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di Treviso Ovest
OTTOBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n. 191
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Corpo intercomunale di Polizia Locale al via Entrato in servizio a ottobre, serve Preganziol, Mogliano Veneto e Casier. servizi alle pagg. 9 e 10 Ma dal Pd moglianese polemiche sull’uso delle armi
AMBIENTE
Comuni uniti nella lotta allo smog a suon di ordinanze MOGLIANO VENETO
Obiettivo decoro e sicurezza con le manutenzioni PREGANZIOL
“Interventi a sostegno della comunità” ZERO BRANCO
Piste ciclabili, arredi e parcheggi presto rimessi a nuovo QUINTO DI TREVISO
Il sindaco chiama il prefetto contro i vandalismi CULTURA
Un centro dedicato alla creatività artistica dei bambini
Tra obbligo e libertà, l’ultima sfida Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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a più di un anno e mezzo un gruppo di studiosi dell’Università di Padova si occupa di misurare il grado di “coesione sociale” nei confronti dell’emergenza Covid e delle soluzioni messe in atto per contrastare la pandemia. Nelle ultime settimane il barometro della tenuta sociale registra un sensibile calo, dovuto per lo più alla reazione nei confronti del green pass e della campagna vaccinale. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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5 Tra obbligo e libertà, l’ultima sfida Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Comuni uniti nella lotta allo smog a suon di ordinanze A
rrivano le ordinanze anti-smog. Quinto è pronto a chiudere il proprio centro abitato alle auto ritenute più inquinanti in base al livello d’allerta. Almeno fino al 17 dicembre. Poi ci sarà una pausa per il periodo di Natale. Per ridurre i disagi, il sindaco Stefania Sartori non ha esteso i divieti a tutto il territorio comunale: verrà bloccata solo la zona servita al meglio da autobus e corriere. Nella mappa dei divieti d’accesso è esclusa l’intera area del centro della frazione di Santa Cristina, la Noalese, la Castellana e tre provinciali: via Castellana Vecchia e via Isonzo; via Costamala e via Cornarotta; via San Cassiano. “Il comune è servito solo in parte dal trasporto pubblico locale – sottolinea il sindaco –, pertanto si ritiene di limitare il traffico al solo centro abitato”. L’ordinanza anti-smog è articolata. Con lo smog al livello verde, il minimo, non possono circolare, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, le moto Euro 0, le auto a benzina Euro 0 ed Euro 1 e le Diesel Euro 0, 1, 2 e 3, i camion a gasolio Euro 0, 1, 2, 3. Con l’arancione vengono fermate anche le auto a benzina Euro 2 e le Diesel Euro 4 e 5. Più i camion Diesel Euro 4. Infine, con il livello rosso, il peggiore, si bloccano pure le moto Euro 1 e i camion a gasolio Euro 5. Uno schema simile è stato adottato anche a Mogliano. Vale per tutte le strade comunali all’interno dei centri abitati, con l’esclusione di via Terraglio e via Marconi, fino al 17 dicembre e, di seguito, dal 10 gennaio dell’anno prossimo al 30 aprile. “Dopo il riconoscimento dello stato di emergenza climatica ed ecologica votato all’unanimità in consiglio comunale – tira le fila il sindaco Davide Bortolato – oggi dobbiamo fare un passo in più per salvaguardare l’ambiente e affrontare l’emergenza climatica in corso, prima che sia troppo tardi”. Il Comune di Zero Branco, infine, non ha previsto blocchi specifici del traffico, ma ha imposto il divieto di lasciare la macchina ferma con il motore acceso e di accendere falò fino al 30 aprile dell’anno prossimo.
Quinto chiude il centro alle auto più inquinanti
Nei mesi più duri del lockdwon, invece, il grado di coesione sociale aveva raggiunto il suo apice: nonostante le chiusure, le incertezze e i timori per il futuro il fronte sociale della lotta contro il virus era compatto e motivato nel superare l’emergenza sanitaria e ripartire con determinazione. Anche le varie fasi di ripartenza avevano segnato una buona tenuta sociale, così come il tanto atteso avvio della campagna vaccinale. Ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. L’estensione dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, l’intensificarsi delle iniziative di protesta, con intollerabili infiltrazioni violente, i dubbi e gli interrogativi che serpeggiano sui vaccini sono tutti fattori che stanno condizionando il dibattito sulla gestione della pandemia, paradossalmente nel momento in cui si registrano i risultati migliori sul fronte dei contagi, dei ricoveri, del numero di casi gravi. Da una parte gli esperti ci dicono che siamo sulla strada giusta e invitano a non abbassare la guardia se vogliamo mantenere gli spazi di libertà che ci siamo via via conquistati. Dall’altra però, nonostante l’alta percentuale di vaccinati, stanno conquistando terreno le perplessità e i timori, insieme all’insofferenza verso il green pass. Eppure se oggi tutte le attività sono aperte, si possono organizzare grandi eventi e fiere in presenza, sono cadute le restrizioni sulla capienza di cinema e teatri lo si deve proprio alla progressione della campagna vaccinale e all’uso del green pass come strumento di controllo, seppure con tutti i suoi limiti. Oggi ci troviamo di fronte alla sfida e alla fatica di conciliare obbligo e libertà, la necessità di arrivare ad una adeguata copertura vaccinale con il diritto ad esprimere il proprio pensiero ed esercitare la propria volontà, che può anche essere quella di dire no. La libertà individuale non deve essere messa in discussione, questo vale per tutti, ma allo stesso tempo abbiamo il dovere di non perdere di vista l’obiettivo finale e di non vanificare i sacrifici di questi mesi.
Mauro Favaro
di Treviso Ovest
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zona di Istrana, Morgano, Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie.Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 ottobre 2021
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Mogliano Veneto
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Opere pubbliche. “Un buon amministratore non asfalta solo a ridosso delle scadenze elettorali”
Obiettivo decoro e sicurezza puntando sulla manutenzione M
axi pacchetto di lavori in partenza sul territorio. In programma operazioni di manutenzione straordinaria su strade e marciapiedi. Un lavoro amministrativo importante quello svolto dall’ufficio Lavori pubblici che ha passato al setaccio il territorio andando ad individuare quelle aree che richiedono un intervento di miglioramento. “Non è semplice mantenere in buono stato la nostra viabilità – sottolinea il primo cittadino Davide Bortolato -. Basti pensare che stiamo parlando di quasi duecento chilometri di strade e che molte di esse non vengono riasfaltate dagli anni ‘80, come nel caso di via Gabrieli e via Puccini. Abbiamo stilato un programma pluriennale di manutenzione straordinaria della viabilità e ogni anno destiniamo una buona fetta del
Il sindaco: “Quest’anno, per le manutenzioni alla viabilità è stata stanziata una cifra di ben un milione e 300mila euro” bilancio comunale proprio alle manutenzioni straordinarie e ordinarie, con la convinzione che il buon amministratore non asfalta solo a ridosso delle scadenze elettorali. Quest’anno, per le manutenzioni alla viabilità, è stata stanziata una cifra di ben un milione e 300mila euro”. Sono già partiti i lavori su via Garbieli e via Puccini dove saranno rifatti in toto i marciapiedi, il parcheggio e la strada dopo la posa delle condotte fognarie nelle zone in cui mancavano. Lavori che costano circa 200mila euro. Ai quali se ne aggiungono altri 180mila sostenuti dal gestore delle reti gas per il rifacimento delle condotte che vedevano tubi risalenti agli
anni 50 e la relativa asfaltatura delle vie: della Costituzione, Cavour, Mazzini, Fratelli Bandiera, Macchiavelli, Nazario Sauro e Fiume. Prima della fine dell’anno saranno riasfaltate anche via Montegrappa e Selve nel tratto esterno al centro abitato per un investimento di 100mila euro circa. Con l’anno nuovo, dopo le feste natalizie, prenderanno il via anche i lavori di sistemazione del marciapiede in via Roma nel tratto che va dalla stazione a via Torino con il livellamento e riposizionamento delle betonelle e delle cordonate che delimitano le aiuole con gli alberi. Nella prossima primavera invece, partirà un altro importante pacchetto di lavori di asfaltatura di strade e piste ciclabili per un valore di 340mila euro circa. Lavori questi che partiranno da via Torni con la ciclabile che la attraversa, tra le strade più deteriorate della zona. Lucia Russo
Riclassificazione stradale per poter aprire i cantieri L’Ufficio patrimonio del Comune di Mogliano Veneto, su preciso sollecito dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Bortolato, sta portando avanti un lavoro di riclassificazione delle strade comunali. L’ultimo lavoro di questo tipo era stato fatto nel 1967 e da allora non si era più messo mano a una revisione generale delle strade dell’interno territorio comunale e di pertinenza dello stesso. Sono diverse e numerose le strade che pur avendo i requisiti di pubblica utilità perché di grande importanza per il passaggio delle persone e dei mezzi, non sono state riconosciute come comunali. Il mancato riconoscimento porta un’impossibilità da parte del Comune di eseguire la manutenzione sulle stesse. Strade che quindi, pur essendo frequentate, risultano abbandonate a loro stesse e in uno stato di continuo e lento degrado. Grazie alla mappatura fatta dell’Ufficio patrimonio e alle varie approvazioni nei consigli comu-
nali della progettualità, il Comune metterà mano a via Oberdan, ad un tratto di via Ghetto e a via Sozzi. Un pacchetto di lavori di manutenzione che al Comune costerà 230mila euro e che andrà a risolvere e risanare queste strade dissestate. (l.r.)
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Mogliano Veneto
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Contributi alle famiglie. L’amministrazione ha esteso la misura che prima escludeva questa fascia d’età
“Sport per tutti” cresce e apre anche ai bimbi dai 3 ai 6 anni I
l Comune di Mogliano ancora una volta vicino ai più giovani e alle loro famiglie. Dopo i voucher destinati ai giovani dai 6 ai 18 anni che vogliano intraprendere o proseguire l’attività sportiva, con l’obiettivo di aiutare sia le famiglie sia le associazioni del territorio, il progetto “Sport per tutti” apre ai bambini dai 3 ai 6 anni. Un progetto al quale le famiglie potevano aderire tramite un bando entro il 18 ottobre. “La nostra amministrazione con questo nuovo bando vuole sostenere e valorizzare la propedeutica sportiva dei bambini alle loro prime esperienze mediante l’erogazione di contributi nel corso dell’anno 2021/22 - spiega l’assessore allo Sport Enrico Maria Pavan -. I contributi saranno assegnati per non più di una disciplina praticata dal singolo bambino ed erogati direttamente all’associazione
rà un Isee superiore ai 20mila euro. il contributo vale come sconto sull’importo dell’intero corso sportivo prescelto. La graduatoria prenderà in considerazione per ogni fascia di reddito, i nuclei famigliari con Isee più basso e, a parità, sarà data la priorità alle famiglie più numerose, con figli minorenni o monogenitoriali. Lucia Russo
Inaugurata la passerella ciclopedonale tra via Carducci e via De Gasperi
Enrico Maria Pavan
Una nuova passerella ciclopedonale si aggiunge a quelle già inaugurate dal Comune di Mogliano Veneto quest’anno. “Opere importanti che rendono la città più fruibile e accessibile a tutti”, come spiega il sindaco Davide Bortolato. Lo scorso 18 ottobre infatti è stato inaugurato il nuovo ponticello sulla Fossa Storta che unisce le due parti del Quartiere Centro Nord divise dal fiume. “Una semplice cerimonia ma doverosa, in quanto si tratta di una piccola opera ma di grande valenza per la comunità. È stata sostituita la vecchia passerella in legno, classe 1999, ormai ammalorata, con questo nuovo manufatto. Ora i residenti potranno circolare in
“Con questo nuovo bando vogliamo sostenere e valorizzare la propedeutica sportiva dei bambini alle loro prime esperienze” sportiva presso la quale è avvenuta la preiscrizione. Sappiamo quanto i bambini e i ragazzi abbiano sofferto in questo lungo periodo di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. La mancata partecipazione alle attività ha creato non pochi disagi non solo alle famiglie, ma anche alle associazioni moglianesi. Con questi due bandi, quello per i ragazzi dai 6 ai 18 anni e quello per i più piccoli, vogliamo dare un segnale concreto a chi promuove i valori sani ed etici dello sport, che non forgia solo il fisico ma anche lo spirito dei cittadini di domani ”. Il bando era aperto fino allo scorso 18 ottobre ed ora, chi ha partecipato, è in attesa del contributo che sarà dato in base all’Isee. I voucher hanno un importo di 200 euro per le famiglie con Isee compreso tra zero e 12mila euro, di 150 per un Isee compreso tra 12.001,00 e 20mila euro e di 100 euro per chi presente-
totale tranquillità”. Il rifacimento della passerella ciclopedonale nel Quartiere Centro Nord arriva da una perequazione, a seguito di una variante urbanistica che ha permesso alla ditta Mazzer di ampliare la propria attività. In cambio è stata realizzata l’opera. Si tratta della quarta passerella in quest’ultimo anno di mandato. “Le passerelle ciclopedonali rivestono un ruolo di grande importanza per la mobilità lenta della città e per la sicurezza di ciclisti e pedoni - conclude il primo cittadino -. Per quanto riguarda quella tra via Giosuè Carducci e via Alcide De Gasperi, abbiamo scelto in accordo con la Soprintendenza l’acciaio verniciato corten perché, oltre ad avere un’alta valenza estetica nel rispetto della compatibilità paesaggistica, è di notevole durata, quindi con riduzione dei costi di manutenzione rispetto ad altri tipi di materiale”. (l.r.)
