Nell’affollata galleria di immagini su alluvioni e disastri naturali di vario genere, alla quale contribuisce in buona parte anche il nostro Veneto, hanno trovato posto le terribili istantanee e sequenze rimbalzate quasi in tempo reale da Valencia. L’onda di acqua e fango che travolge una città intera e che non lascia scampo a centinaia di persone ci annichilisce e ci spaventa, non solo per le drammatiche conseguenze ma anche perché solleva in noi una domanda: “Ma questo, potrebbe accadere anche da noi?”. A rispondere ci penseranno gli esperti e gli addetti ai lavori, pur consapevoli che gli effetti dei cambiamenti climatici, al di là delle contrapposte posizioni, tendono sempre ad alzare l’asticella della nostra percezione di ciò che viene definito “straordinario”. Negli ultimi anni, questo è un dato di fatto, gli eventi estremi si sono moltiplicati, la quantità d’acqua che cade dal cielo è via via cresciuta e i tempi si sono accorciati, i chicchi di grandine si sono fatti sempre più grossi e distruttivi, i periodi di siccità più lunghi e ravvicinati. Prima della Spagna c’è stata l’Emilia Romagna, con i vasti e ripetuti allagamenti, e anche nel nostro Veneto facciamo spesso i conti con la fragilità dei nostri centri urbani, dei nostri territori sempre più cementificati, della rete di scolo che non regge.
segue a pag 3
La città si piazza nel fondo della classifica. A rendere il clima ancora più incandescente la battaglia per l’impianto Ecopol
Servizi alle pagg. 6 e 8
Il dibattito
LLE SFIDE DEL VENETO, GLI ASSESSORI RISPONDONO
Federico Caner e Cristiano Corazzari ospiti a Radio Veneto24 fanno il punto su turismo, agricoltura, edilizia residenziale
AUTONOMIA, ANCORA SCONTRO
TRA LE FORZE IN CAMPO
Sette anni dopo il referendum in Veneto prosegue il cammino per definire le competenze in capo alle Regioni
Difendere l’identità veneta per guardare al futuro
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
’identità del Veneto non è solo la celebrazione di un passato straordinario: è la spinta propulsiva per il nostro futuro culturale ed economico. Pensate ai Colli Euganei appena riconosciuti dall’UNESCO: un patrimonio che non rappresenta solo una bellezza naturale, ma una promessa di crescita sostenibile e innovativa, capace di attrarre turismo e investimenti. segue a pag 3
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Cordoglio per la scomparsa di Nello Chendi
S i è spento lo scorso 31 ottobre, dopo aver combattuto strenuamente contro la malattia Nello Chendi, certamente un protagonista della vita politica e imprenditoriale rodigina.
Chendi è nato a Rovigo nel 1948, ma è cresciuto a Livorno fino al diploma di perito industriale. Il suo impegno in politica parte dal Partito socialista per poi confluire nel Partito democratico fin dalla sua fondazione.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’ex deputato del Partito democratico Diego Crivellari ha voluto ricordare Nello Chendi: “È un momento molto triste. Voglio ricordare Nello, il “compagno” Nello: anche per i tanti momenti condivisi, gli incontri e gli scontri, non essendoci mai sottratti al confronto politico spesso aspro, duro, importante”.
“La scomparsa di Nello, di cui desidero ricordare le qualità politiche e umane, è una grave perdita per tutto il rodigino” afferma il segretario regionale del Pd, Andrea Martella. “Desidero ricordare l’estremo rispetto delle istituzioni di Nello. Combattivo e generoso, pronto a difendere le proprie idee, senza calcoli né tatticismi e tuttavia sempre capace di mettere le istituzioni e il bene comune al di sopra delle parti.”
“Viene a mancare una figura di primo piano per la città di Rovigo oltre che un importante e brillante dirigente politico per il Partito Democratico polesano – dichiara il circolo cittadino – politico fine, trasparente e intelligente, ha ricoperto sempre con grande senso di responsabilità il ruolo di Consigliere comunale e di accorto Amministratore nelle Società pubbliche dove ha operato.”
di Rovigo
La città piange la scomparsa di un politico di raro intelletto e senso delle istituzioni
Difendere l’identità veneta per guardare al futuro
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
E non dimentichiamo le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Venezia, le Dolomiti, o le opere palladiane di Vicenza. Questi luoghi fanno del Veneto una regione da record per siti UNESCO, una terra unica che combina natura, cultura e architettura. La nostra forza è un’identità vibrante, che unisce tradizione e modernità, dalle produzioni artigianali che sono emblema del “saper fare” italiano, fino alla nostra capacità di fare impresa, da sempre motore economico del Paese. Il turismo nel Veneto, con un trend di crescita costante, si intreccia con la nostra tradizione enogastronomica e artigianale, offrendo un’esperienza unica che valorizza il territorio. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere e valorizzare questa identità, anche attraverso strumenti come l’autonomia differenziata. Questa non è una riforma solo per il Veneto, ma un nuovo modo di gestire le risorse in modo più efficace, rispondendo meglio ai bisogni locali e promuovendo il potenziale di ogni regione. In un contesto globale incerto, l’autonomia è una chiave per moltiplicare le opportunità, garantendo che le eccellenze venete siano sostenute e che le nostre tradizioni siano un trampolino di lancio per l’innovazione. Siamo pronti a guardare avanti, con i piedi ben radicati nella nostra storia e lo sguardo deciso verso un futuro in continua evoluzione.
Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L’evento “eccezionale” ormai è un fenomeno sempre più ricorrente, con il quale fare i conti. Certo, i drammi del passato ci hanno spinto a reagire e a mettere in campo opere e iniziative per rendere più sicuro il nostro territorio. Dalle alluvioni del 2010 qualcosa è cambiato, in meglio, ma che questo possa bastare è una pia illusione. Il rischio c’è, anche se non vorremmo pensarci. Ma ce ne rendiamo conto ormai quasi ad ogni perturbazione. Accanto alle grandi opere come i bacini di laminazione, necessarie per raccogliere subito l’acqua in eccesso, gli esperti ricordano che va garantita anche una manutenzione costante e capillare, per tenere viva la nostra rete di scolo e tenere all’asciutto zone residenziali e industriali. A questo servono i Consorzi di Bonifica, realtà poco conosciute al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e del mondo agricolo. A metà dicembre tutti i proprietari di terreni e abitazioni della nostra regione saranno chiamati al voto per il rinnovo dei consorzi. Cinque anni fa ci andarono in pochi, invece sono in ballo temi e decisioni che riguardano molti.
PRIMI CITTADINI
Ogni sabato e domenica alle 8:30 14:30 20:30 A cura di Vincenzo Gottardo le interviste ai sindaci del Veneto
La classifica. Per vivibilità ambientale la città si piazza al 76mo posto, prima di Verona
Ecosistema Urbano 2024 Legambiente boccia Rovigo
Treviso e Belluno guidano in Veneto sul fronte ambiente, in coda le città polesana e scaligera.
I n Veneto le città con le migliori performance ambientali sono Treviso e Belluno, mentre Padova, Venezia e Vicenza faticano a tenere il passo. Ancora male Rovigo e Verona. A restituire una fotografia puntuale è la nuova classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore –sui 106 capoluoghi di provincia per performance ambientali. Quest’anno la migliore città per vivibilità ambientale urbana del Veneto è Treviso, con un 6° posto nella classifica generale che conferma un trend di miglioramento. Treviso si distingue in particolare per il suo impegno nella raccolta differenziata (salita nel 2023 all’87,1%), ma anche per il discreto risultato della rete ciclabile, con 27 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti. Seguono Belluno, 19°, Venezia al 39° posto, Padova al 42°, Vicenza 51° e più in fondo Rovigo, al 76° posto, prima di Verona, ultima tra i comuni veneti, al 78° posto su 106 Città complessivamente valutate.
C’è da dire che quest’anno il rapporto Ecosistema Urbano 2024, per l’analisi dei 106 capoluoghi che hanno risposto all’indagine, ha rivisto e aggiornato il “peso” di alcuni indicatori, aggiungendone anche uno nuovo (variazione nell’uso efficiente del suolo), sempre distribuiti in 6 aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urba-
no, energia. Ciò ha comportato più variazioni, a volte importanti, in classifica.
Le performance delle città del Veneto evidenziate nel rapporto “Ecosistema Urbano 2024� mostrano una varietà di risultati in termini di sostenibilità ambientale e qualità della vita, con risultati che oscillano tra alti e bassi importanti, a seconda degli indicatori presi in esame.
Per fare alcuni esempi: Treviso, Belluno e Rovigo avanzano nella Raccolta differenziata; Treviso, Padova, Venezia e Vicenza ottengono buone performance nel trasporto pubblico e nella ciclabilità; Padova e Verona si distinguono in positivo per il solare fotovoltaico su edifici pubblici. In generale, per tutte le città venete, anche Belluno, non ci sono buone notizie dagli indicatori sulla qualità dell’aria e sulla gestione della risorsa idrica, mentre osservando le performance sull’uso e consumo del suolo non troviamo nessuna città veneta entro le prime venti posizioni.
Mentre alcune città venete si posizionano in modo soddisfacente nella classifica nazionale, la situazione complessiva della regione richiede un’attenzione immediata in particolare per alcuni degli aspetti più critici: la lotta allo smog e l’uso efficiente del suolo. Per Legambiente allecittà venete serve una rivoluzione ecologica più veloce. Qualcosa migliora, ma troppo lentamente.
Rovigo, Acquevenete: verso una gestione sostenibile delle risorse idriche e un servizio più accessibile
Acquevenete continua il suo percorso verso una gestione sostenibile delle risorse idriche, come dimostra il recente Forecast 2024. L’azienda sta attuando un piano strategico che incorpora obiettivi Esg, allineandosi con le direttive dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di offrire un servizio responsabile e accessibile alla comunità.
Nel 2024, Acquevenete ha proseguito con il piano di investimenti, focalizzandosi sulla resilienza delle infrastrutture e sulla riduzione delle perdite nella rete di distribuzione.
le risorse idriche.
Secondo il Forecast, Acquevenete chiuderà l’anno con un valore della produzione stimato di 101 milioni di euro e un utile ante imposte di 2,5 milioni di euro. La società mantiene una robusta struttura finanziaria, confermata dal rating Investment Grade di Crif Ratings. Recentemente, ha completato un round di rifinanziamento attraverso il Viveracqua Hydrobond 5, assicurando le risorse necessarie per il piano di investimenti a lungo termine.
zione energetica da fonti rinnovabili.
Inoltre, in conformità con le normative Arera, Acquevenete ha indirizzato il 100% dei fanghi recuperabili all’agricoltura, limitando il conferimento in discarica a meno dell’1%.
Grazie ai fondi del Pnrr, sono stati avviati progetti di digitalizzazione e monitoraggio delle reti, con l’obiettivo di distrettualizzare oltre 1 .200 km di tubazioni entro la fine dell’anno. Alla fine del 2024, l’azienda prevede di investire quasi 40 milioni di euro, contribuendo così a una gestione più efficiente e sostenibile del-
CHIOGGIA
Nel 2024, Acquevenete ha fissato dodici obiettivi strategici di sostenibilità. Tra questi, la riduzione delle perdite idriche, grazie ai progetti di distrettualizzazione e controllo della pressione, mira a raggiungere un valore stimato di 7,79 m³/ km/giorno. Nonostante un incremento dei consumi dovuto a maggiori attività di lavaggio delle condotte, l’azienda rimane focalizzata sull’autoprodu-
Nel corso del 2024, Acquevenete ha potenziato i servizi digitali, migliorando l’interazione con gli utenti e promuovendo un uso consapevole dell’acqua. Queste iniziative sono state fondamentali per rispondere alle esigenze della comunità in modo tempestivo. Il Forecast 2024 è stato presentato all’assemblea dei soci, che si è riunita nella sede di Monselice. Durante la seduta, è stata discussa anche l’implementazione dei Piani di sicurezza dell’acqua (Psa), che dovranno essere redatti entro il 12 gennaio 2029. Ad oggi, sono già stati avviati tre Psa: Boara Pisani, Est Bacchiglione e Zovencedo.
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Il caso Ecopol infiamma le piazze
La manifestazione avvenuta in Piazza Vittorio Emanuele II a fine ottobre ha avuto il compito di far risaltare ancora una volta il “caso ECOPOL” agli occhi dei rodigini, perlopiù ignari di questa faccenda, che potrebbe però avere un forte impatto sulla qualità della vita e della salute dei cittadini del capoluogo polesano e dei territori ad esso confinanti. Fulcro della questione è la proposta di conversione del sito di stoccaggio di rifiuti pericolosi, collocato lungo Viale Amendola, nel comune di Rovigo, a centro per il trattamento ad alte temperature di tali rifiuti. La ditta ECOPOL ha infatti esposto la richiesta di non assoggettabilità alla procedura di Valutazione dell’impatto ambientale dell’impianto. Le associazioni ambientaliste di Rovigo e provincia, dal WWF provinciale, a Legambiente, dall’associazione FIAB alla rete dei comitati polesani a difesa della salute e dell’ambiente, sono così intervenute per richiedere alla Provincia la Valutazione dell’impatto ambientale. A favore di questa loro proposta, dallo scorso mese di luglio, sono state raccolte ben 2300 firme, ma quali sono i
rischi che potrebbe comportare la presenza di tale impianto? Secondo le associazioni ambientaliste questo centro per il trattamento di rifiuti pericolosi andrebbe a collocarsi in un contesto già critico sotto diversi punti di vista, senza, anche nel migliore dei casi, poter portare alcun beneficio, ma anzi aggravando ulteriormente una situazione già complicata. In questo caso si fa riferimento all’incidenza dei tumori nella popolazione polesana; infatti, come ci viene mostrato dall’ultimo rapporto del Registro dei tumori del Veneto, la provincia di Rovigo è una delle zone in regione a più alta incidenza di tali patologie. Sicuramente un impianto nel quale si prevede di lavorare ad alte temperature fanghi contenenti idrocarburi, anche nelle migliori condizio-
ni di funzionamento, non potrà che aggravare una situazione già critica, che richiederebbe, al contrario, interventi urgenti a favore della qualità dell’aria e della mitigazione dei fattori clima alteranti di cui soffre particolarmente la bassa pianura veneta. Insieme a WWF Rovigo, Legambiente, Italia Nostra, Slow Food, LIPU Rovigo, FIAB, l’associazione “Il Tarassaco” e ai comitati polesani a difesa della salute e dell’ambiente, hanno partecipato alla manifestazione di domenica 27 ottobre in piazza anche noti esponenti dell’opposizione all’attuale giunta guidata dal sindaco Valeria Cittadin, tra i quali Edoardo Gaffeo, mostrando vicinanza alla battaglia portata avanti dalle associazioni ambientaliste polesane.
Davide Farinatti
Alessandra Bascià nuovo comandate dei Vigili del Fuoco
Avvicendamento al Comando dei Vigili del fuoco di Rovigo. E’ avvenuto il cambio di comando tra l’uscente ing.Claudio Fortucci e l’ing. Alessandra Bascià neo Comandante. Il passaggio della bandiera e del vessillo del comando è avvenuto presso il cippo dei caduti presente nell’atrio del comando rodigino.
Fortucci dopo quasi due anni di servizio lascia il comando di Rovigo per andare a Roma, alla Direzione centrale Emergenza e Soccorso tecnico a dirigere l’ufficio gestione tecnico operativa dei servizi specializzati. Nel saluto di commiato Fortucci ha voluto ringraziare tutto il personale e il lavoro svolto insieme per risolvere le tante problematiche anche complesse che si sono presentate. Il nuovo comandante Bascià ha raccolto il testimone del dirigente uscente dichiarando di non vedere l’ora di iniziare a lavorare per portare avanti i progetti del comando rodigino.
A seguire, stretta di mano e benvenuto ufficiale questa mattina a palazzo Nodari, tra il sindaco Valeria Cittadin e il nuovo comandante provinciale dei Vigili del Fuoco. Durante l’incontro sono state affrontate varie questioni che riguardano la città e ribadita la massima disponibilità a collaborare per il bene della comunità e del territorio.
Il sindaco ha augurato buon lavoro al nuovo comandante Bascià, ringraziandola per l’impegno che, insieme alle altre Forze dell’ordine, porta avanti sempre a tutela dei cittadini.
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Nel CUR, acronimo con cui comunemente viene indicato e riconosciuto, trovano spazio due anime diverse, UniPd e UniFe, che in città hanno spazi, docenti e
UniPd presso gli spazi di via Badaloni. Docente di ingegneria idraulica, a settembre 2023 è stato protagonista di una lezione che seguiva il prestigioso riconoscimento conferito “per i risultati nel campo del-
quaviva -, anche e soprattutto dal punto di vista umano, tra i primi scommettere nell’università in città da persona illuminata che credeva fortemente nei valori della crescita e della formazione”
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Dai fondi del Pnrr ai progetti nelle frazioni. Un impegno trasversale per Rovigo
Aretusini: “Collaborazione e cura per valorizzare il nostro territorio”
S fruttare al meglio i fondi del Pnrr e dei bandi europei per progetti di riqualificazione e, allo stesso tempo, attivare iniziative concrete per la valorizzazione delle frazioni e dei quartieri di Rovigo. A questo sta lavorando Michele Aretusini, già vicepresidente della Provincia, ora a Palazzo Nodari come assessore della giunta Cittadin. L’esponente della Lega punta a dare nuova linfa a spazi pubblici abbandonati e a migliorare la qualità della vita urbana.
Pnrr ed europrogettazione, quartiere e frazioni, come sta impostando il lavoro?
“Il nostro obiettivo è ottenere il massimo impatto possibile dalle risorse che abbiamo, siano esse provenienti dal Pnrr, dai fondi europei, o dai canali ministeriali. È un impegno continuo nel monitorare bandi, partecipare a progetti che valorizzino il territorio e mantenere alto il livello di efficienza. Tra le iniziative su cui stiamo puntando ci sono i patti di collaborazione: strumenti che, con un investimento contenuto, possono fare la differenza”.
Può farci qualche esempio?
“Abbiamo già alcuni risultati concreti. A Granzette, ad esempio, siamo riusciti a recuperare un campo sportivo
abbandonato, affidandolo all’associazione di calcio femminile Rovigo Women. Non solo lo useranno per la loro attività sportiva, ma hanno anche accettato di organizzare eventi di aggregazione per la comunità. Un progetto simile è in corso a Concadirame, dove collaboriamo con una società di football americano per dare nuova vita al campo”.
Qual è la sfida principale che riscontra nella gestione dei fondi del Pnrr?
“La sfida è duplice. Da un lato, bisogna essere pronti a cogliere le nuove opportunità di finanziamento che si presentano. Dall’altro, è essenziale monitorare continuamente i progetti già avviati, per garantire che rispettino i requisiti e gli obiettivi prefissati, così da mantenere il finanziamento attivo. Questo è un compito cruciale, e devo ringraziare il personale degli uffici, che sta mostrando grande professionalità e attaccamento alla città”.
Come procede il progetto Auro?
“Il progetto Auro è appena entrato nella fase operativa e coinvolge ben dodici comuni, oltre a Rovigo. Abbiamo ottenuto 1 1 milioni di euro, che verranno investiti per riqualificare l’esistente e
creare infrastrutture importanti, ognuna rispondente a necessità precise e condivise dai territori coinvolti”.
Parliamo ora delle frazioni, un tema che spesso si dice trascurato. Quali azioni state intraprendendo?
“Le frazioni hanno un’importanza vitale per la nostra comunità e negli ultimi anni sono state oggettivamente trascurate. Noi stiamo puntando su manutenzioni ordinarie e straordinarie, dalla segnaletica alla sistemazione di strade e marciapiedi. Stiamo inoltre sviluppando due grandi progetti: la pista ciclabile che collegherà Rovigo e Grignano e la bretella stradale di Granzette. Sono opere pensate per migliorare la qualità della vita e facilitare la mobilità”.
Giacomo Capovilla
Con i Fondi del Progetto Auro di fa bella Piazza Annonaria
Cambio di programma a Rovigo: attraverso i fondi del progetto Auro non si riqualificheranno il percorso delle mura e i giardini delle Torri, ma si rifarà il look Piazza Annonaria.
La decisione è stata presa dalla giunta di palazzo Nodari: “La giunta comunale di Rovigo - spiega una nota ufficiale - sfruttando le potenzialità del progetto Auro che consente la realizzazione di un’ampia serie di opere pubbliche, sia di riqualificazione che di innovazione, ha individuato il canale giusto per mettere sul piatto circa 1,5
milioni di euro, per restituire piazzetta Annonaria allo status che merita. A oggi, infatti, era sì presente un progetto in questo senso, elaborato dalla scorsa amministrazione, ma non erano stati individuati i fondi per realizzarlo”.
Nel 2022 infatti l’allora amministrazione comunale aveva partecipato al bando “Italia city branding” inserendo proprio Piazza Annonaria tra gli immobili per i quali prevedeva riqualificazione. Le risorse ottenute da quel bando sono state utilizzate, di fatto, per le varie fasi progettuali che prevedevano, per la
Piazza, la realizzazione di un mercato coperto, ma non vi erano ulteriori risorse per la realizzazione dei lavori. “Nell’ambito di Auro, invece - prosegue il sindaco - era stata ottenuta una dotazione finanziaria per un intervento sul parco del castello di Rovigo”. Dotazione dal valore di 1.564.416,59 euro. Il progetto per il parco monumentale delle mura e del castello, però, “era in una fase decisamente arretrata di realizzazione, contrariamente a quello relativo a piazzetta Annonaria, che invece è già alla fase esecutiva.”
L’assessore spiega come il Comune stia investendo nei fondi europei e ministeriali e, al contempo, recuperando spazi per i cittadini con progetti di comunità
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Sosteniamo progetti innovativi per l’inclusione scolastica, sociale, educativa e lavorativa dei minori migranti. CHI PUÒ PARTECIPARE?
Gli interventi. Tre le aree d’azione: ponti, barriere e guardrail, asfaltature
Provincia, 6 milioni per la viabilità
Ammontano a quasi 6 milioni di euro gli interventi che la Provincia realizzerà entro il 2024 sul fronte della viabilità. Finanziati da appositi decreti del Ministero delle Infrastrutture, i lavori si possono dividere in tre aree diverse: ponti, barriere e guardrail, asfaltature.
PONTI - Relativamente al primo punto - il totale si attesta su 1.150.000 euro - troviamo la manutenzione straordinaria di 7 strutture consorziali oltre alla realizzazione di 2 nuove opere: rispettivamente si tratta di 2 ponti sulla SP 5 a Borsea e di altrettanti in zona “Tre oci” a San Martino di Venezze oltre a manufatti su via Romana a Frassinelle SP 23 Bis, SP 31 a Lama (Ceregnano) e sulla SP 21 a Raccano (Polesella); i nuovi si trovano invece davanti allo stabilimento Eurovo di Occhiobello SP 60
Bis e tra Guarda Veneta e Pontecchio SP 5 BIs. Sempre alla stessa voce, da registrare anche lavori su altre 12 strutture per un totale di 1.991.457,47 euro, mentre ad ottobre inizia la manutenzione straordinaria del collegamento che attraversa il Po tra Polesella e Ro Ferrarese: due i mesi di lavoro previsti per interventi su giunti di dilatazione, ripristino scarichi pluviali e calcestruzzi per un importo di 134.000 euro e senso alternato per 30 giorni.
