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di Treviso Ovest
APRILE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.75
Regione
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Concorsi a Premi
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“La nostra priorità: essere ancora più vicini ai cittadini” Il sindaco Davide Bortolato fa il punto sui progetti del Comune per aiutare servizio a pag 6 i cittadini in difficoltà. “Attenzione a famiglie e giovani”
ZERO BRANCO
Nuovi servizi per supportare la popolazione QUINTO DI TREVISO
Al via il progetto per ampliare l’aeroporto Canova LA TESTIMONIANZA
“Il mio vaccino: nessun privilegio, solo gratitudine” CULTURA
Fioriscono letture: anche Zero Branco e Quinto di Treviso SPORT
Luca Pagotto: ecco il nuovo tallone per il Mogliano Rugby PIANO DI RIPRESA
Il Veneto alza la voce, Calzavara: “Rivendico il ruolo della Regione
La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Rotatoria del Terraglio: lavori bloccati I
l Ministero blocca la rotatoria che avrebbe risolto un nodo critico della viabilità sulla strada Terraglio tra Mogliano e Mestre. Una notizia che è giunta in Municipio come un fulmine a ciel sereno. “Abbiamo appreso con stupore la decisione di sottoporre il progetto del cosiddetto “fagiolo” alla via Nazionale”, ammette il sindaco Davide Bortolato. “La speranza è che il Comitato via nazionale decida che tale progetto non sia assoggettabile. Ciò facendo si andrebbe a snellire l’iter e le relative tempistiche per la realizzazione dell’opera. E’ importante per il nostro Comune snellire il più possibile i tempi anche in vista della realizzazione di una delle opere più importanti per il nostro territorio ovvero la pista ciclabile che unisce il centro di Mogliano alla frazione di Marocco, opera già inserita nel piano delle opere pubbliche ma che si potrà realizzare solo quando il Terraglio diventerà a gestione comunale e non più di Anas com’è oggi, cosa prevista nell’accordo di realizzazione del nodo del Postiglione”. Sulla rotatoria “fagiolo” e soprattutto sul suo scopo di sciogliere il nodo critico della viabilità sul Terraglio, il Comune non si arrende e guarda oltre. “A questo punto stiamo pensando di chiedere ad Anas che il tratto di Terraglio tra via Ronzinella e il Dese ci venga ceduto anticipatamente per poter accorciare i tempi di realizzazione della pista ciclabile considerato anche che i tempi dell’opera “fagiolo” stanno dilungandosi non per causa nostra”, sottolinea il sindaco.
“È importante snellire l’iter per poter realizzare la ciclabile”
Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.
Lucia Russo
di Treviso Ovest
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zona di Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Mogliano e Zero Branco per un numero complessivo di 11.977 copie.Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021
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Mogliano Veneto
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Intervista. Il punto con il sindaco Davide Bortolato sui progetti del Comune per aiutare i cittadini in difficoltà
“Giovani e famiglie le nostre priorità in questi mesi difficili” U
n anno complesso, segnato dalla pandemia da Covid 19, eppure il Comune di Mogliano Veneto nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato tutti i territori, non si è fermato. Il sindaco Davide Bortolato ha cercato di tendere la mano ai cittadini e alle attività senza trascurare nemmeno opere e obiettivi. Sindaco, sono diversi i progetti attivi nel Comune a partire da quelli sociali. Partiamo da giovani e famiglie, cosa c’è in cantiere? “È stato un anno difficilissimo per tutti, l’impegno della mia amministrazione si è concentrato proprio su famiglie, giovani e su chi era più in difficoltà, basti pensare che nel 2020 il Comune di Mogliano ha impegnato il 25% in più di risorse per le famiglie, nei settori del sociale e della scuola, rispetto agli anni precedenti”. Che tipo di misure avete designato alle famiglie? “Le misure di aiuto messe in campo per le famiglie sono le più varie e disparate, vi cito solo alcuni esempi: si va dal contenimento del prezzo del buono pasto scolastico, che è rimasto inalterato per le tasche dei genitori anche se ha subito un forte rincaro causato dal Covid; al Progetto Gea, genitori efficaci in adolescenza che offre percorsi di formazione per genitori; ai tanti servizi di supporto psicologico, importantissimi in questo periodo difficile che mina la serenità delle persone, come ad esempio lo “Sportello psicopedagogico itinerante”. Ma soprattutto abbiamo aumentato considerevolmente il fondo per gli aiuti sul minimo vitale e sulle politiche abitative, abbiamo inoltre deciso di incrementare
il numero delle assistenti sociali da 4 unità a 5 per dare una migliore risposta di aiuto alle tante famiglie in ginocchio a causa del Covid”. Quando si pensa ai giovani, si pensa anche alle scuole. “Continua l’attenzione massima per dare ai nostri studenti degli ambienti scolastici sicuri e di qualità. Partirà a breve un importante intervento di sistemazione e messa a norma antincendio presso le scuole e la palestra Olme con un investimento di 535 mila euro. Continua inoltre la manutenzione straordinaria delle coperture delle scuole, quest’anno infatti tocca al tetto della scuola Valeri. A seguito dell’imminente fine dei lavori, a breve inaugureremo l’importante opera di ristrutturazione e ampliamento delle scuole Verdi e della annessa palestra, altro importante investimento per circa 1 milione 300 mila euro”. E per quanto riguarda gli anziani? Qualche progetto? “Una grande attenzione è rivolta continuamente agli anziani spesso soli e bisognosi di aiuti, anche per loro abbiamo messo in campo diversi servizi di aiuto che vanno dal servizio spesa alimentare e farmaci a domicilio, servizio trasporto per vaccinazioni, servizio “Linea aperta” per sostegno psicologico e assistenza. Un bel progetto che poi si è rivelato utilissimo è stato fatto prima dell’arrivo del Covid, si chiamava “Filo’ digitale” ovvero abbiamo organizzato dei corsi formativi per insegnare agli anziani ad utilizzare i nuovi mezzi tecnologici come gli smartphone per prenotare visite, comunicare con videochat o altro”. Lucia Russo
Il sindaco Davide Bortolato
Aiuti anche alle attività produttive e opere pubbliche: i progetti in programma del Comune Oltre alle persone, a risentire del Covid sono state anche le attività produttive. “Purtroppo la situazione è disastrosa soprattutto per le tante imprese moglianesi che lavorano nel settore turistico ricettivo - spiega il sindaco -. Stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità per poter aiutare le categorie produttive in difficoltà della nostra città. Abbiamo fin da subito messo a disposizione uno sportello con consulenza gratuita per accedere ai ristori previsti dai vari decreti, siamo stati uno dei pochi comuni che non ha mai sospeso il mercato cittadino sempre seguendo alla lettera le disposizioni dei DPCM. Abbiamo poi inserito importanti risorse di bilancio per creare un “Fondo di garanzia” per le imprese del territorio”. Guardiamo al futuro, cosa c’è in cantiere? Quali saranno le maggiori opere?
“Premesso che il Covid ha stravolto il nostro programma di mandato e la gestione dell’emergenza è diventata prioritaria - ammette Bortolato -, un obiettivo per il 2021 è quello della ristrutturazione del mutuo che mina fortemente la nostra capacità di spesa; altro obiettivo importante per il 2021 è chiudere l’accordo pubblico-privato per la realizzazione della piscina. Per quanto agli investimenti nelle opere pubbliche, mentre nel 2020 l’attività dell’amministrazione comunale si è concentrata al massimo sulla implementazione e la sistemazione degli edifici scolastici il 2021 vedrà consistenti investimenti a livello viabilistico dal punto di vista delle asfaltature e dei marciapiedi che in molti tratti del Comune hanno un’oggettiva necessità di manutenzione straordinaria”. (lu.ru.)
