i soci fondatori. Alcuni elementi più giovani sono entrati a far parte del gruppo, e ogni anno c’è qualche nuovo socio. Questo gruppo di appassionati di pallacanestro in realtà gioca da venticinque anni, e si incontra per giocare a livello amatoriale, nella palestra di Vecellio di Mestre (ex scuola elementare) in via Giardino. Molti giocatori provengono da altre esperienza, alcuni dalla Reyer come il presidente Peraro, altri da squadre quali la Mestrina e la Malcontenta. Oggi però giocano con il solo spirito goliardico e per divertimento. Il gruppo è ben consolidato ma ogni anno c’è qualche nuovo iscritto, i giocatori sono circa sedici, prevalentemente maschi; quasi tutti abitano a Mestre o nelle zone vicine. “Noi giochiamo per divertirci ma senza grosse pretese – dice Ruggero Peraro presidente dell’associazione – abbiamo anche alcune donne che giocano, e posso dire che sono veramente in gamba perché si mantengono giovani più che possono e anche meglio degli uomini (dice sorridendo). Per il futuro ci piacerebbe collaborare anche con altre associazioni 800.46.50.40 soprattutto per condividere i problemi di

’associazione sportiva CO.RA.PE. nasce ufficialmente nel 1995 e si occupa dell’esercizio a livello amatoriale di attività sportiva e manifestamente dello sport della pallacanestro. Nel corso di questi ultimi tredici, anni le finalità non sono mai cambiate e molti degli attuali giocatori sono tra i soci fondatori. Alcuni elementi più giovani sono entrati a far parte del gruppo, e ogni anno c’è qualche nuovo socio. Questo gruppo di appassionati di pallacanestro in realtà gioca da venticinque anni, e si incontra per giocare a livello amatoriale, nella palestra di Vecellio di Mestre (ex scuola elementare) in via Giardino. Molti giocatori provengono da altre esperienza, alcuni dalla Reyer come il presidente Peraro, altri da squadre quali la Mestrina e la Malcontenta. Oggi però giocano con il solo spirito goliardico e per divertimento. Il gruppo è ben consolidato ma ogni anno c’è qualche nuovo iscritto, i giocatori sono circa sedici, prevalentemente maschi; quasi tutti abitano a Mestre o nelle zone vicine. “Noi giochiamo per divertirci ma senza grosse pretese – dice Ruggero Peraro presidente dell’associazione – abbiamo anche alcune donne che giocano, e posso dire che sono veramente in gamba perché si mantengono giovani più che possono e anche meglio degli uomini (dice sorridendo). Per il futuro ci piacerebbe collaborare anche con altre associazioni soprattutto per condividere i problemi di

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Partire con una buona idea

Ecco il Veneto giovane delle “start up”

La tecnologia e il web protagonisti delle iniziative imprenditoriali under 35 di Nicola Stievano

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a passione per lo sport e la musica abbinata all’informatica, l’amore per il proprio territorio veicolato sul web, l’ingegno dell’inventore abbinato alle nuove tecnologie. Non si può certo dire che ai giovani veneti le idee manchino, soprattutto quando si tratta di svilupparle sfruttando le potenzialità di internet e i progressi quotidiani dell’informatica. Ora otto di queste buone idee hanno trovato anche l’occasione di spiccare il volo grazie a “Rebound” iniziativa rivolta agli aspiranti imprenditori veneti under 35 messa a punto da Confindustria Padova e Camera di Commercio per favorire l’incontro con la finanza privata. Sono state ben 76 idee d’impresa nei servizi digitali, mobile e tlc, marketing, web e social network, presentate da oltre 170 giovani, che hanno scelto anche di giocare in squadra. Gli 8 finalisti hanno seguito un percorso di formazione e consulenza affiancati da esperti di sviluppo d’impresa per trasformare le idee in business plan completi di analisi dei costi, mercati e concorrenza. C’è il software che sintetizza la voce riproducendo le emozioni, la web-utility per costruire il viaggio ideale, la piattaforma social sui sentieri escursionistici, l’ambiente web per condividere appunti e lezioni tra studenti, le riprese foto-video aeree dal pallone a elio. E poi un portale wiki-based per le squadre minori di basket, prodotti a km 0 a por-

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tata di touch, un web music store per vendere offline la musica di band underground. Le idee migliori hanno potuto svilupparsi sulla piattaforma web di Ban Veneto, il network coordinato dal Parco Scientifico Galileo. “Rebound conferma che il Veneto pulsa di energie creative nei settori innovativi - sottolinea Gianni Potti, vice presidente di Confindustria Padova -. Si tratta di coltivarle e indirizzarle perché possano diventare nuove imprese, linfa per la crescita. Il vero tema è però farle decollare e resistere nel tempo. Affiancare le start up con esperienza e metodo per emergere in un mercato iper selettivo, è

Dalle riprese con il pallone ad elio ai prodotti a “km 0” scelti con il tocco delle dita quello che noi imprenditori dobbiamo fare per coglierne le opportunità. Il vero premio è stato l’affiancamento a questi giovani di professionisti di sviluppo d’impresa. L’altro tema cruciale è l’accesso al credito per le buone idee d’impresa”. Fra le più interessanti spicca Crevel,ora in faste di test con il sostegno di H Farm, ideata da Claudio Floreani, 34 anni, appassionato di informatica, dopo aver organizzato un viaggio tra amici da Monaco a Berlino. Ne è nata una utility web-based che permette di esprimere preferenze di viaggio

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e tradurle in progetti da condividere con gli amici. Tutte le informazioni vengono interpretate, localizzate e organizzate su una mappa, collaborando con i compagni di viaggio, operatori e agenzie turistiche. Dalla passione per le escursioni di Thomas Bertani e Giovanni Masarà, 22 anni, studenti di ingegneria e filosofia del collegio Don Mazza di Padova, è nata una piattaforma web per consultare dati geografici sui sentieri e condividere itinerari. Pensata per appassionati, enti locali e chiunque si occupi di promozione turistica, ne esiste già un prototipo con dati forniti da Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia. Moku promette invece di rivoluzionare il “mondo” degli appunti. Gli studenti potranno organizzare in un ambiente web gli appunti di lezioni e le registrazioni, condividendoli con amici e colleghi e rendendone possibile l’aggiornamento in ogni luogo e momento. L’idea è di Simone Pozzobon, 27 anni, trevigiano e di tre amici ingegneri e designer ed è già entrata nella scuderia di H-Farm. Da un’intuizione maturata al liceo, il team dei vicentini Matteo Scapin, Tommaso Grotto, Maria Cristina Malavolta, Luca Guglielmi - età media 28 anni - ha sviluppato un’applicazione web di supporto alle band indipendenti per distribuirne la musica in formato digitale durante i concerti. Alberto e Riccardo Tentori, 33 e 28 anni, di Camposampiero, un ingegnere e un

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Otto i giovani vincitori del progetto Rebound pronti a mettersi in gioco laureato in economia, hanno creato Playbasket.it, portale web dedicato alle categorie agonistiche minori del basket in Italia con 35.000 visitatori unici al mese. I veronesi Nicola Galetto, Marco Grumo-

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lato, Alessandro Vaccaro, 27 anni, hanno messo a punto un’applicazione mobile dedicata a tutte le piccole e medie imprese che vogliano vendere cibi a km 0 direttamente ai clienti finali scavalcando la distribuzione. Infine Stefano Pagur, 24 anni, ha ideato un sistema per riprese foto-video sopraelevate con pallone ad elio. Il prototipo è già realizzato con costi competitivi e la possibilità di fare riprese particolari in movimento.


Il Veneto in primo piano 33 9 Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa”

Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa” di Nicola Stievano

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La Regione mette a punto una piattaforma on line che permette lo scambio di idee

avide e Daniela, giovani pastori dell’Alpago, usano il pc e internet per avere informazioni tecniche, Stefano viticoltore della Valpolicella, vende in internet le sue bottiglie di Amarone d’alta quota, ma anche Sara allevatrice di Cortina si sta attrezzando per presentare ai consumatori i prodotti della sua azienda, mentre il neo pescatore Gabriele del Cavallino lo utilizza per programmare le consegne porta a porta dei frutti di mare freschi, senza dimenticare Alinor che dal Bangladesh a Chioggia coltiva ortaggi per destinarli alle famiglie della sua terra d’origine trasferite a Londra e a Parigi.

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Alcuni esempi che si moltiplicano ogni giorno e che grazie alla nuova piattaforma informatica potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare l’attività agricola. È per loro e per altri duemila giovani agricoltori veneti che la Regione ha messo a punto la “community della zappa”, sul portale www.piave.veneto.it., una piattaforma on line per raccontarsi, scambiarsi esperienze, per conoscere le strategie politiche, per incidere sul sistema economico. Il “tesoretto”

dell’agricoltura che ha fatto del Veneto la regione leader nella geografia agroalimentare nazionale, per numeri e qualità, si integra sempre di più nel web all’insegna della bellezza della campagna come scelta professionale e di vita. “Grazie alla piattaforma informatica – spiega Sandra Chiarato di Coldiretti Veneto, che segue da vicino proprio i giovani agricoltori – le esperienze imprenditoriali potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare

l’attività agricola. Che cosa accomuna questi ragazzi ? La scommessa di un futuro nei campi che deve fare i conti con opportunità di investimenti, con misure comunitarie ambientali, l’accesso al credito, le nozioni di finanza, ma anche solo per scambi di esperienze che possono diventare una partecipazione attiva alle decisioni politiche o addirittura solo per fissare un appuntamento al mercatino a kmzero o semplicemente un aperitivo “tra colleghi” che sanno divertirsi con impegno responsabile”.

la sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova mette a punto un vademecum che presenta a 50 dirigenti scolastici con l’alteRnanza scuola-laVoRo le aziende diVentano “impRese FoRmatiVe”

n Italia più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato. Uno su 4 non studia e non lavora per un totale di oltre 2 milioni di giovani Neet (not in education, employment, training). Negli altri Paesi europei gli studenti che alternano studio e lavoro sono una media del 20-30%, in Italia solo 3 su 100. Invertire questa tendenza e permettere ai giovani di acquisire competenze subito spendibili nel mondo del lavoro è l’obiettivo del progetto ASL Alternanza Scuola lavoro realizzato dalla Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova. L’iniziativa, nata nell’ambito del protocollo d’intesa tra Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale e Confindustria Veneto, punta a diffon-

dere una metodologia didattica in cui l’azienda diventa, anche formalmente, “impresa formativa” in grado di stipulare convenzioni con le scuole, proporre percorsi formativi e orientamento, formare risorse interne come tutor per gli studenti. Da qui anche la realizzazione di un vademecum per le imprese su come stringere questo “patto” didattico con gli istituti. Il progetto è stato presentato a 50 dirigenti scolastici e imprenditori nel corso dell’incontro “Alternanza scuola-lavoro: il ruolo attivo delle imprese” organizzato dalla Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova fine gennaio.


34 10 Il Veneto in primo piano Turismo religioso

Il Veneto propone quattro itinerari nell’Anno della Fede

I quattro percorsi veneti presentati alla Bit di Milano

le Radici cRistiane si RespiRano in ogni angolo del Veneto

L’assessore veneto al Turismo Marino Finozzi con Monsignor Andreatta. In basso gli itinerari

La via del Santo, quella dei Papi, le “Grandi Rogazioni” e gli itinerari di Valpolicella sono i 4 percorsi regionali di Giovanni Giovetti

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n turismo religioso e devozionale, fatto di itinerari di fede che coniugano spiritualità, tradizione ma anche cultura e arte. Nell’ Anno della Fede il Veneto si colloca tra i protagonisti degli itinerari regionali, con ben quattro differenti proposte. Il primo comprende la Via del Santo e i Santuari Antoniani, da Camposampiero a Padova, lungo il percorso terreno di sant’Antonio. Si tratta di un pellegrinaggio votivo che tocca i principali santuari antoniani in provincia di Padova, ma che si inserisce in un più lungo percorso sui passi della vita itinerante di frate Antonio da Lisbona: dall’eremo di Montepaolo, dimora iniziale di frate Antonio in Italia, alle strade dell’Italia settentrionale e del sud della Francia, sino ai giorni di Padova e Camposampiero dal 1221 al 1231. La seconda proposta è stata battezzata

la “Via dei papi”: ripercorre gli antichi itinerari di pellegrinaggio lungo la Via Francigena Orientale, da Feltre a Lorenzago di Cadore e Canale d’Agordo, passando per Belluno. I luoghi interessati hanno dato i natali a tre Papi (Papa Luciani, Giovanni Paolo I; Papa Cappellari, Gregorio XVI; Papa Sarto, Pio X) ed hanno ospitato papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei diversi soggiorni estivi . Sono costellati di numerosi santuari, con-

venti, abbazie e chiese. Le “Grandi Rogazioni” dell’Altopiano di Asiago rappresentato il terzo itinerario. Si tratta di un antico cammino di fede che da più di tre secoli si ripete il giorno prima dell’Ascensione e che si snoda lungo un circuito di 33 chilometri, percorso a partire dall’alba dai residenti ma anche da fedeli provenienti da paesi lontani. Nell’Anno della Fede sono stati inseriti gli itinerari religiosi di Valpolicella, strade che collegano gli insediamenti di più antica origine, fino a porre tra loro i luoghi di fede testimoni della prima evangelizzazione del territorio. In luoghi suggestivi sorgono bellissimi santuari come la la Chiesa di Santa Maria di Valleverde, la Chiesa Vecchia di Cavalo, la Chiesa di Santa Maria del Degnano, la Chiesetta di San Pietro a Torbe, la Pieve di San Giorgio VIII, l’Oratorio di San Zeno in Poja, la Pieve di San Floriano.

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quattro percorsi veneti, protagonisti degli “Itinerari regionali nell’Anno della Fede” sono stati presentati alla Borsa internazionale del Turismo a Milano lo scorso febbraio. Gli itinerari sono stati oggetto di un’intesa sottoscritta tra l’Opera Romana Pellegrinaggi e la Regione Veneto finalizzata a valorizzare l’Anno della fede e a diffondere la conoscenza dei tantissimi luoghi della fede disseminati nel territorio ragionale. “Attraverso questi progetti – ha dichiarato infatti monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Orp – l’Opera Romana Pellegrinaggi favorisce uno strumento di conoscenza e di approfondimento partendo dalla premessa fondamentale che il cristianesimo ha innervato profondamente la storia la cultura e l’arte di questo paese. In particolare, gli itinerari proposti per la Regione Veneto sono foca-

lizzati sulla storia di spiritualità mariana di cui questa regione è intrisa e ovviamente sulle tracce di grandi santi quali Sant’Antonio da Padova”. “Gli itinerari della fede non sono solo un’occasione per conoscere i luoghi percorsi dai viandanti che si recavano a Roma – gli ha fatto eco l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – ma anche motivo di consolidamento dei rapporti e di amicizia tra le genti. Le radici cristiane del territorio si respirano in ogni angolo del Veneto, dalle grandi chiese di Venezia alle croci in cima alle vette più alte delle Dolomiti. La tradizione dell’accoglienza ai pellegrini si rinnova ancora di più grazie a questi quattro percorsi, quattro “Itinerari nell’Anno della Fede”, indetti in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II”.

