La Piazza della Riviera ovest - 2013mar n36

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Dolo Gli avvocati si mobilitano per il Tribunale pag.

Fiesso Gli sponsor in aiuto ai disabili

Fossò Rischio idraulico, continuano gli interventi

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EDITORIALE

VigonoVo, il comune non aumenta le tasse

L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*

Periodo di approvazione del bilancio per il comune di Vigonovo che ha deciso di non aumentare le aliquote dell’Imu e dell’Irpef per quest’anno. A spiegare questa decisione è il vicesindaco Filippo Fogarin: “Nonostante la diminuzione dei trasferimenti statali e la diminuzione degli oneri di urbanizzazione... pag. 10

mira, l’ecomuseo ha riaperto i battenti

Il 13 aprile ha riaperto l’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” nella nuova sede di villa dei Leoni a Mira. Il museo è rimasto chiuso per un anno a causa della messa in vendita di villa Principe Pio (proprietà della Provincia) sede del museo. L’esposizione permanente si trasferirà in alcune sale della villa... pag. 16

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L

La crisi abbatte centinaia di aziende Nel 2012 si segnala un saldo di meno 260 imprese. Nel calzaturiero è allarme imprenditoria cinese

U

na crisi senza precedenti ha colpito il territorio della Riviera. I dati sono stati esposti in un convegno che si è tenuto all’Auditorium di Oriago. La crisi economica picchia duro in Riviera del Brenta e provoca un saldo negativo di centinaia di imprese nel bilancio finale del 2012 alla Camera di Commercio fra aziende iscritte e cessazioni di attività. Si registra un meno 72 imprese solo a Mira, e un meno 260 a livello comprensoriale, cioè nei 10 comuni dell’area. Va male per la prima volta il settore turistico che cala

in termini di arrivi dello 0,6% e del 2,7% di presenze a livello provinciale. A illustrarli e i dati c’erano le relazioni del direttore di Veneto Lavoro, Sergio Rosato, e dal segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta. “Il fatto è, che non ci si rende conto a livello centrale - ha detto Crosta - che il modello Veneto non è da gettare in toto, ma ha ancora moltissimi aspetti positivi che permetteranno con tanto sacrificio, alla nostra regione e al nostro tessuto sociale di affrontare la crisi in maniera

efficace, forse più di altre realtà del paese”. Poi i dati che spiegano le dinamiche di questi ultimi 5 anni. ”Si tratta di numeri che parlano di cessazioni di attività molto alte per la Riviera - ha detto Crosta. Nel comprensorio le aziende iscritte sono 10.227 di cui 691 nuove e 951 cessazioni, il tasso di sviluppo del comprensorio è negativo: - 2,5%”. Oltre al turismo è nel settore manifatturiero, del commercio al dettaglio, e delle costruzioni che in Riviera del Brenta si segnalano i cali pag. 16 maggiori.

L’Intervento

Sanità privata serve una svolta

’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it

paVimenTaZioni PIETRE NATURALI

di Leonardo Padrin*

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orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

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EDITORIALE

segue da pag.

L’Italia, le urgenze, le tasse... Eventi

per tre giorni a mestre il primo festiVal della legalità

Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin

Si è svolto il primo “Festivalegalità 2013”, organizzato presso il Palaplip di Mestre e in altri luoghi della città nei giorni 5, 6 e 7 aprile 2013. L’evento nazionale, promosso dal Comune di Venezia, dalla Camera di Commercio di Venezia, dalla Provincia di Venezia, dal Movimento Consumatori e dalla Cooperativa Sesterzo Centrale PLIP, ha portato in città gli esponenti più autorevoli e i testimoni più importanti della lotta alle mafie e alle criminalità organizzate, coinvolgendo la cittadinanza, gli studenti, il mondo istituzionale e dell’economia veneta.

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Mostra dei vedutisti per rilanciare il turismo pag.

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Provincia

Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

REDAZIONE: Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

Quattro Comuni al voto nel Veneziano pag.

personaggio

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la Venezia di filippi tra ‘800 e ‘900

Regione

Per i bambini

la mostra “balene e capelli blu”

tagli

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Martina Calore, promessa della scienza

cultura

Mostra fotografica

La fotografia storica sarà il tema di studio e approfondimento della mostra “Venezia tra ‘800 e ‘900 nelle fotografie di Tomasi Filippi” che si terrà in Villa Pisani a Stra fino al prossimo 3 novembre. La mostra, organizzata con Manus, in collaborazione con Ire (istituzioni di Ricvero e di Educazione venezia - Fondo Tomaso Filippi) propone 150 foto e una proiezione su schermo di trenta stereoscopie, una tecnica inventata nel 1832 e che anticipa le attuali versioni del 3D, che accompagnano il visitatore “dentro” Venezia, nel paessaggio dei secoli scorsi.

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno

“legato barone alpi gaetano” Borse di studio - Diplomi di merito Premio che il giorno 22 Dicembre 2012, in collaborazione con le scuole Medie Inferiori di Vigonovo, l’Opera Pia, ha distribuito 22 borse di studio del valore di Euro 350,00 circa, a ragazzi di Vigonovo che frequentano le scuole Medie Superiori e 5 diplomi di merito per i risultati ottenuti. Oltre a ciò, è stato consegnato anche un Permio Bontà di Natale ad una classe IV^ Elementare di Tombelle, per la collaborazione degli alunni, nell’aiutare le insegnanti a seguire i compagni in difficoltà d’integrazione; in questo caso, l’assegno è stato consegnato alla Dirigente Scolastica sig.ra Cuzzolin Monica (che ne deciderà la destinazione).

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Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 28-29

società

Wireless generation: la generazione online

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Venice’s Ring, la band che spopola sul web pag. 25

tasse In arrivo la stangata di primavera

pag.

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pag.

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“Balene e capelli blu. La fantasia illustrativa di Israele”, è la mostra ideata dall’associazione culturale Teatrio in collaborazione con San Servolo Servizi e patrocinata dalla Provincia di Venezia. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 12 maggio, con ingresso libero. L’esposizione, all’Isola di san Servolo, raccoglie oltre 100 tavole originali realizzate da 23 artisti tra i quali Ofra Amit e Raaya Karas. Ogni sabato e domenica dalle 11 alle 18, sono in programma per i bambini visite-gioco all’esposizione e laboratori creativi.


4 Argomento del mese ENTI LOCALI L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali. In Veneto arriveranno 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, che diventano 7 miliardi se si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende

Sbloccato il Patto di stabilità, p

di Alessandro Abbadir

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Dal Negro: ”Si aiutano i sindaci più furbi, che hanno fatto soffrire le imprese”

i allenta il Patto di stabilità e finalmente i comuni veneti possono tornare a respirare, ma non troppo. Le cifre ci sono e a livello nazionale sono imponenti. L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. Nel bilancio dello Stato viene istituito un unico Fondo da 26 miliardi di euro, articolato in tre sezioni comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014). Comuni e Province, entro il 30 aprile, faranno richiesta di autorizzazione al ministero delle Finanze per i pagamenti da effettuare che dovranno essere autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilità liquide degli enti. Entro il 15 giugno le amministrazioni dovranno comunicare importi e tempistiche alle imprese. Ma quanti soldi arriveranno in Veneto? 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, secondo gli uffici studi delle associazioni di categoria, che diventano 7 miliardi se

Un giudizio definitivo sul decreto si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi edilizia scolastica

Servono 111 milioni

I

vincoli del Patto di Stabilità avevano bloccato anche gli interventi nel settore dell’edilizia scolastica mettendo a rischio la sicurezza dei bimbi che si trovano all’interno. Anci Veneto ha condotto un’indagine in cui chiedeva alle municipalità di indicare gli importi necessari per la sistemazione dei plessi ma bloccati dal patto. Con risposte da parte di 84 Comuni da tutto il Veneto che rivelano una cifra complessiva molto alta: ben 111.254.099,26 euro. Nell’ambito del questionario, le spese maggiori giudicate necessarie sono per i 18 comuni della provincia di Treviso che hanno risposto, con 37 milioni di euro in totale. A seguire le 19 municipalità veronesi con quasi 18 milioni e le 7 veneziane con 21.643.000 euro. Non si scherza neppure nelle 17 municipalità del vicentino (14,5 milioni) e nelle 15 del padovano (8.636.000). 1.169.200 euro costituisce il fabbisogno delle 6 bellunesi, 325mila euro quello delle 2 rodigine, La stessa Anci ha parlato del problema nelle scorse settimane con il prefetto di Verona Perla Stancari. “Il prefetto si è dimostrato sensibile a questo tema – spiega il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro. Legge che ci prescrive tutti gli adeguamenti antisismici e migliaia di bambini che dentro quegli immobili hanno lezione ogni giorno. Continueremo i confronti sull’argomento con gli altri prefetti della regione”.

si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende. “La scelta di sbloccare 40 miliardi di pagamenti per le aziende è un’ottima notizia. Come Anci Veneto abbiamo preteso con forza questo provvedimento, che salutiamo con favore. In questo modo si ridà fiato alle tante aziende in difficoltà e si liberano risorse fondamentali per far tornare a crescere la nostra economia. Occorre proseguire su questa strada, allentando il patto di stabilità, in modo da consentire ai Comuni di avviare tante piccole e medie opere pubbliche, che renderanno più moderne le nostre città e creeranno lavoro”, ha detto Flavio Zanonato sindaco di Padova. I malumori però ci sono, e sono a tutti i livelli. Il governatore Zaia parla di “nuove blindature” del patto di stabilità che di fatto non permettono di spendere alla Regione un euro in più. “Anche per chi potrà entro il 30 aprile fare richiesta per ammorbidire i vincoli del Patto di Stabilità per pagare i debiti arretrati – spiega Giorgio Dal Negro all’Anci Veneto - il decreto potrebbe rivelarsi poco efficiente”. Facciamo esempio di grosso comune nella nostra regione. Il Comune di Venezia, per esempio, ha saldato circa un centinaio di milioni di euro di arretrati, ma non è detto che potrà stornarli nel calcolo del Patto. Il governo infatti prevede un tetto totale di

5 miliardi di euro da suddividersi per tutti i debiti arretrati di tutti i Comuni italiani. Se dovesse venir fuori che il totale dei debiti da saldare è di più di 20 miliardi di euro, allora il tetto di spesa per ogni Comune sarà ridotto a un quarto del debito effettivo da saldare. Il presidente dell’Anci Veneto Giorgio Del Negro che è sindaco del comune di Negrar è stato chiaro. “Il decreto va bene - spiega il presidente dell’Anci - ma senza provvedimenti in programma per allentare il Patto di stabilità, lo strumento serve solo ad aiutare i sindaci più furbi, quelli che hanno fatto soffrire le imprese perché hanno commissionato lavori che sapevano di non poter pagare. I sindaci veneti, in genere, hanno invece bloccato i lavori che sapevano di non poter saldare e quindi l’ammontare dei debiti arretrati è davvero basso. Insomma un decreto che pare fatto per altri”. L’impressione è che per l’ennesima volta, invece di sanzionare certe condotte amministrative, si rischi di aiutare chi si è comportato peggio. Aree del territorio nazionale, fa capire l’Anci Veneto, che si trovano ben distanti da qui. Comunque un giudizio definitivo sul provvedimento si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi perché così non è ancora chiaro a quanto ammontano le somme che potranno essere liberate.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano

Francesca Zaccariotto

Parla la Zaccariotto

per i comuni i problemi restano Le critiche L’analisi Interviene Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre

“In questa fase, a disposizione solo 500 milioni di euro” di Alessandro Abbadir

L spalla pag 5 per vene-

a Cgia di Mestre, con il suo segretario Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto il nuovo decreto sullo sblocco dei primi 40 miliardi di euro di debiti che la Pubblica amministrazione deve onorare nei confronti delle imprese italiane, si pone una domanda precisa “Lo Stato centrale continua a non pagare?”. Bortolussi fa un’analisi al dettaglio. “Ebbene - dice Bortolussi - al netto dei 6,5 miliardi di rimborsi fiscali - tasse che i contribuenti italiani hanno ‘pagato in più’ - e dei 26 miliardi di euro che il Ministero dell’Economia e delle Finanze farà confluire in un apposito fondo a disposizione degli enti locali e delle regioni prive di liquidità, risorse che dovranno comunque essere recuperate tra le pieghe dei loro bilanci e restituite con gli interessi, pare di capire che l’amministrazione centrale metterà a disposizione solo 500 milioni di euro all’interno del pacchetto relativo all’allentamento del Patto di stabilità interno”. Prendendo come buona la stima di 91 miliardi di euro quale debito della P.A nei riguardi delle imprese, la Cgia è convinta che siano molti di più perché nell’indagine campionaria della Banca d’Italia non si tengono conto delle imprese al di sotto dei 20 addetti che costituiscono il 98% di tutte le aziende presenti in Italia e di quelle operanti nei servizi sociali e sanitari. Pertanto, dei 91 miliardi di debito complessivo, ben 44 miliardi sono in capo a Regioni ed Asl. Gli altri 47 miliardi, invece, si distribuiscono tra Comuni, Province e Stato centrale. “Purtroppo, dalle stime della Banca d’Italia non è possibile misurare quant’è il debito da attribuire all’amministrazione centrale. “Tuttavia – conclude Bortolussi – non c’è sicuramente proporzione tra lo sforzo richiesto alle Regioni, alle Ulss ed agli enti locali e quello che dovrà fare lo Stato centrale, visto che di suo sborserà, in questa prima fase, solo 500 milioni di euro”.

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della Provincia I

n Provincia di Venezia, gli enti locali non sono entusiasti del decreto che sblocca denaro allentando il Patto di Stabilità. La prima degli scontenti è la presidente della provincia Francesca Zaccariotto.“Ho accolto con sconcerto questo ennesimo decreto, lo ritengo una grande bufala, che parte da una motivazione sacrosanta, quella dei pagamenti alle aziende, alle imprese commerciali che lavorano per la pubblica amministrazione, solo che noi non ne avevamo bisogno, dal momento che c’era già una legge in vigore, che fissa il termine di pagamento in 30 giorni, e che noi rispettiamo a pieno, con puntualità, avendolo abbassato a 28 giorni. E cosa fa il governo di fronte alla nostra virtuosità? Ci punisce, ci taglia ancora le risorse per altri 5 milioni e 400 mila euro, rispetto ai tagli già previsti di 10 milioni e 300 mila euro, già noti, quindi con un taglio complessivo al bilancio provinciale di 15 milioni 727 mila 459 euro, che diventeranno 16 milioni il prossimo anno. Condivido comunque l’obiettivo del governo di pagare i fornitori che hanno operato al servizio della P.a, e che si trovano in molti casi a dover fungere da banca al proprio committente pubblico per un tempo indefinito, con i tempi biblici di molti enti nell’onorare i pagamenti per i vincoli imposti dal patto di stabilità, oppure a non ricevere mai i dovuti pagamenti”. La Zaccariotto spiega nel concreto i problemi che si vanno ad affrontare. “Si colpisce oltre che l’ente - aggiunge - il territorio, i cittadini, le famiglie, perché per quanto ci riguarda l’avanzo di amministrazione che avevamo accumulato nel 2012, e che nel bilancio 2013 avremmo destinato a nuove opere viabilistiche, alla manutenzione delle scuole e al supporto al lavoro e formazione professionale, dovrà essere interamente utilizzato per mantenere gli equilibri di bilancio, ricorrendo a una nuova manovra di assestamento. Nel Veneto siamo la Provincia più penalizzata, con Rovigo, pur essendo la Provincia più virtuosa, con il livello di indebitamento minore – intorno al 3% contro l’8% previsto per legge – e l’assoluto rispetto del patto. Sono convinta che il Governo non abbia gradito il decreto ingiuntivo che questa Provincia ha vinto contro lo Stato ottenendo un rimborso di 44 milioni di crediti pendenti. Ma mi chiedo, perché ciò che è corretto per altri non deve esserlo per lo Stato? Come questa Provincia rispetta i tempi previsti pagando le prestazioni ricevute nei tempi di legge, altrettanto si rivale nei confronti della stessa pubblica amministrazione quando è lo Stato che non lo fa. E inoltre si penalizza ancora una volta l’ente con minore autonomia finanziaria, che è basata com’è noto sulle imposte di registro e di immatricolazione (rc e ipt) delle auto, ma vorrei ricordare a questo governo che Venezia è unica anche nel suo essere una provincia d’acqua, con un numero di auto decisamente inferiore a quello delle altre province venete”. Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni dal canto suo,è moderatamente soddisfatto del decreto governativo anche se critica il Patto di stabilità come vincolo “Il patto di stabilità - ha detto Orsoni - è un cappio al collo delle amministrazioni comunali e il Governo che abbiamo avuto, non è stato di tecnici ma di ragionieri. Se si vuole innovare, il cambiamento deve essere realmente totale sia per gli esponenti del governo che per l’alta dirigenza dello Stato”. Critiche ai vincoli del patto di stabilità erano arrivati dai sindaci di Campolongo Maggiore, Chioggia, Mira, Mirano e del Veneto orientale .Intanto gli uffici di ragioneria dei vari enti locali sono già alle prese con nuove voci che spariranno dal documento di rendiconto: scomparirà, infatti, il fondo di riequilibrio e sarà sostituito dal Fondo di solidarietà dei comuni, mentre il Fondo incentivazione degli investimenti verrà definitivamente abolito. In tutti i comuni della provincia poi si dovrà fare i conti con la Tares , la nuova tassa sui rifiuti, si parla del 20% in più rispetto alla Tia. Una questione quella della Tares che per la maggioranza dei comuni della provincia è affrontata con la partecipata Veritas. Da giugno in poi ripartirà anche il calcolo e pagamento dell’Imu che visto che finora A.A. non è stata ne modificata ne cancellata.


6 Stra Interventi Il comune di Stra punta sulla partecipazione per condividere le decisioni

Lavori pubblici, cantieri fino a settembre Da riasfaltare: via Sassara e a Paluello un pezzo di via Re di Puglia; via Giovanni XXIII. Stanziati 120 mila euro per l’estate di Roberta Pasqualetto

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Strà sono previsti dei lavori sia sul piano degli interventi privati sia per la sistemazione di alcune strade da mettere in sicurezza. Per quanto riguarda la seconda variante al Piano degli Interventi, parte il progetto: “Partecipiamo, piano delle antenne”. Questo intervento coinvolgerà i cittadini per condividere le scelte attraverso un processo partecipato. La cittadinanza sarà coinvolta con incontri per conoscere le caratteristiche del piano. La partecipazione coinvolgerà sia i cittadini che gli altri soggetti interessati (istituzioni, associazioni, aziende). “Il comune ha già dato aggiudicazione provvisoria ad uno studio professionale ed entro fine maggio ci sarà la definizione – dice il vice sindaco Marica Sartori. - Il tema degli interventi è importante per il riqualificare territorio dando risposta concreta ai cittadini rispetto ai bisogni di ogni uno. Il primo incontro con la cittadinanza avrà come argomento il piano delle antenne, poi ne faremo degli altri sempre specifici al piano degli interventi”. Per le opere pubbliche, il comune di Strà si è attivato per l’acquisizione dal demanio di Villa Antonucci dove sarà spostata la biblioteca comunale (adesso si trova nelle scuole elementari). Villa Antonucci si trova di fronte a Villa Pisani, inoltre, sempre dal demanio, l’amministrazione acquisirà anche il parco circostante dove si organizzeranno delle serate culturali. Le procedure sono già state avviate al demanio di Venezia. Quest’estate inizieranno dei lavori per mettere in sicurezza alcune strade. All’interno della frazione di San Pietro sarà riasfaltata

via Sassara e a Paluello un pezzo di via Re di Puglia; in via Giovanni XXIII sarà realizzato un tratto di marciapiedi di fronte alla chiesa; a Strà sarà riasfaltata in alcune parti via Tergola e, in via Gramsci, sarà realizzato un pezzo di marciapiedi con annessa illuminazione. Per migliorare la sicurezza dei pedoni saranno collocati alcuni dossi: uno in via Matteotti e uno di fronte all’asilo di Paluello; per quanto riguarda l’illuminazione si interverrà in alcuni tratti di via Gramsci, via Tergola e via Don Orione e forse in via Malgaro a San Pietro. I lavori da eseguire sono stati quantificati con una spesa di duecento mila euro, al momento, la cifra è disponibile per più della metà dell’importo. “Abbiamo già destinato 120 mila euro per cominciare i lavori entro l’estate – dice l’assessore opere pubbliche Giuseppe Cavallin - mentre per il resto della cifra, che non è ancora disponibile, pensiamo di cominciare gli interventi per la primavera del 2014”.

neWs Il libro

“storie di un paese attorno ad un pallone”

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torie di paese attorno ad un pallone. Stra: il futuro ha un cuore antico”. Questo è il titolo dell’ultimo libro di Silvano Bressanin, storico e noto giornalista della Riviera del Brenta, nonché acuto scrittore appassionato della storia e delle storie del comune rivierasco. L’opera è stata presentata in una grande serata di gala svoltasi a marzo nella splendida cornice di villa Foscarini Rossi a Stra. Il libro si apre con una prefazione dell’avvocato Sergio Campana, storico calciatore della Lanerossi Vicenza e del Bologna negli anni ’50 e ’60 e per tanti anni presidente dell’Aic – Associazione Italiana calciatori. L’opera di Silvano Bressanin racconta la storia di Stra e di tutta la Riviera del Brenta citando, così sostiene, la vera storia del viaggio negli Stati Uniti d’America di Luigi Voltan, pioniere della calzatura della Riviera del Brenta. Il libro è diviso in sei sezioni. L’opera contiene diverse fotografie come l’esposizione delle macchine agricole nel centro del paese, il transito del trenino della “Veneta” davanti a villa Foscarini Rossi e poi le foto di villa Pisani prima e dopo la costruzione della vasca nel 1911. A proposito di quest’ultima Silvano Bressanin recupera la leggenda, sostenuta da alcuni mentre derisa da altri, secondo cui la vasca era servita per eseguire delle prove su un misterioso sottomarino. Nella parte terza del libro, dopo aver presentato il paese e la sua storia, l’autore approfondisce il tema del calcio, un passatempo che ha portato grande soddisfazione a Stra. Bressanin racconta gesta e ricordi dei calciatori dello Stra dal 1934 ai giorni nostri con la rinascita dell’Asd Stra – Riviera del Brenta nel 2005. G.P.

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i è svolto a marzo un incontro promosso dall’Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta” rivolto alle imprese rivierasche per illustrare le opportunità di lavoro nel Kurdistan iracheno. L’iniziativa, cui hanno partecipato Salvatore Mazzocca e Franco Scantamburlo, presidente e segretario degli Artigiani, mirava ad affrontare condizioni di fattibilità e aspetti tecnici e legali, non escludendo una missione sul posto. Tra i presenti Marino Callegaro, titolare dell’azienda Cmi, che con l’amico Foad, cittadino kurdo-iracheno, si è già recato varie volte in Kurdistan. Tante le imprese dell’area presenti, provenienti dai comuni di Stra, Vigonovo, Dolo, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Mira. “Grazie all’intraprendenza del nostro associato Callegaro - hanno spiegato Franco Scantamburlo e Diego Favaro, responsabile dell’area sindacale - abbiamo incrociato questa opportunità che interessa i settori della filiera edile e dei servizi, impianti termoidraulici civili e industriali, carpenteria, opere di urbanizzazione, serramentisti, elettricisti. Gli investimenti interessano opere pubbliche, ospedali, scuole, università, strade, urbanizzazioni di aree destinate all’edilizia privata. I lotti dei lavori sono pacchetti (tender) da taglio minimo di 50 milioni di dollari. Il Kurdistan iracheno è una zona con un buono stato di sicurezza interna ed un massiccio sviluppo, favorito dalle ingenti risorse ricavate dallo sfruttamento delle materie prime e destinate al governo autonomo del Kurdistan dopo il riconoscimento dell’autonomia amministra-

Un momento del convegno tiva”. Callegaro ha sottolineato che i tempi sono maturi per una prima esperienza delle aziende della Riviera. “Come associazione - continua Favaro - vogliamo costruire un team di imprese interessate a partecipare al progetto”. L’iniziativa rientra in una strategia dell’Associazione per affrontare la crisi. “Da tempo - conclude Scantamburlo - abbiamo attivato uno sportello estero volto ad aiutare le imprese ad espandersi su nuovi mercati. In autunno abbiamo accompagnato una delegazione a Dallas, con un positivo riscontro, al punto che il presidente della Camera di Commercio Italo americana di Chicago sarà presente da noi per un incontro di presentazione del prossimo evento fieristico. Non ci limitiamo però ai settori classici come tessile, abbigliamento e calzature, che nell’export trovano un importante sbocco. Vi sono paesi che stanno progettando un’importante mole di investimenti pubblici G.P. in infrastrutture e servizi”.



8 Dolo L’Intervento

Servizi

Sanità privata serve una svolta

Giustizia Dopo l’annunciata decisione della soppressione della sede distaccata

Tribunale di Dolo, gli avvocati si mobilitano di Giacomo Piran

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I comuni della Riviera per tenersi il Giudice di Pace, si accolleranno sia le spese della struttura che del personale

roseguono le mobilitazioni per la permanenza del Tribunale e del Giudice di Pace a Dolo. Ad intervenire sono i rappresentanti della Camera degli Avvocati della Riviera del Brenta e i sindaci del territorio. A lanciare un appello è l’avvocato Michele Zatta, presidente della Camera degli Avvocati, che da mesi è attiva per la tutela e la salvaguardia del “palazzo di giustizia” dolese. “Nell’ultima campagna elettorale si è sentito, purtroppo, parlare poco di Giustizia – spiega Michele Zatta – ed in particolar modo la questione della geografia giudiziaria, che è stata appunto riformata con i due decreti legislativi di settembre 2012, non è stata oggetto di un’attenta disamina e non si è compreso appieno le problematiche che questa riforma potrà causare. La riforma della geografia giudiziaria è profondamente iniqua, non tiene conto delle esigenze dei cittadini e del territorio e dei criteri che erano stati dettati con la legge delega”. Viene chiesto un intervento dei nuovi eletti alla Camera e al Senato. “Prendano a cuore la questione – prosegue l’avvocato Zatta – facciano sì che venga almeno disposto un rinvio dell’entrata in vigore della legge che è previsto a settembre 2013 e che metterebbe in seria difdi Dolo abbiano il giusto risalto ficoltà il corretto l’esercizio I legali stanno per la particolarità della situaziodell’amministrazione della redigendo ne anche logistica”. Nelle scorse Giustizia. Il Tribunale di Dolo, uno studio settimane i sindaci della Riviera qualora non intervenissero sulla necessaria del Brenta si sono incontrati a rinvii dell’entrata in vigore dotazione degli uffici Venezia con il presidente del Tridella legge, dovrebbe chiubunale per discutere della permadere e dovrebbe essere tutto trasferito al Tribunale di nenza a Dolo del Giudice di Pace. A spiegare come Venezia, in Rialto, situazione che porterebbe disagi è andato l’incontro è il sindaco di Dolo, Maddalena notevoli e incalcolabili non solo agli avvocati, ma, Gottardo. “Come sindaci dei comuni della Riviera soprattutto, ai cittadini. Si chiede quindi l’interessa- del Brenta – commenta il primo cittadino dolese – mento di tutte le forze politiche affinché vengano abbiamo ribadito la volontà che l’ufficio del Giudice salvaguardate le sezioni distaccate del Tribunale di di Pace rimanga a Dolo. Ora dovremo presentare una Venezia, che la questione veneziana ed il Tribunale documentazione al Tribunale di Venezia riguardo i

neWs

Il tribunale di Dolo

costi di mantenimento della struttura a Dolo nel luogo. I comuni, infatti, dovranno accollarsi sia delle spese della struttura che del personale. Per questo abbiamo chiesto l’aiuto degli avvocati che ci dovranno fornire uno studio riguardo la dotazione che dovrebbero avere gli uffici”. Appena pronti i documenti, si passerà alle votazioni nei vari consigli comunali dei comuni della Riviera del Brenta. “Il documento dovrà essere approvato sia dalla conferenza dei sindaci e poi dai comuni del territorio – conclude Maddalena Gottardo. Il Tribunale e il Giudice di Pace devono rimanere a Dolo perché altrimenti ci sarebbero grandi disagi per la popolazione sia per i costi che per il tempo per arrivare a Venezia”.

di Leonardo Padrin*

segue da pag.

1

Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

Lavori pubblici

aperto un nuoVo parcheggio in Via Veneto

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’ stato aperto lo scorso marzo il nuovo parcheggio in via Vittorio Veneto a Dolo. Questa è una buona notizia anche per i genitori degli alunni delle scuole medie ed elementari, visto che il posteggio si trova a pochi passi dai plessi scolastici siti in via IV Novembre. Il parcheggio è comunque utile e comodo anche per chi si deve recare in centro a Dolo attraverso l’ex piazzetta del Grano e la zona dell’ex consorzio agrario. A spiegare è l’assessore all’Urbanistica ed Edilizia Privata Elisabetta Ballin. “L’area è stata acquisita dal Comune di Dolo - esordisce l’assesso-

re - dopo la conclusione di un iter di riqualificazione urbana che, oltre al parcheggio, ha coinvolto gli edifici e i passaggi pubblici che mettono in comunicazione, dal punto di vista pedonale, via Vittorio Veneto e via Giacomo Matteotti”. Questo procedimento è visto positivamente dall’amministrazione comunale dolese. “E’ il completamento di un importante tassello all’interno del più ampio disegno di valorizzazione del centro storico di Dolo - prosegue l’assessore Elisabetta Ballin - che comprenderà successivamente il recupero dell’Ex Cinema Excelsior, il cui piano attuativo è già stato

approvato, nell’ottica di una ‘restituzione’ alla cittadinanza di percorsi ciclabili e pedonali a misura d’uomo”. Il progetto dell’amministrazione comunale del sindaco Maddalena Gottardo prevede, una serie di aree e spazi pubblici, collegati da piste ciclabili e pedonali, che metteranno in relazione l’intervento sul parcheggio di via Vittorio Veneto con via Piave fino al nuovo ponte dell’Alzaia, unendo via Giacomo Matteotti con l’ex Macello e con l’Isola Bassa. Questo porterà alla creazione di una camminata continua che attraversa il centro di Dolo e i suoi luoghi storici. G.P.

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Dolo 9 Territorio L’assessore Lucio Gianni aggiorna l’Ipa della Riviera di cui fanno parte i comuni del comprensorio

I pittori vedutisti per rilanciare il turismo Gli imprenditori hanno preso come esempio le esperienze di Massa Carrara, San Daniele del Friuli e Perugia e Orvieto di Alessandro Abbadir

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a provincia punta a promuovere il turismo in Riviera. L’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni ha presentato un’informativa di giunta sull’aggiornamento del documento programmatico dell’Ipa (intesa programmatica dell’area) della Riviera del Brenta. La Provincia è il soggetto responsabile dell’Ipa della Riviera del Brenta (IpaRb) di cui fanno parte 10 comuni: Campagna Lupia, Camponogara, Campolongo Maggiore, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra e Vigonovo. L’informativa accoglie la proposta di un

Solidarietà

gruppo di imprenditori turistici della Riviera, associati alla Federturismo del Veneto. Punta ad una serie di azioni progettuali di sviluppo turistico sostenibile, connesso alla valorizzazione delle peculiarità paesaggistico - ambientali, e delle innumerevoli testimonianze storiche, artistiche e culturali della zona. Secondo gli estensori della proposta “una parte importante del futuro della Riviera del Brenta potrà fondarsi su una maggiore valorizzazione, anche in chiave internazionale, delle produzioni del manifatturiero locale”. Gli imprenditori rivieraschi hanno preso esempio

altre esperienze come Massa Carrara, San Daniele del Friuli e Perugia - Orvieto dove “una valorizzazione in chiave internazionale del patrimonio storico-paesaggistico esistente ha comportato un rilancio significativo delle produzioni locali”. Per l’assessore Lucio Gianni: “Le azioni, se opportunamente concertate, possono rappresentare un’occasione di nuovo sviluppo sia economico che sociale della Riviera del Brenta. Per questo contiamo di accogliere in una prossima convocazione del tavolo di concertazione Ipa, la volontà e l’interesse degli estensori della proposta af-

rinnoVato il direttiVo dell’aVis, giuseppe polo presidente

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’Avis di Dolo – Riviera del Brenta ha rinnovato il direttivo per il quadriennio 2013 – 2017. Alla presidenza è stato riconfermato Giuseppe Polo, che sarà affiancato da due vicepresidenti: Franco Tolin (vicario e amministratore) e Antonio Napoli (responsabile scuola). Il consiglio direttivo è

finché diventi parte integrante dell’Ipa della Riviera. Trovo estremamente significative le linee d’intervento proposte, che intendono valorizzare in primo luogo i pittori vedutisti che hanno preso ispirazione da questa terra per le proprie opere, primo tra tutti Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, l’autore che forse più ha vissuto ed amato questo territorio. Le azioni proposte dagli imprenditori

composto da: Claudia Giongo (segretario), Luigi Boschin (responsabile gruppi comunali), Maurizio Boschin (responsabile gruppo sportivo), Giovanni Preciso (responsabile sanitario), Corrado Badile, Gabriele Benato, Sante Biasiolo, Attilio Griggio, Italo Gusson, Claudio Marchiori, Mattia Marchiori, Roberto Mazzetto, Giulio Piccolo, Cesare Renier, Giuseppe Rossetto e Gino Santinon. Quattro sono i membri del Collegio dei Sindaci: Alessandro Trombetta (presidente), Daniela Contin, Giuseppe

turistici prevedono anche la creazione di una mostra residenziale sul vedutismo veneziano, con un respiro ed un risalto internazionale. Contestualmente alla mostra propongono la realizzazione di eventi di approfondimento sui vari autori del vedutismo, un premio internazionale pittorico-letterario intitolato al Canaletto e un concorso internazionale di pittura”.

Terrin e Vincenzo Grandesso. Durante l’assemblea Sante Biasiolo è stato eletto per acclamazione presidente onorario. Il Presidente Giuseppe Polo, alla chiusura dei lavori, ha espresso la propria soddisfazione per la rinnovata fiducia accordatagli, ringraziando per la collaborazione ricevuta e auspicandosi di continuare con il lavoro di squadra, fin qui intrapreso, anche con il nuovo consiglio direttivo. G.P.

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10 Fossò - Vigonovo Fossò Il vicesindaco Maurizio Lunardi spiega gli interventi in programma

Rischio idraulico, i lavori continuano Tra le opere recentemente eseguite, la riduzione dei possibili cedimenti delle sponde del Brenta Cunetta di Roberta Pasqualetto

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l comune di Fossò si è attivato, con i propri fondi e ingegnandosi per accedere a risorse, e offrire servizi ai propri cittadini. Tra i lavori recentemente eseguiti, e tra i più importanti, c’è la riduzione dei rischi idraulici delle sponde del Brenta Cunetta; lavori che sono stati eseguiti senza gravare sul Comune. Un altro stralcio di lavori è stato quello di bonifica della rete idrica di fossati, mettendo in sicurezza il bacino nord ovest, (300 mila euro investiti all’amministrazione). I lavori sono continuati in via Favalli con la sostituzione della condotta fino al Brentoncino, via Cavour con le affossature limitrofe ed il risezionamento di un capofosso dalla via Provinciale Nord al consortile Nuovo Scolo Fossò; inoltre è stata messa in sicurezza idraulica e stradale via Liguria. Il progetto, dal costo di 500 mila euro, è stato finanziato per il 60% dal Comune e per il 40% dalla Regione Veneto. Il completamento e messa in sicurezza idraulica del bacino sud-ovest del Comune è già previsto, per sottopassare via Fogarine e collegare le affossature di via Liguria con il fossato consortile “Ruzza-Pranovi” che, scavato nel 2011, va a collegarsi con il Cornio a Sandon. Questo progetto costerà 150 mila euro, è stato richiesto uno specifico contributo alla Provincia

Allagamenti in Riviera del Brenta

di Venezia e si prevede un finanziamento di 47 mila euro. Per quanto riguarda il problema della sicurezza, Fossò rafforzerà la videosorveglianza disponendo delle telecamere nei punti più a rischio; un investimento di 100 mila euro. Il prossimo progetto che sarà realizzato è quello dell’Ecocentro, approvato dalla Regione Veneto che contribuirà economicamente alla realizzazione. Il costo dell’opera è di 67 mila euro, 57 saranno a carico della Regione. Il nuovo Ecocentro riorganizzerà quello esistente, all’interno dell’area del magazzino comunale. Questo servizio oltre che ai cittadini, diventerà utile anche per lo smaltimento

neWs Infrastutture

ELETTRODOTTO “DOLO-CAMIN”, TERNA VA AVANTI

Una manifestazione contro l’elettrodotto

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lettrodotto da 380 kv “Dolo – Camin”. Terna ha confermato che si sono concluse a metà marzo le “immissioni in possesso” secondo il calendario comunicato con l’avviso pubblico e coerentemente con il compito che il Ministero dello Sviluppo economico ha affidato alla società per la realizzazione dell’intervento. “L’occupazione d’urgenza – spiegava Terna in una nota – sostanzia il vincolo preordinato all’asservimento già apposto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, con cui ad aprile 2011 è stato autorizzato l’intervento, e consente l’immissione in possesso delle aree. Al contempo, secondo legge, sono state determinate le indennità provvisorie da corrispondere ai proprietari degli immobili interessati dagli interventi, molti dei quali hanno

dei camion di grossa raccolta. “Il comune di Fossò ha già l’Ecocentro disponibile tutti i sabato mattina per i cittadini - dice il vice sindaco Maurizio Lunardi - qualche anno fa c’era un bando Regionale, e abbiamo approfittato per migliorare il servizio e far si che i camion di Veritas, invece di rientrare a Mirano, possano venire all’Ecocentro e fare scarico risparmiando tempo e denaro”. Il finanziamento della Regione arriverà dopo che l’amministrazione avrà terminato e saldato il lavoro; che inizierà in estate e terminerà entro fine anno.

Via ad oltre 100 km di vecchi elettrodotti e l’interramento di 60 km di linee

già scelto di sottoscrivere con “Terna Rete Italia” accordi bonari di asservimento”. Nel frattempo lungo i terreni già asserviti all’Idrovia Padova-Venezia, continuano i lavori per la realizzazione delle fondazioni dei sostegni monostelo, utilizzati per la prima volta in Veneto, mentre a breve nel Vallone Moranzani prenderanno il via le attività per l’interramento delle linee esistenti. L’intervento globale prevede l’abbattimento di oltre 100 km di vecchi elettrodotti e l’interramento di oltre 60 km di linee, a fronte di 33 km di nuova linea aerea, con un investimento di 290 milioni di euro. Terna rileva i benefici dell’intervento: un risparmio per cittadini e imprese di oltre 40 milioni di euro l’anno, la liberazione dagli elettrodotti di 720 ettari di terreno e 1800 edifici e una diminuzione di 35 mila tonnellate/anno di Co2 immessa in atmosfera. L’intervento è però criticato dai comitati della Riviera del Brenta, Cat e Opzione Zero, e dai comuni che a più riprese hanno chiesto l’interramento totale della tratta “Dolo - Camin”. La battaglia in questi anni si è spostata anche nelle aule dei tribunali. Sono, infatti, ancora pendenti davanti al Consiglio di Stato dei ricorsi contro l’opera. In attesa della sentenza, che avverrà il 30 aprile prossimo, i comuni di Vigonovo, Saonara e Stra assieme ai comitati del Cat hanno affidato un incarico a dei professionisti rivieraschi per la redazione di una perizia sull’impatto paesaggistico del nuovo elettrodotto aereo. La spesa per l’incarico è stata suddivisa in quattro parti fra le tre amministrazioni e il Cat. Sale così a oltre 45 mila euro la spesa complessiva sostenuta dal comune di Vigonovo dal 2008 a oggi per il ricorso contro il nuovo elettrodotto. “Gli incarichi – spiega il vicesindaco Filippo Fogarin – sono stati dati per avere la necessaria assistenza nell’attuazione di azioni amministrative idonee e funzionali a contrastare le ipotesi di realizzazione di nuove linee elettriche aeree nel nostro territorio e per formulare proposte alternative d’interramento”. G.P.

neWs Eventi

tutto pronto per la “festa degli aquiloni”

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iovedì 25 aprile si terrà la diciottesima edizione della festa degli aquiloni sugli argini del Brenta a Sandon. La giornata commemorativa inizierà con la messa alle 9 nella chiesa di Sandon, poi le famiglie e gli interessati potranno spostarsi sugli argini del Brenta e godersi una giornata all’aria aperta. Come da tradizione i festeggiamenti inizieranno verso le ore 12, quando le famiglie e i giovani potranno consumare il pasto a sacco o prendere qualcosa negli stand gastronomici della Pro Loco di Fossò, organizzatrice dell’evento. Nel pomeriggio si alzeranno in cielo gli aquiloni e si svolgeranno dei giochi di gruppo dedicati ai più piccoli. L’edizione dell’anno scorso ha avuto un esito molto positivo e in molti hanno affollato gli argini del fiume. Questo evento piace molto alle famiglie ed è basato sullo spirito di aggregazione e sul piacere di trascorrere del tempo all’aria aperta, gli stand della Pro Loco propongono gastronomia e bibite per chi vuole fare un picnic. La giornata è organizzata sia per chi si è attrezzato da casa con pranzo e aquilone sia per chi non si è organizzato e può trovare cibo e aquiloni presso gli stand gastronomici presenti dei volontari della Pro Loco. “Ci tengo a sottolineare che l’importanza di questa giornata è la commemorazione del 25 aprile – dice l’assessore alla cultura Filippo Gobbato – dopo avrà inizia la festa all’aria aperta tanto amata dalle famiglie; il cielo si colorerà con i voli variopinti degli aquiloni; ci auguriamo che il tempo sia buono”. Oltre al divertimento degli aquiloni si terrà un concerto rock con la musica di una band locale. Insomma un’occasione per R.P. divertimento per famiglie e bambini.

VIGONOVO STOP ALLE TASSE

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eriodo di approvazione del bilancio per il comune di Vigonovo che ha deciso di non aumentare le aliquote dell’Imu e dell’Irpef per quest’anno. A spiegare questa decisione è il vicesindaco Filippo Fogarin: “Nonostante la diminuzione dei trasferimenti statali e la diminuzione degli oneri di urbanizzazione – spiega Fogarin – e considerando il momento di crisi economica e di difficoltà delle famiglie e delle imprese, l’amministrazione comunale di Vigonovo ha scelto di non aumentare l’aliquota Imu e l’addizionale Irpef”. Vengono poi esposti alcuni dati. “Le aliquote dell’Imu sono rimaste ferme ai livelli base del 4 per cento per la prima casa e 7,60 per cento per le imprese commerciali – prosegue il vicesindaco – inoltre il comune di Vigonovo da 12 anni non ha mai aumentato l’addizionale Irpef ferma allo 0,5 per cento. I cittadini devono sapere che ogni anno diminuiscono sensibilmente i trasferimenti statali, passati a 1,7 milioni del 2010 a 1,128 milioni del 2012”. Filippo Fogarin affronta poi il capitolo rappresentato dal rispetto del Patto di Stabilità. “Il comune di Vigonovo dispone di 715 mila euro che possono essere destinati alla realizzazione di opere pubbliche, o alla manutenzione del patrimonio: scuole, strade, cimitero, municipio. Per rimanere nei limiti imposti dal Patto di Stabilità sarà possibile spendere nel 2013 meno di 100 mila euro, di conseguenza 615 mila resteranno congelati nelle casse comunali. Si tratta di soldi che potrebbero dare ossigeno all’economia e servizio ai cittadini e che invece, nel

rispetto del Patto di Stabilità, resteranno fermi, per essere forse usati l’anno prossimo”. Uno spiraglio potrebbe arrivare dagli oneri di urbanizzazione, che potrebbero entrare nelle casse del comune rivierasco. “Ad oggi però gli oneri di urbanizzazione entrati nelle casse comunali sono pari a zero. Oltretutto sono stati restituiti 83 mila euro di oneri versati l’anno scorso, per rinuncia al permesso a costruire da parte degli aventi diritto”. Il vicesindaco del comune rivierasco spiega come avrebbe investito questa somma. “I 715 mila euro di capacità di spesa del comune hanno varie destinazioni – sostiene Filippo Fogarin – dai lavori in cimitero, ad asfaltature, a lavori di scavo fossi e realizzazione di nuove condotte per la sicurezza idraulica del centro di Vigonovo, al nuovo impianto di riscaldamento delle scuole medie, alla pavimentazione del piazzale del municipio e altri lavori previsti nelle scuole. Tutti lavori con progetti già approvati ma che non potranno essere realizzati, causando anche il deterioramento del patrimonio, come ad esempio le strade che già sono in cattivo G.P. stato o gli impianti nelle scuole”.


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CENTRO FOSSÒ P3@ VENETO Lo scorso ottobre il Comune ha presentato domanda per la realizzazione di un “Centro di pubblico accesso” ad internet ed ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Il progetto, gestito nell’ambito del Programma Operativo Competitività Regionale e Occupazione, finanziato con risorse dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione, prevede di incentivare l’accesso ad internet ed ai servizi digitali da parte dei cittadini.

