La Piazza di Rovigo - Novembre 2022

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l’Ipab necessita

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Servizio a pag. 8 “LA NOSTRA CITTÀ A MISURA DI STUDENTE, OFFERTA DI SERIE A” Oltre 2mila gli iscritti al Cur. Il punto sul presente e il futuro dell’ente con il presidente Diego Crivellari NOVEMBRE 2022 di Rovigo Periodico d’informazione localeAnno XXIX n.224 ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto Notiziario delle 11:30 Notiziario delle 18:30 Notiziario delle 17:30 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE Mentre il nuovo governo corre ai ripari adottando le prime misure miliardarie per mitigare l’effetto del caro bollette e per i prezzi del gas si annunciano mesi sull’ottovolante con ripercussioni evidenti su famiglie e imprese, si accende il confronto sulle soluzioni da mettere in campo per garantire al nostro Paese l’energia necessaria per scongiurare i vertiginosi aumenti dovuti a speculazioni e tensioni internazionali. segue a pag 5
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
ENERGIA E TERRITORIO
l’ipotesi di nuove estrazioni allarma
IL CASO Pallini sparati in classe: “Ai giovani servono esempi”
CARO ENERGIA “Associazioni sportive al freddo, sosteniamole”
piano per valorizzare il Canalbianco
SOCIETÀ
asilo agevolato per le mamme che lavorano
INFORTUNI
“La politica consideri il lavoro una priorità”
Energia sostenibile
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Dal Polesine il no alle trivelle nell’Alto Adriatico

Torna a portare i riflettori su di sé nel Polesine il tema trivellazioni, con le vive proteste di pescatori ed enti. A partire dalla Regione, con il presidente Luca Zaia che sottolinea la contrarietà: “Ci rendiamo conto che in questo momento l’emergenza energetica ci porta a fare anche questi ragionamenti, ed è corretto sondare tutte le possibilità, ma è pur vero che le perforazioni nel nostro Polesine hanno dato vita ad una subsidenza, cioè un calo dei terreni, fino a 4 metri. Senza citare altri elementi tecnici, dico che le garanzie sono veramente minimali perché questo non accada ancora”. “La Provincia di Rovigo farà tutto il possibile per contrastare scelte politiche che rischiano di danneggiare settori economici fondamentali, come la pesca, colpendo un territorio già vittima di scelte sciagurate” afferma il vicepresidente della Provincia Graziano Azzalin. Contrario anche il sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo: “Non è dimostrato scientificamente che un’estrazione di metano non crei problemi, in particolare di subsidenza e di abbassamento del suolo. Il Polesine è già stato vittima di pesanti estrazioni e tutt’oggi paga i costi di quelle scelte sciagurate. Nuove trivellazioni comprometterebbero l’equilibrio di un sistema arginale che per renderlo sicuro è costato miliardi alla comunità nazionale”.

“La quantità di gas che c’è in Adriatico rappresenterebbe un decimo, almeno nell’Alto Adriatico, rispetto al consumo annuale di gas del nostro paese e andrebbe a beneficio delle aziende energivore a prezzo calmierato, ma comunque a quale prezzo? - conclude Gaffeo -. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma abbiamo bisogno di certezze e se queste non ci sono non si fanno trivellazioni perché non ne varrebbe la pena, sotto nessun profilo in quanto i costi sarebbero enormi”.

Troppi i rischi per il territorio e per il comparto della pesca

Energia sostenibile

Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio. La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico. La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.

506.187 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 10 novembre 2022

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è un marchio proprietà di Srl Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · Padova tel. 049 8704884 · 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < PEFC/18-31-992 RiciclatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primariciclata www.pefc.it CENTRO STAMPA Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Chiuso in redazione il XX mese 2022

Attualità

Caso Iras verso la risoluzione: piena collaborazione fra gli enti coinvolti

L’immobile di via Bramante tornerà finalmente alla collettività e, con risorse sia pubbliche che private, ospiterà servizi socio-assistenziali, grazie alla piena collaborazione tra Regione Veneto, Palazzo Nodari e Ulss 5 Polesana

Caso Iras verso la risoluzione, grazie alla mediazione della Prefettura. Casa Serena torna al Comune di Rovigo, in cambio della liquidità di cui l’Ipab necessita per proseguire le proprie attività. L’immobile di via Bramante tornerà alla collettività e, con risorse pubbliche e private, ospiterà servizi socio-assistenziali, grazie alla piena collaborazione tra Regione Veneto, Palazzo Nodari e Ulss 5 Polesana.

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e al sociale di Palazzo Balbi, ha assicurato che l’operazione non incide né sui servizi assistenziali forniti agli ospiti né sugli attuali livelli occupazionali. Al tavolo di venerdì 28 ottobre, che ha trovato la quadra, era presente anche Tiziana Stella, nuovo commissario di Iras nominato dalla Regione, che già conosce l’ente avendo già ricoperto lo stesso ruolo sei anni fa.

All’incontro hanno partecipato anche Edoardo Gaffeo, sindaco di Rovigo, Enrico Ferrarese, presidente della Provincia, Patrizia Simionato, direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, e i rappresentanti dei sindacati confederali. Il prefetto Clemente Di Nuzzo ha fornito

la piena disponibilità a riunire nuovamente il tavolo per favorire ogni forma di confronto e di accordo tra le parti.

“Abbiamo fortunatamente registrato un nuovo clima propositivo e collaborativo da parte di tutti i presenti - spiegano i rappresentanti sindacali Davide Benazzo (Fp Cgil), Franco Maisto (Cisl Fp) e Cristiano Maria Pavarin (Uil Fpl) -, la giusta atmosfera per riuscire ad arrivare a una soluzione

I sindacati: “Un nuovo clima propositivo e collaborativo, la giusta atmosfera per riuscire ad arrivare a una soluzione della vicenda”

della vicenda Iras, che sia meno impattante possibile per i lavoratori, per gli ospiti e per la città. Vogliamo vedere in tempi brevi il piano industriale, per poterci confrontare nel merito e ragionare assieme sul percorso da affrontare nel prossimo futuro. Ringraziamo anche il prefetto che, con pazienza, ha ricucito i fili di rapporti che sembravano vicini alla lacerazione. I dipendenti

hanno sempre confermato di essere una risorsa preziosa, ancor più da valorizzare in futuro”.

“Alla fine, per risolvere l’annosa problematica Iras, è avvenuto quello che ripetutamente sostengo da tempocommenta Antonio Rossini, consigliere comunale di opposizione a Rovigo -: l’entrata in campo di Regione, Ater e Ulss è determinante per salvare l’istituto per anziani.

Purtroppo c’è chi si è perso in infruttuose polemiche, invece di spingere con me nella

Rossini: “Era necessaria l’entrata in campo di Regione, Ater e Ulss: un intervento determinante per salvare l’istituto”

giusta direzione, chiamando in gioco Palazzo Balbi. Io lo avevo auspicato fin dall’ini-

zio, lanciando un convinto appello al presidente Zaia. La Regione ha dimostrato di avere le capacità e le risorse per contribuire a salvare situazioni difficili come Iras, mediante il coinvolgimento dell’Ater e dell’Ulss, giocando una partita vincente per la città di Rovigo, i lavoratori, gli anziani ospiti e le loro famiglie”.

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L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto. Servizi. Casa Serena torna al Comune di Rovigo, in cambio della liquidità di cui l’Ipab necessita Giacomo Capovilla Un momento dell’incontro dello scorso 28 ottobre

“La nostra offerta a misura di studente”

“Con l’arrivo dell’Università in centro più di qualcuno si sta accorgendo che esiste questo mondo”. Circa 2mila gli iscritti

Dal 1995 il Cur è il volto

dell’Università e di tutto ciò che ruota intorno alla vita universitaria a Rovigo e nel Polesine, non soltanto servizi rivolti a studenti e agli atenei di Padova e Ferrara, ma anche lo sviluppo di nuovi percorsi, nuove occasioni di crescita formativa e culturale, orientamento universitario, formazione post-diploma, collaborazione tra istituzioni, dialogo quotidiano con la realtà sociale ed economica del territorio. Le sedi dei corsi del Consorzio Università Rovigo si trovano al Cubo (area Censer); a palazzo Angeli; nella Cittadella socio-sanitaria; all’ex liceo Celio, ora Innovation Lab; all’Its Marco Polo Academy.

Con Diego Crivellari, presidente del Cur, abbiamo fatto un approfondimento sul ruolo dell’Università nella città capoluogo del Polesine, svelando quelli che sono i progetti presenti e futuri. “Il ruolo dell’Università ha conosciuto negli anni una cresciuta equilibrata. Quando 27 anni fa è nata l’Università a Rovigo, con lo statuto del Cur, ci potevano essere incognite o perplessità sul ruolo delle sedi periferiche. La particolarità di Rovigo, cosa non così diffusa in Italia, è la presenza di ben due atenei: Padova e Ferrara. Al Cubo si trovano Diritto e Scienze della formazione dell’Università di Padova. Già prima c’era il laboratorio di Pado-

va, ora c’è anche lo Studentato, molto ben frequentato. A questi si è aggiunto pure Enaip Rovigo, scuola di formazione professionale, in un’area sempre più frequentata. La novità pre-Covid è stata l’apertura a palazzo Angeli, con l’approdo dell’Università in centro, della sede del dipartimento di Giurisprudenza di Ferrara, aperta però solo di recente, viste tutte le limitazioni. Seguito dal corso di Rischio idrogeologico, inaugurato a fine novembre 2021. Si tratta di un corso di laurea magistrale, internazionale, che attira studenti da tutto il mondo. Un corso che potrebbe essere utile per i cambiamenti climatici e lo studio dello stesso Polesine e Delta del Po. La parte consistente di questa offerta sono i diplomi di laurea, che si trovano nella Cittadella socio-sanitaria”.

“Il mio percorso come presidente è iniziato nel febbraio 2021 – ricorda -. Un percorso molto interessante, con novità in itinere da gestire.

Oltre a me, il Cda del Cur è composto dal vice presidente Paolo Avezzù, con Sofia Nicoli, Maria Votta Gravina, Enrico Buoso. Un sincero grazie va ai soci - Comune, Provincia, Camera di Commercio Venezia-Rovigoper il supporto assieme alla Fondazione Cariparo”. Per Crivellari l’arrivo in centro dell’Università è molto positivo, “dato che più di qual-

cuno si sta accorgendo che esiste questo mondo anche a Rovigo”.

La novità del 2022 è l’University Card, iniziativa creata interloquendo con le associazioni di categoria, per dare accesso a tutto quello che la città può offrire agli studenti. Inoltre, percorsi di mini workshop in fase di organizzazione a Padova, Ferrara, Iuav Venezia, che ha in essere una convenzione con l’Innovation Lab. “Tre atenei che stanno studiando con noi del Cur altrettante sperimentazioni,che partiranno a gennaio 2023 – prosegue Crivellari -. A febbraio 2023 ci sarà il ritorno in presenza dell’University Day, che si svolgeva al Cubo, sostituita on line negli ultimi due anni, riservando diverse sorprese, in termini di numeri. In questo anno e mezzo ci siamo impegnati a far vivere tutte le sedi delle nostre Università, con svariate iniziative. Tra queste, il Festival dell’educazione civica a palazzo Angeli a luglio, con oltre un centinaio di docenti. Dall’8 al 10

Il presidente del Cur Diego Crivellari novembre al Cubo, tre giorni di appuntamenti dedicati al mondo delle imprese e delle professioni. Segnale di ripresa e vivacità per la città”. Crivellari sottolinea che “l’ambizione è far sì che l’Università, un mondo chiuso, si possa aprire a tutti”. La popolazione studentesca è stabile sulle 2.000 unità: 300-400 da Ferrara, il resto da Padova. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei dipendenti. “E’ un tesoro di cui tenere conto, che permette di guardare al futuro.

Il nostro intento è quello di spiegare alle scuole e alle famiglie che studiare a Rovigo significa studiare in serie A, visto che abbiamo delle eccellenze che garantiscono il collocamento nel mondo del lavoro. Rovigo ha anche servizi a misura di studente, che non è mai lasciato solo. Vivere in una città a misura di persona e non alienante, oltre ad una qualità di vita mediamente buona, è un punto di forza”.

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Istruzione. Il presidente del Cur Diego Crivellari fa il punto sul presente e il futuro dell’ente Marco Scarazzatti

“Ai giovani servono esempi virtuosi, gli adulti rispettino le regole”

na pistola ad aria compressa portata in classe e usata per sparare all’insegnante: ha fatto scalpore il caso avvenuto a Rovigo, in una classe dell’Istituto Viola Marchesini. L’episodio, salito alle cronache nazionali, si è concluso con la sospensione per 5 giorni del giovane che ha sparato e di quello che ha ripreso la scena. Il proprietario del giocattolo è stato invece sospeso per due giorni. Un episodio che ha riacceso il dibattito sull’educazione dei giovani d’oggi. Ne abbiamo parlato con Fortunata Pizzoferro, vicepresidente dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto. Come ha valutato lei, da psicologa, l’episodio?

“Direi che è un andamento culturale quello di non rispettare le regole: i ragazzi non fanno altro che imitare gli adulti. Se abbiamo una società che progressivamente elimina le regole, abbatte le distanze, i giovani si conformano”.

Quindi è colpa della società di oggi? C’è un peggioramento della situazione?

“È in atto un cambiamento: le regole non vengono accettate più come prima e spesso i primi a contestarle sono gli adulti, i genitori. Un esempio: non si utilizza più il ‘lei’ verso le autorità e c’è l’abitudine a chiamare per nome gli insegnanti, come se fossero amici.

Diffusa anche la tendenza sui social a vedere tutto bianco e nero, ad avere facilmente degli scontri verbali, ad esacerbare tutte le situazioni...”.

E come si fa a ripristinare il senso delle regole?

“Per prima cosa bisogna vedere se la società lo vuole fare o se stiamo andando verso un rimescolamento generale, se ci va bene che la maggior parte delle conversazioni avvenga online e non ci sia più uno spazio di riflessione perché è tutto molto strillato”.

Il clamore che è nato forse significa che non è “tutto perduto”. Forse si può ancora tornare indietro?

“Non si può tornare indietro, ma si può andare avanti diversamente. Sono in corso dei cambiamenti che non possono essere fermati, noi possiamo solamente decidere in che direzione vogliamo portare questo progresso”.

Si è parlato di valorizzare l’educazione civica a scuola, può essere utile?

“L’educazione civica sarebbe importantissima per i giovani che un domani diventeranno cittadini, ma non dovrebbe essere vista come un’imposizione. In genere si parla degli adolescenti solamente come una categoria che fa qualcosa che disturba, mentre in realtà sono il futuro e noi dovremmo prestare più cura, più atten-

zione e più interesse ai contenuti che trasmettiamo loro, perché imparano da quello che vedono e non da quello che diciamo di fare”.

Non sembra un percorso facile e neanche scontato.

“Non lo è. Ma creare dei percorsi virtuosi è molto più facile che pretendere di aggiustarli dopo”

E quindi cosa chiederebbe lei?

Cioè cosa si potrebbe fare?

“Aiutarli a sviluppare delle capacità relazionali, invece che pensare semplicemente a dare loro dei paletti come se fossero degli incivili che non sanno comportarsi. Sono semplicemente delle persone in costruzione, che hanno bisogno di strumenti di civiltà che sta a noi trasferire. Servono anche spazi in cui possano interagire, maturare e non semplicemente chiedere di stare fermi e di rispettare delle regole che neanche gli adulti rispettano”.

Il caso arriva in Parlamento e in consiglio regionale

L’episodio dei pallini sparati alla docente di Rovigo è arrivato anche sui banchi della politica.

Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha dichiarato: “Non è una vicenda che può essere derubricata ad una bravata: è l’umiliazione degli insegnanti e della scuola, una delle istituzioni più importanti del nostro tessuto sociale e davanti a questo non si può girare la testa dall’altra parte. I provvedimenti disciplinari spettano all’istituto che ha già assunto delle decisioni come la sospensione con

obbligo di frequenza ma io credo che, come suggerito dal professor Crepet, sarebbe utile che i ragazzi autori del gesto fossero coinvolti in qualche attività rieducativa pomeridiana durante la quale prendersi cura della scuola a cui hanno mancato di rispetto”. Per invertire la tendenza secondo la capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale è necessario rimettere al centro il ruolo delle famiglie: “Non può risolversi tutto nel rapporto tra scuola e ragazzi, ora serve rinforzare l’alleanza tra scuola e famiglie e la Regione potrebbe aiutare in questo

percorso”. Su queste basi la decisione di Venturini di presentare un’interrogazione alla Giunta Regionale per valutare il potenziamento di percorsi di educazione civica per ragazzi e famiglie. In Parlamento, il deputato democratico Alessandro Zan ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, paventando il rischio che il “fatto estremamente grave” venga “emulato in altri istituti scolastici” e chiedendo “quali iniziative” il ministero “intenda porre in atto per garantire la sicurezza e l’incolumità del corpo docenti sul posto di lavoro”.

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Il CSV di Padova e Rovigo è impegnato in azioni di coprogettazione nel territorio per facilitare e sviluppare progetti di rete tra le associazioni al fine di creare una comunità più accogliente e inclusiva Scopri tutte le attività e come partecipare: csvpadovarovigo org
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“I giovani sono semplicemente delle persone in costruzione, che hanno bisogno di strumenti di civiltà che sta a noi trasferire”
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Il caso dei pallini sparati in classe. Intervista alla vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Caro energia. Le lamentele del consigliere Aretusini: “La maggioranza va avanti da sola”

“Associazioni sportive al freddo, sosteniamole insieme”

Il gruppo consiliare della Lega a Rovigo chiede alla giunta di essere coinvolto nelle decisioni sul riscaldamento degli impianti sportivi

“Ancora una volta, possiamo solo esprimere rammarico per la presunta autosufficienza dell’amministrazione comunale che, su questioni di fondamentale importanza, continua ad andare avanti da sola, senza confronto, senza chiedere un consiglio, senza provare a mettersi attorno a un tavolo per cercare idee e soluzioni. Una strategia che già varie volte ha mostrato di non funzionare, senza, però, che questa evidenza induca a cambiare condotta”. Lo dice Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rovigo. “Ci riferiamo alla riunione che l’assessore comunale Erika Alberghini ha avuto con le società sportive per affrontare la questione del caro bollette e del riscaldamento degli impianti –prosegue Aretusini –. Nessun consigliere ne sapeva nulla, in commissione non si era mai affrontato l’argomento. Evidentemente, lo ribadiamo, questa amministrazione pensa di sapere fare meglio di tutti, peccato che i risultati non confermino questa opinione”. “Lo chiariamo subito – prosegue il capogruppo della Lega – Non esiste una ricetta magica, l’inverno sarà durissimo, le bollette per il riscaldamento degli impianti devastanti. Il problema non è risolvibile a Rovigo, dal Comune di Rovigo. Si può, però, cercare di farsi il meno male possibile, di trovare mediazioni, di operare razionalizzazioni, di individuare le situazioni maggiormente a rischio. E’ esattamente qui che, a nostro avviso, l’amministrazione comunale di Rovigo ha fallito”.

“Credo che la priorità che debba guidare ogni azione sia quella di evitare la morte delle associazioni e delle società sportive. Questo ci porta al secondo punto: individuare quelle maggiormente a rischio. Penso, per

esempio, a quelle che lavorano con bimbi piccoli, le cui famiglie potrebbero essere restie a mandare i figli in impianti non riscaldati e chi lavora con anziani. Perché, ricordiamolo, l’idea principale del Comune è quella di garantire il riscaldamento degli impianti in orario scolastico, lasciandolo spento per le società che lavorano al di fuori di questo”. “Allora – chiude

il capogruppo della Lega –credo che sarebbe opportuno individuare quelle società che per prime rischiano una reazione di questo tipo che, davvero, potrebbe significare la chiusura di ogni tipo di attività e concentrarsi su queste, oltre che su quelle con risorse davvero limitate e che rischiano di non passare l’inverno. Sono riflessioni di buon senso che volentieri avremmo fatto in commissione, se si fosse affrontato questo argomento di fondamentale importanza. Nessuno, però, ci ha convocato”.

Tributi, raddoppiate le entrate Imu

Una buona notizia per le casse dell’amministrazione di Rovigo: sono quasi raddoppiate le entrate Imu. Il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo spiega: “Grazie alle prime proiezioni di rendicontazione di fine anno posso dire che l’accertamento e le entrate IMU quote arretrate, quindi derivati da azione di recupero, sono quasi raddoppiate”. Per il primo cittadino questi sono i risultati della reinternalizzazione del servizio che sta portando i primi frutti: minori costi, maggiore efficienza degli uffici ed entrate più alte per il Comune. Purtroppo però la destinazione di questo denaro è scritta nelle difficoltà di questo periodo: “Siamo costretti a usare queste entrate per compensare il maggior costo dell’energia elettrica dei servizi comunali, dagli immobili comunali alla pubblica illuminazione: non saranno sufficienti però è già un buon punto di partenza” ha dichiarato Gaffeo. Il futuro però è tutto da scrivere: “Queste proiezioni si riverberano anche nei prossimi anni, dunque sarà possibile mettere a bilancio queste entrate per garantire una gestione più efficiente del servizio alla nostra comunità” ha concluso il primo cittadino.

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Società

Asilo agevolato per sostenere le mamme che lavorano o studiano

Fino a fine anno la proposta sperimentale della cooperativa Il Raggio Verde, “Time4mom”, sostenuta dal Comune di Rovigo: un’opportunità che tiene conto dei bisogni delle donne

Trovare un equilibrio tra il lavoro e la propria famiglia è una delle principali sfide che quotidianamente vivono le donne. Ed è una vera e propria questione sociale: le indagini più recenti mostrano come moltissime mamme (oltre un terzo in Italia) siano costrette a rinunciare al lavoro o ricorrere al part time per potersi prendere cura dei figli. Solo nel 2020 sono state 30mila le donne che hanno abbandonato il lavoro per l’impossibilità di gestire questo equilibrio, aggravato dalla mancanza di servizi adeguati di asilo nido.

A questo scenario risponde il progetto sperimentale “Time4mom” della cooperativa sociale Il Raggio Verde di Rovigo: un’opportunità di inserimento temporaneo presso l’asilo nido aziendale “La Nuvola Blu” dell’azienda Ulss 5 Polesana, con mensilità agevolate fino alla quasi totalità della retta e modalità personalizzate di ambientamento e frequenza. “Time4mom” mette inoltre a disposizione consulenze pedagogiche ed incontri formativi per tutti i genitori nell’ambito della crescita e sviluppo psicofisico della fascia 0-3 anni.

Il progetto è pensato per mamme con bambini fino ai 3 anni, che debbano gestire un lavoro temporaneo o uno stage, che abbiano bisogno di tempo per cercare o cambiare lavoro, che stiano completando gli studi o ancora che abbiano un familiare da accudire. In altre parole, per tutte le donne che abbiano bisogno di tempo per sé e

Le indagini mostrano come oltre un terzo delle mamme in Italia sia costretto a rinunciare al lavoro o ricorrere al part time per potersi prendere cura dei figli

di uno spazio in cui i figli possano svolgere attività educative di qualità. Nessuno dunque viene lasciato solo e abbandonato di fronte agli ostacoli della vita, a Rovigo: ora anche le mamme dei bambini più piccoli, solitamente quelle maggiormente in difficoltà sul piano dell’organizzazione e del raggiungimento di un equilibrio tra lavoro e famiglia, avranno finalmente un luogo e delle persone pronte ad aiutarle e su cui poter fare affidamento.

bilancio dell’attività

Da pochi giorni si è insediato il nuovo direttivo di AdA (Amici dell’Accademia), l’associazione culturale che cura attività e vari spazi della città in collaborazione con l’Accademia dei Concordi, tra cui l’attività dello Spazio Studio Nagliati in piazza Garibaldi, a Rovigo. Il nuovo direttivo è costituito da Laura Rossi presidente, Monica Lanferedini vice-presidente e come consiglieri Mario Andriotto Paolo Avezzù e Nicola Azzi. A sette mesi dall’inaugurazione del nuovo Spazio Studio Nagliati, è sicuramente positivo il bilancio sul monitoraggio degli utenti predisposto dall’Accademia dei Concordi. Ecco i numeri: 364 iscritti, un totale di 2138 accessi ed una media d’età di 23 anni. I dati rivelano come lo Spazio Studio

abbia ottenuto un altissimo grado di apprezzamento da parte dei fruitori, interpretando il bisogno di luoghi aggregativi per giovani studenti nella città di Rovigo. Ragazze e ragazzi hanno raccolto con entusiasmo quest’offerta culturale, destinata alla ripresa della socialità dopo l’isolamento della pandemia. Scorrendo i dati forniti, si scopre inol-

tre che l’utenza è composta soprattutto da studenti universitari di età compresa tra i 20 e i 25 anni, con la presenza di studenti dei licei cittadini e lavoratori di diversa età. Da segnalare è anche la presenza di un discreto gruppo di studenti stranieri provenienti da Iran, India, Brasile, Turchia e Afghanistan, iscritti all’Università di Padova.

