La Piazza di Rovigo - 2012mag n67

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 67

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Falcone e Borsellino vent’anni rimasti d’attualità

Commercio Calano le vendite. Ascom chiede aiuto

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pag.

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EDITORIALE

Il tempo dei terremoti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

LA CENTRALE A COLZA NON SI FARA’

Il sindaco Bruno Piva annuncia che la centrale ad olio di colza a Borsea non si farà. In un incontro con la ditta E-factory, titolare del progetto, l’amministrazione ha trovato un punto di convergenza per studiare una soluzione alternativa al sito industriale pag. 6

VOLLEY ROVIGO BVS RIMANE IN SERIE C

di Mauro Gambin

P

Dalla Giunta sparisce anche Paulon Quinto rimpasto di giunta in meno di un anno dall’insediamento

N

Una sconfitta che non fa male quella subita dal Bvs maschile nell’ultima giornata di serie C maschile, visto che la formazione rodigina, già nel turno precedente si era assicurata la permanenza anche per il prossimo anno nel campionato regionale pag. 13

on c’è pace per la giunta comunale di Rovigo. Bruno Piva ha estromesso l’assessore al Bilancio Luigi Paulon realizzando così il quinto rimpasto in appena undici mesi di insediamento a palazzo Nodari. A prendere il suo posto l’ex Forza Rovigo Stefano Bellinazzi che eredita le deleghe alla sicurezza e polizia Locale, protezione civile, Bilancio e tributi. Galeotta è stata la firma apposta da Paulon in calce alle petizione dell’opposizione per salvare Parco Maddalena dalla parziale chiusura. Silvia Menon di Rovigo si ama e Federico Frigato

del Pd stavano infatti raccogliendo le adesioni dei cittadini per evitare la restituzione dell’area alle ditte proprietarie Cefil e Reale, e tra le firme c’era appunto quella di Luigi Paulon. Firma che il sindaco non ha perdonato e che, a suo giudizio, rappresenta un atto grave di discordanza dalla linea politica della giunta e quindi motivo di espulsione. Ufficialmente è un incidente diplomatico quello a palazzo Nodari tra l’assessore al bilancio e il sindaco, ma in molti credono che dietro il cartellino rosso del sindaco ci celino questioni di partito mai risolte.

A detta di alcuni Paulon potrebbe aver pagato la propria amicizia con l’ex assessore regionale Marangon. E dunque, nel partito vi sarebbero state spinte forti per investire su qualcuno di più affine alla leadership interna, coagulata attorno all’assessore regionale Isi Coppola e al coordinatore provinciale Mauro Mainardi. Una lettura, secondo alcuni, indirettamente confermata dal sindaco Piva che, comunque, ci ha tenuto a sottolineare la difficoltà dell’opzione. “È una scelta dolorosa. Mi privo di un assessore molto bravo, preparato, professionale”. pagg. 4-5

ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Panaro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capaci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. continua a pag. 3

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L’Intervento

Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti *

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a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. O IOBELL OCCH mania, 1 ) Ger ello (RO Via Occhiob 45030 750481 tel. 0425 1662019 fax 0425

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EDITORIALE

segue da pag.

Il tempo dei terremoti

Servizio antiviolenza

NUOVA SEDE IN VIALE TRIESTE

Il Servizio antiviolenza del Comune di Rovigo dal 23 aprilei è stato trasferito in viale Trieste 18, presso i Servizi sociali, al piano terra nella stanza numero 20. Per contattare il centro è possibile telefonare al numero verde gratuito 800 304271 o per emergenze il cellulare 348 0194526 Lo sportello per il pubblico sarà aperto con i seguenti orari: lunedì dalle 9 alle 12.30, martedì dalle 9 alle 12, mercoledì dalle 8.30 alle 12.30, giovedì dalle 15.15 alle 17.15, venerdì dalle 9 alle 12. Il sabato e la domenica, le operatrici saranno reperibili telefonicamente dalle 15 alle 17 il sabato e dalle 9 alle 11 la domenica.

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“Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le scuole, i palazzi, gli immobili affinché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di imprevedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affluenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo significa che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfiducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fiducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso. Mauro Gambin SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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SPARITO IL SEMAFORO A partire dai primi giorni di maggio il semaforo posizionato all’incrocio “da Romano”, è stato sostituito da una rotatoria permettendo, secondo le aspettative dell’Amministrazione, un traffico più fluido in questo punto critico della città dove nelle ore di punta spesso si verificavano code e disagi. L’assessore ai Lavori pubblici Nello Piscopo ha spiegato che l’avvio prevede una fase di sperimentazione con una prima rotatoria provvisoria delimitata da new jersey mobili bianchi e arancioni, poi si procederà con la realizzazione definitiva della struttura. Nell’arco di qualche settimana il semaforo diventerà un ricordo. Stage

STUDENTI PORTOGHESI IN CITTÀ Il sindaco Bruno Piva ha ricevuto recentemente una delegazione di giovani portoghesi, in città per imparare l’italiano e fare uno stage in un’azienda del luogo. Si tratta di una iniziativa promossa dall’associazione “Muoversi” nell’ambito del progetto di scambi europei “Leonardo”. “Siamo felici di accogliervi nella nostra città – ha detto il sindaco -, dove potrete passare sicuramente un bel periodo”.

Piazzale di Vittorio

UN CONCORSO DI IDEE PER IL RESTAURO Al via un Concorso di idee per la riqualificazione di piazzale Di Vittorio Il Comune di Rovigo insieme all’Ordine degli Architetti bandisce un concorso di idee per la riqualificazione di piazzale Di Vittorio. Lo ha annunciato l’assessore all’Urbanistica Andrea Bimbatti, spiegando che all’iniziativa potrà partecipare chiunque. Le indicazioni fornite dall’amministrazione riguarderanno la garanzia che un’ampia area resti adibita a parcheggio a raso e che la residenza sia ridotta al minimo. Per il resto lo spazio dovrà essere destinato a servizi, uffici e spazi commerciali. Pertanto la Giunta ha deciso di procedere con il Concorso di idee, nei prossimi giorni verranno stabiliti i dettagli.

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Rovigo CENSIMENTO Superati i cinquanta mila abitanti

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PROVINCIA

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36 mila euro contro la violenza

ECONOMIA

Provincia

VITA VENETA

Vinti e vincitori alle amministrative pag.

Aumenta la criminalità

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SPAZI APERTI

La cooperazione una risposta alla crisi pag.

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10

pagg.

24-25

ECONOMIA

L’eternit minaccia anche il Polesine pag.

Regione

Il “Patto del Veneto” promette la ripresa

pag.

pag.

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A Palazzo Grassi il mondo di Fischer pag.

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SCUOLA

CULTURA

Dopo la Ssis arriva il Tfa

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5.220 euro verranno inviati all’ospedale di Gambo in Etiopia, da parte dell’associazione N.P. Medici dell’Alto Adige per il terzo mondo, per sostenere direttamente i costi di un medico africano di quell’ospedale. La cifra è quanto è stato possibile ricavare dall’iniziativa “Rovigo for Africa”, l’iniziativa nata per dare un concreto aiuto ai medici rodigini impegnati in Africa per salvare la vita a tanti bambini. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’associazione culturale Fly Creative e del suo presidente Sante Cavaliere, con il sostegno anche del Comune di Rovigo. Entrando nel dettaglio, il ricavato della serata di musica dal vivo, organizzata al teatro Duomo, è stato di 3.810 euro, quello della seconda serata al teatro Studio è stato di 350 euro, per un totale di 4160 euro, ai quali vanno aggiunti i 1.060 provenienti da libere offerte di privati. In totale 5.220 euro. “Si tratta di un ottimo risultato – ha commentato il sindaco Bruno Piva -, che dimostra il grande cuore dei nostri concittadini. In atti di solidarietà, Rovigo ha sempre dimostrato di essere generosa e questa è un’ulteriore testimonianza. Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto il progetto”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMETIONS Srl

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese PALAZZO NODARI Quinto rimpasto di giunta in undici mesi di amministrazione. Ad uscire dall’esecutivo comunale questa volta è stato l’assessore al bilancio, reo di aver sottoscritto una petizione contro la chiusura di parco Maddalena e di essersi distanziato così dalla linea politica della maggioranza. Tra i commentatori non manca chi sostiene che Paulon ha pagato l’amicizia con Marangon

Paulon non è più assessore,

di Roberta Giacomella

Sicurezza, Bilancio e tributi sono passati l’ex Forza Rovigo Bellinazzi

Frigato, “Gli assessori durano una settimana, poi vengono mandati via”

N

on c’è pace per la giunta comunale di Rovigo. Bruno Piva ha estromesso l’assessore al Bilancio Luigi Paulon realizzando così il quinto rimpasto in appena undici mesi di insediamento a palazzo Nodari. A prendere il suo posto l’ex Forza Rovigo Stefano Bellinazzi che eredita le deleghe alla sicurezza e polizia Locale, protezione civile, Bilancio e tributi. Galeotta è stata la firma apposta da Paulon in calce alle petizione dell’opposizione per salvare Parco Maddalena dalla parziale chiusura. Silvia Menon di Rovigo si ama e Federico Frigato del Pd stavano infatti raccogliendo le adesioni dei cittadini per evitare la restituzione dell’area alle ditte proprietarie Cefil e Reale, e tra le firme c’era appunto quella di Luigi Paulon. Firma che il sindaco non ha perdonato e che, a suo giudizio, rappresenta un atto grave di discordanza dalla linea politica della giunta e quindi motivo di espulsione. Ufficialmente è un incidente diplomatico quello a palazzo Nodari tra l’assessore al bilancio e il sindaco, ma in molti credono che dietro il cartellino rosso del sindaco ci celino questioni di partito mai risolte. A detta di alcuni Paulon

potrebbe aver pagato la propria amicizia con l’ex assessore regionale Marangon. E dunque, nel partito vi sarebbero state spinte forti per investire su qualcuno di più affine alla leadership interna, coagulata attorno all’assessore regionale Isi Coppola e al coordinatore provinciale Mauro Mainardi. Una lettura, secondo alcuni, indirettamente confermata dal sindaco Piva che, comunque, ci ha tenuto a sottolineare la difficoltà dell’opzione. “È una scelta dolorosa. Mi privo di un assessore molto bravo, preparato, professionale”. La faccenda aveva creato diverse perplessità anche tra le fila della maggioranza, tant’è che il gruppo di Presenza cristiana aveva inviato una lettera a Piva in cui esprimeva il suo disappunto. L’allontanamento di Paulon è stata una sorta di sorpresa per i consiglieri che lo hanno appreso in aula per voce dello stesso Paulon quando è intervenuto per congedarsi dall’amministrazione. Presenza cristiana chiede quindi un coordinamento politico che regolarmente faccia il punto della situazione sull’amministrazione comunale di palazzo Nodari. Del re-

sto, lo stesso Piva si appella spesso al “gioco di squadra” quando parla dell’operato della propria giunta. Ma la solidarietà a Paulon è arrivata soprattutto dalla minoranza. Per Simone Biziato, segretario del Pd Rovigo, si rischia una paralisi amministrativa. “Chi si succede nelle poltrone di assessore personalmente non mi interessa - afferma - mi preoccupa il continuo cambio di deleghe che di fatto azzera quel poco di lavoro che qualche assessore ha messo in piedi, per ricominciare tutto da capo”. A puntare il dito contro il valzer di deleghe è anche Federico Frigato, consigliere comunale del Pd, che sottolinea con una buona dose di ironia: “Ci sono assessori che occupano l’ufficio per una settimana e poi vengono mandati via”. Inutile negare che c’è una palese precarietà, in una maggioranza consiliare perennemente sotto il numero legale, strattonata dagli stessi partiti che la compongono in un continuo giro di valzer che le fanno perdere credibilità.

Deleghe a Bellinazzi e Rizzi

S

tefano Bellinazzi è il nuovo componente della Giunta Piva che sostituisce l’ex assessore Luigi Paulon, del quale eredita le deleghe Sicurezza e polizia locale, Protezione civile, bilancio e tributi. Gli altri referati prima assegnati a Paulon, Mobilità, trasporti, viabilità, parcheggi, Piano urbano del traffico sono stati assegnati all’assessore Germano Rizzi in quota Lega per Rovigo che gestisce già Decentramento e politiche per le frazioni, sistemi informatici, statistica, servizi demografici ed attuazione del federalismo. Claudio Boreggio sarà il nuovo consigliere di maggioranza che subentrerà in consiglio comunale al posto di Bellinazzi. Eletto col Pdl e figlio d’arte, suo padre Ilario è stato dirigente della Dc e di Forza Italia, il nuovo assessore è direttore di banca e ha 38 anni. Alla sua prima esperienza da assessore afferma: ”Sono in consiglio comunale dal 1998 ma non sono mai stato in giunta. Ho scelto dei referati che posso gestire con la mia competenza professionale”. Bellinazzi è il quinto dei consiglieri Pdl eletti in consiglio comunale un anno fa. Prima delle elezioni, faceva parte del gruppo dei “marangoniani” di Forza Rovigo insieme a Paolo Avezzù, Nicola Settini e Luigi Paulon. Soddisfatto anche Germano Rizzi che commenta: “Sono lusingato per la fiducia che mi ha dato il sindaco, appesantendo il mio assessorato. La mobilità sembra una “patata bollente” viste le questioni che vi sono legate, qualcuno si doveva prendere la responsabilità di portarla avanti”. Ro.Gi.

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Argomento del mese 5 L’ex assessore

re, fuori anche dal Consiglio Le ragioni del primo cittadino

“E stata una decisione dura ma chi sbaglia paga” di Roberta Giacomella

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l sindaco Bruno Piva spiega la sua decisione di revocare il mandato all’assessore Luigi Paulon con queste parole: “E’ stata una decisione difficile e sofferta ma ho dovuto prenderla”. Decisione sofferta poiché il primo cittadino riconosce che il lavoro dell’assessore in questi dieci mesi di operato è stato competente e indispensabile per la redazione del bilancio previsionale 2012. “Questa decisione l’ha presa il sindaco – precisa Piva - non c’è stata alcuna pressione e ho riflettuto a lungo sulla mia decisione. Creo un precedente: chi sbaglia paga. Con questa affermazione tutti gli assessori sono avvertiti e quindi in caso di errori sanno già che cosa gli capiterà”. Quando si gioca nella stessa squadra non si possono fare azioni discordanti e Paulon in questi dieci mesi non è sempre stato alienato alle consegne che l’allenatore ha dato, spiega Piva. Questa giunta farà di tutto per mantenere l’integrità di Parco Maddalena come il recupero di altre zone, purtroppo l’azione di Paulon è coincisa con un volantinaggio che la giunta aveva già concordato di fare in contrapposizione a quello della minoranza”. Bruno Piva sceglie Stefano Bellinazzi come successore di Luigi Paulon nel ruolo di assessore a Bilancio, Mobilità, Polizia municipale e si dichiara soddisfatto della sua scelta. “Sono sicuro che Stefano metterà a disposizione dell’amministrazione comunale tutta la sua professionalità ed esperienza - commenta Piva - essendo uno sportivo anche lui saprà giocare in squadra, ora penso che la giunta sia equilibrata e che non ci possano essere altri interruzioni in futuro”. E termina lapidario: “La vicenda Paulon è chiusa. Non voglio tornarci sopra. La mia decisione è stata accettata da tutti i componenti della maggioranza, ora la giunta continuerà a lavorare per il bene della città”.

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Il destino era già segnato

“Mi sento tradito dal sindaco Piva” “L

’epilogo era scritto da tempo si aspettava solo una scusa per allontanarmi”. E’ deluso e arrabbiato Luigi Paulon, che mal digerisce le scelta fatta da Bruno Piva di sollevarlo dall’incarico di assessore per non essere in linea con la giunta comunale per la firma sulla petizione del gruppo di minoranza Rovigo si Ama. I segnali, del resto, c’erano tutti. Dopo l’annuncio con cui il sindaco aveva di fatto congelato il mandato dell’assessore, erano seguiti frenetici faccia a faccia all’interno della maggioranza, prima tra i consiglieri più vicini allo stesso Paulon, poi in riunione plenaria. Qui, in molti avrebbero chiesto al sindaco di evitare gesti clamorosi consigliandolo di non andare oltre la semplice “ammonizione”. Oltre all’area di minoranza interna del Pdl, Settini e Roana su tutti, anche i tre della Lega per Rovigo. Tutto inutile: la testa di Paulon doveva cadere. L’ormai ex assessore ricostruisce nei dettagli la sua uscita di scena che di fatto è anche un addio al Pdl: “Storia definitivamente chiusa, in questo partito non posso più rimanere, è stato un errore credere di potersi fidare, non c’è spazio per me e per chi non segue in maniera totale la linea degli attuali vertici. Ma ciò che più brucia a Paulon è il tradimento del sindaco: “Belinazzi, ha “Bruno mi aveva dato la sua parola bramosia di visibilità, d’onore - attacca - avevamo concordato non essendo riuscito che avrei rassegnato le dimissioni e lui a diventare le avrebbe respinte. Chiariti sul Parco assessore” Maddalena anche col collega Piscopo, la decisione era stata comunicata a tutti i consiglieri di maggioranza. Ho presentato le dimissioni con l’intesa che Piva avrebbe convocato una conferenza stampa per rigettarle. Invece il sindaco ne ha preso atto”. “Gli ho anche proposto, come ultima carta, una promozione con riduzione continua Paulon - in poche parole un posto in un ente di secondo grado come consigliere, ma la mia richiesta è stata respinta immediatamente. Ed infine mi è stato comunicato la revoca delle deleghe”. Come un fiume in piena l’ex assessore ne ha anche per Stefano Bellinazzi, che ha preso il suo posto: “Ha bramosia di visibilità, non essendo riuscito a diventare assessore, o ad avere altri incarichi qualche mese fa, si è rifatto adesso”. Luigi Paulon subodorava da tempo che la sua nomina ad assessore non piaceva a qualcuno dei vertitici del Pdl. ”Qualcuno me l’aveva detto, è vero ma io credevo in quello che stavo facendo. Piva con questa sua decisione ha rotto il patto che dieci mesi fa lo ha fatto eleggere sindaco di Rovigo, afferma Paulon. Se Forza Rovigo non rientrava nel Pdl con la firma dell’accordo politico questa giunta non ci sarebbe”. E per ricordare i suoi meriti aggiunge: “La città oggi ha 27 miei progetti da portare a termine. Sono orgoglioso del lavoro svolto. L’unico rimpianto che ho è quello di aver firmato un documento a maggio dell’anno scorso credendo nella lealtà delle persone che in realtà non lo meritavano. Oggi siamo tra persone intelligenti, è inutile negare, Ro.Gi. qualsiasi altro mio passo falso sarebbe bastato per allontanarmi”.


6 Rovigo - In municipio Imposte Dal previsionale mancherà una fetta importante degli introiti

Troppa fretta nel calcolare l’Imu

Nel bilancio di previsione erano state inseriti gli importi derivanti dall’aliquota allo 0,6% mentre ora è lo stato a dire quale importo sara tra le disponibilità di Roberta Giacomella L’Imu, la nuova imposta municipale su- li condotti da agricoltori, si trova ora a dover gli immobili, introdotta con il decreto “Sal- rifare i conti. Perciò avendo già calcolato di va Italia”, in via sperimentale per il 2012, incassare a giugno il 50% della prima rata dovrebbe rappresentare uno dei tanti mezzi di due (calcolata per la prima casa sullo e strumenti pensati dal governo tecnico per 0,6 %), l’amministrazione ora si troverà salvare il nostro paese dalla crisi. Con il ri- a incamerare il 50% di una rata calcolata al minimo (0,4%) e sultato che nel nostro spalmata in tre volte, Paese pagare le tasse Per l’approvazione con conguaglio a fine è sempre più difficile del previsionale anno. A questo punto e complicato. L’Imu im- c’è tempo è inevitabile chiedersi posta dal governo Mon- fino alla fine come l’amministrazioti è infatti in continua di giugno ne comunale sopperirà evoluzione. Un recente emendamento al decreto fiscale stabilisce ai mancati incassi dovuta alla rateizzazione che l’acconto di giugno si pagherà tenendo dell’Imu. Entro il 31 luglio 2012, inoltre il conto delle aliquote di base e la detrazione governo provvederà sulla base del gettito già fissata per la prima abitazione, ovvero della prima rata, alla modifica delle aliquote 4 per mille per la prima casa e la detrazione e della detrazione’, per assicurare il gettito di 200 euro, e 7,6 per mille sulla seconda previsto. Di conseguenza i Comuni avranno temcasa. In sintesi il Comune di Rovigo, che aveva varato l’applicazione dell’aliquota al po fino al 30 settembre 2012, sulla base massimo, 6 per mille sulla prima casa, 9,6 dei dati aggiornati, per deliberare il loro per mille sulle seconde case e terreni agrico- regolamento relativo alle aliquote. “Nessun

Comune può fare previsioni certe, afferma il neo assessore al bilancio Stefano Bellinazzi, perchè la tassa è nuova e con sistemi di pagamento ben definiti, per questo stiamo inviando un’informativa a tutte le famiglie per garantire la massima chiarezza, spiegando le modalità di calcolo, le scadenze, e altre informazioni relative all’IMU”. Riguardo l’applicazione delle aliquote conclude “tutto dipenderà dal gettito che arriverà”.

IN BREVE Centrale a Colza

PIVA: “L’IMPIANTO NON SI FARÀ”

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l sindaco Bruno Piva annuncia che la centrale ad olio di colza a Borsea non si farà. In un incontro con la ditta E-factory, titolare del progetto, l’amministrazione ha trovato un punto di convergenza per studiare una soluzione alternativa al sito industriale. “Posso annunciare che la centrale a colza non verrà fatta – esordisce in risposta il sindaco Piva – ho parlato con i rappresentati della ditta con i quali abbiamo deciso questa soluzione, ora attendo una controproposta diversa dall’olio di colza”. L’impianto, infatti, fa paura perchè la centrale termica alimentata ad olio di colza della potenza di 28 megawatt sorgerebbe nell’area a ridosso della zona interportuale di Borsea, a due passi dal centro abitato. Da qui la mobilitazione del comitato di cittadini di Borsea contrari alla centrale a olio di colza che hanno chiesto un incontro al sindaco Bruno Piva perché il Comune presenti ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che dà il via libera ai lavori per l’impianto. Il Tar, infatti, ha bocciato l’ordinanza con cui il Comune ha bloccato il progetto, motivata dal fatto che sarebbe decaduta la concessione edilizia della durata di un anno per far partire i lavori. Quindi i rappresentanti del comitato, tra cui Beppe D’Alba (Idv) e Luigi Zanforlin (Psi) chiedono di sapere se il Comune si farà bastare le rassicurazioni che la ditta E-factory ha dato a voce o se impugnerà la sentenza del Tar. Si auspica anche che la controproposta dell’azienda non sia solo lo spostamento del sito in altre zone del comune ma il cambio della tipologia di insediamento industriale. Ro.Gi.

CENSIMENTO SUPERATI I 50 MILA ABITANTI

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l termine per la raccolta dei dati relativi al 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni è scaduto, ma all’appello mancano ancora diverse schede. Lo ha comunicato l’assessore alla Statistica Germano Rizzi, invitando chi non l’avesse ancora fatto, ad adempiere al proprio dovere. ”Siamo in fase di proroga concessa dall’Istat – ha detto Rizzi - per questo il Comune si sta adoperando per svolgere i controlli, per capire chi sono e perché non abbiano ancora ottemperato al loro dovere”. A tutt’oggi il Comune ha inviato 252 solleciti ad altrettanti nuclei familiari. Circa un terzo di quesiti ha avuto un riscontro positivo. Facendo due conti, restano quindi inevase 161 schede. A questo punto il Comune, per i 161 nuclei familiari che ancora non sono stati censiti, procederà al censimento d’ufficio per le famiglie di cui è certa la residenza nel territorio comunale, dopodichè procederà alla redazione di un verbale di accertamento che, una volta spedito all’Istat di Roma, si tradurrà in una sanzione. Le famiglie, che hanno ricevuto la diffida ma di cui non vi è traccia, verranno invece cancellate dagli atti del Comune, come ad esempio dall’ufficio anagrafe. Guardando qual-

che dato, le schede sono state consegnate in via telematica per il 18%, il 41% circa delle famiglie le ha consegnate nei centri di raccolta del Comune, il 23,40% nel punto di ritiro delle poste e il 7% si è avvalso dei rilevatori comunali. Grazie ai nuovi dati, la popolazione del territorio comunale risulta aver superato i 50mila abitanti. Infatti il totale degli abitanti è di 50.275 cittadini, per 22.225 abitazioni, e le donne sono in maggioranza, ovvero 26.485 contro i 23.790 uomini. Dal censimento del ‘91 a quello del 2001 si era passati da 52.472 abitanti a 50.289. Si temeva che, dopo 10 anni, il decremento potesse portare il comune al di sotto della soglia dei 50mila abitanti. In aumento il numero delle famiglie: dalle 19.309 censite nel 2001 alle 21.212 con un incremento di 1.903 nuclei. Ro.Gi.


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8 Rovigo - Servizi L’Intervento

Servizi Verrà sistemato un immobile che diventerà un centro di accoglienza

Casa-rifugio antiviolenza. 36 mila euro dal comune di Roberta Giacomella

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A rischio però c’è il punto d’ascolto. Per il servizio mancano i soldi

resto in città una “casa rifugio” per le vittime di abusi domestici. L’amministrazione comunale di Rovigo ha deliberato la somma di 36mila euro da destinare alla sistemazione di un immobile di proprietà comunale che diventerà il primo centro di accoglienza della città. Il progetto è una struttura destinata ad ospitare una decina di persone, donne sole o con figli, vittime di violenza domestica. Il progetto prevede il cofinanziamento della Regione Veneto ed è un traguardo importante per la città. Il luogo in cui verrà realizzata la casa rifugio non verrà comunicato per tutelare l’incolumità e la sicurezza delle vittime a cui verrà assegnato un posto nella struttura. La casa-rifugio dovrebbe essere disponibile entro cinque o sei mesi: si tratta solo di metterla a norma e renderla accogliente, con lavori di manutenzione relativi ai servizi igienici e agli impianti elettrici. A questa lieta notizia segue l’allarme per il rischio chiusura del punto d’ascolto del centro antiviolenza. La mancanza di finanziamenti sembra infatti mettere a repentaglio questo importante servizio. A sollevare una serie di perplessità sul futuro del servizio è Giovanna Pineda, l’ex assessore della conseguenza “se non ci sarà subito un intervento giunta Merchiori che lo ha aperto durante il proprio per rimpinguare il capitolo di bilancio del centro e mandato. Secondo Pineda, il centro rischia la chiusu- per per le pari opportunità, i pochi servizi esistenra perché nel bilancio previsionale non sono previsti ti per le donne saranno destinati a chiudere”. Del fondi per farlo funzionare, inolresto, spiega Pineda, il centro tre l’amministrazione avrebbe Pineda: antiviolenza di via Donatoni è da poco perso il contributo “Nel bilancio l’unico presente sul territorio previsto da un bando regionale previsionale non provinciale. E’ supportato da perché mancava un documen- sono previste tre professioniste, un’avvocato, to. “Il Comune non ha ottenuto risorse a tale scopo” una psicologa e un’assistente quest’anno alcun finanziamensociale che accolgono e assistoto per le pari opportunità - rimarca Pineda - cioè nes- no tutte le vittime di violenza che chiedono aiuto. sun progetto presentato dal Comune alla Regione è L’assessore alle Pari opportunità Anna Paola Nezzo stato ritenuto meritevole di un finanziamento”. Di interviene per spegnere l’allarme sulla chiusura del

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Secondo quanto riportato dall’ex assessore Maria Giovanna Pineda il Comune di Rovigo non evrebbe ottenuto un soldo di contributo per le Pari opportunità servizio e per spiegare che Il centro non verrà chiuso: il servizio di base continuerà ad esserci e a tal riguardo l’assessore Nezzo chiede che anche le altre istituzioni si diano da fare da fare per finanziarlo. vista la rilevanza che ha per l’intera provincia”. Nel frattempo ricordiamo che lo sportello ha cambiato sede. Da lunedì 23 aprile è stato trasferito da via Donatoni a viale Trieste, nella sede dei Servizi sociali del Comune, “per garantire maggiore privacy alle donne che vi si recano” spiega Nezzo. Ecco gli orari del servizio: lunedì 9-12.30, martedì 9-12, mercoledì 8.30-12.30, giovedì 15.15-17.15, venerdì 9-12. Reperibilità telefonica: sabato 15-17, domenica 9-11.

Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti * segue da pag.

Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla singola scadenza elettorale, queste indicazioni meritano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispettabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la tesi dell’astensione come appagamento, identificando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fiducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime amministrative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fiducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel definire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confini. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, figura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibilità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profili specifici. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconismo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fitta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fiducia difficile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in provincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’etichetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, finora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fine di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituzionalizzazione si riveleranno indispensabili. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

Asporto rifiuti

ASM ED ECOGEST, PROSSIME ALLA FUSIONE

a maggioranza ha dato il suo via libera alla fusione delle due società pubbliche Asm Ambiente Srl e Ecogest Spa. Due delibere che fanno fare un passo avanti all’iter per la nascita della società unica per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in tutto il Polesine. “Siamo soddisfatti – ha detto il sindaco di Rovigo, Bruno Piva - per questa importante tappa raggiunta nel lungo cammino intrapreso. Un percorso che tutti hanno espresso di voler condividere, ma che in realtà il centrosinistra ha tentato di appesantire e rallentare”. Gli obiettivi

sono importanti tra cui, conseguire la massima riduzione dei costi e mantenere il servizio in capo alla pubblica amministrazione. Infatti la normativa prevede che entro il 31/12/2012 i servizi vengano privatizzati, l’alternativa è la costituzione di una società pubblico-privata, dove la parte privata avrà compiti operativi. Questo sembra essere l’unico modo affinché i servizi riguardanti l’acqua e i rifiuti restino in capo al pubblico. E’ in gioco la sopravvivenza delle nostre aziende.– ha spiegato l’assessore rodigino alle Partecipate Matteo Zangirolami – ciò

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significa anche tutelare i posti di lavoro delle due aziende e tutelare i cittadini garantendo standard qualitativi attuali con l’obiettivo di aumentarli e mantenere la stessa tariffa con l’obiettivo di ridurla nel tempo. Auspico che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti”. E aggiunge: “Nonostante il centro sinistra fosse a capo di Provincia, Comune, Asm, Ecogest, Consorzio Rsu, ha fallito il progetto di fusione delle due società, ciò ha portato all’attuale piena emergenza rifiuti”. Ro.Gi.

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Rovigo - commercio 9 Commercio Crisi, le vendite sono diminuite del 30% in un anno

Ascom chiede animazione e parcheggi in centro Zangirolami: “Il Comune non può investire su appuntamenti del genere e poi vedere che i negozi hanno le serrande abbassate” di Melania Ruggini

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a gente non compra e il commercio a Rovigo è in gi- la gente ha ridotto pure i pranzi durante la pausa di lavoro, nocchio. Sempre meno le persone che fanno shopping, preferendo mangiare a casa. Per i generi alimentari, gli acanche in centro storico, nonostante l’apertura del Corso quirenti puntano sulle offerte e controllano scrupolosamente del Popolo. La situazione sta precipii prezzi. Questa situazione allarmante tando ed è allarme, specie per l’in- Grandi: “Non si ha danneggiato drasticamente i piccoli cremento delle chiusure dei negozi in vende più, le negozi di alimentari del centro. Per città; in diminuzione del 30% le ven- banche non fanno fare il punto e valutare quale strada dite, specie nei settori abbigliamento, credito, la merce intraprendere per non colare a picco edilizia e auto. In particolar modo rimane nei negozi” i commercianti di Rovigo iscritti all’Al’abbigliamento e le calzature risulscom si sono incontrati, sotto la guida tano il settore più penalizzato, come dimostra la riduzione di Elena Grandi, presidente dei commercianti del centro del 40% delle vendite rispetto all’anno scorso. Diminuzione Ascom. “Dopo sei mesi dal nuovo insediamento direttivo significativa anche delle presenze nei bar del centro, dove abbiamo sentito l’esigenza di parlare di una situazione che

Mercato

BANCARELLE IN CORSO DEL POPOLO OGNI MARTEDÌ

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ambio di posizione per il tradizionale mercato del martedì, che dal mese di giugno si trasferisce in corso del Popolo. La nuova posizione si prolunga nel tratto di strada che dall’ ex palazzo dell’Enel prosegue fino a ponte Marabin. Lungo Corso del Popolo si snoderà dunque un percorso variopinto di bancarelle

sta diventato sempre più grave, se non gravissima. I clienti non ci sono - ha commentato Grandi - non si vende più, le banche non fanno credito e molta merce rimane nei negozi”. Per cercare uno spiraglio, diversi negozi ricorrono ai saldi, anche se si rischia di innescare un processo a catena secondo il quale quei negozi che non aderiscono potrebbero essere esclusi dalla clientela. Per promuovere la rinascita del centro storico, in vista dell’estate, l’Ascom ha radunato i soci, il direttore Daniele Tecchiati e il presidente di Federmoda Riccardo Ferrarese; tra le urgenze, la mancanza di segnaletiche per i parcheggi del centro, a cui c’è da aggiungere la gratuità del sabato. “Noi cureremo i nostri negozi, ma vorremmo anche più luci su corso del Popolo. Rimane la questione delle

in via del tutto sperimentale, ma che potrebbe diventare presto definitivo allorché il consiglio comunale approvi il piano mercatale varato dalla giunta. Le 186 bancarelle troveranno posto sia in doppia fila, dal palazzo Enel all’ex Upim di piazza Matteotti, sia in una sola fila, dall’ex Upim al ponte Marabin. Mentre i generi alimentari saranno posizionati in via Grimani, chi vorrà fare shopping di calzature e affini si recherà in piazza della Repubblica. Nel frattempo, verso metà maggio, la polizia locale e alcuni tecnici

iniziative. Abbiamo parlato della Mille miglia di maggio, ma adesso bisogna pensare all’estate e a come ravvivare la città”. Nel frattempo l’assessore Matteo Zangirolami fa sapere che la proposta dei parcheggi gratuiti al sabato è in fase di valutazione, così come la programmazione per l’animazione estiva, atta a rinvigorire il commercio cittadino. “Bisogna lavorare in sinergia - ribadisce- Il comune non può investire su appuntamenti del genere e poi vedere che i negozi hanno le serrande abbassate e non possono pensare che in un momento come questo i rodigini possano mantenere una capacità di spesa pari a quella che avevano prima della crisi. Tutte le categorie sono in ginocchio e tutti i commercianti sono in difficoltà, non solo quelli del centro storico”.

del comune hanno effettuato un altro sopralluogo per eseguire la misurazione degli spazi assegnati ai banchi degli ambulanti, in vista dei prossimi cambiamenti. Il progetto è stato accolto postivamente anche dall’Ascom e dal presidente del centro storico Elena Grandi, perchè esso può rappresentare una buona attrazione per i negozianti; ma puntualizza che le bancarelle dovrebbero essere maggiormente curate, anche per essere più attrattive nei confronti della clientela. Me.Ru.

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10 Rovigo - Vita in città Impresa Conclusa la decima giornata dell’economia organizzata dalla Camera di commercio

Cooperazione la risposta alla crisi In Polesine è già una realtà forte che da impiego a quasi otto mila persone, 2000 nel solo settore della Pesca di Francesca De Luca

L

a decima giornata dell’economia, si è ne, ma si è trattato anche di una profonda aperta a Rovigo, con un minuto di silen- riflessione sul modo di fare impresa perché, zio. Un silenzio che ricorda la disperazio- come è stato più volte ribadito durante il conne, il dolore, la fatica di chi, tra imprenditori vegno, la sana cooperazione potrebbe dave lavoratori, non ha sopportato il peso di una vero risanare la situazione e salvare gli stati. crisi che sta dilaniando il nostro paese e non Se oggi è evidente che il modello economico votato all’egoismo e è riuscito a vedere altra all’arrivismo ha tragisoluzione che togliersi 289 le imprese camente fallito, allora la vita. L’edizione che in provincia un sistema che ponga si è appena conclusa, lo scorso anno, al centro della propria organizzata dalla Ca- erano 304 attività l’essere umano mera di Commercio nel 2010 e i suoi bisogni potrebcon la collaborazione di Legacoop, Confcooperative e dell’alleanza be essere la soluzione. In Polesine è certo delle cooperative italiane, è stata dedicata una realtà già importante che può contare su al mondo delle cooperative ed è intitolata: significativi numeri. Le imprese cooperative “Cooperazione: reti di impresa, filiere pro- presenti nel territorio, infatti, nel 2011 erano duttive e sistemi territoriali per rilanciare 289 (con una leggera diminuzione rispetto l’economia”. Un tema adeguato, visto che la alle 304 del 2010, nel rispetto di un trend cooperazione è una concreta realtà in Polesi- nazionale e veneto). Le forme giuridiche e

TASSE IN BREVE

LA TIA NON AUMENTERÀ “L’unica che non aumenta è la Tia”. E’ con questo messaggio positivo che il responsabile di Asm Ambiente, Giuseppe Romanello, ha anticipato la decisione di mantenere invariata la tariffa da parte della società che si occupa dell’asporto dei rifiuti in città. “Questo risultato ha proseguito Romanello – è stato possibile grazie alla raccolta differenziata che in 8 anni ha permesso uno sconto nell’ordine del 14%. L’auspicio è di fare sempre meglio grazie al contributo di tutti”. Tra le altre novità, l’arrivo di “Generosa”, ossia il posacenere e raccoglimozziconi che verrà proposto a tutti gli esercizi commerciali del centro; il programma di educazione ambientale nelle scuole; l’avvio di una collaborazione con con l’Ulss 18 per promuovere la raccolta differenziata in cittadella; aggiornamenti sulla raccolta differenziata e la novità riguardante le nuove modalità di pagamento della Tia.

ACQUA INVECE PIÙ CARA “Una legge approvata recentemente dal Consiglio Regionale Veneto – spiega un comunicato diffuso dalla Federazione della sinistra polesana - impone che anche i cittadini rodigini, come tutti i veneti, paghino una tassa di circa il 3% sulla bolletta dell’acqua per finanziare interventi sul miglioramento della qualità delle risorse idriche della pedemontana. Ma ciò che rende più odiosa questa tassa, oltre al fatto che il Polesine da anni chiede interventi per migliorare le acque del basso corso del Po e dell’Adige permettendo così di diminuire gli costi altissimi di potabilizzazione, è il fatto che per finanziare opere giustissime non si interviene con prelievi fiscali progressivi, che vanno a colpire in maniera più importante chi ha di più; si sceglie invece di tassare in maniera indiscrimata un diritto primario come l’acqua, pesando così in maniera proporzionalmente più pesante sulle fasce più deboli della popolazione e, in particolare, sulle famiglie numerose”.

le attività di queste cooperative sono le più diverse: agricoltura, silvicoltura e pesca (74) trasporto e magazzinaggio (37); costruzioni (31); attività manifatturiere (20), fornitura di energia elettrica, sanità ecc… Di queste il 75,1% sono società cooperative, il 13,5% sono cooperative sociali, il 10% sono società cooperative a responsabilità limitata e l’1,4% sono tipologie diverse di cooperative. Le imprese cooperative incidono percentualmente in particolare su alcuni settori strategici: per quanto riguarda la sanità e l’assistenza sociale, per esempio, il settore cooperativo risulta essere il 36,4% sul totale delle imprese (28 su 77); 8,7% per quanto riguarda le attività artistiche (19 su 218), l’8% su fornitura di energia elettrica, gas ecc… Un dato molto interessante, che vale la pena di analizzare con attenzione, è quello relativo agli addetti del settore. Quando si parla di cooperative, in-

La sede della Camera di Commercio a Rovigo fatti, talvolta si ha la sottesa idea del gruppo di persone che svolge attività volontaria, senza remunerazione. Ovviamente non è così. Le cooperative non perseguono fine di lucro e speculazione, questo è un dato necessario e basilare, ma si comportano come imprese a tutti gli effetti e come questi dispongono di personale. Nel territorio polesano le persone impiegate presso cooperative (di vario genere e settore) sono state nel 2011, 7.850 (oltre 2000 nel solo settore della pesca). Il 64,0% è impiegato nelle società cooperative (numericamente più consistenti), il 18,5%

Lotta a zanzare e piccioni

nelle società cooperative a responsabilità limitata e il 17% nelle cooperative sociali. Ma è confrontando i dati delle cooperative con quelli delle imprese “ordinarie” che si comprende l’importanza del settore: nel sanitario e nell’assistenza sociale gli addetti impiegati nelle cooperative sono il 59,5% del totale, nelle attività artistiche e sportive oltre il 38%, nell’agricoltura e pesca (campi strategici per l’economia polesana) il 23,2%. Nel basso polesine gli addetti delle cooperative sono il 15,2% del totale (l’8,2% nell’alto polesine e il 6% nel medio polesine).

Restauro

30.000 EURO PER CONTENERE IL DISAGIO

FONTANA DELLA RICONOSCENZA

A

A

l via dallo scorso aprile il piano anti zanzare e piccioni del comune di Rovigo; l’amministrazione ha previsto di destinare 30.000 euro, prelevati dal fondo di riserva, per debellarne le larve e per installare inoltre le reti anti piccioni nel centro città. Tramite questa variazione di bilancio inizia l’azione di prevenzione contro la produzione delle larve di zanzare in tutto il territorio comunale, a cui si abbina l’azione di fissaggio di reti e punte per evitare ai piccioni di sostare e nidificare in coincidenza dei cornicioni dei palazzi del centro storico; conclude il piano la distribuzione di bocconi per la sterilizzazione dei pennuti. Questi ultimi, portatori di malattie come la salmonellosi, hanno praticamente invaso il centro cittadino tanto da preoccupare la giunta alla stregua delle zanzare, che l’estate scorsa hanno tormentato i rodigini, al punto che l’assessore Bimbatti ha deciso di riprendere la lotta contro questi insopportabili insetti partendo nuovamente dalla distruzione delle larve, mentre l’anno scorso il piano riguardava l’adulticidio. Anche i problemi causati dai fastidiosi pennuti sono evidenti, a partire dal guano, che ricopre vie, marciapiedi, balconi, a cui si aggiungono i cadaveri disseminati qua e la, incastrati tra le finestre e i balconi dei palazzi. Uno spettacolo poco gratificante, anche dal punto di vista igienico; una vera e propria “emergenza piccioni”, insomma, che il comune sta cercando di risolvere, incrementandone i sistemi quali reti, listelli metallici con punte innocue ma scomode e altri efficaci dissuasori. “Implementeremo la dotazione degli edifici pubblici - avverte Bimbatti - ma stiamo pensando di chiedere uno sforzo anche ai privati. Valutiamo l’ipotesi di rendere obbligatoria l’installazione di dissuasori anti piccione, specialMe.Ru. mente sugli edifici del centro”.

l via i lavori di restauro e di recupero della Fontana della Riconoscenza che si trova nel piazzale antistante la stazione ferroviaria della città. A promuoverne l’intervento è stata la Fondazione Banca del Monte di Rovigo, impegnando 40 mila euro in continuità con gli interventi precedentemente realizzati per far conoscere il più grande scultore del ‘900 polesano, ossia Virgilio Milani, ma anche per preservare il patrimonio artistico del territorio. A tal proposito, infatti, in precedenza all’artista rodigino era stata dedicata una mostra presso il complesso Olivetano e sempre al mecenatismo della banca si deve anche il restauro del bassorilievo di Palazzo INA. Dunque ora toccherà alla Fontana della Riconoscenza, finire sotto i ferri dei restauratori che nell’arco di qualche mese riusciranno a riportarla a quello splendore che lo stesso Milani gli aveva conferito nel 1952, in omaggio alla rinascita del Polesine dopo la drammatica alluvione del ’51. Il manufatto si trova attualmente in uno stato di sostanziale degrado; i pregiati elementi lapidei che la costituiscono sono stati deteriorati dal tempo e dall’incuria. I lavori di recupero verranno realizzati in collaborazione con il Comune di Rovigo che sta contestualmente ultimando la sistemazione di Piazza Riconoscenza favorendo il piano di riqualificazione dell’area antistante la stazione ferroviaria, contribuendo a valorizzare la città capoluogo in quanto biglietto da visita per chi vi accede dalla ferrovia. Al termine dei lavori, previsti per l’inizio della prossima estate, la Fondazione, insieme al Comune, organizzerà un momento pubblico in cui l’opera verrà finalmente restituita alla città con una cerimonia, impreziosita dalla lectio magistralis del prof. Marco Lazzarato, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e consigliere della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, che ha curato l’expertise sull’opera. Nel frattempo alcuni pannelli illustrativi, allestiti in prossimità della Fontana, aiuteranno a comprendere il valore dell’opera e il tipo di intervento di restauro. L’incarico dei lavori di recupero del monumento Fo.Ma. è affidato alla ditta Opra.


Rovigo - Vita in città 11 Economia I dati dell’assessore alla Statistica Germano Rizzi

Tra i rincari: carne e riparazioni auto Lo scorso mese è stata dello 0,5 la variazione percentuale dei prezzi al consumo registrata

Mercato del venerdì mattina

L

a crisi ha reso necessaria un’attenzione -2,4%, gelato artigianale +1,5%, gelato conparticolare ai prezzi, a quelli che salgono fezionato +5,5%. Diminuisce anche il prezzo ma anche a quelli che scendono e permet- del pesce, in particolare: sgombri -11,6%, tono qualche risparmio negli acquisti mensili e sogliole -18,7%, trote -12,2%, calamari nelle spese di tutti i giorni. Lo scorso mese è -8,0%, cozze -8,2%, vongole -7,1%, scampi stata dello 0,5 la variazione percentuale dei -7,3%. Lieve aumento generale invece per prezzi al consumo registrata, del 2,8 quella frutta e verdura con qualche impennata, in annua. Lo ha comunicato l’assessore alla particolare per quanto riguarda arance navel Statistica Germano Rizzi, affiancato dalla re- +13,6%, arance tarocco +7,0%, banane sponsabile del servizio Carla Cibola, illustrando africa +4,8%, mele imperatore +6,9%, pere abate +5,8%, pere le maggiori variazioni in kaiser +6,6%, ananas aumento e diminuzio- Le tariffe +17,4%, kiwi +9,0%. ne. Per quanto riguarda dei parcheggi In decisa diminuzione, il settore alimentare, vi pubblici sono fragole -12,7%. In netè una complessiva lieve aumentate to calo rispetto al mese diminuzione rispetto alla del +10,9% precedente la quasi torilevazione del mese precedente. Le più importanti variazioni interes- talità dei prodotti: insalata lattuga cappuccia sano: carne suina con osso +3,4%, pollame -19,0%, insalata brasiliana -19,4%, cicoria -1,4%, fior di latte -3,0%, pomodori pelati catalogna -9,4%, spinaci -14,9%, bietole da -2,3%, passata di pomodoro +4,3%, crema costa -7,8%, cavoli verze -9,7%, cavolfiori da spalmare al cacao -2,4%, vaschetta di gela- -18,8%, melanzane lunghe -9,3%, melanzato +2,3%, piatto pronto surgelato +4,2% bro- ne tonde -12,1%, zucchine -10,3%, peperone do +2,7%, caffè decaffeinato +2,1%, liquore quadrato giallo -13,7%. In controtendenza dolce -2,4%, grappa -2,2%, birra nazionale troviamo: cavoli cappucci +19,5%, cetrioli

IMPRESA E CULTURA PER FORTUNA LA CRISI C’È

L’hotel Capital, dove si è tenuta la lezione

“P

er fortuna la crisi c’è”. Ha esordito in questo modo Fabio Donato, ordinario in Economia Aziendale all’Università degli Studi di Ferrara, relatore del secondo appuntamento con la Scuola di formazione per imprenditori di Confartigianato Rovigo. Lo ha fatto tuttavia senza alcuna ironia, anzi, mettendo i binari del suo ragionamento immediatamente sulle opportunità che non sono state intaccate dalla crisi, tra le quali il patrimonio culturale italiano. “Possibile – si è domandato - che il Paese con la percentuale più alta di beni architettonici, storici, artistici, paesaggistici, non riesca a tradurre questo suo patrimonio in occupazione e reddito? Per fortuna che la crisi c’è e ci obbliga a guardare alle nostre risorse, al nostro “petrolio”, cioè l’arte, la cultura, i monumenti e tutto il resto”. Basta di fondo dare un occhio all’estero per capire che in Italia qualcosa non va: “Gli altri hanno meno di noi, ma da loro c’è più occupazione. Cos’è che non va, dunque? Manca una riforma strutturale del settore

culturale ecco perchè le cose vanno male pur avendo delle risorse eccellenti”. La soluzione, dunque, sta proprio in questa riforma strutturale “che leghi il pubblico al privato in sinergia. In questo modo si va a sopperire all’incapacità del primo di fare impresa. Si potrebbe guardare al modello manageriale culturale statunitense, ma bisogna fare i conti con la particolare conformazione del nostro territorio, un vero e proprio museo diffuso: l’unica strategia è quella di fare rete”. Tutto questo si inserisce in un contesto storico di crisi “non congiunturale, ma strutturale che, dunque, non passerà da sola. “Per uscirne bisogna fare riforme e cambiare anche la mentalità campanilistica”. In pratica, è impensabile richiedere finanziamenti all’Europa dividendo, ad esempio, il delta del Po in area veneta e in area emiliano-romagnola: “Si deve migliorare il rapporto tra confinanti – chiosa Donato – per poter portare a casa insieme il risultato”. Ma.Ce.

NEWS A VILLADOSE SCUOLA E AGRICOLTURA SI INCONTRANO

+16,1%, fagiolini boby +33,4%. Nuovi rincari nel settore riscaldamento e carburanti auto. Il gas di rete per uso domestico fa segnare un +1,4% mentre il gas in bombole un +4,7%. Analoga situazione per i carburanti per autotrazione: gasolio per auto fai da te +0,7%, con servizio +0,8%, benzina verde fai da te e con servizio +3,5%, gas gpl +5,7%. Tra i beni e i servizi, ecco i maggiori rincari: manutenzione e riparazione dell’auto, sostituzione cinghia alternatore +1,3%, sostituzione pattini freni +1,1%, sostituzione paraurti anteriore +1,2%, lavaggio auto +2,2%. Si segnalano gli aumenti di parcheggio auto pubblico +10,9%, biglietto museo +33,3%, lavatura piumone letto matrimoniale +1,0%, bicicletta per adulto +2,3%, bicicletta per bambino +1,8%, pittura per interni +2,0%, rubinetteria +1,7%, presa di corrente +2,3%.

I

l mercato agricolo certificato Coldiretti Campagna amica del venerdì mattina, sta diventando un osservatorio scolastico per l’Istituto comprensivo di Villadose. I primi due allestimenti sono stati accompagnati dalla presenza dei ragazzi della scuola secondaria, che, muniti di quaderno, hanno intervistato gli agricoltori dietro i banchetti e chiedevano informazioni sui prodotti in vendita. “A che ora ti alzi? Ti piace il tuo lavoro? Trovi soddisfazione?”. Sono solo alcune delle domande rivolte dagli scolari, che hanno scoperto che la professione dell’agricoltore sa trasmettere tanta passione e competenza. “Questi produttori potrebbero tenere tranquillamente una lezione di scienze naturali - ha commentato Anita Alessio, insegnante di Scienze nella “seconda A - Hanno trasmesso ai ragazzi una grande passione e non è proprio escluso che qualcuno, crescendo, decida di dedicarsi a questa professione”. Parole soavi per il presidente di Coldiretti Mauro Giuriolo, che, durante l’inaugurazione del mercato, ha parlato ai ragazzi di “prodotti a km zero”. A fine anno scolastico sarà preparata una lectio magistralis per i genitori, durante la quale sarà esposto tutto quello che si è imparato sul cibo genuino prodotto nel territorio dove si abita. Il mercato dei produttori certificati Campagna amica sarà sempre presente e disponibile per altre uscite “naturalistiche”, tutti i venerdì mattina, dalle 8 alle 13 in piazza Barchessa, a Villadose.


12 Sant’Apollinare Sant’Apollinare Idrovia Fissero – Tartaro – Canalbianco – Po di Levante

Ponte Canozio, innalzato di un metro Oggi è un collo di bottiglia per la navigazione. 3,5 milioni di euro per l’intervento

“U

n piccolo passo per dare ancora più sostanza all’intermodalità, quella vera, al cui interno il trasporto per vie d’acqua interne diventa elemento di competitività economica e di salvaguardia ambientale”. E’ il commento dell’assessore alle politiche della viabilità del Veneto all’approvazione, da parte della Commissione Tecnica regionale in materia di lavori pubblici, del progetto esecutivo riguardante l’adeguamento del ponte Canozio, sull’idrovia Fissero – Tartaro – Canalbianco – Po di Levante, in località Sant’Apollinare di Rovigo, ai parametri della V classe della navigazione fluviale europea. “Il progetto in questione – ha spiegato Renato Chisso – era stato redatto dalla società regionale Sistemi Territoriali S.p.a. ed è stato giudicato meritevole di approvazione in linea tecnica ed economica. Il ponte in questione consente il collegamento tra il centro abitato della frazione di Sant’Apollinare e la frazione di Cà Rangon. Il Veneto – ha aggiunto – è da sempre in prima fila per adeguare il sistema idroviario padano – veneto alle imbarcazioni di tipo europeo dalla più elevata capacità di trasposto

Il tirante d’aria attuale è di 5,79 metri, verrà portato a 6,7 metri e per rendere sempre più veloci, sicure e soprattutto economiche, le operazioni di trasporto e carico/scarico delle merci. Per questo è necessario eliminare tutti i ‘colli di bottiglia’”. Il ponte Canozio è appunto uno dei “colli di bottiglia” dell’asta navigabile Fissero – Tartaro – Canalbianco – Po di Levante, in quanto il tirante d’aria attuale, di 5,79 metri, risulta insufficiente e riduce la potenzialità dell’idrovia veneta dalla V alla IV classe CEMT. L’intervento è finalizzato ad eliminare tale criticità, con un innalzamento del tirante di 0,91 metri portando il franco a 6,7 metri. L’importo complessivo di progetto è di 3 milioni 570 mila euro, garantiti per circa la metà dalla Regione del Veneto, mentre la restante parte è cofinanziata con fondi europei.

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no sgravio della bolletta dell’acqua potrebbe arrivare grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico presso il depuratore di Sant’Apollinare. Il progetto c’è già, come pure l’area da destinare alla produzione che Enel pagherebbe a Asm Set in conto energia ma manca la risposta del Comune in proposito. Non si tratta di un vero e proprio ritardo, perché anche la Sodea a suo tempo aveva presentato all’ufficio tecnico di Palazzo Nodari lo stesso progetto ma anche in quell’occasione non ci fu alcun pronunciamento da parte degli amministratori. Da qui le preoccupazioni del presidente Massimo Bergamin, per niente disponibile a perdere questa opportunità. Infatti in un recente consiglio di amministrazione ha specificatamente richiesto che venisse messo a verbale “la possibilità di valutare le ripercussioni che lo stop potrebbe avere sull’azienda”. Il riferimento all’ipotesi di un provvedimento legale nei confronti del municipio, nel caso di un no dalla Giunta, la dice lunga sulla determinazione del presidente ad andare avanti ma suona anche come un monito rivolto agli amministratori comunali. Sfumature che il presidente per il momento non ha voluto chiarire ma è evidente che nella decisione rientra anche un interesse che risulterebbe a tutto vantaggio dei cittadini. Fo.Ma.


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LO BASEBALL

SPORT in PRIMO PIANO PERDONO E PER PUNIZIONE VANNO A FARE LE PULIZIE

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a squadra perde e per “punizione”, va a pulire il locale che sponsorizza la neonata formazione di serie C di baseball, targata “Ostaria dei Bonfi”, sconfitta per manifesta inferiorità all’ottavo inning 18-3 dai Devils di Verona, nella terza gara del campionato. I due allenatori, Giovanni Previato e Federico Perosa, dopo la gara persa contro il Buttrio due settimane fa, avevano deciso di scommettere, con i titolari del locale Previato: e appassionati di baseball, che se la squadra “Indipendentemente non avesse raggiunto l’ultima ripresa, avreb- dai risultati be fatto le pulizie nel locale rodigino. E così è la squadra stato, con una gruppetto di giocatori che si è sta migliorando” presentato all’ “Ostaria dei Bonfi” con scope e ramazze per adempiere alla scommessa perduta. “Si tratta di un gesto provocatorio e allo stesso tempo sinonimo della grande umiltà e voglia di fare che contraddistingue la squadra, dice coach Previato. Indipendentemente dai risultati la squadra sta migliorando di partita in partita e con umiltà e lavoro sono convinto che riusciremo a dire la nostra”. Contro il Verona, a differenza delle altre uscite, la squadra ha tenuto testa agli avversari fino al terzo inning, cercando di ribattere alle forti mazze veronesi. In difesa gli esterni Cazzadore e Perosa hanno giocato bene, il primo mettendo a segno due splendide prese al volo e il secondo, rientrato proprio contro i Devils dopo alcune stagioni di inattività, ha dato subito sicurezza alla difesa. In attacco cose buone da Schiavon e Perosa con due belle valide, e dal monte di lancio Donegà prima e Bisan poi hanno fatto ciò che potevano contro il line up dei Devils, che hanno messo a segno punti dal primo al settimo inning. Cr.Ag.

Giornata di atletica

“PIÙ ATTIVI...PIÙ SANI”

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rano in quattrocento gli studenti delle scuole medie Bonifacio di Rovigo che hanno partecipato al campo di atletica alla giornata di sport, che aveva lo slogan “Più attivi...più sani”, in occasione della manifestazione organizzata nell’ambito del progetto l’Atletica va a Scuola promosso dal gruppo atletico Assindustria Rovigo con la collaborazione delle insegnanti di attività motoria della scuola e la partecipazione di tutto il corpo insegnate. Obiettivo del progetto, far conoscere l’atletica leggera nella scuola attraverso un corso, tenuto da tecnici della società, durante tutto il mese di marzo. Le gare, hanno avuto inizio con l’organizzazione del gruppo giudici gare della Fidal che ha predisposto le giurie delle corse del salto in lungo e alto, del getto del peso e lancio del vortex. Per l’occasione ai ragazzi è stata data la maglietta ufficiale della manifestazione serigrafata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dall’Associazione Amici del Cuore e dalla società sportiva G.A. Assindustria Rovigo. Prima della disputa della gara delle staffette 4x100, gli alunni hanno fatto merenda grazie ai prodotti offerti dalle ditte dolciaria Borsari di

Badia Polesine e Abafoods Isola Bio sempre di Badia per i succhi di frutta. Queste le classifiche redatte dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Rovigo: per le classi 1^ medie, primo posto per la 1°A con 34 punti, al secondo 1°D e al terzo posto 1°B. Per le classi seconde primo posto alla sezione B con 32 punti, al secondo la sezione E e al terzo posto la sezione A. Infine per le classi terze primo posto per la sezione D, seguita dalla sezione B e A. Le coppe sono state consegnate dal neopresidente del G.A. Assindustria Rovigo Maria Adelaide Avanzo, dal presidente dell’associazione “Amici del Cuore” Carlo Piombo, da Alberto Caniato della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo 1 Loris Roccatello, dal rappresentate dell’Ufficio scolastico provinciale Enrico Agostini e da Bruno Piva nella duplice veste di sindaco e presidente del Coni. Cr.Ag.

Volley La formazione rodigina conclude il campionato con una sconfitta

Bvs rimane in serie C di Cristiano Aggio

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na sconfitta che non fa male quella subita dal Bvs maschile nell’ultima giornata di serie C maschile, visto che la formazione rodigina, già nel turno precedente si era assicurata la permanenza anche per il prossimo anno nel campionato regionale. A Thiene è finita 3-1 per i vicentini che hanno interrotto la serie positiva dei rodigini che durava da sei giornate. Contro la Fulgor, già retrocessa, coach Maurizio Ferro, a causa di qualche defezione dell’ultima ora, è stato costretto ad inventarsi un sestetto con giocatori fuori ruolo che comunque hanno iniziato nel migliore dei modi, salvo poi perdersi per strada nel prosieguo del match. Significativo l’avvio con un 2-6 che presto diventa 8-15. Sul finire del primo set spazio anche per Moretto, che sigla il 15-23, mentre Botton mette a terra il suo ottavo punto alla fine della frazione di gioco. Sembra un percorso in discesa per gli uomini di Ferro ma i locali con lo stesso identico punteggio conquistano il secondo parziale. Anche il terzo set è sbilanciato a favore dei

Nella foto grande la formazione rodigina e il coach Maurizio Ferro

Ferro è stato costretto ad inventarsi un sestetto con giocatori fuori ruolo padroni di casa e l’equilibrio del quarto set si spezza dopo il bel primo tempo di Fornasiero (10-10), poi i padroni di casa infilano il break decisivo che lo porterà dritto al successo: 13-10, 17-12 fino al definitivo 25-16. Per il Bvs top scorer Botton con 17 punti, a seguire Rocatello (10), Fornasiero (8), Rainiero (5), Brizzante (2), Meneghin (2), Moretto (1), Sarto (1). “Sono davvero felice per questi ragazzi, dice coach Maurizio Ferro, che hanno

dato una grande prova di serietà grazie alla presenza costante agli allenamenti e facendo del gruppo la loro forza per trarre quegli stimoli necessari per ottenere l’obiettivo salvezza che ad inizio stagione sembrava una chimera”. In classifica il Bvs chiude il campionato a 32 punti ma si fa agganciare dal Verona, vittorioso con lo Scorzè, che vanta una miglior differenza set (46 a 51 contro 43 a 51). Questi i verdetti al termine della regular season: Casalserugo promosso in B2, Treviso e Belluno accedono ai play off, Thiene, Scorzè e Miane retrocedono in D. A Thiene per il Bvs hanno giocato: Sarto, Rainiero, Brizzante (k), Botton, Fornasiero, Rocatello, Raisa (L), Alberti (L), Meneghin, Moretto.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Elezioni Amministrative Comuni polesani dopo il voto

Vinti e vincitori, della corsa al municipio Il vincitore morale di questa tornata elettorale è il Pd che se non altro si è imposto nei comuni più grandi di Melania Ruggini

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lezioni amministrative in Polesine: in termini asso- ha avuto 72 voti contro i 27 di Ferro, 8 per Moro e 4 luti si sono rivelate un pareggio tra forze di destra per la lista della Lega di Isabella Ghinello; a Oca 380 e forze di sinistra, tuttavia stavolta il vero vincitore per Siviero, 77 per Ferro, 44 per Moro e 6 per Ghinello; morale sembra essere il centrosinistra, specie con le vit- a Gorino Sullam 63 per Siviero, 34 per Ferro, 28 per torie a Badia e Taglio di Po, due dei maggiori comuni al Moro e 4 per Ghinello. Nel centro, invece, il neo sindaco voto, e con la riconferma a Fratta, grazie a Tiziana Virgi- ha vinto soltanto in tre seggi, mentre negli altri cinque li. Per quanto riguarda il centrodestra, i risultati parlano la vittoria è stata per Ferro, ma alla fine l’esponente del di una riconferma a Trecenta, di una riconquista a Lusia centrosinistra ha conseguito complessivamente 1.962 e vincendo anche a Giacciano dove correva da solo. Il voti, Ferro 1.871, Moro 647 e Ghinello 206. A Badia, Carroccio invece, in corsa solo soletto tranne che a Ba- invece, Gastone Fantato ha vinto nettamente le elezioni dia, non ha tenuto ed è crollato in maniera evidente, comunali ed è stato rieletto sindaco, con il 45,67% contro il 24,35% della lista guidata a fronte di disgregazioni e scosse da Canzio Bonazzi, il 21,60% di telluriche sia nazionali che locali. Bergamin: Barbara Tomì e l’8,38% della lista A Taglio di Po è uscito vittorioso “Siamo l’unico di Adino Rossi. Dopo circa un anno il centrosinistra, nella persona del partito che ventinovenne candidato sindaco, ha messo il proprio di commissariamento, il secondo dopo quello della fine di marzo del Francesco Siviero, laureato in sto- simbolo in gioco” 2009, è stato riconfermato chi si ria e politica internazionale all’università di Padova e attualmente laureando in Politica era presentato per risanare il bilancio, mettere mano internazionale e diplomazia. Come libero professionista alla macchina comunale e preparare una successione è consulente nell’ambito della progettazione comuni- che portasse alla guida del Comune nuovi soggetti. Fantaria, con le mansioni di gestione, sia finanziaria che tato ritrova in consiglio comunale quasi tutti i consiglieri operativa, di progetti sostenuti e finanziati dalla Comu- e assessori che gli erano rimasti fedeli. A Lusia, invece, nità europea. L’ha spuntata rispetto all’uscente sindaco Luca Prando è il nuovo sindaco, che con la lista “Lusia Marco Ferro, con 91 voti di differenza. Siviero ha rac- unita” si è aggiudicato il 40% dei voti staccando con colto consensi specie nelle frazioni: a Mazzorno Destro 288 preferenze la rivale Paola Seno di “Lusia nel cuo-

re”, mentre a 194 voti di distanza si è attestato Mirko Massaro con “Energia per Lusia” e ultima la Lega Nord con Manuela Pasqualini. “Visto il dato relativo all’astensione - ha commentato a caldo il nuovo sindaco - vogliamo lavorare innanzitutto per ricostruire un dialogo tra i cittadini e i loro rappresentanti”. A Trecenta la lunga e nervosa campagna elettorale, coronata da alcuni volantini anonimi, riconferma sindaco Antonio Laruccia, 63 anni, originario della provincia di Bari e ufficiale di artiglieria nella riserva, ragioniere, direttore amministrativo in una casa di riposo. Lui si è detto molto soddisfatto, anche alla luce delle alleanze trasversali, per cui la vittoria era quasi inaspettata. Rinnovato invece il consiglio comunale: alcuni nomi nuovi si affiancano infatti a volti noti che siederanno a Villa Trebbi per i prossimi cinque anni. A Fratta Polesine dopo 10 anni di distanza, ritorna la presidente della Provincia Tiziana Virgili, premiata nonostante la frattura interna del centrosinistra (e Giancarlo Olivieri), con più di 200 preferenze. “Alla fine ha pagato l’onestà intellettuale e il rispetto verso gli altri. Sono felicissima di essere stata eletta sindaco, mi metterò subito al lavoro” ha commentato Tiziana Virgili. A Giacciano con Baruchella il sindaco è Mariella Sperandio, unico candidato presentatosi alle elezioni, anche se la vittoria non era scontata, dato che

A Fratta, la Virgili torna a sedersi sulla poltrona del primo cittadino la sua lista ha dovuto affrontare due quorum, secondo il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Ma la Lega è davvero stata inabissata? Massimo Bergamin, braccio destro di Antonello Contiero, ha commentato “Non facciamo drammi, né cerchiamo alibi. Prendiamo atto dei risultati e li valutiamo sia per il momento di burrasca sulla Lega, sia per il fatto che ci siamo presentati da soli in comuni dove mai eravamo stati con nostre liste. Da quattro anni stiamo lavorando sul territorio per crescere e radicarci, come nel resto del Veneto. Dobbiamo continuare, grazie anche alle persone che si sono spese candidandosi e che ringraziamo. Vorrei sottolineare anche che avevamo quattro donne su cinque candidate sindaco e che siamo l’unico partito che ha messo il proprio simbolo in gioco”.

PIANGE LA LEGA, NON RIDE IL PDFL, SALVO IN EXTREMIS IL PD

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elle segreterie di partito polesane il giorno dopo le elezioni è amaro un po’ per tutti. Amarissimo lo è di certo per la Lega che da questa tornata elettorale esce con le ossa rotte, non avendo racimolato alcun risultato utile e vedendo fortemente ridimensionata la sua forza nel territorio. Il partito del Carroccio raccoglie solo il modesto 21%, raggiunto da Barbara Tomì, a Badia Polesine, che vale due poltrone in consiglio, ma altrove è buio pesto. A Trecenta, Cinzia Tomasini ha raccolto il 5,45%, Isabella Ghinello a Taglio di Po il 4,39%, a

Fratta Polesine Damiano Cuccolo fa il 2,74%. A Lusia Manuela Pasqualini ha fatto il 13%, due terzi in meno del 37% di due anni fa. Ma un risultato così cocente ha offerto il destro alla lunga lista di persone che nel corso dell’anno si sono autosospese per divergenze con il segretario Antonello Contiero, verso il quale oggi additano la responsabilità intera della sconfitta, invocando pure le sue dimissioni. Il consigliere comunale di Rovigo, Simone Bedendo si è già espresso in tale senso. Ma se la Lega piange, il Pdl non ride e anche la consigliera regionale Isi

Coppola è alle prese con delle lotte intestine. Infatti malgrado la larga vittoria di Antonio Laruccia a Trecenta, l’affermazione di Luca Prando a Lusia e la vittoria di Mariella Sperandio a Baruchella, ma correva da sola, altrove il partito non ha brillato e secondo la Coppola in questo caso la colpa sarebbe da addebitare all’ex Renzo Marangon e all’onorevole Luca Bellotti. Entrambi hanno rispedito al mittente le accuse, convergendo altrettanto unitariamente nell’imputare lo scarso appeal riscontrato alle urne dal Pdl alle minori risorse regionali oggi disposizione della

Coppola, come ha esplicitato lo stesso Bellotti in un suo comunicato. Timida invece la soddisfazione per il Pd che anche senza fare man bassa di comuni e preferenze vince con i suoi candidati nei paesi più importanti del territorio. Vince a Badia grazie a Gastone Fantato (45,67%), anche se in questo caso il partito si era limitato a dare appoggio esterno, vince a Taglio di Po con il giovanissimo Francesco Siviero (41,86%) e vince soprattutto a Fratta con la presidente della Provincia Tiziana Virgili capace di raccogliere il 42,51% delle preferenze. Fo.Ma.


Spazi aperti 15 17 Materiali pericolosi Lo smaltimento dell’amianto, operazione da affidare ad esperti

Eternit una minaccia anche in Polesine Troppo spesso lungo le scarpate dei fiumi si possono trovare vere e proprie discariche abusive e assolutamente dannose di Denise Formigaro

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l 13 febbraio scorso, una sentenza record, condannò se inalata, può provocare, anche a distanza di 20 anni, a 16 anni di carcere i proprietari degli stabilimenti il mesotelioma, il tumore ai polmoni provocato da questa dell’Eternit di Casale Monferrato e di Cavagnolo, in Pie- materia prima. La seconda, invece, contiene solo il 13% di amianto, mentre tutto il resto è monte. Per i giudici, i due imputati, cemento. Perciò l’eternit diventa avrebbero cercato di minimizzare e Non c’è nessun addirittura di nascondere gli effetti obbligo di rimozione pericoloso solo quando si rompe e libera le polveri d’amianto”. Una nocivi della sostanza provocando dell’eternit che diversa pericolosità, quindi, che così un disastro ambientale doloso e ancora giace sui non è da sottovalutare. “L’amianto, una omissione volontaria di cautele tetti di molti edifici grazie alla sua caratteristica di isoantinfortunistiche. Insomma hanno provocato una strage. Perché l’amianto è una sostanza lante termico, veniva usato nelle fabbriche per rivestire i che finora, in Italia, ha provocato migliaia di morti! Visto macchinari che producevano calore e soprattutto nei forni questa premessa non rassicurante è importante sapere dei panifici. Durante le mie indagini e i miei sopralluoghi quale rischio corre il Polesine andando a sentire l’opi- ho scoperto, infatti, che il 50% dei forni della Provincia di nione di persone esperte. Come l’ingegner Luigi Lovo, Rovigo sono ricoperti con questo materiale”. L’ingegnere, referente per l’amianto dello Spisal (Prevenzione igiene però, non si occupa soltanto di scovare l’amianto, ma e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Ulss 18. “In- anche di registrare coloro che vogliono rimuovere l’eternit nanzitutto è doveroso fare una precisazione: l’amianto dai propri tetti. “Di eternit ce n’è molto, anche se non si friabile – ovvero in polvere - e l’eternit sono due cose sa quanto di preciso. E va rimosso in modo corretto, per diverse. Il primo è una sostanza molta pericolosa che, non recare danno alla salute. Mi raccomando: non ricopri-

GIACCHE VERDI IL RISPETTO PER GLI ANIMALI

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l rispetto per gli animali e la natura sono un tema che sta a cuore a molte persone e che è necessario imparare fin da piccoli. In Polesine esiste anche un’associazione che si occupa di insegnare, soprattutto ai bambini, questi due principi fondamentali: le Giacche Verdi, un gruppo ambientalista e di tutela ambientale composto da volontari. L’associazione è stata fondata nel 1992 da un gruppo di amici che condividevano la passione per i cavalli e che, insieme, è riuscito a offrire molteplici attività e sevizi. Come quello di formazione ed educazione ambientale, tenuta da una guida ambientalista dotata di patentino o da un volontario veterano delle Giacche Verdi, dove vengono spiegate le caratteristiche fisiche e comportamentali del cavallo. Inoltre, è possibile partecipare al cosiddetto “Battesimo della Sella”. In queste occasioni vengono allestiti paddok e recinzioni provvisorie a basso impatto ambientale dove i cavalli vengono sellati e i bambini possono sperimentare la guida degli animali. Di solito questa attività

si svolge durante manifestazioni particolari come Sagre e Feste paesane. Se qualcuno vuole partecipare, le prossime date saranno il 29 e il 30 Giugno alla Fiera di Fratta Polesine e a luglio durante la Festa del Grano di Villamarzana. Ma le attività dell’associazione non si fermano qui: sono molto bravi anche ad allestire campi base per cavalli e cavalieri in particolari posti come la Golena di Occhiobello, a Panarella e ai Raduni Primaverili ed Autunnali di Rosolina Mare. Insomma, se volete che i vostri figli imparino non solo a cavalcare, ma anche a rispettare e conoscere il cavallo e l’ambiente, questa associazione è un ottimo alleato che è in grado anche di aiutare bambini diversamente abili con corsi di ippoterapia che insegnano come stare a cavallo e come rapportarsi con l’animale. Per maggiori informazioni potete contattare la Presidente Regionale: Frida Spoto -fridasp@tin.it- o il Referente Provinciale Sergio Leonardi -sergioleonardi@alice.it. De.Fo.

telo con nessun materiale perché è fragile e se si rompe sprigiona le polveri di amianto! Io consiglio di rivolgersi a una ditta specializzata per rimuovere l’eternit dai tetti degli edifici. Per le superfici inferiori ai 10 metri quadrati, esiste anche l’autorimozione a proprio rischio e pericolo. E comunque si deve chiamare un’azienda qualificata che smaltisca in modo corretto l’eternit”. Perciò è illegale gettare questo materiale in discariche abusive o lungo le rive di un fiume, perché si può essere accusati di disastro ambientale. Anche Legambiente è molto sensibile al tema dell’eternit, tanto da aver aderito alla campagna Eternit free: “Dal 1992 l’amianto è divenuto illegale, perciò non si

può più ne produrre eternit ne venderlo – afferma Federico Gianesello, referente provinciale del progetto - però non c’è nessun obbligo di rimozione dell’eternit che ancora giace sui tetti di molti edifici. Almeno che questo non sia deteriorato o i vicini non facciano una segnalazione”. “Il nostro progetto – continua Gianesello - permette di smaltire in modo corretto l’eternit e di sostituirlo con pannelli fotovoltaici. Grazie all’incentivo sulle energie rinnovabili il costo dell’operazione – per altro molto elevato - viene ammortizzato dopo qualche anno. Si capisce che a causa della dispendiosità sono poche le aziende che aderiscono al programma; servirebbero politiche adeguate per un tema così importante come la salute umana”.


16 Mondo scuola

Mondo scuola 19

Istruzione Insegnati schiacciati tra formazione e arruolamento

Dopo la Ssis arriva il Tfa ma è polemica I corsi durano un anno in meno ma i costi rimangono alti, tra 2500 e 3000 euro, e soprattutto il risultato finale è diverso di Mattia De Poli

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iparte la macchina della formazione dei docenti scolastici e, forse, anche quella del loro arruolamento. Nel 2008 le Scuole di specializzazione per l’istruzione secondaria furono chiuse e le graduatorie permanenti furono trasformate in graduatorie ad esaurimento con l’obiettivo di eliminare gli insegnanti precari. A partire dal 2010 era stata prevista la riattivazione dei concorsi ordinari ma, anche in seguito al cambio di governo, il meccanismo si è inceppato. Negli ultimi cinque anni non è stato previsto alcun

NEWS

I tirocinanti dovrebbero essere affiancati da tutor interni alle scuole ma mancano i fondi percorso di formazione per nuovi docenti e per gli arruolamenti si è attinto alle graduatorie ad esaurimento e ai vincitori del concorso del 1999. Con un recente decreto il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha attivato il Tirocinio formativo attivo, di durata annuale.

Rispetto alla vecchia Ssis è stato “scontato” un anno ma i costi rimangono alti, tra 2500 e 3000 euro, e soprattutto il risultato finale è diverso. Dopo una complessa selezione iniziale, la frequenza del tirocinio e il superamento della prova finale, il Tfa abilita all’insegnamento e dà accesso alle graduatorie di seconda fascia. Solo per le supplenze assegnate dai dirigenti scolastici. Teresa Bradiani, segretario provinciale della Flc Cgil, denuncia la mancanza di un aggancio efficace fra il sistema di formazione e l’arruolamento: alcune dichiarazioni del

Nella foto piccola Teresa Bradiani, segretario provinciale della Flc Cgil ministro lasciano intravedere l’intenzione di ripristinare i concorsi ordinari ma nel decreto relativo al Tfa non se ne parla. In un contesto già complicato dalla presenza di precari che lavorano da anni senza avere l’abilitazione, si sta attivando un percorso lungo e farraginoso, che grava anche su istituzioni scolastiche già provate da tagli economici: ad esempio, i tirocinanti dovrebbero essere affiancati da tutor interni alle scuole ma mancano i fondi per la formazione di queste figure guida. C’è

malumore per la mancata attivazione del Tfa per le materie di ambito artistico-musicale e, soprattutto, l’innalzamento dell’età pensionabile limiterà notevolmente le nuove assunzioni almeno per i prossimi 4 o 5 anni. Il segretario della Flc Cgil conclude che forse sarebbe stato meglio ripristinare da subito i concorsi e destinare i fondi disponibili alla formazione permanente degli insegnanti, che attualmente devono provvedervi a proprie spese, senza alcuna agevolazione.

Graziella Priulla ha presentato

“L’ITALIA DELL’IGNORANZA. CRISI DELLA SCUOLA E DECLINO DEL PAESE”

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n un incontro disertato da politici, amministratori e scarsamente partecipato anche da membri del mondo della scuola, l’Accademia dei Concordi di Rovigo ha ospitato lo scorso maggio Graziella Priulla, docente di sociologia della comunicazione all’Università di Catania e autrice del libro “L’Italia dell’i-

gnoranza. Crisi della scuola e declino del Paese”. La professoressa ha denunciato la perdita di credibilità della scuola nella società italiana: lo “spread culturale” nazionale. Se una volta la scuola era noiosa, oggi pone soprattutto un problema di senso: perché i giovani dovrebbero essere stimolati a studiare? An-

che grazie alle affermazioni di certi politici l’ignoranza è stata “sdoganata”, è divenuta motivo di vanto. La familiarità con i nuovi mezzi di comunicazione ha indebolito la capacità di guardare in prospettiva: si pretende tutto subito. Antonio Lodo, dirigente scolastico adriese, nel suo intervento ha espresso co-

munque fiducia nel futuro della scuola, intesa come servizio e qualità, e ha individuato come priorità la formazione e la valutazione dei docenti: solo così si potrà realizzare una scuola inclusiva e allo stesso tempo rigorosa, capace di contrastare dispersione e M.D.P. Graziella Priulla abbandono scolastico.

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Via Germania, 1 45030 Occhiobello (RO) tel. 0425 750481 fax 0425 1662019 Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

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Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e massima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biologico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhiobello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odontoiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odontoiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le informazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista. Dott. Marco Calzavara Direttore sanitario - Unità locale di Occhiobello


Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

Implantologia a carico immediato In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

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danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate. La dentina e lo smalto dentale, infatti, assorbono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite C AME NT O N A la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

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COS’É Il termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostanze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo scopo di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

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20 Personaggio

Personaggio 21

Alberto Cristini Le sue opere presto in mostra a Monterenzio e San Francisco

L’ideatore della nuoto pittura “Facevo le attraversate a nuoto, oggi ci ho aggiunto anche l’arte quindi: nuoto dipingo e ascolto musica, tutto contemporaneamente” di Denise Formigaro

I

l Polesine è un insieme unico di bellezze naturalistiche e di fauna spettacolare. E a rendere giustizia a questo scenario pieno di meraviglie ci sono pittori, scultori, scrittori e artisti di tutti i generi. Un esempio illustre di tutto ciò è Alberto Cristini, pittore e scultore di 52 anni nato a Rovigo. “Ho iniziato molto presto ad appassionarmi al mondo dell’arte – racconta Cristini - già all’età di otto anni, infatti, comincia a dipingere. Il merito fu di mia madre che, per il mio compleanno, mi regalò una scatola di colori a olio. Poi, però, non ho più avuto il tempo di dedicarmi alla mia passione, perché sono stato costretto a dedicarmi completamente allo studio”. Ma una volta terminata la scuola, Alberto sentì ancora il bisogno di esprimere la sua creatività: “Nel 1989, ripresi a dipingere e frequentai anche alcuni corsi artistici, ma nulla di accademico. Perciò io sono un autodidatta, che grazie alla mia costanza e al mio impegno sono

riuscito a realizzare le mie opere. Però non amo definirmi un grande artista: sono una persona che si è applicata e dopo ore e ore di fatica ha ottenuto il risultato voluto”. Nella vita perciò non ci vuole solo talento, ma anche forza di volontà per realizzare i sogni. “Durante la mia carriera ho partecipato a tante mostre e ho esposto sia i miei quadri sia le mie sculture. Ho girato praticamente tutto il mondo. Da Rovigo sono andato a Roma, Ferrara, Bologna. Per poi approdare anche all’estero: New York, Monaco di Baviera, Vienna, San Francisco”. Ma quali sono i soggetti di questi sue opere? “Di solito, per quanto riguarda le sculture amo realizzare figure umane in movimento per riuscire a trasmettere il peso della materia e contrastare la forza di gravità. Io utilizzo come materiale da costruzione il bronzo. Queste mie sculture si possono ammirare il 28 giugno al museo celtico di Monterenzio, un paese vicino a Bologna. Sarà una

mostra particolare dove verranno messe a confronto le opere di 3mila anni fa, con quelle che realizzo io ora. Illustrerò anche le diverse tecniche di lavorazione e le somiglianze che le sculture di epoche diverse possono avere”. Insomma un confronto tra antico e moderno. “Per quanto riguarda, invece, i miei dipinti, farò una mostra a San Francisco i primi di agosto, dove esporrò i miei quadri ad acquerello. I soggetti sono di solito paesaggi perché è da loro che riesco a trarre maggiore ispirazione. E devo dire che ho dipinto tantissimo la natura presente nel Delta del Po. Amo molto questa terra e voglio che anche gli altri possano scoprire i territori bellissimi in cui viviamo”. Ma Cristini non ama solo dipingere; è anche un bravissimo nuotatore: “Da piccolo ho iniziato praticando nuoto tradizionale e agonistico. Poi mi sono dedicato al nuoto come avventura, ovvero facevo le attraversate. Infine, ho deciso di coniugare la mia

Appassionato d’arte fin da giovane ha dedicato diverse tele alla sua terra, il Polesine passione della pittura a quella del nuoto e ho inventato la nuoto pittura, che io amo chiamare il nuoto come emozione. Perciò mentre faccio le traversate dipingo e ascolto musica. Accanto a me, infatti, c’è una piattaforma, la water boat, con dei musi-

Nella foto piccola Alberto Cristini e una delle sue opere cisti che suonano la mia musica preferita, ovvero la musica americana tipo Whitney Houston. Questa riesce a creare delle vibrazioni nell’acqua che aumentano la mia ispirazione”.


22 Cultura provinciale

Cultura provinciale 21

Fumetti Un fenomeno sempre più di massa, aumenta il numero delle manifestazioni

Il libro di Adriano Romagnolo

Anche a Rovigo sbarca il “Comics day”

“Le pèche dell’orco”

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Tra gli organizzatori oltre alle associazioni, Delta comics e “Comics trip”, il centro commerciale “Le Torri” che ha ospitato Giuseppe De Luca e Ketty Formaggio di Mattia De Poli

I

fumetti hanno diritto di cittadinanza nel mondo della in continua crescita le fumetterie, i negozi specializzati cultura? Di sicuro faticano ancora a trovare uno spazio nella vendita di fumetti di ogni genere, capaci di risponproprio, magari accanto alla letteratura e alla pittura, dere alle richieste di una clientela sempre più esigente. ma grazie alla pressione graduale e costante esercitata Andrea Visentin, titolare della fumetteria Deltacomics di da un numero sempre crescente di persone di tutte le età Rovigo, spiega che la passione per il fumetto è trasversaanche vignette, strisce e tavole stanno iniziando a godere le, accomuna adolescenti, giovani, adulti e anziani. Se nei di una sempre maggiore considerazione. I primi effetti decenni passati era una prerogativa quasi esclusivamente maschile, oggi sta emergendo si sono manifestati ormai quasi dieci anni fa’: nel 2004, infatti, L’iniziativa ha ospitato un crescente interesse per i “coun quotidiano nazionale ha pro- anche un gran numero mics” anche tra le ragazze e le donne, sia come lettrici che come posto ai suoi lettori una collana di appassionati disegnatrici: secondo Visentin, di “classici del fumetto”, non di cosplay: circa questo aspetto è rilevabile anche diversamente dalle collane dei trecento persone nella scelta delle storie e nel punclassici della letteratura o dei maestri dell’arte. I “comics”, per dirla con un termine tecnico to di vista adottato. Il fenomeno di massa più evidente mutuato dall’inglese, si presentano oggi come una realtà è rappresentato dagli appuntamenti che gli appassionati multiforme: basta confrontare i disegni e le storie di Tex, organizzano in diverse città d’Italia: la manifestazione inDiabolik o Corto Maltese con quelle dei “manga” giappo- ternazionale “Lucca comics & games”, che si svolge ogni nesi per rendersi conto delle differenze ma anche della anno a novembre, ha fornito da apripista per tante analodiffusione planetaria del fenomeno. Si stanno diffonden- ghe iniziative proposte a Roma, a Milano, a Pordenone. do le scuole di “comics”, specifiche per fumettisti, e sono E quest’anno per la prima volta anche a Rovigo. Delta

La locandina dell’iniziativa con i principali eroi dei fumetti comics e l’associazione rodigina “Comics trip” dal 2009 organizzano a Villanova del Ghebbo il primo weekend di novembre il “Comics day”, una 24 ore del fumetto. Forti di questa esperienza, a fine maggio hanno promosso la prima edizione di “Rovigo comics”: il centro commerciale “Le Torri” ha ospitato diversi disegnatori, quali Giuseppe De Luca e Ketty Formaggio, autori dell’illustrazione originale utilizzata come locandina della manifestazione, e ha destinato un’apposita area espositiva per una mostra di tavole originali. Grazie alla collaborazione della Bhc (Best horror cos play), l’iniziativa ha ospitato anche un gran numero di appassionati di cosplay: circa trecento persone si sono presentate nei panni dei loro beniamini del fumetto o delle serie televisive, imitandoli non sono nell’aspetto ma anche nell’atteggiamento e nel modo di esprimersi. L’associazione “Le due torri”, infine, ha curato l’area “games”: tornei di Pathfinder, giochi di ruolo e da tavolo.

econdo l’intenzione dell’autore, “Le pèche dell’orco” è il viaggio in un mondo parallelo “sulle tracce della realtà e del mito nella tradizione contadina polesana”. Adriano Romagnolo, originario di Ceregnano, insegnante di materie letterarie e dirigente scolastico, volontario dell’Auser, coltiva da anni un particolare interesse per la storia e le tradizioni locali. La sua ultima fatica letteraria è “nata per caso”: l’autore racconta che inizialmente gli era stata richiesta una ricerca sul “filò” e che poi gli era stato commissionato un saggio sul culto dei morti in Polesine, ed è nata così questa sorta di enciclopedia dei personaggi e dei luoghi caratteristici della provincia di Rovigo. Terra di “misteri” e di “orrori”, popolata da spiriti folletti, da fate buone e da fate cattive, dal “bonbasin”, dal “cuntafole” e dal Torototela. Vi si trovano storie e figure conosciute da tutti fino a cinquant’anni fa, quando il legame con la terra e la natura era molto stretto e in ogni cosa si scorgeva una scintilla di vita e divina, quando le relazioni tra le persone e con il mondo erano fondate su usanze secolari, credenze e superstizioni. Romagnolo ha cercato notizie negli articoli di giornale, negli studi di etnografia, ed è riuscito a ricostruire, almeno nell’architettura essenziale, il mondo contadino polesano, radicato nella famiglia di tipo patriarcale e intriso di spiritualità. E’ la cultura di una realtà che oggi non esiste più e che rischia di andare irrimediabilmente perduta. Di una terra segnata dall’acqua, dal corso dell’Adige, del Po e del Canalbianco e dalle loro rotte e inondazioni. Di una terra paludosa e mutevole, di bonifiche e di isolamento, dove i soprannomi e l’inflessione dialettale garantivano il legame con un territorio e servivano da difesa M.D.P. rispetto al “foresto”.

IN BREVE Associazioni

La trasmissione “Terra che scorre”

Il poeta

È NATA LA “LE DUE TORRI”

UNA FINESTRA PER GLI ARTISTI

ARNALDO PAVARIN

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’ nata solo da pochi mesi ma sta già dimostrando una straordinaria vitalità. L’associazione rodigina “Le due torri”, nata dalla volontà di quattro giovani e grazie al supporto di altre associazioni ludiche, è stata costituita legalmente lo scorso febbraio e conta oggi dodici iscritti. All’inizio di maggio il Comune di Rovigo ha concesso loro come sede una stanza a Sant’Apollinare, in via don Aser Porta 49, disponibile il lunedì sera e il sabato pomeriggio. Uno degli ideatori, il vicepresidente Matteo Chiarion, racconta che i membri di questa associazione sono accomunati dalla passione per i giochi di ruolo: “Il gioco ha un profondo valore sociale, rappresentando un’opportunità per conoscere altre persone e per divertirsi insieme, e siamo convinti che a Rovigo molte persone condividano la nostra passione o siano curiose di provare questa esperienza: per questo ci proponiamo come punto di riferimento”. Le attività dell’associazione spaziano dai giochi da tavolo ai giochi di ruolo, da giochi di carte ai lego per i più piccoli. La prima uscita pubblica risale al 21 e 22 aprile, con la partecipazione a “Este in gioco”, mentre il 26 e 27 maggio hanno collaborato a “Rovigo comics”, curando l’area “games”. A giugno l’associazione “Le due torri” parteciperà alle attività di gioco di “Ferrara comics”, ma l’appuntamento più importante è la “Festa dello sport” nel quartiere cittadino di San Pio X: dal 10 al 18 giugno, infatti, gli associati promuoveranno e organizzeranno eventi ludici di vario genere. M.D.P.

romuovere e valorizzare i rodigini che si dedicano con successo alla scrittura o che coltivano vari talenti artisti, offrendo loro il meritato risalto e uno spazio che di solito non trovano facilmente: con questo obiettivo Loredana Capellazzo e Roberta Fava curano su “Veneto oggi, il canale 632 del digitale terrestre, la trasmissione “Terra che scorre”. La trasmissione è andata in onda la prima volta il 20 marzo scorso, in coincidenza con la giornata mondiale della poesia, e da allora ha continuato a destare un sempre maggiore interesse. Le puntate sono state inserite stabilmente nel palinsesto della rete e vengono trasmesse tutti i lunedì alle 10, alle 18 e alle 22.30 circa, con repliche il sabato e in altri momenti della settimana. L’iniziativa, che ha visto anche la valida collaborazione di Ludovica Mazzucato, proseguirà fino alla fine di giugno ma è già stata confermata nella programmazione a partire dal prossimo settembre. La maggior parte degli ospiti proviene dall’esperienza del laboratorio di scrittura creativa, un’attività dell’associazione culturale “Renzo Barbujani” curata da Loredana Capellazzo per la prosa e da Roberta Fava per la poesia. Questa iniziativa, avviata dalla stessa Capellazzo insieme a Paola Trivellato, è giunta all’ottava edizione, prevede incontri a cadenza quindicinale nei mesi da ottobre a maggio e si conclude con la realizzazione di una raccolta antologica. I risultati sono incoraggianti: molti dei corsisti hanno ottenuto premi in diversi concorsi nazionali. M.D.P.

arole in forma di poesia”: così Arnaldo Pavarin presenta le sue liriche, espressione di uno spirito umile ma molto generoso e dotato di profonda sensibilità, come ben rivela già il titolo della raccolta: “Un cuore spazioso”. E come testimonia il suo attivo impegno sia sul fronte sociale che sul fronte culturale. Nel 1996 è stato tra i fondatori della cooperativa sociale “Aliante” e per anni ne ha rivestito la carica di vicepresidente. Dopo una particolare esperienza a Roma in occasione del Giubileo, nel 2000 è stato tra i fondatori dell’associazione “Renzo Barbujani”, un’associazione culturale ma che presta grande attenzione alla solidarietà e alla socialità. Ma già dall’età di diciotto anni Pavarin ha iniziato anche a scrivere, in dialetto e in italiano, nel 1978 entra nell’Antologia dei poeti polesani con la poesia “Polesine”, e dal 2004 segue il laboratorio di scrittura creativa, tenuto da Loredana Capellazzo e Roberta Fava: le segnalazioni e i premi conseguiti in diversi premi nazionali e internazionali sono la prova tangibile del suo talento. Poeta delicato e ironico, mai sopra le righe ma fermo e coerente, dai suoi versi fa emergere un mondo personale ricco di relazioni umane e pervaso di spiritualità. I ricordi e il confronto, spesso deludente, tra un passato perduto e il presente non cancellano la speranza di un futuro migliore, anzi danno la forza e la spinta per un sempre maggiore impegno, perché “la speranza l’è tuta qua: / pensare ‘na società più giusta / mantegnendo par intiero / radise e valori”. M.D.P.



24 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Crisi, la criminalità aumenta

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infiltrazioni mafiose di Alessandro Abbadir

F

urti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafia. Con la crisi la criminalità spicciola aumenta insieme con le infiltrazioni di quella organizzata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta. Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo colpivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono registrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro feLe reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono nomeno, che è quello della reazione anche armata dei state amplissime e spesso di condivisione della reazione proprietari derubati. del tabaccaio. Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi Resta il fatto che sempre più persone difendono obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven- con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato sacrifici e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel poi arrivano anche i ladri... padovano che a fine aprile ad un Ma accanto alla criminalità furto al suo negozio ha reagito “Aumenti del 40 ordinaria fatta di bande di predoni bloccando i ladri e uccidendone % per furti più o meno organizzate, ma spesdi carburante, uno a colpi di pistola. so improvvisate, le forze dell’ordine stanno registrando in Veneto un Autore dei fatti è stato Franco nei garage, Birolo 47 anni, che gestisce la sua nei supermercati” inquietante fenomeno: quello della pesante infiltrazione della crimitabaccheria con rivendita di giornali nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat- nalità organizzata (mafia camorra e n’drangheta) nei tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare gangli economici della regione. A fare il punto della situazione è stato il presidente il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica scorse settimane. Da quanto verificato dai responsabili delle forze calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato. dell’ordine e dalla Commissione Antimafia “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore economico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazione capace di imporre i propri voleri”. E gli esempi delle infiltrazioni mafiose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono finiti in manette 27 mafiosi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti. Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

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opo il gravissimo episodio di Correzzola, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori. La situazione non è certamente più drammatica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior efficacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è difficile non collegare questi tragici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un numero sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustificare le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e frustrazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in questo periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costantemente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali. A.A.

Luca Zaia

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Il Veneto in primo piano 25 7 Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfie vele L

a crisi per il mercato della droga in Veneto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfie vele per i mercanti di morte e gli spacciatori al dettaglio, che sempre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’entrata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012. Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

CONVEGNO con il patrocinio della Provincia di Venezia

con il patrocinio del comune di San Donà di Piave

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00

Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecomafie

Veneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta Che cosa significa l'infiltrazione delle mafie nell'economia? Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia, per governare in modo efficace e giusto l'economia dei nostri territori? Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia, promuove un momento pubblico di riflessione su questi problemi con particolare riguardo alla questione dei circuiti finanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma: Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale Saluti e riflessioni di: Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibile del Comune di Venezia

mo ora nel dettaglio le province di Padova, e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di irreperibilità. Passiamo a Venezia e prodi polizia. A Padova sono state sequestrati vincia. Nel capoluogo Veneto si è registrato oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di il boom dei sequestri 25 kg nello stesso pedi hashish. Di questa riodo del 2011), con il A Padova sostanza ne sono “picco” di oltre 12 kg nel 2012 stati sequestrati 100 di eroina (circa 7 kg sono stati già nel 2011) e oltre 38 sequestrati 70kg kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo kg di cocaina (4,2 kg di stupefacenti del 2011. E poi la nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del eroina però se ne è trovata meno, solo pochi 2011. Tanti sono finiti in galera o avranno grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e dei seri guai con la giustizia: 267 le persone poco più di un chilogrammo cocaina rispetto segnalate all’autorità giudiziaria per traffico ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

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comafie è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corruzione –Ecomafie: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente, con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profit Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infiltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifiuti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”. A.A.

interventi di: Giampietro Pizzo, Economista esperto in microfinanza Serena Righini, Urbanista Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

OGGI BAMBINA... DOMANI INFERMIERA

Modera: Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

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per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”. Cinquantadue gli stranieri coinvolti nello spaccio, sei i minorenni. Dati meno consistenti infine per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia. Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso aumenta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denunciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

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26 8 Il Veneto in primo piano Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta di Ornella Jovane

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o avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qualità superiore. Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia oltre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato. Le punte di diamante del litorale nostrano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo notevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento. La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fiumi. Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandiere blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifica la qualità delle acque di balneazione. A livello nazionale le bandiere assegnate a Roma dalla Fondazione per l’educazione ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più. Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque reflue, le

attività di informazione ed educazione ambientale, la raccolta differenziata dei rifiuti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano. “L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’efficacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle amministrazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”. Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria. Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

L’assessore Maurizio Conte

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el bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regionale ha incrementato l’importo. “La lunghezza del litorale veneto spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e valenza per l’economia regionale. Al fine di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per interventi di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.

Il riparto approvato dalla giunta veneta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Ufficio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Tagliamento e la foce del fiume Piave. All’Ufficio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Adige e la foce del fiume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litorale nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie. O.J.

Sottomarina e Isola Verde

TIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

U

n “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della stagione balneare: i lavori di risistemazione degli arenili devono ancora cominciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento finanziati per il 2012. “Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle amministrazioni locali e dalle categorie economiche”. Invece, osserva amareggiato Tiozzo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Difficile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

Il consigliere regionale Lucio Tiozzo coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non è solo di stanziare adeguati fondi - incalza - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effettuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei flussi turistici.


Il Veneto in primo piano 27 9 Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffici di accoglienza locali rischiano di scomparire

I DATI

di Nicola Stievano

Nel territorio

IL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

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l turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fila di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scelgono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta oltre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti protestano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi- quanto riguarda il primo settore siamo passati dai gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio “Per quest’anno la Regione di previsione 2012. Un crollo preventiva una riduzione di Oltre due terzi verticale dunque, pari al -77%. risorse del 94% nell’arco delle risorse Non meno impressionante di due anni. Tutto scaricato in meno, a Venezia l’andamento della cultura: nel allegramente su Comuni e se la prendono 2010 al comparto sono stati Province. Ai primi si dice: ar- con il Governo assegnati 40,5 milioni, nel rangiatevi con gli introiti della 2012 la previsione è di 16,1, tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi redipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi- plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo da Roma, la Regione cercherà di fare del suo medel Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni unanime da parte del Consiglio veneto del Piano del precipizio nel quale sono sprofondati i finan- esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

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re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore generi un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con ancora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali filiere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di finalità.

ei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determinata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che proseguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente significativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pronostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

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’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terranostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più degli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddoppiate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha incoraggiato gli operatori a codificare le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affinchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfiora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalistiche e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

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28 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresa Da qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi” di Fortunato Marinata

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a crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situazione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere sufficiente per vedere la fine di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (senza Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un documento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione. “E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che significa aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limitando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile allora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e abbiamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confidi, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla finanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carburante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la firma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifico? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati finanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 milioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantificato sarà specifico per pmi e confidi), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”

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olo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano traduzione in “misure concrete e in risorse finanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pettenò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, definisce il piano di sviluppo per il Veneto firmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a Pietrangelo riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscritPettenò to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indeterminatezza delle risorse finanziarie destinate, somma una procedura nella sua definizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inoltre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fiscale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ritengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifiutandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguardano il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i beneficiari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della firma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha firmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

Laura Puppato, Partito Democratico

GRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Ipse dixit Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà

“FINALMENTE RISPOSTE STRUTTURALI ANTI CRISI”

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on il patto per lo sviluppo del Veneto, finalmente si potrà passare dalla fase difensiva fin qui tenuta Clodovaldo per parare i colpi della Ruffato crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva mettendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fino al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle difficoltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con durezza finora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolineando soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affida ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e della radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologica finalizzata all’innovazione che verrà concentrata su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla green economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare stabilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regionalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione finora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quando le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”. Azzalin e Tiozzo, Partito Democratico

UN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

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rima di vendere come grande risultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affermarlo, è stata la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin. “Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia- Laura Puppato menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qualcuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba. “Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro firma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organizzazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

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n pacco povero di contenuti, lo definiscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello sviluppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - precisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai finanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenuto che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso”.


10 Intorno a noi

Intorno a noi 29

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello di Nicola Stievano

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i si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fiori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfioravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, difficoltà economiche hanno il loro peso. Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifici e rinunce affinché il giorno più bello sia effettivamente ricordato come tale. In fondo oggi le cosiddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazioni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze. Se i matrimoni “low cost” sono in crescita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sempre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una professione che è cresciuta in maniera inversamente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

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NEWS I dati della Fondazione Nordest

CHIESA E COMUNE ALLA PARI

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n Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il riferimento al tasso di nuzialità (annuo). “Le tre regioni del Nordest anticipano l’andamento calante di tutta Italia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifico della Fondazione Nordest. I dati sono stati presentati al convegno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento difficile sembrano persi e senza appigli concreti”.


30 12 Cultura veneta Palazzo Grassi fino al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

CÀ FOSCARI Le Venezie di Congdom

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo di Alain Chivilò

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ell’alternanza tra artisti contemporanei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di scena a Palazzo Grassi a Venezia fino al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Madi nascita si evince che è il primo artista dame Fisscher” che riproduce il suo studio vivente ad essere esposto in una personale nei minimi particolari facendo rivivere il a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor- processo creativo del Maestro, per passare tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. a “untitled” del 2012 con un ritratto in L’atrio centrale e il primo piano c’introduco- cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf no nel mondo dell’artista, che vive a New Stingel in cui i lumini consumano le stesse York, con più di trenta opere. Una sapiente evidenziando la trasformazione e i limiti del guida gratuita aiuta il visitatore a capire corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Necrophonia” del 2011 la logica e la chimica con la ricostruzione dei lavori di Fischer E’ il primo di un atelier dove non sempre di facile artista vivente una modella vivente e immediata compren- al quale il centro professionista, dell’Acsione. Scultura, pittura espositivo dedica cademia di Belle Arti, e installazione sono le una personale posa tra le opere in un tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera passaggio tra vivente e artificiale. Altri temi ad apparecchi meccanici e specchi. Una sono la banalità del quotidiano, il gioco creatività dell’artista logica e assurda, in un dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del equilibrio di diversi elementi quali l’humour, movimento, la messa in ridicolo di vizi e la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e dipendenze e il teatro dell’assurdo. Palazzo Bomben, Treviso IL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

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Treviso, fino al primo luglio, nelle tre principali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle finalità del Premio c’è il focus di contribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fine di governare le modificazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizione del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcune migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è definito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografici e cartografici per inquadrare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il film documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà. Al.Ch.

IN BREVE

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artificiale

enezia è così esageratamente raffinata. Le percezioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nascita, fino al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo americano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografie di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fuggente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tradizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edificio come un’illuminazione artificiale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché figlio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

Canaletto a Palazzo Grimani

“SCHIZZI D’AUTORE”

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pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferimenti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fino al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro. Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

Palazzo Franchetti a Venezia

L’abilità incisoria di Picasso

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egli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fino all’8 luglio, “Picasso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’intuito sopraffino e forti doti commerciali, con il pittore inventore del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future generazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografia su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fino alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima reciproca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisioni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafiche, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ricca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi “Le repas frugal al chefs artistiche d’oro. Al.Ch. d’oeuvre inconnue”


Cultura veneta 31 13 Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

PalaBassano dal 31 luglio

“La pittura nel Veneto”

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile” di Vesna Maria Brocca

N

ella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recentemente presentati i 17 volumi di cui è composta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collaborazione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pubblico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiograficamente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addetti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e novità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso filologico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affidabili”. Il comitato scientifico de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della giornata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Philippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insuperabile”. L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparando soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi. “Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al territorio, al paesaggio e al turismo”.

M

omix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate torna ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già definito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragionevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fiori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: ufficio V.M.B. Operaestate tel. 0424.519819

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Numero 14 - 2012

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32 24 Sì, viaggiare EMILIA ROMAGNA

Peppone e Don Camillo

forever

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORA NEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHI E PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATA SERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONA CON GINO CERVI E FERNANDEL DUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO (CON NAVIGAZIONE SUL PO) E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATO TRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNI IN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette figli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multimediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambientale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: museo@fratellicervi.it www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

P

apa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i film di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” incessante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fernandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vedere: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefisso parlante”, che in realtà è di cartapesta, costruito a Cinecittà apposta per il primo film della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi personaggi guareschiani, vicini alle loro “roccaforti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei film di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e difficile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guareschi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civile... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografico. “In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Brescello fu catapultata in un’avventura straordinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del personale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramente usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il figlio di Peppone, mostrato con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografica. E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

mortalati nei film. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fiume è più largo, con spuntino di prodotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto. Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai film di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il clima sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fino a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamente, insinua che in realtà gli spezzoni di film inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguardevole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Codelupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri film, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo. Delizioso come le cose buone che propongono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vagamente il panforte di Siena. Info: www.visitbrescello.it o ufficioturismo@comune.brescello. re.it Tel. 0522 482564.



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A

SOPRA E SOTTO

B

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

AUTISTA - DALLAS - DOUG ESAMI - MANSIONI OKLAHOMA - OSCAR SEVEN - SOAPOPERA SOGNO - SUCCESSO Chiave (4) - Il nome.............................

C

D

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ALIDA - AN - ANCOR ARANCIERA - AROMATICA ATRII - ATTO - CA - ETANI GIARA - ISA - LAIDO - MAR ODA - ODOR - OLA - ORA SIA - SIR - STALAG - TEA TOSE - UP - USA Fruits & Vegetables (frutta e verdura) Impariamo l’inglese

CHIAVE (10) - Un frutto........................................................................................................... Aforismi divertenti

Soluzioni:

• Non sono vegetariano perché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante. • Mia moglie ed io siamo stati felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati. • Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba.

trova l’ombra LE OMBRE:

• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!” • Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.” • Che cosa fa un maiale che cade dal quinto piano? Speck. • Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!” • Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo raccoglie e lo porta a casa. Lo mette in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccellino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’acqua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.” • Che cosa è una zebra? Un cavallo evaso dal carcere. • Cosa fa un cane del deserto? Bobby solo. • Perché gli elefanti non vanno mai in bicicletta? Perché non hanno il pollice per suonare il

campanello. • Perché i gatti hanno imparato a vedere al buio? Perché non arrivano all’interruttore. • Che cosa fa un pesce in un contenitore per farina? La settimana bianca. • Cosa fanno due squali in una gara? Vengono squalificati. • “Noi quando usciamo, affidiamo i bambini al nostro cucciolo.” “Ma è sicuro?” “Certo! E’ un baby-setter.” • E’ la vigilia di Natale e Babbo Natale entra nella stalla per vedere come stanno le renne. Quando apre la porta vede tutte le renne con le zampe per aria. Babbo Natale, preoccupatissimo, chiama il veterinario: “Pronto, pronto veterinario!” E il veterinario: “Mi dica!” “Sono Babbo Natale e ho un grave problema: entrando nella stalla mi sono accorto che le mie renne avevano tutte le zampe per aria, mi aiuti la prego!” “Non si preoccupi, arrivo subito!” Poco dopo il veterinario arriva nella stalla delle renne di Babbo Natale, tira fuori dalla tasca delle compresse e ne da una a ciascuna renna. Dopo 5 secondi le renne tornano in piedi come fossero pronte a partire, allora Babbo Natale, sbalordito, chiede al veterinario: “Ma come ha fatto?” “Semplice! Ho dato loro il Voltaren.”

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Denis Meneghini

IL SAUVIGNON BLANC ORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL

SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONE DA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO. BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO

SAUVIGNON, INFATTI, È

ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SEMILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PARTICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAUVIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITALIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 380G RISO ROMA 130G PISELLI SECCHI 15G CIPOLLA ROSATA 3 BACCHE DI CARDAMOMO 26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT 4ML AROMA AL LIMONE 4 FOGLIE MENTA 2 DADI VEGETALI OLIO EVO SALE

PROCEDIMENTO

CUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI. A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE. MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

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VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

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