Rovigo ott2013 n137

Page 1

di Rovigo

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 137 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Passante Nord Tiro a segno, nuovo ostacolo per Veneto Strade pag.

Tribunale La “Cittadella della giustizia” all’ex Silvestri

6

pag.

www.lapiazzaweb.it

Calcio Tomanin, aspirante talento della nazionale Under 18 pag.

8

18

EDITORIALE

Casa di riposo, le rette sono salite alle stelle

Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano

Non sembra passarsela molto bene la casa di riposo di Rovigo Iras, a fronte di un milione di euro di interesse di mutui da pagare. Per far quadrare i conti dell’ente, dal 1 agosto le rette degli ospiti sono state considerevolmente aumentate pag. 13

Pd e Pdl tensioni all’interno dei due partiti polesani

Giallo nelle sezioni del Pd, impegnate nel rinnovo dei coordinatori di circolo e della segreteria provinciale. Anche il Pdl è alle prese con il futuro assetto del partito. intanto è stata liberata la sede in Corso del Popolo pag. 15 10%

40% 60%

50%

30%

50%

50% 30%

20%

40% 20%

10%

60%

30%

20% 10%

COUPON del risparmio

Cogli le migliori offerte della tua zona!

“D

Ulss 18 Rovigo emorragia di posti letto Nei prossimi due anni la disponibilità per il ricovero scenderà di 147 unità

L

e famigerate “schede ospedaliere”, approdate in quinta commissione regionale ed approvate, hanno messo nero su bianco una verità che, in molti, già avevano prefigurato: l’ospedale di Rovigo avrà anche mantenuto la qualifica di “hub”, ma i tagli ci sono stati eccome, molto pesanti. E il cui impatto a lungo termine rimane tutto da verificare. Lo si vede chiaramente dai particolari delle schede ospedaliere che, struttura per struttura, reparto per reparto, indicano quali saranno i cambiamenti che dovranno intervenire da qui al 2015. Ponendo

il focus sull’ospedale di Rovigo, allora, si vede con chiarezza quale sia il trend previsto. L’area medica passerà da 186 a 148 posti letto, con una riduzione di apicalità da 12 a 10. Per alcuni reparti sono poi previsti pesantissimi tagli, come per oncologia, che passerà da 22 a 10 posti letto, mentre altri saranno destinati alla sparizione, come quello di malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione. Un discorso simile per dermatologia, i cui posti letto da 4 scenderanno a 2, con la sparizione dell’unica apicalità al momento presente. Andamento simile anche per l’area

chirurgica, nella quale i posti letto scenderanno a 105 da 127, con un calo anche di due apicalità, da 8 a 6. Due i reparti che dovranno salutare il Santa Maria della Misericordia: chirurgia maxillofacciale e chirurgia vascolare, mentre oculistica subirà un taglio drastico, passando da 12 ad appena 3 posti letto. Passando all’area materno infantile, sostanziali conferme di posti letto e di apicalità per ostetricia e ginecologia e per patologia neonatale, mentre pediatria vedrà ridotti a quasi un terzo i posti letto, con un passaggio da pagg. 4-5 21 a 8.

avanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da imprenditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifica i favori piccoli e grandi, gli “aggiustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pubblico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di piccolo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifica tutti gli altri, fino ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”? continua a pag.

3

L’Intervento

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*

L

e recentissime modifiche legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

continua a pag.

8

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio



EDITORIALE

segue da pag.

Davanti al “dio palanca” così fan tutti

Viabilità in centro

Ztl, scatta il divieto di transito

La fase di sperimentazione è finita ora chi trasgredisce paga. Dal 17 ottobre scorso sono stati attivati gli accessi della Ztl “Corso del Popolo e centro storico” – varchi di corso del Popolo e via Angeli. Per chi si troverà a transitare senza permesso fuori dalle fasce orarie consentite nella Ztl, scatterà automatica la multa di 80 euro più altri 15 per le spese di procedimento e notificazione. Di seguito gli orari di chiusura al traffico non autorizzato. Ztl via Angeli: dalle ore 00 alle 24 tutti i giorni della settimana; ztl corso del Popolo: dal lunedì al venerdì dalle 00 alle 5.30 e dalle 17.30 alle 24, il sabato e nei giorni festivi dalle ore 00 alle 24. Per le operazioni di carico e scarico è necessario essere in possesso di un’autorizzazione.

1

Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia? Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo? Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori? E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato. Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo difficile e confuso periodo. Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fine settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere. E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno. E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustificare ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fine il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo. di Nicola Stievano

Stadio Battaglini

Un milione di euro per tirarlo a nuovo

Rovigo Amministrazione

Un milione di euro per lo stadio Battaglini di Rovigo. Precisamente la somma ammonta a 969.063 euro, l’assegno è stato consegnato dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, al sindaco Bruno Piva. Il finanziamento è stato concesso per la realizzazione di un progetto che prevede interventi di messa a norma ed adeguamento della struttura, per renderla idonea ad ospitare competizioni di rilevanza internazionale e mondiale anche in notturna.
L’accordo prevede il termine dei lavori entro il 31 gennaio 2015.

Politica

Commissione d’inchiesta per la Baldetti pag.

servizi

9

Sindacato difende gli operatori per l’asporto rifiuti

Società

pag.

Provincia

10

Pubblicato il bando per il servizio civile pag. 16

Regione Trasporti

Ministro Delrio, countdown per le Province pag.

scuola

20

All’Istituto Sichirollo entrerenno nuovi soci pag.

Personaggio

22

Marco Mainardi, polesano passato dal campo al camping pag. 24

Nuovi orari dei treni, una rivoluzione pagg. 26-27

Territorio

Novembre, torna la paura delle alluvioni

arte

pag.

31

Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio pag. 32

Spettacoli

Quarta edizione il “Cinema in città”

Torna con la quarta edizione il “Cinema in città”. Dopo il successo del cinema estivo proiettato al Chiostro degli Olivetani e le anticipazioni primaverili, dal 10 ottobre al 28 novembre, il cinema Don Bosco ospiterà la rassegna principale, con ben 8 appuntamenti con film di qualità.
L’iniziativa è organizzata dall’Arci provinciale in collaborazione con gli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Rovigo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Di seguito gli appuntamenti rimasti in cartellone: 14 novembre – Faust di Alexander Sokurov;
21 novembre – Qualcosa nell’aria di Oliver Assayas;
28 novembre – Treno di notte per Lisbona Per info Arci Rovigo tel. 0425/25566 Misure anti Pm 10

Restrizioni al traffico sulle vie del comune Resteranno in vigore fino al prossimo 20 dicembre e poi dal 7 gennaio al 28 marzo i provvedimenti messi in campo dall’Amministrazione comunale per contenere l’inquinamento da polveri sottili. I veicoli alimentati a benzina non catalizzati (Euro 0), alimentati a gasolio Euro 0, Euro 1 ed Euro2 (indicativamente immatricolati prima dell’1 gennaio 2001) e motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE, non potranno circolare su tutto il territorio comunale. Le eccezioni riguardano le principali direttrici di traffico. Il provvedimento sarà vigore dal lunedì al venerdì (con esclusione dei giorni festivi infrasettimanali) dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

Concessionaria

di

Pubblicità Locale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala con

La Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it


4 Argomento del mese Schede ospedaliere L’ospedale di Rovigo ha mantenuto la qualifica di “hub”, ma i tagli ci sono stati ridimensionando anche in modo pesante alcuni reparti. I tagli hanno riguardato anche l’ospedale San Luca di Trecenta

Ulss 18, in due anni 1

di Lorenzo Zoli

Spariranno i reparti malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione

Ridotta la disponibilità di ricoveri per l’area chirurgica, i letti scenderanno da 127 a 105

L

e famigerate “schede ospedaliere”, approdate in quinta commissione regionale ed approvate, hanno messo nero su bianco una verità che, in molti, già avevano prefigurato: l’ospedale di Rovigo avrà anche mantenuto la qualifica di “hub”, ma i tagli ci sono stati eccome, molto pesanti. E il cui impatto a lungo termine rimane tutto da verificare. Lo si vede chiaramente dai particolari delle schede ospedaliere che, struttura per struttura, reparto per reparto, indicano quali saranno i cambiamenti che dovranno intervenire da qui al 2015. Ponendo il focus sull’ospedale di Rovigo, allora, si vede con chiarezza quale sia il trend previsto. L’area medica passerà da 186 a 148 posti letto, con una riduzione di apicalità da 12 a 10. Per alcuni reparti sono poi previsti pesantissimi tagli, come per oncologia, che passerà da 22 a 10 posti letto, mentre altri saranno destinati alla sparizione, come quello di malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione. Un discorso simile per dermatologia, i cui posti letto da 4 scenderanno a 2, con la sparizione dell’unica apicalità al momento presente.

Andamento simile anche per l’area chirurgica, nella quale i posti letto scenderanno a 105 da 127, con un calo anche di due apicalità, da 8 a 6. Due i reparti che dovranno salutare il Santa Maria della Misericordia: chirurgia maxillofacciale e chirurgia vascolare, mentre oculistica subirà un taglio drastico, passando da 12 ad appena 3 posti letto. Passando all’area materno infantile, sostanziali conferme di posti letto e di apicalità per ostetricia e ginecologia e per patologia neonatale, mentre pediatria vedrà ridotti a quasi un terzo i posti letto, con un passaggio da 21 a 8. Tutto confermato, invece, per l’area di terapia intensiva, ma non poteva essere altrimenti, visti i pesantissimi tagli annunciati, in questo settore, all’ospedale di Trecenta, pure ricadente nell’ambito dell’Ulss 18 di Rovigo e dell’Alto Polesine. Nessun grande stravolgimento neppure per i servizi di diagnosi e di cura, per i quali non sono previsti posti letto, non essendo reparti di degenza. In quest’area, quindi, secondo il piano della Regione dovrebbe venire tagliata unicamente una delle 11 attuali apicalità, ossia quella di

fisica sanitaria. Nessuno stravolgimento, infine, neppure per quanto riguarda l’area riabilitativa, sebbene sia previsto il taglio di 5 posti letto nel reparto di recupero e riabilitazione funzionale, con conseguente taglio della corrispondente apicalità. Tirando le somme, si vede come lo scotto che l’ospedale cittadino sarà chiamato a pagare alla riorganizzazione - al risparmio - voluta da Venezia non sia trascurabile: 80 posti letto e 6 apicalità in meno. I primi, infatti, passeranno da 436 a 356, le seconde da 35 a 29. Numeri che, comunque, trovano una conferma anche a livello di Ulss. All’interno dell’azienda sanitaria numero 18, infatti, da oggi al 2015 i posti letto passeranno da 644 a 497, con un calo di ben 147, mentre le apicalità caleranno di 5 unità, passando da 38 a 33. Come detto, infatti, anche l’ospedale San Luca di Trecenta non farà eccezione, dal momento che vedrà i propri posti letto diminuire di 67, calando a 141 dagli attuali 208.

Aperture notturne degli ospedali

Azzalin: “Operazione inutile e costosa”

U

na delle innovazioni delle quali spesso si era parlato, a parziale compensazione dei tagli disposti nelle schede ospedaliere, era stata quella degli “ospedali aperti la notte”. Ossia della possibilità, per gli utenti, di ottenere visite e prestazioni ambulatoriali anche in orario serale e notturno. Secondo i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Claudio Sinigaglia, tuttavia, si tratterebbe di null’altro che un bluff: in mancanza di personale, ci si limiterebbe a fare lavorare medici e infermieri in altri orari, con l’aggravante di dovere pagare straordinari che, a questo punto, sarebbero inutili. Il tutto, hanno affermato i due consiglieri, che annunciano anche una interrogazione, per un costo di 30 milioni di euro circa. La vicenda è stata oggetto di una inchiesta di Report. “Il servizio andato in onda su Rai Tre - chiudono Azzalin e Sinigaglia - ha squarciato il velo d’ipocrisia: il tentativo di Zaia di trovare un colpevole diverso da se stesso fa quasi sorridere, per questo presenteremo un’interrogazione per chiedere conto dei risultati ottenuti con un’iniziativa della quale, chi se n’è assunto gli onori, si deve assumere anche gli oneri”. Lo.Zo.

Natale Aziende

Regala

Vuoi fare un regalo ch Fallo insieme ad Actio In questo modo la tua la lotta contro la fam

Scegli il tuo regalo su ww e contattaci: aziende@acti


Argomento del mese 5 Il commento

147 posti letto in meno Cambiamenti per le strutture private convenzionate

Policlinico, i posti letto passano da 90 a 70 di Lorenzo Zoli

S

e molto si è parlato delle modifiche che le schede regionali apporteranno agli ospedali pubblici, non altrettanto lo si è fatto per le strutture private ma convenzionate, vale a dire autorizzate a operare per conto delle Ulss, alle quali poi rimborsano i servizi e le prestazioni erogate. Per quanto riguarda la casa di cura Città di Rovigo, nota anche come policlinico, non è più prevista l’area medica, con i suoi 10 posti letto di geriatria e i 20 di medicina generale, mentre il reparto di chirurgia generale passerà da 10 a 5 posti letto, con l’attività che sarà svolta in regime di week surgery. Verrà poi posto in essere un nuovo reparto di day surgery multidisciplinare, con 5 posti letto. Nell’area riabilitativa, i posti letto destinati a lungodegenti raddoppieranno, passando da 16 a 30, mentre resteranno sostanzialmente invariati quelli destinati al recupero e alla riabilitazione funzionale. In totale, la struttura vedrà i posti letto passare da 90 a 70. In parte differente la situazione della casa di cura di Santa Maria Maddalena, comunque chiamata anche a svolgere un ruolo differente, alla luce del suo bacino di utenza che comprende anche pazienti extraregione, per i quali sono previsti sei posti letto. Nessuna modifica sul fronte della medicina generale, mentre ci saranno cambiamenti per la chirurgia generale, che passerà da 20 a 4 posti letto, con il recupero dei 16 tagliati sotto forma di day surgery multidisciplinare. Saranno tagliati i sei posti letto per lungodegenti, mentre saranno aumentati di cinque unità quelli riservati al recupero e alla riabilitazione funzionale. A conti fatti, non ci saranno praticamente tagli, dal momento che i posti letto passeranno da 55 a 54.

e 2013

a il diritto al cibo

he renda felici tante persone? onAid! a Azienda potrà sostenere me e aiutare chi ha più bisogno

ww.actionaid.it/nataleaziende ionaid.org - tel. 02 74200 int. 255/250

Guglielmo Brusco

Guglielmo Brusco

“Il Polesine, la provincia trattata peggio” C

ome noi, nessuno. Ma in negativo. E’ questa la lettura che, dell’ultima versione delle schede ospedaliere dà Guglielmo Brusco, assessore provinciale alla Salute e vicepresidente della Provincia di Rovigo. “Ho avuto modo - spiega Brusco - di consultare le schede ospedaliere: sono un disastro per il Polesine”. A inquietare Brusco, in primo luogo, l’entità dei tagli di posti letto. “L’ospedale di Rovigo - prosegue - conferma il taglio di 80 posti letto, circa il 20%, mentre l’ospedale di Trecenta avrà una sorte ancora peggiore, dal momento che non solo perde 65 posti letto, quasi un terzo, ma dovrà sopportare anche la sparizione del reparto di Ginecologia e il fatto che la chirurgia d’urgenza non sarà più assicurata il sabato e la domenica”. L’Ulss 18, poi, ha subito anche un altro affronto, vale a dire la sparizione, dall’ultima versione delle schede ospedaliere, dei 6 posti letto che, in prima battuta, erano stati previsti per l’utenza extraregionale. “Per quanto riguarda Adria - continua Brusco - Ci troviamo pure qui davanti a un grave taglio, nell’ordine dei 30 posti letto, ai quali si aggiungono i 7 che, anche in questo caso, erano stati previsti per l’utenza in Gli anziani per arrivo da fuori regione. Non solo: ci sono problemi gravi pure altri problemi come, per esempio, il dovranno spostarsi fatto che il servizio di diabetologia non è dall’Alto Polesine ancora chiaro come sarà organizzato e se a Rovigo sarà in grado di offrire a tutti coloro che lo necessitano un sostegno adeguato”. A fronte di questo quadro, già abbastanza sconfortante, secondo Brusco, il fatto che, a questa pesante penalizzazione delle strutture pubbliche per eccellenza, gli ospedali, non abbia fatto da contraltare un analogo ridimensionamento delle strutture private ma accreditate, le quali, in vari casi, non hanno pagato uno scotto pesante alla riorganizzazione imposta dalle schede ospedaliere. E, dulcis in fundo, infine, una evidenza frutto dei confronti e dei calcoli eseguiti proprio dal vicepresidente della Provincia che, fatte tutte le comparazioni del caso, non ha dubbi, e annuncia: “Tra tutte le province del Veneto, siamo senza alcun dubbio quella che è stata trattata peggio”. E avanti con i dati per dimostrarlo. “Pensiamo a Belluno - spiega l’amministratore provinciale - la provincia che, per varie caratteristiche, maggiormente ci assomiglia. Praticamente, tra Belluno e Feltre, con le schede ospedaliere non si è perso niente e allora, davvero, non si comprendono i motivi di questa disuguaglianza. “Nel caso di Belluno - dice ancora Brusco - per quanto riguarda Ortopedia e Traumatologia, i posti letto sono stati addirittura aumentati, portandoli da 80 a 85 unità. All’Ulss 18, invece, sono rimasti unicamente 30. E si mettano quindi il cuore in pace gli anziani polesani che, magari anche per un problema grave coma la rottura di un femore, non avranno alternative rispetto allo spostarsi dall’Alto Polesine a Rovigo. Il tutto, ovviamente, mentre a Belluno la specialità di Ortopedia e Traumatologia è suddivisa e presente in ben Lo.Zo. tre ospedali”.


6 Rovigo Parco Langer L’intervento della Soprintendenza rende incerta la realizzazione della strada

Tiro a segno, ostacolo sul passante Nord Se venisse posto il vincolo di tutela, ci sarebbero ben poche speranze di chiudere la tangenziale intorno a Rovigo con il progetto elaborato da Veneto Strade di Lorenzo Zoli

A

lla fine, a stoppare tutto è arrivata la Soprintendenza per i beni architettonici. Che, come ha comunicato in una nota risalente addirittura a luglio, poi “doppiata” da una visita della soprintendente in persona Giovanna Gaudini, pare davvero avere intenzione di sottoporre a vincolo l’ex tiro a segno risalente a fine 1800, che si trova a Parco Langer. E che costituisce il cuore ideale dell’ecosistema che gli è sorto attorno. Un edificio alla luce del cui valore storico e architettonico proprio Nella foto Parco Langer dall’alto, se venisse l’ente di Verona, che ha la possibilità di apporre il vincolo di tutela, ha realizzato il Passante Nord l’area verde speso parole importanti, soprattutto all’indomani della visita, alla quale verrebbe divisa in due hanno preso parte anche il primo cittadino ed esponenti della sua giunta. ottimo stato. Benché dismesso ormai da mezzo secolo, nei suoi eleUna decisione, quella della soprintendenza, che è stata salutata con menti costitutivi è apparso ancora integro, tra l’altro ancora con i totem portabersagli al proprio posto, così come numerogioia - a dir poco - dai comitati cittadini da sempre se altre componenti. Che lo rendono un esempio contrari al Passante Nord, ossia alla strada che, Nel sopralluogo architettonico particolare e con pochissimi eguali. per chiudere il sistema di tangenziale intorno a del 9 ottobre Che, quindi, merita eccome di essere tutelato. Rovigo, taglierebbe in due proprio parco Langer. lo stabile è stato Anche per un valore storico, dal momento che, La battaglia degli ambientalisti sembrava persa, ritenuto nei giorni successivi alla Liberazione, vi trovarono vista la chiara volontà della giunta di portare in ottimo stato la morte per fucilazione alcune persone accusate avanti questo progetto in questo forma. Ma è a quel punto che è entrata in scena la Soprintendenza, un cui vincolo, di essere state fiancheggiatori del fascismo. Insomma: pare proprio che chiaramente, sarebbe molto, molto difficile da superare. E, allo stato, il il progetto di Veneto Strade, tanto caro al Comune di Rovigo, si trovi vincolo appare decisamente probabile. Perché, nel corso del sopralluogo davanti a un ostacolo decisamente inaspettato. E che potrebbe al pari del 9 ottobre scorso, la Soprintendente ha trovato l’ex tiro a segno in rivelarsi insormontabile.

IN BREVE Il parere del Sindaco

“Contrario al vincolo è un’area in stato di degrado”

“V

iva contrarietà”: è quella espressa dal sindaco di Rovigo Bruno Piva all’idea, manifestata in modo più che concreto, da parte della Soprintendenza di sottoporre a vincolo l’area dell’ex tiro a segno di parco Langer. Una struttura che, secondo l’ente che tutela i beni storici e architettonici, con sede a Verona, sarebbe uno dei pochi esempi, in Italia, in ottimo stato di conservazione della diffusione dei poligoni verso la fine dell’Ottocento. Una tesi, questa, che il primo cittadino, nel carteggio con la soprintendenza, ha tentato in vari modi di smontare, in primo luogo facendo riferimento allo stato di degrado dell’area, contestando le affermazioni della soprintendente e parlando di strutture o crollate o molto danneggiate. Affermazioni che, tuttavia, se sono incontestabili per quanto riguarda la parte degli ex uffici amministrativi, potrebbero non esserlo altrettanto per quanto riguarda altri esempi dell’architettura dell’epoca, come i muri per i bersagli e le edicole protettive per segnare i punti. Tra le altre motivazioni addotte da Piva, anche la difficoltà a esercitare una qualche forma di controllo dell’area, che sarebbe abituale ritrovo di tossicodipendenti. Chiaro, comunque, come la contrarietà nasca anche dal fatto che un eventuale vincolo andrebbe a ostacolare in modo forse irrimediabile il progetto del passante Nord da 28 milioni di euro. “Per quanto esposto - conclude il sindaco la propria comunicazione all’ente di Verona - si manifesta viva contrarietà all’istituzione di un vincolo culturale tale da risultare impeditivo alle opere di completamento della tangenziale Nord”. Lo.Zo.

Comitati cittadini “Illogico insistere su Parco Langer” Al progetto di Veneto Strade esiste la variante di via Calatafimi. Avrebbe minori costi ed un impatto ambientale accettabile

C

erto, hanno accolto con grande entusiasmo e favore la notizia che, molto probabilmente, sarà la Soprintendenza a smorzare l’entusiasmo del sindaco Piva e di Veneto Strade per l’attuale progetto del Passante Nord, vale a dire il tratto che dovrebbe andare a chiudere il sistema di tangenziale attorno a Rovigo. Il che non toglie, comunque, che i comitati cittadini, da sempre contrari a questo progetto, avrebbero preferito vincere con altri armi. Soprattutto, avrebbero preferito un incontro pubblico tanto con la Giunta comunale, quanto con Veneto Strade, per capire per quale motivo si insista su questo progetto che, ad avviso dei comitati, non solo è illogico, ma rischia anche di rivelarsi decisamente dannoso. Secondo questa posizione, infatti, le alternative non mancano, anzi. Una, decisamente a buon mercato e che non avrebbe un elevato impatto ambientale, è quella di via Calatafimi, con successivo sbocco al Censer. “Vorremmo che il sindaco Piva - recita infatti la nota stampa della Rete dei comitati cittadini - si decidesse a rispondere ad una domanda tanto semplice quanto dovuta: perché si vuole far passare a tutti i costi la strada proprio lì? Quali sono le reali ragioni di questo insensato accanimento? Il dovere del sindaco di rispondere a questa domanda è legato alla

necessità di motivare pubblicamente scelte che hanno così grande rilevanza per le sorti della città, sorti delle quali egli non può certo disporre arbitrariamente”. Senza dimenticare un appello al presidente della Regione che, lamentano i comunicati, a oggi ancora non ha risposto alle varie sollecitazioni che gli sono state inviate su questo argomento. La posizione è netta: l’attuale progetto del Passante, così come è stato elaborato da Veneto Strade, rappresentante semplicemente il “massimo danno” che sarebbe possibile arrecare. Viene definito illogico, fonte di impatto ambientale e dannoso per parco Langer che, al contrario, spiegano i comitati, potrebbe essere finalmente quel parco cittadino che Rovigo attende da sempre. Lo.Zo.



8 Rovigo “Caso tribunalone” Amministrazione a lavoro per trovare una soluzione al problema

La sede rimbalza dall’ex ufficio del registro all’ex Consorzio di bonifica di Lorenzo Zoli

I

Si tratta ancora di una soluzione tampone, per quella definitiva è stata presa in esame l’ipotesi del vecchio carcere o dell’ex caserma Silvestri

l “caso tribunalone” potrebbe essere vicino ad una svolta. Nel senso che le frenetiche consultazioni tra magistratura e amministrazione comunale, alle quali si sono aggiunte, vista la serietà e l’urgenza del problema, negli ultimi giorni anche Camera di commercio e Unindustria, paiono avere partorito, se non la soluzione al problema, almeno alcune ipotesi percorribili. La questione è sempre la stessa: individuare immobili che possano consentire l’allargamento dell’attuale palazzo di giustizia di Rovigo, chiamato ad assorbire, alla luce della legge che ha ridisegnato la geografia giudiziaria in Italia, anche le sedi distaccate di Adria e di Este, la seconda già soppressa, la prima avviata comunque verso questo destino. Il problema è duplice: perché da un lato serve, nell’immediato, una soluzione veloce che possa consentire di assorbire il personale e l’archivio di Adria. Si parla di circa cinque dipendenti e di qualcosa come 14mila fascicoli. Dall’altro lato, però, in città è anche avvertita l’esigenza di individuare, in un’ottica di medio - lungo periodo, una sede definitiva. L’auspicio è che in questa possano trovare sistemazione tutti gli uffici giudiziari della nostra provincia, compresi quelli del giudice di pace tampone che pareva potere essere individuata nell’ex che, entro la prossima primavera, pure saranno destinati ufficio del registro di via Mazzini. Un immobile di oltre a confluire nel capoluogo. mille metri quadrati, su tre piani, che pareva fatto appoL’onere di trovare una collosta per assorbire la sezione civile cazione stabile al nuovo palazzo Serve del tribunale. A metterci lo zampidi giustizia ricadeva sull’ammi- un posto no, tuttavia, è stata la complessità nistrazione comunale di Rovigo. per cinque dell’operazione immobiliare neChe, tuttavia, non è riuscita, dipendenti cessaria: il Comune, infatti, non autonomamente, a farlo. Si è e 14mila fascicoli può acquistare direttamente lo staquindi arrivati alla scadenza prebile. Serve un privato che si accolli vista, il 13 settembre scorso, senza un’ipotesi davvero la spesa iniziale, nell’ordine del milione e 200mila euro, realistica. per poi affittare al Comune, con un canone oscillante tra Di qui l’esigenza di individuare una soluzione tam- i 60 e i 75mila euro annui. pone, prima di iniziare a lavorare per il futuro. Soluzione Il privato, da parte sua, ha chiesto la garanzia di un

FOCUS

L

Nella foto la sede dell’ex consorzio di bonifica di Rovigo

minimo di annualità sicure di affittanza. Una promessa che difficilmente una amministrazione può fare, soprattutto se si parla di un termine che vada al di là della naturale scadenza della legislatura. La trattativa, quindi, si è arenata. Ed è in questa fase che è spuntata l’opzione dell’ex sede del Consorzio di bonifica di via Verdi che potrebbe mettere tutti d’accordo. Dal momento che, in questo caso, la locazione avverrebbe tra ente pubblico ed ente pubblico. La fattibilità è allo studio, ma le premesse paiono davvero esserci tutte. Infine, per il progetto a lungo termine, due le opzioni sul tavolo: il vecchio carcere, una volta che sarà trasferito nella nuova struttura in zona tangenziale, e l’ex caserma Silvestri.

Cittadella della Giustizia

Prossimi al progetto di fattibilità per la caserma Silvestri

a direzione ormai è chiara: in un’ottica di medio lungo periodo, per la sistemazione definitiva degli uffici giudiziari del Polesine si sta pensando a costituire, in città, una “cittadella della giustizia”. Vale a dire un polo nel quale possano trovare sistemazione non solo il tribunale, ma anche i giudici di pace, gli ufficiali giudiziari, la polizia giudiziaria. Individuare la collocazione esatta non è semplice: perché, all’esigenza di garantire spazi sufficienti e, allo stesso tempo, posteggi, requisito

fondamentale ora che la competenza del tribunale si è allargata anche a 32 Comuni della Bassa padovana, per quasi 110mila persone, si unisce anche la necessità di non allontanarsi troppo dal centro, poiché la creazione di questa cittadella viene vista anche come una occasione di creare indotto in città. Al momento, la soluzione che appare più percorribile e verso la quale sono già arrivate manifestazioni di interesse è quella della ex caserma Silvestri. Caldeggiata,

in primis, dagli avvocati della Camera penale di Rovigo, ma che non pare dispiacere neppure agli industriali e alla Camera di commercio, che hanno partecipato attivamente agli ultimi incontri tra amministrazione comunale e magistratura rodigina. Certo, i lavori da fare sarebbero tanti, dal momento che l’immobile, nato per scopi esclusivamente militari, sarebbe da riadattare in gran parte. Il gradimento, tuttavia, c’è. E si sta per entrare nella fase dello studio di fattibilità. Lo.Zo.

L’Intervento

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*

segue da pag.

1

Sono stati introdotti strumenti giuridici per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di prevenzione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprattutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà sufficiente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’autore, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltrattamenti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affinché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi siano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specificatamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia


Rovigo 9 Amministrazione Il Comune rischia un esborso da 6 - 7 milioni di euro

Una commissione d’inchiesta per “l’affaire Baldetti” Su Palazzo Nodari pesa l’accusa di inadempienza dei patti del project financing che ha portato alla realizzazione della nuova piscina

NEWS Energia

Asm Set supera i mille contratti

di Lorenzo Zoli

U

na commissione d’inchiesta per capire per le cui conseguenze sono state messe nero su bianco quale motivo il Comune di Rovigo si trovi a e calcolate in termini economici. Il risultato, e quindi rischiare un esborso da 6 - 7 milioni di euro. la pretesa dei privati, non è decisamente incoragLa prima riunione dell’organismo formato da un giante: si parla di 3 milioni di euro per il ritardo in sé. A questa somma va poi aggiunta anche quella consigliere comunale per ogni schieramento politico si è tenuta lo scorso tre ottobre, con i componenti che, secondo questa impostazione, dovrebbe andare della commissione che hanno ricevuto i faldoni e, a coprire il mancato guadagno e che oscilla tra i 3 ora, avranno 60 giorni di tempo per visionare il com- e i 4 milioni di euro. E pare sarebbe potuta andare anche peggio, se non fosse che, dal 2010 a oggi, il plesso materiale per stilare le proprie conclusioni. La vicenda è quella relativa all’ex piscina Baldet- mercato immobiliare è crollato, il che ha consentito ti di viale Porta Adige e all’accordo stretto tra Comu- di limitare le pretese dei privati. Il che non toglie il problema ne e privati per la costruzione del nuovo polo natatorio di viale 60 giorni di tempo dal tavolo e, proprio per capire se e in capo a chi sussistano Porta Po. Un accordo in project per visionare precise responsabilità, è stata financing che vedeva le imprese il materiale nominata la commissione di edili impegnarsi a costruire la e stilare inchiesta. nuova struttura, ricevendo, in le conclusioni A comporla, sono i consicambio, la disponibilità dell’area dell’ex Baldetti. Un accordo che prevedeva, glieri comunali Monica Nale, Silvia Menon, Nadia come sempre accade in queste stipule, anche una pe- Romeo, Giovanni Nalin, Matteo Masin, Barbara nale per quella parte che si fosse resa inadempiente. Businaro, Antonello Contiero, Michele Brusaferro, Un ruolo, quest’ultimo, che pare spettare a Michele Martinello e Flavio Gioachin. Come detto, un nome per ognuno degli schieraPalazzo Nodari, perlomeno a detta dei privati che, dopo avere fatto la propria parte, costruendo il nuo- menti rappresentati nell’assemblea civica. Sempre sul fronte della ex Baldetti, nei giorni vo impianto, hanno lamentato gravi ritardi da parte dell’amministrazione comunale nel mettere loro a di- scorsi si è registrata una importante novità: a seguito sposizione il terreno di viale Porta Adige. Un ritardo dell’ordinanza del sindaco che imponeva a Veneto

I

Nella foto aerea l’ex piscina Baldetti Nuoto la messa in sicurezza dell’area, la società sportiva ha chiesto e ottenuto, dall’amministrazione comunale, il permesso per procedere allo smantellamento dell’immobile. Operazione, questa, evidentemente ritenuta più conveniente rispetto agli adempimenti che erano stati indicati come necessari, sia per fermare il degrado dell’area, che per fare cessare l’occupazione dell’immobile dismesso da parte di persone senza fissa dimora. Una fine veramente ingloriosa per una piscina che ha accompagnato le estati di tantissimi rodigini, e non solo.

l contratto numero 1 fu firmato dal primo cittadino di Rovigo, Bruno Piva. Ora, a tre mesi di distanza dallo sbarco di Asm Set sul mercato dell’energia elettrica, i contratti di fornitura hanno superato quota 1000. “E’ un risultato senza dubbio importante - commenta il presidente Massimo Bergamin - ma non inaspettato, dal momento che siamo consapevoli sia delle nostre potenzialità che della convenienza della nostra offerta economica”. In ogni caso, un traguardo da festeggiare, con la società che ha voluto farlo venendo incontro agli utenti, soprattutto quelli futuri. In particolare, è stato deciso il prolungamento sino alla fine dell’anno dello sconto del 10% sulla fornitura. Destinato a chi, già abbonato al servizio di erogazione del gas, sottoscriva un contratto anche per l’energia elettrica. O comunque a chi, ex novo, stipuli un contratto per entrambe le forniture. Negli altri casi, lo sconto applicato è comunque del 5%. Offerte che, secondo i calcoli dell’azienda, potrebbero consentire a ogni famiglia di realizzare, in un anno, un risparmio oscillante tra i 50 e i 70 euro. Asm Set è poi impegnata anche nel sociale, come è stato ricordato nell’incontro con la stampa in occasione dei 1000 contratti dei fornitura, con 100mila euro di contributi per il sociale e altri 15mila che sono stati stanziati per le borse di studio. Lo scorso 15 ottobre ha visto la nascita di un nuovo sportello aziendale, situato a Castelnovo Bariano e che è andato a raggiungere quelli di Rovigo, Adria, Lendinara e Occhiobello. Lo.Zo.

IN BREVE Parcheggi in città

Un documento per nuovi posti e nuove tariffe

T

ante le novità sui posteggi in centro città, contenute nel documento con il quale Andrea Debernardi e Carlo Molteni hanno risposto all’incarico, affidato loro dall’amministrazione comunale, di redigere una nuova ipotesi di assetto della viabilità del capoluogo. Un ampio capitolo della loro relazione, allora, è dedicata proprio alla questione dei posteggi. Con la proposta di tornare a una tariffazione differenziata a seconda dell’area particolare, laddove oggi, invece, il costo orario è sempre e comunque di 1 euro e 20 centesimi. Lo scopo ultimo sarebbe quello di rendere maggiormente appetibili i posteggi scambiatori esistenti, come il Multipiano. Nella relazione, si adombra anche la possibilità di un impiego a questo scopo dell’ex Caserma Silvestri, ora tuttavia in predicato anche di diventare la sede del nuovo tribunale, come anche del distributore Agip di Corso del Popolo, non appena Eni ne deciderà la smobilitazione. Altra importante novità che è stata proposta dai due ingegneri è la “liberazione” dopo 10 anni, di Piazzale Cervi da sede provvisoria della stazione delle corriere. L’alternativa non è l’ex scalo merci ferroviario, preso in considerazione piuttosto come altro posteggio, quanto, piuttosto, l’area del deposito Sita che si trova in via Dante Alighieri. L’obiettivo è rendere il nuovo piano del traffico esecutivo entro la fine dell’anno, dopo che saranno state ottenute le necessarie approvazioni da parte della giunta e da parte del consiglio comunale. Lo.Zo.

Corsi per chi possiede un cane

Animali e volontariato

Il Patentino del buon padrone

Un progetto per censire le colonie feline

P

U

ercorsi formativi per i proprietari dei cani, una serie di lezioni al termine delle quali verrà rilasciato un apposito certificato che andrà sotto il nome di patentino. La novità - non l’unica - è contenuta in una ordinanza ministeriale che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 6 settembre. E il cui scopo ultimo è quello di evitare infortuni e problemi di varia natura derivanti dal fatto che i cani, soprattutto quelli di grossa taglia, siano affidati a persone che, per vari motivi, non siano in grado di garantirne il comportamento o che, comunque, non osservino tutte le cautele che sarebbe invece sempre necessario tenere ben presenti. Tra i nuovi obblighi, quello di impiegare sempre un guinzaglio corto, al massimo di 1,5 metri, quando si porta il cane a passeggio. Unica eccezione ammessa, eventuali aree che siano predisposte a questo scopo dai Comuni. Allo stesso modo, sarà anche necessario mantenere sempre a portata di mano la museruola, così da poterla immediatamente applicare in caso di necessità. Vale a dire quando ci sia a rischio l’incolumità di qualcuno o, comunque, quando le autorità competenti ritengano di farla indossare al cane. Il testo di legge, poi, ribadisce ancora una volta come il proprietario del cane ne sia responsabile a tutti gli effetti, tanto civili quanto penali. Infine, un punto sul quale il Comune di Rovigo ha decisamente precorso i tempi: l’obbligo, per il proprietario, di raccogliere le feci del cane. Lo.Zo.

n progetto avente lo scopo in primo luogo di censire le colonie feline di Rovigo, quindi di attrezzarle di tutto punto con quanto necessario: dalle cucce, ai copricuccia, alla cartellonistica per segnalare la zona. E’ il progetto che sta alla base della convenzione tra il Comune di Rovigo e l’associazione Una, Uomo, Natura e Animali. Al quale prenderanno parte anche 15 ragazzi diversamente abili. Il tutto con la collaborazione della fattoria didattica “Sirio Lupo Celeste” di Fratta, che organizzerà una serie di laboratori, dalla falegnameria alla ceramica. Una iniziativa che va a collocarsi in un territorio da sempre molto attento alle esigenze dei felini randagi. Lo si evince con chiarezza dai dati, che stimano circa 370 colonie feline nel solo territorio dell’Ulss 18 di Rovigo, mentre, nel 2012, il servizio veterinario dell’azienda sanitaria rodigina ha eseguito ben 2400 sterilizzazioni. Le attività dovrebbero partire a novembre. Il primo passo, ovviamente, sarà il censimento, con il quale si mapperanno le colonie presenti sul territorio e le loro esigenze, soprattutto quelle delle realtà maggiormente degradate. Alla luce di questi dati, poi, si realizzerà quanto serve per la risistemazione della colonia, nella quale avranno un ruolo importante gli oggetti creati nei laboratori proposti dalla fattoria didattica. In entrambe le fasi, poi, saranno scattate fotografie che andranno a comporre un calendario, relativo all’anno 2015 e che, quindi, dovrebbe essere distribuito nel 2014. Lo.Zo.


10 Rovigo Disservizi Sindaci e cittadini insorgono contro chi si occupa dell’asporto rifiuti

Il sindacato difende gli operatori dalle accuse

La qualità del servizio è compromessa da problemi di organizzazione e dalla carenza dei mezzi a disposizione di Melania Ruggini

T

utelare i lavoratori impiegati nella raccolta dei rifiuti con il metodo porta altamente dagli orari previsti dal contratto, altre volte trovandosi invece con a porta: è questa l’ultima campagna che ha visto la diretta mobilita- una carenza di ore che non copre la giornata lavorativa, e altre volte ancora zione dell’unione sindacale di base del Polesine, a favore della difesa dovendo prestare servizio soprattutto di notte. Nella nota diffusa dal sindei lavoratori della provincia di Rovigo assunti dalle aziende appaltatrici. dacato si punta il dito su “appalti e micro-appalti dell’ultima ora” registrati Dopo le lamentele di sindaci di alcuni comuni del Polesine e di cittadini “in altri servizi di raccolta con rocambolesche intersecazioni tra la fine di un locali sui disservizi riscontrati specialmente per la raccolta del verde, l’Usb servizio e l’altro in quanto i mezzi a disposizione sono sempre gli stessi”. Proprio per questi motivi il sindacato intende difenha voluto recentemente precisare come esistano alcuni retroscena sulle dinamiche del servizio che Appalti che permettano dere a spada tratta i lavoratori, per non incorrere nel rischio, pregiudiziale, di essere tacciati come il in apparenza farebbero ricadere tutte le colpe stipendi dignitosi, capro espiatorio a fronte di “una logica del massisugli stessi lavoratori, mettendoli perciò in cattiva garanzia del posto luce. Il sindacato si è schierato completamente e di lavoro come previsto mo profitto del committente” che pretenderebbe di svolgere il servizio raccolta “con la minima spesa”. senza riserve dalla parte degli operatori ecologici, dalla legge Il sindacato richiede ai committenti e agli appaltatoevidenziandone la “buona fede e l’impegno degli stessi”, nonostante si trovino a dovere contrastare una serie di problemati- ri di garantire ai lavoratori la giusta dignità; per assolvere a questo obiettivo che professionali sia per quanto concerne l’organizzazione del loro lavoro, si necessitano “appalti che permettano stipendi dignitosi, garanzia del posto sia per quanto concerne la carenza dei mezzi a loro disposizione, che si sono di lavoro come previsto dalla legge”. Il sindacato quindi ricorda l’imminente dimostrati spesso “insufficienti e molte volte obsoleti”. I lavoratori, secondo scadenza del servizio di raccolta del verde, paventando il possibile rischio di il sindacato, si troverebbero dunque a lavorare in situazioni rischiose per la incappare nel circolo vizioso dei micro appalti che comporterebbero come loro sicurezza e dovrebbero altresì fare i conti con richiesta di flessibilità quasi conseguenza la creazione di numerosi contratti collettivi nello stesso settore, incondizionata, dovendo in certi casi sopperire a turni di lavoro che esulano trascinando con sé sotto-occupazione e dunque aumento di precariato.

NEWS Raccolta di vestiti usati

Rovigo svetta per altruismo

G

li abitanti di Rovigo si dimostrano tra i cittadini più altruisti d’Italia, almeno per quanto riguarda la raccolta di abiti usati. Ad attestarlo è l’associazione internazionale Humana, secondo la quale il capoluogo polesano la spunta sugli altri comuni dello stivale in materia di raccolta di vestiti, piazzandosi al secondo posto della classifica. Il virtuoso riconoscimento nasce dalla raccolta del 2012; secondo i dati a Rovigo si sarebbero raccolti qualcosa come 198.000 chilogrammi di abiti usati, premiando dunque il comune come medaglia d’argento in Italia. Nel dettaglio fornito dall’associazione Humana, ogni cittadino rodigino avrebbe portato negli appositi contenitori circa 3,8 chilogrammi di indumenti, un vero e proprio record considerate oltretutto le modeste dimensioni della città. Merito della generosità degli abitanti e del fatto che i rodigini ci tengono particolarmente a questo genere di beneficenza. Da anni l’associazione Humana si batte per la raccolta di indumenti usati effettuata attraverso appositi contenitori; attualmente il 25% dei progetti ottengono fondi dalla raccolta abiti, che garantisce quindi continuità al lavoro di cooperazione. Gli abiti raccolti sono infatti inviati nei paesi del Sud del mondo, dove il fabbisogno è molto elevato. In

secondo luogo gli indumenti, venduti in parte, permettono di ottenere fondi per l’autofinanziamento dell’attività. Da non dimenticare il carattere ecologico ed economico dell’attività; nei paesi ricchi ogni giorno migliaia di tonnellate di abiti sono gettate fra i rifiuti con un degradante impatto sull’ambiente e con notevoli costi di smaltimento. Questi capi costituiscono però un bene prezioso per chi non ha possibilità di scelta. Perciò l’associazione svolge l’utile servizio di raccolta degli indumenti grazie agli accordi siglati con enti privati e pubblici che sono 480 sul territorio nazionale. Per Rovigo, è stato l’assessore all’ambiente Andrea Bimbatti a ritirare il premio, lo scorso 3 ottobre a Roma. Bimbatti ha così commentato la buona notizia: “E’ un riconoscimento importante per i cittadini di Rovigo; un premio nazionale come questo riconosce quanto i nostri cittadini siano attenti e virtuosi nella raccolta in generale ma anche in quella dei vestiti. Pensare al riutilizzo di questi abiti e addirittura trasformare la raccolta in qualcosa a scopo benefico ci riempie di orgoglio. L’auspicio è che si possa sempre migliorare e l’impegno che abbiamo preso con Humana è quello di proseguire nelle campagne di informazione ed educazione soprattutto nelle scuole”. Me.Ru.

Amministrazione: “è il Sito Magellano ad essere poco aggiornato” Palazzo Nodari replica al sito che ha posizionato il portale del Comune al 66° posto per “Amministrazione trasparente”

dai più luce al tuo

IN UN MONDO DI STELLE SCEGLI QUELLA LUMINOSA DELLA SOLIDARIETÀ. Diventa promotore di una raccolta fondi a favore della ricerca sulla sclerosi multipla Ti basta richiedere gratuitamente uno dei nostri kit da 100 stelline, e proporle ad amici e colleghi ad almeno 2 € a stella: potrai inviarci quanto raccolto dopo le Feste. Per maggiori informazioni chiama lo 010.2713264 o scrivi a servizioauguridinatale@aism.it

I

n merito alla classifica riportata nel sito “Magellano”, che effettua il monitoraggio dei siti pubblici, dove il sito del Comune di Rovigo, per quanto riguarda la voce “Amministrazione trasparente”, risulta al 66° posto, l’amministrazione comunale precisa che il suddetto sito è obsoleto con un software che non funziona. 
I parametri indicatori utilizzati sono gli elementi che costituiscono la sezione amministrazione trasparente, che nella home page del sito del Comune di Rovigo ha ben due titoli “Amministrazione trasparente”, nonostante ciò, sul sito “Magellano” si trova scritto: “Suggerimento, è opportuno inserire in home page un link, denominato “Amministrazione Trasparente” che riporti ad una sezione dedicata, in accordo con quanto previsto dal Decreto legislativo n. 33/2013”. Questo testimonia che il sito Magellano non legge il link e quindi nemmeno i suoi contenuti.
In realtà i contenuti della Sezione Amministrazione trasparente rispondono esattamente a quanto previsto dal Decreto legislativo n. 33/2013, rispettando tutti i 65 indicatori previsti. Non solo, il sito del Comune di Rovigo, al contrario di Magellano, è aggiornato all’ultima versione indicata dalla circolare Civit del 30 settembre 2013. Inoltre, lo scorso 30 settembre,

l’Organismo interno di valutazione (OIV) ha attestato la veridicità e attendibilità in merito all’assolvimento di ciascun obbligo di pubblicazione sul sito web dell’amministrazione (in apposita sezione “Amministrazione trasparente”) dei dati previsti dalle leggi vigenti, nonché dell’aggiornamento dei medesimi dati al momento dell’attestazione.
Infine, si precisa che la Sezione in oggetto è stata arricchita di ulteriori contenuti, per cui le sotto-sezioni superano le 65 minime obbligatorie.
L’amministrazione comunale ha, pertanto, fatto partire una segnalazione di protesta per queste informazioni sbagliate pubblicate sul sito Magellano, che causano confusione e falsità nei confronti degli utenti del sito, ledendo l’immagine del nostro Comune.




Rovigo 13 Servizi All’Iras dallo scorso agosto il soggiorno degli ospiti è diventato più caro

Casa di riposo, rette alle stelle I conti dell’ente passati alla lente d’ingradimento. Ammonterebbe ad un milione di euro l’interesse sui mutui da pagare di Melania Ruggini

N

on sembra passarsela molto bene la casa di ripo- tiva. Pertanto il 3 settembre scorso la giunta dell’Iras, so di Rovigo Iras, a fronte di un milione di euro di presenti il presidente Albertino Stocco e i consiglieri interesse di mutui da pagaArnaldo Vallin, Leda Bonaguro e re e del mancato aggiornamento I non autosufficienti Tiziano Stocco, ha sancito il rialzo del personale nonché adeguamen- senza impegnativa, del costo delle rette oltre al pagato alla normativa in materia di da 69,80 euro si è mento totale dei vari servizi erogati sicurezza. Per far quadrare i conti arrivati a 103 euro agli ospiti dalla struttura. Stando ai dell’ente, dal 1 agosto le rette giornalieri numeri, dal 1 agosto gli ospiti autodegli ospiti sono state consideresufficienti con servizi in una stanza volmente aumentate con delibera del Cda approvata di due letti hanno registrato un incremento di quasi 10 nei primi giorni di settembre ma con valenza retroat- euro al giorno, passando da una tariffa di 43,47 euro

La polemica del Pd

250.000 euro stanziati dalla Regione e mai erogati

I

consiglieri comunali del Pd non ne vogliono sapere degli aumenti sulle rette giornaliere della casa di riposo Iras. In primis gli esponenti del Pd ricordano l’esempio della casa di riposo di Villadose, in cui le rette sono dimezzate rispetto all’Iras. Per ribadire la propria posizione la capogruppo del Pd Nadia Romeo (nella foto) e il consigliere Franco Ruzzante si sono pronunciati in consiglio comunale adducendo la piena contrarietà dell’operazione di aumento

a 53,27 euro. Per gli ospiti non più autosufficienti con do i titoli sono privi di impegnativa per indisponibilità di impegnativa si passa dai 48,47 euro giornalieri per un posti e che nella competenza dell’Usll 18 sono ridotti letto in una stanza da due posti ai a 1020 complessivi, ha riscontra50,35 euro. Coloro i quali, tutta- Per gli autosufficienti to dei ritardi nella tempistica di via, hanno risentito maggiormente il costo giornaliero erogazione, complicando lo stato delle nuove tariffe giornaliere sono del soggiorno delle cose. Nel frattempo la direi nuovi arrivati non autosufficienti è aumentato zione dei servizi sociali di Venezia senza impegnativa, poiché dai di quasi 10 euro ha avviato un’indagine che da un 69,80 euro si è arrivati a 103 lato vede il lavoro della Procura e euro. Inoltre il contributo di solidarietà stanziato dalla dall’altro l’approfondimento del comparto ispettivo reRegione per gli ospiti non autosufficienti, che pur aven- gionale, che è ancora in itinere.

e hanno dato le loro motivazioni. “Siamo alle solite – esordisce il consigliere Ruzzante - abbiamo appreso dai famigliari degli ospiti della casa di riposo che il consiglio di amministrazione dell’ente ha deciso di aumentare le rette con una delibera di settembre e con valenza retroattiva per di più chiedendo un pagamento anticipato”. Il consigliere sottolinea come la commissione consigliare creatasi al fine di esaminare la situazione dell’ente non sia stata coinvolta in questa cruciale decisione. Lo stesso sindaco Piva non avrebbe toccato minimamente l’argomento. A questo proposito, la capogruppo Romeo ha voluto sentire giustificazioni, dato che “in tutto questo pe-

riodo l’amministrazione comunale ha avuto il tempo necessario per dare le giuste direttrici alla presidenza dal cda”. E affonda il coltello nella piaga allorchè ricorda i fondi, una cifra di circa 250.000 euro, che la Regione Veneto aveva stanziato per gli ospiti dell’Iras e che non sono mai stati erogati. Il Pd pertanto propone la collaborazione con la maggioranza per porre rimedio ad una situazione alquanto problematica, invitando il sindaco Piva a chiedere un aggiornamento all’Ulss 18 circa i finanziamenti erogati all’ente, mediante una rendicontazione dettagliata sulle spese. Me.Ru.


14 Rovigo Lavoro I sindacati lanciano l’allarme cassa integrazione

Liquidazione delle indennità ferme ad aprile Aumentano concordati e fallimenti, intanto i lavoratori aspettano i soldi. La Regione non è più in grado di contribuire con i fondi europei e la burocrazia di certo non aiuta di Roberta Giacomella

E

’ allarme sociale a Rovigo per il ritardo nell’erogazione della cassa integrazione in deroga ai lavoratori polesani delle aziende attualmente nella morsa del concordato. A sottolineare la problematica situazione le Organizzazioni sindacali di Cgil-Cisl-Uil e la Provincia di Rovigo che hanno lanciato un appello a tutte le forze politiche provinciali, regionali e di Governo affinché venga sbloccata la situazione che ha determinato uno stop alle liquidazioni della cassa integrazione in deroga da parte della Regione del Veneto dal- Le richieste di cassa integrazione lo scorso mese di aprile. Infatti la cassa integrazione in deroga in ad agosto sono state oltre 12.138, Veneto è aumentata del 400 per cento nel 2013. Le richieste giun- 912 nella sola provincia di Rovigo te alla Regione ad agosto di quest’anno sono state oltre 12.138, Cgil) - le casse in deroga sono state pagate fino a marzo, ci appelliamo 912 nella sola provincia di Rovigo, per 4.888 lavoratori, pari ad un ai parlamentari polesani perché si impegnino nella riforma degli ammorfabbisogno complessivo di quasi 32 milioni di euro. A sottolineare tizzatori sociale”. la problematica situazione il vice presidente Guglielmo Brusco con “La politica nicchia sui problemi concreti - incalza la stessa - c’è Martina Zaghi, Fillea-Cgil, Fabiano Medea, Filca-Cisl e Gino Gre- molta indifferenza rispetto alle problematiche del territorio. Senza lo ganin, Fineal-Uil a seguito di un incontro tenutosi a Palazzo Celio. strumento della Cig ci sarebbero molti più disoccupati. Ho firmato una cassa in marzo e la Regione non ha ancora pagaNell’occasione è stato inoltre evidenziato, la to un centesimo. Le banche aspettano il decreto preziosa azione svolta dalla Cassa di Risparmio Zaghi “La politica e non danno l’anticipazione. Forse non si fidano del Veneto per l’anticipo della cassa stessa elargi- nicchia c’è molta to e dalla Fondazione Cariparo per il pagamento indifferenza rispetto del Governo”. “Viviamo un paradosso, ha evidenziato il degli interessi, per un importo complessivo di alle problematiche 6.218.000 euro che ha interessato 115 aziende del territorio” segretario Filcams Piero Colombo, lo strumento e 1.612 lavoratori dal 2009 a tutt’oggi. della deroga fatto così non serve a nulla, l’indenI concordati presentati a luglio 2013 sono stati 20, a fronte dei 14 nità di disoccupazione viene pagata in tempi più “umani”. I lavoratori dell’anno precedente, mentre i fallimenti alla stessa data 51 e 60 nel della Levio Loris è da gennaio che non vedono il becco di un quattrino. 2012. “Il 90% dei concordati, - ha detto Gregnanin -, vanno a finire in Se si vuole mantenere lo strumento deve poter essere utilizzato in modo fallimento e ci sono soggetti come le maestranze della Morupa, che non corretto”. Aumentano quindi concordati e fallimenti, intanto i lavoratori hanno avuto ancora un soldo da dicembre 2012, se non 280 euro al aspettano i soldi. La Regione purtroppo non è più in grado di contribuire mese di anticipazione dalla Fondazione”. “Gli ammortizzatori sociali con i fondi europei e la burocrazia di certo non aiuta. Serve, dunque, un vanno riconosciuti in tempi dignitosi – ha commentato Zaghi (Fillea intervento drastico e risolutivo.

Caro vita

Frena l’inflazione a Rovigo

C

aro vita stabile a Rovigo. Su base nazionale l’Istat ci comunica che l’inflazione annua a settembre crolla allo 0,9% in decisa frenata rispetto ad agosto (+1,2%), confermando così le stime preliminari. Il rallentamento è imputabile ai beni energetici, al netto dei quali la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo resta stazionaria all’1,3%. Su base mensile, invece, i prezzi al consumo calano

IN BREVE Associazioni di categoria

Unindustria, Rovigo e Padova sempre più vicine

S

empre più vicina la fusione tra Unindustria Rovigo e Padova. Un’aggregazione favorita dalla riforma Pesenti che dovrebbe rivoluzionare l’organizzazione di Confindustria e capace di rivedere le rappresentanze delle varie articolazioni territoriali a livello nazionale. Il percorso di fusione tra le due segreterie venete si è bloccato lo scorso marzo quando il ricorso della segreteria rodigina ha invalidato il primo congresso. “L’ipotesi dell’aggregazione è concreta e lo studio di fattibilità c’è - ammette Gian Michele Gambato (nella foto), presidente di Unindustria Rovigo - ma la riforma Pesenti non dice esplicitamente che Rovigo si deve aggregare con qualcuno, ma rivede le rappresentanze sulla base dell’1% della sommatoria delle quote associative a livello nazionale, anche se la tendenza è quella di procedere ad aggregazioni per contenere i costi e migliorare la qualità dei servizi con logiche territoriali”. A rilanciare il progetto fusione Rovigo-Padova è stato Enrico Carraro, componente della commissione Pesenti e nome forte degli industriali padovani e veneti, sottolineando che quella di Rovigo è l’unica territoriale di Confindustria sotto la soglia dell’1%, e che molte grosse realtà industriali sono presenti con stabilimenti di qua e di là dell’Adige. In riferimento è al progetto di Vivero, l’area vasta Vicenza, Verona, Rovigo, qualcuno potrebbe trovare stonata una fusione Padova-Rovigo quando a livello istituzionale l’evoluzione degli accorpamenti procede in altre direzioni, tuttavia il processo di aggregazione è innescato e non resta che affidarsi alle decisione dei soci. Ro.Gi.

dello 0,3%. Anche l’ufficio statistica di palazzo Nodari comunica i dati della variazione dei prezzi al consumo registrata a settembre. L’osservazione dei dati dimostra che la variazioni dei prezzi è stata del -0,4% rispetto al mese precedente mentre la variazione annua percentuale è dello 0,5%. Nello specifico vengono poi riportate le variazioni congiunturali e tendenziali per divisioni di prodotto e quelle più significative sono registrate alla voce “Trasporti”, che ha subito una diminuzione del 2,6% rispetto al mese precedente - nonostante i numerosi aumenti che hanno interessato il settore

(es. benzina e gasolio per auto e soprattutto il biglietto dell’autobus). Si tratta, come spiega l’ufficio Statistica, di una diminuzione dovuta al peso statistico che alcuni prodotti a rilevazione nazionale hanno sull’indice di Rovigo (es. trasporto aereo e marittimo). Nonostante l’apparente tregua del caro prezzi, i cittadini hanno imparato a difendersi con le uniche armi che possiedono: i tagli. Controllo degli acquisti e pochi lussi all’insegna del risparmio fino all’ultimo centesimo. Ro.Gi.

Statistiche Inail

Confartigianato e AIM Energy S.r.l

Calano gli infortuni sul lavoro

Un accordo per ridurre le bollette

D

iminuiscono gli infortuni sul lavoro. In un convegno tenutosi a Rovigo in occasione della 63ª edizione della giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro, organizzata dall’Anmil e dall’Inail sono state diffuse le statistiche sugli infortuni sul lavoro. I dati presentati sembrano infondere ottimismo. Stando alla serie storica, tra il 2008 e il 2012, gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail sono passati da 3.767 a 2.672. Due settori su tre hanno subito un calo drastico: nell’industria sono passati da 3.334 a 2.336, mentre gli statali da 111 a 77. Nell’agricoltura invece, settore trainante in provincia, le statistiche parlano di 322 casi nel 2008 e di 259 nel 2012. Crollo anche sul fronte degli incidenti mortali: nel 2011 furono 12, di cui 7 sul lavoro e 5 nel tragitto verso il posto di lavoro. Nel 2012, invece, sono crollati a 3, uno solo sul tragitto verso l’impiego. I dati sulle malattie professionali, al contrario, hanno registrato un aumento, seppure di poche unità. Nel 2008 i nuovi casi constatati furono 82, mentre l’anno scorso sono stati 90. A farla da padrone è il settore dell’industria e dei servizi, con 73 casi nel 2012, poi l’agricoltura con 16. Il calo, messo in evidenza anche da Michela Fortin, responsabile sede Inail di Rovigo, è frutto di una maggiore conoscenza della materia sicurezza sui luoghi di lavoro e delle politiche di prevenzione messe in campo dagli enti e dalle associazioni di categoria. Tuttavia l’assenza del lavoro in questi anni di crisi ha certamente influenzato i dati poiché non registrano un andamento economico a pieno regime. Ro.Gi.

R

isparmio in vista per le forniture di energia elettrica e gas ad uso domestico. Confartigianato Rovigo e AIM Energy S.r.l. hanno definito un accordo per la riduzione delle tariffe di energia elettrica e del gas per le utenze domestiche fino al 31/12/2014. L’accordo prevede vantaggi per gli imprenditori iscritti alla Confartigianato, i loro dipendenti e i pensionati aderenti all’associazione ANAP. Un risparmio medio stimabile intorno ai 113 euro l’anno sui consumi energetici di ciascuna utenza domestica che, in tempi di crisi dove i budget familiari sono ristretti, si tratta di una significativa opportunità per le forniture di energia elettrica e di gas. I numeri parlano chiaro: le imprese potenzialmente interessate dei territori che hanno sottoscritto l’accordo sono 746.835, gli addetti (imprenditori e dipendenti) 1.941.771 e quindi il risparmio totale potrebbe raggiungere 250 milioni di euro. “Con AIM Energy abbiamo raggiunto un accordo che riteniamo di assoluto interesse per le famiglie degli imprenditori, dei loro dipendenti e dei nostri pensionati e che potrà contribuire a migliorare la gestione dei bilanci familiari “, spiega con soddisfazione Marco Marcello, presidente di Confartigianato Rovigo.
Le condizioni sono molto articolate e molto vantaggiose, con il grosso vantaggio che si tratta di contratti senza sorprese e senza costi nascosti. Alla proposta aderiscono oltre 40 organizzazioni consorelle di tutta Italia per un totale di quasi due milioni di famiglie interessate. Ro.Gi.


Rovigo 15 Politica Congresso del Partito Democratico

Due i nomi in lizza per la segreteria provinciale di Lorenzo Zoli

N

on è passata, la linea di una candidatura unica alla segreteria provinciale del Pd, partito che si avvia al proprio congresso. L’11 ottobre scorso, infatti, il giorno fissato per le candidature, sono emersi due aspiranti: Julik Zanellato e Filippo Silvestri. Il segretario uscente, il deputato Diego Crivellari, nei giorni precedenti la data decisiva si era speso per cercare la convergenza su una sola candidatura, che avrebbe dovuto essere, nell’ottica della convergenza, quella di Zanellato. Alla fine, però, questa linea non è passata e, dovendo scegliere, il primo nome dei democratici in Polesine si è di fatto schierato per Silvestri. Candidato che, dalla sua, ha anche gli ex Ds che si riconoscono nella guida del consigliere regionale Graziano Azzalin, gli ex Margherita che fanno capo all’ex deputato Federico Frigato e la parte di “renziani” del sindaco di Canaro, Nicola Garbellini. Zanellato, dalla sua, ha la componente socialista del partito, la corrente renziana e un folto gruppo di sindaci della sinistra Po, in testa il primo cittadino di Occhiobello Daniele Chiarioni. Nella propria presentazione, Zanellato, 40 anni, manager nel settore dei servizi ambientali, ex amministratore sia comunale che provinciale, ha spiegato di non mirare alle poltrone, forte della propria professione, ma di avere intenzione di voltare pagina, nel partito, in nome del rinnovamento e dell’avvicinamento alla base. Tra i suoi sostenitori non sono comunque mancati gli accenni polemici a quello che è stato visto come un passo indietro da parte del

POLITICA Pdl

Chiusa la sede in Corso del Popolo

Nelle due foto, Filippo Silvestri e Julik Zanellato

segretario Crivellari. Il modello è il sindaco di Firenze Matteo Renzi, al quale riconosce il grande merito di tenere vivo il partito. E, all’indomani dei veleni e delle polemiche che hanno contraddistinto la fase precedente le candidature, ha lanciato un richiamo all’unità ricordando a tutti che i nemici sono all’esterno del partito, non al suo interno. L’altro candidato, come detto, è Filippo Silvestri, 31 anni, ex segretario regionale dei giovani democratici nel 2009 e, nel 2010, eletto presidente della direzione nazionale dei giovani democratici. Ha presentato la sua squadra come quella che avrà, come missione, quella di cambiare il gruppo dirigente del Pd. Ma, come sostenitori, ha anche due “grandi vecchi” del partito, come Azzalin e Frigato. Anche in questo caso, non manca il richiamo all’unità, dal momento che, assicura Silvestri, terminato il congresso “lavoreremo tutti assieme e uniti”. Le questioni da affrontare, per i democratici polesani, del resto, non sono di poco conto. Individuata la guida a livello provinciale, sarà già il momento di pensare a due scadenze di fondamentale importanza: la tornata elettorale delle amministrative 2014, quando saranno una trentina i Comuni del Polesine ad andare al voto. E le regionali del 2015, tutte da interpretare, alla luce dei repentini cambiamenti che si sono manifestati all’interno del centrodestra negli ultimi mesi. Il tutto, chiaramente, senza dimenticare che la possibilità che si debba andare a un voto anticipato per le politiche è tutto fuorché fantascienza.

S

e non è la fine di un’era, poco ci manca. Lo hanno pensato in molti, quando, a fine settembre il coordinatore provinciale del Pdl e consigliere regionale Mauro Mainardi (nella foto) ha annunciato che la sede del Pdl di Corso del Popolo, a Rovigo, doveva chiudere i battenti e liberare gli spazi entro l’inizio del mese successivo. E non si è trattato di una decisione logistica, legata semmai a un futuro trasferimento in altri locali: nossignore, è stato un “antipasto” del possibile scioglimento del partito. L’invito a “liberare gli spazi” - che rischia di assomigliare sin troppo a un “rompete le righe” - è infatti arrivato, come ha spiegato lo stesso Mainardi, direttamente dal coordinamento nazionale, alla luce delle traversie che sta vivendo in questo periodo il partito. L’ipotesi, infatti, è quella di un possibile scioglimento. E, in questo caso, il futuro sarebbe tutto da scrivere, senza grandi certezze. Una delle possibilità, infatti, è la confluenza in Forza Italia, ma non si tratta comunque di una soluzione scontata o sicura. Il problema, all’interno del partito di Berlusconi, sta tutto nell’appoggio al governo guidato dal democratico Letta. Il sostegno a questo esecutivo ha spezzato il Pdl in due anime: quella delle cosiddette “colombe”, guidate da Angelino Alfano, che lavorano per proseguire sulla strada delle riforme condivise; e quella dei cosiddetti “falchi”, guidati da Daniela Santanché, che premono per fare cadere Letta e andare al voto. In mezzo, Berlusconi, che deve decidere. Lo.Zo.

Congresso del Pd

confronto sospeso, riscontrate irregolarità ai seggi

orse con la candidatura unica al congresso per il rinnovo delle segreterie provinciali, il Pd Veneto intendeva scongiurare esattamente quanto è poi successo a Rovigo con due pretendenti alla carica di segretario. Diversamente da Padova, infatti, dove alla guida della segreteria si è presentato solo Massimo Bettin, o da Venezia e Verona dove si sono

candidati rispettivamente Marco Stradiotto e Alessio Albertini, a Rovigo i pretendenti in lizza sono due: Julik Zanellato e Filippo Silvestri, entrambi protagonisti di uno scontro che è andato ben oltre il mero confronto tra pretendenti in campagna elettorale, portando, pure, alla sospensione dei congressi. Nel momento in cui questo giornale è andato in stampa non

F

è ancora chiaro quale sarà l’epilogo della vicenda, la direzione regionale del partito non si è ancora pronunciata, e non è ancora chiara la natura dei provvedimenti che verranno presi nei confronti delle irregolarità contestate. Al congresso di Adria, ad esempio, pare che il numero dei voti sia stato superiore a quello di coloro che avevano diritto ad esprimere la preferenza,

Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono

mentre a Porto Viro e Castelmassa sembra che il tesseramento (il quale dava di fatto la possibilità di candidarsi e di esprimere il proprio voto) sia stato condotto con diverse irregolarità. Accuse, smentite, contro accuse, altre smentite stanno continuando a tenere banco rendendo incerto l’esito del confronto e anticipando quanto potrebbe ripetersi l’8 di dicembre quando si terranno le primarie per il segretario nazionale.

come 20 anni fa!

Ogni mese più di trecento attività scelgono per comunicare con i propri Clienti.

1994

OGGI

Aprile 1994 - Aprile 2014

Questa scelta è da vent’anni il nostro orgoglio, perchè è il riconoscimento della qualità, del risultato e di un ruolo sociale svolto dal nostro giornale verso migliaia di famiglie che leggono e si informano con noi.

Verso i 20anni

padova Via Svezia, 9 - Padova Tel. 049 8704884 - www.givemotions.it • info@givemotions.it


16 Rovigo Sociale Pubblicato il bando per il servizio civile nazionale

Rovigo, progetti ed enti coinvolti Il servizio è aperto anche alle donne. Un’opportunità a disposizione dei giovani interessati ad effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale di Francesca De Luca

A

nche quest’anno è stato pubblicato il bando per il servizio civile nazionale, iniziativa che coinvolge anche Rovigo. Cosa sia il Scn non tutti lo sanno: trattasi di un’opportunità formativa destinata ai giovani compresi tra i 18 e i 28 anni, che consente ai selezionati di dedicare un anno della propria vita a progetti di solidarietà, attenzione all’ambiente e al mondo che li circonda. Poter vivere un anno in servizio civile consente ai ragazzi non solo di formarsi nel campo del terzo settore, e nello specifico dei servizi alla persona, ma ha anche una forte connotazione educativa oltre ad essere momento di crescita personale. Il servizio civile nazionale volontario è la naturale evoluzione del servizio civile obbligatorio ed affonda le proprie radici nella storia dell’obiezione di coscienza. Nel 1972, grazie alla pressione dei movimenti pacifisti e alla forza di determinazione di moltissimi giovani disposti ad affrontare il carcere in nome di principi morali e/o religiosi che impedivano loro di arruolarsi nell’esercito, il governo istituì il servizio civile: un modo alternativo di servire la patria, che non implicava l’utilizzo di armi, bensì la messa a disposizione del proprio tempo per attività socialmente utili. Ovviamente per gli obiettori il Servizio era obbligatorio esattamente come la leva. Negli anni l’istituto subì notevoli stravolgimenti fino ad approdare all’anno epocale, il 2001, in cui venne promulgata la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, pensato come opportunità a disposizione dei giovani interessati ad effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale. Svolgere il servizio civile permette di aggiungere al proprio curriculum un’esperienza lavorativa qualificante, quando questa non riesce poi a trasformarsi in un lavoro vero e proprio e permette al contempo un’autonomia economica, seppur minima. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all’estero. Nel 2001 i posti messi al bando erano 396, oggi sono 15.466; il picco fu raggiunto nel 2006 con 57.119 posti

messi al bando. Anche Rovigo aderisce, con numerosi interessanti progetti e molti enti coinvolti, ad esempio: n provincia di Rovigo sono attive 12 sedi: “Costruire socialità”, progetto promosso da Anci Veneto, nei Comuni di Canaro, Castelmassa, Costa di Rovigo, Fiesso Umbertiano, Pincara, Salara e Stienta - Progetto “Biblos”, promosso da Anci Veneto a Castelmassa - Progetto “Percorsi di cultura”, promosso da Anci Veneto nei Comuni di Costa di Rovigo e Polesella ; Progetto “Mal’Aria”, promosso da Arci Servizio Civile a Rovigo; Progetto “Il dono che serve - Veneto”, promosso dall’Avis a Rovigo e il progetto promosso da Legambiente. Per tutti i ragazzi che volessero candidarsi è possibile reperire informazioni specifiche attraverso il sito dedicato: www.serviziocivile. it, mediante il CSV o contattando direttamente gli enti promotori.

FOCUS Un corso al Centro Servizi per il volontariato

Cercasi volontari

I

ragazzi in servizio civile spesso hanno un ruolo strategico nell’organizzazione delle attività dell’associazione o ente nel quale vengono inseriti. Non raramente viene loro richiesto di immaginare modalità di coinvolgimento per potenziali volontari, linfa vitale di molte realtà associative o cooperativistiche. Ma la ricerca dei volontari, non è assolutamente semplice. A tal proposito il Centro Servizi per il volontariato di Rovigo organizza un corso, destinato ai Presidenti (o chi per loro) delle associazioni con l’obiettivo di gettare le basi per il potenziamento della ricerca da parte degli enti stessi. Si parlerà dunque di come e dove cercare i volontari, delle strategie comunicative e relazionali da adottare, di come utilizzare in modo proficuo ed efficace i social network e di molto altro, senza dimenticare la parte fondamentale: come valorizzare, coordinare, e “fidelizzare” chi decide di dedicare parte del suo tempo agli altri. Il corso si terrà Lunedì 18 novembre e 9 dicembre 2013 dalle ore 17.30 alle ore 20.00, presso la sede del CSV. M.D.P.



18

Lo NEWS

S

Sport in primo piano

Campionati italiani di atletica

Bottino di medaglie grazie Trambaiolli, Girardello e Contiero

orride l’atletica leggera rodigina ai campionati italiani svoltisi a Jesolo. Dopo la medaglia di bronzo di Luca Trambaiolli (atleta dell’Assindustria Rovigo), categoria allievi, nella specialità lancio del giavellotto, Emma Girardello, della Rhodigium team, ha vinto la medaglia d’argento nella staffetta 4x100 del Veneto, la massima espressione dell’atletica italiana per la categoria cadetti. La giovane atleta adriese, classe 1998, ha affrontato la seconda frazione ricevendo il testimone in quinta posizione e restituendolo alla compagna in seconda posizione che sarà tenuta fino al traguardo dalle altre due frazioniste. Inoltre Emma, dopo l’oro negli 80 mt piani e l’argento sui 300 mt piani ottenuti ai campionati regionali veneti, ha conquistato anche un bronzo sui 300 metri. Sempre a Jesolo, un’altra atleta dell’Assindustria, si è messa in evidenza: si tratta di Lucrezia Contiero che pur non arrivando nei primi tre posti, ha guadagnato la medaglia assegnata per il suo settimo posto nella finale del salto in lungo nella categoria Cadette al limite dei 15 anni. La giovane studentessa del Paleocapa di Rovigo ci ha provato nei tre salti di finale a migliorare il suo 4,93, ma è riuscita ad arrivare “solo” a 5,00 proprio nell’ultimo salto che le è valso il 7° posto, e premiazione sul podio dal professor Dino Ponchio, guru dell’atletica e commentatore per la Rai ai recenti mondiali. Il prossimo anno, nella categoria allieve, Lucrezia potrà spaziare fra diverse discipline che le sono congeniali come la velocità, i salti e gli ostacoli diventando anche lei come Luca Trambaiolli un’altro talento nato nella terra polesana dove l’atletica leggera da sempre fa fatica ad essere considerata uno sport importante. Anche in casa Rhodigium, l’entusiasmo è alle stelle per le prestazioni di Emma Girardello. “In questi due anni oltre a coltivare un talento - dice Paolo Negrini responsabile del progetto atletica - abbiamo lavorato anche sulla sua capacità di affrontare le situazioni, la pressione, lo stress generato dagli allenamenti e dall’ambiente”. Ora con il passaggio alla categoria Allieve per Emma e per Rhodigium Team si aprono grandi opportunità di crescita e successo con un occhio di riguardo anche ai primi appuntamenti internazionali”. Cr.Ag.

Calcio giovanile Il selezionatore della Lega, Valerio Bertotto a Ferrara in cerca di talenti

Thomas Tomanin, nutre speranze per la Nazionale Under 18 di Cristiano Aggio

C

’era anche il polesano Thomas Tomanin, in forza alla Berretti della Spal, allo stage della nazionale under 18 di Lega Pro, svoltosi al Paolo Mazza di Ferrara. Il selezionatore della Lega, Valerio Bertotto, ha potuto osservare in una gara da ottanta minuti totali ben 35 ragazzi del girone B del campionato nazionale “Berretti”. Dopo le altre selezioni dei diversi gironi tricolori, lo stesso Bertotto formerà la nuova Nazionale Under 18. E Thomas Tomanin, classe 1995 (schierato nella formazione dei bianchi), cresciuto nelle giovanili del Cavazzana, conta di avere prospettive di convocazione avendo avuto la bravura e l’onore di segnare la rete del pareggio alla mezzora del primo tempo dopo l´iniziale svantaggio subito in apertura da Giacomazzi del Bassano. Gli azzurri, dopo i classici cambi d´inizio ripresa, hanno appro-

fittato di un´ingenuità difensiva dei bianchi per prendere calcio di rigore con Cremonesi, rigore trasformato dallo stesso numero “7”. Venticinque minuti più tardi, dopo la traversa di Panfilo per i bianchi, Bernardelle ha triplicato, chiudendo il risultato sul 3-1 per gli azzurri. “Per noi - dice Cristiano Romagnolo - vicepresidente della polisportiva Cavazzana, Thomas è un orgoglio. Già nei Pulcini dimostrava qualità fisiche e tecniche sopra le media, tanto da passare prima all’Este, dove ha disputato il campionato regionale giovanissimi, per poi fare il salto tra i professionisti andando alla Spal. Le vicissitudini societarie della società estense di due anni fa, hanno indotto Thomas ad andare nell’altra squadra ferrarese professionista, la Giacomense, dove ha esordito anche in prima squadra in una partita di Coppa Ita-

Nella foto il giovane calciatore polesano Thomas Tomanin, in forza alla Berretti della Spal lia. Ritornato quest’anno alla neonata Spal 2013, ha svolto tutto il ritiro con la prima squadra, e ora si divide tra Berretti e prima squadra. Sabato scorso, infine, lo stage con la nazionale under 18 di Lega Pro. Ovvia la grande soddisfazione in Polisportiva Cavazzana: è anche un giusto premio per i genitori Raffaele e Stefania, che tanti sacrifici hanno fatto e continuano a fare per il loro “bocia”. Ora l’augurio è vederlo esordire in prima squadra nella Spal”.

Coni Rovigo

Palme e stelle per chi ha reso grande il Polesine attraverso lo sport

I

l Coni Rovigo ha assegnato 10 tra palme e stelle, le massime onorificenze sportive a chi, per tanti anni, ha dedicato la propria attività extra lavorativa allo sport, permettendo di costruire la grande e vivace base sportiva che anima oggi la nostra “affusolata” provincia. “E’ sempre un onore - ha detto Marco Bonvento, delegato provinciale del Coni - per noi arrivare a questo evento ed è emozionante riconoscere ai nostri tecnici i loro meriti sportivi. Siamo una piccola provincia, ma riusciamo a farci distinguere a livello sportivo come tante altre realtà più grandi. Lo sport è amore e passione per molti polesani ed è giusto riconoscere il loro grande lavoro, a volte decennale, per la crescita delle diverse discipline sportive nella provincia di Rovigo”. Le onorificenze del Coni hanno compiuto quest’anno gli 80 anni. Era il 20 dicembre 1933 quando vennero istituite per premiare “i presidenti di federazioni sportive che più si siano distinte, durante un biennio, in affermazioni di carattere internazionale”. L’assegnazione fu successivamente estesa, durante il Ventennio, anche a “fascisti, corpi armati, enti che abbiano svolto lodevole attività sportiva”. In seguito fu concessa l’autorizzazione per premiare atleti, tecnici, dirigenti e società che si fossero particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano.

L’onorificenza della stella al merito sportivo ha tre distinti gradi: d’oro, d’argento e di bronzo. Un’altra onorificenza è la Palma al merito tecnico, anche questa ha i tre gradi oro, argento e bronzo. Hanno ricevuto la Stella d’argento Erino Brazzarotto e Giovanni Veronese, la Stella di bronzo l’Asd ciclistica Villadose, Gianfranco Frigato, Giuseppe Bicego, Angelo Rondina, Luigi Milan e Giuseppe Canazza, la Palma di bronzo a Valterino Pinato per l’anno 2009 e a Luciano Zanella per l’anno 2010. Cr.Ag.



20 23

VIAGGIo IN

PRoVINCIA

Risparmio energetico Maxi progetto da 61 milioni di euro per interventi a Rovigo e Padova

110 edifici consumeranno meno

RoVIGo

Taglio delle Province

i sondaggi diCono Che i Comuni sono preoCCupati

Previsto un piano di efficientamento energetico per scuole, immobili destinati allo sport, uffici amministrativi e a servizi culturali e sociali

T

1

10 edifici nel Polesine inseriti nel maxi progetto da 61 milioni di euro per interventi energetici, assieme alla provincia di Padova, attraverso un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con le due Province di Rovigo e di Padova. A presentarlo, a Palazzo Celio, la presidente Tiziana Virgili e l’assessore provinciale all’ambiente Giuliana Gulmanelli che hanno descritto il crono-programma degli interventi di efficienza energetica, che saranno realizzati in sette comuni e nella provincia, grazie all’approvazione del progetto 3 L - Less Energy, less cost, less impact - finanziato con 61 milioni di euro dalla European Investment Bank e che ha come capofila la Provincia di Padova. “L’obiettivo è di intervenire sui due settori prioritari in tema di politiche energetiche e ambientali - afferma la presidente Virgili - l’efficienza energetica degli edifici e il miglioramento degli impianti di illuminazione pubblica. In questo modo si potranno dare risposte sia per la messa in sicurezza dei luoghi pubblici, dalle scuole alla viabilità, sia per il lavoro e l’occupazione. E’ stato dato il via alla fase esecutiva con la firma del contratto relativo al finanziamento stanziato, il quale prevede che 31 milioni siano destinati all’efficienza energetica di 646 edifici tra scuole, immobili destinati allo sport, agli uffici amministrativi e a servizi culturali e sociali, di cui 536 in provincia di Padova e 110 in provincia di Rovigo, e 20 milioni al miglioramento degli impianti di illuminazione pubblica per un’estensione

Nella foto la presidente della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili e l’assessore all’ambiente Giuliana Gulmanelli di oltre 1.045 km e 100.980 punti luce, il tutto da realizzarsi in 35 mesi. La Commissione Europea ha inoltre deliberato un finanziamento di 2 milioni circa, pari al 90% dell’importo, per le spese di assistenza tecniche. Oltre alla Provincia di Rovigo, al progetto hanno aderito i comuni di: Bergantino, Castelnovo Bariano, Costa di Rovigo, Lendinara, Melara, Occhiobello e Rovigo. Bisogna cogliere le molteplici opportunità che da questo progetto possono nascere - dichiara l’assessore Gulmanelli - in particolar modo per quanto riguarda l’importanza dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio, spesso bisognoso di manutenzione. Non va poi dimenticato che questa potrebbe essere un’occasione per qualificare le nostre imprese, creando al tempo stesso nuove opportunità economiche, in questo momento fondamentali, anche per dare un aiuto concreto al nostro territorio.

Da province a enti di secondo grado

Sociale

T

R

delrio ha fatto partire il CountdoWn

aglio delle province, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio non transige e spiega che il Governo sul tema è vicino ad una svolta. “Stiamo per affrontare la discussione nella commissione affari costituzionali della Camera, - ha spiegato il ministro confermando che l’idea è quella di ridurre le varie materie di competenza oggi assegnate alle Province - parallelamente al testo in esame alla Camera, ci sarà un disegno di legge per una modifica costituzionale che verrà presentato entro l’anno. A maggio non si voterà più per le Province perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno cioè elette dai cittadini. Delle province faranno parte i sindaci dei Comuni del territorio, che tutti assieme formeranno un’assemblea in seno alla quale verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente, non più i cittadini. Si tratta di una riforma molto importante”. Il ministro ha fornito una tempistica anche per quanto riguarda le Città metropolitane. “Arriveranno dal primo di gennaio. Nelle aree metropolitane le Province saranno assorbite della Città metropolitane via via che andranno a costituirsi e insediarsi”.

aglio delle province, il Polesine guarda in due direzioni diverse. Opposte. Infatti se da una parte il Comune capoluogo ha individuato nella figura del direttore di Unindustria, Renzo Moro, il redattore dell’emendamento per il riconoscimento dell’area vasta, Vivero, insieme a Vicenza e Verona, dall’altra la Provincia si fa forte della ricerca condotta da Renato Mannheimer, raccogliendo le opinioni dei sindaci dei piccoli comuni sulla riforma varata dal governo, per tenere duro. Secondo i dati esposti di recente all’assemblea delle province del nord, il 65% dei sindaci dei piccoli comuni, quelli con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti ossia l’85% delle amministrazioni comunali italiane, non considera la riforma delle province una priorità, il 64% sa che non porterà alcun risparmio, il 63% pensa che farà indebolire i territori. “Basta bugie ai cittadini – è stato il commento del presidente nazionale Antonio Saitta, intervenendo all’assemblea – parte l’operazione verità. Se un 61% la vede come un’opportunità di razionalizzare competenze, non di eliminare, il 57% ha capito che perderà un riferimento e il 63% è molto più preoccupato dalla mancanza di risorse che dalle riforme. La maggioranza dei sindaci poi è cosciente di non avere personale (53%) e competenze (34%) idonee per svolgere le funzioni delle province, oltre ad essere questo un peso in più di cui dovrà sobbarcarsi (28%). Si dichiarano poi molto preoccupati, i sindaci dei piccoli comuni di ricevere le funzioni tipicamente di area vasta: in particolare l’80% dichiara che avrebbe difficolta’ a garantire il servizio di trasporto extraurbano, il 72% il mercato del lavoro, il 68% la formazione del personale, il 57% la gestione del territorio e la tutela ambientale, il 55% i serivzi per la scuola. Mentre non hanno problemi a riprendersi quelle tipicamente comunali: sport, turismo e cultura. Il 51%, infatti non crede che sarà in grado di gestire i servizi delle province. Per quanto riguarda le elezioni, il 55% crede serva un modello elettorale che preveda elezioni dirette da parte dei cittadini o totali (37%) o almeno del Presidente (18%)”.

reCuperare una Casa e metterla a disposizione dei meno fortunati, “si puÒ fare”

ecuperare una casa e dedicarla a recupero di minori che vivono situazioni di forte disagio familiare e alle attività di ragazzi diversamente abili? Si può fare. Certo, “Si può fare” è il nome del progetto portato avanti dalla cooperativa Titoli Minori e che lo scorso 19 ottobre si è concretizzato con l’inaugurazione di un nuovo “centro” per l’accoglienza a Porto Viro. Da una decina d’anni la cooperativa lavora nel territorio della diocesi di Chioggia e come sempre anche questa volta ha accolto la sfida mettendosi a disposizione di chi si trova in una situazione di emarginazione e di chi nel proprio percorso di vita ha incontrato la fragilità. Per la cooperativa e i suoi soci che credono e lavorano al progetto è questo il semplice modo di fare accoglienza e comunità, credendo in un idea di prossimità e creando rete per una cittadinanza responsabile e consapevole. Proprio grazie alla condivisione di realtà come l’associazione Orcio di Elia, Consvipo, la fondazione Enel Cuore, la fondazione Cariparo, è stato possibile raggiungere l’obiettivo preposto.


Spazi aperti 21 25 Iniziative Molto partecipata la giornata organizzata dal Fondo Ambiente Italiano

La Fai Marathon, a spasso tra arte e storia Il percorso, partito dal ridotto del Teatro sociale, ha toccato poi il rifugio antiaereo approntato nel parco del palazzo del prefetto, palazzo Angeli, palazzo Roncale e palazzo Patella Montalti di Lino Segantin

C

rescono gli aderenti alle iniziative del Fai, il Fondo contemplato una vera curiosità: la visita al rifugio antiaereo Ambiente Italiano interessato non solo alla tutela del approntato nel parco del Palazzo del Prefetto al tempo delpatrimonio architettonico e naturalistico gestito diret- la seconda guerra mondiale, sviluppato su due piani ed in tamente dall’associazione, ma più in generale attivo nell’or- grado di offrire sicura protezione in caso di bombardamento ganizzare iniziative di conoscenza e valorizzazione dei beni aereo ad una quarantina di persone. L’itinerario è quindi proseguito raggiungendo via Angeli, con sosta presso il palazzo culturali ed ambientali dell’intera penisola. Ben 220 persone hanno preso parte domenica 13 settecentesco che fu del conte filantropo Domenico Angeli. Un edificio prestigioso, non sempre ottobre alla “Fai Marathon”, una utilizzato al meglio e destinato, a conscarpinata per le vie del capoluogo Ben 220 persone clusione dei lavori di restauro tuttora alla scoperta di alcune chicche d’arte hanno preso parte in corso, a sede principale e di rape storia poco note. Si è iniziato con la alla scarpinata presentanza dell’Università rodigina. suddivisione dei partecipanti in gruppi per le vie Si è quindi raggiunto il cinquedi 20 persone presso il Teatro Sociale. del capoluogo centesco Palazzo Roncale, della Costoro, dotati per l’occasione di uno zainetto FAI , sono stati accolti nella sala del ridotto affre- Fondazione CaRiPaRo, fresco di restauro, per una visita al scata a metà ottocento con motivi architettonici e scultorei piano nobile: le pareti del salone si presentano arricchite da (colonne e statue di foggia classica) in modo da conferirle pregevoli arazzi del ‘700, mentre nelle sale laterali campegl’idea di monumentalità. Sul soffitto una magnifica imma- giano grandi tele attribuite a Mattia Bortoloni e quadri che gine di Apollo e le Muse opera di Sebastiano Santi, nelle illustrano momenti storici della Serenissima. Imboccato il teche gli abiti da scena indossati da Beniamino Gigli nella Corso del Popolo, ricordando la storica presenza dell’Adigetto e dei ponti un tempo importanti punti di riferimento per Gioconda di Ponchielli. La seconda tappa della maratona di conoscenza ha la città, la Fai Marathon è proseguita alla volta dell’Istituto

IL DISTRETTO DELLA GIOSTRA SI fA CONOSCERE In Polesine, da varie parti del mondo, venti impresari dei parchi del divertimento

D

al Messico, Russia, Olanda, Romania, Spagna, Bielorussia, Austria, Grecia, venti imprenditori del ramo luna park, lo scorso 16 ottobre hanno raggiunto il Polesine occidentale per tre giorni di visita alle imprese del Distretto della Giostra, aderendo all’iniziativa denominata “Meeting della Giostra” sostenuta dalla Camera di Commercio, dalla Regione Veneto e dagli enti locali. Il tour di conoscenza delle aziende produttrici è stato anticipato da una conferenza stampa presso la Camera di Commercio, dove – presenti, oltre al direttore De Stefani, Vitaliano Bressanin per la CCIAA, Giorgio Cuoghi per il comune di Bergantino e Franco Cestonaro della CNA, in qualità di rappresentante del Distretto Veneto della Giostra – sono state illustrate le motivazioni dell’iniziativa finalizzata a far conoscere ai possibili acquirenti la varietà e soprattutto la qualità dell’offerta produttiva del distretto esteso da Calto a Melara. Un’attività che in Polesine interessa oltre 60 imprese (più l’indotto), con un fatturato stimabile di circa 250 – 300 milioni di euro (che raddoppia considerando l’indotto) garantendo una occupazione a circa 500 addetti. Una risorsa economica fondamentale soprattutto per i comuni di Melara e Bergantino, ed anche una vera eccellenza a livello internazionale, tanto che oggi, anche a causa della contrazione dei consumi interni, la quasi totalità della produzione viene esportata all’estero. Una attività imprenditoriale che richiede professionalità specifiche estese a vari campi: dall’ingegneria all’informatica, dall’elettronica alla carpenteria specializzata. Nonché inventiva e attenzione al look, perché per attrarre le giostre devono essere belle, colorate, luminose e sempre più innovative; in grado di offrire emozioni forti ed affascinare una clientela sempre più esigente, qual è quella dei giovani del terzo millennio alla ricerca di divertimenti inediti. Tutto ciò offrendo nel contempo standard di qualità e sicurezza elevati, fondamentali per la tranquillità dei fruitori delle complesse strutture per il divertimento, oggigiorno progettate per creare sollecitazioni, assorbire spinte e, in definitiva, assicurare emozioni forti. Positivi i riscontri del tour da parte degli impresari esteri, che hanno apprezzato la varietà e la qualità dei prodotti del distretto della giostra, manifestando anche attenzione per gli standard di sicurezza, oggetto di sottolineature da parte dei produttori, che oggi si trovano a far fronte ad una concorrenza soprattutto asiatica con limitate garanzie proprio sul piano della qualità. Sul mercato si trovano infatti prodotti spesso copiati, a prezzi più vantaggiosi non solo per il costo ampiamente competitivo della manodopera dell’est, ma soprattutto per la trascuratezza dei sistemi di sicurezza, di cui invece sono dotate le giostre del distretto polesano. Una cena di gala, animata da uno spettacolo pirotecnico della Parente Fireworks, ha chiuso in bellezza il meeting della giostra, da cui si attendono positive ricadute per l’economia polesana. Li.Se.

Nella foto un particolare di Palazzo Angeli, un momento della visita al rifugio antiaereo nel palazzo della Prefettura e il busto di Giovanni Miani, opera dello scultore Virgilio Milani per Geometri, ovvero Palazzo Patella Montalti. La professoressa Zennaro ha ricordato la storia del palazzo che affonda le sue radici nel ‘700, allorché i nobili Patella acquistarono alcuni edifici contigui di scarso valore per costruire la loro prestigiosa residenza. Il palazzo, passato nell’ ‘800 alla famiglia Montalti, fu in seguito utilizzato dagli austriaci come sede della Gendarmeria (come tuttora si legge all’esterno nell’architrave del Frontone), e ristrutturato a fine ‘800 per divenire sede della Prefettura. Poi, nella prima metà del ‘900, fu trasformato in Istituto scolastico, con la destina-

zione del salone (inopinatamente distrutto negli anni ’50) a Sala della Memoria con la collocazione di alcune statue recentemente ritrovate nei depositi dell’Istituto e finalmente restaurate. Piena soddisfazione per l’iniziativa ha espresso la capodelegazione Chiara Tosini, che ha sottolineato con piacere il moltiplicarsi delle adesioni alle iniziative del FAI, in questa occasione in particolare caratterizzate anche dalla presenza di bambini. Il che fa ben sperare per il futuro dell’associazione e la condivisione degli ideali di salvaguardia del patrimonio artistico ed architettonico.


22 Mondo scuola

Mondo scuola 27

Istruzione Novità nell’immediato futuro del plesso scolastico paritario

Istituto Sichirollo, entro l’anno porte aperte ai nuovi soci Dal primo settembre scorso la conduzione dell’istituto è stata assunta dall’associazione omonima, che ha come soci fondatori la fondazione “San Giovanni Bosco” e i Frati cappuccini della provincia veneta di Mattia De Poli

U

nico istituto paritario della provincia di Rovigo ad offrire un servizio di istruzione che dall’asilo nido arriva fino alla scuola secondaria di primo grado, il “Giacomo Sichirollo” di Rovigo si rinnova: dal primo settembre scorso, infatti, la conduzione dell’istituto è stata assunta dall’associazione omonima, che ha come soci fondatori la fondazione “San Giovanni Bosco” e i Frati cappuccini della provincia veneta. L’associazione “Giacomo Sichirollo” è presieduta da monsignor Claudio Gatti, ma la gestione è stata affidata alla dottoressa Patrizia Granata, che funge sia da responsabile gene-

neWs

rale che da responsabile didattico. L’istituto è attualmente frequentato da circa 250 bambini e ragazzi e si avvale del lavoro di 37 dipendenti e dell’impegno concreto di tre frati cappuccini del convento di Rovigo. Entro l’anno, però, l’associazione “Giacomo Sichirollo” aprirà le porte ai nuovi soci che vi vorranno aderire, a cominciare dai genitori degli iscritti che lo desiderano. La dirigente Granata ritiene che questa associazione possa dare nuova linfa alla vita di un istituto che vanta una storia importante, avendo raccolto l’eredità centenaria dell’istituto “Sacro Cuore” e dell’istituto “Silvestri” di Ro-

vigo. Patrizia Granata è convinta che oggi sia necessario rafforzare il legame con la comunità locale e sviluppare rapporti di collaborazione e sinergia con altri enti, sia pubblici che privati: in tempi di tagli all’istruzione, le scuole paritarie sono costrette ad alzare le rette oppure a cercare fondi da altre fonti, pur di garantire il pagamento dello stipendio ai dipendenti e di offrire un servizio di istruzione adeguato. L’istituto “Giacomo Sichirollo” rispetta gli standard internazionali sanitari e di sicurezza e per questo si può fregiare del titolo di “scuola di qualità”. Da quasi un anno ha avviato

L’istituto ha una storia importante, avendo raccolto l’eredità centenaria dell’istituto “Sacro Cuore” e dell’istituto “Silvestri” il progetto “Senza zaino” per le classi della primaria. Dallo scorso mese di agosto, inoltre, ha intrapreso il percorso promosso dal Coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati, per essere riconosciuta come “scuola di eccellenza”: il personale docente ha iniziato a

seguire dei corsi di formazione, coordinati dalla professoressa Daniela Lucangeli dell’Università di Bologna, per approfondire le conoscenze in ambito pedagogico e per acquisire nuovi metodi di insegnamento efficaci.

“Senza zaino”

un’alternativa alla sCuola tradizionale, Basata sulla Carta

I

l progetto “Senza zaino” è nato in Toscana e attualmente l’istituto “Giacomo Sichirollo” di Rovigo è l’unico in Veneto e il secondo in tutta l’Italia settentrionale ad averlo adottato. L’iniziativa è stata originariamente ispirata dalla volontà di eliminare il peso degli zaini dalle spalle dei bambini e dei ragazzi ed ha portato all’introduzione nell’ambiente scolastico dell’i-pad. Non si tratta di una semplice innovazione tecnologica ma di una vera e propria rivoluzione del metodo di insegnamento e di apprendimento, che insiste sull’autonomia, sulla partecipazione e sulla responsabilità degli stu-

denti. Si propone un nuovo modello di scuola, fondato sull’esperienza, in cui scolari e insegnanti sono protagonisti di una autentica comunità di ricerca. Togliere lo zaino per dare importanza al corpo, alle mani, alla sensorialità attraverso una didattica laboratoriale che si avvale di aule funzionali e di spazi organizzati in modo particolare. Al bambino viene riconosciuto un ruolo centrale in un’ideale “agorà”: a volte diventa protagonista e gli viene affidata la responsabilità di fare lezione ai compagni. La scuola M.D.P. “senza zaino” è un’alternativa alla scuola tradizionale, basata sulla carta.

TEMPO A DISPOSIZIONE? ENTRA NEL TEAM! Se hai del tempo libero a disposizione o svolgi un lavoro part time puoi aumentare sensibilmente i tuoi guadagni, diventando consulente pubblicitario. Offriamo rimborso spese, alte provvigioni e lo svolgimento dell’attività nelle immediate vicinanze della zona di residenza. Formazione e training continuo in un gruppo di lavoro con mezzi consolidati e di sicuro ritorno.

CHIAMACI! invia il tuo curriculum a: givemotions@gmail.com

COUPON del risparmio L’informazione locale a casa tua

Cogli le migliori offerte della tua zona!

Un’offerta pubblicitaria unica nel Nord-Est

Il magazine dei grandi eventi

I nostri mezzi di comunicazione, insieme o singolarmente, permettono di scegliere i destinatari da raggiungere, di mirare le campagne pubblicitarie ad un target ben definito e di differenziare il messaggio.

La Piazza, Coupon del Risparmio, Looklive: impossibile passare inosservati!

Via Svezia, 9 Padova - tel. 049 8704884 fax 049 6988054 - www.promomedia.it



24 Personaggio 28 Carriera professionale Il centrocampista del Due Torri oggi è un affermato dirigente

Marco Mainardi, dal campo al camping “Da quando ricopro l’incarico di direttore del camping Marina di Venezia applico le regole del calcio: ad ognuno il suo ruolo e soprattutto fare squadra e collaborare” di Cristiano Aggio

L

’ultima figurina sportiva di Marco Mainardi, risale alla stagione calcistica 2001-02, con la maglia del Due Torri Rovigo Villadose, allenata da Enrico Resini. Quello della fusione con la società medio polesana fu un tentativo per la sopravvivenza della storica società rodigina fondata nel 1965 e con la quale Marco cominciò a giocare all’età di 13 anni fino a 34. Classe 1971, Mainardi è stato un centrocampista dotato di buoni polmoni e di intelligenza tattica, e al calcio, a quel calcio, quello di quegli anni, di quel del Due Torri sensibile ad una maturazione dei giovani che prescindesse dai risultati sul campo, si è ispirato nella sua storia lavorativa. Oggi, Marco, è il direttore del camping Marina di Venezia a Cavallino Treporti, in provincia di Venezia, un 4 stelle, fondato nel 1958, una delle strutture turistiche per il soggiorno all’aria aperta più grandi d’Italia e d’Europa premiato spesso con il titolo di Camping Village n.1 in Europa, 70 ettari e

La sua avventura cominciò quando era studente al liceo scientifico 12.000 presenze giornaliere, un milione al termine della stagione. Numeri da capogiro che passano sotto la lente d’ingrandimento del rodigino Mainardi, che cominciò la sua avventura al Marina di Venezia ancora quando era studente al liceo scientifico. “Avevo trovato quest’opportunità, all’ufficio cassa spiega Marco, al termine delle scuole, e per il periodo estivo facevo le valige e mi trasferivo a Cavallino. E così è stato per gli ultimi due anni del liceo e anche quando mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria a Ferrara ho continuato a conciliare le due cose. Nel 2001 dopo la laurea, la società (il camping è una Spa, ndr) , mi ha affidato l’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico, curando parte delle

strutture e implementandone ulteriormente gli spazi, fino al 2007, quando sono stato investito dell’incarico di direttore”. Da quasi 25 anni con la stessa azienda, quasi 20 con la stessa maglia calcistica, ti si può definire un fedelissimo. “Da quando ricopro l’incarico di direttore, dice Marco, applico le regole del calcio, quelle che ho appreso nei miei trascorsi nel due Torri: ad ognuno il suo ruolo, dimostrarsi persone corrette, fare le cose per il gusto di farle bene e non per farsi vedere o per un secondo fine e soprattutto fare squadra e collaborare. Per fare un paragone, posso dire che al camping Marina di Venezia, sono entrato giocatore e diventato allenatore.” Un po’ quello che sir Alex Ferguson è stato per il Manchester United, una manager a 360 gradi. La proprietà ha fiducia in lui e i numeri gli danno ragione, perché in quel lembo di mare poco distante da Venezia, che attrae turisti da tutt’Europa, ci sono, in 13 km la bellezza di 30 campeggi, e quello diretto, da

Nella foto Marco Mainardi

7 anni, da Mainardi, è il numero 1. Un camping che vede occupati 400 dipendenti, 7 dei quali, stagionali rodigini. Che seguiranno le orme di Mainardi? “Dipende da loro: io ho sfruttato l’opportunità che mi è stata data, dimostrandomi persona corretta da subito: l’atteggiamento mentale per fare carriera è una componente del successo”.

E Rovigo? “A Rovigo ho mamma e sorella e quando posso vengo a trovarle. Così come i miei storici amici, quelli del calcio, che purtroppo ho smesso di praticare.” Anche perché (assieme alla compagna Valentina) ora c’è Alice, di nove mesi, che richiede attenzioni particolari.


Cultura provinciale 25 31 Letteratura Angioletta Masiero soddisfatta del concorso internazionale

“Locanda del Doge”, record di presenze e qualità Sono stati circa quattrocento gli autori che hanno preso parte alla selezione con oltre seicento volumi provenienti dall’Italia e dall’estero

“antichi organi del polesine” La Rassegna che attraversa tutto il territorio

L

di Mattia De Poli

I

l bando della seconda edizione è atteso già tra conferma di ciò. La manifestazione è stata realizla fine di novembre e l’inizio di dicembre, a zata grazie a una rete di collaborazione, composta distanza di appena un mese dalla premiazione dall’associazione “Renzo Barbujani”, dalle riviste della prima edizione: al suo esordio, infatti, il con- “Athesis”, “Ventaglio novanta”, “La nuova tribuna corso internazionale “Locanda del Doge” 2013 è letteraria”, e dalla “Accademia veneta dello spettastato un successo e, forte dei risultati conseguiti, colo”, ma Angioletta Masiero ha sottolineato anche l’iniziativa avrà un seguito. Riservato alle opere l’importanza degli sponsor, il dottor Luciano Zanforedite, esso si articola in tre sezioni corrispondenti lin, membro del forum nazionale “Wealth adviser ad altrettanti generi letterari: la narrativa, la poesia Fineco bank”, e la “Biblioteca Guerrato”, che con e la saggistica. La partecipazione è stata straordi- un significativo contributo economico hanno reso possibile il buon esito dell’inaria: circa quattrocento autori niziativa culturale. Nel titolo con oltre seicento volumi pro- L’80% degli autori il richiamo alla storia veneta venienti dall’Italia e dall’este- ha presentato è evidente nel riferimento ro. Oltre agli scrittori italiani, opere pregevoli, al doge, mentre l’allusione infatti, una ventina sono stati di grande valore alla taverna evoca un luogo, i francesi, gli olandesi, gli slo- letterario legato alla tradizione locaveni, gli spagnoli, gli svizzeri, i tedeschi e gli ungheresi, che hanno presentato le, in cui le persone si riunivano per parlare e per le loro opere in lingua originale in un confronto di fare cultura. La medaglia consegnata ai premiati respiro mondiale. Alcuni dei libri in concorso sono riproduce un disegno del dottor Alberto Cristini, restati editi da case editrici italiane di spicco, come alizzato appositamente per questo concorso: l’imBaldini e Castoldi, Feltrinelli e Mondadori. Molti magine stilizzata di un doge con la laguna e il delta anche gli scrittori giovanissimi, tra 16 e 25 anni, sullo sfondo. L’organizzazione ha voluto intitolare e alcuni di loro sono stati premiati. L’ideatrice e diversi premi delle varie sezioni a personalità di coordinatrice del concorso, Angioletta Masiero, è importanza locale e nazionale, che si sono distinte soddisfatta non solo dei risultati quantitativi ma nel campo della cultura e del sociale e che raraanche qualitativi: almeno l’80% degli autori ha mente vengono ricordate. Inoltre, la premiazione presentato opere pregevoli, di grande valore lette- ha registrato la presenza di persone provenienti da rario, e i quarantadue premi consegnati sono una tutta l’Italia e anche dall’estero. Questo concorso

in Breve Venerdì 15 novembre

“memorial loredana Capellazzo”

V

enerdì 15 novembre alle ore 18 a Rovigo, nella sala d’onore di palazzo Casalini, nella via omonima al civico 10, presso la sede di Rovigo Banca è previsto il “Memorial Loredana Capellazzo”. L’evento, aperto al pubblico, è promosso dall’associazione culturale “Renzo Barbujani, e in particolare dagli allievi del “Laboratorio di scrittura creativa”, creato dalla stessa Capellazzo. L’incontro, coordinato da Stefania Paron e da Luciana Bernardinelli, proporrà la lettura di poesie dell’autrice scomparsa un anno fa e la presentazione di opere pittoriche realizzate dai corsisti del “Laboratorio di pittura” e ispirate dalle stesse opere poetiche. Amante della scrittura sia in versi che in prosa, Loredana Capellazzo ha scritto opere apprezzate a livello nazionale: l’ultimo romanzo, pubblicato pochi mesi prima della sua scomparsa, è “Quando finisce l’estate”. A Rovigo, impegnata in diverse realtà di volontariato come l’associazione “Renzo Barbujani” e il “Gruppo autori polesani”, ha saputo trasmettere la sua passione per la scrittura alle molte persone che l’hanno conosciuta e che hanno potuto ascoltare i suoi insegnamenti e i suoi consigli. Memori di questa esperienza, le organizzatrici dell’incontro hanno scelto come tema la poesia, il suo nascere da un sentimento, la sua capacità di varcare ogni limite e di aprire prospettive nuove: “La poesia nasce dal cuore del poeta, continua a parlare nel tempo, al di là d’ogni confine, al di là del mistero della vita, e fa germogliare nuove riflessioni, nuove speranze”. M.D.P.

Nella foto piccola l’ideatrice e coordinatrice del concorso, Angioletta Masiero letterario, grazie alla straordinaria partecipazione di scrittori, ha avuto quindi inevitabilmente l’effetto di promuovere l’immagine di Rovigo e del Polesine, centrando uno degli obiettivi che l’ideatrice si era proposta: Angioletta Masiero, infatti, è convinta che la cultura polesana meriti di essere esportata e conosciuta oltre ogni confine.

Antonio Carlizzi

nuova ristampa per “el zÉlese”

E

’ stato pubblicato per la prima volta nell’ottobre dello scorso e a distanza di meno di un anno viene ristampato il volume “El Zélese”, scritto da Antonio Carlizzi. L’iniziativa, promossa dall’associazione “Renzo Barbujani”, di cui Carlizzi è stato socio fondatore insieme ad Arnaldo Pavarin, e realizzata grazie al contributo della fondazione Banca del monte di Rovigo, mette a disposizione un’opera estremamente curata nella scrittura, chiara e piacevole, che attraverso le vicende familiari e personali dell’autore racconta uno spaccato della storia polesana tra la fine della Grande Guerra e l’8 settembre del 1944. Nel dialetto polesano il “zélese” è il nome dell’aia di mattoni, che in campagna si trova davanti alla casa padronale: il titolo del libro evoca in particolare lo “spazio riservato dove nacquero i primi sogni ad occhi aperti” del piccolo Antonio nella natia Frassinelle. La prima parte del volume è ambientata in questo mondo dai contorni quasi fantastici. All’età di otto anni la famiglia di Carlizzi si trasferisce a Grignano e, in seguito, a Rovigo: a questo periodo (il periodo della “ubriacatura fascista” dell’autore), fino all’8 settembre del 1943, è dedicata la seconda parte del volume, intitolata “Transizione”. Nel frattempo è scoppiata la Seconda guerra mondiale. L’ultima parte, intitolata “Diario di guerra”, è una testimonianza degli orrori dei bombardamenti e delle fucilazioni del periodo successivo all’armistizio, quello del fuoco incrociato fra alleati, nazifascisti e partigiani. M.D.P.

o scorso ottobre è iniziata una rassegna musicale che attraversa tutto il Polesine, da Ca’ Venier di Porto Tolle a Giacciano con Baruchella, sulle note della musica per organo. “Antichi organi del Polesine”, giunta alla sua undicesima edizione, continua nell’intento di valorizzare un patrimonio culturale da scoprire e da ascoltare. Nel corso delle dodici tappe in calendario diversi musicisti faranno risuonare anche le canne di alcuni pregevoli strumenti realizzati da Gaetano Callido, celebre organaro originario di Este, allievo di Pietro Nacchini, insigne rappresentante della scuola organara veneta e attivo nella seconda metà del Settecento fino ai primissimi anni dell’Ottocento. A lui subentrarono i figli: Antonio, in particolare, proseguì l’attività fino al 1830, quando la fabbrica fu rilevata da Giacomo Bazzani. In occasione dei duecento anni dalla morte di Gaetano Callido la rassegna intende valorizzare soprattutto gli strumenti realizzati dal maestro: a Loreo presso la chiesa di santa Maria Assunta (26 ottobre), a Guarda Veneta presso la chiesa di san Domenico (27 ottobre), a Costa di Rovigo presso la chiesa di san Rocco (9 novembre), a Porto Viro presso la chiesa di san Bartolomeo (16 novembre) e a Rovigo presso il tempio della Rotonda (23 novembre). Un organo di Antonio Callido è presente nella chiesa di sant’Ippolito martire di Giacciano con Baruchella (7 dicembre), mentre altri strumenti realizzati da Bazzani si trovano nella chiesa di san Nicolò vescovo di Ca’ Venier (10 novembre) e nella basilica di san Bellino del comune di San Bellino (24 novembre). La chiusura della rassegna è prevista a Lendinara presso la chiesa di san Biagio (14 dicembre), dove è conservato un organo del 1926 realizzato dalla fabbrica padovana Malvestio. Tutti i concerti iniziano alle ore 21 e l’ingresso è libero. M.D.P.

Biblioteca “Antonio Carlizzi”

riCorre il primo deCennale

L

a biblioteca “Antonio Carlizzi” festeggia quest’anno il primo decennale della sua fondazione. Nel 2003 l’associazione “Renzo Barbujani” ha raccolto l’eredità delle biblioteche di quartiere, in particolare di quella di San Bortolo, che fino a quel momento riuscivano a funzionare grazie all’attività degli obiettori di coscienza. Con la scomparsa di questa figura molte realtà, anche ben avviate, furono costrette a chiudere. Oggi, invece, la “Carlizzi” grazie all’impegno di alcuni volontari garantisce l’apertura della biblioteca tre pomeriggi alla settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì. L’associazione “Barbujani” è nata con scopi culturali e sociali: il locale concesso dal Comune di Rovigo, attiguo alla scuola media “Cesare Parenzo”, non raccoglie solo un discreto patrimonio librario organizzato per argomento e disponibile al prestito, ma costituisce un importante luogo di ritrovo e di aggregazione. Qui, ad esempio, si svolgono gli incontri del laboratorio di pittura e del laboratorio di scrittura creativa, sia in prosa che in versi. Quest’ultimo, nato dieci anni fa per volontà di Loredana Capellazzo e di Paola Trivellato, continua ad essere completamente gratuito ed oggi è coordinato da Giuliano Visentin e da Roberta Fava: ogni quindici giorni alle ore 20.45 si riuniscono partecipanti provenienti non solo da Rovigo ma da tutta la provincia e anche da fuori. Il presidente Pavarin sottolinea che questa iniziativa offre alle persone la possibilità non solo di uno scambio culturale ma anche di esprimersi e di uscire di casa. M.D.P.


10 26

IL VENETo

in PRIMo PIANo

Tutti di corsa per non perdere la coincidenza

I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico

Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa di Germana urbani

S

ulla carta sembra la soluzione de- gionale della mobilità su rotaia che vedrà finitiva a tutti i peggior disagi che i passare sulle tratte principali treni ogni pendolari dei treni veneti hanno do- dieci minuti. Se così sarà la rete ferroviaria vuto sopportare in questi anni. Un sogno complessivamente verrà rafforzata, tanto all’orizzonte, rincorso a lungo con il proget- che, promettono dalla Regione, nessun pasto sempre in itinere della metropolitana di seggero trascorrerà più di un’ora senza un superficie, che fino ad oggi non, si è mai treno per la sua destinazione. realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare “L’obiettivo è migliorare il servizio, davvero. Ma per la prova del nove i cittadini spiega l’assessore regionale alle politiche dovranno attendere il 15 dicembre, data in della mobilità del Veneto Renato Chisso cui entrerà ufficialmente in vigore il nuovo fornendo più treni e più capienti, con più orario cadenzato dei treni regionali. possibilità di collegamento e di coincidenze, Ideato nell’arco di due anni da un più fermate”. “So molto bene che cambiare ingegnere veronese, Domenico Menna, il abitudini e spostare orari inciderà su comnuovo servizio ferroviario locale cadenzato portamenti per così dire consolidati – agprevede dei treni a fregiunge Chisso – ma il quenza regolare: stes- La Regione lavoro che abbiamo so posto stesso orario, ha già acquistato fatto darà certamente e dunque, facilmente venti nuovi treni più risposte positive svizzeri e ne memorizzabili. di quanto non sia in Da Mestre, ad comprerà altri nove grado di fare il servizio esempio, al minuto 03 come è attualmente partiranno i treni veloci per Rovigo, al minu- strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel to 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 suo genere in Italia, studiato sulla base dei per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo flussi di mobilità delle persone, basato su shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal regionali lenti, regionali veloci e coincidenze binario giardino al minuto 35 e da Padova tra linee diverse che si intersecano tra di rientrerà a Mestre al minuto 53. loro, servito da una trentina di convogli in Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, più rispetto agli attuali”. tutti i giorni. La novità che rende contenti tutti, soUna vera rivoluzione del sistema re- prattutto i pendolari, riguarda l’incremento

Renato Chisso delle corse possibile anche grazie ad un parco convogli che comprenderà 20 nuovi complessi Stadler, 9 nuovi convogli Vivalto, 14 nuove carrozze doppio piano e il revamping di 316 vetture Trenitalia a Media Distanza. L’unico neo che si può ravvisare potrebbe essere colto nella necessità di fare diversi cambi per un unico viaggio. Ma, considerando che il modello è la metropolitana delle grandi città, i veneti nell’usare il treno dovranno ricordare come per spostarsi a Parigi da un posto all’altro occorra scendere anche più volte da un convoglio e prenderne un altro. Il nuovo orario prevede, infatti, che i diversi convogli siano tra loro “sincronizzati”. In questo modo sarà possibile transitare da un regionale veloce (che ferma solo nelle

stazioni principali) a un regionale lento (che ferma ovunque) e lungo direttrici dove oggi il servizio è non solo spezzettato ma non esistono coincidenze (Conegliano – Treviso – Vicenza, per esempio). Questo peraltro elimina le interferenze oggi esistenti fra tratte non elettrificate e tratte non elettrificate, che sono più razionalmente servite da convogli a trazione dedicata a fronte di interferenza quando il transito è misto. Con questi cambiamenti epocali è lecito dire che la mobilità veneta si adegua agli standard europei e non è facile per una Regione che ha un sistema di mobilità non a raggiera, ma diffuso da e verso città che si collocano appunto in un contesto policentrico e metropolitano, dove l’attuale servizio fino ad oggi non è riuscito a dare le risposte

che chiedevano i viaggiatori e soprattutto i pendolari. “Per tutti noi – ribadisce Renato Chisso – in primo luogo Regione ma anche Trenitalia, il cadenzamento è una scommessa, nella quale crediamo, che abbiamo deciso di accettare e che vogliamo vincere. Siamo di fronte ad una nuova filosofia della mobilità pubblica – continua l’assessore regionale – che non coinvolgerà solo il treno ma anche il trasporto su gomma, all’interno di un sistema integrato al cui centro ci sono non gli aggiustamenti di un sistema ereditato dal passato, ma le esigenze e le richieste degli utenti, dei pendolari, dei lavoratori, degli studenti e la necessità di dare le migliori risposte possibili in un quadro di compatibilità economica”.


Il Veneto in primo piano 27 11 Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano

Pendolari: “La Regione ci ripensi”

di Germana urbani

P

endolari sul piede di guerra e una raccolta firme che ci sono, che si affiancheranno ai treni cadenzati Milano – ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari Regione Veneto a riconsiderare la decisione di soppri- veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad mere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma da 36 mila passeggeri ogni giorno. A costa molto di più alla Regione. Le 13 quanto pare, per colpa dei tagli dallo Gli abbonamenti coppie di Frecce regionali, il cui costo Stato, il Veneto non ha più soldi per per le Frecce a catalogo a carico del Veneto sarà garantire il servizio svolto da quattro veloci di circa 16,7 milioni l’anno a fronte coppie di treni interregionali veloci costeranno dei 10,7 milioni pagati oggi dalla Milano – Venezia. Né la Lombardia molto di più Regione per le quattro coppie di instanzierà i 4 milioni di euro necessari terregionali, potranno tranquillamente a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, can- collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali cellati. Per l’assessore regionale Chisso si tratta di un falso lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giorna- giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Seliere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non condo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza

le priorità

I

è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul medesimo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona di un paio di regionali non veloci”. Studenti e lavoratori pendolari però sembrano non voler sentir ragioni e sulle coincidenze avanzano forti dubbi. “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è scomodo ma accettabile per una persona che decide di farsi un weekend fuori città, ma di certo non per un pendolare, non per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al proprio datore, non per uno studente che perde una lezione, un giorno sì e l’altro pure”. E se non bastasse del cambiamento ne risentirà anche il portafogli. “Da dicembre saremo costretti a sborsare quasi il doppio del costo del nostro biglietto per una Freccia, o accontentarci di un ancora più sovraffollato regionale, affi-

dandoci alle care e amate coincidenze. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non esistono. Troviamo inaccettabile che la regione Veneto abbia preso questa decisione con un atto di forza sul presupposto cinico che un lavoratore, oggi, non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o paga di più, perché uno stipendio, anche se decurtato del costo spropositato di un abbonamento mensile di una Freccia, in una famiglia, è meglio di niente”.

una Buona politiCa dei trasporti su rotaia va finanziata Bene

152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, intervenuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella

normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprenditori - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima efficienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfilacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una programmazione dei servizi a medio-lungo termine”.


12 Il Veneto in primo piano 28 Il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio primavera

No alla violenza di genere: finalmente la nuova legge Maggiore tutela, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio e il Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità finanziato in automatico

di Germana urbani

I

l 24 novembre, come ogni anno, si celebra la triste giornata contro la violenza di genere che sempre più spesso sfocia in femminicidio. Ad ottobre la Camera ha finalmente dato il via libera alle nuove norme sul contrasto alla violenza di genere. Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore dell’impegno di tante deputate è stato fornire uno strumento valido per dare avvio ad un vero piano nazionale antiviolenza, costruito con il contributo delle associazioni e degli operatori. Sono previste politiche di formazione, politiche di prevenzione, la costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo 5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione

di uno specifico fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni hanno garantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove, attraverso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e cultura, troppo spesso in solitudine. Delia Murer, deputata veneziana del Pd e componente della commissione Affari sociali, sottolinea l’importanza del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare il testo del governo attraverso i numerosi emendamenti accolti: “Un passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in più.

Abbiamo lavorato intensamente, nelle commissioni, per migliorare il testo del Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tutela per le donne, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio con il Piano che sarà costruito in modo partecipato e il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà finanziato in automatico. La legge – conclude la deputata – è per noi solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo

ElectricSheeps.com I T S O LU T I O N S & W E B D E S I G N Siti internet, E-commerce & Web Application Sviluppo soft ware, Mobile soft ware Consulenza e Assistenza informatica Progettazione reti aziendali Pianificazione grafica aziendale

Via Dei Martiri 49, Cavarzere (VE) - Tel. (+39) 0426.310.691 - Cell. (+39) 320.68.21.774 www.electricsheeps.com - info@electricsheeps.com

ratificato ad inizio di legislatura, comincia a dei centri antiviolenza della nostra Regione trovare concreta attuazione. C’è ancora da e per questo siamo molto soddisfatti. E’ lavorare e lo faremo a partire dalla legge importante ora che le risorse che verranno di Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara stanziate consentano un percorso di rafforpriorità per l’agenda politica”. zamento dei centri antiviolenza e delle case In assenza di una legge nazionale, il rifugio, perché ciò rappresenta una reale Veneto si era dotato di una propria legge prevenzione per tutte quelle violenze che contro la violenza di genere ad inizio pri- si consumano all’interno delle abitazioni o mavera. Con voto unanime il Consiglio nella vita quotidiana e che possono sfociare regionale aveva approvato la Legge “In- in femminicidio” terventi regionali per “Si tratta - ha prevenire e contrastaaggiunto Padrin - di re la violenza contro un provvedimento le donne”. Un lavoro composito, ma calato di sintesi di due sulla realtà veneta e precedenti progetti quindi applicabile e di legge presentati operativa. Si va dal rispettivamente dal coordinamento di tutti consigliere del Pdl i soggetti che opeLeonardo Padrin e rano sul fronte della dal consigliere del PD violenza di genere al Piero Ruzzante, che coinvolgimento degli avevano entrambi enti locali, vere sentrovato un’adesione tinelle del territorio”. trasversale. Con queLe reti che i vari sogsta legge quadro il getti sono chiamati a Veneto, riconosceva, sviluppare saranno il prima ancora dell’Icuore pulsanto dell’otalia, che ogni forma peratività di questa di violenza contro le legge: i centri e le donne rappresenta La prima causa case dovranno manuna violazione dei di uccisione tenere costanti e fundiritti umani fonda- nel Mondo delle zionali rapporti con le mentali alla vita, alla donne tra i 16 e forze dell’ordine, l’audignità, alla libertà, i 44 anni è l’omicidio torità giudiziaria a cui alla sicurezza e all’incompete l’assistenza, tegrità fisica e psichica della persona e che la prevenzione e la repressione di reati, le donne, anche quelle di minore età, sono nonché con enti locali, aziende sanitarie e spesso esposte a gravi forme di violenza, istituzioni scolastiche operanti nel territorio che costituiscono grave violazione dei diritti al fine di garantire risposte adeguate alle umani oltre che principale ostacolo al rag- diverse condizioni personali di provenienza giungimento della parità tra i sessi. nel rispetto delle rispettive competenze e Con la stessa legge sono state definite attribuzioni istituzionali. anche le tipologie delle strutture necessarie Con l’approvazione della Legge regiorivolte alle donne vittime di violenza e ai nale erano stati stanziati 400.000 euro a loro figli minori: i centri antiviolenza che copertura delle attività del 2013. offrono assistenza, sostegno e percorsi di Ora, l’ultimo decreto nazionale mette superamento del disagio, le case rifugio e in campo dieci milioni di euro che saranno le case di secondo livello, ovvero strutture erogati attraverso le Regioni e la comdi ospitalità in grado di offrire accoglienza e missione Pari opportunità del Veneto ha protezione. “Si è trattato – spiega il consi- pubblicato da poco i bandi per domande gliere del Pd Piero Ruzzante - di un percorso e progetti. che ha coinvolto il mondo del volontariato e




Voci da palazzo 31 15 Territorio Sono passati tre anni dal cataclisma che ha messo in ginocchio il Veneto

Novembre, torna la paura delle alluvioni I bacini di laminazione di Trissino e Caldogno sono gli interventi strategici per mettere in sicurezza i territori lungo l’asta del Gorzone e del Bacchiglione. Il ritardo dei lavori ha messo in fibrillazione la maggioranza di Palazzo Ferro Fini

L’opinione federico Caner e Nicola finco

“a CiaCoe i Xe Boni tuti…”

di fortunato Marinata

N

ovembre è il mese della grande paura per i veneti, l’alluvione del 2010 è ancora una ferita aperta per molte comunità della nostra regione. Aperta perché la stagione degli indennizzi non si è ancora conclusa del tutto ma soprattutto perché molti di quegli interventi, ritenuti fondamentali per evitare che i fiumi tornino a fare paura, sono ancora lontani dal ritenersi conclusi. Purtroppo per il territorio compreso tra i Colli Berici, Euganei e Adige sono solo due i fiumi deputati a portare al mare l’acqua che cade in eccesso: Bacchiglione e Gorzone, su di essi è imperniata buona parte degli impianti idrovori deputati dal sollevare l’acqua dalle zone depresse del Veneto centromeridionale. Due fiumi, va detto, le cui arginature sono quelle fatte alla fine dell’800 in ragione di un territorio completamente diverso da quello attuale. Un tempo fossi, scoli e canali permettevano lo sgrondo delle terre e trattenevano l’acqua in campagna senza far arrivare una massa d’acqua imponete alle idrovore, mandandole in sofferenza. Oggi, invece, l’eccessiva cementificazione ha creato le condizioni contrarie, ossia grandi quantitativi d’acqua arrivano agli impianti di sollevamento quasi in un solo colpo creando grandi difficoltà per il loro smaltimento. Deflusso, tuttavia, ancora più improbabile se il Gorzone o il Bacchiglione sono già in piena con il rischio che gli ottocenteschi argini cedano di schianto. La Regione ha cercato di risolvere a monte il L’alluvione di tre anni fa tra Montagnanese ed Estense problema, con la creazione di due bacini di laminazione nel Vicentino. Il primo è stato previsto a Trissino, per la lavori ancora qualche anno fa. I lavori, però, sono andati anni dall’alluvione di Ognissanti del 2010 – questa il tono sicurezza dei comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta avanti a rilento, e malgrado l’assessore regionale Maurizio dell’interrogazione presentata dall’esponente vicentino del Gorzone, quali Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospeda- Conte avesse più volte rassicurato che i cantieri rispettavano Pdl alla propria maggioranza - molti lavori di manutenzione letto Euganeo, Carceri e Vighizzolo i tempi, in realtà i lavori non sono anco- ordinaria e straordinaria per garantire la sicurezza idrogeod’Este, il secondo a Caldogno sul tor- Toniolo: ra finiti. Entro fine anno i bacini dovreb- logica sono stati fatti, lo riconosciamo, ma purtroppo alcune rente Timonchio in modo da mettere “Perché bero essere pronti ma intanto novembre opere molto importanti come la realizzazione degli invasi in sicurezza i comuni lungo l’asta del la sicurezza è già qui e la paura dei fiumi in piena di Caldogno e Trissino, sono ferme al palo nonostante siaBacchiglione, quali Vicenza, Veggia- aumenti ci ritorna. Anche il consigliere regionale no finanziate”. “Il nostro tessuto economico e sociale, già no, Ponte San Nicolò e Casalserugo. vogliono i fatti!” del Pdl e presidente della commissione provato dalla crisi - conclude Toniolo - non reggerebbe ad Di che si tratta? Della realizzazione Affari Istituzionali del Consiglio veneto, un’altra alluvione. Troppe le famiglie e le attività econodi due grandi aree da inondate per scolmare la piena dei Costantino Toniolo, ha incalzato la propria maggioranza miche che hanno subito gravi danni! Perché la sicurezza rispettivi fiumi. Il Commissario delegato dal Presidente del nell’accelerare la realizzazione dei due interventi, tirandosi aumenti ci vogliono i fatti!”. Consiglio, Prefetto di Verona Perla Stancari, finanziò i primi addosso gli strali di colleghi di coalizione. “Sono passati tre Costantino Toniolo (PdL)

“Quali CiaCCole? nel viCentino non si vede un Cantiere”

“D

a amministratore pubblico mi sono sizione, ma strumento costruttivo per sollevare sempre battuto per la difesa del tertemi finalizzati al bene comune. Il tono della ritorio, sia da Sindaco e consigliere mia domanda sulla situazione degli invasi che di Caldogno, sia da assessore provinciale berisono previsti nel Vicentino era proprio quello co, sia ora che sono in Consiglio Regionale con di fare il punto seriamente sulla situazione un ruolo legislativo e di controllo rispetto all’eprecisa Toniolo - un’azione di stimolo verso la secutivo di Palazzo Balbi! L’attacco in risposta Giunta per far procedere le cose, come il padre ad una mia interrogazione che vuole essere fa con il figlio impegnato negli studi. Pertanto Costantino costruttiva, è semplicemente personalistico e la trasparenza richiesta non riguarda l’agire delToniolo strumentale! Dobbiamo dare risposte concrela Regione, e quindi della Giunta, che ha fatto te sul problema della sicurezza idraulica ed evitare questi molto, ma chiarire assieme la situazione che c’è in questo personalismi da parte dei consiglieri: la mia domanda era momento: i lavori a Trissino sono bloccati e a Caldogno si è tecnica e rivolta alla giunta. In questo caso Caner e Finco concluso l’iter, ma non si vede un cantiere. Facciamo l’elensbagliano ad interpretare lo strumento dell’interrogazione - co di quello che manca per arrivare all’obiettivo, perché lo spiega Toniolo - non è un’arma ad uso esclusivo dell’oppo- scopo è l’obiettivo finale, la sicurezza idraulica. Apprezzo

la tempistica efficiente dell’iter procedurale, ma i cantieri non li vedo ancora. Da amministratore locale e provinciale ho sempre lavorato con gli enti “superiori” al fine di realizzare l’invaso di Caldogno. - ricorda l’esponente del PdL - Il Comune, anche con la mia presenza di amministratore, ha pensato al bene generale, alla sicurezza idraulica non solo di Caldogno, Rettorgole e Cresole, ma anche della Città di Vicenza e di tutti i territori a Sud sull’Asta del Bacchiglione. Il Comune di Caldogno con il sottoscritto amministratore – puntualizza - ha accettato un’opera importante sul suo territorio (altro che sindrome di “non nel mio giardino”), ha lavorato in una difficile opera di concertazione finalizzata alla realizzazione di un’opera necessaria per la sicurezza idraulica di tutto il territorio veneto. Altro che chiacchiere!”.

Federico Caner e Nicola Finco

“I

n tre anni la Regione ha investito a Vicenza 26 milioni di euro concludendo 61 interventi per la sicurezza idraulica, disponendo l’iter d’appalto per 86 milioni delle due casse di espansione di Caldogno e Trissino e per altri 90 milioni il progetto dei tre invasi a Merola, viale Diaz a Vicenza e Montebello (oggi in fase di Via)”. Questa è stata la replica di Federico Canel e Nicola Finco, rispettivamente capogruppo leghista in Consiglio regionale e presidente della commissione Ambiente, alla richiesta di sollecito arrivata da Toniolo. “Mentre Galan – sono andati giù duri i due leghisti - aveva ignorato il problema, adesso Zaia lo sta risolvendo nel pieno rispetto degli iter statali. Che, ricordiamo, sono lunghi per due motivi: evitare ricorsi che bloccherebbero le opere e scongiurare infiltrazioni mafiose. Costantino Toniolo, ex sindaco di Caldogno che negli anni nulla ha fatto per prevenire le esondazioni, dovrebbe ben saperlo. Ma a volte la propaganda politica si fa sulle spalle della gente, nella maniera più squallida possibile. Se Toniolo, che parla di poca trasparenza negli appalti, ha rimostranze o denunce, vada di corsa in Procura, faccia un esposto e vedremo gli esiti: diffamare in questo modo chi lavora per risolvere emergenze accantonate da 80 anni è squallido e propagandistico. Impressionante poi – rimarcano i due esponenti leghisti - la puntualità con cui Toniolo interviene sui lavori per le casse di espansione nel Vicentino: sempre a ridosso di un allarme meteo. Sembra quasi un mettere le mani avanti, un ‘io l’avevo detto’: tollerabile da un esponente dell’opposizione, meno da uno della maggioranza, che nonostante sia presidente della commissione Affari Istituzionali pare non conoscere le leggi in materia. Invece di pontificare su chi sta seguendo l’iter per le grandi opere – proseguono Caner e Finco -, Toniolo dovrebbe smetterla di fare politica sulle disgrazie della gente e su chi sta lavorando per prevenirle. Invece di vaticinare sulla stampa, Toniolo potrebbe chiedere lumi a Galan su quanto non è stato fatto in 15 anni, o meglio muovere il suo Governo a Roma e concedere al governatore Zaia i poteri speciali necessari per accelerare le opere antialluvione. Ma si sa qual è il detto veneto: a ciacoe i xe boni tuti…”.


32 Cultura veneta 16 Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio

Un posto al sole per il paesaggio Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana di Alain Chivilò

M

arco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla figura e sul volto umano. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei maggiori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fino allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natura, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Canaletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina

tocca la Scandinavia, l’Est Europa fino all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fino alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografia alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet rovescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fino alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fino ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresentate per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affidabile.

Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini

fino al 24 novembre in tre sedi veneziane

Il laboratorio di Sze

uNO STRESS DI VETRO

I

l motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchetti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costituiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contemporanea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di

fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si riassume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimenti che stavano conducendo. Il dialogo ha modificato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce. Al.Ch.

I

l Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fino al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perennemente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la nostra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impossibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti archeologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sarah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialogando con il tessuto e la storia di un edificio. La percezione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifici di grandi dimen-

sioni. A livello tecnico tutto parte dalla definizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che designa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e solida) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifico dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune apparentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio. Al.Ch.




8 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 35

UMBRIA

Nel magico mondo di Barbanera

A SPELLO NELLO SPLENDIDO COMPLESSO RURALE DI SAN GIUSEPPE (UN EX BACHIFICIO CON IL SUO PARCO) È STATA REALIZZATA LA CASA DI BARBANERA DOVE LA FAMIGLIA CAMPI OLTRE A REALIZZARE I CELEBRI ALMANACCHI E LUNARI, FAMOSI DAL ‘700 E OGGI DISTRIBUITI IN 2.500.000 COPIE HA CREATO UNA FONDAZIONE NEL CUI ARCHIVIO SONO ILLUSTRATI OLTRE 250 ANNI DI STORIA POPOLARE DA VISITARE ANCHE IL PREZIOSO ORTO-GIARDINO IL VOLUMETTO CARO A D’ANNUNZIO La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare con attività di ricerca, espositive ed editoriali la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore. A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi: c’è pure la lettera con cui Gabriele D’Annunzio definì il Lunario che teneva sempre sul comodino “Il fiore dei tempi”), si occupa della diffusione dei valori di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con i cicli stagionali e che guarda al rapporto tra cieloterra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere. La Fondazione ha sede a Spello nello stesso complesso rurale, il San Giuseppe, che ospita la sede dell’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera. La visita guidata al complesso di Spello consente di ammirare anche la villa padronale (un ex bachificio) e i giardini. Il complesso si estende su sette ettari. Da lì si gode anche una splendida vista sul borgo di Spello, la cittadina dove Pinturicchio ha affrescato la Cappella Baglioni, opera che qualcuno ha definito “la cappella Sistina dell’Umbria”. Info: www.barbanera.it - info@barbanera.it

L

o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografica ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. Una delle prime edizioni di questo piccolo frammento di cultura popolare italiana, quella edita nel 1762 a Foligno in un unico foglio (“Discorso generale del famoso Barbanera per il 1762”, edito da Pompeo Campana), è conservata nel museo della Fondazione Barbanera, che ora ha sede a Spello nel bel complesso rurale di San Giuseppe chiamato “Casa di Barbanera”, immerso nella campagna umbra e circondato da un giardino all’italiana e da un ricco orto botanico. Nel museo allestito dalla famiglia Campi, titolare della casa editrice di Foligno (che ora ha sede nel complesso di Spello), sono ammirabili tanti pezzi unici che permettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sue previsioni del tempo sono utili a chi deve scegliere, ad esempio, i giorni giusti per la semina dei campi, e vengono seguiti anche i suoi tanti consigli, legati all’agricoltura ma anche al “fai da te” domestico in materia di piante, ortaggi, frutta e altro. E poi i consigli su salute e benessere, alimentazione, oroscopi... Il calendario, l’almanacco e le tante altre pubblicazioni di Barbanera, orgoglio della famiglia Campi, costituiscono tutt’oggi un piccolo grande patrimonio di conoscenza, o meglio un distillato di saggezza contadina. Sì, perchè è sempre valido il motto “Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire tutto quel che ha da venire”. Giambattista Campitelli (1780-1824) fu il primo editore tipografo a proporre una versione del Barbanera in opuscolo o libretto di una sessantina di pagine (il formato che poi si affermerà fino ai giorni nostri): il primo di cui si ha notizia è del 1793 e identifica Barbanera come astronomo parigino. Giovambattista Bocci Campitelli riuscì, alla fine del XIX secolo,

IN COPERTINA L’EX

BACHIFICIO ORA SEDE DELLA REDAZIONE DELL’EDITORIALE CAMPI. SEGUONO: IL CALENDARIO LUNARIO 2014 E IL FRANCOBOLLO CHE POSTE ITALIANE DEDICÒ A BARBANERA. QUINDI: SCORCI DEL PARCO E SALE DELL’ARCHIVIO STORICO DELLA FONDAZIONE. IN ALTO: SPELLO, L’ORTO BOTANICO DI SAN GIUSEPPE E UN’EDIZIONE STORICA DELL’ALMANACCO

a far conquistare ai lunari di Barbanera una diffusione quasi nazionale (ne distribuiva circa 400.000 copie nell’Italia centromeridionale). La famiglia Campi è subentrata nella pubblicazione del celebre almanacco dal 1929 per iniziativa di Feliciano Campi, concorrendo insieme ad altre tipografie alla stampa dell’opera che all’epoca era diretta dal senatore Benedetto Pasquini. Durante i principali flussi migratori che portarono gli italiani oltreoceano, vennero editate speciali versioni del Barbanera stampate in diverse città tra cui New York o Buenos Aires, che univano ai contenuti classici d’almanacco indicazioni pratiche per gli emigranti, come istruzioni per il viaggio o consigli sulle “rimesse” di denaro alle famiglie rimaste in Italia, informazioni che fanno del Barba-

nera d’oltremare uno strumento di mediazione interculturale. Fino alla metà degli anni Settanta, il lunario fu utilizzato soprattutto dai ceti rurali, che ne apprezzavano le previsioni del tempo e i consigli per l’agricoltura. L’indicazione delle festività, le ricorrenze dei santi, i consigli ed i proverbi ne fecero - appeso in cucina o nella stalla - un indispensabile strumento per le attività domestiche quotidiane. Venduto per fiere e mercati da cantastorie e venditori ambulanti, il Barbanera si acquistava ogni anno a partire da settembre. Dalla metà del XX secolo i diritti di pubblicazione del calendario, dell’almanacco e del lunario di Barbanera sono di proprietà dell’Editoriale Campi. I principali canali di diffusione sono le edicole, le librerie, l’omaggio diretto da parte di aziende ai

propri clienti quale strenna di fine anno, per un totale di oltre 2.500.000 copie. La raccolta di documenti legati alla figura di Barbanera, alla sua tradizione e al mondo degli almanacchi e dei calendari in genere, ha portato alla costituzione di un archivio storico all’interno della Fondazione Barbanera 1762 che contiene oltre 6.000 almanacchi italiani ed esteri pubblicati dal XVII secolo ad oggi, oltre a 15.000 documenti di vario genere (pensieri, recensioni, bossi tipografici, bozze di stampa, fotografie, aneddoti, curiosità) riguardanti Barbanera, la sua storia, la sua fortuna e il legame con la cultura popolare e almanacchistica italiana e non solo. Quest’anno, accanto al nuovo Almanacco 2014 in edicola da metà novembre e al Calendario-Lunario, Barbanera ha in serbo una novità: un calendario speciale di cui il cibo è il vero grande protagonista. “Barbanera dei cibi felici”, realizzato in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia. Mese per mese e stagione per stagione, una vera festa del cibo, con consigli, ricette, proverbi, il dolce o la frittella del santo e le regole di una sana alimentazione. Un calendario lunario, dove la Luna sarà attenta alleata nell’orto e in cucina, un allegro vademecum per tutto l’anno, un caro amico cui affidarsi ogni giorno per godere di un cibo sano, buono, genuino, che non si spreca. Un cibo che sa anche raccontare la sua storia, ricordare tradizioni, simboli, usanze, per riscoprire le meraviglie che portiamo ogni giorno in tavola.


Crucipiazza 20 36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

1

2

l’INTARSIO Sapete riconoscere questi posti?

1) ......................................................... ............................................................... 2) ......................................................... ............................................................... 3) ......................................................... 3

4

............................................................... 4) ......................................................... ...............................................................

3 LETTERE CRI - IME - LED - OCC - PRO RIN - SIR - SUL - UMO 4 LETTERE NOME 5 LETTERE MEDIA - MUTUO 6 LETTERE AZIONI - CIVILE - COMUNE ERARIO - GRANDE - INIZIO LOCALE 7 LETTERE CLIENTI - CONSUMO FALLITA - PICCOLA 8 LETTERE CAPITALE - NO PROFIT 9 LETTERE GIURIDICO 10 LETTERE PRODUZIONE

Antonio Banderas I Colmi

• Qual è il colmo per un falegname? Essere licenziato in tronco. • Qual è il colmo per un computer? Non avere programmi per la sera. • Qual è il colmo per due scheletri? Essere amici per la pelle. • Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso. • Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungenti. • Qual è il colmo per un dipendente ENEL? Essere in bolletta. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per

una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per una foglia? Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un musicista? Non capire un piffero.

Il Puzzle

AMATO - ATTORE CALCIATORE CASA - DEBUTTO DOPPIATORE FIGLIA - FILM FRIDA - MADRID MALAGA - MAMBO MATADOR MODELLO MORO - SHREK STATI UNITI VAMPIRO

Chiave (8) - Ha recitato nel film.................................................................................... Aforismi sull’Amore

Soluzioni: 1) Sede BMW; 2) Oktoberfest; 3) Hofbräuhaus; 4) Frauenkirche.

Un giretto a Monaco di Baviera

info@azzurraedizioni.com

• Se tu non mi ami, non importa. Sono in grado di amare per tutti e due. • L’amore è più temerario che l’odio.

Giochi e tanto divertimento!

www.azzurraedizioni.com

Questa pagina è offerta da:

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA. ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE


A tavola 37 23 Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it

INGREDIENTI BISCOTTO: 60 GR. DI ALBUMI GR DI ZUCCGERI GR DI FARINA GR DI FARINA DI MANDORLE, 24 GR. DI BURRO FUSO. SEMIFREDDO: 125 GR. DI LATTE, 3 ROSSI D’UOVO, 100 GR. DI ZUCCHERO, 40 GR. DI ACQUA, 40 GR. ACETO DI LAMPONI, 24 BELLE FRAGOLE, UN PICCOLO CORNETTO CON CIOCCOLATO FUSO. ESECUZIONE BISCOTTO: A NEVE I BIANCHI, MESCOLARE LE DUE FARINE, LO ZUCCHERO E SETACCIARLI NEI BIANCHI MESCOLANDO DELICATAMENTE, UNIRE PER ULTIMO IL BURRO E METTERE IN UNA PLACCA ANTIADERENTE - RIVESTITA DI CARTA FORNO, IMBURRATA E INFARINATA - DI CM. 25 X15. CUOCERE PER 20 MIN. A 160°. QUANDO SARÀ COTTO, GIRARE IL BISCOTTO SU UN TAGLIERE E FARLO RAFFREDDARE. SEMIFREDDO: BOLLIRE IL LATTE ED UNIRE L’ANICE, LASCIARE IN INFUSIONE 1 ORA; SBATTERE I ROSSI CON METÀ ZUCCHERO, FAR RIBOLLIRE IL LATTE, VERSARE L’ALTRA METÀ DI ZUCCHERO SUI ROSSI E MESCOLARE, RIMETTERE SUL FUOCO E PORTARE A CIRCA 90°, FINO AL PRIMO ACCENNO DI BOLLORE. FILTRARE CON UN COLINO E SBATTERE VELOCEMENTE CON UNO SBATTITORE PER 15 MIN.: DIMINUIRE LA VELOCITÀ E CONTINUARE A SBATTERE PER ALTRI 15 MIN., FINO A COMPLETO RAFFREDDAMENTO, METTERE IN FRIGORIFERO PER ALMENO MEZZ’ORA MA NON PIÙ DI 2 ORE PER PORTARE AD UNA TEMPERATURA BASSA. TRASCORSO QUESTO TEMPO MONTARE LA PANNA PER UNIRLA AL COMPOSTO. COPPARE IL BISCOTTO NELLA FORMA DEGLI STAMPINI CHE ANDRANNO A CONTENERE I SEMIFREDDI, DIVIDERE IL COMPOSTO IN 4 STAMPINI E GIRARVI SOPRA I PEZZI DI BISCOTTO. METTERE IN CONGELATORE A -18° PER ALMENO 2 ORE. CARAMELLARE LO ZUCCHERO CON L’ACQUA, BAGNARE CON L’ACETO DI LAMPONI E CUOCERE FINO A COMPLETO SCIOGLIMENTO DEL CARAMELLO, TENERE IN DISPARTE MA SEMPRE NELLA PENTOLA. GIRARE I SEMIFREDDI SU 4 PIATTI, SCALDARE IL CARAMELLO ALL’ACETO DI LAMPONI ED UNIRVI LE FRAGOLE, LAVATE E PRIVATE DEL PICCIOLO, FARLE INTIEPIDIRE E DISPORLE ATTORNO AI SEMIFREDDI CON UN PÒ DI SCIROPPO, UNA GUARNIZIONE DI CIOCCOLATO AMARO E UNA FOGLIA DI MENTA.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

COCKTAILS by Paolo Marani

I CONSIGLI DI PAOLO

SOGNO D’AUTUNNO

6/10 VODKA WIBOROWA, 2/10 AURUM, 2/10 BANANA D.KUYPER, BOLS, CHUCCHIAINO DI GELATO AL LIMONE.

SHAKERARE CON GHIAGGIO E SERVIRE NELLA COPPA COCKTAIL CON ALCUNE GOCCE DI SCIROPPO DI ROSA FABBRI. IL COLORE È UN QUADRO FUTURISTA, IL PROFUMO È DI COMPOSTA DI FRUTTA, IL SAPORE È AVVOLGENTE, PIACEVOLMENTE DOLCE. UN COCKTAIL DA DOPO CENA. INFO@TERRAZZAINPIAZZA.IT

FARROTTO ALLA ZUCCA CON BRESAOLA CROCCANTE ORMAI NEL PIENO DELLA STAGIONE AUTUNNALE, LA ZUCCA NE È UNO DEI PRODOTTI PIÙ RAPPRESENTATIVI. PROPONIAMO QUINDI UN DELICATO FARROTTO, PROFUMATO CON AGHI DI ROSMARINO FRESCHI. ABBIAMO AGGIUNTO CROCCANTE BRESAOLA AL POSTO DEL PIÙ SCONTATO SPECK, INFATTI HA UN SAPORE MENO INTENSO, CHE MEGLIO SI È COMBINATO CON QUELLO DI ZUCCA E ROSMARINO. UNA VARIANTE RISPETTO AL CLASSICO RISOTTO, PER UN PIATTO ALTRETTANTO GUSTOSO E RICCO.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 385G FARRO 2 SPICCHI DI ZUCCA MANTOVANA (CIRCA 360G) 30G BRESAOLA A FETTE 1/4 CIPOLLA BIANCA 20G PECORINO ROMANO GRATTUGIATO 2 CUCCH MOSTARDA DI MELE COTOGNE 2 DADI VEGETALI OLIO EVO

GOCCE BLU CURACAO

PAOLO MARANI

CUCINA

ROSMARINO

INGREDIENTI:

INGREDIENTI:

CUCINA

LA RICETTA SEMIFREDDO ALL’ANICE STELLATO , 60 . , 12 . 00, 24 .

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

SALE

CUOCERE LA ZUCCA NELLA VAPORIERA. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA NELLA PENTOLA CON L’OLIO, VERSARE LA ZUCCA E FAR INSAPORIRE. UNIRE POI IL FARRO E PORTARE A COTTURA CON I DADI E L’ACQUA. AGGIUNGERE IL ROSMARINO, LA MOSTARDA E REGOLARE DI SALE SE NECESSARIO. FAR ABBRUSTOLIRE LE FETTE DI BRESAOLA IN UNA PADELLA ANTIADERENTE. MANTECARE IL FARRO CON IL PECORINO ED UNIRE LA BRESAOLA SMINUZZATA. SERVIRE DECORANDO CON QUALCHE AGO DI ROSMARINO FRESCO. MANUELA E SILVIA BIZZO


22 38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

DAL

FASCINO BELLI NEL CORPO E NELLO SPIRITO, ATTIRERETE STUOLI DI AMMIRATORI, CON OTTIME OPPORTUNITÀ DI SVAGHI E NUOVE CONOSCENZE · S ALUTE LA GRINTA DI CUI SARETE PROVVISTI VI AIUTERÀ A FARE INCETTA DI TRAGUARDI O PER SENTIRVI AL RIPARO DA PROBLEMI VARI

TORO

DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO VI FARETE DESIDERA R E MOLTO, ATTENTI PERÒ A NON TIRARE TROPPO LA CORDA POTRESTE PERDERE QUALCOSA DI IMPORTANTE · S ALUTE GRANDE RECUPERO DI ENERGIA E VOGLIA DI FARE. SFRUTTATE LE BELLE GIORNATE PER RICARICARVI A CONTATTO CON LA NATURA

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO RISERVERETE L E VOSTRE MIGLIORI DOTI INTELLETTUALI ED ESPANSIVE AI RAPPORTI CONSOLIDATI. DIFFIDATE DEL MORDI E FUGGI · S ALUTE EVITATE STRAPAZZI E ALIMENTAZIONE DISORDINATA, E CURATE PARTICOLARMENTE IL RIPOSO E IL RILASSAMENTO

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO NUOVO SLANCIO PER DINAMIZZARE I MÉNAGE PIÙ ABITUDINARI PROPOSITIVI NEI CONFRONTI DI EVENTUALI NUOVE AMICIZIE · SALUTE BUONI STIMOLI PER RENDERE CONTINUATIVO L’IMPEGNO NEL FITNESS, E I BUONI PROPOSITI CON OTTIMI RISCONTRI

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

AVRETE VOGLIA DI FARE PROGETTI E DI SUPERARE BARRIERE O DISTANZE. FATELO, È QUESTO IL TEMPO GIUSTO PER AGIRE · S ALUTE SARETE IN FORMA SCATTANTE: CAPELLI BELLISSIMI, GAMBE TONICHE E LEGGERE. OCCHIO ALLA BRILLANTEZZA MENTALE, ENTUSIASMO! FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO L’EROS

PARTIRÀ IN SORDINA, CON AVANCES PASSIONALI ALTERNATE AD ENIGMATICI DISTACCHI. SI RECUPERA IN FRETTA · S ALUTE DEDICATEVI A DISCIPLINE LEGATE AL MOVIMENTO E ALLA SOCIALITÀ: WALKING, GINNASTICA POSTURALE, SPORT DI GRUPPO

Oroscopo PRESENTATEVI ALLE PORTE

DELL’INVERNO CON DETERMINAZIONE E COLORI SGARGIANTI

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO SARETE UN PO’ MENO ALGIDI E MOLTO PIÙ SCIOLTI NELL’ESTERNARE I SENTIMENTI. LANCIATE IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO · S ALUTE SARETE MOLTO SCATTANTI E CURIOSI CIÒ VI FA APPARIRE ASSAI PIÙ GIOVANI. CERCATE DI NUTRIRE CORPO, MENTE E SPIRITO

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO RECUPERERETE GRINTA E SEX-APPEAL. I SENTIMENTI PRENDERANNO STRADE APERTE E LINEARI: BANDO ALLE DIETROLOGIE · SALUTE ABITUDINI PIÙ SALUTARI, QUALCHE ATTIVITÀ ALL’ARIA APERTA E TRATTAMENTI LINFODRENANTI SORTIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

SARETE SPUMEGGIANTI E VITALI, PERFETTAMENTE IN LINEA CON LA VOSTRA NATURA ESTROVERSA. SENSUALITÀ E SENTIMENTO AL TOP S ALUTE INSIDIE ALL’ORIZZONTE PER LE DIFESE IMMUNITARIE: PROTEGGETE LA SCHIENA E L’APPARATO DIGESTIVO. RIMEDI NATURALI FASCINO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO L’AMORE È SOLO VOSTRO, VISSUTO IN MANIERA MOLTO PIÙ INTERIORIZZATA E ROMANTICA. AVVENTURE IN ARRIVO · S ALUTE COMPATTEZZA MUSCOLARE E OTTIMA FORMA MENTALE. CONCENTRATEVI SU DISCIPLINE E TERAPIE OLISTICHE PIÙ SPIRITUALI

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO RINNOVATO ENTUSIASMO NELLE RELAZIONI, ALL’INSEGNA DELLE NOVITÀ, DELLA SOCIALITÀ FATTA DI SLANCI E CONDIVISIONE · S ALUTE RECUPERERETE CON GRADUALITÀ TUTTE LE ENERGIE MA EVITATE IL FITNESS IMPROVVISATO E ALCUN TIPO DI TRASCURATEZZA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

L’AMORE RIACQUISTERÀ TUTTA LA SUA CARICA ENERGETICA E ISPIRANTE CHE PER IL VOSTRO CARATTERE SONO LINFA VITALE · S ALUTE POTRETE SOFFRIRE DI UNA FORMA NON OTTIMALE O DI QUALCHE TENSIONE A CARICO DELLA SCHIENA. AGITE TEMPESTIVAMENTE FASCINO




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.