La Piazza di Rovigo - 2012giu n81

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di Rovigo

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 81

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 81

Evasione fiscale Il comune si allea con l’Agenzia delle Entrate pag.

Sanità Piano sociosanitario, salve le due Ulss

Politica Rivendicazioni nella Lega del dopo il congresso

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EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

DETENUTI STIPATI E AMMALATI

La situazione dei detenuti nel carcere cittadino è sempre più grave. Già altre volte abbiamo parlato dell’argomento sulle colonne di questo giornale, tempo fa avevamo dato precisa informazione dello sciopero della fame al quale si erano sottoposti i detenuti, per richiamare l’attenzione sul sovraffollamento delle celle e sul cronico sottorganico del personale. pag. 9

IL POLESINE SI SCOPRE TERRA SISMICA

Il territorio prova a tornare alla normalità dopo la serie di scosse di terremoto che dal 20 di maggio ai primi giorni di giugno hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Questo terremoto, infatti, anche se verrà archiviato come “dell’Emilia” ha toccato in profondità anche il Polesine, tanto che il consiglio dei ministri ha esteso anche alla provincia di Rovigo lo “stato di emergenza”. pag. 11

di Nicola Stievano

I

Parco Maddalena diviso da un “muro”

Il Tar ha dato ragione ai proprietari che hanno recintato le rispettive aree

I

l parco, nel cuore della città, è diventato il nuovo fulcro dell’ennesima controversia amministrativa: si tratta del Maddalena, in località Commenda. Il parco oggi appare diviso a metà in quanto i proprietari dei due terzi dell’area, le aziende private Reale Mario e Cefil, hanno provveduto, grazie alla sentenza favorevole del Tar, a recintare la loro proprietà. Per risalire alle cause della controversia bisogna tornare indietro di qualche anno, ossia ai tempi dell’Amministrazione Merchiori e agli investi-

dell’area, e la conseguente recinzione della zona. I due proprietari si sarebbero aspettati un incontro con l’amministrazione, anche perché la disponibilità a cedere le proprie quote del parco non mancava ma visto il procedere dell’Amministrazione hanno preferito tutelarsi ricorrendo al Tribunale amministrativo regionale. La vicenda, tuttavia, non è ancora conclusa. Sul futuro del parco pende ancora una sentenza del Tar che dovrebbe arrivare a breve. pagg. 4-5

menti fatti allora per l’area Commenda. Si trattava di circa 10 milioni di euro, parte dei quali usati anche per la sistemazione del parco. La precipitazione degli eventi, tuttavia, si è registrata con il subentro dell’attuale Amministrazione che anziché cercare di entrare in possesso dell’area di proprietà dei privati in via Bonaria, ha dato il via ad un esproprio, con un indennizzo per le parti in causa di 273 mila euro. Dopo questo fatto, le due aziende hanno perciò fatto ricorso al Tar, con relativa sentenza: la restituzione immediata

n politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi. Più che chiedersi chi nominare nel consiglio d’amministrazione di Veneto Sviluppo, che “bandierina” piantare su ogni singola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della finanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carrozzoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere. Il problema è che si trova sempre invischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessuto imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politiche che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della finanziaria. continua a pag. 3

L’Intervento

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico di Francesca Zaccariotto*

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a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province. BELLO

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EDITORIALE

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Riaperte via Battisti e Cavour

UNA SETTIMANA DI MESSICO

La riapertura delle vie Battisti e Cavour è stata salutata con una “festa” messicana. I membri dell’associazione culturale Tierra Viva Mexicoe, infatti, gemellati con la Confraternita del Bavarolo, sono stati invitati in città per uno scambio culturale enogastronomico ma anche per partecipare ad una settimana di iniziative coordinate dal Comune che hanno avuto il sostegno degli esercizi commerciali che hanno le loro vetrine sulle due vie cittadine. Ricerca dell’Enea

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Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le difficoltà di un rapporto piuttosto sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i finanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La finanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”. I tecnici osservano però che la finanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fino alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”. Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa. “Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntualizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma efficiente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose. Nicola Stievano

CHI FUMA INQUNA PIÙ DEL TRAFFICO

Il Codacons ha depositato una diffida diretta alle amministrazioni comunali di Rovigo, Venezia, Padova, Treviso, Verona e Vicenza chiedendo di adottare provvedimenti a tutela della salute dei propri cittadini, ed in particolare di disporre il divieto di fumo sui rispettivi territori ogni qualvolta siano superati i livelli massimi di Pm10 nell’aria. Alla base di tale diffida – spiega il Codacons – vi è una ricerca scientifica condotta dall’Enea che dimostra come il fumo di sigaretta inquini addirittura più dei tubi di scappamento delle automobili. Un calcolo eseguito su 300.000 fumatori per milione di abitanti, con un consumo medio di 15 sigarette pro capite/ die, considerando che ogni sigaretta bruciata completamente emette nell’ambiente circa 40 mg di micropolveri, ha stimato che ogni fumatore produce circa 600 mg di micropolveri al giorno. Moltiplicando il dato per 300.000 fumatori si avrebbe l’immissione nell’ambiente di 180 kg di micropolveri al giorno dovute al consumo di tabacco, non considerando la cenere. In 365 giorni fanno 67,5 tonnellate l’anno. Il traffico cittadino di 420.000 automobili 57,5 tonnellate di particolato. Felicitazioni

IL NOSTRO DIRETTORE SI È SPOSATO

Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gambin che lo scorso 23 giugno è convolato a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza” auguri agli sposi di un futuro felice insieme.

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SPAZI APERTI

Il mercato torna in Corso del Popolo pag.

TERREMOTO

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Il fenomeno inedito della liquefazione delle sabbie

CULTURA Il concorso “Città di Rovigo”

Provincia

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SCUOLA

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Insegnanti in esubero impiegati nel sostegno pag.

Concerti: il tour estivo di Prhome

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Regione

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La Lega cambia leader, il nuovo corso affidato a Tosi pagg. 24-25

REGIONE

Avviata la riorganizazzione di Veneto Agricoltura

CULTURA

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DEGAN STA PREDISPONENDO UN PIANO

La presidente della Provincia Tiziana Virgili ha ricevuto a Palazzo Celio il nuovo comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, Paola Degan. L’attenzione su temi della salvaguardia ambientale, il controllo di corsi d’acqua secondari, la caccia, la pesca, l’antibracconaggio e rifiuti sono stati gli argomenti trattati rimandando ad un prossimo incontro le modalità di attuazione di forme di collaborazione “soprattrutto per un territorio quale il Parco del delta del Po” come ha ricordato il capo di Palazzo Celio. Il neo comandante in carica dal 4 giugno ha già conosciuto il territorio dato che “dal 1999 al 2005 ho retto la sede di Padova che s’interessava anche della provincia polesana” ricordando come la Guardia Forestale sia un corpo di Polizia che si occupa dell’ambiente e possieda uffici anche nelle aree protette funzionali alla sorveglianza dei parchi nazionali. Gemellaggi

ROVIGO E VIERNHEIM ESPERIENZE DI SCAMBIO

POLITICA

Il Delta riserva internazionale della biosfera pag.

CULTURA

- www.aism.it

Salvaguardia ambientale

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Intervista a Ketra, al secolo Elena Pizzato pag. 30

Avviare uno scambio di esperienze e progetti per promuovere l’economia di Rovigo e Viernheim. E’ questa la principale novità emersa dal viaggio di una delegazione rodigina, alla quale hanno preso parte anche esponenti dell’amministrazione, nella cittadina tedesca. L’occasione è stata proficua per la partecipazione alla “Viernheimer Stadt Fest”, durante la quale uno stand gastronomico di Rovigo, organizzato dall’associazione “Amici d’Europa”, ha presentato le tipicità gastronomiche del territorio, ma soprattutto perché tra i due comuni è maturata la volontà di mettere in contatto anche le reciproche imprese commerciali, artigianali ed industriali, proprio in un periodo in cui in Europa alla parola “crisi” viene giustamente accostata la parola “crescita”. Ed è in questo contesto che ad ottobre sarà presente a Rovigo, in occasione della Fiera campionaria “Rovigo Espone” anche un rappresentante della amministrazione di Viernheim per porre le basi di questo nuovo tipo di scambio a livello economico.

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MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese SPAZI VERDI Il Comune vuole acquisire i due terzi del parco di cui oggi sono proprietarie le aziende private Reale Mario e Cefil. Ciò permetterebbe di non sprecare gli investimenti che l’amministrazione precedente aveva avviato per rendere fruibili gli spazi alla cittadinanza ma i privati non sembrerebbero disposti a cedere. Sulla vicenda farà luce il Tribunale amministrativo regionale

Parco Maddalena, aspett

di Melania Ruggini

L’Amministrazione precedente aveva investito parecchio nell’area Commneda

I privati cederebbero le loro quote per un milione di euro. Piscopo: “Cifra esorbitante”

I

l parco, nel cuore della città, è diventato un punto di aggregazione per bambini, mamme, sportivi, innamorati, ma anche il nuovo fulcro dell’ennesima controversia amministrativa: si tratta del Maddalena, in località Commenda. Proprietari del parco per due terzi sono le aziende private Reale Mario e Cefil, che hanno provveduto di recente a delimitarne l’area di competenza con una recinzione, per evitare l’accesso al pubblico. Tuttavia in questo parco sono stati realizzati diversi interventi da parte della precedente amministrazione, per la sistemazione e la fruizione dell’area verde, omettendo il fatto che essa appartiene per due terzi a ditte private. La vicenda non poteva che portare ad uno scontro tra privati e amministrazione. La risposta è rinviata tra un massimo di 30 giorni al Tar, dove lo scorso 6 giugno è avvenuta la pubblica udienza sul caso, alla presenza degli avvocati che rappresentano da una parte il Comune di Rovigo e dall’altra le ditte private Reale e Cefil. Lo strascico e le ricadute della vicenda sono molte e piuttosto complesse. La vicenda ha infatti innescato una serie di azioni a catena, dalla petizione della lista Rovigo si ama, alle

reazioni politiche, e anche la poltrona dell’assessore Paulon pare essere saltata per la sua firma alla petizione per salvare il parco e una serie di divergenze con l’amministrazione Piva. L’area verde negli anni 50 era di proprietà della curia, così come il seminario e altri stabili, ma nel 2000 viene acquistata dalla Soprintendenza di Verona assieme all’edificio. La precedente amministrazione tuttavia avrebbe speso 10 milioni di euro di investimenti per l’area Commenda, di cui 6,8 a disposizione dell’Ater per la realizzazione di nuovi appartamenti e il restauro di quelli già esistenti. Dopo l’approvazione del programma per la zona Commenda, nel 2006 il Comune approva il Piruea dell’ex ospedale Maddalena, che tuttavia aveva bisogno dell’approvazione della Soprintendenza, visto il vincolo quest’ultima la quale non si è mai espressa. Nonostante ciò sono stati comunque avviati i lavori sull’area Maddalena, con relativi importanti investimenti di progettazione. Anche se la Soprintendenza ha respinto il Piruea, per cui le aree interessate dal contratto di quartiere non passano al Comune come compensazione del piano, l’amministrazione ha continuato a intervenire,

indebitando il comune per acquistare la proprietà del parco e gli edifici atti a scopi sociali. A oggi il Comune non solo non è proprietario dell’area ma ha pure speso quei soldi pubblici per gli interventi. Secondo l’ex assessore Paulon sono inoltre bloccati dei finanziamenti che spettano all’Ater, così come sono bloccati quelli per gli alloggi Erp. Il vero responsabile, a suo avviso, non sarebbe l’ex assessore di quel periodo, Graziano Azzalin, bensì Alberto Moscardi, ex dirigente ai lavori pubblici. Paulon, prima di essere sostituito, avrebbe proposto al sindaco Piva lo scambio patrimoniale a costo zero, con la cessione di palazzo Nagliati e l’area di casa Barotto in cambio dell’area di parco Maddalena. Nel frattempo il sindaco Piva ha annunciato, in un consiglio comunale, di voler procedere all’esproprio coatto dell’area, parlando di incontri tra i proprietari e l’amministrazione, che però non avrebbero portato agli effetti sperati, in quanto le richieste dei privati sarebbero state irrealizzabili. Tuttavia il sindaco parla di azioni forti per il possesso dell’area, accertando inoltre le responsabilità di una tale complicata situazione.

I PROPRIETARI

“Nessuno ci ha interpellato”

I

l proprietario della impresa edile Mario Reale ha precisato che mai è stata avanzata richiesta economica all’amministrazione né tanto meno di natura patrimoniale. L’unica richiesta mossa sarebbe stata quella di incontro con il sindaco Piva e relativi assessori, mossa ancora a settembre e che non ha mai trovato risposta. Lo stesso esponente di Udc Marangon aveva proposto un incontriotra le parti, mai avvenuto. Pertanto le due ditte approdano alla conclusione piuttosto evidente di chiudere l’area al passaggio pubblico tramite una delimitazione dell’area di loro proprietà, dato che non c’è stata alcuna risposta o incontro. Al contrario, l’amministrazione avrebbe messo in moto la procedura di esproprio dell’area, per un ammontare di 273mila euro. Dopo questo fatto, le due aziende hanno perciò ricorso al Tar, con relativa sentenza: la restituzione immediata dell’area, e la conseguente recinzione della zona. Dal canto loro dunque ci sarebbe stata la piena disponibilità, che spiega come l’ipotesi era proprio stata indicata a suo tempo, interpellando un terzo soggetto, un tecnico del Demanio, per giudicare il valore del parco ed eventualmente di altri stabili comunale per possibili permute, e questa soluzione sembrava piacere. Tuttavia l’incontro non sarebbe mai avvenuto. Intanto l’assessore Aniello Piscopo (in foto) commenta: “Purtroppo avevamo ragione; è dal 2009 che i privati chiedono la restituzione dell’area che il Comune ha riqualificato. Ora hanno in mano l’ordinanza del Tar che legittima a recintare l’area”. Tuttavia ipotizza lo studio per acquistare l’area da parte del Comune, al vaglio del dirigente Cavallaro e dell’avvocato Lembo. “I privati hanno già espresso la loro volontà: possono cedere la loro parte di parco per un milione di euro, una cifra fuori da qualsiasi portata per noi che avevamo stimato di 273mila euro, quindi vedremo un domani di trovare una mediazione”. Intanto il Comune attende la sentenza definitiva del Tar. Me.Ru.