I “luOGhI DEl CuORE” VENETI DA SAlVARE

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l Castello Carrarese a Padova, il Giardino Jacquard a Schio, Villa Serego a Veronella, la Chiesa di San Giovanni a Bassano del Grappa, l’Oratorio Santa Maria delle Grazie a Fontaniva nel Padovano sono i cinque siti veneti segnalati alla sesta edizione de “I luoghi del cuore”, il censimento del Fondo Ambiente Italiano promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Giunta alla sesta edizione l’iniziativa, che quest’anno ha registrato la partecipazione di un milione di italani, ha lo scopo di segnale luoghi in pericolo, da tutelare o semplicemente da non dimenticare, sollecitando una testimonianza diretta per aiutare le località indicate e raccomandate a sopravvivere o, in alcuni casi, a tornare a vivere. Avviato l’ultimo censimento lo scorso maggio, nel Veneto ha raccolto 15.611 segnalazioni, posizionandosi al 15° posto della graduatoria nazionale il Castello Carrarese (in foto) a Padova. Nato come semplice muro in pietra e terrapieno, diventò un vero e proprio castello all’epoca di Carlo Magno. Conobbe il suo periodo di maggior splendore nel XIV secolo con la dinastia dei Carraresi, decaduta la quale iniziò la fase di degrado: divenne dapprima caserma, quindi deposito dei Veneziani e, infine, carcere su iniziativa dei Francesi nel 1807. Oggi il Castello è chiuso ad eccezione della Torre della Specola, un osservatorio affidato all’Università di Padova. L’edificio è comunque al centro di numerosi progetti di valorizzazione e restauro che hanno come obiettivo di renderlo fruibile.

Al 18° posto con 11.144 voti il Giardino Jacquard a Schio nel Vicentino. Nacque per volontà dell’industriale Alessandro Rossi che, nel 1860, fece trasformare l’area di fronte al lanificio Francesco Rossi in uno splendido giardino tardo-romanico aperto agli operai dell’opificio. Oggi il Giardino è chiuso al pubblico e apre soltanto in occasione di eventi. Il desiderio della cittadinanza è che venga reso fruibile in modo costante. Villa Serego, detta “Corte Grande” a Veronella ha ottenuto, posizionandos al 19° posto, 10.920 segnalazioni. Progettata da Andrea Palladio nel 1565 è un importante esempio di villa veneta. Dal 1996 è iscritta nelle Liste del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, insieme alle altre ville palladiane del Veneto. La Corte Grande versa oggi in condizioni di abbandono: è chiusa da circa 10 anni, pericolante, e in stato di degrado. La Chiesa di San Giovanni Battista a Bassano del Grappa si colloca al 43° posto della classifica nazionale con 5.784 segnalazioni e al 131° posto con 928 preferenze si colloca l’ultimo luogo del cuore segnalato in Veneto, l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie a Fontaniva. G.G.


Il Veneto in primo piano 35 11 La scelta dei quattro governatori Fronte comune fra Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia

Maroni “inaugura” la macroregione del Nord “Legittima difesa contro Roma che ci porta via tre quarti delle tasse. Lo Stato è debole ma il Nord ha un governo forte”

neWs Gruppo europeo

di Nicola Stievano

FRa Veneto, FRiuli e caRinzia nasce a KlagenFuRt euRoRegio senza conFini

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I

opo il terremoto elettorale la Lega guarda al nuovo sogno, la “macroregione” del Nord, un patto che va da un estremo all’altro del settentrione, accomunato dalla bandiera del Carroccio che, nonostante tempeste e “tsumani” alle urne, sventola sui palazzi delle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto. Il Friuli, governato dal pidiellino Tondo, ha accettato di buon grado l’invito, anche in qualità di “ponte” verso l’Austria e la Slovenia, coinvolte in un altro progetto di collaborazione di cui si parla molto in questi giorni, la “macroregione la sconfitta? Un po’ di fumo per celare le dimensioalpina” insieme alla Baviera. La conferma che la ni del tracollo della Lega? Si verdrà, intanto però macroregione non è stata una delle tante trovate i quattro governatori tirano dritto, come avevano elettorali è arrivata da Roberto Maroni, subito dopo annunciato a Sirmione, due settimane prima del la vittoria delle regionali. Da neo presidente della voto, lanciano il patto fra le quattro regioni. MaroLombardia Maroni ha dichiarato ni, ancor prima di diventare che l’alleanza a quattro è cosa Pur ridotta al 4% governatore, aveva definito fatta. “Mentre a Roma si fanno su base nazionale la “macroregione” una sorta i conti con un governo debole - la Lega tiene saldo di ‘’sindacato territoriale. Se sono state le prime parole del il timone nei palazzi qualcuno ha un problema la neo governatore leghista - il delle Regioni del nord macroregione si muove per Nord ha un governo forte. Si risolverlo e penso sia utile apre una fase nuova, con un progetto strategico”. soprattutto per le autonomie locali, e i sindaci per L’accordo elettorale con il Pdl, digerito a fatica, le questioni che li toccano direttamente, come ad dalla base leghista, serviva a questo, ad arrivare esempio il patto di stabilità. Pretendiamo che i a conquistare la Lombardia e, con essa, fare delle nostri soldi, che derivano da una buona gestione regioni settentrionali un fronte comune, del quale della cosa pubblica, li possiamo spendere come i governatori saranno i protagonisti. Davanti alle vogliamo. Questo non è un accordo tra i vertici, tra macerie lasciate dallo “tsunami 5 Stelle” e dal i presidenti delle Regioni, ma riguarda tutti. Parte crollo del “popolo della Padania”, ridotto al 4 per una sfida che si allarga a tutte le componenti delle cento su base nazionale, la Lega aveva già messo a Regioni’’. Ancora più esplicito il presidente del Vepunto il “piano B”, spostando l’asse del confronto neto Luca Zaia, anche se adesso dovrà fare i conti politico sulla questione settentrionale declinata in anche con i malumori della Lega in casa propria chiave europea. Una astuta mossa per mascherare dopo la batosta elettorale, ‘’Basta Sud, basta

Roma. Nella mia Regione ho difficoltà a spiegare ai veneti che abbiamo il rating della Baviera ma siamo trascinati nell’oblio da chi non ha voglia di lavorare. Napolitano dice che il federalismo non è più una scelta ma una necessità, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Nord lavora, gli altri sprecano. Io non so più cosa dire ai 160mila disoccupati veneti. Come faccio a spiegare che ogni anno ben il 75 per cento delle nostre tasse, qualcosa come 18 miliardi, prende la via di Roma e non torna più indietro? Questo è un patto d’attacco, di legittima difesa contro la cialtronaggine nazionale. Perché una siringa nei nostri ospedali costa 6 centesimi e al Sud 25? Queste discrepanze assurde vanno colmate. Con l’applicazione dei costi standard avremmo un risparmio nazionale di oltre 28 miliardi. Il progetto lo abbiamo lasciato sul tavolo del governo Monti, dopo i nostri decreti sul federalismo”. Dunque avanti tutta, anche se al vertice della Lega Nord veneta tira già aria di resa dei conti. Ma Zaia, problemi interni a parte, non intende fermarsi e per il prossimi mesi continuerà a muoversi tra il fronte del nord e il patto “alpino” già sottoscritto in Carinzia.

