di Rovigo
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 39 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 39 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Ambiente Borsea, dopo l’olio di colza arriva la pirolisi pag.
Rifiuti La discarica di Villadose operativa dal 2014
Occupazione Cassa integrazione, da maggio a rischio la copertura
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EDITORIALE
Monsignor soravito elogia papa francesco
L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*
“Ha dimostrato di avere come ambito prioritario di impegno pastorale le varie povertà che ci sono nel mondo. Il suo modo di essere è di una semplicità estrema, osserva il vescovo. Con i suoi suggestivi gesti simbolici, spalanca il cuore alla speranza per il futuro” pag.
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Hokey club rovigo esulta per lo scudetto dell’asiago
C’è anche un po’ di Rovigo tra coloro che hanno festeggiato il quarto scudetto dell’Asiago nell’hockey su ghiaccio. Infatti, nel capoluogo polesano ha sede l’Asiago Hockey Club Rovigo che raccoglie una quarantina di soci, tifosi della squadra giallorossa pag. 15
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Il commercio, un tema di attualità a Rovigo Da una parte la crisi dall’altra l’insediamento di Decathlon
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o scontro tra commercianti e amministrazione comunale è diventato una costante a Rovigo. Di certo non aiuta la situazione economica nazionale che, anzi, vede nel commercio forse il settore più in difficoltà e nemmeno giova la regolare disattesa da parte dei clienti di quelli che fino a qualche anno fa erano puntuali appuntamenti dello shopping. Del resto il contenimento della spesa procapite per i beni accessori è stata ampiamente rilevata dagli istituti demoscopici e da quelli di statistica. Anche le recenti festività di Pasqua si
sono tradotte in un magro incasso per negozi, botteghe e boutique. Ad esasperare ulteriormente il settore ha contribuito anche una legge nazionale che autorizza aperture “no stop” ed è finita con l’agevolare le grandi strutture commerciali a scapito degli esercenti dei centri storici. Tenere aperte le saracinesche, infatti, rappresenta un costo in mancanza di un flusso di presenze che ne giustifichi la sostenibilità economica e un sacrificio per quegli esercizi che resistono solo perché possono contenere i costi grazie ad una gestione famigliare. Così
anche la recente apertura della mostra dedicata alla Maison Goupil a Palazzo Roverella è stata motivo di scontro tra le varie anime della città. Non sono mancati gli osservatori che in occasione del recente ponte pasquale hanno rilevato che malgrado in città vi fosse un discreto flusso di visitatori, proprio richiamato dall’evento artistico ospitato dal Roverella, il centro fosse per lo più deserto. Bar e ristoranti chiusi. Negozi con le insegne spente. Visitatori spaesati in una città inospitale. pagg. 4-5
L’Intervento
Sanità privata serve una svolta
’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
ODONTOIATRIA
di Leonardo Padrin*
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orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
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Crespino. Casa accostata ristrutturata a nuovo,disposta su un solo piano con cucina abitabile,due bagni,due camere matrimoniali,cantina con caldaia,sottotetto e ampio giardino.Cl.Energetica in via di definizione. Euro 139.000.Rif. R0081
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Villadose. Unità indipendenti al grezzo con giardino,posto auto esclusivo e possibilità di garage. Classe energetica “E” .Ottimo investimento. A partire da Euro 35.000.Rif. 40135659
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AffITTI
EDITORIALE
L’Italia, le urgenze, le tasse...
Carcere
“l’arte d’iMbiancare” Trasmettere competenze professionali, dando gli strumenti necessari per un reinserimento sociale dopo la detenzione. E’ l’obiettivo di “L’arte d’imbiancare”, il progetto rivolto ai detenuti del carcere di via Verdi, frutto di una sinergia tra Comune, casa circondariale di Rovigo e Cna, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariparo. Il corso per imbianchino vede la partecipazione di 6 giovani detenuti, e si sviluppa in due parti, una teorica e una pratica. “Una delle nostre finalità – ha aggiunto il direttore del carcere rodigino Ottavio Casarano - è proprio la risocializzazione dei detenuti perché, una volta scontata la pena, devono trovare una collocazione nella società”.
ODONTOIATRIA
APRE A ROVIGO
Giardini delle Due Torri
Via A. Mario, 5 45100 Rovigo
Dal 30 marzo sono stati aperti i bagni pubblici dei giardini delle Due Torri. Lo ha comunicato l’assessore ai Lavori pubblici e al Decoro cittadino Nello Piscopo, spiegando che per ora resteranno aperti dalle 8 fino alle 18, ma con l’arrivo della bella stagione, l’orario verrà prolungato fino a mezzanotte.
tel./fax 0425 21277
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Rovigo
Palazzo Nodari
Il sindaco ha ricevuto a palazzo Nodari, le ragazze della Rhodigum Basket, di ritorno dal Torneo Internazionale di Vienna BasketBall 2013, dove hanno ottenuto ottimi risultati, con due squadre che hanno superato la fase di qualificazione. Il sindaco si è complimentato con le atlete per la bella esperienza vissuta e per l’impegno che stanno mettendo nell’attività sportiva. “Con la vostra attività avete portato alto il nome di Rovigo e quello di oggi, vuole essere un ringraziamento da parte di tutta la città. La caparbietà della presidente Paola Galasso e la vostra, han fatto si che il movimento del basket sia tornato forte. Quando si semina bene si raccolgono i risultati.
aMMinistrazione L’archeologia, base per un’intesa con la Bulgaria pag.
sviluppo
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Dalla Regione 16 milioni di euro per il Polesine
calcio
pag.
GIVE EMOTIONS Srl
Provincia aMbiente
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Nabiuzzi, un libro insieme a Buso sulla difesa a quattro pag. 15
Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Regione tagli
“Terre-territorio”, un piano per regolare gli impianti di enegia pag. 16
scuola
Parte a Corbola il progetto “Conciliare e integrare”
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della
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Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin
aperti i bagni pubblici
piva Ha ricevuto le atlete del rHodiguM basket
segue da pag.
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personaggio
Crivellari presenta il pane che non “invecchia” pag.
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Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 22-23
società
Wireless generation: la generazione online
arcHeologia
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24
Venetkens, il viaggio tra gli antichi veneti pag. 29
“Roller park”
fino a Maggio piste aperte gratis
Ad aprile e a maggio, “Roller park” è un’opportunità in più per trascorrere la domenica pomeriggio all’aria aperta, divertendosi in compagnia e in modo salutare. Grazie ai volontari dello Skating club di Rovigo, dalle ore 17 alle ore 19 le due piste del pattinodromo “Arturo Ponzetti” di via Malipiero, una laterale di via Benvenuto Tisi da Garofolo, saranno aperte gratuitamente a chiunque abbia voglia di mettere le rotelle ai piedi. Sarà possibile noleggiare sul posto l’attrezzatura a prezzi modici: con 5 euro verranno messi a disposizione i pattini e con soli 2 euro il casco. I maestri dello Skating club impartiranno anche lezioni private a pagamento, solo su prenotazione (tel. 3470013300). A bordo pista, infine, per tutti gli appassionati sarà allestito un mercatino dell’usato “rotellistico” e di altre curiosità. Continua anche così l’attività della storica e vincente società sportiva rodigina, fondata nel 1961, in attesa che venga ultimato il nuovo “Pattinodromo delle rose” in via Bramante. Volontariato
un corso per usare i social network
Per coinvolgere nuovi soci, volontari o donatori, le associazioni hanno bisogno di strumenti di comunicazione efficaci. I Social network come Facebook o Twitter sono tra gli strumenti più economici e semplici da usare. Non sempre, però, i volontari delle associazioni hanno confidenza con le nuove tecnologie per questo il Centro di servizio per il volontariato ha organizzato un corso formativo che durerà fino al prossimo giugno, dalle 17.30 alle 19.30 nella sede del Csv, in viale Trieste, 23 a Rovigo. Le lezioni sono condotte da Francesco Casoni,giornalista e responsabile dell’area Comunicazione del Csv.
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese COMMERCIO Nelle ultime settimane si è riaccesa la polemica tra commercianti e amministrazione comunale. Dopo il braccio di ferro durato per mesi in occasione del restyling di piazza Garibaldi ora è la programmazione estiva il pomo della discordia
E’ sempre scontro tra Amm
di Fortunato Marinata
Pasquetta: negozi chiusi, insegne spente e visitatori spaesati
I bus navetta scaricano i turisti davanti alle porte del Roverella
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o scontro tra commercianti e amministrazione comunale è diventato una costante a Rovigo. Di certo non aiuta la situazione economica nazionale che anzi vede nel commercio forse il settore più in difficoltà e non gira nemmeno la regolare disattesa da parte dei clienti di quelli che fino a qualche anno fa erano puntuali appuntamenti dello shopping. Del resto il contenimento della spesa pro-capite per i beni accessori è stata ampiamente rilevata dagli istituti demoscopici e da quelli di statistica. Anche le recenti festività di Pasqua si sono tradotte in un magro incasso per negozi, botteghe e boutique. Ad esasperare ulteriormente il settore ha contribuito anche una legge nazionale che autorizza aperture “no stop”, finita con l’agevolare le grandi strutture commerciali a scapito degli esercenti dei centri storici. Tenere aperte le saracinesche, infatti, rappresenta un costo in mancanza di un flusso di presenze che ne giustifichi la sostenibilità economica e un sacrificio per quegli esercizi che resistono solo perché possono contenere i costi grazie ad una gestione famigliare. Così anche la recente apertura della mostra dedicata
alla Maison Goupil a Palazzo Roverella è stata motivo di scontro tra le varie anime della città. Non sono mancati gli osservatori che in occasione del recente ponte pasquale hanno rilevato che malgrado in città vi fosse un discreto flusso di visitatori, proprio richiamato dall’evento artistico ospitato dal Roverella, il centro fosse per lo più deserto. Bar e ristoranti chiusi. Negozi con le insegne spente. Visitatori spaesati in una città inospitale. La critica non è nuova, tempo fa lo stesso assessore Matteo Zangirolami aveva invitato gli esercenti a tenere aperte le porte in occasione degli eventi organizzati per il rilancio del commercio cittadino, visto, anche, che la richiesta di una “animazione” del centro viene sostenuta con una certa insistenza. Ma gli scontri nel tempo non si sono limitati a questo. In occasione dei recenti lavori attivati per il restyling di piazza Garibaldi il braccio di ferro tra amministrazione e commercianti è andato avanti per diversi mesi. Addirittura per anni era rimasto acceso il fronte nei confronti di Palazzo Nodari per la riapertura di Corso del Popolo e malgrado il sindaco Piva abbia mantenuto ciò che aveva promesso in campagna elettorale, permettendo il transito
degli automezzi, il giudizio dei commercianti nei confronti dell’amministrazione rimane severo. Recente anche la polemica di alcuni negozianti di via Angeli che all’Assessore al commercio rimproverano scarsa attenzione e quel coordinamento che in diverse occasioni era stato loro promesso. Anche il calendario degli eventi per la primavera e l’estate sembra essere tra i motivi della contestazione che proviene da oltre le vetrine: il ritardo con il quale molto spesso viene affrontata questa pianificazione, oltre a dare un’idea di totale improvvisazione nel dettagliare date e appuntamenti, non depone a favore di una corretta programmazione di un calendario delle aperture straordinarie. La chiosa della polemica ha toccato anche le chiusure del week end pasquale, i commercianti, infatti, hanno chiamato in causa ancora rivolta agli esponenti di palazzo Nodari, responsabili, a loro avviso, di avere organizzato una navetta a servizio di palazzo Roverella che scarica i visitatori proprio di fronte alla porta dello spazio espositivo, non lasciando loro nemmeno il tempo della visita del centro e soprattutto alle vetrine dei commercianti.
confesercenti
Il nostro, il settore più battuto dalla crisi
I
l settore del commercio, nello specifico, è uno tra i più colpiti. Da uno studio dell’Osservatorio di Confesercenti, emerge una situazione drammatica. La crisi sembra continuare a mietere dall’abbigliamento all’alimentare. Secondo l’associazione di categoria: “Se i trend evidenziati nel primo bimestre 2013 dovessero continuare, alla fine dell’anno perderemmo 86.454 attività commerciali tra negozi, hotel, bar e ristoranti “. Moltissimi i negozi che chiudono, basta attraversare le vie di qualunque città, per incorrere in cartelli “vendesi” o “affittasi”. Locali pieni solo di delusione. Una ricerca condotta da Anama-confesercenti, elargisce la palma della città desertificata a Cagliari (con il 31% dei negozi chiusi), seguita da Rovigo (29), Catania (27) e Palermo (26%). La Confesercenti ha preso in esame anche la perdita di posti di lavoro, se le cose continuassero come nei primi mesi del 2013 a fine anno ci si troverebbe con circa190 mila posti occupati in meno: un dato che collocherebbe questi settori fra i più colpiti dalla crisi occupazionale, al pari dell’edilizia. Come risolvere il problema? Confesercenti ha avanzato alcune proposte ha inoltrato una proposta al Governo, alle associazioni, ai confidi, al sistema bancario per chiedere una linea di credito agevolata, un fondo speciale “salva-imprese” per aiutare gli imprenditori e salvare il salvabile.
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Argomento del mese 5 Nuovi insediamenti
ministrazione e commercianti Neanche tra le fila della minoranza c’è una posizione condivisa
Frigato e Borsetto favorevoli all’insediamento di Francesca De Luca
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nche la minoranza, esprime la propria opinione, talvolta in maniera contrapposta a se stessa. E’ il caso del Partito Democratico che vede un Federico Frigato scettico sull’eventualità dell’insediamento di Decathlon in quanto a suo avviso sarebbe opportuno conoscere il progetto più nel dettaglio e capire “se sono state fatte proposte o prospettate soluzioni alternative all’insediamento a Borsea, con nuove costruzioni o nuovi capannoni”. D’altro canto, Vanni Borsetto sembra essere convinto della bontà dell’operazione. “Decathlon – sostiene - non potrà altro che portare vantaggi alla nostra città sia in termini di viabilità che di sviluppo economico e di occupazione”. Chi invece ha commentato il giudizio dell’assessore Zangirolami sulla vicenda è stato il consigliere Matteo Masin, rappresentante di Sinistra e Frazioni. “Se per l’Assessore l’impedimento ad assecondare le richieste del colosso francese risiedono nella Normativa attuale che non consente ampliamenti, rimandando ogni decisione in merito a quando saranno disponibili, a fine mese, i Decreti Attuativi, lungi da me dissentire. Sul commercio, possiamo stare certi che un’idea, condivisibile o meno, l’assessore in testa ce l’ha. Azzardo un’ipotesi: Zangirolami sa che, per rivitalizzare il Centro, oltre ad eventi periodici, c’è bisogno di un “richiamo” forte, come potrebbe essere proprio Decathlon, se vi si insediasse, oppure il già vociferato Fast Food, magari proprio in quel nuovo Centro Commerciale che dovrebbe sorgere in Piazzale Di Vittorio, una volta alienato. Sarebbe un affare per tuttigli altri esercenti del Centro (e si riempirebbe il Multipiano, per la gioia di Asm)”.
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I sì e i no al colosso francese
Decathlon divide Rovigo N
elle scorse settimane la richiesta di insediamento del colosso delle attrezzature sportive Decathlon in zona “La Fattoria” ha animato non poco la vita politica e commerciale di Rovigo. Divisi in due campi contrapposti si sono fronteggiati i favorevoli e i contrari al polo commerciale francese, chi ravvisando in questo un pericolo per il già indebolito commercio del centro, chi ravvisando nello stesso un’importante opportunità d’insediamento da non farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo. In realtà non si è trattato solo di Decathlon, la proposta di insediamento, infatti, riguarderebbe quattro lotti da 2.500 metri quadri ciascuno, distribuiti tra un nuovo punto vendita Self, una seconda attività collegata alla società specializzata in articoli per bricolage, una terza struttura commerciale da definire e, appunto, il marchio francese. In merito abbiamo sentito il parere dei politici e degli esponeti del mondo commerciali interessati. Secondo Elena Grandi, Presidente di Ascom, “è poco opportuno realizzare nuove strutture di vendita quando ci sono molti spazi sfitti, anche di pregio”. Seguendo questa linea, tempo fa la Grandi chiese aiuto ad Isi Coppola, affinché bloccasse l’opeZangirolami razione, in sintonia con la nuova legge contrario al sul commercio che prevede lo sviluppo colosso francese, e la rivalutazione dei centri storici, per Piscopo e Bimbatti controbilanciare la proliferazione della favorevoli grande distribuzione. Di diverso avviso è Gianmichele Gambato, di Unindustria, che dall’Amministrazione comunale avrebbe voluto un “sì” senza se e senza ma. “La buona politica, rispettosa dei rapporti tra istituzioni e delle relazioni tra portatori di interessi, deve cercare soluzioni ai problemi - sostiene il leader di Unindustria - deve lavorare per il territorio e per dare opportunità di lavoro, non può permettersi di liquidare frettolosamente i problemi senza affrontarne ogni possibile soluzione”. Ma la vicenda non divide solo il mondo del commercio. Anche quello della politica appare “diviso”. A partire dall’amministrazione comunale. L’assesore con delega al commercio, Matteo Zangirolami, nega (regolamento alla mano), l’investimento. “La legge regionale sul commercio non lascia adito a interpretazioni spiega Zangirolami “ai Comuni viene data, peraltro, l’indicazione non solo di evitare il depauperamento dei terreni agricoli ma, pure, di favorire il recupero di aree degradate a partire dai centri storici che devono essere messi a valore, sia per agevolare l’insediamento commerciale, sia per migliorarne la vivibilità complessiva”; come già ricordato dalla presidente di Ascom. Ma Piscopo e Bimbatti, rispettivamente assessori ai lavori pubblici e all’urbanistica, caldeggiano l’ampliamento dal momento che, nel caso in cui questo venisse concesso, Anas si farebbe carico di parte delle spese di realizzazione della rotatoria tra l’inserzione della statale 16 e viale porta Po; risolvendo un problema di viabilità F.D.L. abbastanza consistente.
6 Rovigo Ambiente Un nuovo impianto per la produzione di energia
Borsea, dopo l’olio di colza la pirolisi A Beneficiare del riscaldamento ottenuto dal processo sarebbe l’Interporto. Anche “La Fattoria” sembra essere interessata all’investimento
in breve Focus
pirolisi, una tecnologia antica tornata Moderna
di Francesca De Luca
A
Rovigo, ora, si parla di centrale a pirolisi. Dopo l’olio di colza, i gusci di noci, l’olio combustibile, il carbone, in Polesine si è paventata l’ipotesi di quasi tutti gli impianti di produzione di energia, ora la nuova frontiera à la pirolisi. In Italia, infatti, gli incentivi statali per la produzione di energie rinnovabili non vengono elargiti solamente all’energia “realmente” rinnovabile (banalmente sole, acqua e aria), bensì anche alle assimilate. E per Borsea, dopo la colza è il tempo della pirolisi. La pirolisi (o piroscissione) è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno). Di natura diversa, dunque, da un inceneritore o da un rigassificatore, l’impianto a pirolisi converte il materiale dallo stato solido in prodotti liquidi (cosiddetto tar o olio di pirolisi) e/o gassosi (syngas). L’impianto in questione, dovrebbe
essere costruto in zona interporto; a presentarlo durante un incontro con i cittadini del comitato di Borsea, il primo cittadino Bruno Piva, insieme a Antonello Contiero (responsabile dell’interporto), e l’azienda Polimeri Europa. L’investimento, di circa due milioni di euro, creerebbe cinque posti di lavoro; ma per realizzarlo sembra esser necessario mettere mano all’articolo 23 delle norme tecniche attuative, ovvero quelle righe che limitano le emissioni inquinanti nella zona dell’interporto. Per far funzionare l’impianto, sembra verranno utilizzate delle ramaglie, che Ecoambiente fornirà al Comune; secondo il presidente Massimo Nicoli “In questo senso si riesce a produrre sia energia biotermica che energia elettrica “. Sempre secondo Nicoli le emissioni prodotte dalla centralina, non dovrebbero alterare l’atmosfera, anche perché l’impianto è di demensioni ridotte. Con l’energia prodotta si andrebbe ad alimentare la sede di interporto, consentendo la chiusura delle caldaie
L a metano. Anche il centro commerciale “La Fattoria” sembra essersi detto interessato ad un investimento di questo tipo, ma solo previo accertamenti, verifiche tecniche e il nullaosta dei residenti di Borsea. Intanto, per quanto riguarda l’area Interportuale, inoltre, si è ancora inattesa di capire come evolverà la questione “klinker”: “un vero e proprio cementificio - ricorda il consigliere Matteo Masin”che potrebbe avvalersi dell’opportunità offerta dal Decreto Clini del 14.02.2013 che consente di poter bruciare nei cementifici i Css, Combustibili solidi secondari, ovvero il vecchio Cdr (Combustibile da rifiuto) con nuova standardizzazione Ue”.
a pirolisi (o piroscissione) è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, mediante calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno) che porta alla sintesi di prodotti (solidi, liquidi o gassosi) combustibili. La pirolisi avviene in assenza di agenti ossidanti (come invece accade nel processo di gassificazione), o con una presenza così limitata di questi, tale da poter trascurare le reazioni di ossidazione. Come combustibile per gli impianti di pirolisi di norma vengono usati residui colturali o di colture dedicate o semplicemente della legna da ardere e grazie alla tecnologia impiegata vene ridotto l’impatto ambientale delle emissioni in atmosfera rispetto alla combustione tradizionale. Introdotta già dalla seconda metà del diciottesimo secolo alcuni sperimentatori inglesi notarono che il riscaldamento del carbone in assenza di aria produceva un combustibile gassoso (pirolisi). Nei primi anni del 1800 l’illuminazione delle strade di Londra avveniva bruciando il gas di pirolisi. Successivamente si diffuse anche la tecnologia della gassificazione (aggiungendo un agente ossidante) e tra il 1920 ed il 1945 si affermò anche in Italia per fronteggiare la carenza di prodotti petroliferi e far funzionare con il gas ottenuto motori a combustione interna per il trasporto pubblico o privato. L’accresciuta disponibilità di prodotti petroliferi e di gas durante il boom economico del dopoguerra ha portato all’abbandono di questa tecnologia che oggi, per effetto della crisi energetica, sta riscoprendo una nuova giovinezza.
MATTEO MASIN UNA CENTRALE CHE NASCONDE DIVERSI PERICOLI
I
l consigliere comunale e provinciale Matteo Masin da tempo si occupa dei temi legati agli impianti per la produzione di energia. Interppellato in merito ai progetti che riguardano Borsea ha ripercorso anche i fatti che hanno riguardato la centrale a colza. “A far naufragare il progetto - ha spiegato - hanno sicuramente contribuito gli elevati costi. La Ditta E-Factory ha dovuto abbandonare un progetto per la quale aveva ottenuto anche una sentenza favorevole dal Consiglio di Stato. In seguito, è arrivata la richiesta di cofinanziamento da parte di Asm Set, che ha presentato ben due domande, per un totale di Euro 10.800.000, con l’intento di poter posizionare una rete di Teleriscaldamento di cui avrebbero potuto beneficiare eventuali investitori privati. La rete di teeriscaldamento permetterebbe, infatti, di portare acqua calda dalla centrale di Borsea agli edifici, consentento lo spegnimento delle caldaie”. Tuttavia, entrambe le domande, presentate da ASM alla Regione Veneto sono state bocciate e dunque escluse dal beneficio dei fondi Por per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di energie rinnovabili. Mancava l’atto di approvazione del progetto preliminare”. C’è chi sostiene che vi sia già un accordo tra la giunta ed Ecoambiente, per poter, comunque, portare avanti questo progetto anche senza il finanziamento, ma il primo cittadino smentisce. “Certo - continua Masin - e chi metterebbe 10.800.000 Euro per una rete di Teleriscaldamento? Ed ecco perchè si è raffreddato l’interesse per una Centrale che doveva sorgere nei pressi del nuovo carcere e
Il consigliere comunale e provinciale Matteo Masin che avrebbe dovuto fornire, tramite Teleriscaldamento, acqua calda a tutta una serie di edifici pubblici, a partire dallo stesso carcere, all’ospedale, alla cittadella sanitaria e, via via, fino alla zona commerciale della Fattoria. Ed ecco perchè, adesso, Comune ed Asm Set, ma anche Ecoambiente, si stanno “appassionando” al progetto di una Centrale a Pirolisi”. Masin ci mette la malazzia e prefigura scenari piuttosto inquetanti. “ Nel caso di una centrale a pirolisi servirebbe del combustibile, dove si potrebbero trovare tante ramaglie - si chiede Masin - da far funzionare, per l’intero arco dell’ anno, l’impianto”. Secondo Masin esiste il pericolo che gli impianti possano in futuro trasformarsi in piccoli “inceneritori”, che non bruciano ramaglie, ma rifiuti. Cosa faranno le ditte - chiede provocariamente - quando verranno meno gli incentivi statali per questo ti po di produzione di energia? Perchè non dovrebbero avvalersi dell’opportunità che le Stato gli offre, se col Decreto Legislativo n. 387/2003 può considerarsi Biomassa anche la parte biodegradabile dei rifiuti urbani ed industriali?”. F.D.L.
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8 Rovigo L’Intervento
Rapporti internazionali Ricevuta una delegazione di Vidin a palazzo Nodari
L’archeologia, base per un’intesa con la Bulgaria
Sanità privata serve una svolta
di Leonardo Padrin*
segue da pag.
di Melania Ruggini
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Avviati i rapporti per intensificare gli scambi sul fronte culturale in chiave di sviluppo economico e turistico
’archeologia può far avvicinare i popoli, come nel caso di Rovigo, che ha recentemente stretto una interessante intesa con la Bugaria e in particolare con la città di Vidin. Quest’ultima sembra avere parecchie analogie con la capitale del Polesine, essendo situata in una posizione logistica interessante e territorialmente simile a Rovigo, essendo attraversata dal fiume Danubio. Per avviare i rapporti e intensificare gli scambi sul fronte culturale e in particolare archeologico, una delegazione bulgara ha fatto visita all’amministrazione di palazzo Nodari a metà marzo ed è stata ricevuta dal vice sindaco Antonio Saccardin, che ha avuto parole di entusiasmo per l’avvio e la crescita di una collaborazione fra le due realtà, esprimendo le diverse potenzialità di Rovigo sia dal punto di vista dello sviluppo economico, che turistico. Accanto a lui, gli assessori allo Sviluppo economico e al Commercio Matteo Zangirolami e alla Cultura Anna Paola Nezzo, che hanno espresso commenti positivi e fiduciosi. Tra i principali compiti emersi da questa visita istituzionale, c’è la volontà di intessere un continuativo sodalizio tra le due città, Rovigo e Vidin, che possa coinvolgere direttamente il settore archeologico, mettendone al centro proprio il museo dei Grandi Fiumi, visto l’apprezzamento e anche in vista del 2019, anno in cui Italia e Bulgaria l’interesse rivolto al museo rodigino da parte della saranno le capitali europee della cultura”. Da parte città bulgara. L’intesa con la sua Kosyo Stoycev, docente Bulgaria è nata dal lavoro di Nel 2019 Italia all’Università di Sofia, ha sotMichele Viola, responsabile del e Bulgaria tolineato l’interesse del rettore circuito internazionale Pro-Arte, saranno le capitali verso un possibile rapporto con nato da 10 anni, che coinvolge europee l’università rodigina, mentre nel proprio circuito una quindici- della cultura Svetan Asenov, governatore na di nazioni. “La cultura – ha della Regione di Vidin, ha porcommentato Viola durante la visita della delegazio- tato all’attenzione l’interesse per il Veneto e le realne - è in grado di fare avviare rapporti di turismo e tà universitarie e imprenditoriali regionali e Teofana commercio ed è il volano per nuova occupazione, Ahryanova, segretaria del Comitato Italia-Bulgaria e
referente del Comune di Plovdiv, ha portato i saluti dal secondo comune della Bulgaria candidato ad essere capitale europea della cultura nel 2019. Durante il soggiorno in Polesine, i delegati bulgari hanno dapprima incontrato i rappresentanti di Interporto, Cciaa, associazione industriali e Cur, e poi hanno fatto visita, in Regione, all’assessore alle Attività produttive Isi Coppola e al vice presidente Marino Zorzato e sono ripartiti alla volta della capitale, in rappresentanza dell’associazione Comuni Bulgari, per siglare un protocollo d’intesa con Ancinazionale.
Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
Passante nord
i coMitati tornano alla carica cHiedendo trasparenza
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onostante la decisione del consiglio comunale di far passare il passante Nord a sud del Canale Ceresolo, ossia attraverso Parco Langer, i Comitati cittadini non si arrendono e indirizzano una lettera di motivazioni ai vari enti, tra cui Comune di Rovigo, Veneto strade, Corte dei conti, nonché al presidente della Regione Luca Zaia per avere delle chiare risposte, chiedendo dapprima ai competenti uffici comunali che ne sia verificata la rispondenza agli strumenti urbanistici vigenti al momento della loro
realizzazione. Alla società committente Veneto Strade invece è indirizzata la richiesta di rendere pubblici tutti gli atti stipulati con imprese private inerenti l’opera. In particolare, si chiede sia fornita la documentazione relativa alla gare d’appalto per l’assegnazione delle opere, con varianti attuate, affidamenti dei servizi di progettazione e relative modalità e costi, contabilità finali dei diversi stralci, affinché siano puntualmente rendicontate tutte le ingenti somme spese.
“Facciamo osservare che le presenti richieste vanno nella medesima direzione di analoghe istanze di trasparenza e rendicontazione della spesa pubblica prodotte al Comune di Rovigo da alcuni consiglieri comunali- si legge nella lettera- acquisendo pertanto, se mai fosse necessario, l’avvallo di figure istituzionali di rappresentanza dei cittadini”. E ancora si evidenzia come “l’opacità che permane su una spesa di denaro pubblico di ingentissime propor-
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zioni -si parla di 26 milioni di euro- buona parte dei quali sborsata direttamente dalle casse del Comune, che poi non ha i soldi per riparare lo stillicidio di buche che devastano la città, non è tollerabile né degna di un paese che si reputi civile”. Me.Ru.
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La foto di rito che ritrare il sindaco Piva con la delegazione bulgara
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Rovigo 9 Diocesi Monsignor Lucio Soravito ha commentato l’elezione del Santo Padre
Il rinnovamento che viene da Roma non è nuovo alla curia Famiglia, giovani e poveri sono stati i tre soggetti al centro del percorso di impegno della diocesi in questo triennio post sinodale di Roberta Giacomella
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onsignor Lucio Soravito, vescovo di Adria-Rovigo, ha salutato con ammirazione l´ingresso di papa Francesco . “Ha dimostrato di avere come ambito prioritario di impegno pastorale le varie povertà che ci sono nel mondo. Il suo modo di essere è di una semplicità estrema, osserva il vescovo. I suoi vestiti spogli di ogni sfarzo ecclesiastico, quel suo modo di accorciare le distanze e incontrare la gente avvicinandola, è segno di un suo atteggiamento di servizio verso tutti, a partire dai poveri e dai malati. Con i suoi suggestivi gesti simbolici, ma che in fondo diventano anche molto concreti, spalanca il cuore alla speranza per il futuro”. “Tra le cose significative che ho spulciato ripercorrendo i suoi interventi dopo la sua elezione al
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pontificato, ricorda il vescovo, vi è l’attenzione particolare al ruolo della donna nella vita della persona, della società, e della loro capacità di amore verso chi è in situazioni di bisogno”. I segnali di rinnovamento che vengono da Roma non sono nuovi alla curia rodigina che da sempre ne ha condiviso spirito e stile. La curia di Rovigo, infatti, dopo aver fatto il sinodo diocesano per 4 anni dal 2008 al 2011, ha dedicato una grande attenzione alla povertà e in questo triennio post sinodale famiglia, giovani e poveri sono stati i tre soggetti al centro del percorso di impegno della diocesi di Adria-Rovigo. La Chiesa quindi si rinnova, come spiega il vescovo: “Intende rivedere e reimpostare la vita ecclesiale in modo corrispondente al percorso indicato da Dio, ma in modo
tre appuntaMenti con i lions per parlare di giovani e del futuro di rovigo
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ovigo, città che guarda al futuro o Rovigo città che muore? E’ su questo tema che il Lions club in collaborazione con il Leo Club, intende coinvolgere i giovani. Lo sta facendo con tre serate, la prima si è tenuta lo scorso 18 marzo le prossime due sono in programma alla Pescheria Nuova alle 21 il 22 aprile e il 6 maggio. Il sindaco Bruno Piva, portando ha ringraziato gli organizzatori,
funzionale alla comunità cristiana”. “Stiamo promuovendo le Caritas in ogni parrocchia o gruppo di parrocchie, in particolare la Caritas diocesana è molto attiva e svolge un lavoro straordinario per andare incontro alle situazioni di povertà. Stiamo già progettando il lavoro del prossimo anno, il primo impegno missionario è proprio quello di far crescere la solidarietà, che però devo dire nel polesine l’ho trovata molto diffusa, basti pensare alle molteplici associazioni impegnate nel sociale e nel volontariato a sostegno delle varie forme di povertà. Perchè povero non è solo chi versa in situazione di bisogno, conclude Mons. Soravito, ci sono i poveri di salute, i poveri di relazione per chi è rimasto solo, o la povertà di senso della vita per chi ha perso il lavoro”.
sottolineando l’importanza del progetto volto a cogliere proposte e aspettative affinchè Rovigo costruisca un futuro attivo. “Credo ci siano grandi potenzialità per la nostra città e per il nostro territorio, ma devono essere rese attuabili”. Per il presidente del Lions club Rovigo, Ruggero Zambon, la vivacità della città è legata ai suoi abitanti e, in primis, ai giovani. Da qui l’idea del coinvolgimento dei rodigini, in particolare dei ragazzi che risponderanno ad un questionario sulla vivibilità cittadini. “Rovigo può avere speranza nel suo futuro o si avvia ad un lento declino? I suoi cittadini, soprattutto quelli più gio-
Monsignor Lucio Soravito
Ci sono i poveri di salute, di relazioni e senso della vita per chi ha perso il lavoro
vani, vogliono migliorare la città ponendosi al fianco (diventando quindi pungolo) delle istituzioni o si limitano ad una sterile critica? La nostra convinzione è che il futuro del territorio sia nelle mani di chi ci crede”. Il prossimo appuntamento avrà come tema appunto i giovani e come riflessione avrà una domanda: dove sono? Quale il loro contributo per la crescita della città. L’incontro sarà aperto ai gruppi di animazione cittadina mentre il 6 maggio il tema sarà “I giovani ed il futuro: Le eccellenze dove sono? Saranno il nostro futuro? Incontro con l’architetto Riccardo Bobisse, urbanista a Londra”.
10 Rovigo Finanziamenti regionali Con il bilancio approvato un emendamento a sostegno del Polesine
16 milioni di euro per lo sviluppo Si tratta di risorse che in parte verranno erogate a fondo perduto e in parte attraverso un fondo di rotazione di Fortunato Marinata
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6 milioni di euro da destinare ad un fondo per lo sviluppo del Polesine. Si tratta di un grande risultato ottenuto di recente, l’approvazione dell’emendamento che ne ha permesso lo stanziamento è stata contestuale al voto per il bilancio regionale a marzo scorso, ma le cui premesse affondano le radici nell’ormai lontano 2011 (da allora sono cambiati tre governi) grazie ad accordi sottoscritti con il ministero per lo Sviluppo economico allora guidato da Paolo Romani. In poche parole si tratta di un fondo di rotazione messo a disposizione del Polesine, riconosciuto come area di crisi, la cui gestione è stata affidata a Veneto Sviluppo. In parole ancora più semplici si tratta di un personale risultato ottenuto dall’assessore regionale Isi Coppola, come è stato riconosciuto anche dall’avversario politico, il democratico Graziano Azzalin, malgrado il confronto sia finito comunque in polemica. I due polesani, infatti, non se le sono mandate a dire e attraverso un fitto carteggio di comunicati stampa si sono accusati reciprocamente di essere stati protagonisti di alcune scorrettezze. L’assessore del Pdl infatti ha rinfacciato al consigliere del Pd di non aver collaborato alla stesura dell’emendamento e nemmeno di aver votato un finanziamento così importante per l’economia del territorio rodigino. Dal canto suo Azzalin è stato firmatario di due emendamenti rivolti ad ottenere
chiarimenti e controlli pubblici su questi importanti fondi, visto che secondo lo stesso esponete del Pd l’emendamento votato a palazzo Ferro Fini avrebbe tradito quanto previsto nel Protocollo sulla reindustrializzazione. “Io ho votato a favore dell’emendamento, tuttavia il mio intervento – ha chiarito Azzalin – era rivolto a chiarire due punti fondamentali, ossia, il primo: come mai siano stati esclusi dalla gestione la Provincia e tutte le rappresentanze sindacali e di categoria indicate nel protocollo come cabina di regia, secondo, come mai lo stesso controllo delle regolarità della gestione e dell’impatto degli interventi sia stato affidato a un non meglio identificato Responsabile unico quando invece dovrebbe essere cura di tutti che la trasparenza sia massima ed il controllo pubblico?”. Secondo quanto deliberato dal consiglio, infatti, saranno la Camera di Commercio e Unindustria a gestire le risorse, un compito per il quale anche il Consvipo, l’agenzia di sviluppo pubblica partecipata dai Comuni e dalla Provincia, si era accreditato a svolgere, in quanto ad avviso del presidente Angelo Zanellato “è logico pensare che le risorse pubbliche siano gestite da un ente pubblico”. Non la pensa nello stesso modo il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Belloni, convinto che nella de-
L’assessore regionale Isi Coppola e il consigliere del Pd Graziano Azzalin libera della Regione non vi sia alcuno scostamento da quanto previsto nel Piano di reindustrializzazione, in quanto il pubblico non verrà affatto estromesso dalla gestione dell’ingente somma. Tuttavia, se il presidente Belloni nel suo intervento ha tenuto a ribadire con fermezza il concetto secondo il quale il Fondo non ha “padroni” e a mantenersi generico nel suo impiego, qualche indirizzo in tal senso lo ha fornito il presidente di Unindustria, Gianmichele Gambato, che tale somma la vedrebbe indirizzata nella realizzazione di infrastrutture e nel sostegno diretto delle imprese.
news Indagine di VenetoCongiuntura
rovigo Maglia nera dell’iMMobiliare
U
n altro settore che la crisi ha fortemente destabilizzato è quello immobiliare. Un’indagine di VenetoCongiuntura ha fatto emergere che nel corso del quarto trimestre 2012 il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -2,8% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Ceav(Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Nonostante gli indicatori tendenziali abbiano registrato un leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente (-3,3%), le prospettive di ripresa e rientro dalla crisi si fanno sempre più difficili. Il fatturato ha segnato una diminuzione del -1,4% nelle imprese non artigiane, in risalita rispetto al -3,4% del trimestre precedente, mentre le imprese artigiane hanno mostrato una sostanziale stabilità con -3,1% (-3,3% precedente). Dal punto di vista territoriale il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più limitato a Venezia (-1,6%) e Verona (-1,9%). Particolarmente negativi gli indicatori per Rovigo (-4,9%), Treviso (-3,6%) e Padova (-3,4%). “I segnali di ripresa attesi da tempo - ha spiegato Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto stanno tardando ad arrivare. Gli incentivi statali relativi alle energie rinnovabili e alle ristrutturazioni non sembrano aver innescato, nel 2012, significative inversioni di tendenza rispetto al 2011 per effetto dei ritardi con cui sono stati rinnovati, il mercato pertanto sembra essere paralizzato sia per mancanza di fiducia e investimenti, ma soprattutto per mancanza di un chiaro quadro di riferimento a lungo termine che metta il settore nelle condizioni di programmare la sua trasformazione in termini di filiera e capacità operativa e produttiva”.
lavoro Cassa integrazione
Ammortizzatori sociali
I timori dell’assessore Donazzan
in polesine una crescita esponenziale
il governo stanzia 650 Milioni, servirebbero 1,8 Miliardi
“da Maggio potrebbe Mancare la copertura alla cig”
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A
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ra le province del veneto, Rovigo è forse quella che brilla meno per quanto riguarda le ore di cassa integrazione richieste, i dati, infatti, parlano di aumenti esponenziali che mettono in luce un’economia provinciale fortemente condizionata dalla crisi. Se tra il 2011 e il 2012 le percentuali inerenti la richiesta di ammortizzatori sociali pareva già essere a livelli di emergenza, i dati della Cgil parlano di un + 21%, nei primi mesi di quest’anno le cose paino essere andate ancora peggio: a gennaio la crescita accertata per la richiesta di cassa integrazione ordinaria e straordinaria è stata del 67% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Numeri che suonano come un allarme per il mondo del lavoro ma anche per chi è in pensione le cose non sembrano andare molto meglio. In questo caso sono gli studi della Spi Cgil a fotografare una situazione che tra gli ex lavoratori si fa di giorno in giorno più preoccupante. I calcoli condotti su base nazionale parlano di un meno 33% negli ultimo 15 anni rispetto all’economia reale, mentre il valore di una pensione media è diminuito del 5,1% ma non è finita, l’andamento delle pensioni sarebbe destinato a peggiorare nei prossimi anni. Il blocco della rivalutazione annuale, previsto dalla riforma Fornero (su assegni superiori a tre volte il minimo, cioè circa 1400 euro lordi), ha infatti alleggerito di circa 1.135 euro in media, in 2 anni, ben 6 milioni di pensionati. Un anziano con un assegno di 1.200 euro netti al mese, calcola lo Spi, ha perso circa 28 euro al mese nel 2012, e ne perderà 60 nel 2013, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013. A tutto questo si dovrà sommare anche l’aumento di tasse e tariffe previsto per il 2013, che dovrebbe pesare per circa 2.064 euro a testa, il 20% in più rispetto al 2012. Per le tasse se ne andranno infatti, calcola lo Spi, circa 640 euro medi tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares; è ben il 12% in più rispetto al 2012. Per le tariffe, la spesa media sarà di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento. A pesare inoltre anche il canone Rai e l’aumento dal 22% al 23% dell’Iva che scatterà in luglio.
lle aziende e ai lavoratori polesani destinatari della cassa integrazione in deroga dal 2099 al 2012 la Regione Veneto ha destinato oltre 4,4 milioni di euro di proprie risorse regionali, per l’esattezza 4.417.130 euro. Per quanto riguarda tutto il territorio regionale dal 2009 al 2012 il finanziamento della CIG in deroga negli ultimi 4 anni, il Veneto ha destinato risorse per complessivi 55.720.364 euro, di questi sono stati recentemente trasferiti all’ Inps 11 milioni; inoltre sono state stanziati ulteriori 53.183.321 euro per finanziare le collegate ‘politiche attive del lavoro’ (formazione professionale, orientamento, ricollocazione nel mercato del lavoro), per un totale complessivo a livello veneto di 108.903.685 euro. L’emergenza però ora riguarda il futuro, l’Intesa tra Stato e Regioni per il 2013 predispone un plafond di 650 milioni di euro da ripartire tra le Regioni in base alla spesa storica, contro un fabbisogno annuo stimato dalle stesse Regioni in 1,8 miliardi di euro; per il Veneto si tratterebbe di 38 milioni di euro, pari all’80% delle risorse dell’accordo a cui si aggiungeranno le ulteriori risorse del rimanente 20% e le nuove risorse inserite nella legge di stabilità nazionale”.
rescono le richieste di cassa integrazione in deroga, le procedure per i concordati fallimentari e le richieste per la messa in mobilità dei lavoratori. Già nel dicembre 2012 avevamo detto che si sarebbero esauriti i fondi per gli ammortizzatori sociali, quando il Governo aveva assegnato al Veneto risorse insufficienti a farvi fronte. Oggi ripetiamo il grido d’allarme lanciato allora perché il nostro fabbisogno è di almeno 78 milioni Elena Donazzan di euro, nettamente superiore ai 38 milioni di euro assegnati che ci consentirà una copertura degli ammortizzatori sociali non oltre maggio”. Il monito è stato lanciato dall’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che non ha nascosto le proprie preoccupazioni in merito alla grave situazione che sta attanagliando il mondo del lavoro. Del resto i dati parlano chiaro: le richieste di cassa integrazione in deroga sono state 6693 nei primi due mesi del 2013, riguardano 40 mila lavoratori, e sono pari a 313 milioni di euro, ma con un ‘tiraggio’ (cioè un fabbisogno effettivo) del 20-25% che è tuttavia in netto aumento rispetto agli ultimi anni. Il numero dei disoccupati per il 2012 ammonta a 150 mila lavoratori; quelli in mobilità sono 37 mila circa. “Numeri drammatici – ha sottolineato Donazzan – che accrescono l’inquietudine perché non vediamo garantita la copertura degli ammortizzatori sociali che tanta parte hanno avuto anche nel mantenimento del legame tra lavoratore e azienda. Un quadro che si fa più fosco se si tiene conto anche del fatto che in questi mesi è aumentato il numero dei concordati fallimentari e il fatto che le stesse aziende chiedono per la quasi totalità dei loro lavoratori l’avvio delle procedure di ammortizzatori sociali che negli anni scorsi venivano assegnati solo a una parte di lavoratori. “E’ come se non ci fosse più speranza - ha concluso l’assessore veneto – non ci fosse più dimensione del futuro”.
12 Rovigo Gestione dei rifiuti Datata 27 marzo l’autorizzazione della commissione provinciale Via
Discarica di Taglietto operativa nel 2014 Per rendere possibile il conferimento dei rifiuti solidi presso il nuovo sito e delegare quindi la gestione diretta ad Ecogest ci vorrà come minimo una decina di mesi di Martina Celegato
E
’ stato approvato il progetto esecutivo relativo alla realizzazione della discarica di Taglietto 1 a Villadose. L’approvazione è arrivata dalla commissione provinciale Via il 27 marzo che ha approvato il “completamento dell’intervento di messa in sicurezza permanente con contestuale recupero ed ampliamento volumetrico dell’ex discarica per rifiuti urbani Taglietto 1” e subito Pierluigi Tugnolo, commissario del Consorzio RSU ha definito le tempistiche PD Graziano Azzalin, sia a livello provinciale, dai vari per la realizzazione e operatività effettiva del sito. Per gruppi politici locali che ne hanno considerato a fondo rendere possibile il conferimento dei rifiuti solidi pres- gli aspetti legati all’ambiente e all’effettiva validità so il nuovo sito e delegare quindi la gestione diretta dell’opera. Più volte era stata esorcizzata la discarica per l’inevitabile impatto che un ad Ecogest ci vorrà come miimpianto di questo genere può nimo una decina di mesi ossia Tugnolo rassicura: avere in territori caratterizzati quattro per la predisposizione “Nessun pericolo da falde acquifere come quelli di bando e consecutiva aggiu- per le falde del Polesine. Tutte queste poledicazione e i successivi per por- acquifere miche sembrano ora superate, tare a termine la bonifica del dell’area” a quanto si evince dalle parole sito e la predisposizione per il conferimento. La realizzazione della discarica è stata di Tugnolo, e il nuovo impianto andrà in funzione senza dubbio una delle opere più discusse sia a livello nei primi mesi del 2014 dopo un’accurata attività regionale, attraverso l’interrogazione del consigliere di bonifica che andrà a preservare l’intero territorio
L’accesso alla discarica di Villadose
circostante garantendo comunque il conferimento di rifiuti solidi non pericolosi per un totale di 540 tonnellate. L’importo dell’appalto sarà di 20 milioni di euro e secondo le previsioni dell’RSU gli introiti derivati dalla raccolta dei rifiuti potranno essere utilizzati per una bonifica integrale dell’intero sito. Alle accuse degli esponenti politici che negli scorsi mesi avevano messo in dubbio la scelta della realizzazione rimandando alla legge regionale che delegava alla regione la scelta dei siti Tugnolo ha risposto come l’impianto di Taglietto 1, ad uso esclusivo della provincia di Rovigo, sia già stato inserito all’interno del piano provinciale di programmazione dello sviluppo.
molto di Piu’!!!
Dr. Guglielmo Meschia Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria con il massimo dei voti e la lode, collabora con la Cattedra di Odontoiatria Pediatrica dell’Università di Padova dal 2004, svolgendo attività clinica e di ricerca. Master in ortodonzia presso la New York University diretto dal Prof. M.Kuftinec. Specializzato in Ortognatodonzia presso l’Università di Cagliari. E’ Prof a.c. presso l’Università di Padova dal 2007. Si occupa prevalentemente di Ortodonzia estetica vestibolare e linguale nel paziente adolescente e adulto.
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Società partecipate e servizi
nel bilancio di as2 ancHe Quest’anno un utile
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’ stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di marzo il budget 2013 di As2 che anche quest’anno ha rivelato un utile, pur senza somme da capogiro. Il Presidente Magaraggia (in foto, ha commentato con soddisfazione: “L’azienda è sana, operativa e continuerà le proprie attività”. L’ente partecipato conta ormai ben 44 amministrazioni pubbliche locali fra i soci che sono stati messi al corrente fin da subito della situazione e rassicurati dal Presidente sulla scelta per l’affidamento dei servizi. “Stiamo lavorando e prevediamo che in futuro As2 continuerà ad incrementare le proprie attività e che quindi continuerà ad esistere con ottime prospettive per continuare a crescere. I nostri soci potranno continuare ad affidarci tranquillamente i servizi, senza limitazioni; li invitiamo a farlo, con particolare riguardo all’impossibilità di affidare ad Equitalia i servizi di riscossione dopo il 30 giugno 2013, come previsto dalla legge”. Molti dubbi sul futuro dell’ente erano nati in seguito alle variazioni normative introdotte dalla “spending review” che invece non andrà ad intaccare As2 come spiega sempre Magaraggia “Secondo la legge a decorrere dall’1 gennaio 2014 l’affidamento diretto di servizi può avvenire solo a favore di società a capitale interamente pubblico, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenza comunitaria per la gestione in house providing. AS2, sia per la titolarità del capitale sociale che per le modalità di controllo esercitato dai Soci, rientra pienamente nei parametri previsti dalla normativa comunitaria e può quindi continuare ad operare”. Anche le normative legate al decreto legger 179/2012 convertito nella legge 221/2012 non andrà ad intaccare l’attività in quanto “Essendo AS2 un’azienda totalmente pubblica i cui servizi vengono affidati secondo la norma comunitaria, potrà continuare a operare con affidamenti diretti, senza alcuna limitazione legata al valore economico dei servizi forniti”. Ma.Ce.
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA BOCCIATA UNA PROPOSTA FDS
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ORTODONZIA:
news
S
e nel bilancio regionale di recente approvazione hanno trovato accoglimento le proposte di finanziamento per il ripascimento delle coste polesane e la sicurezza antisismica non è stata presa in considerazione la proposta provenuta dagli scanni di Rifondazione Comunista Federazione della Sinistra, per creare un fondo di rotazione a cui le famiglie possano accedere a tasso 0 per effettuare investimenti di riqualificazione energetica degli edifici. La proposta era nata su basi oggettive. Infatti il quadro della certificazione energetica degli edifici in Veneto e, in particolare in Polesine, come emerge da uno studio recentemente presentato, è desolante. Sul totale del patrimonio poche sono le certificazioni e di queste pochissime attestano un buon livello di contenimento dei consumi (classi A+,A e B). Il Polesine, poi, esprime dati ancora peggiori della media regionale. Eppure, proprio la crisi dovrebbe spingere anche i meno sensibili al tema dell’inquinamento e dell’autonomia energetica ad investire sulla riqualificazione degli edifici come volano dell’economia. Perché se ormai la crisi ha fatto esplodere la bolla speculativa che faceva sì che il costruire fosse fine a se stesso (cioè si costruiva non perché ce ne fosse bisogno, ma per far “girare” un sistema economico) e se, almeno a parole, tutti riconoscono che il consumo di suolo è ormai insostenibile, è chiaro che il rilancio dell’edilizia passa solo attraverso la riqualificazione dell’esistente. Riqualificazione energetica, in primis, ma anche strutturale (anti-sismica), urbanistica ed estetica. Non solo. Proprio i dati sulle pessime prestazioni degli edifici del nostro territorio ci dicono che ogni anno le famiglie e le imprese polesane (ma possiamo tranquillamente dire italiane in genere) gettano letteralmente dalle finestre milioni di euro in energia elettrica e riscaldamento. Dov’è allora il problema? Il problema è, come sempre, la liquidità necessaria per fare l’investimeno iniziale. Da qui è nata l’idea di un emendamento alla finanziaria regionale 2013 per un fondo di rotazione a cui le famiglie potessero accedere a tasso 0 per effettuare investimenti di riqualificazione energetica degli edifici ma è stata bocciata.
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14 Cultura locale Borsea Iniziativa dall’Associazione Commercianti e della Pro Loco
“Notte Magica”, il prossimo 4 maggio Al via la seconda edizione dell’iniziativa per ricordare l’inaugurazione della Piazza san Zenone
news Riviera Adigetto, domenica 5 maggio
“Mercatino dei ragazzi”
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omenica 5 maggio torna per il terzo anno consecutivo l’appuntamento con il “Mercatino dei ragazzi”, manifestazione promossa dall’associazione “Gli amici di Elena” e dalla parrocchia di San Pio X. Ad animare la riviera Adigetto, nelle adiacenze della chiesa di San Pio X, dalle 9 alle 19, sarà il fiume cittadino della solidarietà, alimentato dalla collaborazione di Unisport Asd e del Csv di Rovigo e dalla collaborazione di altre realtà del volontariato locale, come Wwf e Lega per la difesa del cane, Fiab e Gruppo canoe Polesine, Avis e Dottor clown, Fionda di Davide e Pianeta handicap, che allestiranno un lungo cordone di banchetti. Il mercatino dei bambini sarà affiancato dalla mostra mercato dei prodotti realizzati da persone disabili. Nell’arco della giornata si susseguiranno tante iniziative per bambini e adulti: arrampicate e gara di orienteering, laboratori e giochi di ruolo, ciclo passeggiata, nordic walking e rugby educativo per genitori e figli. M.D.P.
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l prossimo 4 maggio, nella frazione di Borsea verrà organizzata la seconda “Notte Magica” per ricordare l’inaugurazione della Piazza san Zenone, avvenuta il 5 maggio 2012. La manifestazione organizzata dall’Associazione Commercianti del paese “La Piazza di Borsea”, la Pro Loco di Borsea e con il Patrocinio del Comune di Rovigo, prevede una lunga notte ricca di spettacoli vari con giocolieri, band musicali e aree di ristoro; tra queste ci sarà un’Area Bimbi data in gestione alla Scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco di Borsea. Per i più piccoli saranno previsti diversi momenti di divertimento con i gonfiabili, uno spettacolo di magia con la partecipazione del Mago Ricky, il trucca bimbi e stiamo organizzando un Nutella Party per grandi e piccini. Lo svolgimento di queste attività sarà reso possibile, come in passato, grazie alla generosità della Pro Loco di Borsea, dell’Associazione Commercianti e dalla
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disponibilità degli insegnanti e dei genitori dei bambini della Scuola San Giovanni Bosco che offrono volontariamente il loro tempo per organizzare la serata e seguirne lo svolgimento. Gli organizzatori confidano su una massiccia partecipazione di bambini e famiglie di Borsea e dei Comuni limitrofi. “È questa una bella occasione di festa – spiegano - per inaugurare la bella stagione ormai alle porte e per far conoscere la Scuola dell’Infanzia San Giovanni Bosco, fresca anch’essa di una recente ristrutturazione e orgogliosa della neo-nata Sezione Primavera, che accoglie i bambini dal 24 ai 36 mesi”.
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occhiamo tutti i punti del nostro grande cuore” è una biciclettata di circa 45 chilometri, da Rovigo a Rovigo, che attraversa tutte le frazioni del capoluogo polesano: Boara Polesine, Mardimago, Sarzano, Buso, Sant’Apollinare, Borsea, Grignano, Roverdicrè, Concadirame, Cantonazzo e Granzette. Dal 2011 l’Avis comunale di Rovigo, con la collaborazione delle altre realtà avisine locali, e l’associazione Amici della bicicletta promuovono questa iniziativa con il doppio scopo di sensibilizzare le persone alla donazione di sangue e di organi e alla mobilità sostenibile, coniugando senso civico e altruismo. Quest’anno la terza edizione della biciclettata è in programma per domenica 19 maggio: la partecipazione è libera e gratuita per tutti, il pranzo è al sacco, la partenza da piazza Vittorio Emanuele II è prevista alle ore 9 ma durante la giornata è possibile anche aggregarsi al gruppo in qualsiasi punto del percorso. M.D.P.
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SPORT in PRIMO PIANO Calcio Nabiuzzi insieme Buso in un’opera dedicata alla tattica in campo
Un libro per la difesa a quattro
regole del calcio fiscHietti rodigini a lezione da irrati
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fischietti rodigini a lezione con Massimiliano Irrati, arbitro della commissione arbitrale nazionale di serie B della sezione di Pistoia che quest’anno ha arbitrato in A, Catania-Atalanta e SienaPescara. Trentatre anni, di professione avvocato, ha esordito in serie A il 18 marzo 2012 in Bologna-Chievo, Irrati durante la propria relazione, ha ripassato i tre momenti fondamentali della gara visti dal punto di vista dell’ arbitro: la preparazione, il momento tecnico e l’ aspetto psicologico successivo alla partita. E’ di fondamentale importanza, secondo Irrati, guardare le partite, anche alla televisione, perchè “insieme al proprio bagaglio di esperienza maturato sul campo, anche osservando le gare dirette dagli altri colleghi si può migliorare la concentrazione sui dettagli e così anche la velocità e l’automatismo nelle proprie decisioni”. Parlando di offside, la riflessione del fischietto pistoiese non ha potuto che soffermarsi sugli assistenti arbitrali, considerati una risorsa preziosa per il veloce calcio contemporaneo, ancor più quest’anno, visto che possono concentrarsi quasi esclusivamente sulla linea dei difensori, essendo sgravati di molte funzioni dai due giudici addizionali d’ area. “Sicuramente l’ intesa andrà perfezionata, ma non è più pensabile - ha concluso Irrati - che una partita di calcio professionistico venga diretta solo dall’ unico punto di vista del direttore di gara”. Al termine dell’incontro l’arbitro pistoiese ha regalato una propria divisa al presidente sezionale di Rovigo Sergio Sica. Cr.Ag.
di Cristiano Aggio
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’ uscito da poco, edito da Calzetti e Mariucci, il libro “I comportamenti difensivi, situazioni tattiche per la linea a 4”, scritto dal rodigino Alberto Nabiuzzi e da Sergio Buso, portiere negli anni settanta e ottanta, poi allenatore (Lucca, Taranto, Modena, Trento, Foggia, Bologna (vice e Primavera), Venezia, Napoli (vice), Reggina, Fiorentina, Catanzaro, con l’importante parentesi azzurra come vice di Donadoni dal 2006 al 2008) e studioso profondo e attento del pallone e delle sue regole ed evoluzioni, scomparso il 24 dicembre di due anni fa. Alberto Nabiuzzi è, attualmente, responsabile dell’attività di base della delegazione della Figc di Rovigo e allenatore dei Pulcini del Padova, annata 2004. Trentaquattro anni, dopo la trafila nel vivaio del Rovigo, nel 1995 passa al Bologna dove gioca fino al 1998, allenato, nella Primavera, proprio da Sergio Buso. Dopo quell’esperienza, i due rimangono in contatto. “Ma sono rimasto in contatto –dice Alberto- con tutti gli allenatori che ho avuto, perché ho sempre messo, in una ipotetica scala
Il rodigino Alberto Nabiuzzi di valori, prima il rapporto umano, poi quello professionale cercando di carpire tutti i segreti e più nozioni possibili”. Perché trattare la parte difensiva? “Questo libro, è una minima parte degli scritti di Sergio Buso: avevamo pensato di analizzare la linea a 4 di difesa, ma ci sarà anche un seguito con la parte offensiva. Si è cercato di spiegare un atteggiamento tattico, in modo semplice e chiaro, anche mostrando nel Dvd allegato animazioni video e ricostruzioni delle situazioni e dei comportamenti, attraverso la codificazione e l’analisi di 39 situazioni tipo.”
Nabiuzzi, è stato a Taranto, dove Buso abitava con la moglie e le figlie, per questo progetto. “Doveva essere ancora più corposo, poi, l’aggravarsi della malattia del mister ha tolto un po’ la voglia”. Nabiuzzi si dedica con passione vera non solo all’insegnamento del calcio, (è in possesso del patentino di base Uefa – B) ma anche alla creazione, in seno al comitato della Figc, di un qualcosa di nuovo, di partecipato. “La federazione, è la casa delle società –dice – e sarebbe bello che diventasse un punto d’incontro, un qualcosa di aperto. In questo anno e mezzo di lavoro ho avuto molte soddisfazioni dalla società che si sono sentite coinvolte per l’allestimento delle varie rappresentative e non solo. Oltretutto, sono in fase di svolgimento il corso per istruttore della scuola calcio Coni-Figc che vede la partecipazione di 40 futuri istruttori e anche il corso regionale che sfornerà 40 allenatori patentati Uefa B, organizzato dall’Aiac di Rovigo. Insomma, oltre 80 nuovi tecnici per una provincia che ha voglia di crescere calcisticamente parlando”.
dejavu.it
Hockey
l’Hockey club rovigo esulta per l’asiago
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’è anche un po’ di Rovigo che ha festeggiato il quarto scudetto dell’Asiago nell’hockey su ghiaccio. Infatti, nel capoluogo polesano ha sede l’Asiago Hockey Club Rovigo che raccoglie una quarantina di soci, tifosi della squadra giallorossa. Negli anni però la base si è sviluppata anche al di fuori del Polesine raccogliendo adesioni nelle vicine province di Padova e Treviso, per spingersi anche fuori regione nella confinante Emilia Romagna, per arrivare fino in Puglia e sconfinare addirittura nella “vecchia” Inghilterra. Presidente del club è il poliedrico Raffaello Franco, visto che è anche giocatore del baseball Rovigo Elite in serie C e anche giocatore, nonché fondatore, del Rovigo Gaelic Football. Hai seguito gara 5 che ha consegnato lo scudetto all’Asiago? “Ovviamente sì – dice Raffaello – incollato alla tv. Contro i piemontesi del Valpellice non era facile ma i “nostri” sono stati bravi a chiudere la serie”. Da quanti anni c’è questo fan club? “Dal 2004, da un’idea mia e di Alberto Olimpieri. Non appena ne avevamo l’occasione, ci recavamo sull’Altopiano di Asiago per seguire le partite di campionato dei giallorossi e, di tanto in tanto, allargavamo la partecipazione alle nostre trasferte invitando gli amici a seguirci. Se fossi nato ad Asiago, sicuramente sarebbe stato il mio sport. E’ veramente adrenalinico” Quante partite hai seguito
Raffaello Franco quest’anno? “Non molte, purtroppo, a causa di altri impegni (calcio gaelico, ndr), ma sono andato a vedere gara 2 e 4 di queste finali.” Tra le altre cose, Franco è anche presidente provinciale della Fisg, la federazione degli sport sul ghiaccio. “Sì, nacque quando Marika Zanforlin pattinava sul ghiaccio e la sua società si affiliò alla federazione polesana”. Era l’epoca dell’elezione, l’ultima, del presidente del Coni provinciale, con Bruno Piva che, grazie anche a questo voto, spodestò Giuseppe Osti. “In qualità di delegato della Fisg, l’ultima uscita che ho fatto è stata per l’inaugurazione dello stadio del ghiaccio di Padova, antistante al Plebiscito. Qui da noi, invece, vediamo quanto difficile sia avere strutture adeguate per le discipline anche nuove che si affacciano nella nostra Cr.Ag. realtà”.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA ROVIGO
Ambiente Presentato un progetto per regolare gli impianti per la produzione di energia
“Terre – territorio energia e lavoro” Si tratta di una sorta di catalogo degli investimenti sul territorio in modo da rapportare gli impianti con l’ambiente, l’agricoltura, la domanda di energia locale e col sistema produttivo
Difficoltà del Cen.Ser
di Fortunato Marinata
toffoli in provincia Ma senza risposte
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e risorse sono tali se vengono impiegate correttamente, nel caso contrario si traducono in sprechi. Di spreco di terra fertile, infatti si parla a proposito dell’esponenziale proliferare del fotovoltaico che in questi anni ha sottratto terra fertile alle coltivazioni ma del resto da una parte ci stanno le esigenze degli agricoltori, che dalla vendita dei propri prodotti non riescono ad ottenere rendite soddisfacenti, dall’altra i finanziamenti rivolti a far recuperare all’Italia il distacco con gli altri paesi europei nell’impiego delle così dette energie rinnovabili. In mezzo ci dovrebbe stare un Piano delle energie, indispensabile per fare chiarezza su: come, dove e quanti impianti sarebbe giusto autorizzare ma le cose non sono andate proprio così e oggi è avvertito come una forma di inquinamento anche ciò che era nato con lo scopo opposto. Così è trascorsa la stagione degli inceneritori, passati di municipio in municipio come il più classico dei cerini accesi, e superata la disputa sugli impianti fotovoltaici a terra, oggi sono i così detti “biodigestori” a costituire la nuova frontiera degli impianti per la produzione di energia, la cui autorizzazione sembra non avere controindicazioni. Non è così, la tecnologia è utile ma deve essere rapportata con l’ambiente, con l’agricoltura, con la domanda di energia locale, col sistema produttivo. Il progetto “Terre – territorio energia e lavoro” sembra andare in questa direzione. Presentato a palazzo Celio recentemente, propone una mappatura del territorio per lo sfruttamento di risorse proprie per la produzione di energie rinnovabili da fonti diverse: biomasse, sole, acqua e vento con lo scopo di trovare il giusto equilibrio tra loro e il territorio. Il progetto promosso dall’Unione Europea è calibrato
per quelle aree a bassa intensità ad economia rurale, lontane dalle città metropolitane, e sembra aver trovato nel Polesine la realtà ideale. Per la Provincia di Rovigo si tratterebbe di ottenere una ricaduta economica di 145 mila euro in quota ad un progetto del valore di oltre 2 milioni di euro. “Per noi – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Giuliana Gulmanelli – si tratta di proseguire in una serie di interventi iniziati col fotovoltaico, che continuano col Patto dei sindaci ed ora nel favorire la filiera della produzione di energia a bassa emissione che abbia anche un ruolo fondamentale nella salvaguardia del territorio, del paesaggio e dell’imprenditoria e innovazione economica a livello locale”. Gli aspetti pratici del progetto invece sono stati spiegati da uno dei due coordinatori scientifici del progetto comunitario, Francesco Musco. “Lo studio arriverà alla produzione di una sorta di catalogo degli investimenti sul territorio. Il Polesine potrebbe lavorare sulle biomasse, sul fotovoltaico, se si può fare il micro elettrico con impianti inferiori al megawatt, se possibile uno sfruttamento delle acque, il microeolico, il tutto in sintonia con l’ambiente e l’agricoltura”. “In pratica – ha proseguito il docente della Iuav di Venezia – una centrale a biomasse andrà in una zona dove è necessario il suo impiego, non a decine di chilometri, e così per tutte le altre energie rinnovabili”. “Sperimentare per esportare” dovrebbe essere poi l’ulteriore tappa del progetto che coinvolge una ventina di stati membri e che troverà nell’area Politiche dell’Ambiente di Palazzo Celio e nel laboratorio La Terra i due punti di riferimento e coordinamento tecnico.
Un impianto fotovoltaico a terra e nella foto piccola l’assessore Gulmanelli
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l Cen.Ser è in difficoltà. La Presidente Tiziana Virgili aveva definito il Centro Servizi un malato grave. Quanto grave? Al momento non si sa, l’amministratore unico dell’ente Giuseppe Toffoli non lo ha spiegato al consiglio che recentemente si è tenuto a palazzo Celio. Ha spiegato che la situazione è difficile ma non ha dato numeri ma visto che le operazioni messe in campo per contenere lo stato debitorio, tempo fa si era parlato di oltre un milione di euro, non sono andate a buon fine è ipotizzabile che le nuove difficoltà del Cen.Ser abbiano più o meno le stesse cifre. Il piano di alienazioni di alcuni immobili, dal quale si pensava di raccogliere le somme necessarie per ripianare il debito, non sono andate a buon fine e la crisi immobiliare di questi ultimi tempi non depone di certo a favore delle speranze, Toffoli ha addirittura proposto che il piano regionale Urban labor venga stracciato. In questo caso però servirebbe l’assenso del Comune, visto che è tra i cinque azionisti fondatori dalla Società, ma in tal senso risposte non ne sono arrivate.
SICUREZZA STRADALE PRHOME HA DEDICATO UN SUO BRANO ALLA CAMPAGNA VADO SICURO
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opo Jonny Groove “Vado Sicuro” avrà il volto di Prhome come testimonial dell’educazione alle regole della sicurezza stradale. L’iniziativa della Provincia che si concluderà a maggio anche quest’anno proporrà agli studenti delle scuole polesane una riflessione sull’importanza di rispettare le regole per la convivenza e per la qualità del vivere in ogni comunità. “Sono orgoglioso di ufficializzare la collaborazione di Prhome alle iniziative
promozionali dell’assessorato alle Politiche giovanili della Provincia – ha spiegato l’assessore Leonardo Raito - è un talento polesano che con fatica e impegno ha saputo ritagliarsi uno spazio nel panorama hip hop internazionale e la sua figura sarà preziosa per creare un ponte ancora più forte con le giovani generazioni, per veicolare messaggi e per promuovere corretti stili di vita”. “Diciamo che la sicurezza stradale è un argomento che tocca un po’ tutti noi
non solo le generazioni più giovani – ha replicato Prhome - perché comunque noi diamo l’esempio a quelli più giovani per cui quando Leonardo mi ha chiesto di collaborare ho subito pensato che fosse una cosa interessante e da lì ho realizzato un pezzo che si intitola proprio Vado Sicuro. La musica trasmette i messaggi in modo impattante e diretto per colpire le persone che possono essere invece più indifferenti alle informazioni a carattere più noioso”.
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Spazi aperti 17 23 Arte e territorio Si è disputata lo scorso 23 marzo la Giornata di Primavera
FAI, un viaggio tra le bellezze di Polesella L’inclemenza del tempo non ha fermato la curiosità di un gruppo di turisti di Lino Segantin
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l cattivo tempo di sabato 23 e domenica 24 marzo ha sicuramente penalizzato, ma non vanificato l’iniziativa di conoscenza dei beni artistici ed ambientali organizzata dalla delegazione polesana del FAI (Fondo Ambiente Italiano) denominata Giornata di Primavera giunta alla sua XXI edizione. Teatro della proposta di visita il paese di Polesella, in riva al Po, caratteristico per le sue architetture che rimandano alla storia della Serenissima, che qui aveva il suo più importante porto sul grande fiume. E da qui, grazie alla famosa Fossa di Polesella (purtroppo interrata nel 1957) le imbarcazioni potevano raggiungere il Canalbianco e la rete fluviale del Polesine rappresentata dallo Scortico e dall’Adigetto, per connettersi infine con l’Adige. Una località privilegiata dunque, legata alle “autostrade” del tempo, ovvero al sistema fluviale interno, che giustifica anche l’interesse delle aristocratiche famiglie veneziane ad erigere in zona edifici di rappresentanza e soggiorno, legati anche agli investimenti fondiari effettuati a partire dal 1484. Ovvero da quando la Repubblica di Venezia, con la Guerra del Sale, aveva esteso il suo dominio su buona parte del Polesine, raggiungendo il Po proprio
in questo lembo, incuneato nella zona rivierasca ancora controllata dagli Estensi e pertanto denominata Traspadana Ferrarese. L’itinerario di conoscenza ha preso il via nei pressi di quello che un tempo era il grandioso Palazzo Grimani, purtroppo distrutto da un ciclone alla fine dell’800) dove la capodelegazione del FAI polesano Chiara Tosini, i volontari e gli assessori di Polesella Daniele Milan e Giorgio Demetri hanno accolto i visitatori. I gruppi hanno quindi raggiunto il palazzo del Municipio sorto sui resti del complesso degli Agostiniani, anche questo devastato dal ciclone, che ha risparmiato l’abside della chiesa degli Agostiniani trasformata in sala convegni, dove i gruppi hanno potuto apprendere aspetti importanti della storia della località. La tappa successiva è stata presso Villa Rosetta Patergnani, (inseriamo la foto Villa Rosetta) nobiliare edificio del XVII secolo, caratterizzato ai lati da un arioso doppio loggiato e dalla presenza dell’ Oratorio della Madonna della Salute attribuito al Longhena. All’interno del sacro edificio il dott. Adriano Mazzetti ha illustrato le caratteristiche architettoniche della costruzione, accompagnando poi i visitatori alla settecentesca Chiesa Parrocchiale dedicata
alla Madonna del Rosario. Si è quindi proceduto alla volta della bella e restaurata Villa Armellini, ubicata un tempo sull’argine opposto della Fossa, che oggi, dopo l’interramento, si presenta ricoperta da un verde prato. Quindi si è raggiunto il Po nel punto dove sorgeva il Sostegno che permetteva il passaggio delle acque e delle imbarcazioni dal Po verso la Fossa e viceversa. Una amena passeggiata lungo la pista ciclopedonale ha portato poi i visitatori a raggiungere la Golena dove ancora vive il Borgo Santa Maura, dopo il recupero dei caseggiati, tra cui spicca il rosso Ristorante del Doge, da cui si è poi passati alla visita conclusiva a Villa Morosini, scenografica nobiliare dimora del doge Francesco Morosini, che vide all’opera l’arch. Scamozzi e poi Antonio Gaspari. L’apertura domenicale del bene architettonico, recentemente restaurato, ha rappresentato il premio più gradito a quanti hanno sfidato l’inclemenza del tempo, accogliendo l’invito del FAI a conoscere ed apprezzare le bellezze artistiche del territorio, condividendone gli obiettivi di rispetto e la valorizzazione del patrimonio artistico ambientale della nostra penisola.
Per il prelibato fungo ipogeo non sono necessarie tante presentazioni ma per diffondere la vocazione del Polesine alla sua raccolta, forse sì
“S
ua maestà il tartufo”, è stato recentemente presentato ad Adria. Per il prelibato fungo ipogeo (cioè che vive e si riproduce sottoterra) forse non sono necessarie tante presentazioni ma per diffondere la vocazione del Polesine alla sua raccolta... questo sì. Nelle aree rivierasche ai grandi fiumi, infatti, si sviluppa il “tartufo bianco pregiato”, mentre nelle zone residuali degli antichi cordoni di dune della linea di costa pre-etrusca, dove oggi crescono piante litoranee, trova il suo ambiente idoneo il “tartufo bianchetto”, detto anche “marzuolo”. Ai convenuti all’interessante iniziativa, ha parlato del tartufo in Polesine l’esperto Enrico Vicentini, autore fra l’altro di un documentato volumetto intitolato “Il Tarufo delle Dune”, pubblicato in occasione della Festa del Tartufo tenutasi recentemente a Porto Viro. L’attenzione è stata focalizzata in particolare sul “bianchetto”, che può essere raccolto da gennaio ad aprile quando giunge a maturazione. Indispensabile per l’individuazione l’ausilio di un cane appositamente addestrato, in grado di riconoscere al fiuto la presenza dei tartufi pronti per la raccolta, che viene fatta dal “tartufin” con un apposito attrezzo denomina-
to “vanghetto”. Nell’occasione dell’incontro è stata presentata l’attività del gruppo “Amici del Tartufo Polesano”, interessati alla valorizzazione del prelibato fungo, all’addestramento dei cani e a preservare i siti naturali da azioni di ricerca indiscriminata che possono ledere gravemente l’equilibrio vegetale che favorisce il proliferare del tartufo. Il quale vive e si riproduce in simbiosi con le radici delle piante, contraccambiandone l’ospitalità preservandole dall’attacco di organismi patogeni. L’associazione - come ha evidenziato nel suo intervento l’attivo membro Griorgio Padovan - è anche impegnata nella messa a dimora di piante micorrizate, ovvero già predisposte allo sviluppo del tartufo le cui spore sono state preventivamente inserite nell’apparato radicale. Al convegno ha fatto seguito una prelibata cena “al tartufo” sapientemente predisposta da Paolo Bordin, titolare del Ristorante Amolara. Per ulteriori informazioni relativamente all’associazione “Amici del Tartufo Polesano”, Tel. 3483109428, posta elettronica: amicideltartufo@gmail. com , blog: amicitartufo.myblog.it. Li.Se.
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UN CONVEGNO DEDICATO AL TARTUFO
18 Mondo scuola
Mondo scuola 25
Integrazione Un progetto della Provincia rivolto agli alunni non italiani
Parte a Corbola “Conciliare e integrare” Un corso di arabo per gli studenti stranieri nati in Italia e un corso di italiano per le loro madri di Mattia De Poli
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l dramma degli stranieri, che vivono lontano dalla loro patria d’origine e che non riescono a integrarsi pienamente nel paese dove abitano, è stato consacrato quasi un secolo fa da Giuseppe Ungaretti nella lirica “In memoria” (1916), dedicata a Moammed Sceab, ma questi versi continuano ad essere oggi profondamente attuali. Nei processi di integrazione e di inclusione la scuola può svolgere un ruolo fondamentale ma spesso il difficile lavoro, quotidiano e oscuro, degli insegnanti passa inosservato, mentre le istituzioni sono distratte o propon-
news
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Sono 89.367 nelle scuole d’infanzia del Veneto i bambini non italiani gono interventi disorganici e poco incisivi. Secondo i dati della fondazione milanese “Iniziative e studi sulla multietnicità”, il Veneto è la seconda regione italiana dopo la Lombardia per numero di alunni con cittadinanza non italiana (89.367) ma molti di essi sono nati in Italia: nelle scuole d’in-
fanzia del Veneto i bambini con cittadinanza non italiana nati in Italia sono quasi il 90 per cento. Gli stranieri in Polesine sfiorano il 7 per cento della popolazione e sono in continuo aumento. In questo ambito è intervenuto recentemente l’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Rovigo, che ha avviato lo scorso mese di marzo a Corbola il progetto sperimentale “Conciliare e integrare”, realizzato in collaborazione con l’associazione Casamarocco di Lendinara, l’Istituto comprensivo di Ariano nel Polesine e il Comune di Corbola. Ai figli degli immigrati
di origine araba viene proposto un corso di arabo, mentre per le loro mamme è stato organizzato un corso di italiano: l’assessore Marinella Mantovani ha chiarito che questa iniziativa ha l’obiettivo di evitare che i bambini si trovino ad essere stranieri due volte, in Italia perché non parlano bene l’italiano e nel paese d’origine dei genitori perché non ne conoscono la lingua e la cultura. D’altra parte, il corso di italiano per le mamme straniere dovrebbe consentire loro di avere
una comunicazione più completa con i figli e di poterli aiutare nello svolgimento dei compiti scolastici, oltre a creare un luogo di condivisione tra donne. Secondo l’assessore Mantovani, è bello “vedere le mamme accompagnare i figli a scuola per imparare l’arabo, mentre loro nella classe accanto imparano l’italiano”, perché è un’opportunità “non solo di integrazione e apprendimento ma anche di socializzazione”.
Associazione genitori
al via “scuola Quadri” un corso per nuovi responsabili
’Associazione genitori da oltre dieci anni è impegnata in Polesine nel sostegno degli studenti di vari ordini e gradi attraverso progetti di integrazione scolastica e linguistica, di mediazione culturale e di doposcuola, nella convinzione che i giovani non devono essere solo eruditi ma anche educati e formati. Negli ultimi anni in diversi comuni della provincia di Rovigo l’Age ha dato vita a nuove sezioni locali e, per dare un futuro all’associazione polesana, il coordinamento provinciale sta organizzando “Scuola quadri”, un corso per nuovi responsabili aperto anche ai volontari di altre associazioni che col-
laborano con l’Age o che operano nel settore dell’educazione: il presidente Gino Furini ha sottolineato che, affinché un’attività di solidarietà risulti efficace, occorrono competenze gestionali, organizzative e giuridiche. Gli incontri saranno organizzati non solo a Rovigo e Adria, ma anche ad Ariano e Badia Polesine, a Castelguglielmo e Fiesso Umbertiano, e coinvolgeranno circa quaranta relatori tra genitori, nonni e studenti universitari. Per partecipare, è possibile iscriversi entro il 30 aprile, mentre le date e gli M.D.P. orari dei vari appuntamenti saranno concordati solo dopo il termine delle adesioni.
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20 26 Personaggio Prodotti tipici Il patron della ciabatta ha presentato il sua nuova creazione
Crivellari e il pane che non invecchia La “Pagnocca polesana” dura per diversi giorni riducendo in questo modo lo spreco del pane di Lino Segantin
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er Arnaldo Cavallari non servono presentazioni, è uno degli uomini che hanno contribuito a far conoscere il Polesine in Italia e forse anche nel mondo. Istrionico, pervicace nel metodo e geniale nelle intuizioni è universalmente conosciuto per essere il patron del pane “ciabatta”, il suo prodotto che dal lontano 1982 sta al Polesine come la “rosetta” al mantovano o il pane carasau alla Barbagia sarda. Instancabile nel cercare la perfezione nella panificazione quanto nel portare avanti politiche di “marketing” e promozione del territorio, il suo forno sperimentale di Adria non si ferma mai. Che si tratti di dimostrazioni o di nuovi prodotti da lanciare sul mercato, Arnaldo ha sempre le “mani in pasta”. L’ultima sua creazione si chiama “Pagnocca Polesana” e non è nata a caso, è invece la risposta che il celebre fornaio ha “messo a punto” per evitare lo spreco del pane. Attorno alle tonnellate di cibo che quotidianamente vengono buttate si arrovellato per settimane e poi, come sempre, la risposta
Una miscela di tre frumenti nazionali ben macinati, più carica di proteine è uscita direttamente dal forno sotto forma di pane che non invecchia. Il “prototipo” della nuova pagnotta è stato presentato, “in prima nazionale”, recentemente in una giornata ideata dal Ctg (Centro Turistico Giovanile), ed è stata portata in tavola direttamente dall’inventore riscuotendo apprezzamento pieno dai convenuti. Anche la tenuta al passare del tempo è stata sottoposta alla prova del nove, la fragranza della pagnotta - o meglio “pagnocca” come è stata battezzata forse in onore del Po di Gnocca o forse perché si ricorda la pannocchia del mais mantenuta per più giornate, senza alcuna forma di conservazione. Ma qual è il segreto della “Pagnocca Polesana”? Quali sono gli ingredienti genuini che la contraddistinguono?
“Non è assolutamente un segreto – ci dice con la sicurezza di aver messo a punto un prodotto di qualità -. E’ stato invece molto importante per la nascita del nuovo tipo di pane il fatto che io possa disporre di un Forno Sperimentale, dove ho potuto fare prove migliorative, senza la preoccupazione della vendita del pane stesso, come succede giornalmente a tutti i fornai. In realtà ho riesumato e rielaborato la ricetta ‘Pagnocca Polesana’ già da me depositata nel lontano gennaio 1980. Praticamente la base principale è una miscela di tre frumenti nazionali ben macinati, scartando la farina ‘00’, e facendola diventare Uno, cioè più carica di proteine. La formazione del pane viene fatta con una ‘biga lunga’, in modo che la funzione enzimatica sia perfetta e raggiunga la giusta acidità, utile ad evitare muffe od altro”. Come si spiega la buona conservazione anche dopo alcuni giorni? “Per una migliore conservazione - sottolinea Cavallari - viene aggiunto anche del
La presentazione del nuovo tipo di pane da parte di Arnaldo Cavallari. Gli è a fianco Venerino, gestore del locale che ha ospitato l’iniziativa del Centro Turistico Giovanile ‘cruschello disidratato’ ed una giusta quantità di olio extravergine di oliva. Il risultato finale è quello sperimentato a tavola, dove i commensali della giornata nel delta organizzata dal Ctg hanno manifestato apprezzamenti davvero lusinghieri nei confronti del nuovo pane. La durata nel tempo della ‘pagnocca polesana’ ha anche un risvolto
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ecologico giacché evita che finiscano in discarica tonnellate di pane rinsecchito”. In attesa di un lancio della “pagnocca” in grande stile, accogliamo l’invito dell’instancabile panificatore di Adria di fare una tappa presso il suo forno sperimentale per ulteriori confronti gustativi col pane a marchio Polesine.
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Al via Musikè 2013
“La lunga marcia dei 54”
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Diciotto appuntamenti in calendario tra marzo e dicembre. Il 30 aprile al Sociale “Dido and Aeneas” di Mattia De Poli
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usikè 2013, la rassegna culturale e artistica realizzata dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, si fa in quattro: danza, teatro, musica classica e jazz. E l’intero calendario è quasi completamente nel segno del numero quattro: tra marzo e dicembre in varie località delle due province saranno proposti quattro spettacoli teatrali, si esibiranno quattro orchestre giovanili tra cui le orchestre dei due conservatori di Adria e di Rovigo, e tanti i quartetti saranno protagonisti dei diciotto appuntamenti in calendario. Prima della pausa estiva, la primavera artistica della Fondazione Cariparo fiorirà anche in Polesine con quattro spettacoli che daranno lustro a luoghi importanti del territorio locale. La rassegna sboccerà il 30 aprile a Rovigo: in questa data il teatro Sociale ospiterà “Dido and Aeneas”, l’opera più celebre del compositore inglese Henry Purcell. La drammatica storia d’amore tra Enea, il futuro fondatore di Roma, e Didone, la regina di Cartagine, è ripresa dal celebre racconto del quarto libro dell’“Eneide” virgiliana ma sconfina nel fiabesco e nel meraviglioso, secondo una tendenza tipicamente barocca: lo spettacolo, rappresentato per la prima volta nel 1689, è popolato di streghe, caratterizzato da apparizioni magiche e avvolto da un’atmosfera quasi onirica. Il secondo appuntamento è per il 31 maggio a Badia Polesine: il teatro sociale “Eugenio Balzan”, tra i più belli del Polesine, ospiterà una serata dedicata alla musica classica e vedrà protagonista “La risonanza”.
L’ensemble vocale e strumentale, fondato nel 1995 e diretto da Fabio Bonizzoni, è una delle orchestre italiane su strumenti originali di maggior successo internazionale e negli ultimi anni è stato impegnato nel progetto di registrazione integrale delle cantate italiane di Haendel. Grazie alla partecipazione di Roberta Invernizzi (soprano) e della polesana Marina De Liso (mezzosoprano), la serata badiese proporrà gli “Haendel’s Duets”. In anteprima nazionale, il 6 giugno a Santa Maria Maddalena, presso il recente teatro parrocchiale intitolato a don Gino Tosi, Andrea Cosentino presenterà il suo spettacolo “Not here not now”, l’incontro scontro con la body art di un clown che gioca con il martirio del corpo tra pupazzi, parrucche, martelli di gomma, nasi finti e tanto ketchup rosso come il sangue. Infine, il 28 giugno a Rovigo nel Chiostro degli Olivetani risuonerà il contrabbasso di Renaud Garcia Fons, jazzista francese dotato di una tecnica raffinata e di un singolare talento compositivo. Capace di spaziare dai suoni dell’America latina a quelli dell’India, passando per il mondo arabo, le sue improvvisazioni rimangono comunque legate alla matrice mediterranea con sapienti rinvii alla musica classica. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21 e sono a ingresso gratuito con obbligo di prenotazione (www. rassegnamusike.it): l’organizzazione raccomanda la puntualità, perché i posti prenotati saranno garantiti fino a un quarto d’ora prima dell’inizio della serata.
in breve Dopo il libro sul Liga ora uno su Vasco
ubertone da cantautore a scrittore di successo
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a cantautore a scrittore, Marcello Ubertone non tradisce il suo amore per la musica. La casa editrice toscana di Lorenzo Barbera ha dedicato la collana “Planet” ai grandi della musica italiana e internazionale, da Battisti ai Beatles, da Celentano a De Andrè, e il giovane artista rodigino è stato invitato ad occuparsi di uno dei rocker italiani più popolari, Luciano Ligabue. L’autore del libro ha indagato la storia che si cela dietro tutte le sue canzoni, dalle origini della carriera fino ad oggi, e ha cercato di muoversi attraverso l’oceano di informazioni reperibili sul web andando direttamente alla fonte, basandosi cioè sulle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Ligabue oppure sulle informazioni fornite dai suoi biografi ufficiali. Attualmente la stessa casa editrice ha chiesto a Ubertone di scrivere un libro analogo su un’altra figura rappresentativa del rock italiano, Vasco Rossi, e la nuova fatica dovrebbe essere pubblicata prima dell’autunno. Contemporaneamente, però, Ubertone è impegnato nella promozione del suo primo libro che sta incontrando il gradimento di tanti fan del Liga. Dopo la partecipazione l’11 maggio a “Calici di parole” a Riese Pio X nel trevigiano, il 23 maggio il cantautore rodigino tornerà in terra polesana per presentare il volume “Luciano Ligabue. La storia dietro ogni canzone” e sarà ospite di una serata organizzata a Badia Polesine, presso l’abazia della Vangadizza alle ore 21. Nell’occasione, oltre a parlare del libro, allieterà il pubblico eseguendo alcune canzoni proprie. M.D.P.
Alcuni degli spettacoli che andrnno in scena nelle prossime settimane
Poesia
don daniele, “ut pictura poesis”,
“U
t pictura poesis”, scriveva il poeta latino Orazio. Sono trascorsi circa duemila anni, ma il legame, quasi l’identità, tra la parola poetica e le arti grafiche come la pittura continua ad essere confermato in molteplici occasioni e modi. Don Daniele Donegà, arciprete della parrocchia di Melara, non è nuovo a raccolte di poesie ma in particolare due recenti volumi sono dedicati ad altrettanti pittori, Cima da Conegliano e Giorgio Morandi. A volte il poeta parte da un’esperienza quotidiana per arrivare ad evocare un quadro, magari proprio la Madonna con bambino custodita nell’oratorio della beata Vergine dei cuori di Canda e attribuita Cima. Altre volte la visione del quadro evoca scenari dinamici, che la parola descrive nei versi: così una natura morta di Morandi può portare la fantasia a immaginare voli celestiali tra ammalianti percezioni sonore e visive. Il tempo e lo spazio si dilatano, si creano anfratti di beatitudine e bellezza, nascosti dietro la quotidianità immobile. La tensione traspare dietro singolari sinestesie e patenti antifrasi: sono le “parole assolate” che “in silenzio” camminano in uno spazio “pieno di solitudine assordante”. Ma sullo sfondo c’è sempre la certezza di una “improbabile salvezza”, di un “equilibrio di pace e di silenzio”. Nelle “Poesie per Cima” e nelle “Poesie per Giorgio Morandi” Donegà rielabora i temi a lui più cari, su tutti quello della luce, scrivendo dei versi in cui l’arte visiva è ora fonte di ispirazione e ora oggetto della parola poetica. M.D.P.
opo aver girato per diversi comuni della provincia di Rovigo, da Badia a Canaro, da Fiesso Umbertiano ad Adria, e dopo aver varcato i confini polesani arrivando a Ferrara, a Venezia e a Roma, è in fase di elaborazione una nuova tiratura del documentario “La lunga marcia dei 54”: non sarà una semplice riedizione ma una versione arricchita, corredata da un maggior numero di testimonianze. La registrazione, realizzata tra il 2010 e il 2011dal regista rodigino Alberto Gambato con il sostegno dei comuni interessati, della Provincia, della Regione e dell’Archivio di stato rodigino, sulla base delle indicazioni di un comitato scientifico presieduto da Laura Fasolin, ricostruisce un momento doloroso della storia locale: il rastrellamento di Castelguglielmo e l’eccidio nazifascista di Villamarzana, che tra il 14 e il 15 ottobre del 1944 provocarono la morte di cinquantaquattro vittime, senza distinzione tra partigiani e civili. In occasione della prossima ricorrenza della Festa della liberazione il documentario verrà proiettato in alcune scuole secondarie di primo e di secondo grado polesane: il 24 aprile verrà proposto a Rovigo agli studenti della scuola media Bonifacio, il 26 aprile sarà la volta della scuola media di Costa di Rovigo, mentre tra la fine di aprile e l’inizio di maggio il pubblico sarà composto dagli allievi del Liceo Celio di Rovigo. L’opera di Gambato è uno strumento interessante per riflettere sul significato della Festa della liberazione, che ogni anno viene celebrata in tutta l’Italia il 25 aprile: è stato proposto e verrà presentato nelle scuole, ma hanno manifestato interesse per il documentario anche molte associazioni, circoli e istituzioni pubbliche. Per organizzare una proiezione, è possibile consultare l’apposito sito (lalungamarciadei54.wordpress.com). M.D.P.
Appuntamenti in libreria
il 10 Maggio “salt lake city”
L
a sinergia tra la libreria Calibrì di Rovigo e diverse realtà del territorio sta dando risultati interessanti e tra aprile e maggio al civico 210 di Corso del Popolo gli appuntamenti continueranno numerosi. Dopo il dialogo con Stefano Strazzabosco, proseguiranno gli incontri “Un poeta sul ponte del sale”, organizzati in collaborazione con la casa editrice rodigina “Il ponte del sale”: il calendario aggiornato delle date è consultabile su facebook. Sicuramente domenica 14 aprile sarà inaugurata la mostra di pittura di Lena Gustafsson, che rimarrà allestita fino alla fine di maggio. Sabato 27 aprile alle ore 18.30 approderà alla libreria Calibrì anche Paolo De Grandis: lo scrittore originario di Contarina presenterà il suo volume “Tanto è lo stesso”, ulteriore tappa di un tour che ha portato l’autore in tutto il Polesine e oltre per presentare la sua fatica letteraria. Dal 3 maggio, grazie alla collaborazione con il coordinamento donne dell’Acli, inizierà un ciclo di quattro incontri serali, dalle 21 alle 23, sulla donna e sulla condizione femminile. Il 10 maggio alle ore 21 la compagnia TeatroNexus presenterà una versione ridotta, in forma di lettura scenica, di “Salt Lake City”: l’opera scritta dal regista Marco Silvestrini verrà proposta secondo una sceneggiatura originale. Infine, per i neo-genitori da sabato 11 maggio sarà attivo l’angolo “Baby pit-stop Unicef”, uno spazio dedicato alla poppata e al cambio del pannolino. Così la libreria da semplice rivendita di libri diventa luogo da vivere. M.D.P.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sulla graticola centinaia di posti di lavoro
Sanità convenzionata a rischio chiusura
Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana Urbani
I
l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-
vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-
A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte
dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve
assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere
senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.
Il Veneto in primo piano 23 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze
Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana Urbani
U
na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.
news
“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere
la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.
Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ teMpo di rivedere i rapporti tra pubblico e privato
E
’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i
manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-
Città di Cavarzere Assessorato alla Cultura Assessorato All’Istruzione
Cari cantautori
la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione
tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”.
TEATRO COMUNALE TULLIO SERAFIN STAGIONE MUSICALE 2013
Giovani note Domenica 5 maggio ore 17.30
Orchestra “Giovani Archi Veneti” di Treviso Direttore: Lucia Visentin Musiche di A. Vivaldi, A. Dvorak, J. Brahms Ingresso € 5,00
Domenica 12 maggio ore 17.30
Coro di Voci Bianche “Cesare Pollini” di Padova
Mercoledì 24 aprile ore 21.00 Omaggio a Luciano Ligabue
I più grandi successi del cantautore emiliano proposti da Nicola Zampieri & Gian Marco Guzzon Voce, Chitarra acustica e Tastiere delle
ANIME IN PLEXIGLASS
Sabato 4 maggio ore 21.00
ECLIPSE presenta “A modo mio…” Omaggio a Lucio Dalla Elena Peruzzi - Voce Michele Arrighi - Clarinetto, Sax e Voce Marco Lessio - Pianoforte e Tastiere Alessandro Viola - Batteria Filippo Augusti - Basso Simone Finotti - Chitarre Tecnico Video: Alberto Liviero Biglietto singolo concerto € 6,00 BIGLIETTI: vendita presso la biglietteria del teatro dalle ore 20.00
Direttore: Marina Malavasi Pianoforte: Alessandro Kirschner. Musiche di G. F. Haendel, F. Mendelssohn Bartholdy,G. Faurè, J. Rutter, A. Kirschner, P. Caraba Ingresso € 5,00
Domenica 26 maggio ore 17.30 Orchestra 3C
Studenti delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale di Cavarzere, Chioggia e Camponogara Direttore: Vinicio Marchiori Musiche di Pachelbel, Piazzolla, Chou, Simons, McHugh,Barroso, Vangelis, Morricone, Francois, Revaux Ingresso libero
Domenica 9 giugno ore 17.30
Orchestra del Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria Direttore: Carla Delfrate Musiche di Ludwig Van Beethoven Ingresso libero
Prenotazione posti e prevendita presso Ufficio Cultura - Palazzo Danielato tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (esclusi festivi) dal 22 aprile all’8 giugno e nei giorni degli spettacoli dalle ore 16.15 alle ore 17.15 Ridotti (giovani di età inferiore ai 14 anni): € 3,00
Direzione Artistica: M° Renzo Banzato info: città di cavarzere – ufficio cultura - tel. 0426 317190 - e-mail: ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it
24 10 Il Veneto in primo piano L’inchiesta sui giovani ”Wireless generation e crossmedialità” promossa da Corecom Veneto e condotta dall’Università di Padova
La wireless generation: nella rete già a 8-10 anni I ragazzi nati digitali posseggono uno o due cellulari, aderiscono in massa ai socialnetwork e nella rete parlano molto di sè di Ornella Jovane
S
ono nati con il pc e con gli stumenti informatici hanno una naturale confidenza, sia in termini di utilizzazione sia per quanto riguarda la gestione. Sono i nativi digitali, distanti anni luce dalla generazione degli adulti nel campo delle nuove tecnologie: in esso gli adolescenti si muovono con estrema disinvoltura e liberi da qualsisasi controllo di genitori ed educatori, che sono invece in difficoltà per la carenza di conoscenze e di esperienza e che, per questo, non riescono a “stare dietro” in modo adeguato ai loro ragazzi. E’ uno degli aspetti più significativi che emerge dalla ricerca “Wireless generation e crossmedialità” promossa dal Corecom Veneto e realizzata dall’Università di Padova i cui risultati sono stati resi noti all’inizio di aprile e che sono oggetto di approfondimento in tre focus regionali (a Padova il 9 aprile scorso, a Chioggia il prossimo 23 aprile e quindi a maggio a Vicenza). Dalla ricerca, condotta tramite un questionario on-line somministrato a 1700 ragazzi delle classi prime, terze e quinte delle scuole superiori (quattordici, secidici e diciotto anni),
risulta che la maggior parte degli adolescenti, - naviga con disinvoltura in internet e manifesta per non dire tutti, possiede almeno un cellulare anche una certa tranquillità nel parlare di sè e (soltanto tre di essi hanno risposto di non aver- della propria vita privata nella rete. Un atteggiane uno) se non due (in genere i più giovani mento che è dovuto alla innata familiarità con degli intervistati). Un’esigenza che nasce dalla mezzo ma che può nascondere qualche insidia. “I ragazzi - spiega Barbara Segatto, necessità di diversificare il tipo di contratto, a seconda dell’ultilizzo, per beneficiare delle mi- docente di sociologia all’Università di Padova gliori offerte sul mercato. I ragazzi, infatti, san- - si sentono molto liberi di mettere i loro dati no come fare per contenere i costi muovendosi in rete”. A conferma di ciò il fatto che i profili Facebook della maggior parte dei ragazzi che con consapevolezza sul mercato delle offerte. Il 58 per cento dei ragazzi ha dichiarato sono stati intervistati sono aperti e visibili a tutti. Attraverso i socialnetdi possedere un comwork i giovani intervistati puter a casa. Essi si Un mondo dal quale hanno dichiarato di avere avvicinano alle nuove gli adulti sono “esclusi” mediamenente oltre 600 tecnologie in età sem- perché non hanno le contatti, di cui un terzo pre più giovane, già ad conoscenze adeguate: 8-10 anni navigano in è un problema educativo con sconosciuti. internet e lo fanno per I socialnetwork e la lo più per mettersi in relazione con amici e co- rete, in generale, sono un mondo familiare etanei. Utilizzano i social network in maniera agli adolescenti che quindi manifestano buone massiccia, l’86,7 per cento del campione ha capacità di sapersi tutelare ma i rischi, sopratdichiarato di aderire almeno ad uno di essi, e tutto per i più giovani, di incorrere in spiacevoli anche in questo caso al diminuire dell’età au- incontri sono alti. Il 22 per cento del totale ha menta il numero delle adesioni. La wireless ge- dichiarato di essere entrato in contatto con siti neration - per lo più generazione di autodidatti pedopornografici e con siti violenti o di estre-
misti politici. Il problema è che questo mondo on line - che comunque i ragazzi hanno dimostrato di saper ben distinguere dalla vita reale - è per lo più sconosciuto agli adulti che quindi si ritrovano privi di strumenti e mezzi per tutelare e riuscire ad educare i propri figli ad un uso corretto. “I ragazzi hanno dimostrato di essere competenti e di saper dominare i mezzi tecnologici - spiega ancora Segatto - e dimostrano anche di essere consapevoli dei rischi che possono incontrare nella rete”. La questione di fondo riguarda lo scarso dialogo con gli adulti su questo tema. Solo il 9,6 dei ragazzi si confida con i genitori sui contenuti a rischio con cui viene a contatto durante la navigazione on line, il 22,7 per cento ne parla con gli amici, il 37,8 non ne parla affatto.
“Il mondo dei ragazzi - ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - avvia l’approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra loro”. Questo, prosegue Ruffato, “dipende anche da noi, che non riusciamo ad educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete”. “La nostra ricerca - lo ha detto anche il presidente del Corecom del Veneto Alberto Cartia - intende avviare un percorso che, in primo luogo, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all’insorgere dei pericoli”.
NUOVE IDEE TECNOLOGICHE PER LA SANITÀ DEL FUTURO
Il concorso @Two!Salute! si rivolge ai ragazzi delle scuole superiori
L
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a Regione e la Sanità veneta si rivolgono ai giovani, nativi digitali, per raccogliere nuove idee “tecnologiche” che possano migliorare il servizio sanitario. E’ @ Two!Salute!, il concorso dedicato ai ragazzi nati nell’era dell’informatizzazione, organizzato dal Consorzio Arsenàl - il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale - per coinvolgere i giovani sul tema dell’innovazione applicata alla sanità. Il concorso è rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie venete e invita, appunto, a proporre idee per la sanità del futuro. L’innovazione introdotta dai nuovi strumenti (computer, internet, mobile phone, etc.) ha profondamente cambiato le modalità di erogazione e di fruizione dei servizi in tutti gli ambiti della vita quotidiana (homebanking, acquisto di beni e servizi...). Allo stesso modo, la pratica sanitaria è sottoposta ad una forte spinta di evoluzione per offrire ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. La complessità organizzativa, la normativa e l’importante componente etica di questo settore hanno però costituito fattori di resistenza al cambiamento. D’altro canto, la necessità di migliorare le prestazioni
di cura e di efficientare il sistema, rendendolo economicamente più sostenibile, hanno reso inevitabile l’avvio di un processo di riflessione e di trasformazione che porta all’applicazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (Ict) alla pratica sanitaria. Tramite il concorso gli studenti hanno l’opportunità di proporre un’idea di modello o servizio che si avvalga delle nuove tecnologie per migliorare il sistema sanitario regionale. I giovani interessati possono partecipare, singolarmente o in gruppo, iscrivendosi compilando online l’apposita registrazione entro e non oltre il 6 maggio prossimo nell’area dedicata del sito www.consorzio arsenal.it. I contributi digitali dovranno essere inviati entro e non oltre il 6 maggio 2013 e saranno valutati in base all’innovatività, il risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, la semplicità d’uso, l’utilità/risposta a bisogni reali e l’efficacia comunicativa. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0422-216122 o consultare il link http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/cosa-facciamo/twosalute/cosa-e
Terme di Loipersdorf alle Terme Loipersdorf ogn‘uno può seguire il proprio stile di vita - à la Loipersdorf! Il Life Balance à la Loipersdorf propone l‘interazione equilibrata dei tre pilastri : Lasciarsi andare, Sperimentare, rinvigorirsi per raggiungere la totale armonia di corpo e mente. all‘interno del resort termale si può godere l‘offerta di due stabilimenti indipendenti: le Terme da vivere e „il mio Schaffelbad“. Le Terme da vivere sono il luogo ideale per ospiti di tutte le età che desiderino relax ma anche avventura e movimento sia al chiuso che all‘aperto. Oltre al nuovissimo acquafun con i suoi 5 scivoli spettacolari, che è aperto durante tutto l‘anno, a partire dalla fine di aprile si aggiungono numerose altre attrazioni dislocate nel parco esterno di 23.00 m². Le Terme da vivere soddisfano anche chi è in cerca di riposo. Nella Laguna Termale , per esempio, ci si può concedere un trattamento nella Grotta di sale (25 minuti) ottenendo per la pelle e le vie respiratorie gli stessi effetti benefici di un‘intera giornata al mare; oppure scivolare in un profondo rilassamento nella Sfera alfa con le sue dolci vibrazioni.
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26 Voci da palazzo
Voci da palazzo 13
Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”
Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno
I
l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.
Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto
L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico
“cHisso dia le diMissioni”
“D
ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori
“bilancio insoddisfacente, Maggioranza irresponsabile”
E’
un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, Udc
“la finanziaria regionale non taglia gli apparati”
“S
i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.
Dario Bond, Popolo delle Libertà
“lanciato iMportanti segnali a iMprese e faMiglie”
“C
ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.
A Kranjska Gora, dalla parte divertente delle Alpi!
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18.3.2013 15:03:17
Cultura veneta 29 15 Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre
Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà Di Mauro Gambin
“U
na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compre-
sa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva
Nelle foto alcuni reperti in mostra nella foto più grande la situla Benvenuti niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono
nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli
altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.
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Oroscopo CON LA PRIMAVERA ARRIVA IL DISGELO DEL CUORE CHE PROFUMA DI PANE ED ERBA BAGNATA
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E’ sempre fonte di grande confusione per il pubblico interpretare eventuali differenze di costo. Ecco quindi alcune informazioni utili per scegliere accuratamente il professionista giusto. I costi variano prima di tutto da trattamento a trattamento:la diagnosi del problema e la complessità o meno della sua soluzione sono quindi il primo fattore. La qualità dei materiali e delle strutture mediche utilizzate sono un’ altra importantissima variabile dell’equazione.
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Direttore Sanitario Dr Roberto Pernice. Informazione sanitaria ai sensi della legge 248 (legge Bersani) del 04-08-2006
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La Dentalcoop è lieta di offrire ai figli dei propri pazienti il programma “carie zero”. Il programma è rivolto ai bambini dai 3 ai 14 anni e viene attuato mediante una visita specialistica da parte di un professionista, il quale saprà consigliarvi semplici istruzioni di igiene orale, terapie preventive come la fluoro profilassi e le sigillature o terapia ortodontica.
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