LUGLIO 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.144
di Venezia e Mestre
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LA CLASSIFICA
Luigi Brugnaro è il sindaco più popolare d’Italia A DESE
Nasce il nuovo polo della logistica
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VENEZIA SPERIMENTA IL CONTRIBUTO D’ACCESSO DA GENNAIO 2023 Riflettori puntati sul turismo in città, che finalmente ritrova i numeri pre pandemia
Credito foto: Lorenzo Porcile
Servizi all’interno
IL CASINÒ INVESTE SUL FUTURO CON L’APERTURA H24 NEI WEEKEND
UN NUOVO IMPIANTO
Il futuro di Porto Marghera nel riciclo della plastica “BOTTEGHE IN CAMPO”
Un progetto per sostenere il commercio CA’ FOSCRI
BUONA ESTATE
con le nostre pagine di giochi ECONOMIA Credito foto: Lorenzo Porcile
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Il progetto sperimentale a Ca’ Noghera nasce dall’esperienza dei grandi casinò americani Servizio S ervizio a pag. 16
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er giorni abbiamo avuto sotto gli occhi le impressionanti e dolorose immagini del disastro della Marmolada, quel fiume di ghiaccio e roccia che ha travolto vite e destini, quello squarcio azzurro sulla sommità del ghiacciaio morente, una ferita che non si rimarginerà più e che rimanda ad altre ferite, altri sfregi, dalla tempesta Vaia all’acqua granda a Venezia, dal mare che risale il Po in secca ai campi arsi dalla siccità o martoriati dalla grandine. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Luigi Brugnaro è il sindaco più popolare d’Italia T
utti gli amministratori dicono di non fidarsi mai dei sondaggi e che il loro vero “campione statistico” è stare in mezzo alla gente. Poi però, anno dopo anno, attendono con impazienza, timore e speranza il Governance Poll, la classifica sul gradimento dei sindaci realizzata da Noto Sondaggi – una delle più prestigiose agenzie specializzate del Paese – e pubblicata dal Sole 24 Ore. Luigi Brugnaro, che nel 2020 vinse al primo turno le Elezioni Comunali con il 54,1%, oggi gode di un consenso del 65% facendo registrare un balzo di 11 punti percentuali rispetto al dato di poco meno di due anni orsono. Un risultato di grade prestigio che proprio come per il Sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravati (secondo), quello di Bari, Antonio Decaro (terzo) e quello di Milano, Beppe Sala (quarto), testimonia come i primi cittadini, a prescindere dalle appartenenze politiche, risultino essere, soprattutto in anni difficili come quelli che stiamo vivendo, il punto di riferimento essenziale dei cittadini che li apprezzano, evidentemente, per pragmatismo e vicinanza: elementi così lontani dalla politica dei palazzi romani. Persino il Presidente Mario Draghi, certamente il più apprezzato esponente politico e di governo, può contare su una fiducia pari al 51,9% degli intervistati dall’agenzia Index Research alla fine dello scorso maggio, in calo del 12% rispetto alle rilevazioni realizzate al momento del suo insediamento nel febbraio 2021. Dopo questo risultato tutti gli occhi della politica saranno, ancora di più se possibile, su Venezia e a poco più di tre anni dalle prossime elezioni centrodestra e centrosinistra, ammesso che nel rimescolamento della politica dei prossimi anni gli schieramenti resteranno questi, dovranno evidentemente intensificare la propria attività.
di Venezia e Mestre
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Il Governance Poll del Sole24 Ore incorona il primo cittadino
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Chiuso in redazione il 14 luglio 2022
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< > < >www.lapiazzaweb.it< > <
Gli sconvolgimenti climatici fanno parte della lunga storia della Terra, ma non possiamo continuare a parlare, di fronte ad ogni nuova tragedia, di “tragica fatalità” o di “evento imprevedibile”, come a voler allontanare responsabilità o anche un semplice coinvolgimento che vada oltre lo shock e l’emotività del momento. Purtroppo sulla Marmolada non è successo niente di straordinario, come ci hanno spiegato gli esperti già negli istanti successivi al disastro. Da decenni il ghiacciaio è in ritirata e ormai il fenomeno è irreversibile, accentuato da annate sempre più calde, anche in quota, e povere di precipitazioni. Un fatto imprevedibile con precisione, certo, pur nella consapevolezza che prima o poi sarebbe successo. Ed è successo nel pomeriggio di una calda domenica, mentre decine di escursionisti stavano rientrando dalla vetta. Il tragico crollo del ghiacciaio ci ha risvegliati dalla nostra indifferenza perché ormai è chiaro a tutti che gli effetti dei cambiamenti climatici li stiamo vivendo “in diretta”, evento dopo evento. Solo restando dentro i confini del nostro Veneto negli ultimi anni abbiamo assistito a furiose tempeste, esondazioni e allagamenti, smottamenti, trombe d’aria, grandinate, ma anche fenomeni come la subsidenza e il cuneo salino, il mare che non trovando alcun ostacolo risale per chilometri e chilometri il fiume in secca. Ma ci sono anche aspetti meno evidenti, come un’area umida che si prosciuga, una fontana di montagna che smette di zampillare, un bosco decimato dai parassiti. Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi, questo è un dato di fatto, non un’opinione sulla quale si può tranquillamente dissertare. E non lo è certo da oggi anzi, da decenni gli scienziati, spesso zittiti come delle petulanti cassandre, mettono in guardia sulle conseguenze di quel mezzo grado di temperatura in più, di quei millimetri di pioggia in meno, ci ammoniscono sull’uso indiscriminato delle risorse naturali e sulla massiccia produzione di anidride carbonica. Di fronte all’ennesimo segnale non possiamo voltarci dall’altra parte, ora è il tempo della consapevolezza e della responsabilità.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< > < Redazione >redazione@givemotions.it< > <
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Speciale Turismo
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La novità. Dal 2023 tutti i non residenti in Veneto e senza pernottamento dovranno pagare dai 3 ai 10 euro
Contrasto al turismo di massa: arrivano prenotazione e contributo d’accesso U
na misura per contrastare il turismo di massa e allo stesso tempo preservare la bellezza ineguagliabile di Venezia. A partire dal 16 gennaio 2023 tutti i turisti non residenti in Veneto e che non pernotteranno nella Serenissima, dovranno pagare un contributo alla città variabile dai 3 ai 10 euro. L’importo si differenzierà a seconda dell’anticipo con il quale si prenota e dell’afflusso previsto per il giorno di arrivo. Il capoluogo lagunare, dopo decenni di discussioni e milioni di parole, ha dunque deciso di tutelarsi dal caos del turismo di massa, in particolare dall’intasamento dovuto alle frequenti visite di una sola giornata. Non ci saranno assolutamente limiti agli ingressi, quindi nessun numero chiuso o tetto di turisti. Il provvedimento adottato fissa le linee guida per l’introduzione di un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici, con la definizione di principi generali, esclusioni, esenzioni, controlli e sanzioni, attraverso una piattaforma multicanale e multilingua, semplice e intuitiva, ma molto articolata nella sua progettazione, che sarà resa disponibile entro la fine dell’anno. L’obiettivo è quello di disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi dell’anno e incentivare un turismo pernottante, distribuito in un diffuso arco temporale ed in linea con la delicatezza e unicità della città. Del resto da qualcosa bisognava partire e solo il coraggio di questa amministrazione ha fatto si che si prendesse una
strada e s’iniziasse ad intervenire senza sentirsi ostaggio di chi si lamenta a prescindere. La pensa allo stesso modo l’Assessore al Turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini, che nei giorni scorsi ha presentato anche ai media internazionali la proposta evitando le tante distorsioni e le fake news che si sono scatenate immancabilmente: “Dopo anni di discussioni su come gestire meglio i flussi turistici in città un’iniziativa che rap-
Non ci saranno assolutamente limiti agli ingressi, quindi nessun numero chiuso o tetto di turisti presenta un grande traguardo. Già prima che iniziasse la pandemia, il Comune di Venezia aveva ottenuto dal Parlamento, grazie all’impegno del sindaco e di tutta l’Amministrazione, la possibilità di introdurre un contributo d’accesso. Siamo riusciti nei mesi scorsi a migliorare ulteriormente i meccanismi che regolano questo sistema. La vera rivoluzione è il sistema integrato tra contributo d’accesso e prenotazione, l’obiettivo di questa misura, che ormai non era più rinviabile, è quello di ridurre gli eccessi di turisti giornalieri e picchi stagionali, cercando un equilibrio tra le esigenze dei residenti, dei turisti pernottanti e di quelli che visitano la città in giornata. Un equilibrio che viene a mancare in alcuni periodi dell’anno. Siamo i primi al mondo ad
Un momento della conferenza stampa di presentazione degli assessori Simone Venturini e Michele Zuin
introdurre questo sistemaaggiunge Venturini - ed abbiamo la consapevolezza che non tutto potrà funzionare bene sin dall’inizio, ma saremo pronti a migliorare in corso d’opera. Vogliamo garantire al turista la migliore qualità della visita e fare in modo che
la città sia in grado di dare ai visitatori tutti i servizi di cui hanno bisogno”. In sintonia le riflessioni dell’assessore al Bilancio del Comune di Venezia, Michele Zuin: “In questi anni si è parlato molto di come controllare meglio le presenze in città ma idee con-
crete se ne erano viste poche. Questo sistema integrato che presentiamo vuole servire a gestire al meglio i flussi turistici, e non a fare cassa, come qualche buontempone sta dicendo in giro, rappresentando un incentivo per un turismo più ordinato. Gli introiti del contributo di accesso serviranno innanzitutto a pagare i costi per l’introduzione del sistema e poi a scontare le bollette Tari ai residenti. Fissare dei limiti alle presenze, in alcuni periodi, può essere necessario, ma ciò non vuol dire chiudere la città. Venezia resterà sempre aperta a tutti. Riteniamo però che visitarla sia più bello, tranquillo e sicuro se si prenota. La misura consentirà inoltre ai residenti di vivere meglio la propria città”.
Ticket d’accesso: una tariffa a seconda del grado di affollamento Nel dettaglio, le tariffe saranno differenti a seconda del grado di affollamento previsto per la giornata, contrassegnato con un bollino verde per un livello basso, uno rosso per il livello medio e nero per un livello alto. Il comune metterà poi in funzione un portale che genererà dei qr code personali, da esibire all’occorrenza. Infatti, oltre a passare il biglietto sugli scanner dei terminal per accedere alla città, con il ticket si potrà anche usufruire a delle agevolazioni sul prezzo dei trasporti pubblici e dei musei. Naturalmente ci saranno anche delle esenzioni. Tra le
categorie esonerate dal ticket di accesso: tutte le persone che vivono, studiano o lavorano in città, comprese quelle che vi entrano per brevi viaggi di lavoro. Inoltre, sono escluse anche le persone che pernottano a Venezia, in quanto pagano già la tassa di soggiorno compresa nella tariffa della struttura ricettiva. In me-
rito agli sconti, sono in via di definizione tutte le agevolazioni garantite dal biglietto di accesso. Verrà comunque applicata una riduzione del 50% sul biglietto a chi soggiornerà in una struttura nel territorio della regione Veneto. Infine, in merito alla logistica, a gestire la macchina operativa, sarà la Control room del Comune di Venezia, già attiva all’isola del Tronchetto che sorveglia la città attraverso un centinaio di grandi monitor, capaci di restituire le immagini di 360 telecamere e 40 contatori di persone piazzati su ponti, calli, canali e campielli.
