laPiazza di Venezia - Maggio 2024

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di Venezia e Mestre

Le facce del dado

Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.

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BENE L’AVVIO

DEL CONTRIBUTO

D’ACCESSO:

ACCOGLIENZA SERENA

Nei primi giorni di introduzione della misura non si sono registrati problemi. Soddisfatto il sindaco Brugnaro: “Bisognava fare qualcosa per la città”

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Verso il voto

Liste d’attesa, sanità al bivio

ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI

Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida

IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE

L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”

UNicola Stievano >direttore@givemotions.it<

n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche.

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Da Venezia alla Cina in bici sulle tracce di Marco Polo

V enezia e Cina ancora una volta unite sull’esempio di Marco Polo, di cui ricorre quest’anno il 700esimo anniversario della morte. Il 25 aprile infatti, e non poteva esserci giorno più indicato di quello di San Marco, dal Parco San Giuliano di Mestre è partita “Marco Polo a pedali”, la spedizione che vedrà Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, presidente e segretario della Società Ciclistica Pedale Veneziano 1913, raggiungere Pechino in bicicletta partendo da Venezia.

Un viaggio lungo poco più di 100 giorni e 12.000 chilometri per celebrare il grande esploratore veneziano. La spedizione, inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni promosse dal Comitato nazionale istituito dal Ministero della Cultura, attraverserà infatti le terre narrate da “Il Milione” in un’avventura tra i richiami del passato e le sfide del presente.

I protagonisti: Alberto Fiorin, 63 anni, è uno scrittore specializzato nella letteratura di viaggio. Dino Facchinetti, 66 anni, tecnico elettromeccanico, oggi felicemente pensionato, è segretario della società ciclistica Pedale Veneziano 1913.

“Ci piace pensare che le motivazioni con cui ci imbarchiamo in questa impresa non sono poi così dissimili da quelle che spinsero Marco Polo ad affrontare il suo viaggio in Catai: il desiderio di conoscere altri mondi e altre genti ed entrarvi in contatto per favorire il dialogo e la comprensione reciproca. Nonostante i tempi siano certamente diversi da quelli di Marco, crediamo che oggi come allora ci sia la stessa necessità di dialogo e ascolto tra i popoli, come i recenti tragici avvenimenti a livello internazionale dimostrano”, commentano Fiorin e Facchinetti.

di Venezia e Mestre

Le facce del dado di Antonio Di Lorenzo

Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni.Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.

Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Un viaggio di 100 giorni e 12.000 chilometri

Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.

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in redazione il 3 maggio 2024
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Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Via alla sperimentazione. “I turisti sbandieravano il QR code come un atto trionfale”

Contributo d’accesso, buona la prima Brugnaro: “Bisognava fare qualcosa”

L’assessore Venturini: “I primi giorni sono andati molto bene, meglio delle aspettative”

Alla fine, con il periodo dei ponti del 25 aprile e Primo maggio, il tanto atteso giorno dell’avvio del Contributo d’accesso a Venezia, progetto sperimentale voluto dall’amministrazione Brugnaro è arrivato e dopo polemiche e fiumi d’inchiostro sui giornali, si può intanto stilare un primo bilancio dei primi giorni di attuazione del provvedimento.

Ricordiamo che il ticket, pari a 5 euro, viene richiesto per i visitatori giornalieri in città provenienti da fuori Regione e per un ammontare di 29 giorni, quelli ritenuti più “caldi” per i flussi turistici, da qui al 14 luglio. Per acquistare il ticket è attivo il portale cda. ve.it, ma si può anche acquistare nelle tabaccherie PuntoLis in tutta Italia e nei punti vendita fisici di Vela a Venezia. Numerose sono le esenzioni previste.

“I turisti sbandieravano il QR code come un atto trionfale – commentava soddisfatto il sindaco Luigi Brugnaro il giorno di avvio –, Sentono che stanno dando un contributo alla città. Il messaggio è quello di comunicare la fragilità di Venezia ai turisti e anche al Governo, che deve rifinanziare la Legge Speciale. Il mio pensiero è mantenere Venezia così bella per le prossime generazioni”.

E aggiunge: “L’obiettivo del contributo di accesso è rendere la Città vivibile, per re-

sidenti, lavoratori, studenti e turisti. Tutti devono ricevere il massimo rispetto, ma anche tutti devono rispettare la Città: abbiamo il dovere morale di consegnare la sua bellezza alle prossime generazioni. Spero, con umiltà, di convincere i contrari, così come è stato al tempo per il Mose. Abbiamo avuto manifestazioni agguerrite ma poi ha funzionato e ora protegge la Città. Sono pronto anche a dire, ho sbagliato, ma l’importante è fare le cose”:

“I primi giorni sono andati molto bene – interviene l’assessore al Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini –, meglio delle aspettative. Non si sono verificati particolari problemi, anzi i turisti e le persone hanno capito che il provvedimento non era contro nessuno ma solamente per chiedere un diverso equilibrio tra gli spazi in città per i residenti e il turismo giornaliero. Solamente il 25 aprile sono entrate a Venezia 113mila persone, di cui 15mila da fuori Veneto che si sono prenotate e hanno pagato. Tutto liscio, quindi, nessun assembramento, anzi, molta disponibilità da parte dei turisti”.

La città dunque ha retto grazie anche a una notevole campagna informativa a riguardo: “Molti erano informati – continua Venturini – e chi non lo era, magari per distrazione, è stato aiutato in loco, nei punti informativi in Piazzale Roma o alla Stazione. Anche chi è

to invitato a regolarizzare e in pochi minuti lo ha fatto. C’è comunque una postazione fissa per aiutare chi ha meno dimestichezza con i cellulari”.

Di certo non sono mancate le critiche, la principale è che Venezia non è un museo o un’attrazione turistica: “In questo Paese si critica ma non si propone un’alternativa –prosegue Venturini – c’erano

200 persone a manifestare dei centri sociali che prima erano contro il Mose, ora che il Mose funziona devono trovare un altro obiettivo. A Venezia si discute da 60 anni ma nessuno ha mai fatto nulla, anche per questo abbiamo ritenuto doveroso agire. Una legge dello Stato del 2019 ci consente di applicare il contributo d’accesso e la prenotazione obbligatoria. È l’inizio di un percor-

so che migliorerà il sistema e magari farà sì che il Parlamento renda più stringente la norma. Per questo primo anno, poi, essendo solo 29 giorni, non avremo particolari risorse extra ma in caso ne avessimo le destineremo alla manutenzione e alla pulizia della città storica”.

E il vicesindaco Andrea Tomaello conclude: “Come abbiamo sempre detto, è un test e poi al termine dei 29 giorni previsti nel 2024 cercheremo di capire se si può migliorare o meno la misura. Certo è che da anni parliamo di regolamentare il turismo. La coalizione di centrodestra che ha vinto le amministrative di questa città aveva proprio questo obiettivo e stiamo cercando di fare qualcosa per per centrare l’obiettivo. Vedremo poi nei prossimi mesi se il la misura avrà avuto effetto o meno”.