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Mogliano Veneto
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Progetti. Un bando per aziende, associazioni sportive e culturali
“Adotta una rotonda”: ecco l’iniziativa che coinvolge tutti A
dotta una rotonda. Il Comune lancia una nuova iniziativa alle aziende e alle associazioni del territorio mettendo in adozione le rotatorie. O meglio, uno dei 12 spazi verdi che vi sono al centro. “Un bel progetto per far sì che anche i privati collaborino alla cura cittadina – spiega il sindaco Davide Bortolato – Tenere pulito ed ordinato il nostro territorio aiuta ad accrescere il benessere dei cittadini. L’intervento degli attori privati inoltre consolida il percorso di collaborazione tra pubblico e privato iniziato dalla nostra amministrazione dove il privato è considerato come un’enorme risorsa e mai come un ostacolo”. Al bando possono partecipare aziende, associazioni sportive e culturali con offerte di valorizzazione e manutenzione delle aree verdi che si trovano in diverse zone del territorio, tutte al centro delle rotatorie. Tra queste 12 rotonde adottabili, ci sono quella Nigi, quella delle Olme, di via Cavalleggeri e di via Roma. Tutte rotatorie strategiche posizionate alle vie d’accesso della città. Il termine per presentare i progetti di valorizzazione del verde al centro delle
Donate oltre 1500 borracce agli studenti Il Comune di Mogliano Veneto dà il via a una nuova iniziativa di sensibilizzazione ambientale. Il sindaco Davide Bortolato già nei mesi scorsi aveva consegnato ai membri della giunta, ai consiglieri e a tutti i dipendenti comunali 150 borracce di acciaio inox riutilizzabili all’infinito. Ora è stata la volta di altre 1540 borracce destinate a tutti i bambini della scuola primaria del territorio. Le borracce sono finanziate dal Consiglio di Bacino Venezia Ambiente (che si occupa della gestione dei rifiuti), di cui fa parte anche il Comune di Mogliano Veneto. “Il nostro scopo è andare verso una città sempre più green - commenta Bortolato - riducendo non solo gli imballaggi di plastica legati al consumo di acqua in bottiglia ma promuovendo anche l’utilizzo dell’acqua di rubinetto, controllata e di qualità. Utilizzando la borraccia, sarà quindi possibile
“Un bel progetto per far sì che anche i privati collaborino alla cura del paese”
rotatorie ai varchi della città, è il prossimo 19 aprile entro le 12. Il Comune ha infatti deciso di prorogare la data di scadenza per la presentazione delle proposte che era stata inizialmente stabilita per il 6 aprile dando ulteriori giorni in quanto la giornata del 6 era troppo a ridosso alle festività pasquali e ad altre scadenze che gli uffici comunali devono già prendere in carico per quel giorno.
Lucia Russo
diminuire la quantità di bottiglie e bottigliette di plastica usa e getta. Un piccolo gesto dai molti significati, che coinvolge i bambini proprio per il loro entusiasmo nella salvaguardia del nostro pianeta e nel veicolare un messaggio positivo ed ecologico a tutta la famiglia. Stiamo lavorando incessantemente per avviare un reale cambiamento di pensiero volto alla consapevolezza che, riducendo i rifiuti usa e getta, si possa creare un mondo più verde e un futuro migliore per i nostri figli”.
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Mogliano Veneto
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Interventi ambientali. Circa una settantina le piante messe a dimora dopo i lavori di pulizia
In arrivo un nuovo bosco urbano Il boschetto vedrà messi a dimora diversi alberi e arbusti autoctoni tra i più resistenti e capaci di produrre maggior quantità d’ossigeno come frassini, carpini, olmi, aceri, tigli, cornioli, noccioli, viburni e sanguinelle
Il sindaco Davide Bortolato nel luogo dove sorgerà il boschetto urbano
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n nuovo bosco urbano a Campocroce. La giunta Comunale nella seduta di metà marzo ha approvato il progetto per la costruzione di un boschetto planiziale nella zona adiacente alla palestra scolastica di Campocroce dove c’è un’area verde non utilizzata. “Questo è un intervento importante – spiega il sindaco Davide Bortolato – Un intervento che continua a segnare il percorso green abbracciato sin dall’inizio da quest’amministrazione. Continua così il nostro impegno per implementare il numero delle alberature in città”. Il boschetto vedrà messi a dimora diversi alberi e arbusti autoctoni tra i più resistenti e capaci di produrre maggior quantità d’ossigeno come: frassini, carpini, olmi, aceri, tigli, cornioli, noccioli, viburni e sanguinelle. Saranno circa una settantina
che saranno piantati dopo aver fatto dei lavori di pulizia, concimazione naturale e aratura della zona verde vicino alle scuole. Sono proprio le stesse scuole che hanno accolto e supportato
“Un intervento che continua a segnare il percorso green abbracciato sin dall’inizio da quest’amministrazione” il progetto di realizzazione del Boschetto adiacente alla loro scuola. Il progetto nasce proprio insieme alle maestre dell’istituto scolastico Vespucci con l’obiettivo di ricostruire e mantenere anche con finalità didattica l’area verde con vegetazione tipica della pianura padano
veneta. Il risultato, oltre a quello di permettere agli studenti di osservare ciò che studiano sui libri e i fenomeni legati all’ambiente e al verde, sarà anche quello di ottenere un miglioramento della qualità dell’aria, contenere le polveri e i rumori e combattere l’effetto serra con l’assorbimento e l’accumulo di anidride carbonica. I lavori per il bosco procedono anche se, tra il rammarico dettato dal periodo di restrizioni dal Covid 19, c’è anche quello di non poter avviare il progetto con una cerimonia. “A causa del blocco, non sarà possibile organizzare alcun evento per la piantumazione del nuovo bosco. Però, appena le limitazioni cesseranno saremo lieti di festeggiare insieme a tutti i bambini di Campocroce la Festa delle Fronde”, conclude il sindaco Bortolato. Lucia Russo
Un nuovo servizio di supporto ai cittadini: parte l’iniziativa dello spazio telefonico di ascolto offerto dai Servizi sociali Uno spazio telefonico d’ascolto. È questo il nuovo servizio attivato dal Comune di Mogliano Veneto che ha messo in campo uno spazio d’ascolto telefonico rivolto ai suoi cittadini che possono avere così maggiori informazioni su quanto offerto dai Servizi Sociali e sui bandi nazionali, regionali e comunali. Per quest’ultimi nello specifico, il servizio offre anche un supporto e un aiuto nella compilazione delle domande per accedere ai bandi attivi. Si tratta anche di un servizio di orientamento all’interno della rete dei servizi presenti nel territorio ed offerti dal Comune. A rispondere, il giovedì dalle 14.30 alle 17.30 e il venerdì dalle 9 alle 12, è un esperto in materia che sarà dare un aiuto concreto ai cittadini che chiameranno il numero 0422632284. (lu.ru.)
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Zero Branco
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Contro il sovraindebitamento. Collaborazione con l’Organismo di composizione della crisi ‘Rialziamoci Italia – Treviso’
Nuovi servizi per i cittadini C
essata attività, disoccupazione e difficoltà economiche: in quest’ultimo anno l’emergenza sanitaria da Coronavirus è andata via via rendendo sempre più critica una situazione già particolarmente delicata dal punto di vista economico e sociale. Ma Zero Branco non ha abbandonato i propri cittadini e ha dato il via ad un nuovo importante progetto. “Al progetto regionale inOLTRE, atto a fornire supporto psicologico alle persone in difficoltà e a prevenire il fenomeno del suicidio, il Comune ha deciso di affiancare un servizio differente ma complementare - spiegano gli assessori Lucia Scattolin e Amedeo Requale, - volto a supportare le persone in difficoltà a causa del sovraindebitamento, un fenomeno socio-economico che espone le persone coinvolte a diversi rischi, come quello di rivolgersi al mondo dell’usura o di compiere gesti estremi di fronte ad una situazione insostenibile”. Il servizio offerto dal Comune trova la sua origine nella legge “Salva suicidi” del 2012, che contempla la costituzione di un Organismo di Composizione della Crisi, autorizzato dal
Ministero della Giustizia, in grado di accompagnare i soggetti sovraindebitati attraverso un percorso che gli consenta di uscirne. “Con la delibera di giunta comunale del 3 dicembre scorso, abbiamo dunque avviato una collaborazione con l’Organismo di Composizione della Crisi ‘Rialziamoci Italia – Treviso’ – continuano gli assessori, - per intercettare e favorire una risoluzione di queste situazioni di disagio. Il progetto coinvolge operatori sociali e ufficio commercio, che potenzialmente rappresentano il primo contatto con i cittadini in difficoltà, anche attraverso specifici percorsi formativi vista l’estrema complessità nella gestione di queste situazioni”. ‘Rialziamoci Italia’ ha attivato il servizio gratuito dello Sportello Telematico Anticrisi, attraverso il quale i cittadini potranno prenotare un appuntamento con professionisti qualificati collegandosi al link http:// www.rialziamoci.it/sportello-telematico/riserva-appuntamento.phpo contattandoil numero verde gratuito 800-03-2012. Per ulteriori informazioni è possibile inoltre scrivere a segreteria@rialziamoci.it o visitare il sito dell’Associazione ‘Rialziamoci
Il Comune piange l’ex sindaco Gaetano Cappelletto: “Grande il suo impegno per il paese”
L’assessore Lucia Scattolin
Italia’ www.rialziamoci.it. “Le crisi economiche del passato hanno insegnato come le conseguenze possono avere dei risvolti drammatici per coloro che per una serie di fattori sfavorevoli si trovino ad affrontare situazioni troppo difficili – concludono Scattolin e Requale, ecco perché in questo nuovo periodo di crisi è arrivato il momento di agire. Le persone devono sapere che c’è sempre una seconda opportunità e che qualcuno attraverso le istituzioni può sostenerli ed aiutarli a superare qualsiasi situazione, anche le più disperate”. Gaia Zuccolotto
Addio a Gaetano Cappelletto. L’ex sindaco di Zero Branco, storico medico di famiglia, si è spento all’età di 92 anni. Dopo la laurea in Medicina conseguita a Modena, si era specializzato in Pediatria. Aveva iniziato a lavorare nell’ospedale di Treviso, nel reparto di Malattie infettive. Poco più tardi assunse l’incarico di medico di famiglia proprio a Zero Branco. Qui ha curato diverse generazioni di cittadini. Fino al 1999. Per quanto riguarda l’impegno amministrativo, era stato eletto sindaco nel 1995 con il sostegno della lista civica “Impegno e solidarietà”. E cinque anni più tardi era arrivata la conferma per il secondo mandato. Tra le tante opere portate a compimento da primo cittadino si ricorda la costruzione della nuova caserma dei carabinieri, la casa di riposo, l’acquisto di villa Guidini e la realizzazione al suo interno dell’auditorium ora dedicato a Giovanni Comisso. “Il sindaco Luca Durighetto e l’intera amministrazione comunale – è il messaggio uscito dal municipio – esprimono, anche a nome di tutta la comunità, il più profondo cordoglio per la scomparsa del dottor Gaetano Cappelletto, già sindaco di Zero Branco dal 1995 al 2004. Nel ricordare la passione professionale come stimato medico condotto e i valori che hanno caratterizzato il suo impegno per il proprio paese, sia in ambito sportivo che come sindaco, si stringono ai figli in questo momento di dolore”. Cappelletto ha lasciato i figli Francesco, Gianluigi, entrambi medici, e Gloria, insegnante. (m.f.)
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Zero Branco
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Accuse all’amministrazione. La risposta del sindaco Durighetto
Concorsi pilotati: scatta la denuncia verso ignoti per diffamazione I
l Comune contro il “corvo”. Il sindaco Luca Durighetto ha annunciato una denuncia per diffamazione contro ignoti alla luce della lettera, senza firma, appunto, recapitata sia alla Procura che alla Corte dei Conti in cui si punta il dito contro fantomatici “concorsi pilotati”. “Sono state mosse delle accuse abbastanza pesanti da una fonte anonima – mette in chiaro il primo cittadino – come Comune abbiamo deciso di procedere con una denuncia per diffamazione contro anonimi perché noi siamo assolutamente tranquilli e pacifici in tutto quello che abbiamo fatto. Non abbiamo nulla da nascondere. Ma non vogliamo nemmeno che il buon nome del Comune di Zero Branco sia messo in discussione da nessuno”. La segnalazione senza firma arrivata alla Procura e alla Corte dei Conti è effettivamente pe-
A fianco il sindaco Luca Durighetto
sante. Da quanto si apprende, sarebbe stata scritta da una persona che lavora proprio per il municipio. Così, almeno, si definisce l’autore all’interno della stessa lettera. In questa ultima si fanno riferimenti a tre concorsi pubblici che si sono tenuti a Zero Branco dal maggio dell’anno scorso ad oggi.
ne di non firmarsi. Il Comune, però, non ha alcuna intenzione di restare a guardare. Da qui la decisione di passare al contrattacco sporgendo una denuncia per diffamazione. “Nella segnalazione anonima si formulano accuse calunniose e diffamatorie nei confronti dei funzionari del Comune, palesemente false”, sottolineano dal municipio. La giunta ha subito autorizzato il sindaco a presentare denuncia-querela. Il Comune si è affidato allo studio legale Giorgio Lovadina di Treviso. Adesso inizia la battaglia in tribunale. Sempre ammesso che si riesca a individuare l’autore della lettera, che resta ancora senza nome.
“Non abbiamo nulla da nascondere, ma non vogliamo che il buon nome del Comune sia messo in discussione da nessuno” Secondo l’autore, i nomi dei vincitori erano di fatto già stati decisi. L’accusa è che le selezioni siano state tagliate su misura. Al momento non c’è nessuna prova a riguardo. Il tutto, tra l’altro, è reso claudicante in partenza dalla scelta di chi ha inviato la segnalazio-
Mauro Favaro
Il Comune onora la memoria di Norma Cossetto: intitolata l’aula studio della biblioteca Si è celebrata lo scorso 8 marzo, nella giornata internazionale della donna, l’inaugurazione dell’aula studio della Biblioteca comunale intitolata a Norma Cossetto, studentessa istriana, vittima delle violenze titine nei confronti di quella comunità italiana e Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria. La proposta di intitolare uno spazio pubblico alla studentessa istriana era stata avanzata dal consigliere Moreno Grava lo scorso novembre e accolta con voto unanime dal Consiglio: ora Zero Branco ha dato valore alla storia e in un giorno molto importante, alla presenza del Consigliere con delega alle pari
opportunità, Michelle Masiero, il consigliere Moreno Grava. il sindaco Luca Durighetto e il sindaco dei ragazzi, Riccardo Zanotto, oltre ai rappresentanti dei gruppi consiliari, delle associazioni dell’Arma e dell’Istituto comprensivo. A prendere parola anche Fabio Depase, esule istriano che ha raccontato alcuni significativi episodi della sua esperienza di italiano sotto la dominazione titina. Si tratta infatti di una vicenda storica fino a pochi anni fa completamente ignota, nonostante le varie iniziative nazionali che hanno portato nel 2004 all’istituzione della giornata del ricordo per le vittime delle foibe e per gli esuli
giuliano dalmati. Nel 1943, Norma Cossettoaveva soprattutto due colpe: essere italiana, figlia di un esponente di spicco della locale comunità, ed essere convinta dell’italianità dell’Istria, su cui stava scrivendo la sua tesi di laurea. Prelevata da casa insieme ad alcuni familiari, fu sottoposta a torture per giorni, per poi essere gettata ancora viva in una foiba. Per onorare l’impegno preso, considerando anche che Norma era una studentessa universitaria, l’Amministrazione ha così deciso di intitolarle l’aula studio realizzata alcuni anni fa in Villa Guidini, destinata proprio agli studenti. (g.z.)
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Zero Branco
L’iniziativa per i laureandi. Sala consiliare in prestito a chi non ha spazi a disposizione
Discussione di laurea? In Comune
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a pandemia dovuta al Coronavirus ha certamente cambiato le vite di tutti, ma ha soprattutto complicato quella degli studenti universitari, ritrovatisi improvvisamente alle prese con lezioni, esami a distanza e non solo. Anche laurearsi in tempo di Covid, infatti non è affatto semplice: gli studenti si ritrovano costretti a discutere la tesi di laurea a distanza in ambienti talvolta rumorosi,non adeguati alla formalità della circostanza e che non permettono il giusto livello di attenzione e concentrazione in uno dei giorni più memorabili della loro carriera accademica. Per questo motivo il Comune di Zero Branco ha deciso di trovare una soluzione e un aiuto anche per loro, attraverso un progetto molto speciale: dallo scorso 11 marzo e fino alla fine dell’emergenza sanitaria, ha infatti preso il via “Discussione in Comune”, un’iniziativa deliberata dall’amministrazione comunale che permette ai laureandi residenti nel Comune di Zero Branco di discutere la tesi
La concessione della sala consiliare è gratuita, così come l’utilizzo della connessione wi-fi del municipio e il videoproiettore all’interno della Sala consiliare del Comune. La concessione della Sala è completamente gratuita, così come l’utilizzo della connessione wi-fi del municipio e il proiettore presente in sala. Va ricordato comunque che l’utilizzo dello spazio comunale dedicato al fine della discussione della tesi di laurea dovrà avvenire nel rispetto delle normative sanitarie vigenti in materia di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Per chi fosse interessato all’iniziativa “Discussione in Comune”, maggiori informazioni in merito sono disponibilisul sito del Comune di Zero Branco www.comunezerobranco.it, scrivendo alla mail segreteria@ comunezerobranco.it o chiamando al numero 0422485455 int. 1. Gaia Zuccolotto
Continua il dibattito sull’assenza delle minoranze nel giornalino “Filodiretto” Dopo la replica all’assessore Dal Colle, la Lista Bortoletto non si è fermata, chiedendo un intervento regionale. “Non capiamo perché non possiamo scrivere sul periodico comunale - aveva spiegato Bortoletto –. Non è corretto affermare che serve per informare i cittadini sull’attività svolta da chi governa il municipio. Il giornale non è di chi governa, ma è ‘Periodico di informazione del Comune di Zero Branco’, come recita il titolo. Una pubblicazione che si effigia del simbolo del Comune e dichiara di rappresentarlo non può escludere le minoranze. Anzi, dovrebbe coinvolgere tutta l’amministrazione e dar voce a tutte le associazioni del territorio”. Così il gruppo di opposizione di Zero Branco ha deciso di rivolgersi al Garante regionale dei diritti della persona, Mirella Gallinaro, la quale ha precisato che nelle ultime pagine della rivista “appaiono quali membri dell’amministrazione comunale solo i consiglieri di maggioranza, mancando invece i cinque consiglieri
facenti parte dell’opposizione e ciò potrebbe indurre la popolazione in errore circa l’esatta composizione dell’organo elettivo. Si ricorda infatti che deve intendersi organo di governo il consiglio comunale nella sua interezza”. Ha inoltre aggiunto: “Raccomando all’amministrazione di considerare, in un contesto di dialogo costruttivo e migliorativo, una maggiore partecipazione delle minoranze nella funzione informativa espletata con il notiziario “Filodiretto”, nel quale pare opportuno che l’amministrazione comunale appaia nella sua complessità”. Un punto a favore della Lista Bortoletto dunque, che ha provveduto a presentare una mozione al sindaco, da discutere nel corso del prossimo consiglio comunale, nella speranza che tra i due gruppi torni presto la pace. (g.z.)
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Quinto di Treviso
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Save/AerTre. I ministri Cingolani e Franceschini hanno firmato il decreto
Al via il progetto per ampliare l’aeroporto Canova V
ia libera al progetto di sviluppo dell’aeroporto Canova. Adesso è ufficiale. I ministri Roberto Cingolani e Dario Franceschini, il primo alla Transizione ecologica e il secondo alla Cultura, hanno firmato il decreto che autorizza Save/AerTre a investire oltre 53 milioni di euro nei lavori di ammodernamento dello scalo, fino a portarlo a operare 22.500 voli all’anno. L’okay è arrivato quando il Canova è di fatto ancora chiuso a causa dell’emergenza coronavirus. Per Save/AerTre, società di gestione dello scalo, è il punto dal quale ripartire. “Aspettavamo da tempo la firma del master plan dell’aeroporto Canova. Di recente avevamo richiesto alla politica un’accelerazione dopo tanti rallentamenti, e finalmente l’obiettivo è stato raggiunto – spiega Enrico Marchi, presidente del gruppo Save – siamo molto soddisfatti di questa pronta azione da parte del nuovo governo, che ci permette di programmare con certezza lo sviluppo futuro dello scalo. Oggi l’attività del Canova è ancora condizionata dalla pandemia, ma la campagna di vaccinazione è ormai avviata e la ripresa del trasporto aereo, seppur graduale, ci sarà”. Su questo la società non lascia margine di dubbio: non appena sarà possibile, l’aeroporto tornerà a essere quello di prima. Anzi, di più. “La firma costituisce un passo in avanti fondamentale – sottolinea
“Questi lavori renderanno l’aeroporto un volano di rilancio per tutto il territorio e per un settore, quello del turismo, che sta soffrendo enormemente”
Marchi – che renderà l’aeroporto un volano di rilancio per tutto il territorio e per un settore, quello del turismo, che sta soffrendo enormemente”. Anche Mario Conte, sindaco di Treviso, non nasconde la soddisfazione. “Siamo certi che, una volta ripreso il traffico aereo, l’aeroporto di Treviso diventerà un hub di riferimento – assicura – Ryanair ha voluto investire con la nuova base e nuove rotte. Inoltre, la nostra amministrazione darà vita a un piano di promozione senza precedenti. Nel 2026, il Canova sarà uno dei poli logistici di riferimento per i Giochi Olimpici invernali. Un’aerostazione rinnovata e svi-
luppata in equilibrio con il territorio è la chiave per il futuro”. Il progetto prevede una nuova torre di controllo, una nuova stazione dei vigili del fuoco, spazi per i passeggeri in transito più ampi, nuove piazzole per gli aerei, investimenti su parcheggi e viabilità, opere di mitigazione ambientale, nuova distribuzione di decolli e rotte. Infine, è stato confermato che il 21% degli aerei potrà decollare ogni giorno verso Treviso, e quindi non verso Quinto, ma con rotte che non passeranno sopra la città grazie a un piano che mette in conto la virata all’altezza del quartiere di San Giuseppe. Mauro Favaro
La presa di posizione del Comitato Aeroporto: “Si apre così l’ultimo atto di una battaglia storica” “La firma del ministro non sancisce l’ampliamento del Canova fino a che non saranno state ottemperate le innumerevoli prescrizioni. Si apre l’ultimo atto di una battaglia storica tra noi del comitato, che da sempre consideriamo la sostenibilità degli aspetti ambientali e il rispetto della salute dei cittadini, contro chi da anni non dà risposte in questa direzione ma ha ridotto le città di Treviso e Quinto a zone altamente inquinate e invivibili”. E’ netta la presa di posizione del comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto dopo il via libera del mi-
nistero al piano di sviluppo. C’è l’okay, è la sintesi, ma ci sono anche le prescrizioni per la tutela dell’ambiente. E su queste il confronto continuerà a essere serrato. Tra le prescrizioni più significative c’è quella che prevede la nascita dell’Osservatorio sulle condizioni di salute dei cittadini che abitano sotto le rotte di decollo e atterraggio degli aerei. Sia a Treviso che a Quinto. Lo sviluppo dello scalo sarà costantemente monitorato sotto il profilo dell’inquinamento. E se dovessero emergere anomalie si bloccherà tutto, in attesa di correttivi. Dovranno essere re-
gistrati i ricoveri in ospedale dei residenti a Treviso e a Quinto per malattie respiratorie croniche, asma bronchiale, malattie cardiovascolari e tumori polmonari. Più i dati relativi alla mortalità. Il monitoraggio verrà condotto dal nuovo Osservatorio ambientale che avrà tra i 9 componenti due rappresentanti del ministero della Transizione ecologica, un rappresentante a testa per la Regione, l’Arpav, il Comune di Treviso, il Comune di Quinto e il Comune di Zero Branco. Più un rappresentante del Parco del Sile e uno dell’autorità di bacino. (m.f.)
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Quinto di Treviso
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Turismo. “L’iniziativa è utile a valorizzare ulteriormente le potenzialità del paesaggio”
“Marchio dell’area alto Sile”: parte il progetto per rilanciare il territorio U
n circuito turistico tra la pala del Lotto e l’Oasi Cervara a Quinto, la Rotonda di Badoere e villa Lattes a Istrana? In questo momento sembra impossibile. L’emergenza coronavirus ha ridotto il turismo ai minimi termini. Ma a Quinto si guarda avanti. La giunta del sindaco Stefania Sartori ha appena rilanciato il progetto del “Marchio d’area alto Sile”. Sembrava che l’idea fosse stata accantonata a causa dell’epidemia. E invece si torna a puntare sul turismo nella speranza di mettersi l’emergenza sanitaria alle spalle il più in fretta possibile. I soldi ci sono. Il marchio per rilanciare il turismo nei territori attraversati dal Sile è già finanziato per almeno 30mila euro, in buona parte messi sul piatto dall’Ogd Città d’arte e ville venete del territorio trevigiano. Non è un tesoretto, ma se non altro rappresenta un punto di ripartenza. “L’iniziativa è utile a valorizzare ulteriormente le potenzialità turistiche del territorio in cui il nostro comune è inserito”, spiegano dal municipio. Sì, perché non c’è solo Quinto. Il marchio rappresenta di fatto un “governo” per il turismo nell’alto Sile. Cinque municipi, Morgano, Quinto, Istrana, Vedelago e Piombino Dese (Padova), hanno deciso di unire le forze per sviluppare un programma unico per la promozione delle bellezze naturali, delle opere d’arte e delle prelibatezze che offre il territorio. Ai tesori di Quinto, Morgano e Istrana si potranno aggiungere anche le sorgenti del Sile a Vedelago e la storica villa Marcello a Piombino Dese. Questo solo citare alcuni esempi. L’unico limite è la fantasia. Non appena si potrà, in sostanza, i Comuni andranno a definire un piano regolatore turistico integrato. Senza concorrenza interna, ma con l’obiettivo della condivisione. E andranno a braccetto anche a caccia di fondi ad hoc. Le ipotesi di lavoro non mancano. Tra le altre cose, si pensa alla possibilità di creare dei pacchetti turistici in base agli eventi in programma fino all’idea di organizzare un servizio di trasporto coordinato dei turisti nei giorni festivi. Ma anche semplicemente all’opportunità di realizzare delle brochure e dei cartelli con la
stessa linea. Così come un’applicazione per smartphone e tablet dedicata espressamente a questi cinque comuni. Il tutto in collaborazione con le associazioni di categoria, il mondo dell’agricoltura e dell’artigianato, le Pro Loco e chi più ne ha più ne metta. La speranza è di veder sparire l’epidemia il prima possibile. Poi si ripartirà anche da qui. Mauro Favaro
Rogo di Paese: il sindaco Sartori presente alla commemorazione del triste evento “Nel giorno in cui il mondo festeggia le donne, noi abbiamo deciso di portare una mimosa qui di fronte alla casa di Paese dove nei mesi scorsi sono morte due innocenti, Franca e Fiorella. Due donne vittime dell’odio, arse vive per soldi”. Silvia Rizzotto, consigliere regionale, Katia Uberti, sindaco di Paese, e Stefania Sartori, sindaco di Quinto di Treviso e rappresentante della Provincia, commentano così la loro visita di preghiera e riflessione a Castagnole di Paese, teatro gli scorsi mesi di un incendio in una casa e che è costato la vita a due donne. “Dobbiamo sensibilizzare ogni giorno di più sulla lotta agli abusi e alle violenze sulle donne: esiste un numero verde, il 1522, dove solo nello scorso anno sono state circa 11.000 le
chiamate raccolte nella provincia di Treviso” sottolinea il sindaco di Quinto di Treviso, Stefania Sartori, in rappresentanza della Provincia di Treviso come consigliere alle Pari Opportunità. “Non ci può essere una festa come l’8 Marzo per Franca e Fiorella, che sono state uccise dall’odio e dalla avidità. Due donne che non avevano nessuna colpa ,ma che hanno pagato con la vita. Per questo oggi, giorno della festa di tutte le donne, siamo qui: lasciamo una preghiera e un ramo di mimosa anche a loro, qui, dove hanno perduto il bene più prezioso, la vita, nella speranza che chi le ha barbaramente uccise paghi la sua pena fino all’ultimo” chiude Silvia Rizzotto. (g.z.)
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Quinto di Treviso
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Attività collettive e indiviudali. L’iniziativa per acquisire consapevolezza della propria emotività
Prevenire l’aggressività dei ragazzi: arriva il progetto “Fuori dal guscio” “F
uori dal guscio”. Si chiama così il progetto messo a punto dalle scuole di Quinto, in collaborazione con il Comune, per accompagnare la crescita degli alunni delle elementari. Si tratta di un passaggio fondamentale. E il periodo trascorso in didattica a distanza a causa dell’emergenza coronavirus l’ha reso ancora più importante. Gli obiettivi sono stati indicati direttamente da Daniela Bettini, preside dell’istituto comprensivo di Quinto e Morgano. L’obiettivo è prevenire eventuali problemi comportamentali. “Allo scopo di diminuire le manifestazioni del comportamento aggressivo – ha spiegato la dirigente scolastica – il non rispetto delle regole e le difficoltà di autocontrollo nel contesto scolastico”. I distanziamenti e le lezioni seguite da casa hanno reso tutto più complicato. L’imperativo è cercare di mantenere la barra dritta anche in questa fase così difficile, sostenendo e stando accanto ai ragazzi. Il Comune ha già anticipato 3mila euro rispetto al contributo annuale destinato alle scuole. Serviranno per avviare questa specifica attività. “La progettualità proposta risponde a una necessità percepita anche da questa amministrazione – chiariscono dalla giunta del sindaco Stefania Sartori – il contributo del Comune è essenziale per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche”. Detto fatto, adesso si può
partire. Quest’anno ci si concentrerà in particolare sugli alunni della scuola elementare Marconi di Quinto. Ma non solo. Si auspica di poter realizzare il progetto con gli alunni in presenza nelle classi. In ogni caso, la didattica a distanza non fermerà il coinvolgimento degli alunni più piccoli. Inizialmente il progetto “Fuori dal guscio” prevedeva delle attività collettive e individuali portate avanti attraverso l’intervento di figure professionali esterne alla scuola. Adesso bisognerà riorganizzare il tutto. Ma cambiano solo i canali di comunicazione, non gli obiettivi. Questi ultimi sono già stati definiti in modo chiaro: “Agire sulla per-
No alla violenza: l’imperativo è sostenere e stare accanto ai ragazzi anche e soprattutto in questo difficile momento cezione di sé – sono le linee guida – sul senso di autostima e di auto-efficacia, al fine di far acquisire ai bambini maggiore consapevolezza del proprio e dell’altrui stato emotivo”. Non è un percorso semplice. Ma anche grazie a questi strumenti i più piccoli potranno provare a superare questo momento così difficile nel modo più equilibrato possibile. Ovviamente vale per tutti. Ma per i più piccoli ancora di più. Mauro Favaro
Tutto pronto per i ragazzi del Servizio volontario europeo Quinto international. Il comune bagnato dal Sile si prepara ad accogliere i volontari del servizio volontario europeo, per attività di promozione degli scambi interculturali. Alla fine dell’anno scorso la giunta del sindaco Stefania Sartori aveva acceso il semaforo verde per l’attivazione di minilaboratori creativi all’interno del progetto Spazio aggregativo e il parallelo lancio di azioni di sostegno educativo alla genitorialità e di orientamento al lavoro. E’ in questo contesto che è arrivata la proposta da parte di Eurogems, organizzazione di cooperazione internazionale con sede a Treviso, riguardante la possibilità di condividere esperienze legate al servizio volontario europeo. E il Comune non se l’è fatto ripetere due volte. La convenzione prevede che Eurogems coordini le attività organizzate dal municipio a titolo gratuito. Toccherà poi alla stessa organizzazione comunicare almeno
una settimana prima tutti i nominativi dei volontari che saranno condivisi. Il tutto, ovviamente, nel più rigoroso rispetto delle misure di prevenzione contro la diffusione del coronavirus, fino a quando sarà necessario. “Vista l’emergenza pandemica dovuta al Covid-19 – si legge nel via libera – Eurogems provvederà ogni mattina alla registrazione della temperatura di tutti i volontari, nonché all’invio di un documento sottoscritto da parte di ogni volontario che attesti l’acquisizione delle nozioni comportamentali governative”. Ogni volontario, in buona sostanza, dovrà sapere come comportarsi davanti alle limitazioni imposte dall’emergenza. A cominciare dalla necessità di mantenere il distanziamento dalle altre persone, indossare la mascherina e igienizzarsi costantemente le mani. Una volta acquisite queste garanzie, si potrà partire. Senza più confini. (m.f.)
Provincia
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La testimonianza. L’Ulss2 ha chiamato per un giorno i giornalisti per non sprecare le somministrazioni
“Il mio vaccino: nessun privilegio, solo tanta gratitudine” “G
iornalisti privilegiati, ricevono il vaccino prima degli altri. Forse lo vogliono testare su di loro per farne fuori un po’”. Quel detto che recita “Le parole colpiscono più delle lame” è vero. Soprattutto dopo mesi in cui ci è stata data l’illusione che la pandemia avesse unito tutti sotto arcobaleni colorati al motto di “Andrà tutto bene”. Poi, apri i social e leggi parole di scherno, frasi crudeli che indirettamente portano un augurio di morte. Io sono una giornalista e lo scorso 13 marzo ho deciso di vaccinarmi ma non senza avere un nodo alla gola. E oggi non mi sento una privilegiata ma una persona grata. Ricevere un vaccino in tempo di pandemia ti fa sentire come Neil Armstrong. Ogni passo che compi verso la sede vaccinale da quando ricevi quel messaggio di convocazione lo fai fluttuando nell’aria, come se tutto attorno non avesse più consistenza e non avessi aspettato altro per tutta la vita. Sì, perché giornalista, docente, medico, oss, volontario, agente, la sensazione che si prova è questa. La chiamata per noi giornalisti è arrivata improvvisa in un normale sabato di lavoro e lasciava poco spazio alle interpretazioni. Sabato 13 marzo alle 12.15 è arrivato un messaggio da parte dell’Usl 2: “Viste le dosi a disposizione in data odierna di vaccino AtraZeneca, si estende ai giornalisti la possibilità di presentarsi oggi dalle 13 alle 18 per la vaccinazione presso le sedi Vaccinali di Riese Pio X, Godega di S. Urbano, Bocciodromo di Villorba, Ex foro Boario di Oderzo per sottoporsi alla vaccinazione portando con sé: tessera sanitaria, tessera professionale che attesti l’iscrizio-
“Le dosi in questione sono quelle che erano destinate ai docenti che hanno deciso di non volersi sottoporre alla vaccinazione. Dosi che sarebbero state buttate via se qualcun altro non fosse subentrato”
ne all’Ordine dei Giornalisti. Grazie per la collaborazione”. Gli occhi scrutano tutto il messaggio ma la mente in un primo momento si focalizza solo sulle parole “vaccino” e “possibilità di presentarsi per la vaccinazione”. Frasi inequivocabili. Poi il nodo alla gola si fa fitto e la mente pesante. Nella testa iniziano ad intervallarsi i volti delle persone con le quali hai avuto a che fare in quest’ultimo anno: anziani, malati, positivi, parenti di vittime, soggetti fragili. E ancor di più, si focalizza su “casa”: sui tuoi nonni di 80 anni, su tuo papà che fa il volontario, su tuo fratello che deve avere il diritto di andare a scuola. La decisione da prendere in poco tempo fa aumentare quel nodo alla gola, le mani si ghiacciano improvvisamente, i nervi tirano. E allora fai un respiro profondo, leggi meglio il messaggio. “Viste le dosi disponibili” e “Grazie per la collaborazione”. Le dosi in questione sono quelle che erano destinate ai docenti e che, per i loro legittimi motivi, hanno deciso di non volersi sottoporre alla vaccinazione. Dosi che sarebbero state buttate via se qualcun altro non fosse subentrato. L’interrogativo che si fa ancora più fitto,
sopra tutti gli altri è se io sia più coraggiosa di un docente. No, assolutamente no. L’Usl ha chiamato me giornalista, insieme ai miei colleghi. Ore 12.55 del 13 marzo, ho preso i vestiti sulla sedia, ho accarezzato il cane e sono uscita di casa per andare a vaccinarmi. Sono entrata nel centro vaccinazioni di Casa Riese e sono stata accolta da tutte quelle persone che il fine settimana precedente avevo intervistato. Ho detto loro che non ero lì per intervistarli di nuovo ma che era arrivato il mio turno e mi hanno sorriso accompagnandomi con una grande gentilezza nonostante la fatica, nella mia postazione. Organizzazione impeccabile, nel giro di pochi istanti sono stata vaccinata, ho atteso i 15 minuti e poi sono uscita ritrovando gli occhi sorridenti del personale e dei volontari che gestiscono il punto vaccinazioni. Ho capito che a loro non importava chi io fossi, che lavoro facessi, quale fosse il mio status. A loro importava solo vaccinare più persone possibili in meno tempo possibile. In questa situazione c’è solo da essere grati a loro, a chi lotta ogni giorno per noi. E io, grata, lo sono. Lucia Russo
Ulss 2: attivo il servizio psico-educativo social per i genitori Nasce “Ti ascolto”, lo spazio psico-educativo social dedicato ai genitori. Il servizio è stato attivato dall’Ulss 2 Marca Trevigiana ed è stato promosso dall’Unità Operativa Complessa Infanzia, Adolescenza e Famiglia (Iaf) con il supporto del servizio URP - Comunicazione, che ha visto la creazione di gruppo Facebook privato per supportare i genitori degli alunni delle scuole secondarie di primo e di secondo grado della provincia di Treviso . Gli obiettivi del progetto sono sia informativi, ovvero fornire informazioni pratiche stimolando la discussione sulle tematiche con contenuti dedicati, sia consulenziali. Ai genitori sarà data la possibilità
di un contatto diretto con psicologi ed educatori, sia tramite “stanze” dedicate sia tramite messaggi attraverso la chat Facebook Messenger. Il gruppo sarà costantemente attivo e il team di psicologhe ed educatori sarà disponibile per dialoghi on line e colloqui con i genitori nelle giornate di lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 13.30 alle 14.30. L’accesso è moderato: i dati personali saranno verificati nell’anagrafe sanitaria aziendale, onde evitare la presenza di falsi profili o persone esterne all’Ulss 2. Per maggiori informazioni consultare il sito dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.
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Giancarlo Fabiano Di Gregorio. Una grande passione e una sfida vinta nel lockdown
“Tra cielo e terra”: successo d’esordio A
pochi mesi dalla pensione Giancarlo Fabiano Di Gregorio, cittadino di Quinto, porta a termine un sogno, una sfida, a cui aveva sempre ambito: scrivere un romanzo. In questa intervista ci racconta di “Tra cielo e terra”, suo romanzo di esordio. Da quando si è scoperto scrittore? “Ho sempre avuto, fin da bambino, la passione per la lettura e la scrittura. Ma mai il tempo per potermi cimentare in un romanzo o nella sua espressione nella scrittura creativa. Il lockdown, come è successo a molti, ha permesso di “scoprire” il tempo e la passione per farlo”. Il romanzo parte da fatti di cronaca nera e si immerge in temi molto attuali. Quali sono? “Tre temi centrali nella nostra società: quello delle persone anziane unito a quello delle diversamente abili. Di come le trattiamo e le viviamo. Poi certamente quello della presenza e convivenza con i c.d. extra comunitari e infine quello della spiritualità”. Qual è la tesi del romanzo? “La tesi, la verità che il libro propone riguarda certamente il disagio economico, tra l’altro accentuato notevolmente con il Covid. Ma quello che preoccupa maggiormente e su cui il romanzo si focalizza è l’anomia (per dirla con i sociologi) che imperversa. La vittoria sulla solitudine e l’isolamento sono le vere sfide che dobbiamo riuscire a vincere in questo particolare momento. Capita anche ai giovanissimi che vivono il peso della mancanza degli amici a scuola. Figuriamoci alle persone anziane e ammalate, inferme. E sole! Occorre riscoprire il valore della saggezza che hanno gli anziani, i loro valori. Molti personaggi del libro vivono questa situazione. E molti sono i modi, non tutti centrati, per risolverla”. Sullo sfondo delle vicende c’è anche la comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Crede che sia validamente presente e attuale nella vita spirituale delle persone? “Sì, credo che si stia vivendo un dualismo. Non antitetico ma ugualmente presente. La fede classica e la vicinanza alla Chiesa, ma anche una religione più intimistica, un fideismo che guarda non a figure astratte
ma presenti, o perlomeno che sono state presenti. E ci rivolgiamo a loro come alle figure classiche della fede (Dio, Maria, i Santi, ecc.) non spostando l’orizzonte ma accavallandolo. La pandemia con la chiusura delle Chiese e dei riti ha accentuato un fenomeno intimistico che era sul nascere, ma che si sta espandendo. Non siamo ad una “eclissi del sacro” ma a una rivisitazione, un bilanciamento, del rapporto tra i due modelli”. Un romanzo dallo stile pulito, senza scurrilità o volgarità.
Quasi contro corrente rispetto alla normalità attuale. Solo stile o anche un messaggio? “Si tratta certamente più di un messaggio. Si possono dire le stesse cose anche con un linguaggio più corretto e meno volgare. Assistiamo molto spesso, anche nei giovani, ad un modo di interloquire ed esclamare che porta forse alla perdita di ideali, alla negazione dell’educazione e quindi tutto risulta meno rispettoso. Ecco, un linguaggio corretto rappresenta rispetto per chi legge. Un romanzo così lo possono leggere tutti. È un messaggio che si ribalta in uno stile. Non credo che lo abbandonerò perché sarebbe fare violenza a me stesso e tradire il mio credo. L’essere sguaiati, indecenti e grossolani, non aiuta a risolvere i mali della società. Li accentua senza risolverli”. Romanzo ambientato totalmente a Treviso con un finale a Zero Branco. Come mai? “Descrivere i luoghi ove sono vissuto e vivo, luoghi che amo e conosco, mi pareva un buon inizio. Ma soprattutto descrivere uno spaccato “vero di Treviso” era una questione a cui tenevo parecchio”.
“Un linguaggio corretto rappresenta rispetto per chi legge. Un romanzo così lo possono leggere tutti. È un messaggio che si ribalta in uno stile” Può dirci cosa ha in serbo per il futuro? “Sul futuro credo proprio che continuerò a scrivere, di tempo e volontà ce ne sarà sicuramente. Piacendomi le sfide creerò nuove storie e probabilmente un giorno seguirà la continuazione di “Tra cielo e terra”. Per il momento posso dire che il secondo romanzo dovrebbe uscire verso fine anno. Una storia di Ecomafia in Veneto in tempi di Covid. E poi delle Novelle dedicate alla Donne, che dovrebbero uscire alla volta diun grande giorno: l’8 marzo del prossimo anno”. Un’ultima domanda. Cosa significa per lei “fare cultura”? “Certamente trasmettere idee ed ideali. Non esiste solo la cultura del c.d. apprendimento o dello studio dei testi scolastici. È molto di più. È vita”.
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Cultura
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Polo BiblioMarca. Incontri con gli autori, il progetto che mira a far rinascere la cultura del territorio
Fioriscono letture: anche Zero Branco e Quinto aderiscono all’iniziativa L
e 23 biblioteche del Polo BibloMarca danno avvio al progetto “Fioriscono le letture”. L’attività è fortemente sostenuta dagli assessori alla cultura locali per inaugurare tutti assieme una nuova primavera della cultura mediante l’incontro di grandi autori. Fino al 21 maggio sarà infatti possibile seguire, direttamente da casa, quattro diversi incontri con interpreti del panorama culturale contemporaneo. Per interagire con i protagonisti degli incontri è sufficiente contattare la propria biblioteca per ricevere il link di accesso all’incontro. Fondamentale, per lo sviluppo delle attività, è stato il connubio tra la forte volontà di rilancio delle amministrazioni comunali e la voglia di ripresa delle 23 biblioteche del Polo BibloMarca che hanno reso possibile la stesura di un calendario di incontri con ospiti di livello come: Margherita Stevanato, Alessandro Marzo Magno, Mariapia Veladiano, Luciano Cecchinel. “Inauguriamo una rinascita della nostra cultura che nell’ultimo anno ha subito una brusca involuzione. Il progetto è pensato per rimettere in circolo entusiasmo ed energia che consenta una rifioritura della nostra dimensione culturale e di noi stessi” dichiara Viviane Moro, assessore alla Cultura del Comune di Roncade attuale capofila del Polo. Le 23 biblioteche del polo Biblomarca sono: Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Casale
La capofila del Polo BiblioMarca: “Il progetto è pensato per rimettere in circolo entusiasmo ed energia che consenta una rifioritura della nostra dimensione culturale e di noi stessi”
La rassegna “Fioriscono letture”
sul Sile, Casier, Cimadolmo, Maserada, Morgano, Nervesa, Paese, Ponte di Piave, Ponzano Veneto, Povegliano, Preganziol, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Villorba, Zenson di Piave, Zero Branco. Tra i prossimi eventi, il 23 aprile alle 20:30 sarà protagonista Alessandro Marzo Magno. Ha iniziato a scrivere come saggista storico sfruttando la propria lunga esperienza come corrispondente di guerra durante i conflitti nella ex-Jugoslavia. Il suoi libri “L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo” e “‘L’invenzione dei soldi. Quando la finanza parlava italiano” sono stati tradotti in inglese, cinese, giapponese, coreano e spagnolo. Seguirà il 7 maggio alle ore 20:30 l’incontro con Mariapia Veladia-
no. Insegnante di lettere per più di vent’anni e ora preside. Collabora regolarmente con il quotidiano Repubblica per argomenti legati alla scuola e ai giovani. Nel 2010 ha vinto il Premio Italo Calvino per autori inediti con il romanzo “La vita accanto”. Nel 2017 è uscito il romanzo “Lei” e nel 2021 è atteso “Adesso che sei qui”, romanzo che mette a tema le relazioni familiari e la malattia di Alzheimer. Infine il 21 maggio alle ore 20:30, sarà il turno di Luciano Cecchinel. Già insegnante di materie letterarie, ha pubblicato articoli e studi sulla cultura popolare e 6 raccolte di poesia. Nel 2012 sono usciti col titolo “La parola scoscesa – Poesia e paesaggi di Luciano Cecchinel” gli atti di un convegno sui suoi scritti organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. (g.z.)
“L’arte di star bene”, riparte la rassegna dei Musei Civici di Treviso: ecco i primi due appuntamenti per il benessere I Musei Civici di Treviso aprono le porte alla nuova edizione de “L’Arte di star bene” in programma da aprile a giugno 2021, per ascoltarsi, condividere esperienze, opere e storie, nell’arte. La rassegna è ripartita il 13 aprile con “Arte e cura con la Medicina narrativa” il nuovo percorso dell’apprezzata programmazione dedicata allo stare bene nell’arte, curato da Sabina Ferro, docente in Filosofia Teoretica, Arte e Comunicazione. L’attività si è svolta attraverso due percorsi, base ed avanzato, ntroducendo alla
pratica della Medicina Narrativa e all’uso dei dispositivi autoformativi come la Scrittura e l’Arte. La rassegna prosegue quindi con i tre appuntamenti del 5, 12 e 26 maggio dedicati al “Te al museo libri Storie, personaggi” curati da Paola Bonifacio, ospitati nell’Auditorium di Santa Caterina, dalle ore 17. Riscopriremo con Alessandro Marzo Magno il primo e più celebre “inventore dei libri” e dell’industria editoriale moderna, vero genio del rinascimento italiano, dialogando in merito al suo nuovo libro dedicato ad
Aldo Manuzio. Con Annarosa Maria Tonin ci lasceremo rapire dagli ammalianti viaggi, tra saggio e racconto, che nel suo ultimo volume evoca a partire da esemplari ritratti dipinti. Con Carlo de Incontrera compositore, musicologo e curatore di eventi d’arte, musicali e teatrali, torneremo negli anni Sessanta e Settanta per riscoprire un affascinante, felicissimo e multidisciplinare momento creativo del nostro recente passato. Gli incontri si concluderanno con il classico tè con i pasticcini. (g.f.)
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Sport
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Rugby. Nuovi giocatori
Luca Pagotto: ecco il nuovo tallone per il Mogliano Rugby L
uca Pagotto nuovo tallonatore del Mogliano Rugby 1969. Il tallonatore arriva dal Rugby Paese e si unirà al Mogliano per giocare la stagione del Campionato Italiano di Rugby Peroni Top 10 20202021. Anno 1992, Pagotto è alto 185 centimetri per 105 chili ed ha già cambiato diversi club dopo aver iniziato a giocare nel Rugby Piave per poi passare al Benetton Treviso in Under 20, a Villorba, a Paese e nella Lazio. Le sue prime parole nei confronti della sua nuova squadra sono di riconoscenza. “Ringrazio il Rugby Paese che insieme alla società del Mogliano mi hanno concesso questa opportunità – afferma il tallonatore – Sono contento per la fiducia che mi sta dando lo staff e soprattutto il coach Costanzo e per l’accoglienza che ho ricevuto dai ragazzi che fin da subito mi han-
no fatto sentire parte del gruppo. Mi sento pronto ed operativo. So di avere delle responsabilità e me ne faccio carico in modo maturo e professionale. Ho sempre voluto giocare per una grande squadra del mio territorio, come il Mogliano e non vedo l’ora di
che settimana fa è stato Roberto Dal Zilio che a inizio marzo si è laureato presso la facoltà di Scienze Motorie dell’Università San Raffaele di Roma con una tesi intitolata: “Microbiota intestinale e attività fisica: rapporto, influenza reciproca e prestazione sportiva”. Si tratta di uno studio dell’interazione che esiste tra la flora batterica intestinale e l’attività fisica con un approfondimento anche sulla correlazione tra una miglior corrispondenza batterica intestinale ed una migliore preparazione sportiva. “Da Zilio ha affrontato la laurea con la stessa determinazione che ha dimostrato in ogni match disputato con la maglia biancoblù e in ogni sfida affrontata nella sua carriera ovale”, affermano dalla società.
“Sono contento per la fiducia che mi sta dando lo staff e soprattutto il coach e per l’accoglienza che ho ricevuto” dai ragazzi” dimostrare chi sono, dentro e fuori dal campo”. La squadra del Mogliano Rugby vanta tra gli atleti numerose e diverse preparazioni. Tra loro anche un recente dottore. A conseguire la laurea qual-
Lucia Russo
Grandi successi e soddisfazioni per gli arceri di Villa Guidini: dai campionati di Rimini si torna a casa con tre medaglie d’oro al collo Da Rimini a Zero Branco, tre medaglie d’oro per i giovani arcieri di Villa Guidini, che tornano a casa vittoriosi dai Campionati Italiani Indoor di tiro con l’arco, specialità Arco Nudo, che si sono svolti nei padiglioni della fiera di Rimini dall’11 al 14 marzo scorsi. A conquistare il posto più alto del podio con il proprio tiro è stato Riccardo Luzza, che nella categoria ragazzi individuale ha superato i due arceri Matteo Dessi della Annuagras Nuraghi di Oristano di un punto e Giacomo Feliziani del Medio Chieti di Macerata
di due punti e totalizzando quindi 440 punti dopo venti voleè da tre frecce. Medaglia d’oro anche per la squadra ragazzi, composta da Riccardo Luzza (che ha ottenuto quindi ben due ori nel corso dei Campionati di Rimini 2021), Cesare Davide Cecchetto e Barnaba Da Villa, che si è riconfermata prima per la seconda volta dopo la conquista del titolo già lo scorso anno. La squadra ragazzi di Villa Guidini ha vinto l’oro con un punteggio di 1047 punti. A mettere al collo la medaglia d’o-
ro, infine, anche la squadra di tiro con l’arco della categoria allievi, composta da Riccardo Fedalto, Devis Florian e Riccardo Lazzarini, che hanno totalizzato ben 1297 punti, superando così i coetanei del gruppo Arceri Rocca Flea di Perugia di dieci punti. Risultati più che soddisfacenti, dunque, per gli Arceri di Villa Guidini, che tornano a Zero Brancodimostrando ancora una volta che con impegno e costanza si possono raggiungere grandissimi risultati. (g.z.)
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#Regione
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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V
ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse
idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una
Francesco Calzavara
plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto
L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.
Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-
ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-
tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra
le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.
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Regione
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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale
Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L
e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,
A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale
“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”
aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche
nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-
tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini
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Regione
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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po
“Al lavoro per un’estate sicura” M
ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un maggiore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparando-
si gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”.
“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stia-
Nell’immagine Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)
mo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”. Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Marco Scarazzatti
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APRILE 2021
on-line:
Salute Vaccinarsi in gravidanza
Il messaggio di speranza di due mamme
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Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid
osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente
Salute
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Consulenza scientifica
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto
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e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. 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Il messaggio di speranza di due mamme
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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.
Salute
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Covid 19 e diffusione tra i banchi
Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza
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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da
Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2
Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione
Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini
studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non
tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.
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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-
va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.
Salute
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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova
Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie
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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.
adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli
più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.
on-line:
APRILE 2021
Garden
I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini
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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-
qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.
da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.
IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e
IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia
delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.
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L’orto fai da te con i consigli dei tutor Silvia Girotto e Marco Facchin
Coldiretti incontra i consumatori con il pollice verde O
ltre alla spesa a kmzero i cittadini hanno potuto conoscere i segreti della cura di piante e fiori guidati dai tutor dell’orto di Coldiretti che hanno verificato il pollice verde dei consumatori mentre facevano acquisti tra i banchi dei produttori. Una delle tante proposte offerte dagli operatori agricoli per assecondare la passione di giovani e anziani per la coltivazione della terra e la raccolta dei frutti che proprio a causa degli effetti della pandemia registra un boom determinato quest’anno dall’ esigenza di svago nel lungo lockdown in zona rossa ma anche in molti casi per aiutare i bilanci familiari provati dalla crescente crisi, proprio come avveniva in tempo di guerra. Il 33% degli italiani – spiega Coldiretti – ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni o a titolo gratuito o con affitti simbolici. Esiste poi una quota del 12% che sfoga l’amore per le piante su balconi e terrazzi, verande e davanzali con una vera e propria esplosione di piante e fiori che iniziano a punteggiare di verde e colori il grigio delle città. Il movimento degli hobby farmers, dai balconi ai terreni familiari rappresenta uno spaccato sociale importante che trova nella cura delle piante del verde un importante momento di sfogo contro ansia e stress generati dalla pandemia e dalle limitazioni agli spostamenti fuori casa. Il ritorno degli italiani in orti e
Il 33% degli italianiha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani
Il decalogo per un orto (quasi) perfetto
giardini ha un alto valore sociale ed economico in uno dei momenti più difficili per il Paese con una passione che non richiede per forza grossi investimenti o grandi spazi con diverse opportunità e investimenti: dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio a quello verticale per risparmiare spazio nelle case, dall’orto “ecologico” per riciclare materiali e non inquinare a quello rialzato per chi ha maggiori difficoltà a piegarsi. L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – conclude la Coldiretti - alcune delle
regole fondamentali per ottenere buoni risultati. L’erba gatta si può coltivare in terrazza ed è utile per il micio di casa, la menta e l’origano abbelliscono i davanzali e servono anche in cucina, primule e pansè colorano di primavera vasi ornamentali e giardini. L’atteso equinozio del 21 marzo è stato festeggiato nei mercati di Campagna Amica con lezioni di giardinaggio e consigli utili per il green “fai da te”. Nel padovano le clip di Silvia Girotto dell’azienda Sle di Anguillara sono anche on line e seguite da molti followers coinvolti nei suggerimenti della giovane florovivaista che svela i segreti nascosti dei bouquet, il linguaggio e la stagione ideale di tanti fiori Made in Italy. Come lei anche Marco Facchin dell’azienda bio “Piccolo ortolano” di Saccolongo impegnato ad intrattenere il pubblico in azienda e nelle piazze istruendo le famiglie sulle fasi lunari e i misteri della semina dall’insalata alle piante aromatiche.
1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati. 2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari. 3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale. 5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota). 6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza. 7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. 8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive. 10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.
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Complementi d’arredo. Gettonati i colori vivaci, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia
Quali sono le nuove tendenze per l’arredo giardino 2021? Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax
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nnanzitutto, va specificato che non intendiamo solamente i giardini delle ville, ma anche balconi, logge, verande, terrazze e patio. Iniziamo dai colori, che devono essere vivaci. I colori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi anni, nel 2021 continueranno ad arredare gli eleganti spazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata color limone. Ma tra i colori di tendenza del 2021 ci sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero re-
quisito del 2021. I divani possono essere facilmente trasformati in due o tre poltrone, le poltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, se necessario, fungono da bracieri. Se il tempo non permette di concedersi una giornata in pieno relax in giardino, questi elementi possono essere facilmente spostati da qualche parte in un garage o sotto una tettoia. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.
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I consigli. Dalla scelta del vaso alla sua preparazione
Piante aromatiche, è arrivato il periodo giusto I
mesi giusti per seminare le piante aromatiche sono quelli che vanno da aprile a maggio. Iniziamo dal vaso, con una piccola precisazione. I vasi in terracotta sono molto più traspiranti, quindi in presenza di un clima secco le piante avranno bisogno di più acqua. Tutto qui. Perché per le piante aromatiche non c’è un’indicazione precisa, quindi, terracotta a parte, sbizzarriamoci con i colori ed i materiali che meglio si abbinano alla casa ed al giardino. Sul fondo del vaso deve esserci sempre dell’argilla, o della ghiaia, che serve a drenare per bene. Poi si aggiunge il terriccio ed alla fine la piantina aromatica acquistata. Ultimo strato di terriccio ed un consiglio: le piante aromatiche stanno molto bene l’una vicina all’altra. Non si tratta esclusivamente di una questione estetica, ma anche biologica. Le piante aromatiche traggono beneficio dalla presenza di altre piante aromatiche nelle vicinanze, perché vi-
cine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. Quando pensiamo alle erbe aromatiche ci viene in mente l’estate, la piccola aiuola profumata da realizzare in giardino o al massimo tanti vasi da collocare sul balcone. Ma attenzione alla temperatura! Queste piante hanno bisogno della classica temperatura presente dentro casa durante l’inverno. L’ideale è un ambiente che oscilla tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la temperatura scende anche a 15 gradi, poco importa, le piante aromatiche staranno bene lo stesso. Il basilico, la più gettonata delle piante aromatiche, ha bisogno di tanta luce ma non ha bisogno di tanta acqua: meglio bagnarlo poco ma spesso. La salvia, invece, è la pianta aromatica che si adatta meglio perché non ha bisogno di cure particolari. Anche
l’origano non ha bisogno di particolari accorgimenti, solo la potatura dopo la fioritura. Il prezzemolo e la menta possono vivere bene anche all’ombra, mentre il rosmarino ha bisogno di molto spazio. Il timo invece resiste bene anche alle temperature più fredde.
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Oroscopo
Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.
Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.
Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze
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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.
Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.
Gemelli
Sagittario
E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.
Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.
Cancro
Capricorno
Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.
Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.
Leone
Acquario
Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.
La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.
Vergine
Pesci
Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.
Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà