La Piazza di Venezia e Mestre - Novembre 2022

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EDILIZIA PUBBLICA In partenza la riqualificazione di 138 alloggi

TURISMO Il contributo d’accesso slitta all’estate prossima

STAGIONE CONVEGNISTICA Oltre 2mila le presenze in autunno al Lido

SOCIETÀ Crowdfunding civico, passati i primi sei progetti

MUNICIPALITÀ Villa Querini pronta a diventare mini municipio

Energia sostenibile

Ieri, oggi, domani. Garantiamo qualità e risparmio. Siamo sempre convenienti.

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25 Servizio a pag. 6 IN TUTTA LA CITTÀ ESPLODE LA MAGIA DEL NATALE Oltre alle luminarie e ai tradizionali alberi saranno di scena mercatini,
eventi culturali Servizio a pag. 9 A SANT’ELENA UN NUOVO GRANDE QUARTIERE RESIDENZIALE Ampi spazi verdi e un centro sportivo nell’area dell’ex cartiere Actv che fu una delle piazze d’armi veneziane NOVEMBRE 2022 Periodico d’informazione localeAnno XXIX n.228 ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto Notiziario delle 11:30 Notiziario delle 18:30 Notiziario delle 17:30 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE di Venezia e Mestre Mentre il nuovo governo corre ai ripari adottando le prime misure miliardarie per mitigare l’effetto del caro bollette e per i prezzi del gas si annunciano mesi sull’ottovolante con ripercussioni evidenti su famiglie e imprese, si accende il confronto sulle soluzioni da mettere in campo per garantire al nostro Paese
necessaria per scongiurare i vertiginosi aumenti dovuti a speculazioni e tensioni internazionali. segue a pag 5
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
CULTURA Kandinsky e le Avanguardie europee in mostra
piste di pattinaggio e tanti
l’energia

Media & potere: rapporto delicato

Chi prova a fare al meglio questo mestiere si è trovato spesso ad interrogarsi su quale fosse la “giusta distanza”. Ovvero quale rapporto i mezzi di informazione dovessero avere con il potere, con la politica, con quelli che contano, insomma. Che molti mezzi di informazione e il potere siano legati da un doppio filo è evidente: quanti politici hanno costruito il proprio consenso grazie ad una fortissima esposizione mediatica? E quanti mezzi di informazione sono “cresciuti” proprio grazie al sostegno del politico di turno? Niente di cui stupirsi, verrebbe da dire. Peccato per quella “schiena dritta”, invocata dal grande Indro Montanelli per tutti i giornalisti, che troppo spesso appare più come una gobba. È di queste settimane una storia, tutta da definire nei suoi contorni giudiziari, della pesante inchiesta nei confronti del proprietario di Rete Veneta e Antenna3, vero colosso veneto dell’informazione televisiva.

A suo carico, secondo la Magistratura, una reiterata azione di pressione e denigrazione, tramite continui servizi giornalistici, per “ottenere la testa” del Direttore Generale dell’Ulss di Bassano che non lo avrebbe, sempre secondo gli inquirenti, assecondato nelle sue richieste di promozioni, primariati e quant’altro. D’altro canto la difesa del patron delle televisioni è affidata ad una memoria di una cinquantina di pagine nella quale si specifica come non vi sia stata alcuna minaccia e come i servizi televisivi che mettevano in luce le carenze dell’ULSS abbiano sempre rappresentato un sacrosanto diritto di cronaca considerati i disservizi, manifestati dagli utenti, nelle performance dell’azienda sanitaria.

Noi che crediamo fortemente nella libertà dell’informazione e che pensiamo che, nonostante siamo tutti “strumenti commerciali”, il vero editore siano i cittadini – lettori, ci auguriamo che l’inchiesta dimostri la completa estraneità dei fatti.

Non possiamo, però, non notare come in tutta questa vicenda il ruolo della politica non possa essere considerato marginale sopratutto se si pensa a quanto le televisioni, e i media in generale, abbiano avuto un ruolo determinante nella formazione dell’opinione pubblica in questi difficili anni.

di Venezia e Mestre

Energia sostenibile

Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio. La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico. La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 17 novembre 2022

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Eventi

Le iniziative. Il sindaco Brugnaro: “coinvolta l’intera città”

A Venezia è di scena il Natale

Luminarie, alberi di Natale, mercatini, piste di pattinaggio su ghiaccio, appuntamenti culturali e intrattenimenti per grandi e piccini

Luci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si è già attrezzata installando le luci che saranno accese dal 21 novembre e che illumineranno calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Si intitola “A Venezia è di scena il Natale”, il calendario di eventi – promosso dal Comune di Venezia e Vela spa – che saprà ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di appuntamenti per tutte le età.

A dare il via sarà proprio l’accensione delle luminarie, a partire dal 21 novembre , giorno della Festa della Salute.

Grande attenzione sarà data, quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. Grazie ad una attenta gestione delle accensioni, sia in termini di orario che di giornate, il costo complessivo dell’energia elettrica

sarà pari a quello dell’anno precedente.

Ad illuminarsi saranno la Strada Nuova, principale porta d’accesso a Venezia, nodo di connessione tra la città d’acqua e la città di terra, così come Piazza San Marco e l’area marciana, e le diverse direttrici nei sestieri di Santa Croce, Cannaregio, San Polo, Dorsoduro, San Marco e Castello. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono collaborare il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia , per sostenere in questo Natale chi vive e visita la città. Inoltre American Express, ancora una volta attivo del progetto in veste di sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma, Lista di Spagna e Strada Nuova, partecipa in particolare a supporto del tessuto commerciale veneziano.

Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia” dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto , che rap-

presenta il luogo ideale per gli acquisti natalizi e per vivere lo spirito delle festività in un ambiente raccolto e accogliente, sarà protagonista un grande albero, insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce , che da Piazza Ferretto si estenderanno lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino

Un flusso quasi continuo di luci – anche nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole – per illuminare ogni comunità del territorio veneziano.

A seguire, il 25 novembre sarà acceso l’albero in Piazza Ferretto, mentre il 2 dicembre sarà la volta dell’albero in Piazza San Marco. Dal 25 di novembre, a Mestre si aprirà anche la tanto attesa pista di pattinaggio su ghiaccio e i mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città, Piazza Ferretto e via Poerio, grazie a prodotti artigianali e delizie gastronomiche, mentre il profumo di cannella e vin brulé si diffonderà nell’aria. Il 3 dicembre sarà inaugurata anche la pista di pattinaggio di Venezia, mentre quella allestita in Piazza Mercato a Marghera aprirà i battenti già dal giorno di San Martino.

“Venezia vuole celebrare il Natale del 2022 mantenendo vivi i simboli della tradizione, come le luminarie diffuse sul territorio e i grandi alberi addobbati a festa – afferma il Sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza dopo questi ultimi difficili anni, che faranno riassaporare l’emozionante clima natalizio ai nostri concittadini e a chi sceglierà di visitare il nostro territorio. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze, diventano elementi che scaldano questo periodo dell’anno e che ci accompagneranno nei prossimi mesi per sottolineare la voglia di far risplendere questo nuovo spirito. Nelle nostre piazze troveremo percorsi illuminati, mercatini e tante attrazioni che ci inviteranno a tornare bambini. Nella luce, simbolo della rinascita spirituale e culturale, Venezia si presenta e presenta i suoi luoghi più belli e più vissuti, dove condividere gioia e calore. Venezia, le sue isole e la sua terraferma saranno luoghi di magia e di emozioni, dove non mancheranno occasioni di confronto artistiche, musicali e culturali per ricordarci che il Natale è anche un momento di pensiero e di crescita”. Ma il Natale 2022 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio

culturale della città, con tutti i musei cittadini aperti durante le festività natalizie alla scoperta della grande offerta del sistema museale, a partire dalle mostre “Anselm Kiefer” – a Palazzo Ducale fino al 6 gennaio –e “Kandinsky e le avanguardie” al Centro Culturale Candiani di Mestre fino al 21 febbraio 2023. Non mancheranno corse di Natale e la tradizionale Festa della Befana, ma la musica non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Daniel Harding, domenica 1 gennaio 2023 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).

Per i più piccoli o per gli amanti delle attività sportive, si potrà scegliere di pattinare su scenografiche piste di ghiaccio a Venezia, Mestre e Marghera nelle quali si svolgeranno anche esibizioni di pattinaggio, animazione con dj set e sfilata di cosplayer. E poi i tradizionali e immancabili concerti, attrazioni e spettacoli per adulti e bambini per rivivere assieme la bellissima fiaba di Natale, una cartolina di puro incanto e meraviglia in uno dei luoghi più suggestivi al mondo.

Il programma completo è disponibile sul sito del Comune di Venezia, sul sito e sui canali social di Venezia Unica

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Al via la riqualificazione di 138 alloggi pubblici con il Superbonus

Cinque i fabbricati su cui si interverrà, aprendo decine di cantieri. Il risparmio economico alla fine per gli inquilini sarà evidente

Oltre 10,5 milioni di euro saranno spesi dal Comune di Venezia per riqualificare energeticamente 138 alloggi pubblici. Le delibere sono state approvate dalla giunta, grazie al Superbonus 110 per cento. Un lavoro portato avanti in sinergia, visto che le delibere per eseguire i lavori sono state approvate da tre assessori dell’amministrazione guidata da Luigi Brugnaro. Francesca Zaccariotto, Paola Mar e Simone Venturini, ognuno per la propria competenza, hanno dato via libera ai progetti definitivi, compreso la fattibilità tecnica ed economica redatti da Insula spa (società strumentale del Comune di Venezia nell’attuazione e gestione delle politiche della residenza pubblica).

“Siamo davanti a un’opera-

zione senza precedenti, per tempi di realizzazione e per numero di appartamenti coinvolti – dice Simone Venturini, assessore alla Coesione Sociale) -. Verranno aperti decine di cantieri tutti finalizzati a riqualificare il patrimonio abitativo comunale”.

Tanto che una volta terminati il risparmio in bolletta per gli inquilini sarà evidente.

I fabbricati dove si interverrà sono 5; il primo un complesso residenziale costituito da 72 alloggi a Malamocco al Lido di Venezia. Una struttura costruita nel 1980 dove i lavori riguarderanno il cappotto esterno e la sostituzione dei serramenti. In questo modo il salto sarà di 3 classi energetiche con un incremento anche del valore dell’immobile.

Oltre ai 3 milioni e 350mila euro che arriveranno dall’E-

cobonus, il Comune aggiungerà ulteriori 250mila euro per le opere di rimozione di serramenti non congrui e tettoie. “L’aumento della classe energetica è un obiettivo importante – spiega Francesca Zaccariotto, assessore ai Lavori pubblici – ma in generale ci saranno delle migliorie che consentiranno una migliore vivibilità. Un aspetto non secondario”.

Il secondo fabbricato è un complesso che ospita 12 alloggi nel quartiere della Gazzera, costruito tra il 1953 e il 1960. Anche qui si agirà per realizzare un cappotto esterno e la sostituzione dei serramenti, tapparelle comprese. Qui il salto in avanti come classi energetiche è ancora più alto: ben 4. Verranno spesi 770mila euro, di cui 78mila per il riposizionamento dei

condizionatori, la manutenzione dei tetti, la ridipintura dei vani scala, la sistemazione dei citofoni e delle cassette della posta.

“Un ulteriore pacchetto di interventi - afferma Paola Mar, assessore al Patrimonio -, per dare risposte concrete ai cittadini che ci vivono. Vorrei ringraziare gli uffici comunali per l’impegno e la professionalità che quotidianamente mettono per rendere migliore la quotidianità di chi abita in queste case”.

Altri lavori riguarderanno 3 fabbricati uniti in un complesso residenziale costituito da 54 alloggi in via Carrer a Carpenedo e costruito nel 1980. Anche qui lavori per il cappotto esterno, sostituzione di serramenti e interventi sugli ascensori. Il salto energetico sarà di 4 classi da E ad A1. Per realizzare i lavori ci vorranno 6,4 milioni di euro, di cui oltre 300 mila di fondi comunali per tinteggiatura e lavori su vani scala.

www.lapiazzaweb.it 8 La città che cambia
Edilizia. Venturini: “Operazione senza precedenti, per tempi di realizzazione e numero di appartamenti”

Rivoluzione a Sant’Elena: nasce un nuovo mega quartiere residenziale

Dalla giunta comunale è arrivato il via libera tanto atteso della delibera di consiglio per l’approvazione definitiva della variante urbanistica che rivoluzionerà gli ex cantieri Actv a Sant’Elena. Nascerà in quell’area un nuovo quartiere residenziale con ampi spazi pubblici e un centro sportivo. Si tratta della Variante n. 72 al Piano degli Interventi che appunto prevede la riqualificazione dell’area “Ex Cantiere Actv di San’Elena”.

Stiamo parlando della parte nord dell’isola di San’Elena, nel sestiere di Castello a Venezia, utilizzata, nel corso del Novecento, come una delle piazze d’armi veneziane, un’area che aveva ospitato fino a poco tempo fa il cantiere per il rimessaggio e la manutenzione dei mezzi del trasporto pubblico locale di Actv spa. Si tratta di uno spazio costituito da una grande darsena di circa 70.500 metri quadri e da un’area a terra di circa 56.500 metri quadri, dei quali più di 46mila di proprietà di Invimit e la restante parte del Demanio, su cui oggi insistono numerosi capannoni abbandonati, in stato di degrado e privi di valore architettonico. “Oraspiega Massimiliano De Martin assessore all’Urbanistica, Ambiente ed Edilizia Privata - nel caso il consiglio comunale decidesse di approvare in via definitiva l’intera area sarà riconvertita ad uso prevalentemente residenziale con adeguate dotazioni pubbliche di aree verdi, percorsi

e impianti sportivi. Un iter amministrativo che questa amministrazione - aggiunge De Martin - ha seguito passo passo per arrivare, a vedere l’inizio dei lavori che porteranno nuovi cittadini a vivere nel centro storico della città”. E l’obiettivo è proprio questo: gli spazi dedicati alla residenzialità devono essere destinati unicamente alla residenza stabile, compresi gli affitti ex Legge 9 dicembre 1998, n. 431 e s.m.i., con esclusione di qualsiasi attività di tipo turistico-ricettivo, anche complementare, e della locazione per finalità turistiche.

Secondo il progetto lì vivranno circa 1.200 persone, che potranno contare su ampi spazi verdi, su una palestra che sarà utilizzabile al mattino dalle scuole e nel pomeriggio dalle varie associazioni o società sportive della zona e su una serie di attività artigianali e piccoli negozi di vicinato. “Un impegno che questa amministrazione si è presa e che intende portare avanti sia per riqualificare il territorio sia per invertire una tendenza che vede tutti i centri storici delle più grandi città d’arte italiane spopolarsi – conclude De MartinNoi ci stiamo impegnando in questa direzione, continuando a lavorare per il futuro e lo sviluppo della nostra Venezia”.

Nello specifico l’area è suddivisa in due ambiti di progettazione unitaria. Il primo riguarda la “Ex Piazza d’Armi” e il secondo la “Darsena”.

Per quanto riguarda l’Ex Piazza d’Armi, area con una superficie territoriale pari a 47.561 mq, sarà oggetto di un importante intervento di recupero ad usi prevalentemente residenziali, con piccole attività commerciali, pubblici esercizi e laboratori artigianali ai quali si aggiungeranno adeguate dotazioni di spazi e servizi pubblici come la realizzazione di ampie superfici a verde pubblico e un polo sportivo a servizio della città. Queste ultime ricopriranno una superficie, all’interno dell’ambito, di almeno 15.000 metri quadrati che dovranno essere accessibili al pubblico e pienamente integrati con il contesto urbano. A tal fine si procederà infatti con il porre particolare attenzione al progetto della viabilità pedonale, in modo da garantire adeguati collegamenti con il quartiere di Sant’Elena, a sud, l’isola di San Pietro di Castello, a nord, e gli insediamenti del sestiere di Castello ad ovest del Rio dei Giardini, anche con la realizzazione di nuovi ponti.

www.lapiazzaweb.it 9 La città che cambia Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Interessata la parte nord dell’isola, nel sestiere di Castello, utilizzata, nel corso del Novecento, come piazza d’armi. Gli spazi saranno dedicati alla sola residenza stabile, senza fini turistici
Ex cantieri Actv. Il progetto prevede ampi spazi verdi e un centro sportivo

Niente contributo d’accesso da gennaio: si va all’estate prossima

Che fosse complicato lo sapevano tutti, soprattutto le amministrazioni precedenti che pur raccogliendo i segnali di allarme dei residenti, non si sono mai spostate dalla condivisione dell’indignazione per i troppi turisti e per “l’assalto” nei giorni di punta. La parola d’ordine, il mantra era: bisogna fare qualcosa. Si, ma cosa? su questo interrogativo per decenni ci si è arrovellati, con centinaia di dibattiti e proteste, senza

Il fine ultimo del contributo di accesso è quello di arrivare alla prenotazione della città e alla presa di consapevolezza nei suoi frequentatori del livello di affollamento

mai proporre nulla. Troppi i soggetti interessati alla filiera del turismo, troppi interessi da parte di lobby e cittadini che, prima hanno venduto le loro abitazioni oppure le stanno affittando per poi lagnarsi dello spopolamento e del degrado di Venezia. Bisogna trovare un modo per far visitare una città unica al mondo e consentire ai residenti di poter continuare a vivere la quotidianità di una città che resta meta di interessi enormi. Da qui l’idea, la proposta, di limitare gli ingressi in determinati giorni cercando di governare i flussi delle migliaia di persone che vogliono visitare le chiese, le calli, la laguna, i musei. Ci voleva competenza per farlo approvare a Roma nell’ambito di una legge nazionale e anche su questo ci sarebbe da fare tesoro di una memoria storica forse un po’ troppo offuscata: sono molte le pagine di cronaca riempite dalle Giunte, dagli anni ‘80 al 2015, in cui si invocava un provvedimento nazionale (mai ottenuto) che permettesse di governare il flusso giornaliero. Ci voleva coraggio solo a pensarlo e dunque è iniziato un lungo lavoro da parte dell’ammi-

nistrazione che sapeva che non sarebbe stato facile. E la cosa è diventata più complicata del previsto. Gli ostacoli sono diventati tanti: giuridici, politici, amministrativi e tecnici. Nessuno però aveva pensato al popolo degli “esentati”. Un popolo eterogeneo che pur condividendo che il problema dovesse essere affrontato e possibilmente risolto, ha trovato sponda in alcuni esponenti politici e non. Rimescolando anco-

ra di più le carte di un gioco di per sé già complicato. E dunque per capire come salvare Venezia dagli assalti giornalieri, assicurare una vita normale ai residenti, garantire le categorie che sul turismo vivono e producono indotto e rassicurare gli “esentati”, il comune si è preso ancora un pò di tempo. Per fare cosa? Da una parte si vogliono creare dei meccanismi semplici che nel rispetto della privacy e del controllo dei flussi

La proposta per far visitare una città unica al mondo e consentire ai residenti di poter continuare a vivere la quotidianità di una città che resta meta di grandi interessi

consentiranno a residenti (e loro amici e famigliari), pendolari e frequentatori abituali della Città di poter accedervi senza eccessivi oneri burocratici, dall’altra per introdurre meccanismi di incentivazione all’assunzione di comportamenti sostenibili e rispettosi da parte dei visitatori, stimolando la prenotazione e la consapevolezza della visita. Infine si sta lavorando per cercare forme di collaborazione con le strutture ricettive, gli operatori del trasporto e della mobilità, i soggetti della cultura, in generale tutto il tessuto economico e produttivo legato al turismo e gli intermediari (piattaforme di booking e tour operator) finalizzati a definire procedure di emissione dell’esenzione o pagamento del contributo di accesso le più automatizzate possibili, senza aggravi burocratici. Il fine ultimo, di cui il contributo di accesso è solo uno degli strumenti, è quello di arrivare alla prenotazione della città e all’introduzione di concetti di consapevolezza nei suoi frequentatori del livello di affollamento e saturazione che di giorno in giorno potrà essere riscontrato. Esentati permettendo.

www.lapiazzaweb.it 10 Turismo
Il provvedimento. Gli ostacoli sono diventati tanti: giuridici, politici, amministrativi e tecnici

Buona la stagione convegnistica al Lido: oltre 2mila i partecipanti

Con il forum promosso da Eumetsat si è chiuso il ricco calendario di appuntamenti di altissima specializzazione, tenutisi negli spazi di Palazzo del Cinema e Palazzo del Casinò

Con la chiusura del forum Ocean Surface Topography Science Team Meeting (Ostst) è termina la stagione autunnale della convegnistica al Lido di Venezia, un fitto calendario di appuntamenti, tra settembre e ottobre, che ha animato gli spazi gestiti da Vela per conto del Comune di Venezia, portando complessivamente circa 2mila persone fra pubblico e relatori. Un segmento di turismo di qualità, questo, che identifica nell’isola del Lido un luogo prescelto per ospitare, dopo la stagione balneare, eventi di alto livello.

Promosso dall’European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites e dal Centre National d’Etudes Spatiale, l’appuntamento è stato dedicato alla riflessione sulle prestazioni dei satelliti in relazione all’altimetria degli oceani, ai cambiamenti climatici e alle tecnologie future.

Grazie alla disponibilità degli spazi, ampi e articolati e al valore aggiunto rappresentato dalla vicinanza con Venezia, il Lido si attesta sempre più, quindi, come una location ambita e funzionale ad ospitare grandi momenti di confronto internazionale. I convegni rappresentano uno strumento eccezionale di valorizzazione del patrimonio

locale e di rilancio economico di aree, come quella del Lido, che necessitano di ampliare la propria vocazione e prolungare la propria stagione.

“L’attività convegnistica è uno strumento indispensabile di conoscenza e confronto, in grado di catalizzare relatori di altissimo spessore e dalle grandi competenze – ha dichiarato l’assessore alle Società partecipate del Comu-

“Questi numeri sono frutto di un forte impegno da parte dell’amministrazione comunale per sviluppare ulteriormente un settore strategico per il Lido”

ne di Venezia, Michele Zuin –. L’amministrazione comunale è orgogliosa di ospitare queste persone al Lido di Venezia, che dista dal centro storico solo dieci minuti e che offre una vacanza a contatto con la natura in strutture funzionali ed efficienti. È un settore in forte espansione su cui puntiamo molto e che rappresenta una fetta di mercato che può portare grandi benefici per il rilancio economico dell’isola”.

“I numeri conseguiti durante la stagione convegnistica che

si avvia alla conclusione sono il frutto di un forte impegno dell’Amministrazione per sviluppare ulteriormente un settore, quello dei convegni e degli eventi Mice, che è strategico per il Lido e per tutta la nostra città perché garantisce la presenza prolungata di professionisti di alto profilo in laguna mettendo in moto un’economia molto qualificata, con ricadute positive anche in termini di posti di lavoro – ha affermato l’assessore al Turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini –. Siamo convinti che il Centro Congressi che stiamo restaurando al Palazzo del Casinò, potenziandolo e modernizzandolo, imprimerà un’ulteriore accelerazione in questa direzione”.

Il primo appuntamento della stagione è stato Radecs 2022, che ha preso avvio la prima

settimana di ottobre presso il Palazzo del Cinema. Organizzato dall’Università di Padova e Sistema Congressi, per conto dell’associazione Radecs - The RADiation Effects on Components and Systems, ha visto la partecipazione di oltre 500 scienziati e ingegneri, provenienti da Europa, Stati Uniti e Asia, che lavorano su applicazioni aerospaziali e ad alta affidabilità. Co-sponsor dell’evento è stato l’Institute of Electrical and Electronics EngineersNuclear & Plasma Sciences Society).

