La Piazza di Rovigo sett2021

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Regione p. 37 Regione

SETTEMBRE 2021

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.169

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di Rovigo

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Concorsi a Premi

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È ufficiale: il tribunale va nell’ex caserma Gattinara La conferma dal ministro Cartabia. A breve si stabilirà se restaurare, demolire o sopraelevare il sito prescelto per la struttura giudiziaria

FRAZIONI

“Mardimago dimenticata dalle autorità” NUOVI SPAZI

lnaugurato il nuovo studentato del Polo universitario TASSINA

“Basta degrado: serve la videosorveglianza” SANITÀ

“Le case di riposo sono ormai al collasso” ECONOMIA

Inviata l’istanza per la Zls Venezia – Rovigo AMBIENTE

“Molti i progetti green partiti in estate”

Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

A

d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5

ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE

Padova Urbs picta

IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI

servizio a pag 6


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Facciamo il punto

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5 Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

“Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona: la Regione ha dormito per vent’anni” I

l Consiglio regionale del Veneto ha recentemente approvato a larga maggioranza il Disegno di legge della Giunta “Concessione di un contributo straordinario alla società regionale “Infrastrutture Venete Sri” per l’acquisto di convogli ferroviari da destinare al servizio di trasporto pubblico locale ferroviario in ambito regionale”. “Meglio tardi che mai. Il contributo straordinario a Infrastrutture Venete per l’acquisto di nuovi convogli sostenibili sulle tratte Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona è una buona notizia, ma non deve far dimenticare che la Regione ha dormito per vent’anni, tanto da perdere l’opportunità di avere gratuitamente dal ministero quattro treni gratis perché queste tratte non sono elettrificate!”. A dirlo Jonatan Montanariello, consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Trasporti, relatore di minoranza del Pdl che assicura 10 milioni di euro alla società “Stiamo parlando di tratte abbandonate a se stesse per troppo tempo, con le proteste dei pendolari di tre province regolarmente ignorate come se fossero veneti di serie B. Nonostante il nostro voto favorevole, ci lascia perplessi un acquisto che arriva in un momento in cui la linea viene messa a gara: finché si lamentavano i cittadini andava tutto bene, dovevano sentirsi quasi privilegiati ad avere ancora la linea” evidenzia. “Quei treni - ribadisce Montanariello - non li gestirà la società veneta, ma il privato che arriverà. Una gara - sottolinea - che grida vendetta: il vincitore potrà sostituire nelle ore di ‘morbida’ il treno con i bus, quando poi all’interno del Recovery si chiedono soldi per passare dal trasporto su gomma a quello sul ferro. È l’ennesima contraddizione”.

Treni ibridi: il duro commento di Montanariello (Pd)

In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.

Gaia Ferrarese

di Rovigo

è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021


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La decisione del ministro. A breve si deciderà se restaurare, demolire o sopraelevare il sito prescelto per la struttura giudiziaria

Il nuovo tribunale all’ex Caserma I

l nuovo tribunale di Rovigo verrà realizzato nella ex caserma ‘Gattinara’. A confermarlo la ministra della Giustizia Marta Cartabia, in risposta a una interrogazione dei senatori Adolfo Urso, Alberto Balboni e Luca De Carlo. Nella loro interrogazione i tre esponenti di Fratelli d’Italia avevano sottolineato l’importanza che il tribunale rimanesse in centro città e constatavano che l’opzione sostenuta dagli avvocati di Rovigo, ovvero il collocamento del foro nell’ex casa circondariale dismessa nel 2016, è definitivamente tramontata con la pubblicazione del bando di gara per la realizzazione in tale sede del carcere minorile. La decisione di realizzare il tribunale nella ex caserma ‘Gattinara’ è stata pre-

Prossimamente una riunione con gli uffici giudiziari e l’amministrazione rodigina per individuare la soluzione migliore sa lo scorso 12 maggio in una riunione online a cui hanno partecipato il sottosegretario di Stato Francesco Paolo Sisto, il prefetto della Provincia di Rovigo, il presidente del tribunale di Rovigo, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Rovigo, il direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia, il presidente dell’ordine degli avvocati di Rovigo, il direttore dell’Agenzia del demanio del Veneto, spiega Cartabia come ha riportato l’agenzia ‘Dire’.

Lo scorso 17 maggio il direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie ha poi chiesto all’Agenzia del demanio la concessione in uso governativo al ministero dell’ex caserma, e una volta ottenuta la concessione l’Agenzia ha conferito “un incarico per la redazione di uno studio di fattibilità”. Nello specifico, le soluzioni valutate sono: “la mera ristrutturazione, che non comporta alcuna deroga alla pianificazione del territorio da parte dell’amministrazione comunale, che si dovrà occupare solo degli standard urbanistici per il parcheggio senza necessità di convocare la conferenza Stato Regioni; la demolizione e la ricostruzione del corpo di fabbrica non vincolato, senza sopraelevazione, che richiederebbe la convocazione della Conferenza Stato Regioni perché l’attuale strumento urbanistico non prevede la demo-ricostruzione; la sopraelevazione”. Lo scorso 24 giugno lo studio di fattibilità è stato infine inviato dall’Agenzia del demanio alla direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie, che “organizzerà in tempi ristretti una riunione con i capi degli uffici giudiziari della città di Rovigo e con l’amministrazione comunale allo scopo di acquisire tutti gli elementi necessari per individuare la migliore soluzione possibile”. Insomma, conclude Cartabia, non si può elevare alcun dubbio in merito al costante e assiduo impegno profuso da questo Dicastero al fine di individuare l’opzione più idonea e più condivisa in merito alla collocazione degli uffici giudiziari di Rovigo”

Marta Cartabia

Centinaia di alberelli secchi in città: “Serve coerenza” “Torno a ripeterlo: sulle questioni ambientali, come su tutte, servono serietà e coerenza”. È quanto ha affermato Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale, facendo riferimento alla questione delle centinaia di alberelli di fresca piantumazione abbandonati a se stessi e in parte già secchi, complici anche le condizioni meteo estreme di questo agosto e la siccità di questa estate, che si trovano sia nel capoluogo polesano che nelle varie frazioni. “È imbarazzante occuparsi di determinate tematiche solo per il tempo strettamente necessario ad andare sulla stampa per poi abbandonarle a un esito, solitamente, infausto”, ha continuato il capogruppo rodigino della Lega. “Facendomi portavoce delle incredule segnalazioni di vari Rodigini, sia del capoluogo che delle frazioni già nelle scorse settimane avevo sollecitato il Comune di Rovigo a intervenire per innaffiare gli arbusti di fresca piantumazione. In varie zone i cittadini si sono organizzati da sé, per sopperire alla mancanza di un intervento organico, ma, chiaramente, non può essere questa la strada maestra”.

“Purtroppo, da quella mia prima segnalazione – ha proseguito Michele Aretusini – pare non sia cambiato nulla, se non in peggio: in vari punti le piante sono ormai morte, in altri stanno lottando ma appaiono allo stremo”. “È triste notare, da parte dell’amministrazione, una grande attenzione alla apparenza e a comunicazioni trionfalistiche, ma poca sostanza, anche quando si tratta di garantire interventi elementari, come innaffiare una pianta”, ha concluso il consigliere comunale. Gaia Ferrarese


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Traffico. Il presidente del comitato civico Bernardinello lancia un appello all’amministrazione comunale

