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Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<
Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti.
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Sono 3.480 i veicoli controllati e 8mila 170 verbali di contravvenzione complessivi per violazioni al Codice della Strada, oltre a 22 patenti ritirate e a 40 conducenti sanzionati per mancata copertura assicurativa. Il 2022 è stato decisamente un anno intenso per il corpo intercomunale di polizia locale avviato nel 2019 e guidato dal comandante Stefano Forte.
“A fronte di un organico di circa 23 unità di personale in divisa, in un ambito territoriale di 82,79 Km/q e quasi 56mila abitanti, la polizia locale ha cercato sempre di garantire il miglior servizio possibile alla cittadinanza, con professionalità e disponibilità” dichiara il comandante Stefano Forte.
Tra gli altri dati snocciolati dal comandante, 623 violazioni accertate con autovelox o teleser nell’ambito dei controlli della velocità, 34 veicoli sottoposti a sequestro amministrativo e 12 quelli sottoposti a fermo amministrativo. Si aggiungono 138 sanzioni per mancata revisione del veicolo e 198 identificazioni di soggetti dediti alla prostituzione su strada.
Una grossa mole di lavoro ha riguardato inoltre anche gli aspetti più amministrativi: gli accertamenti anagrafici hanno interessato oltre 2.660 pratiche, sono inoltre state rilasciate 535 autorizzazioni e pareri inerenti all’occupazione di suolo pubblico, il transito di autocarri, la pubblicità e i passi carrai ed emanate 412 ordinanze di viabilità.
Infine, non meno importante, il corpo intercomunale si è infatti impegnato in ben 400 ore di formazione alle persone e in 115 ore di educazione stradale, che hanno interessato 55 classi per un totale di 893 alunni.
Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa. Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.
Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.
MarikaRedazione:
Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni. È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale:
Andreoli
“Cerchiamo sempre di garantire il miglior servizio possibile”
AMogliano Veneto aziende, associazioni sportive e culturali possono collaborare alla cura cittadina nell’ottica di una collaborazione tra pubblico e privato che fin da principio ha contraddistinto l’amministrazione Bortolato. Torna infatti il progetto “Adotta una Rotonda”, avviato nel 2021 e promosso dai consiglieri comunali della Lista Davide Bortolato Sindaco, Nico Zane, Lino Sponchiado e Federico Severoni e dal consigliere gelegato alle Manutenzioni del gruppo misto Roberto Zanardo. In sintesi, il progetto “Adotta una rotonda/area verde” dà l’opportunità di manutentare e decorare una delle aree verdi e di arredo ur-
moglianese di coltivare il decoro e l’arredo urbano, unitamente all’impegno dell’amministrazione comunale. Siamo contenti di aver trovato una solida spalla nel tessuto imprenditoriale e associativo per portare avanti questo progetto ed esprimo un ringraziamento agli uffici che si sono prodigati per strutturarlo, in particolare alla geometra Cristina Libralato dell’Ufficio Tecnico” dichiara il consigliere Nico Zane.
bano stradale inserite nel bando e, a opera ultimata, permette di inserire un cartello pubblicitario che, nel rispetto del codice della strada, renda merito alla realtà imprenditoriale o associativa del decoro dimostrato.
In questo modo, oltre a poter contare sulla collaborazione attiva al decoro urbano, il Comune di Mogliano Veneto ottiene un importante risparmio economico e, per un quinquennio, non dovrà sostenere lavori di manutenzione ordinaria, né di cura del verde sulle rotonde interessate dal progetto. “Si tratta di un progetto semplice ma importante che mette in luce la volontà dell’imprenditoria
E conclude: “Ricordo alle aziende del territorio che sono ancora disponibili alcune aree verdi da adottare, consultabili sul sito istituzionale del Comune”.Ad oggi le rotonde e gli spazi verdi consegnati alla cura dei privati sono quattro e più precisamente: la rotonda delle Olme a EtnosAltinum, la rotonda di via Cavalleggeri manutentata da AgricenterPistollato S.r.l., la rotonda tra la strada provinciale 106 (tangenziale ovest) e Via Tagliamento a Vivai Bulegato; in fase di definizione è la rotonda sulla strada Terraglio ex Nigi da parte di Visotto Supermercati.
Marika AndreoliSi sono conclusi a Mogliano Veneto i lavori di riqualificazione dell’area fronte sede comunale (ex scuole Rossi) di via Terraglio. In particolare, nel novembre del 2021, è stato demolito il fabbricato delle ex Scuole Rossi, mentre nel 2022 è stata demolita la vecchia pavimentazione del piazzale e dei plinti del box della vecchia pesa. Tra le novità, un impianto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche ed una pavimentazione in asfalto, con correzione delle quote.
È stata inoltre predisposta una nuova segnaleticaorizzontale e sono stati sostituiti tutti i vecchi lampioni con nuovi corpi illuminanti a led a basso consumo energetico. Per quanto riguarda il vecchio muro della scuolaè stato convertito in una seduta continua confortevole con posa di dogato di legno WPC da esterno ed un’in-
stallazione luminosa moderna. Infine, sono state posate nuove rastrelliere per le biciclette e nuovi cestini. “Quest’area, oltre ad essere accesso alla sede comunale di via Terraglio, è anche una delle principali fermate dell’autobus della città – dichiara il sindaco di Mogliano Veneto Davide Bortolato. – ora, finalmente, è più decorosa e più sicura per i numerosi cittadini che la frequentano”.
I lavori, costati 92mila euro, sono stati seguiti dall’Ufficio Progettazione e Realizzazione Opere Pubbliche del Comune di Mogliano Veneto, sotto la guida del Responsabile Unico del Procedimento Geometra Marco Semenzato. La realizzazione dei lavoriè stata invece affidata alla Tecnica Edile Project srl, alla Trevimais e alla Cristoforetti. (m.a.)
“Un progetto importante che mette in luce la volontà dell’imprenditoria moglianese di coltivare il decoro e l’arredo urbano”
AMogliano Veneto prosegue la lotta contro l’abbandono dei rifiuti con l’obiettivo di avere una città sempre più pulita e sostenibile dal punto di vista ambientale. Nello scorso anno, grazie alle azioni di monitoraggio, prevenzione e repressione degli ispettori ambientali di Mogliano Veneto e del corpo intercomunale di polizia locale, sono state irrogate 40 sanzioni amministrative nei confronti di cittadini che hanno violato le norme sul regolare smaltimento dei rifiuti (8 dei quali non residenti nel territorio comunale). Di queste 40 sanzioni, 8 sono da 500 euro ciascuna per l’abbandono di rifiuti; 14 sono da 100 euro ciascuna per l’errato conferimento dei rifiuti nei contenitori; 14 sono da 250 euro ciascuna per il conferimento dei rifiuti in contenitori di proprietà altrui e infine 4 riguardano altre tipologia di irregolarità.
Registrate anche 64 azioni di in-
formazione all’utenza volte ad educare la cittadinanza ad un corretto conferimento dei rifiuti.
“Alle sei fototrappole già installate sul territorio, se ne aggiungeranno presto ben quattro di nuove, due finanziate dalla Regione del Veneto e due dal Consiglio
di Bacino Venezia Ambiente. Alcuni controlli sul territorio legati all’abbandono dei rifiuti si sono avvalsi anche dell’utilizzo del drone in dotazione ai nostri Agenti” dichiara l’assessore alla Sicurezza Marco Donadel.
“Il presidio diretto e la videosorveglianza del territorio svolgono
un grande lavoro di prevenzione ed in taluni casi di repressione –ha commentato il comandante di polizia locale, Stefano Forte –. Vi sono sei fototrappole dedicate che hanno consentito, ad esempio, di accertare l’errata modalità di smaltimento da parte di un pubblico esercizio del centro Città. Da parte dalla Polizia Locale – conclude – vi è un’attenzione costante rispetto al controllo dell’abbandono dei rifiuti teso all’accertamento delle violazioni ed alla prevenzione di possibili aree di degrado e discariche”. Soddisfazione anche da parte del Sindaco di Mogliano Davide Bortolato: “L’obiettivo è migliorare e diffondere costantemente la cultura del rispetto dell’ambiente e del nostro territorio, oltre a far comprendere a tutti l’importanza di adottare comportamenti corretti rispetto allo smaltimento dei rifiuti”.
Marika Andreolirifiuti. Il sindaco Bortolato: “Un fenomeno sempre presente nel nostro territorio”
“Il presidio diretto e la videosorveglianza del territorio svolgono un grande lavoro di prevenzione e di repressione”
Mogliano città green dove respirare a pieni polmoni. È terminato il lavoro di censimento delpatrimonio arboreo comunale iniziato nel 2020 e durato un triennio. I rilievi in campo nei parchi, nelle aree verdi e nelle strade del territorio comunale hanno portato a individuare un totale di 8.354 piante, numero ben superiore alle stime iniziali. In particolare, l’attività di censimento arboreo ha permesso di numerare, schedare e geo-referenziare le piante di proprietà comunale al fine di avere il reale stato di consistenza del patrimonio, di approntare una futura gestione del verde più razionale, di risparmiare risorse finanziarie nella gestione del patrimonio e di dare una maggior sicurezza ai cittadini.Il lavoro di censimento è stato eseguito dai dottori forestali incaricati Ruggero Maria Ferrarini e Nicola Scantamburlo. Per ogni albero è stata rilevata la posizione, i dati dimensionali, l’età e la specie, ma soprattutto è stata verificata la condizione di salute e il grado di stabilità.Sulle 363 piante più ammalorate è stata condotta anche una indagine tramite il metodo VTA (Visual TreeAssessment) atta a determinarne le condizioni strutturali e a classificarne la classe di propensione al cedimento per scongiurare eventuali danni a cose o a persone; tant’è che alcune alberature pericolosesono state ab-
battute e ripiantumate.
Tra le curiosità del censimento, l’albero più vecchio e più giovane entrambi collocati nel Parco della Cultura Caregaro Negrin: si tratta dell’imponente Cedrus atlantica (cedro dell’Atlante) di oltre 170 anni e del Cupressussempervirens (cipresso comune o mediterraneo).
La ricchezza vegetale collettiva di cui gode Mogliano conta una varietà di ben 130 specie: tra queste, una Paulownia tomentosa (Paulonia) e un Acer pseudoplatanus (Acero montano), che hanno rispettivamente aperto e chiuso le attività di censimento.
Tanta la soddisfazione del sindaco Davide Bortolato: “L’impegno che ci siamo presi e che stiamo portando avanti è quello di man-
Per ogni albero è stata rilevata la posizione, i dati dimensionali, l’età e la specie, inoltre è stata verificata la condizione di salute e il grado di stabilità
tenere questa ricchezza secondo un elevato standard di qualità ed il censimento è uno degli strumenti che ci aiuteranno a migliorare ancora di più”. Un’ultima novità riguarda la possibilità di facilitare i controlli e di avere informazioni in tempo reale, anche utilizzando lo smartphone. “Ad ogni albero – spiega Ruggero Maria Ferrarini– è stato infatti attribuito un codice numerico identificativo affisso sul tronco mediante una targhetta; ad ogni numero corrisponde una scheda dettagliata nella quale sono inseriti tutti i dati biometrici e fitopatologici relativi alla pianta, consultabili tramite App”.
Marika AndreoliCambio di guardia alla biblioteca di Bonisiolo. Il Comune ha infatti indetto un bando vinto dall’associazione Funnyland che è pertanto subentrata all’associazione che per oltre vent’anni ha guidato la biblioteca. Così, dal primo febbraio, l’associazione Funnyland ha preso in gestione il Centro Polivalente di Bonisiolo in via Altinia 23a.
“Attualmente stiamo sistemando e riorganizzando gli spazi interni ed esterni per poter garantire in tempi brevi la ripresa sociale del centro” scrive l’associazione capitanata da Alessandra Pignatiello sulla sua pagina Facebook.
“Verranno organizzati corsi sportivi per tutte le età, laboratori per adulti e bambini, campus
invernali ed estivi, progetti di inclusione sociale, incontri e corsi a sostegno della genitorialità, attività per la terza età e gruppi di condivisione.
Verranno predisposti spazi di
aggregazione giovanile, spazi dedicati ad attività ludico-creative per bambini e spazi di ascolto per le famiglie” aggiunge l’associazio-
ne. Per quanto riguarda in particolare nonni e bambini, Funnyland anticipa che “saranno organizzati progetti in cui i nonni possano trasmettere ai bambini dei piccoli saperi, leggere una fiaba o giocare ai ‘giochi di una volta’ e verranno creati orticelli dove saranno proprio i nonni ad insegnare ai piccoli a prendersene cura”. Confermata anche l’attività della biblioteca con l’organizzazione di incontri ed eventi di promozione della letturae la possibilità di utilizzare gli spazi della sala grande per organizzare feste ed eventi privati. “L’intento è quello di creare qualcosa di bello per la comunità ed insieme alla comunità” scrive Funnyland. Per informazioni è possibile contattare il 320 199 2445. (m.a.)
Il censimento del patrimonio arboreo. L’albero più vecchio ha oltre 170 anni
Preganziol si rimette a nuovo. Tanti sono infatti i progetti cantierati in questi primi mesi del 2023: dalla modernizzazione dell’impianto dell’illuminazione pubblica ai marciapiedi, passando per l’efficientamento delle scuole.
I lavori alla scuola primaria Franchetti di San Trovaso sono incominciati lo scorso 16 gennaio e proseguiranno per 8 mesi. Riguardano la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico, per restituire agli alunni un plesso scolastico completamente rinnovato, sicuro e accogliente. Per il loro completamento, il Comune di Preganziol ha investito 1,4 milioni di euro.
“Faremo di tutto per rispettare i tempi del cantiere, che dovrebbe concludersi entro settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico – spiega il sindaco, Paolo Galeano –. Per limitare i disagi abbiamo messo a disposizione delle famiglie il trasporto scolastico gratuito per una spesa di circa 42mila euro, completamente a carico delle casse comunali. Programmare ed eseguire lavori, in questo periodo pieno di incertezze, non è facile per nessuna amministrazione. Per noi la priorità è comunque quella imprescindibile di dare ai nostri ragazzi scuole sicure e moderne”.
Il Comune è però attento anche al fronte inclusione: proseguono infatti i lavori di riqualificazione del patrimonio pubblico e di eliminazione delle barriere architettoniche in via Schiavonia, dove si è intervenuti di recente sul marciapiede del lato nord, che presentava numerosi e pericolosi dislivelli, che rendevano la fruizione del marciapiede difficile per passeggini, carrozzine e persone con difficoltà di deambulazione.
La riqualificazione continuerà per stralci a partire dal Municipio fino ad arrivare all’incrocio con via Vecellio alla fine del centro abitato e sta già evidenziando i primi risultati con l’ultimazione del tratto tra via Ungheria Libera e via Donatori di Organi, mentre è attualmente in corso d’opera l’ulteriore tratto fra Via Donatori di Organi e via Palladio. Con 178mila euro, poi, verrò messo a nuovo anche un terzo stralcio tra via Palladio e Via Dese, entro il 2023.
