Rovigo lug2014 n93

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di Rovigo

1994 - 2014

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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 93 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Argomento Sanità del mese Ambulatori Veneto, verso pediatrici, verso l’azzeramento la nuova del “digitalverifica divide”

Multe La città al quinto posto in Italia

pagg. pag. 4-5 10

pag.

Salute Sanità Ambulatori Ferie serene pediatrici, se corpo e mente verso la nuova sono saniverifica

pagg. pag. 21-26 10

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L’EDITORIALE

Il Commissario stoppa il bliz dei dirigenti

Turismo, il Veneto nel web di Ornella Jovane*

Cronaca di un agguato burocratico. Clamoroso. E imbarazzante. Nelle poche ore di “interregno” tra la caduta della maggioranza del sindaco Bruno Piva e la nomina del commissario Claudio Ventrice, i dirigenti comunali non sono stati con le mani in mano. Tutt’altro. pag. 8

Accademia dei Concordi: i cittadini sperano ancora

L’avviso è inequivocabile: “tutti i servizi di biblioteca, compresi sala studio e lettura quotidiani, sono sospesi a partire da lunedì 7 luglio fino a data da destinarsi”. Un orario ridotto o anche una chiusura estiva non costituirebbe una sorpresa per l’utente di una qualsiasi biblioteca civica. pag. 13

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I

Il Commissario Claudio Ventrice alla guida di Palazzo Nodari La crisi di giunta si trascinava da mesi, ora l’epilogo che lascia la città capoluogo senza sindaco e assessori, in attesa di nuove elezioni

T

occherà al viceprefetto di Novara, Claudio Ventrice, guidare il Comune nei prossimi mesi e traghettarlo fino alle prossime elezioni. Un compito non semplice visti i grossi problemi che l’amministrazione Piva lascia sul tappeto avendo perso l’appoggio della maggior parte di chi lo sosteneva. Dal centrodestra qualche voce di dissenso verso questa scelta si è alzata ma tant’è. Ormai si è voltato pagina.

A Rovigo serviva una guida forte, soprattutto in questo momento di crisi, commentano dall’opposizione. “Era un epilogo annunciato - Raffaela Salmaso, vicesegretaria regionale del Pd - almeno dallo scorso marzo, quando fu il sindaco a rassegnare le dimissioni, poi ritirate. Succede quando non ci sono presupposti politici. Stavano litigando per una poltrona in più o in meno, non erano più in grado di dare risposte alla città”.

Troppe grosse questioni rimangono ora senza risposte, prima fra tutte l’approvazione di un bilancio difficile da chiudere. Ma molte sono anche le scelte politiche in campo che rischiano di dover attendere troppo una risoluzione. Chi deciderà le sorti dell’Università e del Censer? Chi risolverà le questioni legate al decreto ingiuntivo da 4 milioni di euro a Polesine Acque? pag.

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l Veneto visto dal web può diventare ancora più appetibile, anche dal punto di vista turistico. Le bellezze paesaggistiche, dal mare alla montagna, senza trascurare la campagna e il lago, oltre alle città d’arte, rappresentano il “petrolio” della nostra regione, una risorsa inesauribile che per essere largamente apprezzata, diffusa e ulteriormente valorizzata deve passare per la rete. Rimbalzando online, cresce la popolarità del Veneto e si diffonde in modo “virale” la sua buona reputazione come meta turistica. Nell’era della digitalizzazione la rete diventa strumento di rilancio economico anche per un settore che, frenato dalla crisi, non ha esaurito le sue grandi potenzialità e che, ripensato in modo nuovo, può offrire ancora grandi opportunità. Il web non solo come vetrina di promozione ma anche come strumento di valutazione ed analisi della popolarità della regione, del proprio posizionamento online, della brand reputation per elaborare nuove proposte, individuare contesti e tematismi nuovi, rivedere giudizi e individuare flussi turistici interpretati da punti di vista diversi. E’ questa la nuova frontiera che riguarda sia il turismo di prossimità che i mercati internazionali. Certo serve consapevolezza. *o.jovane@lapiazzaweb.it

Intervento

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane di Salvatore Mazzocca*

I

l D.L. 179/2012 prevede la possibilità per i consumatori di poter richiedere alle imprese di effettuare i pagamenti oltre i 30 euro con carta di credito e, nel contempo, non introduce alcuna sanzione per le aziende che non dovessero munirsi dello strumento elettronico necessario. *Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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L’INTERVENTO

segue da pag.

Un po’di chiarezza sul Pos per le imprese artigiane

Rovigo e Provincia

Bliz dei Carabinieri contro lavoro nero e irrgolare Lotta dura dei Carabinieri al fenomeno dei laboratori tessili irregolari gestiti soprattutto da cittadini cinesi. Ma anche controlli su abusi edilizi, mancata osservanza delle norme igienico-sanitarie e impiego irregolare di manodopera straniera. 28 blitz che in Polesine hanno portato alla denuncia di nove persone e oltre a 15 sanzioni amministrative comminate per diverse violazioni. Il tutto nel quadro di 18 verifiche effettuate in laboratori tessili nel Basso, nel Medio e nell’Alto Polesine. Dieci sono stati messi a segno nel territorio della compagnia di Rovigo, dove sono stati riscontrati casi di lavoro nero o irregolare e abusi edilizi. Tredici le operazioni in Alto Polesine, dove sono emersi episodi in cui i capannoni controllati sono risultati privi o sca-denti per quel che riguarda le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi di lavoro. Porto Tolle

I costi, ovviamente sarebbero e sono, a carico delle sole aziende, che dovranno sottoscrivere un contratto di installazione del Pos con un istituto bancario. La norma non è chiara. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Di fatto si introduce una possibilità per il consumatore, ma non si prevede un obbligo diretto per l’impresa che potrà concordare con il cliente le forme di pagamento in tal senso rimane la possibilità di pagamenti in contanti fino a 999 euro. Non essendoci sanzioni per quanti non si adeguassero, il problema per l’impresa è di concordare prima con il cliente la forma di pagamento per evitare equivoci o irrigidimento da parte della clientela. Siamo convinti che non sono queste le forme per combattere l’evasione fiscale, al contrario, appaiono come ulteriori gabelle per le imprese a vantaggio del sistema bancario. Introdurre il pagamento elettronico come avviene in tutto il resto d’Europa, non è solo un fatto tecnico. E’ un fatto culturale, che può trovare una sua diffusione anche grazie a forme di agevolazione che favoriscano e facilitino questa forma di pagamento. Se però i costi dei contratti e le commissioni, saranno solo a carico delle imprese questo non ne agevolerà la diffusione. Se fosse stato un obbligo inderogabile, avrebbe dovuto prevedere il contingentamento dei costi e delle commissioni. Queste norme allontanano e deteriorano il rapporto tra cittadino, imprenditore e il fisco, in quanto si rischia di criminalizzare sia il cliente che non richiede la ricevuta, sia l’impresa. La grande evasione non si annida nel pagamento di somme irrisorie da parte di anziani o giovani che magari non possono permettersi un conto corrente e neppure usare la carta di credito dei genitori. Perché non promuovere una grande campagna promozionale tra i giovani, offrendo gratuitamente l’apertura di un conto corrente con carta di credito a costo zero e zero commissioni? Alle imprese invece permettere l’installazione a costo zero o irrisorio dell’apparecchio elettronico e commissioni zero. Come Associazione Artigiani, l’’idea che proponiamo è di ottenere condizioni particolari per i nostri iscritti garantendo condizioni vantaggiose. Non sarà questa norma a combattere l’evasione fiscale, al contrario, provocherà come abbiamo potuto registrare tra le imprese, un ulteriore allontanamento verso le istituzioni. Meglio sarebbe stato non introdurre nulla. Ciò avrebbe dovuto essere previsto. Ma dove vivono quelli che fanno norme di questo tipo? Salvatore Mazzocca - Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”

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Finanziata dalla Regione la presenza dei pompieri

La Giunta veneta ha deliberato anche per il 2014 la concessione di un contributo straordinario, fino a un massimo di 20mila euro, al Comune di Rosolina per l’attivazione del distaccamento stagionale dei vigili del fuoco. La sicurezza di questo territorio d’estate è importante visto che per effetto del turismo Rosolina vede decuplicare nei fine settimana estivi la sua popolazione, passando da 6 a 60mila persone.

Nordest

Cade la giunta

università Il Censer sulla via della vendita del Cubo

profughi Arrivano ma ripartono verso il nord Europa

pag.

6

Il sindaco Bitonci rimette tutto in discussione

Appuntamenti culturali a Fratta Polesine

pagg.

città metropolitana

16-17

La Regione frena e il referendum separatista non aiuta pag.

pag.

8

cultura

10

Le provincie non sono state cancellate del tutto, sono solo state classificate come enti di secondo livello in attesa che la riforma costituzionale semplifichi ulteriormente le cose. Così, a meno che non cambi qualcosa, il 28 settembre gli amministratori polesani saranno chiamati ad eleggere Presidente e assemblea di palazzo Celio. Prima saranno pubblicati gli elettori, poi, verso il 20 settembre le liste ufficiali con i candidati che saranno sindaci di uno dei comuni della provincia da almeno 18 mesi. Politica

Manifestazioni

Ospedale di padova

I commenti dell’opposizione

Palazzo Celio: a settembre si vota

Chiuso il tesseramento il pd polesano si appresta a eleggere il nuovo segretario provinciale. Qualcuno vorrebbe che fosse un traghettatore, una persona di esperienza che guidasse il pd rodigino alle elezioni regionali e del sindaco del capoluogo per poi lasciare il campo ad una nuova figura da scegliere con la calma dovuta. Altri, invece, ritengono che il congresso debba essere un vero congresso e che non ci possa essere un candidato condiviso da tutti. Dopo ferragosto si vedrà.

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Rovigo

Provincia

Partito democratico a congresso provinciale

Come scaricare l’App:

Attività ittiche a rischio a Scardovari

La Parte nord della Sacca è stata colpita da una strana moria di pesci. L’Ulss ha già raccolto l’allarme e sta facendo le analisi del caso. In attesa dei risultati Maurizio Crepaldi, presidente del Consorzio cooperative pescatori in Regione Veneto si è confrontato con i responsabili regionali dell’assessorato all’ambiente chiedendo interventi urgenti per ossigenare l’acqua. I progetti ci sono, ma mancano i finanziamenti della regione. La mancanza di ossigeno e la presenza di certe alghe determina la moria di pesce. Per questo occorre scavare per aiutare il ricambio dell’acqua. Rosolina Mare

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Cinema e arte, anticipazioni di festival e grandi mostre

pag.

18

pag.

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Molti gli appuntamenti culturali dell’estate a Fratta polesine. Sabato 9 Agosto ore 20.00, Villa Badoer ospiterà “Calici e arte sotto le stelle, mentre lunedì 18 ci sarà la serata finale della rassegna “Tra Ville e Giardini”. Domenica 30 agosto, sempre Villa Badoer ospiterà dalle ore 20.00 il VII Festival delle Bande Musicali in Polesine. Domenica 7 settembre inizierà alle ore 9.00 il Raduno dei due Fiumi, A cura del Velo Club Badoera. Giovedì 11 settembre, per il Festival Ville Venete, alle ore 20.30, si potrà assistere al concerto dell’Orchestra Giovanile “Junges Musikpodium Dresda-Venezia”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 redazione@givemotions.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 15.317 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile (ad interim)

Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 luglio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese I DATI La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Quattro anni dopo, 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni, il divario è stato più che dimezzato e ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata

Veneto, verso l’azzeram

di Alessandro Abbadir

A Venezia si è tenuto il summit europeo “Digital Venice” che ha fissato gli obbiettivi del settore per il 2020

Per creare un’Europa digitale servono 300 milioni di euro. Nel 2013 sono stati investiti 15 milioni

T

ecnologia digitale, in Veneto le cose vanno per il verso giusto, ed entro quest’anno dovrebbero essere centrati gli obbiettivi fissati dalla Regione. Sarà azzerato così il “digital divide” a tutti i cittadini e le imprese venete cioè sarà garantita una connettività tra i 2 e i 20 mega. Per il 2020 sono fissate però altre mete ambiziose. L’anno in corso (con un ritardo al massimo per l’inizio del 2015) sarà dunque un anno decisivo, scomparirà finalmente il “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso. Il quadro della situazione lo ha delineato con delle analisi ad hoc il Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga. Ma facciamo un passo indietro. Per arrivare a questo risultato la Regione Veneto dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli. Nell’ordine: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende. Questo perché ci si è accorti che non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale verso le nuove tecnologie. La situazione a giugno 2010 vedeva il Veneto con un “digital divide” pari al 18,6%, ossia quasi un quinto del territorio risultava scoperto (la media nazionale era del 22,8%), con intere zone senza Adsl. Sono stati programmati

le novità emerse AllA mAnifestAzione di veneziA

Arrivano gli evangelizzatori del web

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e sorprese all’interno della prima edizione del “Digital Venice” non sono mancate. Google infatti ha dato la notizia di aver selezionato 104 “evangelizzatori”, cioè 104 giovani laureati pronti a digitalizzare le piccole imprese del made in Italy. I 104 under trenta verranno ospitati per sei mesi in 52 camere di commercio in tutta Italia e saranno a disposizione delle piccole e medie imprese che vorranno. Dopo uno stage, i giovani saranno all’opera dall’1 settembre per integrare le vetrine (già presenti) con la vendita online. Ma l’obiettivo degli “evangelizzatori” sarà anche quello di portare nuove piccole imprese in rete. Le richieste per questi giovani sono disponibili su www. eccellenzeindigitale.it. Infine i numeri di “Digital Venice” sono stati davvero positivi La prima edizione si è conclusa con successo. Dal 7 al 9 luglio il traffico con la rete VeniceConnected è stato aperto senza la necessità di autentificazione. Si è registrato così un incremento del 50% del traffico medio. Mille e cinquecento persone, tra organizzatori ed partecipanti, sono state presenti agli eventi; 800 hanno soggiornato in città per due giorni. Sono arrivate così spese per 2.500 biglietti di mezzi pubblici in più e 350 taxi privati. Il Comune pensa già ad una seconda edizione nel 2015. A.A.

così 273 interventi per la posa di circa 1.000 chilometri di fibra ottica nelle aree non coperte, in 188 comuni. Ad oggi, secondo i dati forniti dal Centro di Competenza Regionale sulla Banda Larga, sono stati chiusi 68 cantieri, 61 sono in lavorazione e sono pronti a partire altri 7 cantieri. Il “digital divide” è stato più che dimezzato visto che ora il 92,8% del territorio ha una copertura adeguata, e per il proseguimento dei lavori la Regione Veneto, in accordo col ministero dello Sviluppo economico, ha previsto lo stanziamento di altri 22 milioni di euro. Ed entro la fine dell’anno anche il rimanente 7,2 % del territorio sarà coperto dalla banda larga. Ma come detto, ora gli obbiettivi sono ancora più ambiziosi e sono stati delineati proprio a Venezia ad inizio luglio al summit europeo “Digital Venice”. Sono stati consegnati così alla multinazionali e ai governi presenti al simposio dieci raccomandazioni redatte dai giovani provenienti da 24 paesi d’Europa. Si è stilata la Carta di Venezia, in cui è auspicato per il 2020 priorità come l’accesso libero e indiscriminato al Web da parte dei cittadini, l’eliminazione del roaming telefonico (il sovrapprezzo sulle tariffe), nessuna barriera fiscale su pagamenti e copyright, alta velocità per tutti entro il 2020, cybersicurezza, big data e servizi cloud (le cosiddette nuvole) comuni per le aziende, città intelligenti con contenimento delle spese energetiche, trasparenza

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e partecipazione dei cittadini, e-skills per i giovani, start up efficaci e una pubblica amministrazione moderna. Il summit che ha aperto il semestre Ue a guida italiana ha visto riunito a Venezia il gotha delle aziende tecnologiche internazionali e nazionali. C’erano così accanto al premier Matteo Renzi, Neelie Kroes, commissario all’Agenda digitale per l’Europa, i manager delle Telco europee (Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia, Telefonica, Vodafone, Wind e Tre), i responsabili europei di Google e Facebook, i rappresentanti delle multinazionali Ict come Microsoft, Hp, Ibm, Cisco, Alcatel, Ericcson. I manager presenti hanno detto la loro però, e ognuno con angolature e visioni diverse delle priorità da raggiungere. Vittorio Colao, responsabile di Vodafone ha ricordato il grande piano di investimenti del gruppo: 3,6 miliardi per i prossimi due anni in Italia con l’obiettivo di portare la connettività 4G al 90% della popolazione e la fibra per la rete fissa a 7 milioni di famiglie. Colao ha chiesto un contesto normativo che incentivi e non ostacoli lo sviluppo e regole comuni per operatori di telecomunicazione. Burocrazia zero è invece la necessità prima per Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind. Infine secondo Cesar Alierta di Telefonica per creare un’Europa digitale per il 2020 servono 300 miliardi, e il settore ne ha investiti 15 nel 2013. Cioè solo il 5%.

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Argomento del mese 5 La storia

mento del “digital divide” Il progetto “Digitali per crescere” Microsoft e l’Università Ca’ Foscari di Venezia insieme

Il Laboratorio di esperienza digitale per giovani e imprenditori

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siste una stretta correlazione tra innovazione e crescita: le piccole imprese italiane che abbracciano il digitale hanno registrato negli ultimi anni una crescita superiore al 13 per cento in termini di fatturato e del 10 per cento in termini di occupazione, rispetto a quelle che lo utilizzano poco”. L’innovazione e le nuove tecnologie come motore propulsivo dell’economia, che smuove e fa reagire anche il mercato del lavoro: è la tesi che ha ispirato il progetto nazionale, sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello dello Sviluppo economico, “Digitali per crescere”, con cui Microsoft si propone di promuovere la digitalizzazione del nostro Paese puntando sulla formazione di giovani e Pmi. I primi risultati e i dati di uno studio ad hoc sono stati diffusi dall’amministratore delegato Carlo Purassanta che ha illustrato, in occasione di “Digitale Venice”, il summit europeo di inizio luglio, il nuovo Laboratorio di esperienza digitale (Led) realizzato insieme con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che avrà sede a Mestre, in via Torino, nel nuovo campus scientifico dell’Ateneo. Si tratta uno spazio in cui le piccole e medie imprese, i professionisti veneti e i giovani potranno ricevere formazione gratuita sulle tecnologie di ultima generazione. Sarà possibile incontrare partner Microsoft e i suoi esperti ma anche i ricercatori di Ca’ Foscari per ricevere consulenza e dare avvio a progetti di innovazione. Il laboratorio sarà uno spazio di confronto e formazione anche per gli studenti dell’Università. “Siamo entusiasti di collaborare con Microsoft e siamo convinti che il Led di Venezia rappresenterà un importante punto di riferimento per le imprese e i giovani del territorio” ha commentato durante la sua presentazione il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Carraro. L’iniziativa “Digitali per crescere” è stata lanciata a fine ottobre 2013 ed ha già visto l’apertura di 6 Laboratori a Pisa, Roma, Napoli, Milano, Bari e Torino, raggiungendo 600mila imprese e formandone oltre 6mila.

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Da “smanettone” a imprenditore

Creatività e tecnologia un connubio vincente “N

on avrei mai pensato che sarei diventato imprenditore, ma la mia passione per la tecnologia e i computer mi ha fatto fare il salto di qualità, e ora gestisco una impresa con un collega, che fa dell’aggiornamento all’innovazione un punto di forza”. A dirlo è Giorgio Scocco 42 anni tipografo residente a Camponogara (Venezia), sposato con due figli, che con i primi computer e mac ha cominciato a lavorarci dalla fine degli anni Novanta, quando cioè l’accesso alla tecnologia era visto dai più come un affare per iniziati, cioè per pochi appassionati. Il “lavoro vero” era opinione comune allora, si basava su altro. Ora tutto è capovolto rispetto alla mentalità di quegli anni, e le urgenze sono chiare. ”Troppo spesso - spiega Scocco - sento dei colleghi lamentarsi per lo scarso accesso a sistemi di banda larga e internet veloce nei territori dove hanno la loro attività e hanno ragione. Il discrimine nel futuro in campo lavorativo non sarà più l’abbassamento del costo del lavoro stile anni Novanta e 2000, ancor oggi perseguito con insistenza da imprenditori miopi e che ha portato il sistema produttivo veneto nel baratro, ma l’adeguamento costante a tecnologia ed innovazione. Solo su questo versante la creatività italiana potrà continuare ad essere competitiva e a non avere rivali sul mercato“. Scocco racconta la sua storia, un esempio di come la passione per la tecnologia possa realizzare un sogno, quello di fare l’imprenditore. “La mia passione per i computer – dice – è nata quando avevo 13-14 anni perché di pc e tecnologia sono sempre stato appassionato. Ho cominciato ad utilizzarlo per giocarci. Il primo Pc lo condividevo con una amica. Ho capito fin da subito però che poteva essere uno strumento formidabile nel mondo del lavoro. Ora quasi nessuna azienda può farne a meno, ma allora chi proponeva questi strumenti di lavoro alle aziende della nostra zona, veniva considerato spesso uno stravagante”. Scocco racconta l’evoluzione del suo lavoro nel corso degli anni, un’evoluzione che ha seguito di pari passo l’innovazione tecnologica dell’ultimo quarto di secolo. “Ho Iniziato a lavorare – spiega – molto presto. Nel 1987 a quindici anni ho mosso i miei primi passi, come apprendista tipografo, in una storica tipografia della Rivera del Brenta. Nel 1990 vi è stata una svolta molto importante poiché si è finalmente passati al sistema computerizzato per la creazione e l’impaginazione di elaborati (acquistando il vecchio “Macintosh IIci, antenato degli attuali Imac). Questo ha segnato il mio futuro in quanto sono andato ad apprendere con tanto entusiasmo le nuove tecnologie formandomi a Verona, alla società leader allora per Apple Italia”. Si è trattato però solo di una prima tappa. “Da qui in poi, professionalmente con lo sviluppo dei sistemi tipografici e i vari aggiornamenti del Mac Apple, e, soprattutto con l’esplosione di internet è stata un’escalation”. L’arte grafica si è migliorata con l’uso di mac e programmi specifici che hanno permesso in questo settore la realizzazione di lavori, prima su incisione su pellicole sviluppate per la creazione di lastre, poi direttamente su lastre, per la stampa litografica. E’ arrivato così il salto di qualità, da tecnico sempre aggiornato a imprenditore. “Nell’agosto del 2010 - continua Scocco - assieme ad un mio collega, ho rilevato l’attività dove lavoravo. Ho realizzato il sogno di diventare imprenditore. Qui svolgo il mio lavoro di grafico cercando di essere sempre il più aggiornato possibile. I miei clienti immaginano e io creo e do sostanza ai loro desideri, con l’aiuto della tecnologia. Un connubio quello fra tecnologia e creatività, che è esplosivo e che sarà il vero motore di sviluppo dei prossimi anni. Prospettive che un tempo sembravano fantascienza. Questo mi ha permette di pensare in grande”. Lavorare con la tecnologia fa impresa insomma .Da anni nel nostro territorio gli esempi di chi ha fatto dell’aggiornamento informatico un motivo di avanzamento professionale sono tantissimi. Non si tratta più di giovani appassionati di Pc, i classici “smanettoni” stile anni Novanta, pionieri appassionati di tecnologia per passione. Ora sono cresciuti in tutti i settori professionisti che con l’informatica hanno aggredito il mercato e A.A. sul mercato ci sono rimasti riuscendo a fare impresa e con profitto.


6 Rovigo Amministrazione Un commissario prefettizio reggerà il Comune fino a nuove elezioni

Rovigo non ha più un Sindaco: cronaca di una fine annunciata Restano lettera morta i piani degli interventi e del traffico. Ma soprattutto rimangono irrisolti problemi di grande rilievo

i commenti Favorevoli e contrari

A destra non sono tutti convinti della scelta

di Lorenzo Zoli

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ovigo non ha più un sindaco da martedì 15 luglio. Quel giorno, alle 9.49 del mattino, il consiglio comunale è stato sospeso. Non appena sono state consegnate e protocollate le firme di 19 consiglieri comunali che si dimettevano. Per portare alla caduta dell’amministrazione ne sarebbero bastate 17. Vale a dire la metà più uno dei 32 componenti l’assemblea civica. Ne sono arrivate due in più. La sfilata di consiglieri che firmavano le dimissioni dal notaio Amerigo Santoro nel suo studio in piazza Vittorio Emanuele, un centinaio di metri dal Comune, era cominciata il sabato precedente. Era da qualche mese che un epilogo del genere era, se non nell’aria, comunque possibile e ben presente al mondo politico rodigino. Perlomeno dallo scorso marzo, quando era stato il primo cittadino Bruno Piva a rassegnare le dimissioni, poi revocate. Quanto accaduto in aula il 15 non è quindi stato certo un fulmine a ciel sereno. Lo stesso Piva ne aveva parlato con grande serenità il giorno pri-

Il municipio di Rovigo

ma. Si era detto tranquillo, pronto a “un ultimo giorno di lavoro prima di andare in pensione”. Nel contempo non aveva avuto previsioni liete per il futuro, politico ma non solo, della città. Se nelle settimane precedenti aveva assunto toni quasi apocalittici - “dopo di me sarà una catastrofe” - questa volta è stato più soft, ma comunque incisivo. Ha espresso dispiacere per non avere portato a termine il piano degli interventi e il piano del traffico. “Restano grandi problemi nel sociale - ha proseguito - Non voglio fare ricatti, ma sicuramente

creeranno tensioni enormi”. Preoccupazioni anche sul futuro dell’Università e del Censer. E l’annuncio della firma del decreto ingiuntivo da 4 milioni di euro a Polesine Acque: a tanto ammontano i crediti vantati dal Comune nei confronti della partecipata che eroga l’acqua potabile in Polesine. Circa sei ore dopo la sospensione del consiglio, la nomina del commissario prefettizio che reggerà le sorti del Comune sino alle prossime elezioni amministrative: Claudio Ventrice, 53 anni, viceprefetto a Novara.

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a caduta dell’amministrazione comunale viene ovviamente letta in modo positivo dalle forze del centrosinistra. Più complessa la situazione nel centrodestra, “colore politico” dell’amministrazione caduta. Senza l’appoggio di numerosi suoi esponenti chiaramente non si sarebbe mai arrivati al commissariamento. Nondimeno, ci sono appartenenti a questo schieramento che non accolgono a braccia aperte un simile epilogo. E’ il caso dell’ex consigliere leghista Michele Capanna. “Così si lascia Rovigo - spiega - nelle mani di un commissario prefettizio. Gli si lascia una città ingessata, senza una guida politica che la faccia uscire dal degrado e dalla crisi. Certo, ci sono stati numerosi errori della maggioranza e anche del sindaco, che avrebbe potuto essere più determinato. Ma non sono condizioni sufficienti per sfiduciare un primo cittadino e lasciare la città a se stessa. La maggioranza avrebbe dovuto ricompattarsi, smettendo di dare alla collettività l’immagine di una compagine politica dedita più alla conquista di poltrone che agli interessi dei cittadini”. Situazione complessa in casa Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale. Il consigliere comunale Renzo Bellinello ha sostenuto sino all’ultimo il sindaco, mentre il circolo locale del partito, guidato da Luca Gabban, ha ritenuto preferibile andare a nuove elezioni il prima possibile. Molto critico verso chi ha voluto il commissariamento Fabio Baroni, esponente de La Destra. “Ci pervade - dice - un sentimento di rabbia per veder frantumare una speranza di vero cambiamento e rilancio della nostra città e relative frazioni”.

NEWS La Pagella del Partito Democratico

Salmaso: “E’ mancata la guida sicura di un Sindaco capace di fare la differenza”

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e dimissioni dei 19 consiglieri comunali hanno espresso la richiesta della città”. E’ la lettura che Raffaela Salmaso, rodigina, vicesegretario regionale del Pd, dà della caduta della giunta del sindaco Bruno Piva. “Era un epilogo annunciato - spiega - almeno dallo scorso marzo, quando fu il sindaco a rassegnare le dimissioni, poi ritirate. Succede quando non ci sono presupposti politici. Stavano litigando per una poltrona in più o in meno, non erano più in grado di dare risposte alla città”. Proprio questo, secondo Salmaso, è il problema fondamentale: la situazione di Rovigo, che necessita di rilancio, provvedimenti, risposte. Che questa giunta non poteva più dare. “E’ chiaro che la crisi si sente dappertutto - prosegue il vicesegretario - ma è qui che la figura del sindaco dovrebbe fare la differenza. Creando una cabina di regia, coinvolgendo parti sociali, mondo imprenditoriale, associazioni di categoria in confronti e progetti”. Un ruolo che ad avviso di Salmaso è mancato. “Del tutto mancato”, precisa. Un discorso che si può estendere alla giunta. “Ci sono state persone che hanno proposto idee valide - prosegue - ma alla fine il gruppo non ha dato risultati. E anche qui ha le sue responsabilità il leader, al quale spetta valorizzare al massimo chi lavora con lui”. Poi, le opportunità mancate. “Ci sono i finanziamenti europei - spiega Salmaso Diciamo sempre che l’Italia non sa spenderli. Vero. Ma anche i Comuni non sanno come ottenerli. Sarebbe fondamentale formare professionalità in grado di accedervi, creando progetti”. Ora l’auspicio è che il commissario possa perlomeno approvare il bilancio. “Così da tirare una riga, dalla quale possa ripartire chi arriverà dopo”. Già, e il dopo? Presto, in casa Pd, per sbilanciarsi. Prima ci sarà il congresso. “Le risorse ci sono - chiude il vicesegretario - Abbiamo tanti giovani. Persone che riescono a vedere la città con occhi diversi dai nostri. Possono vedere più lontano. A patto di salire sulle spalle di chi li ha preceduti”.


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8 Rovigo I dettagli Tutto legittimo ma i tempi e i modi erano inopportuni

I dirigenti comunali si auto premiano per 70mila euro. Il Commissario li costringe a un passo indietro Parole di disapprovazione anche dal Prefetto: “Quell’atto – aveva detto – non è una bella cosa”

NEWS

di Lorenzo Zoli

Soppresso il servizio

Addio treno del mare

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ronaca di un agguato burocratico. Clamoroso. consigliere comunale Aldo Guarnieri, che ha bollato E imbarazzante. Nelle poche ore di “inter- il tutto come “una porcata”. In sintonia anche il regno” tra la caduta della maggioranza del pensiero dell’ex assessore Andrea Bimbatti. “Pur sindaco Bruno Piva e la nomina del commissario essendo un atto di questo tipo nelle facoltà dei Claudio Ventrice, i dirigenti comunali non sono stati dirigenti - ha commentato - è certo imbarazzante con le mani in mano. Tutt’altro. Il 15 luglio hanno il fatto che si sia evitato di attendere l’arrivo del sbloccato, con una determina, i premi relativi a 16 commissario prefettizio”. posizioni organizzative. In parole povere hanno Ha preso posizione anche il prefetto Francesco conferito premi a funzionari degli uffici per un to- Provolo. Un funzionario statale, rappresentante tale di 70mila euro annui. Un passo che la giunta del Governo in Polesine, che non si è mai fatto decaduta poche ore prima aveva preferito evitare. conoscere per smanie di protagonismo o tendenza Una mossa legittima, quella a invadere il campo altrui. dei dirigenti. Un atto oneroso I dirigenti non avevano Ha infatti premesso che la per le casse del municipio ap- spiegato la loro questione sarebbe stata, di provato quando - sia un caso azione, forse lì a breve, di competenza del o no - nell’organigramma del sperando che alla fine commissario che lui stesso Comune non c’era nessuno al il clamore si sopisse aveva da poco nominato. di sopra dei dirigenti in grado Ma ha anche espresso con di fare la voce grossa. Un atto insomma non irrego- chiarezza il proprio pensiero. “Quell’atto - ha detto lare, ma da molti giudicato inopportuno. Per capire - non è una bella cosa”. quanto basta vedere le reazioni e i commenti degli Nel frattempo, dirigenti e segretario generale ex consiglieri comunali ed ex amministratori non di Palazzo Nodari non si affannavano certo a spieappena la voce si è sparsa. gare perché e per come di quella decisione. Forse Silvia Menon, ex consigliere comunale di Ro- c’era la speranza che alla fine il clamore si sopisse. vigo Si Ama, ha definito chiaramente il tutto “Uno Questa volta non è andata così. La senatrice della scandalo, un atto di prepotenza e arroganza con Lega Nord Emanuela Munerato ha interpellato dipochi precedenti. L’ennesima prova dell’atteggia- rettamente il Governo, facendo la stessa domanda mento sprezzante dei dirigenti nei confronti di una che in città si stavano ponendo un po’ tutti: “Per cittadinanza che vive quotidianamente la crisi”. quale motivo i dirigenti non hanno atteso l’arrivo Più conciso, ma non meno efficace, anche l’ex del commissario?”.

Ovvio che la questione sia finita praticamente al primo posto dell’agenda del commissario non appena insediatosi a Rovigo. Ha valutato attentamente la questione. E alla fine ha chiesto un passo indietro, che puntualmente c’è stato. L’ufficialità è arrivata alle 19.13 del 22 luglio. Una settimana e qualche ora dopo il famigerato “blitz”. Una decisione arrivata “In attesa - si legge nel comunicato stampa trasmesso a quell’ora del Comune di Rovigo - di una verifica attenta e circostanziata delle esigenze del Comune stesso sotto il profilo dell’organizzazione interna e sulla scorta delle indicazioni degli uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze”. Già: anche a Roma il passo dei dirigenti del Comune di Rovigo non era apparso il massimo, in questo momento storico. Sia generale, parlando della crisi. Sia particolare, parlando del Comune di Rovigo e della “sua” crisi.

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a crisi e la spending review toccano anche il treno del mare. Dopo 16 anni vissuti alla grande, questa estate il convoglio dei vacanzieri non c’è. Un piccolo pezzo di storia recente che viene a mancare. Era stato istituito nel 1998 e, disponibile la domenica e nei giorni feriali, nel fine settimana portava sulla riviera sino a 500 persone. Due le linee: la Schio - Vicenza - Padova - Rovigo - Chioggia e la Cerea - Rovigo - Chioggia. In tutti e due i casi il capoluogo del Polesine era uno snodo fondamentale. Nella stazione di piazza della Riconoscenza sono sempre salite decine di persone, attratte anche dalle promozioni che hanno accompagnato il servizio: il prezzo del biglietto era quello ordinario chilometrico, con sconti dal 20 al 30% per le famiglie. Una volta arrivati a Chioggia i turisti potevano prendere a noleggio le bici appositamente predisposte oppure utilizzare i bus navetta che venivano predisposti in coincidenza con l’arrivo del treno. E non era finita qui: alcuni stabilimenti balneari riservavano agli utenti del treno del mare uno sconto. Stesso discorso per gli alberghi, all’interno dell’iniziativa denominata “Vacanza treno del mare”. I primi segni di cedimento erano arrivati tre anni fa, con la cessazione del noleggio bici. Questa estate la capitolazione. L.Z.

Obiettivo risollevare il bilancio

Trasferimenti sempre più esigui

Il Censer vende la sede dell’Università

Amministrazioni tra costi e entrate

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l “Cubo”, ossia l’immobile con questa forma sede del Cur - Consorzio università di Rovigo - potrebbe venire venduto a settembre. Una ipotesi più che concreta. Se ne è parlato a fine luglio nel corso dell’assemblea dei soci del Censer, l’ente fieristico di Rovigo proprietario del fabbricato. I conti del Censer non godono di grande salute. E la quotazione di mercato dello stabile, poco meno di 4 milioni di euro, consentirebbe di sistemare le cose. Se ne riparlerà a settembre. Una eventualità, la cessione, che non può non porre interrogativi sul futuro del Cur. “Sicuramente in qualche modo dovrà essere ridefinito - spiega Giuseppe Toffoli, amministratore unico del Censer - vista anche la situazione di due degli enti che lo partecipano, Provincia e Camera di commercio”. La prima prossima alla soppressione, o comunque a una grande trasformazione, la seconda in odore di accorpamento a un ente gemello di una città più importante. “Ma la vendita del ‘cubo’ - chiude Toffoli - non avrà ripercussioni sull’università”. L.Z.

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rollano i trasferimenti dello Stato ai Comuni. I fondi in arrivo da Roma si sono ridotti, dal 2011 al 2014, del 31%. E i Comuni polesani, come tutti quelli italiani, hanno reagito aumentando imposte e tributi. Lo dice uno studio condotto da Cna Rovigo incentrato sui bilanci degli ultimi anni di 20 municipalità polesane: Rovigo e altri 19 enti locali del Medio Polesine. La riduzione dei trasferimenti ha comportato, dal 2008 al 2012, un incremento delle entrate tributarie del 40%. Il dato più clamoroso è quello sul passaggio dalla “vecchia” Ici all’Imu. Nel periodo considerato, infatti, il peso dell’imposta è aumentato del 161%, con un aggravio aggiuntivo di circa 23 milioni di euro. Sempre dal 2008 al 2012 i Comuni hanno tagliato gli investimenti del 53%, con 10 milioni non entrati in circolo. Non una congiuntura rosea, per le piccole e medie imprese. “Credo che le pubbliche amministrazioni - spiega infatti il vicepresidente provinciale Cna Lorenzo Masarà - dovrebbero rivedere la propria politica di costi”. L.Z.

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Rovigo 9 Contravvenzioni In Polesine la spesa annua dei cittadini è di 117 euro e 60 centesimi pro capite

Rovigo al quinto posto in Italia dei comuni che fanno più multe Il dato relativo al triennio 2007 - 2009 dimostra che incassare è difficile. Ci sono contravvenzioni per 10 milioni di euro destinate a rimanere lettera morta di Lorenzo Zoli

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i sono Milano, Firenze, Bologna, Parma e Treviso. Poi Rovigo. Fosse una classifica positiva, ci sarebbe di che gloriarsi: tre grandi città, se non metropoli belle e buone. Poi due capoluoghi di provincia “nobili” come quello della Certosa e quello della Marca. Poi Rovigo. Il problema è che no, non è una classifica positiva. Per nulla. E’ la graduatoria della spesa annua per le multe che in media tocca sostenere a ogni cittadino. Una elaborazione condotta dal Sole 24 Ore nei vari capoluoghi di provincia utilizzando i dati a disposizione del ministero dell’Economia e delle Infrastrutture.

Focus

In Polesine la spesa annua è di 117 euro e 60 centesimi pro capite. Per un importo complessivo di 3.930.638 euro netti. Carissima Rovigo, insomma. Soprattutto se si pensa che la stessa classifica individua quattro Comuni nei quali nel 2013, anno di riferimento dello studio, si sono pagati meno di 10 euro annui: Nuoro, Taranto, Isernia e Caserta. Quest’ultima addirittura con una spesa annua per le multe di appena 60 centesimi per cittadino. Per amor di verità va comunque detto che i vigili urbani e i velox non picchiano duro solo a Rovigo. Ma in quasi tutte le sette province

del Veneto. Come detto, infatti, Treviso precede Rovigo al quinto posto, con una spesa di 125 euro e 20 centesimi pro capite. Venezia è decima con 99 euro e 70 centesimi, Verona 16esima a 88 euro e 10 centesimi, Padova 26esima con 62 euro e 60 centesimi. Molto staccate invece - per fortuna dei residenti in loco - Vicenza con 42 euro e 10 centesimi e Belluno con 26 euro e 70 centesimi. Detto questo è altrettanto vero che a Rovigo la polemica sulle multe non è nuova. A livello provinciale, per esempio, più volte è stata segnalata una presenza anomala di autovelox. Un numero eccessivo. Tanto da

I cittadini dal Commissario Via Trieste: “Qualcuno ci aiuti”

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ottobre avevano ottenuto la firma della petizione da parte di ben 100 famiglie residenti in quella strada. A giugno avevano avuto una serie di incontri con esponenti dell’amministrazione comunale poi decaduta.

balzare all’occhio anche in un periodo in cui ormai tutti i Comuni ricorrono al sistema della rilevazione automatica di velocità per fare cassa. Non a caso esattamente un anno fa il prefetto ha preso posizione con fermezza contro questo proliferare di velox, velobox e simili. “Staccare” tante multe tuttavia non sempre è sinonimo di grandi incassi. Lo si capisce approfondendo i dati alla base dell’elaborazione del Sole 24 Ore. Rovigo ha incassato parecchio con verbali e contravvenzioni, è vero. Ma è altrettanto innegabile che ci sono insoluti per milioni e milioni di euro. Multe che si sono trasformate in cartelle esattoriali di Equi-

A fine giugno avevano segnalato la loro situazione a “Striscia la notizia”. Ora, tramite il portavoce Massimo Veronese, hanno già interessato alla questione il commissario prefettizio. Prosegue serrata la battaglia per la sicurezza delle famiglie di viale Trieste, che lamentano una serie di problemi che affliggono chi vive qui. In primo luogo la velocità delle auto che la affrontano quasi fosse una tangenziale, invece che una via

talia, ma per le quali ci sono ormai pochissime speranze di riscossione. Anzi, nessuna. Il dato relativo al triennio 2007 - 2009 lo dimostra con chiarezza. Ci sono contravvenzioni per 10 milioni di euro che sono destinate a rimanere lettera morta. Con un picco nel 2009 di ben 5 milioni. E quest’anno, al momento dell’elaborazione del bilancio, il Comune di Rovigo ha dovuto ritoccare al ribasso le entrate previste da questa fonte, riducendole praticamente di due terzi. Essere inflessibili, eliminare i posteggi gratuiti, partecipare alla corsa per l’installazione di velox, insomma, forse paga, forse no.

centrale. Di qui la richiesta di velobox. Poi, la grande quantità di buche. Infine, la preoccupazione per i cedimenti del manto stradale e gli avvallamenti provocati dalle condutture di Polesine Acque che corrono sotto la via. “Sarebbe necessaria una verifica strutturale”, spiega Veronese. A metà giugno si era aperta una vera e propria voragine sotto un’auto in sosta.

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10 Rovigo Facciamo chiarezza I 30 euro a profugo destinati dal Governo vanno agli enti che li accolgono

I profughi arrivano ma ripartono in fretta verso il Nord Europa Sono circa 500 i profughi arrivati sinora in Polesine con arrivi graduati. Quasi la metà di loro, però, riparte da clandestino senza attendere lo stato di rifugiato politico di Lorenzo Zoli

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FOCUS Commercio in difficoltà

Bressanin, Confesercenti: “Rivedere le politiche economiche”

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entinaia ne sono già arrivati. Altri cento circa potrebbero arrivare a breve. La presenza di profughi in Polesine è ormai una realtà. Da mesi. Da quando lo scorso ottobre l’Italia ha intrapreso la missione “Mare Nostrum”, affidata alla marina militare. Lo scopo è fronteggiare l’eccezionale numero di migranti provenienti via mare dall’Africa. Da una parte garantendo la sicurezza e la vita di quanti si affidano a mezzi di fortuna per arrivare in Europa; dall’altra cercando di assicurare alla giustizia chi lucra su questi viaggi, spesso costringendo a sopportare condizioni disumane chi paga una piccola fortuna per cercare una vita migliore e la fuga dalla guerra o dalle persecuzioni. Il numero di profughi arrivati in Polesine a oggi può essere stimato in circa 500. Si tratta comunque di arrivi graduati, in modo da non superare un numero massimo individuato dalla prefettura. “Abbiamo ottenuto, da varie strutture ricettive, tra le quali anche ostelli e comunità - spiega infatti il prefetto Francesco Provolo - circa 150 posti complessivi. Quando se ne libera qualcuno, possiamo

accogliere nuovi arrivi”. Solitamente i profughi non giungono per restare. La crisi ha reso il nostro Paese molto meno appetibile di un tempo ai loro occhi. Le mete predilette sono altre nazioni europee che offrono maggiori prospettive. Prima di potersi incamminare tuttavia queste persone - maliani, eritrei, siriani, per attenersi ai gruppi più corposi a oggi transitati in Polesine - debbono ottenere lo status di rifugiato politico. Della trafila si occupa la questura, che segue anche le pratiche di identificazione. “Va comunque detto - continua il rappresentante del Governo in Polesine - che c’è un certo numero di profughi, circa il 40%, che preferisce allontanarsi

praticamente subito dopo l’arrivo”. Difficile impedirglielo. “Le strutture alle quali ci appoggiamo - conferma il prefetto - non sono certo caserme”. Lo straniero che sceglie questa strada rinuncia a divenire rifugiato, per restare clandestino, con tutte le conseguenze del caso. “I profughi nella quotidianità - prosegue poi il prefetto - vengono seguiti da cooperative o associazioni che hanno dato la propria disponibilità”. E’ a questi enti che vanno i circa 30 euro giornalieri messi a disposizione dal Governo per ogni straniero. Non certo ai profughi stessi, che in certi casi sono stati invece dipinti come addirittura “stipendiati”.

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ei primi sei mesi dell’anno il numero degli esercizi commerciali polesani che hanno chiuso i battenti supera di gran lunga quello delle nuove aperture. I dati esposti da Primo Vitaliano Bressanin, presidente Confesercenti Rovigo, parlano chiaro. E non lasciano intravedere segni di ripresa. Da gennaio a giugno il settore del commercio al dettaglio ha visto 33 iscrizioni di nuove imprese e 84 cancellazioni; per l’alloggio e la somministrazione il rapporto è di 23 a 65; per l’abbigliamento di 8 a 14. Dati pesanti e che lasciano poco spazio all’interpretazione. “Siamo sempre stati un popolo ad alto tasso di imprenditorialità - commenta Bressanin - ma ora pare prevalere la sfiducia”. Le cause? La crisi, senza dubbio. Ma anche, spiega il numero uno di Confesercenti, “politiche economiche mal calibrate, che penalizzano i consumi, gli investimenti e che stanno distruggendo il tessuto sociale e commerciale degli esercizi di vicinato, portando ad una rapida avanzata della desertificazione dei nostri centri urbani”.

NEWS Sindacati preoccupati

Camera di Commercio verso la fusione con Venezia

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l destino della Camera di commercio si decide questa estate. Complici due fattori: in primo luogo la decisione del governo di ridurre del 50% il diritto di iscrizione annuo pagato dalle imprese, di fatto l’unica entrata dell’ente; in secondo luogo la direttiva di Unioncamere di procedere all’accorpamento delle realtà territoriali di minori dimensioni a quelle più grandi. La riduzione delle entrate renderà, infatti, necessario il taglio di personale e la riduzione dei costi. Di qui gli accorpamenti. Le giunte della Camera di commercio di Rovigo e di Venezia si sono già espresse favorevolmente sulla fusione col capoluogo. Ora serve il pronunciamento dei due consigli. Netta la contrarietà dei sindacati. “La Camera di Commercio è un patrimonio pubblico”, dice Fulvio Dal Zio, segretario provinciale Cgil Rovigo. Progetto prima infanzia

Finanziamenti per scuole belle e funzionali

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orna il “Progetto prima infanzia” della Fondazione Cassa dei risparmi di Padova e Rovigo. Un bando per finanziare ristrutturazioni e adeguamenti o acquisto di nuove attrezzature in asili nido, scuole dell’infanzia e centri d’infanzia. Il bando verrà pubblicato sul sito della fondazione www. fondazionecariparo.it e prevede un massimo di 200mila euro per ogni progetto di ristrutturazione e di 15mila per gli acquisti di nuovo materiale. L’ultima edizione nel 2011 aveva visto la fondazione finanziare, tra la provincia di Padova e quella di Rovigo, 170 progetti per circa 13 milioni di euro complessivi. Sono ammessi al bando enti e istituzioni non profit, compresi enti religiosi, associazioni e fondazioni che siano proprietari o gestiscano senza finalità di lucro strutture o servizi per la prima infanzia.


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Rovigo 13 Preoccupazione e sconcerto Può la città privarsi davvero del suo cuore culturale?

L’Accademia è chiusa ma i rodigini sono convinti: non finirà così! Con questa situazione è impossibile qualsiasi previsione per gli appuntamenti e le rassegne che di solito erano ospitate ai Concordi

IL PUNTO I dati dello scorso anno

Che fine farà il prestito interbibliotecario?

di Mattia De Poli

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’avviso è inequivocabile: “tutti i servizi di biblioteca, compresi sala studio e lettura quotidiani, sono sospesi a partire da lunedì 7 luglio fino a data da destinarsi”. Un orario ridotto o anche una chiusura estiva non costituirebbe una sorpresa per l’utente di una qualsiasi biblioteca civica. Le ultime parole della comunicazione, però, non lasciano tranquilli i frequentatori della biblioteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo. In quale data verranno riaperti i battenti del palazzo che si affaccia sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II e che da secoli ospita l’istituzione che assolve alla funzione di biblioteca comunale? L’avviso ufficiale invita anche a restituire eventuali libri presi in prestito entro sabato 5 luglio. E se qualcuno se n’è dimenticato ed ha ancora un libro in prestito, quando potrà restituirlo? Tra i rodigini c’è sconcerto e attesa, ma su tutto prevale la convinzione, o almeno la speranza, che non potrà finire così. Ad un mese dalla serrata e con la prospettiva di un altro mese senza novità, già si comincia ad avvertire qualche disagio e le difficoltà interessano diverse categorie di persone.

L’associazione di volontariato “Renzo Barbujani” da anni collabora con l’Accademia dei Concordi per la realizzazione della rassegna autunnale “Le voci del Polesine”: il presidente dell’associazione, Arnaldo Pavarin, spiega che il materiale conservato presso la biblioteca fornisce informazioni importantissime per la riscoperta di scrittori nati o vissuti nella provincia di Rovigo e che la situazione attuale impedisce qualsiasi previsione per la rassegna 2014. A Rovigo esiste un’alternativa, seppure modesta, alla biblioteca dei Concordi: nello stabile retrostante la scuola media “Cesare Parenzo” è ospitata la biblioteca intitolata ad Antonio Carlizzi, gestita dai volontari dell’associazione “Barbujani”. Pavarin racconta che nei giorni successivi al 7 luglio molte persone,

FOCUS

soprattutto anziani, hanno iniziato a frequentare la Carlizzi: “Per noi è stata l’occasione per farci conoscere ma fino al 18 agosto rimarremo chiusi anche noi a causa dei lavori di bonifica e ristrutturazione a cui è sottoposto l’edificio”. In ogni caso, nonostante la cortesia e la simpatia dei volontari, non è pensabile che la Carlizzi possa sostituirsi alla biblioteca dell’Accademia: di sicuro non può garantire gli stessi servizi. Anche Chiara Bartolozzi è preoccupata per la situazione, sia come mamma che come insegnate: “Il Multispazio ragazzi propone molte iniziative rivolte ai bambini, fin dall’asilo, e permette di reperire con facilità letture adatte anche ai più piccoli. Inoltre, con gli studenti del liceo classico “Celio” abbiamo partecipato spesso ai laboratori di promozione alla lettura “Una biblioteca per giovani lettori” e abbiamo chiesto la collaborazione del personale della biblioteca dell’Accademia per integrare il percorso didattico sulla filologia con qualche approfondimento sul libro antico”. Luogo di incontro, di lettura, di studio, Rovigo ha bisogno della biblioteca dell’Accademia.

Home

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dati statisti relativi al 2013 parlano chiaro: quasi un quinto dei prestiti librari effettuati in Polesine è stato gestito dalla biblioteca dell’Accademia dei Concordi (32.351 su un totale di 146.177). Al secondo posto, la biblioteca di Occhiobello si è fermata a quota 18.570, mentre quella di Porto Tolle, al terzo posto, ha effettuato 14.978 prestiti. Inoltre, nonostante il numero ridotto, i prestiti interbibliotecari provenienti da fuori provincia sono transitati quasi completamente attraverso la biblioteca del capoluogo polesano. Eppure, indipendentemente dalla possibile chiusura dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, il Sistema bibliotecario provinciale non interromperà la propria attività: è questo, in sintesi, il messaggio rassicurante che a fine luglio hanno lanciato Tiziana Virgili e Laura Negri, rispettivamente presidente e assessore alla cultura della Provincia. Tuttavia all’orizzonte si scorgono nubi minacciose. Il Sistema bibliotecario provinciale coordina una rete costituita da quaranta comuni e quattordici enti convenzionati: oltre a garantire assistenza alle singole biblioteche nella gestione del cataloghi unico on line, offre la possibilità di trasferire gratuitamente e in poco tempo i libri da una biblioteca all’altra, da Porto Tolle a Castelnovo Bariano, in base alle richieste degli utenti. Nel 2013 quasi un libro su dieci è stato messo a disposizione dei lettori tramite questo servizio: le biblioteche aderenti al Sbp hanno effettuato 145.957 prestiti, di cui 14.454 sono stati resi possibili grazie all’interprestito. Ma la riorganizzazione delle province, attualmente in corso, non ha ancora ridefinito le competenze in questo ambito: non è chiaro se potranno continuare a sussistere i servizi bibliotecari provinciali e a quale ente sarà destinato il personale dipendente dalla Provincia. M.D.P.

Iscriviti

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on bastassero i mille problemi di una città orfana di un’amministrazione comunale, il commissario prefettizio Claudio Ventrice si è pure trovato alle prese con una situazione probabilmente senza eguali: un capoluogo di provincia senza una biblioteca pubblica e una sala studio. E’ a questo, infatti, che ha portato la tesissima situazione tra l’Accademia dei Concordi, che gestisce biblioteca e servizi annessi, e il Comune. Il rapporto tra le due istituzioni cittadine è regolato da un documento risalente addirittura al 1836, noto come “Legato Gnocchi”. Un accordo che, in estrema sintesi, prevede la compartecipazione dei due enti alle spese. Compartecipazione che, lamenta il Consiglio direttivo dell’Accademia, negli ultimi tempi non c’è stata. I Concordi segnalano mancati versamenti da Palazzo Nodari per circa 370mila euro. Dopo un lungo tiramolla si è arrivati al clamoroso epilogo: la chiusura della sala lettura, della biblioteca e della sala studio. Il Consiglio direttivo ha messo nero su bianco con una delibera che questo scenario non muterà sino a quando l’amministrazione comunale “non ottempererà a quanto contrattualmente previsto e legittimamente richiesto, ovvero l’assegnazione effettiva dei 370mila euro che il Comune deve all’Accademia”. La notizia della chiusura ha suscitato sconcerto. Da molti è stata letta come uno sfregio alla cultura. Il 7 luglio mille rodigini - ma non solo - hanno partecipato a un flash mob in piazza Vittorio Emanuele. A pochi metri sia dall’Accademia che dal Comune. Due edifici lontani pochi passi, ma mai apparsi tanto distanti. Mille polesani, quasi tutti con un libro in mano, per dire che lo studio e il sapere sono più importanti di bilanci e burocrazia. Nulla da fare: la situazione non si è sbloccata. E molto difficilmente accadrà ora che non ci sono più né sindaco né giunta. Intanto i Concordi hanno ottenuto dal giudice civile una ingiunzione di pagamento a carico del Comune da 370mila euro. Se ne è parlato nel corso del primo incontro, tenutosi mercoledì 23 luglio, del commissario con i vertici dell’Accademia. Il primo ha chiesto ai secondi un passo indietro per quanto riguarda l’ingiunzione. Se ne riparlerà. Ma i tempi non appaiono brevi. L.Z.

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Mille polesani in piazza per difendere il sapere

Un bel nodo da sciogliere per il Commissario

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14 Cultura Rassegna storica Il monastero olivetano di San Bartolomeo a Rovigo ospita l’intero evento

Tanti gli appuntamenti

A Settembre Ande, bali e cante ricordando anche Matteotti

Teatro in Polesine

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di Mattia De Poli

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a tredicesima edizione del Festival di musica e cultura popolare “Ande, bali e cante”, promosso dall’associazione culturale rodigina Minelliana, si svolgerà interamente nel monastero olivetano di San Bartolomeo a Rovigo. L’apertura della manifestazione, sabato 6 settembre alle ore 10.30 presso la sala Flumina, è affidata al gruppo cretese “Oligon” che affronterà il tema “Il canto e gli strumenti nella musica tradizionale greca”. Alle ore 12 nel chiostro l’aperitivo musicale sarà animato dal piemontese Vincenzo “Chacho” Marchelli con la partecipazione di tutti gli artisti del festival. Le attività riprenderanno nel pomeriggio alle 16.30 con l’esibizione danzante del gruppo polesano “Ande, canti e bale” e

Appuntamenti

del gruppo belga “Cecilia” e proseguiranno alle 17.30 con il convegno “Parole e canti del Polesine” e la presentazione di documenti sonori originali, registrati da Sergio Liberovici nel 1968. Alle ore 21 si esibiranno il coro multietnico veneto “Voci del mondo” e il gruppo cretese “Oligon”, mentre la compagnia fiorentina “Altro teatro” proporrà l’orazione civile “Ma l’idea che è in me” in occasione del novantesimo anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti. Alle ore 23 inizierà il “Gran ballo del sabato”, mentre alle ore 1.30 di domenica 7 settembre è in programma il concerto di Giuseppina Casarin e Coro delle cicale. Alle 10.30 Enzo Bellettato ricostruirà la storia di “Matteotti nella memoria cantata” con alcune

Date in calendario Musica e bel canto

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a sera di ferragosto l’associazione culturale badiese “Orazio Tarditi” propone un’iniziativa gratuita, aperta a tutti: nell’ambito della rassegna “Incontri musicali 2014”, venerdì 15 agosto a partire dalle ore 21 presso la chiesa parrocchiale di Badia Polesine è in programma un concerto della locale “Schola cantorum”. Nei mesi successivi il cartello-

esecuzioni del gruppo polesano “Le ciaramelle”. Dopo l’aperitivo musicale, alle ore 16.30, insieme al gruppo “Cecilia”, si esibirà il gruppo laziale “Giuliano Gabriele Ensemble”, che insieme ai piemontesi “Ariondassa” sarà protagonista anche del conserto delle ore 21.

uest’estate l’agosto polesano fa rima con teatro: sono almeno due le rassegne, organizzate nella provincia di Rovigo, che entrano nel vivo proprio in questo mese. A Canda i primi tre sabati alle ore 21.30 sono in programma gli ultimi appuntamenti della rassegna “Teatro in villa 2014”: il 2 agosto la compagnia “Piccolo teatro Sacile” di Sacile di Piave porta in scena la commedia di Carlo Goldoni “La famiglia dell’antiquario”, il 9 agosto la compagnia rodigina “Il mosaico” proporrà “Donna Canasta” di Miro Penzo, ed infine il 16 agosto la chiusura è affidata alla compagnia “Il ramo” di Lodi che presenterà il musical “Mamma mia”. La rassegna, ospitata presso la villa Nani Mocenigo, completerà così un ricco tabellone, articolato in cinque date, che ha preso le mosse dallo spettacolo “Santi e catastrofi”, scritto dall’autrice polesana Emanuela Tavian e re-

ne degli appuntamenti è ancora ricco di date. Venerdì 21 novembre alle ore 17.30 presso l’oratorio della beata Vergine della salute si esibiranno alcuni allievi del conservatorio rodigino “Francesco Venezze”, con cui il 17 novembre 2013 l’associazione Tarditi ha siglato una convenzione per l’attivazione a Badia di corsi preaccademici di musica classica e jazz. Sabato 20 dicembre alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di Villafora, tornerà ad esibirsi la “Schola cantorum” di Badia. Ma su tutti spicca l’appuntamento con il coro “Tre pini” di Padova, diretto dal maestro Gianni

citato dalla compagnia “I ruscoletti” di Canda, e proseguito con “Il senatore Volpon” di Luigi Lunari interpretato dalla compagnia vicentina “Astichello”. A Rovigo, invece, l’appuntamento con il teatro è al martedì a partire dalle ore 21.15 presso il cortile del Conservatorio “ Francesco Venezze”, in via Casalini: la rassegna “Il teatro delle regioni”, l’appuntamento ormai tradizionale di teatro regionale, dopo “Mato de guera”, propone “La donna di testa debole” di Carlo Goldoni (5 agosto) con la compagnia “Fata Morgana”, “L’avaro” di Molière (12 agosto) con la compagnia “Il mosaico” e “Bonjours Paris” di Marco Cantieri (19 agosto) con la compagnia “Armathan”.

Malatesta: la data del concerto non è ancora stata definita ma si dovrebbe tenere presso la chiesa parrocchiale di Salvaterra tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Con queste iniziative l’associazione Tarditi, nata nel gennaio del 2010, cerca di promuovere la cultura musicale, con particolare attenzione all’aspetto educativo e didattico, nel territorio del comune di Badia Polesine: Orazio Tarditi, infatti, è un monaco camaldolese, vissuto nel seicento, che operò come compositore e organista e che visse per una parte della sua vita anche nell’Abbazia della Vangadizza. Me.Ru.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Il futuro della sanità Il sindaco Bitonci mette in discussione il progetto di Padova Ovest e vuole mantenere l’attuale sede in centro

Ospedale di Padova, siamo di nuovo all’anno zero?

Per mettere mano all’esistente servono almeno 300 milioni di euro ma è guerra di cifre. Istituita una commissione tecnica alla quale partecipano anche Cestrone e Palù, per elaborare una proposta che trovi anche la condivisione di Regione e Università di Padova di Nicola Stievano

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oco più di un anno fa, era il 2 luglio 2013, il protocollo d’intesa sul progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest veniva sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel lungo e tribolato iter, avviato almeno sei anni prima. Comune, Regione, Università, Provincia, Iov, con la firma al protocollo, davano di fatto il via libera alla progettazione del nuovo polo ospedaliero alle porte della città. Una mega struttura da 900 posti letto e un costo di 600 milioni, che avrebbe cambiato il volto della sanità padovana e, nelle intenzioni, messo fine alla precarietà dell’attuale polo ospedaliero alle prese con infinite ristrutturazioni, problemi di logistica e di organizzazione interna, difficoltà nel razionalizzare i costi e garantire una sistemazione all’altezza della fama di eccellenza di cui gode la sanità padovana. Doveva aprirsi una nuova stagione, segnata da una nuova e grandiosa opera pubblica, che avrebbe cambiato il volto della città. Invece era solo un capitolo di una storia che riservava delle svolte impreviste.

COLPO DI SCENA

ll mese scorso almeno due fatti rilevanti hanno contribuito prima ad incrinare e poi a mettere in discussione la scelta di Padova Ovest. Da una parte lo scandalo del Mose e le sue ricadute su tutta la Regione, e non solo, ha lasciato un grande punto interrogativo proprio sulle opere in project financing come il nuovo ospedale e il sistema delle imprese che gira intorno a queste iniziative. Dall’altra, mentre la magistratura procedeva con gli arresti e gli indagati eccellenti per le grandi opere venete, Padova consegnava la fascia tricolore di sindaco al leghista Massimo Bitonci, uscito vittorioso dal ballot-

taggio con Ivo Rossi e dal confronto con il centrosinistra che per dieci anni aveva governato la città. Tra le molte iniziative del predecessore Zanonato messe in discussione da Bitonci il nuovo ospedale è stata una di quelle che più ha fatto clamore e che ha dato il via ad una ridda di polemiche e infiammato l’estate politica padovana. Nella partita gioca un ruolo fondamentale la Regione, guidata dal leghista Luca Zaia che se lo scorso anno aveva siglato l’accordo ora non può non tenere conto della posizione del Comune di Padova. Poi c’è l’Università, con il rettore Giuseppe Zaccaria, che da tempo chiede di recuperare il ritardo accumulato in questi anni e teme di dover dipartire di nuovo da zero. La partita sull’ospedale di Padova si gioca su più tavoli e coinvolge soggetti e interessi che vanno ben oltre i confini cittadini.

IL NO DI BITONCI

Il neo sindaco di Padova ha articolato in più riprese il suo no al progetto di Padova Ovest e puntualmente le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari, sollevando numerose reazioni dal mondo politico. Ma Il sindaco leghista delle ordinanze tira dritto. “La volontà dell’Amministrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l’8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull’attuale area”, questo il suo assunto. Perché? “Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione anche più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo,

In alto l’ospedale di Padova, a fianco Massimo Bitonci perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e ristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le difficoltà che que- Inoltre viene mantenuta una contiguità spaziale con aree disto tipo di operazione comporta”. Il sindaco di Padova rispon- dattiche, didattico-scientifiche, laboratori di ricerca biomedica de anche a chi mette sul tavolo altre ipotesi, prima fra tutte e clinica, recentemente progettati, edificati, attrezzati o riche il nuovo ospedale potrebbe essere costruito in un’area di- strutturati dal parte dell’Università e dell’Azienda Ospedaliera versa e alternativa a quella dell’attuale sede di Padova Ovest, per la Facoltà di Medicina”. come per esempio a Legnaro, oppure a sud della Guizza. “Un’opera realizzata ex novo, su un terreno non edificato, I COSTI è più costosa e necessita di un project financing, strumento Una delle questioni più controverse è quella legata ai che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subotti- costi. “Ad oggi la Regione potrebbe contribuire, per la realizzamale, a danno dell’utenza – spiega Bitonci - Comporterebbe zione del nuovo ospedale nell’attuale, - osserva Bitonci - con altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collega- uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, nel decreto mento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto della giunta regionale del Veneto del 3 agosto 2011, il costo pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria”. Il primo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su quecittadino padovano pone poi la questione di cosa ne sarebbe sto punto le nostre stime sono diverse. Tutte le stime più dettadell’attuale grande area ospedaliera di via Giustiniani e din- gliate le presenteremo a Venezia nell’incontro con la Regione, torni. “Rischierebbe di diventare un centro di attrazione per insieme alle motivazioni specifiche, e non solo politiche, per balordi. Attorno ad essa, gli edifici perderebbero il loro valore cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell’attuale immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrereb- sede”. Alla stesura di questo documento parteciperà una combero in crisi e tutta l’area sarebbe sconvolta dal punto di vista missione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ci saranno due un eventuale nuovo plesso in un’area alternativa, peraltro, tecnici che ben conoscono la sanità padovana, chiamati perciò la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attua- a dare il loro contributo alla nuova progettualità. Si tratta di le, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento Adriano Cestrone e Giorgio Palù, rispettivamente ex direttore e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, generale dell’Azienda Ospedaliera ed ex preside della Facoltà disservizi a carico dell’utenza”. Quindi il sindaco passa ad di Medicina. Ma proprio dal mondo accademico sono piovute elencare gli aspetti positivi nel mantenere l’ospedale dov’è. feroci critiche sulla scelta del Comune. Saranno settimane di “Anzitutto il vantaggio di preservare la specificità e le caratte- fuoco e l’esito del braccio di ferro è tutt’altro che scontato.


Il Veneto in primo piano 17 11 Le reazioni Il mondo politico si divide, da quello accademico invece sale la preoccupazione

Zaccaria: “La scelta più economica è il nuovo ospedale” Richiamo del rettore dell’Università di Padova sugli accordi sottoscritti e sulla procedura avviata di Nicola Stievano

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l “blitz” con il quale Bitonci ha scompaginato il progetto del nuovo ospedale a Padova Ovest ha scatenato una serie di reazioni più o meno polemiche. Mentre il Governatore del Veneto Luca Zaia sceglie, almeno in questa prima delicatissima fase, la strada del silenzio, preso com’è tra i due fuochi dell’accordo sottoscritto un anno fa e della volontà del neo sindaco di Padova, oltretutto del suo stesso partito. Non si sottraggono al confronto invece gli altri esponenti politici, chi a favore e chi contro le tesi di Bitonci. Tutti comunque, pur dalle diverse posizioni, sottolineano la necessità di mettere mano alla struttura sanitaria padovana, ormai sull’orlo del collasso. Ancora più netta, e preoccupata, la posizione del mondo accademico che aveva appoggiato

lA svoltA

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Barbara Degani

il progetto del nuovo polo e che ora invita a non buttare all’aria anni di lavoro. Il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria non fa tanti giri di parole. “La posizione mia e dell’ateneo rimane molto ferma agli accordi presi proprio un anno fa, da rispettare e portare avanti. Esiste una procedura ben definitiva e che è in stato molto avanzato. Una procedura sottoscritta da vari enti istituzionali e che ha preso atto di come sia economicamente più conveniente la costruzione di una struttura “ex novo” piuttosto che la ristrutturazione di quella esistente. Questo anche dal punto di vista del trattamento dei pazienti rispetto al prolungato periodo necessario alla ristrutturazione. Allora, insomma, è stata fatta una scelta ben precisa. E, se oggi qualcuno ha cambiato

idea, deve evidentemente motivarlo”. Sui costi Zaccaria precisa: “Affermare che la ristrutturazione dell’esistente costi molto meno – rincara il rettore – significa non aver letto la relazione di 180 pagine, che è da tempo depositata in Regione e sottoscritta dal comitato tecnico che dice l’esatto contrario. Va poi considerato un punto fondamentale, cioè quello dei pazienti: ristrutturare l’esistente vorrebbe dire esporre per vent’anni gli stessi pazienti ricoverati a lavori e cantieri all’interno dell’area ospedaliera, senza soluzione di continuità. Io, sinceramente, non lo ritengo ammissibile”. Anche sui dettagli finanziari il rettore invita a non fermarsi all’idea del project financing: “Esistono infinite altre forme di finanziamento. L’importante è che ci sia la volontà politica di farlo e di mantenere così alto il livello della sanità e del-

Giuseppe Zaccaria la scuola medica padovana. Non possiamo permetterci di restare indietro. Verona sta correndo, Treviso sta correndo, solo Padova è ancora ferma”. Gran parte del mondo accademico condivide le parole del rettore e nutre dei dubbi anche sulla commissione voluta dal sindaco e composta, fra gli altri, da Cestrone e Palù.

Il sottosegretario Barbara Degani rilancia il sito di Brusegana

lA regione non finAzierà il progetto bitonci

opo un confronto serrato avvenuto in sede regionale, a Venezia, è stata posta la parola fine sul progetto di un polo della salute a Padova Ovest. Il neo-sindaco Massimo Bitonci, ha ribadito la volontà di radere al suolo il vecchio policlinico per ricostruirlo nellos stesso posto e ha escluso qualsiasi altra proposta. Dal canto suo, il governatore Luca Zaia ha difeso con fermezza la linea favorevole alla realizzazione ex novo dell’opera. Posizioni inconciliabili, dunque, che hanno costretto la Regione a sciogliere l’accordo di programma, revocando il ruolo di stazione appaltante all’Azienda ospedaliera e invitando l’amministrazione comunale ad annullare tutti gli atti in materia fin qui delibe-

rati. Sottolineando anche che la Regione giudica impraticabile il disegno di Bitonci e non lo finanzierà. Tra le altre voci si alza quella del sottosegretario Barbara Degani che ritiene necessario e opportuno mantenere il progetto del nuovo polo della salute a Padova città e in collegamento con la grande viabilità padovana. “Ad esempio in zona Brusegna – ricorda il Sottosegretario Degani - lì ci sono circa 350 mila metri quadrati di terreno utilizzabile. Si tratta dei campi dietro l’Ospedale ai Colli, lungo corso Australia. Quello è territorio della provincia, in più la Regione è già proprietaria dell’ex ospedale psichiatrico e i terreni sono di gestione comunale a destinazione socio-sanitaria”.


18 Il Veneto in primo piano 12 Territorio Con l’arrivo del commissario a Venezia la riorganizzazione non si ferma

Città Metropolitana, è scontro con la Regione Sulla aggregazione amministrativa di Padova, Venezia e Treviso arriva anche l’ostacolo del referendum separatista fra Mestre e Venezia

di Alessandro Abbadir

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ittà Metropolitana, il futuro passa da Venezia, e ora dopo il commissariamento del comune è battaglia. I prossimi mesi per la realtà amministrativa che dovrebbe sorgere entro l’inizio del 2015 fra Venezia Padova e Treviso, saranno decisivi. Da una parte i fautori di sempre della città Metropolitana cioè il Pd e i suoi sindaci appoggiati dal Governo, dall’altra la Regione Veneto con il governatore Luca Zaia che ritiene la realizzazione della Città Metropolitana sbagliata addirittura uno “sfregio alla democrazia”. Contro la Città Metropolitana si era schierata anche l’ormai defunta Provincia di Venezia con la sua presidente Francesca Zaccariotto. Ma torniamo a Venezia. Il commissario Vittorio Zappalorto, nominato dal Prefetto Domenico Cuttaia, dovrà traghettare la città lagunare fino alle elezioni. Elezioni causate dall’arresto dell’ex sindaco Giorgio Orsoni coinvollto nello scandalo Mose e dallo scioglimento della giunta. Zappalorto però sul fatto che sulla Cit-

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tà Metropolitana si debba procedere in fretta non ha dubbi. “La città metropolitana si farà - ha detto subito il commissario presentandosi pubblicamente a Venezia. Come commissario potrò fare molto, anche se alcune decisioni strategiche sul futuro della città spettano alla politica. Resterò a Venezia fino alla primavera del 2015, a meno che non ci sia una legge

“Il commissario Zappalorto resterà a Ca’ Farsetti fino a Primavera 2015” per anticipare le elezioni amministrative in autunno (ma questo ormai sembra altamente improbabile). Per realizzarla però ci sono scadenze di legge e vanno rispettate. Prima c’era il sindaco, adesso deciderò io. Non vedo problemi”. Al progetto della Città Metropolitana, ha sottolineato al suo arrivo a Venezia Zappa-

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lorto, ha lavorato per dieci anni al ministero dell’Interno come responsabile dell’ufficio del Viminale. Insomma il percorso è inserito in un binario preciso che non può subire alcun tipo di deragliamento. Ma sulla Città Metropolitana arriva lo stop secco del presidente del Veneto Luca Zaia. ”La Città Metropolitana – ha detto Zaia dopo la presa di posizione del Commissario - è uno sfregio alla democrazia. Mi auguro che il Governo la blocchi. Il nuovo commissario è stato nominato, non eletto”. Il ragionamento di Zaia è semplice: è l’impianto della Città Metropolitana che è poco democratico. Per Zaia, infatti, il Governo ha chiuso la Provincia, dichiarandola inutile e sostituendola con la Città Metropolitana: insomma per la Regione il rischio è che “ci sarà un sindaco metropolitano che non viene eletto dai cittadini, ma è espressione di accordi tra le segreterie dei partiti”. Proprio dal Governo potrebbe arrivare un rinvio di un anno o di sei mesi dell’entrata in vigore della Città Metropo-

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Palazzo Balbi litana che era stato fissato al primo gennaio del 2015. Ma intanto a far saltare (o perlomeno congelare) la Città Metropolitana alla fine, potrebbe esserci anche un’altra mina: il referendum di separazione fra Venezia e Mestre presentato dai cittadini con 7 mila firme . Su questo punto lo scorso 8 luglio il consiglio regionale, riunito a Palazzo Ferro Fini, con voto unanime, ha ritenuto meritevole di istruttoria la proposta di legge popolare presentata dai promotori separatisti riuniti nel comitato “Mestre e Venezia due grandi

città” che chiede una nuova consultazione pubblica sul progetto di separare dal punto di vista amministrativo la Venezia lagunare dalla terraferma. Sarà ora compito della commissione Affari istituzionali condurre la procedura istruttoria che potrà portare all’indizione del referendum. Insomma per capire come procederà il percorso di “aggregazione metropolitana“, bisognerà aspettare che si chiariscano una serie di variabili nel capoluogo veneto, che nessuno aveva previsto fino a qualche settimana fa.

I DATI DELLA FONDAZIONE PELLICANI CEMENTIFICAZIONE SELvAGGIA E CASE FATISCENTI

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paventose colate di cemento hanno urbanizzato in maniera forsennata nel corso dei decenni, i territori delle tre città Padova, Treviso e Venezia che formeranno la Città Metropolitana. I dati che sono stati discussi nelle scorse settimane, e che danno la cifra di come sia ridotto il nostro territorio, sono arrivate dalla Fondazione Pellicani che ha sede a Mestre. Il periodo più prolifico dal punto di vista del mattone? Gli sviluppi sono diversificati. Se le città hanno visto il boom del mattone dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, nei territori all’interno delle province, invece, il periodo più prolifico dell’edificazione è stato quello che va dal 1996 al 2007. Cioè gli anni prima della lunga crisi economica che ancora non è finita. In quel periodo in alcuni paesi si è costruito la metà del patrimonio immobiliare esistente. Ma vediamo i dati nel dettaglio. Ad avere il primato di città più urbanizzata è Padova con 9.330 ettari di “cemento” e il 61% del suolo occupato. Al secondo posto si piazza un altro comune

patavino, Noventa Padovana, che si ritrova con una occupazione di suolo pari al 58% dell’esistente. Il capoluogo veneto, Venezia, ha la maggiore superficie urbanizzata, con 15mila e 700 ettari, che corrisponde però a poco più della metà della propria superficie totale (esclusa Laguna). Meno urbanizzata (ma non troppo) Treviso. La città della Marca registra al catasto 5.552 ettari urbanizzati, cioè il 48% del territorio. Un quinto delle case presenti sul territorio della città metropolitana è stato costruito fra il 1962 e il 1971, il 16% fra il 1972 e il 1981, un 14% fra il 1946 e il 1961 e una percentuale identica fra il 2002 e il 2011. Ma tutte queste abitazioni in che stato sono? Pessimo. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Pellicani nel territorio della Patreve le case abitate, costruite fra il 1946 e il 2001 e ridotte in mediocre o pessimo stato di conservazione, sono esattamente 109.557, il 10% del totale: oltre 42mila nel veneziano, circa 37mila nel padovano e 30.685 nel trevigiano. A.A.


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14 Cultura veneta 20 Eventi Al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre

Mostra del Cinema, parte la 71esima edizione Leoni d’oro alla carriera a due cineasti statunitensi: alla montatrice Thelma Schoonmaker e al documentarista Frederick Wiseman. Il film d’apertura sarà “Birdman” di Alejandro Iñárritu di Alessandro Abbadir

S

i terrà dal 27 agosto al 6 settembre la 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e le novità anticipate sono già molte. I Leoni d’oro alla Carriera, sono stati attribuiti a due cineasti statunitensi, alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera. Thelma Schoonmaker è universalmente riconosciuta come uno dei più straordinari montatori cinematografici, come testimonia il fatto che le siano stati attribuiti tre Oscar (“Toro scatenato”, “The Aviator”, “The Departed”) e due Bafta (“Toro scatenato”,” Goodfellas”), nel corso della sua lunga carriera. La sua collaborazione con il regista Martin Scorsese è iniziata nel 1967 con il montaggio di “Chi sta bussando alla mia porta?”. Dal 1980 in poi ha montato tutti i lungometraggi di Scorsese fino al recente “The Wolf of Wall Street” (2013). Oltre alla sua attività di montatrice, Schoonmaker lavora senza sosta per promuovere i film e gli scritti del regista Michael Powell, suo marito. Con Thelma Schoonmaker è la prima volta che il Leone alla carriera della Mostra di Venezia viene attribuito a un artista del montaggio. Frederick Wiseman è un documentarista indipendente.

Ha realizzato 39 documentari e 2 film di finzione: opere narrative drammatiche che cercano di ritrarre l’esperienza umana all’interno di una grande varietà di istituzioni sociali contemporanee. Tra i suoi documentari si ricordano “Titicut Follies” (1967), “Welfare” (1975), “Public Housing” (1997), “Near Death” (1989), “La Comédie Française ou L’amour joué” (1996), “La danse-Le ballet de l’Opéra de Paris” (2009) e “At Berkeley” (2013, presentato a Venezia). Wiseman, che è stato presente 7 volte a Venezia, ha vinto numerosi premi tra i quali quattro Emmy, un MacArthur Prize Fellowship e un Guggenheim Fellowship. È anche regista di teatro. Intanto è già noto il film d’apertura: sarà “Birdman o Le imprevedibili virtù dell’ignoranza” diretto da Alejandro G. Iñárritu (“Amores perros”, “21 grammi”, “Babel”, “Biutiful”), con Michael Keaton. E poi: nella Sala Darsena, completamente rinnovata e ampliata da 1300 a 1409 posti, si terrà il 26 agosto la preapertura del Festival con l’anteprima di “Maciste alpino” (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto con Bartolomeo Pagano (Maciste), in nuova copia restaurata, in occasione del Centenario della Grande Guerra. Supervisione alla regia di Giovanni Pastrone (Cabiria).“Maciste alpino” è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della

Frederic Wiseman e Thelma Scoomaker Prima guerra mondiale. Ma la mostra vedrà anche altre presenze. E’ data per scontata quella de “Il giovane favoloso” di Mario Martone (dedicato a Giacomo Leopardi, con Elio Germano) e di Abel Ferrara con il film dedicato a Pier Paolo Pasolini a 30 anni della morte (con Willem Dafoe nel ruolo principale, Riccardo Scamarcio in quello di Pino Pelosi, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Giada Colagrande). Ci sarà “Anime nere”, il nuovo film di Francesco Munzi che torna alla regia dopo “Il resto della notte”. Troveranno posto poi anche il nuovo film di Ivano De Matteo “I nostri ragazzi”, interpretato da due coppie, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbora Bobulova.

lA curiosità dA un film di truffAut il mAnifesto

È

ispirato all’ultima inquadratura de “I 400 colpi” (Les quatre cents coups, 1959) di François Truffaut il manifesto della 71esima Mostra di Venezia, realizzato per il terzo anno da Simone Massi. Nel nuovo manifesto della Mostra, il ragazzo raffigurato in primo piano è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del capolavoro d’esordio di Truffaut, “I 400 colpi”, e alter ego del regista in altri titoli memorabili (sempre interpretato da Jean-Pierre Léaud). Scappato dal riformatorio, il ribelle Antoine nell’ultima inquadratura guarda in macchina. Sullo sfondo, il mare che non aveva mai veduto. Nel manifesto della Mostra, Massi immagina il ragazzo contornato da pesci volanti: un elemento fantastico che mitiga la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita. Simone Massi, premiato col David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio, è l’autore della sigla che dal 2012 introduce le proiezioni ufficiali della Mostra di Venezia. La sigla ha una durata di 30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Anghelopulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko, Truffaut. Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione. A.A.

L’esposizione Palazzo Zabarella dal 6 settembre ospita la nuova mostra sull’onda del precedente successo

Padova rende omaggio ai fasti della Belle Époque

A Padova gli appuntamenti ripercorrono duemila anni di storia

notturni d’Arte AllA scopertA dei personAggi illustri

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l mese di agosto è, come ogni anno consacrato al fitto programma di visite guidate, spettacoli teatrali, concerti e reading dei “Notturni d’arte”, quest’anno dedicati ai personaggi illustri di Padova. Dalle testimonianze dell’antica Patavium sotto l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto, di cui ricorre il bimillenario della morte e della cui corte faceva parte lo storico padovano Tito Livio, fino alle testimonianze artistiche e storiche del Novecento, alla scoperta di personaggi illustri che hanno rivoluzionato il modo di pensare, di agire, di esprimersi e di cui è testimone il ricco patrimonio artistico, letterario e scientifico presente in città. Dai più noti (Giotto, Mantegna, Galileo, il Ruzante, e molti ancora), sino a personaggi la cui valenza culturale è ancora poco conosciuta, come nel caso del grande esploratore padovano Giovanni Battista Belzoni o del cartografo e geografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. La.Or.

L

a cultura non va in vacanza. A Palazzo Zabarella è già tutto pronto per il grande evento della prossima stagione, che il 6 settembre accoglierà i cittadini al ritorno dalle ferie e i turisti tardivi. Si tratta della mostra dedicata al pittore livornese Vittorio Corcos (1859-1933), che prosegue il filone dedicato alla pittura dell’Ottocento italiano che ha visto, l’anno scorso, il successo della mostra su Giuseppe de Nittis. L’esposizione presenterà oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la vicenda del pittore livornese, attraverso un considerevole nucleo di capolavori, affiancati a numerose opere inedite, provenienti dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni pubbliche e private. La fama di Corcos era peraltro già notevole nella prima metà del secolo scorso, se Ugo Ojetti, nel 1933, ebbe modo di scrivere: “Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono”. Il percorso ruoterà attorno al grande

Due opere di Corcos: “In lettura sul mare” 1910 e “Sogni” del 1896 capolavoro “Sogni”, l’opera più celebre di Corcos: espo- dell’editore milanese Emilio Treves e quello del critico sto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Yorick. Un capitolo particolare sarà poi dedicato a Parigi, Firenze 1896, il quadro aveva destato un “chiasso india- città in cui visse dal 1880 al 1886 e che lo vide uno volato” e provocato un acceso dibattito sul significato da dei maggiori interpreti della cosiddetta pittura della vita attribuire a quell’intenso ritratto di moderna, assieme a Boldini e De giovane donna, ora definito “spiri- Oltre cento dipinti Nittis. tualista” ora “realista”, ma infine di Vittorio Corcors Il legame con la capitale peruniversalmente ammirato per da ammirare, durerà anche oltre il suo soggiorl’originalità della composizione e fra capolavori no, come testimonia “Le istitutrici l’inquieto carattere della protago- e inediti ai Campi Elisi” del 1892, uno dei nista, fino a diventare una delle vertici dell’artista livornese, che immagini emblematiche della Belle Èpoque . raffigura una scena ambientata in una dorata giornata La prima sezione della mostra è dedicata ai luoghi d’autunno in uno dei luoghi più affascinanti di Parigi. Non che hanno visto scorrere l’esistenza di Corcos, gli amici mancherà, all’interno del percorso di Palazzo Zabarella, e le importanti personalità che ha frequentato, tra cui un confronto con artisti quali Giuseppe De Nittis, Léon l’Imperatore Guglielmo II di Germania, Giosuè Carduc- Bonnat, Ettore Tito e altri, coi quali Corcos ha intrattenuto ci, Silvestro Lega e molti altri, dei quali ha tramandato un rapporto di lavoro e di amicizia. l’immagine ai posteri. Di particolare rilievo sono i ritratti Laura Organte


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L’Editoriale

Buone regole per una vacanza in salute

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Ferie serene se corpo e mente sono sani Dott.ssa Cristina Zago: Ansia: riconoscerla e affrontarla Continua a pag. 23

Dott. Mauro Asolati: Protesi acustiche, utili consigli per la scelta giusta Continua a pag. 25

apita, a volte, che l’estate e le vacanze siano accompagnate dal rischio di piccoli e fastidiosi disturbi che rischiano di rovinare il meritato periodo di riposo o il rientro. E’ importante perciò seguire delle buone regole per prevenire ogni malanno possibile. Sicuramente evitare la disidratazione è la prima, perché durante l’estate occorre bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Il caldo e il sudore, infatti, portano a perdere molti più liquidi, i quali devono essere reintegrati. Scegliete acqua liscia e non gassata e soprattutto a temperatura ambiente e non gelata per evitare blocchi di digestione e congestioni. L’altra buona regola per non piangere poi sul latte versato è moderarsi a tavola. Questo perché con il caldo, anche i processi digestivi sono meno efficienti. Sono da preferire, quindi, cibi leggeri. Aumentate il consumo di frutta e verdura che permettono di evitare problemi di cattiva digestione, stipsi, diarrea o bruciore di stomaco. Con gli alcolici, poi, bisognerebbe andar più piano del solito mentre in vacanza, si sa, una buona bottiglia di vino durante le cene a lume di candela o qualche cocktail a bordo piscina non mancano mai.

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Studio Dentistico Salus 2.0: I nuovi materiali odontoiatrici Continua a pag. 26

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L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

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Hanno collaborato:

Come eliminare in un mese i chili presi in vacanza Un leggero sovrappeso è difficile da perdere dopo gli “anta”

Le vacanze molto spesso sono un periodo critico frutta con gelato alla frutta 187 Kcal. Con queste per la dieta e spesso capita di tornare a casa con varianti avrete risparmiato circa 823 Kcal. alcuni chili di troppo. Poco male se siete normoPer chi ha problemi di peso consiglierei 10 peso e di giovane età, ma se siete sovrappeso e regole: avete superato gli “anta” disfarsi di 3 o 4 chili - pesarsi prima di andare via e quando si torna non sarà facile. Privarsi dei piaceri della tavola per capire se si è aumentati e quanto e fare in durante le tanto desiderate ferie è un delitto, ma modo di ritornare al peso di partenza in un mese il segreto sta nel mangiare quantità modeste - iniziare il pasto sempre con una bella porzione e cogliere l’occasione del tempo libero per fare di verdura in modo tale da saziarsi Dott.ssa tanta attività. Per cercare di avere un’alimenta- non saltare i pasti (al massimo solo la colazione Rita Smanio zione sufficientemente corretta ed equilibrata e se si è abituati a svegliarsi tardi) in modo tale da mantenere un buon bilancio energetico dobbiamo innanzi- evitare di arrivare a cena o pranzo con troppa fame e quindi tutto sapere: rischiare di non controllarsi: - quante calorie dovremmo introdurre (solitamente è lo spe- - preferire primi o secondi con tante verdure cialista che lo sa calcolare in base al vostro peso, altezza, - condire per conto proprio le verdure perchè molto spesso le sesso .....). verdure già condite presentano più olio - quante calorie apporta ciò che mangiamo. - aproffittare del tempo libero per aumentare l’attività fisica - quanta energia è necessita quando facciamo attività fisica - se siete golosi eventualmente mangiare il dolce a colazione Facciamo un esempio pratico di una cena in un ristorante di anzichè alla sera dopocena perchè si rischia di non consumamare. Antipasto: impepata di cozze circa 150 Kcal. Primo: re le calorie prese ed eventualmente preferire dolci più light tagliolini agli scampi 488 Kcal. Secondo: frittura mista circa come un bel gelato alla frutta 600 Kcal. Dessert: semifreddo ai frutti di bosco 267 Kcal. - se si è in appartamento non mangiare sempre cose veloci e 3 bicchieri (125 ml cad) di prosecco o vino bianco fermo pronte come pizza, alimenti precotti o surgelati 380 Kcal. Per questa cena le calorie complessive che avrete - bere molta acqua anche se non si ha sete ingerito ammontano a 1885 Kcal. Sicuramente siamo in - Usare dei fermenti lattici prima durante e dopo le ferie se si eccesso e quindi dovremmo ridimensionare la nostra cena è soggetti a stipsi, colite o gonfiore addominale come per esempio mangiare: una bella porzione di verdure Studio dietistico dott.ssa Rita Smanio di stagione circa 56 kcal (la verdura serve sopratutto per e-mail: rita.smanio@libero.it saziarsi), risotto ai frutti di mare circa 380 Kcal, filetto di tel: 3491250982 branzino al trito di basilico e verdure 439 Kcal. Macedonia di

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motivare il paziente all’igiene orale

Una bocca sana aiuta il paziente nel proprio percorso di salute

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’educazione del paziente alla prepercorso di salute. venzione delle patologie del cavo In più il controllo di lesioni primitive, perorale tramite sedute di igiene, rivemette di diagnosticare tempestivamente il tumore del cavo orale. ste l’odontoiatra di un ruolo sanitario e sociale importante. Molto spesso i miei pazienti mi E’ consuetudine nel nostro studio, dopo chiedono a quale età sia utile efaver tolto la causa del dolore urgente, prifettuare la prima seduta? ma di effettuare qualsiasi intervento, dalla Dunque, oltre ad adolescenti e adulti, da pag. semplice otturazione a un intervento di anche nei Segue bambini con denti da latte è riabilitazione protesica, dare largo spazio Il dr. Ottavo Franco Bellucco consigliabile iniziare un percorso di sedute erto poi, fare ichirurgo conti conspecialista tutte le calorie di troppo ingerite e allora, comedelle all’igiene orale.al ritorno dalle vacanze, si dovà di igiene programmate in occasione medico suggeriscono i migliori dietisti, meglio mettersi subito al lavoro per tornare in forma. Qualche chilo in più le odontostomatologia Che cos’è la seduta di igiene? quali il piccolo paziente può ricevere Se siete dei patiti dell’abbronzatura e vi esponete alla luce dopo gli “anta” è faticosissimo da smaltire. La seduta di igiene professionale si divide prime istruzioni per lavare i dentini,dele, allo sole nelle ore più calde, mettetevi in testa di proteggere la vostra cute. Portate con creme con fattori alti da di in parte pratica, dove l’operatore rimuove con l’ultilizzo stesso tempo ponevoilelebasi persolari consolidare un rapporto applicare, al mare, almeno un quarto d’ora prima di fare il bagno e possibilmente essere specifiche per il tipo di pelle. di di strumenti meccanici ad ultrasuoni e manuali, tartaro e fiducia con il dentista che gli permetterà gradualmente Un’eccessiva esposizione al sole, può provocare scottature importanti e essere anche causa di melanoma ossia tumore placca che con il tempo si deposita sui nostri denti; e, una recarsi in studio senza ansia e paura. della Riguardo a questo argomento è bene essere informati, comevolte sottolineano partepelle. teorica dove l’odontoiatra illustra al paziente come Quante dovremoi dermatologi, fare la puliziae infareunspesso anno?unUna? autocotrollo della cute specie se sono presenti nevi. Un altro consiglio molto utile dal punto di vista della salute è proteg- non effettuare un corretto mantenimento domicialire. Ogni 6 mesi?Quando i denti sono sporchi? La risposta gere gli occhi. Luce del sole, acqua del mare e vento possono metterli a dura prova. Usare dei buoni occhiali da sole, con in La rimozione di placca e tartaro sta alla base della pre- è uguale per tutti e la periodicità delle sedute va calibrata lenti anti UV, ed alleviare le eventuali irritazioni, se non molto intense, con colliri decongestionanti dovrebbero essere le venzione delle patologie dentarie quali carie e patologie base alle caratteristiche del paziente. regole di base. Se il problema fosse più importante, però, è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista. Gli occhi sono parodontali. Il consiglio che mi sento, sia come specialista sia come delicatissimi e sottovalutare qualcosa potrebbe non prioritario essere la scelta giusta da fare. èE quello se soffrite di pressione bassa, ricor- una L’importanza della prevenzione riveste un ruolo persona, di dare di fare un controllo almeno date che il caldo contribuisce ad abbassare la pressione e che potreste subire particolarmente gli effetti del caldo. Sentirvi non solo per la salute orale, per esempio piccole carie volta l’anno. spossati, accusare di testaproblematiche e nausea…Un di zucchero se curate subito,mal evitano piùpo’importanti e può essere utile, per rialzare un piccolo sbalzo di pressione, ma è consigliabile recarsi dal proprio medico per farsi indicare sieteBellucco: in viaggio potrebbero dott. opportuni. ottavo Finchè Franco dispendiose, ma anche per la salute di tutto il nostro or- i medicinali capitare anche strappi e distorsioni dolorose. Proprio il dolore si può alleviare in qualche modo con antidolorofici, di cui medico chirurgo specialista odontostomatologia ganismo. non abusare, mentre per la causa del dolore occorre provare a intervenire con alcune pomate, creme o unguenti Via Contarini, 54 – Porto Virospecifici. (Ro) Non dimentichiamo che la prima digestione si effettua in Sempre tenendo presente che se la parte interessata si gonfia molto è meglio rivolgersi ad un medico. Dolori muscolari tel. 0426 320876 bocca. Quindi una bocca sana aiuta il paziente nel proprio come il torcicollo, invece, vanno valutati alla luce della conoscenza del proprio corpo: nella gran parte dei casi, si tratta solo di contratture muscolari, che si curano con una ginnastica per la parte interessata, ripetuta più volte al giorno. Certo un fisioterapista esperto potrebbe essere un toccasana. Ricordatevi che anche in vacanza è possibile usufruire dell’assistenza medica. In Italia ci si può rivolgere alla guardia medica turistica, che però è presente solo in alcune località di villeggiatura. Altrimenti bisogna rivolgersi, pagando, ad un medico di medicina generale. La ricevuta di pagamento, in alcune Regioni, può essere rimborsata dalla Asl. Altrimenti va inclusa tra le spese mediche detraibili con la dichiarazione dei redditi. In Europa è possibile usufruire di cure sanitarie gratuite o a costi ridotti, ma bisogna avere con sé la tessera sanitaria. Prima di partire è sempre meglio passare dal dentista: niente può rovinare la vacanza come il mal di denti! Prevenire è meglio che curare…e non si tratta solo di slogan!

L’Editoriale

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C

implantologia: unica risposta per la riabilitazione protesica?

Quante volte da paziente ci si fa questa domanda e spesso la risposta è sempre un po’ difficile

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Sommario

’implantologia oggi è diventata sicuramente la risposta elettiva per risolvere i problemi della mancanza dei denti. Ci sono delle innovazioni continue che caratterizzano gli impianti per un semOrtodonzia: l’importanza pre più idoneo inserimento anche in situazioni cliniche della prevenzione complicate, come il ridotto spazio osseo pag. e con23 creste alveolari estremamente sottili. Nel mio studio, ad esempio, adotto soluzioni tecniche d’avanguardia danno la possibilitàmolto di effettuare L’ansia puòchecomplicare terapie implantari d’eccellenza sempre più evolute e lasoprattutto vita diaccessibili una adpersona 23 un vasto numeropag. di pazienti con un costo sicuramente competitivo nel mercato. Ciò non vuol dire che il ponte classico o la protesi como mobile sia la soluzione da scartare a priori. Il binata Melanoma: un tumore Bisogna capire che la protesi mobile non è un declasdasamento individuare piùcongruo presto ma se costruita al in modo con lo stato dentale del paziente può essere una soluzione idonea pag. 23 ed economica per le esigenze di alcuni pazienti che per vari motivi non vogliano adottare una soluzione I segnali da non sottovalutare; implantare fissa. In alcuni casi la diventa quasi un obbligo, 4 approcci protesi per mobile curarlo pag. 24 anche se temporaneo, per pazienti con grave malattia parodontale fino a quando questa non viene trattata con particolari interventi mirati proprio a risolvere tale Denti bianchi garantiti per un anno problematica. buon clinico sa cosa consigliare in ogni colSicuramente metodounprofessionale pag. 24

Odontoiatria

Acustica

Psicologia clinica

Quando gli specialisti sanno rassicurare i pazienti pag. 25

Dermatologia

Nuovi materiali: Zirconia e Disilicato di Litio pag. 26

Il piede diabetico

Igiene dentale

Odontoiatria Fisioterapia

Il dr.nella Andrea Betteto L’eccellenza cura situazione per dare al proprio paziente il massimo degenerativa degli apparati comfort ed esigenza estetica, garantendo sempre la muscolo-osteotendinei salute in primis. pag. 26 dott .Andrea Betteto

Via Perosi 5 Robegano di Salzano Ve Invecchiamento cutaneo tel 041 5740054

Il lifting non chirurgico Via Barche 47/d Mirano Ve con tel 041 naturale 431262 effetto e sicuro Convenzionato con Previmedical pag. 26

Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra 049 8704884 - info@givemotions.it


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Prevenzione e Ortodonzia: Ortodonzia è prevenzione I denti allineati non sono solo belli, garantiscono il buon funzionamento dell’intero apparato masticatorio

S

iamo tutti concordi nell’affermare che il modo migliore per fare fronte a un problema sia quello di non dover essere costretti ad affrontarlo. In altre parole vogliamo prevenire il suo verificarsi. Basi della prevenzione sono l’educazione e la conoscenza: educazione equivale a prevenzione. Una sola scarna informazione non è prevenzione, che si attua invece quando il messaggio educativo lanciato viene accolto e compreso dal destinatario. Non si tratta solo di un obiettivo della moderna medicina; deve invece essere l’obiettivo primario dei professionisti della salute. Il medico e il dentista devono cercare di impedire oggi il verificarsi di malattie nel futuro. Si tratta di un obiettivo vitale sia in termini strettamente clinici che economici (sia per il singolo che per la società). Ecco allora l’importanza del già citato (La Piazza di Giugno) dentista di famiglia in grado di riconoscere un’ampia gamma di problemi e poterli trattare ovvero indirizzare

allo specialista più competente. Nei tempi attuali delle super-specializzazioni, il professionista tende a ricercare le possibili soluzioni a un problema, limitandosi a scegliere tra le opzioni che la sua specialità e i suoi obiettivi gli consentono, scartando a priori soluzioni ritenute poco soddisfacenti per la propria attività. In questi termini il super-specialista non dovrebbe essere il riferimento del singolo paziente, bensì quello del collega che opera come dentista di famiglia. Nell’ambito del concetto di prevenzione, non vanno considerate solo le visite di screening della carie o di sottolineatura di abitudini viziate o errate: in questo contesto deve trovare posto anche lo screening ortodontico. Avere denti correttamente allineati non è solo un fatto di estetica, ma di buon funzionamento di un intero apparato, quello stomatognatico, composto anche da tessuti di supporto (osso e gengive) tessuti molli e tessuto muscolare.

Dott. Giuseppe Bertolini Medico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

Possibili conseguenze di un errato posizionamento dentario sono la malattia parodontale (piorrea) che porta alla mobilizzazione dei denti e alla loro precoce perdita, emicranie, alterazioni posturali (mal di schiena). Una visita (gratuita) dal dentista eseguita

fin dai primi anni della scolarità (non fosse altro che per iniziare a instaurare un rapporto confidenziale tra il piccolo paziente e l’ambiente odontoiatrico) è fondamentale per conoscere la situazione attuale ed eventualmente intervenire con forma di terapia intercettiva o di natura ortopedica.

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a quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la soluzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Ansia: come riconoscerla ed affrontarla Quando questo disturbo raggiunge livelli eccessivi può complicare molto la vita di una persona

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disturbi d’ansia rientrano tra i dimenti diretti alla fuga o all’evitare le sturbi più comuni e frequenti che si fonti di ansia). Quando l’attivazione riscontrano al giorno d’oggi. L’ansia è del sistema di ansia è ingiustificata o un’emozione universale che non sarebsproporzionata rispetto alle situazioni, be inadeguato provare, in quanto rapsi ha un disturbo d’ansia. presenta una componente necessaria Sono disturbi d’ansia gli attacchi di della risposta dell’organismo allo stress. panico (con e senza agorafobia), La risposta ansiosa agli eventi non ha le ossessioni e compulsioni, le fobie sempre e necessariamente caratteristi(paura di parlare in pubblico, di usare i Dott.ssa Cristina Zago che negative. mezzi di trasporto, ecc), l’ansia geneL’ansia risulta patologica quando è ecralizzata e il disturbo post-traumatico cessiva e ha un’intensità tale da provocare un grado (in seguito ad eventi traumatici o molto stressanti). di sofferenza insopportabile complicando notevol- Per alleviarne i sintomi risultano essere importanti mente la vita di una persona, rendendola incapace di una dieta appropriata (ridurre il consumo di caffeiaffrontare anche le situazioni più comuni. na, zucchero, alcol), un sonno adeguato, un regolare Possono essere identificate quattro fondamentali com- esercizio fisico e alcune tecniche di rilassamento. ponenti dell’ansia: una componente cognitiva (carat- Nei casi più difficili è opportuno curare l’ansia con terizzata dalla capacità/incapacità di comprendere le il trattamento psicologico e se necessario, anche farcause del proprio stato); una componente somatica maceutico. (caratterizzata da una reazione di emergenza che si Dott.ssa Cristina Zago nota, a livello fisico, con pallore della pelle, sudore, - Psicologa Clinica tremore, dilatazione pupillare e respiro difficoltoso); Riceve per appuntamento una componente emotiva (costituita da emozioni ad Adria e Rovigo negative quali paura, apprensione, preoccupazione, Cell.: 348 3468022 - Mail: cristina. irritabilità e cambiamento di umore); una componenzago@ordinepsicologiveneto.it te comportamentale (caratterizzata da comporta-

Lo scopo dell’ortodonzia non è quindi quello di ottenere un bel sorriso, ma quello di gettare oggi le basi per una vita più serena e libera da fastidiosi e molteplici sintomi. Prevenire è meglio che curare. www.ildentistaperte.it

Studio Dentistico Dott. Giuseppe Bertolini Largo Cappellini 1 – Rovigo 0425-1680170 349-6299110 drbertolini@libero.it

Il melanoma: un tumore da individuare al più presto

E’ importante autocontrollarsi la pelle e i nevi

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egli ultimi anni, il costante aumento del MELANOMA CUTANEO nelle popolazioni occidentali, ha incentivato campagne di educazione sanitaria volta ad informare la popolazione nel campo della prevenzione e diagnosi precoce di questo tumore cutaneo, con lo scopo di ridurre la mortalità da melanoma. Poiché la prognosi è correlata principalmente allo spessore che la neoplasia ha raggiunto al momento della diagnosi e dell’escissione chirurgica, è evidente che più tempestiva è l’identificazione, minore sarà lo spessore raggiunto dal tumore e maggiore la percentuale di sopravvivenza. E’ determinante quindi cercare di eliminare quei fattori che possono ritardare la diagnosi. Ad esempio le false convinzioni, che “i nei non si devono toccare” e che l’escissione chirurgica possa includere una trasformazione maligna o disseminazione della malattia. Con questi pregiudizi si rischia di lasciare in sede un melanoma permettendo al tumore il raggiungimento di uno spessore maggiore con conseguenze negative per la sopravvivenza. Il melanoma si manifesta nella maggior parte dei casi su cute indenne e, nella fase iniziale, soprattutto se il soggetto non è abituato ad ispezionare la propria superficie cutanea o la lesione insorge in un’area non facilmente indagabile, può sfuggire all’identificazione. Nel 30% dei casi invece la neoplasia deriva dalla trasformazione di un nevo preesistente e le modificazioni iniziali possono essere sfumate e sottovalutate e trascurate. E’ pertanto necessario l’autocontrollo periodico della cute al fine di individuare neoformazioni pigmentate di recente insorgenza e lesioni pigmentate presenti da tempo che si sono modificate acquisendo delle caratteristiche che le rendono a rischio. Si considera sospetta una lesione cutanea pigmentata che si è modificata nelle dimensioni, nella forma

Dr. Stefano Spoladori

e nel colore nell’arco di 3-12 mesi in un soggetto adulto. Ogni volta che il soggetto noti questi cambiamenti deve rivolgersi allo specialista dermatologo. Quest’ultimo, oltre all’esperienza clinica, può anche avvalersi di una tecnica non invasiva denominata microscopia in EPILUMINESCENZA o DERMATOSCOPIA che consente una maggiore accuratezza diagnostica. CHE COSA E’ EPILUMINESCENZA L’epiluminescenza o dermatoscopia è una tecnica che consiste nell’analizzare una lesione sospetta con un dermatoscopio dopo averla coperta con un film di olio che rende trasparente l’epidermide. Con questo metodo si può ingrandire la lesione sino a 10-25 volte ed osservarla sullo schermo di un computer. Si tratta di una metodica che oggi è a disposizione di molti studi dermatologici ed è sempre più precisa. La sua limitazione è che individua le lesioni che sono benigne nel momento della visita, ma non può escludere una loro successiva evoluzione maligna. PER TANTO SONO NECESSARI CONTROLLI DERMATOLOGICI PERIODICI E L’AUTOCONTROLLO Principali fattori di rischio per il melanoma sono l’eccessiva esposizione solare e l’uso di lampade abbronzanti, ma soprattutto le gravi scottature da raggi solari prima dei 15 anni. Fattori genetici: pelle chiara, con capelli chiari, spesso rossi, con tendenza all’eritema solare per una bassa capacità ad abbronzarsi e con un numero elevato di nevi. Se il melanoma viene asportato in fase iniziale si ha la guarigione nel 100% dei casi. Via Umberto I n. 31 45100 Rovigo tel. 368-3208123 stefanospoladori@alice.it


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Il piede diabetico

E’ importante non sottovalutare ogni piccolo campanello d’allarme, quattro approcci differenti per curare efficacemente la patologia

Dott. Francesco Sacco

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na malattia come il diabete può creare notevoli complicanze dovute all’aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Il livello alto della glicemia interessa logicamente tutti gli organi che, quindi, si trovano esposti al rischio di sviluppare patologie legate alla malattia. Oltre che gli occhi, i reni ed il sistema cardio-vascolare in generale, il diabete, sia di tipo I che di tipo II,

può portare al cosiddetto piede diabetico, una patologia che costituisce la complicanza più invalidante dell’iperglicemia cronica trascurata. Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente al quale è assolutamente prescritta una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi, supportata anche da frequenti controlli medici. Il piede diabetico è una condizione morbosa dovuta ad un disturbo del sistema nervoso periferico, tale da compromettere la corretta funzionalità degli arti inferiori. Se si considera che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nel corso della propria esistenza ad un’ulcerazione del piede che richiederà un intervento di tipo medico è possibile farsi un’idea della gravità rappresentata da questa particolare complicanza. I sintomi del piede diabetico sono principalmente sensazione di freddo, formicolii, dolori, alterazione della sensibilità, perdita della capacità di percepire il dolore ed i cambiamenti di temperatura a livello delle estremità inferiori e difficoltà a camminare. Sintomi spesso molto comuni e quindi altrettanto spesso sottovalutati. Le patologie che più frequentemente compromettono la funzione o la struttura del piede sono l’arteriopa-

tia (piede ischemico) e la neuropatia diabetica (piede neuropatico). In molti casi i due quadri clinici coesistono e si parla, pertanto, di piede diabetico neuro-ischemico. Le arterie ed i capillari degli arti inferiori danneggiati dall’iperglicemia finiscono per chiudersi progressivamente e questo fattore, assieme al danneggiamento dei nervi legato sia al negativo impatto degli elevati livelli di glicemia sulle fibre nervose sia alle lesioni che l’iperglicemia provoca nei vasi sanguigni che nutrono le dette fibre, fa sì che non si riesca a percepire l’arto e che il piede, quindi, finisca per venire appoggiato in maniera scorretta favorendo così indurimenti della pelle con formazione di calli e vesciche. La perdita della sensibilità può portare a non riuscire più ad accorgersi di eventuali tagli accidentali, ustioni o ulcere, che possono finire, quindi, per infettarsi portando anche una progressiva gangrena dei tessuti. Per questo motivo è fondamentale la cura dei piedi. Le cure più efficaci del piede diabetico si articolano su quattro fronti differenti: - La chirurgia vascolare con il ripristino della funzionalità delle arterie e dei capillari per permettere al sangue di raggiungere il piede con interventi di rivascolarizzazione mediante by-pass o angioplastiche. - Antibiotici mirati, per risolvere le eventuali infezio-

ni in corso. Plantari e calzature ortopediche che permettono il corretto appoggio del piede, scaricando il peso del corpo su tutta la sua superficie. - Medicazione specifica per le ulcere, se in corso, per guarire in modo efficace. Ogni piccolo campanello di allarme sui piedi è da segnalare se si è affetti da diabete, perché la malattia modifica decisamente la percezione di un piccolo taglio o di una ferita arrossata e, contemporaneamente, il verificarsi di tale complicanza modifica decisamente, in senso negativo, la qualità di vita del paziente e l’evolversi della malattia diabetica. Per questo motivo è bene che venga attuata una attenta sorveglianza dello stato della cute del piede in primis da parte del paziente stesso che dovrà rivolgersi sempre al medico in caso di lesioni e disturbi correlati senza sottovalutare il problema. In ogni caso è regola fondamentale per la prevenzione e la cura delle complicanze, attenersi scrupolosamente alla dieta e norme di igiene di vita corrette oltre che all’auto controllo dei livelli glicemici nel sangue. Dott. Francesco Sacco Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836 frasamed@libero.it

Lo sbiancamento dentale è realtà Risultato garantito per un anno col sistema sbiancante Bio White, un prodotto che non risulta essere dannoso per la struttura del dente

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Dott. Paolo Boldrin

“Lo sbiancamento dentale professionale agisce sul dente modificando la sua capacitá di lasciarsi attraversare dalla luce e migliorandone le proprietá ottiche”

l Dr. Paolo Boldrin, Igienista Dentale, si occupa di prevenzione ed igiene presso lo studio dentistico Dr. Guido Bruno Boldrin e ci parla di sbiancamento dentale. Qual è la differenza tra sbiancamento e lucidatura? Lo sbiancamento dentale è in grado di cambiare il colore del dente modificando la sua capacità di lasciarsi attraversare dalla luce. Tante persone confondono lo sbiancamento con la lucidatura, cioè la rimozione delle macchie che si formano col tempo sulla superficie del dente. Io pratico la lucidatura al termine di ogni seduta di detartraggio con l’ausilio di un gommino rotante e con l’air-flow, un getto a pressione di particelle di bicarbonato che rimuove macchie e incrostazioni dai più piccoli anfratti dello smalto. Quali sono i prodotti sbiancanti in commercio? Esistono in commercio molteplici prodotti che vengono pubblicizzati come sbiancanti anche se non lo sono propriamente. Molti dentifrici per esempio risultano essere più abrasivi del normale e non vanno ad agire sui pigmenti interni alla struttura del dente. Sulla loro confezione riportano la scritta “Sbianca rimuovendo le macchie superficiali”. Al supermercato si trovano ancora delle mascherine per uno sbiancamento “fai da te”. Da qualche anno

nuove normative hanno enormemente limitato la concentrazione dell’agente sbiancante presente in questi prodotti rendendoli francamente blandi. Come funziona lo sbiancamento dentale professionale? I prodotti sbiancanti di uso professionale utilizzabili solo dall’Odontoiatra e dall’Igienista Dentale, contengono in diverse concentrazioni Perossido d’Idrogeno. Questo componente rilascia molecole di Ossigeno che penetrano nella struttura del dente e vanno a frammentare i grossi pigmenti in tante piccole parti. Il risultato visibile all’occhio umano è un dente più chiaro e luminoso. Anche il dentista può scegliere tra molti prodotti, alcuni sono gel da mettere all’interno di mascherine che il paziente deve indossare di notte, altri sono prodotti da usare solamente in ambulatorio. Io personalmente ho scelto il sistema sbiancante Bio White che mi permette di ottenere lo sbiancamento in una seduta di circa un’ora in ambulatorio, grazie anche all’utilizzo di una lampada a led a luce fredda che accelera il processo ed amplifica i risultati. Viene danneggiata la struttura del dente? Ho scelto questo prodotto proprio perché non risulta essere dannoso per la struttura del dente. Uno studio scientifico ha esaminato con il microscopio elettronico a scansione la superficie di alcuni denti sbiancati con

prodotti diversi. Col sistema Bio White la superficie risulta essere addirittura più liscia di quanto fosse prima dello sbiancamento mentre gli altri prodotti hanno comportato un aumento della porosità dello smalto. In che modo si valuta il cambiamento di colore del dente? Per una corretta valutazione del colore io mi affido ad uno Spettrofotometro, un macchinario che scatta una foto al dente e ne esegue una mappatura del colore in ogni sua regione. Sarebbe impossibile riconoscere ad occhio nudo le combinazioni di oltre 16 tonalità di bianco. Esiste garanzia sul trattamento sbiancante? Il sistema sbiancante Bio White è l’unico che mi permette di dare ai miei pazienti una garanzia di un anno sulla durata dello sbiancamento. Studio dentistico Dr. Guido Bruno Boldrin ROVIGO - 45100 - (area Tosi) Viale Einaudi, 24/int. 2 tel. 0425 475218 Lendinara - 45026 (RO) Viale Santa Sofia, 22 b/2 Tel. 0425 642150 www.studiodentisticoboldrin.it


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Applicare la protesi acustica: prime difficoltà ed utili consigli nelle fasi iniziali Quando si tratta di problemi di udito nessuno deve sentirsi solo. Gli specialisti ci rassicurano sulla possibilità di intervenire con successo. Inoltre la vicinanza di un famigliare che aiuti la persona che ci sente poco a scegliere una protesi acustica è importantissima per la soluzione del problema

Dott. Mauro Asolati

Il rapporto con i familiari

- L’apparecchio non serve ed è l’ultimo “passo”. Un fattore predominante che a volte risulta imprescin- - Consapevolezza delle soluzioni. dibile nell’applicazione protesica è il rapporto con i fa- - Si ignorano i benefici di un apparecchio acustico ma si miliari ed il loro intercedere nelle decisioni relative la intuisce possa servire a risolvere i problemi. nostra funzione di counselor. Essere consigliati, guidati - Si vuole capirne di più, a volte ci si informa sull’appadai propri cari nelle scelte può incidere a tal punto da recchio più economico. rendere difficile e/o facilitare il nostro lavoro applica- - Azione. tivo. Empatia è quel termine che significa contatto, in- - Si acquista. Da chi? fluenza, interazione tra personalità e stato d’identificazione tra individui ed è in questo processo che ha luogo la comprensione ed i rapporti significativi fra persone. Il linguaggio che si usa a volte nell’anziano risulta essere poco comprensivo e le nozioni tecniche riguardanti le protesi acustiche se “tradotte” o “filtrate” dalla presen za di un familiare risultano essere accettate molto più facilmente ed interagiscono con una buona applicazione - Relazionarsi in modo empatico, rassicurante ed protesica e la sicurezza impartita dalla presenza delle amichevole, apertamente, ed essere presente per il persone care facilita il nostro stato di consigliere. L’an- paziente. ziano è generalmente un conservatore, conformista, so- - Indagare sulla vita sociale e gli interessi attuali e in spettoso, prudente, testardo, emotivamente instabile a prospettiva. volte capriccioso, egocentrico con un basso livello di au- - Capire la personalità, le motivazioni e le aspettative. tostima e psicologicamente dipendente. Nessuno ascolta - Ascoltare le sue richieste d’aiuto al riguardo dei l’anziano ed appena questi si trova di fronte ad una per- problemi uditivi. sona disponibile, non perde l’occasione di raccontarsi. E’ - Far esplicitare implicazioni e bisogni e le attese dei proprio parlando con l’anziano che ci accorgiamo che in benefici. relazione al tempo possiamo ritrovare delle costanti; la - Rispondere infine alle necessità con soluzioni su misura. maggior parte di loro ricorda il passato complessivamente Questi temi devono essere tinto di rosa, un passato sereaffrontati sempre durante il La vita è fatta di relazioni no, caratterizzato da felicità e primo approccio alla protee le relazioni si nutrono buona forma fisica. In molti il sizzazione acustica e ad ogni presente è vissuto in funzione dubbio o perplessità hanno la di conversazioni. del passato in altri invece con precedenza sulla fase finale Ignorare questa semplice un atteggiamento positivo e della “prova protesica”. Querealtà trascurando i sintomi sto per poter ottenere il miottimista, e in altri ancora con del calo di udito vuol dire glior risultato auspicabile ed angosce sul quotidiano. Tutte avere un Paziente disponibile queste problematiche devono isolarsi e perdere sicurezza e felice della scelta effettuata essere colte quando siamo al e autonomia. e del risultato ottenuto. cospetto del nostro paziente e così facendo la nostra funzione di tecnico Audioprotesista risulterà agevolata e riceveremo elogi e non lamentele. Il primo passo per risolvere i problemi dell’ipoacusico è rappresentato dall’accettazione del problema anche se risulta molto difficile, questo perchè la sordità viene percepita come un sintomo È questo il primo campanello di allarme da non sottovadi vecchiaia e perchè inconsciamente l’ipoacusico nega lutare. Se trascurato, l’udito va incontro a un probabile a se stesso, prima ancora che agli altri, il proprio deficit. peggioramento che danneggia la vita sociale e professioAttualmente, non di rado, troviamo anche novantenni, nale. Inizialmente il deficit uditivo si manifesta con una generalmente donne, che entrano per la prima volta in ridotta comprensione delle consonanti, fondamentali per contatto all’approccio audioprotesico perchè solo ora capire le parole. Come nel campo oculistico quando non possono accettare e riconoscere il loro handicap. si può distinguere più alcune lettere sul pannello visivo compromette la visione, così la perdita di alcuni indizi uditivi compromette la capacità di capire le parole. Dopo i 50 anni, una persona su due ha più difficoltà a capire le parole che contengono consonanti come s, t o f; le vocali invece vengono capite meglio. Questa perdita limita - Si nega, si minimizza la propria sordità. la capacità di capire le parole, per questo è importante - Poi consapevolezza del problema. mettere a fuoco il problema e risolverlo con le moderne - Si accetta rassegnati il deficit come naturale dovuto tecnologie. agli anni.

Gli steps del Counseling informativo iniziale di una buona protesizzazione

“Sento ma non capisco le parole”

Sintesi dell’iter psicologico dell’Ipoacusia

Non sottovalutare i primi sintomi L’argomento interessa circa 7 milioni di persone in tutta Italia. Le cause? Città sempre più rumorose, invecchiamento, ereditarietà, l’abuso di apparecchi musicali, per citare solo le più comuni. Il calo dell’udito avviene gradualmente e in maniera indolore. Indizi importanti da non sottovalutare sono: la percezione meno nitida dei suoni, la difficoltà a sostenere una conversazione in ambienti rumorosi, il disorientamento dovuto alla ridotta capacità di individuare la provenienza dei suoni. Spesso inizia con la sensazione di “sentire ma non capire le parole”, il volume della Tv è sempre troppo basso, campanello e telefono squillano a lungo e invano. Il calo di udito si può risolvere con successo. Quando si tratta di problemi di udito nessuno deve sentirsi solo. Gli specialisti ci rassicurano sulla possibilità di intervenire con successo. Basta eseguire un test dell’udito - veloce, preciso e gratuito - presso un centro specializzato e cercare insieme all’audioprotesista la soluzione su misura per le proprie esigenze.

Un udito sano, a lungo Mantenere la piena efficienza dell’udito con dei piccoli accorgimenti vuol dire prendersi cura del proprio benessere psico-fisico. È sufficiente seguire cinque fondamentali regole per mantenere imperfetta forma il nostro udito. PRIMA REGOLA: mantenere il cervello allenato. I suoni sono energia per la mente, fonte di stimoli continui per il nostro cervello. Tra orecchie e cervello esiste infatti uno stretto legame di interdipendenza: sentiamo con entrambe le orecchie ma è il cervello che decodifica i suoni, li rende comprensibili e ci consente di capire da che distanza arrivano. Un udito ben funzionante è in grado di recepire correttamente gli impulsi sonori. Al contrario, il calo di udito fa sì che un poco alla volta il cervello si atrofizzi e invecchi precocemente, peggiorando qualità complessiva della vita.

SECONDA REGOLA: combattere il desiderio di isolarsi a causa di una perdita uditiva. Poter ascoltare e capire è fondamentale per comunicare con amici, famigliari, colleghi. La vita è fatta di relazioni e le relazioni si nutrono di conversazioni. Ignorare questa semplice realtà trascurando i sintomi del calo di udito vuol dire isolarsi e perdere sicurezza e autonomia. L’isolamento può indurre uno stato depressivo, la difficoltà a relazionarsi può provocare frustrazione con un immediato peggioramento della qualità della vita. TERZA REGOLA: evitare di sottoporre il proprio udito allo stress da rumori forti e prolungati, come l’ascolto della musica a un volume troppo alto per molto tempo, è fondamentale per salvaguardarlo dai danni irreversibili indotti dal rumore. Il calo di udito può infatti dipendere da cause fisiologiche, ma in molti casi anche dalla sovraesposizione al rumore. QUARTA REGOLA: stimolare il buon umore e coltivare interessi. Come? Semplicemente ascoltando la musica al giusto volume, allenando la memoria con il gioco e letture interessanti, mantenendo una vita sociale piena e intensa. QUINTA REGOLA: tenersi aggiornati sulle nuove tecnologie. Quando le parole arrivano al cervello confuse, sfocate, e seguire una conversazione diventa complicato, è il momento di fare qualcosa per stare meglio. Informiamoci e cogliamo senza esitare il problema con le tecnologie di ultima generazione.

Orari del centro acustico: lunedì 9.00/12.30 - 15.30/19.30 mercoledì 9.00/12.30 - 15.30/19.30 venerdì 9.00/12.30 - 15.30/19.30 martedì e giovedì su appuntamento chiamando il numero 339.6100238 CAVARZERE (VE) Via Leonardo da Vinci, 27 (Complesso Supermecato Famila)

Tel. 339 6100238


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Nuovi materiali odontoiatrici Zirconia e Disilicato di Litio, nuovi materiali che garantiscono una totale biocompatibilità e una estetica incomparabile

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irettamente collegati alle nuove tecnologie digitali che stanno invadendo in modo positivo il mondo Odontoiatrico ed Odontotecnico ci sono dei materiali che hanno cambiato profondamente il modo di fare Odontoiatria e di conseguenza anche gli Odontotecnici hanno iniziato con estrema soddisfazione ad utilizzarli. Vediamo quindi quali sono, le loro caratteristiche ed il tipo di applicazioni che possono avere. Il primo ed il più conosciuto anche dai pazienti è la Zirconia, questo materiale si ricava dall’ossido dello Zirconio, Lo zirconio è l’elemento chimico di numero atomico 40. Il suo simbolo è Zr. È un metallo di transizione bianco-grigio, duro, il cui aspetto ricorda quello del titanio. Con la polvere della sua ossidazione si ricavano delle cialde o dischi di aspetto gessoso che vengono lavorati con le macchine fresatrici che fresano in tre dimensioni gli elementi dentali, questi ultimi vengono poi inseriti in un forno particolare che raggiunge temperature molto elevate, attorno ai 1400 1500 gradi centigradi, cuocendo di fatto la struttura in zirconia che si trasforma in un materiale ceramico con una resistenza elevatissima ed un colore molto naturale che si avvicina a quello dei denti. Il vantaggio di questo materiale è che va usato senza metallo, diventando quindi altamente bio-compatibile ed estetico in modo fino a poco tempo fa impensabile. Dato l’alto valore di resistenza alla frattura la zirconia viene utilizzata per protesizzare soprattutto i settori posteriori del cavo orale, cioè la parte dei molari, nulla vieta però ad oggi, con i nuovissimi tipi di zirconia ad alta traslucenza di protesizzare anche la parte puramente estetica della bocca, cioè dove si trovano gli incisivi ed i canini. Un altro tipo

di materiale molto performante ma un po’ meno conosciuto della zirconia è il Disilicato di Litio, questo materiale fa parte dei Silicati, materiali ceramici altamente resistenti. Questo materiale non è altro che una ceramica rinforzata con cristalli di Litio che conferiscono un tipo di riflessione della luce che si avvicina talmente a quella del dente naturale da non riuscire a notarne la differenza. Anche il disilicato è altamente biocompatibile ma a differenza della zirconia è molto meno resistente, è quindi caldamente consigliato utilizzarlo nei settori anteriori della bocca dove non si corre alcun rischio di frattura

Centro fisioterapico di Tribano L’eccellenza nella cura degenerativa degli apparati muscolo-osteotendinei a due passi da casa, senza lo stress di traffico e parcheggio

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ealtà ormai consolidata negli anni, il Centro Fisioterapico di Tribano grazie al rapporto diretto tra paziente e terapeuta è giunto ad essere uno dei punti di riferimento del territorio del Conselvano per la terapia delle affezioni acute e/o croniche degenerative degli apparati muscolo- osteotendinei. Il puntuale e periodico controllo e ammodernamento degli strumenti e delle tecniche di applicazione hanno permesso di raggiungere alte percentuali di successo anche grazie alla collaborazione con centri di eccellenza per interventi ortopedici vari, assicurando un recupero ottimale del post operatorio. Grazie alla puntuale disponibilità dei chirurghi specialisti e in sinergia con l’equipe del centro è sempre possibile trovare la terapia più adatta alle esigenze di ciascun paziente. La grande professionalità assicurata dal Centro Fisioterapico di Tribano, guidato professionalmente da Mario Agujari Stoppa, nella sua ormai quindicinale presenza nel comune, è testimoniata dal consolidato rapporto di fiducia di tutti quei pazienti che si sono rivolti e continuano a rivolgersi con piena soddisfazione alle cure dell’equipe. Il Centro Fisioterapico di Tribano, comunica inoltre, che per far fronte alle notevole difficoltà economiche del momento, nonostante le spese di gestione continuino ad aumentare, anche per l’anno in corso le tariffe rimarranno invariate. Con l’occasione ci fa piacere chiarire che l’onda d’urto è un

e si è sicuri di ottenere un risultato estetico che soddisferà sia il paziente che l’équipe Odontoiatrica. Il Disilicato per le macchine fresatrici si trova in forma di blocchetti detti metadisilicato, una volta fresato, anche questo viene poi cotto in un forno particolare e si trasforma in disilicato assumendo la colorazione del dente predefinita. In conclusione, tutti questi materiali, chiamati comunemente ceramiche integrali, si prestano a essere adoperati in quasi tutti i tipi di protesi fissa, sia su protesi implantare sia su denti naturali, garantendo una totale biocompatibilità ed una estetica incomparabile.

Centro fisioterapico di Tribano: Dott. Mario Agujari Stoppa Piazza Martiri della Libertà, 11 – Tribano (Pd) - tel. 049 5342366

studio dentistico SALUS 2.0 di Rubinato Mauro & C. Via Don Eugenio Bellemo, 14 30015 Chioggia - Venezia Tel: 041.405006 Fax: 041.55091055 info@salusduepuntozero.it Direttore Sanitario: Dott. Ferrari Ruffino Salvatore Aut. San Nr. 85 del 21.05.2013

Lifting non chirurgico: i fili in PDO in chirurgia estetica Una procedura medica poco invasiva per un effetto estremamente naturale e sicuro

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effetto meccanico che si ottiene sia mediante l’apparecchio a percussione balistica sia con onde acustiche e onde pressorie ad alta energia. Presso il Centro Fisioterapico di Tribano è possibile eseguire: · Massoterapia; · Magnetoterapia; · Laser terapia; · Ultrasuoni; · Teca terapia e molto altro ancora... per info 049.5342366

L

o studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualificato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi dentistici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conservativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello studio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifiche attuali. Obiettivo per tutti i professionisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identificare gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i rischi e massimizzare l'efficacia delle cure erogate. Con la consapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

na nuova tecnica per il trattamento dell’invecchiamento di viso, collo, decolté, ma anche del corpo è rappresentato dal soft lift con fili in PDO (polidiossanone). Questa procedura medica è caratterizzata da una minima invasività e offre un effetto liftante estremamente naturale . I fili in PDO sono fili, utilizzati da tempo sia in chirurgia generale che in chirurgia vascolare, che vengono posizionati nel tessuto sottocutaneo mediante aghi molto sottili e lì si stabilizzano, dando un effetto stimolante sulla proliferazione di nuovo collagene, e quindi un sostegno al tessuto. Trovano indicazione in tutte le zone del volto dove si ha una lassità come la regione perioculare quella zigomatica, quella sottomentoniera, sul collo, sul decolté, sulla regione periombelicale, sull’interno delle braccia e sull’interno coscia. L’inserimento dei fili avviene mediante impianti che seguono le linee di tensione della cute, fino a formare un reticolo di sostegno. I fili, per la loro conformazione si aprono a V e si tendono creando un arco, responsabile della tensione tessutale. Si eseguono 1 o 2 sedute

distanziate di circa 3-4 mesi. L’azione immediata dei fili è quella di maggior compattezza del tessuto, l’azione liftante è invece progressiva. Accanto ai fili biostimolanti esistono inoltre i fili di ancoraggio in cui l’effetto lifting è maggiore e permette di ridefinire in maniera più incisiva i contorni del volto o di riposizionare tessuti lievemente ceduti. Si tratta di fili in PDO dotati di spine bidirezionali che aprendosi si ancorano sul tessuto sollevandolo. Entrambi i trattamenti richiedono meno di un’ora di tempo, non richiedono anestesia nè ricovero e lasciano minimi esiti, tanto da essere definiti il “lifting della pausa pranzo”. Possono essere associati tra loro anche nella stessa seduta. Dopo circa 6/8 mesi i fili vengono completamente riassorbiti ma la biostimolazione e l’effetto lifting continuano per circa 12-18 mesi grazie alla formazione di nuovo collagene. Studio Medico: Viale dei Mille 107A – Rovigo rogatocristina@libero.it tel. 3282523160


A tavola 29 27 CUCINA

LA RICETTA BURGER DI TOFU AI SAPORI DEL BOSCO

Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

CROSTATA INTEGRALE CON COMPOSTA DI PESCHE, FICHI NERI E PISTACCHI

INGREDIENTI PER IL BURGER: 10 G. DI FUNGHI PORCINI SECCHI, 100 G. DI FUNGHI PLEROTUS, 20 G. DI OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA, 20 G. DI CIPOLLA BIANCA, 125 G. DI TOFU NATURALE, 80 G. DI GRANO PERLATO COTTO, 6 GDI SALSA DI SOIA, 20 G. DI PANE GRATTUGIATO, 4 G. DI WORCESTER SAUCE, 2 G. DI AGLIO DI POLVERE. PER IL PANE FRITTO: 400 G. DI PAN BRIOCHE, 600 G. DI POMODORI RAMATI, 100 G. DI UOVA, 10 G. DI FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATA, 10 G. DI SALE E PEPE, 30 G. DI SEMI DI SESAMO. PER LA COMPOSIZIONE FINALE: 80 G. DI CETRIOLI AGRODOLCI, 100 G. DI MAIONESE DI SOIA.

L’ESTATE È IL MOMENTO DELL’ANNO IN CUI, GRAZIE ALLA GRANDE QUANTITÀ DI FRUTTA QUINDI COME DOLCE, NON SOLO GELATI O CHEESE CAKE, MA ANCHE SEMPLICI CROSTATE COME QUESTA: FARCITA CON UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, LEGGERA, SINGOLARE E PURE FRESCA DI STAGIONE. LA BASE INTEGRALE È INSAPORITA DA INGREDIENTI NATURALI QUALI LO ZUCCHERO DI CANNA, GIÀ PRESENTE ALL’INTERNO DEL PREPARATO, ED IL LATTE DI SOIA, ANZICHÉ IL LATTE VACCINO, PERCHÈ PIÙ LEGGERO E DIGERIBILE. NON SONO PRESENTI ALTRI DOLCIFICANTI IN QUANTO LA FARCIA DELLA CROSTATA È UNA COMPOSTA DI PESCHE E FICHI, FRUTTA CHE GIÀ CONTIENE ZUCCHERI NATURALI. COMPOSTA E NON MARMELLATA PERCHÈ LA CONSISTENZA NON È QUELLA CLASSICA GELATINOSA E PER MANTENERE LA FRESCHEZZA DELLA FRUTTA UTILIZZATA AL MOMENTO. CHICCA DI QUESTA FARCIA È LA PRESENZA DEI PISTACCHI A DARE QUEL TOCCO RICERCATO AD UNA SEMPLICE PUREA FRUTTATA. PRESENTE, SI POSSONO PREPARARE OTTIME MARMELLATE.

PER IL BURGET, MONDARE, LAVARE E TAGLIARE I FUNGHI PLEUROTUS IN PICCOLA BRUNOLSE. ROSOLARE LA CIPOLLA BIANCA TRITATA NELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. UNIRE I FUNGHI. CONDIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE I PORCINI SECCHI RINVENUTI IN ACQUA TIEPIDA, SCOLATI, STRIZZATI E TRITATI. NEL CUTTER FRULLARE IL TOFU, QUANDO BEN CREMOSO UNIRE IL GRANO COTTO. INFINE AGGIUNGERE I FUNGHI E CONDIRE CON LA SALSA DI SOIA, L’AGLIO IN POLVERE E LA WOCESTER SAUCE. COMPLETARE CON IL PANE GRATTUGIATO, OTTENENDO UN IMPASTO ABBASTANZA CONSISTENTE. CREARE UNA POLPETTA SCHIACCIATA E CUOCERE IN PADELLA ANTIADERENTE CON POCO OLIO. PER IL PANE FRITTO, AFFETTARE SOTTILMENTE I POMODORI ROSSI E SOVRAPPORLI ALLE FETTE DI PAN BRIOCHE COPPATE DELLA STESSA DIMENSIONE DEI BURGER. SOVRAPPORRE UNA SECONDA FETTA DI PANE, PASSARE NELL’UOVO SBATTUTO CON IL GRANA E NEI SEMI DI SESAMO NERO. FRIGGERE SINO A CHE NON SIA DORATO E CROCCANTE. PER LA COMPOSIZIONE FINALE, SERVIRE IL BURGER DI TOFU TRA DUE FETTE DI PAN BRIOCHE FRITTO, DEI CETRIOLINI IN AGRODOLCE DELLA SALSA MAIONESE DI SOIA; A PIACERE ACCOMPAGNARE CON ALTRE SALSE E GUARNIZIONI.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

COCKTAILS by Paolo Marani

SETACCIARE LE FARINE, MESCOLARLE CON L’OLIO E L’UOVO, QUINDI IMPASTARE CON IL LATTE. OTTENERE UN PANETTO OMOGENEO E LASCIARLO RIPOSARE IN FRIGO. NEL FRATTEMPO PREPARARE LA COMPOSTA: TAGLIARE A PEZZETTI LA FRUTTA E METTERLA IN UN TEGAME BAGNANDO CON IL SUCCO DI LIMONE; AGGIUNGERE IL MIELE, LO ZUCCHERO, IL FRUTTOSIO ED INIZIARE A CUOCERE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ LA FRUTTA NON DIVIENE UNA PUREA DENSA, AGGIUNGENDO UN PÒ DI ACQUA PER EVITARE CHE SI ATTACCHI AL FONDO DELLA PENTOLA. A FUOCO SPENTO UNIRE I PISTACCHI TRITATI (NON TROPPO FINEMENTE) E LASCIARE RIPOSARE PER CIRCA UN’ORA. PRERISCALDARE IL PIATTO CRISP DEL FORNO A MICROONDE PER ALCUNI MINUTI (VA BENE ANCHE IL FORNO TRADIZIONALE). STENDERE LA BASE SU UN FOGLIO DI CARTA DA FORNO, FARCIRE CON LA COMPOSTA DI FRUTTA E CUOCERE IN FORNO A MICROONDE, CON FUNZIONE CRISP, PER CIRCA 15-20 MINUTI, FACENDO ATTENZIONE CHE LA FROLLA NON DIVENGA TROPPO CROCCANTE.

ZOMBIE TIKI DRINK

INGREDIENTI:

COMBINQTION OF RUM, FRESH LINW JUICE,

PAOLO’MIX, FALERNIUM, ANGOSTURA, PERNOT AND GRENADINE. SHAKER, AND SERVING INSIDE MATE GLASS

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INGREDIENTI PER TEGLIA 19CM DIAMETRO: PER LA BASE: 110G PREPARATO PER TORTA INTEGRALE CON ZUCCHERO DI CANNA, 85G FARINA 00, 1 UOVO PICCOLO, OLIO EVO, LATTE DI SOIA PER LA COMPOSTA: 445G PESCHE GIALLE (3), 330G FICHI NERI (3), 45G MELA (1/4), 25G PISTACCHI SGUSCIATI NON SALATI, 1 CUCCH MIELE D’ACACIA, SUCCO DI LIMONE, 30G ZUCCHERO SEMOLATO, 1 CUCCH.NO FRUTTOSIO

I CONSIGLI DI PAOLO

PAOLO MARANI

CUCINA

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WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

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