Il grido d’aiuto:“Mardimago, frazione dimenticata dalle autorità” I

l traffico pesante continua imperterrito a transitare per Mardimago. Giuliano Bernardinello, presidente del comitato civico Vivi Mardimago, lancia l’ennesimo appello. “La via che incrocia viale dei Mille, all’altezza della pizzeria Molo 1, è stata oggetto del passaggio di un Tir. Chi ha assistito alla scena e fatto le foto, dice che era in grosse difficoltà, considerata la mole e il fatto che la via ha il divieto. Il camionista ha quindi dovuto svoltare per il centro di Mardimago. Non è la categoria da condannare, ma certi personaggi che si fanno un baffo del codice stradale, sapendo che non ci sono i dovuti controlli. Sono passati più di due anni dall’inizio del mandato di Edoardo Gaffeo e siamo ancora in attesa dell’attuazione di quanto proclamato in campagna elettorale. Sembrava che la questione della nostra frazione fosse tra le priorità dell’impegno della nuova giunta. Più di due

anni di rassicurazioni, incontri cordiali, impegnati e puntuali, ai quali però non sono seguiti i riscontri: né oggettivi né coerenti. Due anni di soluzioni proposte, che non sono soluzioni per una situazione legata al grosso traffico che purtroppo denota una deriva sempre più negativa, sia per i Tir che per gli autoveicoli. Soluzioni

Il comitato: “Il piano del traffico non prende in considerazione la messa in sicurezza della frazione” che non consentono ad un bambino di andare a trovare un amichetto a piedi o in bicicletta, un impegno, quello più volte declamato, che stride con la sicurezza di una persona che voglia recarsi dal medico o a ritirare la pensione a piedi, o in bici, o anche ad una persona con problemi di deam-

bulazione, di acquistare il pane, o, ancora, ad una mamma che in bici o a piedi accompagni il bimbo a scuola o vada a fare la spesa”. Berdardinello, coglie l’occasione dell’arrivo del nuovo prefetto, per far notare che Mardimago è stata abbandonata, non solo dalle varie amministrazioni comunali che

si sono succedute nel corso degli anni, ma anche dal precedente prefetto, Maddalena De Luca. “Ci ha ignorato, nonostante avesse ricevuto, come richiesto dagli uffici competenti, un dossier di 60 pagine, con tutte le problematiche della nostra frazione, corredato da più di 250 firme, in rappresen-

tanza di altrettanti nuclei familiari. Il piano del traffico non prende in considerazione la messa in sicurezza della frazione, con una pista ciclabile, non serve citare che la compensazione dell’asfaltatura maldestra denunciata dal comitato, sia stata utilizzata da altre parti nel Comune, così come ci fanno spallucce quando si fa notare che tutti i camion, molto spesso scassati, che conferiscono rifiuti a Villadose, passano per Mardimago a velocità assurde, su un manto stradale fatiscente, generando rumore e vibrazioni, oltre a pericolo”. Iniziative per la sistemazione e il miglioramento urbanistico comunale ci sono. Dalla ciclabile di Grignano al progetto di riqualificazione del quartiere San Bortolo, solo per citarne un paio. “Mardimago è a tutti gli effetti, una frazione dimenticata dalle autorità competenti”. Marco Scarazzatti


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Polo universitario. Spazi moderni e accoglienti per ospitare studenti, visiting professor e altri soggetti del mondo accademico

lnaugurato il nuovo studentato È

stato inaugurato da qualche giorno il nuovo studentato del Polo Universitario di Rovigo, la residenza posizionata di fronte alla sede del Consorzio Università di Rovigo – Cur, che ospiterà fino a 100 studenti fuori sede. L’immobile fa parte del Fondo Veneto Casa, gestito da InvestiRe Sgr (Banca Finnat) e partecipato da Regione, Cdp Immobiliare per conto del Fondo investimenti per l’Abitare, Banca Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariparo e Fondazione di Venezia. Il progetto punta alla riqualificazione, non solo del Polo Universitario, ma anche dell’area CenSer, posta nel quadrante nord-ovest della città: gli edifici sono infatti articolati in modo da poter consentire in futuro l’eventuale creazione di aree verdi esterne vivibili, con una particolare cura nella valorizzazione degli spazi ad uso comune. Tutti gli alloggi, distribuiti in tre corpi di fabbrica ognuno di due piani, sono arredati con mobili e attrezzature pensate per accogliere gli ospiti in modo confortevole. La fruibilità della struttura, inoltre, potrà essere estesa a una utenza più ampia oltre a quella dei soli studenti, ad esempio visiting professor e soggetti che necessitino di residenzialità temporanea in funzione dei servizi del compendio, quali università e centri di ricerca. Il progetto impiega le più idonee soluzioni costruttive, volte a perse-

Il progetto punta alla riqualificazione, non solo del Polo Universitario, ma anche dell’area CenSer, posta nel quadrante nord-ovest della città di Rovigo

guire adeguati standard in termini di efficienza energetica, sostenibilità ambientale e al contempo ottimizzazione dei costi di costruzione. L’edificio è anche dotato di un tetto verde di tipo estensivo realizzato con l’utilizzo di una specifica tecnologia. “Questo progetto rientra nella strategia che il nostro ente sta attuando per consentire a Rovigo di ampliare e consolidare la propria offerta di servizi in ambito universitario, i cui benefici indotti si estendono a tutta la comunità – ha aggiunto Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo –. Il percorso è iniziato oltre dieci anni fa. L’operazione ha richiesto, ovviamente, la creazione di spazi dedicati, tra cui il recente restauro di uno dei più prestigiosi edifici storici cittadini, palazzo Angeli,

adibito ad aule per alcuni corsi di laurea e dottorati. Lo studentato aggiunge quindi un importante tassello al progetto, mettendo a disposizione spazi abitativi e ricreativi per i numerosi studenti che provengono da fuori, facendo della città un centro universitario moderno e accogliente”. “Con l’inaugurazione di oggi e la nascita di questa struttura, moderna ed attrezzata ad ogni livello, l’offerta della residenzialità studentesca a Rovigo compie un salto di qualità decisivo. Si tratta di un’opera che arricchisce il tessuto della nostra città, qualifica sempre più il CenSer, come vero polo universitario e vede anche il Cur nella veste di protagonista del cambiamento” ha dichiarato Diego Crivellari, presidente del Cur. Marco Scarazzatti

Il caso Guerrato arriva al tavolo della Regione Veneto La questione Guerrato è stata discussa al tavolo regionale. Come anticipato dai rappresentanti delle tre single sindacali, c’erano 45 giorni di tempo, dal ricevimento della lettera da parte della nuova proprietà pescarese, relativa ai 19 licenziamenti, per trattare con l’azienda. I sindacati a loro volta ne avevano altri 30, per andare a parlare in Regione a palazzo Balbi. Oltre alla storica azienda rodigina, che ha una sede anche in Abruzzo, erano presenti Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. Il tavolo di trattative è stato indetto in seguito al licenziamento delle seguenti figure lavorative: impiegato di livello B2, un impiegato di livello C3, entrambi preventisti, un impiegato di segreteria tecnica - assistente responsabile ufficio tecnico classe C3, una disegnatrice Cad livello C3, due disegnatrici Cad livello C2, un progettista elettrico livello D2, un responsabile ufficio acquisti, un’impiegata addetta all’ufficio

acquisti livello C3, un’addetta ai contratti di subappalto livello C3, un impiegato settore informatizzazione - manutenzione, una segreteria reception call center, una segreteria ufficio gare, due addette al call center, un’impiegata settore amministrazione del personale, un’impiegata contabilità e tesoreria, un’impiegata ciclo attivo livello C2, un’addetta ufficio legale e assicurazioni. Tutti e 19 gli esuberi fanno parte del settore amministrazione. Salvi invece i comparti della produzione. L’intento dei sindacati è quello di arrivare a fare in modo che si arrivi ad azzerare

tutti i licenziamenti. I tre referenti sindacali hanno già fatto molto, portando gli esuberi da 19 a 13, con il pagamento di 6.000 euro di buona uscita e il pagamento di quattro mensilità alle 13 persone licenziate. I sindacati puntano a salvare tutti i posti di lavoro, partendo dal fatto che la Guerrato, dopo il cambio di proprietà e il concordato fallimentare, ha fatto registrare una buona ripresa negli ultimi anni. Il capitale sociale è di 8 milioni di euro (fino al 2019 era di 17 milioni di euro), così ripartiti: Xela Spa 5,2 milioni di euro, Euroservice Srl 2,8 milioni di euro. Tra il 2012 e il 2016 il passivo della Guerrato era passato da 180 milioni di euro a 197 milioni di euro, superando nel 2015 anche i 207 milioni di euro. Dopo il concordato fallimentare e la riduzione dei costi del 30%, avvenuti nel 2018, lo storico marchio attivo sul mercato da oltre 80 anni, ha superato nel 2020 i 76 milioni di euro. (m.sca.)


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Abbandono dei rifiuti. Il comitato spontaneo del quartiere avanza una richiesta

“Basta degrado in Tassina: serve la videosorveglianza” I

l comitato spontaneo del quartiere Tassina, invoca la videosorveglianza, tesa soprattutto a controllare due specifiche zone, nella lotta volta a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e anche dei furti. È già pronta a partire una richiesta al Comune di Rovigo, relativa all’installazione di due telecamere di videosorveglianza. “Tassina e Città Giardino sono i primi quartieri residenziali che la gente, proveniente dalla Transpolesana e dalla zona industriale rodigina, trovano - sottolinea Renato Campanile, referente del gruppo di volontari del popoloso quartiere alle porte del centro storico -. Dobbiamo alzare la soglia di attenzione, per evitare furti e abbandoni di beni ingombranti, quali frigoriferi, divani, lavatrici, televisori e quant’altro. Sono ancora molto ben presenti in noi i ricordi di clamorosi furti avvenuti in Città Giardino, dove sono state depredate diverse automobili e da noi in Tassina, con svariate visite in case e appartamenti”. Per

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Don Silvio Baccaro saluta Borsea Dopo più di 20 anni, don Silvio Baccaro saluta Borsea. La sua nuova destinazione è quella dell’unità pastorale di Costa di Rovigo, Villamarzana e Gognano. L’ultima messa che don Silvio Baccaro ha celebrato a Borsea è stata quella di domenica 19 settembre. Poi domenica 26 settembre, il suo ingresso nella comunità parrocchiale di San Giovanni Battista a Costa, accompagnato dal vescovo, monsignor Pierantonio Pavanello. A seguire verrà presentato anche nelle parrocchie di Santo Stefano Papa Martire a Villamarzana e San Bartolomeo a Gognano (frazione di Villamarzana). Don Silvio andrà a coprire il vuoto lasciato dalla partenza a sorpresa di don Stefano Maniezzo, avvenuta alla fine dello scorso febbraio. Inizialmente il suo posto era stato preso da don Andrea Lovato (parroco di Villanova del Ghebbo), oltre che da qualche frate. Poi in prossimità delle ultime festività pasquali era arrivato don Giordano Caberletti, con l’incarico di aiutante, ma non di prete titolare. La parrocchia di Borsea è

“Dobbiamo alzare la soglia di attenzione, per evitare furti e abbandoni di rifiuti. Abbiamo individuato due aree dove installare le telecamere” questo motivo va tenuta alta la soglia di attenzione sul quartiere, anche per quello che riguarda le isole ecologiche, dove vengono abbandonati rifiuti di ogni tipo. “Abbiamo individuato due aree ben precise, dove far installare le telecamere. La prima nella rotatoria piccola di via Cime di Lavaredo, all’incrocio che scende dal distributore Dall’Aglio e va verso il Tigotà. Proprio qui esistono ben due isole ecologiche, oggetto da tempo dell’abbandono indiscriminato di rifiuti. La seconda telecamera che chiediamo all’amministrazione comunale fa riferimento all’ingresso del nuovo parco Giardino d’Europa, per evitare che vi possano essere dei danni a giochi e piante. Io sono preposto a relazionarmi tra Questura e le volanti, facendo parte da oltre 40 anni delle forze dell’ordine e dunque so come muovermi”. Marco Scarazzatti

stata invece assegnata a don Piero Mandruzzato, proveniente dalle parrocchie di Pezzoli e Ceregnano. Don Piero avrà anche le parrocchie di Buso, Fenil Del Turco e Sant’Apollinare, assieme a don Paolo Cestarollo. Ceregnano è stata invece assegnata a don Bernardo Conforto, proveniente dalle parrocchie di San Apollinare e San Giovanni Nepomuceno a Fenil del Turco. La comunità dei fedeli di Borsea, si è preparata a salutare don Silvio, con un contest fotografico, dal titolo Rds, che sta per Racconta Don Silvio. Un ricordo e un’emozione, racchiusi in una foto speciale. Il materiale è stato esposto in una mostra fotografica, visitabile durante i tre giorni della Festa di fine estate, organizzata dalla proloco di Borsea. (m.s.)


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L’allarme di Fp Cgil. “Questo settore ha bisogno di una vera e propria riforma, che ne riconosca il ruolo sanitario”

“Le case di riposo polesane sono ormai al collasso” “L

e case di riposo polesane sono al queste strutture, create per l’aggregazione collasso”. A dirlo è Davide Benazzo, degli ospiti, si siano trovate a doversi trasegretario politiche welfare state, contrat- sformare in malattie infettive e isolamenti, tazione sociale e territoriale di Cgil Rovi- oltre al grande tema della carenza del pergo. A causa del Covid-19 si sono registra- sonale, soprattutto infermieristico”. L’indice di permanenza media degli te 4 milioni di minori entrate, a fronte di 800mila euro di maggiori spese. La Regione ospiti nelle case di riposo è passato in poha stanziato circa 2,5 milioni di euro. “Que- chi anni da 450 giorni a poco più di 100 sto settore ha bisogno di una vera e propria nel 2019, crollando nel 2020, per il grande riforma, che ne riconosca il ruolo sanitario, indice di mortalità dovuto al Coronavirus. per evitarne il crollo e l’impoverimento del- “La nostra denuncia si estende al problema economico, che finisce la sanità provinciale. È con lo scaricarsi sui lastato da noi denunciato Lo scostamento tra voratori, prima costretti il sottofinanziamento da il previsionale 2020 e la a fare turni massacranparte della Regione, che ha causato il default del proiezione del consuntivo ti, ora, se va bene, messi in cassa integrazione sistema pubblico e fagonei ricavi è di 4 milioni o addirittura licenziati, citato lentamente anche di euro in meno a causa del grande nuil privato. Osservando il mero di posti vuoti nelle fondo messo a disposizione negli ultimi dieci anni, si scopre che strutture colpite dal virus. In assenza di un il rapporto di crescita percentuale di indice reale intervento della Regione, questo grave di vecchiaia, e perciò del bisogno di assi- problema si scaricherà sulle famiglie. Da palazzo Balbi è stato promesso che stenza, è del 27%, mentre il finanziamento regionale è aumentato del 23%. In questa non verranno aumentate le rette, grazie ai pandemia il sistema è stato lasciato da solo finanziamenti extra già erogati. Sono inoltre ad affrontare l’emergenza, causando in stati stanziati 2,5 milioni di euro per il Po-

Davide Benazzo

lesine. Abbiamo scoperto che lo scostamento tra il previsionale 2020 e la proiezione del consuntivo nei ricavi per lo stesso anno è di 4 milioni di euro in meno. Già da questo dato si evince che il finanziamento della Regione copre solo la metà delle mancate entrate dovute al Covid. A questo si aggiunge l’aumento dei costi del materiale, sempre a causa del Covid, di ulteriori 800mila euro, tra dispositivi di protezione individuale, smaltimento rifiuti,

igienizzazione degli ambienti, e quant’altro. Con l’introduzione delle quote sanitarie di accesso viene coperto il mancato finanziamento delle quote sanitarie per soli 480.000 euro. I restanti, per arrivare al finanziamento di 1.335.900 euro, serviranno a ridurre la quota a libero mercato, pagata dalle famiglie. Il mancato finanziamento della Regione è di 5 milioni di euro.

Al via gli “angoli di lettura”, l’iniziativa promossa nell’ambito di “Rovigo città che legge” Prende il via l’iniziativa culturale “Angoli di lettura” per il Comune di Rovigo. È partito con il primo punto organizzato per venerdì 30 luglio da Telefono Azzurro, il progetto realizzato all’interno di “Rovigo città che legge”. Promuovere la lettura è il principale obiettivo dell’iniziativa culturale rodigina che prevede, appunto, degli angoli, chiamati “di lettura”, dove vengono proposte letture ad alta voce, canzoni, performance ispirate o tratte da volumi e dove sono a disposizione libri e uno spazio per fer-

marsi a sfogliarli. Al progetto partecipano i sottoscrittori del patto “Rovigo città che legge”, che propongono una serie di interessanti appuntamenti per attirare l’attenzione dei cittadini, cercando di creare un appuntamento fisso con i libri e la lettura. È stato predisposto un calendario con le iniziative dei vari partecipanti, consultabile nella home page del sito del Comune di Rovigo: www.comune.rovigo. it e nei canali social dei singoli organizzatori dei vari appuntamenti programmati.

Aderiscono al progetto “Angoli di lettura” del Comune di Rovigo: C.U.R., il Circolo di Rovigo, Telefono azzurro, Società Dante Alighieri – Comitato di Rovigo, POLISPORTIVA MARDIMAGO ASD -SEZIONE CULTURA, Aqua Natura e Cultura, Liceo Statale “Celio-Roccati”, Liceo Scientifico Statale “P.Paleocapa”;, FITA ROVIGO APS -Federazione italiana teatro amatori, Associazione Culturale GRUPPO AUTORI POLESANI, Pane&Caffè, POP-OUT Eventi, Associazione Culturale Leonardo da Vinci.

Marco Scarazzatti


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Gli effetti della pandemia. L’analisi di una psicologa e insegnante

“Ecco come il Covid ha cambiato le vite di tutti” S

ilvia Cavalieri, giovane psicologa e insegnante di sostegno alla scuola media, racconta com’è cambiata la vita delle persone, in modo particolare dei giovani, con l’avvento del Covid-19. “C’è tanta paura del contatto. Bambini con disturbi nel linguaggio e nella scrittura. Tanti bambini sentono molto il distacco dai loro genitori, visto che si erano abituati ad averli vicino a loro ogni giorno, con lo smart working. Problemi di dislessia, discalculia. La Dad ha fatto tanti danni, visto che non c’è stato il controllo delle maestre. Vedo grandi difficoltà nel fare anche un semplice schema riassuntivo. La Didattica a distanza ha creato molti disagi, molti ritardi di apprendimento. Aumento di peso e difficoltà nel relazionarsi con gli altri sono alcune delle

conseguenze del Covid”. Da ottobre 2020 a giugno 2021 Silvia Cavalieri è stata impegnata anche a scuola come insegnante di sostegno. “Calo dell’intelligenza. Quoziente intellettivo calato, così come i voti, come l’impegno, perché in tanti hanno detto che la Dad consente loro di studiare poco, facendoli giocare al computer. Ho rilevato in terza media voti ribassati. I ragazzini non leggono più e restano per ore al computer, anche fino a tarda notte. Ragazzini perennemente su internet. È anche colpa dei genitori che lasciano i figli in balia di tablet, cellulare e computer, facendoli ammalare di tecnologia. Stiamo andando verso una società sempre più malata e il Covid ha aumentato questo processo negativo”. Marco Scarazzatti

Silvia Cavalieri

Consumo di suolo: dopo il parere di Ance, Menon pronta a convocare la terza commissione consiliare A distanza di quasi più di un anno dalla bocciatura in aula della mozione presentata dalla lista Silvia Menon, il tema del consumo di suolo rimane attuale a Rovigo. “La mozione ¬– spiegano i rappresentati della lista – nasceva in occasione di una scelta da parte di questa amministrazione di non accettare la diminuzione da 110 (previsti dal PAT vigente) a 36 ettari proposti dalla regione e chiedendo piuttosto un ricalcolo al rialzo in 84”. “Per rimediare a tale scelta, in palese controtendenza rispetto a quanto sbandierato in campagna elettorale, l’amministrazione propose una sorta di ‘clausola di compensazione’, unica nel suo genere, per evitare di consumare altro suolo agricolo” proseguono. “Oggi, a settembre 2021, il parere Ance, recentemente ripreso dalla stampa, definisce illegittima la clausola di compensazione. Non solo: la ricerca di qualsivoglia meccanismo di compensazione ha determinato un ritardo nella presentazione della variante che ha avuto delle conseguenze. Ha fatto venir meno un contributo regionale che sarebbe andato a finanziare la successiva redazione delle varianti di adeguamento alle previsioni in materia di crediti edilizi da rinaturalizzazione previste dall’art. 4, co. 2 della legge regionale n. 14/2019” evidenziano. “Per tutti questi motivi, – conclude la portavoce Silvia Menon – ritengo opportuno convocare la 3° commissione consiliare al fine di approfondire le osservazioni avanzate dall’Ance e verificare la legittimità della clausola inserita che, qualora si rivelasse illegittima, comporterebbe una piena disponibilità degli 84 ettari ricalcolati dal Comune”. (g.f.)


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Sviluppo economico. Il Consiglio dei Ministri dovrà pronunciarsi sulla istituzione

Inviata l’istanza per l’istituzione della Zls Venezia – Rovigo “L

a strada è tracciata. Fino ad ora abbiamo fatto squadra con il territorio per arrivare a questo momento. Da ora in poi si tratta di lavorare a tutti i livelli per sostenere la proposta e portare a casa il risultato al più presto, per il bene di due territori strategici per il rilancio dell’intere economia veneta. Faccio appello a tutti i parlamentari veneti, di ogni appartenenza, perché sostengano questa richiesta presso il Consiglio dei Ministri e facciano sì che l’iter di approvazione della richiesta di istituzione della Zls sia il più rapido possibile”. Così l’assessore allo sviluppo economico della Regione del Veneto, Roberto Marcato, ha commentato l’invio da parte del presidente della Regione del Vene- logistica semplificata. “Il concetto è che non dobbiamo perto, Luca Zaia, al presidente del Consiglio dere tempo – ha concluso l’assessore dei Ministri, Mario Draghi, dell’istanza regionale Roberto Mardi istituzione della Zls cato -. Questa è una Porto di Venezia – Ro“La Zls è una grande straordinaria oppordigino. opportunità per il rilancio tunità per il rilancio di Dopo il passaggio di un territorio che va un territorio che va dal in giunta di martedì Porto di Venezia fino al del Piano di Sviluppo dal Porto di Venezia fino cosiddetto “retroporto” Strategico, la richiesta al “retroporto” rodigino” in territorio rodigino. inviata dal presidente Oggi dobbiamo lavoradella Regione del Veneto Luca Zaia apre una fase fondamen- re tutti perché questo risultato si concretale che prevede l’avvio della fase di ne- tizzi rapidamente. Ne va dello sviluppo e goziazione con il Governo, dopo la quale del futuro di un’area strategica per tutto il Consiglio dei Ministri dovrà pronun- il Veneto”. ciarsi sulla istituzione della nuova Zona Gaia Ferrarese

Grande successo per la tradizionale sagra di San Bortolo Con San Bortolo in Festa si è concluso il mese di agosto, dedicato agli appuntamenti estivi serali di Rovigo. La secolare sagra, che si svolge ogni anno a fine agosto nel quartiere rodigino, quest’anno, a dispetto della passata edizione, ha presentato alcune novità, legate al periodo pandemico ancora in corso. “È stata una fiera tutta all’insegna del rispetto delle norme sanitarie - evidenzia uno dei due parroci, don Andrea Varliero -. Per questo motivo il luogo principale è stata la chiesa di San Bartolomeo, con annesso sagrato. Non era attivo lo stand gastronomico, ma le persone hanno comunque avuto la possibilità di passare delle piacevoli serate”. Una decina gli appuntamenti svoltisi nella chiesa arcipretale: “Quando la fede incontra il cinema” della scrittrice e animatrice culturale Arianna Prevedello; “Fraternità di Romena” con Gianni Novello; “Sax Bortolo”, concerto del Venezze Sax Quartet; “Io, Felicita” con Paolo Giuriati, promotore della causa di beatificazione di Felicita Baseggio; “Animatori di cittadinanza” incontro con vari sindaci polesani; “Reale unplugged experience”, concerto acustico di musica cristiana;

“Bell’armonia”, alla scoperta della chiesa tra arte e musica, in un viaggio nel patrimonio artistico, con Andreina Milan, Raffaele Peretto, Adriano Borgato, Adriano Mazzetto, Mirella Boso, Andrea Varliero, Luca Fantato; “Amazing choir”, messa animata dal coro Gospel Amazing Choir di Monselice. In occasione della Festa di San Bartolomeo Apostolo, messa presieduta dal vescovo monsignor Pierantonio Pavanello, animata dalla corale parrocchiale; “Coloramiamo e Switch” sotto al campanile torneo di carte, creato dall’artista rodigino Alberto Cristini. Tutte le sere si sono svolti la pesca di beneficenza e il mercatino “Conta su di noi”. (m.s.)

L’assessore regionale Marcato: “Si tratta di lavorare a tutti i livelli per sostenere la proposta e portare a casa il risultato al più presto, per il bene di due territori strategici per il rilancio dell’intera economia veneta”

Una veduta della zona industriale rodigina


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Associazionismo. Le storie di alcuni ragazzi che durante l’estate si sono impegnati in attività a favore del prossimo

L’altra faccia (la più bella) dei giovani e l’impegno nel sociale I

n un’estate segnata da episodi di degrado, di cui si sono resi responsabili alcuni giovani, emerge l’altra faccia della medaglia. Ragazze e ragazzi impegnati nel volontariato: dalla Croce Rossa alla cooperazione internazionale, passando per la clownterapia. Giovani che studiano, lavorano e si divertono rispettando gli altri, assumendo uno stile di vita equilibrato e orientato al prossimo. “Per me è importante essere volontaria della Croce Rossa - spiega la 22enne Anna Rizzi -, soprattutto durante la pandemia, che ha sconvolto in particolare le vite di noi giovani. Di solito l’estate è quel periodo dell’anno in cui i ragazzi si divertono, cercando emozioni che diventeranno ricordi, ma ormai da due anni non è più così. La nostra vita, come giovani e volontari, si è adattata alla ricerca di emozioni che derivino non più solo dal divertimento, ma anche dall’aiuto alla comunità. Siamo costantemente coinvolti in attività che potremo ricordare un giorno, come la campagna vaccinale anti Covid-19. Rendersi conto di fare qualcosa per gli altri, sperando che possa aiutare a uscire da questa tragica situazione, riempie il cuore di gioia”. “Sto finendo il terzo anno di scienze psicologiche, sociali e del lavoro all’università di Padova - racconta Maria Menon, 22enne di Villamarzana -. Una volta terminato il tirocinio, ho iniziato a lavorare in un’associazione polesana che organizza attività per rendere autonome le persone con disabilità. Faccio parte di due associazioni: Dottor Clown e Enyo Nto. La seconda, nata da poco, si occupa di cooperazione internazionale, collaborando con il villaggio di Badougbé in Togo. Il fatto che in questa associazione siamo tutti molto giovani mi porta a dire che i ragazzi e le ragazze della mia età riescono a impegnarsi seriamente, addirittura guardando oltre il proprio interesse personale. La cosa importante è essere stimolati e mossi da valori che abbiano risvolti realizzabili concretamente. Classificare un giovane come svogliato è una semplificazione, in quanto l’impegno non è sufficiente per realizzare i propri sogni. Molte volte l’incertezza che caratterizza il periodo è una

variabile importante, che può portare a perdere la motivazione e la voglia di darsi da fare”. “Per me l’estate è cominciata quando ho finito la sessione estiva degli esami al conservatorio - afferma il 18enne Alessandro Spada -. Al mattino preferisco riposare, mentre al pomeriggio mi dedico ad attività fisiche e hobby, come suonare in compagnia dei miei amici. A volte mi capita di assistere a molestie verbali, nei

confronti delle mie amiche, o a risse al bar: credo ci sia un problema di rispetto. Molti giovani passano le giornate a divertirsi smodatamente, sminuendo la bellezza dei momenti ricreativi in tranquillità. Noi giovani non siamo tutti uguali: c’è chi riesce a impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi, assumendo uno stile di vita equilibrato, e chi invece si butta via”. Giacomo Capovilla

Aumentano le truffe sulle polizze assicurative online Sempre più spesso sulle strade circolano guidatori ignari di essere privi di copertura assicurativa Rca in quanto vittime di truffe online. Una situazione pericolosissima, poichè nonostante il raggiro, queste persone si trovano a guidare senza assicurazione, con le conseguenze previste dal Codice della strada: una sanzione amministrativa passibile di raddoppio, fermo e confisca del veicolo e ritiro della patente. E in caso di incidente, si trovano a dover pagare di tasca propria i risarcimenti. La Polizia

locale di Rovigo ha dunque deciso di fornire alcuni consigli agli automobilisti. Le polizze truffaldine rimandano a siti non istituzionali, con errori ortografici, o riproducono, con lievi modifiche, i loghi di note compagnie assicurative; altri indizi rivelatori sono la possibilità di contatto via Whatsapp o Telegram, non prevista dalle grandi compagnie, la richiesta di invio di documenti sempre tramite messaggistica o di pagamento via Postepay o bancomat, l’utilizzo di mail senza il dominio istituzionale. Queste polizze truffa, inoltre, spesso hanno un costo inferiore alla media di mercato. Oltre a prestare attenzione a questi indici, esistono altri strumenti per possibili verifiche: ilportadellautomobilista.it, ma anche Ivass. Infine il Comando è sempre a disposizione per eventuali chiarimenti.


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Sviluppo sostenibile. L’assessore Dina Merlo fa un bilancio delle iniziative che hanno preso il via finora

Ambiente, molti i progetti green partiti nel corso dell’estate U

n bilancio ricco di iniziative quello pubblicato il mese scorso da Dina Merlo, assessore allo sviluppo sostenibile del Comune di Rovigo. Il famigerato riscaldamento globale è stato uno dei temi fondamentali dell’estate appena trascorsa, profondamente segnata da disastri climatici che hanno colpito varie zone del globo. L’amministrazione locale rodigina non è rimasta ferma, anzi sono stati molti i progetti green che hanno interessato il capoluogo polesano nel corso di questi mesi estivi. Dall’inaugurazione di un nuovo parco pubblico nel quartiere della Tassina, fino alla creazione di un piano intercomunale (a livello locale) per migliorare il contenimento delle emissioni di CO2, fondamentale anche per poter garantire ai rodigini una migliore qualità dell’aria. Importanti e numerosi i progetti riguardanti il verde urbano: nel corso del 2020 sono stati piantati in città ben 1050 nuovi alberi, è stata riqualificata e aperta al pubblico l’area del parco Maddalena, prima infatti era accessibile solo una piccola porzione dell’area totale, oltre che alla già citata apertura di un nuovo parco in Tassina. Di particolare importanza il protocollo d’intesa firmato tra il comune di Rovigo e l’associazione Arbolia,

alizzato in collaborazione con Veneto agricoltura, consistente nella donazione, da parte del comune, di 1400 piantine a privati cittadini. Altro passo fondamentale del comune verso una maggiore ecosostenibilità infine è stata l’adesione alla “Rete nazionale dei comuni sostenibili”, con l’intento di realizzare azioni di sostenibilità rispetto agli obiettivi prefissati in “Agenda 2030”. Davide Farinatti

Monopattini, rivoluzione “Made in Veneto”: un progetto di legge di Laura Cestari Novità sull’utilizzo dei monopattini elettrici. La consigliera regionale Laura Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier) ha depositato una proposta per la modifica della legge 27 dicembre 2019 numero 160: intervenendo ai commi 75-t3 e 75-quater si intende prevedere l’obbligo di polizza assicurativa per chi viaggia a bordo di questi veicoli, così da coprire eventuali danni subìti da terzi. “La finalità – spiega Cestari – è quella di garantire ulteriormente la sicurezza sulle strade, intendendo sia quella dei possessori di monopattini ma anche quella degli altri utenti. Punto centrale della proposta che ho depositato e che verrà discussa in aula, è allargare quindi a tutti la stipula di un’assicurazione che al momento ricordo risulta obbligatoria per il solo servizio di noleggio”.

Importante il protocollo d’intesa firmato tra il Comune e l’associazione Arbolia, che si occuperà di piantare nuovi alberi che si occuperà di piantare nuovi alberi nei terreni di proprietà comunale, oltre che della riqualificazione e del mantenimento delle aree verdi urbane. Con Arbolia ed altri enti privati l’amministrazione comunale ha in progetto anche la creazione di nuove aree verdi, che avranno diverse funzioni: si va dalle aree boschive per il contenimento delle emissioni e il miglioramento della qualità dell’aria, alle zone espressamente dedicate al benessere degli animali domestici (aree per lo sgambamento dei cani), fino al verde ad uso ricreativo (parchi e giardini pubblici). L’assessore Merlo ha inoltre intenzione di ripetere la positiva esperienza avuta nel 2020 con il progetto “ridiamo il sorriso alla pianura padana”, re-

Ma non è tutto: a questa piccola grande “rivoluzione”, iniziativa rigorosamente “Made in Veneto”, si andrebbe ad aggiungere anche quanto già richiesto nella vicina Lombardia, ovvero il divieto di utilizzo ai minorenni (al momento il limite è fissato a 14 anni) oltre all’obbligo di utilizzo del casco. “I troppi incidenti delle ultime settimane – conclude la consigliera – impongono riflessioni e conseguenti decisioni che non possono attendere oltre. La sicurezza e l’educazione stradale non possono in alcun caso esser ritenuti optional quando in ballo ci sono vite umane. È una questione di civiltà”. (g.f.)


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Pari opportunità. La presidente della commissione rodigina rilancia le dure parole di una donna afghana

Da Rovigo un appello a non lasciare l’Afghanistan in mano ai talebani “C

ome Presidente della Commissione Pari Opportunità provinciale affermo che non possiamo restare indifferenti all’appello lanciato da questa donna che si batte da decenni per i diritti delle persone e delle donne nei Paesi del Medio oriente e in Afghanistan”. Così Antonella Bertoli, presidente della commissione Pari opportunità di Rovigo, che nel diffondere una lettera di Mohbouba Seraj aggiunge: “Ci facciamo carico di questa sua decisione di rivolgersi alle autorità per avere abbandonato lei e tutta la popolazione civile afgana nelle mani dei Talebani.Ci uniamo dunque a Mohbouba Seraj nel chiedere una mobilitazione delle Nazioni Unite per vigilare affinché non venga applicata la legge della sharia. Chiediamo al Governo italiano di non riconoscere chi detiene il potere oggi in Afghanistan e di ritirare tutti i rappresentanti diplomatici”. Ecco le parole di Seraj, una delle maggiori sostenitrici dei diritti delle donne afghane affidate il 10 agosto all’emittente turca TRT World.: “La situazione è davvero brutta. Tutte le donne che ho sentito, impegnate nel mondo dell’associazionismo per la difesa dei di-

La testimonianza: “Le donne afghane non si aspettano che il Governo le protegga. Come già visto in Siria e in Iraq, noi donne saremo le vittime di questa guerra. Gli uomini di potere del mondo hanno distrutto tutto quello che abbiamo costruito con fatica. Vorrei dire a tutto il mondo: vergognatevi”

ritti delle donne, stanno lasciando il luogo in cui vivono in cerca di un posto sicuro”. “Quello che mi rende molto triste è il fatto che l’Afghanistan e il popolo afghano siano diventati per il mondo unicamente hashtag su Twitter. L’Europa e le Nazioni Unite come il resto del mondo guardano passivamente”. “Le strade sono piene di persone che scappano e in cerca di cibo – spiega -. Le persone dormono per strada e lasciano le proprie abitazioni. Le donne afghane non si aspettano che il Governo le protegga. Noi donne saremo le vittime di questa guerra”.E continua

con amarezza: “Vorrei dire a tutto il mondo: vergognatevi per ciò che avete fatto all’Afghanistan. Ci prendete in giro e ci usate. Vi abbiamo chiesto aiuto e a voi non è importato nulla di tutto ciò”. “Come riusciremo a sistemare tutto? Io non potrò vedere le cose sistemate, morirò prima. Nemmeno la prossima generazione potrà mai vedere il mio Paese tornare in equilibrio. I giovani se ne andranno, migreranno. E conclude così, questo messaggio disperato: “Vi ringrazio per avermi dato l’opportunità di dirlo. Siete, tuttavia, tutti disgustosi”. Gaia Ferrarese

“Tra ville e giardini”: la qualità della musica e dei nomi presenti alla rassegna estiva ha conquistato il pubblico Si è conclusa con successo a Rovigo, la 22. edizione della rassegna itinerante “Tra ville e giardini”. L’arena estiva degli spettacoli del Censer ha ospitato l’intervistaconcerto del cantautore, scrittore, conduttore televisivo-radiofonico milanese Enrico Ruggeri, che ha entusiasmato il numeroso pubblico accorso per assistere allo show “Musica e parole”. È stato un viaggio all’interno di quasi 50 anni di musica, vissuti sempre da protagonista, con più di 30 album prodotti. Più che soddisfatto il direttore artistico di Ente Rovigo Festival, Claudio Ronda, che da sempre organizza una delle rassegne che nel corso degli anni si è fatta largo nella ricca stagione degli eventi estivi. “Nonostante tutte le difficoltà legate alla pandemia mondiale, cui quest’anno si sono aggiunti, rispetto al 2020, altri protocolli da seguire, come ad esempio il green pass, posso dire che la manifestazione è riuscita molto bene, portando in Polesine

nomi importanti della musica, del teatro, della danza, garantendo un mese e mezzo di grandi serate”. In tutto sono stati 18 gli appuntamenti (compresa l’anteprima di presentazione), che hanno spaziato lungo tutta la provincia di Rovigo. Accanto a nomi molto conosciuti come Ruggeri, Quintorigo, Maria Paiato, Frida Bollani Magoni, Chiara Galiazzo, Antonio Sorgentone, si sono esibiti personaggi un po’ meno noti al grande pubblico, ma ugualmente di elevata levatura artistica. Tra l’altro, anche se con tutte le limitazioni del caso, quella di quest’anno è stata l’edizione dei

record, visto che mai prima d’ora si erano sfiorati i venti spettacoli. A testimonianza della voglia di tornare a stare all’aria aperta in maniera spensierata. “La musica degli anni Ottanta era di grandissima qualità. Anche i cosiddetti cantanti di serie B avevano delle canzoni belle, in quanto curavano di più l’aspetto artistico, oltre che musicale. Adesso i musicisti, oltre ad essere pagati cento volte di meno, producono canzoni che non sono di livello eccelso, anche perché lo sforzo è minimo. Quando ho iniziato a cantare c’erano meno cantanti rispetto ad oggi, Un tempo per arrivare al successo ci volevano alcuni anni di attesa: Vasco Rossi, Lucio Dalla e io, abbiamo atteso un po’ prima di sfondare. Le case discografiche erano più invogliate ad investire sui musicisti. Oggi invece bisogna subito sfornare un pezzo di successo e molto spesso le canzoni belle sono messe in secondo piano”. (m.s.)


Provincia

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Nomine. Le prime dichiarazioni di Clemente Di Nuzzo su green pass, vaccinazioni, sicurezza e scuola

Arrivato il nuovo Prefetto: “Tutte le istituzioni lavorino insieme” “È

una grande emozione per me essere a Rovigo, dato che questa è la mia prima nomina a Prefetto. Provengo da Ancona, dove ero vice prefetto vicario. Il Veneto è una Regione che ho nel cuore visto che proprio qui ho iniziato la mia carriera. Era il 1991 e venni assegnato a Belluno, dove sono rimasto per cinque anni”, ha affermato il nuovo prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, che ad agosto ha incontrato i giornalisti dopo essersi insediato ufficialmente in Prefettura, lunedì 9 agosto. “Il green pass è previsto da norme giuridiche – ha continuato il nuovo prefetto-. Il mio auspicio è quello che la popolazione non si divida nelle scelte. La vaccinazione può infatti diventare un argine contro la pandemia”.

“Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali” Di Nuzzo ha poi proseguito, sottolineando di essere arrivato a Rovigo in un momento particolare, dove le conseguenze legate al Covid-19 hanno avuto ripercussioni sulle vite di molti. “Tutte le istituzioni devono lavorare insieme, in modo coordinato, per trovare delle soluzioni alle problematiche. Nel mio lavoro sarò aiutato dal vice prefetto Rosa Correale e del capo di gabi-

netto Mauro Papa. Darò tutta la massima disponibilità alle amministrazioni pubbliche, oltre ovviamente alla società civile, al mondo produttivo e alle organizzazioni sindacali. Le nostre priorità saranno in tema di sicurezza sul lavoro, lotta al caporalato e illecita gestione del rapporto di lavoro. Sul mio tavolo ci saranno anche la scuola e i trasporti ad essa collegati”. Si è tenuta poi, sempre ad agosto, la prima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta proprio da Di Nuzzo e che ha visto partecipi anche il presidente della Provincia, il sindaco di Rovigo, il questore, il vicecomandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di finanza, il direttore generale dell’Ulss5 Polesana, il vicecomandante dei vigili del fuoco, il dirigente della Polizia stradale e il direttore della casa circondariale di Rovigo. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione concernente il rischio di incendi connesso all’eccezionale situazione meteoclimatica in atto. Al riguardo, è stata programmata l’attivazione di ulteriori servizi ordinari e straordinari antincendio al fine di prevenire e contrastare più efficacemente il fenomeno. Sono stati analizzati, infine, gli aspetti di ordine e sicurezza pubblica connessi al prossimo avvio della stagione sportiva 2021-2022 che vedrà la riapertura degli stadi e degli altri impianti sportivi alla presenza del pubblico. Marco Scarazzatti e Gaia Ferrarese

In foto, il prefetto Clemente Di Nuzzo.

Azienda Ulss 5 Polesana: in arrivo 12 nuovi primari per gli ospedali della provincia di Rovigo Crescita e sviluppo dell’area risorse umane, l’Azienda Ulss 5 Polesana è impegnata nell’avvio di procedure per la copertura di profili apicali a oggi non coperti. Infatti, durante l’ultimo collegio di direzione, sono stati approvati i profili Chirurgia Generale per l’Ospedale di Adria, Direzione medica degli ospedali di Rovigo, Trecenta e Adria e Cardiologia dell’Ospedale di Rovigo. A questi profili, va ad aggiungersi il profilo di Direttore di Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia per l’Ospedale di Adria, già approvato in precedenza. Inoltre, a quadro descritto sopra, vanno sommati ulteriori otto profili, per un totale di 12 primariati, di cui 5 per l’ospedale di Adria, e i rimanenti per l’ospedale di Rovigo e Trecenta e per il Servizio ve-

terinario. L’Azienda oltre a procedere per la copertura dei posti apicali, è impegnata nel garantire l’espletamento di avvisi pubblici per incarichi a tempo determinato (rapporto di dipendenza o incarico libero professionali) per garantire i servizi ai cittadini e nel contempo, prendendo parte ai concorsi banditi da Azienda Zero. Nell’ultima richiesta inviata alla Commissione Regionale per gli investimenti (CRITE), l’Azienda Ulss5 polesana ha ottenuto l’autorizzazione a procedere per 101 unità di personale nei diversi profili, compreso il personale (fisioterapisti, infermieri, Oss, medici) necessario all’attivazione, come da cronoprogramma, dell’Unità riabilitativa territoriale ad Adria.


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Cultura

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Street photography. Dal 23 settembre al 30 gennaio a Palazzo Roverella la mostra dedicata al maestro francese

Gli scatti di Robert Doisneau arrivano a Rovigo con una monografica L

a street photography approda a Rovigo grazie alla mostra monografica dedicata ad un grande maestro francese, Robert Doisneau. L’esposizione è promossa come sempre da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e apre i battenti il 23 settembre a Palazzo Roverella; si potrà visitare fino al 30 gennaio. Nessuno come Doisneau ha saputo raccontare il fascino della Ville Lumiere. Le sue fotografie hanno colto lo spirito di un’intera nazione e sono diventate sinonimo dello stile di vita francese. Provengono dall’atelier di Montrouge, nel sud di Parigi, le immagini che il curatore Gabriel Bauret ha scelto di presentare al grande pubblico nella mostra di Rovigo. È a Montrouge che l’artista ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Nato nel 1912 à Gentilly, una città nella periferia sud di Parigi, le prime tappe del percorso di Robert Doisneau sono segnate da una formazione nel campo della litografia, per poi passare quasi subito all’apprendistato presso lo studio di un fotografo, André Vigneau, che gli fornisce una finestra sul mondo dell’arte. Seguirà, per quattro anni, un’intensa collaborazione con il reparto pubblicitario della Renault. Da lì Doisneau approda allo status di fotografo indipendente, anche se il suo cammino viene interrotto dalla guerra, che tuttavia non gli impedisce di fotografare. Subito dopo la Liberazione della capitale, di cui è testimone, comincia un periodo molto intenso di commissioni per la pubblicità e in particolare per

La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e permetterà di vedere le fotografie che hanno colto lo spirito di un’intera nazione e sono diventate sinonimo dello stile di vita francese

l’industria automobilistica, la stampa (tra cui le riviste “Le Point” e “Vogue”) e l’editoria. In parallelo, porta avanti i suoi progetti personali, che saranno oggetto di numerose pubblicazioni, a cominciare dall’opera “La Banlieue de Paris”, uscita nel 1949 e creata in collaborazione con lo scrittore Blaise Cendrars. La sua vita si incrocia con Jacques Prévert e Robert Giraud, la cui esperienza e amicizia nutrono la sua fotografia, nonché con quella dell’attore e violoncellista Maurice Baquet, con il quale mette in scena un gran numero di immagini. Dal 1946 le sue fotografie vengono distribuite dall’agenzia Rapho. Qui conosce in particolare Sabine Weiss, Willy Ronis e Édouard Boubat, che insieme a lui formeranno una corrente estetica spesso definita “umanista”. Nel 1983 gli viene assegnato il “Grand Prix national de la photographie”, a consacrazione di un’opera ricca e proficua. Melania Ruggini

Il romanzo giallo polesano ha la firma di Marco Belli Professore, fotografo e scrittore ferrarese, è una delle voci contemporanee più originali e autorevoli del romanzo giallo polesano. Ha esordio nel 2015 con Il Romanzo dell’ostaggio. Segue nel 2017 Uno sbaffo di cipria e l’ultima pubblicazione, sempre per Edicola Ediciones, di Canalnero (2021). Il secondo libro con protagonista Vivian Deacon. I suoi lettori lo aspettavano da molto tempo. “Sono passati quattro anni dall’uscita Uno sbaffo di cipria nel 2017. Insieme alla mia casa editrice, Edicola Ediciones, abbiamo deciso di rimandare la pubblicazione a causa dell’emergenza sanitaria. Questa seconda indagine è ambientata nel 2018; la trama l’ho concepita quando ancora vivevo in Polesine, a Magnolina, nel comune di Gavello.” Cosa la unisce a quest’insolita e tenace investigatrice? “Vivian Deacon, ha settant’anni, è una clochard, vive ai margini della società, non conosce le arti marziali, non è una femme fatale, non possiede una pistola. Mi piacciono i detective amatoriali, quelli che in un’investigazione hanno numerosi handicap da superare

nella risoluzione di un caso non avendo un distintivo da mostrare o un incarico ufficiale che dà pieni poteri durante un’indagine. Vivian, però, possiede uno straordinario istinto addestrato dalla vita di strada, ‘l’invisibilità della clochard’ per guardare le persone senza dare nell’occhio e una laurea in medicina che non ti aspetti da una donna come lei.” La creazione del personaggio è frutto solo della sua fantasia? O, in questo modo, ha dato luce e vita a una signora anonima, magari incontrata per caso? In un giorno qualunque? “Come scrivo nella nota iniziale di Canalnero, il personaggio di Vivian Deacon è ispirato a una donna che vive e percorre da decenni le strade della mia città, Ferrara, anche se le vicende che ho narrato sia nel primo che nel secondo libro sono opera di fantasia. Tutti la conoscono in città: frequenta il mondo universitario, i bar del centro, la Biblioteca Ariostea. Nel 2011 incominciammo a vederla anche al “Centro Sociale La Resistenza”, uno spazio intergenerazionale che gestivo insieme ad altri amici; un giorno mentre lava-

vo dei bicchieri al bancone del bar mi misi a osservarla: era perfetta, avevo trovato la protagonista per una nuova serie.” Nei suoi romanzi, e in particolar modo in quest’ultimo, quanto il reale condiziona l’immaginazione? “Moltissimo. I miei romanzi sono pieni di storie ascoltate nei bar, alla fermata dell’autobus o a una cena tra amici; a volte le mie vicende personali diventano parti integranti della narrazione. Gli ambienti che descrivo, spesso li ho fotografati prima.” Un altro elemento che ricorre è quello dell’ambientazione: il Polesine “Sì, è vero. Il Polesine è presente sia nella prima che nella seconda indagine di Vivian. Canalnero è totalmente ambientato nel Medio Polesine, il territorio è il vero protagonista del romanzo con i suoi silenzi, il suo piano orizzontale che può disorientare, il fango in cui si può rischiare di sprofondare. Il Polesine è uno spazio in cui ho abitato sei anni e che continuo a frequentare e a percorrere in lungo e in largo con inalterata meraviglia”. (s.c.)


Sport

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Calcio a 5 femminile. Il presidente Alfredo Verza è stato ospite a Palazzo Balbi per un riconoscimento alla squadra

Serie A: il Granzette Calcio ricevuto dal presidente Zaia “S

iamo una frazione di Rovigo di 2000 abitanti e già lo scorso anno abbiamo disputato la serie A, rappresentando Rovigo e tutta la regione nel massimo campionato di calcio a 5 femminile e ora, con una squadra multietnica siamo pronti a ripartire in questa bellissima esperienza”. Parole pronunciate con un pizzico di emozione da Alfredo Verza, presidente del Granzette, ospite a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, dove è stato ricevuto dal presidente Luca Zaia e dall’assessore regionale allo sport, il polesano, Cristiano Corazzari. Accompagnato da Alberto Viaro, Verza era assieme agli altri due presidenti delle società venete di calcio a 5 femminile, le neopromosse Padova e Audace Verona . Il presidente Zaia, ha donato ai tre presidenti la bandiera del Veneto, “così la sventolerete ad ogni vostro successo” ha aggiun-

in cui sono stata sempre molto bene”. Sì, perché proprio il Veneto è stata la regione che ha accolto la brasiliana, laterale classe 92, nel 2015, quando arrivò per la sua prima esperienza, a Breganze. Lo scorso anno ha giocato nel Lazio, e prima nel Bisceglie, assieme a Cynthia Pereira, che ora ritrova al Granzette. Le due giocatrici sono molto amiche, avendo giocato assieme nel campionato paranaense (Ourinhos e Sarandi Futsal), e poi a Breganze. Le qualità sono quelle di una giocatrice importante, capace di incidere non solo in zona gol, gioca da diverso tempo nel campionato italiano e quindi ne conosce le dinamiche e le difficoltà e, il suo innesto permetterà al Granzette di compiere un ulteriore salto di qualità per affrontare al meglio questo secondo campionato di serie A.

to. Un bel riconoscimento da parte delle massime istituzioni regionali verso la società rodigina che si appresta ad affrontare per il secondo anno la serie A. La squadra del neoallenatore Marzuoli, si è rinforzata con l’arrivo della brasiliana Lisiane Buzignani.

Secondo anno in serie A: la squadra si è rinforzata con l’arrivo della brasiliana Lisiane Buzignani “Sono molto felice e ho tanta voglia di fare bene nel prossimo campionato”, ha detto la Buzignani. “I motivi che mi hanno spinto a scegliere Granzette sono tanti, il bel progetto della società, l’arrivo di un mister preparato e competente come Marzuoli, e anche la possibilità di tornare ad abitare in Veneto che è la regione

Cristiano Aggio

Nuovo Basket Rovigo: l’esordio in serie D è previsto per il prossimo ottobre Il Nuovo Basket Rovigo sabato 16 ottobre esordirà in serie D, che rappresenta la massima categoria di pallacanestro maschile della provincia. Le pantere allenate da Maurizio Ventura, ospiteranno per il primo impegno di campionato al palasport di Rovigo la Pallacanestro Vigodarzere. Poi, nell’ordine, il Nuovo Basket Rovigo affronterà il Basket Club Solesino in trasferta, il CUS Padova in casa, l’Usmi a Padova, la Pro Pace Mortise Padova al palazzetto, i Raptors Mestrino fuori casa e quindi il Basket Cittadella a Rovigo. Poi, tutte le gare del ritorno.

Rovigo è stato inserito nel girone C, assieme ai club padovani. Si tratta di un girone molto competitivo. Le prime quattro classificate di ogni girone del Veneto (in totale sono 4 gironi), passeranno alla seconda fase per la promozione in serie C. Le ultime quattro, invece, giocheranno per la salvezza. La scelta della Federazione Italiana Pallacanestro è stata dunque quella di suddividere le 32 squadre della serie D del Veneto in quattro gironi, con un criterio di territorialità per contenere eventuali contagi. Nella seconda fase, però, si allargheranno i confini e le Pantere sfideranno, per la promozione

o per la retrocessione, le squadre del girone D, cioè quello vicentino-veronese. Al termine del campionato, due formazioni saliranno in serie C Silver e altre due scenderanno in Promozione. “Solesino, Pro Pace e Cus Padova sono le squadre da battere, dice coach Maurizio Ventura. Noi, da neopromossi, cercheremo di inserirci nella lotta per le prime quattro posizioni. Cercheremo, nella seconda fase, di far valere la nostra freschezza d’organico data da un roster molto lungo. Sarà importantissimo, vista la formula del campionato, partire subito bene”. (c.a.)

L’allenatore Maurizio Ventura


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Padova

Urbs picta

NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO

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i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna

di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.


Padova Urbs picta

UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"

F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE

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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa

alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.

IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.

“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.


Padova Urbs picta

I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O

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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese

con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.

APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.


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CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.

IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.

Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni

GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI

Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni

La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.

LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.

Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni

IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni

Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.

LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.

Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo


#Regione

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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali

La tecnologia robotica a servizio della medicina P

assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si

sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie

Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato

alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-

L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta

“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore

il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,

le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.

co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto


Regione

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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo

“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”

L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche

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ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro

’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi

e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-

“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-

Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale

Francesco Calzavara e Federico Caner

della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-

“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste

strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre

stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri

le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.

servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.


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Regione

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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto

“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”

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n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di

quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascoltare e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega

è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare

oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto


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SETTEMBRE 2021

Salute Vaccini anti Covid

Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news

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“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 42

Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 43

ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente

La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 44


Salute

42 Vaccinazioni anti Covid e giovanissimi

A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori

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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto

e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.

L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari

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Vaccini anti Covid

Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto

e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.


Salute

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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria

Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia

Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno

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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-

sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.

I Sotto il professor Alberto Pivato

servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.


Salute

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La salute negli ambienti di lavoro

La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri

“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico

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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.

articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)

e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-


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Oroscopo

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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano

Settembre

Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto

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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio

Scorpione

Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo

La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi

Gemelli

Sagittario

Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli

Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino

Cancro

Capricorno

Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti

Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso

Leone

Acquario

Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni

E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità

Vergine

Pesci

Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni

Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco


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