Il Centro gratuito di accesso ad internet ed a strumentazioni informatiche e multimediali, avrà lo scopo di ridurre il divario digitale dei cittadini e di offrire uno spazio multimediale dedicato a chi vuole avvicinarsi all’utilizzo del PC e di Internet, con particolare attenzione ad anziani, disoccupati e portatori di handicap. Il 26/02/2013 la Regione Veneto ha comunicato l’approvazione del progetto e che per la realizzazione del

“Centro Fossò P3@ Veneto” il contributo sarà pari a 9.000 euro. Il Centro sarà collocato all’interno della Biblioteca Comunale e sarà dotato di server, quattro PC Desktop, PC portatile, access point, Book Reader, stampanti e multifunzione Fax-Scanner, videoproiettore oltre ad applicativi, software vari e accessori.

OGNI PASSO CONTA DA FINE FEBBRAIO È ATTIVO IL GRUPPO DI CAMMINO Gruppi di cammino 
 di Fossò e Sandon, questo il nome del progetto promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali in collaborazione con l’ULSS 13. Il 21 febbraio scorso la dr.ssa Silvia Milani e il dr. Andrea Rosso del Dipartimento di Prevenzione, con l’ausilio di numerose slides, hanno illustrato i benefici del cammino per la salute e le modalità di svolgimento delle uscite. Da subito si è costituito un gruppo di più di venti persone che si ritrovano regolarmente il martedì e giovedì mattina per camminare insieme, lungo percorsi prestabiliti. Nel periodo di rodaggio il gruppo è stato condotto da una guida specializzata che ha formato due leader, anche in previsione della costituzione di un gruppo per le ore pomeridiane o serali.

NEL 2012 ESTINTI MUTUI PER 760.000 EURO Le regole imposte dal patto di stabilità impediscono ai Comuni di utilizzare la liquidità relativa agli avanzi di bilancio degli anni precedenti. Unica eccezione: si possono estinguere mutui. Su questo gli Uffici Comunali si sono impegnati con decisione nel corso degli ultimi mesi del 2012. La pratica più complessa ha riguardato il Palazzetto dello Sport “Palarcobaleno”, struttura che ospita fino a 450 persone. Per estinguere il mutuo si sono resi necessari lavori di adeguamento alle nuove norma-

tive sulla sicurezza, indispensabili per completare la documentazione richiesta dal Credito Sportivo. Oltre a quello del Palarcobaleno, altri mutui sono stati estinti con la Cassa Depositi e Prestiti, per un totale di 760.000 euro. Questo consentirà un risparmio annuale di spesa che per il 2013 sarà pari a 116.000 euro. Questi 116.000 euro non daranno però un po’ di ossigeno alle striminzite casse comunali. Saranno infatti completamente azzerati dai tagli previsti dalla Spending Review.

CALENDARIO DEGLI EVENTI DI APRILE Giovedì 4 ore 20.30 nel Centro Civico: Serata rapporto genitori / figli Argomento: Adolescenti. Figli che crescono, genitori che cambiano – insieme si può

Sabato 13 pomeriggio e domenica 14 mattina Mercatino Equo e Solidale Organizzato dall’Associazione Terraluna presso il sagrato della Chiesa

Venerdì 5 ore 20.30 in Biblioteca: Inaugurazione della Mostra “Sguardi sul Brenta” Pittura e prosa in Riviera del Brenta – di Raffaele Bovo e Giuliano Pasqualetto

Gioved’ 18 ore 20.45 nel Centro Civico: Presentazione del libro “Tre spari nella Notte” Romanzo partigiano scritto da Renato Costa

Sabato 6 ore 20.45 nella Chiesa Parrocchiale di Fossò Musica, parole e immagini in memoria di Massimo e Simone

Domenica 21 Argine di Sandon: IV Pedalata ecologica off road Ore 9.30 bambini – ore 10.00 adulti

Mercoled’ 10 ore 20.30 nel Centro Civico: Incontro pubblico sulla sicurezza stradale “Il rispetto delle regole salva la vita”

Giovedì 25 “Festa della Liberazione” Ore 9.00 Messa Chiesa di Sandon e a seguire commemorazione Dalle 12.00 sull’Argine di Sandon “17° Festa Degli Aquiloni”

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12 Pianiga Amministrative Ad un mese dal voto, si delineano le sfide

Elezioni, tre poli in corsa di Alessandro Abbadir

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d un mese dalle elezioni amministrative, a Pianiga si dipana la matassa delle candidature. Il centrodestra si è già fatto avanti ricandidando il sindaco uscente Massimo Calzavara, 39 anni avvocato, con la lista “Calzavara sindaco”. Nel centrodestra ad esempio ci sono il Pdl, la Lega Nord la lista Pianiga Futura. I dati delle urne sono chiari: Grillo a Pianiga ha raccolto alle politiche il 35,6% dei consensi, è il primo partito. Il Pdl è il maggiore azionista dell’attuale maggioranza con il 16,6, la Lega Nord conserva uno zoccolo duro del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%. Calzavara che si ricandida per il centrodestra ringrazia per la manifestazione di fiducia dei partiti che lo hanno indicato: “Il nostro programma si basa - dice - sulle esigenze raccolte dai cittadini del mio Comune in cinque anni di mandato, che spingono con forza verso un rinnovamento qualitativo del rapporto fra pubblica amministrazione e cittadinanza. È una visione innovativa del Comune che si fonda sull’esperienza diretta di amministratore locale. I sindaci, sono l’ultima àncora di salvezza a cui i cittadini possono appellarsi e, per essere credibili i nuovi amministratori devono comprendere anche gli atteggiamenti di critica di quei cittadini che hanno, legittimamente, visioni diverse”. Il centrosinistra candida a sindaco il segretario del Pd Jessica Pavan, sostenuta, oltre che dal Pd, da Idv e Psi. Jessica Pavan, 34 anni, è dipendente del Movimento consumatori a Mestre. “La candidatura - spiega il Pd in una nota - nasce dall’esigenza di rappresentare nel territorio di Pianiga un’idea di sviluppo e territorio innovativa rispetto all’esistente, che coniughi il rispetto per il territorio, valorizzando il patrimonio esistente senza stravolgere l’ambiente e mettendo in primo piano il cittadino che vive, lavora e studia a Pianiga”. “Pianiga dal 1990 ad oggi - dice la candidata del centrosinistra - è passata da seimila a quasi 12 mila abitanti. Ci troviamo di fronte ad uno sviluppo caotico che ha prodotto solo cementificazione e in qualche caso, con l’arrivo recente della crisi edilizia, anche a piccoli quartieri fantasma. Si sono sviluppate nel corso degli anni, due distinte aree produttive, quella di Cazzago e quella di Mellaredo. Ora il Comune insiste con progetti davvero non utili, si pensi ad esempio a Veneto City”. Sarà Massimo Nacchi 49 anni, residente a Cazzago, sposato e padre di due figli, impiegato in una onlus padovana il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Pianiga. “A partire dal risultato conseguito alle ultime elezioni politiche di febbraio - spiega in una nota il Movimento- che hanno visto il M5S di Pianiga raggiungere il 35,6% dei consensi, è iniziato un percorso che ha portato a candidare a sindaco Massimo Nacchi. Al centro del programma c’è l’attenzione alla persona nella comunità in cui vive. Puntiamo all’ascolto e su quei principi di solidarietà spesso dimenticati, ma indispensabili in periodi di crisi economica,

Per il centrodestra si ricandida Calzavara, Pavan per il centrosinistra, Nacchi per il Movimento 5 Stelle

Il municipio di Pianiga

e poi alla tutela dell’ambiente, in netta controtendenza con le ultime amministrazioni che a Pianiga hanno autorizzato e favorito una indiscriminata cementificazione (il riferimento è a Veneto City ma non solo). Trasparenza, partecipazione, condivisione saranno i tratti della nuova amministrazione a 5 Stelle”.

neWs La novità

arriVa il mercatino dell’antiquariato

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l primo mercato dell’hobbistica dell’antiquariato e delle cose usate, del collezionismo ed equo-solidale istituito a Pianiga ha avuto un buon successo. La prima domenica di aprile, in piazza San Martino, dove è stato collocato, circa 2000 persone, hanno visitato le bancarelle di circa 40 espositori giunti da tutto il Veneto. “Si è trattato - spiega Monia Proni per gli organizzatori - di una occasione nuova per rianimare la piazza e per dare l’opportunità alla gente di curiosare fra le bancarelle degli espositori. Nonostante non fosse caldissimo la piazza ha avuto tante visite e anche i commercianti dell’area hanno tenuto aperto i loro esercizi commerciali per l’occasione”. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune su richiesta di alcune attività commerciali di piazza S. Martino e, constatata la bontà dell’idea, si è provveduto ad istituire questo appuntamento, in via sperimentale, per 3 domeniche. Se l’operazione dovesse prendere piede in maniera significativa c’è l’opportunità di rendere il mercatino un appuntamento fisso per il paese. Le bancarelle degli espositori troveranno posto così in piazza San Martino sulla quale, ogni domenica del mercatino, sarà in vigore un divieto di sosta dal mattino fino alla sera. Prossimi appuntamenti il 5 maggio e il 7 luglio. A.A.


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Fiesso d’Artico 15 Sociale L’amministrazione non vuol lasciare senza servizi i disabili

neWs

Sponsor per la solidarietà

L’appello di Badoer

“serVono nuoVi Volontari”

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Entrerà in funzione un Fiat Doblò attrezzato e omologato per il trasporto delle carrozzelle di Silvia Tessari

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i moltiplicano le occasioni di sinergia tra il comune di Fiesso e le imprese e i negozi del territorio. Nel periodo di grave difficoltà economica che i comuni stanno attraversando, i settori che più risentono di tagli e ridimensionamento sono i servizi sociali e la cultura. Una sfida quotidiana per le amministrazioni riuscire a non intaccarli, ma un po’ di creatività e di collaborazione permettono di mantenere almeno alcuni dei servizi che, fino a qualche anno fa, erano garantiti economicamente e tutelati. In tale contesto, l’amministrazione di Fiesso lancia due proposte, per il mantenimento di due servizi, a costo zero: il progetto Mobilità e il periodico comunale Fiesso d’Artico News. Come garantire la gratuità? Il metodo l’hanno trovato due società che promuovono simili progetti in molti comuni d’Italia: provare a coinvolgere gli imprenditori. L’iniziativa Mobilità Gratuita punta a offrire un servizio di trasporto alle persone con ridotta capacità motoria, anziani o disabili. Promossa dalla Europa Servizi Srl, prevede di ottenere, in comodato d’uso, un Fiat Doblò attrezzato e omologato anche per il trasporto delle carrozzelle. A sostenere le spe-

Un pulmino per i disabili se del mezzo, saranno le imprese del territorio che decideranno di affittare parti della superficie per inserirvi la propria denominazione: così, il Comune non avrà altri oneri che quelli legati alla conduzione del mezzo e al rifornimento di carburante. Una proposta simile funziona anche per promuovere nelle case l’informazione e le comunicazioni del territorio, attraverso il periodico Fiesso d’Artico News. Anche in questo caso, l’obiettivo è renderlo sostenibile grazie alle inserzioni degli imprenditori e commercianti del territorio. Si punta a pubblicare un periodico semestrale in 3.500 copie, per distribuirlo a tutte le famiglie del territorio. “Come tutti

gli enti, in questo periodo abbiamo gravi sofferenze economiche. E così - spiega il sindaco, Andrea Martellato - ci troviamo davanti a scelte difficili, alla necessità di tagliare quei servizi non obbligatori, fino a poco tempo fa però garantiti. Per non farlo, ci siamo rivolti ad alcune società che già hanno promosso simili imprese, e soprattutto ai nostri imprenditori ed esercenti. Pensiamo che anche per loro possa essere una buona occasione: i cittadini capiranno subito, vedendo la denominazione sulla fiancata del mezzo, che una determinata azienda o un negozio ha scelto di fare una pubblicità utile, condividendo qualcosa in favore della comunità”.

ono a rischio alcuni servizi di volontariato del comune di Fiesso. A lanciare l’allarme – e un accorato appello – è Antonio Badoer, 72 anni e una vita nel volontariato, a cui ancora non rinuncia: “Il volontariato ha bisogno di sostegno, sia da parte dei giovani, che dei pensionati” spiega Badoer, Cavaliere di San Marco, in cerca di nuove reclute: il settore che dice soffrire di più, nello specifico, è quello del trasporto sociale, che nel comune di Fiesso viene svolto in collaborazione con l’associazione Il Portico. Una realtà molto attiva, ma che sta attraversando però un momento di crisi nelle chiamate. ”Dedico gran parte del mio tempo al volontariato. Mi occupo, insieme ad altri 12 volontari, di accompagnare persone diversamente abili o con difficoltà motorie nei luoghi di cura. E’ un servizio particolarmente importante, ogni giorno ne usufruiscono circa una decina di persone che non hanno possibilità di muoversi autonomamente; inoltre, i volontari si occupano anche di portare pasti caldi a persone non autosufficienti – racconta Badoer. Proprio per l’importanza di questo servizio, che vive di volontariato, voglio lanciare un messaggio a quanti, come me, possano dedicare 3-4 ore alla settimana in questa attività”. Badoer garantisce: “Il volontariato è un qualcosa che vi farà sentire appagati per esservi resi utili a qualcuno in difficoltà”. Quanti fossero interessati potranno rivolgersi all’assistente sociale del comune di Fiesso allo 041/5137132. S.T.

“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare

MIRANO • 25 aprile XXXV edizione di “Fiori a Mirano” - il 25 aprile Piaz-

za Martiri, si trasforma, per un giorno, in un grande giardino e che le vie del centro storico si riempiono di fiori, colori e profumi. Fiori a Mirano, è considerata una delle più prestigiose e qualificate mostre-mercato a invito della Regione, grazie ai suoi oltre 110 espositori di piante, fiori e arredi da giardino, selezionati con cura dagli organizzatori e che crescono ogni anno grazie anche al passaparola tra gli espositori stessi.

• 11/12 maggio I sapori della solidarietà • 25 maggio I zoghi de quando gerimo putei - questa è una del-

le manifestazioni più importanti della Pro Loco di Mirano; manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni: è una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà sabato 25 maggio nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica.

DOLO • 21 aprile Manifestazione ciclistica “G.C. I Molini Dolo ASD” • 26 aprile Festa Madonna dei Molini Ass. Isola Bassa • 1 maggio Convegno “La Rosa Antica” e regata del 1° Maggio MIRANO • 21 aprile L’evento 4x4 consiste nella visita di quattro ville siBIBIONE • 24-25 aprile Tipicamente Asparago - 43° festa dell’asparago

di Bibione

• 27-28 aprile A piedi per Bibione • 30 aprile - 1 maggio rock festival Bibione

tuate nel Comune di Mira con quattro percorsi diversi, in carrozza, in gondola, in bicicletta ed il percorso proprio. Nel pacchetto sono comprese le visite guidate all’interno delle ville Da segnalare, inoltre, una gita in barca prevista per il giorno 2 giugno alla scoperta delle isole della laguna di Venezia.

SPINEA • 1^ Decade di Maggio festa di Primavera in Piazza municipio SALZANO • 25 e 26 maggio 22^ Festa della Filatura Processo produttivo

del baco da seta. Mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, stand gastronomico. 1° Filanda Run.

SCORZE’ • dal 19 Aprile al 6 Maggio Villa Orsini Mostra Antonio Beni • dal 10 al 19 Maggio 37^ Festa dell’Asparago e della Fragola a

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• dal 24 Maggio al 3 Giugno 44^ Festa dei Bisi di Peseggia

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16 Approfondimento Economia I dati emersi in convegno organizzato dal comune di Mira ad Oriago

La crisi abbatte 260 aziende del comprensorio Saldo negativo di 80 aziende nel commercio, 65 nel campo delle costruzioni edili e addirittura 150 in quello manifatturiero di Alessandro Abbadir

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na crisi senza precedenti ha colpito il territorio della Riviera e del comune di Mira in particolare. I dati sono stati esposti qualche settimana fa in un convegno che si è tenuto all’Auditorium di Oriago, organizzato dal comune di Mira. La crisi economica picchia duro in Riviera del Brenta e provoca un saldo negativo di centinaia di imprese nel bilancio finale del 2012 alla Camera di Commercio fra aziende iscritte e cessazioni di attività. Si registra un meno 72 imprese solo a Mira e un meno 260 a livello comprensoriale, cioè nei 10 comuni dell’area. Ci sono dati davvero inquietanti. Va male per la prima volta il settore turistico che cala in termini di arrivi dello 0,6% e del 2,7% di presenze a livello provinciale. A illustrarli c’erano le relazioni del direttore di Veneto Lavoro, Sergio Rosato, e dal segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta. “Il fatto è, che non ci si rende conto a livello centrale - ha detto Crosta - che il modello Veneto non è da gettare in toto, ma ha ancora moltissimi aspetti positivi che permetteranno con tanto sacrificio, alla nostra regione e al nostro tessuto sociale di affrontare la crisi in maniera efficace, forse più di altre realtà del paese”. Poi i dati che spiegano le dinamiche di questi ultimi 5 anni. ”Si tratta di numeri che parlano di cessazioni di

attività molto alte per la Riviera - ha detto Crosta - per il Comune di Mira ad esempio si registrano nel 2012 su 2.284 aziende iscritte, 142 nuove iscrizioni e 214 cessazioni, cioè un tasso di sviluppo pari al -3,1%. Nel comprensorio della Riviera le aziende iscritte sono 10.227 di cui 691 nuove e 951 cessazioni, il tasso di sviluppo del comprensorio è migliore di quello del Comune di Mira, anche se chiaramente negativo: - 2, %”. Oltre al turismo, che a livello provinciale per la prima volta segna il passo a causa della caduta della domanda interna, è nel settore manifatturiero, del commercio al dettaglio, e delle costruzioni che in Riviera del Brenta si segnalano i cali maggiori, con un saldo negativo di 80 aziende nel commercio, 65 nel campo delle costruzioni edili e addirittura 150 in quello manifatturiero. Qualche luce in fondo al tunnel comunque pare esserci: c’è un saldo positivo di 150 aziende in settori di difficile e nuova collocazione, ma prevalentemente collegate al terziario ai servizi alla persona e alla tecnologia. Non va bene però neppure il settore primario (agricoltura pesca e silvicoltura) con un saldo negativo di 40 aziende. L’assessore Provinciale al Lavoro Paolino D’Anna commenta amaramente “Questi dati - ha spiegato D’Anna al convegno - uniti al fatto che anche in Riviera ho do-

Un’immagine della Reckitt Benckiser vuto affrontare nel 2012 a un aumento del 30% delle vertenze sindacali, impongono al più presto un governo stabile sia del territorio locale che della nazione. Le amministrazioni come province e comuni sono assillate dai cittadini sempre più impoveriti da politiche di austerità e tagli ai sostegni sociali. A farne le spese di questa crisi sono stati soprattutto giovani e donne con un tasso di disoccupazione record rispetto a quello di qualche anno fa”. Il sindaco di Mira, Alvise Maniero e il vice Nicola

Crivellaro, hanno ricordato come questa iniziativa sia stata voluta proprio dal Comune dopo una riflessione fatta in consiglio, a seguito delle difficili situazioni in cui versano importanti realtà produttive del territorio, come la Reckitt Benckiser e la Pansac International. Ma non si possono dimenticare anche le situazioni della Navalmeccanica a Gambarare (che è stata ad un passo dal fallimento e poi rilevata) e la vertenza Coca Cola ad Oriago.

CALZATuRIERO ALLARME AZIENDE CINESI

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l calzaturiero della Riviera? In crisi anche per la presenza di aziende cinesi. A spiegarlo è la Femca Cisl che snocciola i dati di 8 anni di attività. Dal 2004 ad oggi, il settore calzaturiero ha visto chiudere circa 130 piccole aziende, di cui 12 nel 2012, con una perdita complessiva, in questi 8 anni, di circa 1000 dipendenti. 90 di queste imprese sono tomaifici, ovvero piccoli laboratori che si occupano dell’orlatura delle tomaie. Sono poche le realtà “autoctone” di nuovo insediamento. Sono molte, invece, quelle con proprietari stranieri, soprattutto cinesi. Insomma cinesi sostituiscono aziende e lavoratori italiani. “Come Femca Cisl di Venezia dal 1995 a oggi abbiamo più volte sollevato l’attenzione sul fenomeno - dice il segretario Massimo Meneghetti. Si tratta di una grande problema che ha radici lontane, causato dalla continua rincorsa al prezzo più basso. Ora che finalmente tutti si stanno accorgendo della gravità e dei rischi tangibili che tale fenomeno potrebbe comportare per il tessuto delle imprese locali e i livelli occupazionali, cosa fare? Per prima cosa è utile ribadire quanto definito con Acrib e Cgia in un paio di intese, dove si sancisce un limite minimo dei prezzi, al di sotto del quale non si può andare, ponendo così un freno a quelle attività irregolari che da tempo si sono insediate nel territorio”. Ma questo da solo non basta per la Femca “In uno di questi accordi - continua Meneghetti - abbiamo confermato l’importanza di allargare il confronto anche ad altri soggetti, coinvolgendo le altre associazioni di impresa, la Prefettura e le 14 am-

ministrazioni locali interessate. Al Prefetto di Venezia chiediamo di farsi coordinatore di questa iniziativa. La presenza degli irregolari è causata dal sistema che continuamente li asseconda e li incentiva. Quando vengono messi allo scoperto, questi laboratori, pagando una multa di poche migliaia di euro, ritornano a breve nel ciclo produttivo, in barba a chi le tasse le paga tutte”. Quello che serve per il sindacato è: un “tavolo permanente” che coinvolga il sistema Imprese, i comuni le forze dell’ordine, per: definire un “Codice Etico Territoriale” che determini i ruoli, che assegni i compiti ad ogni soggetto interessato, ma anche che sancisca i comportamenti ai quali tutti si devono attenere“. “Bisogna - conclude Meneghetti - mettere allo scoperto le aziende irregolari e i loro committenti, perché quando le autorità preposte scoprono l’irregolare, sono in grado, di risalire ai fornitori del materiale sequestrato. Va impedita la proliferazione delle attività che minano lo sviluppo delle produzioni locali di alta qualità divenute grandi grazie alle realtà e alle proA.A. fessionalità presenti in Riviera”.



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Cultura 19 Mira Il direttore Elisabetta Vulcano parla dopo la chiusura dell’attività a villa Principe Pio

L’Ecomuseo ha riaperto i battenti

A Dolo

eVenti all’aperto

Il Comune di Mira trasformerà villa dei Leoni in polo museale per implementare l’offerta culturale di Roberta Pasqualetto

I

l 13 aprile ha riaperto l’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” nella nuova sede di villa dei Leoni a Mira. Il museo è rimasto chiuso per un anno a causa della messa in vendita di villa, Principe Pio (proprietà della Provincia) sede del museo. L’esposizione permanente si trasferirà in alcune sale della villa offrendo diversi servizi e una biblioteca tematica: la nuova sede diventerà centro di raccolta, documentazione e sperimentazione. Il programma di apertura per il weekend di metà aprile ha visto l’”Ecomuseo a porte aperte”, con ingresso libero e un ciclo di laboratori didattici che si sono tenuti durante il pomeriggio di domenica per i bambini di ogni età. La villa è diventata dunque luogo d’incontro tra passato e presente, per conservare e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale di Mira e dell’intera Riviera del Brenta. Questo museo è dedicato al territorio e alle persone che vogliono conoscerlo meglio e approfondire le proprie origini, le trasformazioni e le risorse culturali, turistiche e ambientali del territorio. Il museo sarà diretto da Elisabetta Vulcano e avrà come direttore onorario Antonio Foscari. L’allestimento, collocato, nell’ala est del piano nobile della villa, si articolerà in un percorso cronologico, dedicato alla nascita e all’evoluzione del territorio. L’allestimento prevede

pannelli esplicativi, fotografici e cartografici sulle terre del Brenta, reperti archeologici, manufatti e oggetti storici; al piano sarà collocata la biglietteria e il bookshop. Le sale che completano il piano, adibite a sala conferenze e a sala multifunzionale, saranno usate in stretto accordo con l’amministrazione pubblica. Nel mezzanino est sono ospitati: l’ufficio, una biblioteca tematica e un’aula studio. Elisabetta Vulcano, direttrice e responsabile del museo preferisce non parlare d’inaugurazione del museo perché dice che sottolineerebbe che è stato chiuso per la terza volta; mentre le attività culturali sono andate avanti e sempre con grande risposta da parte del pubblico. “Abbiamo riaperto ma in realtà siamo sempre noi – dice Elisabetta Vulcano – il comune di Mira ci ha dato, attraverso una convenzione, alcuni spazi e abbiamo riallestito il museo mantenendo il progetto e riadattandolo ai nuovi spazi che sono più piccoli ma funzionali”. Il Comune trasformerà villa dei Leoni in polo museale per implementare l’offerta culturale; quindi saranno dati altri spazi a realtà culturali del territorio. “Noi siamo ben disposti a collaborare con le altre realtà locali che s’insedieranno in villa dei Leoni – conclude Vulcano – nella cultura ci crediamo molto, e siamo disponibili a fare squadra”. In questo periodo di

C

Villa dei Leoni crisi anche la didattica è penalizzata perché la Provincia ha soppresso i fondi e la Regione li ha limitati; probabilmente il futuro è affiancare dei corsi approfonditi alla scuola tradizionale. A conferma di questa teoria, l’associazione Centro Studi, riceve moltissime domande e non solo nel comune di Mira ma anche dai comuni limitrofi e da Venezia.

on l’arrivo della bella stagione si moltiplicano gli appuntamenti all’aria aperta. Nei mesi di aprile e maggio, a Dolo, ci sono una serie d’iniziative a carattere folkloristico e artistico. Venerdì 26 aprile si terrà la tradizionale festa della Madonna dei Molini accompagnata dalla messa serale nel Duomo e poi la solenne processione per le vie del centro (manifestazione per celebrare i 200 anni dal Miracolo). I “Madonnari di Bergamo” artisti professionisti si presteranno per dipingere l’immagine della “Madonna dei Molini”con le dimensioni di 3 metri per 5 in Piazza del Cantiere e, tutta l’Isola Bassa, sarà illuminata da centinaia di lumini e decine di lanterne cinesi. Mercoledì primo maggio, si terrà la mostra mercato dell’orto e giardino dalle 8 alle 20. I protagonisti saranno i fiori, le piante e tutto quello che concerne la passione per il verde. L’esposizione si terrà lungo via Garibaldi, Ponte dei Molini, Rampa via Mazzini, invaso Due Mori e Piazza Cantiere. L’evento si accompagnerà a un’esposizione di pittura sotto lo Squero Monumentale e una fiera del mercato biologico. Nel pomeriggio ci sarà una gara di acqua bike nella zona di fronte alla piazza. Sabato 18 maggio, lo Squero dell’Isola Bassa di Dolo si colorerà con i disegni dei madonnari che trasformeranno gli alunni delle terze medie in artisti R.P. di strada.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Politica A maggio si rinnovano i governi degli enti locali

Amministrative, quattro comuni vanno al voto Occhi puntati sul fenomeno del Movimento 5 Stelle. A San Donà e Martellago si elegge il sindaco con il doppio turno. A Pianiga e San Stino di Livenza, con il turno unico di Alessandro Abbadir

E

lezioni amministrative, in provincia di Venezia, sono 4 i comuni in cui si andrà al voto. Si tratta di Martellago, Pianiga e nel Veneto Orientale, San Donà e San Stino di Livenza. Il tema politico principale sul tavolo è la tenuta delle tradizionali coalizioni di centrosinistra o centrodestra di fronte al fenomeno grillino. Fenomeno che ha investito lo scenario politico italiano e anche quello locale. I dati alle politiche per il Movimento 5 Stelle nei comuni del Veneziano sono importanti. A San Donà, dove adesso governa la leghista e presidente della provincia Francesca Zaccariotto, Grillo è al 25,23%, a San Stino di Livenza 24,62%, a Martellago raggiunge il 32,62% e a Pianiga il 35,60%. Miranese e Riviera del Brenta sono le zone dove il Movimento ha raggiunto i risultati migliori, con il picco di Vigonovo dove i grillini arrivano al 36,52%. Non è un caso per gli attivisti dell’ex comico, che sia l’area dove il Movimento è più rappresentato

nelle istituzioni: c’è infatti il caso di Mira, con il sindaco grillino Alvise Maniero, ci sono tre consiglieri a Mirano, una a Santa Maria di Sala, uno a Vigonovo e uno a Campolongo. Ma andiamo ora comune per comune a vedere la situazione ad un mese dal voto. A Martellago, i candidati in lizza al momento in cui scriviamo e andiamo in stampa, sono quattro. Hanno ufficializzato la loro candidatura Moreno Bernardi (Un comune per tutti), Alberto Ferri (Lega Nord) e Antonio Santoliquido (Movimento 5 stelle). Si è in attesa delle mosse del Pdl, dove vige il massimo riserbo sul candidato, e della lista Monti. Il gruppo di Andrea Causin (lista Monti) che, comunque, ha assicurato di volerci essere non ha ancora sciolto la riserva, se appoggiare il centrosinistra o correre in proprio. Intanto a metà aprile a tenere banco sullo scenario politico sono state le primarie del centrosinistra, alla fine l’ha spuntata Monica Barbiero. Per l’insegnante di musica ha

votato più di un elettore su due e ha preso il 50,19 per cento. Ecco i numeri del responso nel dettaglio : Barbiero (Impegno Comune) 792 voti, Paolo Gatto (Pd) 554, Cosimo Moretti (Pd) 232. Anche a Pianiga si dipana la matassa delle candidature. Il centrodestra si è già fatto avanti ricandidando il sindaco uscente Massimo Calzavara, 39 anni avvocato, con la lista “Calzavara sindaco”. Nel centrodestra ad esempio ci sono il Pdl, la Lega Nord, la lista Pianiga Futura. Il centrosinistra candida a sindaco il segretario del Pd Jessica Pavan, sostenuta, oltre che dal Pd, da Idv e Psi. Jessica Pavan, 34 anni, è dipendente del Movimento consumatori a Mestre. Sarà invece Massimo Nacchi 49 anni, residente a Cazzago, sposato e padre di due figli, impiegato in una onlus padovana il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Pianiga. Fra i partiti, dalle urne di febbraio è emerso come il Pdl sia il maggiore azionista dell’attuale maggioranza con il 16,6, la Lega Nord conserva uno

zoccolo duro del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%. A San Donà la candidature principali sono tre, anche se non mancano tante civiche e formazioni minori. Nel centrodestra ad esempio il dopo-Zaccariotto non sarà leghista. Il Carroccio sosterrà Giansilvio Contarin. Il sindaco uscente Francesca Zaccariotto non ricandidabile (ha fatto due mandati), pensa a una lista civica con cui raccogliere voti per favorire la vittoria della sua coalizione. Contarin, attualmente assessore ai lavori pubblici nella giunta di Francesca Zaccariotto, ha 51 anni, architetto, è stato sindaco già nel 1993 in una delle prime giunte di centrosinistra. Il centrosinistra con il Pd in testa ha candidato Andrea Cereser. Cereser si era imposto a dicembre nelle elezioni interne al partito. 45 anni, medico veterinario all’istituto zooprofilattico delle Venezie, sposato, una figlia, consigliere “anziano” più votato con 360 voti alle precedenti comunali, proveniente dal mondo cattolico. La sua è una

delle famiglie più conosciute nel sandonatese. Sarà invece l’ingegner Guido Salvestroni, 56 anni, il candidato a sindaco di San Donà del Movimento 5 Stelle. Nato a Milano il 3 gennaio 1957, una figlia. Guido Salvestroni è un ingegnere meccanico, si è laureato al Politecnico di Milano e prim’ancora ha frequentato il liceo classico. Ha intrapreso la carriera imprenditoriale e in questi anni si è occupato molto di informatica, anche insegnandola. A San Stino di Livenza l’unico candidato sindaco finora designato è il trentenne Matteo Cappelletto per la lista civica “Livenza” di ispirazione di centrosinistra, attuale assessore della giunta in carica di Luigino Moro. Di sicuro infatti cui sarà la lista del movimento di Beppe Grillo. Il Pdl pare sostenere la candidatura a sindaco di Pietro Meda, mentre la Lega Nord sostiene il nome di Antonio Zovatto. A San Donà e Martellago si vota con il doppio turno. A Pianiga e San Stino con turno unico.

CAOS LEGA NORD GLI ESPuLSI NEL VENEZIANO

I

l caos della Lega Nord a livello regionale, si ripercuote anche a livello provinciale. L’episodio che più ha fatto scalpore è la lite con scambio di pugni e spintoni fra l’ex segretario della Lega Nord di Venezia Paolo Pizzolato e il deputato veronese Metteo Bragantini. L’ala rimasta fedele a Bossi ha contestato la nuova linea del segretario della Liga VenetaLega Nord , il “maroniano” sindaco di Verona Flavio Tosi. Tosi con il consiglio nazionale della Liga Veneta, ha espulso nelle scorse settimane, 35 militanti che avevano contestato Maroni a Pontida. Per l’area di Venezia sono stati espulsi: Claudio Gatti, Pierangelo Del Zotto, Giovanni Furlanetto, Liliana Manente, Claudia Marchiori, Pier Paolo Penzo, Patrizia

Peretti, Paolo Pizzolato, Alessandro Vianello. Nel Veneto Orientale anche se nessuno è fra gli espulsi, restano le tensioni tra “tosiani” e “bossiani” in vista delle amministrative a San Donà e San Stino. Il sindaco di Musile, Gianluca Forcolin, che da solo aveva riconquistato il suo Comune alla destra del Piave, ha dovuto rinunciare alla candidatura per Roma che ha visto l’elezione del giovane ex segretario provinciale, Emauele Prataviera, di San Stino, pupillo di Daniele Stival fedele a Tosi. Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà e presidente della Provincia di Venezia, sempre vicina a Bossi e Giampaolo Gobbo è contestata dalla nuova segreteria sandonatese di Gino Diotto. A.A.

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Spazi aperti 21 3 Chioggia Bosco Nordio

Il nuovo programma di escursioni naturalistiche U

Mira Porte in Riviera del Brenta

A

l via il nuovo programma di escursioni naturalistiche da parte della cooperativa HylaCoop naturalisti associati, in collaborazione con Veneto Agricoltura. I naturalisti di Hyla avranno il piacere di guidare bambini e adulti alla scoperta del territorio e del suo ecosistema, anche in aree tradizionalmente non accessibili al grande pubblico, come Bosco Nordio. La riserva naturale integrale è la protagonista di ben quattro appuntamenti. Il 1 aprile è stata proposta una visita guidata alla scoperta di quanto rimane dell’antica foresta litoranea tra lecci, querce, frassini e tracce di una fauna misteriosa. Il 14 aprile, dalle 9.30 alle 14.30 all’interno della riserva si è praticato il nordic walking: mezza giornata di attività fisica con l’assistenza di un istruttore. Il 19 maggio, sempre a Bosco Nordio, dalle 9.30 alle 15.30 si praticherà un’esperienza meditativa guidata a contatto sensoriale con l’ambiente del bosco, affinando la percezione dell’unità ecosistemica. Il 1 giugno dalle 19 alle 21 si andrà

La riserva naturale integrale aperta a bambini e adulti in varie iniziative iniziate ad aprile che si protrarranno fino a giugno alla scoperta dei pipistrelli di Bosco Nordio, con una lezione ed escursione serale con la conduzione di un esperto di chirotteri e l’identificazione delle specie con bat-detector. Ma il nostro territorio non offre solo gli incanti della foresta. Il 21 aprile e il 26 maggio, dalle 9.30 alle 12.00, in bicicletta, si andrà alla scoperta del territorio agricolo di bonifica, tra argini, canali e manufatti idraulici, antiche corti e la grande idrovora di Ca’ Bianca. Il 1 maggio e il 9 giugno dalle 10 alle12 si esplorerà il giardino botanico di Porto Caleri, con una visita guidata al gioiello del Delta del Po, tra flora di spiaggia

“DIPLOMATI” 55 NuOVI VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE NEL VENEZIANO

Il gruppo dei partecipanti al corso di base di formazione della Protezione civile

C

on la consegna degli attestati al magazzino provinciale della protezione civile, a Marcon, si è concluso sabato 23 marzo scorso il corso di formazione base per volontari di protezione civile, organizzato dalla Provincia di Venezia e tenutosi presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Mirano. Il corso è iniziato il 23 maggio 2012 ed ha registrato la partecipazione di 55 volontari che hanno affrontato lezioni teoriche (la legislazione specifica di protezione civile, la pianificazione in emergenza, i principali rischi del territorio, la psicologia dell’emergenza) e pratiche (l’utilizzo di apparecchiature radio, le nozioni di pronto soccorso, il rischio antincendio, per i quali verrà rilasciato specifico attestato dal Ministero dell’Interno). Particolare attenzione è stata posta an-

che all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, con un corso apposito che ha integrato la formazione base. Alla cerimonia di conclusione erano presenti, oltre all’assessore provinciale alla Protezione Civile Giuseppe Canali, i sindaci e gli assessori dei comuni dei volontari che hanno frequentato il corso, il dirigente del servizio provinciale di protezione civile Massimo Gattolin e Susanna Babetto. “Continua l’impegno formativo dei volontari, promossa dalla Provincia di Venezia. Si tratta di un compito che l’amministrazione affronta sempre positivamente, - ha commentanto l’assessore Canali - credendo nel ruolo del volontariato di protezione civile ed investendo, anche in tempi economicamente difficili, nella formazione, ben consapevole dello spirito di altruismo di chi si avvicina a prestare questo servizio”.

e barena, boschi e macchia mediterranea, stagni abitati da rare specie di animali. Il 12 maggio e il 23 giugno, in bicicletta, si girerà il territorio tra Brenta e Adige, con escursioni a Isola Verde, tra le foci dei fiumi, gli orti, gli argini, i boschi golenali, la lavorazione delle grasiole e le idrovore. Il 2 giugno ancora una giornata di nordic walking, questa volta a Valle Averto, dalle 9.30 alle 14.30, con la presenza di un istruttore. Per le escursioni in bicicletta è possibile anche noleggiare il mezzo. E’ obbligatoria la prenotazione al 3381755614 M.Bo.

RIAPRE VILLA VALIER CORÒ

n gioiello dell’architettura di nuovo visitabile. Ha riaperto ad aprile, ma non è certo una nuova costruzione, villa Valier Corò che si trova a Mira Porte in via Di Vittorio lungo le sponde del Naviglio del Brenta. L’incantevole villa del 1500 è stata restaurata nei minimi dettagli Impreziosita da un antico oratorio e un’imponente barchessa, la villa è immersa in un lussureggiante giardino di alberi secolari, per una superficie totale di 20.000mq. Un tempo scenario degli eventi mondani più glamour del territorio, la residenza ebbe l’onore di ospitare alcune tra le più influenti famiglie nobiliari veneziane e fu scelta come abitazione privata da ben due Dogi della Serenissima, i Valier, caso unico nel panorama della Riviera. Ad immortalarne la fama contribuirono i festeggiamenti ufficiali che vi ebbero luogo nel 1666 in occasione del passaggio per gli Stati Veneti di Margherita, figlia del Re di Spagna, in viaggio per raggiungere il futuro marito Leopoldo I d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero: un ricevimento che per sfarzo ed eleganza fece parlare di sé in tutta Europa. Dopo secoli da quello storico evento, questo edificio riprende vita aprendo le sue porte al pubblico. Ma quali saranno i servizi che Villa Valier potrà offrire? Spazi dedicati al business: per meeting, convention e team building aziendali; la location ideale per cene di gala esclusive e spettacoli culturali di alto livello; ma anche l’ambientazione per servizi fotografici ineguagliabili e naturalmente la cornice perfetta per l’evento da sogno per eccellenza: il matrimonio. Villa Valier ha aperto le sue preziose stanze affrescate ad aprile per un pomeriggio dedicato all’imprenditoria e al mondo del turismo, mentre il week end contiguo all’apertura è stato dedicato ai futuri sposi. A.A. Info www.villavalier.it


22 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto La lotta alla contraffazione entra nelle scuole superiori del Veneziano

neWs

Mille “Giovani originali” di Giovanni Giovetti

L

otta alla contraffrazione, un messaggio che dev’essere veicolato anche a scuola per formare... “Giovani originali”, consapevoli e informati. E’ questo lo spirito che anima l’iniziativa, denominata appunto “Giovani originali”, realizzata dall Provincia in collaborazione con le Forze dell’Ordine, la Camera di Commercio e altri enti del territorio. Fino ad oggi il progetto ha coinvolto circa 1000 studenti del Veneziano. Scopo del progetto è sensibilizzare, attraverso la realizzazione di specifici percorsi formativi, gli studenti veneziani sui molteplici effetti negativi derivanti dal fenomeno illecito della contraffazione, dalla produzione all’acquisto, al consumo di prodotti falsificati. Nell’anno scolastico 2011-2012 hanno partecipato sei istituti superiori per un totale di 32 classi. Gli istituti coinvolti sono stati il Marconi di Cavarzere con 8 classi, il liceo scientifico Benedetti di Venezia con 5 classi, il Lazzari di Dolo con 6 classi, il Levi di Mirano con 3 classi, il liceo linguistico Belli con 7 classi, il Cornaro di Jesolo con 3 classi. Nell’anno scolastico in corso gli interventi negli istituti sono ancora in program-

Formazione professionale

attiVato un terzo corso al cfp di chioggia: domande in aumento del 50%

Un’iniziativa volta a sensibilizzare i ragazzi sugli effetti negativi del fenomeno illecito della contraffazione con particolare attenzione al settore alimentare

L’assessore Lucio Gianni al Liceo Benedetti di Venezia

ma.

“Gli istituti che hanno aderito - commenta l’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni - permettono di coinvolgere l’intera provincia di Venezia. Gli incontri realizzati hanno visto una partecipazione attenta da parte degli studenti e in molti casi si sono protratti oltre l’orario

previsto proprio per dare risposta alle diverse sollecitazioni e quesiti emersi. Nei nostri incontri portiamo l’attenzione dei ragazzi anche su tutto ciò che riguarda la contraffazione nel campo alimentare, un settore di estrema importanza perché coinvolge primariamente non solo la nostra economia ma soprattutto la nostra salute”.

La sede del Centro di formazione professionale di Chioggia

S

ono state tutte accolte le domande di ammissione al primo anno del Centro di formazione professionale di Chioggia, nonostante fossero giunte copiose, ben al di sopra delle possibilità concesse dai due corsi già attivi. La Provincia ha allora deciso di avviare un terzo corso per accontentare i ragazzi che ambiscono ad ottenere una qualificazione professionale nel campo della ospitalità e della ristorazione e le aspettative delle rispettive famiglie. La proposta, partita dall’assessore provinciale alla Formazione e al Lavoro Paolino D’Anna, ha ottenuto, a fine marzo, l’approvazione dell’intera Giunta che ha destinato al nuovo corso un finanziamento di 45mila euro. Una decisione motivata dalla stessa presidente della Provincia Francesca Zaccariotto con l’elevato numero di richieste che quest’anno è superiore del 50 per cento rispetto alle precedenti iscrizioni. Domande che, peraltro, sono pervenute anche ai Cfp, così come per le scuole secondarie di secondo grado, per lo più in modalità on-line. “Chioggia - ha commentato soddisfatta la presidente Francesca Zaccariotto - è un centro qualificato, con ottimi docenti, una sede che abbiamo recentemente rinnovato, e offre a nostri ragazzi, che hanno voglia di confrontarsi a breve col mercato del lavoro, concrete possibilità di occupazione, in un G.G. settore come quello dell’ospitalità e della ristorazione in continua crescita”.

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24 6 Personaggio Salute Malattie cardiovascolari, i progressi grazie ad una giovane del veneziano

Martina Calore, una promessa della scienza

La ricercatrice di Camponogara è stata premiata nel 2011 con il progetto “Donne e Futuro” Roberta Pasqualetto

M

artina Calore è nata il 14 luglio 1982 e vive a Camponogara. Si è laureata con il massimo punteggio in biotecnologie industriali e ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze cardiovascolari. Martina oggi è una ricercatrice presso l’Università di Padova e, nel 2011, è stata premiata con il progetto Donne e Futuro. Martina ha sentito subito che la sua strada sarebbe stata quella della ricerca nelle scienze cardiovascolari. “Volevo seguire questa strada fin dai tempi del liceo – dice Martina - mi affascinavano le biotecnologie, poi durante il secondo anno di università ho fatto un corso di genetica umana, con la professoressa Alessandra Rampazzo, e ho capito che questa era la mia strada, poi ho voluto fare la tesi sperimentale e l’esame per il dottorato di ricerca con la stessa dottoressa”. Lo studio della professoressa Rampazzo e del suo

staff, dove lavora anche Martina, apre nuove prospettive sulla conoscenza delle cause della morte improvvisa tra i giovani, questo studio è stato pubblicato da poco sull’European Heart Journal. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è una malattia rara che provoca la morte improvvisa, spesso si lega all’attività fisica e può coinvolgere calciatori o altri atleti famosi. Non mancano casi anche sui campetti di periferia e al di fuori degli ambienti sportivi questa condizione è ereditaria e fa due vittime l’anno (ogni 100 mila persone) sotto i trentacinque anni di età. L’incidenza di questa terribile morte è in calo proprio grazie all’opera di prevenzione sulle persone riconosciute come a rischio. “La scoperta legata alle morti improvvise è provocata da un’alterazione delle proteine desmosomiali, lo studio era già iniziato prima che io arrivassi nel laboratorio ed erano già stati trovati i

geni della malattia. Il nostro studio è stato fatto anche in collaborazione con i belgi e si effettua su una rosa di pazienti già analizzati clinicamente e dai quali estraiamo il Dna che ci riporta a questa malattia”. Si parla sempre di fuga di cervelli per l’Italia, per una volta sembra non essere cosi, ci si augura che un’università come quella di Padova, dove un tempo affluivano le menti più brillanti d’Europa, non perda questo importante prestigio. Martina è fiduciosa, nonostante la sorella si sia trasferita quattro anni fa negli Stati Uniti per lavorare. Lei si augura di restare nel suo paese e di trovare un lavoro. “Io non voglio andare all’estero, mi auguro di restare vicino ai miei genitori e di realizzarmi stando qua. I miei hanno fatto un grande sacrificio per farmi studiare vorrei dargli soddisfazione, trovando lavoro nel mio ambito; spero che questo succeda dopo i sei anni da ricercatrice”. Il

La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è una malattia rara che provoca la morte improvvisa primo obiettivo di Martina è di trovare lavoro, fatto questo potrà progettare anche tutto il resto; la sua fiducia e il suo entusiasmo per il lavoro sono forti: “La ricerca deve continuare, ci sono ancora altri pazienti che non hanno mutazione e quindi si devono scoprire gli altri geni per salvare vite”. Insomma, non è una novità le persone giovani e di valore ci sono anche nei nostri territorio e hanno tutta la

Nella foto Martina Calore

voglia di restare a vivere e lavorare dove abitano. Quello che appare sempre difficile è il sistema burocratico e la logica delle corporazioni, che spesso non fanno accedere ai vertici le persone per meriti e capacità, ma solo per cooptazione e conoscenze. Insomma un sistema inefficace e costoso, che spesso produce solo fughe di cervelli, ma questa volta pare scongiurato.


