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“Saliamo tutti sulla nave di Pigafetta”
Spiega l’artista che aver disegnato Pigafetta di spalle ci coinvolge direttamente. È come essere partecipi delle sue avventure.
L’ispirazione da Caspar David Friedrich. Ora Bonanno realizzerà una graphic novel su Pigafetta
“Un omaggio al mare, metafora dello stato d’animo degli uomini siano essi naviganti, artisti o sognatori”. È questa la descrizione che Antonio Bonanno, 52 anni, siciliano di Catania oggi insegnante di illustrazione e grafica pubblicitaria al liceo artistico di Bergamo, fa del suo ritratto dedicato alla figura di Antonio Pigafetta con cui ha vinto il concorso “Il coraggioso Pigafetta e il viaggio intorno al mondo”, promosso nell’ambito della mostra “Non si farà mai più tal viaggio. Pigafetta e il primo giro attorno al mondo”, da poco conclusasi alle Gallerie d’Italia di Vicenza. Un’ottantina i partecipanti.
L’opera, un acquerello, si può ammirare fino al 28 febbraio a palazzo Leoni Montanari, mentre Bonanno, già grafico pubblicitario per diverse agenzie e case editrici tra cui Salani Editore, ora si prepara a realizzare una graphic novel ispirata al testo realizzato dalle classi che hanno aderito alla proposta didattica delle Gallerie d’Italia dedicata all’impresa di Magellano e Pigafetta. Quando si è avvicinato al mondo del disegno?
Da bambino volevo diventare un cavaliere della tavola rotonda. Il mio giocattolo preferito era la matita, la mia spada con cui ho iniziato a lasciare segni ovunque: su fogli bianchi, abiti, ma anche mobili e pareti di casa. Per me non è mai stato un lavoro, ma una passione, uno stile di vita. Ancora oggi cerco di lasciare un segno con la mia “spada” su una tavola non più rotonda ma rettangolare: il foglio è il mio campo di battaglia. Sono tornato bambino nel paese dei balocchi. Sono un cavaliere del foglio bianco.
Come è evoluta la sua arte nel corso del tempo, a quali stili si è avvicinato?
Disegnavo mostri, robot, supereroi. Così ho coltivato questa mia passione frequentando l’Istituto d’Arte e conseguendo il diploma di maturità d’arte applicata e il diploma di Maestro d’arte con specializzazione in grafica pubblicitaria e poi l’Accademia di Belle Arti di Catania. Mi piace molto l’acquerello, ma la mia tecnica preferita è il tratteggio a china.
Passando a Pigafetta, cosa le è piaciuto di questo personaggio tanto da partecipare al concorso?
Per me è stata una sfida, non pensavo di vincere. Mi andava di sperimentare con l’acquerello e il tema mi stuzzicava perché mi piacciono l’avventura e i viaggi. Sarei stato un ottimo mozzo.
Per realizzare il disegno ha studiato la vita del Pigafetta? Certamente. Un buon illustratore si documenta sempre su quello che deve rappresentare e reinterpretare. Pigafetta era un italiano che insieme a Magellano girava il mondo, scoprendo popolazioni e spezie sconosciute. Ed è grazie a lui che oggi sappiamo molte cose di quei viaggi. Grazie al suo coraggio e ai suoi manoscritti.
Una curiosità, perché l’ha ri- tratto di spalle mentre osserva il mare?
La visione di spalle del protagonista ci fa partecipi del momento, come se noi fossimo insieme a lui sulla nave. Cosa l’ha ispirata, c’è un legame con le sue origini siciliane?
C’è un bellissimo quadro, “Il viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich, che ne è un ottimo esempio. Pigafetta che guarda l’orizzonte è una figura simbolica, esprime tutto il concetto dell’opera. Forse sì, il mio essere cresciuto in un’isola circondata dal mare, mi rende particolarmente sensibile al tema e mi fa viaggiare con la fantasia. Il mare, in tutte le sue forme, in tempesta o calmo, è una me- tafora dello stato d’animo di un’artista e di qualsiasi uomo, che sia siciliano o no.
Lei lavora anche come docente, qual è l’insegnamento principale che trasmette ai suoi studenti?
Credere nei propri sogni, essere testardi nel senso positivo del termine, essere appassionati e professionali. Rimanere giovani dentro.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Organizzare i miei corsi sul tratteggio a china e progettare i miei albi illustrati, sia come autore che illustratore. Ne ho già uno nel cassetto, uno da finire… E poi devo fare ancora una graphic novel.
La bottega storica. La pasticceria di corso Fogazzaro è stata agevolata dalla zona pedonale: