laPiazza di Rovigo - Marzo 2024

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Quando il lavoro uccide Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Oltre mille morti sul lavoro nel 2023, già più di 180 nei primi due mesi del 2024: bastano queste poche cifre per rendere l’idea di quanta strada ci sia ancora da fare per rendere più sicuri i cantieri, le fabbriche e molti altri posti di lavoro. In Veneto non va molto meglio perché le statistiche ci ricordano che la nostra regione è seconda in Italia, dietro alla Lombardia, con una media di circa due decessi sul lavoro alla settimana. E’ una magra consolazione constatare che in passato andava anche peggio su questo fronte, perché non stiamo parlando di progressi statistici ma di vite umane, di lavoratori che non sono più tornati a casa. E’ alto, altissimo poi, l’impatto sociale ed economico degli infortuni sui luoghi di lavoro, poco meno di 600 mila l’anno in Italia, quasi 70 mila nel nostro Veneto. Di fronte a questa emergenza continua le soluzioni da mettere in campo richiedono uno sforzo collettivo: da parte delle aziende chiamate ad investire di più sulla sicurezza e sulla formazione dei lavoratori, da parte degli organismi di controllo che spesso non hanno risorse sufficienti per garantire un’attività capillare, da parte delle istituzioni chiamate a scrivere regole e norme efficaci. Invece da anni il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presenta ben poche novità.

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DOPO LE DIMISSIONI GAFFEO PRONTO MA IL CENTRODESTRA SCALPITA

La campagna elettorale è già entrata nel vivo in città, con l’amministrazione che rivendica risultati e il centrodestra che accusa di inefficienza

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NAbbiamo scongiurato una nuova Vaia

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

on è mai possibile provare consolazione quando una calamità coinvolge una realtà umana e, soprattutto, quando protagonista è la tua Terra. Ma, come in questi giorni, può succedere di constatare che di fronte alla forza della Natura si può anche non farsi cogliere impreparati. Durante l’ondata di maltempo che ha travolto il Veneto a fine febbraio, i dati sulla piovosità sono stati particolarmente significativi tanto da essere paragonabili a quelli della grave alluvione del 2010 e della tempesta Vaia.

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MARZO 2024
di Rovigo
Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 59
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Una stella polesana fra le stelle

F

ra le stelle vi è anche una stella rodigina: è Livia Savioli, ingegnere aerospaziale, che ha ricevuto il Premio Due Torri d’Oro, promosso dal Lions Club Rovigo Host e giunto alla sua 22esima edizione.“All’età di 10 anni – ha raccontato Savioli – dopo aver guardato il film Apollo 13, ho deciso che sarei diventata un’astronauta e questa “folgorazione” non mi ha mai lasciata, a dimostrazione che non si deve mai rinunciare ai propri sogni”.

Nata nel 1986, dopo gli studi al liceo Paleocapa e al conservatorio Venezze, ha studiato all’università di Padova. Ha conseguito un master in Esplorazione Spaziale, partecipando a un programma internazionale, che è stato presentato all’Agenzia Spaziale Europea. È iniziata così l’esperienza nel mondo dell’esplorazione spaziale, che l’ha portata a lavorare come Rover Operations Engineer per la missione Rover su Marte, come responsabile delle comunicazioni tra la terra e lo spazio e come istruttore di astronauti e personale di Terra al Centro Astronauti Europeo dell’Agenzia Spaziale Europea, a Colonia.

Nella lezione magistrale intitolata “Through the looking glass”, Savioli ha presentato al pubblico il suo percorso di formazione, i risultati ottenuti e i valori fondanti del suo lavoro. “Ho collaborato per un po’ alla prima missione europea per inviare un Rover su Marte, ma le recenti situazioni geopolitiche hanno causato intoppi al centro di Colonia dove opero. L’importante, quando ci si occupa di missioni spaziali, è sapere che la resilienza e gli obiettivi a lunghissimo tempo sono indispensabili e che gli eventi catastrofici sono una possibilità”.

“È da alcuni anni – le parole del presidente Lions Ruggero Zambon – che il nostro club cala i propri service nell’Agenda Onu 2030 e lo spazio è uno dei driver più importanti e mira a migliorare il futuro. Livia Savioli ha portato lustro nel mondo al territorio polesano, testimoniando come la nostra terra sia culturalmente fertile”. (g.f.)

di Rovigo

L’ingegnere aerospaziale Livia Savioli ha ricevuto il Premio Due Torri d’Oro

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Abbiamo scongiurato una nuova Vaia

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Prima del progressivo miglioramento del meteo, la situazione è apparsa critica, ancora una volta, a Vicenza e nella sua zona, in particolare lungo il Bacchiglione e il Retrone. Poteva essere un’altra sciagura di dimensioni imponenti ma la situazione è rimasta sotto controllo.

Già da una prima analisi ci siamo accorti che sono da ringraziare le opere realizzate dal 2010 in poi con un preciso piano di difesa del suolo costellato da interventi sulle maggiori criticità idrogeologiche mappate sul nostro territorio. Un esempio per tutti: l’attivazione di bacini di Montebello, Caldogno e Orolo. Con la messa in funzione di queste opere si è scongiurato che oltre 3 milioni di metri cubi di acqua invadessero la città Vicenza, con esiti già noti. Forse è il risultato più eclatante ma non è l’unico che potremmo illustrare.

Se torniamo con la memoria al 2010, infatti, il viaggio a ritroso è cadenzato da tantissime opere simili: abbiamo già realizzato 13 bacini di 23 previsti, molti sono i cantieri ancora aperti e presto ne completeremo altri. Non sempre questa strategia è stata compresa, per dare il via ad alcune opere abbiamo dovuto superare vere proprie contrapposizioni e ancora oggi c’è chi promette battaglia contro la realizzazione dei bacini.

Eppure, questa coda di febbraio ha confermato che, dove sono state realizzate le opere necessarie, la gestione degli effetti di piogge massicce ci consente oggi di ascoltare con maggiore tranquillità le previsioni del tempo. Se è l’uomo che con l’edificazione ha prodotto danni, è giusto che con la prevenzione li contenga.

Quando il lavoro uccide

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

In questi giorni è tornata alla ribalta la soluzione della “patente a punti” per le aziende che operano nei cantieri edili, una misura sulla quale il confronto è aperto da tempo ma finora rimasta sulla carta. Ora il governo è intenzionato a riprendere in mano questa soluzione e ad introdurla dal prossimo autunno, sfruttando le risorse disponibili con il Pnrr. L’idea, già prospettata anni fa ma poi rimasta in un cassetto, è quella di introdurre una sorta di “patente a punti” per le aziende e i lavoratori autonomi. La dotazione iniziale dovrebbe essere di 30 punti, scalati in caso di incidenti, infortuni o irregolarità. Le imprese che arrivano a 15 punti o non sono in possesso della “patente” non potranno operare nei cantieri edili e ci saranno delle pesanti sanzioni, stabilite dall’Ispettorato del lavoro. Il decreto è pronto, potrebbe essere un primo passo, ma non sarà sufficiente se mancheranno da parte di tutti i soggetti coinvolti l’impegno e la volontà di rendere più sicuri i luoghi di lavoro.

edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

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Questa

Verso le elezioni/1. Dopo le dimissioni il professore si presenta nuovamente alle porte di Palazzo Nodari

Gaffeo punta al secondo mandato: “Voglio portare avanti il lavoro avviato”

Il sindaco uscente: “Mi rivolgo direttamente ai cittadini, affinché siano coinvolti direttamente nel processo decisionale: vogliamo lavorare insieme per continuare a costruire la città di domani”

In vista delle elezioni amministrative 2024, Edoardo Gaffeo, sindaco uscente di Rovigo, ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato. Dopo le dimissioni, divenute effettive il 15 febbraio, il professore si presenta nuovamente per riconquistare Palazzo Nodari, con l’obiettivo di continuare il lavoro avviato durante la sua amministrazione.

“La decisione di ricandidarmi è motivata dal desiderio di continuare il lavoro importante che abbiamo avviato – dichiara Gaffeo –. Il mandato è stato complesso, in quanto la città era stata abbandonata a se stessa: abbiamo quindi dimostrato cura e attenzione, sia per le opere pubbliche sia per i servizi. Porto un esempio: quando siamo partiti, erano presenti solo cinque assistenti sociali, mentre per legge dovrebbero essere dieci. Si tratta dei professionisti su cui si basa l’attività di supporto alle persone che hanno più necessità, anche considerando il disagio socio-economico arrecato dalla pandemia. Noi siamo riusciti ad arrivare a otto e un nono è in fase di assunzione. Un altro esempio è Auro, l’autorità urbana che abbiamo contribuito a far nascere insieme a dodici

Comuni limitrofi. Si tratta di un prezioso strumento, che migliorerà la vita di cittadini e visitatori, attraverso la rigenerazione di spazi degradati, il contrasto al disagio abitativo e la gestione della transizione ecologica e digitale”.

“Abbiamo partecipato a diversi bandi europei, Pnrr e non solo, ottenendo oltre cinquanta milioni di euro per i rodigini – continua Gaffeo –. Una mole di risorse per rendere la città sempre più viva e attrattiva. Fino a pochi anni fa sarebbe sembrata fantascienza, ora non più. Con il lavoro che è stato fatto, possiamo pensare di fare il salto di qualità. Per poterlo fare occorre essere attrezzati: onestà e trasparenza sono necessari per sviluppare e mantenere un rapporto di fiducia con i cittadini. Mi ripresento in quanto credo di aver dimostrato che, con persone competenti e buone idee, è possibile dare una prospettiva migliore alla città. Mi riconosco nel campo progressista e non ho pregiudizi ideologici, ma ho dei riferimenti ideali ben definiti: credo che la cura della comunità e l’attenzione per chi è in difficoltà siano il faro che guida la nostra azione amministrativa. Faccio appello a tutte le forze, partiti-

che e civiche, che si riconoscono in questo approccio a favore del territorio. Mi rivolgo direttamente ai cittadini, affinché siano coinvolti direttamente nel processo decisionale: vogliamo lavorare insieme per continuare a costruire la città di domani”.

Il Comune nelle mani del commissario Tomao

Sarà Gianfranco Tomao, il commissario prefettizio, incaricato dal prefetto Clemente di Nuzzo, a guidare il Comune di Rovigo fino alle prossime elezioni di giugno.

Già al lavoro a Palazzo Nodari, si è dimostrato fin da subito operativo, con l’obiettivo di dare, per quanto possibile, risposte alla cittadinanza. Al commissario sono state attribuite le funzioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.

“Ho incontrato i dirigenti – ha affermato Tomao –, che mi hanno presentato le questioni più importanti da esaminare. Ci sono situazioni di una certa complessità che meritano approfondimenti; sicuramente non potrò risolvere tutto, visto anche il breve periodo di incarico, ma

farò del mio meglio per consentire ai cittadini di avere i servizi necessari e di vedere risolti i problemi più urgenti e improcrastinabili. Il mio impegno sarà massimo”. Numerosi gli incarichi svolti da Gianfranco Tomao, prefetto in quiescenza, nel corso della sua

carriera professionale: dal 2011 Prefetto presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e presso le Prefetture di Cosenza, Livorno e Cagliari, nonché, nel 2023, Commissario per la gestione delle amministrazioni comunali di Pomezia e Caivano.

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Giacomo Capovilla Edoardo Gaffeo, sindaco uscente di Rovigo

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Verso le elezioni/2. Andrea Bimbatti attacca aspramente l’amministrazione Gaffeo

“Ricorderemo ai cittadini le assenze e racconteremo le verità nascoste”

“Le dimissioni del sindaco hanno regalato qualche settimana di campagna elettorale in più, ma anche di campagna informativa”

Nel post dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali di Rovigo è già iniziata. E non mancano gli attacchi dell’opposizione politica. Per Andrea Bimbatti (Forza Italia) il già sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo ha chiuso il proprio mandato anticipatamente per propria scelta, ma “non perde occasione per scaricare la responsabilità della situazione attuale con affermazioni del tipo ‘abbiamo preso in mano una città trascurata’, dimenticando forse che il suo impegno diretto ha avuto una durata di ben cinque anni, durante i quali, oltre a litigare con la propria maggioranza non potrà certo vantare grandi risultati”. E aggiunge: “Oggi parla di 50 milioni di investimenti

che forse con un sindaco in grado di relazionarsi con gli altri enti pubblici o i ministeri sarebbero già in corso di spesa, con cantieri in caserma Silvestri o per il tribunale, e anche qui ricordiamo le giravolte sulla scelta finale”.

Poi l’Azzurro affina gli artigli e senza ironia dichiara: “Non possiamo che auspicare una ricandidatura, perché ci consentirà di raccontare le tante verità che lui chiuso nel palazzo non ha mai raccontato ai cittadini di Rovigo. Un sindaco assente dalla città, dalle piazze, dagli eventi, dai palazzetti, dai negozi, un sindaco scollegato e lontano dalla realtà cittadina e soprattutto frazionale, il sindaco più invisibile della storia della città. Sarebbe semplice raccontare che i soldi del Maddalena erano pronti cin-

que anni fa, che la soluzione per salvare Casa Serena c’era e bastava l’umiltà di ascoltare qualche altro ente e anche l’opposizione per evitarne almeno la chiusura, per non parlare delle piscine, dove i ritardi dell’amministrazione nell’intervenire sono palesi. E anche in questo caso si cerca di addossare responsabilità a destra e a manca”.

“Ricorderemo noi ai cittadini che mai nessuna amministrazione negli ultimi 20 anni ha avuto tanti soldi a disposizione quanti la giunta Gaffeo, incapace di programmare e di spendere, a causa anche della loro lontananza dalla conoscenza della città e dai problemi che la assillano. È necessario anche sottolineare – conclude Bimbatti – che il recupero di parco Langher, con investimenti di Veneto

Strade era stato previsto già dall’amministrazione Piva, ma completando con nuovo tracciato anche il noto passante nord, opera utile non solo per la viabilità ma anche per l’ambiente, viste le riduzioni di chilometri di percorrenza che consentirebbe anche solo a molti camion; ora è stato trovato qualche finanziamento su un bellissimo disegno, senza elementi quantificativi certi (progetto, bonifiche, opero). Gli argomenti sono molti, e le di-

Andrea Bimbatti, già consigliere comunale in quota Forza Italia

missioni del sindaco hanno regalato qualche settimana di campagna elettorale in più, ma anche di campagna informativa. Ma visto che le parole volano, e il sindaco ne ha spese molte in questi anni, pensando sempre di essere in cattedra, ai cittadini diremo di guardare i fatti confrontando due foto della città, nel 2019 e nel 2024: troveremo differenze? Sì, ma la maggior parte in peggio”.

Natascia Celeghin

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Verso le elezioni/3. Il capogruppo del Carroccio fa il

punto sugli obiettivi da perseguire Aretusini:

“Speriamo in una stabilità duratura per Rovigo e le frazioni”

Ascolto, attenzione e condivisione con tutta la comunità. Con questo spirito la Lega ha iniziato la campagna elettorale, che porterà al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale del capoluogo polesano. In queste settimane il partito sta portando avanti una campagna di incontri in tutta Rovigo, partendo dalle frazioni, per annotare le esigenze e i bisogni della popolazione.

Il Carroccio punta a offrire un “buon governo”, che dia stabilità e risposte alle legittime esigenze di quanti vivono la città, come racconta Michele Aretusini, già capogruppo in consiglio comunale.

Quali saranno le parole chiave della campagna elettorale?

“In primo luogo direi ascolto, quello che è mancato in questi anni. L’amministrazione Gaffeo si è caratterizzata per la pretesa di essere autonoma e autosufficiente, ignorando le istanze che arrivavano dal territorio. Noi, al contrario, intendiamo partire proprio dall’attenzione per Rovigo e per le frazioni. Perseguiamo un’idea di buon governo, che si fondi su una condivisione con tutta la comunità. Speriamo che l’esito delle elezioni porti una stabilità duratura, quella che è mancata all’amministrazione dimissionaria, che ha perso gran parte del tempo a gestire le inutili liti tra le varie fazioni del Pd e i civici”.

Come vi state attivando?

“In realtà non abbiamo mai smesso di attivarci e di cerca-

re di tamponare i danni che l’amministrazione Gaffeo stava provocando, così come mai abbiamo smesso di dare al territorio quella attenzione che sentiva di non avere da parte del sindaco e della sua squadra. Ora stiamo partendo con una campagna di incontri che copra in maniera capillare non solo il capoluogo, ma anche tutte le frazioni, per annotare le esigenze e i bisogni dei rodigini. Sapremo finalmente rispondere ai cittadini in maniera adeguata, se il risultato delle elezioni amministrative, come crediamo, premierà la nostra coalizione”.

Da quali temi intendete partire?

“Purtroppo crediamo che le priorità siano sotto gli occhi di tutti. Penso alla questione Iras, che l’amministrazione Gaffeo non solo non ha risolto, ma ha complicato e peggiorato oltre ogni aspettativa. È infatti riuscita a concretizzare il peggior scenario possibile: Casa Serena abbandonata, nessun progetto di rilancio, Iras in difficoltà finanziaria e Comune espo-

sto alle richieste economiche dell’ente, dopo una clamorosa sconfitta giudiziaria. Il tutto dopo avere fatto saltare, ricordiamolo, un accordo già pronto, garantito da Regione, Ulss e Ater. Un discorso simile per il polo natatorio: un problema sotto gli occhi di tutti, ignorato per anni e non affrontato neppure a fine mandato, quando si è decisa una chiusura totale, senza avviare i lavori e raccontando ai rodigini che si sarebbe riaperto ad aprile, laddove questo era manifestamente impossibile. Pensiamo anche agli eventi e alla necessità di rilanciare il centro: anni di nulla, che si è cercato di mascherare nel corso dell’ultimo Natale, spendendo tanto e male”.

In cosa consiste l’iniziativa nelle frazioni?

“Semplicemente ascoltarle, dopo anni in cui sono state ignorate, e fornire risposte alle legittime esigenze di quanti abitano i nostri paesi. Le frazioni devono tornare centrali nell’attività programmatoria e progettuale del Comune”.

Agevolazioni Tarip, i dem: “Non dimentichiamo la classe media”

Arriva dal Partito Democratico di Rovigo la proposta di aumentare la platea per le esenzioni totali della tassa sui rifiuti, prevedendo una riduzione almeno parziale per la classe media, agevolando così la Tarip.

“Crediamo serva più attenzione per chi è in difficoltà –spiegano la consigliera dem Margherita Balzan e l’ex presidente del consiglio comunale Nadia Romeo –. Aumentare la

platea degli esenti è un gesto essenziale, ma anche la classe media è in affanno e non deve essere dimenticata”.

La proposta dei democratici, firmata dal capogruppo Nello Chendi, si articola in due passaggi: “Chiediamo di aumentare l’Isee massimo per accedere all’esenzione totale, passando a 12 mila e incrementando l’esenzione al 60% a 16 mila euro – spiegano Balzan e Romeo –. Inoltre

proponiamo di introdurre una nuova agevolazione del 40% per chi ha un Isee tra i 16 e i 18 mila euro”.

“Queste proposte sono affrontabili per le casse comunali, soprattutto se ricordiamo che l’amministrazione chiude ogni anno i bilanci con avanzi milionari – concludono –. Soldi che non sono risparmi, ma mancati investimenti. Usarli non è una scelta politica, ma un dovere”.

partendo dalle frazioni, per annotare le esigenze e i bisogni della popolazione

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sta portando
di incontri in
Lega
avanti una campagna
tutta Rovigo,
L’ex capogruppo della Lega in consiglio comunale, Michele Aretusini
La

denuncia. Occhi ancora puntati

sulla questione, si chiede l’intervento del Comune

“Danni al polo natatorio: colpa di inattività e umidità”

Non si spengono le polemiche sul polo natatorio di Rovigo, che ormai da diverse settimane sta agitando gli animi delle varie forze politiche. A riaccendere la miccia sono state le parole di Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale. “Oggi, veniamo portati a conoscenza di una situazione allarmante, per la quale invitiamo il Comune ad attivarsi immediatamente. La prolungata inattività, unita a una gestione forse non ottimale dell’impianto dopo il rilascio da parte di Rhodigium, sta creando gravi danni: l’umidità ha ormai completamente saturato l’ambiente, provocando infiltrazioni tanto nelle pareti, quanto nelle parti in legno. Il protrarsi di condizioni simili andrà sicuramente a detrimento di tutto l’impianto. Preghiamo quindi l’amministrazione di intervenire celermente, per evitare che il suo ennesimo errore, nella vicenda del polo natatorio, si traduca in un aumento di costi e di tempo che sarà necessario attendere prima della riapertura”.

“Già nelle settimane scorse avevamo invitato il Comune ad adoperarsi per evitare i danni conseguenti all’inattività di un impianto studiato per funzionare a ciclo continuo – prosegue Aretusini –. L’appello sembra però essere caduto nel vuoto, come spesso, o sempre, avviene con questa amministrazione, che ama ritenersi autosufficiente e in grado di operare in splendido isolamento”.

Non si è fatta attendere la risposta di Mattia Milan, assessore uscente allo Sport e alle infrastrutture: “Ringrazio la segnalazione del consigliere Aretusini che non fa altro che confermare lo stato di deterioramento del nostro prezioso impianto natatorio. Chiaramente le foto inviate ritraggono l’umidità di muri e soffitti creatasi non in questi giorni, ma derivanti da incuria e scarsa manutenzione degli anni passati. Attualmente al polo natatorio vengono svolte manutenzioni ordinarie

giornaliere e che permettono agli impianti di essere accesi a regime minimo proprio per evitarne il degrado. Per sanare i problemi derivanti dagli anni passati invece servono circa 680mila euro che verranno stanziati nel prossimo consiglio comunale e che daranno avvio ai lavori tra i quali il rifacimento degli intonaci, dei controsoffitti e delle verniciature della Tosi e la revisione completa degli impianti di areazione. Solo dopo tali interventi la funzionalità e soprattutto la salubrità dei locali

L’umidità rappresa nelle pareti e sui vetri del polo natatorio di Rovigo

saranno sanate. Milan conclude accusando il consigliere della Lega “di fare campagna elettorale su ogni tema, evidente anche dallo snocciolare tutta la litania di presunte mancanze dell’amministrazione. Lo invito tuttavia ad entrare nel merito delle questioni, soprattutto quando riguardano un argomento importante per la collettività come le piscine, altrimenti il rischio dello scivolone populista è dietro l’angolo”.

Chiara Tomao

Rovigo e le sue terre alla Bit 2024

Alla recente Bit di Milano, Rovigo Convention & Visitors Bureau ha presentato i nuovi strumenti di marketing e promozione turistica del Polesine. La responsabile Cristina Regazzo ha illustrato le linee guida, coordinando i numerosi interventi.

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“Abbiamo creato nuovi strumenti e altrettante occasioni, per una vacanza in provincia di Rovigo - precisa -. Grazie al sostegno di Camera di Commercio Venezia-Rovigo, Fondazione Cariparo e Gal Adige sono state pensate delle mete specifiche da pubblicizzare. Nuovi siti culturali apriranno i battenti nel 2024. In particolare il Museo diocesano della cattedrale di Adria, il cui vernissage è previsto per settembre. Torneranno poi le grandi mostre di Palazzo Roverella a Rovigo. I riflettori saranno puntati su un altro artista francese, tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo: Henry Toulouse-Lautrec. La mostra sarà aperta fino al 30 giugno”.

Il 2024 è anche l’anno del centenario della morte di Giacomo Matteotti, che sarà ricordato con la mostra “Giacomo Matteotti (1885 –1924). Storia di un uomo libero”, promossa dal Comitato provinciale per le celebrazioni e sostenuta dalla Cariparo. Sarà visitabile dal 5 aprile al 7 luglio a palazzo Roncale.

“Questa sarà anche l’occasione per far conoscere Fratta Polesine, paese natale di Matteotti, favoloso scrigno di tesori d’arte e di bellezza” conclude Cristina Regazzo.

Al Salone del Turismo di Milano si è parlato anche dei distretti legati all’agricoltura e alla pesca, ma anche di quello artigianale della giostra, dove si trovano maestri costruttori di bellissime giostre, vendute in tutto il mondo e produttori di fuochi d’artificio, che da anni illuminano Venezia, nella Festa del Redentore.

Al Bit sono stati infine citati i cinque prodotti certificati: insalata di Lusia, aglio bianco polesano, riso del Delta, radicchio rosso di Chioggia e Rosolina, cozza di Scardovari, non dimenticando la zucca di Melara, il pane biscotto di Loreo, la ciabatta polesana di Adria, il pan del doge di Villadose e l’ostrica rosa del Delta. (r.p.)

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Trasporto pubblico

Busitalia. La parola a Gino Colella, amministratore delegato della società del gruppo Fs Italiane

“Il futuro? Bus elettrici e sostenibilità”

Gino Collella è amministratore delegato di Busitalia Veneto.

Quali iniziative sta intraprendendo Busitalia Veneto per promuovere un sistema di mobilità più sostenibile e orientato all’innovazione?

Busitalia Veneto sta investendo nel rinnovo della flotta con autobus a basse emissioni, come veicoli ibridi o elettrici. Dal settembre 2021 il parco mezzi è stato rinnovato del 30%. A marzo 2023 sono stati introdotti 15 autobus di nuova generazione da 12 metri, utilizzati nei servizi extraurbani di Padova, mentre tra novembre e dicembre 2023 sono stati introdotti altri 18 bus elettrici per gli extraurbani di Padova e Rovigo e recentemente ulteriori 5 per l’urbano di Padova. Si tratta di bus interamente realizzati in Europa che rappresentano l’ultima generazione per gli standard di efficienza, affidabilità e sicurezza: al sistema di video sorveglianza a bordo si aggiunge la “mirror camera” che consente la completa visibilità dell’esterno del mezzo e il dispositivo di ipovigilanza.

I nuovi autobus sono stati acquistati con un investimento di oltre 9 milioni di euro (6,3 milioni a Padova e oltre 3 milioni a Rovigo) con un finanziamento del 90% del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti esono utilizzati prevalentemente sui servizi delle linee che collegano Padova alla zona dei Colli Euganei, ma lalinea U16è già interamente servita con l’elettrico. Ciò a cui puntiamo però è la conversione integrale del servizio a favore di un modello a zero emissioni.

Oltre 1,4 milioni di euro per 14 postazioni di ricarica e un

nuovo deposito per bus elettrici. Qual è l’importanza di questo investimento?

È di fondamentale importanza perché abilita l’utilizzo sistematico dei bus elettrici: per utilizzarli non basta acquistarli, ma occorre creare le infrastrutture di ricarica e tenere conto delle peculiarità dei mezzi elettrici. Le 14 postazioni di ricarica di via del Pescarotto consentono una ricarica rapida, ottimizzando l’utilizzo delle risorse energetiche e i tempi di fermo dei veicoli. Inoltre, è presente un sistema di controllo intelligente per la gestione dell’erogazione di energia durante la ricarica simultanea dei bus, per bilanciare il carico sulla rete elettrica. La sicurezza poi è garantita dal sistema di videosorveglianza con sensori termici.

Questo progetto non rappresenta un intervento isolato, ma fa parte di una strategia più ampia per potenziare la nostra flotta: l’intenzione è realizzare ulteriori impianti di ricarica a Padova e a Rovigo per promuovere sempre più la mobilità sostenibile.

In che modo la nuova tessera digitale sta rivoluzionando l’esperienza di viaggio per i passeggeri?

Ci sono diversi modi significativi. In primo luogo, l’opzione di richiedere e ottenere la tessera direttamente online rappresenta un notevole miglioramento in termini di comodità e praticità per gli abbonati, evitando code in biglietteria e risparmiando tempo prezioso. Inoltre, la possibilità di utilizzare la tessera digitale sia sul portale web che sull’app mobile garantisce una maggiore facilità nell’ acquisto. Da ultimo abbiamo voluto in-

centivare ulteriormente gli abbonati a passare alla tessera digitale perché rappresenta una soluzione sostenibile e conveniente: fino al 30 aprile 2024 la tessera digitale è proposta al

prezzo di 5euro anziché 10. Nuove funzionalità introdotte nell’app di trasporto pubblico. Quali sono e come stanno contribuendo alla crescita del servizio?

L’obiettivo è migliorare concretamente l’esperienza di viaggio dei passeggeri. Oltre ad aver ampliato la gamma di titoli di viaggio acquistabili, spicca l’introduzione del cosiddetto “tempo reale”, che permette ai viaggiatori di visualizzare l’orario reale di passaggio dei mezzi alle fermate o una stima del tempo di percorrenza previsto negli autobus non ancora dotati del sistema necessario, ma che prossimamente verranno conformati. Utilizzando la funzione “Calcola percorso”, poi, è possibile inserire le fermate di partenza e destinazione del viaggio, selezionare l’orario desiderato e visualizzare lo stato del mezzo specifico che si intende prendere.

Acquevenete, budget 2024 approvato: massima attenzione all’ambiente con uno sguardo al futuro

Approvazione unanime all’assemblea dei soci di Acquevenete del budget 2024 destinato alle azioni che l’ente metterà in campo per i temi della sostenibilità, dell’innovazione e della gestione del servizio.

“In un contesto globale di crescente attenzione all’approccio alla sostenibilità, lo schema della società benefit è apparso ai Soci in linea con i valori aziendali dell’etica, della responsabilità, della trasparenza dell’equità e quanto mai calzante per le sfide future – ha commentato il presidente di Acquevenete, Piergiorgio Cortelazzo –. Crediamo infatti che ogni scelta possa fare la differenza e il nostro budget riflette proprio il nostro impegno per un futuro migliore”.

Dodici gli obiettivi che Ac-

quevenete si è prefissata, per i quali farà ricorso al budget approvato, di un valore della produzione di oltre 103 milioni di euro e un programma di nuovi investimenti per più di 40 milioni di euro: vanno dalla riduzione delle perdite idriche per preservare la risorsa acqua per le future generazioni alla salvaguardia della biodiversità dei corsi d’acqua e del sottosuolo, passando per l’efficientamento dei consumi energetici con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e la riduzione e il recupero di fanghi derivanti dalle attività di depurazione. Ma vi sono anche la riduzione delle emissioni in atmosfera, la fornitura di acqua sicura e la promozione del consumo responsabile e consapevole dell’acqua pubblica.

Massima attensione sarà

data anche al tema del servizio, della sicurezza e della formazione: Acquevenete infatti si propone di garantire la soddisfazione dell’utente in termini di tempo e qualità, di migliorare le condizioni di salute e sicurezza per tutto il personale, di investire sullo sviluppo continuo delle competenze. E non mancano i temi sociali: favorire le pari opportunità e sviluppare politiche di conciliazione vita-lavoro è pure tra gli obiettivi 2024 di Acquevenete, così come l’orientamento della filiera dei fornitori verso una direzione sempre più etica, responsabile e sostenibile. Insomma, per questo 2024 sono chiare le priorità di Acquevenete: salvaguardare l’ambiente con un occhio attento alle esigenze del presente ma soprattutto del futuro.

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Confagricoltura Rovigo. Organizzata una giornata dedicata alle tecniche di coltivazione

Viticoltura in crescita nel Polesine: “Valida alternativa a colture in crisi”

Ballani: “Stanno nascendo anche aziende che vinificano in proprio e che si stanno ricavando un posto di nicchia nel mercato”

La viticoltura in Polesine è in costante crescita: 300 ettari coltivati dal Delta del Po a Martino di Venezze. Una cifra in continuo aumento, per l’interesse che sta suscitando tra gli agricoltori, una coltura che garantisce produzione e redditività. Il Polesine non è tradizionalmente terra di viticoltori, ma in questi anni stanno nascendo realtà interessanti che producono vini sia da vitigni autoctoni sia internazionali. Ed è in quest’ottica che Confagricoltura Rovigo, insieme a Ente di formazione Erapra, Regione e Collegio periti agrari di Rovigo, ha dedicato una giornata alle tecniche di coltivazione della vite da vino e alle metodologie per fare viticoltura di qualità in Polesine, con un focus sulle normative in materia. L’agronomo Marino

Marin ha spiegato la coltivazione della vite e le varietà autorizzate in Polesine, mentre il suo collega Nicola Calesella ha illustrato aspetti teorici e pratici nell’allevamento della vite, con prove di potature in campo. Presenti periti agrari, oltre a titolari e dipendenti di imprese agricole, tra cui molti frutticoltori che, in seguito alla crisi di colture come pere e kiwi, stanno investendo sulle vigne.

