Mentre negli istituti superiori e, da diversi anni ormai, anche alle scuole medie (quelle che la burocrazia chiama scuole secondarie di primo grado, anche se il termine, per ovvi motivi, fatica ad attecchire nella vita comune) nella valutazione degli studenti i “vecchi” voti sono ormai una consuetudine, alle scuole primarie (che i più nostalgici continuano a chiamare elementari) invece il cambiamento è sempre dietro l’angolo. Così dopo tre anni all’insegna dei “giudizi descrittivi”, poco compresi e amati dalle famiglie, si torna ai tradizionali giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ad ingranare la marcia indietro è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “E’ un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. – spiega il ministro – L’introduzione dei giudizi sintetici, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”. Quindi si torna all’antico, con buona pace di tutti gli sforzi sostenuti negli ultimi quattro anni da insegnanti per introdurre la nuova valutazione e dalle famiglie per comprenderla.
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Al via il piano della Provincia di Padova in collaborazione con BusItalia. Molti dei comuni interessati non sono adeguatamente serviti e non sono ben interconnessi alle stazioni ferroviarie
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dibattito
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VENETO, LE SFIDE DEL 2025 CON L’INCOGNITA DEL VOTO
L’assessore Francesco Calzavara illustra la manovra di bilancio regionale “Più risorse a disposizione, si continua a crescere”
AUTONOMIA DELL’ENERGIA “STOP AL CENTRALISMO”
Le concessioni delle reti rendono 300 milioni, Roma vuole prorogare a Enel per altri vent’anni, Agsm Aim lancia l’allarme
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LUn modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
a sanità veneta si conferma, anche nel 2024, un modello di eccellenza a livello nazionale. Questo risultato non sarebbe possibile senza il lavoro instancabile dei nostri operatori sanitari, che ogni giorno garantiscono cure di qualità a milioni di cittadini. A loro va il mio più sentito ringraziamento. I numeri parlano chiaro: nel 2024, abbiamo registrato 14,5 milioni di prenotazioni,
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Trasporti
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Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Questo dimostra che il nostro sistema è in grado di rispondere a una domanda crescente senza compromettere la qualità. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati: 643.411 nel 2024, segnando un +4% rispetto al 2022, e gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 503.479, con una crescita del 7% rispetto al 2022 e del 2% rispetto al 2023. Questi risultati sono il frutto di un’organizzazione capace di rispondere a una domanda sempre più complessa, garantendo efficienza e rapidità. Un altro dato che ci rende orgogliosi è il saldo positivo nella mobilità sanitaria, con 189 milioni di euro derivanti da pazienti provenienti da altre regioni italiane. Questo dimostra che il Veneto è una terra di eccellenza, scelta da chi cerca cure di alta qualità. Il mio ringraziamento va dunque a medici, infermieri, tecnici, amministrativi e a tutti coloro che lavorano con passione e professionalità nel nostro sistema sanitario. Siete il volto di un Veneto che crede nell’efficienza, nell’equità e nella solidarietà.
Tumore al seno, operate due donne di 96 e 80 anni
Al Policlinico di Abano sono state operate per tumore al seno una paziente 96enne e una 80enne che è stata sottoposta anche alla ricostruzione protesica. L’intervento chirurgico per l’asportazione della neoplasia mammaria anche in donne over 80 è un’opzione terapeutica che, secondo le linee guida, è sempre la prima scelta anche per le anziane con tumori positivi. I due interventi, i primi del genere nel presidio ospedaliero aponense, rappresentano esempi rarissimi nel panorama italiano, che possono fare scuola. Nel dettaglio, alla donna di 96 anni il tumore è stato asportato in maniera radicale. L’operazione è stata effettuata in anestesia locale con sedazione. La paziente è stata dimessa dopo alcune ore di osservazione senza alcuna complicanza. Non di minore importanza l’intervento cui è stata sottoposta la paziente di 80 anni: contestualmente all’asportazione dei linfonodi per una neoplasia mammaria recidivata da circa 4 anni è stata effettuata una ricostruzione protesica con protesi rivestita in micropoliuretano. La ricostruzione protesica era un’espressa richiesta della paziente che è stata dimessa dopo circa 48 ore e non ha avuto complicanze a distanza di tempo. Gli interventi sono stati eseguiti dal dottor Luca Caruso, responsabile della U.O. di Senologia Chirurgica e Ricostruttiva, e dal collega Giuseppe Adelfio, coadiuvati dal team di anestesisti diretto dal dottor Giorgio Davià, responsabile dell’U.O. di Anestesia e Terapia Intensiva. “Le linee guida”, spiega il dottor Caruso, “specificano che in donne anziane in condizioni compatibili con la chirurgia, con tumori positivi la chirurgia risulta sempre la prima scelta. L’età non deve scoraggiare l’effettuazione di un intervento chirurgico, se condotto in condizioni di sicurezza anestesiologica, e la semplice ormonoterapia o la radioterapia a intento palliativo non devono rappresentare un’alternativa alla chirurgia, quando questa è fattibile e sicura”. Le strade alternative alla chirurgia, secondo lo staff del reparto di Abano, dovrebbero dunque essere riservate solo a pazienti tecnicamente inoperabili.
Federico Franchin
Interventi di questo tipo, eseguiti al Policlinico di Abano, sono rarissimi in Italia e possono fare scuola
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Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le pagelle del primo quadrimestre delle primarie, in arrivo fra pochi giorni, riporteranno ancora i giudizi descrittivi mentre quelle finali di giugno avranno i giudizi sintetici. Una formula “ibrida” per usare un altro termine che va di moda di questi tempi, per accompagnare alunni, docenti e genitori nell’ennesimo cambiamento nella valutazione. I giudizi descrittivi con i quattro livelli “avanzato”, “intermedio”, “base” e, per l’insufficienza, “in via di prima acquisizione” sono costati un lungo lavoro preparatorio ai docenti, impegnati nel declinare la nuova terminologia nella valutazione degli alunni, senza perdere di vista l’obiettivo finale, che è quello di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie non solo “come sta andando” il percorso scolastico ma soprattutto quali sono i punti di forza da mettere in evidenza e quelli di debolezza sui quali lavorare per un apprendimento efficace. Anche i genitori hanno faticato non poco ad entrare in questa nuova ottica e a districarsi tra la terminologia. Ora l’ennesimo cambiamento, con i vecchi giudizi accompagnati dalla descrizione del livello di apprendimento raggiunto per ciascuna disciplina. Quanto sarà efficace lo scopriremo strada facendo, chissà.
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi
Terme Euganee
Trasporto pubblico. Al via il piano della Provincia di Padova in collaborazione con BusItalia
Un nuovo collegamento tra Abano, Montegrotto con i Colli Euganei e Padova
Molti dei Comuni coinvolti nel progetto non sono adeguatamente serviti e non sono ben interconnessi alle stazioni ferroviarie.
L’obiettivo è di implementare un servizio efficiente facilitando l’accesso ai numerosi siti storici, artistici e naturali del territorio
U
n collegamento intermodale tra Abano e Montegrotto con l’area dei Colli Euganei e la città di Padova, attraverso l’integrazione del trasporto su gomma con quello su ferro. E’ l’ambizioso progetto a cui sta lavorando la Provincia di Padova in collaborazione con BusItalia che si propone di migliorare l’accessibilità tra queste località, ma anche di promuovere una mobilità sostenibile, riducendo l’uso delle auto private e creando opportunità di interscambio per residenti e turisti.
Le città termali, rinomate per le loro proprietà curative, attraggono annualmente oltre 1,3 milioni di visitatori. Tuttavia, molti dei comuni coinvolti nel progetto non sono adeguatamente serviti dal trasporto pubblico e non sono ben interconnessi alle stazioni ferroviarie. L’obiettivo del progetto è quello di implementare un servizio di trasporto pubblico che colleghi in modo efficiente questi punti strategici, facilitando l’accesso ai numerosi siti storici, artistici e naturali dei Colli Euganei, un patrimonio naturalistico riconosciuto dall’Unesco.
Il progetto prevede l’attivazione di una prima linea che collegherà direttamente le stazioni ferroviarie di Abano e Montegrotto agli alberghi e alle aree termali circostanti. Questo “ultimo miglio” sarà supportato da un coordinamento degli orari dei bus con i treni, garantendo per i viaggiatori un servizio in-
tegrato attraverso il ricorso combinato ferro più gomma.
Una seconda linea avrà come centro di snodo la stazione ferroviaria di Terme Euganee AbanoMontegrotto, da cui partono e arrivano, non solo i treni della linea Bologna-Venezia, ma anche i bus della linea M, da, e, per Padova. Il percorso della linea, i cui orari si raccorderebbero con la precedente, è disegnato in modo da attraversare 5 comuni dei Colli Euganei ed intercetta i siti di maggior interesse storico, artistico e naturalistico di questi territori realizzando un percorso suggestivo che già di per sé rappresenta un viaggio nella natura e nell’arte dei Colli Euganei.
Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale con delega ai Trasporti, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, affermando che, grazie a collegamenti diretti e integrati, le due cittadine diventeranno più accessibili. Questo non solo faciliterà il flusso turistico, ma contribuirà anche a ridurre il traffico, migliorando così la qualità della vita dei residenti.
“Siamo orgogliosi di annunciare – ha sottolineato in occasione della presentazione del piano - che stiamo lavorando su questo progetto ambizioso e qualificante, frutto della sinergia tra la Provincia di Padova, Busitalia Veneto e le associazioni di categoria, alle quali è richiesto un parziale investimento ai fini della sostenibilità economica, ma il risultato sarebbe sicuramen-
te di notevole rilievo”.
“L’iniziativa – ha aggiunto - segna un deciso passo avanti per il potenziamento della mobilità sostenibile e dell’accessibilità turistica in Provincia: non solo il nuovo collegamento renderà più veloce lo spostamento tra due delle nostre più prestigiose città termali, ma offrirà una soluzione di viaggio
più comoda, economica e rispettosa dell’ambiente, contribuendo anche a ridurre il traffico nei due centri urbani”.
Gottardo ha ribadito l’impegno della Provincia a continuare a lavorare per migliorare l’infrastruttura di trasporto pubblico.
“Tra gli elementi fondamentali per lo sviluppo di una destinazio-
ne turistica – ha concluso - ci sono l’accessibilità e la disponibilità di trasporti efficienti ed è per questo motivo che, sinergicamente, fin da subito abbiamo proposto di colmare un gap da sempre esistente, ovvero il collegamento di trasporto pubblico diretto fra le due città termali, i Colli e la città di Padova”. Ornella Jovane
Una nuova pista ciclabile unirà Abano Terme e Padova
Abano Terme e le Terme Euganee saranno presto connesse a Padova attraverso una nuova pista ciclabile che agevolerà il transito dei ciclisti tra i due territori comunali. La Giunta comunale di Abano ha dato il via libera al progetto esecutivo per la costruzione di un tratto destinato alla viabilità su due ruote lungo via Santa Maria, collegando così Abano a Padova fino a raggiungere via Latisana. Il percorso ciclabile, che avrà una larghezza di tre metri e si estenderà per circa 400 metri, stabilirà un collegamento tra la rete ciclabile delle terme e l’area urbana padovana. Il piano prevede la realizzazione di una passerella ciclopedonale per superare lo scolo Bolzan, un bacino di laminazione con una capacità di 520 metri cubi, nonché un impianto di illuminazione a LED dotato di gestione intelligente della luminosità, con l’obiettivo di migliorare sia la sicurezza per gli utenti sia l’efficienza energetica.
Il sindaco Federico Barbierato ha sottolineato l’importanza cruciale dell’intervento, definendolo un progetto di notevole rilevanza sia per l’impegno finanziario, che ammonterebbe a poco più di 740.000 euro, sia per il supporto regionale richiesto attraverso il programma POR-FESR 2021-2027, il cui contributo è stimato in oltre 380.000 euro.
Anche il Comune di Padova ha dato l’approvazione per un segmento ciclabile complementare di circa 500 metri, caratterizzato da specifiche tecniche analoghe, così da completare la connessione tra i due centri. Barbierato ha illustrato come il progetto permetterà, oltre a unire i Colli Euganei e la stazione ferroviaria di Abano Terme tramite il corridoio ecologico dello scolo Bolzan e le aree boschive lungo via Guazzi, di accedere alla zona Mandria e al centro di Padova grazie alle piste ciclabili già esistenti e alle fermate della linea tranviaria SIR 1.
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Vincenzo Gottardo
è concentrata sulla figura della donna attraverso la produzione ritrattistica femminile di Cesare Tallone (1853 – 1919), tra gli artisti più significativi della fine dell’Ottocento e inizio Novecento. Direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo e professore all’Accademia di Brera, Tallone fu ritrattista della Regina Margherita e pittore di grande successo, oltre che fondatore di una delle prime scuole di pittura per sole donne in Italia. In mostra, oltre ai ritratti di Cesare Tallone, anche opere di Giovanni Boldini, Lino Selvatico e Giacomo Grosso che, allargando
Program che approfondisce i suoi temi proponendo raccordi multidisciplinari tra linguaggi e discipline.
In particolare giovedì 23 gennaio alle ore 17.30 il Museo Villa Bassi Rathgeb ospita il talk GALLERIA CAMPARI: Dietro le quinte di un archivio di impresa sulla storia e fortuna della pubblicità e la conservazione dei manifesti storici Campari, a cura della direttrice dell’Archivio Galleria Campari Anita Todesco, e della restauratrice Alessandra Tibiletti. A seguire, verrà servito un aperitivo con Campari Soda® e Crodino®.
Messaggio
Terme Euganee
Territorio. Il debutto dei nuovi prodotti di AbanoSpa, la società del Centro studi Termali
Pietro d’Abano e di Federalberghi
Una linea di cosmetici “targata” Terme euganee
I prodotti sono realizzati con l’acqua salso bromo-iodica del territorio termale e con le alghe azzurre dei fanghi, note per le proprietà antinfiammatorie sono creati con l’obiettivo di produrre sia benefici estetici sia benefici medici
U
na nuova linea di cosmetici che si propone di valorizzare il brand del territorio termale euganeo, interpretandone le caratteristiche di unicità e la vocazione alla sostenibilità: hanno debuttato in vista del Natale i nuovi prodotti di AbanoSpa, società nata 15 anni fa dal Centro Studi Termali Pietro D’Abano e da Federalberghi Terme Abano Montegrotto.
I prodotti - realizzati con l’acqua salso bromo-iodica del territorio termale e con le alghe azzurre dei fanghi, note per le proprietà antinfiammatorie - sono distribuiti negli hotel associati del territorio, negli uffici di informazione turistica, nella sede di Abanospa ad Abano e attraverso l’e-commerce sul sito https://www. abanospa.com/. La nuova linea rappresenta l’approdo di un percorso iniziato nel 2023 con la nomina, da parte del presidente dell’associazione albergatori Walter Poli, del nuovo cda di Abanospa. Ai consiglieri neoeletti Poli ha consegnato il preciso mandato di dare slancio all’azione della società innescando un processo di rinnovamento che ha interessato i prodotti cosmetici, ma anche l’immagine aziendale e la capacità di rispondere molto più rapidamente alle esigenze e alle nuove sfide del mercato. Il primo passo di questo percorso è stato rappresentato dalla scelta di un nuovo partner, una realtà dell’area euganea che ha consentito di ottimizzare i tempi di produzione e di ottenere
significativi risparmi economici pur investendo sulla qualità. Il progetto ha visto un ulteriore coinvolgimento e valorizzazione delle competenze scientifiche del Centro Studi Termali Pietro d’Abano che ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo chiave, non solo nello sviluppo delle formulazioni. L’attività di ricerca del Centro
Studi ha consentito di caratterizzare l’intera linea nell’ambito della cosmeceutica - termine con il quale si intendono cosmetici contenenti sostanze bioattive, creati con l’obiettivo di avere sia benefici estetici sia benefici medici - superando così i confini della semplice cosmetica.
Federico Franchin
Un brand del territorio
Un progetto di marketing territoriale con i nuovi cosmetici targati Terme. Al rinnovamento dei prodotti si è affiancato un restyling del logo - cui è stato affiancato anche il payoff “acqua termale” proprio per valorizzare l’elemento che caratterizza tutti i prodotti - oltre a una revisione completa della grafica, del packaging e del nuovo sito web. Altri miglioramenti hanno riguardato l’impiego di erogatori airless per garantire la massima sicurezza igienica e la rinnovata documentazione informativa.
“Ho fortemente voluto il rilancio di Abano Spa assieme al consiglio di amministrazione: non si tratta unicamente di prodotti commerciali”, spiega il presidente della sezione locale di Federalberghi Walter Poli, “ma di strumenti importantissimi per diffondere il “brand” del nostro territorio”.
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L’area archeologica sarà un importante polo attrattivo per i turisti
Un ambizioso progetto per l’ area archeologica al centro di Montegrotto Terme, compresa tra via Scavi e viale della Stazione, che conserva i resti di un esteso complesso termale di epoca romana costruito tra la seconda metà del I secolo a.C. e utilizzato fino al III secolo d.C. Un progetto che prevede non solo la conservazione dei resti archeologici, ma anche la loro fruizione da parte dei cittadini e dei turisti, nell’ottica di un approccio integrato che mira a trasformare l’area archeologica in un polo culturale vitale. Lo ha illustrato la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, in collaborazione con il Comune di Montegrotto Terme e grazie a fondi del Ministero della Cultura, annunciandone a breve l’avvio. L’area, oggetto di scavi sistematici a partire dagli anni ’50 del secolo scorso e da successivi interventi di restauro, si trova in una zona nevralgica, proprio al centro della città. La volontà congiunta di Soprintendenza e Amministrazione è di garantire la conservazione dei resti insieme ad una potenziata fruizione. In previsione futura, in accordo con l’Amministrazione locale, si valuta anche un possibile ampliamento dell’area archeologica - i cui reperti includono tre grandi vasche, un sistema di canalizzazioni sotterranee e un piccolo teatro, un odeon, che testimoniano l’importanza
storica e culturale del sito - con una nuova campagna di scavi, nell’ottica di una possibile acquisizione da parte del Comune dell’area dell’ex hotel Montecarlo. “Le nostre terme, le antiche aquae patavinae, erano già nell’epoca romana un unicum per importanza e prestigio. Questo progetto permetterà ai cittadini e ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva nella nostra storia millenaria. Un ringraziamento va al professor Paolo Faccio, autore del progetto di riqualificazione, che ha saputo coniugare le esigenze di tutela archeologica con una visione moderna e sostenibile”. Gli interventi previsti includono due accessi principali all’area, il primo dei quali sarà dotato di un nuovo edificio per la biglietteria e il front office. Questo ingresso non solo faciliterà l’accesso ai visitatori, ma fungerà anche da punto di controllo per eventi culturali all’aperto. Il percorso di visita sarà progettato per garantire l’accessibilità all’odeon, che sarà oggetto di interventi conservativi e dotato di una nuova copertura metallica che richiama l’antica forma architettonica. La copertura dell’odeon sarà sostenuta da pilastri metallici e concepita come
un “velario moderno”, capace di proteggere il sito dalle intemperie e di raccogliere le acque meteoriche. La progettazione prevede anche l’inserimento di pannelli fotovoltaici, contribuendo così all’autonomia energetica del complesso. Inoltre, il percorso di visita sarà arricchito da sentieri in pavimentazione drenante, che si snoderanno tra i resti archeologici e un nuovo paesaggio verde. La Soprintendenza, attraverso un investimento di 2 milioni di euro, ha già avviato una serie di interventi di manutenzione e miglioramento, con l’obiettivo di completare il restyling dell’area entro il 2027. Insieme all’Università di Padova e al Comune di Montegrotto Terme, la Soprintendenza di Padova è stata impegnata nella valorizzazione di un importante passato di cui rimane testimonianza nelle tre aree archeologiche cittadine, che conservano i resti di strutture ed edifici di epoca romana, e nel civico Museo del Termalismo antico. “Il Museo del Termalismo antico, inaugurato nel 2021, è un esempio di come la storia di Montegrotto possa essere integrata nella moderna offerta turistica” ha commentato l’assessore alla Programmazione Urbanistica, Luca Fanton. E il progetto di valorizzazione intende rafforzare ulteriormente la posizione di Montegrotto Terme come un importante centro di attrazione culturale e turistica in Europa.
Ornella Jovane
L’area è compresa tra via Scavi e viale della Stazione, nel centro cittadino. La volontà congiunta di Soprintendenza e Amministrazione è di garantire la conservazione dei resti insieme ad una potenziata fruizione
4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
Col Torneo di Burraco l’associazione di Abano dona 3500 euro all’Istituto
Il Centro Sportivo “Campi San Giuseppe”, lo scorso dicembre, ha ospitato l’annuale Torneo di Burraco a coppie, organizzato dall’Associazione Abano Burraco con il patrocinio della Città di Abano Terme. Questo evento è stato dedicato alla memoria di amici e soci defunti e aveva lo scopo di raccogliere fondi per lo Iov (Istituto Oncologico Veneto) di Padova, a sostegno della ricerca e della cura del cancro. Tutti i posti disponibili sono andati esauriti in breve tempo, tanto da costringere l’organizzazione a rifiutare nuove adesioni. Il torneo si è svolto in tre turni Mitchell, con un totale di quattro smazzate, coinvolgendo ben
Oncologico Veneto
132 partecipanti distribuiti su 33 tavoli. A conclusione dell’evento, i partecipanti hanno potuto gustare il buffet offerto da soci e aziende del territorio che hanno sostenuto l’iniziativa. Le premiazioni hanno visto protagoniste le prime dieci coppie classificate, con riconoscimenti anche per le ultime due coppie. Grazie alla generosità dei partecipanti, l’incasso totale di 2.430 euro è stato incrementato da un ulteriore contributo del Consiglio direttivo dell’Associazione, portando l’importo finale del bonifico a favore dello Iov a 3.500euro.
Un particolare momento di gratitudine è stato riservato allo Iov,
diretto dalla Dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, per il costante impegno nel migliorare la qualità della vita delle persone affette da patologie neoplastiche. Il presidente Domenico Signoretto e il Consiglio direttivo dell’Associazione Abano Burraco hanno espresso un sentito ringraziamento ai partecipanti, ai soci che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento, agli sponsor per il supporto nella fornitura di beni e alimenti, all’Ufficio tecnico del Comune di Abano per la preziosa collaborazione, e infine a Don Giuseppe Cassandro, Parroco del Sacro Cuore di Gesù. (o.j.)
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Tutela del territorio. Dopo il taglio di 58 alberi nel parco di Villa Bembiana a Monterosso
Patrimonio arboreo, 180 nuove piante in aree verdi e parchi pubblici
L’intervento, curato dalla ditta incaricata dagli uffici comunali, ha l’obiettivo di compensare gli abbattimenti eseguiti, 126 esemplari in totale, in linea con quanto previsto dal Rapporto di incidenza ecologica adottato nel 2020 dal Comune
G
iù 58 alberi nel parco di Villa Bembiana a Monterosso. Ma l’Amministrazione comunale aponense sta arricchendo il suo patrimonio arboreo, a compensazione, con la piantumazione di oltre 180 nuovi alberi. L’intervento, curato dalla ditta incaricata dagli uffici comunali, ha l’obiettivo di compensare gli abbattimenti eseguiti, 126 esemplari in totale.
Il taglio si è reso necessario dopo una serie di verifiche portate avanti dagli esperti forestali, che hanno giudicato le piante malate, morte in piedi o a rischio schianto. Le nuove piantumazioni interesseranno numerose aree verdi e parchi pubblici di Abano, tra cui i parchi Don Bosco, Monte Lozzo, Poggese, Rocca Pendice, Configliachi e Monterosso. Interessati anche i parcheggi di via Calle Pace e del cimitero di via Tito Livio.
Ma non è tutto, perché il Comune provvederà a piantare anche ulteriori 60 arbusti aggiuntivi nell’ambito delle compensazioni previste dal Rapporto di incidenza ecologica (Rie).
“E’ un indice che abbiamo introdotto nel 2020 ad Abano e che inizia a dare i propri effetti”, spiega il sindaco Federico Barbierato. “Siamo stati il primo Comune in Veneto, tra i primi in Italia. Con questo indice si mira a compensare con nuovi interventi sul verde pubblico la nascita di nuove costruzioni”. Gli alberi legati alle compensazioni del Rie saranno messi a dimora nelle aree verdi di via Casella, via Primo Maggio, via dei Colli, parco degli Alpini a Giarre, parco Chico Mendez, parco della Liberazione e parco San Giuseppe.
patrimonio arboreo più ricco è un’eredità importante che lasciamo alle generazioni future”.
“Con questo intervento”, commenta l’assessore all’Ambiente Gian Pietro Bano. “Abano conferma il suo impegno verso una città sempre più verde e sostenibile. Non è solo un atto di ripristino, ma un investimento nel nostro futuro. Ogni albero piantato rappresenta una scelta concreta per migliorare la qua-
lità della vita e l’equilibrio ambientale del nostro territorio”. Con questa iniziativa, l’amministrazione comunale di Abano Terme continua a perseguire con determinazione i suoi obiettivi di sostenibilità ambientale, tutela del territorio e benessere collettivo. Abano sempre più green e con uno sguardo al futuro e alle normative europee.
Andrea Fedrigo
PER TE E PER IL NOSTRO FUTURO
“La tutela del verde urbano è una priorità per la nostra amministrazione. Questa operazione non è solo una risposta alle esigenze di compensazione, ma una visione per una città più vivibile, attenta all’ambiente e alla salute dei suoi cittadini. Un
con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
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via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it
Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it
via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it
Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it
Centro Ricreativo comunale e Teatro polivalente, rinnovata la concessione nel segno della continuità
Con grande soddisfazione, l’Amministrazione comunale di Abano ha annunciato il rinnovo della concessione del Centro Ricreativo Comunale e del Teatro Polivalente di via Donati per i prossimi 9 anni. La decisione, approvata con la delibera di Consiglio, rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione del patrimonio comunale e dei luoghi di aggregazione cittadina. Il progetto punta a consolidare il ruolo del Centro e del Teatro come spazi inclusivi, accessibili e orientati alla promozione della partecipazione attiva alla vita associativa della città. La concessione, affidata nuovamente al gestore Anima&Musica, si propone di dare continuità alle attività sociali, culturali e ricreative che hanno animato il Centro e il Teatro dal 2015 al 2024. “Questo rinnovo è un risultato importante per la nostra comunità”, ha dichiarato il sindaco Federico Barbierato. “Il Centro Ricreativo Comunale e il Teatro Polivalente rappresentano luoghi fondamentali per la vita sociale e culturale di Abano Terme”.
Federico Franchin
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Il nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi. La cerimonia di insediamento , Barbierato: “Senso civico e partecipazione”
Francesco Marcenta nuovo sindaco dei ragazzi: “Ora i progetti”
La sua vice sarà Aurora Schiavon. Sono 22 i consiglieri eletti tra gli studenti dei vari istituti scolastici del territorio. Il primo cittadino Babierato: “Avranno tre anni di tempo per sviluppare progetti significativi”
F
rancesco Marcenta è il nuovo sindaco di Abano per il consiglio comunale dei ragazzi.
La vice sarà Aurora Schiavon. Il nuovo consiglio, che rimarrà in carica fino al 2027, si è insediato a Villa Bassi. 22 i giovani consiglieri eletti tra gli studenti degli istituti Vittorino Da Feltre, Busonera, Pascoli, Manzoni, Giovanni XXIII e De Amicis.
“Celebriamo un momento di grande valore per la nostra comunità”, ha dichiarato il sindaco Federico Barbierato. “Il Ccr è uno strumento prezioso per avvicinare i giovani al senso civico e alla partecipazione attiva. Il fatto che il mandato durerà tre anni dà loro il tempo di sviluppare pro-
getti significativi e di lasciare un segno tangibile nella vita della nostra città”.
“Grazie a questa esperienza, i giovani non solo imparano a confrontarsi, ma iniziano a costruire la loro identità come cittadini consapevoli e impegnati”, aggiunge l’assessore all’Istruzione Virginia Gallocchio. “È bello vedere anche il coinvolgimento dei genitori, che condividono con noi questo importante obiettivo educativo”.
Anche il dirigente scolastico, Pietro Landolfi, ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, evidenziando come essa rappresenti un’opportunità unica di crescita personale e civica per gli
studenti.
L’iniziativa ha coinvolto non solo le autorità locali, ma anche alcuni genitori, presenti per sostenere e incoraggiare i ragazzi in
questo importante percorso.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Federico Barbierato, il vicesindaco Francesco Pozza, l’assessore all’Istruzione
Rigenerazione dell’area Abano Civitas, 15 nuovi posti auto nei pressi della biblioteca civica
La zona della biblioteca civica Federico Talami di Abano si arricchirà di 15 nuovi posti auto, che saranno a disposizione degli utenti della biblioteca stessa. E’ infatti previsto per gennaio l’avvio dei lavori di costruzione del condominio denominato “Palazzo San Lorenzo”, che prevede la realizzazione di 11 appartamenti. Le opere rientrano nel piano generale di rigenerazione dell’area Abano Civitas, un tempo comparti centrali. “A gennaio c’è la consegna dei lavori”, spiega
Nicola Pittarello, amministratore unico della Ma & Ma Progetti di Padova, che sta portando avanti i lavori. “Con questa opera si andrà a completare la prima fase di rigenerazione della zona. Oltre ai parcheggi, ci sarà un collegamento ciclopedonale con la vicina via Stella. Sono opere che serviranno alla collettività e a rendere più accessibili e collegate le aree”. Sarà quindi risolto il problema relativo alla penuria di parcheggi per gli utenti della biblioteca. Al rush finale sono in-
vece le opere di completamento del nuovo condominio fronte Duomo, dove un tempo c’era un edificio fatiscente, simbolo del degrado della zona.
“Per marzo-aprile i lavori saranno terminati. In quel periodo saranno passati i 15 mesi che avevamo prospettato quando siamo partiti con la demolizione. Sono ancora da affittare i due grandi spazi commerciali al piano terra. Uno dovrebbe essere rilevato da una vicina enoteca, l’altro continuiamo a tenerlo bloccato. La
nostra volontà sarebbe cederlo a Poste Italiane per ritagliare il nuovo ufficio postale che rimpiazzi quello davanti ormai piccolo e fatiscente. Per ora le Poste ci hanno detto di no, affermando che gli sforzi sono concentrati sugli uffici dei Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti. Noi però continueremo il pressing, consapevoli che uno spazio del genere, dotato di ampio porticato, sia assolutamente necessario per i residenti, molti dei quali sono anziani”. (f.f.)
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Virginia Gallocchio e il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Vittorino Da Feltre”, Dott. Pietro Landolfi. Federico Franchin
Un momento della cerimonia di insediamento
Abano Terme - Montegrotto Terme
L’allestimento di Giorgio Bassan. Ogni anno per le feste natalizie
“addobba”
la sua casa in stile americano
Venticinquemila luci a led per augurare un anno di rinascita e pace
Noto nel territorio per le sue battaglie ambientaliste e per aver sostenuto con l’amministrazione di Montegrotto la questione del teleriscaldamento, quest’anno ha puntato sul bianco e sul blu per colorare di speranza la sua casa
V enticinquemila luci a led circondano per intero l’abitazione di Giorgio Bassan, ad Abano. E’ divenuta da anni ormai un’attrazione immancabile per turisti e passanti delle Terme. Un record, in stile americano, quello di Bassan, noto nel territorio anche per il suo impegno nelle battaglie ambientaliste e per aver lanciato, con l’Amministrazione sampietrina, il teleriscaldamento a Montegrotto. “Come ogni anno, da quasi 30, dopo aver passato un po’ di mesi per le riparazioni delle stringhe di luci guaste e aver pensato ad una nuova idea per l’allestimento delle luminarie, a metà novembre ho iniziato l’installazione che si è appena conclusa”, spiega Bassan. “Pur essendo l’illuminazione esterna di una semplice casa devo, ogni anno, creare una configurazione luminosa diversa, perché ripetere l’allestimento degli anni passati, come molte delle luminarie che si vedono in giro, non è nelle mie corde e non rende giustizia al Natale”. Per Bassan è importante il duplice concetto di
nascita e rinascita. “Inevitabile, quindi, associare la luce bianca/candida ad una nascita o meglio ad una rinascita che si ripete fortunatamente ogni anno. Quest’anno quindi ho pensato all’uso
esclusivo di luce bianca simbolo di rinascita e di purezza con pochi inserti di blu che è il colore della calma, del silenzio. Il bianco è anche simbolo della pace. Quella pace che, purtroppo in questo periodo, ci serve come il pane”. Quindi nella sua tavolozza di led colorati Bassan ha preso questi due colori e realizzato forse la mia migliore creazione in assoluto. “Tecnicamente ci sono circa 10.000 led in più rispetto all’allestimento dello scorso anno, nel quale erano già presenti 15.000 led. Vi è un’intera parete laterale in cui si fondono delicatamente 5.000 led di colore bianco e blu. La facciata principale della casa, completamente inondata di bianco candido, con tenui inserimenti di blu sta a significare il bisogno di calma e soprattutto di pace”. “Resto nella speranza che quel passante che si è fermato colpito dalla “luce” riservi un attimo per riflettere sul significato dei due colori usati – rinascita e pace”, conclude.
Andrea Fedrigo
Si è accesa la luce sul sentiero di Villa Draghi
Si è accesa la luce lungo il sentiero di Villa Draghi che fino a poche settimane fa è sempre stato al buio. Lo storico tracciato è stato illuminato con completamente 52 punti luce Led, tipo Bollard, alti 80 centimetri e posizionati a circa 10 metri di distanza l’uno dall’altro.
“L’illuminazione realizzata, nel pieno rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza e perfettamente integrata con l’ambiente circostante, - spiega l’assessore alla Pianificazione urbanistica Luca Fanton - permetterà ai cittadini e ai visitatori di raggiungere agevolmente Villa Draghi anche nelle ore serali”. L’intervento è stato finanziato per il 42% tramite il contributo annuale relativo all’efficientamento energetico ex Pnrr ora Ministero dell’Interno, mentre il restante 58% proviene da fondi comunali, derivanti dai risparmi ottenuti sul canone della pubblica illuminazione nell’annualità 2023.
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Edilizia. La riqualificazione e l’ampliamento della primaria Don Milani
La scuola diventerà un centro polifunzionale per l’intera comunità
Al piano terra ci sarà un’ampia area per attività collettive denominata “Agorà”, una palestra e uno spazio aperto al pubblico che potranno essere utilizzati in modo indipendente dalle attività scolastiche
Via libera al progetto esecutivo per la riqualificazione e l’ampliamento della scuola primaria Don Milani di Turri di Montegrotto . Si tratta di un progetto da 3,5 milioni di euro che trasformerà il vecchio edificio scolastico, chiuso nel 2021 per problemi strutturali, in un moderno polo educativo e culturale.
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“Abbiamo voluto progettare non solo una scuola – spiega il sindaco Riccardo Mortandello - ma un vero e proprio centro polifunzionale che potrà essere utilizzato dall’intera comunità” . La Soprintendenza ha richiesto la conservazione della facciata originaria sul lato est dell’edificio, un vincolo che ha comportato una revisione del progetto iniziale e un’estensione dei tempi di realizzazione da 12 a 18 mesi. La facciata storica verrà consolidata attraverso un importante intervento di rinforzo strutturale che prevede il miglioramento delle malte degradate, iniezioni di boiacche fluide e l’applicazione di un intonaco armato con rete in fibra di vetro. Il nuovo edificio si svilupperà su due piani, con un ampliamento verso ovest. Al piano terra troveranno spazio l’ingresso principale, un’ampia area
per attività collettive denominata “Agorà”, una palestra e uno spazio aperto al pubblico che potranno essere utilizzati in modo indipendente dalle attività scolastiche.
Una caratteristica innovativa sarà la gradonata con funzione integrata di scala e spazio didattico, che metterà in collegamento diretto gli studenti con il contesto naturale circostante. Il primo piano ospiterà cinque aule didattiche e un ampio spazio per le attività di interciclo con ampie vetrate affacciate sul giardino e sul panorama dei Colli Euganei. Le pareti tra le aule saranno apribili, garantendo una flessibilità degli spazi fino a 150 metri quadrati nella configurazione di massima apertura. Particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità ambienta-
le ed energetica: l’edificio sarà in classe energetica A4. La scuola sarà completamente accessibile grazie a rampe e ascensore, mentre gli spazi esterni verranno riqualificati mantenendo il campo sportivo esistente e creando nuove aree verdi. L’intervento s’inserisce in un più ampio sistema che comprende la Chiesa del Rosario, la scuola materna, l’asilo Nido e la mensa, creando un polo educativo e sociale strategico non solo per la frazione di Turri ma per l’intero territorio. Il finanziamento dell’opera, che ammonta a 3,5 milioni di euro, sarà garantito attraverso l’accensione di un mutuo da parte del Comune per 2 milioni di euro, mentre la restante parte verrà coperta dall’ente locale attraverso fondi propri”.
“In un periodo di forte denatalità - conclude il sindaco - abbiamo voluto progettare una scuola che vada oltre il tradizionale concetto di edificio scolastico. La Don Milani diventerà un vero e proprio centro civico, dove la comunità potrà incontrarsi e organizzare attività anche al di fuori dell’orario scolastico”.
Alessandro Abbadir
Riaperto il micronido “La Casa dei Folletti” dopo l’intervento per la sicurezza sismica
Dopo 15 mesi di lavori, il Micronido Comunale “La Casa dei Folletti” di via Caposeda riapre, rinnovato e più sicuro. Lo storico edificio, risalente ai primi del Novecento, ha infatti subito un significativo intervento di miglioramento sismico. Con il rientro dalle vacanze natalizie, i bambini sono tornati nella loro “casa” storica, abbandonando la struttura provvisoria che li ha accolti dal settembre 2022. La nuova sede è dotata di sistemi innovativi per la sicurezza sismica e nuovi arredi. L’intervento, del valore complessivo di 778.713,72 euro, è stato finanziato all’82% con fondi Pnrr (634.850,92 euro) e per il resto con risorse comunali.
“Per il nostro Comune - afferma il sindaco Riccardo Mortandellosi tratta di un ulteriore passo verso la messa in sicurezza sismica delle scuole. Oltre a questo intervento, abbiamo realizzato anche migliora-
menti complessivi, come la sistemazione del piazzale per il parcheggio, la riqualificazione dei marciapiedi, prima molto sconnessi, e l’adeguamento dell’area giardino”. “Questo intervento, frutto di un’analisi antisismica che ho commissionato qualche anno fa e che ci ha permesso di ottenere il finanziamento Pnrr, - evidenzia l’assessore all’Istruzione Pier Luigi Sponton - dimostra la nostra dedizione a garantire spazi sicuri e accoglienti per l’educazione dei bambini”. “È stata effettuata una completa ristrutturazione struttura-
le dell’edificio – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Duilio Fasolato - con l’inserimento di fasce in fibra d’acciaio nelle pareti perimetrali, il collegamento del primo solaio alle pareti mediante profili metallici, e l’installazione di un sistema di controventamento nel sottotetto. Sono state inoltre aggiunte nuove pareti sismo-resistenti in muratura armata e colonne metalliche in corrispondenza delle travi in acciaio esistenti per creare una cerchiatura delle aperture al piano terra, oltre al rinforzo della trave in acciaio T1 con l’inserimento di tre pilastri”. Tutti i locali sono stati inoltre ritinteggiati e sanificati, è stata installata una nuova pavimentazione in linoleum colorato nelle aree dedicate ai bambini, rinnovati gli arredi e i sistemi di oscuramento ignifughi nelle zone riposo, ed è stata potenziata l’illuminazione con sistemi più adatti agli ambienti pubblici.
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Il rendering del progetto: fonte Comune di Montegrotto
Il bilancio. L’attività della Polizia municipale in sinergia con le altre forze dell’ordine
Il 2024 è stato l’anno del contrasto alle occupazioni abusive degli stabilimenti termali dismessi
Si tratta di un fenomeno, quello delle intrusioni negli immobili abbandonati, che il Ministero dell’Interno ha identificato come prioritario per contrastare il degrado urbano e la percezione di insicurezza nei cittadini
Il Comune di Montegrotto con-
tro le occupazioni abusive degli stabilimenti termali dismessi e l’azione sta dando dei risultati grazie alla sinergia della Polizia locale con le altre forze dell’ordine.
“La prevenzione delle occupazioni abusive negli stabilimenti termali dismessi infatti è stata al centro dell’attività 2024 della Polizia Locale del Comune di Montegrotto in associazione con quello di Battaglia Terme. Si tratta di un fenomeno, quello delle intrusioni negli immobili abbandonati, che il Ministero dell’Interno ha identificato come prioritario per contrastare il degrado urbano e la percezione di insicurezza nei cittadini.
“In stretta sinergia con l’Arma dei Carabinieri - afferma il sindaco Riccardo Mortandello- abbiamo attuato un piano strategico di prevenzione, in linea con quanto richiesto dalla Prefettura di Padova. Abbiamo perciò sensibilizzato i proprietari privati di immobili in stato di abbandono. Attraverso provvedimenti contingibili ed urgenti, ho ordinato l’adozione di accorgimenti utili a prevenire intrusioni o la commissione di atti illeciti, nonché a salvaguardare la pubblica e privata incolumità”.
Ma non solo. A supporto di questa azione di contrasto contro il degrado, è stato potenziato il sistema di videosorveglianza messo a punto dal Comune grazie ai contributi del Ministero dell’Interno e della Regione, con l’installazione di nuove telecamere in zone strategiche del territorio.
Il sistema ha permesso anche di individuare e sanzionare 65 trasgressori nelle isole ecologiche di Piazza Mercato e via San Mauro.
terventi per criticità del patrimonio stradale e degrado urbano segnalati agli uffici competenti.
Sul fronte dei controlli commerciali, il Corpo ha presidiato 64 mercati settimanali e mercatini, effettuando 86 verifiche annonarie, commerciali e Suap. C’è stata inoltre l’esecuzione di 571 accertamenti anagrafici tra nuovi residenti, cambi di abitazione e cancellazioni, oltre alla gestione di 248 pratiche relative a cessioni di fabbricato
e dichiarazioni di ospitalità.
Non sono mancati i risvolti sotto l’aspetto turistico.
“L’attività della polizia locale si è rivelata fondamentale anche per il successo turistico della destinazione “Oogd - Terme e Colli Euganei” - conclude Mortandello- garantendo sicurezza e ordine durante i numerosi eventi che hanno animato il territorio. La collaborazione con il Servizio Igiene dell’Usl 6 Euganea ha inoltre assicurato elevati
standard di qualità nell’erogazione delle prestazioni e cure sanitarie termali, a tutela della salute degli ospiti”.
Alessandro Abbadir
Il 2024 ha visto gli agenti impegnati su molteplici fronti dalla sicurezza stradale . Nel dettaglio sono state 1.470 le violazioni al Codice della Strada accertate, mentre sono stati 29 gli incidenti rilevati, alla tutela ambientale con cinquanta verifiche sul territorio.
E’ stata significativa anche l’attività amministrativa con l’emissione di 191 ordinanze per modifiche temporanee alla viabilità e 188 in-
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I buoni shopping per le famiglie
Torna a Montegrotto Terme l’iniziativa dei buoni shopping volta a supportare le famiglie e rivitalizzare il commercio locale promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con Confesercenti. L’iniziativa prevede la distribuzione di buoni spesa per tutte le famiglie residenti con figli fino a 14 anni. Ogni nucleo familiare riceverà tre buoni del valore di 10 euro ciascuno, per un totale di 30 euro da spendere presso gli esercizi commerciali del territorio. I dettagli dell’iniziativa prevedono che siano destinatari i nuclei familiari residenti a Montegrotto Terme con figli tra 0 e 14 anni. I 3 buoni, del valore di 10 euro ciascuno per un totale di 30 euro, sono stati distribuiti all’inizio di dicembre e potranno essere utilizzati entro il 2 febbraio 2025. Potranno essere spesi presso oltre 60 esercizi commerciali di Montegrotto Terme.
“Bonus nascite”, un contributo di 400 euro dal Comune
“Una famiglia della nostra comunità, dopo aver ricevuto il bonus nascite, ha scelto di devolverlo ai servizi sociali, dimostrando un encomiabile senso di comunità”. E’ il racconto della vicesindaca del Comune di Montegrotto, Betty Roetta.
“Questo gesto – osserva - testimonia come il nostro tessuto sociale sia caratterizzato da una forte sensibilità verso chi ha più bisogno”.
Il Comune di Montegrotto ha rafforzato il suo impegno a sostegno della natalità e delle giovani famiglie. L’amministrazione comunale ha consolidato il programma “Bonus Nascite” che prevede, per ogni nuovo nato, l’erogazione di un contributo di 400 euro, accompagnato da un libro sonoro e una lettera di benvenuto del sindaco.
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La Comandante della Polizia Locale di Montegrotto Terme Cristina Moro
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Al Centro Culturale di Montegrotto Alda Merini. Le attività promosse dall’assessorato alla Cultura
La biblioteca, un’esperienza indimenticabile e ricca di occasioni
Una serie di progetti specifici pensati e realizzati per i diversi ordini di scuola, dal nido alla secondaria di primo grado, per avvicinare i giovani alla lettura
Accanto alla programmazione di eventi che caratterizzano ormai a Montegrotto da diversi anni la biblioteca Civica Alda Merini tale da gratificarla del titolo di Centro Culturale, l’assessorato alla Cultura promuove importanti attività rivolte agli utenti giovani e giovanissimi convinti che la frequentazione della biblioteca fin da piccoli sia fondamentale per la crescita culturale della comunità.
E’ per questo che la biblioteca si dedica attraverso l’esperienza e la dedizione del suo personale ad elaborare progetti specifici per ogni ordine di scuola, calibrati e pensati per rendere l’esperienza in biblioteca indimenticabile.
“Per il nido sono state proposti nel corso dell’anno incontri di lettura animata”, spiega l’assessore alla Cultura, Pier Luigi Sponton.
“E’ stata realizzata una attività mirata a far scoprire la biblioteca ai bambini grazie ad un percorso divertente che ha previsto filastrocche e giochi a tema ideati ad hoc” spiega ancora l’assessore. “L’attività – prosegue - si è conclusa con momenti di lettura e scoperta della sezione dedicata alla loro età. A questa iniziativa hanno aderito tutte le scuole dell’infanzia di Montegrotto. Circa 200 bambini fascia 3-6 anni. In aggiunta ci sono stati altri appuntamenti, il sabato mattina, dedicati alla lettura animata di specifici libri”.
“lezioni fuori sede” con le insegnanti usufruendo degli spazi e dei materiali.
“Per il corrente anno scolastico infine sono state ideate delle attività specifiche per tutte le classi prime, seconde e terze della scuola secondaria con l’obiettivo di avvicinare gli adolescenti alla biblioteca in questa fase delicata della loro crescita”, conclude.
Federico
Franchin
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“Sono state inoltre realizzate –aggiunge Sponton - delle attività mirate a far conoscere la biblioteca ai bambini proponendo letture animate a tema e giochi didattici alla scoperta delle regole e del funzionamento del servizio specifici e differenziati per classi. Nel 2024 hanno partecipato la maggior parte delle classi delle tre scuole primarie e nella prima parte del 2025 si attendono altrettante classi”. La biblioteca ha ospitato alcune classi che hanno effettuato delle
La mostra “Donna, Musa, Artista-Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento” sarà aperta al pubblico fino a 9 febbraio
Visto il grande successo di pubblico riscosso dalla mostra, che ha registrato più di 4.000 visitatori nei primi mesi di apertura, il Museo di Villa Bassi proroga la mostra “Donna, Musa, Artista-Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento”, a cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy. Sarà visitabile fino al 9 febbraio 2025. L’esposizione è concentrata sulla figura della donna attraverso la produzione ritrattistica femminile di Cesare Tallone (1853 – 1919), tra gli artisti più significativi della fine dell’Ottocento e inizio Novecento. Direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo e professore all’Accademia di Brera, Tallone fu ritrattista della Regina Margherita e pittore di grande successo, oltre che fondatore di una delle prime scuole di pittura per sole donne in Italia. Accompagna ancora l’esposizione un Public Program che approfondisce i suoi temi proponendo raccordi multidisciplinari tra linguaggi e discipline. Dopo quella programmata per il 12 gennaio, il prossimo 9 febbraio alle 16.30 si terrà la visita tematica “Voci di donne”, un percorso emozionante tra i versi di Sibilla Aleramo e altre grandi poetesse, intrecciati ai ritratti intensi di Cesare Tallone esposti in mostra, a cura delle guide CoopCulture. (f.f.)
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Pier Luigi Sponton
Un contributo per i ragazzi… sportivi
Il Comune di Abano sostiene le famiglie per promuovere la pratica sportiva dei ragazzi. Stanziati 15mila euro, l’importo per nucleo familiare sarà di 60 euro a figlio. Le opposizioni criticano: la somma messa al bando potrebbe essere non sufficiente
U
n sostegno alle famiglie dei giovani atleti del Comune di Abano Terme che praticano sport in una delle associazioni sportive del territorio aponense, iscritte all’albo comunale delle Associazioni, grazie ad una nuova edizione del progetto “Facciamo crescere lo sport” realizzato dall’amministrazione comunale.
“Riteniamo importante sostenere la pratica sportiva giovanile svolta nella vasta rete di associazioni del nostro territorio perché rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per le nostre ragazze e i nostri ragazzi – spiega l’assessore allo Sport Francesco Pozza - lo sport non è solo attività fisica ma è anche una scuola di vita che aiuta a crescere come persone”. Grazie a questo progetto sarà possibile ottenere un contributo
economico straordinario per le famiglie dei giovani atleti nati tra il 1° gennaio 2010 e il 31 dicembre 2020, residenti ad Abano Terme che praticano un’attività sportiva nella stagione 2024/2025 presso un’associazione sportiva iscritta alla sezione sport dell’albo comunale delle associazioni sportive. La somma complessiva stanziata di 15mila euro permetterà di ottenere un contributo di 60 euro a figlio che pratica l’attività sportiva. Fino a metà dicembre è stato possibile presentare le domande sulla piattaforma online messa a disposizione sul sito internet del Comune di Abano Terme. Successivamente è stata stilata una graduatoria dei beneficiari del contributo in base al valore Isee.
“Con questa iniziativa vogliamo inoltre valorizzare le tante asso-
ciazioni sportive del nostro comune che svolgono un servizio fondamentale nella nostra comunità – dichiara il sindaco, Federico Barbierato - presidenti, dirigenti, allenatori, collaboratori vari, un patrimonio di persone che quotidianamente presta il loro servizio a favore dei bambini del nostro comune. Spesso impegnati non solo nelle sfide sportive ed educative ma anche in molti adempimenti burocratici sempre più complessi.
A tutti loro l’Amministrazione comunale rivolge un sentito ringraziamento. Con questa edizione del progetto “Facciamo Crescere lo Sport” vogliamo pertanto sostenere le famiglie, in particolare quelle in maggiore difficoltà, affinché nessuna di loro rinunci mai a far praticare lo sport ai propri figli”.
Ma per i consiglieri di minoranza Chiara Martinati, Luigi Ciccarese, Michele Toniolo e Bruno Carraro la somma a bando non è adeguata. “Potrebbe – sostengono - non coprire efficacemente le richieste della comunità, e la presenza di requisiti troppo stringenti finisce con l’escludere molte famiglie che non sono in grado di soddisfarli. I limiti di reddito particolarmente esigui previsti dall’ amministrazione infatti, finiscono con l’impedire l’accesso ai fondi ad una ampia platea di famiglie, che pure non navigano nell’oro”.
Andrea Fedrigo
La Virtus Abano tra le prime a vigilare contro il bullismo e le discriminazioni con il Safeguarding
In pochi sanno dell’esistenza del Safeguarding, l’organismo di vigilanza previsto dalla riforma dello sport, che impone alle società sportive di dotarsi di misure organizzative e di controllo contro ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra forma di discriminazione posta in essere da e nei confronti dei tesserati e di tutti i soggetti che gravitano attorno alla società con particolare attenzione nei confronti dei minori. La Virtus Abano è tra le prime società ad essersi dotata di questo strumen-
to, nominando quale responsabile Safeguarding l’avvocato Monica Cornaviera. “La società si è adeguata alla nuova normativa già dal 31 agosto”, spiega la legale. “Anche se la Federazione ha poi concesso una proroga sino al 31 dicembre per la nomina del Safeguarding. Tre sono gli adempimenti principali: dotarsi di un modello organizzativo, di un codice di condotta e infine nominare un responsabile Safeguarding. Con tutto questo le società mirano a diffondere la cultura del rispetto verso l’altro e
impedire che si possano verificare episodi di bullismo, discriminazioni, abuso fisico, psicologico e sessuale”.
La Virtus su questo fronte parte avvantaggiata rispetto a molte altre realtà. “Noi siamo una realtà che nasce dalla fusione di tre società parrocchiali, quindi c’era già di fatto un codice etico basato su principi di inclusione. Le tre società che hanno dato vita alla Virtus avevano già una forte matrice educativa ed una estrema attenzione alla crescita e allo sviluppo dei propri iscritti”. (a.f.)
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L’assessore Pozza
L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara fa il punto sulla manovra a Radio Veneto24
“Bilancio a misura del Veneto che cresce, nel 2025 daremo forma all’autonomia”
Per la prossima legislatura pochi dubbi:
“Auspichiamo un nuovo mandato per Zaia, la leadership deve restare alla Lega
L a Regione Veneto ha approvato la manovra di bilancio 2025-2027, con un totale di 18,9 miliardi di euro destinati a progetti e interventi su sanità, sociale, infrastrutture e sviluppo economico.
Assessore Francesco Calzavara, quali sono gli aspetti di rilievo della manovra?
Anzitutto siamo riusciti anche quest’anno ad approvare il bilancio nei tempi previsti per legge, oltretutto in un momento di difficoltà. A dicembre infatti il governo governo nazionale ha richiesto un ulteriore contributo alla finanza statale che ci ha costretti a fare un’ulteriore variazione di bilancio con l’inserimento di una modifica dell’adeguamento dell’Irap. Questa integrazione ci permette di garantire le spese che la Regione tradizionalmente finanzia. Da sole sanità e sociale impegnano l’82% delle risorse. Con questa manovra riusciamo a garantire le politiche che nel corso di questi ultimi cinque anni il presidente Zaia ha attuato attraverso i vari assessorati, come previsto dal programma di governo. E’ quindi un bilancio coerente con quanto è stato presentato cinque anni fa ai veneti, una manovra che continuerà a a garantire i servizi ai cittadini e delle risposte importanti. Garantiamo ad esempio per la prima volta la piena copertura nell’anno universitario 2025-2026
di tutte le borse di studio a tutti gli idonei beneficiari, un altro sforzo importante che ci costerà tredici milioni di euro. Riteniamo che le risorse emerse con l’adeguamento dell’Irap vadano usate per le coperture che ci chiedeva il governo da una parte e dall’altra siano restituite al territorio. Altra spesa da considerare è quella delle elezioni, circa 8 milioni di euro che abbiamo messo a bilancio, nel caso in cui la consultazione si svolga a settembre 2025.
A proposito di elezioni, chi vede come futuro presidente del Veneto? Magari qualche attuale assessore?
Io sono un assessore della giunta Zaia e sono iscritto alla Lega, quindi in primis mi chiedo se il limite dei mandati è ancora attuale, in un contesto che riguarda solo i governatori e i sindaci delle grandi città, e se risponda ancora al volere dei cittadini, i quali forse vorrebbero scegliere liberamente i propri amministratori. Qualora non ci fosse la possibilità di avere ancora Zaia come presidente credo che l’esperienza, la capacità amministrativa e la qualità degli amministratori della Lega siano un patrimonio che non può essere disperso in questa regione. Pertanto è comprensibile, anche da parte degli alleati, che la Lega rivendichi il mantenimento di una leadership a livello regionale, esprimendo il proprio presiden-
te all’interno possibilmente di un’alleanza di centrodestra.
Riguardo alle alleanze, Forza Italia non è ha partecipato al voto sul bilancio. C’è stato un chiarimento all’interno della maggioranza?
Non vedo la necessità di grandi chiarimenti. Dopo il voto il presidente Zaia ha ribadito che questa amministrazione rimane nell’alveo del centrodestra e si cerca di mantenere questa posizione unitaria, da Roma al Veneto. Gli attacchi giornalieri da parte del segretario regionale di Forza Italia sicuramente non aiutano a creare le condizioni per finire bene questa legislatura e per iniziare nel migliore dei modi la prossima. Come valuta questi cinque anni in giunta regionale, un periodo che va dall’emergenza Covid alle Olimpiadi invernali?
Sono stati cinque anni complicati perché nati in un momento estremamente instabile come era quello della pandemia. Nessuno di noi sapeva quando sarebbe finita e cosa sarebbe successo dopo. Devo dire che la Regione attraverso una politica di bassa tassazione che ha tenuto negli ultimi cinque anni ha favorito il rimbalzo dell’economia veneta che ha sovra performato gli indici nazionali e di altre regioni. E’ la testimonianza di come la nostra regione avuto sempre nel recente passato grande capacità di ripresa e di ripartenza dopo periodi di crisi prima di altri. E questo anche perché nel complesso la macchina amministrativa comunale
e regionale permette alle imprese di sviluppare al meglio le potenzialità sia a livello locale che internazionale con l’export. Sul fronte sanitario i problemi delle liste d’attesa sono un’eredità della pandemia ma ormai hanno dei tempi in costante diminuzione e le risposte arrivano. Tra le grandi sfide c’è senz’altro l’autonomia: cercheremo di capire da qua alla fine della legislatura qual è il percorso per iniziare un reale decentramento dei poteri dello Stato verso le regioni per ottimizzare le risorse a favore dei cittadini. Sullo sfondo le Olimpiadi invernali saranno uno straordinario momento di visibilità per la nostra regione e creare le condizioni affinché il turismo giochi un ruolo cruciale.
Ci sarà anche l’apertura completa della Pedemontana?
Certo, è un’opera incredibile, anche se molto osteggiata. La crescita costante del traffico settimana dopo settimana conferma la necessità di queste infrastrutture. Riguardo ai costi, dal decimo anno con gli utili sarà possibile
Dall’opposizione Vanessa Camani del Pd attacca: “E’ il tramonto di un’era politica”
E’ duro il commento dell’opposizione in Consiglio regionale alla manovra di bilancio e al mandato della giunta che si chiuderà quest’anno, salvo proroghe. “Le casse regionali sono a secco, - attacca Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico - si ricorre alla tassazione per le aziende, e l’operazione della Pedemontana si è rivelata un fallimento. A questo si aggiunge l’incapacità di affrontare le grandi emergenze, come quelle sociosanitarie, e la totale assenza di investimenti che possano generare un nuovo svi-
luppo. Siamo di fronte ad una manovra di fine impero, stanca, ripetitiva, senza slanci e senza risorse in grado di segnare anche una minima svolta per il cambiamento del Veneto nei prossimi anni”. Camani continua indicando “l’insufficienza di risorse, investite in progetti di breve e brevissimo respiro. In una incapacità di avanzare proposte di vero cambiamento o anche solo di rispondere adeguatamente alle tante emergenze del Veneto. L’eccellenza, bandierina ormai dai colori sbiaditi, e l’autonomia, spacciata come panacea di
ripagare quella che oggi sembra essere una perdita. E’ invece un elemento che porterà ulteriori vantaggi e risorse per la nostra economia.
In conclusione, assessore, il 2025 sarà l’anno in cui vedremo realizzata l’autonomia?
Anzitutto auspico che il presidente Zaia possa essere rieletto perché penso che abbia il peso specifico politico per portare a casa il massimo sul fronte dell’autonomia. Nel 2025 puntiamo a concretizzare almeno una almeno una materia o una funzione come la Protezione Civile. Un risultato che dimostrerebbe qual è la vera volontà da parte del Veneto e di come il Veneto interpreta l’autonomia. Sicuramente non è una scelta spacca Italia ma un’assunzione di responsabilità per dare risposte efficaci ai cittadini sia sui tempi che sulle risorse impegnate. Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno strumento che ci permetterà di portare efficienza ed efficacia ai nostri territori e ai bilanci degli enti pubblici. (n.s.)
tutti i mali, sono racconti che non bastano a camuffare una realtà poverissima in termini economici e strategici”. Sul tema del momento, il quarto mandato al presidente uscente Zaia, l’esponente Dem è ancora più drastica: “Oltre ogni impugnazione, pronunciamento e schermaglia di questo dibattito trito e ritrito sul terzo mandato, resta un dato: la fine del ciclo di Zaia è già realtà. E’ un canovaccio che si ripete uguale a se stesso da 15 anni, e che è ormai palesemente inadeguato. È ora di cambiare”.
Francesco Calzavara
L’intervista. Il senatore Antonio De Poli
“Autonomia: questione di responsabilità”
Il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, è stato ospite della trasmissione Buongiorno Veneto di Radio Veneto24 , dove ha approfondito diversi temi.
Senatore, come valuta il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, in aumento nella nostra regione?
In Senato è stata approvata una legge specifica contro le aggressioni all’interno degli ospedali, con pene più severe per chi aggredisce medici e personale sanitario. È una situazione allucinante: chi ci salva la vita? È difficile comprendere come queste violenze possano verificarsi, ma purtroppo accadono. Per questo, abbiamo dovuto introdurre leggi che prevedano sanzioni severe per chi aggredisce il personale sanitario”.
Guardando all’anno appena passato, qual è il suo miglior risultato?
Il 2024 è stato un anno significativo. Abbiamo lavorato per creare una rete di rapporti tra il mondo delle politiche sociali e sanitarie e quello della piccola impresa. Questo ha portato a risultati positivi anche in relazione alla legislazione nazionale. Credo che si stia recuperando un modo di fare politica che mette al centro i cittadini e le persone, creando un collegamento concreto tra solidarietà e produttività.
Come vede il processo dell’autonomia regionale?
Il percorso verso l’autonomia proseguirà. Sono fiducioso che nel 2025 saranno risolte tutte le questioni pendenti, in modo che il Veneto possa finalmente godere di una maggiore autonomia. Tuttavia, è importante capire che l’autonomia porta con sé anche responsabilità: se una regione chiede di gestire determinate materie, deve essere in grado di farlo con serietà. In caso contrario, si ritorna sotto la gestione statale. Non è obbligatorio, ma dipende dalla volontà della regione di assumersi tali responsabilità.
Chi sarà il futuro presidente della re-
gione?
Il successore di Zaia dovrà avere caratteristiche specifiche, in particolare dovrà essere molto attento ai bisogni dei cittadini, dalle fasce più deboli, come i bambini e le persone non autosufficienti, fino agli anziani e alle persone con disabilità. Un presidente che ascolti i cittadini, le imprese, e che sappia dare risposte concrete alle problematiche del territorio.
In Senato come si sta lavorando per valorizzare le realtà locali del Veneto?
In Senato lavoriamo per dare risposte concrete a tutti i territori. Per quanto mi riguarda, c’è un’attenzione particolare per Padova, in particolare quando si tratta di affrontare problematiche specifiche o di sostenere progetti infrastrutturali. Il nostro obiettivo è portare risorse ai territori, collaborando con i ministeri per soddisfare le necessità locali. Un parlamentare deve lavorare per tutti i cittadini, senza guardare ai colori politici, perché i problemi delle infrastrutture, della sanità e delle esigenze locali riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Questo è il modo giusto di fare politica: affrontare i problemi reali, non le appartenenze ideologiche.
Madeleine Palpella
Economia.
Il sottosegretario Bitonci “Finanziaria vicina ad imprese e cittadini”
Quali ripercussioni avrà la recente manovra di bilancio approvata dal Governo e quali sono gli aspetti più rilevanti per i cittadini? La Finanziaria 2025 contiene numerosi provvedimenti di carattere fiscale ed economico per le imprese, i cittadini, le famiglie. Abbiamo affrontato alcuni aspetti della legge di bilancio approvata a fine anno con il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ai microfoni di Radio Veneto24.
Sottosegretario Bitonci, da dove partire per analizzare gli aspetti principali della Finanziaria 2025?
Abbiamo un taglio importante del cuneo fiscale e contributivo di circa quattordici miliardi che viene stabilizzato, assieme alle tre aliquote Irpef. Una novità assoluta è quella del che ha voluto la Lega che il taglio dell’Ires, cioè l’Ires premiale che va dal 24 per cento al 20 per cento per le imprese che investono gli utili in assunzioni, oppure anche nella transizione 5.0. Si punta quindi a premiare le aziende che reinvestono gli utili di impresa. Altra novità importante riguarda la flat tax sul regime forfettario. Si potrà accumulare il lavoro dipendente fino a 35 mila euro di reddito, in riposta alle partite Iva che hanno anche un lavoro da dipendente. Viene rinnovato anche il fondo di garanzia Pmi, che seguo personalmente con la mia delega specifica. VI sono anche delle importanti novità per quanto che riguarda il mondo delle garanzie dei confidi. Ricordo che si tratta di 160 miliardi di garanzie alle imprese, nel periodo Covid erano 250 miliardi . Non esiste il credito a livello delle imprese senza le garanzie statali che vengono rinnovate anche per il questo anno.
Sul fronte della sanità quali le novità invece?
Ci sono 1 miliardo e 300 milioni in più rispetto allo scorso anno, siamo quasi a 138 miliardi per la spesa sanitaria, con la novità importante della tassazione al cinque per cento degli straordinari per gli in-
fermieri. Quindi gli infermieri che faranno lo straordinario pagheranno solo il 5 per cento di tassazione
Come vede la cancellazione delle multe per chi non si è vaccinato ai tempi del Covid?
E’ semplicemente una scelta del governo, una decisione di carattere politico condivida da tutto il governo, quindi non aggiungerei altro in merito. Specifico solo che non sarà rimborsato che ha pagato le multe a suo tempo.
Altro aspetto cruciale è la proroga dello scudo erariale per le imprese, anche alla luce della congiuntura economica che stiamo vivendo, ci attendiamo delle ulteriori entrate?
Il concordato, al di là delle previsioni infauste da parte delle opposizioni, ha dato una risposta positiva, è un sistema deflattivo del contenzioso e mira a stabilizzare le entrate nei due anni successivi. È abbastanza chiaro che anche questa è una scelta di una nuova politica fiscale che vuole essere più vicina imprese e i cittadini, determinando a priori quali saranno le imposte da pagare nei due anni successivi. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la risposta delle imprese e dei cittadini sul concordato preventivo biennale.
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Antonio De Poli
Massimo Bitonci foto
“Turismo al top e presenze da record, per le locazioni servono regole chiare”
Nel 2024 il Veneto ha registrato numeri da record sul fronte turistico e si conferma regione leader sul fronte dell’ospitalità. Abbiamo chiesto all’assessore regionale al turismo, agricoltura e commercio estero Federico Caner abbiamo affrontato alcuni particolarità. Anzitutto il fenomeno dell’over tourism, che sta sta interessando le grandi città del Veneto.
Assessore stiamo assistendo alla crescita esponenziale di locazioni brevi e alternative che stanno un po’ cambiando la fisionomia dell’ospitalità e ponendo anche dei problemi alle strutture tradizionali, che ne pensa?
Ovviamente alcune città in Veneto crescono più di altre: Venezia è l’emblema della regione, ma anche Verona oggi ha una presenza di locazioni turistiche importanti. Le locazioni turistiche sono una opportunità per il Veneto, perché a fronte di milioni di arrivi e presenze turistiche, oltre 72 milioni l’anno, abbiamo la necessità anche di accogliere queste persone. Si tratta di forme comple-
mentari che non devono andare in contrasto con l’aspetto alberghiero, hanno necessità però di alcune regole precise. In passato noi siamo intervenuti come regione, tra i primi a livello nazionale, per istituire il codice identificativo regionale che ora è stato ripreso a livello nazionale con il CIN, il Codice Identificativo nazionale e permette di definire tutti coloro che vogliono mettere abitazioni in affitto. Questo crea un qualche al sistema tradizionale perché vi sono regole semplificate rispetto agli alberghi, ma so che a livello nazionale il ministro Satanché sta lavorando affinché in questo mercato vi siano delle regole chiare per tutti.
Si moltiplicano anche le iniziative del turismo lento, favorire dai tanti borghi del Veneto. Quali i progetti su questo fronte?
Stiamo lavorando molto sulla valorizzazione delle località, diciamo non meno importanti ma meno conosciute. Grazie ai fondi europei abbiamo creato i club di prodotto, per valorizzare appunto aspetti meno valorizzati, grazie a
finanziamenti che arrivano al 70 per cento. Insieme ai piccoli borghi penso anche al circuito delle ville venete, dei castelli e delle dimore antiche, realtà inserite in circuiti creati grazie ai fondi che abbiamo messo a disposizione. Il Veneto fortunatamente è ricco sia di destinazioni che di prodotti turistici. Sta anche all’imprenditore privato cogliere le opportunità che la Regione offre con questi finanziamenti e e creare qualche circuito nuovo. Cambiamo argomento, parliamo di agricoltura: dopo un anno non facile per il settore primario,
come sarà il 2025? Quali le sfide da affrontare?
Anzitutto il tema del cambiamento climatico che ha un impatto diretto sulle produzioni come il biologico, la viticoltura ma anche i seminativi come mais e frumento, che già devono fare i conti anche con altre emergenze, come le aflatossine per i cereali. Secondo me bisogna lavorare molto sul tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica, come stiamo facendo assieme alle università di Padova e di Verona, affinché si possa coltivare usando al meglio gli agrofarmaci, che non si-
gnifica pesticidi ma prodotti per la cura delle piante da impiegare con attenzione e senza abusarne. L’anno scorso le sperimentazioni messe in campo hanno dato esito positivo.
Gli agricoltori chiedono maggiori tutele per il reddito delle loro imprese, che fare?
E’ necessario un cambio di mentalità, perché bisogna capire che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale, il che significa che bisogna sostenere questa transizione ecologica. Anzitutto lo deve fare l’Europa che eroga i sostegni all’agricoltura. Negli ultimi decenni i sussidi sono diminuiti nonostante si chieda proprio al settore agricolo di impegnarsi di più e di investire anche di più per la transizione ecologica. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo cercare di aiutare gli agricoltori. In questo è fondamentale anche il cambiamento generazionale. I giovani da questo punto di vista sono molto più attenti e reattivi, pronti a sviluppare qualcosa di nuovo.
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L’Autonomia dell’energia: “Stop al monopolio Enel, usciamo dalla gestione centralista”
Le concessioni delle reti garantiscono oggi 300 milioni di euro l’anno. “Sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria”
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Mentre impazza il dibattito sull’Autonomia differenziata tra proclami, rilievi, raccolte firme e possibili referendum che dividono l’opinione pubblica, la politica, le categorie economiche e persino la Chiesa, c’è una proposta che sembra unire tutti quella dedicata al mondo dell’energia.
Il progetto è stato lanciato, nelle scorse settimane, da Federico Testa il presidente di Agsm Aim, il soggetto che racchiude in se le ex municipalizzate di Verona e Vicenza.
L’idea del Presidente Testa nasce da una prima constatazione: nel 2029 e nel 2030 scadranno, rispettivamente, le concessioni idroelettriche e quelle della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Entrambe le concessioni, oggi, sono in mano a Enel. Il progetto a cui sta lavorando Agsm Aim è proprio quello di lavorare, aggregando diversi soggetti veneti, per poter essere della partita.
Tenere in Veneto queste concessioni significherebbe avere a disposizione diverse centinaia di milioni di euro e soprattutto mantenere sul territorio risorse importanti da reinvestire direttamente sia abbassando le tariffe a famiglie e aziende sia investendo
sull’ammodernamento delle infrastrutture presenti.
C’è però un grave problema: i Governo con una norma, della quale francamente si fatica a comprendere la ragione, ha introdotto una proroga ventennale all’attuale gestore, ovvero Enel. Proseguire con una gestione centralista delle concessioni idroelettriche e di quelle sulla rete di distribuzione non produce per il territorio, le imprese e le famiglie alcune beneficio tangibile e, di fatto, contraddice quelle liberalizzazioni introdotte, ormai diverso tempo addietro, dall’allora Ministro Bersani.
Toccherà alla politica Veneta - ma anche a quella Lombarda, Emiliana e Friulana – fare fronte comune e convincere il Governo, in sede di Conferenza Stato – Regioni, a ritirare quella norma.
E l’appello di Testa per avviare
la sfida dell’autonomia energetica non sembra essere caduto nel vuoto: la Regione Veneto con il Presidente Luca Zaia e l’Assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, i Comuni di Vicenza, Verona e Padova con i sindaci Giacomo Possamai, Damiano Tommasi e Sergio Giordani e l’ANCI Veneto con il Presidente Mario Conte sono già al lavoro al fianco di Agsm Aim per giocare, fino in fondo, questa partita essenziale per la tutta la Regione. Dovranno essere proprio loro, forti del progetto industriale preparato da Testa, a lavorare, insieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e friulani perché il Governo cambi radicalmente idee, stralci la norma che prevede le proroghe ventennali e consente alle aziende dei territori di poter competere per ottenere le concessioni.
Il Presidente Testa: “Le reti sono un asset strategico, dobbiamo provare a tenerle sul territorio”
“Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario - ha spiegato Testa presentando il progetto – stiamo lavorando al piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”.
“Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”.
“Le reti sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo ne-
cessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.
Federico Testa
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Stop all’alcol per i neopatentati, usare il telefono ora costa caro
Dal 14 dicembre scorso è in vigore il nuovo codice della strada, approvato con legge 25 novembre 2024 n.177; a ben vedere si dovrebbe più esattamente denominarlo “codice della circolazione” perché, giustamente, tiene conto del cosiddetto omicidio nautico e lesioni personali gravi e gravissime di cui alla legge n.138/2023, entrata in vigore il 25/10/2023, che ha equiparato, sotto vari profili, le sanzioni per violazioni del codice della strada a quelle per infrazione delle norme che disciplinano la navigazione da diporto. Il nuovo codice è costituito da ben trentasei articoli, a loro volta suddivisi in numerosi commi per cui, ovviamente, in questa sede non è possibile un commento “totale”, ma prenderò in considerazione alcune novità che mi sembrano particolarmente importanti. L’articolo 1, tra l’altro, modifica la pena per l’omicidio colposo stradale o navale commesso da chi è in condizione di alterazione psicofisica conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, sostituendo la precedente pena (già elevata) da tre a dieci anni con da otto a dodici anni. Ritengo che l’inasprimento di pena sia eccessivo, se si considera che l’omicidio colposo di
un dipendente per violazione delle norme di prevenzione infortuni è punito con la reclusione da due a sette anni, mi pare che la diversità di trattamento sanzionatorio sia ingiustificata. A prescindere dal tasso alcolemico, per i primi tre anni dal conseguimento della patente, niente alcool, neppure un bicchiere di birra. In caso di chi subisce una seconda condanna (recidiva) per guida in stato di ebbrezza, con superamento della soglia di 0,8 g/l di alcool nel sangue, vi è l’obbligo di installare a bordo un dispositivo denominato “alcolock” che viene collegato all’accensione del veicolo e funzionando come una sorta di etilometro, impedisce che l’automezzo si metta in moto, se un conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero. Peraltro l’alcolock diverrà obbligatorio per tutti gli automezzi di nuova immatricolazione: si è però in attesa di un decreto ministeriale attuativo che disciplini dettagliatamente tale materia. L’articolo 2 inasprisce - a mio avviso giustamente - le sanzioni in caso di abbandono di animali, stabilendo che quando esso avviene su strada o nelle relative pertinenze, l’attuale pena dell’arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10.000 euro é aumentata di un terzo. Viene prevista la pena da due a sette anni per colui “che abbandona animali
domestici su strade o nelle relative pertinenze, quando dall’abbandono consegue un incidente stradale che cagiona la morte”. Sono istituiti nuovi meccanismi più efficaci per l’accertamento della velocità, però le sanzioni sono aumentate, secondo me, in modo eccessivo. Severe sanzioni, condivisibili, per chi guida con il telefonino in funzione. Stretta anche sui monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, che debbono avere un contrassegno e possono circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h e anche per loro vale l’obbligo di assicurazione nonché del casco e di munirli dei freni su entrambe le ruote e delle frecce: tutti questi obblighi scatteranno, a quanto pare, tranne quello dell’obbligo del casco a prescindere dall’età, dopo l’emanazione del decreto attuativo, però secondo un’opinione minoritaria hanno efficacia immediata. I giornali nei giorni successivi hanno riportato la notizia di contestazioni di nuove violazioni, in varie parti d’Italia, soprattutto in relazione all’obbligo di usare il casco anche per chi usa il monopattino : il “leitmotiv”, dei tentativi di giustificazione è consistito perlopiù in :”Non lo sapevo”. In vari casi tale affermazione può essere stata veritiera e ciò induce ad una considerazione d’ordi-
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
ne più generale: l’Italia è inflazionata da convegni, spesso di ben poca utilità, non sarebbe stato male se più soggetti istituzionali, con la preannunciata entrata in vigore del nuovo codice della circolazione avessero organizzato manifestazione illustrative delle rilevanti novità.
Luigi Migliorini
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Allerta Green: una sfida globale che tocca anche il Veneto
Il Veneto affronta crisi climatica e inquinamento con azioni urgenti.
Il cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problemi lontani, confinati a ghiacciai artici che si sciolgono o foreste tropicali che scompaiono. Anche il Veneto è al centro di questa emergenza, con episodi sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e perdite significative di biodiversità. Eventi climatici estremi come l’eccezionale acqua alta a Venezia nel 2019 o le devastazioni della tempesta Vaia nel 2018 sono solo alcuni segnali di un ecosistema in sofferenza. Le conseguenze non sono solo ambientali ma anche economiche e sociali: l’agricoltura soffre per la siccità e l’erosione dei terreni, mentre le città devono affrontare l’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. In questo contesto, il Veneto rappresenta uno specchio di una crisi più ampia.
Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti. In Veneto, la riduzione delle nevicate sulle Dolomiti e l’aumento delle temperature stanno alterando l’equilibrio naturale e le economie locali. I dati indicano che le temperature medie sono aumentate di circa 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, con impatti importanti sulla fauna, sulla flora e sulla qualità della vita.
Il rischio idrogeologico è un altro fattore preoccupante: fiumi che straripano, piogge torrenziali e terreni che non riescono ad assorbire l’acqua sono ormai fenomeni frequenti. Questi eventi sono aggravati dalla cementificazione e dalla gestione non sostenibile del territorio.
Il Veneto, pur essendo una regione avanzata dal punto di vista industriale, paga un prezzo elevato in termini di inquinamento.
Le PM10 e gli ossidi di azoto, derivanti principalmente dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, pongono città come Padova, Verona e Vicenza tra le più inquinate d’Italia.
La presenza di PFAS nelle falde acquifere, soprattutto nelle province di Vicenza, Verona e Padova, rappresenta una crisi ambientale e sanitaria. Inoltre, nonostante i progressi nella raccolta differenziata, il problema dei rifiuti e del consumo di suolo resta irrisolto.
Di fronte a una crisi ambientale così complessa, ognuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane:
1) Ridurre il consumo di energia: spegnere le luci, scegliere elettrodomestici efficienti e utilizzare energie rinnovabili.
2) Muoversi in modo sostenibile: usare i mezzi pubblici, andare a piedi o in bicicletta, e privilegiare veicoli elettrici o car sharing.
3) Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, ridurre l’uso di plastica e combattere lo spreco alimentare.
4) Partecipare attivamente: piantare alberi, aderire a iniziative di volontariato ambientale e raccolta di rifiuti abbandonati o sostenere campagne di sensibilizzazione.
5) Educare e informarsi: promuovere la consapevolezza ambientale in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.
La crisi ambientale non può essere risolta con una singola azione o da un singolo attore: richiede uno sforzo collettivo che coinvolga cittadi-
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ni, istituzioni e aziende. Partendo dalle nostre abitudini quotidiane e pretendendo politiche più coraggiose, possiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile per il Veneto e per il pianeta.
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Consapevolezza dei consumi e spreco alimentare: un problema ambientale sottovalutato
Un esempio di azione quotidiana che può contribuire a migliorare la crisi ambientale è quella che possiamo definire come “consapevolezza dei consumi alimentari”, senza la quale si arriva allo spreco alimentare.
Lo spreco alimentare è uno dei problemi più silenziosi ma devastanti per l’ambiente. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate. Questo fenomeno non riguarda solo le risorse economiche, ma ha un impatto profondo su ambiente e clima, rappresentando l’8-10% delle emissioni globali di gas serra.
In Italia, lo spreco alimentare domestico si attesta a circa 67 chilogrammi per persona all’anno. Anche in Veneto, regione con una forte tradizione agricola e culinaria, la gestione inefficiente del cibo
contribuisce all’aggravarsi dell’emergenza ambientale. Perché lo spreco alimentare incide sull’ambiente?
Cosa si può fare per combattere lo spreco alimentare?
La lotta allo spreco alimentare inizia a livello individuale ma richiede anche interventi sistemici e politiche efficaci.
Si possono pianificare i pasti, facendo una lista della spesa basata su ciò che serve davvero e utilizzare prima gli alimenti già in casa. Possiamo e dobbiamo imparare a conservare correttamente il cibo. Imparare a gestire frigorifero e dispensa infatti aiutano ad evitare che i cibi scadano o si deteriorino. E perché non imparare a valorizzare gli avanzi? Creiamo ricette con ciò che rimane, evitando di buttare cibo ancora commestibile.
Esistono poi moltissime iniziative locali e regionali, come le banche del cibo e del recupero alimentare. E noi cittadini possiamo promuovere o supportare realtà che raccolgono gli alimenti invenduti da su-
La produzione di cibo richiede enormi quantità di acqua, energia e suolo. Sprecare alimenti significa anche sprecare queste risorse preziose. Per ogni chilogrammo di carne prodotto, vengono consumati circa 15.000 litri d’acqua. Le coltivazioni non utilizzate portano ad una perdita di fertilità del suolo e contribuiscono alla deforestazione.
Inoltre, quando il cibo viene buttato e finisce in discarica, si decompone producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre, l’intera catena produttiva (dalla coltivazione al trasporto) diventa inutile e aumenta l’impronta di carbonio.
News dal mondo Green
Ridurre lo spreco alimentare è essenziale per combattere il cambiamento climatico, salvaguardare risorse preziose e promuovere una gestione sostenibile del cibo.
permercati, ristoranti e mercati per distribuirli a chi ne ha bisogno. Esistono anche numerose App e piattaforme contro lo spreco, strumenti come Too Good To Go e Last Minute Market stanno prendendo piede anche in Veneto, facilitando la vendita di cibo prossimo alla scadenza a prezzi ridotti. Che male non fa! Ridurre lo spreco alimentare significa non solo risparmiare risorse e ridurre le emissioni di gas serra, ma anche affrontare problemi sociali come la fame e la povertà. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza in un sistema globale in cui il cibo è ancora mal distribuito e mal utilizzato. Se vogliamo combattere efficacemente l’emergenza ambientale, iniziare dal nostro frigorifero può essere un passo semplice ma cruciale.
Tendenze dell’Economia Green nel 2025 Nel 2025, l’economia green si preannuncia come un settore in forte espansione, con l’intelligenza artificiale (IA) che giocherà un ruolo cruciale. Le aziende e le istituzioni stanno iniziando a integrare l’IA per affrontare i rischi climatici e migliorare la sostenibilità, sebbene ci si debba confrontare con il suo elevato consumo energetico. La Commissione Europea ha annunciato piani per intensificare gli sforzi verso un’economia sostenibile, con iniziative come il Circular Economy Act e la Direttiva sul diritto alla riparazione, miranti a promuovere pratiche più sostenibili.
Innovazioni nel Settore Alimentare
Le tendenze alimentari del 2025 evidenziano un crescente interesse per prodotti sostenibili e biologici. Secondo esperti del settore, ci sarà una preferenza per ingredienti freschi e genuini, con un aumento della domanda di cibi vegetali come burger di lenticchie e superfood. La tracciabilità dei prodotti e l’uso dell’IA per migliorare la sostenibilità nella produzione alimentare saranno elementi chiave.
Turismo Sostenibile
Il settore del turismo sta evolvendo verso modelli più sostenibili. Una ricerca di Accor ha rivelato che oltre il 50% dei viaggiatori europei prevede di spendere di più per viaggi eco-compatibili nel 2025. Questo trend implica che gli operatori turistici dovranno affrontare le sfide legate alla sostenibilità, rispondendo a una domanda crescente di esperienze di viaggio rispettose dell’ambiente.
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Direttore Sanitario: Dott . Stefano Puggina c
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LVeneto: 203 milioni di euro per la sanità, al via gli interventi su quattro ospedali
a Regione Veneto ha approvato la prima fase del Programma di investimenti per l’edilizia sanitaria regionale 2025-2027, destinando oltre 203 milioni di euro per l’adeguamento normativo, funzionale, sismico e antincendio di quattro strutture ospedaliere. La delibera, proposta dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, attinge a fondi nazionali e regionali per migliorare la qualità delle infrastrutture sanitarie, con il coinvolgimento degli ospedali di Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona).
“Proseguiamo con importanti investimenti – sottolinea Lanzarin – per garantire strutture sanitarie sempre più moderne e sicure. Questo programma, finanziato con 193 milioni di fondi nazionali e 10 milioni di risorse regionali, sarà ora sottoposto al Ministero della Salute per avviare un nuovo Accordo di Programma. Parallelamente, le Aziende sanitarie possono avviare le progettazioni, mentre già pianifichiamo ulteriori 115 milioni per la seconda fase.”
I progetti approvati sono:
Ospedale di Oderzo (Treviso): situato in zona sismica 2, richiede interventi di adeguamento sismico e antincendio. L’investimento complessivo, pari a 42,3 milioni di euro, prevede una prima fase da 6,5 milioni già finanziata e una seconda fase da 20,3 milioni. Il progetto include la costruzione di un nuovo blocco a quattro piani, con ingresso, servizi logistici, radiologia e aree di degenza.
Ospedale di Mestre (Venezia): il programma per l’hub di Mestre prevede un ampliamento di 20.000 metri quadrati, denominato “Angelino”, con un investimento iniziale di 58 milioni di euro. Il nuovo edificio ospiterà aree per la maternità, psichiatria, endoscopia, dialisi e poliambulatori, potenziando i servizi offerti.
Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza): in zona sismica 2, l’ospedale sarà oggetto di un secondo stralcio funzionale da 25 milioni di euro per la riqualificazione delle aree chirurgiche. L’intervento comprende cinque sale operatorie generali, una sala operatoria ibrida, due robotiche e un polo endoscopico al piano inferiore, garantendo adeguamenti normativi e tecnologici.
Ospedale di Legnago (Verona): in zona sismica 3, è previsto il rifacimento completo del complesso ospedaliero, con una prima fase da 40 milioni già finanziata. Il progetto complessivo, stimato in 142 milioni di euro, include un nuovo ospedale e migliorie logistiche, con un secondo stralcio di 100 milioni confermato dal piano attuale.
Questi interventi testimoniano l’impegno della Regione Veneto per migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie. Il programma, in linea con le priorità del Servizio Sanitario Regionale, punta a rispondere alle esigenze di pazienti e operatori con ospedali moderni e funzionali.
Redazione Salute
Il commento di Edgardo Contato sull’ampliamento dell’Ospedale dell’Angelo con il progetto “Angelino”
“Traduciamo in realtà un’esigenza, un sogno inseguito per anni dalla città e dal territorio”, dichiara Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, commentando l’ampliamento dell’Ospedale di Mestre grazie all’impegno della Regione Veneto. Il progetto prevede la realizzazione dell’”Angelino”, una nuova struttura che ospiterà specifiche unità operative e permetterà di riorganizzare l’Ospedale attuale. “Grazie a questo investimento – spiega Contato – si ottimizzerà l’efficienza dei servizi, liberando spazi nel corpo centrale per rispondere alle nuove esigenze e ai fabbisogni emergenti.”
L’Angelino sarà strettamente integrato al complesso esistente, con una distribuzione funzionale dei percorsi per garantire sicurezza e organizzazione ottimale. Questo intervento consentirà di migliorare l’offerta sanitaria, mantenendo continuità tra le due strutture.
La ricollocazione dei servizi nell’Angelino permetterà di destinare le aree liberate a nuove funzioni strategiche:
• Potenziamento del Pronto Soccorso, con più spazi per far fronte all’aumento degli accessi.
• Ampliamento della Terapia Intensiva, con percorsi più flessibili.
• Creazione di una sala operatoria ibrida per interventi cardio-vascolari.
• Attivazione di posti letto aggiuntivi per Oncologia, Endocrinologia e area chirurgica.
Al piano -1, il progetto prevede lo sviluppo delle aree operative di urgenza-emergenza, con una maggiore ottimizzazione di risorse e tecnologie, assicurando così standard elevati di cura e assistenza per il futuro.
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Il bilancio. I ricoveri a quota 68 mila (+1200 rispetto al 2023), 300 mila le prestazoni ambulatoriali
L’Azienda Ospedaliera di Padova chiude il 2024 con numeri record, interventi in aumento
Al Pronto Soccorso superati i 160 mila accessi, investiti 7,3 milioni per Medicina Nucleare e Neurochirurgia. Lavori in corso per 9,8 milioni, investimenti per altri 10 milioni
L’Ospedale di Padova chiude l’anno con numeri in crescita e nuovi progetti per il futuro. Ricoveri, interventi chirurgici e prestazioni ambulatoriali hanno registrato un significativo aumento rispetto al 2023. I ricoveri hanno raggiunto quota 68mila, con un incremento di 1.200 unità rispetto all’anno precedente. Gli interventi chirurgici hanno toccato i 69mila, anch’essi in aumento di 1.200. Le prestazioni ambulatoriali superano i 6 milioni, con un incremento di ben 300.000 rispetto al 2023.Anche il Pronto Soccorso ha visto un incremento, superando i 160mila accessi, con 550 pazienti in più rispetto
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il potenziamento di laboratori e l’adeguamento di strutture in Radiologia e Oncoematologia pediatrica. L’azienda ospedale ha pianificato 10,3 milioni di euro di investimenti in tecnologie avanzate per sale operatorie, Medicina Nucleare e Genetica. Grazie ai fondi del PNRR, sono state inoltre acquistate apparecchiature di ultima generazione per un valore di 4,8 milioni di euro, tra cui un angiografo biplano, una risonanza magnetica, una TAC e dispositivi multifunzionali per Ortopedia ed Emodinamica. L’anno appena iniziato sarà cruciale per il completamento dei numerosi progetti in corso. «Un forte impegno è ri-
all’anno scorso. Tuttavia, si registra una leggera flessione nel Pronto Soccorso Pediatrico, che ha totalizzato 27.000 ingressi, segnando un calo del 4,95%. L’anno è stato caratterizzato da importanti interventi nel settore edilizio. Sono stati investiti 7,3 milioni di euro in progetti chiave come quelli per Medicina Nucleare e Neurochirurgia. Attualmente, sono in corso lavori per un valore di 9,8 milioni di euro, tra cui la costruzione della nuova Anatomia Patologica, per cui sono stati stanziati 7,8 milioni. Ulteriori progetti, per un totale di 3,3 milioni di euro, sono stati approvati e includono l’ammodernamento della radiofarmacia,
volto alla conclusione dei percorsi amministrativi – sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben – che riguardano le grandi tematiche della sanità padovana e regionale, come il nuovo ospedale a Padova Est, la nuova Pediatria, l’area Giustinianea, la risonanza magnetica a 7 Tesla e il progetto dell’Hospice pediatrico». Con questi numeri e obiettivi, l’Ospedale di Padova si conferma un punto di riferimento per la sanità regionale e nazionale, puntando su innovazione, efficienza e cura del paziente.
Sara Busato
Ortopedia di Montebelluna: oltre il 90% dei pazienti anziani con frattura di femore operato entro le 48 ore
L’Unità Operativa Complessa di Ortopedia dell’ospedale San Valentino di Montebelluna, diretta dal dottor Alessandro Geraci, si conferma un modello di efficienza nel trattamento delle fratture di femore nei pazienti anziani. Nel 2024, sono stati ben 450 gli interventi di frattura di femore effettuati, con oltre il 90% dei pazienti operati entro le 48 ore dal ricovero, un dato decisamente superiore al 60% richiesto dal Ministero della Salute.
Questo risultato si deve a una stretta collaborazione tra il reparto di Ortopedia e l’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Andrea Bianchin. “Agire rapidamente sulla frattura è fondamentale per ridurre al minimo le complicanze legate al ricovero e all’immobilizzazione prolungata, migliorando la mobilità e la qualità della vita del paziente in tempi brevi e riducendo il dolore”, afferma il dottor Geraci. Per gestire al meglio questi casi complessi, spesso caratterizzati dalla presenza di patologie legate all’età avanzata, l’équipe multidisciplinare coinvolge ortopedici, anestesisti, ortogeriatri
e infermieri. Una seduta operatoria dedicata di 12 ore consente di eseguire gli interventi con grande efficienza, garantendo un trattamento tempestivo e personalizzato per ciascun paziente. Nel 2024, oltre alle fratture di femore, il reparto ha effettuato più di 1900 interventi chirurgici, con numeri in continua crescita anche rispetto ai periodi precedenti la pandemia. Questo incremento è reso possibile grazie all’aumento del personale, che ha consentito di potenziare l’attività chirurgica senza compromettere la qualità delle cure.
Il Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, ha espresso le sue congratulazioni al dottor Geraci e alla sua équipe per gli ottimi risultati raggiunti. “Estendo i miei complimenti anche ai reparti di Ortopedia degli ospedali di Conegliano e Oderzo, che hanno ottenuto gli stessi risultati positivi nell’ambito delle fratture di femore trattate tempestivamente”, ha dichiarato Benazzi, sottolineando l’importanza di queste performance per la salute degli anziani e per l’efficacia dei servizi sanitari locali.
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