La Piazza di Rovigo apr2014 n53

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di Rovigo

1994 - 2014

AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi

dr. Milan roberto ord. Vet. Pd 538

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Sedi operative: Pegolotte di Cona (Ve) : Via Stazione, 13 Cartura (Pd) : Via Pozzetto Nespolari, 76

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 53 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Polemiche Piva nel Cda di Ascopiave. Ncd chiede le dimissioni pag.

Asporto rifiuti Il disservizio rimarrà per tutto il 2014

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pag.

www.lapiazzaweb.it

Sport Volley. Beng: il sogno si interrompe ai quarti pag.

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EDITORIALE

trasporto pubblico arrivano nuovi mezzi

Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse di Ornella Jovane

Rovigo avrà a disposizione una nuova squadra di mezzi pubblici che andranno a servire le vie cittadine e i collegamenti in maniera sicuramente più efficiente e funzionale. I nuovi mezzi a disposizione sono in totale 9 pag. 10

Venetisti. Maria Luisa e Erica tornano a casa

Sono tornate in libertà le due polesane arrestate nell’ambito dell’inchiesta sui Venetisti. Dopo 22 giorni di carcere, scontati a Verona, è tornata ad Arquà Polesine Maria Luisa Violati pag. 12 10%

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La situazione non si sblocca a Palazzo Nodari Bruno Piva: “Prendere le distanze dal mio operato è diventata una moda”

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l momento in cui questo giornale è andato in stampa la situazione a Palazzo Nodari non si è ancora sbloccata. Il sindaco non è ancora riuscito a raccogliere una maggioranza forte attorno a se e procedere con il suo mandato. Nell’“impasse” che vede ostaggio il primo cittadino, Bruno Piva, è rientrata anche la sua accettazione della carica nel Cda di Ascopiave, quando anche questa carica era stata messa sul piatto dalle forze politiche che lo avevano sostenuto fin

qui, per una risoluzione dello stallo in cui è precipitata l’amministrazione. Attorno ai fatti non sono mancati i commenti, i distinguo, e aperti biasimi, l’ultima novità riguarda un’iniziativa su Facebook dove è stata creata una pagina per raccogliere “Mi piace” in forma di sondaggio per chiedere le dimissioni del primo cittadino, “Vogliamo le dimissioni del sindaco Bruno Piva” è il nome della pagina e in poco tempo ha raccolto più di duecento adesioni. Ma andiamo per ordine, le ultime

notizie riguardanti la situazione della giunta parlano di un Nuovo centro destra e di un Forza Italia che hanno di fatto “abbandonato” il sindaco. Renzo Marangon, Stefano Bellinazzi e Nicola Settini, hanno anche ufficializzato la loro posizione, tanto da proporre le dimissioni di massa dei consiglieri comunali per mettere fine all’amministrazione Piva. Secondo il Sindaco prendere le distanze dal suo operato “è diventata una moda”. pagg. 6

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continua a pag.

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lezioni europee, si avvicina la scadenza della chiamata al voto e mai come in questa tornata l’esito delle consultazioni appare di portata storica e strategica. Ridimensionata infatti, nell’imminenza del 25 maggio, la querelle sul valore da attribuire alle elezioni per eleggere l’europarlamento e sulla loro reale utilità, il dibattito si è decisamente spostato verso l’Europa, trasformando questo passaggio in un vero e proprio referendum tra eurosostenitori ed euroscettici. Chi legge in questa prospettiva le elezioni europee considera il 25 maggio come il giorno del giudizio in cui alcune centinaia di milioni di persone sono chiamate ad esprimere un parere sull’opportunità di continuare a rinunciare a scampoli di sovranità popolare in funzione di un progetto comune e di una moneta condivisa, ovvero se è il caso di tornare, ciascun paese, a coltivare il proprio orticello. Entrambe le posizioni dovranno essere convincenti, partecipate, motivate, perché questa volta la questione europea non rappresenta solo un tiepido esercizio di retorica riservato a pochi appassionati, nè una manifestazione di ordinaria collezione di luoghi comuni o, al più, di distaccata quanto culturalmente ricercata prova di memoria storica e di educazione civica. continua a pag. 3


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EDITORIALE

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Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse

Condanna Enel

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Disastro ambientale doloso. Questo il reato per cui il tribunale di Rovigo ha condannato gli ex amministratori delegati di Enel Paolo Scaroni (attuale a.d. di Eni) e Franco Tatò (in carica dal 1996 al 2002) nel processobis riguardante le emissioni della centrale termoelettrica di Porto Tolle. Ai nostri lettori, che ci seguono sul sito www.lapiazzaweb. it, abbiamo chiesto se fossero d’accordo o meno con la sentenza

Questa volta l’Europa tocca la pancia e condiziona da vicino la vita degli elettori. Sarebbe necessario pertanto proporre una lucida, seria e consapevole idea di futuro, da qualunque prospettiva si consideri la questione. Il fatto è che con l’avvicinarsi della “sentenza” che sarà espressa attraverso il voto, nel nostro Paese il dibattito sembra impoverirsi e ridursi essenzialmente ad una questione di politica interna, di conteggio dei consensi per un partito o per l’altro - per capire dove batte il cuore degli italiani considerato che è da un po’ che non si vota per eleggere i rappresentanti del governo nazionale - e di legittimazione o bocciatura del governo in carica. E così l’Europa - quella che imponendo la politica dell’austerità ha impoverito anche il nostro Paese come pensa la maggior parte degli italiani - si trasforma in un bersaglio al quale tutti puntano, utile a distogliere - di fronte ai problemi della quotidianità cui la classe politica nostrana non sempre è in grado di dare risposte efficaci proponendo efficaci soluzioni - l’attenzione degli italiani dalle responsabilità di classi dirigenti che hanno governato negli ultimi decenni e governano il nostro Paese. Sarebbe invece opportuno proporre una onesta, quanto equilibrata, riflessione sui vantaggi e gli svantaggi dell’Unione europea, tenendo presente che se fossimo stati un Paese più credibile, più agile nelle riforme, più efficiente e con un debito pubblico che non fosse tanto cresciuto nell’ultimo decennio, probabilmente avremmo attraversato con maggior disinvoltura questi anni di crisi, risultando anche meno esposti ai mercati finanziari. Se da noi l’approccio rimane quello che si vede, però, è facile che accada anche questa volta che, dopo la sua elezione, discussa con tanto trasporto, dell’euroaparlamento tutti o la maggior parte ne dimentichino l’esistenza per i prossimi cinque anni. di Ornella Jovane

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Verde cittadino

Piantumati 30 platani

Nelle scorse settimane sono stati piantumati 30 platani per la riqualificazione di alcune aree verdi cittadine. Le essenze sono state donate da Veneto Strade che in questo modo ha inteso sostituire gli alberi che sono stati abbattuti lungo la Regionale 88 per migliorare la sicurezza della strada e per eliminare gli esemplari morti. I nuovi alberi sono stati cosi suddivisi: 8 nell’area a verde del Parco dei tigli (zona Tassina), 20 dietro Casa Serena laterale di via Bramante e 2 nell’area di Parco Cibotto (zona nuova).
 Monti Junior rugby

Trofei nel cassonetto I trofei della Monti Junior rugby sono stati gettati nell’immondizia. E’ stata questa la triste situazione che si sono trovati davanti gli ex dirigenti della società sportiva nei giorni scorsi allo stadio Battaglini. Un cassonetto era stato riempito con coppe e riconoscimenti che con gran fatica e sudore gli atleti hanno guadagnato in quarant’anni di storia sportiva. Fortunatamente buona parte dei trofei è stata recuperata, alcuni erano letteralmente in frantumi, e ora sono in attesa di una collocazione definitiva.

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Studi all’estero per tre rodigini

Grazie alle borse di studio della Fondazione Intercultura, sostenute per il sesto anno consecutivo con 78.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 6 studenti padovani e rodigini delle scuole superiori trascorreranno il prossimo anno scolastico all’estero dove, ospitati da una famiglia del luogo, seguiranno le lezioni e impareranno a diventare cittadini del mondo. Anna Malerba del “D’Aosta” di Padova, Chiara Boniolo del “De Amicis” di Rovigo, Alessio Brandolese del “Severi” di Padova, Francesco Bonso del “Galilei” di Adria, Giulia Dubber dello “Scalcerle” di Padova e Maria Chiara Franco del “Curiel” di Padova, saranno gli ambasciatori del territorio veneto rispettivamente in Argentina, Belgio Fiammingo, Ecuador, Repubblica Dominicana, Lettonia e Danimarca. Coldiretti

Più frutta nei succhi di frutta

Rovigo Zanzare Un’ordinaza contro chi lascia in giro contenitori

Fede e fiducia

Provincia Provincia

pag.

Papa Francesco vicino ai ragazzi del Ceod pag.

Economia

Zanetti: “Per il territorio una gestione unitaria pag.

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Borse di studio

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 15.317 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 aprile 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Europee

Brusco: “Il Ddl Delrio è una cosa abominevole” pag. 16

Turismo

Con il marketing il Polesine si mette in mostra pag.

Regione

17

Storia A novant’anni dalla morte di Giacomo Matteotti pag. 24

159 candidati per 14 seggi a Strasburgo pag.

occupazione

18-19

I giovani cercano fortuna all’estero, perché e dove vanno pag. 20

Economia Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa pag. 21

“Basterebbe elevare anche solo di otto punti la percentuale minima di succo di frutta presente nelle bibite gasate e nelle altre bevande che si richiamano al gusto di frutta, passando dall’attuale 12 al 20 per cento, per avere subito, un consumo di oltre 200 milioni di chili di arance in più all’anno ed un prodotto sicuramente più sano”. Così il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, lancia la mobilitazione territoriale dell’organizzazione agricola per la trasparenza delle bevande a base di frutta attualmente in commercio. Nei prossimi giorni la Coldiretti Rovigo, con incontri sul territorio ed attività di sensibilizzazione, inviterà l’amministrazione provinciale, i 50 comuni polesani, la Camera di commercio e le organizzazioni di categoria ad adottare ordini del giorno ad hoc per sollecitare il parlamento ad approvare un emendamento che innalzi la percentuale minima di frutta dal 12 al 20 per cento nei succhi e nelle bibite analcoliche.


4 Argomento del mese SETTORE PRIMARIO VENETO Settimane decisive per la definizione della distribuzione delle risorse della politica agricola comunitaria e del piano di sviluppo rurale. Nella nostra regione cala il numero delle imprese ma tiene l’occupazione. Previsti 30 milioni di euro per i giovani imprenditori pronti ad investire sull’innovazione e sull’export. Il mais resta la prima coltura e le eccellenze, su tutte il vino, fanno da traino soprattutto all’estero

“Largo ai giovani e ai veri agrico

di Nicola Stievano

Piazza: “le risorse dovranno andare a chi vive di agricoltura, a chi ogni giorno investe sul territorio”

Furlani: “Non sottovalutare l’Expo 2015”. Al primo posto va messa la tutela del reddito d’impresa

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iù giovane e più specializzata, con più terreno e strumenti a disposizione, orientata all’innovazione e all’export. E’ questa l’agricoltura veneta del 2020 che si inizia a costruire oggi con le risorse della politica agricola comunitaria (la Pac) e del Piano di sviluppo rurale del Veneto. In queste settimane stanno uscendo i bandi per l’impiego delle prime risorse a disposizione: nei prossimi sei anni nella nostra regione verranno fatti girare centinaia di milioni di euro per l’ammodernamento delle imprese agricole, l’insediamento dei giovani imprenditori, l’intervento in specifici settori agronomici. Una sfida per il settore primario veneto che nell’ultimo decennio ha cambiato pelle: le aziende agricole sono diminuite in numero mentre gli addetti complessivi sono stabili se non quando in leggero aumento. A chiudere sono le micro imprese che non riescono a stare sul mercato e non possono contare sul ricambio generazionale. Di contro, le aziende attive tendono a crescere di dimensione e fatturato per poter essere competitive e sono orientate anche a nuovi investimenti. Ecco perché l’attenzione è alle stelle per le risorse del Piano di Sviluppo e della Pac: se usate correttamente saranno il “volano” che permetterà all’agricoltura di casa nostra di crescere e continuare ad occupare i primi posti per l’eccellenza dei prodotti locali. Quindi meno colture estensive, anche se il mais continuerà ad essere di

il caso avviata un’indagine sui mercati padovani

I soliti furbi “inquinano” il km 0

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mercati agricoli hanno conosciuto un vero e proprio “boom” negli ultimi anni, con un aumento esponenziale dei punti vendita e delle presenze. Ai consumatori piace la formula del “km 0” anche se qualche produttore cerca di aggirare le regole, che impongono la vendita esclusiva di prodotti agricoli. In caso contrario infatti l’agricoltore diventa commerciante. Dopo alcune segnalazioni è scattata un’indagine in quattro mercati agricoli padovani (Piazza de Gasperi in città, Cadoneghe, Vigodarzere e Cittadella). “Ben vengano i controlli - afferma Pierluigi Argenton, presidente dell’Associazione Agrimercato delle Terre del Santo, che raccoglie buona parte dei produttori presenti ai mercati - Le aziende agricole che partecipano ai nostri mercati di vendita diretta sono quotidianamente controllate sia per quanto riguarda l’origine che la provenienza dei prodotti agricoli. Il nostro regolamento parla chiaro: sono ammessi solo prodotti al cento per cento aziendali e non tolleriamo scorciatoie o comportamenti che possano in qualche modo danneggiare chi lavora in modo onesto. Il “km zero” ormai è un vero e proprio “patrimonio sociale” intorno al quale però non manca chi se ne appropria indebitamente mettendo a repentaglio la serietà dei produttori e la fiducia dei consumatori. Pertanto il nostro sistema allontana subito e automaticamente chi non rispetta le regole, come è già accaduto. Ben vengano quindi anche ulteriori verifiche – conclude il presidente dell’Agrimercato - da parte delle autorità preposte. I Mercati di Campagna Amica operano nella piena trasparenza“. N.S.

gran lunga il primo prodotto della pianura veneta, accanto all’ortofrutta e agli allevamenti. Quanto ai giovani in Veneto sono attesi 30 milioni di euro per le nuove imprese. Il confronto comunque è ancora aperto. Coldiretti Veneto sottolinea la lunga trattativa per “raddrizzare” la proposta iniziale penalizzante per l’Italia. “Le risorse devono andare ai veri agricoltori – ricorda il presidente Giorgio Piazza – a chi vive di agricoltura e fa vivere questo settore. Le esigenze concrete delle imprese agricole dovrebbero guidare le decisioni della pubblica amministrazione nella programmazione delle politiche per il futuro Invece ci troviamo di fronte a distorsioni preoccupanti, come la vera e propria casta di intoccabili e furbetti che incassa mezzo miliardo di euro di benefici pur non vivendo di agricoltura. Si tratta di grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, tremila soggetti in tutto, in Italia, che sottraggono una fetta importante di risorse della Pac. Denaro che dovrebbe andare solo a chi lavora per davvero nei campi, non a chi sfrutta l’agricoltura per rendite di comodo per poi fare dell’altro. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura dalla Pac. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere

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mantenuta per i prossimi sette anni”. Dal neo presidente veneto della Confederazione Italiana Agricoltori Flavio Furlani arriva anche l’invito a guardare ad Expo 2015, vetrina per l’agroalimentare:”Il Veneto è in grave ritardo e ha adottato un approccio debole. Finora è visto come un’opportunità che sembra spaventarci più che motivarci. Non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento, serve un progetto davvero complessivo, che eviti la dispersione di pensiero, di energie e di risorse in mille rivoli. Dobbiamo invece costruire un sistema veneto permanente, una filiera da continuare a promuovere anche dopo l’esposizione milanese”. Quanto al Psr e alla Pac Furlani raccomanda: “serve un progetto di sviluppo che metta al primo posto la salvaguardia della filiera agroalimentare e la tutela del reddito degli agricoltori, che si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso al credito, rispetto alle quali la Cia si propone come certificatore del merito creditizio delle proprie imprese. Le azioni in programma non possono essere trattate come una semplice legge di spesa». Non da ultimo, sottolinea il numero uno della Cia veneta, la richiesta di ridurre la burocrazia lavorando sul concetto di “un’azienda, un controllo” e di certificato unico. Il confronto continuerà serrato nei prossimi mesi, intanto gli agricoltori veneti continuano a scommettere sul proprio patrimonio di tipicità.

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Argomento del mese 5 I dati del comparto

oltori”: l’agricoltura verso il 2020 Legislazione Sentenza storica a difesa delle produzioni genuine

Arriva lo stop agli ogm di Alessandro Abbadir

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top agli ogm in Italia. A decretarlo è stato alla vigilia della Festa della Liberazione, il Tar del Lazio . Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato da un coltivatore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech Mon810 modificato geneticamente. Per Coldiretti si tratta di “una sentenza storica, una grande vittoria per l’agricoltura italiana di qualità Per il ministro dell’Agricoltura Galletti “questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni” . Il tema degli organismi geneticamente modificati, per i quali si teme una diffusione incontrollata e in definitiva incontrollabile nella pianura padana, era stato al centro di un incontro svoltosi a Verona nelle scorse settimane tra il ministro delle politiche agricole e gli assessori all’agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. “Abbiamo parlato dei rischi di una coltivazione indiscriminata di ogm – ha spiegato in una nota la giunta regionale del Veneto – e fatto il punto rispetto a decisioni che dovremo prendere per continuare a difendere l’originalità e il valore del made in Italy e dei suoi prodotti agricoli. Dobbiamo poter proporre ai mercati prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti. Per noi la coltivazione Ogm non è un’opportunità ma un rischio: senza il controllo del territorio andiamo incontro ad una disaffezione dei consumatori e ad un boomerang nei confronti del made in Italy”

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A Vinitaly

Vino veneto, vola l’export I

l vino veneto? Un prodotto di altissima qualità che nel 2013 ha rappresentato il 32 % del prodotto nazionale e per capire l’importanza del settore, basti pensare che l’Italia è il primo esportatore al mondo con una quota del 21% del mercato internazionale e il Veneto gioca la parte del leone con 80 mila ettari di vigneto, 28 mila aziende agricole per 9 milioni di ettolitri di cui 4,5 milioni sono Doc e Docg. Si tratta di una ulteriore crescita dell’11,7% rispetto al 2012, anno nel quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano. Il vino veneto ha trovato la sua naturale vetrina alla manifestazione veronese “ Vinitaly”. L’esposizione ha messo in mostra anche i dati nazionali. Il comparto tra vini e distillati, vale oltre 12 miliardi di euro in Italia per 1,2 milioni di addetti con un export di 5 miliardi (+7,3%) su 33 miliardi totali dell’agroalimentare ed è il Prosecco ( vino veneto per eccellenza) il driver trainante che quest’anno festeggia quota 300 milioni di bottiglie. Vinataly non è stato solo un modo per presentare i risultati raggiunti, ma un modo per gli operatori del settore di fare affari importanti. Lo stand del Veneto a Vinitaly, contraddistinto dal Ponte di Rialto, è diventato per tutta la durata dell’esposizione vera e propria borsa del vino, decine e decine di grossi compratori esteri selezionati dalla Fiera di Verona hanno incontrato circa 150 aziende vitivinicole venete per costruire reciproci affari in nome di una enologia, quella veneta, che è la maggiore d’Italia. I vini Docg, Doc e Igt del Veneto sono 52: 14 Docg, 28 Doc e 10 Igt. Il regolamento (Ce) n. 479/2008, poi confluito nel regolamento (Ce) n. 1234/2007, ha riformato l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm) introducendo la protezione comunitaria dei vini come denominazione d’origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp). I vini per i quali può essere dimostrato che esiste un legame tra le caratteristiche del prodotto e la sua origine geografica possono ottenere la protezione comunitaria. l decreto legislativo 81/2010, con il quale l’Italia ha adeguato la legge 164/1992 sulle denominazioni di origine dei vini, ha stabilito che i vini Dop sono classificati in: denominazioni di origine controllata e garantita (Docg) denominazioni di origine controllata (Doc). I vini Igp comprendono le indicazioni geografiche tipiche (Igt) della precedente classificazione nazionale. “L’enologia veneta – ha detto nell’occasione l’assessore all’agricoltura regionale Franco Manzato- è quella che realizza più valore nell’export e che si presenta nel mondo come una delle eccellenze legata al territorio e alla sua storia. E questo richiede una capacità che va oltre alla promozione e al mettersi in mostra, perché il compratore vuole essere sicuro di realizzare affari convenienti, in nome di un prodotto che ha una origine e una qualità certa, capace di avere un prezzo adeguato al consumatore del paese di arrivo”. E sulla qualità dei nostri vini nettamente superiori a tanti altri in giro per il mondo, Manzato insiste. “. E’ sulla qualità del prodotto sulla sua tracciabilità e genuinità a prezzi adeguati che si gioca il futuro Perchè in fondo è questo il senso di una enologia che oggi pareggia domanda ed offerta del mondo ma che, come la nostra –afferma l’assessore all’agricoltura – ha caratteristiche straordinarie per unicità e rapporto prezzo - qualità all’interno dell’intera piramide produttiva: dai prodotti di più largo consumo a quelli di élite e di nicchia. Noi facciamo il vino per passione, per tradizione, perché abbiamo capacità e territori vocati, tecnologie e ricerca, ma lo facciamo anche per condividerlo con i consumatori di tutto il mondo, per i quali il vino veneto è un ottimo biglietto da visita per tutto ciò che viene A.A. realizzato e prodotto qui a Nord Est dell’Italia”.


6 Rovigo Amministrazione Permane lo stato di “impasse” per il Primo Cittadino

La situazione non si sblocca a Palazzo Nodari Su Facebook è stata creata una pagina per raccogliere “Mi piace” in forma di sondaggio per chiedere le dimissioni del primo cittadino. Più di 200 le adesioni di Francesca De Luca

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l momento in cui questo giornale è an- primo cittadino “vogliamo le dimissioni del dato in stampa la situazione a Palaz- sindaco Bruno Piva” è il nome della pagina zo Nodari non si è ancora sbloccata. Il e in poco tempo ha raccolto più di duecento sindaco non è ancora riuscito a raccogliere adesioni. Ma andiamo per ordine, le ultime una maggioranza forte attorno a se e pro- notizie riguardanti la situazione della giunta cedere con il suo mandato. Nell’“impasse” parlano di un Nuovo centro destra e di un che vede ostaggio il primo cittadino, Bruno Forza Italia che hanno di fatto “abbandoPiva, rientra anche la sua accettazione della nato” il sindaco. Renzo Marangon, Stefano carica nel Cda di Ascopiave, quando anche Bellinazzi e Nicola Settini, hanno anche ufficializzato la loro questa carica era stata posizione, tanto da messa sul piatto dalle Secondo proporre le dimissioni forze politiche che lo il Sindaco prendere di massa dei consiglieri avevano sostenuto le distanze dal suo fin qui, per una riso- operato “è diventata comunali per mettere fine all’amministrazioluzione dello stallo una moda” ne Piva. Secondo il Sinin cui è precipitata l’amministrazione. Attorno ai fatti non sono daco prendere le distanze dal suo operato mancati i commenti, i distinguo, e aperti “è diventata una moda”. Le accuse che il biasimi. L’ultima novità riguarda un’inizia- primo cittadino ha mosso contro Marangon tiva su Facebook dove è stata creata una e Settini appaiono chiare: “Marangon ha pagina per raccogliere “Mi piace” in forma deciso di prendere di mira il comune per i di sondaggio per chiedere le dimissioni del suoi scopi. Nicola Settini ha mai fatto in-

terrogazioni in consiglio comunale? Si è mai fatto promotore di qualche iniziativa in tre legislazioni? Piva, che si era detto stanco degli incontri con i vari gruppi “che ogni qualvolta si sono trovati in procinto di firmare il programma hanno sempre voluto un tornaconto” sembra poi aver cambiato idea dato che il vice, Antonio Saccardin (già assessore con delega al Sociale), ha convocato gli Assessori e i Consiglieri comunali eccetto Michele Brusaferro, nell’ufficio del primo cittadino. “Dopo anni dove nulla si è fatto - sostiene Gianfranco Munari, di “Iniziativa progressista” - eccoci all’assalto delle poltrone, unico collante fra il Sindaco ed i suoi fedelissimi. Ma quel che più stupisce ed amareggia, è l’arroganza e la spregiudicatezza, almeno da quanto traspare dalla cronaca, con cui tutto ciò avviene, in aperto dispregio e senza alcuna considerazione della cittadinanza rodigina: non ha importanza cosa ne pensa e cosa si aspetta

Nella foto la sede municipale e il primo cittadino Bruno Piva la gente, l’importante è sistemarsi, a tutti i costi”. Munari non risparmia neppure il PD: “la responsabilità di ciò non è solo loro, è anche di chi, dall’altra parte, non si rende conto di tutto ciò, perché preoccupato soltanto di occupare la poltrona di segretario del maggior partito di opposizione”.

FOCUS La replica di Settini a Piva

“Lo si ricorderà come il sindaco delle poltrone”

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Nicola Settini

l commento di Settini all’attacco di Piva non si fa attendere: “Bruno Piva è un uomo finito politicamente, lo si ricorderà come sindaco delle poltrone. Chiedo anch’io scusa come ha fatto Renzo Marangon agli elettori”. Settini sembra convinto che in futuro non sosterrà più un candidato sindaco scelto dalla società civile. Anche Massimo Carravieri, ex candidato alle elezioni del 2011 e apparentato proprio con Bruno Piva, non risparmia le critiche: “Piva s’è fatto terra bruciata attorno a sé”, sembra aver detto Carravieri. “Anche i circoli del Ncd lo hanno abbandonato chiedendone doppie dimissioni, sia da sindaco che dal cda di Ascopiave”. F.D.L.

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nsieme alla ex maggioranza, anche il Pd non perde l’occasione di attaccare il Sindaco. Una delle più polemiche verso l’operato del primo cittadino è Nadia Romeo, secondo la quale “Il sindaco avendo defenestrato Stefano Bellinazzi e Aniello Piscopo non ha più la maggioranza dei cittadini di Rovigo. “Nel 2011 - sostiene Romeo - ha vinto per poco più di 500 voti, oggi ne ha gettati dalla finestra oltre un migliaio - Abbiamo capito che non ha intenzione di dimettersi quindi è ora che noi consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza, compino un atto di responsabilità nel mettere fine a questa farsa”. “Il malcontento arriva anche dalla base del Pd. Quello offerto dalla maggioranza, - se-

Nadia Romeo

Romeo:”Piva senza maggioranza. Ha vinto per 500 voti, oggi ne ha gettati oltre un migliaio” condo Simone Biziato coordinatore locale del comitato “L’Italia cambia verso è uno spettacolo pietoso, una situazione che ha del grottesco. Ormai, - sottolinea - sono mesi che si ribattono responsabilità, minacciano o chiedono dimissioni ma intanto sono tutti concentrati ad ottenere più posti ed incarichi. Nessuno della maggioranza ha il coraggio di staccare la spina ad una situazione di decadimento economico e sociale per la città ed etico per la politica” F.D.L.



8 Rovigo Cariche Il ruolo di Piva nella partecipata era uno dei punti per la tenuta della maggioranza

Il Sindaco nel Cda di Ascopiave

Nessun passo indietro da parte del primo cittadino, nonostante alla vigilia della nomina fosse stato richiesto ai soci di proporre Paron di Melania Ruggini

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l sindaco Buno Piva ha un nuovo incarico: è stato eletto consigliere di amministrazione della società Ascopiave. Nessun passo indietro, dunque, da parte del primo cittadino, nonostante alla vigilia della nomina fosse stato richiesto ai soci della società di proporre Claudio Paron quale consigliere in luogo del sindaco rodigino. Ad ogni modo, in caso di dimissioni – per ora poco probabili -, al posto di Piva salirebbe nel consiglio di amministrazione Claudio Paron, secondo nella lista. “Se il sindaco Bruno Piva vuole lasciare il posto a Paron si dimetterà - spiega

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Ugo Fiocchi, presidente della municipalizzata Asm spa - in quel caso i soci di Ascopiave saranno nuovamente chiamati a votare la sostituzione”. Riassumendo la posizione oscillante del sindaco, prima aveva proposto che il suo compenso del cda di Ascopiave, circa 50mila euro annui, sarebbe andato ai poveri; poi che avrebbe ritirato la candidatura nel cda; infine che si sarebbe dimesso a favore di Paron. La nomina di Paron era una di quelle dimostrazioni che la maggioranza pretendeva dal sindaco, uno dei punti fondamentali per la firma in bianco a sostegno del

Il Nuovo Centro Destra Chiede le dimissioni dal nuovo incontro

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l Nuovo Centro Destra, partito del presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù, chiede al primo cittadino di dimettersi e di dare anche le dimissioni rispetto al suo nuovo incarico in Ascopiave. La nota è firmata dai presidenti di circolo Enrico Maria Crepaldi, Daniele Antico, Massimo Garzon e Mario Boaretto. Nella nota si legge: “Dopo giorni di attente valutazioni e nella speranza che l’attuale maggioranza, schiacciata da veti incrociati dovuti, essenzialmente, alle posizioni personalistiche ed alla caccia di incarichi extraconsiliari, trovasse al proprio interno una

sindaco. Nulla di tutto ciò è accaduto. Il nuovo consiglio di amministrazione di Ascopiave rimarrà in carica fino al 2016; alla guida c’è il presidente Fulvio Zugno. Eletti anche Dimitri Coin, Enrico Quarello e Greta Pietrobon. Il collegio sindacale nominato dall’assemblea è composto dai sindaci Marcellino Bortolomiol, presidente del collegio, Elvira Alberti e Luca Biancolin. Nominati sindaci supplenti Achille Venturato e Dario Stella. Durante l’incontro, è stato approvato il bilancio d’esercizio e preso atto del bilancio consolidato di gruppo al 31 dicembre 2013, deliberando

sintesi su un programma credibile, ed attuabile fino a fine mandato, constatata l’impossibilità di una convergenza responsabile sulle risposte alle problematiche che affliggono la comunità rodigina, i circoli rodigini del Nuovo centrodestra chiedono ufficialmente al sindaco Bruno Piva di porre fine a questa squalificante fase di incertezza politica, che molto male fa alla città ed alle categorie economiche in particolare, con le proprie immediate dimissioni”. “La richiesta - continua la nota - certamente sofferta dato che coinvolge un proprio esponente, Paolo Avezzù, al quale viene riconosciuto il plauso e il ringraziamento per la delicata opera di ricerca di una via d’uscita dall’attuale impasse, cercando di mediare tra le varie anime di una frantumata maggioranza, vuole rappresentare

Nella foto il primo cittadino Bruno Piva di procedere alla distribuzione del dividendo di 0,12 euro per azione. Nel complesso, si tratta all’incirca di 1 milione 237mila e 354 euro, ossia i dividendi staccati da Ascopiave ad Asm spa come sua partecipata: 0,12 centesimi di euro per azione su 10 milioni e 311mila 284, che arriveranno a metà maggio. In conclusione, sono stati approvati la politica di remunerazione e un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie della durata di 18 mesi, previa revoca della precedente autorizzazione del 23 aprile 2013.

una svolta per poter costruire una proposta politica credibile per la comunità. 
E conclude: “In questo periodo, mai Ncd ha avanzato richieste a proprio vantaggio per garantire l’appoggio al sindaco Piva, mai ha voluto partecipare a questo deprecabile “mercato delle vacche”. E con fermezza, chiediamo al sindaco Piva di bloccare qualsiasi nomina, frutto di condizionamenti e ricatti, rinviando il tutto all’amministrazione che succederà all’attuale, la cui esperienza consideriamo oramai ampiamente conclusa. Chiediamo infine, che il sindaco Piva, per rispetto della città di Rovigo e dell’istituzione che rappresenta, si dimetta dal consiglio di amministrazione di Ascopiave. La Città di Rovigo ha bisogno di una politica a servizio dei propri cittadini e non di miopi personalismi”. Me.Ru.

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Rovigo 9 Ecoambiente Continuano le polemiche da parte dei Comuni

Asporto rifiuti, le cose forse non cambieranno per tutto il 2014

Non si placano le proteste contro il ridimensionamento del servizio messo pratica da Ecombiente. Di fatto i Comuni non si rassegnano alla diminuzione dei passaggi, ogni 15 giorni per la raccolta del secco, e all’asporto del vetro con cadenza bimestrale. Per molti comuni è un disservizio e qualcuno ha parlato di penali nei confronti dell’ente di Francesca De Luca Il servizio di asporto rifiuti in tutto il Polesine è gestito da Ecombiente. A fianco il sindaco di Ceregnano Ivan Dall’Ara

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e proteste e le polemiche contro Ecoambiente non condo Ivan Dall’ara, sindaco di Ceregnano, Rovigo fa sembrano destinate a placarsi in breve tempo. la parte del leone. Matteo Zangirolami, assessore alle Dopo le assemblee organizzate in vari comuni partecipate del comune di Rovigo durante l’ultima asdella provincia, dopo i vari cosemblea sembrerebbe aver ribamunicati e le prese di posizione Dall’ara: “Dal 2012 dito che per “il 2014 difficilmendi numerose amministrazioni al 2013 il costo rite ci potranno essere variazioni, contro le nuove scelte operate fiuti per il Comune è vale dire che fino al termine del dall’azienda che si occupa di aumentato di oltre 2014 continuerà il disservizio”. rifiuti, la situazione sembra un terzo” Dunque tutto l’opposto di quanto comunque non riuscire a stabisi aspettava il sindaco di Cerelizzarsi. In molti lamentano il non adeguamento della gnano, Dall’ara, che invece aveva chiesto un pronto tariffa al nuovo servizio, oggettivamente inferiore. Se- intervento da parte dell’ente per ridiscutere il servizio

FOCUS

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e la sua sistemazione. Anche per il Comune di Occhiobello il tema di una pronta risoluzione era nelle attese e nell’ipotesi contraria, addirittura si è parlato di penali da porre in essere”. Per spiegare la difficile situazione, Dall’ara si avvale di una metafora: “lampante dei servizi di Ecoambiente. L’anno scorso andavi al ristorante, mangiavi un pasto completo e pagavi 30 euro: nel 2014 paghi ancora 30 euro ma non ti portano il secondo. Senza contare che dal 2012 al 2013 il costo rifiuti per il Comune è aumentato di oltre un terzo, in barba allo sbandierato concetto di efficienza, efficacia ed economicità”.