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Speciale Turismo
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Domande e risposte. Chi paga, dove pagare, quali controlli e cosa succede se non si adempie?
Contributo d’accesso: ecco come funzionerà il nuovo sistema Tutto quello che c’è da sapere per accedere alla città di Venezia a partire dal 16 gennaio 2023
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cco un breve vademecum per orientarsi se si vuole venire in visita a Venezia a partire dal 16 gennaio del prossimo anno, quando entrerà in vigore il contributo d’accesso.. Il “cuore” del sistema Una piattaforma multicanale e multilingua, realizzata da Venis SpA, accedendo alla quale si potrà ottenere il titolo (es. QR-CODE) da esibire in caso di controlli le fattispecie di esclusione o di esenzione o il pagamento del Contributo di accesso, con tutte le relative informazioni. Chi deve pagare il contributo di accesso? Il contributo di accesso è applicato in via alternativa alla imposta di soggiorno e deve essere corrisposto da ogni persona che acceda alla
Città antica del Comune di Venezia o alle altre isole minori della laguna, fatte salve le esclusioni o le esenzioni previste. Viene richiesto un solo pagamento per accedere alla Città antica e alle isole minori I titoli attestanti il pagamento del contributo di accesso o la condizione di esclusione o di esenzione vanno conservati ed esibiti su richiesta al personale preposto ai controlli Che validità ha la misura? Al fine di regolamentare i flussi turistici e programmare i servizi pubblici saranno previste, con apposita delibera di Giunta:soglie giornaliere di presenze, anche differenziate nel corso dell’anno e/o per categorie di esenzione,
superate le quali il contributo di accesso può subire un aumento;singoli giorni o periodi dell’anno nei quali applicare una diversa misura del contributo di accesso;fasce orarie della giornata nelle quali NON applicare il contributo di accesso; periodi in cui non applicare il contributo per l’accesso a determinate isole minori della laguna; la pos-
sibilità di ridurre il costo del contributo di accesso se prenotato con largo anticipo. Come funziona per i passeggeri delle navi da crociera Sono tenuti a pagare il contributo nella misura ordinariamente determinata per la giornata di sbarco in Città Antica. La Giunta Comunale si riserva di determinare una misura forfettaria per
tali soggetti in accordo con i relativi vettori e/o con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, avviando forme e modalità di collaborazione anche mediante comunicazioni al passeggero per favorire un turismo sostenibile e consapevole della Città. Gli accessi dei passeggeri delle navi da crociera rientrano nel calcolo complessivo per il raggiungimento della soglia di accessi giornalieri. È prevista la riscossione coattiva Le somme accertate dall’Amministrazione a titolo di contributo di accesso, di sanzioni ed interessi, se non versate entro il termine indicato nell’atto notificato, sono riscosse coattivamente secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia tributaria. a cura di Giorgia Gay
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I dati del rapporto STR. L’indice di occupazione a giugno è stato del 77% (81% nello stesso periodo del 2019)
Arrivata la ripresa: i grandi alberghi rivedono i numeri pre Covid “
Il tasso di occupazione dei grandi alberghi del centro storico di Venezia e Mestre è tornato ai livelli pre-Covid”, dice Salvatore Pisani, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia, agli associati e al termine di un direttivo che rispetto agli anni scorsi fa sorridere gli operatori di un comparto pesantemente colpito dalla pandemia. I dati, del resto, sono lì a testimoniare che forse il peggio è passato. “Da un’indagine della società STR, emerge infatti che l’indice di occupazione a giugno 2022 è stato del 77% (81% nello stesso periodo del 2019) – aggiunge Pisani – e il trend per il mese di luglio, in continua crescita in vista della festa del Redentore, oggi si attesta al 62%”. Se la città si appresta a testare, unico provvedimento a livello nazionale, gli effetti del contributo di accesso, gli operatori che gestiscono i grandi alberghi possono guardare al futuro con serenità. Anche su base semestrale i numeri confermano il consolidamento della ripartenza. Nei primi sei mesi del 2022, infatti, il tasso era del 56%: un indicatore non troppo distante dal 66,7% del 2019. “Le città storiche sono quelle che più hanno risentito della crisi – dice Vincenzo Marinese, presidente di
Marinese: “La nostra forza è stata di non abbatterci mai, ora bisogna saper governare il futuro e preservare la bellezza di Venezia”
Confindustria Venezia Rovigo – e sono state le prime a risollevarsi perché questa industria ha radici profonde, personale specializzato, strutture organizzate. La nostra forza è stata di non abbatterci mai, ora bisogna saper governare il futuro e preservare la bellezza di Venezia perché non si può più far finta di niente. Bisogna essere uniti perché come abbiamo visto quando la crisi arriva colpisce tutti”. Dopo la lunga parentesi oggi la ripresa è solida non soltanto dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. Importante anche l’impegno del Comune di Venezia e del suo tessuto economico che è stato costante. “Accogliamo con favore la misura, inserita nel decreto Aiuti, che dà il via libera alla stretta sugli affitti turistici fissando un tetto di 120 giorni per le locazioni. Un provvedimento necessario, che pone un freno al fenomeno dell’abusivismo – spiega Salvatore Pisani - seguendo l’esempio virtuoso di importanti città
europee, quali Amsterdam, Barcellona, Berlino, Parigi. Si tratta di un obiettivo che ha visto Confindustria impegnata in prima fila già dal 2016. Un ringraziamento particolare va all’amministrazione di Venezia per aver sostenuto questa regolamentazione, che trova il nostro pieno appoggio, così come il ticket di ingresso e la prenotazione”. Confindustria, sta collaborando con il Comune per la parte tecnica, affinché il tracciamento sia il più possibile semplice e fruibile. Il dialogo con l’amministrazione è costante anche per quanto riguarda il decoro urbano. Venezia da qualche anno è un punto di riferimento per la moda e per il lusso e in futuro si sta progettando di organizzare per la fine ottobre il primo summit internazionale dedicato alla transizione sostenibile della filiera Moda&Lusso.Un importante evento che darà grande visibilità alla nostra destinazione in tutto il mondo.
Con “My Venice special card” percorsi culturali d’eccellenza Una card completamente digitale valida 365 giorni per visitare i luoghi di cultura più straordinari di Venezia a condizioni vantaggiose. È la “My Special Venice”, nuova iniziativa di Confindustria Venezia, che propone così un’esperienza turistica di eccellenza, attraverso percorsi studiati nelle realtà culturali associate. L’iniziativa, ad oggi, include: Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Fondazione Querini Stampalia, Fondazione Teatro la Fenice di Venezia, Fondazione Giorgio Cini (Complesso monumentale, Vatican Chapels, Labirin-
to Borges e Teatro Verde). Il progetto, realizzato da Confindustria Venezia insieme ai partner, consiste in una “Si tratta di uno dei progetti più innovativi promossi dalla nostra Associazione e legati al turismo in un centro storico come Venezia - sottolinea Salvatore Pisani, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia -. L’idea, nata all’indomani della mia elezione a Presidente di sezione, si è consolidata attraverso la sinergia tra le tante istituzioni culturali della città. Una collaborazione che promuoverà percorsi alternativi, in un’ottica di sostenibilità, favorirà la destagionalizzazio-
ne dei flussi e rappresenterà un importante strumento di revenue management, ovvero di gestione delle entrate. Sarà, inoltre, di grande appeal per i giovani appartenenti alla Generazione Z, che attraverso la card digitale potranno scoprire Venezia in modo semplice e smart”. L’acquisto diMy Special Venice avviene attraverso il sito www.myspecialvenice.com. È sufficiente verificare gli orari dei luoghi da visitare, valutare se sia richiesta la prenotazione, recarsi in biglietteria ed esibire il QR Code per usufruire dell’accesso veloce. Giorgia Gay
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Urbanistica
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Via libera dal consiglio comunale. L’investimento per l’impianto di Dese è di 50 milioni di euro
Nasce il nuovo polo della logistica Se i numeri indicano un cambiamento fondamentale, lo stesso sarà per quanto riguarda le destinazioni d’uso: ora con questa variante resta solo il comparto produttivo
L
’ambizione è sempre quella di cambiare la città dalle periferie verso le zone centrali. Per calibrare una città che per troppi anni (decenni) ha subito errori urbanistici che ne hanno stravolto l’identità. Qualche giorno fa è stata presentata una variante urbanistica al piano di interventi per creare nel territorio di Dese un hub destinato esclusivamente alla logistica. “Si tratta di un unico intervento anche se i comparti sono due. Siamo intervenuti perché uno è scaduto dal punto di vista amministrativo, mentre l’altro ancora è vigente Da qui la decisione di fare una variante urbanistica che desse valore aggiunto a quell’area” spiega l’asses-
Se i numeri indicano un cambiamento fondamentale, lo stesso sarà per quanto riguarda le destinazioni d’uso. Finora, quelle ammesse, per entrambi i comparti erano: attività produttive, direzionali, servizio alle persone, commercio al minuto e pubblici eser-
Il rendering del nuovo polo logistico e l’assessore Massimiliano De Martin
centi, servizi di riparazioni, servizi privati alla persona e all’abitazione. Una babele di attività che non avrebbero certo qualificato l’area. Ora con questa variante tutto eliminato, resta solo il comparto produttivo logistico. Una scelta dovuta forse a qualche gruppo interessato? Non si sa. Certo la concentrazione in un unico posto di attività di logistica aiuta l’ambiente.
“Sarà un riferimento per la merce in arrivo, anche per la vicinanza con uno degli ingressi della tangenziale”
Si stima che il nuovo centro logistico creerà 250 posti di lavoro
sore all’Urbanistica Massimiliano De Martin. L’area oggetto dei lavori come detto riguarda due comparti produttivi: il comparto C e il comparto D. in entrambi è prevista la riduzione di cubatura e altezza e il cambio di destinazione d’uso. “Faremo delle modifiche sostanziali dal punto di vista degli indici parametrici urbanistici - dice De Martin -: il comparto C passerà da 43411 a circa 23.600 metri quadrati con un calo di oltre il 40 per cento. Per il D la riduzione sarà di circa il 20 per cento, da 43 mila a 37.500 metri quadrati”. Modifiche anche sulle altezze, perché il precedente strumento urbanistico dava la possibilità di arrivare fino a 45 metri, adesso il limite è stato posto a 25.
Il nuovo hub “sarà un riferimento per la merce in arrivo, anche per la vicinanza con uno degli ingressi della tangenziale”. L’investimento previsto è di 50 milioni di euro e si stima che il nuovo centro logistico creerà 250 posti di lavoro. Non male in una fase dove gli indici di occupazione sembrano aver segnato il passo. “il dato occupazionale è per me e l’amministrazione quello più rilevante di tutto il progetto. Dei 250 posti di lavori previsti, 105 riguarderanno la gestione della logistica nei magazzini, gli altri 145 nell’ambito amministrativo e organizzativo. Ovviamente l’hub comporterà anche un aumento di mezzi pubblici per collegare l’area con grande efficienza.
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Ambiente
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Accordo con Forever Plast. Un impianto per la trasformazione di rifiuti plastici ottenuti dalla differenziata
Il futuro di Porto Marghera passa dal riciclo meccanico con Versalis Adriano Alfani, ad di Versalis: “Con questo accordo rafforziamo la trasformazione di Porto Marghera, sito strategico per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità”
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a notizia arriva nei primi giorni di luglio direttamente dai vertici di Versalis, la società del gruppo Eni che si occupa dal 2012 di chimica di base, petrolchimica, materie plastiche, gomme e chimica da fonti rinnovabili: siglato un nuovo accordo tra Versalis e Forever Plast, società italiana leader a livello europeo nel settore del riciclo della plastica post-consumo, che si inserisce nel progetto di trasformazione del sito industriale a Porto Marghera.
L’intesa, siglata dall’amministratore delegato di Versalis Adriano Alfani e dall’amministratore delegato di Forever Plast Piersandro Arrighini, prevede l’acquisizione, in via esclusiva, della licenza per la realizzazione di un impianto di riciclo meccanico avanzato per la trasformazione di rifiuti plastici selezionati ottenuti dalla raccolta differenziata, in particolare polistirene e polietilene alta densità. La licenza acquisita da Forever Plast amplierà il portafoglio prodotti da materia prima riciclata e consoliderà la leadership di Versalis in Europa nel riciclo meccanico del polistirene per applicazioni ad alto valore aggiunto, tra cui gli imballaggi alimentari. Per Porto Marghera una buona notizia perché l’impianto, il cui avvio è previsto nel 2024 in aree disponibi-
li nel sito petrolchimico di Porto Marghera, avrà una capacità di trasformazione di rifiuti plastici già selezionati circa 50mila tonnellate/ anno con cui verranno prodotti compound di polimeri riciclati. L’accordo comprende anche l’estensione del contratto con Forever Plast, che permetterà di garantire i volumi per la crescita del portafoglio Versalis di prodotti riciclati e di consolidarne l’attuale vantaggio competitivo: nel 2020 la società ha, infatti, avviato una collaborazione grazie alla quale sono stati svilup-
L’avvio è previsto nel 2024 in aree disponibili nel sito petrolchimico
pati i nuovi compound di polistirene con contenuto di riciclato fino al 75% a marchio Versalis Revive®, già disponibili sul mercato, destinati a imballaggi alimentari, isolamento termico e al settore elettrico. Lo sviluppo di un polo per il riciclo meccanico di Versalis a Porto Marghera è stato avviato nel 2021 con l’acquisizione della tecnologia e degli impianti di Ecoplastic, che utilizza come feedstock una materia prima seconda a base di po-
listirene espanso pre-trattata, e attualmente sono in corso tutte le attività relative al progetto, incluso l’iter autorizzativo.
Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis, spiega: “Con questo accordo rafforziamo la trasformazione di Porto Marghera, sito strategico per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. Il punto di forza e di innovazione della tecnologia è la possibilità di riciclare plastiche anche per il mercato degli imballaggi alimentari, la più sfidante delle applicazioni in ottica di circolarità, consolidando la nostra leadership europea nei polimeri da riciclo”.
Dall’accordo tra Confindustria Venezia e Intesa Sanpaolo 16 miliardi di euro per le imprese venete In arrivo 16 miliardi di euro per le imprese venete nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità. E’ il frutto dell’accordo siglato nei giorni scorsi tra Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e territorio di Rovigo e Intesa Sanpaolo, declinazione locale dell’intesa nazionale per la crescita delle imprese. “L’accordo favorisce il sostegno alla liquidità e agli investimenti delle imprese che
puntano alla sostenibilità e guardano al futuro – è il commento del presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese -. I recenti fatti di cronaca hanno messo in evidenza, ancora una volta, che la salvaguardia del Pianeta deve essere una priorità per tutti. Ogni componente della società civile è chiamato alla responsabilità. In questo scenario, all’industria spetta il compito di guidare il cambiamento, poiché la transizione energetica richiede un percorso lungo e oneroso. Il protocollo d’intesa premia le aziende che si impegnano in tal senso e nell’ambito della digitalizzazione: queste imprese saranno valutate meri-
tevoli della fiducia necessaria per la concessione di un finanziamento”. “Mettiamo in campo risorse e competenze per sostenere i piani di crescita delle nostre imprese, nell’ambito del rinnovato accordo con Confindustria – aggiunge Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo -. Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione al sistema produttivo del Veneziano, con un’attenzione particolare alle caratteristiche distrettuali di questo territorio e alla presenza del sistema portuale e all’economia locale che ne deriva”. (g.g.)
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Iniziativa di Ascom. Un progetto per riconoscere l’importante valore sociale e di vicinanza alle famiglie
“Botteghe in Campo” a sostegno dei negozi di vicinato Magliocco: “Abbiamo voluto stimolare una reattività delle imprese “sotto casa”, migliorando la loro identificazione, le modalità di fidelizzazione”
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n’iniziativa per promuovere, valorizzare e sostenere i commercianti del centro storico di Venezia che hanno attività rivolte principalmente ai residenti, ma anche agli studenti e ai pendolari per lavoro “per riconoscerne l’importante valore sociale e di vicinanza alle famiglie”. E contemporaneamente un progetto per fidelizzare e ringraziare i clienti, con omaggi utili alla spesa di tutti i giorni all’insegna della sostenibilità ambientale: carrelli e borse di tela riutilizzabili. È questa la filosofia di ‘Botteghe in Campo!’, promosso da Confcommercio Ascom Venezia, con il sostegno della Camera di Commercio Venezia Rovigo, presentato nei
giorni scorsi in Comune. L’iniziativa, a cui hanno aderito una quarantina di negozi di prossimità tra alimentari, cartolerie, librerie, giocattoli, ferramenta, abbigliamento, oggettistica per la casa, ottici, mercerie, ha visto anche l’organizzazione di momenti di formazione oltre che la distribuzione di borse e carrelli che verranno regalati ai clienti più affezionati. “Si tratta di un tessuto – ha spiegato il presidente di Ascom Roberto Magliocco - che dal novembre 2019 devastato dell’ ‘Aqua Granda’ e per tutto il biennio 20202021, contraddistinto dalla pandemia, ha accusato una forte contrazione e una crescente moria di attività, anche a causa dell’esodo di cittadini,
Un momento della presentazione a Ca’ Farsetti
non compensato nemmeno dalla domanda legata al turismo. “Botteghe in Campo!” ha voluto stimolare una reattività delle imprese “sotto casa”, migliorando la loro identificazione, le modalità di fidelizzazione e sviluppando un nuovo comportamento in termini di sinergie, coordinamento e di progettazione di iniziative, per affrontare meglio il percorso di resilienza”. “L’emergenza sanitaria ci ha spinto a capire quanto fosse prioritario rimettersi in campo per sostenere le attività che
lavorano a fianco del cittadino – è il commento dell’assessore al Commercio e alle Attività produttive Sebastiano Costalonga –.. Un percorso su più livelli, che ha visto anche i commercianti impegnati in corsi di formazione sulla trasformazione digitale e l’amministrazione al lavoro per provvedimenti rinnovativi, come la delibera antipaccottiglia e quella, presto in approvazione, per consentire ai negozi di vicinato di utilizzare i plateatici per esporre la propria merce. Un risultato a cui
siamo giunti collaborando con la Sovrintendenza, per far capire come la tutela dell’aspetto paesaggistico, storico culturale della città non possa penalizzare la venezianità”. “La scelta strategica della Camera di Commercio – ha aggiunto il direttore di Camera servizi Alberto Capuzzo – è quella di investire risorse sulla rigenerazione urbana per rimettere in moto le dinamiche che nei centri storici si sono un po’ perse. Il sostegno a “Botteghe in Campo” mira a dare visibilità a un tessuto di imprese vitali per la città, che non sono vocate esclusivamente al turismo, ma che sono importanti per le persone che vivono a Venezia”. Giorgia Gay
Libertà è poter scegliere il biologico La linea Despar Scelta Verde Bio,Logico, Bio,Logico con una proposta di più di 200 referenze realizzate con ingredienti che seguono gli standard dell’agricoltura biologica.
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Casinò
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Ca’ Noghera. La sperimentazione partita il 1° luglio fino al 30 settembre
Il casinò prova l’apertura non stop: sempre aperti nel weekend A Venezia da tre settimane ha aperto nella sede di Ca’ Vendramin Calergi il “Lusso della semplicità” il ristorante targato Alessandro Borghese
Il casinò di Cà Noghera
I
l progetto è sicuramente sperimentale, ma le intenzioni dell’amministrazione comunale sono reali e puntano ad imitare, con le dovute proporzioni, i grandi casinò americani aperti 24 ore su 24. Dal 1° luglio, infatti, e fino al 30 settembre dal venerdì fino alle 3 del lunedì successivo la sede di Ca’ Noghera della casa da gioco non chiuderà mai. Si potrà giocare solo alle slot e se si vuole mangiare una pizza, bere qualcosa, fare colazione lo si potrà fare tranquillamente con un punto ristoro sempre aperto per chi vive la notte come se niente fosse. Il progetto si chiama H24 ed è frutto di un accordo sindacale arrivato dopo qualche settimana di incontri e confronti tra la proprietà e le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori. Nelle prime due settimane gli introiti hanno soddisfatto tutti, così come gli ingressi. Numeri che fanno ben sperare per il futuro, anche perché il mondo del gioco sta cambiando velocemente e dunque bisogna farsi trovare pronti. “Il sindaco Luigi Brugnaro ha sempre insistito su questo progetto e ora ci siamo – spiega l’assessore al Bilancio e Partecipate Michele Zuin –. L’obiettivo di questa sperimentazione non è solo aumentare gli introiti, ma anche dare un’immagine nuova e prepararci al futuro appunto”. Il casinò di Venezia è il primo in Italia a sperimentare l’apertura per tutte le 24 ore
e per Zuin questo deve essere anche un motivo di orgoglio per i lavoratori: “Sono soddisfatto molto di questa apertura dimostrata dai sindacati, abbiamo aumentato un po’ le indennità notturne raggiungendo un accordo che ci consente di avviare i nuovi orari senza forzature e senza problemi. Vedremo alla fine dei tre mesi i risultati raggiunti e solo allora potremo fare valutazioni definitive”. Dopo i problemi riscontrati con la pandemia, anche la casa da gioco sembra in ripresa. A Venezia da tre settimane ha aperto nella sede di Ca’ Vendramin Calergi il “Lusso della semplicità” il ristorante targato Alessandro Borghese, chef apprezzato non solo in cucina ma anche sugli schermi. Un cambio di marcia rispetto al passato che non può che essere “salutare” per una società che è tornata al centro dell’at-
tenzione grazie a queste iniziative. Con grande attenzione alle politiche di marketing che dopo anni puntano soprattutto al gioco e alla qualità dei giochi. Tornando al Lusso della semplicità stiamo parlando di 740 metri quadrati di cui 400 interni e 340 di giardino unico così grande che si affaccia sul Canal Grande. Un palazzo così storico del Cinquecento veneziano non poteva che ospitare un grande nome della cucina italiana. Il restauro delle 5 sale rimandano a elementi tipici della tradizione veneziana, un disegn studiato e portato avanti dagli architetti che hanno creato e ideato il ristorante dello chef a Milano in zona CityLife. In linea anche l’offerta enogastronomica che richiama i classici piatti di Borghese come la cacio e pepe a nuovi piatti che si rifanno al territorio veneto.