“Abbiamo riscontrato parecchio interesse, tanto che vogliamo organizzare una seconda giornata per accontentare chi è rimasto escluso – sottolinea Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo –. La vite oggi può rappresentare una valida alternativa a colture in crisi in quanto offre margini di crescita importanti. In Polesine non

si può produrre Prosecco, ma esiste la doc Pinot Grigio delle Venezie, che interessa già una buona parte della viticoltura polesana. Oltre a vitigni internazionali come Merlot e Chardonnay, abbiamo varietà autoctone come Turchetta, che nasce proprio a Rovigo, e Manzoni bianco, che si adattano a climi umidi ed esprimono vini intensi e profumati. La maggior parte si rivolge a cantine o a piccole realtà private. Però stanno nascendo anche aziende che vinificano in proprio con etichette interessanti, che si stanno ricavando un posto di nicchia nel mercato”.

Le zone in cui vengono coltivati maggiormente i vigneti sono quelle di Adria, Ariano Polesine, Porto Viro e San Martino di Venezze, ma gli impianti stanno sorgendo anche

nell’Alto Polesine. “Ci sono terreni a medio impasto, che non hanno problemi di ristagno, e altri che non sono idonei – spiega Lauro Ballani –. Perciò, prima di piantare, è necessario realizzare uno studio preliminare per capire se investire è la cosa giusta. Le vigne possono essere una buona alternativa dove si stanno espiantando alberi da frutta. Successivamente le aziende potranno decidere se limitarsi a produrre uva o se commercializzare le proprie

Un momento della giornata organizzata da Confagricoltura Rovigo e dedicata alla viticoltura

bottiglie. Per la vinificazione non abbiamo problemi: ci sono parecchie cantine limitrofe alla nostra provincia, come quella di Cona, che lavorano bene, con le quali si potrebbe intensificare la collaborazione. Io sono certo che Rovigo possa ricavarsi un piccolo spazio nel settore, anche se il percorso non sarà breve: i costi degli impianti sono lievitati parecchio, soprattutto per quanto riguarda i pali e i materiali in ferro”.

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Il libro. Crivellari e Jori tracciano la storia di Giacomo Matteotti, “figlio del Polesine”
“Un omaggio a una grande figura politica che non ha trovato eredi”

Dal 22 febbraio è in libreria “Giacomo Matteotti, figlio del Polesine”, saggio scritto a quattro mani da Diego Crivellari, politico e scrittore, e Francesco Jori, giornalista. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Apogeo di Adria, tenta di ricostruire l’itinerario politico e intellettuale del socialista polesano. Gli autori hanno scelto di tenere sullo sfondo l’anomalia del Polesine “rosso” e il “lungo Novecento”, che si apre con le lotte bracciantili padane alla fine del diciannovesimo secolo. Crivellari e Jori hanno cercato di individuare possibili eredi del martire di Fratta Polesine nella storia politica del secondo dopoguerra.

La pubblicazione ha ricevuto il contributo di Francesco Verducci, senatore del Pd e vicepresidente della commissione Segre, e di Marco Almagisti, professore associato di scienza politica all’Università di Padova.

“Si tratta di un’opera volta a delineare un profilo biografico, politico e intellettuale di Matteotti – spiega Crivellari –. È chiaramente un omaggio, una ricostruzione storica di tipo divulgativo. Abbiamo cercato di collegare la sua esperienza di vita alle radici di quel particolare contesto politico, sociale, culturale e umano che è il Po-

lesine tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, una realtà veneta al confine tra due regioni. Si tratta di un contesto che è stato collaborativo con il socialismo e il riformismo”.

“Gli studi – prosegue Crivellari – hanno tentato di connettere l’esperienza di Matteotti al presente, verificando in che modo la sua esperienza politica possa avere avuto degli eredi nel corso del secondo dopoguerra o se, come riteniamo, sia stata un’esperienza grandissima ma incompiuta, a causa della sua interruzione tragica. Nella Prima e nella Seconda Repubblica, non sono emersi grandi eredi diretti sul piano politico, ideale o ideologico di Matteotti. Se per eredi diretti intendiamo gli

Il politico e intellettuale “figlio del Polesine”, Giacomo Matteotti, ritratto in una foto d’epoca

esponenti di una socialdemocrazia di sinistra radicale, non sembra che abbiano trovato piena cittadinanza nell’Italia repubblicana. La sinistra si è divisa in vari tronconi, tra un socialismo per molto tempo incline al massimalismo, un partito comunista legato all’esperienza sovietica e poi, quando il partito socialista si è liberato dal retaggio massimalista, si è riallacciato ad altre esperienze diverse da quella di Matteotti, come l’azionismo e il riformismo liberale della stagione di Craxi. Possiamo quindi dire che l’esperienza di Matteotti non ha trovato eredi coerenti, al di là degli omaggi rituali al martire dell’antifascismo”.

Alle liti degli adulti si contrappone l’impegno dei ragazzi

Se da un lato il mondo politico rodigino è in fermento in questo periodo per la corsa alle prossime elezioni Comunali di Rovigo – dopo la conclusione anticipata del mandato, dopo le dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo – resta il messaggio positivo lanciato da Giulia Schiesaro eletta nei mesi scorsi sindaco del consiglio comunale dei ragazzi del capoluogo polesano.

“Noi rappresentiamo il nostro futuro, e anche quello degli altri. Rappresentare qualcosa di brutto anche no”. Con questa frase Giulia aveva catturato lo scorso dicembre l’attenzione dei suoi compagni durante la seduta dei giovani a Palazzo Nodari.

sindaco. Una giornata emozionante per lei, quella dell’elezione, che la studentessa rodigina frequentante la prima media scorderà difficilmente.

Giulia Schiesaro, 11 anni, con la sua personalità e sensibilità aveva colpito il consiglio comunale dei ragazzi, tanto da diventarne il

Un messaggio colmo di speranza e prospettive per il futuro della città capoluogo del Polesine che la giovane rodigina, alunna della scuola secondaria di Primo grado “Venezze” di Rovigo, aveva pensato non a caso e che ha lasciato il segno, al punto tale da conquistarsi la fascia tricolore del consiglio comunale dei ragazzi. Un appello che, dopo gli ultimi fatti politici cittadini, potrebbe essere di ispirazione per tutte le fazioni politiche. Uno stimolo a creare qualcosa di concreto per la città senza liti interne deflagranti. I giovani sono il futuro e Giulia Schiesaro ne è la conferma. (n.c.)

“Abbiamo cercato di collegare la sua esperienza di vita alle radici di quel particolare contesto politico, sociale, culturale e umano che è il Polesine tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, una realtà veneta al confine tra due regioni”

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Teatro sociale. Il 2023 ha riportato il finanziamento ai livelli del 2006

Uno scrigno d’arte in crescita

Il Teatro Sociale di Rovigo: scrigno d’arte cittadino in forte crescita. Lo dicono i numeri, quelli dell’anno che da pochi mesi ci siamo lasciati alle spalle.

La Stagione 2023 del Teatro Sociale di Rovigo ha segnato infatti un vero e proprio cambiamento. Partendo dai numeri: più titoli per la Lirica, star internazionali, più abbonamenti, più produzioni, più concerti, più iniziative per i ragazzi, ma non solo.

La riapertura della sartoria, il coinvolgimento del territorio con l’ampliamento degli sponsor e tante, davvero tante, iniziative. Perchè “Il sogno ch’io vorrei sempre sognar”, slogan della 208^ stagione, vuole diventare realtà, alzando la qualità e affermando il ruolo produttivo del Sociale confermandolo come terzo polo lirico regionale dopo Arena di Verona e Fondazione Teatro La Fenice. Gli allestimenti realizzati per produzioni sono passati da 2 nel 2022 a 6 nel 2023 anno in cui ne sono stati realizzati anche 2 per terzi.

Premiato da un incremento della dotazione Fus ministeriale di oltre 44mila euro per il 2023 che ha riportato il finanziamento ai livelli del 2006, come ha sottolineato il direttore artistico Edoardo Bottacin, oltre che dal sostegno importante di Regione Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Camera di Commercio Venezia Rovigo, insieme ad un nutrito gruppo di aziende e istituzioni che hanno accolto l’invito a unirsi per diventare parte del nuovo progetto artistico del Teatro, il Sociale ha avviato la nuova stagione e chiuso il 2023 con grandi consensi e successo.

Una stagione ancora in essere con 8 nuovi allestimenti per la lirica, 2 musical, 8 appuntamenti con la prosa e la danza, forte dell’ormai consolidata collaborazione con Arteven, 10 concerti che spaziano dal sinfonico al cameristico e al gospel, una nuova stagione jazz, 14 appuntamenti dedicati alle scuole e alle famiglie, oltre ai tradizionali laboratori, conferenze ed eventi collaterali che hanno animato e animeranno la città da ottobre 2023

a maggio 2024 per un totale di oltre 70 eventi. “Mi sento come se fossi a bordo di una Ferrari tanto sono soddisfatto del lavoro svolto e orgoglioso del Teatro Sociale- ha esordito Edoardo Bottacin, direttore artistico -. La nostra è una tradizione segnata dal passaggio di artisti che hanno fatto la storia del teatro d’opera mondiale: Beniamino Gigli, Renata Tebaldi, Maria Callas, Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti, Iris Adami Corradetti, Rina Malatrasi, Elena Rizzieri, Katia Ricciarelli”.

Dato positivo gli spettatori in crescita. In merito al numero di spettatori, per la lirica nel 2022 sono stati 4305, quasi

raddoppiati nel 2023 con 8485 presenze; il Teatroragazzi ha visto nel 2023 più del doppio di presenze con 2089 partecipanti, rispetto ai 948 del 2022.

In aumento anche gli abbonamenti: per la lirica 375 nel 2023 e 345 nel 2022; per la prosa 440 nel 2023 e 383 nel 2022. Anche i soldi del Fondo Unico per lo Spettacolo sono aumentati. Nel dettaglio nel 2023 il Fus ha destinato al Teatro Sociale di Rovigo 553.895,17 euro, rispetto ai 501.058,71 del 2022 e ai 475.135,41 del 2019. L’incremento dell’ultimo anno è stato di 52.836,46 euro; il contributo regionale 2023 è stato di 58.250 euro rispetto ai 50 mila euro del 2022, segnando un più 8 mila euro; aumento anche da parte del Comune che nel 2023 ha destinato 863.371,15 euro, rispetto ai 676.651 del 2022.

Natascia Celeghin

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Ricco programma per il Circolo Arti Decorative

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Folto il programma 2024 di iniziative ed eventi artistici e culturali, pensato dal Circolo Arti Decorative, che ha sede in piazzetta Annonaria a Rovigo. Il consiglio direttivo, composto dal presidente Franco Montanari, dal vicepresidente Massimo Marangoni e dai consiglieri Carlo Campi, Elena Prearo e Paolo Avezzù, ha reso noto il nutrito programma di massima dei principali appuntamenti che coinvolgeranno soci, amici, pittori e fotografi nel corso dell’anno. “Il circolo è sempre disponibile ad accogliere nella propria galleria di piazza Annonaria artisti, pittori e fotografi che desiderino esporre le proprie opere in mostre personali –sottolinea il presidente –. Il primo importante appuntamento collettivo sarà quello, oramai abituale, di maggio, dedicato alla fotografia, dal titolo “Maggio mese della fotografia”, nel quale si alterneranno diversi fotografi amatoriali. Nel mese di giugno in occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo realizzeremo una mostra-concorso di pittura e fotografia, sul tema del viaggio, sia fisico sia interiore. Sempre a giugno si terrà la mostra all’aperto, di arte e creatività, “ArtèRovigo 2024”, che quest’anno vorremo realizzare nei giardini del castello”.

