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Il “Maggio rodigino” nel segno dell’equità di genere
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“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate”
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Acquevenete riconferma
Cortellazzo presidente
CULTURA
L’arte per riqualificare la città: l’ex piazza Cepol riprende vita
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“Importante l’interazione nel settore tecnico Figc e Aiac”
BANCA VENETO CENTRALE
Vola l’utile netto, fusione con BRV operazione strategica
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Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende venete
La corsa per Palazzo Nodari sarà a sei, dopo il ritiro di Bellinello dalla sfida per la fascia tricolore
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Liste d’attesa, sanità al bivio
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ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI
Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida
IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE
L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”
U n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche.
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MAGGIO 2024 all’interno del giornale ASCOLTA ORA ASCOLTACI IN CON ALEXA O IN STREAMING SU: www.veneto24.it di Rovigo Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 101
TUTTE LE
DEI CANDIDATI
FRAZIONI, SERVIZI, VIABILITÀ: ECCO
PRIORITÀ
SINDACO
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Il “Maggio rodigino” nel segno dell’equità di genere
U n intero mese dedicato al tema dell’equità di genere. È questo il fil rouge del “Maggio Rodigino”, edizione numero 7, uno tra gli appuntamenti culturali di spicco in Veneto, in scena fino al 30 maggio, la direzione artistica della musicista Zoe Pia.
“Un appuntamento ormai tradizionale – evidenzia il sub commissario vicario Fabrizio Cesarino -, che consente di evidenziare la vivacità culturale del territorio, facendo vivere gli spazi pubblici e la città in maniera diversa, con tanti eventi di richiamo in grado di attirare l’attenzione anche da fuori provincia”.
“La scelta della Gender Equality come tema portante del Maggio Rodigino 2024 è il risultato di una continua analisi dei Goal dell’Agenda 2030 - spiega la direttrice artistica Zoe Pia, musicista e compositrice sarda di caratura internazionale e rodigina d’adozione -. Alla luce degli ultimi episodi cronaca legati soprattutto ai femminicidio, si è reso necessario sottolineare la volontà del Maggio Rodigino di focalizzare l’azione culturale di enti, associazioni e attività della città di Rovigo in un messaggio univoco sulla Gender Equality. L’arte è veicolo di coesione e crescita sociale e culturale”.
“Un’edizione di ampio valore sociale che nella sua unicità manifesta una attenzione all’etica sociale in tutti gli eventi in programma: dal teatro alla musica, dalle conferenze alle mostre espositive e alle passeggiate riflessive” aggiunge Elisabetta Lorenzetti, presidentessa della Fondazione per lo Sviluppo del Polesine e promotrice del Maggio Rodigino. Il programma completo degli eventi è disponibile nel sito https://maggiorodigino.com.
La kermesse animerà la città fino al 30 maggio
Liste d’attesa, sanità al bivio
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Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.
ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime
e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio
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Verso le Elezioni 2024 per informazioni: 049 8704884 · info@givemotions.it Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta www.veneto24.it è una testata giornalistica di proprietà di Srl Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < PEFC/18-31-992 RiciclatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primariciclata www.pefc.it CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
in redazione il 3 maggio 2024
europee
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di Rovigo Questa edizione raggiunge la città di Rovigo
numero complessivo di 10.119 copie.
testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del
Elezioni/1. La coalizione di centrodestra
Cittadin: “Sarò sindaco di tutti”
Chiudere la stagione delle divisioni, che hanno lacerato la città e rallentato l’azione amministrativa. Inaugurare un corso nuovo, mettendo al centro l’ascolto, la partecipazione e il senso di comunità. Questo è l’obiettivo dell’ampia coalizione che sostiene Valeria Cittadin, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Azione e Coraggio Italia.
“Ai partiti, che ringrazio per il sostegno e il contributo di idee ed esperienza, si aggiunge la lista civica Valeria Cittadin Sindaco - spiega la candidata, che aspira alla fascia tricolore -, composta da cittadini di buona volontà. Insieme, dopo anni di personalismi e inutili battaglie, vogliamo riportare serenità nelle istituzioni e trasformare davvero il Comune nella casa di tutti. Con rispetto per gli avversari e per chi ha idee diverse, ribadisco che mi candido per essere il sindaco di tutti. Il mio unico partito è Rovigo e il mio impegno sarà renderla una città più moderna, ricca e attrattiva, in primis ricucendo il rapporto tra centro e frazioni”.
“Una prima proposta - prosegue Cittadin - riguarda l’istituzione di un ufficio mobile del Comune che, una volta a settimana, porterà gli sportelli nelle nostre undici frazioni. In questo modo consentiremo alle famiglie e agli anziani, che hanno bisogno di certificati o informazioni, di poterli ricevere anche nel territorio in cui vivono. C’è poi un tema legato ai parcheggi, sia in centro,
sia vicino alla stazione dei treni: è inaccettabile che Rovigo, dove centinaia di persone si spostano ogni giorno per questioni di lavoro o studio, non abbia spazi adeguati per il posteggio delle auto nei pressi dello scalo ferroviario. Altrettanto insopportabile è constatare quante opportunità abbiamo perso in questi anni, sia in termini di investimenti e sviluppo, sia di servizi. Non a caso oggi siamo l’unico capoluogo senza una piscina o, addirittura, che rischia di non avere una casa per i propri anziani. La colpa è di una politica che è rimasta troppo a lungo sul piedistallo. Per invertire questo processo, metto a disposizione di tutti il numero di telefono a cui ciascun cittadino potrà contattarmi: 335 6384531. Oggi per segnalazioni e proposte verso un candidato, domani, se Rovigo sceglierà di ripartire forte e unita, per parlare direttamente con il nuovo sindaco”.
Giacomo Capovilla
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Conchi: “Serve creare una rete”
Tari, urbanistica e reti sono le priorità di Ezio Conchi, candidato sindaco sostenuto dalla lista civica Cambia Rovigo. Il legale, già consigliere comunale, assessore e vicesindaco, è sostenuto dal gruppo Presenza Cristiana, coordinato da Gianni Antonio Saccardin.
“Se la raccolta differenziata è aumentata del 10 per cento, con inevitabili guadagni per Ecoambiente, non comprendo per quale motivo la tassa sui rifiuti non sia diminuita - si interroga Ezio Conchi -. Anzi, è aumentata in un solo anno, dal 2022 al 2023, del 25 per cento. Logica vuole che, a fronte di comportamenti virtuosi, consistenti nella separazione dei rifiuti a monte da parte dei cittadini, la tassa diminuisca. Se non succede, il problema è gestionale. Se chi amministra non lo sa fare va cambiato. Il sindaco della città dovrà farsi carico del problema, senza se e senza ma”.
“I tempi per ottenere permessi di costruire non solo scoraggiano, ma fanno scappare imprenditori che vorrebbero investire nella nostra città - spiega l’avvocato, affrontando la questione urbanistica -. In questo modo il Comune perde oneri concessori, non fa opere e si palesa come fanalino di coda in Veneto. Persino i Comuni limitrofi riescono a dare risposte rapide e comunque nei tempi previsti dalle norme sull’edilizia. Un problema c’è: va risolto assumendo, licenziando o modificando le modalità operative. Bisogna intervenire in fretta”.
“Piscina, Casa Serena, passante, viabilità, partecipate sono solo alcuni dei problemi più noti - conclude l’aspirante primo cittadino -. Uno a uno vanno risolti in velocità, con saggezza e determinazione. Il sindaco dovrà ascoltare tutti e, con l’aiuto di assessori e consiglieri, decidere senza se e senza ma. Mi candido perché ci credo”. (g.c.) Elezioni/2.
“Rovigo è anche città capoluogo - prosegue il candidato -. Ha il compito di creare rete non solo con i Comuni polesani ma anche con le altre città, in primis Ferrara, Verona, Padova e Venezia. Una rete che deve calamitare in città progetti culturali, gastronomici, imprenditoriali, commerciali e sportivi. Da anni abbiamo una grande struttura come il Censer, conosciuta oramai solo per le giostre. Anche il Museo dei Grandi Fiumi è finito nell’oblio. Bisogna osare, creare, costruire. Il ruolo del sindaco sarà quello di direttore d’orchestra, con tanto di bacchetta”.
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civica punta sull’avvocato
L’alleanza
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Valeria Cittadin Ezio Conchi
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Elezioni/3. Il gruppo civico “puro” che sogna un Palazzo Nodari più pacifico
Frigato: “Il problema di Rovigo sono i partiti, noi guardiamo alle persone”
Un gruppo civico “puro”, senza alcun legame con i partiti. Così si presenta “Rovigo Si Ama”, la lista civica che sostiene la corsa di Federico Frigato per Palazzo Nodari. Ponendosi come alternativa ai partiti, di destra e di sinistra, il candidato indica tre priorità: stabilità, futuro e decoro.
“Abbiamo scelto di svincolarci dai partiti e di essere civici per davvero - dichiara Frigato -, non come altri che si dichiarano tali per poi imbarcare a man bassa partiti come Rifondazione Comunista e Movimento Cinque Stelle. Definirsi civici è molto semplice: meno scontato, invece, è proporre un progetto concreto, sostenuto da un gruppo di persone coerenti, accomunate da interessi e posizioni vicine. Per esempio, vediamo che il sindaco uscente, Edoardo Gaffeo, sotto la presunzione di essere civico, imbarca il Movimento Cinque Stelle, Rifondazione Comunista e il gruppo, a forte vocazione cattolica, del Bachelet. Di tutto e di più, basta essere in tanti. Pensiamo che un progetto
credibile e autenticamente civico non possa certo partire da queste premesse”.
“Da parte nostra - prosegue il candidato di ‘Rovigo Si Ama’- siamo partiti da una evidenza molto semplice: le ultime tre legislature a Rovigo sono cadute prima del termine naturale. Un’analisi credibile non può che partire da questo punto fermo e cercare di darne una spiegazione. Riteniamo che la prima causa siano stati proprio i partiti, non per una loro natura intrinseca, ovviamente, ma per la condotta distorta che ormai è divenuta la norma al loro interno: alto livello di litigiosità, logiche di spartizione e rancori vari anteposti al bene della città e della collettività. Il passo successivo è stato quello di svincolarsi da questo sistema, decidendo di non accogliere e non sostenere partiti politicamente connotati. Siamo e restiamo un gruppo di persone senza tessere e senza appartenenze, che ha deciso di scendere in campo con un progetto concreto per un fine concreto: ridare stabilità, futuro e decoro
alla nostra comunità”.
“Una scelta forte - chiude l’aspirante primo cittadino -, che ci stanno già facendo pagare: a poche ore dall’affissione, infatti, gran parte dei nostri manifesti elettorali, sparsi in varie zone della città,
sono stati vandalizzati e strappati in maniera sistematica. Un episodio del quale, onestamente, non ricordo precedenti tanto diffusi e tanto immediati in città. Difficile pensare a casuali vandalismi”.
Giacomo Capovilla
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Federico Frigato
100 DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE IL
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responsabile: Edoardo Gaffeo Q edoardo.gaffeo E Edoardo Gaffeo Candidato Sindaco 2024 messaggio politico elettorale Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta www.veneto24.it SCARICA L’APP RADIO VENETO24
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Gaffeo: “Partiremo
dalle ciclabili”
Ottanta chilometri di piste ciclabili. Ha scelto di partire da questo dato Edoardo Gaffeo, in corsa per essere confermato primo cittadino, per spiegare cosa ha intenzione di fare per la mobilità ciclopedonale, tema a lui molto caro. Il professore, sostenuto dalle liste “Civica per Rovigo”, “Forum dei Cittadini” e “Movimento 5 Stelle”, disegna una visione secondo cui la popolazione deve poter raggiungere i servizi essenziali attraverso la mobilità lenta.
“Dopo almeno quindici anni di presenza nell’elenco delle priorità di tutte le amministrazioni che si sono succedute, l’avvio della realizzazione della pista ciclopedonale Rovigo-Grignano è una medaglia che siamo orgogliosi di indossareafferma il candidato Gaffeo -. L’avvio del primo stralcio di quest’opera pubblica è solo l’inizio di un piano per la città che prevede ottanta chilometri ciclopedonali tutti rigorosamente dettagliati nel Biciplan. Per quanto riguarda la ciclabile Rovigo-Grignano, è tutto pronto per la partenza del cantiere. Dopo anni di studi sulla fattibilità e l’analisi di tutti i percorsi possibili, per collegare la città e la sua frazione a Sud-Ovest è stato scelto il tracciato che corre su via Forlanini, avrà una larghezza di 2,5 metri e verrà realizzata la piantumazione di alberi per creare una distanza di sicurezza dal fosso. L’investimento complessivo sarà di 1,7 milioni di euro: di questi, 420mila sono già stanziati dall’amministrazione uscente, il secondo stralcio sarà finanziato con fondi Auro-Autorità Urbana Rovigo”.
“La ciclabile di Grignano si inserisce in una visione di sistema molto più ampia - prosegue Edoardo Gaffeo -, che permetta ai cittadini
di raggiungere i servizi essenziali quali, ad esempio, le scuole attraverso la mobilità cosiddetta ‘lenta’. Il progetto è sviluppato sul Biciplan, un vero e proprio strumento urbanistico nato con l’obiettivo di mappare i percorsi ciclo-pedonali esistenti, implementare e interconnettere le piste presenti e future. Dallo studio pluriennale condotto in collaborazione con l’associazione Fiab e firmato dall’architetto Alessandro Massarente è nata una rete di ben ottanta chilometri”.
“Il Biciplan - conclude il professore - non solo rientra in una politica che favorisce la mobilità sostenibile, ma soprattutto fornisce al Comune di Rovigo uno strumento progettuale eccezionale per accedere a finanziamenti provenienti da bandi europei, nazionali e regionali necessari a concretizzare questi ottanta chilometri. Abbiamo iniziato, ora andiamo avanti”.
Giacomo Capovilla
Elezioni/5. Proposti uffici di prossimità
Rossini: “Priorità alle frazioni”
L a priorità di Antonio Rossini, in corsa per Palazzo Nodari sostenuto dalle liste “Noi per Rovigo” e “Alleanza dei Moderati”, sono le frazioni. Nelle periferie, il candidato propone di aprire uffici di prossimità, potenziare i plessi scolastici e migliorare l’illuminazione pubblica. “Occorre avere rispetto delle radici - dichiara Rossini - e dare voce a tutte le realtà territoriali, valorizzandone le potenzialità. Bisogna salvaguardare le identità culturali dei rodigini, cominciando da coloro che sono stati abbandonati dalle amministrazioni e dai politici di turno. Ritengo necessario portare il Comune nelle frazioni, aprendo uffici informativi, anche in collaborazione con pro loco, associazioni e parrocchie. Nelle periferie non possono più mancare luoghi di incontro e di aggregazione della comunità, come i centri socio ricreativi. Un altro intervento prioritario riguarda il mantenimento dei plessi scolastici, partendo dalla fascia d’età tra gli zero e i sei anni, altresì fornendo un servizio mensa. La viabilità resta un tema chiave, che va affrontato potenziando la segnaletica stradale e migliorando l’illuminazione pubblica, in modo da garantire l’incolumità dei residenti”.
“Nei quasi dieci anni trascorsi al servizio dei rodigini - prosegue l’aspirante primo cittadino -, sempre
sedendo tra i banchi dell’opposizione, ho maturato una considerevole e variegata esperienza politica che non vorrei fosse dispersa. I numeri e i contenuti delle mie interpellanze sono agli atti del Comune di Rovigo e molte di queste sono state ritenute, dalla stampa locale, degne e meritevoli di essere portate alla ribalta della cronaca politica rodigina. La nostra Rovigo, non a caso ricordata come ‘Città delle rose’, ha una sua identità storica, culturale, economica e ambientale. Deve essere valorizzata per quello che merita di essere, per poter emergere e affermarsi al di là delle sponde dei due grandi fiumi. Per uscire dalla marginalità, per invertire la rotta verso un declino economico e sociale, è chiara la necessità di poter disporre di buoni amministratori del bene pubblico, non di tuttologi autoreferenziali, incuranti delle vere problematiche della città”. (g.c.)
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Elezioni/4. Tre liste sostengono l’ex sindaco
Edoardo Gaffeo
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Antonio Rossini
Tosini: “Asili nido e materne gratis, da 3 mesi fino a 6 anni”
“Queste strutture favoriscono il lavoro delle donne, invertono la curva della denatalità e liberano i nonni dal dovere affettivo di assistenza ai nipoti, permettendo loro di dedicarsi anche ad altri interessi o piacere propri dell’età”
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sili nido e scuole materne gratis, da tre mesi fino a sei anni di vita. Con questa proposta Palmiro Franco Tosini ha iniziato la sua corsa verso Palazzo Nodari. L’avvocato, sostenuto dal Partito Democratico e dalla “Lista Tosini”, mette al centro del suo programma il welfare, prestando particolare attenzione a giovani coppie e anziani.
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“Quando diciamo una politica per bene - spiega Tosini -, che metta al centro i servizi, pensiamo, oltre a sanità e famiglia, all’apertura di asili nido e scuole materne integrati, in grado di offrire servizi educativi e di istruzione. Devono essere gratuiti per tutti, da tre mesi fino a sei anni, per sviluppare, così come stabilisce il decreto legislativo 65 del 2017, potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo, garantendo pari opportunità di educazione, istruzione e gioco. Vanno superate le disuguaglianze e le barriere, siano esse territoriali, economiche, etniche o culturali”.
“Queste strutture - afferma l’avvocato - favoriscono il lavoro delle donne, invertono la curva della denatalità e liberano i nonni dal dovere affettivo di assistenza ai nipoti, per-
mettendo loro di dedicarsi anche ad altri interessi o piacere propri dell’età. I bambini e i giovani di oggi sono coloro che permetteranno sviluppo e progresso domani e potranno sostenere la pensione di chi ha smesso di lavorare. È un circolo virtuoso. Le risorse vanno ricercate nei fondi destinati dallo Stato e attraverso il recupero dell’evasione fiscale verso l’ente comunale, altresì riducendo gli sprechi. Altri comuni più piccoli di Rovigo hanno raggiunto questi obiettivi: mi impegnerò nei cinque anni da sindaco a perseguirli”.
“Il nostro obiettivoconclude il candidato sindaco di Pd e lista Tosini - è restituire a Rovigo stabi-
lità: superare il caos amministrativo, gli scontri e le divisioni, per costruire un modello di città unito e coeso, su cui credere e investire. Credo che il capoluogo polesano abbia bisogno di una politica perbene. Una politica che ispiri fiducia, che combatta il degrado, tanto nel centro cittadino quanto nelle frazioni, e che metta al primo posto le giovani coppie. Il mio lavoro mi dà molte soddisfazioni: mi sono costruito da solo, attraverso la fatica di tanti anni. Non ho ambizioni che non siano di mettermi al servizio della città e restituire quanto Rovigo mi ha dato in questi anni”.
Rovigo verso il voto: seggi aperti l’8 e il 9 giugno
Anche Rovigo andrà al voto sabato 8 e domenica 9 giugno. Si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale e per eleggere i nuovi membri del Parlamento europeo. Rovigo, unico capoluogo di provincia veneto al voto, non si è fatto trovare impreparato di fronte all’opportunità di dare nuova vita al proprio territorio: sei sono i candidati sindaco fra cui la cittadinanza potrà scegliere, venti i seggi elettorali per le 47 sezioni di elettori. Da quest’anno poi, anche i fuori sede avranno possibilità di esprimere il proprio voto senza dover rientrare. Qualo-
ra nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza assoluta al primo turno, si procederà a un ballottaggio tra i due più votati, il 23 e il 24 giugno. Per garantire una maggioranza solida, alle liste collegate al vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi, mentre i restanti posti nel consiglio comunale verranno assegnati alle altre liste in maniera proporzionale. Verranno eletti in totale 32 consiglieri e in consiglio saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.
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Giacomo Capovilla
Elezioni/6. L’avvocato sostenuto dal Partito Democratico e da una lista del sindaco
Politica
Palmiro Franco Tosini
Rifiuti. A Rovigo la tariffa puntuale ha portato a risultati positivi nel giro di un anno
Con Ecoambiente la rivoluzione dei rifiuti a Rovigo e in provincia
La rivoluzione dei rifiuti a Rovigo e Provincia continua a gonfie vele. Dal primo aprile anche nei restanti 29 comuni della Provincia è stata introdotta la Tarip, ovvero la tariffa puntuale sui rifiuti.
Si tratta di un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata in parte in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente.
In pratica, per i 29 comuni in questione, Ecoambiente, la società che amministra la gestione integrale del ciclo dei rifiuti (raccolta, recupero, riciclo e trattamento) su scala provinciale, ha adottato lo stesso modello operativo utilizzato nel 2023 per i 20 altopolesani e il capoluogo.
Si tratta di un grande stravolgimento rispetto alla precedente Tari, dove la spesa variava di comune in comune. Ora, grazie a questa tariffa puntuale, sono previste regole di calcolo uguali per tutti gestite da Ecoambiente e non più dai Comuni.
L’amministratore delegato di Ecoambiente, Adriano Tolomei, parla di un sistema che nel primo anno ha segnato un bilancio più che soddisfacente vista la risposta positiva da parte dei cittadini.
Ora Ecombiente ha in ballo grandi progetti e investimenti per il rodigino che, va ricordato, è la prima provincia in Italia ad adottare un unico regolamento per la gestione dei rifiuti ed un’unica tariffa corrispettiva.
Per quanto riguarda le sfide future, grazie ad un finanziamento del PNRR di oltre 22 milioni di euro, Ecoambiente metterà in atto un piano estremamente ambizioso e innovativo per il suo territorio.
Tra i vari progetti, oltre 7 milioni saranno destinati alla “vicinanza dei citta-
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dini”, quindi alla riorganizzazione dei centri di raccolta. Oltre tre milioni di euro saranno investiti nella digitalizzazione dei sistemi, sia per quanto riguarda le attrezzature che la rendicontazione di tutto il lavoro svolto.
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Un importante investimento sarà destinato anche a un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biometano. I progetti di Ecoambiente non finiscono però qui. Nei grandi piani della società rientra anche Rosolina Mare. Avendo il litorale una presenza turistica importante con oltre 1 milione e mezzo di turisti nel corso dell’anno, Ecoambiente ha studiato un piano ad hoc per la città balneare. Per rendere efficace lo strumento della tariffa puntuale è stata organizzata, assieme alle associazioni di categoria e agli stabilimenti balneari, una “nuova stagione della raccolta differenziata”.
Due saranno le importanti novità: il conferimento presso le nuove isole ecologiche di carta, plastica, umido e secco residuo con accesso controllato tramite Ecocard e TAG portachiavi e, appunto, l’attivazione della tariffa puntuale.
Le Ecocard i TAG portachiavi permettono di conteggiare i conferimenti del secco residuo effettuati nel corso dell’anno, che saranno utilizzati per calcolare l’importo della tariffa rifiuti di ogni singola utenza.
I cittadini potranno ritirare le tessere, i Tag portachiavi, i contenitori sottolavello per l’umido, i sacchetti e il materiale informativo nel Centro Congressi tra il 24 e il 30 Aprile 2024, esclusi i festivi, dalle 9.00 alle 16.00 e tutti i sabati di Maggio 2024.
Marta Zatta
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Ambiente
Palmiro Franco Tosini
Confindustria Veneto Est. Con Carlo Scabin focus sull’export delle aziende venete
“Apertura ai mercati e sostenibilità scelte obbligate per le aziende”
“La chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al proprio modello di business”
La sostenibilità è una via obbligata per le imprese che vogliono continuare a crescere e restare sul mercato. Ne è convinto Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl” di Porto Viro, nel rodigino.
Che anno è stato il 2023 per l’export veneto? E il 2024 come si sta delineando?
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre. Il 2024 è sicuramente un anno in salita,
“Il 2023 è stato un altro anno di spinta e di crescita a 360 gradi, nonostante un assestamento nell’ultimo trimestre”
ma credo che non sia una sorpresa per nessuno”.
Cresce la spinta all’internazionalizzazione delle aziende venete?
“Sicuramente oggi le distanze non sono più motivo di preoccupazione e non vengono considerate come un limite. Le aziende dal canto loro devono continuare, pur mantenendo il proprio core business, a diversificare per poter essere sempre più competitive in qualsiasi mercato. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, il mercato è diventato unico, globale, senza le tradizionali distinzioni come “il mercato asiatico”, il “mercato americano” e così via… In compenso, c’è oggi una volatilità sempre più imprevedibile e questo ci
mette a dura prova, come pure accade ai nostri competitor. Sicuramente la chiave per farcela oggi è quella di andare ovunque ci sia un’opportunità, sempre però – come è ovvio – rimanendo fedeli al
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proprio modello di business”.
Quali sono gli ostacoli che incontrano le imprese del settore?
“Una grande problematica è la burocrazia. Questo per noi rappresenta un grosso impedimento, che ci richiede uno sforzo enorme in termini di risorse ma soprattutto di tempo. Per il resto, noi siamo i primi della classe e non siamo secondi a nessuno”. Ma cosa chiedono gli imprenditori per rimanere i primi nella classe e per stimolare gli investimenti?
“C’è molta consapevolezza da parte degli imprenditori che è necessario continuare a strutturarsi, investendo sicuramente in tecnologia ma anche in risorse umane, perché sono le persone che fanno la differenza e che portano le aziende al successo. Inoltre, credo che oggi il tema principale e condivisibile con tutti – spaziando cioè anche agli altri settori – sia quello della sostenibilità”. In che senso?
“Per essere competitivi e per stare sul mercato – o meglio, sui mercati – oggi diventa un obbligo e non più un dovere investire nella sostenibilità. E la declino in tutte le sue forme, ambientale, economica, finanziaria. Molte aziende stanno già lavorando in questo modo”.
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Economia
In foto, Carlo Scabin, presidente del gruppo “Agro, ittico, molitorie e zootecniche” di Confindustria Veneto est e presidente e ad di “Delta Group Agroalimentare Srl”
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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE
(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)
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nell’Unione Europea;
• rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.
SCHEDA SCRIVI:
PASQUALETTO
ELEZIONI EUROPEE
GIUGNO PASQUALETTO
2024 | 8-9
carlopasqualetto.it Carlo Pasqualetto @carlopasqualetto
SULLA
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Il nuovo Cda. Il vicepresidente della società resta Antonio Bombonato
Acquevenete riconferma presidente Piergiorgio Cortellazzo
Si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione di Acquevenete. Piergiorgio Cortelazzo e Antonio Bombonato sono stati riconfermati, rispettivamente, presidente e vicepresidente della società. Gli altri consiglieri sono Emanuele Rosina (riconfermato), Silvia Rovarin, Luigi Petrella, Angela Zambelli, Filippo Duse. “Questa nomina giunge come un riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi tre anni, durante i quali abbiamo dedicato impegno e passione alla crescita e al miglioramento continuo dell’azienda – commentano soddisfatti Cortelazzo e Bombonato -. Esprimiamo profonda gratitudine per la fiducia accordataci dai nostri colleghi, che ci motiva ulteriormente a continuare lungo il percorso intrapreso con determinazione e dedizione”. È stato anche approvato il bilancio di esercizio 2023, con un valore della produzione pari a 102,2 milioni di euro e costi della produzione di poco superiori ai 93 milioni di euro. I risultati economici evidenziati nel bilancio d’esercizio 2023 attestano la solidità dell’azienda, che ha raggiunto i 34,6 milioni di euro. L’utile netto al 31 dicembre 2023 è stato di 4.232.727 euro. Gli investimenti hanno superato i 40,3 milioni di euro, pari a 81 euro per utente, con un significativo incremento del 21% rispetto al 2022. Il 2023 è stato anche caratterizzato da una svolta sempre più decisa verso l’efficientamento energetico. Rispetto al 2022, infatti, nel 2023 si sono registrati una diminuzione dei consumi di energia elettrica dell’1,88% e un maggior utilizzo di energia rinnovabile sul totale dell’energia elettrica, pari al 19%. Un’altra strada imboccata con decisione da Acquevenete è quella della digitalizzazione, con investimenti nel triennio 2021-2023 per oltre 3 milioni di euro. “Abbiamo posto gli utenti al centro della nostra attività, impegnandoci costantemente ad assicurare loro un servizio sempre più efficiente e
di qualità, anche attraverso continui investimenti sul territorio - afferma Piergiorgio Cortelazzo -. Con questo bilancio, abbiamo anche portato a 750mila euro il bonus integrativo locale, dimostrando un sostegno concreto verso coloro che si trovano in difficoltà. Nel 2023 abbiamo ricevuto due premi nell’ambito del meccanismo incentivante riferito alla Qualità Tecnica e Commerciale per le annualità 2020-2021 introdotto da Arera, per oltre
4,2 milioni di euro complessivi. Riconoscimenti che attestano il costante impegno della società nel perseguire gli standard più elevati per garantire un continuo miglioramento del servizio”. L’assemblea dei soci ha nominato anche il nuovo collegio sindacale, così composto: Monica Tonon presidente, Angelo Capuzzo e Andrea Paio sindaci effettivi, Andrea Fusetto e Laura Siviero membri supplenti.
Ruggero Principe
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Gli altri consiglieri che formeranno il consiglio di amministrazione sono Emanuele Rosina (riconfermato), Silvia Rovarin, Luigi Petrella, Angela Zambelli, Filippo Duse
Aulss 5 Polesana, 7 vite salvate grazie alle donazioni
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Dati positivi quelli riferiti alle donazioni fatte nel Polesine nel 2023 e presentate dal Coordinamento Ospedaliero Trapianti dell’Ulss 5 Polesana, guidato da Francesco Montacciani. Nel corso del 2023, sono state 7 le donazioni di organi, 106 quelle di tessuti oculari e 7 le donazioni multitessuto. Inoltre, 43 donazioni di placenta da taglio cesareo. Nonostante numeri lusinghieri, il Polesine, purtroppo, ha un alto tasso di opposizione alla donazione, il più alto tra le province del Veneto. Infatti, il 33% dei cittadini che nell’anno 2023 ha rinnovato la carta d’identità in Comune ha deciso di opporsi alla donazione degli organi. La media regionale si attesta intorno al 25,5%. “Purtroppo – spiega Francesco Montacciani – molte persone scoprono dell’esistenza della possibilità di scelta solo nel momento in cui si trovano di fronte al personale dell’anagrafe comunale e non hanno sufficiente tempo per rifletterci. La sfida è quella di ridurre il tasso di opposizione della popolazione alla donazione di organi e tessuti attraverso una costante attività di informazione e di sensibilizzazione della popolazione. Siamo, infatti, certi che nella maggior parte dei casi il diniego sia legato alla poca conoscenza della rete del dono, e di quanto questo possa essere fondamentale. Il Centro di Coordinamento dell’Azienda Ulss 5 è impegnato nella sensibilizzazione nelle scuole, in particolare coinvolgendo gli studenti di quarta e quinta superiore con incontri mirati, per condurre i giovani a una scelta consapevole”.
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Attualità
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Il progetto. Al lavoro i giovani progettisti del Gruppo G124, installato un padiglione ligneo
L’arte per riqualificare la città: l’ex piazza Cepol riprende vita
Riqualificata e presentata alla cittadinanza l’ex piazza Cepol ora “Jerry Masslo”. Il progetto di riqualificazione ha visto al lavoro i giovani progettisti del Gruppo G124, coordinati dal responsabile scientifico Edoardo Narne, docente di Composizione architettonica del Dipartimento Icea dell’Università di Padova. Un progetto portato avanti con Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il Comune di Rovigo, coinvolgendo anche i giovani. Gli interventi hanno riguardato la rimozione delle barriere architettoniche, l’implementazione del verde urbano con aceri platanoidi, frassini e ontani, il rinnovo della pubblica illuminazione. Nella nuova piazza è stato installato un padiglione ligneo, donato dalla ditta Bertani Legno di Piove di Sacco, storica sostenitrice delle iniziative G124 nel territorio Veneto. Il padiglione potrà essere utilizzato per la promozione di iniziative culturali,
musicali e di intrattenimento.
La rimozione di una parte della pavimentazione è stata eseguita con l’aiuto dei ragazzi delle scuole e della comunità in giornate evento partecipate.
La piazza ha ora spazi verdi ed è accessibile a tutti da più lati. Uno spazio dove incontrarsi, socializzare e anche divertirsi, svolgendo o partecipando a varie attività, grazie anche alla realizzazione di un palco rialzato di 50 cm, che potrà ospitare concerti, rappresentazioni e spettacoli.
Partner e sostenitrice del progetto è stata la Fondazione Cariparo, il cui presidente Gilberto Muraro, ha dichiarato:
“Il team di giovani progettisti G124, coordinato dal sen. Renzo Piano, ha una peculiarità: il suo campo d’azione non si limita agli spazi fisici, ma include le persone e l’uso che faranno degli spazi rinnovati. Si tratta dunque di un lavoro che, partendo ‘dal basso’, punta al benessere della comunità. Un’affinità di intenti, questa, che ha spinto la nostra Fondazione a sostenere sin dalle prime fasi questo importante progetto di rigenerazione urbana, grazie al quale oggi Piazza Masslo torna in una veste rinnovata, esteticamente più bella ma soprattutto più inclusiva, alla città”.
Melania Ruggini
Nuovo motto per l’Accademia dei Concordi di Rovigo: “L’amor del pubblico bene”
Nell’Assemblea tenutasi il 16 aprile scorso, i Soci e le Socie dell’Accademia dei Concordi hanno deliberato il nuovo motto dell’Istituto, “L’amor del pubblico bene”.
Questo significativo cambiamento integra e corona i precedenti motti dell’Accademia, ovvero “Concordes musice volvuntur” del 1608 e “Mens omnibus una est” del 1747. Il nuovo motto si rifà al titolo di un poemetto di Girolamo Silvestri, uno dei grandi Concordi rodigini del Settecento.
L’Accademia dei Concordi, fondata attorno al 1580 per iniziativa del conte Gaspare Campo, rappresenta da sempre un punto di riferimento per la promozione della cultura e delle arti per la città di Rovigo e per il territorio polesano.
“L’amor del pubblico bene” riflette l’impegno dell’Accademia nel perseguire l’interesse collettivo, contribuendo al progresso culturale e sociale della comunità e mantenendo viva la tradizione della Concordiana.
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VALERIA
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Calcio. Una serata di formazione con focus su metodo e princìpi
Nabiuzzi: “Importante l’interazione nel settore tecnico Figc e Aiac”
N
on è esagerato dire che Alberto Nabiuzzi, ospite per una serata di formazione dell’Aiac, associazione allenatori calcio, di Rovigo rappresenti un’eccellenza nostrana nel suo ambito, quello, appunto, calcistico. E a parlare, proprio di eccellenza, sono stati Giuseppe Nasti e Luca Pastorello, rispettivamente presidente dell’Aiac e delegato della Figc di Rovigo, nell’introdurre la serata che aveva come focus il tema “Dalla conoscenza del gioco all’approccio metodologico. Come scegliere i principi e come inserirli all’interno della programmazione”.
Una serata partecipata che ha visto la presenza di tecnici polesani e non, e che ha ascoltato attentamente la quasi ora e mezza in cui Alberto Nabiuzzi, 45 anni, ha parlato riuscendo grazie ad una esposizione chiara, ritmica e a tratti incalzante, con l’ausilio di alcuni video, a raccogliere la massima attenzione dei presenti.
“Mi ha fatto veramente molto piacere – dice Nabiuzzi (che ora risiede a Trento) –, essere presente e rivedere molti amici. Questi incontri sono importanti
perché rappresentano un momento di formazione, di conoscenza, di dibattito, di apertura, di confronto fondamentali per chi a vari livelli e con diverse qualifiche si occupa di calcio, e quindi è importante che funzioni l’interazione, anche a livello territoriale, tra le componenti del settore tecnico Figc e Aiac”. Luca Pastorello, delegato Figc, ha omaggiato Alberto Nabiuzzi con una targa, mentre Giuseppe Nasti, a sua volta, ha consegnato a Pastorello, il libro “Noi allenatori Veneti”.
Ad introdurre Nabiuzzi, è stato Lorenzo Zecca, allenatore e preparatore atletico componente del direttivo Aiac Rovigo. “Ho chiesto espressamente al presidente Nasti di affidarmi il com-
pito di presentare Alberto in quanto lo conosco da oltre 30 anni e perché i nostri percorsi calcistici si sono incrociati più di una volta, prima allenandolo nella categoria allievi regionali a Rovigo, e poi con la Nova Gens. Inoltre, a livello di collaborazione con la Figc provinciale mi ha sostituito come responsabile dell’attività di base e quella scolastica ai tempi del presidente Clelio Mazzo”.
Nabiuzzi attualmente è socio della rivista “Il nuovo calcio” storicomagazine con sede a Milanoed ha appenato pubblicato un libro dal titolo“Il manuale della preparazione precampionato”, edito da Sportivi Edizioni.
Cristiano Aggio
Promozione in serie C per il Rovigo calcio a 5
Il Rovigo calcio a 5 è stato promosso in serie C2. Decisiva la vittoria per 5-1 in casa l del Petrarca Calcio a 5 Squadra C. I ragazzi di mister Mauro Gonzato partono forte andando a segno nei primi minuti di gara in due e prima di fine tempo direttamente su punizione è Gianluca Vertullo a fare tris. Inizio ripresa in cui i biancoviola cercano di gestire attraverso il giro palla non sdegnando di farsi vedere in avanti, mentre i giovani del florido vivaio del Petrarca calcio a5, mettono in campo le loro doti tecniche giocando in velocità e così ne
esce una fase di gara gradevole con occasioni da ambo le parti. Poi l’esperienza del Rovigo viene fuori e il portiere di casa viene battuto per la quarta volta, prima che il compagno Sorgato accorci le distanze. Ma non c’è margine di recupero perché poi ancora Vertullo sigla la doppietta personale che fissa il 5-1 finale. Al triplice fischio scoppia la festa del Rovigo che si gode la meritata promozione al termine di un percorso lungo e difficile in cui ogni partita ha riservato delle insidie. Ai ragazzi di mister Gonzato va dato merito di essere riusciti a ri-
alzarsi nei momenti di difficoltà grazie ad un gruppo forte, determinato, coeso. Solo così l’ex squadra che si chiamava Meringhes, è riuscita ad avere la meglio sugli avversari in primis il Pernumia, secondo nel girone D di serie D, quello vinto dai biancoviola che giocano le partite casalinghe nel bel palazzetto di Villadose. (c.a.)
Luca Pastorello, delegato Figc, ha omaggiato Alberto Nabiuzzi con una targa, mentre Giuseppe Nasti, a sua volta, ha consegnato a Pastorello, il libro “Noi allenatori Veneti”
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#Regione
L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto
Elezioni europee: una sfida tante sfide
Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.
Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.
Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.
FRATELLI D’ITALIA CERCA
IL PRIMATO
Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza
oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezioni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.
DERBY LEGA – FORZA ITALIA
Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di
Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.
AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?
Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.
IL PD VENETO PUNTA SULL’ALTERNATIVA
La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessan-
I CANDIDATI VENETI
Lega Nord
dro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.
Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.
Partito Democratico
L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti.
Fratelli D’Italia
A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan.
Azione
Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.
Forza Italia
Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso
Movimento 5 Stelle
Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.
Verdi - Sinistra
Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion. Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)
Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.
Libertà
La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.
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Alessandra Moretti Alessandro Manera
L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd
Zan corre per le europee: “Democrazia, solidarietà e diritti”
A lessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee.
Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?
È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni.
Quale minaccia?
È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.
E la vostra idea di Europa, invece? Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio
Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico, sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.
Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?
Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)
L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi
“Forza Italia può crescere ancora, candidati espressione del territorio”
I l coordinatore regionale di Forza
Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto?
La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani. Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?
In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 1 0 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano.
Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?
Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa
la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.
In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?
Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)
A cura di Riccardo Sandre
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Regione
Alessandro Zan
Flavio Tosi
Francesco Calzavara. L’assessore alla programmazione, bilancio, patrimonio e agenda digitale
“L’autonomia permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”
“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”
Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.
A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?
“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cit-
tadini. ‘Veneto data platform’, uno dei programmi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.
Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?
“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.
Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e fa-
cilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza artificiale”.
Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al
Superbonus 110%.
La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?
“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.
Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?
“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che la Regione aveva già svi-
luppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)
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messaggio politico elettorale
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Francesco Calzavara
Regione
Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023
Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto
“Fusione con BRV Banca operazione strategica”
I
l credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.
Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?
Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento
del nostro portafoglio titoli. In sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.
In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle
famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?
Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle im-
prese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.
Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche
del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?
In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale. L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti. Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci atten-
dono”.
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Da sinistra il presidente Gaetano Marangoni e il direttore generale Claudio Bertollo
La sede della Banca del Veneto Centrale
L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord
Sviluppo della rete e investimenti in crescita
Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.
Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato
dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.
Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti tro-
vare spazio nel canale della GDO.
A questo si è affiancata un’intensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo
sviluppo e la diffusione del progetto didattico in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali.
E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.
In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del territorio
Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospettiva di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di proto-
colli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando una filiera corta “dal campo alla vendita”. Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione.
Il 2023 ha visto crescere ancora l’im-
IL PUNTO
di Christof Rissbacher
pegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di raccolta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.
Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti
Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.
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Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service)
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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti
Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce
Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova. Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv.
Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.
Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.
“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.
Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.
Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.
Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.
“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”. “In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.
Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.
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MAGGIO 2024 on-line: /category/salute/
Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova
A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica
Avrà sede negli spazi messi a disposizione
dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare
Adriatico Settentrionale
Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.
“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei
Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi, immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute
servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.
“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clo-
diense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.
dottor Marco Volpe
delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale.
Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative, associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/ esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a 492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.
Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.
“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.
Per il direttore generale Paolo Fortuna il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.
“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.
“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.
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A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno
Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità
Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.
Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.
A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.
Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6. veneto.it
Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare. Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità.
Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire: sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo
cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.
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Il dottor Marco Volpe
I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova
L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto
Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria
DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto anti-tumorale.
Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.
“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso
l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”. Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza
immunitaria.
“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colon-retto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”.
I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.
“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colon-retto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.
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TUDIO BE
Protesi
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CAMPANIA
Tramonti, i 13 campanili nel regno magico
della “pizza nera”
Sopra Amalfi, nel Parco regionale dei Lattari, la Costiera diventa “Montiera”: una distesa di castagni, limonaie e viti secolari che cela un mondo di bellezza, di gustose bontà e di valori da scoprire. Di cui i maestri pizzaioli tramontani sono ambasciatori nel mondo
di Renato Malaman
Quattromila anime e quasi duemila pizzaioli sparsi per il mondo. Tramonti è la parte più nascosta (e più intima) della Costiera Amalfitana, quella che ha come sfondo le creste severe dei Monti Lattari e il mare lo vede dall’alto e da lontano. Come una visione di Fata Morgana. Il mare di Maiori, Tramonti lo scorge tra i limoni “sfusati” delle sue limonaie terrazzate - così gialli, grossi e profumati da renderli unici - o da sotto i tralci delle sue monumentali viti secolari. Anzi ultrasecolari, specie quelle a piede franco di uva Tintore, che non hanno mai conosciuto la filossera e i cui giganteschi ombrelli mostrano ancora i legacci con i rami di salici di una volta, intrecciati da mani sapienti. Qui tutto è archetipo, tutto riconduce a un mondo arcaico, impastato di pane e valori, impreziosito da una natura madre che domina e accarezza al tempo stesso. “Qui siamo in Montiera - ama dire Vincenzo Savino, che di Tramonti è il vicesindaco –ovvero la Costiera di montagna. Un altro mondo, seppur stessa terra e stessa anima. Qui sono diversi i valori, tutto ruota intorno all’agricoltura. Quella fatta di sacrificio e ostinazione. Guardateli i nostri terrazzamenti. Sono quelli dove ogni giorno sgobbavano le “formichelle” che portavano pesanti sacchi di limoni fino a Maiori. Sono le terrazze dove prosperano le nostre viti antiche, che ci regalano il Tintore e altri sinceri vini di Costiera”. Sì, qui a Tramonti il paesaggio è sovrano. Si schiude a 650 metri di altezza, oltre il valico di Chiunzi. Sembra una conca, un grande anfiteatro verde. E’ una distesa di castagni, viti e olivi. Il Parco regionale dei Monti Lattari era un’istituzione doverosa per salvaguardare questo lembo montano di Costiera Amalfitana: un arcipelago di tredici frazioni, perché Tramonti in realtà non esiste. Esistono i suoi borghi, svettano i suoi campanili che di sera accendono un presepe di luci fiabesche, galleggianti sul mare scuro della montagna. Illuminate pure le chiese e i tanti capitelli ai crocicchi delle strade, tutti con un fiore fresco davanti all’effigie del santo di turno o della Vergine. Ogni frazione ha una storia da raccontare, come quella della Madonna delle Galline:
ricorda il ritrovamento di un’icona della Vergine portata via dalle acque a Tramonti e ritrovata a Pagani grazie al razzolare delle pennute. Dopo Pasqua genera una festa religiosa, partecipatissima e sospesa in un sincretismo fra sacro e profano che qui è humus per il mantenimento di tante tradizioni vitali. Metti quella della pizza. I tramontani (che un tempo si chiamavano tramontini) ne vanno fieri, sia per quella moltitudine di mastri pizzaioli sparsi per l’Italia e per il mondo, sia perché qui l’arte della pizza ha connotati di originalità che pure i napoletani riconoscono. Tramonti vanta la sua “pizza nera”, che ancora è rito d’obbligo il 2 novembre, il giorno dei defunti. Pizza fatta con la farina integrale, il cui colore richiama quello del lutto. Ma la simbologia è plurima: il grano è simbolo di rinascita e quindi di vita. Un tempo la pizza nera veniva consumata anche all’uscita del cimitero. La tradizione della pizza con farina integrale si mantiene viva a Tramonti. “Qui da noi tutti i locali ogni giovedì la propongono - dice Federica Caso, dell’agriturismo Il Tintore di Capitignano – qui spesso ci viene ordinata anche per il week end: margherita o marinara, dove oltre al nostro pomodoro sono d’obbligo le alici di Cetara. Di integrale qui, con il maestro Carmine Nasti, facciamo anche il panbiscotto”. A Tramonti la pizza è il centro di tutto: vi è nata anche un’Academy che quest’anno ha richiamato un folto gruppo di maestri pizzaioli, maestri pasticcieri come Sal De Riso e giornalisti per una jam session di confronto fra le varie scuole. Incontro che vuole diventare un appuntamento fisso, dato che Tramonti ha la fortuna di avere una “Casa del gusto”. “Fu un’intuizione di Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore e presidente della Comunità Montana – sottolinea Vincenzo Savino – Noi adesso con l’Associazione Pizza Tramonti e con l’Academy daremo un ruolo di volano a questo spazio. Tramonti è il paese della pizza, la prima De.Co. è nata qui, la patria del fiordilatte, che è prodotto da nove caseifici artigianali locali. Siamo anche città del vino e dei castagni”. Un tempo terra di emigrazione, appunto (oltre i tanti pizzaioli, l’ana-
grafe di Tramonti registra fra i partenti anche Immacolata Giordano, la mamma di Mario Cuomo, a lungo governatore dello Stato di New York), oggi questa terra rivendica la sua parte nell’ambito di un turismo nuovo, consapevole e lento. Attento alla bellezza e alle bontà del territorio. Polo di attrazione di un turismo green lo è già: “La scelta fatta con la mamma di trasformare il vecchio casale di famiglia in un luogo di accoglienza – dicono Rosa e Alfonso Simeone del Frescale, in contrada Polvica – ci ha regalato la gioia di poter incontrare tante persone,
I pregiati limoni sfusati della Costiera e una pergola di viti in un paesaggio di montagna: siamo a Capitignano di Tramonti all’agriturismo “Il Tintore”. Sotto: un’immagine notturna nella conca di Tramonti, visto dalla “Putechella” nel borgo di Novella; a destra la potatura di storici vigneti della Cantina Tagliafierro a Campinola di Tramonti. Più sotto: Carmine Nasti mostra una “pizza nera” con farina integrale. A destra. raffinate dolcezze prodotte da Rosa Simeone del “Frescale”
spesso stranieri, che apprezzano la passione con cui ancora coltiviamo viti e fiori, prepariamo le torte, i succhi e le marmellate”. “La nostra limonaia – gli fa eco Ruben Giordano, dell’azienda Le Formichelle – è diventata un luogo di socialità. Far merenda sotto queste 150 piante con davanti un panorama così, raccontando anche la fatica delle portatrici di un tempo, sbalordisce i nostri ospiti”. “Degustare sotto la pergola i nostri vini frutto di piante di 250 anni e dopo una passeggiata fra queste viti patriarca – dicono Raffaele e Valentina Tagliafierro –
fa emozionare chiunque. Anche noi che le proponiamo”. Qui è ancora attivo qualche vecchio cestaio che costruisce le sue opere con i polloni dei castagni. La magia e l’arte dell’intreccio. Ecco, Tramonti è un intreccio di valori. E’ la dimostrazione del vecchio assunto: il turismo balneare in Costiera Amalfitana è un equivoco. Non esisterebbe senza il lavoro e la resilienza di chi lavora la terra e, proteggendo questo territorio, bellissimo e fragile nel contempo, trasmette saperi che non tramonteranno mai. Tanto meno a Tramonti…
www.lapiazzaweb.it 36 Turismo - Sì, viaggiare
Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti
Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende
L i hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi
Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio. Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.
Per poter ospitare un tiro-
cinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro. “Il concetto di Maestro Artigiano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza
la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.
Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte il percorso professionalizzante per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 1 0 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio
che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.
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Economia
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ARIETE
Avete superato i momenti di tensione e di incomprensione. Ora il percorso è in discesa e potete recuperare le relazioni che pensavate compromesse.
Avete incamerato energie sufficienti ad affrontare con entusiasmo gli ultimi ostacoli prima di raggiungere l’obiettivo a lungo inseguito. Siate tenaci.
Avete investito nella determinazione e in una bella energia tutte le vostre aspettative ma non dimenticatevi di riconoscere un ruolo importante anche alla fortuna.
Non mancheranno momenti di stanchezza che saprete bilanciare con una visione positiva delle cose, capace di ribaltare situazioni apparentemente complicate.
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Continuate a fare programmi a lungo termine e a investire le vostre risorse per obiettivi futuri che sono ambiziosi ma che volete raggiungere a tutti i costi.
la vostra natura riflessiva vi spingerà a prendervi un po di tempo per capire se i sentimenti che state provando sono autentici e se siete ricambiati.
Non prendete decisioni affrettate in questo periodo perché l’entusiasmo potrebbe giocarvi dei brutti scherzi. Procedete sempre con realismo e concretezza.
Se il lavoro procede a gonfie vele esaltando la vostra massima creatività, la sfera affettiva sarà di più difficile gestione a causa della vostra stanchezza.
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Avete chiuso con le situazioni tese e stressanti. Si apre un nuovo capitolo tutto da scrivere e questo vi ispira tanta fiducia che vi rende particolarmente interessanti.
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Non cedete finché non avete raggiunto il vostro obiettivo, a costo di spendere energie e tempo preziosi. Ma i vostri sacrifici sono sempre ripagati adeguatamente.
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L’estate si avvicina regalandovi energie positive che valorizzeranno i vostri talenti e che vi regaleranno momenti di grande soddisfazione. Sarete irresistibili.
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