Turismo&Sapori 02_1506

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Palma di Maiorca

Portorose e Lipizza

Slovacchia

Sapori romani



editoriale

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Partire sì ma con una meta verde e blu

di Germana Urbani

Sommario

Bienvenido a Palma de Mallorca! Portorose e Lipizza: Mare e Natura in Slovenia Piacevoli week-end estivi in Italia Il sapore antico dell’Est Europa Sora Lella “Core de Roma”

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L’

estate è finalmente arrivata e il bel tempo non solo mette buon umore ma promette giornate favolose. Se non l’avete ancora fatto, dunque, mettete in agenda un bel viaggio e, se possiamo consigliarvi, scegliete come meta alcune delle regioni più belle d’Europa. Noi vi proponiamo, in particolare, la bellissima Slovenia, dalle acque cristalline e dalle pianure incontaminate e la quasi sconosciuta Slovacchia. Due mete ricche di verde e di cultura antica, due Paesi non molto estesi che si può pensare di visitare in macchina spostandosi di città in città alla scoperta di luoghi misteriosi e capaci di parlare la lingua rassicurante di una natura verde smeraldo. La Slovenia, in particolare, regala ai turisti una grande varietà di paesaggi e di offerte. Il Mare della costa orientale e i centri benessere di Portorose sono eccellenze che non hanno forse più bisogno di presentazioni. Ma se si sceglie la Slovenia val anche la pena di disegnare un itinerario che comprenda la visita ad alcune delle città dell’entroterra, magari quelle più vicine all’Italia. Una tra queste è Lipizza, un paese poco distante da Trieste, ricco di tigli e querce. È questo il luogo da cui provenivano, in periodo asburgico, i bellissimi cavalli lipizzani che portavano in sella principi ed imperatori. Ancor oggi nella cittadina si possono ammirare questi splendidi animali che continuano ad essere allevati qui. Se dovete partire un consiglio su tutti è di non partite alla cieca per i vostri viaggi: pianificate le vostre vacanze e godete dei vantaggi delle migliori condizioni climatiche per ogni destinazione. Il Nord Europa, per esempio, anche con il caldo è gradevole e l’estate è il periodo ideale per visitare anche quei paesi che sono generalmente considerati un po’ freddi e umidi come Irlanda, Scozia o Paesi Bassi.

Supplemento al numero di Giugno 2015 dei giornali

E quando solcate un confine cercate di godere appieno dei sapori della terra che state visitando. Vini e cibi sono unici come uniche sono le località che li producono e la cultura che li mette in tavola. Non lesinate dunque su pranzi e cene. Basta poco per rendere memorabile un viaggio: i ricordi rimangono più vividi quando nella scoperta di un nuovo Paese vengono coinvolti tutti i sensi: la vista, il tatto, l’olfatto e il gusto. Dimenticate le diete dunque. Fate viaggi goderecci: brindate spesso e mangiate bene, la vostra salute se ne gioverà.

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Dai bastioni del palazzo de l’Almudaina la vista spazia sul lago del Parc de la Mar e sullo stupendo mare di Palma

Bienvenido a Palma de Mallorca!

Palma di Maiorca, Isole Baleari, Spagna. Una località godibile tutto l’anno, che offre al turista una scelta completa di tesori, divertimenti, sport, golosità culinarie, nell’impareggiabile atmosfera della gioiosa accoglienza mediterranea.

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alma di Maiorca, Isole Baleari, Spagna. Anche solo con queste poche parole, la nostra mente ci proietta, come in uno schermo, immagini estive di mare, sole, movida a prezzi accessibili. In effetti le migliaia di turisti stranieri che da aprile ad ottobre si interessano all’isola di Maiorca vengono immancabilmente indirizzati alle località balneari più famose e per questo più affollate. Parliamo del lungo litorale di Platìa de Palma, a sud-ovest dell’isola, o dell’area a nordovest compresa tra Port de Pollenca e Port d’Alcùdia. Sono zone queste di grande ricettività turistica, risalenti agli anni ’60, quando Maiorca si era attrezzata per accogliere il più alto numero di turisti. Bellissimo il mare,

numerose le attrattive turistiche sia di giorno che di notte… ma addio vecchia Maiorca! Bloccata per legge nel 2003 la costruzione di grandi alberghi a tre stelle e abbattuti molti vecchi “casermoni”, Maiorca si è ormai scrollata di dosso la fama di meta del turismo di massa e si è rifatta il look. Negli ultimi anni hanno aperto alberghi di design, ricavati da vecchi cinema (Palacio Avenida), palazzi storici e fucine di fabbri, ma anche numerosi ristoranti fusion e di cucina creativa (Opio Restaurant), che propongono piatti tradizionali rivisitati. Le spiagge cosiddette libere, non quelle degli hotel quindi, si sono strutturate e offrono, oltre a sombrillas (ombrelloni di legno e paglia) e amacas (ampi lettini), anche parcheg-

di Benedetta Bigon

gi sorvegliati, ma soprattutto paella e pesce sempre freschissimo nei tipici ciringhito, ristorantini sulla spiaggia dove, perché no, prendere anche un’aperitivo a suon di musica all’ora del tramonto. E, per la notte, continuano ad aprire nuovi locali dagli arredi minimalisti o arabeggianti (Purobeach, El Divino), dove si esibiscono DJ di fama internazionale. Proviamo allora questa volta ad indirizzare la nostra mente ad altre immagini, ad altri mondi sempre compresi nella grande isola di Maiorca, ma più precisamente nella capitale non solo dell’isola ma anche della comunità autonoma delle Baleari, Palma. Quest’isola infatti si differenzia dalle altre dell’arcipelago delle Baleari proturismo&sapori


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palma de mallorca

prio per la sua estensione e per la sua capitale, una vera e propria città culturale, commerciale, amministrativa e residenziale. Passeggiando nelle piccole vie interne della Palma vecchia, si scorgono conventi, chiostri e palazzi senza un nome o una fama specifica, ma che colpiscono per la pulizia dello stile e per l’eleganza che trasmettono. Forse per la ricorrente presenza della Famiglia Reale in città, forse proprio per il nuovo corso che Palma ha affrontato, il risultato è una città sofisticata e curiosa per le numerose opportunità che offre allo sguardo. Il simbolo culturale di Palma è la maestosa Cattedrale - La Seu - la cui costruzione iniziò, su commissione di Giacomo I d’Aragona, nel XIV secolo nel luogo in cui sorgeva la più grande moschea araba della città e venne consacrata solo nel 1601. L’opera ha un turismo&sapori

originale stile gotico e le tre navate interne vengono illuminate da un rosone di 12 metri, uno dei più grandi al mondo per diametro. Anche Gaudì prestò la sua opera a La Seu, donandole il Baldacchino di copertura dell’altare. Il portale del Mirador, nel lato che guarda il mare, è un esempio di scultura gotica con un bassorilievo che rappresenta l’Ultima Cena di Gesù con sei angeli nella parte superiore. La pianta de La Seu è un immenso rettangolo di circa 6.600 metri quadrati e la possibilità di accogliere fino a 18.000 persone. A fianco della Cattedrale c’è il Palazzo de l’Almudaina, storica residenza del Re di Spagna, al cui interno si trova il lago del Parc de la Mar, museo che espone le opere di numerosissimi artisti celebri tra cui il geniale pittore Mirò, che visse nella capitale dell’isola per quasi 30 anni. Venne fatto costrui-

re da Giacomo II di Maiorca sul sito di una precedente fortezza araba: la costruzione infatti è anch’essa gotica, ma risente di notevoli influssi arabi. A pochi minuti a piedi si raggiunge un vero tesoro da non perdere, anche per chi non ama l’arte, ma semplicemente vuole ammirare il design ed il contrasto tra antico e moderno: nel 2004 infatti è stato inaugurato Es Baluard, Museo d’arte moderna e contemporanea. Antico fortino noto con il nome di Bastione di Sant Pere, immerso in quest’incantevole scorcio di Palma, fino a poco tempo fa le sue mura erano sinonimo di desolazione e inospitalità. Il nuovo edificio dialoga apertamente con la cinta muraria circostante, con il lungomare e con scorci della Cattedrale. Il progetto, elaborato dagli architetti Luis e Jaime GarcíaRuiz, Vicente Tomás e Angel Sánchez-


palma de mallorca

A sinistra, l’imponente facciata de La Seu, grandiosa cattedrale gotica di Palma. Sotto, La Seu vista dai giardini del Palazzo de l’Almudaina ed un suo suggestivo scorcio, la facciata del Parlamento delle Isole Baleari e lo zampillo d’acqua al centro del lago di Parc de la Mar.

Cantalejo, evidenzia un edificio dalle linee pulite, in cemento bianco, a tre piani collegati da rampe, abbaini e balconate interne che danno vita a un gioco di spazi e altezze di sicuro effetto. La città negli anni si è naturalmente fusa tra la parte vecchia, densa di storia romana, araba e spagnola, e quella nuova, commerciale e di design. A dividerle solo La Rambla, un lungo viale pedonale dove, come a Barcellona, artisti di strada esibiscono se stessi e

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le proprie opere in un continuo spettacolo ambulante e divertente. Ciò che salta subito all’occhio è la pulizia delle strade, dei marciapiedi e delle aree commerciali, quasi in questa città fosse d’obbligo l’educazione civica! Nella Palma nuova negli ultimi anni i più grandi stilisti di moda sia spagnola che mondiale hanno aperto negozi monomarca e come in tutte le grandi città - Palma conta circa 500.000 abitanti - si è creata una zona delle grandi firme ed una del fast fashion, a cui si aggiunge, per la sua inclinazione turistica, anche una parte di piccoli negozi di artigianato locale, di gioiellerie dove trovare le famose perle maiorchine e di negozi comunque votati al turismo. Tra un negozio e l’altro è facile intravedere la sede imponente del Parlamento delle Baleari, l’Anagrafe dell’arcipelago e la sede dei Ministeri del Governo, oltre alle numerosissime banche. In un quartiere praticamente dedicato alla ristorazione e molto vicino alla Rambla, si trova l’offerta gastronomica più completa della città. Certo non mancano i ristoranti di lusso nella città vecchia o quelli turistici nella zona della Cattedrale, ma non dimentichiamo che siamo nella terra delle tapas e della sangria, dove il cibo diventa quasi lo strumento ed il mezzo per stare in compagnia, per scherzare con gli amici

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palma de mallorca

L’incantevole suggestione del tramonto, un caratteristico ciringhito, sombryllas y amacas sono le attrezzature che si trovano sulla bianchissima sabbia delle spiagge, la cristallina trasparenza dell’acqua che lambisce Palma di Maiorca.

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o con i camerieri degli stessi ristoranti. Dunque via alla sperimentazione e buon appetito con le decine di assaggi che automaticamente vengono serviti nei molti tapas-bar della zona! Palma è una città in cui si vive bene tutto l’anno, grazie al clima sempre mite (ad esclusione dei mesi di febbraio e marzo) e per visitarla non ci sono stagioni, ma solo passioni. Per gli amanti del kite o del wind surf l’inverno è il periodo migliore, per i golfisti da aprile a dicembre, per skipper e armatori il celebre porto della capitale è aperto tutto l’anno ma consigliabile nel periodo delle regate, da settembre a novembre, per gli irriducibili della movida da maggio a settembre, tutto l’anno invece per chi semplicemente desidera respirare la cultura spagnola e maiorchina. Ma per gli amanti della sabbia bianca, del mare verde e della tintarella, naturalmente il periodo estivo - da giugno a settembre - è il più indicato. Certo ad agosto l’intensità del turismo raggiunge il suo apice, come nel resto del mondo, ma basta allontanarsi un po’ dalle spiagge tradizionali che i cataloghi degli alberghi ci raccomandano per vivere l’estate nella sua meravigliosa essenza. A circa 40 kilometri dal centro di Palma infatti, e dunque all’estremo sud-est dell’isola, si nascondono le più belle spiagge e calette. Ses Salines, Es Trenc, Sa Ràpita e Cala Pi sono delle meraviglie naturali e tutte spiagge di sabbia bianchissima: di piccole o medie dimensioni, tutte attrezzate, si differenziano sempre tutte tra loro per il panorama, per la vegetazione e per il target di età. Ma il vero paradiso è la spiaggia di Ses Couvetes, situata tra Es Trec e Sa Ràpita, dove il mare raggiunge il suo verde più brillante e trasparente allo stesso tempo, dove la sabbia è talmente sottile da essere impalpabile, dove la vegetazione e la posizione stessa permettono una ventilazione perfetta per chi ama non perdersi nemmeno un minuto di sole, dove la genuinità degli ingredienti e la simpatia dei gestori del ciringhito invogliano anche a qualche piccolo peccato di gola! A questo punto non rimane che sintonizzarci sulle nuove immagini di Palma di Maiorca e tuffarci nelle sue esclusive bellezze. ⏏



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slovenia estiva

Portorose e Lipizza: mare e natura in Slovenia

Il principale centro turistico della costa slovena e l’oasi mediterranea per eccellenza.