L’Intervento

Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato*

segue da pag.

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È quanto proposto dal Governo Renzi per finanziare la riduzione dell’Irap alle aziende. Siamo d’accordo sul fine, ma l’applicazione dell’imposta non deve essere indiscriminata. Chi incassa dalle rendite poche centinaia di euro non deve pagare la stessa percentuale di chi ne ricava decine di migliaia. Per questo Altroconsumo ha pensato ad un sistema di revisione della tassazione delle rendite finanziare più equo. Con l’aumento indistinto della tassazione al 26% non c’è differenza tra chi guadagna poche centinaia di euro l’anno sui risparmi di una vita e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti. Pensiamo anche a chi un lavoro al momento non ce l’ha e vive intaccando i propri risparmi (anch’essi tutelati dall’articolo 47 della Costituzione), non ci sembra corretto che venga vessato con una patrimoniale allo 0.2% (l’imposta di bollo) e una tassazione al 26% sul guadagnato. Come Altroconsumo vogliamo agire su due fronti: da una parte eliminare l’imposta di bollo dello 0,2% sui soldi investiti. Un’imposta ingiusta che si paga comunque, sia che questi investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita; dall’altra riteniamo che se l’imposta sulle rendite finanziarie debba esser aumentata auspichiamo che lo sia almeno in modo progressivo (nel pieno rispetto dell’articolo 53 della Costituzione). Insomma più bassa per i piccoli risparmiatori e via via più alta man mano che aumentano i capitali investiti”. Ma come fare? Basterebbe infatti inserire tutti i guadagni finanziari in dichiarazione dei redditi e cumularli con gli altri redditi guadagnati. Allo stesso tempo, il contribuente potrà portare in detrazione l’imposta del 26% che gli è stata trattenuta nel momento in cui ha incassato la rendita finanziaria. Con questo sistema, chi guadagna di più paga di più e i piccoli risparmiatori sono tutelati; inoltre, non ci sarebbero più distorsioni fiscali perché si potrebbero finalmente compensare i guadagni con le perdite. Secondo i calcoli di Altroconsumo, infatti, se si inserisse in dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l’imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti. Mediamente chi guadagna fino a 55.000 euro annui pagherebbe l’attuale 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo

Commercio

Coupon e risparmio nuove frontiere per le proprie spese

ala tempora currunt” diceva Cicerone per indicare l’andamento delle cose che riteneva non propriamente positivo, nella Roma di duemila anni fa. In realtà non è che le cose andassero male negli ultimi anni della repubblica, andavano semplicemente in una direzione opposta rispetto a quello che auspicava il grande oratore. Del resto, lui, era un conservatore che come un disco rotto proponeva il recupero del “mos majorum” ossia delle tradizioni della Roma delle origini. Evidentemente tempi cambiavano anche un tempo. Lo stesso scoramento si percepisce oggi, per quanto riguarda il commercio. Settore strategico per Adria. Cinque anni di crisi hanno fatto abbassare parecchie saracinesche, e se qualcuno aspettava che la crisi passasse, come passa piena di un fiume, qui è opportuno ragionare perché le cose non torneranno più com’erano prima. In tal senso le analisi di Confersercenti sono illuminanti. L’associazione dei commercianti, infatti, ha preso in considerazione come sono cambiate le abitudini

dei cittadini negli acquisti non solo per la minore disponibilità di denaro da parte delle famiglie, ma anche, è questo è un aspetto sociale molto interessante, per effetto di una coincidenza legata al boom delle nuove tecnologie. In questi anni, smartphone, tablet e accessori sono stati protagonisti di un vero e proprio cambiamento culturale, che ha portato il comparto “telefoni ed equipaggiamenti” a registrare aumenti record. Non solo. Il vero cambiamento è anche su come questi strumenti hanno cambiato il modo di acquistare. L’”e-commerce”, l’acquisto online, è forse l’esempio più banale, ma di fatto si tratta di una rivoluzione: cataloghi on-line, offerte on-line, acquisti e pagamenti attraverso carte di credito ricaricabili o pay-pal. Termini nuovi? di più: opportunità nuove che indubbiamente si saldano anche all’aspetto, non trascurabile, dello spendere meno. Anche ad Adria sono stati sperimentati con successo, da ormai un paio d’anni, i Coupon del Risparmio, carnet di sconti a cui hanno aderito molte attività commerciali della città. L’idea nasce

da Give Emotions, come risposta al delicato momento di mercato nel Veneto, ma sono già molte le realtà commerciali che vi hanno aderito: dalla ristorazione alla telefonia, dall’estetica agli alimentari, dall’abbigliamento al tempo libero: i carnet dei Coupon del Risparmio sono degli aggregatori di offerte, una risposta all’attenzione nei consumi, ma anche un modo utile e conveniente per dare voce alle tante promozioni che i negozi della città hanno pensato per la propria clientela. Il reperimento del carnet è semplice, tutti i punti di distribuzione sono stati mappati nel sito www.coupondelrisparmio.it e nella nuovissima App, scaricabile dal sito e dal Play Store. E proprio attraverso l’App Coupon del Risparmio le offerte del carnet cartaceo possono essere scaricate ed utilizzate per gli acquisti, oltre che visualizzate per vicinanza geografica. L’App inoltre da la possibilità ai cittadini di rimanere aggiornati sulle nuove offerte disponibili della propria zona o del settore merceologico di maggior gradimento.

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10 Rovigo Servizi Accordo tra Comune e Provincia per la gestione degli autobus

Nove nuovi mezzi per il trasporto pubblico Con questo nuovo acquisto la flotta dei mezzi operativi a Rovigo si rinnova del 25%. La media complessiva di anzianità dei mezzi è di 5 anni di Martina Celegato

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n unico Ente per organizzare al meglio l’insieme dei trasporti provinciali e gestirli in maniera efficiente e coordinata. E’ questo l’obiettivo ultimo dell’accordo firmato presso Palazzo Nodari lo scorso 17 aprile 2014 che unisce provincia e comune di Rovigo in un ente di governo unico in grado di considerare tutte le variabili dei trasporti in tutto il territorio provinciale senza concentrarsi in localismi ma realizzando economie di scala e trovando soluzioni sempre più efficienti ed innovative. L’accordo, siglato dai due assessori preposti Germano Rizzi per il comune e Giorgio Grassia per la provincia, fa parte di un progetto più ampio per la gestione dei trasporti del territorio e dei servizi correlati per andare a creare un’uniformità complessiva, requisito essenziale per l’efficienza ma anche richiesto dalla Regione. Un solo servizio, meno spese e più efficienza. “Si tratta di una tappa importante nel percorso di razionalizzazione del trasporto pubblico locale. Con la firma è stato messo un paletto importante nel percorso di uniformità che ci viene chiesto dalla Regione in risposta anche alle esigenze dei cittadini. Obiettivo: un unico e migliore servizio, a costi contenuti” ha dichiarato in merito l’assessore provinciale Grassia. Oltre a questa importante novità nei trasporti Rovigo avrà a disposizione una nuova squadra di mezzi pubblici che andranno a servire le vie cittadine e i collegamenti in maniera sicuramente più efficiente e funzionale. Un investimento volto anche al rispetto e alla tutela dell’ambiente che punta all’utilizzo delle nuove tecnologie a favore dei cittadini e dei servizi legati agli spostamenti di tutti. Un investimento per tutta la cittadinanza quindi quello presentato da Busitalia Sita Nord che gestisce tutto il servizio urbano di Rovigo. I nuovi mezzi a disposizione sono in totale 9 ossia 7 di grandi dimensioni e due più piccoli e la presentazione ufficiale è avvenuta sempre lo scorso 17 aprile a Palazzo Nodari alla presenza del primo cittadino di Rovigo Bruno Piva, gli assessori Rizzi e Grassia nonché l’amministratore delegato di Busitalia Sita Nord Renato Mazzoncini. Con questo nuovo acquisto la flotta dei mezzi operativi a Rovigo si rinnova del 25% con una media complessiva di anzianità dei mezzi di 5 anni, invidiabile per un capoluogo provinciale. L’investimento complessivo per l’acquisto dei mezzi ammonta a due milioni di euro

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suddivisi equamente al 50% fra Busitalia e Ministero dell’Ambiente. I nuovi autobus sono stati acquistati all’interno del programma 2011-2014 per il miglioramento della qualità dell’aria del Ministero dell’Ambiente e della Giunta Regionale Veneto, che proprio attraverso l’ammodernamento del trasporto pubblico locale mira alla tutela del territorio e alla sua salvaguardia. Il Sindaco, in occasione dell’inaugurazione ufficiale, ha ricordato a Mazzoncini anche la difficile questione legata al capolinea dei bus urbani per il quale è stata chiesta una rapida risoluzione.

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on l’arrivo della bella stagione torna a farsi sentire a Rovigo un disagio che ormai si protrae da anni legato alla mancata cura e manutenzione delle fontane cittadine che, in tale stato di degrado rappresentano un vero e proprio covo di larve e quindi zanzare che rovinano le giornate e le serate primaverili ed estive con le loro punture e rumori. Non solo, è indubbio infatti che le zanzare e gli insetti che proliferano da condizione di pulizia insane portano anche alla creazione di un microclima poco sano e sicuramente non adatto a bambini e soggetti a rischio che potrebbero ammalarsi o contrarre malattie. Per limitare i disagi causati dalla proliferazione delle zanzare è stata emessa anche un’ordinanza sindacale che indica alcuni comportamenti da tenere e prevede sanzioni fino a 500 euro per chi verrà sorpreso in comportamenti contrari. Tale ordinanza sarà in vigore dal 7 aprile al 15 ottobre e i comportamenti previsti sono quelli comunemente consigliati e condividi ossia evitare di lasciare in spazi aperti anche se privati contenitori in cui si possa accumulare acqua stagnante, curare gli spazi verdi a disposizione in modo da non accumulare erbacce o sporcizie di qualsivoglia genere, svuotare le piscine non utilizzate e prestare attenzione a piante o contenitori in cui si potrebbero annidare gli insetti. Ma.Ce.


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12 Rovigo Inchiesta sui venetisti Sono tornate in libertà le due polesane arrestate

Per Maria Luisa ed Erica la fine di un incubo Secondo le indagini sarebbe stata perseguita l’indipendenza del Veneto e della Lombardia orientale anche con mezzi violenti, sfociando nell’associazione eversiva di Melania Ruggini

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ono tornate in libertà le due polesane arrestate nell’ambito dell’inchiesta sui Venetisti. Dopo 22 giorni di carcere, scontati a Verona, è tornata ad Arquà Polesine Maria Luisa Violati, la 50enne barista definita “ministro” del governo clandestino, arrestata la notte del 2 aprile dai carabinieri del Ros di Brescia nell’ambito dell’inchiesta sul movimento Veneto Libero. Secondo l’accusa, la donna avrebbe fatto attività di reclutamento di venetisti e avrebbe partecipato all’associazione “L’Alleanza”, che avrebbe avuto finalità terroristiche ed eversive. Secondo le indagini l’Alleanza avrebbe perseguito l’indipendenza del Veneto e della Lombardia orientale anche con mezzi violenti, sfociando nell’associazione eversiva. La donna si difende facendo sapere di di Rovigo. Tocca dunque al pm Sabrina Duò decidere essere “una persona coerente con le proprie idee, che del futuro di Ferro; l’uomo è infatti considerato uno dei tiene ai diritti umani, che vuole sopravvivere dove è nata costruttori del noto “carro armato”, nonché esperto di con un lavoro e senza l’ansia di arrivare a fine mese armi. Del carcere la Violati parla come di “un’esperienza perché sono finiti i soldi”. che mi toccherà per il resto Anche la figlia Erika Pizzo, “Non c’era nulla, della mia vita”. L’accusa è pedi 26 anni, residente a Bosaro, né di terroristico, sante: terrorismo ed eversioè implicata nella vicenda ma né di eversivo. Io sono una ne dell’ordine democratico. ha ottenuto fin da subito gli ar- mamma non ho mai avuto “Terrorismo è una parola che resti domiciliari e poi la libertà. a che fare con le armi” deriva dal latino e significa Per ora rimane invece nel carmettere terrore alle persone. cere di Rovigo il marito della Violati, Marco Ferro, tenuto Non c’era nulla, né di terroristico, né di eversivo. Io sono ancora in isolamento. Spetta ora alla procura di Rovigo una mamma e non voglio che i miei figli debbano lasciacontinuare l’inchiesta relativa alla costruzione delle armi, re la mia terra per trovare lavoro altrove. Il Veneto deve prima in mano al tribunale del Riesame di Brescia, in avere dignità di popolo”- ribadisce la barista. quanto lo pseudo “carro armato” è stato costruito a CaIn merito all’associazione L’Alleanza, la Violati sale di Scodosia, territorio di competenza del tribunale smentisce di averla mai sentita nominare , così come

Nella foto il “tanko” sequestrato in un capannone a Casale di Scodosia

smentisce l’accusa di aver costituito un gruppo segreto, e nega di aver avuto a che fare con armi. Anche per la figlia Erika si tratta della fine di un incubo. La giovane respinge le accuse di terrorismo e parla del carcere come di un’esperienza durissima. A proposito delle armi, lei precisa: “Il vecchio tanko, quello del 1996 l’ho visto una sera durante una cena a casa di Flavio Contin, ma non si tratta di un segreto, che fosse là era di dominio pubblico”. E del nuovo tanko, quello costruito a Casale di Scodosia: “Ne ho sentito parlare, ma solo a proposito di qualcosa di dimostrativo”. La Pizzo ci tiene a riaffermare il suo orgoglio verso le radici venete, unito alla passione per la storia del Veneto. “Non ho fatto niente di cui pentirmi. Certo cercherò di approfondire le mie origini con più cautela. Tornassi indietro forse starei più attenta a non fare cose equivoche. Ho vissuto un incubo, che non è ancora del tutto passato”.

Territorio Prodotti tipici

Un libro con le ricette del Polesine

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l Polesine da gustare diventa un libro di ricette con una pratica rilegatura ad anelli. Per la prima stampa, sono stati sfornate mille copie, distribuite nei ristoranti e associazioni. Per il futuro, tuttavia, si pensa a palazzo Roverella, dove il ricettario può trovare il gusto dei visitatori. Il merito del progetto va all’azienda Mercati, guidata dal presidente Vitaliano Bressanin, che ha recentemente pubblicato il ricettario composto da quei prodotti tipici polesani che hanno fatto la storia del territorio e che raccontano le antiche tradizioni. Il volume è stato realizzato in collaborazione con l’istituto alberghiero Cipriani di Adria, che ha il merito di avere rivisto alcune ricette tipiche in chiave moderna. Come spiega Vitaliano Bressanin presidente dell’azienda Mercati: “Abbiamo voluto realizzare questo volume perché il Polesine oltre alla storia e al paesaggio del Delta ha anche prodotti Igp di altissima qualità. La nostra idea è stata messa in pratica dai docenti e alunni della scuola alberghiera che hanno studiato la storia delle ricette e le hanno contestualizzate per riproporle in chiave moderna e semplice”. “L’idea di studiare i piatti tipici e di rivisitali è piaciuta subito e i ragazzi delle cassi terze sono stati entusiasti nel lavorare ad un progetto così importante - commentano i docenti dell’alberghiero di Adria, Luigi Mandruzzato e Gianpiero Manca - quindi abbiamo studiato le origini delle ricette, le abbiamo analizzate e inglobate nella dieta mediterranea, infatti ogni scheda ricetta possiede una tabella nutrizionale per spiegare le proporzioni tra carboidrati, proteine e grassi”. Tra le eccellenze della cucina polesana, ci sono il riso del Delta, l’insalata di Lusia, le vongole del Delta, proposti dal libro di cucina tramite soluzioni invitanti e sfiziose. Il volume si presenta con un pratico raccoglitore ad anelli, per la massima funzionalità e per future aggiunte. 
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IN BREVE Associazione “Viva la costituzione”

Un ciclo di conferenze su cittadinanza e legalità

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ontinuano i “Percorsi di cittadinanza e legalità”, un ciclo di conferenze promosse dall’associazione “Viva la costituzione” sulle tematiche relative alla consapevolezza democratica, alla legalità e al contrasto alle illegalità. Il ciclo di incontri è nato quale anticipazione del nuovo progetto ideato con Libera, coordinamento provinciale di Rovigo, insieme a Comuni, Provincia di Rovigo, Archivio di stato, con la collaborazione e il coinvolgimento delle scuole del territorio, delle forze dell’ordine e della Prefettura. Il 9 maggio a Polesella ha ospitato la conferenza sul tema “Antimafia, bene comune”. Il relatore della serata è stato il noto magistrato Armando Spataro, sostituto procuratore della Repubblica. Il 16 maggio sarà la volta di Melara, dove si ragionerà sul tema: “L’uguaglianza come strumento di legalità costituzionale”. Relatore della serata sarà il magistrato Fabrizio Amato, presidente del Tribunale di Pistoia.
 A questi incontri si aggiunge l’iniziativa per gli studenti delle classi di terza media della scuola San Bonifacio di Rovigo a cui è dedicata una mattinata di riflessione e di conoscenza del ruolo delle istituzioni sul territorio per il contrasto delle illegalità, il tutto organizzato e finanziato dall’Associazione stessa. Me.Ru.

Museo Grandi Fiumi

Maggio mese dei laboratori didattici

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re domeniche dedicate alle famiglie: al Museo Grandi Fiumi il mese di maggio è dedicato ai laboratori didattici. L’iniziativa prevede infatti una serie di appuntamenti per i bambini alla scoperta dei mestieri e dell’arte di un tempo ed è promossa dall’assessorato alla cultura-Museo Grandi Fiumi in collaborazione con Cedi-turismo&cultura. Domenica 4 maggio dalle si è tenuto un laboratorio dedicato all’argilla e a “I simboli della protostoria europea e i loro significati. Il laboratorio di domenica 18 maggio, invece, previsto dalle 16.30 alle 18.30, è legato alla metallurgia con “Etruschi maestri dei metalli, perfetti gioiellieri”; si andrà a creare nella sezione del ferro e vi potranno accedere i bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado. Alla botanica è riservato l’ultimo laboratorio di domenica 25 maggio (16.30 – 18.30), dal titolo “L’archeobotanico e i suoi segreti, uno sguardo all’ambiente dell’antico Polesine: cosa mangiava l’uomo di 3000 anni fa? “che si terrà nella sezione del bronzo, per i bambini della scuola primaria. L’orario dei laboratori consentirà ai genitori che accompagneranno i figli l’opportunità di partecipare ad una visita guidata alle 17, con servizio di guida gratuito. I costi a carico della famiglia saranno di 3euro per ogni bambino partecipante alla visita guidata con laboratorio, più 2euro per ogni genitore partecipante alla visita guidata (pari alla riduzione per gruppi di almeno 20 persone). Me.Ru.

Fede e fiducia

Il Papa vicino ai ragazzi del Ceod

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on ha tardato ad arrivare il riscontro di Papa Francesco ai ragazzi del Ceod di Rovigo che lo scorso ottobre avevano portato al Papa un omaggio in segno della loro stima e della loro fede realizzato con le loro mani ossia una raffigurazione della Vergine con il bambin Gesù. Un omaggio particolare che il Papa ha gradito e ha voluto ricambiare incaricando il Monsignor Wells di far arrivare ai ragazzi e a tutta la parrocchia di Gavello un simbolo della sua riconoscenza a e ringraziamento. Tale simbolo è arrivato attraverso don Adriano Montorio che è stato incaricato di far arrivare la benedizione del Papa a tutti i ragazzi attraverso la sua presenza. Un segno tangibile per tutti gli ospiti del Ceod che hanno potuto toccare con mano la loro fede e fiducia nel nuovo Papa e non solo. L’11 aprile ha avuto luogo, sempre all’interno dei locali del Ceod la Santa Messa durante la quale i ragazzi hanno ricevuto la benedizione. A tale avvenimento hanno presenziato moltissimi cittadini e la comunità sempre presente nella vita del centro nonché le autorità locali e della ULSS che hanno voluto prendere parte a questo momento così importante per il centro e per tutta la parrocchia che è sempre così attiva per coinvolgere i ragazzi in attività e manifestazioni religiose. Ma.Ce.


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14 Rovigo Economia Il sottosegretario Zanetti ha incontrato i professinisti

“Territorio parcellizzato, serve una gestione unitaria” Secondo l’esponente del Governo il Polesine non deve seguire le altre provincie sulla via dell’industrializzazione ma puntare sul primario di Roberta Giacomella

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l sottosegretario all’Economia e alle finanze Enrico Zanetti ha incontrato i professionisti polesani per parlare del rilancio del territorio e delle misure per uscire dalla crisi. Il Governo riprenderà in mano, per attuarlo fino in fondo, il piano di re-industralizzazione del Polesine. Il Polesine è un territorio connotato da peculiarità uniche: la forma lunga e stretta, la popolazione che invecchia e non cresce, la polverizzazione degli insediamenti. “I problemi dell’area sono collegati all’esigenza di una gestione unitaria del territorio troppo parcellizzato - ha spiegato Enrico Zanetti – che non può fornire risposte omogenee a tutti. “La soluzione del Polesine non può esser quella di seguire le altre aree venete sull’industrializzazione perchè in questa regione il Polesine è una particolarità, nel senso che l’agricoltura e la pesca, sono il settore primario su tutto. Sulle piccole e medie imprese, che più degli altri settori hanno risentito del calo delle vendite e della contrazione di commesse, causa

di una disastrosa chiusura di partite Iva, si è, in molti casi, abbattuto anche il problema dell’invecchiamento dei quadri dirigenti e la difficoltà ad affrontare le sfide del mercato globale. Come dare fiato a questa economia? Le risposte sono interconnesse tra azioni del Governo e le politiche comunitarie. Occorre mettere meglio a sistema la sua economia, e quella agricola non va vista come povera. È necessario insistere su questa con un rapporto serio e costruttivo con l’Europa, non è restando fuori da Bruxelles che aree come il Polesine avranno un aiuto. Bisogna essere dentro ai processi e fare in modo che i fondi disponibili vengano veicolati ai beneficiari previsti”, osserva Zanetti. Il mercato non può essere più solo locale o regionale ma spaziare in largo perchè oggi è impossibile fare impresa senza aperture mentali adeguate. Su tutto resta la crisi. In più il sistema bancario non aiuta, nemmeno le Bcc che dovrebbero essere più vicine al territorio. “Anche le banche hanno

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Protocollo Polesine

Finanziamenti per 140 imprese

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Nella foto il sottosegretario all’Economia e alle finanze Enrico Zanetti

Il Governo riprenderà in mano il piano di re-industralizzazione della provincia rodigina risentito di una burocratizzazione del rapporto che prima era molto più umano. I direttori delle filiali avevano più margini d’azione. Oggi le banche sono in sofferenza anche per quello. Le regole devono essere riscritte dalla politica, verso un’interazione tra rigidità delle regole e flessibilità necessarie”. Messaggio publiredazionale

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FOCUS

ono complessivamente 140 le imprese polesane che avranno accesso ai fondi del del Protocollo Polesine. La graduatoria è stata pubblicata sul sito della Regione Veneto: 33 operano nel settore turistico, (in arrivo per loro complessivamente un milione e 925.000 euro), 107 quelle non turistiche (a loro complessivamente vanno 6 milioni di euro). I risultati di questa operazione attuata nell’ambito del Protocollo d’Intesa per il rilancio dell’area del Polesine, siglato lo scorso anno dalla Regione con il Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati presentati a Rovigo dall’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione, insieme al presidente della Camera di Commercio Lorenzo Belloni, e al direttore di Unindustria Rovigo Massimo Barbin. Aggiudicati quindi i primi 8 milioni a fondo perduto per lo sviluppo del Polesine. “Siamo soddisfatti per com’è andato questo primo bando – ha detto Barbin – In totale ci sono state 399 imprese richiedenti. Sono state 33 quelle del settore turistico che hanno generato investimenti complessivi per 15,9 milioni, le non turistiche 45,9 milioni, per un totale di oltre 60 milioni. Sul Polesine nessuno avrebbe scommesso, e invece eccoci qua”. “Il Polesine c’è ed ha battuto un colpo – ha

detto l’assessore regionale – mostrando di essere pronto ad investire. E’ questa ne è la prova del nove”. L’assessore ha sottolineato che oggi la vera sfida è che gli investimenti, oltre che puntare all’innovazione, abbiano una ricaduta positiva sulla competitività delle imprese e sul mantenimento degli assetti produttivi e quindi anche sull’occupazione, compresa quella dell’indotto. Gli otto milioni metteranno in movimento investimenti per circa 61 milioni di euro, una ventina dei quali coinvolgerà direttamente il settore dell’edilizia. Al via quindi il Protocollo d’intesa Polesine per il rilancio produttivo dell’area interessata da diversi anni dagli effetti di una grave crisi socio-economica e occupazionale che distribuirà 16 milioni di euro al fine di favorire investimenti produttivi nel settore dei servizi alle imprese, delle infrastrutture, logistica, turismo e ambiente, incoraggiando il reinserimento dei soggetti espulsi da processi produttivi o in cassa integrazione (dal 2007 al 2012 c’è stata un’impennata del ricorso alla cig del 417%). Nell’ambito del protocollo sono inoltre previsti altri 6 milioni di euro per l’abbattimento in conto capitale degli interessi e per l’introduzione nelle aziende del temporary manager. Ro.Gi.

Inaugurata la “Casa dei diritti”

la durezza dell’acqua è responsabile di inevitabili deperimenti dei componenti negli impianti tradizionali, N-TOUCH è invece perfettamente installabile ed assicura una estrema longevità dell’impianto. Il particolare materiale in cui sono realizzati i componenti meccanici, la loro geometria ed il movimento studiato per consentire un’autopulizia impediscono il deposito sui meccanismi di regolazione di calcare ed altri materiali nocivi alla vita dell’impianto. L’assoluto controllo sull’erogazione consente di minimizzare gli sprechi dovuti a malfunzionamenti della rete di distribuzione o ad usi poco accorti da parte dell’utente. Oltre che nel campo residenziale, N-TOUCH diventa quindi la soluzione ottimale in tutte quelle installazioni (quali le strutture ricettive, gli impianti sportivi o gli ospedali) in cui la razionalizzazione dei consumi idrici ed energetici rappresenta un fattore strategico fondamentale.

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E

’ stata inaugurata lo scorso 4 aprile la nuova sede dell’USB, Unione Sindacale di Base, che è stata battezzata la “Casa dei Diritti” per celebrare il ruolo che dovrebbe andare a rivestire verso la cittadinanza. Un compito ambizioso quello che si prefigge la casa così come tutti gli operatori che mira a lenire il disagio sociale e le diverse difficoltà che si pongono durante la vita di tutti i giorni. All’inaugurazione è intervenuto anche il segretario nazionale dell’USB Pierpaolo Leonardi che ha ribadito come tutti i sostenitori si adopereranno a favore dell’eliminazione della disuguaglianza sociale e per favorire i diritti essenziali a tutti i cittadini dalla cure sanitarie all’istruzione passando per i diritti essenziali dei lavoratori.

All’interno della “Casa dei diritti” verranno erogati dei servizi essenziali ossia assistenza fiscale, consulenza professionale sull’ambito lavorativo e non solo e assistenza agli immigrati per permettergli un’integrazione più completa ed equilibrata. Fra le stanze non mancheranno inoltre i momenti di incontro fra varie realtà quali i giovani, gli studenti e laboratori per coinvolgere tutti i cittadini in attività condivise. Un importante iniziativa che sicuramente rappresenta un valore aggiunto per il territorio di Rovigo e provincia e tutti i suoi cittadini che, in particolare durante questo periodo di crisi, hanno bisogno di sentir garantiti i loro diritti. La “Casa di diritti” si trova in via Umberto Primo 11 a Rovigo, facilmente raggiungibile da tutta la cittadinanza. Ma.Ce.


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Taglio delle Provincie Crivellari: ha commentato la riforma varata dal Governo

“Il ddl Del Rio va nella direzione giusta” L’unico neo è rappresentato dalla pianificazione territoriale che secondo il deputato polesano dovrebbe rimanere tra le competenze del nuovo ente provinciale. “La dimensione regionale – ha precisato - è qualcosa di troppo distante”

Cristiano Corazzari, Lega Nord

“non sono state abolite le provincie ma le elezioni provinciali”

di Francesca De Luca

S

econdo il deputato polesano Diego Crivellari, il ddl Del Rio va nella direzione giusta che è quella di “semplificare e riformare in profondità i livelli amministrativi nel nostro Paese”. Non sarebbe invece favorevole ad una completa abolizione dell’Ente e ritiene che la presenza di un ente di area vasta, con alcune deleghe chiare, vada comunque salvaguardata. Per Crivellari il nodo sono le competenze che si decide di affidare alle Province così come sono ora riformate: “un aspetto come quello della pianificazione territoriale, per esempio” sostiene il deputato “non può essere interamente affidato, in modo un po’ anarchico, ai singoli comuni. È la dimensione regionale e’ in effetti qualcosa di troppo distante”. Nella realtà polesana, rincara Crivellari, “fatta di piccoli comuni, con territori diversificati dal punto di vista economico e socio-politico, e con un capoluogo scarsamente ‘attrattivo’ per il Delta come per l’Alto Polesine, la Provincia ha saputo giocare, specie nelle sue epoche migliori, un ruolo di coordinamento e di

Nella foto il deputato polesano Diego Crivellari

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sintesi politica che andava anche al di là dei poteri di cui effettivamente disponeva sulla carta. E questo soprattutto finché sono esistiti i grandi partiti di massa”. In definitiva, secondo l’ex segretario provinciale del Pd polesano, “serve una nuova spinta propulsiva, un nuovo protagonismo dei nostri

amministratori e una classe dirigente locale che guardi alle esigenze reali del nostro territorio, oltre le logiche di schieramento. La riforma attuale sarebbe stata più forte se avesse avuto il coraggio di assorbire le competenze di consorzi vari e autorità di bacino entro il perimetro del nuovo ente provinciale”.

a Lega nord non sembra essere favorevole a questo provvedimento che “attacca” un ente di prossimità. Cristiano Corazzari, consigliere regionale in quota Lega, è infatti critico nei confronti della legge Delrio la quale “è una manovra che non otterrà gli effetti desiderati”. Secondo Corazzari il tanto risparmio che si sarebbe dovuto ottenere con questa manovra, in effetti, non ci sarà. “Non sono state abolite le province, ricordiamolo” - sottolinea Corazzari -, sono state abolite le elezioni provinciali e le cariche elettive da queste dipendenti”. Questo, secondo il consigliere regionale, si traduce in: “minor rappresentatività, dunque in minor democrazia” ma, di fatto, i dipendenti verranno probabilmente semplicemente spostati alle dipendenze della Regione o di altri Enti”. “Posso capire Renzi, - afferma - nella popolazione c’è una gran voglia di ridurre gli sprechi” e, in un periodo di evidenti tensioni sociali, di fronte ad una crisi economica che sembra non essersi ancora del tutto arrestata, le province sono state le vittime sacrificali di questa pulsione”.

GuGLIELMO BRuSCO “LA LEGGE DELRIO È uNA COSA ABOMINEVOLE”

“U

na volta Emilia-Romagna e Toscana, sfornavano gli uomini politici più lungimiranti, adesso rappresentano nelle loro più pubblicizzate espressioni, la parte più arretrata della politica italiana”. Questo è il commento di Guglielmo Brusco, vice presidente della Provincia ed esponente di Rifondazione Comunista a proposito di Delrio. Brusco esprime la propria posizione con chiarezza. “La Legge Del Rio, - afferma - è una cosa abominevole, che di fatto svuota le province da funzioni che trovano nella provincia il soggetto più adatto a svolgerle”. “Con questo provvedimen-

to - continua Brusco - che, a mio giudizio, con il Presidente Pertini o con Oscar luigi Scalfaro non sarebbe mai passato alla prima firma, si ritorna di fatto al periodo fascista, quando fu abolito il suffragio universale per l’elezioni degli amministratori delle province”. Oltre a ricordare la storia del ventennio, Brusco cita anche un altro rilevante esponente politico che auspicava l’abolizione delle province: Licio Gelli. Per quanto riguarda il merito di questo provvedimento che, di fatto, non abolisce le province ma elimina semplicemente l’organo elettivo delle stesse, Brusco rimane critico pur riconoscendo che:

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“Le province potrebbero certamente essere migliorate nella loro funzionalità, affidando loro molte delle funzioni svolte dagli enti di secondo grado (questi qui si, spesso, sono stipendifici per politici trombati alle elezioni)”. La battaglia del vice presidente non si ferma alla polemica: “se possibile adirò a vie legali per riavere il mio diritto di voto e spero che tanti altri cittadini facciano lo stesso. Bisogna fermarli, prima che ce lo tolgano totalmente, dicendo magari che oggi non serve un dittatore, ma un unico Amministratore Delegato sì”. F.D.L.

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Spazi aperti 23 17 Territorio La Provincia di Rovigo e la promozione delle sue eccellenze

Il Polesine si mette in mostra

tante le iniziative in programma fino a fine estate per la valorizzazione dei prodotti tipici, del paesaggio e dell’arte di Melania Ruggini

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l Polesine si apre a una nuova e promettente stagione turistica. Merito dello slancio con cui vari enti, fondazioni, in testa la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, comuni e realtà associazionistiche stanno promuovendo il proprio patrimonio culturale, ambientale, agricolo, enogastronomico, per un salto qualitativo nel futuro del territorio. Il Polesine è stato di recente protagonista della puntata di “Linea Verde “ andata in onda domenica 27 aprile su Rai Uno. La popolare trasmissione televisiva ha portato all’attenzione del grande pubblico il territorio polesano e i suoi prodotti d’eccellenza: l’insalata di Lusia IGP, l’aglio bianco polesano DOP, il riso del Delta del Po IGP, le cozze di Scardovari DOP e il radicchio di Chioggia IGP di Rosolina. Durante il servizio si è parlato dell’Ente Regionale Veneto del Parco del Delta del Po, mettendo in luce le preziose ricchezze naturalistiche e culturali, rimandando in particolare alla mostra “l’Ossessione Nordica” a palazzo Roverella di Rovigo, che sta riscuotendo un grandioso successo di pubblico. L’iniziativa

è stata promossa dalla Provincia di Rovigo nell’ambito del progetto di cooperazione transnazionale Eco leader Network -Turismo sostenibile. Tra le buone notizie sul fronte turistico, la spiaggia di Barricata si è meritata di recente il prestigioso riconoscimento “Best camping Adac – Anwb” che l’Automobil club tedesco assegna ogni anno a un ristretto numero di campeggi e che ha visto i villag-

Alla spiaggia di Barricata è stato assegnato il riconoscimento di “Best camping Adac – Anwb” gi del gruppo Isaholidays primeggiare nella classifica europea. Barricata Holiday Village è stato premiato per elevata qualità, efficienza, accoglienza e capacità continua di migliorarsi. In ambito di turismo culturale, una promettente risposta alle attese di coloro i quali credono nel valore dell’arte contemporanea e della creatività giovanile arriva dal festival

DeltArte, con 15 appuntamenti che rianimano l’offerta durante la primavera/estate, fino al 29 settembre. Tra le novità di questa edizione: una mostra collettiva dal titolo la Rovra delle Idee, che inaugura sabato 17 maggio dalle ore 17,30 nel Centro Turistico di San Basilio, dedicata alla Rovra. Ancora, un party a regola d’arte al ritmo dei Beat Addicted che sarà allestito venerdì 30 maggio durante l’inaugurazione della mostra “L’energia della creatività” con nomi importanti del panorama internazionale, quali Roger Weiss, Valentina De’ Mathà, Andrea Magnani e Raffaella Rosa Lorenzo al Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin; una monumentale installazione site specific basata sul riciclo che sarà realizzata dall’artista DEM nel Parco della Vittoria di Rosolina Mare. E ancora, un grande murales trasformerà una cabina elettrica del centro di Rosolina in un intervento artistico di street art, sempre per mano di DEM. Porto Tolle accoglierà un’opera land art di Emmanuele Panzarini, composta niente meno che da 500 ombrelli, sabato 7 giugno prossimo

Il Polesine è stato di recente protagonista della puntata di “Linea Verde “

alle ore 18,30. A Loreo da sabato 14 giugno in Biblioteca si potranno ammirare le fotografie di Matteo Sauli, un’indagine iconografica sugli alberi della strada provinciale Romea. Tra le molte opere in mostra, nel Museo di Ca’ Vendramin ammirerete Volo, grande

installazione di Raffaella Rosa Lorenzo, che ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2011, e che ha come soggetto variopinte farfalle di plastica. L’opera è stata realizzata con la lavorazione di 540 bottiglie, con l’intento di stupire parlando di riciclo e rinnovo.

TuRISMO “hISTORY, BIKE & FOOD” La storia e il cibo del territorio si fanno protagonisti in un progetto che riguarda Fratta Polesine, San Bellino, Lendinara, Villmarzana, Villanova del Ghebbo e Castelguglielmo

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Fratta Polesine è partito il progetto “History, Bike & Food” per attirare i turisti nel Polesine. Fiori all’occhiello della promozione turistica innescata dal progetto sono sicuramente gli eventi storici di Fratta con la Casa-Museo di Matteotti e i moti carbonari, a cui si aggiungono i percorsi di Lendinara, l’enogastronomia di Castelguglielmo, la storia di Villamarzana, l’area produttiva di Villanova del Ghebbo, il turismo religioso e artistico culturale di San Bellino. Il nuovo progetto investe l’area Target del Gal Adige e vede impegnati la Regione Veneto e alcuni comuni del Polesine. Lunedì 14 aprile è stata organizzata una conferenza a Fratta Polesine, organismo responsabile dell’informazione. Nel corso dell’incontro sono intervenuti sindaci e assessori dei comuni che hanno aderito all’iniziativa. Tiziana Virgili, sindaco di Fratta, ha esordito sottolineandone l’importanza per una zona ricca di peculiarità e di ricchezze culturali, enogastronomiche e paesaggistiche, auspicando che “le potenzialità turistiche possano diventare realtà” attraverso l’impegno puntuale e costante, nonché la collaborazione tra istituzioni locali, provinciali e regionali. Il sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin, ha presentato tre percorsi turistici per il suo paese: uno religioso, uno rinascimentale e l’ultimo imperniato sulla figura di Giuseppe Marchiori, critico storico di arte moderna dal dopoguerra. Questo è per Ferlin “un ulteriore tassello che si aggiunge e si sposa con le iniziative degli altri comuni”. Giorgio Grassia,

sindaco di Castelgugliemo, ha indicato come la valorizzazione vada perseguita in modo adeguato e che il suo comune si pone “dalla parte enogastronomica del progetto”. Il primo cittadino di Villamarzana, Valerio Galvan, ha ricordato come Villamarzana sia uno dei principali simboli della Resistenza nel Polesine: la mattina del 15 ottobre 1944, infatti, 43 martiri furono giustiziati dalle falangi delle unità nazifasciste e nel luogo dell’eccidio oggi è situato un museo alla memoria. A menzionare un’altra caratteristica distintiva nel territorio è stato l’assessore di Villanova del Ghebbo, Lauro Gardinale: la produzione di calzature, un valore aggiunto da un punto di vista produttivo. Una tradizione industriale che ha influenzato l’urbanizzazione e la vita del comune e che “può avere un riscontro positivo e significativo nel settore turistico”. Aldo d’Achille ha aggiunto che il suo comune, San Bellino, offre percorsi per un turismo religioso e artistico culturale, grazie alla Basilica e alla storica vetreria Tomanin. La conferenza esplicativa è stata preceduta da due visite guidate: a Villa Badoer e alla Casa-Museo Giacomo Matteotti. Coerentemente con il progetto “History, Bike & Food”. Me.Ru.

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in PRIMo PIANo

Nonostante un crescente antieuropeismo tutti i partiti sono in corsa

Elezioni europee: 159 candidati per 14 seggi La circoscrizione Nordest conta dodici liste in cui i veneti sono molto numerosi, alcuni anche molto conosciuti in campo politico di Germana urbani

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a scheda elettorale che aspetta i veneti alle urne comparirà ai loro occhi con 12 simboli e tre linee accanto: lo spazio per le tre preferenze che è possibile esprimere con l’attenzione all’alternanza di genere. Se si esprimono tre preferenze si potranno scegliere due donne e un uomo o due uomini e una donna. Donne in lista ce ne sono, Pd e FI le mette addirittura capolista. Il Pd, al secondo posto nel sorteggio, schiera la vicentina Alessandra Moretti, sostenuta in sesta posizione dall’ex ministro Flavio Zanonato, seguito da Franco Frigo, parlamentare eu- in quella di FdI al terzo posto dopo Giorgia ropeo uscente, al tredicesimo dal trevigia- Meloni e Magdi Cristiano Allam. no Andrea Zanoni e dal veronese Federico Nella scheda elettorale il primo simboVantini. lo sarà quello del M5S che presenta una La padovana Elilista con prevalenza di sabetta Gardini apre Molti i veneti candidati veneti: sarà invece la lista di Forza in corsa e quasi guidata da Marco AfItalia. Eurodeputata da tutti con altre fronte di Rimini, seguidue legislature e in tv esperienze politiche to dal trevigiano David sempre al fianco di alle spalle Borrelli, ex consigliere Berlusconi. A seguire comunale di Treviso e una pattuglia di veneti: l’eurodeputata vi- vicinissimo ai due cofondatori del Movimencentina Amalia Sartori, l’ormai celebre Si- to 5 Stelle, e dal padovano Giorgio Burlini. mone Furlan, fondatore dell’Esercito di Sil- L’ultimo posto sulla scheda è toccato invece vio e il sindaco di Albignasego Massimiliano alla alla Lega Nord, guidata dal milanese Barison per chiudere con Remo Sernagiotto, Matteo Salvini, con il sindaco di Verona assessore veneto al Sociale, di Montebel- Flavio Tosi e Lorenzo Fontana. Nessun luna. Tra le novità, l’assenza nelle fila di venetista presente, come invece era stato Forza Italia di Sergio Berlato, eurodeputato annunciato proprio da Salvini che aveva Pdl escluso da Berlusconi, che compare però detto: “Candideremo alcuni indipendenti e

l’idea è quella di candidare anche uno dei 21 pericolosi terroristi attualmente ospiti delle patrie galere”. Anche il Nuovo Centro Destra mette in campo uomini di peso, primo tra tutti il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato che segue immediatamente dopo il capolista e eurodeputato uscente Antonio Cancian di Marene di Piave nel trevigiano, e seguito dal veneziano Simone Venturini, capogruppo Udc in consiglio comunale di Venezia. Nuova è la lista Scelta Europea, sintesi di vari movimenti nel simbolo dove si legge l’appartenenza di gruppi come “Scelta Civica”, “Fare per fermare il declino” e “Centro Democratico”. In testa l’economista padovano Michele Boldrin, seguito da Giovanni Battista Scarni di Marostica e Marco Zabotti di Pieve di Soligo, Treviso.

Senza il nome di Di Pietro sul simbolo, torna in campo anche l’Italia dei Valori, con il consigliere regionale padovano Antonino Pipitone alle spalle del segretario nazionale Ignazio Messina, al quinto posto si trova la veneziana Maria Bruschi. Sulla scheda compare anche una lista completamente nuova con nomi di provenienza mista: la lista “Io Cambio” diretta da Maria Cristina Sandrin di Piazzola sul Brenta con Lauro Nicodemo di Teglio Veneto e Alberto Collet di Conegliano, rispettivamente al quarto e quinto posto. Al secondo posto nelle circoscrizioni nord ovest, est e centro, compare anche Davide Vannoni, il creatore del metodo Stamina. “La nostra è una battaglia di libertà” ha spiegato Agostino D’Antuoni, segretario di ‘Io cambio’. Alle elezioni europee sono presenti anche i Verdi che con Maurizia Giusti nota

come Susy Blady e i due storici ambientalisti veneziani Marco Boato e Luana Zanella tenteranno di raggiungere la soglia necessaria per entrare nel Parlamento Europeo. E anche nella circoscrizione Nordest ci sarà la lista L’Altra Europa con Tsipras, una lista di sinistra radicale costituitasi in occasione delle elezioni europee a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale, alla Presidenza della Commissione europea. La lista vede come capolista l’operaia dell’Electrolux Paola Morandin, la veneziana Camilla Seibezzi, il trevigiano Eddy Salzano e il padovano Carlo Salmaso. Sono state escluse, invece, le liste del Partito Comunista, Pensioni & Lavoro, “Bunga Bunga-Usei”.


Il Veneto in primo piano 11 19 Il panorama elettorale si fa incandescente ma è variabile

Chi sale e chi scende lo dicono i sondaggi o i cittadini?

di Germana urbani

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d un mese, circa, dalle elezioni del 25 maggio, i sondaggi registrano Forza Italia in flessione, al 19% dal 22% di un mese prima. Ma il partito di Berlusconi riserva sempre qualche sorpresa e soprattutto in Veneto le cose potrebbero cambiare molto. E’ vero però che, dopo la rottura con Alfano, gli esponenti veneti più di spicco dell’ex Pdl sono sparsi in almeno 4 liste. E se FI punta sui volti dello spettacolo, sperando nella capacità attrattiva del volto televisivo della Gardini, l’Ncd di Alfano punta su politici come Alessandro Rondoni, già capogruppo Pdl in parlamento. Ma mentre Forza Italia in campagna elettorale sta correndo dietro a Grillo e alla Lega criticando l’Europa di Angela Merkel le tematiche

dell’Ncd sono più di livello nazionale, governativo. “La pace – ha afferma Rondoni – si chiama Europa! È quanto abbiamo detto come moderati popolari europei insieme a Cancian e al ministro dell’Interno Alfano”. “Noi siamo per l’unità dell’Europa e la concordia dei popoli”. Ad un mese dal voto i sondaggi registrano una frenata del Pd al 33% e e il Movimento 5 Stelle di nuovo in salita dal 20 al 25 per cento. Un’ascesa che secondo gli esperti è dovuta alla ventata di anti-politica e anti-europeismo sollevata alla vigilia delle elezioni europee. M5s e Lega, infatti, stanno utilizzando per la campagna elettorale temi marcatamente europei centrando su tutti l’argomento anti-euro. La lega addirittura lo mette nel simbolo con

previsioni

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cui il partito si presenta alle elezioni europee del 25 maggio: la modifica più evidente è che al posto di “Padania” c’è scritto “Basta euro” accompagnata dalla scritta “Autonomie” e dal simbolo di una lista autonomista sudtirolese. Salvini ha spiegato che sotto la scritta Lega Nord non c’è il nome del segretario perché si vuole dare una connotazione politica legata al futuro. E, in questo caso, ad una Europa senza la moneta unica. E sarà per la mobilitazione dal basso col No Euro Tour, sarà che all’appuntamento con le urne il popolo leghista si fa sentire, ma i sondaggi ad un mese esatto dalle elezioni dicono che la Lega Nord sale al 5,4% (+0,5%) e che dovrebbe superare la soglia di sbarramento anche Fratelli d’Italia.

attesi ben altri risultati rispetto al 2009

inque anni fa l’esito delle urne della circoscrizione Nordest aveva riservato agli italiani parecchie sorprese, la principale fu l’elezione di Debora Serracchiani, oggi presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd. Da sola e solo in Fvg prese 73 mila 910 voti, molti più di Silvio Berlusconi, e ben 144 mila 558 nell’intera circoscrizione. Dopo di lei venne eletto Giovanni Collino, allora senatore del Pdl, con oltre 50 mila preferenze. Numeri da record. Numeri che, dicono i sondaggisti, quest’anno saranno difficili da rivedere. E, se le cose non cambiano, il maggior numero di preferenze andrà all’astensionismo. Su tutto il territorio, l’Italia eleggerà 73 parlamentari con la legge numero 18 del

1979, la più vecchia legge elettorale ancora in vigore in Italia. Si tratta di un proporzionale puro in cui è possibile esprimere fino a tre preferenze. Il territorio italiano in questo caso è diviso in cinque circoscrizioni, che assegnano un numero di parlamentari proporzionale al numero dei propri abitanti: la circoscrizione “Italia nord occidentale” elegge 20 parlamentari tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; la circoscrizione “Italia nord orientale” 14 tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, e così via. La soglia di sbarramento per partecipare alla distribuzione dei seggi è del 4 per cento nazionale.


12 Il Veneto in primo piano 20 L’emigrazione dei veneti sotto i 40 anni è un trend in crescita costante

I ragazzi migliori cercano fortuna all’estero tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità, ed i cittadini tra i 35 e i 45 anni sono 35 mila in meno

di Germana urbani

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ono giovani, partono in silenzio e mai in gruppo. La loro è una scelta solitaria verso un futuro e un lavoro migliore che affrontano con un bagaglio ricco di capacità, formazione ed esperienza. La nuova mobilità degli italiani, infatti, è un’emigrazione altamente qualificata: il 56,4% degli espatriati possiede una laurea (il 43,5% magistrale o vecchio ordinamento e il 12,9% triennale) e il 21,8% possiede un dottorato (13,5%) o un post-doc (8,3%). Il 17,5% ha un diploma e il 2,2% la qualifica professionale. E, contrariamente a quanto si può pensare, è proprio dalle terre che sono state tra le più produttive e benestanti del Paese, che i giovani migliori se ne vanno maggiormente. E’ il caso, per esempio, del Veneto che del 2007 al 2012 ha visto partire 154 mila giovani di una fascia d’età che va dai 26 ai 45 anni. Sono i dati allarmanti diffusi da una ricerca regionale della Cgil, che dovrebbe interrogare tutti.

Numeri alti ma che potrebbero essere molto più alti considerando anche altri fattori. La diaspora di oggi, infatti, è difficile da quantificare poiché il migrante attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno; si iscrive al registro degli italiani all’estero solo dopo alcuni anni dall’espatrio e spesso non cancella la residenza in Italia. Certo è che la crisi spinge ad emigrare e chi se ne va non mette in conto di tornare. Solo lo scorso anno ben 60 mila hanno scelto l’estero per costruire il proprio futuro. Le cancellazioni di residenza verso paesi comunitari, e non, sono quasi quadruplicate tra il 2001 e il 2012, in un trend in crescita costante che ha raggiunto, nel solo ultimo anno le 12.371 unità. La ricerca della Cgil veneta mette in evidenza che tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità (-17,5%) ed i cittadini della fascia d’età immediatamente superiore, fino ai 45 anni, sono 35 mila in meno (-4,3%). La cosa che più

preoccupa, però, è che chi se n’è andato dal Veneto non l’ha fatto la ricerca disperata di un lavoro purchessia, fosse anche di bassa manovalanza, come 60 anni fa. Chi parte oggi è colto, formato sia dal punto di vista professionale che accademico e porta con se’ il meglio di quanto la terra d’origine è riuscita a dargli. Un grosso investimento in termini di studi e occasioni di formazione e ciò rischia di rappresentare una perdita ancor più grave per un tessuto produttivo in una fase di evoluzione complessa come quella che sta vivendo il Veneto in questi anni. Però queste persone cercano prospettive di crescita personale che ormai è difficilissimo trovare nel nostro Paese e soprattutto non intravedono delle certezze di futuro. Il fenomeno è comune anche ad altre regioni del Paese, come Emilia e Toscana; ma lì l’indice d’occupazione è rimasto abbastanza stabile mentre in veneto, in 5 anni, è sceso di 4 punti percentuali.

“La migrazione da un Paese a un altro non è un male in assoluto – afferma Enrico Berto, presidente del gruppo dei Giovani di Confindustria Veneto – il mondo non è statico e molti dei nostri ‘cervelli in fuga possono rientrare. Comunque il dato demografico lo confermiamo e la preoccupazione sta nel rischio che le menti più brillanti scelgano di fondare imprese all’estero anziché nel proprio Paese”. Secondo il sociologo Vittorio Filippi, però, a differenza dell’emigrante di mezzo secolo fa, il giovane che se ne va oggi dall’Italia molto difficilmente sogna di tornare. E non solo per motivi

occupazionali. In questo giocano valutazioni sulle difficoltà di far carriera, sull’opacità dei concorsi italiani rispetto all’estero e sulla fluidità nello spostamento fra le diverse opportunità di lavoro che si doves-sero presentare. Il disagio vissuto in Veneto è alto se si considera che nel 2012 erano 122mila i giovani fino ai 29 anni che non studiavano e non lavoravano, i cosiddetti neet, un esercito che fa il paio con la crescente precarizzazione del lavoro. “Questi fenomeni producono analfabestismo di ritorno e perdita di competenze - sottolinea la Cgil.

ChI pARTE, pERChÈ E DOVE È DIRETTO?

A

lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni, non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante, si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studiare. Il fenomeno tocca tutte le professioni: non solo “cervelli in fuga” – che comunque rappresentano una fetta importante della popolazione migrante (i ricercatori universitari e negli istituti privati sono il 18% dei lavoratori dipendenti) – ma anche studenti (10%), manager (18,8% tra dirigenti, direttivi e quadri), impiegati (35,6%). Ma l’emigrazione odierna è difficile da catalogare in quanto le figure professionali sono molteplici: ci sono i ricercatori, i prof, i dirigenti, gli operai specializzati, quelli non specializzati, i creativi e i lavoratori del settore gastronomico. Chi parte oggi è per lo più giovane (il 56% ha meno di 35 anni e l’80% meno di 45), proviene soprattutto dal Nord (per il 49% dei casi contro il 25% del Centro e il 22% del Sud) e sceglie di emigrare per lo più in Europa (per il 70% dei casi). Tra le destinazioni, la Germania si conferma primo paese di accoglienza (14,9%), seguita dal Regno Unito (12,4%) e dalla Francia (10%). Tiene la Spagna (7,1%) nonostante il crollo dei flussi dopo il credit-

crunch, seguita dal Belgio (e in particolare da Bruxelles e dalla regione fiamminga) e negli ultimi anni della crisi in moltissimi scelgono la Svizzera. Guardando al resto del mondo recentemente la Cina è diventato il primo paese asiatico per presenza di italiani dopo Tailandia e Giappone. Oggi gli italiani non fuggono solamente dalla povertà. Spesso un lavoro ce l’hanno ma è precario. All’estero trovano una forma contrattuale migliore e, in molti casi, anche una retribuzione più alta. Secondo la ricerca torinese, chi in Italia aveva un contratto atipico, nel 35% dei casi ha ottenuto all’estero un contratto a tempo determinato, mentre il 53% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Sul totale della popolazione dipendente solo il 7% ha un contratto atipico. G.U.


Il Veneto in primo piano 13 21 Crescita e sviluppo Accesso al credito per sostenere progetti di crescita

Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa Accordo quadro tra istituto e associazioni di categoria di Padova, treviso e Vicenza per il rilancio degli investimenti delle seimila imprese associate

Artigianato in picchiata, nel Nordest: in 5 anni perse 12mila imprese

di Ornella Jovane

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e Associazioni Industriali di Treviso, Vicenza e Padova hanno siglato un accordo con UniCredit per definire un plafond d’investimenti dedicato alla crescita e sviluppo competitivo delle loro imprese. E’ un primo, importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato dalle tre Associazioni per il credito e la finanza. L’accordo, valido fino a fine 2014, mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate, onde sostenerne i progetti di crescita e dar loro modo di cogliere nuove opportunità di sviluppo, dati anche i primi timidi segnali di ripresa che si registrano dopo una lunga recessione. Il rallentamento delle attività produttive è stato caratterizzato anche da una flessione degli investimenti, che ha influito sulla composizione del debito delle aziende orientato sul breve termine. Si è ritenuto di ottenere il supporto di UniCredit per gli investimenti a medio/lungo termine, per acquisto, costruzione, ampliamento o ristrutturazione di fabbricati; interventi di riqualificazione a fini di prevenzione dei rischi ambientali; acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; spese di ricerca, sviluppo, innovazione; acquisto di società o partecipazioni; costi per l’internazionalizzazione dell’impresa. UniCredit mette a disposizione delle imprese associate finanziamenti chirografari, della durata massima di 5 anni, e ipotecari fino a 15 anni. Inoltre, fornirà un riscontro sulla sostenibilità finanziaria del progetto in tempi stretti e certi, dando risposte adeguate alle tempistiche di progettazione delle

neWs

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L’accordo mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate ed è valido fino a fine 2014 imprese. “L’accordo – spiega Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Nord Est di UniCredit – è frutto della volontà comune di fornire alle imprese del territorio gli strumenti finanziari per rilanciare investimenti accantonati e ora non più prorogabili”. “Il credito – aggiunge il Vicepresidente di Unindustria Treviso, Riccardo Arnaboldi – è uno degli snodi da cui può ripartire la crescita. I segnali in merito sono ancora contrastanti, ma registriamo una rinnovata disponibilità, specie dalle principali banche, di sostenere gli investimenti di imprese e privati. UniCredit conferma la tendenza”. “Far affluire liquidità all’economia reale è cruciale per rinvigorire i deboli segnali di ripresa - incal-

za il Delegato di Confindustria Padova per Credito e Finanza, Mario Ravagnan - Anche nel 2013 i prestiti alle imprese in Veneto hanno segnato un -6,9% e, nonostante la riduzione dello spread, i tassi non sono calati. Il sostegno dev’essere più convinto. L’accordo con UniCredit va in questa direzione”. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo biennio è facilitare l’accesso al credito delle imprese. Questo accordo ne è la conferma e la collaborazione con Treviso e Padova si è dimostrata utile” conclude Luciano Vescovi, delegato di Confindustria Vicenza per l’area Finanza, sottolineando anche l’attenzione alle imprese colpite da calamità naturali, “per le quali vengono azzerati i costi di istruttoria”.

Il ministro poletti ha incontrato le Legacoop del Nordest

“cooperazione e terzo settore trasFormano l’italia e ne aiutano la ripresa”

orkers buy out che trasformano aziende in fallimento in cooperative competitive, lavoratori che perdono il posto e decidono di diventare imprenditori di se stessi costituendosi in cooperativa, reti di cooperative e aggregazioni di filiera; e ancora: nuovi modelli di welfare sperimentati da cooperative sociali, che non solo riescono a garantire livelli essenziali di assistenza alla comunità ma creano occupazione sul territorio. Queste le best practices raccontate lo scorso 14 aprile al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che ha incontrato Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, in un’iniziativa che le tre Leghe hanno fortemente voluto unitaria, convinte che la macroarea territoriale e non più regionale, sia ormai il parametro di

riferimento. “Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese - ha osservato il ministro -, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità”. “Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina. Spetta a ognuno contribuire allo sviluppo della propria comunità”.

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PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI:

Giuseppe Bortolussi

C

he l’artigianato fosse in sofferenza era risaputo, ma i numeri forniti dalla Cgia di Mestre fotografano un crollo di proporzioni drammatiche. Anche se nei primi tre mesi del 2014 si registra qualche segnale di ripresa, negli ultimi cinque anni in Italia sono andate perdute 75.500 attività artigiane: un dato che peraltro è stato depurato dalle periodiche operazioni di “pulizia” del Registro Imprese dalle imprese di fatto inattive effettuate dalle Camere di Commercio, essendo stata calcolata la nati-mortalità come saldo tra imprese artigiane iscritte nel periodo di riferimento e le cessazioni delle stesse, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Questa crisi nera dell’artigianato non ha risparmiato il “ricco” Nordest, anzi: di queste 75.500 attività sparite tra 2009 e 2013, 12mila operavano nel Triveneto e 9.800 nel Veneto. Le province più I dati della Cgia colpite: Treviso, di Mestre fotografano con una perdita di una realtà difficile. 2.187 imprese, Segnali di ripresa nei Verona (- 1.949), primi mesi del 2014 Vicenza (- 1.848) e Venezia (1.836). Per una contrazione occupazionale dell’artigianato veneto di 28mila unità. I dati della Cgia certificano come l’artigianato sia il comparto più colpito dalla recessione che attanaglia il Paese almeno dal 2008, e al suo interno i settori con le performance peggiori risultano essere le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero, in particolare il metalmeccanico, il tessile, abbigliamento e calzature. Per il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, tra le principali cause che hanno costretto tanti artigiani ad arrendersi vi sono il crollo dei consumi delle famiglie, l’impennata delle tasse e del peso della burocrazia e la stretta sul credito. “Molti di loro - aggiunge Bortolussi -, non potendo contare su alcun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura della loro attività non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati a ingrossare le fila dei senza lavoro, portandosi dietro i debiti accumulati negli ultimi O.J. anni e un futuro quanto mai incerto”.

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14 Cultura veneta 22 Venezia Arte contemporanea

Tre mostre tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana tre percorsi dedicati a tre artisti differenti: il californiano Doug Wheeler, al fotografo Irving Penn e all’artista Wade Guyton

di Alain Chivilò

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a aprile fino al fine anno è possibile apprezzare a Venezia diversi percorsi artistici contemporanei, ricchi di riflessioni, allestiti in due luoghi istituzionali per l’Arte: da un lato Palazzo Grassi con due mostre e dall’altro nell’area denominata Cubo di Punta della Dogana, nell’attuale percorso di “Prima Materia”. Partendo da Palazzo Grassi si è immediatamente immersi, fin dall’ingresso per continuare al primo piano, dall’esposizione “L’Illusione della luce”. Tutto l’atrio è interamente dedicato all’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler dove la luce assume la valenza di materia, in quanto le percezioni del visitatore sono azzerate al fine di creare effetti contrapposti quali il pieno e il vuoto, la realtà e il miraggio, l’istante e la durata. Una ricerca espositiva che pone il filo rosso esplicativo nel concetto di luce che, in tre fasi distinte, rileva nasconde ed evidenzia particolari non visibili. Il termine latino lux è la base di partenza filosofica per un concetto di luce che consente di distinguere e vedere le forme, indagando la profondità della realtà il cui significato è “illuminare” e “far vedere”. Con questa prospettiva si sviluppa l’esposizione con lavori quali per esempio di Julio Le Parc, Dan Flavin, Robert Irwin, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, Claire Tabouret, Antoni

Muntadas, Danh Vo, Robert Whitman e molti altri. Proseguendo al secondo piano di Palazzo Grassi si giunge alla prima importante esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) realizzata nel suolo italiano: “Irving Penn, Resonance”. Come si nota dai lavori esposti, la caratteristica principale dell’artista consisteva nel possedere un’alta capacità di sintesi che gli permise di avvicinarsi alla verità degli esseri viventi e delle cose stando sempre in costante relazione sui significati di vita, tempo e relativa debolezza. Un totale di centotrenta fotografie rappresentano un percorso di quarant’anni di produzione artistica attraverso ventinove stampe ai sali d’argento, diciassette internegativi, ottantadue stampe al platino e cinque stampe dye-transfer a colori. Persone in abiti di lavoro nei loro mestieri, personaggi della pittura, della letteratura e del cinema quali Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Truman Capote e Marlene Dietrich, popolazioni indigene autoctone, uniti a soggetti quali composizioni di Architecture, assemblaggi di crani, ossa, teschi di animali e altri oggetti, sono i principali scatti di Penn che ha sempre cercato di porre all’attenzione la

fragilità e la labilità dell’esistenza dell’essere umano del nostro pianeta. Il viaggio espositivo si conclude nel Cubo di Punta della Dogana con l’installazione di Wade Guyton, nell’ambito della mostra “Prima Materia”, intitolata “Zeichnungen für ein kleines Zimmer” (Drawings for a Small Room) del 2011.

Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso

XXv premio internazionale carlo scarpa per il giardino

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aggio è il mese del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso organizza annualmente dal 1990. Una giuria, tra le candidature giunte in base alla pubblicazione del bando, valuta e premia un luogo che si distingue maggiormente per fattori ad alto contenuto quali l’invenzione, la memoria e la natura. L’edizione 2014, la XXV, è stata assegnata a due villaggi del Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia: Osmace e Brežani. Questi sono posti su un altopiano sopra Srebrenica all’interno di una geografia balcanica fatta di territorio, confine, vita, lotta e guerre. Si apre un dibattito che vede come attori principali la storia millenaria, la natura bella e aspra, per concludersi nella guerra fatta di territorio, etnie e religione. Il programma della premiazione vede cadenzare diversi appuntamenti sempre nella sede di Treviso. Venerdì 9 maggio, alle ore 18, una conferenza pubblica dedicata ai primi venticinque anni del Premio Carlo Scarpa con relativa inaugurazione della mostra dedicata all’attuale edizione aperta fino a domenica 29 giugno. Il giorno seguente, sabato 10 maggio dalle 9.30 alle 13.30, si tiene un seminario sul luogo premiato presso l’auditorium spazi Bomben della Fondazione, mentre dalle ore 17 dello stesso giorno, presso il Teatro Comunale di Treviso, si tiene la cerimonia pubblica di consegna del Premio 2014. Nel corso dell’anno altre iniziative saranno programmate anche in Al.Ch. Bosnia ed Erzegovina, Trieste, Venezia e Bolzano.

Il progetto “Le strade del vetro”

Fotografia

I Santillana alla Fondazione Cini di Venezia

LA FEMMINILITÀ A pALAZZO FORTuNY

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a festa della donna ha coinciso con l’inaugurazione della primavera femminile a Palazzo Fortuny di Venezia. Fino al 14 luglio è possibile visitare cinque esposizioni corrispondenti a rispettivi universi femminili artistici: Dora Maar “Nonostante Picasso”, AnneKarin Furunes “Shadows”, Ritsue Mishima “Tras Forma”, Barbara Paganin “Memoria Aperta” e dalla collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia”. La mostra “Dora Maar. Nonostante Picasso” ruota attorno alla seconda parte del titolo, in quanto Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 1907-1997), conosciuta come Dora Maar, è inquadrata a livello artistico come l’amante di Pablo Picasso, ma nella maggioranza dei casi non si parla mai della produzione artistica. Quindi “nonostante” la frequentazione del padre del Cubismo, la Maar ha un interessante percorso nella fotografia. Infatti fu grazie al critico Marcel Zahar e successivamente a Emmanuel Sougez come consigli tecnici, che studia fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris, dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot. Qui conobbe

anche Henri Cartier-Bresson. A livello espositivo è dato risalto alle fotografie che nascono dalla collaborazione con Pierre Kéfer, anche se sono state scattate interamente da Dora. Sono impressi scenari e luoghi di vita, come per esempio l’infanzia, i vagabondi, la povertà, le fiere, i mercatini e il negozio di tatuaggi. Un’interessante esposizione dunque che mette in risalto l’Arte della Maar nonostante la frequentazione di “quell’uomo li”. Proseguendo il percorso con le altre mostre, Anne-Karin Furunes (1961) “Shadows” esplora sempre con la fotografia l’introspezione della persona ritratta creando una forma incorporea riducendo l’immagine nella scala pixel, invece Ritsue Mishima (1962) “Tras Forma” con il vetro cattura e irradia luce ispirandosi alla natura, mentre Barbara Paganin (1961) “Memoria Aperta” con i suoi gioielli, composti di elementi esterni quali oggetti, miniature di ritratti e animali, si fonde nell’alta gioielleria. Conclude la collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia” che propone una raccolta di fotografie scattate da artiste divise tra ‘800 e ‘900. Al.Ch.

l progetto denominato “Le strade del vetro” condotto dalla Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung pone l’attenzione sull’arte vetraia del Novecento, puntando ed evidenziando le svariate potenzialità su questa nobile e antica espressione artistica. Dopo le interessanti passate esposizioni si pone ora l’accento mettendo in dialogo, con relativo confronto, due artisti che sono fratello e sorella. “I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana” è la mostra che fino al 3 agosto, all’isola di San Giorgio di Venezia, indaga le produzioni dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Entrambi sono discendenti di una dinastia di maestri vetrai, il cui padre da un lato fu Ludovico Diaz de Santillana e dall’altro il nonno fu Paolo Venini. Quasi 130 lavori suddivisi tra oggetti, sculture e opere in vetro narrano produzioni che partono dagli anni Ottanta per arrivare a una serie ideata appositamente per la mostra. Percorsi e approcci artistici diversi che si uniscono nel nome di famiglia, ma che indicano produzioni artistiche personali. A livello espositivo il corridoio centrale del corpus crea un incontro artistico tra Laura e Alessandro producendo similitudini e dissonanze nel modo di espressione a livello vetraio. Martin Bethenod, dopo due anni di lavoro come curatela, parla di “un corpus che compone una sorta di doppio ritratto in movimento dei due artisti. Questa grande strada, che privilegia i registri dinamici della temporalità, del confronto fra i due artisti, della diversità delle

vocazioni d’uso, dell’importanza del contesto e della storia personale, è la vera spina dorsale della mostra e l’attraversa da parte a parte. Seguendo un principio mnemonico e della libera associazione, vetrine e ripiani accostano lavori di periodi differenti e soprattutto di vocazione molto varia. Fonti d’ispirazione, disegni, fotografie”. Dunque, una mostra ad alto contenuto artistico sicuramente da visitare per un’arte del vetro sempre viva. Al.Ch.


messaggio elettorale a pagamento

ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014

Europa sì ma non così ! meno vincoli meno sprechi meno burocrazia PIÙ ITALIA

Scheda marrone

Ruffato www.scriviruffato.it Committente Elettorale: Sandro Benato


24 Cultura

Cultura provinciale 29

Fratta Polesine L’importanza storica del politico polesano ricordata in un ciclo di conferenze

A 90 anni dalla morte di Giacomo Matteotti La casa museo di Fratta Polesine ospita alcune iniziative particolari in occasione della ricorrenza di Mattia De poli

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i avvicina il novantesimo anniversario dell’assassinio di quest’opera ha suscitato, dimostrano che oggi la memoria Giacomo Matteotti, il politico socialista rapito a Roma di questo personaggio è ancora motivo di confronto e che sul Lungotevere Arnaldo da Brescia il 10 giugno 1924. non è possibile considerare il suo operato in una prospettiva Prima del ritrovamento del suo cadavere, Filippo Turati il 27 esclusivamente storica. A Fratta Polesine dal 2012 la casa giugno dello stesso anno nella sala di Montecitorio con un di famiglia è diventata un museo che offre la possibilità di discorso commemorativo aprì la strada alla “santificazione rivivere la vicenda umana e politica di Matteotti. La struttura laica” del parlamentare polesano. L’immaginario evangelico è visitabile la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle e cristologico, evocato dal leader socialista, fu ripreso anche 18.30, oppure il sabato e i giorni festivi solo in orario pomesulle pagine del giornale “Il mondo” da Ernesto Buonaiuti. ridiano: aperture straordinarie sono possibili previa prenotaIn precedenza Sandro Pertini aveva definito Matteotti un zione ma alcune sono state già previste per lunedì 2 giugno e per martedì 10 giugno, con visita “grande martire”. Il mito di Giacoguidata alle ore 16.30. Domenica mo Matteotti si è diffuso ben presto Sandro Pertini 11 maggio, inoltre, è prevista una non solo in Italia ma in tutta Europa aveva definito visita drammatizzata a partire dalle e nel mondo: gli sono stati dedicati Matteotti ore 16.30 sul tema “A casa Mattenumerosi monumenti e il suo nome un “grande otti con la pittrice Maria Vinca, ritratè stato attribuito a moltissime vie e martire” tista di famiglia”. Nell’ambito di un piazze del nostro Paese, ma la sua fama si è diffusa anche all’estero, dalla Francia all’Austria, ciclo di incontri sul pensiero e l’opera di Giacomo Matteotti, dal Belgio all’America latina, ed è entrato nelle pagine di ce- venerdì 16 maggio presso la villa Cagnoni Boniotti di Gognalebri scrittori, come Marguerite Yourcenar e George Orwell. no alle ore 21 il professor Mario Quaranta affronterà il tema Nel corso del Novecento Matteotti è rimasto un personaggio “Scuola e istruzione popolare nell’Italia del primo Novecenscomodo della politica italiana, anche a sinistra: criticato dai to”. Gli incontri riprenderanno in autunno, il 19 settembre comunisti, a partire da Antonio Gramsci, la sua memoria fu nella sala consiliare della Provincia di Rovigo il professor Dacontesa dai socialisti e dai socialdemocratici. “Oggi lo rico- vide Mantovani proporrà una relazione sul tema “Nel centro nosciamo come protagonista di un momento fondamentale della violenza. Matteotti fra squadrismo e Parlamento nel della vita civile del nostro Paese”: così ha scritto lo storico fatidico gennaio 1921”, mentre il 10 ottobre presso la casa polesano Gianpaolo Romanato nelle pagine introduttive del museo Matteotti di Fratta il professor Giampaolo Romanato suo libro “Un italiano diverso. Giacomo Matteotti”, pubbli- parlerà sul tema “Dal Polesine al Parlamento. Matteotti tra cato nel 2011. Tuttavia le discussioni, anche aspre, che pubblico e privato”.

in breve Museo dei Grandi Fiumi

inaugurata la sezione rinascimentale

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l museo dei Grandi Fiumi è giunto finalmente al suo completamento: nelle sale dell’ex monastero olivetano ora il percorso lungo la storia ha inizio dall’età del bronzo e, attraverso l’età del ferro, l’età romana e il medioevo, giunge fino al rinascimento. Era l’ultima sezione mancante ed è stata inaugurata lo scorso aprile. L’allestimento è interattivo: il visitatore non avrà solo la possibilità di vedere alcuni reperti, ma avrà a disposizione carte storiche, video e documentari proiettati nei monitor opportunamente inseriti in un contesto evocativo. L’organizzazione degli ambienti è stata curata dall’architetto Sofia Nicoli che si è avvalsa della consulenza scientifica di Raffaele Peretto. L’attenzione è rivolta soprattutto ai luoghi nei quali si svolgeva la vita quotidiana: non solo le chiese ma anche le abitazioni private, i palazzi cittadini e le ville della nobiltà veneziana. Cambia la società e cambia il paesaggio: l’età rinascimentale è caratterizzata da interventi di bonifica ma è anche il periodo in cui si verifica una straordinaria fioritura delle arti. Il pezzo forte dell’esposizione è il piatto di ceramica, decorato dall’artista rodigino Xanto Avelli con una scena della tragica storia d’amore fra Ero e Leandro, tratta dal mito greco e latino. La produzione di Xanto Avelli è un chiaro esempio della fioritura dell’arte ceramica che si registrò in Polesine nel Cinquecento, ma nello stesso periodo Lendinara dava i natali ai fratelli Canozi, autori di pregevoli tarsie lignee. M.D.P.

Nella foto di Giacomo Matteotti e la sua casa a Fratta Polesine diventata di recente un museo

Musica

“concerti di primavera 2014”

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maggio entra nel vivo la rassegna dei “Concerti di primavera 2014”, promossa dal coro Monte Pasubio e giunta quest’anno alla quattordicesima edizione. Dopo l’esibizione del coro Enrosadira di Moena, avvenuta lo scorso aprile, il calendario propone tre nuovi appuntamenti. Sabato 10 maggio salirà sul palco dell’auditorium di San Rocco il coro “Cante e ciacoe” di Rovigo: il gruppo musicale popolare, costituitosi nel 2002 e diretto dal maestro Vaifro Zanforlin, annovera tra le sue fila l’intrattenitore Pasquale Tiberio e il poeta Luciano Bonvento. Durante la serata interverrà anche lo scrittore polesano Gianni Sparapan, autore del libro “El nevegare de la luna”. Sabato 17 maggio presso la chiesa parrocchiale ci sarà la possibilità di ascoltare il coro polifonico “Melos”, diretto dal maestro Roberto Spremulli: la compagine, nata dalla fusione del coro femminile “Melos” e dal coro maschile “Cantoria Rhodon”, quest’anno festeggia il ventesimo anniversario di fondazione. La conclusione della rassegna, sabato 24 maggio, è affidata al coro alpino “La preara” di Lubiara (Caprino Veronese), diretto dal maestro Raffaele Nicolis. Nato trentacinque anni fa, nel 1979, per iniziativa di un gruppo di giovani appassionati dei canti di montagna grazie al supporto del locale gruppo degli Alpini, si caratterizza per il forte legame con il territorio: la “preara” in dialetto veronese è il nome della cava di marmo, luogo di lavoro di numerose persone della zona. Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21. M.D.P.

turismo&cultura Itinerari artistici “Lendinara tra storia, arte e devozione”

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endinara è uno dei centri più importanti dell’Alto Polesine, non solo dal punto di vista demografico ed economico, ma anche dal punto di vista storico e culturale: lo confermano i quattro itinerari artistici segnalati nell’ambito dell’iniziativa “Lendinara tra storia, arte e devozione”, che guidano il visitatore alla scoperta delle chiese, dei palazzi pubblici e nobiliari, dei luoghi che testimoniano la storia e i protagonisti dell’Ottocento lendinarese. Attenzione particolare merita un autentico gioiello locale come Ca’ Dolfin Marchiori, una villa cinquecentesca voluta dalla famiglia veneziana dei Dolfin e ricavata da un edificio preesistente, forse su progetto di Vincenzo Scamozzi. L’edificio è impreziosito da affreschi ispirato alla Commedia dantesca e da arredi storici, oltre che da un giardino romantico, ideato nell’Ottocento dal proprietario Domenico Marchiori. Tra maggio e giugno la cooperativa “Turismo e cultura” propone alcune visite guidate alla scoperta dei luoghi più significativi di Lendinara, tutti con partenza da piazza Risorgimento. Domenica 18 maggio alle ore 11.30 e alle ore 15.30 il tour è dedicato al tema “Il giardino di Ca’ Dolfin: la bellezza raccontata”: la visita al parco sarà accompagnata dalle parole di artisti e letterati che l’hanno frequentato, da Aleardo Aleardi ad Umberto Saba, e sarà allietato da alcuni interventi musicali. Domenica 15 giugno alle ore 16 si risalirà “Alle origini del giardino romantico di Ca’ Dolfin-Marchiori” attraverso una ricca collezione di foto d’epoca. Lunedì 2 giugno, invece, sempre alle ore 16, in occasione della festa della Repubblica, le guide di “Turismo e cultura” condurranno i visitatori “Alla scoperta della Lendinara risorgimentale” attraverso i luoghi legati alla vita M.D.P. di Alberto Mario e della moglie Jessie White.

Mostra di pittura

gli alberi di carlo campi

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o abbiamo conosciuto come il pittore delle bellezze naturali del Delta del Po: con la tecnica dell’acquerello riproduce con straordinaria delicatezza le trasparenze della luce, dell’aria e dell’acqua. Con il suo pennello ha magistralmente ritratto paesaggi della campagna polesana e molteplici scorci significativi di Rovigo e di numerosi paesi della provincia: piazze, palazzi, case, chiese, monumenti. Ma la sua arte non ricerca il bello in maniera disimpegnata: non c’è solo il piacere di una bella tela dipinta. La pittura di Carlo Campi è sempre un invito a riflettere, a guardare il mondo con una prospettiva o una focalizzazione diversa, che permette di cogliere l’invisibile nella quotidianità: la realtà che sfugge agli occhi della mente. La memoria del passato, la natura fragile ma allo stesso tempo maestosa e potente: i soggetti non sono mai scelti a caso. In linea con questa tendenza, dal 12 al 18 giugno Campi presenterà a Rovigo, negli spazi espositivi della Pescheria nuova, i suoi acquerelli nei quali ha scelto un soggetto particolare: gli alberi. Ora piccoli ora possenti, silenziosi ma sempre utili all’umanità: nel pieghevole della mostra l’autore osserva che gli alberi sono compagni di vita dell’uomo e lo curano ma hanno anche bisogno di cure, e continuano a germogliare seguendo il ciclo naturale delle stagioni se l’uomo lo permette. L’esposizione promette di essere un’occasione di riflessione sulla presenza del “verde” nelle città moderne e sul rispetto degli spazi boschivi e forestali. M.D.P.


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Lo NEWS

Sport in primo piano Volley La formazione rodigina sconfitta dal Saugella Team Monza

Adria Nuoto

Quinta giornata del torneo Aquagol

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ensione, apprensione ma voglia di dimostrare che il lavoro fatto nelle settimane precedenti ha dato i suoi frutti questo è quello che si poteva leggere negli occhi dei piccoli atleti di Adria Nuoto in occasione della quinta giornata del torneo Aquagol regionale svoltasi in casa domenica 13 aprile. Di fornte al pubblico di casa, ai genitori, parenti ed amici, accorsi numerosi per sostenere i portacolori delle due squadre adriesi che, dopo settimane di sforzi, sofferenze e soddisfazioni per aver cercato di migliorare quanto più possibile, era palpabile nei gesti come altre emozioni che si manifestavano in mille domande a volte sempre le stesse, ma si sa son bambini e cercare di contenere il mix di sensazioni che precedono una manifestazione non è per niente facile; per due componenti di Adria Nuoto B era la prima assoluta. Alla manifestazione partecipavano numerose squadre da tutto il veneto: due squadre del Plebiscito Padova, due squadre del CSS Verona, una squadra del Città Sport Vicenza, una squadra dello Sporting Club Noale, una squadra del Clodia Sottomarina ed infine le due squadre di Adria Nuoto. La prima squadra ad entrare in acqua è stata Adria Nuoto A del tecnico Stoppa contro la squadra del Clodia Sottomarina; partita facile in cui per l’ennesiva volta i biancorossi hanno dimostrato di essere una locomotiva inarrestabile vincendo per 12 a 2. Ad Adria Nuoto B del tecnico Ballo è toccato il turno successivo contro la temibile squadra di Vicenza. Più equilibrato il risultato finale: 3 a 1 per il Vicenza e un applauso andava ad Adria Nuoto B per aver tenuto testa e aver dimostrato tutto il suo valore. Dopo un turno di riposo per le due squadre adriesi alla quarta tornata ritornavano in acqua entrambe e per la precisione Adria Nuoto A contro Plebiscito Padova A e Adria Nuoto B contro il CSS Verona A. Tutte e due le partite sono state contese fino all’ultimo, squarci di ottimo gioco si è vista in tutti e due i campi di gioco; alla fine Adria Nuoto A ha vinto di misura per 3 a 1 mentre Adria Nuoto B ha perso per 7 a 3. Adria Nuoto A: Simone Bonazza, Nicola Zanirato, Matteo Tolomei, Elia Mozzato, Gianluca Braghin, Giacomo Fumana, Gamberini Riccardo, Giolo Federico; tecnico Giacomo Stoppa. Adria Nuoto B: Giacomo Sarti, Nicolò Pellizzari, Luca Gorda, Sofia Ferrari, Giulia Stocco, Mattia Cavazzin, Andrea Romagnolo, Thomas Lionello, Lorenzo Naluzzi, Dario Bellato; tecnico: Sebastiano Ballo.

Beng, il sogno si interrompe di Cristiano Aggio

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l sogno dei play off per la Beng Rovigo Volley è terminato nella gara di ritorno dei quarti di finale della Master Group Sport Volley Cup di serie A2, battuta 3-1 in casa del Saugella Team Monza. “Averlo saputo ad inizio stagione che l’esperienza di serie A per la Beng sarebbe finita qui oggi, ci avrei messo la firma - dice il presidente Antonio Monesi - il prossimo anno ripartiremo proprio da qui, da dove siamo arrivati per fare sempre meglio. Chiaramente brucia la sconfitta che sancisce la fine del sogno di proseguire con la semifinale dopo la vittoria interna a Rovigo”. “Onore alle vincitrici, dice coach Stefano Ferrari: la Beng ha dato tutto quello che poteva in un fine stagione in cui siamo arrivati un po’ spremuti. Il risultato parla di una bella gara, non di una resa, in cui abbiamo dato tutto noi stessi. Un centinaio di persone da Rovigo che non hanno mai smesso di incitarci è stata la cornice perfetta per dare il meglio di noi, ma il Monza aveva una marcia in

Nelle foto il presidente Antonio Monesi e il coach Stefano Ferrari più e non si può che augurare loro il meglio per questo fine di stagione”. A Monza, primo terzo e quarto set senza storia per Beng: Monza conduce i parziali a suo favore con molta tranquillità lasciando le giallonere nel primo set a meno 9 punti, 11 nel terzo e 7 nel quarto. Solo nel secondo parziale la formazione di coach Stefano Ferrari ha chiuso il parziale a suo favore, con un 23-25 in 29 minuti, con buona prestazione di Agostinetto e Aluigi. Nel primo set, le brianzole hanno chiuso 25-16, nel terzo 25-

14, e nel quarto e decisivo set in 24’ Monza chiude i giochi sul 25-18, condannando la Beng e volando in semifinale. Coach Stefano Ferrari, come previsto dal contratto biennale che ha sottoscritto al proprio arrivo a Rovigo, ha salutato con un arrivederci tutte le 13 atlete della Beng con una pizza in compagnia della società. Ora il tecnico giallonero deciderà con la società gli obiettivi del prossimo campionato e vaglierà le atlete che faranno parte della rosa per la stagione 2014/2015.

Arti marziali. Un progetto eudcativo firmato dal Comitato Coni di Rovigo

I giovani a scuola dai campioni moregola e fregnan

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re occasioni per conoscere uno sport spesso poco considerato, il judo. Tre conferme del successo ottenuto dalla “Favola dello sport”, progetto educativo firmato dal Comitato Coni di Rovigo e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Stefano Moregola e Andrea Fregnan si sono confrontati con i giovani studenti del Basso Polesine a Taglio di Po, in due istituti comprensivi e a Oca Marina. Ad accompagnare i due judoca, l’inossidabile maestro Fabrizio Gazzignato. Stefano Moregola e Andrea Fregnan sono reduci dai recenti successi conquistati a Pordenone nel Cup Eju Tournament e nel Trofeo Villanova, valido come tappa del Gran Prix d’Italia. La loro carriera è però costellata di allori ben più prestigiosi. Tra questi spiccano la medaglia d’oro conquistata lo scorso giugno ai Campionati Europei di Malta nell’Open katame no kata e il prestigioso bronzo ai Mondiali di Kyoto (Giappone) disputati ad ottobre. Ai giovani studenti i due atleti polesani hanno raccontato una “Favola” basata su ingredienti fondamentali quali impegno, sacrificio e forza di volontà, senza dimenticare lo studio, indispensabile nella crescita di ogni sportivo in erba. Al termine di ognuno dei tre incontri, moderati dal fiduciario del Coni per il Basso Polesine Michele Veronese, Stefano Moregola e Andrea Fregnan sono

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WWW.AISMME.ORG Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 volta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie. Nelle due foto i campioni di judo Moregola e Fregnan durante la visita alle scuole stati sommersi dalle domande e, con pazienza, hanno cercato di soddisfare ogni curiosità dei bimbi presenti, concedendosi poi al tradizionale rito dell’autografo che ha visto mettersi in fila con foglio e penna anche molte maestre. Cr.Ag.

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Stress da nuove tecnologie PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Secondo il sociologo canadese Marshall McLuhan la tecnologia ha creato per l’uomo moderno una nuova sensorialità, in quanto da una parte porta ad atrofizzare alcuni sensi, ma dall’altra ne accentua altri: grazie alla tecnologia possiamo vedere, per esempio, oltre l’atmosfera terrestre. La più grande innovazione tecnologica degli ultimi anni è sicuramente internet, che ha avuto un impatto molto forte in tutti i campi. Pensiamo, per esempio, a com’è cambiato il modo di lavorare, e come il computer sia diventato quasi un’estensione del nostro corpo, senza la quale non sarebbe possibile compiere le attività di tutti i giorni. Per la maggior parte dei lavori l’utilizzo di internet è ormai diventato essenziale, tanto che problemi alla rete causano spesso tempi morti e sensibili cali della produzione.

Ecco, quindi, che alle molteplici situazioni della vita quotidiana che causano stress, si è aggiunta negli ultimi anni quella derivante dall’utilizzo del web, in particolare quando funziona troppo lentamente o si interrompe all’improvviso costringendoci a ripetere ex novo l’operazione che stavamo svolgendo. In alcuni lavoratori questa tipologia di disguidi può causare rabbia e anche cali della motivazione. Un’altra fonte di stress sono le e-mail, sempre numerose e dentro ognuna delle quali potrebbe celarsi un disguido, un imprevisto, un rallentamento o uno stravolgimento del nostro programma di lavoro. Alcune persone provano una sensazione di forte ansia al momento di dover leggere le mail di lavoro, tento che scelgono di procrastinare questo compito, trovandosi poi letteralmente sommerse da messaggi

cui rispondere. Non si deve scordare, inoltre, che grazie alla possibilità di poter leggere le e-mail in qualsiasi luogo del mondo e con una varietà sempre crescente di dispositivi, si è sempre costantemente raggiungibili e potenzialmente produttivi. Molte persone si sentono in obbligo di leggere la posta del lavoro, anche se sono in vacanza, non riuscendo mai a staccare le spina. La nostra soddisfazione sul lavoro dipende, tra i tanti fattori, da quanto ci sentiamo di portare un valore aggiunto a ciò che stiamo facendo, e quindi la frustrazione cresce quando ci si rende conto di non poter terminare un compito a causa, per esempio, di un applicativo che non funziona e per il quale non possiamo fare nulla. E’ quindi fondamentale per le aziende investire per avere applicazioni web efficienti, poiché rappresentano uno strumento essenziale senza il quale

non si può lavorare in qualità, e per ridurre lo stress dei lavoratori, che se non è adeguatamente gestito causa spese crescenti in termini di assenteismo, peggioramento del clima aziendale, aumento delle malattie, calo della motivazione e quindi delle performance, aumento del turnover del personale, gestione poco efficiente del proprio tempo. La non gestione dello stress lavoro-

correlato causa spese ingenti per le aziende, e per questo è importante intervenire con azioni specifiche svolte da esperti, che prendano in considerazione i fattori organizzativi, ma anche le percezioni dei singoli lavoratori. Questi interventi non possono non tener conto dell’impatto delle nuove tecnologie e sul modo in cui sono utilizzate e vissute.

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

I patti tra convinventi si possono fare dal notaio

E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare

minuziosamente la sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo

aspetto è sottratto all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


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Stalking condominiale AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, a poco più di 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento del reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come stalking, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni pronunce giurisprudenziali che hanno esteso l’ambito di applicazione di tale fattispecie delittuosa al punto da ravvisarla anche per fatti accaduti in danno di condomini. innanzitutto che cos’è lo stalking e quali sono le sue principali caratteristiche? Il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612 bis c.p. è stato introdotto nel nostro ordinamento dal d.l. 23.02.2009 n. 11 (conv. in Legge 23.04.2009 n. 38) a far data dal 25 febbraio 2009 con lo scopo di colpire le reiterate condotte di minaccia o molestia poste in essere da un soggetto in danno di un altro e tali da determinare in quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o, infine, una alterazione delle abitudini di vita. Nella realtà dei fatti, le ripetute minacce o molestie possono assumere la forma più diversa, ad esempio attraverso telefonate, sms, mail dal contenuto offensivo o intimidatorio o, ancora, lettere o biglietti lasciati sull’autovettura o sulla porta di casa della persona molestata. Gli stalker, inoltre, sono soliti appostarsi nelle vicinanze dei luoghi frequentati dalla vittima (es. luogo di lavoro, palestra, abitazione) o, ancora, seguire o spiare quest’ultima. Particolare importanza per le vittime di stalking assume il termine per la proposizione della querela che è raddoppiato rispetto a quello ordinariamente previsto. Pertanto, la persona che si ritiene vittima del reato in esame ha sei mesi di tempo dalla conoscenza del fatto – reato per poter sporgere querela. A ciò si aggiunga che ove il reato venga commesso in danno di minori o di una persona con disabilità ovvero da un soggetto già ammonito dal Questore, il reato diventa perseguibile d’ufficio. quando è ravvisabile il delitto di atti persecutori? Affinché possa configurarsi il reato in esame è necessario e sufficiente che, in conseguenza delle reiterate condotte di minaccia o molestia per la giurisprudenza bastano anche solo due condotte- si produca, alternativamente, uno dei tre effetti legislativamente previsti, ovvero: stato di ansia o paura, fondato

timore per l’incolumità propria o di un proprio congiunto o l’alterazione delle abitudini di vita. che cosa si intende per stalking condominiale? Il delitto di atti persecutori ha assunto anche forme diverse da quella “tradizionale” che, generalmente, si individua nell’uomo che molesta o minaccia una donna. Vero è, infatti, che il reato di stalking può interessare anche i rapporti di vicinato e di condominio. In tal senso si è espressa

la Corte di Cassazione (Cass. Pen., Sez. V, 7.04.2011, n. 20895) che, ampliando i confini di tale reato, ha individuato la figura dello stalking condominiale giudicando “riduttiva la lettura della norma nel senso che gli atti molesti debbano essere per forza rivolti ad una sola persona”. In considerazione di ciò, non è necessario rapportare ciascuna condotta di stalking alla singola persona offesa, ben potendo la minaccia dello stalker assumere una

direzione collettiva e indiscriminata. In altri termini, il reato in esame è configurabile anche quando la vittima non è sempre lo stesso soggetto bensì persone diverse, quali i condomini di un palazzo, di volta in volta perseguitati dalle condotte moleste dello stalker. Ad esempio, è ravvisabile stalking condominiale nelle condotte del condomino che chiude il vicino nell’ascensore o insegue la signora del quarto piano o, ancora, versa

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liquami o getta mozziconi di sigaretta nel terrazzo sottostante. Queste ed altre molestie o minacce poste in essere sempre dallo stesso condomino in danno degli altri possono integrare lo stalking condominiale. come tutelarsi dallo stalking Da ultimo vorrei fornire alcune indicazioni operative circa i mezzi che l’ordinamento appresta per tutelarsi dallo stalking. Innanzitutto, si segnala l’ammonimento da parte del Questore; strumento con funzione preventiva con cui l’Autorità di pubblica sicurezza, nella persona del Questore, invita lo stalker ad astenersi dal continuare a tenere comportamenti persecutori nei confronti della vittima. Ove il soggetto ammonito perseveri nei propri atti persecutori, non astenendosi dai comportamenti che pongono la vittima in uno stato di ansia e paura, non sarà più necessaria la querela della persona offesa, in quanto il reato di stalking diventerà procedibile d’ufficio e la pena sarà aumentata. Infine, ove la situazione necessiti di un intervento immediato al fine di scongiurare conseguenze gravi ed irreparabili, la vittima, dopo aver presentato querela, potrà chiedere al giudice di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o dell’obbligo di mantenere dagli stessi una determinata distanza. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.



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ESECUZIONE TAGLIARE IL CIOCCOLATO E METTERE A BAGNOMARIA CON LA PANNA. BOLLIRE IL LATTE, UNIRVI LE UOVA, MONTARE LA PANNA, LO ZUCCHERO E CUOCERE A 70°. RAFFREDDARE E MANTECARE.

CUCINA

CARBONARA AGLI ASPARAGI CON LARDO E PINOLI CROCCANTI UN’IDEA CHE È NATA DALLA VOGLIA DI PROVARE IL CONNUBIO ASPARAGI E UOVA IN UNA VESTE DIVERSA E ALLA

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UN PRIMO PIATTO GIALLO E VERDE, LEGGERO MA

GUSTOSO, INSOMMA UN SUGGERIMENTO IN PIÙ PER QUESTA PRIMAVERA ORMAI IN PIENA FIORITURA.

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COCKTAILS by Paolo Marani

I CONSIGLI DI PAOLO

MONDARE E CUOCERE GLI ASPARAGI NELLA PENTOLA A PRESSIONE, DENTRO IL CESTELLO, PER CIRCA 10 MINUTI DAL FISCHIO. SOFFRIGGERE L’AGLIO IN PADELLA CON L’OLIO, UNIRE GLI ASPARAGI E FAR INSAPORIRE; BAGNARE CON IL SUCCO DI LIMONE, REGOLARE DI SALE E PROFUMARE CON LA MAGGIORANA FRESCA. TAGLIARE IL LARDO A STRISCIOLINE SOTTILI E FARLO DORARE IN UN PADELLINO CON UN PO’ DI MARGARINA. PRIMA CHE DIVENTI TROPPO CROCCANTE AGGIUNGERLO NELLA PADELLA CON GLI ASPARAGI. SBATTERE L’UOVO CON IL PECORINO ED IL PEPE. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA E COLORATA CON LA CURCUMA. SCOLARE LE ORECCHIETTE E VERSARLE NELLA PADELLA CON GLI ASPARAGI, QUINDI UNIRE IL PANE GRATTUGIATO, LO SBATTUTO DI UOVO E FORMAGGIO E AMMORBIDIRE CON UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA. TOSTARE I PINOLI PER QUALCHE MINUTO IN MICROONDE, SENZA ALCUN CONDIMENTO. SERVIRE LA PASTA GUARNENDO OGNI PIATTO CON I PINOLI TOSTATI E, A PIACERE, UNA GRATTUGIATA DI PEPE NERO.

TERRAZZA IN PIAZZA

DEDICATO ALLA TERRAZZA IN PIAZZA MARTINI DI ADRIA. IL PRIMO MAGGIO 2014 COMPIE 16 ANNI.

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SI PREPARA NELLO SHAKER E SI SERVE NELLA COPPETTA DA COCKTAIL 4/10 VODKA, 2/10 AMARETTO, 2/10 GALLIANO, 1/10 RABARBARO, 1/10 MENTA BIANCA PAOLO MARANI

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INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 500G PASTA FRESCA FORMATO ORECCHIETTE, 300G ASPARAGI VERDI, 1 CUCCH PANE GRATTUGIATO, 1 UOVO 25G PINOLI, 40G LARDO A FETTE, 20G PECORINO ROMANO GRATTUGIATO, 2 SPICCHI D’AGLIO, MAGGIORANA FRESCA, CURCUMA, MARGARINA, SUCCO DI LIMONE, OLIO EVO, SALE, PEPE NERO

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• La passione è un fuoco che arde lentamente, ma che brucia intensamente. • Capirai l’importanza dell’amore solo quando ti mancherà. • L’amore è un attimo infinito di felicità.

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una fame da lupi. • Qual è il colmo per un giardiniere? Rimanere al verde. • Qual è il colmo per un fruttivendolo? Non capire un cavolo. • Qual’è il colmo per un tipo irascibile? Chiamarsi “Placido”. • Quale è il colmo per un barista? Non riuscire a darla a bere a nessuno. • Qual è il colmo per un angelo? Avere sempre la testa fra le nuvole. • Qual è il colmo per un angolo a scuola? Non capire, perché è ottuso. • Qual è il colmo per l’arcobaleno? Combinarne di tutti i colori. • Qual è il colmo per un asino? Avere una febbre da cavallo. • Qual è il colmo per Cappuccetto Rosso? Sentirsi dire dalla nonna in “bocca al lupo”. • Qual è il colmo per un fabbro? Avere una memoria di ferro. • Qual è il colmo per un orologiaio? Avere delle figlie sveglie.

soluzione:

• Qual è il colmo per il cantante Zucchero? Bere un caffè amaro. • Qual è il colmo per un tipo pieno di se? Chiamarsi “Modesto”. • Qual è il colmo per una disoccupata? Chiamarsi Assunta. • Qual è il colmo per un muratore? Mettere una pietra sul passato. • Qual è il colmo per un serpente? Sentirsi a terra. • Qual è il colmo di un pizzaiolo? Avere la moglie che si chiama margherita. • Qual è il colmo per un miliardario? Esprimersi in parole povere. • Qual è il colmo per un orologiaio? Avere le figlie sveglie. • Qual è il colmo per una donna ricca? Esprimersi con parole povere. • Qual è il colmo dell’idraulico? Non capire un tubo. • Qual è il colmo per un chitarrista in concerto? Tagliare la corda. • Qual è il colmo per un agnello? Avere

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provinciale

Dopo anni di promesse potrebbero venire esaudite le richieste dei res 14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli checollegano via Provinciale alla

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