di Rovigo
Iras L’ente parte coi decreti ingiuntivi: ora è guerra!
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Il caso Sicurezza e lavoro i fondi regionali sono congelati
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Granzette L’ex manicomio è da 18 anni un rebus irrisolto
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+234% di utenti www.lapiazzaweb.it
L’informazione locale è sempre con te: SOS QUESTURA E PREFETTURA TIRA ARIA DI ACCORPAMENTI
VENETO IN PRIMO PIANO IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE
Allarme a Rovigo e in Polesine per la paventata chiusura della Prefettura e della Questura. In realtà si tratterebbe di accorpamenti a Padova, ma scatta immediata la maxipetizione per scongiurare l’eventualità pag. 10
TRAVERSATA DA SEIMILA CHILOMETRI TUTTI IN VESPA Dario Vigo, vetraio di 28 anni, ogni estate si regala una vacanza molto, molto particolare: quest’anno è stata una traversata da 6mila chilometri nell’Est Europa, tutta fatta sulla fida Vespa 125 pag. 14
All’interno del giornale
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Polesine ancora umiliato Trenitalia se ne infischia Ancora un taglio ai collegamenti ferroviari, cancellati tre Intercity al giorno: così viaggiare costerà molto di più. La rabbia del deputato Diego Crivellari
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l Polesine pronto a incassare un altro duro, durissimo colpo dal Governo centrale. A stretto giro di posta, dopo notizie di accorpamenti, tagli e chiusure, arriva anche la mazzata relativa ai servizi. Questione non secondaria, se si pensa che Adria, Rovigo e la Provincia costituiscono e hanno sempre costituito un vero e proprio crocevia tra il Nordest e il Centro Italia. Il
nuovo spettro è un pesante taglio dei treni Intercity. Quei treni, cioè, che pur viaggiando veloci e facendo poche fermate, hanno ancora un prezzo abbordabile, ben lontano da quello delle Frecce o della cosiddetta alta velocità. Che magari ti porta ovunque in un baleno, ma che costa tanto. Tantissimo, in tempo di crisi. “Non è concesso perdere tempo. L’ipotesi che i collegamenti ferroviari
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di Germana Urbani*
ambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.
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*direttore@lapiazzaweb.it
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METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO
Editoriale
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L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”
vengano ulteriormente ridotti per una città come Rovigo è inaccettabile. Appena appresa la notizia della cancellazione di tre corse per quanto riguarda gli Intercity in transito per il Polesine sulla tratta TriesteRoma, mi sono attivato per interrogare urgentemente il ministro dei Trasporti”. E’ netta la posizione di Diego Crivellari, deputato polesano. pag. 6
Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito
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news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe,
l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono
stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fiction seguici su www.facebook. com/lapiazzaweb
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzè seguici su www.facebook. com/lapiazzaweb
Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori! Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web
S
iamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www. lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante. Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fino a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo. Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo significativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%
su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori. E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
Il BLOG DEL DIRETTORE La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.
Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvano seguici su www.lapiazzaweb.it
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La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite!
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4 Argomento del mese RISPONDERE ALL’EMERGENZA La gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile
Migranti: accoglienza di
di Germana Urbani
Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno accettato di rendersi utili in comunità
Prefetto Impresa: “Certe forze politiche strumentalizzano il tema profughi per fini elettorali”
S
econdo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il flusso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più difficile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento ufficiale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e inefficienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia
ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fino ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca
la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affitto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affidare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, significherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fino ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fini elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.
LA DENUNCIA DELL’UGL POLIZIA
Uffici stranieri al collasso
“G
li uffici immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro Armelao (nella foto a fianco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo. Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei flussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffici stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.
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Argomento del mese 5 Polemica a Frassinelle
iffusa e lavoro volontario Contro i nuovi arrivi si è mobilitata Forza Nuova
Status di rifugiato non concesso per il 60% di Elisa Dall’Aglio
I
l 60% delle prime mille domande, su un totale di 2.400 a oggi presentate, di concessione dello status di rifugiato politico sono state bocciate dalla Commissione padovana che vaglia queste istanze. E adesso che succede? La domanda non è banale, poiché dal momento del rigetto della domanda di fatto chi era un profugo diviene un clandestino, non legittimato a restare in Italia. Per quanto sia diritto costituzionale di ognuno dei diretti interessati proporre ricorso prima al Tar, contro questa decisione, poi al Consiglio di Stato. Pratiche che possono richiedere anni. Era un esito che era nell’aria, così come era nell’aria - sollevato per esempio più volte dai sindacati di polizia - il problema del “che fare?” per i non profughi conclamati. Nondimeno, la diffusione dei primi dati della commissione ha scatenato la rabbia a 5 Stelle, con il capogruppo in consiglio regionale Jacopo Berti che pone alcune domande sacrosante, ma alle quali sarà difficile trovare una risposta. “Per quanto riguarda l’espulsione dei clandestini - spiega Berti - Ci domandiamo se ed entro quanto tempo queste persone che sono qui illegalmente saranno rimpatriate? Dobbiamo essere certi che questo avvenga. Cosa non scontata visto che l’Italia è al 24esimo posto (su 28) in Europa per numero di rimpatri. Altra questione è quella relativa ai ricorsi: a che serve riconoscere i clandestini, se poi questi restano in Veneto? Per trattare i ricorsi entro termini certi chiediamo l’istituzione di una corsia preferenziale in tribunale. Parliamo di un’emergenza e della nostra sicurezza. Credo quindi sia più che ragionevole”. Ragionevole, ma non facile: anche in termini di costi, rimpatriare tutti coloro che non hanno avuto un responso positivo è impresa titanica. Senza contare che il diniego della commissione può essere impugnato prima al Tar, poi al Consiglio di Stato.
NVENIENZA
ON ANTIRIFLESSO,
METÀ PREZZO!!!
e di Sacco, Selvazzano Dentro
Vana la protesta
Ecco gli arrivi Ridimensionati A
Frassinelle alla fine i profughi sono arrivati, una decina. E’ accaduto l’8 ottobre, quando per tutta la giornata in paese si sono susseguiti i lavori di arredo e gli ultimi ritocchi agli alloggi che dovevano alloggiare i migranti destinati qui dalla Prefettura. Uno sviluppo ineluttabile, come aveva ben chiarito il prefetto Francesco Provolo. Dal momento che un privato aveva regolarmente partecipato al bando pubblicato per l’accoglienza dalla Prefettura, era risultato in regola ed era stato ammesso, non sarebbe stato in alcun modo regolare non inviare nessuno. Sia come sia, l’arrivo dei migranti a Frassinelle ha un sapore particolare, dal momento che il piccolo centro dell’Alto Polesine era stato il primo a mobilitarsi contro gli arrivi. Era scesa in campo Forza Nuova, ma anche un movimento spontaneo, per dire no all’accoglienza, perlomeno nella maniera e con i numeri paventati in un primo tempo. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto scorsi era anche stato messo a segno un raid vandalico contro il residence deputato all’accoglienza. Un episodio increscioso, certo, condannato immediatamente - giusto riconoscerlo - dalla stessa Forza Nuova. Alla fine, alle parole del rappresentante del Governo in Polesine sono seguiti i fatti. A fronte dei 70 profughi dei quali si era parlato in un primo tempo, ne arriveranno comunque molti meno. Persone che hanno chiesto, dopo lo sbarco sulle coste italiane, di ottenere lo status di rifugiato politico in quanto in fuga dalle guerre, dalla persecuzione, dal genocidio. Starà ora alla apposita commissione valutare se le cose stiano davvero così. Equilibrata, come nel suo stile, la posizione del sindaco di Frassinelle Ennio Pasqualin: in questa complessa vicenda non si è mai arroccato su situazioni di principio, non ha mai posto aprioristici ultimatum. Nonostante Il sindaco Pasqualin questo, magari avrebbe gradito almeno amareggiato: essere informato degli arrivi imminenti. “Nessuno Invece no. “Ho ricevuto varie telefonate, si è degnato gente che chiedeva informazioni. di avvertirmi...” Nonostante questo, nessuno si è preso la briga di avvertire il sindaco”. Pasquali è rimasto amareggiato, ma non ha mai fatto polemica e non comincerà ora. Resta il fatto che è evidente che proprio schifo non gli avrebbe fatto, se qualcuno, nella giornata di giovedì 8 ottobre, si fosse preso la briga di avvisarlo che sì, i profughi alla fine erano arrivati nel suo paese. Non è stato così. E ora Frassinelle tocca con mano ciò che il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin dice da tempo: nessuno avverte i primi cittadini in questi casi. Bergamin lo aveva ribadito di recente, anche di fronte alle telecamere di “Dalla Vostra Parte”, in diretta da Piazza Vittorio Emanuele. “Da parte mia - prosegue Pasqualin - posso solo dire che abbiamo sempre avuto un atteggiamento di piena collaborazione, non abbiamo fatto le barricate, non abbiamo cavalcato il sentimento di contrarietà di parte della popolazione. Se mi avessero avvertito di certo non sarei corso a protestare”. Come dire: proprio non si capisce perché non possa arrivare una telefonata se non altro di gentilezza, di cortesia istituzionale. “Posso solo sperare, e in questo senso mi ha confortato il Prefetto - chiude il primo cittadino - che gli arrivi non saranno particolarmente ingenti”. Questo, in effetti, lo aveva garantito di persona il rappresentante del Governo in Polesine: i profughi a Frassinelle sarebbero arrivati, come in effetti accaduto, ma non certo i circa 70 dei quali E. D. A. si era parlato in un primo tempo.
6 Rovigo Servizi Dall’orario invernale spariscono tre Intercity al giorno
Nuovo schiaffo di Trenitalia alla città Il deputato Diego Crivellari si attiva immediatamente in commissione Trasporti: “Penalizzati i viaggiatori” di Elisa Dall’Aglio
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l Polesine pronto a incassare un altro duro, durissimo il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio”. E’ netta la colpo dal Governo centrale. A stretto giro di posta, posizione di Diego Crivellari, deputato polesano del Pd: dopo notizie di accorpamenti, tagli e chiusure, arriva altri tagli non sono sopportabili. Già negli anni passati anche la mazzata relativa ai servizi. Questione non il Polesine aveva subito un pesante ridimensionamento secondaria, se si pensa che Adria, Rovigo e la Provincia dei collegamenti ferroviari con le altre province vicine e costituiscono e hanno sempre costituito un vero e proprio le aree metropolitane. Ora Trenitalia ci riprova: nell’orario crocevia tra il Nordest e il Centro Italia. Il nuovo spettro invernale sono sparite tre corse, tutte affidate a treni è un pesante taglio dei treni Intercity. Quei treni, cioè, Intercity. “Sembra che nel prossimo orario invernale di Trenitalia, in vigore dal prossimo 14 che pur viaggiando veloci e facendo dicembre – ha continuato Crivellari poche fermate, hanno ancora un Il deputato teme – spariranno l’Intercity 585 che prezzo abbordabile, ben lontano che in questo passa per Rovigo alle 10.22, il da quello delle Frecce o della modo si sia cosiddetta alta velocità. Che magari costretti a pagare 595 nel pomeriggio e il notturno dell’1.19. La mancanza di questi ti porta ovunque in un baleno, ma di più il viaggio tre collegamenti spingerebbe di che costa tanto. Tantissimo, in fatto l’utenza verso l’uso esclusivo delle ‘Frecce’, treni tempo di crisi. “Non è concesso perdere tempo. L’ipotesi che i con costi di fascia alta”. In parole povere, il viaggiatore collegamenti ferroviari vengano ulteriormente ridotti per sarebbe ulteriormente penalizzato. Crivellari si è immediatamente attivato con un una città come Rovigo è inaccettabile. Appena appresa la notizia della cancellazione di tre corse per quanto riguarda cosiddetto “quesito ispettivo” inoltrato nella mattinata di gli Intercity in transito per il Polesine sulla tratta Trieste- martedì 6 ottobre al ministero dei Trasporti, per chiedere Roma, mi sono attivato per interrogare urgentemente chiarezza sulla vicenda, ma anche tutela per un territorio,
Il deputato del Partito democratico Diego Crivellari si è immediatamente attivato in commissione Trasporti nella convinzione sia possibile fare qualcosa per evitare che il Polesine subisca un ulteriore taglio nei servizi, ma non è detto sia possibile evitare che finisca in questo modo: i precedenti non confortano, purtroppo il Polesine, che su questo fronte ha già dato parecchio. “Una situazione così è inaccettabile - chiude Crivellari - non tralasciando che i servizi di collegamento su rotaia sia per il trasporto pubblico nazionale che locale sono da tempo carenti e costantemente in riduzione, penalizzando città medio piccole per densità abitativa come Rovigo e territori particolari come il Polesine. Le mancate proroghe dei contratti di servizio che Trenitalia lamenta non possono essere usate per motivare decisioni così penalizzanti, ho chiesto al Ministro di verificare il motivo dalla riduzione
dei treni intercity sulla tratta Trieste – Roma e di indicare quali iniziative intende intraprendere per il mantenimento di livelli accettabili di servizio e di percorrenza”. Resta da vedere quali saranno le risposte a questa mobilitazione. Purtroppo, non c’è molto da essere ottimisti: come emerso varie volte nel passato, anche recente, Trenitalia poche volte fa marcia indietro. Ci si proverà, certamente, come accaduto in passato, ma gli spazi sembrano davvero molto limitati. Per non dire inesistenti.
PALAZZO NODARI PRONTO ALLA LOTTA
N
on è una questione, quella del taglio degli Intercity, che rientri propriamente tra le competenze del sindaco o dell’amministrazione comunale, ma comunque il primo cittadino Massimo Bergamin ha tutta l’intenzione di valutare se possa fare qualcosa per un provvedimento che, preso a livello centrale, va a penalizzare ancora una volta il Polesine. “E’ sicuramente - spiega - un grave problema, che mette in difficoltà i nostri concittadini e tutti coloro che devono prendere un treno per Rovigo. Roma ancora una volta taglia senza rendersi conto dei danni che provoca realmente agli italiani e ai polesani”. Non è tra l’altro la prima volta che avviene: già nel 2007 il nostro territorio aveva subito un ridimensionamento
consistente dei collegamenti ferroviari con le vicine aree metropolitane e anche in quella occasione era scattata la mobilitazione, che tuttavia non sortì effetti di rilievo, visto che
Il sindaco si impegna a cercare soluzioni per evitare la soppressione delle corse Trenitalia rimase ferma sulle proprie posizioni. Bergamin comunque non si scoraggia: “Chiederò informazioni agli enti competenti - assicura - per vedere se sia possibile trovare soluzioni e se ci siano margini di manovra”. La speranza di tutto il territorio è, ovviamente, che ce ne siano.
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8 Rovigo Editoriale
Il caso L’Iras manda a casa dei familiari decreti ingiuntivi per decine di migliaia di euro
Carissimi degenti: che botta!
Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito di Germana Urbani*
di Elisa Dall’Aglio
segue da pag.
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La questione è annosa, ci sono varie pronunce, ma il vecchio Cda ha sempre tirato dritto
i torna a parlare della questione delle rette per i degenti dell’Iras. Quando lo Stato ha bisogno di soldi, alza le tasse. Quando l’Iras (Istituto rodigino di assistenza sociale) è in difficoltà col bilancio, chiede soldi ai familiari dei degenti ospitati e che non sono dotati di un reddito sufficiente a coprire l’importo della retta. E questa volta, col vecchio Cda, lo ha chiesto a brutto muso: con decreti ingiuntivi che passano attraverso il Tribunale. Due quelli già arrivati con certezza: uno da 40mila euro, uno da 28mila euro, Destinatari, appunto, i familiari. I due atti sono già nelle mani dell’avvocato Carlo Barotti di Rovigo, che senza alcun dubbio li opporrà. Per un motivo molto semplice: non esiste alcuna norma che imponga questo pagamento ai familiari del degente. Non solo non c’è nessuna legge che imponga questi esborsi per i familiari, ma ce n’è una che li esclude con chiarezza: la legge 328 del 2000, vale a dire la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Come dire: la Bibbia del settore. Allo stesso modo, ci sono state varie pronunce, negli anni passati, da parte del difensore civico regionale, ma anche del giudice ordinario, che hanno espressamente escluso obbligazioni di questo tipo. Il caso di riferimento è quello delle persone con oltre 65 anni di età che sono riconosciute non autosufficienti dall’Ulss di riferimento, che tramite la cosiddetta “scheda Svama” ritiene necessaria C’è un però. O meglio: l’Iras, come altre per loro la cosiddetta “istituzionalizzazione”, ossia istituzioni del genere, sostiene che ci sia un però il ricovero in una struttura che in realtà non c’è. Numerosi assistenziale. Il degente paga Secondo la legge, istituti assistenziali, al momento questa degenza col proprio in questi casi deve dell’ingresso in struttura, fanno reddito e, qualora questo non essere il Comune firmare ai familiari dei degenti sia sufficiente, è escluso che a farsi carico degli una sorta di impegno a pagare debbano subentrare i familiari. scoperti eventuali scoperti. Il caso è Deve intervenire e pagare il già stato valutato negli anni Comune di ultima residenza. Tutto chiaro, semplice, passati da vari giudici del Tribunale di Rovigo, che lampante. Ripetuto anche dai giudici. hanno avuto una opinione unanime: un impegno del
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Il problema torna a porsi all’Iras: per gli anziani che non hanno reddito proprio sufficiente a pagare la retta, l’ente chiama in causa i familiari, che però non hanno alcuna obbligazione al pagamento di quelle somme genere vale meno della carta sulla quale è scritto. Lo ha ben spiegato, in una sentenza di qualche anno fa, il giudice Pietro Mondaini, allora assegnato al civile, oggi giudice per le indagini preliminari, capo dell’ufficio. Il motivo è semplice: dal punto di vista civilistico, un impegno del genere è una specie di fidejussione indeterminata sia per durata che per ammontare. Una follia, insomma, che non ha nessun valore nel nostro ordinamento. Queste le tesi che saranno proposte per opporsi al decreto ingiuntivo.
A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra. Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cambiano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano. Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo proporzionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi rimarranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato amministrativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo. Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come amministratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rappresentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito. Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi. Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedini, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni. La riforma taglia anche i costi: fine delle indennità per i senatori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.
*direttore@lapiazzaweb.it
Massimo Bergamin garantisce
IL SINDACO: “PROVVEDIMENTO NON NOSTRO, LA NUOVA LINEA SARÀ DIVERSA”
a notizia della pioggia di decreti ingiuntivi nei confronti dei parenti dei degenti ospitati all’Iras non ha colto impreparato il sindaco Massimo Bergamin, che ha immediatamente chiarito come la scelta di passare alle vie legali sia stata presa dal Cda precedente a quello da lui nominato. Allo stesso modo, il primo cittadino ha anche adombrato una linea, da parte del nuovo consiglio d’amministrazione dell’ente, che dovrebbe essere
molto differente da quella che ha portato ai decreti ingiuntivi. “Questo è un provvedimento che non condividiamo, né politicamente né umanamente, né io né il nuovo Consiglio d’amministrazione dell’Iras”, dice con chiarezza il primo cittadino. “La nostra linea - prosegue il primo cittadino - è completamente differente. Il nuovo Cda dell’ente sta, per così dire, eseguendo ancora un primo check up della situazione, per capire quale eredità abbia
trovato. Ma ho preso un impegno con la cittadinanza e con il presidente dell’Iras: entro fine anno ci sarà un consiglio comunale aperto, nel corso del quale si relazionerà sullo stato dell’ente assistenziale”. In ogni caso, una certezza c’è: non si ripeteranno “imboscate” come quelle dei decreti ingiuntivi. “Senza dubbio - chiude - noi riserveremo una attenzione diversa ai più deboli, ossia agli ospiti e ai loro familiari”.
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Il sindaco Massimo Bergamin non ci sta
Rovigo 9 Sindacati Dovrebbero servire per l’anti infortunistica, ma sono congelati
Bloccati i fondi - sicurezza La segnalazione di Giampietro Greganin, segretario provinciale della sigla Uiltec Rovigo di Elisa Dall’Aglio
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omenica 11 ottobre ricorre la 65esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Ed è l’occasione, secondo Giampietro Gregnanin, segretario provinciale di Uiltec, la sigla del sindacato Uil che si occupa dei lavoratori dei settori tessile, energia e chimica, per fare il punto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’immagine che se ne ricava non è, secondo la sua analisi, particolarmente rassicurante. Da una parte la crisi continua a provocare frammentazione delle aziende, sempre di minori dimensioni, così che si cerca di
Territorio
Purtroppo la crisi spinge molte ditte a risparmiare sulle dotazioni individuali perseguire il risparmio anche attraverso una minore attenzione alle leggi sulla sicurezza; dall’altra anche la Regione ci mette del suo, trattenendo fondi che dovrebbero essere destinati alle Ulss e il cui utilizzo è sottoposto a un vincolo molto chiaro: debbono essere destinati alla promozione della sicurezza sui
luoghi di lavoro. “Traggo spunto dalla recente relazione pubblicata dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering - dice Gregnanin - che confronta i dati sugli infortuni mortali accaduti a livello nazionale in occasione di lavoro (esclusi quindi i casi avvenuti in itinere) nei periodo gennaio-luglio 2014 (431 casi) e gennaio-luglio 2015 (472 casi). Ebbene si evidenzia, in modo preoccupante, come il fenomeno sia ritornato in crescita di circa il 10%, nonostante il sostanzioso calo degli anni precedenti (le cui origini, però sono
Il bilancio provinciale parla chiaro PALAZZO CELIO DISSANGUATO DAL GOVERNO CENTRALE
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e pur il bilancio è chiuso in pareggio, è evidente dallo schema approvato che la Provincia viene sistematicamente dissanguata da Roma. Emerge quando si va a guardare la voce di capitolo “contributo allo Stato” che tocca gli 8milioni
Morti sul lavoro: il dato relativo al 2015 fa riflettere ascrivibili al forte calo occupazionale)”. Infine, il problema dei fondi vincolati alla sicurezza sul lavoro e che sono bloccati in Regione, come ha recentemente scoperto Gregnanin. “Sono venuto a conoscenza - conclude - che presso la Regione Veneto sono bloccati fondi da destinare alle Ulss pari a circa 7.500.000 euro vincolati alla prevenzione e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, anche
607.422,50 euro quando invece l’Ente riceve da Roma solo 95.822,41 euro. E’ uno dei punti del bilancio della Provincia di Rovigo approvato nella giornata di venerdì 9 ottobre dai consiglieri presenti (da verbale mancavano Claudio Bellan e Valerio Gibin) dopo che il 28 settembre l’intero documento non era passato in assemblea dei sindaci poiché aveva ricevuto il “no” del comune di Rovigo, perchè “i conti non ci tornano” disse l’assessore del
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attraverso un percorso virtuoso di ritorno a tutte le imprese che intendono investire in sicurezza. Le risorse da destinare alle aziende Ulss delle province di Padova e Rovigo ammontano ad un totale di circa 1.900.000 euro”. Alle due Ulss del Polesine dovrebbero arrivare in tutto 500mila euro. Dovrebbero. Se si supererà la impasse con conseguente sblocco dei fondi.
capoluogo Susanna Garbo. I numeri che spiccano nella voce entrate per i tributi riguardano l’imposta provinciale trascrizione Ipt con 6milioni 500mila euro e l’imposta provinciale sulle assicurazioni della circolazione dei veicoli con 9milioni. Dai trasferimenti invece lo Stato all’Ente come già espresso dà 95.822,41 euro, la Regione invece 12 milioni 669.474,74 euro mentre i Comuni, l’Ue ed altri 129mila 639,66 euro.
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10 Rovigo Granzette Ha chiuso i battenti nel 1997 e da allora nulla di concreto
Ex manicomio, da 18 anni un rebus Spesso si parla di un suo riutilizzo, ma nella pratica non sono stati fatti passi avanti di Sara Dainese
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osa fare dell’ex manicomio di Granzette? Senza alcun dubbio è un argomento che torna con costanza, nel dibattito e nella polemica politica, sopratutto in occasione delle campagne elettorali. Alla resa dei conti, però, quell’immenso parco e quei grandi padiglioni sono ancora lì, abbandonati a se stessi dal 1997, quando la struttura venne lasciata. Poco o nulla da quel momento è stato effettivamente fatto per recuperare e riqualificare la zona dell’ex manicomio che versa, ormai, nel totale degrado. Non mancano comunque le visite, spesso di curiosi e fotografi, mentre nel recente passato chi viveva nelle vicinanze segnalava altre presenze, molto probabilmente senzatetto che avevano trovato una sistemazione di fortuna negli ampi padiglioni dell’edificio. Persone in difficoltà economiche e sociali che tra le mura dell’immenso stabile cercavano riparo dalle intemperie. L’ex manicomio di Granzette: pieno di storia e fascino Il manicomio di Granzette invece, nell’ultimo periodo, ha ottenuto una popolarità di ordine o provinciale. Se i tentativi di accordo, convenzione struttura, ma furono necessari quasi vent’anni completamente differente, molto particolare. e collaborazione tra Ulss e amministrazioni locali per trovare una sistemazione ai pazienti presenti, Numerosi siti di fotografi amatoriali e professionisti sono stati siglati in anni più o meno recenti, molti dei quali avevano passato quasi tutta la loro riportano scatti fatti proprio tutto è sempre finito nel vita là dentro. Così l’ospedale venne riorganizzato all’interno della struttura, Proprietaria dimenticatoio e ad oggi seguendo le direttive della nuova legislazione, per lo più in bianco e nero, della struttura l’area è ancora abbandonata cercando di garantire ai pazienti assistenza e cure per aumentare il mistero e dell’area è e pericolante. E non semra mediche, necessarie per il reinserimento nella l’azienda sanitaria che all’orizzonte ci possano società. L’ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico che avvolge il luogo. Ma se l’ex ospedale Ulss 18 di Rovigo essere soluzioni di un qualche fu Rolando Palmarin, medico psichiatra che, alla psichiatrico suscita tipo. chiusura della struttura, divenne responsabile del l’interesse dei fotografi, non sembra fare lo Ripercorrere la storia recente dell’area servizio psichiatrico dell’ospedale civile di Rovigo. stesso per quanto riguarda le amministrazioni signifca ripartire da quel 1997 quando i cancelli Per diversi anni, poi, l’ex manicomio è stato che negli ultimi 18 anni si sono succedute e alle dell’ospedale vennero definitivamente serrati, utilizzato dall’Ulss come archivio cartaceo e quali spetterebbe trovare una soluzione e una perché, nella pratica, nulla più a partire da quel magazzino, fino al definitivo passaggio al digitale destinazione per l’area. Nessun intervento, infatti, momento è stato fatto. che, abolendo la carta, ha di fatto segnato la fine è mai stato effettuato. Ad onor del vero, però, la Dopo l’entrata in vigore della legge Basaglia di ogni possibile attività all’interno della struttura. proprietà dell’area e dello stabile è dell’Ulss 18 e (era il 1978) che aboliva, di fatto, i manicomi, Ora, sarebbe bello trovare una nuova destinazione non è quindi direttamente competenza comunale nessun nuovo paziente entrò dal cancello della per questo “pezzo di storia”.
IL PARTICOLARE Leggende e misteri popolano quelle mura: ci sono anche i fantasmi
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utti sanno della situazione attuale, ma pochi conoscono la storia della struttura di Granzette che oggi giace abbandonata. Come è nato il manicomio di Rovigo? A proporre l’idea fu il consiglio provinciale che nel 1906 decise di aprire un ospedale psichiatrico a Rovigo, per riunire i malati polesani sparsi per l’Italia. La spesa prevista e messa a bilancio dall’amministrazione provinciale di allora fu un milione di lire. Per quell’epoca, una somma molto, molto ingente. Ma siccome tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, si dovette attendere molto, molto tempo prima che i buoni propositi potessero tradursi in realtà e la struttura diventasse fruibile. L’apertura ufficiale del manicomio, infatti, avvenne solo il 20 marzo del 1930 perché con lo scoppio della Prima guerra mondiale l’area venne utilizzata dai militari, ritardando l’apertura della struttura pensata per ospitare 400 pazienti, ma utilizzata nella pratica per circa 700. Durante la Seconda guerra mondiale, poi, la struttura soffrì molto della carenza di personale, delle ingerenze germaniche e dell’utilizzo da parte dei tedeschi di alcune zone per scopi propri. In sostanza, fu un periodo di promiscuità, nel corso del quale la imponente struttura venne impiegata anche per altri scopi, pur continuando ad osptare degenti, medici e personale assegnato alla loro assistenza. E proprio alla presenza dei nazisti nella zona dà origine ad una delle leggende più affascinanti: si crede, infatti, che durante la ritirata delle truppe di occupazione, dal 17 al 26 aprile del 1945, queste abbiano nascosto nel terreno circostante l’ex manicomio un vero e proprio tesoro proveniente dalle razzie effettuate nel periodo (chiese, ville e palazzi, ndr). Leggenda vuole che coloro che nascosero il tesoro non tornarono mai a riprenderlo per cause di forza maggiore (morte, vecchiaia, processi), ma si spiegherebbe così la presenza di diversi curiosi di lingua tedesca armati di metal detector che ciclicamente arrivano nella zona e che vengono puntualmente segnalati dalle persone che vivono nelle vicinanze, ormai divenute esperte dei segreti e delle leggende che circondano l’area. Sembra anche che, nei sotterranei della struttura, si nasconda un magazzino che conterrebbe armi e munizioni tedesche: un vero e proprio arsenale, risalente non solo alla seconda guerra mondiale, ma addirittura all’impero austro ungarico. Si sprecano, inoltre, le leggende sui fantasmi che popolano la struttura e che si farebbero sentire la notte. Come tutti i luoghi che hanno ospitato situazioni di profondo dolore, la suggestione sulla presenza di ospiti spettrali è all’ordine del giorno.
Sicurezza Trema la questura, venti di accorpamento
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na firma online contro la chiusura con accorpamento di Il primo caso è quello della Cassa di risparmio di Verona, filiale 23 Prefetture e 23 questure. E’ partita la campagna per di Corso del Popolo, assaltata il 13 febbraio. I quattro malviventi salvare 23 presidi territoriali di sicurezza (ma non solo, visti furono arrestati il giorno dopo. Il secondo quella dell’Antonveneta i molteplici servizi erogati dalle questure). E’ possibile firmare di Adria, presa di mira sempre a febbraio ad Adria. Pure in questo sul sito www.petizioni24.com, individuando la petizione contro caso, individuati i cinque presunti autori. gli accorpamenti. Un ridimensionamento Risposte investigative e di sicurezza pesante, che tocca anche Rovigo. In parallelo, anche pronte, immediate, brillanti. Che sarebbe Per quanto non si parli di chiusure tout la Prefettura molto, molto difficile garantire con un court, i sindacati di polizia hanno subito potrebbe venire personale pesantemente ridimensionato, una puntualizzato come la manovra del Governo assorbita da quella questura ridotta a commissariato, e la sorte degli attuali commissariati tutta da decidere. avrebbe immediate ricadute sul fronte del di Padova E’ anche per questo che è stata lanciata la controllo del territorio, del livello di sicurezza in questo e della concreta presenza di polizia: la questura di petizione. Non è comunque la prima volta che lo Stato tenta di operare Rovigo, in particolare, sarebbe ridotta a un commissariato, con la previsione in pochi anni di vedere una riduzione del personale di pesanti tagli alla polizia. Circa un anno fa aveva tenuto banco la proposta di circa il 40%. Non accettabile. Anche alla luce dei brillanti risultati, in termini di sicurezza, a accorpamento dei commissariati e della soppressione delle squadre oggi garantiti dalla concreta presenza della polizia di Stato. Basti nautiche e della polizia postale. In quell’occasione tutti i diversi pensare a come, nel 2015, su due rapine in banca di competenza sindacati di polizia avevano messo da parte le proprie divisioni della questura, entrambe abbiano visto gli investigatori della per fare fronte comune contro una eventualità in effetti giudicata squadra mobile venire a capo in breve dei fatti, individuando i inaccettabile da tutti. Resta da vedere cosa accadrà ora alla luce di questa nuova prospettiva. presunti responsabili. E. D. A.
Nuovi tagli alla polizia? Il timore è concreto
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12 Rovigo La storia In Polesine ha totalizzato il record di mille panchine!
Lorenzo, il mister emigrato per amore Ha seguito la compagna nelle Marche, ma alla fine non ha saputo resistere all’altra sua grande passione
Anche qui allenerà una formazione di seconda Categoria, come in Polesine
di Cristiano Aggio
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a vita, e i suoi imprevedibili eventi, l’hanno portato a Pesaro, città della sua compagna, che circa tre anni fa l’ha reso papà. Dal 2013 Lorenzo Meneghini, rodigino doc, si è trasferito nel secondo Comune per popolazione delle Marche (circa centomila abitanti) e, da quindici giorni circa, il “Menego” è tornato a respirare l’aria del campo da calcio, accettando l’incarico di allenare la formazione dell’Usav (Unione sportiva adriatico victoria) Pesaro, Seconda Categoria. Cinquantadue anni, oltre mille panchine già vissute in molte formazioni polesane e della bassa padovana, ora l’esperienza con il calcio marchigiano. “Avevo voglia di allenare - dice Lorenzo - tanta. Lo scorso anno, tramite una conoscenza, mi avevano proposto anche un paio di formazioni di Promozione, una nella confinante Romagna, ma sarebbe stato un impegno abbastanza gravoso. Qualche mese fa, arriva l’occasione dell’Usav, squadra i cui campi, in sintetico, distano cinque minuti da casa mia. E così, da dopo Ferragosto, via con la preparazione.” L’ultima panchina polesana di Lorenzo, era stata quella dell’Athesis, ex Vis Lendinara, Seconda Categoria, stagione 2012-2013, terminata ad ottobre. Poi, a gennaio il trasferimento a Pesaro.
Riparti da dove hai lasciato, stessa categoria: quali le prime differenze che hai notato? “L’Usav Pesaro, l’anno scorso era in Prima Categoria, ed è retrocessa: quest’anno la società vuole valorizzare i giovani, tant’è che in rosa il più vecchio è un classe ’88, il resto quasi tutti ’95 e ’96. È un calcio molto tecnico, diciamo che da noi in Polesine c’è più agonismo, qui sono più “fighetti”. Abbiamo già partecipato alla Coppa Marche e siamo usciti per differenza reti. Ci alleniamo alla sera dalla 19 alle 21 e giochiamo al sabato, qui fino all’Eccellenza si gioca, appunto, di sabato”. Hai mantenuto contatti con alcuni ex giocatori che hai allenato? “Poca cosa, si fa presto a perdersi di vista. Recentemente mi hanno cercato, e ciò mi ha fatto molto piacere, alcuni giocatori del Casalserugo che allenai negli anni 2000, perché vogliono fare una rimpatriata, alla quale cercherò di esserci”. Com’è stato questo periodo di inattività calcistica? “Mi sono sempre tenuto aggiornato, soprattutto cercando di studiare il modulo dell’allenatore della mia
Lorenzo Meneghini: in Polesine ha seguito numerose squadre di varie categorie. Dal 2013 si è trasferito a Pesaro, il secondo Comune delle Marche, per seguire la compagna, ma alla fine non ha saputo resistre al richiamo del campo squadra del cuore, il Torino: il 3-5-2 di Ventura è un piacere da vedere e questo splendido tecnico 68enne non ha nulla da invidiare ad allenatori cosiddetti” blasonati”. Segui il calcio polesano? “Sì, mi tengo aggiornato. Non molto tempo fa ho incontrato in centro a Rovigo Alessandro Rossi (ex allenatore del Delta, ndr) e abbiamo parlato un po’ di ciò che è successo l’estate scorsa e del campionato da poco concluso. Ho visto che a Lendinara è tornato ad allenare
Terenzio Rauli che nel ruolo di direttore sportivo a Rovigo, con Ruggero Ricci in panchina, aveva fatto un ottimo lavoro”. Come ti trovi a Pesaro? “Pesaro è una bella città perché ha la fortuna di essere affacciata sul mare, però trovo i suoi abitanti un po’ chiusi. Rovigo mi manca, quasi ogni domenica vengo a trovare mia mamma e mio fratello Bruno: a Rovigo sono nato, cresciuto”.
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on si capisce perché, ma evidentemente sono profughi “diversi”. Non arrivati con gli sbarchi, certo. E magari basta questo a mandare in tilt il cervellotico protocollo messo a punto dal Governo centrale con la sua fallimentare politica di accoglienza, riassumibile nell’imperativo “scaricare tutto sulle istituzioni locali, passare la patata bollente a questure e prefetture”. Così a portare soccorso ai profughi pakistani che da settimane vagano per Rovigo, alla fine hanno pensato i privati Sono richiedenti asilo pure loro, ma sono diversi. Per loro non ci sono strutture ricettive disponibili, per loro - magari perché hanno avuto il grave torto di non arrivare via mare, magari perdendo qualcuno per strada per annegamento - non vale il protocollo messo a punto a livello centrale. Protocollo peraltro riassumibile in una linea guida chiara: scaricare tutto lo scaricabile su questure, prefetture e sul territorio. E’ una vicenda che è divenuta da un pezzo un po’ grottesca e un po’ sconcertante, quella del gruppo di profughi pakistani, una ventina in tutto, abbandonati a loro stessi e che da settimane vagano in città alla ricerca di una sistemazione. Al momento, dormono in stazione. Così, dove non arriva la burocrazia, è arrivato l’impegno civile dei privati e dei movimenti politici. Per l’accoglienza si sono fatti avanti Bianconero, associazione di Roberto Costa, e il partito della Rifondazione comunista. “È una tragedia sociale e umana - spiega Costa - che un gruppo di oltre 20 profughi
pakistani dorma da oltre un mese in stazione. Una tragedia che riguarderebbe prima di tutto le amministrazioni, ma anche le associazioni per i diritti umani e le parrocchie, allertate da Papa Francesco. Fermo restando che l’assessore Servizi sociali è pagato ed è competente per la vicenda dei profughi pakistani abbandonati da giorni e giorni e che il sindaco è il primo responsabile sanitario della popolazione e che un quotidiano locale tratta pochi affetti da scabbia come fossero infetti dal virus Ebola, come ‘parrocchia’ familiare monoreddito siamo disponibili ad ospitare un profugo pakistano in sinergia con le istituzioni e le associazioni pertinenti alla questione”. In linea anche la posizione di Rifondazione Comunista. “Da questa notte - spiega Paolo Bevnegnù - cinque richiedenti asilo pakistani, da mesi abbandonati a se stessi, privi di qualsiasi assistenza, costretti a dormire alla stazione dei treni, sono stati accolti nella nostra sede dai compagni di Rifondazione Comunista di Rovigo. Una scelta necessaria, una risposta di civiltà di fronte all’indifferenza delle istituzioni, del Comune e della Prefettura. Una scelta condivisa con associazioni e movimenti che si battono per un’accoglienza degna di questo nome”. Resta ora da scrivere la storia futura di questo drappello di persone che, arrivate in Polesine alla pari di tutti gli altri profughi, per questioni burocratiche piuttosto cervellotiche rischiano davvero di rimanere a lungo E. D. A. imprigionate in un vero limbo.
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14 Rovigo Il personaggio Il vetraio di 28 anni ha visitato tutto l’Est Europa
Seimila chilometri tutti percorsi in Vespa di Sara Dainese
B
en 6000 chilometri in sella alla Vespa, completamente in solitaria in 22 giorni attraversando 12 nazioni. Sono questi i numeri del viaggio di Dario Vigo, vetraio 28enne di Grignano Polesine che nell’agosto scorso ha attraversato in lungo e in largo l’Europa dell’Est passando per Istanbul. Dario non è nuovo a queste imprese e dal 2011 passa le vacanze così, in sella al suo cavallo d’acciaio in solitaria a spasso per il mondo. Quest’anno, quindi, la scelta è caduta sull’Est del vecchio continente partendo da Grignano e passando per Austria, Ungheria, Ucraina, Moldavia, Transininstria, Romania, Bulgaria, Turchia, Grecia, Macedonia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Croazia e Slovenia. “E’un viaggio iniziato del 2011 che ogni anno porta a scoprire luoghi e costumi sempre diversi - racconta Dario Vigo - in sella della mia intramontabile Vespa P125x. Agosto 2015 mi ha regalato una nuova impresa che mi ha regalato emozioni uniche”. Viaggiando molto e andando spesso all’avventura, a Dario negli anni scorsi è capitato di incappare in qualche dogana chiusa a causa delle tensioni interne al paese in cui voleva entrare e di avere avuto problemi di comunicazione con i militari di sorveglianza. Tutti problemi risolti in breve tempo grazie allo spirito di iniziativa del polesano, che però, quest’anno ha scelto di partire preparato: “Nonostante i problemi avuti in
Ha attraversato anche l’Ucraina, in questi mesi funestata da un conflitto in atto passato in altri continenti, quest’anno ho voluto andare comunque in Ucraina, terra con accesi conflitti in corso - racconta il giovane - Arrivato alla famosa dogana ho deciso di informarmi bene per capire dove fossero le strade minate e la guerra, ma una volta armatomi di spirito e voglia di proseguire, sostenuto dal pensiero che la guerra era ancora lontana, io e la Vespa abbiamo proseguito fino al Mar Nero. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha portato fino a Instanbul, città che non avevo visto nel viaggio dell’anno scorso”. Dario è andato e tornato senza particolari problemi al mezzo che, comunque, è sempre in grado di risolvere da solo; lui stesso, infatti, si occupa della Vespa e della preparazione di anno in anno per i viaggi. Ben 22 giorni d’avventura in solitaria, nonostante durante la strada qualche amico si incontri sempre: “Ho
Dario Vigo durante una sosta nella traversata
Venti giorni di avventure tra guerre, doganieri diffidenti, ma anche esperienze e tanti amici
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conosciuto tantissime persone - racconta Dario - e moltissimi amici ed ho avuto la fortuna di vedere luoghi mozzafiato che, forse, viaggiando con altri mezzi non si possono cogliere”. L’Est Europa spesso intimidisce, ma al giovane vetraio grignanese sembra essere davvero piaciuto: “E’ vintage ed economico, ma allo stesso tempo è in via di progresso e modernizzazione, seppur con i propri tempi”. L’inverno potrebbe celare un nuovo viaggio, ma quel che è certo è che Dario non si ferma: “Io e la Vespa anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta! Ora ci prepariamo per una nuova avventura, ma come sempre in solitaria!”. A presto, quindi, per una nuova avventura di Dario, il vetraio con la passione della Vespa.
CONVEGNO Cambia la famiglia e le relazioni
GENITORI E FIGLI: RAPPORTI DIFFICILI
“E
ssere padre, essere madre, essere genitore, nelle molteplici forme di aggregazione familiare”. Questo il tema del convegno multidisciplinare organizzato per il 30 ottobre al salone del grano della Camera di commercio di Rovigo dalle 9.15 alle 17.45 da Aiaf Veneto, ossia Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori. A coordinare i lavori sarà Alessandro Sartori, presidente nazionale di Aiaf e Damiana Stocco, responsabile Aiaf di Rovigo e componente del direttivo regionale e nazionale. La giornata sarà divisa in due sessioni e la partecipazione a entrambe è necessaria per il riconoscimento dei crediti formativi che verranno attribuiti agli iscritti che abbiano effettuato la doppia sottoscrizione. Il numero dei partecipanti è limitato alla quota massima di 200 persone. Per informazioni e per avere ulteriori notizie sulle modalità di adesione è possibile fare riferimento alla segreteria organizzativa del convegno, curata dagli avvocati Cristina Vettorello, Cristina Guasti e Giulia Turchetti, oppure consultare il sito www. aiaf.avvocati.it
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16 1 Cultura provinciale RO Teatro Cartellone ridotto all’osso, la crisi non lascia scampo a nessuno
Al Sociale, stagione in tono minore di Melania Ruggini
CINEMA
L
a duecentesima stagione lirica e di balletto del Teatro Sociale di Rovigo, che parte il 23 ottobre, sarà ricordata per la netta riduzione del cartellone. Tutta colpa della crisi che ha prodotto i pesanti tagli alla cultura e come sempre anche il teatro ne viene investito. Ne risulta una programmazione povera, che vede quattro appuntamenti con la lirica, Aida, Norma, Madama Butterfly e Simon Boccanegra, otto per il Teatroragazzi, tre con la danza. Il piano finanziario ne è la riprova, con 916mila euro, ai quali vanno aggiunti i finanziamenti degli sponsor Cassa di risparmio del Veneto e Guerrato, cifre esigue se si confrontano con i 2,5 milioni di qualche anno fa. Non sono solo le difficoltà economiche a mettere in crisi il mondo del teatro rodigino, al quale si aggiungono infatti i problemi tecnici per l’agibilità del teatro Sociale. Come si apprende dall’assessore alla cultura Andrea Donzelli, per l’utilizzo il sindaco rilascerà un permesso di agibilità temporaneo e non definitivo. La prima spetta all’Aida di Verdi nella regia e allestimento che Franco Zeffirelli produsse per il piccolo teatro di Busseto nei primi anni del
LA MOSTRA DI VENEZIA APPLAUDE
D 2000; sarà Sefano Trespidi a riproporne le scene. Secondo appuntamento il 18 e il 20 dicembre con Norma di Vincenzo Bellini; a dirigerla Tiziano Severini. Toccherà poi a Madama Butterfly, fissata per il 23 e il 24 gennaio, interpretata da Maria Luigia Borsi per la regia di Sandro Pasqualetto e per la direzione di Valerio Galli. La stagione si chiuderà ad aprile, il 29 e il 30, con Simon Boccanegra, l’unica produzione coordinata dal teatro rodigino, con cantanti del calibro di Stefano Antonucci, Valeria Sepe e Roberto Scandiuzzi. Gli spettacoli di danza, a cura di Claudio Ronda, iniziano il 15 e 16
Secondo appuntamento con l’iniziativa di Arci
UN PROGETTO DEDICATO AL SECOLO BREVE
P
er cambiare il futuro è necessario conoscere il passato; anche la storia più recente ha un valore che merita di essere compreso nelle sue sfaccettature per essere declinato al futuro. E’ questo uno dei principali obiettivi del progetto “Novecento passato prossimo – Morti e resurrezioni” promosso dall’Arci in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e l’Archivio di Stato, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e diversi sponsor tra i quali Enel, Berto’s, Fulvia Tour e Edil Mebas, ed il patrocinio della Provincia di Rovigo. Un’iniziativa che è stata ideata già nel 2013 ed è giunta al secondo anno di vita, dopo i tanti eventi che l’hanno caratterizzata nel 2015: qualcosa come 70 incontri, a cui faranno seguito altri 90 incontri, oltre alle mostre, programmati per il 2016. Il progetto si snoda in una trentina di Comuni, coinvolgendo non solo il Polesine ma anche la bassa padovana e il comune di Cavarzere. Come spiega il presidente dell’Arci, Lino Pietro Callegarin, il progetto nasce dall’esigenza di cogliere le memorie, idee e conoscenze del secolo appena trascorso, in tanti suoi fenomeni e svolgimenti, attraverso eventi, esperienze, vicende, personaggi, in campo culturale, sociale e civile. Il progetto, che gli organizzatori definiscono “aperto”, vuole richiamare e riconsiderare il ‘900 polesano in tanti momenti ed espressioni della sua vita collettiva e si struttura attraver-
L’opera di Ferdinando De Laurentis
so conferenze, lezioni, proiezioni, spazi multimediali, mostre, rappresentazioni sceniche, esecuzioni musicali, momenti di partecipazione e dialogo attivo dei partecipanti stessi. Che cosa è stato il Novecento, quali le memorie, le idee, le conoscenze che portiamo con noi, quali gli eventi significativi, sono alcuni degli interrogativi che il ciclo di appuntamenti, in programma nelle varie sedi coinvolte, come l’Accademia dei Concordi, le sale civiche, cercherà di chiarire. “Oggetto degli incontri – spiegano il presidente dell’Arci e Antonio Lodo, coordinatore del progetto – sono i risultati nei più importanti ambiti, le eredità scientifiche e filosofiche che orientano le nostre scelte, gli eventi significativi nelle diverse forme, pensiamo all’arte o alla musica, con un’attenzione anche all’evoluzione Me. Ru. della società polesana”.
novembre con la prima nazionale di A cuore aperto, prodotta dalla compagnia rodigina Fabula Saltica, liberamente ispirata ai sonetti di Shakespeare, con musiche originali di Paolo Zambelli suonate dal vivo dai Giovani archi veneti, per la regia di Alessio Pizzech e coreografie dello stesso Ronda. L’8 dicembre vanno in scena classico e contemporaneo, ossia la tradizione sulle punte con Coppelia e la coreografia moderna con La stravaganza, a cura del corpo di ballo del teatro dell’opera di Tirana. Il lago dei cigni chiuderà la rassegna con il corpo di ballo La Russian State Ballet.
opo il successo del lungometraggio “L’ultimo giorno dello scorpione” e del film “Come mirano giusto costoro”, coprodotto dal Tpo con Polesine Film Commission e con il Comune di Occhiobello, alla 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia trionfa “Ce la possiamo fare” di Ferdinando De Laurentis, realizzato nell’ambito della campagna “Siamo tutti diversamente abili perché ognuno di noi possiede qualità diverse dagli altri”. Come spiega il regista rodigino la partecipazione a Venezia è stata preparata in modo accurato già dall’estate scorsa, raccogliendone i frutti grazie all’avvio di contatti concreti con case di produzione, con le quali sta iniziando un sodalizio importante. L’alta qualità dei lavori del gruppo di Occhiobello è stata sottolineata su più fronti alla mostra del Cinema, anche da parte del numeroso pubblico. “Il Tpo, insieme alla Polesine Film Commission, ha portato idee nuove e con temi legati al territorio su cui opera, cioè il Polesine”, ha commentato l’architetto Roberto Pescarollo. E a proposito delle critiche di un professore universitario che si era opposto alla realizzazione dell’opera, inversamente giudicata un po’ da tutti un capolavoro alla Mostra del cinema di Venezia, il presidente del Tpo Roberto Chianura ha dichiarato: “Ognuno ha la propria opinione, ma noi abbiamo creduto in quello che stavamo facendo, portando in porto ciò che ci eravamo proposti di fare”. Me. Ru.
Adria Il 3 ottobre l’inaugurazione ufficiale dell’esposizione
Il tesoro della Cattedrale ora ha un museo tutto suo I
l nuovo museo della Cattedrale di Adria è stato ufficialmente inaugurato il 3 ottobre, alle 10,30 con la benedizione del vescovo Lucio Soravito de Franceschi. Situato nei locali annessi alla Chiesa di San Giovanni con entrata da piazzetta Campanile, ha lo scopo di presentare al pubblico una documentazione preziosa della storia di fede della Cattedrale, costituita da materiali lapidei, suppellettili e arredi liturgici. Se certa non è la data di fondazione della diocesi di Adria, che la tradizione affida a Sant’Apollinare vescovo di Ravenna sul finire del II secolo, indubbia é l’importanza di questa nel contesto storico-culturale del Veneto e centrale è il ruolo della chiesa cattedrale, oggetto nei secoli di molteplici trasformazioni e adattamenti. “E’ la realizzazione di un sogno, il compimento di un progetto partito nove anni fa e oggi porta a dar vita al Museo della Cattedrale”, ha commentato l’arciprete monsignor Mario Furini. A curare il progetto: Nicola Azzi, progettista e direttore dei lavori, John Volpato e Sebastiano Trevisan con la ditta Marcelloeventi Srl per la progettazione e lo sviluppo dell’allestimento e degli spazi multimediali, Aldo Rondina per il supporto al comitato scientifico. Merito della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e
La presentazione del museo della Cattedrale Rovigo la realizzazione del progetto, che ha generosamente finanziato l’opera. Ambienti che il tempo aveva trasformato in depositi avranno una nuova visibilità e un nuovo ruolo, la cui funzione sarà di arricchire i contenuti ora sono aperti al pubblico. Il percorso procede verso lo spazio che raccorda il fondo della chiesa con la cattedrale. Un grande volume fatto di mattoni faccia vista, che permette di scoprire la struttura dell’edificio dal livello del piano terra fino alla sua copertura. Nell’affrontare l’allestimento, si è voluto costruire un spazio in cui questa storia fosse finalmente
accessibile, consentendo al visitatore di ricostruire le vicende nel loro luogo naturale e creare il giusto ambiente, perché il tesoro della cattedrale, non troppo differente dalle altre collezioni di oggetti sacri di analoga provenienza, trovasse un modo efficace di farsi conoscere senza apparire soltanto uno sfoggio di argenteria. Il museo è stato concepito come qualcosa di coinvolgente, sentimentale, istruttivo ed educativo, un’esposizione viva con la quale il visitatore può interagire. Infatti sono stai allestiti diversi sistemi tecnologici. Me. Ru.
Sport Sport provinciale Rovigo 17 4 Calcio Bloccato dal meccanismo dei fuoriquota, per ora è svincolato
Del Bino saluta dopo quattro anni di Cristiano Aggio
FUTSAL
D
opo quasi quattro anni Tommaso Del Bino ha lasciato il Delta. In attesa di trovare una squadra, il portiere empolese, si allenerà con il Tuttocuoio, società che Del Bino conosce bene avendo difeso i pali della squadra toscana per cinque anni, prima di arrivare a Porto Tolle e cominciare l’avventura in Polesine. Che ha regalato a Del Bino molte gioie sportive e personali, visto che, oltre alle numerose amicizie, l’ex numero 1 del Delta si è fidanzato (da tre anni) con una ragazza di Porto Tolle. “Il ricordo più bello? Sicuramente quando si è vinto il campionato di serie D! Che gioia, che festeggiamenti, indimenticabile”. Da due anni eri praticamente inutilizzato. “La regola dei fuoriquota mi ha tagliato le gambe. L’anno scorso è stata un’estate strana: c’era la possibilità che il Delta venisse ripescato in Lega Pro dove non esistono vincoli d’età e con la società c’era già l’accordo e invece fu serie D, con il mercato chiuso.” Ora lo svincolo. “Sì, in comune accordo con la società, visto che ci sono ben tre portieri under e io figurerei come quarto portiere. La voglia di giocare c’è, non sono tanto vecchio (ride) e quindi ora spero di trovare una squadra che
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mi dia la possibilità di rimettermi in gioco.” Lasci una squadra imbottita di toscani. “Mi dispiace. Quando arrivai a Porto Tolle ero l’unico toscano in squadra. Ora qua tra veneto e toscano c’è un bel mix. È un bel gruppo, questo, di qualità, dove è ovvio che ci sia anche molta concorrenza, ma questa fa bene se gestita in maniera giusta”. In questi anni di Delta, quali sono i giocatori con i quali hai legato di più? “Ho avuto un rapporto bello con molti giocatori ma ho legato in maniera particolare con Gherardi e Passarella.” Gherardi è al Mestre che da ieri ha cambiato guida tecnica, con l’arrivo di Luca Tiozzo. “Sono felice per Tiozzo. È bravo anche se giovane. All’inizio lo
Tommaso Del Bino scorso anno ha peccato di inesperienza, poi quando è stato richiamato ha dimostrato di essere un allenatore con qualità.” A proposito di allenatori, come ti sei trovato con loro? “Zuccarin credo che sia quello che ha dato di più al Delta; con lui ho un rapporto bellissimo. Favaretto ha fatto le sue scelte e le ho accettate: purtroppo non sono bastate per salvare il Delta in Lega Pro. Ora al Venezia sta facendo bene, ma ha una super squadra. Di Benuzzi, dico che è una bellissima persona; è uno dei pochi che mi ha fatto sentire importante per la squadra ben sapendo che non avrei mai giocato. A Bagatti devo dire grazie: mi ha fatto giocare la partita di Coppa a Reggio”.
cominciata con una vittoria in coppa veneto contro le vicentine del Soak Montebello, l’avventura del Granzette calcio a 5 femminile. Lo staff della prima squadra si è arricchito di qualche novità; oltre al duetto composto da Chiara Bassi e Francesco Vallin che ha guidato lo scorso anno la squadra presieduta da Verza, ci saranno anche Alessandra Onofri, Nico Pizzardo e Silvio Zeggio. Onofri, ha concluso la sua carriera nella stagione 2013-2014 tra i pali della Psn, nella serie A di calcio a 5 femminile, per poi iniziare la sua esperienza di preparatrice dei portieri a Granzette, con la squadra juniores; al suo fianco nella gestione dei portieri Nico Pizzardo già allenato nel panorama maschile amatoriale, mentre Silvio Zeggio, qualche anno fa preparatore fisico e tecnico delle giovanili del basket femminile di Rovigo, si mette a disposizione della Polisportiva Marzana. A coordinare il tutto, Silvia Dall’Ara, dirigente responsabile della squadra di calcio a 5 femminile di Granzette per il quinto anno. Sul fronte calciomercato gli arrivi portano il nome di Ilaria Andreasi, proveniente dal Gordige e nel giro della Nazionale Under 19 nel 2008 e ben 3 le novità provenienti da Ferrara: Claudia Piemontese, proveniente dall’Us Reno Molinella, squadra del campionato Csi bolognese e Uisp Ferrara, poi Anna Guberti, promettente diciannovenne proveniente dalla New Team Ferrara, e Ilaria Grandi, portiere delle Rose del Delta, squadra del campionato Uisp Ferrara. Cr. Ag.
Una serie D da leccarsi i baffi
CAMPIONATO AL VIA, TANTO ENTUSIASMO
DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA. Da sinistra Andrea Rabacci e Massimiliano Pivetti
È
cominciato il campionato di calcio a 5 di serie D, con le squadre polesane inserite nel girone C, che vede la presenza di dieci formazione padovane, due veneziane e quattro polesane, la Badiese, lo scorso anno inserita nel girone veronese, i rodigini delle Meringhes, allenati da Alessandro Segato ex giocatore del Pontecchio prima e della Badiese poi, neo iscritta al campionato di serie D, il Futsal Rovigo e il Trecenta, formazione allenata da Massimiliano Pivetti. “ Ho una squadra competitiva e non nascondo l’ambizione di arrivare ai play off, dice il tecnico di Trecenta. Questo è il nostro quindicesimo anno di attività, e sono molto felice di come stanno andando le cose; lo dicono i numeri, visto che abbiamo 50 tesserati. Oltre alla prima squadra che milita in serie D, contiamo una squadra under 21 che partecipa al campionato ama-
toriale e un’altra senior. Abbiamo, come Polisportiva Qui Sport Trecenta, in gestione la splendida struttura del palazzetto dove facciamo giocare oltre 120 tesserati tra pallavolo e calcio”. La storica squadra del futsal Rovigo presieduta da Sandro Fanchini ha due new entry: Marco Pavanello, portiere, e il 41enne Andrea Rabacci, ex attaccante che ha giocato anche in serie C. Nativo di Trieste, ha fatto tutte le giovanile nella Triestina, dove ha avuto la fortuna di disputare anche qualche gara in C1, poi ha cominciato a girare un po’ per il nord italia, soprattutto in Emilia, disputando molti campionati di serie D. Va a completare il roster della squadra lo storico zoccolo duro formato da Malfatto, Spada, Scaranello, Zambon, Carraro, Jancovic e Sattin. Cr. Ag.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project financing
Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015 di Alessandro Abbadir
G
randi opere addio o almeno arrivederci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project financing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrivederci a loro, significherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro. Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interesse pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità figurano infrastrutture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project financing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che
ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entusiasmo per le grandi infrastrutture. Un no definitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che
La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver trovato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project financing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto
oltre zie ti o n 0 0 0 12. na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chilometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defiscalizzazione concessa su base trentennale. I comitati ambientalisti dell’area del veneziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga. I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera insieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo vanno completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da finire. Rispetto al 2013, da dati
ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento. Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali. La De Berti si è particolarmente concentrata sul finanziamento del progetto per la
variante della Strada Statale 12 che interessa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala. “Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto definitivo che compete alla Regione e lo finanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fine 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il quadro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero completate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.
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Il Veneto in primo piano 19 1 Deficit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano
Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia di Ornella Jovane
I
l Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso settembre, aveva definito interessante il progetto della Orte-Mestre. Parole che avevano acceso nuove speranze nell’animo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fin dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al problema dell’isolamento del territorio del Basso Veneziano che soffre da sempre di un grave isolamento. Condizione che necessariamente rende più difficile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali
IL CASO
S
e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson - è fondamentale dotare di un’adeguata infrastrutturazione il territorio”. Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamento di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale. “Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area artigianale e con essa tutto l’indotto”. “Non si tratta di essere un sostenitore della ce-
mentificazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impatto ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”. “Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confrontarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”. Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarzerano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.
E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il potenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45. E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito. Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del deficit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fino al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classificata una delle strade più pericolose d’Italia.
Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”
“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”
coppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slittare per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata definita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché
il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zamboni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un
disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su A.A. questo slittamento.
20 4 Il Veneto in primo piano Votata in Consiglio la legge 21 a firma dal governatore
La scure di Zaia cala sugli enti strumentali
Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifica ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti” di Nicola Stievano
E
’ Luca Zaia il primo firmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifica alla finanziaria regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta. La volontà di Zaia è quella di razionalizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a costo zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’amministrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissari. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-
duti i presidenti e i consigli di amministrazione dei dieci Consorzi di bonifica, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofilattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,
Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Graziano Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia
e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità decisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pieno spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistificazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di provvedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale partecipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioranza quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.
Quale sarà il futuro?
VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE
R
isale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’Azienda regionale Veneto Agricoltura. La liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come
sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno. Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fine ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e funzionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per materia, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.
NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI
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ontinua ad agitare (e parecchio) le acque la legge numero 21 messa in cantiere dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili. Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifica, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofilattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. L’ipotesi sta sollevando numerose reazioni contrarie, in Polesine come altrove. Il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifica provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifica che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità
che gli amministratori locali possano pianificare il proprio territorio”. In sintonia anche la posizione dei Giovani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modificare al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifica rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritrovarcisi molto spesso”. Piuttosto, sempre in ottica di contenimento dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono presenti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifica polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in materia di sicurezza idraulica”. Lo.Zo.
IL MONDO CI HA RICONOSCIUTO
ORA FACCIAMOCI
RICONOSCERE DAL MONDO!
AREA DEL DELTA DEL PO riconosciuta a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO di Padova e Rovigo.
ph Daniele Soncin
Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.
Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Progetto Regionale Turismo slow nelle aree protette a Parco
22 1 Voci da palazzo L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia
Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fidiamo di nessuno” L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione di Nicola Stievano
I
l padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci, dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia. Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza? “Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scenari. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per migliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffici degli scafisti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi- spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemenfermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò diciamo no perché non ci fidiamo. Stiamo disseminando di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti dice di no, il popolo ha ragione. Perché è contrario all’accoglienza diffusa ine adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo- vocata da diversi sindaci? lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A “Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza Padova non va meglio. Alla Prannon sappiamo fare di meglio che dina i profughi sono rimasti per “Tutti davano per polverizzarla. Ma questo non risolmesi, altro che qualche settimana spacciate le piccole ve il problema, anzi lo moltiplica. imprese, invece come era stato detto all’inizio”. Diciamo di no alla micro accoglien Lei è stato, anche con la ripresa parte za perché, ripeto, non ci fidiamo. Salvini, nelle località dove i pro- proprio da loro” Non ho mai visto un Prefetto avere fughi già ci sono o ci saranno a questa determinazione nel trovare breve. Cosa le racconta la gente? casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con “La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi questi casi. E poi, come facciamo a fidarci di persone vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delinaltri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi- quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché
oltre zie ti o n 0 0 0 12. na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini non ci fidiamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar- dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore freno”. Lei si occupa anche di banda larga: alcune regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste zone della regione sono ancora svantaggiate, come settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie rimediare? e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del tare più bravi ad accedere ai fondi europei per finanzia- territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. anche la capacità di snellire il più possibile e da subito Ci sono già risorse a bilancio, gli uffici stanno lavorando la pesantezza della macchina burocratica”. bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”. Il Veneto tornerà ad es Chiudiamo con la politica: sere la locomotiva del Nordest? “Tra la nostra Salvini o Zaia, chi può aspirare “Per anni il mondo accademi- gente avverto alla guida del governo secondo co ha cercato di convincerci che forti sentimenti lei? la micro impresa era un sistema di rabbia “Mi sento di rispondere come destinato a soccombere a favore e di scoramento” quegli allenatori che possono condel modello industriale strutturato. tare su una panchina con attaccanA quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova- della scelta: abbiamo due figure, Zaia e Salvini, che zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso delgli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta non aver ancora capito fino in fondo le dinamiche del lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è fronte”. ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario
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Voci da palazzo 23 1 La visita a Pila L’incontro con i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila
Corazzari: “Subito soluzioni concrete per la pesca” Ambiente
STOP ALLE ESTRAZIONE DI IDROCARBURI DELTA DEL PO
“Mi impegno personalmente ad avviare un tavolo di confronto e lavoro perchè gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano risolutivi” di Lorenzo Zoli
L
’assessore regionale Cristiano Coraz- che spesso incontrano difficoltà ad arrivare zari a fianco dei pescatori polesani e alla fine del mese, per una lunga serie di veneti. Un settore vitale per l’economia problemi. della provincia e della regione, che Coraz“In quell’occasione mi sono preso zari ha avuto modo di conoscere a fondo l’impegno personale di avviare un tavonel corso di una visita, a fine settembre, a lo di confronto e lavoro per fare in modo Pila. Qui ha incontrato che gli interventi per il i tre presidenti delle La pesca nel Delta settore ittico non siano cooperative ittiche è la prima fonte ‘sporadici’ ma siano Pilamare, Villaggio di sostentamento soluzioni che risolvaPescatori e Pescatori per oltre 2mila no in modo definitivo Pila rispettivamente famiglie i problemi - afferma Giuliano Zanellato, FaCorazzari - Convocabrizio Boscolo e Virginio Tugnolo. Si tratta zione che è già stata inviata ai numerosi di una realtà che con le sue attività di vene- futuri componenti, dal Parco Delta Po Vericoltura e pesce azzurro, è la prima fonte neto alle associazioni di categoria della di sostentamento per oltre 2mila famiglie, pesca al Consorzio cooperativa di Pila, a Bilancio 2014. Berti (M5S)
“NON BASTA, OCCORRE TAGLIARE DI PIÙ”
“N
on basta, i costi della politica possono essere tagliati ancora. Di molto”. Lo dichiara in una nota Jacopo Berti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, commentando la pubblicazione del bilancio della Regione Veneto 2014, che evidenzia, tra le altre cose, un trend in discesa per quanto riguarda gli stipendi dei consiglieri, che sommati ai vitalizi degli ex va dai 23 milioni del 2010 ai 20 del 2014. Jacopo Berti “Abbiamo appena presentato – ricorda il capogruppo pentastellato - la nostra proposta di legge “Anti Casta”, grazie alla quale vogliamo abolire i vitalizi, i privilegi dei politici e tagliare ancora gli stipendi. 83 milioni e mezzo di soldi risparmiati dai veneti, questa è la somma che si raggiungerebbe grazie alla nostra legge e questa è la cifra che proponiamo come obiettivo alla Giunta”. Berti sottolinea poi che un altro dato che emerge dal bilancio è relativo a un “obiettivo non realizzato”, quello della promozione di soluzioni volte alla lotta alla corruzione e all’illegalità. “Quello della corruzione – sottolinea - è il reato in maggiore aumento in Veneto, +122% nell’ultimo anno. E non dimentichiamo che questa regione è stata lo scenario della più grande tangente della storia d’Italia, che a sua volta è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Quella del Mose. La lotta alla corruzione dovrebbe quindi essere in cima alle priorità del governo regionale. Almeno lo è per noi. Se a loro non interessa, - conclude Berti - ci proponiamo volontariamente per realizzare e coordinare un’agenzia veneta anti corruzione (Avac)”. “In queste ore l’agenzia nazionale ha fatto arrestare tre persone, colpevoli di corruzione nel primo appalto del Giubileo – conclude Berti - ieri altri arresti e indagini in Regione Lombardia, per lo stesso reato. Quello di un’agenzia veneta istituita volontariamente da questo Consiglio sarebbe dunque un segnale anche di portata nazionale”.
A fianco l’Assessore Cristian Corazzari tutti i rappresentanti del settore ittico e della portualità dell’area veneta, alle istituzioni preposte alla sicurezza e all’esecuzione delle opere”. Per Corazzari sono necessarie soluzioni concrete, di somma urgenza in un territorio dove i vincoli che limitano la gestione di ambienti dove convivono attività
dell’uomo e luoghi naturalistici non siano limiti ma opportunità da cogliere, e nei quali inoltre venga anche risolta una volta per tutte la problematica della sicurezza della navigazione legata ai porti già presenti nel territorio veneto come Pila a Chioggia.
Sanità e Azienda Zero
I CONSIGLIERI TOSIANI: “ZAIA FACCIA UN PASSO INDIETRO”
“L
uca Zaia ieri si è detto preoccupato per la corrente di neo centralismo partita da Roma, una corrente che è pronto a contrastare ‘facendo gli amministratori delegati del territorio’. Ma allora dov’è la coerenza se ora il Governatore vuole commissionare tutti gli enti strumentali e accentrare la sanità veneta nell’azienda Zero? Dove sono gli amministratori delegati?”. Se lo chiedono i consiglieri tosiani Giovanna Negro e Andrea Bassi, componenti della Commissione Sanità, commentano assieme ai colleghi Maurizio Conte e Stefano Casali le proposte di modifica del Direttivo Anci Veneto al Progetto di Legge n. 23 che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero quale ente di governance della sanità regionale. “La relazione dell’Anci – aggiungono i tosiani – portata questa mattina in Commissione Sanità spiega come la creazione di aziende Ulss estremamente ampie, come previsto dal Pdl n.23, comporta la rottura di questo rapporto tra i vertici della gestione sanitaria e il territorio, con ricadute negative sui cittadini-utenti” “Si evidenzia inoltre nella relazione – proseguono Conte, Bassi, Negro e Conte – come il sistema sanitario regionale fino ad oggi abbia portato ad ottimi risultati in termini di efficienza/efficacia con la forte integrazione ospedale-territorio, supportata da uno stretto rapporto tra vertici Ulss e Sindaci (Conferenza dei sindaci). L’Anci sottolinea anche la mancanza di un adeguato studio di fattibilità organizzativa del nuovo modello. E afferma che l’Azienda Zero non deve avere compiti di Programmazione e Controllo che invece restano in carico alla Direzione Generale Sanità e
In alto da sinistra: Giovanna Negro, Andrea Bassi. Sotto Maurizio Conte e Stefano Casali Sociale, organo tecnico dell’assessorato alla Sanità e al Sociale nonché del Consiglio Regionale”. E ancora si legge nell’ultima parte della relazione: “Quando si dice che questa riforma del sistema consentirà tagli della spesa senza tagli ai servizi, non si presta sufficiente attenzione ai servizi del territorio, che saranno necessariamente ridotti e tagliati. Con l’eliminazione della Direzione dei servizi sociali (della quale non si capisce la ragione o i vantaggi economici finanziari) verrebbe meno la peculiarità propria del SSR Veneto caratterizzato da una forte integrazione socio-sanitaria. In tale scenario il Comune dovrebbe versare dei contributi all’Azienda Ulss senza avere nessun controllo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini e il ruolo della Conferenza dei Sindaci viene ad essere totalmente sminuito. La figura del direttore dei servizi sociali deve essere mantenuta”.
Graziano Azzalin, consigliere Pd
C
on voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Francesco Calzavara (LN), ha approvato il Progetto di Legge presentato dal Consigliere del Pd, Graziano Azzalin, che mira ad escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell’area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile tentativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata durante la scorsa legislatura, raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Azzalin l’ha riproposta come suo primo atto della nuova legislatura. La proposta legislativa, che passa ora all’esame dell’aula consiliare, va a modificare l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi. La ratio della norma di impedire ogni tipo di ricerca e di estrazione di idrocarburi nell’area del Delta del Po era già chiara, ma la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisazione e quindi, al posto del comma che recita ‘è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo’ con questo modifica si inserisce la dizione ‘ non sono rilasciati permessi di ricerca di idrocarburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi’. “In questo modo – ha sottolineato Azzalin - sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale
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26 1 Cultura veneta La mostra Casa dei Carraresi ospita fino al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”
Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso
Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione di Maria Pavan
U
n viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro- cultura figurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot- per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo. La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il creatore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno influengli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti. Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu- Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie vato da un comitato scientifico di respiro internazionale, alla significativa adesione di grandi istituzioni museali e ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposiun’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un artista geniale che continua a stupire il metodo di lavoro e la bottega di per la profonda ispirazione che ha un artista controverso e non com- Ripercorso portato nel mondo dell’arte, anche preso nel suo periodo storico, ma il complesso iter definito dalla critica moderna un artistico e spirituale moderna. tra Creta, l’Italia La fama del pittore divenne pla“visionario illuminato”. netaria solo a partire dal ventesimo El Greco nacque nel 1541 a e la Spagna secolo, non solo per l’interesse di Creta, territorio all’epoca sotto il collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento dominio veneto. Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, Picasso, a Manet, fino a Pollock, appassionati studiosi di all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista modernità dei suoi manierismi nel disegnare le figure e innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi
Orchestra di Padova e del Veneto
50 STAGIONI CONCERTISTICHE
I
l primo concerto della nuova Stagione concertistica, in programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso significato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svilupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appreso con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fiducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno proporzionale alle cariche che mi vengono affidate sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente onorato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-
inaspettati per la sua epoca. La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, capace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espressionista. El Greco possedeva un senso della rappresentazione
Musei Eremitani, Padova
Sulla prima tela di Casorati: i Colli Euganei
O
Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio contemporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orchestre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Londra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Korsten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stesso Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo flauto dell’Orchestra della RAI di Torino) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.
che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può definirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle regole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.
pere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni, bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fino alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contrassegnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudiando tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografiche , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche influenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fino al 10 gennaio
Anche il Consorzio tra i CaseiďŹ ci dell'Altopiano di Asiago ha scelto Soladria Oltre l'energia
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28 1 Turismo SÌ, VIAGGIARE Balcani
Sorprendente Albania, il futuro è iniziato di Renato Malaman
N
oi italiani abbiamo sempre fatto finta di non vederlo questo “vicino del mare accanto”. Abbiamo sempre dato l’impressione di ignorarlo, di non considerarlo. Prima perché era governato da una dittatura feroce che fino alla sua caduta (nel 1990) ha alimentato questa distanza ideologica e la conseguente netta separazione fra mondi opposti, poi percé la “terra delle aquile” è diventata di colpo la terra da cui partivano le temute prime ondate di profughi, scaricate quotidianamente sulle coste della Puglia da gommono o vecchie carrette del mare. Lo stereotipo è rimasto e condiziona ancora nell’immaginario collettivo l’idea che abbiamo di questo paese, che si trova ad appena 70 chilmetri da Otranto. Al di là dell’Adriatico. Niente di più sbagliato e di ingiusto, perché oggi l’Albania si sta aprendo a noi con una solarità e un desiderio di buoni rapporti che chiunque può riscontrare recandovisi per la prima volta. Un paese che smania di mostrare i suoi grandi passi in avanti, anche se per misurarli bisogna tener conto che sotto la dittatura marxista-leninista di Enver Hoxha e, negli ultimi anni, di Ramiz Alia non c’erano nemmeno macchine per le strade e lo stato di povertà era così palese da lasciare choccati, mitigato solo dalla grande dignità di questo popolo, sempre mostratosi fiero di fronte a qualsiasi difficoltà, anche quando nel corso del XX secolo dovette combattere per la libertà contro nemici più grandi di lui. L’Impero Ottomano prima (che l’ha soggiogato per cinque secoli, fino al 1912) e l’Italia Fascista poi, che lo trasformò in un suo possedimento dal 1939 al 1943. Oggi l’Albania si affaccia a pieno titolo nel panorama europeo, facendo tesoro dei tanti aiuti ricevuti, in termini di cooperazione economica ma soprattutto di formazione (aiuti arrivati specialmente dall’Italia), ma anche di una grande voglia di riscatto. Quello che più colpisce è l’atmosfera che oggi circonda l’ospite straniero, specie quello italiano. Innanzitutto la lingua, visto che tutti conoscono, parlano e amano l’italiano (imparato grazie alla tv o all’immigrazione di ritorno). Poi la disponibilità all’accoglienza, a fornire un aiuto in qualsiasi circostanza. Persino la polizia sfodera sorrisi non usuali in uomini in divisa. In Albania si può dire senza esagerare che l’Italia è un mito. Forse c’è anche un sentimento di riconoscenza in questo, per tutto ciò il nostro Paese ha fatto nei durissimi anni del post dittatura, quando in ogni angolo dell’Albania spuntavano ancora sinistri i bunker fatti costruire negli anni ’70 da Hoxha (in tutto un milione, una follia) per trasmettere alla popolazione la sindrome da accerchiamento. Non a caso uno dei reati puniti con maggiore frequenza allora era l’installazione di rudimentali antenne per ricevere i programmi della televisione italiana. Che l’Albania oggi sia un’altra cosa lo testimonia anche il colore. Il colore che si coglie nell’ambiente e nei nuovi quartieri. E che fa risaltare la
Lontani i tempi della dittatura di Hoxha e delle ripetute ondate di profughi il “paese delle aquile” sta crescendo a grandi passi e ama l’Italia e gli italiani (tutti conoscono la nostra lingua) offrendo le sue bellezze al turismo
Le migliorate condizioni di sicurezza permettono di viaggiare nella massima libertà per conoscere la vivace capitale Tirana, città antiche come Berat, Argirocastro Scutari, Durazzo, Kruje, Valona, Butrinto e le località di mare della splendida costa sud NELLA IMMAGINE PRINCIPALE IL CASTELLO DI KRUJE CHE OSPITA IL MUSEO DEDICATO A SKANDERBEG, L’EROE NAZIONALE. A DESTRA LA PIAZZA PRINCIPALE DI TIRANA, LOTTOMANA BERAT (CITTÀ DALLE MILLE FINESTRE) E, SOTTO, SCORCI DI MARE NEL SUD DEL PAESE (IN UNO SI COLGONO ALCUNI BUNKER FATTI COSTRUIRE DA HOXHA) OLTRE ALLE ROVINE DELLA FORTEZZA DI ROSAFA A SCUTARI. PIÙ SOTTO LA STORICA BANDIERA DELL’ALBANIA, MONUMENTO A SKANDERBEG E UN CAOTICO SBARCO DI PROFUGHI IN PUGLIA NEL 1991
cura dei restauri e delle nuove costruzioni. Certo, molte contraddizioni rimangono, come gli innesti diretti nelle tre autostrade di stradine di campagna, come nel traffico caotico e indisciplinato di Tirana, o come nella volontà di voler copiare anche gli aspetti negativi del modello di sviluppo italiano. Però la sensazione di fondo è quella di un paese in crescita, dove anche le diverse confessioni religiose (musulmani, cattolici e ortodossi) convivono in armonia e reciproca tolleranza, secondo un modello molto laico. L’estate appena conclusa ha registrato un boom di presenze italiane e, forse, la fine di un tabù. Tutto ciò favorito dalla semplicità delle formalità di ingresso nel paese (basta la carta di identità), della prenotazione di un hotel o del noleggio di un’auto all’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” di Tirana-Rinas. Facile anche per chi arriva in traghetto a Durazzo o a Valona. Dire che l’Albania è bella è fin troppo riduttivo. Il Paese è straordinario e si può girare in libertà senza più rischi per la propria sicurezza. L’aumentato benessere ha fatto diminuire furti ed episodi di microcriminalità. Il costo della vita
è basso, tanto che una cena costa dai 5 ai 10 euro, salvo che nelle località più alla moda. E per dormire si spendono dai 15 ai 25 euro per una camera doppia in alberghi dignitosi, prenotabili anche attraverso booking.com. Il turismo fa perno su ben tre siti tutelati dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, tutti concentrati nel sud del paese: si tratta della città di Berat con le sue splendide architetture ottomane, che le sono valse l’appellativo di “città dalle mille finestre”; la città di Argirocastro (o Gjirokaster) arroccata su uno sperone montuoso, rilucente dei suoi tetti d’argento (vi nacquero Enver Hoxha e il poeta Ismail Kadaré, tuttora vivente, più volte candidato al Nobel), il sito archeologico di Butrinto portato alla luce negli anni ’20 dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini e la cui età d’oro fu quella augustea (di grande impatto l’anfiteatro). Ma vanno inserite nell’itinerario di un viaggio in Albania la capitale Tirana con i suoi innumerevoli musei; la dinamica Durazzo affacciata dolcemente sull’Adriatico (c’è anche una fortezza veneziana); l’antica Scutari, che è forse la città più elegante, vivace e culturalmente importante dell’Albania; Kruje, vecchia
capitale che celebra le gesta di Georgi Castriota Skanderbeg, l’eroico condottiero albanese che nel ‘400, in trent’anni di sanguinose battaglie riuscì a respingere i turchi (che dilagarono nel paese solo alla sua morte, avvenuta per malaria); Pogradec, cittadina placidamente distesa sul lago di Ocrida, al confine con la Macedonia; Korcia, famosa per essere stata la città da cui partì la rivolta contro i turchi nel 1912; la lucente Valona, porto strategico dove l’Adriatico diventa Jonio e poi tutta la spettacolare costa sud, da Dhermi a Borsh a Saranda (la Rimini albanese) per finire nella coccola Ksamil, ameno porticciolo turistico fra gli scogli con piccole spiaggette dove si affacciano graziosi ristorantini, nei quali (udite, udite) si possono ancora trovare anche i proibitissimi datteri di mare. Certo, l’Albania non offre ancora tutti i comfort di altre destinazioni turistiche, specie di quelle più alla moda, ma il bello in fondo è proprio questo. Lo spirito di accoglienza semplice e sincero degli albanesi, che rende il viaggio un viaggio vero. Alla scoperta delle bellezze di un Paese ma anche dello spirito fiero di un popolo unico, per lingua a tradizione. Andare per credere.
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30 1 Concerti e non solo IN VENETO EVENTI 1152
Pagina a cura di Graziano Edi Corazza
IN VENETO Gran Teatro Geox - Padova - venerdì 23 ottobre 2015, ore 21:30 - sabato 24 ottobre 2015, ore 21:30
JESUS CHRIST SUPERSTAR
Torna in scena l’opera rock più amata di tutti i tempi: con Ted Neeley, storico interprete della prima versione dello show. Sul palco l’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello e una compagnia di 24 acrobati e ballerini Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice in arrivo al Gran Teatro Geoxo di Padova il 23 e 24 ottobre, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più famosi e amati di tutti i tempi, nel mondo intero. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo ha compiuto 20 anni e vanta ormai numerosi record, con numeri di tutto rispetto: quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.100.000 spettatori, più di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e più di 1.200 rappresentazioni. La chiave del grande successo sta nell’ottimale combinazione fra la musica rock, il musical e una grande storia immortale. Il musical, nell’imponente allestimento prodotto dalla PeepArrow Entertainment, ha partecipato come unica produzione italiana ospite al celebre Uitmarkt di Amsterdam, uno dei principali eventi culturali del Paesi Bassi. Nell’ambito del Musical Sing-a-Long, la serata in diretta tv dedicata ai musical con le migliori produzioni provenienti da tutto il mondo, l’amatissimo attore americano Ted Neeley nei panni di Gesù è stato protagonista di una spettacolare esibizione aerea che ha letteralmente mandato il pubblico in delirio. Con lui sul palco anche Feysal Bonciani nel ruolo di Giuda, accompagnato dal corpo di ballo. Un vero e proprio bagno di folla che consacra Jesus Christ Superstar come il Musical più amato di tutti i tempi e che conferma il valore del lavoro artistico e produttivo di Massimo.
Al Teatro Toniolo di Mestre il 30 ottobre
JACK SAVORETTI
Jack Savoretti ritorna dal vivo in Italia. Ospite di Veneto Jazz, sarà venerdì 30 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre (Ve), inizio concerto ore 21.00, per la rassegna Cultnet, nell’evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia. Sul palco vibreranno le atmosfere e i suoni del suo nuovo disco “Written in Scars” (BMG), disponibile dal 18 settembre nel nuovo repackaging dal titolo Written in scars new edition con i due inediti Back where I belong, brano dalle atmosfere seventies, e la ballad Catapult dove gli strumenti si aggiungono a ogni strofa e l’emotività cresce progressivamente. Ad impreziosire la nuova versione dell’album, cinque brani live (Written in scars, Back to me, Fight ‘till the end, Home, Broken Glass) registrati dal vivo a Roma nel suo ultimo tour e due remix (Jack in a box e The Other side of love) realizzati dal dj danese Alexander Brown che rivelano le inedite declinazioni della musica del cantautore e ci portano direttamente alle atmosfere dei migliori club internazionali. A fianco al giovane talento del rock internazionale ci sarà la sua band originale: Pedro Vitor Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, John Michael Bird, al basso elettrico, e Henry William Bowers-Broadbent, alle tastiere. Quest’anno Jack Savoretti è stato premiato agli ONSTAGE AWARDS 2015, concorso indetto dalla rivista ONSTAGE MAGAZINE dedicato ai migliori performer ed eventi live dell’anno, come Miglior Nuova Proposta Internazionale con 520.000 voti del pubblico e le preferenze di una giuria di addetti ai lavori. “Molti dei brani sono stati scritti insieme a Sam Dixon, che è il produttore musicale di Adele e il co-autore principale di Sia” commenta Jack Savoretti “Ho scritto anche con Matt Benbrook che ha lavorato con Jake Bugg e Faithless e per finire, naturalmente, ho scritto con il mio chitarrista Pedro Vito e Seb Sternberg (già al fianco di Pedro in diverse produzioni). Ho preso ispirazione da tutti loro”.
I entra
Prima di partire live 2015 - 14 novembre e 4 dicembre - Gran Teatro Geox, Padova
NEK RADDOPPIA LA DATA DI PADOVA
Nek sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 14 novembre ed a grande richiesta, tornerà in scena il 4 dicembre 2015. Prosegue dunque il successo del nuovo tour di NEK, “Prima di Parlare Live 2015”, che farà tappa nei teatri delle principali città italiane. Dopo il raddoppio delle date di Milano e Torino e l’aggiunta di nuove date al già fitto calendario, il Gran Teatro Geox di Padova ospiterà il nuovo spettacolo di NEK non solo il 14 novembre ma anche il 4 dicembre. Il nuovo tour segue la pubblicazione dell’ultimo album di NEK, “Prima di Parlare” (Warner Music), già certificato disco d’oro, che contiene i brani “Fatti Avanti Amore”, con il quale l’artista si è piazzato al secondo posto nella categoria Big” al Festival di Sanremo, “Se Telefonando”, con il quale ha vinto il premio Miglior Esibizione Cover a Sanremo, e il terzo attesissimo singolo estratto “Io Ricomincerei”, da pochi giorni in radio.
tutte le info: www.ecoveneto.it
nel team
GRUPPI VENETI questo mese parliamo dei padovani JENNIFER GENTLE
Jennifer Gentle sono un gruppo di rock psichede- limitata per la Sub Pop. L’album contiene tredici tracce lico/acid rock veneto nato nel 1999 a Padova e tra le più sperimentali scritte dalla band ed è ispirato primo gruppo europeo a ricevere un contratto dalla alla vita di Giovanni Paneroni. Qualche mese prima per Sub Pop di Seattle (USA). Dopo aver realizzato la la stessa etichetta è uscito un lp su insolito vinile rosa, colonna sonora di un film indipendente, pubblicano il dal titolo “Sacramento Session/5 of 3”, testimonianloro primo album “I am you are” nel 2001. L’album za di una jam session registrata negli studi della radio era stato già composto da Marco Fasolo quando egli KDVS durante il loro precedente tour negli Stati Uniti; chiamò Alessio Gastaldello alla batteria, Isacco Maret- sul secondo lato, invece, sono incisi dei brani di Fasolo hai voglia crescere con undelle lavoro stimolante, to allaSe chitarra e Nicola Crivellaridi al basso: per registra-professionalmente, risalenti presumibilmente allo stesso periodo rere il disco. Le sonorità del lp richiamano fortemente gistrazioni di “A new astronomy”. diventa Consulente pubblicitario. le atmosfere acide della scena musicale inglese dei Esce nel giugno 2007 “The Midnight Room”, tardi anni Sessanta, Syd Barrett su tutti; non a caso il quarto album in studio dei Jennifer Gentle e secondo gruppoUna prende professione il nome da una strega citata in un brano per l’etichetta americana lavoro Sub Pop Records. indipendente, un nuovo con Scritto, ottime possibilità di guadagno. dei Pink Floyd, ossia “Lucifer Sam”, pezzo inserito nel prodotto e suonato dal solo Marco Fasolo. Le registraprimo album del gruppo, “The piper at the gates of zioni si sono svolte a Cavarzere (Ve), in una vecchia Offriamo rimborso e alte provvigioni, formazione e training, dawn”, del 1967 (relazionato nel mio libro spese “50 anni scuola anni Trenta che durante la guerra fu ospedale di Rock” con voto 8+ !). Il loro secondo album, “Funda campo. un gruppo di lavoro serio e motivante, mezzi accreditati e di sicuro ritorno. ny creatures lane” (2002) è considerato tra i migliori Vengono invitati da Jarvis Cocker, leader dei Pulp, lp di rock indie mai pubblicati in Italia. nella sua unica data italiana e aprono per i Sebadoh Sempre nello stesso anno viene stampato “The a Londra. Paesi Bassi e Belgio. Carbone, pubblica a nome Universal Daughters l’album wrong cage”, contenente tre brani registrati dal vivo e L’attenzione inglese per la band si concretizza anDopo qualche mese il duo si completa con Stephen di covers “Why Hast Thou Forsaken Me?”. Il disco è che vede la collaborazione del chitarrista giapponese cor più quando il brano “Take My Hand” viene incluso Gilchrist, batterista londinese già nel progetto solista di un progetto benefico per La Città della Speranza, fonKawabata Acid Mothers Temple (album in un allegato curato dalla rivista Mojo e nella tradizio- Graham Coxon dei Blur. dazione di Padova che si occupa di sostenere la ricerca inviaMakoto il tuodeicurriculum a: info@givemotions.it ristampato nel 2008 da A Silent Place). nale compilation Rough Trade Shops, che segnala le Nel novembre 2009 al duo Marco Fasolo-Liviano sulle neoplasie infantili, a cui hanno partecipato musiIl loro terzo album, “Valende”, uscito nel gennaio migliori uscite indie dell’anno. Mos si uniscono per alcune date live due terzi dei Ver- cisti italiani e stranieri tra cui Verdena, Lisa Germano, del 2005, è il primo disco italiano dall’etichetta di SeNella primavera 2008 esce l’EP “Evanescent dena, ossia Alberto Ferrari al basso e Luca Ferrari alla Chris Robinson, Jarvis Cocker dei Pulp, Mark Arm dei attle. I Jennifer Gentle diventano cosi’ il primo gruppo Land”, edito dalla neonata etichetta inglese Heron batteria. Mudhoney, Swamp Dogg ed altri. italiano ad essere messo sotto contratto dalla casa Recordings, contenente l’inedita “She’s alright” e Nella primavera 2010 esce “Concentric”, album L’8 giugno 2013 suonano al festival MI AMI di mezzi di comunicazione, o singolarmente, permettono di scegliere finestra discografi ca statunitense Sub Pop Records, una celebre per aperta la rivisitazione fedele ai live di tre brani contenuti inI nostri di musica d’avanguardia e sperimentaleinsieme per l’etichetta Rockit con una formazione completa che vede, oltre al l’informazione locale a casa tua sul mondo dell’informazione i destinatari da raggiungere, di mirare le campagne pubblicitarie target aver lanciato i Nirvana. “Funny Creatures Lane”. A Silent Place. duo storico Fasolo-Mos, il ritornoad di un Francesco Candura Subito dopo partono per un primo lungo tour negli Nell’inverno del 2008, durante le sessioni di regiNell’estate e successivamente anche nell’autunno al basso, Diego Dal Bon alla batteria e Guido ben definito e di differenziare il messaggio.Giorgi a Stati Uniti, 40 date in 45 giorni, coast to coast da New strazione di “Concentric”, disco sperimentale che usci- del 2012 il duo Marco Fasolo-Liviano Mos torna in tour vari strumenti (chitarra, tastiere, percussioni). York a San Francisco. rà solo nel 2010, i rapporti interni alla band si fanno accompagnati nuovamente dai membri dei Verdena: Nel 2015 sono stati in tour come gruppo spalla e : impossibile passare inosservati! A novembre 2006 esce per la A Silent Place, sempre più tesi. Malumori e dissapori portano ad un Alberto Ferrari (al basso) e Luca Ferrari (alla batteria). dei Verdena ed hanno ristampato i primi due albums etichetta indipendente di Andria (Puglia), il disco “A cambio di formazione, lasciando i soli Marco Fasolo e Il 17 aprile 2013 Marco Fasolo, con l’aiuto del (“I Am You Are” e “Funny Creatures Lane”) per Bom10 · manager 35127 Padova · produttore tel. 049 8704884 · info@givemotions.it New Astronomy”, uscito in precedenza solo in tiratura Liviano Mos a condurre unvia tour inLisbona, Svizzera, Germania, Marco Damiani e del Jean-Charles ba Dischi. (tratto da Wikipedia).
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Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofilo
Non sempre è facile riconoscere un buon educatore, spesso troviamo improvvisati che si spacciano come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro. Per tutelarsi da queste figure io consiglio di affidarsi innanzitutto ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofilo che lo faccia per mestiere (e non solo per passione). Ricorrete a professionisti qualificati ed iscritti almeno ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofilia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curriculum, gli attestati ed anche i corsi di specializzazione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifica. Diffidate invece, da chi ha fatto centinaia di corsi, stage e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verificare con i vostri occhi il centro cinofilo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ottenuto. Presso
il centro potrete anche verificare i metodi educativi utilizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi gentili ma si serve di sistemi coercitivi che stressano il cane facendolo soffrire e peggiorando la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obiettivo principale è quello di creare armonia tra l’amico a quattro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educativo riguarderà non solo il cane ma anche (anzi soprattutto!) il proprietario. Per concludere, un consiglio utile ed immediato per scegliere l’educatore cinofilo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il miglior biglietto da visita è proprio lui!
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
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IL VETERINARIO
A cura del Dottore Andrea Feliciati
Gatti e gravidanza
A noi veterinari capita molto spesso di ricevere la visita o la telefonata di donne in dolce attesa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatto perché hanno sentito che può trasmettere una malattia, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto. Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia. La toxoplasmosi è una malattia causata da Toxoplasma gondii, un protozoo. E’ una malattia che può essere pericolosa per il feto solo se contratta nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite definitivo il gatto, che, se infetto, emette il parassita nell’ambiente attraverso le feci: da qui nasce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti. La toxoplasmosi viene contratta ingerendo le oocisti presenti nelle feci del gatto infetto, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatto infetto e soprattutto ingerendo carni crude o poco cotte di animali infetti(cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati, a volte manzo). Il ruolo del gatto come portatore della malattia è stato ridimensionato, in particolare se si tratta di un gatto domestico la cui
lettiera viene pulita frequentemente: sono necessari infatti 2-3 giorni affinché il parassita eventualmente presente nelle feci del gatto sotto forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infettivo per l’uomo. Il gatto normalmente emette le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatto che vive in casa si infetti con Toxoplasma, soprattutto se non si nutre di roditori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspetto fondamentale: il 60% della popolazione, durante la propria vita, è già entrato in contatto con l’agente infettivo sviluppando eventualmente la malattia (asintomatica nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si ammala più perché si sviluppa un’immunità anticorpale permanente. In conclusione, se una donna in gravidanza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la lettiera del gatto possibilmente usando dei guanti; in ogni caso il rischio di contrarre la malattia dal proprio gatto è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cotta.
Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.
ADOTTAMI CHANEL Chanel ANGELO è un meticcio DEVID è un Rottweiler è una meticcia sterilizzato, taglia non sterilizzato, taglia femmina media. E’ un cane medio-grande. Gli piasterilizzata, fantastico! Vapasseggio ce andare a passeggio taglia piccola. e gli piace tanto stare in campagna ed è E’ dolcissima e in compagnia dei voespansivo con chi conosce. Va d’accordo socievole. Le piace stare in compagnia delle lontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio con le femmine e sta cercando una famipersone e degli altri cani. Va a passeggio da una vita. Per lui cerchiamo persone dai glia tranquilla composta da adulti che lo al guinzaglio. Per lei stiamo cercando una faccia vivere sereno lontano dal trambusto modi gentili che lo facciano vivere tranquillo famiglia che la faccia vivere in casa. lasciandogli i suoi spazi. della città che pare non piacergli. SIRIA è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ esuberante e allegra. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa dato che le piace scalare le recinzioni.
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SPARTACO è un meticcio sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffidente ma poi pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.
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TIGRIS è un meticcio sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffidente ma poi pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.
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Affido condiviso: le eccezioni alla regola
La regola utilizzata nei Tribunali per decidere sull’affidamento di un figlio minore è quella dell’ affido condiviso ad entrambi i genitori, perché ciascun minore ha diritto ad avere un padre ed una madre che si occupino di lui (art. 337 ter codice civile). Se la regola è l’affido condiviso, l’eccezione è l’affido esclusivo ad uno solo dei genitori, quando il comportamento dell’altro è dannoso per il figlio. Si introducono ora alcuni casi che possono costituire eccezione alla regola dell’affido condiviso. Importante è sottolineare un aspetto fondamentale: ciascun caso è diverso dall’altro ed è il Giudice che deve valutare, di volta in volta, tutti gli elementi idonei ad individuare un comportamento del genitore pregiudizievole per il minore, che giustifichi un provvedimento affido esclusivo all’altro. VIOLAZIONE DEL DOVERE DI MANTENIMENTO Il mantenimento del minore viene riconosciuto sia dalla Costituzione Italiana sia dal codice civile come un dovere che incombe su entrambi i genitori. La crisi della coppia non fa venir meno gli obblighi che i genitori hanno nei confronti dei figli fin dalla loro nascita: crescerli e prendersene cura quotidianamente. Da qui la previsione di corresponsione, da parte del genitore non collocatario (che non abita con il figlio minore), di un assegno di mantenimento funzionale al soddisfacimento dei bisogni primari e secondari della prole. La violazione del dovere di mantenimento può costituire il presupposto per l’applicazione dell’affido esclusivo all’altro genitore, in quanto il comportamento di colui che non contribuisce al benessere del figlio risulta “pregiudizievole” per il minore, è sintomatico della inidoneità dell’adulto ad affrontare quelle maggiori responsabilità che l’affido condiviso comporta. STATO DI DETENZIONE Lo stato di detenzione di per sé non costituisce una ipotesi di deroga all’applicazione dell’affido condiviso. La legge determina i casi nei quali una condanna penale comporta la decadenza dalla responsabili-
tà genitoriale fino alla maggiore età dei figli, così come determina i casi di inapplicabilità temporanea dell’affido condiviso; alla condanna per reati commessi con abuso della responsabilità genitoriale, ad esempio, consegue la sospensione dall’esercizio di essa per un periodo di tempo pari al doppio della pena inflitta. CONFLITTO DEL MINORE CON UN GENITORE L’ipotesi “eccezionale” di affido esclusivo può trovare applicazione non solo nei casi in cui un genitore mostri una totale disaffezione per il figlio ma anche ove il minore manifesti un rifiuto totale rispetto al rapporto con un genitore. Ogniqualvolta si ravvisa una situazione tale da escludere che adulto e minore possano intrattenere e consolidare una relazione affettiva adeguata, il Giudice può intervenire disponendo l’affido esclusivo all’altro genitore, così da assicurare lo sviluppo psico-fisico ottimale del bambino. Ciò si verifica più di frequente nell’ipotesi in cui il figlio è in tenera età e sviluppa nei confronti della mamma un legame piu’ forte che sfocia nell’esclusione paterna o, ancora, in età adolescenziale, in cui il distacco può avvenire verso l’una o verso l’altra figura genitoriale indifferentemente. In tali casi, il principio di bigenitorialità non è disapplicato, bensì solo temporaneamente accantonato fino a che, all’esito di percorsi specifici, con l’intervento di esperti, potrà essere nuovamente affermato, grazie al superamento della conflittualità vissuta dal minore e manifestata con avversione, indifferenza, animosità e, talora anche, rifiuto del genitore. L’affido esclusivo peraltro non esclude, salvo rarissime e gravi eccezioni, il diritto di visita del genitore non affidatario, in quanto l’obiettivo che deve essere conseguito è sempre quello del recupero della presenza e dell’apporto affettivo ed educativo sia del padre che della madre, nella vita del minore. IPOTESI DI RISOLUZIONE DELLE CONFLITTUALITA’: LA MEDIAZIONE FAMILIARE La “mediazione familiare” può essere definita come un metodo di intervento per ristabilire un dialogo accettabile tra i genitori, pur nel
conflitto di coppia, che sia teso a risolvere gli aspetti del rapporto sui quali è assolutamente necessario mantenere un contatto, in primis gli aspetti riguardanti i figli minori. Il percorso di mediazione, al quale partecipano entrambi i genitori che vi hanno aderito, si svolge alla presenza e grazie alla professionalità di esperti (in studi privati o anche presso strutture convenzionate) ed è volto a far sì che i soggetti “in lite” trovino un accordo ragionato e consapevole su tutte le questioni che riguardano la fine della coppia ma soprattutto sulle modalità di applicazione dell’affido condiviso dei figli, perché questi non devono diventare oggetto di rivendicazioni e strumentalizzazioni all’interno della conflittualità tra genitori. Molteplici sono gli aspetti che i genitori si trovano a dover affrontare riguardo ai figli: la gestione della vita quotidiana, la permanenza dei figli presso ciascun genitore, l’indirizzo educativo e le scelte legate all’istruzione, il mantenimento e la
divisione delle spese. E’ per affrontare queste tematiche, evitando conflitti dannosi per la prole, che la mediazione dovrebbe assumere un ruolo centrale nella vita della coppia in crisi, facilitando il raggiungimento di intese: si può smettere di essere marito e moglie, compagno e compagna, ma si rimane genitori per sempre. E’ opportuno sottolineare come la mediazione non sia mai obbligatoria, nei casi di separazione o divorzio o anche di cessazione di una convivenza more uxorio: prima e fuori dal giudizio, i legali delle parti possono consigliare ai propri assistiti un percorso di mediazione; in corso di causa è il Giudice che, ravvisata l’opportunità, può rinviare la decisione per consentire ai genitori di tentare una mediazione finalizzata al raggiungimento di un accordo (art. 337 octies cc). L’utilità della mediazione familiare è maggiore laddove le parti comprendono e condividono in modo autentico lo spirito di questa.
ALESSANDRA SICHIROLLO, ANNA CANOVA, MARZIA MORELLO, RITA VISCARDINI avvocati del foro di Rovigo - soci AIAF
www.aiaf-avvocati.it
DIRITTO IMMOBILIARE
Il rapporto tra contratto preliminare e contratto definitivo nella compravendita immobiliare
C
Avv. Carmelo Sergi
ome è noto, il preliminare o promessa di compravendita immobiliare che dir si voglia, è un contratto, che richiede a pena di nullità la forma scritta, con il quale una parte, denominata promittente venditrice, si obbliga a vendere all’altra, denominata promittente acquirente, la proprietà di un immobile al prezzo, con le modalità e i termini ivi stabiliti. Sottoscrivendo il preliminare le parti si impegnano cioè a stipulare il contratto di compravendita (detto definitivo), per il trasferimento della proprietà dell’immobile. A volte accade che il contratto definitivo si discosti dal preliminare su aspetti fondamentali quali ad esempio l’oggetto o il prezzo della compravendita oppure che ometta di riprodurre clausole quali l’obbligo del venditore di eseguire a propria cura e spese opere sul fondo compravenduto o di costituire una servitù in favore di quest’ultimo. Sul tema va segnalata un’importante pronuncia della Corte di Cassazione che con sentenza n. 9063 del 5.6.2012 si è occupata di una fattispecie riguardante il mancato inserimento nel contratto definitivo di uno dei lotti di terreno che era stato invece oggetto del preliminare. Era accaduto che dopo la sottoscrizione del preliminare, avente per oggetto l’acquisto di più appezzamenti di terreno, le parti avevano omesso di indicarne uno nel rogito
notarile. Di qui la controversia tra l’acquirente, che chiedeva darsi corso al trasferimento del lotto pretermesso asserendo che l’omissione era dovuta ad un banale errore in sede di redazione del contratto definitivo e il venditore il quale sosteneva invece che dopo la stipula del preliminare era stato raggiunto un nuovo accordo in base al quale le parti avevano inteso invece escludere tale lotto dalla vendita. Ebbene, la Corte di Cassazione, confermando un consolidato orientamento, ha stabilito che il contratto definitivo assorbe e supera il precedente accordo contenuto nel preliminare rappresentando l’unica ed esclusiva fonte dei diritti e obblighi delle parti. Il contratto preliminare, cioè, determinando soltanto l’obbligo reciproco della stipulazione del contratto definitivo, resta superato da quest’ultimo, la cui disciplina può anche non conformarsi a quella del preliminare, salvo che le parti non abbiano espressamente previsto che essa sopravviva. In sostanza la Suprema Corte ha accolto le ragioni del venditore ritenendo che il compratore non aveva vinto la presunzione di conformità del nuovo accordo alla volontà delle parti che avrebbe potuto essere superato, nel silenzio del contratto definitivo, soltanto attraverso la prova scritta costituita da una controdichiarazione con cui le parti
avrebbero dovuto precisare che, a prescindere da quanto previsto nell’atto notarile, la vendita riguardava anche il lotto pretermesso ed indicato nel preliminare. Come si è sopra accennato accade anche che nella compravendita sia simulato il prezzo. Si tratta di una pratica, che in passato ha interessato un gran numero di trasferimenti immobiliari, ora meno frequente perché ostacolata dalla normativa fiscale ed antiriciclaggio. Tale prassi ha originato molte controversie tra venditori ed acquirenti i primi interessati a sostenere, con l’ausilio di testimoni, la validità del preliminare per ottenere il pagamento del maggior prezzo ivi indicato, i secondi protesi invece a sostenere la validità del solo rogito notarile. Sul punto, dopo lungo dibattito nel corso del quale la giurisprudenza ha oscillato tra l’una e l’altra soluzione dando prevalenza ora alla promessa di vendita, ora al rogito, è intervenuta la Corte di Cassazione che, ponendo fine alla diatriba, con sentenza n. 7246 del 26.3.2007 emessa a sezioni unite (recentemente confermata da Cassazione n. 3234 de 18.2.2015), ha affermato l’inammissibilità della prova testimoniale diretta a provare che il prezzo in realtà pattuito è superiore a quello indicato nel rogito. Secondo tale sentenza il divieto della prova testimoniale
in materia di contratti, che è stabilito dall’art. 2722 cod. civ. trova applicazione anche in caso di simulazione del prezzo ad evitare che le pattuizioni contenute in un contratto redatto per iscritto possano essere alterate attraverso strumenti probatori che non offrono garanzie di verità equiparabili a quelle documentali. Nel caso di specie, secondo quanto previsto dal preliminare, il prezzo avrebbe dovuto essere corrisposto dall’acquirente in parte in contanti e in parte mediante accollo di due mutui gravanti rispettivamente sull’immobile oggetto del contratto e su un altro di proprietà del promittente venditore. Il rogito notarile, però, non aveva contemplato l’obbligo degli acquirenti di accollarsi il mutuo gravante sull’immobile rimasto in proprietà del venditore per cui l’acquirente, a stipula avvenuta, aveva pagato solo le prime rate e poi più nulla. E’ dunque necessario prestare la massima attenzione al contenuto del contratto definitivo di compravendita poiché alle eventuali discrepanze o omissioni del rogito rispetto al preliminare spesso non è possibile porre rimedio con pressoché certo danno economico di non trascurabile entità per una delle parti della compravendita. Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT
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U
AVV. TOMMASO ROSSI
na recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 113/2015) ha affrontato l’annosa problematica della necessità della taratura e della periodica verifica delle apparecchiature predisposte per l’accertamento della velocità. Investita al riguardo, la Consulta, ha chiarito che “qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dai controlli). Pertanto, gli organi di polizia stradale, a dei valori misurati dovute a invecchiamento delle proprie pena di annullamento delle contestazioni, dovranno dotarsi componenti e a eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici di protocolli di manutenzione dei misuratori di velocità. e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si Automobilisti, dunque, sul piede di guerra. Perlomeno, per tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente tutte le contestazioni non ancora definite (e cioè per quelle proporzionata all’elemento temporale”. Concretamente, ciò in cui non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta, si traduce nella necessità di verifiche periodiche degli strumenti siano decorsi i termini per la proposizione di un ricorso, ovvero di rilevamento, anche successive a eventi di manutenzione, sia già stato definito un procedimento giurisdizionale). In poiché l’uso delle apparecchiature di misurazione risulta tutti questi casi, infatti, ove non risulti direttamente riportato strettamente collegato al valore probatorio delle risultanze nei nel verbale la recente taratura, si potrà richiedere la stessa procedimenti sanzionatori (i c.d. “verbali di accertamento”) all’organo accertatore, mediante l’accesso agli atti, ovvero e un deterioramento è in grado di pregiudicare anche l’esibizione del documento o la sua produzione direttamente la fede pubblica. In altri termini, viene di fatto imposta in udienza, pena, in difetto, l’annullamento del verbale e una taratura periodica delle attrezzature di rilevamento della correlativa sanzione amministrativa. della velocità, sia che trattasi di misuratori automatici (già Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT periodicamente controllati), che presidiati (prima esentati Studio Legale avv. Tommaso Rossi, via I° Maggio n. 3, Rosolina (RO) tel. e fax 0426.340007 - e-mail: info@studio-rossi.net
Revisione delle condizioni di separazione: quando è possibile? AVV. LAURA GIOLO
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e condizioni di separazione sono n° 10.720 del 2013. Ne consegue concordate consensualmente che la diversa valutazione di utilità ed tra i coniugi o decise d’imperio adeguatezza dei patti consacrati in un dal giudice. I provvedimenti relativi verbale di separazione omologato dal all’assegnazione della casa coniugale Tribunale non costituisce fatto nuovo. ed al mantenimento del coniuge Quindi: attenzione, non c’è spazio economicamente più debole possono per i ripensamenti! Ma quali sono sempre essere rimessi in discussione, in concreto i fatti nuovi suscettivi ma solo a condizione che sopravvengano elementi nuovi di modifica? A titolo esemplificativo: la perdita di lavoro e che questi determinino un significativo squilibrio rispetto o un rilevante aumento o calo di reddito di un coniuge, alle pregresse condizioni patrimoniali. La Suprema Corte, l’instaurarsi di una stabile convivenza more uxorio in capo con ordinanza n° 5109 del 2015, ha recentemente ad uno dei due , il sopraggiungere di un figlio da una nuova ribadito che nel giudizio di revisione il coniuge istante ha” relazione, una malattia o il sensibile peggioramento delle l’onere di dedurre ed allegare fatti diversi (non conosciuti condizioni psico-fisiche dell’uno o dell’altra, il pervenire né conoscibili) o sopravvenuti rispetto a quelli che hanno di una eredità, una importante vincita alla lotteria… costituito il fondamento materiale e fenomenico delle ed innumerevoli altri, purché incidano significativamente pregresse condizioni”. La modificabilità delle condizioni è, sull’equilibrio economico che sorreggeva le pregresse pertanto, “condizionata dalla rappresentazione di situazioni condizioni di separazione. Ogni caso, comunque, è un e fatti non coincidenti con quelli posti a base delle condizioni caso a sé e va esaminato singolarmente. contestate”. Siffatto concetto era già stato più volte espresso Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a DIRITTI@LAPIAZZAWEB.IT dalla Corte di Cassazione, non ultimo anche con sentenza Studio Legale Avvocato Laura Giolo - Via G. Mazzini, 12 - 45100 Rovigo Tel. 0425/21221 - Fax 0425/28796 - email: info@studiolegalegiolo.com
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L’Editoriale
L’IMPORTANZA DI VACCINARSI
di Francesco Noce*
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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare x come si svolge la Ma psicoterapia con il bambino? Continua a pag. 39 35
xLa pelle e i rimedi per proteggerla d’inverno Continua a pag. 35 42
ai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfluenzali e puntuali arrivano campagne mediatiche denigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio figlio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag. 38
Dottore x russo, cosa posso fare? Continua a pag. 43 36
38 2 Consulenza scientifica
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L’opinione
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POLIAMBULATORIO IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMA
Poliambulatorio Fermo di Dott.San Bruno Noce* Dir. San. Dr.ssa Federica Corrà a visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quanCOUNSELING Medico Chirurgo tomeno dissennatodr.ssa e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a Erika Marangoni via S. Fermo 17/19 - 35042 professionale mostrarsi in tutta Counselor la loro criticità, vale a dire- Laureata la trasformazione della prestazione professionale Este (Pd) - Tel e fax: 0429 4347 in Psicologia dell’educazione Via odontoiatrica in “ prodotto “. info@polimabulatoriosanfermo.it 1 - ciRovigo E noi stupefatti e Leopardi, poi indignati, siamo 388-3637623 sentiti impotenti nel vedere vanificati gli sforzi fatti per www.poliambulatoriosanfermo.it erikacounselor@gmail.com costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi,
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portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promozione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito. di Dott. Bruno Noce* Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione a visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-medica ed odontoiatrica? E’ possibile applicaree l’IVA su una prestazione odontoiatrica? tomeno dissennato certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che siadella stataprestazione fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione professionale un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello odontoiatrica in “ prodotto “. studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio? E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanificati gli sforzi fatti per È arrivato il momento di stabilireetico, almeno due punti fermi in questo caos: 1-anni salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riafcostruire un modello professionale, deontologico che aveva impiegato a perfezionarsi, fermare la nostra indipendenza professionale 2imparare a conoscere il mondo della comunicazione portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema dellasapendo che anche il silenzio ècomunicazione comunicazione quindi con il silenzio diventiamo quel sistema distortoverso che la tanto poco ci piace. Nessuno sembra chee vige in questo momento, permette complici di correredipressoché indisturbati promopreoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria di smetterei di litigare con chi ha interesse generare ascolti che informazione scientifi ca eprestazioni di iniziare sanitarie a comunicare pacatamente secondo un’etica povertà culturale,a rappresentata da piuttosto supermercati odontoiatrici che offrono a prezzi stracciati, gruppi di acquisto trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto. che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il
L’opinione
IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMA
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sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito. *Presidente nella dellapratica Commissione Albo Odontoiatri Rovigo Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione della professione medica ed odontoiatrica? E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica? E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio? È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaffermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifica e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.
Segue da pag. 37
L’IMPORTANZA DI VACCINARSI di Francesco Noce*
Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinformati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infondati, ci spingono lontano dal progresso scientifico e dalla necessaria attenzione alla prevenzione. L’ influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni Segue da pag. anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie. di Francesco Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e Noce* 3° trimestre presentano un maggior rischioSiamo di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni per i pazienti a rischio il SSN inondati da informazioni,ma paradossalmente moltoe disinformette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmisalute infon-è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia influenzale,tuttavia vi sono dati, ci spingono lontano dal progresso scientifico e dalla necessaria attenbambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione ma è zione alla prevenzione. L’ influenza costituisce un importante problema di Sanitàcollettiva, Pubblica,oltre necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più per i bambini affetti da malattie dell’ apparato (inclusaIn l’Europa asma persistente,la o meno elevato a seconda dellacroniche trasmissibilità del virusrespiratorio in circolazione. l’influenza si displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese cardiopatie presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso leasintomatico congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori le neoplasie, le malattie congenite od eacquisite chegenerale, comportano produzionecomplicazioni di anticorpi, muscolari e delle articolazioni,cefalea malessere maminor può presentare le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vacciniquali non anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezioimmunitarie. ne indiretta. I vaccini I vaccini specie autorizzati per l’uomo,inclusi quelli controunl’infl uenza Anche donne in sono stato sicuri? di gravidanza, nel 2°e 3° trimestre presentano maggior sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati. rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN disponibiliil invaccino Italia gratuitamente. sono tutti inattivati e non contengono particelle viralidi attive,ad metteQuelli a disposizione Un bambino in buona salute è in grado superare eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito virus autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia influenzale,tuttaviada vi sono vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è che vengono al principio attivoindelquanto vaccino potenziare l’ effi cacia della risposta necessaria peraggiunte una protezione individuale piùper facilmente esposti a complicazioni come immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la di quelli poco rispondenti. e la malattia fibrocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie displasia broncopolmonare Quali gli effetti indesiderati? La frequenza effetti emopoietici indesiderati ed dipende dal tipo di congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli degli organi emoglobinopatie, vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati somle neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento le malattie infiammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e in di vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintomacaso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro proteziotici. Raramente possono allergiche per dovute ad ipersensibilità nei confronti di ne indiretta. I vaccini sonocausare sicuri? Ireazioni vaccini autorizzati l’uomo,inclusi quelli contro l’influenza determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati. antinflQuelli uenzale? Il vaccino non sono deve esser somministrato piccoli al di sotto dei 6virali mesiattive,ad di età e disponibili in Italia tutti inattivati e nonacontengono particelle aeccezione soggetti di cheunabbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione vaccino antinfluenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus oviviadattenuati. uno dei componenti del vaccino. false controindicazioni: l’ allergiache allesono proteine dell’ Così come buoni livelli diSono sicurezza presentano gli adiuvanti sostanze uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunodeche vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ efficacia della risposta fiimmunitaria cienze congenite od acquisite.e per Mentre unasono malattia acuta lieve o mediadientità rappresenta alla vaccinazione questo indicati per di le vaccinazioni soggetti anziani e una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta. di quelli poco rispondenti. Nel malattie autoimmuni,che sono molte fra loro è bene che siadalfatta Qualicaso gli dieffetti indesiderati? La frequenza deglie diverse effetti indesiderati dipende tipouna di opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere provaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivatiasomfiministrati lassi alternative l’uso di antivirali caso di reazioni necessità,la dei contatti familiari per via come intramuscolare possonoincausare localivaccinazione come dolenzia e arrossamento eneluna attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalealavarsi e di di frequente mani,giorni copriree non la bocca e ilbisogno naso condiuncure fazzoletto di cartadiquando si tossisce o si solito duranolepochi hanno o al massimo trattamenti sintomastarnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di degli occhi del naso o della affollati e manifestazioni di massa. del vaccino determinati componenti delbocca,evitare vaccino. Qualiluoghi controindicazioni alla somministrazione
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L’IMPORTANZA DI VACCINARSI
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi di Rovigo antinfluenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli alediodontoiatri sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafilattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta Prevenire le malattie e curarsi una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta. al molte meglio è una Nel caso di malattie autoimmuni,che sono e diverse fra lorobuona è bene cheregola. sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimentoIl ed consiglio in caso negativo giusto? ricorrere a profilassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari Rivolgersi a medici esperti e una attenta profilassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi vicini casasinostra di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di cartaaquando tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa. Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Piazza Salute contattare 049 8704884 - info@givemotions.it 049 8704884 - info@givemotions.it
Siamo felici davvero se stiamo bene Per collaborare all’inserto La
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Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra
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Ma come si svolge la psicoterapia con il bambino? Ma quando il bambino ha bisogno di aiuto? La domanda che i genitori debbono porsi è “quanto è limitante per la sana crescita di mio figlio questa sua difficoltà”? Spesso si tende a dire “passerà” con il rischio che il bambino strutturie renda stabile il suo problema e poi l’intervento sarà più difficile e lungo
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i capita spesso che i genitori mi chie- farsi carico della propria ansia e della propria dono come funziona la terapia rabbia trovando nuovi modi di agirla nel loro con i bambini? Il termine psico- comportamento quotidiano, possono comprenterapia si riferisce a una varietà di tecniche dere quanto valgono anche se in certi contesti e metodi utilizzati per aiutare i bambini e gli si sentono inadeguati, o possono capire che la adolescenti che stanno vivendo delle difficoltà separazione dei genitori non è una loro colpa. con le proprie emozioni o nel comportamento, E’ così che aiuto i bambini ad acquisio che stanno affrontando degli eventi stressanti re le abilità per affrontare e risolvere o traumatici, una difficoltà a scuola, come la i problemi. Ma quando il bambino ha bisogno di aiuperdita di una figura significativa, la separazioto? La domanda che i genitori debbono porsi è ne dei genitori, un cambiamento importante. “ quanto è limitante per la Ma come? Attraverso sana crescita di mio figlio il loro linguaggio, fatto di questa sua difficoltà”? giochi, disegni e storie. Per Attraverso il gioco Spesso si tende a dire i bambini giocare, disegna- terapeutico i bambini con il rischio re, costruire e “fare finta” possono scoprire importanti “passerà” sono dei modi importanti che il bambino strutturi e di condividere sentimenti, cose su loro stessi renda stabile il suo proemozioni e di provare a blema e poi l’intervento risolvere i problemi. Ed ecco che attraverso la sarà più difficile e lungo. L’intervento precoce delle bambole, i burattini o mentre facciamo è da preferire. La psicoterapia è usata spesso una partita con un gioco da tavolo si può par- in combinazione con altri trattamenti come la lare dei loro problemi. Le emozioni e i pensieri consultazione con la scuola e il sostegno ai del bambino vengono “giocati” e agiti all’in- genitori.. Gli obiettivi di una terapia possono terno del suo gioco e sempre nel gioco li aiuto essere specifici (cambiamento comportamena risolvere i loro conflitti. Attraverso il gioco tale, miglioramento delle relazioni amicali) o terapeutico i bambini possono scoprire impor- più generali (diminuzione dell’ansia, aumento tanti cose su loro stessi, ad esempio possono dell’autostima, sostegno durante una perdita).
Lo psicoterapeuta insegna ai genitori come rispondere terapeuticamente ai propri figli così che i cambiamenti possano essere rinforzati a casa e possano essere più forti ance le relazioni fondamentali del bambino o dell’adolescente in famiglia. Dott.ssa Roberta Ferrari, psicoterapeuta Centro ABC Apprendimento e Benessere Consapevole Via Calà Forca 41, Badia Polesine (RO) info.centroABC@gmail.com
Dolore alle gambe: le possibili cause La tua camera da letto è posizionata Dottor Manfrini, da cosa puo’ essere dovuto il dolore alle gambe? “I disturbi riferiti alle gambe, possono avere manifestazioni e cause diverse. La sensazione di pesantezza, accentuata dallo stare a lungo in piedi, magari accompagnata da un gonfiore delle caviglie, è spesso dovuta ad una insufficienza venosa. Tale insufficienza può essere evidente, associandosi alla presenza di vene varicose o di estese aree di teleangectasie(capillari), oppure non ancora manifesta, magari per un danno valvolare del circolo venoso profondo o delle vene safene, senza che si sia ancora realizzata una dilatazione delle vene stesse. Tale sensazione di pesantezza si accentua con il caldo e nelle donne in età fertile, spesso, in coincidenza con il ciclo mestruale. Di fronte a tale sintomatologia è consigliabile rivolgersi ad uno specialista, che attraverso la visita ed un approfondimento con Ecocolordoppler potrà stabilire la reale presenza ed entità della insufficienza venosa e procedere alla opportuna terapia. Si tratta, in ogni caso, di un disturbo da non sottovalutare”. E se il dolore compare durante il cammino? “In questo caso, la comparsa di un dolore crampiforme ai polpacci e/o alle cosce, che impedisce spesso di proseguire la marcia, obbligando a qualche attimo o qualche minuto di sosta, può essere legato ad un deficit della circolazione arteriosa degli arti inferiori. Il dolore della arteriopatia periferica è generalmente un dolore che compare sempre dopo aver percorso una stessa distanza alla stessa velocità e che presenta poca variabilità di giorno in giorno. in caso di aggravamento, sempre possibile, si può arrivare ad una drastica riduzione dell capacita’ di camminare fino alla comparsa di dolore a riposo. Molto spesso questo dolore è presente o più accentuato in un arto rispetto all’altro. se compare prevalentemente o prima alle coscie in particolare camminando in salita o facendo le scale, è piu’ frequentemente dovuto ad un restringimento di una arteria iliaca, (arteria che si trova in addome , a grandi linee da sotto all’ombelico, fino a poco sopra la piega inguinale) quando il
dolore colpisce contemporaneamente entrambe le gambe, in misura simile, si può pensare ad un interessamentoiliaco di entrambi i lati o ad un restringimento dell’aorta addominale. Nel caso di dolore prevalente al polpaccio, l’ostruzione od il restringimento, riguarda una delle arterie della coscia o della gamba (femorale, poplitea o tibiali). Anche in questo caso e a maggior ragione per le gravi conseguenze che può portare il trascurarlo, tale sintomo va assolutamente accertato con una valutazione del chirurgo vascolare, che sarà in grado di appurare la natura e la sede del disturbo, attraverso una valutazione clinica e con l’indispensabile aiuto di un approfondimento Ecocolordoppler. Il sintomo va distino fra cause vascolari ed ortopediche o neurologiche, che spesso possono presentare manifestazioni simili ma che un occhio clinico esperto, con l’aiuto strumentale, è sicuramente in grado di distinguere con sicurezza”. In caso di ostruzione di una arteria cosa si puo fare? “Le possibili terapie variano a seconda dell’entità del sintomo, tenendo conto anche dell’età e delle esigenze di vita del paziente: dalla sola terapia medica, di solito anti aggregante, fino all’intervento di rivascolarizzazione, che puo’ essere effettuato o per via endovascolare (palloncino) o per via chirurgica tradizionale, procedendo ad una disotruzione o alla sostituzione del tratto arterioso occluso (by pass). Ovviamente, prima si procede ad una diagnosi corretta, più è agevole il controllo della malattia, ricordando che le patologie vascolari degli artii inferiori, se trascurate posso portare ad una marcata riduzione della qualità della vita se non a menomazioni vere e proprie”. Dr. Stefano Manfrini - Specialista in Chirurgia vascolare-responsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine 347/8043460
correttamente secondo il Feng Shui?
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osizione camera lettoLa camera da letto è l’ambiente più importante all’interno dell’abitazione: ognuno di noi passa circa un terzo della propria vita a letto. Nella camera – e nel letto – ci riposiamo, recuperiamo le nostre energie, passiamo un periodo di convalescenza, viviamo situazioni intime. È comprensibile quindi che nel Feng Shui la camera da letto abbia una rilevanza particolare. Ma non è solo per questi motivi… Tutti quelli elencati sopra sono motivi già sufficientemente importanti, che ci spingono a valutare con attenzione la posizione del letto e l’orientamento della testata. Ma ci sono anche altre motivazioni più profonde. Il Feng Shui ci insegna che il luogo dove dormiamo, la “camera da letto”, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Tutto è nato, infatti, quando un nostro antenato, tanto tempo fa, cercò una grotta o un buco tra le rocce per ripararsi, forse da un predatore, o forse semplicemente dal freddo e dagli agenti atmosferici. Lo so, la camera da letto è importante, il letto va posizionato con la testa a nord eccetera… Tratterremo questi aspetti specifici, che riguardano il letto, in altri articoli (tra l’altro, non è assolutamente vero che il letto deve essere posizionato con la testa a nord secondo il Feng Shui!). Ora però stiamo parlando della posizione della camera da letto all’interno dell’appartamento o della casa. Per fare questo, prendiamo la piantina dell’abitazione e consideriamo la posizione e la direzione della camera da letto rispetto alla porta d’ingresso. Come? Che c’entra la posizione della ca-
mera da letto? C’entra, e spesso è più importante della posizione e dell’orientamento del letto all’interno della stessa stanza! Com’è possibile? Molto semplice: la struttura e la dislocazione delle funzioni abitative (camere, cucina, ingresso, bagni, studio,…), nonché i collegamenti fra loro, hanno un’importanza superiore rispetto alla dislocazione degli arredi all’interno di ogni ambiente. È come all’interno del corpo umano: i sistemi (= insieme di organi deputati ad una specifica funzione, es. il sistema immunitario, digestivo, etc.) hanno un livello di priorità superiore rispetto al singolo organo. Due organi possono anche essere ben funzionanti, ma se non c’è collegamento o se non riescono a coordinarsi, l’effetto complessivo non è benefico per il corpo. Quindi, nel Feng Shui, la posizione della camera da letto deve essere valutata sempre prima del posizionamento del letto stesso, e dell’orientamento della testata del letto. Gmflex - via del Commercio,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954 - angolo via modena n°2 (ex autogamma) Mira (Ve) - tel 0414266455
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One Day Dentistry e la sedazione cosciente Ovvero la possibilità di eseguire molteplici restauri di natura conservativa in una singola seduta
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pesso accade che, superato la scoglio di natura economica anche per l’effettivo abbattimento dei prezzi di mercato e per le innumerevoli possibilità di rateizzazione del pagamento delle cure, altri problemi intervengano a tenere distante una persona da una visita dal dentista o a procrastinare la risoluzione di un problema all’inizio di piccola entità. Sto chiaramente parlando della paura e dello stato di ansietà che spesso accompagnano una persona nell’approssimarsi di un appuntamento fissato. Ma un altro motivo non trascurabile è il fattore tempo. Sappiamo come il trattamento di un caso odontoiatrico spesso non trovi soluzione in un numero esiguo di sedute; questo comporta per il paziente un impegno di tempo spesso incompatibile con gli orari lavorativi. Entrambi i fattori sopra elencati possono in realtà essere facilmente superati con la tecnica dell’analgesia sedazione (sedazione cosciente) che si attua per inalazione di una miscela di ossigeno e protossido di azoto. Non si tratta di una metodica nuova; nuovo è il sistema di sua applicazione mediante apparecchiature tarate e automatizzate che consentono di affermare che si tratta di una metodica assolutamente sicura ed efficace, priva di effetti collaterali indesiderati.
In effetti l’unico effetto secondario riconosciuto è quel senso di benessere e quasi piacere che la miscela è in grado di provocare in chi la inala. Se da un lato vi è l’aspetto della sedazione cosciente, dall’altro vi è quello dell’analgesia che rende possibile l’esecuzione di molti interventi senza le fastidiose anestesie intraorali o con minimo ricorso ad esse. Ecco allora introdotto il concetto di “one day dentistry”, ovvero la possibilità di eseguire molteplici restauri soprattutto di natura conservativa in una singola seduta. Durante l’intera sessione di cura il paziente si sente tranquillo, sveglio e in grado di interagire con l’operatore. Non vi è mai perdita di conoscenza e, al termine dell’intervento, l’inalazione del solo ossigeno consente al paziente di riprendere in modo autonomo e sicuro la via del ritorno. Chi ha provato una tale esperienza, una volta superate le iniziali perplessità che, sempre, un’esperienza nuova è in grado di generare, non esita a consigliare ad amici e conoscenti di sottoporsi a tale tipo di trattamento; e porta sempre con se la propria personale mascherina (che viene consegnata nel corso della prima seduta) che gli consente di fare della seduta dal dentista, un’esperienza piacevole.
Pochi sono i casi in cui la metodica è controindicata (casi di autismo), nel mentre ovvi appaiono i casi in cui la sedazione cosciente diviene tecnica di elezione: persone ansiose o timorose, bambini, portatori di handicap e persone con elevato e accentuato riflesso faringeo, persone che, in una seduta unica vogliono ripristinare la propria salute orale (un esempio classico è la sostituzione di tutti i restauri in amalgama con restauri estetici e non tossici). Il dottor Bertolini applica la sedazione cosciente fin dal 1991 e in tempi recenti lo studio ha acquisito nuovi e più precisi macchinari per elargire benessere. ANNOTAZIONE DELL’ULTIMA ORA Grazie a una convenzione con Poste Italiane, qualsiasi pagamento effettuato con Banco Posta o carte emesse dalle Poste Italiane, verrà rimborsato nella misura del 12%. Studio Dentistico Dott. Giuseppe Bertolini Largo Cappellini 1 – Rovigo 0425-1680170 - 349-6299110 drbertolini@libero.it www.ildentistaperte.it
Cataratta e Lenti Bifocali: Novità!
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onostante la cataratta abbia raggiunto ormai una nell’impiantare una lente nel sacco per correggere il potere maturità chirurgica e tecnologica, la ricerca prosegue del vecchio cristallino ed una lente nel solco con il solo potere sempre ed affianca novità che migliorano le prospet- bifocale. Le lenti istallate nel solco non contraggono aderentive visive del paziente. Le lenti intraoculari bifocali, ormai ze e quindi possono essere espiantate con estrema facilità. utilizzate da oltre 10 anni, hanno subito progressive mo- In sintesi al paziente vengono impiantati due cristallini, uno difiche al fine di migliorare la visione alla media distanza e nel sacco ed uno nel solco ( zona anatomica anteriore al di ridurre i possibili aloni notturni. Esistono diverse tecniche sacco) e quello nel solco (bifocale) può essere facilmente costruttive che permettono ad una lente di mettere a fuoco rimosso anche dopo un anno! Quindi negli interventi di contemporaneamente per lontano e per vicino, ma qualun- cataratta, non più un cristallino artificiale ma 1+1 di cui il que sia la caratteristica ottica, siamo sempre di fronte ad un secondo con la sola ottica bifocale. Con questa soluzione, compromesso. Il cristallino naturale ha la capacità di modi- che consideriamo una vera innovazione nel campo di questa ficare la propria forma e quindi chirurgia, abbiamo la possibilidi mettere a fuoco in relazione tà di proporre ad ogni paziente alla distanza dell’oggetto che Una nuova lente intraoculare un impianto bifocale con la viene fissato. Il cristallino articertezza di poterlo togliere ficiale invece non modifica la “Premium” ideata dal facilmente in caso di disturbi. propria forma ma mette a fuo- Dott. Camellin rivoluziona i risultati Dallo studio e dalla passione co contemporaneamente due dell’intervento di cataratta per questa chirurgia sono distanze, una per lontano ed state qui ideate una formula una per vicino. Molti pazienti si esclusiva per il calcolo della adattano benissimo a questa visione che comunque differi- lente intraoculare dopo chirurgia refrattiva (Camelli - Calossi sce da quella naturale, altri invece riferiscono aloni notturni 1998), un sistema di controllo digitale della posizione della e comunque una diminuita sensibilità in condizioni di bassa lente nella correzione degli astigmatismi (Camellin 2013) e luminosità. Purtroppo non esistono dei test che permettono recentemente la nuova piattaforma basata sulla doppia lendi capire a priori come si troverà il paziente con un impianto te intraoculare Camellens (Camellin 2015). L’intervento di multifocale ed a volte comunque è necessario qualche mese cataratta non va comunque mai banalizzato ma possiamo di adattamento. Pertanto ogni paziente a cui viene proposto dire che un altro passo avanti è stato fatto! questo impianto, è informato circa la possibilità di rimuoIl Dr. Massimo Camellin verlo in caso di disturbi. Il problema però è che sostituire una lente intraoculare nel sacco capsulare (contenitore del Dott. Massimo Camellin: cristallino naturale), è facile solo nei primi 15 giorni, dopo si Via Dunant, 10 - Rovigo creano della aderenze che rendono l’intervento più indaginotel. 0425 411357 so. Sapendo però che un paziente potrebbe adattarsi ad una mail: segreteria@sekal.it lente bifocale nel giro di qualche mese, a volte si è in difficolweb: www.lasek.it tà nel consigliare un espianto. La soluzione nuova, consiste
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a quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio Dott. Giuseppe pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto Bertolini tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in Medico Chirurgo, massima considerazione che la soluzione ai problemi dentali specialista in Odontostomatologia deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici. e protesi dentaria
Il lutto e la perdita Quando si vive una delle esperienze più dolorose e difficili da vivere e superare
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l termine lutto si riferisce al processo di esperienza delle reazioni psicologiche, comportamentali, sociali e fisiche alla percezione di una perdita. Il lutto non consiste solamente nel decesso o nella perdita di una persona cara. Comprende diverse altre situazioni in cui una persona è esposta a cambiamenti o perdite, come il lavoro, divorzi o separazioni, aborti, perdite economiche e di status sociale, pensionamento, trasferimento dalla propria città. Nel caso specifico, la perdita di una persona a noi cara può essere così devastante da bloccare l’accesso ai ricordi positivi e agli aspetti più importanti che abbiamo vissuto insieme. Una volta che i momenti e i ricordi più traumatici sono stati elaborati è possibile accedere alle parti più positive. L’affioramento dei ricordi svolge un ruolo vitale nell’adattamento alla perdita. I ricordi del defunto fungono da ponte essenziale tra il “mondo con” e il “mondo senza” la persona amata e costituiscono i mattoni fondamentali delle rappresentazioni interiori. Le rappresentazioni interiori possono essere definite come gli aspetti del sé che si identificano con la persona che abbiamo perso, gli aspetti caratteristici o i ricordi tematici suoi e gli stati emotivi legati a tali ricordi. Per l’elaborazione del lutto è essenziale una rappresentazione interiore adattiva della persona cara. Gli attaccamenti e i rapporti con le persone care defunte non si perdono, si trasformano. La ricerca indica che le persone, anziché distaccarsi dalla persona cara, trovano un modo di mantenere una sua rappresentazione interiore dinamica e mutevole nel tempo.
La Dott.ssa Cristina Zago
La psicoterapia aiuta a far emergere le rappresentazioni interiori esperite attraverso i ricordi e il significato a esse attribuito. I ricordi della persona cara che abbiamo perso emergono, ci fanno capire e prendere atto del significato della relazione, del suo ruolo nella nostra vita e nella nostra identità e ci consentono di portare nel futuro la sicurezza fondamentale di aver amato e di essere stati amati da lui, di aver dato e di aver ricevuto, infine di aver condiviso una parte della nostra vita. Questi aspetti non si perdono, ma rimangono come una rappresentazione interiore adattiva da portare con noi. Un intervento terapeutico può dare sollievo sugli aspetti più traumatici della perdita di una persona cara in modo da elaborare poi la perdita in un modo più sereno. Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo Analitico Transazionale, si occupa di infanzia, adolescenza ed età adulta. Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo. Cell.: 348 3468022 - web: www.cristinazago.it Mail: zago_cristina@virgilio.it
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Poliambulatorio Vespucci 35 anni al servizio della Salute I l Poliambulatorio Vespucci lavora nel territorio Clodiense dal 1980. Dal 2000 ha ottenuto, tra le prime strutture della Regione Veneto, la prestigiosa Certificazione di Qualità ISO 9001/2008 IQNet che, insieme all’Accreditamento Regionale, impone alle aziende sanitarie dei severi controlli professionali a Medici e Fisioterapisti con almeno 3 corsi di aggiornamento all’anno. Le apparecchiature medicali subiscono controllo interno mensile, e annuale da ditta esterna certificata che rilascia documentazione applicata sulla macchina e quindi controllabile dal Paziente stesso. Il Poliambulatorio Vespucci si impone un aggiornamento della “Carta dei Servizi” di almeno due volte all’anno sia cartacea che del sito internet, oltre ad eventuali edizioni straordinarie per tenere i Pazienti informati riguardo le novità terapeutiche e normative. Il Poliambulatorio Vespucci nel 2014 ha effettuato 2.984 visite fisiatriche prime e di controllo. Il numero di prestazioni di fisioterapia erogate nello stesso anno in convenzione sono state 57.000 relative all’Ulss 14; 7.000 da altre Ulss; 30.000 prestazioni private (dati riferiti a cicli di 10 sedute). I Pazienti che hanno svolto queste prestazioni sono suddivisi nelle seguenti patologie: Riabilitazioni ortopediche da intervento chirurgico o fratture 44%. Riabilitazione per Pazienti in infortunio INAIL 10%. Riabilitazione per Pazienti con artriti, periartriti, tendinopatie invalidanti 15%
Riabilitazione per sciatalgie 5%. Riabilitazione per Pazienti artrosici 20%. Riabilitazione per patologie oncologiche, respiratorie, urologiche 198 prestazioni. Riabilitazione a domicilio 36 prestazioni. Prestazioni erogate per prescrizioni plantari ed ausili 114. Per tutti i Pazienti in terapia vengono compilate delle Scale di Valutazione (scale di vas o altre nel caso di Pazienti neurologici o urologici) che permettono di valutare il risultato individuale raggiunto nella riabilitazione. Di recente il Poliambulatorio Vespucci ha sviluppato l’ambulatorio polispecialistico con servizi di diagnostica strumentale (elettromiografie, ecografie, ecodoppler)riabilitazione logopedica, visite specialistiche in ortopedia, ginecologia, dermatologia, psicolo-
gia, urologia, otorinolaringoiatria, nutrizionali. Il Poliambulatorio Vespucci partecipa a congressi ed esposizioni in Italia ed all’estero per acquisire quanto di meglio e nuovo esiste sul mercato per l’aggiornamento continuo dell’offerta terapeutica. Ogni tre mesi vengono distribuiti i sondaggi di opinione che permettono di valutare il grado di soddisfazione dei Pazienti che vengono fatti partecipi attivi con suggerimenti ed osservazioni. Il Poliambulatorio Vespucci è convenzionato con il SSR (Sistema Sanitario Regionale) con il SSN (Sistema Sanitario Nazionale) con l’INAIL, con la Mutua dei Marittimi e con i maggiori Network Sanitari (Unisalute, Previmedical ecc.). È collegato al Cup dell’Azienda Ulss14 per prenotazioni dirette. Vogliamo ringraziare chi ha riconosciuto la nostra professionalità in questi 35 anni.
FISIOTERAPIA – RIABILITAZIONE AMBULATORIO POLISPECIALISTICO DIAGNOSTICA STRUMENTALE
PRESTAZIONI FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE Riabilitazione neurologica, ortopedica, pre-post operatoria, reumatologica, dello sportivo, pediatrica, posturale, senologica, respiratoria, urologica perineale, logopedica; Terapia occupazionale; Riabilitazione della colonna vertebrale, mano, gomito, spalla, ginocchio, anca, piede; Riabilitazione a domicilio, funzionale globale di mantenimento di gruppo; Ginnastica correttiva di gruppo; Massaggio per drenaggio linfatico; Kinesiology Taping Therapy; Terapie fisiche strumentali; Tecarterapia; Hilterapia; Noleggio magnetoterapia. PRESTAZIONI AMBULATORIO POLISPECIALISTICO Visite specialistiche fisiatriche: esame podologico per prescrizione plantari; valutazioni funzionali neurologiche. Visite specialistiche ortopediche: visite superspecialistiche di chirurgia vertebrale; terapia con onde d’urto; mesoterapia antalgica; artrocentesi; manipolazioni vertebrali; infiltrazioni articolari; infiltrazioni ecoguidate all’anca; perizie medico legali. Visite specialistiche di chirurgia vascolare: scleroterapia. Visite specialistiche ginecologiche: infantili, adolescenziali e adulti; pap test; colposcopia. Visite specialistiche di chirurgia generale, di chirurgia e medicina estetica, urologiche, endocrinologiche, dermatologiche, reumatologiche, podologiche; Consulenze sessuologiche, psicologiche, nutrizionali. PRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE Elettromiografie - Ecografie - Ecocolordoppler Struttura convenzionata con il SSN Direttore sanitario: Dott. Mario Bortolato Aut. san. Nr 53 de 15/7/13 VIA VESPUCCI N°135/136 30015 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) TEL. 041.490754 - FAX. 041.5548329 info@poliambulatoriovespucci.it www.poliambulatoriovespucci.it
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La pelle e i rimedi per proteggerla d’inverno L
a pelle è il rivestimento esterno del no- che a causa della vasocostrizione maggiostro corpo, è costituita da una serie di re, messa in atto per evitare un’eccessiva strati di diverso spessore e con diverse dispersione di calore. Questo meccanismo funzioni. fisiologico però può mettere in difficoltà la Tra queste vi è la termoregolazione ov- pelle in quanto il ridotto afflusso di sangue vero la capacità di contribuire a regolare la comporta un minore apporto di nutrienti ed temperatura corporea nelle diverse situazio- un conseguente rallentamento dei processi ni climatiche. cutanei. Tra questi vi è la produzione di In particolare l’epidermide,lo strato cu- grassi, costituenti della nostra pelle capaci taneo più esterno, funge da barriera sia per di trattenere l’acqua ed evitare la disidrataquanto riguarda la penetrazione dall’ester- zione eccessiva. no di sostanze estranee e microrganismi sia A contribuire alla secchezza cutanea ci per quanto riguarda la perdita d’acqua ed sono naturalmente altre cause come una elettroliti dall’interno del nostro organismo detersione aggressiva che denuda la pelle verso l’esterno. dal suo film idro-lipidico La pelle è un organo di protezione, l’uso di che si rinnova quotidianafarmaci come cortisonici mente ed è importante Un rimedio è innanzitutto e anticoncezionali, maprendercene cura affine infine bisogna la prevenzione con prodotti lattie ché possa mantenersi considerare l’età, l’inintegra e in buono stato delicati per l’igiene vecchiamento comporta quotidiana di salute. infatti una fisiologica Così come d’estate disidratazione. la si protegge dai raggi Un rimedio è innanuv con appositi filtri solari anche d’inverno zitutto la prevenzione, occorre utilizzare per sono necessari piccoli accorgimenti utili ad l’igiene quotidiana cosmetici delicati privi di evitare i fastidi causati da un clima più au- tensioattivi anionici come olii e creme lavanstero. ti che a contatto con l’acqua non generino Il freddo, il vento, la permanenza a lun- una quantità accessiva di schiuma. go in ambienti condizionati, lo smog, sono Dopo il lavaggio è buona abitudine tutti nemici della pelle che spesso diventa applicare sulla pelle delle creme idratanti, secca, screpolata e pruriginosa. Durante nutrienti, emollienti e filmogene. Questi tipo l’inverno la pelle diventa più sensibile an- di cosmetici contengono sostanze importanti
come urea, ceramidi, acido ialuronico, burri, cere e acidi grassi. Infine la secchezza cutanea si può contrastare anche dall’interno del nostro coprpo attraverso l’uso di integratori a base di olio di borragine, omega3 e 6, vit. D e i sali tissutali. In particolare tra questi Natrum muriaticum, Silica, Calcium fluoratum utili sia per via orale che applicati localmente per accelerare la guarigione di piccoli tagli, ragadi e piaghe. In particolare durante la stagione invernale la nostra farmacia esegue check-up gratuiti con l’utilizzo di una macchina che consente di valutare la percentuale di idratazione cutanea e il suo stato di salute per poter dare i giusti consigli personalizzati.
L’importanza degli antiossidanti nella prevenzione
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egli ultimi decenni l’aspettativa di vita si è allungata grazie alle migliori condizioni igenico-sanitarie e farmacologiche, ma la società in cui viviamo ci costringe a tenori di vita non adeguati. Una vita sedentaria, lo stress, i pasti veloci in bar e fast food, un aumentato consumo di bevande alcoliche associati all’inquinamento ed al fumo di sigaretta, divengono fattori di rischio che favoriscono una produzione elevata di radicali liberi, sostanze altamente reattive, che portano allo stress ossidativo e ad una serie di danni cellulari associati. Questi sono la base per l’insorgenza di numerose patologie croniche debilitanti quali il diabete, l’infarto, l’icus, l’osteoporosi o i tumori. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che queste malattie possono essere prevenute, o quanto meno ritardate, mantenendo negli anni uno stile di vita sano ed una nutrizione equilibrata. Le sostanze in grado di proteggere il nostro organismo dalle aggressioni a cui è sottoposto sono gli antiossidanti. Questi rappresentano una serie di sostanze e agenti fisici capaci di rallentare e/o prevenire l’ossidazione di altre sostanze, causata in particolare dalle molecole di radicali liberi. Gli antiossidanti sono in parte prodotti dal nostro organismo ed in parte sono assunti con alcuni alimenti. Nel nostro corpo abbiamo una serie di barriere che riducono la concentrazione di radicali liberi bloccando le reazioni di inizio per contrastarne la propagazione oppure inattivandoli. Alcuni alimenti contengono antiossidanti naturali
Dott Edoardo Debelli
come i polifenoli, le catechine, i tocoferoli. Tra gli alimenti particolarmente ricchi di polifenoli troviamo: il tè verde, la curcuma, il cacao e il cioccolato fondente, i frutti di bosco, gli agrumi, le ciliege, l’olio di oliva spremuto a freddo, l’aglio, la cipolla, il radicchio, i cavoli, i broccoli, il pomodoro. Teniamo presente che la quantità di polifenoli e fitonutrimenti presenti in tali alimenti varia, anche in misura considerevole, in relazione alle tecniche colturali, al grado di maturazione, al tempo intercorso tra raccolta e consumo e in funzione al grado di cottura dell’alimento stesso. L’importanza degli antiossidanti, nella prevenzione delle patologie croniche cardiovascolari e tumorali, porta l’Organizzazione Mondiale della Sanità a suggerire di mangiare cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, ricordiamocelo ogni giorno mentre consumiamo i nostri pasti! Per informazioni ed approfondimenti Dott. Edoardo Debelli - Biologo nutrizionista Farmacia Tre Colombine-Rovigo Farmacia Zanetti –Lendinara Cell 339 7782538 debelli@nutrizionista-benessere.it
IL 23 NOVEMBRE SERATA A TEMA SU “BENESSERE DELLA PELLE” Il giorno 23 Novembre presso il Caffè Grande di Lendinara si terrà una serata a tema “Benessere della pelle” i relatori sono la dottoressa Arduin Laura che si occupa di medicina estetica la dottoressa Basile Amalia di Ales group, si parlerà di come curare la salute e l’estetica della nostra pelle. Vi aspettiamo numerosi! Farmacia Tre Colombine della Farmacia - San Gaetano s.n.c.- Dott. sse Maddalena e Patrizia Zanetti - Via Leopoldo Baruchello, 30 - ROVIGO tel.0425/412038 Piazza Risorgimento 21 - LENDINARA (Ro) tel. 0425/641026 www.farmaciatrecolombine.it
Dott.ssa Maddalena Zanetti
Alla riscoperta del potere femminile
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iglie amorevoli, compagne leali, amanti appassionate, madri affettuose e comprensive, lavoratrici infaticabili... Le donne da sempre si trovano, nell’arco della loro esistenza, a ricoprire molti ruoli. E spesso contemporaneCome affrontare questi momenti della nostra vita così amente. Negli ultimi decenni le donne hanno saputo conquistare spazi di autonomia e responsabilità che la società delicati e difficili? La condivisione con chi sa e vuole ascolriservava al mondo maschile solo fino a poco tempo fa. tare spesso consente di affrontare queste fasi dell’esistenMa i nuovi impegni e le nuove attività non sono andate za con maggiore forza. L’incontro con gli altri ci permette di scoprire di non essere soli ad affrontare a sostituire le tradizionali mansioni femminili. Nella maggior parte dei “Tutti i colori delle donne” le difficoltà ma che qualcuno prima di noi ha già conosciuto quelle stesse emocasi si sono semplicemente sommate. Incontri mensili per ritrovare Così se la comunità non si stupisce zioni e ha trovato delle soluzioni valide. il potere femminile, dal 21 La condivisione tra donne disposte ad più che le donne ricoprano ruoli da settembre a Rovigo. ascoltare senza giudicare e senza emetprofessionista, si attende però che, Per info: Erika Marangoni tere sentenze è una grande risorsa alla parallelamente a questi compiti, la 388 3637623 quale poter attingere con fiducia. Quandonna continui ad essere il fulcro della famiglia e che svolga appieno la funzione di accudimento do le donne mettono da parte l’invidia e la competizione, e cura dei suoi cari, che da sempre le è stata attribuita. Le riscoprono la solidarietà e la capacità di condividere, di donne nei millenni hanno sviluppato, necessariamente, la imparare l’una dall’altra, di aiutare e di farsi aiutare. Riscoprono tutto il potere del femminile. capacità di svolgere molte mansioni contemporaneamente distribuendo la propria attenzione e le proprie energie su più fronti. Tuttavia la sfida dei ritmi di vita odierni può Dott.ssa Erika Marangoni apparire davvero ardua, in alcuni momenti. Così le energie possono venire meno. L’ansia e la frustrazione di non Dr.ssa Erika Marangoni essere all’altezza degli impegni assunti può farsi strada, Counselor professionale andando a minare la qualità della nostra vita. Il senso di Laureata in Psicologia dell’educazione colpa e di inadeguatezza, così tipicamente femminili, può Via Leopardi, 1 - Rovigo accompagnare le nostre giornate togliendoci lucidità e vo388-3637623 - erikacounselor@gmail.com glia di realizzare.
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Dottore russo! Cosa posso fare? Il sintomo del russamento non deve essere sottovalutato poiché, a seconda della gravità, può avere anche serie conseguenze QUAL’E’ LA CAUSA DI QUESTO SINTOMO? Il russamento è causato da ostruzioni variabili delle prime vie aeree, da quando l’aria entra nel naso fino ad arrivare alla trachea. La tendenza al prolasso dei tessuti molli, che rivestono le pareti interne del naso fino alla zona posteriore del palato, durante le ore notturne per la posizione orizzontale ed il rilassamento della muscolatura, danno origine alla vibrazione che, al passaggio dell’aria, causa il caratteristico rumore.
vari secondi in modo improvviso e molto rumoroso. COSA SI PUO’ FARE? In presenza di apnee è bene rivolgersi al proprio medico che invierà il paziente ad un centro per la valutazione delle apnee dove, nei casi più gravi, vengono prescritte delle attrezzature che aiutano la respirazione notturna; negli altri casi si può andare dal dentista.
PERCHE’ PUO’ AVERE GRAVI CONSEGUENZE? L’ostruzione può essere più o meno accentuata, a seconda del grado di prolasso dei tessuti, per cui l’aria trova un maggiore o minore ostacolo al suo passaggio modificando in modo anomalo la pressione a livello del circolo polmonare che si traduce in un maggior carico di lavoro per il cuore.
COSA CENTRA IL DENTISTA? Il dentista può essere risolutivo, nei casi meno gravi, grazie alla realizzazione di “apparecchietti” personalizzati che aiutano a mantenere toniche le parti molli del cavo orale. Con una semplice visita e la rilevazione delle impronte si realizza, in breve tempo, il dispositivo mobile personalizzato che, messo in bocca al momento di coricarsi, aiuta a non russare per tutta la notte.
COME CI SI ACCORGE DELLA GRAVITA’? Il segnale più importante di gravità è la comparsa di apnee durante il sonno. Si tratta di pause prolungate della respirazione, che viene interrotta, e riprende dopo
COME FUNZIONA? Il meccanismo d’azione consiste nell’esercitare una lieve trazione, in avanti, della mandibola provocando una distensione dei tessuti del cavo orale e quindi un minor rischio di vibrazione.
PUÒ ESSERE PERICOLOSO? Assolutamente no. Assomiglia ad uno degli apparecchietti che si usano per i trattamenti ortodontici e che i bambini portano con la massima disinvoltura; non esiste il rischio di ingoiarlo poiché è ancorato ai denti e non si stacca spontaneamente. E’ SUFFICIENTE PER RISOLVERE IL PROBLEMA? Generalmente si ma, oltre a questi dispositivi, è importante impostare abitudini di vita regolari, avere un’alimentazione sana, ridurre gli eccessi di peso, il fumo ed il consumo di alcool perché, come accade in altre patologie, anche il russamento è determinato da più fattori. CI SONO ALTERNATIVE A QUESTI TRATTAMENTI? Le uniche alternative, per ora, sono gli interventi chirurgici, in genere di competenza otorinolaringoiatrica, come gli interventi al setto nasale o, nei centri più specializzati, l’accorciamento della parte terminale del palato molle. In definitiva è più semplice una visita dal dentista e l’adozione di dispositivi mobili piuttosto che ricorrere al chirurgo.
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Mal di schiena: come riconoscerlo e come curarlo. Lo specialista risponde. L
’80% della popolazione mondiale è stata colpita alme- ma gli studi scientifici dimostrano che nell’85% dei casi no 1 volta nella sua vita dal “mal di schiena”, e proprio NON si riesce ad individuare una causa specifica. Possiamo il mal di schiena è la prima causa di assenza dal lavoro, dire che le cause si dividono in 2 grandi categorie: cause seguita dalle sindromi da raffreddamento. Ecco come meccaniche, Poliambulatorio Sansi Fermo sascioè da riferire alle strutture della colonna spiega perché molti medici specialisti se ne occupino, e si vertebrale (ossa, muscoli, legamenti, nervi, vasi sanguigni, info@poliambulatoriosanfermo.it Via S.Fermo 17/19 - 35042 Este (PD) siano sviluppate numerose tecniche di diagnosi e cura di disco intervertebrale), e cause non meccaniche cioè da rifequesto “male”. Cerchiamo però di capire un po’ di più di rire a strutture diverse dalla colonna come tumori (in particowww.poliambulatoriosanfermo.it Tel. e Fax 0429 / 4347 lare le metastasi), infezioni, artriti, e tutte le problematiche che si tratta. La domanda che tutti i lombalgici si pongo- internistiche che possono influire sulla colonna in modo no è: ma guarirò? E in quanto tempo? riflesso (endometriosi, colon irritabile, calcolosi renale, etc). tica…). Compito del medico è stabilire prima di tutto se streggiarsi a decidere di volta in volta la tecnica più idonea al ci sono situazioni definite “red flags” cioè bandiere rosse momento terapeutico, oltre che insegnare le giuste misure Buona notizia: la lombalgia acuta, cioè quella insorta E l’ernia discale? improvvisamente in periodo di benessere, si risolve in più Sorpresa: l’ernia discale è responsabile del 4-5% delle che possano far sospettare una patologia importante come ergonomiche nel quotidiano (come stare seduti, come dorORARI DI APERTURA: del 90% dei casi nel giro di 1 mese. Più filo da torcere è lombalgie. Mettiamo in chiaro una cosa: per ernia discale un crollo vertebrale, un tumore, un aneurisma dell’aorta. mire, come muoversi, quali sport evitare). Passata la fase di da lunedì a venerdì 8:30 15:00 19:30 sabato 12:30 Terza-cosa. Se il dolore non recede nell’arco massimo di riabilitazione individuale la Back School ossia la ginnastica dato dalla lombalgia subacuta, cioè quella di durata dai 2- 12:30 si intende laefuoriuscita del -disco intervertebrale (ed in par-8:30 due settimane consultare un centro di Riabilitazione fornito lombare di gruppo è la migliore attività di prevenzione delle ai 6 mesi, e che colpisce il 4-7% della popolazione: essa ticolare del nucleo polposo) dalla sua sede, il quale disco di un team di professionisti che lavorano in collaborazione. riacutizzazioni della lombalgia, da fare per almeno 2 mesi si risolveIltotalmente solo nel 5% dei casi,San e comporta un va incunearsi a livello delle radici nervose che escono Poliambulatorio Fermo è aduna struttura medica privata che nasce nel Quale terapia è veramente valida nel mal consecutivi 2 volte l’anno. enorme costo sanitario, sia per la richiesta di indagini dia- dalla colonna per formare i grossi tronchi nervosi dell’arto 2004 dalla volontà di fornire un servizio medico di alta qualità specialistica, di schiena? Cosa non è raccomandato? gnostiche e di visite specialistiche, sia per la riabilitazione. inferiore, in particolare il nervo sciatico. Esistono 3 livelli di pur conservando gli aspetti umani e gestionali tipici dell'azienda di famiglia. Non ci sono terapie valide a priori, in quanto ogni proL’uso di corsetti lombari, che sono utili solo nelle lomLa maggior parte di queste lombalgie subacute cronicizza- patologia del disco: la protrusione (che non dà in genere Ad oggi il Poliambulatorio San Fermo è in continua espansione ed affianca blema ha la sua soluzione. È per questo che deve esserci balgie da crolli vertebrali o da osteoporosi; Specifiche sedie no, ossia sono destinate a non risolversi totalmente, e ad nessun problema clinico rilevante), l’ernia discale, e l’ernia un medico, in genere un fi siatra o un ortopedico, a dirigere o materassi; Solette propriocettive o plantari correttivi, che essere “gestite” con cicli dimedica riabilitazione privata ricorrenti. una serie migratadi(quando frammenti di disco si staccano e “migraall'attività servizi di diagnosi strumentale e di attivil’orchestra. sono da considerare strumenti “posturali” di mantenimenIl mal schiena è un problema “fisico” o con no” verso l’alto o verso il basso). tà di paramediche, collaborando gli organismi e le strutture del Servizio SaniCome si procede dunque? to, e comunque da confezionare dopo la fase acuta; Tratta“mentale”? Avere un’ernia discale significa avere mal tario Nazionale. Il primo obiettivo è il controllo del dolore. Si può fare menti manipolativi in presenza di sintomi neurologici Purtroppo sia l’uno che l’altro. Partendo da una causa di schiena per sempre? questo mediante i farmaci, presi per bocca o iniettati con Quali sport evitare quando si ha mal di organica del dolore (cioè l’infiammazione di una struttura NO. NO. NO. Ci sono ernie che non determinano mal varie tecniche (mesoterapia o infi ltrazioni), mediante l’ozoschiena? muscolo scheletrica o di una struttura nervosa), se il proces- di schiena. In genere la storia clinica dell’ernia è favorevole, Tutti gli sport “ad impatto”, cioè tutti gli sport in cui si so infiammatorio non si interrompe, si attivano una serie cioè tende spontaneamente a disidratarsi nel giro di 2-3 noterapia, l’agopuntura, o le terapie fisiche (elettroterapia, Tecar, magnetoterapia). In genere non si utilizza il laser, né salta e si corre. Bene le attività in acqua, purchè vengano di circuiti neurologici che fanno proseguire il dolore a pre- anni, e a diminuire la compressione sulle radici nervose. gli ultrasuoni, in quanto hanno aree di applicazione troppo evitati rana e delfino, e idrobike. Benissimo Nordic Walking. scindere dalla risoluzione della sua causa. In parole povere Vanno operate con urgenza solo se vi sono segni di compropiccole. Si può trarre benefi cio anche da un massaggio o Esistono poi attività tipo Pilates riabilitativo, Pancafit, da il lombalgico viene coinvolto emotivamente dal dolore, e missione neurologica (perdita di forza o di sensibilità degli una mobilizzazione leggera, in mani esperte. riservare alla fase di mantenimento. È sempre però opportende a diminuire le sue capacità motorie lavorative, spor- arti inferiori). Il secondo obiettivo è il recupero della funzione e del tuno, in generale, fare sport limitandosi alle attività in cui tive, sociali, a cambiare il suo aspetto estetico e a sentirsi Bene. Allora cosadermatologica bisogna fare quando sie mappatura digitale nevi tecnologia avanzata per la Visita movimento. Solo quando il dolore è un po’ diminuito è non si avverte dolore. un “disabile”. La chiave della gestione della lombalgia è il ha mal di schiena? diagnosi precoce del Dott.ssa Federica Corrà - medico chirurgo, opportuno farsi “mettere le mani addosso” da un fi siotetempo e il rivolgersi ad un sanitario di fiducia in grado di Prima cosa. Cercare di mantenere la mobilità e non Asportazione chirurgica nevi melanoma spec. in Medicina Fisica e Riabilitazione rapista e cominciare a fare esercizio guidato. Le tecniche prendersi carico del problema in toto, e non di limitarsi alla mettersi a riposo. Seconda cosa. Rivolgersi al proprio saFisioterapisti: Dott. Giammarino Massimo, prescrizione di un anti-infiammatorio. nitario di fiducia e spiegare per filo e per segno come è fisioterapiche sono varie e vanno dalle tecniche manuali, Dott.ssa Francesca Maggiore, Dott. Stefano Zogno al trattamento mio fasciale, alla rieducazione posturale gloQuale è la causa del “mal di schiena”? il mal di schiena, senza giungere a soluzioni avventate in (tecniche osteopatiche) bale, all’osteopatia. Un buon fi sioterapista è in grado di deQuesta domanda affligge e tormenta ogni paziente autonomia, e ad autodiagnosi (mi si è infiammata la scia-
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Direttore sanitario Dott.ssa Federica Corrà Medico Chirurgo Iscritta all'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Verona n. 7669 (Albo Medici)
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