SETTEMBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.168
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della Riviera del Brenta
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Concorsi a Premi
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Elezioni a Dolo, è scontro a quattro per il municipio In corsa Gianluigi Naletto, che punta alla conferma con “ Dolo Città Gentile”, Fabio Dei Rossi per il centrodestra, Emilio Zen per “Il Ponte del Dolo” e Carlotta Vazzoler con Progetto Civico
servizi alle pagine 13, 16 e 17
TERRITORIO
I battellieri: scavo del Naviglio in inverno MIRA
Il bilancio di 4 anni della giunta Dori MIRA
Tarip ridotta per le attività produttive MIRA
“Stop alla cementificazione del territorio” MIRA
Politecnico calzaturiero, premiazioni in villa Widmann DOLO
Un totem in ricordo del sindaco Polo
Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5
ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE
Padova Urbs picta
IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI
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Facciamo il punto
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5 Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
“Ora serve lo scavo del canale” R
iviera Fiorita anche in forma ridotta è stata un successo, ma gli operatori chiedono: ora si colga l’occasione e si scavi già questo inverno il Naviglio. Ma facciamo un passo indietro. Quasi 10 mila persone hanno assistito nelle scorse settimane alla manifestazione Riviera Fiorita che da decenni si tiene nella seconda settimana di settembre da Stra a Malcontenta. Nonostante questa, a causa delle limitazioni provocate dalla presenza della pandemia, sia stata una edizione ridotta senza il tradizionale corteo acqueo, i visitatori sono stati tanti. Hanno affollato le rive del Naviglio ad esempio a Fiesso per fare la colazione. Decine poi le persone che hanno voluto fare un giro in gondola a Mira, Dolo Fiesso e Stra. Tantissimi, hanno anche visitato con figli e famiglie villa Widmann a Mira Porte , villa Loredan a Stra , la chiesa di Fiesso con un dipinto del 1580. Centinaia anche le persone che hanno assistito a villa Pisani alla cerimonia rievocativa dell’incontro nel 1572 tra il Doge Pisani ed Enrico III futuro re di Francia. Il canale ha avuto l’erba tagliata e parte della pianta infestante , la porracchia è stata rimossa. Ai battellieri però ciò non basta. “Il Naviglio del Brenta ? Andrebbe scavato già questo inverno. Ci vorranno per sistemare i punti più a rischio 2 milioni di euro. Se si vuole mettere in ordine tutto il tratto che da Moranzani va a Stra ci vorrebbero 5 milioni di euro”. Lo dice a chiare lettere Rudy Toninato titolare della società di navigazione Delta Tour e consigliere nazionale dell’Unii (Unione navigazione interna italiana). “Nelle scorse settimane – spiega – abbiamo fatto delle stime con esperti del settore che partono da una analisi di una situazione che meglio di altri conosciamo. Le pulizie fatte sul canale non bastano. Fra Dolo e Stra e anche a Mira e Oriago, ci sono dei tratti che sono completamente interrati in cui a volte incagliamo le imbarcazioni. Abbiamo calcolato che per scavare questi tratti a rischio servirebbero circa 2 milioni di euro. Si parta già questo inverno”.“Grazie ai fondi del Pnrr – conclude - ci sarebbe la possibilità di mettere finalmente in sicurezza questo corso d’acqua”.
I battellieri intervengono dopo Riviera Fiorita
In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.
Alessandro Abbadir
della Riviera del Brenta
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mira, e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021
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A Teatro Villa dei Leoni. Il sindaco Dori e la giunta hanno illustrato 4 anni di governo della città
Viabilità, distretto sanitario, mobilità sostenibile, tante novità in arrivo “I
4 anni di mandato sono stati 4 anni di buona amministrazione di centrosinistra“. Così il sindaco Marco Dori nelle scorse settimane all’incontro pubblico che si è tenuto a Teatro Villa dei Leoni a Mira Taglio, dopo che era stato rinviato per ben due volte ad agosto a causa del maltempo. Dori ha affrontato insieme alla sua giunta diversi argomenti. “Abbiamo spezzato quell’isolamento del nostro Comune - ha detto - che si era creato anche per questioni politiche con il resto del comprensorio e dell’area veneziana”. Ad esempio Dori a ricordato che l’ente locale è tornato a contribuire alla sede del giudice di pace che si trova a Dolo. Ma non solo. ”Mira, con il suo centro anti violenza Estia- ha sottolineato- è diventato un punto di riferimento per tutto il
I fondi della Legge Speciale, diversi milioni di euro, potranno essere utilizzati prevalentemente per opere idrauliche comprensorio per il contrasto alla discriminazione di genere. Sulla questione del distretto sanitario si sono fatti grossi passi in avanti. Abbiamo portato in villa Mocenigo a Oriago una parte del liceo Galilei di Dolo. Durante la pandemia si sono aiutate oltre 4 mila famiglie”. Dori ha poi sottolineato che per la prima volta Mira potrà fare uso in maniera cospicua dei fondi legati alla Legge Speciale su Venezia, mentre gli interventi di messa in sicurezza della Romea sono in arrivo. Si tratta nel caso dei fondi della Legge Speciale, di diversi milioni di euro che arriveranno di anno in anno, e
che potranno essere utilizzati prevalentemente per opere idrauliche, con l’ammodernamento anche delle reti fognarie”. Il sindaco ha anche affrontato il tema della viabilità e della mobilità. Per quanto riguarda la viabilità ha annunciato una vera e propria rivoluzione nei prossimi mesi se non settimane: a partire da ottobre infatti la Brentana nel tratto di Oriago sarà interdetta al traffico pesante. Ci sarà poi uno stop ai tir anche in direzione dei centri di Gambarare e Piazza Vecchia. “Dopo mesi di confronti con gli enti sovracomunali -ha detto- finalmente tutti i permessi sono pronti. Nel giro di qualche settimana, sicuramente con ottobre, partiranno i divieti al traffico pesante su quella che vogliamo far diventare una strada residenziale, cioè la strada regionale 11 “Brentana”. La Brentana sarà interdetta al traffico pesante dalla rotonda davanti al ristorante al Burchiello fino al confine con il Comune di Venezia. Il divieto continuerà fino alla rotonda dalle Rana a Marghera. Collegato a questo divieto ha detto Dori ”ci sarà quello lungo la strada che da Piazza Mercato ad Oriago porta a Piazza Vecchia e Gambarare”. Ma una grande novità riguarda Mira Porte. “Abbiamo deciso - ha detto Dori - di valorizzare la piazzetta settecentesca della frazione rendendola pedonale nei fine settimana”. Il sindaco ha poi rivendicato la realizzazione di una vasta rete di piste ciclabili. Durante l’assemblea non sono mancate critiche da parte di alcuni cittadini e richieste di chiarimenti. Sindaco e giunta hanno promesso nuove assemblee e incontri nei prossimi mesi. Alessandro Abbadir
Il sindaco Marco Dori
Un marchio per l’asparago bianco di Giare Il Comune di Mira ha deliberato nelle scorse settimane la registrazione del marchio “Asparago di Giare” alla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. Il territorio mirese vanta l’originaria zona di coltivazione di questo particolare prodotto, caratterizzata da un clima tipicamente lagunare, con estati non troppo calde e inverni la cui rigidità è temperata dalla vicinanza del mare e dal rimescolamento dell’aria, permettendo la precocità della coltivazione; inoltre la composizione del terreno è ideale. Negli anni Cinquanta e Sessanta si trovavano nell’area di Giare 22 aziende agricole con una produzione media giornaliera di 30 quintali e 1.500 nell’intera stagione, da aprile a giugno. Ora le aziende sono 4 e la produzione media giornaliera degli ultimi anni è di 5 quintali. Altri 5 quintali giornalieri dello stesso
asparago vengono prodotti ora anche in aziende agricole nei Comuni limitrofi di Campagna Lupia e Campolongo. L’asparago di Giare è da anni inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali del Veneto e incluso nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, recentemente approvato con decreto ministeriale del 15 febbraio scorso. “L’adozione di un marchio unico- spiega l’assessore Vanna Baldan - riconoscibile ovunque, fungerà da elemento di identificazione dell’asparago di Giare e di tutti gli eventi organizzati dall’ente locale in sinergia con la filiera di soggetti altri come associazioni, enti, ristoratori e negozi. L’uso da parte di terzi del marchio dovrà essere autorizzato tramite provvedimento del dirigente competente, in applicazione di un Regolamento d’uso che verrà approvato successivamente”.