n burocratese si chiama “Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale” (Gect) ma per i giornali e le tv è stata ribattezzata “Euregio Senza Confini”. Luogo di nascita: Klagenfurt, “capitale del Land austriaco della Carinzia che insieme a Veneto e Friuli Venezia Giulia ha formalizzato la nascita del gruppo, nominando come suo primo presidente il governatore veneto Luca Zaia. Impossibile non cogliere il parallelismo con la macroregione del nord Italia, anche se in questo caso si tratta di uno strumento previsto dalla legislazione europea. “Sono orgoglioso di ricoprire questo incarico prestigioso per i prossimi tre anni – ha dichiarato – e ringrazio per la fiducia accordatami dai colleghi delle altre due regioni che compongono oggi Euroregio, una realtà destinata ad allargarsi, ampliando così anche il suo potenziale e la sua forza in ambito comunitario. Con questa scelta celebriamo definitivamente la chiusura di un capitolo durato 34 anni, quello di Alpe Adria, un organismo che già da tempo ha esaurito il suo compito, e avviamo questa nuova esperienza che si caratterizza per la concretezza delle azioni che possiamo avviare insieme. E’ il caso del Corridoio Baltico Adriatico, il progetto principe ad oggi di questa alleanza, che consentirà di collegare il nostro mare e i nostri porti a quelli del nord Europa”. Nel dettaglio il “Gect”, è uno strumento dell’Unione Europea creato nel 2006 per definire un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di diversi Paesi dell’UE di avviare forme di collaborazione superando gli ostacoli derivanti da differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. I membri di un gruppo, ad esempio, potranno concorrere a bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l’integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare in ambito turistico e per fornire servizi pubblici e locali. Per la prima volta vi partecipa una regione a statuto ordinario come il Veneto. Il prossimo passo potrebbe essere l’allargamento del gruppo alla Slovenia e all’Istria croata.

Aria di “secessione”. Il Consiglio veneto si mobilita e chiede più poteri alla Regione

pioggia di milioni sui comuni di conFine pRonti a FaRe le Valigie

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on ci sono solo i progetti “macro” ed “euro” che guardano ben oltre i confini regionali. Il Veneto in casa propria deve fare i conti anche con le spinte secessioniste dei Comuni di confine che, in più occasioni, hanno manifestato la volontà di passare dall’altra parte, vale a dire in Trentino - Alto Adige o in Friuli, regioni a statuto speciale considerate più generose e attente verso i propri cittadini e imprese. Così, tra la chiusura delle urne e lo spoglio elettorale, il Consiglio Regionale del Veneto si è riunito per prendere posizione e dare una risposta politica ma anche istituzionale. Ecco allora la risoluzione, presentata dalla Lega e votata a maggioranza (contrario il Pd) che impegna la Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché

si dia alla Regione Veneto l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentini Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Tradotto, più poteri al Veneto, con una ulteriore proposta - provocazione. Il Consiglio chiede infatti a Roma di dare il via libera alla “secessione” dei Comuni di confine, dall’Altopiano di Asiago all’Ampezzo, che hanno sancito con un referendum la volontà di passare in Trentino. Intanto arriva anche la risposta istituzionale, su iniziativa della giunta veneta. L’assessore Roberto Ciambetti ha messo a punto il protocollo d’intesa per attuazione del “Fon-

do per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. Si tratta di recuperare quasi 39 milioni e mezzo di euro di risorse statali e investirli per migliorare le condizioni di vita dei residenti in questi territori di confine, vincolando l’utilizzo del fondo al finanziamento di progetti volti allo sviluppo economico e sociale. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63. L’assessore al bilancio Roberto Ciambetti: “Sono intervenuto per consentire ai Comuni di incamerare queste somme nei propri bilanci e spenderle utilmente a favore delle comunità amministrate senza che vi siano problemi connessi con i limiti determinati dal patto di stabilità”.


36 Voci da palazzo

Voci da palazzo 13

Enti locali Niente quorum a Rocca Pietore, Canale, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo e Arsiè

L’opinione

Comuni in fuga verso le province autonome “H

Dario Bond, Popolo delle libertà

“segnale politico FoRte e inequiVocabile a Roma”

Il referendum dei comuni bellunesi è fallito ma la Regione incalza il Governo per l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa

o votato a favore delle mozioni referendarie, perché, in un momento Dario Bond storico come questo, era importante dare un messaggio forte e inequivocabile a Roma. Non c’è storia: il nuovo Parlamento dovrà tenere in considerazione questo nostro grido d’allarme. E’ il momento giusto per parlare di autonomia e attuazione concreta del federalismo. In questi ultimi mesi le autonomie locali sono state attaccate su più fronti, adesso dobbiamo riscattarci. Sono convinto che una presa di posizione chiara e netta metta il Parlamento con le spalle al muro. Adesso sarà più difficile per Roma non mettere mano alle disparità di trattamento tra Regioni a statuto speciale e Regioni ordinarie. La Regione del Veneto si è assunta la propria responsabilità con questo atto coraggioso, il Parlamento dovrà fare altrettanto”.

di fortunato Marinata

federico Caner, lega Nord

“le RisoRse di bolzano attRaggono le nostRe aziende oltRe conFine”

G

iancarlo Galan, nel 2005 non l’aveva presa bene la decisione di Lamon di staccarsi dal Veneto. L’allora governatore del Veneto era arrivato a scontrarsi con la sua stessa Giunta. A minacciare le dimissioni, per giunta. Con veemenza si era scagliato contro il parere favorevole espresso della Commissione bicamerale per le questioni regionali al disegno di legge costituzionale sul distacco del piccolo comune bellunese dalla Regione del Veneto. “Se il Parlamento dovesse approvare il provvedimento legislativo con il quale si consentirà l’effettivo distacco di Lamon dal Veneto, la Regione – spiegava Galan - impugnerà la legge di fronte alla Corte Costituzionale e questo perché, in buona sostanza, noi riterremmo il provvedimento basato sulla più plateale violazione delle regole costituzionali che disciplinano la distribuzione delle risorse nell’ambito della Repubblica”. Come andò lo sappiamo tutti, lo scorso settembre (dopo sette anni dal referendum) la Camera ha rinviato in commissione la proposta di legge costituzionale per il passaggio del comune dalla provincia di Belluno a quella di Trento. Il Governo della crisi sollevò dubbi sulla copertura economica dell’operazione e al piccolo comune diventato famoso, oltre che per i fagioli, per essere stato il primo fra i comuni bellunesi a percorrere la strada del referendum, non è rimasto altro che vedere andare in fumo ogni aspirazione separatista. La strada però era aperta e con il governo regionale sensibile al secessionismo deve essere parsa addirittura quasi in discesa. Del resto il tema delle risorse per i comuni di montagna della provincia bellunese è un tema di sopravvivenza che da sui nervi appena guardano oltre il confine regionale. Le stesse pietre e le stesse difficoltà, infatti, ottengono ben altra considerazione nelle vezzeggiate province autonome di Trento e di Bolzano dove la maggiore disponibilità di risorse e contributi, garantiti costituzionalmente, consente alla popolazione di montagna l’erogazione di quei servizi pubblici oggi indispensabili per mantenere vive le loro comunità. Su questo punto ogni volta si apre il dibattitto se sia ancora necessario mantenere immutate le prerogative speciali di cui godono Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Friuli ma in mancanza di risposte convincenti (non c’è stato altro oltre al parziale recupero delle Regioni a statuto ordinario consentito dalla modifica del Titolo V della Costituzione che ormai risale al 2001) rimangono comunque in molti a volerne beneficiare. Lamon non è stato l’unico. Lo scorso mese Rocca Pietore, Canale D’Agordo, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo e Arsiè hanno aperto i seggi per consentire una consultazione referendaria tra i propri cittadini, sull’opportunità di cambiare provincia e passare al trentino. Ma non c’è stato un plebiscito. Tutt’altro: in nessuno dei comuni al voto è stato raggiunto il quorum. Un peccato per il governatore Luca Zaia che invece aveva sperato in una partecipazione molto forte e sufficientemente agguerrita da richiamare sull’argomento l’attenzione del Governo, ammesso che ce ne sarà uno. L’occasione, tuttavia, è stato presa come una palla al balzo dal Consiglio Regionale che ha portato al voto, poi approvata, una risoluzione con la quale è stato chiesto l’impegno della Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo

e il Parlamento affinché la Regione Veneto ottenga quelle prerogative necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Nella stessa occasione, inoltre, la Giunta è stata invitata ad attivarsi presso il Parlamento nazionale affinché sia possibile procedere, come stabilito dall’articolo 132 della Costituzione, all’esame e all’approvazione di una legge che definisca il passaggio dei Comuni di Lamon, Sovramonte, Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo, Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana e Pedemonte dal Veneto al Trentino Alto Adige, accogliendo così la richiesta inequivocabile delle popolazioni locali. Avvincente è stato il dibattito tra gli scranni di Palazzo Ferro Fini. Il capogruppo leghista Federico Caner ha osservato che le motivazioni che hanno spinto al referendum i Comuni, in prevalenza bellunesi, sono di ordine culturale - identitario ma anche economico. Secondo Sergio Reolon del Partito Democratico al centro dell’attenzione sarebbe dovuta essere posta l’intera questione alpina perché i referendum sono stati una scelta di sopravvivenza di una montagna veneta altrimenti destinata ad una morte annunciata. A suo giudizio il vero obiettivo è realizzare il rafforzamento dell’autonomia delle province montane così come stabilito dall’art. 15 del nuovo Statuto veneto. Per Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra e firmatario di uno dei documenti in discussione la politica delLA Regione Veneto, dal 2005 non ha saputo dare risposte convincenti. “Non serve - ha detto - inseguire il mito della Provincia di Belluno, ma decentrare agli enti locali di tutta le zone montane competenze e risorse affinché possano garantire servizi essenziali in sanità e nell’istruzione”. Secondo il vicepresidente leghista del Consiglio Matteo Toscani non si può dire di no alla volontà liberamente espressa dai cittadini dei Comuni che hanno organizzato i referendum, recuperare il tempo perduto e dare attuazione allo Statuto. Antonino Pipitone di Italia dei Valori ha invitato ad analizzare il fenomeno dei referendum osservando inoltre che non è normale per una Regione accettare l’amputazione del proprio territorio. Le disparità con le Regioni limitrofe sono indubbie - ha concluso - l’assemblea veneta deve, quindi, legiferare per dare le giuste risposte alla montagna a partire dal bilancio di previsione 2013. Stefano Fracasso del Pd ha ribadito che l’obiettivo deve essere l’autonomia differenziata per la montagna previsti dalla Costituzione e dallo Statuto veneto per garantire i servizi ai cittadini di queste aree. Mariangelo Foggiato di Unione Nordest invece si è detto convinto che qualsiasi documento non servirà a nulla. “Passando la palla al Parlamento nazionale - ha concluso - il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.

Focus quasi 40 milioni di euRo peR i comuni conFinanti

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a Giunta veneta ha recentemente approvato lo schema di protocollo d’intesa che disciplina i rapporti tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione del Veneto in riferimento agli adempimenti previsti per l’attuazione del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. “Si tratta di un fondo istituito nel 2007 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ammonta a 39 milioni e 408 mila euro. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63 e già da alcuni mesi hanno la disponibilità le risorse loro assegnate per la realizzazione dei relativi progetti: 16 milioni e 221 mila euro sono andati alla macroarea confinante con il Trentino Alto Adige (34 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 12 della provincia di Vicenza, 8 della provincia di Verona) e 23 milioni 187 mila euro alla macroarea confinante con il Friuli Venezia Giulia (29 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 8 della provincia di Treviso, 7 della provincia di Venezia).

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Federico ’aver votato in Consiglio la nostra risoluzione, dopo che proprio la Lega Caner è riuscita a far convocare una seduta straordinaria sul tema dei Comuni secessionisti, è un passo fondamentale per l’autodeterminazione di quei cittadini di montagna che hanno scelto con referendum il passaggio al vicino Statuto Speciale. La risoluzione impegna chiaramente il Governo e il Parlamento ad approvare definitivamente l’iter di secessione: in questo modo diamo una risposta forte a quelle popolazioni che da troppi anni la attendono. Mentre le giuste rivendicazioni dei nostri Comuni secessionisti sono impaludate nelle Commissioni parlamentari, Luis Dürnwalder usa le risorse della propria Autonomia per attrarre le nostre aziende venete oltre confine. Questo dimostra anche che lo Statuto speciale non serve più, come 60 anni fa, per colmare un gap di una minoranza rispetto al resto del Paese, ma per attivare politiche economiche fortemente competitive verso aree limitrofe a specificità ridotta. E’ necessario perciò rivedere queste discrasie. Se il modo scelto dalle popolazioni di confine è il passaggio alla Provincia o Regione vicina, non bastando più neanche l’elemosina del Fondo Brancher, la Lega Nord appoggia la loro scelta ed oggi conferiamo alla Giunta un mandato forte per portare a Roma le istanze di queste genti di montagna. La subalternità rispetto alle Autonomie speciali e le ingiustizie quotidiane che gli abitanti della nostra montagna vivono sulla propria pelle, devono trovare una risposta e una soluzione anche da parte del Veneto. Ben si comprende quindi la loro voglia di passare dall’altra parte, una scelta che per le 16 comunità referendarie significherebbe più risorse, più agevolazioni, meno imposte locali. C’è sicuramente una ragione culturale ma anche una economica che non è meno importante. Come Lega, pur non contenti che i confini territoriali si sfaldino, siamo convinti che questa causa referendaria porterà a Roma il dibattito sulla necessità di autonomia di tutto il Veneto, regione che versa 17 miliardi di residuo fiscale l’anno ma che è ultima in Italia per trasferimenti statali pro-capite”.

Matteo Toscani, lega Nord

“il Veneto ha Fatto la sua paRte, il paRlamento non ha piÙ alibi”

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a Lega Nord ha fatto bene a chiedere la convocazione straordiMatteo naria del Consiglio Regionale. Se non lo avesse fatto, i ComuToscani ni referendari sarebbero ancora in attesa, e chissà per quanto tempo ancora, di una risposta. Il Consiglio non può che scusarsi per gli anni trascorsi senza affrontare lo scottante argomento. Tuttavia, la risoluzione della Lega Nord approvata, seppur tardivamente, è un capitolo importante nel rapporto tra Regione e territorio. Il Veneto ha fatto la sua parte, ha adempiuto al suo dovere: ora Governo e Parlamento non avranno ulteriori alibi per tenere bloccate le aspettative di migliaia di cittadini espresse con regolari e partecipati referendum consultivi. I temi della parità di condizioni delle Regioni, con il ‘livellamento’ verso l’alto della carenza di risorse della nostra Regione e l’applicazione dell’art. 15 dello Statuto per la provincia di Belluno e la montagna veneta, sono oltremodo attuali e sentiti. Pietrangelo Pettenò, federazione della Sinistra

“occoRRe decentRaRe alle zone montane competenze e RisoRse”

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on serve - ha detto - inseguire il mito della Provincia di Belluno, ma decentrare agli enti locali di tutta le zone montane competenze e risorse affinché possano garantire servizi es- Pietrangelo Pettenò senziali in Sanità e nell’Istruzione”.

Mariangelo foggiato, unione Nordest

la Regione ha abdicato al paRlamento

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ualsiasi documento non servirà a nulla. Passando la palla al Parlamento nazionale il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.

Mariangelo Foggiato



38 14 Cultura veneta Grandi mostre A Palazzo Fortuny fino all’8 aprile

L’influenza di Wagner ante e post mortem nelle arti tra ‘800 e ‘900 In Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive di Alain Chivilò

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a mostra “Fortuny e Wagner. Il wagnerismo nelle arti visive in Italia” a Venezia presso Palazzo Fortuny fino all’8 aprile onora il bicentenario della nascita di Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883) partendo da una constatazione di base: in Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive. Il luogo scelto per dimostrare tale tesi è la dimora di Mariano Fortuny che in questi anni ha unito, in numerose mostre, contemporaneità con ambiti del Simbolismo e del Liberty. Anche in questa esposizione si possono scorgere lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa ma in tale sede non sono il soggetto principale. Infatti le oltre 150 opere, composte da dipinti, sculture, disegni, incisioni, cartoline, illustrazioni, riviste e libri evidenziano la vasta diffusione in Europa, tra Simbolismo e Art Nouveau, di tematiche quali per esempio Parsifal, Sigfrido, Tristano, le valchirie e le così chiamate fanciulle-fiore. Un fascino che partì dal movimento del Romanticismo e soprattutto dalle sinfonie di Wagner. Una continua evocazione a vari livelli visivi, che tramite un’iconografia istituzionale e una compenetrazione di diversi significati ha trovato un’assimilazione in fasi artistiche, quali il movimento culturale simbolista e del Jugendstil. In questo periodo pervade dunque

una sensualità musicale che coglie le remote radici dell’essere. Ecco che Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949), a livello postumo come anni del suo agire, trova in tutte queste influenze una base di partenza, per elaborare nel suo cammino artistico un ciclo di lavori prettamente wagneriani. Come un predestinato, quando Wagner morì a Venezia il 13 febbraio 1883, Mariano all’età di dodici anni era con Giovanni Boldini a Parigi che poneva le basi a quei semi di passione per il teatro e per le scenografie che si svilupperanno successivamente in abbinamento ad altre arti. Fu l’incisore e scultore spagnolo Rogelio de Egusquiza a trasmettere al giovane l’adorazione per la musica di Wagner, prendendo corpo nell’ultimo decennio dell’ottocento con i viaggi a Monaco di Baviera e Bayreuth. I primi lavori di Mariano abbandonano dunque l’accademismo iniziale per entrare in area

Alcune opere presenti alla mostra

In mostra i lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa simbolista associando luoghi e personaggi del compositore tedesco. Ulteriori disamine lo conducono a elaborare la “Cupola”, ossia una nuova concezione dell’illuminazione scenica che innova i fondali dipinti che campeggiavano nei teatri dell’epoca. Così affermava: “Tutto quello che vidi e sentii, mi accese maggiormente nel desiderio di realizzare nuovi

mezzi, forme e nuovi aspetti per accrescere gli effetti generali del teatro. Ricordo ancora qualche particolare della scena dell’Oro del Reno che scontentava la mia fantasia giovanile. L’effetto del fiume in lontananza mancava di efficacia per un gioco di luce non bella”. Dunque Palazzo Fortuny, visitabile nella sua completa interezza data dalle stanze aperte,

crea percorsi di dialogo tra le opere di Mariano e altri artisti quali per esempio Eugenio Prati, Adolfo Wildt, Gaetano Previati e Lionello Balestrieri. Un’esposizione complessa ma godibile, che permette d’iniziare una disamina di quel percorso dell’Ottocento che ha trovato nei primi decenni del secolo successivo elementi d’influenza e di rimandi.

Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti Scatti d’autore a Venezia

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a città lagunare, in sedi prestigiose, propone due mostre che tracciano la storia della fotografia italiana e internazionale. Se pur separati dal canale della Giudecca e dal Canal Grande, sono messi in dialogo a distanza due artisti di generazioni diverse: Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure 1930) e Maurizio Galimberti (Como 1956). Ognuno di questi intende in modo diverso il modo di fotografare, ma entrambi testimoniano il passare del tempo bloccando istanti di contemporaneità. La mostra “Gianni Berengo Gardin. Storie di un fotografo”, presso la Casa dei Tre Oci fino al 12 maggio, rappresenta un’approfondita antologica con 130 fotografie che toccano diverse tematiche del Maestro ligure. “Le immagini sono ciò che conta” così afferma Berengo Gardin che nel bianco e nero ha trovato il suo personale credo artistico. Di conseguenza la pellicola è il mezzo ideale in contrapposizione a tutto quello che oggi è digitale. In questa sede il colore non è contemplato perché “distrae il fotografo e chi guarda”, tanto da far risaltare più l’abbigliamento o l’ornamento che la fisionomia dei soggetti impressi. C’è però un rimando alla televisione, ai grandi insegnamenti dei fotografi del passato e a quelle storiche produzioni cinematografiche, che con i due colori base hanno segnato l’immaginario collettivo di più di una generazione. Le sue collaborazioni sono vastissime da Il Mondo, il Touring Club Italiano, l’Istituto Geografico De Agostini di Novara fino ad aziende quali Ibm, Olivetti e Fiat. Le tematiche affrontate invece sono innumerevoli dall’India dei villaggi, agli zingari di Firenze e Palermo, ai baci e abbracci, alla Gran Bretagna, a New

York, a Dentro le case, fino a Venezia e la sua Biennale d’Arte solo per citarne alcuni. Siamo di fronte a delle storie in cui Berengo Gardin ha saputo carpire dei segreti, che sono sempre tenuti celati, portandoli così all’occhio di tutti. Un’abilità unica che lo fa diventare il Maestro del bianco e nero. A dimostrazione di ciò, una piazza San Marco, vista dai Mori con l’acqua alta, permette al sole di specchiare riflessi unici, dando alla composizione una visione ulteriore. Frammenti atemporali di vissuto quotidiano e di luoghi che riecheggeranno per sempre, rispetto a una società che consuma e brucia tutto rendendo banali e sorpassate situazioni che invece fanno ancora parte di noi. La fotografia arriva dopo la televisione, ma consente di approfondire maggiormente superando la superficialità che l’antico tubo catodico crea. A Palazzo Franchetti invece, presso l’Istittuto Veneto di Scienze, Lettere e Arti fino al 12 maggio si fa un balzo

generazionale con la mostra “Maurizio Galimberti. Paesaggio Italia”. In scena più di 150 click che uniscono diversi scenari ambientali del nostro paese. Un ampio passaggio antologico che evidenzia la maturità e gli alti livelli compositivi. Il credo principale di Galimberti è dato dal metodo Polaroid che consente la visualizzazione immediata dello scatto, tanto da farne uno dei principali esponenti, perché come lui stesso afferma “vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa e questo è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine”. Le foto esposte si possono inquadrare in quattro tecniche realizzative diverse. I “Mosaici”, tecnica che l’ha fatto conoscere, consistono in una sequenza di singole Polaroid che affiancate costituiscono una griglia composta di singoli particolari di un luogo o

persona. La visione complessiva permette di ottenere un quadro unico del soggetto impresso, fornendo nel contempo una sorta di cineticità complessiva. Come afferma “non sono banali perché l’architettura è affascinante se scattata con rispetto di te stesso e del paesaggio che fotografi. Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo”. Il “Ready-made”, di duchampiana origine, parte da oggetti quali cartoline, mappe, lettere, fogli pubblicitari dove scatta su porzioni selezionate dell’oggetto, riquadrandolo successivamente con l’isolamento di particolari che così vengono assemblati. Le “Singole” rendono visibile una dimensione intima dell’artista, mentre le “Manipolazioni” gli permettono di sfocare e di cambiare i soggetti stessi con vari effetti. Ecco che nel lungo percorso i paesaggi dell’Italia sono resi attuali a un occhio contemporaneo voglioso di nuove visioni. Al.Ch.


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40 16 Cultura veneta Iniziativa della Regione I martedì al Cinema dal costo del biglietto volutamente contenuto

Due euro per il cinema d’autore di Vesna Maria Brocca

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orti del successo delle precedenti edizioni ritornano, dal 5 al 26 marzo, gli appuntamenti con “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità – La Regione ti porta al cinema con due euro - I martedì al Cinema”. L’iniziativa coinvolge tutti i martedì (5, 12, 19, 26) di marzo delle provincie venete che ospiteranno nelle 14 sale d’essai aderenti dislocate sul territorio Veneto, proiezioni di pellicole molto spesso alternative ai circuiti commerciali, con produzioni indipendenti, distribuite con difficoltà ma di grande qualità artistica. Per promuovere il cinema d’autore, il costo del biglietto, volutamente contenuto, è di due euro. Le sale cinematografiche che aderiscono al progetto sono: Cinema Italia a Belluno; Multisala PortoAstra e Lux a Padova; Multisala Cinergia a Rovigo e Multisala Politeama a Badia Polesine; Multisala Corso a Treviso, Multisala Italia a Montebelluna e Cinema Cristallo a Oderzo; Cinema Dante a Mestre, Cinema Teatro Mirano a Mirano e Multisala Verdi a Cavarzere; Cinema Alcione a Verona; Cinema Araceli a Vicenza e Multisala Metropolis a Bassano del Grappa. Non è possibile conoscere con anticipo i film che saranno in programmazione; a tal riguardo, però, si può accedere al link www.spettacoloveneto.it/cinema, cliccare sul banner de “I martedì al Cinema” e accedere, in questo modo, alle pagine che riportano la programmazione delle sale. L’aggiornamento viene fatto entro il giovedì che precede il martedì di proiezione. La promozione è aperta a tutti. Rimanendo

Coinvolte tutte le province venete con una programmazione distribuita su 14 sale per tutto il mese di marzo a tReViso omaggio a caRmelo zotti

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x Dal 17 al 20 aprile si terrà il Vittorio Veneto Film Festival. 1.000 ragazzi in giuria ancora in tema di cinema, ricordiamo che ormai è alle porte la quarta edizione del Vittorio Veneto Film Festival (Teens and Kids International Film Festival), che si terrà dal 17 al 20 aprile. Organizzato dall’associazione no profit “400colpi”, si rivolge ad una fascia d’età compresa fra gli 8 e i 21 anni e agli studenti universitari. Il festival si presenta organizzato in sezioni diverse e autonome. 1.000 ragazzi della giuria, provenienti dall’Italia e dall’estero, condivideranno quattro giornate immersi nel mondo del cinema, visionando 15 lungometraggi nazionali ed internazionali. Novità di quest’anno è la giuria degli “+Alti”, composta cioè da giurati tra i 28 e i 100 anni e che avrà il compito di premiare il miglior film tra quelli loro proposti. Info: www. vittoriofilmfestival.com

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a città di Treviso, dal 21 aprile al 30 giugno, dedica al Maestro Carmelo Zotti (Trieste 1933- Treviso 2007) una mostra antologica, nell’anno in cui avrebbe compiuto ottant’anni. Si tratta della ricomposizione di un universo intimo di figure, gesti, colloqui. Una cinquantina di opere su tela e carta, di ingente mole e di complessa, variegata narratività che troveranno momentanea casa al Museo civico di Santa Caterina. Si tratta di un percorso che unisce gli echi espressionistici nei ritratti dei primi anni Cinquanta alla narrazione fitta di geometrie dense di figurativismo e colore, per giungere negli anni Settanta alla maturazione dei simboli-marchio della sua poetica, forti di campiture di acceso cromatismo. Del successivo ventennio, fino agli esordi del Duemila, verrà esposta una selezione di tele tra le più intime e enigmatiche della sua opera, incentrate sul dialogo/gesto tra figure, ossessione e meraviglia di tutta la vita. Nella Galleria del Liceo Artistico di Treviso, affacciato sulla piazzetta del Museo, dal 3 al 25 maggio 2013, inoltre, verrà esposta una sezione di opere su carta: una trentina di lavori di piccolo formato insieme alla grande carta “Figure e putto” del 1986 (151x273 cm.).


28 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 41

ALTO ADIGE

Val d’Ultimo prima in natura

L’INCONTAMINATA VALLE RACCHIUSA FRA MERANO E L’ORTLES È UN PARADISO D’ARIA PURA DI BOSCHI E DI ANTICHE TRADIZIONI DOVE SI PUÒ RITROVARE UNA DIMENSIONE DI VITA PIÙ AUTENTICA E RICCA DI VALORI GLI AMANTI DELLO SCI E DELLE CIASPOLE TROVANO SCENARI DI STUPEFACENTE BELLEZZA PRODOTTI TIPICI A CHILOMETRI ZERO SONO IL VANTO DEI CONTADINI ATTIVI NEI 60 MASI DELLA ZONA IL MAGICO MONDO DI TRAUDI

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uel nome, Val d’Ultimo, evoca paesaggi arcadici, di una bellezza primigenia e incontaminata. Evoca in un certo senso quello che la Val d’Ultimo in effetti è: un rifugio estremo per gli amanti della natura, desiderosi di staccare la spina da tutto quello che è il “già visto” per vivere il proprio tempo libero immergendosi in essa. Facendo sport, passeggiate, escursioni in alta montagna, raccogliendo funghi, andando alla scoperta delle tradizioni locali o facendosi coccolare in una delle tante Spa degli alberghi della valle che al lusso hanno preferito un’autentica ambientazione di montagna, tutta legno e luce. Il nome Val d’Ultimo in realtà non è altro che la felice (quanto arbitraria) traduzione del toponimo tedesco Ultental, la valle di Ulten. Ovvero di quello che pare sia stato in un tempo remoto il proprietario di gran parte della valle. La Val d’Ultimo, diciamolo, è un piccolo paradiso. Per arrivarci si abbandona la strada della Val Venosta alle porte di Merano e ci si addentra in una valle lunga una cinquantina di chilometri in cui sono incastonati i quattro paesi: San Pancrazio, Santa Valburga, San Nicolò e Santa Gertrude. Piccole gemme che non hanno ancora venduto l’anima al turismo di massa, tutte strette intorno alle loro chiese e ai loro piccoli cimiteri dalle croci in ferro battuto. Autentici, semplici. La Val d’Ultimo finisce laddove si ergono i primi contrafforti del Gruppo dell’Ortles, cuore pulsante del Parco Nazionale dello Stelvio, area protetta ricca di una flora e di una fauna uniche e teatro di quell’entusiasmante progetto che ha come scopo la reintroduzione dell’aquila reale. In questo senso la visita alla sede Lahnersäge a Santa Gertrude offre una molteplicità di spunti interessanti su questo progetto che sta dando risultati incoraggianti. Nella stagione invernale una delle principali attrattive della valle è lo sci. Lo Schwemmalm

ALCUNE IMMAGINI DELLA VAL D’ULTIMO: I SUOI INCANTEVOLI E INCONTAMINATI PAESAGGI, TIPICHE PAGNOTTE DI PANE MESSE AD ESSICCARE, LA PESCA DELLA TROTA SU UN TORRENTE E UNO DEI LARICI MILLENARI DI SANTA GERTRUDE

è un comprensorio molto vasto, che si estende sopra i duemila metri, percorso da 25 chilometri di piste sempre innevate (la stagione chiude il 6 aprile) dalle quali si gode una vista straordinaria sulle vette dell’Ortles. Una seggiovia porta a 2.600 metri di quota ed è il punto di partenza di un reticolo di piste di tutte i livelli. I più audaci si lanciano sulla Asmol che con i suoi 5 chilometri è la più lunga dell’Alto Adige. Allo Schwemmalm, naturalmente, si possono praticare anche lo snowboard, lo sci alpinismo, lo slittino (nella bella pista “Moscha” lunga 500 metri e il mercoledì aperta anche di sera) e lo sci da fondo, i cui percorsi sfiorano i tanti masi incastonati nei luoghi più incantevoli della valle, sempre attivi e attrezzati per l’ospitalità, con tante cose buone da mangiare prodotte dai contadini,

Traudi Schwienbacher (nella foto) è un mito vivente, pioniera com’è della valorizzazione dei prodotti tipici della valle. Il suo maso Wegleit a Santa Valburga è diventato il punto di riferimento per quanti credono nei valori dell’ecologia applicata alla vita quotidiana. Traudi, ancora piena di energie nonostante l’età non più giovanissima, parte dall’allevamento degli ovini per valorizzare il lavoro dei pastori e di quanti lavorano la lana di pecora, ormai da molti considerata senza valore. Lei con la lana fa di tutto: da indumenti a calzature, a oggetti di utilità domestica. Nel 2006 è stata premiata con il Wwsf Prize dalla Women’s World Summit Foundation per la creatività delle donne di campagna. E’ instancabile organizzatrice di corsi di vita naturale, insegna il recupero dei valori delle tradizioni, delle arti e dei mestieri di un tempo per mantenere uno stile di vita in armonia con la natura circostante. Traudi vuole creare sinergie fra l’agricoltura della valle e il settore turistico. Le famiglie di contadini che aderiscono al suo progetto accolgono nelle proprie case i turisti, soprattutto famiglie con bambini, per coinvolgerli nelle loro attività quotidiane. Raccogliere verdure o frutti di bosco, fare marmellate, mungere il latte, portare il fieno nel fienile... Info: 0473 795386.

come lo speck e lo Schüttelbrot, la caratteristica pagnotta piatta molto croccante, aromatizzata con sale, cumino, coriandolo e semi di finocchio. Al Palaghiaccio di Pracupola è possibile pattinare e giocare a curling. Ma gli amanti della natura in qualche caso allo sci preferiscono le ciaspole, pratica sportiva adatta a tutti, ecologica e per nulla faticosa. I sentieri sono stati tracciati fra i boschi e toccano diversi punti significativi della valle. Raggiungono anche i tre larici millenari sopra Santa Gertrude, che sono il simbolo stesso della Val d’Ultimo. “La valle” dice Paul Rainer, albergatore e presidente dell’Associazione turistica locale “è soprattutto un paradiso per le famiglie, per loro abbiamo predisposto numerosi programmi e offerte e l’ambiente stesso sembra fatto su misura per loro. Le famiglie del posto,

custodi di tradizioni che si rifanno al passato, condividono volentieri con l’ospite tante esperienze”. Per i più piccoli è stato creato il parco Family Fun Albi-Lift dove vengono proposti diversi divertimenti. Per i piccoli da 3 a 8 anni sono a disposizione gli animatori dell’asilo sulla neve “La tana dell’orso”. Denominatore comune di qualsiasi attività è il fatto di poter respirare un’aria veramente pura. Come pure i cibi sono genuini. Un autentico “chilometri zero”. Oltre ai citati speck contadino e pagnotta croccante a lunga conservazione, la valle offre carne d’agnello, le trote dei torrenti della valle, il latte appena munto nei 60 masi della zona, i funghi, le erbe aromatiche, le marmellate. I prodotti tipici locali derivano dall’attività agricola e possono essere acquistati direttamente ai masi, nei negozi

di alimentari della zona e distribuiti nei mercati dove vengono venduti senza intermediazioni, nè imballaggi e nessun costo di conservazione. In tema di cose buone è doveroso ricordare che in Val d’Ultimo si era accesa la stella di Giancarlo Godio, grande chef piemontese nato a Parigi ma che ebbe la sua consacrazione con il ristorante “Genziana” aperto a Fontana Bianca, sopra Santa Gertrude. Godio morì in un incidente aereo nel 1994, ma il suo pensiero gastronomico rimane tuttora un punto di riferimento quando si parla di valorizzazione della cucina di montagna. La sua indimenticabile esperienza al Genziana è condensata in un libro, “Giancarlo Godio, una stella della bonne cuisine”, e in un film. Info: Associazione Turistica Val d’Ultimo: tel. 0473 795387 o www.valdultimo.info


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A gioco risolto, nelle caselle grigie troverete il nome del personaggio (noto regista, attore e politico) in foto.

Inserite all’interno dello schema le parole elencate in modo da completare il cruciverba. ALT - ASI - BEA - CUI - FRA MAO - NOR - OBI - OLE - ONU RIC - SAN - STO - BEEF - EONE NOTI - ORAN - ORSO - TILT OMINE - SUCCO - MANCIU MIRIAM - UREMIA - INCISURA OPERISTA - SPONTANEO TACITURNO - TERMOPOLIO PREUMANISTA

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On The Street (sulla strada) • Come si chiama il più disonesto gommista giapponese? Tebuko Narota. • Come si chiama il più abile sciatore giapponese? Horoto Jataky. • Come si chiama il più grande barista giapponese? Nogosuky Makinoto. • Come si chiama il secondo più forte tuffatore giapponese? Tokai Ofun. • Come si chiama il più forte nuotatore nippoamericano? Chan Bell. • Come si chiama il più sfruttato operaio giapponese? Misudo Lapaga. • Come si chiama il più astuto poliziotto anglo-italiano? Sir Pico. • Come si chiama il più abile muratore scozzese? Matt O’Nell. • Come si chiama il più forte pugile irlandese? Joe Mc Kebbott. • Come si chiama il più grande freddoloso greco? Fafres Kett.

• Come si chiama il più astuto campione di poker indiano? Sakibara. • Come si chiama il più forte vogatore italiano? Remo La Barca. • Come si chiama il peggiore avvocato italiano? Massimo Della Pena. • Come si chiama il più sadico bagnino romano? Adamo Rigonfio. • Come si chiama il più grande idraulico italiano? Oscar Dabbagno. • Come si chiama il più turbolento studente italiano? Oscar Manato. • Come si chiama il più abile scultore italiano? Oscar Pello. • Come si chiama il più bravo calzolaio italiano? Oscar Pone. • Come si chiama l’uomo più conosciuto d’Italia? Rino Mato. • Come si chiama il più accanito fumatore italiano? Nico Tina. • Come si chiama la più ricca ereditiera italiana? Emilia Ardaria.

Impariamo l’inglese

AUTO RACING (Auto da corsa) BICYCLE (Bicicletta) BOOTS (Stivali) BRAKES (Freni) CAR (Automobile) CHAIN (Catena) CIRCUIT (Circuito) FUEL (Carburante) HELMET (Casco) HIGHWAY (Autostrada) INJECTOR (Iniettore) LAMPS (Lampioni) LIGHTS (Fari) MOTORCYCLE (Moto) ROAD (Strada) SPEED (Velocità) TRAVEL (Viaggio) WIND (Vento)

CHIAVE (6) - Storica casa automobilistica inglese.......................................................... Aforismi Divertenti

Soluzioni: 1) Arco di Costantino; 2) Fontana di Trevi; 3) Basilica di San Pietro; 4) Colosseo.

Nomi Divertenti

• La filosofia è cercare un gatto nero in una stanza buia. • Tutti hanno una memoria fotografica. E’ che parecchi non hanno il rullino. • L’ingegnere non vive, funziona.

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