laPiazza di Venezia - giugno 2024

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Quando l’attesa paga

Nicola Stievano

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Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.

di Venezia e Mestre

IL (BUON) COMMERCIO

A due anni dalla delibera antipaccottiglia tornano le botteghe artigianali e i negozi d’arte. E a Mestre via alla rigenerazione urbana

Servizi alle pag. 6 e 8

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Economia

APPUNTAMENTO ALLE URNE PER COMUNI E UNIONE EUROPEA

Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future

ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”

In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore” Europee e Amministrative

IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo

Antonio Di Lorenzo

ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. segue a pag 5

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Venezia al top per il turismo congressuale

P er la prima volta Venezia entra nella classifica mondiale delle prime cento destinazioni congressuali, con un 84esimo posto nel quale risulta decisivo il contributo del centro della cittadella del Cinema al Lido, sempre più usato per importanti eventi anche oltre il livello nazionale nel periodo invernale.

L’84esimo posto di Venezia è certificato dal report annuale 2023 di Icca, l’International Congress and Convention Association. L’Italia per questo report resta il primo paese europeo per numero di congressi organizzati e conta il maggiore numero di città nella top 100 del turismo congressuale: Roma (per la prima volta in top ten), Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Torino e appunto Venezia. “Un risultato che ci riempie di orgoglio ma che ci si aspettava – il commento dell’assessore al Turismo Simone Venturini –. Sapevamo che Venezia aveva grandi potenzialità nel settore in quanto è una città unica al mondo, fascino che può essere d’aiuto anche per proporsi come destinazione congressuale, settore che può ora diventare, specie per una location come il Lido, stimolo per allungare la stagione turistica e fare lavorare l’intera filiera. Ora proveremo a scalare la classifica perché siamo convinti che Venezia sia la sede perfetta per ospitare grandi eventi istituzionali e convegni. Abbiamo lavorato gomito a gomito tra pubblico e privato per aumentare la forza attrattiva della nostra città per il segmento congressuale”. Attualmente, non badando ovviamente solo a quelle comunali, sono già quattordici secondo il sito meetinglocation.it, unno dei principali del settore per l’Italia, le sale veneziane che possono ospitare incontri e conferenze di livello internazionale. (m.t.)

La città entra nella classifica mondiale

Top 100

Montanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo

Antonio Di Lorenzo

Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”.

Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.

La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.

Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.

Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
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Giuseppe Bergantin
il 23 maggio 2024
Chiuso in redazione
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Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
di Venezia e Mestre

Tempo di bilanci. Le botteghe artigianali e i negozi d’arte ricominciano ad animare Venezia

Due anni di antipaccottiglia: torna il commercio di qualità

Hanno aperto 155 nuovi esercizi “consentiti”, ossia 55 negozi di alta gamma, 43 botteghe di artigianato artistico, 11 negozi di oggetti d’arte, 6 negozi di ottica, 5 profumerie, una merceria, 2 ortofrutta e 3 negozi di arredo

Sono già passati due anni dall’introduzione della delibera cosiddetta “anti paccottiglia” nel Comune di Venezia e finalmente gli effetti si iniziano a vedere: la bottega artigianale, il negozio di oggetti d’arte o la galleria. La libreria o gli antichi alambicchi dei profumieri compaiono nuovamente tra calli e campi del centro storico. In questo primo periodo di sperimentazione dell’antipaccottiglia, tra maggio 2022 e maggio 2024, infatti, 78 sono state le sanzioni complessive da parte della Polizia municipale, per l’esposizione “disordinata” della merce nei negozi, 542 per affissione di pubblicità irregolare, 546 sanzioni per mancanza del parere della Sovrintendenza; 38 le violazioni che hanno portato sanzioni accessorie: 6 revoche delle autorizzazioni, quindi la chiusura totale delle attività, 24 chiusure per tre giorni, 8 chiusure per 15 giorni. Il risultato più significativo è stato però quello che nell’arco di un anno (ndr. dal maggio 2022 al maggio 2023) la riduzione del 90% di quelle attività che alimentavano l’evasione fiscale e facevano concorrenza sleale nei confronti di chi rispetta le regole.

E, di contro, nello stesso periodo, hanno aperto ben 155 nuovi esercizi “consentiti”, ossia 55 negozi di alta gamma, 43 botteghe di artigianato artistico, 11 negozi di oggetti d’arte, 6 negozi di ottica, 5 profumerie. E poi una merceria, 2 ortofrutta e 3 negozi di arredo. Le nuove botteghe hanno trovato dimora soprattutto a San Marco, 88 quelle aperte in questi due anni, a Cannaregio con 25 attività, 20 saracinesche sono state alzate a San Polo, a Castello 16, 3 a Dorsoduro e altrettante Santa Croce.

Dati, questi,comunicati dall’assessore al Commercio e Attività produttive, Sebastiano Costalonga, e dal comandante generale della Polizia locale, Marco Agostini, che hanno dato conto del numero delle nuove attività nate e dei controlli eseguiti a seguito della delibera numero 26, del 26 aprile 2022, che ha di fatto stabilito dove possono aprire le nuove attività; la loro tipologia, seguendo un preciso elenco di codici Ateco, che ha permesso il contrasto della piaga del “apri/ chiudi” di attività di vendita di oggetti di scarsa qualità e che ha contrastato al contempo l’evasione fiscale. Nello

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specifico, impedisce, per un periodo di tre anni, l’insediamento e il trasferimento, nell’area vincolata, di negozi di commercio al dettaglio del settore alimentare e di attività che non prevedono la presenza di un addetto (come ad esempio lavanderie a gettoni, locali attrezzati in modo esclusivo con apparecchi automatici per la vendita o la somministrazione di cibi e bevande, sportelli Atm).

La zona di interesse del provvedimento è stata definita dagli edifici sottoposti a vincolo culturale e dal flusso intenso del turismo lungo alcune direttrici, oltre che da tutti gli edifici del sestiere di San Marco, un limite necessario per poter essere una delibera “anti ricorso”.

La delibera resterà in vigore un altro anno e non è escluso

che possa allargarsi, dal momento che è in corso infatti un monitoraggio antipaccottiglia anche sulle isole di Murano e Burano.

La delibera ha portato anche all’affermarsi di una “Commissione interna del bello”, che verifica la documentazione presentata da chi propone l’apertura di una nuova attività commerciale ed esprime parere, entro 30 giorni, su arredo, vetrine, modalità espositive o marchi dei fornitori.

Il commercio di Venezia, dunque, può finalmente riprendere vita.

“Venezia rischiava di perdere la sua identità storico-culturale a causa del libero mercato che stava portando a un impoverimento dell’offerta commerciale in città - commenta l’assesso-

re al Commercio Sebastiano Costalonga -. Da qui la necessità di stabilire delle regole, valorizzando le realtà di artigianato locale e mettendo un freno a tutte quelle attività senza personale - dagli Atm alle lavanderie a gettone - che stavano crescendo come funghi a Venezia. L’obiettivo del Comune era di offrire alta qualità, alta gamma, alta professionalità e di riportare l’artigianato storico in centro e nelle aree di maggiore afflusso turistico, dove si erano negli anni concentrate innumerevoli attività di basso profilo che aprivano e chiudevano in continuazione cambiando ragione sociale e penalizzando il commercio di qualità. Il fatto che in due anni non ci sia stato nessun ricorso ci conferma la bontà dell’iniziativa”.

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Commercio. Entro luglio l’analisi delle dinamiche economiche e sociali

Con “Mestre Next” via al progetto di rigenerazione urbana del centro

Alvise Canniello (Confesercenti Venezia): “Da 8/9 anni Mestre continua ad avere una percentuale di negozi sfitti pari al 22%”

Al via un ambizioso progetto di rigenerazione urbana per l’area centrale di Mestre. A promuoverlo è Confesercenti Venezia, che ha incaricato Patrigest – società del Gruppo Gabetti - di realizzare in collaborazione con Nomisma l’analisi delle dinamiche economiche e sociali, per capire quali valorizzare e gestire in maniera differente. Il progetto si chiama “Mestre Next” e sarà completato entro fine luglio.

Il centro di Mestre ha visto negli ultimi 10 anni un netto aumento del numero di negozi sfitti che raggiunge e supera il 20% degli spazi commerciali totali. “Da 8/9 anni Mestre continua ad avere una percentuale di negozi sfitti pari al 22%spiega il direttore di Confesercenti Venezia Alvise Can-

niello -: 188 su un totale di 826. Il numero dei bar è immutato, rimangono stabili saloni di parrucchieri e ottici, e si assiste a una crescita degli alimentari etnici, fino a poco tempo fa prerogativa di altre aree della città, in particolar modo tra le vie Piave e Cappuccina, e lungo Corso del Popolo. Continuano, allo stesso tempo, a essere in grande difficoltà il mondo dell’abbigliamento e del commercio classico. Vogliamo fare un passo ulteriore, proporre possibili soluzioni alla politica, fornendo una banca data ed una metodologia”.

Le cause sono molteplici e richiedono un approfondimento, affidato appunto al progetto Mestre Next. “In questa fase ricognitiva, sarà posta particolare attenzione a: preesistenze,

in termini di commercio/ servizi esistenti, elementi di attrattività, viabilità e accessibilità in una logica di benchmarking territoriale – fanno sapere da Patrigest -. Si procederà, inoltre, alla mappatura dei progetti di trasformazioni urbane e degli effetti conseguenti, alla caratterizzazione dei flussi (esistenti e potenziali), al sistema degli accessi all’area, nonché alla mappatura dei valori immobiliari”. L’obiettivo è arrivare alla costruzione di uno scenario di valorizzazione del contesto commerciale urbano di Mestre per renderlo attrattivo, rispetto al bacino potenziale, attraverso un programma di attività e interventi di riorganizzazione funzionale degli spazi sfitti disponibili e di valorizzazione dell’intero centro.

“È fondamentale analizzare cosa sta succedendo in questo momento nel salotto della terraferma veneziana – conclude Canniello -. Siamo di fronte a delle dinamiche che vale la

pena indagare e approfondire per poter attivare delle politiche adeguate, chiare e utili per il rilancio del territorio. Dobbiamo lavorare in questa direzione”.