BARRIERE - Sono stati sostituiti i guardrail su quattro cavalcavia dell’A13 per i tratti di competenza ovvero sulle rampe di accesso dalle SP 70 e 24 a Villamarzana, sulla SP 71 a Frassinelle e sulla SP 60 bis a Occhiobello: la tipologia di struttura posata è la cosiddetta “barriera a tripla onda”, importo 740.445 euro. Si attende quindi la formalizzazione di un finanziamento ad hoc per la posa di barriera di salvaguardia per i motociclisti (138.297 euro).
ASFALTI - Si è dato corso ai lavori previsti nell’area interna e che rientrano nell’ambito del cosiddetto “Contratto di foce” (anche su strade comunali): per l’annualità 2023 si è intervenuto sull’ex SP 82 tra Taglio di Po e San Basilio e in un tratto della SP 44 per un totale di 497.896 euro mentre
per l’annualità 2024 si è operato lungo la SP 46 tra Corbola e Taglio di Po per un tratto di 8 chilometri e per un tratto della SP 66 in località Oca Marina (totale 826.493 euro).
Con un altro decreto ministeriale per manutenzione straordinaria e resilienza ai cambiamenti climatici (“decreto Salvini”) sono stati asfaltati nel 2024, ma rientravano nell’annualità 2022, tratti della SP 15 a Canda, della SP 1 a Badia Polesine e della SP 24 Bis a Giacciano con Baruchella (totale 5,5 chilometri per 379.970 euro); sempre con il “decreto Salvini” 2023 manto nuovo in alcuni tratti della SP 33 (Eridania Orientale) per 417.697
euro, mentre è stato appena aggiudicato, con cantieri entro l’anno, un appalto che prevede lavori sulla SP 60 a Fiesso Umbertiano, sulla SP 60 bis tra Fiesso e Occhiobello, sulla SP 23bis a Frassinelle (con contestuale ripristino del corpo stradale a rischio cedimento) e sulla SP 21 sempre a Fiesso. Importo totale di quest’ultima tranche: 607.951 euro.
E non è tutto: un ulteriore decreto ha permesso di intervenire sulle sovrastrutture stradali con lavori sulla SP 22 tra Arquà Polesine e Frassinelle, sulla SP 33 a Guarda Veneta, sulla SP 12 bis a Stienta, sulla SP 41 a Cavanella Po e ancora sulla SP 30 a Botti Barbarighe,
sulla SP 40 a Polesella, sulla SP 3 a San Martino di Venezze, sulla SP 4 tra Ceregnano e Adria e sulla SP 61 di nuovo a San Martino (zona “Tre oci”) per complessivi 1.229.313,48 euro. Già previsti infine per il prossimo anno, sempre nel “Contratto di foce”, lavori per 1.652.987 euro nell’area interna, 1.229.313,48 euro per interventi sulle sovrastrutture e ulteriori 493.961 euro previsti dal nuovo “Salvini 2025”. Giovanni Rossi, consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici, infrastrutture e viabilità: “Viviamo una contraddizione di fondo, ovvero esiste una positiva parte ‘investimenti’ con una buona
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progettualità, spesso effettuata da personale interno che si occupa anche della direzione lavori, ma anche una cronica mancanza di spesa corrente per le manutenzioni ordinarie, si tratti di strade, ponti o segnaletica. Questo problema è certificato dalla mancanza di personale dipendente (operatori esterni) e mezzi d’opera (camion, trattori e macchine operatrici), spesso vetusti e con una media di quarant’anni. In pratica la dotazione organica attuale si compone di tre squadre operative (Alto, Medio e Bassopolesine) composte ciascuna da tre operatori più un caposquadra con età media elevata: a risentirne sono quindi le manutenzioni ordinarie come sfalcio verde, erba cigli e scarpate; sostituzione segnaletica verticale; ripresa buche sui circa 430 chilometri di viabilità di competenza; riparazione barriere a seguito di sinistri”.
Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo: “Certamente la cronica difficoltà delle Province in tema di spesa corrente, che si ripercuote soprattutto sulle ordinarie manutenzioni, ci preoccupa e ha tutta la nostra attenzione. Tuttavia, l’importanza di questa fase in cui in tema di investimenti ci troviamo a gestire risorse mai viste prima, ci fa sentire la grande responsabilità di operare al meglio ed entro i termini previsti per finalizzare il tutto con il miglior risultato possibile per il nostro territorio. Proprio per questo va sottolineato il grande lavoro dell’Ente e della sua struttura, in particolare quella tecnica dei lavori pubblici per lo sforzo (a volte pure superiore alle potenzialità dei nostri uffici e servizi) che si sta profondendo per il conseguimento di questi rilevanti risultati”.
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Gli invevestimenti. 237 telecamere installate nella provincia di Rovigo
Tecnologia e investimenti: la sicurezza negli uffici postali
Isistemi di custodia del denaro di Poste Italiane sono decisamente all’avanguardia tanto che nell’ultimo anno sono stati sventati il 58% degli eventi criminosi tentati in tutta Italia.
Tale risultato è stato possibile grazie agli investimenti dell’Azienda in materia di protezione e sicurezza che hanno consentito, ad esempio, di dotare tutti i 78 uffici postali di Rovigo e provincia, di dispositivi a protezione del contante, tra i quali speciali casseforti ad apertura temporizzata, e di attivare 136 sportelli dotati di RollerCash, particolari casseforti collegate alle postazioni operative i cui cassetti possono essere aperti solo alla conclusione di un’operazione. Ulteriori sistemi antieffrazione sono stati in-
trodotti a protezione degli ATM, come ad esempio la “ghigliottina” che, attraverso una paratia mobile, impedisce l’introduzione di esplosivo all’interno della cassaforte stessa. La “ghigliottina” è una struttura blindata che garantisce la protezione della feritoia interna attraverso cui passa il denaro per uscire dalla cassaforte dell’ATM. Questo sistema non consente l’introduzione dell’esplosivo all’interno della cassaforte stessa rendendo vano il tentativo di attacco. L’effetto deterrente generato da tali accorgimenti, ha contribuito notevolmente alla riduzione del numero di eventi criminosi negli ultimi anni. Poste Italiane, inoltre, ha previsto per gli uffici postali di Rovigo e Provincia la presenza di impianti di vi-
deosorveglianza a circuito chiuso composti da oltre 237 telecamere che, oltre a monitorare possibili intrusioni notturne nei locali di Poste Italiane e contribuire al riconoscimento di eventuali rapinatori, consentono attraverso un sofisticato software di videoanalisi predittiva di riconoscere automaticamente comportamenti sospetti e potenziali attacchi agli ATM, facendo partire in tempo reale la richiesta di intervento alle Forze dell’Ordine.
L’ultimo episodio è avvenuto poche notti fa presso l’ATM dell’ufficio postale di Porto Viro, situato in via Gioacchino Rossini 28. Si è trattato di un tentativo di furto, sventato grazie alla pronta reazione degli operatori della Situation Room di Milano,
Il Giro d’Italia fa tappa a Rovigo: un ritorno atteso dal 1946
Venerdì 23 maggio sarà una data da ricordare per tutti, non solo per gli amanti del ciclismo. Il Giro d’Italia, simbolo di storia e cultura sportiva italiana, tornerà a Rovigo per una tappa storica, qualcosa che non accadeva dal 1946.
L’annuncio ufficiale sarà dato il 12 novembre a Roma, durante la presentazione della 108ª edizione del Giro, noto come “la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”. Sebbene dal Comune di Rovigo non siano arrivate conferme, le anticipazioni si sono diffuse rapidamente tra gli appassionati e nei circoli sportivi. Stando alle informazioni disponibili, la tappa nel Nordest dovrebbe partire proprio da Rovigo per proseguire verso Vicenza, con un probabile arrivo in salita a Monte Berico. Il giorno successivo, il 24 maggio, il Giro attraverserà il Piave, muovendosi da Treviso verso Nova Gorica, in
la sala di controllo H24 di Poste Italiane competente per il territorio. Nella notte la piattaforma di videoanalisi ha rilevato un’anomalia, individuando un individuo con il volto coperto intento a oscurare una delle telecamere di sorveglianza con vernice spray. Gli operatori
Slovenia. La giornata del 25 maggio vedrà il percorso tra Fiume Veneto e Asiago, passando per il Monte Grappa, con il capoluogo dell’Altipiano che ospiterà anche il giorno di riposo lunedì 26, prima della ripartenza il 27 maggio da Piazzola sul Brenta in direzione Trentino. La terza settimana culminerà infine con la grande celebrazione a Roma.
Rovigo, dunque, si prepara ad accogliere nuovamente la partenza di una tappa, un evento che segna la sua quinta occasione come città di partenza, oltre ai cinque traguardi già ospitati in passato. Sono attesi sopralluoghi tecnici nelle prossime settimane per definire i dettagli, ma tutto indica che il Giro partirà proprio dalla “città delle rose”, regalando a Rovigo un nuovo capitolo nella sua storia ciclistica.
Giacomo Capovilla
sono intervenuti tempestivamente, gestendo l’allarme e avvisando immediatamente le Forze dell’Ordine che, arrivate sul posto hanno confermato l’oscuramento di due telecamere e la manomissione dell’erogatore delle banconote. L’ATM è stato disattivato
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La premiazione
Idee originali. La sede espositiva gestita dalla Fondazione Cariparo necessita di un intervento
Palazzo Roverella: i vincitori del concorso per il cortile interno
Premiati i vincitori del concorso per la valorizzazione della corte di Palazzo Roverella, con progetti di copertura innovativi e rispettosi dell’architettura storica.
Due primi premi ex aequo, un terzo classificato e una menzione speciale. Nel corso della cerimonia nella Sala degli Stucchi di Palazzo Cezza, sono stati proclamati i vincitori del Concorso di idee per la redazione di un progetto di valorizzazione della corte interna di Palazzo Roverella.
Palazzo Roverella, sede espositiva di proprietà del Comune di Rovigo gestita dalla Fondazione Cariparo, necessita di un intervento che ne valorizzi il cortile interno, rendendolo più fruibile e funzionale per le decine di migliaia di visitatori, provenienti da tutta Italia (e non solo), che ogni anno vi accedono per visitare le grandi esposizioni che qui trovano casa.
L’obiettivo dell’intervento è realizzare una struttura innovativa semipermanente a copertura della corte interna, funzionale ad accogliere e razionalizzare il flusso di visitatori, facilitando anche l’accesso ai servizi di biglietteria, guardaroba e noleggio audioguide. Il tutto garantendo coerenza architettonica con gli elementi storico-artistici già presenti nel cortile, con particolare attenzione ai punti di contatto con i fabbricati storici esistenti.
A tal fine Fondazione Cariparo, d’intesa con il Comune, nel 2023 ha indetto un Concorso di idee aperto ad architetti e ingegneri di età non superiore a 40 anni, iscritti agli Albi dei rispettivi Ordini professionali delle province di Padova e Rovigo. 12 i progetti pervenuti, tutti caratterizzati da un’elevata qualità progettuale che ha reso arduo il compito della Commissione di valutazione.
Conclusa la fase di se-
lezione, all’u nanimità, la Commissione – presieduta dall’Arch. Adriano Rabacchin e composta da Ing. Sandro Bortolotto, Arch. Marzio Bottazzi, Arch. Andreina Milan e Ing. Federico Modonesi – ha individuato i tre progetti vincitori, a cui si aggiunge una menzione
speciale:
• Primo classificato (ex aequo): Gruppo composto dall’Arch. Barbara Ghirelli e dall’Arch. Vera Tresoldi - Soluzione con copertura parziale | 8.000 euro La proposta disegna una passeggiata architettonica perimetrale che ordina i flussi di ingresso: pochi elementi minimali, reversibili, che individuano i migliori coni visuali per valorizzare la corte. La sequenza di bianchi volumi valorizza le parti migliori dell’antica muratura.
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• Primo classificato (ex aequo): Arch. Lorenzo Rossettini - Soluzione con copertura parziale | 8.000 euro Questa soluzione, anch’essa essenziale, individua un unico volume stereometrico con pareti specchianti, che riflettono le antiche murature. L’arcata, mai conclusa, si moltiplica così in un gioco di specchi.
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• Terzo classificato: Gruppo composto dall’Arch. Giulia Ferro, dall’Arch. Matteo Sergi e dall’Arch. Laura Venturi – Soluzione con copertura totale | 2.000 euro Questo progetto rende lo spazio una piazza coperta, climatizzata, che accoglie tutte le funzioni richieste dal Bando, aggiungendo altri servizi per i visitatori.
• Menzione speciale: Arch. Angela Cavallari – Soluzione con copertura sia parziale che totale
Una struttura retrattile tecnologica che, offrendo la possibilità di coprire e scoprire gradualmente il cortile, riesce a dialogare con le antiche architetture.
La Fondazione si riserva di valutare, d’intesa con Comune e Soprintendenza – e anche alla luce di nuovi elementi nel frattempo emersi – la soluzione progettuale che meglio sappia rispondere alle esigenze funzionali e logistiche di Palazzo Roverella, coerentemente con la valenza e la reputazione di sede espositiva di rilevanza nazionale conquistata negli anni.
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La nomina. Luca Prando guida la sfida del Distretto di Rovigo
Il Sindaco di Lusia riconfermato: “Sanità pubblica più sostenibile”
Luca Prando, riconfermato presidente del Comitato dei sindaci del Distretto 1 di Rovigo, ribadisce l’urgenza di difendere il sistema sanitario pubblico in un contesto demografico che cambia rapidamente. Questo tema è di importanza crescente, specie in un territorio come il Distretto 1, caratterizzato da un invecchiamento della popolazione e dall’aumento di patologie croniche legate all’età. Con 166.199 residenti, l’area ha una densità abitativa di 129,2 abitanti per chilometro quadrato e una percentuale sempre più alta di anziani, portando a un carico assistenziale in costante crescita.
Oltre all’invecchiamento, si evidenzia un contesto economico che fatica a sostenere le famiglie, come sottolineato dalla vicepresidente Francesca Zeggio, sindaco di Lendinara. L’indice di vecchiaia – che rappresenta il rapporto tra anziani e giovani – è in crescita, ponendo ulteriori sfide per le politiche sociali. Per far fronte a queste difficoltà, sono necessarie iniziative di supporto alle famiglie e servizi socio-sanitari che aiutino a gestire le necessità della popolazione.
Marcello Mazzo, direttore dei servizi socio-sanitari,
sottolinea l’importanza di coinvolgere i sindaci nelle decisioni strategiche per una sanità che risponda alle esigenze locali. I comitati dei sindaci, collaborando con le aziende sanitarie e le autorità locali, garantiscono che le risorse siano impiegate in modo efficace e mirato. In questo quadro, il direttore generale Nicola Girardi ha espresso fiducia nella leadership di Prando, considerandola un segnale positivo di continuità per affrontare le sfide future.
La riconferma di Luca Pran-
do è un passo importante per costruire un sistema sanitario pubblico capace di affrontare le sfide demografiche ed economiche. Solo con una collaborazione coordinata tra enti e attori locali, e con una chiara visione degli obiettivi condivisi, si potrà garantire un servizio di qualità. Di fronte a risorse limitate e a un bisogno crescente di assistenza, l’impegno di Prando e del suo comitato sarà cruciale per rispondere in modo sostenibile e continuativo alle esigenze sanitarie della popolazione del Distretto 1 di Rovigo.
Polesine, patologie cardiovascolari: un’emergenza da affrontare
con sinergia
Nonostante l’ampia disponibilità di strumenti diagnostici e terapeutici, le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte e malattia, anche nell’Ulss 5 Polesana. In Italia, queste patologie hanno provocato oltre 210.000 decessi nel 2023, pari al 31% del totale, con un’incidenza maggiore tra le donne (56%) rispetto agli uomini (44%). In Veneto, lo scorso anno sono stati registrati oltre 16.500 decessi legati a queste problematiche.
Giovedì 24 ottobre, ad Adria, si è tenuto un convegno nella sala convegni della Croce Verde, dove oltre 150 tra medici specialisti, medici di medicina generale e infermieri si sono riuniti per un’interazione proficua sul tema. Durante l’incontro è emersa la solidità della rete di servizi nella zona polesana, con un’alleanza efficace tra medici di medicina generale e specialisti, per garantire la centralità del paziente nel sistema ospedale-territorio.
Presso l’ospedale di Rovi-
go, è attivo un Centro per la lotta e la cura dell’ipertensione, riconosciuto a livello europeo dal 2018. Nel 2023, sono state effettuate 1.047 prestazioni ambulatoriali. Un’attenzione particolare è rivolta ai bambini, con monitoraggi della pressione per i più giovani, e alle donne in gravidanza. Inoltre, l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo offre servizi ambulatoriali dedicati alla visita internistica per l’ipertensione e al monitoraggio continuo della pressione arteriosa per 24 ore.
E’ stato rieletto presidente dei sindaci del Distretto 1 di Rovigo: punta a difendere il sistema sanitario pubblico in un contesto di popolazione anziana in crescita.
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Il provvedimento. La Regione ha assegnato contributi, ecco le realtà premiate in Polesine
Oltre 500 mila euro a 129 progetti per valorizzare le radici venete
Èstato approvato con delibera dalla Giunta Regionale, su proposta dell’assessore alla cultura, ai flussi migratori e ai veneti nel mondo Cristiano Corazzari il provvedimento che assegna contributi a sostegno dei progetti presentati da enti e da associazioni per la realizzazione di iniziative di ricerca, di divulgazione e di valorizzazione del patrimonio culturale su cui trova fondamento l’identità veneta.
L’attribuzione rientra tra le iniziative di promozione e valorizzazione dell’identità veneta previste dalla Legge regionale 3/2003 che affida alla Giunta regionale il compito di promuovere e favorire iniziative di ricerca, di divulgazione e di valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico su cui trova fondamento l’identità veneta mediante l’organizzazione di convegni, seminari, mostre, ricerche, pubblicazioni ed eventi finalizzati a far conoscere la complessità culturale e linguistica nella quale si possono riconoscere l’espressione e i segni dell’identità veneta.
La Giunta ha già adottato un primo provvedimento con il quale ha assegnato contributi a 64 iniziative per un ammontare complessivo di 289.460 euro. Ora sono state ammesse a contributo altre 65 iniziative a favore dei soggetti - enti locali, istituzioni pubbliche o private, associazioni - che hanno presentato istanza, per un impegno massimo di spesa di 268.120 euro a carico del bilancio regionale.
Nel dettaglio, per il territorio rodigino, sono stati assegnati 2.450 euro alla Pro Loco di Taglio di Po per “Buon compleanno Delta”. Buon Compleanno Delta è una celebrazione per i 420 anni dal cosiddetto Taglio di Porto Viro, evento storico che segna la nascita del paese di Taglio di Po, modificando la geografia dell’area e dando vita al nuovo Delta e alla sua espansione. Il programma è composto da una rappresentazione teatrale di
Carlo Goldoni, una ricostruzione storica con figuranti e sbandieratori in costumi del 1600 e un’escursione in motonave sulle acque del Po per ripercorrere i luoghi dove si svolsero i lavori del “Taglio” durante la quale viene servita la “Paella Veneta”, il piatto tipico di pesce della tradizione di allora.
Infine 7.200 euro vanno alla Fondazione per lo sviluppo del Polesine in campo letterario, artistico e musicale per la manifestazione “Rovigo Festival – Le vie dell’ambra”.
“È di fondamentale importanza e tra gli obiettivi di questa amministrazione regionale rendere la cultura e le tradizioni venete veicolo per mantenere forte il legame con la nostra identità – evidenzia l’assessore Corazzari -. Nello specifico questi provvedimenti, grazie alle iniziative sostenute dai contributi regionali, sono essenziali per preservare e valorizzare il patrimonio storico, culturale e sociale della regione contribuendo anche a creare un forte senso di appartenenza
e coesione tra i cittadini. Rafforzare l’identità veneta significa favorire il legame con le radici e le peculiarità del territorio, garantendo la trasmissione di valori e tradizioni che rappresentano il cuore dell’identità veneta. Si tratta di un patrimonio identitario insostituibile e delle nostre stesse radici. Queste iniziative, come quelle avviate nel corso degli anni, sono certo contribuiranno a rafforzare e valorizzare ulteriormente le origini culturali, sociali e identitarie del Veneto”.
Archeologia del Sacro: un ciclo di incontri al Museo dei grandi Fiumi
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Come ogni anno anche in questo 2024 sono tornate le conferenze del Museo dei Grandi Fiumi, un’occasione importante per avvicinare la cittadinanza all’archeologia e alle sue tematiche, oltre che alla storia locale. Il filo conduttore dei 4 incontri è stato e sarà quello dell’archeologia del sacro; una particolare branca dell’archeologia che cerca, attraverso lo studio dei resti materiali del passato e dei contesti archeologici, di ricostruire le pratiche rituali e religiose, oltre che le credenze ad esse correlate, delle comunità umane dalla Preistoria fino al Medioevo e oltre, verso epoche più vicine alla nostra. Il ciclo di conferenze, cominciato lo scorso 26 ottobre, con le prime due conferenze dedicate alle pratiche rituali delle età del bronzo e del ferro nell’arco alpino e dei popoli etrusco e veneto nell’area polesana, terminerà sabato 14 dicembre. Rimangono ancora due incontri dunque; quello del 30 novembre, che tratterà delle attestazioni del sacro in età romana e che vedrà la partecipazione di Simonetta Bonomi, della soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia, e l’incontro di sabato 14 dicembre, che tratterà invece dei pellegrinaggi medievali lungo la Via Romea, grazie all’intervento di Raffaele Peretto del CPSSAE (Centro polesano di studi storici, archeologici ed etnografici). Il ciclo di conferenze è stato reso possibile grazie alla sinergia del Museo dei Grandi Fiumi, del Comune di Rovigo, del CPSSAE e dell’Accademia dei Concordi. Gli incontri sono previsti a partire dalle ore 16 presso la Sala Flumina del civico Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo. (d. f.)
Stadio. Oltre 1.500 presenze e trionfo del Mogliano
Veneto U14
Rugby giovanile, Mogliano vince il X
torneo d’Autunno “Memorial L. Goggia”
L
o stadio Mario Battaglini di Rovigo ha ospitato la decima edizione del torneo Autunno, “Memorial L. Goggia” organizzato dalla Monti Rugby Rovigo Junior, che ha visto in campo ben 350 atleti Under 14, inclusi alcuni provenienti dall’estero. Con la partecipazione degli staff tecnici delle diverse società, si è raggiunto un totale di 400 ospiti. Le presenze complessive hanno toccato le 1.500 persone circa, un evento che ha portato grande energia e passione al rugby giovanile, confermandosi un appuntamento imperdibile per la comunità rugbistica. In un’atmosfera di sport e amicizia si sono sfidate tra loro: Monti Rugby Rovigo Junior, Amatori Rugby Vicenza, Rugby Paese Junior, Patavium Rugby Junior, Mogliano Veneto Rugby, Rugby Bassano 1976, Benetton Rugby Treviso, Verona Rugby Junior, Rugby Junior Badia 2.0, Rugby Milano, Rugby Club Pasian di Prato, Overbugline Rugby Codroipo, Rugby Jesi 1970 e Rugby Lugano dalla Svizzera. A vincere Mogliano Veneto, dopo sfide di alto livello con le trevigiane Paese e Benetton, rispettivamente seconde e terze. Il torneo ha avuto successo grazie alla sinergia tra le realtà
che hanno permesso la realizzazione dell’evento tra le quali il Comune di Rovigo, la Femi-Cz Rugby Rovigo Delta, gli OLD Rugby Rovigo, i Bandiga Touch Rugby Rovigo e all’associazione Passione Rossoblù, oltre ai tantissimi volontari della Monti Rugby Rovigo Junior il cui supporto è stato fondamentale per la realizzazione di un evento che comporta anche un terzo tempo importante. Presenti alle premiazioni, oltre al presidente della Monti Damiano Libralon, il presidente della Rugby Rovigo Delta Francesco Zambelli, il presidente del CR Veneto Sandro Trevisan, l’assessore regionale all’istruzione Valeria Mantovan, la consigliere regionale Laura Cestari, il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin con l’assessore allo sport Andrea Bimbatti, Edoardo Lubian e la
famiglia Marra che ha consegnato i premi speciali dedicati alla memoria di Corrado e Romualdo. Oltre ai primi classificati premiati con la “coppa Goggia” e ai secondi e terzi classificati del torneo, sono stati infatti assegnati il premio speciale “Romualdo Marra” al dirigente distinto per fair play (andato al Rovigo) e il premio speciale “Corrado Marra” al giocatore più appassionato vinto da Emanuele Zilli del Pasian di Prato. Classifica finale: Mogliano Rugby, Rugby Paese, Benetton Treviso, Rugby Junior Badia, Monti Rugby Rovigo Junior, Rugby Verona, Amatori Rugby Vicenza, Rugby Milano, Rugby Jesi Junior, Rugby Bassano, Patavium Rugby ,Union Overbugline, Codroipo Rugby, Pasian di Prato, Rugby Lugano.
Cristiano Aggio
Gli atleti chiudono la stagione con 7 titoli regionali e 15 medaglie
Una stagione da incorniciare quella che si è conclusa con la gara di campionato Regionale sulla distanza dei 2000mt svoltasi a Padova. Con altri 7 titoli regionali e ben 15 medaglie i giovani atleti del Gruppo Canoe Polesine Rovigo hanno dispensato grandi emozioni ed hanno chiuso nel migliore dei modi la stagione 2024. I rodigini si sono presentati sul campo di gara con una compagine di 22 atleti distribuiti in diversi equipaggi sia singoli che doppi. Nella categoria Allievi B femminile Sara Modonesi è medaglia d’argento nel singolo, nel doppio Anna Lucchin e Silvia Zambon hanno vinto oro e titolo regionale. Tra gli allievi B maschili gran-
di soddisfazioni per la squadra che da pochi mesi si sta dedicando con passione alla canoa candese: Marco Bergo è infatti oro e campione regionale nella canadese singola, così come Tommaso Gazzieri e Francesco Zanirato sono oro e campioni regionali nel C2. Nella categoria Cadetti A Glenda Simonetta si è confermata campionessa regionale nel K1 e compagna di squadra Irene Bedon è medaglia di bronzo. Tra i cadetti B ancora soddisfazioni per Emma Albertin medaglia d’oro e campionessa regionale medaglia di bronzo al fotofinish per la compagna Dharma Valente. Argento per Samuele Zennaro. Nella categoria ragazzi,
bravissime Sofia Bergo e Petra Biasioli che hanno gareggiato nel singolo vincendo rispettivamente oro e argento e poi in coppia anche nel K2 dove hanno vinto un’altra medaglia d’oro. Grande soddisfazione per Nicola Mancini medaglia di bronzo nella difficile gara del K1. Jacopo Gazzieri è invece in undicesima posizione. Molto bene anche per Gaia Zanirato nella categoria del K1 Under 23, ritornata a gareggiare dopo un periodo di assenza, guadagna anche lei la medaglia d’argento.
La prossima stagione ripartirà dal mese di marzo 25, nel frattempo i rodigini saranno impegnati con la preparazione invernale. (c.a)
Il torneo “Memorial Goggia” a Rovigo ha accolto 350 giovani rugbisti, con grande successo di pubblico e vittoria per Mogliano Veneto.
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#Regione
Il dibattito. L’anniversario tra celebrazioni e vivaci polemiche
Autonomia, a sette anni dal referendum lo scontro politico è più acceso che mai
Per Zaia e i partiti di centrodestra era doveroso celebrare il settimo anniversario del referendum sull’autonomia regionale e fare il punto sulla realizzazione di un progetto a lungo inseguito. Per l’opposizione invece è stato l’ennesimo evento propagandistico a spese dei cittadini, che nulla ha portato di concreto. Insomma il tema continua ad infiammare lo scontro politico e ad accendere gli animi, dentro e fuori il Consiglio Regionale.
Sette anni fa oltre due milioni di cittadini si sono espressi a favore di una maggiore autonomia regionale, un vero plebiscito che ha dato il via a un percorso politico e legislativo culminato nella legge approvata il 26 giugno scorso. Venezia ha ospitato la celebrazione dell’anniversario , alla Suola Grande di San Giovanni Evangelista. Anche in questa occasione il presidente Zaia, ha sottolineato come il referendum del 2017 sia stato un momento storico per il Veneto, un punto di partenza per un percorso
che ha trovato compimento nella recente legge sull’autonomia differenziata. “Oggi discutiamo di autonomia grazie all’ardore dei veneti- ha detto Zaia - che hanno sostenuto il referendum. È tempo di guardare avanti. Non possiamo tornare indietro. E per quanto riguarda il federalismo fiscale, finalmente sta prendendo slancio. Altre regioni, come Emilia-Romagna e Toscana, sono pronte a unirsi a questa richiesta. L’autonomia non è solo un aspetto giuridico o amministrativo. È un’opportunità per coinvolgere tutti i cittadini, non solo i veneti. Dobbiamo superare le leggende metropolitane, come quella della secessione dei ‘ricchi’, che nascono dalla non conoscenza. La spesa pubblica veneta è tra le più basse in Italia. Questo ci rende virtuosi nella gestione delle risorse. Dobbiamo fare in modo che altre regioni si uniscano a noi in questo percorso”. Quanto al tavolo nazionale già attivo, Zaia ha precisato: “Abbiamo già avviato discus-
sioni sulle prime nove materie di questa legge quadro. Il recente incontro di Bari ha messo in evidenza non solo le questioni legate all’autonomia, ma anche i problemi generali delle regioni.
A fare da sponda il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “I pochi che, miopemente, si ergono contro l’autonomia, si scordano che è la nostra Costituzione a prevedere questo diritto. Una battaglia contro l’autonomia, pertanto, non è solo una battaglia contro il progresso, ma contro la Costituzione stessa. sarò sempre in prima linea per combattere le falsità e la propaganda contro l’autonomia, e per far rispettare il volere democratico di milioni di veneti”. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega, ha accusato il Partito Democratico di voler fare da guastafeste, criticando la loro opposizione a un evento che, invece, celebra la fine di uno stato centralista e dirigista. Sonora la stroncatura di Andrea Martella, segretario
veneto del Pd: “Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo”.
Anche Vanessa Camani, capogruppo del Pd, ha ha accusato la maggioranza di aver trasformato un’occasione di approfondimento in una ker-
messe celebrativa della legge Calderoli, con l’aggravante dell’uso di fondi pubblici. Elena Ostanel, di VCV, ha lamentato l’assenza di un contraddittorio, suggerendo che l’evento avrebbe potuto essere finanziato con fondi di partito. Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, ha definito l’iniziativa come pura propaganda. Intanto la Lega tira dritto non sembra intenzionata a fermarsi, come dimostra il sondaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, sulla percezione del Veneto dal punto di vista linguistico. (n.s.)
Faccia a faccia Camani - Venturini in diretta sull’autonomia a Radio Veneto24
Confronto infuocato in diretta su Radio Veneto24 tra Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vanessa Camani, Capogruppo PD: materia del contendere, manco a dirlo, l’autonomia.
Camani è partita subito all’attacco: “Eravamo molto curiosi di sentire quale sarebbe stato l’indirizzo che il presidente della Regione voleva dare a questo percorso verso l’autonomia differenziata. In realtà non ha detto assolutamente nulla, non ha detto quali saranno le funzioni su cui si vorranno concentrare perché ha da una prima lettura sembra che vogliano tutto e soprattutto non ha detto come questi scampoli di funzioni dentro sole nove materie potranno essere utili al Vene-
to.”
“A livello regionale come Forza Italia – ha replicato Elisa Venturini - abbiamo presentato la proposta di legge che poi ha portato all’indizione del referendum per l’autonomia e siamo talmente convinti che nel nostro simbolo, in Veneto, compare la scritta autonomia. Ci rendiamo conto della difficoltà nel far condividere questo percorso a livello nazionale, perché Forza Italia è un partito nazionale e all’interno sono presenti varie anime territoriali. È chiaro che noi dobbiamo cercare di fare capire anche alle altre componenti del partito che provengono da altre parti d’Italia qual è la necessità e quali sono le ricadute positive che ci possono essere per l’autonomia con
l’autonomia non solo per il territorio veneto, ma anche a livello nazionale”. “Lo abbiamo ripetutamente sottolineato – ha rintuzzato Camani - che la sinistra non è contraria all’autonomia differenziata è contraria all’autonomia differenziata versione Zaia – Calderoli. Peraltro la legge approvata smonta un grande cavallo di battaglia della destra: non resteranno in Veneto gli otto o i nove decimi delle tasse pagate in Veneto; continueranno ad andare a Roma. Quindi se fossi in Elisa Venturini, della quale apprezzo la coerenza, non rivendicherei troppo quel referendum.”
“Per quello che riguarda la possibili-
tà di trattenere in Veneto - ha rilanciato la capogruppo di FI - la maggior parte delle tasse pagate qui, io credo l’importante sia partire, poi ci arriveremo. Il nostro Presidente sta facendo di tutto per permettere al percorso dell’autonomia di andare avanti. È chiaro che è un lavoro complesso e impegnativo: non si può pensare che si schiacci un pulsante e si realizzi l’autonomia.”
Duello radiofonico Marcato - Montanariello: le posizioni restano più lontane che mai
L’autonomia e in particolare l’applicazione della legge messa a punto nei mesi scorsi si conferma una materia a dir poco esplosiva, che suscita reazioni a catena, contrastati e inconciliabili. A quanto pare è difficile trovare una sintesi e le posizioni fra gli schieramenti politici restano più lontane che mai. A confermarlo il confronto in diretta radiofonica fra l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e il vice capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. Ai microfoni di Radio Veneto24 è andato in onda un vero e proprio duello, tra stoccate e affondi, con vivaci e serrati botta e risposta e reciproci scambi di vedute sulle rispettive convinzioni politiche. Al conduttore Roberto Guidetti l’impegnativo compito di moderare il confronto.
una cosa funziona, se non ci sono soldi non funziona. Risulta implicito che per mano dello stesso governo che promuove l’autonomia vengono a mancare proprio le risorse per metterla in pratica. Assistiamo invece a scelte sempre più centralizzate, legate alla vocazione del controllo romano, e intanto in Veneto aumenta la tassazione”.
l’autonomia differenziata. Capisco che è difficile, pur ricorrendo ad iperboli fantasiose, giustificare cambi così repentini. Ricordo poi che proprio il Pd ha proposto, udite udite, di ripristinare le province così come erano state cancellate dal governo Renzi con Delrio ministro. Ha proposto anche di dare meno poteri ai presidenti delle regioni, dettaglio che ovviamente sarebbe una fucilata mortale all’autonomia. Infine chiede di rivedere il Titolo Quinto della Costituzione, che era stato modificato dal Pd quando era al governo. Dove sta la coerenza in tutto questo? Dove sta l’attenzione verso il territorio? Con questa linea contraddittoria il Pd in Veneto resterà sempre in seconda linea”.
