GENNAIO 2024
Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 19
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priamo il 2024 come abbiamo chiuso il 2023: diamo spazio, e continueremo a farlo anche i prossimi mesi, alle numerose iniziative dei nostri territori per ribadire, come abbiamo riportato anche sul nostro sito, che “l’amore vero non picchia, non urla, non uccide”. Attraverso le pagine dei nostri giornali, il web e la radio vogliamo tenere viva l’attenzione su quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza, anche se ce ne ricordiamo solamente di fronte alla triste contabilità dei femminicidi, di fronte alle storie delle vittime, alle loro richieste di aiuto spesso inascoltate o sottovalutate, agli allarmi arrivati troppo tardi. Siamo stati toccati da vicino dai drammi di Giulia e di Vanessa, dalle parole dei loro familiari, dal rumore che si è levato dalle piazze e dalle scuole, dalle promesse a fare di più e meglio perché tutto questo non si ripeta, perché vi sia un effettivo cambio di passo di fronte ad un fenomeno che purtroppo ha ancora solide radici nella nostra società. Eppure, eppure anche in queste settimane, esaurita la spinta emotiva e la curiosità intorno al fatto di cronaca in sé, ancora si fa strada la tentazione di voltare pagina, di volgere lo sguardo altrove, di evitare la fatica che costa percorrere strade nuove, usare parole più consapevoli e autentiche, ma anche azioni e gesti, a partire dal nostro quotidiano.
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“PER PREGANZIOL UN ANNO ALL’INSEGNA DI GRANDI OPERE” “SÌ MA PIÙ ATTENZIONE SULLE CICLABILI” Il bilancio del sindaco Galeano, che annuncia la sua disponibilità alle elezioni, e la replica di Fdi Servizio a pag. 10
FRATELLI D’ITALIA, ECCO IL NUOVO PARTITO CHE ESCE DAI CONGRESSI E PUNTA AD OTTENERE LA LEADERSHIP IN VENETO
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CANER: “TURISMO MOLTO BENE, INCOGNITA UE PER L’AGRICOLTURA, LA LEGA TORNI TRA LA GENTE” Servizio a pag. 23
DE POLI: “LA NOSTRA AGORA’ POLITICA SIA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO CHE AMIAMO”
Politica
Servizio a pag. 24
segue a pag. 5
Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
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POLITICA
Abbiamo aperto, il 28 dicembre, la Pedemontana Veneta. O meglio la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Un esempio di efficienza, di sostenibilità e rispetto ambientale. E’ nata negli anni ‘90, progettata e avviata nel 2000; ma era rimasta una delle grandi incompiute in Veneto. Abbiamo ripreso in mano il progetto, una sorta di “cadavere eccellente” che abbiamo ricevuto in eredità. segue a pag. 5
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Facciamo il punto
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continua da pag. 1
Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Una scultura in omaggio alla storia U
n omaggio permanente all’ex maglificio Nigi, realtà produttiva che dagli anni ’60 agli anni ’80 ha dato lavoro a centinaia di moglianesi portando ricchezza e benessere. A renderlo possibile la scultura del compianto maestro Orlando Fasano che è stata recentemente posizionata nella piazzetta Don Polo di Mogliano Veneto. Nato a Udine nel 1915, Orlando Fasano ha attraversato varie tappe nella sua lunga e illustre carriera artistica. Dopo il trasferimento a Parigi nel 1930, ha vissuto in diverse località, tra cui Svizzera, Svezia, Liguria, Toscana e, infine ha fatto ritorno a Venezia. Negli ultimi anni della sua vita, ha scelto Mogliano Veneto come sua residenza e luogo di lavoro, contribuendo in modo significativo all’arricchimento del panorama artistico locale. In occasione della cerimonia dell’installazione, che ha visto anche la benedizione all’opera da parte del parroco Don Giuseppe Durigon, il vicesindaco con delega alla Cultura, Giorgio Copparoni, ha sottolineato l’importanza di valorizzare i talenti artistici del territorio: “Oggi celebriamo un grande artista che aveva scelto di condividere la sua creatività con la nostra comunità. La cultura è un elemento chiave nella costruzione dell’identità locale e siamo molto orgogliosi di accogliere questa magnifica scultura del Fasano in uno dei luoghi centrali della città”. L’opera, recuperata dall’area dismessa dell’ex Nigi, è rimasta custodita e restaurata dall’associazione Culturale Mojan.
In piazzetta Don Polo a Mogliano Veneto l’opera dell’artista Orlando Fasano
Fra investimenti e tecniche di realizzazione abbiamo trovato una complessa quadratura del cerchio. I lavori sono partiti nel 2017, e nonostante due anni di Covid, si sono conclusi dopo soli sei anni. Con la realizzazione di 168 chilometri complessivi di viabilità di strada: 94,5 km di infrastruttura autostradale - il 70% della quale interrata - più 68 km di opere complementari, 16 tra viadotti e ponti, due gallerie naturali e 16 artificiali, per un costo complessivo di 2,258 miliardi di euro. Con l’apertura della Pedemontana aspettando l’ultimo tassello, il casello sull’A4 - il Veneto si dota di un’infrastruttura che guarda al futuro, che consente di diminuire le emissioni in atmosfera perché si riducono i tempi di percorrenza e di conseguenza le quantità di carburante. Ma soprattuto consente una connessione con un’ampia parte del Veneto fino ad oggi rimasta isolata: ne beneficeranno i cittadini, le comunità locali e i nostri imprenditori.
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Invece, anche di fronte alle vicende più drammatiche o toccanti, continuano a serpeggiare un certo relativismo che spinge però nel territorio dell’indifferenza. “Ma di questo caso, di questa persona si sta parlando fin troppo, c’è chi ha troppa visibilità e chi non he ha affatto, ma cosa c’è dietro, perché di quell’altra vittima nessuno se ne occupa?”... e così via, in una desolante litania che rimbalza soprattutto fra i social ma che purtroppo continua a fare presa. L’impegno, invece, dovrebbe essere proprio quello di trovare in questo nuovo anno vocaboli e azioni nuove affinché di quanto succede in famiglia, nelle coppie, nei luoghi di lavoro se ne parli eccome. Ne abbiamo bisogno per non scivolare ancora nell’abitudine o nell’indifferenza. Noi vogliamo fare la nostra parte, continuando a dare voce a chi si impegna con costanza e concretezza in questa direzione. continua da pag. 1
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Marika Andreoli
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è una testata giornalistica di proprietà di Srl
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zona di Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 29 dicembre 2023
Mogliano Veneto
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Avis Mogliano. L’associazione fa un bilancio dell’anno appena passato guardando al futuro
In un anno ben 56 nuovi donatori, ma l’impegno continua anche nel 2024
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ono tanti i sogni nel cassetto per il 2024 dell’Avis di Mogliano Veneto, che anche nell’anno che ci lasciamo alle spalle ha continuato a tenere alta l’attenzione sull’importanza della donazione del sangue. “Attualmente contiamo 816 donatori effettivi e 83 idonei, ossia iscritti che non hanno ancora fatto la prima donazione: di questi rispettivamente 239 e 55 sono giovani under 30. Siamo entusiasti di vedere un così forte coinvolgimento della giovane generazione che rappresenta quasi il 30% dei donatori totali e i due terzi degli idonei. Inoltre rispetto allo scorso anno abbiamo 56 nuovi donatori” afferma Riccardo Zottarel, consigliere Avis Mogliano Veneto e referente del gruppo giovani. Per raggiungere questi risultati,
“Dal prossimo febbraio, le nostre attività di raccolta si svolgeranno in nuovi spazi”
l’associazione ha messo in campo diverse iniziative per sensibilizzare la comunità sulla donazione del sangue tra cui incontri nelle scuole, collaborazione con Admo (associazione donatori midollo osseo), banchetti informativi durante le varie manifestazioni, calendari e segnalibri, torneo di beach volley a Campocroce, un aperitivo giovani per coinvolgere attivamente nell’organizzazione gli under 30 e undici domeniche di raccolta più due sabati dedicati solo alle iscrizioni. Avis Mogliano, che conta oggi circa una decina di giovani volon-
tari e una trentina di senior, sta tuttavia affrontando una importante sfida logistica: la ristrutturazione del distretto sanitario ha infatti richiesto un trasferimento dell’operatività a Preganziol, pur mantenendo la sede a Mogliano. “Dal prossimo febbraio, le nostre attività di raccolta si svolgeranno in nuovi spazi” afferma Zottarel, che aggiunge: “Per ora non sappiamo quando e in che spazi potremo tornare a Mogliano”. Parlando della domanda di sangue, nonostante i progressi nella tecnologia medica, la richiesta rimane costante. Sottolinea Zottarel: “Per raggiungere l’autosufficienza degli ospedali il 5% della popolazione dovrebbe donare sangue. Attualmente, a Mogliano, solo il 2% dona”. Per diventare donatori basta possedere tre requisiti: età tra i 18 e i 65 anni, peso superiore a 50 chilogrammi, buona salute e stile di vita sano. L’iter prevede una visita d’idoneità che consiste in un colloquio con un medico e in un prelievo sangue che si può fare in tutte sezioni comunali o negli ospedali; dopo qualche settimana si riceve il responso e si può partire con le donazioni. L’appello finale di Zottarel è semplice: “Pensate al prossimo e provateci”. Insomma, donare sangue è un gesto di solidarietà che può salvare vite e Avis Mogliano invita tutti a superare i falsi miti - anche con il supporto di una campagna social “in pillole” che partirà a breve - e a considerare la donazione come un atto di amore verso gli altri.Il primo appuntamento dell’anno nuovo per donazioni e visite d’idoneità è il 18 febbraio 2024. Marika Andreoli
Un contest letterario per celebrare la bellezza e l’importanza della donazione del sangue Tra le proposte per il 2024 del gruppo giovani di Avis Mogliano c’è il concorso letterario ‘Il Filo Rosso che Lega’. L’iniziativa intende coinvolgere tutti i donatori e i volontari che desiderano raccontare e condividere le proprie storie ed esperienze di donazione. Per partecipare è necessario consegnare il proprioelaborato entro e non oltre il 28 febbraio 2024 a mano a un volontario di Avis Mogliano Veneto o alla mail ggavismoglianoveneto@ gmail.com. Nella primavera del 2024 si terrà un gala per la premiazione dei vincitori e la lettura dei racconti migliori, decretati da una giuria composta da giornalisti, medici e un volonta-
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rio Avis. In particolare, i giudici avranno il compito di selezionare cinque racconti che verranno poi letti pubblicamente il giorno della premiazione, momento in cui sarà data al pubblico la possibilità votare i singoli racconti tramite cellulare. Al termine di tutte le letture verrà quindi stilata la classifica. Per i primi classificati si prevedono premi inerenti all’ambito della scrittura offerti da alcune attività cittadine. Tutti i racconti saranno poi pubblicati in un piccolo libro autoprodotto distribuito gratuitamente il giorno della premiazione. Ulteriori informazioni sul sito https://www. avismoglianoveneto.it/(m.a.)
di Virginio De Biasi
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Mogliano Veneto
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Presto il premio all’istituto vincitore. Il pirata amico dell’ambiente ha lanciato la sfida delle Ecopagelle
Capitan Eco sulla rotta della sostenibilità nelle scuole È
sbarcato prima di Natale nelle scuole primarie Piranesi, Olme, Alighieri, Vespucci, Verdi, Valeri, Frank e Polo di Mogliano Veneto il carismatico pirata dell’ambiente Capitan Eco. Durante la sua missione ha incontrato 46 classi e 844 bambini per presentare un progetto di educazione ambientale sostenuto dall’amministrazione comunale e realizzato da Achab Group che ha coinvolto non solo i giovani studenti, ma anche le loro famiglie. Capitan Eco, a bordo del suo veliero immaginario, ha catturato l’attenzione dei bambini spiegando loro che le risorse naturali, come l’acqua e l’energia, sono limitate anche sulla sua nave e imparare a usarle con parsimonia è fondamentale. Lo stesso vale per la terra perché “i continentisono come grandi navi sulla crosta terrestre”. Capitan Eco ha quindi condiviso semplici buone pratiche che i bambini possono
applicare sia a scuola che a casa, coinvolgendo anche i loro genitori e fratelli. La visita del pirata dell’ambiente non si è però limitata a una lezione: il capitanoha lanciato agli studenti la sfida delle Ecopagelle. Durante le vacanze di Natale i bambini hanno intervistato gli adulti per valutarne la conoscenza sulla sostenibilità e finite le feste hanno riportatole pagelle compilate a scuola. Ora si procederà ai conteggi ela scuola che raccoglierà più Ecopagelle vincerà un premio in denaro per l’acquisto di materiale didattico. Il sindaco Davide Bortolato, accogliendo Capitan Eco a Mogliano, ha sottolineato l’importanza di educare i giovani al rispetto dell’ambiente: “A Mogliano crediamo molto nell’importanza di iniziative come questa, che coinvolgono attivamente i nostri studenti nella comprensione e promozione della sostenibilità
ambientale. È fondamentale che le nuove generazioni acquisiscano consapevolezza sulla limitatezza delle risorse e imparino a gestirle con responsabilità. Capitan Eco ha saputo trasmettere questo messaggio in modo creativo e coinvolgente.” L’assessore alla Scuola e alle Po-
litiche Educative, Martina Cocito ha aggiunto: “È un’opportunità unica per i nostri giovani ambasciatori di diffondere i valori appresi a scuola anche nei propri nuclei familiari. La sfida delle Ecopagelle non solo stimola la conoscenza, ma premia anche l’impegno collettivo, per un futuro più
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sostenibile”. Spazio quindiai cittadini di domani, che possono forse insegnare qualcosa aigrandi dimostrando loro che, seguendo semplici buone pratiche, ognuno di noi può contribuire a preservare il nostro mondo per le generazioni future. Marika Andreoli
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L’intervista. Il giovane compositore moglianese presto presenterà un nuovo brano
La musica come compagna di vita: la storia di Edoardo Favi “Non riesco nemmeno a immaginarmi una vita senza musica perchè per me è tutto: è in grado di accompagnarmi in tutte le emozioni e mi aiuta a elaborare”
C
i sono talenti che si costruiscono nel tempo e altre che ci accompagnano fin dal primo giorno, manifestandosi per noi. La storia di Edoardo Favi, giovane moglianese classe 2000, inizia nella casa dei nonni grazie a un pianoforte di cui, fin dai 5 anni, subiva il fascino senza capirne il motivo. “Ho iniziato a suonare quasi per gioco: mi sedevo al pianoforte e muovevo le dita sui tasti seguendo l’istinto. I miei genitori hanno notato questa mia predisposizione per la musica e hanno deciso di assecondarla mandandomi a lezione da un maestro privato” ci ha raccontato Edoardo. Poi i primi saggi, l’apprezzamento delle sue melodie con l’accompagnamento degli attori della Compagnia Teatrale Arte Povera in “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia di Matteo Tarasco nel 2015 e la partecipazione al Festival di Todi del 2017 con Brando Placido, figlio di Michele Placido. Tutto questo senza dimenticare la cultura musicale, nutrita dai suggerimenti del padre e dall’ascolto di tutti i generi musicali. Edoardo fatica tuttavia a suonare con uno spartito davanti o a seguire regole, canoni, schemi. “Le mie composizioni sono tutte ad orecchio. Non scrivo nulla perché mi rimangono in testa: so dove arrivo e riparto da lì” afferma. Per
lo stesso motivoha scelto di non iscriversi al conservatorio bensì a fisioterapia nella convinzione di voler preservare, almeno per ora, la libertà e la creatività istintuale alla base del suo modo di comporre. La musica però per Edoardo Favi è più di una forma d’arte: “Non riesco nemmeno a immaginarmi una vita senza musica perché per me è tutto: è in grado di accompagnarmi in tutte le emozioni e mi aiuta a elaborarle”. La sua ultima composizione, “L’amour de la danse”, è nata dopo aver assistito nel periodo del lockdown al suicidio di una giovane dalla sua stanza con il pianoforte vista stazione e
rappresenta il suo modo di dare voce a emozioni profonde e cercare significato alla morte di una giovane come lui. Il giovane artista, che è ben consapevole delle difficoltà nell’intraprendere una carriera artistica, si prepara in questi giorni alla pubblicazione di un quarto brano registrato in studio e disponibile su tutte le piattaforme per l’ascolto della musica. “Sono contento che anche i miei coetanei si siano avvicinati alla mia musica e sono lusingato dal supporto di tanti moglianesi”. Non resta che mettersi le cuffiette e lasciarsi cullare dalle sue note. Marika Andreoli
Una nuova recinzione per gli orti sociali di via Macello Per Natale anche gli assegnatari degli orti sociali in via Macello, l’unica gestita dalla Soms di Mogliano Veneto tramite convenzione con il Comune, hanno avuto un regalo: una nuova recinzione per migliorare il decoro e la sicurezza degli orti e delle colture. In particolare i lavori, affidati alla ditta Reti Brenta Impianti srl per un investimento totale pari a 22.700 euro, hanno riguardato la risagomatura del fossato lungo via Macello da parte del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e l’installazione di una nuova recinzione lungo l’intero perimetro degli orti sociali, con due cancelletti pedonali laterali ed un cancello carraio di accesso all’area di sosta dei mezzi. La recente perimetrazione dell’area situata lungo il fiume Zero è stata celebrata con una pic-
cola cerimonia di inaugurazione alla presenza del sindaco Davide Bortolato, del presidente Soms Silvano Scaramuzza e degli ortolani, di cui fanno parte anche due ortolani di origine orientale che coltivano verdure esotiche. “Gli orti sociali sono una bellissima iniziativa perché permettono a molti cittadini che non hanno spazio a casa di avere un piccolo appezzamento dove coltivare gli ortaggi” le parole del sindaco Davide Bortolato che ha aggiunto:
“Questo progetto favorisce anche la socialità, creando opportunità di fare nuove amicizie, da qui il nome orti sociali. Come amministrazione siamo attenti non solo alle grandi opere, ma anche alle piccole necessità, specialmente quando si tratta di iniziative così inclusive”. Oltre agli appezzamenti di via Macello, altri orti sociali si trovano in via Braida, via San Michele evia Vanzo. Le assegnazioni determinate dall’ultimo bando scadranno il 10 novembre 2026. (m.a.)
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Preganziol
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Amministrazione. Il sindaco Paolo Galeano traccia un bilancio dell’anno appena concluso e annuncia nuovi progetti
“Un 2023 positivo, nel 2024 attenzione a urbanistica, ciclabili e aree verdi” U
n anno di venti favorevoli per Preganziol. È quello che si è appena concluso e che il sindaco Paolo Galeano racconta, tirando le somme e guardando ai buoni propositi per il 2024. “Il bilancio è positivo – afferma il primo cittadino –. Sono state tante le azioni che abbiamo messo in campo per sviluppare ciò che ci eravamo prefissati in questi anni. Dal punto di vista dei lavori, prosegue lo sviluppo della rete ciclopedonale, con due interventi importanti: il primo è quello già in fieri della pista ciclabile di collegamento tra San Trovaso e l’area commerciale dell’IperLando, il secondo invece partirà proprio in questi giorni e riguarda la realizzazione della ciclopedonale lungo via Sambughè”. Un inizio anno che si pone in continuità rispetto a quanto fatto nell’anno da poco finito. “Nel 2023 sono stati chiusi importanti lavori di efficientamento delle scuole, la ristrutturazione e riqualificazione del municipio – ricorda Galeano –. Questo in particolare era un intervento atteso e che è stato gestito in maniera esemplare, senza comportare troppi disagi. Inoltre sta proseguendo anche la riqualificazione totale dell’illuminazione pubblica, fondamentale anche per rispondere ai parametri previsti dalla legge regionale sull’inquinamento luminoso. Tutto questo sta dando effetti positivi a livello di consumi, consentendo al Comune di tenere il bilancio in equilibrio e le casse comunali sane senza gravare in alcun modo sui cittadini”. “A dirla tutta – prosegue il sindaco –, in questi anni non è mai stato chiesto un euro in più per nessun servizio ai cittadini, nonostante gli aumenti: i costi sono aumentati tantissimo, ma noi li abbiamo sempre assorbiti per salvaguardare la salute economica delle famiglie e così sarà anche per questo nuovo anno. Vogliamo continuare a dare massimo sostegno alla nostra comunità”. “Abbiamo poi chiuso il 2023 con alcune belle notizie relative al finanziamento di nuovi progetti urbanistici – spiega Galeano –: siamo infatti riusciti ad attrarre fondi (210mila euro) per la realizzazione del bosco urbano a est del paese, di fronte a villa Marcello del Majno, ma anche per il rimboschimento del Terraglio (circa 160mila euro) con la piantumazione di
60 nuove piante e per il secondo stralcio di pista ciclopedonale a Sambughè, che andremo appunto ad avviare in questi giorni”. Non solo. “Abbiamo adottato un nuovo Piano degli interventi che a livello urbanistico consolida le nostre politiche di sostenibilità, anche con scelte coraggiose come la limitazione delle superfici di vendita commerciali lungo il Terraglio a 400 mq – aggiunge –. Ci rendiamo conto che questa decisione possa andare contro ad
alcuni, ma ospitare nuovi supermercati avrebbe significato accogliere un modello economico, di consumo e di inquinamento che non poteva coesistere con le politiche di salvaguardia del commercio di vicinato. A volte per raggiungere determinati obiettivi bisogna passare per sacrifici e disagi, ma abbiamo voluto restare fedeli alla nostra visione”. Il 2024 sarà però anche l’anno delle amministrative. “Non abbiamo ancora un nome per la nostra
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lista – afferma Galeano –. Quel che è certo è che io ci sarò e darò il mio completo sostegno al nostro candidato: siamo convinti della bontà del nostro percorso, ci sono ancora molte cose da portare avanti, ma siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo portato avanti fino ad ora. Vogliamo dare continuità a questa esperienza amministrativa, perciò tutta la squadra sarà unita e completa, anche con qualche elemento nuovo”. Gaia Zuccolotto
Freda: “Sì alla mobilità lenta, ma basta errori come in via Sauro” E mentre il sindaco annuncia nuove ciclopedonali, proprio sul tema torna anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Raffaele Freda, guardando a una pista nello specifico: quella di via Sauro nella frazione di San Trovaso. “Tra i lavori realizzati dall’amministrazione Galeano vi è stata questa ciclabile, completamente sproporzionata rispetto a quella che è la sua funzione – afferma Freda –, al punto da mettere a rischio la sicurezza degli automobilisti e degli stessi ciclisti che la frequentano: vi è stato anche un incidente, causato proprio dalle dimensioni esagerate di quella pista”. “Nei mesi scorsi ho provveduto a richiedere la possibilità di installare almeno degli specchi parabolici, per ovviare alle complicazioni che quest’opera ha provocato alla viabilità – continua il consigliere –. Pare che l’amministrazione ne installerà uno, ma in quali tempistiche non è dato sapersi”. “La mobilità lenta è certamente un tema importante da coltivare, ma va sviluppata con criterio proprio per evitare che diventi un pericolo per gli automobilisti e anche per chi se ne serve – conclude Freda –. Il sindaco ha annunciato che entro la prima parte del 2024 verrà conclusa la ciclabile di San Trovaso che da Le Grazie va verso il capoluogo: è nettamente in ritardo, ma speriamo riesca finalmente a vedere la luce”. (g.z.)
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Sintonizzati Un sogno imprenditoriale e una storia di passione, sul futuro. dedizione e lavoro di squadra che dura ormai da 15 anni Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche Tecno Crane è un’azienda lal’opportunità radiodi mostrare con ancora una qualità audio perfetta. loro una volta specializzata nell’assistenza, vendita e noleggio gru edili. Fondata nel 2008, l’impresa ha saputo crescere e affermarsi nel settore, vantando collaborazioni a progetti importanti e contando, oggi, su un parco macchine di oltre 140 mezzi e 20 dipendenti.
Una storia di passione e successi che inizia 15 anni fa con un sogno imprenditoriale. Nicola Pizzeghello, dopo tanti anni da dipendente nel settore, decide di mettersi in proprio e dare vita a Tecno Crane. Insieme a lui, si uniscono in questa nuova avventura Massimo Zacchello e Alberto Fior, come soci. Già il nome Tecno Crane, chiaro riferimento al settore di attività, suona di respiro internazionale e trasmette tutta l’ambizione con cui è nata. Sin da subito si distingue per la qualità del lavoro e la professionalità del suo team. Tra i primi progetti, spicca il montaggio di ben 12 gru per la costruzione del MUSE - Museo delle Scienze di Trento. Un’opera imponente e di grande valore culturale, che ha permesso all’impresa di farsi conoscere e apprezzare.
che, come recita il loro motto, sono “pronti per ogni impresa”. Gli anni successivi sono caratterizzati da altre www.veneto24.it grandi soddisfazioni. L’impresa si amplia e si trasforma da snc a srl, rinnovando anche la propria immagine per trasmettere al meglio la propria comprovata professionalità. Il parco macchine si allarga sempre di più e arriva GAPO, il semovente motorizzato che rivoluziona la movimentazione di gru automontanti Nel frattempo, Tecno Crane presta molta atpermettendo di risparmiare tempo e risorse. tenzione anche ai valori che esprime. Tra tutti, Anche le gru in casa Tecno Crane aumentano la sicurezza sul lavoro e la forza della squadra, e viene dato il benvenuto alla prima Raimondi il motore trainante che si nasconde dietro ogni MRT 159. Una gru a torre dalla grande versati- nuova impresa portata a termine con successo. lità e dalle performance di alto livello, proprio I montatori partecipano, così, ad un corso di il modello utilizzato in occasione della riqua- specializzazione per il soccorso in quota tenulificazione dell’Onda Palace, l’edificio più alto to dai Vigili del Fuoco di Padova, innalzando i di Padova. propri standard di sicurezza. Da grandi amanti dello sport, nascono anche delle partnership con gruppi e associazioni sportive, che meglio trasmettono il valore della squadra unita per raggiungere gli obiettivi, come quello con Pallavolo Padova, la squadra patavina della Superlega Maschile.
Nel 2010, entra stabilmente nell’organico anche Monica Pizzeghello, sorella di Nicola, con il ruolo di referente principale per l’amministrazione. La sua presenza dà un po’ il via alla crescita del team e ad una forte presenzaL’APP di SCARICA RADIO VENETO24 donne in Tecno Crane, che contribuiscono ogni giorno con la loro forza al raggiungimento di obiettivi sempre più alti. Poco dopo, Tecno Crane ottiene la sua prima commissione all’estero. La squadra, così, vola in Marocco per fornire assistenza ai macchinari del cantiere per la costruzione di un nuovissimo villaggio turistico. Questa esperienza dà
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TECNO CRANE SRL
Questi primi 15 anni di Tecno Crane, dunque, sono stati caratterizzati da un intenso lavoro di squadra, che ha permesso all’impresa di arrivare sempre più in alto, mantenendo lo sguardo sempre rivolto al territorio, alla sua comunità e al futuro. Siamo certi che Tecno Crane continuerà su questa incredibile strada.
Negli ultimi anni, Tecno Crane ha ottenuto ancora importanti riconoscimenti con la commissione di progetti di grande interesse per il territorio e il futuro. Tra questi, ricordiamo la Cittadella della Salute di Treviso, il nuovo data center per il CINECA a Bologna, che ospiterà Leonardo, uno dei supercomputer ad alte prestazioni del programma europeo EuroHPC. Infine, la già citata sfida dell’Onda Palace nel 2022, con l’assemblaggio di una gru alta 80m.
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Preganziol
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Il caso. I proprietari dell’abitazione negano le dichiarazioni del primo cittadino, ma Galeano non ci sta
Villa Ronfini: “Nessuna trattativa” Il sindaco: “Non abbiamo detto il falso” S
biadisce la possibilità di dare a Preganziol una nuova area pedonabile di collegamento fra i vari fronti pubblici del centro. È infatti delle scorse settimane la smentita proveniente dalle proprietarie di villa Ronfini, eredi dell’avvocato Luigi Ronfini: tra loro e il Comune non ci sarebbe stata nessuna trattativa pubblico-privata. La notizia ci giunge attraverso una comunicazione in redazione degli stessi proprietari della villa, che corregge quanto riportato su un articolo del nostro giornale nel numero di novembre che citava quanto condiviso con un post Facebook del sindaco Paolo Galeano. “Entrando nello specifico, è stata riclassificata l’area di Villa Ronfini e del suo parco: il complesso, inserito tra il municipio e piazza Bachelet lungo via Schiavonia, è stato infatti indicato all’interno del terzo Piano degli interventi come “area destinata ad attrezzature di interesse comune”. Sono state, conseguentemente, avviate delle trattative
pubblico-privato per rendere fruibile alla comunità tutto lo spazio esterno dell’area”, riportava il nostro articolo. “A prescindere da ogni considerazione in ordine all’illegittimità dell’apposizione del vincolo, che verrà formulata nelle sedi proprie, amministrative e giurisdizionali, debbo fermamente contestare come non risponda al vero quanto dianzi evidenziato – viene affermato nella Pec, che prosegue –. Non è mai stata avviata alcuna trattativa con le eredi dell’avv. Ronfini, che tra l’altro intendono censurare l’apposizione del vincolo, nelle sedi proprie, atteso che tale vincolo deprezza ingiustificatamente il compendio immobiliare”. E ancora: “Il Comune di Preganziol non ha mai formulato alcuna proposta d’acquisto della villa Ronfini”, concludendo che “le trattative ivi affermate in realtà non sussistevano né sussistono”. Di diverso avviso è tuttavia il sindaco Paolo Galeano. “Trattativa non
vuol dire essere arrivati a un accordo – conviene il primo cittadino –, ma conservo tutti i messaggi con gli agenti immobiliari che testimoniano di cosa stavamo parlando quando lo scorso fine ottobre abbiamo condiviso la notizia con i cittadini”. Stando a Galeano, infatti, “il percorso era stato avviato già un anno e mezzo fa, con un precedente agente immobiliare che aveva a carico la villa e all’epoca la signora Ronfini
aveva apprezzato moltissimo il fatto che potesse diventare pubblica. Avevamo persino parlato di prezzi”. Attorno al mese di settembre, a seguito di un cambio di agente immobiliare, il sindaco era stato ricontattato: “Mi era stato detto che i proprietari premevano per chiudere la trattativa, così ci siamo incontrati per discuterne – racconta il primo cittadino –. A villa Ronfini erano a conoscenza della variante urbani-
stica che il Comune stava portando avanti e ora stavamo attendendo indicazioni sul da farsi, consapevoli che potevano esserci altri interessati all’acquisto”. “Non abbiamo dichiarato nulla di falso, anzi – sottolinea ancora Galeano –: avremmo dovuto anche tenere un incontro con l’avvocato dei Ronfini, ma è stato annullato unilateralmente. La posizione del Comune invece è sempre stata la stessa e,proprio per questo, abbiamo adottato nel frattempo il Piano degli interventi: l’illustrazione dell’area e le destinazioni che avrebbe avuto, condivisepubblicamente, erano prodromiche al fatto che ci fosse una trattativa e una possibilità di un’acquisizione o di messa a disposizione in un’altra formula”. “L’amministrazione avrebbe certamente pagato tutto – precisa il sindaco, che conclude –. Da parte nostra c’è sempre stata l’apertura al dialogo e all’ascolto, ora speriamo di trovare una soluzione”. Gaia Zuccolotto
Due preganziolesi tra i 16 ambasciatori del cambiamento artistico-musicale italiano Giovani, promettenti e… preganziolesi. Sono i due fratelli Luciano e Daniele Boidi, in arte Boidi Piano Duo e BoidiBros, che nel mese di dicembre sono stati eletti tra i 16 giovani under 35 ambasciatori del cambiamento in ambito artistico-musicale. I due fratellli, rispettivamente classe 1996 e 1997,hanno infatti ricevuto alla presenza del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Direttore Generale Federica Celestini Campanari dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e del Comitato d’Onore del Premio presieduto dal Professor An-
drea Chiappetta il “Premio Italia Giovane 2023”. Il duo, laureato con 110 e lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “A. Casella” de L’Aquila, già vincitore di oltre 30 concorsi nazionali e internazionali, potrà ora fregiarsi dunque di un nuovo riconoscimento, giunto con l’elogio del ministro Abodi, che ha riconosciuto “il coraggio, le idee e l’innovazione” dei due fratelli. Grande apprezzamento anche da parte del pubblico che, alla fine del lancio del video con cui i fratelli hanno conquistato Rai Uno con
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serietà e professionalità con oltre 20 anni di esperienza
Amadeus (2022) e Rai Due con Fiorello (2023), ha tributato il Duo con una partecipata standing ovation. “È un privilegio poter condividere questa serata con altri coetanei che lavorano e ottengono risultati così importanti in ambito scientifico, artistico, politico e sociale”, dicono i fratelli, che dal 2022 hanno avviato un nuovo progetto chiamato “Piano Jockey”. Grandi conquiste, dunque, in chiusura del 2023 per il duo Boidi, a cui non si può che augurare un 2024 altrettanto ricco di promettenti successi. (g.z.)
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Zero Branco
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Cantieri. Altri lavori accessori per valorizzare l’opera in arrivo in primavera
Tempi da record per la realizzazione della tanto attesa nuova rotatoria E
ra stata promessa per la fine di questo primo mese dell’anno, ma si è riusciti a concludere l’opera addirittura in anticipo, un mese prima rispetto a quanto la stessa amministrazione comunale si era prefissata: è la rotatoria che è sorta all’intersezione tra la SR 515 Noalese e via Trento e Trieste, all’ingresso del centro di Zero Branco. “In questa fase abbiamo voluto dare priorità alla funzionalità della rotatoria, andando a garantire fin da subito maggior sicurezza per la circolazione ed una fluidificazione del traffico veicolare, in un’arteria così impattante per il nostro territorio”, ha affermato il primo cittadino, Luca Durighetto. La realizzazione della rotatoria, cantierata all’inizio dello scorso ottobre e finanziata da risorse del Comune e tramite un contributo della Regione del Veneto, è avanzata nei mesi senza ricorrere a chiusure o interruzioni del traffico, se non per brevissimi periodi,
e comunque senza mai interessare la viabilità principale della Noalese. Con la grande opera, si è provveduto anche all’istallazione di nuova illuminazione a led e allo spostamento di alcuni metri dell’opera scultorea in ferro di Simon Benetton. “Desidero ringraziare i nostri Uffici, gli operai e tutte le persone che hanno permesso di rendere operativa questa importante opera viaria in tempi così celeri, oltre che la cittadinanza per gli eventuali disagi”, ha aggiunto il sindaco Durighetto. L’Amministrazione comunale, con il proprio Ufficio tecnico e la ditta incaricata, ha ora valutato di posticipare alla prossima primavera la conclusione definitiva della rotatoria con una serie di opere accessorie che, a causa delle temperature invernali, potrebbero venire compromesse. “Le opere definitive che andremo a realizzare non appena le temperature lo consentiranno daranno ulteriore valore
aggiunto a quest’opera, che rappresenta sin d’ora una nuova porta di accesso al centro del nostro paese”, ha spiegato il primo cittadino zerotino. Nello specifico, si tratta delle nuove asfaltature previste per il manto stradale della rotatoria e delle tre uscite, con la relativa se-
gnaletica, del getto in cemento per rondò e cuspidi e di una serie di altre opere di abbellimento. Fino a quel momento la segnaletica orizzontale resterà quindi quella di area di cantiere. Nel mentre, altre saranno le opere che verranno cantierate e
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realizzate all’interno del territorio comunale, tra collegamenti ciclopedonali e rifacimenti nelle frazioni, a prova che questo 2024 per Zero Branco si apre proprio all’insegna della progettazione e dell’impegno per il territorio. Gaia Zuccolotto
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Zero Branco
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Scuola. Il 2023 si è chiuso all’insegna del merito e del ricordo della consigliera Luana Antelmi
Ventuno studenti meritevoli: il Comune premia l’impegno ma anche l’altruismo
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l 2023 è ormai alle spalle, ma a Zero Branco verrà certamente ricordato come un ottimo anno anche dal punto di vista dei grandi risultati scolastici conseguiti dagli studenti del territorio: sono infatti stati ben 21 i ragazzi e le ragazze, appartenenti all’Istituto comprensivo zerotino, premiati per i loro meriti scolastici. E così si è tenuta a dicembre nell’auditorium comunale Comisso di villa Guidini la cerimonia di consegna delle borse di studio rivolte agli alunni meritevoli che, con l’anno scolastico 2022/2023, hanno concluso il proprio percorso nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado. Il riconoscimento, conferito dal Comune di Zero Branco agli studenti, è quello dedicato alla memoria di Luana Antelmi e premia annualmente, attraverso un apposito bando, gli alunni che non solo hanno ottenuto risultati scolastici di spessore, ma che nel corso proprio percorso hanno anche dimostrato concretamente grandi capacità di interagire e sostenere il prossimo, con altruismo e spirito di solidarietà verso i compagni di classe. Qualità umane, queste, che rispecchiano appieno proprio la figura di Luana Antelmi, avvocato e consigliere comunale di Zero Branco, prematuramente
Alla cerimonia di conferimento delle borse di studio, oltre ai familiari di Antelmi, sono intervenute Chiara Berto e Letizia Tortora, giovani di Zero Branco che hanno condiviso con i presenti, e in particolare i premiati, la testimonianza del proprio percorso scolstico e lavorativo
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scomparsa nel 4 febbraio 2019, a cui il consiglio comunale all’unanimità ha deciso, dall’aprile 2019 in poi, di dedicare l’iniziativa relativa al conferimento delle borse di studio al merito, di 200 euro ciascuna. Alla cerimonia, oltre ai familiari di Antelmi, sono intervenute Chiara Berto e Letizia Tortora, giovani di Zero Branco che hanno condiviso con i presenti, e in particolare i premiati, la testimonianza del proprio percorso scolastico e lavorativo. Dei 21 ragazzi premiati, 11 provengono dalla scuola primaria di Zero Branco e sono: Alberto Billio, Annachiara Di Gustino,
Francesco Di Giustino, Alvise Libralato, Sara Lisei, Noemi Maren, Gioia Pavan, Lara Pizzato, Tommaso Sartor, Maddalena Tegon e Anna Trevisan. Altri 10 invece provengono dalla scuola secondaria di primo grado e sono: Arianna Bortolato, Noemi Cordano, Valentina Costantini, Riccardo Longo, Deborah Milan, Linda Pagnoca, Emma Pasceri, Brando Scattolin, Lorenzo Tonetto e Sofia Vedovato. Congratulazioni dunque ai giovani zerotini: che l’anno nuovo possa riservare ancora grandi successi scolastici e la volontà di coltivare sempre comprensione, altruismo e solidarietà.
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Il cuore grande dei zerotini: raccolte 155 scatole solidali destinate alle famiglie più bisognose del territorio La solidarietà di Zero Branco si può misurare in ben centocinquantacinque scatole. Sono quelle raccolte dall’amministrazione comunale e destinate alle famiglie in situazioni di maggiore fragilità residenti nel territorio comunale, grazie al progetto “Famiglie in rete”. In occasione de “La fabbrica del Natale”, che si è tenuta lo scorso dicembre in piazza Umberto I e curata dai volontari del progetto solidale. Parte delle scatole raccolte è giunta anche dalla gentilezza pura e genuina dei bambini della scuola dell’infanzia Gesù Bambino di Sant’Alberto, delle loro insegnanti e delle loro famiglie. L’iniziativa era tanto semplice quanto di profondo aiuto per molti: era sufficiente recuperare
una scatola di scarpe e riempirla con qualcosa di caldo, qualcosa di goloso, qualcosa di profumato, un passatempo, un biglietto gentile e apporvi un biglietto, con indicato se il destinatario dovesse essere un uomo, una donna o un bambino. Le scatole sono state consegnate a tutti i nuclei familiari maggiormente bisognosi dalle associazioni Famiglia GialloSoleOdv, sempre al fianco dei ragazzi con disabilità, e Up - I sogni fuori dal cassetto, che si occupa della distribuzione dei doni nei Comuni della Provincia di Treviso. Se questo Natale dunque anche alcune famiglie in difficoltà hanno potuto festeggiare il merito è anche dei cittadini zerotini. (g.z.)
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Quinto di Treviso
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Traguardi importanti. Pionieri dagli anni Venti, una storia di passione e amore per il territorio
100 anni di radicchio rosso: l’impegno della famiglia Rossi riconosciuto da Zaia C
ento anni di produzione di radicchio rosso di Treviso e trentacinque anni di attività dell’agriturismo di famiglia. Sono traguardi non indifferenti quelli raggiunti a dicembre dalla famiglia Rossi e prontamente ricordati dal Comune di Quinto di Treviso. “Dicembre porta con sé tanti magici eventi, ma anche importanti ricorrenze per cui vale la pena soffermarsi qualche minuto – ha scritto l’amministrazione nella pagina Facebook del Comune, ricordando anche un terzo traguardo firmato Rossi, quello degli ottant’anni del signor Lino –. Per i cittadini del nostro Comune Lino Rossi ha lavorato e investito moltissimo, ma soprattutto ha donato anni della sua vita”. “Da sempre la sua volontà era quella di creare un gruppo che
“Per i cittadini del nostro Comune Lino Rossi ha lavorato e investito moltissimo, ma soprattutto ha donato anni della sua vita” riuscisse a dare valore al territorio dove viveva e che riuscisse a valorizzarlo anche al di fuori dei suoi naturali confini – ha proseguito l’amministrazione –. Complimenti a Lino Rossi e alla sua grande famiglia, sempre dedita e riconoscente verso il territorio e la cittadinanza”. L’evento ha colto l’attenzione anche del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che ha partecipato alla festa dedicata ai traguardi della famiglia Rossi organizzata a Santa Cristina di Quinto di Treviso. “Pionieri sin dagli anni Venti, la loro è una storia di passione, amore per il territorio e dedizione nella promozione del radicchio rosso di Treviso a livello nazionale e internazionale – ha commentato Zaia –. Con l’occasione abbiamo festeggiato il 35esimo anniversario dell’apertura dell’Agriturismo “Al Sile”, uno dei primi in zona e gli ottanta anni di Lino Rossi. Una giornata che celebra non solo il radicchio, ma anche l’intuizione di Lino nel trasformare l’attività di famiglia da produt-
tiva a conviviale, rafforzando il legame tra produttore e consumatore”. Quinto di Treviso si è dimostrato dunque, ancora una volta, un paese dall’economia vivace, riconosciuto anche a livello regionale; merito soprattutto dell’impegno importante dei suoi cittadini, perché alla fine, si sa, a rendere un luogo speciale sono sempre i suoi abitanti. Gaia Zuccolotto
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Ok al piano di sviluppo dell’aeroporto Canova: 2024 di protesta per i cittadini? Anno nuovo, vita nuova. Ma sarà davvero così per l’aeroporto Canova? Risale agli ultimi mesi dell’anno appena concluso infatti la notizia dell’approvazione del piano di sviluppo dello scalo trevigiano da parte del ministero dell’Ambiente, con il conseguente via libera anche da parte del Comune di Treviso. Ciò farebbe dunque presagire grandi cambi in vista di quest’anno, dopo un fermo di ben 12 anni del programma di ampliamento dell’aeroporto. L’aeroporto Canova, di fatto, ha già dato il via al piano di sviluppo approvato, potenziando negli ultimi anni il numero dei voli e crescendo in flussi di traffico e passeggeri, ciò che però mancava era l’ok alla conformità urbanistica, per procedere all’effettivo ampliamento che prevedrebbe nuovi parcheggi e un cambio anche della viabilità. Ad approvazione giunta da Ca’ Sugana, non resta ora che vedere cosa questo comporterà: si potrebbe scoprire già in questo inizio anno, sulla base di ciò che decreterà il ministero delle Infrastrutture. Le opere approvate, nello specifico, prevedrebbero la realizzazione dei parcheggi in via Canevare, della rotonda tra la medesima via e l’aeroporto e di una nuova caserma dei vigili del fuoco all’interno dell’area aeroportuale, oltre allo spostamento della torre di controllo e un cambio per la viabilità di accesso dei pompieri nella nuova caserma in progetto (unico punto ancora in discussione). Il via libera definitivo al piano urbanistico sarebbe l’ennesimo chiaro segnale della volontà delle istituzioni di mantenere (se non rafforzare) l’attività dell’aeroporto Canova, contrariamente al desiderio di molti. Silenzio per ora da parte di Comitato No Aeroporto e cittadini residenti nei pressi dello scalo trevigiano. Che siano forse in attesa dell’ok definitivo per rianimare la protesta? Solo il 2024 potrà svelare se la Fortuna favorirà l’aeroporto o i suoi dissidenti. (g.z.)
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Cultura
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L’opera. Un omaggio speciale al centenario della forza aerea italiana e al territorio
I preganziolesi dell’Aeronautica militare in un libro: “Pezzo importante di storia” U
n libro destinato a guardare al cielo e volare in alto. È quello di Dino Vecchiato e Giampietro Zanon, coautori di “Da Preganziol al cielo”, realizzato grazie all’associazione culturale Aurora e dedicato a conservare per sempre la memoria dei preganziolesi di ogni tempo che abbiano fatto parte dell’Aeronautica militare. A raccontarlo meglio è proprio uno dei due autori, Dino Vecchiato. Vecchiato, 54 anni, originario di Settecomuni e discendente da unadelle più antiche famiglie delterritoriocomunale, è direttore amministrativo, finanza e controllo di una società di capitali, ma coltiva da sempre una grande passione: quella per la storia locale, che lo ha portato nel tempo ad accumulare una lunga lista di titoli dedicati a biografie e personaggi più o meno conosciuti del territorio preganziolese. Un libro su un tema molto specifico. Com’è nato? “Sono da sempre un grande appassionato di storia locale e di aviazione: questo libro nasce proprio dall’unione di queste due passioni. Mi sembrava potesse essere un argomento degno di nota, così ho chiesto l’aiuto di un amico, Giampietro Zanon, per realizzarlo. “Nonostante ad alcuni potrebbe sembrare un lavoretto da nulla, dietro alle pagine di questo libricino si nascondo cinque, sei anni di attenta e paziente ricerca: spesso quando si vuole approfondire temi ancora inesplorati, così specifici e in un territorio così piccolo, trovare le informazioni necessarie per costruire un’opera che sia sufficientemente completa e valida diventa una vera impresa. Fortunatamente abbiamo potuto contare sull’archivio dell’associazione culturale Aurora, un archivio di venticinque anni di raccolta di testimonianze, ma questo libro è nato anche sulla base di interviste a figli e nipoti di membri preganziolesi dell’Aeronautica militare – l’impegno che porto avanti con libri come questo ha di bello proprio la possibilità di mettersi in contatto con numerose persone e di poter dar voce ai loro antenati, di poter ridare vita e valore alle loro storie e biografie.
Dino Vecchiato e Giampietro Zanon, coautori di “Da Preganziol al cielo”, hanno realizzato l’opera grazie all’associazione culturale Aurora per conservare per sempre la memoria dei preganziolesi di ogni tempo che abbiano fatto parte dell’Aeronautica militare
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Sopra, gli autori Dino Vecchiato e Giampietro Zanon all’eroporto di Istrana, sede del 51esimo Stormo; sotto, la copertina del ibro e la presentazione alla presenza del generale ispettore capo Basilio Di Martino
“Abbiamo deciso di pubblicarlo in concomitanza con il centenario dell’Aeronautica per poter offrire un omaggio alla forza aerea italiana e siamo felici che la cosa sia stata particolarmente apprezzata: la prefazione dell’opera è stata scritta dal generale ispettore capo Basilio Di
“Dietro alle pagine di questo libricino si nascondo cinque, sei anni di attenta e paziente ricerca: sono servite molte informazioni per renderlo davvero completo” Martino, presidente dell’Ufficio di programma “Comitato Centenario dell’Aeronautica Militare”, ed è stato un piacere presentare il libro a Preganziol anche in presenza di una delegazione militare del 51esimo Stormo di Istrana”. Quanto è importante raccontare e tramandare la storia del territorio?
“Moltissimo. Queste storie messe per iscritto creano un collegamento tra passato, presente e futuro: non danno un senso solo alle biografie raccontate, ma anche ai famigliari di quei personaggi, perché possono ritrovare lì le proprie origini. È una cosa che forse per i giovani risulta difficile da capire – non è un caso se libri come i miei vengono apprezzati da persone più mature – e va bene così: quando si è giovani si ha tempo di guardare solo avanti, ma è crescendo che ci si accorge che dietro di noi c’è tanto e che ricordarlo dà un senso anche alla nostra storia e alla nostra vita. Spesso si cerca di dare in mano qualcosa alle nuove generazioni che sia subito spendibile, qualcosa da oggi per domani, ma la verità è che talvolta quel qualcosa può essere destinato al dopodomani: prima o poi tutti cerchiamo delle risposte. È per questo che ogni volta che posso lo ripeto: scrivete dei vostri avi, scrivete dei vostri paesi, scrivete della vostra storia”. Gaia Zuccolotto
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#Regione
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Politica. I congressi provinciali hanno prodotto una reale inversione di rotta
Fratelli d’Italia si prepara a guidare il Veneto I
n Fratelli d’Italia, il partito del Premier Giorgia Meloni, soffia un vento di profondo cambiamento e in Veneto, in questo senso, si sono visti, nel corso dei congressi provinciali, i segnali maggiormente evidenti. A innescare, almeno in Veneto, questo significativo cambio di rotta è stato il congresso provinciale di Treviso, il primo non unitario celebrato. A vincerlo, probabilmente contro ogni pronostico, è stato il giovane vicesindaco di Montebelluna, Claudio Borgia, solida tradizione di destra con uno
“L’appuntamento elettorale del 2024 sarà un passaggio fondamentale. I risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali” spiccato sguardo al sociale. Dopo Treviso, uno dopo l’altro, praticamente tutti i presidenti provinciali sono cambiati. Volendo semplificare si potrebbe dire che il Veneto ha voluto dare un forte segnale al proprio coordinatore regionale, il senatore bellunese Luca De Carlo. Se ci si affidasse, però, a una lettura di questo tipo non si comprenderebbero fino in fondo le ragione di un cambiamento così radicale. L’inversione di rotta, infatti, non ha tratti personalistici - anche se la vittoria di Borgia a Treviso proprio nel collegio elettorale di De Carlo costituisce una battuta d’arresto – ma di vera e propria fisionomia del partito. “In questi anni – ci spiega il neo-segretario trevigiano, Claudio Borgia – in
troppi ci siamo sentiti dirigenti politici di secondo livello. Il nostro limite? Non esserci iscritti a Fratelli d’Italia il giorno stesso della sua fondazione. Giorgia Meloni in questo è stata bravissima perché ha sempre lavorato per allargare il partito e per garantire a tutti la stessa agibilità politica. Io ho una storia saldamente radicata a destra, da sempre. Che è culturale prima che partitica. Una destra che parte dei territori, che ha dei valori ben precisi che sono, tra gli altri: l’amor di Patria, il merito, l’equità, la difesa delle tradizioni e dell’identità, che è maggiormente attenta ai temi sociali e quindi impegnata a difesa di chi ha più bisogno. E poi una destra che, con profonda ispirazione risorgimentale, avverte con emozione il senso dell’orgoglio nazionale.” “Con questo congresso – continua Borgia – si rafforza un importante patto generazionale e di radicamento territoriale voluto proprio da Giorgia Meloni attraverso il quale ha riunito il partito e bloccato sul nascere, di fatto, le correnti. Il nostro obiettivo è, e deve essere, quello di stare sempre di più in mezzo alla gente in particolar modo in un momento difficile come questo nel quale le nostre famiglie e le nostre imprese stanno realmente soffrendo per le scelte scriteriate degli anni passati. In tutti questi anni di impegno - prima da presidente provinciale dei giovani di Alleanza Nazionale, poi da rappresentante degli studenti universitari a Bologna (dove si trovò a lavorare, pur da posizioni diverse, fianco a fianco alla segretaria del PD, Elly Shlein all’epoca studentessa e rappresentante della sinistra universitaria NdR) e da vicesindaco di Montebelluna (recordman veneto di preferenze nella tornata 2021,
Claudio Borgia
anno della sua rielezione NdR) - ho imparato che per provare, realmente, a rappresentare chi ti ha eletto, e anche chi non ti ha votato, devi esserci sempre; non puoi pensare di comprendere le cose stando in un ufficio a guardare le cose con distacco, magari affidandoti a schemi precostituiti. Devi darti da fare concretamente per migliorare la qualità di vita dei tuoi cittadini, cosa che ho sempre cercato di fare.” Partendo da questi presupposti l’obiettivo dichiarato di FDI è la Regione Veneto. “Piano. Prima delle Regionali ci saranno le amministrative e le Europee del prossimo giugno. Il nostro obiettivo deve essere quello di confermare, e se possibile accrescere, il nostro voto po-
litico e di aumentare significativamente la nostra pattuglia di amministratori locali. Proprio per questo sto visitando tutti i circoli per individuare i candidati migliori da mettere in campo. Io sono, infatti, fermamente convinto che si debbano individuare le persone giuste, le più preparate, quelle che maggiormente possano interpretare il contesto nel quale sono chiamate a impegnarsi. Anche in questo caso non esistono forme precostituite o rendite di posizione se vogliamo veramente fare del bene al nostro territorio. La nostra ambizione, per le prossime amministrative nella provincia di Treviso, è quella di sederci al tavolo con gli alleati avendo sempre un nome all’altezza da presentare come candidato sindaco, poi, insieme, sceglieremo quello o quella maggiormente adeguato. L’appuntamento elettorale del 2024, in questo senso, rappresenta un passaggio fondamentale. È evidente che i risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali. Del resto la regola è sempre stata questa: chi ha maggiore consenso nel territorio ha il diritto e il dovere di esprimere il candidato; è sempre stato così, sarebbe veramente curioso che sta volta le cose non andassero allo stesso modo. In questo senso noi di Fratelli d’Italia siamo pronti. Anche in questo caso, per me, vale sempre lo stesso requisito: si deve trovare il candidato maggiormente adeguato, senza posizioni precostituite. Fratelli D’Italia potrà dire certamente la propria non soltanto per la nostra forza elettorale, ma perché, già oggi, noi siamo in grado di proporre candidati, sia civici sia di partito, di altissimo valore”.
Primo bando sulle comunità energetiche rinnovabili, Marcato: “Vogliamo creare una rete virtuosa” “Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono, insieme a fotovoltaico e idrogeno, i caposaldi delle linee strategiche del nuovo piano energetico regionale che stiamo predisponendo”. A dirlo è Roberto Marcato, l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, all’indomanni del via libera dalla giunta veneta al bando di finanziamento che sostiene la creazione e lo sviluppo delle nuove comunità energetiche. “Sono tasselli fondamentali della transizione energetica, - aggiunge l’assessore - in attesa di
Roberto Marcato
indicazioni a livello nazionale, abbiamo approvato un primo bando da un milione di euro per garantire il sostegno alla creazione di queste nuove comunità. E’ da anni infatti che stiamo lavorando per definire un modello energetico regionale votato alla progressiva indipendenza, puntando in particolare alle fonti rinnovabili. Questo è solo il primo bando in materia. A partire da quest’anno appena iniziato le iniziative saranno numerose a supporto di imprese, enti e cittadini”. Il bando concede una agevolazione,
nella forma di contributo a fondo perduto, che arriva a coprire l’80% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto, nel limite massimo di euro 30.000 euro. Non saranno ammesse le domande i cui progetti comportano spese ammissibili per inferiori ai diecimila euro. La gestione amministrativa del bando è affidata ad Avepa. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dalle ore 10 del primo febbraio prossimo per tutto il mese, fino alle 17 del 29 febbraio, tramite il sistema informativo regionale “SIU”.
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Regione
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L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner sulle prospettive per il 2024
“Turismo a gonfie vele, continuerà a crescere, l’agricoltura risente delle contraddizioni europee” Da trent’anni leghista, si augura un cambio di rotta: “Dobbiamo tornare tra la gente e realizzare la vera autonomia”
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ederico Caner, assessore al turismo, all’agricoltura e ai fondi UE della regione Veneto, partiamo quindi dal turismo: cosa ci dobbiamo aspettare dal 2024? Se i dati dell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso confermeranno il trend fin qui registrato, il 2023 probabilmente è destinato a superare per presenze turistiche il 2019. Stiamo lavorando molto sulla qualità del turismo dei nostri territori, in modo da garantire maggiore redditività non solo al comparto ricettivo ma anche a tutto l’indotto. Per il 2024 le previsioni sono molto buone, lo confermano le prenotazioni di queste settimane. Il comparto termale sta andando molto bene e anche la montagna è in crescita nonostante ci fossero delle perplessità legate all’aumento dei costi per l’inflazione. Invece gli accessi e le vendite di skipass sono aumentati in media di un 15 per cento, con punte del 30 a Cortina. La stagione invernale dunque è partita molto bene, ci auguriamo che anche gennaio e febbraio continui al meglio e che il
meteo sia dalla nostra parte. Altro settore di sua competenza è l’agricoltura, condizionata da maltempo ed eventi estremi. Come sta il settore primario veneto? In effetti veniamo da un anno difficile perché il cambiamento climatico si è fatto sentire con la grandine e altri eventi che hanno messo a dura prova non solo la viticoltura ma anche gli altri comparti. C’è poi il problema dell’acqua, o è troppa con le precipitazioni violente oppure manca per lunghi mesi. Abbiamo chiesto anche l’intervento del Governo con il fondo rischi nazionale e alcune risposte sono arrivate. Nonostante queste difficoltà il sistema ha tenuto grazie ai nostri agricoltori. I prezzi delle materie prime, l’altra emergenza per il settore, sono in calo e ci auguriamo che questo continui. L’anno scorso gli imprenditori hanno pagato un alto prezzo per fertilizzanti e sementi mentre nel momento della raccolta hanno risentito del calo dei quotazioni delle produzioni, e questo non ha permesso di recuperare i maggiori costi
sostenuti nei mesi precedenti. Lei è anche assessore ai fondi UE: l’Europa ci aiuta? È vicina al territorio? Ci sono due aspetti da considerare, da una parte è positiva la disponibilità di fondi che per una regione virtuosa come la nostra permettono importanti investimenti sia per il turismo che per l’agricoltura. Pensiamo al turismo, in questa tornata abbiamo raddoppiato la disponibilità di fondi grazie ai quali si sono finanziate la rigenerazione delle imprese, l’ammodernamento degli alberghi e dei servizi turistici. A queste risorse sia lo Stato che la Regione aggiungono poi altri fondi. L’aspetto negativo dell’Europa riguarda l’agricoltura perché l’Ue vede il settore come una fonte di inquinamento anziché come un importante generatore di risorse non solo economiche, ma anche di cibo e materie prime in ambito alimentare, per garantirci una maggiore autosufficienza. Ci troviamo con un’Europa a doppia faccia. Chiudiamo con una domanda
Federico Caner
politica. I rapporti con la Lega ultimamente non sono stati sereni. Cosa sta accadendo? Sono nella Lega da trent’anni e non mi sono mai sottratto al confronto. Ritengo che la linea politica intrapresa in questi mesi non sia lungimirante, ci occupiamo meno del territorio e più di questioni nazionali. Il partito si è spostato molto a destra, lo abbiamo visto anche il mese scorso a Firenze con la presenza di esponenti dell’estrema destra europea. Francamente questo non fa parte del mio dna, quindi ho posto la questione e ho chiesto al partito di tornare a quello che è il suo
“core business”, vale a dire il federalismo e l’autonomia, quella vera e non annacquata. Si dice che il nord Italia è ricco, in realtà non è così perché è vero che le nostre regioni producono molto ma sul territorio rimane poco. Penso al tema idrogeologico, solo in Veneto abbiamo bisogno di un piano da due miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio. Però le risorse non le abbiamo perché le mandiamo a Roma. Ecco, io mi aspetto un partito che lavori su questo e non che pensi al ponte di Messina. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
Arteven rinnova il Cda, Massimo Zuin rieletto presidente Riconfermato all’unanimità Massimo Zuin alla guida per i prossimi cinque anni di Arteven, il circuito teatrale della Regione Veneto. Il Consiglio di Amministrazione è formato da Silvano Guarda, Pierangelo Molena e Irene Lissandrin quali consiglieri, revisori dei conti Massimo Sorarù presidente assieme ai revisori Enrico Tosetto e Andrea Morino, supplenti Saverio Nardi e Umberto Scarso. Il componente designato dal Presidente della Giunta Regionale del Veneto è Federico Pupo, che porta il numero complessivo a 5 consiglieri.
Presentato inoltre il nuovo Documento programmatico, che parte dal ruolo di Arteven, nell’attuale panorama teatrale italiano, di “Sistema regionale teatrale in rete”. Un ruolo che svolge attraverso l’ideazione di progetti contenenti le quattro discipline ministeriali (Prosa, Danza, Circo Contemporaneo e Musica), condivisi con gli enti locali associati e gli enti privati. Un’attività progettuale che prevede nel territorio del Veneto il coinvolgimento di oltre un milione e trecentomila spettatori in cinque anni, per circa cinquemila spettacoli suddivisi tra le
diverse discipline. “Vogliamo arrivare in modo più puntuale nel territorio – ha dichiarato Zuin – e partire dai più piccoli, il teatro può dare molto per il comportamento civico dei giovani, il nostro futuro” “Abbiamo garantito un finanziamento di 1 milione di euro – ha dichiarato la Presidente della VI Commissione Regione del Veneto Francesca Scatto – abbiamo chiuso il bilancio assieme all’assessore Calzavara. Un riconoscimento per il lavoro che Arteven svolge.”(r.p.)
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Regione
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L’analsi. Antonio De Poli, senatore Udc: “La nostra agorà politica al servizio del territorio”
“Diamo voce ai fatti, alle notizie, alle persone” “A
scoltare il territorio che amiamo. Questa è la forza della Politica: oggi siamo chiamati a fare ciò che gli antichi Greci chiamavano l’Agorà, la piazza della Polis. Le nostre Comunità hanno bisogno di guardarsi negli occhi, parlare e confrontarsi. I Cittadini sono delusi e traditi dal linguaggio dei likes e dei tweet sui social eci chiedono più presenza nel territorio”. A parlare di una nuova “stagione” della politica è il Senatore Udc Antonio De Poli che traccia un bilancio dei primi 15 mesi di legislatura e guarda alle prossime sfide del futuro, a partire dall’Autonomia. Senatore De Poli, lei rappresenta l’area moderata nel centrodestra. Quali sono i risultati ottenuti in Parlamento? Nel nostro Dna politico c’è, da sempre, il sostegno alla famiglia. Ecco perché in Manovra abbiamo voluto fortemente 1 miliardo di risorse in più, prevedendo strumenti come l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici con almeno 2 figli, il rafforzamento del bonus asilo nido, il Fondo mutui prima casa e il bonus bollette. Abbiamo imboccato la strada giusta.
Capitolo tasse: cosa avete fatto? Abbiamo tagliato le tasse ai redditi più bassi, lasciando più soldi in busta paga ai lavoratori e abbiamo Bankitalia, 600 euro in più all’anno nelle tasche di 3 contribuenti su 4. La nostra priorità è dare più attenzione a chi vive in una condizione di maggiore disagio. Come fa un buon padre di famiglia, bisogna sostenere chi, fra i propri figli, è più indietro. Quali sono le misure a sostegno delle imprese? Per noi del Centrodestra il lavoro passa attraverso il sostegno alle imprese (artigianali, commerciali, agricole e industriali). Ecco perché, in Manovra, abbiamo previsto le maxi deduzioni al 120% per chi assume con contratto a tempo indeterminato nel 2024 e al 130% per chi assume under 30, donne con figli ed ex percettori del Reddito. Abbiamo archiviato l’assistenzialismo del passato. E, ancora, siamo riusciti ad ottenere l’ok dell’UE alla revisione del PNRR con 12,4 miliardi di risorse alle imprese per la transizione green. Da Roma a Venezia, quali sono i risultati ottenuti dalla filiera del
Antonio De Poli
centrodestra per il Veneto? La nostra Regione è la locomotiva d’Italia.Abbiamo il dovere di farla correre. E’ stato approvato l’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Veneto, con oltre 607,6 milioni per le infrastrutture viarie, la messa in sicurezza del territorio,
la riqualificazione urbana, i settori dei trasporti e della mobilità. Dobbiamo proseguire in questa direzione e lavorare, per portare a casa quei risultati che stanno a cuore al nostro territorio, come il completamento della SR 10 nella Bassa Padovana; il potenziamento della SP47 nell’Alta
padovana e il raddoppio della SR308 Strada del Santo. Autonomia, a che punto siamo? Per la prima volta, grazie al Centrodestra, vediamo il traguardo. Il 16 gennaio il ddl passerà all’esame del Senato. Abbiamo un appuntamento con la Storia: realizzare la volontà di 2,3 milioni di veneti che, nel 2017,con il referendum, ci hanno dato un indirizzo chiaro: riformare e modernizzare le nostre Istituzioni. Quali sono le prospettive per il 2024? Tanti gli obiettivi raggiunti, tanta la strada da fare. Dobbiamo lavorare per dare risposte ed essere un punto di riferimento concreto per il Veneto della concretezza,di chi lavora, di chi fa impresa ,di chi opera nel volontariato e promuove la solidarietà a tutela dei più deboli (anziani, non autosufficienti, disabili). La nostra Politica è restare uniti, insieme a chi - arrivando da diversi mondi che provengono anche dalle liste civiche - si riconosce nell’Agorà dei nostri Valori e, con noi, vuole fare squadra al servizio del Territorio.
A Padova con Zaia e Giordani la presentazione di Veneto24, la prima e unica radio di informazione in Veneto Cinquanta notiziari al giorno, informazione regionale ogni 20 minuti, rubriche di approfondimento su politica, economia, attualità, impresa. Questa è Veneto24, la prima e unica radio di informazione regionale, presentata ufficialmente a Padova, al Centro culturale San Gaetano, alla presenza del presidente del Veneto Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani e di molti rappresentanti della politica e delle istituzioni regionali, insieme alla squadra che ogni giorno lavora ai contenuti messi in onda. Veneto24, nata da pochi mesi ma già conosciuta in tutta la regione, è edita da Give Emotions, gruppo veneto che ha dato vita a un vero e proprio sistema integrato di comunicazione, aggiungendo l’informazione radiofonica a quella “tradizionale” cartacea de La Piazza, mensile che da 30 anni arriva nelle case dei cittadini veneti, e a quella on line del quotidiano “LaPiazzaweb”. L’emittente radiofonica, diretta dalla giornalista Giorgia Gay, sfrutta le potenzialità del digitale con il nuovo sistema Dab+, destinato a sostituire il tradizionale Fm. “Il Veneto raccontato dai fatti, dalle notizie, dalle
persone” è il claim della radio, ascoltabile anche attraverso l’app, lo streaming dal sito web www.veneto24.it e i dispositivi smart speaker. Tutti i contenuti sono inoltre distribuiti come podcast su app e sito, per poter essere ascoltati anche in modo asincrono, quando e dove si preferisce. Al nuovo progetto editoriale ha rivolto un plauso e un augurio il presidente della Regione Luca Zaia, che vede in questa iniziativa un ulteriore motivo per sottolineare il “Veneto pride”: “Noi veneti siamo bravi, ci diamo da fare, lavoriamo sodo - ha detto Zaia - perciò dobbiamo essere
orgogliosi dei nostri risultati, delle nostre eccellenze e di tutto ciò che riusciamo a fare di buono e di bello. Veneto24 è una radio giovane e frizzante, un’interessante novità nel panorama dell’informazione, complimenti e auguri a tutti”. Il sindaco di Padova Giordani ha ricordato che la sede della radio e a Padova, città che si conferma un punto di riferimento nel Nordest nei settori più disparati, una città viva che ispira iniziative sempre nuove. “Più di 3 milioni e mezzo di veneti ascoltano la radio ogni settimana – ha spiegato Costantino Da Tos, station manager di Veneto 24 -. La radio è il mezzo ideale
per rimanere aggiornati su quanto accade, offre un servizio gratuito e in tempo reale. Tra le emittenti radiofoniche della nostra regione Veneto24 è la radio che mancava”. “Ogni giorno nei nostri notiziari riferiamo ciò che accade nei palazzi della politica, commentiamo l’attualità con i suoi protagonisti, raccontiamo le tante storie che arrivano dai territori del nostro veneto, dalle grandi città come dai piccoli paesi di provincia – ha aggiunto il direttore Giorgia Gay -. E poi l’economia: diamo voce agli esperti, raccontiamo i risultati delle nostre eccellenze, coinvolgiamo i sindacati, le associazioni di categoria, gli imprenditori per capire dove sta andando il nostro Veneto. Ogni giorno, ci impegniamo a dare voce al Veneto che conta, come dice il nostro claim, ai suoi protagonisti. E lo facciamo in un modo completamente nuovo”. “Tutto ciò ha permesso di arrivare a una tappa importante, per la quale siamo qui, ma non definitiva per il nostro gruppo, che posso definire come l’unico multimediale e multipiattaforma del Veneto” ha concluso l’editore Giuseppe Bergantin.(g.g)
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Sintonizzati Lo sport e il territorio veneto nel Dna, sempre sul futuro. Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
NonSoloSport. Festeggiato il trentennale della catena di negozi, con 27 punti vendita in regione e 60 in tutt’Italia
pronti a crescere senza dimenticare le radici L’azienda da sempre sostiene lo sport padovano e praticamente da sempre è partner della Pallavolo Padova. “Quella tra NonSoloSport e Pallavolo Padova è una collaborazione storica, abbiamo sempre avuto feeling con questa società e questo sport ci appassiona tutti, ne condividiamo i valori”
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onSoloSport è un nome, un’insegna che un po’ tutti conoscono, sportivi e non. Ma non tutti forse sanno che dietro questo nome c’è una grande eccellenza veneta. La catena di negozi di articoli sportivi ha radici ben solide nel padovano, dato che nacque 30 anni fa proprio nella Città del Santo, in via Venezia. Da allora è cresciuta costantemente arrivando a contare 60 negozi dal Nord al Sud e recentemente ad “aggredire” anche il centro Italia, con l’apertura simbolica di Roma. L’azienda da sempre sostiene lo
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche sport padovano e praticamente da sempre è partner della Palla radio con una qualità audio perfetta. lavolo Padova. “Quella tra NonSoloSport e Pallavolo Padova è una collaborazione storica, abbiamo sempre avuto feeling con questa società – racconta infatti Mario Fattoretti, area marketing di NonSoloSport -. Ed è una cosa che a noi fa onore. Ci fa davvero piacere portare avanti questa sinergia, con risultati degni di una buona collaborazione. La pallavolo è sempre stata una delle attività sportive che seguiamo di più e anche quella più praticata da parte dei collaboratori all’interno dell’azienda”. “Questo è ancora uno sport con dei valori diversi, come il rugby che è un’altra realtà che appoggiamo su Padova” aggiunge Valentina Fantin, area manager dell’azienda. Il 2023 per NonSoloSport è stato un anno impegnativo, sia per le celebrazioni del trentennale sia per le nuove aperture. Due fronti che hanno saputo dare in entrambi i casi grandi soddisfazioni. “Quest’anno è stato sicuramente impegnativo – prosegue Fantin -, dedicato allo sviluppo, con diversi negozi aperti sia nella piazza di Padova ma anche fuori regione: siamo arrivati a Roma, alla Sicilia e abbiamo continuato il nostro svi-
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luppo in tutta Italia”. Nel 2024 al momento non sono previste nuove aperture dopo lo sprint di quest’anno, ma non si può mai dire l’ultima parola: “La nostra è certamente una realtà molto dinamica e forse questo è uno dei nostri segreti, per cui non escludiamo che possano arrivare anche nuovi punti vendita”. Solo in Veneto attualmente se ne contano 27, con 235 dipendenti solo in regione. In occasione dei 30 anni, NonSoloSport ha voluto dedicare un evento alla “sua” città, organizzando in Prato della Valle una giornata dedicata alla pallavolo, grazie alla disponibilità di Pallavolo Padova. “Siamo stati molto soddisfatti – racconta Fattoretti -, non solo per l’evento in sé, ma anche perchè in quell’occasione un ragazzino ha partecipato a delle prove con i giocatori della prima squadra, è stato poi portato agli allenamenti in palestra e alla fine è stato tesserato proprio con Pallavolo Padova. Questa per noi è una storia bellissima, a conferma del fatto che Ascolta sa ancora conquila pallavolo stare. E poi lo devo ammettere: noi stessi la viviamo in maniera molto passionale internamente,
infatti seguiamo i risultati e siamo presenti costantemente, più che con gli altri sport se devo essere onesto”. Guardando al futuro, NonSoloSport pensa in grande: “L’obiettivo è di coprire le regioni mancanti – spiega Fantin -. Continuare a crescere è fondamentale perché accontentarsi adesso non avrebbe senso. E poi promuovere altri eventi come quello di quest’anno, visti gli ottimi risultati”. “Mi preme dire che NonSoloSport è un’azienda sensibile e sempre pronta ad affiancare il sociale – conclude Fattoretti -.
Tutti gli eventi che noi abbiamo organizzato avevano uno scopo benefico. Anche quest’anno abbiamo riproposto una corsa alla quale teniamo tanto, che è la “NonSoloSport race” e tutto il ricavato è stato donato in beneficenza a due onlus del territorio. Questo da sempre, perché noi siamo sempre pronti ad aiutare e disponibili”.
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GENNAIO 2024
on-line:
Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore
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Montagna, gli sport che fanno bene alla salute
a settimana bianca è alle porte, con l’arrivo dell’inverno torna anche la voglia di praticare gli sport “stagionali”, dallo sci alpino, a quello da fondo, dallo snowboard al pattinaggio su ghiaccio, e tanti altri ancora. Queste attività, oltre a regalare momenti di divertimento e relax, garantiscono una corretta combinazione di movimenti per un allenamento completo, sia di potenziamento cardiovascolare che muscolare, oltre ad avere positive ricadute sul benessere mentale. L’azienda Ulss 2 Marca trevigiana ha stilato un elenco sui benefici della pratica, a qualsiasi livello, di uno sport invernale. Innanzitutto, si sottolinea l’elevato consumo di calorie: il freddo infatti accelera il metabolismo, consentendo al corpo di bruciare più calorie in minor tempo. La pratica degli sport invernali, inoltre, comporta il coinvolgimento dei principali gruppi muscolari e delle articolazioni: sciare o fare snowboard, o altre attività simili, allena contemporaneamente diversi gruppi muscolari e articolazioni e, di conseguenza, permette di sviluppare l’equilibrio e la flessibilità. Oltre al benessere fisico c’è da tenere in considerazione anche quello mentale: praticare sport invernali all’aperto in compagnia contribuisce Prosegue alla pag. seguente
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Infezioni respiratorie, alcuni consigli Il professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, risponde alle domande
Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore Segue dalla pag. precedente
L’ Azienda ospedaliera Università di Padova, con il contributo del professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria, ha realizzato un video per rispondere alle domande più frequenti sulle infezioni alle vie respiratorie e dare alcuni consigli. Qual è la situazione delle infezioni respiratorie in questo periodo? “Via via che ci addentriamo nella stagione invernale la situazione delle infezioni respiratorie tende a complicarsi. Persiste il rischio di infezioni da Covid-19, la positività dei tamponi è attualmente intorno al 20% e che il numero delle ospedalizzazioni sta crescendo. In secondo luogo, dobbiamo affrontare anche il problema del cosiddetto virus respiratorio sinciziale, virus che colpisce soprattutto l’età pediatrica che già l’anno scorso è stato causa di numerose infezioni ed, infine, si avvicina al rischio dell’epidemia influenzale”. Cosa possiamo fare per evitare il contagio e i rischi conseguenti? “Per evitare il rischio di contagio dobbiamo mantenere alcune delle misure che tutti noi abbiamo conosciuto durante il Covid. E’ importante usare la mascherina quando si frequentano ambienti affollati e chiusi, mantenere l’igiene delle mani e, naturalmente, rimanere a casa nel momento in cui le condizioni fisiche non siano ottimali, quando per esempio vi sia un rialzo febbrile. Per i soggetti a rischio che abbiano contratto
infezione da Covid-19 esistono terapie antivirali efficaci che possono essere prescritte anche dal medico di medicina generale e che devono essere assunte entro i primi 5 giorni dalla positività del tampone. Vale invece la pena ricordare che per quanto riguarda l’infezione Covid ma anche per l’infezione influenza da virus influenzale gli antibiotici vanno assunti esclusivamente dopo consulto con il medico. Infatti assumere inappropriatamente antibiotici non è utile e provoca, quale unico effetto, quello di determinare lo sviluppo di resistenze alla stessa terapia farmacologica”. Quando è necessario rivolgersi al Pronto soccorso? “Nella maggior parte dei casi le infezioni respiratorie possono essere curate a casa. Ci sono però delle condizioni in cui è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso. In primo luogo se l’infezione ha colpito una persona con co-patologia – cardiopatico, emopatico oppure di età molto avanzata - in secondo luogo se la persona colpita dall’infezione riporti dispnea, e cioè sensazione di mancanza di fiato, e in terzo luogo nel caso in cui la polsosimmetria, cioè quella semplice misura che molti di noi hanno imparato ad utilizzare durante il Covid - la polsosimmetria misurata al dito - fornisca un valore di saturazione ossimoemoglobinica uguale o inferiore al 92%. Qualora siano presenti queste tre condizioni a fronte di un’infezione respiratoria è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso”.
al benessere psicologico e mentale. Le maestose montagne offrono panorami mozzafiato, che promettono avventure indelebili nella memoria e una connessione straordinaria con la natura. Questo è un privilegio, però, che va vissuto assumendosi in parallelo l’importante responsabilità di praticare le attività in montagna in modo sicuro. Rispettare la montagna significa in effetti preservare l’integrità di questo ambiente straordinario ma anche la nostra sicurezza e quella degli altri. Ecco, quindi, che possono risultare preziosi i semplici ma efficaci consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana da seguire per intraprendere avventure sicure e consapevoli in montagna. Innanzitutto, è opportuno controllare le condizioni meteorologiche prima di programmare qualsiasi attività poi è bene informare amici o parenti del percorso intrapreso, senza trascurare di avere l’equipaggiamento adatto per l’attività. È indispensabile essere sempre consapevoli dei propri limiti e, quando il corpo ce lo fa capire, è bene prendere una pausa. Nelle escursioni in montagna è bene pianificare in anticipo il percorso, che dev’essere disegnato prendendo sempre decisioni informate. Ultimo dei consigli, ma non meno importante, è quello di portare cibo e acqua sufficienti per l’intera escursione. Uno degli sport invernali ancora poco praticati sulla neve ma bello e appagante è quello che presuppone l’uso delle ciaspole, attrezzature che consentono di camminare sulla neve profonda. La loro base larga distribuisce il peso, rendendo più agevole l’avanzata. Per praticare questa attività in modo sicuro e confortevole – si legge tra i consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana - è consigliabile avere, oltre alle ciaspole in regola, comodi e caldi scarponi da neve, bastoncini da trekking per mantenere l’equilibrio, abbigliamento adeguato e impermeabile. Molti non lo sanno ma sono numerosi benefici che questo sport può portare. Camminare con le ciaspole, infatti, è un ottimo esercizio aerobico. Questo tipo di attività stimola il sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione e contribuendo al benessere generale del cuore. Rafforza i muscoli, perché tale attività fisica coinvolge soprattutto gambe e glutei, favorendo la tonicità e la resistenza di questi gruppi muscolari. Infine ha importanti ricadute a livello mentale: l’aria fresca e l’incantevole paesaggio invernale, caratteristiche delle escursioni con le ciaspole, hanno un impatto positivo perché offre un momento di relax e, riducendo lo stress, contribuisce a migliorare l’umore complessivo.
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I risultati di una nuova ricerca. La scoperta potrebbe cambiare l’approccio alla malattia
Tumore dell’ovaio, una diagnosi precoce è sempre più un obiettivo possibile U
na diagnosi precoce per il tumore dell’ovaio è oggi un obiettivo più vicino alla realtà: grazie, infatti, a nuove tecniche di analisi genomica è possibile identificare nei tamponi usati per il Pap test, il comune esame di screening dei tumori del collo dell’utero, la presenza di alterazioni molecolari, specifiche del tumore ovarico, con anni di anticipo rispetto alle prime manifestazioni della malattia. La diagnosi precoce del tumore dell’ovaio, i cui sintomi si manifestano tardivamente, è fondamentale per la sopravvivenza. Questa passa, infatti, a cinque anni dalla diagnosi, da appena il 30% per i tumori diagnosticati al III stadio a oltre il 90% per i tumori identificati al I stadio, quando la malattia è ancora nella fase inziale di sviluppo. “La sopravvivenza al tumore dell’ovaio dipende fortemente dal momento in cui la malattia viene scoperta: cambiare la nostra capacità di fare diagnosi precoce, significa cambiare le possibilità di cura. Ed è quello che crediamo sia possibile fare grazie a un approccio innovativo, implementabile su larga scala e non invasivo utilizzando i tamponi dei Pap test e applicando tecniche di analisi genomica in grado di identificare un’importante firma molecolare di questo tumore: la sua instabilità genomica”. Lo sostengono Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia in Humanitas University e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in Irccs, Istituto Clinico Humanitas, e Sergio Marchini, responsabile dell’Unità di Genomica traslazionale dello stesso istituto, che hanno ideato e coordinato lo studio, pubblicato sulla rivista “Science Translational Medicine”. La ricerca è stata condotta in maniera retrospettiva a partire dai tamponi di Pap test di 113 pazienti, raccolti e analizzati in collaborazione con numerosi centri su tutto il territorio italiano: Irccs Ospedale San Gerardo di Monza, Irccs Policlinico Gemelli di Roma, Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Istituto Mario Negri di Milano e l’Università degli Studi di Padova. In Italia ogni anno vengono diagnosticati più di 5000 nuovi casi di tumore all’ovaio, che si aggiungono alle circa trentamila donne che sono già in cura per la patologia. La forma più frequente di tumore ovarico è chiamato “carcinoma ovarico sieroso ad alto grado” (Hgsoc). Costituisce il 70% di tutte le diagnosi e rappresenta purtroppo la forma più aggressiva e letale della malattia, spesso resistente ai farmaci chemioterapici anche perché
L’applicazione di tecniche innovative di genomica permetterebbe di rilevare tracce di tumore ovarico con anni di anticipo rispetto alla manifestazione dei sintomi, grazie all’analisi del DNA sui tamponi utilizzati per il Pap test.
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diagnosticata in fase avanzata. Il tumore all’ovaio è infatti una patologia che non dà sintomi facilmente riconoscibili. “Il tumore all’ovaio viene diagnosticato quando ormai è in fase avanzata, quando cioè la malattia è diffusa in più organi. Il trattamento in questo stadio è molto complesso e spesso le pazienti vanno incontro a resistenza alla terapia” ribadisce la la professoressa Chiara Romualdi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova che ha partecipato alla pubblicazione su Science Translational Medicine. Negli ultimi decenni diversi gruppi di ricerca nel mondo hanno provato a mettere a punto una tecnica di diagnosi precoce per il tumore ovarico, senza successo. “A fare la differenza, questa volta, è l’idea di guardare a una caratteristica molecolare delle cellule tumorali: la loro instabilità genomica – spiega Ser-
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gio Marchini –. Oggi sappiamo che già nelle prime fasi del processo di trasformazione tumorale, il DNA delle future cellule neoplastiche è caratterizzato da profonde anomalie nella sua struttura e organizzazione. L’instabilità genomica è quindi una caratteristica primitiva e non condivisa con le cellule sane, e quindi un’ottima base di partenza per sviluppare un test di diagnosi precoce”. “Avere dei metodi per la diagnosi precoce diventa cruciale: nello studio appena pubblicato abbiamo dimostrato come sia possibile (usando campioni che vengono abitualmente presi per il Pap test, cioè, campioni non invasivi, facili da ottenere e già utilizzati per altri screening) identificare con largo anticipo rispetto al momento della diagnosi le alterazioni genomiche precoci tipiche delle cellule tumorali. Il lavoro – sottolinea la professoressa Romualdi– ha un’ampia parte sperimentale e una, altrettanto grossa, parte computazionale”.
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“I test diagnostici sono particolarmente complessi da testare perché vanno valutati nel mondo reale, su grandi numeri di pazienti e in modo prospettico. Solo così sarà possibile dimostrare che rilevando queste tracce di DNA altamente instabile siamo davvero in grado di predire la malattia e di implementare un percorso di monitoraggio che può salvare delle vite - osserva il professor Maurizio D’Incalci che conclude - I dati appena pubblicati su Science Translational Medicine aprono una strada: ora serve il sostegno di tutti per avviare un ampio e robusto studio prospettico, volto a confermare i dati e trasformare il sogno di una diagnosi precoce del tumore ovarico in una realtà concreta”.
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Lo studio retrospettivo su 113 pazienti con tumore ovarico Per realizzare lo studio, i ricercatori hanno raccolto i Pap test effettuati, anni prima della diagnosi, da 113 donne con tumore all’ovaio. I tamponi sono stati analizzati con una tecnica di sequenziamento del DNA che permette di rilevare anche piccole tracce di DNA tumorale e di misurare la loro instabilità genomica. I risultati così ottenuti sono poi stati confrontati con un gruppo di controllo: i Pap test di 77 donne sane, che non hanno ricevuto negli anni successivi alcuna diagnosi di tumore. “Per la prima volta nella ricerca sulla diagnosi del tumore ovarico, i dati sono davvero promettenti: dimostrano che la tecnica impiegata
è in grado di riconoscere nei tamponi la presenza di DNA tumorale con anni di anticipo rispetto alla manifestazione della malattia, in un caso addirittura nove anni prima. Il numero di falsi positivi nel gruppo di controllo è molto basso, così come il numero di falsi negativi tra i tamponi delle pazienti con tumore”, spiegano Lara Paracchini e Laura Mannarino, prime autrici dello studio, di cui hanno curato rispettivamente gli esperimenti in laboratorio e l’analisi bioinformatica dei dati. E’ bene precisare che si tratta però solo del primo, seppur fondamentale, passo verso la dimostrazione di fattibilità ed efficacia di una tecnica di diagnosi precoce per questa malattia.
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“Gender gap”. Il dossier dell’Ulss 3 Serenissima
Medicina declinata al femminile per vincere le diseguaglianze Il “Bilancio di Genere”, mette a disposizione dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, negli ospedali e nel territorio, cercando di individuare eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative
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ivono in media cinque anni in più rispetto agli uomini, eppure le donne, che sono quindi mediamente più longeve e più fragili, fanno registrare un tasso di ospedalizzazione sensibilmente inferiore: basterebbe questo dato per far interrogare sulle diseguaglianze di genere che si registrano anche in sanità. L’Ulss 3 Serenissima ha scelto di compiere un’analisi approfondita del cosiddetto “gender gap”, ed ha realizzato il proprio “Bilancio di Genere”. “Le progettualità della nostra Ulss 3 Serenissima a favore delle donne - ha sottolineato il Direttore dei Servizi socio-sanitari, Massimo Zuin - sono state avviate da tempo: l’Ulss 3 Serenissima è in prima linea su temi quali il contrasto alla violenza sulle donne, la “medicina di genere” che declina gli interventi terapeutici con attenzione particolare all’universo femminile, la prevenzione delle patologie tipicamente femminili, i nuovi linguaggi per il benessere della donna quando è oggetto di interventi sanitari anche nell’ambito del disagio mentale o delle dipendenze: questo “Bilancio di Genere”, che è diventato un fascicolo, ottanta pagine piene di dati e indicatori, segna un passaggio cruciale, su cui ci misureremo, quanto alle azioni in questo ambito, anche negli anni a venire”. Il “Bilancio di Genere” mette a disposizione dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, sia negli ospedali che nel territorio, e li legge cercando di individuare in ogni intervento eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative. “Con la sua ricerca, l’Azienda sanitaria veneziana, inoltre - ha sottolineato la dottoressa Consuelo Celebrin, del Servizio Innovazione e Sviluppo dell’Ulss 3 Serenissima -, evidenzia
i progressi che sono stati compiuti nella cosiddetta “medicina di genere”, cioè nell’approccio di terapia e di assistenza declinato in modo diverso e il più possibile efficace a seconda che si intervenga su un paziente di sesso femminile o di sesso maschile”. L’Ulss 3 Serenissima si è concentrata anche sulla verifica delle diseguaglianze tra uomini e donne all’interno della propria struttura e nell’organizzazione operativa della propria attività. Tra i circa ottomila dipendenti le donne sono più del doppio degli uomini, segnala la ricerca, e il trend che parla di una predominanza al femminile è confermato an-
che dall’analisi delle assunzioni negli ultimi anni. “Si registra anche - sottolinea il Direttore Zuin - una sensibilissima riduzione del gap tra uomini e donne a livello dirigenziale: se nel 2018 i dirigenti maschi erano 598 e i dirigenti femmina erano solamente 484, nel 2022 è avvenuto il ‘sorpasso’, con 541 dirigenti donne a fronte di 536 dirigenti uomini”. Un plauso al Bilancio di Genere dell’Ulss 3 Serenissima è giunto da Giovanna Badalassi, esperta di gender budgeting e di valutazione delle politiche pubbliche in materia di pari opportunità.
Ospedale di Conegliano. La “Stanza dell’abbraccio” per accogliere le donne vittime di violenza
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La “Stanza dell’abbraccio” è un ambiente dedicato all’accoglienza di donne, anche con i loro figli, vittime di violenza. Amministrazioni, associazioni e operatori sanitari in stretta, generosa collaborazione hanno contribuito al compimento di questa iniziativa, che si inserisce nelle progettualità messe in atto dall’Ulss 2 Marca trevigiana a supporto delle donne vittime di violenza e dei loro bambini. E’ stata allestita nel Pronto soccorso dell’Ospedale di Conegliano (Tv) e inaugurata a metà dicembre. La dr.ssa Martina Barban, medico di Pronto Soccorso negli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto referente per le donne vittime di violenza afferenti al PS di Conegliano, con il supporto di alcune infermiere, ha coordinato la realizzazione del progetto, ideando eventi svoltisi nel corso dell’anno - dalle cene solidali ai concerti, dagli spettacoli teatrali alle vendite di noci - per la raccolta di fondi, con il supporto di associazioni, istituzioni e amministrazioni locali, dando il via a una gara di
solidarietà finalizzata all’acquisto degli arredi della stanza. Gli interventi della presidente della V Commissione Politiche Socio sanitarie, Sonia Brescacin, dell’assessore e responsabile del Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto per il distretto Pieve di Soligo, Antonella Caldart, della presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Treviso, Olga Rilampa, e del sindaco della Città di Conegliano, Fabio Chies, presenti all’inaugurazione, hanno sottolineato la necessità di sostenere iniziative di questo genere, coordinate tra più attori
quali forze dell’ordine, servizi sociali, ospedali, che supportano e sostengono in sicurezza le donne vittime di violenza: oggi nel nostro territorio esiste una rete di interventi che permette alle donne in difficoltà di sentirsi protette. La dr.ssa Barban spiega come l’idea della Stanza dell’Abbraccio sia nata dalla necessità di accogliere la donna, con eventuali figli, che con coraggio e sofferenza chiede aiuto, lasciando tutto per cercare di sopravvivere. Si tratta di donne che arrivano al Pronto Soccorso senza nulla cui, grazie a questa iniziativa, viene fornito un kit (tuta, biancheria intima, necessario per l’igiene personale) restituendo loro un minimo di dignità. “Ringrazio tutti coloro cha hanno contribuito alla realizzazione della Stanza dell’Abbraccio - il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. Questa è un’iniziativa d’amore per le donne che hanno bisogno di un aiuto concreto, ma, anche, un monito per noi uomini, contro l’indifferenza alla violenza”.
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