Palazzo del Cinema e Palazzo del Casinò hanno poi ospitato Ius 2022 - International Ultrasonics Symposium, promosso da Ieee: 1200 delegati con una formula di partecipazione ibrida per discutere degli ultrasuoni ad altissima risoluzione.

La stagione congressuale di Venezia, che vede Vela Spa impegnata in prima linea, non coinvolge solamente il Lido ma è anche l’occasione per promuovere altri asset cittadini quali la Pescheria a Rialto, le Tese e la Torre di Porta Nuova all’Arsenale Nord.

“Tra i compiti istituzionali di Vela – ha dichiarato l’amministratore unico, Piero Rosa Salva - vi è quello della promozione del territorio veneziano e, in particolare, della valorizzazione economica dei prestigiosi asset di proprietà del Comune di Venezia. Grazie anche ai recenti interventi strategici dell’amministrazione comunale, il Lido sta riassumendo un ruolo centrale in questo scenario e Vela si impegnerà sempre più in questa direzione”.

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Bilancio autunnale. L’isola diventa sempre più luogo prescelto per eventi di alto livello
Turismo
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Politica

Pochi i veneziani in Parlamento, ma molto determinati

A fare lo stesso tragitto da Mestre a Palazzo Madama c’è il democratico Andrea Martella

La legge elettorale, il cosiddetto “Rosatellum”, il taglio dei parlamentari votato nella scorsa legislatura e le scelte di tutte le segreterie nazionali dei partiti non hanno proprio garantito un ruolo di primo piano a Venezia. I veneziani a Roma sono pochi, decisamente meno che in passato e se si allarga lo sguardo a tutta l’area della Città Metropolitana, le cose non sembrano essere andate molto meglio. Escono di scena riferimenti che eravamo abituati a conoscere per il proprio impegno e per la loro dimensione pubblica come, solo per citare qualche esempio, i democratici Andrea Ferrazzi e Nicola Pellicani, i leghisti Alex Bazzaro e Sergio Vallotto e la deputata Sara Moretto, eletta nel 2018 con il Pd prima di scegliere di seguire Matteo Renzi nella nuova avventura di Italia Viva.

Premessa doverosa: il taglio dei

parlamentari ha prodotto l’elezione in collegi che comprendono più province venete, quindi tutti gli eletti sono tecnicamente chiamati a rappresentare territori decisamente più ampi rispetto al passato. Chi è stato eletto alla Camera dei Deputati, infatti, sarà il riferimento di Venezia, Treviso e Belluno, gli eletti al Senato anche di Rovigo.

L’unico veneziano in senso stretto, da questo punto di vista, è Raffaele Speranzon, nuovo senatore di Fratelli d’Italia. Speranzon è un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni, del quale è amico fin dai primi movimenti giovanili della destra italiana. 51 anni, già consigliere comunale e capogruppo, sino all’elezione al Senato, in Regione (al suo posto è appena subentrato il coordinatore provinciale di Fdi, Lucas Pavanetto ndr).

A fare lo stesso tragitto da Me-

Per lui si tratta

un ritorno a

le legislature da deputato e il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Conte 2. Martella, segretario regionale del Pd, è originario di Portogruaro ma può essere considerato un mestrino di fatto.

Muovendo di pochi chilometri troviamo il primo volto veramente nuovo di questa tornata elettore: Martina Semenzato, eletta all’uninominale alla Camera dei Deputati per “Coraggio Italia”, il partito del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è infatti di Spinea. Manager, già presidente della Sezione Vetro di

Confindustria Venezia – Rovigo, oggi prestata alla politica e sarà l’avamposto del primo cittadino veneziano nei palazzi romani. Spostandoci verso il veneto orientale, e più precisamente a Noventa di Piave, troviamo la leghista Giorgia Andreuzza, confermata, dopo aver vinto il suo collegio uninominale, alla Camera dei Deputati. Andreuzza è un altro volto noto: già deputato nella legislatura 2018 in precedenza si era contraddistinta, giovanissima, come assessore provinciale al Turismo nella giunta guidata, dal 2009, dall’ex Sindaca di San Donà di Piave, e oggi assessore comunale a Venezia, Francesca Zaccariotto.

Dalle prime uscite pubbliche dei quattro parlamentari veneziani emerge come le priorità, per questo territorio, siano essenzialmente le medesime: sviluppo, lavoro, ambiente, vivibilità della città storica e sicurezza della terra ferma.

Sono molti i processi in atto che attendono di essere portati avanti: dalla completa conversione di Porto Marghera, alla gestione dei flussi turistici, dal problema della casa e dello spopolamento della città, al futuro del Porto con l’istituzione della Zona Logistica Semplificata. L’auspicio è che, pur nelle specifiche differenze, i parlamentari veneziani riescano a fare fronte comune per sciogliere i nodi strutturali della città: è evidente come in questa fase di difficoltà, infatti, serva remare tutti nella stessa direzione e non perdere tempo. Va sollevata e rilanciata la città più affascinante, unica e ricca di opportunità del Mondo. Che, però, è anche la più fragile e complessa.

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stre a Palazzo Madama c’è il democratico Andrea Martella. di Roma dopo La voce di Venezia a Roma. L’unico veneziano in senso stretto è Raffaele Speranzon

Via Piave epicentro di un sisma criminale o fenomeno isolato?

AMestre c’è realmente un’emergenza criminalità? A leggere la cronaca locale, tra aggressioni e spaccio, sembrerebbero non esserci dubbi. Gli osservatori, però, anche in queste ore sono divisi. C’è chi sostiene che la zona di via Piave sia ormai off limit, epicentro di un sisma criminale che rischia di estendersi giorno dopo giorno ad altre zone della città. Altri, invece, pensano che si tratti di fenomeni isolati e circoscritti in un’area estremamente difficile a ridosso della stazione ferroviaria: né più ne meno di quanto accade in quasi tutte le città del Mondo.

Comunque sia i residenti e i commercianti della zona sono impauriti ed esasperati e chiedono risposte immediate alle forze dell’ordine e a tutte le Istituzioni.

A farsi portavoce di questo disagio ci sono le forze di opposizione in consiglio comunale che, a gran voce, denunciano lo stato di abbandono di una zona a loro dire ormai in mano alla criminalità.

È lunga la lista di furti, rapine, scippi, minacce e violenza che la gente del quartiere collegato a via Piave denuncia di subire ogni giorno. Lo hanno scritto in una lettera al nuovo ministro dell’Interno Matteo

Piantedosi.

“Il crescente degrado sociale e urbano si è enormemente aggravato: spaccio, consumo di droga, prostituzione, furti, rapine, aggressioni, offese e ritorsioni, oltre alla limitazione della libertà dei residenti, al danno d’immagine, a sporcizia e abusi - si legge - La presenza di gruppi di spacciatori ha superato solo negli ultimi cento metri di via Cappuccina le 50-60 persone, prendendo possesso di tutti gli spazi”.

Per questo chiedono: “più forze dell’ordine, la sorveglianza dell’esercito, ronde, vigili di quartiere - e che - anche che Regione e Comune, con l’Usl 3, mettano in campo azioni sul piano sociale e sanitario per ridurre il numero di tossicodipendenti”.

Un punto questo su cui da anni prende posizione il consigliere comunale Gianfranco Bettin (Verde Progressista).

“Solo sul lato repressivo il problema non si risolve - argomenta - Devi tirare via la miniera d’oro delle migliaia di consumatori, locali e da fuori, che formano un mercato enorme per la droga. È necessario almeno raddoppiare il personale al Serd, trenta operatori a bassa soglia in più e flessibili sul territorio. Con-

tatto, presa in carico, prevenzione ed educazione”.

”È da tempo che chiediamo un approccio integrato nel quale la repressione sia affiancata da politiche sociali, trasformazioni urbanistiche, culturali, coinvolgendo associazioni, parrocchie, scuole, imprenditori, cittadini. Fortunatamente nella zona di via Piave sono molto quelli che con il loro impegno fatto di volontariato e anche di impresa cercano di rilanciare il territorio “dal basso”, creando comunità e proposte che possano far ripartire il quartiere. L’unico vero assente è un’amministrazione che sappia cogliere questi punti di forza e accompagni queste realtà», sono le parole del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, Giuseppe Saccà.

Bando rifiutato da 50 amministrativi. “Venezia è disagiata”

Hanno rifiutato un bando del Comune che offriva un posto da impiegato amministrativo a Venezia in centro storico. Il motivo del rifiuto?

Lo considerano un posto disagiato. Più di tre quarti dei concorrenti che avevano tentato il concorso a un bando per assumere 50 impiegati amministrativi, dopo essere stati ammessi a pieni voti, hanno dato forfait.

Prima della pandemia, l’amministrazione Brugnaro, in considerazione dei pensionamenti e della carenza di organico in molti uffici pubblici, aveva deciso di varare un bando per assumere

50 persone a tempo pieno. Il lockdown ha interrotto la procedura e solo a fine emergenza si è potuto proseguire. La primavera scorsa finalmente è stata stilata la graduatoria: dei circa 200 candidati ne sono stati ammessi 75. Solitamente si assumevano subito i primi qualificati, dopodiché gli altri restavano a disposizione e nel giro di qualche anno venivano richiamati.

La graduatoria per legge, rimane valida per tre anni. In questo caso, invece, i responsabili del Personale del Comune sono stati costretti a scorrere tutta la lista, fino all’ultimo classificato, per co-

prire tutti i 50 posti. Ben 22 vincitori, dopo aver appreso che avrebbero dovuto prendere servizio in centro storico, hanno rifiutato spiegando che lavorare in un’isola è troppo disagevole, anche se in realtà molti dei posti sono al Tronchetto.

Dopo che negli anni molte aziende private e pubbliche hanno abbandonato il centro storico spostando la sede, nel migliore dei casi, nella terraferma del Comune o, peggio, in altre città, ora c’è anche chi rifiuta un posto di lavoro sicuro. Un problema grave, dato che i 50 nuovi assunti non coprono le carenze d’organico.

Residenti e commercianti chiedono risposte immediate alle forze dell’ordine e a tutte le istituzioni.

A farsi portavoce di questo disagio ci sono le forze di opposizione in consiglio comunale che, a gran voce, denunciano lo stato di abbandono della zona

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Il caso. I cittadini hanno scritto il loro malcontento in una lettera indirizzata al nuovo ministro dell’Interno

Terzo settore. La seconda edizione dell’iniziativa del programma “La città SIcura di sè”

Crowdfunding civico: i primi sei progetti raggiungono la quota

Ancora cinque attendono invece nuove donazioni. Se otterranno il sostegno minimo, il Comune stanzierà i fondi restanti

Undici i progetti selezionati, sei quelli che hanno già raggiunto il loro target nella seconda edizione del bando Crowdfunding civico promosso dall’assessorato alla Coesione sociale del Comune di Venezia. E c’è tempo fino alla fine del mese per sostenere il secondo gruppo di iniziative ad alto impatto sociale. Se la raccolta fondi arriverà a coprire almeno il 50% del costo complessivo, il Comune di Venezia interverrà per la rimanente quota, fino ad un massimo di 5mila euro a progetto I primi sei progetti hanno raggiunto il proprio target di finanziamento su Produzioni Dal Basso - prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. A rimanere online ora sono ancora cinque progetti. Le prime organizzazioni ad aver raggiunto il proprio target di finanziamento hanno proposto interventi su diritti digitali e di cittadinanza, ambiente, inclusione, assistenza sanitaria. Complessivamente le campagne di crowdfunding concluse hanno finora raccolto un totale di 26mila 507 euro.