Cultura provinciale 25 9 Musica Da Cavarzere giovani musicisti 2.0

Venice’s Ring, la band che spopola sul web

Il gruppo ha fatto della sorpresa e dell’imprevedibilità il proprio punto forte: una band al passo con i tempi che utilizza tutte le potenzialità di internet per farsi conoscere ed apprezzare, soprattutto fra i più giovani di Nicla Sguotti

U

n anonimo furgone bianco che arriva brani eseguiti che fa rimanere di stucco i senza preavviso e nel giro di pochi presenti. Così, tra un flash mob e una registraziosecondi trasforma il luogo prescelto in una sala da concerto, attraendo i passan- ne, la band sta spopolando sul web, dove, appena qualche ora prima di ogni concerto, ti con pezzi originali e coinvolgenti. È questo lo scenario in cui si svolgono vengono indicate la città e l’ora prescelte, le esibizioni dei Venice’s Ring, gruppo nato senza mai indicare il luogo preciso. Una band al passo coi tempi che utia Cavarzere, che ha fatto della sorpresa il proprio punto forte e sta ottenendo sempre lizza tutte potenzialità del web, dove si possono ascoltare alcuni dei brani del cd più consensi, soprattutto tra i più giovani. “Virus”, appena pubLa band è formata da tre giovani Un anonimo furgone blicato e già molto popolare. L’originalità del musicisti, che già in bianco arriva senza passato hanno fatto preavviso e trasforma gruppo riserva altre gradite sorprese, infatparte di gruppi molto il luogo prescelto in apprezzati non solo a una sala da concerto ti, primo caso di cui si abbia notizia, il cd dei livello locale, Andrea Dodicianni voce e al basso, Alberto Gia- Venice’s Ring non si può acquistare ma, se cobbe alle chitarre e Antonio Zanellato alla si vuole averlo, è necessario trovarlo. È questa la brillante idea di marketing batteria. Il fattore che più sembra avere importanza nelle esibizioni del gruppo è che il gruppo ha voluto porre alla base della l’imprevedibilità, anche se è la qualità dei sua attività, infatti per avere “Virus” è ne-

Web. Premio Polo Est ai migliori siti

VINCONO LA PRO LOCO DI SCORZÈ, L’ISTITuTO ALGAROTTI E L’uNIONE RIVIERA DEL BRENTA La premiazione. Foto dal sito www.provincia. venezia.it

L

o scorso 15 marzo, a conclusione della XII Settimana web, l’assessore provinciale all’Informatizzazione Claudio Tessari ha premiato, nell’incontro conclusivo, i vincitori del Premio Polo Est destinato al miglior portale di Comuni, Scuole e Associazioni del territorio che hanno partecipato all’iniziativa. Per la categoria associazioni il primo posto è stato assegnato alla Pro loco di Scorzè, www.prolocoscorze.it, “per la veste grafica attraente e coerente con l’immagine dell’associazione”. Il premio speciale servizi on line è stato assegnato al Club alpino italiano di Mirano - www.caimirano.it - “per il disegn raffinato, per l’organizzazione delle informazioni pubblicate e per l’offerta dei servizi on line rivolti agli utenti”. Primo classificato per la categoria scuole è stato l’istituto Algarotti di Venezia, www.istitutoalgarotti.it, “per l’attenzione dimostrata verso l’utenza,

accogliendo lo spazio per gli alunni e quello per i genitori; per la ricercatezza, l’interesse, la varietà dei contenuti”. Il premio speciale contenuti è stato assegnato al blog della scuola media “L. Einaudi” di Marghera, www.einaudideiragazzi.provincia.venezia.it, “Per la ricchezza dei contenuti del blog”. L’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”, www.cittadellariviera.it, ha vinto la categoria dei Comuni mentre il premio speciale trasparenza è andato al Comune di Eraclea, www.comune.eraclea.ve.it, “per la fluidità e la chiarezza dell’imaginazione dei contenuti”. I primi tre classificati hanno ricevuto in premio un tablet che è stato consegnato da Dario Fumi, coordinatore commerciale della Cassa di Risparmio di Venezia sponsor dell’iniziativa che vede anche come partner tecnici la ditta Elinet e Iwa Italia, International Webmasters Association.

“Virus” il cd appena pubblicato non si acquista ma è necessario... trovarlo

I Venice’s Ring in una delle loro tipiche e originali esibizioni cessario ritrovarselo tra le mani, magari in uno dei tanti luoghi in cui i Venice’s Ring si sono esibiti negli ultimi mesi o in cui saranno prossimamente, in un tour che li porterà in una quarantina di città italiane. Una volta trovato il “Virus”, ed esserne quindi rimasti contagiati, si possono scaricarne i brani ed è poi necessario rimetterlo in libertà, per non fermare il contagio e dare la possibilità ad altri di ascoltarlo.

“Per fornire prova dell’avvenuto ritrovamento – spiega Andrea Dodicianni – ci si può fare una foto e postarla sulla nostra pagina facebook, dove già centinaia di persone hanno inserito la loro testimonianza di contagio”. Per essere contagiati da questa sorta di benefica infezione musicale, non c’è altro da fare che rimanere in contatto con i Venice’s Ring attraverso la loro pagina

facebook, in attesa che il Virus tour capiti nella propria zona. Le possibilità di contagio non si fanno attendere, infatti i Venice’s Ring in tutti i fine settimana si esibiscono in una città diversa, in un road tour che si sta sempre più ampliando e di certo farà ancora parlare di questo originale gruppo.

Lirica Dal 14 al 17 maggio

Il secondo concorso internazionale “Tullio Serafin” L

a figura di Tullio Serafin, grande direttore veneto, ha rappresentato per più di un sessantennio un fondamentale punto di riferimento per chi volesse accostarsi al repertorio lirico italiano ma anche a quello tedesco, e in particolare wagneriano. I più apprezzati interpreti lo ricordano con ammirazione e parlano di lui come di un maestro, tutt’ora insuperato, nell’arte di concertare e curare i dettagli di ogni singola rappresentazione. In particolare i cantanti trovavano in lui, più che in qualsiasi altro direttore contemporaneo, la capacità di mettere il canto al primo posto, curando personalmente la scelta degli interpreti e la loro preparazione. Le straordinarie doti nel riconoscere le potenzialità di ciascuna voce lo fanno oggi ricordare come il direttore che più di ogni altro scoprì talenti del bel canto. Da Caruso a Renata Tebaldi, da Joan Sutherland a Carlo Bergonzi, da Rosa Ponselle a Maria Callas per arrivare fino a Pavarotti, tutti i grandi interpreti dei primi sessant’anni del Novecento hanno almeno una volta cantato con lui. È proprio questo legame speciale che unisce Serafin alle più belle voci di sempre che ha spinto il Circolo “Amici del maestro Tullio Serafin” e l’Associazione “Concetto Armonico” di Cavarzere a promuovere la seconda edizione del Concorso Internazionale di canto lirico, nella speranza che il nome dell’illustre direttore possa anche oggi regalare qualche gradita sorpresa in fatto di nuove scoperte del canto. Il Secondo Concorso Internazionale per cantanti lirici “Tullio Serafin”, che si terrà a Cavarzere dal 14 al 17 maggio 2013, si pregia di avere una giuria di personalità di rilievo del mondo della lirica. La presidenza è della grande Daniela Dessì, che con entusiasmo ha subito accettato di onorare il grande maestro con la sua presenza, al suo fianco Bernadette Manca Di Nissa, Franco Moretti,

Il maestro Tullio Serafin Luca Targetti e Richard Barker. Tutte personalità che di certo non hanno bisogno di presentazioni, una vera e propria garanzia per i partecipanti, che saranno accompagnati al pianoforte dai maestri Fausto Di Benedetto e Dario Tondelli. Dopo la fase eliminatoria, i finalisti saranno chiamati a esibirsi nella prova finale in forma di concerto, aperto al pubblico, che si terrà al Teatro Tullio Serafin di Cavarzere nella serata di venerdì 17 maggio. Il Concorso viene promosso dal Circolo “Amici del maestro Tullio Serafin” e dall’Associazione “Concetto Armonico” grazie a un finanziamento della Fondazione della Comunità Clodiense e alla N.S. collaborazione dell’Assessorato alla Cultura di Cavarzere.



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SPORT in PRIMO PIANO Mira Le ragazze della palla ovale hanno vinto 5 scudetti in 10 anni

In breve A Verona, “Nuotatori Veneziani”, in tanti sul podio Il nuoto regala belle soddisfazioni in città e provincia. Al Meeting regionale Esordienti a Verona sono stati protagonisti i ragazzi dei Nuotatori Veneziani. Si sono portati a casa quattro medaglie d’oro con Giulia Berton e Luca Schiavon e una con la staffetta 4x50 mista. Nella prima parte di gare, medaglia d’oro per Giulia Berton, che ha trionfato nei 100 farfalla, chiudendo poi come frazionista nella staffetta 4x50 mista (insieme a Brussolo, Ongarato e Ongaro).

Boxe: Bizzo e Trolese vincono ad Andria Riccardo Bizzo ed Eleonora Trolese, giovani pugili classe 1997 della società New Boxe 2010 di Campolongo Maggiore, hanno vinto il “Trofeo Club degli Azzurrini – Ermanno Marchiaro” indetto dalla Fpi nelle scorse settimane ad Andria.

Summer Volley Camp a Chioggia Volley giovanile l’appuntamento è all’Isola Verde. A grande richiesta torna anche quest’anno l’appuntamento con il Summer Volley Camp, organizzato dal Comitato provinciale Fipav Venezia. A partire dal 9 giugno 2013, e per cinque settimane Isola Verde, a Chioggia, ospiterà i numerosi ragazzi che trascorreranno una vacanza all’insegna di pallavolo e tanto divertimento.

Rugby Riviera punta alle finali di Roberta Pasqualetto

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a squadra di rugby femminile Mira gioca con grande grinta e i risultati non mancano, negli ultimi dieci anni, si è aggiudicata cinque scudetti. Da un paio d’anni l’associazione non è più Sitam, ma è diventata Rugby Riviera del Brenta. L’anno scorso la squadra ha vinto lo scudetto nel campionato italiano di serie A. In passato si è classificata prima a tre edizioni del Torneo a 7 “Mirko Petternella” a Rovigo, e a tre edizioni dei Tornei autunnali di rugby. Ben sette atlete della squadra fanno parte della nazionale e partecipano all’importante Torneo “6 Nazioni”. Il campionato di quest’anno sta andando bene, la squadra è seconda in classifica con 34 punti, dopo Benetton (41 punti) e di seguito tutte le altre quattro squadre: Monza (26 punti), Valsugana (20 punti), Colorno (13 punti), Casale (1 punto). La squadra è composta di venticinque giocatrici: Debora Ballarini, Giorgia Berto, Alessandra Colangelo, Chiara Danieli, Lidia Fanfoni, Marta Ferrari, Lucia Gai, Cristina Molic, Anita Nespoli, Chiara Nespoli, Alessia Pantarotto, Francesca Pavan, Silvia Pizzati, Raffaela Plunger, Giulia Raneri Chiuso, Valentina

Maratonina dei Dogi

Vince gabriele carletti

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a prima domenica di aprile si è tenuta la sedicesima edizione della “Maratonina dei Dogi” che ha portato, in Riviera del Brenta, oltre duemila partecipanti che si sono misurati nei ventun chilometri del percorso con partenza e arrivo a Fiesso d’Artico. Gabriele Carletti ha vinto la competizione con un’ora, cinque minuti e venti secondi, seguito da Dario Santoro con il tempo di un’ora sei minuti e ventisei secondi e, per finire, il terzo uno dei due fratelli Dematteis, Bernard, con il tempo di un’ora sei minuti e trentacinque secondi. Partenza lampo di tutti i top runners, in evidenza fin dalle prime fasi il marchigiano Gabriele Carletti, atleta Saucony, che ha guidato fino a Dolo. In evidenza anche Scaini e Bernard Dematteis. A Dolo lascia la gara il due volte vincitore della competizione, Simone Gobbo, afflitto già da alcune settimane da un lieve infortunio muscolare. Al passaggio del terzo chilometro guidava la corsa Scaini che conduceva il gruppo dei più forti. Al quinto chilometro la situazione non cambiava con i primi che hanno fatto segnare l’ottimo tempo di 15’ e 34’’. Al passaggio del nono chilometro, coperti in 28’ e 30’’, il gruppo di testa si era già frastagliato con al comando Scaini tallonato da Carletti che staccavano Dematteis e Santoro. Al tredicesimo chilometro Carletti staccava Scaini e al diciassettesimo chilometro l’atleta marchigiano metteva in tasca la

vittoria, staccando di centinaia di metri gli avversari diretti. Fra le donne si è imposta Giovanna Ricotta con il tempo di un’ora, diciotto minuti e ventotto secondi, seconda Giovanna Pizzato con il tempo di un’ora, venti minuti e quindici secondi e terza Isadora Castellani con il tempo di un’ora, venti minuti e venticinque secondi. Un’interessante anteprima l’ha offerta l’atleta Pietro Martire che con la sua hand bike ha partecipato, coadiuvato da Luca Schiavon, concludendo la gara con il tempo di un’ora e venticinque minuti. L’edizione del 2014 partirà da Strà e punta a raggiungere i 2.500 iscritti; e probabilmente, aprirà le porte anche ai disabili. “E’ stata una corsa dura, con un po’ di febbre e senza Luca Gasparato – dice Pietro Martire – ma ho trovato nel ciclista Luca Schiavon un ottimo compagno di maratona. Lui ha aperto la strada ai disabili per questa competizione che, il prossimo anno, li vedrà partecipare anche grazie alla volontà dell’amico R.P. organizzatore Stefano Trovò”.

Schiavon, Veronica Schiavon, Giulia Silvestri, Martina Silvestri, Alice Trevisan, Eleonora Vaghi, Elisa Vigato, Evelin Zambotti, Lycia Zampieri e Ilaria Stivanello; sotto la supervisione degli allenatori: Luca Faggin e Luca Derosa. Nel mese di maggio si disputeranno le ultime partite: le semifinali il 12 e il 19 con andata e ritorno, Monza-Riviera e Riviera-Monza. Il 26 maggio si giocherà la finale. “Il campionato è andato discretamente – dice il consigliere e dirigente Rugby Riviera Ezio Loppo - è una squadra umorale e vinciamo, ma non siamo molto costanti negli ottanta minuti della partita. I risultati ci sono perché abbiamo perso solo due partite contro il Benetton; tutte le altre le abbia-

mo vinte”. Nonostante il grande merito di questa squadra le partite si giocano nel campo sportivo di Mira, che si trova in condizioni difficili: piove dentro gli spogliatoi e due terreni sono distrutti. Loppo è l’ultimo socio fondatore rimasto, e parla della squadra con grande orgoglio. Per il futuro, si augura di vincere il campionato, ma non nasconde dei grossi punti interrogativi per la squadra che non ha sponsor già da due anni e che si arrangia con i pochi fondi rimasti. Negli ultimi due anni, le rugbiste hanno giocato con la tuta della Sitam, questo perché l’associazione non ha nemmeno i fondi per comprare delle nuove divise con l’attuale denominazione della squadra.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sulla graticola centinaia di posti di lavoro

Sanità convenzionata a rischio chiusura

Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana urbani

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l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-

vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-

A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte

dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve

assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere

senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.

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Il Veneto in primo piano 29 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze

Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana urbani

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na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.

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“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere

la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.

Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ tempo di riVedere i rapporti tra pubblico e priVato

’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i

manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-

la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione

tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”.


30 10 Il Veneto in primo piano L’inchiesta sui giovani ”Wireless generation e crossmedialità” promossa da Corecom Veneto e condotta dall’Università di Padova

La wireless generation: nella rete già a 8-10 anni I ragazzi nati digitali posseggono uno o due cellulari, aderiscono in massa ai socialnetwork e nella rete parlano molto di sè di Ornella Jovane

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ono nati con il pc e con gli stumenti informatici hanno una naturale confidenza, sia in termini di utilizzazione sia per quanto riguarda la gestione. Sono i nativi digitali, distanti anni luce dalla generazione degli adulti nel campo delle nuove tecnologie: in esso gli adolescenti si muovono con estrema disinvoltura e liberi da qualsisasi controllo di genitori ed educatori, che sono invece in difficoltà per la carenza di conoscenze e di esperienza e che, per questo, non riescono a “stare dietro” in modo adeguato ai loro ragazzi. E’ uno degli aspetti più significativi che emerge dalla ricerca “Wireless generation e crossmedialità” promossa dal Corecom Veneto e realizzata dall’Università di Padova i cui risultati sono stati resi noti all’inizio di aprile e che sono oggetto di approfondimento in tre focus regionali (a Padova il 9 aprile scorso, a Chioggia il prossimo 23 aprile e quindi a maggio a Vicenza). Dalla ricerca, condotta tramite un questionario on-line somministrato a 1700 ragazzi delle classi prime, terze e quinte delle scuole superiori (quattordici, secidici e diciotto anni),

risulta che la maggior parte degli adolescenti, - naviga con disinvoltura in internet e manifesta per non dire tutti, possiede almeno un cellulare anche una certa tranquillità nel parlare di sè e (soltanto tre di essi hanno risposto di non aver- della propria vita privata nella rete. Un atteggiane uno) se non due (in genere i più giovani mento che è dovuto alla innata familiarità con degli intervistati). Un’esigenza che nasce dalla mezzo ma che può nascondere qualche insidia. “I ragazzi - spiega Barbara Segatto, necessità di diversificare il tipo di contratto, a seconda dell’ultilizzo, per beneficiare delle mi- docente di sociologia all’Università di Padova gliori offerte sul mercato. I ragazzi, infatti, san- - si sentono molto liberi di mettere i loro dati no come fare per contenere i costi muovendosi in rete”. A conferma di ciò il fatto che i profili Facebook della maggior parte dei ragazzi che con consapevolezza sul mercato delle offerte. Il 58 per cento dei ragazzi ha dichiarato sono stati intervistati sono aperti e visibili a tutti. Attraverso i socialnetdi possedere un comwork i giovani intervistati puter a casa. Essi si Un mondo dal quale hanno dichiarato di avere avvicinano alle nuove gli adulti sono “esclusi” mediamenente oltre 600 tecnologie in età sem- perché non hanno le contatti, di cui un terzo pre più giovane, già ad conoscenze adeguate: 8-10 anni navigano in è un problema educativo con sconosciuti. internet e lo fanno per I socialnetwork e la lo più per mettersi in relazione con amici e co- rete, in generale, sono un mondo familiare etanei. Utilizzano i social network in maniera agli adolescenti che quindi manifestano buone massiccia, l’86,7 per cento del campione ha capacità di sapersi tutelare ma i rischi, sopratdichiarato di aderire almeno ad uno di essi, e tutto per i più giovani, di incorrere in spiacevoli anche in questo caso al diminuire dell’età au- incontri sono alti. Il 22 per cento del totale ha menta il numero delle adesioni. La wireless ge- dichiarato di essere entrato in contatto con siti neration - per lo più generazione di autodidatti pedopornografici e con siti violenti o di estre-

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misti politici. Il problema è che questo mondo on line - che comunque i ragazzi hanno dimostrato di saper ben distinguere dalla vita reale - è per lo più sconosciuto agli adulti che quindi si ritrovano privi di strumenti e mezzi per tutelare e riuscire ad educare i propri figli ad un uso corretto. “I ragazzi hanno dimostrato di essere competenti e di saper dominare i mezzi tecnologici - spiega ancora Segatto - e dimostrano anche di essere consapevoli dei rischi che possono incontrare nella rete”. La questione di fondo riguarda lo scarso dialogo con gli adulti su questo tema. Solo il 9,6 dei ragazzi si confida con i genitori sui contenuti a rischio con cui viene a contatto durante la navigazione on line, il 22,7 per cento ne parla con gli amici, il 37,8 non ne parla affatto.

“Il mondo dei ragazzi - ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - avvia l’approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra loro”. Questo, prosegue Ruffato, “dipende anche da noi, che non riusciamo ad educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete”. “La nostra ricerca - lo ha detto anche il presidente del Corecom del Veneto Alberto Cartia - intende avviare un percorso che, in primo luogo, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all’insorgere dei pericoli”.

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a Regione e la Sanità veneta si rivolgono ai giovani, nativi digitali, per raccogliere nuove idee “tecnologiche” che possano migliorare il servizio sanitario. E’ @ Two!Salute!, il concorso dedicato ai ragazzi nati nell’era dell’informatizzazione, organizzato dal Consorzio Arsenàl - il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale - per coinvolgere i giovani sul tema dell’innovazione applicata alla sanità. Il concorso è rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie venete e invita, appunto, a proporre idee per la sanità del futuro. L’innovazione introdotta dai nuovi strumenti (computer, internet, mobile phone, etc.) ha profondamente cambiato le modalità di erogazione e di fruizione dei servizi in tutti gli ambiti della vita quotidiana (homebanking, acquisto di beni e servizi...). Allo stesso modo, la pratica sanitaria è sottoposta ad una forte spinta di evoluzione per offrire ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. La complessità organizzativa, la normativa e l’importante componente etica di questo settore hanno però costituito fattori di resistenza al cambiamento. D’altro canto, la necessità di migliorare le prestazioni

di cura e di efficientare il sistema, rendendolo economicamente più sostenibile, hanno reso inevitabile l’avvio di un processo di riflessione e di trasformazione che porta all’applicazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (Ict) alla pratica sanitaria. Tramite il concorso gli studenti hanno l’opportunità di proporre un’idea di modello o servizio che si avvalga delle nuove tecnologie per migliorare il sistema sanitario regionale. I giovani interessati possono partecipare, singolarmente o in gruppo, iscrivendosi compilando online l’apposita registrazione entro e non oltre il 6 maggio prossimo nell’area dedicata del sito www.consorzio arsenal.it. I contributi digitali dovranno essere inviati entro e non oltre il 6 maggio 2013 e saranno valutati in base all’innovatività, il risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, la semplicità d’uso, l’utilità/risposta a bisogni reali e l’efficacia comunicativa. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0422-216122 o consultare il link http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/cosa-facciamo/twosalute/cosa-e



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Il Veneto in primo piano 33 11 Tasse

E’ in arrivo la stangata di primavera Quasi 40 miliardi usciranno dalle tasche dei contribuenti italiani solo tra maggio e luglio. L’Erario colpisce soprattutto autonomi e artigiani di Germana urbani

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arà una stangata ma poteva andare anche peggio. Con un Decreto dell’ultimo minuto il Governo ha deciso di rispondere all’appello di quanti chiedevano che l’entrata in vigore della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, venisse sospesa o rimandata. Detto fatto, dunque. Ma il nuovo balzello è stato solo rimandato di pochi mesi e i contribuenti se lo ritroveranno tra le scadenze di fine anno, insieme all’Imu e al conguaglio Irpef. Le associazioni dei consumatori già chiedono che sia rimandato direttamente al 2014, un modo per aiutare famiglie e commercianti che in quel periodo saranno alle prese con le feste natalizie. “Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese - spiega Federconsumatori - la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu”. Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’Iva. “Per quanto riguarda il nuovo tributo - dice ancora Federconsumatori - chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi

o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza”. A maggio comunque le tasse sui rifiuti si pagano, con la vecchia Tarsu o Tia (cresciuta lo scorso anno del 30%) si risparmieranno per ora circa 80 euro rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se la Tarsu fosse stata riscossa ora. Ma questo risparmio è poca cosa rispetto al salasso complessivo che gli italiani subiranno in soli tre mesi e che è stato

Dopo aver pagato tutte le tasse che lo Stato ci chiede, resteranno i soldi per le vacanze? conteggiato in poco meno di 40 miliardi di euro. I rifiuti porteranno nelle casse erariali i primi 2 miliardi. A giugno va a scadenza il pagamento della prima rata Imu sulla quale potrebbero pesare anche aumenti delle addizionali comunali, ma per ora nessun sindaco le ha annunciate, nonostante le casse dei comuni siano paurosamente al verde. Comunque sia, secondo i calcoli di Cgil, Cisl e Uil, l’imposta sulla casa così com’è oggi peserebbe altri 11,6 miliardi di euro. Sempre a giugno anche le imprese

verseranno lacrime amare: a loro l’onere di versare all’erario 8 miliardi tra saldo 2012 e acconto 2013 dell’Ires. Ma a pagare di più, ben 4,4 miliardi, saranno paradossalmente alcuni soggetti che sentono particolarmente la crisi: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e imprese per la parte di loro competenza dell’Irpef. E non è tutto. Il piatto della bilancia per loro potrebbe essere ben più pensante visto che le regioni avranno la possibilità di aggiungere alla loro aliquota base fissata dallo Stato all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che nel 2014 potrà salire fino all’1,1%. Aumento che non dovrebbe interessare la regione Veneto, visto che non è soggetta a nessun piano di stabilizzazione finanziaria. Come se non bastasse a luglio arriverà anche un’ulteriore stangata con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% su prodotti di largo consumo, che porterà via negli ultimi sei mesi dell’anno un altro miliardo e ottocento milioni di euro. E che pagheranno tutti i cittadini che ancora possono permettersi di spendere qualcosa. E insieme a loro lo pagheranno i commercianti. Molti di loro non riusciranno a sopportare un nuovo calo dei consumi, tanto che, secondo le nere previsioni di Confesercenti quest’anno chiuderanno bottega in 145mila. Ma a rischiare grosso sono anche le

piccole medie imprese, specie se regione e comuni decideranno di far leva sulle addizionali. “In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità – afferma il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinché si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto. Mi riferisco, per esempio, alla necessità di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. Se ciò non avverrà, i consumi subiranno

un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese”. Uno scenario davvero preoccupante che lascia sul tappeto una domanda non da poco: gli italiani riusciranno quest’anno ad andare in vacanza o pianteranno l’ombrellone in giardino? Il settore turistico del Veneto, da sempre trainante sul fronte economico e nazionale, quanto ne risentirà? Qualcuno, la politica in primis, dovrebbe rispondere a domande come queste, considerando che una vacanza felice serve al buon umore ma anche e soprattutto all’economia generale di un Paese.

STIPENDI E PENSIONI PIÙ LEGGERI, E DI QuANTO?

A

ddizionali regionali e comunali quando e se scatteranno peseranno non poco su stipendi e pensioni, come ha dimostrato uno studio del Centro assistenza fiscale della Cisl. A quanto pare l’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33 per cento. “Questo vuol dire - spiegano al Caf-Cisl - che chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi al mese (15.600 all’anno) si vedrà trattenuti ulteriori 51 euro in un anno, e se il Comune ha già stabilito l’aumento dell’Irpef comunale, la trattenuta potrà arrivare fino a 98 euro, sempre annui. Naturalmente le cifre crescono al crescere del reddito. Per un lavo-

DOLO Via Piave, 1 041.415487

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ratore con reddito basso, 1700 euro lordi al mese, 22.100 all’anno, l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà di 73 euro e con un eventuale incremento massimo, come già deciso ad esempio dal comune di Catanzaro, dell’Irpef comunale, si arriverà fino a 139 euro annui in più. Fortunatamente non tutte le amministrazioni comunali hanno deciso di utilizzare la leva dell’aumento dell’Irpef comunale per aumentare i propri introiti, così come concesso dalla manovra di Ferragosto firmata da Tremonti-Berlusconi che ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, quindi dall’inizio di questo anno, aumenti fino ad un livello massimo dello 0,8 per

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OLTRE 80 NEGOZI IN ITALIA - Autorizzazione Commercio Oro Banca d’Italia n° 50001755

cento. Nessuno dubita comunque che prima o dopo tutti, o quasi tutti i Comuni faranno ricorso a questa possibilità, visti i bilanci sempre più in negativo delle città italiane, anche quelle più piccole. Una buona notizia c’è, comunque, ma non si sa fino a che punto sia davvero buona, considerato che riguarda soltanto i percettori di redditi bassissimi. Solo i pensionati e i dipendenti con introiti talmente sottili da non dover pagare neppure l’Irpef principale, non dovranno subire aumenti di addizionale regionale e comunale. I pensionati che prendono fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 7.785. E i lavoratori con stipendio fino a 8.030 euro lordi all’anno.

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34 Voci da palazzo

Voci da palazzo 13

Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”

Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno

I

l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.

Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto

L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico

“chisso dia le dimissioni”

“D

ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“bilancio insoddisfacente, maggioranza irresponsabile”

E’

un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, udc

“la finanziaria regionale non taglia gli apparati”

“S

i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.

Dario Bond, Popolo delle Libertà

“lanciato importanti segnali a imprese e famiglie”

“C

ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.



36 14 Cultura veneta Arte Nel 50esimo della tragedia, un’opera di Cagol invita ad andare oltre

Diga del Vajont: un raggio per nuove prospettive Un lampo, una luce per non dimenticare la tragedia. Un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente di Alain Chivilò

S

ono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento del Vajont e tutta l’area conserva e fa traspirare un’aria di pensiero funebre per coloro che vivono, per chi passa vicendevolmente dal Friuli al Veneto e per coloro i quali ritengono la meta “turistica” da visitare. La rabbia, il dolore, la commozione e il rispetto devono essere sempre mantenuti alti, però tutto il territorio è inteso solamente come uno scempio determinato dall’ottusità dell’uomo. Tale ambito è un dato di fatto, però è necessario fare un passo in avanti senza dimenticare. Le potenzialità di ripartenza esistono e l’Arte potrebbe tracciare la via giusta che dalla memoria guarda “oltre”. Da questo concetto parte e si genera la performance artistica dell’artista trentino Stefano Cagol (Trento 1969). Lo scorso 5 marzo è partita la I tappa di un progetto internazionale denominato “La fine del confine (della mente)”. Da una postazione mobile un potente generatore irradia un forte raggio di luce che taglia orizzontalmente il paesaggio. Ecco che lungo la strada che porta a Erto e Casso, in

un’area parcheggiabile proprio sopra e centralmente la diga, Cagol ha fatto partire un lampo improvviso che ha squarciato la fine della vallata, facendosi osservare anche nella parte terminale dell’area di Longarone. Un messaggio che in questo luogo vuole indicare la ripartenza per un possibile ed effettivo slancio futuro grazie anche all’arte. Ecco una testimonianza dell’artista. La fine del confine (della mente). Una performance europea che parte dalla Diga del Vajont. Il luogo diventa effettivamente centrale perché il destino ha fatto si che s’incontrasse con il mio modo d’intendere l’arte. Il progetto è nato per la Barents Art Triennale di Kirkenes in Norvegia ed è un’idea di arte pubblica. Da questa località, posta sul confine della Russia oltre il circolo polare artico sul Mare di Barents, parte un potente raggio di luce che supera questo difficile confine. Un’idea, se vogliamo semplice, che assume connotati storici, simbolici molto forti. Per sviluppare la performance anche in Italia ho pensato a Dolomiti Contemporanee che già avevo apprezzato negli anni passati per il loro agire.

In successione dopo un incontro con Gianluca D’Incà Levis, aver visitato il museo presso l’ex scuola di Casso e nel contempo aver visto per la prima volta dal vivo il luogo della diga del Vajont, ho capito che questo progetto doveva essere fatto in questo territorio. L’ambiente ha fatto assumere maggiore importanza imprimendo forti significati: un raggio di luce che oltrepassa e supera la diga nel cinquantenario dal tragico evento. Una luce che vuole decretare una fine del confine inteso nella sua totalità, al fine di non dimenticare la tragedia per immediatamente superarla con un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente che si erge ancora immobile. Cercare dunque di andare oltre a quello che è accaduto perché non lo si può distruggere, bensì è possibile superarlo contemporaneamente attraverso segni simbolici dell’arte di oggi, riuscendo così a pensare a un futuro che deve esistere per tutta l’area. Non guardarsi sempre indietro, ma oltrepassare nel ricordo questo confine che è in tutti noi. Un luogo che potrebbe essere inteso come ricerca, stimolo,

Il grande fascio di luce attraversa la valle, teatro della tragedia che costò la vita a oltre 2.000 persone cultura, arte e situazioni positive. Non una visita di turisti per vedere i resti di una tragedia, bensì una meta per un futuro che non si fermi solo a cinquant’anni fa. Dalla Diga del Vajont alla Tofana di Rozes di Cortina. Dalla Tofana di Rozes parte invece il progetto così com’era stato pensato. Ossia un lungo viaggio verso il nord d’Europa toccando la Germania, la Danimarca fino alla Norvegia. C’è un sottotitolo al progetto “la fine del confine” che ritengo molto importante: “della mente”. Noi essere umani siamo pieni di confini e questa luce che faccio viaggiare traccerà i cieli per un futuro e un superamento ulteriore. A Cortina voglio dare una visione delle Dolomiti diversa dalla

classica iconografia a cui tutti siamo abituati. Montagna che diventa futuro centrale del mondo. Nel 2011 la partecipazione alla Biennale di Venezia. Anche nel 2013? Il progetto di due anni fa è legato a questa luce che irradio ora. Si trattava di evocare e provocare il confine. Quindi una stimolazione per arrivare a questo attuale livello. Ho utilizzato mezzi primari e simboli antichi come il fuoco che rivitalizzasse questo confine della vita, del corpo e delle idee. Nell’edizione del 2013 partecipo all’interno del neo padiglione delle isole Maldive, ossia una nazione che a fine secolo sarà sommersa dall’oceano.

Arte e montagna

Gipsoteca di Possagno

TECNOLOGIA PER ANTONIO CANOVA

Un granitico progetto per Dolomiti d’oggi

L

I

l percorso è già stato tracciato qualche anno fa con “la danzatrice con i cembali”: la tecnologia contemporanea viene in aiuto alla Gipsoteca di Antonio Canova di Possagno restaurando quelle sculture che furono danneggiate dal bombardamento del 1917, essendo stata la pedemontana del Grappa scenario bellico. Sono passati quasi cento anni e le opere sono rimaste monche. Una alla volta, negli anni futuri, si potranno ammirare nella loro completezza grazie a un processo inverso di restauro. Se il gesso era fondamentale per il ripristino del marmo, ora l’originale stesso viene utilizzato per ripristinare “l’opera prima” sita nella Gipsoteca. Attraverso l’utilizzo di una scansione tridimensionale dell’opera unica, che può essere sita in tutto il mondo dato i cambiamenti di proprietà e di luoghi,

si creano con il gesso le parti mancanti che andranno poste a ripristino di quelle rovinate a Possagno. Grazie alla generosità delle Associazioni dei Rotary Club International di Bassano del Grappa, Asolo e Pedemontana del Grappa, Bassano Castelli, Vicenza Nord – Sandrigo e Asiago – Altopiano dei sette comuni, la statua del principe Henryk Lubomirski della Gipsoteca, un armorino con arco faretra e frecce, avrà la sua testa partendo dall’originale in marmo, che si trova presso il castello di Lubomirski a Lancut in Polonia, distante 400 km da Cracovia. La statua nacque quando il giovane principino Henryk, in viaggio in Italia con la zia Elzbieta Lubomirski Chartoriski, nel 1788 entrò in contatto con lo studio del Maestro a Roma, luogo in cui fu commissionata l’opera. Furono necessari 5 anni e nel 1793 fu ultimata proprio da Antonio Canova. Al.Ch.

’Arte nella montagna è possibile? In un territorio privilegiato per l’uomo turistico contemporaneo da millenni di cambiamenti geologici, l’Arte può essere volano per produrre ricchezza e valore aggiunto per una cultura a vari livelli? L’archeologia industriale della montagna e luoghi andati in oblio possono essere delle ripartenze? La risposta è già stata tracciata da tre anni ed è senza dubbio affermativa: sì. Nel 2011 nasce il progetto Dolomiti Contemporanee che divulgando l’Arte nella montagna ha utilizzato siti industriali dismessi che hanno trovato nuova vita dopo le manifestazioni artistiche. Dalla fine del 2012 la scuola elementare di Casso, dopo un accurato restauro, rinasce per ospitare eventi d’Arte. Un luogo propulsore di vita, simbolo di ripartenza e non di ricordo passivo. Nella’ambito della performance di Stefano Cagol abbiamo incontrato il curatore dell’innovativo progetto Gianluca D’incà Levis. Un progetto originale e innovativo. Il titolo, che racchiude svariate iniziative, è Dolomiti Contemporanee. Il nostro scopo è d’intendere le Dolomiti non come cartolina, dato l’elevato target turistico, bensì come alto contenuto culturale. Il termine contemporanee non vuole assumere l’aspetto temporale perché individua temi di vario tipo da trattare attraverso spunti innovativi. Il volano di partenza è stato dall’inserimento di questi luoghi nell’Unesco, assumendo così maggiori significati fisici e metaforici. Qual è agire effettivo? L’idea verte nel portare l’arte contemporanea nella montagna uscendo dai consueti luoghi delle grandi città italiane e da una visione alpina tradizionale. E’ una modalità per avvicinarsi a questo peculiare paesaggio in modo nuovo. E’ un sistema che non decora l’area alpina con manifestazioni

artistiche, perché propone contenuti dall’alto valore aggiunto anche dopo la conclusione dell’evento. A Casso c’è uno spazio espositivo permanente Nell’area della Diga del Vajont è necessario vivere e assumere una nuova identità contemporanea dove sia possibile generare immagini nuove. E’ necessario che si superi la tragedia di mezzo secolo fa. Questo non vuol dire dimenticare o fare andare nell’’oblio il tragico evento accaduto, ma tale area deve lanciare scenari alternativi. Al drammatico passato, che rimarrà sempre aperto, è necessario affiancare anche un futuro di ulteriore partenza. La performance di Stefano Cagol è significativa perché fornisce un’immagine nuova alla diga non più leggibile come solo una lapide. Parliamo di questi luoghi con contenuti nuovi, in quanto non vogliamo fare come i più di 200 mila turisti che si fermano solo a guardare e poi vanno via. Vogliamo generare nuove spinte culturali, nuove riflessioni con modalità alternative di gestione delle risorse del territorio. Nuovi eventi per il 2013? Si e li stiamo ancora delineando. E’ già confermato l’utilizzo del Castello di Andraz a Livinallongo in partnership con il Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. Al.Ch.


Cultura veneta 37 15 Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre

Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà Di Mauro Gambin

“U

na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compre-

sa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva

Nelle foto alcuni reperti in mostra nella foto più grande la situla Benvenuti niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono

nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli

altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.


Villa Momi’s

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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.

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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538

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28 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 39

LOMBARDIA

Sotto il segno dei Gonzaga

MANTOVA E SABBIONETA UN TEMPO FIERE RIVALI ENTRAMBE RESE GRANDI DALLA POTENTE E ILLUMINATA SIGNORIA LOCALE OGGI SONO ACCOMUNATE DALLA TUTELA DELL’UNESCO UN BELLISSIMO ITINERARIO CONSENTE DI AMMIRARE I LORO STRAORDINARI TESORI E DI CONOSCERE LA LORO STORIA A PARTIRE DALLE GESTA DI VESPASIANO NONCHÈ DI DEGUSTARE PIATTI TIPICI COME I TORTELLI DI ZUCCA E IL RISOTTO ALLA PILOTA DA SCOPRIRE IN BUS O IN BICICLETTA Sabbioneta e Mantova costituiscono un unicum straordinario. Tanto che l’Unesco le ha inserite insieme nel Patrimonio dell’umanità, meritevoli quindi della massima tutela. Dal 9 marzo scorso è stata istituita persino una linea di collegamento “lento” (comodo e dedicato) tramite il Bus Unesco. Un’alternativa valida e conveniente all’utilizzo dell’automobile, un viaggio di 45 minuti, senza fermate intermedie, con agevolazioni per gruppi e famiglie. Il biglietto di andata e ritorno costa 8 euro a persona (5 la sola andata). Per i gruppi 6 euro, mentre viaggiano gratis i bambini sotto i 12 anni. Due le tipologie di viaggio disponoibili per turisti e amanti dell’arte: un servizio fisso nei giorni festivi e prefestivi e uno a chiamata, personalizzato per gruppi, a prezzo agevolato (dal lunedì al venerdì). La Linea Unesco è pensata anche per il cicloturista: il carrello agganciato al bus può contenere fino a 40 biciclette. Informazioni: www.apam.it Esiste anche una ciclovia che permette di compiere i 47 chilometri del tragitto fra le due città sulle due ruote attraversando suggestive zone di campagna. I due eventi clou dal punto di vista culturale sono programmati per i primi di settembre: a Sabbioneta la “Notte bianca della cultura” e a Mantova il “Festivaletteratura”. Info: www.mantovasabbioneta-unesco.it

Q

uesta è la storia di un piccolo borgo padano di contadini che alla metà del ‘500 si trasformò in pochi anni in una capitale di respiro europeo... Non si può cominciare a parlare di Sabbioneta senza parlare di Vespasiano Gonzaga, il principe illuminato che l’ha pensata, creata e in pochi decenni resa grande e bella. Armoniosa e superba. Vespasiano ha fatto tutto come per incanto, come avviene in una favola. Perchè Sabbioneta in fondo è una favola, sospesa com’è in una dimensione onirica, dove passato e presente si fondono armoniosamente. In un mix di arte, cultura e paesaggio.Sabbioneta è per definizione una delle “città ideali” del Rinascimento, come lo fu ad esempio Pienza, costruita per diventare il modello di un’epoca. Ieri come oggi è legata fortemente a Mantova, nel segno soprattutto dei Gonzaga, alla cui corte in fondo Vespasiano si è ispirato per il suo progetto. Concepito più per rivaleggiare fieramente in fatto di bellezza e di potenza proprio con la stessa Mantova, a dire il vero, perchè nelle sue intenzioni la città fortezza doveva diventare un’altra capitale. Uno scrigno di tesori d’arte. E il suo sogno Vespasiano l’ha in parte realizzato, come tutt’oggi si può riscontrare, seppur al termine di un’esistenza travagliata, spesa fra guerre, vita di corte (a 15 anni venne mandato dalla zia Giulia Gonzaga alla corte di Spagna...), gloria, vari matrimoni e tanti lutti. Come quello per la morte del figlio Luigi, perito a 15 anni in un incidente occorsogli mentre era a cavallo. Incidente sulla cui natura però gli storici rimangono scettici, in quanto persiste il sospetto che il ragazzino possa essere stato ucciso incidentalmente proprio dal padre. Il trionfo di Vespasiano è datato 1577, quando dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo ottenne il titolo di Duca e di Principe del Sacro Romano Impero. Così in quel momento furono due i duchi Gonzaga al trono contemporaneamente:

UN’IMMAGINE FATATA DI MANTOVA VISTA DA UNO DEI SUOI TRE LAGHI, IL PALAZZO DUCALE DI MANTOVA VISTO DALL’ALTO. SOPRA: UNA VEDUTA DI SABBIONETA, CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO, DETTA ANCHE “PICCOLA ATENE” PER I SUOI TESORI. A DESTRA UNO DELLE SALE AFFRESCATE PIÙ FAMOSE DI PALAZZZO TE A MANTOVA, TORTELLI MANTOVANI E IL TEATRO ALL’ANTICA DI SABBIONETA. NELLA FOTO DI COPERTINA: VESPASIANO GONZAGA (A SINISTRA) E LA SUA CORTE: LE CELEBRI STATUE LIGNEE SONO CONSERVATE AL PALAZZO DUCALE DI SABBIONETA. IN ALTO A SINISTRA: IL CENTRO DI SABBIONETA E UNA VISTA AEREA DI MANTOVA

Vespasiano, personaggio forte e fiero, onorato in Europa, e Guglielmo che a Mantova accumulava ricchezze, ma era confinato nella sua misantropia e nella sua limitaata mentalità provinciale. E per di più era di salute cagionevole e gobbo. Vespasiano ricostruì Sabbioneta con gusto e ambizione, partendo dalla Porta Imperiale, dal Palazzo Ducale e da quello del Giardino, sino al Teatro all’Antica, che volle nel 1587 dopo un viaggio a Venezia. Scelse persino i marmi del mausoleo che lo avrebbe accolto dopo la morte. La fiera indipendenza di Sabbioneta non durò molto. A Vespasiano successe la figlia superstite Isabella che tentò di dare un futuro al sogno del padre, ma ben presto la città venne di nuovo inglobata a Mantova sotto il segno (e il controllo politico e militare) dei Gonzaga. Già, Mantova. Una delle capitali europee

del Rinascimento. I Gonzaga la governarono per quattro secoli, arricchendola d’arte e di cultura. Grazie al loro mecenatismo la città, che ancora oggi si dipana attorno al Palazzo Ducale, è diventata un concentrato di splendori. La presenza di tre laghi intorno al borgo medievale l’ha protetta da uno sviluppo sconsiderato, evitando le deturpazioni che purtroppo, specie nell’ultimo dopoguerra, hanno rovinato altri centri storici. Dickens ne rimase incantato. Mentre Orio Vergani, in tempi molto più recenti, definì quell’isolamento fisiologico, quasi genetico, che la caratterizza “una solitudine come destino”. La genesi di Mantova è ammantata di leggende. La storia invece dice che è stata, dapprima, insediamento di Etruschi e Gallocenomani. Nel 214 a.C. Mantua divenne “oppidum” romano e poi “municipium”. Bisogna però attendere il XII secolo

perchè Mantova diventi libero comune e riesca a intraprendere quel cammino di crescita che la portò a diventare una delle città più importanti dell’Italia di allora. I Gonzaga la resero sfarzosa e culturalmente progredita. La città di Virgilio vanta una concentrazione di monumenti unica, a cominciare (oltre naturalmente all’imperdibile Palazzo Ducale, reggia dei Gonzaga) da quel Palazzo Te che ricorda vagamente i fasti gioiosi di Versailles. Costruito tra il 1525 e il 1535, Palazzo Te è una fastosa villa suburbana, unita alla città grazie al prosciugamento del lago Paiolo e la copertura della Fossa Magistrale. Nella seconda metà del Quattrocento lasciò importanti tracce della sua arte a Mantova il pittore padovano Andrea Mantegna, uno dei grandissimi innovatori della sua epoca, maestro della prospettiva e del “trompe l’oeil”. La visita della sua casa fa parte

di ogni itinerario di scoperta della città. Ma Mantova è bella da percorrere anche senza metà. In piazza delle Erbe e dintorni c’è sempre una bella animazione. I mantovani sono gioviali, amano indugiare all’ora dell’aperitivo nei tanti locali che occhieggiano sotto i portici o lungo le vie centrali. Da non perdere anche il Museo Nuvolari, dove sono conservati i cimeli conquistati dal leggendario pilota del secolo scorso. E non si può andare a Mantova senza assaggiare i tortelli di zucca, vero patrimonio gastronomico di cui la città vanta la primogenitura. E quindi la ricetta originale, oggi imitatissima. Ma la cucina mantovana propone anche il sorbir d’agnoli, gli agnolini in brodo, il risotto alla pilota con carne di maiale. E poi lo stracotto d’asino con la polenta, il cappone con uvetta e pinoli e la torta sbrisolona. Invita al brindisi il vivace Lambrusco locale.