Ci sono poi i lavori di rinnovo dell’impianto di illuminazione pubblica, reso possibile grazie alla convenzione tra Comune e Contarina. Il progetto è notevole: prevede la sostituzione di tutti i vecchi punti luce con lampade a
led (e, se necessario, del lampione), nonché il rifacimento delle linee e dei quadri elettrici più vetusti. “Tutto ciò permetterà una miglior resa, maggior efficienza
energetica, minor inquinamento luminoso, una gestione mirata da remoto e una manutenzione più veloce”, spiega Galeano.
“I lavori sono iniziati da Borgo
Verde, proseguendo poi sulla zona di via Vecellio, via Canova, laterali a nord della Schiavonia e via Palladio – prosegue il sindaco –. Riuscendo ad intervenire su circa 30/40 lampioni al giorno, la sostituzione dei corpi illuminanti su tutto il territorio comunale dovrebbe terminare per fine aprile”. Ma non finisce qui. Parallelamente sono al via anche le operazioni di scavo dove è necessario il rifacimento completo delle linee e degli attuali quadri elettrici. La conclusione dei lavori è prevista per il prossimo settembre.
La città a portata di tutti: inaugurato il percorso pedonale via Pesare-Schiavonia
Oltre ai lavori in programma e al via, alcuni sono già stati ultimati con successo: si tratta dell’intervento al percorso pedonale nell’intersezione tra via Pesare e via Schiavonia, che all’inizio del mese di febbraio è stato inaugurato alla presenza del sindaco Paolo Galeano e dell’amministrazione comunale preganziolese.
Si è trattato, di fatto, di “un
intervento fortemente voluto per mettere in sicurezza i pedoni provenienti dalle strutture per persone con disabilità che proprio in Via Pesare hanno sede”, spiega il sindaco.
All’inaugurazione, insieme a sindaco e assessori Mestriner, Stocco, Errico e Di Lisi, hanno partecipato anche i rappresentanti di Casa Codato, Giacomo Dalla Toffola, e Casa Sole, Arianna Brunello, rispettivamente una struttura residenziale rivolta all’utenza disabile adulta e un appartamento che accoglie persone adulte con disabilità che possono sperimentare un’esperienza di autonomia abitativa.
“L’intervento ha eliminato le barriere architettoniche realizzando un percorso sicuro per gli operatori e per gli ospiti deambulanti o dotati di carrozzina, rendendo più agevoli gli spostamenti verso nuove occasioni di svago e di aggregazione – afferma il primo cittadino –. Proteggere l’utenza debole della strada e andare incontro alle esigenze della mobilità lenta: anche in questo caso obiettivo raggiunto”. (g.z.)
Il Comune di Preganziol profondamente attento anche ai temi del sociale. Fra gli obiettivi per l’anno 2023, infatti, ve n’è uno davvero onorevole: favorire la partecipazione ad attività ludico-motorie e ricreative da parte di minori e adulti con disabilità, al fine di migliorarne il benessere e la qualità della vita.
Ecco perché è stato pubblicato sul sito comunale l’avviso per l’anno 2023 che consente di richiedere un contributo economico a fronte delle spese sostenute dalle famiglie per consentire la partecipazione di ragazzi e adulti con disabilità alle attività presenti in tutto il territorio comunale e a loro dedicate. L’avviso e il modulo di domanda sono presenti sul sito del Comune, nella pagina dedicata all’iniziativa sociale. Fare richiesta per aderire al
bando è semplice: sarà necessario presentare al Comune le ricevute o fatture fiscalmente valide, emesse nel corso del 2023, relative a spese alberghiere, spese di viaggio, spese per soggiorno assistito, spese per iniziative ludiche o sportive con supporto di attività assistenziale.
Al contributo possono accedere i minori e gli adulti che
Galeano: “Un modo concreto per essere vicini alle famiglie, sostenendo i costi sostenuti per la frequenza”
presentano una invalidità documentata superiore al 66%, in possesso di attestazione ISEE in corso di validità: verrà erogato un contributo del 50% della spesa sostenuta per gli uten-
ti che presenteranno un’ISEE pari o inferiore a 50mila euro, e del 25% per gli utenti con un ISEE superiore a 50mila euro. La domanda potrà essere presentata fino al 31 dicembre 2023.
Il Comune di Preganziol impegnato nella valorizzazione delle eccellenze nello studio della musica. Nell’ambito del Festival “Musica d’Arte Città di Preganziol”, infatti, il Comune di Preganziol e l’Associazione Musica d’Arte promotori dell’iniziativa, hanno organizzato la prima edizione del Concorso Regionale di Esecuzione Musicale “Un Concerto a Preganziol”. L’iniziativa vuole proprio dare spazio alle eccellenze musicali del territorio, affidando l’esecuzione di un concerto-premio ai giovani musicisti di età non superiore a 32 anni residenti nella Regione Veneto che aderiranno all’iniziativa. La partecipazione al concorso è
gratuita.
Il concorso si svolgerà esclusivamente online selezionando, fra le videoregistrazioni pervenute entro la data di scadenza delle iscrizioni, 20 marzo 2023, il solista o la formazione da camera che terrà il concerto venerdì 5 maggio 2023 a Preganziol, presso la Sala Consiliare del Comune alle ore 21.00, nell’ambito del Festival di Musica 2023 - Rassegna Giovani ConcertistiMusica d’Arte, Città di Preganziol.
L’esito del concorso verrà comunicato il 18 aprile 2023. Il concerto-premio si svolgerà il 5 maggio 2023. Maggiori informazioni sul sito del Comune www.comune.preganziol.tv.it. (g.z.)
È “un modo concreto per essere vicini alle famiglie e per agevolare la frequenza di attività di svago compartecipando ai costi sostenuti per la frequenza”, ha commentato il sindaco Pa-
olo Galeano. Ed è proprio così: a volte è sufficiente anche un piccolo aiuto per non lasciare nessuno escluso.
Gaia Zuccolotto
Dalla Regione del Veneto un contributo per le mense scolastiche biologiche classificate di “Eccellenza”.
Tra queste, vi è anche il Comune di Preganziol, che ha dimostrato grande attenzione verso gli alimenti che vengono inseriti nei menù scolastici e verso l’impatto che le scelte alimentari hanno sulla salute di tutti e sull’ambiente.
Rientrare nella classificazione di “Eccellenza” regionale richiede infatti grande impegno: è necessario l’inserimento di prodotti biologici nei menù scolastici con una percentuale del 100% per uova e yogurt, del 90% per frutta, ortaggi, legumi, pane, pasta e cereali e del 50% per prodotti latteo-caseari, carne e pesce.
“Il contributo ottenuto dal Comune è pari a 14.689 euro – spiega l’assessore alle Politiche per l’istruzione, Susan-
na Errico – e ci colloca al secondo posto tra i riceventi in provincia di Treviso. Visto il momento di difficoltà, impiegheremo la somma per calmierare i maggiori costi ne-
cessari per la produzione dei pasti, a seguito dell’aumento dei prodotti alimentari e dei costi di produzione e distribuzione, che continuano ad aumentare”.
Ma il Comune di Preganziol non si ferma qui. “In ottemperanza alle normative europee, secondo le quali non è possibile somministrare gli alimenti su stoviglie lavabili per questioni logistiche – aggiunge Errico – i pasti sono serviti su piatti compostabili, quasi annullando il rifiuto secco delle mense”.
“Il contributo ricevuto testimonia il grande lavoro svolto e l’attenzione riservata dall’Amministrazione a queste tematiche e ci spinge a continuare nel nostro lavoro – conclude l’assessora – perchè queste risorse diventino sempre più importanti per sostenere il bilancio. Inoltre la nostra scelta è volta a non far ricadere sulle famiglie l’aumento del costo dei servizi offerti che si sta registrando su ogni fronte”.
Gaia Zuccolotto
“Pasti serviti su piatti compostabili, quasi annullando il rifiuto secco delle mense”
Un Comune attento al sociale e alle esigenze dei più giovani: è Zero Branco, dove l’amministrazione guidata dal sindaco
Luca Durighetto, in continuità con lo scorso anno, promette un 2023 ricco di iniziative dedicati a questi due importanti settori.
“Nel bilancio di previsione, sono proprio queste le due voci sulle quali non abbiamo agito in diminuzione – spiega il primo cittadino – anzi, abbiamo aggiunto nuove disponibilità. Ho letto in questi ultimi tempi che sempre più Comuni stavano valutando di aumentare o il costo della mensa o il costo del pulmino o l’Irpef per far fronte agli aumenti; noi invece stiamo cercando di puntare sul risparmio, a partire da quello energetico nelle sedi comunali, per limitare al massimo i disagi delle famiglie. È chiaro che si tratta di una situazione complicata, ma cerchiamo di fare il nostro meglio”.
“Dal 2020 poi abbiamo, magari con alcune modifiche ma con lo stesso impegno, elargito tutta una serie di contributi proprio a sostegno delle famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica prima e dal caro energia poi. Già da prima del Covid vi era una collaborazione con la Caritas e altre realtà del territorio per aiutare le famiglie in difficoltà, ma è stato con la pandemia che la situazione è esplosa – continua Durighetto –. Ci auguriamo si tratti ovviamente di una situazione temporanea, ma possiamo affermare di
aver affinato col tempo i criteri e i metodi, divenendo via via più efficaci, e continueremo ad essere al fianco dei cittadini anche nel 2023, sostenendoli con bollette e affitti”.
Prosegue anche l’attenzione all’aspetto psicologico delle situazioni di fragilità. “Dal 2020 abbiamo dato il via a un’iniziativa di sostegno psicologico, in cui figure professionali aiutano e diventano punti di riferimento per famiglie e persone fragili – racconta il sindaco –. Si tratta ovviamente di un costo per il Comune, ma ci teniamo comunque a proseguire con l’erogazione di questo servizio. La Protezione civile sta poi fungendo da collante, soprattutto per le persone anziane sole, con la consegna di cibo e medicinali, e ci aiuta a monitorare anche queste realtà del nostro territorio”.
Dai dati emersi nel 2020, Zero Branco aveva dimostrato di essere una città in forte crescita demografica, crescita rappresentata in gran parte da giovani, ai quali l’amministrazione riserva
alcune iniziative. “Già da tempo abbiamo strutturato incentivi a favore delle famiglie per sostenere le spese di iscrizione alle numerose associazioni sportive del territorio e continueremo anche quest’anno – prosegue Durighetto –. Ci stiamo muovendo anche sotto altri aspetti, per cercare di incentivare questo trend positivo. Ad esempio, nel 2023 non abbiamo aumentato di un centesimo i costi scolastici e non lo faremo nemmeno per il 2024, mi prendo quest’impegno. Essendo appunto il nostro un Comune con un’alta percentuale di ragazzi e bambini, quest’impegno è ovviamente ancor più gravoso rispetto che in altri territori, ma l’idea di mantenere bloccati questi costi e fare in modo che la differenza fosse a carico del Comune ci sembrava più che doverosa”. Prende il via dunque il 2023 a Zero Branco. Un anno che l’amministrazione dedicherà al bene delle famiglie, dei ragazzi e di tutti i cittadini.
Gaia ZuccolottoLa natura come un’infrastruttura da valorizzare. È ciò di cui è convinto il Comune di Zero Branco, che dopo l’inaugurazione del suo bosco urbano ha provveduto alla piantumazione di altri 1 200 alberi. “Abbiamo in programma l’adesione a un bando della Regione dedicato all’ampliamento delle aree verdi –spiega il sindaco Luca Durighetto –, ma la piantumazione di nuovi alberi è comunque già prevista dalla nostra amministrazione. Per fare un esempio, nelle opere in fase di realizzazione, come la nuova rotatoria di fronte all’ex consorzio agrario, abbiamo intenzione di creare nuove aiuole più ampie, oltre a una sostituzione della vegetazione già presente, dove malata o in posizione non ottimale”.
“Il nostro intento è quello di chiudere nel 2023 il cosiddetto ‘Bilancio verde’, un bilancio utilizzato da alcune amministrazioni nel quale viene riportato il numero delle piantumazioni effettuati, degli alberi abbattuti, un calcolo della Co2 risparmiata e consumata
– racconta il sindaco –. Ecco, alla luce di ciò, stiamo cercando di sviluppare un vero e proprio ripensamento globale del verde così come deve essere realizzato”. L’impegno non si ferma qui. “Lo scorso anno abbiamo fatto delle piantumazioni nel territorio e alcune non hanno attecchito a causa delle condizioni estreme dell’estate: ora stiamo provvedendo alla loro sostituzione, a carico della ditta che ha fatto la piantumazione – aggiunge Durighetto, e conclude –: Questo è un approccio magari un po’ nuovo per la pubblica amministrazione, ma che ci dà la garanzia che il patrimonio verde, il patrimonio arboreo del Comune di Zero Branco, non solo sia manutenuto, ma possa anche crescere e svilupparsi nella maniera più ampia e corretta possibile, garantendo ai cittadini la possibilità di usufruire di veri e propri polmoni verdi, che possano continuare a migliorare la qualità dell’aria e anche dunque la condizione della vita nel nostro territorio”. (g.z.)
Il punto dopo il bilancio di previsione. Tante le iniziative in programma a favore delle famiglie
“Sociale
nostre priorità”
Il sindaco Durighetto: “Già da tempo abbiamo strutturato incentivi a favore delle famiglie per sostenere le spese di iscrizione alle numerose associazioni sportive del territorio e continueremo anche quest’anno”Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
L e scuole elementari di Zero
Branco a settembre riusciranno a far partire un numero di classi prime in linea con quello attuale. E già questo, alla luce dell’inverno demografico, è una buona cosa. In realtà, però, qui l’istituto comprensivo si era organizzato da tempo sostanzialmente dividendo una elementare tra le frazioni di Scandolara e di Sant’Alberto. “Funzionano come un unico plesso – spiega Nicole Cazzaro, assessore alla scuola e ai servizi per l’infanzia – le classi prime e seconde sono ospitate alla Pascoli di Scandolara. Le classi terze, quarte e quinte, invece, sono alle Fermi di Sant’Alberto”. “Questa scelta fino ad ora ha consentito la migliore organizzazione possibile”, sottolinea l’assessore. E il sindaco Luca Durighetto è sulla stessa lunghezza d’onda. A conti fatti è una scelta che è letteralmente destinata a fare scuola. A Zero Branco l’andamento delle nascite resta migliore rispetto ad altri paesi. Nonostante questo, il comune ha già fatto almeno in parte ciò che molte elementari trevigiane saranno chiamate a fare nei prossimi mesi a fronte del dilemma della carenza di alunni. Ci sono sempre meno bambini. E di conseguenza bisogna decidere quali plessi accorpare e, cosa ancora più complessa, quali chiudere. I numeri riguardanti le iscrizioni in prima nelle scuole della Marca confermano appieno i timori della vigilia. A livello complessivo, le scuole statali attive della provincia, elementari, medie e superiori, perdono 832 studenti. A settembre ci saranno quasi 40 classi in meno. E’ questo il dato che esce dal primo bilancio ufficiale delle iscrizioni nelle classi prime: nel prossimo anno scolastico si scenderà dagli attuali 22.267 a 21.435 iscritti in prima. Le elementari, nello specifico, conteranno 289 alunni in meno. Vuol dire che 12 prime non partiranno proprio a causa della carenza di bambini. Le medie ne perderanno 110. Cioè tra 4 e 5 classi. E le superiori conteranno 433 ragazzi in meno rispetto alle prime di quest’anno. Qui, in sostanza, spariranno poco meno di 20 classi. Con la conseguente riduzione del numero di insegnanti, tra titolari perdenti posto da trasferire e supplenti. Più
il ridimensionamento dei fondi statali che vengono assegnati in proporzione al numero di iscritti. Sul fronte delle superiori, poi, si salvano solamente le scuole professionali. Non vedono aumentare il numero di studenti, ma almeno non perdono terreno: rimangono a un passo da quota 1.400 iscritti in prima. Per il resto, invece, tra licei e istituti tecnici, è una selva di segni meno.
Mauro Favaro5mila euro per le attività che occuperanno gli sfitti del Distretto del Commercio
Zero Branco pronta a sostenere il commercio locale attraverso politiche attive sul riuso degli spazi sfitti situati all’interno del Distretto del Commercio. In adesione al bando regionale dedicato proprio ai Distretti del Commercio, infatti, il Comune di Zero Branco ha avviato un bando, che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 5mila euro,
da erogare a fondo perduto alle attività che occuperanno proprio i locali sfitti situati nel Distretto del Commercio zerotino.
Le proposte dovranno pervenire tramite Posta Elettronica Certificata (Pec) all’indirizzo legalmail@pec.comunezerobranco.
it o attraverso l’Ufficio Protocollo del Comune di Zero Branco, entro il 3 aprile 2023, alle ore 12:00, pena l’esclusione dalla selezione. Nell’oggetto del messaggio dovrà essere indicata la dicitura “Bando a sostegno di politiche attive sul riuso degli spazi sfitti – 2023”.
La documentazione necessaria ad aderire al bando è scaricabile e consultabile nella sezione “Avvisi” del sito del Comune, nella pagina dedicata al bando in questione. (g.z.)
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Serviranno ancora poco meno di 5 anni per iniziare la costruzione del nuovo asilo di Quinto, trasferendo i bambini che frequentano la materna parrocchiale San Giorgio, oggi proprio sotto la rotta degli aerei. L’obiettivo è il 2027. Arriveranno un po’ prima, invece, gli interventi per riqualificare i tetti delle case spazzati dai vortici d’aria causati dagli aerei in fase di atterraggio (2024). Intanto sono già finite sotto la lente di un drone le coperture di 100 edifici che sorgono in un’area di circa 90mila metri quadrati tra la Noalese, via Costamala, vicolo Marangon e via Contea. Di seguito, si lavorerà per isolare le abitazioni attorno alla pista, in particolare con la sostituzione dei serramenti, in modo da metterle al riparo dai rumori più intensi (2025). In questo caso si parla di 113 case (19 a Treviso e 94 a Quinto) per un totale di 291 residenti (59 a Treviso e 232 a Quinto). Per il rimboschimento, di contro, bisognerà attendere il 2028. Le tappe per lo sviluppo dell’aeroporto Canova, come previsto dal masterplan da oltre 50 milioni, sono state messe per la prima volta nero su bianco nel cronoprogramma timbrato dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, sulla base del progetto di mitigazione e compensazione firmato da AerTre, società del gruppo Save che gestisce lo scalo della Marca. Solo la realizzazione della nuova passerella pedonale sopra la Noalese, tra il terminal e i parcheggi, con l’obiettivo di dire addio al semaforo pedonale, avrà una corsia preferenziale: il cantiere dovrebbe partire entro giugno.
Per quanto riguarda il nodo dell’asilo, la giunta del sindaco Stefania Sartori ha già iniziato a dialogare con Save/AerTre, la società che gestisce lo scalo. Il primo cittadino ha incontrato Corrado Fischer, amministratore delegato di AerTre. Sul piatto c’è una cifra tra 1,2 milioni e 1,5 milioni di euro. Il Comune ha già individuato tre aree, da acquisire, dove potrebbe sorgere il nuovo asilo, verso la località di San Cassiano. Oltre alla necessità di fare una scelta, però, la somma prevista dalla società di gestione al momento non è considerata sufficiente. “E’ bene ricordare – si specifica nel cronoprogramma – che i tempi proposti possono subire variazioni in funzione della procedura per ottene-
re la conformità urbanistica dello strumento di pianificazione e ottimizzazione al 2030 dello scalo aeroportuale”. Su questo, però, è arrivata la mossa che Save stava attendendo: Enac ha comunicato al Comune di Treviso che è stata appena avviata la procedura relativa proprio alla conformità urbanistica. Al netto di clamorose sorprese, quindi, il passo decisivo è stato compiuto.
Mauro FavaroSi torna a volare: al Canova: recuperato l’80% dei volumi pre-Covid
Verso la Romania e verso la Spagna, soprattutto. Se si parla di singole rotte, invece, quelle più gettonate sono state verso Bruxelles, Bucarest, Tirana, Lamezia Terme e Parigi. Sono questi i collegamenti attivi all’aeroporto Canova che nel corso del 2022 hanno registrato un numero maggiore di passeggeri in transito. Per quanto riguarda la Romania, nel suo complesso, si è arrivati a 320mila persone. Per la Spagna, di pari passo, ci si è stabilizzati a quota 307mila. Il bilancio è stato fatto direttamente da Save/AerTre, la
società che gestisce lo scalo. Dopo l’esplosione dell’emergenza Covid, l’aeroporto è stato chiuso per 15 mesi, fino al giugno del 2021. L’anno scorso, però, ha contato il passaggio di oltre 2 milioni 635mila passeggeri (l’89% ha viaggiato su voli internazionali). Vuol dire che è stato recuperato l’81% dei volumi registrati nel 2019, quando ancora nessuno poteva immaginare l’arrivo della pandemia. Il picco, com’era prevedibile, è stato registrato in estate. Nella bella stagione il Canova è arrivato a contare 250mila passeggeri, tra quelli in partenza e quelli in arrivo. “Una crescita alimentata dagli investimenti sullo scalo di Ryanair, che a giugno 2021, con la riapertura dello scalo, ha inaugurato una sua base operativa stabile con due aeromobili – specificano dalla società – e da Wizz Air, che insieme garantiscono l’offerta di un vasto network di destinazioni punto a punto”. Nel dettaglio, Ryanair ha registrato oltre 2,2 milioni di passeggeri nel corso del 2022 (81% del traffico rispetto al 2019). E Wizz Air ha accolto oltre 400mila passeggeri, in linea con il 2019. (m.f.)
Sicurezza. La soddisfazione del sindaco: “Speriamo ci possano essere tutti”
Sono 68 i candidati che si sono fatti avanti per un posto da agente di polizia locale a Quinto. Il Comune ne era rimasto sguarnito, tanto che ha dovuto far ricorso agli agenti del comando di Treviso, presi in “prestito” dal capoluogo. Questi ultimi copriranno i turni a Quinto fino alla fine di marzo. Per il resto, però, a quanto sembra non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si temeva che il concorso bandito dal Comune per l’assunzione diretta, potesse andare deserto, o quasi. Tutt’altro. Quasi settanta candidati sono stati ammessi alla selezione. E oltre il 40% sono donne.
“Sono soddisfatta per questa risposta: speriamo ci possano essere tutti – spiega il sindaco Stefania Sartori – una soddisfazione aggiuntiva, tra l’altro, deriva dal fatto che ci sono molte donne”.
La paga prevista è quella dettata dal contratto collettivo nazionale: quasi 21.400 euro all’anno lordi di stipendio tabellare, tredicesima ed eventuali indennità accessorie.
“Avevamo annunciato il bando per assumere nuovi agenti di polizia locale – sottolinea il primo cittadino – nonostante le attuali difficoltà a livello generale, faremo tutto ciò che è possibile per coprire i posti rimasti vacanti”.