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL P

Garantisci il s


Argomento del mese 5 La constatazione

ttando il responso del Tar Marangon si mette a disposizione per un’assemblea pubblica

“Non servono i muscoli, bastava un incontro con i proprietari” di Francesca De Luca

R

enzo Marangon rilancia la necessità di un’assemblea pubblica, da tenersi nel centro studi dell’Udc, per un confronto, già proposto tuttavia mai avvenuto, tra le parti del contendere e in prospettiva di un accordo. Mentre il sindaco Bruno Piva ha parlato dell’uso di ogni mezzo che metterà a disposizione il legislatore, così come l’ipotesi di esproprio coatto del Parco, per entrare in possesso dell’area verde, Renzo Marangon ha proosto un dibattito alla presenza dei media. “La questione andrebbe risolta, invece di arrivare alle vie legali e alla risoluzione in un tribunale”- spiega Renzo Marangon l’esponente dellUdc, che ritorna sull’argomento. “Rovigo è diventata la nuova Berlino del muro – rilancia addirittura una recinzione separa quello che era un parco molto popolato e amato dalla gente. Se il Comune affronta i problemi della città così come ha affrontato quello del parco Maddalena, avere o non avere un’amministrazione è lo stesso, perchè si lasciano correre le questioni importanti della cittadinanza e si demanda al tribunale la risoluzione di una questione che è diventata ridicola e assurda”. Secondo Marangon l’amministrazione Piva avrebbe dovuto prevenire una siffatta situazione anziché reprimerla. “Si sono usati i muscoli nei confronti di una situazione che ha assunto i toni del ridicolo, fino a far saltare l’incarico dell’assessore Paulon. Questa vicenda ci ha ridicolizzati in tutto il Veneto. Siamo di fronte a eroi di carta”. Marangon dunque si impegna nuovamente a mettere a disposizione la sede dell’Udc per una sfida, anche solo giornalistica, in modo da spiegare e approfondire la situazione e per capire come se ne può uscire. “Se tutto deve essere risolto davanti ad un tribunale, è inutile che questa amministrazione sia ancora presente in questa città”.

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Francesco Milan

in alto a sinistra: Federico Frigato. Sotto: Paolo Avezzù, Bruno Piva e Fausto Merchiori

“L’unico sforzo compiuto e stato quello di darsi la colpa l’un l’altro”

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ltre alla risonanza politica, la mobilitazione per salvare il Parco Maddalena è partita dal basso, con una raccolta di firme avvenuta tra il 5 e il 6 maggio scorsi per salvaguardarne la funzione di area verde pubblica. Il banchetto, organizzato dal movimento “Rovigo si ama”, con in testa Silvia Menon, ha raccolto un migliaio di firme, tra le quali è spuntata quella dell’ex assessore Luigi Paulon. Un’adesione alla causa che però gli è costata la poltrona a palazzo Nodari. Infatti in quel weekend anche l’assessore ai Lavori pubblici Aniello Piscopo, Paolo Avezzù e Aldo Guarnieri si sono mobilitati per fornire le dovute spiegazioni in merito, tramite la diffusione alla cittadinanza di volantini illustrativi, visto che il parco non è di pubblico dominio, ma appartiene alle ditte Reale e Cefil, e la precedente amministrazione ha comunque investito diverse migliaia di euro per i lavori sul parco ignorando i possibili risvolti, come l’attuale situazione dimostra. Da qui la necessità dell’assessore Piscopo di spiegare che l’amministrazione Pivaha comunque in animo la preservazione dell’area, in attesa della sentenza del Tar. Nel frattempo anche il gruppo Bachelet, presieduto da Francesco Milan, è sceso nel vivo della questione, rimarcando la necessità di spazi verdi in un quartiere centrale come la Commenda. A tal fine, infatti, lo stesso presidente in passato è stato tra coloro che si sono prodigati per la realizzazione di un polmone verde Anche nel quartiere, su esempio delle grandi la situazione capitali europee. “Ma per ora questo di parco Langer progetto – ha spiegato - è solo un bel è ancora lontana sogno. Con la divisione del parco in due dall’essere definita zone, per opera della proprietà, si è palesato sotto gli occhi di tutti il grande danno per la popolazione. Si tratta di una vicenda complessa dal punto di vista amministrativo, ma chiara nel risultato finale”. Secondo lui, l’assessore Piscopo si sarebbe prodigato nel tentativo di attribuire responsabilità alla precedente amministrazione, per poi allargare il discorso al parco Langer e alla decisione di far transitare la passante nord su di esso, indirizzando le responsabilità su precedenti amministrazioni e su Veneto Strade, ascrivendo invece benemerenze alla giunta Avezzù. “Sarebbe facile contestare che fu la giunta Avezzù a dare ascolto a Veneto Strade, condividendo l’indicazione di far transitare la Passante nord a sud del Ceresolo, sul terreno del parco Langer”. Secondo il gruppo Bachelet ci sarebbero alla base vari errori e superficialità che vedono coinvolti diversi protagonisti, distribuiti nell’arco del tempo tra maggioranze politiche e suggerimenti tecnici. “Quello che ci interessa notare è che un intero quartiere, popoloso come la Commenda, sul fronte del verde pubblico è trattato in modo assolutamente inadeguato ed inaccettabile” riassume Milan. “La vicenda del parco Maddalena è oggi usata come strumento per colpire l’amministrazione precedente, anziché ricercare le soluzioni efficaci per mantenere completa una delle aree a verde attrezzato più frequentate della città. A poco servono le polemiche destra-sinistra, perché alla fine dei discorsi sono i cittadini di Rovigo e del quartiere Commenda, da est ad ovest, che ne pagheranno il prezzo” ha concluso il presidente. Me.Ru.


6 Rovigo - In municipio Evasione fiscale In Polesine nel 2012 è salita del 200%

Il Comune si allea con l’Agenzia delle Entrate Tutti i soldi recuperati saranno interamente girati alle piangenti casse municipali di Roberta Giacomella

La provocazione di Baroni

TASSA DI SOGGIORNO PIÙ CARA PER GLI STRANIERI

L

otta serrata all’evasione fiscale da con attività lucrativa. E’ l’effetto della crisi economica, che parte dell’amministrazione comunale rodigina. D’ora in poi Palazzo Nodari non allenta la presa e sempre più imprendie l’Agenzia delle Entrate viaggeranno in tori polesani si rifugiano nell’evasione fiscale tandem grazie all’accordo siglato dall’as- per restare a galla. I settori imprenditoriali nei sessore Stefano Bellinazzi, che prevede la quali si sono registrati i picchi di evasione sono partecipazione del Comune nella delicata molteplici. Un dato su tutti è preoccupante: l’incremento percenfase di accertamento tuale del fenomeno fiscale. Le segnalazioni in Polesine, rispetto Secondo il protocol- consentite al lo antievasione, la col- Comune saranno allo stesso periodo del laborazione degli uffici limitate all’ambito 2011, l’evasione è salita del 200%. Sono comunali si esplicherà commerciale dati che emergono dai in un’attività di supporto nel segnalare i possibili casi di irregolarità, con riscontri, nei primi quattro mesi del 2012, delrelativi documenti alla mano, che consentiran- la Guardia di Finanza di Rovigo, che prosegue no all’Agenzia delle Entrate di procedere ad la caccia ai soggetti sconosciuti al fisco e che ulteriori controlli e, se necessario, ad applicare hanno omesso di presentare le dichiarazioni le dovute ammende. Le segnalazioni consen- dei redditi, occultando i propri guadagni. Il patto con il fisco rappresenta un forte tite al cComune saranno limitate all’ambito commerciale, in particolare per le attività incentivo per le casse comunali piangenti di d’impresa senza partiva Iva, per le attività di- palazzo Nodari, poiché prevede che tutti i verse da quelle dichiarate, affissione pubblica soldi recuperati per merito delle segnalazioni abusiva, e i numerosi enti non commerciali comunali andate a buon fine saranno intera-

IMMIGRAZIONE

P Verranno passate al setaccio le attività d’impresa senza partiva Iva e gli enti non commerciali con attività lucrativa mente girati al Comune stesso. L’assessore Bellinazzi nutre forti speranze nei confronti di questa nuova sinergia che, sebbene non si sostituisca alla Guardia di finanza, ha già dato ottimi risultati in molte città. “A dimostrazione di come la lotta all’evasione sia sempre stato uno dei punti fermi di questa amministrazione”.

resa di posizione di Fabio Baroni, segretario della Destra per il polesine, contro il salasso insopportabile imposto dal governo Monti che costringe i cittadini a vessazioni e spremiture di ogni genere senza preoccuparsi dei milioni di clandestini del tutto ignoti al fisco. Il segretario lamenta la mancanza di equità di un governo che ogni giorno: “Con qualche trucco si inventa una nuova tassa, soprattutto a carico di chi si impegna a Il segretario della lavorare e produrre ricchezza”, mentre gli stranieri costi- Destra per il Polesine, tuiscono per il fisco una sorta di zona franca. Chi sarebbe Fabio Baroni giusto pagasse le tasse sono gli extracomunitari ai quali, secondo Baroni, andrebbe alzata la tassa di soggiorno. “Il minimo che si possa chiedere a questi ospiti è una sorta di rimborso spese per tutto quello che i nostri vecchi e noi stessi abbiamo fatto, afferma Baroni, poiche usufruiscono non solo di servizi ma anche di una condizione ambientale, sociale ed economica che i cittadini italiani hanno costruito con secoli di fatiche e sacrifici”. In pratica si tratterebbe di un bollo facile da riscuotere e controllare e che costituirebbe un discrimine fra chi vuole vivere qui ed integrarsi e chi no.Quel poco che emerge è comunque sufficiente a generare inquietudine. Per il 2009 si parla di circa 3 miliardi di euro versati in tributi dall’intera comunità straniera: nello stesso anno il Veneto ha versato in sola Irpef 63 miliardi. Numeri che lasciano alquanto perplessi. E conclude lanciando una sfida: “invece che inseguire gli scontrini fiscali, gli agenti del fisco, non farebbero meglio a farsi un giro nelle comunità di stranieri?” Ro.Gi.

AL VIA IL PIANO DEGLI INTERVENTI

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l via al piano degli interventi riguardante le caditoie e la segnaletica orizzontale. Una manutenzione resa necessaria dal problema degli allagamenti in città. L’inizio dei lavori è stato annunciato dal sindaco Bruno Piva e dall’assessore ai Lavori pubblici Nello Piscopo secondo i quali “sono gli eventi atmosferici degli ultimi anni che ci inducono a riflettere sul fatto che siamo di fronte a dei mutamenti, con un clima sempre più a carattere continentale, per cui dobbiamo essere pronti al verificarsi di una diversa tipologia di precipitazioni”. Di qui la necessità di rendere sempre più efficace la raccolta delle acque. Nel frattempo sono partiti anche i lavori per l’installazione dei varchi elettronici su Corso del Popolo termine del quale seguirà un periodo di prove tecniche. Sembra, infatti, che nel bilancio approvato a marzo fossero state previste queste voci di spesa e inserite delle risorse per questi servizi e derivanti soprattutto dagli incassi delle sanzioni stradali.

Per la pulizia delle caditoie di tutto il territorio sono a disposizione centomila euro ed altri centomila per rivedere la segnaletica orizzontale e verticale che in alcuni punti appare compromessa. In questa occasione verranno anche sistemati i segnali vecchi e posizionati alcuni nuovi, fornendo maggiori indicazioni per i monumenti storici, a partire dalle aree di parcheggio, creando quasi un percorso guidato per i turisti. Perchè se da un lato è importante avere le caditoie pulite, dall’altro anche una segnaletica efficiente significa più sicurezza. Entrambe esigenze improrogabili di un’amministrazione attenta al decoro della città. Un’operazione per la quale il sindaco chiede anche la partecipazione dei cittadini, invitandoli a segnalare le situazioni che richiedono un intervento prioritario. “Non tutte le situazioni sono di uguale emergenza – ha sottolineato il sindaco Bruno Piva - invitiamo pertanto tutti a segnalarci i punti critici per dare più razionalità al lavoro”. Ro.Gi.


Rovigo - Politica 7 Politica Dopo il congresso gli autosospesi chiedono un cambio al vertice

Carroccio ad un bivio Il gruppo indipendenti Porto Tolle ha chiesto le dimissioni di Contiero di Melania Ruggini

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ontinua l’instabilità del Carroccio in sario, avvalorate dalla vittoria di Tosi al Polesine. Dopo la vittoria di Tosi al congresso regionale, Gibin e molti altri ex congresso veneto, e ora alla guida leghisti pensano sia arrivato il momento di del partito nella regione, continua l’attrito dimissioni per il segretario provinciale, che tra gli espulsi polesani, che non riconosco- però si ritiene estraneo alla delicata situano più in Antonello Contiero la loro guida zione e anzi la nega. Contattato infatti per un’intervista teprovinciale. “Io non sono stato espulso, mi sono lefonica nella quale abbiamo chiesto quali autoespulso perchè non mi stava più bene fossero gli umori nella Lega polesana, per monitorarne lo la situazione che si stato di salute, il era creata e non mi Gibin: “E arrivato “condottiero” non riconoscevo più in il momento di cambiare, solo non ha rispoquel tipo di deci- di quei vertici sto, ma dopo la sioni antidemocra- che rappresentano la mala politica” specifica richiesta tiche”. di spiegazioni sui Ha le idee molto chiare l’ex leghista Ivano Gibin, che ha recenti auto-espulsi, che non riconoscerebda poco fondato, assieme ad altri amici ex bero il segretario provinciale, questi ha leghisti, il Gruppo indipendenti Porto Tol- riattaccato, non prima di dire che ci sono le, già operativo anche dal punto di vista altre cose più interessanti a Rovigo di cui organizzativo. Che i rapporti con Contiero occuparsi. non fossero idilliaci era risaputo, ma dopo Sarà davvero una perdita di tempo per la sconfitta alle amministrative dell’avver- Contiero, ritornare sull’argomento, o po-

trebbe darsi che questo rifiuto sia dato dalla difficoltà di rispondere in merito ad una situazione sempre più fragile, sfaldata? Per ora la risposta rimane aperta, ma è chiara la posizione di Gibin, che parla di antidemocrazia ai vertici provinciali e di una situazione protrattasi da troppo tempo. Gibin sostiene la tripletta Tosi, Maroni e Salvini, la vincente alternativa del Carroccio, dopo il ciclone che ha scosso i vertici nazionali del partito. Gibin riserva parole di profonda stima per Tosi, reputandolo uomo di democrazia, premiato anche alle amministrative. “Mentre la democrazia con Contiero finora non c’è mai stata - ha ribadito Gibin, che pensa sia arrivato il momento di voltare definitivamente pagina, specie sul piano provinciale, auspicando una ventata di democrazia a partire dai vertici - dato che il cerchio magico intorno ad un unico leader carismatico è degenerato, producendo finora situazioni di mala politica e il conseguente allontanamento di elettori e cittadini. E’

Il segretario Antonello Contiero e l’auto-sospeso Ivano Gibin arrivato il momento di una svolta, di cambiare sistema e ritornare a poggiare il nostro operato sulla base del partito”. Nel frattempo la prima assembla del Gruppo Indipendenti, svoltasi nella sede di Via delle Industrie a Porto Tolle e condot-

ta dai responsabili del movimento, Nerino Pregnolato, Valerio Gibin, Paola Sacchetto e Ivano Gibin, è stata positiva. Tra gli argomenti il Parco del Delta e l’ambientalizzazione della centrale di Porto Tolle.

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8 Rovigo - Vita in città L’Intervento

Sanità Il Consiglio regionale ha accolto l’emendamento Mainardi-Azzalin

Ulss di Adria e di Rovigo salve

Il Polesine potrà contare su un trattamento differenziato al pari dei territori montani e lagunari di Roberta Giacomella

L’ospedale di Rovigo, il consigliere regionale del Pdl Mauro Mainardi e quello del Pd Graziano Azzalin

L

’autonomia operativa delle Ulss di Adria e di e veronese”. Non manca una nota di profonda amaRovigo è salva. Così ha deciso il consiglio regio- rezza e delusione: “Spiace constatare che ancora una nale che ha accolto l’emendamento presentato volta il collega Corazzari prediliga i diktat di partito ai dai consiglieri polesani Mauro Mainardi del Pdl e reali interessi del territorio. E’ un atteggiamento che Graziano Azzalin del Pd. In questo modo il nuovo non posso condividere ”. “Per evitare che il Polesine rischiasse di diventapiano socio-sanitario del Veneto garantirà la piena “specificità” del Polesine che potrà contare su un re un territorio di serie B, continua il consigliere del Popolo della Libertà, abbiamo trattamento differenziato al pari messo da parte i singoli colori dei territori montani e lagunari. Anche il contributo di partito e abbiamo fatto L’emendamento, infatti, è andato del Comitato prevalere la logica territoriale. a modificare l’articolo 1 comma 3 per la Salute Infatti l’emendamento approdella nuova norma aggiungendo del Delta è stato vato nasce da un accorpadopo le parole “del territorio mon- determinante mento con quello di Azzalin tano e lagunare” l’espressione “e del Polesine”. “Non si è trattato di una partita facile, che a sua volta spiega come“non si tratti di emendasottolinea il consigliere regionale del Pdl. Non tutti i menti ‘di bandiera’ o puramente di difesa territoriale consiglieri regionali si rendono conto delle peculiarità ma basati sul normale buonsenso che, chi si accinge a della nostra terra, ma nonostante questo è prevalso varare le linee programmatiche del futuro della sanità il buonsenso. Il Polesine ha una situazione sociale della propria Regione, non può non avere”. Da non e demografica più simile a quella bellunese o della dimenticare il contributo cittadino tramite i comitati laguna veneta che a quella degli hinterland padovano fondati per difendere l’indipendenza sanitaria polesa-

NEWS

I

na, in particolare quello del Comitato per la Salute del Delta, nato circa un mese fa per fronte alla imminente approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale. Attraverso la raccolta firme si è fortemente impegnato nel sensibilizzare i cittadini sulle prospettive legate alla riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi socio sanitari, legati ai tagli decisi dal governo nazionale. L’ opera del comitato si è dunque aggiunta in modo indipendente alle istituzioni che ad oggi hanno voluto confermare e difendere la bontà e l’ importanza dei servizi dati al territorio. Una compattezza delle forze politiche sorta dalla consapevolezza che il piano sociosanitario sia il ‘manuale’ per far funzionare meglio la sanità in tutta la regione e richieda un approccio funzionale e lungimirante. Un Piano che dovrà rapportarsi con i veri nodi della questione: equità, razionalizzazioni e risorse. E quindi tenga conto della realtà esistente, delle peculiarità territoriali, degli enormi investimenti già fatti negli ospedali locali e soprattutto dei reparti di eccellenza presenti nelle strutture ospedaliere della provincia di Rovigo.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico di Francesca Zaccariotto* segue da pag.

“La sensazione di fronte a queste decisioni è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per affrontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse finanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamorosamente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affidare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisioni affrettate, ulteriori ritardi che finirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, finora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione. E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa riflessione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”. *Presidente della Provincia di Venezia

Commercio

IL MERCATO TORNA IN CORSO DEL POPOLO, DA PONTE MARABIN AL PALAZZO ENEL

l mercato del martedì è tornato in Corso del Popolo. La sperimentazione del nuovo assetto ha tolto le bancarelle da Piazzale Vittorio e via Sacro Cuore, per allinearle lungo l’asse dell’arteria cittadina, dall’altezza di ponte Marabin fino al vecchio palazzo Enel. Distribuzione in doppia fila nell’area di Ztl, ossia tra Ponte Roda e il palazzo ex Upim. Nel tratto successivo, quello fino alla rotatoria di Ponte Marabin, invece i banchetti sono disposti su un’unica linea. La distri-

buzione delle piazzole è stata fatta secondo criteri di anzianità per un totale di 186 venditori ambulanti. I banchi degli alimentari trovano collocazione in via Grimani, mentre il calzaturiero in piazza della Repubblica. Se tutto procederà secondo i piani, la situazione sperimentale diverrà stabile. L’obiettivo è quello di decongestionare il traffico e di facilitare l’accesso alla Zona a traffico limitato (Ztl), sia garantendo il passaggio dei mezzi pubblici a ridosso del Sacro Cuore, sia

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liberando l’area di parcheggio dell’ex stazione delle corriere. “Valuteremo sulla base dei risultati – ha spiegato l’assessore al Commercio, Matteo Zangirolami - l’assetto definitivo verrà varato con l’approvazione del piano mercatale”. Resta soltanto da chiedersi se finalmente anche gli esercenti del Corso del Popolo vedranno passare un po’ di gente davanti alle loro vetrine. Attenderemo la sperimentazione anche su questo. Ro.Gi.

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Rovigo - Vita in città 9 Carcere Il garante dei detenuti Ferrari ha relazionato la situazione in Consiglio

NEWS

Detenuti stipati e ammalati

Cantieri aperti

La situazione è forse anche più grave che in passato e il nuovo carcere non è ancora pronto

TRA DUE ANNI PRONTA LA QUESTURA

di Fortunato Marinata

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a situazione dei detenuti nel carcere cittadino è sempre più grave. Già altre volte abbiamo parlato dell’argomento sulle colonne di questo giornale, tempo fa avevamo dato precisa informazione dello sciopero della fame al quale si erano sottoposti i detenuti, per richiamare l’attenzione sul sovraffollamento delle celle e sul cronico sottorganico del personale. Lo riprendiamo ancora perché del carcere di via Verdi se ne è parlato recentemente in Consiglio comunale e la situazione pare anche peggiorata rispetto al passato. Infatti, l’eccessivo sovraffollamento non è più il solo problema scontato dai carcerati, in quanto proprio l’eccessiva concentrazione probabilmente è la causa delle precarie condizioni di salute che caratterizza buona parte dei detenuti. “Manca lo spazio - ha spiegato Livio Ferrari, fondatore e direttore dal 1988 dell’associazione di volonta-

riato Centro francescano di ascolto e da ottobre 2008 garante dei diritti dei detenuti, durante la sua relazione al consiglio“. Il penitenziario di via Verdi si compone di due sezioni, quella maschile, con una capienza di 35 posti, tollerabile fino a 42 e quella femminile, che prevede 25 presenze. La media per gli uomini invece si attesta tra le 80 e le 100 persone, anche 120 qualche volta, e ciò depone a tutto svantaggio delle condizioni di igiene, senza contare poi che le misure per la tutela della salute sono ridotte davvero a ben poca cosa. In maggior parte la popolazione detenuta è composta di soggetti maschi, circa 90100, mentre le donne sarebbero una minoranza, 15-25, non di più. La maggior parte di essi sono extracomunitari. Il 38% sono in attesa di giudizio, il 16% sono condannati in attesa di appello, il 46% sono condannati definitivi. Un altro elemento

che penelazza il soggiorno obbligato dei detenuti è il frequente tourn-over, in quanto il massimo del soggiorno nel penitenziario rodigino può raggiungere a malapena i quattro anni. “Ciò non permette – ha spiegato Ferrari - l’organizzazione di corsi o iniziative, ogni gruppo di lavoro è destinato a spopolarsi in breve tempo”. Le condizioni del resto sono note da tempo per questo è in via di costruzione un nuovo penitenziario sul quale sono arrivate le rassicurazioni del primo cittadino che ha garantito il suo impegno nel sollecitare le operazioni e le autorizzazioni per un sopralluogo alla nuova struttura.

IL CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PER IMMIGRATI TORNA A SAN MICHELE

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suo tempo il Centrodestra cittadino aveva promosso una raccolta firme per bloccare l’insediamento del centro di prima accoglienza per immigrati e per donne vittime di abusi nel complesso del San Michele. Anche subito dopo il suo insediamento a palazzo Nodari l’assessore Aniello Piscopo si diceva contrario a tale eventualità

ritenendo più opportuno un cambio di destinazione all’immobile per trasformarlo nella casa dello studente. Oggi non è più così, l’assessore è tornato sui suoi passi per scampare al pericolo di perdere i quasi 300 mila euro che il ministero degli Interni aveva concesso all’amministrazione Merchiori per il progetto Migrantes. Il nuovo progetto comunque

presenta qualche differenza rispetto all’originale a cominciare dalla collocazione: non sarà proprio il San Michele ma le sue adiacenze. Infatti, il centro di prima accoglienza troverà posto al primo e secondo piano della palazzina antistante la chiesa, mentre al piano terra dovrebbero trovare posto Fo.Ma. degli uffici.

Aniello Piscopo

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ue anni per completare i lavori di realizzazione della nuova questura. Questo è il tempo stimato per la realizzazione dello stabile in piazza D’Armi che risponderà alle più aggiornate misure di eco-compatibilità. Si tratta di 11 mila metri quadrati sviluppati su due piani, realizzati con parametri attenti alla sostenibilità ambientale a prova di terremoto. Anche per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico sarà del tutto indipendente, sul tetto della questura verranno posizionati dei pannelli fotovoltaici. Il costo dell’intervento e a totale carico del ministero degli Interni.

GABETTI, riferimento per Adria e il Polesine E’ stata inaugurata sabato 16 giugno la nuova sede dell’agenzia immobiliare Gabetti ad Adria, in via Chieppara 59 che ha visto la partecipazione di numerosi amici, collaboratori e addetti ai lavori accorsi alla festa per i successi dei due titolari che negli anni sono divenuti il riferimento della zona adriese nell’ambito del mercato immobiliare e che hanno saputo cavalcare l’onda della crisi in maniera creativa puntando alla qualità e raggiungendo grandi soddisfazioni. Una sede unica nel suo genere, che mescola linee moderne con elementi accoglienti e classici, ma anche funzionale, collocata in un punto strategico della città legata da un filo diretto con le origini aziendali visto che è collocata proprio dall’altro lato della strada rispetto agli uffici dove è nata e cresciuta l’agenzia. Una sede più ampia e articolata adatta accogliere tutte le esigenze dell’agenzia e di chi al suo interno lavora. Locali curati fin nei minimi dettagli e a loro modo suggestivi grazie a piccoli particolari rustici incastonati nelle linee contemporanee dell’arredamento e dei complementi. Un’inaugurazione discreta e raffinata che ha fatto sentire a casa loro gli ospiti mantenendo un’appeal professionale e riservata, con un allestimento curato e studiato per rendere ancora più esclusiva ogni stanza. Nei colori del bianco e del rosso, richiamando i cromatismi storici di Gabetti, l’agenzia si compone di ampi spazi messi a disposizione in maniera ordinata con piccoli dettagli, come il caminetto nell’ufficio dirigenziale o la scala che emerge dalla parete in un altro degli uffici, che ricordano le abitazioni tipiche della zona richiamando quindi un radicamento capillare nel territorio

e una condivisione delle origini. Claudio Guarnieri ed Edoardo Negri, due soci, due cognati e un unico punto di riferimento per il mercato immobiliare di Adria e dell’intera provincia di Rovigo, includendo anche Chioggia e Sottomarina. Come titolari dell’agenzia Gabetti di Adria Claudio ed EdoEdoardo hanno cominciato la loro avventura cinque anni e mezzo fa’, sfidando coraggiosamente il mercato immobiliare che si avvicinava inevitabilmente ad un momento di crisi, che si protrae ancora oggi. Un azzardo per il periodo ma un grande successo per il territorio se si considera che macinando successi i titolari della Gabetti si sono affermati come prima e unica agenzia immobiliare in franchising della città di Adria ma anche come riferimento, facendo parte del brand Gabetti che vanta la più lunga storia come operatore del mercato di questo genere in Italia avendo festeggiato 60 anni lo scorso 2010. “Come soci abbiamo iniziato nel 2007” afferma Edoardo “e come titolari siamo felici e soddisfatti dei risultati raggiunti nel tempo, nonostante il periodo e nonostante la nostra nascita abbia coinciso con uno dei momenti più difficili per il mercato. Lo sviluppo e la crescita li abbiamo riscontrati fin da subito e ad oggi contiamo due agenzie, Adria e Chioggia, e una di prossima apertura nel cuore di Rovigo. Come franchising il nostro territorio operativo è sempre stato ben definito ma si è sviluppato nel tempo. Siamo partiti dal comune di Adria e le sue frazioni fino ad arrivare alle porte di Rovigo. Abbiamo poi nel corso degli anni incluso anche Chioggia, Sottomarina e le cittadine limitrofe e da luglio

saremo presenti anche a Rovigo città. Anche la squadra si è arricchita nel tempo: siamo partiti noi due come soci e ora contiamo altri sette collaboratori, dislocati nelle varie filiali e con diverse mansioni, da agenti ad amministrativi. Fare parte di una rete di franchising così affermata in Italia ci rende possibile lavorare anche con gente al di fuori della provincia che si fida perché il nostro marchio prestigioso e affidabile ci rende sicuri ed efficienti.” Una storia fatta di successi ma anche una garanzia nel territorio che continua a crescere grazie al team, giovane, dinamico ma soprattutto molto affiatato, che accompagna e arricchisce ancora di più il lavoro di Claudio ed Edoardo. Nella filiale della città etrusca oltre ai due soci operano Barbara Bean e Paolo Pozzato, nella sede di Chioggia lavorano invece Dario Vallese, Elena Nordio e Valentina Tiozzo. Nella sede di Rovigo andranno invece ad insediarsi Alessandra Zampaolo e Vaninca Confratti. L’inaugurazione della nuova sede centrale oltre che a un momento di festa e ritrovo ha rappresentato quindi anche un momento per guardarsi alle spalle e vedere il lavoro, il buon lavoro, fatto fin’ora, portato avanti con impegno

e passione che come sempre premiano con successi e riconoscimenti. Tra le parole e i complimenti più diffusi e sentiti durante l’inaugurazione non sono mancati i ripetuti “Siete un punto di riferimento per la città di Adria” parole che sicuramente hanno ripagato per i grandi sforzi e che probabilmente rendono l’idea di come la fiducia e la continuità del business siano valori fondamentali e insostituibili. Un grosso in bocca al lupo va a tutta la squadra Gabetti di Adria, che gli anni a venire siano come e più di quelli passati!

