laPiazza di Rovigo - Luglio 2024

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Noi ci crediamo

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Quest’anno sarà ricordato per due date storiche: il 19 e il 26 giugno, rispettivamente la definitiva approvazione dell’autonomia con il voto del Parlamento e la promulgazione della legge, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ne fissato la piena operatività dal 13 luglio. Ma ce ne è anche una terza: il primo luglio, giorno in cui con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Veneto ha chiesto la riapertura del tavolo di confronto per l’attuazione dell’autonomia differenziata, secondo quanto previsto dalla Costituzione. Con questa lettera si riprende la trattativa sulle nove materie per cui non è prevista la definizione dei Lep, alle quali si affiancano quelle previste nella pre-intesa siglata ancora nel 2018. Il Veneto è pronto e dimostra di credere fermamente nella devoluzione delle competenze. Di fronte alla necessità di dare risposte sempre più adeguate ai cittadini, infatti, è nell’oggetto sociale di un governatore aspirare a ulteriori ambiti di attività. Siamo consapevoli che il percorso dovrà essere graduale perché impone una valutazione attenta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle funzioni. Se da sempre abbiamo affrontato 23 dossier, ognuno per una materia, è stato perché ci ha permesso di poter trattare ampiamente con cognizione di causa l’argomento e presentare una proposta di autonomia differenziata che sia di efficienza, responsabilità e vicinanza ai cittadini. aIl momento di mettersi alla prova è arrivato. Come Veneto siamo disposti a gemellarci da subito con una Regione del Sud che intenda testare assieme questa riforma che per noi significa equa distribuzione del benessere e non del malessere.

VALERIA CITTADIN

PRIMO SINDACO DONNA:

“LA CITTÀ AVEVA VOGLIA

DI UN CAMBIAMENTO”

Sconfitto il sindaco uscete Edoardo Gaffeo.

Sfiorata la vittoria al primo turno per la compagine vincente che ha riconquistato Palazzo Nodari

Servizi all’interno

La riforma

AUTONOMIA, SI FA SUL SERIO IL VENETO APRE LA TRATTATIVA

Dopo il via libera al disegno di legge e l’approvazione di Mattarella parte la prima richiesta ufficiale

UN “COLPO DI SCENA” PER I TRE TEATRI VENETI

Al via la nuova rassegna messa a punto dal Teatro Stabile del Veneto, in arrivo 80 spettacoli e grandi nomi

Bye bye “galleggiamenti”

Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

Saranno state le proteste via via sempre più insistenti e numerose, soprattutto dopo la fine della pandemia, sarà che gli investimenti messi in campo l’anno scorso per le assunzioni e una migliore organizzazione iniziano a dare i loro frutti, fatto sta che sul fronte delle liste d’attesa nella sanità pubblica qualcosa si è mosso, in questi ultimi mesi. I numeri diffusi ad inizio luglio sembrano confermare questa tendenza.

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Elettori in picchiata: calo record dell’affluenza

Facciamo il punto

Sabato 8 e domenica 9 giugno si è tenuto il primo turno delle elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Rovigo. I candidati sindaci erano Valeria Cittadin, centrodestra e Azione, Edoardo Gaffeo, civico di centrosinistra sostenuto dal Movimento 5 Stelle, Palmiro Franco Tosini, supportato dal Partito Democratico, Federico Frigato, Ezio Conchi e Antonio Rossini. L’affluenza complessiva è stata del 60,48%, in calo del 7,93% rispetto alle precedenti elezioni.

Valeria Cittadin al primo turno ha ottenuto 12.117 voti, pari al 49,10% (sfiorando la quota del 50%+1 dei voti necessari a essere eletta in prima battuta), mentre Edoardo Gaffeo ha ricevuto 6.933 voti, pari al 28,09%. Gli altri candidati si sono così posizionati: Palmiro Franco Tosini con 2.32 voti (8,23%), Federico Frigato con 1.630 voti (6,60%), Ezio Conchi con 994 voti (4,03%) e Antonio Rossini con 973 voti (3,94%).

Il ballottaggio di domenica 23 e lunedì 24 giugno ha quindi visto confrontarsi l’alfiere del centrodestra e il primo cittadino uscente. Nonostante non ci siano stati apparentamenti ufficiali, Valeria Cittadin ha ricevuto il sostegno di Antonio Rossini, mentre Edoardo Gaffeo ha ottenuto l’appoggio di Palmiro Franco Tosini e del Partito Democratico. Al ballottaggio, la dirigente scolastica ha vinto sul professore universitario con il 58,15 per cento dei voti, pari a 11.486 preferenze, contro le 8.266 dello sfidante.

Tutti i numeri sulla tornata che ha eletto il sindaco Cittadin

Come già avevamo annunciato il mese scorso la curva delle prestazioni in attesa per esami e visite specialistiche continua a scendere negli ultimi mesi. I cosiddetti “galleggiamenti” sono ormai pressoché azzerati, assicurano i vertici della sanità regionale, per le prestazioni urgenti, quelle da garantire entro 10 giorni, mentre quelle con priorità a 30 giorni sono passate dalle 82.811 di maggio 2023 alle 13.913 dello scorso fine maggio, con un calo dell’83%. Sono scese del 62%, invece, le attese per visite ed esami da garantire tra i 60 e i 90 giorni, passate da poco meno di 75 mila alle attuali 28 mila.

Scendendo nel locale, in alcuni territori va meglio, in altri restano delle criticità, soprattutto dove mancano strutture e dove c’è ancora carenza di personale, come denunciano le organizzazioni sindacali che continuano a chiedere maggiori investimenti nel pubblico e meno ricorsi alle strutture private. Dai singoli direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere fino al presidente della Regione tutti assicurano che il “dirottamento” delle prestazioni nelle strutture private resta l’ultima spiaggia, una scelta necessaria solo quando non vi sono veramente altre alternative in ballo. E’ sensibilmente calato anche il numero dei pazienti che rinunciano alle cure nel pubblico, di fronte ai lunghi tempi di attesa, e si rivolgono ad ambulatori o cliniche private, pagando decisamente di più, pur di avere un riscontro in tempi più rapidi. Eppure la voce dei cittadini continua a farsi sentire, in particolare per le visite e gli esami più difficili da prenotare: ortopedia, dermatologia, oculistica, pneumologia e colonscopia, solo per citarne alcuni. A questo si aggiunge la maggiore distanza da affrontare per eseguire gli accertamenti, visto che le prenotazioni vengono assegnate a strutture lontane anche 50-60 chilometri dalla residenza del paziente. Ora, in soccorso degli operatori e dei cittadini, arriva anche l’intelligenza artificiale, in grado di incrociare centinaia di informazioni ed elaborare l’appuntamento “ideale”. Ben venga, purché al centro continui a rimanere la persona.

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Giacomo Capovilla

Il nuovo sindaco. Casa Serena e As2 le proprità sul tavolo del nuovo inquilino di Palazzo Nodari

“Rovigo ha dimostrato di avere voglia di cambiamento”

“Sicuramente Rovigo, essendo la città capoluogo, deve assumere e avere un ruolo di primo piano, ma per ora mi concentro sulle priorità immediate del nostro comune”

Domenica 23 e lunedì 24 giugno Valeria Cittadin ha vinto il secondo turno delle elezioni amministrative a Rovigo, diventando così il nuovo sindaco della città con il 58,15 per cento dei suffragi, pari a 11mila 486 voti. È il primo sindaco donna nella storia della città. L’ex sindacalista e dirigente scolastica succede quindi a Edoardo Gaffeo, che rimarrà a Palazzo Nodari tra i banchi dell’opposizione. Il primo cittadino commenta l’esito elettorale e delinea le sue prime azioni di governo. Come legge il risultato elettorale?

“I cittadini di Rovigo hanno dimostrato di avere voglia di cambiamento. Penso che siano stati compresi la buona volontà della coalizione e l’impegno per portare a Rovigo una ventata di freschezza. Abbiamo saputo comunicare un messaggio di coinvolgimento e partecipazione, che è stato accolto positivamente dai cittadini. I rodigini hanno dimostrato di volere un sindaco e un’amministrazione che siano tra e per la gente, determinati a coinvolgere le persone nelle decisioni importanti per la nostra città. Questo voto ci gratifica molto, ma allo stesso tempo ci responsabi-

lizza enormemente. Abbiamo davanti una grande opportunità e siamo pronti a lavorare duramente per dimostrare di meritare questa fiducia”. Quali sono state le prime azioni che ha dovuto affrontare?

“Il primo giorno nel mio nuovo ufficio è stato subito impegnativo. A Rovigo si è scatenata una pioggia torrenziale, accompagnata da una tromba d’aria. La mia priorità è stata preoccuparmi dei cittadini in difficoltà. La situazione è stata piuttosto critica, con una ‘piscina a cielo aperto’ in città. Mi sono subito attivata per assicurare la messa in sicurezza della popolazione e per garantire interventi immediati. C’è stato solo un ferito lieve, ma ci sono stati danni significativi. Ho portato la mia solidarietà ai lavoratori, specialmente a un negozio di tessuti molto colpito, dove il tetto è volato via e l’acqua ha rovinato tutti i materiali. Ho contattato immediatamente il presidente Zaia, il quale ha espresso il suo pieno sostegno. Abbiamo agito rapidamente per valutare i danni e garantire che tutte le persone colpite ricevessero l’assistenza necessaria. In tante abitazioni l’acqua è entrata fino al ginocchio, rovinando

Ecco la nuova giunta del sindaco Cittadin

Nei giorni scorsi il sindaco Valeria Cittadin ha presentato la sua giunta. Ecco i nomi.

Fratelli d’Italia, forte del 20%dei consensi, schiera tre figure di spicco: Matteo Zangirolami (turismo, eventi e manifestazioni, commercio, attività produttive e Suap, agricoltura), già assessore nella giunta guidata da Bruno Piva, Mattia Maniezzo (polizia locale, sicurezza urbana, promozione e cultura della legalità, trasporti e mobilità sostenibile, protezione civile), consigliere comunale uscente, ed Erika De Luca (organismi partecipati, cultura, scuola e formazione professionale, sistema bibliotecario, associazionismo), prima dei non eletti nella lista del partito.

Dalla lista Cittadin, che ha ottenuto il 12%, arrivano Giuliana Bregolin (politiche finanziarie e bilancio, politiche tributarie, economato), la candidata

tutto ciò che si trovava all’interno: la nostra attenzione è stata rivolta anche a questi casi critici”.

Quali sono le priorità del suo mandato?

“Una priorità importante è Casa Serena, a rischio privatizzazione. Mi sto attivando, insieme al presidente Zaia e all’assessore Lanzarin, per capire se ci sono le condizioni per mantenerla pubblica. Credo fermamente che Rovigo abbia bisogno di una casa di riposo pubblica, in grado di offrire servizi a prezzi calmierati. Casa Serena è l’unica struttura pubblica di questo tipo nel nostro comune; il fatto che rischi di diventare privata è per noi molto preoccupante. Vogliamo assicurarci che resti una risorsa pubblica per la comunità, garantendo che gli anziani abbiano accesso a cure e servizi adeguati senza costi proibitivi. C’è la questione As2: la nostra amministrazione vuole fare di tutto affinché resti in

house, evitando così gare e bandi che potrebbero complicare la situazione. La volontà è quella di mantenere questa struttura operativa sotto la gestione comunale, permettendo così un servizio continuo e stabile per i cittadini”.

Come ha scelto la giunta?

“Abbiamo lavorato duramente per definire una squadra che rappresenti un equilibrio tra esperienza e innovazione. Ci sono persone che hanno già acquisito esperienza amministrativa in precedenza e altre che porteranno competenze nuove, provenienti dal loro background professionale e personale. Abbiamo voluto formare uno staff in grado di ascoltare i cittadini e rispondere alle loro esigenze con professionalità e dedizione. Ogni membro della giunta è stato scelto per la sua capacità di contribuire positivamente al bene comune di Rovigo”.

Come intende relazionarsi

più votata della civica, e Nadja Bala (integrazione scolastica dei minori, servizi demografici, toponomastica, benessere animale, statistica, politiche giovanili, pari opportunità, politiche sociali, politiche attive del lavoro, politiche per l’accoglienza e l’inclusione, politiche per la famiglia), prima dei non eletti.

La Lega, con il suo 10%, ha in giunta i consiglieri comunali uscenti Lorenzo Rizzato (lavori pubblici, patrimonio e fabbricati, servizi cimiteriali, appalti e contratti pubblici, università, elettorale, decoro ed arredo urbano) e Michele Aretusini (ufficio Pnrr ed europrogettazione, cooperazione internazionale, partecipazione attiva dei cittadini, sviluppo quartieri e frazioni, politiche abitative).

con il resto della provincia?

“Non mi sento ancora di dire nulla sugli organigrammi provinciali. Sto adottando la politica del carciofo, affrontando un tema alla volta. Sicuramente Rovigo, essendo la città capoluogo, deve assumere e avere un ruolo di primo piano, ma per ora mi concentro sulle priorità immediate del nostro comune. Voglio costruire relazioni solide con gli altri amministratori della provincia, basate sulla collaborazione e sul mutuo supporto. Credo fermamente che una forte coesione tra Rovigo e il resto del Polesine sia fondamentale per affrontare le sfide comuni e per promuovere uno sviluppo armonioso del nostro territorio. Rovigo ha la responsabilità di guidare questo processo, ma è altrettanto importante lavorare insieme agli altri amministratori locali per il bene di tutta la comunità polesana”.

Giacomo Capovilla

Chiude la lista dei nomi Forza Italia, che, con il 6,5 per cento dei voti, porta a casa la sedia di vicesindaco affidata ad Andrea Bimbatti, con deleghe a (urbanistica ed edilizia privata, servizi informatici e innovazione, digitalizzazione, progettazione sovracomunale, sport, edilizia sportiva, attuazione del programma). Già numero due a Palazzo Nodari nella giunta guidata da Massimo Bergamin.(g.c.)

Nella foto il neo sindaco Valeria Cittadin con il commissario straordinario prefetto Gianfranco Tomao nella cerimonia del passaggio di consegne (foto dal profilo Facebook del Comune)

Sintonizzati sul futuro.

il gestore è Hera Comm, società del Gruppo Hera

dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Le componenti principali del prezzo dell’energia sono due: una prima parte, variabile, è a copertura dei costi di approvvigionamento dell’energia, e deriva dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso (Prezzo Unico Nazionale –PUN). A questa si somma una componente fissa, volta a coprire i costi di commercializzazione che, in virtù dei ribassi di gara, comporterà per il cliente un risparmio rispetto al precedente regime di Maggior Tutela. La fatturazione continua a essere bimestrale.

cliente al centro, rigore etico e transizione energetica

In un territorio importante come la provincia di Rovigo, Hera manterrà lo stesso modello di servizio che l’ha portata fra i primi gestori energetici nazionali: focus sul servizio al cliente, attraverso canali sia remoti (app MyHera, web, call center) che fisici (oltre 160 sportelli in tutto il Paese), rigorosa condotta etica nella proposizione delle proprie soluzioni e decisa propensione nell’accompagnare famiglie e imprese

L’orientamento alla sostenibilità è attestato, fra le altre, da due importanti evidenze. Già oggi il 52% del margine operativo lordo del Gruppo è “a valore condiviso”, cioè legato ad attività che contribuiscono a realizzare gli obiettivi di sostenibilità ONU al 2030 e, da piano industriale, entro il 2027 salirà al 64%. Inoltre, Il titolo Hera è dal 2020 (con verifiche e rinnovi annuali) incluso nel Dow Jones Sustainability Index (sia europeo che mondiale), autorevole indice borsistico internazionale, che include le aziende quotate migliori in termini di performance nelle dimensioni ESG.

di coltà economica o residenti in zone disagiate. Informazioni di dettaglio sul sito Arera.

Cosa prevede il servizio a Tutele Graduali

La fornitura di energia elettrica a condizioni standard definite da Arera.

senza alcun onere, clienti

Lo sfidante. Intervista al sindaco uscente e sconfitto al ballottaggio Edoardo Gaffeo

“Alle urne sfondamento a destra Faremo opposizione costruttiva”

“La prima cosa da fare è mettere sotto controllo tutti i cantieri Pnrr: non si può scherzare su queste cose. Faremo tutte le proposte del caso per riuscire a migliorare la città”

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opo la sconfitta al ballottaggio, che ha visto la vittoria della candidata del centrodestra Valeria Cittadin, l’ex primo cittadino Edoardo Gaffeo rimarrà a Palazzo Nodari come consigliere di opposizione. A fargli compagnia, tra gli scranni riservati alla minoranza, sei consiglieri della coalizione che lo ha sostenuto: Elena Biasin, Andrea Borgato, Elena Rossi, Enrica Crivellaro, Roberto Tovo e Matteo Masin. Come commenta l’esito del voto?

“Guardando i dati, c’è chiaramente uno sfondamento a destra a livello cittadino. Sono circa quindicimila i voti che sono andati da quella parte, considerando anche le due candidature civiche di area, sia alle europee sia alle amministrative. Il centrosinistra viaggia tra gli 8.500 e i 10mila voti. Quando si va alle amministrative, dove il candidato sindaco probabilmente qualcosa riesce a limare, di fronte a uno squilibrio di questo genere non c’è partita. È chiaro che il valore aggiunto non c’è stato. Ha vinto la destra”.

proposte del caso per riuscire a migliorare la città”.

Come vi porrete riguardo alle questioni aperte che la nuova amministrazione dovrà gestire?

“In maniera costruttiva. Ci sono delle cose che vanno assolutamente seguite e chiuse perché i tempi sono strettissimi e ferrei. È necessario che questa cosa venga fatta e noi continueremo a dare il nostro apporto”.

Quali sono le sfide e le prospettive per il Comune di Rovigo?

“Sicuramente ci sono quelle relative ai grandi investimenti. Bisogna stare molto attenti perché il tema della rendicontazione implica che tutto debba essere sistemato nel miglior modo possibile, con i tempi che sono già stati individuati, sia dal Pnrr sia dalla scadenza per il Maddalena. C’è tutto il tema del sociale, di cui in questa campagna elettorale si è parlato pochissimo, ma che dovrà essere assolutamente tenuto sotto estrema attenzione.

durante questi cinque anni di co-progettazione, lavorando con il Terzo Settore per costruire progettualità insieme alle associazioni e fornire risposte concrete alla cittadinanza. Non vorrei che ci fosse il tentativo di distruggere qualsiasi eredità dell’amministrazione precedente. Mi auguro che ci sia l’intelligenza di capire che le cose si possono continuare, anche se sono state iniziate da qualcun altro”.

Un consiglio e una critica costruttiva che darebbe al nuovo sindaco?

Come ha intenzione di attivarsi da consigliere di opposizione?

“L’opposizione si farà in maniera costruttiva. Ci sono moltissime cose da sistemare. Io mi auguro che la nuova amministrazione sia in grado di creare una squadra all’altezza delle sfide che attendono la città. La prima cosa da fare è mettere sotto controllo tutti i cantieri Pnrr: non si può scherzare su queste cose. Faremo tutte le

Notizia di questi giorni è un taglio di altri 250mila euro di trasferimenti statali, che dovranno quindi essere recuperati in qualche modo per non portare ulteriori tagli sui servizi essenziali. Non è l’unico taglio: già l’anno scorso c’era stato un taglio di duecentotrentamila euro per la gestione delle emergenze abitative. Siamo in una fase di risorse calanti, quindi servirà un’estrema attenzione. Mi auguro che non venga buttata a mare l’esperienza che abbiamo fatto

“Il consiglio è di non farsi prendere dal desiderio di distruggere qualsiasi cosa sia stata fatta da chi è venuto prima. Mi auguro che ci sia un cambio di passo. Quello che hanno fatto a me è stato assolutamente infame: la distruzione totale, con toni offensivi e caricaturali di natura caratteriale. Non va bene, assolutamente. Mi auguro che si comportino diversamente e che lavorino per il bene della città, riconoscendo il valore di ciò che è stato fatto di buono in passato”. (g.c.)

Ecco il nuovo consiglio comunale di Rovigo

Con Valeria Cittadin sindaco, la maggioranza di centrodestra in consiglio comunale conquista 20 seggi su 32. Di questi, nove sono stati assegnati a Fratelli d’Italia, cinque alla lista civica Cittadin, quattro alla Lega e due a Forza Italia.

Ecco i consiglieri eletti per Fratelli d’Italia: i fratelli Moretto, Mattia e Sara, Elena Pavan, Fabio Benetti, Nello Piscopo, Paola Bettarello, Renato Cam-

panile, Marco Venuto e Andrea Denti. La lista civica Cittadin elegge Damiano Sette, Edoardo Lubian, Tiziano Menon,Laura Arduin e Dominga Milan. Per la Lega, i consiglieri sono Valentina Noce, Sabrina Magon, Silvia Pavan, Riccardo Ruggero. Completa la maggioranza Forza Italia con Paolo Avezzù e Valentina Beltrame.

All’opposizione troviamo Edoardo Gaffeo, accompagna-

to da cinque consiglieri della lista civica Per Rovigo - Perché Cresca Felice: Elena Biasin, Andrea Borgato, Elena Rossi, Enrica Crivellaro e Roberto Tovo, oltre a Matteo Masin per il Forum dei Cittadini. Inoltre, Palmiro Franco Tosini porta con sé Diego Crivellari, capolista del Partito Democratico. Spazio anche a Federico Frigato, Ezio Conchi e Antonio Rossini. (g.c.)

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Gli sconfitti al primo turno. La parola a Tosini, Frigato, Conchi e Rossini

“Vigileremo concretamente affinchè le promesse vengano rispettate”

L’8 e il 9 giugno si è svolto il primo turno delle elezioni amministrative a Rovigo per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Esclusi dal ballottaggio Palmiro Franco Tosini, Federico Frigato, Ezio Conchi e Antonio Rossini. Ecco il loro bilancio e il commento su queste elezioni.

“L’esito dera scontato, considerando le divisioni interne al centrosinistra causate dalle vicende che hanno portato al commissariamento dell’ente comunale - dichiara Palmiro Franco Tosini, supportato dal Partito Democratico e dalla lista civica ‘Democratica Inclusiva’ -. La candidata del centrodestra, Valeria Cittadin, ha saputo avvicinarsi ai problemi dei cittadini con umiltà e intuizioni comunicative originali. È stata una cocente delusione per me, che ha evidenziato le divisioni nel nostro schieramento. Il consenso del 22% ottenuto dal Pd a livello europeo, alle elezioni amministrative si è ridotto drasticamente. Continuerò a lavorare in consiglio comunale con una politica rispettosa, ben radicata nell’area di centrosinistra, sperando di riunire tutti gli

amici e i compagni progressisti”.

“Le elezioni hanno confermato la tendenza nazionale ed europea verso destra, di cui ha beneficiato la coalizione della Cittadin - afferma Federico Frigato, sostenuto dalla lista civica ‘Rovigo Si Ama’ -. Tuttavia, il nostro risultato è oggettivamente positivo: una lista civica, costruita pochi mesi fa, ha ottenuto il 6,60% dei voti, superando altri contendenti più organizzati. Anche se molti sminuiscono il civismo, continuo a credere che ci sia spazio per una politica concreta e libera. Quasi il 40% degli aventi diritto non ha votato: il nostro obiettivo è rappresentare queste persone e le loro necessità. In consiglio comunale sarò portavoce di un progetto concreto, con la responsabilità di far sentire la nostra voce al servizio della città”.

“Come rappresentante della lista civica ‘Cambia Rovigo’, voglio ringraziare tutti gli elettori e i candidati consiglieri che hanno partecipato alla campagna elettorale - spiega Ezio Conchi -. La nostra civica ha ottenuto un consigliere a Palazzo Nodari, incaricato di rappresentare

i valori della democrazia liberal-popolare espressi nel nostro programma. La sua azione sarà libera da vincoli di partito, valutando di volta in volta le proposte, con l’unico vincolo del programma elettorale. Non appoggerà nessuno per partito preso ma si impegnerà per il bene della città, controllando che il cambiamento avvenga nel rispetto della continuità amministrativa”.

“Le mie due liste civiche, ‘Noi per Rovigo - Ci Piace!’ e ‘Alleanza dei Moderati’ hanno deciso con determinazione di sostenere Valeria Cittadin al ballottaggio - commenta Antonio Rossini -. I rodigini volevano un cambiamento: per questo ho deciso di dare fiducia al suo programma, simile al mio in molti punti. La mia presenza in consiglio comunale rappresenta la prosecuzione di nove anni di ascolto delle problematiche cittadine. La mia azione sarà concreta e proattiva, un punto di riferimento per chi ha votato aspettandosi cambiamenti positivi. Per la mia coerenza tra il dire e il fare, sono una garanzia per tutti i cittadini”.

Giacomo Capovilla

“Valeria Cittadin e la sua lista hanno saputo meglio interpretare il bisogno di cambiamento dei cittadini, noi staremo di guardia e controlleremo l’operato dell’amministrazione”

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Nelle foto, da sinistra: Palmiro Franco Tosini, Federico Frigato, Ezio Conchi e Antonio Rossini

Nuovi incarichi. La dirigente del Pd polesano sostituirà Alessandro Zan, eletto al Parlamento europeo

Nadia Romeo entra alla Camera: “Un onore rappresentare il territorio”

“La priorità iniziale sarà creare una forte collaborazione tra tutte le realtà istituzionali, economiche e sindacali del territorio. Facendo squadra possiamo fare la differenza e far decollare il territorio di Rovigo e Padova”

Con l’elezione di Alessandro Zan al Parlamento Europeo, Nadia Romeo è pronta a rappresentare le province di Padova e Rovigo alla Camera dei Deputati. Nelle prossime settimane, la dirigente polesana del Partito Democratico, già assessore e presidente del consiglio a Palazzo Nodari, subentrerà all’attivista patavino, essendo stata la prima dei non eletti nel collegio alle elezioni politiche del 2022. Romeo ha espresso il suo impegno a creare una collaborazione solida tra istituzioni, economia e sin-

“Voglio dare particolare attenzione al territorio di Rovigo, che negli ultimi anni non ha ricevuto l’attenzione che meritava. Lavorerò per il Polesine anche a livello nazionale”

dacati. Priorità immediata sarà l’incontro con le realtà locali, con particolare attenzione a Rovigo e provincia, per promuovere lo sviluppo del territorio.

Come si sente all’idea di entrare alla Camera? Quali sono priorità per i territori che rappresenterà?

“È un grande onore rappresentare il mio territorio, specialmente in un periodo come questo. La notizia del mio ingresso in Parlamento l’ho avuta il 10 giugno, che coincide con l’anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti. Essendo socialista, questo ha avuto un significato particolare per me. Le priorità iniziali saranno di creare una forte collaborazione tra tutte le realtà istituzionali, economiche e sindacali del territorio. Credo che facendo

squadra possiamo fare la differenza e far decollare il territorio di Rovigo e Padova. Abbiamo molte sfide importanti davanti a noi: voglio assicurarmi che gli strumenti che abbiamo a disposizione siano sfruttati al meglio”. Può darci qualche detta-

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glio sui tempi di ufficializzazione del passaggio?

“Siamo in contatto con Alessandro Zan e attendiamo che vengano chiuse tutte le operazioni di voto a Roma. Alessandro nel frattempo ha scelto una delle due circoscrizioni in cui è stato eletto al Parlamento Ue, la Nordest. Credo che il primo incontro della nuova consiliatura europea sia il 16 luglio, quindi dovrebbe essere tutto ufficializzato prima di quella data”. Quali saranno le sue prime azioni una volta insediata?

“La mia prima preoccupazione sarà quella di incontrare tutte le realtà locali, comprese le istituzioni, il mondo economico e quello sindacale, per iniziare a lavorare insieme in maniera coordinata. Voglio dare particolare attenzione al territorio di Rovigo, che negli ultimi anni non ha ricevuto l’attenzione che meritava. Lavorerò duramente per far pesare il Polesine anche a livello nazionale”.

C’è un messaggio che vorrebbe mandare ai cittadini di Padova e Rovigo?

“Sono determinata a rappresentare i nostri territori, con dedizione e impegno, e a lavorare per portare risultati concreti. È un momento di cambiamenti strutturali e abbiamo la possibilità di fare grandi cose insieme”.

Giacomo Capovilla

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A sinistra, Nadia Romeo, che prenderà il posto di Alessandro Zan alla Camera dei Deputati

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“Asta

navigabile”. Un’occasione per discutere sul potenziamento del sistema idroviario

Idrovie come volano di sviluppo: il Canalbianco diventa protagonista

Brioschi: “Il sistema idroviario del Nord Italia, grazie al suo potenziale supporto ai target di decarbonizzazione, si trova dinanzi a una opportunità di rinascita”

Il Canalbianco visto come una grande autostrada blu, lunga 135 chilometri, collegante la provincia di Mantova con quella di Rovigo, per concludersi nel veneziano a Chioggia. Se ne è parlato nella sala conferenze dell’Interporto, in occasione del convegno “Asta navigabile: una nuova risorsa per il Paese”, organizzato da Confindustria Veneto Est, in collaborazione con Regione, Infrastrutture Venete, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale - Porti di Venezia e Chioggia, Confindustria Mantova, Interporto di Rovigo, Provincia di Rovigo e Provincia di Mantova. E’ stata l’occasione per esaminare le prospettive e le potenzialità dell’ottimizzazione del sistema idroviario nel Nord Italia, riunendo rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, insieme ai membri della comunità imprenditoriale. L’incontro ha fornito anche l’occasione per delineare lo stato dell’arte del sistema idroviario del Nord Italia e dei benefici economici, occupazionali e ambientali, potenzialmente attivabili dalla relativa ottimizzazione. Dal 2015 ad oggi il trasporto idroviario del Nord Italia è cresciuto del 160% e la filiera estesa vola verso il miliardo e mezzo entro il 2030. Secondo lo studio The Euro-

pean House-Ambrosetti per Confindustria Veneto Est e Confindustria Mantova, il sistema idroviario coinvolge 25 macro-settori economici, generando un valore aggiunto di 500 milioni di euro (3% del Pil di Rovigo e Mantova).

“La filiera estesa del sistema idroviario, che ha nell’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante un elemento chiave, incide solo per lo 0,1% dei volumi di merci trasportate, rispetto ad una media di oltre il 20% nei primi 5 Paesi benchmark europei - spiega Benedetta

Destro: “Il buon assetto logistico-infrastrutturale

è essenziale, soprattutto per un’industria come quella italiana e veneta, fortemente orientata all’export”

Brioschi (Partner Teha) -. Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani: per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario. In questo scenario, il sistema idroviario del Nord Italia, grazie al suo potenziale supporto ai target di decarbonizzazione, si trova dinanzi ad una opportunità di rinascita.” Nel corso di una tavola ro-

tonda, è stato presentato il rapporto “La rete navigabile italiana: una nuova risorsa per il Paese. Le opportunità offerte dall’ottimizzazione e dall’efficientamento del sistema idroviario del Nord Italia”. Hanno partecipato Elisa De Berti, vicepresidente del Veneto e assessore a lavori pubblici, infrastrutture e trasporti; Fulvio Lino Di Blasio, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale; Alberto Lisatti, presidente Unione Navigazione Interna Italiana, Moreno Massetti di Fagioli SpA. Sono inoltre intervenuti: Enrico Ferrarese, presidente della Provincia, Alessandra Ferrari, presidente di Interporto Rovigo, Alessandra Grosso, direttore

generale Infrastrutture Venete. Ha concluso i lavori, l’intervento di Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est e delegato a trasporti e logistica, dichiara: “I dati sulla logistica del 2023 sono importanti: 135,4 miliardi di euro pari all’8,2% del PIL. A questo si aggiungono la strategicità per l’economia del nostro Paese, il legame imprescindibile con l’industria manifatturiera, peraltro confermati nello scenario complesso e inatteso degli ultimi tre anni. Il buon assetto logistico-infrastrutturale del Paese è, quindi, uno strumento essenziale di competitività, soprattutto per

un’industria, come quella italiana e veneta, fortemente orientata all’export. In questo contesto, e nella logica di sviluppare l’intermodalità, il sistema delle vie navigabili interne padano-venete, insieme alle infrastrutture logistiche, come porti e interporti, costituisce un patrimonio il cui potenziale, in fatto non solo di trasporti, ma anche economico, ambientale e turistico è amplissimo e da valorizzare con un piano di medio-lungo termine. Anche in funzione del pieno dispiegamento delle potenzialità della Zls e dei distretti produttivi a monte e a valle dell’asta navigabile del Po e, guardando al futuro, dell’Hydrogen Valley.” (m.s.)

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Nella foto, un momento del convegno

Transizione 5.0. Positive le stime di Cna Padova e Rovigo per il prossimo biennio 2024-2025

In Polesine investimenti potenziali per oltre 100 milioni di euro

Montagnin: “L’attenzione degli imprenditori testimonia la voglia di investire nello sviluppo delle proprie imprese e del territorio”

Oltre 100 milioni di euro per la provincia di Rovigo, per una quota di agevolazione pari a 80 milioni. È la cifra a cui ammontano i potenziali investimenti che il Polesine potrebbe vedere nel biennio 2024-2025 grazie alla Transizione 5.0 e a ritorno a crediti d’imposta rilevanti. Se venissero poi pubblicati i decreti attuativi della misura in tempi congrui con quelli necessari per l’attivazione degli investimenti, si tratterebbe di ben 50 milioni di euro per la provincia di Rovigo.

La stima dell’Ufficio di CNA Padova e Rovigo, basata sulle dinamiche di utilizzo del credito di imposta “Industria 4.0” rilevabili dai dati MEF delle dichiarazioni fiscali delle imprese e sulle richieste di contributo “Nuova Sabatini”, indicava nel 2021 (credito di

imposta del 50%) un volume di investimenti “digitali ed interconnessi” di poco inferiore ai 470 milioni di euro, per una agevolazione alle imprese di circa 230 milioni di euro (spalmata in 3 anni). Nel 2022 era in discesa, di poco inferiore ai 400 milioni, probabilmente per effetto delle tensioni geopolitiche ma anche per la rimodulazione del credito d’imposta al 40% (poco più di 160 milioni di euro il valore dell’incentivo).

Nel biennio 2024-2025 però le imprese potranno utilizzare gli incentivi del piano Transizione 5.0, sotto forma di credito d’imposta, per attivare investimenti di digitalizzazione ed efficientamento dei loro processi produttivi, riducendo i consumi energetici e orientando le stesse verso la sostenibilità e lo svi-

luppo green, ma anche implementando le competenze del personale con nuove attività formative.

Il Piano è finanziato con 6,3 miliardi di euro dal ri-orientamento delle risorse Pnrr, che si sommano al piano transizione 4.0, ma il 5.0 introdurrà nuove misure per tutti gli investimenti in beni e attività che genereranno risparmi energetici o apporteranno efficienza energetica.

Il credito di imposta è variabile a seconda del valore dei progetti di investimento e della riduzione di consumi ottenuta grazie ad essi: nella fascia più “gettonata” dalle PMI, quella di progetti fino a 2,5 milioni di euro, si va dal 35% di credito d’imposta per una riduzione dei consumi aziendali globali di almeno il 3%, al 45% se si supera la so-

glia del 10%. Il vantaggio può anche essere più ampio nel caso di realizzazione di impianti fotovoltaici con celle ad alta o altissima efficienza, che possono far valorizzare l’impianto fino al 140% del suo costo effettivo.

“Sono tantissime le imprese del nostro territorio che si stanno preparando a cogliere l’opportunità di Transizione 5.0 per fare nuovi investi-

menti – ha affermato Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo –. Questo a dimostrazione di come gli imprenditori continuino a scommettere sulla propria competitività e sulla capacità di innovazione di un sistema economico e sociale che ha ancora molto da dare, anche nel futuro, in termini di crescita e distribuzione della ricchezza”.

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Ulss

5. Vi troveranno spazio ambulatori, centro prelievi e gli studici dei medici di base

Al via i lavori per la realizzazione della nuova Casa della Comunità

La struttura sorgerà all’interno della Cittadella Sociosanitaria. Il costo dell’operazione, finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ammonta a 4.480.000 euro

VENETO24

LE INTERVISTE

DEL DIRETTORE

di Giorgia Gay

Uno spazio dove esploriamo conversazioni intrigantie approfondite con il nostro direttore. In onda sabato e domenica dalle 9:28.

Èstato approvato nei giorni scorsi dall’Azienda Ulss 5 Polesana, il provvedimento definitivo per l’avvio dei lavori di realizzazione della nuova Casa della Comunità di Rovigo.

La struttura sorgerà all’interno della Cittadella Sociosanitaria. Il costo dell’operazione, finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ammonta a 4.480.000 euro.

alla pianificazione delle attività propedeutiche previste.

In particolare, sono in fase di completamento interventi di ristrutturazione, riguardanti lo spostamento dell’Unità Operativa Complessa (Uoc) Disabilità e non autosufficienza e il trasferimento di due Centri Diurni, per un totale di un milione di euro, che renderanno disponibili le aree necessarie per l’avvio dei lavori della Casa della Comunità di Rovigo finanziati dal Pnrr.

specialistici (in cui saranno presenti, ad esempio, cardiologo, oculista e dermatologo), la guardia medica e gli studi dei medici di medicina generale.

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Questo rappresenta, per l’Ulss 5, un ulteriore passo avanti verso una sanità del futuro, basata su strutture modello dedicate all’assistenza sanitaria e alle cure primarie, dislocate sul territorio polesano. La progettazione dell’opera è stata realizzata congiuntamente

All’interno della nuova Casa della Comunità troveranno spazio lo sportello amministrativo/punto unico di accesso, il punto prelievi, gli ambulatori infermieristici, gli ambulatori

Vacanze sicure: i consigli dell’Ulss5

In molti i rodigini che tra luglio e agosto partiranno per le meritate e agognate ferie. Dall’Ulss5 un appello alla sicurezza, specialmente per evitare di contrarre la Dengue, una malattia trasmessa dalle punture di zanzara. Conosciuta anche come “febbre spaccaossa”, causa febbre alta, importanti dolori muscolari e articolari, con possibili complicanze gravi.

Il rischio di ammalarsi di dengue - fa sapere l’azienda sanitaria - è presente in molte destinazioni turistiche. I Paesi più colpiti sono quelli del Sud-est asiatico,

del Pacifico occidentale, delle Americhe, dell’Africa e del Mediterraneo orientale.

Se si ha in programma un viaggio verso queste destinazioni il consiglio è di rivolgersi all’ambulatorio di medicina dei viaggi dell’Ulss per una consulenza, di mettere in valigia un repellente antizanzare efficace, di� spruzzare gli abiti con un insetticida a base di permetrina prima di metterli in valigia. E al rientro? Continuare ad applicare i repellenti antizanzare e avvisare subito il proprio medico se si presentano even-

Oltre alla Casa della Comunità di Rovigo, nei mesi scorsi erano state già approvate le Case della Comunità di Adria, Castelmassa, Badia Polesine e Porto Tolle. Si tratta di un progetto a rete che privilegia le peculiarità e la soluzione dei bisogni di un territorio demograficamente, socialmente e culturalmente molto variegato. Un altro nodo di questa rete sono gli ospedali di comunità di Adria, Trecenta e Rovigo, i cui progetti esecutivi sono già stati completati e validati.

tuali sintomi come febbre, eritemi cutanei, dolori articolari, o altra sintomatologia. Ulteriori informazioni nel sito www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi.

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dimostrato i tanti frequentatori illustri del mondo dello spettacolo che si sono immersi nelle sue acque termali, da Flavio Insinna ad Ornella Muti, da Dj Ringo a Giovanni Storti, da Giulia Calcaterra a Jakidale, da Vittorio Sgarbi a Marco Bianchi, che le ha dedicato un suo menu pensato per chi pratica attività acquatiche. Oltre a tanti visitatori illustri come Stefano Bollani, Andrea Lucchetta, Domenico Fioravanti, Vittorio Brumotti, Valerio Massimo Manfredi, Giuseppe Vessicchio.

Ad accendere per primo i riflettori in Y-40 come studio di produzione è stato Diego Dalla Palma che ha girato un’intera stagione di Ciao Bellezza per Rete 4 dando il la a numerosi servizi nelle maggiori emittenti giornalistiche e televisive da ogni parte del mondo, come CNN, Fox, Discovery Channel, BBC, EBC Taiwan, TeleFrance1, RAI, Mediaset, SKY, La7. A consacrarla nell’ultima stagione sono state le numerose esterne acquatiche condotte da Umberto Pelizzari per Lo Show dei Record di Canale 5 con Gerry Scotti, nonché l’intera puntata di Generazione Bellezza di Emilio Casalini su Rai 3 dedicata proprio alla struttura unica al mondo e alle molteplici opportunità di sviluppo turistico ed economico aperte da Y-40.

DANZA

Location privilegiata per la danza subacquea, Y-40 ha ospitato gli allenamenti dell’étoile dell’Opera di Parigi Sylvie Guillem, fino ad essere il palcoscenico preferito del volteggiare della performer cinese Dada Li e di numerose altre artiste. Tre video soprattutto sono diventati virali per quel che riguarda la sesta arte: le coreografie a testa in giù della squadra nazionale italiana di nuoto sincronizzato riprese da Fabio Ferioli, gli struggenti passi di danza della campionessa Julie Gautier coreografati da Ophélie Longuet sulle note di Ezio Bosso, ma anche la danza morbida e sensuale del travolgente Tang’o eseguito sott’acqua in apnea dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro con la coreografia di Bastien Soleil, un’incredibile performance subacquea a 10 metri di profondità, per la quale sono servite 600 immersioni in notturna della durata di circa un minuto e mezzo.

PUBBLICITÀ

Y-40® è stata il teatro dell’intera campagna del Ministero della Cultura girata da Davide Livermore “A Teatro si respira la vita” e nell’arco di questi anni di attività, molte

l’addestramento subacqueo.

Diversi gruppi di forze armate e associazioni di volontariato si sono rivolte alla struttura per sfruttare la conoscenza dei suoi operatori in educazione acquatica e speleosubacquea, tra cui: l’Arma dei Carabinieri, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano, la Guardia di Finanza, la Marina Militare, la Polizia di Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e, tra i tanti gruppi internazionali, anche l’ Esercito degli Stati Uniti d’America.

Y-40® rappresenta la condizione ideale per la ricerca scientifica subacquea non solo per la sua profondità reale e la temperatura che consente di rimanere in immersione a lungo, ma anche per l’assenza di correnti, e perturbazioni meteorologiche. La USA Navy ha scelto Y-40® per studiare la fisiopatologia degli atleti in apnea nel progetto di collaborazione tra Office of Naval Research, US Federal Agency, ed il dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Padova diretto dal prof. Gerardo Bosco. Anche la NATO ha scelto Y-40 per il summit del 2022 “Underwater Diving Working Group” sulla sicurezza in mare.

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Fratta Polesine. L’auspicio del Presidente della Fondazione Cariparo

Casa Matteotti, un luogo perfetto per riflettere sulla democrazia

“Le celebrazioni del centenario dell’assassinio di Matteotti hanno anche lo scopo di aiutare a riflettere sulle vicende che precedettero l’avvento del regime”

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo è l’istituzione che ha fornito lo stimolo – e la maggior parte delle risorse economiche (oltre un milione di euro) – per il completo riallestimento del percorso museale e per risolvere alcune criticità conservative che affliggevano la Casa Museo Giacomo Matteotti, Monumento Nazionale. Un intervento realizzato d’intesa con il Comune di Fratta Polesine e l’Accademia dei Concordi di Rovigo, oggi proprietaria dello storico edificio. “Sotto il profilo politico e umano Giacomo Matteotti appartiene all’Italia intera, ma è un vanto soprattutto del Veneto e di Fratta Polesine, dove visse ed è sepolto. Per queste ragioni la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo si è sentita in dovere di sostenere le celebrazioni del Centenario della morte, attuando il completo riallestimento espositivo della Casa Museo e promuovendo a Rovigo una mostra sulla sua vita e, in particolare, sugli anni passati in Polesine”. “Le celebrazioni del centenario dell’assassinio di Matteotti hanno anche lo scopo di aiutare a riflettere sulle vicende che precedettero l’avvento del regime e che sembrano confermare il detto secondo cui la democrazia raramente è stata uccisa, più spesso si è suicidata”. Il nuovo percorso e il racconto della vicenda di Matteotti nella sua Casa Museo sono stati affidati allo studio di architettura 120grammi, mentre il ripensamento e l’aggiornamento del percorso narrativo sono a cura di Luca Molinari Studio, team guidato dal prof. Luca Molinari, con la supervisione storica del prof. Giampaolo Romanato, presidente del Comitato Scientifico della Casa Museo. Dall’8 giugno, giornata di riapertura, ad accogliere i vi-

sitatori sarà una Casa Museo integralmente rinnovata, in grado di esprimere una più intensa capacità narrativa: “il luogo ideale per riflettere, a partire dall’esempio di Matteotti, sulla democrazia, sul passato e sul presente del nostro Paese”, chiosa il Presidente Muraro. Info: www. fondazionecariparo.it

LA SCUOLA DEL FARE

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Riapre Torre Donà: fino a dicembre visite guidate e aperture straordinarie

In occasione del Festival “Rovigoracconta”, con l’avvento dell’estate, a partire dallo scorso primo giugno e fino al 31 dicembre 2024 è stata aperta alle visite guidate la sempre affascinante Torre Donà ai giardini delle Torri di Rovigo. Gli orari di visita di Torre Donà sono i seguenti: giugno, luglio, settembre, ottobre,

novembre e dicembre, sabato e domenica alle ore 11.0016.00 - 17.00. Ad agosto invece sarà aperta alle visite venerdì e sabato alle ore 11.00 - 16.00 - 17.00.

Nel corso di eventi particolari si potranno prevedere aperture straordinarie. La ditta affidataria del servizio è la società Aqua srl. Per maggiori informazioni e prenotazioni basterà scrivere a info@visitrovigo.it o chiamare il numero +39 389.1745766.

Cambi al vertice. Vittorio Fioretti, veterano del calcio, nominato direttore generale

Rovigo Calcio punta su mister Fabio Rositto

Annunciato anche l’ingresso in società di Cesare Trio, rinomato imprenditore, che affiancherà lo storico presidente Roberto Benasciutti

Importanti n ovità in casa Rovigo Calcio, frutto di una finalità comune e condivisa: restituire a Rovigo, quanto prima, il calcio di alto livello che la città merita. La Rovigo Ssdarl ha presentato il nuovo allenatore, Fabio Rositto, ex calciatore professionista che ha militato in numerose squadre, tra cui Udinese, Napoli, Fiorentina e Venezia, e che vanta esperienze da tecnico presso Triestina, Pordenone e Cremonese.

Ma non solo: è stato annunciato l’ingresso in società di Cesare Trio, rinomato imprenditore, che affiancherà lo storico presidente Roberto Benasciutti, e del direttore generale Vittorio Fioretti, un veterano del calcio che conta, abile nel costruire squadre vincenti in Serie C e Serie B. Fioretti metterà ora la sua esperienza a disposizione delle ambizioni biancaz-

zurre. Sono stati, inoltre, presentati Luca Boldrin, responsabile del settore giovanile, una priorità per la società, e la consulente legale Debora D’Aquino, avvocato. Questa ristrutturazione e rafforzamento generale mirano a imprimere fin da subito una svolta e a voltare pagina rispetto alla stagione 2023-2024, culminata in una salvezza epica ed eroica, destinata a rimanere negli annali, ma che comunque non era l’obiettivo inizialmente prefissato. “Quando sono stato contattato, non ho esitato un istante – ha dichiarato il nuovo mister, Fabio Rositto –. Conosco le persone e la società. Vi sono serietà, risorse e volontà. Da parte nostra, possiamo promettere il massimo impegno, consapevoli delle difficoltà. Le premesse, tuttavia, ci sono tutte”. “Stiamo cercando di costruire una squadra vin-

cente – ha affermato Fioretti – ma siamo consapevoli che non è facile portare giocatori di categoria in Promozione. Ci vorrà pazienza, vi chiediamo di supportarci in questo percorso, ma confidiamo nei nostri mezzi”. Anche il nuovo socio della Rovigo Ssdarl, Cesare Trio, ha sottolineato la fiducia nella squadra che si sta formando e ha con-

fermato le ambizioni, che saranno accompagnate da investimenti adeguati. Da parte di Benasciutti, è arrivata la conferma della sua presenza e del suo impegno nella società, esprimendo inoltre la gioia per l’ingresso di un nuovo, solido partner, che garantisce stabilità.

Giacomo Capovilla

Riconoscimento alla “carriera” calcistica di tre mister polesani

Una premiazione con sorpresa. È quella andata in scena alla serata “Mister Vincente” organizzata dall’Aiac Rovigo, l’associazione allenatori calcio, dove, prima della premiazione degli allenatori delle squadre polesane vincitori dei campionati giovanili e senior, c’è stata una premiazione speciale, un riconoscimento alla “carriera” calcistica di tre mister polesani: Carlo Spolaore, Piero Carnacina e Benvenuto Gianni Taschin. E a premiarli è stato Luca Gotti, fresco di rinnovo del contratto con il Lecce dopo averlo brillantemente condotto alla salvezza in serie A. Contattato da Lorenzo Zecca, componente dell’Aiac di Rovigo, che con Gotti ha condiviso gli studi universitari a Ferrara e col quale c’è una forte amicizia, il tecnico originario di Contarina

Rovigo Women con la nazionale

italiana

C’era una nutrita rappresentanza rodigina allo stadio Mazza di Ferrara, ad assistere alla partita di qualificazione agli Europei femminili tra Italia e Norvegia. Circa 60 tra bambine, ragazze, dirigenti e genitori della Rovigo Women hanno assistito, tifato e gioito sugli spalti dell’impianto ferrarese per le azzurre allenate dal commissario tecnico Andrea Soncin. La partita è terminata 1 -1. Passate in vantaggio con Giugliano al 6’, sono state raggiunte dalle scandinave all’82’ con Maanum. Al termine della gara le giovani della Rovigo Women si sono dirette verso l’uscita delle giocatrici, nella speranza di fare qualche foto riuscendo nel loro intento: così ecco lo scatto prezioso con la capitana Elena Linari e quello con Giulia Dragoni. Intanto la società presieduta da Morena Pizzo ha portato a termine

ha voluto fortemente essere presente per premiare il compaesano Piero Carnacina, Carlo Spolaore, Gianni Taschin, e condividere una serata con i tecnici polesani.

“E’ stato veramente un piacere - dice Giuseppe Nasti, presidente dell’Aiac Rovigo - aver avuto la figura di Luca Gotti con noi e al quale vanno i miei ringraziamenti pubblici per la squisita disponibilità”.

Non si è parlato di schemi e tattiche, ma ci sono stati abbracci, strette di mano, ricordi e riconoscimenti sinceri agli allenatori che hanno brillato per una carriera importante come quelli di Piero Carnacina, Carlo Spolaore e Gianni Taschin e a quelli che quest’anno sul campo hanno guidato le proprie squadre al successo. Per il settore giovanile il premio è dedicato a Fernan-

do Guaraldo, recentemente scomparso e componente storico dell’Aiac Rovigo, e a consegnare la targa è stata la moglie Giulia con il figlio Mirko. A ricevere una targa riconoscimento Simone Bergantin vincitore del campionato Juniores regionale con il Bocar, Maurizio Pozzati vincitore del campionato Allievi provinciali con l’Arianese e Nicola Fini vincitore del campionato Giovanissimi provinciali

sempre con l’Arianese. Luca Pastorello, delegato della Figc di Rovigo ha consegnato la targa a Matteo Toselli vincitore del campionato di Terza categoria con la Ficarolese, mentre Giuseppe Nasti ha premiato Lorenzo Pellegrinelli vincitore del campionato di Seconda categoria con la Villanovese e Davide Pizzo, vincitore del campionato di Prima categoria con l’Union Vis Lendinara. (c.a.)

l’impegnativo campionato under 15 interregionale, girone Silver 1, giocando le ultime partite con le migliori della classe, Trento, Sarego e Real Vicenza, con buone prestazioni frutto del lavoro e del sacrificio fatto dalle ragazze durante gli allenamenti. Una bella soddisfazione per le ragazze Under 15 alla prima esperienza in un campionato molto competitivo. Finale di stagione anche per le più piccole, le Pulcine che hanno partecipato a Tombolo nel padovano, al “Torneo Magico” organizzato dalla Figc Veneto. Una giornata ricca di divertimento che ha visto le giovani calciatrici fronteggiarsi, con grinta e determinazione, con altre realtà del territorio veneto: Cittadella Women, Venezia Calcio, Pgs Concordia Schio, Arcella Padova, Lady Maerne, Gordige e Baldo Junior Team. (c.a.)

Nella foto, un momento della presentazione alla stampa

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#Regione

LA RIFORMA. Dopo l’approvazione del disegno di legge alla Camera

Autonomia differenziata, la lunga marcia

Intanto il centrodestra capitalizza il risultato.

Zaia: “Riaperto il tavolo di trattativa nazionale”

Eadesso? Dopo le dichiarazioni cariche di entusiasmo da una parte politica (“abbiamo scritto la storia”) e le stroncature dall’altra (“tutto inutile, non cambierà nulla”), archiviata anche la campagna elettorale, inizia la “lunga marcia” dell’autonomia.

Un percorso tutt’altro che lineare, quasi tutto da definire, e non privo di incognite, ad iniziare da quelle economiche. Ma la spinta impressa con l’approvazione del disegno di legge dopo la famosa maratona notturna alla Camera sicuramente darà l’energia per affrontare almeno la prima parte della riforma, che prevede l’apertura delle trattative fra regioni e Stato per il trasferimento delle competenze sulle materie per le quali non ci sono da garantire i livelli essenziali di prestazione, gli ormai famosi Lep di cui si è sentito molto parlare negli ultimi anni. Vale a dire gli standard minimi che devono essere garantiti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale per 14 delle 23 materie previste dall’autonomia, tra le quali vi sono la tutela della salute, istruzione, sport, ambiente, energia, trasporti,

Il Dem

cultura e commercio estero.

Per metterli a punto il governo si è preso due anni di tempo, intanto le regioni potranno avanzare delle richieste sulle altre 9 competenze che riguardano. Il primo a farlo è il Veneto, con la lettera inviata il primo luglio per aprire le trattative. Le materie sono: i rapporti internazionali e con l’Unione Europea; il commercio estero; la protezione civile; le professioni; la previdenza complementare integrativa; il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le casse di risparmio, le casse rurali e aziende di credito a carattere regionale; gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale; l’organizzazione della giustizia di pace. Sulla carta sono immediatamente trasferibili, ma dietro a queste voci celano decine di funzioni per la precisione ben 184, che dovrebbero essere normate in autonomia dalle regioni, con il rischio paventato di una nuova selva legislativo e un ulteriore carico burocratico, che nessuno però vuole.

ZAIA, “IL VENETO

E’ PRONTO”

Il presidente del Veneto

Luca Zaia ha ribadito che il Veneto è pronto a ricominciare a trattare. “Leggo dichiarazioni in cui sembra che per qualcuno sia quasi preferibile un’equa suddivisione del malessere; con l’autonomia abbiamo l’opportunità affinché si compia l’equa suddivisione del benessere. Faremo in modo che si eliminino le disuguaglianze grazie a quell’assunzione di responsabilità che, come ha detto il Presidente Napolitano, è il senso stesso dell’autonomia. Siamo consapevoli e convinti della gradualità che il percorso impone e della valutazione attenta che va fatta per l’attribuzione di ogni singola materia e delle rispettive funzioni”. ha concluso Zaia.

LA LEGA ESULTA

Per la Lega, alle prese con le criticità interne e con la concorrenza di Fratelli d’Italia che in Veneto ha fatto il pieno di voti, l’autonomia è un punto a favore, un risultato da rivendicare. Alberto Stefani, segretario della Liga veneta e deputato, “è una riforma che sceglie di tracciare la strada del futuro che permetterà al nostro territorio più risparmi, più efficienza, più servizi per i veneti. Essere relatore dell’Autonomia è stato un onore immenso. E’ un risultato che fa la

storia della Lega”. Gli fa eco il senatore Massimo Bitonci: “Questa riforma non spacca l’Italia ma la unisce. La compartecipazione è alla base del federalismo e alla base dell’autonomia. Questo significa che una parte delle tasse, non solo dell’Iva, ma anche dell’Irpef può rimanere nella regione. Cioè, si produce il reddito, e una parte di questo reddito viene speso per i servizi ai cittadini. È anche una garanzia per tutta l’Italia, perché con l’inserimento dei livelli essenziali delle prestazioni, soprattutto per quanto riguarda tutte le materie di carattere sociale, c’è finalmente una garanzia che in tutta Italia potranno esserci dei servizi uguali per tutti i cittadini”.

FRATELLI D’ITALIA

PLAUDE AL GOVERNO

E’ il senatore di FdI Luca De Carlo a rivendicare il ruolo

chiave del suo partito e a sottolineare che se l’autonomia differenziata è legge «è solo grazie all’impegno, al lavoro e alla serietà del Governo Meloni. Per anni questo è stato un obbiettivo solo a parole dei governi che si sono succeduti alla guida della nazione, ma è solo con Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio e con Fratelli d’Italia al governo che si è arrivati al risultato concreto. E’ l’ennesima prova di come quando Fratelli d’Italia prende un impegno lo rispetta sempre. Quanti, anche in Veneto, per mesi ci hanno attaccato dicendo che con questo governo l’autonomia sarebbe stata bloccata e affossata? Oggi credo siano in molti a doversi ricredere; noi, e io per primo, lo abbiamo sempre detto: quando facciamo una promessa, la manteniamo sempre”.

Martella: “E’ solo una scatola vuota, con effetti risibili e contraddittori”

Una netta stroncatura al disegno di legge arriva dal segretario del Pd veneto Andrea Martella, che ricorda come il centrodestra abbia voluto tirare dritto senza valutare gli effetti di queste scelte. “Noi non siamo contro il principio dell’autonomia, - sottolinea Martella - infatti avevamo messo sul tavolo delle proposte costituzionali per esclu-

dere prerogative indiscutibilmente nazionali come scuola, energia e reti di comunicazione e lavorare ad un progetto cooperativo fra Stato e Regioni centrato non su 23 ma su alcune precise materie. Questa era la strada da percorrere, invece ci troviamo con una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà

effetti positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l’autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni e anni di propaganda”.

Nella legge approvata a tappe forzate dal centrodestra, prosegue il segretario regionale, “non c’è alcun contenuto capace di rispondere alle necessità reali del Paese, delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle imprese. E’ una riforma inutile per il Nord e dannosa per il Sud. Non fosse altro per l’evidente ed enorme problema rappresentato dalla mancata definizione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, per i quali soprattutto non sono state previste risorse, nemmeno un euro”, mette in guardia il segretario veneto Dem.

Andrea Martella

ELEZIONI. Come cambia il quadro politico veneto dopo il test per Bruxelles

Il verdetto delle europee: vincitori e vinti

Tra gli eurodeputati veneti Donazzan, Berlato e Polato (FdI), Moretti e Zan (Pd), Guarda (Alleanza Verdi Sinistra), probabile Tosi (FI)

Le scorse elezioni europee hanno assunto, nel corso di tutti i mesi precedenti, il valore di un test per stabilire i rapporti di forza in chiave regionale e molti dati, a volerli leggere in quell’ottica, sono chiaramente emersi. Anche se, è giusto ricordarlo, le elezioni comunali degli stessi giorni hanno lasciato lo spazio a più di qualche dubbio. Ma andiamo con ordine.

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Come assolutamente previsto a farla da padrone è stata Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha fatto registrare il 37,58% dei consensi consentendo di staccare un biglietto per Bruxelles, tra gli altri, all’assessore regionale Elena Donazzan (63.250 preferenze personali complessive in tutto il collegio), a Sergio Berlato (46.011) e a Daniele Polato (31.516). Un risultato di grandissime proporzioni, anche se molto distante da quello della Lega che alle Europee del

2019 in Veneto prese il 49,88% dei voti e che, a quanto pare, nel complicato scacchiere europeo non sta consentendo ai meloniani di essere determinanti nelle scelte degli assetti, in primis la scelta della Presidente della Commissione Europea che resterà a Ursula von der Leyen, forte di un’alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali. Per restare al Veneto, però, questa affermazione mette una seria ipoteca sulla scelta di futuro presidente della Regione. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha superato la soglia psicologica del 20% superando, a livello nazionale il 24% dei consensi. In Veneto, terra storicamente difficile, i democratici hanno messo insieme un buon 18,88% crescendo di quasi 3 punti percentuali rispetto alle Elezioni Politica del settembre 2022. A guadagnarsi l’elezione in Europa, tra gli altri, la riconfermata Alessandra Moretti (82.540 preferenze

personali complessive in tutto il collegio) e Alessandro Zan (92.651). Il dato che nessuno si aspettava è che i democratici nel collegio Nordest eleggono ben 5 parlamentari europei: un dato che consente a un altro veneto, il consigliere regionale Andrea Zanoni, di essere il primo dei non eletti – quindi con grande possibilità di subentro nel corso della legislatura – grazie alle sue 31.682 preferenze.

La Lega Nord subisce, a livello nazionale, il sorpasso di Forza Italia ma in Veneto la spallata immaginata e costruita nei mesi passati dal segretario regionale forzista, Flavio Tosi, (il quale dovrebbe comunque entrare in Europarlamento) non è riuscita. Nonostante i moltissimi mal di pancia della base leghista uno dei fattori che evidentemente hanno evitato il sorpasso è stata l’intuizione di Matteo Salvini di candidare il Generale Vannacci capace di attirare, soltanto in Veneto, le preferenze di 72.048 elettori molto più della somma di tutti gli altri candidati leghisti. An-

che questo caso il dato è molto significativo così come quello di Alessandro Manera - candidato del sindaco di Treviso, Mario Conte da molti indicato come il migliore successore di Zaia – evidentemente non sostenuto dalla Lega fuori dal territorio trevigiano. Manera, infatti, non sarà eletto avendo preso, a livello Veneto, 16.574 preferenze delle quali 14.088 nelle Marca.

L’Alleanza Verdi – Sinistra, guidata dalla consigliera regionale Cristina Guarda, che entra in Parlamento Europeo, vola sopra il 6%; il Movimento 5Stelle continua a non sfonda-

Da Matteo Renzi e Carlo Calenda, almeno in questo territorio, era lecito attendersi di più: entrambi, il primo con Stati Uniti d’Europa (che comprendeva anche il Partito Socialista e +Europa di Emma Bonino) e il secondo con Azione, non hanno superato, a livello nazionale, la soglia di sbarramento del 4% e anche in Veneto non hanno brillato; Azione, grazie all’attivissimo segretario regionale Carlo Pasqualetto, scollina la soglia fatidica e, almeno in questa regione, supera il 4% (4,1%), mentre i renziani si fermano al 3,2%. (r.r.)

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re in Veneto e non arriva al 5%.

Regione

Il cartellone. Il presidente Giampiero Beltotto commenta la nuova rassegna

Con il Teatro Stabile del Veneto

350 giornate di spettacoli dal vivo

“Colpo di scena” porta a Venezia, Padova e Treviso 80 lavori teatrali ma anche proposte per le scuole e co-produzioni

Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, fa il punto sulla nuova rassegna teatrale presentata in Regione. “Colpo di scena”, così si chiama il ricco cartellone di oltre 80 spettacoli, di cui 38 titoli in abbonamento (13 in programma a Venezia, 13 a Padova e 12 a Treviso), numerosi progetti per il territorio, 4 proposte dedicate alle scuole superiori e 15 titoli di produzioni e co-produzioni per oltre 350 giornate di spettacolo dal vivo. Presidente, quali sono le novità e i punti salienti di questa nuova edizione?

Anzitutto i numeri perché quando vengono messe in cartellone quindici produzioni in un solo anno possiamo senza dubbio affermare che siamo un davvero un teatro nazionale. Poi la qualità delle produzioni, che è anche

rappresentata anche dagli attori di fama, e di fama nazionale che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere dalle nostre iniziative. E infine, credo, di rispetto per il pubblico, a partire dagli abbonati, che lo scorso anno erano 6.200. Quest’anno contiamo di superare, anche se di misura, quel numero, insieme a quello degli spettatori, che nella scorsa stagione è stato di oltre 150 mila.

L’obiettivo, dunque, è di andare oltre a questi numeri e di coinvolgere, specialmente a Venezia, i turisti, aprendosi quindi ad un pubblico anche internazionale?

Noi abbiamo tre obiettivi. Il primo è che lo spettacolo estivo di Venezia, “Titizè. A venetian dream”, in cartellone fino al 10 ottobre, vada bene. In questo caso dobbiamo fare numeri importanti perché è uno spettacolo circen-

se, che mescola il linguaggio della commedia dell’arte con affascinanti macchine sceniche, quindi per tutti davvero per tutti. È andare al circo in una forma teatrale, quindi un’iniziativa molto importante, alla quale teniamo. L’altro aspetto è allargarci, riguarda le convenzioni in essere con Vicenza e con Verona, affinché continuino a crescere e ad offrire qualcosa in più. Con Vicenza devo dire che già siamo molto impegnati. Terzo obiettivo, infine è internazionalizzare la nostra offerta. La presenza della sovrintendente del Teatro di Fiume, con cui inauguriamo il nuovo teatro di Fiume, devo dire la verità, è di buon auspicio.

C’è anche un grande coinvolgimento dei giovani: l’obiettivo è portarli a teatro?

Crediamo molto nella scuola. Il progetto Teseo fatto con la regione Veneto, e poi Veneto Creators, che è un’invenzione del presidente Zaia. E poi avete visto i giovani i giovani accanto a noi in occasione

Il programma. Tra le iniziative estive gli aperitivi teatrali a luglio

della presentazione della nuova rassegna. Tutto fa pensare al meglio, non possiamo sbagliare.

Quali i grandi nomi, gli attori di fama che ritroveremo sui palcoscenici veneti, nei teatri di Venezia, Treviso e Padova?

Sono moltissimi: Luca Barbareschi, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Marco Paolini, Andrea Pennacchi, Silvio Orlando, Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Sergio Rubini, Franco Branciaroli e infine Mariano Rigillo che è un mio grande amico.

L’arrivo di Dini segna una svolta per il Teatro Stabile del Veneto?

È il più grande direttore artisti-

co che c’è in Italia. Anche qui possiamo farci male solo da soli. La Regione Veneto investe in questa iniziativa culturale così importante perché ci crede, fino in fondo?

Se vogliamo essere essere in serie A dobbiamo fare di tutto per restarci anche. Insieme alla regione Veneto ci credono anche i comuni perché negli ultimi anni, in particolare dal Covid in poi, avrebbero avuto con il covid una buona scusa per ritirare investimenti. Non è mancato nemmeno un centesimo, anzi, a Venezia abbiamo rifatto la sala, a Padova abbiamo rifatto la sala e nessuno ha fatto mancare il suo impegno su questo fronte. Anzi i Comuni ci hanno aiutato anche per raccogliere bene anche tutte le adesioni che abbiamo avuto da parte della fondazione di Venezia come da parte della Fondazione Cariparo. Insomma è stato un gran lavoro di squadra, ora aspettiamo il pubblico a teatro. (g.g.)

Al Verdi di Padova un mix di ispirazioni classiche e contemporanee

A Padova il Teatro Stabile del Veneto propone già diverse iniziative nel periodo estivo, in attesa della nuova stagione al Teatro Verdi. Proprio al Verdi nel mese di luglio torna il tradizionale appuntamento con gli aperitivi teatrali delle 19. Sempre in questo mese, accanto ad attori e registi di fama, i giovani artisti e i nuovi linguaggi della scena trovano spazio al Teatro Maddalene di Padova, luogo eletto per la sperimentazione: grazie alla collaborazione tra Comune di Padova e Fondazione

TSV torna Maddalene Factory la rassegna che conferma anche nel 2025 la sinergia con l’Università di Padova in un’attività di divulgazione teatrale su temi scientifici con Performing Science.

Il “colpo di scena” che aprirà al Teatro Verdi la declinazione padovana del Teatro Stabile del Veneto sarà lo spettacolo “Parenti Terribili” di Jean Cocteau dal 6 al 10 novembre, la prima produzione firmata dal nuovo direttore artistico Filippo Dini, nei panni di attore e regista, quindi dal 20 al

24 novembre Alessandro Preziosi porta in segna “Aspettando Re Lear”. A dicembre “Re Chicchinella” scritto e diretto da Emma Dante, a gennaio sarà la volta di Giulia De Sio con “Cose che so essere vere”, quindi “Molto rumore per nulla” (in scena dal 22 al 26 gennaio), e così via fino a maggio. Il programma completo è sul sito teatrostabileveneto.it.

A Padova la proposta dei “Fuoriserie” è particolarmente orientata alla narrazione a sfondo sociale e affronta tematiche di bruciante

attualità come la violenza sulle donne con Giuliana Musso, il sistema giudiziario italiano con Mauro Pescio, l’uso dei dati sensibili con Lorenzo Maragoni, il cambiamento climatico con Telmo Pievani e i delitti di mafia con Simone Luglio. Il programma si completa con un omaggio a Giorgio Albertazzi, evocato nelle parole di Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni e Mariangela D’Abbraccio, per poi concludersi con un viaggio nel teatro shakespeariano condotto da Massimo Cacciari.

PROTAGONISTI A NORDEST

Esploreremo le storie ispiratrici di uomini e donne che hanno contribuito al progresso economico e all’innovazione nella nostra regione. Ascolta tutte le mattine dalle 8:38 e sabato e domenica dalle 8:28.

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Filippo Dini

Sintonizzati sul futuro.

Ecco i significati del Green: parole e concetti

che usiamo spesso senza conoscerli

L’uso e l’abuso di molti termini legati ai concetti di cui andremo a parlare provocano disorientamento, che spesso sfocia quasi nel “fastidio”. Vi è mai capitato di alzare gli occhi al cielo quando per la quindicesima volta in poche ore sentiamo pronunciare parole come “sostenibilità” o “cambiamento climatico”?

Usate a sproposito o meno, cerchiamo di fare chiarezza!

Ecco un “glossario” essenziale di quanto può servirci capire.

In primis, SOSTENIBILITA’, che significa vivere e svilupparsi in modo che le risorse del nostro pianeta siano usate in modo responsabile, assicurando che anche le future generazioni possano avere ciò di cui hanno bisogno. Significa prendersi cura dell’ambiente, della società e dell’economia in modo equilibrato, senza esaurire le risorse naturali o causare danni duraturi. In parole semplici, è un modo di fare le cose che permette al pianeta di continuare a prosperare per molto tempo Ed alcune derivazioni specifiche, come la mobilità sostenibile, per cui si intende il modo di spostarsi che riduce l’impatto negativo sull’ambiente. Significa usare mezzi di trasporto che inquinano meno, come auto elettriche, biciclette, mezzi pubblici efficienti e camminare di più. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento dell’aria, il traffico e il consumo di risorse naturali, rendendo gli spostamenti più ecologici e salutari per tutti. E lo sviluppo sostenibile, che significa crescere e migliorare la qualità della vita senza danneggiare il pianeta o esaurire le risorse naturali, soddisfare i bisogni delle persone oggi, come cibo, acqua, energia e lavoro, in modo che anche le generazioni future possano avere le stesse opportunità.

La TRANSIZIONE ECOLOGICA è il processo di cambiare il modo in cui viviamo e produciamo energia, passando da pratiche che

danneggiano l’ambiente a quelle che lo proteggono. Significa spostarsi verso l’uso di energie rinnovabili, ridurre l’inquinamento e adottare abitudini più sostenibili per preservare la salute del pianeta. E’ il passaggio ad uno stile di vita e ad un’economia più verde e rispettosa dell’ambiente.

L’EFFICIENZA ENERGETICA è il modo di usare meno energia per fare le stesse cose. Significa utilizzare tecnologie e pratiche che riducono il consumo di energia senza sacrificare comfort o funzionalità. Ad esempio, lampadine a basso consumo che illuminano come quelle tradizionali, ma consumano meno elettricità.

Le ENERGIE RINNOVABILI, che approfondiremo nella pagina seguente, sono fonti di energia che non si esauriscono e che possono essere usate continuamente senza danneggiare il pianeta. Queste includono il sole (energia solare), il vento (energia eolica), l’acqua (energia idroelettrica) e il calore della Terra (energia geotermica).

L’IMPATTO AMBIETALE invece è l’effetto che le nostre azioni hanno sulla natura. Include i cambiamenti che causiamo all’aria, all’acqua, al suolo, alle piante e agli animali.

BENVENUTI

Benvenuti al primo appuntamento delle Rubriche de La Piazza. Da questa uscita ogni mese troverete all’interno di ciascuna delle 23 edizioni territoriali de La Piazza un approfondimento tematico dedicato.

Partiamo con uno dei temi più attuali e sentiti degli ultimi tempi, il Green. Intendiamo raccontarvi in generale e nel dettaglio il coinvolgimento che la rivoluzione green ha e avrà nelle nostre vite. Come ad esempio nei trasporti, ma in particolare nella scelta dell’auto che andremo a fare: elettrica, ibrida o a trazione termica? Nella prossima uscita approfondiremo gli ultimi modelli delle auto in commercio, con una rubrica dedicata ai Motori. Con l’arrivo dell’autunno vi porteremo con noi nel mondo dell’arredamento, del design e della ristrutturazione, con la Casa in primo piano.

Temi importanti, che ci accompagneranno a rotazione fino alla prossima primavera, quando invece andremo a concentrare l’attenzione sul tema Garden, quindi sugli spazi all’aperto che circondano le nostre abitazioni: giardini, terrazze e orti.

Cercheremo di darvi anche consigli utili e ponderati, attraverso le offerte che le aziende e le attività commerciali del nostro territorio hanno deciso di dedicare ai nostri lettori de La Piazza.

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Fonti alternative. Le principali sfruttano risorse come il sole, il vento, la forza dell’acqua e materiali organici

Focus energie rinnovabili: quali le più adatte al nostro territorio?

Le energie rinnovabili sono una chiave fondamentale per un futuro sostenibile e per la riduzione dell’impatto ambientale dell’umanità. A differenza dei combustibili fossili, che sono limitati e causano significativi danni ambientali, le energie rinnovabili sono inesauribili e più rispettose dell’ambiente. La diversificazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per garantire una fornitura energetica stabile e affidabile. Investire in tecnologie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere politiche favorevoli sono i passi fondamentali per un futuro energetico sostenibile. Vediamo le principali fonti di energia rinnovabile: solare, eolica, idroelettrica, geotermica e biomassa.

ENERGIA

SOLARE

L’energia solare sfrutta la luce del sole per generare elettricità o calore. Esistono due principali tecnologie: i pannelli fotovoltaici e i collettori solari termici. I pannelli fotovoltaici convertono direttamente la luce solare in elettricità mediante celle solari. Sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, dalle abitazioni ai grandi impianti solari. I collettori solari termici, invece, assorbono il calore del sole per riscaldare acqua o aria, usati principalmente per il riscaldamento domestico. L’energia solare è abbondante e può essere sfruttata quasi ovunque, rendendola una delle fonti di energia più promettenti per il futuro.

ENERGIA EOLICA

L’energia eolica sfrutta la forza del vento per generare elettricità. Le turbine eoliche, con le loro grandi pale, catturano il vento e lo trasformano in energia elettrica tramite un generatore. Le turbine possono essere installate sia sulla terraferma che in mare aperto (offshore), dove i venti sono più forti e costanti. L’energia eolica è una delle fonti

di energia rinnovabile in più rapida crescita, grazie ai costi di produzione relativamente bassi e alla sua efficienza. Tuttavia, l’installazione delle turbine può essere limitata da considerazioni paesaggistiche e dall’impatto visivo

ENERGIA IDROELETTRICA

L’energia idroelettrica utilizza il movimento dell’acqua per generare elettricità. Gli impianti idroelettrici sono spesso costruiti su fiumi, dove le dighe creano un bacino d’acqua. L’acqua rilasciata dal bacino fluisce attraverso turbine, generando elettricità. Esistono anche impianti di piccola scala, chiamati micro-idroelettrici, che possono essere installati in piccoli corsi d’acqua. L’energia idroelettrica è una fonte stabile e affidabile, ma può avere significativi impatti ambientali, come la distruzione di habitat naturali e la modifica dei flussi dei fiumi.

ENERGIA GEOTERMICA

L’energia geotermica sfrutta il calore proveniente dall’interno della Terra.

Questo calore può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento o convertito in elettricità tramite impianti geotermici. Le aree geologicamente attive, come l’Islanda o parti degli Stati Uniti, sono particolarmente adatte per l’energia geotermica. I principali vantaggi di questa fonte di energia sono la sua affidabilità e la capacità di fornire energia continua, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Tuttavia, la sua applicazione è limitata a regioni con sufficiente attività geotermica BIOMASSA

La biomassa utilizza materiali organici, come legno, rifiuti agricoli e urbani, per produrre energia. Questa può essere trasformata in biogas attraverso la digestione anaerobica o in biocarburanti tramite processi chimici. La biomassa è una fonte di energia flessibile e può contribuire alla gestione dei rifiuti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipende da pratiche di coltivazione e raccolta responsabili, poiché un uso eccessivo può portare alla deforestazione e alla perdita di biodiversità.

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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse

Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente

L’edilizia sostenibile rappresenta un approccio innovativo alla costruzione e alla gestione degli edifici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, con un occhio attento al benessere delle persone.

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Con la Comunità Energetica Rinnovabili C.E.R. più grande

Questa pratica integra materiali ecologici, tecnologie efficienti e design intelligente per creare strutture che siano rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali.

Uno degli aspetti fondamentali dell’edilizia sostenibile è l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Questi includono legno certificato, bambù, calcestruzzo riciclato e pannelli solari. L’uso di materiali riciclati, e a Km0, riduce la necessità di trasporto e diminuisce le emissioni di carbonio. Inoltre, i materiali naturali come il legno e il bambù sono rinnovabili e biodegradabili, riducendo quindi l’inquinamento e il consumo di risorse non rinnovabili.

L’efficienza energetica è un altro pilastro dell’edilizia sostenibile. Gli edifici possono essere progettati per massimizzare l’uso della luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e, di conseguenza, il consumo di energia. L’isolamento termico di alta qualità, finestre a doppio vetro e sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti contribuiscono a mantenere una temperatura interna confortevole con un minor uso di energia. L’integrazione di fonti di energia rinnovabile, come pannelli solari e impianti geotermici, può inoltre ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili.

La gestione sostenibile dell’acqua è un punto cruciale nell’edilizia sostenibile. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rubinetti a basso flusso e impianti di riciclo delle acque grigie aiutano a ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi non solo conservano una risorsa preziosa, ma riducono anche i costi operativi degli edifici. Infine, il design intelligente degli edifici sostenibili prevede l’ottimizzazione dello spazio e la flessibilità d’uso. Questo significa progettare spazi che possono adattarsi a diverse funzioni nel tempo, riducendo la necessità di ristrutturazioni frequenti e minimizzando l’uso di materiali e risorse. L’edilizia sostenibile è una risposta necessaria alle sfide ambientali odierne. Integrando materiali ecologici, tecnologie efficienti e un design intelligente, si possono costruire edifici che riducono l’impatto ambientale e migliorano la qualità della vita delle persone.

Tecnologia green per l’edilizia sostenibile

La tecnologia green sta rivoluzionando il settore dell’edilizia sostenibile, offrendo soluzioni innovative per costruire edifici più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Tra le principali tecnologie troviamo i pannelli solari, che consentono agli edifici di generare energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili. Inoltre, l’uso di materiali da costruzione eco-compatibili, come il legno certificato e i mattoni riciclati, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Le tecniche di isolamento avanzate, come i vetri a bassa emissività e i sistemi di isolamento termico a cappotto, migliorano l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi di riscaldamento e raffreddamento. Le smart grid e i sistemi di gestione dell’energia permettono di ottimizzare l’uso delle risorse, monitorando e regolando il consumo energetico in tempo reale. Inoltre, l’integrazione di soluzioni di raccolta e riutilizzo delle acque piovane riduce lo spreco idrico, mentre i tetti verdi e le pareti vegetali migliorano l’isolamento termico e la qualità dell’aria. L’implementazione di queste tecnologie green nell’edilizia sostenibile non solo aiuta a mitigare il cambiamento climatico, ma crea anche ambienti di vita più salubri e confortevoli.

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Protesi

Vacanze 2024 all’insegna della sicurezza

VACANZE

SICURE 2024

Nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde potenziati servizi, personale e strutture.

Una stagione all’insegna del divertimento ma anche della sicurezza e della salute.

E’ partita l’estate 2024 nel litorale Veneziano: “Benvenuto turista d’Italia e del mondo” è l’incipit del video che l’Ulss 3 Serenissima ha realizzato sull’impegno per garantire l’assistenza in emergenza e sanitaria ai villeggianti che giungono nelle città e nelle spiagge del Veneziano.

“Vacanze sicure” è un progetto che l’azienda sanitaria condivide con la Regione Veneto e che, per l’edizione 2024, consiste in uno sforzo economico di poco meno di un milione e 700mila euro d’investimento. Un impegno che quest’anno ha consentito di potenziare personale e strutture, oltre ai servizi.

“Siamo vicini ai territori che nell’estate accolgono milioni di turisti e villeggianti - ha sottolineato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. L’obiettivo è garantire a chi arriva nel Veneziano di trovare un sistema che lo accolga con professionalità anche per la sicurezza e l’assistenza medica e sanitaria”. Chioggia, con la sua città d’arte e le spiagge, sta al centro di questo potenziamento dei servizi sanitari.

“Ai due ambulatori medici attivati per la stagione estiva - esordisce il Direttore del Suem118, Andrea Tiozzo, per l’area di Chioggia - si aggiungono quattro punti infermieristici, all’Ascot, allo Stella

Il miglior benvenuto che si possa dare ai turisti

all’Astoria, e ai Bagni Smeraldo. Presidiamo anche quella spiaggia libera di circa settecento metri ad Isola Verde, che è particolarmente difficile da raggiungere”. Il progetto prevede quest’anno un presidio con l’ambulanza dedicata a Isola Verde. “Fondamentale è la mappatura - ha spiegato il Primario - che ogni anno viene rinnovata sulle spiagge”.

C’è poi la collaborazione con gli operatori del salvamento, la quale ha consentito di ridurre anche in modo significativo il numero dei decessi in spiaggia. “Ci aiutano – ha aggiunto Tiozzo - ad essere efficienti anche i mezzi: è possibile il volo notturno dell’elisoccorso, l’idroambulanza che d’estate sosta a Pellestrina, e i quad per muoverci in velocità sulla sabbia. La novità: le medical e-bike, ad ampia autonomia, dotate di luci stroboscopiche e sirene; a Chioggia sono tra le prime in Italia”.

La formazione per gli operatori è strategica come lo è anche quella fatta a cittadini e villeggianti. A Chioggia e a Sottomarina è pronto il programma di corsi sia di rianimazione cardiopolmonare che di disostruzione pediatrica. Entrano in azione anche i cani addestrati al salvamento.

Estate sicura sul territorio significa anche lotta agli insetti pe-

ricolosi. “Siamo pronti - ha sottolineato la dottoressa Federica Boin - con la lotta all’arbovirosi. Con i comuni, che mappano le aree a rischio, organizziamo i trattamenti larvicidi e, nel caso si presentino casi umani di infezione, avviamo protocolli di trattamento straordinario con larvicidi e adulticidi per la lotta al vettore. Ci impegniamo anche con il Piano caldo per proteggersi dalle ondate di calore”.

Il faro della salute resta comunque l’Ospedale. “Chioggia - ha sottolineato il Dg Contato - è uno dei pochissimi poli turistici che hanno un Ospedale vicinissimo all’area balneare, raggiungibile via acqua, via terra e anche dal cielo, grazie all’elisuperficie. Sono stati potenziati il Pronto Soccorso, i servizi di ambulatorio pediatrico e di specialistica”.

Collaudata è la comunicazione al turista, con l’app “Vacanze Sicure” che mette a disposizione i servizi di emergenza-urgenza, di assistenza e di cura. Si lavora sul fronte della telemedicina che si concretizza in tutte quelle attività di consulenze a distanza, ma anche nell’utilizzo dei visori che, indossati dal personale del Suem118, permettono loro di intervenire, in caso di emergenza, restando in collegamento con la centrale.

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Maris,

Riabilitazione. Sei appuntamenti da giugno a settembre nel territorio veneto

Le squadre del Dragon boat scendono in acqua

Sono formate da donne operate di tumore al seno che si allenano in questa disciplina particolarmente indicata come attività, riabilitativa psicofisica. Gareggeranno per informare e divulgare all’interno di un progetto regionale

Forza, riscatto, rinascita. Tre parole, un unico obiettivo: riabilitazione!

Dopo l’avvio il 1° giugno a Treviso, l’8 a Mestre (Ve) e il 15 a Bardolino (Vr), una nuova data si è aggiunta – quella del 29 giugno a Padova – alle complessive sei giornate previste per questa iniziativa che fa parte di un progetto della Regione Veneto di promozione del Dragon Boat, in collaborazione con Ugo, l’acronimo di Unite gareggiamo ovunque, le squadre formate da donne operate di tumore al seno, e Lilt.

Il Dragon boat è una canoa con una testa di drago sulla prua, da cui il nome di questa disciplina – di origine cinese - particolarmente indicata come attività riabilitativa psicofisica rivolta alle donne con pregresso tumore al seno. Venti rematori pagaiano al ritmo scandito da un tamburo che si trova a prua dell’imbarcazione mentre a poppa si colloca il timoniere che tiene la direzione. E’ uno sport di squadra che non richiede conoscenze pregresse e può essere praticato da chiunque. In Italia fu praticato per la prima nel 1988 a Roma sul laghetto dell’Eur, mentre i primi campionati del mondo furono in Cina nel 1995. Le gare si svolgono sulle distanze di 200, 500, 1000, 2000 metri. Dal 2016 le Ugo

hanno iniziato a gareggiare, sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di promuovere il loro progetto affinché tutte le donne che hanno avuto la loro esperienza possano conoscere l’attività del Dragon boat e decidere di sperimentarla. Nel 2019 hanno costituito l’Associazione Ugo Unite gareggiamo ovunque Onlus con la mission di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute.

Il progetto regionale è stato approvato alla fine dello scorso anno, Dgr 1390 del 20 novembre 2023, e prevede appunto 6 giornate organizzate nelle diverse province del territorio, in cui momenti di approfondimento con medici e specialisti si alternano all’attività fisica su dragon boat. “È da tempo dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, in occasione dell’Open Day a Padova – che l’attività fisica praticata regolarmente contribuisca a ridurre il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella, migliori la tollerabilità dei trattamenti e riduca il rischio di ricaduta di malattia dopo una prima diagnosi di tumore operabile”.

In particolare, per le donne sottoposte a linfoadenectomia, che hanno il rischio di sviluppare un linfedema, viene evidenziato che esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilità articolare e rinforzo muscolare permettono di ripristinare gradualmente la funzionalità del braccio, facilitando il ritorno linfatico; infatti, se svolti con regolarità, questi esercizi permettono di migliorare i movimenti dell’arto e ridurre il gonfiore.

“Ecco perché assume particolare importanza l’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del “Dragon Boat”. Tale disciplina - ha continuato Lanzarin - unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio

dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia”.

In Italia esistono 52 squadre di Dragon Boat, di cui 9 in Veneto. Le tappe successive dell’iniziativa veneta si svolgeranno il prossimo 7 settembre a Solagna (Vi) e ad Arquà Polesine (Ro). La chiusura si terrà a Bardolino (Vr) il prossimo 14 settembre con la presentazione degli esiti finali del progetto e una competizione tra diverse squadre che si sfi-

APPARENTEMENTE INNOCUE, POSSONO ESSERE UN PERICOLO PER I BAGNANTI

Meduse, come comportarsi in caso di contatto

L’estate è iniziata e sono stati inaugurati anche i primi bagni in mare della stagione, perfetti per godersi un po’ di meritato riposo e un po’ di ristoro nelle giornate di caldo intenso. Tuttavia, è importante essere preparati per eventuali “incontri ravvicinati” con le meduse, organismi marini apparentemente innocui che rappresentano però un pericolo per i bagnanti.

Con le loro punture, infatti, le meduse possono rovinare una perfetta giornata al mare e causare danni, anche permanenti, come cicatrici o macchie sulla pelle. Ma attenzione: con le giuste informazioni si possono affrontare senza panico anche le meduse!

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha fornito nelle sue pagine social alcuni utili consigli per intervenire correttamente in caso di

contatto e continuare a godersi le proprie vacanze estive in piena sicurezza.

Innanzitutto, la prima cosa da fare in caso di contatto è rimanere calmi e cercare di respirare in modo regolare. Se si è vicini alla riva è bene uscire dall’acqua, in caso contrario è opportuno richiamare l’attenzione degli altri bagnanti per farsi aiutare.

Una volta fuori dall’acqua, si legge nell’infografica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, è prioritario controllare se sono rimasti attaccati frammenti della medusa. Nel caso in cui vi fossero, se è possibile, è opportuno rimuoverli senza toccarli direttamente, ad esempio con una spatola o una tessera di plastica rigida. Si dovrà quindi sciacquare con acqua di mare la zona colpita. Non va usata l’acqua dolce perché

causerebbe la rottura delle nematocisti ancora intatte e il rilascio di altro liquido urticante.

Per alleviare il dolore sono consigliati impacchi freddi, anche se bisogna evitare che il ghiaccio entri in contatto con la pelle. Va quindi usato un gel astringente per ridurre il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. Lo si può trovare in farmacia ed è utilizzato anche per le punture di zanzara. Infine, è consigliabile non esporre al sole la zona colpita, poiché è sensibile è può scurirsi, provocando macchie e cicatrici antiestetiche.

SERVIZI

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DELLA FARMACIA

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Medicina Turistica a Rosolina Mare e Porto Tolle

Due ambulatori e dieci medici per i villeggianti delle spiagge

Medicina turistica, attivi due ambulatori, a Rosolina Mare e a Bonelli di Porto Tolle, riservati ai villeggianti che nel periodo estivo soggiornano nel litorale rodigino.

l

servizio che l’Azienda Ulss 5 Polesana assicura è garantito a tutti i non residenti della località turistica, compresi i cittadini stranieri, secondo le tariffe in vigore.

I residenti nella Regione Veneto possono chiedere il rimborso delle spese sostenute, con domanda presentata presso l’Azienda Ulss di appartenenza, se rientrano nelle seguenti categorie: minori di 12 anni; cittadini di età superiore agli anni 60; lavoratori e studenti dimoranti, per ragioni connesse all’attività lavorativa e di studio, fuori dal proprio domicilio; cittadini portatori di handicap con grado di menomazione superiore all’80% ai fini dell’attività lavorativa. I residenti in altre Regioni devono rivolgersi alle Aziende Sanitarie di appartenenza per informazioni su eventuali rimborsi.

L’ambulatorio di Rosolina Mare si trova in Viale dei Lauri, 80 e può essere contattato ai numeri telefonici 3474461228 e 042668245. E’ attivo già dal 1° giugno e rimarrà a disposizione dell’utenza fino al prossimo 15 settembre tutti i giorni, compresi i prefestivi ed i festivi, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale

di Porto Viro (Ex Guardia Medica) al numero 0425078180.

L’ambulatorio di Bonelli di Porto Tolle, che si trova nel Villaggio “Barricata Holiday Village”, può essere contattato ai numeri telefonici 3334901075 e 0426389930. E’ attivo dal 1° giugno e sarà operativo fino al prossimo 1° settembre solo nei giorni prefestivi e festivi dalle 9.00 - 19.00, con fascia oraria dalle 13.00 alle 15.00 dedicata alle visite domiciliari, salvo le urgenze. In caso di urgenze notturne, dalle 20.00 alle 8.00 del giorno successivo, ci si dovrà rivolgere alla Continuità Assistenziale di Porto Tolle (Ex Guardia Medica) al numero 0425078160.

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Idee in cucina, facili e sfiziose

Con l’arrivo dell’estate cresce la voglia di piatti freschi e leggeri, perfetti per affrontare le giornate più calde. Ricette estive che non solo sono facili da preparare, ma anche deliziose e nutrienti.

MEZZEMANICHE CON PESTO DI BARBABIETOLA

Un piatto colorato e saporito, perfetto per accontentare tutti gli ospiti.

Ingredienti: 3 barbabietole medie, cotte e pelate; 100 g di noci; peperoncino (opzionale); 6 pomodorini secchi sott’olio; 100 ml di olio extravergine d’oliva; 400 g di pasta corta; 150 g di formaggio feta; sale; basilico

Preparazione: Preparare il pesto di barbabietole. Mettere nel mixer le barbabietole cotte e pelate, le noci, il peperoncino e i pomodorini secchi. Azionare il mixer a intermittenza, aggiungendo l’olio extravergine d’oliva a filo, fino a ottenere una crema omogenea. Aggiustare di sale secondo il gusto. Cuocere la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere la pasta nella pentola. Aggiungere il pesto di barbabietole e mescolare bene. Aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta, quanto basta per ottenere una salsa cremosa che avvolga bene la pasta. Completare con la feta sbriciolata sopra ogni porzione e del basilico fresco. Per una versione vegana, omettere la feta.

CAESAR SALAD (SENZA POLLO)

Un’insalata storica, inventata negli anni ‘20 da uno chef italiano emigrato negli Stati Uniti. Un piatto unico per un pranzo estivo o come antipasto.

Ingredienti: : 2 cespi di lattuga, 1 spicchio d’aglio grande, 2 fette di pane bianco, 1 uovo grande, 1 limone, salsa Worcestershire; 2 cucchiai di parmigiano a cubetti o scaglie, olio extravergine di oliva sale e pepe nero q.b.

Preparazione: Preparazione: Separare le foglie di lattuga ed eliminare quelle esterne troppo dure, scegliendo le foglie interne più tenere. Tagliare il pane a fette di circa 1 cm di spessore, rimuovere la crosta e tagliare a cubetti. Scaldare un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio in una padella antiaderente e tostare i cubetti di pane a fuoco medio. Nel frattempo, cuocere anche l’uovo. Al momento di servire, disporre l’insalata in un’insalatiera, aggiungere due cucchiai di olio e mescolare.

Aggiungere sale, pepe macinato fresco, succo di limone e salsa Worcestershire, quindi mescolare nuovamente. Assaggiare e aggiustare di condimento se necessario.

CROSTATA DI FRUTTI DI BOSCO

Una ricetta perfetta per un dolce estivo che sfrutta la dolcezza e la freschezza dei frutti di stagione

Ingredienti: 250 g di farina 00; 125 g di burro freddo a cubetti; 100 g di zucchero a velo; 1 uovo; 1 pizzico di sale; Scorza grattugiata di 1 limone (opzionale). Ingredienti per la crema pasticcera: 500 ml di latte intero; 4 tuorli d’uovo; 150 g di zucchero; 50 g di amido di mais; vaniglia a piacere; 300 g di frutti di bosco freschi (mirtilli, lamponi, fragoline, more)

Preparazione:Per la base. Mescolare farina e sale in una ciotola grande. Aggiungere burro freddo a cubetti e lavorare fino a ottenere un composto sabbioso. Aggiungere zucchero a velo e scorza di limone (opzionale). Incorporare l’uovo e impastare fino a ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e farla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Per la crema pasticcera: Portare a ebollizione il latte con il baccello di vaniglia inciso o l’estratto di vaniglia. In una ciotola, sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere l’amido di mais e mescolare bene. Versare il latte caldo a filo sul composto di uova, mescolando continuamente.

Rimettere il composto nella casseruola e cuocere a fuoco medio, mescolando continuamente, finché la crema non si addensa.Togliere dal fuoco, trasferire la crema in una ciotola e coprirla con pellicola trasparente a contatto. Lasciare raffreddare completamente. Preriscaldare il forno a 180°C.

Stendere l’impasto in uno stampo da torta. Cuocere in forno fino a doratura. Lasciare raffreddare. Riempire la base della crostata con la crema pasticcera fredda.Decorare con frutti di bosco freschi.

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Rubrica a cura di Sara Busato
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