Rovigo nov2013 n151

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di Rovigo

AMBULATORIO mese dell VETERINARIO prevenzionae contro la filari PEGOLOTTE osi • Vaccinazioni e profilassi filaria • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi

Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538

349 1202137

Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE) APERTO TUTTI I POMERIGGI E SABATO MATTINA

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 151 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Commercio Feste e acquisti ma è cambiato il modo di spendere pag.

Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

Vita in città Animazioni natalizie al PalaSet di Piazza Garibaldi

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18-23 ediToRiAle

Lavoro, timori per la copertura cig nel 2014

I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro gambin

Potrebbero non esserci i fondi per finanziare la cassa in deroga e per il Polesine. Il 2014 potrebbe iniziare con 312 disoccupati della Grimeca in più, se la cassa integrazione per i lavoratori non verrà rinnovata come previsto dal piano industriale. Rassicurante l’assessore Brusco. pag. 12

Per le feste la città si riempie di colori

Il Natale 2013 si caratterizza dalla novità dei 23 gazebo che faranno da palcoscenico ai mercatini di Natale del centro città. Ci sarebbe dovuto esssere un pala igloo in Piazza Vittorio per ospitare concenti e manifestazioni invece saranno solo le casette di legno pag. 15 10%

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Ipotesi per un cambio di assessori in Giunta Due le poltrone traballanti. Piscopo potrebbe essere pronto a lasciare

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l momento più eclatante è stato, lo scorso 5 novembre, quando, nella discussione su una mozione presentata dal centrosinistra, l’attuale maggioranza in Comune a Rovigo è “andata sotto”. Si discuteva, in consiglio comunale, del Passante Nord. Sono stati, comunque, numerosi altri gli argomenti che hanno messo a rischio la coesione interna al Pdl e alla giunta guidata dal sindaco Bruno Piva. Un ottimo esempio è il tribunalone, con la mozione presentata dal consigliere Michele Brusaferro, con la

quale si voleva impegnare la maggioranza a valutare la possibilità di collocare la futura cittadella della giustizia nell’area dell’ex caserma Silvestri. Ma anche la scelta del sindaco Piva di appoggiare la collocazione nell’area del centro commerciale La Fattoria del Decathlon, questione che già aveva agitato parecchio le acque, la scorsa primavera, non aveva visto concorde tutto il centrodestra. Morale della favola: esiste il caso che due assessorati vedano un cambio di titolare in corsa entro la fine dell’anno.

O, per meglio dire: un avvicendamento è sicuro, un altro verosimile. Il primo riguarda la posizione di Aniello Piscopo. Che sarebbe intenzionato a lasciare anche per questioni personali. Proprio la sua posizione era stata al centro di un vero e proprio caso, a inizio mese: il sindaco prima gli aveva ritirato la delega al decoro pubblico, per attribuirla a se stesso, quindi era tornato sui propri passi, annullando quell’atto. Tutte avvisaglie che lasciano intendere come ben presto ci saranpag. 8 no delle modifiche.

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

direttore@lapiazzaweb.it

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L’Intervento

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di gianna Marisa Miola*

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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

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ediToRiAle

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Cosvipo

Via navigabile, strada per il Nord Europa

Si è parlato di logistica e mobilità delle merci lo scorso 30 novembre nella sede del Consvipo. Il terzo e ultimo appuntamento, dopo quelli del 19 aprile e 25 ottobre scorsi, in cui si è cercato di fare il punto sulle infrastrutture che dovrebbero qualificare il territorio inserendolo nella progettualità che riguarda la rete di Trasporto Trans Europea TEN-T Adriatico-Baltico che collega il Nord Italia, ed in particolare il Fissero-TartaroCanalbianco-Po di Levante, con il Nord Europa. Un progetto, dunque, che investe in pieno la provincia rodigina e che alla luce della nuovo periodo di programmazione europea 2014-2020 l’autorizza a candidarsi ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei destinati a questo progetto. Pellegrinaggio

Dalla Romania a Roma

Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

Tasse

Arriva la Tuc

Dal 2014 arriva il “Tuc”, il Tributo unico comunale, in sostituzione dell’Imposta municipale propria (Imu) e della Trise (tributo sui servizi). Il nuovo tributo, per ora proposto con un emendamento del Pdl alla Stabilità e in attesa di discussione alla Commissione Bilancio del Senato, avrà una misura massima del 10,6 per mille della rendita catastale da applicare agli immobili anche a copertura dei servizi comunali indivisibili (le attività che non vengono offerte “a domanda individuale”, dall’illuminazione pubblica alla sicurezza, dall’anagrafe alla manutenzione delle strade). L’emendamento prevede anche la riduzione della rivalutazione delle rendite catastali di 10 punti per ogni categoria sia per il 2014 che per il 2015. Inquinamento dell’aria

Per il “Tribunalone” la caserma silvestri è impraticabile

costi della politica Zangirolami ha sforbiciato 600 mila euro

Lavoro

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L’occupazione tra scuola e professionalità

Grandi opere Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare

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vita in città Passante Nord, la Corte dei conti ci vuole vedere chiaro

Interrogazione Crivellari

Regione

Adria Commercio

Dalla Romania a Roma a piedi per un pellegrinaggio in memoria di Badea Cartan. E’ l’impresa di Mirel Rumeno, 44 anni, partito il 7 agosto dal suo Paese con l’obiettivo di arrivare nella capitale il primo dicembre, festa nazionale della Romania. Rumeno, ha fatto tappa a Rovigo.
Badea Cartan era un contadino rumeno che ha voluto testimoniare momenti di storia, andando a piedi fino a Roma, precisamente alla colonna di Traiano portando in omaggio un pugno di terra Dacia.

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mostre d’arte

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A Palazzo Ducale l’arte della diplomazia veneziana

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Con quali misure i ministri di Salute e Ambiente interverranno per porre un freno al continuo sforamento dei limiti di inquinamento imposti dalla legge? Lo ha chiesto l’onorevole del Pd, Diego Crivellari, con un’interpellanza in Parlamento, preoccupato dei sei sforamenti registratisi nell’arco di soli otto giorni nella seconda metà di ottobre, e ciò nonostante in quel periodo la Pianura Padana fosse contemporaneamente sferzata da una perturbazione che avrebbe dovuto ripulire almeno parzialmente l’aria. Targhe alterne, centri storici chiusi nei fine settimana o nelle ore serali e altre iniziativetampone anche se utili non sono sufficienti: occorre un’azione più ampia e concertata.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita

l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.

tra i negozi deL veneziano

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

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Argomento del mese 5 Confesercenti Rovigo

Vitaliano Bressanin (foto tratta dal sito Rovigo Oggi)

modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

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sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.

e 2013

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Nuova concorrenza

Le “Aperture per disperazione” non fanno bene a nessuno L

a ripresa nel 2014? Macché. Allora nel 2015? Forse. Sempre che lo stato decida di alleviare il carico fiscale che ancora grava sulle imprese. In ogni caso, la strada è ancora lunga. Non c’è, forse, grande ottimismo, nell’analisi del settore commercio che fa Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti Rovigo, ma certo c’è una dose di sano realismo. I tempi sono quelli che sono, grami. E le cose, in Polesine come altro, vanno male. Parecchio. Uno dei fenomeni più recenti segnalati sono le cosiddette “aperture per disperazione”. Ossia la nascita di nuovi esercizi commerciali e locali, creati dal nulla da persone che, magari lavoratori dipendenti per una vita, rimaste senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, pur di lavorare decidono di improvvisarsi imprenditori. Semmai raccogliendo le ultime risorse disponibili, incluse quelle dei genitori. In molti casi, questa scelta, per quanto ammirevole e per quanto denoti grande voglia di fare, ha un esito infausto. “Ho esperienza diretta di vari tentativi del genere - spiega il numero uno a livello provinciale dell’associazione di esercenti - purtroppo sovente, in pochi mesi, arriva la chiusura”. E non è questa, purtroppo, “Roma decida l’unica connotazione negativa del fenodi dare una mano, meno. ripensando “Queste aperture - continua infatti alle imposte Bressanin - hanno anche un altro risvolto e alle tasse” negativo: vanno ad aumentare la concorrenza in un settore già di per sé in sofferenza. Così accade che esercizi che, magari a fatica, ma riuscivano ad arrivare a fine mese, all’improvviso non riescano più a farlo”. Così, di due locali, alla fine, non riesce a restarne aperto neppure uno. Sullo sfondo di tutto, poi, il carico fiscale, che non accenna a diminuire, secondo questa analisi. I nomi e i metodi di calcolo delle imposte continuano a cambiare, mentre le difficoltà degli esercenti rimangono sempre le medesime. “Ci sono locali - prosegue l’analisi - che scelgono di restare chiusi per il semplice motivo che per loro, in questa fase, è più conveniente fare così, piuttosto che doversi sobbarcare tutti gli oneri ai quali, altrimenti sarebbero obbligati”. In parole povere, meglio nessuna entrata, piuttosto che uscite in negativo. E non pare che le vicine feste natalizie siano in grado di modificare di molto lo scenario. Chiaro, le associazioni di categoria, così come le amministrazioni comunali del Polesine, Rovigo in primis, faranno di tutto per cercare di incentivare acquisti e consumo, ma di soldi ne girano pochi e le prospettive non sono delle migliori. “Basti pensare - dice ancora Bressanin - che l’inizio dei saldi è già stato programmato per il 4 gennaio”. Come dire, a calendario festivo ancora aperto. Un anticipo che, solo fino a qualche anno fa, sarebbe stato del tutto impensabile. E la situazione non migliorerà di molto per almeno altri 12 mesi. Sempre ammesso che Roma decida di dare una mano, ripensando alle imposte e alle tasse che, Lo.Zo. al momento, gravano sugli esercenti.


6 Rovigo Commercio - La Fattoria Ci sono anche altre richieste di ampliamento

“Decathlon”, decisione dolorosa Secondo indiscrezioni, la Giunta sarebbe divisa sull’autorizzazione all’insediamento del colosso francese di Lorenzo Zoli

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a legge regionale che limita la “cementificazione” e il proliferare dei nuovi centri commerciali potrebbe non bastare a bloccare l’apertura della nuova sede del colosso francese dello sport “Decathlon”. E’ questa la versione che, negli ultimi giorni, pare circolare con maggiore insistenza in Comune. Una versione non indolore, dal momento che, secondo indiscrezioni, proprio su questa questione si sarebbe spaccata la giunta nell’ultima riunione di ottobre. Da una parte, quanti sostengono che realizzazione di un karl’apertura della nuova Il centro todromo e degli esercizi sede in zona Fattoria commerciale andrebbe contro la vorrebbe realizzare “Non solo sport” e “Brico center”. Un progetto ratio della legge regio- di un kartodromo nale; dall’altra, coloro e un “Brico center” che, assicura, sarebbe in grado di dare lavoche fanno notare come l’insediamento sarebbe sotto i 2500 metri ro a circa 300 persone. Pura manna in un quadrati, quindi la normativa veneta non an- momento come questo. Peccato, prosegue, non gli sia mai stato modo, nonostante le drebbe applicata alla lettera. In mezzo, il direttore della Fattoria, richieste, di presentarlo all’amministrazione Claudio Zoccarato. Che fa notare come ci sia comunale. Gli unici che, in tutta questa vicenda, di anche una sua proposta di ampliamento, con

Nella foto larea in cui dovrebbe sorgere il punto vendita del colosso delle attrezzature sportive

dubbi proprio non ne hanno, sono i commercianti. Le loro associazioni di categoria Ascom e Confesercenti, infatti, sull’argomento sono assolutamente imparziali: un no secco all’una come all’altra eventualità. Sull’argomento, del resto, si erano espresse anche in estate, al momento delle prime proposte di ampliamento dell’area Fattoria. Ci era scappata persino una fiaccolata, per bocciare questo modo di ragionare e chiedere, piuttosto, la riqualificazione del centro storico e una serie di eventi per rivitalizzarlo.

CURIOSITà Il caso

Bill De Blasio Prossimamente in Polesine

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’ il quarto sindaco di New York di origini italiane. E, la prossima primavera, nel fare visita al “suo” paese, potrebbe capitare anche in Polesine. E’ molto probabile che accada. Perché Bill De Blasio, il nuovo sindaco della metropoli americana, è amico di Paolo Avezzù, ex sindaco di Rovigo. I due si sono conosciuti, infatti, lo scorso 14 ottobre, in occasione del Columbus Day, la tradizionale ricorrenza che costituisce anche la festa della comunità italiana in America. Avezzù aveva partecipato alla manifestazione come rappresentante dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani. Ed è in questa veste che aveva conosciuto De Blasio, in quel momento ancora solamente candidato alla guida di New York. Quando la sua vittoria è stata ufficiale, uno dei primi a fargli le congratulazioni è stato proprio Avezzù. Che, poi, non ha perso tempo nell’invitare il “collega” in Polesine. Lo ha fatto non appena ha saputo che De Blasio aveva espresso il desiderio, in primavera, di conoscere meglio l’Italia. Il nonno, infatti, è di Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento. Di qui l’invito a una ospitata in Polesine. Non proprio vicino a Benevento. Ma sono dettagli, per chi è abituato ai grandi spazi e alle grandi distanze degli states. De Blasio è il quarto sindaco di origini italiane a prendere la guida della Grande Mela. Prima di lui, l’onore era toccato all’ormai leggendario Fiorello La Guardia, quindi, sempre in ordine cronologico, a Vincent Impellitteri e Rudolph Giuliani. L’attuale sindaco è il 109esimo del computo complessivo e succede a Michael Bloomberg. Lo.Zo.

Tribunale La maggioranza abbandona la Casema Silvestri L’Amministrazione è orientata sull’unione degli spazi dell’attuale palazzo di giustizia con quelli dell’ex ufficio del Registro di via Mazzini

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on è più tempo di cittadella della giustizia. Perlomeno, non lo è più stando alle scelte dell’amministrazione comunale di Rovigo. Sempre più orientata a creare il “tribunalone” unendo gli spazi dell’attuale palazzo di giustizia con quelli dell’ex ufficio del Registro di via Mazzini. Distante dal primo un centinaio di metri al massimo. E’ una vicenda che, sempre più, sta contrapponendo il sindaco Bruno Piva e la sua giunta alla magistratura cittadina. Alla quale la soluzione ex Registro può anche andare bene, a patto che sia un “tampone” in attesa dell’individuazione - meglio se celere - di un altro immobile, che consenta di riunire tutti gli uffici giudiziari del Polesine. Secondo i professionisti della giustizia, infatti, è impensabile pensare che l’assetto definitivo possa essere costituito da due sedi distinte, ancorché non lontane. Basti pensare alle scene che si verificherebbero lungo quelle decine di metri. Una tra tutte: il traffico di carrelli pieni di faldoni, alcuni dei quali anche con informazioni decisamente sensibili, sul fronte della privacy. Il tutto sotto gli occhi dei passanti, sia con il bel tempo che con la pioggia. Una proposta di “cittadella della giustizia” era stata quella che puntava sulla ex Caserma Silvestri, sempre in centro storico. Certo, sarebbero necessari lavori non da poco per consentirle di divenire la “casa” ideale per magistrati e avvocati, ma a suo favore giocano gli ampissimi spazi e la grande facilità di posteggio. L’idea, tuttavia, non è passata, in consiglio comunale: la mozione ad hoc che avrebbe dovuto impegnare la giunta a valutare questa possibilità non è stata votata. Palazzo Nodari, infatti, ha preferito puntare tutto sull’ex ufficio del Registro. Secondo

le ultime notizie, l’immobile, di proprietà di un fondo di investimento, sarà acquistato da un farmacista del Padovano, non nuovo a questo tipo di investimenti. Il professionista, poi, dopo avere sborsato una somma nell’ordine del milione di euro, lo metterà a disposizione del Comune, con un rapporto di affittanza da sei anni più sei, con canone di 90mila euro annui, che non sarà possibile disdire prima di sei anni. Questa la prima ipotesi di accordo. Chi compra, del resto, domanda garanzie. Starà all’amministrazione comunale, ora, valutare se impegnare se stessa e le prossime a un esborso di questo tipo. Valutazione che, comunque, non dovrà prendere troppo tempo: a febbraio arriveranno in tribunale a Rovigo i nuovi magistrati, sette in tutto. E, allo stato, gli spazi per accoglierli in modo dignitoso proprio non ci sono. Lo.Zo.



8 Rovigo Palazzo Nodari Per il sindaco potrebbe essere arrivato il momento di rivedere la propria squadra

Ipotesi per un rimpasto di Giunta

Due gli assessorati per cui è previsto l’avvicendamento. Aniello Piscopo potrebbe essere pronto a lasciare di Lorenzo Zoli

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l momento più eclatante è stato, lo scorso 5 novembre, quando, nella discussione su una mozione presentata dal centrosinistra, l’attuale maggioranza in Comune a Rovigo è “andata sotto”. Si discuteva, in consiglio comunale, del Passante Nord. Sono stati, comunque, numerosi altri gli argomenti che hanno messo a rischio la coesione interna al Pdl e alla giunta guidata dal sindaco Bruno Piva. Un ottimo esempio è il tribunalone, con la mozione presentata dal consigliere Michele Brusaferro, con la quale si voleva impegnare la maggioranza a valutare la possibilità di collocare la futura cittadella della giustizia nell’area dell’ex caserma Silvestri. Ma anche la scelta del sindaco Piva di appoggiare la collocazione nell’area del centro commerciale La Fattoria del Decathlon, questione che già aveva agitato parecchio le acque, la scorsa primavera, non aveva visto concorde tutto il centrodestra. Morale della favola: esiste il caso che due assessorati vedano un cambio di titolare in corsa entro la fine dell’anno. O, per meglio dire: un avvicendamento è sicuro, leanza tra Forza Italia e An ormai non esiste più. un altro verosimile. Il primo riguarda la posizione Comunque, protagonisti o vittime del rimpasto di di Aniello Piscopo. Che sarebbe intenzionato a la- giunta dovrebbero essere unicamente coloro che sciare anche per questioni personali. Proprio la sua sono stati eletti tra le fila di quel partito. posizione era stata al centro Sui nomi dei possibili endi un vero e proprio caso, a Tra i nomi tranti, al momento ovviamente inizio mese: il sindaco prima dei possibili non ci sono certezze, ma voci e gli aveva ritirato la delega al entranti, ipotesi. Una di queste vorrebbe decoro pubblico, per attribuirla Aldo Guanieri in pole position Aldo Guanieri, a se stesso, quindi era tornato è in pole position già amministratore di Palazzo sui propri passi, annullando Nodari. Tra l’altro, secondo quell’atto. Tutte avvisaglie che lasciano intendere questa lettura, il suo ingresso in giunta servirebbe come ben presto ci saranno delle modifiche. anche a fare diventare organico alla maggioranza Che dovrebbero essere interne al Pdl. O ex Pdl, un consigliere che spesso, nelle ultime settimane dal momento che il soggetto politico nato dall’al- e negli ultimi mesi, non è per nulla stato allineato

FOCUS

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Nelle foto piccole il sindaco Bruno Piva, l’assessore Aniello Piscopo e il consigliere Aldo Guarnieri

sulle posizioni del sindaco e della Giunta, non lesinando critiche e neppure attacchi. Altri nomi che circolano sono quelli di Claudio Paron e anche di Vanni Patrese. Tutte interpretazioni plausibili, per carità. Anche se non è escluso che, alla fine, come accaduto varie volte in passato, la scelta non possa cadere su qualcuno che appariva fuori dai giochi ma che, alla fine, viene scelto. Come detto, poi, si parla anche della possibilità di un secondo assessore che lasci la giunta nel mese di dicembre. Per sapere se è così, chi sarà e da chi sarà sostituito, comunque, a questo punto non resta ormai molto da aspettare.

Viale Trieste

I residenti protestano: “Troppe buche”

na petizione con un centinaio di firme. Quelle dei residenti di viale Trieste che hanno chiesto al sindaco Bruno Piva di fare qualche cosa per le condizioni in cui versa uno dei viali più belli e tradizionali del capoluogo. Numerose le problematiche segnalate. Su tutte, le buche e le condizioni della strada. Le prime, spiega il documento, si contano ormai a decine. Tanto che, scrivono i residenti“E’ inutile fare le strisce bianche e gialle su un asfalto tutto rotto, è come fare un ricamo su un

vestito vecchio e a pezzi”. C’è, poi, anche un problema di stabilità: ormai si è creato il vuoto tra il manto stradale e le condutture fognarie sottostanti, poiché gli archi di sostegno hanno ceduto. Infine, un altro grave problema: la velocità elevata alla quale transitano le auto. Eccessiva, affermano i firmatari della petizione. Di qui le numerose richieste che vengono rivolte al primo cittadino per migliorare la situazione: risistemare le fognature e la sede stradale, con una asfaltatura che sia in grado di resistere

nel tempo. I firmatari della petizione hanno poi anche una ricetta contro il problema del traffico troppo veloce: l’istituzione di una zona Ztl, ossia Zona a traffico limitato, con velocità massima di 30 chilometri all’ora e aperta unicamente ai residenti in zona. Il livello di mobilitazione provocato da queste tematiche è dimostrato dal fatto che, proprio in viale Trieste, ogni volta che la stampa si occupa dell’argomento, le fotocopie degli articoli vengono affisse un po’ ovunque. Lo.Zo.

L’Intervento

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di gianna Marisa Miola*

segue da pag.

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Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto


Rovigo 9 Amministrazione Ridimensionate le società partecipate di Rovigo

Zangirolami, tagli per 600mila euro

In due anni sono state riviste le spese di circa 10 società, soppresso 49 posti da amministratore e ben 23 da componente del collegio sindacale L’assessore comunale alle Società partecipate Matteo Zangirolami

di Lorenzo Zoli

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n due anni, un risparmio annuo di circa 600mila euro. E’ il risultato raggiunto da Matteo Zangirolami, assessore comunale alle Società partecipate di Rovigo. E’ lo stesso Zangirolami a illustrare il metodo che gli ha consentito di raggiungere questo importante traguardo. Basato sulla razionalizzazione, sulla riduzione degli sprechi e sulla definitiva liquidazione di quelle società che da tempo erano avviate in questa direzione, senza tuttavia arrivare alla parola “fine”. I dati riassuntivi del suo impegno parlano chiaro: dal suo insediamento, l’ammi-

Tributi

Sul fronte “acque”, è stato liquidato definitivamente il Consorzio Ato Polesine nistratore di Palazzo Nodari ha tagliato le spese a circa 10 società, soppresso 49 posti da amministratore e ben 23 da componente del collegio sindacale. Sino ad arrivare ai 600mila euro l’anno che resteranno nelle casse di Palazzo Nodari. Di questi tempi, del resto, non sarà

sicuramente difficile trovare al “tesoretto” un impiego alternativo. E magari anche più utile per tutti. Numerosi gli esempi degli interventi messi in atto da Zangirolami. Tra noti e meno noti. Alla prima categoria appartiene senza dubbio Polesine Acque, che ha definitivamente inglobato due partecipate: Polesine Acque Engineering e Sodea. Sempre sul fronte “acque”, è stato liquidato definitivamente il Consorzio Ato Polesine, che era guidato da un Consiglio d’amministrazione

La nuova imposta si chiama Tuc e si annuncia salata come il cracker

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massima del 10,6 per mille da applicare alla rendita catastale degli immobili. Ma non si tratta solo di un imposta sulla casa. L’idea, infatti, è quella di un tributo unico - “Tuc” significa appunto Tributo unico comunale - che vada ad accorparne numerosi preesistenti. In particolare, la Tuc dovrebbe andare a ricomprendere l’Irpef e l’Imu, ma anche andare a coprire le spese sostenute dalle municipalità per i cosiddetti servizi indivisibili, vale a dire quelli che

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na nuova tassa all’orizzonte. Proposta dal Pdl - nel frattempo defunto - e in attesa di andare in discussione alla Commissione bilancio del Senato. E’ la Tuc. Che in comune con la celeberrima e omonima marca di cracker avrà solo il fatto di essere salata. La quantificazione prevede una aliquota

da cinque componenti. A sostituirlo, arriva il Consiglio di bacino Polesine, che sarà diretto da tre sindaci. I quali, per questa funzione, non percepiranno alcun emolumento. “Sono tante piccole azioni - spiega Zangirolami - ma che, sommate le une alle altre, hanno consentito di dare grandi risultati. Un risparmio da 600mila euro l’anno non è obbiettivamente cosa da tutti i giorni. E non pensiamo certo di fermarci qui. Sono infatti in arrivo altre importanti novità”. Altri esempi degli interventi di Zangirola-

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mi sono stati l’Acquedotto consorziale, che è stato liquidato definitivamente ad aprile; il Censer, per il quale è stato modificato lo statuto, così che l’amministratore unico non percepisca retribuzione, il che ha consentito di risparmiare 30mila euro annui. Liquidata definitivamente anche la Società consortile delle idrovie padane, che non costerà più, quindi, i 10mila euro annui al Comune. In via di liquidazione, poi, anche il Consorzio Ato rifiuti, che costava all’ente pubblico ben 152mila euro ogni 12 mesi.

non vengono attivati a domanda individuale. Per fare un esempio, la pubblica illuminazione, piuttosto che la sicurezza, l’anagrafe o la manutenzione delle strade. Argomento, quest’ultimo. tra l’altro a Rovigo di scottante e drammatica attualità. Tutti i condizionali sono, comunque, d’obbligo. Basti pensare che la Tuc dovrebbe sostituire anche un’altra imposta mai entrata in vigore, ossia la Trise, tributo sui servizi. Lo.Zo.


10 Rovigo Opere pubbliche Ancora polemiche su futuro di Parco Langer

Passante Nord, progetto sotto la lente della Guardia di finanza La Corte dei conti ha deciso di verificare se vi possano essere gli estremi per ipotizzare lo spreco di denaro pubblico di Lorenzo Zoli

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Un’immagine dal satellite di Parco Langer

assano le settimane e i mesi e si continua a parlare di Parco Langer e Passante Nord. Senza che si riesca ancora a venire a capo della situazione. Tra problemi nuovi e vecchi. Tra i primi, l’intervento della Soprintendenza per i beni culturali e architettonici che, dopo un sopralluogo con la dirigente dell’ufficio in persona, ha ravvisato la necessità di tutelare l’ex tiro a segno, struttura ritenuta per molti versi esemplare di un fenomeno architettonico; un valore, il suo, accresciuto poi anche dal connubio che è venuto a crearsi con il proliferare della vegetazione. Tra i problemi nuovi, invece, l’attenzione che la Corte dei conti ha riservato a tutta la vicenda del Passante. I magistrati contabili, infatti, dopo aver ricevuto vari esposti sulla vicenda, hanno deciso di dare mandato alla Guardia di finanza di verificare se vi possano essere gli estremi per ipotizzare lo spreco

di denaro pubblico. Poi, immancabili, le polemiche. Con i contrari all’opera che continuano ad accusare l’amministrazione comunale di essere stata troppo prona nell’accettare il progetto e la volontà di Veneto Strade. La carne al fuoco, insomma, è tanta. Nei giorni scorsi, poi, a

Previsto un piano di riqualificazione per far convivere il parco con l’intervento viario rinfocolare discussioni e polemiche, ha pensato proprio Veneto Strade, in particolare nella persona del professor Giovanni Abrami, incaricato dalla società regionale di redigere un piano di riqualificazione di Parco Langer che possa coesistere con l’attuale progetto di intervento

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viario. Opera impossibile, hanno subito tuonato i componenti della Rete dei comitati cittadini, nata come coordinamento di tutte quelle realtà che da sempre avversano la realizzazione dell’opera. Tacciandola di illogicità, dal momento che, fanno notare, esistendo le alternative non si vede per quale motivo si debba andare a sventrare un bosco tra l’altro di pregio notevole e riconosciuto. E facendo notare come sia quantomeno strambo, da parte di Veneto Strade, da una parte portare avanti con fermezza l’idea dello sventramento del bosco, dall’altra incaricare un noto professionista di valorizzare il bosco stesso. Abrami, da parte sua, in una intervista aveva sostenuto come fosse impossibile tutelare da un punto di vista architettonico l’ex tiro a segno, come voluto dalla Soprintendenza, e nello stesso tempo, difendere anche l’area verde. Del tutto differente, invece, la posi-

zione della Rete, secondo la quale i due vincoli, al contrario, potrebbero perfettamente coesistere e, anzi, interagire tra loro. La polemica, insomma, continua a divampare. Ma, al di là di questa, c’è una impressione chiara: da quando, nel corso del consiglio comunale, è stata comunicata ufficialmente la notizia dell’esistenza di una indagine della Corte dei conti, anche i più accesi fautori dell’assoluta necessità dell’opera

hanno come minimo smorzato gli entusiasmi. Sapere che i magistrati erariali hanno orientato la lente di ingrandimento verso Rovigo è sempre un ottimo calmante. Soprattutto perché il rischio, poi, in caso di conclamato danno erariale, è quello di esserne chiamati a rispondere in prima persona. Probabile, quindi, che per qualche tempo le problematiche legate a Parco Langer lasceranno posto ad altre questioni.

Asm Set

Già coperto un terzo delle utenze

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estisce 33mila clienti. Che non sono pochi, in una realtà come il Polesine in cui, in tutto, si contano 100mila contatori. In pratica, un terzo delle utenze per il gas sono “cosa” di Asm Set. Azienda partecipata al 51% da Asm Spa, a propria volta municipalizzata al 100%, e al 49% da Ascopiave, il colosso dell’energia del Trevigiano. Numeri importanti, quindi. Ma che non esauriscono il campo di attività di Asm Set che, dallo scorso giugno, si è affacciata anche sul mercato dell’energia elettrica. Con risultati che a neanche sei mesi di distanza dal primo passo appaiono già lunsinghieri: gli “affiliati” hanno infatti raggiunto quota 1700 clienti. Di conseguenza, è un bilancio sicuramente in positivo, quello che si trova a valutare a fine anno il presidente del Consiglio d’amministrazione della società, Massimo Bergamin. Ideale prosecutore di un percorso cominciato nel 2000, con la liberalizzazione del mercato del gas naturale che ha rotto il monopolio del fornitore pubblico. “Voglio assolutamente chiarirlo: gran parte del merito va dato al nostro direttore Massimo Nicoli - spiega Bergamin - che sino all’insediamento del nostro Cda, avvenuto due anni fa, era anche amministratore delegato. Molte sue scelte sono state determinanti e con queste ha anche dimostrato di sapere vedere molto, molto lontano”. Una scelta cruciale è stata, per esempio, quella di aprire gli sportelli per i clienti assieme a quelli di Polesine Acque, fornendo quindi una contiguità preziosa per gli utenti. Oggi, oltre alla sede principale di Rovigo, il personale di Asm è presente a Castelnovo Bariano, Occhiobello, Lendinara, Rovigo e Adria. “E non siamo 30, 40 persone, a lavorare in azienda - prosegue il presidente - Abbiamo il direttore e 10 dipendenti che, a rotazione, si turnano anche nelle sedi sul territorio”. Viene da domandarsi come possa una

Massimo Bergamin realtà di livello provinciale, per quanto efficiente e ben gestita, confrontarsi con successo con i colossi del settore. Le chiavi principali sono due: la massima trasparenza e l’attenzione al territorio. “Sul primo fronte - spiega Bergamin i nostri contratti sono chiari: non c’è nulla di non detto, non ci sono soglie o consumi fuorisoglia semitaciuti, come spesso avviene nei contratti di altri operatori che spesso riservano sorprese. Da noi, una volta applicata la tariffa, non ci sono sorprese”. Poi, come detto, una attenzione per il Polesine che va oltre l’ambito della semplice erogazione del servizio. “E’ un punto fondamentale della nostra politica - prosegue il presidente - Siamo vicini, per esempio, alle realtà sportive del territorio. E non parlo solo delle grandi società sportive come Rovigo Rugby e Beng volley, ma anche del mondo dello sport giovanile che, a mio avviso, ha una importanza fondamentale. Spesso, a chi mi chiede un contributo, faccio presente anche l’importanza di un valido programma a livello di settore giovanile”. Poi, facilitazioni per le famiglie a basso reddito, ma anche impegno sul settore della cultura e dello studio, con l’istituzione di borse di studio e l’adesione a iniziative benefiche. Lo.Zo.



12 Rovigo Lavoro-Grimeca A fine anno scadono i termini della cassa integrazione in deroga

Timori che per il 2014 non ci sia la copertura della Cig Nel limbo i 312 disoccupati dell’azienda di Ceregnano. Rassicurante Brusco: “Al Ministero si sono impegnati per rispettare gli accordi con i sindacati” di Mauro Gambin

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otrebbero non esserci i fondi per finanziare la cassa in deroga e per il Polesine il 2014 potrebbe iniziare con 312 disoccupati della Grimeca in più se la cassa integrazione per i lavoratori non verrà rinnovata come previsto dal piano industriale. All’interno del processo produttivo aziendale, la componente manuale rappresentata dagli oltre settecento dipendenti, moltissimi dei quali costretti negli ultimi mesi a ricorrere alla cassa integrazione, riveste senza dubbio una importanza fondamentale in quanto risorsa imprescindibile derivante dall’elevato know-how acquisito e in grado di dare valore aggiunto al nuovo piano di crescita aziendale. Il piano industriale sottoscritto dai sindacati nel

News

2011 prevedeva la cassa integrazione sino al 2014 compreso, ma con gli ultimi avvicendamenti è molto probabile che tale patto non venga rispettato. Cgil Cisl e Uil cercano un tavolo di confronto con la Regione e il ministero del Lavoro con l’obiettivo di capire se avremo dei licenziamenti a fine anno oppure no. “Davanti a uno scenario del genere - ha evidenziato il segretario provinciale della Fiom, Paolo Zanini - è indispensabile far capire al territorio che la situazione è davvero drammatica”. Le speranze, infatti, sono davvero poche: “Già a fine giungo, quando abbiamo firmato il rinnovo fino a dicembre, il Ministero ci aveva dato notizie poco positive. Roma ha ribadito il fatto che sulla base del protocol-

Fusione delle Banche di Credito Cooperativo. E’ nata “Annia”

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asce banca “Annia” dalla fusione della Banca di Credito Cooperativo di Cartura e quella del Polesine. Il nuovo istituto di credito, con sede a Cartura sarà presieduto da Mario Sarti ed entrerà in funzione dal 1 gennaio 2014 con volumi pari a 1,3 miliardi di euro, 210 dipendenti, 90 milioni di patrimonio e che serve un’area operativa di 103 comuni, rivolgendosi ad un bacino potenziale di 1,1 milione di residenti e 127 mila imprese. Si snoderà su 31 sportelli

lo Stato/Regione la competenza per la deroga dei lavoratori Grimeca è regionale”, e secondo Zanini questo equivale a sconfessare gli accordi che furono sottoscritti nel 2011. Un timore superato qualche giorno più tardi quando lo stesso Zanini con l’assessore provinciale al mercato del Lavoro, Guglielmo Brusco, hanno ottenuto rassicurazioni dall’incontro con il responsabile dell’Unità Gestione Vertenze del Ministero dello Sviluppo, dottor Castano. “Al ministero – ha spiegato il numero due di Palazzo Celio – è stata riconosciuta la validità dell’accordo sottoscritto nel 2011, con decorrenza fino al 2015. “Non si può dire che abbiamo portato a casa la certezza della copertura per la cassa integrazione fino al

situati in quasi 28 Comuni distribuiti nella provincia di Padova e in maniera uniforme nel territorio polesano fino ad estendersi al comune di Ferrara. Conterà quasi 6000 soci, diventando una delle prime 10 Bcc del Veneto per dimensioni complessive. “In un momento difficile come quello che sta attraversando l’economia del nostro territorio, fare squadra diventa strategico e la fusione della Banca di Credito Cooperativo di Cartura e quella del Polesine in Annia ne è un esempio significativo. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la nascita di “Annia.” Sono certo che siamo di fronte un progetto ambizioso, che dimostra la capacità di avere uno

Nelle foto piccole Guglielmo Brusco e Paolo Zanini 2015 – ha spiegato precisato Brusco - ma al nostro invito di non interrompere la programmazione concordata, la risposta è stata conciliante. Dunque paiono non esserci motivazioni oggettive che possano portare il Ministero a non ottemperare agli impegni sottoscritti con il sindacato”

sguardo lungo fondamentale per agganciare la ripresa”. “Le banche di credito cooperativo, ricorda il presidente, con 637 sportelli in 550 comuni e oltre 130 mila soci rappresentano un patrimonio di questa regione. Da sempre garantiscono un impegno costante e continuo per il territorio. Questi istituto di credito, inoltre, impiegano il 95 per cento di quanto raccolgono”. “Operazioni di successo come questa - aggiunge Zaia - contribuiscono ad aumentare la forza delle banche territoriali, con processi di fusione che rispondono al problema dell’eccessiva frammentazione. La nuova banca aggregata sarà meno dipendente dall’economia di un territorio ristretto”. Ro.Gi.

Crisi famiglie Continua l’emergenza sfratti Continua l’emergenza sfratti a Rovigo. L’assessore ai Servizi sociali Antonio Saccardin, illustra un contesto veramente preoccupante. In 24 mesi sono stati eseguiti 62 sfratti, con il coinvolgimento di 84 minori e 7 anziani. Di questi 40 riguardano famiglie immigrate e 22 famiglie italiane

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l futuro non è sicuramente roseo, ha spiegato Saccardin, e stiamo cercando di trovare delle strade da percorrere per tamponare la situazione nei prossimi due-tre anni, con la speranza che la forte crisi del Paese si attenui. Quindi sono stato dal prefetto e ho interpellato il presidente dell’Ater che ha degli alloggi che non sono dentro la programmazione annuale, per i quali si potrebbe fare una convenzione con il Comune per la sistemazione di alcune abitazioni, e una compensazione dell’esborso con gli affitti. Il Comune destinerà diecimila euro, ricavati dalla destinazione del 5 per mille, altri 25 mila li metterà la Fondazione Cariparo e in questo modo sarà possibile sistemare 7-8 alloggi. E non finisce qui. L’assessore ha promosso due bandi regionali per i nuclei familiari in difficoltà economica. Il primo bando, con un plafond di 700mila euro permette di accedere ad un prestito massimo di 5mila euro per far fronte alle spese mediche ed affitti (categoria catastale A2-A3-A4-A5) per tutte quelle famiglie che hanno un reddito Isee compreso tra i 5mila e 25mila euro.

Il prestito che verrà elargito sarà restituito con rateizzazioni personalizzati e la prima rata sarà dopo 48 mesi dal ricevimento del contributo, gli interessi saranno dello 0%. Il secondo bando, invece, ha un plafond di 1,96milioni di euro ed è relativo alle disposizioni attuative e relativi criteri per l’accesso da parte dei Comuni ai finanziamenti regionali delle persone e delle famiglie in difficoltà. I destinatari del bando sono tutte le famiglie con un Isee inferiore ai 16mila euro annui e il contributo, massimo di 2mila euro a fondo perduto, servirà per pagare spese da sostenere per sanità, bollette ed affitti.


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Il ritmo frenetico, lo stress ed il disordine alimentare dettati dallo stile di vita quotidiana, che la società ci impone, sempre più spesso ci porta a trascurare il nostro benessere, peggiorando la qualità della nostra vita, fino ad accusare un senso di squilibrio psico/fisico, ad un costante senso di disagio. Gli stereotipi di bellezza che i mass media ci incutono continuamente finiscono per sfiduciare la nostra immagine quando ci vediamo allo specchio. Vivere in uno stato di insoddisfazione della propria persona non è allineabile agli standard qualitativi di una civiltà moderna. Non è sempre facile reagire, trovare la giusta soluzione nella giungla di: diete – miracoli – pillole - surrogati alimentari – guaine - rimedi della nonna – beveroni – palestre – magie - saune – promesse – integratori - torture varie ed eventuali… solo il pensiero di sottoporsi a tutto questo ci porta a rimandare a domani. Ormai è coscienza comune associare un dimagrimento “efficace” alla fatica e sempre più cresce la diffidenza verso il mare di offerte presenti sul mercato soprattutto dove non abbiamo un interlocutore diretto. Si finisce per associare il volersi bene, il prendersi cura di se stessi ad una sofferenza… una pesante rinuncia. Quando il rimedio sembra frustrante come il problema, la soluzione si allontana, trasforma il sassolino in una montagna e ci condanna all’ insoddisfazione. Bisogna reagire! Beautyform è il centro esclusivamente femminile per il rimodellamento naturale della figura che ti può aiutare a riscoprire la bellezza della tua forma migliore. Propone un metodo ben collaudato da diversi anni, che agisce sulla silhouette femminile in modo mirato, sulla parte da rimodellare e tonificare. Nella prima consulenza conoscitiva, prenotabile senza impegno, viene analizzata la figura, si stabiliscono i traguardi raggiungibili realmente e creato il percorso personalizzato necessario. Con l’ausilio di moderne attrezzature il trattamento Beautyform si compone dall’ alternanza di fasi attive e fasi passive. Durante il percorso si è costantemente affiancati e motivati al raggiungimento dell’ obbiettivo. Il periodico e frequente controllo dei miglioramenti e dei risultati raggiunti diviene motivo d’ orgoglio e stimolo personale. La serietà e la competenza acquisita sono in grado di garantire i risultati prefissati fin dall’ inizio del ciclo di trattamenti, e con gran orgoglio personale possiamo dire che la totalità delle clienti che hanno frequentato il centro Beautyform ne è rimasta soddisfatta. Anche chi era inizialmente scettica, chi pensava che non ce l’avrebbe mai fatta o chi aveva bisogno di essere spronata e supportata ha trovato i risultati voluti e meritati. Il trattamento diventa così una pausa rigeneratrice, del corpo e dello spirito, che interrompe la quotidianità, facendosi del bene, volendosi bene.

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14 Rovigo Politica in fermento In questi giorni si sono svolti o si stanno svolgendo i congressi dei principali partiti

Primarie del Pd, scissione nel Pdl Renzi, Cuperlo – Berlusconi, Alfano – Salvini, Bossi, il militante diviso tra il prima e il dopo di Francesca De Luca

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ongressi. Quasi tutti i partiti politici, in questi giorni, hanno organizzato o stanno organizzando gli ultimi confronti di circolo in vista dei congressi nazionali e non solo. Il Partito Democratico è in fermento, la Lega Nord sembra non avere una direzione chiara verso la quale intende muoversi, Rifondazione Comunista si interroga sul proprio futuro dopo l’esperienza di Rivoluzione Civile, Sinistra ecologia e Libertà, probabilmente, dovrà riflettere sulla posizione da mantenere alle prossime elezioni, intanto è rinata Forza Italia ed è nato il Nuovo centro destra. Insomma, il panorama politico nazionale è decisamente in movimento e districarsi nel mare delle dichiarazioni, delle fazioni e delle faide interne non è semplice. La politica locale sembra non essere da meno. E mentre i congressi di circolo di Rifondazione Comunista e di Sinistra e Libertà procedono tranquilli e senza troppo rumore, gli scandali che hanno colpito il Partito Democratico e le lotte fratricide, probabilmente non aiuteranno il nuovo segretario provinciale a partire con la giusta serenità.