Per i mesi estivi di luglio e agosto sarà proposta ai soci e agli amici del circolo, in occasione delle Olimpiadi di Parigi e dei Campionati Europei di Calcio, una mostra-concorso di pittura e fotografia dal titolo “Arte e Sport”. Alla ripresa di settembre è previsto un bellissimo sabato d’arte in notturna, in piazzetta Annonaria, dal titolo “Arte sotto le stelle. Le date possibili sono quelle del 7 o 14 settembre.

“Per la Fiera di Ottobre –conclude Montanari – si è pensato a una mostra collettiva di pittura e fotografia, sulla valorizzazione artistica e turistica del territorio polesano. Tutto quello che c’è e che può essere di richiamo turistico nella nostra provincia. Per il periodo natalizio abbiamo pensato ad una mostra-concorso dedicata a “I luoghi di culto”. Come si può notare, non mancheranno le occasioni per incontrarsi tra arte e amicizia. (r.p.)

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Cultura

Salto in alto. Una felicità per il presidente dell’Assindustria Sport, Roberto Gasparetto

Mandy Fadika, la brillante promessa dell’atletica italiana viene dal Polesine

La polesana di Badia Polesine la sedicenne Nurah Mandy Fadika si è laureata campionessa italiana nel salto in alto nella categoria Allieve indoor ad Ancona. La portacolori di Assindustria Sport non solo festeggia il terzo tricolore consecutivo da allieva, prolungando la serie iniziata con la doppietta dell’anno scorso (indoor e all’aperto), ma firma anche il personale (un centimetro di progresso) grazie al decisivo 1,71 alla seconda prova, per la gioia del tecnico Umberto Tridello, polesano di Frassinelle.

Mandy Fadika è nata a Badia Polesine, da una famiglia di origini ivoriane. Studentessa al terzo anno dell’istituto “Primo Levi”, ha tolto la leadership alla campionessa cadette Elena Marchionni (Collection Atl. Sambenedettese) che era stata l’unica a saltare 1,68 senza errori. Conferma così di essere una delle più brillanti promesse dell’atletica italiana e di meritare la palma di atleta dell’anno che il comitato padovano della Fidal, la federazione di atletica leggera, le ha

assegnato pochi mesi fa per i suoi risultati colti nel 2023. Fadika, ex pallavolista, lo scorso anno al primo anno di categoria ha eguagliato il record personale, bissando il titolo vinto lo scorso inverno ad Ancona. E se il 2023 era stato davvero eccezionale per lei, il 2024 è cominciato in maniera incredibile. Una gioia per Mandy e Umberto, suo allenatore. Classe 95, una laurea in scienze motorie, e una grande passione per il calcio, nel ruolo di difensore. Dopo gli inizi al Rovigo, ha giocato nelle giovanili dell’Este fino alla Juniores nazionale, con una parentesi al Delta Porto Tolle. Poi durante gli studi universitari ha

continuato a giocare in Prima categoria a Crespino e da dicembre gioca a Villanova del Ghebbo. “Mandy – dice Tridello –, non era tra le favorite, ma lei è bravissima a gestire situazioni e tensioni e questo è un altro risultato straordinario che si merita tutto”.

Peraltro, la sua ottima prova non è stata l’unica degna di elogi nel capoluogo marchigiano, perché altri tre atleti gialloblù hanno centrato le rispettive finali realizzando nell’occasione il proprio primato personale. Una felicità per il presidente dell’Assindustria Sport, il rodigino Roberto Gasparetto.

La portacolori di Assindustria Sport non solo festeggia il terzo tricolore consecutivo da allieva, prolungando la serie iniziata con la doppietta dell’anno scorso (indoor e all’aperto), ma firma anche il personale

Attivata la “Palestra della Salute” per migliorare la qualità della vita

La Polisportiva Borsea entra nell’Hellas Verona: “Partnership importante per crescere”

La Polisportiva Borsea è entrata a far parte delle società affiliate dell’Hellas Verona.

“L’affiliazione con l’Hellas Verona – dice il presidente del club rodigino Roberto Albertini –, rappresenta una partnership importante volta a potenziare la qualità dei nostri istruttori e dei giocatori. Attraverso il progetto affiliazioni Hellas Verona, abbiamo l’opportunità di implementare un percorso di crescita formativa mirato. I corsi organizzati dallo staff della società scaligera offrono un know how di ottimo livello, fornendo ai nostri istruttori, tutti patentati e con alcuni giovani che si stanno laureando in scienze motorie, gli strumenti necessari per sviluppare le competenze tecniche e tattiche che sono anche alla base del successo sul campo”.

Il Borsea, per la prima volta entra a far parte del team delle affiliate gialloblù, che in Polesine vede anche le società del Porto Tolle, del Badia Polesine e del San Giusto Donada. A siglare l’accordo erano presenti per la società di viale dell’Ar-

tigianato Cristiano Astolfi, direttore sportivo, Paolo Favaro, responsabile del settore giovanile e Enrico Massaro, coordinatore Progetto Affiliazioni Hellas Verona.

Il progetto affiliazioni è un’idea ambiziosa, promossa dall’Hellas Verona FC, attraverso cui si propone di raffor-

zare il legame con il territorio veronese e nelle province confinanti, come nel caso del Borsea. Sono molte, infatti, le realtà provenienti da tutta Italia che già negli scorsi anni hanno scelto di affiliarsi ai gialloblù, per sfruttare la grande competenza del settore giovanile del Verona all’insegna della crescita costante.

Tante le attività in programma, dove non si guarderà solamente al lato sportivo ma anche a una comune crescita formativa e culturale insieme alle società affiliate. “A nome dell’Hellas Verona FC – dice Massaro – rivolgo un caloroso benvenuto al Borsea nel team delle società affiliate, fiducioso di instaurare un rapporto di collaborazione duraturo e capace di regalare soddisfazioni ad entrambe le realtà sportive”. (c.a.)

A Rovigo il privato corre in soccorso al pubblico. L’Equipe ha ottenuto la certificazione regionale di “Palestra della Salute”: è la prima nel Polesine. La finalità di questi progetti di respiro regionale, diverse quelle già inaugurate in diverse province venete, è quella di consentire alle persone con fragilità di poter fare attività fisica in sicurezza, oltre a consentire al paziente che termina la fase riabilitativa di poter continuare l’esercizio fisico in strutture adatte, con personale formato, per un continuum, creando così una rete con il personale sanitario che ha in carico la persona.

“È una grande opportunità – ha sottolineato alla presentazione ufficiale il dottor Marcello Mazzo, direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Ulss 5 Polesana – che i nostri cittadini possono avere. La promozione di attività motorie come stile di vita deve essere un valore aggiunto per chi si occupa di salute, e noi come azienda sanitaria promuoviamo questo concetto. L’esercizio è medicina”.

Le palestre della Salute sono inserite nel piano prevenzione regionale 2020-2025 nel programma “Comunità attive” dedicato alla prevenzione attraverso il movimento.

“La sedentarietà – ha evidenziato la dottoressa Paola Pavan del dipartimento di Prevenzione Ulss 5 Polesana, specialista in medicina dello sport e referente PP2 – va contrastata a tutti i livelli. Le persone con il diabete, ad esempio con l’esercizio fisico possono ridurre i farmaci e le cause di ricovero e aggravamento. In questo caso la differenza rispetto a modelli classici di palestre, la differenza la fanno i professionisti che seguono le persone in base alle varie problematiche di salute, specie le malattie croniche”.

Allo studio in Regione Veneto anche la possibilità di avere un’agevolazione fiscale per i pazienti, allo stato attuale il servizio è privato, ma vivamente consigliato per diverse patologie croniche.

“Non nasciamo come imprenditori ma come terapisti –ha evidenziato l’osteopata Sante Lugarini, condirettore di Equipe – quello che vogliamo dare è uno strumento di ausilio mirato al territorio, e rispetto alle classiche palestre, non vogliamo entrare in concorrenza con loro”. (n.c.)

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#Regione

Lo scenario. Si avvicina l’appuntamento con le elezioni, sarà un test cruciale

Europa, Italia, Veneto: tra divisioni e incertezze le forze politiche alla ricerca di una direzione

Si allontana la prospettiva del terzo mandato per Zaia, la Lega ci prova ancora con un disegno di legge, secco no dal Partito Democratico

Terzo Mandato

Il primo atto della partita per garantire il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti e ai presedenti di regione, è andato in scena poche settimane fa in Commissione Affari Istituzionali e si è concluso con un respingimento della proposta avanzata dalla Lega Nord che, in quella sede, ha trovato il sostegno soltanto di Italia Viva.

Esplorando, però, dall’interno le posizioni dei partiti non sembra che le posizioni siano poi così monolitiche come emerso dal voto in Commissione.

Dentro la Lega Nord, che ha ritirato prima del voto l’emendamento per i sindaci portando avanti solo quello per i presidenti di Regione, c’è chi è fortemente convinto di questa operazione, che consentirebbe a Zaia in Veneto e a Fedriga in Friuli di ricandidarsi, e chi, consapevole che il provvedimento sarebbe stato respinto, lo ha votato perché non gli venisse rimproverato di non aver fatto neppure un tentativo per salvare i propri presidenti di regione. Ragionamento diametralmente opposto quello del Partito Democratico: la posizione ufficiale è quella che non prevede terzi mandati, ma sono molti dentro al partito a non condividerla soprattutto coloro i quali sono maggiormente legati ad alcuni pezzi da 90 come i presidenti regionali Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Emiliano (Puglia) e ai Sindaci Nardella (Firenze), Decaro (Bari), Ricci (Pesaro). Decisamen-

te contraria, in questo caso, senza contraddizioni interne, Fratelli d’Italia che non vede l’ora di capitalizzare, anche dal punto di vista amministrativo, la grande forza elettorale di questi anni.

Il Segretario Regionale della Lega Nord, Alberto Stefani ha già annunciato che questa partita è solo all’inizio e che ci riproverà attraverso la presentazione di una proposta di disegno di legge strizzando, anche l’occhio al Partito Democratico e mettendo sul piatto la possibilità di discutere insieme i caratteri della riforma autonomista dello Stato. Proposta, questa rispedita prontamente al mittente dal segretario regionale Democratico, Andrea Martella che non intende “barattare i futuri assetti del Paese con una norma salva Zaia”.

La Lega Veneta e la Lega Romana

Blaise Pascal, in un proprio noto scritto, affermava che “il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce”. Potremmo dirla così la divaricazione, sempre più profonda, tra la Lega Veneta e la Lega Romana. Il partito territoriale ha un cuore che vuole l’autonomia, che rifiuta il Premierato Forte, che chiede il terzo/ quarto mandato per Luca Zaia e che soffre l’esuberanza di Fratelli d’Italia che, quotidianamente, prenota posti per futuri sindaci, per la presidenza della regione Veneto e che si appresta a fare un boccone degli alleati alle prossime Europee.

La Lega che siede a Roma, quella del “Salvini Premier”

che ha preso il posto del “Nord” nel simbolo per intenderci, questa ragione non la conosce, o non la vuole comprendere. Troppo necessario, soprattutto in una fase di debolezza elettorale, il rapporto con gli alleati di Governo per potersi permettere di cedere alle pulsioni del territorio. E se anche Luca Zaia, solitamente distante dai dibattiti interni e dal prendere posizioni troppo manifeste, si è lasciato di recente andare ad un “preferivo la Lega Nord”, significa che qualcosa sta per accadere.

L’Europa chiama?

A misurare la temperatura del Governo ci penseranno certamente le tante elezioni amministrative, ma soprattutto quelle Europee. Il voto per andare a Bruxelles, infatti, è il più politico di tutti per definizione, non ci sono gli schieramenti e si indica il partito

che si preferisce senza alcuna “turbolenza” territoriale. Per intenderci se piace un sindaco per il proprio Comune si può anche scegliere di votare la persona, quindi, in particolar modo nei piccoli municipi, quello è un test fortemente influenzato da situazioni locali. Per le Europee invece si vota solo il partito.

Anche in questo la variabile si chiama Zaia: il Presidente ribadisce a ogni piè sospinto che non si candiderà per le Europee nonostante le pressioni del suo partito che vedono in lui un antidoto a quella che potrebbe essere una vera e propria disfatta nel derby tra alleati. Una scelta, quella del “Doge Veneto”, granitica o una tattica volontà di non dare l’impressione di non credere più nel quarto mandato? Lo si potrà scoprire presto, anche se per comprendere cos farà Zaia nel caso in cui non andasse in

Europa c’è molto tempo visto che il suo mandato scade nel 2025 salvo proroghe determinate dal Covid del 2020. Nel PD non ci sono molte più certezze: la leader nazionale Elly Schlein sembra determinata a candidarsi in tutte le circoscrizioni nonostante in molti glielo stiano sconsigliando anche per non prestarsi ad un confronto diretto con Giorgia Meloni che potrebbe compiere, guidando le liste di Fratelli d’Italia, la stessa scelta. L’altra variabile è determinata da Stefano Bonaccini: il Presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie del PD pur avendo vinto il voto nei circoli, è in scadenza proprio come Zaia. La Segretaria Nazionale lo vorrebbe in Europa, ma lui sembrerebbe preferire un ruolo nazionale sempre che non si riapra la possibilità di candidarsi nuovamente alle regionali. (r.r.)

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L’intervista. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto

“L’autonomia avrà il via libera in tempi brevi, con il terzo mandato elettori liberi di scegliere”

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ora la battaglia per l’autonomia è approdata in Parlamento. Come andrà a finire? Ci sarà davvero l’autonomia come l’aveva pensata la Lega?

Sinceramente penso di sì, perché stiamo parlando di applicazione della Costituzione. Non c’è nulla di eversivo in questo. Al di là di chi si è fatto scudo dell’inefficienza per le sue pretese politiche fuori luogo, che hanno poco a che fare con questo tema, l’autonomia verrà data alle regioni che la chiedono. Questo prevede la Costituzione. Più che le regioni che remano contro, cercando di frenare le richieste del Veneto, sono convinto che vi siano attività di lobby promosse da alcuni esponenti dei ministeri che non intendono perdere il proprio potere di mettere un timbro su qualche carta. Guardando ai territori e alle dinamiche interne alla maggioranza penso che la legge verrà approvata in tempi relativamente

brevi.

Altro tema caldo è la vivace protesta degli agricoltori contro le politiche comunitarie. Che ne pensa?

Ero a Bruxelles proprio nei giorni della protesta e ho visto dai palazzi della commissione europea quello che stava avvenendo. E’ la reazione a cinque anni delle misure imposte con il green deal, che presenta logiche e obiettivi assolutamente utopistici. L’appoggio da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha portato l’agricoltura e tutta l’economia europea ad una situazione difficile da gestire. Ciò che è successo con gli agricoltori potrebbe anche ripetersi su iniziativa di altre categorie economiche. Siamo tutti d’accordo che dobbiamo far qualcosa importante e tutti devono metterci del suo per salvaguardare l’ambiente, per contrastare i cambiamenti climatici, ma non possiamo pretendere che ci siano passaggi impossibili da realizzare per-

ché le tempistiche sono assolutamente assurde. Ciò che abbiamo visto in Europa secondo me è la giusta reazione a delle politiche che nulla avevano di logico e che invece forse avevano molto di ideologico. Viene a mancare una concreta possibilità di applicazione.

E’ più acceso che mai anche il confronto sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Lei è favorevole?

Assolutamente sì. E non perché c’è in ballo Luca Zaia ma perché secondo me i cittadini devono poter scegliere liberamente chi li governerà. C’è chi pensa che gli elettori siano poco attenti e inclini al ragionamento nel decidere chi dovrà guidare le istituzioni. Noi invece vogliamo che venga lasciato ai cittadini il potere di scegliere, la libertà di indicare il futuro governatore del Veneto. Il limite dei due mandati è assurdo e anti democratico. Sono parole che possono sembrare forti ma dobbiamo lasciare gli elettori libere di scegliere.

Se invece non fosse possibile ricandidare Zaia, come gestirete il rapporto con Fratelli d’Italia che punta ad avere un proprio presidente?

Con gli amici di Fratelli d’Italia andiamo d’accordo e rispondo che questi aspetti si affronteranno anzitutto sui tavoli nazionali. Ricordo che anche quando Fratelli d’Italia aveva percentuali inferiori alle attuali hanno avuto dei candidati e dei presidenti in regioni strategiche per il partito come la Sicilia o l’Abruzzo. Perciò non vedo nulla di così rivoluziona-

Due milioni di euro per sostenere l’imprenditoria femminile in Veneto

La Regione Veneto scende in campo a sostegno della promozione e sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) giovanili con un Bando che mette a disposizione un totale di contributi erogabili pari a 2 milioni di euro. “Il supporto ai giovani che decidono di aprire una loro attività è fondamentale ed è positivo che la Regione investa in questo senso – dice Elisa Venturini Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Al 31 dicembre 2022 le imprese giovanili presenti in Veneto risultano circa 32.000 (con una riduzione del 2% rispetto al 2019) e rappresenta-

no il 7,5% delle imprese attive presenti nel territorio regionale, valore di poco inferiore alla media nazionale (9%).

Come per tutto il tessuto imprenditoriale regionale, si tratta di imprese di piccole dimensioni, l’88% non supera i sei addetti, e la forma giuridica prevalente è quella della ditta individuale (50,5% delle imprese giovanili venete). Questo bando mette a disposizione delle risorse che possono risultare molto utili specialmente in fase di avvio e di sviluppo delle aziende giovanili”.

Per essere ammesse alle agevolazio-

rio se la Lega chiede di restare al timone della Regione Veneto, sia per motivi storici e politici, ma anche visto il risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, dove la Lega ha ottenuto il maggior numero di voti. Sono aspetti da analizzare con attenzione e penso che una leader sensibile e non smemorata come Giorgia Meloni li terrà ben presenti. Qualche suo colonnello, al contrario, mi sembra abbia la memoria più corta”.

(a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)

ni, le micro, piccole e medie imprese devono essere imprese individuali i cui titolari siano persone di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Gli interventi ammessi a contributo saranno le spese relative a beni materiali e immateriali o a servizi. Il contributo minimo è di 6.000 euro mentre il massimo è di 51.000 euro: la percentuale finanziabile massima pari al 30% delle spese e per questo non sono ammissibili interventi che comportino un investimento complessivo inferiore a 20.000 euro. La domanda va presentata entro mezzogiorno del 19 marzo.

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Regione
Roberto Ciambetti

Economia. Roberto Boschetto (Confartigianato Imprese Veneto) sull’avvento delle nuove tecnologie

“Intelligenza Artigiana, la nostra forza Noi artefici di creatività innovativa”

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta portando scompiglio nel mondo della finanza e dell’economia. Da una recente analisi di Confartigianato Imprese Veneto emerge che il 36,2% del totale degli occupati italiani (8,4 milioni) potrebbe subire l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche e dei processi di automazione. Le professioni più esposte sono quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo, a cominciare dai tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria, dirigenti della pubblica amministrazione. Tra le attività lavorative a minor rischio vi sono quelle con una componente manuale non standardizzata, proprio come è l’artigianato.

Approfondiamo questo aspetto con Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Veneto: “noi l’acronimo I.A. lo leggiamo Intelligenza Artigiana. Una dote indispensabile per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale ‘a misura d’uomo’, ricco della creatività e delle competenze inimitabili delle piccole imprese venete. Sapremo vincere le sfide delle grandi transizioni con la forza dei valori artigiani, capaci di unire l’innovazione digitale con la tradizione manifatturiera per dare ’anima’ a prodotti e servizi belli e ben fatti, simbolo del made in Italy e frutto della testa, delle mani e del cuore dei nostri imprenditori”.

Vi sono timori per l’avvento dell’intelligenza artificiale anche nei processi produttivi?

“Non abbiamo nessuna paura del nuovo e della tecnologia, come pure nessuna nostalgia per vecchi modi

di produrre. Il destino degli uomini e degli imprenditori di fronte ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale è uno dei temi cruciali per il futuro dell’economia e, in generale, delle nostre società. Confartigianato lo ha messo al centro di riflessioni e di iniziative che puntano sull’intelligenza artigiana per costruire il futuro sostenibile del made in Italy”.

In che modo arrivarci?

“L’intelligenza artificiale è un mezzo, non è il fine. Non va temuta, ma governata dall’intelligenza artigiana per farne uno strumento capace di esaltare la creatività e le competenze, ineguagliabili, dei nostri imprenditori. Non c’è robot o algoritmo che possano copiare il sapere artigiano e simulare il nostro talento che rende unico nel mondo il made in Italy. Vogliamo consentire ai nostri imprenditori di partecipare alla sfida dell’innovazione per migliorare l’eccellenza e l’unicità di ciò che producono”.

Quali le conseguenze per le azien-

de nel prossimo futuro?

“Il nostro Ufficio studi dimostra che l’intelligenza artificiale può trasformarsi da rischio in opportunità, in un’arma che le piccole imprese stanno sfruttando per ottimizzare le proprie attività. In particolare, il 6,9% delle nostre Pmi utilizza robot, superando il 4,6% della media europea e doppiando il 3,5% della Germania. Inoltre, il 5,3% delle Pmi usa sistemi di intelligenza artificiale e il 13% prevede di effettuare nel prossimo futuro investimenti nell’applicazione dell’IA. I sistemi di intelligenza artificiale porteranno ad un nuovo equilibrio del portafoglio delle competenze imprenditoriali, un fenomeno più marcato per le piccole imprese nelle quali l’imprenditore accentra su di sé attività caratteristiche di professioni ad elevato impatto di IA. Noi siamo certi che L’intelligenza artificiale si fonderà in modo collaborativo con l’”intelligenza artigiana” degli imprenditori”.

Contrassegno unico per disabili Calzavara:

“Censite oltre 120 mila targhe on line e soluzioni veloci per pass Ztl”

“Zetatielle Network è il circuito che abbiamo creato riunendo le banche dati e le informazioni sulle quasi 120mila targhe abilitate al transito nelle aree ZTL di 330 comuni veneti”. Così l’assessore alla programmazione, bilancio e personale della Regione Francesco Calzavara, ha annunciato l’avvio del contrassegno unico digitale per le persone con disabilità. “Si tratta di un progetto che abbiamo lanciato come Agenda Digitale del Veneto - ha aggiunto l’assessore - per l’inclusione dei cittadini con disabilità e che nel corso del 2023 ci ha evitato di recapitare quasi un milione di multe ai veneti. Accertamenti di violazioni che sarebbero poi stati contestati producendo un reale risparmio di oltre 10 milioni di euro solo di spese di notifica. Liberi di muoversi oltre ogni barriera non dev’essere solamente uno slogan o una frase a effetto, ma un servizio concreto, tangibile e fruibile da parte del cittadino che può finalmente superare la barriera virtuale della Ztl per circolare in totale libertà e godere di un diritto previsto dal codice della strada”, ha concluso Calzavara.

Fondo per i disturbi alimentari, l’appello di Rachele Scarpa: “Governo e Regione prendano sul serio il fenomeno, insufficienti 10 milioni”

“In Veneto, come in altre parti d’Italia, si è assistito a un aumento dei casi di disturbi del comportamento alimentare (DCA) - spiega Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico - Questa tendenza allarmante sottolinea l’urgente necessità di risorse e finanziamenti per i centri dedicati al trattamento e alla prevenzione di tali disturbi. Se con la legge finanziaria del 2021 si era finalmente riusciti

ad istituire un fondo di 20 milioni, la scellerata scelta del governo Meloni di eliminare le risorse ha messo in seria discussione la capacità di azione del nostro sistema sanitario. È stato solo grazie alla mobilitazione collettiva che il Ministro Schillaci è tornato sui suoi passi: un semplice reintegro della metà del fondo, ovvero 10 milioni, che rimangono totalmente insufficienti.

Rimane poi aperta la questione del mancato inserimento dei disturbi alimentari all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza: significherebbe abbattere le barriere economiche che troppo spesso impediscono alle persone di cercare e ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno. E’ imperativo che le autorità regionali e nazionali riconoscano la necessità di aumentare i finanziamenti e le risorse”.

www.lapiazzaweb.it 24 Regione
Roberto Boschetto Rachele Scarpa

World Health Forum. Dal 20-23 marzo il prestigioso seminario con esperti da tutto il mondo

L’intelligenza artificiale nella medicina: a marzo Padova diventa la protagonista

Diversi mesi addietro proprio da queste colonne avevamo titolato “Padova Capitale della Salute” considerato il peso crescente che la città stava assumendo sulla scena nazionale e internazionale in termini di medicina grazie al grande impegno, anche strutturale per questo fondamentale settore e alla collaborazione, di altissi-

Congressi il teatro di questo fondamentale meeting che vedrà protagonisti alcuni tra i principali esperti mondiali in materia.

Si parte, come detto, il 20 marzo a Palazzo della Ragione dove dalle 15 ci saranno gli interventi del presidente della Regione Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani, e della

puntamenti successivi, al Centro Congressi. Tra gli appunti certamente più prestigiosi ci saranno certamente gli interventi di Mihaela van der Schaar dell’University of Cambridge, Tianxi Cai di Harvard Medical School, Boston, di Rosario Rizzuto, dell’Università di Padova, di Giusella Finocchiaro, dell’Università di Bologna. Il

mo livello, tra Amministrazione Comunale, Università, Azienda Ospedaliera, Centri di Ricerca e Ulss.

Quasi a voler certificare questa tendenza ecco che dal 20 al 23 marzo Padova ha scelto di ospitare un seminario, forse il più prestigioso che ad oggi si è svolto a livello internazionale, su di un tema di grandissima attualità: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina.

Dopo l’apertura a Palazzo della Ragione sarà il Centro

rettrice dell’Università Daniela Mapelli che dialogherà con diversi esperti sul ruolo proprio degli Atenei. Si parlerà, poi, di pandemia chiedendosi se ci si debba aspettare, per il futuro, qualcosa di simile al covid e di Enti Camerali con il Presidente della Camera di Commercio, Antonio Santocono e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro.

Il secondo giorno, il 21 marzo, si svolgerà, come tutti gli ap-

Medicina e intelligenza

Una parte significativa del programma del World Health Forum sarà dedicata all’evento Artificial Intelligence for Healthcare, che si terrà il 21 e il 22 marzo, focalizzandosi sull’esplorazione del ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel campo della sanità. Un incontro, ideato dal professor Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova e dal professor Roberto Vettor professore ordinario di Medicina interna.

“L’idea è nata dalla necessità di integrare gli studi, le analisi e i progressi tecnologici nel campo della medicina.

terzo giorno, tra gli altri, Alessandro Doria di Harvard Medical School, Boston, Panagiotis Papapetrou, Stockolhm University, Sebastien Ourselin, King’s College London, Henning Muller, HES-SO Valais Techno-Pôle. Nella quarta e ultima giornata di lavori interverranno, tra gli altri, Tiziana Lippiello, Magnifico Rettore Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Nespoli, Ex Astronauta ESA, Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon.

Zaia: “Veneto punto di riferimento della promozione della salute globale”

Presidente Zaia, il Veneto sta mettendo in atto azioni concrete per promuovere l’innovazione nella sanità.Il World Health Forum è il primo tassello?

In un Veneto che si attesta nuovamente ai vertici nazionali per i Lea, realizziamo un grande sogno. Una vera e propria legacy della sanità, che analizzerà il presente e approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita dei cittadini. Il Veneto diventerà per una intera settimana il cenacolo internazionale della medicina globale, identificando, altresì, i nuovi trend.

Un evento di portata internazionale per riunire esperti della salute globale?

Facciamo da apripista riunendo in Veneto tutti coloro che hanno un ruolo attivo nel presente e nel futuro della salute globale, per delineare le prospettive future sul benessere e sulla prevenzione anticipando le nuove tecniche di diagnosi e le corrette gestioni dei dati sanitari. È la sintesi eccezionale di una sfida alla quale stiamo lavorando da due anni e dimostrerà il grande potenziale del Veneto nella sanità, nella scienza, nella ricerca, nell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. Questo forum, destinato a crescere di anno in anno, si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel campo della sanità, simile al Forum Economico Mondiale di Davos, ma focalizzato sulla salute anziché sull’economia.

È emerso il tema delle imprese farmaceutiche e si è notata una carenza di ricerca nel nostro territorio. Questa è un’opportunità senza precedenti, poiché quando sei sotto i riflettori, si avvia un meccanismo virtuoso di promozione e attenzione. Diventeremo un incubatore di innovazione, considerando l’interesse crescente di aziende nel settore delle biotecnologie, della sanità e della produzione farmaceutica. In questo contesto, un forum che si pone al centro dell’attenzione internazionale è assolutamente necessario per catalizzare ulteriori progressi e partnership nel campo della salute globale.

artificiale: “L’Italia deve fare un passo in avanti”

Ringrazio anche la dottoressa Cristina Degan e il professor Mattia Veronesi per il fondamentale supporto – commenta il professor Meneghesso –. L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, porterà vantaggi significativi in termini di efficienza medica e riduzione dei tempi di attesa per i pazienti. Ciò non significa l’eliminazione della professione medica, ma offrirà la possibilità di concentrarsi maggiormente sul benessere dei pazienti”.

Tra i relatori di spicco vi sono la Prof. ssa Mihaela van der Schaar (Università di Cambridge), il Prof. Alessandro Doria (Harvard Medical School) e il

Prof. Sebastian Ourselin (King’s College London), i quali condivideranno le ultime innovazioni nel campo dell’IA in medicina, evidenziando il suo ruolo cruciale nella trasformazione digitale delle scienze mediche.

La conferenza affronterà questioni legate all’etica e alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che rappresentano uno dei principali temi di discussione odierni. “L’Italia deve fare un passo in avanti nel trovare una soluzione anche in questo ambito. Francia e Germania hanno già superato il divario amministrativo per poter avere le cartelle cliniche dei pazienti e poter analizzare attraverso l’intelligen-

za artificiale tutti i dati possibili. Le questioni etiche, come la violazione della privacy richiedono un’attenzione particolare sia da parte della comunità accademica che delle istituzioni e della società nel suo complesso”. (s.b.)

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Gaudenzio Meneghesso, Luca Zaia e Roberto Vettor

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Donne, “la vita ricomincia a 50 anni!”
Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna

“La vita ricomincia a 50 anni!”: prendersi cura di sé, dal corpo, alla mente, alle relazioni! E’ il titolo di un interessante progetto che mette al centro la donna, in una fase delicata della sua vita, per promuovere la cultura della prevenzione e del benessere in un contesto di collaborazione tra istituzioni della sanità, della politica-amministrazione, della ricerca e del sociale.

Il progetto, presentato a Ca’ Sugana, è dedicato alle donne in premenopausa ed è promosso dal Comune di Treviso, dall’Ulss 2 Marca Trevigiana e dall’Università degli Studi di Padova, in collaborazione con Spazio Donna.

Il progetto nasce dall’idea di Giorgia Ghirardo, laureanda in Infermieristica della sede trevigiana dell’Università di Padova, e della sua relatrice, Silvia Sturniolo, sviluppata nell’ambito della sua tesi di laurea. Lo scopo di “la vita ricomincia a 50 anni!” è quello mettere a disposizione del territorio della Marca, dove Giorgia Ghirardo vive, le sue conoscenze e di approfondire la Medicina di Genere per offrire un servizio alle donne “per sensibilizzarle e far nascere in loro la consapevolezza che è importante conoscersi a fondo per prevenire malattie tipiche della

Prosegue alla pag. seguente

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20 febbraio 2020-20 febbraio 2024, a quattro anni dal Covid

“Insieme per un mondo di salute”

La Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socio-assistenziali e del volontariato

20 febbraio 2020 – 20 febbraio 2024, a quattro anni dall’irrompere della pandemia da Coronavirus, il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il Ministero della Salute trasforma questa data in un’occasione per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato sempre in prima linea negli anni del Covid.

Ma la Giornata del 20 febbraio, non vuole essere solo celebrativa e diventa dunque un’occasione per ripensare in chiave critica i sistemi organizzativi della sanità e di quanti vi operano quotidianamente.

“Insieme per un mondo di salute” è lo slogan che vuole rappresentare questa visione più marcatamente interdisciplinare, fondata in modo più convinto su collaborazioni e interazioni tra i professionisti della sanità.