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10 Rovigo - Vita in città Viabilità La proposta dell’associazione “Amici della bicicletta”

Una pista ciclabile tra viale Pace e Regina Margherita

La rotatoria secondo Antonio Gambato rappresenta un pericolo per chi si sposta pedalando

Diocesi

PROCLAMATA L’ORDINAZIONE DI SETTE NUOVI DIACONI

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di Melania Ruggini

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n materia di viabilità cittadina, la Fiab di Rovigo da un lato le rotatorie sono utili per le automobili, in ha recentemente presentato una proposta diretta quanto riducono l’impatto in casi di scontro e diminuiall’amministrazione comunale, il cui oggetto è la scono l’immissione dello smog prodotto dagli scarichi, rotatoria localizzata in corrispondenza dell’incrocio da al contrario per i ciclisti la rotatoria diventa il punto più Romano, tra viale Pace e viale Regina Margherita. La pericoloso della viabilità cittadina. Ed ecco allora che proposta degli “Amici della bicicletta di Rovigo” riguar- arriva la soluzione proposta dagli “Amici della Bicicletda la progettazione di un percorso ciclopedonale per ta”: dedicare parte dello spazio liberato su viale Regina mettere in sicurezza l’area, reputandola a forte rischio Margherita ad una pista ciclabile a due corsie, segnalaed impatto per i ciclisti e i pedoni. La proposta presen- ta a terra sul lato ovest della strada, dalla confluenza terebbe diversi vantaggi per la circolazione e potrebbe di via Fiume fino alla rotatoria. L’operazione sarebbe poco onerosa in quanto i essere facilmente integrabile con il progetto approvato dall’amministrazione, tuttavia bisognerà attendere la ciclisti dal lato strada avrebbero lo stesso senso di marcia delle auto. La circostanza, a risposta del Comune, che per ora non si sarebbe ancora pro- Per l’attraversamento norma del Codice della strada, di viale Marconi consentirebbe di evitare strutture nunciato. di separazione. Assottigliando Il suggerimento del piano basterebbe ciclopedonale in corrispondenza un passaggio a pochi inoltre lo spartitraffico a centro strada in via Dante Alighieri, della rotatoria da Romano fa se- metri dallo stop sul lato dell’ex albergo “da Roguito alla critica mossa dall’associazione legata alla mancanza di corsie riservate alle bi- mano”, rimarrebbe lo spazio sufficiente per la pista ciclette. Da quando viale Regina Margherita è diventato ciclabile, che attraverserebbe la via di alcuni metri più a senso unico, per i ciclisti sarebbe piuttosto gravoso il vicina alla rotatoria. Sul marciapiede opposto sarebbe tragitto che tocca il quartiere Commenda, la stazione sufficiente allargare di poco l’attuale marciapiede traferroviaria e l’autostazione verso il centro storico. Con sformandolo in ciclopedonale fino all’angolo con viale l’avvento della rotatoria diventerebbe pericolosa anche Guglielmo Marconi. Si propone infine di curare l’attraversamento di l’uscita dal centro storico verso il comparto abitato. Secondo Antonio Gambato, componente del direttivo, viale Marconi con un passaggio ciclopedonale a pochi si tratterebbe dell’ennesima “ghigliottina ciclistica”. Se metri dallo stop, facendo confluire due corsie separate

NEWS

In rosso il tratto di strada che secondo l’associazione rodigina andrebbe modificato sui due marciapiedi verso la stazione Fs (su un lato già esistente). La soluzione proposta consentirebbe ai numerosi ciclisti che giornalmente attraversano l’area una continuità e la sicurezza in entrambi i sensi di marcia; usufruendo poi di Via Fiume, strada poco trafficata, si raggiungerebbe così la ciclabile di viale Trieste.

ecentemente nel Duomo di Rovigo il vescovo di Adria e Rovigo, monsignor Lucio Soravito de Franceschi, ha proclamato l’ordinazione di sette nuovi diaconi: tre di loro sono laici, tre sono frati minori e uno è alunno del seminario vescovile. Marco Maran, Benedetto Pavarin e Settimio Rigolin sono tre padri di famiglia e svolgono regolare attività lavorativa nel settore della polizia locale, della scuola, dei beni culturali ecclesiastici. Alberto Rimbano è l’alunno del seminario vescovile di Rovigo, mentre completano la rosa dei nuovi diaconi tre giovani frati minori Cappuccini: fra Davide Campesan, fra Giovanni Fontolan e fra Luigi Carlea. Il vescovo Lucio Soravito de Franceschi ha sottolineato la portata dell’avvenimento per l’intera comunità cristiana, un evento significativo e molto importante. Il vescovo ha poi ricordato ai 7 diaconi la loro missione, ossia proclamare sempre il vangelo, dato che il diacono è “colui che serve, il servo del Signore”. Come ha sottolineato il vescovo il diacono è “chiamato a rivolgere il suo servizio alla comunità cristiana, ai fratelli, al mondo. Il diacono è un dono grande per tutti; la sua presenza fa rivivere l’esperienza dell’amore del Signore Gesù per l’intera umanità in difficoltà spirituale e materiale, bisognosa di verità, di amore, di giustizia e di pace. Il primo compito del diacono è quello di annunciare, Me.Ru. o meglio proclamare il Vangelo”.

NEWS Progetti per gli studenti

“CUORE MOTORE DELLA VITA”, UN SUCCESSO

Animazione estiva per i bambini

A STRETTO CONTATTO CON L’AMBIENTE

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na conclusione di successo e al di sopra delle aspettative per la terza edizione del progetto “Cuore motore della vita”, che ha visto il coinvolgimento di un migliaio di studenti delle scuole primarie di Rovigo, Adria, Lendinara, Badia Polesine e Trecenta. Premiata la formula dell’associazione “Amici del Cuore” che attraverso i bambini è entrata nelle famiglie per promuovere i sani comportamenti di vita. Il progetto è stato sostenuto per il primo anno dalla Fondazione Cariparo ed è talmente piaciuto che il prossimo anno la Fondazione lo finanzierà interamente, aprendolo anche alla provincia di Padova. Non si aspettava un così grande successo nemmeno il presidente dell’associazione Carlo Piombo. La manifestazione finale, ospitata nel teatro del Don Bosco, ha coinvolto 400 bambini delle scuole primarie di Rovigo che hanno presentato i loro elaborati, prendendo spunto dalle lezioni che i medici hanno sostenuto in classe. La formula ha previsto tre azioni: dapprima si è spiegato come il cuore svolga una funzione vitale per il corpo umano, essendo al centro del sistema vascolare. Poi sono stati organizzati specifici incontri per ogni singola classe, con medici cardiologi e infermieri, per imparare ad ascoltare il cuore, distinguere i toni cardiaci, sentire i rumori e i soffi, ascoltare il polso, rilevare le sedi dei vasi principali, misurare la frequenza cardiaca. Infine gli studenti hanno realizzato i loro elaborati finali, presentati alla manifestazione conclusiva. Me.Ru.

Rievocazioni storiche

GARIBALDI È TORNATO IN POLESINE

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igliorare l’ambiente circostante, già da bambini: è questo il messaggio su cui ruota l’animazione estiva comunale di quest’estate, rivolta ai bambini dai 3 ai 6 anni. Le iscrizioni, quest’anno sono state prese con anticipo visto che la disponibilità è di soli cento posti. Organizzata dalla sezione Istruzione del Comune di Rovigo, l’animazione si terrà dal 2 luglio al 10 agosto nella scuola dell’infanzia di via Marchi 20; vi partecipano i bambini che hanno già frequentato la scuola dell’infanzia con l’obiettivo di ricevere: idee, comportamenti, valori e azioni atte al rispetto della terra e alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso il gioco. Pertanto saranno proposti laboratori didattici, attività di conoscenza ed esplorazione di ambienti naturali, attività motorie e psicomotorie, nei quali i bambini imiteranno gli animali, al fine di sperimentare il fatto che ognuno, con piccoli gesti, può contribuire a migliorare la propria vita, sia la casa, che a scuola, che nei parchi o anche in vacanza. Me.Ru.

abato 2 giugno sono arrivati a Lendinara, puntuali, Giuseppe Garibaldi con la figlia Teresita e il Colonnello Giovanni Acerbi, per rievocare lo storico passaggio del 1867. Quest’anno la rievocazione è stata condita da una sorpresa, ossia la fermata del treno storico a vapore che, partito da Verona, ha toccato Padova, Rovigo, Chioggia per fare tappa, sulla tratta del ritorno, anche a Lendinara. Grazie ad un’iniziativa organizzata dall’Associazione veneta treni storici, la locomotiva a vapore con alcune carrozze modello “Centoporte” ha potuto fermarsi nella città del Polesine, accolta da Garibaldi, Teresita, Alberto Mario e Jessie White insieme agli altri personaggi e figuranti. La rievocazione storica di Lendinara risorgimentale, promossa dall’associazione Amici di Garibaldi e dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, ha fatto rivivere anche quest’anno il clima ottocentesco: attorno al liston si è ritornati indietro di 145 anni, attraverso gli antichi mestieri, il mercato d’epoca, i giochi di una volta per i bambini, il Teatro dei burattini, le figure tipiche delle feste popolari come giocolieri e trampolieri, cartomanti, zingare, musicanti, corredati da canti popolari e musiche risorgimentali suonate dal Corpo bandistico Città di Lendinara. Nel 1867, poco dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, l’Eroe dei due mondi fu accolto festosamente dai lendinaresi a cui parlò, infiammandone i cuori. Le carrozze con i personaggi principali della rievocazione hanno fatto il loro ingresso come sempre da via Cavour per entrare in piazza Risorgimento, dove Garibaldi si è rivolto alla popolazione dalla carrozza, attorniato dalle Camicie rosse. La piazza ha accolto quindi il Ballo dell’Unità d’Italia, con i figuranti in costume che hanno ballato la quadriglia, coinvolgendo il pubblico presente. Me.Ru.


L’approfondimento 11 Terremoto Il Polesine si scopre zona sismica

Dopo la paura si pensa alla ricostruzione Crollati gli edifici di culto ma anche case a capannoni. Due milioni e mezzo di euro per ripartire

In basso crollo di un campanile in Emilia Romagna e sopra il fenomeno della liquefazione delle sabbie

di Fortunato Marinata

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l territorio prova a tornare alla normalità dopo la serie di scosse di terremoto che dal 20 di maggio ai primi giorni di giugno hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Questo terremoto, infatti, anche se verrà archiviato come “dell’Emilia” ha toccato in profondità anche il Polesine, tanto che il consiglio dei ministri non ha tergiversato un attimo nell’estendere anche alla provincia di Rovigo lo “stato di emergenza”. I comuni più colpiti, ovviamente sono stati quelli sul confine: Ficarolo, Castelnuovo Bariano, Salara, Castelmassa, con diversi abitazioni danneggiate, capannoni atterrati, aziende ferme e un morto sul lavoro: Paolo Siclari, rimasto ucciso in un crollo nell’azienda in cui lavorava a Castelmassa. Ma una lista dei danni l’hanno stilata anche ad Adria, con crepe al teatro a alla stessa sede municipale, e in quasi tutti i paesotti e le cittadine con un patrimonio architettonico storico un po’ trascurato. La prima casa sismica venne inventata più o meno da queste parti, a Fer-

Le case costruite sulla sabbia, forse, la causa dei tanti crolli rara dopo il terremoto del 1570, da Pirro Ligorio ma rimase un modello mai copiato e del resto chi immaginava che il Polesine fosse una terra soggetta a sommovimenti tellurici? A memoria d’uomo le minacce sono sempre arrivate dall’acqua, mai dalla profondità della terra che qui, tra l’altro, è sabbia. “Le scosse registrate – ha spiegato Roberto Cavazzana vicepresidente dell’Ordine regionale dei Geologi – rientrano nei parametri indicati nelle mappe sismiche. Il Polesine è un’area a bassa intensità tellurica, è classificato in fascia quattro solo alcuni comuni sono in fascia tre. Il Polesine si trova in una piana alluvionale dove gli strati superficiali del sottosuolo sono prevalente costituiti da sabbie e argille portate dai fiumi ma