Tra i progetti ancora su Produzioni dal Basso, “Da capo a piedi: un nuovo mood per il corpo” (Asd Assokere), un progetto pilota che consiste nell’offrire a tutti l’opportunità di fare sport, di sviluppare nuove reti sociali e imparare che la pratica sportiva è anche un importante strumento di prevenzione per la propria salute. Prevede l’organizzazione di attività motorie e sportive in gruppi, incontri a tema con professionisti del settore e la creazione di strumenti online in una piattaforma dedicata.

Vi è poi “Hai proprio un bel caratterino! Imparare la piccola editoria d’arte” (Bottega del Tintoretto), che mira a tramandare, con pratiche laboratoriali, la tradizione della stampa tipografica, evidenziando come il mestiere dello stampatore tradizionale sia alla base delle

moderne tecnologie digitali.

Si tratta di un corso formativo rivolto ai giovani, che fornisce conoscenze e competenze della stampa artigianale. Il progetto si propone di costruire una modalità di trasmissione dei saperi artigianali, per ripopolare il mondo delle Botteghe delle arti e dei mestieri, ricostituendo, come nelle antiche stamperie veneziane, una col-

laborazione tra artigiani, artisti e letterati.

Anche “Marghera For Kids” (Ass. Volontari del Fanciullo) è ancora online e prevede la

creazione di una rete di relazioni nel territorio di Marghera a misura di bambino, attraverso visite guidate e incontri programmati, alla scoperta di

Marghera dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico. Il progetto intende accompagnare 10 bambini (fascia d’età 4 -13 anni) che frequentano Casa Nazareth Amicizia, spazio ludico-ricreativo dell’Associazione Volontari del Fanciullo, nella conoscenza del territorio in cui risiedono: Marghera.

“VE.C.I. - Learn Together Learn Better” (Aps Passacinese) ha invece l’obiettivo generale del progetto è quello di garantire un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti, contrastando fenomeni di povertà educativa, in particolare tra i minori di origine straniera, che evidenziano difficoltà nell’apprendimento della lingua straniera attraverso attività extra-scolastiche di supporto all’apprendimento, attività di supporto linguistico e attività interculturali per favorire il riconoscimento sociale.

Infine, c’è “Social District” (Ass I Celestini), un progetto di rigenerazione urbana che mira alla realizzazione di uno spazio da abilitare come servizio per la comunità e il territorio presso il Centro Sportivo Montessori, che ospiterà attività finalizzate all’inclusione della cittadinanza e delle fasce deboli nel territorio. L’idea è creare un luogo d’incontro, soprattutto per bambini e giovani, aperto ad associazioni e realtà sociali del territorio.

L’iniziativa del crowdfunding civico del Comune di Venezia si inserisce nell’ambito del programma “La città SIcura di sé”, cofinanziato dal Fondo sociale europeo attraverso il programma operativo Pon Metro, il cui scopo è sostenere e incoraggiare i soggetti del terzo settore attivi nel proprio territorio ad elaborare proposte innovative e sostenibili capaci di rispondere ai bisogni della città e dei suoi cittadini. Per maggiori informazioni e sostenere i progetti, sarà sufficiente connettersi al sito di Produzioni dal Basso, nella sezione dedicata al Comune di Venezia e ai suoi progetti, o alla sezione del sito del Comune dedicata al Pon Metro Venezia.

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Amministrazione. Ospiterà le sedi di alcuni assessorati, gli uffici degli assessori e le loro segreterie

Villa Querini diventa il nuovo mini-municipio di Mestre

Sarà parificata a Ca’ Farsetti e a via Palazzo, anche se questo comporterà come prima risoluzione una modifica dello statuto comunale

Nuova prestigiosa sede per il Comune di Venezia in terraferma, con villa Querini in via Verdi che diventa “sede istituzionale” del cosiddetto “mini-municipio” mestrino che ospiterà le sedi di parte degli assessorati, gli uffici degli assessori stessi e le loro segreterie (unica eccezione per ora il vicesindaco Andrea Tomaello che resterà nel municipio di via Palazzo e l’assessore Francesca Zaccariotto nella Carbonifera).

Per villa Querini lo status dunque sarà quello di effettiva sede istituzionale del Comune di Venezia, parificata a Ca’ Farsetti e a via Palazzo, anche se questo comporterà come prima risoluzione una modifica dello statuto comunale da approvare prima di ottenere l’ ufficializzazione della nascita della nuova sede di terraferma.

I lavori effettuati nella sede prevedono intanto un nuovo ingresso laterale dal lato della barchessa, mentre la scalinata principale verrà riservata solamente alle occasioni ed ai ricevimenti ufficiali e la costruzione di un ascensore per salire al piano superiore dal lato dell’ingresso. Il pano terra vedrà ovviamente il mantenimento della grande sala centrale bianca (nuovi i lampadari in vetro di Murano), attorno alla quale saranno posizionate le stanze per uffici e segreterie degli assessori Renato Boraso e Sebastiano Costalonga. Salendo al piano, le stanze saranno riservate agli assessori Paola Mar, Elisabetta Pesce, Laura Besio, Massimiliano De Martin, Simone Venturinie Michele Zuin, mentre per finire nel sottotetto spazio allestito per la sala per le riunioni anche in videoconferenza. “Le previsioni”, spiegano dal comune, “E’ che i tempi per il trasloco sia abbastanza brevi e che anche la delibera sia approvata in pochi giorni. Il

passaggio era stato già deciso da quasi un anno e ormai, dal punto di vista pratico, mancano solo le ultime pulizie degli interni e degli infissi rimasti chiusi troppo a lungo”. La speranza, soprattutto per i residenti in zona, è che l’arrivo in continuità degli assessori possa riportare serenità a un’area che negli ultimi tem-

pi era stata lasciata in parte all’incuria e rischiava il degrado. “Ci auguriamo”, dicono da via Verdi, “Che ora con la sede istituzionale in arrivo e i controlli che ovviamente

saranno più serrati si recupererà anche il controllo sul parco retrostante la villa, che soprattutto nelle ore serali non è certo ben frequentato”.

Entro la primavera la nuova viabilità da e per Venezia

Ancora un poco di pazienza e code, ma finalmente a breve l’accesso a Venezia da via della Libertà potrà essere finalmente molto più agevole. Dovrebbero terminare per la prossima primavera – al massimo per i primi di giugno- i lavori alla mobilità e alle infrastrutture stradali, che spiega come per la parte relativa al comune, in realtà, i tempi sarebbero ancora più brevi. “Quelli di competenza del comune”, dice, “Saranno terminati già a febbraio prossimo. Cominciamo ormai a vedere la fine di un’opera che cambierà in meglio tutte le connessioni tra Mestre e Venezia, la prima zona industriale di Porto Marghera e quella universitaria e dei servizi di via Torino. Proprio con l’inizio di novembre abbiamo dato le gettate finali di cemento armato e, con viadotto e rampe di salita e discesa già realizzate, ci si può rendere conto del progetto”. A seguire, poi, toccherà all’ultima fase dei lavori, quelle del cantiere di Rfi, Ferrovie, per il rifacimento del sottopasso della stazione di Porto Marghera., per i quali è prevista la rimozione del binario della zona industriale, gli scavi del nuovo sottopasso e la ricostruzione del binario Erf. “Mi tengo largo”, continua l’assessore Boraso, “E dico che per giugno sarà tutto pronto e aperto al traffico, augurandomi inoltre che anche Fincantieri faccia la sua parte con i parcheggi aggiuntivi, liberando così gli spazi di parcheggio dalle auto degli operai lasciate in sosta. Intanto non posso che ringraziare tutte le imprese che hanno lavorato e chiedo a tutti quelli che da adesso al termine percorreranno via della Libertà di portare un poco di pazienza”. (m.t.)

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Municipalità

Gli Istituti Barbarigo e Pacinotti si rifaranno il look grazie al Pnrr

La città metropolitana di Venezia investe 1,8 milioni del Pnrr per la manutenzione straordinaria e l’efficientamento energetico di due delle sue sedi scolastiche, lavoro che alla conclusione porterà risparmio di un quarto dei consumi. Il sindaco della città metropolitana Luigi Brugnaro ha firmato i decreti per l’approvazione dei progetti definitivi relativi a una serie di interventi in programma nella pausa didattica estiva del 2023 che riguarderanno due istituti superiori di Mestre, la sede dell’istituto alberghiero Barbarigo e quella dell’istituto Pacinotti.

Si tratta di lavori che comporteranno una spesa complessiva di 1,8 milioni di euro, investimenti derivanti dai fondi del Pnrr destinati principalmente a creare maggior sicurezza e più risparmio energetico negli edifici. Secondo le stime delle ditte incaricate, infatti, il calcolo del risparmio che comporterà l’efficientamento degli edifici sarà del 23% in meno dei consumi. Nel dettaglio, al Pacinotti sono previsti interventi di pulitura dei marmi delle facciate e la successiva protezione con applicazione di un rive-

stimento in vernice poliuretanica. Il soffitto del portico, oggi intonacato e dipinto, sarà oggetto di un intervento che prevede l’applicazione di un cappotto da 10cm di spessore. È, quindi, prevista una revisione degli intonaci, con interventi di raschiatura delle pitture, con una rasatura complessiva e l’applicazione di un rivestimento termoceramico che avrà effetti endotermici, aventi cioè capacità di filtraggio dei raggi infrarossi e seminfrarossi, migliorando la resistenza alla penetrazione dei liquidi ed al miglioramento della conducibilità termica. L’edificio che ospita la sede mestrina dell’Istituto alberghiero Barbarigo prevede in primo luogo una serie di opere edili finalizzati all’adeguamento antincendio dell’edifi-

cio in oggetto: si andrà dalla compartimentazione delle scale nord e sud a quella dei vani scala, dell’atrio a piano terra e dei magazzini oltre che dei quadri elettrici. Sarà poi eseguita la demolizione di un locale accessorio al piano terra, la sostituzione delle porteai piani primo e secondo con porte tamburate, tinteggiature piano primo e secondo e impianto di areazione vano scala lato Nord. Verrà poi realizzato l’impianto di illuminazione di emergenza e quello per la rivelazione incendi. Negli impianti cosiddetti meccanici verrà effettuata una modifica del percorso delle tubazioni del gas e una implementazione e spostamento della rete idranti esistenti.

Marghera, niente più frati alla chiesa di Sant’Antonio

Momento storico per la principale realtà parrocchiale di Marghera, la centralissima chiesa di sant’Antonio, che dopo quasi un secolo non sarà più gestita dai frati francescani. La notizia era già stata annunciata ai parrocchiani questa estate ma ora, con l’arrivo del nuovo parroco, la scelta – dovuta alla mancanza di frati all’interno della struttura – è diventata effettiva. L’annuncio era stato anticipato da frate Federico Righetti, vicario della provincia dei frati minori del Nord Italia, con una decisione presa durante il Capitolo provinciale di giugno a Camposampiero e dovuta alla mancanza di vocazioni. Da qui, la scelta di riconsegnare la parrocchia di

sant’Antonio a Marghera alla diocesi. Alla guida della parrocchia della città giardino è dunque subentrato un parroco diocesano, don Mauro Haglich, 55 anni, già parroco della chiesa della Beata Vergine Addolorata a BissuolaI frati, comunque non daranno l’addio definitivo a Marghera, ma rimarranno con una ridotta presenza composta da cinque padri all’interno del convento di via Padre Egidio Gelain a fianco della chiesa con il compito di fare da “presenza collaborante”, come spiega frate Federico, a don Mauro e a supporto delle necessità religiose del popoloso quartiere, principalmente come conforto ai numerosi anziani.

“La presenza della diocesi -

ha detto il vicario episcopale don Fabrizio Favaro - farà della parrocchia il cuore di Marghera, non privando questa chiesa di una guida ma anzi evidenziando il suo valore e confermando i rapporti tra la fraternità francescana e la parrocchia diocesana”. Alla prima messa di don Mauro, intanto, l’intervento del Patriarca: “Impegniamoci a essere trasparenti alla luce che il Signore vuole donare a questa comunità. Siamo come tante candeline chiamate a donare luce. Iniziamo questo tratto di strada insieme, nel cammino sinodale, che vuol dire mettere al centro la Parola del Vangelo. Vi chiedo anche di costruire il cenacolo della collaborazione pastorale”. (m.t.)

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Il sindaco Luigi Brugnaro ha firmato i decreti per l’approvazione dei progetti definitivi relativi a una serie di interventi in programma nella pausa didattica estiva del 2023
Edilizia scolastica. I lavori comporteranno una spesa complessiva di 1,8 milioni di euro

Ca’

“Riprendiamoci l’Università!”

Gli studenti sono scesi in piazza

“Gli studenti non sono più visti come parte di una comunità, ma come dei clienti”

Dopo la forzatura sull’approvazione del nuovo Statuto compiuta dalla governance dell’Ateneo di Ca’ Foscari, la protesta degli studenti non sembra fermarsi. Infatti proprio mercoledì 16 novembre alle ore 11 è stato lanciato un presidio dall’Ars (Assemblea dei Rappresentanti degli Studenti) nel cortile della sede centrale dell’Università. Si legge nella pagina istituzionale dell’organo di rappresentanza cafoscarino: “Gli studenti non sono più visti come parte di una comunità, ma come dei clienti. Noi non ci stiamo: siamo noi il centro dell’Università! Rivogliamo la possibilità di esprimerci, di votare per tutte le questioni che per noi sono importanti. Siamo stanchi di essere svalutati!”

La protesta è maturata a seguito delle assemblee convocate nelle settimane precedenti dall’Ars e sempre ampiamente partecipate, tanto da studenti che da dottorandi, docenti e personale dell’ateneo. “È inaccettabile che la rappresentanza studentesca venga ridotta all’osso, per giunta in un Ateneo con già numeri estremamente bassi di studenti ufficialmente eletti in ogni organo, compreso il Senato Accademico, che, ricordia-

mo, a Ca’ Foscari “vanta” uno dei più bassi numeri di componenti rispetto agli altri Atenei d’Italia” dichiara Elisa Sartorelli, Presidentessa dell’Assemblea Rappresentanti Studenti e rappresentante degli studenti in Senato “non siamo più disposti ad essere accantonati in questo modo. Per questo, dopo le assemblee pubbliche indette nelle scorse settimane, abbiamo deciso di manifestare il nostro dissenso e dare voce alle nostre proposte, finora inascoltate all’interno del Senato e del CdA”. C’è infatti una proposta alternativa e formulata proprio dagli stessi studenti, che prevedono il mantenimento dei tre attuali seggi spettanti agli studenti in Senato Accademico, con l’aggiunta di un seggio per i dottorandi e uno per i ricercatori. Tuttavia questa proposta sembra non essere mai stata presa sul serio. E sarà proprio uno dei temi che verrà portato in piazza mercoledì. Un presidio unitario, che vedrà riunirsi in un unico cortile con le stesse rivendicazioni diverse associazioni studentesche e universitarie di Ca’ Foscari, tra le quali anche l’Unione degli Universitari di Venezia. “Questa manovra di esclusione e ridimen-

sionamento del peso degli studenti all’interno del Senato accademico è l’atto finale di un lungo percorso di marginalizzazione della rappresentanza studente-

sca attuato dall’ateneo in questi ultimi anni” dichiara Irene Pizzolotto, coordinatrice dell’UDU Venezia “non siamo disposti a rimanere inascoltati in un

periodo così difficile per tutte e tutti noi, con spazi insufficienti per studiare e seguire le lezioni, con affitti alle stelle, borse di studio insufficienti a coprire tutto il fabbisogno e servizi scadenti. Per questo aderiremo anche noi con convinzione a questo presidio, portando la voce della comunità studentesca cafoscarina insieme alle altre associazioni!”.

(In)visibili: la sesta rassegna cinematografica dei film inediti

È cominciata giovedì 1 0 novembre la prima serata al cinema Dante (a Mestre) della sesta rassegna cinematografica di Quarta Parete, il collettivo cinematografico che, insieme all’Udu Venezia, intende far riscoprire il piacere di tornare al cinema, dando la possibilità a tutta la comunità studentesca e non di fruire di pellicole spesso inedite in Italia. Ed è proprio questo il tema di questa sesta rassegna, “(In)visibili” : quattro serate dedicate a film premiati e inediti nel nostro Paese.

La prima serata è stata aperta da “The Nightingale” di Jennifer Kent, film del 201 8 presentato alla 75sima Mostra Internazionale D’Arte

Cinematografica di Venezia e mai distribuito in Italia. ILe proiezioni continueranno nei giovedì successivi di novembre e fino a dicembre con due date extra con la seguente programmazione:24 novembre “Viimased (The last Ones)” di Veiko Õunpuu;1 dicembre “Luaneshat e Kodres (The hill where lionesses roar)” di Luana Barjami; 5 e 6 dicembre doppio appuntamento con la proiezione di “Vortex” di Gaspar Noè.

“La prima serata ha premiato gli sforzi di tutto il nostro gruppo” dichiara Ludovica Lancini, una delle organizzatrici della rassegna “anche quest’anno insieme all’UDU Venezia siamo riusciti nell’intento di rendere

fruibili a tutte e tutti gli studenti e cittadini di Venezia delle pellicole introvabili e valorizzando un luogo come quello del cinema Dante, che ormai da anni ospita le nostre rassegne, e il piacere di commentare collettivamente quanto appena visto, grazie ai dibattiti organizzati dopo la visione”.

L’iniziativa è finanziata grazie al bando di finanziamento delle attività autogestite dagli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Le proiezioni si svolgeranno ogni giovedì del mese di novembre alle ore 21 .00, precedute da un aperitivo dalle 19.30 nel cortile interno del Cinema Dante (via Sernaglia 10, Mestre). (m.d.)

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Foscari. Per i manifestanti è inaccettabile che la rappresentanza studentesca venga ridotta all’osso
Università
La sede di Ca’ Foscari

Kandinsky e le Avanguardie europee in mostra a Mestre

Quarantatré opere, con un allestimento ideato per dare il giusto peso a ogni singolo capolavoro, che provengono dal patrimonio della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Ha aperto nelle scorse settimane, al centro culturale “Candiani” di Mestre la mostra “Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie”.

Hanno presentato l’esposizione il segretario organizzativo Mattia Agnetti, la curatrice Elisabetta Barisoni e il responsabile delle attività educative Mauro Bon, in rappresentanza della Fondazione Musei Civici.

La mostra, visitabile fino al 21 febbraio 2023, vede protagonisti il maestro Wassily Kandinsky e le Avanguardie europee, con artisti come Paul Klee, Lyonel Feininger, Enrico Prampolini, Jean Arp, Victor Brauner, Joan Mirò, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Luigi Veronesi, Ben Nicholson, Karel Appel, Roberto Matta, Giuseppe Santomaso, Mario Deluigi, Tancredi, Mark Tobey, Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida. Bruno De Toffoli, Julia Mangold, Luciano Minguzzi, Richard Nonas.

“E’ una iniziativa molto importante - ha sottolineato il segretario organizzativo Mattia Agnetti - che oltre al pubblico di appassionati si rivolge a scuole e fa-

miglie e ribadisce l’impegno di Fondazione Muve a voler coinvolgere tutto il territorio metropolitano”. “Pescare nelle collezioni di Ca’ Pesaro - ha aggiunto Barisoni - è una grande fortuna, per la vastità e la qualità delle opere. Partendo da Kandinsky ci siamo concentrati su artisti che hanno compiuto il loro percorso nell’astrattismo dopo uno studio profondo. Fino ad arrivare, come lo stesso Kandinsky ha scritto, a trovare nelle linee e nel colore la massima espressione del loro animo.

Abbiamo quarantatré capolavori che fanno parte di un patrimonio meraviglioso, frutto sia degli acquisti fatti negli anni dal Comune di Venezia, alle Biennali, che arrivati grazie a generose donazioni di collezionisti”.

Mauro Bon, in rappresentanza della Fondazione Musei Civici, ha poi presentato le attività rivolte a bambini e studenti spiegando come “la mostra si sviluppa linearmente e risulta chiara da comunicare, nonostante sia incentrata sull’astrattismo.

Oltre alla visita proponiamo una serie di attività diversificate con percorsi guidati, anche virtuali e laboratori pensati per i più piccoli”.

“Oggi prosegue quel percorso di valorizzazione degli spazi del Candiani iniziato con la mostra su Klimt e por-

tato avanti in questi anni”, ha affermato la presidente della Commissione Cultura, Giorgia Pea. “Il nostro obiettivo è e rimane quello di rendere questo centro culturale la casa della contemporaneità. Dobbiamo riappropriarci del nostro patrimonio culturale che ha senso solo se viene prima condiviso da noi tutti e poi divulgato all’esterno”. “Questa giornata è un’occasione importante - ha detto il Sindaco Luigi Brugnaro - che consente anche di far vedere pubblicamente tante persone che lavorano dietro le quinte ad iniziative di questo tipo, che guardano al futuro e vogliono cambiare il volto di questa città. La mostra merita di essere vista per i capolavori che propone e siamo contenti che si sia scelta proprio la data di oggi, San Michele Arcangelo, patrono di Mestre, per presentarla facendo un dono alla città. Stiamo rivitalizzando questo centro e vogliamo aumentare l’offerta culturale portandola sempre a un livello superiore. E a tal proposito - ha concluso il primo cittadino - voglio ricordare il ritorno dell’iniziativa ‘Musei in Festa’ che il 6 e il 23 ottobre darà la possibilità ai cittadini dei quarantaquattro comuni della Città metropolitana più Mogliano Veneto di visitare gratuitamente i musei civici di Venezia”. (g.f.)

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Il sindaco Luigi Brugnaro: “Stiamo rivitalizzando questo centro e vogliamo aumentare l’offerta culturale portandola sempre a un livello superiore”
L’esposizione è visitabile fino al 21 febbraio 2023 al centro Candiani
Arte.

“Dobbiamo guardare all’obiettivo salvezza. Il mio un compito difficile”

Come allenatore ha guidato lo Spartak Mosca alla vittoria della Coppa di Russia 2021/22

L a brutta posizione in classifica (penultimo posto con 6 sconfitte in 12 gare giocate, 3 pareggi e 2 vittorie) sono costate la panchina a Ivan Javorčič. Al suo posto la società presieduta da Duncan Niederauer ha scelto Paolo Vanoli, 50 anni.

Ha vestito la maglia del Venezia nelle stagioni 1993/94 e 1994/95 e il percorso da tecnico di Vanoli è iniziato a Coverciano, prima come allenatore in seconda delle nazionali Under 16 e Under 17, poi come allenatore delle squadre Under 18 e Under 19 e infine come assistente tecnico della nazionale maggiore.

Nel 2017/18, Vanoli è stato assistant coach di Conte al Chelsea, e poi, sempre con Conte all’Inter per due stagioni, dal 2019 al 2021. Nel dicembre 2021, è diventato allenatore dello Spartak Mosca guidandola alla vittoria della Coppa di Russia 2021/22.

Queste le sue parole: “Sono perfettamente consapevole della situazione in cui la squadra si trova in questo momento. Bisogna guardare all’obiettivo della salvezza, forse inaspettato dalla società, che non posso che ringraziare per la responsabilità di cui ha deciso di investirmi. So benissimo che il compito di oggi è un

compito difficile, e la mia scelta è stata condizionata anche dal passato: Venezia è stata la prima squadra a darmi una possibilità da calciatore in una grande piazza, avrò sempre un debito di riconoscenza per questa maglia.

Non ho paura della classifica e dei risultati: sento che questa squadra ha delle potenzialità da esprimere. Ho deciso di mettermi in gioco in una situazione difficile. Molti dei ragazzi non hanno esperienza della serie B, e devono imparare dallo zoccolo duro della squadra, che ha già vinto una volta il campionato, come si affronta la categoria. Ricordo benissimo cosa significa giocare al Penzo, e i tifosi sono la componente più importante. I ragazzi devono capire che la rabbia dei tifosi, in questo momento, non è tanto dovuta ai risultati, quanto alla sensazione che non si stia facendo abbastanza per la maglia. L’obiettivo è far capire ai nostri sostenitori che investiremo il massimo del nostro sacrificio per loro. Stimolare la presenza del pubblico al Penzo è davvero uno dei nostri obiettivi: dobbiamo dimostrare che in campo daremo tutto, e i tifosi saranno un’arma in più, soprattutto in una piazza e in uno stadio come

il nostro. Questa società ha grandi progetti, ed è stata l’idea a lungo termine che mi ha affascinato, ma non possiamo guardare troppo lontano in questo momento. Oggi bisogna essere sinceri, guardare alla dura verità dei risultati. La squadra deve dimostrare alla città di Venezia che il simbolo del Leone davvero ci rappresenta: non si tratta di vincere o perdere, si tratta di soffrire, di lottare, di sacrificarsi.”

La delusione dei tifosi: “Squadra costruita senza alcun senso”

La delusione dei tifosi dell’Unione che hanno scritto il loro pensiero in un volantino. Eccolo. “Di personaggi spocchiosi e pieni di sé ne abbiamo visti tanti negli anni qui in laguna. “..” Siamo passati davanti a tre fallimenti negli ultimi 1 7 anni. Anni di dilettanti di campi sperduti e di risalite. Dure ma orgogliose e abbiamo ben stampate in mente le immagini di chi queste risalite le ha vissute e supportate. L’arrivo del sig. Niederauer è stato visto come un graduale passaggio dopo la gestione Tacopina e pertanto con ottimismo da tutta la piazza. Purtroppo la promozione in serie A ha distolto l’attenzione di molti dal reale progetto e dalle reali intenzioni di questa società. Una promozione, ottenuta grazie al lavoro encomiabile di mister, squadra e staff, è stato l’unico raggio di luce in

un anno e mezzo di buio. La disastrosa retrocessione speravamo e pensavamo avesse lasciato spazio ad un cento nuovo e che gli errori passati si potessero correggere se non almeno non ripetere più”.

E continua: “Guardiamo agli ultimi mesi dove di cose da salvare non ne troviamo nessuna. Una squadra costruita senza senso alcuno, pescando stranieri che puntano alla laguna come al luna park dove potersi divertire senza che qualcuno dica qualcosa, una dirigenza assente senza un direttore sportiva che faccia una campagna acquisti come si deve per una squadra di B e la riconferma del sign. Menta totalmente inadatto e incapace in un ruolo che non gli compete”.

“Ma il ruolo del sig. Niederauer in tutto ciò è quanto di più disprezzabile possiamo trovare - prosegue -. Mai un

mea culpa ma altresì un rimbalzo di colpe agli altri continuo e adir poco deprecabile. (…) Ora diciamo basta. Siamo stufi di tutto. Che il mondo del calcio sia cambiato lo si sa da tempo ma non possiamo permettere che i nostri colori siano sfruttati soltanto per uno sporco business teso a mercificare il nome del VeneziaMestre e avvicinare tifosi da fuori quando l’opera di de radicalizzazione della squadra del suo territorio è in atto ormai da tempo. Non resteremo a guardare e soprattutto faremo arrivare alle orecchio di chi non vuol sentire la nostra voce fuori dal coro”.

“Non ammaineremo le nostre bandiere e continueremo con quanto già fatto a Como e sarà la squadra a dover riconquistare la fiducia della gente e prima di tornare sotto la curva ne dovranno passare di partite”. (c.a.)

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Venezia Calcio. Cambio in panchina, a Ivan Javori subentra Paolo Vanoli
Sport

#Regione

L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per il futuro

In Veneto è di nuovo boom turistico “Crescita notevole, flussi a livello 2019”

l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto. L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro. Assessore, è soddisfatto?

“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in

particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in particolare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”. Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema?

“Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura

della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione e tutelarne la fragilità”.

Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?

“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superfi-

cie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sostenibilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.

Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?

“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non

solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi. Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.

Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?

“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.

Il primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.

Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma

Il Punto

Migranti, la politica s’è rotta

è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha ribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.

Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857

sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?

Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con

121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.

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“I
ASCOLTA IL PODCAST DE IL PUNTO

“Nuove start-up e tanta ricerca: così Israele affronta la siccità”

Confronto a tutto campo tra Consorzi di Bonifica e organizzazioni. Venturini: “Sul problema della carenza idrica dobbiamo prendere spunto e avere la capacità di trovare soluzioni insieme”

Il problema della carenza idrica ha attanagliato l’Italia e il Veneto con particolare violenza la scorsa estate. Fiumi in secca, necessità di ridurre l’uso di questa risorsa, ricerca di strategie per ovviare al problema hanno rappresentato l’emergenza degli ultimi mesi. L’Italia su questo fronte non è sola: altrove nel mondo molti paesi si scontrano con la siccità e alcuni di loro hanno trovato soluzioni d’avanguardia per garantirsi una quantità d’acqua sufficiente. Tra questi c’è Israele, pioniere in questo senso, che sta dedicando energie e risorse all’individuazione di nuove tecnologie. Per questo il gruppo consiliare Forza Italia in Regione Veneto ha voluto promuovere un incontro con Raphael Singer, Consigliere Capo dipartimento affari economici dell’Ambasciata d’Israele in Italia. Un’occasione per sentire dalla sua voce quali sono le opzioni per l’Italia e per favorire la conoscenza con i protagonisti del settore primario veneto. Presenti all’incontro, voluto e moderato dalla consigliera regionale padovana Elisa Venturini, referenti di Anbi Veneto, dei consorzi di bonifica, di Confartigianato

“Da Israele c’è sicuramente da imparare – ha sottolineato la consigliera Venturini -, per questo abbiamo voluto prendere spunto dalle best practice, sapendo che la terra veneta è laboriosa e che per noi le difficoltà sono delle sfide. Dobbiamo avere la capacità e la tenacia di trovare soluzioni, insieme. E per lavorare insieme bisogna conoscersi: ecco il motivo dell’incontro”. E ha aggiunto: “Senza ombra di dubbio attraverso le sinergie si riescono a trovare delle soluzioni per affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte, ovvero le conseguenze della pandemia, della guerra, della crisi energetica, del cambiamento climatico. Per farcela è necessario instaurare delle relazioni con chi ha già affrontato prima di noi determinate situazioni e individuare possibili soluzioni innovative”.

“Lavorare con Israele significa lavorare con paese all’avanguardia su questi temi – ha precisato Edda Fogarollo, presidente dell’Associazione Cristiani per Israele – Italia -: Sul fronte dell’energia, della ricerca e della scienza infatti Israele

ha il maggior numero di Premi Nobel nel mondo”.

Raphael Singer ha quindi sottolineato il grande sforzo messo in atto dal suo paese, dal punto di vista degli investimenti, grazie ai quali “centinaia di piccole start up israeliane stanno producendo idee tecnologiche integrate per i sistemi agricoli israeliani, che poi vengono esportate. È forte l’incoraggiamento a proporre idee, specialmente in materia di gestione dati, intelligenza artificiale, agricoltura di precisione”. Singer ha ricordato che la carenza idrica è stata una sfida epocale per il paese, fin dalla sua costituzione: “Per noi l’acqua è

come oro ed è per questo che siamo capofila a livello mondiale sul fronte dell’irrigazione: il 40% dei sistemi di irrigazione mondiali è israeliano, ma solo il 3% del mondo agricolo viene irrigato. Per gli italiani la sfida è quella di guardare avanti, oltre alle tecniche tradizionali”. Focus anche sul connubio tra agricoltura e produzione energetica, con il suggerimento di investire nell’agrivoltaico: “Invece di trasformare campi agricoli in campi fotovoltaici si possono fare entrambe le cose: sopra si mettono i pannelli, sotto le coltivazioni – ha affermato –. Su questo stiamo lavorando in Israele e siamo

disponibili a condividere le nostre esperienze”.

Singer ha infine evidenziato l’importanza del riutilizzo della risorsa idrica: “Noi riutilizziamo il 90% delle acque, che vengono impiegate nell’agricoltura – ha spiegato -. So che in Italia esistono sono regole che non lo consentono, ma per noi è vitale. Sappiamo poi che in Italia si sta parlando della desalinizzazione: in Israele circa il 60% dell’acqua potabile proviene da acque desalinizzate. Anche in questo caso siamo disponibili a lavorare insieme alla Regione e alle categorie economiche”.

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Padova, Confagricoltura Veneto e Padova, Coldiretti, Cia, Camera di commercio, Confindustria Veneto Assindustria Veneto Centro. Giorgia Gay L’incontro. Il gruppo consiliare di Forza Italia in Regione ha invitato l’ambasciata

“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso

Firme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin. Raccontano le loro storie anche celebri

cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso.

Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.

Spazio naturalmente anche ai protagonisti dello sport. E anche

qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con la moglie, Fede-

rica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo

ministro della Giustizia Carlo Nordio, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte. Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.

Norma anti-rave, “per le Pro Loco nessun pericolo all’orizzonte”

Il Veneto è teatro di eccellenze: artistiche, naturalistiche, enogastronomiche… ma è terra di primato anche per la ricca realtà del volontariato culturale. Un esempio è sicuramente quello delle tante Pro Loco. In questi giorni, con le perplessità suscitate dal decreto legge cosiddetto anti-rave - che pare intervenire pesantemente sugli assembramenti anche in occasione di pubblici spettacoli - viene da chiedersi se anche l’attività delle Pro Loco ne risentirà. Ne parliamo con Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto, associazione che raccoglie oltre 530 Pro Loco. Il timore diffuso è che questa norma possa pregiudicare la libertà di riunione ed essere pregiudizievole anche per gli appuntamenti di carattere folcloristico, che sono il cuore delle attività delle oltre 500 Pro Loco che caratterizzano la nostra regione. Cosa ne pensa?

“Mi auguro che non avvenga assolutamente questo, però in Italia suc-

cede sempre così, che vengono fatte delle norme il cui obiettivo è pregevole - la norma che tenta di evitare quegli episodi successi di questi raduni un po’ fuori dai limiti è condivisibile - ma poi le stesse norme vengono applicate anche in modo distorto. Io però non sono preoccupato, perché quello che svolgiamo noi sono manifestazioni ed eventi che nulla hanno a che spartire con l’obiettivo della legge”.

Invece un aspetto che forse ci dovrebbe preoccupare è lo stato dei bilanci comunali, sempre più scarni. Pensa che nel 2023 riusciremo a

garantire un’offerta culturale all’altezza di quella che è stata finora, o ci sarà una compressione delle attività delle Pro loco?. “Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e quest’anno abbiamo visto la ripresa, dopo il Covid, degli eventi e delle manifestazioni che hanno organizzato e stanno organizzando le Pro Loco, con una partecipazione attiva di tantissime persone, sia come volontari e sia come partecipanti. La gente era in attesa di queste riaperture e sta riempiendo tutte le manifestazioni che facciamo. Al di là delle difficoltà che ovviamente incombono anche da un punto di vista dei costi, noi ci auguriamo che le cose si assestino e che si possa andare avanti; nel periodo del Covid, per esempio, i volontari nel Veneto erano passati da circa 50mila a 40mila, e quest’anno siamo ritornati a 50mila: numeri che danno il polso della situazione. Ho fiducia che nonostante le difficoltà che ovviamente ci sono - è inutile negarlo - c’è la consapevolezza che

ognuno deve fare la propria parte, e noi faremo la nostra”. Il Veneto, nel corso dell’estate 2022, ha registrato un considerevole incremento delle presenze turistiche. Può essere dovuto anche all’attività di animazione dei tanti volontari delle Pro Loco?. “Sicuramente è un volano non indifferente, ne siamo convinti. E questo soprattutto per quello che un tempo veniva chiamato “turismo minore”, cioè non quello del mare e della montagna, ma quello delle colline, delle città e dei piccoli borghi. Penso al mio territorio, dove anche grazie al riconoscimento UNESCO delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, abbiamo un boom di turisti e visitatori che vengono a percorrere e a vivere le nostre località”. Anche il volontariato e la sua forza sono un’eccellenza tutta veneta.

“Sì, ed è un’eccellenza storica: quest’anno festeggiamo i sessant’anni dalla fondazione dell’UNPLI, cioè l’Unione Nazionale Pro

Loco d’Italia, unica associazione di fatto esistente nel territorio nazionale”. La riforma del terzo settore potrebbe dare un ulteriore impulso al mondo dell’associazionismo e in particolare alle Pro Loco?

“Un impulso non lo so, ma sicuramente una regolamentazione ci voleva. Qualche dubbio l’abbiamo per il futuro, perché aumentare la burocrazia, in Italia, è un esercizio facile che vediamo purtroppo in tutti i settori, e il rischio è che ciò avvenga anche nell’associazionismo”.

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La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio Domenico Basso e Carlo Nordio Da sinistra: Mario Conte, Carlo Nordio, Luigi Brugnaro, Elena Donazzan e Domenico Basso in foto Giovanni Follador ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI PIAZZA24 L’intervista. Giovanni Follador, Presidente Regionale UNPLI Veneto

Valore delle relazioni e impegno sociale

Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.

La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnella-

te di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’azienda partecipa da oltre 14 anni.

L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali.

Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne,

oltre che di lotta alla violenza di genere.

Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.

Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le

sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio, creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.

Despar: un legame sempre più forte con i territori

Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è

quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.

“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio. “Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

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Regione
Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione

Salute

Vaccino antinfluenzale:

quando, dove e perché farlo, chi ne ha diritto gratis

Vaccinazione antinfluenzale, al via la campagna 2022-23

Épartita a ottobre la campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023. Sono 900mila le dosi di vaccino, che la Regione ha messo a disposizione, in distribuzione presso ambulatori vaccinali delle Ullss, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e in alcune Farmacie aderenti. Sono anche disponibile seimila dosi (aumentabili) di vaccino in spray nasale per i bambini da 2 a 6 anni. L’assessore del Veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin, comunica le modalità della campagna stagionale, ribadendo come la vaccinazione non sia obbligatoria ma fortemente raccomandata. Ma cos’è l’influenza? Si tratta, di fatto, di una malattia respiratoria acuta, provocata dalla famiglia dei virus influenzali del genere Orthomyxovirus. L’influenza non dev’essere confusa con il comune raffreddore o con altre sindromi simili che compaiono durante il periodo invernale ma che sono causate da virus diversi. In Italia, come nel resto d’Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale.

Prosegue alla pag. seguente

NOVEMBRE 2022 on-line: /category/salute/

Salute

Tumore alla prostata: al via la campagna LILTforMEN2022 Vaccino antinfluenzale

I SINTOMI - L’influenza si manifesta con febbre, brivido, tosse, mal di gola, cefalea, dolori muscolari, astenia, naso chiuso e/o naso che cola. Alcune persone possono manifestare anche vomito e diarrea, sebbene questi sintomi si verifichino con maggiore frequenza nei bambini rispetto agli adulti. Il virus influenzale può indebolire temporaneamente il sistema immunitario, anche in soggetti giovani e sani, e può favorire la comparsa, insieme all’influenza, anche di infezioni batteriche contemporanee come bronchiti, otiti, polmoniti e sinusiti. L’influenza, in chi soffre già di malattie croniche, può causare un loro peggioramento o causare complicanze, anche infarti e ictus.

COME SI TRASMETTE - Il virus influenzale si trasmette prevalentemente per via aerea. Le persone con il virus influenzale possono essere contagiose da un giorno prima dello sviluppo dei sintomi fino a 7 giorni dopo. La trasmissione del virus può avvenire attraverso le goccioline prodotte dagli starnuti, dai colpi di tosse o quando si parla a meno di due metri da una persona. É importante una corretta igiene delle mani per evitare di infettarsi toccandosi occhi, naso e bocca.

PERCHÉ VACCINARSI - Il vaccino serve ad evitare di contrarre l’influenza e, nel caso di contagio, ad essere più protetti e quindi evitare di sviluppare forme più gravi che possono anche portare al ricovero. Il vaccino non serve a prevenire il raffreddore comune o altre infezioni stagionali causate da altri virus. Vaccinarsi aiuta a proteggere anche le persone fragili con cui si entra a contatto.

Prevenzione per sconfiggere il cancro, se il mese di ottobre è dedicato alle donne a novembre l’impegno della Lilt, Lega Italiana Lotta ai Tumori, si incentra sulla campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini. A Padova, grazie alla collaborazione con la Provincia, la Camera di Commercio, l’Università, l’Ulss 6 Euganea e Movember Team ENAV, prendono il via una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere l’importanza delle visite urologiche per la prevenzione dei tumori maschili.

Fino al 30 novembre sono in programma 4 giornate di visite urologiche gratuite presso gli Spazi Prevenzione Lilt, dalle 9 alle 18, nel quartiere Arcella-Albignasego.

Tra le altre iniziative di sensibilizzazione, dopo la “mattinata con i baffi”, all’insegna dello sport, realizzata in collaborazione col Comune di Montegrotto lo scorso 6 novembre, il 19 a Mestrino è in programma dalle 9 alle 17, “Padellia-mo”, la terza edizione del torneo dello sport del momento.

Infine, il 26 novembre, “riPARTYaMO”, appuntamento al Caffè Pedrocchi di Padova alle 18.30.

In aggiunta dal 21 al 25 novembre prossimo, l’Urologia

dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, offre degli ambulatori gratuiti di prevenzione urologica.

Il check-up urologico verrà effettuato presso le sedi del Monoblocco, in via Giustiniani 2, e l’Ospedale S. Antonio, in via Facciolati 71, lunedì 21, mercoledì 23, giovedì 24 e venerdì 25, dalle 15 alle 18.

Per prenotarsi o avere ulteriori informazioni basterà scrivere una mail a uropd.movember22@gmail.com

“Grazie alle visite gratuite – commenta il dr. Antonino Calabrò, primario di Urologia dell’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e responsabile del servizio di Urologia della Lilt di Padova - abbiamo potuto individuare tempestivamente 10 neoplasie, di cui 7 alla prostata, 1 al rene e 2 alla vescica, oltre ad altre patologie che avrebbero sicuramente compromesso sia la qualità della vita che la funzionalità renale dei pazienti. Invece, possiamo dire di aver permesso a 10 persone di vivere! Non ultimo in alcuni adolescenti è stato possibile riscontrare un varicocele che qualora non trattato avrebbe portato alla sterilità. Questi dati ci confermano l’importanza di proseguire le attività di prevenzione ed allargarle anche ai giovanissimi”.

Vaccinarsi riduce, inoltre, l’utilizzo inappropriato di antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio, e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali). L’uso improprio di antibiotici può comportare lo sviluppo di batteri resistenti e quindi potenzialmente più pericolosi. La vaccinazione del personale che lavora all’interno delle strutture sanitarie aiuta, peraltro, a mantenere questi luoghi più sicuri. La vaccinazione, inoltre, diminuendo il rischio di gravi complicanze, contribuisce a evitare l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione. C’è inoltre da aggiungere l’azione di prevenzione che, con l’andamento epidemiologico dei casi di Covid-19, anche quest’anno risulta ancora più importante. Il vaccino antinfluenzale infatti è un efficace strumento di prevenzione e protezione dai virus responsabili dell’influenza stagionale e dei sintomi correlati. La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, può essere somministrata in sicurezza assieme alla vaccinazione anti Covid.

IL VACCINO È GRATUITO PER ALCUNE CATEGORIE DI PERSONE

Coloro che sono ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza; soggetti di età pari o superiore a 60 anni; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; i donatori di sangue; i bambini sani nella fascia di età compresa tra i 6 mesi - 6 anni (per i bambini è disponibile il vaccino in spray); le donne in gravidanza.

DOVE CI SI PUÒ VACCINARE - La vaccinazione è disponibile dal proprio medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta e presso gli ambulatori dei Servizi Vaccinali delle Ulss. Per i soggetti maggiorenni che hanno già ricevuto il vaccino negli anni precedenti e che non hanno fattori di rischio allergico è possibile anche richiedere la vaccinazione presso alcune Farmacie aderenti alla Campagna Vaccinale.

Salute

una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria

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Fino al 30 novembre in programma visite urologiche gratuite e una serie di eventi per sensibilizzare alla prevenzione
In foto: La presentazione del programma Liltformen 2022

Time is brain. I chiarimenti del dottor Caneva e del dottor Bozzoli dell’ospedale di Cittadella

“Ictus, l’importanza di intervenire tempestivamente”

Riconoscere i sintomi e attivare i soccorsi attraverso la chiamata al 118 permette di effettuare con efficacia il trattamento trombolitico che consente di risolvere l’evento ed evitare un eventuale deficit neurologico

Ictus, l’importante è intervenire in modo tempestivo alla comparsa dei sintomi che lo annunciano per attivare in modo veloce i soccorsi attraverso la chiamata al 118.

Per l’ictus, infatti, dicono gli addetti ai lavori, “time is brain”, perché più si aspetta ad intervenire più aumenta il rischio di perdita di cellule cerebrali con conseguenti danni gravi.

É dunque fondamentale conoscere e saper riconoscere quali sono i sintomi che preannunciano l’ictus.

Si fa, di solito, riferimento ad una scala di valutazione medica, nota come “Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS)”, che richiama l’attenzione su tre aspetti: il linguaggio, gli arti e la mimica facciale.

In primo luogo, dunque, potrebbe essere un segnale di allarme la difficoltà a parlare, ovvero il modo in cui si riesce a muovere le braccia - un arto che cade o che si muove in modo diversoe infine i movimenti del viso, in caso di ictus un lato si muove in modo diverso dall’altro. Cosa fare se si notano questi tre segnali? É importante la tempestività con cui si agisce per essere efficaci. Se si notano perciò queste anomalie è fondamentale ridurre i tempi della presa in carico da parte dei sanitari

e attivare l’ambulanza - attraverso il 118 - per permettere di condurre così tempestivamente il paziente in Pronto Soccorso. L’ictus ischemico - si spiega nella scheda della pagina facebook dell’Ulss 6 Euganea - è infatti una patologia tempo-dipendente: più si è veloci nell’affrontarlo, migliori sono i risultati clinici che si otterranno. “Attualmente è possibile curare il paziente colpito da l’ictus cerebrale ischemico, cioè quando non arriva sangue nel cervello, e, anzi, anche guarirlo” spiega il dottor Giorgio Caneva, Direttore Uoc Neurologia dell’Ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea. “Esiste - prosegue - un trattamento specifico, con un farmaco che viene chiamato trombolitico, il quale scioglie letteralmente il trombo che causa l’ictus. Il grosso problema è che, per riuscire a fare questo trattamento e quindi a risparmiare cellule cerebrali dall’insulto, bisogna arrivare al più presto in Pronto Soccorso. È meglio arrivare in ambulanza per permettere ai sanitari di attivare tutto il sistema che intervenga rapidamente nell’eseguire il trattamento giusto, nei tempi ristretti”.

“Il trattamento con trombolitico - conclude - è tempo dipendente, cioè gli

esiti dipendono dalla tempestività con cui viene effettuato. Addirittura, se si superano le 4 ore e mezza dall’evento non è più possibile eseguire il trattamento. Perciò, se si hanno sintomi tipici dell’ictus, debolezza di un arto – non riuscire a muovere un braccio – difficoltà con il linguaggio oppure la bocca storta, bisogna al più presto attivare il 118 per arrivare in ospedale e riuscire ad avere il giusto trattamento e, magari, risolvere in pochi giorni l’evento per ritornare a casa senza nessun deficit neurologico”.

“L’intervento è tempo-dipendente - insiste il dottor Claudio Bozzoli, direttore Uoc Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cittadella - quindi significa che prima noi arriviamo a fare il trattamento trombolitico prima riusciamo a risparmiare le cellule cerebrali, e migliore sarà la prognosi del paziente. Quindi l’intervento dell’ambulanza e la richiesta dell’ambulanza, quando ci sono quei sintomi sospetti, dev’essere fatta il prima possibile, anche perché durante il trasporto noi cerchiamo di abbreviare i tempi al trattamento, attivando già tutta la catena della rete ictus, il neurologo in sala del Pronto Soccorso, il Pronto Soccorso stesso e il radiologo”.

L’iniziativa regionale rivolta agli studenti. Un km al giorno verso il benessere

Basterebbe percorrere 1 km al giorno per fare molta più strada di quanto si pensi, in direzione della salute e del benessere, in particolare dei più giovani.

È questa la filosofia dell’iniziativa regionale “1 km al giorno educational” che ha l’obiettivo di promuovere stili di vita attivi, ed è a cura della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto.

Gli interlocutori sono i ragazzi in età scolare, nello specifico nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 19 anni, ed è aperta a tutte le classi delle Scuole Secondarie di I e II grado del Veneto.

Gli obiettivi sono dunque quattro: favorire il movimento degli studenti a scuola, ridurre la sedentarietà nei ragazzi, stimolare l’apprendimento e la salute, migliorare il clima e le motivazioni della classe.

Ma come funziona? Le classi partecipanti si impegnano a camminare per almeno 1 km al giorno, per più

giorni possibili, in un periodo che, a partire dal 1 novembre, va fino al 30 aprile dell’anno scolastico. Ogni alunno può decidere di coinvolgere anche dei “simpatizzanti” (familiari, amici, professori ecc.), che si impegnino a mantenersi a loro volta attivi. I ragazzi possono realizzare, inoltre, degli elaborati (disegni, cartelloni, video, poesie, slogan ecc.), frutto della riflessione fatta a scuola

mo 31 maggio, in coincidenza con la Giornata Mondiale Senza Tabacco e con la conclusione di un’altra iniziativa rivolta alle scuole, “Smoke Free Class Competition”.

Sarà premiato, col primo premio regionale, ciascun alunno della classe estratta come vincitrice; è previsto inoltre un “Premio regionale simpatizzante”, estratto a sorte tra tutti coloro che si sono iscritti all’iniziativa.

Un riconoscimento andrà anche a chi ha percorso più chilometri, un altro all’Istituto con più classi iscritte. E comunque tutti gli studenti che si sono impegnati a rimanere attivi per tutta la durata dell’iniziativa riceveranno un riconoscimento.

Fumo, le credenze da sfatare

Il fumo fa male.

È una verità che diamo per assodata, eppure esistono ancora alcune credenze che generano dubbi, soprattutto nei più giovani.

Sfatiamo alcune credenze sul fumo, è il tema dell’infografica realizzata dall’ Ulss 2 Marca Trevigiana, relativamente alla campagna di sensibilizzazione sui corretti stili di vita.

Sigarette leggere, sigaro e pipa, fanno male?

Quante sigarette posso fumare al giorno perché non facciano male?

È un’altra domanda frequente la cui risposta può aiutare a chiarire che non esiste una soglia al sotto della quale il fumo non produce danni alla salute.

È vero che il fumo passivo è meno dannoso?

con il proprio insegnante sui benefici dell’esercizio fisico e sull’importanza di mantenersi attivi. Al termine dell’iniziativa, le classi che risultano aver inviato almeno un elaborato e avere praticato il km costantemente per tutta la durata del concorso, anche se non ogni giorno, partecipano all’estrazione delle classi vincitrici.

La premiazione si terrà il prossi-

Il giorno della premiazione, inoltre, il messaggio dell’iniziativa uscirà dal mondo scolastico per estendersi a tutta la popolazione con l’evento “1 km al giorno nel tuo comune”.

Saranno gli insegnanti ad iscrivere le proprie classi, contattando il referente dell’Azienda Ulss di appartenenza. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 dicembre prossimo.

Questo è il primo punto su cui riflettere. Il termine “leggero” applicato al fumo in realtà è fuorviante. I danni che le sigarette “light” possono causare sono tutt’altro che leggeri e non sono diversi da quelli delle altre sigarette.

È l’ultima delle credenze da sfatare. In effetti è stata da tempo dimostrata la correlazione tra fumo passivo e rischio di gravi malattie, come cancro, infarto e asma.

Ecco perché non dobbiamo dare nulla per scontato e ribadire che le sigarette sono dannose per la salute.

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L’incontro internazionale. Il Professor D’Amico a Washington ha spiegato come raggiungere l’ambizioso obiettivo

Trapianto di fegato, come recuperare anche gli organi non idonei

Molti

fegati vengono considerati non idonei al trapianto, in quanto provenienti da donatori che presentano steatosi epatica (alta concentrazione di grassi), fibrosi oppure deceduti per arresto cardiaco senza possibilità di ripresa, il che impedisce all’organo di essere irrorato di sangue e quindi va incontro a morte cellulare più o meno estesa.

L’obiettivo invece è quello di recuperare anche quegli organi che non sono considerati idonei. Le nuove frontiere di cura e trapianto del fegato sono state l’oggetto di confronto dell’incontro internazionale, Americane The Liver meeting, che si è svolto lo scorso 3 novembre a Washington, organizzato dalla American Association Study of Liver Disease (AASLD). Tra i più importanti esperti del settore, anche il professor Francesco D’Amico, del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroentero-

logiche dell’Università di Padova e professore aggiunto di chirurgia presso la sezione di immunologia e trapianti del dipartimento di chirurgia della Yale University.

I più recenti traguardi nella trapiantologia di fegato, prevedono, dal momento dell’espianto al trapianto, la sua conservazione in una machine perfusion (MP), ovvero una sorta di macchina in grado di conservare per alcune ore l’organo, perfondendolo con un liquido di preservazione speciale oppure sangue, per “ricondizionarlo” e prolungare i tempi di ischemia relativa. Ciò può avvenire

in due modi, o tramite machine perfusion a freddo (ipotermica) dove il flusso al fegato viene mantenuto a basse temperature con un liquido di conservazione che viene pompato all’interno dell’organo attraverso i suoi vasi, oppure tramite una machine perfusion normotermica, dove il liquido è sostituito da sangue compatibile a 37C° che viene ossigenato come “in vivo”. Nell’Università di Yale (Connecticut – USA) è in corso da circa 1 anno un Trial preclinico ambizioso e primo nel suo genere, che utilizza catene corte di RNA interferenti (RNAi) da associare al sangue, durante il ricondizionamento in MP di organi non idonei al trapianto. “Quello che vogliamo fare è riuscire ad utilizzare i fegati scartati e ritenuti non idonei al trapianto mettendoli in machine perfusion normotermica dove al sangue viene aggiunto un farmaco - spiega il professor Francesco D’Amico -. Si

tratta di un pool di farmaci, che inibiscono la trascrizione del RNA dal DNA nelle cellule epatiche, provando così a individuare e bloccare le proteine e le sostanze tossiche che si formerebbero in seguito al danno da ischemia/riperfusione e che condizionerebbero irreversibilmente la ripresa dell’eventuale trapianto successivo. Negli Stati Uniti ogni anno vengono scartati circa 1000 organi per vari motivi. L’obiettivo è rendere idonei, dopo 5 giorni di ricondizionamento in MP normotermica, grazie all’aggiunta del far-

maco sperimentale, molti dei fegati inizialmente definiti erroneamente non idonei, e creare così una banca di organi perfettamente funzionanti e pronti al trapianto”.

Solo nel centro di Padova, diretto dal professor Umberto Cillo, ogni anno vengono trapiantati circa 105 fegati dei circa 1300 trapiantati in Italia, e sempre in Italia ne vengono scartati al momento della valutazione circa il 15%, i quali potrebbero essere utili per ridurre le liste d’attesa visto che la richiesta è naturalmente superiore.

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Salute
Grazie all’aggiunta di un farmaco sperimentale si potrebbero rendere idonei molti dei fegati che non lo sono e creare così una banca di organi perfettamente funzionanti e pronti al trapianto
In foto il professor Francesco D’Amico

FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO

Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto. Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe

Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva.

A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

ORECCHIETTE BROCCOLI E SALSICCIA

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : 400 gr orecchiette; 2 broccoli medi; 300 gr salsiccia; pecorino sardo; olio extravergine; aglio; sale; peperoncino

Preparazione: Pulire i broccoli dividendoli in cimette, togliere la parte verde e legnosa al gambo e tagliare a pezzetti il cuore bianco e tenero. Sciacquarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Lessare i broccoli in acqua salata per 8-10 minuti. Soffriggere in due cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungere la salsiccia sbriciolata con una forchetta e lasciar rosolare per 7-8 minuti. Lessare la pasta nella stessa acqua di cottura dei broccoli, scolarla in padella con il condimento e far saltare per un minuto, mantecando con una generosa grattugiata di pecorino. Servire ben caldo con un’ulteriore spolverata di formaggio grattugiato.

TORTA DI MELE COME UNA VOLTA

Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda

Ingredienti: 1,5 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 1 mela grande

Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.

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Rubrica a cura di Sara Busato Con novembre arrivano il freddo, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine.

Un cambiamento che attendete da tempo potrebbe spingervi a riorganizzare la vostra vita e voltare pagina. Potrebbe essere un periodo faticoso ma ricco di nuovi stimoli

Novembre

Le nuvole che si prospettavano all’orizzonte sono sparite, godetevi questa fase di serenità che contribuirà a rendere più piacevoli le vostre giornate e i vostri incontri

Ariete Bilancia Gemelli Sagittario

Avete bisogno di un momento di pausa per capire esattamente cosa volete. Per il momento siete confusi, forse anche a causa di una certa stanchezza. Il riposo è la migliore medicina

Toro Scorpione

Novembre, il mese di passaggio e di riflessione

Siete un po’ impazienti e insofferenti anche se non capite esattamente il motivo che vi spinge ad un comportamento scontroso. Probabilmente è tempo di smaltire lo stress accumulato

Nuovi incontri renderanno più interessante questo mese di novembre che si preannuncia frizzante e all’insegna del benessere e del divertimento. Non perdete le occasioni che vi si presentano

Non siate sempre così razionali e lasciatevi condurre dalle sensazioni, dalle emozioni e dall’impulso. Riuscirete a superare i vostri timori e sarete più felici

Non è ancora finito il tempo dei sacrifici ma l’obiettivo è a portata di mano. Occorre aver pazienza ed essere determinati per arrivare alla meta. Non manca molto

Capricorno

Non è questo il momento delle prese di posizione. È bene fermarsi ad osservare e riflettere, molti dubbi si chiariranno e potrete intraprendere con maggiore sicurezza il vostro cammino

Leone Acquario

Avete lavorato sodo per far funzionare tutto per bene e vi siete sacrificati molto nelle ultime settimane, ora è tempo di raccogliere i frutti di tanto impegno. Finalmente arrivano le grandi soddisfazioni

Vergine

È questo il momento giusto per dare avvio a nuovi progetti sul lavoro, così come nella vita privata. Una svolta è ciò che serve per cambiare passo e intraprendere nuove strade

C CMY

Avete bisogno di un’accelerazione per risolvere una situazione che ristagna da un po’ e non vi lascia tranquilli. Dunque, osate e mettete voi stessi in primo piano, ne valete la pena

Pesci

Troppo lavoro negli ultimi tempi, ora è giunto il momento del riposo e del relax per tornare a dedicarsi a tutto ciò che vi piace e che avete sacrificato a lungo, comprese le amicizie

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Cancro
Oroscopo

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