Mogliano Veneto
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Sicurezza/1. Il Partito Democratico esprime le proprie perplessità sulla nuova gestione della polizia locale
“I vigili urbani non sono militari” I
l nuovo corpo di polizia intercomunale controllerà anche il territorio di Mogliano Veneto che, come quello di Preganziol e di Casier, ha approvato in consiglio comunale il nuovo regolamento (come riferito in questo numero a p. 10, ndr). A sollevare qualche perplessità è stato il gruppo del Partito Democratico che aveva già avuto modo di vedere il regolamento in una commissione che precedeva di tre giorni il consiglio comunale. “Si ripropone il solito problema di metodo, nell’avere solo tre giornate per studiare il regolamento, gli eventuali correttivi da proporre e condividerlo con le rispettive forze politiche ed i cittadini interessati. Il Comune di Preganziol, cofirmatario del regolamento, lo ha pubblicato all’albo pretorio e lasciato alla cittadinanza 15 giorni di tempo per le osservazioni prima che arrivasse in consiglio comunale. Mai come in questi casi, se si parla di partecipazione la forma è sostanza – affermano i consiglieri di minoranza - Nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione esprimiamo comunque una condivisione di massima del testo nella maggioranza delle sue parti, fuorché in quella relativa agli armamenti. I vigili urbani non sono un corpo militare, ma dei dipendenti comunali che svolgono funzioni prettamente amministrative e di controllo urbano. Per la legittima difesa inoltre hanno già in dotazione anche strumenti diversi dalle armi da fuoco dedicate allo scopo”. Le perplessità nascono dal fatto che i vigili sono armati. “Sappiamo che ci sono casi in cui il cor-
“Sappiamo che ci sono casi in cui gli agenti svolgono anche mansioni che possono mettere gli agenti in situazioni di pericolo, ma non per questo bisogna estendere indiscriminatamente il porto dell’arma”
po viene utilizzato per mansioni non strettamente di sua spettanza, che possono mettere gli agenti in situazioni di pericolo, dove il solo possesso dell’arma può fungere da deterrente – continuano i consiglieri -. Tuttavia non si può prendere a pretesto questi casi eccezionali, per estendere indiscriminatamente il porto dell’arma. Si dovrebbe invece far fare le mansioni alle quali sono deputati e lasciare agli altri corpi le operazioni più sensibili, avendo loro mezzi e formazione di certo più idonee e strutturate”. In consiglio comunale, la discussione sul tema è andata avanti per diversi minuti ma, al no della maggioranza, il Pd ha presentato un emendamento per inserire dei controlli psicoattitudinali con cadenza annuale. “Un emendamento per istituire controlli psicoattitudinali con cadenza annuale e non quinquennale come precedentemente proposto dal testo – spiegano dal Pd - Questo anche per raccogliere il grido d’allarme che arriva dalle associazioni di rappresentanza sindacali, che denunciano il for-
te aumento dei suicidi con armi di servizio da parte di agenti di polizia locale e l’assenza di servizi di supporto psicologico adeguati per i traumi emotivi a cui sono soggetti. Si tratta di una garanzia in più, che avrebbe dovuto essere fondante per un regolamento che consente di portare l’arma a casa propria e in luoghi sensibili come scuole e case di cura. Uno sforzo normativo che avrebbe potuto dare più sicurezza e un servizio migliore ai cittadini e agli agenti stessi. Peccato che sindaco e maggioranza abbiano ritenuto sufficiente mantenere la frequenza temporale iniziale per queste visite di controllo, con possibilità da parte del comandante e del sindaco stesso di istituirli qualora ne avessero ravvisato il caso. Per misurare l’inadeguatezza di questa impostazione, basti pensare che i lavoratori videoterminalisti sono sottoposti a questa visita di idoneità una volta ogni due anni. Nella nostra città, un vigile che tiene una pistola in mano, gli basterà fare una visita del genere ogni cinque anni”. Lucia Russo
La città celebra nuovi nati e ambiente con la Festa degli alberi Festa degli alberi e dei nuovi nati, la piazza Giuseppe Berto trasformata in una piccola serra a cielo aperto. “La Festa ha un significato importante - dice il sindaco Davide Bortolato –, ovvero quello di ricordare a tutti noi l’importanza fondamentale degli alberi e sviluppare la coscienza di una maggiore attenzione all’ambiente, in particolare alle nuove generazioni. Da sempre gli alberi ci danno l’ossigeno vitale, rendono belle e vivibili le nostre città e i nostri giardini, ma soprattutto sono un vero e proprio antidoto all’inquinamento”. L’occasione della festa degli alberi di quest’anno si è fatta ancora più ricca di significato. Nella stessa mattinata sono infatti state do-
nate ai neogenitori delle Pigotte, le bamboline di pezza dell’Unicef che contribuiscono alla raccolta fondi per sostenere i bambini in difficoltà nel Mondo. E alle stesse famiglie dei bimbi nati negli anni 2019 e 2020 sono state regalate delle piantine da tenere in vaso
oppure da piantare in giardino. “Sono piante autoctone del nostro territorio provenienti dal vivaio moglianese Varotto – spiega il sindaco - Nella fattispecie sono stati consegnati alberi di carpino bianco e roverella insieme ad arbusti di corniolo e pero corvino”. (lu.ru.)
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Preganziol
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Sicurezza/2. È entrato in servizio dopo l’approvazione del nuovo regolamento intercomunale
Nato il corpo di Polizia Locale con Mogliano Veneto e Casier C
orpo intercomunale di polizia locale al via. Un corpo di controllo che unisce il Comune di Preganziol con quelli di Mogliano Veneto e Casier e che va a coprire un territorio lungo l’asse del Terraglio di 85 chilometri quadrati con 56mila abitanti. “Questo è un traguardo importante, frutto di un grande lavoro di squadra durato quasi un anno che ha contemplato anche un percorso di team building destinato a proseguire per tutto il 2022 con lo scopo di consentire una profonda conoscenza tra gli agenti, nell’ottica di creare un gruppo omogeneo e un ambiente di lavoro ottimale con l’obiettivo comune di consentire il miglior servizio possibile ai cittadini – spiega il comandante Stefano Forte -. È un orgoglio poter guidare un corpo intercomunale di polizia locale di tale entità e importanza con la certezza che tutti si spenderanno al meglio per i cittadini in un contesto territoriale omogeneo e particolare come questo, ubicato tra due capoluoghi di provincia come
temente convinto che la strada intrapresa nel segno della collaborazione sia quella giusta: il dovere che abbiamo in questo momento è quindi quello di far in modo che questa esperienza si strutturi in maniera seria e funzionale per garantire lo svolgimento dei servizi secondo gli standard che i nostri territori meritano”.
L’operazione va a coprire un territorio lungo l’asse del Terraglio di 85 chilometri quadrati con 56mila abitanti
“Questo è un traguardo importante, frutto di un grande lavoro di squadra durato quasi un anno”
Treviso e Venezia. In realtà la sinergia, quindi le pattuglie congiunte, sono già operative da alcuni mesi; oggi si va a consolidare e si rende effettivo quanto sperimentato con successo in quest’ultimo periodo”. È entrato in servizio dopo l’approvazione del nuovo regolamento di polizia intercomunale. Un passaggio necessario avvenuto durante i tre consigli comunali di ciascun Comune convocati alla fine di settembre. Con questo nuovo regolamento e con la sinergia, è partito quindi ad inizio mese questo nuovo servizio che garantirà ancora maggiore sicurezza ai cittadini. “Compiamo un altro importante passo in avanti nel percorso d’integrazione di questo servizio fondamentale per i nostri territori – afferma il sindaco Paolo Galeano -. Rimango for-
Concordi anche i colleghi sindaci di Casier, Renzo Carraretto e di Mogliano Veneto, Davide Bortolato. “Da soli non si va più da nessuna parte. Sono sempre più convinto che la strada intrapresa e fortemente voluta da noi sindaci sia la migliore. Oggi i tempi richiamano necessità di aggregazione e coordinamento e, sono certo, saremo in grado di dimostrare che quanto seminato darà davvero dei frutti eccellenti per tutti i cittadini”, afferma Carraretto. “Stiamo lavorando con il settore tecnico per un accordo di programma pubblico privato che, auspichiamo, ci porterà ad avere la sede del corpo di polizia intercomunale nell’area ex Nigi sul Terraglio, l’asse che unisce tutti e tre i nostri territori comunali”, conclude Bortolato. Lucia Russo
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Politiche sociali. Intervista all’assessore Elena Stocco sul tema delle pari opportunità
“Con il Covid scoperta l’importanza dei progetti di comunità” P
rogetti di comunità che hanno agevolato lo stare vicino alle persone durante la pandemia ma anche sostegni e vicinanza alle fasce di cittadini più deboli e ai giovani. Un’intervista a 360 gradi all’assessore Elena Stocco sul tema politiche sociali e pari opportunità. Assessore, cos’è emerso maggiormente in questi ultimi tempi? “Sicuramente l’importanza dei progetti di comunità. Un lavoro nell’ambito del sociale che abbiamo iniziato ancora prima della pandemia e che in questi tempi ci ha permesso di coordinare interventi rivolti alle famiglie in maniera più agevole. Avere una rete già consolidata nel territorio ci ha aiutati molto”. Sono arrivati anche diversi fondi. “Sì, sono stati un grande aiuto, abbiamo potuto dare un aiuto ancora più concreto ai nostri cittadini. Nel 2020 e nel 2021 le risorse sono state utilizzate tutte”. Di che cifre stiamo parlando? “Ci sono stati in particolare due interventi di solidarietà alimentare da 89mila euro ciascuno che ci hanno permesso di aiutare un centinaio di famiglie”.
Quanto riusciva a mettere a bilancio il Comune per il capitolo famiglie prima della pandemia? “In periodi non Covid il nostro Comune riusciva a mettere a bilancio circa 80mila euro per il capitolo famiglie. Con questi fondi siamo riusciti ad intercettarne più del doppio. Di conseguenza gli aiuti sono stati maggiori. Abbiamo sempre cercato di dare una risposta alle famiglie e alle persone in difficoltà con i fondi comunali e nazionali”. Che azioni sono state messe in campo? “Dallo scorso anno abbiamo adottato lo strumento dei budget famigliari. Si tratta di un ulteriore progetto per andare a valutare le situazioni di disagio famigliare e sostenere le famiglie con Isee fino a 17mila euro per un massimo di 4 mesi. E’ uno strumento che va a sostegno del reddito famigliare”. Come vengono intercettate queste famiglie? “Partecipano ad un bando e poi vengono ascoltati in un colloquio telefonico che ci permette di comprendere lo stato economico del nucleo famigliare. Un
contatto che seppur solo telefonico, ha una grande importanza anche perché ci ha consentito di aumentare la vicinanza con le famiglie in un periodo dove bisognava stare distanti. Grazie a questo siamo riusciti ad aiutare circa 50 famiglie con 30mila euro”. E per i giovani? “Il progetto di comunità riguarda anche loro. Ci sono persone impegnate sul fronte scolastico e giovanile che portano avanti proposte laboratoriali. Quest’estate sono stati coinvolti gli adolescenti che hanno collaborato anche in un progetto di riqualificazione dell’area che solitamente usano come ritrovo, quella vicino alle piscine. Hanno abbellito lo spazio con i murales. Ora i laboratori andranno avanti, ne è previsto uno musicale elettronico”. Tra i più colpiti da questa pandemia ci sono gli anziani. Che azioni, il Comune ha messo in campo per loro? “Gli assistenti sociali del Comune si sono attivati per essere vicini agli anziani. Il 22 settembre era la giornata di sensibilizzazione Alzheimer e noi abbiamo inaugurato un centro sollievo. Un segno
Elena Stocco
simbolico di ripartenza e di vicinanza alle persone anziane. Continua anche l’attività di trasporto sociale che porta le persone anziane o chi è in difficoltà a fare visite, a prendere le medicine. Il nostro tessuto sociale è particolarmente vivace e i circoli anziani hanno già ripreso le attività. Noi collaboriamo con loro che sono un punto di riferimento per gli anziani del territorio”.
Ottobre mese della sensibilizzazione: al via la campagna informativa dedicata ai cittadini per la prevenzione del tumori al seno Ottobre e novembre sono i mesi dedicati alla sensibilizzazione nei confronti delle tematiche femminili. Ottobre è legato alla prevenzione ai tumori e alla volontà precisa di informare le persone a fare degli screening periodici di controllo. Novembre è invece il mese dedicato alla lotta contro la violenza di genere e sulle donne. Una battaglia che culmina il 25 novembre ma che poi, spesso, viene dimenticata durante tutti gli altri mesi dell’anno limitata
ad un brivido quando si sente parlare dell’ennesimo femminicidio in tv. A Preganziol, il Comune insieme al Gruppo donne ha messo in piedi una campagna informativa contro la violenza che va oltre al 25 novembre e coinvolge tutto il mese. Si tratta di una campagna di diffusione del numero nazionale 1522 al quale le donne possono rivolgersi in caso di violenza e anche dei numeri del locale centro donna. A mettersi in gioco sono state le stesse volontarie
che attraverso dei minivideo caricati sulle pagine social del gruppo, lanceranno dei messaggi sulla violenza e sull’importanza di prendere atto dei comportamenti scorretti denunciandoli. “Sappiamo che fare il primo passo per denunciare una violenza può essere difficile e speriamo che vedendo dei volti famigliari alcune donne che stanno subendo possano trovare il coraggio”, afferma l’assessore Elena Stocco. (l.r.)
Lucia Russo
Preganziol
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Sanità. Servizio attivato in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer
Un nuovo centro sollievo per la città: inaugurato “L’incontro” I
n città un nuovo centro sollievo “L’incontro”: una struttura dove le persone con Alzheimer possono trovare sostegno e ascolto. E’ stato inaugurato il mese scorso, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer davanti a tantissimi cittadini. Con l’attivazione di questo servizio, curato dai volontari dell’Associazione Auser Insieme “Prato Ganzolo”, la Città di Preganziol si arricchisce di una nuova progettualità, in grado di offrire sostegno alle persone colpite dalla malattia all’interno di una rete sociale più consapevole e partecipata. “In questi anni i nostri cittadini interessati si sono sempre appoggiati ai centri dei comuni limitrofi che distano davvero pochi chilometri come quelle di Dosson o Mogliano Veneto, ed hanno dato sempre un ottimo servizio – afferma l’assessore Elena Stocco - Era però
giunto il tempo di dare una risposta direttamente sul nostro territorio, e così ci siamo fissati l’importante obiettivo di realizzare questa proposta anche a Preganziol. Ringraziamo tantissimo Auser e la foltissima squadra di volontari che ha dato la disponibilità e sta lavorando
Gli anziani potranno trovare una struttura con personale formato per stare loro vicino e sostenerli in questo percorso di malattia al progetto. Abbiamo già visto tantissimo interesse per questa iniziativa sin dall’inaugurazione dove hanno preso parte numerosi cittadini. E’ una prima esperienza per Preganziol e siamo felici di poter dare ancora più vicinanza ai nostri anziani”. Gli anziani di Preganziol con
Alzheimer ora non dovranno più essere quindi accompagnati nelle strutture di Mogliano Veneto o della vicina Dosson ma potranno usufruire di un centro servizi proprio vicino a casa. All’interno del centro sollievo “L’incontro”, gli anziani potranno trovare una struttu-
ra con personale formato per stare loro vicino e sostenerli in questo percorso di malattia. Ma non solo. Gli anziani saranno anche stimolati con attività semplici ma interattive che li aiuteranno a conservare ed esercitare la memoria.
Attività che si svolgono grazie ad una rete partecipata di operatori che coinvolgono gli anziani per non farli sentire soli, per aiutarli e per far vivere loro una nuova dimensione della malattia. Lucia Russo
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Zero Branco
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La città che cambia. Interessata la parte tagliata dalla Noalese
Piste ciclabili, arredi e parcheggi saranno presto rimessi a nuovo
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rende forma la riqualificazione della parte di Zero Branco tagliata dalla strada Noalese. La giunta del sindaco Luca Durighetto ha approvato il primo progetto di fattibilità tecnica ed economica. L’investimento non è indifferente: solo per il primo stralcio sono stati messi in conto 250mila euro. Come verranno usati questi fondi? L’obiettivo è migliorare le aree ciclo-pedonali, i parcheggi e l’arredo urbano della zona. “Il progetto – spiegano dal municipio – mira a ordinare in maniera organica una situazione esistente di percorsi costituiti da una disomogeneità di materiali e soluzioni adottate nel corso degli anni, con uno stato di degrado accentuato e con tratti privi di collegamenti e continuità dei percorsi ciclopedonali”. “Il tutto - aggiungono - in zone che vengono frequentate quotidianamente dai cittadini in quanto caratterizzate dalla presenza di locali commerciali, uffici e attività di servizio”. In più, si prevede una nuova strada di collegamento con via Trento Trieste. “In modo da effettuare una riqualificazione di una porzione del centro abitato a ridosso del centro storico del paese”, evidenzia la giunta Durighetto. Questa ultima iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di rilancio delle aree di Zero Branco che negli ultimi anni non sono state sotto ai riflettori. Non a caso tra i princi-
In più, si prevede la creazione di un parco urbano lungo il fiume Zero, nell’area ex Giopato
pali obiettivi del Comune c’è sempre quello di rigenerare attraverso un accordo pubblico-privato tutta l’area dell’ex consorzio agrario che sorge proprio in via Trento Trieste. Lo stesso discorso vale anche per la creazione di un parco urbano lungo il fiume Zero, nell’area ex Giopato. E nel medesimo ambito c’è il progetto relativo alla sistemazione e al riordino dei percorsi ciclo-pedonali lungo la Noalese, in particolare nel tratto che va dallo stesso ex consorzio agrario fino alle Poste. Mauro Favaro
Approvato il protocollo d’intesa per l’installazione delle colonnine elettriche Una nuova rete di infrastrutture per ricaricare le auto elettriche. È quella che sta prendendo forma a Zero Branco. Tutto è partito dall’avviso pubblicato dal Comune lo scorso maggio per raccogliere manifestazioni di interesse. A fronte di questo, si è fatta avanti la società Be Charge Srl. E adesso si è arrivati all’approvazione del protocollo d’intesa. Il tutto senza far spendere un solo euro ai cittadini di Zero Branco. L’azienda con base a Milano è infatti pronta a procedere a proprie spese con l’installazione di una rete di ricarica nel territorio comunale, continuando poi a gestire le infrastrutture in questione, compresi i metodi di pagamento. L’idea è di installare una serie di colonnine in diversi parcheggi e aree di proprietà pubblica. Il numero è ancora da definire. Dopo il protocollo d’intesa, la Be Charge Srl sottoporrà al Comune un programma dettagliato sia per quanto riguarda i punti di ricarica che i tempi di realizzazione degli impianti. “Una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane è legato alle emissioni in atmosfera dei veicoli a combustione interna, come evidenziato da numerosi studi sul tema – sottolineano dalla
giunta del sindaco Luca Durighetto – e presupposto fondamentale per lo sviluppo della mobilità elettrica è la costruzione di una rete di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici diffusa sul territorio”. Il Comune si rifà direttamente alla sollecitazione arrivata dalla Commissione Europea ad adottare politiche volte a diffondere la mobilità elettrica per ridurre l’inquinamento atmosferico, tutelare la salute dei cittadini e migliorare l’ambiente. L’installazione delle colonnine per la ricarica delle auto è uno dei primi e più importanti passi. (m.f.)
Zero Branco
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Per il diritto dei figli a crescere con entrambi i genitori. Iniziativa bipartisan, chiesta dalla consigliera Gobbo
In città arrivano le panchine della bigenitorialità
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ono arrivate le panchine blu per sostenere il diritto dei figli di poter crescere con entrambi i genitori, anche dopo separazioni e divorzi. Dopo l’annuncio, si è passati dalle parole ai fatti. A Zero Branco alla fine ce ne saranno tre: una davanti alla scuola elementare del capoluogo, la seconda nel sagrato della chiesa di Sant’Alberto e la terza davanti alle scuole elementari di Scandolara. “Panchina della bigenitorialità – si legge nella targa apposta sul basamento – le pari opportunità genitoriali sono un diritto di tutti i figli”. L’iniziativa della panchina blu è nata a Zero Branco da una mozione ad hoc presentata da Melita Gobbo, consigliere dell’omonima lista civica, sulla scia dell’attività portata avanti dall’associazione Genitori per sempre, con base a Messina. “La panchina blu è il simbolo di speranza per i genitori e soprattutto per i figli che troppo spesso pagano più di tutti la separazione tra mamma e papà – si legge nella mozione firmata da Gobbo –. Il colore blu è da sempre simbolo di comunicazione, lealtà, pacatezza, pace, serenità emoti-
“La panchina blu è il simbolo di speranza per i genitori e soprattutto per i figli che troppo spesso pagano più di tutti la separazione tra mamma e papà” va, armonia e idealismo”. Il primo obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica. “Siamo fieri e orgogliosi che la nostra panchina blu della bigenitorialità abbia avuto questo successo e che tante altre comunità stiano raccogliendo la nostra iniziativa – ha spiegato Paolo Micali, presidente dell’associazione Genitori per sempre -. Ringraziamo il Comune di Zero Branco, tutto il consiglio comunale e la giunta per la sensibilità dimostrata. Il principio della bigenitorialità e delle pari opportunità è una necessità a cui i nostri figli non possono rinunciare”. Mauro Favaro
Tanti appuntamenti nel segno della prevenzione Settembre è stato per il Comune di Zero Branco il mese dello sport, ottobre invece ha indossato la veste rosa e ha volto lo sguardo alla prevenzione: il mese di ottobre è infatti ormai da anni il simbolo della lotta contro il tumore al seno, malattia che colpisce ogni anno sempre più donne e sempre più giovani. Per sensibilizzare la cittadinanza il Comune di Zero Branco e il Gruppo di cammino Avis di Zero Branco hanno quindi organizzato numerosi appuntamenti di vario genere dedicati proprio al tema della prevenzione. Il Gruppo di cammino Avis, per l’occasione, sotto allo slogan “Camminare è prevenzione” ha organizzato per tutti i lunedì, i mercoledì e i venerdì del mese delle camminate con partenza alle ore 19.30 da piazzetta Falcone e Borsellino, dietro al municipio di Zero Branco. Come ogni anno, invece, il Comune di Zero Branco ha dato il via alla rassegna “Ottobre rosa”, che ha preso il via a inizio ottobre con la presentazione del libro “Sono solo ricordi” di Assunta Marangon e l’inaugurazione delle panchine blu della bigenitorialità, oltre allo spettacolo multimediale in omaggio a Frida Kahlo. A seguire, venerdì
22 ottobre nella sala consiliare del municipio, lo spettacolo “Il patrizio e la cortigiana”. Ma sensibilizzazione e prevenzione non si fermano con il mese di ottobre: per questo la rassegna rosa di Zero Branco continuerà e si concluderà sabato 13 novembre alle ore 21 presso l’Auditorium comunale, con lo spettacolo a cura dell’associazione Lilt Treviso Onlus e dell’associazione Giocare in Corsia dal titolo “L’amore entra senza bussare”. Per partecipare sarà necessario prenotare attraverso la mail biblioteca@comunezerobranco.it o al numero 0422 485518. L’accesso sarà gratuito e consentito solo ai possessori di green pass. (g.z.)
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Quinto di Treviso
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Il caso. Si prova a correre ai ripari con controlli mirati e iniziative di sensibilizzazione
Il sindaco chiama il Prefetto contro vandalismi e violenza T
roppi episodi di violenza tra Quinto e Treviso: il sindaco Stefania Sartori chiama la Prefettura per provare a correre ai ripari attraverso controlli mirati e iniziative di sensibilizzazione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta alla fine di settembre. Nella notte tra il 24 e il 25 settembre, ad esempio, un ragazzo è stato investito nella zona industriale di Quinto, in via Scattolin, da un altro giovane che per gioco si era messo a fare evoluzioni con la propria auto. Dopo l’incidente, mentre il ragazzo finto sotto la macchina veniva soccorso, è nata una rissa tra due gruppi di giovani presenti al momento dello scontro. Una situazione al limite che si è aggiunta ai tentativi nei giorni precedenti da parte di altri ragazzi di organizzare sui social delle risse in pieno centro a Treviso. Da qui la scelta del Comune di Quinto di rivolgersi alla Prefettura. “Ci sono troppi episodi di violenza: prima a Treviso, poi a Quinto e così via. E se guardiamo all’ultimo periodo non è stata nemmeno la prima volta – mette in chiaro Stefania Sartori –. Non si tratta di un problema
“In seguito alle restrizioni vissute nel periodo peggiore dell’epidemia da coronavirus, i ragazzi sono portati a tirare fuori un po’ della repressione accumulata” legato alla presenza o meno di locali nelle varie zone. Il punto è che in seguito alle restrizioni vissute nel periodo peggiore dell’epidemia da coronavirus, i ragazzi sono portati a tirare fuori un po’ della repressione accumulata. Ma adesso si sta decisamente esagerando. Nell’occasione dell’incidente in zona industriale di Quinto le cose sono degenerate. Bisogna capire se e come è possibile intervenire per ridurre il rischio di assistere ancora a episodi simili”. Non si chiede alla Prefettura una militarizzazione del territorio. Oltre al fatto che sarebbe impossibile, servono attività mirate: “Le forze dell’ordine ci sono già – sottolinea il primo cittadino – sicu-
ramente non possiamo chiedere loro di organizzare ovunque presidi fissi e permanenti”. I locali che restano aperti fino a notte fonda non c’entrano. È lo stesso sindaco a escludere qualsiasi tipo di collegamento. Nella stessa serata del 24 settembre non erano stati registrati particolari problemi prima del parapiglia in zona industriale. “Non possiamo di certo avere la responsabilità su ciò che fanno i ragazzi in altre zone dopo la chiu-
sura dei locali – spiegano alcuni titolari delle attività –. Quando succedono cose del genere si fa sempre riferimento ai locali della zona interessata. Questo però non ha alcun senso. Tutti noi abbiamo fatto investimenti importanti per le attività, e continuiamo a farli aumentando sempre il livello di sicurezza. Non ci possono essere affibbiate responsabilità non nostre”. Mauro Favaro
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L’aeroporto aumenta voli, ma i passeggeri si fanno desiderare Gli aerei riprendono il volo. Ma non sono ancora pieni come prima dello scoppio dell’epidemia da coronavirus. Ad agosto l’aeroporto di Treviso ha contato 1.924 movimenti. Oltre il 92% della quota registrata nello stesso mese del 2019, prima dell’esplosione dei contagi. Ormai la rincorsa è finita sotto questo versante. Quelli che ancora si fanno desiderare, invece, sono i passeggeri. Dopo lo sviluppo della campagna vaccinale anti-Covid e l’introduzione del Green Pass, i numeri sono aumentati. Ma non ancora come i voli. In agosto, uno dei mesi di punta, il Canova ha messo assieme poco più di 215mila passeggeri in transito. A conti fatti, è stato recuperato il 73,4% dei passeggeri visti nello stesso mese del 2019. La differenza sta nel fatto che prima della pandemia nell’aeroporto di Treviso si sfiorava il tutto esaurito a bordo degli aerei. Adesso, invece, il tasso di occupazione media dei posti in ogni aereo si attesta attorno al 70% o poco più. Un ruolo fondamentale nella ripresa lo sta giocando la nuova base Ryanair. E quella del Canova non è più sola: la compagnia low cost ha infatti appena annunciato l’apertura di una propria base anche nell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Qui verranno attivate 18 nuove rotte. Per un totale di 24, contando quelle già presenti. Di
pari passo sono state confermate le 48 rotte già operate da Ryanair nell’aeroporto di Treviso. Non era cosa scontata con un’altra base a poca distanza. Invece c’è la conferma diretta. “L’attivazione della nuova base di Ryanair a Venezia rafforza la presenza del vettore nel nostro territorio, accelerando la ripresa del traffico avviata ad inizio giugno con l’apertura della base di Treviso – fa il punto Jason McGuinness, direttore commerciale di Ryanair – per il gruppo Save (società di gestione dello scalo, ndr) questo rappresenta la conferma della centralità degli aeroporti gestiti nelle strategie di sviluppo dei principali vettori, che permetteranno di velocizzare il recupero dei volumi di traffico pre-pandemia”. (m.f.)
Quinto di Treviso
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Lavori pubblici. L’intervento vale circa 700mila euro, pagati dal Comune
Partiti i cantieri per la rotatoria sulla Noalese, attesa per inizio 2022 La rotonda sarà disallineata rispetto all’asse principale della Noalese. Per questo al momento si lavora a lato della strada, senza bisogno di imporre limitazioni al traffico
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ono stati aperti i cantieri per la costruzione della nuova rotatoria sulla Noalese che prenderà il posto dell’incrocio “del Gambero”, tra la stessa Noalese, via Boiago e via Nogarè. L’intervento vale circa 700mila euro. Le spese saranno interamente coperte dal municipio. “I lavori proseguiranno per 120 giorni – spiegano dal Comune – e per il momento non interferiranno con il traffico stradale”. Questa fase verrà portata a termine per la fine di novembre. Di seguito si punterà a rendere la nuova rotatoria percorribile a partire dall’inizio del nuovo anno. I lavori sono stati appaltati alla ditta di costruzione fratelli Girardini Spa di Vicenza. In
realtà le attività preliminari erano già iniziate nella prima metà di agosto con la bonifica bellica e le operazioni per la salvaguardia del grande cedro di via Nogarè. Ora si è entrati nel vivo. La rotatoria sarà disallineata rispetto all’asse principale della Noalese. Per questo al momento si lavora a lato della strada, senza bisogno di imporre limitazioni al traffico. Dopo la riapertura dell’aeroporto Canova, ora il Comune attende anche di potersi sedere al tavolo con Save/AerTre per discutere degli interventi di mitigazione previsti nel master plan da 54 milioni approvato dal ministero dell’Ambiente. Tra le altre voci, sono previsti circa 9 mi-
lioni di euro per lavori nello stesso quadrante dove sorgerà la rotatoria “del Gambero”. Si parla in particolare della necessità di spostare l’edificio dell’asilo parrocchiale San Giorgio, che oggi si trova in via Contea, proprio in corrispondenza della rotta di decollo e atterraggio degli aerei. Ci sono già stati degli incontri tra la giunta del sindaco Stefania Sartori e la parrocchia di Quinto. Scartata l’ipotesi di accorpare i due asili parrocchiali di Quinto e Santa Cristina in un’unica struttura, ora si sta valutando la possibilità di costruire il nuovo asilo di Quinto verso la zona di San Cassiano”. Mauro Favaro
“Peschiamo insieme”, torna il progetto ittico per i ragazzi Con l’arrivo della stagione estiva e le prime aperture possibili dopo il secondo difficile inverno in cui si è dovuto convivere con l’emergenza pandemica, l’amministrazione comunale si era immediatamente spesa per individuare e promuovere attività da svolgere in sicurezza per la cittadinanza. In particolare per i ragazzi, dai quali si sono raccolti molti segnali di insofferenza e di disagio, sicuramente anche a causa delle scarse opportunità di socializzazione che il Covid-19 ha quasi azzerato. Per questo il Comune di Quinto, in collaborazione con l’associazione Pescatori Sile di Treviso e la cooperativa La Esse di Treviso, avevano dato il via al progetto “Peschiamo insieme”, una vera e propria scuola di pesca per ragazzi che offriva la possibilità di vivere
una splendida esperienza educativa all’aria aperta sul fiume Sile all’insegna del divertimento, che andava inoltre a valorizzare valorizzare l’approccio consapevole a questo sport che ormai sempre più è sinonimo di tutela e rispetto della natura. L’idea era stata della consigliera comunale Cristina Veneziano. Il percorso estivo aveva riscosso un grande successo e, per questo,
è tornato ora con nuovi appuntamenti per i giovani quintini. Il primo incontro si è svolto giovedì 7 ottobre, ma non era certo l’unico: altri appuntamenti all’insegna della pesca e dell’avventura sono previsti per sabato 23 ottobre dalle ore 9 alle ore 11, giovedì 4 novembre dalle ore 15 alle ore 17 e sabato 20 novembre dalle ore 9 alle ore 11. A seguire i ragazzi in questo percorso ittico saranno i tutor dell’associazione Pescatori Sile che si incontreranno con i piccoli pescatori al circolo Pesca Sportiva “Lago Al Bacino” di Quinto di Treviso. Per maggiori informazioni e iscrizioni sarà possibile contattare l’Ufficio Servizi Sociali allo 0422 472346 o all’indirizzo mail assistenza_sociale@comune.quintoditreviso.tv.it. (g.z.)
