La Piazza di Treviso Ovest_Nov24

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Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nell’affollata galleria di immagini su alluvioni e disastri naturali di vario genere, alla quale contribuisce in buona parte anche il nostro Veneto, hanno trovato posto le terribili istantanee e sequenze rimbalzate quasi in tempo reale da Valencia. L’onda di acqua e fango che travolge una città intera e che non lascia scampo a centinaia di persone ci annichilisce e ci spaventa, non solo per le drammatiche conseguenze ma anche perché solleva in noi una domanda: “Ma questo, potrebbe accadere anche da noi?”. A rispondere ci penseranno gli esperti e gli addetti ai lavori, pur consapevoli che gli effetti dei cambiamenti climatici, al di là delle contrapposte posizioni, tendono sempre ad alzare l’asticella della nostra percezione di ciò che viene definito “straordinario”. Negli ultimi anni, questo è un dato di fatto, gli eventi estremi si sono moltiplicati, la quantità d’acqua che cade dal cielo è via via cresciuta e i tempi si sono accorciati, i chicchi di grandine si sono fatti sempre più grossi e distruttivi, i periodi di siccità più lunghi e ravvicinati. Prima della Spagna c’è stata l’Emilia Romagna, con i vasti e ripetuti allagamenti, e anche nel nostro Veneto facciamo spesso i conti con la fragilità dei nostri centri urbani, dei nostri territori sempre più cementificati, della rete di scolo che non regge.

I dati del centro antiviolenza di Quinto: in quattro anni sono state 614 le richieste di aiuto e 285 i progetti di uscita dalla violenza

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segue a pag. 5

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L’emergenza

LE SFIDE DEL VENETO, GLI ASSESSORI RISPONDONO

Federico Caner e Cristiano Corazzari ospiti a Radio Veneto24 fanno il punto su turismo, agricoltura, edilizia residenziale

Servizio a pag. 23

AUTONOMIA, ANCORA SCONTRO TRA LE FORZE IN CAMPO

Sette anni dopo il referendum in Veneto prosegue il cammino per definire le competenze in capo alle Regioni

Servizio a pag. 19

T. 049 701318

Edilizia Flli Ravazzolo

Difendere l’identità veneta per guardare al futuro

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

L ’identità del Veneto non è solo la celebrazione di un passato straordinario: è la spinta propulsiva per il nostro futuro culturale ed economico. Pensate ai Colli Euganei appena riconosciuti dall’UNESCO: un patrimonio che non rappresenta solo una bellezza naturale, ma una promessa di crescita sostenibile e innovativa, capace di attrarre turismo e investimenti. segue a pag. 5

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Optometria e Contattologia dal 1986

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CONTROLLO DELLE ABERRAZIONI

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Arriva una nuova energia

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Fiamme Gialle nella Marca

Si amplia l’organico della Guardia di Finanza di Treviso: sono ben quindici gli Ispettori che, dopo aver frequentato il corso “Allievi Marescialli” presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti de L’Aquila, sono stati assegnati al locale Comando Provinciale.

I nuovi Ispettori, di età compresa tra i 22 e i 29 anni, sono stati ricevuti dal Comandante Provinciale, La Gioia.

L’arrivo delle nuove leve permetterà una presenza ancor più incisiva delle Fiamme Gialle nel territorio della Marca, a beneficio della qualità delle indagini che la Guardia di Finanza sta svolgendo nei vari settori di competenza.

I neo Marescialli sono stati assegnati al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso (tre), al Gruppo di Treviso (due), alla Compagnia di Conegliano (due), alla Compagnia di Castelfranco Veneto (tre), alla Tenenza di Montebelluna (due), alla Tenenza di Oderzo (due) e alla Tenenza di Vittorio Veneto (uno).

L’arrivo delle giovani Fiamme Gialle nella provincia trevigiana si inserisce in un più ampio piano di potenziamento dei reparti della Guardia di Finanza, che ha visto anche l’immissione in servizio, nell’anno in corso, di quattro finanzieri che sono stati assegnati al Gruppo di Treviso (due), alla Compagnia di Conegliano (uno) e alla Tenenza di Vittorio Veneto (uno).

Difendere l’identità veneta per guardare al futuro

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

E non dimentichiamo le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Venezia, le Dolomiti, o le opere palladiane di Vicenza. Questi luoghi fanno del Veneto una regione da record per siti UNESCO, una terra unica che combina natura, cultura e architettura. La nostra forza è un’identità vibrante, che unisce tradizione e modernità, dalle produzioni artigianali che sono emblema del “saper fare” italiano, fino alla nostra capacità di fare impresa, da sempre motore economico del Paese. Il turismo nel Veneto, con un trend di crescita costante, si intreccia con la nostra tradizione enogastronomica e artigianale, offrendo un’esperienza unica che valorizza il territorio. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere e valorizzare questa identità, anche attraverso strumenti come l’autonomia differenziata. Questa non è una riforma solo per il Veneto, ma un nuovo modo di gestire le risorse in modo più efficace, rispondendo meglio ai bisogni locali e promuovendo il potenziale di ogni regione. In un contesto globale incerto, l’autonomia è una chiave per moltiplicare le opportunità, garantendo che le eccellenze venete siano sostenute e che le nostre tradizioni siano un trampolino di lancio per l’innovazione. Siamo pronti a guardare avanti, con i piedi ben radicati nella nostra storia e lo sguardo deciso verso un futuro in continua evoluzione.

Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

15 nuovi ispettori a servizio del Comando Provinciale della Finanza

L’evento “eccezionale” ormai è un fenomeno sempre più ricorrente, con il quale fare i conti. Certo, i drammi del passato ci hanno spinto a reagire e a mettere in campo opere e iniziative per rendere più sicuro il nostro territorio. Dalle alluvioni del 2010 qualcosa è cambiato, in meglio, ma che questo possa bastare è una pia illusione. Il rischio c’è, anche se non vorremmo pensarci. Ma ce ne rendiamo conto ormai quasi ad ogni perturbazione. Accanto alle grandi opere come i bacini di laminazione, necessarie per raccogliere subito l’acqua in eccesso, gli esperti ricordano che va garantita anche una manutenzione costante e capillare, per tenere viva la nostra rete di scolo e tenere all’asciutto zone residenziali e industriali. A questo servono i Consorzi di Bonifica, realtà poco conosciute al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e del mondo agricolo. A metà dicembre tutti i proprietari di terreni e abitazioni della nostra regione saranno chiamati al voto per il rinnovo dei consorzi. Cinque anni fa ci andarono in pochi, invece sono in ballo temi e decisioni che riguardano molti.

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Mogliano Veneto: battaglia legale contro il maxi-impianto fotovoltaico

AMogliano Veneto cresce la tensione per il progetto di un maxi-impianto fotovoltaico che, situato vicino alle abitazioni, ha sollevato forti preoccupazioni tra i residenti. La controversia ha raggiunto un punto critico con la presentazione di due ricorsi al TAR del Veneto da parte del Comune e del comitato cittadino, nel tentativo di bloccare il piano della società Sicet S.r.l., recentemente autorizzato dalla Regione.

Il sindaco Davide Bortolato ha illustrato, durante una conferenza stampa tenutasi lo scorso 31 ottobre, la decisione del Comune di ricorrere legalmente contro il PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale), il quale ha approvato l’impianto nonostante le forti opposizioni.

Due ricorsi paralleli sono stati presentati al TAR: uno dal Comune, tramite l’avvocato Alessandro Calegari, e un altro dal comitato dei residenti rappresentato dall’avvocato Andrea Michielan. Entrambi puntano a sospendere l’inizio dei lavori, denunciando presunte irregolarità procedurali, come lacune tecniche nel progetto e modifiche approvate senza adeguata verifica. In aggiunta, il parere negativo della soprintendenza sarebbe stato ignorato nella fase di approvazione.

Il progetto, collocato in un’area limitrofa al centro e alle abitazioni, ha suscitato timori per il possibile impatto visivo e ambientale. Andrea Pellizzon, presidente del comitato dei residenti, ha espresso il sentimento di “violenza” provato

ribadendo il sostegno alle energie rinnovabili. Si teme inoltre una svalutazione complessiva degli immobili, stimata attorno a 2,6 milioni di euro.

I legali Calegari e Michielan hanno criticato l’approvazione rapida del progetto, ritenendola viziata da carenze documentali e da una procedura di deroga non applicata correttamente. Il Comune, insieme ai residenti, è deciso a portare avanti la battaglia legale, considerando questa vicenda come simbolica di una sfida più ampia: bilanciare sviluppo energetico e tutela ambientale.

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Un episodio sconcertante ha colpito il cimitero di Mogliano Veneto, dove alcuni malviventi hanno rubato borse ed effetti personali a famigliari intenti a omaggiare i propri cari. In risposta a questi preoccupanti furti, la custode del cimitero ha lanciato un’iniziativa per garantire maggiore sicurezza agli utenti.

C’è stata, infatti, la proposta da parte del personale di tenere in custodia borse, buste della spesa, zaini e oggetti vari per garantirne la sicurezza durante le visite dei parenti.

I ladri hanno colpito mentre i visitatori erano distratti, ad esempio, per lavarsi le mani o sostituire i fiori. Un uomo ha visto sparire la borsa con il pranzo del giorno, mentre una donna ha perso le sue borse dopo essersi allontanata per pochi minuti.

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di Virginio De Biasi

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Opere pubbliche. Torna a disposizione di tutti una struttura molto frequentata

Riapertura skatepark: interventi per una struttura inclusiva

L

o scorso 31 ottobre, l’area attrezzata ha riaperto ufficialmente i battenti dopo un’importante operazione di ristrutturazione, presentando ai cittadini una veste rinnovata e funzionale. Il progetto di riqualificazione, dal valore di 63mila euro, ha portato a significative migliorie che promettono di valorizzare l’esperienza degli utenti.

All’inaugurazione erano presenti figure di spicco della comunità, tra cui il sindaco Davide Bortolato, il presidente del consiglio comunale Enrico Cerello e l’assessore allo Sport, Enrico Maria Pavan. Accanto a loro, il presidente dell’Associazione di Quartiere CentroSud, Renato Bandiziol, e i rappresentanti del Mogliano Veneto Rugby, Roberto Brunetta e Niccolò Salvato, che si occuperanno della manutenzione ordinaria dell’area.

Il progetto, coordinato dall’ingegner Pierluigi Basso e dall’Associazione di Quartiere Centro-Sud, ha incluso lavori fondamentali come la pulizia delle aree verdi, il lavaggio a pressione della superficie in cemento e il recupero di

prefabbricati adibiti a servizi igienici e spogliatoi. Inoltre, sono state eseguite verifiche strutturali sulle rampe in legno e ripristinata la recinzione per garantire un ambiente sicuro. Gli artisti locali hanno anche decorato l’area con murales e inserti cromatici, donando un tocco di vitalità e colore.

Una novità significativa è la decisione del Comune di rendere lo skatepark accessibile a tutti, non più solo agli iscritti dell’associazione sportiva, per favorire socializzazione e inclusione. I cancelli saranno aperti dalle 10 alle 20 durante

sabile dello spazio, sono stati installati cartelli con le norme di sicurezza da rispettare. «È una grande soddisfazione consegnare alla città uno skatepark ancora più bello di prima - ha dichiarato il sindaco Bortolato. Questo spazio rappresenta un importante luogo di incontro e socializzazione per i ragazzi. Ringrazio l’Associazione di Quartiere Centro-Sud per l’ottimo lavoro svolto e la San Marco Group per il supporto ricevuto», ha concluso il primo cittadino.

Sabrina Salerno: il ritorno sul palco dopo la battaglia contro il tumore al seno

Sabrina Salerno, icona della musica italiana, è tornata a calcare le scene dopo un periodo di assenza forzata. A un mese e mezzo dall’intervento chirurgico per un tumore al seno, eseguito presso l’ospedale di Treviso, la cantante ha ripreso la sua tournée in Francia.

La diagnosi di tumore al seno è un evento che cambia radicalmente la percezione della vita, come lei stessa ha ammesso.

Per Sabrina, la musica è stata una compagna fedele, un’ancora di salvezza che le ha permesso di ritrovare la forza e la determinazione necessarie per tornare sul palco. La tournée in Francia non è solo un impegno professionale, ma anche un modo per celebrare la vita e la resilienza. La musica, in questo contesto, diventa una medicina dell’anima, capace di guarire ferite invisibili.

La ripresa della tournée segna l’inizio di un nuovo capitolo per Sabrina Salerno. Un capitolo in cui la consapevolezza e la gratitudine giocano un ruolo fondamentale. Non si può sottovalutare l’importanza del supporto ricevuto dai fan durante questo periodo difficile. I messaggi di affetto e incoraggiamento hanno rappresentato una fonte di energia positiva per Sabrina, dimostrando quanto il legame tra un artista e il suo pubblico possa essere forte e significativo. La loro presenza costante è stata un faro di speranza nei momenti più bui.

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Quinto di Treviso

L’esperienza. Parla Laura Sartori, coordinatrice del Centro Antiviolenza delle donne libere di Quinto

“Per uscirne ci vuole forza, il coraggio non basta

e anche la comunità deve riconoscere i segnali”

“P

er uscire dalla violenza di genere ci vuole forza. Non è come correre i cento metri piani, è una maratona che inizia al momento della denuncia. E il coraggio non basta. Serve tanta resistenza”. A dirlo è Laura Sartori, psicologa e psicoterapeuta della cooperativa La Esse. Coordina il Centro Antiviolenza delle donne libere di Quinto di Treviso, che si rivolge a tutte le donne che vivono situazioni di violenza

cologa, un’educatrice e un’assistente sociale). Dall’apertura a settembre scorso sono 614 le persone che hanno chiesto aiuto e sono stati avviati 285 progetti di uscita dalla violenza. Numeri in crescita, specie quelli delle richieste, raddoppiate dal 2022 al 2023 e arrivate, oltre che dal capoluogo (18,6%), dall’hinterland, dal resto della provincia e oltre, considerato che i Cav non hanno un referato territoriale.

Ci sono donne che arrivano al Centro e, pur lavorando, non sono intestatarie di un conto corrente “perché lui non ha voluto”. Donne che lavorano e mettono lo stipendio nel conto comune ma non hanno un bancomat e la spesa la fa solo lui. “Questa è violenza”, afferma Sartori. È passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin a Vigonovo, quasi un anno da quello di Vanessa Ballan a Riese Pio X.

o maltrattamenti, aiutandole a rompere l’isolamento e a costruire un percorso di sostegno verso l’autonomia.

Il Centro di Quinto accoglie, fa consulenza legale e psicologica, accompagna all’inserimento lavorativo, fa mediazione linguistico-culturale e soprattutto offre un supporto concreto nelle situazioni di pericolo e in caso di necessità di allontanamento immediato da casa. Poi ci sono l’ascolto telefonico, i percorsi di gruppo, il sostegno alla genitorialità e le attività di formazione e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. “È un lavoro altamente specialistico che attiva una rete e i numeri dimostrano che in questi anni abbiamo lavorato molto bene con i servizi sociali dei comuni e con gli altri soggetti del territorio”, spiega Sartori.

Inaugurato in pieno lockdown nel marzo 2020, oggi il Centro è gestito in tutto da quattro operatrici (ci sono una seconda psi-

Ogni numero è una donna. Dietro ogni donna c’è una storia. E ogni storia è un mondo diverso dall’altro. Mondi che spesso sono vicini alle nostre vite molto più di quanto immaginiamo. “In coerenza con i dati nazionali e mondiali, anche nel nostro territorio la violenza di genere è trasversale alla società. Incontriamo donne laureate, donne con una posizione sociale, infermiere, commercialiste, psicologhe”, racconta Laura Sartori, che spiega come “a fare più fatica ad ammettere di avere un problema e arrivare a chiedere aiuto è chi è vittima di violenza psicologica oppure chi al proprio fianco ha un uomo potente, uno di quelli che tutti pensano che è impossibile sia un violento”. Solo che nessuno sa davvero quello che può succedere all’interno delle mura domestiche. Ci sono donne che non lasciano il marito violento perché hanno un potere economico inferiore e con una separazione diventerebbe tutto più difficile.

“Due femminicidi che, uniti al raddoppio delle richieste al nostro Centro, per noi sono stati un motore. Vorremmo che non capitasse mai, ma da allora viviamo con la consapevolezza di dover essere pronte. Per questo – racconta Sartori – è nato il progetto ‘Fianco a Fianco’, per sensibilizzare il territorio e le persone sul fatto che la violenza di genere non è qualcosa di distante da noi. Certo, ci sono i centri antiviolenza e le istituzioni, ma ci deve essere anche la comunità, che deve poter avere gli strumenti per riconoscere i campanelli d’allarme e poter essere di sostegno a una donna vittima di violenza. Perché dalla violenza una donna non esce da sola. A quei femminicidi abbiamo reagito così, trasformando il dolore in progetti. Sono stati momenti di riflessione che ci hanno dato la forza di essere più presenti nel territorio, per farci conoscere di più e per lavorare insieme”.

Aperto nel 2020, ha numeri in crescita costante che in quattro anni hanno visto un totale di 614 richieste di aiuto e 285 progetti di uscita dalla violenza arrivati da tutta la provincia e oltre: il 18,6% dei casi è del capoluogo

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Quinto di Treviso

Opere pubbliche. Varato dalla giunta un piano straordinario

Investimento di 100 mila euro a favore della sicurezza stradale

I

l Comune di Quinto di Treviso ha approvato un importante stanziamento di 100 mila euro per la manutenzione straordinaria della segnaletica stradale. Questo investimento, che prenderà avvio a partire da questa settimana e si protrarrà fino alla primavera del 2025, mira a rinnovare le marcature orizzontali su strade e piazze e a garantire un incremento della sicurezza, in particolare per i pedoni e i ciclisti.

L’intervento prevede la revisione di immissioni, rotatorie, attraversamenti pedonali e percorsi ciclopedonali, insieme alla manutenzione degli stalli di fermata per il trasporto pubblico e dei posti riservati agli invalidi. Saranno realizzati anche due nuovi attraversamenti pedonali ad alta visibilità lungo la S.R. Noalese, in sostituzione di quelli esistenti, per migliorare la sicurezza e la visibilità in punti strategici come la Sala Comunale “Lorenzo Lotto” e la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio. I lavori saranno suddivisi in due fasi. La prima, già avviata con un investimento di circa 35 mila euro, si concentra sulle aree più critiche della viabilità, con cantieri mobili attivi lungo la S.R. 515 Noalese. In questa fase verranno sistemati attraversamenti pedonali, incroci e segnali di stop, con un’attenzione particolare alla segnaletica verticale, che prevede la sostituzione di cartelli danneggiati.

Nella prossima primavera, il progetto proseguirà con il completamento della segnaletica orizzontale, che includerà stalli di sosta, rotatorie e linee di margine, garantendo un ulteriore miglioramento dell’ordine stradale e della sicurezza complessiva.

Renzo Crosato, Assessore ai Lavori Pubblici e alla Viabilità, ha dichiarato: “Con questi interventi puntiamo a migliorare significativamente la sicurezza stradale nel nostro territorio, prestando particolare attenzione agli attraversamenti pedonali e alle aree di maggior traffico, anche in vista dell’imminente stagione invernale. La tutela degli utenti più vulnerabili, come pedoni e ciclisti, è per noi una priorità.”

Il progetto, coordinato dall’Assessorato ai Lavori Pubblici e dalla Viabilità con l’Ufficio Tecnico Comunale, è stato pianificato per minimizzare i disagi per i cittadini e gli automobilisti. L’impresa incaricata di eseguire i lavori è la ditta TES S.p.A. di Vedelago, che si occuperà di attuare queste importanti migliorie per la comunità.

La Scuola Primaria “Marconi” diventa un edificio a impatto zero

La Scuola Primaria “Guglielmo Marconi” si prepara a diventare il secondo edificio scolastico a impatto zero nel comune. Nelle prossime settimane, la Giunta del Sindaco Ivano Durigon approverà la progettazione esecutiva per l’efficientamento energetico della struttura di via Manzoni, per un investimento complessivo di oltre 1,7 milioni di euro. Di questi, 1,5 milioni provengono da un contributo del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), mentre il resto è finanziato da fondi regionali PSC. L’appalto dei lavori è previsto per i primi mesi del prossimo anno e includerà opere come l’isolamento della copertura di 1.700 metri quadrati, la realizzazione di un cappotto termico, l’installazione di nuovi serramenti e caldaie, oltre a sistemi di domotica. I lavori dovrebbero concludersi entro il 31 dicembre 2025.

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Questi interventi seguono l’installazione, quest’anno, di un nuovo impianto fotovoltaico da 10 chilowatt, aggiunto a quello da 5 chilowatt già attivo dal 2015. Grazie a queste migliorie, la scuola sarà in grado di generare una parte significativa dell’energia necessaria al suo funzionamento.

Con questi interventi, l’edificio raggiungerà la classe energetica A4, la più alta per efficienza energetica, diventando un Nearly Zero Energy Building (NZEB), ovvero un edificio a consumo energetico quasi nullo. La Scuola Secondaria di Primo Grado “Guglielmo Ciardi” ha già ottenuto questa qualifica grazie a investimenti di circa 1,6 milioni di euro.

Il Sindaco Durigon ha affermato: “Investire nell’efficientamento energetico delle strutture pubbliche significa ridurre l’impatto ambientale delle nostre comunità, migliorando la qualità degli edifici. Siamo pronti a procedere con i lavori per la Scuola Marconi e stiamo già pianificando interventi simili per la Scuola Primaria di Santa Cristina, il plesso Pio X, il Municipio e la sede della Polizia Locale.”

In aggiunta, martedì 22 ottobre, si terrà un incontro per la cittadinanza intitolato “Comunità e autonomia energetica”, presso la Sala Lorenzo Lotto di Piazzale Indipendenza. Durante l’evento, il relatore Michele Mogno di CERCreator risponderà a domande su Comunità Energetiche Rinnovabili e l’importanza dell’elettrificazione dei consumi. “Invitiamo tutti i cittadini a partecipare,” ha aggiunto il Sindaco. “Siamo impegnati non solo a realizzare opere che riducano l’impatto energetico, ma anche a promuovere la consapevolezza e la partecipazione attiva della comunità per raggiungere risultati duraturi.”

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mirabile dagli 8 km della pista ciclopedonale a sbalzo sulla laguna più lunga

Borgo di Lio Piccolo di fronte all’omonimo borgo del XVIII secolo.

Daniel Marangon Goretti, proporrà il suo incantevole “Villaggio di Natale” Giunto alla decima edizione, dal 2021 è ospitato in uno spazio pubblico messo a disposizione dall’Amministrazione comunale, quello del Centro Culturale Manin. L’allestimento, con addobbi, vestiti e accessori della collezione privata di Marangon Goretti, si estenderà su 260 mq. A ogni edizione il villaggio è ispirato a un tema: in questa sarà Cenerentola. Proiettandoci al nuovo anno, il 2025 si aprirà con il tradizionale, e sempre apprezzatissimo, concerto di Capodanno, organizzato dal Comune nel pomeriggio del primo gennaio. Il gran na-

fare comunità, per stare assieme, divertendosi», commenta il sindaco Roberta Nesto, «Cultura e attività di aggregazione sono elementi che fanno comunità e sui quali continuiamo ad investire. La comunità sta dimostrando di voler mantenere vive le nostre radici, le nostre tradizioni e i valori che il presepe rappresenta. Siamo conosciuti e riconosciuti per essere la prima spiaggia d’Italia e del Veneto ma oltre al turismo, la forza della destinazione è la comunità locale che ha saputo negli anni rafforzare il concetto di rete, assieme all’istituzione, puntando ad una crescita collettiva e alla valorizzazione delle tradizioni e delle nostre radici».

I primi mesi del secondo mandato di Luca Durighetto all’insegna dell’impegno

T esta bassa e pedalare. Si potrebbero riassumere così i primi 5 mesi di attività del secondo mandato amministrativo di Luca Durighetto, riconfermato sindaco di Zero Branco con oltre il 70% delle preferenze alle ultime Amministrative. Uno dei risultati più eclatanti della tornata amministrativa dello scorso giugno nella Marca.

Sindaco, tra le sue prime decisioni c’è stata quella di riconfermare in toto la giunta uscente. Ci spiega perché?

È stata una scelta di squadra, realizzata con l’obiettivo di poter realizzare un graduale inserimento dei nuovi consiglieri nelle dinamiche amministrative. Quasi tutti i neo-eletti, infatti, pur conosciutissimi ed attivi nel territorio, sono alla prima esperienza amministrativa e come in tutte le cose - a maggior ragione se legate alla Pubblica Amministrazioneun periodo di “studio” può rivelarsi solo positivo. Inoltre, molti progetti avviati con il precedente mandato, sapevamo si sarebbero concretizzati in questi primi mesi del secondo mandato: abbiamo ritenuto corretto che chi li aveva seguiti precedentemente li portasse a termine, anche perché spesso e volentieri riguardanti tematiche strategiche per il nostro Comune.

Restando in tema di giunta, in questi primi mesi ci sono state anche delle dimissioni, con alcune figure divenute assessori esterni.

Esatto, come peraltro già annunciato nel corso del primo consiglio comunale del mandato. Ma è doveroso fare almeno un paio di precisazioni. Sia Mirco Feston, che Nicole Cazzaro e Amedeo Requale, restano in Giunta, con l’incarico di assessori esterni, attivi e impegnati come sempre. Questa operazione ha permesso l’ingresso in Consiglio di tre nuovi Consiglieri, così che il numero di persone al servizio delle comunità di Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara è salito da 13 a 15, consentendo inoltre di suddividere al meglio responsabilità e impegni. Questo metodo non ce lo siamo inventati dal nulla, ma abbiamo ritenuto di applicare il metodo utilizzato nei comuni più popolosi del nostro, dove la dissociazione tra Giunta e Consiglio Comunale è stabilito dalla legge. Senza considerare un’ulteriore questione. Abbiamo differenziato ancora di più le responsabilità tra Giunta e Consiglio, due organi ben diversi che hanno ruoli ancor più differenti. L’obiettivo è semplice: garantire maggiore trasparenza e autonomia ai due organi, a garanzia di tutti i cittadini di Zero Branco.

tadini delle frazioni.

Corretto. Il 6 novembre, insieme al Consigliere con delega al territorio e alle frazioni Giuseppe Dal Bo’ e ad una rappresentanza dei consiglieri di minoranza, riceverò i cittadini presso l’atrio della palestra di Scandolara. La settimana successiva la stessa modalità sarà applicata a Sant’Alberto, presso gli studi medici, e successivamente a Zero Branco. Si tratta di un’iniziativa costruita assieme ai consiglieri, nell’obiettivo - in piena trasparenza e disponibilità - di rafforzare ulteriormente il rapporto con la cittadinanza, garantendo il massimo ascolto e moltiplicando le occasioni di confronto costruttivo.

La sua, d’altronde, è un’amministrazione che si è distinta anche per i percorsi ciclopedonali. Per chiudere, ci parla della Greenway?

Passiamo al tema opere pubbliche. Cosa avete in cantiere?

Abbiamo in essere numerose progettualità sia in corso sia prossime alla realizzazione. Tra le più rilevanti e impattanti, posso senz’altro citare - visto il loro prossimo avvio - un ampio piano di asfaltature che riguarderà l’intero territorio comunale oltre

che un investimento da 100 mila euro per il rifacimento della segnaletica orizzontale. Ci stiamo avvicinando alla stagione invernale e la sicurezza stradale, pensando in particolare agli utenti deboli della strada, passa anche da questi interventi. Inoltre interverremo anche su via San Vitale, con la sistemazione dei cigli ormai ammalati. Si tratta di una strada secondaria, ma che negli ultimi tempi ha visto un incremento del traffico, con inevitabili conseguenze sul sedile stradale. A riguardo voglio sottolineare una cosa: questo intervento è frutto non solo dell’interessamento dei nostri tecnici comunali e dell’amministrazione, ma anche del dialogo con i cittadini.

A proposito di dialogo. Avete annunciato l’avvio di un particolare metodo di ascolto dei cit-

C’è qualche altro intervento che ci vuole svelare?

In queste settimane, grazie ad una donazione da parte dell’istituto di Credito Cooperativo CentroMarca Banca, provvederemo alla piantumazione di ben 300 alberi nel parco “De Zairo”, in zona Villaggio Alpini, coinvolgendo scuole e volontari. Solo negli ultimi 4 anni le piantumazioni realizzate hanno superato quota 2000, permettendoci di riqualificare oltre 27 mila metri quadrati di aree verdi: un altro impegno mantenuto, ma che non si esaurisce. Continueremo infatti a perseguire queste azioni, con particolare attenzione alle aree più abitate e frequentate. Un impegno concreto verso la comunità ma soprattutto verso le future generazioni.

Volentieri: si tratta di circa 10 chilometri di percorsi immersi nel verde lungo il fiume Zero e lo scolo Vernise, che permettono di congiungere in sicurezza Zero Branco con le frazioni di Sant’Alberto e Scandolara, avvicinandosi anche alla Treviso-Ostiglia. Opere pensate non solo per i nostri concittadini, ma anche per il cicloturismo. L’ultimo tratto della Greenway l’abbiamo presentato proprio nelle scorse settimane, in concomitanza con l’inaugurazione di un altro importante intervento “green”, realizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e con la Regione. A Sant’Alberto, non distante dal confine con il Comune di Scorzè, sono stati realizzati infatti due nuovi invasi, pensati per una doppia funzione: trattenere sia i nutrienti sia maggiori volumi d’acqua negli eventi di piena, al fine di incrementare l’attività depurativa naturale dei corsi d’acqua, attraverso la ricostruzione di un ambiente fluviale naturale con il ripristino della vegetazione delle rive, la ricalibratura degli alvei e la creazione di golene. Proprio a ridosso di questi interventi insistono oltre 2 chilometri della Greenway, che in questo tratto unisce Sant’Alberto a Scandolara. Opere significative, realizzate ancora una volta grazie alla sinergia e alla collaborazione tra Enti.

