Regione p. 35
DICEMBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n. 232
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di Treviso
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LA MAGIA DEL NATALE E LA RESPONSABILITÀ DEL MOMENTO La città torna a vestirsi a festa, fra luci, eventi e solidarietà
servizi alle pag 6-8-9
ANGELA
L’assistente virtuale a servizio dei cittadini PROVINCIA
Si vota il 18 Marcon unico candidato FANTACA’SUGANA
Rubrica politica fra fatti e retroscena ANTONELLA TOCCHETTO
“Poca condivisione: sarà il limite di Conte” GRANDE TREVISO
L’hinterland ha deciso di fare squadra IL CAPOLAVORO
A S. Caterina il ritratto del doge Erizzo
La Piazza racconta i traguardi che ci portano al 2030
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Valeria Marcato >valeria@givemotions.it<
i chiamano Goal, forse proprio per rendere più efficace la comunicazione a noi cittadini, e sono ben 17 i traguardi che siamo tutti chiamati a raggiungere entro il 2030 per uno sviluppo sostenibile del nostro mondo. I 193 paesi membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere questi obbiettivi entro il 2030. Ma non si parla di aspetti esclusivamente legati alla governance dei singoli Stati, quanto all’insieme di azioni che ciascuno di noi compie per arrivare ad ottenere dei risultati tangibili per uno sviluppo globale davvero sostenibile. segue a pag 5
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5 La Piazza racconta i traguardi che ci portano al 2030 Valeria Marcato >valeria@givemotions.it<
L’intelligenza artificiale a servizio dei trevigiani A
Ca’ Sugana da qualche giorno hanno assunto Angela. Assistente infaticabile a servizio dei cittadini acca ventiquattro. Basta un messaggio, meglio se cordialmente accompagnato da un saluto (che la gentilezza è gratis), e Angela risponde subito, indirizzandoci con destrezza a un ufficio, ricordandoci quali documenti servono per rinnovare la carta d’identità, mettendoci di fronte il calendario con i giorni in cui prenotare un appuntamento, spiegandoci bene dove dobbiamo andare. E alla fine al nostro grazie risponde con un figurati. Ma chi è Angela? È il nuovo assistente virtuale del Comune di Treviso: una nuvoletta blu nella home page del sito ufficiale sopra cui si clicca per iniziare a dialogare e che ci supporta, ci guida, ci facilita nello sbrogliare le pratiche del servizio demografico (ma a breve opererà anche per urbanistica, Urp, cultura, turismo e ufficio tributi). Provare per credere. Un progetto di intelligenza artificiale, sviluppato dall’azienda QuestIT di Siena, con un nome niente affatto casuale. Angela, in omaggio ad Angela Del Turco, prima consigliere e assessore donna di Treviso, dal 1951 al 1956. Curiosità onomastica a parte, l’introduzione dell’assistente virtuale è una scelta che va in molteplici direzioni: lo snellimento del carico delle attività di sportello, l’implementazione dell’efficienza, la velocità della gestione delle pratiche, la sburocratizzazione dei servizi, la dematerializzazione dei processi. Insomma, la trasformazione digitale della città continua. Un passo alla volta, con strumenti che all’apparenza possono risultare piccola cosa ma che, messi in fila, vanno a rispondere a quel concetto di cui in questi anni, e soprattutto in questi ultimi mesi, continuiamo a sentire tanto parlare e il cui significato spesso ci può sembrare etereo: la transizione digitale. Che, a guardarla bene sotto la lente di ingrandimento, altro non è che il facilitare la vita ai cittadini utilizzando le nuove tecnologie, rendendo i servizi pubblici fruibili da tutti e da qualsiasi luogo.
Si chiama Angela l’assistente virtuale “assunta” dal Comune Un nuovo passo avanti nella digitalizzazione
E sono 3 gli ambiti in cui tutti noi siamo chiamati ad agire: quello economico, quello sociale e quello ambientale. Le tre dimensioni dunque della nostra vita. L’Italia, come tutti gli altri Stati, ha dunque predisposto un proprio piano di sviluppo sostenibile, chiamato anche Agenda 2030, che si sviluppa in 5 aree di intervento, le 5P dello sviluppo sostenibile: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Cosa possiamo fare di concreto per raggiungere questi obbiettivi? Come privati cittadini possiamo ad esempio prestare attenzione ai nostri rifiuti, contribuendo tutti assieme alla salvaguardia del Pianeta. Possiamo impegnarci ad esempio nel ridurre gli sprechi alimentari familiari, a favore della Prosperità globale e delle Persone. Possiamo contrastare la povertà con semplici gesti quotidiani che tutti noi conosciamo e possiamo includere, anziché escludere, le persone più bisognose ed emarginate. Possiamo o dobbiamo? Retorica o realtà? Ce lo siamo chiesti, in redazione ed in azienda. E noi de La Piazza, de Il Vicenza e Il Bassano riteniamo necessario che tutti noi ci impegniamo con forza per raggiungere la concreta sostenibilità, iniziando dal nostro territorio veneto e dai cittadini dei 60 comuni che il nostro giornale raggiunge. Non solo perché ce lo chiedono l’Italia e le Nazioni Unite, ma soprattutto perché siamo convinti che sia l’unico modo per vivere meglio nel nostro territorio, nella nostra regione e nei nostri comuni, nel presente e nel futuro molto prossimo. Per questo abbiamo scelto di schierarci, non politicamente ma a favore della sostenibilità. E abbiamo scelto di farlo internamente, ad esempio cambiando progressivamente tipologia di carta di tutte le nostre 23 edizioni, e nei confronti dei nostri lettori. Da questo mese infatti vi racconteremo i moltissimi traguardi che le aziende ed i Comuni veneti hanno già raggiunto nell’ambito della sostenibilità e quanto si apprestano a realizzare nel prossimo futuro. Esempi concreti di successo sostenibile, per trasmettere alla società civile ed economica quanto si debba e si possa fare da oggi, da subito. Da questo mese infatti troverete la nuova rubrica “La Piazza 2030”, curata da nostri giornalisti esperti in materia. E saremo lieti di dare spazio anche agli esempi di successo sostenibile che vorrete raccontarci!
Sara Salin
di Treviso
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locali mensilmente È un un periodico periodicoformato formatodada2222edizioni edizioni locali mensilmente recapitato aa426.187 recapitato 426.187famiglie famigliedel delVeneto. Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Treviso per un numero complessivo di 32.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Chiuso in redazione il 9 dicembre 2021
CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Direzione, Amministrazione Direzione, Amministrazione e Redazione: e Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Redazione: Centro Stampa: Concessionaria Concessionaria di Pubblicità di Locale: Pubblicità Locale: Direttore responsabile Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (BS) Rotopress International Direttore responsabile via Brecce · Loreto (An) via Lisbona,via 10 ·Lisbona, 35127 Padova 10 · 35127 Padova Nicola Stievano Tel: +39.030.7725594 Nicola Stievano tel. 049 8704884 tel. 049 · fax8704884 049 6988054 · fax 049 6988054 >direttore@givemotions.it< >direttore@givemotions.it< >redazione@givemotions.it< >redazione@givemotions.it< Ornella Jovane Chiuso in redazione Periodico fondato nel 1994 da il 6 dicembre 2021 Giuseppe Bergantin >www.lapiazzaweb.it< >www.lapiazzaweb.it< >redazione@givemotions.it< >redazione@givemotions.it<
#3visoincanta
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La città vestita a festa. Un fitto programma di eventi che accompagnerà cittadini e turisti fino all’Epifania
La magia del Natale abbraccia Treviso Fra stelle, tradizioni e senso di responsabilità Il villaggio e la casa di Babbo Natale sotto la Loggia Incantata con le cassettine per recapitare le lettere dei bambini In piazza dei Signori l’albero monumentale donato dal Comune di Brunico Colonna Preti: “Un periodo di gioia”
L
a magia del Natale è tornata ad abbracciare Treviso. Dopo due anni difficili e nonostante la pandemia non consenta neppure questa volta di abbassare minimamente la guardia, la città sta ritrovando il suo “Natale Incantato”. Tutto è già vestito a festa e fino al 6 gennaio – fra luci lungo le strade, nelle piazze, nei quartieri, con le stelle e i loro giochi di riflessi sull’acqua che ipnotizzano lo sguardo di foresti e cittadini – continuerà a risplendere in piazza dei Signori uno degli alberi monumentali da sempre più fotografati in Italia, donato ancora una volta dal Comune di Brunico. “Un Natale di gioia”, lo ha voluto definire l’assessora alla cultura Lavinia Colonna Preti. Di sicuro un Natale di ritorno alle tradizioni. Perché probabilmente mai come questa volta c’è bisogno di recuperare lo spirito di condivisione ma anche quel pizzico di leggerezza e magia che sa scaldare i cuori. Spettacoli itineranti, musica, esibizioni a sorpresa, performance per bambini e famiglie. Ma soprattutto l’attesissima “Loggia Incantata”, che quest’anno è diventata già il simbolo del Natale trevigiano, con il villaggio e la casetta di Babbo Natale: l’idolo dei più piccoli (ma anche gli adulti non riescono a non venirne catturati) ogni fine settima-
na è lì, pronto ad accogliere le letterine, a posare per una foto ricordo come quella che anche i più anziani fra noi continuano a conservare nel proprio album: nel 2020 la cassetta delle letterine è stata letteralmente inondata e questa volta ce ne saranno due sotto l’albero e una alla Loggia dei Cavalieri, più un ufficio postale mobile per raccogliere i desideri dei bambini. A gennaio saranno scelte e premiate le dieci letterine più belle. Organizzata e promossa in sinergia dagli assessorati alla cultura, al turismo e alle attività produttive con il supporto della Camera di Commercio TrevisoBelluno Dolomiti, delle principali associazioni di categoria, di CentroMarca Banca e di numerosi partner privati, l’edizione 2021 del “Natale Incantato” ancora una volta si rivolge a tutti: grandi e piccoli, trevigiani e turisti, coinvolgendoli in un’atmosfera sognante. “Un palinsesto quantitativo e qualitativo”, lo definisce il vicesindaco Andrea De Checchi, che ricorda l’importanza di “vivere le festività con un corretto senso civico”. E di “Natale di responsabilità”, parla anche la sua collega Colonna Preti. Sicurezza e attenzione per non rinunciare a bellezza e divertimento, con oltre duecento fra artisti, ballerini, musicisti, gruppi corali, attori,
gruppi teatrali e marching band che hanno già iniziato i propri spettacoli nei fine settimana, animando l’isola della Pescheria, ponte dei Buranelli, Santa Maria Maggiore, la Loggia dei Cavalieri, piazza Rinaldi e piazza dei Signo-
ri. Fino all’Epifania la tradizionale giostra a cavalli continuerà a girare in piazza dei Signori, mentre in piazza Borsa si potrà continuare a pattinare sul ghiaccio fino al 16 gennaio. Dal 27 di-
cembre sarà aperta “La via dei Presepi”, magico percorso per ammirare i presepi monumentali custoditi all’interno del Duomo, del Battistero, delle chiese di San Francesco, Santa Maria Maddalena, Santa Maria Maggiore, Sant’Agnese e Sant’Andrea. La Vigilia di Natale dalle 15.30 alle 19 la Pastoria del Borgo Furo organizzerà il tradizionale presepe vivente, con partenza da via Tezzone e arrivo in piazza dei Signori. Sotto il segno della tradizione anche la “Ciara Stea”, organizzata anche questa dalla Pastoria di Borgo Furo che percorrerà le vie del centro con cornamuse e costumi d’epoca. Anche i Radiofiera saranno protagonisti il 24 dicembre con un concerto nell’isola della Pescheria. E ancora: i mercatini dell’oggettistica in Borgo Cavour il 19 dicembre, la creatività di Mammart il 18-1923 e 24 in piazza Indipendenza, “La Leggenda di Natale” online con il Gruppo Alcuni il 18 dicembre alle 16.30. Fino al 2 gennaio è possibile partecipare al contest fotografico: basta scattare una foto di uno scorcio natalizio della città, postarla sul proprio profilo Instagram con gli hashtag #3visoincanta e #trevisofotostampa. Fra le dieci foto che avranno ricevuto più “mi piace”, la giuria sceglierà i tre vincitori, premiando anche la foto più bella scattata nei quartieri. A proposito di quartieri, non manca in questo 2021 la rassegna degli alberi di Natale. Il programma dettagliato degli appuntamenti natalizi può essere consultato sul sito ufficiale del Comune di Treviso. (s.s.)
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Iniziative benefiche. Raccolte fondi per sostenere la ricerca di Città della Speranza e le attività di Advar
Lo spirito natalizio fra arte e generosità Cristalli di neve d’autore da “adottare” Grande successo per la prima edizione della Christmas Run, con 1.631 Babbi Natale che hanno invaso le vie del centro Raccolti è già devoluti 3.000 euro
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l sostegno alla Fondazione Città della Speranza e all’Advar è una delle iniziative più nobili messe in campo a Treviso in occasione delle festività natalizie. Due i momenti per partecipare anche con i fatti nel vero spirito che dovrebbe caratterizzare questo periodo. Il primo, l’8 dicembre, è stato un autentico successo di pubblico e generosità, con 1.631 Babbi Natale di corsa nel cuore della città che alla fine hanno portato una significativa donazione di tremila euro per la fondazione padovana che si occupa di ricerca per sconfiggere le malattie pediatriche e l’associazione trevigiana dedita alle cure a domicilio e all’hospice Casa dei gelsi dei malati terminali. Un autentico
fiume rosso, la Christmas Run (organizzata da Ventieventi), colorato di sorrisi dietro le barbe bianche e le mascherine, con il sindaco Mario Conte, l’assessore Alessandro Manera, l’ex cestista Riccardo Pittis, i Los Massadores, Carla Pinarello e il vetraio Marco Varisco a fare da apripista a una manifestazione che, per essere alla prima edizione, meglio non sarebbe potuta riuscire. Cinque chilometri che hanno toccato i luoghi più suggestivi del centro storico, per chiudersi al Bastione San Marco. Il secondo è invece una mostra a cielo aperto: sei “Cristalli d’arte” a forma di cristalli di neve, posati lungo un percorso che si snoda tra piazza Università, il Quartiere Latino e piazza Santa
Maria dei Battuti. Un progetto di solidarietà per la Città della Speranza – alla quale sono stati già donati 25mila euro – con tre cristalli in cemento decorati dall’artista opitergina Erika Fresch intitolati “Forza”, “Vita” e “Speranza” e altri tre realizzati dal friulano Massimo Clemente e dedicati ai “Graffi alla natura”. Arte da ammirare passeggiando, ma soprattutto un messaggio da
fare proprio: donare. “Perché – come ha voluto sottolineare la consigliera della Fondazione Città della Speranza Antonella Gasparotto – le malattie pediatriche non vanno in quarantena”. Inaugurata il 7 dicembre dal sindaco Conte e dall’assessora alla cultura Lavinia Colonna Preti, la singolare mostra dà la possibilità di adottare l’ultima delle sei opere d’arte a forma di cristallo
di neve. Le altre cinque, infatti, hanno già trovato i propri benefattori tra gli imprenditori del territorio e un’intera squadra di rugby, il Benetton. Un’iniziativa che non si fermerà a Treviso, ma è destinata a proseguire il proprio cammino di solidarietà spostandosi a Brunico, la città che ormai da molti anni dona a Treviso l’abete per l’albero di Natale di piazza dei Signori.