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Pd,

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Polesine

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Confusione

l Pd l’8 dicembre ha dato una svolta alla sua segreteria nazionale. Questo giornale però è andato in stampa prima e, dunque, nell’impossibilità di parlare di quale nuova piega prenderà il principale partito del Centrosinistra, abbiamo deciso di fare il punto su che cosa è successo fino ad adesso. E non è successo poco. Il Pd Rodigino, infatti, è entrato in una bufera con il congresso per l’elezione dei segretari provinciali. Scaduto il mandato di Diego Crivellari, sono state due le candidature a contendersi la poltrona di via Mure San Giuseppe: Filippo Silvestri e Julik Zanellato. Candidature che hanno diviso non poco il fronte del Partito Democratico rodigino, fino ad arrivare alla sospensione del congresso a causa di un tesseramento, solo gli iscritti avevano facoltà di partecipare alle votazioni, poco chiaro. Non sono mancati i colpi bassi, aperte schermaglie tra le figure di riferimento del partito diviso in due fazioni: i pro Silvestri e i pro Zanellato. Posizioni che sono andate complicandosi con l’avvicinarsi delle primarie. “Chi sostiene

chi” è stata la domanda più ricorrente tra i sostenitori del Pd. E non deve essere stato facile farsene un’idea, perché gli esponenti di spicco del partito in Polesine che si erano trovati ad appoggiare il medesimo candidato alla segreteria provinciale, hanno sostenuto candidati diversi a quella nazionale, e viceversa. Gli stessi candidati, Filippo Silvestri e Julik Zanellato al nazionale hanno apertamente sostenuto la corrente rappresentata dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Come pure lo ha fatto l’onorevole e segretario provinciale uscente Diego Crivellari, Nicola Garbellini (sindaco di Canaro) e Federico Frigato. Al livello provinciale i primi due sostenevano Silvestri, l’ultimo è stato invece uno dei primi sostenitori di Zanellato. Stessa cosa sul fronte della mozione Cuperlo: sostenuta dal consigliere regionale Graziano Azzalin, insieme a Gino Spinello e a Claudio Ramazzina (ex segretario del circolo di Stienta), Il primo aveva appoggiato Silvestri, gli altri due invece avevano sostenuto fortemente Zanellato, fino al rilascio di pesanti dichiarazioni contro lo stesso Azzalin. Ci si chiederà se tutte queste

Pdl, La strada si è divisa tra Forza Italia e il Nuovo Centro Destra

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entre Rifondazione discute sulle modalità per rilanciare il partito, la lega è intenta a scegliere il proprio rappresentante nazionale e il partito democratico è in fermento per le primarie, parte del Pdl torna ad essere Forza Italia. La scelta, infatti, non è piaciuta a tutti, anche perché il ritorno sotto le antiche insegne, ha comportato per deputati e senatori l’obbligo di staccare la spina al Governo. La conseguenza è stata che dal Popolo delle Libertà si è staccata una costola di lealisti al governo di Enrico Letta che hanno dato vita ad una nuova realtà politica, il Nuovo Centro Destra, capeggiato da Angelino Alfano. Così, che si tratti di un ennesimo colpo di scena all’interno del partito dell’ex premier Silvio Berlusconi o di sofisticata ingegneria politica, costruita a tavolino per evitare che i disaffezionati al leaderismo di Berlusconi prendessero la strada verso altri partiti, come sostiene qualcuno e forse a ragione visto che i due nuovi partiti nei sondaggi racimolano più simpatizzanti del vecchio Pdl, anche in Veneto i sostenitori dell’ex partito hanno iniziato a dividersi. In Regione ad esempio i consiglieri di Forza Italia, pur essendo senza vincolo di mandato, hanno dato vita al nuovo gruppo il cui vice è il rodigino Mauro Mainardi. Gli esponenti dell’ex Pdl polesano non hanno fatto eccezione, dividendosi tra i forzisti e i nuovo centristi. All’indomani del consiglio nazionale, con una lettera aperta, la consigliera regionale Isi Coppola, il coordinatore rodigino Giuseppe Scaramozzino, l’assessore e il consigliere del capoluogo Andrea Bimbatti e Giacomo Sguotti e la consigliera provinciale Monica Moro hanno comunicato la propria fedeltà a Berlusconi. Tuttavia il senso della lettera forse non è così chiaro se è vero, come sostengono

tensioni e queste ripetute e reciproche “denunce” di irregolarità non intaccato la credibilità del Pd e il il rapporto di fiducia tra il partito e gli elettori. Il disorientamento in chi per anni ha votato Pd è reale – ha commentato Graziano Azzalin - il caos di questi ultimi giorni ha contribuito a far ulteriormente perdere di vista quello che dovrebbe essere il senso vero di un congresso, ovvero che partito si vuole per il futuro”. Secondo Crivellari, invece, lo stesso caos non influirà negativamente sul risultato del Pd nelle prossime elezioni amministrative. “Credo – ha spiegato Diego Crivellari che il nostro partito saprà assorbire questa fase complicata e presentarsi alle prossime amministrative per conquistare la maggioranza dei comuni nella nostra realtà territoriale: potrà farlo perché nonostante tutto rimaniamo il partito maggiormente presente e radicato sul territorio e quello che, ne sono convinto, esprime localmente la classe dirigente migliore, più preparata e competente”. F.D.L.

Lega Nord Munerato sostiene Salvini alla segreteria del partito

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Mauro Mainardi e Isi Coppola diverse fonti, che Isi Coppola parrebbe pronta a schierarsi con il Nuovo centrodestra di Alfano. In regione, infatti i fedelissimi di Alfano sembrano essere più numerosi (almeno 9 su 17 consiglieri). Alla chiamata Berlusconiana sembrano aver aderito l’assessore di Rovigo Stefano Bellizzi e il sindaco di Loreo Bartolomeo Amidei (anche primo tra i non eletti al Senato). Altri personaggi di rilievo del Pdl polesano attendono prima di schierarsi: così non è chiaro da che parte si collocheranno Paolo Avezzù (Presidente del consiglio comunale ed ex sindaco di Rovigo), Aldo Guarnieri (consigliere “dissidente” di Rovigo e Presidente dell’ATER) e il sindaco di Porto Viro Geremia Gennari. Polemico è il sindaco di Pincara ex An, Renzo Visentini, che critica i modi scelti da Berlusconi. Gli scenari, comunque, è bene dirlo, cambiano di giorno in giorno.

e il PD sembra un mare in tempesta, la Lega Nord non è un lago di montagna. Rimettere insieme i pezzi di un partito che ne bene o nel male ha segnato la storia del nostro paese, pur essendone un’espressione parziale, non è un’operazione facile. La disaffezione degli iscritti forse è il suo male più grande, infatti il penultimo direttivo è stato annullato per mancanza del numero legale. Già alle scorse elezioni la Lega non è stata premiata. Gli scandali legati alle “spese illegittime”, l’appoggio incondizionato a Berlusconi anche nelle vicende più spinose (ad esempio il caso Ruby) e l’effettivo mancato raggiungimento dell’obiettivo del federalismo fiscale, forse sono tra le cause più probabili di questa debacle. Al momento il segretario provinciale, Antonello Contiero, avrebbe terminato il proprio mandato, ma la data di un prossimo congresso provinciale ancora non c’è. “Tutte le energie sono impegnate nel congresso federale” ricorda la senatrice polesana Emanuela Munerato. Come mai questa disaffezione alla Lega? “L’essere stati al governo molti anni senza aver portato a casa completamente un obiettivo importante come il federalismo - sostiene Munerato - ha influito negativamente. Quello che posso dire è che non è stata colpa della Lega. che comunque, adesso, ha ritrovato lo slancio dei primi tempi, anzi, di più, grazie a Roberto Maroni e alla candidatura alle primarie del centrodestra di Flavio Tosi. Una scelta strategica - secondo la “tosiana di ferro” - perché il nuovo centro destra non sarà credibile se non deciderà di raccogliere tutte le forze, anche quelle moderate, che vogliono rappresentare un’alternativa alla sinistra. E questo processo

Emanuela Munreato non può prescindere dalle primarie per la scelta del leader. Non perché il leader poi debba imporre un programma. Ma perché è attraverso il dibattito per la scelta del leader che questo programma verrà formato, con la partecipazione della gente”. Dal momento che Tosi non si è candidato alla segreteria nazionale del partito, la senatrice sosterrà Salvini. “Perché – ha spiegato - ha dimostrato competenza e coraggio sia in Lombardia che in Europa”. Dopo l’intervista alla senatrice Munerato è arrivata la notizia che il direttivo di partito è stato annullato e si è tramutato in una chiacchierata durante la quale pare che Contiero abbia comunicato che le sedi della Lega Nord a Rovigo siano in procinto di chiudere. Voci di corridoio parlano di una lettera di sfiducia, già sul tavolo di Tosi, con la quale si criticava il segretario provinciale.


Rovigo 15 Mercatini di Natale Quest’anno i commercianti avranno a disposizione le casette di legno

La città si riempie di colori

Dal 9 dicembre, per tre domeniche consecutive, 19 operatori animeranno con i loro prodotti il Corso del Popolo, nel tratto compreso tra via Laurenti e via Ponte Roda di Melania Ruggini

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l Natale 2013 si caratterizza dalla novità dei 23 A contribuire direttamente alla realizzazione del Nagazebo che faranno da palcoscenico ai mercatini tale in città sono gli stessi operatori commerciali, che investiranno di tasca propria. Bocche cucite tuttavia di Natale del centro città. Dopo il pala igloo che era stato paventato da su costi e modalità. A partire dal 9 dicembre, per qualcuno dell’amministrazione ancora a ottobre, qua- tre domeniche consecutive, si susseguono dunque i le sorpresa per ospitare concenti e manifestazioni evi- mercati straordinari di Natale, con 19 operatori dislotando le temperature gelide dell’inverno, approdano cati lungo Corso del Popolo, nel tratto compreso tra invece in città le casette di legno in cui i commercianti via Laurenti e via Ponte Roda. I mercati straordinari venderanno i loro prodotti, e che da tanti anni si ritro- sono organizzati in coincidenza con le deroghe della chiusura degli esercizi per il vano nei mercatini di Natale di commercio al dettaglio in sede montagna e dei maggiori centri Le luminarie urbani. Il mercatino di Natale rimarranno accese fissa. Per quanto riguarda le è organizzato anche quest’an- dall’Immacolata luminarie, dovrebbero essere no con la collaborazione delle all’arrivo pronte per il giorno dell’Immaassociazioni di categoria, per della Befana colata, rimanendo accese fino superare il difficile momento economico. Così da garantire una presenza costante all’arrivo della Befana. Nella zona pedonale arrivedi manifestazioni che sappiano attirare clienti nelle ranno le luci ad accendere l’atmosfera, in Corso del vie centrali. L’assessore Matteo Zangirolami aveva Popolo, piazza della Repubblica, piazza Garibaldi, comunque già espresso la sua intenzione di dare piazza Merlin, via Angeli, via X Luglio, via Cavour, via alla tradizionale manifestazione un carattere più Silvestri, via Laurenti, via Cesare Battisti, via Badaloaccattivante e le casette di legno intendono esserlo. ni. I costi sarebbero a carico delle associazioni di caFestività Concerti, mercatini e falò

In tutto il Polesine diverse iniziative animeranno il periodo natalizio

Fratta Polesine

“Accendiamo il Natale”.

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Fratta torna “Accendiamo il Natale”. Si parte martedì 3 dicembre con la giornata Internazionale della Disabilità: alle ore 15 il Museo Archeologico Nazionale presenta “Vietato non toccare” con presentazione guidata al museo in braille. Domenica 8 dicembre dall’alba al tramonto si svolge il mercatino di Natale sotto i portici, con i negozi aperti in centro. Alle ore 15 il Museo Archeologico Nazionale presenta “Il ritorno del capo, pomeriggio con il mistero al museo”. Alle ore 16.30 nel centro storico sarà ufficialmente illuminato l’albero di Natale e le luminarie. Sempre in contemporanea, avverrà la consegna delle letterine per Babbo Natale e per tutti cioccolata calda e vin brulé. Il pomeriggio non mancherà di visite guidate alle ville e ai musei archeologico nazionale e alla casa Matteotti. Sabato 14 dicembre gli appuntamenti festivi procedono con lo scambio di auguri alle ore 16 a Palazzo de Il Manegium e presentazione del Quaderno n. 4. Domenica 15 dicembre alle ore 15 la Chiesetta di San Francesco aprirà le porte alla 19^ esposizione di Presepi Artistici aperta al pubblico fino al 12 gennaio. Alle ore 20.30 la chiesa dei SS.AA. Pietro e Paolo accoglierà il “Venezze Consort” in concerto con il tradizionale “concerto di Natale”. Domenica 22 dicembre il centro storico sarà l’ideale palcoscenico del presepio itinerante di Padre Sebastiano e dalle ore 16 le armonie dell’evento “Dai quattro cantoni per cantare il Natale”, con canzoni e nenie natalizie per le vie della città e sotto l’albero Martedì 24 dicembre ore 17.00 in Piazza Matteotti approdano i Babbo Natale che sfileranno quindi nel centro città per la gioia dei bambini e delle famiglie. Infine, giovedì 26 dicembre torna il consolidato e di successo “presepe vivente”, arrivato alla sua XX edizione. In caso di maltempo la manifestazione sarà rimandata a domenica 29 dicembre. Me.Ru.

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Auguri di buone feste

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umerosi gli appuntamenti con il Natale, non solo nel capoluogo rodigino; un programma all’insegna della semplicità, pur non rinunciando a vivere fino in fondo l’atmosfera della festa. In provincia di Rovigo, a Giacciano con Baruchella, dal 7 al 23 dicembre arrivano i Babbi Natale: previsti musica, canzoni ed intrattenimento. A Lendinara il giorno 8 dicembre tocca alla manifestazione podistica “Decima Caminada dell’Immacolata” battere il tempo, a passo libero e aperta a tutti su itinerari di chilometri 6, 14, 21. L’assessore di Lendinara Francesco Zeggio evidenzia l’importanza della collaborazione tra commercianti e cittadini per la buona riuscita dei festeggiamenti e sottolinea: “Se tutti illuminassero le proprie vetrine e le proprie abitazioni con delle luminarie, tutto il paesaggio attorno a noi avrebbe un aspetto diverso, più di comunità”. Riconferma quindi la rassegna del presepe d’arte, che quest’anno da palazzo Pretorio si trasferisce in via Duca d’Aosta. Non verrà, invece, riproposto il Villaggio di Natale; al suo posto nelle domeniche che precedono il Natale, ci saranno mercatini a tema, animazioni per bambini, musiche natalizie in filodiffusione, visite guidate al territorio, speciali sconti e la consegna dei regali da parte di Babbo Natale a chi aderirà all’iniziativa. Le frazioni saranno illuminate dalle caratteristiche luminarie, in accordo con i presidenti delle consulte. Il concerto dell’Epifania, proposto dalla Corale di San Biagio, e la brusavecia, tradizione

tegoria, Ascom, Confesercenti e Cna in collaborazione con Camera di Commercio. Una parte probabilmente dovrebbe essere elargita anche dall’amministrazione comunale, anche se l’argomento è top secret. Manca all’appello invece il consorzio fieristi polesano Cofipo che aveva organizzato la fiera di ottobre.