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Tasse. La decisione della giunta illustrata dall’assessore Maurizio Barberini
Tarip ridotta per le attività danneggiate dalla pandemia
Un totem elettronico per il commercio
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l via la riduzione della Tarip 2021 a Mira (tassa rifiuti) per le imprese danneggiate dall’emergenza sanitaria da Covid. Ad annunciarlo nelle scorse settimane è stato l’assessore all’ecologia Maurizio Barberini. La giunta infatti ha approvato la delibera relativa all’istituzione del bando per la riduzione del 90% della tassa sui rifiuti, a favore di utenze non domestiche che abbiano subìto effetti negativi dall’emergenza sanitaria. Per utenze non domestiche vanno intese le attività d’impresa professionale o di lavoro autonomo, in qualsiasi forma giuridica, anche individuali, dotate di partita Iva e col relativo codice Ateco. Sono due di fatto le categorie beneficiarie: e cioè:le attività chiuse o soggette a restrizioni, nel primo semestre dell’anno per effetto di appositi provvedimenti amministrativi: Dpcm o altro, e le attività invece che, al di fuori della prima ipotesi, abbiano subìto una riduzione di fatturato, nel 2020 rispetto al 2019, di almeno il 30% calcolato sull’ammontare medio mensile. Per portare a termine questa operazione è previsto uno stanziamento da 372 mila euro, che a sua
volta attinge dal fondo nazionale da 600 milioni di euro istituito in forza del decreto legge 73. La riduzione prevista, viene applicata sulla quota fissa della Tarip, è del 90%, fermo restando che in caso di domande superiori alle possibilità di copertura massima, si provvederà a una riduzione percentuale proporzionale. La richiesta dovrà essere presentata entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando, con apposita modulistica del gestore Veritas. “È un contributo importante – conclude l’assessore Barberini – per tutte
quelle imprese che hanno risentito dell’emergenza sanitaria. Quest’anno il governo ha previsto questa possibilità di sostegno e l’amministrazione si è messa subito all’opera. Ci siamo anche coordinati con gli altri comuni della Città metropolitana. Invitiamo perciò tutte le imprese che avessero i requisiti, perché danneggiate dall’emergenza covid, ad approfittare di questa opportunità: sarà una buona boccata d’ossigeno utile per la ripresa”. Alessandro Abbadir
Un totem, elettronico per presentare a tutti i cittadini le offerte e possibilità legate al distretto del commercio mirese e la rete dei suoi oltre 300 negozi. L’impianto informatico ed elettronico il totem “Vivi Mira” è attivo da qualche settimana all’interno dell’Ufficio Anagrafe che si trova in Piazza San Nicolò. Si tratta del primo esempio di totem elettronico installato nell’area metropolitana di Venezia che fornisce indicazioni, su ordini vocali, a chi ne fa richiesta. Il totem spiega così dove sono ad esempio ristoranti alberghi, fornisce i prezzi e quali negozi fanno consegne a domicilio. “Abbiamo intenzione di collocarne – ha detto il presidente di Confesercenti della Riviera del Brenta Enrico Zarotti insieme con il manager del distretto Alvise Caniello- altri 3 nei punti strategici del territorio comunale“. “Sarà un servizio – ha sottolineato l’assessore Vanna Baldan – a disposizione di tutta la comunità mirese che incrementeremo anche quando i fondi per il sovvenzionamento dei distretti verranno rifinanziati”.
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Mira Taglio. Lavori in villa Levi Morenos, villa Lenzi e sul carro ponte dell’ex Mira Lanza
Aree urbane, 3 interventi per la sicurezza In Villa Levi Morenos il cantiere prevede il ripristino del lungo vialetto e dei percorsi che metteranno in comunicazione la struttura con le nuove aperture create su via Gramsci
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er 3 siti di Mira che avevano bisogno si essere messi in sicurezza partiranno importanti lavori, interventi che erano attesi da tempo dalla popolazione della cittadina rivierasca. La giunta comunale ha approvato i progetti di riqualificazione. Si tratta del parco di villa Levi Morenos, del carro ponte dell’ex Mira Lanza e degli annessi di villa Lenzi, attuale sede del distretto sanitario di Mira, tra i quali anche la ciminiera dell’antica fabbrica di candele. Le somme impiegate sono complessivamente pari a 170 mila euro. Ma andiamo per ordine. A villa Levi Morenos continua il progetto di riapertura del parco retrostante. Dopo l’apertura del giardino sul fronte avanzato, che è sempre visitabile, l’investimento promosso dall’amministrazione
punta a rendere fruibile anche il parco retrostante. Per farlo verranno messi in sicurezza ambiti degradati o che chiedono un restauro completo, come la limonaia, la voliera, il pozzo, la ghiaccia e il ripristino delle recinzioni esistenti sul fabbricato principale. Il cantiere prevede il ripristino del lungo vialetto e dei percorsi che con uno schema a croce, metteranno in comunicazione la villa con le nuove aperture create su via Gramsci. Per potenziare ulteriormente l’investimento, il Comune ha partecipato ad un bando Fai - Luoghi del Cuore - proprio per il recupero dello storico parco. Diversa la situazione per il carro ponte dell’ex Mira Lanza e di villa Lenzi. In questo caso si tratta di interventi di messa in sicurezza di due strutture in diverso modo
ammalorate. Per il carro ponte c’è di fatto un intervento leggero per il trattamento dei calcestruzzi e della struttura, oltre che alla pulizia dell’area verde. Un consolidamento reso necessario dal trascorrere del tempo, prodromico ad eventuali altre attività di riqualificazione della struttura industriale. Per villa Lenzi si tratta invece di un cantiere che riguarda la messa in sicurezza del corpo principale e della vecchia ciminiera a rischio crollo, con una impalcatura che ne eviti futuri distacchi. Il complesso immobiliare verrà pure bonificato dalla vegetazione invasiva che negli anni ha avvinto i fabbricati. “Con questi tre interventi diamo una risposta a diverse esigenze, alcune molto datate, ma tutte importanti e necessarie – dice il sindaco Marco Dori”.
Anita Basso incoronata Miss Riviera del Brenta Anita Basso, 17enne di Camponogara è Miss Riviera del Brenta 2021. Anita si è aggiudicata fascia, corona e scettro lo scorso settembre 2021 all’interno del parco comunale di Villa Colonda Marchesini Zorzi, a Campagna Lupia. Anita ha avuto la meglio su 165 finaliste, selezionate durante l’estate in Villa Sagredo a Vigonovo e all’Hotel Le Tegnùe di Sottomarina. Il concorso, nato nel 2015 per raccogliere fondi per le famiglie colpite dal terribile tornado che si abbatté in Riviera, è proseguito poi con altra finalità ovvero per la promozione della Riviera come area turistica, enogastronomica, artigianale, produttiva, artistica. Infatti, l’organizzazione ha già in programma
per la vincitrice appuntamenti in tutto il territorio come il tour Atn nelle valli della laguna e madrina agli imbarcaderi di Riviera Fiorita a Mira, Stra, Dolo e Fiesso già fatti le scorse settimane. La classifica delle fasciate dopo Anita Basso vede Alessia Semenzato, 22 anni di Venezia Miss Serenissima, Alessia Gobbo 16 anni di Mestre, Miss Eleganza, Daiana Guin 17 anni di Loreggia Miss Sorriso, ed Eleonora Ebner, 21 anni di Camponogara, Miss Campagna Lupia. Fascia speciale a Giulia Maniero, 16enne di Fossò e Miss fotogenia by Marco Monetti. Premio speciale ad Alessia Saviane, 18 anni Miss Social Riviera del Brenta. Info www. missrivieradelbrenta.com.
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Urbanistica. L’attacco del consigliere di “Mira in Comune” Mattia Donadel
“Stop alla cementificazione del territorio” “L
’amministrazione Dori ha ormai rinunciato a portare in porto il piano urbanistico di Mira, ma lascia campo libero ad operazioni che complice il “piano casa” permanente voluto da Zaia, rischiano di compromettere definitivamente il già degradato tessuto urbano del Comune rivierasco”. E’ la dura presa di posizione del capogruppo di “Mira in Comune” Mattia Donadel, dopo una operazione edilizia, a Oriago. Si tratta del nuovo supermercato che sta sorgendo al posto dell’ex Leopardo Nero, un tempo sede della biblioteca. “Questa zona importante e centrale nella frazione più popolosa del Comune - spiega Donadel - attendeva da tempo una riqualificazione urbanistica degna di questo nome. Invece, in assenza di un Pat che ormai tarda da oltre 15 anni, con un Prg ormai datato, e grazie alla deregulation edilizia decollata con le ultime leggi della giunta di destra che governa la Regione, nel giro di pochi mesi ha preso forma un altro supermercato di medie dimensioni. Una scelta deleteria, non solo per quel poco di tessuto commerciale che gravita
Una nuova struttura commerciale sta sorgendo al posto dell’ex Leopardo Nero, un tempo sede della biblioteca intorno al centro di Oriago, ma anche e soprattutto per le ripercussioni sulla viabilità”. Donadel sottolinea infatti, come l’intersezione tra via Risato Bellin e via Ghebba sia critica da tempo, perchè si tratta di strade che supportano non solo il traffico locale, ma anche quello in transito verso la Sp 81; il tutto aggravato dalla chiusura frequente del passaggio a livello, e dalla vicina presenza delle scuole di via Marmolada. “Tra l’altro- aggiunge- dalla richiesta di accesso atti depositata un mese fa dal gruppo “Mira in Comune”, risulta che lo studio della viabilità, non considera proprio queste criticità, e non prevede una adeguata dotazione di parcheggi. Nessuna traccia anche della convenzione urbanistica, né della relazione idraulica, fatto grave vista l’adiacenza della nuova struttura con il canale Lusore”. “Porteremo presto la questione in Consiglio Comu-
Mattia Donadel
nale con una interpellanza che sarà depositata – afferma Donadel – perchè vogliamo vederci chiaro”. Il capogruppo fa poi esplicito riferimento all’altra operazione urbanistica, che riguarda l’ex essiccatoio di Mira. In questo caso, “per compensare errori e ritardi di un procedimento dubbio, è stata assicurata la possibilità alla controparte privata di godere di un credito edilizio aggiuntivo da “giocare” in un’area a scelta”. “Oltre a numerosi alloggi al posto delle ex-mensa comunale, il risultato sarà la costruzione di altri 12 nuovi appartamenti in piena zona vincolata, a due passi dal Naviglio Brenta e dalla Villa Querini, in via Di Vittorio”. Il sindaco di Mira risponde a Donadel a stretto giro di posta. Per il sindaco Marco Dori per quanto riguarda Oriago, gli uffici tecnici si sono limitati a rilasciare atti autorizzativi dovuti. Sulla vicenda dell’ex essicatoio sottolinea il primo cittadino c’è stato un voto del consiglio comunale. Alessandro Abbadir
Una borsa di studio intitolata ad Agnoletto Una borsa di studio dedicata agli studenti delle medie di Mira intitolata al sindacalista morto a 65 anni nel 2020 Giuseppe Agnoletto. A presentare l’iniziativa nelle scorse settimane è stato Guerrino Palmarini ex assessore a Mira esponente di Fondazione Rinascita 2007. “Bepi” Agnoletto è stato segretario del sindacato pensionati Spi - Cgil di Mira , volontario Anffas e operaio a Porto Marghera. “Ha vissuto- spiega Palmarini- tutti i passaggi dal Pci - Pds - Ds e lavorato e organizzato tantissime Feste de l’Unità . Poi ha aderito al Pd facendo il segretario del circolo di Piazza Vecchia - Gambarare. E’ stato uno dei fondatori e membro del direttivo del circolo di Articolo Uno Mira-Riviera del Brenta. Antifascista ed iscritto all’Anpi, era nipote di uno dei 9 Martiri della Resistenza dell’Olmo di Borbiago. Sarà istituita in sua memoria una borsa di studio della Cgil riservata alle terze medie del Comune di Mira”. Una cena in suo ricordo è tenuta a settembre. (a.a)
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Eccellenze. La consegna dei diplomi e le premiazioni in villa Widmann a Mira Porte
Politecnico Calzaturiero, fucina di giovani talenti per il settore
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i è svolta nelle scorse settimane in villa Widmann- Foscari a Mira la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del Politecnico Calzaturiero che hanno frequentato l’anno accademico 2020-2021. Si è trattato di un evento ricco, al quale hanno preso parte numerose autorità, imprenditori della Riviera del Brenta, rappresentanti del mondo confindustriale e le famiglie degli allievi. Sono stati 64 i ragazzi che hanno ricevuto l’attestato per aver completato il corso intensivo di modelleria, il 2° anno di modelleria avanzata classica, il 2° anno di modelleria sportiva, il 2° anno di pelletteria avanzata settore borse, il 3° di industrializzazione modelli e strutture. A questi si aggiungono 14 studenti che hanno conseguito il titolo di Fashion Shoes Coordinator attraverso il biennio dell’Its Cosmo, che vede il Politecnico Calzaturiero tra i soci fondatori.
Nel corso della cerimonia, sono stati assegnati anche alcuni riconoscimenti. Hanno ricevuto il Premio Basf Poliuretani, giunto alla 13a edizione, Alvise Barbieri (primo classificato), Giovanni Favaro (secondo classificato) e Federica Favarato (terzo classificato). Hanno vinto il Premio Ic forestali Alice Babolin, Edoar-
14 studenti hanno conseguito il titolo di Fashion Shoes Coordinator attraverso il biennio dell’Its Cosmo do Marcon e Matteo Campesan (per il settore calzature), Federica Nicoli e Sara Benetazzo (per il settore borse). Il Premio “Ivone Beggio”, dedicato all’allievo che più si sia distinto nel corso dell’anno scolastico, è andato invece a Nicolò Bellan. Il Premio “Maestri della calzatura” è
stato assegnato a Pierpaolo Righetto, docente del Politecnico. L’evento ha visto la straordinaria partecipazione di Red Canzian. Il celebre musicista ha avviato con il Politecnico Calzaturiero una partnership per la realizzazione delle scarpe in stile Settecento che indosseranno in scena
gli attori, i cantanti, i ballerini e gli acrobati di “Casanova Opera Pop”. Il nuovo lavoro di teatro musicale, per la regia di Emanuele Gamba, debutterà a Venezia il prossimo gennaio. Tra gli ospiti anche numerosi sindaci dei Comuni della Riviera del Brenta,
Distretto della Riviera, un giro d’affari di 2,1 miliardi di euro “Il nostro distretto calzaturiero presenta un giro d’affari di 2,1 miliardi di euro. Le scarpe realizzate ogni anno, quasi 21 milioni di paia, per il 92% sono destinate ai mercati internazionali. Nel 2019 questo settore ha dato occupazione ad oltre 10.500 addetti in Riviera del Brenta. L’industria in Italia fatica a trovare lavoratori per carenza di formazione, anche nel settore calzaturiero è indispensabile investire nella creazione e sviluppo delle necessarie skills per garantire la crescita delle imprese, con tutte le positive ricadute su questo territorio in termini
economici e sociali”. A dirlo è stato il vicepresidente di Confindustria Venezia Luca Fabbri. “Il valore aggiunto che conferisce il Politecnico Calzaturiero al nostro sistema è inestimabile- ha dichiarato il Presidente di Acrib Gilberto Ballin. La struttura è fucina di nuovi talenti, di professionisti, centro di qualificazione per gli operatori attivi nelle nostre imprese. Non solo, è un hub di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, molte delle quali orientate alla sostenibilità. Un obiettivo, quest’ultimo, che è diventato ormai imprescindi-
bile per le aziende e per i mercati”. Infine il presidente di Assocalzaturifici Siro Badon. “Nella delicata fase di ripartenza che sta vivendo il comparto della moda- spiega - tra i più colpiti dall’impatto della pandemia, è fondamentale puntare sulle competenze. Il ruolo del Politecnico Calzaturiero è strategico per la formazione delle maestranze, per la trasmissione di saperi e per l’attività la ricerca. Sono questi gli asset sui quali l’Italia deve continuare a puntare per agganciare saldamente la ripresa”.
il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Rovigo Giacomo de’ Stefani e la presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana Antonella Mansi. La serata si è conclusa con la tradizionale sfilata. Sulla passerella gli allievi dell’istituto che, per l’occasione, hanno indossato calzature e borse realizzate nel corso dell’anno scolastico 2020-2021. “Ringrazio tutti i presenti e porto il saluto del presidente del Politecnico Franco Ballin e del Presidente di Confindustria Moda Cirillo Marcolin che non hanno potuto prendere parte all’evento – ha affermato il vicepresidente del Politecnico Calzaturiero Paolo Bastianello. È con orgoglio che abbiamo consegnato i diplomi a settantotto ragazzi, da oggi eredi della tradizione calzaturiera in Riviera del Brenta e in Veneto e anche in tutta Italia e all’estero. Alessandro Abbadir
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Territorio. L’appello ai candidati sindaci del presidente degli artigiani Luca Vanzan
“Servono azioni comuni per rilanciare l’economia”
“Serve un confronto sui temi legati alle procedure delle gare d’appalto o porzioni di servizi pubblici e dello sviluppo sostenibile”
Luca Vanzan
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a situazione degli artigiani e dell’economia della Riviera è complicata da due anni di pandemia. Per questo, l’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”, si attende che i prossimi primi cittadini diano un segnale forte di sostegno alla categoria. Se lo augura il presidente Luca Vanzan che si rivolge ai candidati sindaci dei 5 Comuni chiamati al voto, compreso il Comune di Dolo. La Riviera del Brenta conta circa 10.000 imprese iscritte alla Cciaa di Venezia e, di queste, circa 3000 sono artigiane. “La solidità e la tenuta di un territorio - sottolinea Vanzan- e la sua coesione sociale, dipendono sempre più dalle politiche nazionali ed europee, si pensi al Recovery Fund sulle quali, tuttavia, possono inserirsi e svilupparsi, anche le scelte di
indirizzo, che una amministrazione locale può imprimere. Ciò è ancor più vero quando si tratta di micro imprese, di artigianato di attività commerciali, di servizi turistici, di strutture ricettive e di commercio. Un patrimonio economico e sociale che trova, nella maggior parte dei casi, la propria fonte di alimentazione nell’economia locale”. Circa i due terzi del totale delle imprese artigiane sono imprese individuali, piccole imprese che hanno pagato pesantemente la crisi pandemica con un calo verticale dei fatturati. “Apprezzabili sono tutte le iniziative locali lanciate per rivitalizzare i centri e i negozi rimasti chiusi o limitati nell’attività per troppi mesi”. “Da qui -prosegue Vanzan- nasce la necessità di un confronto anche sui temi delle procedure legate alle gare d’appalto o por-
zioni di servizi pubblici. E poi il tema della salvaguardia del territorio e dello sviluppo sostenibile che va affrontato con gli enti locali assieme allle difficoltà di reperimenti di manodopera sul territorio. E’ importante poi trovare delle soluzioni al tema della viabilità, sempre più caotica con molteplici punti di criticità e affrontare la questione della Brentana. Serve concertazione massima sulle politiche turistiche e delle iniziative culturali”. “La Riviera -osserva Vanzan - potrebbe beneficiare qualora avessimo un luogo definito e visibile destinato agli appuntamenti fieristici, nei quali promuovere, con i giusti strumenti e nei circuiti specialistici, le eccellenze artigiane. Va affrontato anche il tema del controllo della legalità in certi settori”. Lino Perini
Elezioni comunali. Quattro candidati alla conquista del municipio Saranno, 4 le liste che concorreranno a Dolo alle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, resesi necessarie a causa della scomparsa del sindaco Alberto Polo il 4 gennaio scorso. Ai due schieramenti che già si sono sfidati solo dodici mesi fa, il vincente di allora propone ora Gianluigi Naletto, vicensindaco uscente che cercherà di subentrare ad Alberto Polo e quello di centrodestra che candida Fabio Dei Rossi, si sono aggiunte la lista civica con candidata sindaca Carlotta Vazzoler e quella di sinistra de “Il Ponte del Dolo” che candida Emilio Zen. Gianluigi Naletto cercherà di sfruttare l’effetto trainante di poter contare su
una formazione consolidata che governa da sei anni ed un programma pressoché immutato. Cambia radicalmente, invece, la strategia del centrodestra dopo il risultato negativo del 2020. Il candidato sarà Fabio Dei Rossi di Fratelli d’Italia e non più un
componente della Lega. E saranno tante le defezioni rispetto alla precedente tornata elettorale, la più appariscente quella del candidato sindaco scorso Ivano Michelotto, oltre a quelle di Marco Tosatto e Carlotta Vazzoler i due più votati fra i candidati in lista. Il primo è, traslocato nelle fila della maggioranza mentre la seconda, si presenta come candidata sindaca. Si è poi aggiunto, all’ultimo, anche il Ponte del Dolo che sembrava aver trovato un’intesa con la lista di Naletto, poi sfumata all’ultimo. Lo scorso anno Polo s’impose con 5.335 voti contro i 2.683 del centro destra, i votanti furono il 68% circa degli aventi diritto che erano 12.404. (l.p.)
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Progetto Civico. L’ex assessore scende in campo
“Dolo Citta’ Gentile”. Lista della continuita’
Carlotta Vazzoler, corsa in solitario
Gianluigi Naletto punta alla conferma
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arlotta Vazzoler si candida a sindaca dopo aver partecipato alle ultime due tornate elettorali in due schieramenti opposti ed essere sempre stata eletta. Nata a Dolo nel 1967, sposata e madre di due figli, Carlotta Vazzoler esercita la libera professione in qualità di manager nell’ambito turistico ed alberghiero, formatrice, progettista, consulente. Si presenta con la lista civica “Noi Con Dolo e Dolo Citta della Fiducia”. E’ delegata della Fondazione Marisa Bellisario e appartiene all’associazione mondiale degli studi turistici Eatsa. Nel 2015 è stata eletta con la lista che appoggiava il sindaco Polo e per due anni, sino al 2017 ha svolto anche le funzioni di assessora alle Politiche sociali e familiari, immigrazione, servizi alla famiglia e alla persona, pari opportunità. Dal 2017, poi, è transitata al Gruppo Misto. Nel 2020 si è presentata nella lista di centro destra di “Obiettivo comune” venendo nuovamente eletta consigliere. Nella sua lista vi sono Andrea Ferrini, l’anno scorso nella lista di “Obiettivo comune”, la commerciante dolese Paola Nalon, Nadia Masiero che a suo tempo aveva portato avanti la storica libreria Morelli, Sandro Dal Piano dirigente dell’Enaip e il campione di nuoto Fabrizio Pescatori. “Mi candido alle prossime elezioni amministrative – ha sottolineato Carlotta Vazzoler - perché sono portavoce di una memoria fatta di sei anni di servizio e perché, assieme al gruppo di persone che mi sostiene, vogliamo metterci al servizio del paese offrendo competenza, azione strategica e lungimirante, opportunità di un lavoro fatto bene, da persone libere impegnate per il bene comune e con l’unico obiettivo di mettere i cittadini e i loro bisogni al centro delle scelte politiche.” A rappresentare il gruppo un logo che presenta due mani che si ricongiungono a forma di cuore con al centro la parola Dolo. “Il programma è sviluppato su quattro temi: giovani, società, cultura e impresa. e sono il frutto di un tavolo di lavoro con un gruppo di persone che si sono riunite ed hanno sviluppato 100 idee per Dolo su argomenti rilevanti”. (l.p.)
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icesindaco uscente, Gianluigi Naletto si candida a sostituire Alberto Polo nell’amministrazione del comune. Nato a Dolo il 4 aprile 1970, Naletto è sposato ed ha due figli. Si è laureato in Pedagogia all’Università di Padova ed è un libero professionista. Si presenta per la lista orientata a centrosinistra, “Dolo Città Gentile - Ospedale - Lavoro - Territorio - Naletto Sindaco”. Nel 2010 era consigliere di opposizione e dal 2015 ha assunto l’incarico di vicesindaco durante l’amministrazione Polo, con incarico anche di assessore allo sport. Dalla scomparsa di Polo svolge le funzioni di sindaco pro tempore. La lista che lo appoggia è formata da ben 4 assessori uscenti, Matteo Bellomo, Chiara Iuliano, Giorgia Maschera e Cristina Nardo e dai consiglieri uscenti Valentina Bergo, Antonio Bonello, Claudio Costantini e Marco Zabotto. Naletto ha voluto che la lista si chiamasse “Dolo città gentile” e spiega. “La nostra sfida è quella di cambiare Dolo e di portare avanti quell’opera iniziata dalla nostra squadra cinque anni per rendere la città più “gentile” intesa come saggia, dedita alla sensibilità come energia indispensabile per il bene comune”. Si presenta ricco di idee il programma della lista con tre punti importanti: Ospedale, territorio e lavoro, gli stessi già portati avanti dalla lista che appoggiava lo scorso anno Alberto Polo. “L’ospedale deve tornare alla funzionalità pre-covid ma non solo, dovrà essere potenziato sia nella struttura che nella tecnologia”. Naletto ha anche aggiunto l’importanza dell’assistenza domiciliare e dell’attenzione alla popolazione anziana. “Oltre al punto nascite dobbiamo occuparci degli ultimi anni di vita e per questo stiamo valutando assieme al consiglio di amministrazione della casa di riposo di trovare una soluzione logistica diversa”. Per quanto riguarda il territorio, Naletto ha aggiunto . “Dolo è la capitale della Riviera per i servizi che propone ma è anche polo turistico. Nel rispetto degli aspetti storico-sociali che abbiamo illustrato recentemente vogliamo incentivare ciò che maggiormente ci valorizzi, cioè l’acqua”. (l.p.)
Dolo
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A sinistra. Dopo una assenza alle elezioni
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In campo “Dolo Futura”. Dopo l’esperienza del 2020
Il “Ponte del Dolo” ritorna Il centrodestra ci riprova e candida Emilio Zen con Fabio Dei Rossi E
milio Zen sarà il candidato della lista di sinistra denominata “ llPonte del Dolo”. Zen è nato a Venezia il 23 agosto del 1953, ma dal 1982 vive a Dolo. E’ coniugato ed ha un figlio, è stato insegnante elementare, ora è in pensione. Si è laureato da poco in Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi sull’entroterra lagunare e un focus su Sambruson in epoca romana con particolare attenzione all’Antiquarium. E’ stato assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione nel comune dolese dal 1993 al 2000 e successivamente è stato eletto consigliere comunale sempre a Dolo. Ha partecipato attivamente in comitati impegnati in difesa dell’ospedale di Dolo ed è stato fra i fondatori della lista . “Il Ponte del Dolo” era già presente alle elezioni del 2010 quando riuscì a far eleggere fra i consiglieri di opposizione il candidato sindaco Giorgio Gei, poi si è ripresentata nel 2015 ma non riuscì a riconfermarsi in consiglio. Giorgio Gei è presente fra i
candidati al pari di un militante storico come Massimo Manesso ed al portavoce di Sinistra Italiana Simone Nicolè. Nutrita la presenza femminile con sette candidate su sedici. Il programma della lista che si presenta alle elezioni si basa sullo slogan “Il Comune è dei cittadini”, e punta sul dialogo degli amministratori con la gente, “in quanto la partecipazione, la facilitazione del rapporto comune-cittadini sono principi basilari”. I principali punti cui lavora la lista, riguardano la tutela della salute per vivere in un ambiente salubre, massima attenzione alla sanità ed in particolare alla salvaguardia dell’ospedale di Dolo, la valorizzazione del territorio e delle imprese, ma anche alla cultura, al turismo ed allo sport per proseguire con la massima attenzione al disagio giovanile e alle politiche sul lavoro e, infine, ma non ultimi, porre massima attenzione alle problematiche sociali e delle scuole tema sempre caro alla lista di sinistra. (l.p.)
I
l guanto di sfida del centro destra sarà affidato a Fabio Dei Rossi, candidato della lista “Dolo Futura” composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Dolo. Dei Rossi ha 47 anni, è un avvocato civilista, vive e lavora a Dolo dove ha uno studio professionale E’ sposato con Annalisa ed è papà di Leda Maria e Beatrice. E’ impegnato nel mondo della scuola come consigliere d’istituto presso l’Istituto Comprensivo Statale di Dolo e nel mondo dello sport sia quale praticante che in qualità di socio dell’associazione Atletica Riviera del Brenta. Fa parte del direttivo del circolo di Fratelli d’Italia di Dolo che ha anche contribuito a fondare. La lista “Dolo Futura”è notevolmente diversa da quella di Obiettivo Comune che si era presentata nel 2020 sia perché il candidato sindaco non appartiene alla Lega, sia perché non vi figurano molti dei candidati dello scorso anno, l’unica rimasta fra quelli eletti è Melinda Boato a cui si aggiungono i riconfermati Guadalupe Leticia Boran, Paolo Carraro e Nadia Fanton mentre vi è un passaggio di testimone
in famiglia con Stefano Berti che cede il passo al padre Franco Berti. Una lista che presenta sette donne e nove uomini. Melinda Boato sarà anche capolista. Il motivo è semplice “in quanto giovane donna che ha già maturato importanti e significative competenze nella sua esperienza amministrativa quale consigliere comunale uscente”. Il candidato sindaco Fabio Dei Rossi presenta gli obiettivi .“Il nostro programma - dice - si fonda su tre punti cardine: partecipazione, innovazione e tradizione. Partecipazione perché siamo fermamente convinti che il reale cambiamento non possa prescindere dal coinvolgimento e l’ascolto di tutte le realtà sociali e economiche presenti sul territorio, Innovazione perché vogliamo migliorare Dolo, perché divenga un paese accogliente, tradizione affinchè Dolo possa divenire una cittadina proiettata verso il futuro ma rispettosa della propria identità, storia e tradizione, capace di tutelare e valorizzare il proprio passato, le proprie bellezze e attrazioni culturali e naturalistiche”. (l.p.)
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Territorio. Sulla pista ciclabile Dolo-Sambruson
Un totem in ricordo del sindaco Alberto Polo N
el giorno in cui avrebbe dovuto compiere 47 anni, martedì 17 agosto scorso, l’amministrazione comunale di Dolo ha voluto ricordare Alberto Polo, il sindaco prematuramente scomparso il 4 gennaio scorso, intitolandogli la pista ciclopedonale che collega Dolo a Sambruson. Un totem con la scritta “Vivere è pensare e operare” simboleggia il pensiero di Alberto Polo e lo ricorderà sia dal punto di vista amministrativo ma soprattutto da quello umano. Una pista per la quale si era battuto sia dai banchi dell’opposizione che poi in quelli della maggioranza e che la sua realizzazione ha rappresentato uno dei momenti più significativi del suo mandato. Poco più di un chilometro di lunghezza ma la possibilità per molti di evitare i pericoli di via Argine Sinistro e l’annuncio del sindaco pro tempore Gianluigi Naletto è quello che l’amministrazione intende prolungarla, lungo via Cimitero a Sambru-
A sinistra il totem dedicato ad Alberto Polo, di seguito un momento della presentazione
riuscita”. Alla cerimonia oltre agli amministratori erano presenti anche la moglie Claudia ed i figli Adelaide e Gherardo, tutti orgogliosi di un uomo che ha lasciato un vuoto enorme in tutta la comunità dolese, e non solo. E’ stato insomma un momento di commozione per tutti in ricordo di un sindaco che è rimasto nel cuore di molti. Lino Perini
Un murales alla scuola De Amicis Un murales sull’importanza della lettura e della riflessione. Questo il senso dell’ opera pittorica street art dell’ artista riminese Burla 22 Il dipinto è stato completato sulla parete della scuola elementare di Dolo Edomondo de Amicis. L’opera è stata creata all’interno dell’Urban Art Festival che si è tenuto a Dolo dal 9 al 12 settembre. Emanuele Burla è un illustratore, writer e rumorista . Anche in questo caso il talento e la creatività traboccano. A 13 anni scopre il mondo delle bombolette ed emerge l’inarrestabile esigenza di disegnare sui muri. Un percorso artistico il suo, coltivato sin dagli anni
La pista ad ora è poco più di un chilometro di lunghezza ma dà la possibilità a molti di evitare i pericoli di via Argine Sinistro son ma anche di creare un anello di congiunzione con il bacino sud del comune che si propaga verso Camponogara. Nel corso della cerimonia è stato ricordato anche il motivo della scritta sul totem. “Una frase che era solito pronunciare nei momenti più difficili – ha evidenziato Naletto – una frase coniata dal sociologo trevigiano Giuseppe Toniolo e che è rimasta come monito anche a noi che continuiamo il compito che lui ha iniziato e che intendiamo proseguire”. Alberto Polo ha vissuto l’infanzia a Sambruson dove risiedono ancora papà Giuseppe e mamma Antonietta Gallo ed il legame con la frazione è sempre rimasto molto alto. L’impegno per la realizzazione di un’opera a cui teneva tanto è stato evidenziato ancora dal sindaco pro tempore Naletto. “Un’opera promessa e realizzata. Questa pista rappresenta la coerenza nel mantenere fede ad una promessa fatta ai cittadini riuscendo a portarla a termine laddove nessuna amministrazione in precedenza vi era
della formazione e che alterna arte figurativa e musica elettronica, mostre e pubblicazioni indipendenti. “Burla- sottolineano gli organizzatori dell’evento- è anche un educatore, aperto e generoso, trascorre la sua quotidianità con anime belle, sfaccettate e sensibili. Il suo stesso mondo sensibile è tradotto nei suoi lavori su muro”. I personaggi di Burla sono figure esili, dallo sguardo vago, non curanti di questo mondo, che fluttuano nella loro realtà. Tra gli altri interessi di questo artista ci sono anche i ragazzi: Burla tiene regolarmente corsi di writing per insegnare ai più giovani a “sbombolettare”.
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Controllo della diffusione del Covid. La sperimentazione nel Veneziano
Lecca lecca per i bambini e chewin gum per i ragazzi: i kit salivari prima di entrare in classe U
n tampone salivare prima di fare colazione e prima di lavarsi i denti. Per un minuto, gli studenti grandi lo masticheranno come un chewing gum e gli alunni piccoli lo terranno in bocca come un lecca lecca, con l’ausilio di un bastoncino. Poi i 141 studenti veneziani infileranno il nuovo tampone nella provetta, lo caricheranno nello zaino e lo consegneranno a scuola. Saranno i primi utenti a utilizzarlo. Avrà la durata dell’intero anno scolastico e punta a coinvolgere circa 1.500 studenti il monitoraggio Covid nel liceo Ettore Majorana di Mirano e nell’istituto comprensivo Daniela Furlan di Spinea. L’Ulss 3 Serenissima ha già pronti i primi 141 kit di autosomministrazione, muniti di etichette identificative elaborate ad hoc per gli allievi. Lo scorso 14 settembre, il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria ne ha consegnati 120 alla Furlan e i restanti al Majorana. Ha fornito una sessione di istruzioni e tutoraggio agli studenti, che hanno portato a casa il test per praticarlo il mattino a stomaco vuoto. Una volta eseguito, appena sono arrivati in classe, l’ambulatorio mobile dell’Ulss 3 è passato a scuola per il ritiro dei prelievi salivari degli studenti. Nel giro di mezz’ora erano già nel laboratorio di microbiologia dell’Angelo per essere analizzati. Con una media di 24 ore per garantire il risultato. È una prassi che gli studenti si abitueranno a compiere ogni due settimane. “Accompagneremo i ragazzi e i bambini per tutto l’anno scolastico con un progetto voluto dal Ministero della salute, al quale la Regione Veneto sta dando concretezza dice il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato -. Nelle due scuole sentinella che andremo a monitorare, il progetto sarà implementato fino alla copertura di tutti gli studenti. In questo modo contribuiremo a monitorare l’andamento dell’epidemia anche all’interno della realtà scolastica”. “Bambini, ragazzi, genitori e insegnanti, saranno accompagnati nel corso di tutto questo percorso, che diventa importante anche per osservare l’evoluzione del contagio in un contesto sociale così importante come quello della scuola” ricorda il direttore dei servizi socio sanitari Massimo Zuin. “Più il tampone diventa autonomo, in autosomministrazione, più si semplifica il monitoraggio - spiega il direttore del Sisp Vittorio Selle -. Utilizziamo per la prima volta questa “spugnetta”, che è di due tipi: i ragazzi più grandi utilizzeranno la versione masticabile, i bambini, per motivi di sicurezza, quella da tenere in bocca con l’aiuto di un bastoncino. Si tratta in entrambi i casi di un test molecolare, non ci sarà quindi bisogno di altre conferme in caso di positività rilevata. Per quanto riguarda invece il monitoraggio, questo campione sull’andamento dell’epidemia diventa significativo
Un monitoraggio in due scuole sentinella, il liceo Majorana di Mirano e l’istituto Furlan di Spinea, che durerà tutto l’anno per osservare l’evoluzione del contagio nell’ambiente scolastico
solo se accorpato a tutte le altre scuole selezionate dalla Regione, facendo poi riferimento al progetto nazionale”. Il progetto ha lo scopo di attuare tutte le azioni di sanità pubblica per mantenere il più possibile la didattica in presenza e in sicurezza, ma l’adesione da parte di famiglie e studenti è volontaria e gratuita, e non è un requisito di accesso o esclusione dalle attività didattiche. Nelle realtà scolastiche del territorio, al momento, non cambia nulla rispetto alle regole di prevenzione e tracciamento della malattia: una volta riscontrata l’eventuale positività del minore o dell’adulto, verrà fatta la ricerca dei contatti con l’ausilio del referente scolastico.
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Regali inaspettati. Da Recanati a Caltana, l’iniziativa diventa virale in tutto il veneziano
Sassi colorati per le strade della città: un sorriso per scaldare il cuore U
n sasso decorato con un fiore rosa e sul retro la scritta “Un sasso per un sorriso Facebook” è stato trovato da una signora di Caltana di Santa Maria di Sala sulla recinzione di casa in un caldo pomeriggio di agosto. Incuriosita dal ritrovamento, la cittadina ha fotografato il sasso e postato la foto nel gruppo Facebook “sei Caltana se...” in cerca di spiegazioni, scatenando un vero e proprio tamtam digitale. Molte le reazioni e i commenti che hanno animato il post nei giorni successivi e, così, si è scoperto che, da qualche settimana, anche altre persone stanno trovando, a Caltana, nascosti nei prati, nelle piazze, nei giardini delle proprie case, su panchine e marciapiedi, sassi colorati e divertenti, con disegni e frasi gentili. Insomma, chi
li vede non può fare proprio a meno di sorridere Non si tratta, però, di un fenomeno isolato. L’iniziativa, che prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, è infatti partita da Heidi Aelling, un’artista di origini svizzere che vive a Recanati. e, nel giro di poco più di un anno, si è diffusa in diverse città italiane e altri Paesi, per esempio in Australia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Thailandia, arrivando a 143.671 membri attivi su Facebook. Un regalo inaspettato per regalare allegria e sorrisi al prossimo e fare sentire tutti un po’ meno soli in un periodo ancora complesso: è questo l’obiettivo della proposta “Un sasso per un sorriso”. La particolarità è che, essendo fatti a mano, tutti i sassi sono decorati in modo diverso tra loro. I
soggetti includono fiori, piante, paesaggi, animali, personaggi di cartoni animati, ritratti, simboli, frasi motivazionali e molto altro ancora. Anche le tecniche sono molto varie, dalla pittura acrilica fino al découpage. Chi, camminando per strada, nota per caso un sassolino colorato può de-
cidere se tenerlo per sé oppure lasciarlo dove lo ha trovato, per regalare altri sorrisi. Se decide di tenerlo, può scattargli una foto e condividerla nel gruppo Facebook “Un sasso per un sorriso”, provando a cercare lo sconosciuto autore del piccolo regalo.Per continuare a seminare
sorrisi in giro per la città, basta invece unirsi al gruppo e seguire alcune semplici regole: “Disegniamo o scriviamo frasi carine sui sassi, poi facciamo una foto per farli vedere al gruppo. Lasciamo i sassi fuori, in un luogo ben visibile, per esempio su una panchina o in mezzo ai fiori, per regalare un sorriso a chi li trova. Dietro ogni sasso scriviamo “Un sasso per un sorriso Gruppo Facebook”. Buon divertimento”. Intanto, a Caltana, si è riusciti a scovare l’autrice del primo sasso colorato e la fortunata persona che lo ha trovato si dice interessata a partecipare all’iniziativa. Chissà che, allora, altri adulti e bambini della frazione e di altre città continuino a sorridere e far sorridere, raccogliendo, decorando e liberando sassi. Anna Serena
Il “Nodo sciolto”: un nuovo centro di inclusione sociale nel cuore di Venezia Un nuovo luogo di socializzazione e inclusione si apre alla città: è stato inaugurato in Calle dei Nicoli un nuovo punto della rete dei servizi dell’Ulss 3 Serenissima. “Questo nuovo spazio, centro di inclusione sociale - ha sottolineato il Direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Giovanni Carretta - si propone anche come spazio aperto a tutta la cittadinanza, in relazione con le associazioni del territorio, che offre occasioni di socialità e arricchimento culturale. Nasce all’interno del progetto della Salute mentale della nostra Azienda sanitaria, ma si costituisce come sede di programmazione e impulso di attività rivolte a tutta la popolazione, finalizzate a contrastare il pregiudizio sulle malattie psichiatriche e a favorire il dialogo sui temi del disagio collegato a queste malat-
tie, per superarlo insieme”. Il nuovo centro di inclusione sociale, per il quale operatori e utenti hanno scelto come nome “Il Nodo Sciolto”, è stato promosso dal Dipartimento di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima, in stretta collaborazione con l’associazione partner AITSaM di Venezia e con il supporto del Comune di Venezia: “Il suo principale obiettivo e principio ispiratore - sottolinea la dottoressa Maria Bianco, Primario della Psichiatria di Venezia e Chioggia - è sostenere il protagonismo dell’utenza in un luogo di incontro, aggregazione e scambio con la comunità locale, in un ambito separato ma in stretta continuità con le cure istituzionali. Dal 13 settembre il “Nodo Sciolto’ è aperto con iniziative a favore di tutta la comunità: operatori e volontari, insieme alle persone
che nel centro vivranno le loro esperienze di socializzazione, hanno già in programma una serie di iniziative, e tra le prime attività già disponibili alla frequenza sono il corso di alfabetizzazione informatica, il corso di italiano per stranieri, il corso di yoga, il cineforum e il percorso di guida al benessere. E molte altre attività saranno programmate e avviate nei prossimi mesi, grazie ad un impegno che vede coinvolti, al fianco degli operatori dell’Ulss 3, l’associazione AITSaM e la grande ricchezza del volontariato associativo”. In occasione dell’inaugurazione del “Nodo Sciolto”, nei locali del centro è stata presentata al pubblico una mostra di dipinti, intitolata “Ri-Blum, rifiorire durante la pandemia”: la mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione degli utenti dei Centri di Sa-
lute Mentale di Venezia e del Lido, con le opere di arteterapia realiazzata durante la pandemia. Per ogni informazione sulle attività del centro, si può telefonare allo 041.5294811 e al 339.8302603, oppure si può scrivere a ve.csm@aulss3.veneto.it e aitsamvenezia@gmail.com.
Cultura
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Pubblicazioni. Il volume a cura di Luigi Boscolo Bielo
“Madonne d’acqua”, il viaggio tra storia, culto e tradizioni
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ercorsi d’acqua che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina di tante presenze mariane - chiese, statue, capitelli… - che hanno accompagnato la storia e le tradizioni locali. “Madonne d’acqua”, un agile libro curato da Luigi Boscolo Bielo nato da un’idea di Piergiorgio Bighin e che si avvale delle foto di Diego Zanetti, non vuole offrirci notizie e informazioni delle numerose chiese dedicate alla Madre di Cristo, ma vuole soprattutto offrire le riflessioni di persone le cui vicende si incrociano con questa presenza mariana. Il “viaggio” comincia dalla porta di Santa Maria che ti permette l’ingresso nel centro storico di Chioggia subito accompagnato dalla Madonna del Refugium Peccatorum che si specchia nel canale Perotolo, mentre di fronte abbiamo la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta. Basta superare il piccolo ponte della Cuccagna sul canal Vena e poi giungere all’altro canale di S. Domenico dove troviamo la chiesa dei padri Salesiani dedicata a Maria Ausiliatrice, tanto invocata in questo periodo segnato dalle drammatiche vicende della pandemia, la cui statua festosamente viene accompagnata in una singolare processione d’acqua lungo la laguna del Lusenzo mentre la gente dalla riva e in barca recita il rosario nell’ultima domenica di maggio. Qualche chilometro più a sud la
Il libro racconta di percorsi che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina attraverso le riflessioni delle persone le cui vicende si incrociano con queste presenze mariane
Madonna della Navicella appariva poco più di 500 anni fa ad un ortolano dopo un furioso uragano che aveva devastato gli orti. Dalla prima chiesetta costruita sul luogo dell’apparizione si passò ad una ben più grande alla fine del Cinquecento, purtroppo demolita dopo le vicende napoleoniche, ma nuovamente ricostruita dopo la II guerra mondiale. Ma il culto per la “Madona de la Navezela” non è mai mancato grazie al trasferimento dell’immagine miracolosa e dello zocco su cui era seduta Maria col Cristo morto sulle braccia nella chiesa di S. Giacomo, immagine poi incoronata nel 1859 e raffigurata anche nelle numerose “tolele” (ex voto) che narrano dei molti salvataggi in mare e guarigioni grazie all’intervento mariano. A queste chiese si aggiungono i tanti capitelli mariani sparsi nelle calli compre-
sa la “Stella del Marinar” all’ostello Domus Clugiae in calle Luccarini, il bassorilievo dell’Annunciazione sul ponte di Vigo, poco più lontano la Madonna Stella Maris in prossimità della bocca di porto di collocata sopra una bricola che saluta i pescherecci mentre si allontano verso il mare e al loro ritorno, la statuetta della Madonnina del Forte S. Felice, nel lato opposto a Caroman la bianca statua della Vergine - la madonnina dei tuffi - e infine la Madonna dell’apparizione di Pellestrina con la grande festa del 4 agosto che fa convergere nel santuario tutta la gente dell’isola. La pubblicazione è il frutto di un progetto che ha coinvolto il Centro culturale Terzo Millennio, Opera Baldo Chioggia e l’associazione nazionale di promozione sociale “Santa Caterina da Siena”. Eugenio Ferrarese
Una mostra sulle pandemie e il contributo di Venezia nel contrastarle Le pandemie, la loro storia, la loro attualità in mostra. E il contributo che Venezia ha dato nei secoli a contrastarle con le sue soluzioni ingegnose. I lazzaretti, il cordone sanitario internazionale, la quarantena, le sedi di sanità, le patenti di sanità (l’antenato del green pass), i medici della peste distribuiti nel territorio: sono i temi affrontati in occasione dell’esposizione allestita all’ospedale Civile di Venezia, “Le pandemie, una lunga storia: dalla peste al Covid-19”. Venti step narrano questa evoluzione, ricordando peste, vaiolo, colera, sifilide, tubercolosi, con volumi storici, pubblicazioni, e la documentazione sulla prima vaccinazione contro il vaiolo fatta proprio al Civile di Venezia.
Alla Scuola Grande di San Marco in occasione dell’avvio della mostra “Pandemie: la lezione di Venezia nella Storia”Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha sottolineato l’importanza della ricerca e dell’approfondimento in luoghi deputati allo studio della storia della medicina quali appunto la Scuola Grande di San Marco. Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha invece voluto sottolineare la centralità dell’esperienza storica veneziana non solo nella gestione medica delle pandemie: “Consapevoli della necessità di certificare i propri commerci, i veneziani sono stati pionieri non solo nella cura e nell’assistenza dei malati, ma anche della gestione
delle epidemie quanto a contrasto al contagio, e ancora della costruzione di quelle garanzie commerciali indispensabili per rassicurare i mercati nei periodi di difficoltà e in particolare alla fine di un’epidemia”. “Una lezione importante, quella veneziana, e di grande attualità”: lo ha ricordato presentando la mostra e i suoi obiettivi anche Walter Pasini, responsabile scientifico dell’evento insieme ad Isabella Angela Pasini. La mostra resta aperta fino a tutto il mese di settembre.
Sport
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Calcio. Campionato di Promozione girone D
Il Dolo punta al vertice con una squadra di qualità A
dicembre saranno 112 gli anni di vita della gloriosa formazione del calcio Dolo nata nel 1909. Una stagione in massima serie, tante in categorie di prestigio ma da qualche anno la dimensione del club è quella di ben figurare a livello regionale e quest’anno parte con una squadra che può davvero recitare il ruolo di protagonista. Accanto alla società, anche un’amministrazione che nel recente passato si è attivata per sostenere la compagine con lavori strutturali allo stadio e, ultimo intervento, il rifacimento del manto erboso del Walter Martire che costringerà la squadra a disputare la Coppa Italia a Camponogara. Il presidente Moreno Volpe e tutto lo staff societario hanno deciso di affidare il lavoro di creare una rosa ambiziosa, al neo direttore sportivo Massimo Cernigliaro. “Il nostro obiettivo -dice Cernigliaro- sarà quello di essere protagonisti e l’arrivo di Roberto Morandi è la classica ciliegina sulla torta. Siamo attrezzati per lottare
per i primi posti. Siamo riusciti a mettere a disposizione dello staff tecnico una rosa completa, dispiace solo che il centrocampista Mazziotti all’ultimo abbia scelto altre strade”. A guidare il Dolo 2021/22 sarà ancora Pasquale Bettin.“Sono- affermasoddisfatto della rosa, è un mix di esperienza e gioventù”. Dolo che punterà a vincere il campionato? “Non intendiamo tralascia-
re- spiega- alcun obiettivo, a cominciare dalla Coppa. Mi aspetto molto da questa squadra, ho una rosa competitiva e credo si possa fare molto bene in tutte le competizioni”. La squadra ha ben nove giovani in organico, segno che il settore giovanile guidato dal responsabile Renato Iacovone ha lavorato bene anche per la presenza di Gianni Buson e di Mattia Boldrin. Il Dolo è stati in-
serito nel girone D di Promozione e dovrà affrontare avversarie veneziane (Favaro, Union Graticolato Gelsi e Miranese) e team vicentini, padovani e trevigiani. Questa la rosa. Portieri: Jacopo Barison, Leonardo Dell’Olivo. Difensori: Biagio Beneduce, Gabriele Bettio, Elia Fontolan, Alberto Mantovani, Mattia Pranovi, Nicola Rando e Nicolò Tessari. Centrocampisti: Davide Cipo-
sportive della Riviera del Brenta, lavorano insieme per progettare e programmare al meglio la nuova stagione dopo un estate che le ha viste ospitare i “Derby Summercamp 2021”, in collaborazione con Antenore Energia. A spiegare le finalità del progetto è il responsabile del settore giovanile del calcio Dolo, Renato Iacovone. “In questo anno e mezzo , nonostante il periodo di non vita e quanto sta caratterizzando la
nostra quotidianità -dice- siamo riusciti a far decollare questo progetto che a suo tempo, per Dolo e Sambruson, mi era stato caldeggiato anche dal sindaco Alberto Polo. A distanza di tempo, con orgoglio non essendo dolese, mi sento felice di aver contributo per essere riuscito a concretizzare e mettere a disposizione della cittadinanza un progetto di partecipazione comune che coinvolge, soprattutto, i giovani.” (l.p.)
“Derby”, una fucina di giovani calciatori In Riviera del Brenta è partito un progetto molto importante a livello calcistico giovanile. Lo scopo era quello di unire le forze per migliorare la qualità e garantire maggiore possibilità ai ragazzi di esprimersi e di essere a contatto con una realtà ampia e gratificante. Con questo obiettivo circa un anno e mezzo fa si sono uniti i settori giovanili calcistici di Dolo e Ambrosiana Sambruson e da qualche mese a loro
si è aggiunto anche quello del Fiesso d’Artico. Il progetto, denominato “Derby”, coinvolge tutti i ragazzi dei tre settori giovanili, si va dai più grandi della squadra under 18 ai piccoli amici. La società Dolo conta circa 200 atleti, quello dell’Ambrosiana sono circa 120 e quelli del Fiesso d’Artico all’incirca sempre 120. Circa 440 ragazzi che si divertono, sudano e s’impegnano sotto il comune simbolo di “Derby”. Le tre realtà
lato, Keroubel Donadel, Davide Donò, Alberto Farnese, Matteo Pasquali, Enrico Pavanello, Alessio Sottovia. Attaccanti: Andrea Baro Benetti, Nicola Calzavara, Nicolas Mauricio Lopez, Roberto Morandi, Alberto Rigato, Lorenzo Rossi. L’allenatore Bettin sarà coadiuvato da Daniele Gasparini e Nicolò Rocchi. Lino Perini
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Padova
Urbs picta
NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO
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i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna
di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.
Padova Urbs picta
UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"
F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE
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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa
alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.
IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.
“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.
Padova Urbs picta
I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O
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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese
con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.
APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.
Padova Urbs picta
CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.
IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.
Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni
GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI
Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni
La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.
LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.
Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni
IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni
Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.
LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.
Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo
#Regione
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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali
La tecnologia robotica a servizio della medicina P
assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si
sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie
Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato
alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-
L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta
“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore
il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,
le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.
co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto
Regione
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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo
“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”
L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche
E
ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro
’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi
e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-
“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-
Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale
Francesco Calzavara e Federico Caner
della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-
“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste
strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre
stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri
le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.
servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.
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. Regione
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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto
“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”
“I
n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascolta-
Alberto Stefani
re e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto
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SETTEMBRE 2021
Salute Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news
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“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 42
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 43
ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente
La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 44
Salute
42 Vaccinazioni anti Covid e giovanissimi
A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori MEDICINA Medico chirurgo Via F. Borromini 11 Mira tel. 041 421836 frasamed@libero.it
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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto
e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari
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Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto
e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.
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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia
Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno
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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-
sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.
I Sotto il professor Alberto Pivato
servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.
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La salute negli ambienti di lavoro
La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri
“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico
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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.
articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)
e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-
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Oroscopo
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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano
Settembre
Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto
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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio
Scorpione
Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo
La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi
Gemelli
Sagittario
Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli
Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino
Cancro
Capricorno
Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti
Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso
Leone
Acquario
Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni
E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità
Vergine
Pesci
Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni
Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco
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