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Medicina termale, il fango dei Colli Euganei non ha rivali al mondo

Il neopresidente del Centro Studi Termali Veneto Pietro d’Abano Walter Poli ribadisce l’impegno ad investire sempre più nella ricerca scientifica insieme al nuovo partner, l’Orto Botanico di Padova

Non ha paragoni al mondo, soprattutto per gli effetti benefici che ha sull’organismo umano. Il fango dei Colli Euganei, il Fango Maturo Doc, è un vero farmaco naturale la cui efficacia è garantita da un Brevetto Europeo. Anche in questo caso, è l’unico nel nostro continente.

Basta questo per comprendere l’affermazione ribadita con convinzione dalla nuova governance del Centro Studi Termali

Veneto Pietro d’Abano: “Il fango termale, che insieme alle acque salso-bromo-iodiche è il nostro prodotto principale, rappresenta passato, presente e auspicabilmente futuro del territorio”. Da qui l’impegno formalizzato dal neopresidente, Walter Poli: investire sempre di più nella ricerca. E in questo percorso c’è un nuovo partner, l’Orto Botanico di Padova. Il Centro Studi, che compie quest’anno 42 anni di vita ed è nato per volontà delle associazioni degli albergatori di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme, ha come principale finalità la ricerca scientifica nel campo della medicina termale, lo studio, la promozione, l’incremento delle attività che riguardano il termalismo in ogni sua manifestazione, in ogni campo di applicazione terapeutico e scientifico. L’acqua termale arriva (in forma meteorica) dalle Prealpi e, in millenni, viaggia a 3 mila metri di profondità a contatto con rocce calcaree. Sgorga a 87 gradi centi- gradi: è elemento fondamentale per la maturazione del fango.

L’acqua e fango rappresentano i due tesori delle Terme euganee.

La parte inorganica solida (argilla, fango vergine) si estrae dai laghi termali di Lispida e Arquà Petrarca, ai piedi dei Colli Euganei, e dopo la filtrazione e la depurazione viene messa a riposare nelle vasche e sommersa da acqua termale. L’acqua termale con la sua temperatura e la sua composizione chimica ha un’influenza determinante sullo sviluppo della microflora e sulla maturazione del fango. Che poi finisce negli impianti d’accoglienza per garantire cure e benessere ai tanti clienti e pazienti delle strutture termali (2 milioni di ospiti all’anno). Il fango usato negli alberghi termali viene estratto da due siti: dal lago Costa di Arquà Petrarca e dal lago Lispida di Monticelli di Monselice. All’indomani dell’insediamento del nuovo consiglio direttivo, il Centro Studi – diretto da Fabrizio Caldara – conferma la volontà di investire sulla ricerca dedicata al fango. L’obiettivo? Scoprire e studiare eventuali altri “poteri” di questo elemento. Da anni il Centro Studi collabora con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova: ne è nata una conoscenza approfondita della componente biologica che colonizza i fanghi e delle sostanze dotate del potenziale farmacologico.

Federico Franchin

Torna, dopo i tre anni di stop per la pandemia, il ritrovo dei “De Rossi”. Quella di quest’anno è stata una festa quindi particolare, che ha portato a ritrovarsi ben 1 20 persone al ristorante Al Cacciatore di Rovolon. Una storia lunga decenni quella dei De Rossi. Undici fratelli per generare una grande famiglia diffusa in tutto il padovano ed in Lombardia. Nonno Felice De Rossi sposò nel 1907 Maria Emma Crivellari generando Adele e Guido, ma Maria Emma se n’è andata prematuramente e così Felice sposò Maria Luigia Crivellari, sorella della prima moglie, generando altri 9 figli. Se ne sono andati tutti ma hanno lasciato uno stuolo di figli, nipoti, pronipoti che hanno il piacere di ritrovarsi ogni anno per il gusto di stare insieme rievocando la loro storia centenaria. E anche quest’anno più di 120 “De Rossi” si sono abbracciati domenica 30 aprile scorso, animando una giornata piena non solo di ricordi ma anche di storie di oggi e di speranze per il domani, attraverso i più giovani che sono stati i protagonisti di questo quarantesimo incontro dei De Rossi”.

“E’ stato emozionante per tutti noi rivedersi, festeggiando il nostro essere una grande famiglia condividendo i valori della vita ma anche tutto ciò che la vita stessa propone: gioie e dolori, successi e fallimenti, convinti che la condivisione aiuti ognuno di noi”, racconta Giulia, una delle partecipanti al ritrovo.

E’ stata una festa con tanto di messa al mattino sempre lì in ristorante e poi via al pranzo. E poi l’intrattenimento con uno show sullo stile di Sanremo, la lotteria e le pergamene a quanti hanno di recente festeggiato date importanti, come gli anniversari di matrimonio.

“Una festa – conclude Giulia - che ha coinvolto i più anziani, ma anche i bambini che porteranno avanti la nostra generazione”. (f.f.)

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