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Notizie di Marca
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L’intervento. Coinvolti nell’operazione, annunciata dal Presidente Marcon, 13 comuni trevigiani
La Provincia mette le mani su 11 ponti Un impegno che vale 13 milioni di euro
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onti più sicuri. Un intervento da quasi 13 milioni che andrà a mettere le mani su undici ponti di tutto il territorio provinciale in tredici diversi comuni (14 con quello di Meolo nel veneziano). “Ecco un altro risultato della Provincia, che c’è stata e c’è ancora – ha detto il presidente della Provincia, Stefano Marcon, nel presentare il progetto – Un risultato che vuole e fa il bene del territorio, di quella che è sempre pronta con i progetti in modo da intercettare i fondi quando si presenta l’occasione. Oggi le opere riguardano i ponti e ci sono opere importanti come i rifacimenti integrali a Motta di Livenza, Casale sul Sile e Susegana. Altre sono invece operazioni fondamentali per mettere i ponti in sicurezza. C’è un grande impegno anche su questo fronte che continua, senza dimenticare in ambito di viabilità i 2 milioni per gli interventi di somma urgenza
2020 e 2021, il bando per il cofinanziamento delle opere di viabilità che ci consentirà di far partire lavori, assieme ai comuni per oltre 13 milioni di euro, il milione messo per sistemare la dorsale del Grappa una volta per tutte, e la manutenzione straordinaria e ordinaria fatta”. I lavori sui ponti, che ammontano precisamente a 12.899.367 euro, sono finanziati grazie al Decreto Ponti dello scorso 7 maggio, che ha visto i tecnici provinciali impegnati in un importante lavoro di monitoraggio di tutti i collegamenti sopraelevati del territorio. Somma che sarà distribuita per rifare il ponte del fiume Soligo in località Sant’Anna nei comuni di Susegana e Sernaglia della Battaglia, quello di Monfumo sul torrente Muson e la demolizione con annessa ricostruzione di quello a Casale sul Sile e di Motta di Livenza sul fiume Monticano. Saranno rifatti parzialmente nei
giunti i ponti di Maserada sul Piave sul ramo di Salettuol, Cimadolmo, e sarà fatto un adeguamento sismico sul passaggio sopra il fiume Teva a Vidor. Saranno invece verificate le capacità portanti e le vulnerabilità sismica dei ponti di Monastier e Roncade sopra il fiume Vallio, Mansuè sul Livenza, Monastier e Meolo. L’intervento più oneroso è quello che si farà sul ponte di Susegana e Sernaglia della Battaglia con il rifacimento completo del passaggio sul fiume Soligo in località Sant’Anna vicino alla Strada Provinciale 34. Un’opera questa che, da sola, richiede una somma di oltre 2 milioni. “Un’opera importante – sottolinea il presidente della Provincia Marcon – Insieme a quello di Motta di Livenza e Casale sul Sile questo è un rifacimento completo del ponte che viene così messo definitivamente in sicurezza”. Lucia Russo
Ex Provveditorato agli Studi venduto a una ditta di Scorzè La Provincia di Treviso, proprietaria dell’immobile, il 13 ottobre ha venduto all’asta l’ex Provveditorato agli Studi. Ad aggiudicarsi l’edificio di San Pelajo, per 2.648.300 mila euro, la ditta R.P. Costruzioni Srl di Scorzè, nel veneziano, che aveva presentato la migliore e unica offerta su una base d’asta che ammontava a centomila euro in meno rispetto all’aggiudicazione finale. Un tesoretto sul quale il sindaco Conte e il consigliere Da Tos inviano un messaggio chiaro a Marcon: “I 2,6 milioni potranno sicuramente offrire un’opportunità di investimento per una riqualificazione a vantaggio dei ragazzi che frequentano l’istituto e dell’intero quadrante di via Santa Caterina e via Carlo Alberto”. L’imponente struttura, costruita nel 1976, era vuota dal 2011 e lo scorso gennaio. Un superficie catastale di 2.793 metri quadrati (oltre ai 2.127 metri quadrati di area scoperta) che ora l’aggiudicatario potrà decidere se demolire o ricostruire, oppure di modificarne la destinazione d’uso portando l’edificio da residenziale a commerciale o addirittura ricettivo. (l.r.)
Cultura
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L’arte dei più piccoli. A Zero Branco e a Quinto di Treviso mostre, corsi e laboratori artistici
Apre il Centro permanente dedicato alla creatività artistica dei bambini L
’associazione artistico culturale “Biennale d’Arte del Bambino” di Quinto di Treviso, con i patrocini della Provincia di Treviso, del Comune di Zero Branco, della Città di Treviso e del Comune di Quinto di Treviso ha aperto a Villa Guidini di Zero Branco il “Centro permanente di Ricerca e Sperimentazione in Educazione alla Creatività artistica del Bambino”. Ospite d’onore sarà Giorgio Cavazzano, famoso autore disneyano, che presenterà i suoi disegni in una mostra dal titolo “Topolino e Paperi”. La mostra sarà visitabile da domenica 24 ottobre fino a lunedì 31 gennaio 2022. Domenica 7 novembre 2021 alle ore 16, invece, gli esperti presenteranno i loro laboratori creativo-artistici dedicati ai bambini. Lo scopo del Centro permanente di Zero Branco sarà dedicarsi al tema dell’arte e dell’infanzia, attraverso un excursus storico artistico della Biennale con video e galleria di opere d’arte dei bambini che hanno partecipato alle scorse edizioni, ma anche con mostre temporanee di artisti ed esperti in vari settori delle arti visive. Offrirà inoltre corsi d’arte per bambini, insegnanti e famiglie e proporrà una serie di laboratori di ricerca e sperimentazione finalizzati al tema della XIII Bienna-
Il 24 ottobre l’inaugurazione con la partecipazione di un ospite d’onore, il disegnatore disneyano Giorgio Cavazzano, che presenterà la sua mostra “Topolino e i Paperi”
Un’illustrazione di Giorgio Cavazzano
le “Ritmarte”. Corsi e laboratori saranno programmati e gestiti da insegnanti di educazione alla creatività artistica, maestri d’ar-
Un excursus storico artistico della Biennale con video e galleria di opere d’arte dei bambini che hanno partecipato alle scorse edizioni te e artisti. Infine verranno organizzate anche delle visite guidate per le scuole e gruppi famiglia alle
mostre. Il “Centro permanente di Ricerca e Sperimentazione in Educazione alla Creatività artistica del Bambino” rimarrà aperto tutti i giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00 e le domeniche dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Per maggiori informazioni e per prenotazioni, è possibile visitare il sito www.biennaledartedelbambino.it, scrivere alla mail info@biennaledartedelbambino. it o contattare i numeri telefonici 3403009353 o 3406174217. Gaia Zuccolotto
Un murales per la palestra della scuola di Santa Cristina: “Un messaggio che colpisce dritto al cuore” Nell’ambito delle Politiche giovanili del Comune di Quinto di Treviso , si è svolto nella seconda metà del mese di settembre il workshop per ragazzi e ragazze dedicato ai graffiti e al mondo della street art “Graffiti & street art per realizzare il tuo primo graffito”. Il laboratorio artistico, finanziato dal Progetto Italia Educante e gestito dagli educatori della cooperativa La Esse di Treviso in partnership con il Comune di Quinto di Treviso, era rivolto ai ragazzi quintini tra gli 11 e i 16 anni e consisteva in 4 incontri a cura del writer Leonardo Marzi che hanno portato i ragazzi non solo a conoscere più approfonditamente il curioso mondo della street art, ma an-
che a una fantastica esperienza di attività pratiche, che sono culminate con la progettazione e la realizzazione di un coloratissimo murales sul muro della palestra della scuola Alighieri in via Boffi nella frazione di Santa Cristina.
Ad aderire all’iniziativa e all’opportunità di creare il loro primo graffito calandosi nei panni di writers professionisti, una quindicina di ragazzi di Quinto di Treviso, che hanno ideato il murales dal titolo “Take Care aiuta il futuro”. “Un messaggio che ci colpisce dritti al cuore”, ha commentato l’amministrazione comunale di Quinto di Treviso sulla propria pagina Facebook. E lo è per davvero, un messagio degno di ammirazione: questi giovanissimi street artists, infatti, lo hanno dimostrato mettendoci impegno e passione e regalando alla comunità una meravigliosa opera d’arte che valorizza e valorizzerà ancora di più il territorio quintino. (g.z.)
Sport
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Zero Branco. “I valori umani e sportivi che rappresentano sono un esempio per tutti”
Chiara Cecconi vicecampionessa mondiale con la nazionale volley sorde
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un’atleta di Zero Branco, tesserata con la società Kosmos Volley, la vicecampionessa mondiale con la nazionale volley sorde. Lei si chiama Chiara Cecconi ed è stata protagonista anche nella finale con la Turchia, giocata a Chianciano Terme (Siena). Grande soddisfazione per la squadra di Chiara, che racconta così la vittoria: “Come arrivare ad uno splendido Argento Mondiale partendo da Zero (Branco)...... è bello ed emozionante pensare che il primo ritiro post covid della Nazionale italiana volley femminile sorde sia stato fatto nella palestra di Sant’Alberto dove per l’occasione era arrivato anche uno spara palloni. Era ancora tutto incerto ( e non solo sportivamente parlando).... ma lo splendido gruppo guidato da Alessandra Campedelli con l’aiuto prezioso di Greca Pillitu, Loredana Bava, Simona Rinieri e Laura Salimbeni era già partito
determinato per il suo viaggio. Siamo convinti che possa esserci stato un po’ di momentaneo rammarico per aver sfiorato la medaglia d’oro, ma siamo altrettanto convinti che il viaggio sia stato intenso e bellissimo, e che non sia ancora terminato. Abbiamo visto uno staff preparato, organizzato, affiatato ed
Ottimo risultato per il gruppo guidato da Alessandra Campedelli e partito con determinazione per questa sfida entusiasta che ha messo insieme un gruppo dalle solide radici, ma ricco di verdi virgulti. È stato emozionante seguirvi, e tifare per Voi e vi ringraziamo per le emozioni che ci avete fatto vivere. Saremo orgogliosi di poter essere un punto di riferimento anche in futuro quando ne avre-
te la necessità e abbiamo la certezza che anche il Comune Di Zero Branco nelle figure di Andrea Favaretto, Michelle Masiero e del Sindaco Luca Durighetto condividano i complimenti e la disponibilità. Così, infatti, è: “A Chiara e a tutta squadra, che più volte ab-
biamo ospitato nelle nostre strutture sportive, in particolare proprio per la preparazione a questo mondiale dopo lo stop forzato per la pandemia, i complimenti di tutta Zero Branco. I valori umani e sportivi che rappresentano attraverso il proprio impegno nella pallavolo, oltre
che simbolo di inclusione, sono un esempio per tutti” il commento del Sindaco Luca Durighetto e del consigliere con delega allo Sport Andrea Favaretto, che hanno invitato Chiara in municipio per celebrare insieme la vittoria.
Treviso ha ritrovato la sua mezza maratona Dopo un anno di assenza, si è corsa il 10 ottobre la settima edizione della 21 km organizzata dall’ex maratoneta azzurro Salvatore Bettiol. Un appuntamento che ha sfiorato i 1700 iscritti (con 1277 arrivati nel tempo massimo delle 3 ore), confermandosi tra i più popolari eventi podistici del Veneto, a dispetto di un’emergenza sanitaria non ancora conclusa e che ha richiesto la presentazione del green pass da parte dei concorrenti. La gara, totalmente italiana per le posizioni di vertice, ha incoronato Nadir Cavagna (Atl. Valle Brembana) e Sonia Lopes (Boscaini Runners).
Cavagna, 26 anni, bergamasco di San Pellegrino Terme, azzurro della corsa in montagna, ha chiuso in 1h06’30”. Al terzo chilometro era già da solo e così ha proseguito sino al traguardo in viale Bartolomeo d’Alviano. “Non ero mai stato a Treviso, ho scoperto una gara bellissima e anche molto veloce. La corsa in montagna? Una parentesi momentaneamente accantonata”, ha commentato il vincitore, atteso dal debutto in maratona il 12 dicembre a Reggio Emilia. L’argento è finito al collo del trevigiano Stefano Ghenda (Trevisatletica), specialista dei 3000 siepi, miglioratosi di quasi due
minuti (1h08’08”) rispetto al tempo realizzato due settimane fa a Pordenone (1h09’59”). Terzo, in 1h08’53”, il compagno di squadra Paolo Zanatta. Trionfo tra le donne per Sonia Lopes, 47enne capoverdiana d’adozione veronese, che ha chiuso in 1h21’19”, precedendo la giovane trevigiana Beatrice Scarpini (Montello Runners Club), vincitrice a Treviso nel 2019 e questa volta seconda in 1h23’16”. Bronzo per Laura Brenna (Aries Como Athletic Team) in 1h23’43”. A Cavagna e Lopes è andato anche il 1° trofeo “Cristian Tonellato”. Grande festa anche per la piccola, grande impresa di Elisa Adamo che,
accompagnata dai compagni di squadra del Quintosenso Running Team, ha spinto per tutta la gara la carrozzina di Cristina Gheller, affetta da distrofia. Al traguardo pure Silvia Furlani, 61enne friulana, da oltre 30 anni malata di sclerosi multipla.
Gaia Zuccolotto
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#Regione
Partito Democratico. Entro l’anno la scelta del nuovo segretario veneto
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Lega. L’analisi del voto alle amministrative
Bisato pronto a passare Stefani guarda al 2022: il testimone: “Necessario “La Lega è una e salda, un percorso di rigenerazione” conquisteremo le grandi città”
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rchiviate le elezioni amministrative di ottobre, il Partito Democratico veneto si interroga sul futuro e si prepara al congresso che entro la fine dell’anno poterà all’elezione del nuovo segretario regionale. Luigi Alessandro Bisato, dopo quattro anni alla guida del partito, è pronto per il passaggio delle consegne dopo un mandato impegnativo e tutt’altro che facile. Partiamo dall’attualità, che messaggio viene dal voto di ottobre? “Ancora una volta emerge come il Partito Democratico tiene nelle grandi città, dove in questa tornata non si è votato, mentre nelle realtà medio piccole il risultato non è certo favorevole. Poi, dove il centrodestra si presenta unito, in Veneto non c’è partita. La Lega conferma il suo successo e occupa tutti gli spazi grazie alla convivenza fra le due anime, quella salviniana di lotta e di protesta con quella moderata e di governo di Zaia. Il Partito Democratico deve lavorare per trovare il proprio spazio, lembo per lembo, e imporsi come una valida alternativa senza lasciarsi scoraggiare”. Quanto possono essere utili le esperienze di buona amministrazione in alcune realtà locali? “I risultati positivi ci vengono riconosciuti ma bisogna dire che non sempre il buon amministratore riesce ad avere un ampio seguito. Da tempo il vento soffia da un’altra parte ma questo non ci deve scoraggiare. Dobbiamo lavorare per rappresentare pezzi della società che oggi si sentono esclusi e raggiungere anche chi guarda altrove. Dobbiamo fare delle riflessioni profonde”. Un’occasione sarà il congresso regionale?
“Certo, dovermo analizzare non solo la storia più recente ma tutto l’ultimo ventennio e in particolare il periodo in cui ha governato Zaia, riuscendo a tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Dobbiamo partire dai nostri punti di forza, mettere a frutto il nostro successo nel cuore delle città per radicarci nelle periferie urbane e nel Veneto diffuso nei tanti poli che caratterizzano il nostro territorio. Questi ambiti urbani che rappresentano una grande città diffusa vanno messi in connessione. Dobbiamo ritornare a stare dentro il vissuto della gente, parlare ai giovani ma anche al Veneto che produce che sta guardando ad un futuro di transizione ecologica. In una regione iper cementificata come la nostra dobbiamo saper proporre un modello di sviluppo sostenibile e proiettato al futuro e alle nuove opportunità offerte proprio dalle risorse che ci arrivano dall’Europa. Per fare tutto questo il Pd deve affrontare un percorso di rigenerazione a medio lungo termine anche della propria classe dirigente. Possiamo vincere quando lo schema è largo e il Pd svolge una funzione di perno e di locomotiva intorno ad una candidatura, tenendo insieme anche pezzi della società civile che in ambito amministrativo sono disposti a sostenere le nostre proposte”. Ma non è la Lega che in questi anni è riuscita a far coesistere realtà diverse sotto la stessa bandiera? “Infatti, sarebbe la vocazione del Pd invece per paradosso lo ha fatto la Lega. Ma ormai penso che in quel partito sia imminente la frattura, come una faglia sotterranea che prima o poi sprigiona la sua energia. Arriverà il punto di rottura tra chi strizza l’occhio alle destre sovraniste e la parte più moderata che ha un approccio più pragmatico”. Intanto il gruppo consiliare del Pd ha inserito il leone marciano nel proprio logo. Che ne pensa? “E’ una scelta che approvo, perché il nostro statuto prevede che ogni ambito territoriale si determini con le sue specificità. Il leone marciano non è di una parte politica ma di tutti, anche se da solo il simbolo non basta. Dobbiamo fare una riflessione su come deve essere il Pd in Veneto, oggi chiamato a rappresentare chi decide di essere riformista, democratico e solidale, con uno sguardo all’Europa e al mondo. Il primo passo è avere una rappresentanza glocal, che sappia ragionare globalmente e agire localmente”. Nicola Stievano
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entuno nuovi sindaci, quasi un centinaio di nuovi amministratori, otto primi cittadini su otto riconfermati dalle urne il 3 e 4 ottobre scorsi. È un bilancio decisamente positivo quello tracciato dall’onorevole Alberto Stefani, coordinatore della Lega del Veneto all’indomani dell’ultima tornata elettorale. Un partito che sta già scaldando i motori in vista dei prossimi appuntamenti tra cui le elezioni amministrative che, nel 2022, vedranno al voto grandi città tra cui Padova e Verona. Il Veneto è una delle regioni in cui la Lega, alle ultime amministrative, ha registrato risultati importanti e lusinghieri a partire dai numeri. “Abbiamo vinto in tutti i Comuni – afferma con soddisfazione il coordinatore Stefani –. Siamo risultati primi in tutti i Comuni piccoli e grandi con risultati storici, toccando l’80 per cento a Cittadella, superando abbondantemente il 65 per cento a Montebelluna, conquistando Oderzo al primo turno. Storica la vittoria di Chioggia, dove per la prima volta ha vinto il candidato sindaco della Lega e con la Lega saldamente primo partito. È stato il frutto di un grande lavoro, condotto a testa bassa sul territorio con i nostri militanti, ascoltando la gente”. A quanti attaccano sottolineando le divisioni interne al partito, Stefani replica senza mezzi termini: “La Lega è una. E questi risultati elettorali sono stati raggiunti isolando alcuni polemisti, che peraltro hanno dimostrato scarso peso elettorale decidendo di correre contro il partito”. Il coordinatore interviene sulle scadenze elettorali più attese: Padova e Verona “Abbiamo avviato i primi tavoli a più voci proprio perché è nostra intenzione mettere in campo i programmi e le candidature migliori. A Padova è al lavoro il Tavolo del Centrodestra: la città ha bisogno di voltare pagina e avere, finalmente dopo anni, una visione a lungo termine. L’amministrazione Giordani si è distinta per una forte caratterizzazione ideologica, pochi i progetti realizzati, tanti, invece, quelli fermi a riprova dell’immobilismo e di una visione pressoché assente riguardo al futuro della città. La Lega vuole per Padova la miglior squadra possibile, fatta di professionisti, persone capaci di mettere a disposizione competenze e specializzazioni, anche differenti, di altissimo livello. La città merita amministratori in grado di governare bene e, prima ancora, di pensare in grande, di
avere una prospettiva di grande e alto respiro almeno per i prossimi trent’anni, ciò che finora è mancato. Francesco Peghin è una figura civica di indiscusso spessore, un ottimo candidato ma, a oggi, non ha ancora sciolto la riserva”. Tra i temi sul tappeto la Lega ne ha già individuati alcuni da tempo all’ordine del giorno. “Accanto alle battaglie “storiche” della Lega su sicurezza, lotta al degrado e allo spaccio, ce ne saranno molte altre sulle quali sono gli stessi cittadini a sollecitarci, a fermarci per strada chiedendo soluzioni e non promesse. Ripartiremo dai quartieri, ascolteremo la voce di chi vive in zone troppo a lungo considerate, e trattate, come periferie. I quartieri rappresentano, invece, il cuore pulsante della città, sono tra le aree più densamente popolate dove riscontriamo ogni giorno la maggiore necessità di ascolto”. Stefani interviene, poi, sulla partita Verona, in vista del test elettorale per il quale si rincorrono i nomi dell’attuale sindaco Federico Sboarina e dell’ex Flavio Tosi, ma in corsa ci sarebbero anche altri nomi. “Nella città scaligera la competizione elettorale è come un rigore da calciare a porta vuota – afferma il coordinatore regionale –: siamo al lavoro per un centrodestra unito e, ancor più, per un centrodestra vincente già al primo turno. Forti di questa convinzione, stiamo operando per coagulare, intorno a figure di spicco, questa larga coesione e convergenza”. La forza della Lega? “La concretezza, i fatti più delle parole, l’ascolto, lo stare tra la gente più che nei palazzi”. Nicoletta Masetto
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Economia. Da un primo bilancio del 2021 alle dinamiche dei prezzi: parla il direttore Emanuele Mazzaro
Ripartenza al Mercato Ittico di Chioggia “Il nostro pescato apprezzato per qualità” I
l Mercato Ittico all’ingrosso di Chioggia non ha bisogno di grandi presentazioni. Già molto conosciuto in tutto il Veneto, è infatti in questo luogo che transita una buona parte del pesce che finisce nelle tavole dei consumatori del nord Italia. La città, forte di una marineria tra le più consistenti e attrezzate dell’Alto Adriatico, è intimamente legata a questa eccellenza che, oltre ad essere un vanto per i cittadini, “fa da traino” per l’economia locale. Abbiamo intervistato il suo direttore, l’avvocato Emanuele Mazzaro. Anche se siamo un po’ in anticipo, è possibile fare un sommario bilancio di come è perseverare nella promozione della pesca di andato l’anno 2021 per il Mercato Ittico? Chioggia e più in generale in Veneto”. “Il 2021 è stato sicuramente un anno difficile Ci può spiegare quali sono le dinamiche per tutto il settore ittico e per la pesca in gene- che legano il prezzo del pesce all’ingrosso con rale. La progressiva uscita dalla pandemia sta quello del mercato al minuto? facendo registrare dati positivi sul consumo “I meccanismi di definizione del prezzo del e la vendita di pesce su scala europea, ma i prodotto ittico sono legati ad alcune variabiproblemi da risolvere sono ancora numerosi e li che dipendono solo marginalmente dalla complessi. In generale, però, il clima è positivo catena di produzione. Ci spaventa molto in e la marineria di Chioggia – dopo il tradizionale questo momento lo scenario di aumenti genefermo pesca biologico – è ritornata in piena ralizzati e spropositati del costo dell’energia. I attività, offrendo un prodotto eccezionale che pescherecci utilizzano ancora il gasolio e solo in molti, anche all’estero, ci inper un’uscita di pesca (che vidiano”. non sempre va a buon fine) un “Riforniamo mercati Esiste qualche progetto o armatore può spendere anche ittici come quello aspetto specifico sul quale c’è 1500/2000 euro. Poi c’è la quel’intenzione di puntare per all’ingrosso di Milano, stione relativa alla domanda migliorare ulteriormente l’ofche pur essendo in crescita, è ma anche in Spagna, ferta? sempre soggetta alla mutazioGermania ed Europa “Abbiamo in cantiere un venne di mode, abitudini alimendell’Est. Ai nostri taglio di progetti ambiziosi retari e quantità di prodotto sul lativi al nostro brand che si sta mercato. I pescatori non sono pescatori sta a cuore affermando non solo su scala come gli agricoltori che semila salute del mare” nazionale. Il pescato dell’alto nano un campo a fagioli e racAdriatico viene percepito dal colgono fagioli, nella rete un consumatore e da tutta la filiera ho.re.ca. come giorno puoi trovare sgombri, un altro sardine, un prodotto di primissima qualità e la nostra un altro chissà”. persistente attività di comunicazione digitale Dove arriva prevalentemente il pescato noe mediatica sta svolgendo la funzione di cata- strano? lizzatore d’interessi anche della Gdo grande “Il nostro pescato fa anche dei viaggi moldistribuzione. Sulla scia delle nostre campa- to lunghi. Noi riforniamo anche altri mercati gne di comunicazione sono nate iniziative di ittici come quello all’ingrosso di Milano, che promozione del nostro pescato nei reparti del pur essendo dimensionalmente più grande del fresco o freschissimo di più catene di ipermer- nostro, tratta anche fiori, carni, verdure e non cati. Da questo punto di vista è fondamentale ha ovviamente una flotta di pescherecci. Quo-
Maestro artigiano e botteghe scuola
Emanuele Mazzaro
tidianamente arrivano tir da Spagna e spesso anche da Germania ed Est Europa a fare il pieno di pesce azzurro sulle nostre banchine”. Il settore tutto è sicuramente in fermento. Cosa non piace ai pescatori locali delle norme europee di settore? “Il mondo della pesca nella sua globalità sta subendo un attacco manifesto e non solo dal punto di vista delle norme restrittive messe in campo dalle istituzioni comunitarie, ma, da un punto di vista quasi esclusivamente ideologico. Sta crescendo una sorta di moda da parte di alcuni creatori di contenuti a livello mondiale (a partire dall’uscita di Seaspiracy il discusso docufilm di Netflix) di mettere alla berlina e criminalizzare un intero comparto economico che poi è anche strategico dal punto di vista sociale, storico e simbolico. La riduzione dello sforzo della pesca nei nostri mari così com’è stato prospettato a stretto giro comporterebbe una vera catastrofe sociale con migliaia di posti di lavoro persi e una catena di effetti negativi a cascata nei nostri territori. Solo il distretto ittico di Rovigo e Chioggia fattura quasi 1 miliardo di euro per capirci… Quando si parla di pesca sostenibile deve essere tenuta in debito conto tutte le variabili, non solo quelle che fanno comodo per partito preso. I nostri pescatori poi assolvono ogni giorno un ruolo fondamentale per gli ecosistemi marini: per noi sono i veri e propri Custodi dell’Adriatico. Se ci sono persone a cui sta a cuore sinceramente la salute del mare sono di certo i pescatori”. Luca Rapacciuolo
Da un lato le azioni di promozione della figura del “Maestro artigiano”, dall’altra l’istituzione delle “Botteghe scuola” rivolte sia ad artigiani che aspirano al titolo di Maestro artigiano, sia agli aspiranti artigiani che potranno beneficiare di un’esperienza di tirocinio finalizzata a favorire il loro inserimento nel settore. Prende il via così il progetto a valenza regionale che punta a definire, come prima sperimentazione, le modalità di svolgimento di percorsi formativi, finalizzati all’acquisizione dei requisiti minimi per l’attribuzione del titolo di Maestro artigiano e a realizzare esperienze di tirocinio presso le Botteghe scuola. “L’artigianato è uno dei settori che dimostrano maggiore necessità di figure professionali qualificate – commenta l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan -. I maestri artigiani saranno formati per diventare perni dell’evoluzione di un settore essenziale per l’economia regionale, anche in chiave turistica e di valorizzazione delle tipicità”. “Questa iniziativa rientra tra quelle previste dalla Legge regionale sull’artigianato – aggiunge Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico -. Solo attraverso la valorizzazione delle professioni che rappresentano le radici del nostro modello economico veneto possiamo offrire al sistema dell’artigianato regionale la via per rinnovarsi ed evolvere in un mercato sempre più orientato alla qualità dei prodotti e dei servizi”.
Regione
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Il dibattito. Proposta di legge del gruppo consiliare regionale di Forza Italia
“Un garante per i diritti delle persone anziane”
Venturini: “Un veneto su quattro ha più di 65 anni, dobbiamo affrontare la questione” Zuin: “Necessaria una figura che si interessi e possa coordinare le azioni per la terza età”
C
on una proposta di legge già depositata in consiglio, il gruppo Regionale di Forza Italia ha posto all’attenzione del dibattito il tema della presenza delle persone anziane all’interno della società e del Veneto in particolare, proponendo l’istituzione di una figura che ne tuteli i diritti. “Attualmente in Veneto circa il 25% della popolazione ha più di 65 anni vale a dire oltre un milione di persone – spiega la capogruppo Elisa Venturini – Oggi l’aspettativa di vita è di 81 anni per gli uomini e 85 per le donne: la percentuale di over 80 è pari al 7% della popolazione. Le proiezioni al 2.050 vedono un aumento di questi dati: l’aspettativa di vita passerà per le donne a 90 anni e per gli uomini a 85, la proiezione è di avere il 14% dei veneti con almeno 80 anni. A questo punto è indispensabile affrontare la questione perché c’è un grande lavoro da fare sotto il profilo sociale, sanitario ed economico, anche
contando che le esigenze degli anziani del 2.021 sono diverse da quelle degli anziani del 1.980 e di conseguenza anche gli strumenti per soddisfare le esigenze delle persone devono essere diverse. Il suo compito sarà quello di vigilare sull’attuazione delle politiche regionali dirette agli anziani e di intervenire in caso di eventuali abusi”. Forza Italia, anche accogliendo le indicazioni dell’organizzazione Mondiale della Sanità che ha raccomandato di mettere al centro dell’azione politica la figura dell’anziano con un ruolo attivo, ha quindi deciso di proporre l’istituzione del garante. “Le persone anziane sono le colonne della nostra società – ha aggiunto il coordinatore regionale Michele Zuin sono quelle che hanno costruito il mondo di oggi, che hanno fondato la nostra società e le nostre città. Tra loro ci sono persone che possono ancora essere molto utili, con la loro
esperienza e con le loro competenze, e altre che invece sono in difficoltà ed hanno bisogno di aiuto. In entrambi i casi, una figura che si interessi di questo mondo e sappia coordinare le attività rivolte alla popolazione anziana è assolutamente decisivo e direi anche lungimirante per programmare il futuro nel miglior modo possibile”.
Elisa Venturini
“Subito risorse a favore di chi si prende cura di persone con disabilità” “La Regione Veneto prenda esempio dalla Lombardia e stanzi risorse proprie a favore di interventi di supporto per i caregiver familiari che si mettono a disposizione di persone con disabilità grave o gravissima”. Il portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, e i consiglieri regionali Erika Baldin, Anna Maria Bigon, Cristina Guarda e Elena Ostanel hanno depositato una mozione denominata “La Giunta regionale si attivi a sostegno dei caregiver familiari”. Ancora a marzo scorso, spiegano, la stessa Lombardia ha messo a bilancio oltre 10 milioni di euro a favore di questo particolare capitolo, così delicato soprattutto durante la pandemia. Tali risorse verranno erogate “una tantum” ai caregiver familiari, prioritariamente di persone con gravissima disabilità (70%) e disabilità grave (30%). “Si tratta di una buona pratica da imitare – spiegano i consiglieri – In tutto il Veneto sono interessati più di 100mila cittadini: ogni giorno, nel silenzio e nel nascondimento, si prendono cura dei loro famigliari arrivando a sollevare, almeno in parte, il Servizio Sanitario Nazionale da molte incombenze pratiche”. Motivo per cui, puntualizzano, “serve subito un segnale forte a loro sostegno da parte dell’amministrazione regionale. Non le tradizionali pacche sulle spalle, ma fondi concreti che aiutino queste persone nello svolgimento delle diverse mansioni”.
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OTTOBRE 2021
on-line:
Diagnosi precoce, il primo gesto per difendersi dal tumore al seno
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Salute Ottobre rosa
Le strategie migliori contro il tumore al seno
“S
ul tumore al seno non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Solo nel 2021 si stimano oltre 55.000 nuove diagnosi, un numero impressionante che l’emergenza Covid non ha fatto che aggravare: troppi gli screening saltati, le terapie, gli interventi e i controlli rimandati. Per questo, come Lilt, oggi più che mai siamo attivi sul territorio attraverso le nostre associazioni provinciali per supportare concretamente le donne, garantendo informazione, servizi ambulatoriali, assistenza tanto a chi sta lottando contro la malattia, quanto a chi mette in pratica i principi della prevenzione e della diagnosi precoce: la prima arma per difendere la nostra salute”. Sono le parole con cui Francesco Schiuttulli, presidente Lilt Nazionale, ha presentato la campagna Nastro Rosa Lilt for Women” a fine settembre, in occasione dell’avvio dell’edizione 2021 di Ottobre rosa. Prosegue alla pag. seguente
Medici fisiatri e strutture riabilitative, verso una rete Ospedale-Territorio a pag 36
L’importanza della vaccinazione anti Covid in gravidanza a pag 37
Ambienti chiusi, con mascherine e ricambio d’aria il rischio di trasmissione è basso a pag 38
Salute
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Medici fisiatri e strutture riabilitative, verso una rete Ospedale-Territorio
Riabilitazione, la pressione del Long Covid porta a ridisegnare le risposte del pubblico e del privato
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azienti diversi, da affrontare ciascuno con modalità pertinenti, mettendo a sistema tutte le competenze a disposizione e tutte i servizi che possono favorire la riabilitazione. E questo va fatto in un momento storico in cui la carenza di medici e di personale specializzato pesa fortemente anche nell’ambito della riabilitazione. “L’obiettivo è la migliore organizzazione del Dipartimento di Riabilitazione Ospedale-Territorio. Significa che siamo impegnati a costruire la più piena efficienza della rete che mette insieme i medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, ma anche gli Ospedali pubblici e quelli privati accreditati, e gli ambulatori sul territorio, e le strutture ambulatoriali private accreditate. Portiamo nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima i principi ispiratori del Piano Nazionale di Indirizzo della Riabilitazione che nella regione Veneto sta dando vita ad un potente sistema di percorsi di diagnosi, di cura e, appunto, di riabilitazione”. L’organizzazione in una rete di tutte le risorse a disposizione è il compito che il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha affidato a Stefano Bargellesi, “Specialista fisiatra di grande esperienza – lo presenta Massimo Zuin, direttore generale dei Servizi sociosanitari – E’ stato direttore della Medicina Fisica e Riabilitativa all’Ospedale di Treviso, e prima ancora a Motta di Livenza”. Anche il Covid-19, con le conseguenze che i pazienti gravi portano con loro a lungo dopo il ricovero nei reparti per acuti, impegna a fondo i medici fisiatri e le strutture riabilitative. “E’ diventata molto impegnativa, per chi opera nell’ambito della riabilitazione - sottolinea lo stesso Bargellesi - la gestione dei pazienti che colpiti dal virus. Quelli che sono stati malati in forme gravi, in particolare, portano con loro tutta una serie di menomazioni, che sono sì respiratorie, ma anche cardiologiche, neuro-
L’Ulss 3 Serenissima affida allo specialista Stefano Bargellesi la riorganizzazione nel Veneziano
Anche il Covid 19, con le conseguenze che i pazienti gravi portano con loro a lungo dopo il ricovero nei reparti per acuti, ha impegnato ulteriormente medici e strutture motorie, neurocognitive. Il paziente che ha subìto in forma grave la malattia del momento diventa un nuovo soggetto a cui occorre dedicarsi. Nell’Ulss 3 Serenissima lo stiamo facendo attraverso gli ambulatori Long Covid, realtà che operano con successo sia nell’Ospedale di Dolo che nell’Ospedale HUB dell’Angelo. Questi ambulatori, che continuano a seguire pazienti dimessi da mesi ma che portano ancora appunto le conseguenze della malattia acuta, pongono la nostra Ulss in prima linea nella gestione di questo ambito particolare della riabilitazione, e sono un esempio della più corretta interazione tra Ospedali e territorio”. Nominato Direttore della Fisiatria per tutto il territorio del Veneziano e del Miranese, al centro dell’attenzione del Primario Bargellesi ci sono i pazienti che vivono una condizione di disabilità spesso temporanea, ol-
tre ai pazienti post-Covid, anche la persona che ha avuto un ictus e che ha superato la fase acuta, chi porta le conseguenze di un grave trauma midollare, o di una patologia cardiaca, o di un importante intervento ortopedico, per fare alcuni esempi. “Sono affidati a noi persone che hanno prospettive di miglioramento della loro menomazione, ma anche quelle che vivono una situazione di disabilità inemendabile, destinata quindi a non essere mai superata, sulle quali il nostro lavoro tende a ridurre per quanto possibile le conseguenze di questa disabilità. Ancora, vengono affidati a noi sia i pazienti che sono degenti nei reparti per acuti delle varie strutture ospedaliere, sia quelli che sul territorio, usufruiscono di cure riabilitative negli ambulatori, nei centri servizi per anziani e per disabili, nei centri extraospedalieri di riabilitazione intensiva e anche al loro domicilio”.
Ottobre rosa
Le strategie migliori contro il tumore al seno
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il primo gesto per difendersi, fin da giovani, dal tumore al seno è la diagnosi precoce. E quindi, quando si tratta di prevenire il cancro al seno, conoscere il proprio corpo, i segnali che manda (e anche quelli che non manda) è fondamentale per la diagnosi precoce. È bene cominciare sin da giovani: c’è una prevenzione giusta per ogni età. La prevenzione dà un vantaggio fondamentale sul cancro: lo anticipa sul tempo. Perché questo accada bisogna essere previdenti, consapevoli, attente e, soprattutto, serene. Anche osservare poche buone abitudini di vita può essere utile per proteggersi: mangiare in maniera equilibrata, evitare il fumo e l’alcol, fare attività fisica, sottoporsi agli esami per la diagnosi precoce, eseguire frequentemente l’autovalutazione del seno. Con la pandemia, la prevenzione oncologica è stata messa in secondo piano: è importante che ritrovi il suo ruolo da protagonista. L’impegno per rendere guaribile il cancro al seno, attualmente intorno all’80% a cinque anni dal trattamento, deve proseguire con ancora maggiore energia. Sono diversi i fattori che incidono sullo sviluppo del cancro al seno: alcuni si possiamo tenere sotto controllo, altri non dipendono da noi. E comunque la prevenzione è un grande alleato, in ogni caso. PREVENZIONE PRIMARIA Con la prevenzione primaria possiamo individuare e, quando possibile, rimuovere le cause che possono contribuire allo sviluppo di un tumore, quelli che vengono di solito chiamati “fattori di rischio”. I principali fattori di rischio non modificabili sono l’età, la storia riproduttiva della donna, la familiarità per tumore al seno e/o ovaio, neoplasie e trattamenti pregressi, mutazioni di specifici geni. La buona notizia è che ci sono altri fattori di rischio che sono modificabili: se vengono rimossi dalla nostra vita, possono nettamente ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno. La terapia ormonale sostitutiva, ad esempio, rientra fra questi fattori di rischio modificabili per le donne in menopausa. Anche l’obesità può contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare il cancro al seno, per questo è fondamentale fare attenzione anche al proprio stile di vita: una scorretta alimentazione, sedentarietà, fumo, alcol possono avere un impatto negativo sulla prevenzione del cancro ma anche sulla nostra salute in generale. Per una prevenzione quotidiana è quindi importante seguire uno stile di vita sano. PREVENZIONE SECONDARIA I fattori di rischio che non possiamo tenere sotto controllo richiedono una efficace strategia di azione, tutta basata sulla prevenzione secondaria. La prevenzione secondaria ha l’obiettivo di ottenere la diagnosi il più precocemente possibile. La scoperta del tumore (in genere con la mammografia e l’ecografia) nella sua fase iniziale permette terapie chirurgiche meno aggressive, con maggiori possibilità di guarigione. Oggi costituisce l’arma vincente nella lotta al cancro della mammella, che può essere curato nella maggior parte dei casi diagnosticati precocemente. È importante scoprire il tumore al suo inizio. La probabilità di guarigione per tumori che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. Gli interventi sono sempre conservativi e non procurano seri danni estetici alla donna. LE BUONE REGOLE PER LA DIAGNOSI PRECOCE La prima buona regola di prevenzione è sicuramente la visita annuale ginecologica. Ogni donna dovrebbe inserire nella propria agenda questo appuntamento non rimandabile. È proprio la visita con lo specialista che, a partire dal proprio caso individuale, permette di avere certezze rispetto agli esami e ai controlli da effettuare periodicamente per la diagnosi precoce. Inoltre, ogni donna dovrebbe mettersi un appunto sul calendario per dedicarsi, almeno una volta al mese, all’autovalutazione del seno. Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Lilt for Women – Nastro Rosa è l’iniziativa che invita tutte le donne a rivolgersi al numero verde Sos Lilt 800998877 per ricevere informazioni e prenotare una visita senologica gratuita presso il più vicino ambulatorio Lilt aderente. (Dal sito della pagina Facebook nazionale Lilt)
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Il dottor Enrico Busato, primario di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, risponde alle domande più frequenti
L’importanza della vaccinazione anti Covid in gravidanza Un video realizzato dall’Ulss 2 Marca Trevigiana, nel contesto di una campagna di informazione e sensibilizzazione più ampia, per rassicurare le mamme in attesa o che stanno allattando
“Punto rosa” all’Ulss 2, per informare le donne in gravidanza sulla vaccinazione contro il Covid
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o visto gli effetti del Covid 19 su neomamme e neonati e, per questo, consiglio vivamente la vaccinazione”. Sono le parole del dottor Enrico Busato, primario di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, a conclusione di un video di sensibilizzazione sull’efficacia e la sicurezza della vaccinazione anti Covid anche in periodo di gravidanza e durante l’allattamento. Molte donne temono possibili effetti avversi, non tanto su se stesse, quanto piuttosto sui loro neonati. Molte sono le domande che si pongono e a cui cercano risposta per essere rassicurate. “Vaccinarsi contro il Covid è sicuro sia per le future mamme che per il bambino che portano in grembo”, ripete più volte lo specialista in questo appello #vacciniamoci rivolto nel mese di ottobre in particolar modo alle mamme in dolce attesa, per la protezione di loro stesse e dei propri bambini. Perché questo pressante appello in questo momento? “Abbiamo avuto – risponde il dottor Busato – un numero di gravide positive in questo ultimo mese che rappresenta un terzo di tutte le donne che, invece, abbiamo avuto nella precedente ondata. Ciò è dovuto al fatto che la nuova variante Delta ha un tasso di diffusione più altro rispetto alla variante precedente e anche gli effetti, colpendo donne più giovani, sono più gravi. In questo periodo, abbiamo avuto ricoveri di mamme in gravidanza in Neurologia, Malattie infettive ma anche in Rianimazione”. Il dottor Busato nel video diffuso dall’Ulss 2 risponde alle domande più ricorrenti. La prima di queste senz’altro è relativa al periodo della gravidanza in cui è consigliato vaccinarsi. “La vaccinazione – specifica il primario – può essere effettuata in qualsiasi periodo della gravidanza. In alcune circostanze, magari, è preferibile evitare il primo trimestre ma questa è una scelta che si fa col medico al momento della vaccinazione, che può essere rimandata al secondo trimestre per evitare alcune possibili complicanze in donne a rischio per determinate patologie”. Possono fare la vaccinazione anche le neomamme che stanno allattando? “Anche durante l’allattamento – è la risposta del dottor Busato – la vaccinazione è consigliata, anzi
è importante perché, oltre a proteggere la mamma, sappiamo che vi è un passaggio nel latte materno che garantisce quindi una protezione, anche se minima, al neonato. E’ logico che la vaccinazione durante la gravidanza ha i suoi risultati migliori, perché al bambino passeranno poi gli anticorpi che lo proteggono durante tutto il periodo in cui può venire eventualmente in contatto con una persona affetta da Covid 19. Sappiamo comunque che non è necessario interrompere l’allattamento in caso di vaccinazione della mamma. La mamma che fa la vaccinazione può continuare tranquillamente ad allattare”. C’è una correlazione tra vaccino anti Covid e sterilità? “Su questo siamo molto tranquilli e sicuri: non è vero che il vaccino determina una riduzione della fertilità. Tutti i dati a nostra disposizione ci dicono che non c’è stata nessuna riduzione della fertilità nelle donne che hanno effettuato il vaccino. Anzi, sappiamo che molte mamme lo hanno fatto nel periodo preconcezionale ed hanno avuto una tranquilla gravidanza”.
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Sotto il dottor Enrico Busato
ettere a disposizione delle donne in gravidanza Punti informativi sulla vaccinazione contro il Covid in ogni Distretto: questo l’obiettivo dell’iniziativa dell’Ulss 2 e che ha esordito a fine settembre, con l’attivazione del “Punto rosa” al Centro vaccinale di Villorba. “Il Punto rosa ospiterà un ginecologo che farà consulenza, e anamnesi, alle future mamme spiegando l’importanza della vaccinazione contro il Covid, per la protezione di sé stesse e del nascituro – spiega il primario del reparto di Ostetricia-Ginecologia del Ca’ Foncello, Enrico Busato -. Saremo a disposizione per rispondere a tutti i possibili dubbi che nel caso delle donne in gravidanze riguardano, nella maggior parte dei casi, il bimbo che portano in grembo. A tutte loro posso assicurare che la vaccinazione è estremamente importante e sicura: il recente ricovero di tre donne incinte all’ospedale di Treviso, una delle quali purtroppo in Terapia intensiva, ha confermato come gli effetti del Covid possano essere molto gravi, sia per le future mamme che per i bimbi per cui il mio invito non può che essere alla vaccinazione”. Il “Punto rosa” all’ex Maber sarà attivo ogni mercoledì dalle 15.00 alle 19.00. “Oltre al box dedicato nel Vax Point di Villorba attiveremo, negli altri due Distretti, canali informativi dedicati con i reparti di Ostetricia dell’ospedale di Montebelluna per l’ex Ulss 8 e con il nosocomio di Conegliano per l’ex Ulss 7 – spiega il direttore generale, Francesco Benazzi -. A Montebelluna le donne in gravidanza potranno inviare una mail con tutti gli eventuali quesiti a ostetriche. montebelluna@aulss2.veneto.it o telefonare il mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 al n. 0423.611660. A Conegliano, invece, il Punto informativo per le gestanti sarà attivo tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00, contattando lo 0438.663128”.
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La ricerca. A fine 2020, durante la massima diffusione della seconda ondata di pandemia in Italia
Ambienti chiusi, con mascherine e ricambio d’aria il rischio di trasmissione è molto basso E’ stata analizzata la concentrazione delle particelle virali nell’aria in diversi ambienti di comunità operativi anche durante le restrizioni
Funghi, i consigli utili per chi li raccoglie nei boschi
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onsumare solo funghi controllati da un vero micologo (e diffidare dagli esperti improvvisati); consumarli in quantità moderate, solo in perfetto stato di conservazione e ben cotti; non somministrarli ai bambini né alle donne gravide; sbollentarli prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi; non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali; non regalare i funghi raccolti se non controllati; nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina del botulino. Sono le buone regole che il Ministero della Salute ha messo a punto per gli appassionati della raccolta di funghi, nella stagione che ha preso il via, quest’anno anche in anticipo a causa delle abbondanti piogge, e che proseguirà fino ad autunno inoltrato. Le raccomandazioni sono varie, per evitare i pericoli legati ai rischi di intossicazioni o avvelenamenti, ma il più importante è quello di far analizzare i funghi raccolti da un ispettore micologo dell’Asl della zona, un servizio peraltro che viene fornito gratuitamente. Il pericolo di prendere per buone delle varietà che, al contrario, possono causare avvelenamento o intossicazioni alimentari non è così raro, soprattutto per coloro che sono occasionali raccoglitori di funghi. Per avere la certezza della commestibilità di quanto si è raccolto, dunque, è necessario rivolgersi a dei professionisti dell’ispettorato micologico che esegue quotidianamente perizie e controlli. Pertanto è assolutamente necessario evitare di mangiare funghi di cui non si conosce la provenienza. L’errore più frequente è quello di confondere specie di funghi commestibili con i loro “sosia” velenosi. Altro errore in cui si incappa frequentemente è quello di consumare funghi commestibili ma in stato di avanzata maturazione, marcescenti o infestati da parassiti o muffe. C’è poi la tendenza a dare retta alle credenze popolari, che a volte sono solo false leggende. Ad esempio è falso credere che i funghi che crescono sui ceppi e cui tronchi di alberi vivi siano tutti buoni, così come è altrettanto falso pensare che i funghi dei nostri prati non siano mai velenosi. E’ bene dunque evitare di affidarsi a queste prassi e far controllare i funghi raccolti. Come fare? Intanto conservando i funghi in adeguati contenitori, quindi procedendo ai controlli al più presto possibile. I funghi vanno portati completi, così come sono stati raccolti, senza prima aver provveduto alla toelettatura e all’esportazione di parti che possono essere utili all’identificazione e va portata tutta la quantità raccolta per evitare errori di identificazione di specie simili. In caso di sospetto avvelenamento, tuttavia, o di disturbi che insorgono dopo aver consumato dei funghi è bene recarsi immediatamente al più vicino Pronto soccorso, evitando terapie o manovre autonome. E’ bene, se possibile, portare con sé residui dei funghi utilizzati. Questa la sintesi delle buone abitudini da osservare del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.
on mascherina, distanziamento e ricambio d’aria, nei luoghi pubblici al chiuso il rischio di trasmissione in aria del Covid è risultato inferiore al minimo rilevabile. Lo evidenzia uno studio condotto per la prima volta in Italia, dagli Istituti di Scienze dell’atmosfera e del clima e di Scienze polari del Cnr, Università Ca’ Foscari Venezia e Istituto Zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, pubblicato su Environmental Science and Pollution Research. LE MISURE ADOTTATE La rapida diffusione del Covid-19 nell’autunno 2020 durante la seconda ondata della pandemia ha portato all’introduzione di specifiche misure restrittive a carattere regionale basate sulla classificazione del rischio con una scala di colori. Per una definizione più precisa possibile del rischio, è estremamente importante rispondere agli interrogativi sul ruolo della trasmissione in aria (detta airborne) in specifici ambienti di comunità al chiuso, come supermercati, ristoranti, mezzi pubblici. “Il ruolo della trasmissione airborne dipende da diverse variabili tra cui la concentrazione delle particelle virali, che è stata studiata principalmente in ambienti ospedalieri o destinati alla cura dei pazienti Covid-19”, spiega Daniele Contini dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Lecce. “Tuttavia, i dati riguardanti gli ambienti di comunità pubblici al chiuso sono ancora scarsi; per questo, e per la complessità dell’argomento, abbiamo condotto uno studio specifico in diverse città italiane”. LA RICERCA La ricerca, che si è svolta tra novembre e dicembre del 2020, durante la massima diffusione della seconda ondata di pandemia in Italia, ha analizzato la concentrazione delle particelle virali nell’aria in diversi ambienti di comunità operativi anche durante le restrizioni: la stazione ferroviaria di Mestre e due supermercati nell’area metropolitana di Venezia; la mensa Cnr dell’area della ricerca di Bologna; un centro commerciale, una farmacia, ed un salone di parrucchiere a Lecce. I dati raccolti hanno quindi interessato aree del Paese con diffusione del virus e condizioni atmosferiche significativamente diverse. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Science and Pollution Research, a firma, oltre che del Cnr-Isac, dell’Istituto di scienze polari del Cnr, dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata (Izspb). “La presenza del virus nei campioni di aerosol è stata verificata raccogliendo particolato atmosferico, PM10
e polveri totali sospese, e determinando la presenza del materiale genetico (RNA) del Sars-CoV-2 con tecniche avanzate di laboratorio” prosegue Contini. “Tutti i campioni raccolti sono risultati negativi e non sono state osservate differenze relative a orari di apertura, presenza di persone e chiusura degli ambienti. Questo significa che il virus è assente o in concentrazione inferiore alla rilevabilità e conferma come, con le limitazioni osservate (distanziamento fisico, contingentamento degli ingressi ed uso delle mascherine), la probabilità di contagio airborne appare molto bassa”. “I risultati delle misure sono compatibili con i risultati delle simulazioni svolte tenendo conto della situazione epidemiologica nelle diverse aree di studio e che ha evidenziato il ruolo importante della ventilazione negli ambienti indoor e dell’utilizzo delle mascherine nel ridurre i rischi di trasmissione in aria del virus”, precisa Franco Belosi, Cnr-Isac. “Ciò rafforza l’importanza di osservare negli ambienti chiusi le norme su mascherine, distanziamento e controlli, incrementando quanto possibile, la ventilazione”. “Un rischio maggiore potrebbe infatti verificarsi in ambienti indoor ventilati più scarsamente, dove le goccioline respiratorie possono rimanere in sospensione per tempi più lunghi e depositarsi sulle superfici, incrementando la possibilità di contaminazione per contatto indiretto (mediato dalle superfici) rispetto al contatto diretto tra gli individui”, conferma Andrea Gambaro docente Università Ca’ Foscari Venezia. “Lo studio suggerisce anche l’importanza di sviluppare un protocollo standard per la valutazione della presenza del Sars-CoV-2 in aria, per migliorare i limiti di rilevabilità e omogeneizzare i risultati di studi diversi” conclude Giovanna La Salandra, della Struttura ricerca e sviluppo scientifico dell’Izspb.
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on-line: OTTOBRE 2021
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Passeggiare in autunno con il cane anche quando piove e fa freddo Non tutti i nostri amici a quattro zampe reagiscono allo stesso modo di fronte alla pioggia o al terreno bagnato, qualche consiglio per un’uscita senza pensieri e un rientro sereno
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a passeggiata giornaliera è un momento di svago per l’animale e di relax per il suo padrone. L’autunno è arrivato, l’aria si rinfresca e le piogge sono più frequenti! Ma con condizioni meteorologiche avverse, camminare all’aria aperta diventa più una costrizione che un piacere. Non tutti i cani reagiscono in maniera uguale alla pioggia. Ci sono quelli che amano rotolarsi in una pozzanghera e bagnarsi sotto la pioggia e quelli che al contrario, quando si varca la soglia di casa percepiamo un’espressione di disappunto. Le motivazioni possono essere diverse: dal fastidio del pelo bagnato, alla paura dei temporali o dall’età del nostro amico a quattro zampe. In questo ultimo caso è opportuno uscire quando la pioggia diventa più leggera e portare il cane nel suo parco preferito o nel suo percorso quotidiano, trasformando così questa situazione di stress in un momento piacevole e familiare. I cani sono ben attrezzati per affrontare il freddo, la pioggia, la neve. La miglior difesa contro il freddo non sta solo nel pelo, ma anche in un’a-
limentazione adeguata. Per i cani a pelo raso o cani anziani che possono avere freddo, o subire gli sbalzi di temperatura, l’ideale è coprirli con un impermeabile. Esistono in commercio diversi indumenti per cani waterproof e resistenti al vento. La cosa importante è lasciare la libertà di movimento, che sia traspirante, che tenga caldo e, infine, che sia adatto e comodo per le caratteristiche del cane. Anche scegliere il posto giusto dove trascorrere il proprio tempo all’area aperta, può aiutarci anche nelle giornate di pioggia autunnali. Evitare ovviamente i campi e i prati con la fanghiglia altrimenti ripulire il cane diventerà un’impresa. L’ideale sarebbe trovare un luogo alberato così che i rami e le foglie possano filtrare il cadere della pioggia e riparare un po’ il tragitto. Dopo una passeggiata sotto la pioggia è importante asciugare il nostro cane, con particolare attenzione alla coda, alla pancia e controllando bene che i cuscinetti siano asciutti per evitare l’eventuale formazione di funghi. Meglio asciugare il pelo del cane con
un asciugamano e poi eventualmente, in caso di necessità, ricorrere al phon, ma è sconsigliato usarlo troppo spesso per evitare di seccare il pelo del cane. Durante la stagione autunnale si tende a ridurre la permanenza all’aria aperta, così come la durata delle uscite con il proprio cane solitamente si riduce. Seppur questo cambiamento delle ruotine quotidiane possa essere giustificabile, non dobbiamo dimenticare che i nostri animali continuano ad avere bisogno di una quota di atten-
zioni; è importante quindi dedicar loro parte del nostro tempo, regalare dei momenti di gioco, in modo che lo svago fuori casa durante la stagione calda, possa viverlo anche all’interno con la stagione autunnale.
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Il vademecum. I primi freddi possono provocare degli squilibri fisici ed emotivi da evitare
È iniziato l’autunno. Come preparare cani e gatti al cambio di stagione Anche le abitudini alimentari cambiano: servono più calorie e l’appetito aumenta, i pasti pertanto devono essere adeguati, anche in base allo stile di vita degli animali
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utunno stagione di passaggio che ci traghetta tra le alte temperature estive e il freddo intenso invernale. Un passaggio che può avere delle conseguenze sul nostro fisico e anche su quello dei nostri animali domestici. Con l’arrivo di questa stagione, infatti, le basse temperature e i primi freddi possono avere un impatto molto significativo non solo su di noi, ma anche sui nostri amici a quattro zampe provocando anche squilibri fisici ed emotivi. È importante anche in questo periodo dell’anno tenere in considerazione alcuni aspetti, per aiutare il cane ed il gatto a rimanere in salute. In previsione del freddo dell’inverno avviene il fenomeno della muta: il manto peloso degli animali domestici si rinnova, per affrontare al meglio le basse temperature. A differenza della muta primaverile, la perdita di pelo nella stagione autunnale comporta una minor quantità di pelo perso, perché gli animali si spogliano del manto estivo che è ben più leggero di quello invernale. La rimozione del manto in eccesso permetterà alla cute di ossigenarsi di più, facilitando la crescita di un mantello più forte. Prendersi cura del manto dei nostri animali consente anche di tenere la casa pulita, evitando l’accumulo di peli negli spazi domestici. Un consiglio valido sempre, ma da tenere in considerazione maggiormente con l’arrivo dell’autunno, è quello di spazzolare un po’ più spesso e più a fondo il nostro cane o gatto. Un altro fenomeno molto importante da valutare con il cambio di stagione è la presenza di parassiti. Complice il calore dato dal riscalda-
mento domestico, i batteri tendono ad attaccare dentro casa; per questo motivo è importante non sottovalutare la protezione dei nostri amici a quattro zampe anche dopo il periodo estivo. Oltre ad usare prodotti specifici, gli come gli antiparassitari, è consigliato lavare tutto il corredo dei nostri pet: il lavaggio a 90° C. di cucce, copertine e giochi aiuta a prevenire i germi e a vivere in un ambiente pulito e sicuro. Per tutelare cani e gatti dalle malattie che pulci, zecche possono trasmettere è comunque importante difenderli tutti i mesi dell’anno e rivolgersi sempre al proprio veterinario per conoscere le migliori prassi da seguire. In questo particolare momento dell’anno si modificano anche le abitudini alimentari di cane e gatto. L’alimentazione dei quattro zampe varia in base alla razza, all’età e alle abitudini, ma nonostante questo con l’arrivo dell’autunno tendono a consumare più calorie. Inoltre, con il freddo gli animali hanno più appetito di conseguenza anche i pasti devono adeguarsi al cambio di stagione. Per questo è consigliabile prevedere, anche con l’aiuto e i consigli del veterinario, alimenti che soddisfino il fabbisogno lipidico, vitaminico e proteico in maniera proporzionata. Infine, lo stile di vita dei nostri animali è influenzato anche dai primi freddi e dalle giornate più corte. Nonostante l’arrivo di basse temperature è importante stare attenti alla loro salute fisica e mentale. Trascorrere molte ore in casa può portare sbalzi d’umore e depressione, inoltre è facile che i nostri animali prendano peso.
È fondamentale assicurarsi che gli animali di casa non si impigriscano troppo. Per farli divertite non bisogna rinunciare all’ esercizio fisico, il gioco in casa o astenersi alle passeggiate in orari con temperature più miti. I primi freddi possono causare fastidi anche all’apparato respiratorio e intestinale che in alcuni casi sfociano anche in raffreddori, laringiti o bronchiti. Tutti questi piccoli accorgimenti possono fare la differenza, ma non sempre riescono a evitare gli acciacchi della stagione fredda. In caso di problemi è consigliato evitare i rimedi fai da te e consultare il proprio veterinario di fiducia per una terapia mirata.
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Cambio casa. Per i nostri amici è un’esperienza da gestire con la massima delicatezza e attenzione
Affrontare la novità del trasloco con gli animali domestici I
l trasloco rappresenta un momento particolare per la vita di una persona. Il tempo, le incombenze burocratiche e il costo sono i pensieri che comportano spesso stress e disagi. Anche gli animali domestici vivono questo periodo come un momento molto più pesante di quanto succeda a noi. Organizzare un trasferimento, quando in famiglia sono presenti cani o gatti, diventa un momento molto delicato che deve essere affrontato con una preparazione adeguata. Quando si cambia casa è fondamentale aiutare i nostri animali domestici, fidati compagni nella vita di ogni giorno, ad affrontare il nuovo habitat ricorrendo ad una serie di semplici strategie, affinché il trasloco non risulti stressante anche per loro. I gatti odiano i cambiamenti, gli ambienti nuovi, la confusione. Sono animali molto territoriali e possono avere problemi ad accettare una nuova casa. Gran parte del loro senso di sicurezza e di adattamento, infatti, deriva dagli stimoli visivi e olfattivi familiari del proprio territorio. Ecco che il trasloco potrebbe richiedere qualche attenzione particolare. Possiamo individuare tre fasi, legate a prima, durante e dopo l’evento, da seguire per effettuare un trasferimento. Come prima cosa se il nostro gatto non è abituato a stare nel trasportino, è necessario cominciare a farlo correttamente prima del trasloco. Una soluzione è quella di posizionare all’interno una coperta e del cibo a lui familiari in modo che riconosca la cosa come qualcosa di positivo e possa entrare senza paura. Un altro suggerimento è rendere divertente il momento dell’imballaggio degli oggetti di casa. Molti gatti amano giocare con le scatole; posizionarne in giro per casa in modo che possa vedere che quello che sta succedendo, potrebbe aiutare il nostro felino. Diversamente, se il gatto è abituato ad uscire fuori, qualche settimana prima del trasloco sarà necessario abituarlo a stare in casa. In generale è importante non stravolgere la routine del gatto e continuare a giocare con lui per tenerlo distratto fino al giorno dello spostamento. Il momento è arrivato e il nostro amico a quattro zampe sarà terrorizzato dal trasporto di scatole e dal rumore. È importante trovare nella vecchia casa, una stanza sicura e riparata, l’ultima ad essere sgomberata, in cui posizionare le sue cose e un angolo dove possa andare a nascondersi, come ad esempio una scatola. È fondamentale che il gatto venga trasferito nella nuova casa quando il trasloco è concluso e tutti i mobili sono già stati posizionati. Infatti, l’arrivo in una casa piena di scatoloni e oggetti creerebbe ancora più confusione nella percezione del nuovo ambiente. Il segreto è rendere il nuovo ambiente il più possibile riconoscibile e familiare. Mantenere un mobile vecchio e identificabile dal nostro animale, come, ad esempio, una sedia su cui amava dormire o farsi le unghie, un mobiletto su cui amava saltare, può aiutare ad ambientarsi più rapidamente. Rendere la nuova dimora il suo rifugio sicuro: preparare una nuova stanza; lasciare un posto dove nascondersi; mantenere il suo cibo preferito; cercare di mantenere invariata la routine. Un semplice consiglio è quello di strofinare un capo di vestiario sulla testa del gatto e passarlo sugli angoli del divano, sui bordi delle porte per distribuire i suoi feromoni in tutta la casa. Il primo periodo in casa potrebbe essere un po’ difficile ed è possibile che ci possa mettere fino a un paio di mesi prima di ambientarsi alla nuova dimensione. Anche se i gatti sembrano indipendenti e solitari, la presenza del padrone è importante. Prendere del tempo esclusivo da
passare con il proprio gatto, non farà bene solo a lui, ma sarà un toccasana anche per i proprietari, ancora stressati dopo il trasloco. Traslocare per un cane vuol dire cambiare ‘habitat’, riappropriarsi di nuovi spazi, sentirli suoi e renderli di sua proprietà, scoprire nuovi odori, nuovi rumori, nuovi cani vicini di casa. Essendo un animale particolarmente abitudinario e territoriale, potrebbe apparire nervoso e anche timido nel conoscere la nuova realtà. Rendere questo passaggio il più sereno possibile è fondamentale. Può essere molto utile fargli prendere confidenza con il nuovo ambiente, il nuovo quartiere e i nuovi vicini, compresi i cani e gli altri animali del vicinato. Può essere una buona idea fare il tragitto a piedi, in modo che il cane riconosca lo spostamento e lo avverta, così come una volta si muoveva in branco con i suoi simili, la normalità, un evento naturale. Un errore frequente è quello di lavare gli oggetti personali dell’animale. Ritrovare i suoi odori nella nuova casa, che ancora non ha tracce del ‘suo passaggio’, potrebbe dare molto conforto al nostro animale a quattro zampe. Arrivati nella nuova casa è importante accompagnarlo e incentivarlo, anche attraverso il gioco, nella scoperta dei nuovi ambienti. Una volta finita l’esplorazione è opportuno lasciarlo libero di perlustrare autonomamente gli spazi. Per qualche settimana, la nuova routine del cane deve essere assolutamente identica alla vecchia. Diversamente dai gatti, il cane si lega al padrone in maniera quasi simbiotica, la presenza del padrone al fianco dell’animale è in grado di calmare e di rassicurare anche il cucciolo più timoroso. Sicuramente, che si tratti di cani o gatti, per limitare lo stress, possiamo seguire tutti questi accorgimenti, ma un altro aiuto valido è quello di affidare il trasloco ad una ditta esperta. Così facendo sarà possibile stare accanto al proprio animale domestico tutto il tempo che si desidera e con tranquillità. Per i proprietari, il consiglio più importante è quello di cercare di rimanere il più possibile tranquilli. L’animale, avvertendo lo stress del padrone, potrebbe a sua volta farsi coinvolgere dall’atmosfera negativa, associando il cambio di casa a un evento di cui avere paura.
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Gli accorgimenti. Predatori per natura, i felini amano “attaccare” vasi e giardini
Come tenere lontani i gatti dai vasi e dalle piante in casa P
iante e gatti, un connubio non sempre semplice. Vasi distrutti, piante rovinate e terriccio sparso un po’ ovunque. Chi vive con un gatto, predatore di natura, spesso è obbligato a rinunciare alla possibilità di avere piante e fiori in casa. Un vaso può quindi rappresentare un ambiente da esplorare e un nuovo passatempo: scavare nel terreno del vasetto, mordere e giocare con gli steli e le foglie dei fiori. Ma esistono facili rimedi, economici e casalinghi, per allontanare i nostri animali domestici dalle piante, senza dover rinunciare alla compagnia dei gatti e alla bellezza della vegetazione in casa. Una soluzione gustosa che non serve ad allontanare, quanto piuttosto a distrarre i gatti è la cosiddetta erba gatta. Sembra, infatti, che i nostri amici felini siano particolarmente attratti da questa tipologia di pianta. Basterà collocarla
in un punto facilmente accessibile all’animale, per distrarlo e tenerlo lontano da quelle piante che devono restare integre. Inoltre, questo rimedio è benefico anche per loro perché favorisce il processo digestivo. Se possedete un terrazzo o un giardino, alcune erbe aromatiche, per il loro forte odore, fungono da repellente. Un metodo naturale per tenere i nostri animali lontano dai fiori. Tra le più efficaci troviamo: pepe, rosmarino, citronella, erba cipollina, aglio e cannella. Posizionando quindi le piante aromatiche nei punti strategici della casa, è possibile ridurre notevolmente l’impatto negativo dei felini. Inoltre, possiamo creare un infuso con acqua calda e le erbe sopra citate, lasciarlo raffreddare e utilizzarlo come spray ed erogarlo sulle foglie. Questo avrà lo stesso effetto dei fondi di caffè in polvere: basterà,
infatti, cospargere i sottovasi delle piante o delle ciotoline da posizionare vicino ai vasi sul balcone. Un metodo con un doppio beneficio, per i gatti e per le piante. Infatti, rappresenta un ottimo concime del tutto naturale per il terreno. Una delle soluzioni non aggressive e molto utilizzate per salvaguardare la salute della vegetazione
dalla curiosità dei gatti, è utilizzare gli oli essenziali a base di citronella, rosmarino e lavanda. È consigliato preparare i batuffoli di cotone da posizionare alla base delle piante in vaso. Il gatto considera questi odori sgradevoli, di conseguenza, si allontanerà dalla zona. Il rimedio è valido anche per gli spazi della casa, come mobili e armadi.
Le soluzioni sono molteplici e soprattutto facili da creare e attuare. È inutile, quindi, adottare atteggiamenti rigidi nei confronti dei nostri amici pelosi. Il gatto è un animale molto curioso, l’unico modo, è adottare questi metodi in modo da salvaguardare le nostre piante e allo stesso tempo, farci incantare dalle fusa del nostro gatto.
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Oroscopo
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Ariete Il vostro intuito vi consentirà di orientarvi verso la strada giusta, ottenendo i risultati positivi che cercavate. Procedete determinati, seri, e convinti verso la meta che vi siete proposti di raggiungere
Ottobre
Toro Il momento è buono per intraprendere un nuovo percorso che porterà alla realizzazione del vostro progetto di cambiamento e per ripensare ad alcune situazioni che da tempo volevate cambiare
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Bilancia Qualcosa di inaspettato sconvolgerà la vostra quotidianità, ma non è detto che sia un male. Valutate con attenzione i pro e i contro. Potrebbe essere il momento giusto per una svolta, anche professionale
Scorpione
E’ tempo di consolidare i propri progetti, si viaggia a pieno ritmo con tanto entusiasmo e qualche evasione
Affrontate le sfide che vi si presentano con coraggio ma anche con serenità, una per volta, e riuscirete ad uscirne vincitori. Il vostro modo di fare vi aiuterà a trovare, di volta in volta, le soluzioni migliori
Gemelli
Sagittario
Dovete fare attenzione alle vostre reazioni e fermarvi in tempo per evitare conflitti e discussioni che mal tollerate, soprattutto in questo periodo. Una notizia a sorpresa renderà tutto più facile
Il periodo è sereno, procedete spediti verso gli obiettivi che vi siete dati, anche la vita affettiva si rivela tranquilla, E’ un periodo decisamente buono da vivere a pieno
Cancro
Capricorno
Siete concentrati sulle cose della vostra vita personale e questo talvolta vi distoglie da tutto il resto, Siete alla ricerca di rassicurazioni e stabilità
Vi si presenta una occasione nel lavoro che proprio non potete lasciarvi sfuggire, la vostra ambizione vi costringerà a prendere in considerazione e valutare ogni proposta, saprete individuare quella migliore per voi
Leone
Acquario
Dopo tanta fatica e dedizione è arrivato il momento dei riconoscimenti in ambito lavorativo e una migliore prospettiva economica. Il periodo è favorevole anche nella vita sentimentale
Siete creativi e sognatori come sempre e questa vostra disposizione vi servirà a valorizzare i vostri progetti e vi consentirà di mettere a frutto i vostri piani. In questo periodo avete una marcia in più
Vergine
Pesci
Abbandonate il vostro proverbiale autocontrollo e lasciatevi andare al divertimento e all’evasione, cercate nuove avventure che potrebbero diventare anche importati. E’ tempo di mettere in secondo piano il lavoro
Fuggite dalla monotonia in cerca di un’evasione che vi faccia vivere esperienze interessanti e nuove. La vostra curiosità vi porterà lontano, lungo la strada che avete da sempre sognato per voi
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