“L’esperienza del Covid – sottolinea la dr.ssa Antonia Demarchi, direttore delle Professioni sanitarie nell’Azienda Ulss 6 Euganea - ha messo in evidenza le fragilità del nostro sistema salute ma ha determi-

nato anche la possibilità di rileggere criticamente i sistemi organizzativi all’interno dei quali tutti i giorni i professionisti operano”.

Lo slogan scelto rappresenta dunque il ruolo delle professioni che ogni giorno lavorano, spesso in condizioni difficili, per garantire la salute di tutti e senza citarlo esplicitamente richiama il concetto di One Health, una visione olistica basata sull’integrazione di discipline diverse, un approccio antico e, al contempo, innovativo in cui le collaborazioni interdisciplinari e le interazioni tra i professionisti possono rappresentare un nuovo schema di gestione per rendere efficace e sostenibile il sistema socio-sanitario.

La Giornata è diventata, quindi, un momento di riflessione e condivisione sulla complessità delle organizzazioni sanitarie specificatamente per quanto riguarda l’integrazione dei “saperi”, le modalità di interazione e comunicazione tra professionisti e con l’utente e di come le organizzazioni dovrebbero prendersi cura degli operatori sanitari.

Dal corpo alla mente, alle relazioni: prendersi cura di sè

Il progetto di rete che mette al centro la salute e il benessere della donna

Continua dalla pagina precedente

menopausa”, sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.

È stata, quindi, condotta un’indagine nel Comune di Treviso, patrocinata dall’Ordine dei Farmacisti, indirizzata alle donne in età perimenopausale, per misurare i fattori di rischio cardiovascolare in questo target. In tutte le farmacie del Comune sono state distribuite delle locandine contenenti un QR code per la partecipazione a un questionario anonimo che indagava i comportamenti associati alla salute del cuore, nelle donne di fascia di età compresa tra i 42 e 58 anni.

Sono stati compilati più di 250 questionari nel periodo dicembre 2023-gennaio 2024.

I dati raccolti dal questionario hanno messo in luce dei comportamenti mediamente salutistici da parte delle donne, oltre che una spiccata attenzione alla propria salute e una propensione al confronto con i professionisti per approfondire le conoscenze necessarie a un’autogestione ed empowerment personale.

“Quando parliamo di “fare rete” per il benessere dei cittadini e delle cittadine intendiamo proprio questo: coinvolgere le istituzioni, l’azienda sanitaria, l’Ordine dei Farmacisti ma anche l’università per dare maggiori opportunità” sostiene il sindaco Mario Conte.

“Dall’idea di Giorgia Ghirardo – prosegue - è nata un’indagine e una serie di incontri per le cittadine: una catena virtuosa che non può che replicarsi in futuro anche in altri ambiti”.

A seguito della valutazione dei dati raccolti, si sono strutturati in un ciclo di cinque incontri condotti da esperti e dedicati a tematiche di rilievo nella menopausa tra le quali, appunto, la salute del cuore. Gli incontri, aperti a tutti e senza necessità di prenotazione, si tengono fine alla fine del mese di marzo nella Sala Convegni dell’ospedale di Treviso, dalle 20.45 alle 22.30. I prossimi appuntamenti saranno dedicati a “Menopausa e cambiamento del corpo”, il prossimo 13 marzo, e “Amarsi da grandi: benessere personale e sociale della donna”, il 20 marzo.

Come sostiene l’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo: “per prevenire è necessario prioritariamente conoscere”. Giorgia Ghirardo “si è rivolta alle istituzioni con fiducia” unendo l’amministrazione e la politica al servizio di sanità pubblica, ma anche alla ricerca e all’università. Si sono alleate istituzioni e università e diverse generazioni volte a lavorare ad un obiettivo comune: la salute e la prevenzione. Sembra che questo possa essere quello vincente e che si possa prendere come modello per altri progetti.

Infatti, l’azienda sociosanitaria, che “è da anni al fianco delle donne con i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura”, sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, a seguito dei progetti come quello presentato da Giorgia Ghirardo, ha ricevuto dalla Fondazione Onda un premio (assegnato a tutte e sei le strutture dell’azienda) e tre bollini rosa, il massimo della valutazione.

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Prevenzione. La Giunta regionale ampia l’offerta per i controlli

Screening del colon retto anche per la fascia d’età dai 70 ai 74 anni

L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: “Nel Veneto il tumore al colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione. Nel 2022 il 63% della popolazione veneta ha risposto positivamente all’invito”

Screening

del colon retto, la fascia si allarga a tutti i cittadini, uomini e donne, di età compresa tra i 70 e i 74 anni. La Giunta regionale del Veneto ha infatti approvato l’allargamento dell’offerta che fino era rivolto alla popolazione tra i 50 e i 69 anni, in linea con quanto previsto all’interno del Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 e del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, oltre che dalle Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 2022 e dal Piano Oncologico Nazionale 2023-2027.

“Nel Veneto – sottolinea l’assessore veneto alla Sanità e alle Politiche sociali Manuela Lanzarin – il tumore al Colon retto costituisce la terza neoplasia più frequente nella popolazione, dopo il tumore della mammella e il tumore della prostata. Il Registro Tumori evidenzia come nel 2020 circa il 63% dei nuovi casi siano stati diagnosticati in persone dai 70 anni in su (1900 casi). Si è deciso, quindi, di ampliare le frontiere della prevenzione. La nostra regione, infatti, non si discosta dalla tendenza generale a un progressivo invecchiamento e gli ultrasettantenni sono una parte consistente della società, destinata ad aumentare con l’allungamento delle speranze di vita. Ampliare l’offerta dello screening, significa allargare un intervento di sanità pubblica mirato a ridurre la mortalità grazie alla diagnosi precoce dei tumori e, dove possibile, delle lesioni pre tumorali che possono essere così rimosse”. I dati del 2022, con più di 371.000 cittadini che hanno risposto positivamente all’invito, danno riscontro di un’adesione di circa il 63%, tra le

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più alte su tutto il territorio nazionale, con una partecipazione femminile maggiore (66%), rispetto a quella maschile (60%). Il 4,1% circa dei soggetti aderenti allo screening ha avuto un esito positivo al test di primo livello, ed è stato quindi invitato ad effettuare una colonscopia. Sono stati diagnosticati 324 carcinomi e 2.541 adenomi avanzati, avviando così il relativo percorso terapeutico. “Sono valori che pongono la sanità veneta in posizione di rilievo a livello nazionale e siamo certi che sia possibile progredire ulteriormente, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione che non mancheranno anche in occasione di questo allargamento dell’offerta. Lo screening del colon-retto, assieme allo screening della mammella e della cervice uterina, sono i tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente alla popolazione. Si inseriscono in un sistema di prevenzione molto efficiente e in cui la Regione del Veneto crede fermamente, favorendo anche altre diverse attività, a cominciare dalla sensibilizzazione a favore di corretti stili di vita”.

Lo screening continua ad essere proposto alla popolazione femminile e maschile con cadenza biennale, e tutto il percorso è offerto gratuitamente ed in maniera attiva, organizzando con i cittadini gli eventuali approfondimenti necessari. Per agevolare gli utenti nella partecipazione allo screening, è attiva in tutta la Regione una collaborazione con le farmacie territoriali. Seguendo le indicazioni contenute nella lettera di invito, i cittadini possono rivolgersi ad una delle farmacie aderenti, sia per ritirare il dispositivo da utilizzare per raccogliere il campione a domicilio sia per consegnarlo poi alla stessa farmacia. Nello specifico, il test di primo livello si basa sulla ricerca nelle feci di tracce di sangue, non visibili ad occhio nudo, con esame immunochimico. L’esame di approfondimento che segue la prima indagine perlustrativa è la colonscopia, effettuata con sedazione dell’utente.

L’estensione alla fascia di popolazione tra i 70 e i 74 anni inizia già quest’anno con l’invito a coloro che, nati nel 1954, compiono 70 anni. Proseguirà con una graduale progressione fino ad arrivare a compimento nel 2029, interessando tutta la fascia di 70-74enni.

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Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima. Una proposta rivolta alle giovani di Mestre e Venezia

Sessualità e consapevolezza, un ciclo di incontri per le ragazze

Da marzo a maggio: il percorso si snoda in sei appuntamenti e ha lo scopo di aiutare le ragazze dai 16 ai 21 anni ad approfondire la percezione del proprio corpo

Un’iniziativa proposta alle ragazze per aiutarle ad approfondire la consapevolezza e la percezione del proprio corpo, e per dare loro strumenti e informazioni perché possano vivere al meglio la loro sessualità. La dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso illustra i

“Corpo, Consapevolezza e Sessualità” è il titolo di un ciclo di incontri per le ragazze di Mestre e Venezia, dai 16 ai 21 anni, pensati dal Polo Adolescenti dell’Ulss 3 Serenissima.

“Questa è la prima edizioni, e promuoviamo l’iniziativa - sottolinea la dottoressa Giorgia Pugiotto, una delle curatrici del corso - d’intesa con i dirigenti scolastici negli Istituti secondari di secondo grado e nelle università.

Contiamo di costituire un gruppo di ragazze, almeno quattro e al massimo

una decina come prima esperienza, che intendano fare questo percorso insieme agli operatori sanitari del Polo Adolescenti. Va tenuto conto che gli incontri alternano momenti teorici e momenti pratici, e che uno degli obiettivi è promuovere la condivisione e la socializzazione tra ragazze; anche per questo motivo, oltre che per il fatto che verranno svolti esercizi di percezione del proprio corpo, abbiamo inteso escludere la partecipazione “da remoto”, attraverso i metodi di collegamento digitali”.

“Tutto il ciclo - aggiunge l’altra curatrice, la dottoressa Eleonora Marino - spazia nei temi stretti e in quelli connessi alla sessualità, quali le emozioni e il benessere sessuale, la guida alla fertilità e alla contraccezione, la conoscenza consapevole del pavimento

pelvico, le abitudini quotidiane corrette e particolari tecniche quali la respirazione diaframmatica”.

Gli incontri, che iniziano dal mese di marzo, si svolgono il giovedì pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.00, nella sede del Consultorio Familiare di via Felisati.

“E’ consigliabile che le adolescenti interessate partecipino a tutti gli incontri, fissati nei giorni 14 marzo, 4 aprile, 18 aprile, 9 maggio, 16 maggio e 30 maggio, in quanto – precisa la dottoressa Marino - si tratta di un percorso in cui le tematiche affrontate sono differenti ma interconnesse

tra di loro”.

Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere alle due sedi: Polo Adolescenti di Mestre, 041.2608202, lunedì, mercoledì o giovedì dalle 14.30 alle 17.30; Polo Adolescenti di Venezia, 041.5295994, lunedì o mercoledì dalle 14.30 alle 17.30.

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I risultati delle ricerche tratteggiano una realtà per certi versi sorprendente. Se tutti sanno infatti che con l’arrivo della terza età l’udito tende a diminuire, non tutti sanno invece che il 15% degli adulti sopra i diciotto anni dispone di una capacità uditiva limitata e che il 30% delle persone tra i 65 e i 74 anni presen-

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