Giorgia Gay

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www.lapiazzaweb.it 8 per il p e r i l VENETO in i n EUROPA E U R O PA Onisto Tajani Comm. Resp. Flavio Tosi (scheda marrone)
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“Venice Blue Flag”: rinnovato l’accordo per ridurre le emissioni

Èstata rinnovata nelle scorse settimane a Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, la sottoscrizione dell’accordo “Venice Blue Flag” . Si tratta di un atto volontario finalizzato a ridurre l’impatto di emissioni in atmosfera da parte delle navi da crociera che arrivano e ormeggiano nei porti della laguna di Venezia e di Chioggia.

Il documento porta le firme dell’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, del sindaco di Chioggia, del direttore marittimo del Veneto - comandante del Porto di Venezia, del comandante della Capitaneria di Porto di Chioggia, del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico settentrionalePorti di Venezia e Chioggia e di 29 compagnie crocieristiche. Presenti alla conferenza stampa anche il presidente di Venezia Terminal Passeggeri e, con un video messaggio, il direttore di Clia Italia. Con la Blue Flag 2024 le compagnie di navigazione si impegnano nuovamente a far funzionare i motori,

principali e ausiliari delle navi passeggeri, con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa al momento dell’ormeggio, durante la navigazione prima dell’ingresso in area VTS Venezia e in ogni fase di manovra all’interno dell’area portuale di Venezia, Marghera e Chioggia.

Il documento, sottoscritto per la prima volta nel 2007, è arrivato alla tredicesima ratifica. L’Accordo, che resta volontario e che durerà per un anno intero, ha assunto un valore rilevante soprattutto a seguito del nuovo contesto, modifica-

to dalle limitazioni al traffico crocieristico nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, introdotte dal Decreto-Legge 20 luglio 2021, n. 103, che ha portato Venezia e il sistema portuale veneto a costruire un nuovo modello di crocieristica, che deve contemperare le esigenze di sostenibilità ambientale e salvaguardia della laguna con quelle di tutela del lavoro e dello sviluppo economico.

Lo scorso anno i porti di Venezia e Chioggia hanno contato 545mila croceristi; per il 2024 si prevede di chiudere con un +5%: 273 scali per 580mila passeggeri.

La mobilità aerea avanzata parte da Venezia

È stato siglato nell’ambito dell’evento “Space Meetings Veneto”, l’accordo di collaborazione tra Enac, Regione Veneto e Save in materia di Mobilità Aerea Avanzata, con l’obiettivo di realizzare congiuntamente le attività necessarie alla redazione del documento di analisi tecnica denominato “Strumento per la ricognizione del fabbisogno in materia di Mobilità Aerea per l’ambito territoriale veneto”.

“La partnership getterà le basi per la costruzione della mobilità aerea del futuro proprio a partire dalle specifiche esigenze del territorio veneto, producendo una ricognizione dettagliata e tecnica dei fabbisogni di spostamento – attuali e potenziali - di merci e passeggeri, il tutto in linea con le

politiche del Piano Strategico Nazionale per l’Advanced Air Mobility (AAM) e con gli strumenti di programmazione del sistema aeroportuale nazionale ed europeo” spiegano i sottoscrittori.

L’accordo ha una durata iniziale, prorogabile, di 1 8 mesi, etestimonia l’impegno dei tre firmatari, che insieme collaborano per definire e realizzare tutte le attività necessarie all’implementazione di nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture anche attraverso l’utilizzo dei più moderni velivoli a decollo e atterraggio verticale: i droni. L’obiettivo comune dei tre firmatari è pertanto quello di pianificare e rendere operativo un progetto di mobilità avanzata

per le merci tra gli aeroporti veneti e, a seguire, tra i punti nevralgici interessati (tra cui le strutture sanitarie), anche in vista del prossimo appuntamento con le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

“L’accordo i rientra nella strategia del Gruppo Save per la piena realizzazione del piano di Mobilità aerea avanzatao - ha dichiarato il presidente Enrico Marchi -. Nel nuovo Masterplan al 2037 dell’aeroporto di Venezia abbiamo previsto la realizzazione di due vertiporti, che prevediamo di realizzare a partire dal 2026. Si tratta di infrastrutture all’avanguardia, che consentiranno di inserire il territorio veneto in un sistema integrato a livello nazionale”.

Lo scorso anno i porti di Venezia e Chioggia hanno contato 545mila croceristi; per il 2024 si prevede di chiudere con un +5%: 273 scali per 580mila passeggeri

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Navi da crociera. Enti e 29 compagnie crocieristiche hanno ratificato per la 13esima volta l’intesa

Il contro-bilancio del Pd Veneziano. Individuate sei azioni per rendere più vivibile la città

“Ticket di ingresso fallimento annunciato, misura di facciata”

Monica Sambo: “La giunta farebbe bene a fermarsi, ad ammettere che la misura non funziona e aprire una discussione seria sulla gestione del turismo in questa città”

“ L a giunta ha promesso 30mila resistenti in più e la gestione del turismo, la realtà invece è una città svuotata di residenti e invasa dai turisti. C ome abbiamo sottolineato il ticket di ingresso oltre a complicare la vita dei residenti non limita assolutamente nulla, sia perché i veneti sono esentati (e sono coloro che più facilmente vengono in giornata a Venezia) sia perché non rappresenta un deterrente. Lo dimostra l’affollamento di questi giorni con una Venezia stracolma di turisti”. Così Monica Sambo, segreteria del Pd veneziano e consigliere comunale.

“Per alcune fattispeciespiega - un contributo o una tassa potrebbero funzionare e rappresentare una risorsa, come nel caso degli escursionisti delle crociere, dei lancioni gran turismo e dei bus di giornata o attraverso i vettori che portano a Venezia un certo escursionismo di massa.”

“La giunta - continua Sambo - farebbe bene a fermarsi, ad ammettere che la misura non funziona e aprire una discussione seria sulla gestione del turismo in questa città”.

“Per questo - argomenta - come Partito Democratico abbiamo avanzato 6 proposte chiare ed alcune immediatamente attuali. Eccole: individuazione di un numero soglia, per consentire un “equilibrio sociale” con i residenti; Ztl sul Ponte della Libertà; Ztl acquea, una limitazione al numero massimo di imbarcazioni a servizio turistico con costi crescenti nelle giornate di punta; una carta dei servizi mirata a facilitare il governo dei flussi, incentivare gli itinerari culturali alternativi e favorire comportamenti corretti attraverso la concessione di agevolazioni; protocolli con i vettori; incentivi al turista

che pernotta.

“Le misure di facciata senza una pianificazione non servono a nulla se non a contribuire allo svuotamento della città e dimostrare ancora una volta che dietro il Contributo di accesso si nasconde tutta la mancanza di progettualità per la nostra comunità”.

“Il carcere è una polveriera”: l’allarme della Cgil

Nel carcere di Venezia la situazione è insostenibile. Tanto da spingere Franca Vanto, Segretaria Regionale Fp Cgil , a parlare di “polveriera”.

LA SCUOLA DEL FARE

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“A Venezia il dato vede la casa circondariale Santa Maria Maggiore con 223 detenuti a fronte di una capienza di 159 unità - spiega -, con un sovraffollamento pari al 140%: una situazione che, nonostante gli sforzi messi in campo nell’ultimo periodo dalla Direzione, porta il carcere veneziano ad essere una vera e propria polveriera”.

“Drammatica la carenza di personale di tutte le aree (dai poliziotti, agli educatori, dagli psicologi ai sanitari) che rispecchia la situazione delle altre strutture detentive della nostra regione – prosegue la sindacalista -. Oltre a chiedere da tempo più personale, chiediamo più formazione nel trattamento di detenuti con disagi psichici che sono sempre più presenti a Santa Maria Maggiore, oltre a percorsi di cura adeguati per queste persone evitando che il Carcere divenga una vera e propria discarica sociale”.

“La condizioni di lavoro del personale sono sempre di più disastrose – sottolinea Vanto - con turnistiche massacranti e uno straordinario sempre più ordinario, con frequenti aggressioni da parte del personale detenuto esasperato da condizioni di vita impossibili”.

“Per dare un apporto ai lavoratori di Santa Maria Maggiore, abbiamo aperto assieme alla Cgil Camera del Lavoro di Venezia e al Patronato Inca di Venezia uno sportello di assistenza e di informazioni per fornire tutte le indicazioni utili su cause di servizio, tematiche previdenziali con elaborazioni di estratti contributivi in loco, ma anche su tematiche contrattuali oltre ad un centro di ascolto per raccogliere particolari situazioni di difficoltà lavorativa”– conclude.

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Politica

Zona logistica semplificata. Al via il rifinanziamento per il 2024 del credito d’imposta

Ottanta milioni alle imprese per investire sul territorio della Zls

“Un traguardo per cui la Regione del Veneto si è impegnata in tutte le sedi istituzionali”

“Si compie un altro passo importante per la Zls Porto di Venezia-Rodigino”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando il rifinanziamento per il 2024 del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali previsto dal nuovo decreto legge “Coesione” pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sono infatti ben 80 milioni quelli che saranno impiegati per le nuove imprese e quelle già esistenti che investiranno nelle aree della Zona Logistica Semplificata del Veneto. Le modalità e i criteri per l’accesso al credito saranno definite con un decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

“Il rifinanziamento del credito d’imposta per il 2024 è un traguardo per cui la Regione del Veneto si è impegnata in tutte le sedi istituzionali e per il quale ringrazio i rappresentanti del Governo che hanno colto l’importanza della richiesta del territorio”, ha continuato Zaia.

“Un’opportunità per permettere il rientro in Veneto

di aziende che hanno delocalizzato e di attrarne delle nuove”, ha ammesso il sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, che ha seguito le varie fasi dell’iter.

“Un segnale di attenzione al Veneto da parte di questo Governo”, ha ribadito anche il senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo.

“Finalmente si dà concretezza e attuazione, anche per la Zls Venezia Rovigo, a un progetto di sviluppo per un territorio che potrà godere di incentivi che saranno disponibili per le realtà imprenditoriali esistenti e quelle che vorranno insediarsi in futuro – ha dichiarato anche dichiara il deputato Alberto Stefani, presidente della Commissione sul federalismo fiscale e segretario della Liga Veneta –. Il lavoro di questi anni che diventa realtà”.