UN FENOMENO INEDITO: LA LIQUEFAZIONE DELLE SABBIE

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ra gli effetti inediti del terremoto emilianopolesano la liquefazione delle sabbie. Si tratta di un fenomeno che ha coinvolto in massima parte le campagne dell’oltre Po ferrarese ma che è stato registrato in decine di siti anche in territorio rodigino. A patire questa nuova insidia sono state soprattutto le case, i capannoni, le strade costruite sui dossi di antichi paleo-alvei di fiumi oggi scomparsi. Una situazione che interessa da vicino il Polesine, dunque, visto che buona parte dei comuni rodigini e delle loro strade di collegamento in antico sono stati costruiti proprio su questi cumuli di sabbia trasportati e depositati dall’acqua, sfruttando il fatto che si trattava di terreni asciutti e rialzati rispetto al piano campagna, quindi più sicuri nel caso di rotte e tracimazioni non così rare al tempo. Ma di che cosa si tratta? Si tratta di larghe fessurazioni nel terreno caratterizzate dalla fuoriuscita di acqua e sabbia. Sul web esiste un esempio semplice ma molto esplicativo su che cosa succede nel sottosuolo delle nostre campagne in occasione di terremoti di magnitudo così elevata, per riprodurlo anche a casa basta mettere sul fondo di un secchio del fango ottenuto da sabbia e acqua e ricoprire il tutto con della terra secca, percuotendo le pareti del recipiente si noterà quasi immediatamente lo sprofondamento della parte asciutta e l’acqua risalire in superficie. Prima del sisma anche i geologi avevano una conoscenza abbastanza vaga di questo tipo di conseguenze e soprattutto non se le aspettavano con queste proporzioni. “In Italia non si ha notizia di fenomeni di questo tipo – ha commentato all’Adnkronos Raffaele Brunal-

di, consigliere regionale dei geologi emiliani - il fenomeno della liquefazione ha bisogno di caratteristiche ed elementi precisi e concomitanti per manifestarsi: servono terreni sabbiosi immersi in acqua, come nel caso della Pianura Padana attraversata dagli alvei di paleofiumi, e una scossa sismica a provocare un forte scuotimento. L’acqua va in sovrapressione e la sabbia di conseguenza perde di aderenza, trasformandosi nel fango letteralmente eruttato con il terremoto. Il fenomeno non può avvenire né su terreni argillosi, né su quelli rocciosi e anche per i terreni sabbiosi è necessaria la giusta tipologia di sabbia perché la liquefazione abbia luogo: devono essere sabbie compatte e recenti come quelle della Pianura Padana, che non hanno avuto il tempo di compattarsi e sono ancora soffici. Nei giorni immediatamente successivi alle scosse di terremoto squadre di geologi volontari hanno rilevato gli effetti derivanti dai fenomeni sismici e cosismici che hanno interessato la provincia di Rovigo. “Anche se il territorio veneto - ha affermato Roberto Cavazzana, vice presidente Ordine Geologi del Veneto - è stato colpito in modo meno grave rispetto a quelli limitrofi delle Province di Ferrara e Modena è molto importante continuare a verificare gli effetti dello scuotimento sismico registrato anche nei Comuni dell’Alto e Medio Polesine. Particolare attenzione sarà data all’individuazione di effetti locali particolarmente pericolosi, quali la liquefazione di strati sabbiosi saturi ed espulsione di acqua dal sottosuolo, dissesti arginali e stradali, rilievi di cedimenti e rifluimenti del terreno che hanno interessato edifici Fo.Ma. e capannoni”.

ciò non significa sia completamente scevro da qualsiasi pericolo. Per le case, infatti, le fondamenta che poggiano sulla sabbia potrebbero essere la causa dei tanti danni riportati anche nel Polesine. In passato del resto non è mai stata data la giusta importanza alle caratteristiche del sottosuolo. Per questo abbiamo suggerito alla Regione Veneto di inserire nel Pat (Piano di assetto del territorio) come obbligatori gli studi di micro zonizzazione sismica. Ciò permetterà di individuare quali dovrebbero essere le caratteristiche degli edifici comune per comune”. E sarà sempre la Regione del Veneto ad occuparsi della ricostruzione, rispetto a L’Aquila, infatti, non sono stati nominati super-commissari con super-poteri. A luglio il compito della Protezione civile sarà finito e toccherà al presidente Luca Zaia gestire i due miliardi e mezzo di euro (la cifra è ancora traballante) stanziati dal Governo. Ai sindaci dei comuni, invece, il compito di vigilare sulla ricostruzione soprattutto dei

capannoni e trovare le risorse per l’adeguamento agli standard di sicurezza, visto che non saranno finanziate direttamente dallo Stato. Per questo i sindaci polesani hanno chiesto agevolazioni di natura fiscale come: la possibilità di derogare rispetto agli obblighi imposti dal patto di stabilità, piuttosto che trattenere interamente i proventi dell’Imu o la possibilità di scaricare una parte degli oneri sostenuti per la messa a norma e la manutenzione degli edifici. “ Chi si trova con l’abitazione inagibile – ha spiegato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, in occasione della sua visita in Polesine - è già prevista la sospensione dall’imposta fino a settembre, tranne per le case di Rovigo”. Un intervento tempestivo invece è

stato auspicato dal vicario del vescovo di Rovigo, monsignor Claudio Gatti, visto che la natura dei danni è soprattutto a carico degli edifici religiosi e fortunatamente il numero dei senza tetto è stato molto contenuto. L’incubo de L’Aquila volerà anche sulla testa dei polesani?


12 Cultura locale Letteratura Sedicesima edizione del Premio nazionale biennale di poesia e prosa in italiano e in dialetto “Città di Rovigo”

In versi o in prosa, si celebra la storia culturale della città Gli appassionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre al Gruppo autori polesani. La cerimonia di premiazione in programma il 25 ottobre prossimo di Mattia De Poli

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ovigo riscopre la passione per la scrittura di versi e di racconti con la sedicesima edizione del Premio nazionale biennale di poesia e prosa in italiano e in dialetto “Città di Rovigo”. Si può partecipare ad una sola categoria o ad entrambe, rispettivamente con una o due poesie di non più di 50 versi e con un racconto di non più di 8 mila battute: gli appassionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre al Gruppo autori polesani, presso Aurora Gardin, via Vittorio Veneto 7, 45100 Rovigo. La cerimonia di premiazione è prevista per giovedì 25 ottobre alle ore 17 presso la sala Oliva dell’Accademia dei Concordi. L’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con il Gruppo autori polesani, la banca di credito cooperativo Rovigo Banca e

L’accademia Concordi

Gli appassionati della penna devono inviare i propri elaborati entro il 15 settembre “Best Western” Hotel Cristallo. Aurora Gardin, presidente del Gruppo autori polesani, ricorda che questo concorso è particolarmente legato alla storia culturale della città: nato come concorso di poesia dialettale negli anni Sessanta per iniziativa dell’Ente provinciale per il turismo e originariamente intitolato a “Livio Rizzi” allo scopo di commemorare uno tra i più importanti poeti dialettali polesani, nel 1976 è stato rilanciato dal Gruppo autori polesani e dal presidente dell’epoca, Miro Penzo. Oggi come allora, la poesia e la scrittura sono un importante veicolo per far conoscere la città di Rovigo oltre i confini provinciali grazie alla partecipazione di concorrenti da tutte le ragioni italiane e anche da paesi stranieri.

NEWS Loredana Capellazzo

“QUANDO FINISCE L’ESTATE”

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’estate, evocata dal titolo dell’ultimo romanzo scritto dall’autrice rodigina Loredana Capellazzo, non è solo la stagione dell’anno in cui è ambientata la vicenda, è anche la metafora di una stagione della vita. Fulcro di “Quando finisce l’estate”, pubblicato dalla casa editrice Alberto Brigo, è la storia d’amore fra Maddalena e Nicola. Tutto si svolge tra il 3 e il 24 luglio. Al mare. Lei è una donna matura, lui un uomo più giovane. La penna esperta di Loredana Capellazzo racconta di un amore imprevedibile e totalizzante, di quegli amori che da soli danno senso all’esistenza, che rendono le persone più belle, che catturano “corpo e anima”, e che fatalmente li prosciugano. Una storia sospesa “tra vecchio e nuovo”. Un amore, quello che scoppia fra Mad e Nico, simile al “fragrante pasticcino del giorno prima” che diventa “amaro, sfatto”. Capellazzo è autrice di racconti, confluiti nella raccolta “Stelle basse”, e di numerosi romanzi, tra cui si ricorda in particolare la “Trilogia del tempo” (“L’oro del grano”, “Il rosso del dolore”, “Il verde delle foglie nuove”) scritta insieme a Paola Trivellato e pubblicata dalla stessa casa editrice fra il 1999 e il 2008. Nella sua ultima fatica letteraria dà vita a una vicenda che ha i contorni sfumati del sogno: i personaggi rifulgono della luce accecante del sole estivo, vibrano come fragili farfalle, mossi da sentimenti e turbamenti simili ai riflessi chiaroscuri delle onde, e si scontrano con una realtà dura come la roccia degli scogli.


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LO NEWS

SPORT in PRIMO PIANO Calcio Pavarin ha già lanciato un primo segnale d’allarme

Beng volley

CON TOSI, OPERAZIONE VIVAIO

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opo la chiusura trionfale con vittoria del campionato e della Coppa Italia, non si ferma il progetto della Beng volley. Entra a far parte, della società giallo nera Ferruccio Tosi, che allenerà la formazione di serie D della Beng e ricoprirà anche il ruolo di coordinatore tecnico delle squadre giovanili. “Ho accettato il compito offerto dalla società, - dice il nuovo tecnico - perché mi è piaciuto il progetto che mi hanno presentato. A me piace allenare e mi Ferruccio Tosi hanno affidato l’incarico di cercare e formare giovani atlete, che andranno poi ad arricchire anche la prima squadra. Potrò contare su atlete con buone potenzialità, visto che abbiamo già lavorato nelle ultime 3 settimane con alcune sedute tecniche. Ci sono i mezzi per fare un campionato di buon livello, ma è mia intenzione inserire nella squadra di serie D giovani atlete, per iniziare un percorso di formazione verso la B1. Per questo motivo lavorerò a stretto contatto con Nicola Benini e lo staff della prima squadra”. In carriera Tosi ha conquistato la promozione in serie D con la Fruvit, e ha gestito il settore giovanile della stessa società fino al 2001. Poi è passato per quattro stagioni a Stienta e dal 2005 è tecnico delle giovanili e della prima divisione a Badia Polesine, società con la quale ha festeggiato le vittorie di diversi campionati giovanili. Per la società del diesse Scanavacca, poter contare sull’esperienza e la professionalità di Tosi è un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo di creare in Polesine un ampio vivaio di atlete da poter impiegare, nel prossimo futuro, anche in prima squadra, contribuendo così alla crescita di tutto il movimento pallavolistico. Cr.Ag.

Lapeceregnano avvio lento e con penalità di Cristiano Aggio

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n po’ di nostalgia c’è, è inutile negarlo. Da quando il campo del Gabrielli non ospita più la prima squadra della città e i suoi tre campi non sono più frequentati dai ragazzi del settore giovanile di quello che era il calcio Rovigo, c’è una sensazione di vuoto. Quest’anno sul bel prato verde dello stadio di viale Tre Martiri, che fino a qualche tempo prima era stato il teatro di belle partite di calcio, di tifoserie prestigiose (Pisa, Reggiana, Venezia, Spal…) insomma di un bel movimento, è scesa in campo la squadra che fino all’anno prima giocava a Ceregnano e, anche la squadra dell’over 35, che partecipa al campionato Uisp di Ferrara! Il campo B, dove solitamente si allenava la prima squadra del Rovigo e anche la juniores, è stato affidato alla Ras Commenda (fino a maggio), società che solo la primavera scorsa aveva visto un’opera di restyling nell’impianto che dista solamente 150 metri e che ora tornerà ad essere la sua casa, com’è giusto che sia. A vedere la squadra del CeregnanoRovigo, nel campionato di Eccellenza, c’erano

Il Rovigo di qualche anno fa con lo stadio pieno di gente non più di cento persone per una salvezza arrivata in extremis. La situazione non è certamente bella: il periodo, economicamente parlando, sicuramente non aiuta, e così le idee, se ci sono, difficilmente decollano, sia che si parli di prima squadra che di settore giovanile. Qui, poi, è ancora più radicato il pensiero di coltivar bene il proprio giardino e di criticare qualsiasi cosa si voglia fare: operare in sinergia in un momento come questo, sarebbe l’ideale, ma sono troppe le problematiche, e soprattutto manca una regia seria e credibile. Così, si cerca di andare avanti, e il presidente della società

che quest’anno ha giocato sul “biliardo” del Gabrielli, Luca Pavarin, ha già lanciato un primo segnale, d’allarme, di aiuto. I giorni passano, e il Rovigo Lpc (lapeceregnano) è ancora un cantiere aperto, con una squadra da allestire per il prossimo campionato di Eccellenza: l’unica certezza, purtroppo negativa, è che il Rovigo Lpc partirà con un punto di penalizzazione, infatti, nell’ultimo campionato il Lapeceregnano aveva schierato in panchina, nella sfida contro l’Ambrosiana in trasferta, il calciatore della juniores Mattia Munarato, tesserato, secondo la Figc veneta, irregolarmente.

Sezione arbitri di calcio di Rovigo

SICA È IL NUOVO PRESIDENTE

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l quarantaseienne napoletano Sergio Sica è il nuovo presidente della sezione arbitri di calcio di Rovigo. Questo il responso uscito nell’assemblea elettiva che ogni quadriennio si tiene in ciascuna della 212 sezioni italiane dell’Associazione italiana arbitri: su 86 votanti Sica ha ottenuto 43 preferenze, superando l’altro candidato Fabrizio Rossi, di Badia Polesine, e fermatosi a quota 41, con una scheda nulla ed una bianca. Sica, avvocato alle dipendenze dell’ Inps, è iscritto all’ Aia da trenta stagioni e da arbitro della sezione di Napoli ha calcato i campi della Serie D, prima di ricoprire, trasferitosi a Rovigo, i ruoli di Osservatore Arbitrale e di Rappresentante degli Arbitri presso il Giudice Sportivo del Comitato Provinciale della Figc. Lo scrutinio gli ha così affidato il compito di rappresentare gli arbitri rodigini nel prossimo quadriennio, raccogliendo il testimone passatogli dal presidente uscente, Riccardo Ivan Colopi, che lascia la guida della sezione

dopo un mandato durato cinque anni. “Cercherò di porre attenzione sulla crescita dei giovani, che sono i veri ‘arbitri di Serie A’ di ogni sezione, perchè sono loro i primi a dover crescere per offrire un futuro certo al movimento arbitrale rodigino, che deve trovare il giusto equilibrio tra le varie anime che lo formano ha commentato il neopresidente Sica. In tal senso, sarà fondamentale ricercare la trasparenza, l’onestà intellettuale, la chiarezza nei rapporti umani e l’ascolto delle esigenze di tutti gli associati , valorizzando, in generale, i meriti di ciascuno, nel rispetto delle regole e dei ruoli”. L’elezione del presidente è stata preceduta dall’assemblea ordinaria, nel corso della quale, dopo l’approvazione delle relazioni tecnico/associative e finanziarie sull’ attività dell’ ultimo biennio, sono stati eletti due dei tre componenti del collegio dei revisori dei conti sezionali; proclamati in questo ruolo Tommaso Sattin (61 preferenze) e Nicola Tinello (41). Cr.Ag.

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Nella foto da sinistra Fabrizio Rossi, Ivan Colopi e Sergio Sica

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Riordino degli enti locali Intesa con la Regione del Veneto

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di Fortunato Marinata

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ul futuro della Provincia di Rovigo si continua a discutere. I fatti sono fermi alle norme previste dalla manovra economica del governo Monti che progressivamente andranno a svuotare gli enti intermedi di funzioni e competenze, decretandone l’abolizione di fatto, ma esiste anche un dialogo interno agli enti sull’opportunità che ciò non accada. Tanto più in una provincia come il Polesine dove i 50 comuni che la compongono sono rivolta ad un progressivo svuotamento delle essere insostituibile. Della stessa opinione si di dimensioni medio-piccole e manca una città funzioni, a livello locale, invece, avvenga il è detto anche Mario Bertolissi, ordinario di metropolitana che possa assorbire il ruolo di contrario con il trasferimento di competenze Diritto costituzionale all’università di Padova, coordinatrice, oggi svolto dalla Provincia. Inol- da Venezia a Rovigo ma la legge regionale in occasione dell’ultimo appuntamento della tre, esiste la convinzione che funzioni come del 2004 – è stato spiegato - già riconosceva rassegna “Ragionando di Costituzione” che l’Ambiente o il Trasporto pubblico non possa- alle Province specifiche competenze sulla pia- si è tenuto recentemente a Palazzo Celio. no essere appioppate nificazione urbanistica. “Contatto con la gente, con la programmazioCompetenze ora “ef- ne del territorio, con i problemi, ma anche ai municipi, perché per Bertolissi: fettivamente attribuite” con la sua storia, la sua unicità, i suoi saperi la loro gestione è indi- “Non lasciate spensabile uno sguardo che un burocrate con l’approvazione del – ha spiegato il docente friulano durante il Piano territoriale di co- suo intervento -. Non sono l’estensione o la intercomunale. Infatti, scelga e decida ordinamento provinciale popolazione presente a decretarne o meno la è stato ragionando in per voi” questi termini che la (Ptcp) della Provincia di presenza delle Provincie. Si valuti invece – ha gestione delle competenze in materia urbani- Rovigo, dando avvio ad un rapporto di collabo- detto – quanto rendono, quanto costano e per stica è passata dalla Regione alle Provincia di razione e di assistenza per la gestione di que- far cosa. Non si può tagliare linearmente ed Rovigo, grazie all’intesa recentemente firmata ste deleghe, in particolare per quanto riguarda indiscriminatamente. In Veneto – ha concluso sette province con specificità uniche. dalla presidente della Provincia di Rovigo, convenzioni, Ti- l’istruttoria dei pianiper comunali e lemaggiore attività di – siete Le nostre una convenienza ziana Virgili, e dal vicepresidente della giunta coopianificazione: redazione di piani di as- Non lasciate ad un burocrate, che andrà a peregionale e assessore al Territorio Marino Zor- setto del territorio, comunali e intercomunali. scare su vecchi testi, normative da applicare oggi, di scegliere e decidere per voi”. Insommapazienti almeno sulsipiano dell’Urbanistica, il con zato. Può lasciare disorientati la constatazione L’attenzione per i nostri manifesta anche ruolo di coordinamento della Provincia pare che malgrado l’indicazione del Governo fosse le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

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Nelle foto palazzo Celio, l’ordinario di Diritto costituzionale all’università di Padova Mario Bertolissi, e la presidente Tiziana Virgili

PRENOTA SUBITO IL CONFERIMENTO ALLA TAGLIETTO ZERO LA TUACONTINUERÀ VISITA Stoccaggio rifiuti

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Aperti anche il sabato

a discarica di Taglietto uno non è ancora pronta e, per evitare l’emergenza rifiuti, è stato deciso che il conferimento continuerà ad essere alla Taglietto zero, derogando la data di esaurimento del sito di Villadose. A deciderlo è stata la Conferenza dei servizi (composta dai sindaci del territorio) in aperta opposizione con la Provincia. Della polemica ha continuato a far parte anche l’aspro confronto, nato in seguito alla fusione di Ecogest con Asm, che ha portato a divedersi in modo netto i sindaci di Centrodestra da quelli di Centrosinistra. La Provincia, invece, si è detta contraria alla sopraelevazione della discarica di Taglietto zero ritenendo più opportuno lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti nel sito di Sant’Urbano (nella Bassa Padovana) visto che l’assessore all’Ambiente, Giulina Gulmanelli, era riuscita ad ottenere dalla Regione la sospensione della sovrattassa. Dunque agli occhi degli esponenti di palazzo Celio un conferimento dei rifiuti fuori provincia era apparso più conveniente visto che la sopra-elevazione dell’impianto rodigino avrà comunque un costo. Lo scontro dunque è stato inevitabile visto che la conferenza ha percepito come un’ingerenza il parere della Provincia e ha avuto toni tanto accesi che da Palazzo è arrivata una nota di chiarimento. “Il ruolo della Provincia – viene spiegato nel comunicato che porta la firma congiunta della presidente, Tiziana Virgili, e dell’assessore Giulina Gulmanelli – è stato solo tecnico. La valutazione ha seguito un iter preciso, come previsto, sentendo il parere degli enti locali, dei tecnici e portando numeri e cifre sugli interventi che si andavano a fare, confrontandosi con la Regione, sull’opportunità di conferire in un posto anziché in un altro. Sulla scelta poi della Conferenza dei servizi di prendere decisioni diverse noi le rispettiamo. Ma non sono accettabili i giudizi sulle persone o gli attacchi personali. La Provincia ha fatto il suo dovere, tecnico, seguendo quanto stabilito dalle norme. Auspichiamo il ristabilirsi di un clima di correttezza”. Fo.Ma.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-

TERREMOTO E BANCHE za, viPROVINCIA invitiamo a informarvi nella sezioneHANNO apposita sul DECISO UNA POLITICA DI AIUTI

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nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i

breve dovrebbe venire alle famiglie e alle imnostridistribuita numeri. prese colpite dal terremoto un pubblicazione nella quale possono essere rintracciati i nomi delle banche e la tipologia delle agevolazioni che potranno essere accordate per il ripristino di case a capannoni. “Il terremoto ha lasciato i suoi segni in Polesine – ha spiegato la presidente della Provincia

Tiziana Virgili – l’importo dei danni è stimato attorno agli 8 milioni di euro. Ora bisogna capire che cosa possiamo fare per queste persone”. In un incontro che si è recentemente tenuto a palazzo Celio, infatti, l’Amministrazione provinciale ha incontrato i rappresentanti degli istituti di credito con sportello in Polesine per una verifica delle linee di accesso

al finanziamento agevolato che possano consentire rapidi interventi sugli immobili danneggiati. Le ipotesi hanno riguardato la sospensione delle rate dei mutui, l’azzeramento delle commissioni, o l’istituzione di un fondo di 250 milioni da impiegare per la messa in sicurezza sia delle abitazioni, che dei capannoni, delle chiese e dei campanili. Fo.Ma.

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Dentalcoop a Occhiobello Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di affidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Locale di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, immersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Il nostro Benvenuto

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e massima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biologico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhiobello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odontoiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odontoiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le informazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista. Dott. Marco Calzavara Direttore sanitario - Unità locale di Occhiobello


Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

Implantologia a carico immediato In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

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Sbiancamento denti totale Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria. Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbiancamento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossalico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbammide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate. La dentina e lo smalto dentale, infatti, assorbono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite C AME NT O N A la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

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COS’É Il termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostanze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo scopo di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

La struttura di Occhiobello, prima tra le strutture Dentalcoop ad effettuare tale prestazione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la competenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicuro per il paziente. Prima del trattamento chirurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inoltre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare rilevanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

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Ambiente Una candidatura internazionale per l’area umida polesana

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Non si tratta di un nuovo vincolo ambientale per il territorio ma di un importante riconoscimento da parte dell’Unesco di Lino Segantin

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’Unesco si interesserà al futuro del Delta del Po? La zione dell’importante progetto la Fondazione Cassa di risposta, affermativa e foriera di positive ricadute, è Risparmio di Padova e Rovigo ha stanziato 100.000 euro. “Siamo onorati di aver avviato questa partnership con stata data in un’apposita conferenza tenutasi a Rovigo presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di l’Unesco – ha dichiarato il presidente della Fondazione AnPadova e Rovigo, presenti il presidente della Fondazione tonio Finotti –. Si tratta di un’iniziativa che, grazie anche alla collaborazione degli enti locali, Antonio Finotti, Philippe Pypaert produrrà delle ricadute significative dell’Ufficio Unesco di Venezia, Ge- Vengono sul territorio. Un’area quella del Delremia Gennari, presidente del Parco riconosciute del Delta, e Tiziana Virgili, presidente peculiarità ambientali, ta che, attraverso questa candidatura paesaggistiche internazionale, ci auguriamo possa della Provincia. essere maggiormente conosciuta Il progetto, di durata biennale, e culturali ed apprezzata anche al di fuori dei servirà a sostenete la candidatura del Delta del Po ad ottenere la qualifica di “Riserva della confini regionali”. Philippe Pypaert, rappresentante dell’ufficio Unesco Biosfera”. Un riconoscimento, a livello internazionale, che l’Unesco attribuisce ad aree con peculiarità ambientali, con di Venezia, ha voluto chiarire che “l’instaurazione di una l’obiettivo di valorizzarne le caratteristiche e promuoverne Riserva della Biosfera del Programma Mab (Man And lo sviluppo in un’ottica di sostenibilità. Non un’iniziativa vol- Biosphere) dell’Unesco non comporta alcun nuovo vincolo ta alla pura conservazione dunque – anche se ovviamente ambientale per il territorio. Le Riserve di Biosfera si configusi parte dal principio di salvaguardia dei dati ambientali – rano infatti come aree di sperimentazione della sostenibilità ma un progetto che punta a rinvigorire le potenzialità del a beneficio delle comunità locali”. Entusiasta del progetto il presidente dell’Ente Parco Delta, per uno sviluppo sostenibile, con la collaborazione degli enti locali e dei soggetti produttivi. Per la realizza- Geremia Gennari, che ha sottolineato il valore straor-

Alcune belle immagine del Delta del Po dinario dell’iniziativa, finalizzata ad ottenere per il Delta l’ambito riconoscimento Unesco. “L’intera area del Delta del Po – ha osservato – compirà un importantissimo salto di qualità, inserendosi di fatto nei circuiti internazionali delle aree deltizie di assoluto valore e pregio ambientale e naturalistico, con positive ricadute anche a livello occupazionale”. “L’ottenimento del riconoscimento Unesco di Riserva della Biosfera costituisce un obiettivo ambizioso e nel contempo prestigioso – ha dichiarato la presidente della Provincia Tiziana Virgili –. Viene riconosciuta a questo territorio, unico nell’ambito europeo, una straordinaria peculiarità ambientale, paesaggistica e culturale, valorizzandone le

potenzialità di visitazione turistica”.

IL PROGRAMMA “L’UOMO E LA BIOSFERA” Promuove l’idea che lo sviluppo socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili tra loro

Nuova a Apertur

È EVI_DENTE che conviene L’intervento di Philippe Pypaert, responsabile dell’Ufficio Unesco di Venezia. Alla sua destra il presidente del Parco Geremia Gennari, alla sinistra Antonio Finotti presidente della Fondazione e Tiziana Virgili presidente della Provincia

Otturazione semplice estetica € 70 ’Uomo e la Biosfera” (Mab – Man posto su forme di gestione integrata, parteand Biosphere) è un programma cipata e decentralizzata dello sviluppo, a beDetartrasi (pulizia) € 45 intergovernativo dell’Unesco, che neficio in particolare delle comunità locali. ha come obiettivo principale, sin dal 1971, Le Riserve di Biosfera sono anche siti Corona cobalto €formazione 395 e quello di promuovere l’idea che cromo lo sviluppo privilegiati per la ricerca, la

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socioeconomico e la conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili tra loro. Nell’ambito di questo programma è stata costituita una rete mondiale di Riserve della Biosfera (ad oggi 580 siti in 114 paesi), comprendenti ecosistemi terrestri, marini/costieri o una combinazione degli stessi. Si tratta di aree, riconosciute a livello internazionale nella struttura stessa del Programma Mab dell’Unesco, dove l’accento è

l’educazione allo sviluppo sostenibile. Ogni Riserva di Biosfera presenta una zonazione a tre livelli: Area Centrale (Core Area) destinata alla protezione in senso stretto dell’ambiente; Area Cuscinetto (Buffer Zone) dove sono previste attività compatibili con gli obiettivi di conservazione; Area di transizione (Transizion Zone) dove si promuovono attività di sviluppo socioeconomico, in un’ottica di gestione sostenibile Li.Se. delle risorse.

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20 Mondo scuola

Mondo scuola 19

Istruzione Possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito

Insegnati in esubero impiegati per le attività di sostegno Al momento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di sostegno negli organici di diritto saranno complessivamente 165

di Mattia De Poli

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e attività di sostegno a favore dell’integrazione degli studenti con disabilità sono il rimedio escogitato dal ministero dell’Istruzione per far fronte agli esuberi del personale docente titolare di un posto di ruolo. Nell’anno scolastico appena concluso nella provincia di Rovigo sono risultati in soprannumero alcuni docenti della scuola primaria, docenti di educazione musicale della scuola secondaria di primo grado ed altri della scuola secondaria di secondo grado arruolati in diversi classi di insegnamento, da filosofia e storia a discipline giuridiche ed

NEWS

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economiche, da elettrotecnica ed applicazioni a laboratorio meccanico e tecnologico. In Italia il loro numero si aggira intorno agli 11 mila. La situazione non è nuova: per alcuni si protrae già da qualche anno, in parte a causa di un calo fisiologico degli studenti e in parte per effetto della riforma Gelmini. Per tutte queste persone e per quanti insegnano materie soggette a esuberi la scorsa primavera si è aperta la possibilità di seguire un corso di specializzazione, gratuito, per l’insegnamento di sostegno. Lo scorso 8 giugno è scaduto il termine per presentare le do-

mande, che poi dovranno essere valutate anche in rapporto al numero dei posti attivati: si tratta infatti di corsi a numero programmato. Al momento è stato reso noto che nell’anno scolastico 2012/2013 i posti per gli insegnanti di sostegno negli organici di diritto saranno complessivamente 165: 13 per la scuola d’infanzia, 50 per la primaria, 53 per la secondaria di primo grado e 49 per la secondaria di secondo grado, ripartiti per i diversi indirizzi dell’istruzione. La legge di stabilità 2012, promulgata il 12 novembre dello scorso anno, all’articolo 16 prevede che

nelle amministrazioni pubbliche in cui vi siano persone in soprannumero, si proceda a una loro ricollocazione. Dopo 90 giorni dalla comunicazione inoltrata alle rappresentanze sindacali, di fronte alla mancata ricollocazione è prevista una sorta di cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio per un periodo massimo di 24 mesi. Se la situazione di esubero persiste, scatta il licenziamento. Basteranno i posti per gli insegnanti di sostegno come valvola di sfogo? Di certo sarà un’estate rovente per tutti i docenti in esubero.