Ad aprire il dibattito l’analisi di Montanariello sulle ricadute
dell’autonomia voluta a furor di popolo dal centrodestra: “In questi giorni stiamo discutendo un provvedimento dove la legge Calderoli non prevede nessuna risorsa aggiuntiva per la nostra regione, quindi non c’è spazio per tutta la narrazione dei mesi scorsi. Lo stesso ministro Giorgetti ha ribadito che nella manovra di bilancio non ci sono soldi per i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Stiamo discutendo di un pannicello caldo che probabilmente serve ad alimentare la propaganda. Se ci sono soldi
Non ci sta Roberto Marcato che replica: “Questo pannicello caldo lo ha fortemente voluto il suo partito, con Bonaccini impegnato a chiedere
alcuni lunghi e frizzanti minuti di reciproche stoccate, neanche tanto in punta di fioretto. In chiusura l’assessore Marcato: “Se parliamo di fallimento di autonomia io guarderei ad altre regioni. In Veneto abbiamo il Pil più alto d’Italia, il tasso di occupazione più altro d’Italia e abbiamo la spesa pro capite di spesa pubblica più bassa d’Italia. Io ho posto delle questioni reali, le risposte che ho avuto sono un “bignami” dei comizi del Pd”.
Montanariello invece chiude sottolineando che «in Veneto abbiamo la spesa pubblica più bassa come regione perché i cittadini pagano la sanità due volte. La prima è con la fiscalità generale delle tasse che tutti versiamo, la seconda con la gestione della sanità veneta che, già in piena autonomia, ci porta a non trovare le prestazioni quando andiamo in ospedale e a dover pagare una seconda volta rivolgendoci al privato”. (a cura di Nicola Stievano) Autonomia.
“Stai sul pezzo, Marcato”, replica Montanariello, e l’assessore ribatte: “E tu studia, invece che parlare di alieni e unicorni! Io porto delle questioni concrete”. E così via per
Smart city: Treviso, Vicenza e Padova si distinguono
Il Veneto si conferma una regione aperta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ottenendo ottimi risultati nella classifica dei comuni più smart. Questi sono alcuni dei dati emersi dal City Vision Score 2024, la classifica delle città intelligenti d’Italia, presentata a Padova durante gli Stati Generali delle Città Intelligenti. Tra oltre 7mila comuni, Arquà Petrarca (PD) e Soverzene (BL) si posizionano rispettivamente al settimo e ottavo posto. Anche due grandi città venete si distinguono tra i capoluoghi: Treviso è seconda soltanto a Milano, mentre Padova occupa la sesta posizione tra i territori più avanzati d’Italia. “Padova torna ad essere capitale delle Smart city – commenta l’assessora alla smart city Margherita Cera - ha accolto Sindaci e Amministratori da tutta Italia per un confronto sulle buone pratiche, le soluzioni e le esperienze di trasformazione intelligente dei territori. Due giorni fitti di appuntamenti e tavoli di lavoro: come attrarre talenti nella
PA, come rendere le città inclusive, come l’intelligenza artificiale sta accelerando il processo di transizione digitale dei Comuni grandi e piccoli”.
La classifica del City Vision Score 2024 attraverso la misurazione del livello di smartness dei Comuni Italiani aggrega e sintetizza 30 indicatori elementari in riferimento a sei dimensioni del concetto di smart city, misurando l’economia, la mobilità, l’ambiente, l’abitabilità, le persone ed infine la governance dei territori sotto la lente smart. Dai risultati della classifica, sono molti i comuni veneti in vetta, a dimostrazione dell’impegno della Regione nella valorizzazione del tessuto urbano e del loro sviluppo, con uno sguardo rivolto al futuro delle città intelligenti: considerando i primi 50 posti infatti, oltre ai comuni virtuosi nei primi 10 si aggiungono Zenson di Piave (TV, 18° posizione), Treviso (21°), Codognè (TV, 28°), Vicenza (30°), Silea (TV, 36°) e infine Padova (38°).
“Un risultato che premia il la-
voro svolto in questi anni su più fronti, compreso l’elevato grado di digitalizzazione dei nostri under-14, reso possibile dall’essere stato uno dei pochi comuni in Italia ad aver portato la fibra in tutte le scuole durante la pandemia”, afferma il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, che sottolinea come le buone pratiche messe a terra in questi anni nel capoluogo “possono essere aumentate e migliorate se, invece che ragionare solo in termini di singola città, si inizia a lavorare di concerto con un’area più vasta e diffusa che, nel caso di Treviso, comprende i ventuno comuni della Grande Treviso”. (s.b. e s.s.)
“Semplicemente desiderare”, quinta edizione del premio di narrativa de “Il Circolo Veneto”
C’è tempo fino al 9 febbraio prossimo per partecipare alla quinta edizione del Premio di Narrativa Racconto Breve 2025, organizzato da “Il Circolo Veneto”, il cui tema sarà “Semplicemente Desiderare” nella sua più libera interpretazione.
“L’etimologia di desiderare è “de-sidera”, lontano dalle stelle - spiega il presidente Cesare Campa.Desiderio, la materia più oscura dell’umano, sfuggente, non catalogabile, colorato di mille mutevoli tonalità. Pensare al “desiderio” come parola, e dunque esperienza, per aprire un varco ai nostri pensieri sul futuro. Ma anche, forse, una delle pietre su cui poggiare per costruire il proprio futuro ”
Anche questa edizione del concorso sarà suddiviso in due sezioni: una aperta agli over 25, l’altra, invece, sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni. L’iscrizione, per quest’ultimi è gratuita. Come per l’edizione precedente, sarà edita un’antologia che conterrà i 15 racconti più meritevoli di ambedue le categorie, selezionati dal gruppo di lettura. Figureranno nel volume anche i nomi dei docenti, degli istituti scolastici e tutti coloro che hanno partecipato. I vincitori verranno premiati a Mestre, nel maggio 2025. Bando e regolamento sul sito www. ilcircoloveneto.eu.
Margherita Cera
Regione
Turismo e agricoltura. Intervista a Federico Caner
“Avanti con il piano strategico del turismo”
Federico Caner, assessore regionale al turismo e all’agricoltura in Veneto, fa il punto anzitutto sul piano strategico regionale per il turismo 2025-2027 e sul workshop internazionale Buy Veneto.
Cosa ci dobbiamo attendere?
Ricordiamo che la nostra è la prima regione d’Italia per quanto riguarda i flussi turistici ma anche per i prodotti turistici che ha oltre alle destinazioni perché in Veneto abbiamo tutto: mare, montagna, colline, lago di Garda, città d’arte. Abbiamo toccato i 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato. Abbiamo appena chiuso il Buy Veneto, destinato ai buyer internazionali, che è andato molto bene. Per gestire tutte queste presenze ci siamo dotati di un piano strategico sul turismo. In realtà è il terzo piano strategico ed è veramente innovativo. Nasce dal basso, perché concordato con le categorie e gli operatori economici. Mette al centro, l’uomo, il turista e anche il cittadino. Perché ricordiamo che quando parliamo di turismo non parliamo solo di ricettività partiamo di enogastronomia, arte, mobilità e perfino di sanità. Pensiamo ai turisti che cercano servizi di cura nella nostra regione. Negli anni i fondi per la promozione turistica della regione Veneto sono sostanzialmente scomparsi, eppure le cose vanno bene. Come mai?
Stiamo utilizzando molto i fondi europei, non abbiamo più fondi diretti regionali per fare la promozione e la comunicazione, che comunque dobbiamo tornare ad avere perché è fondamentale. Abbiamo però imparato a utilizzare molto i fondi europei grazie ai quali finanziamo i cosiddetti club di prodotto, cioè aziende che si mettono insieme, creano un prodotto nuovo e partecipano a questi bandi europei gestiti dalla regione Vene-
to. Possono ricevere a fondo perduto anche il 70%. Quindi io lancio anche una provocazione ai giovani, se avete idee innovative nell’ambito turistico mettetevi assieme e chiedete questi finanziamenti perché c’è la possibilità di avere di avere un aiuto importante.
Passando all’agricoltura e al tema del cambiamento climatico: cosa state facendo per questo settore?
L’agricoltura è fondamentale, è un altro dei pilastri della Regione Veneto con 8 miliardi di Pil, legato alle produzioni tipiche venete che diventano un volano anche per il turismo. Ricordiamoci che questa è una regione che ha 403 prodotti agricoli tradizionali riconosciuti dal Ministero oltre 90 prodotti certificati tra Dop, Igp e Doc. Il tema è che oggi non è facile fare agricoltura: il cambiamento climatico ci sta mettendo in difficoltà ma grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica stiamo spingendo molto per dare la possibilità di poter fare agricoltura ad esempio attraverso la gestione della risorsa acqua, dai momenti in cui ne abbiamo toppa a quelli in cui scarseggia. Altro aspetto è quello delle fitopatie sul territorio, sul quale stiamo lavorando intensamente.
(a cura di Nicola Stievano)
Cristiano Corazzari. Numerose le
deleghe
“Fondi straordinari per gli alloggi Ater”
Sono numerose le deleghe assegnate all’assessore regionale Cristiano Corazzari: territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca ma anche veneti nel mondo, parchi, edilizia residenziale pubblica. Assessore, in Veneto ci sono 41 mila alloggi pubblici ma quasi 6 mila sono sfitti per mancanza di manutenzione e ci sono novemila famiglie in attesa di assegnazione. Costa state facendo per questa emergenza? E’ un’esigenza sempre più sentita. C’è una tensione abitativa sempre più forte e anche categorie che prima non avevano bisogno dell’edilizia residenziale pubblica oggi ne fanno richiesta. Per prima cosa abbiamo dato sostegno con dei fondi straordinari per oltre 130 milioni di euro per ristrutturare gli appartamenti da mettere a disposizione delle famiglie. Anche con il prossimo bilancio sosterremo gli Ater con delle misure specifiche. Certo è che poi come regione abbiamo voluto dare la precedenza ai residenti di lungo corso in Veneto per riuscire a individuare famiglie che poi nella nostra regione volessero instaurare il proprio progetto di vita. Purtroppo la Corte Costituzionale come sapete ha bocciato il requisito dei dieci anni di residenza nella nostra regione per l’assegnazione delle case popolari. Dal nostro punto di vista è un grave problema un grave danno per chi invece vive e storicamente in Veneto.
Cosa vi aspettate dall’autonomia anche in termini di fondi di capacità di spesa a proposito delle diverse deleghe che state trattando con il governo centrale?
La Costituzione prevede l’autonomia differenziata che è una reale assunzione di responsabilità: ogni regione potrà migliorare i servizi, impegnare meglio le tasse. Il percorso avviato con il referendum oggi è
osteggiato da chi non vuole questo cambiamento. Noi abbiamo già avviato le trattative e puntiamo a portare a casa delle funzioni e delle materie che siano di reale utilità per migliorare i servizi ai cittadini e utilizzare le risorse sul territorio per la società. Assessore lei ha anche la delega dei veneti del mondo, che non sono pochi, cosa ne pensano della loro regione d’origine?
I veneti hanno un forte attaccamento con la loro comunità di origine. Abbiamo un Veneto fuori dal Veneto nel mondo più di sei milioni di cittadini di origine veneta che sono in tutti i continenti, a partire dal Brasile e dall’America del Sud, che conservano le loro tradizioni e le loro radici, anche il dialetto, la vera lingua veneta che alle volte è andata perduta nella nostra regione, viene ancora parlato in questa comunità. Io penso che per noi siano degli ambasciatori straordinari e che rappresentino i valori sani della nostra comunità, quelli del lavoro quelli della solidarietà. Non è caso che abbiano tutti o quasi tutti fatto fortuna.
Che dire dello sport di casa nostra? Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport e abbiamo fatto un grande investimento nell’impiantistica sportiva.
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Il legale
L’approfondimento. Non va confusa con l’affidamento in prova ai servizi sociali
Messa alla prova: come funziona l’alternativa alla condanna penale
L’istituto della messa alla prova non va confuso con l’affidamento in prova ai servizi sociali che riguarda il condannato con sentenza definitiva a pena eventualmente anche residua (avendone scontata parte in carcere o agli arresti domiciliari) non superiore a quattro anni, che può essere concesso dal Tribunale di Sorveglianza.
La messa alla prova invece si ferma “sulle soglie” del processo, viene chiesta al Giudice dell’udienza preliminare o nei reati a citazione diretta alla prima udienza e, non richiede l’ammissione di responsabilità: in caso positivo comporta l’estinzione del processo penale. Consiglio spesso di ricorrere a tale alternativa, quanto meno per evitare l’alea del processo; essa è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 67/2014 inserendo nel codice penale gli articoli 168 bis, ter e quater e nel codice di procedura penale gli art.464 bis e 657 bis. Successivamente con decreto legislativo n.150/2022 si sono ampliati i casi di possibile messa alla prova, che, peraltro,
può essere concessa una sola volta.
Possono usufruirne anche i recidivi (cioè coloro che hanno avuto altre condanne penali) sono esclusi solo coloro che sono stati dichiarati delinquenti o contravventori abituali o professionali o delinquenti per tendenza; è prevista per tutti i reati con pena detentiva massima di quattro anni e per altri specifici reati (chi volesse leggere il lungo elenco completo, veda tramite Google l’articolo 550 secondo comma codice procedura penale) con pena detentiva massima non superiore a sei anni. Non è condizione indispensabile per la messa alla prova l’intervenuto risarcimento del danno perché l’art.168 bis prevede tale risarcimento “ove possibile”.
L’imputato formula la richiesta prima all’U.E.P.E.(Ufficio esecuzione esterna penale ) poi al Giudice. L’U.E.P.E. elabora un programma di lavoro di pubblica utilità che deve avere durata minima di dieci giorni, anche non continuativi e non può superare le otto ore giornaliere. Le mansio-
ni cui gli imputati possono essere adibiti sono definite dall’art. 2 del D.M. 88/2015:
2. protezione civile (soccorso alle popolazioni anche in caso di calamità);
3. patrimonio ambientale (prevenzioni incendi, salvaguardia patrimonio boschivo e forestale, protezione flora e fauna);
4. patrimonio culturale e archivistico (custodia biblioteche e musei);
5. immobili e servizi pubblici(manutenzione);
6. specifiche competenze e professionalità dell’imputato.
Il Giudice esamina il programma, può apportarvi modifiche e, se lo approva, sospende la prescrizione, ne ordina l’esecuzione e fissa una successiva udienza per esaminare la relazione dell’U.EP.E. sull’effettuazione del programma: se l’esito è positivo, pronuncia sentenza d’estinzione del reato e l’imputato resta incensurato.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Le auto più vendute in Veneto nel 2024: diesel e modelli pratici dominano il mercato
Golf e Panda in cima alla classifica, mentre il mercato dell’usato cresce dell’11,8%.
Bassa ancora la domanda di auto elettriche.
Nel 2024 le auto più vendute in Veneto seguono tendenze simili a quelle nazionali, con una forte preferenza per modelli pratici e accessibili.
In Veneto, il 50,5% delle richieste riguarda auto diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%). Le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali. Ecco un riepilogo delle auto più richieste nella nostra regione:
Nuove auto più vendute in Veneto nel 2024
1. Volkswagen Golf - Questa vettura si è confermata la più richiesta in Veneto, evidenziando la sua popolarità tra i consumatori.
2. Fiat Panda - Anche se non è al primo posto, mantiene una posizione forte nelle vendite.
3. Dacia Sandero - Un altro modello molto apprezzato, noto per il suo buon rapporto qualità-prezzo.
4. Jeep Avenger - Ha guadagnato terreno come SUV compatto molto richiesto.
5. Toyota Yaris Cross - Questo modello ibrido ha visto un aumento di richieste, riflettendo l’interesse per veicoli ecologici.
6. Fiat 500 - Iconica e richiesta tra i giovani acquirenti.
7. Renault Clio - Continuamente presente nelle preferenze degli automobilisti.
8. Peugeot 208 - Un altro modello che si distingue nel segmento delle city car.
9. Ford Puma - SUV che ha trovato una buona accoglienza nel mercato.
10. Toyota Yaris - Riconosciuta per la sua efficienza e affidabilità.
Crescita del mercato usato
Il mercato delle auto usate ha registrato una crescita significativa nel primo semestre del 2024, con un aumento dell’11,8% nei passaggi di proprietà.
Nel 2024 infatti il mercato delle auto usate in Veneto ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del
+11,8% nei passaggi di proprietà rispetto all’anno precedente. Il 50,5% delle richieste riguarda vetture usate diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%), mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali del mercato dell’usato. I prezzi medi delle auto usate vendute in Veneto nel primo semestre 2024 sono stati di circa 24.470 euro, con un leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%).
Auto usate più comprate in Veneto nel 2024
1. Volkswagen Golf - Rimane la più richiesta nel mercato dell’usato.
2. Fiat 500 - Molto popolare tra gli acquirenti, rappresenta il 3,7% dei veicoli controllati.
3. Mercedes-Benz Classe A - Un’altra scelta di alta gamma tra le auto usate.
4. Alfa Romeo Giulietta - Continua a essere una preferenza tra i veneti.
5. Alfa Romeo Stelvio - Apprezzata per il suo design e prestazioni.
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Novità nel mercato 1. Il ritorno di SWM grazie all’accordo esclusivo con Campello SpA
SWM debutta sul mercato italiano con i nuovi SUV, tra tradizione ed innovazione
SWM, rinomata casa motociclistica, è stata fondata nei primi anni ’70 a Palazzolo Milanese da due valorosi piloti uniti dalla passione per il fuoristrada. Inizialmente il nome SWM derivava dai cognomi Sironi e Vergani, con sede a Vimercate di Milano (SVVM). Successivamente, il marchio si affermò come Speedy Working Motors (SWM), conferendogli un respiro più internazionale.
Fin dal suo esordio, SWM ha conquistato rapidamente il favore di appassionati e professionisti, raggiungendo l’apice del successo nel 1979, quando vinse il titolo di miglior moto dell’anno. A coronare ulteriormente i suoi traguardi, nel 1981 SWM si aggiudicò la vittoria nel Campionato del Mondo, divenendo la prima casa motociclistica italiana a realizzare un’impresa del genere.
Nel 2014, SWM è entrata a far parte di Shineray Group, un gigante industriale con una rete completa di ricerca, sviluppo, produzione, vendita e assistenza per diverse tipologie di veicoli, comprese moto, SUV, MPV, minibus, mini-camion ed EV, con stabilimenti situati in Cina, Vietnam e Italia. Alla fine del 2023, Shineray Group ha stipulato un accordo esclusivo con Campello Motors per l’importazione e la distribuzione in Italia dei veicoli commerciali elettrici X30L. Questo sodalizio si è recentemente ampliato includendo anche i SUV SWM, che Campello SpA, rappresentante del marchio per il mercato italiano, ha lanciato a partire da settembre 2024. Il debutto della gamma in Italia prevede l’introduzione dei modelli a propulsione termica G01, G03F e G05, capaci di soddisfare le variegate esigenze di mobilità dei clienti.
Il modello di punta, il SUV G01, posizionato nel segmento D, si distingue per le sue dimensioni generose (4610 x 1855 x 1725 mm) e un design che coniuga robustezza ed eleganza. Questo veicolo, dotato di un motore a benzina, è disponibile sia con cambio manuale che automatico. La G01 è proposto al pubblico al prezzo di € 23.990,00, chiavi in mano e nelle colorazioni bianco, nero, antracite, blu e rosso. Offre un allestimento di serie di alta gamma, che include sedili in pelle, tettuccio panoramico e cerchi in lega da 18 pollici. Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo tattile da 10 pollici, garantisce una connettività interattiva grazie alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.
La G01 è disponibile anche in una versione sportiva, G01F, un D-SUV con dimensioni di 4670 x 1855 x 1740 mm (LxWxH), offerto esclusivamente con cambio automatico e motore a benzina. Contraddistinto da linee esterne più decise, questo modello esprime uno stile sportivo e dinamico, particolarmente evidente nel design posteriore arricchito dalla doppia uscita degli scarichi. G01F è ora accessibile a partire da € 26.990,00 chiavi in mano.
Grazie al mandato esclusivo di Campello SpA, la gamma dei SUV SWM ha esordito ufficialmente sul mercato italiano il 2 ottobre scorso. Tutti i veicoli sono coperti da una garanzia di cinque anni o 100.000 km, e sono ora disponibili presso le concessionarie autorizzate.
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Novità del mercato 2. Il brand guarda al futuro combinando elementi classici con tecnologie avanzate
Nuova Lancia Ypsilon: tradizione italiana e innovazione sostenibile per una city car iconica
Lancia celebra 117 anni con la Nuova Ypsilon: design classico, tecnologia avanzata e versioni elettrica e mild hybrid per un futuro sostenibile e innovativo.
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Lancia, sinonimo di eleganza e innovazione italiana, è un marchio iconico con oltre 117 anni di storia, amato dagli appassionati per modelli leggendari come la Flaminia, la Delta e la Stratos. Oggi, il brand guarda con ambizione al futuro, fondendo tradizione e modernità e abbracciando valori di sostenibilità e responsabilità sociale.
La Nuova Ypsilon incarna perfettamente questa visione, combinando elementi stilistici classici, come la calandra “a calice”, con tecnologie avanzate. Dettagli di design come i fari posteriori a LED, ispirati alla Stratos, e la scritta Lancia incisa con caratteri storici omaggiano il passato ma rivisitati con un tocco contemporaneo. Gli interni, dal design sofisticato, offrono una sensazione di comfort che richiama l’ambiente di casa, grazie a materiali sostenibili e a una cura nei dettagli tipica di Lancia.
La Nuova Ypsilon si distingue anche per il piacere di guida: la piattaforma CMP multi-energia su cui è costruita garantisce stabilità e dinamismo, con una carreggiata allargata
per migliorare la manovrabilità e rendere l’auto perfetta sia in città sia su strade più complesse. Il team di progettazione ha messo a punto un sistema tecnologico best-in-class, pensato per facilitare l’esperienza dell’utente. L’interfaccia S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) consente di controllare facilmente le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione, adattando l’ambiente interno alle esigenze del conducente e dei passeggeri con un semplice tocco. La gamma della Ypsilon include una versione full electric, la prima 100% elettrica del marchio, con un motore da 156 CV, una batteria da 51 kWh e un’autonomia fino a 403 km in ciclo combinato WLTP, che supera i 500 km in città. È possibile ricaricarla rapidamente in soli 24 minuti (dal 20% all’80%), rendendola ideale per l’uso quotidiano. La versione mild hybrid, pensata per chi cerca efficienza e riduzione delle emissioni, dispone di un motore 1.2L 100 CV con tecnologia 48V, capace di una velocità massima di 190 km/h e consumi ridotti (103-104 g/km CO₂), offrendo inoltre una modalità di guida elettrica per il 25% del tempo. Con cambio automatico e sistemi come e-Parking ed e-Start, questa versione unisce praticità e prestazioni.