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Luca Durighetto

Il sindaco. “Sblocchiamo subito la situazione, non possiamo perdere altro tempo”

A Preganziol resta da sciogliere l’intricato nodo di villa Franchetti

V illa Franchetti, una perla lungo il Terraglio, che sembra non trovare pace. L’immobile di proprietà della Provincia di Treviso e situata a San Trovaso a San Trovaso lungo è un esempio emblematico di come un patrimonio culturale possa rischiare di perdersi nel tempo. Costruita tra il 1680 e il 1700, la villa è stata un fulcro di cultura e arte, ospitando figure illustri come Ippolito Pindemonte, Antonio Canova e Ugo Foscolo, che qui trovò ispirazione per “I Sepolcri”. Oggi, però, questo gioiello del Trevigiano versa in uno stato di abbandono che preoccupa non solo i cittadini di Preganziol, ma anche le istituzioni locali.

Nel 2022 la Provincia stessa aveva aperto le manifestazioni d’interesse per l’acquisto dell’immobile, degli edifici minori che lo accompagnano e del parco circostante, dando priorità alla fruizione pubblica del complesso. Il valore complessivo dell’asta era di 10.302.628,20 euro. Procedura, questa, che andò deserta, nessuno si fece avanti per acquistare il complesso di villa Franchetti e riportarlo all’antico splendore. L’allora Sindaco, Paolo Galeano masticò molto amaro non condividendo, di

fondo, questa soluzione posta in essere dall’ente provinciale. «Purtroppo il risultato era scontato – commentò all’epoca Galeano - Perché la proposta era ben peggiorativa rispetto all’assetto che stavamo costruendo un anno e mezzo fa e di cui poi non si è poi sentito nulla. Fa rabbia che le sollecitazioni di tanti cittadini, e quelle ancor più autorevoli della soprintendenza siano state totalmente disattese tanto dalla Provincia quanto da Fondazione Cassamarca, che fino all’estate scorsa ha avuto la villa e il parco in concessione»

In questi anni non è accaduto nulla salvo la caduta di qualche albero nello storico parco della Villa e le condizioni del complesso, come è evidente, sono ulte-

riormente peggiorate. La Sindaco Elena Stocco, eletta in continuità con Paolo Galeano la scorsa primavera, però, non si da per vinta e ha lanciato un appello forte alla Provincia di Treviso per trovare, finalmente, soluzione a questa annosa questione.

“È fondamentale fare il punto della situazione e costruire una collaborazione positiva tra enti”, ha dichiarato Stocco rivolgendosi direttamente al presidente della Provincia, Stefano Marcon, sottolineando l’importanza di unire le forze per recuperare e rilanciare questo patrimonio inestimabile. L’obiettivo è chiaro: riportare la villa e il suo parco alla fruibilità della cittadinanza, trasformandoli in un centro culturale e turistico di riferimento provinciale.

“Villa Franchetti non è solo un edificio storico; è un simbolo di un’epoca e di una cultura che ha lasciato un’impronta indelebile nel territorio. Il suo parco, trasformato nel XIX secolo secondo la moda all’inglese e arricchito da piante esotiche portate da Raimondo Franchetti, rappresenta un’oasi di bellezza e biodiversità. Nonostante lo stato di incuria, la villa è considerata uno dei luoghi più affascinanti

da visitare nel Trevigiano, tanto da essere candidata tra i “luoghi del cuore” delFAI.” Lo scorso anno, il critico d’arte Vittorio Sgarbi aveva espresso ottimismo per il futuro della villa, suggerendo di cederla gratuitamente a un ente capace di prendersene cura. Tra i potenziali partner, Sgarbi aveva menzionato il FAI o la Biennale di Venezia. Anche il presidente Marcon aveva accolto positivamente queste idee, evidenziando la necessità di trovare un partner affidabile per la gestione della villa. Nel frattempo, la Fondazione Cassamarca ha avviato un’asta telematica per vendere i terreni circostanti, un’operazione che potrebbe influire sul destino della villa. La speranza è che dall’incontro tra la sindaca Stocco e il presidente Marcon possa nascere un’intesa capace di dare nuova vita a Villa Franchetti. La villa ha tutte le carte in regola per diventare un centro culturale di rilievo, un luogo dove storia e modernità possono convivere armoniosamente. Ma per realizzare questo sogno, è necessario un impegno collettivo, una visione condivisa che metta al centro la valorizzazione del patrimonio culturale come risorsa per il futuro.

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Turismo e affari. La Marca è sempre più connessa, aggiunte ulteriori destinazioni

Ryanair lancia 55 voli invernali, quattro nuovi collegamenti da Treviso

Lo scalo trevigiano si apre a nuove rotte e si conferma un hub fondamntale per la mobilità nazionale e internazionale.

Ryanair ha annunciato oggi l’avvio delle nuove rotte invernali 2024 dagli aeroporti di Treviso e Venezia. Dallo qualche settimana, è attivo il collegamento tra Trapani e Venezia, con due voli settimanali disponibili.

Sintonizzati sul futuro.

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Dallo scalo di Treviso, la compagnia aerea ha introdotto voli verso diverse destinazioni: Lanzarote (un volo settimanale), Stoccolma-Arlanda (due voli), Birmingham (due voli), Copenaghen (due voli) e Lisbona (due voli). In totale, Ryanair opererà 16 rotte da e per Venezia e

pliando notevolmente le opzioni di viaggio per i passeggeri.

Ospedali veneti: miglioramenti significativi in tempi e prestazioni

Secondo il report di Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, il 2023 ha visto un incremento delle ospedalizzazioni in Italia, con quasi 8 milioni di ricoveri, segnando un aumento di 312.000 rispetto all’anno precedente. Questo dato riporta il numero di ricoveri ai livelli prepandemia, riguardando sia i ricoveri urgenti che quelli programmati.

In Veneto, strutture come l’ospedale di Mirano, l’Azienda ospedaliera di Padova, Verona Borgo Trento, Conegliano e Vicenza si sono distinte per aver migliorato i tempi di accesso all’angioplastica coronarica, garantendo un intervento entro 90 minuti per i pazienti con infarto. Anche per quanto ri-

guarda i ricoveri per bypass aortocoronarico, gli ospedali di Treviso

e Mestre si sono contraddistinti.

Il Veneto si posiziona tra le prime dieci regioni italiane per l’intervento su tumori maligni del pancreas,

un’operazione complessa effettuata da equipe mediche altamente specializzate. Le strutture che si segnalano in questo ambito includono Verona Borgo Roma, la Casa di Cura Pederzoli di Verona e l’Azienda ospedaliera di Padova. Per quanto concerne le fratture del collo del femore, l’Italia ha registrato un miglioramento nella percentuale di pazienti over 65 operati entro 48 ore. Tuttavia, molte strutture continuano a restare al di sotto della soglia del 60%. Delle 69 strutture ad alto volume, 14 hanno superato il 75% di interventi effettuati in questo intervallo di tempo, con Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre che emergono tra quelle venete.

Poste Italiane: interventi di ristrutturazione alle centrali di Treviso

Poste Italiane ha annunciato la chiusura temporanea dell’ufficio postale di piazza della Vittoria a partire da mercoledì 6 novembre. La decisione è stata presa per facilitare il trasferimento dell’ATM Postamat da via Bressa a via degli Scaligeri, in prossimità dell’entrata principale dell’ufficio.

Per garantire la continuità dei servizi postali e finanziari durante il periodo di ristrutturazione, i cittadini potranno rivolgersi all’ufficio postale Treviso 3, situato in via Dolfin. Questo ufficio, oltre a mantenere la sua operatività, avrà un orario di apertura ampliato: sarà disponibile con orario continuato dalle 8.20 alle 19.05 dal lunedì al venerdì, e il sabato mattina dalle 8.20 alle 12.35.

Anche l’ufficio postale di Borgo Cavour (Treviso 2) estenderà il suo

orario: sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05 e il sabato mattina fino alle 12.35. In aggiunta, gli uffici postali Treviso 1, situato in via Marchesan (zona Chiesa Votiva), e Treviso 4, in vicolo Veronese, rimarranno operativi al mattino dal lunedì al sabato, garantendo così un’ampia disponi-

bilità di servizi. È importante sottolineare che presso questi uffici sono attivi sportelli Postamat, accessibili 24 ore su 24, sette giorni su sette. L’ufficio postale di piazza della Vittoria riaprirà al pubblico al termine degli interventi di rinnovo, promettendo un servizio migliorato per tutti i cittadini di Treviso.

Cercasi studenti per la seconda edizione di “Malghe didattiche sul Grappa”

M i chiamo Giulia e quest’anno ho frequentato la classe terza scientifico dell’istituto Cavanis di Possagno. Oggi vorrei presentarvi la mia esperienza nella malga Mure che è legata ad un progetto di Natura e Salute del MAB Unesco Monte Grappa e prevede di trascorrere una settimana immersi nella natura e nelle tradizioni di una vita insolita che sta piano piano scomparendo. I titolari da molti anni trascorrono la stagione estiva con il proprio bestiame che conta circa 60 bovini, al fine di produrre latte e formaggi caratteristici del territorio come il morlacco, il bastardo, la ricotta e la caciotta che vengono poi in parte venduti e in parte consumati da noi e dai clienti. Ho scelto di partecipare al progetto perché, come tutti i ragazzi della mia età, sto cercando la mia strada nel mondo del lavoro e ho voluto quindi sperimentare uno stile di vita diverso da quello a cui tutti noi siamo abituati, lontano dalle comodità e dalla frenesia quotidiana. Con questa esperienza, prima di tutto, ho conosciuto nuove persone e ho fatto gruppo, poi ho avuto la possibilità di imparare alcuni dei segreti più importanti per una buona lavorazione del latte e per la cura delle bestie in montagna che nessun altro conosce. Sicuramente questa esperienza mi ha cambiata e mi ha fatto crescere, ma quello che ho capito è che, al di là di cosa si faccia, se ci si impegna prima, il dopo può essere apprezzato meglio”. Lasciato il caldo estivo alle spalle, vogliamo condividere l’esperienza di Giulia, una delle partecipanti alla prima edizione del progetto “Malghe Didattiche sul Monte Grappa”, raccolta attraverso la metodologia narrativa e autobiografica come testimonianza per i giovani che aderiranno al progetto per l’anno scolastico 2024-2025. È in programma, infatti, la seconda edizione di “Malghe didattiche sul Monte Grappa”, nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 2021-2031, con la consulenza dei Servizi Veterinari e del servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2. Alcuni malgari si sono messi in gioco anche quest’anno, accettando di ospitare uno o più studenti che desiderino fare un’esperienza lavorativa e didattica nelle loro strutture nella stagione dell’alpeggio 2025. Le Malghe, inserite nella zona della Riserva, e gli ambienti che le circondano diventano così un’opportunità formativa per i giovani studenti delle classi terze e quarte di

istituti superiori della zona, durante un tirocinio estivo che permetterà loro di fare esperienza diretta di vita in ambiente naturale.

Malga Mure e Cason del Sol di Paderno di Pieve del Grappa, Val de Foje di Borso del Grappa, Paradiso di Possagno, saranno le strutture coin-

volte dall’iniziativa nel periodo che va dal 16 giugno al 31 luglio 2025. Nel mese di dicembre 2024, per le scuole interessate, sarà organizzato un incontro di presentazione del progetto. Per informazioni, è già possibile rivolgersi ai referenti di progetto riportati in locandina. Esplorare e riscoprire i paesaggi, acquisire competenze in ambito di attività specifiche dell’alpeggio, gestione e cura dell’ambiente naturale ospitante, allevamento, produzione casearia, ricezione turistica: queste le attività che saranno proposte ai

giovani studenti per incrementare le loro competenze personali, imprenditoriali, sociali, nonché quelle digitali visto che vi sarà una restituzione narrativa e autobiografica dell’esperienza di tirocinio con la creazione di contenuti didattici ed esperienziali mediante strumenti diversi e multimediali. Un progetto che favorisce salute e benessere: una settimana a contatto con il verde, l’aria pura e i cibi genuini non può che portare, infatti, benefici per la mente, il corpo e lasciare spazio all’immaginazione

Nasce Aldiapp: nuovi servizi tecnologici per i cimiteri

I cittadini appartenenti al Bacino Priula e tutti coloro che hanno un proprio caro sepolto in uno dei 68 cimiteri (a breve a Possagno e Villorba, recentemente acquisiti) convenzionati con il Consiglio di Bacino Priula possono ora contare su nuovi servizi tecnologici messi a disposizione da Contarina: è infatti attiva “Aldilapp”, un’applicazione per smartphone che consente di accedere a molte funzionalità e servizi, come ad esempio la geolocalizzazione di una sepoltura o l’accensione di un cero virtuale sul profilo del defunto. Come funziona: è sufficiente inserire in Aldilapp nome e cognome del defunto e il comune in cui è stato sepolto per individuare la posizione

sul futuro.

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della tomba all’interno del cimitero e raggiungerla in modo autonomo, senza bisogno di una mappa e senza contattare l’ufficio cimiteriale. Questa applicazione, non si limita alla geolocalizzazione delle tombe, ma offre anche molte altre funzionalità che permettono di arricchire il servizio offerto. Servizi presenti: oltre alla geolocalizzazione, tramite Aldilapp è possibile ordinare mazzi di fiori e farli recapitare nella tomba desiderata: questo servizio permette ai parenti dei defunti di inviare fiori da qualsiasi parte del mondo, offrendo un’opportunità unica per onorare i propri cari anche a distanza ed è quindi molto utile per tutti coloro che hanno delle difficoltà a raggiungere di persona il cimitero. Inoltre, i parenti più stretti possono arricchire il profilo digitale del defunto nell’applicazione, inserendo foto e informazioni sulla sua vita; gli utenti dell’app possono visitare i profili, accendere ceri virtuali e lasciare dediche in memoria dei defunti, creando una Comunità di condivisione e supporto. E’ prevista anche l’implementazione di ulteriori funzionalità, come ad esempio la possibilità di richiedere tramite l’app la pulizia della tomba dei propri cari: il tutto con l’obiettivo di arricchire i servizi offerti e semplificarne l’accesso anche per chi non abita nel nostro territorio.

Ecosistema Urbano: Treviso prima in Veneto, perde due posizioni nazionali

T

reviso si assesta al sesto posto nella classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano”, l’indagine annuale che valuta le performance ambientali di 106 città italiane e conferma il proprio primato a livello regionale.

Nonostante i miglioramenti nella raccolta differenziata e nella dispersione idrica, Treviso scende di due posizioni rispetto al 2023, totalizzando 72,63 punti su 100.

A pesare sul risultato finale sono le criticità legate al trasporto pubblico e alla qualità dell’aria, con alte concentrazioni di PM10 e PM2,5. In testa alla classifica nazionale si conferma Reggio Emilia con 80,66 punti, seguita da Trento e Parma.

“Apprezziamo l’autocritica dell’amministrazione: come già condiviso, c’è molto ancora su cui lavorare non solo per evitare di scendere in classifica, ma soprattutto per risolvere dei nodi fondamentali per la qualità della vita di cittadine e cittadini, nella consapevolezza che ad esempio i morti in strada tra gli utenti deboli sono nettamente aumentati”, commenta Fabio Tullio, presidente di Legambiente Treviso. “Queste indagini di ampio respiro sono fondamentali per capire a che punto siamo in termini di sostenibilità, ma come circolo abbiamo uno sguardo privilegiato e ravvicinato sul territorio che ci permette di mettere ancora più a fuoco questo scenario”.