60 40 Rubriche Vacanze

La nuova frontiera del camping si chiama Glamping Un nuovo modo di campeggiare glamour, all’insegna del relax e dell’ecologia di Vesna Maria Brocca

D

opo la delusione di una gita di Pasquetta fuori porta con l’ombrello a portata di mano e la sciarpa al collo, sembra che ad aprile il bel tempo abbia deciso di farla da padrone. Ed ecco che, con il profumo dei fiori e la brezza tra i capelli, la voglia di partire per una settimana di vacanza diventa irresistibile. Ma dove andare? E come fare se il budget a disposizione scarseggia e noi siamo delle persone ormai abituate ad ogni confort e i panni dell’avventuriero tout court all’Indiana Jones ci stanno stretti? Nessun problema, oggi la nuova frontiera delle vacanze si chiama “glamping”, una campeggio glamour ed ecologico dotato di tutti i confort e in piena armonia con l’ambiente. L’era del campeggio spartano è finita. Mai più ore interminabili sotto il sol leone a montare una tenda o in piedi in fila per le docce nei vari camping del mondo. È giunta l’ora di dire basta anche alle

punture di zanzare quale trofeo da mostrare ad amici e parenti di essere uno spirito libero e anche un po’ selvaggio e in sintonia con la natura. Adesso il mercato offre delle tende molto chic arredate come una vera casa, bagno privato, rete wi-fi e… spingetevi pur oltre con la fantasia perché se lo desiderate potete avere a vostra disposizione anche un maggiordomo. E allora, vi starete senz’altro chiedendo, il vero spirito del campeggio dov’è finito? Non esiste forse più? È proprio questa la novità assoluta: queste casette mobili dalla svariate forme (dalla classica tenda, all’igloo fino ai carri del vecchio west) sono immerse, e quasi sperdute, nella natura e costruite secondo standard ecocompatibili di qualità. Insomma, sarete sempre immersi nella totale tranquillità della natura ma il vostro “appartamento” sarà dotato di ogni lusso desiderato. Se immaginate, ad esempio, il vostro campeggio in una tenda in stile Indiani d’America, esiste.

L’avventura non è mai stata così a portata di tutti Se invece volete provare il brivido di dormire in una vecchia carovana spagnola… c’è anche quella. Questa moda è nata negli USA e poi si è diffusa nel resto del mondo, soprattutto Africa ed Europa, ma sta muovendo i primi timidi passi anche in Italia. I prezzi e le caratteristiche variano moltissimo, partendo da un minino di 30 euro a notte a salire. Sbizzarritevi pure con la lista dei desideri, perché oggi quasi tutto è possibile, specialmente all’estero dove il rapporto qualità-varietà-prezzo è molto concorrenziale. Per verificare se esiste davvero un campeggio di lusso come lo desiderate voi provate a consultare il sito “Go Glamping”, il primo sito sull’argomento e sicuramente il più ricco di contenuti e proposte “around the world”. Per rendere l’idea nel concreto, di seguito riportiamo il programma tipo di un campeggiatore che decide di partire con famiglia al seguito per una vacanza “all’aria aperta” e praticare il cosiddetto ciclismo da montagna e, visto che ci siamo, provare

anche il brivido del rafting, l’ormai nota discesa su un particolare gommone (chiamato per l’appunto “raft”) lungo un fiume. Quindi abbiamo la componente dell’avventura, ma con il “glam camping” aggiungiamo un tocco di glamour. Esempio calzante è una possibile vacanza negli Stati Uniti e più precisamente nello Stato dello Utah in quella zona nota con il nome di Moab che si trova a poche ore di macchina a sud-est di Salt Lake City. Questo luogo si potrebbe definire come il paradiso per chi ama il ciclismo da montagna e fare rafting nel Colorado River. Trovandoci negli USA dove è nato per l’appunto il “glam camping”, non sarà difficile trovarne uno che soddisfi le nostre aspettative. La giornata tipo inizia dopo il check-in che consente di abitare la nostra super tenda. Se si vuole cucinare subito fuori dalla tenda per assaporare lo spirito del campeggiare, è possibile farlo a pic-nic nel campo e si può usufruire anche di barbecue nelle aree pic-nic designate. Se però vi manca la materia prima, basta chiedere al personale che provvederà a tutto, preparandovi pure la merenda con le prelibatezze tipiche del posto da portare al sacco. E se di notte volessimo guardare le stelle e fare filò accanto

ad un fuoco? Nessun problema, il personale vi fornirà un kit con tutto il necessario per accendere un fuoco all’aria aperta di notte nel deserto fuori dalla tenda. Non avete portato con voi una mountain bike o un’automobile? È possibile noleggiare tutti i modelli desiderati e più adatti all’escursione prevista. E se fa troppo caldo nel deserto? Beh, la tenda ovviamente ha l’aria condizionata. E se la mattina non ho voglia di preparare la colazione? Basta ordinarla. Il campeggio rappresenta ormai la soluzione ideale per scappare dal traffico e dallo smog cittadino e vivere la natura in totale sicurezza. Non servono più corsi di sopravvivenza estremi per provare il brivido di dormire tranquilli all’aria aperta sotto le stelle, accendere un falò nel mezzo del deserto o salire in sella e partire verso mete ormai non più ignote. Mai più notti insonni a lottare con zanzare, tafani e serpenti, oppure boccheggiare per il caldo insopportabile. Oggi l’avventura viaggia di pari passo con il confort e la sicurezza, anche a prezzi accessibili e soprattutto in strutture ecosostenibili. Basta un click.


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58 42 Rubriche Luoghi da conoscere

L’abbazia cistercense di Follina

Collocata nell’alta valle del Soligo, deve il suo nome alla follatura della lana attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale

di Vesna Maria Brocca

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a storia del Comune di Follina e delle sue bellezze paesaggistiche e architettoniche corrono di pari passo con la storia della Vallata nella quale trovano collocazione il noto Castelbrando (ex Castello Brandolini) a Cison di Valmarino, i laghi di Tarzo e di Revine, il Passo di Praderadego e il percorso ciclo-turistico Claudia Augusta Altinate. L’ambito della Vallata riguarda la pedemontana Trevigiana dal Piave alla Val Lapisina e comprende il versante sud delle prealpi, l’alta valle del Soligo e le prime corde collinari da Tarzo a Valdobbiadene sul Piave. Situata in posizione incantevole nell’alta valle del Soligo, Follina deve il suo nome alla “follatura” della lana, attuata nella zona probabilmente sin dall’epoca preromana e, su scala industriale, in quella romana e medioevale. La zona ebbe uno sviluppo notevole dopo il Mille, ad opera di un gruppo di dodici monaci cistercensi provenienti dall’abbazia di Chiaravalle

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FORMARE ALL’AZIONE Ecco come liberare le potenzialità umane e professionali ai giorni nostri

Formazione significa “formare all’azione”. Che riguardi il singolo o l’organizzazione, in entrambi i casi aiuta a diventare più abili nel realizzare gli obiettivi. Siamo davvero capaci di ottenere ciò che vogliamo o desideriamo? Sia esso un obiettivo lavorativo piuttosto che un accordo con una persona, migliorare una relazione, gestire situazioni conflittuali o di stress. L’obiettivo di Gmb Group Academy è proprio questo: fornire gli strumenti necessari alle persone per migliorare la qualità delle proprie relazioni, private e lavorative, imparare a gestire le risorse umane “liberando” le loro potenzialità in modo che possano esprimersi al meglio. Quale imprenditore non vorrebbe che i propri collaboratori producessero al meglio? Quale genitore non vorrebbe che il proprio figlio si realizzasse in modo soddisfacente? Purtroppo la società ci porta spesso a una introversione, a rinunciare, a soccombere, e spesso solo per una questione di scarse abilità sociali e comunicative. Gmb Group Academy è un progetto che nasce dai concetti di sinergia e di relazione, che a nostro avviso sono particolarmente indispensabili in questo periodo storico. Un pool di professionisti che offre una vasta gamma di consulenza e formazione: spunti, idee, strumenti per migliorare la qualità della nostra vita e attività lavorativa. Non solo nozioni che arricchiscano il nostro sapere, bensì soprattutto “modi”, “abilità”, “capacità” che ci permettano di esprimerci al meglio e far esprimere al meglio chi ci sta attorno.

FORMAZIONE IN ROSA Gmb Group Academy ha voluto dedicare dei percorsi alle donne che vogliono conoscersi meglio, migliorare la propria vita, stare bene con se stesse e con gli altri, confrontandosi su tematiche che riguardano la propria crescita interiore, lo sviluppo di abilità sociali, il miglioramento della propria autostima, la gestione della vita quotidiana, famigliare, lavorativa e interpersonale. Le possibilità sono diverse, partire da serate loro dedicate (BEN-ESSERE DONNA), su temi di volta in volta diversi, fino a corsi specifici:

I FONDATORI GIAN MARIA BERTIN Imprenditore esperto nelle aree della comunicazione e nella costruzione di ambienti aziendali moderni e innovativi attraverso il metodo della “maieutica relazionale e aziendale” sostenuto dalle tecniche del Quick turning e Visioning, pone il focus sul trasferire ad imprenditori e manager una cultura rivoluzionaria attraverso la quale imparare ad estrarre velocemente e con efficacia dalle risorse umane, attitudini e talenti per ottenere il massimo potenziale esprimibile. Diverse le aree di competenza: “Public speaking, coaching”, training mirato per start up e Franchisor, consulenza “one to one” per affiancare gli imprenditori nell’innalzamento del “problem solving”, nell’autorigenerazione e ridimensionamento dei problemi. Nel corso degli anni matura una profonda conoscenza sulla creazione di brand a cui collegare sviluppo di reti commerciali dedicate a core business diversi con particolare attenzione al settore immobiliare e alla consulenza nel Real Estate di lusso. CRISTINA BORDIN Psicologa clinica, formata in psicoterapia cognitivo comportamentale, è esperta nelle aree dello sviluppo delle risorse personali, delle abilità sociali e relazionali. Oltre all’attività clinica ha svolto ruoli di coordinamento e formazione di risorse umane. Responsabile di redazione, consulente commerciale, imprenditrice, negli anni ha collezionato una varietà di esperienze che le permettono di avere una visione ampia a livello manageriale, dalla gestione grazie alla conoscenza dei profili psicologici, fino a quella organizzativa dei processi di comunicazione. Oltre a dirigere la Gmb Group Academy, in qualità di psicologa clinica, si occupa personalmente dell’area educativa (corsi dedicati a genitori, insegnanti, aspiranti tate), dello sviluppo delle risorse psicologiche (autostima, gestione del conflitto e dello stress), delle abilità comunicative e relazionali. Nei contesti aziendali, spesso il gruppo vive i successi come luce riflessa, come qualcosa che non gli appartiene direttamente bensì che rimane esclusivamente di proprietà del leader, dell’imprenditore. Questa base motivazionale è insufficiente e fondamentalmente inumana, pertanto ogni imprenditore o manager che prosegue incurante nel trasferimento della sua leadership per induzione, prima o poi dovrà fare i conti con il turn-over aziendale. Nei periodi di crisi, gli scopi personali, vengono drasticamente a galla e le aziende ed i gruppi, apparentemente coesi, in realtà si identificano con le proprie incoerenze. Lo sviluppo di un’azienda si muove di pari passo con la guida sicura, rapida e lucida del suo leader e di chi, con lui, condivide

mete da raggiungere e direzioni da seguire. La costruzione di un progetto si delinea come trasformazione coerente degli scopi personali e dalla perseveranza nel mantenerli immutabili, valori intramontabili di fronte alle intemperie. Crediamo nella splendida energia dell’essere umano e della sua progressiva abilità di auto rigenerarsi partendo da se stesso, attraverso uno sviluppo cosciente e reale della propria ambizione perché possa,con essa, imparare a guidarne le meravigliose scoperte senza sentirne il peso… anche quando fuori tutto sembra rallentare. Vogliamo avvicinarci così agli imprenditori ed ai manager che desiderano affrontare un percorso di matura consapevolezza, perché prima di ottenere risposte possano

QUANTO MI PIACCIO?! Mira al potenziamento dell’AUTOSTIMA. Non esistono ricette magiche per migliorare la propria autostima, bensì è necessaria l’intenzione di conoscersi meglio e fare un percorso personale di crescita. Liberarsi dalle credenze che ci limitano e sostituirle con nuove che ci permettano di riprendere in mano la nostra vita verso una maggiore auto realizzazione e soddisfazione. CHE TIPO DI DONNA SEI RAZIONALE, IMPULSIVA O EMOTIVA? Sei una donna riservata, formale, ti fai guidare dalla ragione, controllata nelle emozioni, ordinata e organizzata… Sei una donna tesa all’affermazione di se stessa, dinamica, dominante, spesso impulsiva, passionale e non le mandi a dire… Sei una donna solare, gentile, sentimentale, ti fai guidare dall’esperienza e hai bisogno del contatto con le persone… Incontri per conoscerci meglio e valorizzare la nostra autenticità attraverso la conoscenza di quelli che sono i punti di forza e le “aree di miglioramento” per gestire in modo più efficace la comunicazione, migliorare le abilità sociali ed evitare inutili conflitti. Il LABORATORIO DI AUTOBIOGRAFIA è un progetto rivolto a persone che desiderano, partendo dalla propria storia personale, affrontare un percorso di autoconoscenza. Ricostruire la propria storia, partendo dal ricordo di semplici episodi, è un’avventura mentale che può aver profondo valore di ricerca della propria identità, liberazione catartica di nodi rimasti irrisolti, comprensione di dinamiche familiari e personali. DAL MAL-ESSERE AL BEN-ESSERE E’ un percorso che ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti a scoprire quali sono le cause sottostanti alle preoccupazioni che hanno condotto alla condizione di stress psicofisico, ad imparare delle tecniche di rilassamento, a modificare l’approccio cognitivo guardando alle situazioni in un’ottica nuova, meno spaventosa sviluppando capacità di affrontare i problemi e risolverli nella maniera più efficace.

info@gmbgroup-academy.it Sede Operativa: via Palestro 32/a 35129 Padova TEL e FAX 049 2031141

MESSAGGIO PUBBLIREDAZIONALE

LA MAIEUTICA SOCRATICA SBARCA IN AZIENDA Socrate aveva come obiettivo la spontanea estroversione del suo interlocutore affinchè lo stesso “liberasse” le proprie idee ed opinioni sincere senza imposizioni. La Maieutica è un approccio formativo moderno, integralmente dedicato all’effettivo sviluppo del potenziale umano, il cuore di ogni azienda che si rispetti. Il dialogo è il punto focale del processo, perché ha come premessa la corretta attenzione verso l’altro, che esclude l’omissione delle reali intenzioni (interessi). Il principio della comunicazione estrattiva prevede di insegnare alle aziende la reciprocità nel trasferimento di ciò che si pensa e non di “ciò che si pensa di dover dire” per mantenere immutati o mutevoli i personali interessi. Quando un organico ed un gruppo scambia esclusivamente per interessi e finalità personali, ogni giornata è in realtà calarsi in una parte recitata. Il principio delle aziende “teatri” è proprio questo, si conoscono i ruoli e le parti di chiunque, ma non si conosce mai davvero chi collabora con noi. Da qui il meccanismo delle interpretazioni quali difese che scattano automaticamente dallo scetticismo. Questi nemici, demoliscono le migliori ipotesi di aumento della crescita collettiva e di conseguenza aziendale.

acquisire con grande dignità la capacità di farsi le giuste domande.


44 Rubriche

Rubriche 59

Luoghi da conoscere

Grande Guerra

L’abbazia cistercense di Follina

SACRARIO AuSTRO-uNGARICO DI FOLLINA DEDICATO ALLA GRANDE GuERRA

segue dalla pagina precedente

(Milano) che bonificarono la valle paludosa e fondarono la celebre abbazia di Follina, meta di frequenti pellegrinaggi. Fin dal 1170 i monaci cistercensi iniziarono da subito un importante opera di bonifica dei terreni che gli vennero donati da Sofia Da Camino e proprio grazie al loro paziente lavoro di “risanamento”, la valle circostante prese il nome di “Sanavalle”. Il santuario fu eretto intorno alla metà del XII secolo, in stile romanico e successivamente ampliato in forme gotiche tra i secoli XIII e XIV. Di particolare bellezza architettonica l’originale torre campanaria di stile romanico a pianta quadrata, il più antico manufatto presente nel complesso architettonico dell’abbazia, che si erge dall’incrocio della navata ra il 1917 e il 1918 la Marca trevigiana fu teatro di uno dei fronti più importanti centrale con il transetto di destra. Degno di della Grande Guerra: lungo il corso del Piave si scontrarono per la battaglia decisiva _____________ nota poi l’adiacente e suggestivo chiostro I monaci cirstercensi All’interno della basilica sono da segnalare gli eserciti di Italia ed Austria-Ungheria e dei loro alleati. Numerose sono ancora di Chiaravalle romanico che è in sostanza il giardino chiudiverse opere da sempre oggetto di veneraoggi le tracce sul territorio trevigiano di quei tragici eventi. Una di queste è il cimitero bonificarono la valle so dove i monaci pregavano, meditavano zione e pellegrinaggio. L’abbazia di Follina austro – ungarico di Follina che nasce durante l’occupazione austriaca della Vallata nel Carrai Pierfilippo E DECORATORE DIPINTORE E DECORATORE paludosa e e da cui accedevano a tutti gli altri spazi è visitabileDIPINTORE tutti i giorni dalle ore 7.00 alle novembre del 1917 in appoggio allo Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco alfondarono l’abbazia dell’abbazia. Il chiostro venne costruito nel ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00; lestito presso l’ex lanificio Andretta che oggi ospita la Casa di Riposo S. Giuseppe. In _______________ 1268 (prima della basilica), quando cioè non è permessa l’entrata in basilica con questo cimitero militare, dove allora ebbero sepoltura oltre ottocento soldati di Austria, TINTEGGIATURE INTERNE gruppi ED ESTERNE, TERMOCAPPOTTI CERTIFICATI,delle MARMORINIUngheria, E STUCCHICechia, IN CALCE, i monaci cistercensi si insediarono nel mo- dalle colonne che lo costituiscono. di visita durante lo svolgimento L’attuaGermania, Polonia, Slovacchia, Romania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, TINTEGGIATURE INTERNE ED ESTERNE, TERMOCAPPOTTI CERTIFICATI, MARMORINI EPAVIMENTAZIONI STUCCHI IN ECALCE, RIVESTIMENTI IN RESINA nastero, come dimostra l’incisione su pietra le basilica presenta la tipica costruzione a funzioni religiose. Per ulteriori informazioni Slovenia, Ucraina, ed Italia, è stato realizzato un monumento sacrario nel quale riposano, PAVIMENTAZIONI RIVESTIMENTI IN RESINA posta sulla parte nord del chiostro stesso; pianta latinaEcon la facciata rivolta a po- e visite guidate al complesso abbaziale è all’ombra delle loro bandiere unite a simbolo di ritrovata fratellanza fra i popoli, le 77 oggi è ancora perfettamente conservato nente e l’abside rivolta a levante proprio possibile contattare i padri dell’abbazia al salme recuperate anche se rimane sconosciuto il numero di quanti in questo prato hanno nell’elegante effetto di movimento creato come prevedeva la simbologia cistercense. tel. 0438-970231. ancora mantello e sepolcro.

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Carrai Pierfilippo

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TINTEGGIATURE INTERNE ED ESTERNE, TERMOCAPPOTTI CERTIFICATI, STERNE, TERMOCAPPOTTI CERTIFICATI, MARMORINI E STUCCHI IN CALCE, MARMORINI E STUCCHI IN CALCE, PAVIMENTAZIONI E RIVESTIMENTI IN RESINA PAVIMENTAZIONI E RIVESTIMENTI IN RESINA

MANUTENZIONI CONDOMINI, RIFACIMENTO TETTI, EDILIZIA IN GENERE  

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i nostri L’autostima Esperti PSICOLOGIA DEL LAVORO

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Dott. Lara Tasso

PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE

Alluce valgo: trattamento conservativo e chirurgico

L’autostima può essere definita come l’amore che abbiamo per noi stessi, e deriva dal confronto tra i successi ottenuti e le aspettative corrispondenti (Ja Dott.ssa Sofia Biasioli

In questo articolo presento una breve trattazione sulla deformità podologica chiamata “alluce valgo” e sui principi generali del suo trattamento. L’alluce valgo è una patologia molto comune del piede che colpisce prevalentemente le donne in un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e in Italia circa il 40% della popolazione ne sembrerebbe affetto. Il primo a descrivere questa deformità del piede fu Laforest nel 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI di Francia, che ne attribuì l’unica causa scatenante alle scarpe troppo strette e con il tacco troppo alto. In realtà, nella forma più comune, si tratta di una patologia ad eziologia multifattoriale in cui la componente ereditaria possiede un ruolo fondamentale, ma alla quale si possono aggiungere altri cofattori di tipo intrinseco ed estrinseco. Da definizione l’alluce valgo è una deformità della I’articolazione

metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce, dallo spostamento mediale del I metatarso e dalla lussazione dei sesamoidi, le due ossa accessorie localizzate sotto la testa del I metatarso. Il risultato è una limitazione funzionale del movimento dell’articolazione corrispondente. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante interno della testa del I metatarso, più o meno voluminosa, comunemente conosciuta con il nome di “cipolla”, a cui si può associare una borsite, ovvero un’infiammazione generata dall’attrito tra il piede e la calzatura. A livello della “cipolla” spesso la cute appare lucida, tesa, sottile ed arrossata e, nei casi più gravi, ulcerata. Frequentemente accade che alla deviazione dell’alluce si associa la deformità a martello o ad artiglio del secondo dito, causata dalla ripercussione sui raggi esterni dell’insufficienza funzionale

del primo dito. Con il progredire della patologia, il secondo dito può andare incontro ad una sublussazione o ad una lussazione e, deviando medialmente, si sovrappone all’alluce rendendo quasi impossibile calzare la scarpa. Nelle forme più avanzate la dislocazione dorsale del 2° dito e successivamente del 3° e del 4°, provocando un aumento della pressione progressione della patologia. Obiettivi che introdotta in Italia una nuova, conosciuta con a livello plantare, determina la comparsa si possono raggiungere calzando scarpe il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale di metatarsalgie da trasferimento spesso in pellame morbido, con pianta larga, presenta un post-operatorio quasi privo di resistenti al trattamento ortesico. Il trattamento tomaia automodellante o termoformabile dolore e, dal punto di vista riabilitativo, conservativo è, infatti, utile nei casi di alluce ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati più rapida se paragonata alle tecniche valgo privo di sintomi o quelli in cui, per su misura dal PODOLOGO, quali plantari, tradizionali. Importante è sottolineare che diversi motivi, non è possibile l’intervento ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. l’intervento viene solitamente indicato chirurgico e, tuttavia, non è da considerarsi L’obiettivo del trattamento chirurgico è, quando il paziente lamenta dolore o se risolutivo. Tale terapia incruenta deve essere invece, quello di correggere la deformità la deviazione dell’alluce è responsabile in grado di alleviare i disturbi, come il dolore e di mantenere un avampiede funzionale di uno squilibrio dell’appoggio e, quindi, in prossimità della “cipolla” e delle teste dal punto di vista biomeccanico. Numerose dell’intera deambulazione. Interventi che metatarsali e deve garantire una migliore sono le tecniche chirurgiche di correzione abbiano un fine puramente estetico sono distribuzione dei carichi senzaLARA aggravare la -utilizzate, DOTT. TASSO Psicologo Lavoro – Tel. – e-mail: lara.tasso@libero.it ma del da poco tempo ne 3381151335 è stata attualmente sconsigliati.

DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE L’OCULISTA

Dott.ssa SofiaCrepaldi Biasioli Dott. Valerio

Alluce valgo: trattamento Manifestazioni oculari della dislessia conservativo e chirurgico

InLaquesto una dislessiaarticolo è pocopresento conosciuta breve trattazione sullagli deformità in Italia nonostante esperti podologica chiamata valgo” stimino che almeno“alluce 1.500.000 e sui principi generali del suo di bambini sotto i sette anni ne trattamento. L’alluce valgo è una siano affetti. Recentemente ho patologia molto comune del piede visitato un bambino inviatomile che colpisce prevalentemente per leindiffi coltàcompresa che avevatranella donne un’età i 40 presumibilmente e lettura i 60 anni e in Italia circalegate il 40% della popolazione ne sembrerebbe ad un disturbo visivo, ma, da un affetto. Il primo aesame descrivere questa approfondito oculistico deformità del piede fu Laforest nel non emergevano difetti visivi 1782, chirurgo di corte di Luigi XVI nè patologie. Il bambino era di Francia, che ne attribuì l’unica dislessico, cioè manifestava un causa scatenante alle scarpe disturbo della lettura e della troppo strette e con il tacco troppo scrittura pur nella presentando alto. In realtà, forma più intelligenza normale comune, si tratta di unae assenza patologia ad multifattoriale in cuiola di eziologia problemi psicologici componente ereditaria nerurologici. Il possiede bambinoun ruolo fondamentale, alla non quale dislessico legge ema scrive si possono aggiungere altri cofattori in maniera automatica ma di tipo intrinseco ed estrinseco. impegnando massimo Da definizione all’alluce valgo le è sue capacità e le sue energie, una deformità della I’articolazione stancandosi rapidamente, metatarso-falangea, caratterizzata dalla deviazione laterale dell’alluce, commettendo errori e

dallo spostamento del I imparando poco. Inmediale altri termini metatarso e dalla lussazione dei l’atto della lettura si svolge sesamoidi, le due ossa accessorie attraverso la percezione visiva, localizzate sotto la testa del I il riconoscimento delle singole metatarso. lettere che compongono la Il risultato è una limitazione parola e la comprensione di ciò funzionale del movimento che viene letto. Nei dislessici dell’articolazione corrispondente. questi elementi sono alterati. Caratteristica è la presenza di una protuberanza sul versante Gli errori più comuni interno sono della del I metatarso, più o quellitesta di confondere le lettere meno voluminosa, comunemente che sono visivamente simili conosciuta con il nome di “cipolla”, ma orientate diversamente o a cui si può associare una borsite, che hanno suoni similigenerata v-f,govvero un’infiammazione c,b-p,d-t. Leggono le parole dall’attrito tra il piede e la calzatura. contrario (capra-carpa), Aallivello della “cipolla” spesso la sbagliano sequenza cute appare lalucida, tesa, delle sottile edlettere, arrossata e, nei casii più gravi, invertono numeri ulcerata. (21–12), Frequentemente hanno diffiaccade coltà che alla deviazione dell’alluce nelle tabelline. Può essercisi associa la deformità a martello confusione fra destra e sinistra, o ad artiglio del secondo dito, mancinismo, difficoltàsui raggi nel causata dalla ripercussione calcolo nelle sequenze spazio esterni dell’insufficienza funzionale temporali come o del primo dito. Con i il giorni progredire della patologia, il secondo i mesi dell’anno. A volte dito si

può andare movimenti incontro ad una riscontrano oculari sublussazione o ad una lussazione confusi e irregolari durante e,la lettura deviando con medialmente, difficoltà nellesi sovrappone all’alluce rendendo pause e nel ritmo delle parole. quasi impossibile calzare la scarpa. Il bambino può perdere Nelle forme più avanzate la fiducia in sè stessodele 2° avere dislocazione dorsale dito del comportamento. e disturbi successivamente del 3° e del In provocando oftalmologia l’argomento 4°, un aumento della pressione a livello plantare, è sempre stato poco determina trattato lama comparsa di metatarsalgie la possibilità che l’oculistada trasferimento spesso resistenti al sia il primo a evidenziare trattamento ortesico. tale disturbo lo colloca in un Il trattamento conservativo è, infatti, ruolo importante indirizzando utile nei casi di alluce valgo privo piccolo paziente agli diil sintomi o quelli in cui, per diversi specialisti si occuperanno motivi, non che è possibile l’intervento della terapia e non cioè è da il chirurgico e, tuttavia, considerarsi risolutivo. Tale terapia neuropsichiatria infantile e il incruenta deve Si essere in grado logopedista. considera chedi alleviare i disturbi, come il dolore almeno il 10% dei bambini in in prossimità della “cipolla” e delle età scolare presenti problemi teste metatarsali e deve garantire di dislessia spesso con dei caratteri una migliore distribuzione carichi di familarietà. La diagnosi nei senza aggravare la progressione primipatologia. anni di scuola elementare della Obiettivi si possonocomplicata raggiungere può che essere

calzando scarpe in pellame morbido, con pianta larga, tomaia automodellante o termoformabile ed utilizzando dispositivi ortesici, realizzati su misura dal PODOLOGO, quali plantari, ortesi in silicone, feltraggi e bendaggi. L’obiettivo deletrattamento chirurgico dall’abilità dalla intelligenza è,delinvece, quello bambino. Non dic’è correggere mai una lavera deformità e di dalla mantenere guarigione dislessiaun avampiede funzionale dal punto di tanto che molti si accorgono vista biomeccanico. di averne sofferto solamente in Numerose sono le tecniche età adulta. Non si esclude che chirurgiche di correzione spesso si ma trattidadi poco un disturbo utilizzate, tempo ne“emotivo”benché è stata introdottanon in esistano Italia una

nuova, conosciuta con il nome di “percutanea” o “Mis”, la quale presenta un post-operatorio quasi privo di dolore e, dal punto di vista riabilitativo, più rapida se paragonata alle tecniche tradizionali. Importante è sottolineare che l’intervento viene solitamente prove al riguardo. Compito indicato quando il paziente lamenta dell’ oftalmologo è sollecitare dolore o se la deviazione dell’alluce una valida collaborazione è responsabile di uno squilibrio tra gli specialisti interessati dell’appoggio e, quindi, dell’intera riconoscendo quando possibile deambulazione. Interventi che il difetto per meglio curarlo e abbiano un fine puramente estetico prevenirlo. sono attualmente sconsigliati.

DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo DOTT. VALERIO e TecnicoCREPALDI ortopedicoOspedale Tel. 377/9982047S.Antonio Padova Chioggia v.crepaldi@libero.it (fronte ospedale)


46 I nostri esperti INFORMAZIONE SOCIALE

Dott. Laura Traversi

L’assegno di cura regionale

Nell’ambito delle prestazioni di natura economica di cui può beneficiare una persona non autosufficiente, la Regione Veneto ha sistematizzato nel 2006, all’interno di un più ampio ragionamento sulle politiche a sostegno della domiciliarità, un contributo istituito già negli anni ’90 e che ora prende il nome di “assegno di cura”. Nel disegno complessivo si colloca a fianco di altri interventi, di competenza di Comuni e Aziende Sanitarie, per favorire la permanenza a domicilio di persone non autosufficienti (anziani e disabili) che possono essere adeguatamente assistite da familiari o da personale privato; le buone intenzioni legislative sono quelle di sostenere, con un incentivo economico, la scelta di mantenere a casa la persona malata anziché ricorrere a percorsi di residenzialità (Case di riposo, Istituti di ricovero). Pur trattandosi di contributi regionali, il procedimento di richiesta ed erogazione è gestito prevalentemente dai Servizi Sociali dei Comuni: essi ricevono le domande, valutano la sussistenza dei requisiti di

accesso al contributo, gestiscono il flusso informativo con la Regione ed infine liquidano l’eventuale assegno; la domanda può essere presentata dalla persona non autosufficiente o da un suo familiare quando si verificano alcune condizioni tra cui: essere una persona che necessita di una assistenza continuativa e importante, per esempio perché non è più in grado di camminare; avere una malattia (Alzheimer e altre forme di demenza, Parkinson) che richiede una stretta supervisione se non la presenza continuativa di qualcuno in casa; essere una persona non autosufficiente con una assistente familiare privata (badante) anche solo per alcune ore della giornata. A differenza dell’indennità di accompagnamento (di cui abbiamo già parlato), il diritto a percepire l’assegno di cura è vincolato ad una condizione di reddito posseduto dall’interessato/a e dalla famiglia con lui/lei residente, calcolato attraverso lo strumento dell’ISE di cui senz’altro ci occuperemo prossimamente. Una volta presentata la domanda (valida una volta per tutte anche per gli anni successivi),

corredata dalla documentazione reddittuale che dimostri di possedere i requisiti richiesti, l’Assistente Sociale del Comune di residenza del beneficiario e il suo medico di base compilano una scheda di rilevazione del bisogno assistenziale e sanitario; la scheda, utilmente inserita nel programma informatico regionale dagli Uffici Comunali, esprimerà un punteggio di gravità del caso e lo stesso sistema definirà sempre in modo automatico l’importo teorico mensile da assegnare alla persona. A questo punto per il cittadino l’iter è concluso: gli rimarrà il compito di segnalare eventuali modificazioni della situazione che potrebbero determinare una modifica del punteggio e quindi dell’importo dell’assegno (aggravamenti), o la sospensione del beneficio (con l’ingresso in struttura residenziale si perde il diritto all’assegno) e annualmente di presentare ai Servizi Sociali la certificazione reddittuale (ISE). Da qui in poi invece, per ciò che riguarda la tempistica e il funzionamento del procedimento di erogazione dell’assegno di cura, va osservato come le buone intenzioni

Assistente Sociale Laura Traversi

regionali si scollino dalla realtà dei bisogni delle persone e delle loro famiglie, queste ultime fin troppo investite di compiti di cura e assistenza e poi lasciate sole ad organizzarsi e a far tornare tutti i conti. Anzitutto la prestazione richiesta oggi, quand’anche riconosciuta, verrà materialmente erogata tra un anno e mezzo circa, con buona pace della famiglia che nel frattempo dovrà farne senza o anticipare di tasca propria; in secondo luogo, considerato che si tratta di fondi regionali che dipendono dalla disponibilità di bilancio annuale, potrebbero di anno in anno ridefinirsi, venendo meno l’elemento di certezza del beneficio; l’entità dell’assegno poi (da un minimo di 50 � ad un massimo di 400 � al mese circa) nella maggior parte dei casi non è determinante per la costruzione di un serio progetto di domiciliarità; infine possiamo senz’altro aggiungere che in questo momento non è possibile sapere se e come l’assegno sia utilizzato dai beneficiari per un effettivo miglioramento della propria qualità di vita, con comprensibili riserve sulla valutazione di efficacia della prestazione. www.percorsi.pd.it

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La Regolazione Naturale della Fertilità (RNF)

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

dal 1963

• CONDIZIONAMENTO • RISCALDAMENTO • SANITARI • GAS • ANTINCENDIO Urge quindi un cambio di mentalità; La RNF è naturale, perché CONSONA della persona. Josef RÖTZER, un con la• ENERGIE natura umana, ALTERNATIVE non è Mentre, come affermò • IMPIANTI DI GRADUALE passaggio dalla contraccezione con uso dei mezzi il fondatore del primo metodo naturale CATENA: contraccezione – aborto “la pillola non è degna malattie veneree ( le quali comportano naturali. Il mio intervento è fondato sintotermico, FORZATA VENTILAZIONE sul concetto che l’uomo è un essere di noi” e non possiamo delegare la ragionevole e che in ogni persona è nostra RESPONSABILITA’ di conoscere • IMPIANTI FOTOVOLTAICI presente l’aspirazione al bene, alla il ciclo femminile a dei farmaci che lo dignità, alla libertà. • IMPIANTI CIVILI INDUSTRIALI distruggono, quindi distruggono una contare quelle che ci A partire da questo è possibile costruire parte di noi (senza • MANUTENZIONE DETTRAZIONE insieme una società dove ci sia spazio perdono la vita o diventano sterili). Papa • CENTRO ASSISTENZA E VENDITA FISCALE per tutti e dove le diversità sono capaci Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: CALDAIE, CLIMATIZZATORI al 30basi giugno solide una 2013 società di convivere. Questa aspirazione è “Non può averefino • TRATTAMENTO ACQUE afferma valori quali!! la parte irrinunciabile della natura umana, che – mentre APPROFFITTANE POTABILI E NONdalle indipendentemente epoche dignità della persona, la giustizia e la storiche. La convinzione che ci sia una pace – si contraddice radicalmente • IMPIANTI ASPIRAPOLVERI legge CENTRALIZZATA morale naturale universale ovvero accettando e tollerando le più diverse INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, forme di disistima e violazione della vita • IRRIGAZIONE Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto umana”. PULIZIA CIRCUITI IMPIANTI XVI •per indicare all’umanità una via La contraccezione, a mio avviso, è una DI RISCALDAMENTO E TRATTAMENTO maestra per affrontare la questione della forma di disistima, perché comporta DI MANUNTENZIONE sessualità in generale e della regolazione una lesione della femminilità nel corpo dei concepimenti. I papi si espressero a e nella psiche e rifiuta l’esercizio della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei difesa dellaPERDITE Vita, appoggiandosi sugliOPERE • RIP. OCCULTE SENZA MURARIE STUDI medici di varie discipline, i quali processi legati alla vita umana e alla confermarono che la RNF è consona con meravigliosa avventura della relazione la natura umana quindi con la DIGNITA’ di coppia basata sul dialogo.

del 50%

sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza. Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (world organisation ovulation method Billings, i

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On The Street (sulla strada) • Qual è il colmo per un navigatore solitario? Trovare un clandestino a bordo. • Qual è il colmo per un pacifista? Fare un casino per dormire in santa pace. • Qual è il colmo per un acrobata circense? Tagliare la corda durante il suo numero. • Qual è il colmo per un suonatore di tromba? Suonare la tromba delle scale. • Qual è il colmo per un fotografo? Mettere a fuoco un ghiacciaio. • Qual è il colmo per un miliardario? Esprimersi in parole povere. • Qual è il colmo per un orologiaio? Avere le figlie sveglie. • Qual è il colmo per due persone magrissime? Essere amiche per la pelle. • Qual è il colmo per un pilota di Formula 1? Avere un figlio turbo-lento.

• Qual è il colmo per un sindaco? Avere un’intelligenza fuori dal comune. • Qual è il colmo per Polifemo? Dare un occhio ai figli mentre la moglie va a fare la spesa. • Qual è il colmo per un fabbro? Avere una memoria di ferro. • Qual è il colmo per un falegname? Essere licenziato in tronco. • Qual è il colmo per un computer? Non avere programmi per la sera. • Qual è il colmo per due scheletri? Essere amici per la pelle. • Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso. • Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungenti. • Qual è il colmo per un dipendente ENEL? Essere in bolletta. • Qual è il colmo per un orologiaio? Avere delle figlie sveglie.

Impariamo l’inglese

ANT (formica) - BEAR (orso) BEE (ape) - CAT (gatto) CHEETAH (ghepardo) CRAB (granchio) CROCODILE (cocodrillo) DEER (cervo) - DOG (cane) DUCK (papera) EAGLE (aquila) FINCH (fringuello) FLY (mosca) - FOX (volpe) FROG (rana) GIRAFFE (giraffa) JELLYFISH (medusa) LIZARD (lucertola) MALLARD (anatra) OWL (gufo) - PIG (maiale) SHARK (squalo) SHEEP (pecora) WHALE (balena) WOLF (lupo) CHIAVE (4) - E’ il re...................................................................................................... Aforismi sull’Amore

Soluzioni: 1) Palazo Pitti; 2) Uffizi; 3) David di Michelangelo; 4) Piazza del Duomo.

I Colmi

• La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Cosa è l’amore? È la stella del mattino e quella della sera.

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Oroscopo CON LA PRIMAVERA ARRIVA IL DISGELO DEL CUORE CHE PROFUMA DI PANE ED

BILANCIA 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DISATTENZIONI MANCANZE DEL VOSTRO PARTNER VI MANDANO IN TILT E VI SPINGONO AD ALZARE UN MURO PERICOLOSO · S ALUTE SARETE PREDA DEL NERVOSISMO E DELLA MANCANZA DI ENERGIE. FATE DI TUTTO PER SCUOTERVI E TRASCINARVI IN PISCINA

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Terme di Loipersdorf alle Terme Loipersdorf ogn‘uno può seguire il proprio stile di vita - à la Loipersdorf! Il Life Balance à la Loipersdorf propone l‘interazione equilibrata dei tre pilastri : Lasciarsi andare, Sperimentare, rinvigorirsi per raggiungere la totale armonia di corpo e mente. all‘interno del resort termale si può godere l‘offerta di due stabilimenti indipendenti: le Terme da vivere e „il mio Schaffelbad“. Le Terme da vivere sono il luogo ideale per ospiti di tutte le età che desiderino relax ma anche avventura e movimento sia al chiuso che all‘aperto. Oltre al nuovissimo acquafun con i suoi 5 scivoli spettacolari, che è aperto durante tutto l‘anno, a partire dalla fine di aprile si aggiungono numerose altre attrazioni dislocate nel parco esterno di 23.00 m². Le Terme da vivere soddisfano anche chi è in cerca di riposo. Nella Laguna Termale , per esempio, ci si può concedere un trattamento nella Grotta di sale (25 minuti) ottenendo per la pelle e le vie respiratorie gli stessi effetti benefici di un‘intera giornata al mare; oppure scivolare in un profondo rilassamento nella Sfera alfa con le sue dolci vibrazioni.

Per raggiungere l‘armonia di corpo e mente, vi consigliamo anche un trattamento del Metodo Globale Loipersdorf, ideale per ricaricarsi di nuova energia. Con „ vitalità per corpo e anima“ oppure „ Flusso energetico dalla testa ai piedi“ le cellule stanche tornano in pista! „Il mio Schaffelbad“ con la sua atmosfera intima e tranquilla è riservato agli ospiti più esigenti dai 16 anni in su. Chi cerca un trattamento particolare, può provare il pacchetto Schaffelbad, che offre numerosi extra per coccolarvi sia che siate da soli o che siate in coppia: un parcheggio riservato, comodi e accoglienti lettini relax riservati, coperte e cuscini. Una vacanza Wellness significa anche piacere da gustare. Le vostre esigenze culinarie non vengono dimenticate qui a Loipersdorf e per questo, garantisce la nostra cucina Spa. Per coloro che desiderano sperimentare la cucina locale, raccomandiamo un Buschenschank Tour ( le tipiche taverne agriturismo stiriane) attraverso la regione. Scopri la nostra diversità e la filosofia del lasciarsi andare, sperimentare e rinvigorirsi attraverso 21 videos del tour interattivo: www.therme.at/it

il mio pacchetto Schaffelbad per intenditori il pacchetto comprende: 2 notti in una delle nostre strutture partner, vitto a seconda del tipo di struttura scelta (prima colazione o mezza pensione), 1 ingresso alle Terme Loipersdorf incluso „il mio Schaffelbad“, parcheggio riservato e lettino riservato con coperta e cuscino per il massimo comfort, programma salute e sport. A partire da € 85,50 in camera privata con colazione

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