Portorose (Portorž)

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l principale centro turistico balneare della costa slovena è Portorose, il cui nome significa “il porto delle rose”. Portorose deve la sua fama al turismo che si è sviluppato soprattutto grazie al clima mite, all’aria pulita e all’acqua marina. La città viene nominata per la prima volta già nel XII secolo. Navigando per mare, i monaci fecero sosta sulla terraferma in cerca di piante officinali. Qui si resero conto degli effetti benefici del mare e dei suoi sali. Da allora l’aria marina, piena di fragranze del sale e della vegetazione mediterranea, il mare e il fango del-

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le saline (che hanno effetti benefici per il corpo umano), attirano coloro che amano il proprio corpo e desiderano un benefico riposo. Oggi sono a disposizione degli ospiti vari tipi di bagni e massaggi, saune, nuoto e ginnastica nelle numerose piscine con acqua di mare, massaggi con l’olio d’oliva e numerose altre terapie. Alla tutela dell’energia vitale e della salute contribuiscono anche le passeggiate sul lungomare, oppure ci si può affidare alle cure degli esperti che uniscono la conoscenza delle antiche culture e i doni della natura con le scoperte della medicina moderna.

di Valeria Marcato

Vero e proprio paradiso naturale, Portorose offre una rigogliosa vegetazione mediterranea con il rosmarino, i cespugli d’alloro, i fiori d’acacia e i generosi grappoli d’uva. La tradizione della coltivazione della vite e dell’ulivo risale già all’antichità. La degustazione del refosco e della malvasia nelle tradizionali cantine istriane diventa così un’esperienza indimenticabile. Una vacanza per 365 giorni l’anno: un’ampia scelta di strutture ricettive, un centro termale, centri congressuali, il porto turistico, l’aeroporto, campi sportivi, centri di divertimento, ristoranti, agenzie turistiche e il casinò, che


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offre svago, divertimento spensierato e relax in un ambiente piacevole dove vengono organizzati numerosi spettacoli con la partecipazione di artisti di fama mondiale. È inoltre un porto sicuro: la Marina di Portorose rappresenta uno dei più prestigiosi approdi turistici dell’Europa centrale. Un ideale punto di partenza sia per scoprire il Litorale sloveno, il Carso e l’Istria, sia per le crociere tra le mille isole del mare Adriatico. Una struttura moderna dotata di ogni comfort per i navigatori, costruita nel 1987, che già nel 1996 ha ricevuto la Bandiera Blu. Un posto dove l’uomo dimentica le preoccupazioni quotidiane e si rilassa. Spiagge animate in stabilimenti balneari organizzati o spiagge naturali sabbiose o rocciose. Se il tempo lo consente si può fare il bagno da maggio a ottobre, in alternativa ci sono piscine coperte con acqua marina riscaldata. Agli amanti di attrazioni culturali e naturali la zona promette emozionanti escursioni nella vicina Pirano e nei parchi regionali, gite in bicicletta, in auto o a cavallo fino ai vicini villaggi istriani. Gli amanti dello sport potranno recuperare le forze sui campi da tennis, sulle piste sportive, nelle sale, nelle piscine e nel mare. Le persone in viaggio d’affari potranno usufruire dei moderni centri congressi sulla riva del mare, a un solo passo dal relax.

Lipizza (Lipica)

Nel pittoresco mondo carsico, in un’oasi verde sotto il limpido cielo mediterraneo, la piacevole ombra dei tigli e delle querce centenarie, al confine tra Slovenia e Italia, ad un passo da Trieste, si trova la scuderia di Lipizza, la culla dei cavalli lipizzani di tutto il mondo, fondata nel lontano 1580 dall’imperatore asburgico per allevare i cavalli di rappresentanza della sua corte. Questi cavalli sono unici sia per il loro tipico colore bianco, sia per il carattere orgoglioso che si combina con un perfetto addestramento. Lipizza è uno tra i più bei patrimoni storico-culturali della Slovenia. Da ormai più di quattro secoli la Scuderia adotta i metodi più tradizionali di addestramento e selezione di cavalli. Nel dopoguerra nacque una vera e propria scuola di equitazione, la quale ancora oggi par-

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tecipa con grande successo alle manifestazioni equestri internazionali ad altissimo livello di tutto mondo. Lipizza è conosciuta nel mondo anche per il suo centro ricreativo che offre la possibilità di trascorrere momenti di relax in un’atmosfera tradizionale e indimenticabile, frutto di un lungo lavoro di preservazione e sviluppo che continua da diversi secoli. Oltre ai cavalli bianchi di razza carsica (i lipizzani), potrete trovare l’hotel Maestoso e l’hotel Club, un campo da golf e mini golf, campi da tennis, saune, piscine, fitness e casinò. Da non perdere anche le fantastiche raccolte di opere d’arte nella galleria ˇ permanente di August Cernigoj. Durante l’anno, inoltre, si tengono numerosi incontri ed eventi come: il giorno del cavallo lipizzano, le giornate a porte aperte nella scuderia di Lipizza e il torneo di dressage per la Coppa Alpe Adria. 

