FEBBRAIO 2024
Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 40
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orse Carlo Mazzacurati ne avrebbe ricavato qualche spunto per un nuovo film o uno dei suoi indimenticabili personaggi di un Veneto irrequieto e inquieto, sempre un po’ border line e alle prese con le proprie contraddizioni. Chissà se il grande regista, scomparso troppo presto dieci anni fa, avrebbe aggiunto alla sua potente galleria di veneti fuori dagli schemi anche “fleximan”, il giustiziere degli autovelox osannato sui social. Chissà come avrebbe raccontato le prodezze di questo vandalo (ammesso che sia uno solo) che a colpi di flessibile ha imposto a livello nazionale la narrazione del povero automobilista vessato dalle multe che risolve il problema da sé e che entra persino nel dibattito politico, facendo il paio con la crisi isterica provocata dalla “scoperta” delle città a 30 all’ora. Ancora una volta emerge la figura dell’eroe solitario, un po’ rude e un po’ romantico, pronto a combattere il “sistema” con le sue mani, pronto ad appianare le ingiustizie e le prevaricazioni con un taglio netto al palo che sorregge gli autovelox insieme ai nostri alibi. Allora non c’erano i social ma i “serenissimi”, giusto per fare un esempio, avrebbero goduto della stessa popolarità sul web. E’ la fin troppo facile scorciatoia che rifugge la complessità, la riflessione, il confronto civile.
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NUOVO SUPERMERCATO ALL’EX MILLE LIRE: SCOPPIA LA POLEMICA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE Il sindaco di Preganziol annuncia via social la contrarietà della minoranza, che però lo invita subito a ritrattare parlando di “mistificazione” Servizio a pag. 10
IL CASO
AUTONOMIA, PRIMA VITTORIA IN AULA AL SENATO: ESULTA IL CENTRODESTRA MA ORA LO SCONTRO SI FA PIU’ ACCESO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO
Servizio a pag. 20
FINE VITA BOCCIATO PER UN VOTO, IL CONSIGLIO REGIONALE SI DIVIDE TRA SORPRESA E NUOVE POLEMICHE Servizio a pag.19
ELEZIONI E GRANDI MANOVRE NEI PARTITI, L’INCOGNITA SUL TERZO MANDATO E LA MOSSA DEL LEGHISTA STEFANI
Il nodo delle riforme
Servizio a pag. 21
segue a pag. 3 5
Autonomia, stiamo cambiando il Paese
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
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l voto favorevole del Senato al disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese. Il Veneto, la nostra Regione, è stata l’apripista di un percorso che, una volta portato termine, sarà occasione di progresso e giovamento per tutte le realtà territoriali, anche quelle verso le quali rimane indispensabile un’attenzione solidale. segue a pag. 5
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Facciamo il punto
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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto
L’Autonomia sarà il volano, anche in termini di entusiasmo e partecipazione alla vita pubblica, che condividiamo con le nuove generazioni, con i ragazzi che vedono nel cambiamento del Paese le basi per costruire con orgoglio e passione il loro futuro. Ringrazio i Senatori che hanno consentito di coronare questo primo voto positivo del Parlamento. Anche a fronte di tante affermazioni udite in questi giorni sento di dover ripetere e confermare che l’autonomia non vuole lasciare indietro nessuno, non è la fuga dei ricchi dalla nave in difficoltà. È un nuovo modo di unire e progredire insieme, superando con un moderno regionalismo le rovine di uno statalismo che, questo sì, nei decenni passati ha prodotto territori a differenti velocità. Di fronte alla portata storica della riforma che si sta profilando va ribadito chiaramente come l’autonomia non è la secessione dei ricchi che qualcuno si ostina a fare credere. Nessuna regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi paesi europei come la Germania.
Quattro Comuni verso il voto T
empo di elezioni amministrative anche per la Marca. Quest’anno ad andare al voto nel Veneto saranno ben 309 comuni, di cui 55 del trevigiano. Fra questi, Mogliano Veneto, Preganziol, Zero Branco e Quinto di Treviso. Quattro Comuni, quattro differenti amministrazioni: in questi anni, infatti, diversi sono stati i fronti e gli obiettivi portati avanti dai sindaci Davide Bortolato, Paolo Galeano, Luca Durighetto e Stefania Sartori. Tra amministrazioni più vivaci, attive e frizzanti e Comuni più sopiti e immobili, altrettanto differenti sono state le modalità con cui le minoranze si sono poste e hanno contribuito al bene comune mettendoci del loro, chi contrastando i piani della maggioranza, chi instaurando dialoghi costruttivi e mirati al miglioramento dei progetti in programma. Sulla base delle impressioni raccolte in questi ultimi cinque anni, dunque, per i cittadini arriva ora il momento di decidere se riconfermare la fiducia ai primi cittadini o ribaltare la situazione. Si voterà i prossimi 8 e 9 giugno, con turni di ballottaggio previsti il 22 e 23 giugno dove necessari. E se ci sono già liste che hanno ufficializzato i nomi dei loro candidati, molte altre restano ancora in silenzio, ancora intente a portare avanti opere, dibattiti e iniziative cronologicamente più prossime e urgenti, lasciando ancora per un po’ i cittadini col fiato (e il possibile voto di giugno) sospeso. Si proseguirà sulla strada della continuità o avrà la meglio il cambiamento? Per alcuni Comuni la necessità di una totale rivoluzione pare essere fondamentale per tornare a far vivere il territorio, per altri una riconferma sembra invece più probabile. Al verdetto finale manca ancora un po’ di tempo, ma la campagna elettorale è alle porte e non mancheranno sicuramente i colpi di scena. Non resta allora che rimanere sintonizzati: il voto, del resto, è soltanto la conclusione (e il nuovo inizio) di un lungo percorso.
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Continua a fare molta più presa l’idea della “lotta” contro i cosiddetti “poteri forti”, via via identificati nell’autorità, nelle leggi, nelle regole che stanno alla base della società democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere. Ed è proprio perché siamo liberi di esprimere il nostro pensiero che molti possono osannare anche un gesto criminale come quello di abbattere un bene pubblico, che dovrebbe servire a migliorare la sicurezza sulle strade. Certo è il segnale dell’esasperazione di automobilisti, gente che va al lavoro e che ogni giorno è in automobile per necessità, di chi si sente braccato e punito ingiustamente. Sicuramente c’è qualcosa che non va nella gestione di questi apparecchi così come della mole di multe che staccano in continuazione, alle quali si aggiungono altre gabelle che fanno lievitare cifre già importanti. Ma non serve imbracciare un flessibile nel cuore della notte per cambiare le cose. Ora in tanti auspicano una “riflessione”: ben venga, purché non si limiti a facili e vuoti slogan.
Elezioni a Mogliano, Preganziol, Zero Branco e Quinto
Gaia Zuccolotto
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zona di Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 5 febbraio 2024
Mogliano Veneto
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Amministrative. Si voterà per il nuovo sindaco e la nuova amministrazione il 9 giugno
Ancora tanti punti di domanda in vista delle prossime elezioni
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a data da segnarsi in agenda è il 9 giugno 2024. Quel giorno i moglianesi decideranno se confermare Bortolato come primo cittadino o cambiare rotta. Ad oggi sono però ancora tanti i punti di domanda. Il primo fra tutti riguarda i candidati. L’unico sfidante che ha dichiarato la sua candidatura è infatti il segretario del Partito Democratico di Mogliano Giacomo Nilandi che ha vinto le primarie contro Tiziana Bau, ex assessore nella giunta Arena e coordinatrice della lista civica Spazio Libero.Intanto, l’ultima polemica ha presso le mosse dal Piano Bonaventura. Tornando a dicembre, dopo le segnalazioni del comitato di residenti di via Croce, l’oppo-
L’unico sfidante che ha dichiarato la sua candidatura è il segretario del Pd, Giacomo Nilandi sizione nell’ultimo consiglio comunale prima delle feste era di fatto riuscita aottenerela sospensione dell’approvazione della variante urbanistica preparatoria al rilascio del via libera al progetto di un impianto di trattamento dei rifiuti ferrovia presentato dalla ditta Bonaventura e un’ispezione dell’area. La commissione speciale ambiente ha discusso nelle scorse settimane i risultati e nelle ore successive il candidato del Pd Giacomo Nilandi ha scritto su Facebook: “Le segnalazioni del comitato dei residenti di via
Croce, attivo nell’opposizione al progetto, sono ora ufficialmente confermate dalle autorità e potrebbero essere oggetto di sanzioni adeguate. La presenza di un deposito illecito su una superficie agricola di 8500 metri quadri è assolutamente inaccettabile. Non solo sono emerse irregolarità, ma è stato scoperto che l’azienda aveva utilizzato gran parte di quei terreni come deposito ancor prima di richiedere l’approvazione ufficiale per il progetto” per poi aggiungere “Come mai Bortolato si è da subito espresso favorevole, senza aver fatto prima le dovute verifiche? Cosa aspetta a rivedere la propria posizione alla luce di quanto emerso?”. Nessuna risposta via social da parte del sindaco Davide Bortolato.Intanto però la conferenza dei servizi per il via libera finale che era prevista per la fine di gennaio è stata rinviata. Il consumo di suolo e in generale le politiche ambientali rimangono quindi terreno di scontro. Per Nilandi quelle del sindaco Bortolato si confermano “insufficienti”, ma il primo cittadino in carica, nel suo messaggio di auguri di buone feste via social, non ha mancato di citare proprio i successi e iprogettiin partenza in campo green. Tra questi due nuove piste ciclabili (il collegamento tra la località dei Torni e il centro di Mazzocco e il collegamento a Zerman tra la chiesa e il cimitero),il “Parco delle Api” e il “Bosco di Mogliano”. Ancora qualche mese e saranno i cittadini a dire la loro. Marika Andreoli
In foto, il segretario del Partito Democratico di Mogliano Giacomo Nilandi e, a destra, il sindaco uscente Davide Bortolato
Un nuovo numero unico per il Pronto intervento della Polizia locale È operativo il nuovo numero unico per il servizio di Pronto Intervento della centrale operativa del corpo intercomunale di polizia locale, composto dai Comuni di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier. Il numero 0422 632300 è attivo dal lunedì al sabato, escludendo i festivi, dalle ore 07:30 alle 19:00 con l’obiettivo di fornire una risposta tempestiva alle necessità della cittadinanza. “Dopo l’importante risultato del terzo turno serale, l’avvio di questo nuovo servizio con il numero unico per il pronto intervento dimostra come la collaborazione tra i Comuni continui a dare i suoi frutti” ha affermato il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato, esprimendo gratitudine al Comandante Stefano Forte e al personale per il loro impegno. Soddisfazione anche da parte del sindaco di
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Preganziol, Paolo Galeano che ha sottolineato “la grande svolta nel servizio erogato alla cittadinanza in un periodo non facile” e del sindaco di Casier, Renzo Carraretto che ha rimarcato il ruolo della centrale come “prezioso strumento per garantire una maggiore efficacia nei servizi di emergenza e un maggior benessere dei cittadini”. “Con l’attivazione del numero unico di Pronto Intervento si vuole facilitare i cittadini nelle richieste di intervento, si razionalizza l’impiego del personale e si evitano duplicazioni di segnalazioni tra le due sedi attualmente esistenti” ha spiegato il Comandante Stefano Forte. La Centrale Operativa, situata a Preganziol (Via Dese 2), è stata realizzata con un investimento di circa 39mila euro, condiviso tra i Comuni convenzionati. (m.a.)
di Virginio De Biasi
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Mogliano Veneto
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Sanità. Un progetto importante che comincia a diventare sempre più realtà
Il distretto socio-sanitario trasferito all’Istituto Costante Gris U
n centro unico di prenotazione, un unico punto di accesso alle prestazioni, un punto prelievi, un consultorio familiare e altri servizi di diagnostica multi disciplinare grazie a un team composto da medici di medicina generale, infermieri, pediatri, fisioterapisti, psicologi, specialisti ambulatoriali, assistenti sociali. Sono questi i servizi garantiti da una Casa di Comunità, un progetto che con il trasferimento del distretto socio-sanitario di piazza Donatori negli spazi dell’Istituto “Costante Gris”, comincia a diventare realtà. Il distretto socio-sanitario di Piazza Donatori di Sangue subirà infatti un completo rinnovamento per trasformarsi in Casa di Comunità grazie a un protocollo d’intesa tra il Comune di Mogliano Veneto e l’Ulss 2 Marca Trevigiana.I lavori, finanziati in parte anche dal Pnrr,
prevedono in particolare consolidamento strutturale, nuovi serramenti, rifacimento di tutti gli impianti e nuove pavimentazioni; inoltre sarà rimesso a nuovo l’ascensore e ripensata la connettività, in previsione anche dell’evoluzione della telemedicina e delle tecnologie che la supportano. Per quanto riguarda invece gli spazi dell’Istituto Gris in via Torni 51, dove il distretto socio-sanitario si è provvisoriamente trasferito per i prossimi tre anni,si estende su un’area coperta di 1480 metri quadrati. Nella barchessa est, che occupa 697 metri quadrati, ha trovato posto al piano terra un’ampia sala riunioni oltre a delle palestrine per la neuro psicomotricità infantile e una sala per i corsi di preparazione al parto; al primo piano i servizi dell’età evolutiva con studi di neuropsichiatri; psicologi
e logopedisti. Nella barchessa ovest al piano terra è stato invece collocato il punto prelievi e lo sportello anagrafe e al primo pianogli ambulatori e studi medici del consultorio familiare. Il distretto ha inoltre due stanze al piano terra, lato nord di Villa Torni, riservate alle attività amministrative. All’esterno: cinque parcheggi riservati alle auto aziendali, tre parcheggi per disabili e un parcheggio
esterno per utenti e dipendenti da 3.200 metri quadrati. “Quale casa migliore per il distretto sanitario se non l’Istituto Gris – ha dichiarato il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bortolato in occasione della firma del protocollo d’intesa sul trasferimento - L’auspicio è che comunque al Gris rimanga in futuro la parte sociale che vede in questo luogo una vera e propria vocazione. È chiaro che
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l’inizio dei lavori della Casa di Comunità è una notizia storica per il potenziamento di servizi sanitari che il nostro territorio e i nostri cittadini riceveranno”. “Ringrazio la Regione per la grande collaborazione al fine del raggiungimento di questo traguardo oltre che il Comune di Mogliano e il commissario straordinario del GrisEnrico Specchio” ha aggiunto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2. “Un trasferimento che viene arricchito di significati concreti per questo territorio visto che si avvieranno i lavori della Casa di comunità che porteranno in centro a Mogliano nuovi servizi specialistici e nuove tecnologie sanitarie per l’area di competenza”. Al Gris si potrà arrivarecon mezzi propri o con bus navetta messo a disposizione dal Comune per limitare il disagio. Marika Andreoli
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Rifiuti. Un modo responsabile per smaltire materiali pericolosi provenienti da abitazioni civili
Amianto, sicurezza e ambiente: l’iniziativa che ricompensa i moglianesi U
na notizia che fa bene all’ambiente e da questo anno anche al portafoglio. Si rinnova anche per il 2024 il servizio di microraccolta di materiali contenenti amianto gestito dal Consiglio di Bacino Venezia Ambiente in collaborazione con Veritas: l’obiettivo è offrire ai cittadini un modo responsabile per smaltire tali materiali provenienti da abitazioni civili e relative pertinenze come garage, magazzini, pollai e rimesse. Questo servizio, esclusivamente dedicato ai titolari di utenza domestica, permetterà anche ai moglianesi di gestire autonomamente le attività di rimozione e confezionamento del materiale contenente amianto, mentre il trasporto e lo smaltimento continueranno a essere curati da Veritas in conformità alle norme vigenti. Ma la novità che farà sicuramente apprezzare questa iniziativa è l’incentivo economico di 250 euro riconosciuto ad ogni intervento di microraccolta e scontato direttamente in fattura. Il servizio viene attivato mediante richiesta via email dell’utente indirizzata a Veritas S.p.A. o ASVO S.p.A., allegando compilato l’apposito modulo scaricabile dal sito del gestore e fo-
Si rinnova anche per il 2024 il servizio di microraccolta di materiali contenenti amianto gestito dal Consiglio di Bacino Venezia Ambiente in collaborazione con Veritas
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tografie relative ai materiali per cui si richiede il ritiro. Due le tipologie di richiesta: servizio ordinario, che prevede il ritiro del materiale confezionato dall’utente entro 60 giorni consecutivi dalla comunicazione di messa a disposizione del kit (composto dai dispositivi di protezione individuale e dal materiale per il confezionamento dell’amianto) o il servizio urgente che prevede il ritiro del materiale entro 30 giorni consecutivi dalla comunicazione. Solo se ritenuto necessario dal gestore, verrà fissato un sopralluogo. Inoltre, nel momento in cui l’utente ritira il kit o gli viene consegnato, deve indicare la data di confezionamento e se svolgerà le attività di rimozione
con altra persona maggiorenne convivente appartenente allo stesso nucleo familiare. Il sindaco Davide Bortolato ha commentato: “Questa bella iniziativa, promossa insieme agli altri sindaci del Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, permette ai cittadini di smaltire facilmente in autonomia materiali contenenti amianto. È una buona occasione per tante famiglie di liberarsi di questo genere di rifiuto, che da sempre risulta difficile smaltire, tant’è che in passato si sono verificati alcuni episodi di abbandono nel territorio”. Per accedere al servizio e ottenere maggiori dettagli sulle modalità operative è necessario visitare il sito ufficiale del Consiglio di Bacino Venezia Ambiente
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SOLUZIONE ESCLUSIVA
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Festa per i dieci anni del servizio di volontariato trasporti sociali Tutto è cominciato dieci anni fa con l’acquisto del primo automezzo grazie al contributo della Regione Veneto e dell’associazione Apio (associazione di Informazione e Prevenzione Oncologica). Ora i mezzi del coordinamento volontariato Treviso sud-Mogliano Veneto (CvtvS) in servizio sono dieci e operano non solo a Mogliano Veneto (5), ma anche a Casale sul Sile (4) e a Carbonera (1). Indispensabile e prezioso, spiega il presidente Marcello Criveller, sono“non solo la disponibilità dei volontari, ma anche il laborioso coordinamento organizzativo sia di ogni gruppo di lavoro che di quello complessivo: volontari, automezzi e manutenzione degli stessi, segreteria, rapporti con enti e non solo”.
In questi dieci anni i mezzi del coordinamento hanno percorso oltre 105.000 chilometri effettuando oltre 3500 servizi che hanno risposto alle richieste di molte persone (ragazzi disabili da trasportare a scuola,
anziani e meno anziani da trasportare a visite e non solo, persone disabili da accompagnare in ogni dove, le “navette” per il mercato, l’Ulss ecc.), ma anche ad una domanda di servizi che i
comuni da soli sono impossibilitati a soddisfare. Inoltre,il mese scorso il coordinamento ha avviato una campagna crowdfunding che ha superato l’obiettivo e consentirà di acquistare un altro mezzo attrezzato per il trasporto di carrozzine, ma il coordinamento dovrà procedere con ulteriori sostituzioni data l’usura dei mezzi. Per questa ragione, da quest’anno è possibile destinare a questa realtà il 5%° per sostenerla; il codice fiscale è 94121590262. E come sempre, fa sapere il presidente, “le porte sono aperte a nuovi volontari che vogliano dare una mano; basta solo anche qualche ora la settimana”. Il numero di telefono da chiamare per avere informazioni è 3341301438. (m.a.)
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Preganziol
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Sicurezza. Massima attenzione da parte di amministrazione e cittadini anche a Boschetta
Grazie all’impegno dei cittadini nasce il nuovo gruppo di Controllo di vicinato C
resce l’attenzione alla sicurezza nel Comune di Preganziol grazie all’impegno dei cittadini e alla loro collaborazione con le autorità e le forze dell’ordine: nei giorni scorsi è stato infatti istituito un nuovo gruppo di Controllo di vicinato, il nono del territorio comunale. Il nuovo gruppo opererà nella località di Boschetta, dove circa 25 residenti hanno aderito all’iniziativa, a cui a breve si aggiungeranno altri partecipanti. “L’amministrazione e la Polizia locale negli anni hanno dato grande impulso alla promozione e alla costituzione di questi gruppi che a Preganziol coinvolgono poco meno di 400 cittadini” affermna il sindaco Paolo Galeano. I gruppi attualmente attivi riguardano il centro di Preganziol (nella zona est del capoluogo), Borgoverde, Sambughè (con ben 2 gruppi), Borgo Fiorito 2 gruppi), San Trovaso est e Frescada, Frescada est e l’ultimo nato a Boschetta. “Il tema della sicurezza del territorio è sempre stato affrontato dalla nostra amministrazione in maniera seria e concreta – continua Galeano –, nella consapevolezza che solo un progetto strutturale possa essere la risposta più efficace per migliorare la qualità della vita nel territorio”. “In tal senso vogliamo sottolineare anzitutto l’istituzione del corpo intercomunale di Polizia locale con i Comuni di Mogliano e Casier – aggiunge il sindaco – e l’attivazione della Centrale operativa con l’istituzione del Numero Unico, attivo senza soluzione di continuità dalle 7.30 alle 19.00, per il pronto intervento e per consentire segnalazioni in modo più semplice e veloce”. “Parallelamente si è continuato il percorso di ampliamento e potenziamento della rete di videosorveglianza con l’intento di arginare e contrastare in maniera più sistematica gli episodi criminosi – prosegue Galeano –. Nel corso dei due mandati amministrativi le telecamere collegate alla centrale operativa della Polizia locale sono passate da 32 a 71, sono quindi più che raddoppiate e 6 di queste hanno quattro punti diversi di inquadramento. “Se negli ultimi mesi le pole-
miche su alcuni episodi di furti e atti vandalici in tantissimi comuni hanno aumentato il clamore dei media tradizionali e digitali, non sono certo annunci e proposte estemporanee a fermare queste condotte delittuose – conclude Galeano –, bensì il lavoro e l’impegno costante da parte di amministrazione e cittadini, uniti assieme per rendere il comune più presidiato e più sicuro”. Gaia Zuccolotto
60 nuovi alberelli per i parchi gioco di Sambughè
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Due nuove siepi per i parchi gioco di via Magellano e via Marco Polo nella frazione di Sambughè grazie alla piantumazione dei circa 60 arbusti e alberelli. Tra le specie piantumate per rinverdire i parchi preganziolesi sono stati scelti sambuchi, ornielli, cornioli e biancospini. “Sono essenze autoctone che
contribuiranno a migliorare ulteriormente la biodiversità e il paesaggio campestre in alcuni punti della frazione – spiega l’assessore all’Ambiente Riccardo Bovo –. L’intervento ha anche lo scopo di aumentare la sicurezza dei bambini, creando una separazione tra l’area gioco e, rispettivamente, via Luisello e il canale di scolo”. La scelta di questo intervento, che unisce ambiente, famiglie e partecipazione al bene pubblico, sottolineano gli amministratori, è maturata in seguito ai suggerimenti pervenuti nel corso degli incontri dell’amministrazione nelle frazioni, a prova che l’unione di intenti tra Comune e cittadini può portare sempre a qualcosa di buono per tutti. (g.z.)
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Sintonizzati Tecno Crane sostiene il frutteto della Cooperativa Il sulgreenfuturo. per sostenere l’inclusività. Glicine. Una scelta Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Tecno Crane, azienda di sociali, dello sport e della sostenibivendita, noleggio e assistenza gru edili di Campodarsego (PD), un’eccellenza padovana che nel 2023 ha celebrato con orgoglio il suo 15° anniversario, segnato da successi imprenditoriali e un forte legame con il territorio e la comunità.
lità. La tutela del territorio e il lavoro di squadra per raggiungere obiettivi sempre più alti sono veri e propri vawww.veneto24.it lori per Tecno Crane, che promuove attraverso partnership con associazioni ed eventi sportivi di beneficenza. Tra le collaborazioni, spicca quella con la squadra patavina della Superlega Maschile Pallavolo Padova, che tifa sempre con grande energia. L’anno scorso, invece, ha organizzato un evento formativo dal titolo “Futuro in costruzione” per promuovere il tema della sostenibilità nel mondo dell’edilizia tra i suoi clienti e collaboratori.
Negli anni, ha sempre accolto e partecipato con entusiasmo alle iniziative volte al miglioramento del paesaggio e delle persone che lo abitano. In numerose occasioni è stata anche tra i protagonisti di progetti importanti per la riqualificazione di zone urbane dimenticate o del recupero di gioielli del centro storico di Padova e altre città. Da sempre è molto attenta ai temi
Così, in occasione del regalo di Natale di fine anno, la decisione è ricaduta in maniera naturale sul nuovo progetto della Società Cooperativa Sociale Il Glicine. Il progetto prende vita attraverso una raccolta fondi per piantare 300 ciliegi a Saonara (PD) con due obiettivi: combattere l’inquinamento del territorio e creare un’opportunità di formazione e lavoro per giovani con disabilità. Tecno Crane ha scelto di sostenere
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il progetto acquistando 20 alberi da frutto, venti come le persone che compongono il team e che con la loro passione e il loro impegno di ogni giorno permettono all’azienda di arrivare sempre più in alto, portando a termine ogni impresa. Gli alberi piantati contribuiranno ad assorbire CO2 presente nell’aria e a produrre ossigeno. Un piccolo gesto per pensare anche al domani, cercando di contrastare i cambiamenti climatici che sempre più spesso generano disastri e disagi per le comunità come temperature eccessive, siccità ed eventi meteorologici estremi. Il ciliegio è stato scelto per alcune caratteristiche che lo rendono ideale per il progetto: si adatta facilmente
al clima del posto, tollera il freddo, è molto longevo e robusto. Essendo un albero rustico, inoltre, senza bisogno di cure particolari, diventa un ottimo strumento per i ragazzi affetti da disabilità per fare pratica e imparare. Tecno Crane afferma ancora una volta, dunque, il suo impegno per il territorio e la comunità, dimostrando che la crescita imprenditoriale può essere un motore per il bene comune. Con lo sguardo rivolto verso il futuro, l’azienda continua a sollevare idee e realizzare progetti che fanno la differenza, ispirando altri a seguire il suo esempio di successo e impegno.