Arci Veneto: “Città sempre più parco divertimenti”

Il 25 aprile, giorno di avvio del contributo d’accesso, non sono mancate le contestazioni. Mentre si è rischiato lo scontro tra polizia e 200 manifestanti dei centri sociali, più tranquilla la protesta dei circoli Arci, che hanno distribuito un “passaporto” simbolico anziché il ticket richiesto dal Comune di Venezia.

La protesta è partita dai circoli veneziani, ma condivisa e sostenuta da Arci

Nazionale e Veneto. “La misura in questione aggrava ulteriormente il fenomeno della gentrificazione. Le città diventano sempre meno abitabili per i residenti e sempre più orientate verso il turismo di massa commenta Elena Gastaldello, presidente Arci Veneto -. Il ticket non imporrà limiti agli accessi turistici a Venezia, poiché non è stato stabilito un numero massimo di visitatori, ma trasformerà

ulteriormente la città in un parco divertimenti. Questa misura non è accompagnata da politiche concrete per lo sviluppo urbano, il contenimento degli affitti e la facilità nel trovare alloggi. Ciò aumenterà il fenomeno dello spopolamento anche tra i residenti, poiché, anche se non comporta un costo diretto per i cittadini, rappresenta comunque un ulteriore impegno nella vita quotidiana”.

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La visita. Il Pontefice prima ha incontrato in carcere le detenute, poi i giovani

L’abbraccio del Papa a Venezia

V

enezia ha finalmente abbracciato il Santo Padre, giunto in città domenica 28 aprile e, nonostante la fatica per il suo stato di salute precario, Papa Francesco non si è risparmiato e ha regalato parole, gesti e sorrisi che rimarranno segni indelebili nei cuori delle migliaia di fedeli che l’hanno accolto.

Il primo appuntamento è stato al carcere femminile della Giudecca, dove è installato anche il padiglione del Vaticano della Biennale d’Arte dal titolo “Con i miei occhi”. Nel Cortile interno della Casa di Reclusione, il Papa ha incontrato le detenute.

“Ho desiderato incontrarvi all’inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore – ha detto il Pontefice alle recluse –. Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza. Però può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomi-

ni non è “messa in isolamento”, ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità, magari rimaste sopite o imprigionate dalle vicende della vita, ma che possono riemergere per il bene di tutti e che meritano attenzione e fiducia”.

Dopo lo scambio di saluti e doni con le detenute il Pontefice si è rivolto agli artisti, autori delle opere presenti all’interno del carcere. la Chiesa della Maddalena, la Cappella del Carcere. “Vi imploro, amici artisti, immaginate città che ancora non esistono sulla carta geografica – ha esortato il Papa – città in cui nessun essere umano è considerato un estraneo. È per questo che quando diciamo “stranieri ovunque” (titolo della Biennale di quest’anno ndr”), stiamo proponendo “fratelli ovunque”.

Seconda tappa di Francesco è stata la Basilica della Salute, dove ha incontrato centinaia di giovani del Triveneto. Il Pontefice ha esortato i ragazzi ad “alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo.

Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano. Il segreto di grandi conquiste è la costanza. È vero che a volte c’è questa fragilità che ti tira giù, ma la costanza è quello che ti porta avanti, è il segreto. Oggi si vive di emozioni veloci, di sensazioni momentanee, di istinti che durano istanti. Ma così non si va lontano. Che cosa conta nella vita? L’amore, la fede”.

E dopo aver salutato i giovani, il passaggio in papamobile lungo il ponte di barche per giungere in Piazza San Marco dove lo attendevano in migliaia per la celebrazione dell’Eucarestia.

Molti i riferimenti a Venezia, “questa città costruita sulle acque, e riconosciuta per questa sua unicità come uno dei luoghi più suggestivi al mondo. Venezia è un tutt’uno con le acque su cui sorge, e senza la cura e la salvaguardia di questo scenario naturale potrebbe perfino cessare di esistere”.

E ancora: Venezia è da sempre “luogo di incontri e di

scambio culturale” ed è chiamata quindi ad essere “segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune”.

Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha infine letto il saluto della città al Papa ringraziandolo per il dono della sua visita alla comunità veneziana. “La parola che insieme Le diciamo – ad una sola voce e con tutto il cuore – è:

grazie! Una città, una Chiesa, un popolo vivono momenti ordinari e straordinari. Oggi abbiamo vissuto una giornata indimenticabile”. Al termine della cerimonia Papa Francesco si è recato all’interno della Basilica di San Marco per un momento di riflessione e di preghiera e poi, dopo l’ultimo saluto alla folla, è rientrato in Vaticano.

ha collaborato Riccardo Musacco

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www.lapiazzaweb.it 8 per il p e r i l VENETO in i n EUROPA E U R O PA Onisto Tajani Comm. Resp. Flavio Tosi (scheda marrone)
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Nell’ex area Sinti la prima pietra del nuovo impianto polivalente

Posata la prima pietra della costruzione del nuovo impianto sportivo polivalente indoor di Favaro Veneto di via del Granturco che nascerà nell’ex area occupata in passato dal campo nomadi con strutture prefabbricate.

“Oggi inizia la fase di costruzione di un palasport che sarà il simbolo di ripresa di questa zona tra Mestre e Favaro Veneto - ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro -. La struttura, luogo dedicato allo sport e ai giovani, verrà ultimata entro la fine del 2025. Come amministrazione crediamo fortemente nei valori sociali ed educativi trasmessi dalla pratica sportiva alle fasce più giovani della nostra società. Vogliamo far diventare il nuovo centro un fiore all’occhiello nel panorama sportivo veneziano, una struttura importante per il tessuto sociale cittadino”.

L’impianto sarà composto da una nuova palestra - che potrà ospitare varie attività sportive quali il calcetto a 5, la pallacanestro e la pallavolo – e una tribuna per 1.000 spettatori articolata lungo i due lati lunghi del campo da gioco mentre sulle testate dell’area da gioco sono previsti da un lato il corpo spogliatoi e servizi per gli atleti, dall’altro la zona accesso

spettatori e alcuni uffici, oltre a un locale bar.

In fase di progetto l’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, aveva detto: “L’impianto, che sorgerà sull’area prima occupata dal campo Sinti, sarà recuperata dallo stato attuale di degrado e abbandono. Sarà composto da una nuova palestra che per tipologia di capienza sarà unica nel nostro territorio, articolata lungo i due lati lunghi del campo da gioco mentre sulle testate dell’area da gioco saranno previsti, da un lato il corpo spogliatoi e servizi per gli atleti, dall’altro la zona accesso spettatori e alcuni uffici, oltre a un locale bar”.

Durante la cerimonia è stato fatto anche un omaggio a Silvana Tosi, ex assessore alla Sicurezza del Comune di Venezia, mancata nel novem-

Inaugurato il parco di via Oriago a Chirignago

Chirignago potrà finalmente contare su un nuovo parco con giochi per bambini, area fitness, due percorsi ciclopedoinali e verde pubblico per un totale di oltre 16000 metri quadrati.

È stato infatti inaugurato nei giorni scorsi e apre ora al pubblico il nuovo parco di via Oriago, una zona verde che si aggiunge agli altri 85 parchi in città.

