Festival Nazionale del Teatro 2013 - Città di Casamarciano - Programma completo

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percorsi enogastronomici campani viaggio tra scene e sapori 3/15 settembre 2013 www.festivalnazionaledelteatro.it


percorsi enogastronomici campani viaggio tra scene e sapori 3/15 settembre 2013 www.festivalnazionaledelteatro.it

Il viaggiare, convinti ed uniti, in direzione ostinata e contraria, dal grande De Andrè, è la mia più profonda soddisfazione da Sindaco. Mentre è in scena la peggiore rappresentazione del teatro della crisi italiana, nel senso più ampio del termine, Casamarciano si prepara alla terza edizione del Festival nazionale del teatro. Senza ombra di dubbio, maggior soddisfazione non potrebbe ripagare l’impegno e la fatica delle ultime settimane trascorse nella frenetica preparazione di un evento che è unanimamente apprezzato. Viaggiare in direzione ostinata e contraria tenendo unica rotta il valore della cultura, del volontariato, dell’associazionismo. La mia comunità, in una situazione impegnativa, sia sul fronte progettuale che su quello economico, in tempi strettissimi, ha operato scelte di importanza basilare e dalle notevoli conseguenze per il suo progressivo rinnovamento e per un, altrettanto auspicabile, sviluppo economico e culturale. Coinvolte tutte le componenti cittadine, sia quelle pubbliche e istituzionali che quelle economiche, imprenditoriali e associative. Grazie a questo sforzo collettivo si alza di nuovo e per la terza volta il sipario. Grazie, grazie a tutti! Sono, ora più che mai, convinto, ed i fatti lo dimostrano, che solo con un grande e costante impegno collettivo, potrà compiersi l’evoluzione di una realtà tradizionalmente agricola, come quella Casamarcianese, in un distretto economico culturale evoluto che sappia cogliere opportunità che potenzialmente sussistono ma che, al momento, nessuno, sia in campo politico che in campo imprenditoriale, ha ancora saputo o voluto vedere e cogliere a pieno. Non sarà un’operazione indolore, richiederà impegno, determinazione, volontà e costanza. Doti che, d’altronde, non possono mancare a un volontariato degno di questo nome che, in questo particolare momento di transizione evolutiva della nostra comunità, è, e può, ancor di più, essere concretamente essenziale e determinante; volontariato, tanto essenziale e determinante, da imporre alle associazioni e alle istituzioni locali, in quanto luoghi di amministrazione della cultura, il suo potenziamento, la sua valorizzazione e promozione con una positiva opera di approccio e di sensibilizzazione, sia nell’ambito giovanile che in quello della terza età attiva. Stiamo scrivendo pagine importanti nella storia di Casamarciano, il tempo è galantuomo e sà come e quando ripagare la fatica e il sacrificio. Tanti hanno detto e scritto che «la cultura è il cibo della mente». In realtà questa frase è uno slogan, un luogo comune, una sorta di litania greca che si pronuncia tanto per tenere la coscienza a posto senza carpirne il senso profondo, senza vivere quelle parole con passione. La materia grigia di cui tutti sono dotati, è come un terreno che, per dare i frutti, deve essere coltivato con cura e con metodo altrimenti diventa sterile, inaridisce. I modi e le forme per la coltura del terreno (lasciatemi metafore contadine che tanto mi appartengono!) sono tante ma portano tutte all’utilizzo di un unico concime: la cultura, necessità collettiva, bisogno primario del cittadino, servizio pubblico alla stregua dell’illuminazione stradale e dei Vigili del Fuoco, della sicurezza, degli ospedali. Teatro, musica, pittura, archeologia, enogastronomia e tanto ancora. Cultura è anche mezzo per la definizione e valorizzazione dell’identità collettiva della nostra comunità con l’obiettivo di sviluppare ed utilizzarne le potenzialità e le peculiarità; un utilizzo ecosostenibile nel rispetto del territorio, senza sostegno economico pubblico con l’apporto economico di tante realtà imprenditoriali che investono sul nostro progetto. Mi inorgogliscono le scelte che ho fatto, c’è competenza, motivazione e affidabilità nella mia squadra di lavoro ma ancor di più mi inorgoglisce la mia comunità presente e vivace, attenta e critica, disponibile ed aperta. Questa è la sfida per un domani migliore, a noi l’onere e l’onore di aver tracciato la strada! Il Sindaco Andrea Manzi


Il Festival del Teatro Città di Casamarciano giunge alla sua III edizione; questa è una notizia che potrebbe apparire scontata o banale, se non fossimo in Italia nel 2013. Vivere nel nostro Paese oggi è difficile; qualcuno parla di “guerra” strisciante, di assedio, e la parola che usiamo tutti i giorni più spesso è “crisi”. Ma pensate mai al senso etimologico di questa parola? Ebbene crisi proviene da separo e da decido, due affermazioni importanti nella vita di ognuno di noi; crisi quindi intende uno stato di agitazione, un momento di passione in cui si devono prendere decisioni importanti. Capite come sia diverso ragionare in questi termini e come il valore della nostra presenza e della volontà di fare Teatro in condizioni così difficili sia completamente diverso. Vogliamo dire che c’è un significato profondo in questo progetto degli Amministratori del Comune di Casamarciano e che la lungimiranza e la sensibilità di coloro che vi permettono oggi e in futuro di raccogliervi in uno spazio magico come la Chiesa badiale di Santa Maria del Plesco ha dei meriti enormi, molto più grandi di quanto possa apparire a un esame superficiale. Perché a Casamarciano per quindici giorni accade qualcosa di magico, e come in ogni evento magico la sorpresa e la meraviglia devono avere il primo posto nelle emozioni di ciascuno. A qualcuno sembrerà eccessivo? Forse. Ma se ragioniamo con la parte destra del cervello, quella che è più dedicata agli aspetti affettivi e lasciamo da parte quella sinistra che invece è proposta a decodificare il linguaggio e fa un po’ la parte del logico che vuole trovare a tutto una spiegazione, allora diciamo che oggi sta nascendo, o può nascere, dipende da tutti noi, un Paese diverso. Il Teatro è un’esperienza emozionale che non ci tocca a livello intellettuale ma emotivo; la vita ci dà esperienze caotiche a livello fisico ma è raro che le dia a livello emozionale; noi vogliamo dare esperienze emozionali con un significato profondo e per questo abbiamo deciso di dare a questa terza edizione del Festival un ruolo particolare alla presenza femminile. Questa terza edizione avrà come protagoniste molte DONNE, sia come premiate sia come ospiti, e abbiamo voluto insistere su questo aspetto perché siamo convinti che le DONNE in questo momento storico, e in particolare in Italia, siano al centro di una profonda trasformazione, protagoniste di un cambiamento che le vede ai primi posti nelle battaglie civili, sociali, culturali. Così crediamo sia giusto ribadire e riconoscere la loro capacità di dare emozioni, la loro volontà di non arrendersi al clima di sconfitta che regna troppo spesso nell’animo di noi uomini. Il Festival quest’anno nasce sotto il segno delle DONNE perché: “che cosa sarebbe l'umanità, signori, senza la donna? Sarebbe scarsa, signori, terribilmente scarsa” (Mark Twain). Totò Nicosia Direttore artistico del Festival Rosario Galli Presidente della Giuria Tecnica


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INTRODUZIONE

Mercoledi 3 settembre 2013 Ore 19,00 Presso la Sala Consiliare del Comune di Casamarciano

L’evento “FESTIVAL NAZIONALE DEL TEATRO CITTA’ DI CASAMARCIANO E PERCORSI ENOGASTRONOMICI CAMPANI – VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI” si caratterizza per l’alta attrattività turistica, la dimensione non locale, la capacità di valorizzazione del territorio campano partecipante e dei suoi beni culturali ed ambientali in maniera integrata e non frammentaria. La programmazione ha mirato all’alto profilo artistico ed al carattere dell’unicità, considerata la sua storia. L’evento si articola in più iniziative fortemente integrate tra loro, nel tempo e nello spazio, in modo da non poter essere riconosciute nella loro individualità, ma percepite come manifestazioni dell’evento unico. L’esperienza teatrale locale nasce, anche, dal gemellaggio culturale tra Casamarciano e la Città d’arte di Gibellina (TP). L’obiettivo ambizioso, quest’anno ancor di più, è quello di integrare Campania e Sicilia ed, attraverso questa, il sud dell’Italia ed il Marocco. L’evento inizia il 3 settembre e si conclude il 15 settembre 2013. L’iniziativa si articolerà su due livelli: A) Festival Nazionale del Teatro “Città di Casamarciano” III° edizione B) Percorsi enogastronomici campani_ Viaggio tra scene e sapori: Principalmente rivolta all’asse turistico allo scopo di offrire al visitatore non solo un assaggio, ma una sinestesia vera e propria in tutte le sue sfumature sull’arte campana: frammenti e ricordi dell’artista oltre all’area enogastronomica dove si potranno valorizzare e gustare piatti e specialità tipiche del panorama culinario campano in particolare dei territori di Castelvenere, San Potito Sannitico, Faicchio, Gioia Sannitica, comuni partners di un protocollo d’intesa stipulato ad hoc per la realizzazione delle finalità proprie dell’evento. L’esperienza teatrale nasce anche dal gemellaggio culturale tra Casamarciano e la Città d’arte di Gibellina (TP). L’obiettivo è integrare Campania e Sicilia ed, attraverso questa, il sud dell’Italia ed il Marocco.

- Conferenza stampa di inaugurazione - Presentazione programma artistico del Festival Nazionale del Teatro “Città di Casamarciano” III° edizione e delle attività inerenti “I Percorsi enogastronomici campani_ Viaggio tra scene e sapori”. Ore 20,00 Presso l’Area Festival - Via Santa Maria in Casamarciano

- Inaugurazione della mostra fotografica "I tesori di Casamarciano" a cura del Gruppo Archeologico “L'Oreale” - Spettacolo a cura dell'Associazione Pro-Lauro Gruppo tamburini Castel Lauri ed il Gruppo danze storiche Eterea - Inaugurazione stand “Le tipicità di Casamarciano” - Inaugurazione stand “Le tipicità di Castelvenere e Faicchio” - Inaugurazione Area degustazioni Ingresso libero

Mercoledi 4 settembre 2013 Ore 20,30 Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Compagnia Teatrale "Calandra" Il mistero dell'assassino misterioso di Lillo e Greg Regia di Giuseppe Miggiano Serata enogastronomica con menù a tema

giovedi 5 settembre 2013 Ore 20,30 Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Associazione teatrale “Eduardo Scarpetta” di Gioia Sannitica Pensione O' Mare chiaro di Valerio Di Piramo Regia di Ida Formato Serata enogastronomica con menù a tema


venerdi 6 settembre 2013 Ore 20,30

sabato 7 settembre 2013 Ore 20,30

Via Curti - Casamarciano

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Festa degli antichi mestieri e antichi sapori a cura della PRO LOCO Casamarciano

Compagnia teatrale “L’Albero della neve” Doppie Punte di Fabio Salvati Regia di Daniela Coppola

Intrattenimento sonoro

Inaugurazione stand “Le tipicità di San Potito Sannitico e Gioia Sannitica” - Serata enogastronomica con menù a tema

domenica 8 settembre 2013 Ore 20,30

giovedi 12 settembre 2013 Ore 20,30

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Associazione Teatrale “Il dialogo” di Cimitile Filumena Marturano di Eduardo De Filippo Regia di Ciro Ruoppo

Teatro “Si” di Perugia Ecco la sposa di R. Coney e J. Chapman Regia di Gianfranco Battistini

ore 12,00 “Aperitivo in cantina” presso Cantina Napolitano in Casamarciano - Serata enogastronomica con menù a tema

Serata enogastronomica con menù a tema

lunedi 9 settembre 2013 Ore 20,30

venerdi 13 settembre 2013 Ore 20,30

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Compagnia “Favola Folle” POP_L'amore disperato di Romeo e Giulietta Regia di Carlo Compare Serata enogastronomica con menù a tema

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Esperienze artistiche dal Marocco Inaugurazione stand “Le tipicità siciliane” a cura della città gemella di Gibellina (TP) Serata enogastronomica con menù a tema

Martedi 10 settembre 2013 Ore 20,30

sabato 14 settembre 2013 Ore 20,00

Anfiteatro Romano di Avella

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Compagnia dei Narratori dell’Arte di Mani e Vulcani Processo a Nerone (il matricidio) di Massimo D’Antonio Regia di Salvatore Totaro (Fuori concorso)

Galà di premiazione della III° edizione del “Festival Nazionale del Teatro Città di Casamarciano" con artisti nazionali ed ospiti internazionali.

Mercoledi 11 settembre 2013 Ore 20,30

domenica 15 settembre 2013 Ore 20,30

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Complesso badiale Santa Maria del Plesco

Esperienze artistiche del Comune di Castelvenere Concerto bandistico della Città di Castelvenere con l’opera “Aida” Maestro Prof. Pasquale Aiezza - Direttore Artistico Salvatore Simone

Compagnia Teatrale Proloco Casamarciano Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo Regia di Giovanni Cavaccini

Inaugurazione stand “Le tipicità di Castevenere e Faicchio” Serata enogastronomica con menù a tema

Serata enogastronomica con menù a tema Chiusura dell’evento .


Programma artistico

Compagnia Teatrale "Calandra" (LE) con l'opera "Il mistero dell'assassino misterioso" di Lillo e Greg_ Regia di Giuseppe Miggiano

Compagnia teatrale “L’Albero della neve” (RM) con l’opera “Doppie Punte” -Commedia in due atti unici di Fabio Salvati - Regia di Daniela Coppola

Il giallo più comico del secolo! Al Castello di Worthington è stato commesso un omicidio e il detective Mallory deve indagare. I sospetti cadono a mano a mano su un personaggio che ovviamente tenta di scagionarsi. Il quadro è quasi scontato, banale….. Un detective, un morto, alcuni sospettati, ma…….attenzione! Succede qualcosa sul palco…..e alla fine di ogni atto la commedia continua. La commedia nella commedia…..il gioco nella realtà, la fantasia nel concreto…Gli attori danno sfogo alle loro capacità ma anche alle ormai note “rivalità artistiche”. Ci sarà da divertirsi!

Piccoli frammenti di vita quotidiana diventano il pretesto per sorridere e parlare di donne e della infinita partita che il mondo femminile intrattiene da sempre con la realtà.

Associazione Teatrale “Eduardo Scarpetta” di Gioia Sannitica (CE) con l'opera “Pensione O' Mare chiaro” di Valerio Di Piramo- Regia di Ida Formato Commedia brillante in due atti, racconta la storia di Carla e Mario, due imprenditori milanesi che si recano in una piccola pensione a Genova gestita da una famiglia napoletana un po' strana. Peccato che Carla abbia parecchi pregiudizi sui napoletani...... Ricca di equivoci, la storia è ben condita da imprevisti e strani personaggi: un sultano accompagnato dal suo segretario, due suore, una contessa , un professore di lettere e ....Crocifissa

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Due storie collegate da una sottile astuzia narrativa, due destini differenti, diverse le risposte, identica la fatica e la sapienza, perfino quando la vita si propone in maniera tragicamente paradossale. I atto: “ERA PERFETTA” Una partita con la realtà giocata sul tavolo di una selezione lavorativa, diventa una sfida sui temi identitari ed esistenziali dei due contendenti. La realtà è il terzo giocatore: continuamente evocata, tenta di infiltrarsi in tutti i modi nella contesa a due fino ad avere la meglio nel più classico dei modi, la beffa finale. II atto: “UN BENE DELL’ANIMA” Ancora una contesa con la realtà, ma questa volta l’epilogo, paradossalmente tragico, si manifesta come un’imboscata del destino nelle pieghe della malinconica spregiudicatezza della protagonista. Come in una soggettiva cinematografica, il racconto pedina la comprimaria del primo atto, sorprendendola in un momento qualunque della sua scombinata giornata.


Associazione Teatrale Il dialogo di Cimitile (NA) con l’opera "Filumena Marturano" di E. De Filippo - Regia Ciro Ruoppo

Compagnia Favola Folle (MI) con l'opera "POP_L'amore disperato di Romeo e Giulietta" / Regia di Carlo Compare

“Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, è forse la commedia italiana del dopoguerra piú conosciuta e rappresentata all’estero. Innovativo e quanto mai attuale l’allestimento a cura di Ciro Ruoppo che pone in scena un’inedita Filumena, ragazzina, amante, madre ma soprattutto simbolo del “riscatto morale” di una donna che reclama giustizia dal proprio destino. Impronta personale quella data dal regista Ciro Ruoppo, che ha scelto una scenografia essenziale, una gabbia dorata, che rappresentasse la vita della protagonista: venticinque anni trascorsi accanto ad un uomo, donandosi completamente e ricevendone poco o nulla in cambio. Dentro la sua gabbia Filumena è disposta a subire offese, ad accontentarsi, con la speranza di ritrovarsi accanto una famiglia, un giorno. Le sbarre finalmente si apriranno nel momento in cui il protagonista, Don Domenico, riuscirà a comprendere l'amore che prova e che forse aveva sempre provato per Filumena.

“Pop”, diversamente dal testo da cui prende le mosse, non è una tragedia ma la “tragedia di una commedia” o più semplicemente una commedia che si conclude tragicamente. Il nostro spettacolo è Understatement puro e cioè un modo di presentare avvenimenti drammatici con un tono leggero, ironico, come se fosse una cosa da niente: Facciamo Shakespeare facendo finta che non sia importante, parliamo d’amore, guerra e morte come se stessimo parlando di calcio al bar. Tutte queste cose le sottovalutiamo e le sottostimiamo, non per svilirle, ma, al contrario, per connetterci al significato primo e più semplice dei temi che affrontiamo perché siamo disposti ad assimilare senza paura un concetto semplice mentre ridiamo, molto più che in qualsiasi altro modo.

Fino al momento del matrimonio l'esistenza della protagonista è cruda e difficile, nata in una famiglia numerosa, prende la strada della prostituzione a soli diciassette anni. Quando si ritrova mamma di tre figli, che può crescere solo di nascosto con i soldi di Domenico, pur di arrivare ad una unione "legale" è costretta a fingersi morente, ma anche questo suo tentativo è destinato a fallire. Tutti i sentimenti di umiliazione, di rabbia, di speranza di Filumena vengono sviscerati dai monologhi interpretati da Tina Spampanato, sorretta splendidamente dai suoi compagni di palcoscenico. Convincente Salvatore Maccaro che ha dovuto interpretare la difficile parte di Domenico Soriano, il Mimì tanto caro ad Eduardo De Filippo. Bravo e padrone del palcoscenico Felice De Cicco che con il suo personaggio, Alfredo Amoroso, ha messo in luce uno degli interpreti chiave della commedia rappresentata sul palcoscenico viterbese. Liana de Rosa, nella parte di Rosalia Solimene, ha dato la dimostrazione che il teatro amatoriale non ha nulla da invidiare a quello professionistico riuscendo ancora una volta a coinvolgere il folto pubblico presente. L'eccellente regia ha rispettato i dialoghi originali, inserendo un proprio omaggio all'opera di Eduardo, con la figura di Filumena bambina, visualizzazione scenica dei ricordi e dei pensieri della protagonista e rendendo in musica due poesie originali del grande autore napoletano. Grandi applausi a tutta la compagnia, nessuno escluso, per aver saputo rendere merito ad uno dei testi più importanti della commedia italiana. Un omaggio che avrebbe probabilmente gradito lo stesso Eduardo, se avesse potuto assistere.

Compagnia dei Narratori dell’Arte di Mani e Vulcani (NA) con l'opera "Processo a Nerone (il matricidio)" di Massimo D’Antonio_ Regia di Salvatore Totaro Nell’anno 59 d.C. si consuma nei Campi Flegrei uno dei più feroci crimini di cui si macchiò Roma: il matricidio dell’imperatrice Agrippina, perpetrato per mano di suo figlio Nerone. Una notte splendida, illuminata da una miriade di stelle. Il mare è sereno, c’è la luna piena, l’acropoli di Puteoli che si staglia nitida all’orizzonte. In occasione delle feste Quinquatrie l’imperatore Nerone invita la madre Agrippina a trascorrere qualche lieto giorno in sua compagnia a Baia, poi l’accompagna al porto, dove l’attende il vascello opportunamente sabotato a Miseno dal suo complice Aniceto. Prima di farla salire a bordo resta ancora un po’ di tempo a parlare amorevolmente con lei, e per rendere più credibile l’inganno, godere fino in fondo di quel momento supremo, la bacia sul volto e la stringe in petto. L’agguato però fallisce. L’imperatrice sfugge per un soffio ai sicari e, mentre la nave affonda, raggiunge la costa a nuoto e si barrica nella propria villa di Bacoli. Ma la morte è solo ritardata. Come per l’assassinio delle Idi di marzo, gli dei hanno deciso di portare a compimento l’oracolo proferito molti anni prima e per l’Augusta è giunto il tempo di pagare i molti delitti di cui si è macchiata affinché suo figlio si impossessasse dell’impero


Concerto bandistico della Città di Castelvenere: Solo Verdi

Esperienze artistiche dal Marocco: Suoni e colori dal Marocco

La marcia Ernani tratta dall’omonima opera (con coreografia), Introduzione dell’opera “La Traviata” (solo banda), “La vergine degli angeli” dalla “Forza del Destino” (con coro), Il finale dell’atto II° “La Traviata” (con coreografia), Liblam nei lieti calici da “La Traviata” (con coro e voci soliste), Di quella Pira da “Il Trovatore” (voce solista), Và Pensiero da “Il Nabucco” (con coro), Ah forse è lui e sempre libera da “La Traviata” (con voci soliste), La donna è mobile da “ Rigoletto”, Finale del II° atto da “Aida” (coro, solisti e coreografia) Maestro Pasquale Aiezza Direttore Artistico Salvatore Simone

con Mounir Ben Younes (percossione), Oumaima Belghaoute (canto), Lekbir Ghazout (oud piu ghitarra), Morad Saady (tastiera).

Teatro Si (PG) con l'opera "Ecco la sposa" di R. Coney e J. Chapman / Regia di Gianfranco Battistini Commedia brillante in 2 atti di Ray Cooney e John Chapman. In casa Westerby fervono i preparativi per l'imminente matrimonio della piccola Judy. Tutto sembra svolgersi al meglio anche se nella più totale frenesia, fino a quando il padre della sposa incassa un brutto colpo... l'arrivo di una ragazza "immaginaria" che scombinerà tutti i programmi della famiglia. Si immagini quali possano essere i sogni nascosti di un pubblicitario stressato e ipocondriaco, sposato da vent'anni, con una suocera arrogante, un suocero felicemente svampito, con una figlia in procinto di sposarsi. Il suo precario equilibrio è pronto a saltare, grazie ad un improvviso quanto inatteso attacco di follia, sotto forma di una splendida e disinibita ragazza, per concretizzare finalmente le sue fantasie e rendere più movimentata la sua esistenza così grigia. Peccato però, che tutto questo accada proprio nel giorno delle nozze di sua figlia!!! Ciò che ne deriva è un incessante susseguirsi di situazioni paradossali, battute scoppiettanti e colpi di scena che ci accompagnano tra le risate verso l'inevitabile, ma di sicuro non scontato finale.

Compagnia Teatrale Proloco Casamarciano_ con l'opera in tre atti "Uomo e galantuomo" di Eduardo De Filippo - Regia di Giovanni Cavaccini Il gruppo teatrale della proloco di Casamarciano, mette in scena "Uomo e galantuomo", commedia in tre atti del grande Eduardo, scritta nel 1922 ed andata in scena quattro anni dopo. La regia e' di Giovanni Cavaccini , le scene di Carmine Ciccone. Continua con questa rappresentazione l'esperienza amatoriale dei ragazzi di Casamarciano, che con entusiasmo e lavoro costante tengono viva la tradizione e la passione di fare teatro.Una esperienza che si va consolidando attraverso corsi di formazione specifica e con la partecipazione ad altre kermesse territoriali. La trama: le vicessitudini di Gennaro capocomico di una compagnia di guitti , impegnata a mettere in scena un dramma in un albergo di Bagnoli,si intrecciano con quelle del bello Alberto , amante di Bice, a sua volta maritata con il conte Tolentano. Attorno a loro un intreccio di situazioni ambigue e di tradimenti , di miseria e di follia. Proprio la follia diventa l'unica scappatoia ingegnosa per uscire da situazioni incresciose: Alberto si finge matto per per evitare lo scandalo, il conte Tolentano escogita la pazzia per giustificare i tradimenti nei confronti di Bice,ed e' la follia l'unico espediente che puo' utilizzare Gennaro per evitare di pagare il conto dell'albergo ed il carcere


PERCORSI ENOGATRONOMICI CAMPANI VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI La programmazione e la progettazione dell’evento “FESTIVAL NAZIONALE DEL TEATRO CITTA’ DI CASAMARCIANO E PERCORSI ENOGATRONOMICI CAMPANI – VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI” ed in particolare la seconda sezione dello stesso, ossia I PERCORSI ENOGATRONOMICI CAMPANI – VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI, nasce dalla consapevolezza che la conoscenza, la valorizzazione e la promozione del patrimonio storico-culturale di un territorio sui mercati turistici nazionali ed internazionali è perseguibile attraverso un’attività di comunicazione integrata volta ad aumentare il potenziale turistico in uno con la ricerca di una concreta prospettiva di sviluppo, e dall’esigenza di offrire uno sguardo sulla creazione di un percorso sinestetico tra il territorio ed il patrimonio storico-artistico-culturale. Un percorso polisensoriale non solo, ma anche centro d’esposizione di opere concernenti il teatro e l’arte della tradizione campana. Quali le finalità? • Offrire un grande evento culturale di promozione del nostro patrimonio identitario e territoriale che abbraccia e involge più province con assaggi di realtà minori che meritano di essere conosciute e valorizzate. • Creare percorsi misti: spettacolo teatrale, musica, arte e rassegne enogastronomiche, Puntare sul ruolo della promozione dell’identità primaria in nuovi contesti extraregionali. L’evento proposto si articola in più iniziative fortemente integrate tra loro, nel tempo e nello spazio, in modo da non poter essere riconosciute nella loro individualità, ma percepite come manifestazioni dell’evento unico. Il protocollo istitutivo del partenariato pubblico con i Comuni sanniti di Castelvenere e Faicchio e quelli dell’alto casertano di Gioia Sannitica e San Potito Sannitico crea di fatto percorsi innovativi di sviluppo locale che nascono dalla condivisione di una maggiore cooperazione strategica e operativa tra le Istituzioni che, a diverso titolo, hanno compiti e funzioni di programmazione e pianificazione territoriale ed impegna i partecipanti a sostenere e rafforzare i processi di cooperazione istituzionale e di partenariato tra gli attori dello sviluppo locale. Inoltre, nello specifico nell’area nolana sono stati individuati dal MiBAC e dalla Regione Campania due importanti attrattori: il Museo storico archeologico di Nola e le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, senza dimenticare l’Eremo dei Camaldoli di Visciano, il Villaggio Preistorico a San Paolo Bel Sito, e le Dimore Storiche dei “Mastrilli” presenti nei Comuni di Marigliano, San Paolo Bel Sito, Livardi, Tufino, Camposano, Comiziano, l’Anfiteatro romano di Avella. La seconda sezione dell’evento, ossia I PERCORSI ENOGATRONOMICI CAMPANI – VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI, realizzata con i Comuni di Castelvenere, Faicchio, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico integra e valorizza i territori dei partner partecipanti, le loro tipicità , le loro peculiarità, mira a riprodurne, in parte, le eccellenze per una platea di visitatori campani attratti dalla varietà di prodotti, oltre che dagli spettacoli teatrali.

percorsi enogastronomici campani viaggio tra scene e sapori 3/15 settembre 2013 www.festivalnazionaledelteatro.it


Partners Castelvenere Prima esperienza in Campania di Enoteca Comunale. Il nome originario del comune era Véneri forse perchè nella zona vi era un tempio dedicato alla dea Venere. Nel XIV secolo era citata con il nome di Castrum Veneris. Dal 1151 al 1460 fu feudo della famiglia Sanframondo, di origine normanna. Successivamente fu possedimento dei Monsorio. Nel 1532 contava trentasei famiglie che divennero settanta alla fine del Cinquecento. Nel 1638, dopo una attenta valutazione del feudo, fu acquistato dal dott. Lelio Carfora, governatore di Cerreto Sannita, per conto della famiglia Carafa. Nella valutazione o "apprezzo" del feudo del 1638 si viene a sapere che Castelvenere "sta edificato su luogo piano, fortissimo di muraglia, con fossi attorno, di maniera che dalla parte di tramontana sta eminente, per esservi un vallone sotto, per dove scorrono le acque del paese; s'entra per una porta con ponte levatoio dalla parte occidentale, dove si trova una bella strada dritta, di conveniente larghezza, spartita in vichi da una parte e dall'altra". Castelvenere è situato nel millenario Sannio, in provincia di Benevento, in uno dei più caratteristici territori del paesaggio italiano: la Valle Telesina. Si erige su tufi riconducibili alle cicliche attività vulcaniche del Roccamonfina, dei Campi Flegrei e del Somma - Vesuvio. Il territorio comunale si estende per 15 Kmq a Nord-Ovest del capoluogo di provincia su un suolo pianeggiante e disuguale, intercalato da panoramici poggi ed ombrose valli, tra secolari e moderni vigneti ed ulivi che fanno da corona al centro storico. Il centro abitato è posto a 119 metri sul livello del mare e si sviluppa principalmente sulla Statale Sannitica 87 Napoli - Campobasso che, in questo tratto, corre parallelamente al torrente "Seneta" affluente di destra del fiume Calore, e dista 30 Km da Benevento a cui si giunge mediante la superstrada Benevento Caianello (telesina), 30 Km da Caserta, 60 Km da Napoli e 195 Km da Roma. Una rete di strade comunali e interpoderali allacciano al centro abitato le sue quattro contrade: Petrara, Foresta, Marraioli e Tore. Confina con i comuni di Guardia Sanframondi, Solopaca, Telese, San Salvatore Telesino e San Lorenzello. Castelvenere è un graziosissimo Comune del Sannio, adagiato su delle bellissime colline. Ha circa 2500 abitanti. La sua principale caratteristica è la produzione di vino, produzione eccezionale per quantità, per qualità e per numero di vini doc. esistenti. L'aspetto paesaggistico è l'attrazione principale per un'indimenticabile gita. Un Borgo, Castelvenere, dove tutti si conoscono e dove c'è un'accoglienza che ancora contraddistingue queste zone interne della Campania, un'accoglienza calda e calorosa. Su circa 14 kmq di superficie totale del paese di Castelvenere, circa 11 sono ricoperti da coltivazioni a vigneto. Questo significa un immenso patrimonio di vitigno doc, e un immenso patrimonio di produttori dediti all'agricoltura di qualità. Non a caso, a Castelvenere s'incontrano 18 realtà aziendali dedite all'imbottigliamento, che vanno dalla più grande struttura privata dell'Italia meridionale, con una produzione di 6-7 milioni di bottiglie l'anno, alle aziende di più piccole dimensioni che non raggiungono le 10.000 bottiglie all'anno. La vite è un elemento tipico in tutto il paesaggio campano, ma l'estensione e la persistenza di questa coltivazione nell'ambito del paesaggio, così come si presenta a Castelvenere, non si riscontra da nessun'altra parte. Tanto è vero che è , in percentuale, il comune più vitato della Campania


Faicchio Insediamento molto antico, la sua nascita viene fatta risalire al periodo sannitico, preromano; successivamente, lunga e stabile fu la dominazione longobarda. Nel Quattrocento il feudo di Faicchio iniziò a gravitare nell'ottica del regno di Napoli. Da visitare il castello di Faicchio, eretto nel XII secolo, per volere dei conti Sanframondo in una posizione strategica fra due monti. Importante anche la Colleggiata di Santa Maria Assunta, edificio religioso quattrocentesco: Eventi: Festa del Grano , terza settimana di Luglio. Obiettivo dell'evento è la riscoperta delle tradizioni e dei valori della cultura contadina dell'entroterra sannita degli anni '50. in particolare a far rivivere il ciclo del grano: dall'aratura alla semina, dalla mietitura alla trebbiatura,dalla trasformazione del seme in farina a prodotti come pane e pasta che sono alla base della salutare dieta mediterranea,famosa in tutto il mondo e ai tanti altri prodotti che deliziano il palato e allietano le nostre feste. I quattro giorni della Festa del Grano, sono storia,cultura,folklore,alla riscoperta e alla difesa del valore della terra e dei suoi prodotti. Gioia Sannitica Il territorio gioiese è dominato dai resti del castello medioevale e del suo borgo (terra murata), edificati, nei connotati attualmente leggibili, dai Normanni intorno al mille sfruttando l’impianto originario longobardo, su un pianoro di roccia calcarea che termina con una parete verticale, da cui è possibile avere il controllo su tutta la valle del Medio Volturno. Di rilevante valore è la produzione del vino “Pallagrello” (“u pallarellu”) bianco e rosso, ricavato dal vitigno autoctono omonimo di cui la Regione Campania ha riconosciuto, per il territorio di Gioia Sannitica, la denominazione di origine e produzione. Per quanto riguarda la coltivazione dell’olivo è in corso la procedura di riconoscimento del D.O.P. della varietà autoctona “tonda”. L’estrazione dell’olio avviene con frantoio del tipo tradizionale (macina in pietra e presse) con procedimento estrattivo a freddo. Il tipo di olio prodotto è a bassissimo contenuto di acidità e di eccezionale qualità organolettica ed esalta la fragranza del pane lavorato e cotto secondo il metodo tradizionale. Sagra degli Antichi Sapori”, evento, giunto alla 15esima edizione e organizzato dalla Pro Loco Gioiese. La kermesse, una settimana intera per riscoprire il fascino senza tempo delle pietanze tipiche della tradizione gastronomica del Matese. L’obiettivo è proprio quello di far riscoprire ai tanti visitatori attesi il piacere della buona cucina tradizionale locale, fatta di sapori semplici e genuini. Utilizzazione di prodotti a KM0 per premiare le tipicità agroalimentari offerte dal territorio. Il segreto è puntare decisi sulla qualità. San Potito Sannitico La pietra dei bellissimi portali del centro storico, i ruderi antichi, la montagna con le sue antiche leggende segnano il percorso ultramillenario dell’insediamento. SAN POTITO(alt. M. 230), che dal 1862 ha aggiunto il toponimo SANNITICO per ricordare la stretta connotazione con il Sannio storico, è posto alle pendici dei monti del Matese nel versante della Provincia di Caserta. Il sito venne abitato sin dall’antichità in quanto a ridosso sia dei percorsi pedemontani di collegamento con gli altri centri sannitici che di attraversamento del massiccio matesino per l’accesso alle pianure pugliesi. Diverse e notevoli le emergenze archeologiche romane allorquando il territorio, facente parte del municipium di Allifae, era costellato di ville e ricercate abitazioni in virtù della posizione favorevolissima. Prodotto tipico: La tesi più accreditata sulla origine della denominazione "caciocavallo" la fa derivare dalla consuetudine di appendere le forme di formaggio, in coppie, a cavallo di pertiche di legno, disposte in prossimità di focolari. Il primo autore che descrive la tecnica usata dai greci nella preparazione del cacio è Ippocrate nel 500 a. C. In seguito diversi autori latini, fra cui Columella e Plinio, hanno trattato dei formaggi nelle proprie opere. In particolare, Plinio esalta le qualità del "butirro", antenato del nostro caciocavallo, definito "cibo delicatissimo".Il caciocavallo Silano DOP è un formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di vacca di diverse razze, tra cui la podolica, una tipica razza autoctona delle aree interne della Campania. “Caciocavallo silano" riconosciuto il 10 maggio 93 formaggio a denominazione d'origine (DO), ha ottenuto il 01.07.96 la registrazione della Denominazione d'Origine Protetta (DOP), (Reg. CE 1236/96).


Le collaborazioni istituzionali:

Comune di Avella

Un grande patrimonio di risorse come quello ereditato dall’Amministrazione di Avella richiede un approccio nuovo di gestione, una visione strategica integrata di sviluppo territoriale che si è voluto declinare nella seguente missione istituzionale: “realizzare un sistema turistico locale in grado di innescare dinamiche virtuose di sviluppo economico e sociale”. Solo un approccio di tipo organico e strategico, che sappia partire dalle singole realizzazioni o progetti, per innescare processi continui e duraturi di creazione di valore, e la realizzazione di forme di gestione efficaci, di matrice manageriale, permetteranno di rendere strutturale l’innovazione, e aprire la strada allo sviluppo economico e sociale del territorio locale. Con questa premessa programmatica, nella seduta di Consiglio Comunale del 31 maggio dell’anno 2012, è nata ad Avella la “FONDAZIONE AVELLA CITTA’ D’ARTE”, organizzazione non lucrativa di utilità sociale che persegue, secondo gli indirizzi strategici e le linee di politica culturale assunte dal Fondatore, lo scopo di conservare, manutenere e valorizzare beni culturali, nonché valorizzare e gestire organismi, attività e servizi culturali e turistici. Queste le premesse della collaborazione istituzionale tra le Amministrazioni di Avella e Casamarciano: identiche le finalità e la mission di promozione integrata del territorio. Gioiello di rara bellezza artistica, storica e culturale è l’anfiteatro romano che ospiterà l’evento PERCORSI ENOGATRONOMICI CAMPANI – VIAGGIO TRA SCENE E SAPORI con la rappresentazione dell’opera Processo a Nerone dell’Associazione Mani e Vulcani in scena il 10 settembre 2013.


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