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slovacchia

Il sapore antico dell’Est Europa

Verdeggiante, incontaminata e quasi sconosciuta. Questa è la Slovacchia, un paese che merita d’essere scoperto e amato per i tesori che conserva. Oltre alle cittadine dal caratteristico sapore dell’Est Europa, sono vere opere d’arte, nate dell’ingegno artigianale, le chiese lignee costruite senza usare chiodi e rinnovate ancor oggi con antica sapienza. Non mancano i castelli imponenti sulle alture e i paesini dipinti con antichi ricami tra le montagne. di Germana Urbani

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ella vista, sorprendente il verde e ottimi i prezzi. Un viaggio tutto da godere quello in Slovacchia che merita d’essere un viaggio itinerante alla scoperta del territorio e delle sue antiche e nuove bellezze. Un itinerario da disegnare per scoprire la Slovacchia più nascosta e fuori dalle direttive più scontate del turismo senza perdersi le principali attrazioni monumentali e naturali del paese. Castelli, città, chiese, patrimoni Unesco, parchi nazionali, grotte e leggende. Tenete presente che una volta arrivati a Kośice vi si prospetta la possibilità di sconfinare in Ungheria fino alla capitale Budapest. Dall’aeroporto di Budapest potrete far ritorno in Italia o, se avete tempo (e denaro) a disposizione, rientrare a Bratislava a bordo di uno dei frequenti aliscafi che risalgono il corso del Danubio (raccomandato). turismo&sapori

Bratislava

Bratislava è una piccola capitale con un altrettanto piccolo ma grazioso centro storico sulla riva del maestoso Danubio e dominata da un imponente castello. Attorno ai quartieri centrali vi sono in gran parte quartieri dormitorio che risalgono al tempo del regime comunista. Merita in ogni caso una sosta di un paio di giorni. Qui, mentre Budapest era sotto gli Ottomani, dal 1563 al 1830 nel Duomo di San Martino furono incoronati undici sovrani del regno, compresa Maria Teresa d’Austria. L’ideale è trovare un alloggio entro la Città Vecchia (Stare Mesto) o nelle immediate vicinanze (Nové Mesto, Ružinov), anche se i trasporti pubblici molto efficienti permettono di attraversare la città con facilità.


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Košice

Košice è il Maggior centro della Slovacchia orientale, è vicina ai confini con l’Ungheria e non distante da quelli dell’Ucraina. Conta circa 300.000 abitanti (seconda città slovacca dopo la capitale) e conserva interessanti monumenti come la cattedrale gotica. La città è stata Capitale europea della cultura nel 2013, assieme a Marsiglia. Da Košice potreste prendere il treno per Rožňava tra i paesaggi carsici del fiume Styx (Carso Slovacco) disseminati di grotte e con due fiabeschi castelli quello di Betliar e di Krásna Hôrka Una volta arrivati a Košice vi si prospetta la possibilità di sconfinare in Ungheria fino alla capitale Budapest. Dall’aeroporto di Budapest potrete far ritorno in Italia o, se avete tempo a disposizione, rientrare a Bratislava a bordo di uno dei frequenti aliscafi che risalgono il corso del Danubio. Un’esperienza davvero unica che vi permetterà di assaporare il gusto del viaggio sul fiume più romantico d’Europa.

Cicmany, un paese da fiaba

Case in legno dipinte come fossero ricamate. Questo è Cicmany, un paese incantato della Slovacchia nord-occidentale, nella regione di Zilina che dista da Bratislava 180 km. Questo paese, primo al mondo a essere dichiarato nel 1977 “riserva di architettura popolare”, è formato da 110 casette in legno scuro decorate con fiori, cuori e greche rigorosamente bianchi che sembrano veri e propri ricami! È impagabile l’atmosfera fiabesca che si respira a Cicmany, che merita una tappa durante un viaggio nella zona slovacca famosa per gli stabilimenti termali come quello di Rajecké Teplice. I motivi dipinti sulle case che sono monumenti nazionali sono gli stessi che compaiono sui costumi tipici, segno di una tradizione molto antica. Le case più preziose risalgono al ’200 anche se una serie di incendi, tra cui quello devastante del 1921, hanno costretto la comunità a ricostruirle rispettando fedelmente gli originali. Se potete sostate una notte albergando nella piccola locanda in centro al paese. La cena d’estate si consuma entro le 17.00 poi, al tramonto, una voce diffusa da altoparlanti dà a tutti la buonanotte e si spegono le luci fino al mattino dopo quando la stessa voce risveglia Cicmany e i suoi abitanti.

L’antica sapienza ricostruita negli Skansen

Gli Skansen sono musei all’aperto caratteristici della Slovacchia, tra questi quello di Vlkolinec è il più importante e attraente, anche perché in realtà si tratta di un vero paese dove gli abitanti proseguono la tradizione praticando antichi mestieri, anche se ora sfruttano il loro modo di vivere mostrandolo ai turisti. Il sito, Patrimonio dell’Umanità, prevede un ingresso a pagamento e include alcune mostre permanenti, sparse nei trenta cottage in legno dai colori vivaci, circondati da pascoli, che costituiscono il centro cittadino, oltre all’esibizione di antichi lavori come la tessitura e la lavorazione della creta. Vlkolinec si trova in posizione panoramica, circondata da prati verdi e belle montagne alpine, ed è interamente pedonale. turismo&sapori


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slovacchia

Chiese in legno, tesori d’Europa

Trnava

Trnava è un Centro medievale con esempi di chiese rinascimentali e sinagoghe. Situata a nord-est della capitale Bratislava, dalla quale dista 50 km, Trnava è sede arcivescovile e universitaria. La città, per le numerose chiese che vi sorgono, è soprannominata la “Piccola Roma” o la “Roma slovacca” (Slovenský Rím). Durante la conquista dell’odierna Ungheria da parte dell’Impero Ottomano, nel 1541 Trnava divenne la sede dell’arcidiocesi di Strigonio (Esztergom-Budapest), e qui si stabilirono molti ungheresi in fuga. L’Università di Trnava (1635-1777), gesuita, era l’unica università del regno di Ungheria all’epoca e fu fondata allo scopo di sostenere la Controriforma, ma divenne poi presto un centro di cultura e letteratura slovacca.

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Molti considerano la regione centrale della Slovacchia il vero cuore del paese, non soltanto dal punto di vista geografico, ma anche spirituale. Sullo sfondo dei Monti Tatra, da una delle città più antiche, Banska Bystrica, alle storiche costruzioni in legno, inestimabili tesori raccolti negli Skansen, i musei all’aperto, questa regione rappresenta l’immagine più tipica di questo paese, terra di montagne, splendide costruzioni e folklore. Queste chiesine particolarissime nacquero in periodi diversi e per diverse fedi. Sono edifici dalla caratteristica architettura popolare costruiti interamente in legno senza l’uso dei chiodi che rappresentano la crocifissione di Cristo. I materiali usati sono il legno di abete, abete rosso, larice e betulla delle immense foreste dei Carpazi. Le chiese più antiche risalgono al XVI secolo e sono dedicate al culto cattolico romano. Poi vennero quelle protestanti (ne sono rimaste cinque in tutta la Slovacchia) e dal XVII al XIX secolo furono costruite le più significative e numerose così dette tserkvas del rito uniate. Quasi tutte le chiese sono tripartite, a simboleggiare la SS Trinità, hanno dei tetti spioventi contro l’accumulo della neve ed in cima hanno dei grandi bulbi a cipolla. Su ogni bulbo sono poste delle croci in ferro, vanto degli artigiani della zona. Alcune chiese, per protezione, sono state smontate e rimontate nei musei all’aperto. Al loro interno custodiscono preziosissime iconostasi che val la pena vedere. Per farlo, una volta arrivati nel paesino dove sorge la chiesa, dovete cercare la signora - di solito una vecchietta - che conserva la chiave per aprire. Per maggiore documentazione sulle singole chiese, potete consultare il sito curato dall’ing. Milan Soka: http://www.muzeum.sk/dostol/


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week-end d’estate

Piacevoli week-end estivi in Italia

In tempi di budget ridotti, ma con l’estate che incalza, è sempre più difficile rinunciare alle vacanze. Ecco allora alcune opportunità, da godere anche per pochi giorni!

di Alessia Boccardi

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ono lontani i tempi in cui le vacanze si chiamavano “villeggiatura” e duravano almeno un mese. In quegli anni lontani, ’60 e ’70, le città d’agosto si tingevano di caldo soffocante, desolazione e di un velo di mestizia per chi restava, davanti all’ennesima serranda abbassata. Da allora, anche nell’andare in vacanza, gli italiani hanno notevolmente modificato le loro abitudini, al punto che neppure i quindici giorni sono più garantiti per tutti. Di fronte a budget ridotti, complice la crisi, si inventano forme alternative di vacanze, magari pochi giorni, da ripetere però frequentemente, senza attendere necessariamente agosto. È un trend in crescita quello dei vacanzieri mordi-e-fuggi, che trovano un’ampia scelta sia di mete che di tipologia di vacanza. E allora, se siete stanchi delle solite code per raggiungere la spiaggia più vicina, perché non optare per qualcosa di alternativo come le terme o le rive di un placido lago? turismo&sapori

Quel ramo del lago di Como…

Se il mare con il suo consueto caos vi irrita, con l’effetto di tornare più stressati di prima, perché non trovare rifugio tra le splendide insenature del lago? Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta. Partiamo dal celebre Lago di Como che, più che per la prosa manzoniana, ultimamente è molto spesso citato per la presenza, a dire il vero poco vistosa, del bel Clooney. Tuttavia se l’attore americano ha scelto di passare il suo tempo libero in questi luoghi, qualche buona ragione c’è. Il lago di Como offre scorci e scenari suggestivi, paesaggi romantici addolciti da limoni e ulivi e quiete insenature


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L’ira benefica di Saturno

dove godere di bagni di sole. Laglio, Bellagio, Colico e diverse altre località, sono centri antichi dal caratteristico fascino storico, che offrono la possibilità di scegliere tra passeggiate rasserenanti, piacevoli serate al ristorante con vista sul lago, oppure un giro in battello, per osservare la suggestiva costa da un punto di vista diverso. Sono disponibili anche crociere serali, dove la magia e il romanticismo diventano una cosa sola. Oltre alle numerose piccole spiagge attrezzate, il lago è interamente circondato da montagne ricche di boschi dalla flora variopinta, e numerosi i sentieri che si prestano ad attività di trekking o escursioni in mountain bike.

Partiamo per il nostro piccolo giro turistico di pochi giorni fuori porta, parlando di terme. Un week end tranquillo e rigenerante è sicuramente quello che si può trascorrere tra solforose acque termali, una ricchezza del sottosuolo, diffusa in molte zone d’Italia. Una risorsa turistico-naturale di prim’ordine, oltreché un vero toccasana per il fisico e la mente. In Toscana, in Maremma, vicino a Grosseto, sono famose le Terme di Saturnia, una fonte che sgorga da 3.000 anni da un cratere naturale, al ritmo di 800 litri al secondo e ad una temperatura costante di 37°C. Se non desiderate fare base in un qualche delizioso centro termale vero e proprio, potete scegliere le cascate del Gorello (o del Mulino) con accesso libero, poste a 2 km dal borgo di Saturnia. Una serie di amene cascatelle dai voluttuosi vapori creano delle piscine naturali, dove godere della rilassante sensazione di un’acqua rigenerante. Queste acque sono anche salutari, visto che sono particolarmente indicate per la cura della pelle, dei dolori articolari e muscolari. La leggenda riconduce l’origine delle acque di Saturnia al nome dei dio mitologico di cui portano il nome. La storia racconta che il dio, infuriato con gli uomini che erano sempre in lotta fra loro, decise di scagliare un fulmine infuocato sulla terra. Questo fulmine finì per conficcarsi nel terreno, formando un grande cratere dal quale iniziarono a fuoriuscire acque calde dai densi vapori, che seppero placare e calmare gli animi. A prescindere dalle leggende, ciò avviene ancora.

A zonzo tra le ville del lago di Como La bellezza del lago sta anche nelle sue numerose ville che vi si affacciano, residenze estive di aristocratiche famiglie di un tempo. Oggi molte sono visitabili e immerse in meravigliosi parchi ricchi di fiori e piante esotiche. Da non perdere, anche per il turista più frettoloso, Villa Carlotta a Tremezzo, ricca di capolavori artistici, e Villa Balbianello a Lenno, con lo scenografico parco sul promontorio di Lavedo digradante verso il lago. La zona che corre da Cernobbio fino a Gravedona e a Bellagio, ospita la famosa Villa d’Este di Cernobbio, oggi adattata a sontuoso albergo, e ancora Villa Passalacqua di Moltrasio e la splendida Villa Arconati presso la punta di Balbianello a Lenno. Sull’altra sponda, a Bellagio, ci sono altre ville come la Serbelloni, trasformata in Grand Hotel e Villa Melzi, con un meraviglioso parco botanico. Infine un piccolo gioiello: l’Isola Comacina ad Ossuccio (unica isola del lago) con i suoi ruderi medioevali, testimonianza di grande storia ricordata ogni anno con la Sagra di S. Giovanni nel mese di giugno.

Il merlo di Matilde

Restando in Toscana vi è un altro sito dalle acque solforose che donano bellezza e, si mormora, lunga vita. Le terme di Casciana sono note da tempi relativamente recenti, ma le loro proprietà dovevano essere note nel XII secolo, visto che la Contessa Matilde di Canossa fece costruire, nel 1112, uno stabilimento termale per pubblici bagni a beneficio dei malati di reumatismi. Il suo ricordo si ritrova nel nome della sorgente Mathelda, da dove l’acqua sgorga alla temperatura di 36 gradi centigradi, la stessa del corpo umano. Una popolare leggenda narra che la Contessa Matilde possedeva un merlo vecchio e con poche piume. Abbandonato al suo destino, il merlo scomparve, per ripresentarsi qualche tempo dopo perfettamente ristabilito, con un piumaggio lucido ed uno spirito allegro e canterino. Curiosa di sapere a che cosa era dovuta questa trasformazione, la Contessa fu informata da uno scudiero che il merlo era uso bagnarsi nell’acqua futurismo&sapori


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week-end d’estate

mante di un ruscello che scorreva a valle. La Contessa volle quindi provare a bagnarsi anch’essa nel ruscello, ricavandone dei sorprendenti benefici fisici. Leggenda o meno, le ricerche scientifiche hanno provato che le acque di questa fonte possiedono una miscela di elementi naturali in grado di rigenerare, riattivare e riabilitare i processi dell’organismo, con azione terapeutica soprattutto nel trattamento delle disfunzioni della circolazione venosa, reumatismi, artrosi e molto altro. Presso gli stabilimenti termali è attivo il centro benessere che offre diversi tipi di massaggi e trattamenti. Da quelli del viso alle maschere di fango e peeling, dalle tecniche shiatsu ai massaggi estetici, dal tonic body alla sauna, bagno turco, massaggio evian e palestre. Insomma, in pochi giorni si può ritornare letteralmente rinnovati e ringiovaniti!

Non solo Gardaland

Adrenalinico Garda

Parlando di laghi non si può trascurare il maggiore lago italiano, il Garda che, dispiegato sul confine di tre regioni, regala scenari di rara bellezza e cittadine abbarbicate lungo le rive, dove perdersi, per ritrovarsi in un altro tempo. Ma per chi desidera una piccola vacanza attiva, il lago può essere veramente adrenalinico. Il lago di Garda ed il suo territorio sono una vera palestra naturale. Le condizioni ventose sono ideali per praticare windsurf, vela o canottaggio. Anche per chi desidera dedicarsi alla nautica da diporto, alla pesca sportiva o alle immersioni, il lago è un ambiente ideale. La ricchissima varietà di scenari dell’entroterra si prestano perfettamente per gli appassionati della mountain bike e dell’equitazione, le zone collinari che attorniano le rive sono meta di passeggiate salutari nel verde, mentre le sue montagne sono ideali per escursioni, trekking, arrampicata ed altri sport avventurosi. Per gli appassionati del green invece non manca la possibilità di cimentare la propria abilità sui numerosi percorsi disseminati lungo i vari versanti del Garda. Lo svago è assicurato anche dai tanti parchi a tema e di divertimenti della zona, dal famoso Gardaland, allo Zoo Safari, da attraversare in auto, passando accanto ad animali selvaggi in totale libertà. turismo&sapori

La zona del Garda, oltre che per le sue bellezze naturalistiche è famosa per i tanti parchi divertimento e a tema che ospita. Oltre a Gardaland, la Disneyland made in Italy, si può optare per diverse mete. Si può trascorre una giornata al Caneva World di Lazise sulla sponda veronese, il più grande parco d’Europa dedicato al mondo dell’acqua, dove sono allestiti adrenalinici scivoli da cui scendere a bordo di ciambelloni o lanciarsi come missili per discese al cardiopalma da ben 32m di altezza. Se il cinema è la vostra passione, non può mancare una visita al Movie Studios Park di Lazise, il primo parco divertimenti italiano interamente dedicato al mondo del cinema, dove, tra attrazioni coinvolgenti e spettacoli dal vivo, è possibile immergersi nella magia della settima arte. E se soffrite di mal d’Africa, perché non approfittare del parco Natura Viva dove fare un vero safari tra leoni, tigri e giraffe?


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Terme e natura nei Colli Euganei

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Anche le colline sono una meta tra le più ricercate. In particolare i Colli Euganei, che si trovano nel cuore della pianura veneta e che abbinano il turismo paesaggistico a quello termale. Al fascino paesaggistico si accompagna l’unicità degli ambienti naturali e una sorprendente ricchezza del patrimonio culturale. Incantevoli angoli di natura incontaminata e pittoreschi borghi storici si susseguono lungo i molteplici itinerari che si possono percorrere all’interno del Parco. Poco fuori dai centri abitati il territorio si impreziosisce di imponenti castelli e strutture fortificate ma anche di splendide ville nobiliari spesso circondate da vasti parchi e giardini monumentali. A rendere ancora più appagante e stimolante il soggiorno sui Colli Euganei sono le eccellenze enogastronomiche locali, dal pregiatissimo vino alle esclusive specialità culinarie che si possono gustare nei numerosi ristoranti, trattorie, agriturismi e cantine. Principale attrazione turistica della zona è il bacino delle Terme Euganee, rinomata meta per soggiorni all’insegna del benessere e relax. Numerosissimi sono gli hotel nei Colli Euganei: basti pensare agli hotel di Abano Terme che assieme a quelli di Montegrotto, Galzignano e Battaglia Terme costituiscono il più grande polo termale d’Europa. Le acque salso-bromo-iodiche, che sgorgano in una vasta area al margine nord-orientale dei Colli Euganei, hanno proprietà termominerali uniche al mondo e vengono utilizzate sia per trattamenti terapeutici che estetici. Salute, benessere e relax sono da sempre segni distintivi di questa terra che vanta la stazione termale più grande d’Europa. Luoghi ideali per la cura del corpo e della mente, i confortevoli centri benessere ospitati in prestigiosi hotel, sono l’autentica espressione di una tradizione termale millenaria e di una radicata cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza.

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Resort Lake Garda

IL LAGO DI GARDA DIVENTA UNA META “FALKENSTEINER” GOLFISTI, FAMIGLIA E AMICI SULLE SPONDE DEL PARADISO! Il gruppo internazionale FMTG aggiunge una nuova stella al suo firmamento: Lake Garda Resort è la seconda apertura in località balneare italiana dopo il nuovo 5 stelle di Jesolo Lido. Una struttura dedicata alla vacanza indipendente, senza rinunciare al comfort che Falkensteiner sa offrire. 73 appartamenti e 13 camere, arredati con cura, tutti con balcone o giardino, si affacciano sul verde e sulla piscina esterna che funge da nucleo del complesso. Colori pastello che si stagliano sull’azzurro del Lago di Garda, a Moniga. Due passi al lago e al centro del paese. Un mondo di divertimento e cultura si apre così agli ospiti: dai Parchi con cui il Resort è convenzionato, come il Parco Sigurtà e il Natura Viva, Movieland e Caneva, alle mete culturali e romantiche, come il Vittoriale di Gabriele d’Annunzio, Verona e l’Arena con la sua stagione lirica. Una meta per gli amanti delle barche, dei bagni e dei tuffi; ma anche per i giocatori di golf che qui si trovano circondati da una rosa eccezionale di campi. Ottima base il resort anche per equitazione, vela, trekking, bike, arrampicata. La famiglia ha qui il suo habitat naturale, perché il relax viene offerto ai genitori dal Falky Land, il miniclub a tema Falkensteiner,

che ospita i bambini dai 3 anni d’età. Il tempo di coppia allora diventa un momento di pace e di vera pausa, romantico o sportivo. Tutto è comodo, anche i pasti. Colazione, pranzi e cene sono effettuabili, per chi non usufruisce in appartamento della cucina, presso il ristorante e la terrazza panoramica. Anche qui, come in tutti gli hotel Falkensteiner la cucina è specializzata nella tradizione Alpe Adria che unisce i sapori di montagna a quelli del mare e del lago. Il Lago ha un fascino particolare in tutte le stagioni e il Resort Falkensteiner ne coglie il massimo dello splendore dalla primavera all’autunno. È il tempo che va dalla sbocciatura dei fiori alla maturazione del vino, dal cuore all’anima. Nel più intenso modo possibile.

Falkensteiner Resort Lake Garda

Via Canestrelli 7 · Moniga del Garda Telefono 0039 0472 975653 Contatti e prenotazioni: numero verde 800 832815 mail reservation.lakegarda@falkensteiner.com


sapori romani

Sora Lella, “Core de Roma”

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Un personaggio, un ristorante: Elena Fabrizi, sorella del grande Aldo, attrice anch’essa in film di Verdone, ha costruito la sua fama grazie soprattutto alla storica osteria nella pittoresca Isola Tiberina gestita con il marito dal 1959. Il locale ora è condotto dal figlio Aldo insieme ai quattro nipoti. Per gli stranieri è ancora una tappa ineludibile nella visita alla capitale, come il Colosseo e piazza San Pietro. Vi si assaggiano come sempre i bucatini, la coda alla vaccinara e i carciofi alla giudia. di Renato Malaman

“S

ora Lella” non è soltanto un ristorante, è molto di più. Non ci si va solo per sedersi a un tavolo e gustare dei bucatini alla romana, una coda alla vaccinara o un carciofo alla giudia fatti come dio comanda. Una visita allo storico ristorante dell’Isola Tiberina, avviato nel 1959 da Elena Fabrizi, in arte Sora Lella, sorella del grande Aldo Fabrizi e anch’essa attrice indimenticata in memorabili pellicole di Verdone o protagonista al Costanzo Show, è un viaggio nell’anima più schietta di Roma. Quella popolare. Che piace anche ai turisti proprio perché non è turistica. La riprova? Una sera un commensale americano osò mettere della cicoria nella carbonara, uno dei piatti simbolo dell’osteria. Mauro Trabalza, nipote della Sora Lella che ora con il papà Aldo “Amleto” e i fratelli Renato, Simone ed Elena gestisce il locale, nel notare la scena ebbe un sussulto di rabbia e non riuscì a trattenersi: “Lei sta rovinando un mio piatto, così mi sta offendendo” gli disse. E non si è mai pentito di tale uscita un po’ sopra le righe, perchè è convinto che anche la cucina popolare è una forma di cultura che va rispettata integralmente. Come un’opera d’arte. Il “Sora Lella” oggi come ieri è una sorta di monumento della cucina tipica romana, di museo delle tradizioni che ha collezionato tante visite illustri (vedi le tante foto in bianco e nero affisse alla pareti), con la sostanziale differenza che

La famiglia Trabalza, con Aldo Amleto (il figlio di Sora Lella) e i suoi quattro figli, che oggi gestiscono il locale

Il ponte Fabricio sul Tevere che si attraversa per raggiungere il ristorante sull’isola Tiberina

turismo&sapori


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però è anche un luogo vivo, che esprime allegria e gioia di vivere. “Gran parte delle foto che ritraggono qualcuno di noi con personaggi famosi, soprattutto attori, sono finite chissà dove” osserva Renato, il fratellino con la passione dell’alta gelateria “Ma non è importante, perchè ciò che conta è la nostra presenza e l’aver saputo mantenere questo spirito. È questo che soprattutto vogliamo offrire ai nostri ospiti”. Il ristorante prima dell’avvento di Sora Lella si chiamava “Achille dei due ponti”, era un posto malfamato. Elena Fabrizi, figlia di un carrettiere morto

Renato e l’arte della gelateria Renato Trabalza è convinto che i margini di miglioramento dell’arte gelatiera siano ampi. Per questo ci si è buttato con anima e “core”, riuscendo nel primo anno di impegno a guadagnarsi anche un prestigioso premio del Gambero Rosso. Basta ascoltarlo mentre descrive le sue creazioni per cogliere l’innovazione di cui è capace. Straordinario è quello con la ricotta di Nerola (la Sabinella di Zanetti, un piccolo produttore) con le visciole, ovvero le ciliegie selvatiche dal sapore un po’ acido. “Ci metto il 40 per cento di ricotta” spiega Renato “che è molto, però fa la differenza”. Ottimo pure quello alla Stracciatella con cioccolato Do Mori e clementine candite e anche quello allo zabaione artigianale.

Sora Lella sul set con Carlo Verdone

giovane per un banale incidente di strada e di una ambulante di Campo dei Fiori, lo acquistò insieme al marito Renato, facchino per il trasporto carni, firmando molte cambiali. Cominciò l’avventura preparando povere cose, quelle che lei cucinava anche a casa. Piatti che però racchiudevano un grande valore, quello della tradizione. Erano fatti con prodotti genuini e secondo ricette “romanesche” tramandate da generazioni. In precedenza Sora Lella e il marito avevano gestito anche altri locali, sempre di livello modesto ma condotti con dignità e passione. Il lancio dell’osteria avvenne in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, quando la capitale fu invasa come non mai da visitatori stranieri. Una vetrina irripetibile per il locale di Sora Lella, al cui fascino contribuiva (e contribuisce) la suggestiva posizione affacciata sul Tevere nell’Isola Tiberina. Ma chi consacrò il ristorante alla fama gastronomica che ancora oggi lo contraddistingue è stato Giorgio Bini, ittiologo e gourmet raffinato. Si sedette quasi casualmente ai tavoli del locale e fu incuriosito dal “sugo de mamma” che Aldo “Amleto” gli aveva proposto. Ovvero carne macinata, porcini secchi e qualche rigaglia di pollo con cui condire le fettuccine. Gli piacque talmente tanto che non solo diventò cliente, ma portò in seguito nel ristorante anche un giornalista di “Oggi” che scrisse un articolo lusinghiero sul locale e su Sora Lella. Un altro mentore del ristorante dei Trabalza fu Gaetano Angiolillo, proprietario e direttore del “Tempo”, con cui il rapporto era iniziato in modo burrascoso con un “vaffan....” rivolto da Sora lella a quel cliente un po’ arrogante. Fu l’attore Carlo Croccolo, amico di Sora Lella, a convincere Angiolillo, turismo&sapori

a tornare nel locale per una prova d’appello. Ne nacque un rapporto di amicizia mai più interrotto e un premio speciale da parte del settimanale. A sfogliare l’album dei ricordi del locale e della famiglia Trabalza c’è da spendere (piacevolmente) una giornata intera. Ma ciò che preme sottolineare è che l’osteria di oggi è quella di sempre. Vi si mangiano i piatti della tradizione romana e laziale. Accanto a bucatini, coda alla vaccinara e carciofi alla giudia, anche la pasta all’amatriciana (diversa dalla matriciana, per via della cipolla), i tonnarelli, il primo sale della campagna romana, gli gnocchi alla romana, gli involtini di trippa, il pollo con i peperoni, l’abbacchio al forno, le puntarelle in salsa di alici. I vini e i formaggi sono per scelta soprattutto quelli della tradizione laziale. E poi i dolci e i gelati che sono l’orgoglio di Renato. Ancora oggi è valido quel che un turista americano candidamente disse qualche anno fa: “Sono stato a San Pie⏏ tro, al Colosseo e da Sora Lella… Ho visto Roma!”

Beffati i nazisti, famiglia ebrea salva Tra gli infiniti episodi tratti dall’album dei ricordi di Sora Lella, spicca questo. Un episodio che segnò la sua vita. Correva la primavera del 1944, da poco a Roma c’era stata la strage delle Fosse Ardeatine. Elena (Sora Lella) e il marito Renato nascondevano nel loro locale una coppia di religione ebraica, con due figli piccoli. All’ora di chiusura dell’osteria si presentò un drappello di soldati tedeschi e miliziani fascisti. Volevano le chiavi del locale per un’ispezione. Se fossero entrati, sarebbero stati fucilati all’istante sia gli ebrei che loro stessi per complicità. Renato, il marito di Sora Lella, seppe mantenere una calma glaciale e, grazie all’intervento di uno dei giovani fascisti della ronda, uno che spesso si recava nel suo locale per gustare l’amatriciana, riuscì a impedire la perquisizione… Poi, una volta passato lo spavento, Renato fu preso da una dissenteria che durò giorni. Ma tutti ebbero salva la vita. L’episodio è uno dei tanti raccontati da Aldo “Amleto” Trabalza (testimone del fatto) nel suo libro autobiografico e di poesie “Il mio amico albero di fico”, la cui prefazione è stata curata da Walter Veltroni, allora sindaco di Roma.


Sport estivi, paesaggi incantati e relax a Kranjska Gora, Slovenia

Immersa nel cuore delle Alpe Giulie, Kranjska Gora è nota per essere la migliore località turistica, sportiva e d’intrattenimento che offre svago durante tutto l’arco dell’anno. Questa pittoresca località si trova nelle immediate vicianze del triplice confine tra l’Austria, L’Italia e la Slovenia. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora d’estate diventa una piacevole valle verde dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata. L’ offerta dei cinque hotel (Kompas, Alpina, Špik, Ramada Resort e Ramada Hotel & suites Kranjska Gora) con appartamenti e centri benessere e completata dalla sala congressi, casinò, diversi servizi di intratternimento, la cucina variata in ristoranti degli hotel, la Pizzeria Napoli, Pub Legende e per finire con Dolce Julija - la marca di dolci peccaminosamente buoni in cafe London. L’offerta degli hotel è arricchita da una vasta selezione di trattamenti wellness dove potrete affidarvi alle abili mani delle nostre massaggiatrici, nuotare in una delle piscine o riscaldarvi in una delle saune. Nei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora provvederemo al totale relax del vostro corpo. Venite quindi a Kranjska Gora e scoprite le sue magie estive!

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TERME. BENESSERE. Vita sana in Slovenia.

SLOVENIA. Verde. Attiva. Sana.

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