Il Natale e la città
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L’appello. L’invito corale delle associazioni di categoria per sostenere le imprese locali
“Acquistate nelle nostre botteghe” Prosecco, radicchio e prodotti a km zero A
ppena è stato percepito il segnale di un probabile Natale in zona gialla è scattato immediato un nuovo appello delle associazioni di categoria trevigiane: “Acquistate nella bottega vicino a casa, sostenete le imprese vicine a voi e siate solidali”. Doveva essere il Natale della ripresa e invece si è preannunciato complesso, anche se indubbiamente meno di quello dello scorso anno, quando eravamo in zona rossa. Ma comunque difficile, visto che l’aspettativa era una totale apertura dettata dalla zona bianca. “Sicuramente non sarà un Natale facile perché con ogni probabilità passeremo nella zona gialla – spiega Federico Capraro, presidente Ascom Confcommercio Treviso – Serve un forte impegno alla responsabilità individuale e ai comportamenti di tutti con l’uso di mascherine e il distanziamento. Le nostre imprese sono le più penalizzate, occorre guardare avanti e rafforzare i comportamenti di solidarietà. La moda sembra riacquisire una piccola ripresa. Secondo i dati di Confcommercio la spesa media a famiglia si attesta a 167 euro. Noi anche quest’anno abbiamo lanciato la campagna “sotto casa” per sostenere i negozi di prossimità. L’invito che facciamo ai cittadini è quello di approfittarne perché il piccolo commercio è l’ossatura che ha garantito anche un servizio durante il lockdown”. Il medesimo appello è quello che porta avanti, nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento, Coldiretti. “Noi abbiamo aspettative molto buone per questo Natale anche qualora fossimo in zona gialla – spiega il presidente di Coldiretti, Giorgio Polegato – Siamo fiduciosi che il trend positivo che stiamo vivendo possa continuare anche durante le feste. Stiamo consigliando ai consumatori di scegliere i prodotti Made in Treviso soprattutto per dare un segnale alla produzione locale, fatta da piccoli e medi produttori che
Capraro (Ascom): “Ricordiamoci che il piccolo commercio è l’ossatura che ha garantito un servizio anche durante il lockdown”
fanno prodotti chilometro zero che hanno vissuto periodi difficili durante il Covid e che ora sono ripartiti e disponibili per soddisfare le richieste. Il lockdown stesso ha fatto riscoprire ai consumatori i prodotti locali che hanno dei sapori completamente diversi rispetto ai prodotti del supermercato”. Le aspettative di Coldiretti per questo Natale sono legate quindi alla voglia di ripartenza e rinascita. “Da un lato questo è stato un periodo difficile – conAnche quest’anno tinua Polegato – dall’altro Assindustria invece è stato un vantaggio per farsi conoscere diper Natale donerà rettamente nelle case delle a un’associazione persone attraverso il delidel territorio che si very. Un’opportunità che trova in difficoltà ancora oggi dà i suoi risultati. Il trend è positivo, i prodotti di qualità hanno avuto un’impennata nell’ultimo periodo e le persone hanno capito che mangiare delle materie prime ottime soddisfano soprattutto in questo periodo di restrizioni. Treviso è un esempio di eccellenze in questo campo, dal Prosecco al Radicchio passando per i prodotti caseari”. Assindustria Venetocentro, l’associazione che riunisce gli imprenditori di Treviso e Padova, non dimentica le persone meno fortunate. Anche quest’anno in occasione del Natale farà un’azione di solidarietà nei confronti di un’associazione del territorio che si trova in particolare difficoltà. “L’economia è ripartita – spiegano da palazzo Giacomelli – Gli ultimi dati sono positivi, crediamo che ci possa essere fiducia nella tenuta e nella crescita delle imprese e del territorio. I problemi principali sono legati alle materie prime e ai collaboratori che non si trovano. Non è facile per nessuno, si stanno facendo degli investimenti”.
Sopra Federico Capraro, sotto Giorgio Plegato
Lucia Russo
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Sanità
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Qui Ulss 2. Nuovi hub ad Asolo e San Vendemiano, partono le immunizzazioni della fascia 5-11 anni
Benazzi: “Mascherina, distanza, igiene, vaccino e terza dose per tutti” “M
ascherina, distanziamento, igiene delle mani, vaccino, terza dose per tutti e ci salviamo da questa peste”. Il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana Francesco Benazzi lo ripete ormai come fosse un mantra. La situazione nella provincia di Treviso non è certo delle migliori, dal punto di vista dei contagi e soprattutto dei ricoveri. Il pomeriggio del 9 dicembre l’ospedale San Camillo è tornato a essere ospedale Covid: 60 posti letto dedicati, il resto rimane all’attività ordinaria. In un territorio che ha già a Vittorio Veneto un nosocomio “riservato” ai pazienti infettati, non è un gran bel segnale. La risposta è solo una: continuare a tamburo battente con la campagna di vaccinazione, con l’obiettivo di arrivare a poter inoculare 9mila dosi al giorno grazie all’apertura, dopo il centro di Asolo, di un nuovo hub a San Vendemiano. E con l’avvio proprio in questi giorni da una parte della vaccinazione della fascia di età compresa fra i 5 e gli 11 anni e dall’altra con l’immunizzazione a domicilio con la terza dose dei over 80 da parte dei medici di famiglia. Partiamo da questi ultimi, quelli che Benazzi definisce i fragili che possono aver difficoltà a raggiungere i centri vaccinali: la gestione a domicilio della cosiddetta dose booster è stata fissata il 15 e 16 dicembre. A inizio settimana si è tenuto invece l’incontro con i pediatri di libera scelta per l’organizzazione della campagna dedicata ai più giovani, che parte il 17 dicembre. I bambini saranno vaccinati negli hub, creando una linea privilegiata gestita direttamente dai pediatri e che non va a interferire sul carico di lavoro e di attesa delle altre vaccinazioni. Anche per questa fascia di età la prenotazione viene effettuata esclusivamente attraverso il portale regionale. “L’obiettivo – afferma il direttore generale dell’Ulss 2 – è vaccinare il possibile in questa fascia di età, che i numeri ci confermano essere quella che porta in giro il virus”. I pediatri inoltre sono stati dotati di uno strumento in grado di processare i tamponi in fluorescenza, così da ottenere una lettura immediata dell’esito e,
Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana
oltre che velocizzare le risposte, evitare un ulteriore sovraccarico su una macchina sanitaria, quella dei tamponi, già oltremodo sotto stress. L’intasamento creato nelle ultime settimane, con lunghissime code ai centri e grossi problemi di tenuta anche dal punto di vista della viabilità ordinaria, è stata fronteggiata dall’azienda sanitaria con l’apertura di due nuovi Covid Point: uno a Castelfranco Veneto nel parcheggio antistante la discoteca Melodi (via Staizza, 63) in modalità drive in con apertura tutti i giorni (festivi compresi) dalle 8 alle 17, l’altro a Dosson di Casier in viale Mattioli, attivo dal 16 dicembre e aperto tutti i giorni dalle 8 alle 14. A proposito di tamponi. Il manager della sanità trevigiana fa un appello ai cittadini, volto a evitare gli intasamenti dei Covid Point, di non concentrare gli accessi solo al mattino, ma di cercare di presentarsi anche in orario pomeridiano. “Nei giorni di festa – sottolinea Francesco Benazzi – i centri tampone sono deserti, ma ci sono persone che arrivano il giorno feriale successivo con in mano la richiesta medica vecchia di due giorni”. Come dire: siamo qui a disposizione, ma i cittadini devono collaborare. Infine, una buona notizia. Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha deciso lo “stanziamento” a Treviso di qualche unità medica e infermieristica: il 9 dicembre hanno preso servizio tre medici e 4 infermieri e dal 17 sono in servizio altre tre medici e cinque infermieri. Sempre pochi, in una situazione complessiva nella quale la mancanza di personale costringe il sistema a vivere costantemente alla giornata. Sara Salin
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Notizie di Marca
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Qui Sant’Artemio/1. Parla Marcon, pronto a essere riconfermato alla guida della Provincia
“Nessuno ha investito quanto noi sulle scuole Siamo stati abili a intercettare i finanziamenti” Seconda puntata dell’intervista al presidente dell’ente trevigiano Il sindaco di Castelfranco Veneto tira le somme dell’ultimo anno
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tefano Marcon punta al bis. Il sindaco di Castelfranco Veneto alla guida della Provincia di Treviso il 18 dicembre potrebbe essere rieletto presidente dell’ente. A novembre lo abbiamo intervistato per tirare le somme sullo stato di salute del Sant’Artemio: qui la seconda parte della sua analisi. Presidente, ripartiamo dall’edilizia scolastica. “La Provincia di Treviso ha impegnato più di 78 milioni di euro nell’edilizia scolastica da qui alla fine del 2023. Un record assoluto a livello nazionale, nessuno ha investito come noi. E non è finita qui, perché grazie ai nostri uffici sempre preparati, continuiamo a ottenere fondi ministeriali che ci consentono di volta in volta di migliorare le nostre scuole, a ogni angolo della provincia: da nord a sud, sinistra e destra Piave fino al capoluogo. Siamo stati molto abili, coi nostri tecnici, a tenerci pronti con i progetti e in tal modo intercettare finanziamenti”. Di che cifre si parla? “Dopo aver recuperato 30 milioni di euro dal Ministero, diventando la prima Provincia in Veneto per interventi eletti a finanziamento, ne abbiamo chiesti altri 37 per continuare la grande operazione di messa in sicurezza, adeguamento sismico e nuova realizzazione di edifici scolastici. E grazie ad attente operazioni di bilancio, abbiamo recuperati altri milioni di euro per finanziare adeguamenti sismici, nuove aule, nuove realizzazioni”. Durante l’emergenza Covid il lavoro sulle scuole si è intensificato ulteriormente? “Solo durante la gestione dell’emergenza Covid, sia l’anno scorso che quest’anno, con 5,8 milioni di investimento abbiamo realizzato 2 scuole nuove in 2 mesi, a Castelfranco Veneto, dove abbiamo ri-
convertito un ospedale nella nuova sede del Maffioli, e a Treviso, dove grazie alla nuova sede del Besta in via Ghirada abbiamo risolto il problema delle classi pollaio. Nessuno ha investito tanto come noi. Gli investimenti hanno toccato tutti gli angoli della provincia, tutti e 6 i poli scolastici che compongono il complesso sistema fatto di 37 Istituti, 76 sedi e 104 edifici da gestire, da Treviso-Villorba a Conegliano-Pieve di Soligo, da Castelfranco a Montebelluna-Valdobbiadene, da Vittorio Veneto a Oderzo-Motta. Solo quest’estate abbiamo realizzato le nuove aule al Liceo Da Vinci di Treviso, proseguito con la riqualificazione sismica ed energetica del Galilei di Conegliano, del Flaminio di Vittorio Veneto, inaugurato la nuova sede del Veronese a Montebelluna, progettato la nuova sede dell’Einaudi Scarpa, il rifacimento del Casagrande di Pieve di Soligo, del Città della Vittoria a Vittorio Veneto, realizzato le nuove ali Cerletti, chiuso l’accordo con il demanio per valutare lo stabile Ex Poste per poi renderlo la nuova sede dell’artistico di Treviso, in grande espansione. E tantissimi sono gli interventi tanto che è impossibile citarli tutti. Quello che è certo che i 39.000 studenti delle scuole superiori di Treviso hanno potuto iniziare l’anno scolastico in presenza, in una scuola sicura”. Oltre alle scuole, l’altro grande capitolo lavori è stato dedicato a che comparto? “Alla viabilità, questa è l’altra nostra grande competenza fondamentale. E tantissime sono le energie che abbiamo messo in campo. Solo negli ultimi mesi, abbiamo investito 2 milioni di euro per interventi di somma urgenza 2020-2021. Abbiamo varato il bando per il co-finanziamento di opere di viabilità che ci consentirà di far partire opere, assieme ai comuni, per oltre 13 milioni di euro. Abbiamo stanziato un
milione di euro per sistemare una volta per tutte la dorsale del Grappa. Abbiamo proseguito nell’instancabile opera di manutenzione ordinaria e straordinaria degli oltre 1.200 km di strade provinciali”. E ora lavorerete anche sui ponti… “Sono undici gli interventi pianificati dalla Provincia di Treviso per la messa in sicurezza, il monitoraggio e il rifacimento dei ponti nel territorio provinciale, per un totale di 12.899.367,00 euro che andranno a investire su 13 comuni trevigiani”. La maggior parte di questi lavori è stata pianificata nel periodo pandemico. Come ha affrontato questi mesi la Pro-
vincia? “La Provincia ha fatto tantissimo, innanzitutto garantendo lo smart working ai propri dipendenti nel periodo più difficile, poi collaborando con la Protezione Civile per quanto concerne il supporto alle popolazioni. Come detto in precedenza, poi, moltissimi dei nostri sforzi si sono concentrati sulla scuola: correndo contro il tempo, abbiamo realizzato tutti quegli interventi che potessero consentire il distanziamento e il recupero di spazi adeguati”. (2 – fine) Lucia Russo
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Qui Sant’Artemio/2. Urne aperte il 18 dicembre, quattro le liste degli amministratori locali trevigiani
C’è solo Marcon dopo Marcon Elezioni provinciali a candidato unico L
e provinciali del prossimo 18 dicembre soltanto Fratelli d’Italia. Al risveglio però, il sogno, che appariva – elezioni di secondo livello quindi già di per sé poco avvincenti – rischiano di perdere così solido, è svanito. Troppo forte, evidentemente, il richiamo ulteriore appeal: l’unico candidato presidente, infatti, è l’uscente Stefano Marcon, sinda- del Carroccio per sottrarsi a un’alleanza naturale, quasi a voler testimoniare, con un co di Castelfranco Veneto. In molti avevano accarezzato il sogno immediato atto d’amore come il caso Coneconeglianese che, fino a un certo punto, gliano, nel quale la Lega è stata messa fuori sembrava potersi trasformare in realtà. Il di- gioco da un’alleanza “anomala”, sia stato segno infatti era quello di candidare il neo solo una scappatella. Il segretario provinciale dei dem, Giovanni rieletto sindaco di Conegliano, Fabio Chies, a capo di una coalizione moderata e riformi- Zorzi, a mezza voce ha raccontato ai giornali locali come il grande sta che tenesse insieme Sfumato il sogno progetto civico-riformiForza Italia, i tanti civici sta sia naufragato a causparsi per la provincia, coneglianese sa di un pressing senza Partito democratico e con Fabio Chies sosta posto in essere dai centrosinistra. Un’opea capo di una coalizione più importanti dirigenti razione, questa, concepimoderata e trasformista leghisti, compresi quelli ta per dire chiaramente con le più alte cariche reche la Marca trevigiana non è solo Lega, ma una costellazione molto gionali, su sindaci e amministratori che, uno più variegata che non può prescindere dal- a uno, si sarebbero accodati. Un fuggi fuggi la componente maggiormente moderata. O che ha spinto Chies a compiere un immediato passo indietro e probabilmente un grande meglio per lanciare un messaggio proprio a quella “Lega di Governo”, così forte nella sospiro di sollievo. Si arriva perciò a una partita completaprovincia di Treviso: guardate ai moderati mente diversa, nella quale si affronteranno e non chiudetevi a riccio in un fortino “sovranista” nel quale il partner privilegiato è quattro liste, ma ci sarà un solo candidato
presidente, appunto, l’uscente Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco Veneto. Tutto finito? Forse no. Gli equilibri tra gli eletti potrebbero dar vita a maggioranze di volta in volta variabili. Staremo a vedere se moderati e civici saranno saldamente collegati al centrodestra o se, viceversa, sceglieranno in base al momento se stare con Lega e Fratelli d’Italia o con il centrosinistra. Saranno i numeri che usciranno dalle urne del 18 dicembre a dirci se Marcon sarà autosufficiente o se dovrà, di volta in volta, trattare con Chies e i moderati. Queste le liste con i candidati in corsa per Sant’Artemio. Lista “Avanti Treviso” (Fi-civici): Fabio Chies, Emanuele Crosato, Simone Adami, Vittorio Andretta, Carlo Baggio, Marzia Bottecchia, Laura Canzian, Loredana Crosato, Debora Leonardi, Alessandro Loddo, Fabio Maggio, Emanuela Loriana Parchi, Laura Sarai, Ferdinando Tavana, Riccardo Tonellato. Lista “Marcon Presidente” (Lega -FdI): Martina Bertelle, Luisa Berto, Oscar Bordignon, Roberto Borsato, Marina Carron, Giampaolo Cenedese, Andrea Cogo, Albino Cordiali, Mauro Fael, Francesca Laner, Chiara Lovat, Alessandro Righi, Claudio Sartor,
Stefania Sartori, Marianella Tormena, Diego Zanchetta. Lista “Civici per Marcon Presidente”: Enrico Barichello, Lorena Benedet, Elena Bigliardi, Stefano Dugone, Roberto Fava, Luciano Fighera, Diego Giovine, Davide Michelon, Sonia Rech. Lista “Amministratori di Marca” (Pd e centrosinistra): Mirella Balliana, Paola Maria Bornia, Giuseppe Ceccon, Olindo Cettolin, Daniele Dal Mas, Francesca Fuser, Malerba Marco, Francesco Carlo Marchese, Mario Pavan, Silvano Polo, Marta Sartorato, Sebastiano Sartoretto, Anna Spinnato, Maria Tocchetto, Katia Turk.
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La rubrica. “FantaCa’Sugana”, narrazione verosimile fra retroscena e probabili scenari
Il 2023 dovrebbe essere l’anno della verità Ma se invece Draghi andasse al Quirinale?
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siste un genere letterario e giornalistico che prende spunto dalla fantascienza e che si chiama fantapolitica. Nulla di completamente inventato, evidentemente, ma neppure di completamente vero. Diciamo una narrazione verosimile, nella quale alcuni fatti veri vengono collegati tra loro secondo una logica legata al “probabile” arricchita da numerosi retroscena. Tutto chiaro? Iniziamo! Allora: l’anno della verità dovrebbe essere, salvo colpi di scena, il 2023. Guarda caso alla scadenza naturale del mandato del sindaco Mario Conte. Bene. Oltre alle elezioni amministrative di Treviso, in quell’anno ci dovrebbero essere, salvo precipitazioni, anche quelle politiche che sanciranno il dopo Draghi. Una tornata che potrebbe coinvolgere la Regione Veneto se, come dicono i ben informati, Luca Zaia potrebbe andare a Roma. Una prospettiva, quella che Zaia vada al Governo, sempre più concreta. Se fino a qualche mese fa, infatti, sembrava che il presidente del Veneto sarebbe stato disposto a traslocare soltanto nel caso in cui fosse incaricato a fare il premier, ora diciamo che un bel ministero, magari quello alla sanità, potrebbe bastare. Anche perché il buon Luca sa bene che la madre di tutte le battaglie, ovvero l’autonomia, è di là da venire e anche arrivasse sarebbe molto diversa da come è
La fantapolitica racconta che Treviso potrebbe essere al centro una vera e propria partita a scacchi Con Zaia proiettato verso Roma e Mario Conte pronto per Palazzo Balbi
Luca Zaia e Mario Conte
stata raccontata in questi anni. In tutto questo potrebbe entrare in scena Mario Conte. Il primo cittadino di Treviso piace a molti, magari non proprio a tutti, ma certamente a molti e anche in forma assolutamente bipartisan. Un po’ come Zaia, insomma. E sembra essere proprio questa “coincidenza” di profili a irritare un po’ il governatore veneto che, dicono i ben informati, non gradirebbe vedere Conte indicato già a suo successore prima del tempo. Tant’è che Conte, peraltro più giovane di Zaia pur con caratteristiche simili, sembra essere in cima ai pensieri di molti, sopratutto di chi lo sta apprezzando per il profilo estremamente istituzionale con
il quale si sta conducendo la città e l’Anci regionale. Come molti dicono, alla fine sarà Giampaolo Gobbo a decidere, ma l’ipotesi 2023 con Zaia ministro e Conte candidato presidente della Regione non è da trascurare. A questo punto rimarrebbe vuoto il più alto scranno di Ca’ Sugana. Quello appunto del sindaco. Ma questa è un’altra storia e magari ne parleremo in una prossima puntata. Intanto vediamo cosa accade con l’elezione del Presidente della Repubblica: con Draghi al Quirinale si potrebbe tornare a votare già nel 2022 e la storia, inevitabilmente, cambierebbe. E anche la fantapolitica.
Dem a congresso, Giovanni Zorzi chiamato a succedere a se stesso Il Partito Democratico della provincia di Treviso è chiamato a congresso per eleggere il proprio segretario. Candidato unico sarà Giovanni Zorzi, che dovrà succedere a se stesso con una mozione dal titolo estremamente evocativo: “Un passo avanti”. “É un passo avanti – spiega Giovanni Zorzi – quello che siamo tutti chiamati a compiere. Il nostro partito va costantemente rilanciato: non viviamo di rendita, serve un impegno continuo da parte di tutti senza divisioni. Le diverse sensibilità, infatti, non devono e non possono più rappresentare un limite, ma devono essere messe a fattore comune per rilanciare con forza la nostra azione”.
Tutto sommato, un passo avanti il Pd della Marca, almeno dal punto di vista dell’unità, sembra averlo fatto. Nel 2017 alla carica di segretario, oltre a Zorzi risultato vincitore con il 55% dei consensi articolati nei 70 circoli del territorio, si presentarono Lorena Adretta, segretaria uscente e riferimento dell’area che faceva
capo all’ex parlamentare Simonetta Rubinato, e Luciana Fastro, sostenuta da Laura Puppato. “Abbiamo il dovere di costruire un partito coordinato, preparato, aperto al digitale, ma che continui a essere una comunità al servizio della comunità. Nei prossimi quattro anni – continua Zorzi – ci attendono sfide assolutamente affascinanti, dalle politiche alle amministrative di molti comuni importanti come Treviso, Mogliano, Paese, Preganziol e Vittorio Veneto. Il nostro obiettivo è radicare una proposta innovativa, adatta a questo tempo, capace di coniugare un’impostazione e dei valori moderati a una vocazione sinceramente riformista e convintamente europeista”.
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La città e la politica
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Sguardo sul presente. Intervista alla consigliera dem, animo focoso e convintamente riformista
Tocchetto: “Conte il miglior interprete dell’antico proverbio Mi no vado a combatar” “M
ario Conte è il miglior interprete, per furbizia e vocazione, dell’antico proverbio trevigiano Mi no vado a combatar”. A dirlo, con la consueta determinazione, è Antonella Tocchetto, consigliera di opposizione nelle file del Partito Democratico. Animo focoso e convintamente riformista, Tocchetto conosce bene la macchina comunale: in consiglio dal 2008 e già nel gabinetto del vicesindaco Guglielmo Cohn, con particolare attenzione alle municipalizzate. “Conte è molto furbo – spiega la rappresentante dem ai Trecento – e ha perfettamente interpretato, quasi incarnato, l’anima stessa di una parte consistente della nostra città, quella più conservatrice, borghese e che ama i salotti. Una componente che apprezza molto la figura di un sindaco molto presente e che tiene in ordine le cose senza immaginare grandi rivoluzioni”.
“Non credo che al sindaco basti gestire al meglio il suo ruolo ed essere molto più democristiano e meno naif di Gentilini per finire a fare il presidente del Veneto, anche se lui ci tiene” “Io - continua la consigliera Antonella Tocchetto – che sono figlia della piazza (la mamma aveva un banco del Lotto) conosco perfettamente questi meccanismi e ho una visione a 360 gradi della città. Frequento infatti da sempre la parte più popolare, faccio anche l’avvocato per i centri sociali ma, da ex studentessa del classico, che a Treviso rappresenta la crème, vivo anche i salotti buoni. Molti del sindaco Conte hanno certamente un giudizio positivo nel contingente, ma lo considerano una figura di passaggio non una presenza in grado di lasciare un grande segno. Continuo a pensare che la scarsa condivisione e democrazia a Treviso alla lunga rappresenteranno un limite per il sindaco: i consiglieri, anche quelli di maggioranza, contano poco, nei consigli
comunali si discutono un paio di punti e non di più, in giunta comandano in tre, lo stesso Conte, Manera del quale si fida ciecamente e De Checchi che io definisco il vero sindaco, per relazioni e competenze, anche se non è un frontman”. Tocchetto aggiunge che i fondi del Pnrr sono un’occasione unica per Treviso. “Abbiamo l’opportunità di diventare una città universitaria vera e propria con tutto quello che questo comporta. Abbiamo la facoltà di Ingegneria ambientale, che è estremamente attuale e poco diffusa in Italia e che potrebbe fare della nostra città un laboratorio a livello nazionale, se ci credessimo veramente. Ed è proprio in tema di cultura e di ambiente che si può fare certamente di più, andando un po’ oltre i riconoscimenti e cominciando a fare le cose sul serio. Continuare a parlare di PUMS e non vedere nulla sta diventando un esercizio un po’ stucchevole, sopratutto se pensiamo che buona parte del lavoro era già stata impostato, magari certo con qualche sbavatura da correggere, dalla giunta Manildo. La città – sostiene la consigliera di opposizione – non può essere attrattiva soltanto perché fa un po’ di appartamenti di lusso e apre qualche negozio in centro. Tanto meno se poi ci troviamo ad avere i bus grossi e inquinanti a rovinare le nostre bellezze storiche e architettoniche del 1200 o se da trent’anni non si risolve il problema della sicurezza, cavalcato dalla Lega quando faceva comodo e adesso minimizzato, legato allo spaccio nella zona di via Roma”. “Attenzione – conclude Antonella Tocchetto – Conte è considerato da alcuni una figura di passaggio ma non credo sarà il dopo Zaia in Regione, anche se lui ci tiene e sta lavorando molto in quella direzione anche attraverso il suo ruolo, estremamente istituzionale, in Anci. Non credo gli basterà adeguarsi al modello Zaia, infatti, per superare i tanti diversi appetiti. Non credo basti gestire al meglio il suo ruolo di sindaco ed essere molto più democristiano e meno naif di Gentilini per finire a fare il presidente del Veneto”.
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Il futuro del territorio
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Next Generation City. Primo obiettivo, intercettare 75 milioni di euro per le piste ciclabili in rete
La Grande Treviso è diventata realtà Venti comuni e un progetto di mobilità sostenibile L’hinterland ha deciso di fare squadra formalizzando un partenariato di politiche condivise Conte: “Se c’è una sinergia i problemi diventano più piccoli perché da soli non si va lontano”
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a riposta più efficace agli scettici e ai critici è arrivata con i fatti. I sindaci di diciannove comuni dell’hinterland trevigiano si sono seduti attorno allo stesso tavolo con Mario Conte, sindaco del capoluogo e presidente di Anci Veneto, e in un sabato di inizio dicembre si sono rimboccati le maniche, hanno sgomberato il campo da potenziali velleità di fusioni o unioni e hanno deciso di fare squadra. E la Grande Treviso ora è realtà. Dopo tanto rumore di fondo, è stato formalizzato un partenariato di politiche condivise per lavorare sul futuro del territorio. Treviso, Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Maserada sul Piave, Mogliano Veneto, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Preganziol, Quinto, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano e Villorba: un’area con un totale di 315mila abitanti che ha deciso di sposare il progetto sperimentale Mediaree Next Generation City di Anci. Con loro anche Ance, Ascom, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Confcooperative, Unindustria Venetocentro, Unpli, Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo è molto chiaro: portare a casa soldi. I soldi del Pnrr, ma anche intercettarne altri attraverso i bandi. Il primo banco di prova, una sorta di progetto zero, sono i 75 milioni di euro che servono per finanziare la realizzazione di una rete di piste ciclabili (un progetto già in fase esecutiva) per unire tutti e venti i comuni con dieci itinerari per turisti e residenti. Messo a punto lo schema, il team Grande Treviso sarà pronto per nuovi traguardi. Sul tavolo, oltre alla mobilità sostenibile, ci sono già le idee sulle quali agire: dall’efficientamento energetico delle strutture scolastiche alla rigenerazione urbana, dal fotovoltaico all’innovazione sociale con servizi educativi domicilia-
ri, dai servizi per la disabilità al contrasto alla violenza di genere, per arrivare all’alfabetizzazione informatica. I bandi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza entro la fine di giugno saranno pubblicati. Ai comuni saranno destinati ben 60 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i finanziamenti indiretti che passeranno attraverso le regioni. Ma per intercettarli è necessario essere pronti, progetti già in mano. Braccio operativo della Grande Treviso sarà l’ufficio Politiche comunitarie del Comune di Treviso assieme ad Anci SA. “Stiamo affrontando un periodo fondamentale e con il progetto Mediaree abbiamo una grande opportunità. Non stiamo pensando a fusioni, non siamo alternativi alla Provincia e non vogliamo metterci davanti a nessuno. Con la Grande Treviso – spiega Mario Conte – si intende mettere a disposizione strutture e competenze, anche in virtù di un principio di solidarietà secondo il quale i comuni più strutturati possono condividere le proprie risorse umane per il raggiungimento di risultati in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini”. Alleggerire i problemi e amplificare i benefici: sono questi secondo il primo cittadino del capoluogo della Marca i veri obiettivi del progetto. “Un quadro piuttosto chiaro, emerso – aggiunge Conte – anche in occasione dell’ultima assemblea nazionale Anci. Più lontano si vanno a chiedere i fondi, più si fa massa critica e più si viene visti. E se c’è una sinergia i problemi diventano più piccoli. Perché da soli non si va lontano”.
Notizie di Marca
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Sicurezza. Partito dal Maffioli il progetto della Provincia che coinvolgerà 15 istituti superiori
Sulle strade si muore ancora troppo La prevenzione comincia dalla scuola
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icurezza stradale, i ragazzi a scuola dalla Provincia. Sono riprese dall’istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco Veneto le lezioni di sicurezza stradale organizzate dalla Provincia di Treviso su volontà dell’attuale presidente Stefano Marcon. L’obiettivo è quello di raggiungere i risultati ottenuti nei 15 anni precedenti dove i decessi erano diminuiti del 50%, grazie al corso, agli investimenti sulle infrastrutture e le azioni di sensibilizzazione. Questa nuova trance di formazione riguarderà 15 scuole superiori del trevigiano. “L’avevamo promesso, l’abbiamo messo in campo: il Progetto Sicurezza Stradale della Provincia di Treviso è ricominciato – ha detto Marcon – Ai ragazzi ho detto: state sempre attenti perché è impor-
tante la sicurezza sulla strada per salvare la vostra vita e quella degli altri. E rinunciamo al telefonino quando si guida perché, i dati ci dicono, è sempre più la causa di incidenti. In questa prima tranche copriremo 15 scuole superiori di tutto il territorio, ma garantisco che riprenderemo in tutti gli oltre 100 plessi scolastici nei quali operiamo”. I numeri degli incidenti nel trevigiano sono piuttosto alti e dovuti soprattutto alla distrazione dovuta all’utilizzo del cellulare. Nel 2019 (ultimo anno con rilevazioni complete da prendere in considerazione secondo l’Istat, dato che il 2020 a causa del lockdown è da considerarsi anomalo ndr) erano stati 56 i decessi stradali e 3.085 i feriti. Lucia Russo
I giovani imprenditori della trevigiana C4B inseriti nelle eccellenze delle piccole imprese italiane in “Pole Position” di Business 24 Un veneto e un marchigiano a Treviso possono scrivere una bella storia d’impresa e di successo. E finire sotto i riflettori. È successo a Cristian Polesel e Simone Spiccia - fondatori e owners di Consulting4Business, azienda che opera nell’area dei Big data e nelle campagne di direct marketing – riconosciuti e inseriti nelle eccellenze delle piccole imprese italiane nella trasmissione di Business 24 “Pole Position”. Consulting4Business (semplicemente C4B per gli amici) ha la propria sede al centro direzionale dell’ex area Appiani, conta una quarantina di addetti oltre a un gruppo consolidato di consulenti esterni. Si rivolge alle grandi aziende retail che vendono servizi al consumatore finale: utilities, società media e telco, assicurazioni e banche, ma anche i produttori di beni di largo consumo. Fornisce database e strumenti software e di consulenza per la gestione di campagne commerciali che siano non solo modellate sul giusto target, ma soprattutto compliant con le leggi vigenti, in primis quelle della privacy. “É stato un onore ma soprattutto una gran bella sorpresa esser stati segnalati come un’azienda che genera valore per il mercato di riferimento e il territorio trevigiano. Non siamo avvezzi ai riflettori – commenta Simone Spiccia – cerchiamo di lavorare bene e di essere sempre un passo avanti rispetto ai bisogni emergenti del nostro settore. Il passaggio televisivo non era nei nostri piani”. Gli fa eco Cristian Polesel: “Abbiamo sempre badato alla qualità, alla sostenibilità e al valore delle risorse umane ancora prima che divenisse di moda”. Certificata ISO 9001dal 2018, la vera sfida di C4B è garantire il successo delle operazioni commerciali dei propri clienti rispettando i diritti dei consumatori, interpretando in maniera rigorosa, se non anticipando, la normativa. Da qualche anno il GDPR, regolamentazione subentrata al vecchio codice
della privacy italiano, è entrato nelle nostre vite: vincoli e restrizioni per le aziende, ma anche una vera protezione per gli utenti, sempre più attenti e sensibili a come i loro dati personali vengono trattati. Per garantire questo difficile connubio tra i meccanismi del mercato e i diritti dei consumatori, C4B offre non solo consulenza e strumenti per costruire campagne di marketing ma anche i sistemi per il controllo della qualità dello stesso processo di vendita. Le competenze maturate in ambito privacy sono tali da aver inserito i servizi di consulenza e di formazione come servizi stand alone. “Una bella opportunità per tutto il nostro team che, oltre alla possibilità di lavorare a nuove soluzioni, trova occasioni di crescita professionale all’interno della struttura. Ci piace pensare che questo gruppo di lavoro anagraficamente giovane possa raggiungere ambiziosi traguardi e restituire al territorio valore e giusto riconoscimento”.
L’obiettivo è diminuire del 50% i decessi attraverso azioni di sensibilizzazione e investimenti sulle infrastrutture
Cultura
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La mostra. Dal Kunsthistorisches di Vienna l’opera di Bernardo Strozzi, fra i massimi esponenti del ‘600
Il Ritratto del Doge Francesco Erizzo A Santa Caterina un capolavoro per Treviso Un evento dedicato a una singola tela per dare vita al nuovo corso delle politiche museali della città frutto di progetti scientifici e collaborazioni internazionali
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na mostra dedicata a un singolo capolavoro. È una novità assoluta per le politiche museali di Treviso, che con l’esposizione a Santa Caterina del celebre “Ritratto del Doge Francesco Erizzo” di Bernardo Strozzi dà vita a quella che il sindaco Mario Conte e l’assessora alla cultura Lavinia Colonna Preti definiscono il “frutto di progetti scientifici e di collaborazione con istituti di livello internazionale”. Un’esposizione che deriva infatti da uno scambio di prestiti fra i Musei Civici e il Kunsthistorisches di Vienna: al museo austriaco è stato inviato il “Ritratto di Sperone Speroni” di Tiziano. Ma l’operazione “Un capolavoro per Treviso” si presta a ulteriori significati sia simbolici che culturali. A cominciare dalla rappresentazione di una ripartenza culturale post-pandemica: Francesco Erizzo fu il doge della ripartenza economica e artistica di Venezia dopo la grande peste del 1630. E la presenza di un doge a Treviso a sua volta vuole essere un omaggio proprio alla città lagunare nei 1600 anni dalla sua fondazione. “Erizzo – hanno spiegato Conte e Colonna Preti in sede di presentazione dell’evento – venne eletto al suo primo scrutinio praticamente all’unanimità, a conferma di una popolarità e di un gradimento decisa-
mente rari e indiscussi, destinati a non venir mai meno. Il periodo del suo dogado fu tra i più fortunati e felici di Venezia e la sua figura restò un simbolo riconosciuto della concordia sociale e dello Stato”. La tela – che potrà essere ammirata fino al 13 febbraio prossimo – è l’opera di uno fra i maggiori artisti del Seicento italiano e trova giustamente un posto d’onore nella galleria dei ritratti, fra senatori, procuratori e ufficiali, valorizzando così una tra le più significative sezioni delle collezioni civiche trevigiane. Dove sono esposte cinquanta opere di Lotto, Tiziano, Tintoretto e Palma il Giovane, alcune delle quali fino a oggi conservate nei depositi. “Un evento che anticipa la prossima pubblicazione del terzo volume del catalogo scientifico dei Musei, dedicato proprio al Seicento e al Settecento. Un impegno – afferma Fabrizio Malachin, direttore dei Musei Civici di Treviso – che l’Istituto sta portando avanti grazie alla collaborazione degli Amici dei Musei e dei Monumenti di Treviso, oltre che di numerosi studiosi”. Un unicum – assieme all’esposizione corredata da studi e approfondimenti – che ha l’obiettivo di valorizzare, ma anche celebrare, il proprio patrimonio artistico. L’Erizzo ritratto da Bernardo
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Strozzi è un doge arrivato alla sua terza età. Dipinto, come sottolinea lo studioso Sergio Marinelli, come fosse un “Babbo Natale dello Stato, figura paterna e sicuramente affidabile”. Un’opera
nella quale lo status dogale viene evidenziato dall’abito, una sorta di divisa sontuosa dalle stoffe e dai colori preziosi: il rosso, il bianco dell’ermellino, il giallo oro che quasi si contrappongono ai tratti sereni e distaccati del volto, colti nella stanchezza della vecchiaia. Un capolavoro della ritrattistica di cui esiste anche una variante, considerata meno intensa, conservata alle Gallerie dell’Accademia, mentre copie e varianti negli anni sono apparse sul mercato dell’antiquariato a conferma del grande prestigio della versione originale di Strozzi. Un artista genovese, frate cappuccino, che fu processato e alla fine condannato per apostasia, obbligato a rivestire il saio, rinchiuso per diciotto mesi fra carcere e convento in regime di severissima segregazione, prima di riconquistare la libertà grazie all’esito positivo dell’ennesimo tentativo di fuga. Proprio a Venezia la sua supplica venne accolta dal doge Erizzo, che lo rese libero di esprimere le sue capacità artistiche. Oltre al completamento della decorazione del soffitto della Biblioteca Marciana, Strozzi a Venezia realizzò i ritratti del cardinal Federico Corner e del vescovo Alvise Grimani, nature morte e paesaggi, raggiungendo livelli artistici molto alti. “Per puro talento pittorico – sostiene Malachin – Strozzi ebbe certamente pochi in grado di eguagliarlo, nessuno di superarlo. Agli echi caravaggeneschi degli esordi seppe unire in stile personale la luminosità di Paolo Veronese e il colorismo di Pieter Paul Rubens, al sensuale pittoricismo ritrattistico di Anton von Diyck”.
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Cultura
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Il programma. Un fitto susseguirsi di esposizioni nelle varie sedi museali cittadine
Aspettando l’inaugurazione del Grande Bailo Cinque mesi di eventi sotto il segno dell’arte E
ra la sera del 29 ottobre 2015 quando, alla presenza dell’allora ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, Treviso applaudiva l’inaugurazione del ritrovato Museo Bailo, chiuso per lavori dal 2003. Sette anni dopo, il 17 maggio 2022, la città sarà spettatrice e protagonista di una seconda inaugurazione: quella del Grande Bailo, definito “grande” perché l’ottocentesco museo civico sarà raddoppiato negli spazi espositivi, con la creazione di nuove zone per le mostre temporanee, per i servizi al pubblico e per i depositi. Otto milioni di euro, l’investimento messo sul tavolo dal Comune di Treviso con il parziale supporto di altre istituzioni. Mancano cinque mesi all’annunciato taglio del nastro. Cinque mesi non di attesa ma di arte: un fitto susseguirsi di eventi espositivi nelle varie sedi museali cittadine. Mentre le porte di Santa Caterina sono già aperte ai visitatori per poter ammirare il celebre “Ritratto del doge Erizzo” di Bernardo Strozzi, il 18 dicembre negli spazi del Bailo e della Pinacoteca Alberto Martini di Oderzo prenderà il via la mostra “Treviso Viaggio Dantesco”, omaggio al Poeta, di cui quest’anno si sono celebrati i settecento anni dalla morte, da parte di una città che accolse molti esuli fiorentini e tra loro il suo stesso figlio. La mostra rimarrà aperta fino al 27 maggio prossimo. Dal 27 febbraio al 26 giugno il Museo di Santa Caterina sarà
Investimento di otto milioni di euro per l’ampliamento dell’ottocentesco complesso di Borgo Cavour Taglio del nastro il 17 maggio 2022
protagonista con la monografica su Paris Bordon, mostra internazionale che gode di prestiti dai più importanti musei europei, mentre dal 25 marzo il Bailo ospiterà “L’Ottocento svelato. Da Canova al Romanticismo storico”, mostra che esporrà importanti opere del maestro di Possagno (del quale nel 2022 ricorrono i duecento anni dalla morte) e il meglio della ricchissima raccolta d’arte ottocentesca dei Musei Civici. Opere, molte dei quali autentici capolavori, emerse principalmente dai depositi museali trevigiani e finora mai ammirate. Riflettori nuovamente puntati sul Bailo dal 17 maggio, giorno dell’inaugurazione dei nuovi spazi e giorno in cui sarà anche aperta al pubblico la Galleria del Novecento:
un’esposizione di opere che vanno dall’inizio del cosiddetto “Secolo breve” fino agli anni Settanta, con lo Spazialismo. In parallelo è previsto un originale “Omaggio a Gino Rossi” nel quale per la prima volta sarà presentato, accanto ai dipinti, un ampio nucleo di disegni inediti dell’artista trevigiano. “Treviso sta vivendo un momento di grandissimo fermento dal punto di vista turistico e culturale”, affermano il sindaco Mario Conte e l’assessora alla cultura Lavinia Colonna Preti, che annunciano di voler continuare a offrire eventi attrattivi di respiro internazionale tutti i giorni e tutto l’anno come linfa per la crescita sociale del territorio oltre che come potente attrattore turistico.
I grandi classici del Natale interpretati da Treviso Suona Jazz Festival Sotto il segno del Natale l’appuntamento musicale organizzato da Treviso Suona Jazz Festival a ridosso delle festività. Venerdì 17 dicembre alle 20.45 nella chiesa di San Gregorio Magno (vicolo San Gregorio, 7) è in programma “Lady snow”. L’affiatato trio composto da Bruno Casselli al pianoforte, Davide Palladin alla chitarra e Nicola Barbon al contrabbasso presenterà dal vivo il proprio disco: da “White Christmas” a “Silent Night”, da “Let it Snow” a “The Christmas Song”, saranno interpretati alcuni dei brani più famosi della tradizione musicale natalizia in una rilettura jazz. Ingresso unico 12 euro. Domenica 19 dicembre
alle 10 all’Associazione musicale Manzato di piazza San Francesco appuntamento invece con i workshop di musica jazz: un ciclo di cinque lezioni sulla musica di Charles Mingus con i maestri
Bruno Casselli e Luca Colussi. Al termine si terrà l’esibizione conclusiva degli allievi del corso di Treviso Suona Jazz Festival 2022. La quota di partecipazione all’incontro è di 35 euro.
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L’evoluzione di Valdobbiadene nei vini della cantina che vanta quasi 100 anni di storia
Valdo, dall’impegno green alla diversificazione delle etichette N
uove strade per la sostenibilità e percorsi di sperimentazione, per evolvere un prodotto universalmente considerato ‘semplice’, ma che può e deve invece caratterizzarsi e differenziarsi per continuare ad attrarre il mercato. Dopo quasi 100 anni di esperienza nella produzione di prosecco a Valdobbiadene, Valdo continua a lavorare sul futuro del proprio prodotto principe, proseguendo con l’impegno in favore dell’ambiente e approfondendo l’attenzione sui prodotti di alta gamma, in particolar modo i millesimati. IL NUOVO AMOR SOLI E I NUMERI DELLA SOSTENIBILITÀ Al debutto nell’autunno di quest’anno, Amor Soli è il primo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg biologico di Valdo e segna un traguardonel progetto di sostenibilità che impegna l’azienda da 20 anni. Tra gli obiettivi, la riduzionedei trattamenti fitosanitari, prediligendo fitofarmaci eco-compatibili (bandito il glifosato) e utilizzando l’agricoltura di precisione, ma anche uso razionale delle risorse idriche e di fonti energetiche rinnovabili. È recente, in questo senso, l’investimento di oltre mezzo milione di euro per l’installazione del nuovo impianto fotovoltaico checopre il 70% del fabbisogno aziendale di energia. Un approccio sostenibile che Valdo traduce in numeri: taglio delle emissioni di CO2 (-5%) nel 2019, dei consumi di acqua e carta (-10% e
-25%), -214 tonnellate di gas serra risparmiate all’anno.E con l’annata 2020 si sono raggiunte anche le condizioni ideali per la produzione certificata bio del nuovo Amor Soli, che per il suo primo lancio ha visto una tiratura di sole 1926 bottiglie numerate, in omaggio all’anno di fondazione dell’azienda, con etichettain carta totalmente riciclata. TOP DI GAMMA E VALORIZZAZIONE DEI MILLESIMATI Sul fronte dell’evoluzione e della differenziazione di referenze, uno dei terreni più fertili è quello delle linee top di gamma, dove l’attenzione si concentra sulla complessità del prodotto.
Si punta in particolare su rifermentazioni lunghe e lente, tanto per i Valdobbiadene metodo classico come il Tenuta Pradase (ça va sans dire), quanto per i metodo Martinotti. È il caso del millesimato Rive di San Pietro di Barbozza brut nature, che effettua una seconda fermentazione in autoclave di almeno sei mesi, e del Cuvée del Fondatore, per cui il procedimento dura fino a un anno. Proprio per quest’ultima referenza, la ricerca di una maggior morbidezza e complessità ha portato a giocare sul vino base con un 10% di chardonnay affinato in barrique. Una soluzione interessante, per regalare un sorso rotondo mantenendo il contenuto zuccherino a livelli ‘brut’. “La sfida che Valdo ha voluto porta-
re avanti, prima con il Cuvée e poi con i millesimati, è stata quella di mantenere nel bicchiere le caratteristiche tipiche del prosecco– dice il presidente Pier Luigi Bolla – la sua grande versatilità nel poter accompagnare diverse occasioni di consumo, anche con delle produzioni più impegnative e più strutturate”. Ma una parte importante degli sforzi riguarda proprio la comprensione del vitigno protagonista della celebre bollicina italiana. “L’esercizio enologico è capire quanto possa durare l’invecchiamento della glera – aggiunge Bolla – Con le nostre capacità enologiche questo può essere sostenibile, mantenendo inalterate le caratteristiche del fruttato e del floreale tipiche del Prosecco”.
#TrevisoCittàdiSport STORIE, PERSONE, NUMERI E IMPRESE DI UNA PROVINCIA CHE DA SEMPRE È UNA DELLE PIÚ SPORTIVE IN ITALIA
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l 2022 sarà l’anno di Treviso “Città europea dello sport”. Un onore, ma anche un atto di responsabilità importante per il capoluogo della provincia che è da sempre una delle più sportive d’Italia. Quest’anno la tanto attesa analisi del Sole 24 Ore ha consegnato alla Marca lo scettro di territorio più ovale della penisola, con il più alto indice rugbistico di tutte. La classifica generale – arrivata alla quindicesima edizione e costruita su 36 indicatori – nel 2021 (con lo sport fra i settori maggiormente penalizzati dalle chiusure dettate dalla pandemia) mette Treviso al settimo posto, con tre posizioni in meno rispetto all’anno precedente, ma comunque sempre sopra la media nazionale. Settima anche per gli sport di squadra, con il volley al terzo posto, il basket al diciannovesimo. Unica bestia nera il calcio, presente solo
grazie ai dilettanti. La Marca trevigiana è quarta nel rapporto fra squadre e territorio, quarta per sport femminili, settima nel rapporto fra sport e bambini. Si sa, si è sempre saputo. Da queste parti c’è un tessuto sociale che si muove, si organizza, allena e si allena. Ci sono strutture, sponsor, campioni, risultati. C’è un distretto produttivo che dello sport ha fatto il proprio core business esportando, vestendo e attrezzando i campioni di tutto il mondo. C’è perfino l’eccellenza di un master per formare i professionisti dello sport management. C’è la Ghirada, cittadella dello sport per antonomasia. Qui è nata la prima scuola di tifo italiana. E qui, forse, c’è stato anche qualche miracolo. Alzi la mano chi non ha creduto che con l’addio
della famiglia Benetton a basket e volley sarebbero finiti per sempre i sogni di gloria. Quelli di una Treviso che nel 2003 era riuscita a mettere in fila nella stessa stagione lo scudetto del rugby, quello del basket, quello del volley, il tricolore delle Red Panthers, senza dimenticare la promozione in serie B del calcio. A voltarsi indietro sembrano passati secoli dai festeggiamenti dell’en plein in piazza dei Signori. Eppure dal 2012 a oggi non solo il Palaverde è tornato a riempirsi, ma l’imprenditoria di Marca è riuscita nell’incredibile e impensabile impresa di regalare al territorio una squadra di volley femminile da urlo e da record mondiale e a riportare nel suo più autentico palcoscenico naturale, quello europeo, il nome del basket trevigiano. Dici Treviso e dici sport. Certo, il pallone da
calcio continua a rotolare solo nelle categorie più basse. La speranza c’è sempre: che questa sia la volta buona, che il progetto sia quello giusto, che dopo tutte le pene patite dal fallimento in poi si riesca a costruire su basi buone il Treviso Calcio, investendo sui giovani. I tifosi – orfani delle grandi cavalcate e della favola della sua piccolagrande squadra – aspettano con fiducia di uscire dal rango di figli di un dio minore, mentre la classifica del Sole 24 Ore non mente: in questa terra vige sempre e solo la legge della palla “slossa”. Da questo mese proveremo a raccontarlo, lo sport della città, e a portarlo nelle vostre case. Le storie, le persone, i numeri, le imprese. Le squadre che portano il nome di Treviso e della Marca nel cuore e nel mondo. Sara Salin
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Sport
L’INIZIATIVA
AMBASCIATORI DI VALORI PER BENEFICENZA I CAMPIONI SI METTENO A NUDO PER LO IOV IMOCO VOLLEY, TREVISO BASKET E BENETTON RUGBY PROTAGONISTI DEL CALENDARIO PERAZZA 2022 UN PROGETTO CONDIVISO DI IMPEGNO SOCIALE
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ampioni nello sport e campioni nella vita. Perché se dentro al campo di gioco sei un simbolo, quando appoggi la palla ed esci dallo spogliatoio la notorietà che hai conquistato giocando può trasformarsi in un messaggio da trasmettere al mondo. Le campionesse e i campioni di Imoco Volley, Treviso Basket e Benetton Rugby lo sanno e anche quest’anno hanno scelto di prestare la propria immagine e la propria fama per sostenere lo IOV, l’istituto oncologico veneto, con la realizzazione dei calendari benefici 2022. Un progetto che porta la firma del trevigiano Riccardo Perazza e del suo studio di comunicazione, che da cinque anni porta avanti questo filone di impegno per il sociale e per lo sport, contando sul patrocinio del Comune di Treviso e dello stesso IOV. Tre progetti, uno per ciascuna squadra. Dodici messaggi, uno per ogni mese dell’anno moltiplicati su tre calendari, tutti legati al mondo dello sport e dell’accettazione di sé stessi. Foto artistiche, nelle quali il corpo scolpito dagli allenamenti si trasforma in un mezzo di comunicazione, di trasmissione di valori. Con un obiettivo molto chiaro e concreto: raccogliere fondi per supportare con l’aiuto di tutti l’umanizzazione delle cure per i pazienti della radioterapia pediatrica. “L’anno scorso – racconta Riccardo Perazza – le 2.584 copie acquistate ha permesso di raggiungere un ricavato di 22.170 euro che sono stati devoluti all’istituto per aiutare i bambini con l’acquisto di nuovi software modulari per il miglioramento dei trattamenti radioterapici di precisione in oncologia pediatrica. Vogliamo superare questo splendido record”. “Non serve essere perfetti”, si legge sul corpo nudo di Paola Egonu. E come la fuoriclasse azzurra, anche le altre pallavoliste di Imoco Volley hanno stampato sulla pelle frasi motivazionali sulla forza personale, sul volersi bene qualsiasi cosa accada. Scritte che attraggono, colpiscono, rimangono. È la valenza positiva dello sport: quella che insegna, unisce, ispira e aiuta a inseguire i propri sogni. Se i cestisti di Treviso Basket hanno scelto di farsi schermo di parole proiettate relative al gioco, all’impegno e alla voglia di vincere le sfide, gli statuari rugbisti del Benetton appaiono inseriti in un ambiente circondato da parole legate alla forza delle squadra, all’importanza di essere team, che è il vero e più profondo valore dello sport. Corpi nudi che lasciano spazio solo al significato del messaggio del quale atlete e atleti si fanno ambasciatori. Tra arte e beneficenza, ancora una volta la Treviso del grande sport riesce a distinguersi a livello nazionale per la capacità di essere un passo avanti nella classifica del sociale. In un campionato nel quale tutti sono chiamati a giocare.
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VOLLEY
UNA LEGGENDA CHIAMATA PANTERE C
ampioni nello sport e campioni nella vita. Perché se dentro al campo di gioco sei un simbolo, quando appoggi la palla ed esci dallo spogliatoio la notorietà che hai conquistato giocando può trasformarsi in un messaggio da trasmettere al mondo. Le campionesse e i campioni di Imoco Volley, Treviso Basket e Benetton Rugby lo sanno e anche quest’anno hanno scelto di prestare la propria immagine e la propria fama per sostenere lo IOV, l’istituto oncologico veneto, con la realizzazione dei calendari benefici 2022. Un progetto che porta la firma del trevigiano Riccardo Perazza e del suo studio di comunicazione, che da cinque anni porta avanti questo filone di impegno per il sociale e per lo sport, contando sul patrocinio del Comune di Treviso e dello stesso IOV. Tre progetti, uno per ciascuna squadra. Dodici messaggi, uno per ogni mese dell’anno moltiplicati su tre calendari, tutti legati al mondo dello sport e dell’accettazione di sé stessi. Foto artistiche, nelle quali il corpo scolpito dagli allenamenti si trasforma in un mezzo di comunicazione, di trasmissione di valori. Con un obiettivo molto chiaro e concreto: raccogliere fondi per supportare con l’aiuto di tutti l’umanizzazione delle cure per i pazienti della radioterapia pediatrica. “L’anno scorso – racconta Riccardo Perazza – le 2.584 copie acquistate ha permesso di raggiungere un ricavato di 22.170 euro che sono stati devoluti all’istituto per aiutare i bambini con l’acquisto di nuovi software modulari per il miglioramento dei trattamenti radioterapici di precisione in oncologia pediatrica. Vogliamo superare questo splendido record”. “Non serve essere perfetti”, si legge sul corpo nudo di Paola Egonu. E come la fuoriclasse azzurra, anche le altre pallavoliste di Imoco Volley hanno stampato sulla pelle frasi moti-
vazionali sulla forza personale, sul volersi bene qualsiasi cosa accada. Scritte che attraggono, colpiscono, rimangono. È la valenza positiva dello sport: quella che insegna, unisce, ispira e aiuta a inseguire i propri sogni. Se i cestisti di Treviso Basket hanno scelto di farsi schermo di parole proiettate relative al gioco, all’impegno e alla voglia di vincere le sfide, gli statuari rugbisti del Benetton appaiono inseriti in un ambiente circondato da parole legate alla forza delle squadra, all’importanza di essere team, che è il vero e più profondo valore dello sport. Corpi nudi che lasciano spazio solo al significato del messaggio del quale atlete e atleti si fanno ambasciatori. Tra arte e beneficenza, ancora una volta la Treviso del grande sport riesce a distinguersi a livello nazionale per la capacità di essere un passo avanti nella classifica del sociale. In un campionato nel quale tutti sono chiamati a giocare.
BASKET
UNIVERSO TREVISO PALADIN NUOVO PRESIDENTE N
uovo consiglio di amministrazione e nuovo presidente per il Consorzio Universo Treviso. Piergiorgio Paladin, fondatore dell’agenzia di comunicazione integrata Ideeuropee, è stato eletto alla guida del progetto nato nel 2012 per dare continuità alla storia del basket trevigiano e che oggi ha nella Nutribullet la sua massima espressione. Paladin, che è stato uno dei primi propulsori del Consorzio, si è detto onorato di aver ricevuto la fiducia di un consiglio di amministrazione composto da campioni dell’imprenditoria, rappresentando l’insieme delle 147 aziende socie del Consorzio. “Il lavoro che ci aspetta nei prossimi due anni – ha dichiarato il nuovo presidente – è tanto di continuità quanto di consolidamento. Universo è una splendida realtà diffusa che mixa il senso di appartenenza a Treviso Basket con l’orgoglio di essere un soggetto economico dalle grandi potenzialità. Ora è il momento di farle esplodere, dando al Consorzio una struttura, ottimizzando le relazioni in essere e raccontandolo anche fuori dai confini trevigiani”.
IMOCO VOLLEY
GABRIELE MARAMIERI "VENUE EXECUTIVE" GIALLOBLU N
asce il “venue executive” per la gestione degli eventi nelle partite interne di Imoco Volley. Una nuova figura che la società guidata dal presidente Piero Garbellotto ha individuato in Gabriele Maramieri, 40enne trevigiano professionista esperto nel campo dell’organizzazione di eventi sportivi. Con l’ingresso di Maramieri in organigramma, i gialloblu puntano ad aumentare la qualità dell’offerta al pubblico, con la crescita del servizio ma anche con un sempre maggiore coordinamento con le forze dell’ordine, in un momento in cui l’aspetto della sicurezza è cruciale nell’organizzazione. Oltre che della gestione delle attività al Palaverde, il “venue executive” avrà il compito di sviluppare le interazioni con gli sponsor.
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Sport
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TREVISO FBC 1993
PER TORNARE A PUNTARE IN ALTO NEL CALCIO SERVONO UN OTTIMO SETTORE GIOVANILE E UNA SOCIETÀ SANA “S
e nel tempo si vuole tornare a puntare in alto anche nel calcio servono prima di tutto fondamenta solide. Che nella pratica significa avere un ottimo settore giovanile e una società sana”. Marco Pinzi è presidente del Consorzio Treviso Siamo Noi, che oggi conta quasi cento imprese e imprenditori affiliati ed è nato per prendersi cura di quel simbolo sportivo e sociale rappresentato dalla squadra di calcio della città. Che oggi milita nel campionato di Eccellenza e che guarda con affetto ma senza malinconia ai giorni in cui il prato del caro vecchio stadio Tenni – la bomboniera del calcio italiano – veniva calpestato dagli illustri scarpini dei campioni della massima serie. Pinzi scandisce bene sostantivo e aggettivo: società sana. “Che non vuol dire solida solamente dal punto di vista economico, ma prima di tutto di sani e basilari principi. Dopodiché si potrà pensare a mettere la ciliegina sulla torta”. Una filosofia condivisa dal presidente del Treviso Football Club 1993, l’imprenditore Luigi Sandri. “Per diventare tra i punti di riferimento del calcio trevigiano non si può prescindere dall’organizzazione ottimale di un settore giovanile che si basa su valori virtuosi. Dalla cura della sana alimentazione all’inclusività, dalle metodologie
didattiche a quelle organizzative: sono questi – spiega il presidente biancoceleste – gli ingredienti del nostro progetto per far crescere una vera e propria filiera virtuosa, che parte dai primi calci e arriva fino alla prima squadra”. Se la solida tessitura della nuova era del calcio trevigiano è iniziata una sera di qualche anno fa fra Marco Pinzi e il sindaco Mario Conte, in breve tempo i tasselli del puzzle sono stati messi al loro posto. E oggi il Treviso può vantare un settore giovanile di sedici squadre, dai Pulcini agli Juniores, con in più i primi calci e i piccoli amici. La scuola calcio è stata affidata a Enrico Simeoni, mentre il responsabile del settore giovanile è Alessandro Zanato, un passato nell’Inter dove ha vissuto un’esperienza di cinque anni nelle Academy nerazzurre in Giappone e in Ungheria. “Le prospettive e la voglia di fare del Treviso – sostiene Zanato – sono davvero entusiasmanti. Questa è una piazza che merita un palcoscenico ambizioso per la prima squadra e per il settore giovanile. Abbiamo fatto un’ottima pianificazione e ora non ci resta che concretizzare le idee con il lavoro”. Tutte le giovanili del Treviso hanno come centro sportivo di riferimento il nuovo campo di San Bartolomeo, di proprietà del Comune: una struttura strategica, realizzata in sintetico con carat-
teristiche di ultimissima generazione e che, come fa sapere Marco Pinzi, “anche qualche società professionistica è venuta a visitare”. Lo staff del settore giovanile è completato dalla rosa degli allenatori: Allievi 2005 Daniele Battaggia, Juniores Giacinto Montemuro, Allievi 2006 Paolo Ardenghi, Giovanissimi 2007 Paolo Baldasso, Giovanissimi 2008 Marco Giuliato, Esordienti 2009 Enrico Simeoni e Riccardo Li-
ziero, Esordienti 2010 Alessandro Marcon e Gianluca Bottin, Pulcini 2012 secondo anno Dario Dall’Armi, Pulcini primo anno 2012 Federico Rugger, Primi calci e Piccoli amici Dario Dall’Armi, Alessandro Marco e Enrico Simeoni. Scuola calcio a Quinto: Esordienti misti Federico Maci, Pulcini misti David Busato, Piccoli amici David Busato. Preparatore dei portieri Davide Marzaro, preparatore atletico Matteo Giuriati.
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#Regione
L’intervista. L’assessore al turismo traccia un bilancio del 2021
Caner: “In Veneto un’estate senza fine, a Natale riscopriamo le nostre città d’arte” La chiave del successo: “l’atteggiamento di resilienza di tutto il mondo imprenditoriale turistico veneto, che non si è mai arreso affrontando la realtà e la pandemia con pragmatismo”
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on la fine dell’anno alle porte è tempo di bilanci per l’assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner. Il Natale imminente con tanti eventi in sicurezza e il turismo in ripresa grazie a una stagione estiva soddisfacente sono solo alcuni degli obiettivi centrati in questo 2021. Assessore, in Veneto, prima regione turistica d’Italia, la locomotiva del turismo sembrava ripartita. Dati alla mano, che bilancio possiamo tracciare della stagione estiva? “Quella del Veneto è stata un’estate senza fine, complici il bel tempo e il desiderio molto forte di vacanza. Il mese di settembre ha regalato alla nostra Regione davvero molte soddisfazioni, registrando più presenze dello stesso mese in epoca pre-Covid (+0,3%). Oggi, dati alla mano, abbiamo la conferma che la prima regione turistica d’Italia mantiene inalterati i suoi punti di forza e quindi, l’impegno futuro sarà di pensare a un’offerta capace di accogliere i visitatori 365 giorni l’anno”. Cosa ha determinato, secondo lei, questa ripresa? “È stato premiato l’atteggiamento di resilienza di tutto il mondo imprenditoriale turistico veneto, che non si è mai arreso affrontando la realtà e la pandemia con pragmatismo. Il prolungamento della stagione estiva e il desiderio di stare all’aria
aperta hanno giocato un ruolo fondamentale: quest’anno si contano più presenze di settembre 2019 al mare (+18,4%), al lago (+9,8%) e in montagna (+16,2%). Il comparto alberghiero è quasi tornato alle cifre di settembre 2019 (-12%), mentre per le strutture extralberghiere si registra un interesse in forte crescita (+10,4%). L’intero quadrimestre estivo ha retto il confronto con lo stesso periodo del 2019, che era stato definito un anno eccezionale dal punto di vista dei flussi turistici, registrando da giugno a settembre oltre 39 milioni di presenze, contro i 46 milioni del 2019 e 8,1 milioni di arrivi rispetto ai 10,7 milioni del 2019”. Ci sono ancora dei settori in sofferenza? “Penso alle città d’arte, mete appannaggio del turismo estero, dove il numero degli arrivi rispetto al 2019 resta comunque negativo con -35,9 %. Cresce però il numero degli italiani che decidono di visitare le città venete”. Sta quindi cambiando il target? “I turisti italiani sfruttano appieno le occasioni proposte dal territorio veneto, tanto da risultare in forte crescita anche rispetto al 2019. È una clientela sulla quale dobbiamo continuare a puntare e fidelizzare, nella convinzione che le straordinarie potenzialità dell’offerta veneta sappiano stare al passo con una domanda in
continua evoluzione. Nel mondo c’è tanta voglia di Italia e di Veneto e l’auspicio è che al più presto si possa ritornarne a volare. La pandemia non è finita e tutti noi abbiamo una responsabilità molto forte nel limitare i contagi adottando atteggiamenti responsabili per lasciarci alle spalle i numeri negativi garantendo la ripresa dell’economia delle vacanze e dei viaggi”. Si registrano altri cambiamenti della clientela turistica post Covid? “Sempre più turisti, italiani e stranieri, scelgono di visitare il Veneto in camper. Per questo abbiamo realizzato anche una brochure in collaborazione con Le Guide di Pleinair. Si intitola “Veneto in camper” e fornisce foto, mappe e descrizioni su Val di Zoldo, Colline del Prosecco, le Città murate, Treviso e le sue ciclabili, Basso Garda e Mincio e il Delta del Po. All’interno anche numeri utili, indirizzi e i luoghi destinati alla sosta. Come sempre le principali informazioni sulle destinazioni della nostra Regione si possono trovare nel sito www.veneto.eu . La stagione invernale è iniziata da poco. Cosa si aspetta? “C’è molta attesa. L’auspicio è che cada tanta neve quanta quella dell’anno scorso. L’attenzione alla situazione epidemiologica deve restare massima. Anche per
questo nella Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto al Governo di trasmettere quanto prima le regole per lo sci che tengano conto da un lato della situazione e dall’altro della possibilità per gli operatori del settore di lavorare nella massima serenità”. Il Natale è alle porte. Cosa ha in programma il Veneto? “In tutta la regione i mercatini di Natale sono pronti ad accogliere i visitatori tra luminarie, decorazioni, prodotti artigianali, eventi e massima sicurezza. Nel periodo più magico dell’anno, l’invito è di venire a scoprire le nostre città più famose addobbate a festa ma anche le piccole località di montagna e addirittura il mare. Non mancheranno le tradizionali casette di legno e le bancarelle”. Giorgia Gay
Il libro Il presidente della Regione raccoglie in un libro le riflessioni nate dal suo percorso politico
Dalla pandemia all’autonomia, ecco il “Zaia - pensiero” C’è un unico fil rouge nel libro firmato da Luca Zaia, pubblicato da Marsilio, arrivato in libreria a fine novembre e subito in un tour nazionale di presentazioni. È un fil rouge che si chiama Covid. Un libro fuori dall’ordinario, a partire dal titolo. Lui, il governatore del Veneto, avrebbe voluto che fosse “Gesù o Barabba?”: proprio così, col punto di domanda, a perfetta sintesi del suo pensiero per cui su tutto ci può essere il confronto, ma la piazza a volte può portare a scelte sbagliate. Alla fine si è optato per un crozziano “Ragioniamoci sopra”, altrettanto perfetto (nella sua autoironia) perché questa sorta di diario scritto in prima persona è un invito costante a riflettere sui tanti temi che la pan-
demia ha fatto emergere con prepotenza. Nessuna dedica, quattro in tutto i nomi citati: Einaudi, Crozza, Renzi e Draghi (gli ultimi due solo per dovere di cronaca). Un racconto fatto a modo suo, raccogliendo i pensieri registrati sull’IPhone mentre la sera tornava a casa dall’unità di crisi di Marghera. Un continuo entrare e uscire da quello che lo stesso Zaia definisce uno dei grandi eventi regolatori della storia: dopo il Sessantotto, dopo il crollo del Muro di Berlino, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, ecco che il 21 febbraio 2020 è stato un big-bang atipico e subdolo che ha cambiato e condizionato le vite di tutti. Il presidente della Regione ha voluto mettere tutto in fila.
Duecento pagine che sono l’articolazione dello Zaia-pensiero, ma guai (ammonisce lui stesso) pensare che sia un manifesto politico. In realtà già dal sottotitolo – dalla pandemia all’autonomia – questo viaggio fra la stretta cronaca di trincea e le memorie di vita personale altro non è, a leggerlo bene, che un manifesto. Dentro c’è tutto il pragmatismo di un uomo che si è avvicinato giovanissimo alla politica e alla vita amministrativa come assunzione di responsabilità, mettendoci dentro quintali di idee e progetti fin da quando era assessore provinciale a Treviso, dove da più giovane presidente di Provincia in Italia ha costruito un modello tutto suo di comunicare con la gente e con la
stampa. E a chi in questi due anni ha puntato il dito contro la propaganda dei punti stampa quotidiani risponde: “Non sapevamo se ne saremmo usciti vivi, in quanti sarebbero morti, ma le informazioni non si dovevano nascondere”. (s.s.)
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Regione
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Scuola e lavoro. A “Job & Orienta” il confronto sul futuro degli Itis
Donazzan: “Alleanza strategica con le scuole secondarie”
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n miliardo e mezzo di euro: a tanto ammonta la cifra che il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, dedica all’istruzione tecnica superiore. Un fiume di denaro che va indirizzato nella giusta direzione, risorse da far arrivare direttamente a segno portare un beneficio ai giovani studenti e al territorio. Di questo si è discusso alla tavola rotonda dedicata a “ITS Pop Days 2.0: PNRR e legge di Riforma, gli ITS verso il futuro”, occasione per fare il punto sull’evoluzione dell’istruzione tecnica, alla quale ha partecipato l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan. “Il ruolo delle Regioni è stato fin da subito, 12 anni fa, molto rilevante quando vi fu questa intuizione calata sui territori del dare vita agli ITS – ricorda Donazzan -. All’epoca si era definito che le Regioni si impegnassero con un sostegno del 30% per l’avvio di questi percorsi; percentuale
che nel tempo è aumentata, a dimostrazione che le Regioni, con le difficoltà di bilanci ben note, hanno fatto la scelta di credere molto in questi nuovi percorsi”. Inoltre l’assessore regionale ha lanciato un appello per garantire una ulteriore evoluzione degli ITS. “Serve che vi sia una migliore conoscenza e percezione da parte delle scuole secondarie di secondo grado, che oggi sono ancora piuttosto diffidenti rispetto all’offerta ITS - Bisogna trovare una forte alleanza con i percorsi che precedono l’ingresso negli ITS. La forte alleanza va spinta verso le scuole superiori per comunicare soprattutto agli insegnanti che per una buona qualità della vita della persona-studente passa anche dall’offrire un progetto esistenziale che va oltre i percorsi di istruzione. E credo che gli ITS possano offrire un progetto esistenziale non solo per il singolo ma anche per far crescere il nostro Pae-
se”. Il convegno è stata anche l’occasione per la consegna dei premi ai migliori ITS nazionali in base ai dati annuali di monitoraggio di “Indire” per conto del Ministero dell’Istruzione. Il Veneto si è aggiudicato il primato nazionale nell’area “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali - Turismo” dell’ITS Turismo – gestione di strutture e servizi turistici, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, gestione di imprese e servizi ristorativi con sedi a Asiago, Bardolino, Jesolo, Valeggio sul Mincio e Villorba. Secondo classificato nella propria categoria, l’ITS RED della Fondazione ITS - Area tecnologica dell’efficienza energetica – risparmio energetico e nuove tecnologie in bioedilizia nel settore edilizia sostenibile, impianti energetici, sostenibilità dei prodotti, comunicazione e marketing nel settore legno arredo con percorsi attivati a Padova, Treviso, Verona e Vicenza. L’ITS-
Academy Last, Istituto Tecnico Superiore per la logistica e la mobilità sostenibile con sede a Verona ha ottenuto un terzo posto nell’ambito dell’area tecnologica “mobilità sostenibile” con un percorso dedicato ai temi dei trasporti e intermodalità.
Intesa per la digitalizzazione delle pratiche edilizie e fascicolo unico Pratiche edilizie digitalizzate e fascicolo unico edilizio: due novità destinate a semplificare il lavoro dei professionisti veneti in un periodo in cui sono in deciso aumento gli interventi privati e pubblici anche sulla spinta delle agevolazioni. Lo prevede il protocollo d’intesa per la digitalizzazione delle pratiche edilizie e la creazione del fascicolo unico edilizio firmato e presentato dall’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, con delega all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara, al convegno organizzato dalla Consulta Regionale dei Collegi Geometri e GL del Veneto all’auditorium del Centro Cardinal Urbani a Zelarino. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto di Supporto ai comuni veneti, sostenuto dalla stessa Consulta, dalla Regione del Veneto e da Anci Veneto, presieduto da Mario Conte, sindaco di Treviso, che per l’appunto ha sottoscritto l’accordo. “In risposta all’obbietti-
vo di digital transformation posto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con la firma di questo protocollo, concludiamo un percorso iniziato qualche mese fa che interessa tutti i geometri e i professionisti che quotidianamente si interfacciano con gli uffici tecnici dei 563 comuni veneti – ha spiegato Calzavara -. La digitalizzazione delle pratiche edilizie rappresenta un tassello importante sul tema e anticipa tutta una serie di ragionamenti che riguardano la politica del consumo del suolo e la rigenerazione urbana. Infatti, grazie al fascicolo unico edilizio consegniamo ai Sindaci anche uno strumento predittivo che, raccogliendo dati sul territorio e offrendo una visione più chiara e strategica del futuro dei nostri territori, li guiderà nelle scelte in campo urbanistico”. “Oggi dimostriamo l’importanza della digitalizzazione per semplificare i processi e aiutare il capitale umano della pub-
blica amministrazione, nell’affrontare con velocità e reattività le richieste dei cittadini – ha continuato l’assessore -. Noi amministratori abbiamo la responsabilità di saper cogliere le sfide di oggi per offrire soluzioni e opportunità alle nostre comunità”. La semplificazione del lavoro dei professionisti è uno degli obbiettivi da raggiunge per evitare doppioni e costose perdite di tempo. “Infatti, come Regione continueremo a lavorare per garantire strumenti capaci di aggregare i dati e raggiungere l’’once only’, per evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite – ha sottolineato Calzavara -. L’inserimento del dato una sola volta e renderlo poi disponibile in un’unica banca dati generale è al centro della nostra politica di digitalizzazione, per assicurare sempre di più una burocrazia snella e rapida”. “Infine, ringrazio Anci Veneto con il Presidente Mario Conte per essere sempre al fianco della
L’assessore regionale Calzavara e il presidente Anci Conte firmano il protocollo con i professionisti
Regione nei progetti legati al mondo della digitalizzazione – ha concluso l’assessore regionale -: fare squadra ci permette di trasformare le risorse in servizi. Spero che anche con il PNRR si possa continuare a lavorare fianco a fianco per dimostrare le capacità del modello Veneto”.
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Regione
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Servizi al cittadino. Valerio Franceschini, presidente di Uil Veneto Servizi
“Caf Uil supera le centomila prestazioni e incrementa l’attività dei propri uffici”
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centri Caf della Uil aumentano le prestazioni in tutto il Veneto diventando sempre più un modello di efficienza a servizio dei cittadini e delle persone che ne hanno bisogno in tutta la regione. A parlarne è Valerio Franceschini Presidente del Cda di Uil Veneto Servizi srl. “Abbiamo raggiunto la quota di 100 mila prestazioni in un anno. - spiega Franceschini – In questi anni abbiamo registrato un forte aumento delle richieste ai nostri sportelli alle quali abbiamo risposto con personale preparato e con un alto grado di professionalità ed assistenza”. Ma quali servizi offre il Caf Uil? “Offriamo prevalentemente servizi ai cittadini comuni, ai dipendenti in ogni provincia della regione e abbiamo visto come nel corso degli ultimi anni la richiesta sia cresciuta”. Si predispongono così i classici 730, la dichiarazione dei redditi per i dipendenti e pensionati che consente di recuperare il credito in busta paga, il modello dei redditi (ex Unico) dedicato a tutti i contribuenti che necessitano di presentare la dichiarazione dei redditi. E poi la presentazione degli Isee per le prestazioni sociali di accesso ai bonus energia , gas, idrico, bebè e reddito di
cittadinanza. Il Caf Uil inoltre si occupa di locazioni contratti e comodati, della gestione del lavoro domestico come quello delle badanti e baby sitter. Esegue poi il calcolo dell’Imu per le imposte comunali e per i possessori di immobili e terreni. Ma non solo, visto che si occupa anche della modulistica obbligatoria per alcune prestazioni legate al reddito. Non manca la gestione del superbonus 110%, una pratica che è esplosa nel corso degli ultimi due anni con gli incentivi governativi. Il Caf permette di valutare e utilizzare direttamente la detrazione al 110 %, cedere il credito d’imposta a terzi ottenendo subito liquidità o esercitare l’opzione dello sconto in fattura facendo i lavori senza esborso monetario. “Ci occupiamo anche – spiega Franceschini- di successioni e riunione di usufrutto con la presentazione della dichiarazione di successione. Facciamo anche il servizio del modello 770 semplificato per condomini e associazioni”. Il Caf Uil provvede poi alla trasmissione telematica anche per i titolari soggetti di partita Iva di tutti i modelli di dichiarazione comunicazione e versamento. Provvede inoltre alla presentazione delle
Venturini: “abbassare le bollette degli impianti sportivi”
Valerio Franceschini
domande e istanze all’Agenzia delle Entrate. Caf Uil ha una quarantina di sportelli sparsi in tutto il Veneto .”Abbiamo mediamente dalla provincia di Vicenza 20 mila pratiche l’anno- conclude Franceschini. Altre 15 mila ciascuna arrivano dalle aree di Treviso, Padova, Venezia e Verona. Le restanti dalle province di Rovigo e infine Belluno”. Il Caf Uil risponde ad un numero verde unico per tutte le sedi a cui ci si può rivolgere che è lo 0412030331. Info anche su www.cafuilveneto.it e sul profilo Facebook.
“Il settore degli impianti sportivi, in particolare quelli natatori, vive una situazione drammatica: a fronte di un aumento vertiginoso dei costi energetici c’è stata anche una drastica riduzione delle attività sportive all’interno dei centri sportivi. Di qui la conseguente impossibilità di far fronte ai pagamenti anche a causa dell’aumento dei costi energetici che si attesta attorno al 50%”. Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale, ha presentato assieme al collega Alberto Bozza, una mozione con la quale chiede alla Giunta Regionale di sostenere con adeguate risorse economiche le varie forme associative che gestiscono gli impianti sportivi. “Considerato che in Veneto ci sono 30 impianti di grande dimensione e 40 di piccola dimensione, si parla di un rincaro complessivo di 5.750.000 euro, una somma che i gestori non possono sostenere”.
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Aspiag Service. La concessionaria veneta del marchio Despar fra crescita e sostenibilità
Taliana: “Le nostre radici sono ben piantate Rapporto solido con comunità e filiere locali” Nel 2020 il 90% dell’energia acquistata dalla società è verde e consente di abbattere l’85% di emissioni di CO2. Il 76% dei rifiuti viene inviato al riciclo Nel 2020 sono stati donati 2,4 milioni di pasti recuperando 5,7 milioni di euro di merce
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uando il tuo logo è da sempre un abete, difficile non avere già nel sangue il valore della sostenibilità. De Spar, l’abete appunto, in olandese. Era il 1932 quando Adriaan Van Well fondò nei Paesi Bassi quella società cooperativa che si proponeva di unire in un’unica catena commerciale tanti negozi al dettaglio: il marchio con l’albero, importato in Italia agli inizi degli anni 60’, oggi in Veneto fa capo ad Aspiag Service. La centrale operativa di Mestrino, in provincia di Padova, è concessionaria Despar, Eurospar e Interspar per tutto il Triveneto, l’Emilia-Romagna e dall’inizio del 2021 per undici delle dodici province della Lombardia, con 8.695 dipendenti. In Veneto la società è presente con 162 punti vendita (85 diretti, il resto affiliati) e un totale di quasi 50 milioni di investimenti diretti sul territorio: nella sola provincia di Padova i punti vendita sono 36, con 1.791 collaboratori. Un anno decisamente in crescita. “Si tratta di uno sviluppo fondamentale per continuare a investire nel territorio, dando valore aggiunto alle comunità. Per noi investimento non è solo l’apertura di un punto vendita, ma è soprattutto collaborazione e dialogo con la pubblica amministrazione per capire quali sono i bisogni”, spiega Giovanni Taliana, direttore relazioni esterne di Aspiag. “Le nostre non sono aperture finalizzate solo al business, ma anche alla riqua-
lificazione di zone particolari e al recupero di edifici storici che vengono portati a nuova vita”. Investimenti sul territorio, ascolto delle comunità locali e recupero dell’esistente che già di per sé significano essere sostenibili. Aspiag, che non dimentica di avere un abete sul suo biglietto da visita, ha scelto di guardare anche al lato green del proprio essere impresa. Al 2020 sono 48 i siti certificati secondo la norma Iso 14001 e l’intenzione è di estendere progressivamente il modello a tutta la rete. Lo scorso anno per il 90% è stata acquistata energia verde certificata, consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. La politica di efficientamento energetico ha portato a sostituire con l’illuminazione a led le classiche lampade in ben 134 punti vendita. Il 76% dei rifiuti viene inviato a riciclo, è stata creata una linea per l’igiene personale in contenitori in plastica 100% riciclata, i sacchetti sono biodegradabili, per i prodotti freschi sottovuoto è stata dimezzato l’uso della plastica sostituita dalla carta. “L’attenzione all’ambiente è nel nostro DNA, nella nostra storia. Come l’attenzione alla comunità. Competenza, prossimità, inclusione e partecipazione sono i valori che Aspiag ha messo come punti cardine del proprio agire. “Dal punto vendita alla comunità dobbiamo essere affidabili, cercando di coprire non solo le zone
Giovanni Taliana, Direttore Relazioni Esterne Aspiag Service
più interessanti ma anche quelle più isolate, perché crediamo che la missione della grande distribuzione sia dare un servizio. Essere vicini – afferma il direttore relazioni esterne – significa essere sostenibili, offrendo prodotti locali”. Creare valore aggiunto per Aspiag vuol dire condividere la propria presenza nella comunità: dai 2,4 milioni di pasti donati (equivalente a 5,7 milioni di euro di merce recuperata) agli oltre 800mila euro di sponsorizzazioni, dalle charity
anche verso le realtà più piccole al recente progetto con le sette questure dei capoluoghi veneti con la creazione di un opuscolo per lo stop al bullismo. “Aspiag Service c’è”, afferma Giovanni Taliana. “Ci siamo stati durante tutta la pandemia, con i nostri camion fin da subito presenti a Vo’, con il sostegno all’ospedale di Schiavonia, con la donazione di mascherine alla Regione Veneto, i supporti dati ai nostri territori a seguito dell’acqua granda di Venezia e della tempesta
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Vaia”. Attraverso la cooperazione armoniosa tutti traggono vantaggio in egual misura. Tradotto, è questo il significato dell’acronimo Despar. “Le nostre radici sono ben piantate per terra”, fa presente Taliana. Più le radici sono solide, più si cresce. Una solidità che significa rapporto con il territorio, ma anche creazione di un gruppo di sostenibilità interno e di un vero e proprio manifesto della sostenibilità: dieci punti che tutti, dai vertici in giù, si impegnano ogni giorno a seguire. Dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio. Sara Salin
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Il monitoraggio. Da CDP il massimo punteggio solo a due comuni italiani su un elenco di 26 in tutta Europa
Padova fra le città leader a livello mondiale nel contrasto ai cambiamenti climatici Una posizione di vertice che riconosce ufficialmente l’impegno e i risultati ottenuti dall’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Giordani che ha reso trasparenti i dati ambientali e predisposto un piano di adattamento al rischio
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’ultimo monitoraggio dei dati ambientali ha mostrato che la città di Padova sui temi della mitigazione e dell’adattamento ha fatto passi da gigante. Tanto che il CDP – acronimo di Carbon disclosure project, ente di beneficenza che gestisce su scala globale il sistema di rendicontazione ambientale di investitori, aziende ed enti pubblici – ha certificato con il punteggio “A” il comune guidato dal sindaco Sergio Giordani per i suoi impegni nella comunicazione trasparente degli obiettivi e delle azioni per contrastare i cambiamenti climatici. Padova e Firenze sono le uniche città italiane tra le 95 leader a livello mondiale e tra le 26 a livello europeo (fra cui Atene, Berlino, Copenaghen, Parigi, Porto, Stoccolma e Zurigo) ad aver ottenuto questo punteggio. Un elenco che si basa sui dati riportati nel 2021 da oltre mille città e che include solo quelle che hanno conseguito il massimo. Che, a fare due conti, sono pochissime: nelle 95 città leader a livello mondiale vive appena il 2,6 per cento della popolazione del nostro Pianeta. Per l’amministrazione comunale della Città del Santo si tratta di un risultato importante, arrivato dopo l’approvazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima. Il cosiddetto Paesc, per il quale Padova si è pure aggiudicata l’edizione 2021 del premio europeo Covenant of Mayors Award, organizzato dal Patto dei sindaci per le città di media grandezza, insieme alla spagnola Murcia che ha ottenuto il riconoscimento per la categoria delle grandi città. Un premio ricevuto a inizio ottobre direttamente dalle mani de presidente del parlamento europei David Sassoli, del commissario europeo per l’energia Kadri Simson e del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. La valutazione di CDP prende in considerazione solo quei comuni che hanno divulgato pubblicamente i propri dati ambientali, sviluppato un obiettivo di riduzione delle emissioni e di energia rinnovabile, oltre che completato una valutazione del rischio climatico e, di conseguenza, predisposto un piano di adattamento. Ma è anche un’occasione per valutare le proprie prestazioni ambientali, di confrontarle
con quelle di altre città e di individuare aree di collaborazione e nuove opportunità di crescita. La “A” ricevuta da Padova riconosce ufficialmente che la città ha raggiunto una posizione di vertice sia nell’impegno che nei risultati ottenuti. “Un riconoscimento – commenta Chiara Gallani, assessora all’ambiente – che ci rende felici per più ragioni. Ci conforta sulla strada di pianificazione a breve e lungo periodo sul tema ambientale della decarbonizzazione e sulle azioni di contrasto al surriscaldamento globale. Allo stesso tempo dà atto del lavoro di trasparenza dei dati messi a disposizione e certifica il lavoro di monitoraggio delle azioni compiute”. Con l’adozione del Paesc, Padova ha scelto di fissare degli obiettivi che sono allo stesso tempo ambiziosi e realistici. La città spinge verso la riduzione del 55 per cento delle emissioni climalteranti al 2030 e verso la neutralità climatica al 2050. Non è un cammino semplice, ma l’ultimo monitoraggio dei dati ambientali ha evidenziato progressi significativi, grazie al coinvolgimento attivo del settore privato e dei principali stakeholder del territorio. Sono sei gli ambiti di intervento identificati dal Piano, 116 le azioni di mitigazione e adattamento: il focus è sulla generazione di energia pulita, sull’efficienza energetica di edifici, reti e servizi, sulla mobilità sostenibile, sulla realizzazione di progetti e programmi per la gestione e la prevenzione di eventi climatici estremi. Chiara Gallani sostiene che i muri portanti di una città e di una comunità resistenti poggino su tre pilastri: trasparenza, controllo e pianificazione a 360 gradi delle azioni con ricaduta ambientale. “Questo – afferma l’assessora padovana – è il ragionamento politico di ampio respiro e tangibile che vogliamo accompagni le nostre azioni ora e in futuro. Essere arrivati per la prima volta e tra le sole due città italiane a questo traguardo rafforza la strada intrapresa. Una strada faticosa, perché i temi ambientali sono complessi e intercettano tutte le politiche di una comunità. Affrontarli avendo presente questa complessità dà modo di lavorare in maniera trasparente ed efficace”. (s.s.)
Sopra Chiara Gallani, assessora all’ambiente
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Parliamo di noi
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È tempo di bilanci per La Piazza e LaPiazzaweb
“Ci prepariamo a diventare il primo operatore di informazione locale del Veneto nel 2022” Già nei primi giorni di gennaio 2022 le nostre redazioni produrranno 6 notiziari locali al giorno che verranno diffusi in streaming audio nella nostra testata web e in Fm da un pool di radio, tra le più importanti del Veneto
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uesto è l’obiettivo per il – che tutto il lavoro fatto negli 2022 di Giuseppe Ber- ultimi anni abbia potenziato la gantin, editore dei giornali La nostra credibilità proprio nel Piazza, Il Vicenza, Il Bassano periodo storico più difficile per tutti noi. La nostra attenzione e LaPiazzaweb, e della società editrice di cui è a capo, Give è sempre dedicata alle richieEmotions. Un traguardo certa- ste che il nostro mercato ci ha sfidato a soddisfare. Fornendo mente ambizioso e che ha visto la sua escalation nell’ultimo alla nostra clientela dati certificati da Recapito Certo per biennio. “Dopo un periodo di conso- l’invio di tutte le nostre copie lidamento, nel 2020 è riparti- cartacee e da Google Analitycs ta la crescita dei nostri mezzi. per il portale web. E portando Proprio a marzo 2020, nei primi ai nostri lettori un’informaziogiorni del lockdown, abbiamo ne locale inedita, di qualità e distribuito per la prima volta soprattutto gratuita. Garanzie l’edizione de La Piazza di Pa- e certezze che noi da molti anni dova a 98.000 famiglie – ricorda forniamo e che altri competitor Bergantin. E da allora ad oggi invece hanno dovuto imparare proprio con l’esplosione della non ci siamo mai fermati”. Alcuni numeri, giusto per rende- pandemia. La Piazza e LaPiazre l’idea. Dal 2020 ad oggi ol- zaweb inoltre sono sempre stati tre 210.000 famiglie di Padova, gratuiti e siamo convinti che la fruizione senza limiti dell’inforVicenza, Treviso, Bassano e della prima cintura padovana mazione, soprattutto locale, sia ricevono mensilmente La Piaz- diventata essenziale per tutti, za nelle proprie case, portan- cittadini ed imprese”. Prospettive per 2022? “Il do il circuito ad oltre 450.000 copie recapitate mensilmente prossimo anno vedrà La Piazza ad altrettante famiglie. Sempre quale primo operatore all-news nell’ultimo biennio gli utenti de del Veneto, la prima azienda LaPiazzaweb sono aumentati editoriale presente su tutte le del 420%, arrivando oggi ad ol- piattaforme: carta, web, social, radio e tv. Sì, tre 800.000 al perché già nei mese. Il 2022 sarà un anno primi giorni Nel 2021 importante anche per di gennaio sono state 2022 le nopubblicate la testata cartacea, oltre 40.000 che arriverà alle famiglie stre redazioni produrranno notizie daldella città di Venezia 6 notiziari lole redazioni con La Piazza di Venezia cali al giorno carta e web che verranno e oltre 2.000 clienti pubblicitari. Le testate diffusi in streaming audio nelLa Piazza e LaPiazzaweb hanno la nostra testata web e in Fm registrato nel 2021 un +61% dei da un pool di radio, tra le più ricavi rispetto all’anno prece- importanti del Veneto – svela dente, che comunque aveva già Bergantin”. Una novità importante, che parte dal radicamenincrementato del 24% rispetto al 2019. Il solo portale d’infor- to de La Piazza negli oltre 60 mazione locale LaPiazzaweb comuni raggiunti con più di 50 corrispondenti che quotidiananel 2021 ha portato un +300% dei ricavi rispetto al 2020. “Non mente raccolgono oltre 80 notisiamo extraterrestri, sia chia- zie, ora diffuse attraverso le 23 ro. Il percorso di crescita si era edizioni de La Piazza, Il Vicenza già innescato e siamo riusciti a e Il Bassano, il portale LaPiazmantenerlo e anzi a rinforzarlo zaweb e le 23 pagine social lonotevolmente in questo ultimo cali. E che da gennaio potranno anno. Credo – spiega Bergantin essere ascoltate in streaming
IL 2021 IN NUMERI
L’editore Giuseppe Bergantin
+ 100.000 famiglie raggiunte a Vicenza, Treviso, Bassano e prima cintura padovana + 420% utenti web + 61% di ricavi pubblicitari Oltre 2.000 clienti pubblicati Oltre 40.000 notizie prodotte e diffuse
ed in FM. Il 2022 vedrà anche il raggiungimento di 1 milione di utenti unici mensili per LaPiazzaweb ed il rilascio in primavera dell’app La Piazza, che consentirà di essere ancora più vicini ai lettori. Ma il 2022 sarà un anno importante anche per la testata cartacea, che arriverà alle famiglie della città di Venezia con La Piazza di Venezia e che consentirà di aumentare la presenza e la copertura dei
capoluoghi del Veneto. Una società, Give Emotions, che sta crescendo molto e che continuerà a farlo anche il prossimo anno dunque, con molti talenti che già hanno portato le loro competenze e la loro motivazione e che l’azienda vuole inserire anche nel 2022, sia nelle redazioni che nel commerciale. “Questi anni difficili hanno messo a dura prova il lavoro quotidiano di tutte le aziende
e per il lavoro che facciamo, sempre a stretto contatto con migliaia di interlocutori diversi, per noi è stato ancora più difficile. Consentitemi quindi di utilizzare le nostre pagine per ringraziare - sottolinea Bergantin – tutte le persone che lavorano nel nostro gruppo e che con il loro costante e responsabile lavoro hanno contribuito al raggiungimento di questi importanti risultati”.
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DICEMBRE 2021
on-line:
Salute Campagna vaccinale
Si parte con la fascia d’età 5-11 anni
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Vaccinazione nei bambini sicura ed efficace
ampagna vaccinale per i bambini, si parte, parola del Commissario Figliuolo che ha annunciato, con la recente approvazione dell’Aifa sull’utilizzo del vaccino per la fascia d’età 5-11 anni, proprio nel corso dell’ultimo mese dell’anno la programmazione della distribuzione di 1,5milioni di dosi pediatriche di vaccino nRnaPfizer. “Le dosi - ha spiegato in un comunicato della Struttura Commissariale – rappresentano una prima tranche che sarà poi integrata a gennaio e saranno rese disponibili a partire dal 15 dicembre, in modo che tutte le strutture vaccinali delle Regioni e Province autonome, saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire dal giorno 16 dicembre”.
Prosegue alla pag. seguente
Salute
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Lotta al Covid
Campagna vaccinale
Vaccinazioni, si incrementa il numero Iniziate le terze dosi con buone adesioni
Si parte con la fascia d’età 5-11 anni
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ontinua la campagna vaccinale anti-Covid anche in Veneto con buoni risultati che hanno visto al centro dell’attenzione anche i più dubbiosi. E’ in aumento il numero delle persone che si recano ai centri vaccinali con accesso libero per sottoporsi alla somministrazione della prima dose di vaccino. Dato, questo, probabilmente dovuto alle ultime decisioni del Governo in merito al Natale, ma che fa ben sperare in un cambio positivo di pensiero nella popolazione. Restano tuttavia ancora numerose le persone over 12 non ancora vaccinate. A fine novembre la campagna vaccinale aveva quasi raggiunto l’86 per cento della popolazione veneta, aveva annunciato il governatore del veneto Luca Zaia, insistendo sul fatto che proprio il vaccino “è l’arma più potente che abbiamo contro il Covid”. Sempre da metà novembre è stato implementato il portare regionale per consentire la prenotazione della terza dose alle persone di età pari o superiore a 40 anni che avevano concluso da 6 mesi il primo ciclo vaccinale (prima e seconda dose). Il 22 novembre i mesi di distanza per la somministrazione della dose booster sono passati da 6 a 5 (dunque a 150 giorni dal ciclo primario). Quindi il portale è stato incrementato per permettere la prenotazione anche alla fascia d’età 18-39 che ha concluso il ciclo da almeno 5 mesi. Le vaccinazioni per questa categoria sono infatti disponibili dal 1 dicembre. E’ inoltre attivata una nuova funzionalità nel portale regionale: la possibilità per chi ha già ricevuto il primo ciclo vaccinale da 6 mesi di spo-
stare la propria prenotazione e anticiparla, secondo le nuove disposizioni che vedono la possibilità di vaccinarsi nuovamente già dopo il quinto mese. Ovviamente, l’anticipazione della vaccinazione è legata alla disponibilità dei posti ancora liberi. Rimane poi attiva la funzionalità per consentire la prenotazione della prima dose a chi vuole aderire alla campagna vaccinale. A sostegno della vaccinazione e, nello specifico, della cosiddetta terza dose è intervenuto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, il quale, intervistato al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, ha spiegato che “la dinamica della trasmissione del Covid dipende da due fattori: il numero di persone protette e dalla durata della protezione fornita dal vaccino”. In molti ospedali italiani si sta raggiungendo una buona adesione alla terza dose e spiega: ”Il numero di persone protette non coincide con il numero di persone vaccinate perché abbiamo imparato che dopo sei mesi la protezione diminuisce in modo importante sull’aspetto della trasmissione – ha aggiunto il professore -. Una persona vaccinata è protetta dall’infezione e non trasmette per il 95%, dopo sei mesi questa protezione cala al 40%“. “Per questo motivo occorre fare la terza dose. Se vogliamo per proteggere i fragili, gli oncologici e gli anziani, occorre farla selettivamente a queste persone, ma se vogliamo invece mantenere la trasmissione bassa, la terza dose la dobbiamo fare tutti” ha concluso Crisanti.
Un annuncio incoraggiante, considerato l’aumento anche in Italia del numero dei casi di Coronavirus, soprattutto perché “questi contagi stanno interessando sempre di più la fascia più giovane della popolazione, il cui numero dei contagi rimane sempre inferiore rispetto a quello degli adulti, ma che ha visto una rapida crescita nell’ultimo periodo”, come ha avuto modo di osservare il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, Giuseppe dal Ben. “Si calcola – ha detto facendo riferimento nello specifico al contesto della provincia di Padova dove i casi sono più che triplicati nell’arco dell’ultimo mese - che il numero sia diventato più di tre volte superiore rispetto ai positivi del mese di ottobre, tutti tra 0 e 14 anni, che compongono tra il 20 e il 25% dei contagi complessivi di tutta la popolazione”. Con l’avvio della campagna vaccinale rivolta ai più giovani giungono anche le rassicurazioni degli specialisti dell’azienda Ospedaliera di Padova: “La vaccinazione in fascia d’età pediatrica si è dimostrata molto sicura ed efficace”. I rari casi di miocardite e pericardite sono risultati tutti reversibili e comunque 12 volte meno frequenti e gravi delle medesime patologie contratte tramite l’infezione Covid. I medici rinnovano dunque il consueto invito alla vaccinazione per tornare quanto prima ad una situazione di normalità. “Il fatto che l’Italia sia riuscita a controllare l’epidemia meglio dei paesi del nord Europa è anche perché il 75% (forse anche qualcosa di più adesso) degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni sono stati vaccinati” ha infatti sottolineato Carlo Giaquinto, Responsabile di Infettivologia pediatrica del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino, che ha posto l’attenzione anche al danno psicologico causato dal Coronavirus. “I bambini e i ragazzi – ha osservato -non sono andati a scuola quest’anno e come effetto indiretto non hanno vissuto alcuni aspetti della socialità essenziali per il loro sviluppo. Il numero di accessi alla psichiatria infantile è aumentato del 30%, le tendenze suicidarie tra gli adolescenti sono aumentate in maniera enorme e queste sono sicuramente conseguenze della pandemia”. “In Italia ci sono stati 39 decessi in età pediatrica per Covid e più di 200 bambini ricoverati in terapia intensiva - ha affermato Liviana Da Dalt, Direttore del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino - certamente la malattia del Coronavirus è meno grave nel bambino rispetto all’adulto, ma non lo risparmia da un potenziale andamento grave che può portare al decesso. Sono numerosi piccolissimi rispetto alle altre fasce d’età ma il rischio esiste”.
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Otorinolaringoiatria e Coronavirus. Gli studi dell’Azienda Ospedale-Università di Padova
I disturbi dell’olfatto causati dal Covid-19 In media circa il 60% dei pazienti positivi ha problemi che dipendono principalmente da un danno dei recettori nasali e orali, con possibilità di coinvolgimento anche del sistema nervoso centrale
Ulss 2 Marca Trevigiana
Zone di rischio, dal 6 dicembre sono cambiate le regole
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n media circa il 60% dei pazienti positivi al Covid-19 ha problemi di olfatto. Questo vuol dire che in alcune casistiche questo valore raggiunge anche l’85% dei malati. Sono i dati presentati dal Professor Piero Nicolai, Direttore della Unità di Otorinolaringoiatria dell’Azienda OspedaleUniversità Padova, insieme con il direttore generale Giuseppe Dal Ben nel corso di un recente focus su Otorinolaringoiatria e Covid-19. I disturbi dell’olfatto e del gusto sono tornati prepotentemente alla ribalta con il Covid-19. I disagi di queste complicanze, osservate anche in altre infezioni virali seppure in percentuale minore, erano stati talvolta sottovalutati fino all’avvento dell’infezione SARS-CoV-2. Recenti studi hanno dimostrato che il virus colpisce il sistema olfattivo e gustativo a diversi livelli. I disturbi dipendono principalmente da un danno dei recettori nasali e orali, con la possibilità di coinvolgimento anche del sistema nervoso centrale. Le indagini per appurare la gravità delle conseguenze dell’infezione prevedono due metodologie: un’analisi soggettiva, di facile e rapida esecuzione, che consiste nella somministrazione di questionari al paziente al quale si richiede una valutazione personale dell’entità dei sintomi e dell’impatto che questi hanno sulla qualità di vita; una seconda di carattere oggettivo, sicuramente più laboriosa ma più precisa nell’esprimere il reale danno arrecato dall’infezione virale. Queste caratteristiche favoriscono l’uso più frequente del primo tipo di valutazione nella routine clinica, mentre nell’ambito di studi clinici si privilegia la seconda tipologia. Tra i molteplici studi condotti in merito, si distinguono le ricerche nate nel Nordest italiano, in particolare a Treviso, Padova e Trieste. Un gruppo campione composto da soggetti positivi è stato monitorato per 12 mesi, per studiare nel tempo l’andamento dei sintomi. Dall’esperienza è emerso che: il 64% dei positivi presentava disturbi all’olfatto nel momento della comparsa dell’infezione e che il 23% di questi aveva una perdita totale dell’olfatto (anosmia). A un mese dalla comparsa dell’infezione circa il 50% dei pazienti presentava ancora questi disturbi; a 6 e 12 mesi le alterazioni dell’olfatto sono scese rispettivamente al 20% e al 17% tuttavia con un 7% di pazienti ancora anosmici. “E’ ancora difficile stabilire all’esordio dei
sintomi quante siano le probabilità di recupero dell’olfatto che ha il singolo paziente, cioè quali siano i fattori che influenzano il risultato a lungo termine” ha spiegato il professor Piero Nicolai. Sotto la lente d’ingrandimento degli scienziati ci sono ora le nuove terapie ed i nuovi farmaci, in buona parte ancora in attesa di passare dalla fase sperimentale a quella dell’applicazione clinica. Si sta lavorando molto anche sulla riabilitazione, con particolari “ginnastiche” basate su stimoli olfattori, che stanno dando buoni risultati.
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ambiano le regole all’interno delle diverse zone di rischio che abbiamo conosciuto lo scorso anno: la zona bianca, gialla e arancione, infatti, prevedono regole differenziate per chi è in possesso del “Super Green Pass” – rilasciato solo a vaccinati o guariti di recente dal Covid – e chi ha invece il “Green Pass base”, ottenibile con l’esito negativo di un tampone. In zona rossa, invece, le restrizioni sono valide per tutti i soggetti, vaccinati e non. L’Ulss 2 della Marca trevigiana ha pubblicato e pubblicherà sulla pagina facebook una serie di infografiche con tutte le possibilità e le restrizioni in vigore per ciascuna zona dal 6 dicembre al 15 gennaio 2022: un intervento deciso dal Consiglio dei Ministri per salvare le festività natalizie, permettendo di viverle in modo più simile all’epoca pre-Covid, ma tenendo alta l’attenzione alla sicurezza. La prima riguarda la zona bianca.
“Non bisogna dimenticare l’impatto psicologico che le alterazioni di olfatto e gusto hanno nella vita quotidiana dei pazienti e non solo di chi utilizza questi senso per uso “professionale”, come cuochi e sommelier, ma di tutti noi; per averne un’idea basta pensare a quanto siamo infastiditi dai sintomi del banale raffreddore” ha continuato il professor Nicolai. “Sono dati molto importanti – ha concluso il Direttore generale dell’Azienda ospedaleUniversità di Padova Giuseppe Dal Ben - che riguardano un problema che ha colpito molte delle persone positive al Covid-19. Facciamo i complimenti ai ricercatori e ai medici che stanno portando avanti questi studi e ci auguriamo che possano esserci ulteriori sviluppi positivi per la cura di questi disturbi legati alla malattia”.
Nella foto il Prof. Pietro Nicolai, Direttore della UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedale-Università Padova
Oroscopo
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Ariete E’ impellente la necessità di uscire dalla solita routine, di vincere il grigiore invernale con nuovi progetti a colori
Dicembre
Toro Organizzazione e relax sono le parole ricorrenti di questo mese. Necessario staccare la spina per qualche giorno prima di ripartire con le idee chiare e ben ordinate
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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio
Scorpione
Il calore delle feste e il riposo per affrontare l’anno che sta per iniziare
Avete fatto il carico di energia e ora siete alla ricerca di nuove attività e nuovi spunti. Anche dal punto di vista fisico vi sentire in gran forma
Gemelli
Sagittario
Le vacanze natalizie rappresentano l’occasione giusta per ritrovarsi con vecchi amici persi di vista da tempo e dedicarsi alla famiglia
State programmando alla grande il vostro pranzo di Natale, tutto dev’essere perfetto per vivere in armonia le vostre feste
Cancro
Capricorno
Siete alla ricerca di luoghi solitari e appartati, dove evitare il tran tran quotidiano e tranquillamente godersi una parentesi di meritato riposo
State entrando nella vostra fase migliore che vi consentirà di conseguire risultati stupefacenti nel lavoro ma anche in società
Leone
Acquario
Sempre in cerca di compagnia e di nuove amicizie. Vi butterete a capofitto in progetti da tempo coltivati, avete tanta energia e buone intenzioni
Gli addobbi natalizi vi mettono malinconia e vi fanno storcere il naso. Cercate sintonia nell’intimità di rapporti con amici stretti e familiari
Vergine
Pesci
Siete alla ricerca di affetti e un po’ di calore per combattere la solitudine degli ultimi tempi. L’atmosfera delle festività natalizie vi aiuterà a sentirvi coccolati e protetti
Coltivate grandi sogni e buone aspettative per il nuovo anno. Siete fiduciosi e ottimisti. Ora si tratta di vedere come sarà il futuro prossimo. La speranza non manca
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