NEWS

NOVITÀ

delle frazioni di Barbuglio e Rasa, concluderanno le festività. A Polesella sono varie le manifestazioni organizzate in piazza Matteotti, palazzetto dello sport e corso Gramsci, con Babbo Natale, Befana e falò sull’argine con il tradizionale Brusavecia del 6 gennaio. Mercatini di Natale anche a Badia Polesine, Porto Viro e Lendinara. L’Associazione culturale Panta Rei di Badia Polesine allestisce domenica 15 dicembre la “favola di Natale”: dalle 10 alle 19 lungo le vie del centro mercatino di artigianato artistico con tantissime idee regalo, rassegna di prodotti tipici di stagione e golosità natalizie con degustazioni. Dalle ore 10.30 in piazza della Vangadizza arrivano i Babbo Natale ai quali consegnare le letterine dei bimbi. Alle ore 15 l’appuntamento è con tanti giochi e laboratori per famiglie con artisti di strada, cioccolata calda e vin brulè. A Porto Viro i mercatini di hobbisti e le bancarelle di gastronomia saranno nei giorni 8 e 9 dicembre in Piazza Marconi di località Donada, mentre nei giorni 16 e 23 dicembre nel Corso Risorgimentale e via Mazzini località Contarina, con animazione per bambini e passeggiata in carrozza con cavalli lungo le Me.Ru. vie del centro.

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Iscrizione € 5,00 Domenica 3 Novembre 2013 16 Rovigo Sociale La Caritas è sempre in prima linea per aiutare i più deboli

Iscrizione Domenica 3 Novembre 2013 “Ultimo con gli ultimi”,€ 5,00 esperienza di capodanno alternativo Durante le festività attività di volontariato in alcune realtà particolarmente significative come dormitori, case di riposo, case di accoglienza e ospedali di Melania Ruggini

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a Caritas è sempre in prima linea per aiutare i più deboli e le persone in difficoltà. In particolare, dopo i recentissimi eventi che hanno colpito le Filippine e la Sardegna, la Caritas di Adria e Rovigo ha attivato una campagna di raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dalle tragiche calamità naturali. Infatti la rete capillare di livello internazionale di cui la Caritas dispone permette di intervenire in qualunque parte del mondo in modo rapido e velocissimo, tramite il personale del luogo, che conosce a fondo la realtà, non correndo così il rischio di creare sovrastrutture. Per questo nelle Filippine fin dalle prime ore si è attivata ad esempio la Caritas Filippine, con il sostegno di Caritas Internazionalis. Per la situazione di emergenza maltempo in Sardegna, la Caritas resta in costante collegamento con le Caritas locali e ha messo a disposizione subito 100.000 euro per i primi interventi in favore della popolazione colpita. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha poi disposto lo stanziamento di un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. In vista delle festività natalizie, la Caritas di Adria e Rovigo si allinea con la propria metodologia di intervento, operando sempre in punta di piedi e senza clamore rispetto ai più deboli. Come spiega il responsabile della promozione umana, Davide Girotto: “non è tradizione della nostra organizzazione promuovere iniziative particolari. Ci pare di incorrere nel rischio di utilizzare i poveri per farci una pubblicità sulle loro sofferenze. Per questo per le iniziative che facciamo preferiamo mantenere un profilo basso e non dar loro particolare risalto”. Tuttavia negli ultimi giorni dell’anno si svolgeranno due iniziative molto importanti, promosse dalla Caritas diocesana, dal Seminario e dalla Pastorale giovanile, strettamente connesse. Dal 26 dicembre al 1 gennaio è prevista la “Settimana Grembiule”: una settimana di impegno in molteplici servizi rivolti agli ultimi, atta a conoscere le realtà di volontariato del territorio, ascoltare le testimonianze di persone particolarmente significative, mediante la conoscenza delle realtà di disagio. Tutto ciò vivendo per sette giorni assieme ad altri giovani l’esperienza della vita comunitaria. La settimana grembiule è rivolta a giovani e adulti dai 20 ai 35 anni e comprende l’esperienza dell’ ”Ultimo con gli ultimi”. Dal 31 dicembre al 1 gennaio infatti si svolge “Ultimo con gli

Iscrizione di € 5,00 dà diritto alla partecipazione a due attività a scelta della durata di 25 Iscrizione di minuti € 5,00 dà dirittopiù alla ciascuna, 25 partecipazione a due minuti della nuova attività a scelta della AQUAZUMBA. durata di 25 minuti ciascuna, più 25 minuti della nuova AQUAZUMBA.

ultimi”, un’esperienza di capodanno alternativo. La serata del 31 è vissuta in alcune realtà particolarmente significative come dormitori, case di riposo, case di accoglienza, ospedali, in compagnia degli ospiti, aspettando con loro lo scoccare della mezzanotte. Anche questo appuntamento si rivolge a giovani e adulti dai 16 anni in su. Beneficenza Caritas

Raccolta fondi per le filippine e per la sardegna

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’uragano che si è abbattuto sulle Filippine e l’alluvione in Sardegna ci ricordano che siamo tutti abitanti di uno stesso pianeta e che le il terrore può colpire chiunque. La colpa non è della natura matrigna, è dell’uomo. I colpevoli vanno ricercati in chi crea povertà e consente la distruzione selvaggia dei territori in ogni parte del mondo, altrove come in Italia. Nelle Filippine si stima che oltre 670.000 persone siano state costrette ad abbandonare le loro case e che almeno 500.000 abitazioni siano state distrutte. Ora si stanno attrezzando per far fronte ai danni, come possono. A tal proposito la Caritas italiana ha avviato una duplice raccolta fondi per la popolazione sarda e per quella filippina. Per contribuire è possibile effettuare un bonifico con i seguenti riferimenti: Caritas diocesana di Adria- Rovigo tramite bonifico bancario (Rovigo Banca, Corso del Popolo, Rovigo - IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103) o mediante versamento su conto corrente postale alla Caritas italiana (C/C POSTALE N. 347013) specificando nella causale: “Alluvioni Sardegna” e/o “Emergenza Filippine”. F.D.L.


Rovigo 17 Natale a Rovigo Tradizione e innovazione in città

Il PalaSet in Piazza Garibaldi tra le novità più importanti Sono molte le iniziative che il Comune di Rovigo, in collaborazione con la Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti, Cia e tutte le associazioni di categoria, propone ai suoi cittadini per questo Natale 2013. Non c’è crisi che tenga, l’economia non ferma l’atmosfera natalizia

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osizionato ed addobbato, dunque, il tradizionale albero in Piazza Vittorio Emanuele II, donazione del Comune di Silandro, città gemellata, prende il via il Natale a Rovigo. “Dall’8 dicembre al 6 gennaio la città è animata da un fitto programma di iniziative ed eventi, volti certamente ad accompagnare e divertire i cittadini nel periodo festivo, ma anche a “riscaldare” l’atmosfera del commercio cittadino”, dichiara l’Assessore Matteo Zangirolami. A Rovigo è un Natale come sempre molto solidale, grazie alle associazioni di volontariato che raccolgono fondi per i più bisognosi. Durante tutto il periodo festivo vengono offerti ai cittadini concerti gospel e natalizi, oltre all’importante mostra “I Mai Visti”

ospitata da Palazzo Roverella. Per questo 2013 Piazza Vittorio Emanuele II ospita un caratteristico mercatino di Natale, dove artigiani e commercianti proporranno tipicità gastronomiche e natalizie. Corso del Popolo si trasforma nel “Viale del Gusto”, con una proposta diversa ogni week end, partendo dal famoso Art&Ciocc in programma per il week end dell’Immacolata. Il tour dei Cioccolatieri di FIVA Confcommercio è un percorso goloso che tocca ogni anno le più belle città d’Italia e che quest’anno arriva a Rovigo. Per i successivi fine settimana Corso del Popolo ospita i prodotti tipici enogastronomici, con degustazioni ed idee regalo. Sempre in Corso del Popolo i concessionari di auto della città e della provincia mettono in mostra gli ultimi modelli delle case automobilistiche rappresentate, con la possibilità di ricevere informazioni ed offerte vantaggiose. “Vista la sua recente ristrutturazione e riconsegna alla città, Piazza Garibaldi per questo Natale 2013 ospita probabilmente l’iniziativa più innovativa e particolare” continua l’Assessore Zangirolami, sempre

Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono

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come 20 anni fa!

attento alle esigenze dei cittadini e del tessuto economico di Rovigo. “Sulla piazza viene posizionata una struttura moderna e polifunzionale, un ‘igloo’ – il PalaSet - che esalta ulteriormente la bellezza della nuova piazza. Il PalaSet, che prende il nome dallo sponsor principale Asm Set, società per la fornitura del gas in città e di recente anche per l’energia elettrica, ospita di giorno in giorno eventi, animazione, musica e spettacoli per tutte le età”. Nei fine settimana infatti e nei giorni di festa il PalaSet, in collaborazione con le associazioni cittadine, offre giochi, laboratori didattici e animazione per i più piccoli,

OGGI

Ogni mese più di trecento attività scelgono per comunicare con i propri Clienti. Questa scelta è da vent’anni il nostro orgoglio, perchè è il riconoscimento della qualità, del risultato e di un ruolo sociale svolto dal nostro giornale verso migliaia di famiglie che leggono e si informano con noi.

Aprile 1994 - Aprile 2014

Nella foto piccola l’assessore Matteo Zangirolami

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concerti gospel e cori natalizi ed in collaborazione con Ascom sono in programma corsi di Cake Design. Il PalaSet è anche il punto di arrivo del raduno di moto del Moto Club Fiamme del Polesine, con Babbo Natale che arriva in sella alle due ruote. Durante la settimana le palestre della città si esibiscono in dimostrazioni agonistiche e nei più famosi balli di gruppo, con la zumba in pole position! Ma il PalaSet è anche il punto d’incontro serale della movida cittadina: ogni sera un aperitivo musicale e dj-set in collaborazione con i locali del centro e nei week end veri e propri eventi, con gli staff ed i performer più famosi del Veneto. La gestione del PalaSet è stata affidata alla società Give Emotions.



in Piazza 19 Inchiesta

Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto

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harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

Natale passato Dario Carraro ha 86 anni e vive a Crea, una frazione di Spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. Agnese Brugnera ha 86 anni e vive a Malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

Natale presente Monica Arbore ha 38 anni e vive a Mestre; trascorrerà il Natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. Cesare Cappello ha 51 anni e vive a Venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. A Natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale presente

Samuele è un bambino di 5 anni vive ad Arino, una frazione di Dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

Gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di Dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Annalisa Fracasso

La fiaba del piccolo Luca e dello zio Gigi

“L

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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E

La piccola Anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.

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o Nel piccolo bosco di Colle Fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne Paolin . un piccolo sasso che si sente inutile riuniscono

splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca nella notte di Natale tutto può - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da non , seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao le bracocchi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a Mamma Cigno lo invit su e giù, così, vono le senti? Poi, le gambe vanno cia; ci sei? - Ora, pian pianino, si muo sa ad un bel occhi chiusi, mi raccomando! Ora pen proprio così, bene! Tieni sempre gli tua bocca dalla guardano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora visino sorridente con gli occhietti che così! o Brav lino! ancora, respira! Respira Pao esce un respiro, poi un altro e un altro - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le comincia a muoversi e prende vita. si chiu i occh gli Paolino, ancora con

e tutti gli anni, animali e piante si el piccolo bosco di Colle Fiorito, com sono ri piccoli e grandi, giovani e vecchi per organizzare il magico Natale. Albe etti dolc e ure , pane, focacce, polpette, verd impegnati nei preparativi. Acqua, vino lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il acchia ico Cervo - dice il fringuello alla corn - Non dimenticare le bacche per l’am o a valle don scen rde teve che gli orsetti di Mon - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini lle dai mille colori. Mentre, i grilli cant servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li tte, le lucciole preparano gli spettaco in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si ridendo e cantando ma non o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai qualcuno che soffre. Infatti, mezzo a tutto questo trambusto c’è arriva un pianto sommesso. intorno. - dice mamma Cigno, guardandosi - Chi mai potrà essere così disperato? . scorge due lacrime che brillano al sole Ma ecco che verso la riva del laghetto sei triste lino, Pao ede succ ti Che lino! Pao o - Santo cielo, ma è proprio lui, il sass o, nuotando verso di lui. stamattina? – gli dice mamma Cign immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, ale, - Hii, hiii, sono tanto giù di mor senza poter aiutare qualcuno. e i tuoi : - Non dire scemenze Paolino, tu Mamma Cigno incoraggia il sassolino le case, fare per o usan vi ini uom gli li! Lo sai che fratelli sassolini siete utili e indispensabi o della terra? . Vuoi capire che voi siete il sostegn le dighe, le gallerie e tante altre cose lino. che io sia utile? - chiede Pao - Ma no, dici davvero? Pensi sul serio

N

minare. , guarda il cielo e … comincia a cam braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia proprio io? Che - Oh! Caspita, che bello! Ma sono perbacco che cia si alzano e sto ballando! Oh, mie gambe si muovono, le mie brac sogno stupendo! , sorride a come una farfalla, va verso il lago Paolino, danza sull’erba, volteggia lui sente, solo che tta. Poi trascinato da una musica mamma Cigno e le dedica una piroe mossa e com rda gua lo e mamma Cigno sorride, ride felice e va verso il bosco. Anch Natale magico. pensa che anche quest’anno sarà un

di Francesco Danie

letto Babbo Natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

Fiabe d’autore

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di Lino Perini

Carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di germana urbani

I

l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può

decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-

neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA. ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE


Il Veneto in primo piano 11 25 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi

di germana urbani

“Q

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati

un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei

neWs

primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente

iL mercato deL Lavoro punta suLLa La professionaLità

A

causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e

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di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

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che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.

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12 Il Veneto in primo piano 26 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti

di germana urbani

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n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai

piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.

I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro

che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!

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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-

to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

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ttimi da gustare con il vino dolce delle feste questi biscotti non saranno di design ma sono tipici della nostra tradizione e sono considerati di buon auspicio. Nella ricetta: 200gr di fioretto

di mais, 200gr di farina 00, 1 pizzico di sale, 2 bustine di vanillina, ½ cucchiaino di lievito per dolci, 150 di burro, 4 tuorli, 150gr di zucchero, 150gr di uvetta sultanina ammollata nel Ruhm.


Il Veneto in primo piano 13 27 Grandi opere Il Cipe ha approvato il preliminare del corridoio autostradale Orte - Mestre

Via libera alla Romea Commerciale tra le proteste Costerà 9,8 miliardi e sarà realizzata interamente in project financing. La prima pietra è prevista per il 2015

vaLdastico sud, pronta neL 2014

di Alessandro Abbadir

L

a Romea Commerciale si farà. Il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via libera all’opera. Dovrebbe partire nel 2015. I comitati insorgono e promettono in Veneto una nuova Val di Susa. Con il via libera al progetto preliminare si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) Nord-Sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni) migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e in fine nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra. Ma qual è per le istituzioni l’utilità dell’opera? La Nuova Romea, serve a colleghere Mestre a Ravenna fornendo una dorsale strategica al collegamento tra il Veneto e il Sud Italia e tra questo e l’Europa centrale e dell’Est. Il Cipe ha stabilito che l’opera

dovrà essere realizzata entro il 2021, anche se ha consentito che alcune tratte possano essere realizzate e messe a pedaggio anche prima, per cominciare a produrre flussi di cassa. Si lascerà per ultima la tratta più complessa, cioè l’attraversamento appenninico Perugia-Cesena. C’è però un punto di domanda. Ancora non è stato sciolto il nodo relativo alla partenza (o arrivo) della nuova autostrada la cui definizione è rinviata alla progettazione definitiva. Si tratta del tracciato da Lughetto, nel comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale. Due le ipotesi: l’ingresso a Roncoduro, sul Passante, o l’inserimento in A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. Su questo dovrà essere presa una decisione in accordo con le istanze del territorio. E già è cominciata da parte di alcuni sindaci (quello di Dolo Maddalena Gottardo) la sindrome “ …si ma non nel mio territorio”. Il comitato “Opzione Zero” alla notizia dell’approvazione del progetto ha annunciato che sarà lotta durissima, come in Val di Susa contro quello che definisce uno scempio ambientale. Nelle scorse settimane “Opzione Zero” ha organizzato una manifestazione di protesta sulla attuale Romea,

neL vicentino

E

Un momento della protesta un flash mob con un centinaio di manifestanti che ha bloccato la circolazione. Per i comitati è un’opera inutile “non serve a un bel niente, visto che i dati del traffico commerciale dal 2008 con la crisi sono crollati del 30%”. “È incredibile - spiegano per il comitato Opzione Zero Mattia Donadel, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin come l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre arrivi proprio a pochi mesi dall’approvazione da parte della Commissione Europea del nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, una connessione che dovrebbe mettere in relazione via ferrovia i porti dell’Alto Adriatico con il nord Europa, seguendo la linea Ravenna, Bologna, Padova, Venezia, Trieste. Un progetto per il quale sono previsti ingenti finanziamenti

europei e che seppellisce definitivamente ogni marginale utilità della Romea Commerciale. Una strada che devasterà il territorio di 4 regioni. E’ anche un’operazione pericolosa per i conti pubblici: oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la Gefip Holding, dovrebbe anticipare, finiranno per essere pagati dai cittadini. Ad oggi non esiste un piano economico-finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Se i pedaggi non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti, sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche tassando i cittadini e tagliando servizi essenziali”.

’ stato inaugurato solo da qualche mese il nuovo segmento di Valdastico Sud, dal casello di Montegaldella-Longare fino al nuovo snodo di Albettone-Barbarano Vicentino. I chilometri percorribili della Valdastico Sud arrivano dunque ora a 15, su un totale di 54 totali. L’apertura dell’intero tratto, cioè dei caselli di Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige: si potrà percorrere interamente la Valdastico Sud entro la fine del 2014. Due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia programmata. L’A31, punta ad avvicinarsi sempre più al territorio padovano. Il casello di Barbarano si trova infatti a 2,5 chilometri dal territorio padovano, ossia dai confini di Rovolon. L’accesso è al momento il più vicino ai colli Euganei, ed è raggiungibile attraverso una bretella che attinge da est ma anche dalla Riviera Berica. Chi proviene da Montagnana, Este, Lozzo Atestino ed Ospedaletto Euganeo può dunque raggiungere Vicenza entrando a Barbarano e risparmiandosi qualche minuto di stop ai semafori della Berica. A.A.

veneto meridionaLe gruppo europeo

avanti tutta con La nogara-mare, 107 km daL poLesine a verona

E

’ solo una questione di tempi burocratici, ormai, la realizzazione dell’auto- strade già esistenti ed in programma: l’A22, come già detto, ma anche l’A31 strada regionale medio padana veneta Nogara–Mare Adriatico. La Regione Valdastico Sud, l’A13 Bologna-Padova e la Nuova Romea. La Nogara-Mare si Veneto, a fine novembre, ha definitivamente aggiudicato la concessione estenderà per 107 chilometri, dalla provincia di Verona, a Nogara, all’innesto relativa all’importante arteria che da Adria porta fino al Veronese. Un intervento, con la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, e terminerà ad Adria, nel Polesiquesto, da 2 miliardi di euro. La concessione dell’autostrada regionale medio ne. La strada prevede due carreggiate a due corsie di marcia della larghezza di padana veneta è stata affidata al costituendo Raggruppamento temporaneo di 3,75 metri, oltre ad una corsia d’emergenza di 3 e ad un margine interno di imprese (peraltro promotore dell’opera) tra Autostrada 5, per un totale di 26 metri complessivi di larghezza. I Brescia Verona Vicenza Padova spa, Confederazione Au- I residenti non tratti sono quattro, con altrettante interconnessioni con tostrade spa, Società delle Autostrade Serenissima spa, pagheranno la rete autostradale esistente: A22 del Brennero, A31 Astaldi Concessioni srl, Astaldi spa, Impresa di costruzioni il pedaggio sulle brevi Valdastico Sud, A13 Padova-Bologna ed E55 Nuova RoIng. E. Mantovani spa, Itinera spa, Technital spa e Sina distanze, investimento mea. Sono previsti 13 svincoli: Isola della Scala, Nogara spa. Questa concessione prevede la progettazione defini- da 1,9 miliardi di euro est, Casaleone, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, tiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Badia Polesine, Canda/Trecenta, Castelguglielmo/San Ma anche la progettazione preliminare (con studio di impatto ambientale) de- Bellino, Fratta Polesine, Rovigo sud, Gavello, Adria. Oltre al collegamento che da finitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del collegamento fra la nuova Nogara porta verso ovest fino all’A22 in territorio di Nogarole Rocca, l’impianto autostrada e la A22 del Brennero in provincia di Verona. Grazie a questa nuova oggetto di concessione ha disegnato altri 64 chilometri di viabilità complementainfrastruttura verrà migliorata notevolmente l’accessibilità alle principali auto- re, a partire dai collegamenti con l’ospedale di Legnago, quello di Trecenta e tra

l’A31 e la banchina portuale di Canda, nel Rodigino. Il pedaggio è basato sull’esazione dinamica mediante l’impiego di tecnologia free flow, con esenzione della durata di 15 anni per i residenti che devono percorrere fino a 15 chilometri. L’investimento per realizzare l’opera è notevole: a fronte di un costo complessivo del progetto posto a base di gara di circa un miliardo e 901 milioni di euro, la proposta del promotore ammonta a poco più di un miliardo e 877 milioni. Ni.Ce.


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Lo sviluppo sostenibile parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di appartenere ad un territorio di grande valore ambientale, culturale e sociale

Presidente Gennari quali le novità di questo fine anno? Il Tribunale Amministrativo Regionale Veneto con sentenza 1324/2013, nel giro di 15 giorni dal 14 novembre 2013, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Porto Tolle contro l’adozione, avvenuta nel dicembre 2012, del Piano Ambientale del Parco del Delta del Po. Con questo atto, che si spera conclusivo, ci si propone di girare pagina sulla precedente collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle. La visione condivisa degli obiettivi dell’intero territorio del Delta del Po deve prevalere sulle questioni localistiche puntuali che in materia ambientale e di sviluppo economico hanno poco significato. Il patrimonio naturale è di tutti e deve essere considerato come un bene pubblico. E’ ovvio che la conservazione del bene non può essere penalizzante per un territorio e, la giusta condivisione delle scelte, dovrà sempre di più passare attraverso la partecipazione delle comunità locali del Delta del Po. Nella riunione del Consiglio del Parco, svoltasi il giorno 29 novembre 2013, si è, con soddisfazione, ratificata la presenza in Consiglio e nel Comitato Esecutivo del Sindaco del Comune di Porto Tolle Claudio Bellan e del Vicesindaco Mirco Mancin che porteranno il loro contributo in termini di proposte per il territorio di Porto Tolle e per l’intero Delta del Po. Quindi una proposta di un nuovo percorso di discussione e risoluzione delle problematiche presenti con la condivisione di obiettivi comuni che spero porti grandi risultati. Tra gli obiettivi comuni la candidatura a Riserva di Biosfera MAB UNESCO del Delta del Po che contiene, nel Piano di Azione, la realizzazione di interventi concreti per lo sviluppo sostenibile dell’area del Delta del Po.

©PH Daniele Soncin

Quali sono gli interventi di prossima attuazione? Oltre agli interventi per la vivificazione delle lagune ed il monitoraggio delle acque di transizione, importante azione da attuare sarà la partecipazione dell’intero territorio del Delta del Po ad EXPO 2015 a Milano. Il tema della valorizzazione delle risorse

economiche locali sta impegnando l’Ente Parco del Delta del Po in diversi settori sia a carattere regionale che internazionale. La valorizzazione del riso e dei prodotti ittici locali come elemento su cui far convergere una serie di interessi economici diventa importante banco di prova per l’intero sistema istituzionale e non del Delta del Po. Partendo dal concetto di conservazione del valore naturale si dovranno proporre, ad una vetrina mondiale, le eccellenze del territorio anche in termini culturali, archeologici e di tradizioni locali. In altri termini un territorio di alto valore naturale accogliente ed orgoglioso delle proprie tradizioni. Su questi concetti la creazione di un consorzio che valorizzi, dalla Provincia di Verona, Vicenza ed il Delta del Po, il paesaggio e la produzione di riso creerà una importante sinergia fra potenzialità, presenti e in via di sviluppo, nel settore. Le produzioni ittiche, la “rivoluzione blu” che in questi giorni ha avuto importanti consensi nell’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni europee relativamente alle produzioni ittiche del Veneto, sono filoni trainanti che la Regione Veneto e il Parco del Delta del Po intendono valorizzare al fine di dare concretezza al concetto di sviluppo sostenibile. Sempre nell’ambito di EXPO 2015 il collegamento con EXPO Venezia con il progetto per la navigabilità – accessibilità translagunare costiera da Venezia al Delta del Po è un altro importante tassello di quel mosaico di interventi che il Parco del Delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin sta attuando. Altra importante vetrina mondiale sarà la presenza del Parco del Delta del Po, come territorio candidato a Riserva di Biosfera MAB – UNESCO, nel Castello di Vigevano a Vigevano, all’interno dell’esposizione mondiale dei territori classificati dall’UNESCO come Riserve di Biosfera MAB. Questa presenza sarà contrassegnata da una forte collaborazione fra il Parco del Monviso piemontese, il Parco del Ticino lombardo, il Parco del Delta del Po veneto ed UNESCO Venezia per una valorizzazione dell’asta fluviale del Po e dei territori riconosciuti da UNESCO.

Le attività, dell’Ente Parco, realizzate ed in corso di realizzazione quali settori principali hanno riguardato? L’Ente è motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Impresa pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia,

importo 103 mila euro. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il Parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camarque in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello. Qual è il rapporto con la Regione Veneto in queste azioni di sviluppo? Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricordo da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto per la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione dei territori

ad alta naturalità. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette. Perché il primo Piano Paesaggistico Regionale di Ambito viene sperimentato proprio in questo territorio? E’ molto significativo che per il primo Piano Paesaggistico sia stato scelto proprio il territorio del Delta, che insieme alla laguna di Venezia forma l’ambito “Arco Costiero Adriatico”. Si tratta a livello regionale del primo vero “Piano Paesaggistico” redatto congiuntamente fra le autorità che hanno competenza per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e cioè lo Stato e la Regione. Non è un caso che sia stato scelto proprio questo territorio, perché vi è una presenza molto rilevante di beni paesaggistici: il Parco prima di tutto, che è paesaggisticamente vincolato ai sensi dell’art 142 del codice, ma anche ad esempio i 300 metri dalle coste, i 150 metri da fiumi, ecc., per non parlare dei vincoli ex art. 136, primo fra tutti il vincolo cosiddetto “galassino” del 1985 denominato proprio “Delta del Po” e numerosi altri vincoli più puntuali. Ma la discussione sulla presenza di tutti questi beni paesaggistici è resa più interessante dalle tante attività antropiche che qui si svolgono. Non è un territorio statico, “imbalsamato”, ma è un territorio vivo, dinamico, che si muove, ed è proprio per questo il contesto ideale per applicare la sfida della pianificazione paesaggistica ed ambientale. Si può ben dire infatti che la pianificazione paesaggistica è una “sfida”: la sfida di ricomporre i conflitti tra tutela e sviluppo, coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Quale sintesi agli obiettivi di sviluppo? Voglio concludere riportando, con soddisfazione, quanto accolto nel documento nazionale “AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 STRUMENTI PER CONIUGARE LA CONSERVAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO” in discussione il giorno 11 e 12 dicembre 2013 a Roma all’interno della Conferenza Nazionale sulle aree Protette e Biodiversità, a cui anche noi parteciperemo: “…..In sintesi, le aree protette costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici del benessere dei cittadini: la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico, entrambi irrinunciabili nel contesto di un futuro sostenibile. A volte, i due obiettivi sono stati posti in contrapposizione ed è diffusa, presso una parte dell’opinione pubblica, la credenza che i due obiettivi siano tra loro inconciliabili. E’ vero il contrario, ma la soluzione della compatibilità passa necessariamente attraverso una rimodulazione di alcune delle attuali politiche, sia di conservazione che di sviluppo economico”. Spero che questo richiamo alla rimodulazione delle attuali politiche si conservazione e sviluppo economico che porteremo all’attenzione nazionale che ha trovato condivisione a livello Regionale possa trovare terreno fertile in ambito locale.


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Pontecchio. Casa in linea centrale,su due livelli,da poco ristrutturata, con ingresso, ampia zona giorno e bagno al piano terra, al piano primo due camere con travi a vista, giardino ad uso esclusivo. Classe energetica in definizione. Euro 95.000. Rif. R0242.

Pontecchio. Villa a schiera di testa, su due livelli, composta da ingresso sul soggiorno con accesso al giardino, cucina abitabile, bagno, tre camere e ulteriore bagno. Giardino. Nuova. Cl. En. Da definire. Euro 165.000. Rif. R0326.

Bosaro. Casa indipendente con 1500 mq di terreno agricolo. Immersa nel verde della campagna. Soggiorno con camino e travi a vista. Da ristrutturare. Classe energetica G. Euro 35.000. Rif. R0153.

Villadose. Appartamento indipendente, composto da ingresso, soggiorno, cucina, due camere, doppi servizi, posto auto e ampio giardino. Garage e cantina nel seminterrato. Nuovo. Cl. En. In def. Euro 150.000. Rif. R0380

Villadose. Appartamento al primo piano con ingresso indipendente. Ingresso, soggiorno, cucina abitabile, bagno, due camere; al piano seminterrato studio, garage. Piccolo scoperto esclusivo. Cl. Energ. in def. Euro 90.000. Rif. R0402.

PERIFERIA

Lusia. Porzione di bifamiliare di ampia metratura Stanghella. Appartamento con ingresso indipen- Stanghella. Appartamento in blocco di sole su due piani con tre camere e doppi servizi. Al dente, giardino di proprietà e garage. Di nuova due unità, al piano primo. Ingresso in soggiorno, cucina abitabile arredata, due camere, due bapiano seminterrato garage per due auto. Comple- costruzione, composto da zona giorno, camera gni. Completano la proprietà una cantina e posto ta la proprietà scoperto esclusivo. matrimoniale, taverna e bagno. Classe Energetica auto esterno esclusivo. Cl. En. in def. Classe Energetica in definizione. Euro 125.000. Rif. R0397. Euro 158.000. Rif. R0391. in definizione. Euro 95.000. Rif. R0334.

AFFITTI

Prima Periferia. Appartamento su palazzina Zona industriale. Porzione di casa con San Bortolo. Appartamento al secondo piano Zona ospedale. Appartamento con ingresso Centro. Bilocale al secondo e ultimo piano su giardinetto di proprietà, cucina abitabile, ampio di 3 unità con ingresso, zona giorno, due camere caratterizzato da ampi spazi, composto da due livelli, ristrutturato a nuovo. Zona giorno al indipendente e posto auto di proprietà. Composto e bagno. Ristrutturato. Terrazzo e posto auto da ingresso, soggiorno con angolo cottura, came- ingresso, soggiorno, cucina, due camere e bagno soggiorno con balcone, tre camere, due bagni. primo livello, camera matrimoniale soppalcata al ra Al piano superiore, terrazzo praticabile di 35 mq. coperto. No spese condominiali. Non arredato. nuovo. Garage/cantina. Non arredato. Spese matrimoniale e bagno. Porta blindata. Arredato secondo. Travi a vista. Arredato. Cl. En. In def. Cl. Energetica in definizione. Completamente arredata. Cl. Energ. in def. condominiali irrisorie. Classe energetica da definia nuovo. Cl. En. Da definire. Euro 350,00. Rif. R0357. Euro 700. Rif. R0404. re. Euro 430,00. Rif. R0376 Euro 420,00. Rif. R0271 Euro 480,00. Rif. R0270

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16 Cultura veneta

Cultura veneta 31

Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio

Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò

I

ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci arrivarono chiamato pantheon hindu con rappresentazioni divine quali Shiva, brevemente come visitatori Alessandro Magno e i Romani con Vishnu, Rama e Krishna. L’Hinduismo è una delle sette religioni il loro impero, ma la sua evoluzione è stata sempre legata alla professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhismo, storia del continente asiatico. A Treviso, Casa dei Carraresi fino Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, l’Islam e la al 13 maggio 2014, la mostra “Magie dell’India. Dal Tempio regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre coinvolgente, si alla Corte, capolavori d’arte indiana” ripercorre il vissuto di una giunge al favoloso mondo dei Maharaja, secondo asse esplicativo civiltà. Dopo la sapiente disamina della Cina, attraverso le sue della mostra, nel quale i reperti esposti narrano i luoghi, la vita e il dinastie e il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro e il comitato gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi scientifico deliziano il visitatore italiano e non solo con un altro di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra affascinante viaggio. Il focus ideato verte tematica sapientemente testimoniata è su due principali analisi: l’arte nell’India La chiave l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, classica e l’India dei Maharaja. Nella prima di lettura sezione viene coperto un arco temporale che della mostra verte ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. Un su due aspetti: il periodo molto lungo testimoniato da reperti Tempio e la Corte la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle quali per esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e sculture di pietra. La chiave di lettura, per Indie con Marco Polo e Nicolò Manucci rappresenta il ponte tra un’evoluzione culturale trattata così estesa, verte su due aspetti India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche complementari per la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per Corte. Infatti i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso del re nel suo palazzo in un confine tra impegno etico e piace- si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare re, tra ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un svariate rappresentazioni. Per chi ha visitato la mostra dell’anno canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da scorso sul Tibet troverà un filo rosso di unione, inerente al così fotografare lungo le distese dell’India.

Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”

Scultura

SIMON bENETTON OSSERvA TREvISO

Un click tra Grappa e Alpini

L

S

imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Cate-

Alcune opere grafiche e alcuni reperti che danno corpo alla mostra che rimarrà aperta fino al prossimo maggio

rina), “Foglie” e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.

a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più impor-

tante scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.


Protagonisti a Nordest

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Azienda di eccellenza riconosciuta in campo mondiale

Turatti srl leader nella lavorazione degli ortaggi E’ stata recentemente selezionata dal Cotec (Fondazione per l’innovazione tecnologica) quale esempio di eccellenza nell’innovazione E’ appena tornato dalla Germania, da ci pongono il loro problema e le loro Dusseldorf, dove ha installato una li- necessità e noi studiamo il problema nea per trattare i cavoli che poi diven- e lo risolviamo attraverso la nostra teranno crauti e dove ha ricevuto una tecnologia e l’apporto di molti artigrande accoglienza per l’eccellenza giani del nostro territorio” ci spiega del lavoro svolto tanto da stampare il signor Antonio quando lo abbiamo un libro con le varie fasi dell’installa- incontrato nella sede di Cavarzere. zione della linea, ed è già in procinto Di carattere umile, ma esuberante di ripartire per la Francia. Così scor- quando parla della sua azienda e dei rono le giornate di Antonio Turatti, continui progetti e brevetti che mette cavarzerano doc, presidente dell’o- appunto, Antonio Turatti si definisce monima azienda all’avanguardia in un buon artigiano che con tutto il campo mondiale nel trattamento suo staff riesce a risolvere i problemi degli ortaggi. Non per nulla la Turat- e fornire soluzioni valide anche per le ti di Cavarzere è stata recentemente grandi multinazionali del settore agroselezionata dal Cotec (Fondazione alimentare quali Unilever, Bonduelper l’innovazione tecnologica) quale le, Orogel, Findus ecc. “Siamo come esempio di eccellenza nell’innovazio- Armani – aggiunge – confezioniamo ne per l’acume tecnologico acquisito “abiti su misura” alle aziende che si in tanti anni di ricerche nel settore. rivolgono a noi per le loro necessità di L’azienda di via Regina Margherita dà produzione. Ci adattiamo alle varie rilavoro a 80 operai, a cui si aggiungo- chieste dei clienti tant’è che abbiamo no quelli delle aziende dell’indotto, e, 54 brevetti internazionali in essere, oltre al signor Turatti annovera il figlio per fortuna non risentiamo della crisi, considerato che Alessandro che lavoriamo molto si occupa della Antonio Turatti: società in Califor”Le mie ricchezze sono con l’estero. Signor Turatti, nia, la figlia Ilaria la mia famiglia e i miei quali veicoli responsabile degli sceglie per proacquisti e la motecnici e operai” muovere la sua glie Maria Poncina che tratta la contabilità. Col figlio azienda? Alessandro la Turatti è da ben cinque “Non puntiamo tanto sulle fiere, angenerazioni nel settore agricolo. Tut- che se le facciamo, preferiamo invece to il know-now della Turatti è frut- creare punti di incontro con il nostri to della ricerca e della realizzazione clienti con le “Porte aperte” qui a Cadell’ufficio tecnico e dell’esperienza varzere, 15 giorni nei quali li invitiamo nel settore di Antonio Turatti. “I clienti a toccare con mano come lavoriamo

Sopra Antonio Turatti

e così facciamo anche per le famiglie delle nostre maestranze, soluzione, questa, che riteniamo più redditizia”. Come si definisce lei come imprenditore? “Un buon artigiano, sono nato per lavorare, non mi stanco mai nel ricercare sempre nuove soluzioni tecnologiche, mia moglie spesso mi dice che l’azienda è la mia amante. In questo momento stiamo studiando un sistema nuovo per sbucciare le cipolle e far risparmiare tempo e denaro alle aziende che le mettono sul mercato” Un episodio che dà l’idea della sensibilità ce lo racconta il signor Antonio: “La mia nipotina Ginevra Maria ha voluto che la portassi in produzione per vedere come lavoriamo, alla fine mi ha detto, nonno che belle macchine che fai, a quel punto mi sono commosso e mi è spuntata una lacrima”. Antonio Turatti è questo, determinato e creativo nel suo lavoro ma sensibile. Sensibilità che dimostra anche per la sua Cavarzere, sempre pronto a collaborare per renderla più viva e gioiosa ai suoi concittadini.


10 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 33

FRIULI VENEZIA GIULIA

Dolomiti friulane Wilderness vero

Un PIccolo angolo dI canada nelle alPI dove Una natUra senza comPromessI Ha Portato all’IstItUzIone dI Un Parco e dal 2009 la tUtela da Parte dell’Unesco daglI sPettacolarI orrIdI della valcellIna alle emozIonI adrenalInIcHe del canYonIng PratIcaBIle all’acQUa ParK PradIs con la gUIda dI Un sImPatIco danese sotto natale I dUe PIttorescHI BorgHI dI PoffraBro e andreIs ProPongono PresePI artIgIanalI e mercatInI dI cose semPlIcI VISITA ALLA DIGA DEL VAJONT, PER NON DIMENTICARE

W

ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di Canada della nostra catena alpina si chiama Dolomiti Friulane. In lingua locale Dolomitis Furlanis, che suona anche meglio. Un’area che si trova a cavallo fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sospesa fra le province di Belluno, Pordenone e Udine, delimitata dai fiumi Piave, Tagliamento, Cellina e Meduna. Difficile spiegare in una parola cos’è quest’area naturale che oggi è tutelata dall’istituzione del Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane e, dal 2009, dal prestigioso riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” concesso dall’Unesco. Le Dolomiti Friulane sono il regno di chi ama il silenzio, la natura incontaminata e al contempo rifugge le mode, le abitudini mondane di certe località sciistiche. In una parola il regno di chi ama la montagna vera. All’interno di quest’area troviamo una straordinaria varietà di attrazioni e di ambienti naturali. Dai canyon della Valcellina (ora la vecchia strada incassata in una parete rocciosa da brivido è diventata un percorso turistico usufruibile a piedi o a bordo di un trenino), ai sentieri che si spingono oltre la Val Cimolana. In alto, verso le pietre che sfidano il cielo. Per gli amanti del brivido (ma quello calcolato e sicuro) c’è persino la possibilità di fare del canyoning. A Clauzetto c’è l’Acqua Park Pradis, dove Amrit Laue, un simpatico danese con il pallino dell’avventura, conduce gli escursionisti in una fantastica discesa nel ventre della montagna, fra le acque impetuose del torrente Cosa e fra ripide pareti di roccia. Lasciandosi trasportare dalla corrente. Un’esperienza straordinaria, carica di adrenalina. Fra cascate e orridi. Amrit offre tutto il necessario per l’escursione e soprattutto dà sicurezza. Poi nel suo

in copertina: un’iMMagine onirica colta sulle doloMiti friulane d’inverno. a destra in alto: il borgo di poffabro a natale, una cascata ghiacciata e ciaspolata sulla neve fresca, al centro: ciMolais. sotto, da sinistra: un altro scorcio di poffabro e pastori in una piazzetta del borgo; il palaghiaccio di claut e una gara di curling; aMrit laue nel suo ristorante furletto e durante un’escursione di canyoning all’acqua park pradis

ristorante “Furletto”, gestito insieme alla moglie, ci si può rifoccilare con le bontà tipiche della cucina della montagna friulana. Ad esempio con delle ottime tagliatelle al cinghiale. In questa stagione le Dolomiti Friulane continuano a esercitare il fascino della montagna vera, proponendo attività che non sono certo quelle reclamizzate dai depliants più vistosi. Fondo, sci alpinismo, passeggiate con le racchette da neve (ciaspole) lungo percorsi di straordinaria bellezza paesaggistica che si snodano nell’intatto e silenzioso scenario delle Dolomiti Friulane, in Alta Valcellina, con partenza da Cimolais e da Claut il cui modernissimo Palaghiaccio è punto d’incontro per gli appassionati di pattinaggio e di curling, quello sport curioso che assomiglia alle bocce e si vede in tv soltanto alle Olimpiadi. A Claut ha sede l’unico Centro Federale Italiano per il Curling. E ancora, iceland sulle cascate ghiacciate, corse su slitte trainate da cani, escursioni in motoslitta, passeggiate con le ciaspole al chiar di luna con cena in rifugio. Insomma, esperienze alla Jack London. Nel periodo natalizio le Dolomiti Friulane permettono di ritrovare lo spirito più genuino e autentico della montagna, viverne le tradizioni, gustarne i sapori, ma anche di andare alla scoperta di piccoli paesi dalle caratteristiche architetture in pietra arenaria a vista e legno, quali ad esempio Poffabro e Andreis (sedi di due centri visita del Parco), che fanno da teatro a due manifestazioni ricche di fascino e semplicità. Poffabro, presepe tra i presepi. Sbucano inaspettati

A Erto, uno dei paesi che costituiscono il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, si trova la Diga del Vajont. Teatro, esattamente mezzo secolo fa, di una delle più spaventose catastrofi mai accadute in Italia. Costata la vita a 1.910 persone, fra cui 484 bambini, residenti a Longarone e nei paesi vicini. Tragedia causata dalla frana del monte Toc nel lago artificiale della diga costruito, nonostante i tanti ammonimenti, dalla Sade e poi ceduto all’Enel. Il diastro provocò morte e desolazione nella valle sottostante. Era il 9 ottobre 1963. A memoria della tragedia è stato allestito il Museo del Vajont visitabile al Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso. Dal 2007 è stato aperto al pubblico il coronamento della diga.L’organizzazione delle visite è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Si possono percorrere i primi venti metri di coronamento e osservare l’impressionanate scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante di Longarone, città spazzata via in pochi secondi dalla forza d’urto dell’acqua. Un altro museo sulla tragedia è stato allestito in centro a Longarone. Per informazioni: Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Cimolais (Pn), tel. 0427 87333, fax 0427 877900. Percorso coronamento diga del Vajont: biglietteria all’ufficio informazioni Diga del Vajont, tariffa: 5 euro a persona, durata delle visite: 40 minuti circa.

dai ballatoi, sui davanzali delle finestre, dagli angoli più segreti dei cortili secenteschi o dove il tempo ha creato un minuscolo anfratto in un muricciolo: sono decine i presepi che, nel periodo natalizio,trasformano ogni anno in un fiabesco museo all’aperto Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia incastonato nelle Dolomiti Friulane. Dal 14 dicembre al 12 gennaio artisti e semplici appassionati espongono all’aperto presepi tradizionali in porcellana, gesso e legno, che si affiancano a quelli realizzati in materiali e con tecniche innovative e fantasiose: il vetro, le stoffe destrutturate, le stoppie, i saponi intagliati, il rame battuto e la lana. E ancora, presepi in cioccolato e dolci, ambientati su sfondi di cotone, cruda pietra o accogliente paglia e quelli che riproducono la vita di questo incantevole borgo di montagna, con scenografie che raccontano in scala e con particolare cura le piazze e le vie del paese. Alcuni raggiungono dimensioni ragguardevoli, altri sono accolti in scenografie fantasiose, anche molto piccole: un minuscolo pentolino in rame, una radice d’albero, una pagnotta che culla al suo interno un piccolissimo Gesù. Il tutto si snoda in una suggestiva ambientazione, con decorazioni di frutta, fiori e legno, musiche natalizie e luci soffuse, capaci di incantare ogni anno migliaia di visitatori e trasformare lo stesso Poffabro in un presepe en plein air, particolarmente suggestivo da visitare all’imbrunire, quando si accende di mille luci di candele. Ad Andreis nevica la fantasia. Sono una sessantina di alberi di Natale decorati con originalissimi addobbi fatti a mano i protagonisti di “Ad Andreis nevica la fantasia”, che

dall’1 dicembre al 7 gennaio invade gioiosamente di colori, luci, profumi questo piccolo borgo nel cuore del Parco delle Dolomiti Friulane. Abeti scintillanti che segnano e illuminano un itinerario che fa scoprire ai visitatori viuzze, cortili, porticati e l’architettura spontanea e particolare di Andreis, preservata intatta nei secoli. Gli addobbi sono realizzati solo a mano da piccoli gruppi di gente del posto, fatti da donne, bambini, ragazzi e anziani, che lavorano insieme e si trasmettono a vicenda saperi e capacità, in un laboratorio creativo che li impegna tutto l’anno. Per prepararli si usa materiale di scarto e di riciclo, oppure legno, muschio, pigne e altro materiale naturale della zona, o ancora lana, carta, stoffa. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. L’1, 8 e 15 dicembre, la piazza del paese si anima con le bancarelle di Natale di un mercatino speciale, fatto di cose semplici create con il cuore, realmente artigianali, che - lontano dall’omologazione e dalla standardizzazione - riportano indietro nel tempo e fanno gustare il piacere del dono inconsueto ed unico: addobbi e corone natalizie, giochi per bimbi e decorazioni per l’albero, piccole golosità tradizionali e capi d’abbigliamento fatti a mano o tessuti a telaio. A fare da sottofondo, musiche e cori. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. www.comune.andreis.pn.it. Per informazioni sulle Dolomiti Friulane: tel. 0427 71775 - info@piancavallodolomitifriulane.it - www.dolomitifriulane.info


i nostri Esperti 34 I nostri esperti AFFArI dI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

L’affidamento temporaneo dei minori

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei cogliere l’occasione offerta da una recente sentenza del Tribunale dei Minori di Bologna che ha disposto l’affidamento temporaneo di una minore ad una coppia omosessuale, per portare alla Vostra attenzione la sempre viva questione degli strumenti a tutela dei minori e, nella specie, dell’affido temporaneo. Premetto che non è mia intenzione scendere nel dettaglio della sentenza del Tribunale bolognese ma solo prendere uno spunto per fornire delle sintetiche linee guida circa l’istituto dell’affidamento dei minori. L’istituto dell’affidamento del minore è stato previsto dalla Legge 28.03.2001 n. 149 che, modificando la legge italiana in materia di adozione, Legge 4.05.1983, n. 184, ha introdotto il Titolo I bis. L’art. 2 della Legge n. 184 del 1983, rubricato proprio “dell’affidamento del minore” fissa le condizioni in forza delle quali un minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare, può essere affidato ad una famiglia o ad altri soggetti. Presupposto dell’affidamento temporaneo del minore è la situazione di temporaneo disagio economico o psichico della famiglia d’origine tale da non poter assicurare allo stesso una crescita sana ed equilibrata. Dunque, con l’affido si vuole allontanare

temporaneamente il minore da un ambiente familiare che non è in grado di prendersi effettiva cura di lui, affidandolo ad altri soggetti, per poi consentirne il reinserimento nella famiglia d’origine non appena risolto il periodo di difficoltà. A questo proposito, tra i doveri del soggetto affidatario vi è oltre a quello di educare, mantenere ed istruire il minore, anche quello di agevolare i rapporti tra il soggetto affidato e la famiglia di origine al fine del suo successivo reinserimento. Ben definiti, quindi, i tratti distintivi dell’affidamento temporaneo rispetto all’adozione, da individuarsi certamente nella temporaneità dell’affido, nel mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine e nel reinserimento del minore nella stessa una volta concluso il periodo di affido. L’affido può essere consensuale o giudiziale. Nel primo caso è necessario il consenso dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale. In tale ipotesi l’affidamento verrà disposto dall’ente locale (Provincia o Comune) e reso esecutivo con decreto del giudice tutelare dopo aver accertato la sussistenza dei presupposti di legge ed aver sentito il minore. Ove, viceversa, difetti il consenso dei genitori si procederà al c.d. affidamento giudiziale disposto, cioè con provvedimento del Tribunale dei minori. In ogni caso il Giudice Tutelare o Tribunale dei Minori

dovrà indicare nel provvedimento di affidamento: le ragioni dell’affido, la durata prevista, il soggetto affidatario e le prescrizioni cui dovrà attenersi nonché il servizio locale che dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dell’affido. L’art. 2 della Legge n. 184/1983 individua un i soggetti che possono ottenere in affidamento un minore e precisamente: un nucleo famigliare che possibilmente dovrà avere altri figli minori; nella persona sola; nella comunità di tipo famigliare, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori e da un ristretto numero diminori in affidamento. In questi casi si parla di affidamento famigliare. Ove ciò non sia possibile il minore verrà affidato ad un istituto di assistenzapubblico o privato, possibilmente nella regione di residenza del minore. Ed è proprio alla comunità di tipo famigliare che il Tribunale dei Minori di Bologna deve aver fatto riferimento nell’affidare la minore ad una coppia omosessuale. Vero è, infatti, che la legge sull’affido non richiede, diversamente dall’adozione, il matrimonio dei soggetti affidatari, al punto che anche il single può essere affidatario. Ciò che dovrà accertarsi è solo l’idoneità del soggetto affidatario ad assicurare al minore il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno. Pertanto, l’omosessualità della coppia non è e non può essere

a priori un fattore ostativo all’affido, dovendosi al più dimostrare - ma la medesima considerazione vale anche per la coppia eterosessuale - che l’affido, a quelle determinata coppia, non soddisfa l’interesse del minore. Su una questione simile, ancorché relativa l’affido esclusivo di un figlio alla madre, si era peraltro già pronunciata a gennaio di quest’anno la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 601 dell’11.01.2013, confermava la sentenza della Corte d’Appello di Brescia circa l’affidamento esclusivo del figlio minore alla madre che conviveva e intratteneva una relazione con un’altra donna, respingendo così le perplessità manifestate dal padre il quale si era limitato ad asserire, che “il contesto familiare omosessuale è potenzialmente dannoso per la crescita di un bambino”.Cadono così anche gli ultimi pregiudizi circa l’impossibilità a che una coppia gay possa ottenere l’affidamento di un minore. L’affidamento, sarà escluso, come indicato dalla Cassazione solo se contrario all’interesse del minore indipendentemente dalle preferenze sessuali della coppia richiedente l’affido. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Messaggio pubblicitario

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Nella prima puntata abbiamo parlato di mal di i tessuti periferici inviano al sistema nervoso generalmente di tipo reumatico; un’infezione Via Martiri, 33 Cavarzere (VE) Te l . 3 4 5 7 3 1 2 3 1 5 schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure centrale affinché metta in atto dei meccanismi virale o un’altra infezione sistemica (per esempio, alternative, abbiamo parlato di Osteokinetica, protettivi allo scopo di minimizzare possibili la malattia di Lyme). ESCLUSIVISTA A CAVARZERE abbiamo visto in cosa consista e, esaminando lesioni o insulti esterni. Non ascoltare il primo e le cause di accentuazione del dolore, abbiamo segnale di dolore e non correre subito ai ripari è Qual è la terminologia popolarmente visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e sbagliato perché, con il primo segnale di dolore, usata? come si formino e come avvengano le contratture il nostro corpo ci avvisa che siamo diventati una “Sono bloccato”; mal di schiena, di collo, alle di difesa. sorta di “portatori” di blocco e la domanda non cervicali, alla spalla, alle scapole, al dorso, alle Questo è quello che vedremo in questa puntata. è “se” ricomparirà ma “quando” ricomparirà. Il lombari, al torace; sciatica; gomito del tennista; dolore può restare “addormentato” per anni, stiramento muscolare... in cosa consiste lo sblocco muscolare? perché le degenerazioni patologiche indotte da Lo “sblocco” consiste nell’individuare il blocco un alto tasso di radicali liberi sono sempre lente Qual è la terminologia medica o i blocchi parziali di questa o quella sede e subdole, ed essere improvvisamente riattivato correntemente usata? articolare, di questo o quel segmento di da una qualsiasi modifica della soglia del dolore La definizione più usata è “dolore miofasciale”, i movimento nella colonna vertebrale e procedere come, ad esempio, uno sforzo eccessivo o un punti di dolore sono detti “punti trigger” o “punti alla mobilizzazione e liberazione del rachide trauma, un affaticamento, un superuso o dei grilletto” o “blocchi” o “limitazioni funzionali”. fibropatiche, aree ipersensibili, miodisneuria, o articolazione, per il recupero funzionale del microtraumi (dolori al polso da computer, gomito Altri termini, a seconda della terminologia usata sindromi della parete toracica, ecc. paziente, rompendo i tessuti cicatriziali che si del tennista, ecc.) o una particolare occasione, o dallo specialista, sono: mialgia, punti trigger, In queste tre puntate abbiamo parlato di una sono formati tra le fibre del muscolo. una causa fisiologica come il periodo mestruale, reumatismo muscolare, reumatismo non-articolare, terapia alternativa eseguita esclusivamente con le uno stress fisico o mentale, la riduzione del fibrosite, miofibrosite, miofibrosite interstiziale, mani ma esiste anche una Fisioterapia alternativa, ESCLUSIVISTA A CAVARZERE perché intervenire subito? sonno, esposizione all’umidità o al freddo e, miogelosi, calli muscolari, indurimenti muscolari, ed è quello che vedremo nelle prossime puntate. Il dolore è un “ segnale di avvertimento” che occasionalmente, una patologia sistemica, miofascite, miosite, sindromi miofasciali, sindromi

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L’8 ottobre di quasi dieci anni fa (2005) entrò in vigore il d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 con il quale venne data attuazione alla direttiva comunitaria 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il tutto al fine di allineare la legislazione italiana alla normativa europea in materia di efficienza energetica e di contenimento dei consumi. In breve, con la normativa citata, si prescriveva l’obbligo di dotare i fabbricati di un apposito certificato da cui risultasse il rendimento energetico dell’edificio. Dal 2005 ad oggi si sono susseguite ben sei modifiche/integrazioni/ sostituzioni della normativa in oggetto, creando non pochi problemi pratici; se in prima battuta si vide la coesistenza dell’AQE (attestato di qualificazione energetica) con l’ACE (attestato di certificazione energetica) e poi del solo ACE, ora tutto è pare spazzato via dell’APE (attestato di prestazione energetica). Infatti la l. 90/2013, di conversione in legge del d.l. 63/2013 (in vigore dal 4 agosto 2013), ha introdotto, in sostituzione del “vecchio” ACE il nuovo APE, rendendone obbligatoria l’allegazione a compravendite e nuove locazioni; ciò sta a significare che l’APE deve essere esibito in originale al Notaio, che provvederà a farlo sottoscrivere ai contraenti e ad unirlo, quindi, al contratto di vendita. La mancata allegazione dell’APE è colpita con la sanzione della nullità; il contratto stipulato, cioè, è nullo e questo produce conseguenze molto gravi in capo a tutti i protagonisti della vicenda. Nullità significa, prima di tutto, sanzioni disciplinari gravissime per il Notaio rogante (che mai, quindi, procederà al rogito in mancanza di idoneo APE); significa, poi, che il trasferimento immobiliare non risulta avvenuto e che quindi l’acquirente perde i soldi e non risulta proprietario di nulla; significa, poi, certo, che l’acquirente potrà chiedere in restituzione il prezzo pagato ma significa anche che il rischio raddoppia se il venditore fallisce: in questo caso, infatti, l’immobile è del fallimento e l’acquirente ha diritto ad un rimborso in moneta fallimentare e dunque con inevitabile diminuzione; ancora, significa, che se la banca ha ottenuto in garanzia un bene da un proprio debitore che ha “acquistato” con una compravendita nulla, l’ipoteca concessa è del tutto inesistente. Anche la nuova normativa, peraltro, ha confermato alcune vecchie eccezioni, in forza delle quali l’allegazione dell’APE non risulta necessaria; così anche senza APE si potranno vendere, garage, box,

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5 min., lasciare

raffreddare, passare nel cutter il pollo con la panna e aggiustare di sale.

Pelare le pere e cuocerle Cuocere le castagne secche (precedentemente ammollate in acqua) per 1 ora e 1/2. Sbianchire le verze e raffreddare velocemente. Cuocere i cavoletti in acqua e nel vino rosso.

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esserci uno stato di tensione latente nelle relazioni, da approcciare con attenzione e pazienza · S ALUTE attenti a soMatizzazioni a carico dello stoMaco: Mangiate lentaMente e scegliete cibi nutrienti e leggeri

cancro DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO il dialogo aMoroso e per gli scaMbi affettivi, che forse non saranno all’altezza della vostra consueta preMura · SALUTE ritenzione idrica e probleMi al sisteMa linfatico: bevete Molta acqua e siate costanti nell’esercizio fisico

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