Via Antoniana, 242-244 - 35011 Campodarsego (PD) - Tel. 049 8803197 - info@tecnocrane.it
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Urbanistica. Botta e risposta con le minoranze tra dichiarazioni e “libere interpretazioni”
Ex Mille Lire, scoppia la bufera sui social dell’amministrazione A
Preganziol è scoppiata una bufera. Al centro del botta e risposta tra maggioranza e opposizione, avvenuto via social, vi è uno dei temi più dolenti del territorio: l’area dell’ex Mille Lire. Tutto è esploso a seguito di un commento condiviso dal primo cittadino, Paolo Galeano, sulla propria pagina Facebook, nella quale sosteneva con soddisfazione di aver appreso che “anche la minoranza consiliare si è allineata alla nostra visione contraria all’insediamento di un nuovo supermercato nell’area Ex Mille Lire”. “È vero che giungono a tale posizione dopo aver invece espresso iniziale apprezzamento per il progetto di un supermercato nell’area Ex Mille Lire, salvo aver visto il riscontro contrario, quasi unanime, di tante persone che si sono espresse ed arrivando di fatto a contraddirsi, invece, riguardo all’insediamento di un secondo supermercato sul Terraglio presso l’azienda F/ART– affermava il post –. Pur tuttavia tale dichiarazione rafforza ancor di più
la visione e le scelte della maggioranza, e la necessaria presa d’atto, da parte della proprietà, che nessuna parte politica a Preganziol ipotizza questo progetto per quell’area e quindi bisognerà trovare un accordo su soluzioni diverse”. Il primo a non starci è stato il capogruppo di “Impegno Comune Preganziol” in quota Fratelli d’Italia, Raffaele Freda. “A che punto di mistificazione siete arrivati?”, ha attaccato il consigliere in un commento, sottolineando di non parlare a nome di tutta la minoranza. “Personalmente l’idea di un nuovo supermercato non mi piace ma a patto che ci siano due condizioni: un progetto del Comune sull’area che non c’è e che non si tratti della stessa catena che ha il supermercato in via Schiavoniaperché in quel caso non si tratta di una nuova struttura ma della stessa che si sposterebbe”. “Questa uscita è davvero oltre il limite, ritratti subito”, ha aggiunto, rincarando poi la dose sulla propria pagina social: “Se la maggioranza è
in difficoltà nel giustificare le proprie scelte non tiri in ballo i consiglieri di minoranza”. Manforte alle parole di Freda sono arrivate dalla collega, la consigliera Simonetta Trabucco: “Penso che le dichiarazioni fatte dalla minoranza ed espresse sia in consiglio comunale che durante la seduta pubblica del 23 novembre siano chiare – ha affermato la consigliera –.Ci potrebbero essere molti modi per riqualificare l’area, ma finora non è stata fornita una soluzione alternativa dall’amministrazione, quindi credo che sarebbe meglio
concentrarsi nel trovare soluzioni”. Dello stesso avviso è la capogruppo della Lega, Luisa Berto, che ha definito le dichiarazioni di Galeano “false e manipolatorie”: “Abbiamo espresso in più modi che da un dialogo con il privato possono emergere soluzioni che siano soddisfacenti sia per lo stesso che per la cittadinanza”. La risposta dell’amministrazione e del sindaco non è tardata ad arrivare. “Noi abbiamo solo fatto una deduzione rispetto all’andamento delle cose e ci assumiamo totalmente la responsabilità di que-
sta interpretazione – ha commentato Galeano –: alcuni mesi fa avete fatto tutti insieme un incontro pubblico in cui avete manifestato una posizione; successivamente un consigliere di voi esce con una posizione diversa dove si dice favorevole con il fatto che non si insedi il supermercato; nessuno degli altri componenti smentisce questa uscita nonostante siano passati alcuni giorni... Allora la nostra deduzione mi sembra più che logica e conseguente, ovvero che c’è stato un riallineamento su una nuova posizione”. “Noi abbiamo pensato a una norma generale che blocchi nuovi insediamenti commerciali superiori ai 400mq di superficie di vendita sul Terraglio – ha proseguito il sindaco –. Se poi quella norma incide specificamente anche su un’area puntuale noi pensiamo che qualche difficoltà singola da risolvere e superare possa essere un sacrificio accettabile di fronte a un bene comune più ampio e di prospettiva”. Gaia Zuccolotto
Quell’area privata in centro a Preganziol: storia di un problema Tra i problemi più discussi nel corso degli anni in sede di Consiglio comunale, uno è sicuramente quello che riguarda l’area privata dell’ex Mille Lire, per la quale da lungo tempo si cerca una risposta in termini di riqualificazione urbanistica. Collocata sul lato est del Terraglio e porta di accesso, da sud, all’abitato di Preganziol, strategica per la sua posizione centrale, finora l’area era stata adibita a parcheggio
pubblico, grazie a una convenzione gratuita pubblico-privata tra Comune e proprietà. Con l’amministrazione Galeano, nel 2018, aveva preso il via un percorso per proporre alla proprietà l’acquisto dell’area al fine di farla divenire pubblica, mentre nel secondo Piano degli Interventi del 2019 si era provveduto nel secondo Piano degli Interventi a favorire lo sblocco di eventuali iniziative della proprietà nei confronti dell’area,
con la possibilità di valutare molteplici destinazioni, anche miste (residenziale, commerciale fino a 1.500mq, direzionale, ricettiva). Soltanto lo scorso anno invece, con il terzo Piano degli interventi, è stata contingentata la possibilità di destinare tutte le aree lungo il Terraglio, tra cui anche quella dell’ex Mille Lire, ad uso commerciale ad un massimo di 400 mq, avviando per di più un progetto di ricucitura dei fronti pubblici sul Terraglio,
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con l’intervento sul Piano urbanistico attuativo. La volontà della proprietà di presentare un progetto per l’insediamento di un supermercato, già bocciata dalla Soprintendenza di Venezia, è diventatacosì del tutto impraticabile: ciò che resta al privato è ora “la possibilità di intervenire con una propria iniziativa che rimanga dentro gli indirizzi forniti dall’amministrazione”, la quale ha puntato invece su villa Ronfini “al
fine di giungere ad una sua pubblica fruibilità”, come sottolinea il sindaco sulla propria pagina social. La mancanza di soluzioni proposte dall’amministrazione, sostenuta dalle minoranze, parrebbe dunque non reggere stando a quanto detto dall’amministrazione. Nonostante i dibattiti politici e i pareri discordi fra le parti, il problema comunque sussiste: a Preganziol non c’è ancora risposta sul destino dell’ex Mille Lire. (g.z.)
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Preganziol
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San Sebastiano. Una giornata di ritrovo per fare il punto nei tre Comuni della Marca
Corpo intercomunale di Polizia locale: un anno all’insegna della sicurezza S
an Sebastiano, patrono della Polizia locale, una ricorrenza che non è passata indifferente nei comuni di Preganziol, Mogliano Veneto e Casier, che nelle scorse settimane hanno celebrato con un appuntamento importanteil lavoro svolto dal Corpo intercomunale di Polizia locale. Quest’anno la ricorrenza si è celebrata a Casier, con il raduno delle autorità, lo schieramento e i saluti del comandante del corpo intercomunale di Polizia locale, Stefano Forte,e dei sindaci Paolo Galeano, Davide Bortolato e Renzo Carraretto. L’evento è stato occasione per illustrare l’attività svolta dal Corpo intercomunale nel corso dell’anno appena conclusosi: 2.152 sono stati i veicoli controllati e 7.900 i verbali di contravvenzione complessivi per violazioni al Codice della Strada, oltre a 295 test alcolemici ese-
guiti su conducenti, 25 patenti ritirate e 67 conducenti sanzionati per mancata copertura assicurativa. Sono stati invece 156 gli incidenti stradali rilevati, 501 le violazioni per eccesso di velocità, 61 i veicoli sottoposti a sequestro amministrativo e 12 quelli sottoposti a fermo amministrativo. Oltre a ciò, sono state registrate 370 sanzioni per mancata revisione del veicolo e 49 identificazioni di soggetti dediti al meretricio su strada. Una grossa mole di lavoro ha riguardato anche gli aspetti più amministrativi, come gli accertamenti anagrafici (oltre 3.620 pratiche), l’occupazione di suolo pubblico, transito di autocarri, pubblicità e passi carrai (rilasciati 872 autorizzazioni e pareri) e la viabilità(emanate 432 ordinanze). Sono state inoltre 41 le informative segnalate all’Autorità giudiziaria, 9 gli abusi edilizi rilevati e 99 le viola-
zioni di regolamento comunale. Il corpo intercomunale si è poi visto impegnato in 943 ore di formazione e 129ore di educazione stradale: tutto ciò ha interessato ben 65 classi per un totale di 1.464 alunni. “Questo momento dell’anno è sempre significativo ed importante per manifestare sincera
gratitudine a chi si sta adoperando per questo progetto, che da anni stiamo portando avanti e che, nonostante tutte le fatiche, sta garantendo e garantirà standard migliori di vivibilità e sicurezza per i nostri territori”, ha sottolineato il sindaco Paolo Galeano. “Il percorso virtuoso di questo
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progetto si è arricchito recentemente del terzo turno serale e del numero unico della centrale operativa – ha aggiunto a posteriori –. Unire le forze diventa fondamentale per un miglior servizio al fine di migliorare la convivenza e la vivibilità dei tre comuni”. Gaia Zuccolotto
Zero Branco
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Politice sociali. Parte il progetto “Città in Caa” con la partecipazione di oltre 30 attività
Un Comune sempre più accessibile, anche attraverso la comunicazione A entrare a far parte del progetto da gennaio sono stati anche la sede municipale, dotata di pittogrammi per descrivere i diversi servizi e uffici, e l’associazione Pro loco
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O
ltre 30 attività del territorio hanno già risposto favorevolmente al progetto che ha visto il Comune di Zero Branco essere il primo ente del Veneto ad entrare a far parte della rete dei Comuni che promuovono la Comunicazione aumentativa alternativa (Caa): si tratta dell’iniziativa “Città in Caa”, che attraverso l’attività realizzata dagli assessorati alle Politiche sociali, alle Attività Produttive, alla Cultura e all’Istruzione ha visto ampia partecipazione tra farmacie, panifici, bar e parrucchieri di Zero Branco. Non solo. A entrare a far parte del progetto da gennaio sono stati anche la sede municipale, dotata di pittogrammi per descrivere i diversi servizi e uffici, e la locale associazione Pro loco, che in occasione della 30esima edizione della Mostra del Radicchio Rosso Tardivo di Treviso IGP, ha proposto il menù della festa anche in pittogrammi. Ma in che cosa consiste precisamente il progetto “Città in Caa”? Lo scopo è rendere gli spazi pubblici e le attività commerciali accessibili a tutti e promuovere allo stesso tempo l’autonomia delle persone con difficoltà di comunicazione, attraverso apposite tavole con immagini e pittogrammi che traducano le informazioni principali relative ad un determinato luogo e che consentano così alla persona con bisogni comunicativi complessi – minore e non, sia essa diversamente abile, im-
possibilitata a comunicare a seguito di operazioni chirurgiche o incidente o di origine straniera – di poter interagire e comunicare. A presentare l’iniziativa sono state anche la dottoressa Camilla Zambianchi (logopedista, dell’UOC IAFC Servizio Età Evolutiva di Mogliano Veneto - Ulss 2 Marca Trevigiana) e la dottoressa Silvia Barbier (educatrice professionale e coordinatrice dei progetti di AliterAps), attraverso un incontro organizzato proprio dal Comune, che ne hanno sottolineato l’importanza sociale: “Città in Caa” è infatti a tutti gli effetti un progetto di inclusione sociale, reso possibile oltre che dall’attività dell’Amministrazione Comunale, anche dalla sinergia con la Biblioteca Comunale
(partner del progetto), l’Ulss 2 Marca Trevigiana e l’Associazione AliterAps. Del resto, se il linguaggio e la comunicazione contano è importante che contino per tutti: a rendere davvero inclusiva la nostra società non saranno improbabili stratagemmi linguistici, ma la semplicità e la voglia di comprendere tutti e di farsi comprendere, nessuno escluso. Ecco perché l’adesione al progetto resta aperta e possibile a tutte le realtà del territorio comunale che vogliano entrare a farvi parte in qualunque momento: basterà contattare l’ufficio Servizi sociali. Non è mai troppo tardi per abbracciare il futuro. E il futuro è l’inclusione. Gaia Zuccolotto
Tante parole per non dimenticare: l’impegno dei più piccoli Silenzio. È una parola forte quella scelta da alcuni alunni dell’Istituto comprensivo di Zero Branco e lasciata sotto all’Albero del rispetto, dopo l’ascolto di alcuni brani significativi letti in occasione del Giorno della memoria. Per l’occasione, l’istituto zerotino ha infatti organizzato un momento di riflessione rivolto a tutti gli studenti delle classi della scuola secondaria Europa e alle classi quarte e quinte delle primarie Fermi e Marconi, per riflettere sull’importanza del ricordo ed educare alla tolleranza e al rispetto. A presenziare all’evento è stata l’assessore alla Scuola e ai servizi
per l’infanzia, Nicole Cazzaro. Non è stato un caso che a fare da cornice al momento commemorativo ed educativo siano stati l’Albero del rispetto del-
le persone, piantato lo scorso anno su volontà del Consiglio comunale dei ragazzi a Zero Branco, e l’“Albero del rispetto
dell’ambiente” a Sant’Alberto, luoghi simbolo di un concetto fondamentale per vivere bene la vita comunitaria, quello appunto di “rispetto”. Ai piedi di ciascun albero le classi hanno lasciato un loro messaggio, una parola significativa scelta insieme dopo l’ascolto dei brani. Silenzio è una di queste parole ed è una parola importante. Silenzio è ciò che per troppo tempo è stato fatto guardando a tragici capitoli della storia dell’umanità. Silenzio è ciò che i bambini di Zero Branco non vogliono fare più, preservandone la memoria. (g.z.)
Zero Branco
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Manifestazioni. Dall’Unpli nazionale un prestigioso riconoscimento a una delle rassegne tradizionali locali
“Sagra di qualità”? Alla Pro loco zerotina non basta e si punta al bis V
eneto, terra di sagre e buon cibo. Ci sono sagre però più prestigiose di altre. La “Sagra del peperone”, organizzata dalla Pro loco di Zero Branco è una di queste. È delle ultime settimane la grande notizia: la storica e tradizionale festa zerotina ha infatti ottenuto dall’Unpli (Unione nazionale Pro loco d’Italia) la certificazione del prestigioso marchio “Sagra di qualità”. Nella scorsa edizione della rassegna di Zero Branco, la 56esima, tenutasi alla fine dell’estate 2023, oltre ai numerosi partecipanti in festa, erano presenti anche i certificatori dell’Unpli nazionale, che hanno portato a termine le loro valutazioni, confermando la qualità della sagra zerotina. Gli ispettori nazionali dell’Unpli hanno verificato e analizzato la “Sagra del peperone” sotto tutti gli aspetti: certificazione storica della sagra, eccellenza della qualità del prodotto enogastronomico, impatto ambientale con utilizzo materiali riciclabili – non a caso, dal 2012 la Pro loco ha sempre utilizzato stoviglie bio, optando dal 2023 per i lavabili –, raccolta differenziata, piano sicurezza, ospitalità, strutture e rapporto con il territorio. Insomma, due giorni di attenta valutazione e totale immersione nella realtà della sagra zerotina che li ha portati alla finea conferire un premio che riempie d’orgoglio la Pro loco di Zero Branco Aps e tutta la comunità. Il presidente della Pro loco zerotina, Andrea Lunardi, con il consiglio direttivo ha ringraziato tutti i soci e i volontari, ricordando anche tutti quelli che non ci sono più, e l’amministrazione comunale, per la collaborazione in tanti anni fin dal 1968 nella storica manifestazione, che ha permesso di ottenere questo significativo riconoscimento. Oltre 200 collaboratori, con un bilancio sociale per la sola 56esima Sagra del Peperone di oltre 148mila euro di ore regalate alla comunità, la Pro loco di Zero Branco si conferma in prima fila nella promozione del territorio e del peperone di Zero Branco, che è stato uno dei primi prodotti veneti a entrare nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, già dalla prima edizione del luglio 2000. L’ambizione della Pro loco però non si ferma: i certificatori dell’Unpli nazionale erano infatti presenti anche alla 30esima “Mo-
stra del radicchio rosso tardivo di Treviso Igp”, che si è tenuta alla fine di gennaio. Il motivo? Valutare se anche questa rassegna possa meritare il prestigioso riconoscimento di “Sagra di qualità”. Del resto, si sa, Zero Branco è terra di maestri produttori del “Fiore d’inverno” tardivo e la Pro loco zerotina non si è fatta certo cogliere impreparata… Sarà riuscita Zero Branco a superare questa sfida? Non resta che attendere il verdetto. Gaia Zuccolotto
Suor Maddalena Volpato: una vita al servizio della comunità
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Suor Maddalena Volpato è ufficialmente venerabile. L’autorizzazione alla promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche della religiosa è giunta durante l’udienza concessa da papa Francesco al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Suor Maddalena, nata a Sant’Alberto il 24 luglio 1918 a Sant’Alberto e morta il 28 maggio 1946 a Venezia, era entrata a far parte della Congregazione delle Figlie della Chiesa nel 1943 con il nome di Maddalena di Santa Teresa di Gesù Bambino. A unirsi alla gioia della comunità parrocchiale di Sant’Alberto e dell’intera Unità pastorale zerotina è stata anche l’amministrazione comunale. “La sua storia ha unito determinazione e impegno – ha affermato il sindaco, Luca Durighetto –. Cresciuta in una famiglia di agricoltori, come molte della nostra zona, ha dedicato la sua vita al servizio della comunità e a un ideale più grande”. “Questo riconoscimento da parte del Vaticano è motivo di grande orgoglio per la sua famiglia, per la nostra comunità, per la diocesi di Treviso e per la Congregazione delle Figlie della Chiesa – ha aggiunto il primo cittadino –. Ma oggi ricordiamo Maddalena non solo come figura religiosa, ma anche come un membro della nostra comunità. La sua dedizione e il suo impegno ci ispirano ancora oggi e questo riconoscimento è motivo di riflessione e di celebrazione. Che la storia di Maddalena ci incoraggi a perseguire i nostri ideali con grande determinazione e a dedicarci, uniti, al bene della comunità”. (g.z.)
La Grande Treviso
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Il progetto. Ottenuti 18,7 milioni per realizzare opere pubbliche nei nove comuni che aderiscono al percorso
La Regione approva e finanzia la strategia di sviluppo sostenibile dell’area urbana Nel territorio di oltre 240 km2 e 197mila abitanti entro il 2026 sorgeranno sette nuovi boschi urbani
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ove progetti condivisi da nove amministrazioni comunali. La Regione del Veneto ha detto sì alla strategia di sviluppo urbano sostenibile dell’area urbana formata da Treviso, Carbonera, Casier, Paese, Ponzano, Preganziol, Quinto, Silea e Villorba, che prevede sette boschi, cinque piste ciclabili, ventuno alloggi Erp, sette alloggi di residenzialità leggera, due co-housing, due rigenerazioni urbane, quattro bus elettrici, quattro colonnine di ricarica e un progetto per le piccole e medie imprese sul tema della riqualificazione dei percorsi ciclabili, cicloturistici e paesaggistici. Approvazione ma anche finanziamento: 18,7 milioni di euro, 16,3 dei quali dalla Regione e il resto da cofinanziamenti. È uno dei primi passi per la concretizzazione della Grande Treviso.
Dopo il progetto “Bike to Work”, i comuni confinanti con il capoluogo (e il capoluogo a fare da capofila) nel 2021 hanno iniziato a lavorare sullo sviluppo urbano sostenibile di un territorio di oltre 240 chilometri quadrati e 197mila abitanti. Un lavoro di squadra per ragionare a beneficio di un territorio che con la città ha un legame molto stretto, anche perché si tratta di un’area che converge al centro in termini di servizi. Ora c’è da realizzare un lungo elenco di opere. Il termine ultimo per tutte è il 2026. A Paese, Preganziol, Villorba, Quinto, Casier, Silea e Treviso sono in programma boschi urbani. Quello di Treviso sarà al Turazza, grazie alla ricomposizione ambientale dell’area oggetto di rigenerazione urbana con la creazione di un polo culturale per i giovani, funzionale
al Campus di Ca’ Foscari: sarà ricreata la continuità del corridoio verde lungo il Sile con percorsi pedonali, la manutenzione degli alberi esistenti e la messa a dimora di nuove piante. Il progetto prevede la ristrutturazione dei padiglioni B e C del complesso: nel B saranno realizzate aula magna e aule, nel C spazi per lo studio e il co-working e una sala polifunzionale di 170 posti. Cinque le piste ciclabili progettate tra Carbonera, Silea, Ponzano, Preganziol e Villorba. La sistemazione di ventuno alloggi popolari – 7 del Comune di Treviso, gli altri 14 di Ater fra Paese, Silea, Villorba e Casier – che ospiteranno 75 persone. I due co-housing sono il primo per 19 persone (a Borgo Mazzini a Treviso, di proprietà di Israa) e l’altro per 12 persone (a Fiera, di proprietà del Comune di Treviso). Sette gli alloggi di residenzialità leggera, tutti di Israa, destinati a persone anziane in una situazio-
ne sociale di isolamento. Mom acquisterà quattro bus elettrici che viaggeranno nell’area della Grande Treviso e saranno installate anche altrettante colonnine di ricarica.
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Sarà infine aperto un bando per le piccole e medie imprese intenzionate a riqualificare percorsi cicloturistici: le idee premiate verranno finanziate al 50 per cento.
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Quinto di Treviso
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Lavori pubblici. Il Comune annuncia un intervento grazie alla “Strategia di sviluppo urbano sostenibile”
400mila euro per piazzale Indipendenza ma i cittadini chiedono altre opere B
en 400mila euro per la riqualificazione dell’area di piazzale Indipendenza di Quinto di Treviso. A dare notizia dell’intervento in programma è il Comune, che è riuscito a ottenere i fondi necessari alla realizzazione dell’opera grazie alla Strategia di sviluppo urbano sostenibile portata avanti insieme ai Comune di Treviso, Carbonera, Ponzano Veneto, Preganziol, Villorba, Casier, Silea e Paese. Nei vari comuni coinvolti, questa collaborazione permetterà la realizzazione di diverse opere, riqualificazioni, realizzazioni di spazi verdi e servizi. A Quinto di Treviso tocca proprio la riqualificazione di piazzale Indipendenza. “Gli interventi – spiegano gli amministratori – mirano a creare uno spazio “protetto” dell’ambito di accesso all’area naturalistica con un filtro visivo rispetto alla via di grande traffico, contestualmente con la piantumazione di alberi che andranno a formare una massa di passaggio e mediazione verso l’ampia area naturale boscata già presente. L’intervento prevede nuove piantumazioni in un’area di 300 mq”.
prestare maggior attenzione al verde pubblico, solo per citare alcune delle mancanze . Le opere di cui si sente il bisogno nel territorio quintino, insomma, sembrano essere davvero numerose. Gli ultimi mesi di amministrazione Sartori prima delle elezioni hanno però preso il via: non resta che vedere che altre opere pubbliche potrebbero spuntare nella lista degli interventi in programma. Gaia Zuccolotto
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Idee e proposte per i giovani? Arriva il “Bando creatività” Ci sarà tempo fino al primo marzo 2024 per proporre le proprie idee. Quali idee? Quelle dei giovani quinti dai 14 ai 20 anni. Anche quest’anno infatti si è aperto il Bando creatività, indetto dal Comune di Quinto di Treviso e rivolto alle ragazze e ai ragazzi residenti nel territorio comunale, con lo scopo di favorire la realizzazione di progetti e iniziative per il coinvolgimento dei giovani, volte alla cura e protezione dell’ambiente e/o di promozione del territorio. I costi dei progetti selezionati verranno sostenuti dal Comune di Quinto di Treviso, per un importo massimo di mille euro, e verrà dato ai gruppi creativi anche supporto logistico e organizzativo. Per partecipare sarà sufficiente condividere un’idea con
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“L’intervento prevede nuove piantumazioni in un’area di 300 mq”
Silenzio dalla lista civica “Per Quinto”, che negli scorsi mesi aveva contestato l’immobilismo dell’amministrazione comunale, ora improvvisamente risvegliatasi dal torpore. A rincarare la dose sono stati tuttavia i cittadini, che sotto al post di presentazione dell’intervento non hanno tardato a commentare con durezza le scelte amministrative. “Ma una pista ciclabile da Quinto a Zero Branco?”, scrive un utente. “Via Piave quando verrà sistemata? Le strisce pedonali non vengono fatte da due anni. Le telecamere di sorveglianza quando saranno installate? Nel Comune di Zero Branco ci sono anche nelle vie lontano dal centro”, sottolinea un altro, mentre negli scorsi mesi l’opposizione sottolineava anche l’esigenza di rimettere a posto la pista di atletica, la necessità di snellire il traffico sulla Noalese e di
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i propri amici e stendere un progetto sulla base dell’idea scelta. La proposta dovrà essere inviata via mail all’indirizzo info.progettogiovani@comune. quintoditreviso.tv.it, in formato PDF e con all’oggetto “Concorso di idee 14-20 anni”. Insieme alla proposta sarà necessario allegare anche la scheda di iscrizione (a firma dei genitori per soggetti minorenni), ma tutti i moduli necessario sono disponibili sul sito del Comune. A Quinto di Treviso è tempo di creatività, dunque. E se i giovani rappresentano il futuro, affidare nelle loro mani il compito di realizzare iniziative per il territorio è un atto formativo doveroso e importante: i buoni cittadini di domani nascono oggi. (g.z.)
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Le novità del 2024. A salutare l’Ulss 2 sono Burelli, Cadamuro Morgante, Callegari e Paccagnella
Volti nuovi negli ospedali della Marca Quattro storici primari in pensione Per garantire la continuità dei servizi la direzione generale ha già individuato i facenti funzione: si tratta di Christian Rizzetto (chirurgia senologica di Treviso), Paola Anello per la direzione medica di Montebelluna, Marco Brizzolari (chirurgia di Oderzo) e Laura Nollino per diabetologia e malattie endocrine
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egli ospedali della Marca il 2024 porta volti nuovi alla guida di importanti servizi sanitari. Sono quattro i “vertici” che appendono il camice per andare in pensione: il primario della chirurgia senologica di Treviso Paolo Burelli, il direttore dell’ospedale di Montebelluna Marco Cadamuro Morgante, il primario della chirurgia generale di Oderzo Paolo Callegari e il direttore di diabetologia e malattie endocrine dell’Ulss 2 Agostino Paccagnella. Al loro posto arrivano Christian Rizzetto, Paola Anello, Marco Brizzolari e Laura Nollino che, al fine di garantire la continuità, assumono l’incarico di facenti funzione. I quattro direttori arrivati alla pensione sono volti storici della sanità trevigiana. Burelli era alla guida della Breast Unit dal 2015 (dal 2020 era anche direttore del dipartimento funzionale di oncologica) e ha portato la chirurgia senologica di Treviso tra i primi centri in Italia nel trattamento delle donne con tumore al seno, individuando il percorso diagnostico-terapeutico più efficace e garantendo una presa in carico totale. Morgante era al comando della direzione medica dell’ospedale di Montebelluna dal 2019, quando aveva lasciato l’incarico di direttore sanitario dell’Ulss 2 a cui era stato chiamato nel giugno del 2016. Una lunga storia nella sanità trevigiana, considerato che ha lavorato a lungo sia in direzione medica dell’ospedale Ca’ Foncello che nell’ambito distrettuale, passando anche per l’Oras. Callegari era alla guida della chirurgia opitergina dal 2014, diventando un punto di riferimento per l’intera sanità trevigiana soprattutto riguardo il trattamento della patologia tiroidea e paratiroidea. Paccagnella, che ha svolto tutta la sua carriera di medico all’ospedale di Treviso (dal marzo 1985), era direttore dal 2014. Grazie alla sua guida sono state introdotte nuove modalità operative nell’ambito della diabetologia, come il monitoraggio da remoto con la trasmissione dei dati per via telematica e i colloqui a distanza. Una metodologia che è stata rafforzata durante la pandemia. Per quanto riguarda i facenti funzione individuati dalla direzione generale in attesa della nomina dei nuovi primari, Rizzetto – che guiderà la chirurgia senologica – opera a Treviso dal 2016, dopo le esperienze in clinica di prima chirurgia
I vertici che andranno in pensione sono: Paolo Burelli, Marco Cadamuro Morgante, Paolo Callegari e Agostino Paccagnella. Al loro posto arrivano Christian Rizzetto, Paola Anello, Marco Brizzolari e Laura Nollino
a Padova e nella chirurgia generale di Conegliano. Anello – a cui viene affidata la direzione medica di Montebelluna – ha già alcuni anni di esperienza nel settore, avendo lavorato sia a Castelfranco che a Montebelluna, oltre che a San Donà di Piave e Camposampiero. Brizzolari – individuato per la chirurgia di Oderzo – dal 2019 ha prestato servizio nella seconda chirurgia di Treviso, diretta da Giacomo Zanus, diventando referente nell’ambito
del percorso di screening oncologico del colon-retto e incaricato come “altissima professionalità” nella chirurgia laparoscopica, miniinvasiva e nelle tecnologie innovative. Infine Nollino, ora alla guida di diabetologia e malattie endocrine di tutta l’azienda sanitaria, già al Ca’ Foncello dal 2013. La specialista è anche attiva nei progetti di cooperazione essendosi perfezionata in medicina tropicale e cooperazione sanitaria. (s.s.)
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Cultura
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Teatro. Continuano le rassegne dedicate ai grandi e ai piccini con altri cinque appuntamenti
Si alza il sipario: al Comisso tanti spettacoli ancora in programma
I
l teatro Comisso di Villa Guidini non si ferma mai. Così come non si ferma l’impegno della Biblioteca comunale zerotina nell’organizzare numerosi appuntamenti dedicati a un pubblico di tutte le età. Fra le rassegne più importanti vi è sicuramente quella teatrale, che per l’annualità 2023-2024 riserverà ancora molte sorprese. È in programma per il prossimo 23 febbraio infatti l’opera di e con Domenico Iannacone “Che ci faccio qui”, che vede Il racconto televisivo neorealistico dell’autore calarsi nel teatro di narrazione, trasformando le inchieste giornalistiche di Iannacone in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il 9 marzo seguirà lo spettacolo “Chiaroscuro” di Gaetano Colella, con Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider, la regia di Andrea Chiodi e la produzione della Compagnia Piccolo Canto, in collaborazione con Associazione InAtto. Le cinque protagoniste della Compagnia Piccolo Canto daranno corpo e voce ad Artemisia Gentileschi, ai suoi dipinti e ai personaggi che l’hanno circondata Per il 26 marzo è invece in programma “Cosa Nostra spiegata ai bambini”, di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multiet-
Fino alla fine del mese di marzo ancora numerosi spettacoli pronti ad andare in scena e a calcare il palco del teatro della meravigliosa villa Guidini a Zero Branco
nica di Arezzo, che torneranno a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce. A fianco alla rassegna teatrale zerotina, che vedrà tutti gli spettacoli andare in scena alle ore 21, corre però la non meno importante rassegna “Famiglie a teatro”, che riserverà ancora tre spettacoli. Il prossimo in programma per il 18 febbraio alle 16.30 è “Pollicino Show”, della regia di Cinzia Pietribiasi, con la coreografia e interpretazione di Davide Tagliavini e la produzione di Artemis Danza in collaborazione con Compagnia Pietribiasi/Tedeschi. Lo spettacolo racconterà la storia di Pollicino, piccolo di statura ma grande nell’astuzia, e di come lui e i suoi fratelli supere-
ranno pericoli e imprevisti. Ultimo spettacolo in programma sarà invece “Peter Pan”, di Tonio de Nitto, in collaborazione drammaturgica con Riccardo Spagnulo, e con Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Benedetta Pati, Fabio Tinella, per la produzione di Factory compagnia transadriatica / Fondazione Sipario Toscana. Lo spettacolo andrà in scena il 10 marzo alle 16.30 e racconterà la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, quello di un bambino che non c’è più. Per maggiori informazioni e l’acquisto dei biglietti sarà sufficiente visitare il sito della Biblioteca comunale. Per gli spettacoli, sempre la sede prediletta da Zero Branco: quella del teatro Comisso nella splendida villa Guidini. Gaia Zuccolotto
Goya: Il Caos delle Passioni – Tauromachie e Follie Dopo le due mostre “Paesaggi, Le Forme della Coscienza” e “Da Giovanni Battista Piranesi a Emilio Vedova”, l’iniziativa “Il Valore Sotteso” dell’associazione culturale “Oltre lo Sguardo” si avvicina al suo epilogo. Dal 16 marzo al 2 giugno 2024il Centro d’Arte e Cultura Brolo di Mogliano si trasforma in un viaggio attraverso l’arte di Francisco Goya, pittore e incisore spagnolo visionario del XVIII secolo. Curata da Angelo Zennaro, questa esposizione darà l’opportunità di immergersi nelle profondità dell’animo umanoesplorando passioni, paure e follie grazie alle opere dell’artista, precursore nell’Ottocento
di un nuovo modo di percepire l’arte e il mondo, che porta sulla scena la drammaticità della vita con opere intrise di tensione e violenza.
La mostra, arricchita dai cicli delle Tauromachie e delle Follie, completa il ritratto dell’artista, già iniziato con le mostre
ereditate dal Centro Artistico Piranesi (Goya: Los Caprichos e Goya: Los Desastres de la Guerra). In particolare, le Tauromachie immergono lo spettatore nel mondo dell’arena, dove Goya cattura la potenza e la tragedia delle corride, svelando l’essenza stessa della lotta per la sopravvivenza. Le Follie, invece, rivelano l’orrore, la violenza e la stupidità umana in scene enigmatiche e impenetrabili. Terza mostra e si spera terzo successo per l’associazione moglianese, che in collaborazione con il Comune contribuisce ad arricchire la proposta culturale della città. (m.a.)
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31 . 12 . 2023
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Sport
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Premiazioni. Consegnate le targhe per la grande passione degli sportivi del territorio
Quattordici eccellenze tutte quintine Fioccano i riconoscimenti al merito
T
utti hanno una passione. C’è chi ha quella per l’arte, chi quella per la natura, chi quella per l’artigianato. E c’è poi chi ha quella per lo sport. A quest’ultima categoria appartengono certamente tutti coloro che alla fine del mese appena concluso sono stati premiati dall’amministrazione comunale di Quinto di Treviso, la quale ha conferito ai suoi migliori sportivi dei riconoscimenti al merito molto importanti. Quattordici le eccellenze sportive del territorio quintino, di cui una società sportiva. I nomi dei meritevoli dello sport per Quinto di Treviso, a cui è stata conferita una targa sono: Rebecca Callegher (eccellenza nell’atletica), Mattia Brunello (eccellenza nell’atletica), Matteo Fantin (eccellenza nell’atletica), Andrea Ruzzier (eccellenza nell’atletica), Ilario Corrò (eccellenza nel kara-
te), Simona Palis (eccellenza nel karate), Enrico Drago (eccellenza nel karate), Riccardo Fedalto (eccellenza nel tiro con l’arco), Serena Muner (eccellenza nella ginnastica artistica), Tommaso Menoncello (eccellenza nel rugby), Alex Frasson (arbitro serie A Elite nazionale Federazione Rugby), Filippo Russo (arbitro serie
Nomi noti nel territorio e non solo, testimoni del grande talento nascosto fra le associazioni quintine e limitrofe A Elite nazionale Federazione Rugby), Giuseppe Bordignon (eccellenza nel getto del peso e lancio del giavellotto) e l’associazione sportiva dilettantistica Olympo Volley (eccellenza nella pallavolo).
Nomi noti nel territorio e non solo, quelli eletti a rappresentati dell’eccellenza sportiva di Quinto di Treviso, alcuni appartenenti proprio a realtà associative quintine, come l’Atletica Quinto
Mastella e l’associazione Karate Quinto-Paese, altri provenienti da realtà limitrofe, ma altrettanto valide; prova lampante dell’impegno, della tenacia e della determinazione che ciascuno di
questi sportivi mette ogni giorno in quello che fa. Prova che a volte è sufficiente una sola passione, coltivata con costanza, cuore e talento, a far toccare le stelle. Gaia Zuccolotto
A Mogliano nove nuovi bagnini ed è già partito il nuovo corso Festa a Mogliano per nove nuovi giovani bagnini che hanno ottenuto il loro brevetto frequentando un corso promosso da Fisa (Federazione italiana salvamento acquatico) in collaborazione con il Comune di Mogliano Veneto. Il percorso formativo, rivolto a giovani dai 16 anni in su e articolato in tre mesi intensi, ha permesso loro di acquisire competenze fondamentali per prestare soccorso in mare, nei laghi e in piscina in circa 100 ore di attività istruttive, dalle lezioni di nuoto in mare e in piscina alle nozioni di arti marinaresche, Basic Life Support/Defibrillation (BLS/D) e primo
soccorso.Inoltre, grazie alla collaborazione tra FISA e il Comune, i partecipanti hanno beneficiato di tariffe agevolate. La consegna dei brevetti da parte di Marco Battaggia,maestro e delegato della Provincia di Treviso Fisa, si è svolta nelle scorse settimane nella Sala Consiliare del municipio. L’assessore alle Politiche sociali Francesca Caccin ha sottolineato l’importanza di creare occasioni per coinvolgere i giovani nella collettività: “Siamo molto orgogliosi della risposta dei nostri ragazzi che hanno sacrificato il loro tempo ed impegnato energie fisiche e mentali per
raggiungere questo brevetto”. Il consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili, Edoardo Bison, ha invece affermato: “Questo è un progetto in cui abbiamo creduto fermamente. Forma i ragazzi e li rende consapevoli, rientrando perfettamente nell’ottica di promuovere l’inserimento attivo del cittadino, che rafforza il tessuto sociale della nostra amata città.” A fine gennaio è già partito un nuovo corso… i prossimi giovani soccorritori otterranno il loro brevetto giusto in tempo per i primi soli. (m.a.)
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#Regione
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Il caso. Determinante per la bocciatura della legge l’astensione della dem Bigon
Sul fine vita il Consiglio regionale si spacca Il presidente Zaia si dissocia dalla sua maggioranza e divide la Lega, mentre il Pd fa autogol, festeggiano Fratelli d’Italia e Forza Italia
E
ssere la prima regione chiamata a votare le disposizioni che normano la pratica del suicidio medicalmente assistito, non è certamente impresa semplice. E così il Veneto, tra mille fraintendimenti e distinguo, alla fine bocciando la legge ha deciso di non scegliere. Ma andiamo con ordine. Il suicidio medicalmente assistito in Italia è consentito a seguito di un Pronunciamento della Corte Costituzionale che, con propria sentenza, ha di fatto colmato il vuoto da un’assenza legislativa. In buona sostanza i Giudici della Corte hanno detto “Caro Parlamento visto che i casi sono frequenti e tu non ti decidi a fare una legge, ci pronunciamo noi”. Quindi cosa si doveva votare in Veneto? Grazie all’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e delle oltre 9000 firme depositate nella nostra regione i consiglieri sono stati chiamati a votare una legge di iniziativa popolare che, nelle sostanza, definiva le tempistiche e i protocolli ai quali le differenti ULSS del Veneto si do-
vevano attenere. Quindi il voto non prevedeva di esprimersi su suicidio medicalmente assistito si o no, ma tecnicamente su quali categorie di persone lo potessero richiedere e in quanto tempo gli ospedali fossero chiamati a somministrare i farmaci per compiere questa scelta. Il Centrodestra si è dichiarato compatto per il “no”. Senza però tenere conto della variabile Zaia: il presidente della Regione crede fermamente in questa possibilità di autodeterminazione tanto da averla ampiamente trattata in molte occasioni pubbliche e anche in alcuni dei suoi libri. Il suo posizionamento ha fatto si che il 50% della maggioranza consigliare votasse, seguendolo, a favore del provvedimento. Un’autostrada, si dirà, questa per il centrosinistra che di un tema tanto sensibile al proprio elettorato ha fatto una bandiera. E invece no. La consigliera del Partito Democratico, Annamaria Bigon, sin dall’inizio, non ha voluto sentire ragioni, è rimasta in
aula e si è astenuta. Questo suo voto è stato, di fatto, determinante, per la bocciatura della legge. Il vicecapogruppo Dem, Jonathan Montanariello ha immediatamente presentato le sue dimissioni da quel ruolo in polemica evidente con i vertici di gruppo e partito. Il ragionamento dell’ormai ex vicecapogruppo poggia su un presupposto: se il suicidio medicalmente assistito è stabilito dalla sentenza della Corte e la legge al voto era di natura puramente tecnica perché doveva solo dare a tutte le ULSS Venete l’indicazione di comportarsi allo stesso modo in termini di procedure e tempi, non si può invocare la libertà di coscienza proprio perché procedure e tempi non sono un tema etico. Una considerazione, questa, che è andata in rotta di collisione con un approccio, a suo dire, troppo morbido di segretario regionale e capogruppo. Da qui un profluvio di dichiarazioni di leader locali e nazionali, circoli in fermento, petizioni, rabbia e incredulità nella base dei Democratici. Nelle ore in cui stiamo andando in stampa si è consumata una Direzione Regionale del Partito particolarmente tesa nel corso della quale
Zaia e Lanzarin durante la discussione in Consiglio regionale
oltre una ventina di componenti (parlamentari, consiglieri regionali, segretari provinciali) hanno presentato un documento con il quale hanno chiesto alla Consigliera Bigon, non per il suo voto in consiglio ma per le dichiarazioni politiche che ha rilasciato nei giorni successivi, di considerare se possa considerarsi ancora rappresentativa di tutte le minoranze come vice presidente della Commissione Sanità. I proponenti hanno scelto di non chiedere il voto sul documento poiché, con
ogni probabilità, avrebbero ottenuto la maggioranza lacerando, così, profondamente il partito al quale, in ogni caso, chiedono maggiore coinvolgimento e un cambio di passo. Festeggiano, invece, Forza Italia e Fratelli d’Italia che compattamente hanno votato no. E festeggia anche il Leader Nazionale della Lega e Ministro, Matteo Salvini schierato, a sua volta, contro questa legge e sempre più distante, anche nelle dichiarazioni pubbliche, da Luca Zaia. (r.r.)
L’intervista. Alessandra Moretti, eurodeputata del Partito Democratico
“In Regione ormai la maggioranza non c’è più” “S
i sta sfaldando abbastanza velocemente il consenso politico del presidente del Veneto”: a sostenerlo è la Alessandra Moretti, parlamentare europea del Partito Democratico. Secondo lei dove sta andando la maggioranza che governa la Regione? “Il voto sul fine vita manifesta una profonda difficoltà all’interno del centrodestra all’interno della Lega. Dimostra che gli unici motivi per cui l’attuale maggioranza resta unita riguardano la gestione del potere, in quanto si vede plasticamente come quella maggioranza che aveva sostenuto lo stesso Zaia tre anni fa, oggi non ci sia più”. Da Bruxelles come vede la questione dell’autonomia regio-
nale? “C’è un problema gigante: finché non vengono approvati dei livelli essenziali e degli standard che possano garantire a tutti i cittadini adeguata assistenza, soprattutto per quanto riguarda la sanità, è impossibile fare un discorso e un ragionamento serio su questo tema. Perché rischia, così come è scritta, di creare delle profonde fratture, delle grandi discriminazioni tra cittadini italiani. E siccome la sanità in particolare versa, anche nella nostra regione, in una condizione di grave difficoltà, è chiaro che questa autonomia – così come è scritta dalla maggioranza, andrebbe a rafforzare queste forme di discriminazione e disuguaglianza”. Mancano meno di cinque
mesi alle elezioni europee, lei si ricandiderà? “Io mi ricandido, poi a fare la scelta definitiva sarà il mio partito. Ho fatto un mandato in Europa, ho lavorato su temi importanti e rilevanti e mi piacerebbe continuare il mio lavoro. Stare in Europa significa lavorare su delle questioni molto complicate, poiché l’Europa ormai incide su più dell’80% delle scelte che si prendono a livello nazionale. Quindi noi abbiamo bisogno di mandare in Europa persone che sono in grado di impegnarsi nel difendere gli interessi nazionali. E questa è una grandissima sfida e serve una classe dirigente all’altezza”. A proposito di candidature per le europee, come valuta quelle dei segretari di partito?
“Io credo che stia ai leader, insieme agli organismi di partito, prendere queste decisioni. Non mi piace la personalizzazione, perché a differenza del Movimento Cinque Stelle, a differenza di Fratelli d’Italia, per esempio, il Partito Democratico ha una classe dirigente molto preparata e quindi noi vorremmo che le elezioni europee non fossero una battaglia tra leader, ma una battaglia di idee, di contenuti. E anche che vedano protagonisti i diretti interessati, quelli cioè che poi a Bruxelles ci vanno e ci restano. Ecco, quindi sarebbe sbagliata, a mio avviso, una personalizzazione troppo evidente, anche perché non ha mai portato troppo lontano. Mi piacerebbe che sulle europee si iniziasse a
Alessandra Moretti
discutere veramente di contenuti e di politica, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere bene la nostra idea di Europa”. (g.g.)
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Regione
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Lo scenario. Dopo il via libera del Senato la proposta passa alla Camera, scontro con l’opposizione
Se autonomia sarà, che autonomia sarà? Tra favorevoli e contrari quella che sta per uscire dal Parlamento sembrerebbe una riforma dai contenuti molto diversi da quelli attesi, il lungo percorso per la definizione dei Lep. Intanto il centrodestra canta vittoria e festeggia il primo traguardo
P
artiamo da un dato di fatto: uno dei due punti chiave della proposta autonomista veneta, ovvero la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse certamente non ci sarà come appare complicato poter ottenere una completa competenza regionale su tutte e 23 le materie in gioco. Il difficile dibattito verso la riforma in senso autonomista del nostro Paese appare più come una corsa a ostacoli nella quale le forze in campo faticano a prevalere e vanno oltre gli schieramenti tradizionali. All’assalto c’è certamente la Lega che, nonostante sappia di non poter “portare a casa” proprio tutto quello che sperava, non demorde ed è determinata a segnare un punto importante nella consapevolezza che, intanto, si comincia e poi si fa sempre in tempo ad aggiungere elementi strada facendo. Nettamente contraria sembrerebbe essere Fratelli d’Italia molto
più interessata ad una riforma del Paese attraverso un Premierato Forte. Le posizioni, però, nelle ultime ore appaiono sempre meno inconciliabili, tanto che il senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella ha parlato di “Barattellum”: un baratto, di fatto, tra un po’ di autonomia per far contenta la Lega in cambio di un via libera del Carroccio al Premierato. Dentro queste divisioni, poi, ce ne sono altre e, per molti versi ancora più profonde, di natura, diciamo così, geografica: il Centro e il Sud del nostro Paese, in modo trasversale a tutte le forze politiche, vedono nella riforma autonomista una seria minaccia per quelle regioni già meno forti di quelle del Nord e maggiormente bisognose di sostegno e investimenti di scala nazionale. I meccanismi di solidarietà proposti, in questo senso, non sembrano una sufficiente
Il momento della votazione della proposta di legge al Senato
rassicurazione. Il via libera al Senato rappresenta, in ogni caso, il primo passo; la proposta dovrà poi passare alla Camera e per essere attuata dovranno prima essere approvati i LEP. La concessione di una o più “forme di autonomia”, infatti, è subordinata alla determinazione dei LEP, Livelli Essenziali di Prestazione. Si tratta dei criteri che
determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei LEP, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio. L’articolo 4 del Disegno di Legge precisa, inoltre,
che il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione e al finanziamento dei LEP. Un percorso lungo, dunque, sul quale potrebbe pesare, nel caso che appare scontato di voto favorevole nei due rami del Parlamento, anche un referendum abrogativo già minacciato dalle opposizioni. (r.r.)
De Poli: “E’ una pagina storica, una vittoria dei cittadini” “Stiamo vivendo una giornata storica. Lo dico da veneto, anche con un po’ di emozione. L’autonomia rappresenta un tornante storico per il Veneto e per noi veneti”. Quando raggiungiamo al telefono il senatore Antonio De Poli a Palazzo Madama sono trascorsi pochi minuti dall’approvazione, in prima lettura, del disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Manteniamo l’impegno preso dal centrodestra. Stiamo realizzando la volontà di 2,3 milioni di veneti. E’ una vittoria dei cittadini e per i cittadini”. Adesso cosa succede? Si tratta del primo passaggio parlamentare, ora il provvedimento passa all’esame della Camera. Seguirà l’intesa tra Governo e Regione per la gestione delle materie di competenza. Siamo soddisfatti: abbiamo deciso
Antonio De Poli
di non mandare alle calende greche la volontà espressa dai nostri Cittadini. L’autonomia impone un cambio di mentalità. Diciamo sì ad una riforma che premia chi amministra bene. Il cittadino deve sapere chi gestisce la cosa pubblica come lo fa, in modo che sia egli stesso a giudicare chi lo fa bene e chi invece lo fa male, senza inutili scaricabarili. La sinistra parla di spacca-Italia. Come risponde? L’autonomia non è un capriccio del centrodestra. Stiamo parlando di un caposaldo della nostra Costituzione. Non è un caso, che 14 regioni ordinarie su 15 chiedano, a diverso titolo, l’autonomia e, fra questi , ci sono anche governatori di centrosinistra. Da oggi comincia un percorso nuovo, di rinascita delle nostre istituzioni e le istanze conserva-
trici della sinistra (che minaccia il ricorso al referendum ndr) non ci spaventano. In Veneto è stata bocciata la proposta di legge Cappato sul fine-vita. La sinistra vuole ripresentarla alla Camera. Cosa ne pensa? Una vita non ha prezzo, per noi è sacra. E’ un valore che non può essere calpestato e quindi diremo “no” a suicidio assistito ed eutanasia. Siamo custodi di quei Principi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia. In Veneto ha vinto la cultura della cura e dell’attenzione nei confronti del malato. Noi siamo convinti che si debba perseguire un’altra strada: implementare le cure palliative e rafforzare quei servizi per tutelare la dignità della persona, anche e soprattutto quando è più fragile.
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Regione
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Elezioni. La Lega ci prova, parte del PD potrebbe starci, FDI si oppone e FI punta a prenotare il Veneto
Un’incognita chiamata terzo mandato Il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani presenta una proposta di legge che elimina i vincoli per “lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”
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erzo mandato si, no, forse. La Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. La proposta, a firma di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, modifica la legge del 2004 che fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori - si legge - e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Una notizia, questa, che il Presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto con una certa soddisfazione poiché se la legge fosse in-
lamentari, con questi tre nomi di peso in campo, seguiranno fino in fondo la sua indicazione di voto. Assolutamente contraria Fratelli d’Italia che, forte di un consenso assolutamente vasto, vede nelle prossime scadenze elettorali, in primis proprio quelle regionali, l’occasione di moltiplicare in modo esponenziale il proprio numero di amministratori sui territori. Il segretario Regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, da sempre acerrimo rivale di Luca Zaia fa sapere, proprio in queste ore, di essere contrario al terzo/quarto mandato e di sperare che il Veneto possa toccare, nella spartizione nazionale, proprio agli azzurri non disdegnando, neppure, di poter essere lui il candidato Presidente. Menzione a parte merita il caso Liguria: Giovanni Toti giunge al termine del suo secondo mandato e, nonostante abbia fondato nel 2022 il suo movimento “Italia al centro” fu indicato la prima volta come candidato proprio in quota Forza Italia. (r.r.)
trodotta potrebbe candidarsi e concorrere per quello che, di fatto, sarebbe il suo primo mandato poiché il primo, antecedente al 2004 quando fu fissato il limite di due, non rientrerebbe nel conteggio. Ma non è l’unico Zaia ad osservare con grande attenzione quale sarà l’iter parlamentare di questa proposta di legge. Spettatori più che interessati i Presidenti PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, della Puglia, Michele Emiliano e della Campania, Vincenzo De Luca giunti tutti alla fine del proprio secondo quinquennio alla guida delle rispettive regioni. La segretaria nazionale Dem, Elly Shlein da sempre si dice contraria in nome del rinnovamento, ma non è detto che i gruppi par-
Aumentati i fondi regionali per la lotta alla violenza sulle donne Elisa Venturini: “Sportelli anche nelle università, è un problema che va affrontato con risorse adeguate” “La tragedia di Giulia Cecchettin ha scosso tutti noi ma ha avuto anche la forza di spingere tante ragazze e tante donne a rivolgersi alle istituzioni per denunciare e segnalare le situazioni di disagio e di potenziale pericolo. La Regione da sempre è attenta a questo fenomeno e per il 2024 ha aumentato i fondi messi a disposizione che sono passati da 1.000.000 di euro a 1.550.000 per sostenere i 26 centri antiviolenza e le 28 case rifugio presenti in Veneto: ai fon-
di regionali si aggiungono quelli stanziati dallo stato che nel 2023 erano di 2,9 milioni di euro. Le modalità di assegnazione verranno definite nell’apposito tavolo di coordinamento regionale che si terrà entro febbraio”: a parlare è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale. “L’aumento delle segnalazioni da parte delle donne è al tempo stesso un segnale positivo, perché indica una crescente fiducia nelle istituzioni, ma anche un segnale negativo perché sta a significare che le situazioni potenzialmente a rischio sono molte: in questo senso va svolta una forte e determinata campagna culturale e di sensibilizzazione indirizzata specialmente ai giovani.
Prendendo atto anche della richiesta di maggiori risorse che arriva dal territorio, la Regione ha aumentato in modo significativo i fondi destinati a queste iniziative: in particolare credo che vada segnalata una importante novità che è quella dell’apertura di sportelli all’interno delle università, per offrire un servizio semplice da raggiungere alle ragazze più giovani ed anche alle tante studentesse fuori sede che hanno scelto il Veneto per la loro formazione. Le violenze (sia fisiche che psicologiche) di genere sono un grave problema che va affrontato con la collaborazione di tutti: singoli cittadini, istituzioni ed associazioni di volontariato. Per questo è giusto che la Regione faccia, come sta facendo, la sua parte in modo concreto”.
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Eventi
Venezia. Ancora una volta la firma è del direttore artistico Massimo Checchetto
La magia del Carnevale si rinnova e celebra la figura di Marco Polo L’assessore Venturini: “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole”
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Micaela Faggiani Uno spazio dove esploriamo le tematiche, i successi e le sfide che riguardano il mondo femminile. Ascolta tutte le mattine dalle 11:38. Solo su Radio Veneto24.
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l Carnevale quest’anno incarna a pieno l’animo avventuriero e curioso di Marco Polo, il viaggiatore per antonomasia. Quando ci siamo seduti attorno a un tavolo per sviluppare idee e iniziative in vista di questa edizione del Carnevale, che fino al 13 febbraio coinvolgerà laguna e terraferma, siamo partiti da lui, narratore di mondi fantastici e lontani, commerciante che con sprezzo del pericolo ha conosciuto culture e tradizioni inimmaginabili. Per questo lo slogan della kermesse è ‘Ad Oriente... il mirabolante viaggio di Marco Polo’. Celebreremo i 700 anni dalla sua morte facendoci promotori del suo messaggio e del suo esempio. Che è poi l’esempio dei Grandi della Storia, sospinti dalla curiosità di spingersi sempre un po’ più in là”. Parola dell’assessore al Turismo Simone Venturini che sottolinea la volontà di dar vita a un palinsesto di eventi diffusi che possano coinvolgere tutti, ma proprio tutti. “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli - aggiunge - ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole. Una tradizione che sta prendendo sempre più piede”. Tutto il territorio comunale diventa la mappa di un viaggio fantastico caratterizzato da spettacoli, musica e arte per un Carnevale “capillare” e fantasioso. Un’edizione che avrà come filo rosso l’impresa più grande di tutte: l’arrivo di Marco Polo alla corte del Gran Khan
in Cina e il suo racconto minuzioso e intrigante giunto a noi attraverso le pagine de Il Milione, capolavoro della letteratura mondiale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 vede ancora una volta la firma del direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto e ha riservato molte sorprese fin dal primo fine settimana con l’atteso corteo acqueo capitanato dalla mitica “Pantegana” lungo il Canal Grande e con gli spettacoli nei teatrini orientaleggianti allestiti in piazza San Marco, in piazza Ferretto e in altri campi e luoghi della città. “E poi ancora il corteo delle Marie sabato 3 febbraio, le mostre, la cultura, l’attesissimo spettacolo notturno in Arsenale - aggiun-
ge l’assessore Venturini - ‘Terra incognita. Il mirabolante viaggio di Marco’ (il 2 febbraio, ndr) sarà uno show che riempirà di magia lo specchio d’acqua della Darsena Grande. Un racconto immaginifico, liberamente ispirato a Il Milione, narrato in chia-
Il 3 febbraio appuntamento con il Corteo delle Marie. Festeggiamenti anche per il Capodanno Cinese del 9 febbraio ve fantastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte”. Venezia incontrerà l’Estremo Oriente anche grazie a un’iniziativa organizzata dall’Associazione per la Promozione della Cultura e del Turismo Italia-Cina (ICCtpa). In occasione del Capodanno cinese il 9 febbraio, nel pomeriggio, partirà un’imponente parata per le vie pedonali di Mestre: draghi e serpenti procederanno festosi affiancati da bambini e ragazzi in abiti tradizionali (lanterne alla mano) per celebrare, insieme al pubblico, il countdown verso la mezzanotte cinese (ore 17 locali). A Venezia, invece, Campo San Polo sarà allestito a tema per l’evento, mentre l’Arsenale ospiterà spettacoli di arte cinese e l’M9 di Mestre, infine, darà vita a laboratori ad hoc.
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FEBBRAIO 2024
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L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Nel 2022 in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi
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Tumore al collo dell’utero, con la prevenzione e la diagnosi precoce si può vincere
l carcinoma del collo dell’utero (o cervice uterina) è, dopo il tumore della mammella, la seconda neoplasia per frequenza tra le donne. Il fattore capace di provocare l’insorgenza della malattia è rappresentato quasi esclusivamente dall’infezione persistente da papilloma virus (HPV), a trasmissione sessuale. L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto comune nella popolazione, ma nella maggior parte delle donne scompare spontaneamente dopo uno o due anni. In alcuni casi l’infezione persiste e può provocare delle lesioni che, se non curate, potrebbero lentamente diventare un tumore. Nel 2022, in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi, si tratta dell’1,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. La diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace contro questo tumore: la diffusione dei programmi di screening, con il Pap test e il test HPV più recentemente, ha rappresentato il principale fattore di riduzione dell’incidenza e mortalità per la neoplasia. Il Pap test consiste nel prelievo di alcune cellule del collo dell’utero che vengono analizzate al microscopio per verificare eventuali lesioni provocate dal virus HPV. Il prelievo è semplice, non doloroso e richiede pochi minuti. Per il test HPV si prelevano alcune cellule del collo dell’utero, come per il Pap-test. Il Prosegue alla pag. seguente
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www.lapiazzaweb.it Prevenzione. La campagna di sensibilizzazione dell’Ulss 6 Euganea
Screening mammografico, più di 300 donne salvate grazie alla diagnosi precoce
L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Prosegue dalla pag. precedente
Consiste in una mammografia che consente di diagnosticare un eventuale tumore alla mammella nella fase iniziale di sviluppo, quando è più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione
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el 2023 l’attività di screening mammografico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) dell’Ulss 6 Euganea, ha coinvolto più di 64.000 donne (tra inviti inviati e contatti spontanei), registrando un’aderenza di più di 44.000 utenti, con oltre 3.000 indagini di secondo livello e più di 300 donne salvate grazie a un intervento a seguito di tutte le indagini effettuate. E’ questo il bilancio di un anno di attività dell’azienda sanitaria padovana che vuole sensibilizzare ancora una volta le donne all’importanza della prevenzione. Lo screening mammografico è un esame gratuito che non richiede l’impegnativa del medico e viene effettuato ogni due anni, su invito del Sisp, con l’obiettivo di diagnosticare precocemente un tumore alla mammella. La mammografia è un esame che consente la diagnosi precoce di un tumore nella fase iniziale di sviluppo, quando è molto piccolo e non è ancora possibile sentirlo con la semplice palpazione. Risulta quindi più facilmente trattabile e con una maggiore probabilità di guarigione. Lo screening è rivolto alle donne tra i 50 e i 74 anni residenti nei territori delle rispettive aziende sanitarie del Veneto. Se-
condo l’esperienza scientifica, infatti, la mammografia è più efficace se viene eseguita regolarmente ogni due anni tra i 50 e i 74 anni. In età diverse e in caso di dubbi, è possibile rivolgersi al medico di famiglia. In cosa consiste lo screening mammografico? Si tratta di una mammografia (due radiografie per ogni seno). Per ottenere una buona mammografia il seno deve essere compresso per pochi minuti e per questo è possibile provare un certo fastidio o un dolore passeggero. La mammografia è eseguita da un tecnico specializzato e successivamente è esaminata da due radiologi che decidono, se necessario, di completare l’esame con altre indagini, anche queste gratuite. Se risulta normale, l’esito della mammografia viene inviato a casa per posta dopo circa tre settimane. Se i medici radiologi ritengono necessario eseguire ulteriori accertamenti, le donne sono invece richiamate ed assistite dai Servizi Ospedalieri di competenza. Le donne, che rientrano per età e residenza nel progetto di screening e non sono ancora state invitate, possono fissare un appuntamento telefonando al centro di Coordinamento Screening.
materiale prelevato è esaminato in laboratorio per la ricerca del Papilloma virus umano (HPV). Perché fare questi test anche se ci si sente bene? Perché questo tumore e le lesioni che lo precedono non sempre danno disturbi. I test di screening consentono di prevenire il tumore del collo dell’utero o di individuarlo in fase iniziale. La lunga fase preclinica della malattia e la possibilità di diagnosticare ed esportare sotto guida colposcopica le lesioni precancerose costituiscono infatti i punti di forza di questo programma di “prevenzione secondaria”. Il livello di copertura dello screening cervicale (proporzione di utenti che hanno fatto il test sul totale della popolazione bersaglio) in Italia è del 41%. Per questo tumore esiste anche una “prevenzione primaria” rappresentata dai vaccini antiHPV, offerti gratuitamente agli uomini e alle donne dai 12 ai 26 anni, ma con dati di efficacia anche in donne fino a 45 di anni di età e in chi ha già ricevuto trattamenti per lesioni pre neoplastiche. Il Programma di Screening in Veneto ha lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione. È un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Si rivolge a tutte le donne che hanno residenza in Veneto a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni. Propone tramite lettera d’invito il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV, il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, perciò, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della ULSS di appartenenza. Se il test è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se il Pap test è positivo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. La stessa procedura si segue se il test HPV risulta positivo, nel caso in cui, effettuato sullo stesso campione, anche il Pap test dovesse essere positivo. Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno. Un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.
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La sperimentazione. Il primo studio in Europa autorizzato dall’Agenzia europea per i Medicinali
Lotta alla displasia broncopolmonare, una nuova terapia per i neonati prematuri
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n Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri (il 7% dei nati), cioè bambini che vengono al mondo prima della trentasettesima settimana di età gestazionale. Fra questi neonati prematuri, quelli che pesano meno di 1500 grammi sviluppano, nel 45% dei casi, una malattia polmonare cronica chiamata displasia broncopolmonare che richiede prolungata ossigenoterapia per settimane o mesi con conseguenze che possono persistere fino all’età adulta. Al momento non sono disponibili cure efficaci e sicure per questa malattia. Al via una prima sperimentazione clinica basata sull’uso terapeutico delle vescicole extracellulari, un prodotto naturale isolato da cellule del cordone ombelicale, per la prevenzione della displasia broncopolmonare, la malattia polmonare cronica dei lattanti nati prematuri. Nel luglio 2023 l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato questa sperimentazione che ha poi ottenuto il via libero anche dal Comitato Etico Nazionale e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Si tratta di un progetto che nasce dalla sinergia fra Università di Padova, Azienda Ospedale e l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha prodotto questa “ricerca traslazionale” presentata “made in Padova”, di recente presentata tra gli altri dal Direttore generale Azienda Ospedale, Giuseppe Dal Ben, e dalla rettrice dell’Università di Padova,
Un momento della presentazione
Daniela Mapelli. La ricerca traslazionale ha come obiettivo la trasformazione dei risultati ottenuti dalla ricerca di base effettuata presso la Torre della Ricerca Pediatrica in applicazioni cliniche al letto del paziente. Il trial clinico internazionale prende il via presso la Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, centro hub del triveneto per la prematurità, e verranno inclusi nello studio neonati di peso inferiore a 1500 grammi. La sperimentazione è coordinata dal centro patavino e coinvolge 4
neonatologie italiane (Firenze, Genova, Milano e Modena) e 2 in Belgio. “Si tratta di uno studio di Fase 1 che prevede l’utilizzo nei neonati prematuri di una nuova terapia, le vescicole extracellulari, che nelle fasi precliniche (in vitro e in vivo), hanno presentato risultati estremamente promettenti e un’ottima sicurezza – spiega il prof. Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino di Padova e Direttore scientifico dell’IRP Città della Speranza -. Queste microvescicole, grazie al loro contenu-
SENTO MA NON CAPISCO? SORDITÀ? COSA FARE PRIMA DELLA "FAMOSA PROVA DEGLI APPARECCHI ACUSTICI"?
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to di numerosi mediatori presentano attività anti-infiammatoria e pro rigenerativa dei polmoni immaturi, rappresentando un approccio estremamente innovativo per la prevenzione e la cura della displasia broncopolmonare”. Il loro utilizzo in ambito neonatale è stato ipotizzato otto anni fa dall’incontro tra il Prof. Eugenio Baraldi e il Prof. Maurizio Muraca, esperto di medicina rigenerativa e vescicole extracellulari. Da allora è partita una lunga sperimentazione preclinica con vescicole extracellulari esplorata con modelli in vitro e
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI RECUPERO DELL'UDITO RAGGIUNGIBILI? NELLE PUBBLICITÀ È TUTTO BELLO E FACILE MA... GLI APPARECCHI ACUSTICI E LE ALTRE SOLUZIONI PER L'UDITO SONO PRESIDI MEDICO-SANITARI.
Alessandro Riccò
Giulia Stoppa
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Laurea in Tecniche Audioprotesiche presso L'Università di Ferrara. Master presso la Sapienza Università di Roma: "La regolazio- ne dell'impianto cocleare: teoria e pratica" La nostra Visione è un mondo in cui non ci siano più disabilità sensoriali che escluda- no o limitino la persona nell'integrazione sociale. La nostra Missione è quella di offrire, giorno per giorno, una relazione d'aiuto alle perso- ne nella loro interezza nel bisogno di relazio- narsi con i familiari, gli amici e i nuovi conoscenti, negli ambienti casa, lavoro o ricreativi. Accogliere e coinvolgere i nostri pazienti in un percorso riabilitativo con la collaborazione di altri Professionisti Sanitari e ogni altra figura professionale utile. Una accoglienza empatica, serena... con un sorriso!
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Sanità e formazione. In 13 anni 250 ecografisti, tra medici di tutte le specialità
Medici da tutta Italia a scuola di ecografia all’ospedale di Dolo A metà gennaio ha preso il via la scuola per altri 18 giovani nel reparto di Medicina del nosocomio dell’Ulss 3 Serenissima: per la prima volta le lezioni diventano anche un corso per specializzandi dell’Università di Padova.
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rimo giorno di Scuola d’ecografia per internisti, gastroenterologi, chirurghi, nefrologi, geriatri e medici di pronto soccorso arrivati da tutta Italia all’ospedale di Dolo, nel Veneziano. I 18 allievi si aggiungeranno ai 250 ecografisti formati in tredici anni di corso di alta specializzazione offerto dall’Ulss 3 Serenissima. Un percorso che ha educato alla tecnica dell’ecografia anche pneumologi, fisiatri, anestesisti, medici di famiglia e medici del lavoro. Per la prima volta le lezioni saranno rivolte agli specializzandi dell’Università di Padova. Il corso infatti è stato inserito nel programma formativo della Scuola di specializzazione in Medicina interna diretta dal professore Roberto Vettor, e così quest’anno la Scuola di ecografia di Dolo ha riservato agli universitari otto banchi. La Scuola di ecografia, riconosciuta Siumb (Società italiana di ultrasonologia in medicina e biologia), è l’unica nel Veneziano e ne conta due altre sole nel Veneto. Avviata dall’allora primario di Medicina di Dolo Giuseppe Marin, il corso è passato in eredità all’attuale direttore del reparto, Moreno Scevola, “con l’obiettivo di mantenere i medici aggiornati con le realtà scientifiche nazionali e internazionali, e di permettere ai nuovi corsisti di acquisire confidenza con una metodica oramai sempre più indispensabile nell’affrontare il paziente internistico e non - spiega il primario Scevola -. I colleghi verranno preparati nella teoria e, poi, sul campo ad usare al meglio l’ecografo, seguendoci anche in ambulatorio e in corsia. L’ecografo sta diventando sempre di più uno strumento presente nei vari reparti ospedalieri, perché permette di perfezionare la diagnosi con una metodica non invasiva. Quando il paziente è in reparto, diventa più facile per il medico gestire l’iter diagnostico terapeutico senza farlo spostare”. Oltre al direttore Moreno Scevola, gli insegnanti del corso sono radiologi, internisti, angiologi ed endocrinologi degli ospedali di Dolo e Mestre.
Per la parte pratica sono presenti la coordinatrice del corso Alessandra Galioto, medico internista di Dolo, insieme all’epatologa Chiara Pilutti, l’angiologo Michelangelo Marobin e l’endocrinologa Francesca Sanguin. Il professor Roberto Stramare, del dipartimento di Medicina servizio di radiologia dell’Università di Padova, sarà il garante del corso per la Siumb. “L’ospedale di Dolo, con questo corso di alto livello, rende disponibili la tecnologia e le conoscenze della sua struttura anche per cercare di catturare l’attenzione dei nuovi medici, di attrarre giovani che possono rilanciare il futuro della sanità” è il commento del direttore generale Edgardo Con-
tato. “Spero – aggiunge - che il loro investimento di vita sia all’interno della sanità pubblica, grande patrimonio che va tutelato e difeso, e che tanto sta dando loro anche a livello di formazione”. “Un corso di questo tipo è prezioso perché, al di là della capacità tecnica, insegnerà agli studenti che non esiste un medico bravo a fare le ecografie: il medico bravo è colui che oltre ad avere queste abilità sa mettersi in relazione con i colleghi - aggiunge il direttore sanitario Giovanni Carretta -. Noi medici dobbiamo sapere che quando ci relazioniamo con colleghi che hanno altre competenze oltre alla nostra, il nostro punto di vista si arricchisce, a beneficio nostro e del paziente”.
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I benefeci effetti della Lanaterapia per la mente e per il corpo “Liberare la mente”: è con questo spirito che le pazienti ricoverate in Oncologia e quelle in trattamento chemioterapico nel Day Hospital oncologico dell’ospedale di Treviso, Ulss 2 Marca Trevigiana, testimoniano l’efficacia del progetto di Lanaterapia. L’iniziativa, che coinvolge le pazienti oncologiche con attività di lavoro a maglia, ha l’obiettivo di stimolare la creatività e la manualità, spesso compromessa dagli effetti collaterali del percorso terapeutico, dando loro sollievo all’interno dell’ambiente ospedaliero. “Sono molto emozionanti i momenti che ho vissuto nell’assistere alla socializzazione tra pazienti, alla rottura dall’isolamento e dai pensieri negativi, e alla tanta voglia di creatività nelle mani e nella mente”: è il commento di Sabina, una delle pazienti di Oncologia, che ha voluto testimoniare quanto sia apprezzato il progetto. Si tratta di una iniziativa attivata da qualche mese al Ca’ Foncello, promossa da Acto Triveneto, associazione pazienti della rete Alleanza contro il tumore ovarico, in
collaborazione con l’associazione Gomitolorosa. ll lavoro a maglia o all’uncinetto è un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale ed è per questo che l’associazione Gomitolorosa la promuove come terapia per adulti, bambini, giovani, anziani, uomini, donne, pazienti, persone stressate.
“Si può definire una terapia alternativa o complementare – sono le motivazioni dell’associazione - per tutti coloro che soffrono di problemi di motricità manuale. Aiuta a recuperare la calma in una situazione di stress o ansia. Migliora l’umore, aiuta a socializzare, a stringere nuove amicizie. Stimola creatività, estro e pazienza. Quando si lavora a maglia o all’uncinetto la mente è in silenzio. Diminuisce la tensione muscolare, il cuore rallenta, si abbassa la pressione sanguigna. Entriamo in uno stato di profondo rilassamento psicofisico”. Per i suoi tanti benefici, Gomitolorosa si è posta l’obiettivo principale di portare la lanaterapia nelle sale d’attesa di Ospedali, Strutture ed Enti che si occupano di salute e ovunque ci siano pazienti e familiari in tensione per le terapie, le attese, le prospettive future. Tra le strutture che hanno aderito c’è anche l’ospedale di Treviso, con un buon indice di gradimento da parte delle pazienti che, come Sabina, hanno avuto modo di apprezzare tutti i benefici del progetto.
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A tavola
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Rubrica a cura di
Idee in cucina, facili e sfiziose
Sara Busato
Febbraio si colora con sfumature intense, sia nei prodotti ortofrutticoli di stagione che nella varietà di colori che offrono. Facili ricette con i prodotti di stagione per affrontare con gusto il mese più corto dell’anno
RISOTTO PERE E TALEGGIO
INVOLTINI DI VERZA RIPIENI
TORTA PERE, MANDORLE E SCAGLIE DI CIOCCOLATO
Un primo piatto sfizioso e originale che unisce la dolcezza della pera al gusto intenso del taleggio. Un connubio perfetto tra sapori contrastanti che si fondono in un piatto cremoso e irresistibile. Ingredienti: 320 g di riso; 2 pere mature; 150 g di taleggio, tagliato a cubetti; 1 cipolla; mezzo litro di brodo vegetale; 80 ml di vino bianco secco; 50 g di burro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.; Noci tritate o foglie di timo fresco per guarnire Preparazione: Pulire le pere, sbucciale e tagliale a dadini piccoli. Mettile da parte. Scaldare il brodo in un pentolino e tenerlo caldo a fuoco basso. In una padella ampia, sciogliere metà del burro insieme a un po’ di olio extravergine d’oliva a fuoco medio. Aggiungere la cipolla tritata e soffriggere finché diventa trasparente. Aggiungere il riso nella padella e tostarlo per un paio di minuti, mescolando costantemente fino a quando i chicchi diventano leggermente trasparenti sui bordi. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare l’alcol. Aggiungere il brodo caldo, mescolando di tanto in tanto. Continuare fino a quando il riso diventa cremoso e al dente. Nel frattempo, in una padella a parte, saltare i dadini di pera in una noce di burro fino a quando diventano leggermente dorati. Quando il risotto è quasi pronto, aggiungere i dadini di pera il taleggio a cubetti. Mescolare fino a quando il formaggio si è fuso e il risotto ha raggiunto una consistenza cremosa. Guarnire con noci tritate o foglie di timo fresco
Un piatto principale creativo e delizioso. Gli involtini di verza farciti con pollo e fontina sono un piatto principale sfizioso e versatile, adatto sia per il pranzo che per la cena.. Ingredienti: : foglie di verza; 250 g di petto di pollo; 1 cipolla grande;100 g di fontina;20 g di parmigiano; olio extravergine d’oliva; noce moscata; sale e pepe Preparazione: Lavare le foglie esterne della verza. Sbollentatele per circa tre minuti in una pentola piena di acqua salata. Mettere la verza sbollentata a raffreddare su un tagliere stando attenti a non romperla e non sovrapponendo le foglie. Nel frattempo, in una pentola soffriggete la cipolla e mescolatela con la carne e le patate precedentemente cotte. Aggiungere il formaggio, l’uovo, un po’ di noce moscata, sale, pepe, olio. Passare in forno ventilato a 180 gradi per circa 20 minuti stando attenti che non si dorino troppo. È possibile cuocere gli involtini di verza in padella a antiaderente oliata per circa 15 minuti, girandoli a metà cottura così da far dorare entrambi i lati
Un dolce soffice e goloso, che piace sia ai grandi che ai bambini. Può essere servito anche a colazione o a merenda, sorseggiando una tazza di tè fumante oppure un cappuccino caldo. Ingredienti: 100 g di farina 00; 70 g di burro; 100 g di zucchero; 600 g di pere Williams; 50 g di mandorle sgusciate; 100 g di cioccolato fondente
Preparazione: Tritare in un mixer le mandorle con la metà dello zucchero. Unire la farina con un pizzico di sale e il burro tagliato a dadini. Lavorare l’impasto fino a ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere il panetto di pasta in pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, tagliare le pere a dadini. Riprendete la pasta e stendetela in uno stampo per crostate, imburrato e infarinato. Distribuite le pere e le scaglie di cioccolato. Passate in forno preriscaldato a 180° e cuocete la torta per 40 minuti.
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