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Servizi sociali. Al via l’iniziativa nel nido “La nuvola blu” dell’Ulss 5 Polesana Primo dello Spazio Studio Nagliati

Il dato. Il centro Cipa fa un bilancio dell’andamento dei nuovi arrivi e delle adozioni

Cresce il numero dei cani abbandonati: è colpa della crisi economica

Se la pandemia ha fatto crescere il numero delle adozioni, ora l’inflazione fa aumentare il numero dei cani affidati da privati al centro di Fenil del Turco

AFenil del Turco, frazione di Rovigo, ha sede ormai da anni il Centro CIPA della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Rovigo; luogo dove trovano rifugio, in attesa di essere adottati, i trovatelli dei 49 comuni della provincia di Rovigo, oltre al comune di Boara Pisani. In questi ultimi anni, di sconvolgimenti sociali ed economici, la difesa degli animali nel nostro territorio ha subito inevitabili sconvolgimenti (sia in negativo che in positivo), con i quali devono fare i conti i volontari e il personale del centro. “Il maggiore tempo libero trascorso in famiglia- ci spiega Isabella Ghinello, presidente della sezione di Rovigo della Lega Nazionale per la Difesa del Cane- ha fatto crescere, nel corso della pandemia, la voglia di adottare un cane. Questo dato, certamente positivo, è però stato accompagnato da una maggiore difficoltà nello svolgere il nostro lavoro”. Se la pandemia si è rivelata un periodo a luci ed ombre, questo 2022 non sta concedendo molte gioie ai volontari del Centro CIPA di Fenil del Turco: “se prima di oggi il 75% circa dei nostri cani era costituito da randagi, da noi prelevati nei comuni di nostra competenza, con solo una minoranza di animali affidatici da privati non più in grado di prendersene cura, ora, a causa della crisi economica e dell’inflazione, i cani provenienti da privati nel centro sono aumentati e questo dato preoccupante è destinato a crescere ancora prima della fine dell’anno”. Queste le parole di Isabella Ghinello, che precisa inoltre: “i maggiori problemi ai quali devono far fronte i proprietari di cani oggi

sono i costi, divenuti per alcuni insostenibili, per il cibo ed il mantenimento in generale degli animali, oltre che le enormi spese da sostenere per curarli da un veterinario. Questi problemi diventano ancora più gravi per i proprietari di cani anziani, molto

più bisognosi di cure e attenzioni particolari”. Non sono però solo negative le notizie riguardanti i cosiddetti “nonni a quattro zampe”. Infatti, “le adozioni di cani adulti o anziani - ci spiega Ghinello - sono aumentate negli ultimi anni, soprattutto a causa della caduta di alcuni stereotipi infondati nei loro confronti, come la classica diceria “il cane anziano non riesce ad affezionarsi alla famiglia adottante”. I cani dai 2 anni in su sono spesso ospitati nel nostro centro da vario tempo e quindi sono ben conosciuti dai nostri volontari e dal nostro educatore cinofilo; di conseguenza sappiamo già come si comportano e quale tipo di ambiente sarebbe il migliore per ciascuno di loro, così da fare il bene sia del cane che dei padroni. Al contrario i cuccioli possono essere ben più imprevedibili”.

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Alla riscoperta del “fiume di mezzo”: il Canalbianco diventa protagonista

La siccità dell’estate, da poco finita, ha portato a delle magre storiche dei due fiumi più importanti d’Italia, ossia Po e Adige. E così il Polesine ha potuto come non mai, riscoprire l’importanza del cosiddetto fiume di mezzo, ossia il Canalbianco. La vita e le attività lungo questo corso d’acqua, sono da sempre legate a sport agonistici quali canoa fluviale, canoa polo, dragon boat, canoa olimpica, canottaggio, ma anche di pesca e turismo con battello.

Il Canalbianco, corso d’acqua che praticamente tocca quasi tutta la nostra provincia, fino alla conca di Volta Grimana, non ha risentito della siccità, causata dall’assenza di piogge, diventando un luogo da riscoprire anche attraverso la navigazione con piccole barche. L’elemento acqua caratterizza il nostro territorio, rendendolo per certi versi unico. D’altra parte il Polesine viene spesso chiamato la Mesopotamia d’Italia. Il Canalbianco è un’opera privata, essendo stati distrutti tutti gli anteriori canali.

È parte integrante dell’idrovia Fissero - Tartaro - Canal-

bianco - Po di Levante. Le attività volte a utilizzare il Canalbianco come via navigabile sono iniziate nel 1938.

Da questa idea è derivata la suddetta idrovia. Si tratta di un’importante via di navigazione, lunga 135 chilometri, collegante Mantova con il mare Adriatico.

All’elemento acqua si legano aspetti sociali, culturali, ambientali ed economici. Quello del Canalbianco, quindi, è un corso d’acqua che ha la particolarità di essere navigabile e non solo a scopo commerciale. Esso ben si presta ad un turismo slow, sostenibile e accessibile. Per questi motivi è nato il progetto di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, dal nome di “Navighiamo il museo diffuso dell’acqua”.

L’iniziativa è sostenuta dal-

la Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, con il coordinamento della Provincia e la collaborazione di Cpssae e Fiab Rovigo. L’obiettivo è quello di lanciare un tipo di visitazione diverso, improntato sulla sicurezza e sulla prossimità, in chiave bike and boat.

Una modalità di visitazione sana e rilassante, quindi, che unisce la bicicletta alla barca.

La via dell’archeologia è un itinerario che lega due realtà museali, la cui visita aiuta a comprendere l’evoluzione e lo sviluppo di un territorio. Da Rovigo ad Adria, nel segno della storia. Si parte dal museo dei Grandi Fiumi e si raggiunge il museo archeologico nazionale di Adria, dove esiste un attracco a poche centinaia di metri.

Faedesfa sbarca su Amazon: lanciata la linea Infradito Solidale

Faedesfa No Profit sbarca su Amazon, con l’Infradito solidale. Un passaggio importante per continuare a fare beneficenza con una piattaforma online, in grado di raggiungere milioni di persone. Sul sito internet di Amazon basterà digitare le parole chiave “Faedesfa infradito solidale” e le ciabattine nei diversi colori potranno essere scelte, acquistate e ricevute come un qualsiasi prodotto commerciale. Il ricavato del progetto “Infradito solidale” lanciato nel 2020, continuerà ad essere a vantaggio del mondo della scuola. “E’ un grande risultato il passaggio su Amazon, di queste calzature senza tempo. Ci teniamo a

precisare che una parte del ricavato sarà sempre dedicato a progetti rivolti a persone con storie di vita che ci toccano il cuore, specie bambini svantaggiati. Siamo e continuiamo ad essere un’associazione a forte vocazione benefica. E la tecnologia e-commerce in questo caso ci offre un importante supporto per continuare a fare del bene”. Questo il commento di Andrea Pezzuolo, presidente di Faedesfa.L’associazione polesana, grazie all’interessamento di Amazon For Charity, filone dell’azienda del commercio che si occupa di enti e associazioni del Terzo Settore, ha messo perciò ufficialmente in vendita le ciabattine infra-

dito. Un’idea lanciata due anni fa, che si mantiene viva. Basta una donazione di 15 euro (è la stessa cifra che si mantiene invariata su Amazon) e le infradito, unisex e per grandi e piccini,arriveranno a casa. Con ai piedi le ciabattine dalla classica forma della stringa a “Y”, si contribuirà a sostenere i futuri progetti di Faedesfa per la scuola. (m.sca.)

È nato il progetto di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia, “Navighiamo il museo diffuso dell’acqua”. L’iniziativa è sostenuta dalla Camera di Commercio, con il coordinamento della Provincia e la collaborazione di Cpssae e Fiab Rovigo

Da oggi i nostri Notiziari audio in streaming sul web e in FM sulle migliori emittenti radio del Veneto

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Iniziative. L’obiettivo è lanciare un turismo di prossimità, in chiave bike and boat

Anmil: “La politica rimetta la sicurezza tra le sue priorità”

Luciano Serafin, presidente provinciale di Anmil chiede alla politica di rimettere il tema della sicurezza sul lavoro tra le sue priorità. “Abbiamo letto con attenzione e tristemente constatato, che nei punti programmatici dei partiti che hanno concorso alla competizione elettorale di fine settembre, sulla sicurezza sul lavoro non c’è quasi nulla. Oltre ai soliti proclami, tipici della campagna elettorale, peraltro nemmeno rispondenti all’urgenza del momento, considerati i disastrosi dati sul trend del 2022, nessuno ha preso seriamente a cuore il tema della sicurezza sul lavoro e delle malattie professionali. Un po’ ce lo aspettavamo, un po’ no. Ce lo aspettavamo perché il tema non ha mai avuto un appeal propagandistico.Un po’ no, perché dopo i grandi proclami, a proposito dell’Agenda Draghi credevamo che, proprio in virtù dell’impegno del Governo Draghi, dovesse prendere corpo un approccio teso ad ottenere risultati. Oggi è di quello che abbiamo bisogno”.

Serafin analizza quello che è stato il 2022 fino ad inizio settembre. “I dati Inail sul trend del 2022, parlano chiaro. C’è poco da interpretare. Rischiamo di vedere incrementate di quasi il 50% le denunce di infortunio e i decessi sul lavoro. Presentarsi in Europa alla vigilia della formulazione di importanti documenti non crediamo sia un bene per il nostro Paese. L’auspicio è che, alla ripresa dell’attività parlamentare e dell’operatività di Palazzo Chigi, gli infortuni e le morti sul lavoro diventino oggetto di un’azione specifica, decisa e realmente efficace. E noi vogliamo farne parte”.

L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro è nata nel 1943 ed è riconosciuta come un Ente morale con personalità giuridica di diritto privato, cui è affidata la tutela e la rappresentanza delle vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani dei caduti. L’Anmil è una delle più antiche associazioni di disabili operanti in Italia e vanta una storia e una

tradizione di impegno in favore dei mutilati e degli invalidi del lavoro che le hanno fatto conquistare il ruolo, riconosciuto anche dalla legge, di rappresentanza dell’intera categoria, oggi costituita da oltre 1.000.000 di persone percettori di rendite vitalizie, dirette o indirette, erogate dall’Inail. Per questo motivo un rappresentante dell’Anmil fa parte, per legge, del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail.L’associazione svolge, a livello locale e nazionale, attività di assistenza legale, medica e infortunistica ai mutilati e agli

invalidi del lavoro. L’associazione ha lo scopo di tutelare le vittime degli incidenti sul lavoro, offrendo loro trattamento economico, cure e assistenza. Provvede inoltre all’organizzazione di attività volte a sensibilizzare i lavoratori e i cittadini alla prevenzione dei rischi e degli infortuni sul lavoro.L’associazione gestisce anche il Patronato Anmil, con i seguenti servizi: infortuni sul lavoro prestazioni Inail, prestazioni previdenziali, invalidità civile, prestazioni assistenziali a sostegno del reddito, successioni, colf e badanti. Inoltre

svolge attività di consulenza legale, gite sociali e culturali, pratica sportiva, sostegno morale. I destinatari sono i cittadini e le personedisabili. La sede rodigina si trova in via Einaudi in area Maurizio Tosi. Il recapito telefonico è 0425073550. La mail è rovigo@ anmil.it. Gli orari di apertura sono: lunedi8.30 – 12.30, martedi8.30 – 12.30 e 14.30 – 17, mercoledi8.30 - 12.30 e 14.30 –17, giovedi 8.30 – 12.30 e 14.30 – 16.30, venerdi8.30 – 12.30, sabato9 – 12.

Confindustria Venezia Rovigo: “I lavoratori sono il nostro bene più grande”

“La morte di Davide Milan ci addolora profondamente - dichiara Paolo Armenio a nome degli Industriali rodigini -. Di fronte ad un evento così tragico, le imprese insediate nella zona dove si è svolto l’incidente stradale, in viale delle Industrie, mi hanno chiesto di rappresentarle nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Ho quindi manifestato al Sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo la disponibilità non soltanto di Solmec, ma anche della vicina Draxton, ad individuare insieme le strategie più opportune per aumentare la sicurezza stradale dell’area. Al Primo cittadino, che ha assicurato da subito collaborazione e supporto concreto, ho riferito che le due aziende sono pronte a partecipare alle spese per l’installazione di un impianto semaforico. Sono inoltre disponibili a contribuire alla messa in atto di altre eventuali soluzioni”. Conclude il Vicepresidente di Confindustria Venezia Rovigo: “I lavoratori sono il nostro bene più grande, per questo siamo determinati a lottare per offrire loro non soltanto un’impresa ma anche un contesto urbano sicuro e a misura d’uomo”.

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Infortuni. La richiesta del presidente provinciale guarda ai dati scoraggianti Marco Scarazzatti
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Cinema. Sul grande schermo anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta

Il Polesine protagonista di un docufilm

Il Veneto e il Polesine sono i protagonisti del docufilm “Il vecchio e la bambina”, che vede come attrice, scelta come testimonial di punta, Maria Grazia Cucinotta, affiancata da Totò Onnis, con la regia di Sebastiano Rizzo. Il film è stato proiettato in anteprima per Rovigo, nella sala 2 del Notorious. “Il docufilm è stato girato anche in alcuni paesi della provincia di Rovigo, nello specifico in certi Comuni facenti parte del gruppo dei 17, che rientrano nell’ambito territoriale del Gal Polesine Adige - ha spiegato il presidente di Gal Adige, Giustiliano Bellini - L’importanza della valorizzazione del patrimonio rurale del territorio, anche con il cinema, è diventato uno strumento di promozione per il Gal Polesine Adige, ente del territorio che ha contribuito alla realizzazione del progetto filmico, in collaborazione con gli altri Gal Veneti”. Un compito importante e un onore entrare nel mondo del cinema, come ha detto Claudia Rizzi, direttrice del Gruppo di Azione Locale

Polesine Adige. “I giorni del sopralluogo e quelli delle riprese, avvenute nella tarda primavera del 2021, con il regista Sebastiano Rizzo, nei Comuni polesani interessati dalle riprese, sono stati intensi. E la conoscenza strategica, minuziosa, di storia e caratteristiche socio - culturali ed economiche, nell’ambito territoriale

del Gal, sono stati fondamentali per permettere al regista romano e alla sua troupe, di cogliere particolari, poi finiti dietro la macchina da presa, e ancor prima nella sceneggiatura del film”. L’evento è stato realizzato nell’ambito del Progetto Veneto Rurale. A Rovigo tutto è stato promosso grazie all’associazione culturale Leonardo da Vinci di Villanova del Ghebbo, la cui referente dei proget-

ti culturali è Elena Brigo. Tra i Comuni si vedono Rovigo con piazza Vittorio Emanuele II e l’Accademia dei Concordi, dove ad attendere il protagonista del viaggio in bicicletta per il Veneto, alla riscoperta di Ernest Hemingway, c’è niente di meno che il presidente della Concordiana, Giovanni Boniolo; Fratta Polesine con villa Badoer, la vicina villa Molin-Avezzù e uno scorcio del centro storico; Badia Polesine con l’abbazia della Vangadizza, la chiesa e il teatro Balzan; Lusia con le vie degli orti e le campagne; San Bellino con le distese dorate di grano. Una sala gremita ha assistito alle meraviglie del Medio Polesine e del Veneto, de “Il vecchio e la bambina”. Non sono mancate sorprendenti riprese con panoramiche dall’alto, che abbracciano la storia e i monumenti del Polesine, lungo i Comuni scelti per le riprese”. La nostra associazione si occupa di sviluppo locale, ed è fondamentale per un Gal, non solo nei progetti di cooperazione, la partecipazione dei partner

del territorio, perché solo attraverso una concreta e consapevole collaborazione si possono raggiungere gli obiettivi prefissati. Ne è conferma la realizzazione del docufilm ‘Il Vecchio e la bambina’, per il quale è stato un onore prendere parte coinvolgendo diverse associazioni e amministrazioni del territorio, preziosi a loro volta per la realizzazione delle riprese”, con-

clude la direttrice del Gal Polesine Adige, Claudia Rizzi. Anche la Provincia di Rovigo, sulle orme dello scrittore Ernest Hemingway, è dunque protagonista di un film poetico, che valorizza bellezze ed eccellenze scrutandole con gli occhi di un nonno e della sua nipotina, i quali attraversano i luoghi veneti a bordo di una bici.

Un nuovo ricco percorso espositivo dedicato alla tarda Età del Bronzo al Museo dei Grandi Fiumi

Dopo le campagne di scavo avvenute tra il 2008 ed il 2011 e i carotaggi effettuati nel 2017 e nel 2018, tutte attività di ricerca nate anche con la collaborazione del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, il polo museale del capoluogo polesano ha deciso di dedicare un nuovo piccolo, ma denso, percorso espositivo ai reperti della tarda Età del Bronzo rinvenuti nella località di Campestrin di Grignano Polesine, nel comune di Rovigo. Non manca molto all’inaugurazione delle nuove installazioni esposte al museo, che cercheranno di raccontare, con intenti divulgativi, la vita, per quanto emerso sino ad ora, dell’abitato protostorico del XII secolo avanti Cristo; infatti, l’assessore alla cultura e vicesindaco Ro-

berto Tovo, ha affermato che, con ogni probabilità, la nuova sezione espositiva del Museo dei Grandi Fiumi verrà aperta al pubblico nella prima parte del mese di dicembre. L’area tematica sarà chiamata “Sala dell’ambra” e si concentrerà in particolar

modo sulla pratica della lavorazione di questo materiale. La preziosa resina fossile infatti, alla fine del II millennio a.C., arrivava dalle coste del Mar Baltico fino alle sponde dell’antico

ramo fluviale chiamato Po di Adria; una volta qui, in particolar modo negli antichi centri di Frattesina e di Campestrin, essa veniva lavorata dagli artigiani

del posto. Nel corso dei già citati scavi archeologici i ricercatori sono riusciti a portare alla luce quelli che paiono essere i segni delle antiche officine di que-

sti protostorici lavoratori di ambra, rinvenendo una grande quantità di resti della lavorazione della resina fossile. Parte di questi reperti saranno visibili nella nuova sezione del percorso museale, dove, oltre all’ambra, saranno esposti anche reperti quali vasi biconici, palchi di cervo lavorati e oggetti in pasta vitrea. Tovo ha inoltre affermato che: “al museo sono almeno due le sale in via di allestimento. La Sala dell’ambra sarà verosimilmente la seconda ad essere inaugurata”. Tali aperture possono costituire un’ottima occasione per cercare di inserire l’istituto museale come uno dei cardini fondamentali dell’offerta turistica del capoluogo polesano.

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L’evento è stato realizzato nell’ambito del Progetto Veneto Rurale e promosso dall’associazione culturale
Leonardo da Vinci di Villanova del Ghebbo
Nel polo museale rodigino verrà adibita la “Sala dell’Ambra” che racconterà proprio la lavorazione di questo prezioso materiale
Nella foto, un momento del docufilm dedicato al Polesine La sala in cui sono esposti i reperti dell’Età del Bronzo rinvenuti a Grignano Polesine.

Trofeo delle Rose. La ventesima edizione della gara riporta luce sulla squadra rodigina

Dopo due anni di silenzio, il tiro a segno torna in scena

Con la ventesima edizione del “Trofeo delle Rose”, il tiro a segno di Rovigo è tornato, dopo due anni di assenza, sullo scenario sportivo.

La manifestazione, svoltasi per due giorni a metà ottobre, ha riscosso il gradimento degli atleti provenienti dal Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche e San Marino che hanno dato vita a prove entusiasmanti e molto combattute.

Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il presidente del comitato regionale UITS Daniele Pusinich,con il vice Giorgio Tiepolo e il presidente del comitato regionale UITS delle Marche Alessandro Armanni. Soddisfatto il presidente TSN di Rovigo Patrizio Gennari: “Perfette le prove e più che soddisfacenti i risultati delle due giornate. Il ventesimo compleanno di questa iniziativa è stato festeggiato al di sopra delle mie aspettative e di quelle di tutto lo staff della sezione, a ulteriore conferma dell’impegno, della passione e della capacità di fare squadra della nostra piccola realtà. Vedere tanta gente è una soddisfazione per me e per i miei collaboratori”.

Due le specialità delle gare: pistola e carabina aria compressa a 10 metri. Ecco i vincitori nelle diverse categorie. Carabina: “Carabina Ragazzi-Juniores” Gschnell Fabian (sez. di Ora); “Carabina Ragazze-Juniores” Tomasi Sara (sez. di Ora); “Carabina Uomini” Vendemiati Claudio (sez. Ora). Pistola: categoria “Allievi” Bruno Alice (sez. di Treviso); “Pistola Ragazzi-Juniores” Beltrame Riccardo (sez. di Padova); “Pistola Ragazze-Juniores” Veronese Elisa (sez. di Padova); “Pistola Uomini” Tiso Alberto (sez. di Mirano); “Pistola Donne” Talamo Francesca (sez. di Treviso).

Per quanto riguarda il 3° “Gran Premio Città di Rovigo”, che costituisce l’opportunità per tutti i tiratori, indipendentemente dalle loro capacità, di cimentarsi nell’agone e di portare a casa pre-

mi, i vincitori sono stati: per i tiratori di carabina, Tomasi Sara della sezione di Ora e per i tiratori di pistola Franklin Barry della sezione di Vicenza. Ad ogni partecipante è stato dato un gadget, sono stati offerti fiori alle tiratrici e i vincitori sono stati gratificati, oltre che dal meritato successo personale, dai premi consistenti in prodotti enogastronomici messi in palio dalla società stessa.

Il grande traguardo del Sekal Nuovo Basket Rovigo: “Raggiunti in soli tre anni i 150 tesserati”

Sono numeri importanti quelli del settore giovanile del Sekal Nuovo Basket Rovigo. Orgogliosamente ricordati nella presentazione del vivaio rossoblù dal presidente Gionata Morello, avvenuta nella prima casalinga al palazzetto dello sport. “Un settore – ha detto

Morello –, creato solamente nel 2019 e che in tre anni (e con una pandemia di mezzo) è passato da zero tesserati a 150. Il Sekal Nuovo Basket Rovigo, la cui prima squadra rappresenta la massima categoria di pallacanestro del basso Veneto, quest’anno ha iscritto anche le formazioni giovanili Under 20, Under 15, Under 14, Under 13 e tutte le squadre del Nuovo MiniBasket Rovigo, oltre ad avere diverse ragazze che giocano con Adria nell’ambito di una collaborazione iniziata nella scorsa stagione”. Direttore tecnico ed allenatore dell’under 20 è Gianluca Folchi, Alessandro Federici (Under 15 e Under 14), Chiara Zago (Under 13 e responsabile tecnico Minibasket), Leandro Barbierato (Minibasket San Martino di Venezze e Villadose), Sigurd Sandal (aiuto istruttore Minibasket). “Un progetto, quello giovane e già vincente targato NBR - conclude Morello -, che è reso possibile anche grazie al contributo degli sponsor che sostengono la sempre più numerosa famiglia rossoblù”. (c.a.)

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Sport

#Regione

L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per il futuro

In Veneto è di nuovo boom turistico “Crescita notevole, flussi a livello 2019”

l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto. L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro. Assessore, è soddisfatto?

“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in

particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in particolare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”. Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema?

“Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura

della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione e tutelarne la fragilità”.

Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?

“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superfi-

cie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sostenibilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.

Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?

“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non

solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi. Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.

Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?

“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.

Il primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.

Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma

Il Punto

Migranti, la politica s’è rotta

è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha ribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.

Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857

sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?

Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con

121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.

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Tanti eventi a Padova. Il 3 dicembre via ufficiale con l’illuminazione dell’albero

Natale nell’URBS PICTA

Il 25 di novembre si accenderanno le prime luci di Natale. Ma è il 3 di dicembre che il Natale inizierà ufficialmente in città con l’accensione del grande albero posizionato davanti a Palazzo Moroni.

L’atmosfera e la magia della festa più attesa dell’anno sono pronte ad invadere Padova. Sono iniziati da Prato della Valle e Palazzo Moroni i preparativi per abbellire i monumenti e i luoghi storici della città. Sarà un Natale diverso dagli scorsi anni con un’attenzione rivolta al risparmio energetico, senza però rinunciare a far vivere l’atmosfera natalizia.

Il primo appuntamento, venerdì 25 novembre, è con la tradizionale accensione delle luminarie. Un segnale di attenzione al risparmio energetico viene dalla decisione del Comune di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. Inoltre, le

luminarie saranno spente anticipatamente, due ore in meno rispetto agli anni precedenti.

Confermate le luminarie installate direttamente dai commercianti e il videomapping sui palazzi monumentali del centro storico, ad eccezione del Battistero del Duomo e in Piazza Eremitani.

Natale per i più piccoli

Il Natale a Padova sarà caratterizzato anche da mostre per famiglie con un’attenzione all’aspetto didattico mescolato a quello ludico. Nel centenario della più interessante scoperta della storia dell’archeologia dal 1 2 novembre, per la prima volta la cattedrale dell’Ex Macello di via Cornaro sarà teatro della mostra Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione. Grazie alle 120 riproduzioni dei reperti più importanti trova-

ti nella tomba di Tutankhamon, all’uso di elaborate scenografie ed all’applicazione della realtà virtuale, il visitatore è catapultato nell’ambiente ricostruito della tomba del faraone, come la vide l’archeologo Howard Carter nel 1922. Lo spettatore può vivere un’esperienza immersiva attraversando il reparto dedicato alla mummificazione, dove è possibile osservare e comprendere le varie fasi dell’imbalsamazione, ed ascoltare il racconto della scoperta della tomba dalla voce di Carter stesso, interpretato da Bruno Santini. Sempre di esperienza immersiva è Sidera Aurea, il progetto artistico di valorizzazione di Palazzo della Ragione, uno dei luoghi-simbolo della città inserito nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco. L’Umanesimo digitale come sfida della tecnologia per raccontare la parabola che la sala picta ha vissuto attra-

verso i secoli, dalla fondazione dell’edificio fino al terribile incendio che distrusse il ciclo pittorico di Giotto avvenuto nel 1420. Ogni sera fino al 18 dicembre andrà in scena un videomapping immersivo che si sviluppa attorno all’elemento architettonico e pittorico del Salone, in una proiezione su due livelli tra soffitto e superfici affrescate. L’installazione offre la sensazione di immergersi in un sistema fisico e astronomico, come all’interno di una gigantesca macchina del tempo, in un viaggio fra il presente e un magnifico passato. Ritrovamenti antichi e realtà virtuale sono gli ingredienti della proposta che da giovedì 8 dicembre ospita il Padiglione 1 fiera di Padova. Lost Hangar, dinosauri rivelati è la mostra pensata per famiglie e ragazzi di tutte le età, per approfondire in modo inedito la particolarità biologica ed evolutiva dei dinosauri. Un’inedita collezione di fossili originali di dinosauri riuniti insieme per la prima volta affiancherà ricostruzioni animate in scala reale. Ampio spazio verrà dedicato anche alle esperienze immersive e interattive che farà rivivere l’epoca giurassica.

Regala l’Urbs Picta

I visitatori che decideranno di passare il Natale a Padova potranno fruire di un altro strumento innovativo: la Padova Urbs picta card, un biglietto unico che consente

l’ingresso ai luoghi del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova” Patrimonio Mondiale. La card è disponibile in formato fisico che digitale, ovvero scaricabile su smartphone e garantirà un ingresso in: Cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, Oratorio San Michele, Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, Oratorio San Giorgio, Basilica del Santo, Cappella della Reggia Carrarese e Battistero della Cattedrale. Il Biglietto Unico è disponibile anche nella versione senza Cappella degli Scrovegni.

Per i turisti il Biglietto Unico ha una validità di 48 ore o 72 ore, in vendita rispettivamente a 28 e 35 euro e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Mentre per i residenti della Provincia di Padova, gli studenti dell’Università di Padova ed i lavoratori in enti e società comprese nel territorio della Provincia di Padova è invece disponibile un Biglietto Unico / Urbs Picta Card con validità di 6 mesi (costo 25 euro).

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Sara Busato

“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso

F

irme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin.

Raccontano le loro storie anche celebri cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso. Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.

Spazio naturalmente anche ai

protagonisti dello sport. E anche qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con

la moglie, Federica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo ministro della

Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.

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La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio Giustizia Carlo Nordio, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte. Domenico Basso e Carlo Nordio Da sinistra: Mario Conte, Carlo Nordio, Luigi Brugnaro, Elena Donazzan e Domenico Basso

Valore delle relazioni e impegno sociale

Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.

La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnella-

te di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’azienda partecipa da oltre 14 anni.

L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali.

Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne,

oltre che di lotta alla violenza di genere.

Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.

Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le

sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio, creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.

Despar: un legame sempre più forte con i territori

Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è

quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.

“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio. “Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

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Regione
Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione

Salute

Vaccino antinfluenzale:

quando, dove e perché farlo, chi ne ha diritto gratis

Vaccinazione antinfluenzale, al via la campagna 2022-23

Épartita a ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023. Sono 900mila le dosi di vaccino, che la Regione ha messo a disposizione, in distribuzione presso ambulatori vaccinali delle Ullss, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e in alcune Farmacie aderenti. Sono anche disponibile seimila dosi (aumentabili) di vaccino in spray nasale per i bambini da 2 a 6 anni. L’assessore del Veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin, comunica le modalità della campagna stagionale, ribadendo come la vaccinazione non sia obbligatoria ma fortemente raccomandata. Ma cos’è l’influenza? Si tratta, di fatto, di una malattia respiratoria acuta, provocata dalla famiglia dei virus influenzali del genere Orthomyxovirus. L’influenza non dev’essere confusa con il comune raffreddore o con altre sindromi simili che compaiono durante il periodo invernale ma che sono causate da virus diversi. In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale.

Prosegue alla pag. seguente

NOVEMBRE 2022 on-line: /category/salute/
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Salute

Vaccino antinfluenzale

I SINTOMI - L’influenza si manifesta con febbre, brivido, tosse, mal di gola, cefalea, dolori muscolari, astenia, naso chiuso e/o naso che cola. Alcune persone possono manifestare anche vomito e diarrea, sebbene questi sintomi si verifichino con maggiore frequenza nei bambini rispetto agli adulti. Il virus influenzale può indebolire temporaneamente il sistema immunitario, anche in soggetti giovani e sani, e può favorire la comparsa, insieme all’influenza, anche di infezioni batteriche contemporanee come bronchiti, otiti, polmoniti e sinusiti. L’influenza, in chi soffre già di malattie croniche, può causare un loro peggioramento o causare complicanze, anche

infarti e ictus.

COME SI TRASMETTE - Il virus influenzale si trasmette prevalentemente per via aerea. Le persone con il virus influenzale possono essere contagiose da un giorno prima dello sviluppo dei sintomi fino a 7 giorni dopo. La trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline prodotte dagli starnuti, dai colpi di tosse o quando si parla a meno di due metri da una persona. É importante una corretta igiene delle mani per evitare di infettarsi toccandosi occhi, naso e bocca.

PERCHÉ VACCINARSI - Il vaccino serve ad evitare di contrarre l’influenza e, nel caso di contagio, ad essere più protetti e quindi evitare di sviluppare forme più

gravi che possono anche portare al ricovero. Il vaccino non serve a prevenire il raffreddore comune o altre infezioni stagionali causate da altri virus. Vaccinarsi aiuta a proteggere anche le persone fragili con cui si entra a contatto. Vaccinarsi riduce, inoltre, l’utilizzo inappropriato di antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio, e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali). L’uso improprio di antibiotici può comportare lo sviluppo di batteri resistenti e quindi potenzialmente più pericolosi. La vaccinazione del personale che lavora all’interno delle strutture sanitarie aiuta, peraltro, a mantenere questi luoghi più sicuri. La vaccinazione, inoltre, diminuendo il rischio di gravi complicanze, contribuisce a evitare

l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione. C’è inoltre da aggiungere l’azione di prevenzione che, con l’andamento epidemiologico dei casi di Covid-19, anche quest’anno risulta ancora più importante. Il vaccino antinfluenzale infatti è un efficace strumento di prevenzione e protezione dai virus responsabili dell’influenza stagionale e dei sintomi correlati. La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, può essere somministrata in sicurezza assieme alla vaccinazione anti Covid.

tori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; i donatori di sangue; i bambini sani nella fascia di età compresa tra i 6 mesi - 6 anni (per i bambini è disponibile il vaccino in spray); le donne in gravidanza.

SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL’UDITO RAGGIUNGIBILI? NELLE PUBBLICITA’ È TUTTO BELLO E FACILE MA… GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L’UDITO SONO PRESIDI MEDICO-SANITARI!

IL VACCINO È GRATUITO PER ALCUNE CATEGORIE DI PERSONE - Coloro che sono ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza; soggetti di età pari o superiore a 60 anni; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavora-

Tumore alla prostata: al via la campagna LILTforMEN2022

Prevenzione per sconfiggere il cancro, se il mese di ottobre è dedicato alle donne a novembre l’impegno della Lilt, Lega Italiana Lotta ai Tumori, si incentra sulla campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini. A Padova, grazie alla collaborazione con la Provincia, la Camera di Commercio, l’Università, l’Ulss 6 Euganea e Movember Team ENAV, prendono il via una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere l’importanza delle visite urologiche per la prevenzione dei tumori maschili.

Fino al 30 novembre sono in programma 4 giornate di visite urologiche gratuite presso gli Spazi Prevenzione Lilt, dalle 9 alle 18, nel quartiere Arcella-Albignasego.

Tra le altre iniziative di sensibilizzazione, dopo la “mattinata con i baffi”, all’insegna dello sport, realizzata in collaborazione col Comune di Montegrotto lo scorso 6 novembre, il 19 a Mestrino è in programma dalle 9 alle 17, “Padellia-mo”, la terza edizione del torneo dello sport del momento.

Infine, il 26 novembre, “riPARTYaMO”, appuntamento al Caffè Pedrocchi di Padova alle 18.30. In aggiunta dal 21 al 25 novembre prossimo, l’Urologia

Il check-up urologico verrà effettuato presso le sedi del Monoblocco, in via Giustiniani 2, e l’Ospedale S. Antonio, in via Facciolati 71, lunedì 21, mercoledì 23, giovedì 24 e venerdì 25, dalle 15 alle 18.

Per prenotarsi o avere ulteriori informazioni basterà scrivere una mail a uropd.movember22@gmail.com

“Grazie alle visite gratuite – commenta il dr. Antonino Calabrò, primario di Urologia dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e responsabile del servizio di Urologia della Lilt di Padova - abbiamo potuto individuare tempestivamente 10 neoplasie, di cui 7 alla prostata, 1 al rene e 2 alla vescica, oltre ad altre patologie che avrebbero sicuramente compromesso sia la qualità della vita che la funzionalità renale dei pazienti. Invece, possiamo dire di aver permesso a 10 persone di vivere! Non ultimo in alcuni adolescenti è stato possibile riscontrare un varicocele che qualora non trattato avrebbe portato alla sterilità. Questi dati ci confermano l’importanza di proseguire le attività di prevenzione ed allargarle anche ai giovanissimi”.

ORASENTO

SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?

DOVE CI SI PUÒ VACCINARE - La vaccinazione è disponibile dal proprio medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e presso gli ambulatori dei Servizi Vaccinali delle Ulss. Per i soggetti maggiorenni che hanno già ricevuto il vaccino negli anni precedenti e che non hanno fattori di rischio allergico è possibile anche richiedere la vaccinazione presso alcune Farmacie aderenti alla Campagna Vaccinale.

COSA FARE PRIMA DELLA “FAMOSA PROVA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI”?

SENTO MA NON CAPISCO? SORDITA’?

La diagnosi medico specialistica e la valutazione del proprio campo dinamico uditivo si completano per de nire e o rire obiettivi raggiungibili e a dabili.

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Tante, diverse, piu’ o meno gravi, sono le di colta’ di udito e per questo possono essere coinvolti piu’ specialisti come o.R.L., Otochirurgo, audiologo, audiometrista, audioprotesista, specialista degli impianti cocleari, logopedista, ecc…

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Il dialogo aperto e coordinato tra specialisti, tecnico audioprotesista e utente favorisce il processo riabilitativo con la scelta piu’ corretta della migliore soluzione uditiva

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Prima di “provare” chiamateci per approfondire cosa scegliere di provare all’interno di in un percorso riabilitativo condiviso

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Visita il nostro sito: www.orasento.com Telefona per un appuntamento: 0425 22199 – 3923200242 3923200957

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Centro di riabilitazione per sordità Corso del popolo 411 Rovigo

Siamo presenti anche a Badia Polesine, Noventa Vicentina Giacciano Con Baruchella, Legnago, Lonigo.

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COSA FARE PRIMA DELLA “FAMOSA PROVA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI”? dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, offre degli ambulatori gratuiti di prevenzione urologica.
Fino al 30 novembre in programma visite urologiche gratuite e una serie di eventi per sensibilizzare alla prevenzione
In foto: La presentazione del programma Liltformen 2022

Salute

“Ictus, l’importanza di intervenire tempestivamente”

Time is brain. I chiarimenti del dottor Caneva e del dottor Bozzoli dell’ospedale di Cittadella Riconoscere i sintomi e attivare i soccorsi attraverso la chiamata al 118 permette di effettuare con efficacia il trattamento trombolitico che consente di risolvere l’evento ed evitare un eventuale deficit neurologico

I ctus, l’importante è intervenire in modo tempestivo alla comparsa dei sintomi che lo annunciano per attivare in modo veloce i soccorsi attraverso la chiamata al 118. Per l’ictus, infatti, dicono gli addetti ai lavori, “time is brain”, perché più si aspetta ad intervenire più aumenta il rischio di perdita di cellule cerebrali con conseguenti danni gravi. É dunque fondamentale conoscere e saper riconoscere quali sono i sintomi che preannunciano l’ictus. Si fa, di solito, riferimento ad una scala di valutazione medica, nota come “Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS)”, che richiama l’attenzione su tre aspetti: il linguaggio, gli arti e la mimica facciale.

In primo luogo, dunque, potrebbe essere un segnale di allarme la difficoltà a parlare, ovvero il modo in cui si riesce a muovere le bracciaun arto che cade o che si muove in modo diverso - e infine i movimenti del viso, in caso di ictus un lato si muove in modo diverso dall’altro. Cosa fare se si notano questi tre segnali? É importante la tempestività con cui si agisce per essere efficaci.

Se si notano perciò queste anomalie è fondamentale ridurre i tempi della presa in carico da parte dei sanitari e attivare l’ambulanza - attraverso il 118 - per permettere di condurre così tempestivamente il paziente in Pronto Soccorso. L’ictus ischemico - si spiega nella scheda della pagina facebook dell’Ulss 6 Euganea - è infatti una patologia tempo-dipendente: più si è veloci nell’affrontarlo, migliori sono i risultati clinici che si otterranno.

“Attualmente è possibile curare il paziente colpito da l’ictus cerebrale ischemico, cioè quando non arriva sangue nel cervello, e, anzi, anche guarirlo” spiega il dottor Giorgio Caneva, Direttore Uoc Neurologia dell’Ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea. “Esiste - prosegue - un trattamento specifico, con un farmaco che viene chiamato trombolitico, il quale scioglie letteralmente il trombo che causa l’ictus. Il grosso problema è che, per riuscire a fare questo trattamento e quindi a risparmiare cellule cerebrali dall’insulto, bisogna arrivare al più presto in Pronto Soccorso. É meglio arri-

vare in ambulanza per permettere ai sanitari di attivare tutto il sistema che intervenga rapidamente nell’eseguire il trattamento giusto, nei tempi ristretti”.

“Il trattamento con trombolitico - conclude - è tempo dipendente, cioè gli esiti dipendono dalla tempestività con cui viene effettuato. Addirittura, se si superano le 4 ore e mezza dall’evento non è più possibile eseguire il trattamento. Perciò, se si hanno sintomi tipici dell’ictus, debolezza di un arto - non riuscire a muovere un braccio - difficoltà con il linguaggio oppure la bocca storta, bisogna al più presto attivare il 118 per arrivare in ospedale e riuscire ad avere il giusto trattamento e, magari, risolvere in pochi giorni l’evento per ritornare a casa senza nessun deficit neurologico”.

“L’intervento è tempo-dipendente - insiste il dottor Claudio Bozzoli, direttore Uoc Pronto Soccorso dell’O-

spedale di Cittadella - quindi significa che prima noi arriviamo a fare il trattamento trombolitico prima riusciamo a risparmiare le cellule cerebrali, e migliore sarà la prognosi del paziente. Quindi l’intervento dell’ambulanza e la richiesta dell’ambulanza, quando ci sono quei sintomi sospetti, dev’essere fatta il prima possibile, anche perché durante il trasporto noi cerchiamo di abbreviare i tempi al trattamento, attivando già tutta la catena della rete ictus, il neurologo in sala del Pronto Soccorso, il Pronto Soccorso stesso e il radiologo”.

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www.lapiazzaweb.it 30 Studio Bertolini stp direttore sanitario dott. GIUSEPPE BERTOLINI medico chirurgo specialista Studio Bertolini stp Tutti i PAGAMENTI sono DILAZIONIABILI e/o FINANZIABILI Trattamenti di RADIOFREQUENZA Trattamenti di ELETTROPORAZIONE per la cura dell’ipotonia della cute e della muscolatura. Eliminazione degli inestetismi e ringovanimento del volto Eliminazione delle rughe, delle piccole cicatrici… TRATTAMENTO DEI DOLORI ARTICOLARI Prenota subito ORTODONZIA: rimettiamoci in riga Non è solo una cura di estetica, ma del giusto rapporto tra denti, osso e gengive, in grado di evitare la Parodontopatia (Piorrea), le Gengiviti con sanguinamento,la comparsa di Problemi alle Articolazioni Mandibolari e l’Errata Postura del corpo (causa di problemi alle cervicali, dolori alla schiena …). TERAPIE ORTODONTICHE INTERCETTIVE NELL’ETÀ SCOLARE, CURA DELLE PARAFUNZIONI (RESPIRAZIONE ORALE, SUCCHIAMENTO DEL DITO …), CURE RIABILITATIVE NELL’ADOLESCENTE E NELL’ADULTO, RIABILITAZIONI POST TRAUMATICHE, ORTODONZIA FISSA E MOBILE, ORTODONZIA INVISIBILE. Prenota ora la visita per te o i tuoi figli.
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