La Piazza di Rovigo ott2021

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OTTOBRE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n. 189

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La città investe sul turismo: inaugurato il nuovo Iat Per il sindaco è “un bel regalo”, con lo scopo di promuovere un’organica e dinamica azione di valorizzazione di Rovigo e provincia

servizio a pag 6

LOTTA AL COVID

Anche a Rovigo via al progetto “scuole sentinella” SANITÀ

Pronto Soccorso, sì alla prima fase dell’ampliamento IL CASO

Rumori notturni vicino alla stazione verso lo stop IL PERSONAGGIO

Una rodigina nella spedizione in Antartide AMBIENTE E COMMERCIO

Con le domeniche ecologiche il centro torna a vivere FRAZIONI

“In arrivo risorse e lavori per la Commenda”

Tra obbligo e libertà, l’ultima sfida Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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a più di un anno e mezzo un gruppo di studiosi dell’Università di Padova si occupa di misurare il grado di “coesione sociale” nei confronti dell’emergenza Covid e delle soluzioni messe in atto per contrastare la pandemia. Nelle ultime settimane il barometro della tenuta sociale registra un sensibile calo, dovuto per lo più alla reazione nei confronti del green pass e della campagna vaccinale. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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5 Tra obbligo e libertà, l’ultima sfida Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Contro il Covid via alle “scuole sentinella” P

artito anche a Rovigo e nel territorio dell’azienda Ulss 5 il progetto di monitoraggio, nelle scuole, del contagio da Covid- 19. Un progetto attuato e voluto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. Le scuole sono state individuate dalla direzione prevenzione della Regione Veneto insieme all’Ufficio Scolastico Regionale. Il percorso coinvolge scuole primarie e secondarie della provincia: l’istituto comprensivo di Loreo e il liceo scientifico “Paleocapa” di Rovigo. “Il progetto scuole sentinella amplia e rafforza il sistema di sorveglianza sanitaria nella popolazione scolastica – spiega Patrizia Simionato, direttore generale dell’Ulss 5 Polesana -, con un monitoraggio a fitte maglie su istituti target. Questo percorso, che copre l’intero anno scolastico con cadenza quindicinale, aiuterà a identificare, tracciare e contenere la diffusione del Covid -19, al fine di mantenere il più possibile alunni e studenti a scuola, frequentando in presenza. L’azienda Ulss 5 ha predisposto riunioni online e incontri in presenza per una corretta formazione di studenti e genitori. Si tratta di uno screening volontario, gratuito, che si esegue solamente dopo aver acquisito del consenso di genitori e non ha nessuna ripercussione sull’accesso o esclusione dalle attività scolastiche”. La popolazione scolastica coinvolta nel progetto esegue una semplice auto-somministrazione del test salivare, un test molecolare dotato di elevata specificità e sensibilità. L’esito del test si potrà scaricare dal proprio fascicolo sanitario, inserendo il codice alfanumerico rilasciato a ogni partecipante. In caso di positività al test, l’azienda Ulss 5 attiverà, come di consueto, il Nucleo Covid Scuola per i provvedimenti di sanità pubblica, come da normativa vigente in ambito scolastico.

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è un marchio proprietà di

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Iniziativa voluta dall’Istituto Superiore di Sanità e Ministero

È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Nei mesi più duri del lockdwon, invece, il grado di coesione sociale aveva raggiunto il suo apice: nonostante le chiusure, le incertezze e i timori per il futuro il fronte sociale della lotta contro il virus era compatto e motivato nel superare l’emergenza sanitaria e ripartire con determinazione. Anche le varie fasi di ripartenza avevano segnato una buona tenuta sociale, così come il tanto atteso avvio della campagna vaccinale. Ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. L’estensione dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, l’intensificarsi delle iniziative di protesta, con intollerabili infiltrazioni violente, i dubbi e gli interrogativi che serpeggiano sui vaccini sono tutti fattori che stanno condizionando il dibattito sulla gestione della pandemia, paradossalmente nel momento in cui si registrano i risultati migliori sul fronte dei contagi, dei ricoveri, del numero di casi gravi. Da una parte gli esperti ci dicono che siamo sulla strada giusta e invitano a non abbassare la guardia se vogliamo mantenere gli spazi di libertà che ci siamo via via conquistati. Dall’altra però, nonostante l’alta percentuale di vaccinati, stanno conquistando terreno le perplessità e i timori, insieme all’insofferenza verso il green pass. Eppure se oggi tutte le attività sono aperte, si possono organizzare grandi eventi e fiere in presenza, sono cadute le restrizioni sulla capienza di cinema e teatri lo si deve proprio alla progressione della campagna vaccinale e all’uso del green pass come strumento di controllo, seppure con tutti i suoi limiti. Oggi ci troviamo di fronte alla sfida e alla fatica di conciliare obbligo e libertà, la necessità di arrivare ad una adeguata copertura vaccinale con il diritto ad esprimere il proprio pensiero ed esercitare la propria volontà, che può anche essere quella di dire no. La libertà individuale non deve essere messa in discussione, questo vale per tutti, ma allo stesso tempo abbiamo il dovere di non perdere di vista l’obiettivo finale e di non vanificare i sacrifici di questi mesi.

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 ottobre 2021


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Turismo. Progetto di valorizzazione della città e dell’intero territorio provinciale

Taglio del nastro per il nuovo Iat Gaffeo: “Un bel regalo alla città” È

stato inaugurato a fine settembre, nei locali che un tempo ospitavano la storica libreria Pavanello, il nuovo Iat (ufficio di informazioni e di accoglienza turistica) di Rovigo. Il taglio del nastro è stato a cura del sindaco Edoardo Gaffeo, affiancato dal vice e assessore a Cultura e Turismo Roberto Tovo e dalle numerose autorità presenti, con la partecipazione anche della direttrice del Gal Polesine Adige, Claudia Rizzi. “Ringrazio la Regione Veneto – ha detto Gaffeo -, che ha finanziato una parte importante della ristrutturazione e Gal, che ha contribuito al finanziamento complessivo di quest’importantissima opera.

“Non saremo solo un ufficio informazioni, ma anche un vero e proprio centro di accoglienza” È un bel regalo che, tutti insieme, facciamo alla città, ma soprattutto alla persone che ci verranno a visitare, in un posto dove sarà possibile avere informazioni della nostra città”. Per Tovo “si tratta di un punto di partenza, il primo passo di un progetto di promozione turistica. Iat è un progetto in corso con la ditta Aqua, che gestirà l’ufficio in un’ottica anche di promozione del patrimonio culturale della città”. Obiettivo del progetto è promuovere un’organica e dinamica azione di valorizzazione

della città di Rovigo e del territorio provinciale, facendo conoscere l’importanza e il valore del suo patrimonio materiale e immateriale e la qualità e la specificità dei suoi servizi. Un vero e proprio percorso di scoperta verrà messo al servizio dei visitatori, ma anche della cittadinanza stessa, per i quali lo Iat vorrà essere un punto di riferimento di primaria importanza, l’inizio della conoscenza e dell’approfondimento di luoghi e persone. Molteplici saranno i servizi offerti al pubblico. In tal senso, l’ufficio svolgerà sia attività di back-office, per l’aggiornamento costante delle banche dati regionali, nonché di frontoffice di prima accoglienza e di consulenza per gli utenti, anche stranieri, interessati ad attività ed eventi locali o a percorsi turistici e culturali ed iniziative a vario titolo. Offrirà altresì l’opportunità di consultare in loco materiale informativo multimediale e cartaceo, di reperire informazioni dalle pagine Facebook e Instagram dedicate. “Gestiamo già diversi punti di informazione e accoglienza turistica – spiega Stefano Casellato, legale responsabile di Aqua -. Si sentiva la mancanza di uno Iat a Rovigo e ora è finalmente arrivato. Abbiamo in mente una progettualità di ampio respiro e a lungo termine. Non saremo solo un ufficio informazioni, ma anche un vero e proprio centro di accoglienza per chi desidera visitare consapevolmente il territorio”.

Un momento dell’inaugurazione e le responsabili dello Iat

Nuovi segnali di ripartenza: è tornata la Fiera Campionaria ExpoRovigo è tornata, in forma rinnovata. Dopo la battuta d’arresto che ha sospeso, causa Covid, l’evento a ottobre 2020 a pochi giorni dall’inaugurazione, la fiera campionaria in programma da ormai 19 anni nel quartiere fieristico di Viale Porta Adige ha finalmente riaperto (dal 22 al 24 ottobre). “Si riparte con un evento di tradizione – ha commentato il sindaco Edoardo Gaffeo -, un evento di promozione del tessuto produttivo commerciale in un luogo simbolico della nostra città, che si sta trasformando”. Eterogenea la tipologia dei settori ammessi alla “tre giorni “promossa da Censer RovigoFiere e Confesercenti, con il supporto di Camera di Commercio Delta Lagunare e la presenza di Enti, Partecipate e Consorzi che daranno vita ad una sorta di “Guida ai servizi del Polesine” attraverso momenti formativi, dimostrativi e convegnistici.

“Tornare in presenza - ha detto Giuseppe Toffoli, amministratore unico di Censer Rovigo Fiere -, è un bel segnale di ripartenza. Ringrazio il sindaco e l’amministrazione per aver istituito per questa fiera, un tavolo di lavoro importante, per poter gestire al meglio tutti gli aspetti legati a questo particolare momento, dalla prevenzione contagi, ai cantieri aperti, alla presenza del centro vaccinale”. Soddisfazione anche da Vittorio Ceccato presidente di Confesercenti che ha evidenziato la grande partecipazione e il desiderio di ripartire. Tra le tipologie in vetrina auto e moto, arredamenti e complementi d’arredo, articoli da esterno, impiantistica, sistemi di sicurezza, abbigliamento, accessori, prodotti legati al benessere e tanto altro. Ad arricchire l’offerta. RovigoCreativa, spazio riservato alla fantasia e alla creatività ed Exposapori con la presenza di specialità locali e regionali.


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L’annuncio dell’Ulss6. Iniziativa in prospettiva di una successiva riorganizzazione dell’intero reparto

Pronto Soccorso, approvata la prima fase dell’ampliamento L

’Ulss5 Polesana ha annunciato che la Commissione regionale per gli investimenti in tecnologia ed edilizia (Crite) ha approvato lo studio di fattibilità e il finanziamento per la prima fase di ampliamento dell’Unità operativa di Pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo, per un importo di spesa di 650mila euro. “Nella prospettiva di una successiva riorganizzazione dell’intero reparto, che porterà l’unità operativa al raddoppio dell’area attuale, si procederà all’ampliamento dell’area di attesa e visita per i pazienti non critici” fa sapere l’azienda sociosanitaria. Questa soluzione consentirà di accogliere, in modo più funzionale e strutturato, gli utenti secondo le tipologie di codice loro assegnato dal triage, con la possibilità di usufruire di aree dedicate, confortevoli, e con un sistema di individuazione e segnaletica chiaro. “Questo intervento di sviluppo dell’area rappresenta la prima tappa del progetto di ammodernamento del pronto soccorso di Rovigo per me-

Partito il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni

Sarà creata una area per i pazienti non critici, per renderne più confortevole l’attesa e la presa in carico glio rispondere alla gestione dell’emergenza /urgenza– spiega il direttore generale Patrizia Simionato –, che metterà a disposizione dell’intera città e del territorio una superficie

doppia rispetto a quella attuale del Servizio”. “Rientra , infine nelle iniziative di potenziamento dell’area di emergenza /urgenza l’avvio delle procedure per l’assunzione del direttore della struttura operativa provinciale di 118 – conclude -. Mi auguro che questo primo intervento di ampliamento offra migliori spazi di accoglienza e di attesa maggiormente confortevoli per gli utenti”.

Il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, che dal 2018 è diventato annuale, coinvolge un campione selezionato di famiglie di Rovigo. Dopo l’emergenza sanitaria, sono riprese le operazioni censuarie, con le attività di raccolta dati che coinvolgono nel 2021 un campione di 2 milioni e 472mila famiglie, in 4mila e 500 Comuni sull’intero territorio nazionale. Grazie all’integrazione dei dati raccolti dal censimento con quelli provenienti dalle fonti amministrative, l’Istat sarà in grado di restituire informazioni continue e tempestive, rappresentative dell’intera popolazione. In questo modo i costi saranno contenuti e il fastidio alle famiglie sarà ridotto.


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Il problema in via Chiarugi. Dopo le segnalazioni e l’interrogazione di Rossini il Comune ha chiesto una soluzione

Rumori notturni vicino alla stazione, da Rfi impegno a intervenire L

e lamentele dei residenti di via Charugi, alle prese con rumori molesti di notte per la presenza di locomotori con motori accesi nella stazione ferroviaria di Rovigo non sono rimaste inascoltate. A riferire l’interessamento del Comune è il consigliere di minoranza Antonio Rossini, che aveva posto la questione all’attenzione dell’amministrazione con un’interrogazione. “Un gruppo di cittadini, residenti in Via Chiarugi, a ridosso della parte occidentale del confine con l’area della stazione ferroviaria di Rovigo, hanno rappresentato questi gravi disagi che si perpetuano con la presenza di locomotori che, in manovra o in stazionamento, creano per tutto l’arco della giornata, notte compresa, rumori molesti ed inquinamento dell’aria – aveva scritto Rossini -. I cittadini sostengono di aver già fatto presente, nel dicembre del 2020, la problematica alle competenti autorità comunali, ed a Trenitalia, senza però avere a tutt’oggi alcun tipo di risposta. Alcuni cittadini si sono spinti, d’iniziative ed a loro spese, ad effettuare un test con particolari strumenti per rilevare il grado di inquinamento acustico che sembra essere oltre la soglia dei 60 dB”. Alla sollecitazione di intervento del consigliere ha risposto l’assessore allo Sviluppo sostenibile Dina Merlo: “È stata inviata una lettera con richiesta di intervento e riscontro indirizzata a Rfi, rimarcando la necessità di interventi risolutori definitivi della problematica che si ripercuote negativamente sulla tranquillità delle persone e sulla qualità dell’ambiente circostante. La comunicazione è stata inviata per conoscenza ad Arpav, Ulss5 e per conoscenza al ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile e alla Prefettura”. “In data 28 settembre è pervenuto da Rfi la risposta – riferisce quindi Merlo -, che ripor-

I residenti lamentano gravi disagi per la presenza di locomotori che creano per tutto l’arco della giornata, notte compresa, rumori molesti e inquinamento

tava gli estremi dell’impresa ferroviaria che svolge attività merci utilizzando matrici a trazione termica. Rfi dichiara di aver intrapreso contatti con tale impresa per concordare modalità organizzative dell’attività che possano limitare il disagio arrecato alle zone limitrofe, posizionando i locomotori in attesa del servizio in una zona della stazione più lontana dalle abitazioni”. L’assessore conclude con l’impegno a tenere monitorata la situazione e a sollecitarne la soluzione, qualora servisse. Giorgia Gay

Dalla Lilt iniziative in favore della ricerca sul cancro La Lilt Rovigo, tra settembre e ottobre, è stata impegnata nella raccolta fondi in favore della ricerca sul cancro. Il primo appuntamento si è svolto nella chiesetta di San Francesco, con la presentazione del libro “Vivrò per sempre”, scritto dalla rodigina Patrizia Ferrante. Si tratta del primo libro della scrittrice di Boara Polesine, cui ha fatto seguito “Viola”. Ad affiancare la Ferrante, la poetessa e giornalista Angioletta Masiero, presidente del Gruppo Autori Polesani, che ha interpretato con la sua innata bravura, alcuni brani del libro. L’accompagnamento musicale è stato a cura del maestro Giordano Beggio e della figlia Chiara. A moderare la serata Silvia Sigolo, consulente in comunicazione e marketing. Come da consuetudine, il ricavato della vendita del libro è stato devoluto alla Lega Italiana Lotta Tumori, sezione di Rovigo, la cui presidente Maria Iside Bruschi, ha spiegato al pubblico l’importanza che riveste questa

associazione nella nostra provincia. Nell’ambito delle attività di sensibilizzazione, programmate in occasione del Mese internazionale per la prevenzione dei tumori al seno, l’associazione provinciale Lilt e la Polisportiva Marzana di Granzette, hanno poi organizzato la 12. camminata non competitiva, denominata “Cammina con Lilt”. (m.s.)


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Il personaggio. Alessia Nicosia lavora all’Istituto Isac-CNR di Bologna

Una rodigina nella prossima “Spedizione italiana in Antartide” C

i sarà anche una giovane rodigina, Alessia Nicosia, nel team della prossima “Spedizione italiana in Antartide”. Un orgoglio per la città, tanto che il sindaco Edoardo Gaffeo nelle scorse settimane ha voluto incontrare la giovane per congratularsi personalmente. La spedizione fa parte del programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) gestito dall’Enea. La missione vede anche la collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, che studia la capacità di adattamento dell’uomo in condizioni estreme. Nicosia, come ha raccontato, è nata e cresciuta a Rovigo, dove ha studiato diplomandosi al liceo scientifico. A 19 anni si è trasferita a Bologna, dove, all’Università, ha frequentato la facoltà di Fisica, in seguito ha viaggiato parecchio e, fra le varie esperienze-riconoscimenti, ha ricordato un tirocinio in una centrale nucleare in Francia e una campagna di misura in Artide. Ha conseguito un doppio

Aretusini: “Aiuti alle famiglie e alle imprese contro il caro-bollette”

Un momento dell’incontro tra Alessa Nicosia e il sindaco Edoardo Gaffeo

“Si destinino risorse alle famiglie in difficoltà contro il caro-bollette. I soldi in cassa ci sono, è il momento di metterli il prima possibile a disposizione di chi ha bisogno. Di chi, già provato dal Covid, ora sarà colpito anche dalla stangata sulle bollette di luce e gas”. A chiederlo al Comune è stato il capogruppo della Lega Michele Aretusini con un’interrogazione. “Sono previsti – spiega il consigliere comunale – aumenti del 29,8 per cento per la luce e del 14,4 per cento per il gas. Il Governo è intervenuto con tre miliardi, per calmierare per quanto possibile questi aumenti, prevedendo sconti per famiglie al di sotto di una certa fascia di reddito o con molti figli. L’ammi-

La spedizione fa parte del programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) gestito dall’Enea. La missione vede anche la collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea dottorato (fisica e geologia) con label europeo, ottenuto un visto di lavoro come professore per l’università giapponese di Kanazawa e il tanto sognato posto di ruolo come ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Oggi lavora a tempo indeterminato presso l’Istituto Isac-CNR di Bologna, continuando a risiedere a Rovigo. “Siamo davvero orgogliosi – ha detto il sindaco -, che una nostra concittadina possa far parte di un’esperienza davvero unica e straordinaria, facendo conoscere la nostra città e portandone alto il nome”. Il sindaco ha poi consegnato alla scienziata il gagliardetto del Comune, e un piccolo omaggio realizzato da Pianeta Handicap, rendendosi disponibile nel collaborare in futuro per far conoscere l’esperienza anche nelle scuole.

nistrazione comunale deve mettere in campo tutte le risorse disponibili per il sostegno alle famiglie e alle piccole imprese“. “Gli strumenti – prosegue il capogruppo – ci sono: attivazione di buoni alimentari e bandi a sostegno delle famiglie, per i quali stiamo già collaborando con l’assessore competente. Non vanno dimenticati gli esercenti: parlando del bando del commercio di ormai dodici mesi fa, che prevede aiuti post Covid, sono 52 le imprese ancora in attesa dei fondi perché selezionate per controlli a campione”. “L’amministrazione comunale – conclude il numero uno del Carroccio a palazzo Nodari – ha tutti gli strumenti per agire: in cassa c’è ancora un milione di fondi Covid, che deve essere assolutamente impiegato entro il 31 dicembre. Se non è questa l’occasione buona per farlo, davvero non so quale potrebbe essere”.


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Misure antismog. Il Comune ha aderito all’iniziativa regionale prevedendo la chiusura veicolare

Tornate le domeniche ecologiche e il centro riprende a vivere I

l Comune di Rovigo ha aderito alla iniziativa della Regione Veneto di istituire le domeniche ecologiche. L’iniziativa prevede chiusura del traffico veicolare dalle 10 alle 20 nella zona delimitata dall’anello periurbano di viale della Pace, viale Oroboni e circonvallazione Ovest. In quelle ore saranno organizzate manifestazioni e appuntamenti vari nelle piazze del centro e nelle vie della città, animate da eventi organizzati dal Comune, in collaborazione con associazioni, commercianti ed esercenti. Il 3 ottobre è stata la prima domenica ecologica. Le prossime saranno il 21 novembre, il 5 dicembre e nei mesi successivi in date che saranno in seguito definite. “Partiamo con una sperimentazione – ha esordito il sindaco Edoardo Gaffeo -, consapevoli che il blocco del traffico non è

risolutivo al problema delle polveri sottili. Molte cose sono da fare ma dobbiamo ragionare insieme ai cittadini sul potenziale cambiamento degli stili di vita. Le domeniche ecologiche vogliono essere un momento per aprire la città ad una frequentazione diversa, in totale sicu-

Dopo il debutto del 3 ottobre, le prossime saranno il 21 novembre, il 5 dicembre e nei mesi successivi in date che saranno in seguito definite rezza, che coinvolga i cittadini di tutte le età, sono previste anche visite a torre Donà e qualche bancarella di dolciumi. Sarà a disposizione un bus navetta che ci permetterà anche di avere utili informazioni in vista della

modifica del trasporto pubblico locale”. Nello specifico è entrata l’assessore all’ambiente Dina Merlo: “Le auto non potranno circolare in centro dalle 10 alle

20, a meno che non abbiano un motore elettrico. Sarà vietata la circolazione dei veicoli e dei ciclomotori nell’area all’interno dell’anello periurbano, ma il Comune di Rovigo ha organiz-

Successo per Drum galà in memoria del batterista Beppe Lupo La musica è un linguaggio universale, perché le note per produrre emozioni non hanno bisogno di essere tradotte, come invece succede alle parole che appartengono a culture differenti. Le note creano armonia, e così non c’è da stupirsi che il fascino che sviluppano sull’animo umano abbia riscontro nell’armonia corporea del linguaggio di vibrazioni di suono e luce che anche le cellule usano per comunicare tra loro. A questi temi, secondo lo slogan “Groove sano in corpore sano”, è stata dedicata l’edizione 2021 del Drum galà, grazie all’intervento del musicista professionista e ricercatore dell’Istituto Firc di Oncologia molecolare Paolo Soffientini.

La settima edizione della rassegna che ricorda il batterista rodigino Beppe Lupo, ha aggiunto alla guest star australiana Virgil Donati artisti di grande livello come Federico Pàulovich e Riccardo Merlini, e grazie al “biotecnologo rock” Paolo Soffientini, in collegamento streaming, ha spiegato l’importanza che un corpo sano ed efficiente ha come supporto a una mente lucida, elastica e creativa. “Suonare la batteria rappresenta il motto latino Mens sana in corpore sano”, ha esordito Soffientini, che dopo 20 anni come ricercatore (al Cnr di Milano, all’Istituto nazionale dei tumori, all’Università della California a San Diego e all’Istituto Firc

di Oncologia molecolare) ora si occupa di comunicazione scientifica. “Anche i batteristi però - ha continuato l’autore del libro “Cent’anni da leoni, manuale per vivere a lungo senza rinunce” - sono esposti a fattori di rischio come fumo e inquinamento, e a cattive abitudini di vita come un’alimentazione scorretta e la mancanza di riposo»: l’equilibrio si raggiunge con un regime alimentare che allontana gli zuccheri semplici e i grassi saturi, e privilegia i vegetali, per evitare l’insorgenza di patologie come il diabete, ad esempio”. Il Drum galà ha avuto il supporto organizzativo delle associazioni Pro loco, Avis e Aido. (m.s.)

zato un servizio di bus navetta molto frequente che attraverserà il Corso del Popolo, con diverse fermate, e collegherà ai parcheggi esterni per facilitare l’accesso in città, lasciando le auto immediatamente all’esterno dell’area interdetta al traffico”. Sono previste deroghe per motivi di sicurezza, emergenza e salute. “Il nostro obiettivo – ha concluso Merlo – è valorizzare il centro, promuovere gli spazi verdi, restituire una città a misura di bambino e mobilitare le energie, idee e proposte, acquistare una dimensione di città sostenibile vissuta e attenta a riscoprire le proprie bellezze”. Alle domeniche ecologiche partecipano: Pro Loco, WWF, Fiab, Legambiente, Confcommercio, Confesercenti, Cofipo. Il bus navetta sarà attivo dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19.


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Iniziativa degli studenti. Fu uno stimato e notissimo docente polesano di inglese

Il Paleocapa dedica un parco a Renzo Previato I

l liceo Paleocapa ha organizzato a inizio ottobre una festa per commemorare Renzo Previato, stimato e notissimo docente polesano di inglese, prematuramente scomparso un anno fa. Contestualmente è stato presentato il progetto di realizzazione di un parco a lui intitolato, a cura di un comitato locale che lo gestirà proprio nell’area esterna del Paleocapa. L’evento si è inserito nelle attività della rete “Rovigo città che legge”, promossa dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto di istituto “Angoli di lettura”, che vuole valorizzare l’importanza della pagina scritta e condivisa come momento di alta formazione personale e culturale. Gli studenti hanno proposto alcune letture in lingua italiana e inglese, ispirate ai temi che maggiormente appassionavano il professor Previato: la natura, i viaggi, la memoria. I ragazzi che sono iscritti anche al Conservatorio Venezze hanno arricchito la mattinata con alcuni brani vocali e strumentali. “L’idea di intitolare l’area a Renzo

Previato – hanno commentato i promotori dell’iniziativa – si lega al grande affetto che lo circondava, oltre che al suo ruolo eccellente di formatore. Era una persona semplice, ma al contempo speciale: parlava varie lingue, amava i viaggi e le barzellette, teneva sempre aperte le porte della sua mente e della sua abitazione per i tanti amici che aveva in giro per il mondo.” “Il liceo Paleocapa – afferma la dirigente scolastica Gazzieri – ha accolto con entusiasmo la proposta di un

parco dedicato al professor Previato. Di lui serbo un prezioso ricordo, per le doti umani e culturali che lo hanno caratterizzato, per la sensibilità e l’apertura alle altre culture, che sono state traccia del suo percorso. L’area si affiancherà al giardino antistante la scuola, dove sono stati posizionati dei grandi tavoli di legno con panchine e dove le classi, nelle giornate di sole, si alternano per alcune lezioni all’aperto, facendo attività più gradevoli e in condizioni di sicurezza”.

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I “Tanto par Ridare” per i 30 anni del circolo Aics I Tanto Par Ridare sono tornati. Il gruppo di cabaret più famoso di Rovigo, amato in tutto il Veneto, che lo scorso anno ha raggiunto il traguardo dei primi trent’anni di intensa attività, si è esibito davanti a un pubblico delle grandi occasioni in occasione dei 30 anni del circolo Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), presieduto da Alberto Giuriola, svoltasi nel parco dell’oratorio parrocchiale San Giovanni Bosco. La serata è stata di quelle molto importanti, I quattro moschettieri della risata, Luca Lazzarin (presentatore), Massimo Brancalion (presidente), Marco Cervati (che qualche giorno prima aveva festeggiato i suoi primi 50 anni) e Giuseppe Canto (storica voce della formazione rodigina), hanno proposto il loro nuovo spettacolo, che ha il titolo di “Smascherati tour”. La capienza massima che il campetto della parrocchia di San Giovanni Battista poteva ospitare era di 550 persone. Tutti dovevano essere muniti di green pass per potervi accedere. L’evento ha avuto anche uno scopo benefico, dato che parte del ricavato della serata è stato destinato a favore dell’associazione Medici con l’Africa - Cuamm, che ha sede a Padova, fortemente impegnata in Africa per combattere le malattie, tra le quali anche il Covid-19. All’iniziativa è stato invitato anche il direttore don Dante Carraro. Dato che il costo del biglietto era di 10 euro, l’obiettivo era quello di riuscire a raccogliere 5.500 euro, avendo il massimo della capienza possibile.


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Qui quartieri

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Il punto con l’assessore Favaretto. I soldi per l’ex Maddalena serviranno a sistemare il quartiere

“Risorse e lavori per la Commenda” D

opo i lavori di pulizia e messa in sicurezza è stata riaperta al pubblico una grande parte del parco dell’ex ospedale Maddalena.In attesa dell’inizio dei lavori sulla struttura del vecchio polo medico, appaiono ancora molti i nuovi progetti e le criticità dell’area circostante. La Commenda è stata lasciata per decenni all’incuria e al degrado e sono molte le lamentele espresse dai residenti e dai lavoratori della zona. Via Luigi Balzan, nei pressi di piazzale Cervi, ne è un chiaro esempio. Marciapiedi fortemente danneggiati, ormai divenuti dei veri e propri rovi stracolmi di erbe infestanti; i cassonetti costantemente ripieni di spazzatura, che obbligano i residenti a gettare i loro rifiuti fuori da questi; e la strada stessa, anch’essa in cattive condizioni. Così appare ad oggi questa via nei pressi della stazione degli autobus. Ma via Luigi Balzan non è la sola a dover affrontare una situazione di degrado e incuria; infatti, nel quartiere, sono innumerevoli le strade e le piazze ridotte in cattive condizioni, oppure finite nella morsa della microcriminalità. Giuseppe Favaretto, assessore ai Lavori pubblici del comune di Rovigo, fortunatamente dà buone speranze riguardo il futuro di questo quartiere nella zona nord della città. Con il “bonus periferie” dello Stato il Comune ha ricevuto negli ultimi anni 13.500.000 euro, da spendere non solo per l’ex ospedale Maddalena, ma anche per l’area limitrofa. L’assessore Favaretto rassicura: “I soldi verranno spesi anche per la manutenzione del sistema viario della Commenda, oltre che per i marciapiedi e l’illuminazione

“Uno dei nostri obiettivi primari è lo spostamento della stazione degli autobus da piazza Cervi all’ex scalo merci”

L’assessore Giuseppe Favaretto

pubblica del quartiere”. In questi anni parte di tali lavori di riqualificazione sono già stati effettuati, basta pensare a via De Gasperi e viale della Costituzione, completamente riasfaltati e dotati di una nuova e richiestissima pista ciclabile. Anche l’area limitrofa alla stazione è al centro dei progetti di riqualificazione dell’amministrazione cittadina. “Uno dei nostri obiettivi primari è lo spostamento della stazione degli autobus da piazza Cervi all’ex scalo merci, per poter recuperare uno degli spazi più significativi della Commenda”. Queste le parole dell’assessore Favaretto riguardo il futuro della stazione degli autobus, un tema che da or-

mai vent’anni infiamma l’opinione pubblica rodigina. La stazione fu infatti spostata in piazza Cervi solo temporaneamente, ma poi lo spostamento pianificato all’ex scalo merci non è mai stato effettuato e la città da allora non possiede più una vera e propria autostazione. “Oltre allo spostamento della stazione degli autobus un altro progetto per noi importante è la riqualificazione dei giardini Marconi, adiacenti alla stazione ferroviaria”. Così Favaretto annuncia un vero e proprio piano di riqualificazione urbana nella zona in prossimità di viale porta Adige, di cui si vedono già i primi frutti con il restauro, ancora in corso, della fontana monumentale dei giardini di viale Marconi. Sono dunque molte le iniziative, che dovrebbero incominciare a partire già dai prossimi anni, per riqualificare e donare un nuovo volto alla Commenda, un quartiere per troppi anni abbandonato a sé stesso. Davide Farinatti

In Tassina presto arriverà una nuova piastra sportiva polivalente Una nuova piastra sportiva polivalente sorgerà a Rovigo, nel quartiere Tassina, grazie anche al sostegno della Fondazione Cariparo. L’annuncio è degli assessori allo Sport Erika Alberghini e ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto. Si tratta, come spiegano gli amministratori, di un nuovo spazio sportivo, di cui si sente molto la necessità in città. Una piastra coperta, con le caratteristiche della palestra, che potrà essere aperta sui lati. La struttura potrà avere varie funzioni, ospitando anche

L’assessore allo Sport Erika Alberghini

le attività del quartiere. Si andrà dunque a creare un polo sportivo nell’area, composto dai campi da baseball da calcio e dalla piscina, che potrà essere implementato nel tempo

da attrezzature all’aperto. L’obiettivo è di realizzare una struttura moderna, ecosostenibile dal punto di vista energetico, con pannelli fotovoltaici. La piastra sarà dotata di attrezzature per giocare a calcetto, tennis e pallavolo. La caratteristica principale del campo polivalente sarà la grande flessibilità degli spazi interni, con conseguente risparmio gestionale. Entro l’anno dovrebbe essere pronto il progetto, che costerà 300mila euro di cui metà a carico della Fondazione Cariparo.


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Sicurezza stradale. Il consigliere Antonio Rossini chiede interventi contro il traffico pesante

“Mardimago e Sarzano non sono una terra di nessuno” “I

l Comune completi la pista ciclabile sino a Mardimago, garantendo sicurezza ai residenti, e un qualificato rappresentante dell’amministrazione comunale insieme all’assessore si rechino sul posto a verificare lo stato dell’arte, sentendo gli abitanti in modo da poter avviare le procedure necessarie alla soluzione dell’annosa problematica, reperendo, rivalutando ed attualizzando la documentazione, che da anni giace intonsa negli archivi comunali per realizzare i lavori e le bretelle necessaria per deviare il traffico pesante e vietare il transito di automezzi pesanti nella frazione di Sarzano/Mardimago”. La richiesta è del capogruppo della Lista Gambardella Antonio Rossini, che si fa portavoce delle lamentele dei residenti di Via Quarto a Sarzano per il continuo passaggio di mezzi pesanti. “Le frazioni di Sarzano e di Mardimago sono state abbandonate da anni al suo destino di “terra di nessuno” per quanto riguarda la regolamentazione del traffico dei mezzi pesanti - attacca Rossini -. Anche le azioni promesse da questa am-

La frazione di Mardimago

gnifica che l’attenzione verso il cittadino continua ad essere un’utopia. Se i ciclisti in Via quarto si trovano in difficoltà non va certo meglio a pedoni e bambini , giornalmente esposti al rischio di investimento e a respirare aria insalubre”. Giorgia Gay

Buona la prima per la Notte bianca di Borsea Borsea ha ospitato la prima edizione della Notte Bianca, che ha avuto un ricco programma. Stand gastronomico, anche da asporto, con squisite piadine, gustosi arrosticini, sfiziose patatine, freschissima birra. Quindi tanta musica nei bar situati lungo via Savonarola. La serata è stata allietata dal concerto svoltosi nella piazzetta, con The Curly Band, tanta musica e divertimento con le fantastiche ragazze di casa, guidate dall’inconfondibile voce di Elena Berto. Inoltre negozi aperti lungo la via principale, attrazioni, street food, bancarelle, lo street basket per i più piccoli, ma anche il truccabimbi. È stata poi organizzata una lotteria a favore della scuola San Giovanni Bosco, il cui primo premio era un televisore di 32 pollici.

“Le azioni promesse da questa amministrazione per risolvere il problema si sono rivelate però inefficaci o solo parole” ministrazione per risolvere il problema si sono rivelate però inefficaci o solo promesse, in analogia a tante altre promesse fatte in tema di viabilità, tuttora in attesa di un efficace piano del traffico” insiste il consigliere di minoranza. “L’apertura della ciclabile che collega Sarzano con il centro città è senza dubbio una realtà che rende merito alla volontà di privilegiare il traffico ciclopedonale a discapito di quello automobilistico, ma se i ciclisti, condividendo lo spirito della realizzazione dell’infrastruttura, e utilizzandola, devono poi utilizzare tratti di strada normale senza corsie protette e vedersi schiacciati contro le recinzioni delle case da autoarticolati si-

Molto soddisfatto Mauro Mazzaro, presidente della Pro loco, che ha sfidato tutte le normative anti Covid-19, per riuscire a regalare ai residenti e non solo, una serata all’insegna della spensieratezza. “Abbiamo ideato la prima serata dedicata ai negozi e commercianti. Abbiamo riproposto la serata che si faceva prima, che si chiamava Notte Magica. Sono assai contento dell’esito finale, visto che c’è stata una numerosa presenza. Nonostante la situazione pandemica e il green pass, tutto è andato bene, anche se non nascondo di essere stato molto titubante. Abbiamo avuto pure la vicinanza da parte del Comune di Rovigo”. (m.s.)


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Conca di Rame. Innumerevoli tesori, non solo naturalistici, ma anche etnografici e storici

Alla scoperta dell’oasi gioiello del Wwf del Bojo della Ferriana U

n viaggio nel tempo, quando il Polesine, prima delle bonifiche, era interamente ricoperto da zone umide, tra le quali i boji, delle vere e proprie risorgive di acqua fluviale. Rovigo è una città ricca di gioielli poco conosciuti e uno di questi è, senza alcun dubbio, l’oasi del WWF del Bojo della Ferriana, presso la frazione Conca di Rame. La piccola area (l’oasi si estende infatti su un territorio di appena 7 ettari, distribuiti su una strisciolina di 1 km di lunghezza), nonostante le dimensioni, racchiude innumerevoli tesori, non solo naturalistici, ma anche etnografici e storici. Passeggiare per il Bojo della Ferriana significa compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, quando il Polesine, prima delle bonifiche, era interamente ricoperto da zone umide, tra le quali i boji, delle vere e proprie risorgive di acqua fluviale, che andavano a formare laghetti con acque particolarmente limpide e pulite. Oggigiorno di questi boji, un tempo molto frequenti, ne rimangono davvero pochi e queste esigue testimonianze del selvaggio passato polesano continuano ad ospitare flora e fauna incredibili e ricchissime. Le acque del bojo, particolarmente limpide, ospitano rare piante acquatiche, ormai molto rare nelle nostre zone, e la piccola riserva è anche casa di animali particolarmente rari e affascinanti: come la testuggine palustre, in via di estinzione, e la rana di Lataste, tipica delle zone palustri particolarmente ombreggiate. L’area è anche testimonianza del complicato e straordinario rapporto che lega il Polesine e i suoi abitanti all’acqua; il bojo è infatti stato preservato da un’intelligente soluzione di bonifica, che è stata in grado non solo di ricavare acqua per irrigare i campi circostanti, ma anche di preservare il patrimonio naturalistico dell’area. La piccola riserva, proprio a causa della sua unicità, è un vero e proprio lampadario di cristallo, in grado di ammaliare per la sua bellezza, ma allo stesso tempo estremamente fragile. Il bojo, per poter preservare il suo ecosistema, non è sempre visitabile, ma scolaresche e gruppi possono sempre richiedere visite guidate alla riserva, con la partecipazione di volontari del WWF,

l’ente che gestisce l’area, e dell’associazione Ida Galante di Conca di Rame. Una visita al bojo significa immergersi in un passato remoto e perduto, in un ecosistema incontaminato, ricco di incredibili forme di vita: dalle orchidee più rare ai numerosi uccelli che nidificano nella zona; sicuramente una delle sorprese più piacevoli che il nostro territorio ci può offrire. Davide Farinatti

Via Dante Gallani, Rizzato: “Intervenire per garantire la sicurezza” “Intervenire sulla sicurezza di via Dante Gallani nella frazione di Roverdicrè”. La richiesta p del consigliere comunale Lorenzo Rizzato, che nel giugno scorso aveva anche presentato un’apposita interrogazione su questa criticità della frazione. “Lungo quella strada sono molti gli automobilisti che raggiungono alte velocità e purtroppo sono numerosi gli incidenti che negli anni sono avvenuti proprio lungo questa strada che porta dal quartiere San Pio X alla frazione di Roverdicrè – sottolinea ora -. Molti residenti chiedono da tempo un intervento da parte dell’amministrazione comunale come l’inserimento di dossi o qualsiasi altro strumento che possa quantomeno cercare di rallentare la corsa degli automobilisti più scatenati. Il sindaco mi aveva rassicurato con la promessa di coinvolgere il comando della polizia locale per accertare quali potessero essere gli interventi realizzabili. Ad oggi però, a seguito della mia interrogazione, sono stati inseriti solamente dei segnali lampeggianti a lato dell’attraversamento pedonale e ripristinato una parte della segnaletica verticale, un primo passo verso la direzione giusta di cui sono contento, ma non è abbastanza”. “I residenti infatti mi segnalano che il problema non è stato minimamente risolto, proprio per questo ho chiesto all’amministrazione comunale maggiore presenza della polizia locale e la realizzazione di ogni altro strumento preventivo che il codice della strada preveda, per cercare quantomeno di limitare il problema”. Rizzato conclude ricordando che “la sicurezza stradale deve assolutamente essere una priorità per l’amministrazione comunale, anche nelle frazioni” e sollecitando un intervento anche sul problema degli alberi nella via, poiché “necessitano di un’accurata manutenzione ma ce ne sono alcuni che sono addirittura morti che costituiscono un grave pericolo per la possibile caduta di rami nei giorni ventosi”. (g,g.)


Territorio

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Solidarietà. Il punto all’Uls 5: nessuna opposizione o rifiuto, solo assensi

Donazione di organi e tessuti: il Polesine si scopre generoso Tra qualche settimana, l’azienda renderà disponibile, in ospedale a Rovigo, uno sportello che registrerà l’assenso alla donazione d’organo e tessuto, nel completo rispetto della privacy

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fine settembre si è tenuto in azienda Ulss 5 un incontro con i dirigenti del coordinamento regionale trapianti, in merito alla donazione di organi e tessuti. Alla riunione operativa hanno partecipato il direttore sanitario Alberto Rigo e i professionisti aziendali che lavorano per il procurement di organi e tessuti nella realtà e nel territorio locale, insieme ai responsabili regionali: Giuseppe Feltrin, coordinatore regionale trapianti, e Pantaleo Corlianò, direttore operativo del coordinamento stesso. Sono stati analizzati i dati dell’anno 2021 che, per l’azienda Ulss 5, sono lusinghieri: ben otto donazioni d’organo, che hanno curato e salvato la vita a chi attendeva un atto di così grande generosità. Sono sta-

te inoltre registrate 94 donazioni di tessuti oculari, cinque donazioni multi tessuto, e cinque donazioni di cute. Non sono avvenuti opposizioni o rifiuti alla donazione, ma solo assensi. Tra qualche settimana, l’azienda renderà disponibile, in ospedale a Rovigo, uno sportello che registrerà l’assenso alla donazione d’organo e tessuto, nel completo rispetto della privacy. In collaborazione con l’associazione Aido, la locale sezione del coordinamento trapianti aziendale ha pensato a un percorso informativo e formativo che coinvolgerà le classi quarte e quinte delle scuole superiori della provincia di Rovigo. Un progetto educativo teso a sensibilizzare i ragazzi alla donazione di organo e tessuto.

Inaugurato il nuovo anno accademico di Scienze Infermieristiche È stato inaugurato a inizio ottobre nell’aula magna della cittadella socio-sanitaria la cerimonia di apertura dell’anno accademico del corso di laurea in infermieristica. Erogato dall’università di Padova, il corso ha sede a Rovigo, nei locali dell’Ulss 5 Polesana. Grazie alla virtuosa sinergia con cui università e Ulss hanno operato in questi anni, agli studenti vengono offerti percorsi formativi e strutture di qualità. La formazione dei futuri professionisti sanitari si fonda, infatti, su una pluriennale collaborazione tra i due soggetti, che promuovono la qualità e l’umanizzazione dell’assistenza, in un clima di apprendimento e di fiducia che favorisca il cambiamento, e che permetta allo studente di divenire protagonista attivo del proprio percorso. “Questo indirizzo di studi – afferma Alberto Rigo, direttore sanitario dell’Ulss 5 Polesana – è forte di concrete opportunità occupazionali al termine del triennio formativo. È possibile spendere le competenze professionali acquisite valorizzando, contemporaneamente, attitudini, motivazioni e spirito di crescita dei futuri professionisti. Oggi l’infermiere gioca

un ruolo centrale e più che positivo nella sanità e può essere uno dei principali protagonisti della buona sanità del futuro. Sempre più frequentemente, la valutazione dell’attività svolta dagli infermieri da parte di chi ha avuto rapporti con essi, nelle varie tipologie di strutture o servizi sanitari è ottima. Una valutazione che si fonda su un giudizio positivo relativamente alle buone capacità tecnicoprofessionali e anche alla buona capacità relazionale, intesa come capacità di entrare in rapporto con i pazienti e di rispondere alle loro esigenze, da quelle prettamente sanitarie a quelle di carattere informativo”.


Rovigo

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Ordine dei farmacisti provinciale. Da inizio mese le farmacie possono somministrare anche la terza dose di vaccino

“A ottobre aumento esponenziale dei tamponi, siamo al massimo” A

nche le farmacie rodigine si uniscono alla campagna di richiamo del vaccino anti-Covid. Gli over 80 potranno ricevere la terza dose nella farmacia vicino a casa, dunque senza la necessità di recarsi agli hub, gestiti dalle aziende sociosanitarie. La raccolta delle prenotazioni è già iniziata. La novità è stata introdotta a ottobre dalla Regione, che contestualmente ha aperto la possibilità per le farmacie di somministrare anche il vaccino Pfizer/ BioNTech, oltre ai sieri Moderna e Johnson&Johnson, garantendo nel contempo la fornitura di 24 dosi settimanali per ciascuna farmacia aderente. Due giorni dopo l’inizio della raccolta della prenotazione delle terze dosi per gli over 80, è stata enormemente ampliata la platea di utenti potenzialmente interessati. La Regione, infatti, ha esteso questa opportunità a tutti gli over 60. In Veneto si tratta di una popolazione di oltre 1 milione e 470mila persone. Per tutti, indipendentemente dal tipo utilizzato per il ciclo primario, per la terza dose sarà somministrato il vaccino Pfizer. “A inizio ottobre - dichiara Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto - erano 47mila le dosi somministrate nelle 318 farmacie che hanno aderito alla campagna. Credo che il nostro coinvolgimento per la somministrazione delle terze dosi sia un riconoscimento della bontà del lavoro svolto fino a ora, oltre che dei vantaggi che possiamo offrire, soprattutto alla popolazione più anziana, sotto forma di presenza capillare nel territorio”. Nel frattempo è emergenza sul fronte tamponi, con le farmacie che si trovano in difficoltà a coprire il gran numero di richieste. La crescita esponenziale delle prenotazioni

è iniziata con l’annuncio dell’obbligo di green pass per i lavoratori. Molti, infatti, per non perdere lo stipendio, fanno tre test a settimana. Una situazione insostenibile per le farmacie, che devono anche proseguire con l’attività ordinaria. “In alcune giornate - afferma Alberto Melloncelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Rovigo - capita di raggiungere il massimo dei tamponi effettuabili. Se arriveranno molte altre persone non so come potremo fare: non possiamo somministrare test all’infinito. Siamo già al massimo e le previsioni future sono alquanto complesse. Nella mia farmacia i posti per i tamponi di novembre sono terminati i primi giorni di ottobre. Non so se le farmacie riusciranno a reggere da sole quest’urto. Confido nell’azienda sanitaria, affinché aumenti il numero di test e di luoghi dove poterli eseguire. Si potrebbe pensare a dei centri tampone, simili a quelli vaccinali, per coprire il grande fabbisogno”. “Le persone che chiedono di fare i tre test a settimana stanno aumentando a dismisura - prosegue Melloncelli -. Costoro prenotano con settimane di anticipo perché sanno che abbiamo posti limitati. Per soddisfare tutti bisognerebbe ampliare il personale, ma mancano risorse e professionalità. La normativa sul green pass è valida fino a fine anno, poi non sappiamo cosa succederà quindi navighiamo a vista. Noi farmacisti mettiamo a disposizione tutto quello che rientra nelle nostra possibilità. Non possiamo impiegare tutto il personale nella somministrazione dei tamponi, dobbiamo proseguire anche con l’attività ordinaria”. Giacomo Capovilla

In alto, Alberto Melloncelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Rovigo

Il rodigino Matteo Tosi e il progetto per seguire le tracce di film e tv nella vita reale Cineturismo 2.0 è il nuovo progetto dell’attore e sceneggiatore Matteo Tosi, con l’amico Clayton Norcross, il Thorne della famossisima soap televisiva “Beautiful”. Cinema e televisione connessi al mondo del web, tramite social, vetrine prodotti e link per permettere di effettuare prenotazioni in hotel e ristoranti presenti nei luoghi in cui è stata girata una pellicola o una serie Tv, ma anche di acquistare prodotti immortalati durante i vari ciak. La proposta esposta dalla casa cinematografica Cavalier di Venezia, al pubblico di esperti del Marché du Film di Cannes e al mercato del Festival del Cinema di Venezia, all’hotel Excelsior, ha impressionato molti dei presenti che finora avevano sempre analizzato i vari elementi singolarmente, senza considerare il potenziale comunicativo del mondo del cinema unito a quello di internet. Tosi si è occupato dello script

della serie televisiva: “Il progetto ha molte potenzialità - sottolinea Tosi - e merita di trovare il giusto interesse non solo da parte di produttori e investitori, ma anche delle istituzioni a vario livello. Anche il nostro Delta del Po, patrimonio dell’Unesco, ha diritto ad una giusta collocazione mediatica”. Il cinema integrato in un format di comunicazione multimediale si trasforma in un motore di forza eccezionale per promuovere distretti turistici, come ha detto Umberto Cavalier, ideatore del progetto. Le pellicole, infatti, hanno la forza di trasportare il pubblico nei luoghi in cui vengono girati i vari ciak, ma anche di suscitare il desiderio di acquisto di un determinato prodotto visto nella serie o nel film. Il progetto, infatti, nato per promuovere le coste dell’Alto Adriatico, è replicabile anche per altre località sia italiane che straniere. (m.s.)










Cultura

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Presentata la stagione. Troveranno spazio lirica, opera giovani, prosa, danza, concertistica, teatro ragazzi, jazz

Il Teatro sociale pronto a rialzare il sipario con La Traviata I

l teatro sociale riparte in assoluta sicurezza, offrendo un cartellone ricco e vario, per quello che riguarda la stagione 2021-2022 relativa a lirica, opera giovani, prosa, danza, concertistica, teatro ragazzi, jazz. Ad inaugurare l’attesa stagione sarà venerdì 12 novembre alle 20.30, “La Traviata” di Giuseppe Verdi. “Come amministrazione crediamo molto nella valenza assoluta della proposta culturale della nostra città, di cui il Teatro Sociale è il cardine - ha sottolineato il sindaco Edoardo Gaffeo -. Ringrazio chi ha reso possibile tutto questo, senza perdersi d’animo, anzi mettendoci energia ed entusiasmo, e tutti gli spettatori che finalmente, condivideranno dal vivo momenti di gioia e di grandi emozioni”. Gli ha fatto eco il vice e assessore alla Cultura, Roberto Tovo: “Stiamo procedendo come da promessa. Dopo la stagione estiva, finalmente riapriamo il nostro teatro, un risultato che è frutto della volontà di realizzare la stagione ma anche di mantenere la qualità e la tradizione, che qualificano la nostra città. Ringrazio il direttore, artistico, il settore cultura, i partner e gli sponsor che hanno permesso tutto questo”. Quindi il direttore artistico Luigi Puxeddu ha illustrato il cartellone. “La grande tradizione di questo te-

Gaffeo: “Crediamo molto nella valenza assoluta della proposta culturale della nostra città, di cui il Teatro Sociale è il cardine”

Un momento della presentazione della stagione

atro, che metterà in scena le ever green Traviata e Don Pasquale, si sposa con quello che negli anni è stato uno dei fiori all’occhiello del Sociale: la creazione di nuove opere, segno di una visione di ampio respiro che consegna anche al futuro composizioni liriche del nostro presente. Pinocchio, storia di un burattino del maestro Tarabella, e Flatlandia, produzione in collaborazione con il conservatorio statale di musica “Francesco Venezze”, lavori entrambi in Prima Assoluta, sono sicuramente uno dei punti chiave di questa programmazione che sviluppa un pensiero importante anche rivolto ai giovani musicisti, protagonisti, assieme ai maestri, delle emozioni

del palcoscenico”. Intervenuto anche il direttore di Arteven, Pier Luca Donin. “Riaprire il Sociale è una grande emozione che ci dà forza ed energia. Rovigo per noi è sempre un importante teatro. Abbiamo scelto spettacoli di prosa e danza, per noi, di serie A nel panorama nazionale, pensando ai grandi interpreti, tra cui spiccano i nomi del firmamento nazionale: Umberto Orsini e Franco Branciaroli, Marco Paolini, Amanda Sandrelli, Ettore Bassi e Mariangela D’Abbraccio. Ale e Franz”. Quest’anno non saranno disponibili gli abbonamenti, ma la biglietteria singola, con molte opzioni di sconto. Marco Scarazzatti

70 anni dall’Alluvione: al Roncale la Lunga Marcia del Polesine Francesco Jori, curatore con Alessia Vedova e Sergio Campagnolo della mostra “70nni dopo. La Grande Alluvione” (Palazzo Roncale, fino al 30 gennaio), richiama il concetto della ”Lunga Marcia” per descrivere la capacità di cambiamento che il Polesine ha intrapreso per affrancarsi dalle devastazioni dell’alluvione del 1951: sette decenni di paziente, tenace, laboriosa ricostruzione. Jori ricorda come “L’alluvione abbia devastato l’economia polesana sia sotto il profilo economico, distruggendo proprietà, mezzi e strumentazione agricola, privando quindi decine di migliaia di persone della pura sussistenza, sia sotto quello demografico, provocando un esodo di popolazione massiccio, con la perdita stabile di ben 80mila persone (di fatto un quarto del totale dell’intera provincia), che non

faranno mai più ritorno a casa, cercando un’alternativa all’estero o nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Ma la sciagura presenta anche un risvolto decisamente controcorrente: da un lato con i massicci aiuti che giungono in Polesine dall’Italia e dall’estero , dall’altro con la convinzione di dover impostare in loco un’alternativa stabile alla monocoltura agricola. C’è anche il vantaggio di un territorio che nei decenni successivi non conosce l’urbanizzazione selvaggia del resto del Veneto, e dunque si presta a soluzioni davvero alternative”. La mostra di Palazzo Roncale, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ricostruisce puntualmente questa ripartenza, nelle sue varie componenti economica, sociale, culturale, turistica, passando in

Allestimento di una passatoia di fortuna, a Sant'Apollinare ©Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

rassegna quelli che diventeranno i punti forti del Polesine di oggi, dai prodotti agroindustriali tipici alle produzioni industriali di punta, dagli investimenti in formazione universitaria alla valorizzazione degli straordinari aspetti ambientali.


Sport

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Iniziative editoriali. “Noi Allenatori Veneti”

La storia del calcio veneto raccolta in un libro

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a splendida location della settecentesca villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore ha fatto da cornice alla presentazione del libro “Noi Allenatori Veneti”, edito da Mazzanti Libri, 200 pagine di storia dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio del Veneto. Le sezioni che rappresentano le provincie venete, più quella del Veneto Orientale nel veneziano e quella di Legnago nel veronese, hanno fornito il materiale per la realizzazione del libro: a curare la parte per l’Aiac Rovigo, Cristiano Aggio, componente del direttivo dell’associazione presieduta da Giuseppe Nasti, che era presente a Montecchio Maggiore assieme al segretario Roberto Bacchiega, e ai consiglieri Flavio Pigato, Gianluca Marchesin, Sergio Pezzolato e Maurizio Tavian. Il libro è preceduto dalla prefazione di Renzo Ulivieri, presidente nazionale Aiac, nonché dagli interventi di Luca Perdomi, segretario generale dell’associazione, (presente alla serata vicentina assieme all’avvocato Mauro Pollini, presidente del Collegio dei Revisori dei Conti), da Giuliano Ragonesi, ex segretario generale Aiac e vice presi-

La delegazione dell’Aiac Rovigo a Montecchio

dente Settore Tecnico Figc, Luciano Genovese, presidente Veneto Aiac, Michele Marton, consigliere nazionale Veneto Aiac. “Noi allenatori Veneti - ha detto il presidente Aiac regionale Genovese - è qualcosa che arricchisce ancora di più il nostro percorso e sono orgoglioso del lavoro svolto dai presidenti delle varie sezioni e li invito a continuare con la grande professionalità e passione che li ha sempre contraddistinti”. La volontà dell’Aiac Veneto di essere la prima regione d’Italia a realizzare una pubblicazione sulla propria storia è stata determinante. Un ringraziamento va alle istituzioni pubbliche, in primis la Regione del Veneto, per avere compreso e

sostenuto questo sforzo editoriale. “Un calcio alla palla non è solo un gesto fisico ma racchiude un insieme di insegnamenti che conducono a scoprire la bellezza del gioco e ad apprendere una tecnica individuale, a contribuire a uno spettacolo calcistico di sano agonismo, dentro e fuori dal campo, fatto con passione, sudore della fronte e sacrificio. È, quindi, importante comprendere il ruolo che ricopre l’allenatore nella formazione di un giovane che si affaccia al mondo del calcio”, è il passaggio della lettera inviata dal presidente della Regione Luca Zaia. Il libro è presente (oltre che nelle varie librerie e online) anche nelle 250 biblioteche pubbliche della Regione.

Nuovi ponti e collaborazioni tra società venete di canoe La sede nautica dell’interporto di Rovigo ha ospitato la nuova iniziativa del Gruppo Canoe Polesine Rovigo, inserita nel progetto multidisciplinare, proposto dal comitato regionale della Federazione Italiana Canoa e Kayak, rivolto ai giovani dagli 8 ai 14 anni. “Il Gcp indossa la duplice veste di società ospitante e ospitata, in questa iniziativa originale e unica nel suo genere in Italia, volta a creare ponti e nuove collaborazioni tra dirigenti e tecnici delle società venete, dedite alle quattro discipline federali praticate nei meravigliosi contesti naturali del veneto: la canoa di acqua piatta, la canoa fluviale, la canoa slalom e la canoa polo - spiega il presidente Federico Simonetta - Il progetto, al primo anno di lancio, mira a diffondere tra i giovani una maggiore cultura sportiva, e a sviluppare concretamente la multidisciplinarietà, grazie al fatto che, proprio per questa iniziativa, molte valenze trasversali alle discipline della canoa saranno condivise tra gli addetti ai lavori da un lato e tra i giovani praticanti dall’altro, favorendo così le conoscenze sportive al di fuori del contesto societario dove si formano abitualmente i giovani e l’accrescimento delle competenze tecnico motorie dall’altro”. I giovani polesani hanno così ospitato i loro coetanei della Canottieri Querini di Venezia, all’Interporto di Rovigo, nel primo di una serie appuntamenti, che vedranno presenti anche il Canoa Club Vicenza e il Canoa Club Mestre. A loro volta un nutrito gruppo di giovani polesani, assieme a una delegazione della Canottieri Sile di Treviso, sono stati ospiti del Canoa Club Valstagna e visiteranno il Canoa Club Pescantina, domenica 24 ottobre, per le attività di acqua mossa con le canoe fluviali. Al termine delle giornate, dedicate alla scoperta delle discipline della canoa veneta, durante le vacanze di carnevale, da sabato 26 febbraio 2022 a martedì 1 marzo 2022, i polesani saranno anche impegnati nello sci da fondo a Dobbiaco, per una quattro di giorni di preparazione sportiva in quota. “Complessivamente hanno aderito al progetto otto associazioni venete tra ospitanti e ospitate con oltre 150 presenze di giovani atleti ripartite nei cinque appuntamenti previsti dal progetto” conclude Simonetta. (m.c.)

Il Nuovo basket Rovigo ha un nuovo main sponsor ed è pronto per il Campionato Sekal Microchirurgia Rovigo è il nuovo main sponsor del basket Rovigo. L’accordo è stato siglato fra il presidente Gionata Morello e il dottor Massimo Camellin, amministratore delegato del centro situato nel cuore di Rovigo. “Sono emozionato - spiega l’ad Camellin - di sponsorizzare e accompagnare in questo percorso il Nuovo Basket Rovigo. Da medico rodigino, mi sento onorato di favorire questa iniziativa. Da quando ho iniziato la mia attività medicochirurgica ho sempre puntato su Rovigo, tanto da essermi stabilito con la mia famiglia e avere

aperto una attività proprio qui, in centro città. Una città che ha tanto da esibire: come una squadra di pallacanestro coesa, determinata, composta da giocatori che sono innanzitutto amici”. “Per il Nuovo Basket Rovigo - dice Morello - è motivo d’orgoglio che un centro d’eccellenza abbia accettato di abbinare il proprio nome a quello delle Pantere, sposando il nostro progetto e permettendoci di continuare il percorso di crescita. Con persone come il dottor Camellin al nostro fianco, le Pantere non possono che avere un futuro roseo”. Il marchio si

vedrà sulle divise rossoblù per le gare di campionato che vedono il basket Rovigo inserito nel girone C. Le Pantere di coach Maurizio Ventura hanno iniziato sabato 16 ottobre, contro Pallacanestro Vigodarzere. Poi, il girone d’andata prevede i match contro Basket Club Solesino, CUS Padova, Usmi Padova, Pro Pace Padova, Raptors Mestrino e Basket Cittadella. Poi il ritorno e, al termine, le prime quattro del girone accederanno alla Poule Promozione con le avversarie degli altri gironi del Veneto. Le ultime quattro, invece, lotteranno per la salvezza. (c.a.)


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#Regione

Partito Democratico. Entro l’anno la scelta del nuovo segretario veneto

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Lega. L’analisi del voto alle amministrative

Bisato pronto a passare Stefani guarda al 2022: il testimone: “Necessario “La Lega è una e salda, un percorso di rigenerazione” conquisteremo le grandi città”

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rchiviate le elezioni amministrative di ottobre, il Partito Democratico veneto si interroga sul futuro e si prepara al congresso che entro la fine dell’anno poterà all’elezione del nuovo segretario regionale. Luigi Alessandro Bisato, dopo quattro anni alla guida del partito, è pronto per il passaggio delle consegne dopo un mandato impegnativo e tutt’altro che facile. Partiamo dall’attualità, che messaggio viene dal voto di ottobre? “Ancora una volta emerge come il Partito Democratico tiene nelle grandi città, dove in questa tornata non si è votato, mentre nelle realtà medio piccole il risultato non è certo favorevole. Poi, dove il centrodestra si presenta unito, in Veneto non c’è partita. La Lega conferma il suo successo e occupa tutti gli spazi grazie alla convivenza fra le due anime, quella salviniana di lotta e di protesta con quella moderata e di governo di Zaia. Il Partito Democratico deve lavorare per trovare il proprio spazio, lembo per lembo, e imporsi come una valida alternativa senza lasciarsi scoraggiare”. Quanto possono essere utili le esperienze di buona amministrazione in alcune realtà locali? “I risultati positivi ci vengono riconosciuti ma bisogna dire che non sempre il buon amministratore riesce ad avere un ampio seguito. Da tempo il vento soffia da un’altra parte ma questo non ci deve scoraggiare. Dobbiamo lavorare per rappresentare pezzi della società che oggi si sentono esclusi e raggiungere anche chi guarda altrove. Dobbiamo fare delle riflessioni profonde”. Un’occasione sarà il congresso regionale?

“Certo, dovermo analizzare non solo la storia più recente ma tutto l’ultimo ventennio e in particolare il periodo in cui ha governato Zaia, riuscendo a tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Dobbiamo partire dai nostri punti di forza, mettere a frutto il nostro successo nel cuore delle città per radicarci nelle periferie urbane e nel Veneto diffuso nei tanti poli che caratterizzano il nostro territorio. Questi ambiti urbani che rappresentano una grande città diffusa vanno messi in connessione. Dobbiamo ritornare a stare dentro il vissuto della gente, parlare ai giovani ma anche al Veneto che produce che sta guardando ad un futuro di transizione ecologica. In una regione iper cementificata come la nostra dobbiamo saper proporre un modello di sviluppo sostenibile e proiettato al futuro e alle nuove opportunità offerte proprio dalle risorse che ci arrivano dall’Europa. Per fare tutto questo il Pd deve affrontare un percorso di rigenerazione a medio lungo termine anche della propria classe dirigente. Possiamo vincere quando lo schema è largo e il Pd svolge una funzione di perno e di locomotiva intorno ad una candidatura, tenendo insieme anche pezzi della società civile che in ambito amministrativo sono disposti a sostenere le nostre proposte”. Ma non è la Lega che in questi anni è riuscita a far coesistere realtà diverse sotto la stessa bandiera? “Infatti, sarebbe la vocazione del Pd invece per paradosso lo ha fatto la Lega. Ma ormai penso che in quel partito sia imminente la frattura, come una faglia sotterranea che prima o poi sprigiona la sua energia. Arriverà il punto di rottura tra chi strizza l’occhio alle destre sovraniste e la parte più moderata che ha un approccio più pragmatico”. Intanto il gruppo consiliare del Pd ha inserito il leone marciano nel proprio logo. Che ne pensa? “E’ una scelta che approvo, perché il nostro statuto prevede che ogni ambito territoriale si determini con le sue specificità. Il leone marciano non è di una parte politica ma di tutti, anche se da solo il simbolo non basta. Dobbiamo fare una riflessione su come deve essere il Pd in Veneto, oggi chiamato a rappresentare chi decide di essere riformista, democratico e solidale, con uno sguardo all’Europa e al mondo. Il primo passo è avere una rappresentanza glocal, che sappia ragionare globalmente e agire localmente”. Nicola Stievano

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entuno nuovi sindaci, quasi un centinaio di nuovi amministratori, otto primi cittadini su otto riconfermati dalle urne il 3 e 4 ottobre scorsi. È un bilancio decisamente positivo quello tracciato dall’onorevole Alberto Stefani, coordinatore della Lega del Veneto all’indomani dell’ultima tornata elettorale. Un partito che sta già scaldando i motori in vista dei prossimi appuntamenti tra cui le elezioni amministrative che, nel 2022, vedranno al voto grandi città tra cui Padova e Verona. Il Veneto è una delle regioni in cui la Lega, alle ultime amministrative, ha registrato risultati importanti e lusinghieri a partire dai numeri. “Abbiamo vinto in tutti i Comuni – afferma con soddisfazione il coordinatore Stefani –. Siamo risultati primi in tutti i Comuni piccoli e grandi con risultati storici, toccando l’80 per cento a Cittadella, superando abbondantemente il 65 per cento a Montebelluna, conquistando Oderzo al primo turno. Storica la vittoria di Chioggia, dove per la prima volta ha vinto il candidato sindaco della Lega e con la Lega saldamente primo partito. È stato il frutto di un grande lavoro, condotto a testa bassa sul territorio con i nostri militanti, ascoltando la gente”. A quanti attaccano sottolineando le divisioni interne al partito, Stefani replica senza mezzi termini: “La Lega è una. E questi risultati elettorali sono stati raggiunti isolando alcuni polemisti, che peraltro hanno dimostrato scarso peso elettorale decidendo di correre contro il partito”. Il coordinatore interviene sulle scadenze elettorali più attese: Padova e Verona “Abbiamo avviato i primi tavoli a più voci proprio perché è nostra intenzione mettere in campo i programmi e le candidature migliori. A Padova è al lavoro il Tavolo del Centrodestra: la città ha bisogno di voltare pagina e avere, finalmente dopo anni, una visione a lungo termine. L’amministrazione Giordani si è distinta per una forte caratterizzazione ideologica, pochi i progetti realizzati, tanti, invece, quelli fermi a riprova dell’immobilismo e di una visione pressoché assente riguardo al futuro della città. La Lega vuole per Padova la miglior squadra possibile, fatta di professionisti, persone capaci di mettere a disposizione competenze e specializzazioni, anche differenti, di altissimo livello. La città merita amministratori in grado di governare bene e, prima ancora, di pensare in grande, di

avere una prospettiva di grande e alto respiro almeno per i prossimi trent’anni, ciò che finora è mancato. Francesco Peghin è una figura civica di indiscusso spessore, un ottimo candidato ma, a oggi, non ha ancora sciolto la riserva”. Tra i temi sul tappeto la Lega ne ha già individuati alcuni da tempo all’ordine del giorno. “Accanto alle battaglie “storiche” della Lega su sicurezza, lotta al degrado e allo spaccio, ce ne saranno molte altre sulle quali sono gli stessi cittadini a sollecitarci, a fermarci per strada chiedendo soluzioni e non promesse. Ripartiremo dai quartieri, ascolteremo la voce di chi vive in zone troppo a lungo considerate, e trattate, come periferie. I quartieri rappresentano, invece, il cuore pulsante della città, sono tra le aree più densamente popolate dove riscontriamo ogni giorno la maggiore necessità di ascolto”. Stefani interviene, poi, sulla partita Verona, in vista del test elettorale per il quale si rincorrono i nomi dell’attuale sindaco Federico Sboarina e dell’ex Flavio Tosi, ma in corsa ci sarebbero anche altri nomi. “Nella città scaligera la competizione elettorale è come un rigore da calciare a porta vuota – afferma il coordinatore regionale –: siamo al lavoro per un centrodestra unito e, ancor più, per un centrodestra vincente già al primo turno. Forti di questa convinzione, stiamo operando per coagulare, intorno a figure di spicco, questa larga coesione e convergenza”. La forza della Lega? “La concretezza, i fatti più delle parole, l’ascolto, lo stare tra la gente più che nei palazzi”. Nicoletta Masetto


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Economia. Da un primo bilancio del 2021 alle dinamiche dei prezzi: parla il direttore Emanuele Mazzaro

Ripartenza al Mercato Ittico di Chioggia “Il nostro pescato apprezzato per qualità” I

l Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia non ha bisogno di grandi presentazioni. Già molto conosciuto in tutto il Veneto, è infatti in questo luogo che transita una buona parte del pesce che finisce nelle tavole dei consumatori del nord Italia. La città, forte di una marineria tra le più consistenti e attrezzate dell’Alto Adriatico, è intimamente legata a questa eccellenza che, oltre ad essere un vanto per i cittadini, “fa da traino” per l’economia locale. Abbiamo intervistato il suo direttore, l’avvocato Emanuele Mazzaro. Anche se siamo un po’ in anticipo, è possibile fare un sommario bilancio di come è perseverare nella promozione della pesca di andato l’anno 2021 per il Mercato Ittico? Chioggia e più in generale in Veneto”. “Il 2021 è stato sicuramente un anno difficile Ci può spiegare quali sono le dinamiche per tutto il settore ittico e per la pesca in gene- che legano il prezzo del pesce all’ingrosso con rale. La progressiva uscita dalla pandemia sta quello del mercato al minuto? facendo registrare dati positivi sul consumo “I meccanismi di definizione del prezzo del e la vendita di pesce su scala europea, ma i prodotto ittico sono legati ad alcune variabiproblemi da risolvere sono ancora numerosi e li che dipendono solo marginalmente dalla complessi. In generale, però, il clima è positivo catena di produzione. Ci spaventa molto in e la marineria di Chioggia – dopo il tradizionale questo momento lo scenario di aumenti genefermo pesca biologico – è ritornata in piena ralizzati e spropositati del costo dell’energia. I attività, offrendo un prodotto eccezionale che pescherecci utilizzano ancora il gasolio e solo in molti, anche all’estero, ci inper un’uscita di pesca (che vidiano”. non sempre va a buon fine) un “Riforniamo mercati Esiste qualche progetto o armatore può spendere anche ittici come quello aspetto specifico sul quale c’è 1500/2000 euro. Poi c’è la quel’intenzione di puntare per all’ingrosso di Milano, stione relativa alla domanda migliorare ulteriormente l’ofche pur essendo in crescita, è ma anche in Spagna, ferta? sempre soggetta alla mutazioGermania ed Europa “Abbiamo in cantiere un venne di mode, abitudini alimendell’Est. Ai nostri taglio di progetti ambiziosi retari e quantità di prodotto sul lativi al nostro brand che si sta mercato. I pescatori non sono pescatori sta a cuore affermando non solo su scala come gli agricoltori che semila salute del mare” nazionale. Il pescato dell’alto nano un campo a fagioli e racAdriatico viene percepito dal colgono fagioli, nella rete un consumatore e da tutta la filiera ho.re.ca. come giorno puoi trovare sgombri, un altro sardine, un prodotto di primissima qualità e la nostra un altro chissà”. persistente attività di comunicazione digitale Dove arriva prevalentemente il pescato noe mediatica sta svolgendo la funzione di cata- strano? lizzatore d’interessi anche della Gdo grande “Il nostro pescato fa anche dei viaggi moldistribuzione. Sulla scia delle nostre campa- to lunghi. Noi riforniamo anche altri mercati gne di comunicazione sono nate iniziative di ittici come quello all’ingrosso di Milano, che promozione del nostro pescato nei reparti del pur essendo dimensionalmente più grande del fresco o freschissimo di più catene di ipermer- nostro, tratta anche fiori, carni, verdure e non cati. Da questo punto di vista è fondamentale ha ovviamente una flotta di pescherecci. Quo-

Maestro artigiano e botteghe scuola

Emanuele Mazzaro

tidianamente arrivano tir da Spagna e spesso anche da Germania ed Est Europa a fare il pieno di pesce azzurro sulle nostre banchine”. Il settore tutto è sicuramente in fermento. Cosa non piace ai pescatori locali delle norme europee di settore? “Il mondo della pesca nella sua globalità sta subendo un attacco manifesto e non solo dal punto di vista delle norme restrittive messe in campo dalle istituzioni comunitarie, ma, da un punto di vista quasi esclusivamente ideologico. Sta crescendo una sorta di moda da parte di alcuni creatori di contenuti a livello mondiale (a partire dall’uscita di Seaspiracy il discusso docufilm di Netflix) di mettere alla berlina e criminalizzare un intero comparto economico che poi è anche strategico dal punto di vista sociale, storico e simbolico. La riduzione dello sforzo della pesca nei nostri mari così com’è stato prospettato a stretto giro comporterebbe una vera catastrofe sociale con migliaia di posti di lavoro persi e una catena di effetti negativi a cascata nei nostri territori. Solo il distretto ittico di Rovigo e Chioggia fattura quasi 1 miliardo di euro per capirci… Quando si parla di pesca sostenibile deve essere tenuta in debito conto tutte le variabili, non solo quelle che fanno comodo per partito preso. I nostri pescatori poi assolvono ogni giorno un ruolo fondamentale per gli ecosistemi marini: per noi sono i veri e propri Custodi dell’Adriatico. Se ci sono persone a cui sta a cuore sinceramente la salute del mare sono di certo i pescatori”. Luca Rapacciuolo

Da un lato le azioni di promozione della figura del “Maestro artigiano”, dall’altra l’istituzione delle “Botteghe scuola” rivolte sia ad artigiani che aspirano al titolo di Maestro artigiano, sia agli aspiranti artigiani che potranno beneficiare di un’esperienza di tirocinio finalizzata a favorire il loro inserimento nel settore. Prende il via così il progetto a valenza regionale che punta a definire, come prima sperimentazione, le modalità di svolgimento di percorsi formativi, finalizzati all’acquisizione dei requisiti minimi per l’attribuzione del titolo di Maestro artigiano e a realizzare esperienze di tirocinio presso le Botteghe scuola. “L’artigianato è uno dei settori che dimostrano maggiore necessità di figure professionali qualificate – commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan -. I maestri artigiani saranno formati per diventare perni dell’evoluzione di un settore essenziale per l’economia regionale, anche in chiave turistica e di valorizzazione delle tipicità”. “Questa iniziativa rientra tra quelle previste dalla Legge regionale sull’artigianato – aggiunge Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico -. Solo attraverso la valorizzazione delle professioni che rappresentano le radici del nostro modello economico veneto possiamo offrire al sistema dell’artigianato regionale la via per rinnovarsi ed evolvere in un mercato sempre più orientato alla qualità dei prodotti e dei servizi”.


Regione

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Il dibattito. Proposta di legge del gruppo consiliare regionale di Forza Italia

“Un garante per i diritti delle persone anziane”

Venturini: “Un veneto su quattro ha più di 65 anni, dobbiamo affrontare la questione” Zuin: “Necessaria una figura che si interessi e possa coordinare le azioni per la terza età”

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on una proposta di legge già depositata in consiglio, il gruppo Regionale di Forza Italia ha posto all’attenzione del dibattito il tema della presenza delle persone anziane all’interno della società e del Veneto in particolare, proponendo l’istituzione di una figura che ne tuteli i diritti. “Attualmente in Veneto circa il 25% della popolazione ha più di 65 anni vale a dire oltre un milione di persone – spiega la capogruppo Elisa Venturini – Oggi l’aspettativa di vita è di 81 anni per gli uomini e 85 per le donne: la percentuale di over 80 è pari al 7% della popolazione. Le proiezioni al 2.050 vedono un aumento di questi dati: l’aspettativa di vita passerà per le donne a 90 anni e per gli uomini a 85, la proiezione è di avere il 14% dei veneti con almeno 80 anni. A questo punto è indispensabile affrontare la questione perché c’è un grande lavoro da fare sotto il profilo sociale, sanitario ed economico, anche

contando che le esigenze degli anziani del 2.021 sono diverse da quelle degli anziani del 1.980 e di conseguenza anche gli strumenti per soddisfare le esigenze delle persone devono essere diverse. Il suo compito sarà quello di vigilare sull’attuazione delle politiche regionali dirette agli anziani e di intervenire in caso di eventuali abusi”. Forza Italia, anche accogliendo le indicazioni dell’organizzazione Mondiale della Sanità che ha raccomandato di mettere al centro dell’azione politica la figura dell’anziano con un ruolo attivo, ha quindi deciso di proporre l’istituzione del garante. “Le persone anziane sono le colonne della nostra società – ha aggiunto il coordinatore regionale Michele Zuin sono quelle che hanno costruito il mondo di oggi, che hanno fondato la nostra società e le nostre città. Tra loro ci sono persone che possono ancora essere molto utili, con la loro

esperienza e con le loro competenze, e altre che invece sono in difficoltà ed hanno bisogno di aiuto. In entrambi i casi, una figura che si interessi di questo mondo e sappia coordinare le attività rivolte alla popolazione anziana è assolutamente decisivo e direi anche lungimirante per programmare il futuro nel miglior modo possibile”.

Elisa Venturini

“Subito risorse a favore di chi si prende cura di persone con disabilità” “La Regione Veneto prenda esempio dalla Lombardia e stanzi risorse proprie a favore di interventi di supporto per i caregiver familiari che si mettono a disposizione di persone con disabilità grave o gravissima”. Il portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, e i consiglieri regionali Erika Baldin, Anna Maria Bigon, Cristina Guarda e Elena Ostanel hanno depositato una mozione denominata “La Giunta regionale si attivi a sostegno dei caregiver familiari”. Ancora a marzo scorso, spiegano, la stessa Lombardia ha messo a bilancio oltre 10 milioni di euro a favore di questo particolare capitolo, così delicato soprattutto durante la pandemia. Tali risorse verranno erogate “una tantum” ai caregiver familiari, prioritariamente di persone con gravissima disabilità (70%) e disabilità grave (30%). “Si tratta di una buona pratica da imitare – spiegano i consiglieri – In tutto il Veneto sono interessati più di 100mila cittadini: ogni giorno, nel silenzio e nel nascondimento, si prendono cura dei loro famigliari arrivando a sollevare, almeno in parte, il Servizio Sanitario Nazionale da molte incombenze pratiche”. Motivo per cui, puntualizzano, “serve subito un segnale forte a loro sostegno da parte dell’amministrazione regionale. Non le tradizionali pacche sulle spalle, ma fondi concreti che aiutino queste persone nello svolgimento delle diverse mansioni”.


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OTTOBRE 2021

on-line:

Diagnosi precoce, il primo gesto per difendersi dal tumore al seno

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Salute Ottobre rosa

Le strategie migliori contro il tumore al seno

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ul tumore al seno non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Solo nel 2021 si stimano oltre 55.000 nuove diagnosi, un numero impressionante che l’emergenza Covid non ha fatto che aggravare: troppi gli screening saltati, le terapie, gli interventi e i controlli rimandati. Per questo, come Lilt, oggi più che mai siamo attivi sul territorio attraverso le nostre associazioni provinciali per supportare concretamente le donne, garantendo informazione, servizi ambulatoriali, assistenza tanto a chi sta lottando contro la malattia, quanto a chi mette in pratica i principi della prevenzione e della diagnosi precoce: la prima arma per difendere la nostra salute”. Sono le parole con cui Francesco Schiuttulli, presidente Lilt Nazionale, ha presentato la campagna Nastro Rosa Lilt for Women” a fine settembre, in occasione dell’avvio dell’edizione 2021 di Ottobre rosa. Prosegue alla pag. seguente

Medici fisiatri e strutture riabilitative, verso una rete Ospedale-Territorio a pag 36

L’importanza della vaccinazione anti Covid in gravidanza a pag 37

Ambienti chiusi, con mascherine e ricambio d’aria il rischio di trasmissione è basso a pag 38


Salute

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Medici fisiatri e strutture riabilitative, verso una rete Ospedale-Territorio

Riabilitazione, la pressione del Long Covid porta a ridisegnare le risposte del pubblico e del privato

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azienti diversi, da affrontare ciascuno con modalità pertinenti, mettendo a sistema tutte le competenze a disposizione e tutte i servizi che possono favorire la riabilitazione. E questo va fatto in un momento storico in cui la carenza di medici e di personale specializzato pesa fortemente anche nell’ambito della riabilitazione. “L’obiettivo è la migliore organizzazione del Dipartimento di Riabilitazione Ospedale-Territorio. Significa che siamo impegnati a costruire la più piena efficienza della rete che mette insieme i medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, ma anche gli Ospedali pubblici e quelli privati accreditati, e gli ambulatori sul territorio, e le strutture ambulatoriali private accreditate. Portiamo nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima i principi ispiratori del Piano Nazionale di Indirizzo della Riabilitazione che nella regione Veneto sta dando vita ad un potente sistema di percorsi di diagnosi, di cura e, appunto, di riabilitazione”. L’organizzazione in una rete di tutte le risorse a disposizione è il compito che il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha affidato a Stefano Bargellesi, “Specialista fisiatra di grande esperienza – lo presenta Massimo Zuin, direttore generale dei Servizi sociosanitari – E’ stato direttore della Medicina Fisica e Riabilitativa all’Ospedale di Treviso, e prima ancora a Motta di Livenza”. Anche il Covid-19, con le conseguenze che i pazienti gravi portano con loro a lungo dopo il ricovero nei reparti per acuti, impegna a fondo i medici fisiatri e le strutture riabilitative. “E’ diventata molto impegnativa, per chi opera nell’ambito della riabilitazione - sottolinea lo stesso Bargellesi - la gestione dei pazienti che colpiti dal virus. Quelli che sono stati malati in forme gravi, in particolare, portano con loro tutta una serie di menomazioni, che sono sì respiratorie, ma anche cardiologiche, neuro-

L’Ulss 3 Serenissima affida allo specialista Stefano Bargellesi la riorganizzazione nel Veneziano

Anche il Covid 19, con le conseguenze che i pazienti gravi portano con loro a lungo dopo il ricovero nei reparti per acuti, ha impegnato ulteriormente medici e strutture motorie, neurocognitive. Il paziente che ha subìto in forma grave la malattia del momento diventa un nuovo soggetto a cui occorre dedicarsi. Nell’Ulss 3 Serenissima lo stiamo facendo attraverso gli ambulatori Long Covid, realtà che operano con successo sia nell’Ospedale di Dolo che nell’Ospedale HUB dell’Angelo. Questi ambulatori, che continuano a seguire pazienti dimessi da mesi ma che portano ancora appunto le conseguenze della malattia acuta, pongono la nostra Ulss in prima linea nella gestione di questo ambito particolare della riabilitazione, e sono un esempio della più corretta interazione tra Ospedali e territorio”. Nominato Direttore della Fisiatria per tutto il territorio del Veneziano e del Miranese, al centro dell’attenzione del Primario Bargellesi ci sono i pazienti che vivono una condizione di disabilità spesso temporanea, ol-

tre ai pazienti post-Covid, anche la persona che ha avuto un ictus e che ha superato la fase acuta, chi porta le conseguenze di un grave trauma midollare, o di una patologia cardiaca, o di un importante intervento ortopedico, per fare alcuni esempi. “Sono affidati a noi persone che hanno prospettive di miglioramento della loro menomazione, ma anche quelle che vivono una situazione di disabilità inemendabile, destinata quindi a non essere mai superata, sulle quali il nostro lavoro tende a ridurre per quanto possibile le conseguenze di questa disabilità. Ancora, vengono affidati a noi sia i pazienti che sono degenti nei reparti per acuti delle varie strutture ospedaliere, sia quelli che sul territorio, usufruiscono di cure riabilitative negli ambulatori, nei centri servizi per anziani e per disabili, nei centri extraospedalieri di riabilitazione intensiva e anche al loro domicilio”.

Ottobre rosa

Le strategie migliori contro il tumore al seno

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il primo gesto per difendersi, fin da giovani, dal tumore al seno è la diagnosi precoce. E quindi, quando si tratta di prevenire il cancro al seno, conoscere il proprio corpo, i segnali che manda (e anche quelli che non manda) è fondamentale per la diagnosi precoce. È bene cominciare sin da giovani: c’è una prevenzione giusta per ogni età. La prevenzione dà un vantaggio fondamentale sul cancro: lo anticipa sul tempo. Perché questo accada bisogna essere previdenti, consapevoli, attente e, soprattutto, serene. Anche osservare poche buone abitudini di vita può essere utile per proteggersi: mangiare in maniera equilibrata, evitare il fumo e l’alcol, fare attività fisica, sottoporsi agli esami per la diagnosi precoce, eseguire frequentemente l’autovalutazione del seno. Con la pandemia, la prevenzione oncologica è stata messa in secondo piano: è importante che ritrovi il suo ruolo da protagonista. L’impegno per rendere guaribile il cancro al seno, attualmente intorno all’80% a cinque anni dal trattamento, deve proseguire con ancora maggiore energia. Sono diversi i fattori che incidono sullo sviluppo del cancro al seno: alcuni si possiamo tenere sotto controllo, altri non dipendono da noi. E comunque la prevenzione è un grande alleato, in ogni caso. PREVENZIONE PRIMARIA Con la prevenzione primaria possiamo individuare e, quando possibile, rimuovere le cause che possono contribuire allo sviluppo di un tumore, quelli che vengono di solito chiamati “fattori di rischio”. I principali fattori di rischio non modificabili sono l’età, la storia riproduttiva della donna, la familiarità per tumore al seno e/o ovaio, neoplasie e trattamenti pregressi, mutazioni di specifici geni. La buona notizia è che ci sono altri fattori di rischio che sono modificabili: se vengono rimossi dalla nostra vita, possono nettamente ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno. La terapia ormonale sostitutiva, ad esempio, rientra fra questi fattori di rischio modificabili per le donne in menopausa. Anche l’obesità può contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare il cancro al seno, per questo è fondamentale fare attenzione anche al proprio stile di vita: una scorretta alimentazione, sedentarietà, fumo, alcol possono avere un impatto negativo sulla prevenzione del cancro ma anche sulla nostra salute in generale. Per una prevenzione quotidiana è quindi importante seguire uno stile di vita sano. PREVENZIONE SECONDARIA I fattori di rischio che non possiamo tenere sotto controllo richiedono una efficace strategia di azione, tutta basata sulla prevenzione secondaria. La prevenzione secondaria ha l’obiettivo di ottenere la diagnosi il più precocemente possibile. La scoperta del tumore (in genere con la mammografia e l’ecografia) nella sua fase iniziale permette terapie chirurgiche meno aggressive, con maggiori possibilità di guarigione. Oggi costituisce l’arma vincente nella lotta al cancro della mammella, che può essere curato nella maggior parte dei casi diagnosticati precocemente. È importante scoprire il tumore al suo inizio. La probabilità di guarigione per tumori che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. Gli interventi sono sempre conservativi e non procurano seri danni estetici alla donna. LE BUONE REGOLE PER LA DIAGNOSI PRECOCE La prima buona regola di prevenzione è sicuramente la visita annuale ginecologica. Ogni donna dovrebbe inserire nella propria agenda questo appuntamento non rimandabile. È proprio la visita con lo specialista che, a partire dal proprio caso individuale, permette di avere certezze rispetto agli esami e ai controlli da effettuare periodicamente per la diagnosi precoce. Inoltre, ogni donna dovrebbe mettersi un appunto sul calendario per dedicarsi, almeno una volta al mese, all’autovalutazione del seno. Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Lilt for Women – Nastro Rosa è l’iniziativa che invita tutte le donne a rivolgersi al numero verde Sos Lilt 800998877 per ricevere informazioni e prenotare una visita senologica gratuita presso il più vicino ambulatorio Lilt aderente. (Dal sito della pagina Facebook nazionale Lilt)


Salute

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Il dottor Enrico Busato, primario di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, risponde alle domande più frequenti

L’importanza della vaccinazione anti Covid in gravidanza Un video realizzato dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, nel contesto di una campagna di informazione e sensibilizzazione più ampia, per rassicurare le mamme in attesa o che stanno allattando

“Punto rosa” all’Ulss 2, per informare le donne in gravidanza sulla vaccinazione contro il Covid

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o visto gli effetti del Covid 19 su neomamme e neonati e, per questo, consiglio vivamente la vaccinazione”. Sono le parole del dottor Enrico Busato, primario di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, a conclusione di un video di sensibilizzazione sull’efficacia e la sicurezza della vaccinazione anti Covid anche in periodo di gravidanza e durante l’allattamento. Molte donne temono possibili effetti avversi, non tanto su se stesse, quanto piuttosto sui loro neonati. Molte sono le domande che si pongono e a cui cercano risposta per essere rassicurate. “Vaccinarsi contro il Covid è sicuro sia per le future mamme che per il bambino che portano in grembo”, ripete più volte lo specialista in questo appello #vacciniamoci rivolto nel mese di ottobre in particolar modo alle mamme in dolce attesa, per la protezione di loro stesse e dei propri bambini. Perché questo pressante appello in questo momento? “Abbiamo avuto – risponde il dottor Busato – un numero di gravide positive in questo ultimo mese che rappresenta un terzo di tutte le donne che, invece, abbiamo avuto nella precedente ondata. Ciò è dovuto al fatto che la nuova variante Delta ha un tasso di diffusione più altro rispetto alla variante precedente e anche gli effetti, colpendo donne più giovani, sono più gravi. In questo periodo, abbiamo avuto ricoveri di mamme in gravidanza in Neurologia, Malattie infettive ma anche in Rianimazione”. Il dottor Busato nel video diffuso dall’Ulss 2 risponde alle domande più ricorrenti. La prima di queste senz’altro è relativa al periodo della gravidanza in cui è consigliato vaccinarsi. “La vaccinazione – specifica il primario – può essere effettuata in qualsiasi periodo della gravidanza. In alcune circostanze, magari, è preferibile evitare il primo trimestre ma questa è una scelta che si fa col medico al momento della vaccinazione, che può essere rimandata al secondo trimestre per evitare alcune possibili complicanze in donne a rischio per determinate patologie”. Possono fare la vaccinazione anche le neomamme che stanno allattando? “Anche durante l’allattamento – è la risposta del dottor Busato – la vaccinazione è consigliata, anzi

è importante perché, oltre a proteggere la mamma, sappiamo che vi è un passaggio nel latte materno che garantisce quindi una protezione, anche se minima, al neonato. E’ logico che la vaccinazione durante la gravidanza ha i suoi risultati migliori, perché al bambino passeranno poi gli anticorpi che lo proteggono durante tutto il periodo in cui può venire eventualmente in contatto con una persona affetta da Covid 19. Sappiamo comunque che non è necessario interrompere l’allattamento in caso di vaccinazione della mamma. La mamma che fa la vaccinazione può continuare tranquillamente ad allattare”. C’è una correlazione tra vaccino anti Covid e sterilità? “Su questo siamo molto tranquilli e sicuri: non è vero che il vaccino determina una riduzione della fertilità. Tutti i dati a nostra disposizione ci dicono che non c’è stata nessuna riduzione della fertilità nelle donne che hanno effettuato il vaccino. Anzi, sappiamo che molte mamme lo hanno fatto nel periodo preconcezionale ed hanno avuto una tranquilla gravidanza”.

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Sotto il dottor Enrico Busato

ettere a disposizione delle donne in gravidanza Punti informativi sulla vaccinazione contro il Covid in ogni Distretto: questo l’obiettivo dell’iniziativa dell’Ulss 2 e che ha esordito a fine settembre, con l’attivazione del “Punto rosa” al Centro vaccinale di Villorba. “Il Punto rosa ospiterà un ginecologo che farà consulenza, e anamnesi, alle future mamme spiegando l’importanza della vaccinazione contro il Covid, per la protezione di sé stesse e del nascituro – spiega il primario del reparto di Ostetricia-Ginecologia del Ca’ Foncello, Enrico Busato -. Saremo a disposizione per rispondere a tutti i possibili dubbi che nel caso delle donne in gravidanze riguardano, nella maggior parte dei casi, il bimbo che portano in grembo. A tutte loro posso assicurare che la vaccinazione è estremamente importante e sicura: il recente ricovero di tre donne incinte all’ospedale di Treviso, una delle quali purtroppo in Terapia intensiva, ha confermato come gli effetti del Covid possano essere molto gravi, sia per le future mamme che per i bimbi per cui il mio invito non può che essere alla vaccinazione”. Il “Punto rosa” all’ex Maber sarà attivo ogni mercoledì dalle 15.00 alle 19.00. “Oltre al box dedicato nel Vax Point di Villorba attiveremo, negli altri due Distretti, canali informativi dedicati con i reparti di Ostetricia dell’ospedale di Montebelluna per l’ex Ulss 8 e con il nosocomio di Conegliano per l’ex Ulss 7 – spiega il direttore generale, Francesco Benazzi -. A Montebelluna le donne in gravidanza potranno inviare una mail con tutti gli eventuali quesiti a ostetriche. montebelluna@aulss2.veneto.it o telefonare il mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 al n. 0423.611660. A Conegliano, invece, il Punto informativo per le gestanti sarà attivo tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00, contattando lo 0438.663128”.


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La ricerca. A fine 2020, durante la massima diffusione della seconda ondata di pandemia in Italia

Ambienti chiusi, con mascherine e ricambio d’aria il rischio di trasmissione è molto basso E’ stata analizzata la concentrazione delle particelle virali nell’aria in diversi ambienti di comunità operativi anche durante le restrizioni

Funghi, i consigli utili per chi li raccoglie nei boschi

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onsumare solo funghi controllati da un vero micologo (e diffidare dagli esperti improvvisati); consumarli in quantità moderate, solo in perfetto stato di conservazione e ben cotti; non somministrarli ai bambini né alle donne gravide; sbollentarli prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi; non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali; non regalare i funghi raccolti se non controllati; nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina del botulino. Sono le buone regole che il Ministero della Salute ha messo a punto per gli appassionati della raccolta di funghi, nella stagione che ha preso il via, quest’anno anche in anticipo a causa delle abbondanti piogge, e che proseguirà fino ad autunno inoltrato. Le raccomandazioni sono varie, per evitare i pericoli legati ai rischi di intossicazioni o avvelenamenti, ma il più importante è quello di far analizzare i funghi raccolti da un ispettore micologo dell’Asl della zona, un servizio peraltro che viene fornito gratuitamente. Il pericolo di prendere per buone delle varietà che, al contrario, possono causare avvelenamento o intossicazioni alimentari non è così raro, soprattutto per coloro che sono occasionali raccoglitori di funghi. Per avere la certezza della commestibilità di quanto si è raccolto, dunque, è necessario rivolgersi a dei professionisti dell’ispettorato micologico che esegue quotidianamente perizie e controlli. Pertanto è assolutamente necessario evitare di mangiare funghi di cui non si conosce la provenienza. L’errore più frequente è quello di confondere specie di funghi commestibili con i loro “sosia” velenosi. Altro errore in cui si incappa frequentemente è quello di consumare funghi commestibili ma in stato di avanzata maturazione, marcescenti o infestati da parassiti o muffe. C’è poi la tendenza a dare retta alle credenze popolari, che a volte sono solo false leggende. Ad esempio è falso credere che i funghi che crescono sui ceppi e cui tronchi di alberi vivi siano tutti buoni, così come è altrettanto falso pensare che i funghi dei nostri prati non siano mai velenosi. E’ bene dunque evitare di affidarsi a queste prassi e far controllare i funghi raccolti. Come fare? Intanto conservando i funghi in adeguati contenitori, quindi procedendo ai controlli al più presto possibile. I funghi vanno portati completi, così come sono stati raccolti, senza prima aver provveduto alla toelettatura e all’esportazione di parti che possono essere utili all’identificazione e va portata tutta la quantità raccolta per evitare errori di identificazione di specie simili. In caso di sospetto avvelenamento, tuttavia, o di disturbi che insorgono dopo aver consumato dei funghi è bene recarsi immediatamente al più vicino Pronto soccorso, evitando terapie o manovre autonome. E’ bene, se possibile, portare con sé residui dei funghi utilizzati. Questa la sintesi delle buone abitudini da osservare del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

on mascherina, distanziamento e ricambio d’aria, nei luoghi pubblici al chiuso il rischio di trasmissione in aria del Covid è risultato inferiore al minimo rilevabile. Lo evidenzia uno studio condotto per la prima volta in Italia, dagli Istituti di Scienze dell’atmosfera e del clima e di Scienze polari del Cnr, Università Ca’ Foscari Venezia e Istituto Zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, pubblicato su Environmental Science and Pollution Research. LE MISURE ADOTTATE La rapida diffusione del Covid-19 nell’autunno 2020 durante la seconda ondata della pandemia ha portato all’introduzione di specifiche misure restrittive a carattere regionale basate sulla classificazione del rischio con una scala di colori. Per una definizione più precisa possibile del rischio, è estremamente importante rispondere agli interrogativi sul ruolo della trasmissione in aria (detta airborne) in specifici ambienti di comunità al chiuso, come supermercati, ristoranti, mezzi pubblici. “Il ruolo della trasmissione airborne dipende da diverse variabili tra cui la concentrazione delle particelle virali, che è stata studiata principalmente in ambienti ospedalieri o destinati alla cura dei pazienti Covid-19”, spiega Daniele Contini dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Lecce. “Tuttavia, i dati riguardanti gli ambienti di comunità pubblici al chiuso sono ancora scarsi; per questo, e per la complessità dell’argomento, abbiamo condotto uno studio specifico in diverse città italiane”. LA RICERCA La ricerca, che si è svolta tra novembre e dicembre del 2020, durante la massima diffusione della seconda ondata di pandemia in Italia, ha analizzato la concentrazione delle particelle virali nell’aria in diversi ambienti di comunità operativi anche durante le restrizioni: la stazione ferroviaria di Mestre e due supermercati nell’area metropolitana di Venezia; la mensa Cnr dell’area della ricerca di Bologna; un centro commerciale, una farmacia, ed un salone di parrucchiere a Lecce. I dati raccolti hanno quindi interessato aree del Paese con diffusione del virus e condizioni atmosferiche significativamente diverse. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Science and Pollution Research, a firma, oltre che del Cnr-Isac, dell’Istituto di scienze polari del Cnr, dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata (Izspb). “La presenza del virus nei campioni di aerosol è stata verificata raccogliendo particolato atmosferico, PM10

e polveri totali sospese, e determinando la presenza del materiale genetico (RNA) del Sars-CoV-2 con tecniche avanzate di laboratorio” prosegue Contini. “Tutti i campioni raccolti sono risultati negativi e non sono state osservate differenze relative a orari di apertura, presenza di persone e chiusura degli ambienti. Questo significa che il virus è assente o in concentrazione inferiore alla rilevabilità e conferma come, con le limitazioni osservate (distanziamento fisico, contingentamento degli ingressi ed uso delle mascherine), la probabilità di contagio airborne appare molto bassa”. “I risultati delle misure sono compatibili con i risultati delle simulazioni svolte tenendo conto della situazione epidemiologica nelle diverse aree di studio e che ha evidenziato il ruolo importante della ventilazione negli ambienti indoor e dell’utilizzo delle mascherine nel ridurre i rischi di trasmissione in aria del virus”, precisa Franco Belosi, Cnr-Isac. “Ciò rafforza l’importanza di osservare negli ambienti chiusi le norme su mascherine, distanziamento e controlli, incrementando quanto possibile, la ventilazione”. “Un rischio maggiore potrebbe infatti verificarsi in ambienti indoor ventilati più scarsamente, dove le goccioline respiratorie possono rimanere in sospensione per tempi più lunghi e depositarsi sulle superfici, incrementando la possibilità di contaminazione per contatto indiretto (mediato dalle superfici) rispetto al contatto diretto tra gli individui”, conferma Andrea Gambaro docente Università Ca’ Foscari Venezia. “Lo studio suggerisce anche l’importanza di sviluppare un protocollo standard per la valutazione della presenza del Sars-CoV-2 in aria, per migliorare i limiti di rilevabilità e omogeneizzare i risultati di studi diversi” conclude Giovanna La Salandra, della Struttura ricerca e sviluppo scientifico dell’Izspb.


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on-line: OTTOBRE 2021

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Passeggiare in autunno con il cane anche quando piove e fa freddo Non tutti i nostri amici a quattro zampe reagiscono allo stesso modo di fronte alla pioggia o al terreno bagnato, qualche consiglio per un’uscita senza pensieri e un rientro sereno

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a passeggiata giornaliera è un momento di svago per l’animale e di relax per il suo padrone. L’autunno è arrivato, l’aria si rinfresca e le piogge sono più frequenti! Ma con condizioni meteorologiche avverse, camminare all’aria aperta diventa più una costrizione che un piacere. Non tutti i cani reagiscono in maniera uguale alla pioggia. Ci sono quelli che amano rotolarsi in una pozzanghera e bagnarsi sotto la pioggia e quelli che al contrario, quando si varca la soglia di casa percepiamo un’espressione di disappunto. Le motivazioni possono essere diverse: dal fastidio del pelo bagnato, alla paura dei temporali o dall’età del nostro amico a quattro zampe. In questo ultimo caso è opportuno uscire quando la pioggia diventa più leggera e portare il cane nel suo parco preferito o nel suo percorso quotidiano, trasformando così questa situazione di stress in un momento piacevole e familiare. I cani sono ben attrezzati per affrontare il freddo, la pioggia, la neve. La miglior difesa contro il freddo non sta solo nel pelo, ma anche in un’a-

limentazione adeguata. Per i cani a pelo raso o cani anziani che possono avere freddo, o subire gli sbalzi di temperatura, l’ideale è coprirli con un impermeabile. Esistono in commercio diversi indumenti per cani waterproof e resistenti al vento. La cosa importante è lasciare la libertà di movimento, che sia traspirante, che tenga caldo e, infine, che sia adatto e comodo per le caratteristiche del cane. Anche scegliere il posto giusto dove trascorrere il proprio tempo all’area aperta, può aiutarci anche nelle giornate di pioggia autunnali. Evitare ovviamente i campi e i prati con la fanghiglia altrimenti ripulire il cane diventerà un’impresa. L’ideale sarebbe trovare un luogo alberato così che i rami e le foglie possano filtrare il cadere della pioggia e riparare un po’ il tragitto. Dopo una passeggiata sotto la pioggia è importante asciugare il nostro cane, con particolare attenzione alla coda, alla pancia e controllando bene che i cuscinetti siano asciutti per evitare l’eventuale formazione di funghi. Meglio asciugare il pelo del cane con

un asciugamano e poi eventualmente, in caso di necessità, ricorrere al phon, ma è sconsigliato usarlo troppo spesso per evitare di seccare il pelo del cane. Durante la stagione autunnale si tende a ridurre la permanenza all’aria aperta, così come la durata delle uscite con il proprio cane solitamente si riduce. Seppur questo cambiamento delle ruotine quotidiane possa essere giustificabile, non dobbiamo dimenticare che i nostri animali continuano ad avere bisogno di una quota di atten-

zioni; è importante quindi dedicar loro parte del nostro tempo, regalare dei momenti di gioco, in modo che lo svago fuori casa durante la stagione calda, possa viverlo anche all’interno con la stagione autunnale.


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Il vademecum. I primi freddi possono provocare degli squilibri fisici ed emotivi da evitare

È iniziato l’autunno. Come preparare cani e gatti al cambio di stagione Anche le abitudini alimentari cambiano: servono più calorie e l’appetito aumenta, i pasti pertanto devono essere adeguati, anche in base allo stile di vita degli animali

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utunno stagione di passaggio che ci traghetta tra le alte temperature estive e il freddo intenso invernale. Un passaggio che può avere delle conseguenze sul nostro fisico e anche su quello dei nostri animali domestici. Con l’arrivo di questa stagione, infatti, le basse temperature e i primi freddi possono avere un impatto molto significativo non solo su di noi, ma anche sui nostri amici a quattro zampe provocando anche squilibri fisici ed emotivi. È importante anche in questo periodo dell’anno tenere in considerazione alcuni aspetti, per aiutare il cane ed il gatto a rimanere in salute. In previsione del freddo dell’inverno avviene il fenomeno della muta: il manto peloso degli animali domestici si rinnova, per affrontare al meglio le basse temperature. A differenza della muta primaverile, la perdita di pelo nella stagione autunnale comporta una minor quantità di pelo perso, perché gli animali si spogliano del manto estivo che è ben più leggero di quello invernale. La rimozione del manto in eccesso permetterà alla cute di ossigenarsi di più, facilitando la crescita di un mantello più forte. Prendersi cura del manto dei nostri animali consente anche di tenere la casa pulita, evitando l’accumulo di peli negli spazi domestici. Un consiglio valido sempre, ma da tenere in considerazione maggiormente con l’arrivo dell’autunno, è quello di spazzolare un po’ più spesso e più a fondo il nostro cane o gatto. Un altro fenomeno molto importante da valutare con il cambio di stagione è la presenza di parassiti. Complice il calore dato dal riscalda-

mento domestico, i batteri tendono ad attaccare dentro casa; per questo motivo è importante non sottovalutare la protezione dei nostri amici a quattro zampe anche dopo il periodo estivo. Oltre ad usare prodotti specifici, gli come gli antiparassitari, è consigliato lavare tutto il corredo dei nostri pet: il lavaggio a 90° C. di cucce, copertine e giochi aiuta a prevenire i germi e a vivere in un ambiente pulito e sicuro. Per tutelare cani e gatti dalle malattie che pulci, zecche possono trasmettere è comunque importante difenderli tutti i mesi dell’anno e rivolgersi sempre al proprio veterinario per conoscere le migliori prassi da seguire. In questo particolare momento dell’anno si modificano anche le abitudini alimentari di cane e gatto. L’alimentazione dei quattro zampe varia in base alla razza, all’età e alle abitudini, ma nonostante questo con l’arrivo dell’autunno tendono a consumare più calorie. Inoltre, con il freddo gli animali hanno più appetito di conseguenza anche i pasti devono adeguarsi al cambio di stagione. Per questo è consigliabile prevedere, anche con l’aiuto e i consigli del veterinario, alimenti che soddisfino il fabbisogno lipidico, vitaminico e proteico in maniera proporzionata. Infine, lo stile di vita dei nostri animali è influenzato anche dai primi freddi e dalle giornate più corte. Nonostante l’arrivo di basse temperature è importante stare attenti alla loro salute fisica e mentale. Trascorrere molte ore in casa può portare sbalzi d’umore e depressione, inoltre è facile che i nostri animali prendano peso.

È fondamentale assicurarsi che gli animali di casa non si impigriscano troppo. Per farli divertite non bisogna rinunciare all’ esercizio fisico, il gioco in casa o astenersi alle passeggiate in orari con temperature più miti. I primi freddi possono causare fastidi anche all’apparato respiratorio e intestinale che in alcuni casi sfociano anche in raffreddori, laringiti o bronchiti. Tutti questi piccoli accorgimenti possono fare la differenza, ma non sempre riescono a evitare gli acciacchi della stagione fredda. In caso di problemi è consigliato evitare i rimedi fai da te e consultare il proprio veterinario di fiducia per una terapia mirata.


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Cambio casa. Per i nostri amici è un’esperienza da gestire con la massima delicatezza e attenzione

Affrontare la novità del trasloco con gli animali domestici I

l trasloco rappresenta un momento particolare per la vita di una persona. Il tempo, le incombenze burocratiche e il costo sono i pensieri che comportano spesso stress e disagi. Anche gli animali domestici vivono questo periodo come un momento molto più pesante di quanto succeda a noi. Organizzare un trasferimento, quando in famiglia sono presenti cani o gatti, diventa un momento molto delicato che deve essere affrontato con una preparazione adeguata. Quando si cambia casa è fondamentale aiutare i nostri animali domestici, fidati compagni nella vita di ogni giorno, ad affrontare il nuovo habitat ricorrendo ad una serie di semplici strategie, affinché il trasloco non risulti stressante anche per loro. I gatti odiano i cambiamenti, gli ambienti nuovi, la confusione. Sono animali molto territoriali e possono avere problemi ad accettare una nuova casa. Gran parte del loro senso di sicurezza e di adattamento, infatti, deriva dagli stimoli visivi e olfattivi familiari del proprio territorio. Ecco che il trasloco potrebbe richiedere qualche attenzione particolare. Possiamo individuare tre fasi, legate a prima, durante e dopo l’evento, da seguire per effettuare un trasferimento. Come prima cosa se il nostro gatto non è abituato a stare nel trasportino, è necessario cominciare a farlo correttamente prima del trasloco. Una soluzione è quella di posizionare all’interno una coperta e del cibo a lui familiari in modo che riconosca la cosa come qualcosa di positivo e possa entrare senza paura. Un altro suggerimento è rendere divertente il momento dell’imballaggio degli oggetti di casa. Molti gatti amano giocare con le scatole; posizionarne in giro per casa in modo che possa vedere che quello che sta succedendo, potrebbe aiutare il nostro felino. Diversamente, se il gatto è abituato ad uscire fuori, qualche settimana prima del trasloco sarà necessario abituarlo a stare in casa. In generale è importante non stravolgere la routine del gatto e continuare a giocare con lui per tenerlo distratto fino al giorno dello spostamento. Il momento è arrivato e il nostro amico a quattro zampe sarà terrorizzato dal trasporto di scatole e dal rumore. È importante trovare nella vecchia casa, una stanza sicura e riparata, l’ultima ad essere sgomberata, in cui posizionare le sue cose e un angolo dove possa andare a nascondersi, come ad esempio una scatola. È fondamentale che il gatto venga trasferito nella nuova casa quando il trasloco è concluso e tutti i mobili sono già stati posizionati. Infatti, l’arrivo in una casa piena di scatoloni e oggetti creerebbe ancora più confusione nella percezione del nuovo ambiente. Il segreto è rendere il nuovo ambiente il più possibile riconoscibile e familiare. Mantenere un mobile vecchio e identificabile dal nostro animale, come, ad esempio, una sedia su cui amava dormire o farsi le unghie, un mobiletto su cui amava saltare, può aiutare ad ambientarsi più rapidamente. Rendere la nuova dimora il suo rifugio sicuro: preparare una nuova stanza; lasciare un posto dove nascondersi; mantenere il suo cibo preferito; cercare di mantenere invariata la routine. Un semplice consiglio è quello di strofinare un capo di vestiario sulla testa del gatto e passarlo sugli angoli del divano, sui bordi delle porte per distribuire i suoi feromoni in tutta la casa. Il primo periodo in casa potrebbe essere un po’ difficile ed è possibile che ci possa mettere fino a un paio di mesi prima di ambientarsi alla nuova dimensione. Anche se i gatti sembrano indipendenti e solitari, la presenza del padrone è importante. Prendere del tempo esclusivo da

passare con il proprio gatto, non farà bene solo a lui, ma sarà un toccasana anche per i proprietari, ancora stressati dopo il trasloco. Traslocare per un cane vuol dire cambiare ‘habitat’, riappropriarsi di nuovi spazi, sentirli suoi e renderli di sua proprietà, scoprire nuovi odori, nuovi rumori, nuovi cani vicini di casa. Essendo un animale particolarmente abitudinario e territoriale, potrebbe apparire nervoso e anche timido nel conoscere la nuova realtà. Rendere questo passaggio il più sereno possibile è fondamentale. Può essere molto utile fargli prendere confidenza con il nuovo ambiente, il nuovo quartiere e i nuovi vicini, compresi i cani e gli altri animali del vicinato. Può essere una buona idea fare il tragitto a piedi, in modo che il cane riconosca lo spostamento e lo avverta, così come una volta si muoveva in branco con i suoi simili, la normalità, un evento naturale. Un errore frequente è quello di lavare gli oggetti personali dell’animale. Ritrovare i suoi odori nella nuova casa, che ancora non ha tracce del ‘suo passaggio’, potrebbe dare molto conforto al nostro animale a quattro zampe. Arrivati nella nuova casa è importante accompagnarlo e incentivarlo, anche attraverso il gioco, nella scoperta dei nuovi ambienti. Una volta finita l’esplorazione è opportuno lasciarlo libero di perlustrare autonomamente gli spazi. Per qualche settimana, la nuova routine del cane deve essere assolutamente identica alla vecchia. Diversamente dai gatti, il cane si lega al padrone in maniera quasi simbiotica, la presenza del padrone al fianco dell’animale è in grado di calmare e di rassicurare anche il cucciolo più timoroso. Sicuramente, che si tratti di cani o gatti, per limitare lo stress, possiamo seguire tutti questi accorgimenti, ma un altro aiuto valido è quello di affidare il trasloco ad una ditta esperta. Così facendo sarà possibile stare accanto al proprio animale domestico tutto il tempo che si desidera e con tranquillità. Per i proprietari, il consiglio più importante è quello di cercare di rimanere il più possibile tranquilli. L’animale, avvertendo lo stress del padrone, potrebbe a sua volta farsi coinvolgere dall’atmosfera negativa, associando il cambio di casa a un evento di cui avere paura.

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Gli accorgimenti. Predatori per natura, i felini amano “attaccare” vasi e giardini

Come tenere lontani i gatti dai vasi e dalle piante in casa P

iante e gatti, un connubio non sempre semplice. Vasi distrutti, piante rovinate e terriccio sparso un po’ ovunque. Chi vive con un gatto, predatore di natura, spesso è obbligato a rinunciare alla possibilità di avere piante e fiori in casa. Un vaso può quindi rappresentare un ambiente da esplorare e un nuovo passatempo: scavare nel terreno del vasetto, mordere e giocare con gli steli e le foglie dei fiori. Ma esistono facili rimedi, economici e casalinghi, per allontanare i nostri animali domestici dalle piante, senza dover rinunciare alla compagnia dei gatti e alla bellezza della vegetazione in casa. Una soluzione gustosa che non serve ad allontanare, quanto piuttosto a distrarre i gatti è la cosiddetta erba gatta. Sembra, infatti, che i nostri amici felini siano particolarmente attratti da questa tipologia di pianta. Basterà collocarla

in un punto facilmente accessibile all’animale, per distrarlo e tenerlo lontano da quelle piante che devono restare integre. Inoltre, questo rimedio è benefico anche per loro perché favorisce il processo digestivo. Se possedete un terrazzo o un giardino, alcune erbe aromatiche, per il loro forte odore, fungono da repellente. Un metodo naturale per tenere i nostri animali lontano dai fiori. Tra le più efficaci troviamo: pepe, rosmarino, citronella, erba cipollina, aglio e cannella. Posizionando quindi le piante aromatiche nei punti strategici della casa, è possibile ridurre notevolmente l’impatto negativo dei felini. Inoltre, possiamo creare un infuso con acqua calda e le erbe sopra citate, lasciarlo raffreddare e utilizzarlo come spray ed erogarlo sulle foglie. Questo avrà lo stesso effetto dei fondi di caffè in polvere: basterà,

infatti, cospargere i sottovasi delle piante o delle ciotoline da posizionare vicino ai vasi sul balcone. Un metodo con un doppio beneficio, per i gatti e per le piante. Infatti, rappresenta un ottimo concime del tutto naturale per il terreno. Una delle soluzioni non aggressive e molto utilizzate per salvaguardare la salute della vegetazione

dalla curiosità dei gatti, è utilizzare gli oli essenziali a base di citronella, rosmarino e lavanda. È consigliato preparare i batuffoli di cotone da posizionare alla base delle piante in vaso. Il gatto considera questi odori sgradevoli, di conseguenza, si allontanerà dalla zona. Il rimedio è valido anche per gli spazi della casa, come mobili e armadi.

Le soluzioni sono molteplici e soprattutto facili da creare e attuare. È inutile, quindi, adottare atteggiamenti rigidi nei confronti dei nostri amici pelosi. Il gatto è un animale molto curioso, l’unico modo, è adottare questi metodi in modo da salvaguardare le nostre piante e allo stesso tempo, farci incantare dalle fusa del nostro gatto.


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Oroscopo

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Ariete Il vostro intuito vi consentirà di orientarvi verso la strada giusta, ottenendo i risultati positivi che cercavate. Procedete determinati, seri, e convinti verso la meta che vi siete proposti di raggiungere

Ottobre

Toro Il momento è buono per intraprendere un nuovo percorso che porterà alla realizzazione del vostro progetto di cambiamento e per ripensare ad alcune situazioni che da tempo volevate cambiare

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Bilancia Qualcosa di inaspettato sconvolgerà la vostra quotidianità, ma non è detto che sia un male. Valutate con attenzione i pro e i contro. Potrebbe essere il momento giusto per una svolta, anche professionale

Scorpione

E’ tempo di consolidare i propri progetti, si viaggia a pieno ritmo con tanto entusiasmo e qualche evasione

Affrontate le sfide che vi si presentano con coraggio ma anche con serenità, una per volta, e riuscirete ad uscirne vincitori. Il vostro modo di fare vi aiuterà a trovare, di volta in volta, le soluzioni migliori

Gemelli

Sagittario

Dovete fare attenzione alle vostre reazioni e fermarvi in tempo per evitare conflitti e discussioni che mal tollerate, soprattutto in questo periodo. Una notizia a sorpresa renderà tutto più facile

Il periodo è sereno, procedete spediti verso gli obiettivi che vi siete dati, anche la vita affettiva si rivela tranquilla, E’ un periodo decisamente buono da vivere a pieno

Cancro

Capricorno

Siete concentrati sulle cose della vostra vita personale e questo talvolta vi distoglie da tutto il resto, Siete alla ricerca di rassicurazioni e stabilità

Vi si presenta una occasione nel lavoro che proprio non potete lasciarvi sfuggire, la vostra ambizione vi costringerà a prendere in considerazione e valutare ogni proposta, saprete individuare quella migliore per voi

Leone

Acquario

Dopo tanta fatica e dedizione è arrivato il momento dei riconoscimenti in ambito lavorativo e una migliore prospettiva economica. Il periodo è favorevole anche nella vita sentimentale

Siete creativi e sognatori come sempre e questa vostra disposizione vi servirà a valorizzare i vostri progetti e vi consentirà di mettere a frutto i vostri piani. In questo periodo avete una marcia in più

Vergine

Pesci

Abbandonate il vostro proverbiale autocontrollo e lasciatevi andare al divertimento e all’evasione, cercate nuove avventure che potrebbero diventare anche importati. E’ tempo di mettere in secondo piano il lavoro

Fuggite dalla monotonia in cerca di un’evasione che vi faccia vivere esperienze interessanti e nuove. La vostra curiosità vi porterà lontano, lungo la strada che avete da sempre sognato per voi


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