Legambiente riconosce il successo di Treviso sul tema della raccolta differenziata, grazie al modello Contarina, e l’impegno dell’amministrazione comunale per l’avvio dei lavori di collettamento alla rete fognaria. Tuttavia, l’associazione ambientalista esprime preoccupazione per la mancanza di chiarezza su temi cruciali come l’aeroporto, la tutela delle zone umide e la gestione del traffico.

“Al contempo però osserviamo con preoccupazione la mancanza di chiarezza e prese di posizione forti su temi come l’aeroporto, la tutela delle zone umide e la gestione del traffico, utili a migliorare la qualità dell’aria diminuendo, tra gli altri, i rischi sanitari”, prosegue Tullio. “Crediamo che proprio il tema traffico veicolare non possa essere risolto con la recente proposta di ‘terza corsia’ del Put, che, seppur dedicata ai bus, oltre

a generare ulteriore traffico (paradosso matematico di Braess), consumerebbe ulteriore suolo,

essere

utenti privilegiati dentro le mura e nel primo fuori mura”. Legambiente Treviso chiede all’amministrazione comunale di puntare su un trasporto pubblico più efficiente e di riattivare il confronto sul progetto di liberalizzazione del tratto Treviso Sud – Treviso Nord dell’A27. L’associazione sollecita inoltre a rendere effettivo il “consumo di suolo zero” e a coinvolgere maggiormente le associazioni e la cittadinanza nelle decisioni che riguardano la città.

Un albero per la salute al Ca’ Foncello di Treviso: un simbolo di benessere e ambiente

Un giovane carpino bianco è stato piantato nella giornata di ieri martedì 29 ottobre nel giardino del padiglione malattie infettive dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, nell’ambito del progetto nazionale “un albero per la salute”, promosso dall’Arma dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità in collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi).

L’albero, pensato per adattarsi bene alla zona di Treviso, è dotato di un cartellino speciale che permette la geolocalizzazione e il monitoraggio della crescita online, compreso il risparmio di

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anidride carbonica. L’iniziativa, ispirata al concetto “One Health”, evidenzia il legame tra la salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali. “La tutela dell’ambiente è strettamente legata a quella della salute”, ha sottolineato Francesco Benazzi, direttore generale di Ulss 2, che ha partecipato alla cerimonia insieme a rappresentanti della sanità locale e delle forze armate. Nel contesto del progetto, che prevede la piantumazione di alberi in vari ospedali italiani, sono già stati messi a dimora oltre 50.000 giovani alberi, contribuendo a un “bosco diffuso” per la transizione ecologica del sistema sanitario. “Credo che il simbolo più bello della vita sia proprio l’albero, perché ha radici profonde e guarda al cielo,” ha commentato Benazzi.

“Nell’ambiente di cura che è l’ospedale, ci ispiriamo all’albero per tenere le persone radicate al loro terreno, curandole e accompagnandole. Piantare un albero ribadisce anche

l’importanza di contrastare le emissioni di CO2 e tutelare la salute.”

Ringraziando Fadoi e il Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri, Benazzi ha concluso:

“Questa iniziativa incarna la visione olistica dell’approccio One Health, per cui la tutela dell’ambiente si collega profondamente a quella della salute. Un segno di speranza che può far riflettere le persone che entrano in ospedale.”

rischiando di sacrificare ancora aree verdi e spazio per pedoni e biciclette che dovrebbero

Imprese. Nuove tecnologie al servizio della crescita in un territorio leader

Quarto report 2024: il terziario trevigiano si distingue per sostenibilità e innovazione digitale

Alla Camera di Commercio Treviso-Belluno è stato presentato il quarto Report 2024 dell’Osservatorio Congiunturale dell’Unione Provinciale Confcommercio, realizzato in collaborazione con Format Research e con il supporto di Banca Prealpi SanBiagio. L’evento, che ha visto la partecipazione di importanti figure del settore come Dania Sartorato, Presidente di Confcommercio Treviso, e Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio, ha analizzato lo stato di salute del commercio, del turismo e dei servizi nel territorio trevigiano.

Il report, che ha coinvolto un campione di 800 imprese, si è concentrato sul terzo trimestre 2024, offrendo un quadro dettagliato delle principali tendenze, tra cui clima di fiducia, congiuntura economica e esigenze finanziarie. I temi principali trattati includono l’approccio al credito, gli strumenti di pagamento e le transizioni digitale e verde, in un contesto segnato dall’International Savings Day, che offre un’importante opportunità di riflessione sul risparmio e sugli investimenti.

Nel pomeriggio, si è svolto un convegno dal titolo “Verso quale terziario? Investimenti e interlocutori necessari per anticipare il cambiamento”, con relatori di spicco come Mario Pozza, Presidente della Camera di Com-

mercio, e Alessandro Minello, economista e professore dell’Università Cà Foscari di Venezia. Dal report emerge un ritratto di un terziario trevigiano maturo e proattivo. Quasi il 60% delle imprese ha attualmente un finanziamento in corso, e più della metà degli intervistati ritiene che la banca stia contribuendo significativamente alla transizione verso la sostenibilità. Aumenta la richiesta di credito, con un miglioramento delle condizioni di accesso: il 76,1% delle imprese non ha riscontrato difficoltà nell’ottenere finanziamenti.

Inoltre, negli ultimi due anni, il 68% delle aziende ha effettuato investimenti, finanziati principalmente attraverso autofinanziamento e mercato del credito.

Gli investimenti si sono concentrati su sostenibilità e digitalizzazione, con il 25,2% delle imprese che ha investito in pratiche so-

stenibili e il 50,4% in innovazione digitale.

Dania Sartorato ha sottolineato come il rapporto tra banche e imprese sia diventato più fluido e reciproco, evidenziando una crescita della consapevolezza e dell’uso maturo degli strumenti finanziari da parte delle piccole e micro imprese. Francesco Piccin ha aggiunto che il report offre un quadro confortante e che le imprese stanno percorrendo la giusta direzione, enfatizzando l’importanza della transizione digitale e verde.

Concludendo, il quarto Report Congiunturale rappresenta non solo una fotografia dell’attuale stato del terziario trevigiano, ma anche un incentivo per le imprese a continuare su questa strada di innovazione e sostenibilità, preparando il terreno per un futuro economico resiliente e prospero.

I dati del nuovo report sul terziario dicono che i giovani preferiscono pagare con dispositivi digitali

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Negozi a Treviso: l’80% dei clienti usa il pagamento elettronico

L’Unione provinciale Confcommercio di Treviso, in collaborazione con Banca Prealpi SanBiagio e Format Research, ha presentato il quarto Report 2024 dell’Osservatorio Congiunturale.

Questa analisi, condotta su un campione di 800 imprese, esamina il terzo trimestre 2024 e anticipa le tendenze per dicembre, coprendo i settori di commercio, turismo e servizi nel territorio trevigiano.

Tra i vari dati emersi durante la presentazione del report, avvenuta il 31 ottobre presso la Camera di Commercio in piazza Borsa, spicca una significativa evoluzione nei metodi di pagamento. L’emergere di soluzioni

digitali, alimentato dai cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, ha trasformato le modalità di transazione.

Infatti, il report rivela che l’80% degli incassi avviene tramite strumenti di pagamento digitali.

Di questi, il 64,3% degli intervistati utilizza frequentemente carte di credito, di debito e pre-

pagate, mentre il 61% predilige i bonifici bancari. Solo il 35,7% fa uso di ricevute bancarie. Sorprendentemente, il 94,6% degli intervistati segnala un uso molto limitato degli assegni, mentre l’83,8% continua a utilizzare il contante, a dimostrazione che monete e assegni stanno gradualmente scomparendo dalle abitudini dei trevigiani.

Ascolta

Mercoledì

sera su Rai2. I libri di Ervas portano il capoluogo al grande pubblico

Con Stucky e Giuseppe Battiston Treviso protagonista con il noir

Alla questura di Treviso è arrivato l’ispettore Giuseppe Stucky, il protagonista della fiction L’ispettore Stucky liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas e in onda in sei puntate e iniziata lo scorso 30 ottobre su Rai2.

Il detective odia la vista dei cadaveri e “non ama perdersi in chiacchiere inutili”, ha raccontato Giuseppe Battiston, che interpreta il protagonista di origine persiana, empatico, solitario e pieno di manie. Nella serie tv gialla diretta da Valerio Attanasio, che ha scritto il soggetto con Matteo Visconti e Matteo Pettenello, la meticolosa medico legale Marina (Barbara Bobulova) affianca il poliziotto antieroe, con il quale ha un rapporto di intensa e maldestra intimità.

“Stucky non è un uomo d’azione, non mena, non ha il porto d’armi. È una figura abbastanza solitaria, ma non è solo. Adora passeggiare per le strade deserte di Treviso la notte. È moderno, decisamente calato nella sua realtà, così tanto che a volta si fa un

bicchiere e fuma un sigaro, adora mangiare in trattoria con la sua amica Marina. Non è calato nella digitalizzazione: non ha uno smartphone, non ha un computer, neanche la patente. Ma ha una curiosità innata e fortissima verso le persone, dei cui caratteri si nutre, di conseguenza ha un grande intuito, prende ore di appunti sempre su tutto ma in osteria”, ha dichiarato Battiston. “Tra Marina e Stucky c’è una grande intesa, la-

Grande successo di ascolti per le prime puntate del giallo ambientato in città

vorano bene e parlano anche dei fatti privati, lei lo stuzzica. Si conoscono da tanti anni, come io e Beppe, questo ha aiutato molto”, ha aggiunto Bobulova. Il cast include anche Diego Ribon nei panni dell’oste Secondo, consigliere di Stucky, e Alessio Praticò e Laura Cravedi, i due poliziotti Guerra e Landrulli, che aiutano l’ispettore a

risolvere i casi. Sullo sfondo c’è Treviso, della quale Battiston apprezza “il contrasto tra l’eleganza della città e gli omicidi efferati”, mentre centrale

è la tecnica narrativa che, come ha spiegato il regista Valerio Attanasio, differisce da quella dei gialli classici, dal momento che “la rivelazione al pubblico dell’as-

Camalò, la Rassegna delle birre artigianali celebra tradizione e innovazione

La Rassegna Triveneta delle Birre Artigianali torna per la sua quindicesima edizione a Camalò, offrendo un’immersione nel mondo delle birre artigianali.

Nei due weekend del 15-17 e 22-24 novembre, la Pro Loco di Camalò ospiterà birrifici da tutto il Triveneto, in un evento che combina passione, qualità e convivialità.

Il programma della rassegna è pensato per un pubblico curioso

e appassionato. Si parte venerdì 15 novembre con l’inaugurazione e l’apertura della cucina, per cui è consigliata la prenotazione.

La sera del 16 novembre sarà protagonista una grande paella su prenotazione, mentre domenica 17, con inizio alle 18:00, si concluderà il primo weekend di degustazioni.

Il secondo weekend proporrà ancora la possibilità di assaporare birre e piatti tipici, con lo spiedo

come protagonista sabato 23 novembre.

Alla Rassegna, i mastri birrai condivideranno la loro esperienza, raccontando il processo che rende ogni birra speciale, dagli ingredienti selezionati fino all’arte della fermentazione.

Il festival offre l’occasione di scoprire e degustare le diverse interpretazioni della birra artigianale, che uniscono tradizione e innovazione.

sassino avviene nei primi minuti. Ci è sembrato il modo migliore per concentrare l’attenzione sugli aspetti più psicologici di un omicidio”.

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Il festival. Dall’11 al 18 novembre la 18esima edizione dell’iniziativa della Cooperativa Pace e Sviluppo

“Mind the Gap”, per il bene del pianeta 4passi attento al divario generazionale

S enza dialogo fra generazioni sono impossibili un presente e un futuro sostenibili. Serve il confronto, serve la costruzione di un patto comune che porti a nuovi modi di abitare il pianeta. È questo il tema – quanto mai impegnativo ma altrettanto urgente – scelto dalla Cooperativa Pace e Sviluppo per la diciottesima edizione di 4passi, festival dell’economia solidale e sostenibile in programma dall’11 al 18 novembre a Treviso e organizzato grazie alla collaborazione con Altromercato e Altreconomia, con patrocinio e contributo di Regione, Provincia, Comune e Camera

nità, la parità di genere, l’economia sostenibile – ponendo ogni giorno uno e più appuntamenti di approfondimento.

Ad aprire il festival, lunedì 11 alle 20.45 al cinema Edera, la proiezione del documentario di Davide Demichelis e Alessandro Rocca “A nord di Lampedusa”, che racconta la storia del naufragio del 3 ottobre 2013 attraverso la testimonianza di Vito Fiorino, pescatore siciliano che con un gruppo di amici salvò la vita a 47 persone. Martedì 12 alle 20.45 a Santa Caterina dialogo sui nuovi modi di fare informazione etica, indipendente e partecipata

di Commercio.

nista, assieme alla giornalista e documentarista Anna Scarnecchia, dell’incontro alle 18 “Fuori dai Giochi – Gli spazi preclusi dello sport”, titolo dell’omonimo podcast nei quali i due indagano le tematiche di sostenibilità e inclusività nel mondo dello sport. Doppio appuntamento, venerdì 15: alle 18 a Palazzo Rinaldi “La rivoluzione verde delle donne Maya in Guatemala” e alle 20.45 a Santa Caterina “I numero del gap demografico” con Alessandro Rosina della Cattolica di Milano. Nel fine settimana consueto appuntamento in Loggia dei Cavalieri con il mercato di 4passi. Sa-

“Mind the Gap”, quindi. Un’attenzione al divario di età e di genere che si traduce in una più generale attenzione alle persone. Un divario rappresentato graficamente da vecchi e giovani tronchi di alberi che si sovrappongono e si contaminano a vicenda. E così sarà anche il panel scelto per quest’anno: un mix di genere e di età con la presenza di molti giovani. Che, a dispetto di quanto gli adulti superficialmente credono, di cose da raccontare, di esperienza da condividere e idee da portare ne hanno moltissime. Spesso però rimangono inascoltate, proprio per quel gap anche linguistico che separa e allontana. Per analizzare e affrontare il cambiamento in corso, 4passi ha scelto di concentrare gli eventi in programma su macrotemi – la demografia, il clima e la transizione energetica, l’attivazione di comu-

che vedrà la presenza di quattro giovani impegnati a raccontare i temi del cambiamento climatico: Francesco Scarel, Eleonora Vio, Sara Manisera, Fabio Tullio. Mercoledì 13 alle 20.45 a Santa Caterina l’incontro “Palestina e Israele attraverso la voce dei giornalisti e dei giovani”: Anna Maria Selmi, autrice del podcast “La guerra dei giornalisti. A Gaza, in Israele e in Palestina”, dialogherà con la giornalista di Gaza e fixer Safwat Al Kalhout e con la ricercatrice italo-palestinese Mjriamo Abu Samra. Giovedì 14 alle 10 a Santa Caterina i giovanissimi volontari del team di Tedx Treviso organizzano un Saloon “Mind the Gap” per le scuole superiori (ma aperto anche al pubblico) con sei speaker: Alessandro Tommasi, Luca Vettori, Paola Di Feo, Martina Carone, Ermes Pozzobon e Giovanni Mori. Lo stesso Luca Vettori – atleta olimpico – sarà protago-

bato alle 20.45 a San Teonisto lo spettacolo multimediale di Beppe Casales “400”. Domenica 17 alle 11 a Santa Caterina il dialogo “Mind the grammar – Grammatiche rispettose” con la sociolinguista Vera Gheno e la coordinatrice del Centro antiviolenza Donne libere di Quinto di Treviso Laura Sartori. Alle 15.30 presentazione del libro “I Sovrani del cibo. Speculazione e resistenza dietro a quello che mangiamo” con gli autori Duccio Franchin e Alessandro Franceschini. Chiuderà la giornata “La forza delle donne e la bellezza della moda etica sfilano”, sfilata di donne che hanno affrontato un percorso oncologico che vestiranno capi prodotti da cooperative al femminile di moda etica. Il ricavato sarà devoluto al progetto “La Forza in Passerella”.

Tra gli ospiti-relatori Vito Fiorino, pescatore che con gli amici salvò 47 persone dal naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, la sociolinguista Vera Gheno, il demografo Alessandro Rosina

Ci sarà anche un Saloon per le scuole superiori organizzato dai giovani di Tedx Treviso

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Sosteniamo progetti innovativi per l’inclusione scolastica, sociale, educativa e lavorativa dei minori migranti.

CHI PUÒ PARTECIPARE? 19 DICEMBRE 2024 Sintonizzati sul futuro.

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Sara Salin

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urante il match di Serie B

tra la squadra Cadetta del Mogliano Rugby e Rugby Trento allo stadio “Quaggia”, Gianmarco Lucchetta, pilone della squadra di casa, ha vissuto un drammatico infortunio: una mischia crollata l’ha lasciato a terra, immobile, con una frattura e lussazione di due vertebre cervicali. Da quel terribile sabato è iniziato un lungo percorso di recupero, fatto di sfide fisiche e mentali che Lucchetta oggi racconta con un nuovo sguardo sulla vita. “Ora ho recuperato il 90% delle mie capacità” spiega Lucchetta, “fisicamente mi sento meglio e mentalmente sono più sereno.” Il ricordo di quel momento è ancora vivido: “Non ho mai perso conoscenza. Ho sentito una fitta al collo, un dolore insopportabile alle spalle. Ho provato a muovere il braccio, ma tutto era immobile. Ho compreso subito la gravità della situazione”. Durante la complessa riabilitazione il supporto di famiglia e squadra è stato fondamentale. “La mia compagna è stata una roccia. Mi sfogavo con lei, non è stato facile,

ma mi è sempre stata accanto. Anche lo psicologo e il supporto della squadra mi hanno aiutato molto. I miei compagni si sono adope-

La storia di Gianmarco Lucchetta, rugbista della Cadetta del Mogliano Ruby, protagonista di un drammatico infortunio alle vertebre cervicali. Dopo la grande paura, il giocatore ha affrontato le numerose sfide di un lungo percorso di riabilitazione, che sette mesi dopo sta mostrando grossi miglioramenti.

rati per aiutare la mia ragazza con il nostro bimbo”. Lucchetta ha iniziato una lenta ripresa, concentrandosi sul recupero dell’uso delle gambe e della parte alta del corpo, motivato dal desiderio di riuscire a occuparsi del figlio. “Il mio obiettivo era tornare a sollevarlo e dopo quattro mesi ci sono

riuscito. Da lì, è iniziato il cammino per ricostruire la mia forza fisica”. Riflettendo sul processo di guarigione, Gianmarco rivela come il lavoro svolto in palestra lo abbia aiutato: “Negli ultimi anni mi sono allenato duramente, volevo essere fisicamente forte per il rugby. E questo mi ha salvato la vita: i muscoli del collo mi hanno protetto nell’incidente”. Ora, con la decisione di smettere di giocare, Lucchetta guarda al futuro in pan-

ratori atletici della giovanile nella palestra, dove posso trasmettere la mia esperienza. Mi piacerebbe lavorare con i ragazzi dai 14 ai 18 anni”. Infine, Gianmarco condivide alcuni consigli che l’esperienza gli ha insegnato: “Prendetevi cura della vostra mente: parlare e tirare fuori ciò che proviamo è essenziale. Amate il vostro corpo e fate

Edoardo Padovani, dal Sei Nazioni a Mogliano: un romantico ritorno a casa

Edoardo Padovani da questa stagione è tornato a casa, indossando di nuovo la maglia del Mogliano Rugby, con cui ha mosso i primi passi e conquistato lo storico scudetto nel 2012/13. Il talento veneziano ha vestito la maglia azzurra per 64 volte, oltre a quelle di Zebre, Tolone e Benetton Treviso. Si tratta di un ritorno dal sapore speciale. “Da aprile, sapevo che non sarei rimasto alla Benetton” racconta Padovani. “Avevo diverse opzioni, ma ho scelto la via più romantica: chiudere il cerchio e tornare a Mogliano”. Un legame forte, il suo, con una città che considera

sport, perché prendersi cura di sé può salvarvi la vita. Infine, ci saranno dei momenti difficili, ma è proprio in questi che non bisogna fermarsi”. Gianmarco Lucchetta guarda al futuro, raccontando come, da quel terribile 23 marzo 2024, la sua prospettiva sulla vita sia cambiata, portandolo ad apprezzare maggiormente le piccole cose e gli affetti famigliari.

Stefano Parpajola

casa. “Tornare è stato come rivivere il passato. Sono felice, anche se la stagione non è partita come avremmo voluto”. A Mogliano, Padovani sogna in grande: “L’obiettivo minimo è puntare ai play-off. Ma abbiamo una squadra molto competitiva, possiamo ambire alla finale. Serve un piglio diverso; siamo alla ricerca della giusta connessione. Siamo una squadra con una potenzialità clamorosa e vogliamo dimostrarlo”. Parlando della Nazionale, Padovani si emoziona: “Rappresentare l’Italia è stato un onore immenso. Quando ho ricevuto la prima maglia ho pen-

sato subito alla mia famiglia: è grazie a lei che sono qua. In più l’orgoglio di rappresentare il proprio Paese è unico”. Il trequarti veneziano è tornato a casa alla ricerca di nuovi stimoli: “Voglio ritrovare il piacere di questo sport. Il professionismo ti prosciuga, soprattutto quando le cose non vanno come vorresti. Ora non mi pongo limiti, voglio portare i colori del Mogliano in alto”. Edoardo Padovani riparte da casa sua, dalle origini. È un tornare bambino, per prendere per mano chi gli ha fatto spiccare il volo e portarlo con sé nell’Olimpo del rugby italiano. (s.p)

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Edoardo Padovani

#Regione

Il dibattito. L’anniversario tra celebrazioni e vivaci polemiche

Autonomia, a sette anni dal referendum

lo scontro politico è più acceso che mai

Per Zaia e i partiti di centrodestra era doveroso celebrare il settimo anniversario del referendum sull’autonomia regionale e fare il punto sulla realizzazione di un progetto a lungo inseguito. Per l’opposizione invece è stato l’ennesimo evento propagandistico a spese dei cittadini, che nulla ha portato di concreto. Insomma il tema continua ad infiammare lo scontro politico e ad accendere gli animi, dentro e fuori il Consiglio Regionale.

Sette anni fa oltre due milioni di cittadini si sono espressi a favore di una maggiore autonomia regionale, un vero plebiscito che ha dato il via a un percorso politico e legislativo culminato nella legge approvata il 26 giugno scorso. Venezia ha ospitato la celebrazione dell’anniversario , alla Suola Grande di San Giovanni Evangelista. Anche in questa occasione il presidente Zaia, ha sottolineato come il referendum del 201 7 sia stato un momento storico per il Veneto, un punto di partenza per un percorso che ha trovato compimento nella recente legge sull’autonomia differenziata. “Oggi discutiamo di autonomia grazie all’ardore dei veneti- ha detto Zaia - che hanno sostenuto

il referendum. È tempo di guardare avanti. Non possiamo tornare indietro. E per quanto riguarda il federalismo fiscale, finalmente sta prendendo slancio. Altre regioni, come Emilia-Romagna e Toscana, sono pronte a unirsi a questa richiesta. L’autonomia non è solo un aspetto giuridico o amministrativo. È un’opportunità per coinvolgere tutti i cittadini, non solo i veneti. Dobbiamo superare le leggende metropolitane, come quella della secessione dei ‘ricchi’, che nascono dalla non conoscenza. La spesa pubblica veneta è tra le più basse in Italia. Questo ci rende virtuosi nella gestione delle risorse. Dobbiamo fare in modo che altre regioni si uniscano a noi in questo percorso”.

Quanto al tavolo nazionale già attivo, Zaia ha precisato: “Abbiamo già avviato discussioni sulle prime nove materie di questa legge quadro. Il recente incontro di Bari ha messo in evidenza non solo le questioni legate all’autonomia, ma anche i problemi generali delle regioni.

A fare da sponda il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “I pochi che, miopemente, si ergono contro l’autonomia, si scordano che è la nostra

Costituzione a prevedere questo diritto. Una battaglia contro l’autonomia, pertanto, non è solo una battaglia contro il progresso, ma contro la Costituzione stessa. sarò sempre in prima linea per combattere le falsità e la propaganda contro l’autonomia, e per far rispettare il volere democratico di milioni di veneti”. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega, ha accusato il Partito Democratico di voler fare da guastafeste, criticando la loro opposizione a un evento che, invece, celebra la fine di uno stato centralista e dirigista. Sonora la stroncatura di Andrea Martella,

segretario veneto del Pd: “Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo”.

Anche Vanessa Camani, capogruppo del Pd, ha ha accusato la maggioranza di aver trasformato un’occasione di approfondimento

in una kermesse celebrativa della legge Calderoli, con l’aggravante dell’uso di fondi pubblici. Elena Ostanel, di VCV, ha lamentato l’assenza di un contraddittorio, suggerendo che l’evento avrebbe potuto essere finanziato con fondi di partito. Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, ha definito l’iniziativa come pura propaganda. Intanto la Lega tira dritto non sembra intenzionata a fermarsi, come dimostra il sondaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, sulla percezione del Veneto dal punto di vista linguistico. (n.s.)

Faccia a faccia Camani - Venturini in diretta sull’autonomia a Radio Veneto24

Confronto infuocato in diretta su Radio Veneto24 tra Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vanessa Camani, Capogruppo PD: materia del contendere, manco a dirlo, l’autonomia. Camani è partita subito all’attacco: “Eravamo molto curiosi di sentire quale sarebbe stato l’indirizzo che il presidente della Regione voleva dare a questo percorso verso l’autonomia differenziata. In realtà non ha detto assolutamente nulla, non ha detto quali saranno le funzioni su cui si vorranno concentrare perché ha da una prima lettura sembra che vogliano tutto e soprattutto non ha detto come questi scampoli di funzioni dentro sole nove materie potranno essere utili al Veneto.”

“A livello regionale come Forza Italia – ha replicato Elisa Venturini - abbiamo presentato la proposta di legge che poi ha

portato all’indizione del referendum per l’autonomia e siamo talmente convinti che nel nostro simbolo, in Veneto, compare la scritta autonomia. Ci rendiamo conto della difficoltà nel far condividere questo percorso a livello nazionale, perché Forza Italia è un partito nazionale e all’interno sono presenti varie anime territoriali. È chiaro che noi dobbiamo cercare di fare capire anche alle altre componenti del partito che provengono da altre parti d’Italia qual è la necessità e quali sono le ricadute positive che ci possono essere per l’autonomia con l’autonomia non solo per il territorio veneto, ma anche a livello nazionale”. “Lo abbiamo ripetutamente sottolineato – ha rintuzzato Camani - che la sinistra non è contraria all’autonomia differenziata è contraria all’autonomia differenziata versione Zaia – Calderoli. Peraltro la legge

approvata smonta un grande cavallo di battaglia della destra: non resteranno in Veneto gli otto o i nove decimi delle tasse pagate in Veneto; continueranno ad andare a Roma. Quindi se fossi in Elisa Venturini, della quale apprezzo la coerenza, non rivendicherei troppo quel referendum.”

“Per quello che riguarda la possibilità di trattenere in Veneto - ha rilanciato la capogruppo di FI - la maggior parte delle tasse pagate qui, io credo l’importante sia parti-

re, poi ci arriveremo. Il nostro Presidente sta facendo di tutto per permettere al percorso dell’autonomia di andare avanti. È chiaro che è un lavoro complesso e impegnativo: non si può pensare che si schiacci un pulsante e si realizzi l’autonomia.”

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Duello radiofonico Marcato - Montanariello:

le posizioni restano più lontane che mai

L’autonomia e in particolare l’applicazione della legge messa a punto nei mesi scorsi si conferma una materia a dir poco esplosiva, che suscita reazioni a catena, contrastati e inconciliabili. A quanto pare è difficile trovare una sintesi e le posizioni fra gli schieramenti politici restano più lontane che mai. A confermarlo il confronto in diretta radiofonica fra l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e il vice capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. Ai microfoni di Radio Veneto24 è andato in onda un vero e proprio duello, tra stoccate e affondi, con vivaci e serrati botta e risposta e reciproci scambi di vedute sulle rispettive convinzioni politiche. Al conduttore Roberto Guidetti l’impegnativo compito di moderare il confronto.

Ad aprire il dibattito l’analisi di Montanariello sulle ricadute dell’autonomia voluta a fu-

ror di popolo dal centrodestra:

“In questi giorni stiamo discutendo un provvedimento dove la legge Calderoli non prevede nessuna risorsa aggiuntiva per la nostra regione, quindi non c’è spazio per tutta la narrazione dei mesi scorsi. Lo stesso ministro Giorgetti ha ribadito che nella manovra di bilancio non ci sono soldi per i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Stiamo discutendo di un pannicello caldo che probabilmente serve ad alimentare la propaganda. Se ci

sono soldi una cosa funziona, se non ci sono soldi non funziona. Risulta implicito che per mano dello stesso governo che promuove l’autonomia vengono a mancare proprio le risorse per metterla in pratica. Assistiamo invece a scelte sempre più centralizzate, legate alla vocazione del controllo romano, e intanto in Veneto aumenta la tassazione”.

Non ci sta Roberto Marcato che replica: “Questo pannicello caldo lo ha fortemente voluto il

suo partito, con Bonaccini impegnato a chiedere l’autonomia differenziata. Capisco che è difficile, pur ricorrendo ad iperboli fantasiose, giustificare cambi così repentini. Ricordo poi che proprio il Pd ha proposto, udite udite, di ripristinare le province così come erano state cancellate dal governo Renzi con Delrio ministro. Ha proposto anche di dare meno poteri ai presidenti delle regioni, dettaglio che ovviamente sarebbe una fucilata mortale all’autonomia. Infine chiede di rivedere il Titolo Quinto della Costituzione, che era stato modificato dal Pd quando era al governo. Dove sta la coerenza in tutto questo? Dove sta l’attenzione verso il territorio?

Con questa linea contraddittoria il Pd in Veneto resterà sempre in seconda linea”.

“Stai sul pezzo, Marcato”, replica Montanariello, e l’assessore ribatte: “E tu studia, invece che parlare di alieni e unicorni! Io porto delle questioni concrete”. E così via per alcuni lunghi

e frizzanti minuti di reciproche stoccate, neanche tanto in punta di fioretto.

In chiusura l’assessore Marcato: “Se parliamo di fallimento di autonomia io guarderei ad altre regioni. In Veneto abbiamo il Pil più alto d’Italia, il tasso di occupazione più altro d’Italia e abbiamo la spesa pro capite di spesa pubblica più bassa d’Italia. Io ho posto delle questioni reali, le risposte che ho avuto sono un “bignami” dei comizi del Pd”.

Montanariello invece chiude sottolineando che «in Veneto abbiamo la spesa pubblica più bassa come regione perché i cittadini pagano la sanità due volte. La prima è con la fiscalità generale delle tasse che tutti versiamo, la seconda con la gestione della sanità veneta che, già in piena autonomia, ci porta a non trovare le prestazioni quando andiamo in ospedale e a dover pagare una seconda volta rivolgendoci al privato”.

(a cura di Nicola Stievano)

Smart city: Treviso, Vicenza e Padova si distinguono

Il Veneto si conferma una regione aperta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ottenendo ottimi risultati nella classifica dei comuni più smart. Questi sono alcuni dei dati emersi dal City Vision Score 2024, la classifica delle città intelligenti d’Italia, presentata a Padova durante gli Stati Generali delle Città Intelligenti. Tra oltre 7mila comuni, Arquà Petrarca (PD) e Soverzene (BL) si posizionano rispettivamente al settimo e ottavo posto. Anche due grandi città venete si distinguono tra i capoluoghi: Treviso è seconda soltanto a Milano, mentre Padova occupa la sesta posizione tra i territori più avanzati d’Italia. “Padova torna ad essere capitale delle Smart city – commenta l’assessora alla smart city Margherita Cera - ha accolto Sindaci e Amministratori da tutta Italia per un confronto sulle buone pratiche, le soluzioni e le esperienze di trasformazione intelligente dei territori. Due giorni fitti di appuntamenti e tavoli di lavoro: come attrarre talenti nella PA, come rendere le città inclusive, come l’intelligenza artificiale sta accelerando il processo di transizione digitale dei Comuni

grandi e piccoli”.

La classifica del City Vision Score 2024 attraverso la misurazione del livello di smartness dei Comuni Italiani aggrega e sintetizza 30 indicatori elementari in riferimento a sei dimensioni del concetto di smart city, misurando l’economia, la mobilità, l’ambiente, l’abitabilità, le persone ed infine la governance dei territori sotto la lente smart. Dai risultati della classifica, sono molti i comuni veneti in vetta, a dimostrazione dell’impegno della Regione nella valorizzazione del tessuto urbano e del loro sviluppo, con uno sguardo rivolto al futuro delle città intelligenti: considerando i primi 50 posti infatti, oltre ai comuni virtuosi nei primi 10 si aggiungono

Zenson di Piave (TV, 18° posizione), Treviso (21°), Codognè (TV, 28°), Vicenza (30°), Silea (TV, 36°) e infine Padova (38°).

“Un risultato che premia il lavoro svolto in questi anni su più fronti, compreso l’elevato grado di digitalizzazione dei nostri under-14, reso possibile dall’essere stato uno dei pochi comuni in Italia ad aver portato la fibra in tutte le scuole durante la

pandemia”, afferma il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, che sottolinea come le buone pratiche messe a terra in questi anni nel capoluogo “possono essere aumentate e migliorate se, invece che ragionare solo in termini di singola città, si inizia a lavorare di concerto con un’area più vasta e diffusa che, nel caso di Treviso, comprende i ventuno comuni della Grande Treviso”. (s.b. e s.s.)

“Semplicemente desiderare”, quinta edizione del premio di narrativa de “Il Circolo Veneto”

C’è tempo fino al 9 febbraio prossimo per partecipare alla quinta edizione del Premio di Narrativa Racconto Breve 2025, organizzato da “Il Circolo Veneto”, il cui tema sarà “Semplicemente Desiderare” nella sua più libera interpretazione.

“L’etimologia di desiderare è “de-sidera”, lontano dalle stelle - spiega il presidente Cesare Campa. - Desiderio, la materia più oscura dell’umano, sfuggente, non catalogabile, colorato di mille mutevoli tonalità. Pensare al “desiderio” come parola, e dunque esperienza, per aprire un varco ai nostri pensieri sul futuro. Ma anche, forse, una delle pietre su cui poggiare per costruire il proprio futuro ”

Anche questa edizione del concorso sarà suddiviso in due sezioni: una aperta agli over 25, l’altra, invece, sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni. L’iscrizione, per quest’ultimi è gratuita. Come per l’edizione precedente, sarà edita un’antologia che conterrà i 15 racconti più meritevoli di ambedue le categorie, selezionati dal gruppo di lettura. Figureranno nel volume anche i nomi dei docenti, degli istituti scolastici e tutti coloro che hanno partecipato. I vincitori verranno premiati a Mestre, nel maggio 2025. Bando e regolamento sul sito www.ilcircoloveneto.eu.

Margherita Cera

Turismo e agricoltura. Intervista a Federico Caner

“Avanti con il piano strategico del turismo”

Federico Caner, assessore regionale al turismo e all’agricoltura in Veneto, fa il punto anzitutto sul piano strategico regionale per il turismo 2025-2027 e sul workshop internazionale Buy Veneto.

Cosa ci dobbiamo attendere?

Ricordiamo che la nostra è la prima regione d’Italia per quanto riguarda i flussi turistici ma anche per i prodotti turistici che ha oltre alle destinazioni perché in Veneto abbiamo tutto: mare, montagna, colline, lago di Garda, città d’arte. Abbiamo toccato i 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato. Abbiamo appena chiuso il Buy Veneto, destinato ai buyer internazionali, che è andato molto bene. Per gestire tutte queste presenze ci siamo dotati di un piano strategico sul turismo. In realtà è il terzo piano strategico ed è veramente innovativo. Nasce dal basso, perché concordato con le categorie e gli operatori economici. Mette al centro, l’uomo, il turista e anche il cittadino. Perché ricordiamo che quando parliamo di turismo non parliamo solo di ricettività partiamo di enogastronomia, arte, mobilità e perfino di sanità. Pensiamo ai turisti che cercano servizi di cura nella nostra regione. Negli anni i fondi per la promozione turistica della regione Veneto sono sostanzialmente scomparsi, eppure le cose vanno bene. Come mai?

Stiamo utilizzando molto i fondi europei, non abbiamo più fondi diretti regionali per fare la promozione e la comunicazione, che comunque dobbiamo tornare ad avere perché è fondamentale. Abbiamo però imparato a utilizzare molto i fondi europei grazie ai quali finanziamo i cosiddetti club di prodotto, cioè aziende che si mettono insieme, creano un prodotto nuovo e partecipano a questi bandi europei gestiti dalla regione Veneto. Possono ricevere a fondo perduto anche il 70%. Quindi io lancio anche una provoca-

zione ai giovani, se avete idee innovative nell’ambito turistico mettetevi assieme e chiedete questi finanziamenti perché c’è la possibilità di avere di avere un aiuto importante.

Passando all’agricoltura e al tema del cambiamento climatico: cosa state facendo per questo settore?

L’agricoltura è fondamentale, è un altro dei pilastri della Regione Veneto con 8 miliardi di Pil, legato alle produzioni tipiche venete che diventano un volano anche per il turismo. Ricordiamoci che questa è una regione che ha 403 prodotti agricoli tradizionali riconosciuti dal Ministero oltre 90 prodotti certificati tra Dop, Igp e Doc. Il tema è che oggi non è facile fare agricoltura: il cambiamento climatico ci sta mettendo in difficoltà ma grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica stiamo spingendo molto per dare la possibilità di poter fare agricoltura ad esempio attraverso la gestione della risorsa acqua, dai momenti in cui ne abbiamo toppa a quelli in cui scarseggia. Altro aspetto è quello delle fitopatie sul territorio, sul quale stiamo lavorando intensamente.

(a cura di Nicola Stievano)

Cristiano

Numerose le deleghe

“Fondi straordinari per gli alloggi Ater”

Sono numerose le deleghe assegnate all’assessore regionale Cristiano Corazzari: territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca ma anche veneti nel mondo, parchi, edilizia residenziale pubblica.

Assessore, in Veneto ci sono 41 mila alloggi pubblici ma quasi 6 mila sono sfitti per mancanza di manutenzione e ci sono novemila famiglie in attesa di assegnazione. Costa state facendo per questa emergenza?

E’ un’esigenza sempre più sentita. C’è una tensione abitativa sempre più forte e anche categorie che prima non avevano bisogno dell’edilizia residenziale pubblica oggi ne fanno richiesta. Per prima cosa abbiamo dato sostegno con dei fondi straordinari per oltre 130 milioni di euro per ristrutturare gli appartamenti da mettere a disposizione delle famiglie. Anche con il prossimo bilancio sosterremo gli Ater con delle misure specifiche. Certo è che poi come regione abbiamo voluto dare la precedenza ai residenti di lungo corso in Veneto per riuscire a individuare famiglie che poi nella nostra regione volessero instaurare il proprio progetto di vita. Purtroppo la Corte Costituzionale come sapete ha bocciato il requisito dei dieci anni di residenza nella nostra regione per l’assegnazione delle case popolari. Dal nostro punto di vista è un grave problema un grave danno per chi invece vive e storicamente in Veneto. Cosa vi aspettate dall’autonomia anche in termini di fondi di capacità di spesa a proposito delle diverse deleghe che state trattando con il governo centrale?

La Costituzione prevede l’autonomia differenziata che è una reale assunzione di responsabilità: ogni regione potrà migliorare i servizi, impegnare meglio le tasse. Il percorso avviato con il referendum oggi è osteggiato da chi non vuole questo cambiamento. Noi abbiamo già avviato le trattative e puntiamo

a portare a casa delle funzioni e delle materie che siano di reale utilità per migliorare i servizi ai cittadini e utilizzare le risorse sul territorio per la società. Assessore lei ha anche la delega dei veneti del mondo, che non sono pochi, cosa ne pensano della loro regione d’origine?

I veneti hanno un forte attaccamento con la loro comunità di origine. Abbiamo un Veneto fuori dal Veneto nel mondo più di sei milioni di cittadini di origine veneta che sono in tutti i continenti, a partire dal Brasile e dall’America del Sud, che conservano le loro tradizioni e le loro radici, anche il dialetto, la vera lingua veneta che alle volte è andata perduta nella nostra regione, viene ancora parlato in questa comunità. Io penso che per noi siano degli ambasciatori straordinari e che rappresentino i valori sani della nostra comunità, quelli del lavoro quelli della solidarietà. Non è caso che abbiano tutti o quasi tutti fatto fortuna.

Che dire dello sport di casa nostra? Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport e abbiamo fatto un grande investimento nell’impiantistica sportiva.

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Messa alla prova: come funziona l’alternativa alla condanna penale

L’istituto della messa alla prova non va confuso con l’affidamento in prova ai servizi sociali che riguarda il condannato con sentenza definitiva a pena eventualmente anche residua (avendone scontata parte in carcere o agli arresti domiciliari) non superiore a quattro anni, che può essere concesso dal Tribunale di Sorveglianza.

La messa alla prova invece si ferma “sulle soglie” del processo, viene chiesta al Giudice dell’udienza preliminare o nei reati a citazione diretta alla prima udienza e, non richiede l’ammissione di responsabilità: in caso positivo comporta l’estinzione del processo penale. Consiglio spesso di ricorrere a tale alternativa, quanto meno per evitare l’alea del processo; essa è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 67/2014 inserendo nel codice penale gli articoli 168 bis, ter e quater e nel codice di procedura penale gli art.464 bis e 657 bis. Successivamente con decreto legislativo n.150/2022 si sono ampliati i casi di possibile messa

alla prova, che, peraltro, può essere concessa una sola volta.

Possono usufruirne anche i recidivi (cioè coloro che hanno avuto altre condanne penali) sono esclusi solo coloro che sono stati dichiarati delinquenti o contravventori abituali o professionali o delinquenti per tendenza; è prevista per tutti i reati con pena detentiva massima di quattro anni e per altri specifici reati (chi volesse leggere il lungo elenco completo, veda tramite Google l’articolo 550 secondo comma codice procedura penale) con pena detentiva massima non superiore a sei anni. Non è condizione indispensabile per la messa alla prova l’intervenuto risarcimento del danno perché l’art.168 bis prevede tale risarcimento “ove possibile”.

L’imputato formula la richiesta prima all’U.E.P.E.(Ufficio esecuzione esterna penale ) poi al Giudice. L’U.E.P.E. elabora un programma di lavoro di pubblica utilità che deve avere durata minima di dieci giorni, anche non continuativi e non può superare le otto ore giornaliere. Le mansioni cui gli impu-

tati possono essere adibiti sono definite dall’art. 2 del D.M. 88/2015:

1. sociali e sociosanitarie (assistenza: tossicodipendenti, anziani, alcolisti diversamente abili, stranieri, malati, minori);

2. protezione civile (soccorso alle popolazioni anche in caso di calamità);

3. patrimonio ambientale (prevenzioni incendi, salvaguardia patrimonio boschivo e forestale, protezione flora e fauna);

4. patrimonio culturale e archivistico (custodia biblioteche e musei);

5. immobili e servizi pubblici(manutenzione);

6. specifiche competenze e professionalità dell’imputato.

Il Giudice esamina il programma, può apportarvi modifiche e, se lo approva, sospende la prescrizione, ne ordina l’esecuzione e fissa una successiva udienza per esaminare la relazione dell’U.EP.E. sull’effettuazione del programma: se l’esito è positivo, pronuncia sentenza d’estinzione del reato e l’imputato resta incensurato.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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UTENZE DOMESTICHE

(cittadini e famiglie)

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UTENZE NON DOMESTICHE

(aziende, attività commerciali, enti e associazioni)

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Le auto più vendute in Veneto nel 2024: diesel e modelli pratici dominano il mercato

Golf e Panda in cima alla classifica, mentre il mercato dell’usato cresce dell’11,8%. Bassa ancora la domanda di auto elettriche.

Nel 2024 le auto più vendute in Veneto seguono tendenze simili a quelle nazionali, con una forte preferenza per modelli pratici e accessibili.

In Veneto, il 50,5% delle richieste riguarda auto diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%). Le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali. Ecco un riepilogo delle auto più richieste nella nostra regione:

Nuove auto più vendute in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Questa vettura si è confermata la più richiesta in Veneto, evidenziando la sua popolarità tra i consumatori.

2. Fiat Panda - Anche se non è al primo posto, mantiene una po-

sizione forte nelle vendite.

3. Dacia Sandero - Un altro modello molto apprezzato, noto per il suo buon rapporto qualità-prezzo.

4. Jeep Avenger - Ha guadagnato terreno come SUV compatto molto richiesto.

5. Toyota Yaris Cross - Questo modello ibrido ha visto un aumento di richieste, riflettendo l’interesse per veicoli ecologici.

6. Fiat 500 - Iconica e richiesta tra i giovani acquirenti.

7. Renault Clio - Continuamente presente nelle preferenze degli automobilisti.

8. Peugeot 208 - Un altro modello che si distingue nel segmento delle city car.

9. Ford Puma - SUV che ha trovato una buona accoglienza nel mercato.

10. Toyota Yaris - Riconosciuta per la sua efficienza e affidabilità. Crescita del mercato usato

Il mercato delle auto usate ha registrato una crescita significativa nel primo semestre del 2024, con un aumento dell’11,8% nei passaggi di proprietà.

Nel 2024 infatti il mercato delle auto usate in Veneto ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del +11,8% nei passaggi di proprietà rispetto all’anno precedente. Il 50,5% delle richieste riguarda vetture usate diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle

ibride (10,4%), mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali del mercato dell’usato. I prezzi medi delle auto usate vendute in Veneto nel primo semestre 2024 sono stati di circa 24.470 euro, con un leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%). Auto usate più comprate in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Rimane la più richiesta nel mercato dell’usato.

2. Fiat 500 - Molto popolare tra gli acquirenti, rappresenta il 3,7% dei veicoli controllati.

3. Mercedes-Benz Classe A - Un’altra scelta di alta gamma tra le auto usate.

4. Alfa Romeo Giulietta - Continua a essere una preferenza tra i veneti.

5. Alfa Romeo Stelvio - Apprezzata per il suo design e prestazioni.

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Novità nel mercato 1. Il ritorno di SWM grazie all’accordo esclusivo con Campello SpA

SWM debutta sul mercato italiano con i nuovi SUV, tra tradizione ed innovazione

SWM, rinomata casa motociclistica, è stata fondata nei primi anni ’70 a Palazzolo Milanese da due valorosi piloti uniti dalla passione per il fuoristrada. Inizialmente il nome SWM derivava dai cognomi Sironi e Vergani, con sede a Vimercate di Milano (SVVM). Successivamente, il marchio si affermò come Speedy Working Motors (SWM), conferendogli un respiro più internazionale.

Fin dal suo esordio, SWM ha conquistato rapidamente il favore di appassionati e professionisti, raggiungendo l’apice del successo nel 1979, quando vinse il titolo di miglior moto dell’anno. A coronare ulteriormente i suoi traguardi, nel 1981 SWM si aggiudicò la vittoria nel Campionato del Mondo, divenendo la prima casa motociclistica italiana a realizzare un’impresa del genere.

Nel 2014, SWM è entrata a far parte di Shineray Group, un gigante industriale con una rete completa di ricerca, sviluppo, produzione, vendita

e assistenza per diverse tipologie di veicoli, comprese moto, SUV, MPV, minibus, mini-camion ed EV, con stabilimenti situati in Cina, Vietnam e Italia.

Alla fine del 2023, Shineray Group ha stipulato un accordo esclusivo con Campello Motors per l’importazione e la distribuzione in Italia dei veicoli commerciali elettrici X30L. Questo sodalizio si è recentemente ampliato includendo anche i SUV SWM, che Campello SpA, rappresentante del marchio per il mercato italiano, ha lanciato a partire da settembre 2024. Il debutto della gamma in Italia prevede l’introduzione dei modelli a propulsione termica G01, G03F e G05, capaci di soddisfare le variegate esigenze di mobilità dei clienti.

Il modello di punta, il SUV G01, posizionato nel segmento D, si distingue per le sue dimensioni generose (4610 x 1855 x 1725 mm) e un design che coniuga robustezza ed eleganza. Questo veicolo, dotato di un mo-

tore a benzina, è disponibile sia con cambio manuale che automatico. La G01 è proposto al pubblico al prezzo di € 23.990,00, chiavi in mano e nelle colorazioni bianco, nero, antracite, blu e rosso. Offre un allestimento di serie di alta gamma, che include sedili in pelle, tettuccio panoramico e cerchi in lega da 18 pollici. Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo tattile da 10 pollici, garantisce una connettività interattiva grazie alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.

La G01 è disponibile anche in una versione sportiva, G01F, un D-SUV con dimensioni di 4670 x 1855 x 1740 mm (LxWxH), offerto esclusivamente con cambio automatico e motore a benzina. Contraddistinto da linee esterne più decise, questo modello esprime uno stile sportivo e dinamico, particolarmente evidente nel design posteriore arricchito dalla doppia uscita degli scarichi. G01F è ora accessibile a partire da € 26.990,00 chiavi in mano.

Grazie al mandato esclusivo di Campello SpA, la gamma dei SUV SWM ha esordito ufficialmente sul mercato italiano il 2 ottobre scorso. Tutti i veicoli sono coperti da una garanzia di cinque anni o 100.000 km, e sono ora disponibili presso le concessionarie autorizzate.

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Nuova Lancia Ypsilon: tradizione italiana e innovazione sostenibile per una city car iconica

Lancia celebra 117 anni con la Nuova Ypsilon: design classico, tecnologia avanzata e versioni elettrica e mild hybrid per un futuro sostenibile e innovativo.

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Lancia, sinonimo di eleganza e innovazione italiana, è un marchio iconico con oltre 117 anni di storia, amato dagli appassionati per modelli leggendari come la Flaminia, la Delta e la Stratos. Oggi, il brand guarda con ambizione al futuro, fondendo tradizione e modernità e abbracciando valori di sostenibilità e responsabilità sociale. La Nuova Ypsilon incarna perfettamente questa visione, combinando elementi stilistici classici, come la calandra “a calice”, con tec-

stabilità e dinamismo, con una carreggiata allargata per migliorare la manovrabilità e rendere l’auto perfetta sia in città sia su strade più complesse. Il team di progettazione ha messo a punto un sistema tecnologico best-in-class, pensato per facilitare l’esperienza dell’utente. L’interfaccia S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) consente di controllare facilmente le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione, adattando l’ambiente interno alle esigenze del conducente e dei passeggeri con un semplice tocco.

nologie avanzate. Dettagli di design come i fari posteriori a LED, ispirati alla Stratos, e la scritta Lancia incisa con caratteri storici omaggiano il passato ma rivisitati con un tocco contemporaneo. Gli interni, dal design sofisticato, offrono una sensazione di comfort che richiama l’ambiente di casa, grazie a materiali sostenibili e a una cura nei dettagli tipica di Lancia. La Nuova Ypsilon si distingue anche per il piacere di guida: la piattaforma CMP multi-energia su cui è costruita garantisce

La gamma della Ypsilon include una versione full electric, la prima 100% elettrica del marchio, con un motore da 156 CV, una batteria da 51 kWh e un’autonomia fino a 403 km in ciclo combinato WLTP, che supera i 500 km in città. È possibile ricaricarla rapidamente in soli 24 minuti (dal 20% all’80%), rendendola ideale per l’uso quotidiano. La versione mild hybrid, pensata per chi cerca efficienza e riduzione delle emissioni, dispone di un motore 1.2L 100 CV con tecnologia 48V, capace di una velocità massima di 190 km/h e consumi ridotti (103104 g/km CO₂), offrendo inoltre una modalità di guida elettrica per il 25% del tempo. Con cambio automatico e sistemi come e-Parking ed e-Start, questa versione unisce praticità e prestazioni.

La Nuova Ypsilon è disponibile a partire da 24.900€ per la versione ibrida, che scendono a 20.900€ con incentivi per la rottamazione, mentre la versione elettrica parte da 22.900€ con rottamazione inclusa. Lancia segna così l’inizio di una nuova era, restando fedele alla sua tradizione ma proiettandosi verso un futuro sostenibile e innovativo.

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PROTAGONISTI A NORD EST

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Mostra del Cinema di Venezia: al via i lavori per il nuovo ingresso della Sala Darsena

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La Mostra del Cinema di Venezia, uno degli appuntamenti cinematografici più prestigiosi al mondo, si prepara ad accogliere una nuova era di modernità e accessibilità grazie a un ambizioso progetto di riqualificazione.

Resilienza (Pnrr), la Biennale di Venezia ha avviato i lavori per la costruzione di un nuovo ingresso per la Sala Darsena, il celebre spazio cinematografico dell’evento. L’obiettivo è offrire un’esperienza migliore e un’accoglienza più agevole per il vasto pubblico che ogni anno affolla l’isola del Lido per partecipare alla manifestazione. Un ruolo cruciale in questa fase iniziale del cantiere è stato affidato a Tecno Crane, azienda specializzata nel montaggio e smontaggio di gru edili. Tecno Crane, con sede a Campodarsego (PD), ha messo a disposizione la sua esperienza nel settore del sollevamento per installare una gru POTAIN SP 50, con un braccio di 42 metri e un’altezza di 30 metri. Questa macchina si è rivelata essenziale per garantire il trasporto e la movimentazione dei materiali necessari alla costruzione, permettendo così un avanzamento dei lavori preciso e in sicurezza.

L’installazione della POTAIN SP 50 è stata un’operazione complessa e

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vanguardia, si conferma un partner affidabile e strategico per progetti di grande rilevanza come questo.

le costruzioni è un valore aggiunto per la Biennale, che può contare su mine il progetto in modo efficiente

spetto dei tempi di realizzazione e la sicurezza in ogni fase del progetto.

Oltre alla Sala Darsena, il piano di interventi prevede attività di manutenzione anche per il Palazzo del Cinema e l’ex Casinò, con l’obiettivo di rendere sempre più moderna e funzionale l’intera area dedicata alla Mostra del Cinema. Questi interventi contribuiranno a migliorare l’immagine delle strutture storiche che ospitano il festi-

In conclusione, i lavori per il nuovo ingresso della Sala Darsena segnano un ulteriore passo verso la valorizzazione della Mostra del Cinema di Venezia. Grazie a interventi mirati e al contributo di aziende come Tecno Crane, il festival sarà in grado di offrire un’accoglienza ancora più calorosa e organizzata, continuando a brillare come uno dei palcoscenici più importanti del cinema internazionale.

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Ingresso piscine termali, Spa e area termale

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• Riflessologia plantare APNEA ALLE TERME C’È UN MONDO DA VIVERE

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“Movember” lo IOV si tinge di blu per la prevenzione dei tumori maschili

Novembre è il mese di “Movember”, la campagna internazionale che invita gli uomini a sensibilizzarsi sulla prevenzione del tumore alla prostata e delle altre neoplasie urogenitali maschili. Per questo, l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS) sostituisce il rosa con il blu, promuovendo una maggiore consapevolezza su queste patologie.

Il termine “Movember” nasce dall’unione di “Moustache”, cioè “baffi” in inglese, e “November”, ovvero il mese dedicato a questa iniziativa mondiale.

Ogni anno, “la campagna dei baffi” richiama l’attenzione dei maschi su un tema cruciale: la diagnosi precoce del tumore alla prostata, che rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili in Italia, con 41.100 nuovi casi stimati nel 2023, di cui oltre 3.000 solo in Veneto. Sebbene meno frequenti, il cancro ai testicoli e al pene completano il quadro delle neoplasie maschili. La prevenzione e la ricerca hanno permesso di migliorare notevolmente le prospettive di vita: oltre il 92% dei pazienti con tumore prostatico vive ancora a 5 e 10 anni dalla diagnosi.

Lo IOV-IRCCS, che sostiene questa campagna dal 2014, invita gli uo-

mini a far crescere i baffi per tutto il mese, come gesto simbolico a supporto della ricerca e delle cure per le neoplasie maschili. “Come per l’ottobre rosa – sottolinea la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV-IRCCS – anche novembre dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata è un’iniziativa efficace se si rinnova ogni anno e coinvolge numerosi enti, associazioni e istituzioni. Più preveniamo, migliori sono i risultati terapeutici e più efficiente diventa il Sistema sanitario. Grazie alla ricerca scientifica, ora possiamo intervenire con tecniche robotiche mini-invasive, permettendo ai pazienti un rapido ritorno alla vita normale. Prevenire, però, deve essere un impegno condiviso da tutti. Medici e pazienti devono collaborare in questa missione, perché non c’è via più sicura della prevenzione”.

Anche il mondo dello sport è in prima linea. Durante Movember, le squadre Patavium Rugby e Petrarca Rugby di Padova si uniscono alla campagna attraverso un video promozionale, dimostrando sostegno alla cura e alla ricerca sui tumori maschili. Così, novembre si colora di blu e mette i baffi per ricordare a tutti gli uomini l’importanza della prevenzione.

In aumento i casi di intossicazione alimentare: interventi provvidenziali dei micologi ULSS 3 Serenissima

Alla luce del recente aumento di intossicazioni alimentari in Italia, si rendono sempre più importanti la tempestività e la competenza negli interventi sanitari di emergenza. Di recente una donna è morta per intossicazione da botulino dopo avere mangiato una zuppa “pronta”, ma sono moltissimi ed in continuo aumento i casi di intossicazioni in ristoranti oppure in casa. Continuano inoltre le intossicazioni micologiche, spesso legate all’inesperienza di chi ama raccogliere funghi. L’ULSS 3 Serenissima ha riportato tre interventi provvidenziali svolti nell’ultimo anno dai propri micologi, grazie ai quali una donna, un bambino e un’intera famiglia sono stati salvati da gravi avvelenamenti causati da funghi tossici.

I tre episodi hanno coinvolto una signora, avvelenata dall’Omphalotus olearius; un bambino di appena un anno e mezzo che aveva ingerito un Inosperma adaequatum; e una famiglia intossicata dal Tricholoma pardinum. Tutti sono stati curati tempestivamente grazie all’intervento degli specialisti degli ospedali di Venezia e Mirano, che hanno evitato conseguenze gravi.

L’Ispettorato micologico non si è occupato solo di emergenze: ha esaminato oltre una tonnellata di funghi destinati ai mercati ortofrutticoli veneziani, verificandone la sicurezza per il consumo. Durante i controlli, un commerciante è stato multato per l’uso scorretto di un nome scientifico. Inoltre, il servizio ha rilasciato nove certificati di idoneità per la vendita di funghi e autorizzato trenta cittadini che avevano raccolto correttamente esemplari selvatici.

Questo lavoro di prevenzione è essenziale per evitare rischi legati al consumo di funghi raccolti in natura, promuovendo la sicurezza e la consapevolezza tra i cittadini.

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La valutazione. L’assessore regionale Lanzarin: “E’ la conferma della qualità diffusa raggiunta”

Sanità veneta promossa da Agenas: qualità diffusa su tutto il territorio regionale

La sanità veneta riceve riconoscimenti significativi dal rapporto Agenas, che analizza la qualità di 1.363 strutture sanitarie italiane. Secondo l’Assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, questi risultati dimostrano l’impegno della regione nel garantire servizi sanitari di eccellenza, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale medico e infermieristico: “Questa valutazione positiva è come carburante per tutto il sistema, una conferma della qualità diffusa raggiunta, con numerosi esempi di eccellenza. Ringrazio tutti i lavoratori del nostro sistema sanitario”. Il Veneto si è distinto in quattro parametri chiave definiti da Agenas, con due prime posizioni, un secondo posto e altre valutazioni elevate, a conferma delle capacità delle sue strutture principali come le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona. “La qualità del nostro sistema non si ferma ai grandi ospedali – sottolinea Lanzarin – ma si estende anche ad altre strutture. Ad esempio, l’ospedale di Conegliano è tra i pochi in Italia ad aver velocizzato l’accesso all’angioplastica coronarica, mentre Portogruaro, San Donà e Feltre sono tra le strutture che superano il 75% di interventi per frattura del collo del femore operati entro 48 ore”.

Il report Agenas rivela che nel 2023 si sono registrati quasi 8 milioni di ricoveri in Italia, tornando ai livelli pre-pandemia. In Veneto, ospedali come Mirano, Padova e Vicenza hanno migliorato l’accesso all’angioplastica per pazienti infartuati, con interventi garantiti entro 90 minuti. Inoltre, Treviso e Mestre si distinguono per i tempi di intervento nei bypass aorto-coronarici, mentre per la complessa chirurgia sui tumori del pancreas, Verona Borgo Roma, la Clinica Pederzoli e l’Azienda Ospedaliera di Padova si confermano tra i centri di riferimento nazionali.

Il Veneto si classifica anche tra le prime dieci regioni italiane per gli interventi tempestivi su fratture del femore negli over 65, settore dove si osserva un miglioramento in tutto il Paese, con 14 ospedali italiani che superano la soglia del 75% di pazienti operati entro 48

ore, tra cui Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre. Infine, l’Azienda Ospedaliera di Padova emerge per l’aderenza agli standard di qualità, posizionandosi tra le sette strutture che hanno raggiunto una valutazione alta o molto alta.

Al via la campagna di prevenzione contro le bronchioliti nei bambini:

un

anticorpo monoclonale riduce dell’80% il rischio di ricovero

nei neonati

Le Ulss del Veneto hanno avviato, in linea con le direttive regionali, la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), principale responsabile delle bronchioliti nei neonati. La profilassi prevede una singola dose dell’anticorpo monoclonale nirsevimab, che riduce dell’80% il rischio di ricovero nei più piccoli. La campagna coprirà tutti i bambini nati tra gennaio 2024 e marzo 2025.

Il periodo di maggiore diffusione del virus va da ottobre a marzo, e la somministrazione del farmaco inizierà a novembre nei punti nascita aziendali, avvenendo prima delle dimissioni ospedaliere. Inoltre, l’immunizzazione coinvolgerà anche i Pediatri di Libera Scelta.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, responsabile del coordinamento della campagna, ha iniziato a distribuire il farmaco, che neutralizza specificamente il VRS, proteggendo così i neonati da complicazioni respiratorie.

L’iniziativa è frutto di una stretta collaborazione tra i pediatri di famiglia e la Pediatria ospedaliera, impegnati nella somministrazione del farmaco. Il VRS è infatti la causa principale di gravi infezioni respiratorie nei primi anni di vita, con complicazioni più frequenti nei neonati. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di infezioni severe da VRS che hanno reso necessario il ricovero ospedaliero, rendendo urgente una campagna di prevenzione su vasta scala.

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Prevenzione. Una guida per aiutare i cittadini a ridurre le emissioni

Vademecum anti-smog: azioni quotidiane per respirare tutti un’aria migliore

In un contesto nazionale che registra sempre più casi di intossicazioni e problemi ambientali, il Comune di Padova, con il supporto dell’Ulss 6 e dell’Arpav, ha lanciato un vademecum per aiutare i cittadini a ridurre l’inquinamento atmosferico, particolarmente critico in inverno quando le polveri sottili si accumulano nei bassi strati dell’atmosfera.

L’inquinamento atmosferico è legato a numerosi rischi per la salute: l’esposizione prolungata alle polveri sottili (PM10 e PM2,5) può aggravare malattie respiratorie, come asma e bronchite cronica, e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e tumori. Alcuni studi indicano che l’inquinamento può influire negativamente anche sullo sviluppo co-

Il documento promuove pratiche semplici per limitare l’esposizione agli inquinanti e diminuire le emissioni. Sarà distribuito nei luoghi pubblici, come l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, le circoscrizioni e gli uffici comunali. L’obiettivo, ha spiegato Andrea Ragona, assessore all’ambiente di Padova, è aumentare la consapevolezza e favorire azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria. “Le domeniche ecologiche”, ha spiegato Ragona, “non riducono lo smog da sole, ma contribuiscono a creare una coscienza collettiva e

Il Comune di Padova, con Ulss 6 e Arpav, ha lanciato un vademecum per ridurre l’inquinamento atmosferico in inverno, suggerendo semplici azioni quotidiane per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica.

gnitivo nei bambini e incrementare i casi di infiammazioni polmonari, rendendo le persone più vulnerabili alle infezioni respiratorie.

Il vademecum suggerisce gesti semplici: abbassare di un grado il riscaldamento, spegnerlo mezz’ora prima o evitare di utilizzare l’auto quando non strettamente necessario. Questi comportamenti, pur non gravando sui singoli, possono ridurre l’inquinamento a livello collettivo. Inoltre, viene fatta una distinzione tra smog e emissioni climalteranti: piantare alberi riduce la CO2, ma non incide direttamente sullo smog, che richiede invece interventi per ridurre le emissioni.

buendo a patologie respiratorie e cardiovascolari. “Cambiare le abitudini è difficile, ma ogni nostro gesto può Arpav, che monitora i livelli di smog e pubblica bollettini settimanali, ha sottolineato l’importanza della consapevolezza individuale. “Migliorare la qualità dell’aria è possibile anche grazie all’impegno di ciascuno”, ha dichiarato Luca Zagolin, tecnico Arpav. La stagione invernale, ha aggiunto, è particolarmente critica: anche piccoli gesti quotidiani aiutano a non peggiorare la situazione durante i periodi di accumulo.

Crisi demografica: cresce il numero degli anziani, ma i geriatri sono insufficienti

Al Congresso regionale a Venezia esperti lanciano l’allerta sulla carenza di specialisti e la crescente necessità di assistenza per la popolazione fragile

In Italia, le culle si svuotano mentre la popolazione anziana continua a crescere. Questo fenomeno non solo colpisce il Paese nel suo insieme, ma anche regioni come il Veneto, dove la carenza di geriatri è particolarmente preoccupante.

A lanciare l’allerta sono gli esperti della sezione triveneta della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), che si sono riuniti a Venezia per il Congresso regionale, dedicato alle sfide future e ai nuovi modelli di assistenza per gli anziani.

Nel Veneto, la popolazione over 65 è di 1 milione e 200 mila. Di questi, quasi il 40% presenta più di due malattie croniche e il 16% è non-autosufficiente. La richiesta di assistenza è in costante aumento, ma le cure disponibili non sono adeguate.

“Nonostante l’approvazione da parte della Giunta Regionale veneta di fondi superiori a 61 milioni di euro per migliorare l’assistenza agli anziani vulnerabili, il numero di geriatri è estremamente insufficiente. Solo 200 specialisti in Veneto e 50 in Trentino-Alto Adige devono far fronte alle crescenti richieste da parte di 1,5 milioni di over 65”, spiega Alessandra Coin, presidente della sezione Triveneto della Sigg.

I modelli assistenziali tradizionali si sono dimostrati inadeguati alle esigenze degli anziani, specialmente quelli più fragili. “Questo porta a frequenti accessi al pronto soccorso e ricoveri prolungati, talvolta inappropriati, poiché i pazienti, pur essendo stati curati, rimangono in ospedale per mancanza di un luogo dove andare”, aggiunge Coin. Le strutture di assistenza e l’assistenza domiciliare, infatti, non sono sufficienti a supportare il ritorno a casa degli anziani, complicando ulteriormente la situazione.

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Gli strumenti. Investimento da 2,6 milioni di euro finanziato con il Pnrr, contributi regionali e aziendali

Inaugurate nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione all’Ospedale di Camposampiero

Immagini ad altissima qualità, diagnosi più accurate, minori tempi di preparazione, dose ridotta di radiazioni e maggior comfort per i pazienti: sono i vantaggi delle nuove apparecchiature per la diagnostica per immagini, inaugurate all’Ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero. Alla cerimonia erano presenti il Governatore del Veneto Luca Zaia, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna e il direttore della Radiologia, Alberto Stellato, oltre a varie autorità locali. Le nuove macchine, dal valore complessivo di 2,6 milioni di euro finanziati con fondi PNRR e contributi regionali e aziendali, includono una Risonanza Magnetica (RM) 1,5 tesla, una TC a 128 strati e un sistema Digitale Diretto. Grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), queste apparecchiature lavorano sette giorni su sette per la RM e sei per la TC, con lo scopo di migliorare la qualità del servizio e abbattere le liste d’attesa.

La RM, come spiega il dott. Stellato, permette indagini neurologiche, cardiache, addominali, muscolo-scheletriche e vascolari su adulti e bambini, con tecnologia per lo studio specifico di cuore, encefalo, prostata e intestino. Anche la TC offre esami dettagliati per coronarie, encefalo e altre strutture, con un’ampia apertura del gantry per ridurre la sensazione di claustrofobia. La presenza di un sistema audio consente ai pazienti di ascoltare musica o podcast durante l’esame, rendendolo meno stressante.

Entrambe le apparecchiature sono state progettate con materiali a basso impatto ambientale e consumano meno energia rispetto alle precedenti. Inoltre, l’IA contribuisce a ridurre la dose di radiazioni: in alcuni esami fino al 50%, un beneficio importante per pazienti oncologici e pediatrici, spesso sottoposti a controlli frequenti.

“Questi strumenti completano il rinnovamento tecnologico del reparto di radiologia, che ora lavora a pieno regime con tecnologia di ultima generazione.”

L’intelligenza artificiale, in particolare il sistema AIR Recon DL per la RM, aumenta la qualità delle immagini con tempi di acquisizione ridotti fino a quattro volte. Il sistema True Fidelity della TC, invece, dimi-

nuisce la dose radiante senza compromettere la qualità delle immagiIl dott. Stellato ha sottolineato come queste tecnologie migliorino l’accuratezza diagnostica, in particolare nello studio delle cardiopatie, delle patologie neurologiche e dei tumori. I nuovi sistemi di posizionamento automatico, gestiti dal tecnico di radiologia, agevolano l’allineamento del paziente, rendendo il flusso di lavoro più rapido e preciso. Si prevede un aumento della produttività tra il 15 e il 20%, con un impatto positivo sulla gestione delle liste d’attesa.

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Con 5.000 aziende aderenti Confindustria Veneto Est è la seconda associazione di imprese italiana.

Aderisce a Confindustria, la Confederazione nazionale delle Associazioni dell’industria e dei servizi che con 222 Associazioni confederate rappresenta oltre 150.000 aziende con

più di 5.300.000 lavoratori.

A Confindustria Veneto Est partecipano non solo le imprese manifatturiere, ma anche quelle dei servizi e delle costruzioni. La sua missione è offrire rappresentanza e tutela alle associate nei confronti dei decisori pubblici, delle Istituzioni e degli stakeholder locali.

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A tavola

Idee

in cucina, facili e sfiziose

In novembre siamo incantati dalle sfumature e profumi offerti dalla natura. Il calo delle temperature e la riduzione delle ore di luce ci spingono a trascorrere più tempo in casa, dedicandoci alla creazione di piatti deliziosi

FRITTELLE DI BROCCOLI

Deliziosi bocconcini salati, ideali da servire come antipasto in occasione delle festività natalizie o per un aperitivo con gli amici più cari.

Ingredienti: 300 gr di broccoli; 220gr di farina 00; 160gr di latte; 1 uovo; 2 cucchiai di parmigiano grattugiato; sale

PASTA DI BARBABIETOLA E STRACCHINO

Un primo cremoso e colorato da preparare espresso per qualsiasi pranzo o cena di famiglia. Per portarlo in tavola basteranno pochi e semplici ingredienti, e una manciata di minuti.

TORTA PERE E NOCI

Un dolce goloso, soffice e piacevolmente croccante al morso, grazie alla frutta secca sbriciolata. Perfetto per una colazione genuina o da gustare a merenda con un infuso bollente o una tazza di cioccolata calda.

Preparazione: Lavare le cimette di broccolo e lessarle in abbondante acqua leggermente salata per circa 15 minuti; scolarle e trasferirle in una ciotola, quindi schiacciarle con una forchetta e lasciarle raffreddare. Rompere l’uovo in una ciotola, aggiungere la farina setacciata e mescolare con una frusta a mano. Aggiungere prima la farina per regolare la quantità di latte da versare, ottenendo così la consistenza ottimale. Versare il latte a temperatura ambiente e lavorare fino a ottenere una pastella liscia e priva di grumi, dalla consistenza vellutata. Aggiungere il bicarbonato e un cucchiaino di sale, mescolare il tutto e far riposare la pastella in frigorifero, coperta con pellicola trasparente, per dieci minuti. Unire i broccoli schiacciati e ormai freddi alla pastella, aggiungere il parmigiano e mescolare delicatamente con una spatola. Scaldare l’olio di semi in una padella capiente e, una volta arrivato a temperatura, versare la pastella a cucchiaiate. Cuocere poche frittelle alla volta finché non risultino ben dorate. Scolare le frittelle su carta assorbente prima di servire.

Ingredienti: : 3 barbabietole medie, cotte e pelate; 100 g di noci; peperoncino (opzionale); 6 pomodorini secchi sott’olio; 100 ml di olio extravergine d’oliva; 400 g di pasta corta; 150 g di formaggio feta; sale; basilico Preparazione: Mettere nel mixer le barbabietole cotte e pelate, le noci, il peperoncino e i pomodorini secchi. Azionare il mixer a intermittenza, aggiungendo l’olio extravergine d’oliva a filo, fino a ottenere una crema omogenea. Aggiustare di sale secondo il gusto. Cuocere la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere la pasta nella pentola. Aggiungere il pesto di barbabietole e mescolare bene. Aggiungere un po’ di acqua di cottura della pasta, quanto basta per ottenere una salsa cremosa che avvolga bene la pasta. Completare con lo stracchino sopra ogni porzione e del basilico fresco. Per una versione vegana, omettere la feta.

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Ingredienti: 4 pere; 80 g di noce; 300 g di farina 00; 230 g di zucchero semolato; 150 ml latte; 100 g burro; 16 g lievito in polvere per dolci; 3 uova, estratto di vaniglia; limone

Preparazione: Sbucciare 2 pere, eliminare il torsolo e tagliarle a pezzetti. Sistemare i pezzi di pera in un piatto fondo e spruzzarli con il succo di limone per evitare l’ossidazione. Tenere da parte. Rompere le uova in una ciotola, aggiungere lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Versare il burro fuso e il latte a temperatura ambiente. Unire la farina setacciata e il lievito. Profumare con l’estratto di vaniglia e mescolare accuratamente gli ingredienti. Incorporare i pezzetti di pera e 65 g di gherigli di noce sminuzzati. Versare il composto ottenuto in una tortiera da 24 cm di diametro rivestita con carta da forno. Sbucciare le pere rimanenti, tagliarle a fettine e disporle a raggiera sulla superficie del dolce. Quindi cospargere con i restanti gherigli di noce tritati e spolverizzare con un cucchiaio di zucchero semolato. Cuocere in forno statico a 180°C per circa 40 minuti. Una volta terminata la cottura, sfornare la torta e farla raffreddare per 10 minuti. Sformare il dolce su un piatto da portata e spolverizzarlo con dello zucchero a velo.

novembre

19 novembre 2024

dicembre

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Rubrica a cura di Sara Busato

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