Stretta di mano tra il sindaco Luigi Brugnaro e Alessandro Borghese
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Università
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Ca’ Foscari. La Rettrice Lippiello: “Raccoglieremo le opportunità offerte dal PNRR”
Bilancio 2021 in attivo di 3 milioni ti dal Ministero. Pur non essendo ancora stati pubblicati dal Mur i dati relativi al 2021, l’analisi dell’entità e della composizione dell’anno precedente (2020) e i dati parziali già disponibili relativi al 2021, fanno stimare che il loro valore si mantenga sempre ampiamente al di sotto delle soglie fissate dal Ministero.
Costanti i ricavi netti derivati dalle iscrizioni e crescono gli stanziamenti per le agevolazioni
P
er l’Ateneo veneziano Ca’ Foscari l’anno 2021 si è chiuso con un attivo di 2,9 milioni di euro, secondo quanto si evince dal bilancio consuntivo di Ateneo del 2021, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 16 giugno scorso. Numeri che confermano la solidità economica, finanziaria e patrimoniale dell’ateneo veneziano, come ribadito dalla Rettrice Tiziana Lippiello: “Questo risultato conferma la solidità del bilancio della nostra università e ci permetterà di perseguire gli obiettivi previsti dal Piano Strategico 2021-2026, anche raccogliendo le opportunità offerte dal PNRR, ponendo sempre molta attenzione alla programmazione economica e finanziaria di medio e lungo periodo”. Per quanto riguarda la contribuzione studentesca, da un lato si mantengono costanti i ricavi netti per iscrizione a corso di laurea, dall’altro crescono gli stanziamenti dell’Ateneo per concedere agevolazioni e borse di studio. Spicca in particolare la manovra dell’Ateneo volta alla copertura integrale degli idonei non beneficiari alle borse di studio regionali, intervento richiesto anche dalla rappresentanza studentesca cafoscarina per fronteggiare l’insufficienza di fondi statali e regionali che da anni impediscono il percepimento della borsa alla totalità degli studenti. A ciò si affianca anche la manovra di sostegno alla mobilità internazionale studentesca, sforzo economico riconosciuto anche dall’agenzia Nazionale Erasmus+ Indire durante la valutazione del progetto. Tra i maggiori investimenti, quelli in campo edile continuano a essere un elemento portante del bilancio di Ateneo: gli investimenti ancora in corso sono notevoli, con opere che ammontano a oltre 41,6 milioni di euro così come gli interventi programmati (con investimenti previsti in 44,2 milioni di euro nel triennio 2022-2024). Una chiusura del 2021
dunque nettamente positiva, dovuta anche a fattori non trascurabili, come i finanziamenti ad hoc del Ministero, che hanno permesso la copertura di molti costi straordinari legati alla pandemia, nonché l’alta capacità attrattiva di Ca’ Foscari su fondi da parte della Comunità Europea e di enti pubblici e privati nazionali e internazionali. Una solidità economica confermata anche dal buon collocamento dell’Ateneo rispetto agli indicatori di sostenibilità calcola-
Marco Dario
Un’indagine di Istat e Ca’ Foscari sullo stato delle scuole d’infanzia La sede centrale di Ca’ Foscari.
Solo il 10% degli asili nido pubblici e privati ha sospeso interamente il proprio servizio per casi di Covid-19. Lo rivela un’indagine su 1.346 strutture educative italiane condotta dall’Università Ca’ Foscari Venezia e dall’Istat su impulso del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha presentato di recente a Roma i risultati degli approfondimenti svolti sui servizi educativi per l’infanzia in Italia. Durante l’anno educativo 20/21, nel pieno della pandemia, le strutture si sono dovute adattare, in particolare adeguando spazi (93%), formando il personale (92%), attivando canali straordinari di contatto con le famiglie (72%) e anche assumendo nuovo personale (51%), spiegano gli esperti. Per l’85% delle strutture tutto questo ha significato anche un aumento dei costi, senza però ricevere sempre contributi straordinari dallo Stato per far fronte alle nuove esigenze (1 struttura su 3) e con un drastico calo delle iscrizioni da dover fronteggiare, soprattutto nel Mezzogiorno. Tutto ciò si traduce in una richiesta di rafforzamento dei servizi esistenti, attraverso sostegni economici per i servizi già attivi, per le famiglie, per l’adeguamento strutturale degli asili, come conferma Stefano Campostrini, coordinatore della ricerca e docente di Statistica a Ca’ Foscari: “I dati raccontano di una sostanziale resilienza da parte delle strutture per la prima infanzia: hanno individuato forme di risposta all’emergenza sanitaria e ai suoi vincoli spesso innovative e che possono essere rivalorizzate anche per il futuro”. (m.d.)
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Economia
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In arrivo dalla Regione. Nell’assestamento di bilancio votato anche risorse per il turismo delle città d’arte
Sostegni alle imprese della pesca e del vetro artistico Le imprese non dispongono della liquidità necessaria per rimborsare l’aiuto di cui hanno beneficiato sotto forma di sgravi degli oneri sociali
N
ella penultima seduta prima delle ferie estive il Consiglio delle autonomie locali del Veneto, presieduto dalla vicepresidente Claudia Benedos sindaca di Maser, ha dato l’ok alla proposta della giunta regionale di istituire una forma di sostegno a favore delle imprese del vetro artistico di Murano e della pesca di Venezia e Chioggia. In entrambi questi settori, provati dalla pandemia prima e dal caro materie prime ora, le imprese non dispongono della liquidità necessaria per rimborsare l’aiuto di cui hanno beneficiato sotto forma di sgravi degli oneri sociali. Le due leggi nazionali, infatti, adottate per le attività imprenditoriali dell’area di Venezia e di Chioggia nel 1995 e nel 1997, erano state impugnate dalla Commissione e – dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea del 2011 - hanno dato adito ad una procedura di infrazione per ‘aiuti di Stato’ nei confronti dello Stato italiano. Infrazione che Stato e Ragione stanno pagando, rivalendosi sulle imprese. Il disegno di legge della giunta prevede un intervento regionale da mezzo milione di euro, reperito dal fondo 2020 per le Pmi per la crisi pandemica e gestito da Veneto Sviluppo, per sostenere le imprese del vetro e della pesca. Altre buone notizie, per Venezia e per l’intero territorio metropolitano, arrivano sempre dalla manovra da 28 milioni di euro illustrata dall’assessore al bilancio della Regione Veneto Francesco Calzavara. Tra i capitoli che beneficeranno di maggiori risorse a seguito dell’assestamento spiccano i 16,4 milioni per Veneto Strade, i trasporti e il diritto alla mobilità, i 2,2
milioni per il diritto allo studio e i buoni scuola, il milione per l’impiantistica sportiva, altrettanti per il turismo nelle città d’arte, 4,4 milioni per il sociale e le scuole paritarie, 2,9 milioni per il sistema della protezione civile, 2,2 milioni per agricoltura e pesca. Giorgia Gay
Politiche attive per il lavoro, Ecipa protagonista grazie ai fondi del Pnrr
L’Ecipa, società di Formazione e Servizi delle Cna del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, si candida ad accedere ai finanziamenti per l’assegno Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori), nuovo piano di politiche attive per il lavoro previsto dalla Legge di Bilancio 2021 e poi confermato anche dal Pnrr per rilanciare l’occupazione nel nostro Paese e combattere la disoccupazione. Il programma Gol durerà fino al 2025 e per quest’anno al Veneto sono stati assegnati oltre 55 milioni di euro. Un traguardo importante sarà quello di attivare, entro la fine del 2022, percorsi di inserimento lavorativo per 18.900 persone. Ecco che nella difficoltà di trovare un impiego o di reinserirsi nel mondo del lavoro in particolare in questi difficilissimi anni, Ecipa ricopre un ruolo chiave, garantendo affidabilità e sicurezza nella valutazione di ogni situazione e spaziando in ogni ambito lavorativo legato alla piccola e micro impresa. Oltre al Programma Gol, molti sono infatti i progetti regionali nei quali Ecipa è impegnato e in ambito europeo è presente nei principali progetti di efficienza energetica, di innovazione delle Pmi, imprenditorialità e Industria 4.0, nei temi di sicurezza sul lavoro, nella formazione professionale e nei progetti di marketing territoriale e di turismo sostenibile. In pieno accordo, dunque, con gli obiettivi del Pnrr legati alla innovazione digitale e alla transizione green che stanno caratterizzando attualmente il mercato nazionale ed internazionale; transizione non sempre facile per molte realtà artigiane che possono quindi contare su di un organismo di eccellenza in grado di sviluppare strategie, promuovere servizi ed iniziative legate al mercato del lavoro per creare sempre nuove, migliori e maggiori opportunità professionali.
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Sanità
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Sanità. Apre un nuovo punto tamponi Covid nel maggior centro vaccinale del veneziano
Un nuovo drive through al Pala Expo di Marghera
Crescono i contagi, ma nessun caso grave: sintomi lievi e parainfluenzali
È
arrivata l’estate, ma il Covid non arresta la sua corsa: sono infatti risaliti i contagi nel Veneziano, dove l’Ulss 3 Serenissima ha messo in campo a partire dalle scorse settimane nuovi strumenti per prevenire la diffusione del virus. Niente a che vedere con le precedenti ondate Covid comunque, assicurano dall’azienda sanitaria: l’adesione della maggior parte della popolazione alla campagna vaccinale ha infatti portato ottimi risultati, abbassando la gravità del quadro clinico dei nuovi contagiati, la cui età media si aggira attorno ai 48 anni, costretti a letto da quella che apparentemente sembrerebbe essere una semplice influenza, ma non più ricoverati o con una sintomatologia particolarmente grave: il numero dei casi non è quindi associato ai ricoveri, quasi assenti nel Veneziano (un solo paziente con patologie pregresse in terapia intensiva). Insomma, i dati dell’Ulss confermano ancora una volta l’efficacia
del vaccino. “L’attività vaccinale condotta finora continua ad avere la funzione di frangiflutti per le situazioni gravi – ha spiegato nel corso della conferenza stampa all’inizio di luglio il direttore del Sisp, Vittorio Selle -. Per quanto riguarda l’infezione lieve, invece, persiste ed è quella che sta caricando l’azienda di tamponi da processare, tra gli 800 e 1100 al giorno”. Con l’aumento dei contagi dunque è salito, conseguentemente, anche il numero dei tamponi. Per questo motivo, “in questo periodo cerchiamo di diversificare le fonti per accedere al tampone – ha affermato il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato –. L’andamento di queste settimane ci ha infatti messi nelle condizioni di rimodulare le aperture dei drive through, con un continuo ritocco quotidiano a seconda delle esigenze: i drive through di Oriago e Favaro sono attualmente dormienti, pronti a tornare operativi al bisogno,
ma abbiamo già aperto un nuovo drive through al PalaExpo di Marghera. Il nuovo drive through, soltanto nella prima giornata di attivazione, ha servito più di 150 utenti.Valuteremo se sarà necessario attivare ulteriori punti tampone, ma per farlo dobbiamo riorganizzare i turni. La grande difficoltà che abbiamo nella gestione del personale deriva dal fatto che la malattia colpisce anche i collaboratori e questo ci obbliga a razionare il personale predisposto alla somministrazione dei tamponi”. Sono 160 infatti i sanitari, da sempre esposti al rischio di contrarre il virus per la continua esposizione sul campo, attualmente contagiati. L’azienda sanitaria non è tuttavia sola nel fronteggiare questa nuova ondata: “Stiamo chiedendo una mano ai privati – ha concluso Contato –, anche i medici di base del territorio sono per noi punti di riferimento, insieme alle farmacie”. Gaia Zuccolotto
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Municipalità
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Il premio. Riconoscimento “alla carriera” a Paolo Dall’Agnola, arrivato secondo con pochi punti di scarto
Florio Compagnin è stato eletto margherino dell’anno 2022
muoversi, e che la presenza di molte realtà associative a Marghera non possono che essere d’appoggio. Come al suo solito, invece, di pochissime parole un emozionato Florio Compagnin, barbiere alla Cita da quasi sessant’anni ma scelto dai votanti per i suoi mille impegni per Marghera, tra scout, animazione del cinema teatro Aurora, volontariato e carità. “Io e la mia famiglia irngraziamo e ricambiamo l’amore e l’affetto che Marghera ci ha sempre dimostrato”.
Il vincitore, barbiere alla Cita da quasi sessant’anni, è stato scelto dai votanti per i suoi mille impegni tra scout, animazione del cinema teatro Aurora, volontariato e carità
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n artigiano che da sessant’anni e passa con il suo lavoro rende “più belli” i residenti e uno storico esponente del commercio che, anche lui non più in tenerissima età, è ancora combattivo al punto da lanciare proprio dal palco nuove idee per il suo amato quartiere. La prima edizione del premio “Margherino dell’anno” assegna non un solo riconoscimento ma addirittura due “cisterne rosse” a simboleggiare come il quartiere abbia bisogno di tutte le sue voci storiche. Sono stati pochissimi i voti di differenza nei gazebi e on-line, quindi gli organizzatori del premio, l’associazione “Buongiorno Marghera” guidata da Alvise Ferialdi, ha deciso per il doppio trofeo: Florio Compagnin margherino dell’anno 2022 e Paolo Dall’Agnola premio alla carriera. E proprio Paolo Dall’Agnola, una vita come responsabile di Ascom Confcommercio Marghera e organizzatore di importanti eventi come l’arrivo dell’Opera festival in piazza Mercato, non ha voluto ancora una volta rinunciare ad esprimere le sue idee
per Marghera dal palco e alla presenza delle autorità comunali. “Marghera deve tornare ad essere la sede della cultura”, ha detto rivolgendosi direttamente all’assessore Simone Venturini, “Perché abbiamo le possibilità e gli spazi adatti. Non solo la piazza per l’estate, ma bisognerebbe tornare a sfruttare al meglio il teatro Aurora, che è luogo adatto per le iniziative culturali al chiuso e sul quale il comune dovrebbe pensare
Alvise Feraldi: “Marghera deve tornare ad essere la sede della cultura” a fare un investimento importante. Quando abbiamo organizzato l’opera in piazza, l’allora sovrintendente della Fenice è voluto assolutamente venire e ci ha fatto i complimenti soprattutto per la grande partecipazione di pubblico. Marghera ha questo di bello, e da qui, dal riappropriarsi degli spazi, bisogna ripartire”. L’assessore Venturini ha subito detto che il Comune di Venezia sta già pensando a cosa e come
Massimo Tonizzo Florio Compagnin con l’assessore Simone Venturini e Alvise Ferialdi di Buongiorno Marghera
Addio alla motonave Sandra Z: da “gioiello della flotta”, al via libera di Actv per la sua demolizione Doveva essere il “gioiello” della flotta, e invece dopo poco più di vent’anni di servizio (non sempre impeccabile, purtroppo), Actv darà l’addio alla motonave Sandra Z. Sembra ormai segnato, con l’avvio delle procedure per la richiesta di demolizione, il destino della motonave Sandra Z, varata solo 22 anni fa e – quindi – quasi una “bambina” rispetto all’età media della flotta di navigazione aziendale, con mezzi che arrivano anche quasi al secolo d’età. E’ già stata inoltrata alla Capitaneria di Porto la richiesta di cancellazione della motonave dai registri della proprietà
navale,ed ora entro il 21 luglio le aziende interessate potranno presentare domanda per la demolizione, specificando costi e ricavi dal materiale di risulta. Finisce, dunque, il tormentato percorso di quello che doveva essere uno dei gio-
ielli della flotta. Costruita nel 1999 dai cantieri Smeb di Messina per un costo di 5 miliardi di lire e chiamata come la prima donna capitano in Actv, oggi è ridotta a un rottame di 300 tonnellate, svuotata e depredata del rame (m.t.)
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Variazione di bilancio. Quasi dieci ettari di area adibita a bosco ad Asseggiano
In arrivo a Mestre una nuova grande area verde Grazie a diecimila nuove alberature, nella zona di Asseggiano sorgerà un vero e proprio “polmone verde” per migliorare la qualità dell’aria
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na nuova vasta area verde è in arrivo a Mestre grazie alle variazioni di bilancio in discussione in consiglio comunale. Si tratta di quasi dieci ettari di area adibita a bosco ad Asseggiano, che l’Immobiliare veneziana, società partecipata del Comune, dovrebbe acquistare come parte di un terreno edificabile (e in parte ovviamente destinato a verde pubblico) per una somma prevista di 800mila euro circa, garantiti almeno per la parte destinata al verde dai fondi del bando riforestazione a favore delle città metropolitane, Nel dettaglio, il progetto,
in un’area compresa tra via Jacopone da Todi e il fiume Dosa, prevede la presenza di quasi diecimila nuove alberature, che andranno a costituire per la zona di Asseggiano un vero e proprio nuovo “polmone verde” per migliorare la qualità dell’aria. “Siamo molto soddisfatti - commenta il consigliere comunale del Pd Emanuele Rosteghin, che in passato si era già battuto per la riforestazione dell’area -. Ora chiediamo che l’amministrazione si attivi per realizzare un’oasi ambientale con percorsi didattici rivolti alle scuole e una programmazione precisa, così come preve-
de il bando, anche per i prossimi due anni”. Torna in auge, dunque, l’idea del parco del Marzenego e della “tangenziale verde”, che sarebbe un vero polmone ambientale a lato della A57. “Il progetto - prosegue Rosteghin - ha delle difficoltà oggettive che non possiamo non evidenziare, a partire da quella di ottenere la disponibilità dei terreni che si affacciano alla tangen-
ziale da diversi proprietari. Per questo abbiamo chiesto che sia intanto avviata una mappatura dei terreni e delle diverse proprietà come preliminare per futuri accordi con i singoli titolari. Avere intanto individuato come fonte di finanziamento i fondi del Pnrr è già un notevole passo avanti per la prossima realizzazione e un esempio che potrà essere utilizzato anche in futuro in casi analoghi”.
Soddisfatti ovviamente anche i residenti, che, però, preferiscono per adesso aspettare che il tutto sia concreto. “Non per non fidarsi - il commento che va per la maggiore nella zona -. Ma troppo spesso le promesse non sono state mantenute. Speriamo che in questo caso non sia solo un contentino per in cambio una nuova speculazione edilizia”. Massimo Tonizzo
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Benessere
www.lapiazzaweb.it Rubrica a cura di
Martina Semenzato
Body positive.
Quando la cellulite è social Come la cellulite è diventata la nostra fastidiosa ed eterna coinquilina, così i social network sono entrati nella nostra quotidianità e hanno finito per influenzarla prepotentemente
C
ellulite social. Si avete capito bene! In questo appuntamento mensile parliamo di una nuova versione della ritenzione idrica: quella multimediale! Se la cellulite e’ ufficialmente fin dal 1865 l’inseparabile compagna del nostro viaggio di donne, voglio qui fare i conti con un’altra realtà che ha innegabilmente segnato la società nel nuovo millennio e ci interessa per il modo in cui ha trasformato il nostro rapporto con l’immagine di noi stesse e ovviamente con il nostro latoB. Come la cellulite è diventata la nostra fastidiosa ed eterna coinquilina, così i social network sono entrati nella nostra quotidianità e hanno finito per influenzarla prepotentemente. Non sono una scienziata e non voglio annoiarvi con sottili analisi sociologiche, quello che qui interessa dei social è che, come la cellulite, ci costringono a fare continuamente i conti con tre aspetti fondamentali del rapporto che abbiamo con la nostra immagine: l’idea che abbiamo di noi stesse, quella che gli altri hanno di noi e, soprattutto, quella che vorremmo che gli altri avessero di noi. Ansia da cellulite come ansia da notifica social. Nella vita reale tutte noi sappiamo di essere guardate e vogliamo essere notate, ma i social sono quel luogo in cui decidiamo di mostrarci e di essere viste nel “ruolo” e nel
personaggio che abbiamo voluto interpretare: filtri e Photoshop compresi! Ma c’è una inversione di rotta e una nuova consapevolezza: molte donne si sono fatte portavoce del Body Positive, rinunciando a filtri, selfie ammiccanti, foto ritocchi. Si sono mostrate pubblicamente per quelle che sono, cosce al naturale e smagliature in evidenza, foto di fianchi e rotondità come mamma le ha fatte! La rete e i social cominciano a veicolare, tra le tante finte pose e ansie estetiche, un reale e sano senso di accettazione del proprio corpo così com’è. Donne sicure, bellissime per quelle che sono: imperfette! La cellulite trascende l’età, la
nazionalità, il ceto e la religione: l’abbiamo quasi tutte. E’ il fenomeno più comune e più social che possiamo realmente condividere. La vera sfida non e’ combatterla ma tenersela! Per le più intrepide e’ poi postarla! E voi che rapporto avete con i social? Io sono Martina Semenzato e questa è la mia rubrica. Parla di cellulite per parlare di noi, di voi, di me: di donne! Uniche e speciali!!!! Lo avete letto il mio libro? Troverete tante altre riflessioni sulla cellulite social e non solo! Scrivetemi a autrice@ ilovemesrl.it o sui profili social @i_love_cellulite E il prossimo mese si parla di acque aromatizzate!!!
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Sport
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Venezia Calcio. Mister Ivan Javori ha le idee chiare per arrivare preparati al campionato
“In campo voglio intensità, qualità e predisposizione al sacrificio” “C’è da avere pazienza e lavorare con perizia per arrivare a concretizzare quelle che sono le nostre idee, che sono molto chiare, soprattutto per ciò che riguarda l’identità che vogliamo”
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ono giorni di preparazione e conoscenza del gruppo per il nuovo Venezia di mister Ivan Javori , per arrivare preparati al campionato di serie B 2022/23. Dopo il raduno al Taliercio del primo luglio, la squadra è partita per il ritiro a Rogla, in Slovenia. La novità di quest’anno è che il gruppo farà due ritiri: dopo quello “estero”, fino al 22, il Venezia riabbraccerà il Veneto, e dal 25 al 30 luglio, la seconda parte del pre-season si svolgerà ad Auronzo di Cadore nell’incantevole cornice delle Tre Cime di Lavaredo. Quello del ritiro è un momento fondamentale, perché è proprio da qui che “nasce” il gruppo. E lo sa anche il tecnico del Venezia Ivan Javori. “Questo è un momento per ricostruire a partire da una solida base che esiste già, e la via per poterlo fare è attraverso il lavoro e le relazioni nel quotidiano. C’è da avere pazienza e lavorare con perizia per arrivare a concretizzare quelle che sono le nostre idee, che sono molto chiare, soprattutto per ciò che riguarda l’identità che vogliamo dare alla squadra. Ho visto molte partite del Venezia, ma io parto dal presupposto che i giocatori si
arrivino a conoscere solo nel momento in cui si allenano. Ovviamente in questo gruppo ci sono elementi la cui storia che hanno scritto con questa maglia parla da se. L’attacco deve garantire un certo tipo di numeri, inoltre noi vogliamo mettere in campo un calcio aggressivo che porti al dominio del gioco, quindi intensità, predisposizione al sacrificio, e qualità dovranno essere delle caratteristiche in possesso dei giocatori che arriveranno”. “In ritiro - aggiune - abbiamo lavorato e lavoreremo molto, con lo scopo di creare una predisposizione al sacrificio. Sarà poi importantissimo creare dei rapporti solidi all’interno del gruppo. A livello tecnico il target sarà poi essere in grado di dominare il gioco, sia per ciò che concerne la fase offensiva che quella difensiva, e per questo l’unica strada è il lavoro duro”. Dal punto di vista atletico Javori vuole “ una squadra che sia in grado di sacrificarsi e che rimanga costante nel corso dell’anno. La corsa è un lato importante dell’atleta che deve andare in connubio con le caratteristiche tecniche. Il dinamismo che ho trovato in questa società mi ha positivamente sorpreso. È un
ambiente di giovani estremamente dediti al lavoro, che si applicano con passione, credendo con tutto loro stessi nel
progetto Venezia. Percepisco una grande energia. Per me sarà una grande sfida portare risultati in quella che è una
piazza importante e con una grande storia come quella di Venezia.” Cristiano Aggio
L’Umana Reyer giocherà nel gruppo A L’Umana Reyer basket di coach Walter De Raffaele, giocherà la regular season della 7DAYS Eurocup nel gruppo A. “L’Eurocup è una Coppa importante e di conseguenza ci sono squadre di alto livello - dice il presidente Federico Casarin- . Non essendo ancora ultimati i roster è prematuro fare considerazioni in merito al valore di avversari e girone. Abbiamo il piacere di partecipare ed il desiderio di essere protagonisti”. Questo il commento di coach Walter De Raffaele. “Girone di livello, anche per la presenza di Bursaspor, finalista della passata edizione. Il livello della competizione è molto alto.
Cercheremo di essere competitivi e protagonisti, aspettando la conclusione dei roster che daranno un quadro più chiaro dei valori”. Nei due gironi da 10 squadre le prime 8 classificate si qualificano per gli ottavi di finale. La stagione della 7DAYS Eurocup inizierà l’11 ottobre. Questo il calendario delle partite della Reyer: 12 ottobre (Ratiopharm Ulm – Umana Reyer), 19 ottobre Umana Reyer – Mincidelice JL Bourg and Bresse, 26 ottobre U-BT Cluj-Napoca – Umana Reyer, 2 novembre Umana Reyer – Cedevita Olimpia Lubiana, 23 novembre Umana Reyer – Lietkabelis, 30 novembre Ger-
mani Brescia – Umana Reyer, 7 dicembre Umana Reyer – Frutti Extra Bursaspor, 14 dicembre Joventut Badalona – Umana Reyer, 21 dicembre Umana Reyer – Prometey, 10 gennaio 2023 Umana Reyer – ratiopharm Ulm,18 gennaio Mincidelice JL Bourg en Bresse – Umana Reyer, 25 gennaio Umana Reyer – U-BT Cluj-Napoca, 1 febbraio Cedevita Olimpia Lubiana – Umana Reyer, 8 febbraio Lietkabelis – Umana Reyer, 8 marzo Umana Reyer – Germani Brescia, 15 marzo Frutti Extra Bursaspor – Umana Reyer, 22 marzo Umana Reyer – Joventut Badalona e 29 marzo Prometey – Umana Reyer. (c.a.)
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#Regione
I cartelli per moderare la velocità nel centro abitato dovrebbero valere anche quando si parla di politica. Perché è sempre in agguato la tentazione di pestare sull’acceleratore del ragionamento quando si tocca il tasto del “centro”. Eppure in tanti casi è solo una sirena, una suggestione, frutto di fascinazioni antiche. Il “centro” aveva un senso nella Prima Repubblica, quando comandavano le ideologie e il “centro” era simbolo di moderazione e stabilità rispetto all’estremismo della sinistra, mentre la destra missina non era neanche considerata. La buonanima di Aldo Moro parlò per sette ore, diconsi sette, al congresso di Napoli il 27 gennaio 1962 per convincere la Dc ad aprire ai socialisti per far nascere il centrosinistra.
Il Punto
Cercasi leader di Antonio Di Lorenzo Questi erano i muri ideologici. Ma quel “centro” non è replicabile oggi, sessant’anni dopo. Invece moltissimi sono i partiti, gli schieramenti e i movimenti che si richiamano al centro, convinti che esista tale e quale a un tempo. C’è il Pd che sfogliando i petali della Margherita è convinto di far innamorare quei reduci. Poi c’è l’Udc di Antonio De Poli, per non parlare del tentativo del sempiterno Luigi D’Agrò di far rinascere perfino con il nome la gloriosa Dc. E poi al centro si
richiamano Matteo Renzi con l’Italia dei valori come Luigi Brugnaro e il suo Coraggio Italia. Coraggio in effetti ce ne vuole parecchio per farsi largo in un campo affollato come nessun altro. C’è l’anima governatorile della Lega di cui tenere conto, con Zaia, Giorgetti e Fedriga, che molti vedrebbero bene a reggere il timone del partito e anche dell’Italia, in un asse con Forza Italia la cui vocazione centrista è connaturata al suo essere. E mancava solo Luigi Di Maio e
la sua scissione a complicare i giochi. La politica sta cercando di sistemare le cose sostenendo la necessità di una riforma elettorale in senso proporzionale, che è assai difficile da realizzare prima delle prossime elezione: sia per i tempi, sia perché la Lega di Salvini nicchia. E allora? Vale la pena di ricordare il commento del politologo Paolo Feltrin alle ultime amministrative, quando ha sottolineato che il corpo elettorale si sta sempre più radicalizzando in due poli. Ha ragione. Se questo è il quadro, al centro restano solo gli elettori, che quel centro l’hanno sempre abitato. Il vero problema è un altro: mancano i leader che nei diversi schieramenti sappiano affascinarli. Ma questo guaio non lo risolve nessuna riforma elettorale.
L’annuncio. Il ministro Mariastella Gelmini porterà la legge quadro al Consiglio dei Ministri
Autonomia, Roma finalmente batte un colpo Zaia: “svolta storica per l’intero Paese” I
n una calda giornata d’estate arriva da Roma il segnale che tutti aspettavano. L’autonomia sarà presa in esame dal Governo, stavolta per davvero. A Venezia la notizia è accolta con soddisfazione ma ora si attendono i fatti. Tutto è iniziato con l’intervento del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, durante il question time alla Camera. L’esponente del governo, infatti, ha fatto sapere che il disegno di legge sull’autonomia è pronto ed è suo intendimento portarlo quanto prima all’esame del Consiglio dei Ministri. L’ultimo miglio, dunque, per arrivare al traguardo tanto agognato. Il commento del presidente veneto Luca Zaia non si fa attendere: “Fa piacere finalmente vedere che si comincia a parlare dell’adozione della legge quadro sull’autonomia. Come Regione abbiamo svolto tutta l’attività, siamo convinti che sia stato fatto un buon lavoro, abbiamo saputo anche rispon-
dere a quelle perplessità che possono naturalmente venire ai cittadini che non fanno parte di questo progetto, fermo restando che non stiamo parlando di un atto sovversivo, non stiamo parlando della ‘secessione dei ricchi’, ma stiamo parlando semplicemente dell’applicazione degli articoli della Costituzione. Quindi ci sembra veramente fuori luogo e fuori dalla storia immaginare che ci siano ancora persone convinte che l’applicazione di alcuni articoli della Costituzione sia un atto di assoluta pericolosità, a differenza di altri articoli della Carta”. Una puntualizzazione doverosa per il governatore, alla luce del dibattito di questi anni dopo il famoso referendum. Infatti aggiunge: “La verità è che noi siamo disponibili a spiegare a chiunque che l’autonomia differenziata non è assolutamente un atto di egoismo, ma è una vera e propria assunzione di responsabilità. È un segno di modernità e, volenti e nolenti,
Il governatore: “Non stiamo parlando della secessione dei ricchi ma dell’applicazione degli articoli della Costituzione” se questo Paese non vuole portare i libri in tribunale prima o poi questo passo lo deve fare. Lo deve fare per gradi, lo deve fare ovviamente come è stato impostato il lavoro, ma pensare di andare avanti con questa
modalità di interpretazione e gestione del Paese è fuori dal tempo e fuori dalla storia, una visione medievale che deve essere superata con una modernità che già molti Paesi hanno adottato, dimostrando sul campo che funziona. Noi siamo della partita e siamo assolutamente pronti ad affrontare questa sfida. Spero vivamente - conclude Zaia – che il governo adotti la legge quadro, dando per scontato che
il testo finale sia espressione delle istanze che come Regione abbiamo presentato, e che il Parlamento veda in questa adozione della legge quadro una grande svolta per il Paese e non ancora l’ennesima occasione per una guerra tra poveri”. Concetti ribaditi dal presidente dell’intergruppo Lega - Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto Alberto Villanova: “Le parole del ministro Gelmini fanno ben sperare soprattutto chi sta affrontando la complessa partita sull’autonomia. È da sempre l’obiettivo primario anche di questa legislatura veneta, ma l’attenzione sull’argomento rimane sempre alta. Spero vivamente che presto il Governo adotti la legge quadro con un testo finale che abbia come primario obiettivo l’espressione delle istanze che la Regione del veneto aveva presentato. Il Parlamento deve assolutamente considerare che l’adozione della legge quadro sarà una grande svolta per il Paese”.
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La nuova legge. Il Consiglio regionale ha trovato l’unanimità sul provvedimento
Il Veneto riconosce le comunità energetiche “incentivare la produzione e l’autoconsumo” M
entre i prezzi dell’energia continuano a correre all’impazzata e spingono l’inflazione il Consiglio regionale del Veneto approva con voto unanime (45 i sì) la legge che riconosce e promuove le comunità energetiche. Si tratta di un intervento legislativo in una materia concorrente tra Stato e Regioni, l’energia, di rinnovata attualità per la crisi energetica e il contrasto al cambiamento climatico. Il testo approvato dal ‘parlamentino’ di palazzo Ferro Fini fa sintesi di tre proposte di legge iniziali, presentate rispettivamente dalla Giunta, da Cristina Guarda (Europa Verde), e da Arturo Lorenzoni e altri consiglieri del gruppo misto e di opposizione e dà attuazione alle direttive della Commissione europea che impongono di agevolare i gruppi di cittadini che si organizzano per forme di autoconsumo dell’elettricità. Le comunità energetiche sono gruppi di persone, imprese e soggetti pubblici che condividono la produzione in proprio e il consumo di energia elettrica: hanno l’obiettivo di favorire l’autoconsumo, di contenere i costi e produrre benefici per i soci della comunità, e non di realizzare profitti. “La legge veneta – spiega il relatore Marco Andreoli (Lega), presidente della commissione per le politiche economiche – favorisce la creazione di grup-
pi di autoconsumo, costituiti da soggetti pubblici e privati che si associano per la produzione, l’accumulo e il consumo di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, ma anche energia idroelettrica, biogas, eolica). Il tema dell’autoproduzione è oggi al centro dell’interesse generale per le opportunità che si stanno aprendo con l’innovazione della gestione energetica, anche con notevoli possibilità di risparmio. L’energia elettrica scambiata e condivisa beneficia infatti di un contributo economico del Gse. Mi auguro che i cittadini veneti apprezzino fino in fondo questa opportunità”. Arriva anche il plauso del presidente Luca Zaia: “La sfida energetica ci proietta verso il domani e la Regione vuole rispondere, mettendo a disposizione diversi strumenti. Sono felice che la legge sia stata approvata all’unanimità, segno del valore di questo provvedimento per tutto il nostro territorio”. L’assessore allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato è soddisfatto e sottolinea «l’ampia collaborazione con tutti i gruppi consiliari. Questo è un provvedimento strategico che ci permetterà di affrontare la sfida energetica, oggi di priorità assoluta. Nella nuova programmazione dei fondi comunitari ci saranno 10 milioni di euro per le comunità energetiche”. Inoltre Marcato si è impegnato a
La proposta di Elisa Venturini: “Limitiamo l’aria condizionata nella sede del Consiglio regionale”
trovare “con il benestare del collega al bilancio Calzavara” ulteriori risorse per quella che ha definito “una priorità assoluta dell’agenda politica”. “Il vero “tetto” all’aumento dei prezzi dell’energia è rappresentato dalle comunità energetiche - aggiunge il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni - Mi auguro che questo provvedimento sia il primo di una serie in cui la Regione metta in atto decisioni chiare di indirizzo della politica energetica, con una visione lucida coerente con le linee adottate in Europa con la transizione energetica. Ai fini della sicurezza e della sostenibilità accelerare la diffusione delle comunità energetiche è molto più efficace che riattivare i pozzi di gas in Alto Adriatico, così come creare percorsi facilitati per la costruzione di impianti a fonti rinnovabili sul territorio con altri inquadramenti contrattuali”.
“Ho chiesto al Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, al quale ho inviato una lettera a questo scopo, di modificare le modalità in uso per la climatizzazione di palazzo Ferro Fini”. Così la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini che aggiunge: “Visto il momento di difficoltà e la necessità di contenimento dei consumi energetici, sarebbe opportuno introdurre delle misure per calmierare l’abbassamento della temperatura negli uffici e soprattutto nelle parti comuni del palazzo. Una misura di contenimento dei consumi energetici da parte del Consiglio regionale, anche se simbolica, sarebbe significativa. Chiedo quindi di valutare misure di contenimento, ad esempio tarando in aumento la temperatura dei vari uffici e delle sedi deputate alle attività dei Consiglieri, prevedendo fasce orarie di non uso della climatizzazione o ancora evitando di climatizzare spazi comuni come l’atrio o i corridoi”.
Rottamazione vecchie stufe, Bottacin: “4 milioni per migliorare la qualità dell’aria” Via al bando regionale per incoraggiare la sostituzione delle vecchie stufe a legna, pellet o cippato, purché di potenza a focolare inferiore o uguale a 35 kW. “Una nuova e ulteriore azione per migliorare la qualità dell’aria - spiega l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin - con l’obbiettivo di rottamare i vecchi apparecchi per il riscaldamento domestico e sostituirli con impianti a basse emissioni in atmosfera e ad alta efficienza energetica”.
L’iniziativa è rivolta ai residenti privati nel territorio regionale con un Isee familiare non superiore a 50mila euro. Il contributo regionale è aggiuntivo rispetto all’incentivo assegnato dal GSE quantificato in rapporto alla situazione economica familiare (fattore principale), nonché sulla base delle emissioni di particolato primario generate dal nuovo impianto. “In un momento di grave difficoltà, in primis per le famiglie - continua Bot-
tacin -, abbiamo scelto la formula di sommare il nostro contributo a quello statale previsto dal conto termico così da ampliare la platea dei possibili richiedenti, che potranno ottenere un contributo molto alto, vicino al 100% della spesa ammessa. Ovviamente, per le medesime ragioni, abbiamo scelto come criterio principale il reddito familiare, così da aiutare chi ne ha veramente bisogno. In programma c’è anche il bando per la sostituzione delle
auto, che sarà pronto a breve. Questo per confermare l’attenzione nei confronti dell’inquinamento atmosferico che si concretizza con importanti e continui investimenti, che negli ultimi anni ammontano complessivamente ad oltre 1 miliardo di euro, - conclude l’assessore - per incentivare la sostituzione dei mezzi pubblici con treni e autobus a basso impatto ambientale, con il miglioramento delle infrastrutture e con l’efficientamento energetico”.
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ZIONI DEFINIZIONI ecento in una risma - 2. La terra in cui nessuno è profeta - 3. I 1. Cinquecento in una risma una commedia di Aristofane - 4. La dea romana con arco e 2. La terra in cui nessuno è profeta 5. Barbuti nanetti delle fiabe - 6. Un soldato in trincea - 7. Il I batraci di una commedia di Aristofane Achab ne3.insegue una bianca - 8. La neve lo forma candido.
4. La dea romana con arco e frecce 5. Barbuti nanetti delle fiabe 6. Un in trincea e:1. FOGLI 2. soldato PATRIA 3. RANE 4. DIANA 5. GNOMI 6. 7. Il capitano Achab 7. BALENA 8. MANTO. ne insegue una bianca 8. La neve lo forma candido.
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Salute Nel pieno dell’estate, ma occhio a caldo e sole
Alcuni consigli per affrontare bene la stagione più amata dell’anno
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’estate è la stagione più amata, sinonimo di bel tempo, mare e vacanze, ma non è tutto oro ciò che luccica: il clima estivo, le alte temperature e il sole possono causare problemi molto seri, soprattutto per le categorie più deboli come anziani e bambini, e anche gli animali e i migliori amici dell’uomo per eccellenza, i cani, soffrono. Non è mai male quindi rammentare alcuni consigli utili traendo spunto dal prezioso vademecum preparato dall’Asl 6 Euganea. Non uscire negli orari più caldi e, durante un’ondata di calore, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata, quelle tra le 11 e le 18. Evitare, ovviamente, a maggior ragione, l’esercizio fisico in questo lasso temporale e comunque, se si effettua attività fisica,bere molti liquidi e reintegrare i sali minerali.
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Salute
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Viaggiare in sicurezza e salute, le buone pratiche per non correre rischi
Alcuni consigli per affrontare bene la stagione più amata dell’anno
opo due anni di stop, con l’arrivo dell’eIn primo luogo è sempre il caso di contattastate si torna a viaggiare, le destinazioni re il proprio medico 4-6 settimane prima del tanto sognate in questo periodo di pandemia viaggio – è il suggerimento dell’infografica tornano ad essere più facilmente raggiungibi- predisposta dall’Ulss trevigiana sulla pagina li, soprattutto se si tratta di mete estere. face book dell’azienda sanitaria – per ricevere C’è dunque molto entusiasmo e tanta voglia un consulto. di recuperare il tempo perduto ma attenzioE’ bene tenere presente che i rischi sanine a non improvvisare: lo tari cambiano in base alla spirito d’avventura – ce alimentazione, conDopo due anni di stop, meta: lo ha insegnato a maggior dizioni ambientali e parasragione questo tempo di ci si sposta all’estero. siti – si legge – possono Covid – dev’essere sempre molto diversi da Attenzione alle mete: essere supportato da una sana quelli cui si è abituati. consapevolezza dei rischi è bene informarsi già La raccomandazione è di e da un impegno a tutelare fare particolare attenzione prima di partire la propria salute e quella di a bambini, anziani, donne chi è vicino. in gravidanza e individui L’Ulss 2 Marca trevigiana ha messo a punto immunodepressi perché sono maggiormente un piccolo elenco di buone regole per viaggia- vulnerabili. re in sicurezza da osservare già prima di parInfine tra i fattori da tenere in consideratire. Il consiglio è di tenere in considerazione zione ci sono allergie, malattie preesistenti e questi suggerimenti a maggior ragione quan- prescrizioni in corso. Da tener presente anche do si parte all’avventura per mete lontane ca- lo stato vaccinale, per raggiungere alcune ratterizzate da condizioni diverse da quelle a mete potrebbero infatti essere necessarie ulcui siamo abituati. teriori vaccinazioni.
Bere molti liquidi, acqua in particolare, e mangiare frutta fresca, è in generale una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Per converso, va moderata l’assunzione di bevande con caffeina e vanno evitate quelle alcoliche. Consumare pasti leggeri: la digestione per l’organismo umano èun vero “lavoro” che aumenta la produzione di calore nel corpo. Quindi, scegliere cibi ricchi di acqua e sali minerali, come frutta, verdura. Un’ottima accortezza è anche quella di migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Naturalmente è efficace l’impiego dell’aria condizionata, ma è bene non creare uno sbalzo di temperatura eccessivo. Un valido aiuto arriva in tal senso dal deumidificatore. Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali, evitando quelle sintetiche. All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri UV. Il tutto specialmente per i bambini Quando si viaggia, poi, ricordarsi di ventilare l’abitacolo dell’autoprima di partire, anche se per spostamenti di breve durata. Se ci si deve mettere in viaggio per una lunga percorrenza, anche qui è bene evitare le ore più calde della giornata e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi. Tenere la massima cautela e assistere le persone più a rischio quali, come detto, anziani e i bimbi piccoli: controllare la temperatura corporea, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino. Avere un occhio di riguardo anche per gli animali domestici, a cui va data molta acqua fresca lasciandola in zone ombreggiate: evitare anche qui le passeggiate al guinzaglio negli orari più caldi, i cani rischiano anche ustioni ai polpastrelli. Capitolo a parte, poi, per i “bagnanti” e per la prevenzione per la pelle dai raggi del sole, soprattutto per i “primi” soli. Anche qui non guasta ricordare qualche buona pratica per scongiurare “scottature” o conseguenze anche peggiori. Ad esempio, consultare l’indice della radiazione ultravioletta (UV) nelle previsioni del tempo può aiutare comprendere quando le radiazioni sono più intense. Limitare il tempo di esposizione al sole nelle ore più calde, tra le 10 e le 16. Evitare nel periodo estivo altre fonti di raggi ultravioletti, quelle artificiali, come le docce solari. Ciò che invece non si deve evitare, ma anzi, non va risparmiata, è la crema solare, possibilmente quella più alta nelle prime giornate di mare della stagione, ricordando di applicarla ogni due ore e subito dopo aver fatto il bagno. Buone vacanze, ma con intelligenza e la cura per se stessi e per chi ci sta vicino.
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Salute
Smartphone e social network. “Adolescenti online”, le buone regole
Dipendenze e giovani: le insidie della rete U
na mini guida destinata ai genitori, per aiutarli a gestire i propri adolescenti quando si muovono nell’intricato ed insidioso mondo della rete. E’ quella realizzata dal Dipartimento per le Dipendenze dell’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana che, attingendo da autorevoli fonti, ha elaborato dei contenuti informativi sul mondo dei videogiochi e, più in generale, sulla vita on-line dei ragazzi. E’ pur vero che non sono da demonizzare in toto i videogiochi, - è la premessa della presentazione della mini guida - i quali, anzi, possono vantare numerosi punti di forza, come ad esempio il fatto che favoriscono la socializzazione, migliorano la prontezza nel prendere decisioni e il pensiero strategico, stimolano la curiosità e generano divertimento. Tuttavia vi sono delle criticità che è bene non sottovalutare, in particolate l’utilizzo eccessivo, la distorsione nella percezione del tempo, l’esposizione a contenuti non sempre adatti all’età, la viola-
zione della privacy o richieste indesiderate di contatti e amicizie. Se gli adolescenti di oggi sono nativi digitali e padroneggiano i dispositivi con naturalezza, non è così per i genitori. “La rivoluzione digitale – si legge nella pagina facebook dell’azienda Ulss trevigiana - ha prodotto profondi cambiamenti nelle abitudini quotidiane e nei comportamenti collettivi ed individuali. Le tecnologie digitali sono diventate parte integrante della quotidianità di ciascuno. Gli adulti però hanno conosciuto e imparato a muoversi negli ambienti digitali quando già la loro identità era formata e hanno competenze digitali meno estese. Inoltre non possono fare riferimento a modelli precedenti per poter trasmettere ai figli con naturalezza un insieme di regole autorevole ed efficace nell’ambito dell’utilizzo dei device e delle nuove tecnologie”. Del resto la disinvoltura con cui i giovani si approcciano alla rete non sempre corrisponde ad
una capacità di valutazione delle opportunità e dei rischi della rete stessa. E l’intervento genitoriale rispetto all’utilizzo adeguato dei device, dei videogiochi e di Internet non può limitarsi a vietare o ridurre l’uso dei dispositivi. Non è un approccio sufficiente e va integrato ad una educazione digitale più ampia che nasca dalla conoscenza di Internet, del suo funzionamento e dei rischi connessi. In primo luogo bisogna considerare le esperienze che i ragazzi vivono nell’ambiente digitale come vere e proprie esperienze di vita. Se dunque le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie sono tantissime, altrettante sono le possibilità di abuso: sono le nuove dipendenze da smartphone, social network e videogiochi. Nel dettaglio se ne analizza l’uso improprio. Lo smartphone: se il cellulare è ormai indispensabile nella vita quotidiana, questo non deve scusare un utilizzo eccessivo. E’
due volte più presente negli adolescenti rispetto agli adulti. I social network: sono utilizzati dai più giovani per rimanere in contatto con i coetanei ma possono anche essere fonte di distrazione per allontanare emozioni spiacevoli come la solitutudine, l’ansia e la difficoltà a interagire in altri modi. Videogiochi: la loro attrattiva sta nella natura immersiva: mondi complessi da esplorare, personaggi sfaccettati e oppurtunità di socializzare con altre persone. Aspetti che risultano molto attraenti per i giovani più suscettibili allo stress emotivo, che tendono quindi a rifugiarsi in questi mondi fino ad allontanarsi
dalla realtà. Il manuale “Adolescenti online: mini guida per i genitori” si trova nel portale online Indipendo da dove può essere scaricato al link https://www.indipendo.it/famiglia/
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Salute
L’indagine del team di ricerca del professor Sambataro. Esaminati 79 soggetti guariti dall’infezione da Sars.Cov2 e 17 soggetti sani
Non ammalarsi di Covid fa bene anche alla... mente Uno studio dell’Università di Padova dimostra che chi si ammala ha più probabilità di sviluppare sindromi depressive
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accinarsi e seguire scrupolosamente tutte le norne e le buone prassi anti-contagio contro il Covid-19 fa bene anche alla salute “interiore”, della mente, oltre che a quella fisica. I pazienti affetti dal virus, infatti, anche dopo la guarigione, presentano sintomi depressivi in maniera significativamente maggiore rispetto ai soggetti sani, e mostrano una ridotta connettività funzionale locale nella corteccia temporo-parietale. La circostanza poteva anche essere “intuita” considerando il calvario che molte persone hanno vissuto per superare la malattia e gli strascichi che ha lasciato, ma ora è stata provata anche scientificamente dallo studio “Altered brain regional homogeneity is associated with depressive symptoms in Covid-19” pubblicato sulla rivista scientifica «Journal of Affective Disorders» e condotto da un team di ricercatori del Diparti-
mento di Neuroscienze dell’Università di Padova, coordinato dal prof. Fabio Sambataro. L’équipe di esperti ha dimostrato che il virus, oltre alle note manifestazioni “sistemiche”, può provocare anche sintomineuropsichiatrici quali depressione, ansia, fatica mentale, disturbi del sonno e disturbi associati allo stress, i quali sono verosimilmente associati agli effetti a livello neuronale del virus o ai trattamenti messi in atto, ma possono anche derivare dai fattori psicosociali associati all’infezione del virus, come il timore di ammalarsi o di infettare gli altri, cambiamenti nello stile di vita e isolamento sociale. “Considerando la portata mondiale di questa patologia, abbiamo deciso di indagare i correlati neurali del Covid-19 e la loro associazione con le manifestazioni neuropsichiatriche riportate dai pazienti” spiega il prof. Sambataro, illustrando anche le mo-
dalità con cui è stata condotta la ricerca. Grazie alla collaborazione con ireparti di Neuroradiologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria e Psichiatria dell’Azienda Ospedale/Università di Padova, sono stati esaminati 79 soggetti guariti e 17 sani senza storia di infezione da SARS-COV2 e di patologie neuropsichiatriche. Tutti i partecipanti allo studio hanno svolto una risonanza magnetica funzionale, che nel caso dei pazienti con Covid è stata effettuata dopo lanegativizzazione del tampone molecolare, e hanno completato una valutazione neuropsicologica. “In particolare - prosegue Sambataro -, abbiamo indagato laconnettività funzionale localecerebrale a riposo tramite lo studio dell’omogeneità regionale, tecnica che consente di valutare la correlazione locale del segnale in una regione cerebrale. Abbiamo inoltre approfondito con questionari i sintomi depressivi tra-
Fabio Sambataro
mite il Patient Health Questionnaire (PHQ-9), i sintomi ansiosi con la scala General Anxiety Disorder 7-item (GAD-7) e la fatica tramite la Multidimension Fatigue Inventory (MFI)”. Il risultato ha evidenziato, appunto, che i pazienti guariti dal Covid hanno un’incrementata connettività funzionale locale nell’ippocampo di destra e diminuita connettività nella cortecciatemporale destra e nel parietale di sinistra e che la gravità dei sintomi depressivi post-Covid si correla a queste variazioni neurofisiologiche. “È peraltro interessante notare – conclude il coordinatore del team di ricerca - che tali aree sono coinvolte in una varietà di processi sociali, tra cui la regolazione dell’emotività, l’empatia e la simulazione degli stati
mentali degli altri. Inoltre, queste regioni risultano attivate quando i soggetti sono esposti a esclusione sociale, come negli individui sottoposti a quarantena. Infine, l’ippocampo è una struttura primariamente coinvolta nello sviluppo di sintomi depressivi e le alterazioni evidenziate dallostudio potrebbero essere associate sia direttamente all’infezione daCovid-19 che alla sintomatologia depressiva collegata allacondizione di limitazione sociale» In conclusione, dunque, la ricerca dimostra che i pazienti affetti dal virus presentano alterazioni nella connettività funzionale locale nelle aree temporo-parietali e limbiche e che tali anomalie si associano ai sintomi depressivi, un motivo in più per evitare di restare contagiati.
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