Fuad e jamila

Page 1




Perché questa storia La storia di Fu’ad e Jamila nasce nel 2011 dal desiderio di spiegare, con un linguaggio adatto ai bambini, ciò che stava accadendo in quegli anni a Lampedusa e negli altri luoghi dove avvengono gli sbarchi dei migranti in fuga dalla guerra o dalla povertà del loro paese di origine. Dapprima quaderno di Caritas Italiana per l’animazione, questa storia è ora divenuta un libro. Chi sono i migranti? Donne, uomini e bambini che hanno scelto o sono stati costretti a scegliere l’Italia come porta di accesso verso l’Europa per iniziare una nuova vita. Per questo motivo il nostro è ormai un paese multietnico, composto da cittadini di etnie e di culture diverse. Perché lasciano la loro casa? Chi decide di lasciare il proprio paese, lo fa per trovare migliori condizioni di vita per sé e la propria famiglia: un lavoro, un’adeguata istruzione per i figli o le cure mediche che non può avere in patria. Vi sono tuttavia persone ancor più sfortunate, si chiamano “rifugiati”, che fuggono da guerre, persecuzioni o disastri ambientali e, pur di raggiungere un luogo sicuro, mettono a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari. Da dove vengono? I migranti non partono solo dall’Africa, ma da ogni angolo del pianeta: dal Medio Oriente, dall’Europa dell’est, dal sud America e dall’estremo oriente. Ognuno di loro porta con sé una storia fatta di sconfitte ma anche di tante speranze per un futuro migliore per sé e per coloro che sono rimasti in patria. Quanti sono? Sono 232 milioni i migranti nel mondo: il 3,2% della popolazione mondiale, contro i 175 milioni del 2000 e i 154 milioni del 1990. Sono quasi equamente divisi tra uomini e donne, e nella maggior parte dei casi sono persone in età da lavoro, cioè tra i 20 e i 64 anni. Al settembre 2013 sono arrivate circa 30 mila persone, via mare, dall’Africa per entrare in Europa e molte di loro sono sbarcate a Lampedusa. Tra di essi c’erano circa 6.000 bambini: alcuni con almeno un genitore, la maggior parte soli. Cosa fa Caritas? La Caritas è un’organizzazione della Chiesa Cattolica ed è attiva in tutto il mondo, con sedi a livello nazionale, diocesano e spesso parrocchiale. In Italia opera con l’obiettivo di promuovere la testimonianza della carità nella comunità cristiana, in forme adeguate ai tempi e ai bisogni delle persone. Per questo è impegnata, insieme ad altre organizzazioni locali e nazionali, a garantire la tutela, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti e dei rifugiati. Diversi progetti coinvolgono direttamente i bambini immigrati, accolti nelle “case famiglia” insieme alle loro mamme o aiutati dai volontari ad imparare l’italiano e a fare i compiti mentre i genitori lavorano. C’è chi, invece, arriva nel nostro paese senza genitori, e viene ospitato presso i centri di accoglienza. A cura dell’Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana


Cosetta Zanotti - illustrato da Desideria Guicciardini

Edizioni Lapis


Fu’ad e Jamila attraversarono gli stretti vicoli mano nella mano fino a raggiungere la spiaggia. Le onde si scioglievano a riva in una piccola schiuma biancastra e il profumo salmastro dell’aria saliva per le narici solleticando il naso. Fu’ad accarezzò la pancia tonda di Jamila e la baciò pensando che il loro bambino sarebbe nato al di là del mare, oltre l’orizzonte, nella terra dove tutto è possibile, là dove la notte non esiste e il cibo non manca.



Si guardò attorno e vide molta gente, come lui, pronta ad andarsene. Ancora poche ore e tutto sarebbe cambiato. Non aspettavano altro che il segnale. L’uomo sulla vecchia barca arrugginita urlò che era il momento di salpare e che sarebbero stati in tanti, molti piĂš del previsto. Disse di mettere le donne e i bambini a sedere per primi poi sarebbe stato il turno degli uomini.



Jamila si accoccolò in un angolo in attesa di Fu’ad. Guardò la città in lontananza, la spiaggia e la gente che si accalcava. Se avesse potuto gridare al mare avrebbe urlato quanto è buia la guerra, quanto è nera la fame e come il blu profondo della nostalgia le stringeva il cuore. Fu’ad la raggiunse, si sedette accanto a lei e diede un ultimo sguardo alla battigia. Addio terra, addio profumo di casa.



La notte umida e fredda avvolgeva la vita nel suo mantello scuro. La barca dondolava incerta tra le onde che si erano fatte enormi e nere. Fu’ad stringeva a sÊ Jamila. Ascoltavano bambini e madri che chiacchieravano. Voci gravi di uomini ammassati sul ponte che discutevano di quanto fosse costato quel viaggio, dei debiti accumulati, della speranza di incontrare un parente dall’altra parte del mare.




La barca scricchiolava. Dava l’impressione di non reggere il peso di tutte le persone accalcate una sopra l’altra, ma ancor piÚ sembrava non reggere il peso dei loro pensieri. Speranze, paure, rabbie, dolori e desideri galleggiavano pesanti sulla vecchia imbarcazione. Tra le mani vernice scrostata, odore di ruggine e di sale che saliva per le narici, bruciava e piombava nei polmoni.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.