La Nuova Ypsilon è disponibile a partire da 24.900€ per la versione ibrida, che scendono a 20.900€ con incentivi per la rottamazione, mentre la versione elettrica parte da 22.900€ con rottamazione inclusa. Lancia segna così l’inizio di una nuova era, restando fedele alla sua tradizione ma proiettandosi verso un futuro sostenibile e innovativo.
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Implantologia
Parodontologia
Pedodonzia
Protesi fissa e rimovibile
Poiché anche gli allineatorii possono creare disagi nel corso del giorno (pranzi, motivi di lavoro ... ) esistono allineatori con forze calibrate che consentono di giungere ai risultati indossando gli apparecchi solo durante il sonno.
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Maragno (Rovigo - Boston)
LO STAFF
Erika, Michaela, Valentina, Cinzia
I PAZIENTI: VOI ... vi aspettiamo
“Movember” lo IOV si tinge di blu per la prevenzione dei tumori maschili
Novembre è il mese di “Movember”, la campagna internazionale che invita gli uomini a sensibilizzarsi sulla prevenzione del tumore alla prostata e delle altre neoplasie urogenitali maschili. Per questo, l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS) sostituisce il rosa con il blu, promuovendo una maggiore consapevolezza su queste patologie.
Il termine “Movember” nasce dall’unione di “Moustache”, cioè “baffi” in inglese, e “November”, ovvero il mese dedicato a questa iniziativa mondiale.
Ogni anno, “la campagna dei baffi” richiama l’attenzione dei maschi su un tema cruciale: la diagnosi precoce del tumore alla prostata, che rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili in Italia, con 41.100 nuovi casi stimati nel 2023, di cui oltre 3.000 solo in Veneto. Sebbene meno frequenti, il cancro ai testicoli e al pene completano il quadro delle neoplasie maschili. La prevenzione e la ricerca hanno permesso di migliorare notevolmente le prospettive di vita: oltre il 92% dei pazienti con tumore prostatico vive ancora a 5 e 10 anni dalla diagnosi. Lo IOV-IRCCS, che sostiene questa campagna dal 2014, invita gli uomini a far crescere i baffi per tutto il mese,
come gesto simbolico a supporto della ricerca e delle cure per le neoplasie maschili. “Come per l’ottobre rosa –sottolinea la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV-IRCCS – anche novembre dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata è un’iniziativa efficace se si rinnova ogni anno e coinvolge numerosi enti, associazioni e istituzioni. Più preveniamo, migliori sono i risultati terapeutici e più efficiente diventa il Sistema sanitario. Grazie alla ricerca scientifica, ora possiamo intervenire con tecniche robotiche mini-invasive, permettendo ai pazienti un rapido ritorno alla vita normale. Prevenire, però, deve essere un impegno condiviso da tutti. Medici e pazienti devono collaborare in questa missione, perché non c’è via più sicura della prevenzione”.
Anche il mondo dello sport è in prima linea. Durante Movember, le squadre Patavium Rugby e Petrarca Rugby di Padova si uniscono alla campagna attraverso un video promozionale, dimostrando sostegno alla cura e alla ricerca sui tumori maschili. Così, novembre si colora di blu e mette i baffi per ricordare a tutti gli uomini l’importanza della prevenzione.
In aumento i casi di intossicazione alimentare: interventi provvidenziali dei micologi ULSS 3 Serenissima
Alla luce del recente aumento di intossicazioni alimentari in Italia, si rendono sempre più importanti la tempestività e la competenza negli interventi sanitari di emergenza. Di recente una donna è morta per intossicazione da botulino dopo avere mangiato una zuppa “pronta”, ma sono moltissimi ed in continuo aumento i casi di intossicazioni in ristoranti oppure in casa. Continuano inoltre le intossicazioni micologiche, spesso legate all’inesperienza di chi ama raccogliere funghi.
L’ULSS 3 Serenissima ha riportato tre interventi provvidenziali svolti nell’ultimo anno dai propri micologi, grazie ai quali una donna, un bambino e un’intera famiglia sono stati salvati da gravi avvelenamenti causati da funghi tossici.
I tre episodi hanno coinvolto una signora, avvelenata dall’Omphalotus olearius; un bambino di appena un anno e mezzo che aveva ingerito un Inosperma adaequatum; e una famiglia intossicata dal Tricholoma pardinum. Tutti sono stati curati tempestivamente grazie all’intervento degli specialisti degli ospedali di Venezia e Mirano, che hanno evitato conseguenze gravi.
L’Ispettorato micologico non si è occupato solo di emergenze: ha esaminato oltre una tonnellata di funghi destinati ai mercati ortofrutticoli veneziani, verificandone la sicurezza per il consumo. Durante i controlli, un commerciante è stato multato per l’uso scorretto di un nome scientifico. Inoltre, il servizio ha rilasciato nove certificati di idoneità per la vendita di funghi e autorizzato trenta cittadini che avevano raccolto correttamente esemplari selvatici.
Questo lavoro di prevenzione è essenziale per evitare rischi legati al consumo di funghi raccolti in natura, promuovendo la sicurezza e la consapevolezza tra i cittadini.
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Gli strumenti. Investimento da 2,6 milioni di euro finanziato con il Pnrr, contributi regionali e aziendali
Inaugurate nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione all’Ospedale di Camposampiero
Immagini ad altissima qualità, diagnosi più accurate, minori tempi di preparazione, dose ridotta di radiazioni e maggior comfort per i pazienti: sono i vantaggi delle nuove apparecchiature per la diagnostica per immagini, inaugurate all’Ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero. Alla cerimonia erano presenti il Governatore del Veneto Luca Zaia, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna e il direttore della Radiologia, Alberto Stellato, oltre a varie autorità locali.
Le nuove macchine, dal valore complessivo di 2,6 milioni di euro finanziati con fondi PNRR e contributi regionali e aziendali, includono una Risonanza Magnetica (RM) 1,5 tesla, una TC a 128 strati e un sistema Digitale Diretto. Grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), queste apparecchiature lavorano sette giorni su sette per la RM e sei per la TC, con lo scopo di migliorare la qualità del servizio e abbattere le liste d’attesa.
La RM, come spiega il dott. Stellato, permette indagini neurologiche, cardiache, addominali, muscolo-scheletriche e vascolari su adulti e bambini, con tecnologia per lo studio specifico di cuore, encefalo, prostata e intestino. Anche la TC offre esami dettagliati per coronarie, encefalo e altre strutture, con un’ampia apertura del gantry per ridurre la sensazione di claustrofobia. La presenza di un sistema audio consente ai pazienti di ascoltare musica o podcast durante l’esame, rendendolo meno stressante. Entrambe le apparecchiature sono state progettate con materiali a basso impatto ambientale e consumano meno energia rispetto alle precedenti. Inoltre, l’IA contribuisce a ridurre la dose di radiazioni: in alcuni esami fino al 50%, un beneficio importante
rale Paolo Fortuna, ringraziando le autorità e i team coinvolti nel progetto. “Questi strumenti completano il rinnovamento tecnologico del reparto di radiologia, che ora lavora a pieno regime con tecnologia di ultima generazione.”
L’intelligenza artificiale, in particolare il sistema AIR Recon DL per la RM, aumenta la qualità delle immagini con tempi di acquisizione
ridotti fino a quattro volte. Il sistema True Fidelity della TC, invece, diminuisce la dose radiante senza compromettere la qualità delle immagini, fondamentale per esami ripetuti e per pazienti a rischio. Il dott. Stellato ha sottolineato come queste tecnologie migliorino l’accuratezza diagnostica, in particolare nello studio delle cardiopatie, delle patologie neurologiche e dei tumori. I nuovi sistemi di posizionamento automatico, gestiti dal tecnico di radiologia, agevolano l’allineamento del paziente, rendendo il flusso di lavoro più rapido e preciso. Si prevede un aumento della produttività tra il 15 e il 20%, con un impatto positivo sulla gestione delle liste d’attesa.
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Sociale. Il progetto messo a punto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Accoglienza sociale, educativa e formativa, per dare un futuro ai giovani “nuovi italiani”
Un bando da 2,1 milioni di euro e un percorso formativo per potenziare i soggetti, pubblici e privati, che svolgono attività di accoglienza, inclusione e supporto dei minori migranti
Dare un futuro ai minori migranti che entrano in Italia, costruire, accanto all’accoglienza, anche un percorso sociale, educativo e lavorativo, all’insegna dell’inclusione. Questo l’obiettivo di “InclusiON”, l’iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per stimolare proposte concrete e innovative in risposta ai bisogni del territorio sul tema dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, educativa e lavorativa di minori con background migratorio. Attraverso il bando da 2,1 milioni di euro sarà attivato un percorso formativo a favore di chi, sia nel pubblico che nel privato, svolge attività di accoglienza, inclusione e supporto.
Da Paese di emigrazione, l’Italia è diventato ormai stabilmente un punto di arrivo dei flussi migratori globali. Nei prossimi decenni si prevede un aumento dei flussi migratori verso i paesi europei, dovuto in particolare ai cambiamenti climatici. Un fenomeno che comporta anche l’arrivo, in Europa e in Italia, di un numero sempre crescente di minori stranieri non accompagnati.
“I minori di seconda e terza generazione incontrano difficoltà ad accedere alle stesse opportunità dei loro coetanei di nazionalità italiana. - spiega Gilberto Muraro, Presidente di Fondazione Cariparo - Nonostante spesso nel discorso pubblico si tenda ad enfatizzare i lati problematici dei fenomeni migratori, questi possono essere un motore di crescita prezioso per il Paese. Dal punto di vista economico, l’inverno demografico ha cominciato a causare difficoltà alle aziende nel reclutare manodopera qualificata e non. L’ingresso di lavoratori di nazionalità straniera presenterebbe
dunque un indubbio vantaggio, anche nel Veneto, dove si stima la mancanza di 200.000 persone in età lavorativa nei prossimi dieci anni. Per proseguire con i vantaggi sociali e culturali derivanti da una maggior inclusione dei giovani migranti, in termini di arricchimento culturale del-
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le società di arrivo e di una maggiore sostenibilità del sistema di welfare. Tutti motivi, questi, che ci hanno spinto a stimolare, con un bando e con un percorso formativo ad hoc, progettualità specifiche e innovative per dare risposte efficaci ai bisogni del territorio sul fronte dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, educativa e lavorativa dei ‘nuovi italiani’.” Il progetto “InlcusiON” della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo prevede un bando da 2,1 milioni di euro e un percorso di accompagnamento rivolto alle realtà interessate a potenziare le loro competenze in materia di progettazione. La partecipazione al bando è riservata a partenariati costituiti da soggetti con sede legale o operativa nelle province di Padova o di Rovigo che rientrino in queste tipologie: enti e istituzioni di natura pubblica; enti e istituzioni di natura privata, senza scopo di lucro; organizzazioni rappresentative delle comunità di migranti, che supportano i processi di accoglienza e integrazione dei minori stranieri. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il prossimo 19 dicembre. Il percorso formativo, iniziato alla fine di ottobre, proseguirà fino a dicembre ed è rivolto agli stessi soggetti destinatari del bando, interessati a potenziare le competenze in materia di co-progettazione.
Regioni raggiunte
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Gilberto Muraro, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
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