“Questi 80 milioni di euro hanno una scadenza fissata al 15 novembre e, quindi, anche se siamo in attesa del decreto attuativo sul credito d’imposta, è necessario partire dal confronto fra tutti i soggetti coinvolti per informare le imprese interessate delle opportunità che si sono aperte –, ha sottolineato l’as-

sessore regionale allo Sviluppo economico, Energia e Legge Speciale per Venezia, Roberto Marcato, che nelle scorse settimane ha organizzato un tavolo tematico che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei 20 Comuni coinvolti dalla Zls, dell’Autorità Portuale e di tutte le associazioni di categoria, datoriali e sindacali –. Vogliamo accompagnare per mano le imprese ad investire nei territori dobbiamo tutti insieme raccontare queste opportunità e far sì che presto la Zls diventi realtà a beneficio della crescita di un’area che riteniamo strategica per l’intero Veneto”.

“Da tempo chiediamo che le risorse finanziarie e i crediti di imposta per le imprese

della Zona logistica semplificata siano garantiti anche nei prossimi anni e non limitati al 2024 – ha spiegato il senatore Andrea Martella –. In tal senso è positiva la proposta della Regione Veneto in Conferenza Stato Regioni con l’assessore Marcato e inoltrata al Governo”.

“Per l’effettivo finanziamento dei crediti di imposta previsti per la Zls Venezia-Rovigo mancano due passaggi essenziali – hanno affermato tuttavia Jonatan Montanariello consigliere regionale del Pd Veneto e vice presidente della commissione Politiche del territorio, assieme alla capogruppo dem, Vanessa Camani –: il decreto attuativo del Ministero degli Affari Esteri e

Campello Motors di Mestre Terraglio, un restyling che guarda alla sostenibilità

Con lo slogan #SempreAperto, Campello Motors, una delle più importanti concessionarie automobilistiche in Italia, si rifà il look per quanto riguarda la sede di Mestre che dà sul Terraglio. Non un semplice “restauro” ma un vero e proprio ripensamento dell’intera struttura, che sarà fra i primi centri Stellantis rinnovati in Italia e mira ad essere il più importante punto di riferimento per la mobilità nel territorio con un’offerta multiforme articolata fra auto, moto, scooter e biciclette: tutto in un’unica area e all’avanguardia. Il restyling si articolerà su un’area pari a 38.366 metri quadri, dove auto, moto e scooter, si affiancheranno ad

un nuovo elemento architettonico in vetro e acciaio, a basso impatto visivo, interamente dedicato a Campello Cycling (negozio bici e accessori bici con officina dedicata). Anche l’officina auto verrà ampliata, arrivando a contare ben 18 postazioni.

Verranno inoltre messe a disposizioni degli utenti anche alcune colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e realizzato un ulteriore tratto di pista ciclabile sempre nell’ottica della sostenibilità. Presente anche un impianto fotovoltaico da 140 kW che già alimenta l’intera struttura. Il progetto è firmato dal prestigioso Studio Bevilacqua e i lavori termineranno a fine

estate ma comunque l’operatività della struttura è assolutamente garantita in tutti i servizi.

“In un momento in cui il mercato sta vivendo cambiamenti epocali, mettendo sotto pressione gli operatori – spiega Alessandro Campello, amministratore Campello Motors – l’azienda interpreta le esigenze della mobilità contemporanea e investe per dare risposte puntuali, durature e strutturali alle richieste di versatilità, efficienza e sostenibilità che arrivano dai consumatori e dalle istituzioni. Possiamo dire, con un certo orgoglio, che stiamo dando vita ad un centro integrato che non ha eguali in Veneto e concentra

quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la nomina del Comitato di indirizzo che renderebbe operativa la Zona Logistica Semplificata. E anche se la data limite è quell del prossimo 15 novembre, diventa più che opportuno procedere con urgenza, altrimenti le imprese non avranno la possibilità di programmare e presentare per tempo i progetti da finanziare”.

Della stessa idea il presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo: “Per il 2024 è necessario che gli 80 milioni stanziati con il Decreto-legge “Coesione” vengano messi a disposizione delle aziende prima possibile emanando i decreti attuativi”.

in un solo luogo tutto ciò che ha a che fare con la mobilità privata e aziendale, in tutte le sue forme”.

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Economia

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garantisce la presa in carico immediata, e poi l’accompagnamento completo e continuo. “La rapidità nella presa in carico da parte dei nostri specialisti - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - è uno dei motivi per cui l’Ospedale di Mestre è stato giudicato dall’Agenas come la prima struttura in Italia per qualità delle cure oncologiche. Nel trattamento del tumore della mammella, i dati degli ultimi due anni certificano la piena puntualità del lavoro della nostra Breast Unit: nel

rate entro 30 giorni dalla visita; nel 2024 le pazienti operate di tumore della mammella sono state fin qui 310, e la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni è salita al 100%”.

Filo diretto con il medico di famiglia

“E’ importante che le donne conoscano l’efficienza del nostro servizio

- sottolinea il Direttore della Breast Unit, il dottor Guido Papaccio - perché vi si affidino con consapevolezza, già a partire dall’eventuale sospetto. Sentiamo di offrire le migliori garanzie già dalla prima presa in carico, anche attraverso meccanismi e percorsi precisi e condivisi: è importante che si sappia che i medici di medicina generale e gli specialisti ai quali ogni donna può rivolgersi per la comparsa di una sintomatologia senologica, ad esempio il ginecologo di fiducia, possono contattare direttamente la Breast Unit, attraverso il numero telefonico della segreteria messo a

Serenissima: presa in carico immediata, interventi è stato effettuato entro 30 giorni dalla visita” www.aulss3.veneto.it SCARICA L’APP RADIO VENETO24
Nelle foto, alcune immagini da un intervento della Breast Unit
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programmato,

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Da qui in poi la Breast Unit affianca la paziente in modo completo: “Alla visita la donna viene valutata dal senologo - spiega il dottor Papaccio - e viene subito attivato il percorso diagnostico più appropriato.

accertamenti che seguono sono organizzati e gestiti dalla Breast Unit

ottimizzando le tempistiche, evitando così che le utenti si debbano rivolgere singolarmente ai servizi. Lo scopo è quello di gestire in maniera efficace ed efficiente le richieste, e

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miglioramento della prognosi, e in

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annuale si avvale di agende dedicate che permettono di agevolare il controllo radiologico programmato. Il follow up chirurgico è anch’esso programmato annualmente con agende riservate per gestire le visite di controllo annuali.

L’équipe della Breast Unit ricorda infine che tutte le donne tra i 50 e i 74 anni, in quanto in età di screening, hanno accesso gratuito alla visita senologica come anche gli eventuali controlli diagnostici prescritti.

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Ulss 3. È la neoplasia con la più elevata mortalità, spesso per la diagnosi tardiva

Tumore del polmone: la lotta passa per la criobiopsia

La criobiopsia è una metodica recente ed innovativa basata sul ghiaccio per prelevare campioni di tumore nei polmoni, ed indirizzare così la terapia. Oggi viene effettuata anche all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, struttura hub di altissimo livello in campo oncologico.

“Il tumore del polmonespiega il Primario di Pneumologia, Lucio Michieletto - è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, mortalità che è dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. All’Angelo quindi, come in tutti gli ospedali di primo livello, si percorrono tutte le vie possibili per rendere rapidi ed efficaci gli esami preliminari e diagnostici. Per individuare la neoplasia allo stadio iniziale, è molto importante che sia velocizzata e resa efficace anche la fase del prelievo di un campione per procedere alla tipizzazione

del tumore”.

Quando la TAC ha individuato la sospetta neoplasia, infatti, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la tipizzazione genetica e molecolare dello stesso. “Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione – spiega il dottor Lucio Michieletto, Primario di Pneumologia – della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi. Così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini

necessarie”. E’ proprio per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, che all’Ospedale dell’Angelo è stata istituita presso la Pneumologia una task force medica-infermieristica, dedicata proprio alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima ge-

nerazione: “Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare ora all’Angelo – sottolinea Michieletto – la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, e cioè la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.

Breast Unit: “Presa in carico immediata”

Alle donne che hanno un sospetto di avere un tumore al seno la Breast Unit dell’Ulss 3 garantisce la presa in carico immediata. “La rapidità nella presa in carico da parte dei nostri specialisti - sottolinea il direttore generale Edgardo Contato - è uno dei motivi per cui l’ospedale di Mestre è stato giudicato dall’Agenas come la prima struttura in Italia per qualità delle cure oncologiche”. Contato riferisce che nel trattamento del tumore della mammella, i dati degli ultimi due anni certificano “la piena puntualità del lavoro della nostra Breast Unit: nel 2023, le pazienti operate di tumore della mammella sono state 714, e per il 99% sono state operate entro 30 giorni dalla visita. Nel 2024 le pazienti operate di tumore della mammella sono state fin qui 310, e la percentuale di interventi effettuati entro 30 giorni è salita al 100%”. ”È importante che le donne conoscano l’efficienza del nostro servizio - sottolinea il direttore della Breast Unit, Guido Papaccio - perché vi si affidino con consapevolezza, già a partire dall’eventuale sospetto”.

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Sanità
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Valorizzazione culturale. Sarà inserito nel sistema del Parco San Giuliano e della Laguna

Via al recupero di Forte Manin: stanziati tre milioni di euro

L

a giunta comunale, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, ha approvato il recupero di Forte Manin per lo svolgimento di attività culturali. L’intervento si prefigge lo scopo di valorizzare il plesso di Forte Manin, inserendolo, una volta riqualificato, nel sistema più ampio del Parco San Giuliano e della Laguna.

Il recupero del complesso fortilizio si porrà come area strategica per la valorizzazione della zona settentrionale del parco, luogo di ricreazione e di svago, ma anche come occasione di recupero della testimonianza storica dell’antico Campo Trincerato di Mestre, favorendone la riscoperta da parte dei cittadini e il riutilizzo attraverso funzioni compatibili con la sua tutela monumentale e ambientale. Il recupero del forte s’inserirà, inoltre, nel quadro della recente implementazione infrastrutturale dell’area, che include l’apertura del nuovo Distretto Sanitario Veterinario, del nuovo Canile municipale e del nuovo Manufatto alle Rotte recentemente realizzato dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e attualmente in fase conclusiva di collaudo.

“Gli obiettivi principali del progetto consistono nella conservazione, nell’adeguamento e nella valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’amministrazione comunale - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici-. Gli interventi previsti mirano perciò a salvaguardare l’autenticità degli

elementi architettonici e dei loro materiali componenti, perseguendo la conservazione delle due polveriere e delle rovine del forte ottocentesco rinvenute. La medesima attenzione è rivolta al sistema di accesso al complesso, definendone il nuovo ingresso e i percorsi di visita, così da ampliare la fruizione e la comprensione del sito da parte del pubblico, sia dal punto di vista ambientale che storico e architettonico. A tale scopo, il progetto include opere edili e impiantistiche comprensive d’interventi di restauro e recupero degli elementi originali, la realizzazione o la sostituzione di elementi architettonici atti a assicurare la funzionalità degli spazi, la salvaguardia dei volumi fortilizi e la sicurezza dei luoghi”. Per rispondere con pertinenza alle future esigenze funzionali dell’area, destinata ad accogliere il pubblico e a ospitare eventi all’aperto, il progetto prevede la realizzazione di due nuovi volumi architettonici esterni alle polveriere (un blocco di servizi igienici e una pensilina) e la

predisposizione per futuri elementi di arredo urbano (panchine, tavoli, fontanelle, ecc...), nonché la realizzazione di un ponte di collegamento tra Forte Manin e il Parco San Giuliano, in sostituzione dell’attuale terrapieno. Il progetto di restauro mira alla conservazione dei materiali presenti, che sono stati oggetto di indagini e analisi preliminari. Per ogni intervento i materiali e le tecniche impiegati saranno rispettosi dei criteri di sostenibilità ambientale e saranno scelti anche in base alla loro naturalità, alla riciclabilità e alla capacità di garantire facilità di manutenzione e di sostituzione al termine del loro ciclo di vita.

“L’intenzione dell’Amministrazione comunale è quella di rivitalizzare il sito di Forte Manin attraverso l’organizzazione di visite guidate o di brevi attività culturali/didattiche legate alle tematiche naturalistiche, espositive e militari, in sinergia con la rete fortilizia del Campo Trincerato mestrino” conclude l’assessore. L’investimento sarà di 3 milioni di euro.

Venezia ricorda Giulia Cecchettin e don Armando Trevisiol

Nuove intitolazioni a Venezia, per vie, rotonde, palestre. Tra questi, spicca il nuovo Parco di via Oriago che da oggi porta il nome di Giulia Cecchettin, la studentessa dell’Università di Padova vittima di un efferato femminicidio per mano dell’ex fidanzato, reo confesso. A Don Armando Trevisio è stato invece intitolato

il parco ubicato in viale Giuseppe Garibaldi, circostante Villa Franchin. Un tributo al sacerdote sempre attento ai più deboli e agli ultimi, molto partecipe alla vita della sua città, attraverso il supporto ad attività sociali, sportive e culturali. Tra gli altri nomi, musicisti, persone che hanno fatto la storia di Venezia, sinonimi di im-

pegno. “Con queste intitolazioni, il Comune di Venezia vuole rendere omaggio a persone che, seppur in modi diversi, hanno lasciato un’eredità preziosa - commenta l’assessore alla Toponomastica Paola Mar -. Questi parchi saranno luoghi di incontro, riflessione e ispirazione per le generazioni future”.

Per ogni intervento i materiali e le tecniche impiegati saranno rispettosi dei criteri di sostenibilità ambientale e saranno scelti anche in base alla loro naturalità

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Lavori pubblici

Trasporto pubblico. Sorgerà a Marghera con partner EniLive

Sta per nascere il parco delle energie innovative

Il progetto garantirà il rifornimento della nuova flotta di 90 autobus ad idrogeno che sarà in circolazione nel servizio di trasporto pubblico urbano

Cambio di programma per la giunta comunale che su proposta dell’assessore all’Urbanistica, ha approvato la variante per la realizzazione a Marghera del Parco dell’idrogeno e delle energie innovative.

A seguito della gara, il partner privato è stato individuato in EniLive che ha messo a disposizione un’area di proprietà di circa 21.000 mq, localizzata in Via Righi, in cui verrà realizzato, sulla base di uno studio di fattibilità redatto in collaborazione con AVM, l’impianto di rifornimento di idrogeno.

Il progetto della stazione di rifornimento di idrogeno è risultato primo classificato, con un contributo di 5.750.000 euro, L’idrogeno verde necessario al rifornimento della flotta di autobus a idrogeno di Avm sarà prodotto da un impianto di produzione, per elettrolisi dell’acqua alimentato prevalentemente da energia elettrica rinnovabile, che la società Green Hydrogen Venezia intende realizzare a poca distanza in un’area di proprietà di circa 22.000 mq inutilizzata dal 2017.

La localizzazione degli impianti per la produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verde in corrispondenza del canale navigabile Brentella potrà consentire nel futuro anche la possibilità di rifornimento per imbarcazioni alimentate ad idrogeno.

“Si tratta di un progetto in linea con l’obiettivo di questa amministrazione di garantire alla città un’aria pulita – spiega il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro –. Dopo i tanti chilometri di piste ciclabili, dopo i parchi e le tantissime piantumazioni ecco un altro tassello: il cambio di destinazione di un’area da produttiva a parco delle energie innovative”.

Il progetto garantirà il rifornimento della nuova flotta di 90 autobus ad idrogeno che sarà in circolazione nel servizio di Tpl urbano del comune di Venezia a partire dal 30 giugno 2026.

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Confermata la Bandiera blu al Lido

Ancora un anno al top per le spiagge del Lido di Venezia, con la riconferma della bandiera blu. Sono nove le località del Veneto che si sono viste riconfermate le bandiere blu per la stagione 2024, dalla Fee (Foundation for Environmental Education) tra le 236 le bandiere che sventolano sulle coste italiane (23 quelle sui laghi). L’elenco veneto comprende San Michele al Tagliamento-Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, Sottomarina, Rosolina, Porto Tolle e per la città di Venezia le spiagge del Lido. Le motivazioni della Fee, fondazione internazionale senza scopo di lucro, per il premio lidense, hanno riguardato i punti relativi alla

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qualità delle acque di balneazione, la depurazione e raccolta differenziata, il soccorso e sicurezza, gestione ambientale e l’informazione ed educazione ambientale.Finalità di Bandiera Blu sono conciliare turismo e ambiente a livello locale, regionale e nazionale e promuovere lo sviluppo sostenibile nelle aree costiere attraverso il raggiungimento di elevati standard.

“Ancora una volta si premia il nostro litorale – il commento del presidente della Regione Luca Zaia - con presenze record che nel 2023 hanno superato i numeri pre-pandemia e la conferma di una grande attenzione all’ambiente, alta qualità dell’acqua, dei servizi e della pulizia degli arenili. Siamo tra le prime spiagge d’Italia e affrontiamo una nuova stagione che sarà sicuramente positiva”.

“La conferma dell’eccellenza e della qualità della spiaggia del Lido non è da considerarsi un obiettivo scontato ma il frutto di un lavoro che questa amministrazione e il sindaco Luigi Brugnaro portano avanti da 9 anni – aggiunge l’assessore comunale Massimiliano De Martin -. I parametri di valutazione sono molto seri e lo conferma il fatto che ci siano località che non vengono confermate di anno in anno”.

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Municipalità
Massimo Tonizzo

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Le manifestazioni. In tre giorni annunciate due occupazioni nella sede del rettorato

Studenti in tenda per la Palestina

Dopo un anno dalla precedente protesta delle tende, ritorna anche a Venezia il simbolo studentesco già utilizzato per denunciare la crisi abitativa, ma questa volta per la Palestina. Nel giro di tre giorni, a partire dal 13 maggio, sono state annunciate due occupazioni nella sede del rettorato di Ca’ Foscari e nella sede di San Sebastiano, e un’Assemblea Permanente per la Palestina Libera nella sede Tolentini di Iuav, a partire invece dal 16 maggio.

Nonostante la divisione, le richieste delle due occupazioni di Ca’ Foscari sono chiare e univoche: le dimissioni della rettrice Tiziana Lippiello dalla fondazione Med-Or, costola di Leonardo SpA, l’interruzione di tutti i rapporti con gli enti e le università israeliane e la fine dei rapporti con industrie che finanziano il massacro attualmente in corso nella Striscia di Gaza. Fin da subito la rappresentanza agli organi si è mossa in maniera coesa e compatta per portare una serie di istanze al tavolo del rettorato e discuterne la fattibilità nel senato del 22 maggio: “insieme a rappresentanti di docenti, personale, dottorandi e ricercatori in consiglio di amministrazione e senato, abbiamo presentato un appello con richieste molto chiare all’Ateneo” dichiara Elia Pizzato, rappresentante studentesco in senato accademico con UDU

Venezia “chiediamo trasparenza all’Ateneo per questi accordi e per quelli futuri, nonché una chiara posizione sul genocidio che sta avvenendo in Palestina. Vogliamo un’università che sappia mettersi in discussione e porsi un tema etico nella stesura di accordi con partner esterni”.

“Fa piacere” conclude Pizzato “vedere che la causa per cui si battono centinaia di studenti in queste occupazioni sia condivisa da uno spettro così ampio della comunità accademica. Porteremo le istanze presentate nell’appello all’attenzione del senato del 22 maggio, insieme alle richieste presentate anche dall’Assemblea della Rappresentanza Studentesca”.

Leggermente diversa la situazione a Iuav. Nonostante le proteste iniziate il 17 novembre dentro l’università e nonostante la mozione approvata dal Senato degli Studenti in cui si chiedeva all’ateneo di prendere una

posizione per il cessate il fuoco, il rettore Benno Albrecht non ha ancora consentito la discussione di un testo in Senato Accademico e nemmeno nel Consiglio di Dipartimento. Con l’assemblea pubblica “no universities left” del 16 maggio organizzata da SdS, con la presenza di Sandi Hilal e Alessandro Petti (entrambi leone d’oro alla biennale di architettura), 300 persone si sono riunite nell’auditorium del Cotonificio a discutere sulla questione israelo-palestinese. Conclusa l’assemblea, la platea ha deciso di spostarsi in corteo verso i Tolentini, sede del rettorato di Iuav, dove gli studenti hanno piantato le tende in attesa del Senato Accademico, an-

ch’esso il 22 maggio.

Tanto il fermento e le attività, i programmi, le conferenze, i momenti creativi e aggregativi in tutte le occupazioni e assemblee. Nonostante alcuni momenti di tensione, come l’irruzione in qualche lezione o l’interruzione di alcuni servizi, i presidi si stanno svolgendo pacificamente e nel rispetto dell’ambiente che circonda gli studenti. Le attività non finiscono nemmeno la sera, dove spesso vengono organizzati anche concerti. Una riappropriazione di spazi di socialità che cancella definitivamente i brutti ricordi della pandemia, riportando vitalità in una città universitaria che sembrava averla smarrita.

Le acampade studentesche in manifestazione per la liberazione della Palestina nella sede universitaria di San Sebastiano dell’Università Ca’ Foscari di Venezia

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Ca’ Foscari vince il premio Sostenibilità con il progetto Ecomobility

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feli cità

Il progetto per la mobilità sostenibile “ECOMOBILITY” dell’Università Ca’ Foscari Venezia ha lasciato il segno, vincendo per il Veneto il premio Sostenibilità 2024 - Mobilità Sostenibile assegnato dalla Euregio Senza Confini. Condotto nell’ambito di un finanziamento con partner la città croata di Rijeka, aveva permesso nel 2019 la realizzazione di una app che consentiva all’utente di spostarsi in città monitorando in tempo reale la qualità dell’aria, quindi evitando le aree più inquinate, ma anche valutando la propria ‘impronta’ sulle emissioni nocive. Chiusa la sperimentazione con la conclusione del progetto, l’app potrà tornare disponibile grazie al premio di 20mila euro aggiudicato dal team del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica. Il finanziamento supporterà una riedizione dell’app Ecomobility e una ricerca sugli inquinanti dell’aria di Mestre.

“Ecomobility ha dimostrato di saper promuovere la sostenibilità ambientale del trasporto stradale e navale in aree costiere, utilizzando un approccio eco-compatibile - spiega Andrea Gambaro, professore di Chimica analitica e coordinatore del progetto -. Il sistema informatico, in particolare, raccoglieva i dati monitorati in diversi punti della città e li rielaborava in tempo reale sulla mappa. Le mappe torneranno ad essere disponibili per i gestori del traffico, ma anche per la popolazione e per i turisti”.

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Università

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L’evento. La rassegna letteraria in programma da martedì 4 a domenica 16 giugno

Torna il Mestre Bookfest, festa dei libri, dei lettori e della città

Un palinsesto raddoppiato, firme prestigiose, nuovi autori, generi diversi, luoghi insoliti, una giornata dedicata a Marco Polo e infine contest per i social

Torna il Mestre Book Fest, dopo una grande anteprima con Don Winslow tanti eventi dal 4 al 16 giugno. Un palinsesto raddoppiato, firme prestigiose, nuovi autori, generi diversi, luoghi insoliti, una giornata dedicata a Marco Polo e infine contest per i social: per due settimane Mestre si trasforma in una “città da sfogliare”… gratuitamente.

Sarà una grande festa dei libri, dei lettori e della città la seconda edizione di Mestre Book Fest, la kermesse letteraria che animerà il centro storico della terraferma veneziana dal 4 al 16 giugno. Un programma aperto lo scorso 1 1 maggio con una grande anteprima da sold out, con ospite lo statunitense Don Winslow, assente dalle scene italiane da circa un decennio.

Il maestro del crime è stato ospite al Centro Culturale per presentare “Città in rovine”, il capitolo finale della trilogia che vede protagonista Danny Ryan, libro che segna il suo probabile congedo dalla scrittura.

Forte dei numeri registrati l’anno scorso, e parafrasando uno dei più noti aforismi calcistici, questa seconda edizione di Mestre Book Fest riconferma il direttore artistico, Alessandro Tridello, titolare della Libreria Ubik di via Poerio e presidente di ALI – Associazione Librai Italiani – Confcommercio Venezia Rovigo.

Viene riproposto anche lo stesso format dello scorso anno dove agli appuntamenti delle 1 8.30 e delle 21 si aggiungono quelli delle 12.30 dei weekend, ospitati nei ristoranti e nei locali del centro, particolarmente apprezzati dal pubblico nella scorsa edizione.

Due le novità del palinsesto di Mestre Book Fest 2024: la prima riguarda la giornata interamente dedicata all’esploratore veneziano Marco Polo nel 700esimo anniversario della morte (lunedì 1 0 giugno). La seconda è la nuova sezione del Festival dal titolo “Narrazioni” curata dal professor Stefano Zecchi: quattro appuntamenti in cui si parlerà di storia, scienza,

Il 2024 anno magico per il

architettura, arte e sport, in un dialogo di confronto tra mondi e linguaggi diversi, tutti comunque rappresentativi la complessità del nostro tempo.

Una sezione che si inserisce per la prima volta nel festival e che continuerà con periodicità tutto l’anno.

I luoghi del festival sanno Piazza Ferretto, il Chiostro del Museo M9, le sale del Centro Culturale Candiani, la Biblioteca VEZ e tanti altri esercizi commerciali a ospitare gli appuntamenti di questa seconda edizione. Il salotto buono della città ospiterà gli eventi di apertura e di chiusura: martedì 4 giugno alle ore 1 8 si comincia con

il musicista e cantante Roby Facchinetti, anima e voce dei Pooh, che presenterà la sua prima fatica editoriale, mentre a chiudere il Festival è stato invitato l’alpinista e scrittore Mauro Corona domenica 16 giugno alle 21.

Contaminazione, partecipazione, scambio: il “festival nato per la città, nella città e con la città” cercherà di coinvolgere tutti, non soltanto con la presentazione di autori e libri.

Tra le novità anche due contest: il primo dedicato agli esercizi commerciali, invitati ad abbellire le proprie vetrine o creare un prodotto specifico per catturare l’attenzione di passanti e clienti

attraverso libri, colori, tessuti, il tutto ispirato a Mestre Book Fest.

Il secondo contest è rivolto invece ai follower del profilo Instagram e premierà i 4 reel più interessanti e accattivanti che racconteranno l’esperienza vissuta durante il Festival (informazioni sul profilo @mestrebookfest).

Da martedì 4 a domenica 16 giugno il Festival porterà a Mestre oltre 40 ospiti, tra cui 4 firme di fama internazionale e poi nuovi autori, giornalisti, comici, speaker radiofonici, star dei reality, volti noti del piccolo schermo, influencer.

Confermate le presenze di Cédric Sapin-Defour che con il suo ultimo libro è già al vertice della classifica francese; il norvegese Aslak Nore; il re del thriller spagnolo Javier Castillo; lo scrittore israeliano Eshkol Nevo; la vincitrice di Masterchef Italia, Eleonora Riso; Rokia, la giovane scrittrice italiana di origine marocchina che ha conquistato milioni di lettori su Wattpad e Instagram; Alice Guerra, nota influencer veneziana; Lilly Gruber; Walter Veltroni; Massimo Carlotto; Gianni Rivera. Programma completo con date e orari su www.mestrebookfest.it

“Venezia Comics”

Edizione da record per Venezia Comics 2024, che si conferma appuntamento di successo, con un incremento di pubblico. Se i visitatori a Forte Marghera l’anno scorso erano stati oltre 18.000, per questa edizione l’associazione VeneziaComix si era posta il “traguardo 20k”. Risultato ottenuto: ad arrivare al Forte per l’undicesima edizione del festival sono stati ben 23.000.Fumetti, giochi da tavolo, cosplay, musica e tantissime attività per tutte le fasce d’età hanno animato la due giorni, che si è svolta in una suggestiva location, unica nel suo genere, che sembra proprio la trasposizione di quel mondo fantasy da cui trae origine.Venezia Comics è così diventata il punto di riferimento per l’intero nord-est. A testimoniarlo i numeri: oltre cento espositori divisi in quattro aree tematiche (fumetto, gioco, autoproduzioni e la novità dell’anno, Avalon, area medievale-fan-

tasy), 14 talk e conferenze nel nuovo padiglione tematico, 6 esposizioni, oltre 30 autori ospiti tra fumetto e gioco, 16 workshop per bambini in tutta l’area del Forte e quattro ore di proiezioni serali nella seconda area nuova del Festival, quella dedicata ai cortometraggi. “La passione che ci traina e l’affetto della folla che ci ha sommerso ci ha permesso anche questa volta di superare le consuete fatiche e le sfide che derivano dal portare ogni anno una manifestazione più grande, più ricca e più colorata e che porti sempre più sinergia sia sul territorio locale e nazionale sia ad arrivare oltre i confini italiani – spiega il presidente Dario Ardossi - Ma si sa che finita una, ne inizia subito un’altra e noi ci stiamo già preparando per quello che ci porterà il futuro più vicino e quello più lontano, sempre fiduciosi della nostra capacità di crescere e del supporto dei nostri partner”.

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L’Umana Reyer Venezia è Campione d’Italia!

Dopo tre stagioni l’Umana Reyer Venezia ha vinto il campionato di serie A1 femminile ed è di nuovo campione d’Italia. La Reyer ha battuto 80-74 la Famila Schio in gara tre (77-65 e 85-64 nelle prime due partite) e senza perdere una partita in tutti i playoff si è aggiudicato lo scudetto 2024. Dopo quello del 1946 e quello del 2021 è il terzo titolo di campione d’Italia per l’Umana Reyer Venezia.

La squadra allenata da coach Andrea Mazzon, hanno sfruttato il doppio vantaggio ottenuto sul parquet del Taliercio, e al primo match ball in casa delle campionesse in carica del Famila Schio hanno chiuso la serie di finale dei playoff scudetto per 3-0 grazie anche ai 24 punti di Kuier, top scorer della serata.

“Alla Reyer Umana Venezia, al patron Luigi Brugnaro, al presidente Federico Casarin, all’allenatore Andrea Mazzon, allo staff e alle giocatrici le congratulazioni e le felicitazioni del presidente Fip Giovanni Petrucci per la conquista dello scudetto” la

nota della federazione.

Sia patron Luigi Brugnaro, che il presidente Federico erano presenti a Schio in gara 3, una vicinanza alla squadra che traspare anche nelle parole del tecnico a fine partita. “Primi dall’inizio, primi alla fine, dice coach Andrea Mazzon. C’eravamo dati un obiettivo, speravamo di realizzarlo, l’abbiamo raggiunto. La cosa meravigliosa è vedere le ragazze felici così. È un grande premio. Se siamo qua è perché c’è stato un aiuto immenso dietro alla squadra, da parte della società che è stata sempre maniacale su tutti i dettagli. I

ringraziamenti vanno a tutto lo staff, ovviamente alle ragazze e mi dispiace per Gaia Gorini che aveva febbre, ma un pezzo di questo è anche suo: un grazie ancora ad un club che ha fatto un lavoro micidiale.”

E’ stata una partita dove le padroni di casa del Famila Schio sono subito partite alla grande mettendo pressione alle orogranata chiudendo il primo parziale avanti di 4, 1 9-15, e aumentando il vantaggio anche di 10 punti a metà del secondo quarto. Poi le ragazze di coach Mazzon non si sono disunite rientrando in carreggiata

e chiudendo sotto solo di 1, al riposo lungo (33-32). Poi nel secondo e terzo parziale altalena di emozioni fino al finale rovente: Juhasz per il +1 Schio, Berkani è glaciale dalla media, avanti l’Umana. La bomba dall’angolo di Parks sembra indirizzare la gara verso Schio, ma dopo il time-out Kuier trova un fantastico gioco da tre punti, ancora +1 Umana, 74-75. L’Umana difende forte e Sottana sbaglia, Villa subisce antisportivo e fa 1 su 2, poi è il turno di Berkani che nei liberi finali fa 4 su 4: 74-80 Umana Reyer Venezia che è campione d’Italia.

Teresa Penzo: “Qui mi sono sentita accolta, spero di ripagare la fiducia”

Alla sua prima stagione con la maglia arancioneroverde, la centrocampista vicentina, classe 2004 Teresa Penzo è diventata uno dei pilastri del Venezia FC Femminile nonostante la giovane età, mettendo in mostra tutto il suo talento.

“Ho cominciato a dare i miei primi calci al pallone a 5 anni quando giocavo sia con i miei compagni della scuola d’infanzia che a casa con mio fratello e mio padre, il quale già aveva questa passione. Il mio rapporto con lo sport però nasce inizialmente con la ginnastica artistica che ho cominciato a praticare all’età di 6 anni. Mi ricordo però che in palestra, durante gli allenamenti, mi fermavo sempre a guardare gli altri bambini giocare a calcio e quando potevo mi univo subito a loro. Da lì ho iniziato a capire quale fosse la mia vera passione e ho scelto di cambiare definitivamente sport. La mia prima squadra è stata quella del paese dove sono cresciuta, Monte di Malo (Vicenza). All’età di 10 anni sono passata al Calcio

Schio e, dopo tre anni, mi sono spostata al Vicenza Calcio dove sono rimasta fino ad arrivare in prestito al Venezia FC nella scorsa estate.Fin dal primo giorno mi sono sentita accolta, mi sto trovando molto bene addirittura oltre le mie aspettative. Siamo una squadra giovane con tantissime ragazze nuove rispetto alla scorsa stagione ma nonostante questo mi sono integrata benissimo fin dai primi allenamenti. Non è scontato trovare nel calcio femminile un ambiente nel quale staff e società sono sempre a disposizione per non farti mancare nulla. Quando sono arrivata ero consapevole delle mie capacità ma non mi sarei aspettata di entrare così bene negli schemi di gioco dell’allenatrice e di avere un’intesa così bella con le mie compagne. Spero di ripagare la fiducia che il club, la squadra e tutto lo staff hanno sempre riposto in me dimostrando le mie qualità in campo”. Oltre al Venezia, c’è anche la rappresentativa Under 20. “Far parte della Rappresentativa Nazionale Lnd Under

20, e vestirne la fascia da capitano, è un grande onore ma anche una grande responsabilità che mi spinge a dare tutto sia dentro che fuori dal campo. In questo campionato vorrei raggiungere i 13 gol ma il mio sogno nel cassetto per il futuro è essere convocata in Nazionale. Nella vita di tutti i giorni invece sono anche una studentessa e attualmente frequento il quinto anno del Liceo Scientifico-Sportivo a Schio. L’anno prossimo mi piacerebbe iscrivermi anche all’università nel corso di “Scienze dell’amministrazione del calcio”. (c.a.)

La famiglia Reyer si allarga con il Basket Unificato

Si allarga la famiglia della Reyer Basket. Ad affiancare la serie A femminile e maschile ora anche quella di Basket Unificato.Il Basket Unificato è disciplinato dal movimento globale Special Olympics che, attraverso lo sport unificato, sta creando un nuovo mondo fatto di inclusione e rispetto, dove ogni singola persona viene accettata e accolta, indipendentemente dalla sua capacità o disabilità.L’Umana Reyer Venezia, attraverso l’affiliazione a Special Olympics, ha dunque formato il proprio Team Unified con regolari atleti tesserati attraverso la Federazione Italiana Pallacanestro.Si tratta di una categoria di basket in cui la squadra è composta da un numero proporzionato di atleti con disabilità intellettive ed atleti senza disabilità (denominati partner) e da un allenatore (responsabile solo della formazione, dei cambi e del time-out). La formazione reyerina sarà composta da un roster di 10-12 ragazzi/e con disabilità intellettive e almeno un paio di giocatori partner, un allenatore, un paio di dirigenti che accompagnano i ragazzi. Per ciò che riguarda l’impegno sportivo, la stagione si svolge da settembre a giugno, con allenamenti a cadenza settimanale e la partecipazione ai tornei Special Olympics, durante i quali si svolgeranno le partite. Un progetto reso possibile grazie alla collaborazione della Polisportiva Terraglio che ha messo in campo le proprie competenze e la struttura sociale svolgendo un ruolo importante nell’organizzazione.L’Umana Reyer Venezia è la prima realtà professionistica di pallacanestro ad avere un proprio Team Unified affiliato a Special Olympics. Il progetto è stato sottoscritto alla presenza di Federico Casarin, presidente dell’Umana Reyer, Davide Giorgi, presidente della Polisportiva Terraglio, Roberta Meneghel, responsabile delle attività sociali Reyer, Federico Munarin, medico Reyer e vice presidente regionale di Special Olympics, Gianluca Galzerano, responsabile stampa della Polisportiva Terraglio, Sauro Corò, capitano dei Black Lions Venezia Wheelchair Hockey e Luca Mistretta, primo giocatore della squadra dell’Umana Reyer Venezia di Basket Unificato. (c.a.)

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Sport
A1 femminile. Le veneziane hanno battuto 80-74 la Famila Schio in gara tre
Serie

#Regione

L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia

Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?

Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta ZaiaBrugnaro

Manca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto. Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.

Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.

Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di

Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.

Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono,

infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro – diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.

Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.

Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.

Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza

del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostante le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo,

Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno

Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.

In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-

to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.

Tra le centinaia di liste che si presenta-

possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare. L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)

partiti e più liste civiche

no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto

calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.

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Europee, ecco i candidati a Nordest

FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE

Antonio Tajani

Sandra Savino

Flavio Tosi

Matteo Gazzini

Rosaria Tassinari

Cristina Andretta

Giampiero Avruscio

Antonio Cenini (Cenno)

Francesco Coppi

Arianna Corroppoli

Isabella Dotto

Bruno Molea

Deborah Onisto

Antonio Platis

Alessandra Servidori

PACE TERRA DIGNITÀ

Raniero Luigi La Valle

Benedetta Sabene

Michele Santoro

Khaled Al Zeer

STATI UNITI D’EUROPA

Graham Robert Watson

Antonella Soldo

Giulia Pigoni

ALTERNATIVA POPOLARE

SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)

Herbert Dorfmann

Roberta Bergamo

Felix Nagler

Franca Padovan

Otto Von Dellemann

Ursula Thaler

Davide Bendinelli

Gabriella Chiellino

Muharem Saljihu (Marco)

Maria Laura Moretti

Giorgio Pasetto

Francesco Bragagni

Marina Sorina

Luigi Giordani

Fabio Valcanover

Aurora Pezzuto

Nicola Cesari

Kateryna Shmorhay (Katya)

MOVIMENTO 5 STELLE

Sabrina Pignedoli

Ugo Biggeri

Martina Pluda

Cinzia Morsiani

LIBERTÀ

Cateno De Luca

Laura Castelli

Vito Comencini

Valeria Allocati

Pier-Giorgio Ardeni

Ginevra Roberta Bompiani

Fiammetta Cucurnia

Francesco Di Matteo

Dario Dongo

Luigi Gallo

Alessandra Guerra

Paolo Rossi

Electra Stamboulis

Elisa Tagliavini

Paola Gori

Maria Angela Ferri

Giacomo Zattini

Paolo Bernini

Mohamad Kamel Malak (Pino)

Stefania Braghetta

Rada Bolognesi

Fulvia Panza

Diego Nicolini

Andrea Bardin

Cesidio Antidormi (Anti)

PARTITO DEMOCRATICO

Stefano Bonaccini

Annalisa Corrado

Ivan Pedretti

FRATELLI D’ITALIA

Giorgia Meloni (Giorgia)

Sergio Antonio Berlato

Alessia Ambrosi

Antonella Argenti

Elisabetta Gualmini

Alessandro Zan

Alessandra Moretti

Sara Vito

Sara Ferrari

Antonio Mumolo

Giuditta Pini

Marcello Saltarelli

Silvia Panini

Lorenzo Gennari

Paola Gazzolo

Andrea Zanoni

Silvia Bolla

Stefano Cavedagna (Cavedania)

Alessandro Ciriani

Elena Donazzan

Guglielmo Garagnani

Valeria Mantovan

Maddalena Morgante

Anna Olivetti

Lucas Pavanetto

Daniele Polato

Piergiacomo Sibiano (Piga)

Stefano Bandecchi

Lucrezia Chermaz

Alberto Bosi

Sabine Gruber

Filippo Bruschi

Miriam Nardelli

Marco Schenardi

Silvia Pilati

Paolo Alli

Barbara Previati

ALLEANZA VERDI E

SINISTRA

Cristina Guarda

Domenico Lucano (Mimmo)

Brigitte Foppa

Nicola Dall’Olio

Francesco Amodeo

Mauro Beccari

Sara Cunial

Mirko De Carli

Rehana Kausar

Meryem Khaioui (Maria)

Chiara Vanessa Michelon

Cinzia Pasi

Ugo Rossi

Enrico Rizzi

Paolo Silvagni (Valleverde)

Giorgia Tripoli

Jessica Veronica Cugini

Alessandro Franceschini

Francesca Caprini

Stefano Dall’Agata

Alessandra Filippi

Giulia Giorgi

Alessandra Mion

Emanuel Oian

Jessica Todaro (Jessica

Todaro Bellinati)

Paolo Trande

Francesco Gonella

AZIONE - SIAMO EUROPEI

Carlo Calenda

Elena Bonetti

Federico Pizzarotti

LEGA SALVINI PREMIER

Paolo Borchia

Elena Lizzi

Alessandra Basso

Lara Bisin

Mario Raffaelli

Stefania Cargioli

Giovanni Poggiali

Silvia Fattore

Carlo Pasqualetto

Valeriana Maria Masperi

Riccardo Mortandello

Giuditta Righetti

Paul Köllensperger (Paul)

Federica Sabbati

Umberto Costantini

Rosanna Conte

Anna Maria Cisint

Stefano Bargi

Roberta Conti

Arianna Lazzarini

Alessandro Manera

Morena Martini

Emiliano Occhi

Roberto Paccher (Pacher)

Roberto Pizzoli

Roberto Vannacci

Stefano Zannier

www.lapiazzaweb.it 26 041 554 0550 VIALE PADOVA, 1 · 30019 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) PIZZERIA GRAZIE per averci scelto e per continuare a sceglierci dalle Tutti i giorni Mercoledì chiuso per riposo Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. Ascolta www.veneto24.it
Verso il voto. L’8 e il 9 giugno alle urne, attenzione alle preferenze
Regione

L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova

“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”

Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione

I n una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.

Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?

Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del

Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.

Ci spiega perché?

Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.

Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?

Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere determinante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.

L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?

Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà

bisogno di grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spin-

te all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”.

a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano

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Economia. Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale

Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione

Lo scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%. La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.

“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non ba-

sta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a comprendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.

Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare? Cosa consigliate?

“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli im-

prenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il successo”.

Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?

“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro impresa prima che lo faccia qualcun altro”.

Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti

potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.

“Grazie a questa costante attività di miglioramento –

afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.

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Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale

I traguardi raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio

Il valore della sostenibilità: Despar Nord presenta il Report Integrato 2023

Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001

Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie

Pigatto

Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)

3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per Despar Nord?

Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più necessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche

a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale. Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livelli occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione

vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.

Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?

ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023 e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente fun-

famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evoluzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.

CSR, vicino ai territori e alle comunità

La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.

Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali.

zione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.

Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?

La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I risultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il no-

Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.

stro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile.

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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine

Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.

Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine. La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne

In Italia sono stati diagnosticati

soffre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.

La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.

Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.

Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia. “E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i professionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e

Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.

Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca.

L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.

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GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
150.000 casi

Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust

Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani

Si tratta di una collaborazione che coinvolge

Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale

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Un accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale.

E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.

Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che

dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.

L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager, proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella

implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.

nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati.

Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa. L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento

L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.

Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe didattiche” in collaborazione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana

Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 2021-2031. Ma in cosa consiste? Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperieza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare direttamente dalla natura. Malga Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento

e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!

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Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale

Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita

Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani

Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo.

In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.

“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza di obesità”. Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.

Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.

Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti. Solo nella metà circa dei casi diagno-

sticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà, malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg.

Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dalla comunità scientifica – prosegue - dicono che l’ade-

renza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.

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e chi gli vive attorno, dovrebbero fare molta attenzione a non ignorare e segnalare tempestivamente. Ad esempio la tendenza all’isolamento sociale, il rifiuto di recarsi in ambienti rumorosi, un lento continuo declino cognitivo,

e per chi ti sta vicino, perché i rimedi ci sono e noi di Dimensione Udire possiamo fare molto per te! Per iniziare con il piede giusto ti consigliamo di non perdere l’occasione che ti offriamo con la nostra Campagna Nazionale Gratuita

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L’iniziatica. A Mestre

in occasione della Giornata Mondiale del Medico di Famiglia

Duecento test per la glicemia e la pressione

Un’ottantina di persone ha aderito anche allo screening per le facoltà cognitive

Un’iniziativa di successo: grande soddisfazione da parte della Federazione Italiana Medici di Famiglia Venezia per i quasi 200 test gratuiti eseguiti a Mestre per festeggiare la Giornata Mondiale del Medico di Famiglia.

A farla da padrone il controllo per la pressione e per la glicemia, a cui si sono sottoposti tutti i cittadini a cui è stato proposto. Ma ottimo il riscontro anche per il test di screening per le facoltà cognitive a cui hanno aderito un’ottantina di persone, non solo anziane: solo una manciata i casi riscontrati di leggero decadimento della memoria, per lo più però in ultraottantenni.

Durante la giornata non sono stati, per fortuna, riscontrati casi particolarmente problematici, ma si è rilevata una tendenza a valori pressori piuttosto alti o border line, al limite, per quasi la metà delle persone che hanno fatto il test.

A una sessantina di cittadini, inoltre, è stata consegnata una scheda con i parametri rilevati e la raccomandazione di portarla al proprio medico di famiglia per fare qualche accertamento in più legato in particolare proprio alla pressione, alla sedentarietà dichiarata e al sovrappeso.

«Siamo molto soddisfatti – il commento del segretario provinciale veneziano Giuseppe Palmisano – di questa esperienza. Abbiamo accolto tanti anziani, giovani, anche stranieri, assistiti conosciuti o meno, che si sono fermati al nostro stand per misurare la pressione o la glicemia. Qual-

cuno che magari non ha tempo di andare dal proprio medico. Qualcuno anche per raccontarci qualche disavventura… Quando abbiamo chiesto del loro rapporto con il medico di fiducia, abbiamo colto nel complesso molta soddisfazione. Abbiamo percepito affetto, vicinanza e soprattutto confidenza».

«Certo – conclude il aggiunge il dottor Palmisano – c’è stato anche chi si è lamentato del suo medico di famiglia, che non trova mai, che non risponde mai al telefono… Siamo consapevoli di queste difficoltà e oggi ne abbiamo parlato

con i cittadini, spiegando loro che magari il collega lavora da solo, senza neanche una segretaria, oberato dalla burocrazia. Abbiamo trovato attenzione ed ascolto. Siamo convinti che giornate come questa vadano ripetute perché sono un’occasione fondamentale di incontro al di fuori dei nostri ambulatori e per rinsaldare quella fiducia tra medico e paziente fondamentale per il buon esito delle cure. Abbiamo toccato con mano che le persone ci sentono vicini e disponibili. E questo ci rende molto orgogliosi e fiduciosi per il futuro».

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suo gioco preferito o la copertina con il suo odo- proprio odore.

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Il primato. Nel 2023 sorpassata Rimini. La sindaca

Roberta Nesto: “Premiato il lavoro di anni”

Cavallino Treporti prima località balneare d’Italia con oltre 6,8 milioni di presenze

Dopo essersi qualificata come la capitale europea dell’open air, Cavallino-Treporti, la prima spiaggia del Veneto, è diventata ora anche la prima località balneare d’Italia. Un primato certificato dalle presenze registrate dalla località, che nel corso della stagione 2023 sono state 6.818.604. «Quello raggiunto è un dato straordinario», commenta la sindaca Roberta Nesto, «Essere la prima località italiana per il turismo balneare è il risultato del lavoro di tutti: operatori, amministratori, residenti. Siamo al primo posto in Italia perché, oltre a confermare gli eccellenti risultati nei mesi chiave dell’estate, quando registriamo il tutto esaurito, abbiamo fatto un grande lavoro per accogliere i nostri ospiti nell’altra stagione, in aprile, settembre e ottobre. L’anno scorso nel mese di maggio, ad esempio, siamo cresciuti del 40%. È la dimostrazione che puntare sulla destagionalizzazione, sulle opportunità esperienziali deve essere sempre più centrale per le località balneari».

Finora questa speciale classifica era guidata da Rimini, che nel 2023 ha avuto 6.731.661 presenze. Grazie al sorpasso, Cavallino-Treporti, oltre a essere la prima località balneare, è diventata la quinta destinazione turistica italiana, dietro solo alle grandi città d’arte del calibro di Roma, Venezia, Milano e Firenze. «Non si tratta di fare a gara con Rimini», precisa Nesto, «Far crescere le presenze nella bassa stagione è il nostro obiettivo ed è stato premiato il lavoro di anni che tutta la nostra comunità sta facendo». Se da una parte i mesi centrali dell’estate registrano ormai da anni il tutto esaurito, è sui mesi di bassa e media stagione che si stanno incrementando continuamente i numeri.

G razie alla ricca offerta che Cavallino-Treporti propone ai suoi ospiti. Non solo la spiaggia, ma anche la ricchezza storica (testimoniata dalla presenza delle fortificazioni della Prima Guerra Mondiale), archeologica e le valenze ambientali, che gli ospiti possono scoprire percorrendo la

vasta rete di percorsi ciclabili del territorio. Senza dimenticare i tanti eventi che Cavallino-Treporti propone durante tutto l’anno, grazie alla collaborazione delle associazioni locali.

«L ’aumento delle presenze, secondo l’analisi dei dati, risulta coprire tutto il periodo stagionale, dimostrando quindi un allungamento dei mesi di coda», analizzano il presidente di Assocamping

e il presidente del Consorzio Parco turistico, Francesco Berton e Mattia Enzo, «I dati sulle presenze sono sicuramente un indice di apprezzamento da parte degli ospiti, sia per la tipologia di vacanza, sia per il territorio nel quale sono inseriti i campeggi e villaggi turistici. Non a caso, anche e soprattutto dopo la pandemia da Covid, sia gli arrivi che le presenze sono continuate ad aumen-

Parco Urbano Cavallino concluso con 183 giorni in anticipo

È stato inaugurato lo scorso 13 maggio il nuovo “Parco Urbano Cavallino”. Si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che, promosso dal Comune di Cavallino-Treporti insieme alla Città Metropolitana, ha visto la completa riqualificazione dell’ex area mercato, che diventerà un punto di riferimento per residenti e turisti. Il progetto è stato concluso in tempi record, con un importante anticipo di 183 giorni rispetto al cronoprogramma. Notevole l’investimento, pari a oltre 5,2 milioni di euro.

La parte più cospicua è stata messa a disposizione dall’amministrazione comunale, quasi 4 milioni di euro. Ma significativo è stato anche il contributo di oltre 1,3 milioni di euro derivante da fondi PNRR, ottenuto grazie alla Città metropolitana di Venezia, che ha inserito l’opera tra quelle finanziabili nel progetto “PiùSprint”. Con grande orgoglio per Comune e Città metropolitana, è stato possibile concluderla con larghissimo anticipo, grazie al coordinamento dell’ufficio tecnico comunale e la sinergia tra le imprese, la Brussi Costruzioni e la I.C.S. Srl, seguite dalla società di progettazione Pla-

num Srl.

tare sensibilmente in questi anni. Addirittura nella stagione passata, è stato registrato un +12% di turisti stranieri rispetto al periodo pre-pandemia». Anche quest’anno, inoltre, Cavallino-Treporti potrà fregiarsi della Bandiera Blu. Un importante riconoscimento, attribuito per l’eccellenza ambientale, frutto del lavoro sinergico pubblico e privato che dal 2006 qualifica la località.

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«È con grande soddisfazione che annunciamo il conseguimento di un importante risultato per i nostri residenti: la consegna anticipata di un’altra grande opera. Dopo Batteria Pisani e la ciclabile a sbalzo su via Pordelio, presentare questa rigenerazione segna un ulteriore passo avanti nella riqualificazione della nostra località», ha detto la sindaca Roberta Nesto, «Quest’opera non solo contribuisce a migliorare l’aspetto estetico di Cavallino, ma incarna anche i principi fondamentali della sostenibilità, integrando diverse funzioni che vanno dallo sport e il tempo libero fino al settore commerciale. Sarà un luogo di aggregazione che ospiterà anche nuovi eventi». Nel progetto è stata rivolta un’attenzione particolare agli aspetti ambientali e “Parco Urbano Cavallino” si presenta come una realtà polifunzionale, con spazi per attività ricreative come il campo da basket, uno skate park e il luna park estivo. Tutta l’area è stata dotata di arredi, cestini e panchine. Per valorizzare il settore commerciale, si è provveduto a una riorganizzazione del mercato settimanale estivo.

Turismo
La sindaca Roberta Nesto Ascolta www.veneto24.it

Fumetti fatti a mano. “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai”, una graphic novel eccezionale

Stefano Tamiazzo torna in libreria

Quest’opera nasce dal fatto di essere entrato fisicamente in questo carcere e nelle celle a più riprese negli ultimi 15 anni, aver respirato quell’atmosfera contemporaneamente affascinante e orrendamente brutale. Raccontarlo attraverso una graphic novel è diventata in maniera molto naturale un’esigenza che si è fatta man mano più impellente

Stefano Tamiazzo è un disegnatore eccezionale. Anzi, il termine disegnatore è riduttivo per l’artista padovano che ha dimostrato negli anni di essere un autore a tutto tondo. Direttore artistico della Scuola Internazionale di Comics di Padova, Tamiazzo ha esordito nel ‘94 la storia “Sogno di una notte di mezza… fuga”, pubblicata in Canada, Stati Unit, Francia, Belgio e anche in Giappone sulla prestigiosa rivista Kodansha. Sono seguiti poi “Niente succede per caso”, la serie di volumi de “La Mandiguerre” (sceneggiatura Jean David Morvan), “Un peu mon neveau” (Edizioni Dupuis) e la “Cynocephales. La Banda dei Mastini” (sceneggiatura di Gris De Payne).

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SU MISURA

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Tamiazzo è tornato da poco in libreria con “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” (Ultima Spiaggia Editore), un volume caratterizzato da una potenza di scrittura e di disegno davvero notevoli. Ho approfittato dell’uscita di questa nuova graphic novel per scambiare due chiacchiere con Stefano.

Con “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” per la prima volta “entri nella storia”, dato che i tuoi lavori precedenti erano legati al mondo del fantastico. Da dove nasce questa svolta?

Nasce dal fatto di essere entrato fisicamente in questo carcere e nelle celle a più riprese negli ultimi 15 anni, aver respirato quell’atmosfera contemporaneamente affascinante e orrendamente brutale. Raccontarlo attraverso una graphic novel è diventata in maniera molto naturale un’esigenza che si è fatta man mano più impellente.

me di primaria importanza.

Mi è piaciuto molto il “finto” bianco e nero ricco di una enorme gradazione di grigi, con pochi sprazzi di colore (il blu del mare, del cielo, il rosso del sangue), una scelta stilistica molto diversa rispetto al colore dei tuoi lavori precedenti. Ce ne vuoi parlare?

Da una parte l’esigenza di rendere una vita ristretta e quasi priva di sentimenti, senza colore, grigia in tutti i sensi e quindi anche nella resa effettiva delle pagine, contrastata da alcuni accenni rosso sangue, perché è pur sempre una storia violenta, e da qualche sprazzo di colore dedicato a quel mare meraviglioso che circonda l’ergastolo ma che non poteva essere più visto dai detenuti una volta entrati in carcere aumentando così il rigore della pena.

Nadia è una giovane stilista con più di 20 anni di esperienza, si è laureata in scienze del costume della moda, vuole portare la tradizione e la qualità artigianale made in Italy, con stile e tecniche moderne. Con la sua esperienza, calma e capacità di capire le esigenze, accompagnerà

Per questo fumetto hai fatto tutto da solo: scritto, disegnato, inchiostrato, colorato... cosa cambia rispetto al lavoro insieme a uno sceneggiatore?

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Non era la prima volta, e quindi avevo già un bel po’ di mestiere alle spalle, ma direi che la parte più potente e interessante è proprio quella di poter decidere ogni singolo aspetto della produzione da solo, e quindi una maggior responsabilità, che da una parte pesa ma dall’altra ti dà una scarica adrenalinica non indifferente, oltre a un milione di dubbi che ti assalgono costantemente. Ovviamente quando lavori in coppia con uno sceneggiatore le dinamiche sono totalmente differenti, il compromesso è la regola, e il risultato finale è un mix dove si spera che 2+2 faccia almeno 5!

Ho notato che anche il lettering è fatto a mano, cosa sempre più rara in un mondo digitalizzato come quello del fumetto. Vuoi parlarci di questa tua scelta di fare i fumetti “alla vecchia maniera”?

Da qualche anno ho fatto una scelta “radicale”, cioè di lavorare solo su carta, senza “effetti speciali” digitali, e l’aspetto del lettering è uno dei più cari per me. È una modalità che sento particolarmente perché – io sono il mio mestiere – e più vado avanti più sento l’esigenza di non rinunciare a nessuno degli aspetti che rendono un’opera il più distinta nel mare immenso delle produzioni a fumetti. Ci sono pagine meravigliose che vengono massacrate da balloon e lettering di serie, come se il segno di un disegnatore fosse uguale all’altro. Sicuramente aver letto anni fa “Conversazioni sul fumetto - Einser/Miller” mi aprì gli occhi su questi aspetti, così come sul formato e la scelta della carta, spesso considerati secondari, ma per

Oltre a disegnare sei anche il direttore artistico della Scuola Internazionale di Comics di Padova: che consiglio daresti a un ragazzo o una ragazza che vorrebbe iniziare a disegnare?

Semplicemente di farlo, e di non aspettare. Il disegno nasce come un’esigenza, che poi ha la necessità di essere disciplinata con un metodo di lavoro. Senza un metodo, la frustrazione è lì pronta a farti desistere ed è li che una struttura come Scuola Internazionale di Comics interviene con l’esperienza dei docenti che sono sempre dei professionisti della materia che insegnano con esperienze di lavoro che spaziano in tutto il mondo.

Dacci tre buoni motivi per comprare “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai”.

Per conoscere un pezzo di storia fondamentale del nostro paese, spesso misconosciuta; per capire che il carcere ci riguarda tutti, non solo i criminali. Ogni anno in Italia circa 1.000 persone sono vittime di ingiusta detenzione; e perché devo pagare le rate della Lamborghini…e non ho nemmeno la patente!

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

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Libri
Giacomo Brunoro L’ultimo libro di Stefano Tamiazzo, “L’ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai” e l’autore

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ELEZIONI EUROPEE 8-9 GIUGNO 2024 Raffaele SPERANZON Lucas PAVANETTO per Committente: Nicolò Striuli messaggio politico elettorale
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tecipazione dei principali porti, interporti italiani, delle più importanti compagnie di navigazione mondiali e delle ferrovie in tutte le loro articolazioni. Ma il salone naturalmente che si rivolge anche a tutte li imprese manifatturiere del nord est, amplia il suo sguardo al mondo dell’intralogistica, ai magazzini, alla distribuzione urbana delle merci, alle nuove tecnologie alle nuove energie ed è un punto di incontro privilegiato per gli operatori del settore. Per partecipare come espositori o come visitatori, maggiori informazioni su www.greenlogisticsexpo.it

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