laPiazza di Venezia e Mestre - Aprile 2024

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I nostri prossimi 30 anni!

Guardare al passato non mi è mai piaciuto, ho sempre voluto guardare avanti, progettare il futuro. Eppure questo anniversario mi fa riflettere, mi obbliga a ragionare sul passato per guardare al futuro.

Perché 30 anni per un’idea trasformata in realtà sono davvero tanti, me lo dico da solo.

Trent’anni fa ebbi quell’idea, da molti definita visionaria ed imprenditorialmente impossibile, da molti altri democratica e vero modello di business. Odio o amore, bianco o nero: La Piazza è sempre stata così, mai grigia, mai indifferente.

Il mio scopo in questi 30 anni è sempre stato quello di informare i cittadini veneti su tutto ciò che accade nel proprio comune, nel proprio quartiere, nella propria via. Sempre e solo in modo gratuito, perché la fruizione gratuita dell’informazione per me non è un modello di business, ma una scelta, che rivendico ed in cui credo fermamente.

E il tempo mi ha dato ragione, rendendo sempre più evidente quanto i prodotti editoriali a pagamento siano settoriali ed obsoleti. Aziende come la nostra hanno dato all’informazione di pubblica utilità un valore sociale, oserei dire etico. Pur senza ricevere alcun contributo statale di nessuna natura.

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di Venezia e Mestre

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IN BICI DA MARGHERA A VENEZIA: ORA È POSSIBILE CON LA NUOVA CICLABILE

Inaugurato dal sindaco Luigi Brugnaro il nuovo percorso all’insegna della mobilità sostenibile che collega la terraferma alla laguna

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Servizio a pag. 9

Politica

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4.news

Opere pubbliche

DAL VENETO ALL’EUROPA

L’assessore regionale annuncia

la candidatura e traccia un bilancio dei 25 anni trascorsi a Venezia

LA SFIDA DI ELENA DONAZZAN

Servizio a pag.22

TERZO MANDATO, SECCO NO CAMANI: “TROPPO POTERE”

La capogruppo del Partito Democratico: “Governare per così tanto tempo

può influenzare la scelta dei cittadini”

Servizio a pag. 21

QAutonomia avanti tutta

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

ualcuno credeva il nostro impegno un sogno da visionari. Il progetto di autonomia differenziata, però, ha proseguito inesorabilmente la sua strada e, dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, ora è approdato anche alla Camera dei Deputati. Ma non solo. La 46esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sancito una decisa apertura verso la riforma federale in corso in Italia.

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APRILE 2024
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Periodico d’informazione locale Anno XXXI n. 84

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Le conclusioni da trarre sono univoche: è necessario continuare nella direzione intrapresa, arrivando in tempi certi e con pragmatismo a coronare l’iter della riforma. È la via per avere finalmente un Paese in grado di ridurre le disparità, di aumentare l’efficienza, sgravare i meccanismi dalla troppa burocrazia. Sono i cittadini, infatti, a chiedere di entrare nel vivo dell’autonomia.

Da queste considerazioni possiamo comprendere quale portata storica può assumere il semaforo verde anche da Montecitorio. L’attuazione del disegno di legge, infatti, diventerà la pietra miliare per il futuro dell’Italia e di ogni singola regione.

I nostri occhi continuano a non staccarsi da quanto sta accadendo a Roma dove, grazie a questo Governo, la riforma federalista passo dopo passo sta gettando le radici e, allo stesso tempo, mettendo a frutto un lavoro intenso sviluppatosi dalle Regioni e dai territori.

Riflettori accesi sulla Città metropolitana

Comunicare quanto fatto in questi mesi, informare sulle iniziative previste, dare spazio ai sindaci del territorio per raccontare i propri obiettivi e l’impegno quotidiano. È lo scopo della pubblicazione della Città metropolitana di Venezia, in distribuzione in tutti i 44 comuni della provincia, in allegato al mensile “La Piazza” di aprile o, dove il nostro giornale non è presente, distribuito singolarmente nella cassetta della posta. L’inserto di 16 pagine raggiungerà complessivamente 315mila famiglie di Venezia e provincia. Edilizia pubblica, servizi, sport, eventi trovano spazio all’interno della pubblicazione, voluta dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro. Non mancano aggiornamenti sullo stato dell’arte dei lavori per il Bosco dello sport, sul bilancio dell’ente, sui trasporti, su sperimentazioni importanti come il Contributo d’accesso a Venezia, sulle iniziative per i 700 anni dalla morte di Marco Polo e sul Salone nautico. Ma non basta. L’obiettivo della pubblicazione è anche, come detto, dare spazio ai sindaci, creando un filo diretto con i cittadini. Ecco perché nelle pagine centrali (diversificate in base all’area di distribuzione) ampio spazio è dedicato a loro. Con un occhio anche alla promozione del territorio, raccontando ciò che di bello ogni città offre da vedere o da fare. Ecco quindi raccontati gli angoli nascosti dei comuni, le tante manifestazioni che sono un inno alla tradizione e un omaggio all’enogastronomia del territorio. Uno spazio, insomma, per raccontare e raccontarsi. Sedici pagine tutte da leggere. “La realtà metropolitana è l’esempio dell’unione e della concretezza tra lo“stato da mar” e lo “stato da tera” - commenta Brugnaro -. Spesso ci si ricorda delle cose che non funzionano - e sono sempre tante - ma la Città metropolitana di Venezia è una realtà viva, che racconta non solo quello che accade in tutti i nostri 44 comuni, ma guarda anche a Padova, Belluno, Rovigo, Treviso ed oltre a Pordenone e Vicenza, dove i nostri cittadini nascono, crescono, vivono, studiano, lavorano, si muovono, senza guardare i confini amministrativi”.

Allegato a “La Piazza” un inserto informativo

L’intero Paese, dev’essere orgoglioso di come grazie a questa riforma si è scoperto capace di guardare al futuro, affrontando con serietà e rigore un’evoluzione federalista che avvicinerà le istituzioni ai cittadini, ma anche i cittadini a un’amministrazione pubblica.

I nostri prossimi 30 anni!

Giuseppe Bergantin*

Sì, perché la gratuità è sostenuta dagli investimenti che aziende ed istituzioni, che ringrazio, sostengono su La Piazza e su tutti i nostri media. Di certo per promuovere i propri prodotti e servizi, ma che con i loro investimenti contribuiscono anche a rendere possibile l’informazione libera, di pubblica utilità, fruibile in modo gratuito in tutto il Veneto.

Ora il mio lavoro, quello che preferisco, è pensare ai prossimi 30 anni, che per noi sono iniziati con la nascita della prima radio di informazione del Veneto, Radio Veneto24, e con l’implementazione della nostra piattaforma web, LaPiazzaweb. Il tutto per la massima valorizzazione delle notizie che trovate tutti i mesi, da 30 anni, in ciascuna delle 23 edizioni cartacee de La Piazza. Sono sempre stato convinto infatti che tutti abbiamo il diritto di poter avere il tipo di informazione che preferiamo: ascoltando la radio, navigando nel web o leggendo il nostro giornale. Per questo motivo i nostri prossimi 30 anni li voglio con la stessa informazione libera e gratuita di sempre e con un’accelerazione forte all’informazione multipiattaforma, che già abbiamo creato e che sarà il nostro futuro.

*Fondatore e Editore de La Piazza, LaPiazzaweb e Radio Veneto24

Elezioni ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000). Verso le Elezioni 2024 per informazioni: 049 8704884 · info@givemotions.it

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it
Redazione
è una testata
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 9 aprile 2024 Autonomia avanti tutta Luca Zaia Governatore Regione
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< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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di Venezia e Mestre Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io

Sostenibilità. Predisposta una fitta campagna di comunicazione per spiegare il funzionamento

Al via il Contributo d’accesso: dal 25 aprile la sperimentazione

Brugnaro: “Ribadiamo con forza che nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo, pagando appunto un contributo di 5 euro e prenotando la visita in città”

I l 25 aprile entra in vigore a Venezia il Contributo d’accesso (ne parliamo anche a pag.6 dell’inserto dedicato alla Città metropolitana, ndr). Si tratta di una sperimentazione per definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno rispetto che si merita.

Il contributo sarà richiesto solo per 29 giorni, più precisamente il 25, 26, 27, 28, 29 e 30 aprile 2024, 1, 2, 3, 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26 maggio 2024, 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno 2024 e 6, 7, 13 e 14 luglio 2024.

Per illustrare e chiarire chi dovrà pagarlo e chi potrà accedere comunque in città nei giorni cosiddetti da “Bollino Nero” essendo sempre e comunque in possesso di QR che ne certifica il diritto di accesso o esenzione, è stata predisposta una campagna di comunicazione che intende arrivare non solo sul territorio veneto ma anche na quello nazionale e internazionale.

L’obiettivo sarà principalmente informare e sensibilizzare verso un turismo sostenibile. Spot televisivi e radiofonici, manifesti e locandine, brochure, sito Internet, blog e social network: questi i principali mezzi di diffusione della campagna di comunicazione

multicanale turistica. “Ho l’onore di essere il sindaco della città più bella del mondo, ma che negli ultimi anni ha un problema di qualità della vita delle persone, di civiltà e di rispetto delle norme. Nessun politico fa un provvedimento come questo perché è più facile stare fermi e non provare a trovare una soluzione. Noi ci proviamo per rendere più fruibile e vivibile la città - ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro presentando l’iniziativa a Roma alla stampa estera -. Questo contributo di accesso sarà una prova e anticipo già che il costo sarà più alto di quello che incasseremo, almeno in questo anno di sperimentazione che riguarda 29 giornate “stressate”. Il beneficio che ci attendiamo è qualche visitatore giornaliero in meno. È vero che abbiamo dato l’esenzione ai veneti, che vengono a visitare la città in giornata, ma è anche vero che il fatto di introdurre una prenotazione potrebbe disincentivare dal venire proprio in quelle giornate e quindi rendere più scarica la città. Ribadiamo con forza che nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo, pagando appunto un contributo di 5 euro e prenotando la visita in città. Questo ci consentirà di avere dati veri e importanti: quanti visitatori, da dove vengo-

no, quante esenzioni e molto altro, uno strumento importante per capire come organizzare i servizi. Non è un provvedimento che faccio a cuor leggero, ma se continuiamo solo a parlare non faremo mai niente per preservare la delicatezza e bellezza di Venezia. Concluso questo periodo di sperimentazione avremo tutto il tempo per fare le riflessioni che andranno fatte, per migliorare e cambiare, con l’aiuto di tutti”.

Contributo

L’importo per il 2024 sarà dunque di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà neppure l’individuazione di una soglia di presenze oltre la quale applicare una maggiorazione del contributo di accesso. Il contributo sarà applicato solo

alla Città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia (compreso Alberoni e Malamocco), Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, S. Andrea, la Certosa, San Servolo, S. Clemente, Poveglia.

Campagna di comunicazione

L’obiettivo della campagna di comunicazione sarà principalmente informare e sensibilizzare verso un turismo sostenibile. Le 29 giornate con il bollino rosso avranno l’obiettivo di disincentivare il turista giornaliero dal visitare la città durante questi picchi, favorendo l’arrivo in periodi meno affollati. Spot televisivi e radiofonici, manifesti e locandina, brochure, sito Internet, blog e

social network: questi i principali mezzi di diffusione della campagna di comunicazione multicanale turistica, basta sul claim “ma xe vero che”. Fermo restando che la città sarà sempre e comunque visitabile, i messaggi avranno lo scopo di orientare i turisti a vivere la città in maniera più consapevole e maggiormente fruibile, trasformando questa visita in una esperienza e adottando anche dei comportamenti più responsabili e sostenibili. Per ricordare che il turismo rappresenta anche una opportunità di crescita culturale individuale.

Tutte le info su esenzioni, prenotazioni e ottenimento del QR al sito https://cda.ve.it/it/. Per la campagna di comunicazione: https://cdamedia.veneziaunica. it.

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Un momento della presentazione del contributo d’accesso alla stampa estera dello scorso 4 aprile a Roma

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Trasporti

Lo sviluppo. Crescita del 5% del traffico nel Polo aeroportuale del Nordest

Il Marco Polo si conferma terzo gateway intercontinentale nazionale

Volumi di traffico in crescita del 5% rispetto all’estate 2023. È con questo importante dato che si preannuncia positiva la stagione estiva 2024 per il Polo aeroportuale del Nordest, che comprende gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona. Saranno circa 13 milioni i passeggeri complessivi attesi da aprile ad ottobre, con un recupero definitivo rispetto al 2019.

I dati sono stati presentati nel corso dell’incontro “Estate 2024” di un evento B2B, organizzato il 20 e 21 marzo, dal titolo “Venezia/Verona Airport Workshop”, nel quale si è tenuto un confronto sulla domanda/offerta di viaggi degli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona.

Gli incontri del workshop hanno registrato una grande affluenza, accogliendo complessivamente 175 agenti di viaggio, che hanno avuto l’opportunità di realizzare incontri dedicati con 65 operatori,

tra compagnie aeree, enti del turismo e tour operator.

Per la stagione estiva 2024, iniziata domenica 31 marzo per concludersi sabato 26 ottobre, le prospettive per i tre aeroporti del Polo sono di una domanda molto elevata di voli nazionali e internazionali, con una crescita complessiva del numero di passeggeri; percentuale che sarebbe più elevata, se al Marco Polo i principali vettori lowcost non avessero arrestato i loro programmi di sviluppo per via della scelta del Comune di Venezia di introdurre da maggio 2023 la nuova addizionale di 2,50

euro per ogni passeggero in partenza dallo scalo.

Entrando nello specifico, lo scalo veneziano del Marco Polo conferma il suo ruolo di terzo gateway intercontinentale nazionale, ulteriormente rafforzato dalla vivacità del mercato nordamericano che riconferma i collegamenti estivi su Atlanta, Chicago, New York JFK, New York Newark, Philadelphia, Montreal e Toronto.

L’America sarà più vicina. Delta Air Lines ha infatti ripreso dall’11 marzo i suoi voli tra l’aeroporto Marco Polo di Venezia e New York-JFK. Durante il picco estivo,

inoltre, porterà da 7 a 10 i voli settimanali su Atlanta.

Il 6 giugno l’American Airlines ritorna a Venezia con il suo collegamento giornaliero su Chicago, interrotto nel periodo pandemico.

Anche il Canada vede un’intensificazione dei collegamenti: Air Canada raddoppia i voli su Montreal e Toronto, che diventano rispettivamente 3 e 4 a settimana. Sulle stesse destinazioni, Air Transat offrirà complessivamente 4 frequenze settimanali.

Verso il Medio Oriente, Qatar Airways riprende a giugno il collegamento giornaliero con Doha, sospeso durante la pandemia.

La Corea del Sud torna protagonista nella ripresa dei flussi con l’Estremo Oriente, con il volo settimanale Venezia-Seoul, operato da giugno ad ottobre.

Nell’area mediterranea, EL AL ripropone dal 31 marzo i collegamenti con Tel Aviv 4 volte alla settimana, che diventeranno 5

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nel picco estivo. Inoltre, Air Cairo, vettore del gruppo Egyptair, collega Venezia con Sharm El-Sheik ogni domenica.

Da maggio, il vettore islandese Play riprende ad operare per la seconda stagione estiva i voli su Reykjavik e da giugno SunExpress riattiva i collegamenti su Smirne, entrambe le linee con frequenza bisettimanale.

Riprenderà poi il doppio volo giornaliero verso Madrid di Air Europa, incrementerà Finnair fino a 9 frequenze settimanali su Helsinki nel picco estivo, a cui seguirà l’estensione giornaliera della linea nel periodo invernale, e si introdurrà la frequenza nightstop di Swiss International Airlines su Zurigo.

A seguito dell’introduzione della nuova addizionale del Comune di Venezia per ogni passeggero in partenza, i vettori low cost Ryanair e Wizz Air hanno bloccato la loro crescita sullo scalo.

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Il progetto. La giunta approva la riqualificazione dell’edificio Carreri ed ex Centrale elettrica

10 milioni di euro per l’Arsenale

L a giunta comunale nella sua ultima seduta su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto ha approvato il progetto definitivo relativo al recupero dell’edificio Carreri ed ex Centrale elettrica in Arsenale.

Gli edifici, oggetto di intervento di consolidamento e restauro polifunzionale per attività espositive e culturali, sono situati nell’area sud dell’Arsenale di Venezia tra lo Stradal Campagna e la Darsena Grande.

Di proprietà del Comune, rappresentano due momenti rilevanti nella storia edilizia dell’Arsenale, in particolare per la presenza di importanti testimonianze di archeologia industriale relative alla prima cabina elettrica e di trasformazione dell’Arsenale.

I due edifici conservano testimonianze delle diverse fasi e destinazioni d’uso cui furono soggetti, fino all’abbandono attuale”.

“Gli interventi, volti a mantenere e valorizzare le varie fasi di trasformazione che gli stessi hanno subito nel tempo, a partire dai primi del XIII secolo sino a metà degli anni ’60, riguardano il restauro conservativo delle parti di maggior valore storico, interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo delle strutture, introduzione di nuovi spazi di servizio e impianti tecnologici per l’utilizzo espositivo e culturale, garantendo un nuovo livello di accessibilità agli ambienti” ha aggiunto l’assessore. Soggetto attuatore sarà la Fondazione

La Biennale di Venezia.

Grazie a uno stanziamento di 169,5 milioni di euro la Biennale di Venezia rientra tra i 14 progetti strategici inseriti dal Governo nel Piano per i Grandi attrattori culturali in seno al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il progetto è articolato in diversi interventi di recupero, che riguardano l’Arsenale di Venezia, il Padiglione Centrale e i Giardini della Biennale, le strutture

“Il progetto che prevede un investimento complessivo di quasi 10 milioni di euro - evidenzia l’assessore Zaccariotto - riguarda il recupero, consolidamento e restauro polifunzionale per attività espositive e culturali degli edifici denominati dei Carreri ed ex centrale elettrica situati nell’area dell’Arsenale nella città di Venezia. L’operazione rientra nel piano di sviluppo e potenziamento delle attività de La Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale.

della Mostra del Cinema al Lido.

“Continua il nostro impegno per il recupero dell’Arsenale, grazie al consolidamento dei rapporti con le Istituzioni nazionali come i Ministeri della Difesa e della Cultura ed anche direttamente con la Biennale e la Marina Militare - sottolinea il sindaco, Luigi Brugnaro -. Ricordo come una parte rilevante del compendio risultasse inutilizzata e inutilizzabile e priva di interventi di riqualificazione. Noi in questi anni siamo riusciti a recuperare le risorse necessarie per creare nuovi spazi per manifestazioni, come il Salone Nautico e il Salone dell’Alto Artigianato ed eventi internazionali che hanno riacceso i riflettori su questa parte della nostra città”.

Forte Marghera, approvato il restauro di due edifici

La giunta comunale su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, ha approvato la delibera riguardante il restauro dell’edificio polifunzionale di Forte Marghera, a Mestre.

“Si tratta di un progetto il cui investimento è di 5 milioni e 600 mila euro e che ha l’obiettivo di perseguire la valorizzazione del compendio di Forte Marghera intervenendo su due immobili contigui degradati - spiega l’assessore Zaccariotto -. Sono previsti una serie di interventi volti alla rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni, finalizzati al potenziamento delle attività culturali, dei laboratori e degli eventi che il Comune di Venezia congiuntamente a Biennale intende promuovere per tutte le fasce sociali fruitrici del Forte”.

Dal punto di vista architettonico e funzionale, un edificio sarà adibito principalmente a sala espositiva con la creazione di una nuova cinta muraria che fungerà sia da paramento tecnologico, sia da schermatura dei locali di servizio retrostanti. Alle spalle infatti saranno allocati due blocchi servizi, uno contenente i servizi igienici e l’altro un locale a servizio degli eventi espositivi dell’edificio. La capienza prevista è di circa 50 persone. Saranno conservate le grate esterne presenti sulle finestre esistenti,

mentre gli infissi, attualmente non presenti, saranno in legno.

Il secondo edificio avrà invece una destinazione polifunzionale, di affiancamento-autonomia rispetto all’altro a seconda degli eventi che si svolgeranno. La conformazione spaziale in due ambienti distinti sarà conservata. In particolare il primo ambiente, rispetto a chi arriva dal ponticello, sarà interessato dalla creazione di uno spazio adibito a distribuzione di cibi precotti già preparati e a servizi igienici, che occuperanno circa una metà della sala in senso longitudinale, mentre la seconda sala, in comunicazione con la prima attraverso una porta opportunamente dimensionata, sarà lasciata libera e con destinazione di uso polifunzionale.

Il progetto prevede inoltre un’ipotesi di illuminazione esterna delle facciate dei fabbricati, unitamente all’illuminazione lungo il percorso di accesso.

“Prosegue dunque il lavoro dell’amministrazione per la riqualificazione del compendio fortilizio di Forte Marghera - conclude l’assessore Zaccariotto -. In questi anni, infatti, è stata predisposta una rifunzionalizzazione degli edifici storici, quali il recupero delle due caserme difensive ottocentesche e la realizzazione di servizi a supporto delle attività

Zaccariotto: “L’operazione rientra nel piano di sviluppo e potenziamento delle attività de La Biennale di Venezia in funzione della costruzione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale”

espositive e museali, per garantire un utilizzo continuativo da parte dei cittadini e visitatori per tutto l’anno”.

“Fin dal primo giorno della mia elezione a sindaco della città mi sono impegnato affinché Forte Marghera tornasse a splendere - ricorda Luigi Brugnaro -. Con questo intervento superiamo i 30 milioni di euro di investimenti per recuperare e valorizzare molti degli edifici che erano abbandonati o addirittura fatiscenti, rifare i vialetti di accesso e di collegamento interno, ricostruire due ponti per garantire la circolarità di percorrenza, aprire una biblioteca, sistemare il parcheggio esterno e i bagni pubblici. In più, abbiamo ridato dignità ai poli museali e arricchito il paesaggio con installazioni d’arte contemporanea. Il Forte ora è un nodo strategico delle piste ciclabili che consentono di raggiungerlo sia dal centro di Venezia che da quello di Mestre in totale sicurezza. Ed ora già fervono i preparativi per le mostre della Fondazione Musei Civici e il Padiglione ufficiale della Biennale. Un Forte che si riempie, poi, di funzioni sempre diverse e complementari coordinate dall’omonima Fondazione. Continuiamo nell’opera di rigenerare il Forte più iconico del campo trincerato, valorizzandone la sua storia e la sua tradizione”.

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L’Arsenale di Venezia

Recupero di spazi inutilizzati. Approvato dal sindaco Brugnaro il decreto del progetto esecutivo

Nuova vita all’ex Ufficio tecnico: sarà il nuovo Centro per l’impiego

I l sindaco del Comune di Venezia e della Città metropolitana Luigi Brugnaro ha firmato il decreto per l’approvazione del progetto esecutivo che consente il via ai lavori per la riconversione dell’ex centro per l’impiego di via Rampa Cavalcavia a Mestre come nuova sede del Centro per l’impiego e delle politiche del lavoro.

Si tratta del tassello finale di un accordo sottoscritto da Comune di Venezia, Città Metropolitana e Veneto Lavoro: l’intesa tra enti prevedeva la concessione dell’immobile, inutilizzato dal 2009, a Veneto Lavoro che si impegna a corrispondere al Comune un contributo finanziario pari al 90% dell’intervento fino a un massimo di 2 milioni di euro mentre la città metropolitana eseguirà i lavori di ristrutturazione tramite i fondi del Pnrr. Nel 2018 l’immobile, costruito negli anni ‘70, era stato oggetto di una bonifica per l’amianto, con la rimozione dei pannelli eternit che venivano utilizzati come isolante termico per gli uffici interni. Ora verrà espletata la procedura di gara, con previsione di avvio cantieri entro l’estate, con conclusione nel 2025. La nuova sede del centro per l’impiego si svilupperà su una superficie di circa 2000 metri quadrati, dove verranno realizzate 70 postazioni per operatori, sale riunioni e servizi, con il rispetto della normativa in materia di superamento delle barriere architettoniche.

Si tratta di un intervento teso a superare alcune criticità della sede attuale di via Sansovino, che risultava ormai inadeguato sia per il previsto incremento di organico, sia per le nuove esigenze organizzative legate al potenziamento dei servizi erogati ai lavoratori e alle aziende. Con un secondo accordo verrà definito sia l’impegno della Città metropolitana di Venezia di mettere a disposizione l’immobile del Comune per la sua successiva concessione in comodato a Veneto Lavoro, nonché per definire i rapporti economici conseguenti alla realizzazione delle opere. La Città metropolitana di Venezia, terminate le opere di adegua-

mento, si impegnerà a dare in comodato gratuito l’immobile al Comune di Venezia per 9 anni e per un eventuale rinnovo di ulteriori nove anni, richiesto dal Comune previo provvedimento espresso.

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“Siamo di fronte ad un esempio di sinergia fra gli enti che consente di ottenere risultati proficui a beneficio della collettività e del cittadino – è il commento del sindaco Luigi Brugnaro -. In questo caso la collaborazione fattiva fra Comune, Città metropolitana e Veneto Lavoro ci permetterà di fornire ai cittadini un servizio migliore e nello stesso tempo di riqualificare una zona di Mestre facilmente raggiungibile dai principali collegamenti ferroviari, stradali e autostradali”. Il progetto esecutivo sviluppa la riqualificazione funzionale di un immobile ora inutilizzato in un’ottica di recupero razionale ed economicamente equilibrata. Con l’obiettivo di non arrecare danno all’ambiente, ottemperando al principio Dnsh (do not significant harm) cardine della logica di finanziamento del Pnrr, congiuntamente all’efficientamento degli impianti, si è scelto di prevedere una coibentazione a cappotto e di ridisegnare le forometrie per ridurre la superficie disperdente delle attuali finestre a nastro, senza modifica strutturale alle murature in cemento armato. Un intervento che incide profondamente sullo stato obsoleto in cui versa l’immobile oggi, proponendo una soluzione di ridisegno dello stesso che ne garantisca la riconoscibilità, in qualità di futuro luogo per la collettività. Gli obiettivi del progetto sono dunque: il rispetto del principio Dnsh; la previsione di elevati standard qualitativi che garantiscano la durata dell’immobile; la riconfigurazione degli spazi interni al fine di migliorare l’assetto logistico attuale in risposta alle richieste dell’ente committente e del futuro ente locatario; il riordino degli esterni del fabbricato mediante realizzazione di isolamento a cappotto; la sistemazione degli spazi esterni.

Si sviluppa così una “Cittadella del lavoro”, dove a poche centinaia di metri in linea d’aria si concentrano le sedi di VenetoLavoro, dell’Ispettorato territoriale di Venezia, dell’Inail, delle associazioni sindacali e di categoria. Una pluralità di funzioni, facilmente accessibili anche con i diversi mezzi pubblici, che proseguirà l’opera di riqualificazione della zona.

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Opere pubbliche

Opere pubbliche. Inaugurato il nuovo collegamento ciclabile di quasi 3 chilometri

Marghera-Venezia in bici in sicurezza “Intervento strategico per la città”

La pista rappresenterà una soluzione per tante persone, a partire da chi ha difficoltà a trovare un posto auto a Venezia, che ora potrà passare per i Pili e arrivare alla fine del ponte della Libertà per parcheggiare la bici,oppure proseguire verso il People mover e fino alla partenza del ferry boat per il Lido”

D a Marghera a Venezia finalmente in bicicletta e in sicurezza grazie a tre chilometri di nuova pista ciclabile. A inaugurarla, il sindaco Luigi Brugnaro che, accompagnato da tre assessori (Andrea Tomaello, Elisabetta Pesce e Simone Venturini), ha percorso sulle due ruote il nuovo tratto che dalla piscina di via della Macchine a Marghera porta fino al parco scientifico tecnologico per poi da qui congiungersi con il percorso già esistente. fino ad arrivare a piazzale Roma. Il nuovo percorso, con un’estensione di quasi tre chilometri e una larghezza minima di 2,5 metri, risulta separato dalle corsie tramite dispositivi di protezione a cordoli e new jersey, con l’intenzione di formare una

continua rete quasi di anelli per consentire lo spostamento in sicurezza nell’intera rete metropolitana.

“Un intervento prioritario e strategico per la città – spiega il sindaco Luigi Brugnaro – che mette in sicurezza il collegamento verso la nuova piscina e connette Marghera a Mestre, oltre a creare un passaggio sicuro verso il Vega. Qui presto sarà completata la nuova stazione e sarà realizzato il sottopasso ferroviario che porta verso via Torino per connettere il campus universitario a Mestre e Marghera. La pista rappresenterà una soluzione per tante persone, a partire da chi ha difficoltà a trovare un posto auto a Venezia, che ora potrà passare per i Pili e arriva-

re alla fine del ponte della Libertà per parcheggiare la bici, oppure proseguire verso il People mover e fino alla partenza del ferry boat per il Lido”.

Oltre alla pista, inoltre, sono

stati annunciati già i prossimi lavori, riguarderanno a Marghera il tratto di pista ciclabile del ponte su via Trieste verso Asseggiano. Il tratto ciclabile che da qui porterà a Zelarino e i lavori del parco

del Marzenego. Per ora, in totale, un investimento di 2 milioni e 650 mila euro. Al via inoltre, sull’altro fronte lagunare, anche il secondo lotto dei lavori della ciclovia VenTo che consentirà, nell’arco di due anni, di raggiungere il Lido di Venezia dal Delta del Po, passando per Chioggia. Un tratto di quasi 36 chilometri, realizzato da Veneto strade, con un investimento di poco meno di otto milioni di euro, finanziati dalla Regione. Il secondo lotto coinvolge i comuni di Porto Viro, di Chioggia e di Venezia (Pellestrina e Lido) e sarà realizzato in 580 giorni. Il tratto è finanziato interamente dalla Regione.

La ciclovia VenTo, una delle dieci a carattere nazionale, si snoderà lungo 700 chilometri, seguendo il fiume Po, attraversando quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), 12 province e 120 comuni. Il secondo lotto copre un percorso di 35,67 chilometri, dei quali 3,17 nel comune di Porto Viro, 10,74 a Chioggia, 9,20 a Pellestrina e 12,58 al Lido.

A San Servolo si amplia l’offerta: sempre più occasioni per visitare il Museo del Manicomio

Nuove e più ampie occasioni speciali per conoscere e vivere un luogo interessante e inusuale della città di Venezia, il museo della piccola e troppo spesso a torto sottovalutata isola di San Servolo. Da un paio di mese infatti San Servolo Servizi, la società in house che gestisce le attività dell’isola per conto della Città metropolitana, ha avviato un progetto di ampliamento dell’offerta di fruizione pubblica del museo aumentando e diversificando l’orario di apertura al pub-

blico. Con l’arrivo della primavera, dunque, il museo sarà aperto venerdì, sabato e domenica: dalle 9.45 alle 1 6.30, mercoledì e giovedì: due visite accompagnate al giorno una alle 11.30 e una alle 14.45. Sarà poi sempre possibile, tutti i giorni, compresi sabato domenica, visitare il Museo prenotando una visita guidata inviando una mail a sanservolo@coopculture.it.

Il Museo del Manicomio di San Servolo – La Follia Reclusa è visitato attualmente

ogni anno da circa 7000 persone che arrivano nell’isola della Città metropolitana alla ricerca di questo piccolo ma molto interessante museo che racconta come dal ‘700 al 1 978 (anno della chiusura della struttura) qui siano stati ricoverati coloro che presentavano un disagio mentale.

La visita oltre al Museo comprende l’antica farmacia settecentesca con la sua collezione di vasi della Serenissima, la sala anatomica, la Chiesa settecentesca dedicata a

San Servolo con il suo pregiato organo Nacchini del 1754. E diventerà anche l’occasione per vedere le mostre che periodicamente verranno ospitate in isola, per fare una passeggiata nel meraviglioso parco di San Servolo, con le sue oltre 400 specie arboree e le sue installazioni di arte contemporanea e per fermarsi in caffetteria per una gustosa e tranquilla pausa o per provare il menu del rinnovato ristorante “Robe da Mati”, aperto agli ospiti dell’isola. (m.t.)

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Il taglio del nastro della ciclabile che va da Marghera a Venezia

La sanità del futuro

passa (anche) dal vecchio distretto di via Cappuccina a Mestre: al via i lavori per il nuovo edificio

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nali e spazi di servizio, garantendo una più funzionale distribuzione dei servizi. Si tratterà di un edificio di quattro piani, per un volume complessivo di 5.850 metri cubi e una superficie totale di 1.109 metri quadri.

La casa di comunità di Mestre è infatti solo uno dei cantieri collegati ai fondi del PNRR e nell’area di competenza dell’Azienda sanitaria veneziana le Case della Comunità previste sono ben 12. Alcune nascono dalla parziale riorganizzazione di strutture già esistenti e funzionanti; per 9 di queste 12, sono previsti investimenti rilevanti e cantieri complessi.Nell’area urbana della Terraferma veneziana, un altro cantiere attesissimo – i lavori sono stati consegnati

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L’obiettivo è completare tutte le strutture entro il 2026.

da alcune settimane – è quello per la costruzione della casa di comunità di Marghera, in piazzale Sant’Antonio: sono stanziati più di 9 milioni e mezzo di euro, sarà eretta al posto dell’ex asilo Sacro Cuore, e sarà costituita da un

nio fa, con un investimento di 90mila euro.

La Casa della Comunità di Venezia sorgerà presso l’ospedale Santi Giovanni e Paolo, dove sono previsti investimenti, anche con fondi extra PNRR, per un totale di oltre 62 milioni di euro, che riguarderanno tra l’altro anche il pronto soccorso e la terapia intensiva. L’altra Casa di Comunità dell’area insulare sarà al Lido, dove sarà realizzata all’interno del Padiglione Rossi.

a lui, governa la sanità veneziana.

Riconfermato a fine febbraio per altri due anni dal Presidente della Regione Luca Zaia, il Direttore Generale Contato ha a sua volta confermato il direttore amministrativo, Luigi Antoniol, il Direttore Sanitario, Giovanni Carretta, e il Direttore dei Servizi socio-

passati attraverso il prezioso contributo o erto da quelli che sono i miei primi riferimenti operativi. Questa collaborazione, e quindi l’integrazione delle diverse funzioni, è sempre più necessaria: si pensi, per fare un solo esempio, a come gli aspetti amministrativi, quelli sanitari e quelli sociosanitari sono contemporaneamente presenti nel piano di rinnovamento della sanità territoria-

se - dice ancora Contato - rinnovo ai tre Direttori che mi a iancano gli auspici che rivolgo sempre ai miei collaboratori: quello cioè di saper conciliare la ricerca del risultato con l’umanità e con il rispetto per le persone, anche all’interno delle dinamiche di governo, e anche quello di cercare sempre l’equilibrio tra gli impegni professionali e la vita personale, perché si lavora bene per gli altri

“Credo sia giusto - conclude il Direttore Generale Contato - accorgersi dell’importanza della governance degli enti pubblici, anche e ancor più in ambito sanitario: la cura e l’assistenza delle persone nei territori è un lavoro fondamentale, che determina la qualità della vita dei cittadini. E allora è importante che, proprio per conseguire i migliori risultati per l’utenza, nei ruoli dirigenziali siano incaricati professionisti validi: anche attraverso il lavoro di queste figure dirigenziali, quelle che mi a iancano nell’Ulss 3 Serenissima ma anche quelle che lavorano nelle varie Aziende sanitari della regione, si costruisce una classe dirigente utile al Paese”.

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Multietnicità. In terraferma si contano più di 2500 bambini con uno o entrambi i genitori non italiani

Su 1.100 bambini iscritti quasi 300 stranieri in una sola scuola

Caso emblematico da alcuni anni, ma per fortuna anche esempio positivo di come si possa gestire la presenza contemporanea di almeno sei lingue diverse parlate nella stessa classe, quello del comprensivo Grimani di Marghera

L a multietnicità è ormai la caratteristica principale delle scuole di Meste e Marghera, dove in certe zone la percentuale degli italiani è ampiamente sotto il trenta per cento. In tutta l’area di terraferma si contano, limitandosi solo alle scuole dell’obbligo, più di 2.500 bambini con uno o entrambi i genitori non italiani. Caso emblematico da alcuni anni, ma per fortuna anche esempio positivo di come si possa gestire la presenza contemporanea di almeno sei lingue diverse parlate nella stessa classe, quello del comprensivo Grimani di Marghera, dove su 1.100 bambini iscritti, 272 sono di origine straniera con evidenti difficoltà di relazione per gli adulti e i genitori.

La scuola di Marghera è suddivisa in due plessi dell’infanzia (Giovanni Paolo I, Collodi),due della primaria (Grimani e Visintini) e uno della secondaria (Einaudi), per un totale di 1.100 alunni. Tra questi, 272 gli studenti stranieri iscritti alla scuola elementare Grimani, 161 quelli della Visentini. in totale 433 bambini, in pratica quasi uno su due, con almeno una classe, come spiega un genitore, che vedeva la presenza di sei soli bambini italiani su venti. In classe, però, sembra quasi che il problema non si sia posto: a

no sono 233 gli stranieri, con le classi della primaria che arrivano a toccare il settanta per cento di non italiani.

sentire le maestre, solo italiano e mai indietro con i programmi, per fortuna anche grazie all’aiuto delle famiglie.

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“Si tratta – spiegano i rappresentanti dei genitori –. quasi sempre di seconde o terze generazioni. Quelli che non parlano italiano sono in diminuzione,

ma è proprio su questi e sulle loro difficoltà che dobbiamo concentrarci”.

Il problema non tocca, però, solo Marghera, che con la presenza della Fincanteri continua ad attrarre lavoratori stranieri e, dunque, famiglie al seguito. Alla Querini a Mestre quest’an-

“Noi abbiamo una commissione di accoglienza – spiegano dalla dirigenza della scuola – .È un confronto continuo tra docenti della scuola dell’infanzia che si incontrano con quelli della primaria e con i genitori per capire se ci sono fragilità ma anche eccellenze. Cerchiamo di comporre classi eterogenee. A scuola sono presenti due progetti: il potenziamento L2, che coinvolge gli insegnanti e un altro L2 a due livelli, base e intermedio per l’alfabetizzazione”. Sono 360 invece gli alunni stranieri tra la scuola elementare Pellico e la Battisti. Qui quasi tutti seconde generazioni che hanno già iniziato un percorso scolastico nello stesso istituto comprensivo.

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Al via la campagna

Economia. Già numerose le prenotazioni in tutto il territorio provinciale

�iscale, oltre 200 mila le prestazioni

Da qualche giorno è iniziata la campagna scale della Cisl di Venezia e dopo l’anno record del 2023, anche per questo 2024 di lavoro da fare ce ne sarà parecchio. “Il periodo della dichiarazione dei redditi – spiega il Segretario della Cisl Venezia Michele Zanocco – è tra i più intensi che dobbiamo affrontare. Basti pensare come nelle nostre 25 sedi provinciali si rivolgano circa 70 mila persone che aiutiamo nella compilazione del modello 730. Mettiamo a disposizione oltre 120 persone che fanno della competenza la loro e il nostro punto di forza. E proprio a loro, innanzitutto, va il nostro ringraziamento”.

Le sedi della Cisl mantengono operative tutte le altre attività svolte per il territorio e che ogni anno vedono oltre 200 mila prestazioni effettuate. “L’importanza della presenza della Cisl nel nostro territorio – prosegue Zanocco – è quindi fondamentale per consentire di essere accanto a tutti e poter garantire informazioni adeguate a rispondere alle esigenze di chi ne ha bisogno”.

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Apre la stagione della dichiarazione dei redditi, Cisl Venezia schiera

120 operatori in 25 sedi

dito il consolidamento del primato del Caf Cisl nel Veneziano”.

state ottime; a Venezia, il 2023 si è concluso con il miglior dato di sempre riguardo i modelli 730 elaborati, con 64 mila dichiarazioni inviate all’agenzia delle entrate e quasi 30 mila Isee.

“Anche nel nostro territorio – spiega il referente della Caf Cisl Venezia Mauro Bonato – si è registrato un aumento dei cittadini che si sono avvalsi della precompilata, inviando in piena autonomia la propria dichiarazione sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Ma questo elemento non ha impe-

I numeri per il 2024 fanno ben sperare; già oltre metà dei cittadini che nel 2023 si è rivolta alle sedi per la dichiarazione 730, ha prenotato l’appuntamento per quest’anno. Non solo, sono operativi tutti gli altri servizi a tutela dei cittadini come il patronato, l’uf cio legale, il servizio casa e inquilini, lo sportello immigrati, l’associazione dei consumatori, il servizio per le dimissioni e le Naspi, l’Isee, lo sportello lavoro, il servizio di infortunistica stradale. A partire dall’importante presenza della federazione dei pensionati, sono operative le categorie dei servizi come il commercio, trasporti, postali bancari, elettrici, industria, metalmeccanici, edili, chimici, alimentaristi, il pubblico impiego e la scuola, l’artigianato. Per chi ancora non l’avesse fatto, può prenotarsi per la dichiarazione dei redditi chiamando lo 041-2905900, oppure rivolgersi alla sede Cisl più vicina ma anche inviando un Whatsapp allo 06-87165505. Non solo ci si può collegare al sito www.cislvenezia.it dove ci si può annotare per ssare un appuntamento.

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Michele Zanocco Segretario Cisl Venezia
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Municipalità

Lo studio. Ca’ Foscari e l’università di Firenze unite per capire come mitigare il cambiamento climatico

241 miliardi di alberi per salvare il clima

L e vaste aree periurbane del pianeta, transizione tra le periferie e la campagna, spesso degradate o inutilizzate, potrebbero ospitare tra 106 e 241 miliardi di alberi. Escludendo le aree attualmente coltivate, potrebbero trovare spazio foreste con una quantità stimata tra 34 e 101 miliardi di alberi. Una prima azione concreta per contrastare il cambiamento climatico in corso, che nel corso del solo 2023 ha fatto registrare l’anno più caldo, estensioni del ghiaccio marino antartico al minimo e un aumento degli eventi climatici estremi in tutto il mondo con ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi. Una piantumazione di tale portata potrebbe ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria e conservare la biodiversità dei territori.

A rivelarlo è uno studio pubblicato su Nature Cities da un team interdisciplinare di studiosi della Fondazione per il Futuro delle Città, dell’Università di Firenze e dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Utilizzando dati satellitari, il gruppo di ricerca è riuscito a identificare con una risoluzione di 500 metri a livello globale le aree disponibili in una fascia di 10 chilometri dalle città, evidenziando come in soli 20 Paesi potrebbe crescere il 78% delle foreste periurbane.

“Per contrastare il riscaldamento globale, la soluzione teoricamente è semplice: ridurre le emissioni di gas serra, in particolare di CO2, e al contempo assorbire il surplus di CO2 dall’atmosfera –afferma il Prof. Stefano Mancuso, Direttore Scientifico della Fondazione per il Futuro delle Città –. Tuttavia, ridurre le emissioni ha profondi impatti economici e richiede tempo e un impegno globale che al momento è difficile da garantire. D’altra parte, l’assorbimento di CO2 dall’atmosfera tramite la riforestazione non presenta ostacoli tecnici significativi e può offrire benefici ambientali e occupazionali”.

La proposta di piantare mille miliardi di alberi, accettata al G20 del 2021, dunque, potrebbe giocare un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico, con numerosi co-benefici.

“Se da una parte la riforestazione in aree degradate ed inutilizzate delle città ha come primo impatto la rimozione della CO2 dall’atmosfera – spiega Guido Caldarelli, professore di Fisica all’Università Ca’ Foscari Venezia

– non si devono sottovalutare gli effetti secondari che consistono in un temperamento del clima all’interno delle aree urbane con conseguente riduzione di spese di ter-

moregolazione in estate e inverno, in un miglioramento del clima urbano e della salute dei cittadini, in un miglioramento della qualità del suolo che consente per esempio di

assorbire con minori traumi eventi atmosferici estremi e limitare danni e costi per la collettività”.

“Il G20 nel 2021 ha indicato in 1000 miliardi il numero di alberi da piantare entro il 2030 per poter contrastare in modo significativo il cambiamento climatico – spiega Saverio Francini, ricercatore all’Università degli Studi di Firenze –. Con questo studio abbiamo dimostrato che il nostro pianeta potrebbe ospitare tra 241 e 106 miliardi di alberi soltanto nelle aree periurbane (aree entro 10 chilometri dai centri abitati e più grandi di cin-

que chilometri quadrati) dove le operazioni di riforestazione avrebbero costi più bassi rispetto ad aree remote del pianete e dove gli effetti benefici delle nuove foreste avrebbero un impatto più rilevante sui cittadini. Gli effetti benefici sono la mitigazione della temperatura e riduzione delle isole di calore, miglioramento della qualità dell’aria, rimozione dei gas serra e di inquinanti dannosi per la salute dell’uomo, conservazione della biodiverstà, lo spazio per attività ricreative e il miglioramento delle economie locali”.

Giorno della Laurea: il 30 aprile attesi 700 dottori a San Marco

Arriva il Giorno della laurea per quasi 700 dottoresse e dottori della sessione straordinaria 2022/2023: la cerimonia di proclamazione si terrà martedì 30 aprile alle 11, come sempre nella tradizionale cornice di Piazza San Marco.

I laureati e le laureate potranno presentarsi con al massimo due accompagnatori segnalati preventivamente in fase di prenotazione, ai quali verrà assegnato un posto a sedere nell’area dedicata agli ospiti. Vista l’eccezionalità dell’evento e l’alto numero di

partecipanti, per tutti i prenotati sarà necessario recarsi sul luogo almeno 45 minuti prima dell’inizio della cerimonia, in modo da potersi accomodare nei posti riservati prima dell’inizio. La giornata si strutturerà come di consueto all’interno di Piazza San Marco. Alle 11 aprirà la cerimonia la rettrice Tiziana Lippiello, portando i saluti dell’Ateneo e lasciando poi il microfono agli altri saluti istituzionali delle autorità cittadine e accademiche. Successivamente si procederà con la tradizionale consegna dei diplomi di laurea e la proclamazione dei laureati e delle laureate. Ulteriori dettagli sul programma saranno consultabili nei prossimi giorni attraverso il sito dell’Ateneo.

13 www.lapiazzaweb.it Il gruppo NETWEEK 16 Regioni raggiunte 22 52 Settimanali locali 40 Siti d’informazione LEGENDA: TV regionale Carta Digital 11 Regioni raggiunte 15 TV locali + 1 TV circuitale 40 039 99 891 info@netweek.it Visita il sito: netweek.it PAPER PAPER PAPER PAPER 18 17 12 19 10 19 15 10 10 13 13 14 WEB WEB WEB WEB WEB WEB WEB LEGENDA: TV regionale Carta Digital TV circuitale 74 74 74 74 La forza della comunicazione glocal PAPER PAPER PAPER PAPER 18 17 13 11 17 12 19 10 19 10 10 13 16 15 19 14 14 14 14 13 14 WEB WEB WEB WEB WEB WEB WEB Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta
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Il tour. Il 5 e il 6 luglio a Venezia andrà in scena uno degli eventi clou dell’estate

I Pooh arrivano a San Marco

D ue date da segnare in agenda per gli amanti della grande musica leggera italiana. Il 5 e il 6 luglio, infatti, sul palco di Piazza San Marco a Venezia andrà in scena uno degli eventi clou dell’estate veneziana ma non solo, con i Pooh che porteranno il meglio del loro repertorio nel tour “Amici x sempre Estate 2024” che toccherà anche altre importanti location. Ma quelle in laguna saranno due tappe davvero speciali, un vero e proprio viaggio nella grande bellezza italiana attraverso la musica di una delle band più longeve e amate dal pubblico che per la prima volta suonarono a San Marco nel 1976 in occasione dei primi 10 anni di attività.

L’evento è stato presentato nel Salone da ballo del Museo Correr con gli storici componenti della band, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli, introdotti dalla Presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano. In precedenza il gruppo aveva incontrato a Ca’ Farsetti il sindaco Luigi Brugnaro, che ha voluto esprimere il proprio apprezzamento agli artisti e un caloroso benvenuto da parte della città.

“Accogliamo con grandissima gioia ed emozione i Pooh dando-

gli il benvenuto a Venezia. Le due date veneziane rappresentano un omaggio alla musica italiana, una musica senza tempo che ha fatto sognare e innamorare milioni di italiani e generazioni – ha affermato la presidente Damiano –. Un grande omaggio alla bellezza, all’unicità e al fascino di Venezia. Ci aspettiamo grande partecipazione per entrambe le date perché una band come i Pooh rappresen-

ta quella musica italiana che ha fatto appassionato intere generazioni. Tra l’altro Red Canzian è un grande amico di Venezia, che ha voluto insignirlo con il Premio San Marco, come segno di riconoscenza e per la magia del musical Casanova Opera Pop”. “È tempo di ripartire e ci aspetta un’estate di rinnovati abbracci con tutti voi che, da sempre, amate la nostra musica e ci avete

stimolato a proseguire il tour AmicixSempre – dichiarano i Pooh –. Per ringraziare la vostra passione e onorare la nostra musica abbiamo scelto una serie di location esclusive, dove tutto prende un senso e diventa magia. Vi aspettiamo per cantare e condividere una storia che oramai appartiene a tutti voi”.

“Vela, su incarico dell’amministrazione comunale, coordina il palinsesto di eventi musicali realizzando la struttura che ospiterà il concerto della Fenice il 13 luglio al fine di minimizzare gli impatti in una logica di economia di scala” aggiunge Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela spa. Due concerti imperdibili per rivivere la storia dei Pooh attraverso i loro più grandi successi, da “Amici per sempre” a “Tanta voglia di lei”, da “Parsifal” a “Dammi solo un minuto”, solo per citarne alcuni. Ma le buone notizie per gli appassionati dei grandi concerti non si esauriscono qui. Il calendario di appuntamenti promosso dal Comune di Venezia insieme a Vela spa vedrà esibirsi in Piazza San Marco anche Il Volo il 4 luglio, Umberto Tozzi il 7 luglio e il Coro e, per l’appunto, l’Orchestra della Fenice il 13 luglio.

Riccardo Musacco

Al via i lavori Comitato scientifico in seno al Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo

Si è tenuta a Ca’ Foscari, la prima riunione del Comitato scientifico in seno al Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, presieduto e coordinato dalla rettrice Tiziana Lippiello.

I progetti caricati sul portale ufficiale www.leviedimarcopolo.it , tradotto anche in inglese e cinese, preventivamente istruiti da una segreteria tecnica, sono attualmente una cinquantina e compongono un calendario unico di iniziative a carattere scientifico e divulgativo che coinvolgeranno, fino alla fine dell’anno, un pubblico internazionale.

Si tratta di iniziative, proposte da soggetti pubblici e privati, che a vario titolo intrattengono un legame storico con Marco Polo: tra queste, mostre, convegni, pubblicazioni, attività sportive, produzioni video e altro.

“Il numero di progetti caricati in solo due mesi dimostra il grande interesse verso l’argomento e che anche in questa occasione Venezia si dimostra una città reattiva – ha affermato l’assessore alle Università Paola Mar, componente del Comitato scientifico – accanto alle iniziative più strettamente accademiche, ci sono anche numerosi progetti di carattere divulgativo che permettono di raggiungere un pubblico più ampio e differenziato, avendo anche in mente la prossima data dell’Expo 2025 ad Osaka, una finestra molto interessante per comunicare e rinsaldare il rapporto con l’Oriente”.

“Il programma delle celebrazioni si sta progressivamente arricchendo, grazie al coinvolgimento di tante istituzioni cittadine e nazionali che riconoscono l’importanza di ricordare la figura di Marco Polo, così simbolica per la città di Venezia e l’Italia – ha dichiarato la presidente Lippiello – Tutte le proposte selezionate sono molto interessanti e ampie per tipologia; ‘‘augurio è che queste iniziative possano contribuire a diffondere nel mondo il valore del viaggio di Marco Polo e a promuovere la

conoscenza delle culture come strumento di dialogo e collaborazione”. Il Comitato Nazionale ha il compito di programmare, promuovere e curare lo svolgimento delle manifestazioni per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, come da decreto 416 del 29 dicembre 2023 firmato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Presidente è stato nominato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e Segretario Tesoriere la dottoressa Chiara Regazzo, mentre la Presidente del Comitato scientifico e coordinatrice generale è la rettrice dell’Università Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello.Gli altri componenti del Comitato Scientifico sono: Chiara Squarcina, Paola Mar, Eugenio Burgio, Laura Fincato, Fabrizio D’Oria, Maurizio Carlin.

Biennale Arte: presentato il Padiglione Venezia

La 60esima esposizione internazione d’arte della Biennale di Venezia partirà il prossimo 20 aprile e durerà fino a novembre. Non poteva mancare al suo interno il Padiglione Venezia, che nei giorni scorsi è stato allestito di tutto punto proprio per l’occasione.

“Sestante Domestico” sarà il titolo dell’esposizione in mostra. “Il percorso espositivo vuole essere l’esplorazione di una condizione non geografica, non di lingua, non sociale ma affettiva: entrare al Padiglione significherà penetrare nelle radici della propria natura, per cercare una consapevolezza anche di ciò che non può rappresentare ‘casa’ perché lontano ed estraneo” ha evidenziato la curatrice Giovanna Zabotti.

“Il Padiglione Venezia da sempre racconta le eccellenze della città, oggi continua a farlo e grazie al concorso ‘Artefici del Nostro Tempo’ molti giovani artisti di tutto il mondo possono raccontare la propria idea di arte” ha detto il sindaco Luigi Brugnaro.

Uno strumento di ricerca attraverso la storia e il nostro io, la natura e l’amore, “Sestante Domestico” prevede un alternarsi di poesia e pittura: dai versi di Franco Arminio al progetto “L’immagine del Mondo” di Pietro Ruffo, dalle opere dei giovani “artisti in viaggio” vincitori delle 7 categorie del concorso Artefici del Nostro Tempo, a quelle di due giovani dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Gaia Agostini e Besnik Lushtaku. Ma ci saranno anche Vittorio Marella e Safet Zec.

Non solo. Come negli anni scorsi il Padiglione Venezia è stato affiancato dalle grandi professionalità del territorio: Martina Vidal, a Burano, le cui ricamatrici hanno composto i versi della poesia di Franco Arminio, la Fondazione Teatro La Fenice, la cui falegnameria ha creato la spettacolare libreria di Pietro Ruffo, e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, i cui studenti accoglieranno e accompagneranno i visitatori all’interno del percorso espositivo.

“Il percorso espositivo del Padiglione Venezia anche per questa edizione si sublima nella multidisciplinarietà dei linguaggi artistici e sfocia nel dialogo aperto tra gli artisti”, ha concluso il commissario Maurizio Carlin.

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I Pooh in compagnia del sindaco del Comune di Venezia, Luigi Brugnaro

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Calcio. L’ospite speciale a Ca’ Venezia per l’evento “Beyond Football”

Il ministro Abodi: “Il rapporto con la città? Indissolubile”

Il ministro per sport Andrea Abodi è stato ospite a Ca’ Venezia, il nuovo centro sportivo del club arancioneroverde, dove ha partecipato all’evento “Beyond Football: il connubio tra club e città”, organizzato in collaborazione con Deloitte. Con il ministro Abodi anche Michele Uva dirigente dell’Uefa e Filippo Antonelli, general manager del Venezia. Si è discusso del ruolo del calcio come catalizzatore per l’innovazione urbana e l’impatto sociale e, per il ministro Abodi “il rapporto di un club con la città è indissolubile, non si ferma alla semplice partita di calcio. Bisogna saper interpretare nel modo giusto questo legame, intimo, viscerale che va ben oltre il risultato sportivo. La società che funziona è quella che, nella buona e nella cattiva sorte, integra il pubblico nel progetto sportivo, che assume quindi una caratterizzazione sociale”.

Un rapporto che il club lagunare conosce bene visto gli investimenti dell’ultimo periodo, come sottolineato da Filippo Antonelli dg lagunare. “Il potenziamento delle infrastrutture porta con sé naturalmente una migliorata fruizione, da parte dei tifosi e della comunità in generale, dello stadio e del nostro nuovo centro sportivo. È evidente che queste opere abbiano inevitabilmente un impatto sull’area circostante, oltre a rappresentare luoghi di aggregazione, migliorando il livello della sicurezza e della pulizia delle strade. Nel nostro caso, l’aver ristrutturato il Penzo ha

migliorato notevolmente l’esperienza dei tifosi allo stadio ed il lavoro svolto a Ca’ Venezia è sotto gli occhi di tutti. Questa struttura ci consente di ottimizzare il lavoro del club, unendo in un unico luogo tutte le componenti della società, dall’area amministrativa a quella sportiva, passando per il settore giovanile a femminile. Siamo impegnati a sfruttare il potere culturale unico del calcio per fungere da veicolo per il progresso sociale, sostenendo la diversità, l’uguaglianza, l’inclusione e l’armonia all’interno della nostra comunità. Riteniamo fondamentale che un club si impegni concretamente a supportare le fasce più fragili della popolazione del proprio territorio, lavorando in sinergia con scuole ed associazioni locali”.

Parole che hanno interessato particolarmente Michele Uva, dirigente Uefa. “Non possiamo negare che il calcio sia un fenomeno di accelerazione verso il futuro e deve essere anche un fenomeno di cambiamento di approccio e adi contribuzione allo sviluppo di un territorio e di una comunità. Il connubio tra calcio, città e comunità infatti è assolutamente naturale e passa attraverso la sostenibilità. Per una società sportiva di vertice, lavorare insieme alla comunità, alle istituzioni, alle città e con le società limitrofe deve essere un fattore trainante; serve buon senso, anticipando il cambiamento con visione e concretezza passando attraverso gli investimenti perché non c’è futuro senza investimento”.

LeoRey ospite degli studenti della primaria “Caburlotto”

La mascotte della Reyer basket, LeoRey, è stata gradita ospite dei giovani studenti della scuola primaria “Luigi Caburlotto” di Mestre e della Primaria “Giovanni Pascoli” di Campalto, in vista grazie al progetto Reyer tra i banchi, promosso ed organizzato dall’Umana Reyer insieme a dodici istituti primari del Comune di Venezia, realizzato in collaborazione con Conad.

Così, i giovani studenti hanno partecipato ad allenamenti di basket diretti dagli istruttori Reyer e coordinati dal responsabile del

progetto Daniele Scattolin, nelle palestre degli stessi istituti.

Il programma di incontri si è concluso per entrambi gli istituti e alla lezione finale ha partecipato anche LeoRey, “spupazzato” dai ragazzi. A tutti i partecipanti è stato consegnato il “Diploma del Piccolo Reyerino” e il quaderno targato LeoRey.Il progetto scuola è uno dei progetti più longevi dell’Umana Reyer proprio per la sua importante connotazione sociale e di promozione sportiva nel territorio, coinvolgendo oltre 2000 giovani studenti. (c.a.)

Michele Uva, dirigente Uefa. “Non possiamo negare che il calcio sia un fenomeno di accelerazione verso il futuro e deve essere anche un fenomeno di cambiamento di approccio e di contribuzione allo sviluppo di un territorio e di una comunit”

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#Regione

L’intervista. Vanessa Camani, consigliera regionale e capogruppo del Partito Democratico

“Siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche dei sindaci”

“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”

La cronaca politica delle ultime settimane è stata dominata dal dibattito sul terzo mandato per i presidenti di Regione, approdato in Parlamento con l’emendamento leghista al decreto Elezioni. 112 i voti contrari, 26 i favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 gli astenuti. Soddisfatta dalla stroncatura di Roma la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani.

Il terzo mandato per presidenti regionali e sindaci è stato recentemente bocciato in Parlamento, è d’accordo su questo stop?

“Va premesso che nella nostra regione si dovrebbe parlare di quarto mandato, poiché se il presidente Zaia terminerà questa legislatura avrà esercitato le funzioni di governatore della Regione Veneto per 15 anni. Si sta perciò traslando sul piano nazionale una questione regionale che qua è già ampiamente superata dai fatti. Anche in conseguenza di ciò, siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche di sindaci”.

Secondo lei, non dovrebbero essere i cittadini a scegliere?

“I cittadini sono liberi di scegliere. Il fatto di impedire a Zaia di fare il governatore del Veneto per

25 anni consecutivi non riduce la possibilità di scelta dei cittadini che sono comunque chiamati a esprimersi attraverso un voto libero nelle elezioni regionali. Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione.

Governare per così tanto tempo un organo importante come la presidenza della giunta regionale può influenzare i cittadini nell’esercizio del potere, che è un potere enorme che passa dalla decisione di qualunque aspetto attinente alla vita dei cittadini veneti, ma è anche un potere che si esprime nella diversa opportunità di concorrere alle elezioni regionali in virtù della eccessiva esposizione mediatica che il presidente attuale ha avuto: nessuno ha le sue stesse condizioni di partenza in termine di notorietà e di accesso agli elettori che ha il presidente Zaia”.

Pensa che la bocciatura in Aula da parte di Fratelli d’Italia possa essere una mossa per “prendersi” il Veneto?

“Purtroppo la destra al governo nazionale sta dimostrando che

intende disporre delle istituzioni non sulla base di valutazioni che attengono gli equilibri dei poteri, ma per bisogni biecamente strumentali. Questa ricostruzione dunque potrebbe essere verosimile. Tuttavia, se da un lato si registra la strumentalizzazione di Fratelli d’Italia che prova a fissarsi su questa posizione per “prendersi” il Veneto, mi pare che anche la Lega di Salvini e di Zaia abbia un approccio altrettanto strumentale in merito al terzo mandato, ponendosi di salvare con questi personalismi Luca Zaia. In Veneto bloccare il dibattito pubblico e il

lavoro istituzionale per decidere che lavoro farà Zaia domani mi sembra comunque vergognoso e indegno per la nostra regione”.

Le prossime mosse del suo partito in vista di questa elezione?

Quali sono i candidati?

“Mancano 500 giorni, è il momento di incominciare a porsi delle questioni cruciali. Noi stiamo ragionando su raccogliere la sfida vera: il racconto del Veneto che Zaia ci ha fatto nel 2010 evidentemente nel 2025 non potrà essere il medesimo e noi andremo a presentare un progetto sostitutivo per il bene di questa regione.

Il modello portato avanti da Zaia oggi è limitato sotto tre aspetti. Il primo è l’ambiente: dobbiamo rendere la regione sostenibile per porre le condizioni per una più semplice transizione ecologica delle imprese. C’è poi il lavoro che va visto come strumento di emancipazione sociale. Infine, la sanità pubblica che in questa regione è gravemente arretrata e rischia di essere letalmente compromessa se non si inverte la rotta. Noi lavoreremo proprio su questo e individueremo la figura che meglio di tutti può portare avanti questo programma”. (g.f.)

E’ crisi tra Lega e Fratelli d’Italia: scontro sulle Amministrative con vista Regionali

I rapporti territoriali tra Lega Nord e Fratelli d’Italia sono estremamente tesi e a farne le spese sono le prossime amministrative. Nei comuni maggiormente importanti, quelli nei quali le segreterie sovra-comunali ci mettono lo zampino, gli accordi per presentarsi uniti alle urne appaiono estremamente difficili e, in molti casi, sembrano ormai impossibili.

Il caso forse più emblematico è quello di Bassano dove l’accordo sembra essere ormai definitivamente saltato, mentre a Rovigo, l’unico capoluogo di provincia al voto in Veneto, la Lega è riuscita a imporre il proprio candidato con buona parte dei Meloniani che rivendicavano la leadership.

Ma sono tantissime le realtà venete dove i conti non quadrano; una miriade di piccole e medi comuni nei

quali le trattative vanno avanti freneticamente e non dove, al momento, non si vede una via d’uscita unitaria. Da Noale a Vittorio Veneto, da Preganziol a Montecchio Maggiore.

A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la crisi di Chioggia dove il sindaco leghista, Armelao ha letteralmente defenestrato Fratelli d’Italia. Risultato: la città è paralizzata da quattro mesi.

Impossibile non immaginare che queste tensioni abbiano un minimo comune denominatore: le prossime elezioni regionali.

Fratelli d’Italia, non è un mistero, chiede per se la presidenza. Dopo anni di strapotere leghista, questo il ragionamento, ora il vento è cambiato, ma sono mutati soprattutto i numeri. Il partito di Giorgia Meloni è de-

cisamente il “preferito” dai veneti e la crisi della Lega, combattuta tra la linea di Matteo Salvini e la volontà di un ritorno al passato nel quale il termine “Nord” sia determinante, porta in quella direzione.

Luca Zaia, in una ricerca condotta di recente da Ilvo Diamanti, sarebbe ancora il presidente che i veneti vorrebbero tanto che il 52% degli intervistati, un dato questo che dimostra per l’ennesima volta l’assoluta trasversalità del gradimento, sarebbe favorevole ad una riforma legislativa che consente un suo ulteriore mandato. Riforma che, salvo colpi di scena, non ci sarà. Quindi il quadro resta aperto e complicato.

A cercare di ritagliarsi il proverbiale ruolo di “terzo” tra i due litiganti, c’è Forza Italia pronta a porre sul tavolo nazionale dell’alleanza la carta Flavio Tosi.

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Vanessa Camani

Centrodestra. L’assessore regionale traccia un bilancio di questa fase politica e annuncia la sua candidatura alle Europee

Elena Donazzan: “Recuperiamo rispetto e sguardo lungo”

“In questi anni la politica è cambiata molto ma guardando ai giovani nutro la speranza di una nuova stagione”

“Fratelli d’Italia ha una classe dirigente preparata, lasciamo da parte le polemiche, per rispetto agli elettori”

Elena Donazzan è un volto noto della politica regionale e nazionale, esponente di una destra che negli anni è molto cambiata nelle forme partito, ma che ha saputo mantenere alcuni caposaldi estremamente evidenti e tangibili. “Io non sono una nostalgica, anche per questioni anagrafiche, ma credo che le storie politiche, quelle di militanza, di impegno, di passione, quelle che hanno pagato anche tributi di sangue meritino tutte rispetto.”

Pur presa tra mille impegni Donazzan non perde mai la voglia di analizzare, di soffermarsi, di confrontarsi con la politica. E allora ne approfittiamo per farci accompagnare in un percorso lungo quasi 25 anni dentro la Regione Veneto, i primi cinque da consigliere e i successivi da assessore.

“La politica – ci spiega l’Assessore Donazzan – è cambiata molto in questi anni. Oggi si vive certamente una carenza di dibattito politico, di rispetto e di capacità di programmazione a lungo termine. Io ricordo che quando approdai per la prima volta in consiglio regionale ascoltavo ammirata, anche da se da posizione diversa, gli interventi di Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia) o di Pierangelo Pettenò (Rifondazione Comunista). Oggi tutto questo si è perso e, paradossalmente, pur essendosi affievolito il dibattito politico - quindi venendo meno quelle discussioni alte che potevano accentuare le differenze - l’assenza di rispetto non ci consente di trovare punti di accordo: tutto questo lo trovo avvilente per la politica e per i cittadini.”

“Di contro – continua Donazzan – oggi c’è molto più interesse

per la politica. Purtroppo il numero dei cittadini che si recano alle urne sta diminuendo, ma chi lo fa appare maggiormente consapevole. Credo che questa preparazione dipenda, fortemente, dalle molteplici forme di comunicazione. A me piacciono

il mare grande e la libertà, quindi più fonti ci sono meglio è così ciascuno può costruire la propria idea, anche a costo di imbattersi, soprattutto sui social, in contenuti di cattiva informazione. Ed è proprio questa crescente consapevolezza soprattutto tra

i giovani, con i quali interagisco spesso anche per le mie deleghe da assessore, che nutro la speranza per una nuova stagione della politica. Una politica fatta di rispetto, di preparazione, di contenuti e anche di genuinità. I primi a crederci, però, dobbiamo essere tutti noi che abbiamo qualche anno in più. Quando leggo le statistiche dei giovani che lasciano la nostra Regione o il nostro Paese mi chiedo perché in molti si stupiscano. Se siamo i primi noi a non avere rispetto per noi stessi, a non raccontare gli enormi valori che abbiamo, i nostri punti di forza, perché una ragazza o un ragazzo dovrebbero scegliere, se hanno dei sogni o semplicemente delle aspettative, di stare qui?”

“Quello che mi piacerebbe contribuire a costruire è un profondo senso di responsabilità per ciò che abbiamo ereditato anche in questo nostro Veneto nel quale l’amore per il lavoro e l’attenzione verso il volontariato e il prossimo sono eccezionali. Abbiamo dei fondamentali ottimi, dei quali essere orgogliosi e per i quali dobbiamo impegnarci. Oltre alla responsabilità del rispetto, infatti, abbiamo quella di tramandare ciò che siamo. Se ci diciamo da soli che non siamo abbastanza, come possiamo pretendere di farlo conoscere agli altri?”

“Io sono fermamente convinta – aggiunge – che essere cittadini del mondo in un mondo globalizzato non significhi negare la propria identità. La rincorsa degli anni passati ci ha portato ad affacciarci sulla scena planetaria attraverso una competizione basata esclusivamente sui prezzi e ci hanno battuto; poi ci siamo affidati alla qualità e stiamo rischiando che venga imitata.

L’elemento che non perderemo mai è l’identità: l’elemento capace di costituire anche un valore economico oltre che culturale.”

“Anche per questo – conclude Donazzan – ho deciso di candidarmi alle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Lo faccio forte della mia storia, dei miei ideali e proprio per contribuire a costruire il rispetto, il valore della nostra identità di Veneti e di Italiani. Lo faccio con orgoglio e con il pensiero ai tanti che in tutti questi anni non hanno mai smesso di sostenermi e di vedermi come una donna che non ha mai smesso di impegnarsi per il proprio territorio. Anche quando la mia militanza politica mi è costata parecchio, non mi sono mai girata dall’altra parte e non ho mai scelto scorciatoie che anteponessero i miei interessi a quelli del gruppo. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente forte e preparata.

Ho sorriso leggendo sui giornali la battuta del segretario regionale della Lega che sostiene che noi abbiamo soltanto i voti. Noi abbiamo un concetto della coalizione alto, determinato dal rispetto verso tutti gli elettori, quindi non indugiamo in polemiche: del resto credo che il suo sia stato solo un tentativo di esorcizzare, con poche parole, la sua paura che la nostra classe dirigente possa portagli via ulteriore consenso. Quello che però, oggi mi interessa, è di affrontare, tutti insieme, questa fase politica con il sorriso e la giusta determinazione. Io sono “Una di parola”, proprio come recitano i miei manifesti elettorali: uno slogan che è stato scelto proprio “intervistando” le persone che mi conoscono e che, con mia immensa gioia, mi vedono così”.

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Elena Donnazzan

Regione

Elezioni Europee. Padovano, 35 anni, imprenditore, è consigliere comunale e provinciale

Carlo Pasqualetto capolista in Veneto con Azione

Lo scorso dicembre era stato eletto segretario regionale di Azione, ora Carlo Pasqualetto, 35 anni, padovano, corre per le elezioni europee da capolista in Veneto. La candidatura del consigliere comunale di Padova, nonché consigliere provinciale con delega all’innovazione, è stata presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. Nato a Padova, marito di Benedetta e padre di Azzurra, Pasqualetto è il fondatore e amministratore delegato di Azzurro Digitale, gruppo specializzato nella trasformazione digitale del mondo manifatturiero e logistico. Nel 2013 aveva dato vita a TEDxPadova, il laboratorio di idee e divulgazione scientifica legato alla fondazione americana TED.com. Da leader veneto di Azione ora affronta la sfida delle elezioni europee.

“Per me la politica - spiega - è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita della nostra comunità. Senza dubbio un servizio, e come quando ci si impegna a servire gli altri: si riceve più di quanto si dia. Prendiamo ad esempio la mia situazione familiare. Essere genitori è un servizio pieno di dolcezza; ti richiede di non concentrarti più solo su te stesso, ti fa scoprire nuovi mondi anche se ti costa molto in termini di energie, tempo e denaro. Ma ti arricchisce interiormente e ti fa comprendere che non puoi

limitarti a essere solo un buon genitore o imprenditore, come nel mio caso. Vorrei trasmettere questo concetto in politica. Molte persone sostengono che destra e sinistra siano la stessa cosa e che la politica sia inutile. Questo è vero solo se non si scelgono le persone competenti; in tal caso, un incompetente di destra è lo stesso di un incompetente di sinistra. È vero ancor più se manca l’empatia e ognuno guarda solo al proprio interesse. Ma se si fa politica con serietà, competenza, cuore e ragione, diventa l’attività più nobile su cui profondersi. Me ne sono reso conto quando sono entrato nel Consiglio comunale di Padova a 21 anni: si può fare molto bene, basta dimenticare il proprio interesse e agire con giustizia e generosità, perché quel bene tornerà”.

Insieme ai soci Pasqualetto ha creato una serie di aziende che costituiscono “Azzurro Digitale”, un gruppo che fattura oltre 5 milioni di euro e conta 60 dipendenti. “Siamo riusciti a fare impresa nel Veneto perché abbiamo scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno. È vero, in Italia ci sono molte tasse da pagare e la burocrazia non è sempre favorevole. Tuttavia, siamo in una regione che resta tra le più belle e creative del mondo, un vero gioiello”.

Dal lavoro all’Europa, una

“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”

delle prime sfide da affrontare, sottolinea Pasqualetto, riguarda proprio l’emigrazione dei talenti dal Nord-Est.

“Sull’immigrazione si sono fatte le ultime tre campagne elettorali, - ricorda il candidato di Azione - gridando gli slogan più assurdi, per ultimo quello del blocco navale. Io non voglio parlare di immigrazione, ma di emigrazione. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani che sta depauperando il nostro territorio. Nel 2000 il Veneto aveva un PIL pro-capite superiore del 35% rispetto alla media europea, oggi quel delta si è assottigliato e sta intorno al 5%. Cosa vuol dire questo? Che ci siamo fermati, che abbiamo smesso di essere una terra in crescita e attrattiva.

E’ necessario applicare una cura da cavallo per aiutare i nostri giovani a fare impresa e trovare lavoro qui. Carlo Calenda ha attuato da ministro un incentivo semplice, quello del super ammortamento al 140% che gli imprenditori si ricordano ancora con favore: era automatico e si ripagava da solo in termini di gettito fiscale e aumento della produttività. Abbiamo bisogno di operazioni del genere - conclude Pasqualetto - perché le nostre imprese riescano ad attrarre i giovani laureati e diventino attrattive per i migliori professionisti italiani ed europei”. (r.r.)

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Carlo Pasqualetto con il leader di Azione Carlo Calenda

Sicurezza. Iniziativa di Polizia di Stato, Aspiag Service Despar, Associazione nazionale amministratori condominiali

Insieme contro le truffe agli anziani

Presentata in Questura a Venezia la nuova campagna di prevenzione con la distribuzione di materiale informativo nei condomini e nei supermercati della provincia

Crescono ancora le truffe e le effrazioni soprattutto a danno delle persone anziane, che si trovano loro malgrado a essere le principali vittime. Per affrontare questi reati, Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’EmiliaRomagna e la Lombardia, rafforza ancora una volta il suo impegno sociale proseguendo, insieme all’Associazione Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari), la collaborazione al fianco della Polizia di Stato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini per prevenire e riconoscere gli episodi fraudolenti. La campagna informativa “Insieme, contro le truffe” è stata presentata nella Questura di Venezia e coinvolgerà il territorio dell’intera provincia, attraverso la diffusione di opuscoli informativi realizzati dalla Polizia di Stato. Il messaggio verrà diffuso sia nei condomìni gestiti dagli amministratori iscritti ad Anaci Venezia, sia attraverso la rete

vendita di Despar, che distribuirà le oltre 50 mila copie di opuscoli informativi in tutti i 45 punti vendita (di cui 19 diretti e 26 affiliati) Despar, Eurospar e Interspar della provincia di Venezia.

Il Questore della Provincia di Venezia Gaetano Bonaccorso: «La nostra Questura quest’anno ha il piacere di rinnovare il proprio sostegno ad Aspiag Service in questa importantissima campagna con la quale si tocca una problematica, come quella delle truffe e dei raggiri ai danni di tutti i cittadini, ma ancor più delle persone anziane, della quale, proprio in quest’ultimo periodo, si è osservata una recrudescenza. Una sinergica e costante collaborazione tra imprese ed Istituzioni può contribuire a concretizzare un’incisiva azione di contrasto a tale fenomeno, agendo soprattutto sulla prevenzione con un’attività di sensibilizzazione e di informazione rivolta a tutti i cittadini, ed in particolare alle persone che appartengono alla fascia

di popolazione più fragile ed indifesa come quella degli anziani i quali, quando scoprono di essere stati raggirati, si trovano a dover affrontare non solo le conseguenze negative del danno economico ma anche, e soprattutto, quelle emotive”

“Anche quest’anno siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno a favore di questa significativa iniziativa, promossa in collaborazione con le sette Questure del Veneto, tra cui appunto Vene-

zia, e l’Associazione Anaci” - ha aggiunto Giovanni Taliana, direttore regionale di Aspiag Service Despar per il Veneto - “Attraverso il supporto della Polizia di Stato e la diffusione di materiali informativi nei condomini e nei nostri punti vendita, abbiamo l’opportunità di offrire un aiuto tangibile ai cittadini. Grazie alla nuova sinergia con Anaci, possiamo raggiungere ora un pubblico ancora più vasto e mettere a disposizione degli strumenti utili per la protezione individuale”.

“Sempre più spesso, soprattutto le persone anziane, sono esposte al rischio di truffe da parte di soggetti scaltri e senza scrupoli. – ha commentato Sebastiano Barbassi, Presidente Anaci Venezia - L’informazione è sempre la miglior arma. Usiamo gli ambienti condominiali come zona di informazione mirata e specifica. I nostri associati sono istruiti per dare informazioni utili per ridurre al minimo i rischi. La tutela degli ingressi, la sensibilizzazione al controllo del vicinato, la realizzazione di impianti di video sorveglianza possono prevenire molti eventi potenzialmente pericolosi”.

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Ascolta da sinistra Sebastiano Barbassi di Anaci Venezia, il Questore Gaetano Bonaccorso e Giovanni Taliana, direttore regionale Aspiag Service

Economia. Riccardo Giovani, direttore nazionale politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese e presidente Fsba

Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, ammortizzatori sociali a misura delle imprese

Parliamo di ammortizzatori sociali. È un tema che ha diverse declinazioni perché molti conosceranno la cassa integrazione ordinaria i contratti di solidarietà, gestiti dall’Inps. Nell’artigianato vi sono strumenti differenti: ne parliamo nel dettaglio con Riccardo Giovani, direttore nazionale delle politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese, nonché presidente di FSBA, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.

Quali sono i motivi che hanno spinto il mondo dell’artigianato a dotarsi di uno strumento come questo che si definisce bilaterale?

Il motivo principale è che l’artigianato è sempre stato escluso dalla cassa integrazione guadagni Inps. Quindi non avendo un ammortizzatore sociale Inps, stabilito dalla legge fin dagli anni settanta, l’artigianato a livello territoriale ha incominciato a maturare esperienze di ammortizzatori sociali, bilaterali e autogestiti, ad iniziare dai territori. Per esempio ricordo la cassa integrazione dei

dipendenti della ceramica nato in Veneto. Da queste esperienze gli ammortizzatori sociali bilaterali sono diventati un sistema in tutto il territorio nazionale. Con le riforme del 20212 e 2015 il legislatore hanno trasfuso questa importante esperienza in provvedimenti attraverso la costituzione di Fsba. Si tratta quindi di un fondo bilaterale autogestito, soggetto naturalmente ad alcune regole di legge e al controllo del Ministero del lavoro, ma fondamentalmente ha la caratteristica di avere delle prestazioni scritte e gestite su misura per le esigenze delle imprese artigiane.

Quante imprese ci sono in Fsba e quali di queste devono versare?

Le imprese iscritte sono oltre 220 mila per circa un milione di lavoratori. Sono imprese artigiane e tutte sono obbligate a versare la contribuzione ad Fsba perché è stato chiarito con gli ultimi interventi legislativi che si tratta di un una contribuzione obbligatoria. Quindi tutte le imprese artigiane devono versare, ad esclusione del-

le imprese edili che hanno un diverso sistema di ammortizzatori.

Sappiamo che le imprese industriali versano una percentuale all’Inps per gli ammortizzatori sociali. Invece quanto versano le imprese artigiane?

La percentuale complessiva per la prestazione dell’assegno di integrazione salariale ordinario a cui sono tenute tutte le imprese è pari allo 0,60% della retribuzione

imponibile ai fini previdenziali. Le imprese invece che occupano più di 15 dipendenti devono versare complessivamente l’1% per poter sostenere un ulteriore prestazione che è la prestazione Acis. Inoltre preciso che il versamento è ripartito per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori. Qual è allora il ruolo dei vari enti bilaterali nella gestione delle

procedure operative del vostro fondo?

Gli enti bilaterali regionali sono fondamentalmente il nostro sportello sul territorio, garantiscono un collegamento diretto con il territorio e quindi con le aziende e con i lavoratori. Questo strumento consente di supportare realmente ed efficacemente imprese e lavoratori durante le crisi. E questo è dovuto proprio all’impegno degli enti bilaterali regionali.

Come affrontate periodi critici e di rallentamento globale come quello attuale?

Dopo la pandemia avevamo assistito ad una crescita del prodotto interno lordo. Oggi registriamo una realtà più complessa, non omogenea territorialmente, che vede alcuni settori in grande difficoltà mentre altri continuano ad avere buone performance. Il nostro fondo è comunque in condizione di rispondere prontamente alle sfide che potrebbero presentarsi rispetto alle quali poi occorre anche intervenire a valle delle problematiche registrate. (r.r.)

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Riccardo Giovani

Innovazione. Dal Centro Carni Tann vengono riforniti oltre 550 punti vendita Aspiag Service

L’eccellenza dall’allevamento alla tavola, viaggio nel Centro Lavorazione Carni e Salumi

Una superficie di oltre 13.000 mq, 99 collaboratori che saliranno a 120 nel corso del 2024, una produzione media mensile di quasi 900 tonnellate di carni bovine e suine e di 300 tonnellate di salumi: sono questi i numeri che descrivono l’attività di TANN, il Centro Lavorazione Carni e Salumi di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, situato a Monselice all’interno del più ampio polo logistico Agrologic. Innovazione è la parola che caratterizza i processi all’interno del Centro Carni che utilizza le più recenti tecnologie sulle lavorazioni della carne e della salumeria e, grazie ad un alto livello di automatizzazione dei processi, riesce ad industrializzare la produzione ottimizzando i tempi di lavorazione, migliorando la qualità del prodotto, riducendo gli sprechi e garantendo uno standard igienico sanitario elevato. Tra le tecnologie impiegate spiccano le linee in camera bianca di slicing e cubettatura e l’innovativa “Linea Skin Pack”, un metodo che, grazie ad un particolare packaging sottovuoto, permette di aumentare la durata di conservazione, riducendo il materiale di confezionamento, preservando gusto e proprietà

del prodotto. E proprio il prodotto e la cura nella lavorazione delle materie prime provenienti da filiere italiane certificate e tracciate caratterizzano i processi all’interno di TANN per garantire qualità e sicurezza dalla materia prima alla consegna del prodotto lavorato in punto vendita, una scelta in linea con l’impegno di Aspiag Service Despar per la valorizzazione delle produzioni e dei produttori locali che rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda. All’interno

del Centro Carni vengono infatti lavorate carni di vitello, bovine e suine, oltre alle preparazioni di prodotti di salumeria. Per la carne bovina, particolare attenzione è riservata alla valorizzazione degli allevamenti sui territori in cui l’azienda è presente, per portare nei banchi di macelleria carni allevate direttamente nelle regioni in cui sono dislocati i punti vendita. Anche per i prodotti di salumeria, è ampio l’assortimento di salumi tipici della tradizione italiana e tirolese, a cui si aggiungono refe-

renze innovative che valorizzano i gusti e i sapori delle specialità dei territori.

Le referenze prodotte in TANN vengono distribuite negli oltre 550 punti vendita diretti e affiliati di Aspiag Service Despar, inoltre nel Centro Carni si producono carni e salumi pensati ad hoc per il mercato estero e distribuiti nei paesi delle società Spar Austria, Spar Slovenia, Spar Croazia e Spar Ungheria appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui anche Aspiag Service fa parte.

La visita del presidente Zaia: “Ricadute positive sull’economia veneta”

Diventato operativo nel 2020 con un investimento di circa 60 milioni e un giro d’affari che tocca i 115 milioni di euro, il Centro Carni di Monselice è stato meta lo scorso 8 marzo della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Presidente di Aspiag Service Despar, Paul Klotz dagli Amministratori Delegati di Aspiag Service Christof Rissbacher e Massimo Salviato, dal direttore del centro carni TANN Martin Niederkofler, e da Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service Despar. “Un impianto imponente quello di Monselice, qui è il posto giusto dove sviluppare una struttura come questa che ospita ogni giorno oltre 1 00 addetti che lavorano con cura e professionalità prodotti provenienti da filiere agroalimentari locali” ha commentato il Presidente Zaia che ha anche sottolineato le ricadute positive per il territorio e

per la valorizzazione delle filiere locali. “Un investimento di Aspiag Service Despar che da Padova rifornisce i punti vendita in tutta Italia e all’estero, un investimento vincente per il territorio sia in termini occupazionali che di valoriz-

zazione degli allevamenti veneti che producono il 40% della carne rossa italiana e che rappresentano un’eccellenza a chilometro zero, generando così ulteriori ricadute positive sull’economia veneta” ha concluso Zaia. Un aspetto, quello

della valorizzazione delle filiere delle carni evidenziato anche dal Presidente di Aspiag Service Despar Paul Klotz: “TANN è un polo produttivo di eccellenza, frutto di un investimento importante che abbiamo realizzato puntando ai più elevati standard tecnologici e di sostenibilità, e con cui vogliamo consolidare la costruzione di una filiera produttiva integrata nel mondo delle carni e dei salumi che dalla selezione delle materie prime arriva fino al prodotto finito sui banchi macelleria”. E ancora ricordando l’importante investimento attuato Paul Klotz ha rimarcato il valore aggiunto per l’economia locale: “TANN rappresenta un motore di sviluppo per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia per la rete che abbiamo costruito con i nostri fornitori, in un’ottica di valorizzazione e conoscenza delle eccellenze locali che da sempre rappresenta un tratto distintivo della nostra strategia di sviluppo”.

Filiere e qualità, l’impegno del marchio dell’Abete per valorizzare le eccellenze dei territori

Valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio e i produttori locali è da sempre al centro della strategia di crescita di Aspiag Service Despar. Garantire prodotti di alta qualità ai clienti non significa solo selezionare accuratamente i fornitori ma anche, come nel nostro caso, produrre e lavorare le carni e i salumi che la nostra azienda distribuisce in tutti i propri punti vendita diretti e affiliati. E proprio in questa prospettiva si inserisce la scelta di investire in una struttura come il Centro Carni che rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda poiché siamo uno dei pochi attori della GDO a poter vantare una struttura di questo genere gestita direttamente. Nel nostro Centro le tipologie di carne prodotta sono le più varie, dai salumi alle carni suine, bovine e di vitello, e per tutte le fasce di prezzo, dal mondo convenience con la linea S-Budget a quella Despar Premium. Tutti i prodotti provengono da filiere controllate e i fornitori devono garantire sull’operato di provenienza dei capi, aderendo al nostro protocollo di filiera Despar “Passo dopo Passo”, inoltre i nostri protocolli prevedono sistemi interni che tengono sotto controllo tutte le fasi della lavorazione e della produzione mediante una regolare attività di auditing. Accanto a ciò le filiere, la territorialità del prodotto e i protocolli per garantire la qualità e il benessere animale sono elementi centrali che fanno la differenza nelle scelte dei clienti, anche in un contesto di mercato come quello attuale in cui assistiamo a una flessione nei consumi di carne. Un impegno che vogliamo continuare a perseguire valorizzando sempre più le filiere regionali. Tra il 2023 e 2024 abbiamo per esempio attivato le filiere Pascol in Lombardia e quella del bovino allevato in Veneto, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole locali, ridurre l’impatto ambientale e garantire al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di provenienza certa e a km0.

26 www.lapiazzaweb.it Regione
Direttore Centro di Lavorazione Carni e Salumi TANN di Monselice
PUNTO
IL

Il Museo della Grande Guerra: Batteria V.Pisani

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sciato in eredità una testimonianza significativa sul territorio di Cavallino-Treporti, con circa 200 fortificazioni tra Torri telemetriche, batterie, bunker, polveriere, caserme e rifugi, disseminati sui 13 chilometri di costa. Di questo museo di uso all’aperto, Batteria Pisani rappresenta il fulcro.

Già nel 2017 il Comune di Cavallino-Treporti, grazie all’impegno

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giorno di chiusura del museo) dalle

dell’Amministrazione comunale, alla passione dello storico Furio Lazzarini, e alla collaborazione di Parco Turistico, ha intrapreso un percorso di valorizzazione di questo patrimonio inestimabile, attraverso il progetto “Via dei Forti”.

Il primo passo è stato proprio il recupero di Batteria Pisani, al centro di un restauro conservativo che ha visto un investimento di circa 3 milioni di euro da parte di Regione e Comune. Da allora, ogni estate, anche durante il periodo della pandemia, il Museo Batteria Pisani ha aperto le sue sale al pubblico.

ria Pisani è rappresentato dai suoi quattro percorsi espositivi. A iniziare da “Schegge, oggetti della Prima Guerra Mondiale” in cui, tra reperti, materiale documentale e d’epoca, è ricostruita la dura vita quotidiana del soldato. La sezione “Uomini in mare, 1915-1918 La Grande Guerra in Alto Adriatico” raccoglie i cimeli della collezione privata di Furio Lazzarini che, tra uniformi, distintivi e oggetti rari, rievoca le gesta dei marinai che si diedero battaglia nel golfo di Venezia durante la Pri-

ti sul litorale. Negli anni l’esposizione si è sempre più evoluta, grazie al contributo di associazioni e appassionati storici, arricchendosi anche di strumenti multimediali e interrativi per una fruizione più inclusiva e al passo con le nuove richieste dei visitatori, anche dei più piccoli.

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Conosciamo l’endometriosi

Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita

E’ una patologia frequente nelle donne in età fertile, con un picco tra i 25 e i 35 anni, ma la diagnosi arriva ancora dopo un lungo percorso

Endometriosi, una maggiore consapevolezza può aiutare a comprenderne meglio i sintomi e ad arrivare con tempestività alla diagnosi per intraprendere con efficacia un trattamento idoneo a migliorare la qualità della vita e a prevenire l’infertilità. Nel mondo sono 150 milioni le donne che ne soffrono. È una patologia frequente che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia di età 25-35 anni. In molti casi la diagnosi arriva ancora dopo un percorso lungo e dispendioso, con un ritardo stimato di circa 7 anni e gravi ripercussioni psicologiche sulla donna. E’ perciò importante parlare di endometriosi, ed è per accrescerne la consapevolezza. Per questo la Regione del Veneto ha messo a punto un vademecum, divulgato anche attraverso i social media di tutte le aziende sanitarie.

Cosa si intende per endometriosi? E’ una patologia cronica che si manifesta quando un tessuto simile all’endometrio si forma e cresce all’esterno dell’utero. Le aree interessate sono sensibili ai livelli di ormoni che regolano il ciclo mestruale e pertanto sanguinano periodicamente. Tali formazioni possono essere causa di dolore, infiammazioni e altri disturbi talvolta invalidanti, che possono colpire la donna, specie durante le mestruazioni, anche per tutto il periodo riproduttivo. Cosa causa la malattia? Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”: a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi.

Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono

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Allerta animali selvatici infetti, non date da mangiare ai piccioni! Sanità

Il Comune di Padova ha adottato una serie di misure per limitare il rischio igienico sanitario dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo

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Limitare il rischio igienico sanitario che può derivare alla popolazione dal contatto con alcuni esemplari di animali che potrebbero essere infetti.

Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita

Endometriosi, una maggiore consapevolezza può aiutare a comprenderne meglio i sintomi e ad arrivare con tempestività alla diagnosi per intraprendere con efficacia un trattamento idoneo a migliorare la qualità della vita e a prevenire l’infertilità.

Nel mondo sono 150 milioni le donne che ne soffrono. È una patologia frequente che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia di età 25-35 anni.

In molti casi la diagnosi arriva ancora dopo un percorso lungo e dispendioso, con un ritardo stimato di circa 7 anni e gravi ripercussioni psicologiche sulla donna.

E’ perciò importante parlare di endometriosi, ed è per accrescerne la consapevolezza. Per questo la Regione del Veneto ha messo a punto un vademecum, divulgato anche attraverso i social media di tutte le aziende sanitarie.

può arrivare a diventare invalidante; dolore durante o dopo rapporti sessuali.

Altri sintomi sono: ciclo mestruale lungo (oltre i 7 giorni), intenso flusso mestruale, perdite di sangue tra un flusso e l’altro; dolore alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine e nelle feci; disturbi urologici ricorrenti o durante il ciclo mestruale; cefalea, stanchezza fisica e lieve rialzo della temperatura corporea che può accentuarsi durante il periodo mestruale e fenomeni depressivi; disturbi intestinali ricorrenti o durante il ciclo, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli; infertilità (30-40% dei casi).

E’ bene sottolineare che gli stessi sintomi possono avere anche altre cause.

Cosa fare in caso di sintomi sospetti? E’ importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che valuterà una visita da un ginecologo per un approfondimento. Sin dalla più giovane età non devono essere sottovalutati o taciuti i sintomi che possono essere associati all’endometriosi.

Dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo, nelle scorse settimane il Comune di Padova ha pubblicato con urgenza un’ordinanza relativa ad una serie di misure di prevenzione del possibile contagio di malattie trasmesse da animali. Tra le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo vi è la psittacosi, un’infezione non frequente ma che può provocare polmoniti e alterazioni del profilo ematico. Gli animali, possibili portatori di questi agenti patogeni, sono soprattutto i piccioni, ma anche le nutrie e le tartarughe d’acqua dolce.

Cosa si intende per endometriosi? E’ una patologia cronica che si manifesta quando un tessuto simile all’endometrio si forma e cresce all’esterno dell’utero. Le aree interessate sono sensibili ai livelli di ormoni che regolano il ciclo mestruale e pertanto sanguinano periodicamente. Tali formazioni possono essere causa di dolore, infiammazioni e altri disturbi talvolta invalidanti, che possono colpire la donna, specie durante le mestruazioni, anche per tutto il periodo riproduttivo.

Come può influire sulla quotidianità? L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisico-sportive.

Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro.

Quali trattamenti esistono? Variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e alle sue specifiche esigenze, possono essere di tipo farmacologico o chirurgico oltre al supporto psicologico con tecniche di rilassamento. La cura dev’essere personalizzata, in base alle condizioni della paziente, e prescritta dal proprio medico curante.

In particolare, l’ordinanza stabilisce di non dare direttamente o indirettamente nutrimento alla fauna selvatica cittadina; di non avvicinare mai la fauna selvatica (evitare di accarezzare, rincorrere, prendere in braccio gli animali); di non abbandonare accumuli o residui di alimenti o, comunque, prodotti appetibili e facilmente raggiungibili alla fauna selvatica; di rafforzare le misure di controllo e contenimento delle popolazioni di muridi. “Si tratta – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Padova, Andrea Ragona - di una misura precauzionale dettata dalla Regione, non siamo in una situazione di emergenza, ma è corretto e logico, visto che i Servizi Veterinari hanno rilevato alcuni casi di animali infetti, mettere in atto alcune semplici azioni di prevenzione che sono prima di tutto di buon senso. L’importante è non entrare in contatto con gli animali, è solo così infatti che potenzialmente ci si può infettare. Assieme al Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 continueremo a monitorare la situazione finché l’allerta non sarà rientrata”.

Cosa causa la malattia? Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”: a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi. Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile. Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia. Questo tessuto è anche caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne all’utero. Tra le altre cause: la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia.

A che età si può sviluppare? L’endometriosi può comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra i 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età. Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in post menopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.

Quanto è frequente? E’ una malattia diffusa, ma poco conosciuta. In Italia le donne con diagnosi conclamata sono 3 milioni: la malattia colpisce il 10-15% delle donne in età fertile.

Quali sono i sintomi? E’ una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. I principali sintomi sono: dolore pelvico, nella parte bassa dell’addome persistente per più di 6 mesi; dolore durante il ciclo mestruale che

La dieta può influire? L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto per ridurre l’infiammazione, gli alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3: frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado; alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali. Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del curante.

Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.

Endometriosi e gravidanza. Le donne affette da endometriosi riescono a portare avanti una gravidanza. Nei casi più gravi, specie se associati ad una mancata diagnosi ed in assenza di trattamento tempestivo possono presentarsi delle situazioni di sterilità (3040% dei casi).

In caso di diagnosi di malattia e desiderio di maternità è possibile rivolgersi a medici e centri specializzati per ricevere un trattamento personalizzato e mirato alle proprie esigenze.

Ci sono esenzioni? Dal 2017, con i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), l’endometriosi è stata inserita, limitatamente agli stadi clinici più avanzati, nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, riconoscendo alle donne che ne sono colpite il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo.

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