La Piazza di Rovigo - 2012apr n53

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di Rovigo AGENZIA DI ROVIGO • PROSSIMA APERTURA •

LA PIAZZA

Bilancio Irpef e Imu aliquote al massimo

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 53

È DISTRIBUITA DA

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Associazioni Sos Polesine contro gli autovelox

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Volley Alla Beng riesce il grande slam

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EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei veneti

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

ANALISI, TERMINATE LE LUNGHE ATTESE

Per combattere le lunghe e snervanti attese e le relative lamentele da parte dell’utenza, nasce il nuovo laboratorio di analisi e prelievi dell’ospedale di Rovigo, che da agosto sarà, infatti, trasferito al primo piano del corpo centrale dell’edificio (l’ex sala di rianimazione) pag. 9

500 KAYAK SUL CANALBIANCO

E’ stato uno straordinario successo di presenze, quasi 500, la XXIII edizione del meeting di canoa e kayak organizzato dalla società di Rovigo gruppo canoe Polesine grazie al lavoro di numerosissimi volontari e associazioni per un evento sportivo ormai entrato nel cuore della canoa italiana pag. 15

di Mauro Gambin

C

Dopo l’apertura non si placano le polemiche Cittadini pronti ad adire alle vie legali. “Non ci faremo mettere il bavaglio”

I

l tema corso del Popolo continua a dividere la città. Da una parte i commercianti, dall’altra una parte dei cittadini contraria alle auto, che ha fatto sentire la propria voce con una serie di flash mob per bloccare la circolazione, raccolta firme e costituzione del comitato cittadini. “Abbiamo mantenuto l’impegno assunto prendendo una decisione allo scadere del periodo di prova - ha spiegato il sindaco Bruno Piva - decisione che va incontro alle esigenze di tutti i cittadini. Ho sempre rifiutato quella

che per certi versi aveva assunto caratteristiche di una diatriba ideologica, considerando il Corso per quello che è, la principale arteria della città. Abbiamo valutato i flussi di traffico e l’impatto che la chiusura o l’apertura possono avere. Siamo arrivati a questa conclusione che rappresenta il primo step, perché il vero problema è la risistemazione della circolazione”. Sono pronti a tutto i componenti del comitato Diritto alla città. Decisi ad andare fino in fondo per capire le ragioni dell’apertu-

ra al traffico del corso del Popolo decisa dalla giunta comunale. Visto che le decisioni ormai sono state prese, non resta che intraprendere la strada del referendum cittadino, ma la loro richiesta e stata bloccata e l’iter referendario interrotto dall’amministrazione comunale e per questo minacciano di adire le vie legali. Secondo le loro parole, sarebbe solo un tentativo di mettere il bavaglio al comitato, un atto di puro ostruzionismo. pagg. 4-5

resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sarebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancanza di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’azienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evidente che il mestiere è una forma di identità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. continua a pag.

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direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento

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SERVIZIO TAKE AWAY

“L

a salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtroppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”. *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni

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EDITORIALE

segue da pag.

La crisi sta nei nomi dei veneti Prezzi al consumo

AUMENTANO VERDURE E CARBURANTI

E’ dello 0,3% l’aumento dei prezzi al consumo relativi a marzo. La variazione annua è del 3%. Sono i dati registrati dall’ufficio Statistica del Comune di Rovigo e illustrati dall’assessore Germano Rizzi, che ha evidenziato i maggiori aumenti. “Stupisce il particolare rincaro delle verdure – ha detto Rizzi -, un aumento sensibile non comprensibile in questo periodo, dove non si sono registrati i problemi dei mesi scorsi legati al gelo. Forse ad incidere è stato il costo del carburante, anch’esso in salita, ma restano le perplessità”. Rizzi ha poi elencato alcuni dei prodotti che hanno subito le maggiori variazioni, tra questi: la cicoria e il radicchio rosso +11,2%, il caffè +2,1%, la t shirt da donna +4,8%, i carburanti: gasolio da riscaldamento +1,4%, gasolio per auto con servizio alla pompa +2,6%, self service +2,8%, benzina verde +3,6%, GPL +12,1%, diminuiscono la carne fresca suina con osso del 2%, le triglie del 20,7% e tra le verdure, le zucchine del 27%, i piselli e i fagiolini del 12%, i finocchi del 10% diminuzioni che, come ha spiegato la responsabile del settore Carla Cibola, sono riconducibili al fatto che si tratta di scorte di magazzino da esaurire prima dell’arrivo delle “primizie”.

“Era un gran lavoratore”, infatti è la definizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, significa averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fisica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, significa gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha significato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo significa, gran lavoratore. Nei film della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata efficace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identificarsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

Cell. 347 7734718 Alberto Giorio Tel. 0426 300363 - Fax 0426 311799 essebi.ecologia@alice.it

Il sindaco Bruno Piva ha ricevuto nel suo ufficio di palazzo Nodari, una delegazione rumena, guidata dal sindaco di Tulcea Costantin Hogea e dal direttore esecutivo del Parco Delta del Danubio Grigore Baboianu. Presenti anche l’assessore ai Gemellaggi Ezio Conchi e il presidente del Consiglio Comunale Paolo Avezzù. Durante l’incontro è emerso lo spirito comune di valorizzare, sostenere e proteggere il patrimonio naturalistico che entrambe le realtà possiedono. “La natura è più importante di qualsiasi altra cosa – ha detto Hogea -, è importante preservarla e lasciarla come ricchezza spirituale a chi verrà dopo di noi”. Pienamente d’accordo Piva che ha aggiunto. “Preservare e donare al futuro le nostre ricchezze naturalistiche è un obbligo per tutti”.

Tariffa igiene ambientale

UN AIUTO PER LE FASCE PIÙ DEBOLI L’Ufficio Tributi informa che sono state approvate dal Consiglio Comunale, le agevolazioni sociali sulla Tia per l’anno 2012. Gli interessati dovranno presentare domanda entro venerdì 8 giugno, attraverso il modulo di richiesta, disponibile anche sul sito internet del Comune www.comune.rovigo.it - guida ai servizi - tributi - modulistica.

“Incontri con l’autore”

ULTIMI APPUNTAMENTI

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Rovigo

Delegazione rumena

ROVIGO E TULCEA LEGATI DAI DUE DELTA

1

LAVORI PUBBLICI Piscopo da il via all’operazione anti buche pag.

BILANCIO

AMMINISTRATIVE

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Battibecco per i fondi destinati al Sociale

ATLETICA

pag.

Provincia

SANITÀ

20 candidati, nessun simbolo di partito pag.16

SCUOLA

Sui dirigenti, l’ombra di nuovi tagli

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Avanzo presidente del gruppo Assindustria pag. 15

Piano socio sanitario, ospedali in bilico pag. 26-27

VOCI DA PALAZZO Veneto Strade non è ancora fuori dal tunnel

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MUSEI

Regione

Ai grandi fiumi l’ala dedicata al Medioevo pag.

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ARTE

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Gusmaroli, leggerezza ed invito al sorriso pag. 30

Il prossimo incontro della rassegna “Incontri con l’autore”, l’iniziativa organizzata dall’ associazione Renzo Barbujani, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Rovigo si terrà mercoledì 9 maggio con “Le pèche dell’orco” di Adriano Romagnolo. Lo scrittore, nato a Ceregnano, in passato è stato docente di Mat e attualmente si dedica a studi di carattere etnografico e filologico sulla civiltà contadina del Polesine. Da qui è nata l’opera: “Realtà e mito nella tradizione contadina polesana” una panoramica sui personaggi nati dalla fantasia popolare legati alle feste, caratteri ed eventi, a cui ha fatto seguito “Le pèche dell’orco” del 2011. La rassegna si concluderà il 23 maggio con Arnaldo Pavarin e Luciana Pasqualini. Gli incontri si terranno alle ore 17.30, presso la Biblioteca “A.Carlizzi”, di via Filippo Corridoni. Giovedì 10 maggio, al museo

IL CORPO COME TEMPIO

Riprende il percorso della Fiba Cisl, “La sapienza del cuore”. Idee per la formazione degli adulti per cambiare mentalità ed aprirsi ad una nuova vita. Gli incontri sono aperti a tutti e ad ingresso gratuito. Il terzo appuntamento si terrà giovedì 10 maggio alle 21 nella sala Flumina del museo dei grandi fiumi in via G. Giro (angolo piazzale San Bartolomeo). Arcangelo Giordano, medico omeopata Il corpo come tempio L’equilibrio e il benessere della persona. Saper leggere i segnali del corpo.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMETIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

CONCESSIONARIA

DI

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 26 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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56 4 Argomento del mese EDILIZIA Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo MATTONE SELVAGGIO

Colate di cemento. L’impres

di Germana Urbani

I

l mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia. Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemento negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evidenzia episodi allarmanti in questo settore.

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

L

’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte percentuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superficie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

L

a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti. Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafia”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da capire: se un esponente delle organizzazioni mafiose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che hanno rivelato una certa inclinazione”. E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha

LEGALITÀ

La mafia e l’edilizia veneta

S

ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comunichino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.

coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”. Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appello di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera notevolissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affermazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%). In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafiosi: Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrutture. L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. L’inchiesta delle fiamme gialle, denominata “ap-


Argomento del mese 57 5 Denuncia in Veneto

esa che mangia il territorio paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli- che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada VeneziaPadova, ad opera della Guardia di finanza. L’inchiesta ruota attorno formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi. Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo. contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza. L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la proA seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Vicenza, secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, avestrettamente legati a un gruppo di imprenditori va arrestato in flagranza di reato il dirigente La corruzione locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare dell’ufficio cave e miniere, Angelo Canalia, con riguarda tutte la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e le fasi: appalto, escavazione, Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nepcontinuata. pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto. Lo si accusa di aver preso tangenti per ri- gestione Il sistema di assegnazione si basava, spielasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, gano gli inquirenti, sul “cottimo fiduciario”, cioè la vecchia trattativa erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavopoter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’impossibile esistenza di un “sistema corruzione”. Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è prenditore di riferimento. rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella

Le strade dell’illecito

Ombre su Valdastico e Passante L

e grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero riflettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti significativi. Sotto il profilo dei costi il progetto ha subìto tre varianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo finale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento finale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.

FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ

E

ra il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile attiva nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che dimostra come l’insediamento mafioso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata. Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”. Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafiosa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, nel capitolo dedicato alle infiltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infiltrate da interessi mafiosi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fin qui maturata”.


6 Rovigo - In municipio Corso del Popolo Dopo la definitiva apertura non si placano le polemiche

Iter referendario bloccato dall’Amministrazione Cittadini pronti ad adire alle vie legali. “Non ci faremo mettere il bavaglio”

IN BREVE

di Roberta Giacomella

Consiglio comunale

IMU E IRPEF AL MASSIMO

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l tema, corso del Popolo continua a divi- l’impegno assunto prendendo una decisione dere la città. Da un lato i commercianti, allo scadere del periodo di prova - ha spiedall’altro una parte dei cittadini contraria gato il sindaco Bruno Piva - decisione che alle auto, che ha fatto sentire la propria va incontro alle esigenze di tutti i cittadini. voce con una serie di flash mob per bloccare Ho sempre rifiutato quella che per certi versi la circolazione, raccolta firme e costituzio- aveva assunto caratteristiche di una diatriba ne del comitato cittadini. Va ricordato che ideologica, considerando il Corso per quello che è, la principale arla giunta comunale ha teria della città. Abbiadeciso la riapertura al Piva: mo valutato i flussi di traffico del corso del “Ho considerato traffico e l’impatto che Popolo con una solu- il Corso per la chiusura o l’apertura zione del tutto simile quello che è: possono avere. Siamo all’attuale regime di una strada” arrivati a questa sperimentazione. Cambiano solo gli orari di apertura: dalle 5.30 conclusione che rappresenta il primo step, alle 17.30, eccetto i giorni di mercato, tutti perché il vero problema è la risistemazione i veicoli possono transitare rispettando il li- della circolazione”. Sono pronti a tutto i mite di velocità dei 30 km orari. Dal venerdì componenti del comitato Diritto alla città. alle 17.30 al lunedì alle 5.30 resta chiuso, Decisi ad andare fino in fondo per capire le accessibile solo per i residenti muniti di au- ragioni dell’apertura al traffico del corso del Popolo decisa dalla giunta comunale. Visto torizzazione. Per favorire gli affari dei commercianti che le decisioni ormai sono state prese, è stato anche predisposto che i parcheggi non resta che intraprendere la strada del il sabato siano gratis. “Abbiamo mantenuto referendum cittadino, ma la loro richiesta e

L

Una recente foto del centro, dopo la riapertura al traffico stata bloccata e l’iter referendario interrotto dall’amministrazione comunale e per questo minacciano di adire le vie legali. Secondo le loro parole, sarebbe solo un tentativo di mettere il bavaglio al comitato, un atto di puro ostruzionismo.

a questione dell’Imu e i conti del Comune di Rovigo continuano a far discutere a palazzo Nodari. Nonostante proteste e attacchi, il centrodestra ha approvato il bilancio comunale Borsetto: “Dopo di previsione 2012 che porta al massimo le ali- dieci mesi di lotte quote dell’Imu e dell’addizionale Irpef. Scontato intestine, hanno il voto contrario dell’opposizione che, alla ricerca presentato di mediazioni impossibili, ha proposto la deroga il conto ai cittadini” di alcune categorie di immobili dal pagamento dell’Imu, o almeno di applicare l’aliquota minima. Molte le perplessità che la minoranza ha sollevato in merito alle aliquote, infatti sono stati numerosi gli emendamenti presentati dal Pd, Giovanni Nalin (Idv-Sel), Matteo Masin (Fds) ed il Movimento cinque stelle, ma tutti sono stati rigettati dalla maggioranza che compatta e senza Lega Nord tra i banchi, ha approvato le aliquote come le aveva presentate l’assessore Paulon. Il consigliere comunale Pd Vanni Borsetto commenta aspramente la scelta che la giunta ha fatto applicando le aliquote Imu massime. “La maggioranza di centrodestra – ha spiegato - dopo aver litigato per le poltrone 10 mesi, presenta il conto alla città massacrando i bilanci delle famiglie e delle persone deboli e svantaggiate. Sono misure inique, pesantissime e ingiustificabili sotto ogni profilo, afferma borsetto, che contrastano con gli emendamenti del Pd, tesi a ridurre il peso fiscale, puntualmente respinti. Se Monti ha suggerito aliquote più basse per non mettere con le spalle al muro le famiglie italiane, questa amministrazione ha disatteso le indicazioni del governo e il lavoro dell’opposizione a nulla è valso perchè ha trovato un muro nella maggioranza”. Ro.Gi.

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’è urgenza per la manutenzione delle strade nel centro di Rovigo. I tempi sono stretti ma con l’approvazione del bilancio di previsione, il settore lavori pubblici e patrimonio di palazzo Nodari può dare il via alle proprie attività. A tal proposito l’assessore ai Lavori pubblici Aniello Piscopo ha riunito i tecnici e dirigenti del proprio settore per programmare i lavori che il Comune eseguirà sul territorio comunale di Rovigo nei prossimi mesi. Illuminazione, officine, sgo, patrimonio, edilizia scolastica e suolo sono gli interventi che verranno svolti a 360°. “A dispetto di quanto ha sostenuto l’opposizione in consiglio comunale, afferma Piscopo, sostenendo che in bilancio non abbiamo destinato le risorse ai lavori pubblici in città, diversi cantieri verranno aperti a breve”. Via Laurenti, le piazze Vittorio Emanuele II e via X Luglio saranno le zone del centro a cui gli incaricati del comune metteranno mano per prime. Anche i lavori di rifacimento di piazza Garibaldi avranno priorità, poiché il porfido davanti l’entrata del teatro Sociale è particolarmente disconnesso. Gli interventi verranno realizzati anche sulla segnaletica orizzontale e verticale, e sulla pavimentazione dei porfidi. “Ci sarà un addetto - ha spiegato - dedito esclusivamente alla sistemazione dei cubetti in tutto il centro storico e pagato con i voucher”. “Questi primi lavori saranno fatti in economia, spiega l’assessore ai lavori pubblici Aniello Piscopo, sostanzialmente ora tamponiamo in attesa di avere i materiali di giusta qualità

Aniello Piscopo

Un addetto si occuperà dei cubetti di porfido. Verrà pagato con i voucher per poter sistemare i diversi manti stradali in maniera duratura per evitare di continuare a rifare i lavori di aggiustamento”. L’assessore assicura inoltre che il monitoraggio sulle opere avrà cadenza regolare: “Da quando la giunta delibera un intervento possono trascorrere al massimo 60 giorni per affidare i lavori. Ora faremo in modo che questi tempi vengano rispettati”. Ro.Gi.


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8 Rovigo - Vita in città Bilancio L’amministrazione risponde alle accuse di Nadia Romeo

Al Sociale, più attenzioni che in passato Saccardin: “L’aumento delle tariffe è stato necessario per mantenere i servizi, ma per la fasce più deboli sono diminuite”

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opo l’approvazione del bilancio di previsione sono stati diversi i commenti piovuti dagli scranni dell’opposizione, soprattutto sulla decisione di portare al massimo le aliquote dell’Imu e e dell’addizionale Irpef. Ma al primo cittadino e al suo vice non sono piaciute soprattutto le critiche del consigliere del Pd Nadia Romeo rivolte a denunciare la poca attenzione dedicata al Sociale. “Sono esterrefatto delle dichiarazioni uscite sulla stampa in particolare dalla consigliera Nadia Romeo, che accusa questa giunta di non avere

Focus

fatto nulla per il Sociale. Visto che il mio mandato è iniziato neanche un anno fa, credo sia lei a dover dare più risposte. Penso comunque che la critica debba essere costruttiva senza perdere l’obiettività”. E’ quanto ha affermato il sindaco Bruno Piva che, insieme agli assessori ai Servizi Sociali Antonio Saccardin, all’Istruzione Anna Paola Nezzo e al Bilancio Luigi Paulon, ha voluto chiarire alcuni aspetti sollevati da Romeo e riguardanti il bilancio di previsione 2012. “Il settore del sociale, - ha spiegato Saccardin -, è quello che ha avuto e

che ha maggiore attenzione da parte di questa amministrazione. La situazione è drammatica per tutti e in particolare per i Comuni, ma l’occhio di riguardo è proprio per il sociale, dove abbiamo confermato tutti i servizi: Sad e pasti a domicilio, trasporto disabili, che seppur inizialmente chiuso, siamo riusciti poi a trovare le risorse necessarie, integrazione rette per ricovero anziani, nuoto disabili, per un totale di oltre due milioni di euro. L’immediata assistenza ha gli stessi soldi del previsionale dello scorso anno. Inoltre, abbiamo istituito in

LE OPERE DEGLI ALLIEVI DEL CELIO-ROCCATI IN ESPOSIZIONE NELLE VETRINE DEI NEGOZI

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Il consigliere Nadia Romeo, il sindaco Bruno Piva e gli assessori al Sociale e al Bilancio Antonio Saccardin e Luigi Paulon

l centro storico si arricchisce di arte. In esposizione nelle vetrine dei negozi del cuore cittadino, ci saranno le opere di pittura, scultura e grafica realizzate dagli allievi del liceo artistico Celio-Roccati. L’iniziativa, promossa dal liceo in collaborazione con la Cna e il patrocinio del Comune di Rovigo, è stata presentata recentemente a panasonic.pdf 1 06/04/12 palazzo Nodari. “Si tratta di 09.35 un progetto molto interessante – ha

bilancio un apposito fondo di 27 mila euro per sostenere gli anziani in difficoltà nel pagare l’Imu. L’aumento delle tariffe – ha concluso Saccardin -, è stato necessario per mantenere i suddetti servizi, ma per la fasce più deboli sono diminuite”. “I costi di mense e trasporto scolastico – ha aggiunto Nezzo -, erano invariate dal 2003 e abbiamo semplicemente fatto un adeguamento che risponde alla media regionale dello scorso anno delle città venete. Da considerare che per le fasce più deboli il costo della mensa è diminuito di 30 centesi-

detto il sindaco Bruno Piva - Rovigo è città d’arte e di cultura e lo dimostra anche il successo che sta avendo la mostra sul Divisionismo. Siamo quindi orgogliosi di poter ospitare una iniziativa che prosegue un percorso avviato, dando nuovi imput anche al settore del commercio”. Pienamente d’accordo l’assessore al Commercio , Eventi e manifestazioni Matteo Zangirolami. “E’ un’iniziativa importante che coinvolge le eccellenze della nostra città e che arricchisce il nostro patrimonio storico-culturale, valorizzando il centro e le sue attività commerciali”. L’obiettivo del progetto, come hanno spiegato l’insegnante

mi”. Alle scuole paritarie quest’anno abbiamo dato 215 mila euro, rispetto ai 200 mila dello scorso anno, a testimonianza dell’attenzione rivolta anche all’Istruzione”. Paulon infine, ha evidenziato che il Comune di Rovigo è stato tra i primi in Italia ad approvare il bilancio di previsione, in una situazione mondiale che vede riforme in ogni settore. “L’abilità di un amministratore è di governare in tempi come questi di grandi difficoltà. Ma sociale e cultura rappresentano il presente e il futuro e su questi settori continueremo ad investire”.

Mirella Bosco e in rappresentanza del preside, il professor Roberto Pugiotto, è di far conoscere le opere realizzate dagli studenti del liceo e, nel contempo, stimolare la curiosità per la città di Rovigo, per il suo centro storico e per le attività economiche che vi risiedono. Soddisfazione anche da parte di Alessandro Monini, direttore della Cna di Rovigo, che ha ringraziato i ragazzi per questa occasione offerta all’intera città. I lavori sono stati scelti in collaborazione con gli insegnanti del liceo e con Sara Grezzo vetrinista diplomata, che ha selezionato le opere, curato l’allestimento e il posizionamento nelle vetrine.

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Rovigo - Vita in città 9 Iiniziative La battaglia del comitato “Sos Polesine”

“Gli autovelox servono solo a fare cassa” Con i rilevatori di velocità lo scorso anno sono stati raggranellati 30 milioni e 200 mila euro di Melania Ruggini

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a provincia di Rovigo continua ad essere la capitale degli autovelox, mantenendo un primato tutt’altro che meritorio sul panorama nazionale. Contro un problema che potrebbe diventare presto emergenza sociale, a cui si affianca il caro benzina, prosegue implacabile la battaglia del comitato “Sos Polesine”, nato nel 2009 per merito di alcuni cittadini capeggiati da Leno Zanetti, al fine di togliere le “micidiali trappole” dalle strade, specialmente in un momento di crisi così preoccupante per l’intera collettività. Sono oltre 1000 gli iscritti attuali al comitato, guidati dall’agguerrito presidente Zanetti, consulente del lavoro di Ariano Polesine, che fa notare come, soltanto nel tratto di strada Romea tra Rosolina ed Ariano, siano collocati ben 8 autovelox, per un totale di 97 velox I nuovi autovelox, inseriti direttamente sparsi nei 50 comuni del Polesine, a fronte della recen- nel guardrail per aumentarne il mimetismo te installazione di due nuovi “mostri gialli” a Melara e Bergantino. pesantemente i guidatori, non certo per ragioni di sicu- avere udienza col prefetto di Rovigo, Zanetti non molla Scopo principale del comitato è l’eliminazione rezza e tutela stradale, quanto per motivi puramente il bersaglio e valuta la possibilità di nuove raccolte di dei rilevatori di velocità e dei T-Red semaforici lungo economici, i nostri politici dovrebbero risparmiare sui firme, come in passato è accaduto anche Rovigo, con i le strade polesane, che Zanetti loro sprechi, come le tante con- suoi 5,6 milioni di euro incassati nel 2009 per sanzioni definisce “la nuova peste del Po- Zanetti: “La nuova sulenze inutili e costose, non- amministrative, diffondendo le iniziative a tutti i comulesine, poiché massacrano intere peste del Polesine, ché contrastare il clientelismo ni ove si usino i “mostri gialli”. E se un tempo anche famiglie e imprese, già in grossa massacra intere delle partecipate che versano Zanetti militò nella politica, ora esclama categorico: “Io difficoltà per mancanza di lavo- famiglie e imprese, milioni di euro ai componenti ormai ho fatto un passo indietro tempo fa e confermo ro e crisi dilagante”. E ricorda già in grossa difficoltà” di decine di consigli di ammini- la mia decisione. Gli amministratori pubblici dovrebbero come nel 2011 l’incasso totale strazione”. essere onesti con i cittadini. L’importante adesso è fare derivante dalle sanzioni stradali nel Polesine sia stato Il movimento è tuttora impegnato in maniera seria fronte comune contro le angherie, quali queste gabelle di 30 milioni e 200 mila euro. “Capisco l’ansia dei e costante a difesa dei cittadini, mediante manifesta- indecenti, che seguono il solo vergognoso criterio di far comuni per fare cassa, ma non è questo il giusto modo zioni, sit in, raccolta firme e assistenza nei ricorsi al giu- affluire denaro nelle casse comunali”. per risanare le finanze - prosegue - anziché colpire così dice di pace contro le numerose multe. Nell’attesa di

NEWS

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NEWS Appello al prefetto

TROPPE MULTE IN POLESINE

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orredano il lavoro di “Sos Polesine”: la passata denuncia del comitato contro il sindaco Marina Bovolenta di Corbola a causa dell’installazione di un autovelox nel 2008 e il circospetto e parallelo inizio del rapporto di lavoro del figlio del sindaco con la municipalizzata che gestisce tali impianti, Il prefetto Romilda Tafuri nonché due esposti depositati in Procura, contenenti i molteplici dubbi sulla legittimità degli apparecchi. In particolare nel primo, che risale al luglio del 2011, si prende di mira il comune di Ariano nel Polesine e la giunta Chillemi, che “grazie alle multe si è definito virtuoso”. Attualmente sono in corso le relative verifiche. “Facile - ironizza Lino Zanetti - quando si copre il bilancio di 3 milioni di euro con due terzi di soldi provenienti dalle multe”. Nel 2010 infatti sono state notificate 18mila multe, mentre nel 2009 è stato incassato un milione e 600mila euro. Nel secondo e più recente esposto del 6 marzo scorso, diretto al prefetto Romilda Tafuri, il ragionamento diventa più generale e coinvolge le amministrazioni polesane. In esso si legge che “il Polesine non è più riconosciuto come il territorio del Delta del Po, con le sue bellezze naturali o come la terra tra i due fiumi, ma come la terra più infestata da autovelox sulla faccia d’Italia, trappole mangiasoldi che spennano i cittadini automobilisti gravando su di loro come un’ennesima insopportabile gabella da pagare, oltre alle tante altre di cui siamo gravati tutti. Non vogliamo difendere i cattivi automobilisti, ma difendiamo il cittadino per non essere ingannato da amministrazioni pubbliche che usano in modo anomalo e distorto uno strumento nato per prevenire”. Zanetti propone infine al prefetto di seguire l’esempio di Arezzo, ove qualche anno fa il prefetto tolse tutti i velox dall’intera provincia. Me.Ru. Chissà se i suoi accorati appelli saranno ascoltati.

Stop alla attese

VERRÀ SPOSTATO IL LABORATORIO ANALISI

er combattere le lunghe e snervanti attese e le relative lamentele da parte dell’utenza, nasce il nuovo laboratorio di analisi e prelievi dell’ospedale di Rovigo, che da agosto sarà infatti trasferito al primo piano del corpo centrale dell’edificio (l’ex sala di rianimazione). Al via dunque i lavori di adeguamento della struttura; i pazienti dovranno attendere ancora qualche mese

prima di usufruire del servizio, che finalmente eliminerà i disagi dell’utenza, specie di bambini, anziani e disabili, per colpa delle lunghe code, che spesso arrivano fino all’esterno dei locali dell’ospedale. Infatti l’attuale laboratorio è situato in uno spazio angusto e poco funzionale, a scapito del pubblico e del servizio. L’entrata al nuovo laboratorio di analisi e prelievi sarà dunque

collocata presso l’entrata principale dell’ospedale, utilizzandone le scale mobili. Il direttore dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo, spiega che la nuova struttura fa parte dei lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale cittadino, realizzati negli ultimi anni per adeguare la struttura agli standard delle più moderne strutture sanitarie delle provincie venete. Me.Ru.

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10 Sguardo ad Adria Sanità Riordino dei servizi ospedalieri in Veneto

Due Uls, una sola amministrazione Il Piano sociosanitario licenziato dalla V commissione esclude l’accorpamento. Il documento ora deve essere approvato dal Consiglio regionale di Martina Celegato

L

’articolo 3 del piano socio sanitario regionale del Veneto stabilisce come ogni singola Ulss debba avere come bacino di riferimento 250-300 mila abitanti. Il piano stesso riporta però alcune eccezioni tra cui la bassa densità abitativa e la peculiare conformazione di zone deltizie, entrambe caratteristiche proprie del Polesine che in alcune località, in particolare nel Delta conta una densità abitativa molto bassa. Tale articolo è volto alla riduzione dell’intero apparato delle Ulss Venete che da 21 dovrebbero divenire 15. La questione è una di quelle che scottano, in gioco c’è la Ulss 19 di Adria che secondo questo articolo dovrebbe essere accorpata a quella rodigina. Le particolarità previste dalla legge includono però l’intero Polesine che per questo non subirebbe la fusione dei servizi ma solo dal punto di vista amministrativo. Anche l’Assessore regionale Coppola ha sottolineato come proprio la conformazione e le varie caratteristiche del Polesine scongiurino i rischi per la sopravvivenza

delle due Ulss dal punto di vista dell’erogazione del servizio ma solo un contenimento delle spese attraverso l’integrazione dei due apparati amministrativi. Con questa tipologia di fusione si andrebbero a ridurre le spese di circa 8 milioni di euro pari a un direttore generale e tre amministrativi in servizio. L’indispensabilità dei servizi in gioco, ossia l’erogazione dei servizi socio sanitari nel territorio dell’intera provincia di Rovigo fin’ora a carico di due apparati, per l’appunto Adria e Rovigo, e la particolare importanza che queste strutture rivestono nel territorio hanno però spinto vari amministratori locali e consiglieri ad esporsi a favore della sussistenza delle due unità e quindi a favore si un servizio consono e adeguato alle esigenze della cittadinanza. L’accorpamento fin dal suo esordio sulle pagine dei giornali è apparso subito molto contrastato dalle varie istituzioni locali che all’unisono si sono dichiarate particolarmente preoccupate per il capillare servizio sul territorio che svolge la Ulss 19 di Adria. Per sua natura

Il nosocomio adriese il territorio polesano si troverebbe in enorme difficoltà se alcuni servizi venissero tolti ad Adria e fossero fruibili in via esclusiva a Rovigo. Basti pensare ad un cittadino di Porto Tolle o Rosolina che dovrebbe affrontare un lungo tratto di strada per sottoporsi ad una visita o anche solo l’intervento di emergenza che richiederebbe tempistiche troppo lunghe in determinati casi. Il Sindaco di Adria Barbujani ha rassicurato cittadinanza e amministratori affermando come non esistano documenti in Regione in cui si parli di eliminazione della Ulss adriese e che quindi è scongiurato il rischio di mancanza di servizi sanitari territoriali.

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UN SONDAGGIO DAI RISULTATI SCONCERTANTI

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l paradosso della contemporaneità che vuole la violenza come una colpa causata da chi la subisce, sembra essere arrivato anche ad Adria. Le ragazze del Liceo Bocchi, intervistate all’interno di un sondaggio di Telefono Azzurro, hanno dato una risposta inattesa che nel complesso è suonata più o meno in questi termini: “Se vieni molestata e ti vesti in modo provocante allora è colpa tua”. Evidentemente l’accento delle risposte è stato posto sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei messaggi di cui è portatore il corpo ma anche il modo in cui ci si pone all’interno della società. L’esito del sondaggio è stato considerato sconcertante dalla psicologa che ha seguito il progetto, Barbara Girotto, mentre meno sorpresa ha destato tra le autorità scolastiche. Lo stesso Dirigente Scolastico Antonio Lodo ha affermato come questo risultato sia una conseguenza diretta dell’esaltazione dell’esteriorità da parte del mondo “Se vieni molestata adulto. Il sondaggio, che ha coinvolto e ti vesti in modo una classe seconda del Liceo Socio provocante allora Psico Pedagogico Bocchi di Adria, si è la colpa è tua svolto all’interno del progetto provinciale (per il momento sperimentale) proposto da Telefono Azzurro che vuole portare alla riflessione sulla violenza, sui minori e sulle donne, attraverso un percorso guidato da una psicologa specializzata nel settore fino ad arrivare all’elaborazione di uno spettacolo teatrale che riesca a narrare la violenza. Il sondaggio si è svolto nella fase embrionale del progetto e mirava ad avere un quadro generale della violenza e il suo fenomeno, se è noto, se si conosce e sebbene le risposte siano state “nella norma” alla domanda “E’ colpa nostra se siamo vittime?” il 70% delle ragazze ha risposto si. Non certo una problematica relativa alla sola classe di interesse che invece va a sottolineare una percezione palpabile tra i più giovani che esula da rispetto per se’ stessi e per il proprio corpo. Ma.Ce.

ARREDO URBANO “IPOTESI PER UNA FONTANA”

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opo la recente installazione della statua equestre (più o meno criticata dai cittadini) presso Piazzale Mario, il nuovo argomento di discussione in città (oltre alla crisi e alle tasse da pagare) è l’ipotesi di realizzazione di una fontana. L’idea prenderebbe corpo dal desiderio di alcuni cittadini di realizzare almeno una delle due storiche fontane di Adria, quella che un tempo era collocata sul listòn e la fontana di piazza Bocchi. E così il nuovo tormentone degli adriesi è l’ipotesi di questa nuova opera urbana. E i commenti fioccano, tra chi non la vorrebbe affatto, contrariato, chi la vorrebbe moderna, chi storica, così come sono contrastanti le opinioni sull’ubicazione, tra chi la vedrebbe bene in piazza Castello, chi la vorrebbe in piazza Bocchi, chi ancora lungo il Corso, chi in periferia. Da parte dell’amministrazione, l’idea viene sposata con entusiasmo, essendo uno dei sogni non troppo reconditi di questa amministrazione. “L’ipotesi di fondo è quella di riuscire a portare a termine il percorso durante l’attuale mandato”- ha spiegato l’assessore Federico Simoni. Ben vengano, dunque, per l’assessore coloro che si faranno promotori di questa iniziativa. Mentre all’originaria ipotesi di una fontana in ferro, di forma circolare contornata da anfore stile etrusco, mentre il Partito Socialista ha risposto con ironia battezzando la città Adrialand: tra la statua equestre, la scultura di Vulcano, “il nuovo ponte di Rialto”, mancava, la fontana. Tuttavia il desiderio della giunta è restituire alla città almeno una

L’intervento verrebbe totalmente finanziato da privati cittadini fontana, quale fattore aggregativo ed punto di socializzazione. L’amministrazione fa sapere che la proposta di alcuni cittadini privati di finanziare l’opera è stata accolta favorevolmente, puntando come modello alla fontana rimossa intorno agli anni 30 e che il posto più adatto potrebbe essere Piazza Garibaldi, rendendo l’area eventualmente pedonale, proseguendo in questo modo la passeggiata di corso Vittorio Emanuele II. Tra i materiali, si pensa già al marmo, per rifarla com’era un tempo, in stile classico. A tal proposito ci dovrà necessariamente essere un percorso di ricerca storica sulle fontane esistenti. L’amministrazione tende a sottolineare infine che le casse comunali non saranno toccate, in quanto l’iniziativa sarà finanziata da questo gruppo di benefattori, i cui nomi sono ancora Me.Ru. avvolti nella riservatezza.



12 Sguardo al Delta Nomine Il voto in consiglio ha raggiunto l’unanimità

Marchioro, presidente del Parco Per la convalida dell’assunzione manca ancora l’autorizzazione alla Regione di Elisa Cacciatori

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l percorso dell’Ente Parco Delta del Po per la nomina del nuovo direttore è giunto al termine. A darne voce, a seguito dell’ultimo consiglio svoltosi nella sede di Ariano, è stato il presidente Geremia Gennari. Tutto ha avuto inizio con il bando indetto dal comitato cui hanno risposto ben 107 candidati per i quali, dopo la creazione di una commissione e di un gruppo di lavoro formati da Geremia Gennari, Giorgio D’Angelo e da Marinella La commissione dell’ente che si è occupata di individuare il direttore Mantovani, che hanno visionato tutti i curricula e ne hanno estrapolato delle schede, si è giunti alla Gennari all’unanimità dei presenti è stato ritenuto alla Regione prima dell’assunzione e, attualmendefinizione di nove candidati per i quali è stata idoneo a ricoprire l’incarico di direttore, il dottor te, si è in attesa della risposta. Il curriculum di aperta la discussione che ha portato alla proposta Stefano Marchioro e, come previsto dalla norma Marchioro corrisponde alla figura professionale della legge istitutiva, il prevista e richiesta dalla legge istitutiva del parco di individuare due nomi nelle comitato ha formulato la e dall’avviso pubblico e cioè “una documentata e persone di Paolo Domenico 107 i curricula proposta al consiglio che adeguata preparazione per lo svolgimento di attiRegina e Stefano Marchioro. dei candidati procederà alla nomina di vità a livello dirigenziale presso aziende private o I due candidati sono suc- presi in esame direttore. Dopo una breve pubbliche, enti pubblici, Regione o Stato ovvero cessivamente stati invitati dalla comissione discussione si è votato con di attività scientifiche o professionali; inoltre viene ad un colloquio conoscitivo dell’ente 18 votanti e 18 voti favo- considerata elemento preferenziale un’esperienche si è sviluppato, al di là della presentazione dei curricula, sui temi riguar- revoli, individuando nella persona di Marchioro il za lavorativa caratterizzata dallo svolgimento di danti le strategie di sviluppo e della promozione direttore dell’ente”. A seguito di un provvedimen- mansioni di direzione, organizzazione aziendale dei parchi in generale e del Delta del Po in parti- to della giunta regionale, l’ente ha provveduto e particolare adeguata esperienza e professionalicolare. “Nel comitato successivo – ha spiegato quindi alla richiesta della prescritta autorizzazione tà nel campo del marketing territoriale”.

NEWS Madonna della Salute

CENTRO UNICO PRENOTAZIONI, RISOLTI I PROBLEMI

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a casa di cura “Madonna della Salute” ha incrementato mezzi e personale del Centro Unico Prenotazioni. Sono quindi finite le lunghe attese telefoniche per prenotare visite ed esami. Il Cup del presidio ospedaliero infatti, dopo l’ingresso dello scorso giugno nel sistema provinciale di prenotazione, si è rinnovato. Il sistema che prevedeva prenotazioni a Porto Viro di visite ed esami anche per Adria e Rovigo ha comportato un aumento dei contatti verso il centralino, intasandolo. A questo si è aggiunto poi che gli addetti hanno dovuto dotarsi del software per le prenotazioni del Cup provinciale con un’interfaccia diversa rispetto a quella in uso precedentemente. Il risultato è stato che diversi utenti telefonavano al centralino per lamentarsi delle linee occupate. Molti poi si sono recati personalmente allo sportello per prenotare. “Abbiamo così deciso di incrementare gli addetti che rispondono al telefono – ha spiegato l’amministratore delegato della casa di cura Stefano Mazzuccato - attingendo direttamente al personale già formato del call center di Rovigo. Si tratta di tre nuove unità che si aggiungono alle impiegate già presenti. Abbiamo potenziato le linee telefoniche, passate da tre a cinque, introdotto il sistema elimina code allo sportello e una risposta automatica al centralino che conserva sempre lo stesso numero, lo 0426360206. Tutto questo ha comportato un investimento complessivo annuo di 60 mila euro che ha fatto lievitare il tasso di soddisfazione, cioè il numero di telefonate che vengono evase dal Cup di Porto Viro, da un minimo del 44% a punte del 97% registrate in marzo”. El.Ca.

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Territorio 13 Centrale di Polesine Camerini Rinviata la sentenza del Consiglio di Stato

NEWS

Riconversione, ancora nessun pronunciamento

Immigrazione e integrazione

450 FIRME PER LO “JUS SOLI”

di Alessandro Orlandin

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L’organo amministrativo deve operare un giudizio di ottemperanza, ovvero chiarire se l’iter potrà proseguire da dove era stato interrotto oppure ricominciare da capo

oveva essere la data spartiacque e invece è arrivato un altro rinvio: il Consiglio di Stato si è preso altri venti giorni di tempo per decidere se far proseguire o meno l’iter giuridico per la riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. Una doccia fredda per i sostenitori del progetto, convinti di poter ricevere buone notizie da Roma. L’udienza dello scorso 13 aprile ha visto sfilare tutte le parti in causa: Wwf, Greenpeace, Italia Nostra, Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, il Consorzio Delta Nord e gli operatori turistici, schierati contro Enel e la riconversione. Il Consiglio di Stato deve operare un giudizio di ottemperanza, ovvero chiarire se l’iter potrà proseguire da dove era stato interrotto il maggio 2011 oppure ricominciare da capo. Nel corso dell’ultimo anno sono stati due gli interventi legislativi, uno centrale e uno locale, operati nel tentativo di salvare la riconversione: un articolo dell’ultima manovra economica firmata Tremonti e la modifica della legge regionale che istituiva il Parco del Delta del Po per permettere l’insediamento di centrali con un Le operazioni per il passaggio al carbone sono state interrotte lo scorso maggio impatto ambientale superiore a quelle di una centrale a metano. “Continueremo comunque a dare battaglia ha respinto una mozione del capogruppo di minoranza negato con forza l’ipotesi di una mancata costituzione – ha detto Giorgio Crepaldi del comitato Liberi Cittadi- Claudio Bortolotti, che chiedeva la costituzione come nel processo: “Da più di un anno abbiamo affidato l’inni – perché vengano rispettate le norme comunitarie”. parte civile del Comune nel procedimento giudiziario carico a un legale per valutare come muoverci. Presto Sull’altro fronte è particolarmente sobrio il commento in cui sono coinvolti i vertici dell’azienda energetica. avremo una relazione dettagliata sul rinvio a giudizio giunto da Enel: “Aspettiamo con I capi d’imputazione attengono degli imputati Enel e in Giunta valuteremo. Non siamo fiducia l’esito del procedimento, Bortolotti ha principalmente all’omessa collo- affatto succubi di Enel, come invece si vuol far passare. vogliamo concedere il tempo chiesto al Consiglio cazione di impianti ed apparecchi Ci siamo costituiti parte civile in passato e non ho mai necessario affinché la questione di costituirsi destinati a prevenire disastri e in- escluso che non si possa fare nuovamente in questo venga risolta nei tempi e nei modi parte civile. fortuni sul lavoro all’interno della processo. Siamo appena ad aprile e abbiamo tempo che il Consiglio di Stato ritiene op- Il no di Finotti centrale, oltre alla mancata pre- per procedere entro settembre. Bortolotti sta strumenportuni”. Nel frattempo il tema venzione dell’insorgenza di ma- talizzando la questione e ribadisco che per l’argomento Centrale Enel viene tenuto vivo nell’arena del dibattito lattie respiratorie e cardiovascolari. Nonostante il “no” si tratta di bassissima speculazione politica”. politico: di recente il consiglio comunale di Porto Tolle alla richiesta di Bortolotti, il sindaco Silvano Finotti ha

NEWS

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Sociale

CONTRO L’ALCOL, NON SOLO CURA MA CULTURA

on solo cura ma cultura: il dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19 ha avviato un progetto contro l’abuso di alcol coinvolgendo comune, scuole, chiesa, cooperative sociali e associazioni; un aspetto cruciale dell’iniziativa riguarda proprio la formazione degli operatori . L’azienda sociosanitaria su indicazione della Regione ha costituito pertanto un gruppo di lavoro aziendale, coordinato dal direttore del dipartimento per le dipendenze Andrea Finessi, per affrontare le problematiche alcolcorrelate. L’obiettivo di questo gruppo, che mette insieme le diverse figure professionali dei vari ambiti d’intervento, è sviluppare un sistema di rete tra gli operatori, soggetti istituzionali e soggetti sociali come cooperative sociali, associazioni di vario genere e di volontariato, per il trattamento di tali problemi. La formazione degli operatori è mirata ad accrescere l’attenzione al problema dell’alcol nel proprio ambito lavorativo per concorrere alla diffusione di una cultura della prevenzione e del trattamento che permetta di far avvicinare le persone con problemi di dipendenza alle

strutture alcologiche e ai gruppi di auto-aiuto presenti nel territorio. I problemi collegati all’uso e abuso di bevande alcoliche sono connessi alla complessità dei modelli di assunzione, legati al cambiamento delle abitudini di consumo, specialmente nei giovani. Altri elementi importanti sono rappresentati dagli interessi dell’agricoltura e dell’industria di settore nell’economia nazionale, regionale e locale, dagli aspetti riconducibili alla moda, alla pubblicità, all’allarme sociale per i problemi di sicurezza stradale, di violenza in famiglia, nei locali, nelle manifestazioni pubbliche. Affrontare la questione dell’uso di alcol, che si mantiene sempre allarmante per la pluralità dei fattori determinanti, rende il quadro delle soluzioni estremamente complesso. Alcuni interventi legislativi, come la “Legge quadro 125/01” sui criteri relativi alla vendita, alla pubblicità e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, l’istituzione dei servizi di alcologia all’interno del Dipartimento per le dipendenze, gli adeguamenti normativi che progressivamente rivedono le sanzioni del

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50 firme a favore della cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e per il diritto di voto amministrativo ai cittadini stranieri: merito del comitato “L’Italia sono anch’io”, che ha contribuito assieme alle 106.000 firme raccolte e depositate in parlamento lo scorso 6 marzo, al sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare. Sono 11 le associazioni che aderiscono al comitato adriese, complessivamente soddisfatto del risultato, nonostante la campagna fosse partita in ritardo rispetto al panorama nazionale. Già a dicembre il comitato aveva proposto l’elezione di un rappresentante in consiglio comunale scelto dagli immigrati, con la carica di consigliere aggiunto, con diritto di parola, quale gesto di civiltà che potrebbe portare un valore aggiunto nel processo d’accoglienza, dialogo e interazione. “Un successo importante – spiega il coordinatore Piergiorgio Braghin in merito alla raccolta firme – che ci fa capire come lavorare insieme si può e si deve fare, non solo per ottenere risultati, ma per far crescere la voglia di ascolto, dialogo, comprensione. Adria ha dimostrato di essere una città sensibile, solidale e accogliente. Ringraziamo chi ha firmato, ma non ci fermiamo qui”. Per il coordinatore la parola d’ordine è compartecipazione: occorre perciò pensare alla coesione sociale includendo gli immigrati, che a loro volta concorrono al processo di interazione sociale, culturale ed economico. “La diversità è il sale della vita e pensare di ostacolarla o di espellerla significa togliere alla società la linfa vitale” conclude. Me.Ru.

L’Intervento

Difesa idraulica serve prevenzione di Anna Maria Martuccelli* segue da pag.

codice della strada per i reati collegati all’uso delle bevande alcoliche, la normativa e gli indirizzi a livello regionale, sono strumenti efficaci in quanto indirizzati all’obiettivo di mettere insieme diversi soggetti per la costituzione di una rete alcologica che raccolga le varie opportunità per affrontare i problemi alcolcorrelati. L’uso di alcol ed i problemi associati toccano, infatti, l’intera comunità in quanto i pericoli e le sofferenze possono ricadere anche su chi non consuma alcolici, attraverso il coinvolgimento in incidenti stradali o sul lavoro, la condivisione di sofferenze individuali e relazionali, le implicazioni sanitarie e sociali. Me.Ru.

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Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibilità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifica) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del reticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifica e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora disatteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifici a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole. In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’efficace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.” *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto


14 Cultura locale Appuntamenti in città Una serie di eventi per favorire la conoscenza del territorio

La Settimana della Cultura di Melania Ruggini

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a Settimana della Cultura non ha deluso le aspettative nemmeno a Rovigo, sebbene le ristrettezze economiche ne abbiano limitato la comunicazione e il maltempo abbia padroneggiato durante l’apertura di sabato 14 aprile. Maltempo e crisi a parte, la14esima edizione ha ravvivato la vita culturale e sociale del Polesine e del capoluogo, dal 14 al 22 aprile, facendo avvicinare adulti e bambini alla cultura mediante convegni, visite guidate a musei, chiese, ville e teatri, biciclettate, corsi, presentazioni di libri, incontri con gli studenti, concerti, laboratori didattici, aperitivi culturali, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali. Nel capoluogo la manifestazione si è aperta con l’incontro “Caro sindaco, parliamo di biblioteche” con l’autrice Antonella Agnoli nella sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi. Il libro affronta un tema molto scottante: il ruolo delle biblioteche in tempo di crisi culturale oltre che economica, di fronte all’insidia della rete e in special modo Google. La salvezza delle biblioteche è possibile con la trasformazione in luoghi di comunità. “Necessari - ha precisato Agnoli - come punti di relazione, socialità e welfare di base. Non più fornitori di alta cultura ma, all’opposto, di conoscenze di base. Luoghi dove tutto è gratuito e senza l’obbligo di consumare per forza”. L’auditorium Venezze di Rovigo ha ospitato l’incontro con l’autrice Malika Mokkedem sul tema di emancipazione femminile e importanza del lavoro. Uno spazio importante è stato dedicato al dialogo tra giovani e anziani grazie all’impegno dell’associazione Barbujani di Rovigo, che ha organizzato una mattinata per gli studenti con gli ospiti dell’Iras. L’amministrazione ha realizzato inoltre una serie di eventi, tra visite guidate al centro storico e al museo dei Grandi Fiumi. “L’amministrazione – spiega l’assessore Paola Nezzo - ha voluto dedicare questa settimana al museo di San Bortolo e alla sua nuova area Medioevale, in attesa che anche quella sul Rinascimento sia terminata. Tra le visite guidate non sono mancati gli itinerari dedicati al teatro sociale, alla chiesa della Rotonda, oltre che, al centro storico”. Anche l’Archivio di Stato ha realizzato due appuntamenti interessanti, legati alla psichiatria: la presentazione del libro “L’ombra verde di Giuda. Il manicomio tradito”di Giovanni Caniato e del volume “Storia della follia in età classica” di Michel Foucault. “Date le poche disponibilità economiche - ha commentato l’assessore provinciale Laura Negri - abbiamo pubblicizzato l’evento solo sul web, oltre a realizzare un pieghevole contenente gli appuntamenti in Polesine, spedito in Pdf a tutti i comuni del Polesine”.

La14esima edizione è stata funestata dal cattivo tempo e anche le difficoltà economiche non hanno aiutato TEATRO “I Rusteghi” con la regia di Vacis

BALASSO FA SEMPRE IL PIANO A ROVIGO

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no spettacolo contemporaneo e molto apprezzato, con un Natalino Balasso in gran forma: “I Rusteghi” di Goldoni ha incantato il pubblico del sociale, martedì 10 aprile. La regia di Gabriele Vacis propone una rilettura coraggiosa e contemporanea della vicenda di Goldoni, alternando fragorose risate alle più amare e disincantate riflessioni sulla società e i suoi pesi sociali, ben rappresentati anche nella scelta degli arredi scenici e incarnati nei monologhi delle donne, nel ruolo dispotico del padre, nei destini prestabiliti dei giovani, nei burrascosi legami familiari. In una Venezia decadente di metà Settecento, non più egemone nell’Adriatico, la classe aristocratica è incapace di gestire la sua autorità non più indiscussa, mentre la borghesia commerciale tenta di emergere. “E’ un testo tradotto in italiano perché portato in giro in tutta Italia e nel nostro paese c’è ancora una certa chiusura verso i dialetti - spiega Balasso - Non aveva senso metterlo in scena solo in Veneto. È un’opera molto attuale che tratta di una società maschilista, autarchica, poco acculturata, nella quale ai giovani è preclusa la possibilità di scelta. La donna è un’istanza di civilità, è quella che nello spettacolo dirà: “Siate un poco più civili”. È un testo che ci parla ancora molto”. Balasso si dimostra come sempre un grande catalizzatore, ben disponibile a fermarsi tra la folla per salutare la gente comune e scattare foto, mentre abbraccia la madre che è venuta a vederlo da Adria. Azzecato e brillante l’intero cast, nel quale gli uomini interpretano anche i ruoli femminili, cambiandosi direttamente Me.Ru. sulla scena.


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LO NEWS

SPORT in PRIMO PIANO MARIA ADELAIDE AVANZO PRESIDENTE DEL GRUPPO ATLETICO ASSINDUSTRIA

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aria Adelaide Avanzo, componente di giunta di Unindustria Rovigo nonché presidente sezione turismo della stessa organizzazione è stata eletta alla presidenza del gruppo atletico Assindustria Rovigo. Prende il posto di Paolo Fantinato, storico presidente della società per quasi trent’anni alla guida del sodalizio. Al passaggio del testimone era presente anche Gianmichele Gambato, presidente di Unindustria. “Il fatto che si sia pensato di coinvolgere il presidente della sezione Maria Adelaide Avanzo turismo di Unindustria Rovigo - ha detto Gambato -, è dipeso, oltre che dalla sua passione per lo sport e per i principi che il mondo dell’atletica e dello sport in generale comportano, anche per la sua volontà di unire il mondo sportivo a quello del turismo e della cultura”. “Pur continuando a portare avanti le fondamentali iniziative e i progetti strettamente sportivi - ha detto la neopresidente Avanzo -, il mio obiettivo sarà quello di coniugare lo sport con il turismo sviluppando quest’ultimo attraverso la promozione dell’atletica leggera oltre i confini regionali in modo di diventare veicolo anche di iniziative turistiche nazionali e internazionali che aiutino a promuovere e valorizzare gli aspetti naturalistici e culturali presenti nella nostra Provincia. Un sentito ringraziamento - ha proseguito la Avanzo -, va a Sergio Pascucci, presidente onorario della società che è stato promotore di molte edizioni della Maratonina di Albarella unica gara di atletica leggera inserita nel calendario nazionale che si svolge nella nostra provincia. Sergio Pascucci è quindi stato precursore dell’idea di coniugare sport e turismo. Un sincero ringraziamento inoltre va rivolto anche agli altri componenti del consiglio: Provino Piva ed Ugo Grigolato che fin dalla fondazione del Gruppo Atletico Assindustria Rovigo hanno ricoperto il ruolo di consiglieri in seno alla nostra società condividendone obiettivi e finalità accettando di continuare a dare il loro supporto anche alla rinnovata dirigenza”. Gr.Ag. Canottaggio

CINQUECENTO KAYAK SUL CANALBIANCO

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’ stato uno straordinario successo di presenze, quasi 500, la XXIII edizione del meeting di canoa e kayak organizzato dalla società di Rovigo gruppo canoe Polesine grazie al lavoro meritevole di numerosissimi volontari e associazioni per un evento sportivo tradizionale che è ormai entrato nel cuore della canoa italiana. Il fiume Canalbianco presso l’Interporto di Rovigo ha visto un continuo mulinare di pagaie e brillanti canoe. In classifica assoluta per società il trofeo più ambito è andato all’Idroscalo club seguito dalla Canottieri Padova e dal Wsv Lampertheim. Bene comunque i polesani che soprattutto grazie al canoagiovani chiudono in terza posizione nella classifica giovanile dietro a Marina Mercantile Nazario Sauro di Trieste e Canottieri Livornesi. Gli atleti di casa hanno conquistato infatti ben 3 argenti e numerosi piazzamenti spesso a ridosso della posizione del podio. Elena Ricchiero tra le allieve B ha chiuso al secondo posto dietro alla concorrente del Canoa Club Livorno per soli pochi secondi. Altro argento di valore da Andrea Lanzoni che nella sua serie del K1 Cadetti B chiude con un tempo 9’56” mentre i compagni di squadra Matteo Cavessago e Alberto Zago, facendo registra-

re entrambi un tempo più basso 9’47”, rimangono rispettivamente al 4 e 7 posto nella classifica della loro serie. Per la categoria Allievi B Maschile Martino Casalini quarto a solo un secondo dalla medaglia di bronzo. Ancora tra le cadette A Linda Taddei ha chiuso in quarta posizione mentre nell’altra serie Vanessa Dilavanzo è arrivata quinta. Tra gli allievi A Marcello Zanetti ha chiuso in quarta posizione e Giorgia Taddei in quinta. Sempre nel canoa giovani hanno fatto la loro esperienza in una prima gara selettiva i giovanissimi Sara Caredda, Niccolò Caredda, Enrico Rubello per la categoria Allieva B Angela Trione e Sara Libralon nella categoria delle cadette A Femminile. Nella categoria Ragazze sulla distanza dei 5.000mt Federica Cavessago ha offerto una performance di carattere con una quinta posizione di tutto rispetto alle spalle delle agguerrite atlete tedesche e di Florio Alice della Lega Navale di Mantova. Bene anche Samuele Stocco nel K1 ragazzi maschile, che ha ripreso a vogare dopo un periodo di inattività per motivi di salute e nonostante tutto ha condotto sino in fondo la sua fatica. Il terzo argento è infine arrivato da Abramo Taddei nella categoria K1 Master b. Cr.Ag.

Pallavolo Le rodigine hanno vinto la coppa Italia e fatto sua la promozione in B1

Alla Beng riesce il grande slam di Cristiano Aggio

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’ stato un aprile indimenticabile per la Beng Rovigo Volley che prima ha conquistato la Coppa Italia nella Final Four disputata proprio a Rovigo e poi, con tre giornate d’anticipo, vincendo 3-0 il derby contro il Baule Occhiobello ha conquistato la promozione in B1. Andiamo con ordine e partiamo dalla due giorni vissuta al palasport di Rovigo per le Final Four. La Beng ha strappato il pass per la finale, vincendo 3-2 contro il Pinerolo per poi fare un sol boccone del Tavazzano per 3-0 ed esplodere tutta la gioia. “La semifinale non è stata la nostra miglior partita e in poche ore abbiamo preparato la finale molto bene, - dice il tecnico Nicola Benini - siamo scesi in campo senza paura e nei momenti di difficoltà il pubblico ci ha aiutato alla grande. Abbiamo onorato l’impegno, il nostro pubblico e un cammino stagionale mostruoso. Contro il Tavazzano abbiamo vinto la nostra 31esima partita su 34. Grazie alle ragazze per come hanno giocato e lavorato insieme: per un allenatore è una grande soddisfazione”. Miglior giocatrice

Alcune foto scatate in occasione della rapida succesione di vittorie della Final Four è stata eletta Ketty Montele- gnare la Coppa Italia alle giocatrici della Beng one. “E’ stata un’emozione fortissima, che ci Rovigo Volley è stato il presidente del comitato ripaga del tanto lavoro fatto e del quarto posto regionale Fipav Adriano Bilato. Poi, contro il dell’anno scorso. Abbiamo vinto davanti a un Baule Occhiobello e con tre turni d’anticipo, il grande pubblico che ci ha sostenuto tantissimo palasport di Rovigo ha festeggiato il passaggio e ci ha fatto davvero sentire a casa. E’ stata di categoria delle giallo nere che fanno il douuna partita difficile ma che abbiamo giocato ble e già si preparano per la prossima stagiobene, quasi alla perfezione, questo perché i ne. “Ovviamente come società siamo molto tecnici l’hanno preparata al meglio. Siamo una contenti e soddisfatti per aver raggiunto gli squadra amalgamata, unita e vincente”. Il rico- obiettivi che abbiamo fortemente voluto e per noscimento come miglior giocatrice della Final i quali abbiamo lavorato intensamente, - dice Four è stato dedicato alla memoria di Vigor Bo- il presidente Antonio Monesi - ora iniziamo volenta; Ketty Monteleone, schiacciatrice della subito a impostare il lavoro per la prossima staBeng, ha quindi ricevuto il premio dalle mani gione perché ci teniamo a disputare un grande di Ambra Bovolenta, sorella di Vigor. A conse- campionato di B1”.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Elezioni Amministrative Sei comuni polesani al voto il prossimo 6-7 maggio

20 candidati sindaco, nessun simbolo di partito Nei piccoli comuni le liste civiche sono la norma ma in questa tornata elettorale anche la Lega ha rinunciato al proprio simbolo

Sono ben 183 i candidati che hanno chiesto il voto per un posto in Consiglio comunale

di Melania Ruggini

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n Polesine le elezioni si giocano, in un turno non ci sarà opposizione alcuna, almeno sulla unico, tra i candidati sindaco e la relativa cre- carta. Tra i due comuni polesani commissariati, dibilità nei confronti dell’elettorato: questa la Taglio di Po e Badia Polesine, quest’ultimo sarà riflessione che si può globalmente trarre in rap- teatro della sfida tra Canzio Bonazzi (avvocato, porto alle liste elettorali (presentate il 3 aprile) dirigente del Ss Rugby Badia), per i moderati di per le elezioni del 6 e 7 maggio. In Polesine centro, l’indipendente Adino Rossi, l’ex sindaco sembra insomma che gli schieramenti politici Gastone Fantato (geometra, sindaco dal ’70 al passino in secondo piano rispetto alle individua- 75 e dal 2009 al 2011) e Barbara Tomì (avvolità dei candidati sindaco, che sono complessiva- cato, atleta a livello mondiale), candidata della mente 20 tra i comuni di Badia Polesine, Fratta Lega Nord appoggiata dal Pdl. Dopo il secondo Polesine, Lusia, Taglio di commissariamento conPo, Trecenta, Giacciano con Virgili secutivo, dopo Gastone Baruchella, quest’ultimo con e Brusco Fantato, rispunta anche un solo candidato. Comples- candidati il nome di Paolo Menesivamente i candidati nei 6 a Fratta ghini, che prima aveva consigli comunali sono 183 e Trecenta fatto il possibile per e tra di loro le quote rosa farlo cadere, mentre ora sono 53, ossia il 30%, tra cui 8 candidate sin- cercherà di sostenerlo. A Taglio di Po sono due le daco. Altro dato evidente: tutte le liste civiche quote rosa in corsa per la poltrona da sindaco: si presentano senza il simbolo del partito, che Monica Moro (“Per credere in Taglio di Po” - Pdl, rimane dunque in ombra rispetto alla faccia del Fiamma e La Destra) e Isabella Ghinello di Lega candidato. Tra i comuni, spicca il singolare caso Nord, che si contendono la poltrona assieme a di Giacciano con Baruchella, ove si è presenta- Francesco Siviero del Pd e l’ex sindaco Marco ta un’unica lista, “Uniti nei valori e nelle idee” Ferro. Anche a Lusia la sfida si tinge di rosa, con (dalla parte del sindaco uscente Natale Pigaiani) Paola Seno (62 anni, cantante lirica, segretaria e che sostiene l’attuale vicesindaco Mariella Spe- della Pro Loco) e la lista civica “Lusia nel cuore” randio (58 anni, imprenditrice agricola). Infatti e Manuela Pasqualini (58 anni, attivista nel proprio all’ultimo Francesco Verzola (area socia- volontariato, nell’Avis e nella Pro Loco) della lista) si è ritirato; in pratica saranno eletti tutti i Lega; Mirko Massaro (35 anni), ex assessore candidati, per cui nel futuro consiglio comunale allo sport e Cultura dal 2002 al 2007, è invece

sostenuto dal Pd nonostante la formazione apolitica, mentre Luca Prando (43 anni, già candidato nella scorsa amministrazione e capogruppo di minoranza in consiglio comunale) è appoggiato dalla segreteria del Pdl ma vanta anche esponenti del Pd nella sua lista. La Lega Nord annovera una candidata anche a Trecenta: Cinzia Tomasini (40 anni, casalinga) corre insieme alla civica “Impegno civico per Trecenta”. Suoi sfidanti sono il sindaco uscente di centrodestra Antonio Laruccia (63 anni, ufficiale di artiglieria in congedo) e il vicepresidente della Provincia Guglielmo Brusco (60 anni, più volte consigliere comunale in paese), appoggiato della sinistra. La sfida sarà avvincente, anche perché il comune è roccaforte del centrodestra dal ’98, in un incremento costante di consensi che approdano nel 2007 alla vittoria di Laruccia col 53,31% (1073 voti). Anche a Fratta Polesine compare un altro esponente della Provincia, il presidente Tiziana Virgili (52 anni, medico e sindaco del comune dal 1996 al 2002), appoggiata dal Pd, che se la gioca contro l’attuale vicesindaco Giancarlo Olivieri (53 anni, docente di matematica e fisica), sostenuto dal sindaco uscente Riccardo Resini e da una parte della sinistra, mentre per il centrodestra dovrà spuntarla contro Mario Bellesia (54 anni, ingegnere) e contro l’esponente del Carroccio Damiano Cuccolo (32 anni, operaio metalmeccanico).

A giugno scade la prima rata

L’IMU SI FA IN TRE

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’Imu Imposta Municipale Unica, è argomento di discussione da diverse settimane, sia per l’onere che rappresenta per i magri bilanci di molte famiglie italiane, sia per i Comuni, costretti a stimare con enormi difficoltà le risorse a disposizione. La nuova imposta reintroduce di fatto la tassazione sull’abitazione principale, sostituendo l’Irpef e l’Ici sui redditi fondiari delle seconde case. L’imposta comunale sarà mediamente più cara rispetto al “vecchio” ICI a causa della rivalutazione del valore catastale, dei nuovi moltiplicatori e delle aliquote comunali. Il procedimento per il calcolo dell’Imu: 1. Individuazione della rendita catastale (per le aree fabbricabili si fa riferimento al valore catastale mentre per i terreni agricoli ci si basa sul reddito dominicale). 2. Rivalutazione della rendita del 5% (come per l’Ici) se si tratta di fabbricati, 25% del reddito dominicale per i terreni. 3. Calcolo del valore catastale: il risultato ottenuto viene quindi moltiplicato per i fattori moltiplicativi previsti dal Decreto. 4. Applicazione dell’aliquota base o modificata dal comune: il risultato è l’imposta lorda. 5. Applicazione delle detrazioni: 200 euro per la prima casa e relative pertinenze. Questa per il 2012 e 2013 è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni. Questa detrazione non può superare i 400 euro. Il risultato è l’imposta netta. Moltiplicatori: immobili: classe A (ad eccezione A10) e C2, C6, C7 = 160; classe D (ad eccezione D5) = 60; classe C1 = 55; classe D5 e A10 = 80; classe B e C3, C4 e C5 = 140. Versamento: avverrà in tre tranche, tramite Modello F24. L’acconto, al quale saranno applicate le aliquote base, va pagato entro il 18 giugno (il 16 giugno cade di sabato). La seconda rata a settembre e il saldo di dicembre terranno conto delle aliquote stabilite dal comune. E’ possibile versare l’importo complessivo dell’imposta in un’unica soluzione a giugno. Martina Maniero

UNIONE DEI COMUNI PIÙ CHE UNA SCELTA ORMAI È DIVENTATO UN OBBLIGO

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nioni dei Comuni: obbligo di legge o scelta strategica?” A Fiesso se ne è parlato recentemente in un incontro al quale ha partecipato il Direttore Generale dell’Unione dei Comuni Terre di Pianura Michele Gentilini, il sindaco di Fiesso, Luigia Modonesi e il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin. Un tema, tra l’altro, reso urgente dal fatto che con il riassetto istituzionale che seguirà l’eliminazione delle Province, i Comuni dovranno assumere nuove funzioni e strutturarsi

in modo più solido. Le nuove norme obbligano i Comuni sotto i cinquemila abitanti ad associare le funzioni. Per il sindaco polesano tuttavia la scelta di convenzionarsi con Ficarolo, Gaiba, Stienta e Canaro, per quanto riguarda la viabilità, e con Occhiobello, Stienta e Pincara per quanto invece attiene alla polizia municipale è stata più on’opportunità che un obbligo. “Queste convenzioni sono state avviate prescindendo dagli obblighi normativi – ha spiegato Modonesi – un primo passo su un cammino di

collaborazione per cercare di offrire servizi e risposte migliori a costi minori”. Azzalin, dal canto suo, ha messo in luce come proprio nei prossimi giorni il consiglio regionale varerà la legge di disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali: “E’ positivo che si introduca un meccanismo di incentivazione per le forme associate, il problema è che le risorse destinate a questo sono ancora troppo poche. Il dispositivo con il quale si introducono premialità maggiori per le fusioni, tuttavia, lo ritengo molto

importante, perché è quella la scelta strategica che deve essere sostenuta con maggiore convinzione, coerente con lo Statuto della Regione, appena promulgato. Fusioni e unioni, dunque, non sono annullamento delle identità, ma valorizzazione”.


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Via Germania, 1 45030 Occhiobello (RO) tel. 0425 750481 fax 0425 1662019 Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

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Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e massima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biologico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhiobello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odontoiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odontoiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le informazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista. Dott. Marco Calzavara Direttore sanitario - Unità locale di Occhiobello


Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

Implantologia a carico immediato In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

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Sbiancamento denti totale Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria. Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbiancamento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossalico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbammide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate. La dentina e lo smalto dentale, infatti, assorbono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite C AME NT O N A la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

I

COS’É Il termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostanze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo scopo di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

La struttura di Occhiobello, prima tra le strutture Dentalcoop ad effettuare tale prestazione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la competenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicuro per il paziente. Prima del trattamento chirurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inoltre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare rilevanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

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UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASIVE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SODDISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECENNIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

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Spazi aperti 21 17 A tutela dell’ambiente A Rovigo si è parlato di inceneritori, centrali e di impianti eolici

La crescita dei comitati, da contestatori ad esperti I movimenti negli anni hanno saputo strutturarsi diventando soggetto sociali nuovi capaci di modificare le scelte della politica o dei privati per il territorio di Mattia De Poli

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mbiente e giustizia: un binomio impossibile? Lo ci, del ponte sullo stretto di Messina e della Tav in val di scorso aprile Rovigo ha ospitato il settimo conve- Susa. I relatori hanno sottolineato il ruolo fondamentale gno sulle aree fragili, promosso dalla Fondazione giocato dai movimenti: l’evoluzione dei cittadini e degli ambientalisti da gruppi spontanei cultura responsabilità etica e dalla a gruppi “esperti”, capaci di argoProvincia, con il patrocinio del Di- Il 2 aprile 2012 partimento di scienze politiche e so- è stata annunciato mentare le proprie ragioni su basi scientifiche, ha fatto emergere un ciali dell’Università di Trieste e della l’attracco della soggetto sociale nuovo, alternatiSezione territorio dell’Associazione duecentesima vo sia ai privati che alle istituzioni italiana di sociologia, in collabora- nave pubbliche. Osti, insieme a Federica zione con la cooperativa sociale Porto Alegre e i soci polesani di Banca popolare etica: Amistani, ha analizzato le dinamiche che hanno accom“Giustizia ambientale. La distribuzione delle risorse fra pagnato la realizzazione del rigassificatore di Porto Viro. aree tenaci e aree fragili”. Superando l’opposizione Indicato tra il 1996 e il 1999 come opportunità di ritradizionale fra centro e periferia, Giorgio Osti, rodigino, scatto per il territorio, tra il 2000 e il 2007 ha visto il docente di sociologia all’Università di Trieste e principale formarsi di due schieramenti: i promotori si appellavano promotore di questa pluriennale iniziativa, ha posto al a indagini tecnico-scientifiche, gli oppositori ricorrevano centro dell’attenzione il concetto di “area tenace”: ci a questioni di carattere giuridico. Il progetto iniziale sono zone che subiscono pressioni dall’esterno ma han- subì alcune variazioni: è stato prolungato il metanodotno le capacità “politiche” di organizzarsi e di respingere to che collega la piattaforma a Minerbio, in provincia simili azioni. Si è parlato di inceneritori e di impianti eoli- di Bologna, e l’opera si è svincolata progressivamente

TRATTA ROVIGO-CHIOGGIA UN TRENO FANTASMA L’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia un miglioramento sia dei treni sia degli orari

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n questi giorni il caro carburante e la riduzione degli stipendi, fanno riflettere sul bisogno di una soluzione alternativa all’auto per recarsi al lavoro. Ma i mezzi di trasporto pubblico sono in grado di adeguarsi alle esigenze degli utenti? Purtroppo, nel Polesine la risposta a questa domanda non è affatto positiva, sia per quanto riguarda le corse regionali, sia per quanto riguarda le frecce argento che non fermano più a Rovigo. A questo proposito l’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e all’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, un miglioramento sia dei treni sia degli orari della tratta Rovigo – Chioggia. Ci sono, infatti, notevoli disagi che i pendolari di questo collegamento devono subire ogni giorno. A partire dalla lunghezza del treno, che solitamente arriva a un solo vagone, per proseguire con l’abolizione di alcune fermate, come quelle di Rosolina e Loreo; infine c’è il problema degli orari pomeridiani delle corse di questa tratta, in quanto l’ultimo treno diretto che arriva a Chioggia parte alle 17.33. “Molti lavoratori devono chiedere un permesso per uscire dal lavoro in anticipo, non avendo alcuna scelta successiva -afferma Grassia- visto che non

c’è un’alternativa su strada al treno”. Questi problemi toccano da vicino i pendolari che hanno più volte lamentato il loro disagio. “Io chiedo solo un vagone in più nelle corse del mattino che sono molto affollate – continua l’assessore – e il ripristino delle fermate intermedie”. Per quanto riguarda, invece, la questione dei treni ad alta velocità Grassia ritiene che sia importante riuscire a far fermare almeno il treno del mattino che porta a Roma e quello della sera che ritorna a Rovigo. “La fermata a Rovigo dei treni penalizzerebbe di pochi minuti i tempi di percorrenza della tratta, ma i benefici, soprattutto per amministratori e imprenditori locali, sarebbero enormi”. De.Fo.

Il progetto iniziale del rigassificatore di Porto Viro subì alcune variazioni proprio per le pressioni delle associazioni di cittadini dalla discussione legata alla centrale termoelettrica di Polesine Camerini e alla sua riconversione. Nel 2008 il terminal viene inaugurato. Il 2 aprile 2012 è stata annunciato l’attracco della duecentesima nave. Un paio di mesi prima era stata denunciata la presenza sospetta di ghiaccio sulle spiagge di Boccasette, forse conseguenza di un malfunzionamento del rigassificatore. Un bilancio quantitativo di costi e benefici evidenzia il prevalere degli effetti positivi dell’impianto, almeno su scala nazionale: molte sono le imprese e le abitazioni che ne beneficiano, tanto che il blocco delle attività causato dal maltempo dello scorso inverno aveva quasi prodotto uno stato di emergenza energetica. Meno significativi sono invece

le compensazioni a favore della realtà locale: oltre ai dodici milioni di euro pattuiti, non sembrano esserci i margini per sperare in ulteriori agevolazioni economiche. I costi sarebbero, invece, limitati alla costa polesana e all’area attraversata dal metanodotto. Il fronte degli oppositori, d’altra parte, non è mai riuscito a organizzarsi e a fronteggiare efficacemente i promotori e la società energetica: il peso dei dati scientifici e della tecnologia ha sempre prevalso su considerazioni di altra natura. Di fronte a situazioni complesse e con un forte impatto sul territorio, Osti ha insistito sull’importanza della processualità e della negoziazione e sul ruolo dei politici in fase decisionale, come garanzia di giustizia territoriale.


20 Personaggio 22 Tullio Ferro Un recente premio a coronamento di una lunga carriera

Loredano ma cittadino emerito di Desenzano Giornalista, storico, scrittore e sculture la sua storia si dipana tra Polesine e Garda

di Francesco Ferro

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ullio Ferro è stato insignito, a fine 2011, del titolo “Cittadino emerito di Desenzano del Garda”. Perché Tullio, in arte “Tuferro”, è una celebrità tra il “suo” Lago di Garda dove si è trasferito nel 1960 con la famiglia, (moglie Anna Pavanello loredana sposata nel ’51 conosciuta sul Ponte di Rialto e le figlie Laura e Mariapaola) e precisamente a Desenzano. E’ una celebrità a livello nazionale e ovviamente a Loreo dove è nato il 5 settembre 1931. Loreo dove abitano un fratello ed il cugino Bruno Girardin che nutrono per il congiunto “famoso” affetto misto ad orgoglio. Perché Tullio eccelle nell’arte del giornalismo; della ricerca storica sui fatti avvenuti nei luoghi che circondano il Garda; nella pittura (una sua opera in Municipio a Loreo e al Museo dell’Amolara in Adria); nella scultura di nicchia con le sue “Tavine”,

ninfe-sirene del lago che, secondo la leggenda greca, dimoravano presso la fonte delle acque Tavina a Salò (Bs); nella poesia e pure scrittore di romanzi tra cui il celebre “Tampelà” (dialetto bresciano per “rumori con sassi e pignatte in scherno dei mariti traditi che perdonavano la moglie fedifraga). Un artista a tutto tondo (tra l’altro inviato speciale ed opinionista in “Telegarda”) che ha avuto il destino di frequentare personaggi come Diego Valeri, Rigoni Stern, Salvalaggio, Giannantonio Cibotto. Il suo iter comincia a Loreo con la qualifica di Impiegato comunale dopo aver conseguito la licenza media grazie agli studi privati con monsignor Pozzato di Adria. La sorte lo ha portato ad uscire dai confini del suo comune di origine e dalla sua provincia. Infatti, vinse un concorso indetto dal Comune di Desenzano per un posto di “tecnico

disegnatore” sistemandosi in una casa in affitto. Ora poco più che ottantenne, il pensiero va a ritroso per elencare le sue conquiste culturali che si riassumono in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana (commenta lo stesso Tullio: “Quanti km percorsi a piedi per esaminare documenti e anfratti di rive e paesi”!); in tanti servizi giornalistici e televisivi; volumetti di poesie; opere pittoriche. Uno studio ed un lavoro documentato e riconosciuto dai molti premi ricevuti, tra l’altro, a Torino (1957), a Montecatini (1992); a Padova (1990) compreso il conferimento dell’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana” il 2 giugno del 1986. Tullio ha lasciato scritto: “Vivo ormai i miei tempi supplementari”; ma proprio per questo i suoi concittadini memori che pro-

La sua attività editoriale si riassume in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana prio perchè “anche la speme fugge i sepolcri” (Foscolo), sono lieti di testimoniargli i loro complimenti per quanto ha fatto e che si riverbera su di loro, smentendo il verso di

Tullio Ferro in una foto di qualche anno fa

Manzoni: “Virtù viva sprezziam” tributandogli in vita la lode. Con l’augurio “ad multos annos”.

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Istituti scolastici Rischio di un nuovo dimensionamento della rete scolastica

Sui dirigenti, l’ombra di un nuovo taglio Il “no” di Raito: “Il Veneto perderebbe 75 dirigenze la funzionalità degli istituti sarebbe totalmente compromessa”

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l rischio di un nuovo dimensionamento della rete sco- venga calpestato nelle sue prerogative”. Ad agosto dello lastica, frutto di una possibile accelerazione voluta dal scorso anno si era consumata una vera e propria tragedia ministro Francesco Profumo è stato al centro dell’incontro per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la riforma Gelmini fra gli assessori provinciali alla Pubbliaveva individuato nel taglio del numero ca Istruzione. “Abbiamo avuto notizia Sarebbero a rischio di docenti e personale la possibilità di – spiega l’assessore Leonardo Raito gli istituti fare larghe economie di scala e molti - che il ministero dell’Istruzione inten- comprensivi dirigenti furono costretti alla reggenza derebbe dare corso a un ulteriore di- di Trecenta, Ariano, su più istituti. “Il Veneto – prosegue mensionamento della rete scolastica, Costa e Fratta l’assessore di Palazzo Celio - paghein barba alla gradualità che avevamo rebbe lo scotto della perdita di 75 diconcordato in sede regionale e che prevedeva tre anni di rigenze e di altrettanti direttori dei servizi amministrativi, confronto e ragionamento. Questo modo di fare, scriteriato mettendo veramente in croce la funzionalità degli istituti. e scomposto, ci trova del tutto contrari, tanto che prende- Per il Polesine questa operazione comporterebbe sacrifici remo tutte le iniziative politiche per evitare che il territorio pesanti, e riguarderebbe in primis gli istituti comprensivi

NEWS

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in sofferenza come Trecenta, Ariano nel Polesine, Costa e Fratta Polesine. Un nuovo piano di dimensionamento, fatto d’ufficio dal ministero, accorperebbe gli istituti, senza tenere in conto i numero di plessi e le varie peculiarità”. “Come assessori provinciali – prosegue Raito - siamo assolutamente contrari a questo modo di procedere. La nostra proposta di ragionare di dimensionamento in chiave di numero medio degli studenti, che in Veneto supera i 900 per istituto, dovrebbe portare il ministero a intervenire con fermezza in quei territori, tipo la Campania, dove il numero medio non arriva a 400. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro con grande senso di responsabilità. Non possiamo accettare un nuovo soppruso”.“Anche l’ufficio scolastico regionale – conclude è fermo nell’opposizione a questa nuova forzatura”.

In alto l’assessore provinciale, Leonardo Raito e il ministro Francesco Profumo

La richiesta

SCUOLE, IMPIANTI SPORTIVI DOTATI DI DEFIBRILLATORI

e recenti morti “sul campo” di Vigor Bovolenta e del Piermario Morosini, calciatore del Livorno hanno portato gli esponenti di palazzo Celio a formulare la richiesta di dotare scuole, impianti sportivi, centri commerciali e luoghi di ritrovo di defibrillatori, per affrontare situazioni di emergenza l’arresto cardiocircolatorio. E’

la proposta è stata inviata ai ministri Renato Balduzzi, Sanità e Piero Gnudi, Sport, ed i presidenti del Coni nazionale Giovanni Petrucci, regionale Gianfranco Bardelle e provinciale Bruno Piva per “rendere obbligatoria” la dotazione di queste apparecchiature “tanto sofisticate quanto maneggevoli, facilmente utilizzabili da personale

laico: massaggiatori, dirigenti sportivi, atleti, operatori opportunamente addestrati con costi più che sostenibili e non paragonabili ai benefici”. “Attualmente – scrivono dalla Provincia ai vertici del Coni - non si può senz’altro parlare solo di attività agonistica, bensì di sport per tutti, per questo è fonda-

mentale migliorare la sicurezza degli impianti sportivi dotandoli anche di tutti quei presidi, defibrillatori, atti ad affrontare eventuali emergenze sanitarie”.

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Cultura provinciale 25 21 Storia e conservazione Una nuova esposizione ospita i reperti dei “secoli bui”

Ai grandi fiumi l’ala dedicata al Medioevo Dagli archivi e dalle campagne di scavo è emersa una realtà tutt’altro che trascurabile di Mattia De Poli

I

l Museo dei Grandi Fiumi si è recentemente arric- separazione dall’età romana, il visitatore trova alcuni chito di una nuova sezione dedicata al Medioevo. tra i reperti più significativi: il corredo funebre della Il viaggio nella storia prosegue e il visitatore, dopo “Dama di Chiunsano”, preziosi monili di pregevole aver attraversato le età del bronzo e del ferro e l’epo- fattura rinvenuti nei pressi di Ficarolo in una sepoltuca romana, viene proiettato in un periodo lungo dodici ra femminile. Questo rinvenimento, insieme ad altri, secoli: dalla divisione dell’impero romano d’occidente testimonia l’importanza strategica dell’Altopolesine, almeno nella prima fase del e d’oriente fino alle soglie del Medioevo. A lungo si è creduto Rinascimento. Un periodo com- Il corredo funebre che in quei secoli il territorio plesso, caratterizzato da una della “Dama della provincia di Rovigo fosse situazione mutevole, di cui sono di Chiunsano”, stato abbandonato. Tuttavia, stati messi in evidenza alcuni preziosi monili nonostante la presenza di aspetti salienti: la competenza rinvenuti a Ficarolo zone paludose, il Polesine era scientifica di Sandra Bedetti e l’abilità scenografica e tecnica di Gabris Ferrari, Sofia abitato. L’utilizzo di materiali deperibili non ha favorito Nicoli, Carolina Veronese e Claudia Biasissi, sapiente- le ricerche archeologiche, che a lungo hanno anche mente coniugate, hanno dato vita a una pregevole trascurato i tanti oggetti di scarso valore artistico che opera di sintesi. Si passa così rapidamente dalle mi- costituiscono comunque importanti fonti di informaziograzioni delle popolazioni barbariche alla giostre dei ne storica. Proprio nel Medioevo nascono nuovi centri cavalieri, dagli scriptoria dei monasteri alle tecniche e altri trovano nuovo slancio. Un ruolo importante è dell’arte romanica. Coerentemente con l’impostazione svolto dalle istituzioni ecclesiastiche, ad esempio a generale del museo, anche la sezione del Medioevo Badia Polesine dall’abazia della Vangadizza, in Adria è pensata come strumento di supporto alla didattica, e a Rovigo dalla curia vescovile. Ma sono tanti i paesi offrendo spunti per possibili approfondimenti attra- nei quali sorgono i castelli: quello di Arquà Polesine è verso molteplici suggestioni e l’utilizzo di strumenta- tra i pochi rimasti, ma toponimi come Castelmassa, zione multimediale. Dopo aver varcato il portale di Castelguglielmo o Castelnovo Bariano ne perpetuano Un Convegno

LA RISCOPERTA DI MARCHIORI

S

i moltiplicano le proposte di valorizzazione del Polesine, del suo ambiente, della sua storia e delle sue tradizioni. Tra le varie iniziative, da segnalare la riscoperta della figura di Giuseppe Marchiori (1901-1982), apprezzato critico d’arte a livello nazionale, animatore di molteplici progetti di promozione della cultura artistica, a partire dagli anni trenta del secolo scorso. Nuova luce sull’operato dell’illustre polesano è stata portata dal convegno promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, che ha visto come relatori Pier Luigi Bagatin, Sergio Garbato e Gabbris Ferrari. Sono state ripercorse le tappe fondamentali della vita di Marchiori, dalla sua nascita a Lendinara, Giuseppe Marchiori dove visse gli anni della sua infanzia ed adolescenza presso Palazzo Dolfin, nobiliare residenza di famiglia in cui fece le sue prime esperienze di tipo artistico, iniziando ad approfondire varie tematiche culturali, tra cui in particolare la poesia e la pittura. Iniziano ben presto le sue frequentazioni veneziane, e per il giovane lendinarese si aprono nuovi orizzonti. Nel 1926 Marchiori, ormai venticinquenne, manifesta di aver già raggiunto una notevole maturità: pubblica la sua prima raccolta di poesie, avvia contatti con artisti e alla XV Biennale di Venezia, ed inizia a scrivere d’arte. Attività questa che diverrà sempre più importante, caratterizzandosi, a partire dagli anni ‘30, in assidue collaborazioni con varie riviste, ad iniziare dal quotidiano ferrarese il “Corriere Padano”, fondato da Cesare Balbo. Marchiori si qualifica sempre più come stimato critico d’arte; non uno scrittore asettico e distaccato, ma caratterizzato da un personale coinvolgimento al fianco di vari artisti destinati a diventare famosi, una presenza assidua, che gli valse l’appellativo di “critico militante”. Particolarmente nutrita sarà la sua frequentazione e corrispondenza con Semeghini, Juti Ravenna, Morandi, Licini, Vedova ed altri artisti, come testimonia la ricca documentazione epistolare conservata presso la Biblioteca Comunale di Lendinara. Nei lucidi scritti di Marchiori si coglie il suo acume di critico, il suo spirito innovatore e la disponibilità a seguire gli artisti più apprezzati nel loro itinerario evolutivo. Oltre che per il “Corriere Padano” i suoi articoli appaiono sulla rivista “L’Orto” che per un certo periodo sarà pubblicata a Lendinara, presso la Tipografia Spighi, poi nella collana “Arte Moderna” ed in altre pubblicazioni, accreditando sempre più Marchiori come un protagonista nel campo della critica del tempo. Ma il suo operato diviene particolarmente importante sulla scena dell’arte italiana nell’immediato dopoguerra a Venezia quando nel 1946 partecipa attivamente alla nascita del movimento della “Nuova Secessione Artistica Italiana”, sfociato poi nel “Fronte Nuovo delle Arti”, a cui prendono parte i pittori Renato Birolli, Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Leoncillo Leonardi, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, A. Viani, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso. Particolarmente impegnativa la realizzazione dell’opera “Arte e Artisti d’Avanguardia in Italia 1910 – 1950”, che fa luce sui più significativi artisti del ‘900 e sull’importanza del loro operato nel panorama della cultura nazionale e non solo. Una vera summa, tuttora un punto di partenza imprescindibile per la conoscenza del Novecento artistico italiano. Un’opera che, con gli altri scritti, qualifica Marchiori come un personaggio di primo piano nell’ambito della critica d’arte del secolo scorso. Un personaggio illustre del Polesine che non va dimenticato. Li.Se.

Alcune proposte del percorso espositivo curato da Sandra Bedetti, Gabris Ferrari, Sofia Nicoli, Carolina Veronese e Claudia Biasissi la memoria. Come per le epoche precedenti, anche nel Medioevo rimane costante l’importanza dei corsi d’acqua, e in particolare dell’Adige “vetus” o antico, ovvero dell’Adigetto. Nel settore in cui è stato ricreato l’ambiente dello scriptorium, destinato all’attività degli amanuensi, un libro riferisce le prime attestazioni del nome di tutti i comuni della provincia. La riproduzione dell’armatura di un cavallo rappresenta il ponte ideale verso l’ultima sezione prevista per il Museo dei Grandi Fiumi: il Rinascimento. Alcuni reperti sono già esposti, molti sono conservati nei magazzini e la speranza e che presto possa trovare compimento un progetto che dura ormai da molti anni.

LETTERATURA Presentato il romanzo di Nadia Scappini, “Le ciliegie sotto il tavolo”

G

iacciano, piccolo borgo nel cuore del Polesine, scelto come ambiente preferenziale per un romanzo. Giacciano e la sua gente alla base del libro “Le ciliegie Nadia Scappini con un gruppo sotto il tavolo” di Nadia di giaccianesi presenti Scappini. E al centro i due personaggi principali: Livio, innanzitutto, insegnante da poco in pensione, abituato a vivere da solo, coltivando però solide amicizie e Cosetta, anche lei single, dopo un matrimonio giovanile, purtroppo conclusosi da tempo con la prematura morte dell’amato consorte. A fare da cornice ai due personaggi e alle loro storie, ci sono gli amici, che nel fluire dei giorni acquistano fisionomia. E c’è tutta Giacciano con personaggi dal carattere vario, ma in ogni caso rappresentanti di un genuino sentire paesano, basato sulla condivisione di idee e pronto alla collaborazione specie nei momenti del bisogno e nei giorni della festa. Ma c’è anche un Polesine da scoprire, che spinge i protagonisti non solo nel capoluogo, ma anche in zone poco note, come a Panarella sulle tracce della mitica Repubblica di Bosgattia. E poi ci sono i cibi genuini della tradizione contadina, mentre sulla tavola fanno la loro apparizione vini come il Turchetta, frutto di un recupero di antichi vitigni di un appassionato cultore di Giacciano. Un personaggio quest’ultimo che, come gli altri Giaccianesi, esiste veramente e che venerdì 13 aprile ha voluto salutare la pubblicazione del romanzo portando i suoi vini, accanto ai dolci della tradizione locale confezionati dalle signore del luogo. E’ così che anche la comunità di Giacciano ed il suo territorio, ancora in gran parte rurale, divengono paradigma del buon vivere. Un libro dunque che dà un’immagine sicuramente positiva alla nostra terra polesana. Un motivo in più per apprezzarlo e congratularci con l’autrice. Li.Se.

Studi e riscoperte

Il ritorno dei Conti Camerini I conti Camerini torneranno a Polesine Camerini? C’è da contarci. La loro non sarà una nuova presa di possesso del vasto territorio nel delta che porta il loro nome, ma piuttosto una visita, scaturita dall’interessamento di Luciano Chiereghin, portotollese da qualche tempo interessato a condurre indagini sul territorio… E non solo, in quanto l’appassionato cultore di storia è riuscito ad allacciare i contatti con i discendenti di quel famoso Silvestro Camerini (1777-1856), da scariolante divenuto duca, il quale nel 1836 incaricò il fratello Cristoforo di partecipare in sua vece all’asta in cui si aggiudicò una notevole porzione del territorio alla foce del Po. Un’area vasta quella acquisita da Silvestro Camerini, implementata poi da ulteriori acquisti, attuati dai discendenti Luigi (1818-1885) e Paolo Camerini (18681937). Quest’ultimo in particolare protagonista dell’importante intervento di bonifica della zona, frattanto denominata Polesine (dei) Camerini, nonché della costruzione del Palazzo che porta il nome della famiglia. Ebbene, Luciano Chiereghin ha innanzitutto ricostruito la storia del palazzo, partendo dai ricordi del nonno: “Mio nonno, nato nel 1886 - afferma - sosteneva con certezza che la villa era ‘dell’uno’, cioè divenne attiva dal 1901. E c’era da credergli, perché egli fin da giovane fu assunto per lavorare a palazzo. Dapprima accudiva i cavalli nella scuderia della villa, e poi ebbe l’incarico di ‘boaro’ in una grande stalla, dove badava ai buoi da tiro e alle mucche da latte dell’azienda Camerini”. “Ma l’avvio della costruzione - fa presente ancora Chiereghin - deve ritenersi anteriore, e va fatto risalire con tutta probabilità al 1886, data questa che si trova incisa su una trave di uno dei magazzini di servizio della villa. Il conte Luigi, a cui a quanto pare spetta l’idea della costruzione, era morto l’anno precedente, quindi l’impresa passò nelle mani del giovane figlio Paolo, con interruzioni dei lavori che dovettero protrarsi fino al 1901. E Paolo Camerini, sempre a detta di mio nonno, ci teneva molto a questa villa. Una costruzione ricca di storia, passata nel 1953 dai

Nelle foto l’incontro e Palazzo Camerini Camerini all’Ente Delta Padano che ne fece la sua sede, trasferita poi a residenza degli uffici della cooperativa Cosva Un immobile divenuto anche rifugio e salvezza per gli abitanti della zona durante le molteplici alluvioni degli anni ’50. Un edificio - sottolinea con amarezza l’appassionato cultore - che attualmente versa in uno stato di grave abbandono, nonostante rappresenti uno dei beni architettonici caratterizzanti il Parco del Delta del Po e la sua storia.” Ma c’è di più: dopo la ricerca sullo storico immobile, Chiereghin ha ricostruito il complesso albero della famiglia Camerini ed è riuscito a contattare uno degli ultimi discendenti, in particolare il duca Paolo Fulceri Camerini, attualmente residente ad Ischia. Costui, recentemente giunto in Veneto per motivi di famiglia, ha voluto incontrare il determinato ricercatore, promettendogli una prossima visita alla terra che porta il nome dei suoi avi. L’arrivo dei Camerini a Porto Tolle è dunque atteso. Forse avverrà nel prossimo settembre nel periodo della fiera portotollese. E sarà festa grande. Li.Se.


26 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Sanità, nuovi tagli in vista

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti di Alessandro Abbadir

P

iano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze politiche temono per la chiusura di interi nosocomi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganizzazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi standard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba essere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fissati è di 3 per mille abitanti per quanto riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensiva è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande dispersione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Verona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associazioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pigozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Caner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguardare in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la commissione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze politiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di firme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qualche settimana.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

L

a paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto risulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben difficile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto finanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiudono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffico A.A. sono ad oltre un’ora di strada”.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

S

ono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore generale dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese. Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanitario regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcuno non si fida. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioranza. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestrone nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuovere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della figura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”. Il documento termina annunciando che il consiglio comunale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali. Gianni Patella


Il Veneto in primo piano 27 7 Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali di Nicola Stievano

N

ello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubicazione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera. Quello di Padova sarà un “hub”, terminologia adottata dalla regione per definire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappresentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

IN POLESINE

I

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e ne anche per le schede relative alla dotazione il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si sentito il parere obbligatorio e vincolante della chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni significative per le tre Uls prevalentemente ad indirizzo riabilitativo. (la 16 cittadina e del Una riorganizzazioPiovese, la 15 del’Alta ne che significherà chiu- Alcuni reparti Padovana e la 17 della sura di reparti (è il caso dovranno chiudere, Bassa), tutte al di sopra ad esempio dei servizi di ora c’è attesa del limite dei 200 mila otorino che troveranno per le schede abitanti e quindi non tocposto solo negli ospedali delle strutture cate dalla riorganizzaziodi riferimento), o riconversione della struttura ospedaliera. Novità ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali anche per i direttori generali poi dureranno tre a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “inanni e per non più di due mandati. Rivoluzio- tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razionalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regionali sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

l Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specificità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per accorpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano sociosanitario è aperta e noi la giocheremo fino in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i risparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustificano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”. Me.Ru.

no partecipazione

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedo

*dottore oculista

Padova – le carte in tavola. L’idrovia però, hanno cambiato di sfogo delle dello scorso novembre, la sua funzione di valvola con vicentino e nel padovano fatti, infatti, appare chiara commerciale (su acqua e devastanti alluvioni nel Da degli studi idraulici nuovo un’opera utile. infrastruttura di comunicazione Il problema però, come nel poi la caratteristica di Venezia è diventata di cosidetta “camionabile”. del vicentino, senza perdere Queste inquinante minore della acque del padovano e che emergono dal territorio. che tra l’altro ha un impatto non seguono le priorità adattare difficili da cambiare e da chiatte fra Padova e Venezia), è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, che una volta avviate sono stanziato che caso della Romea Commerciale, viste per lo più come grandi affari, operazioni denaro potenziale o già sono imprenditoriali, fiumi di forze politiche ed impegnato gruppi opere progettate da tempo, e con loro anche tante perché hanno già mosso cominciano a svegliarsi degli imprenditori nel alle nuove priorità. Questo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però dimostrano più moderni si e partiti accettare dei nuovo poi su che arrivano dai vertici punta più su strade, finge di contrastare per platealmente agli input che qualche ente locale la gente Sul futuro del territorio locali che “disubbidiscono” più decisioni calate dall’alto partecipazione, referendum. sostenibili. Non si accettano 1 campo degli interventi che vogliono assemblee V eV\# trasversali, fronti e comitati Xdci^cjV Y supinamente. Nascono d’affari. le scelte dei potentati vuole decidere non subire

di Alessandro Abbadir

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a CampoE’ in funzione da gennaio del Brenta) longo Maggiore (In Riviera ecomoun nuovo servizio chiamato rifiuti bile. Potranno essere conferiti ed elettrodoingombranti come mobili conferire i rifiuti mestici. Sarà possibile 2° sabato ingombranti: Boion ogni in Via Pasolini del mese dalle 8 alle 12 piazza della (parcheggio ad ovest della Maggiore ogni chiesa). Campolongo ore 8 alle 12 4° sabato del mese dalle del campo in Via Majorana (parcheggio sportivo). Sanità

TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA torna a colpire L’influenza A (H1N1) del mese anche in Veneto, all’inizio 9 ricoverati di gennaio si registravano per lo più di e un decesso. Si tratta da malattie o persone già debilitate quest’anno si convalescenti. Il virus meno presenta con caratteristiche delle compliaggressive ma può avere si è registrato cazioni. Nel Veneziano di San Donà. anche il caso di un uomo della ConNel Miranese il presidente 13, Fabio ferenza dei sindaci dell’Ulss controlli nelle Livieri, sollecita maggiori il picco scuole del territorio considerato mese. atteso per fine

Sanità Ulss 14 e osped quale destino ale, per Chioggia?

IlTerritorio caso AMBIENTE: MENO Intopp QUALITÀ i per CO2, PIÙ la riscoss scorso 14 gennaio a riuniti loione operativa deiSiCa’sono Corner per una riunione bonus Provincia di Venezia dellagas

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HigZ\Vi^ Y Gli exa^ EVgZcided voto fanno parte FjVcYd ^ciZgcZi di quel ! patrimonio kZcZo^VcV di Fede e di cultura eVidad\^Xd eV\\# 36-37 comunemente Xdghd Xdcigdaa^ ^c si chiama 28 che eV\# devozione pietà popolare. La “pietà popolare o INTORNO A NOI

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non può essere ignorata, SCUOLA ne trattata

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Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto

il presidente della eV\# e il collega 14 Francesca Zaccariotto insieme con Spezia, Marino Fiasella, Paolo Dalla gli assessori all’Ambiente Gandolfo Vecchia, al Trasporto Giacomo Prataviera, e alla Viabilità Emanuele di Tecla con il direttore generale 2001 supporta (l’associazione che dal Province e la collaborazione fra le Battello. Due l’Unione europea) Mario individuare gli obiettivi. In primo luogo Province le due un percorso comune tra sindaci, dei per l’attuazione del Patto dalla Direzione il protocollo promosso europea, generale energia dell’Unione delle emisper favorire la riduzione Provincia di sioni di Co2 siglato dalla Sono Venezia lo scorso 25 settembre. prospettive inoltre state valutate le su nuovi di finanziamento europeo finalizzati progetti imprenditoriali energetiche all’utilizzazione di fonti alternative.

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EDITORIALE

Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione

di Alessand

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randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante VELA Mestre (con le 6 EVaVood di opere ^ iZhdg^ Parentopoli, dopo^d\\^V/ sistema Metropolitan complementari), il 8^cV Z 8] YZa BdciZ ^ iZhdg^ Roma anche Veo Ferroviario di ^ YjZ nezia, ^V Vci^XV anche se le possibili >a W^aVcX^d fi cie ^cXdcigd Y Super(appena avviato), YZaaV <gZX proporzioni eV\# 43 di un eventuale altri da definire Y^ :cg^Xd OZccVgd alcuni addirittura XjaijgZ scandalo, noneV\# e sembrano34 solo abbozzati. certamente alla Romea Commerciale Si pensi eV\# 22 A lanciare quelle emerse nella capitale. , alla camionabile accuse all’amministr le Padova – Venezia, al completamen azione comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta Velocità nel e la compattezza tra i diversi partiti orientale. i gruppi politici Veneto del partito nella e passata esperienza eV\# 28 sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe di Tiozzo, decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli “di ), il territorio della po politico un grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino ra prodi Venezia. Ma l’arte parte del partito. anco- si appresta coeso, con idee ben chiare, che le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa tutti i veneti. Si su la creazione di per scheletri pensi alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3

SOLIDARIETÀ

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con indifferenza o disprezzo” scriveva il Z# ;dgbVo^dc papa Giovanni Paolo II. AV higVYV X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 21 eV\# 30

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MOSTRE A PADOVA

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28 8 Il Veneto in primo piano Società “Anziani per Padova”, il progetto promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Ulss 16

Il tempo nuovo degli over 65 Per la maggior parte sono attivi, coltivano hobby, in molti lavorano e aiutano i figli. Negli ultimi 10 anni hanno assunto un ruolo centrale di Ornella Jovane

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a vecchiaia, un tempo nuovo nella società contemporanea. Nel corso dell’ultimo decennio gli anziani, anche in Italia, hanno assunto un ruolo sociale nuovo, diventando in molti casi fulcro e punto di riferimento per intere generazioni. Hanno una vita sociale attiva, sono autonomi, occupati in hobby e attività di volontariato e, in molti casi, sono di supporto ai figli in difficoltà sul piano lavorativo e occupazionale - non di rado come ammortizzatori sociali - e alle loro famiglie, sostegno per la cura e l’educazione dei nipoti. In Italia gli over 65enni che stanno in buona salute e continuano ad essere parte attiva della nostra società sono 11 milioni. E’ dunque evidente, considerato l’importante apporto che gli over 65 offrono alle comunità, la necessità e l’opportunità di riconoscere e restituire valore al ruolo sociale dell’anziano che, ancora oggi, nell’opinione comune continua ad essere visto troppo spesso solo come un paziente da assistere o un

“peso” economico da sostenere. Partendo da questo presupposto - la necessità di restituire valore sociale agli anziani - è maturato il progetto “Anziani per Padova”, che prende il via il 7 maggio e proseguirà fino al 13 del mese. Si tratta di un “contenitore” di inziative dedicate al tema dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Un evento promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’Ulss 16 e l’Università di Padova, insieme all’Assessorato alle Politiche sociali e per la famiglia del Comune di Padova, all’Ufficio scolastico provinciale e all’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, in collaborazione con CSV-Centro servizi per il volontariato della provincia di Padova, di enti e istituti di cura, e con l’ampio coinvolgimento della rete di associazioni che operano sul territorio. Inserito a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchia-

mento attivo e della solidarietà tra le generazioni, il progetto padovano si configura ad oggi, a livello nazionale, come il più articolato degli eventi dedicati, tanto da aver ricevuto il patrocinio del Segretariato Sociale Rai. E proprio l’invecchiamento attivo, il dialogo e la solidarietà tra le generazioni saranno i temi al centro del ricco calendario: appuntamenti medico-scientifici, a partire dal Congresso nazionale della Società di Chirurgia geriatrica, il 10 e 11 maggio, all’aula Morgagni del Policlinico universitario, e dal convegno sulla carta etica dei servizi alla persona anziana; corsi di perfezionamento per operatori sanitari, ad esempio sugli aspetti etici, giuridici e assistenziali per l’umanizzazione delle cure anche in fase terminale; dibattiti su questioni di stretta attualità, come quelli sul modello solidaristico intergenerazionale, la cura domiciliare, le novità legislative in materia di previdenza; seminari sul rapporto tra terza età e tecnologie informatiche, le truffe agli

Un contenitore di eventi incentrato sui temi dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni

Gli anziani hanno assunto una funzione fondamentale nell’organizzazione della società attuale

anziani... E ancora laboratori creativi, mostre, spettacoli di teatro e musica. Occasioni di riflessione sugli stili di vita che consentono di restare in salute più a lungo, ma anche di confronto tra generazioni, grazie al coinvolgimento di alcune scuole padovane, alcune delle quali saranno impegnate nel progetto a livello organizzativo. Fra gli ospiti che interverranno nei vari eventi in programma anche il famoso psicologo veronese Vittorino Andreoli che nella lectio dal titolo “La vecchiaia: tempio per un nuovo umanesimo”, affronterà il tema dell’invecchiamento come opportunità e conquista della

società contemporanea. La settimana sarà l’occasione per annunciare ufficialmente la nascita di una Fondazione promossa dal Dipartimento che avrà l’obiettivo di favorire la prevenzione in età adulta e di migliorare le condizioni di vita dei pazienti geriatrici. Per informazioni: ufficio attività creative terza età - Settore Servizi Sociali - Comune di Padova, via Giotto, 34 - 35137 Padova.Tel. 049 651255 fax 049 664814 Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì dalle 15 alle 16:30. E-mail segreteriaterzaeta@comune. padova.it

PIÙ LONGEVI, PIÙ SPORTIVI E ANCORA LAVORATORI

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all’elaborazione dei dati Istat 2011 e Auser 2012 risulta che gli over65 in Italia sono 12.301.000 (il 20,3% della popolazione italiana), di cui 16.000 ultracentenari. L’età media della popolazione è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011. Tra il 1980 e il 2008 la speranza di vita alla nascita è cresciuta di oltre 8 anni. Oggi si attesta a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne e continuerà a crescere nei prossimi 40 anni, arrivando a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini. La non autosufficienza. (dati Istat, 2011) Oltre 2.000.000 di anziani riportano una condizione di totale mancanza di autosufficienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana. Il 74% degli ospiti delle strutture residenziali presenti in Italia sono anziani con almeno 65 anni (75.868 sono autosufficienti e 225.182 non autosufficienti). Anziani e lavoro. (dati Istat, Auser, 2011) Il lavoro rappresenta il 10% circa del reddito degli anziani in Italia. 375.000 gli occupati. Dal 2004 al 2011 il numero di occupati tra i 55-64enni è aumentato dell’8% su tutto il territorio nazionale, passando dal 30,5% al 38% (dato Isfol, 2012). La regione con il tasso di occupazione più alto è il Trentino Alto Adige. Una vita attiva e impegnata. (dati Auser, 2012) Tra il 2001 e il 2010 la percentuale di anziani tra 65 e 74 anni che fa sport in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8%.

In 10 anni il numero di anziani che pratica sport in modo continuativo è raddoppiato

Dal 2009 al 2010 è aumentato dell’1% il numero di coloro che si dichiarano in buona salute Nel 2010 gli uomini nella fascia d’età 65-74 che praticano attività fisica sono il 18% contro il 12,7% delle donne. Per gli over 75 si scende al 7,6% per gli uomini e al 4,1% per le donne. Gli over75 che svolgono attività fisica in modo continuativo sono passati da 1,4% a 3,5%, con un aumento del 2,1%. Anziani e salute. (dati Auser, 2012) Tra il 2009 e il 2010 si è registrato un aumento di oltre l’1% di coloro che si dichiarano in buona salute (per la fascia 6574 si passa da 36,9% a 38,8%, per quella over75 da 20,9% a 22,2%).


Voci da palazzo 29 11 Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel P

BOTTA E RISPOSTA Laura Puppato e Renato Chisso

“NON VENDETE ILLUSIONI”

Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

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opo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva denunciato che se la Regione avesse confermato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo momento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tuttavia messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello IL BILANCIO che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata DI VENETO STRADE la soddisfazione espressa dell’assessore eneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila Renato Chisso, anche se in occasione della euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno presentazione del bilancio di Veneto Strade stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha ha cercato di ridimensionare l’entità del destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al rischio corso in precedenza. “La società personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata Giovanni Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro. da opinioni rese in libertà”. Insomma per Vernizzi l’assessore si sarebbe trattato semplicemente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, vero la Società può vantare crediti verso la il 2002 anno di inaugurazione di Veneto nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla Regione per 117 milioni di euro che in Ve- Strade, comprese le opere complementari società avrebbe ravvisato un avvertimento neto Strade sono convinti di riscuotere entro al Passante di Mestre e all´A28, la società o comunque il tentativo da parte della Lega l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi di ridimensionare l’azione del potente as- così non sarà visto che sul bilancio regionale per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui sessore pidiellino. Non è detto, però, che pendono i vincoli imposti dal Patto di sta- 115 già ultimati o in fase di realizzazione. bilità. Il presidente Ver- Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che i problemi siano finiti nizzi infatti è sembrato con i chiari di luna degli ultimi tempi rischiaper Veneto strade, per Ci sono altri mettere le mani avanti no alla grande. il Presidente esiste il 800 milioni Al vaglio dell’assessore Chisso c’è anquando ha parlato di un rischio che le risorse di progetti ridimensionamento del- che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Strasiano poche per por- che rischiano le opere già progettate. de con l’altra società regionale Cav, Contare avanti le opere alla grande “Per il prossimo triennio cessioni autostradali venete, che controlla progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca- – ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen- 55 milioni, per questo stileremo una tabella lo scopo di mettere insieme risorse utili al do che con i 20 milioni di euro stanziati per delle priorità e su queste andremo ad inter- settore e dare fiato alle casse della società l’anno in corso e 120 di debito che pesano venire”. Senza mega piano triennale però con una ventina di milioni all’anno ma ad sulle casse della società, ora ridotti a 32, e quindi non si sa su quali basi verranno oggi si parla di se e ma appesi ai fili del sia fantascienza immaginare un’attività decise queste priorità. Da ricordare che per “forse domani”. che superi il limite dell’ordinario. A dire il i tre piani regionali approvati finora, dopo

NEWS

V

er la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difendendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima finanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebitamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che destino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

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n vecchio e guerresco film d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fianco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della finanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata efficienza della struttura di fronte a problemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafiosi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

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accio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografica d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un film drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando. Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesantemente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i film dell’orrore...”.


12 Cultura veneta 30 Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

di Alain Chivilò

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egli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’autore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal 1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugurazione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografiche, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usati da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio. Com’è nata l’idea delle barchette e degli aeroplanini? “Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’abbiamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”. La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa significano per lei? “Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’ombra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimentale che l’opera assume sulle persone”. Quale importanza ricopre la fotografia nel suo agire pittorico? “Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fotografia per coprire, ossia quando dipingo la voglio distruggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfici da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocrome. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infinità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opinione e quali sviluppi? “La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere stimolo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”. Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’istinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

Casa dei Carraresi, Treviso

MANCIÙ ULTIMO ATTO

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a mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la Casa dei Carraresi, continua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quarta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinnovato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sostituiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione finale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande lavoro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mostra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere. Al.Ch.

TRE MOSTRE DA NON PERDERE Gipsoteca Canova a Possagno

LA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

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anova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno (Tv) fino al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria della danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della figura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Durante la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia finale ha completato definitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di grafica, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fianchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova. Al.Ch.

Contaminazioni artistiche

“GERMINAZIONI E SINESTESIE”

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l secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è possibile visitare gratuitamente la mostra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografia nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Facendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fino alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografie fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socioculturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni. Al.Ch.

Palazzo Loredan, Venezia

FINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA

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a confettiera era il nome, fin dal Quattrocento, del contenitore artistico che veniva donato alle spose per i confetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le nozze del figlio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bomboniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fino al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fino al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infine Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera. Al.Ch.


Cultura veneta 31 13 Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani Musica elettronica

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

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di Vesna Maria Brocca

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all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, contemporanea che usa il linguaggio del fuarriva a Venezia la prima mostra ita- metto e lo declina in un’espressione autoriale liana di “graphic novel”, dedicata cioè esclusiva di cui l’Italia è capofila internazioai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva nale per qualità delle produzioni. Questa bidi questa biblioteca immaginaria chiama- blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique più rappresentative a livello internazionale, di italien”, che accoglie 150 tavole originali 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Lorentratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella Giandelli, Gipi, Davide nella duplice edizione Toffolo, Stefano Ricci, francese e italiana di Un vero e proprio Davide Reviati, Sara altrettanti autori italiani, viaggio attraverso Colaone, Giacomo è l’antica Torre Mas- le pieghe Nanni, Manuele Fior, similiana dell’Isola di della nostra civiltà Sant’Erasmo a Venezia. e della nostra storia Piero Macola, Francesco Cattani, Alessandro L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel- Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero la sua vocazione floreale e agricola e ben si e proprio viaggio attraverso le pieghe della presta ad accompagnare il visitatore in lunghe nostra civiltà e della nostra storia, un’occasiopasseggiate nella natura immersa tra terra e ne per neofiti e appassionati del genere per acqua e invita quindi a proseguire il percorso scoprire nuovi scorci della contemporaneità fino alla sede dell’esposizione nella suggesti- italiana e vagare per le stanze di una vera va Torre, per scoprire questa forma narrativa e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferisce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’Associazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fino al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

ino al 23 maggio, con cadenza settimanale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fino al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organizzata dall’Università di Padova in collaborazione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musicista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

Teresa Rampazzi nel suo studio 1976, del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagonista dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fino a esaurimento posti.


24 Sì, viaggiare 32 PUGLIA

Il Salento greco che balla la pizzica OSPITALITÀ SEMPLICE NELLE CASE A Vignacastrisi, piccolo borgo alle porte di Castro, 16 piccole strutture turistiche si sono costituite in associazione offrendo diverse proposte di ospitalità. Denominatore comune il calore dell’accoglienza salentina. Si va dalle dimore di charme, come il Palazzo Guglielmo di piazza Umberto I, alla casa vacanze, all’affittacamere, all’agriturismo al B&B ricavato nelle abitazioni, dove si è a contatto con la gente del posto. Il mare è a due passi. “Il rapporto qualità-prezzo, la genuinità dei nostri prodotti e il calore e la semplicità dell’accoglienza - dicono al B&B Il Melograno - hanno colpito quanti arrivano a Vignacastrisi per la prima volta”. Infine una dritta gastronomica: il ristorante Zio Tom di Santa Maria di Leuca (nella foto), pesce in riva al mare poco lontano dal faro del capo. Gestione familiare e tanta qualità nel piatto.

I

l conto alla rovescia è già iniziato. Il Salento attende con ansia la notte del 25 agosto. E’ la Notte della Taranta, la notte del raduno dei centomila nelle piazze e nelle vie di Melpignano. Il Festival della Notte della Taranta è giunto alla quindicesima edizione, in un crescendo di numeri che fa capire quanto questi eventi di musica, danza e tradizioni popolari arrivino dritti al cuore della gente, mantendendo intatto nel tempo il loro fascino magnetico. Il festival, in due dense settimane di eventi, coinvolge ben 14 comuni della zona. Siamo in un angolo di Puglia dove si parla ancora greco. Sì, greco. Un greco antico che si chiama Griko ma che i greci di oggi capiscono perfettamente. Questo angolo di Puglia è la Grecìa salentina. Sì scrive proprio così, con l’accento sulla i. Nove comuni soltanto, poco a sud di Lecce e vicino ad Otranto: Calimèra, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Ma nel XVI secolo il Griko era parlato in gran parte del territorio salentino. In Italia solo nella zona di Bova, in provincia di Reggio Calabria, esiste un’altra comunità ellenofona. Le comunità grike del Salento sono animate dall’attività di tante associazioni culturali, impegnate a valorizzare il patrimonio ancestrale di questa lingua sopravvissuta nel tempo. Come sono sopravvissuti certi riti religiosi, certi canti popolari e certe danze, la più famosa delle quali

IMMAGINI DELLA PIZZICA CHE ANIMA LA NOTTE DELLA TARANTA A MELPIGNANO. SOTTO: TIPICITÀ LOCALI, CASTRIGNANO DEI GRECI, LA MASSERIA CHICCO RIZZO, L’EX TRIBUNALE A NARDÒ E UN FRANTOIO IPOGEO A PRESICCE

è la “pizzica tarantata”, usata per curare dal morso della tarantola (il temuto ragno). Pizzica che è il moto irrefrenabile che anima la lunga notte della Taranta. Ma nella Grecìa salentina, che qualche tempo fa ha ricevuto anche la visita ufficiale del presidente greco Kostis Stefanopoulos, sono sopravvissute anche antiche costumanze gastronomiche. Di natura popolare, naturalmente. Tradizioni che possono essere il filo conduttore di un turismo “slow”, culturalmente motivato. Non può mancare la mussakà a base di patate, pietanza che è parente stretto del piatto simbolo della penisola ellenica. All’insalata grika e alla salsiccia è dedicata persino una sagra, quella di Martignano, che si svolge ai primi di luglio, preambolo alla festa del patrono San Pantaleo di fine luglio e al lungo festival della Notte della Taranta. Un contributo forte al mantenimento di queste tradizioni gastronomiche (ma anche di quelle culturali) lo dà il Parco Turistico Culturale

Palmieri che ha sede nel Palazzo Palmieri di Martignano. Nell’insalata grika esplodono tutti profumi del Mediterraneo: pomodori, “minunceddhe” (cetrioli), peperoni, cipolla bianca, peperoncino piccante, rucola selvatica, olive nere alla “capasa”. E ancora: capperi, origano, cacioricotta. Tutto condito con il profumatissimo olio extravergine d’oliva locale, frutto di quegli ulivi monumentali che adornano il territorio. La salsiccia, la gustosa salsiccia artigianale locale, fa da contorno all’insalata, sovvertendo per una volta i ruoli. Ma l’insalata grika può essere abbinata anche agli ottimi latticini della zona e al pane casereccio, cotto su forni alimentati da legna “profumata”. Un panorama dei sapori locali lo si trova all’agriturismo Masseria Chicco Rizzo di Sternatia, una monumentale, elegante e raffinata masseria di pietra chiara che combina gusto ed eleganza. Per chi voglia approfondire la cultura grika l’associazione Kaliglossa di Calimera ha

un sito sempre aggiornato (www.kaliglossa. it). Ultimamente sta pubblicizzando il Premio Dafne, che è un concorso di poesia, canzone e teatro in lingua grika, e una scuola di lingua grika che inizierà a ottobre. Una vitalità culturale che è garanzia di sopravvivenza per questo straordinario relitto linguistico, miracolosamente conservatosi nei secoli nel Salento. Due escursioni consigliate per chi dalla Grecìa Salentina volessre approfondire la conoscenza del Salento più vero: Nardò e Presicce. Nardò è un trionfo del barocco. Il suo centro storico è una bomboniera ricamata nella pietra, ricca di palazzi e chiese. A lungo la cittadina rivaleggiò con Lecce sul piano artistico e culturale. La cattadrale, il cui primo nucleo risale al 1090, è il punto di partenza ideale per l’escursione nel centro storico, che raggiunge il suo clou di interesse a Piazza Salandra, straordinaria quinta di edifici barocchi. Poco lontano si erge la cosiddetta Osanna, singolare costruzione del 1603 a edicola.

Nelle vicinanze di Nardò sorge il parco naturale di Porto Selvaggio con la sua preziosa oasi naturalistica. Presicce è la città degli ipogei e dell’olio lampante. Da non perdere la città sotterranea, ovvero il sistema di frantoi ipogei, unico in Italia per ampiezza e fascino, disseminato fra piazza del Popolo e le strade del centro storico. In quei frantoi sotterranei si produceva l’olio utilizzato per alimentare l’illuminazione pubblica. Veniva venduto in anche all’estero. Le condizioni di vita in quei frantoi erano terribili. Gli operai salivano in superficie solo in occasione della grandi feste. Le perle di Presicce sono il Palazzo Ducale con il Museo Demoantropologico, il Museo della civiltà contadina e la Chiesa della Madonna degli Angeli che sorge in posizione appartata, vicino ad un B&B di charme, il “Giardino degli angeli”, dove si produce anche un ottimo olio extrarvergine di oliva. Poco lontano sorge la lunga spiaggia delle cosiddette “Maldive del Salento”, dalla sabbia bianchissima.


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i nostri Esperti PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Lo stress: principali modelli e risposte dell’organismo

Il termine stress è entrato a far parte a pieno titolo del nostro vocabolario e, purtroppo, anche della nostra vita. Ma sappiamo realmente cosa di cela dietro questo concetto? Tra i vari modelli di ricerca che cercano di spiegare lo stress, vi è quello dello stimolo, secondo cui le cause vanno ricercate nell’ambiente che pone richieste eccessive alla persona. Per esempio, secondo questo modello lo stress lavorativo è causato da un forte carico di lavoro e dalle difficoltà a conciliare vita privata e occupazionale. Secondo il modello della risposta, invece, lo stress non è spiegato partendo dagli stimoli ambientali, bensì dall’esperienza provata dalla persona. Secondo questa prospettiva, lo stress è desunto da sintomi quali, per esempio, insonnia, mal di testa, problemi digestivi, che la persona sviluppa come risposta alle richieste esterne. Un altro modello, oggi dominante, è quello transazionale, che integra lo stimolo e la risposta in uno stesso processo: l’ambiente e la persona non sono analizzati separatamente ma in reciproca interazione tra loro. Lo stimolo ambientale è percepito e valutato dalla persona,

che mette in atto delle risposte fisiche, psichiche, emotive e comportamentali per far fronte alla situazione (coping). Tali risposte influenzano a loro volta l’ambiente esterno. Per esempio, di fronte ad un eccessivo carico di lavoro possiamo percepire la situazione al di fuori della nostra portata e le conseguenti risposte del nostro organismo saranno: aumento del battito cardiaco, sudorazione, dolori intestinali, mal di testa, insonnia etc. Possiamo decidere di non affrontare il compito o di svolgerlo in una situazione psico-fisica non ottimale che comprometterà il buon esito del nostro lavoro. Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stimolo: altri, infatti, possono percepire un eccessivo carico di lavorativo come una sfida e rispondere con modalità psico-fisiche diverse dal caso precedente, che porteranno ad affrontare al meglio il compito anziché scappare da esso. Non è l’evento in sé, quindi, a causare lo stress, ma l’interazione tra esso e la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienze, di caratteristiche fisiche, biologiche, emotive, psicologiche. Il tutto, inoltre, è influenzato dal contesto in cui tale interazione avviene. Dopo aver incontrato

i principali modelli sullo stress, vediamo ora come reagisce il nostro organismo davanti ad una situazione percepita come stressante. La prima fase è definita di ALLARME, ed è qui che l’organismo si prepara all’attacco o alla fuga dal compito o dalla situazione. La frequenza cardiaca aumenta, le pupille si dilatano, la digestione si interrompe, i muscoli si tendono. La seconda fase è la RESISTENZA, che si ha quando l’esposizione all’agente stressante è tale da far durare troppo a lungo i livelli di attivazione messi in atto nella fase di allarme. Per far fronte a questa fase il nostro organismo è costretto ad attingere a risorse aggiuntive, che sono sottratte a quelle necessarie al normale funzionamento corporeo, come la digestione o il mantenimento del sistema immunitario. La terza e ultima fase è l’ESAURIMENTO, che avviene quando l’organismo non riesce più a far fronte a livelli così alti di attivazione e sviluppa seri problemi fisici, psichici e comportamentali. A tutti sarà capitato di provare quanto descritto nella prima fase, e questo è del tutto normale e non comporta rischi per la salute. Provare livelli moderati di stress è, infatti, un fattore positivo, attivante. Il

problema sopraggiunge quando si passa dallo stress buono (EUTRESS) e quello definito cattivo (DISTRESS), caratterizzato da un’eccessiva e prolungata attivazione dell’organismo. In questi casi la persona, oltre a sviluppare problemi fisici, può mettere in atto comportamenti a rischio come l’abuso di alcool o sostanze, il gioco d’azzardo, eccessi di aggressività, non curanza delle norme sulla sicurezza. E’ quindi importante individuare i sintomi da stress eccessivo, cercando di staccare la spina e chiedendo aiuto a degli specialisti.

Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it

IMPRESA

A cura di Lorenzo Sartiè

Non tutte le crisi vengono per nuocere Come diceva Einstein, i momenti di crisi sono pregni di grandi sofferenze, ma anche di grande impegno e di opportunità per costruire qualcosa di nuovo e di diverso. Questa recessione, che è una crisi finanziaria cagionata dallo sgonfiamento borsistico; ha causato grosse perdite patrimoniali alle banche, le quali hanno chiuso il credito, in primis alle aziende, e poi al credito più in generale. Queste difficoltà hanno avuto il triste merito di mettere in luce le gravi carenze imprenditoriali del nostro tessuto produttivo. Essere bravi a fare o produrre qualcosa è una cosa molto diversa dall’essere imprenditore. Abbiamo dimostrato di non essere preparati a fronteggiare situazioni emergenziali economiche e commerciali nel medio o lungo periodo, senza l’intervento sostenitore delle banche e del governo. Governo che tratta i suoi cittadini come sudditi con un’oppressione fiscale che non ha uguali, che impone piani economici e finanziari alle amministrazioni locali che, essendo da sempre bacino di clientela per le imprese fornitrici, hanno accumulato verso di queste, grazie ai tagli o ai “patti di stabilità”, un debito spaventoso. Debito che ha messo ulteriormente in crisi le aziende e le imprese. Il

risultato si può chiaramente leggere nelle decine di suicidi di imprenditori onesti, che non hanno retto all’onta morale di aver perso tutto, dopo anni di lavoro e sacrifici. Innovazione poca, sviluppo zero, lungimiranza quasi nulla. Potrebbe essere questo il teorema su cui basa l’analisi del piccolo imprenditore attuale. Non è solo colpa dei cinesi, dei paesi emergenti, del governo o delle banche se la situazione che vive la nostra imprenditoria è così triste e difficoltosa. Queste negatività hanno dimostrato che essere impresa al giorno d’oggi è una cosa ben diversa dal modello che abbiamo sempre perseguito. Ha messo in luce un modello di una micro imprenditoria isolata e isolazionista, polverizzata e dispersa. Incapace di assumere una dimensione, di diventare non solo un gruppo di imprenditori, ma anche una base sociale su cui lavorare, che sia in grado di porsi nel mercato con un modello più moderno e meno aggredibile. Tenutario di quelle tradizioni del lavoro che renderebbero più agevole difendersi in situazioni come questa. Invece si vanno a rincorrere disperatamente tutte le opportunità di lavoro in mercati sconosciuti, decidendo di competere con aziende o imprese scorrette da essere escluse dal mercato. Invece

di essere loro ad essere estromesse dal mercato. Sembra di essere di fronte alla teoria economica “Il mercato dei limoni” di Harkeloff, dove il mercato premia i peggiori e non i migliori. Qui i migliori non riescono a difendersi, anche grazie ad istituzioni assenti nel controllo e la tutela della qualità, all’assenza di normative di tutela per le imprese serie e corrette. Spesso siamo di fronte ad imprese che pur di sopravvivere sono scorrette, proponendosi a basso costo ed escludendo così i migliori, che sono onesti ed in regola. Ed in questo le associazioni di categoria hanno le loro responsabilità, che sono pesantissime. Essere imprenditore al giorno d’oggi è decisamente complicato. Servono istruzione, formazione, capacità interlocutoria e preparazione tecnica, lungimiranza e capacità gestionale. L’imprenditore di un mercato moderno deve avere la capacità di avere una dimensione d’insieme che lo portino ad uscire dal guscio o “dall’orto di casa”. Non basta più essere bravi a fare o produrre qualcosa. Bisogna creare la struttura aziendale, avere una strategia ed una tattica, dei piani marketing, operativi o di trade marketing, organizzare il supply chain. Tutto questo spesso non c’è. Perché il piccolo

imprenditore che costituisce la maggioranza del nostro tessuto sociale, ancora stenta a capire che la struttura è diventata importante tanto quanto saper fare bene una cosa. Molti non hanno la capacità di crearla per mancanza di conoscenza e di tempo o perché ha dei costi. Non c’è perché taluni ritengono che sia inutile “perché tanto mi arrangio io da sempre”. Abbiamo visto purtroppo i risultati. Ai colleghi che hanno deciso nell’oppressione del loro dolore di non essere più tra noi, dico solo “parce sepulta”, riposate in pace, nessuno qui pensa che siate stati dei vigliacchi, ma delle vittime. Ai colleghi che invece sono ancora qui, dico non mollate. Aggiornatevi ai tempi, fate squadra, abbandonate l’egoismo individuale, imprenditoriale e forcaiolo. Uscite dalla mentalità da bottegai. Lo dobbiamo per obbligo e dovere morali nei confronti di coloro che non ci sono più, affinchè non si debba più dire a un collega “parce sepulta”…

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidente@consorziovenetocostruttori.it


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I PUNTINI Colora gli spazi contraddistinti dai puntini

SOPRA E SOTTO

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

AMICA - BRAD - BRATT FIGLI - FRATELLO FULL FRONTAL I PROTAGONISTI PITT - PREMI - RUOLI - STUDI Chiave (5) - Il nome............................. Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AB - ADA - BARE - EL - ELVIO ERO - FE - FE - GERE ITER - IVI - ORARIA - PD PINNA - RE - RUGA - SAN SPIRA - TO - TRII - UOSA USATO - VIP - VISNU THE ANIMALS (gli animali) Impariamo l’inglese

Gli sposi

• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?” • Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!” • Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il problema?” “Ho comprato un solo biglietto!” • “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denuncia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!” • Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?” • Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcellini” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!”” • Una donna confida alla sua amica: “Anch’io ho un marito che è pazzo di me! Peccato che non sia il mio.” • Tra amiche: “Sai qual è la differenza tra un fidanzato e un marito?” “No quale?” “30 chili!”

• Una signora di una certa età torna a casa dopo essere stata dal parrucchiere. Trova il marito seduto in poltrona e gli dice: “Caro, non ti sembra che adesso con i capelli così corti, non sembro più una vecchia?” Il marito la guarda un po’: “Hai ragione, adesso sembri un vecchio.” • Un giorno una donna dice al marito: “Caro, sono passati 15 anni di matrimonio e se potessi tornare indietro nel tempo e fossi di nuovo sola, sai con chi mi sposerei?” “No, con chi?” chiede il marito. “Con te, tesoro!” “Questo è quello che credi tu.” • Ho spiegato a mio nipote cos’è il compromesso: se per le vacanze tua madre vuole andare al mare e tuo padre invece in montagna, il compromesso è che si va al mare, ma il papà può portarsi gli sci. • Dialogo tra anziani coniugi: Marito: “Chi comanda in questa casa?” Moglie: “Io!” Marito: “Era solo una verifica!” • Un notaio alla vedova: “Nel testamento di suo marito c’è scritto: ‘Ti lascio’.” “’Ti lascio’ che cosa?” Domanda la donna con impazienza. E il notaio: “Niente. Dice soltanto ‘Ti lascio’.” • Molte mogli sono contrarie al divorzio perché non vogliono dividere i soldi del marito con l’avvocato.

ANT - BEAR BEE - CAT CHEETAH CRAB CROCODILE DEER - DOG DUCK - EAGLE FINCH - FLY FOX - FROG GIRAFFE JELLYFISH LIZARD MALLARD OWL - PIG SHARK SHEEP WHALE WOLF

CHIAVE (4) - Un’animale.......................................................................................................... Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo. • Amare è breve, dimenticare è lungo. • C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

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A tavola 35 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

I

ABBINARE IL CIBO AL VINO

N OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO.

L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI

SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI

SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-

PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA.

SOLAMENTE

UN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO 900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI) 2 ZUCCHINE PICCOLE 2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MARE

IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI

SEDANO FRESCO

CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO,

¼ C IPOLLA BIANCA

OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL

“GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI. ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

PEPERONCINO IN POLVERE OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO VINO BIANCO SUCCO DI LIMONE DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTO

PULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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36 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MOTIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SERENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DITE STOP AGLI ERRORI CHE DANNEGGIANO LA VOSTRA COPPIA. SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIMEDIARE E RICOSTRUIRE · S ALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE ALTALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· S ALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RINFORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ESERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO UN MESE RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · S ALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE

DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FERMATE UN ATTIMO E RISCHIATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · S ALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POSSANO AIUTARVI FASCINO

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO I CONTRASTI NON MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FICCANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LETARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO I

PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· S ALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE ATTENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

RINFORZI

ENERGIE DA FONTI

STRUTTURALI

RINNOVABILI:

IN FIBRE DI

FOTOVOLTAICO E

CARBONIO

SOLARE TERMICO

FASCINO ABILISSIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DISTENSIVO · S ALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO CUORE

E SENSI SI FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI STATO COSÌ PROFONDO · S ALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PALESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PARTICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO SIETE

CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GESTIRE AL MEGLIO RITAGLIANDOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· S ALUTE SE VI APPASSIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA

IRAN - TEHERAN, Sheyk Bahai, No. 3, 4th floor, 3rd Aly, Golestan St., Alikhani St., Phone (+98-21) 88600173-5 Fax (+98-21) 88600179 info@studiomemar.com

FASCINO VI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

SENTITE BELLI E SEDUCENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · S ALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE


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INSIEME ALL’ARENA DI VERONA 90° FESTIVAL LIRICO 2012 VENERDÌ 22 GIUGNO “DON GIOVANNI” di Wolfgang Amadeus Mozart SABATO 30 GIUGNO “CARMEN” di Georges Bizet SABATO 14 LUGLIO “ROMÉO ET JULIETTE” di Charles Gounod SABATO 2 8 LUGLIO “AIDA” di Giuseppe Verdi SABATO 11 AGOSTO “TURANDOT” di Giacomo Puccini SABATO 18 AGOSTO “TOSCA” di Giacomo Puccini PARTENZE: Porto Viro- Municipio Adria – Centro Il Porto Lama Ceregnano Villadose Rovigo - Piazza Cervi Lendinara Badia Polesine Quota di partecipazione ad ogni Opera*:

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16.00 16.20 16.40 16.50 16.55 17.00 17.15 17.30

€ 60,00

*Con Esclusione Roméo Et Juliette Quota Di Partecipazione Per Solo Roméo Et Juliette Euro 55,00

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