Concorso De Poli

A 11 RAGAZZI CINQUE MILA EURO

a Regione del Veneto, proponendo nel 2010 alle scuole secondarie di secondo grado il concorso “I grandi veneti della letteratura italiana”, aveva indicato Flaminio De Poli come autore rappresentativo del Polesine. Allora undici studenti della classe I A del Liceo “Celio”, coadiuvati dalle insegnanti Anna Avezzù e Anna

Recca, hanno partecipato al progetto con un’analisi della raccolta di racconti “Hyperbolikon”, proposta sotto il titolo “Flaminio De Poli: un pensiero che va oltre”: “Tra le due forze che limitano l’orizzonte dell’uomo, il potere e la tradizione, l’autore sembra preferire la seconda. Ma ad essa non soggiace, usandola piuttosto come termine di

confronto per denunciare l’arroganza della prima e per costruirsi spazi “iperbolici” di libertà”. A Flaminio De Poli è stata intitolata in anni recenti l’aula di informatica della sede scolastica di via Badaloni e grazie a questa iniziativa i ragazzi si sono avvicinati alla complessa personalità di uno scrittore che è stato prima docente di italiano, latino

e greco e poi preside dello stesso “Celio”. Le procedure del concorso si sono concluse alla fine di questo anno scolastico e gli undici ragazzi della classe I A hanno ricevuto M.D.P. il primo premio, pari a 5 mila euro.

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Cultura provinciale 23 21 Paolo Grego Il rapper polesano ha presentato il nuovo album “Lo strappo”

Il libro di Marco Passarella

Prhome in tour durante l’estate

“L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”

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Originario di Polesella, classe 1974, è ormai un musicista affermato, principale testimonial italiano del latin rap di Mattia De Poli

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l nuovo cd di Prhome, “Lo strappo”, è stato presentato rallela al noto Festival della canzone italiana e dedicata all’inizio di giugno ed è già partito il nuovo tour 2012. agli artisti indipendenti. Può vantare diverse collaborazioni Dopo le tre date del mese scorso, tra luglio e agosto il internazionali, anche oltreoceano, non ultima quella con calendario prevede almeno altrettanti appuntamenti tra il Snoop Dog. Gli ultimi due cd di Prhome sono stati proPolesine e la provincia di Padova: il 13 luglio a Villadose, il dotti dalla True Life Records, la prima etichetta europea 3 agosto alla Festa democratica di Stanghella, il 5 agosto specializzata in latin rap e nata nel 2007 per iniziativa al pub 04 di Fenil del Turco, frazione di Rovigo. Ma c’è da dello stesso Paolo Grego, che ha prodotto album di altri scommettere che col passare dei giorni si aggiungeranno gruppi come “Casomista”, “Little Mexico” e “Ultimo Capitolo”. Ma “True Life” è anche altri concerti. Prhome, nome d’arqualcosa di più. Prhome spiega te di Paolo Grego, originario di “True Life” che non è il nome di una gang Polesella, classe 1974, è ormai è un progetto o l’icona di un marchio commerun rapper affermato, principale discografico, ciale, è un progetto discografico testimonial italiano del latin rap: diventato un vero che nel tempo è divenuto un “Lo strappo” contiene diciotto e proprio movimento vero e proprio movimento in cui tracce inedite ed è il quarto album ufficiale, dopo “Italianos intocables” (2006), “Malas len- il senso di appartenenza: “Ogni True Lifer porta la proguas” (2008) e “El castigo” (2010). In questi pochi pria esperienza e la propria conoscenza, arricchendola anni si è già preso diverse soddisfazioni. Nel 2010 Prho- costantemente e regalandole nuova linfa”. True Life è me ha vinto il premio della Giuria al concorso “Voci per la una filosofia di vita che si fonda sulla dignità e rifiuta le libertà. Una canzone per Amnesty” con la canzone “Black maschere: essere True Lifer significa sentire di fare parte Rain”. Lo scorso 14 febbraio ha presentato in anteprima di qualcosa di “concreto”, di “reale”, di “unico” in sé. alcuni brani della sua ultima fatica discografica esibendosi Questo è il messaggio che vuole trasmettere anche “Lo sul palco del Palafiori di Sanremo, in una kermesse pa- strappo”, un titolo che marca una presa di distanza, il

Paolo Grego e la copertina del suo album definitivo distacco di Prhome dall’hip hop nazionale, uno scenario desolatamente stereotipato: il nuovo album nasce invece da un progetto maturo, che racconta la vita di tutti i giorni, quella “vera” e catapulta l’ascoltatore in un mondo complesso, avvincente e realistico. Una parte significativa delle ultime canzoni sono in italiano e si tratta di una novità rispetto alla produzione artistica precedente, in cui il cantante si esprimeva più volentieri in spagnolo. E probabilmente il rapper polesano ha raggiunto davvero la maturità artistica, lo testimoniano i prestigiosi risultati conseguiti, ma essi sono il frutto di una gavetta iniziata già nel 1997, quando Paolo Grego ha iniziato a cantare con la formazione dei “Continuo rilasso”: risultati inseguiti con impegni e dedizione. Autentici.

a flessibilità favorisce la crescita e lo sviluppo economico. Dopo il rigore inizia la fase di sviluppo. L’autore e la copertina Questi sono alcuni del libro dei principi fondamentali che legittimano il governo tecnico presieduto da Mario Monti e che vengono ribaditi dai partiti che lo sostengono. Il libro “L’austerità è di destra. E sta distruggendo l’Europa”, edito di recente da “Il saggiatore”, sostiene una tesi diversa: questo modo di procedere danneggia alcuni a vantaggio di altri. Marco Passarella, autore del volume insieme ad Emiliano Brancaccio, ritiene che per l’Italia e l’Europa esistano altre possibilità di uscita dalla crisi, che richiedono precise scelte politiche. Economista, originario di Adria e formato principalmente presso le università di Bologna e di Firenze, da quest’anno è ricercatore presso l’università inglese di Leeds. Presentando il libro a Rovigo, Passarella ha precisato che almeno negli ultimi venti anni la politica dell’austerità è stata praticata di solito dalle amministrazioni e dai governi di sinistra e che il rigore di bilancio è parte del bagaglio culturale della stessa sinistra. L’austerità, tuttavia, è di destra sia sul piano antropologico, perché è essenzialmente conservatrice, sia sul piano delle politiche economiche, perché comporta un peggioramento delle condizioni lavorative e sociali della massa. Oggi, ad esempio, la disoccupazione delle persone con un’età compresa fra 20 e 40 anni pone una pesante ipoteca sul futuro del paese. La crisi dipende da una perdita di valore del lavoro e non può essere curata secondo i principi dell’omeopatia: non è possibile utilizzare come rimedio le stesse cause che l’anno prodotta. E’ fondamentale che l’Unione europea abbia una politica comune non solo sul fronte monetario, oggi realizzata solo in modo M.D.P. parziale, ma anche sul fronte finanziario.

IN BREVE Rosolina mare

Flexus

VOCI PER LA LIBERTÀ – UNA CANZONE PER AMNESTY”

RICOSTRUITA LA VICENDA DEL “BRIGANTESCO DELITTO”

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na ricca estate di eventi è quella che si prospetta in Polesine. Infatti, sia per chi rimane a casa, sia per chi andrà al mare ci sono molti eventi a cui potrà partecipare. Rosolina mare ospita quest’anno il 15° festival della musica nazionale dal titolo “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”. Dal 19 al 22 luglio, cantanti famosi ed emergenti, si alterneranno sul palco per dar voce ai diritti delle persone che abitano sul delta del Niger e che sono costrette a subire l’inquinamento che le compagnie petrolifere continuano a causare. Dopo l’anteprima che si terrà il 13 luglio a Villadose con la partecipazione di Prhome e Heza, lo spettacolo prenderà il via a Rosolina mare con Anima Caribe, Soci alla pari, Una e Carlotta il 19 luglio. La serata seguente ospiterà Citizen Kane, Roberto Scippa, Potugnol Connection e i Quintorigo come ospiti. Il 21 luglio, invece, canteranno Laika Vendetta, Novadeaf e Chopas & the Doctor con ospiti Gnu Quartet e Niccolò Fabi. Durante l’ultima serata, infine, verrà premiato il cantante emergente e il cantante big che meglio avrà saputo trattare e trasmettere i diritti umani. Ospiti della serata Fiorella Mannoia e Frankie HI-NRG, vincitori della decima edizione del Premio Amnesty Italia con il brano “Non è un film”, che li vede duettare in un rap di denuncia contro la politica della paura, della divisione e della passività. Altra manifestazione che si svolge nella location rosolinese si intitola “Con le bande in piazza”. Il 5° festival provinciale delle Bande musicali del Polesine si conclude in Piazza Europa il 14 luglio alle 20.30 con il concerto di sei gruppi bandistici. Il 25 Agosto, invece, si svolge la finale di “Riso fa buon sangue”, dove una serie di cabarettisti emergenti si esibiranno per vincere le selezioni nazionali 2012. De.Fo.

n secolo fa’ il paese di Fiesso Umbertiano saliva alla ribalta per un episodio di cronaca nera: l’omicidio di Renata Masoli. Gino Piva, intervenendo sulle pagine del Corriere del Polesine, lo battezzò come un “brigantesco delitto”. Era il 21 luglio 1912, quando una figlia del tipografo e dirigente scolastico del paese, Emanuele Masoli, fu vittima di un tentativo di furto, architettato da Gino Andreasi e Cesare Zambello con la complicità di Maria Tosi, e per la resistenza opposta a questi ladri improvvisati fu drammaticamente uccisa. Marco Chinaglia, intervenendo nell’incontro conclusivo della rassegna promossa dall’associazione culturale “Flexus”, ha ricostruito i diversi aspetti di una vicenda al limite del rocambolesco, di un autentico “giallo storico”. Nelle vicende di una famiglia, strettamente legata alla vita e alla storia di Fiesso, si intrecciano ingenuità e menzogne, generosità e inganni, che sfociano in un fatto di sangue compiuto sullo sfondo delle lotte di classe. L’attenzione della stampa per i dettagli più crudi fu morbosa, fu avanzata l’ipotesi della pista anarchica internazionale e l’episodio fu letto anche in chiave politica. Fu posta una taglia sugli assassini e si susseguirono falsi avvistamenti. Dopo una fuga durata dieci giorni, Andreasi e Zambello vengono arrestati a Vienna il 31 luglio. Il processo che vide la difesa degli imputati affidata a noti avvocati, come Ugo Maneo e Umberto Merlin, si concluse con la sentenza di condanna pronunciata il 13 dicembre del 1913. M.D.P.

Delta Blues

TRE SETTIMANE DI CONCERTI

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’estate continua con un altro importante evento musicale: il Delta Blues. Tre settimane di concerti che vogliono diffondere la cultura blues nel mondo e, grazie alla sua formula itinerante, anche far conoscere il Polesine con le sue eccellenze. I concerti sono iniziati il 23 giugno a Rovigo e hanno poi fatto tappa a Occhiobello, Gaiba e Adria. Il 7 e l’8 luglio, invece, l’evento avrà luogo a Rosolina mare in Piazza Europa. Le serata saranno dedicate al tema “Rock around the blues”, ovvero l’incrocio di stili che ha originato il rock’n’roll degli anni 50. Il 7, saranno ospiti i The Good Fellas, i Mojo Old School Blues e i King D & The Royals of Rythm; mentre l’8, ci saranno gli Earth Angel, i Danny & The Wonderbrass e i dj Sandrino, Wanton, Lola Terry e Gin Lemon. Il 13 luglio, invece, sarà il Museo della bonifica di Cà Vendramin a Taglio di Po’ a ospitare il concerto di Steady Rollin’ Bob Margolin & Mike Sponza accompagnati da Ian Siegal. Il 14 luglio l’evento si sposterà sull’Isola dello Spettacolo a Porto Viro, con il concerto della Luca Giordano Band. Infine, per l’ultima giornata, grande crociera lungo il Delta del Po, con partenza a Cà Tiepolo a Porto Tolle. Ad accompagnare la navigazione, ci saranno Richard Ray Farrell e Marco Pandolfi. Un altro evento in musica (e non solo) è l’Agosto Arianese ad Ariano Polesine. Dal 28 luglio all’8 agosto, infatti, avranno luogo una serie di concerti, serate danzanti, cene e quant’altro. Ma ci sono anche manifestazioni teatrali come la rassegna Corte teatrale in castello ad Arquà Polesine il 7, il 14, il 21 e il 28 luglio nel Cortile del Castello estense e nella sala delle barchesse alle ore 21; ed Estate insieme alla Pro loco ad Adria, dal’1 al 29 agosto, che oltre a spettacoli teatrali fa divertire con musica e negozi aperti. De.Fo.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio” di Nicola Stievano

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l Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagina dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’eretico” di rito maroniano. Per molti è la fine di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfidante, l’ex sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, conferma che è finita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Veneto la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfitte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza andare da soli”. istituzionale, anche per non compromettere mosse fuBitonci non può fare a meno di osservare che “ha ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di promette “meno slogan, meno un mese per preparare la sua canproclami e più lavoro sul territorio. “Dobbiamo essere didatura, io solo una settimana. Oa E’ da qui che dobbiamo ripartire: un po’ meno romani, continuerò a lavorare alla mia idea dobbiamo essere un pò meno ro- visto che dalla di Lega, fortemente autonomista, mani, visto che dal governo abbia- capitale arrivano che rivendichi la sua specificità, mo preso solo fregature, e ripartire solo fregature” all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbiadalla nostra gente e dalla nostra mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e terra”. Quanto alla segreteria nazionale della Lega la che merita maggiore riconoscimento”. Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti figura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata hanno la giusta dose di buon senso per capire che le la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo storia, una squadra di burocrati strapagati. Difficile, a poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel- cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è normale nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo segretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfida per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che definisce una “vittoria amara”. “Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Considerando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata costruita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bossiano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

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rima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene posizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili. Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta. “L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe agganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario. Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipitone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifici di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquistato per i figli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”. “Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si rivela infine per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

Antonino Pipitone


Il Veneto in primo piano 25 7 La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle di Alessandro Abbadir

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n Veneto esplode il fenomeno del Movimento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefinisce il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regione dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Venezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abitanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

PRIMI ATTI

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roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio- e cioè a poco più del 43 % che aveva preso ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del al primo turno. La scossa che ha colpito Mira Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è % dei consensi pensava di avere vita facile epocale. Qui il centrosinistra ha sempre governato dal dopoguerra e vincere agevolmente in poi con il Pci prima e al secondo turno contro ”Un fatto un giovane come Alvise epocale, i cittadini il Pds, Ds, Pd dopo. La Maniero, 26 anni stu- scaricano i partiti giunta è stata presentata prima del voto dallo dente universitario del e votano stesso Beppe Grillo e Movimento 5 Stelle, che se stessi” dal sindaco Alvise Mapartiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com- niero e in consiglio comunale con il Movimenpletamente ribaltate dal vento antipartitico e to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricamanti casta che spira forte nel Triveneto. Ma- bio generazionale sono comparsi ragazzi di niero al secondo turno è arrivato al 52,2% 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffio, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espressione dei partiti – ha detto il comico genovese – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofinanziati e hanno votato se stessi”.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

onsigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le caratteristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fin da subito ostacoli reali legati a difficoltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle difficoltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori. A.A.

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26 8 Il Veneto in primo piano L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo di Ornella Jovane

I

l terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame sismico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pensare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così. “Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terremoti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico. Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente? “In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terremoti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari. Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verificati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del resto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una strumentazione e le conoscenze idonee a calcolare l’effettiva dimensione dei terremoti. Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli. Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che interessano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo. E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la sequenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi. E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”. Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

Il professor Giulio Di Toro terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete? “Il nostro territorio è sismico e il terremoto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”. E’ possibile prevedere i terremoti? “Nonostante le conoscenze sulla fisica dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti. Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella probabilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifica è di tipo probabilistico. E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore delle ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

Il trauma della terra che manca sotto i piedi

LE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

I

l terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle persone, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un rassicurante equilibrio. “Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con Lino Busato violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”. La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fisico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”. “La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi flash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’esperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”. La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una situazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifica lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”. Eppure, nonostante le difficoltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”. C’è infine l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazioni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo. “Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifica con chi soffre e si finisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene O.J. fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.


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28 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura? La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro di Fortunato Marinata

L’opinione Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà

“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

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a ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del ConsiClodovaldo glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente Ruffato del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valutazione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefici previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”. Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà

“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

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Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

L

’assessore veneto all’Agricoltura, settore primario. Franco Manzato, lo aveva promesso ‘’Ricordo che la Legge finanziaria - ha qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha proseguito nel suo intervento Manzato - predato avvio all’iter di smantellamento di Ve- vede espressamente che la Giunta presenti neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto un disegno di legge di riordino di questa a precisare si è trattato del primo atto, un azienda regionale che, attraverso intervenpronunciamento in consiglio non c’è anco- ti di razionalizzazione e di miglioramento ra stato a breve invece dovrebbe essere la dell’efficienza delle funzioni e dei servizi, Giunta a votare un disegno di legge con il consenta di conseguire significativi risparmi quale iniziare l’iter e nominare un commis- nelle spese di funzionamento. sario liquidatore che procederà con l’azzeSi tratta peraltro solo di una delle tappe ramento dei vertici dell’ente strumentale. del complessivo processo di rinnovamento “In questo momento – infatti ha preci- del sistema pubblico agricolo del Veneto, sato - c’e’ solo un primo testo che ho con- con il quale vogliamo alleggerire apparati, segnato ai colleghi asburocrazia e la relasessori per una analisi “Nessuno tiva spesa, liberando del suo contenuto. Per dei 170 risorse per gli investiogni approfondimento dipendenti menti finalizzati alla di contenuto voglio occupati perderà competitivita’ delle attendere la formale il posto di lavoro” aziende agricole. Quedecisione di Giunta’’. sto significa – ha agComunque sia le linee si azione con le quali giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti si interverrà su Veneto Agricoltura sono già strumentali regionali che operano in ambito definite: la gestione delle aree forestali, il agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto settore dello sviluppo economico e l’area Avepa e le strutture regionali periferiche, da della formazione torneranno in capo alla ultimo la costituzione dello Sportello Unico Regione, mentre per quanto riguarda le Agricolo che proseguirà con la riforma degli quote e le partecipazioni verranno liquidate Enti parco, secondo criteri di efficienza, di e l’intero patrimonio venduto. contenimento dei costi, di eliminazione di Secondo l’assessore non è soltanto il duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in ridimensionamento di un ente per ricavar- coerenza con quanto ha previsto per gli Enti ne una riduzione di spesa ma una vera e Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’. propria rivoluzione che toccherà da vicino il Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore conta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffici agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di finanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero. “E’ urgente liberare più risorse possibili”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle eccellenze che Veneto Agricoltura rappresentava nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”. Mentre per il futuro dell’ente strumentale Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più efficiente”.

pprezziamo l’assessore Manzato per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua proposta di riorganizzazione di Veneto Agricoltura, ma alcune questioni devono essere chiare fin da ora: l’operazione si dovrà con- Dario Bond e Davide Bendinelli ciliare con la salvaguardia dei posti di lavoro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profili - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”. Puppato e Azzalin, Partito Democratico

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

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ttenzione, la fretta è cattiva consigliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Lo precisano, in una nota, il capogruppo del Pd Laura Puppato e il vicepresidente della commissione Agricoltura Laura Puppato e Graziano Azzalin Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganizzazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’ente”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori intenzioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.


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30 12 Cultura veneta Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano di Alain Chivilò

K

etra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi richiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografico e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua firma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva. Cosa rappresenta per lei il fetish? “Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e originale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Inizialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’analisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fili per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramente estetica”. Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani? “Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estroflessioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticizzato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

A matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introflessioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione opposta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque corpi contenuti di gomma morbida che inserisco”. Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti? “Ora mi sto concentrando nello studio di materiali, quali il plexiglass e in tecniche fotografiche cogliendo dettagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento figurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità. Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo figurative sono più provocatorie, ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

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arlare in piena estate di un evento che si svolge a settembre può dar modo di pensare al famoso motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta finendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 settembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva finale: “SmartCitySmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si colorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, figuratamente contenitori di rifiuti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifiutare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i trasporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito. Al.Ch.

La giovane artista e alcune delle sue opere prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspetto che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elaborazione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

lla Peggy Guggenheim di Venezia fino al 16 settembre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una visione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Seliger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La matrice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far riflettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mainardi. Al.Ch.

Appuntamenti

Terre del Canova e della Duse

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tiamo vivendo un periodo di completa trasformazione, in cui tutto è in evoluzione e le certezze di un tempo vengono quotidianamente messe alla prova. Partendo da questa constatazione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per riflettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fil rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, terre del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio riflettendo attorno a “Il cambiamento, antica sfida per l’umanità” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di approfondimento anche dal punto di vista scientifico, musicale, medico, filosofico, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e direttore d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffidi, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’Associazione AriaNova, l’astrofisico Massimo Ramella; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibizioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fine estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabili di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifiche. In Friuli Venezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di prima grandezza”. V.M.B.


Messaggio pubbliredazionale

BEACH&ART l’estate all’alexander museum palace hotel A Pesaro torna la vacanza tra ombrelloni e grandi eventi culturali. Si alloggia nell’Art Hotel dove il mare decora pareti e porte delle stanze

Tra mare, cinema, musica, arte sta per cominciare l’estate 2012 di Pesaro, affascinante città del litorale marchigiano, che anche quest’anno inanella una nutrita serie di eventi di prim’ordine, tra cui spiccano il la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (25 giugno - 2 luglio), il notissimo Rossini Opera Festival (10- 23 agosto). E proprio interpretandone l’anima più autentica, l’Alexander Museum Palace Hotel (noto Art Hotel, annoverato fra le opere d’arte della Biennale di Venezia, sponsor dei maggiori eventi pesaresi) propone soggiorni Beach&Art, ritempranti e tonificanti sia per il corpo che per lo spirito, che permettono di abbinare arte e cultura alla tradizionale vacanza al mare, e di godere a pieno lo spirito cosmopolita che anima i grandi eventi pesaresi. Beach&Art, dunque, godendo della lunga spiaggia di finissima arena su cui si affaccia l’Hotel, delle preziose opere d’arte che contiene e delle rassegne d’arte che, ogni 15 giorni, ruotano nei suoi spazi espositivi. In occasione dei grandi eventi Pacchetti con programmi particolari sono proposti in occasione Quando il mare è anche…in camera Non solo. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire fra sculture di sirene e animali marini, o tra enormi conchiglie multicolori. Oppure possono inseguire il sogno del calamaro gigante, immersi nel blu profondo di pareti, pavimento e soffitto; o ancora riposare in una suite tutta marinara, Luci del mare, con mobili liberty e quadri di Oscar Piattella fatti di sabbia e fossili, materiali naturali e antichi, autentici elementi della natura; o tuffarsi allegramente, come nella stanza firmata da Regina Stechow, in un mondo di fantasia tra uomini che nuotano con pinne e maschera. Infatti molte delle 63 stanze - decorate da 75 artisti - hanno come tema il mare. Lo stesso tema è ripreso anche

sulle porte, che anticipano lo stile degli interni e conferiscono ai corridoi un effetto museo: le si può scorrere virtualmente sul sito www.alexandermuseum.it e scegliere la camera preferita. Il mare entra prepotente anche nella living room, con le spumeggianti onde create da Davide Dall’Osso, che incorniciano la vista sul mare, ed è un panorama incomparabile da godere a 180 gradi dalla grande terrazza che occupa l’ultimo piano dell’hotel, ombreggiata da un gazebo, dove gli ospiti fanno colazione o, la sera, gustano dolci in abbinamento a selezionati vini e pregiati liquori. Beach&Art _ Pacchetti weekend e settimanali In maggio e giugno: Weekend a partire da 129€ a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 450€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). In luglio: Weekend a partire 160 € a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 560€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). Dedicato all’Educazione il PREMIO D’ARTE RAFFAELLO 2012 Si può esprimere l’educazione con un’opera d’arte? Certamente sì! Ne è convinto Alessandro Marcucci Pinoli, proprietario dell’ Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, che ha dedicato proprio all’Educazione il PREMIO RAFFAELLO 2012, invitando gli artisti ad esprimere la loro creatività attorno a questo tema. “Educazione in tutte le sue forme – spiega - Dall’educazione civica a quella artistica, dalle più sofisticate forme di bon ton al loro opposto, la maleducazione, l’ineducazione e l’inciviltà pura. In una realtà quale è quella attuale in cui regnano maleducazione e volgarità, si sente la necessità di ritrovare il senso della misura, i comportamenti realmente (e non formalmente) educati, il piacere di conversare civilmente, la vera eleganza che non è il lusso ma è determinata dal senso del gusto e del bello.” Cinque le sezioni in cui è articolato il Premio: Scultura, Pittura, Fotografia, Poesia, Racconti brevi o Pièces teatrali. Le premiazioni si terranno nel primo weekend di luglio. Il fine settimana dal 6 all’8 sarà tutto dedicato al binomio Arte&Educazione, con esposizione delle opere in concorso, premiazione dei vincitori di ciascuna sezione, performance. I vincitori saranno ospiti, mentre a tutti gli artisti partecipanti sarà riservato un pacchetto soggiorno a prezzo particolare.

Alexander Museum

Palace Hotel E’ l’unico albergo italiano nella classifica Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa ed è stato inserito fra le Opere d’arte non trasportabili della Biennale 2011. Una “performance permanente”, come ama definirlo il suo proprietario - il Conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso. Nove piani di arte contemporanea, 63 camere firmate da 75 artisti diversi e le parti comuni decorate da altri 25, per un totale di 100 fra pittori e scultori. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sé stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al découpage). Ad essere decorate non sono solo le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte, che anticipano lo stile delle stanze, conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Davanti all’hotel spicca una stele di Enzo Cucchi di 16 metri e al suo interno si trova una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci.

Informazioni Alexander Museum Palace Hotel Viale Trieste 20, Pesaro tel 0721 34.441 e mail: alexander@viphotels.it www.alexandermuseum.it


32 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

DAL

FASCINO ALCUNE DISPUTE VI RENDONO AGGRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · S ALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PROPRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORO

DAL 21/04 AL 20/05

F

A S C I N O

L’EROS

È L’ELEMENTO CHE VI INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRONTATE · S ALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

Oroscopo PERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ

SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI

COMUNE DI MARTELLAGO

47

FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AUDACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALIANDO CHIUNQUE · S ALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

FASCINO PREFERITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · S ALUTE I PIÙ CORAGGIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ESTETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

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Fiera affiliata all’A.O.R.f.u. F.I.M.O.V. aderente al Trofeo Regionale Veneto con il patrocinio del Comune di Martellago e della Provincia di Venezia

5 AGOSTO 2012 APERTURA

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Associazione Allevatori Provincia di Venezia)

RASSEGNA CINOFILA MOSTRA ANIMALI - UCCELLI ESOTICI GRU (varie specie) - CICOGNE PAPPAGALLI - LAMA - TARTARUGHE MOSTRA RAPACI DIURNI E NOTTURNI MOSTRA FILATELICA “I SIGNORI DELL’ARIA”

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

OCCASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RIUSCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · S ALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ESERCIZI DI FITNESS

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L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUENTARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · S ALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUALCHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

13 14 15 AUGUSTO DAY

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ORE 22.00

SPETTACOLO DI DANZA ORIENTALE con LAURA ANDREOTTI

GIORNATA IN MEMORIA DI AUGUSTO E DANTE PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

ROSANNA FANTUZZI

ORE 22.00

VELVET DRESS THE GIFT ELISA TRIBUTE BAND U2 TRIBUTE BAND

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SALVATORE RANIERI

IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

ORE 17.30 SEGNALI CAOTICI ORE 18.30 MERCANTI E SERVI ORE 19.30 ORADARIA ORE 21.00 AIRONI NERI & STATUS SYMBOL

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO - INFO: andrea 333.6506899 Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita” DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)


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