La speranza ora è che si presentino tutti alle varie prove, sulla base delle quali verrà stilata la
graduatoria. Di seguito si procederà con l’assunzione a tempo indeterminato. Ma non ci si fermerà qui. In caso di necessità, infatti, la stessa graduatoria potrà essere usata per assumere anche più agenti. E non è escluso che se ne possano servire anche i comuni vicini, senza dover a loro volta bandire un nuovo concorso, con costi annessi e connessi. Nel frattempo a Quinto si continua ad affidarsi gli agenti in arrivo dal capoluogo della Marca. L’accordo con il Comune di Treviso è stato rinnovato fino al primo aprile. Il comando della polizia locale di Treviso invia ogni settimana a Quinto due agenti per coprire due turni da 6 ore ciascuno, per
Sartori: “Avevamo annunciato il bando per assumere nuovi agenti di polizia locale, nonostante le attuali difficoltà a livello generale, faremo tutto ciò che è possibile per coprire i posti rimasti vacanti”
un servizio totale di 12 ore a settimana, in orario diurno, escluso il sabato pomeriggio. Non si tratta di una cosa gratuita.
“I servizi di rinforzo avvengono al di fuori dell’orario di lavoro degli agenti interessati – specificano dalla giunta Sartori – al fine di garantire gli standard di efficienza e qualità attuali, senza alcuna penalizzazione al servizio del comando di polizia locale di Treviso”. Il Comune di Quinto garantisce un compenso lordo pari a 25 euro all’ora per ogni singolo agente in arrivo da Treviso. A quanto pare, però, questa situazione è ormai destinata a finire.
Sono aperte le iscrizioni per usufruire del servizio di trasporto scolastico del Comune di Quinto per l’anno 2023-24.
Ogni utente potrà richiedere una sola fermata, uguale sia per l’andata che per il ritorno, e non potrà chiedere fermate di andata e di ritorno su itinerari differenti, tranne il caso in cui le due fermate siano ricomprese nel medesimo itinerario (l’ipotesi sarà verificabile solo dopo che sono stati predisposti gli itinerari).
“La quota di contribuzione delle famiglie verrà calcolata probabilmente entro fine luglio 2023, sulla base delle domande accettate e dei costi previsti per l’erogazione del
servizio” aggiunge il Comune in una nota. “Tale quota – sottolinea ancora l’amministrazione – rappresenta soltanto una parte del costo totale sostenuto dal Comune: nel 2021 essa è stata pari a circa il 36% della spesa totale, nel 2022 una quota ancora inferiore”.
Scendendo nel dettaglio, nel 2022-23 la somma da pagare per l’intero anno scolastico è di 280 euro per i residenti e di 337 euro per i non residenti; per i residenti è prevista anche la riduzione al 50% dal terzo figlio in poi. Inoltre, viene garantito il servizio di andata e ritorno a Santa Cristina per i residenti che sono iscritti alla scuola primaria Marconi di Quinto di Treviso e, qualora possibile, il servizio di andata e ritorno per i residenti a Quinto di Treviso che iscrivono i propri figli alla scuola primaria Alighieri di Santa Cristina.
La scadenza per la presentazione dei documenti è fissata per il 15 marzo. (m.a.)
Si apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province
Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.
Di cosa stiamo parlando? Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.
Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.
Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un refe-
Il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista
rendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie. Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.
In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.
A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti
che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.
Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?
La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essenziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.
PRESIDENZIALISMO
E COSTITUZIONE
La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovviamente, del presidenzialismo.
Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica.
Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il
focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.
In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.
Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.
Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.
In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla. Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.
SINDACI, SPUNTA
IL TERZO MANDATO
L’altro grande dibattito in corso è
legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia, dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo. Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato. Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.
PROVINCE,
In realtà di riforme ce ne sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province.
La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.
Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.
Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.
Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente.
Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.
Il dibattito. Si accende il confronto politico, e non solo, sui possibili scenari
Un’esposizione dedicata alla sperimentazione della creatività dei più piccoli
Si terrà dal 30 aprile al 4 giugno 2023, nella meravigliosa Villa Guidini di Zero Branco: è la tredicesima Biennale d’Arte del Bambino “RitmArte”, patrocinata da Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Zero Branco, Città di Treviso e Comune di Quinto di Treviso, e che verrà inaugurata proprio nell’ultima domenica di aprile, in piena primavera, alle ore 16. In questa nuova esposizione, saranno proposti nuovi percorsi didattici di ricerca e sperimentazione nella creatività artistica dei più piccoli, svolti dai bambini degli asili nido, delle scuole dell’infanzia, primarie ed extra scolastiche delle regioni del Veneto, dell’Umbria e della Campania. Insomma, un vero percorso dal nord al sud, alla scoperta delle doti più creative e fantasiose dei giovanissimi artisti degli asili e delle scuole dell’Italia.
Il progetto e la sua direzione sono a cura dell’insegnante e pittice Liana Bottiglieri Calzavara, che con quest’iniziativa propone di formare e aggiorna-
re le Educatrici degli Asili-Nido, gli Insegnanti delle Scuole d’Infanzia, della Primaria e di Sedi Extrascolastiche, di conseguenza educare i bambini attraverso la Creatività Artistica con il metodo “l’Alfabeto Segno-Colore”.
Il progetto è tutt’ora aperto: si sviluppa, infatti, in due momenti o percorsi pedagogicodidattici, basati sulla ricerca e
sperimentazione che condurranno docenti ed alunni a partecipare alla quattordicesima Biennale d’Arte del Bambino che si svolgerà nel mese di maggio 2025.
Padrino della Biennale d’Arte del Bambino è invece l’autore disneyano Giorgio Cavazzano, già ospite d’onore a Zero Branco, dove nel 2021 aveva presentato i suoi disegni in una mostra dal titolo “Topolino e Paperi”.
La mostra sarà aperta dal martedì al sabato in orario 9 - 12.30 e 15.30 - 18.30, nei prefestivi e festivi invece solo nell’orario 15.30 - 18.30, mentre resterà chiusa il lunedì.
La Biennale del Bambino sarà visitabile anche dalle scuole con prenotazione al numero 3398149072, sia per visite guidate che non. Per qualunque informazione invece sarà possibile contattare il numero 3406174217, l’indirizzo mail info@biennaledartedelbambino.it o consultare il sito www. biennaledartedelbambino.it.
Il 31 marzo il Museo Bailo aprirà le sue porte all’evento espositivo più atteso: “Arturo Martini. I capolavori”. Dopo quella del 1947, allestita a pochi mesi dalla scomparsa dell’artista; dopo quella del 1967, epica per la quantità di opere radunate per l’occasione da Bepi Mazzotti e per la progettazione degli allestimenti a Santa Caterina firmati da Carlo Scarpa; dopo quella del 1989, in occasione del centenario della nascita, ricca di opere inedite risalenti soprattutto alla fase giovanile, ecco che Treviso si prepara a tributare un nuovo omaggio al suo illustre cittadino, nato nel 1889, promotore della scultura italiana del Novecento. Più che un omaggio per i 75 anni dalla morte, la volontà della Città di Treviso è ricordare Martini per il contributo che diede all’arte veneta, italiana e universale. E lo farà con un’esposizione ampia, completa e ricca, proponendo al pubblico 280 opere, 150 delle quali sono patrimonio del Bailo (resteranno allestiste al primo piano nella sezione permanente).
Altri 130 capolavori arriveranno a Treviso in occasione della mostra.
Mentre è ancora in corso la mostra dedicata ad Antonio Carlini, maestro di Martini, il conto alla rovescia e la curiosità sono già partiti. Curata dal direttore dei Musei
Civici Fabrizio Malachin e da Nico Stringa, “Arturo Martini. I capolavori” porterà a Treviso opere concesse da collezioni pubbliche e private, da Ca’ Pesaro, dalla Galleria Nazionale di Roma e da quella di Bologna, dalla Galleria del Novecento di Firenze e dal Museo Martini di Vado Ligure e Savona. Alcune verranno esposte per la prima volta. Molte saranno di grandi dimensioni ma, per dirla con Marti-
ni, “pesano tonnellate e sembrano leggere come una piuma”.
Opera icona della mostra sarà la stessa che funge da biglietto da visita del Bailo: quell’Adamo ed Eva di dimensioni monumentali che riempie il giardino interno e che Treviso si è conquistata grazie a una pubblica sottoscrizione indetta nel 1993. Lì terminerà anche il percorso espositivo, composto da cinque sezioni (Il giovane Martini, I grandi capolavori, Le maioliche, Il ciclo di Blevio, Martini pittore, La maturità nei capolavori del Bailo). Un finale che conduce lì, al piano terra del Museo, dove alla luce del chiostro, in uno spazio avvolto nel silenzio e quasi sospeso, appare la Venere dei porti, uno dei capolavori più poetici di Martini. Che poi, vale la pena ricordarlo in quest’attesa che porterà a varcare le soglie di questa mostra che arriva dopo trent’anni dall’ultima: il Bailo è già Arturo Martini, stabilmente protagonista di un’ampia collezione di opere che sono patrimonio del Museo.
Sara SalinSaranno proposti nuovi percorsi didattici di ricerca e sperimentazione nella creatività artistica dei più piccoli, svolti dai bambini delle regioni del Veneto, dell’Umbria e della Campania
Essere riconosciuti e premiati è sempre una grande soddisfazione. Lo è per ogni atleta, ma lo è anche per qualunque associazione sportiva. Ancor di più, poi, se a riconoscere l’impegno e la dedizione che vengono impiegati per offrire il miglior servizio agli sportivi del territorio è un ente di grande importanza a livello nazionale. Ecco perché la Kosmos Volley di Zero Branco ha gioito così tanto leggendo la comunicazione giunta dalla Federazione Italiana Pallavolo, che ha pubblicato l’elenco delle Società Certificate con il Marchio di Qualità Settore Giovanile per il Biennio 2022-2024, per la quale la Kosmos Volley è rientrata per il secondo anno consecutivo nella categoria argento.
“Un marchio di qualità che premia in modo particolare l’impegno, la professionalità e la pas-
sione dei nostri tecnici guidati da Simone Mestrinaro – scrivono dalla società sportiva zerotina sulla loro pagina Facebook –. Il primo grazie quindi è per i nostri coach e smart coach Simone Mestrinaro, Stefano Marini, Katia Zanetti, Marco Paissan, Damiano Cecconi, Elena Michieletto ed Elena Marcon. E
“Grazie a chi ogni giorno dedica tempo alla crescita dei giovani, come persone e come atleti”
poi un ringraziamento agli Staff Tecnici delle squadre, dirigenti e simpatizzanti che ogni giorno dedicano il loro tempo alla crescita dei giovani, prima come persone e poi anche come atleti”.
Il risultato conseguito dalla Ko-
smos Volley di Zero Branco, nata dalla fusione delle associazioni sportive U.S. Albertina Pallavolo e Zero Volley, è dunque la testimonianza di un percorso virtuoso che la società ha intrapreso, continuando a far crescere la passione per lo sport
Sui campi più prestigiosi o su quelli locali, il problema del razzismo e della discriminazione continua a macchiare il mondo del calcio.
Tra gli ultimi episodi, la vicenda che ha coinvolto l’arbitro Mamady Cissè, che appartiene alla sezione arbitrale Aia di Treviso dal 2016 ed è originario della Guinea. In particolare, nel corso di una partita di seconda categoria, il direttore di gara è stato raggiunto da insulti razzisti dopo aver assegnato al minuto ‘87 un rigore al Fossalonga, che ha permesso alla squadra trevigiana di raggiungere il pareggio contro i padroni di casa del Bessica. Cissè ha dunque deciso immediatamente di sospendere la gara, abbandonando il campo.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Figc Gabriele Garavina, condannando le
aggressioni, figlie di “una cultura becera che deve essere espulsa dal nostro sistema”.
“Continuiamo ad avere un grande problema di razzismo nonostante le attività di sensibilizzazione - spiega Daniela Conti, responsabile Uisp ( Unione Italiana Sport per Tutti) per le politiche dell’interculturalità e della cooperazione - Durante il Covid, quello che poteva sembrare uno stop per quanto riguarda questi casi di discriminazione, era solo il riflesso della momentanea interruzione delle competizioni. Con la ripresa sono tornati a verificarsi atti molto gravi nei confronti dei giocatori neri, ma anche degli arbitri, che dovrebbero godere di un rispetto ulteriore”.
Insomma, sul campo o fuori, sui social network, la partita del razzismo deve finire. (m.a.)
di squadra e la pallavolo a numerosi giovani anno dopo anno. L’anno è appena all’inizio, ma non si può certo dire che la Kosmos Volley di Zero Branco non l’abbia incominciato con il piede giusto. Tante gare aspettano i giovani pallavolisti zerotini, che
tuttavia giocheranno con una certezza in più: a festeggiare le loro vittorie e supportarli nelle sconfitte ci sarà sempre alle loro spalle un team preparato e appassionato.
Gaia Zuccolotto
Via libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni
Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni fare richieste e con altrettanta sag-
gezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che mo-
dificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”. La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che
fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”. A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia
Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra
non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.
F
ronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli, lungo e insidioso. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati
governi”.
Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parlamento per le troppe
contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni,
saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma. D’altra parte l’unico obiettivo era quello di saldare una cambiale elettorale alla Lega di Salvini propinando la solita propaganda. Tentando così di spostare in avanti il momento in cui emergeranno le reali divisioni della maggioranza, destinate a far arenare il disegno di legge una volta giunto in Parlamento”.
Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma
spaccherà il paese: l’unica cosa che rimarrà uguale per tutti i cittadini italiani sarà che saranno loro a fare le spese delle scelte ideologiche di questo governo. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie, una predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni, prevedere coperture adeguate per garantirli, tenere conto degli enormi divari già esistenti nel nostro Paese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.
De Carlo: “Ripagata la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”In foto Roberto Calderoli e Luca Zaia Luca De Carlo Andrea Martella
Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.
Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi.
Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 150mila euro e 8 mesi di lavoro.
A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”. “Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico, abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una mes-
saggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”.
Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a
realizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata
realizzata coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.
Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento).
Novità importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”
L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico
Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.
C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?
“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del
26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”.
La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?
“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad
ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base. La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati. Come invertire la tendenza?
“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i citta-
dini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”. Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?
“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di pro-
testa ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”. Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?
“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.
“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”In foto Stefano Bonaccini
Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno
Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?
Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.
La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?
A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucrative che aiutano persone in situazione di difficoltà.
Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?
Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di
che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1 400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.
É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione.
In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio.
I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti.
In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura.
Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.
criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.
I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale.
La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.
Una sostenibilità che guarda all’ambiente e alle personeDirettore Regionale Aspiag Service per il Veneto In foto Matteo Guidi, AD e socio fondatore di Last Minute Market – Impresa sociale
Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane. La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile
e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe
per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comuni coinvolti vedranno l’installazione di ATM
Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.
Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr
Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.
“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni,
coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.
“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.
Sara SalinL’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
che, partendo dall’art. 21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una responsabilità enorme. “Una
responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella – viene affidato il ruolo di
espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.
Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.
“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)
Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.
La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.
“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete - Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene. Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.
“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti.
Prosegue alla pag. seguente
L’appello
La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphone
Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.
Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.
Chi può partecipare al concorso di idee?
Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.
Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda?
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.
Quante classi possono partecipare per singolo istituto?
Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo.
La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno?
“Usa il cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”. E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.
“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.
L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione.
Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.
“In quest’ottica – si legge nell’infografica - è prudente cer-
care di ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.
Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi. E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.
Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.
Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.
Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello. Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo. Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.
No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.
Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.
La preparazione.
Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti.
Creatività.
L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.
La partecipazione
L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.
Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.
Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di memeLa
La storia di cinque ragazzi, tra i 20 ed i 28 anni, affetti da autismo, che realizzano colorate rampe di mattoncini Lego, utilizzate nei negozi e in strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria
Si chiamano Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin, hanno tra i 20 e i 28 anni e sono accomunati dal fatto di essere tutti e cinque affetti da autismo e di lavorare in nome di un obiettivo comune: aiutare chi - come loro – convive con una disabilità. Come? Realizzando delle coloratissime rampe di mattoncini Lego che vengono utilizzate all’interno di negozi e strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria e abbattere così le barriere architettoniche.
E’ una bella storia che viene raccontata attraverso la testimonianza di Sebastiano Rizzardi del Consorzio di Cooperative Sociali CSS, che raggruppa otto realtà che, tra le altre cose, si occupano – con la piattaforma “Habile” - di inserimento lavorativo di persone con disabilità e con cui il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) della Ulss 6 Euganea da tempo collabora.
“Eravamo durante il primo lockdown – racconta Rizzardi - e dovevo organizzare un laboratorio di comunicazione un paio di po-
meriggi la settimana per tre giovani seguiti dal SIL. Dopo un inizio tentennante abbiamo applicato concretamente la maieutica di socratica memoria, facendo emergere da loro gli ambiti su cui se la sentivano di affinare le abilità di espressione, sapendo che autismo e comunicazione sono spesso due mondi ben lontani. Ludovico ed Enrico Ortile mi dissero che a loro piaceva scrivere e anzi il primo aveva anche già pubblicato un libro. Enrico Balestra invece mi disse che a lui piacevano i Lego e la volta dopo mi portò un Super Mario di mattoncini di cui andava tanto fiero perché lo faceva sentire forte e sicuro di sé. Anche agli altri due ragazzi piacque l’idea di cimentarsi in qualcosa di pratico durante questo laboratorio: unendo questi loro intenti con l’idea della nonna tedesca Rita Ebel, che già da tempo costruiva le rampe per i disabili con i Lego, venne fuori la nuova missione del nostro laboratorio: realizzare per il nostro territorio questo tipo di rampe”. Da questi esordi ad oggi la strada fatta è stata tanta: i Talents sono diventati cinque, le rampe costruite sono arrivate a sette – dislocate
tra il padovano e il vicentino – e ce ne sono in cantiere almeno altrettante: a Padova, e poi a Selvazzano Dentro, Rubano, Conselve, Noale. Ogni rampa è costituita da migliaia di pezzetti che, prima di essere minuziosamente assemblati, vengono raccolti e selezionati. I ragazzi basano quindi il loro lavoro sulla generosa disponibilità di mattoncini che provengono sia da privati cittadini che da negozi, che vengono a sapere dell’iniziativa attraverso il tam tam mediatico e i testimonial, tra cui c’è il campione paralimpico Damiano Marini. “La tenacia, la dedizione, la precisione e la costanza di Enrico Balestra e degli altri ragazzi permettono di realizzare qualcosa di concreto per chi si trova ad affrontare quotidianamente il dramma delle barriere architettoniche e questa intuizione – conclude Rizzardi – ha consentito di sviluppare una comunicazione di Habile e delle nostre imprese sociali come non avremmo mai potuto immaginarla, veicolando concetti complessi in maniera pop e leggera e consentendo di immaginare una concreta inclusione lavorativa in un ambito creativo come quello della comunicazione”.
A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale
Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino.
La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.
In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto. Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.
L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.
Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5
anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in caso di diagnosi di lesione
pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno. E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.
La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.
Cyberbullismo e giovani. L’occasione per riflettere sul tema è stata offerta dalla celebrazione, lo scorso 7 febbraio, della Giornata mondiale contro il bullismo, in tutte le forme in cui esso si manifesta.
L’Ulss 5 Polesana ha concentrato l’attenzione proprio sul cyberbullismo e ha fornito, attraverso la sua pagina Facebook, un serie di indicazioni per aiutare i ragazzi che hanno a che fare con questo tipo di molestie.
Intanto, è opportuno sapere che per cyberbullismo s’intende l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, infastidire, mettere a disagio o escludere altre persone.
Quando accade la prima cosa da fare – secondo le indicazioni dell’Ulss
5 Polesana – è inviare un messaggio al bullo, esplicitando il fatto che il suo comportamento infastidisce e disturba, invitandolo a non continuare con il suo atteggiamento.
E’ opportuno non avviare un botta e risposta con chi offende on-line. Il rischio è di fare il suo gioco.
La mossa successiva è quella di bloccare tutti i profili social del bullo. E’ la strategia più efficace per non rimanere intrappolati nella sua dinamica.
In ogni caso, conviene tenere traccia delle conversazioni o degli sms molesti: potrebbero tornare utili come prova in caso di denuncia.
Non è il caso di visitare community o chat in cui si è attaccati in modo offensivo;
così come non è il caso di isolarsi ma, piuttosto, reagire informando i genitori o un adulto di riferimento su quanto sta avvenendo.
L’invito rivolto ai ragazzi è quello di denunciare sempre, se si è testimoni, gli episodi di cyberbullismo perché questo tipo di testimonianza rappresentano un valido aiuto per chi si trova in difficoltà.
Come difendersi dai cyberbulli, alcuni suggerimenti proposti dall’Ulss 5 Polesana
Il risotto al radicchio è una ricetta che vede protagonista uno degli ortaggi simbolo della stagione. La sua sfumatura rosso rubino e un gusto lievemente amarognolo si abbina alla perfezione con la dolcezza del gorgonzola: si ottiene così un risotto cremoso, avvolgente senza l’aggiunta di burro.
Ingredienti per 4 persone:
- 300g circa di riso per risotto
- 1 vaso di crema di radicchio rosso bio DELSANTO
- 150g di formaggio gorgonzola
- 800ml circa di brodo vegetale
- Q.B. sale
- Q.B. olio evo
- Q.B. formaggio grattuggiato
Preparate il brodo vegetale: il classico è carote-cipolla-sedano a dadini, sale e pepe, cotto in abbondante acqua per circa un’ora. A piacere potete usare quello in polvere bio disponibile in commercio. In una casseruola mettete un filo d’olio e tostate il riso per pochi minuti. Cominciate ad aggiungere un mestolo di brodo vegetale un po’ alla volta e mescolate, aggiungendone mano a mano che si assorbe, portandolo quasi a cottura. Aggiungente la crema di radicchio in vaso e finite la cottura del riso. A cottura ultimata spegnete il fuoco e aggiungente dei pezzettini di gorgonzola, del formaggio grattugiato e mescolate per bene. Lasciate riposare per un paio di minuti in modo che il tutto si amalgami bene. Distribuite nei piatti: a piacere potete aggiungere dei pezzetti di noce come guarnizione, accompagnato da formaggio grattugiato a parte.
ARIETE
Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo
State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro
E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte
Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi
Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità
All’impulsività che vi tenta talvolta opponete il vostro sano realismo che vi consente di affrontare con lucidità ogni prova. Ne trarrete beneficio in ogni situazione
E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia
Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo
La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile
Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio
E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli
Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci