laPiazza di Treviso Ovest - Settembre 2023

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Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono

Quest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.

La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.

Il sindaco di Zero Branco: “Ci aspettiamo nell’arco di un mese di poter aprire completamente anche la tanto attesa Green way”

Servizio a pag. 15s

Servizio a pag 28.

FORZA ITALIA IN VENETO È SEMPRE

Servizio a pag. 22

ECONOMIA, CON I 22 NUOVI INGRESSI

SONO 139 I DISTRETTI

DEL COMMERCIO IN VENETO

Servizio a pag. 30

Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Teniamo fede anche noi alla tradizione di parlare di scuola, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Del resto continua ad essere l’unica occasione dell’anno in cui si guarda un po’ meno distrattamente al mondo dell’istruzione, con tutte le sue pecche e le sue eccellenze, tra luci e ombre. In seguito, a parte gli addetti ai lavori, tendiamo a dimenticarcene, soprattutto se in casa non ci sono bambini e giovani. Eppure la scuola riguarda tutti. segue a pag 5

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Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 187 di Treviso Ovest
“NUOVE OPERE PUBBLICHE, PER COLLEGARE ANCORA DI PIÙ LE FRAZIONI E IL CENTRO”
Cantieri in città
SETTEMBRE 2023 www.veneto24.it www.radioveneto24.it
I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI
Luca Zaia
PIÙ FORTE, ADESIONI COERENTI CON UN PARTITO IN CRESCITA
Migranti

Al Canova torna il volo Treviso-Londra

Buone notizie per i viaggiatori della Marca Trevigiana.

Grazie a Ryaniar, famosa compagnia aerea low cost irlandese, all’aeroporto Canova di Quinto di Treviso tornerà il collegamento Treviso-Londra (Luton Airport). Il ritorno dello storico volo era già stato preannunciato in occasione del 25esimo anniversario di Ryanair in Italia, sposalizio che aveva preso il via nel maggio 1988 proprio dall’aeroporto Canova con quel medesimo volo.

E così alla fine il sogno è divenuto realtà: a partire dal prossimo 29 ottobre sarà possibile tornare a volare da Treviso in direzione Regno Unito, nei giorni di mercoledì e di domenica, ed è già possibile prenotare e acquistare la tratta CanovaLuton, che parte da un costo inferiore ai 20 euro.

Il ritorno dell’atteso collegamento non arriva tuttavia a caso: era stato infatti a lungo motivo di un intenso dialogo tra la compagnia low cost e il sindaco di Treviso, Mario Conte, che ha affermato che quello raggiunto è il risultato di un percorso intrapreso su scala territoriale anche con il contributo dei presidenti di Save, Enrico Marchi, e Aertre, Marco Pinzi.

Nonostante le difficoltà legate al caro voli e alla volontà di Ryanair di tagliare alcune rotte invernali a causa “del decreto legge che fissa un tetto illegale ai prezzi”, come sostiene la stessa compagnia, l’aeroporto Canova pare dunque essersi nel tempo guadagnato un posto d’onore nel cuore della compagnia, che ha confermato ancora una volta lo slogan che la contraddistingue: “More Choice. Lower Fares. Great Care” (n.d.r. “Più scelta. Tariffe più basse. Grande attenzione”). Non resta ora che godersi il viaggio.

Scuola, si può fare di più

La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno.

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di Treviso Ovest
Il via il prossimo 29 ottobre: già aperte le prenotazioni dei biglietti per il Regno Unito
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Questa edizione raggiunge le zona di Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero
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Loreto (An) Chiuso in redazione il 18 settembre 2023
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
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Successo per gli eventi estivi, ma per il Pd manca progettazione

L’estate è finita e per l’amministrazione Bortolato è tempo di bilanci. Sotto i riflettori la proposta culturale offerta.

“Ci siamo orientati non su pochi eventi spot di grande richiamo, bensì su una proposta culturale diffusa che andasse incontro a tutti i bisogni di una collettività e che coinvolgesse diversi luoghi caratteristici della città, attraverso un filo immaginario tendente ad un percorso identitario” ha chiaritol’assessore alla Cultura e vicesindaco Giorgio Copparoni, aggiungendo che “le diverse rassegne hanno avuto soprattutto, ma non solo, l’obiettivo di creare occasioni di visibilità per artisti giovani, locali e non”.

Per quanto riguarda i risultati, “la seconda edizione della rassegna di teatro amatoriale

co della Cultura Caregaro Negrin. Nelle piazze delle frazioni invece, spazio alla rassegna “La musica che gira intorno”, mentre il chiostro dell’Abbazia Benedettina di Mogliano è stata la cornice per una rassegna cinematografica all’aperto curata dal Cinema Teatro Busan. Infine alle Corti Benedettine è arrivato il “Festival Latino Americano”.

Tappa a Mogliano per la rassegna itinerante “Festival delle Abbazie” e per quella regionale “Progetto Goldoni 400”. Al Parco delle Piscine è approdatainvece la ventesima edizione del “Summer Night Love Festival”.

‘Mettiamo il teatro in Piazza’ con quattro spettacoli nella Piazzetta Giorgio Gaber ha visto lapartecipazione circa 250 persone a serata, mentre le quattro serate della rassegna ‘Notti Magiche’nelle location della Filanda Motta di Campocroce e del Parco della cultura Caregaro Negrinhanno ricevuto un tale riscontro da parte del pubblico da dover essere replicate” ha dichiarato l’assessore.

Tra le altre iniziative, anche i concerti Jazz della rassegna Sile Jazz egli spettacoli della rassegna “Paesi, storie e bambini” nel Par-

Ancora, piazza del Municipio a giugnosi è riempita di “Sapori di mare”, mentre nei mesi di luglio e agosto è stata location di “Bar in Piazza”, con degustazioni e serate musicali rivolte a tutta la cittadinanza.

Conclude Copparoni: “A queste iniziative si devono aggiungere le diverse sagre e le numerose serate organizzate dal vivacissimo tessuto associativo del territorio, che hanno permesso svariate opportunità di svago e socializzazione per la nostra comunità”.

A Mogliano si riduce troppo spesso la cultura a fenomeni di aggregazione e feste, sottraendo, in tal modo, risorse decisive ad una progettazione più ampia e articolata, in virtù del consenso maggiore e immediato che si pensa di ottenere da tali manifestazioni”. Lo denuncia il Circolo del Partito Democratico di Mogliano Veneto evidenziando come anche quest’estate l’amministrazione Bortolato abbia seguito questo schema d’azione.

Il problema, per il gruppo di opposizione, parte dal ritardo nello stanziamento dei fondi “che non permette di costruire una programmazione coerente e di un certo spessore”. In sostanza, per il Pd, “ci si limita a finanziare a pioggia più proposte possibili che arrivano all’Assessorato, senza un apparente criterio che non sia quello di dare un piccolo contributo a tutte le realtà che lo richiedono”.

Cosa dovrebbe fare l’amministrazione per il gruppo? “Fungere da facilitatore per le attività delle associazioni, mettendo a disposizione strumenti, beni e servizi utili come gli spazi pubblici dove poter non solo scambiare ma anche produrre autonomamente cultura”.Insomma, per il Pd, “a

Mogliano non mancano le realtà degne di nota, ma non ci sono, purtroppo, strutture sufficienti e idonee per permettergli di esprimersi al meglio. Basti pensare alla biblioteca comunale”.

Parlando di giovani e cultura, per il gruppo l’unica proposta attrattiva in città è quella del Summer Nite Love Festival, mentre “il resto del tempo c’è il vuoto pneumatico”. “Unica nota positiva nella programmazione estiva – proseguono ancora gli esponenti del Partito Democratico, – è stato il cinema all’aperto organizzato dal Cinema Busan a dimostrazione che si può fare cultura in un certo modo”.

Per il gruppo di opposizione la strada è quella della rete con le istituzioni veneziane, smettendo di accontentarsi “del mero turismo passivo su Veneziache riempie gli alberghi, ma non fa vivere la città” e puntando sulla qualità della proposta complessiva per rendere la cultura “un volano non solo dal punto di vista della condivisione di saperi tra la popolazione, ma anche come elemento attrattivo dal punto di vista turistico e di conseguenza economico”. (m.a.)

6 www.lapiazzaweb.it Mogliano Veneto
Il bilancio. L’assessore Copparoni: “Una proposta culturale diffusa per rispondere ai bisogni di tutti”
“Bisogna lavorare di più sulla qualità della proposta complessiva”
L’assessore Copparoni: “ Le serate della rassegna Notti Bianche hanno avuto un tale successo da dover essere replicate”

Mogliano Veneto

Istituito il terzo turno serale fisso della polizia

Imoglianesi possono dormire sogni tranquilli. Nelle scorse settimane è stato istituito il terzo turno serale fisso del Corpo Intercomunale di Polizia Locale di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier che prevede la presenza di due pattuglie sull’intero territorio fino all’una di notte. Prima infatti icontrolli serali erano avviati solo in maniera straordinaria.

Il servizio, che per ora viene effettuato un giorno variabile della settimana, sarà in un secondo momento esteso a due sere settimanali.

“I servizi serali sono utilissimi per contrastare spiacevoli episodi di microcriminalità e per garantire più sicurezza ai cittadini”, ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Marco Donadel, precisando che nelle prime uscite si è partiti dalle segnalazioni dei cittadini,“per esempio sorvegliando la piazzetta delle Corti Benedettine, piazzetta Don Polo e Via IV Novembre, identificando 21 persone che bazzicano l’area”.

“Questo terzo turno in maniera

continuativa è uno dei grandi risultati ottenuti grazie al lungimirante progetto di istituire un Corpo Intercomunale di Polizia Locale, che opera sui tre comuni di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier. Avremo così sicuramente un maggior controllo del territorio” aggiunge il sindaco Davide Bortolato.

Le prime aree controllate nel comune di Mogliano Veneto sono state il centro città, l’area Cadoro, via Falcone e Borsellino, via del Macello,

via dei Mille, via Oberdan, via Terraglio e via Marconi, via Olme, il Parco delle Piscine e il Parco della Cultura Caregaro-Negrin.

La polizia ha inoltre controllato sette attività di prostituzione su strada e sono scattati due verbali per sosta su strisce pedonali, uno per sosta su posto disabili, due per sosta in via Olme, due per mancata revisione del veicolo e infine due per mancato utilizzo della cintura di sicurezza.

L’estate è finita, ma gli eventi proseguono

L’autunno è ormai arrivato e la nostalgia dell’estate comincia a farsi sentire. Ecco allora qualche appuntamento da segnare in calendario per non perdere di vista il divertimento.

Domenica 1 è in programma la Festa del Volontariatoper le vie del centro storico, un’occasione per incontrare le persone che fanno parte del mondo del volontariato moglianese e approfondirne i rispettivi progetti in un clima di festa.

Venerdì 6 e sabato 7 ottobre al Teatro Astori doppio appuntamento per i fan de “Le Orme”. In particolare, il concerto di venerdì alle 20 sarà aperto, su prenotazione, solamente ai titolari della tessera del fan club “Platinum”, mentre sabato alle 21 è in programma la “data zero” del gruppo che aprirà ufficialmente il tour “ Le Orme & Friends”. Sabato 21 ottobre spazio invece al concerto di Shell Shapiro, autore, compositore, arrangiatore e produttore di successo, ma anche attore di cinema, tv e teatro con una carriera di oltre 60 anni alle spalle. L’evento, a cura dell’Associazione Amici della Musica, si terrà anche in questo caso nel Teatro Astori.

Infine, al Centro d’Arte e Cultura “Brolo” arrivano la mostra “Dalla veduta alla visione”, a cura dell’associazione “Oltre lo sguardo”e, a gennaio, un’esposizione dedicata all’architetto paesaggista Caregaro Negrin.(m.a.)

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Sicurezza. “Grandi risultati ottenuti grazie al Corpo intercomunale”

Il racconto. Le parole dei ragazzi del Clan/Fuoco Nuove Frontiere del gruppo scout Mogliano 1

“La Gmg va vissuta almeno una volta”

“Giovani, non abbiate paura!”. Questo il messaggio di Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta a Lisbona dall’1 al 6 agosto.

Ad ascoltare queste parole, tra milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, c’erano anche i 27 ragazzi del Clan/ Fuoco Nuove Frontiere del gruppo scout Mogliano 1 che sono partiti alla volta di Lisbona accompagnati dai loro quattro capi e da Don Elio Girotto. Dopo un campo di sei giorni che ha cementato la loro unione, il gruppo ha partecipato agli ultimi due giorni della Giornata Mondiale della Gioventù sperimentando sulla propria pelle “un forte clima di fraternità e gioia”.

Ecco cosa ci hanno raccontato.

Quando siete partiti e quali tappe avete fatto prima di arrivare a Lisbona?

Siamo partiti sabato 29 luglio dall’aeroporto di Venezia e siamo arrivati a Lisbona la sera stessa. Dopo una notte trascorsa in aeroporto, abbiamo preso un treno diretto alla cittadina di Santarem. Qui abbiamo iniziato il nostro percorso di Route, il cammino a piedi che ha interessato i primi quattro giorni del campo.

Nei giorni seguenti abbiamo fatto tappa a Azoia de baixo, Arneiro das milhariças, Covão do coelho e infine Fátima, dove abbiamo avuto un “assaggio” del clima di festa che ci avrebbe accolti a Lisbona.

Come vi siete preparati e quali erano le vostre aspettative prima della partenza?

Nel corso dell’anno ci siamo impegnati in varie attività quali giardinaggio, volantinaggio, vendita di cibo e lavoretti durante il mercatino di Natale per raccogliere fondi con cui finanziare parte del viaggio. Negli ultimi mesi invece, raggiunta una somma che ci soddisfacesse, ci siamo concentrati sia sull’organizzazione dell’itinerario, che ha riguardato principalmente i capi e il sacerdote, siasu quella delle attività in programma durante i pomeriggi al campo.

Durante l’anno abbiamo anche avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di una persona che aveva già partecipato alla Gmg. Il suo racconto, oltre a chiarire dubbi e preoc-

cupazioni, è stato un ulteriore stimolo che ci ha resi sempre più convinti dell’esperienza che di lì a pochi mesiavremmo vissuto.

Cosa ha significato per il vostro gruppo partecipare?

Sicuramente è stato un grande traguardo. I nostri capi ci hanno presentato l’esperienza ad ottobre dello scorso anno e, fin dal primo momento, ci è sembrata un’occasione da cogliere. Nonostante l’entusiasmo però eravamo consapevoli che partecipare sarebbe stato un impegno sotto molti punti di vista; per questo, riuscire a vivere questa esperienza è stata una grande soddisfazione per tutta la comunità del nostro clan.

Quali emozioni avete provato una volta arrivati?

Anche se non siamo riusciti a vivere l’intera settimana di Gmg, poiché siamo arrivati negli ultimi due giorni, ci siamo accorti fin da subito del forte clima di fraternità e gioia. Essere circondati da così tanti giovani provenienti da tutto il mondo, riuniti a Lisbona per condividere quest’esperienza di crescita personale e confronto, ha avuto un impatto emotivo fortissimo su ognuno di noi.

Tra le immagini simbolo di questa GMG c’è quella di don Guilherme Peixoto, il prete dj.Che idea vi siete fatti?

Abbiamo ascoltato la musica di Padre Guilherme la mattina

Lisa: “Porto a casa tanta felicità e tanto stupore per l’atmosfera di complicità e amicizia che hanno avuto il potere di far sentire milioni di persone amici, e non estranei”.

del 6 agosto e pensiamo possa essere un esempio di come la Chiesa, che per molto tempo è stato un ambiente legato alle sue tradizioni, stia cercando strumenti e modalità per avvicinarsi progressivamente alle nuove generazioni.

Difficoltà e sorprese?

Una volta arrivati a Lisbona la stanchezza fisica e mentale, derivata dai precedenti giorni di cammino, si è fatta sentire. Nonostante ciò, grazie allo spirito aperto e desideroso di conoscere dei ragazzi lì presenti, siamo riusciti a vivere molti momenti di dialogo, scambio e arricchimento personale.

Ci tornereste?

Sicuramente la Gmg è un evento tanto impegnativo quanto unico nel suo genere, da vivere almeno una volta nella vita. Se mai dovessimo avere l’occasione di parteciparvi una seconda volta, ci piacerebbe essere presenti fin dai primi giorni della settimana per sperimentare ciò che quest’estate non siamo riusciti a provare. Che cosa vi ha lasciato questa esperienza?

Il campo vissuto e la Gmg ci hanno aiutati a rafforzare la nostra unione come gruppo grazie alla condivisione della strada fisica, della fatica, della spensieratezza e dei semplici momenti di vita quotidiana arricchiti da attività profonde e personali.

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Scuola. L’assessore Susanna Errico fa il punto a poche settimane dalla ripresa delle lezioni

Ritorno sui banchi tra novità e vecchie abitudini: inizio d’anno senza intoppi

L a scuola è incominciata da poche settimane. I banchi tornano ad essere occupati, i corridoi e le aule animati dalle risate e le chiacchiere dei ragazzi. Anche il Comune di Preganziol non è escluso da tutto questo gran da fare di studenti, insegnanti… e presidi. L’istituto comprensivo di Preganziol infatti può contare da questo nuovo anno scolastico sul dottor Giuseppe Vecchio, che dopo aver vinto il concorso regionale dirige ora la scuola preganziolese.

“Gli auguriamo un buon lavoro”

è il primo commento dell’assessore alle Politiche per l’istruzione, Susanna Errico che auspica inoltre che tra Comune e dirigenza possa esserci “una proficua collaborazione”.

Ma l’anno nuovo porta con sé anche altre buone notizie: sono quelle che riguardano i giovani studenti della Scuola Primaria “Raimondo Franchetti”. “Nello scorso anno scolastico i ragazzini del plesso di San Trovaso sono stati ospiti della Scuola Secondaria di I grado “Ugo Foscolo”, dal momento che era stata predisposta una ristrutturazione della loro scuola, sia dal punto di vista sismico sia da quello energetico – racconta l’assessore Errico –. Ebbene, è con grande soddisfazione che abbiamo potuto riaprire ora le porte del “Franchetti”: dal primo giorno di scuola i bambini sono rientrati nel loro plesso, completamente rimesso a nuovo. È stato certamente un obiettivo non facile da rispettare, ma lo avevamo promesso ai ragazzi e alle loro famiglie e abbiamo mantenuto il nostro impegno”. E non era una promessa da poco: Preganziol, infatti, a differenza di molti altri Comuni del Veneto costretti ad accorpare classi e scuole per riuscire a garantire il servizio scolastico, non ha riscontrato particolari difficoltà. “Siamo riusciti a non perdere classi – commenta l’assessore alle Politiche per l’istruzione –. Certo, anche noi risentiamo un pochino del calo di iscrizioni, ma nonostante ciò siamo riusciti ad avviare senza alcun problema le nostre classi prime”.

Nessun cambiamento nemmeno per i servizi di trasporto scolastico e mensa. “Tutto regolare – spiega Susanna Errico –. La nostra scuola è sana e funziona, così come funziona anche il nostro progetto Pedibus, che sta partendo in questi giorni, molto importante per la nostra comunità”.

Un inizio sereno e senza alcun intoppo, dunque, per il Comune di Preganziol e per i suoi studenti, che dopo tre mesi di stop tornano sui libri. A loro, non resta che augurare un in bocca al lupo per un buono e produttivo anno scolastico.

55 anni di donazioni: l’Avis comunale celebra il suo anniversario

L’associazione Avis comunale di Preganziol ha festeggiato lo scorso 10 settembre il suo 55esimo anniversario. A presenziare all’evento, importante per tutto il territorio, l’intera giunta dell’amministrazione comunale, ma anche membri del consiglio.

“Un traguardo considerevole per una delle associazioni del nostro territorio che fanno del dono il loro obiettivo principale – ha affermato il sindaco Paolo Galeano –. Sono questi momenti cerimoniali in cui è forte il sentimento di comunità, perché ognuno di noi è consapevole che nel momento del bisogno ci sono tante

persone generose che con un semplice gesto possono salvarci la vita.

Un grazie grandissimo a tutti voi che mostrate il lato bello della società, dove in anonimato e in silenzio continuate a tessere una rete a supporto di tutti”.

“Ho ascoltato con commozione le testimonianze di due presidenti di associazioni che riuniscono persone con malattie rare del sangue e che hanno costante bisogno di trasfusioni per sopravvivere e condurre una vita quasi normale – ha commentato la consigliera della Lista civica “Valeria Salviati sindaco”, Simonetta Trabucco, che ha poi aggiunto -: “Donare il sangue è un dono grandissimo che ognuno di noi può fare se le condizioni fisiche glielo permettono. Pochi minuti del proprio tempo in cambio della possibilità di essere enormemente utili a chi ne ha bisogno”. (g.z.)

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Preganziol

L’evento. Grande partecipazione agli appuntamenti alle serate per raccontare le associazioni e divertirsi insieme

Successo per gli appuntamenti di “Preganziol in festa”

L’estate è ormai alle spalle, le porte della quotidianità si sono riaperte ormai da qualche settimana. Per non cadere però nella monotonia della routine, il Comune di Preganziol non ha mai smesso di prodigarsi per offrire ai suoi cittadini momenti di ritrovo, convivialità e divertimento e anche per il mese di settembre ha organizzato numerosi eventi per ogni gusto e ogni età.

Partiamo però da un breve riepilogo dell’estate. “Quest’anno abbiamo avuto una rassegna cinematografica molto più importante di quella degli scorsi anni – racconta l’assessore a Spettacoli, manifestazioni ed eventi, Susanna Errico – e siamo riusciti a trasformare la nostra Torototela in un vero e proprio festival che ha coinvolto anche altri Comuni, oltre ad aver avuto il piacere di ospitare lo spettacolo teatrale “Betoneghe se nasse, no

se deventa” nel mese di agosto. In totale, per tutta l’estate siamo riusciti a mettere in scena circa una quindicina di spettacoli, per offrire intrattenimento e svago a grandi e piccini”.

E ora viene settembre. È partita lo scorso 14 settembre una delle più attese feste di tutto l’anno, la “Preganziol in festa”. Primo appuntamento della manifestazione è stata l’Amatriciana solidale, organizzata in collaborazione con la Pro loco, che si è tenuta nei primi tre giorni di evento sotto la tensostruttura in piazza Gabbin. “I fondi raccolti nel corso delle tre serate andranno all’emergenza Emilia Romagna”, spiega Errico.

Domenica 17 settembre è stata la volta della Festa delle Associazioni, con la prima gara di ping pong preganziolese, un laboratorio artistico dedicato ai più piccoli e la premiazione di volontari e cittadini più merite-

voli che si sono distinte per attività di servizio a favore della comunità. Alla festa del weekend è seguito martedì 19 il concerto della Fisorchestra Armonia, sempre nella tensostruttura vicina al Municipio.

Mercoledì 20 settembre, ore 20.45, carte in mano per il Torneo di Burraco, a cura del Circo-

lo Anziani. Govedì 21 invece tutti in ascolto per l’incontro “Illuminiamo le demenze”, curato dal Centro sollievo Alzheimer e in programma presso la sala consiliare, sempre alle ore 20.45.

Venerdì 22 “Un assaggio di danza”, con lo spettacolo de La Danza Tersicore Amata che si è svolto nella tensostruttura di

Musicisti, ballerini, attori: i giovani talenti preganziolesi salgono sul palco

C’è tempo fino al 30 settembre per inviare la propria domanda. Il Gruppo Donne Preganziol ha infatti organizzato un evento per dare spazio e voce ai giovani tra i 14 e i 25 anni residenti all’interno del territorio comunale di Preganziol e nei Comuni limitrofi che vogliano esprimere le loro doti artistiche attraverso la musica, il canto, la recitazione e la danza.

A loro sarà riservato un palcoscenico e una data: venerdì 1 dicembre, quando presso Sala Granziol potranno esibirsi di fronte a tutta la cittadinanza. Per candidarsi, è necessario compi-

lare il modulo presente sulla pagina www.gruppodonne.org/partecipa, nel quale dovranno essere inserite tutte le informazioni necessarie alla validità della candidatura. I candidati riceveranno quindi l’invito a svolgere una preliminare audizione e saranno selezionati dall’associazione.

“Il tuo successo è sia il tuo che il nostro obiettivo”, tiene a precisare l’associazione, che in diciotto anni ha partecipato all’organizzazione di numerosi spettacoli, laboratori creativi ed eventi.

Il Gruppo Donne di Preganziol nasce infatti nel 2005 come gruppo sponta-

neo, ma dal 2021 è attivo in qualità di associazione di promozione sociale vera e propria e si occupa di tematiche quali la cultura della parità, la valorizzazione della diversità il dialogo interculturale e intergenerazionale, oltre che di sensibilizzazione per promuovere il rispetto e prevenire la violenza di genere. Ai giovani artisti preganziolesi non resta dunque che intonare le loro note migliori, tendere bene le corde dei propri strumenti e sgranchirsi le gambe: è il momento di far vedere il loro valore al “NewGenFORArts-Giovani talenti sul palco”. (g.z.)

piazza Gabbin. Infine, sabato 23 e domenica 24 settembre sono stati dedicati alla musica: sabato con l’esibizione “I solisti de La Rejouissance” a cura dell’associazione Musikdrama e domenica con il concerto dell’accademia musicale Advance “Ricomincio ‘in concerto’”.

Ma la ciliegina sulla torta dell’eventoè la partecipazione del Gruppo Giovani di Preganziol:“Per la Festa delle Associazioni il Gruppo produrrà un podcast ascoltabile attraverso il sito del Comune, con interviste e approfondimenti gestiti dai ragazzi, per lasciare una testimonianza dell’evento – spiega l’assessore Susanna Errico –. Obiettivo della “Preganziol in festa” è infatti cercare di coinvolgere il più possibile i giovani, avvicinandoli al mondo dell’associazionismo e alla vita di comunità”.

Gaia Zuccolotto

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Illuminazione pubblica. Continua l’attenzione dell’amministrazione anche nelle frazioni

Nuova luce su Frescada Est: al via i lavori di ammodernamento

Nel Comune di Preganziol i lavori non si fermano mai. E così, per assicurare sicurezza e una buona fruizione degli spazi pubblici a tutta la cittadinanza anche nelle ore serali, l’amministrazione comunale di Preganziol punta sul rinnovamento totale della rete di illuminazione pubblica, anche grazie alla convenzione siglata con Contarina ancora nel dicembre 2021.

Questa convenzione, che vede protagonisti il Comune e la società spresianese, “permetterà considerevoli risparmi energetici e una manutenzione più efficiente e puntuale”, spiega il primo cittadino di Preganziol, Paolo Galeano.

Nel corso di settembre, i lavori all’illuminazione pubblica hanno interessato nello specifico la zona della frazione di Frescada, dove il Comune ha provveduto all’adeguamento e

al potenziamento degli impianti di illuminazione esistenti, occupandosi dell’ammodernamento dei quadri elettrici, dei corpi illuminanti e anche dei cavidotti. I lavori continueranno ancora per un mese: il cantiere riguarda infatti “una delle aree del nostro territorio con l’impianto più vetusto”, come sottolinea il sindaco, che avvisa di eventuali disagi che ciò potrebbe comportare, sia relativi agli scavi che alla presenza di macchine nella zona interessata ai lavori.

“Chiediamo quindi alla popolazione residente di comprendere tali esigenze – conclude il sindaco di Preganziol, Paolo Galeano – e di pazientare in questo breve periodo, fiduciosi che questo sostanziale intervento porterà un beneficio per il futuro dell’intera area e della comunità interessata”.

13 www.lapiazzaweb.it Preganziol
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Opere pubbliche. Parole d’ordine: “Sicurezza e rispetto per l’ambiente”

Tanti cantieri al via per connettere il centro con le frazioni

Settembre è il mese delle ripartenze, ma l’impegno del Comune di Zero Branco non si è mai fermato. Ecco perché questo autunno è pronto a consegnare alla propria cittadinanza nuove opere pubbliche, per collegare ancor di più le frazioni e il centro e rispondere alle esigenze della popolazione con uno sguardo attento anche all’ambiente.

Partirà infatti a breve la cantierizzazione della rotatoria di fronte all’ex Consorzio agrario, che costerà 400mila euro. “Prima delle vacanze estive abbiamo avuto l’ok della Regione – afferma il sindaco Luca Durighetto – per il finanziamento del 50% dell’opera che, sommati anche ai fondi accumulati in bilancio lo scorso anno, potrà permetterci di cantierare l’opera già nei prossimi giorni”.

Ma non è tutto. “Nelle scorse settimane abbiamo lavorato anche per la realizzazione della pista ciclopenonale che collegherà Zero Branco a Scandolara – prosegue il primo cittadino –. Non appena avremo il via libera definitivo al progetto, procederemo quindi con la gara d’appalto”. La pista di 3 chilometri seguirà la progettazione della via stessa e vedrà dunque una duplice cantierizzazione: quella della rete fognaria e delle tubazioni necessarie a Veritas, che contribuirà alle spese, per garantire i servizi minimi, sopra la quale verrà realizzata

la ciclopedonale.

Costerà al Comune 3 milioni di euro e si punta a cantierizzarla tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

“Siamo stati riconosciuti dall’Anac come stazione appaltante senza limiti di importo, grazie alle professionalità e alle capacità che ci sono all’interno del nostro ente – afferma orgoglioso il sindaco –. Questo ci permetterà quindi di abbattere i tempi, consentendoci non solo una maggiore autonomia ma anche di supportare altri enti qualora avessero necessità di avviare altre gare d’appalto”.

L’importanza dell’opera è chiara: “La pista garantirà ai cittadini di Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara la possibilità di muoversi in bicicletta nel territorio comunale correndo lungo la SP65 in totale sicurezza e rispettando anche l’ambiente – continua Durighetto –. Abbiamo anche richiesto il contributo del Coni per accedere a un mutuo con finanziamento a tasso zero, dal momento che il Coni coprirebbe la parte di interesse”.

Non finisce qui. È di qualche settimana fa infatti anche la messa in posa dei due ponti che consentiranno poi l’apertura della Green Way lungo il Rio Vernise.

“Ci aspettiamo nell’arco di un mese di poter aprire completamente anche quella via naturalistica” conferma il primo cittadino zerotino.

Massima attenzione dunque

alla mobilità green e all’ambiente a Zero Branco, dove continua anche l’impegno per ampliare (e conservare) il verde urbano. “L’estate non è stata generosa, ma con il grande aiuto della Protezione civile che ha messo a disposizione la propria autobotte abbiamo potuto irrigare tutte le piante comunali – spiega il sindaco –. Ora invece stiamo procedendo a un check per valutare la situazione di tutte le alberature e procedere in caso con la sostituzione di quelle che purtroppo a seguito del caldo non hanno attecchito”.

Comune e cittadini “Insieme per le vittime di reato”

Può succedere a chiunque, in qualsiasi momento. Essere vittima di un reato può anche voler dire sentirsi soli. E succede soprattutto dove non vi è attenzione alla comunità, dove non vi è sensibilizzazione sul tema. Ecco perché il Comune di Zero Branco, aderendo all’iniziativa regionale “yoU-Be –HUB per la giustizia di comunità” ha patrocinato l’incontro gratuito previsto per il prossimo 17 ottobre dal titolo “Insieme per le vittime di reato”, dedicato alle vittime di reato, ai loro familiari e conoscenti e agli operatori sociali per fornire un quadro aggiornato sul tema, al fine di una migliore individuazione del fenomeno e l’adozione dei giusti strumenti a sostegno.

Zero Branco, fortunatamente,

non è mai nelle peggiori pagine di cronaca nera, ma “anche qui purtroppo ci sono stati tentativi di raggiro ed estorsione ai danni di alcuni nostri cittadini, soprattutto

in cui anche la persona più accorta rischia di cadere vittima di qualche reato. Stare in guardia e sensibilizzare la popolazione è dunque il primo passo per poter fare la differenza”.

quelli più anziani – commenta il sindaco Durighetto –, e leggendo i quotidiani risulta chiaro come questo fenomeno sia in costante aumento: viviamo in un momento

Nel territorio di Zero Branco è ormai da anni attivo, anche e proprio a questo scopo, il Controllo di vicinato, strumento preventivo che offre uno spaccato (molto positivo) del paese. “Qui abbiamo ancora, per fortuna, quell’attenzione comunitaria che funziona – afferma il sindaco –. Siamo molto attivi e questo probabilmente ci aiuta a garantire un po’ più di sicurezza”.

La prima regola però è non abbassare la guardia. Appuntamento allora a martedì 17 ottobre in sala consiliare, ore 20:30. (g.z.)

15 www.lapiazzaweb.it Zero Branco
Il sindaco Durighetto: “Ci aspettiamo nell’arco di un mese di poter aprire completamente anche la tanto attesa Green way, la nostra via naturalistica”
Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Qui sopra il sindaco Luca Durighetto

Il dato. Più di 7mila lettori attivi per oltre undicimila richieste nei primi sei mesi del 2023

Il mondo dei lettori in espansione: in biblioteca aumentano i prestiti

Scriveva Umberto Eco: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni”. Nel Comune di Zero Branco, dove i giovani non mancano, pare vi sia anche una crescente tendenza all’immortalità. Non del corpo, ma dello spirito: proprio quell’eterna longevità cui faceva riferimento Eco. I numeri della biblioteca comunale infatti parlano chiaro: i prestiti di libri sono aumentati di oltre mille unità rispetto al 2022, raggiungendo quota 11.191 nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2023. Un dato certamente significativo, pari a quanto lo sia quello relativo al numero di utenti attivi (n.d.r. coloro che hanno preso in prestito almeno un libro nell’arco degli ultimi 12 mesi): sono 7.416, la maggior parte risiede nel Comune e più della metà sono studenti (ma non sono i soli a leggere: il pubblico è variegato e spazia dai pensionati agli impiegati, dalle casalinghe agli insegnanti). Un aumento notevole negli ultimi 10 anni.

Certo il merito non è soltanto dei lettori o degli editori. L’impegno sta certamente anche nella comunità e nell’impegno del Comune: il plesso culturale di Villa Guidini, sede della biblioteca (e non solo), è infatti divenuto nel corso del tempo un valido punto di riferimento non soltanto per i residenti, ma anche per i Comuni limitrofi.

“Sono dati che riflettono il desiderio dei nostri cittadini di accrescere le proprie conoscenze, di esplorare nuovi mondi attraverso la lettura e di trascorrere del tempo prezioso immersi nella culturabibliotecari – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Francesco Dal Colle –. L’incremento dei prestiti bibliotecari è il risultato diretto degli sforzi congiunti della Biblioteca e delle sue bibliotecarie Roberta Scaglia e Federica Campagnaro e dell’amministrazione nel promuovere e sostenere iniziative culturali, eventi, laboratori ed iniziative, anche realizzate in rete con altri Enti”.

A tal proposito, va ricordata la prossima data importante per gli appassionati lettori zerotini: venerdì 29 settembre partirà infatti la Maratona di Lettura della Regione Veneto, in occasione della quale le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Europa” visiteranno Casa Luisa e Gaetano Cozzi

per ascoltare letture organizzate da Fondazione Benetton.

Non solo: nel pomeriggio, l’autrice Margherita Stevanato presenterà le poesie di Luisa Zille, seguito da una visita guidata della casa e del giardino a cura del guardiano Roberto Paglia.

Insomma, Zero Branco dimostra quanto spesso il chiacchiericcio social possa distorcere la realtà: il libro (non) è morto. Lunga vita al libro!

Gaia Zuccolotto

Eventi, brindisi e motori: ancora tante emozioni in vista dell’autunno

Dopo un’estate di grandi appuntamenti e impegni, Zero Branco si prepara ora a un autunno altrettanto intenso e ricco di eventi e tanto divertimento.

Partiamo però con un rapido check dell’estate. “Durante i mesi caldi abbiamo cercato di offrire opportunità e possibilità per tutte le età – spiega il sindaco, Luca Durighetto –. Abbiamo anche avviato una nuova iniziativa in Villa Guidini a giugno, con la prima edizione di “Pinta in Villa”, e soltanto qualche settimana fa abbiamo chiuso l’estate con la “Sagra del peperone” e con la premiazione dei meritevoli dello sport nel corso della serata “Sport in pasta”. Insomma, iniziative consolidate e altre nuove, ma sempre secondo l’obiettivo che ha contraddistinto la programmazione comunale degli eventi e che continuerà a contraddistinguerla: la volontà di ampliare la gamma di iniziative da proporre ai cittadini”. Durighetto non si sottrae poi alla (auto)critica costruttiva. “Si può sempre fare qualcosa di più – commenta –. Andrebbe infatti migliorata la fruizione della piazza, inserendo qualche altra iniziativa, magari anche con il supporto delle attività commerciali del centro, che possono certamente aiutarci nella progettazione e realizzazione. Dobbiamo investire sulla vitalità del paese”.

E così, dopo una “Festa dello sport” spumeggiante che si è conclusa soltanto qualche giorno fa, si getta già uno sguardo ad ottobre: se nei primi giorni del mese si attende la già ben consolidata “Calici in Villa”, è infatti nella seconda settimana che Zero Branco darà il meglio di sé. Un assaggio di cosa bolle in pentola lo dà proprio il sindaco: “Stiamo collaborando con un gruppo di ragazzi e di imprese di Zero Branco perl’organizzazione di un raduno dedicato ai motori della Piaggio per movimentare il centro anche nel secondo weekend di ottobre”. L’autunno dunque ha ancora in serbo molte sorprese. Stay tuned! (g.z.)

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Zero Branco

Quinto di Treviso

Contributi.

Per il nuovo anno scolastico si punta a inserire anche una psicopedagogista

Dal Comune 110mila euro agli asili parrocchiali di centro e frazioni

Quasi 110mila euro. A tanto ammonta il contributo che il Comune ha stanziato per gli asili parrocchiali: 65mila euro per la scuola dell’infanzia San Giorgio di Quinto e 44.850 euro per l’asilo San Giuseppe di Santa Cristina. Il calcolo è stato fatto partendo dal numero di alunni residenti nel comune di Quinto registrato nello scorso anno scolastico. Nello specifico, 107 a Quinto (sette non residenti) e 79 a Santa Cristina (sette non residenti). La ricognizione ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sulle attività. “La nostra scuola di ispirazione cristiana sta vivendo sempre di più il cambio culturale. E’ una scuola aperta a tutti. Infatti abbiamo il 40% di famiglie straniere, con tutte le difficoltà che scaturiscono. La barriera linguistica è molto forte – si legge nella relazione dell’asilo di Quinto – abbiamo sempre cercato di essere attenti ai vari bisogni dell’utenza, tenendo presente quali sono i principi fondatori della nostra scuola. Punto fermo è l’alleanza educativa tra scuola e famiglia, basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco”. Per il nuovo anno scolastico si punta a inserire anche una psicopedagogista, sia a Quinto che a Santa Cristina. Fermo restando che la coperta resta corta. Sul fronte del sostegno, ad esempio, i contributi pubblici, tra ministero e Regione, non sono stati sufficienti per quanto riguarda l’asilo San Giorgio. E alla fine per quest’ultimo il bilancio consuntivo del 2022 si è chiuso con una perdita di poco più di 3.500 euro. Alla luce del calo demografico, poi, parallelamente alla crescente richiesta di servizi anche per bambini di 2 anni, la scuola dell’infanzia San Giorgio ha annunciato l’intenzione di chiedere l’attivazione di una sezione Primavera. L’asilo di Santa Cristina, di contro, ha chiuso il bilancio consuntivo del 2022 con un utile pari a poco più di 14mila euro, frutto di alcuni contributi straordinari. “Il risultato è stato possibile oltre che per l’attenta gestione rivolta al contenimento delle spese, peraltro senza ridurre l’offerta formativa, soprattutto per alcune sopravvenienze straordinarie – è stato messo nero su bianco nella relazione sull’attività dello scor-

so anno scolastico – un risultato del tutto straordinario, che non potrà essere replicato nel nuovo anno scolastico per la riduzione delle sezioni da 4 a 3 e per l’ulteriore riduzione dei bambini iscritti”. E anche per mantenere l’equilibrio economico è stato necessario procedere all’avviamento della nuova sezione Primavera, con 10 bambini iscritti.

Si chiude un secolo di storia: le suore dorotee lasciano il Comune

Si è conclusa una storia durata oltre un secolo. Esattamente 104 anni, per la precisione. Le suore Dorotee hanno definitivamente lasciato la parrocchia di Quinto, dove erano arrivate per la prima volta nel lontano 1919. Dal 18 settembre le tre consorelle che erano rimaste nella casa vicino all’asilo, suor Dora, suor Giacinta e suor Danila, si sono trasferite in altre comunità. La decisione è stata presa direttamente dall’istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea. “La mancanza di vocazioni in Italia rende faticoso e talvolta impossibile garantire la presenza di comunità in un contesto parrocchiale – è stata la comunicazione arrivata da suor Giuseppina Marin, superiora della delegazione della provincia adriatica – siamo consapevoli che chiudendo la comunità di Quinto viene meno una delle modalità di presenza educativa e pastorale che ci hanno sempre caratterizzato. Ci dispiace non poter continuare il nostro servizio nella scuola dell’infanzia e nella realtà parrocchiale, ma non riusciamo a intravvedere soluzioni possibili”. Suor Dora ha raggiunto la comunità di Santa Bona per collaborare con le consorelle nel progetto di sostegno dei minori e delle mamme nell’ambito dell’integrazione sociale degli stranieri. Suor Giacinta è la nuova superiora nella comunità di Pagnano d’Asolo, in cui vivono altre sorelle anziane. Suor Danila, infine, si è trasferita a Maserada per mettersi al servizio di una comunità di consorelle anziane. “Il legame con le suore Dorotee ha radici lontane: da un lato perché si tratta di una presenza storica, dall’altro perché il ministero delle Dorotee è legato principalmente alla scuola dell’infanzia e pertanto ai ricordi di ciascuno in tenera età – spiega il parroco don Stefano Bressan – due grandi motivi che fanno emergere grande tristezza e la sensazione che venga meno un punto di riferimento davvero importante, il cui valore non è legato tanto al fare quanto alla presenza e alla vicinanza”. (m.f.)

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Lista civica Per Quinto. Il capogruppo Antonio Chinellato fa il punto a 4 anni dall’inizio della consigliatura

fondi, ma manca una progettualità”

Il silenzio di un Comune vale più di mille parole. Di questo la lista civica Per Quinto è pienamente convinta. Il suo capogruppo, Antonio Chinellato, ha tracciato con noi un quadro della situazione.

“In 4 anni di amministrazione, ci siamo spesso trovati di fronte a chiusure che sembrerebbero essere ideologiche –spiega il consigliere alla guida del gruppo civico –. Da parte nostra vi è sempre stata grande disponibilità, ma molte nostre idee sono state respinte, senza grandi spiegazioni, e nel tempo i problemi del nostro territorio si sono moltiplicati”.

Chinellato entra dunque nel dettaglio: si va dalla viabilità all’ambiente, dalla carenza di organico alle opere pubbliche, passando per l’utilizzo delle sale comunali, l’aeroporto, l’associazionismo, fino alla recente questione del Consiglio in streaming. Il tutto è anche riassunto in un volantino, distribuito dalla lista civica a tutti i cittadini. “Negli ultimi anni l’avanzo di bilancio di Quinto è sempre stato in positivo – afferma il consigliere –: quest’anno siamo arrivati ad avere un milione e 300mila euro di avanzo libero a disposizione. Sappiamo risparmiare, ma non sappiamo spendere”.

“Abbiamo chiesto se questa cifra fosse tenuta in serbo per qualche grande investimento, ma come spesso capita la risposta è stata soltanto dei balbettii privi di chiarezza e un nulla di fatto”. Che siano preservati per un colpo di coda finale in vista delle elezioni? Il sospetto sembrerebbe lecito.

“Dall’inizio della consigliatura il nostro municipio è inutilizzabile, in perenne ristrutturazione: non sappiamo quando finiranno i lavori – prosegue Chinellato –. Sono state annunciate nel tempo alcune piste ciclabili, ma non ne abbiamo vista una. Idem per la nuova scuola d’infanzia in zona chiesa di San Giorgio, più sicura rispetto a dove si trova ora: non si è più saputo nulla. Insomma, tanti annunci e pochi fatti”.

“Grande priorità dovrebbe avere anche la viabilità: è stato annunciato un nuovo semaforo all’altezza del ristorante Al Gallo, all’incrocio con la Noalese, ma la verità è che per la sicurezza dei cittadini sarebbe necessario rivedere completamente la viabilità di tutto il tratto stradale, diluendo il traffico per evitare incidenti: noi, una soluzione efficace, l’abbiamo già proposta”. A mancare però è

Il consigliere: “Negli ultimi anni l’avanzo di bilancio di Quinto è sempre stato in positivo: quest’anno siamo arrivati ad avere un milione e 300mila euro a disposizione. Sappiamo risparmiare, ma non sappiamo spendere”

anche il personale di polizia locale: la recente assunzione di un nuovo vigile urbano infatti non soddisfa il fabbisogno quintino che segna ancora “un deficit di 6 unità”. Stessa situazione anche negli uffici comunali: “Il personale, anche apicale, se ne va e non ne arriva altro”. In breve, riepiloga il capogruppo di Per Quinto, “non siamo un Comune proattivo”.

“Chi erediterà Quinto il prossimo anno avrà grandi grattacapi da risolvere” sospira il consigliere Chinellato. Ma a tal proposito, sarà possibile una sua ricandidatura? “Io sarò certamente con i cittadini, saremo tutti pronti a offrire la nostra esperienza a chi vorrà mettersi in gioco: non siamo un gruppo legato a un’ideologia politica specifica, cerchiamo solo di lavorare per il bene della nostra comunità”.

L’Oasi di Cervara a caccia di like: apre il nuovo profilo Instagram

L’Oasi di Cervara si fa sempre più social. È di inizio settembre infatti la grande notizia: anche la riserva naturale del Comune di Quinto di Treviso ha ora un suo profilo Instagram.

Entrare nel mondo dell’oasi

Naturalistica del Mulino Cervara e rimanere aggiornati su tutte le iniziative in programma per i prossimi mesi sarà dunque ora ancora più semplice: basterà accedere al noto social e cercare la pagina @oasi.cervara.

I 25 ettari della riserva di Santa Cristina, cheche tutela uno dei più importanti habitat palustri e rappresenta uno dei principali

punti di accesso al Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, si potranno ora dunque tenere in una mano: su Instagram si trove-

mali che hanno fatto della riserva paludosa la loro casa e tutte le novità relative alla gestione di questo prezioso tesoro ambientale.

ranno infatti gli annunci e le foto degli eventi proposti all’interno dell’oasi, gli scorci naturalistici più belli, gli scatti rubati agli ani-

L’Oasi di Cervara, ad oggi, è un luogo in cui conservazione naturalistica e visite si coniugano alla perfezione, offrendo ogni anno a migliaia di visitatori la possibilità di entrare a contatto con la natura e scoprirne le meraviglie nascoste: dalle scolaresche ai birdwatchers, dai naturalisti alle famiglie, il sito naturalistico offre infatti diversi progetti e opportunità, consentendo a tutti di vivere un’esperienza unica. (g.z.)

23 www.lapiazzaweb.it Quinto di Treviso
“Tanti
Gaia Zuccolotto Il capogruppo della Lista Civica Per Quinto, Antonio Chinellato
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Teatro Del Monaco. Nel nuovo cartellone tre opere, sei concerti e una matinée per scuole e famiglie

Stagione lirica e concertistica, omaggio a Puccini e celebri nomi internazionali

Lirica, concerti e una matinée per le scuole. Dieci appuntamenti per valorizzare pienamente la vocazione musicale del teatro comunale Mario Del Monaco, con un programma – presentato dal Comune di Treviso e dal Teatro Stabile del Veneto – che va ad affiancare il ricco cartellone di prosa “Tutta un’altra storia”. Stagione lirica e concertistica, curate dal direttore artistico Stefano Canazza, da fine ottobre al prossimo maggio renderanno la città protagonista di appuntamenti di caratura internazionale, ambendo ad attrarre un pubblico sempre più numeroso: la scorsa stagione sono stati 1.454 gli abbonamenti sottoscritti (578 quelli per lirica e concerti) e 7.076 le presenze registrate. E se l’obiettivo dichiarato è avvicinare ancora più persone alla grande musica, l’opera di apertura del cartellone lirico è già una garanzia: il 27 e il 29 ottobre verrà rappresentata “La Bohème” di Giacomo Puccini, con la regia di Bepi Morassi e Alvise Casellati alla direzione dell’Orchestra di Padova e del Veneto. L’8 e il 10 dicembre tocca a “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, con regia, scene e costumi di Paolo Giani Cei e Giuliano Carella alla direzione dell’orchestra. Il terzo appuntamento con il melodramma sarà ancora con Puccini, del quale si celebrano i 100 anni della mor-

te, questa volta con “Tosca”, il 9 e l’11 febbraio, portata in scena da Ivan Stefanutti. La novità in calendario è un appuntamento dedicato ai più piccoli: il 3 novembre sarà di scena il musical per famiglie “Malèfici”, su testo di Dario Vergassola e la produzione di Fondazione AIDA/I Muffins.

La stagione concertistica invece si aprirà il 21 novembre con l’Omaggio a Gian Francesco Malipiero, compositore veneziano scomparso a Treviso 50 anni fa: il concerto dell’Orchestra di Padova e del Veneto avrà come ospite

il talento di Alessandro Taverna al pianoforte. Il 23 dicembre tornerà l’appuntamento con il Concerto di Natale, quest’anno affidato al Virginia State Gospel Chior, mentre il 20 febbraio sul palcoscenico del Del Monaco salirà per la prima volta Anna Tifu, una delle più straordinarie violiniste della scena internazionale: accompagnata al pianoforte da Giuseppe Andaloro, si esibirà in un recital con capolavori di Prokof’ev e Grieg. Il 7 marzo è in programma il Recital Pianistico del russo Arcadi Volodos, uno dei

migliori pianisti al mondo, mentre il 19 marzo il Maestro Filippo Faes e il Quartetto di Cremona immergeranno gli spettatori nelle tipiche atmosfere della musica francese di fine secolo con il concerto Belle Époque. La stagione sarà chiusa dal Concerto sinfonico dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, guidata da Massimo Raccanelli, dedicato alla grande musica romantica con il giovanissimo violinista Vikram Francesco Sedona, vincitore assoluto del 32° Concorso per violino Città di Vittorio Veneto.

20 ANNI DI TCBF L’ultimo fine settimana di settembre fra mostre e ospiti internazionali

Il festival internazionale del fumetto e dell’illustrazione celebra la sua ventesima edizione. Cultura, creatività, bellezza, valore ed energie che non sono mai venute meno e che anche quest’anno, dal 29 settembre al 1° ottobre, saranno messe in campo portando in città i grandi nomi che hanno accompagnato la prestigiosa kermesse in questo primo pezzo della sua storia, facendosi espressione di talenti emergenti e delle più forti novità artistiche. Cuore pulsante sarà come sempre la Mostra Mercato, spazio espositivo e di incontro che riunisce editori di fumetti, autori e autoproduzioni: si terrà sabato 30 e domenica 1 all’ex chiesa di Santa Margherita (Museo Nazionale Collezione Salce) e all’attiguo Chiostro dell’Archivio di Stato. Tredici invece le mostre in rassegna, a partire da quella allestita in Fondazione Benetton Studi e Ricerche dedicata ai “Vent’anni di fumetti trevigiani”, curata da Alberto Corradi e che racconta un universo pulsante di vita, colori, ombre e luci rappresentato da quasi sessanta autori, molti dei quali giovanissimi, impegnati a descrivere realtà e mondi immaginari. Mostra alla quale fa da spalla quella fotografica allestita nello spazio di Progetto Giovani sui “Vent’anni di Treviso Comic Book Festival”.

24 www.lapiazzaweb.it Cultura

Libro. L’autore moglianese racconta in un volume “a vignette” gioie e dolori del mondo della scuola

Tutto il mondo di Maurizio Zenga: “A scuola mi ha salvato la matita”

Èl’ancora di una vita e la chiave di lettura del suo libro “Mi ha salvato la matita” (Rogiosi editore, pp. 200), con l’eloquente sottotitolo: “Appunti e vignette di un sopravvissuto alle riforme della scuola”.

Per Maurizio Zenga, napoletano di origine ma moglianese d’adozione, la matita rappresenta molto di più di mina e lapis: è stato l’anello di congiunzione tra inizio e fine di una carriera come insegnante di educazione artistica ed è lo strumento per “riuscire a comunicare l’indicibile a parole”.

La matita, infatti, simboleggia innanzitutto la passione di Zenga per l’illustrazione che lo accompagna fin dall’infanzia quando, a causa di un piccolo incidente, è finito una quindicina di giorni in ospedale eper ingannare il tempo ha iniziato a disegnare vignette. “In quel momento – ci ha raccontato –ho capito che la matita mi faceva divertire e mi aiutava a stabilire dei rapporti di amicizia e di affetto con le persone”. Ma questo non è stato l’unico momento in cui la matita ha avuto un ruolo chiave nella vita di Zenga: nel 1982 ha ottenuto la cattedra proprio grazie a una vignetta.

A scuola, però, Maurizio Zenga ha dovuto combattere per vedere accettata questa passione, – il tratto peculiare del vignettista, si sa, è la critica dietro l’ironia – ma è pronto a giurare che non è mai mancata una schiera di colleghi, ragazzi e genitori che si siano contesi le sue vignette durante i suoi quasi quarant’anni di insegnamento. Ed è proprio da una selezione di queste vignette fatta durante il lockdown che è nato il libro, tra le cui righe si può leggere anche un’altra simbologia dello strumento prediletto dall’autore: i ragazzi sono unamatita da guidare nelle mani dei professori e, allo stesso tempo, i professori sono una matita nelle mani dei ragazzi per scrivere un pezzo della propria storia.

Per Zenga gli insegnanti devono “lasciare un segno”, ma rimangono un’istituzione la cui libertà deve essere tutelata. “I ragazzi di oggi danno fiducia agli insegnanti che dimostrano ogni giorno di avere passione per la loro disciplina”.

Infine centrale nel libroè il tema della burocrazia e di quella matita che appesantisce la scuola con innumerevoli riforme. “Oggi gli insegnanti passano tantissimo tempo davanti al computer a scrivere, a relazionare, a fare schede e non hanno più la serenità per stare in classe” denuncia Zenga. Una scuola sempre più digitale, insomma, in cui il rischio è che “ragazzi e insegnanti siano ridotti a strumenti di un meccanismo molto più alto e in qualche modo invisibile che gestisce la scuola europea”.

Quale quindi la via d’uscita?

Per Maurizio Zenga “la soluzione sta nella Costituzione che tu-

tela la libertà d’insegnamento e nella valorizzazione di tutti gli alunni, anche diquelli che sono figli di immigrati, spesso considerati un problema più che una risorsa, ma che sono in grado di portare culture, capacità e intelligenze diverse”.

Di tutto questo si parlerà in un convegno sul mondo della scuola che sarà organizzato a Treviso nei prossimi mesi e che vedrà tra i relatori anche la giurista Elisabetta Frezza. In questa occasione, addetti ai lavori e non cercheranno di confrontarsi sul futuro della scuola che è ancora tutto da scrivere.

Per Zenga gli insegnanti devono “lasciare un segno”, ma rimangono un’istituzione la cui libertà deve essere tutelata: “I ragazzi di oggi danno fiducia agli insegnanti che dimostrano ogni giorno di avere passione per la loro disciplina”

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A sinistra la copertina del libro “Mi ha salvato la matita”, a destra la foto dell’autore Maurizio Zenga

Nordic walking. Riprendono i corsi del gruppo della Polisportiva di Zero Branco

Due bastoncini per scoprire il territorio

Scarpe da ginnastica, bastoncini alla mano. Il gruppo Nordic walking della Polisportiva di Zero Branco ha ricominciato proprio in queste settimane con i suoi corsi, dedicati ad ogni età e ad ogni stagione.

Perché però scegliere proprio il nordic walking? “Èun esercizio fisicoa basso impatto ma tonificante– ci spiega Luca Ruzza, istruttore di nordic walking –.Se fatto regolarmente e con la tecnica corretta migliora la postura, la funzionalità di muscoli e ossa e attiva il metabolismo”.

Ma c’è di più: fare gruppo stimola la costanza nell’allenamento. “Il gruppo aiuta a mantenere una vita sociale piena e divertendosi migliora anche l’apprendimento delle tecniche. Nella scorsa stagione eravamo una quarantina di iscritti e il nostro gruppo ha raggiunto risultati sportivi notevoli lavorando in squadra – racconta Ruzza –, ma la vera mission della Polisportiva sta nel valore sociale di offrire un’attività sportiva volta al benessere psicofisico, all‘inclu-

sione e alla promozione del rapporto armonico e rispettoso con l’ambiente. Non a caso aderiamo alla Carta Etica dello Sport Veneto, i cui principi sono il rispetto, la lealtà e l’onestà”.

A coordinareil gruppo di nordic vi sono due istruttori provetti. “Quest’anno si è aggiunta alla squadra l’istruttrice Barbara Favaro, campionessa di nordic walking race, che sta portando nel gruppo nuove competenze – spiega Ruzza –. Quanto a me, sono diventato giudice della Scuola Italiana Nordic Walking e ho come obiettivo per quest’anno di diventare istruttore di 2° livello e dunque formatore, così da coltivare ancora di più le skills del gruppo”.

Tante le proposte. “Stiamo valutando la possibilità di ampliare l’offerta, con un allenamento pomeridiano e corsi base di avviamento con pochi iscritti per agevolare i nuovi inserimenti nel gruppo – afferma l’istruttore zerotino –. A ottobre partirà il corso avanzato, ma proponiamo anche

corsi di perfezionamento tecnico”.

Tante anche le uscite alla scoperta del territorio. “Dalla ripartenza, abbiamo già visitato il Lago Morto e i laghetti Blu a nord di Vittorio Veneto, oltre alla spiaggia della Boschettona nel rodigino – prosegue Luca Ruzza –. Tra le prossime uscite in programma vi è l’allenamentoa Mossano (VI) e in Val Trippera (TV),

ma saremo presenti anche alle tappe del Gironordic di Cormons (GO) e Alano di Piave (BL)”.Anche nel territorio comunale non mancheranno le occasioni: “L’apertura della Green way ci darà modo di lavorare anche a Zero Branco e nelle frazioni di Sant’Alberto e Scandolara, apprezzando al meglio le bellezze naturali che abbiamo qui”.

Insomma, non resta che iscri-

versi e vivere l’esperienza nordic contattando la segreteria della Polisportiva (348 864 8628 – polisportivazerobranco@gmail.com) o l’istruttore Luca Ruzza (392 583 8866). Oltre al nordic walking però, la Polisportiva propone anche corsi di pallavolo, basket e kick boxing. Maggiori informazioni sul sito www.polisportivazerobranco.it.

Gaia Zuccolotto

Un’atleta della Quinto Mastella a rappresentanza del Veneto ai Campionati italiani di atletica

Sarà un’atleta dell’Atletica Quinto Mastella a rappresentare il Veneto ai Campionati Italiani per Regioni nella categoria Cadette che si svolgeranno a Caorle i prossimi sabato 7 e domenica 8 ottobre. Rebecca Callegher vestirà infatti la maglia della nostra regione nella gara di prove multiple (80 ostacoli, salto in alto, tiro del giavellotto, salto in lungo e 600 metri), gareggiando contro atlete provenienti da tutta Italia.

“È stata una lunga corsa

quella di Rebecca – racconta la società Quinto Mastella in un post su Facebook –, iniziata a marzo 2023 ad Ancona e proseguita per tutta l’estate con allenamenti in preparazione dei Campionati regionali di Prove Multiple determinanti in vista di ottobre”.

Ora alla giovane atleta, classe 2008, non resta che dare un’ultima spinta e correre verso la vittoria per conseguire il titolo di campionessa italiana cadette 2023.

Nel frattempo, è incominciata la stagione 2023-2024, con le attività dedicate a cuccioli ed esordienti, ma anche a ragazzi, cadetti e allievi. Chissà se in questa nuova stagione, fra i nuovi e i vecchi iscritti, non si nascondano anche altri futuri campioni? Soltanto le prossime gare potranno dare la risposta. Nel frattempo, l’Atletica Quinto Mastella continua il suo grande impegno nel preparare al meglio i suoi giovani e volenterosi atleti. (g.z.)

26 www.lapiazzaweb.it Sport
Il gruppo Nordic walking della Polisportiva di Zero Branco e l’istruttore Luca Ruzza

#Regione

Migranti.

“Il Veneto sta facendo la sua parte ma l’Europa è distante e assente”

Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio

Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa

proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.

Zaia intanto tende la mano ai sindaci.

“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.

Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-

tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo

anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non

lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.

Mario Conte: “Noi sindaci in prima linea, costretti a fare i salti mortali”

“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria

dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase

Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria

particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-

ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.

“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.

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Zaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenza
Mario Conte Luca Zaia

Regione

Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona

Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni

Sergio Giordani (Padova):

“Orgoglioso della nostra risposta”

“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.

“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.

Giacomo Possamai (Vicenza):

“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”

“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”

Damiano Tommasi (Verona):

“Collaborare

“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.

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“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”

L’intervista.

più forte, adesioni coerenti con un partito in crescita”

Italia in Veneto è

Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?

“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.

Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?

“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di

settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?

“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,

contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?

“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.

Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?

“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque

nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?

“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.

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L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
Regione
Falvio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia.

Economia. L’assessore regionale Roberto Marcato illustra

“Avanti con i nuovi distretti del commercio, sono strumenti collaudati ed efficaci”

Sul fronte ambientale destinati 31,3 milioni di euro dal Pnrr per la bonifica delle aree contaminate. Maestri vetrai di Venezia: “raccontano al mondo l’unicità di questa arte”

Attenzione allo sviluppo del commercio locale per ridare vita ai centri urbani, tutela dell’ambiente attraverso interventi di bonifica dei “siti orfani” e promozione delle eccellenze che danno lustro all’artigianato veneto. Sono questi alcuni dei fronti, tra gli altri, sui quali Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico, energia e Legge Speciale per Venezia si sta muovendo in queste settimane mettendo a disposizione risorse e iniziative a sostegno del tessuto produttivo veneto, a tutti i livelli. Riguardo al commercio prosegue infatti l’impegno della Regione nel favorire la nascita e l’attività di nuovi distretti del commercio, sia urbani che territoriali, diventati uno strumento fondamentale per rilanciare e ravvivare la rete di negozi e attività di centri grandi e piccoli.

Agli inizi del mese Marcato ha annunciato infatti l’approvazione da parte della giunta della delibera che iscrive nell’apposito elenco regionale 22 nuovi distretti del commercio (13 distretti urbani e 9 territoriali) con il coinvolgimento di 39 Comuni. Sale così a 139 il totale dei distretti regionali (95 urbani e 44 territoriali) con il coinvolgimento di 248 amministrazioni comunali. “Il modello dei distretti del commercio - commenta l’assessoresi sta dimostrando sempre più vincente rispetto all’obiettivo di rivitalizzare i centri urbani del Veneto. Lo dimostra anche quest’anno il numero di richieste ricevute, ma soprattutto la qualità dei progetti presentati. Abbiamo continuato a lavorare molto in questi anni con i Comuni, attraverso l’ANCI, e con le associazioni di categoria per arrivare a far sì che i distretti diventassero strumenti efficaci e davvero i risultati ci danno ragione. I distretti del commercio oggi in Veneto sono strumenti già collaudati e apprezzati dagli imprenditori, che, grazie alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, stanno diventando vero e proprio volano per il rilancio commer-

ciale del nostro tessuto urbano e delle attività che lo rendono vivo”.

Non viene meno poi l’attenzione all’ambiente e alla laguna di Venezia con il via libera ai nuovi interventi dei “siti orfani” contaminati con l’obiettivo di completare la riqualificazione entro i primi tre mesi del 2026. I “siti orfani” sono aree contaminate il cui ripristino risulta essere, per diverse motivazioni, a carico della pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni. In questi casi responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile oppure, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati, né vi provvede altro soggetto eventualmente interessato, come ad esempio il proprietario privato dell’area. Ora la Regione finanzierà con 31,3 milioni del Pnrr dieci interventi. Di questi sei sono ricadenti nel territorio del Bacino scolante nella Laguna di Venezia, situati nei comuni di Spinea, Cavallino Treporti, San Martino di Lupari (PD) e Venezia (tre interventi) per un importo pari a 19 milioni di euro; quattro invece nel restante territorio regionale e riguardano i Comuni di Adria, Portogruaro, Isola Rizza e Sarego, per un importo di 12 milioni di euro. “Prosegue senza sosta il lavoro di tutela dell’ambiente e la nostra preziosa laguna a supporto delle amministrazioni comunali - spiega Marcato -. Si tratta di cifre importanti che confermano il nostro impegno per porre rimedio al grave problema dei siti orfani. Negli ultimi anni, a partire dalle risorse legate alla Legge Speciale per Venezia, abbiamo messo in campo un numero crescente di finanziamenti per garantire la restituzione alle rispettive comunità di aree che sono state inquinate da gente senza scrupoli. In questo caso grazie al Pnrr, mettiamo a disposizione ulteriori risorse, di cui una parte importante nel territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.

L’assessore inoltre ha presentato l’edizione 2023 di “The Venice Glass Week”, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria che ha coinvolto oltre duecento realtà partecipanti in 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre. “La Regione ha, da sempre, voluto essere vicina a questi maestri artigiani. - conclude - E lo facciamo anche con la The Venice Glass week per raccontare al mondo quale unicità straordinaria sia il vetro di Murano. Qui celebriamo la capacità di reazione e resistenza di questi maestri artigiani, artisti straordinari”.

30 www.lapiazzaweb.it Regione
le recenti attività
Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico

La pubblicazione. In Veneto sono 3.700 i prodotti della filiera corta

del Territorio”, un viaggio alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali

Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.

“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle

aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.

“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che

ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.

Tre domande a Antonello Santi, Direttore Vendite e Trade Marketing di Lattebusche

1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?

Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4

formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.

2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?

La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche

a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.

3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?

Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per

questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.

Un rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente

Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.

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“Sapori
di Annamaria Buso Responsabile progetto Sapori del Territorio Aspiag Service Despar
Regione
Antonello Santi

Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere

Si torna alla routine quotidiana

Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente

Prosegue alla pag. seguente

SETTEMBRE 2023
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
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Tornare a scuola senza avere nostalgia delle vacanze

Si torna alla routine

Segue dalla pag. precedente

Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-

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si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni.

È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva. Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale. Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici! Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive.

Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.

di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!

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Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria

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Salute

Buone pratiche. Anche l’Università di Padova fra le 139 organizzazioni mediche e scientifiche

Un’alleanza globale per incentivare l’attività fisica

Nellosport la salute. E’ in estrema sintesi il messaggio che dal mondo scientifico e da quello medico viene sostenuto a gran voce per promuovere la pratica dell’attività fisica. E’ un trend confermato quello dell’aumento in tutto il mondo di malattie croniche non trasmissibili, tra cui la malattia coronarica, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, la demenza, la depressione e i tumori. Spesso queste malattie sono associate a una mancanza di attività fisica. Ed è partendo dalle constatazioni di questi presupposti che 139 organizzazioni mediche e scientifiche, insieme a istituzioni sportive e governative si sono unite a sostegno di una “Alleanza globale per la promozione dell’attività fisica”, tra queste anche l’Università degli Studi di Padova. A livello globale, è stato riscontrato, i livelli di attività fisica nella popolazione sono inferiori a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una mancanza o un’inadeguata quantità di attività fisica aumenta il rischio di morbilità e mortalità, peggiora la qualità della vita e aumenta i costi economici che gravano sulle persone e sulla società. In risposta a questa tendenza, nell’aprile 2021 numerose organizzazioni si sono riunite ad Amburgo, in Germania “sotto un unico ombrello”, e hanno firmato la “Hamburg Declaration”. Questa dichiarazione rappresenta un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità. Esperti e organizzazioni stanno lavorando insieme come “Global Alliance for the Promotion of Physical Activity” per favorire il cambiamento a lungo termine del comportamento individuale e a livello di popolazione, collaborando con tutti gli stakeholder presenti nella comunità: ospedali attivi, specialisti dell’attività fisica, servizi per la comunità e operatori sanitari, tutti con lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili per i loro pazienti/clienti.

La “Hamburg Declaration” chiama i responsa-

bili politici nazionali e internazionali ad adottare azioni concrete per promuovere l’attività fisica e l’esercizio fisico quotidiani a livello di popolazione e all’interno delle strutture sanitarie. Anche Padova adotta le indicazioni internazionali della Declaration, trovando nel Dipartimento di Medicina dell’Università impegno attivo per l’attuazione di linee guida volte a migliorare qualità e impegno dell’esercizio fisico quale indispensabile “attivatore” di salute.

“Exercise is Medicine Italy” sostiene la Dichiarazione di Amburgo per un’Alleanza Globale al fine di promuovere l’attività fisica. Il nostro obiettivo specifico in questa alleanza è implementare la valutazione dell’attività fisica e della fitness cardiorespiratoria nella routine clinica, per una prescrizione di esercizio adattato su misura, applicabile ai diversi contesti sanitari” spiegano i loro rappresentanti, i professori Roberto Vettor, Andrea Ermolao e Daniel Neunhaeuserer del Dipartimento di Medicina dell’Università.

“È ora che i medici considerino sempre l’attività fisica come un’opzione fondamentale nel quadro degli interventi terapeutici a fa-

Nello sport la salute. Si tratta di un impegno internazionale per intraprendere le azioni necessarie ad aumentare il livello di attività fisica e migliorare la salute dei singoli individui e delle intere comunità

vore dei pazienti» incalza il professor Fabio Pigozzi, Presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e Professore di Medicina Interna e Prorettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. “Gli ospedali e gli operatori sanitari dovrebbero avere lo scopo di raggiungere obiettivi di salute sostenibili a lungo termine, per garantire che i loro pazienti tornino a uno stile di vita sano e fisicamente attivo. Chiediamo ospedali attivi che si concentrino non solo sulle procedure e sui risultati a breve termine, ma anche sulla sostenibilità e sul futuro stile di vita dei pazienti” sono le parole del professor Juergen Steinacker, presidente della “Hamburg declaration”, presidente della “European Initiative for Exercise in Medicine” e Professore di Medicina presso l’ospedale universitario di Ulm. La “Hamburg declaration” è stata anche approvata dalla Commissione medico-scientifica del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), presieduta dal Professor Uur Erdener, che sottolinea l’importanza dell’attività fisica per la salute pubblica.

I benefici effetti dello Yoga, non solo esercizi ma “stile di vita”

Sempre più praticato e proposto in vari contesti, lo Yoga non è solo un insieme di esercizi di stretching fisico ma un autentico “stile di vita” che racchiude innumerevoli benefici dal punto di vista fisico ma anche mentale. L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha sottolineato l’importanza di questa pratica, già in occasione della Giornata internazionale dello Yoga lo scorso 21 giugno, e ora, che ci si appresta a riorganizzare le proprie attività, anche sportive, è bene tenere presente qualche informazione in più. Dal punto di vista culturale, lo Yoga è una pratica millenaria – informa l’Ulss 2 – che affonda le sue radici in India. E’ un’antica disciplina che si basa sulla filosofia vedica che ha influenzato, a sua volta, diverse culture, come quella induista e buddista. E’ una pratica adatta a tutti, indipendentemente dal livello di preparazione fisica e dall’età. Man mano che si progredisce nella pratica aumenta anche la consapevolezza di se

stessi, del proprio corpo, del respiro e dei pensieri, portando così un benessere a 360 gradi. Quali sono in pratica i benefici sul corpo? Sono molteplici, informa l’Ulss 2, a partire da una maggiore ossigenazione degli organi interni e dei tessuti. Oltre a migliorare la postura, la pratica dello Yoga ha la sua efficacia anche sulla circolazione sanguigna,

la pressione arteriosa e la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue. Ci sono poi i benefeci effetti sulla mente: riduce l’ormone dello stress, il rischio di incidenza di depressione e ansia, grazie all’aumento di serotonina, e della somatizzazione. Inoltre, favorisce il controllo dell’iperattività e migliora la qualità del sonno.

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Intervista. L’amministratore delegato Vincenzo Papes: “I pazienti scelgono di tornare nei nostri centri”

Centro di Medicina, un network per la salute al servizio del territorio

Il tema della sanità e dell’importanza di trovare specialisti competenti e strutture adeguate a cui affidarsi è all’ordine del giorno. Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, un network per la salute che conta ad oggi 45 centri medici con oltre 3000 addetti, racconta punti di forza e criticità della sua impresa.

L ei nasce come sportivo nel mondo del calcio e poi si è convertito a imprenditore.Cosa le ha dato l’esperienza precedente come valore aggiunto per poi creare questa realtà?

Innanzitutto la capacità di saper gestire i professionisti, che prima erano calciatori e ora medici, e in secondo luogo la competenza nel coordinare le persone mettendone in risalto le qualità. Il calcio mi ha insegnato il valore della squadra in cui ci sono sia “i migliori”, sia coloro che magari hanno doti meno marcate, ma che restato comunque indispensabili. Oggi abbiamo oltre 3000 addetti tra dipendenti e medici specialisti, ognuno di loro è essenziale all’interno della nostra organizzazione.

Oggi il centro di medicina è una realtà molto conosciuta è affidabile. Come ci siete arrivati?

L’affidabilità nasce prima di tutto dall’apprezzamento da parte delle persone dei nostri servizi. I pazienti provano i nostri centri e scelgono di tornare perché si sono trovati bene. Si tratta di un lavoro che portiamo avanti da anni e che ci ha permesso di costruirci questa immagine. Un vantaggio però ci arriva anche

dalle strutture, che comunicano anche attraverso l’estetica. Le persone arrivano già con i loro problemi, quindi è importante che si sentano a loro agio e accolte nell’ambiente. Fondamentale è poi la capacità dei dipendenti di trasmettere energia e organizzazione e infine la tecnologia su cui abbiamo sempre investito: il paziente deve accorgersi che nei nostri centri è in un posto sicuro, dove può trovare risposta ai suoi problemi.

Sappiamo che la sanità pubblica ha un problema molto grave di carenza di medici e molti vi accusano di esserne la causa “rubando” i medici al pubblico. Crede che questo sia vero?

che lavorano nel pubblico per vari fattori, ma al contempo non è vero che il privato non ha problemi di personale. Anche noi fatichiamo a trovare professionisti perché la richiesta di prestazioni aumenta e i medici che la soddisfano sono sempre gli stessi. In futuro quindi anche nel privato i pazienti non riusciranno ad avere la prestazione la mattina o la settimana successiva perché mancano professionisti nel campo sanitario. Per questo è necessario togliere il numero chiuso per l’accesso amedicina e aumentare le borse di studio per le specialità che più soffrono la carenza permettendo

Un’ultima domanda all’uomo imprenditore. Quanto è difficile fare impresa oggi? Cosa chiede alle Istituzioni per poter continuare a crescere?

Il Centro di Medicina è forse il gruppo più privato di tutti perché è nato come privato e solo successivamente ha acquisito qualche struttura convenzionata. Quindi abbiamo il privato nel nostro Dna. Non abbiamo richieste, a noi interessa solo la possibilità di lavorare senza un sovraccarico di burocrazia, regole certe che ci consentono di continuare ad investire in tec-

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Vincenzo Papes. Amministratore Delegato di Centro di medicina.

E’ arrivato il momento tanto atteso di dimostrare quello che valete. Ora tocca a voi, la sfida è impegnativa ma entusiasmante. Avete voluto la bicicletta e adesso… è tempo di pedalare con grinta.

Settembre

Tutto procede secondo i piani. Questa ripresa sarà decisamente più tranquilla di quella dello scorso anno. Dovete solo limitarvi a proseguire col piede giusto. Fidatevi del vostro istinto.

Siete in cerca di conferme e talvolta vi lasciate sopraffare dall’insicurezza. Tenete sotto controllo le vostre paure e otterrete le soddisfazioni che cercate e che vi restituiranno più stabilità.

Cercate di essere più indulgenti nei vostri confronti e prendetevi tutto il tempo necessario per ritrovare il giusto ritmo. Vi siete riposati e avete le necessarie energie per ripartire alla grande.

Tra i buoni propositi, dopo la pausa estiva, non trascurate quello più importante: fare chiarezza su cosa realmente cercate e desiderate ricevere e dare. Non è più il tempo dei compromessi.

VERGINE

Un vortice di cambiamenti potrà generare qualche disorientamento che saprete comunque tenere sotto controllo. Riorganizzerete la vostra comfort zone grazie anche al sostegno di chi vi è vicino.

State attraversando un periodo di chiusura verso gli altri, più concentrati a ritrovare il vostro equilibrio interiore. Eppure, se c’è chi ha bisogno di una mano, voi non vi tirate mai indietro.

Siete carichi di energie e ispirati per dare vita ai vostri progetti. Il periodo è favorevole e avete anche il sostegno di molte persone, anche a volte inaspettatamente.

E’ tempo di chiarire un po’ di cose, nelle vostre relazioni personali e in ambito lavorativo. Siete stanchi di cedere, ora è il vostro turno: dite cosa desiderate e chiedete ciò di cui avete bisogno.

Siete in attesa di una risposta che condizionerà le vostre scelte future. Avete fatto i vostri programmi e adesso serve un briciolo di fortuna per passare alla fase di realizzazione.

Dopo il tempo del riposo e della riflessione è giunto quello delle decisioni. Alcune cose sono da chiarire, altre da spiegare ma avete un orizzonte più limpido e ora sapete come muovervi.

Non avreste mai immaginato di riprendere le vostre attività in un contesto del tutto nuovo. Le vostre previsioni e i programmi erano altri ma sapete adattarvi e trovare il lato positivo .

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Settembre, il tempo delle scelte e del fare
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