“Realizzare ed aprire alla città questo parco è un obiettivo che ci siamo prefissati e che è in linea con i lavori urbani dedicati ai cittadini di tutte le età – ha affermato il sindaco di Venezia – . Un parco che resterà per sempre,

anche se qualcuno ha sostenuto che l’area sarebbe stata utilizzata per realizzare un collegamento all’autostrada su via Oriago. Non solo, faremo una rotatoria in via Miranese per fluidificare il traffico”.

Nel nuovo parco è stata posizionata una recinzione lungo tutta l’area con apertura e chiusura di due cancelli di accesso e sono stati realizzati due percorsi: uno ciclo-pedonale che mette in collegamento via Miranese con via Ghetto e uno solo pedonale, con finitura in materiale drenante e i due percorsi permettono di raggiungere i due nuclei abitati

bre 2021 che “andava al campo Sinti ad aiutare le persone che avevano bisogno, ma era anche pronta a contestare le persone che non si comportavano bene”.

La realizzazione del nuovo fabbricato prevede anche il rifacimento della viabilità carraia e pedonale di accesso alla struttura, delle opere di laminazione idraulica, dei parcheggi per spettatori ed atleti, degli allacciamenti ai pubblici servizi e delle reti infrastrutturali tecnologiche. La sistemazione delle aree esterne sarà caratterizzata da una forte presenza di aree verdi con piantumazione di nuove alberature zone arbustive.L’impianto sportivo è stato pensato e dimensionato seguendo puntualmente i requisiti richiesti dal Coni.

Il sindaco Brugnaro: “Oggi inizia la fase di costruzione di un palasport che sarà il simbolo di ripresa di questa zona”

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senza passare per via Oriago . Nel cuore del parco è stata allestita un’ area giochi di oltre 200 metri quadrati, oltre un’area per il calisthenics e un campo di pallavolo, due aree cani, giochi di agility e panchine per i proprietari a ridosso di una striscia boscata. Il percorso ciclopedonale è accompagnato da una rete di illuminazione pubblica e telecamere per la sicurezza dei cittadini e sono state anche create zone di socializzazione e di sosta. Importante anche l’intervento del verde con la ripulitura del sottobosco e dei fossati, e la messa a dimora di 62 nuovi alberi.

ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime

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Mobilità lenta. Le ciclabili di Mestre conquistano anche i siti di turismo internazionali

Da Mestre a Quarto d’Altino su due ruote: via ai lavori

Sono due gli interventi previsti, per un investimento totale che sarà di quasi 4 milioni

Continuano il rinnovamento e l’ampliamento delle piste ciclabili della città metropolitana, con un percorso che andrà a unire il centro di Mestre fino alla zona di Quarto d’Altino. È stato avviato il cantiere per il completamento del percorso ciclabile da Portegrandi a Ca’ Sabbioni, che interesserà le aree di Venezia, Quarto d’Altino e Marcon. Sono due gli interventi previsti, per un investimento totale che sarà di quasi quattro milioni di euro. Il primo intervento è suddiviso in sub-lotti all’interno del Comune, con percorsi per 5,5 chilometri, mentre il secondo ne prevede 7,5. Il primo tratto vedrà la realizzazione di una serie di percorsi ciclabili nuovi e il rinnovamento

dei tratti già esistenti con il collegamento da via Ponte Alto a via Litomarino e Cà Noghera e la creazione di un nuovo percorso ciclabile dal parco San Giuliano a via Orlanda all’altezza di Porto di Cavergnago comprensivo di una passerella sul fiume Marzenego con una lunghezza di 40 metri.

In seguito, si passerà all’intervento che vedrà realizzato il collegamento da via Mandricardo a via Orlanda all’altezza di via Bagaron, per terminare poi con la parte compresa tra via Colombara fino a Ca’ Sabbioni.

A seguire, si realizzerà il secondo intervento con la pista ciclabile che collegherà i fiumi Dese e Zero. Di questa pista, un tratto percorrerà il centro di Dese fino

al ponte su via Ponte Alto, nel tratto di riferimento al comune di Venezia, poi il percorso ciclabile procederà, in tratti già definiti nei comuni di Marcon, località Zuccarello, sino all’idrovora, in gestione al Consorzio di Bonifica per poi proseguire sull’argine destro dello Zero, dove è prevista una

passerella che collegherà all’argine sinistro, fino ad arrivare a Quarto d’Altino, con una luce di 60 metri.

La consegna dei lavori è prevista dopo 150 giorni dall’inizio dei lavori, e quindi dovrebbe essere operativa entro metà settembre circa.

“Siamo felici – il commento dalla Città Metropolitana

– di poter dare il via a questi nuovi percorsi, che serviranno a promuovere il turismo lento, in bicicletta”.

Le ciclabili di Mestre, intanto, conquistano anche i siti di turismo internazionali. “Grazie ad una fantastica rete di piste ciclabili che ogni anno si allarga e si perfeziona – scrivono su una delle principali guide al “turismo green” on line -. Dal centro storico di Mestre è possibile raggiungere tutte le piacevoli mete della provincia di Venezia, attraverso una mobilità sostenibile. La rete di piste ciclabili di Mestre aiuta in modo determinante alla tutela del territorio, migliorando la qualità dell’aria e quindi la qualità della vita di chi abita in città, divenendo una valida alternativa alle classiche gite fuori porta”.

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Edilizia pubblica. La richiesta del consigliere comunale del Pd Emanuele Rosteghin

“Il Comune completi il piano di riqualificazione energetica”

“Il rischio è evidente nel quartiere Pertini, al Lido con le abitazioni denominate “Case Rosse”, alcuni interventi di Marghera, Dese e Gazzera”

“In questo ultimo anno va riconosciuto l’impegno da parte del Comune di Venezia, caso praticamente unico in Italia, di aver colto l’opportunità che fin dal primo giorno di consigliatura avevamo proposto di utilizzare il Superbonus per la riqualificazione dell’edilizia pubblica residenziale”. Così Emanuele Rosteghin, consigliere comunale del Partito Democratico. “Un lavoro sicuramente importante che ha permesso a molti nostri cittadini di migliorare la propria qualità della vita - spiega Rosteghin .-Tuttavia la fine del Superbonus per la residenza pubblica apre oggi una situazione di criticità che va colmata”.

Rosteghin evidenzia:

ti progetti già approvati dalla Giunta. Questi interventi devono necessariamente rientrare in un piano complessivo di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica residenziale”

“Auspichiamo che il governo approvi delle linee di finanziamento in sostituzione al superbonus magari estendendo quanto già previsto per le ristrutturazioni private anche all’edilizia residenziale pubblica, ma se ciò non avviene?”

“La fine del Superbonus per la residenza pubblica apre oggi una situazione di criticità che va colmata”

“L’effetto concreto a cui stiamo assistendo e che alcuni quartieri stiano vedendo interventi a macchia di leopardo o nel peggiore dei casi addirittura senza interventi”.

“In particolare - continua Rosteghin - il rischio è evidente nel quartiere Pertini, al Lido con le abitazioni denominate “Case Rosse”, alcuni interventi di Marghera, Dese e Gazzera. Peraltro tut-

La proposta: “In alternativa riteniamo che il Comune di Venezia debba utilizzare parte dalle risorse a sua disposizione, noi proponiamo di partire dai fondi derivanti Programma Nazionale Pon Metro Plus che già nel bilancio degli investimenti 2024-2025-2026 prevedono in totale 27 milioni di investimenti per la riqualificazione energetica, ma se ci sono altre proposte ben vengano”. E conclude: “Completare questi investimenti permetterebbe di ridurre i costi a carico di queste famiglie già in difficoltà, ridurre l’inquinamento e dare un nuovo impulso all’economia”.

“Forte Carpenedo deve tornare a essere un luogo di ritrovo”

Un nuovo bando richiesto per la gestione di Forte Carpenedo, lasciato per ora in mano ai volontari. Ma la questione diventa un vero e proprio scontro sulla gestione, per alcuni deficitaria e affidata solo fino ad adesso a un esiguo numero di volontari che, però, si dichiarano a loro volta pronti a partecipare al bando.

La situazione di Forte Carpenedo si trascina ormai da quasi trent’anni: il mese scorso è stato lanciato quindi un forte appello da parte del consigliere comunale del Pd, Paolo Ticozzi, che ha presentato un’interrogazione firmata da tutte le forze politiche d’opposizione nella quale parla di “Quasi totale chiusura”. Sul punto, però, è

arrivata subito la precisazione dell’ultimo gestore, Francesco Cavallin: “Nessuno ci ha mandato via dal forte. Abbiamo deciso noi di tenere il chiosco chiuso. Aspettiamo il prossimo bando per candidarci alla nuova gestione”.

“La convenzione tra il Comune e la cooperativa che gestiva il punto di ristoro e che permetteva l’apertura giornaliera del forte è scaduta dopo due proroghe – replica Ticozzi -. Nel frattempo la cooperativa che lo gestiva ha chiuso i battenti. Forte Carpenedo deve tornare a essere un luogo di ritrovo e aggregazione e un punto di riferimento per cittadini e associazioni del quartiere e della città. È inaccettabile che dopo i lavori di sistema-

zione e messa in sicurezza finanziati con soldi pubblici negli anni precedenti rimanga chiuso; per questo ho predisposto un’interrogazione firmata da tutta l’opposizione chiedendo spiegazioni e proponendo che le progettualità sul forte siano condivise e partecipate dalla cittadinanza”.

È dal 1 995 che il Forte risulta gestito dai volontari si impegnano con innumerevoli attività culturali, sociali e sportive private e pubbliche. Forte Carpenedo continua a ospitare le associazioni storiche “Sentinelle del Lagazuoi” e “Cimetrincee” oltre all’”Associazione Salvamento” che usa canale e fossato per la sua attività di formazione. (m.t.)

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100 PASQUALETTO

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(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)

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• rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.

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vi lavorano”

Migliori condizioni lavorative in carcere: siglato l’accordo

. Nonostante le sfide persistenti dovute alla cronica carenza di personale, i sindacati e la direzione hanno lavorato con impegno e determinazione per giungere a un accordo che tenga conto delle esigenze di tutto il personale

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Miglioramenti delle condizioni lavorative in arrivo per le carceri veneziane, I sindacati della Polizia Penitenziaria hanno raggiunto un accordo con la direzione del carcere circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia, rappresentata da Enrico Farina, per la stipula del Protocollo di intesa locale finalizzato a migliorare la gestione del lavoro all’interno della struttura. Nonostante le sfide persistenti dovute alla cronica carenza di personale, i sindacati e la direzione hanno lavorato con impegno e determinazione per giungere a un accordo che tenga conto delle esigenze di tutto il personale e che miri a migliorare le condizioni lavorative.

Questo accordo è il risultato della convergenza di intenti e interessi di tutte le parti coinvolte, nonché della capacità di ascolto e mediazione dimostrata dalle due parti durante le trattative. È un passo significativo verso una gestione più efficiente e soddisfacente del lavoro penitenziario.

Inoltre, è prevista una verifica periodica del Protocollo di intesa al fine di valutare eventuali miglioramenti e adeguamenti necessari per garantire una gestione ottimale del personale, che possa soddisfare le esigenze di sicurezza e ordine all’interno della struttura, oltre a garantire il benessere del personale stesso.

“Siamo soddisfatti del ri-

sultato raggiunto – spiega il delegato territoriale aggiunto della Cisl Fns Matteo Iannuzzi – perché si tratta di un ottimo traguardo per Venezia e per i colleghi che vi lavorano. I sindacati della Polizia Penitenziaria ringraziano la direzione del carcere circondariale

Santa Maria Maggiore di Venezia per la collaborazione e l’impegno dimostrati durante il processo negoziale e si impegnano a vigilare affinché gli accordi raggiunti vengano rispettati e implementati nel miglior modo possibile”. Ora si va verso la possibilità evidente dell’applicazione di tutte queste decisioni anche in altre strutture carcerarie venete.

Massimo Tonizzo

Aumentano le borse di studio Stem “Tina Anselmi”, inserite nel bando organizzato dalla Cisl Venezia in collaborazione con cinque aziende del territorio. Infatti, dopo una prima edizione da record dove hanno partecipato 36 studentesse assegnando sette borse da 1 .500 euro ciascuna (cifra confermata anche per l’anno in corso), per il 2024 il numero di vincitrici sale a nove grazie all’ingresso di due aziende locali: Gruppo Veritas di Venezia (servizi pubblici d’igiene ambientale, idrico integrato, energia e urbani collettivi) e Pometon Spa di Maerne di Martellago (produce e vende in tutto il mondo polveri ferrose e non, graniglie d’ac-

ciaio inox e speciali). Confermano il loro sostegno, come nel 2023, la Gasparini Spa di Mirano (produttrice di linee di profilatura della lamiera altamente automatizzate), Umana Spa di Venezia (agenzia per il lavoro) e Acqua Minerale San Benedetto Spa di Scorzè (attiva nel settore delle bevande analcoliche). “La situazione in Italia è preoccupante; come parità di genere – spiega la scelta dle premio la Cisl Venezia - Il gap di genere persiste anche in questo ambito: meno del 40 per cento dei laureati Stem è donna, creando una disparità evidente prima nell’istruzione e poi nell’occupazione. La Cisl Venezia vuole fare la sua parte, valo-

rizzando le donne e le loro capacità in un’ottica di crescita e riconoscimento del merito. L’obiettivo è aiutare le studentesse a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia”. Possono partecipare al bando le studentesse residenti o domiciliate nell’area della città metropolitana di Venezia (alla data di invio della domanda). Sono ammesse le studentesse che hanno conseguito la laurea triennale o magistrale in una qualsiasi facoltà Stem in Italia e all’estero e che hanno prodotto una tesi di laurea nel campo dell’innovazione e della tecnologia, preferibilmente a supporto di progetti d’impresa. (m.t.)

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Attualità
Santa Maria Maggiore. Fnp Cisl: “Ottimo traguardo per Venezia e per i colleghi che
Tornano le borse di studio stem “Tina Anselmi”
Il presidente Ivano Boscolo Bielo commenta la promozione e guarda al futuro

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Si respira ancora un’aria di festa a Chioggia, per la promozione in serie C dell’Union Clodiense arrivata alcuni giorni fa. Si è chiusa alla grande un’annata storica, con un risultato che è un vanto per tutta la città. Un traguardo raggiunto, ma anche una grande sfida all’orizzonte, come racconta il presidente della società, Ivano Boscolo Bielo.

Presidente, il 2024 è stato un anno da incorniciare, un sogno che si avvera per lei che ha un’esperienza trentennale nel mondo del calcio e che da oltre un decennio lavorava per questo momento.

“È certamente un momento molto positivo, perché siamo riusciti dopo tantissimi anni, 47 per l’esattezza, ad arrivare a un obiettivo importante che non è solo della nostra società di calcio, ma di tutta la comunità. È un traguardo importante, di cui vado orgoglioso anche perché sono il primo chioggiotto a essere riuscito in questa impresa. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto, dai tifosi e ultras allo sta e ai giocatori. Quest’anno abbiamo fatto un campionato importante, sempre in testa fin dall’inizio del torneo. Siamo arrivati al traguardo senza che alla fine nessuno potesse raggiungerci. Questo ci dà una grande soddisfazione, soprattutto perchè lo abbiamo fatto con umiltà e sacrificio,

“Un sogno che si corona, puntavo alla serie C fin dall’inizio. Ora al lavoro per una squadra all’altezza”

società e anche a me personalmente, questo salto di categoria, perché la serie

un grande stimolo da un punto di vista di promozione turistica. Spero che i miei concittadini mi possano aiutare e magari

“Ci saranno delle conferme sia tra i giovani sia tra i veterani e piano piano costruiremo una squadra che che ci permetta di fare bella figura in un campionato come quello di serie C, nel quale ricordo peraltro che ci sono altre venete. Attendiamo di vedere cosa succederà al Padova e al Vicenza, se saliranno di serie, ma in ogni caso sarà un altro anno di derby, dato che avremo sicuramente Arzignano, Virtus Verona, Legnago. Praticamente un derby saremo pronti

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Cultura. Anche l’Ateneo parteciperà alle iniziative della 60ª Esposizione Internazionale d’arte

Ca’ Foscari protagonista alla Biennale con tre mostre

Anche quest’anno l’Università Ca’ Foscari parteciperà con varie iniziative al ricco fermento portato in città dalla 60ª Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia (di cui diamo notizia in questo giornale, ndr). Saranno tre le mostre a ingresso libero organizzate dall’ateneo in questo periodo: “Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto” presso Ca’ Foscari Esposizioni, Any War Any Enemy a Ca’ Foscari Zattere e il Festival Internazionale di Media Art - Cyfest 15: Vulnerability presso CREA — Cantieri del Contemporaneo. Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto. La Forma e il Simbolo

Anche 4 opere di Kandinskij tra le circa 100 in mostra (dipinti su tela e su carta e reperti della tradizione tessile uzbeka) presso Ca’ Foscari Esposizioni. Il progetto, curato da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini direttori del Centro Studi sull’Arte Russa dell’Università Ca’ Foscari Venezia, promosso e sostenuto dalla Uzbekistan Art and Culture Development Foundation, presenta per la prima volta al pubblico italiano e del mondo occidentale, una pagina straordinaria e ancora poco nota dell’arte della prima metà del XX secolo. Il progetto espositivo riunisce opere provenienti dal Museo Statale delle Arti dell’Uzbekistan di Tashkent e dal Museo Statale delle Arti

del Karakalpakstan

La mostra sarà visitabile presso Ca’ Foscari Esposizioni dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00, fino al 29 settembre 2024.

Lena Herzog: Any War Any Enemy

Any War Any Enemy presenta il nuovo lavoro dell’artista

Lena Herzog. In coincidenza con la 60ª Biennale d’Arte di Venezia, il progetto espositivo è curato da Silvia Burini e da Giuseppe Barbieri e comprende murales, incisioni, monitor e un’installazione.

Il progetto riflette sul tema dell’estinzione dell’intero pianeta, in seguito a una possibile e catastrofica guerra nucleare, insistendo su due registri che da tempo caratterizzano la ricerca e le opere di Lena Herzog: l’universale e l’individuale.

L’esposizione si presenta attraverso uno specchio nero, murales ingigantiti e dieci incisioni a mezza tinta, realizzate secondo una tecnica antica di secoli. I soggetti delle incisioni nascono da una meticolosa operazione di fotogrammetria.

La mostra sarà visitabile presso Ca’ Foscari Zattere dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 18.00, e la domenica dalle 15.00 alle 18.00 fino al 22 giugno

Festival Internazionale di Media Art - Cyfest 15: Vulnerability

CYFEST, uno dei maggiori

Aleksandr Volkov, ajchana, 1920, olio su cartone, Museo statale delle arti dell’Uzbekistan_Venezia (Fonte: Ca’ Foscari)

festival internazionali di Media Art, è stato fondato da un gruppo di artisti e curatori indipendenti nel 2007. Fin dalla sua creazione, il suo obiettivo principale è quello di esaminare il dialogo tra i vari linguaggi visivi e le culture tecnologiche, esplorando varie modalità di cooperazione e condivisione tra professionisti dell’arte e comunità scientifiche. CYFEST riunisce artisti, curatori, educatori, ingegneri, programmatori e attivisti dei media di tutto il mondo e crea una piattaforma per la mappatura, la mediazione e la documentazione della new media art a diversi livelli regionali e internazionali.

L’esposizione sarà visitabile presso i Cantieri del contemporaneo in Giudecca dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 18.00, e la domenica dalle 11.00 alle 18.00 fino al 30 agosto.

Aumento delle tasse e rabbia degli studenti

È da poco arrivata la terza rata della contribuzione universitaria annuale di Ca’ Foscari, che ha creato non pochi malumori tra la comunità studentesca. Infatti per l’anno 2023/24 le tasse sono aumentate rispetto a quelle del 2022/23, e aumenteranno anche per l’annata 2024/25. Di fatto, secondo l’ateneo, si tratta degli adeguamenti programmati, in base all’inflazione (tra il 4 e il 5% nell’ultima occasione), ciascuno votato nel corso dell’anno prece-

dente. A parte i casi limite, che anche quest’anno hanno lasciato esterrefatti più di uno studente, l’aumento è leggero: si passa per le lauree triennali da 1.737 a 2.062 euro, mentre per le magistrali da 1.965 a 2.299 euro. Ca’ Foscari però non arretra, spiegando che chi lamenta impennate probabilmente non ha presentato le certificazioni Isee in tempo. Infatti senza le carte scatta automaticamente la contribuzione più alta. Inoltre l’ateneo rimarca il

proprio impegno per aumentare le forme di agevolazione previste nell’ultimo periodo, coprendo più fasce di reddito. Scuse che non bastano al coordinatore dell’Udu Venezia e rappresentante in CdaMarco Dario: “Rimane evidente come le università diventino sempre meno accessibili, anche con l’aggravarsi della condizione economica di migliaia di famiglie e studenti e questo è anche frutto di un mancato investimento a livello nazionale”.

Anche 4 opere di Kandinskij tra le circa 100 in mostra (dipinti su tela e su carta e reperti della tradizione tessile uzbeka) a Ca’ Foscari Esposizioni. Any War Any Enemy presenta il nuovo lavoro dell’artista Lena Herzog

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Università
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Fino al 24 novembre. Presenti 331 artisti e collettivi vissuti o che vivono in e tra 80 Paesi

“Stranieri Ovunque”: la Biennale ha aperto le sue porte al pubblico

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a preso il via ai Giardini e all’Arsenale e durerà fino al 24 novembre la 60esima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, a cura di Adriano Pedrosa e prodotta dalla Biennale di Venezia. Il titolo della 60esima Esposizione è tratto da una serie di opere realizzate dal collettivo Claire Fontaine a partire dal 2004: sculture al neon di diversi colori che riportano l’espressione “Stranieri ovunque” in più lingue, espressione a sua volta ripresa dal nome di un collettivo torinese che nei primi anni 2000 combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia. Il contesto dell’opera è un mondo disseminato di guerre e crisi di varia natura legate al movimento delle persone attraverso nazioni, territori e confini. Si tratta di crisi che riflettono le insidie legate a lingua, traduzione e nazionalità, e che a loro volta mettono in luce le differenze e le disparità governate da identità, nazionalità, razza, genere, sessualità, libertà e ricchezza. In questo panorama, l’espressione “Stranieri ovunque” assume dunque diversi significati.

La Mostra presenta 331 artisti e collettivi vissuti o che vivono in e tra 80 Paesi, inclusi Hong Kong, Palestina e Porto Rico, a testimonianza di come gli artisti da sempre viaggino e si spostino per i più svariati motivi. Sarà affiancata da 87 partecipazioni nazionali negli storici padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Quattro i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte (Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania). Repubblica di Panama e Senegal partecipano invece per la prima volta con un proprio padiglione. “La 60esima edizione della Biennale Arte è già tutta nel suo titolo – ha commentato il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco –

che spalanca scenari attuali e universi possibili. Adriano Pedrosa firma per La Biennale una esposizione che riflette la sua personale attitudine di studio e ricerca su cui non pesa il pregiudizio del già conosciuto. Questa edizione della Mostra ospita frammenti di bellezza marginalizzata, esclusa, punita,cancellata da schemi di geo-pensiero dominante. Ancora una volta Venezia è la piazza naturale da cui smistare nuovi punti di vista e “Fare Mondi”, per dirla con un lessico qui di casa”.

Il pubblico all’apertura dell’esposizione (Fonte: sito web Biennale Arte)

La più grande mostra di opere realizzate con i mattoncini Lego® dal 30 aprile al centro «Le barche» di Venezia Mestre

Sintonizzati

dilavorodelco

Roberto Vecchioni, Max Gazzè, Willie Peyote e Carmen Consoli per il “Bissuola Live”

Grandi nomi della musica italiana al Bissuola Live che animerà l’estate mestrina. Roberto Vecchioni, Max Gazzè insieme all’Orchestra Casadei, Willie Peyote, Carmen Consoli si esibiranno nella cornice estiva del teatro del Parco Bissuola di Mestre. La prima data da segnare sul calendario è quella del 5 giugno con uno dei cantautori più amati da

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saputo reinventarsi anno

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le battaglie più conosciu

1:1

il mall più grande d italia

La mostra arrivaal Centro Le Barche per far divertire un pubblicoeterogeneo dopoilgrandesuccesso ottenutoaOriocenter con oltre 160.000 ingressi in poco più di 5 mesi.

La società Brick Show srl, ideatricee promotricedell iniziativa, ha costruito appositamente perl’esposizione alCentro

Le Barcheil modello Venice Postcard, un modello che racchiude i più famosi simboli del-

che la possibilitàdi guardare all'interno e vedere la vita che si svolge sulla stessa.

Il Duomo di Milano

La facciata delDuomo di Milano èstata costruitainteramente con mattoncini, preservandoi piùpiccoli dettagliarchitettonici del Duomo in scala 1:24, e per costruirla sono stati utilizzati oltre100.000 mattoncini LEGO®. Oltre alla facciatastessa, èstataparzial-

funzionanti. Attualmente il galeone originale è ormeggiato per la visita nell'antico porto di Genova. Il modelloèlungo 170cm,alto 130 cm e largo 50 cm.

Erebor

la Montagna Solitaria

La grandefortezza diEreborMontagna Solitariaè stata mappata sul modello. È uno dei principali luoghidi azione dello Hobbit.

in uno scenario 3D.

tutte le generazioni, Roberto Vecchioni. Il giorno dopo, il 6 giugno, sarà invece la volta di Max Gazzè insieme all’Orchestra Casadei in “Musicae Loci”. Dopo il successo della scorsa estate, il cantante torna con il progetto live musicale e culturale che ha unito le sue note con le orchestre popolari e le tradizioni locali. Venerdì 7 giugno arriva il sound trascinante di Willie Peyote: dopo il successo di “Non è (ancora) il mio genere club tour 2023”, il rapper e cantautore torinese porterà sul palco uno show originale frutto della combinazione tra il suo sound unico, la sua inconfondibile penna e le dinamiche e consuete interazioni con il pubblico. Gran finale lunedì 1 0 giugno con Carmen Consoli e il suo “Terra ca nun senti”: la scaletta del concerto è composta da brani tradizionali siciliani oltre che da canzoni di artisti nati in quella terra come Franco Battiato, Rosa Balistreri e la stessa Consoli. I concerti sono organizzati dal Settore Cultura e da Arteven. Per informazioni: www.culturavenezia. it.

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Under 19 dell’Umana Basket Reyer. L’evento in concomitanza con l’apertura della Biennale d’Arte

Con la performance “Thisisnot a drill” sport e cultura si uniscono

Le squadre Under 19 femminile e maschile dell’Umana basket Reyer Venezia sono state protagoniste, nella chiesa di San Lorenzo a Venezia, della performance partecipativa Thisisnot a drill nell’ambito della mostra “Re-Stor(y) ing Oceania”, presentata da TBA21−Academy a Ocean Space, in concomitanza con l’apertura della Biennale d’Arte di Venezia 2024. Per la squadra femminile hanno partecipato: Francesca Toffolo, Marta Buranella, Krista Parma, Emma Zuccon, Laura Purina, D�rta Ivane, Lisa Andreanelli e Anita Franchini.La squadra maschile è stata rappresentata da Pietro Iannuzzi, Federico Natale, Francesco Barbero, Francesco Eramo, Sebastiano Pellizzon, Filippo Giangaspero,

Matteo Todisco e Andrea Gattel. I gruppi orogranata sono stati accompagnati da Anna Zimerle, responsabile tecnica del settore giovanile femminile, Chiara Francesca Doda, preparatrice atletica, Francesco Benedetti, responsabile del settore giovanile maschile, Matteo Bettella e Marco Mainente, coach del vivaio orogranata.

Nell’ambito della mostra “Re-Stor(y)ing Oceania”, curata da TaloiaHavini, l’artista Latai Taumoepeau presenta una nuova opera corale e partecipativa dal titolo “Deep Communionsung in minor (ArchipelaGO, Thisisnot a drill)”.

L’opera, un’installazione sonora immersive a 16 canali, rappresenta l’interpretazione di Taumoepeau dell’antico rituale corale

Me’etu’upaki, dove me’e sta per danza, tu’u significa in piedi e paki - con le pagaie.

“Re-Stor(y)ing Oceania” è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione.

La performance partecipativa “Thisisnot a drill”, coreografata da Latai Taumoepeau ed eseguita dalle due squadre giovanili orogranata invita il pubblico a connettersi con gli e le abitanti delle isole del Pacifico, risvegliando l’attenzione globale sui pericoli legati all’estrazione mineraria in alto mare. Per i giovani atleti dell’Umana Reyer è stata una bellissima opportunità di coniugare sport giovanile e cultura.

Cristiano Aggio

Disturbi alimentari e disagio giovanile: le giocatrici incontrano gli studenti

Una delegazione del calcio Venezia FC, composta dalle giocatrici della prima squadra arancioneroverde Ida D’Avino, Beatrice Airola e Melissa Doneda, dall’allenatrice Tatiana Zorri, dal team manager Pierluigi Marazzato e dal medico sociale della squadra Paolo Piergentili, ha presenziato all’incontro “Cominciamo noi” tenutosi nella sala “Perla” dell’ex Casinò al Lido di Venezia e organizzato dall’Istituto Comprensivo “Franca Ongaro” del Lido e Pellestrina che, per l’occasione, ha coinvolto ben 350 tra studenti e

insegnanti.

Una mattinata di riflessione dedicata ai giovani che ha messo al centro la discussione sui disturbi alimentari e sulle debolezze che possono incontrare nell’età della crescita.

“Il messaggio che questo incontro ha inteso lasciare agli studenti e alle studentesse, scrive in una nota la società lagunare, è che, in caso di necessità, gli adulti e le strutture specialistiche dell’Ulss 3 Serenissima, composte da professionisti ben preparati, sono pronti ad aiutare chi ha biso-

gno. Un’iniziativa che il Venezia FC ha appoggiato senza esitazioni per porre sempre di più l’attenzione su un tema così importante. Al termine dell’evento, il dirigente arancioneroverde Simone Bonaldo ha consegnato a nome di tutta la società una maglia alle professoresse dell’Istituto scolastico “Franca Ongaro”. (c.a.)

L’opera, un’installazione sonora immersive a 16 canali, invita il pubblico a connettersi con gli e le abitanti delle isole del Pacifico, risvegliando l’attenzione globale sui pericoli legati all’estrazione mineraria in alto mare

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#Regione

L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto

Elezioni europee: una sfida tante sfide

Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.

Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.

Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.

FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO

Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza

oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezioni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.

DERBY LEGA – FORZA ITALIA

Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.

AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?

Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.

IL PD VENETO PUNTA SULL’ALTERNATIVA

Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessan-

I CANDIDATI VENETI

dro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.

Lega Nord Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.

Partito Democratico

L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti.

Fratelli D’Italia

A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan.

Azione

Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.

Forza Italia

Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso

Movimento 5 Stelle

Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.

Verdi - Sinistra

Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.

Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)

Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di

La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.

Libertà

La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.

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Alessandra Moretti Alessandro Manera

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Regione

L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd

Zan corre per le europee:

“Democrazia, solidarietà e diritti”

Alessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee.

Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?

È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni.

Quale minaccia?

È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.

E la vostra idea di Europa, invece? Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio

Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico, sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.

Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?

Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)

L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi

“Forza Italia può crescere ancora, candidati espressione del territorio”

Il coordinatore regionale di Forza

Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto?

La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani.

Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?

In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 1 0 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano.

Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?

Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa

la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.

In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?

Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)

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Ascolta Alessandro Zan Flavio Tosi

“L’autonomia permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”

“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”

Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.

A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?

“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cit-

tadini. ‘Veneto data platform’, uno dei programmi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.

Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?

“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.

Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e fa-

cilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza artificiale”.

Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al

Superbonus 110%.

La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?

“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.

Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?

“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che la Regione aveva già svi-

luppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)

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Francesco Calzavara

Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023

Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto

“Fusione con BRV Banca operazione strategica”

I

l credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.

Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?

Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento

del nostro portafoglio titoli. In sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.

In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle

famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?

Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle im-

prese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.

Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche

del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?

In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale. L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti. Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci atten-

dono”.

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Da sinistra il presidente Gaetano Marangoni e il direttore generale Claudio Bertollo La sede della Banca del Veneto Centrale

L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord

Sviluppo della rete e investimenti in crescita

Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato

dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.

Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti tro-

vare spazio nel canale della GDO.

A questo si è affiancata un’intensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo

sviluppo e la diffusione del progetto didattico in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali.

E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.

In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del territorio

Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospettiva di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di proto-

colli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando una filiera corta “dal campo alla vendita”. Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’im-

pegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di raccolta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.

Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti

Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.

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Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service) IL PUNTO

Interporto Padova guarda a Francia e Svizzera grazie alle sinergie con il porto di Genova

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Interporto Padova è oggi una delle piattaforme logistiche intermodali più importanti d’Italia e d’Europa grazie, non solo alle proprie infrastrutture

vazione tecnologica, ma anche alla rete di relazioni con i principali porti e interporti italiani e continentali. Si potrebbe immaginare che l’ambito di attività della piattaforma logistica padovana sia il nord est, ma in realtà

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sei grandi gru elettriche a portale, che

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Olanda, Polonia, e Ucraina oltre che i porti di Genova, Vado Ligure, La Spezia, Livorno e Trieste. Inoltre collegamenti regolari sono attivi anche con il terminal intermodale di Foggia Incoronata. Queste ultime relazioni uniscono la piattaforma logistica padovana non solo con il sud Italia, ma anche con il bacino del Mar Mediterraneo e dello Ionio grazie al tra co da Cipro Grecia e Turchia in arrivo via traghetto nei porti pugliesi.

Le strutture

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Questa realtà è frutto della visione strategica che Interporto Padova ha sviluppato negli ultimi quindici anni

Ma la “visione green” di Interporto Padova si sviluppa anche attraverso l’utilizzo di energia elettrica da fotovoltaico. Già da qualche anno le coperture dei magazzini ospitano uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Italia, con una potenza di 13 MWp, pari all’energia consumata da 5000 famiglie in un anno. Più recentemente è stato installato un secondo impianto dotato di batterie di accumulo, della capacità di 1,5 MW che fornisce energia al terminal intermodale, alimentando anche le gru elettriche e assicurando la disponibilità di energia sia nelle ore notturne, che in caso di problemi alla rete convenzionale di alimentazione.

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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti

Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce

Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova. Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv.

Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.

Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.

“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.

Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.

Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.

Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.

“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”. “In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.

Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.

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Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova

A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica

Avrà sede negli spazi messi a disposizione

dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare

Adriatico Settentrionale

Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.

“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi, immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute

servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.

“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clo-

diense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.

dottor Marco Volpe

delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale.

Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative, associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/ esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a 492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.

Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.

“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.

Per il direttore generale Paolo Fortuna il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.

“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.

“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.

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Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione da 20 anni opera per la salute degli invisibili ULSS 6 EUGANEA, SOCIALE

La novità. Si può accedere con impegnativa dopo la valutazione del proprio medico di base

A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno

Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità

Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.

Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.

A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.

Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6. veneto.it

Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare. Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità.

Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire: sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo

cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.

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legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.

5.000 mq.

Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-

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Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con il suo Salone Nautico, conferma il suo ruolo di “capitale mondiale della sostenibilità”.

approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e

dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau.

Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti

Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende

L i hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi

Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio. Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.

Per poter ospitare un tiro-

cinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro. “Il concetto di Maestro Artigiano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza

la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.

Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte il percorso professionalizzante per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 1 0 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio

che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

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Economia
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ARIETE BILANCIA

Avete superato i momenti di tensione e di incomprensione. Ora il percorso è in discesa e potete recuperare le relazioni che pensavate compromesse.

Avete incamerato energie sufficienti ad affrontare con entusiasmo gli ultimi ostacoli prima di raggiungere l’obiettivo a lungo inseguito. Siate tenaci.

Avete investito nella determinazione e in una bella energia tutte le vostre aspettative ma non dimenticatevi di riconoscere un ruolo importante anche alla fortuna.

Non mancheranno momenti di stanchezza che saprete bilanciare con una visione positiva delle cose, capace di ribaltare situazioni apparentemente complicate.

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Continuate a fare programmi a lungo termine e a investire le vostre risorse per obiettivi futuri che sono ambiziosi ma che volete raggiungere a tutti i costi.

la vostra natura riflessiva vi spingerà a prendervi un po di tempo per capire se i sentimenti che state provando sono autentici e se siete ricambiati.

Non prendete decisioni affrettate in questo periodo perché l’entusiasmo potrebbe giocarvi dei brutti scherzi. Procedete sempre con realismo e concretezza.

Se il lavoro procede a gonfie vele esaltando la vostra massima creatività, la sfera affettiva sarà di più difficile gestione a causa della vostra stanchezza.

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Avete chiuso con le situazioni tese e stressanti. Si apre un nuovo capitolo tutto da scrivere e questo vi ispira tanta fiducia che vi rende particolarmente interessanti.

Non cedete finché non avete raggiunto il vostro obiettivo, a costo di spendere energie e tempo preziosi. Ma i vostri sacrifici sono sempre ripagati adeguatamente.

Avete vissuto in standby fino a questo momento. E’ ora il tempo dei mettersi in gioco e di ritrovare le conferme di cui avete bisogno. Vi sorprenderete di voi stessi.

L’estate si avvicina regalandovi energie positive che valorizzeranno i vostri talenti e che vi regaleranno momenti di grande soddisfazione. Sarete irresistibili.

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SAGITTARIO
VERGINE PESCI Oroscopo
GEMELLI
LEONE ACQUARIO TORO SCORPIONE CANCRO CAPRICORNO

Il premio. Consegnato alla Camera in occasione di “Italia, questa Repubblica Donna”

Cavallino-Treporti: Roberta Nesto

è

la “Sindaca

E’ il riconoscimento all’attività amministrativa ma soprattutto un tributo a Cavallino-Treporti per il livello di eccellenza raggiunto nel turismo, con 7 milioni di presenze nel 2023. Nesto è anche coordinatrice del G20Spiagge

Roberta Nesto è la “Sindaca d’Italia 2023”. Un premio che è un riconoscimento alla sua attività amministrativa, ma soprattutto un tributo a Cavallino-Treporti per il livello di eccellenza raggiunto assieme a tutta la sua comunità nell’economia turistica.

C on quasi 7 milioni di presenze turistiche nel 2023, Cavallino-Treporti è la prima spiaggia del Veneto e in assoluto la sesta località turistica italiana. Roberta Nesto, prima cittadina di Cavallino-Treporti, ha ricevuto il premio “Sindaca d’Italia 2023” lo scorso 12 aprile. I l riconoscimento le è stato consegnato a Roma, alla Camera dei deputati, in occasione dell’evento “Italia, questa Repubblica Donna”. Il convegno, che si è svolto presso la Sala della Regina a Montecitorio, è stato un ideale viaggio lungo i quasi ottant’anni di storia repubblicana per celebrare il ruolo fondamentale avuto dalle donne nella crescita del nostro Paese. Il tutto attraverso il racconto dell’attore David Gramiccioli, ma anche con

alcune testimonianze significative. Tra gli ospiti, la cantautrice Grazia Di Michele, ma anche Franca Melfi, docente dell’Università di Pisa e prima donna presidente della Società europea di chirurgia cardiotoracica. Ad aprire i lavori è stata l’onorevole Simonetta Matone, già sostituito procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Roma.

A nche Roberta Nesto è stata invitata a portare un contributo. «Essere un sindaco, una donna sindaco, è un ruolo pubblico importante», ha commentato Nesto, «È quello più vicino al cittadino, un vero punto di incontro tra le regole del vivere comune e la popolazione tutta. È un ruolo sociale, prima ancora che amministrativo, ed è il cuore pulsante della nostra Repubblica. Come donna sono impegnata nel percorso di inclusione e di rappresentanza di genere».

I l premio “Sindaca d’Italia” le è stato attribuito per gli importanti risultati politici e amministrativi conseguiti alla guida di Cavallino-Treporti, ma anche come rico-

d’Italia 2023”

noscimento per i significativi dati turistici raggiunti da tutta la comunità. Un premio che, idealmente, si estende dunque a tutti c oloro che ogni anno contribuiscono a fare sempre più grande Cavallino-Treporti. «Continuiamo a essere la prima località europea per il turismo all’aria aperta, la prima spiaggia del Veneto e siamo la sesta città turistica italiana», ha sottolineato Nesto, «Il turismo è un settore chiave per la nostra Italia, per il Veneto, e anche per la mia comunità.

Cavallino-Treporti è un luogo di straordinaria bellezza e ricchezza storica, esempio di visione, che continuerò a governare con determinazione e leadership verso un futuro sostenibile e inclusivo». Nesto ha alle spalle un’esperienza ormai quasi ventennale nella Pubblica amministrazione. Un percorso in cui ha maturato capacità e competenza amministrativa che hanno contribuito, grazie a una politica attenta, a raggiungere traguardi significativi per la località.

«L a rielezione a sindaco di Cavallino-Treporti, nel settembre 2020 con quasi il 60% dei voti, mi ha segnato profondamente», ha aggiunto Nesto, «Nessun sindaco aveva mai raggiunto prima questo risultato. Un risultato che riflette la fiducia e l’affetto dei cittadini, che ci ha portato a realizzare quasi l’80% del programma elettorale». L a competenza e le capacità di Nesto si sono espresse anche nel ruolo di presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa Veneta che, con 25 milioni di presenze turistiche, rappresenta la prima realtà europea per Prodotto interno lordo, grazie alla sinergia pubblico-privata delle nove spiagge venete coinvolte. D al 2021 Nesto ricopre anche l’incarico di coordinatrice del G20Spiagge, il network che riunisce le venti più importanti realtà balneari d’Italia.

«Q uesti Comuni attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze complessive in Italia: è il comparto delle vacanze più importante e decisivo per l’economia nazionale», ha concluso Nesto, «In questi anni, con i colleghi, abbiamo sostenuto un provvedimento per il benessere delle nostre comunità: la legge sullo Status delle Comunità Marine, p er la quale continuiamo a lavorare per raggiungere il riconoscimento».

www.lapiazzaweb.it 39 Turismo
La sindaca Roberta Nesto ha ricevuto il premio alla Camera dei Deputati

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