Manuale del piccolo guardiacque

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ISTITUTO COMPRENSIVO di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria I grado “Francesco De Sanctis” Via Pianello - 83040 – Caposele (AV) tel 0827 53012 – e-mail avmm02400q@istruzione.it Codice Meccanografico AVIC82900T C.F. 91003730644

PON 2000/2006 MISURA 3 AZIONE 3-1-2005

Progetto “Lungo il fiume Sele: riscoprire le radici del futuro”

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MODULO 1 - “Adottiamo un tratto di riva del fiume Sele”

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IL MANUALE DEL

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PICCOLO GUARDIACQUE

Curiosità, consigli e regole per proteggere il fiume Sele


INDICE

IL MANUALE DEL PICCOLO GUARDIACQUE

Presentazione………………………………………..………….1

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Curiosità, consigli e regole per proteggere il fiume Sele

OPERAZIONE TREDOGGE

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Il lamento degli alberi ……………………………………….…2 Non disboscare…………………………………………..3 La pecora malata……………………………………………….4 Non distruggere l’erba………………………………….5 La biscia erbivora……………………………………..………..6 Non rimuovere il fogliame………………………………7 Il lupo e la volpe……………………………………….………..8 Non catturare animali ……………………………….....9 La biscia e la vipera…………………………………………..10 Non eliminare serpenti…………………………………11 E lo chiamano sport…………………………………………..12 Non abusare della pesca………………………………13 Il killer del fiume……………………………………………….14 Non usare pesticidi …………………………………….15 Partiamo in fretta……………………………………………..16 Non scaricare liquami …………………………………17 Peter Oil ………………………………………………………..18 Non versare sostanze …………………………………19 Barattolo ……………………………………………………….20 Non sversare rifiuti …………………………………….21 Meglio un letto duro ………………………………………….22 Non asportare sabbia …………………………………23 Lettera ai bimbi d Caposele ………………………………..24 Non restringere il letto ………………………………..25 I consigli della chioccia……………………………………..26 Non trattenersi …………………………………………27 La storia di Lele……………………………………………….28 Chi ama la vita …………………………………………..29

IL MANUALE DEL PICCOLO GUARDIACQUE


MODULO 1 - “Adottiamo un tratto di riva del fiume Sele”

rispetta l’ambiente PERCHE’

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L’AMBIENTE E’ VITA !

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LORENZO AMENDOLA ANNUNZIATA CASTRIGNANO CAMILLO CERES MARIA RITA CIBELLIS GERARDO COLATRELLA CLELIA CONFORTI SIMONE D’ALESSIO CARMEN D’ELIA GIULIO FARINA LUIGI NERIO FUNGAROLI GIOVANNA GERVASIO ROCCO GRASSO SABRINA GUARINO DENIS ILARIA CONCETTA LILOIA RAFFAELE MALANGA MARIANTONIETTA MONTEVERDE MARTINA NESTA GERARDO NISIVOCCIA ANTONIO PERNA TERESA RIZZOLO NATALE ROSAMILIA GIOVANNI ROSANIA FRANCESCA RUSSOMANNO VINCENZO RUSSOMANNO GERARDA SOZIO NUNZIA TESTA

chi ama la vita,

…e allora occhio al fiume ! Difendilo da tutti i suoi nemici che sono sempre in azione…

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LA STORIA DI LELE

A conclusione del progetto “Lungo il fiume Sele: riscoprire le radici del

futuro” noi studenti del Modulo n°1 “Adottiamo un tratto di riva del

Nelle sorgenti del fiume Sele Nacque un pesce di nome Lele.

fiume Sele”, abbiamo imparato che il fiume è un ecosistema molto

Strillò forte e poi tacque, importante di cui non si può fare a meno. Il fiume è, infatti, un insieme di

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nuotava bene dentro le acque. Acquistò tanta agilità,

esseri viventi, di ambiente e di condizioni naturali che non sono separabili

tanta prontezza ed velocità.

tra di loro. Ecco perché bisogna difenderlo nel suo insieme, sapendo che

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Ma nel mese di Gennaio

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Si ritrovò in un acquaio.

Lo vide il gatto in cucina E gli venne l’acquolina. Allora Mario prese Lele

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“Domani ti compro un acquario!”

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“Per poco tempo” disse Mario

se facciamo del male ad una parte anche le altre parti soffrono.

Chi vuole bene al fiume deve perciò essere la sua guardia e non

dimenticare mai che ci sono delle regole da rispettare.

Noi gli vogliamo bene e abbiamo deciso di diventare i suoi guardiacque.

e lo riportò nel fiume Sele! Gli alunni di III A-B

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IL LAMENTO DEGLI ALBERI

NON TRATTENERSI DA SOLO LUNGO LE RIVE DEL FIUME

Si lamentavano le acacie e i pioppi lungo il Sele: “Che brutti tempi! Prima ci hanno piantato per difendere terreni e case dalle piene e dalle frane e ora ci abbattono!” “Perché mai, amici miei?” chiese il fiume.

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“Dicono che siamo inutili perché non portiamo i frutti e poi non ci amano; dicono che siamo lanuginose e le nostre foglie cadute sporcano i loro piazzali…” risposero le due piante.

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“ Non abbiate paura!” disse il fiume

per ricordare.”

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Gli uomini hanno sempre bisogno di qualche lezione

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scenderà a diluvio e trascinerà i loro giardini dentro il mio letto.

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“Sentiranno la vostra mancanza, quando l’acqua della montagna

Il fiume è certamente un amico, ma qualche volta è pure nemico: è amico nelle giornate serene, e nemico quando ci sono le piene.

In caso di t emporali o di piogge pr olungate bisogna tenersi lontano dai fiumi, perché può arrivare dalla montagna u na piena che trascinerebbe con sé chiunque si trovi nei dintorni. Non bisogna mai entra re in caverne, quando piove perc hé possono allagarsi. E’ buona no rma, anche, tenersi lont ano da pare ti rocciose e massi…perché la presenza continu a di acqua corrente, in genere, scalza le rocce rendendole instabili e pericolose.

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NON DISBOSCARE I CONSIGLI DELLA CHIOCCIA

La chioccia raggiunse i suoi pulcini lungo le rive del Sele e gridò: “Quante volte devo dire di non allontanarvi da me Lungo le rive, alberi e piante sono poche o sono tante, non danno frutti e nemmeno pane ma sono utili contro le frane.

perché il fiume è pericoloso?”

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“Mammina, ma a noi piace tanto beccare tra le rocce qualche verme e giocare a nascondino nelle caverne….. sai è così bello uscire al sole dopo tante giornate di pioggia a

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dirotto” dissero i pulcini.

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La chioccia spiegò:

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“E’ proprio questo che non dovete fare. Le pietre sono tutte smosse e potrebbero rotolarvi addosso. Le caverne sono delle piscine e voi non sapete nuotare.

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Il fiume è pericoloso per gli uomini, immaginate per voi”…..

Gli alberi lungo il fiume Sele non appartengono all’uomo: essi si trovano lì per difender e gli argini dall’azione erosiva dell’acqua e quindi hanno la funzione di evitare frane e smottamenti. Non tagliare, dunque, gli alberi lungo le rive. Non incidere la loro corteccia con coltelli. Non circondare gli alberi con fili di ferro, altrimenti li strangoli.

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LA PECORA MALATA

NON RESTRINGERE IL LETTO DEL FIUME

Un giorno la pecora aveva il mal di gola e disse al montone: “Scendo giù al fiume a mangiare un po’ di menta e di malva così guarirò subito dal raffreddore.” Giunta a Tredogge non trovò le sue piantine medicinali.

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“Ma dove saranno andate quelle due?” chiese al pioppo. “Le hanno falciate per pulire il terreno, sai i turisti non amano le erbacce. Anche il salice piangente ha fatto la stessa fine.

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Hanno distrutto pure tutte le ortiche che avevo intorno e ora le

Quando un fiume in magra lascia il suo letto, non lo fa mai per qualche dispetto: un bel giorno ritorna ingrossato e si riprende quel che aveva lasciato.

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mie radici sono senza difesa!” rispose il pioppo.

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Concluse, allora, la pecora sconsolata: “A questo punto devo chiedere al montone di portarmi in farmacia a brucare tra

i loro scaffali…. Mica si rendono conto che senza erbe medicinali

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possono esplodere epidemie? Gli uomini diventano saggi solo quando arrivano mucche pazze e influenze aviarie”.

Costruire a ridosso degli argi ni di un fiume, coltivare terreni che appartengono al suo alveo, sono azioni pericolose. Il fiume consente che gli sia rubato terreno che ha abbandonato, ma quando ne ha bis ogno (le piene) se lo riprende senza troppi complimenti… con grave danno per chi ci vive o ci coltiva sopra.

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LETTERA AI BIMBI DI CAPOSELE

NON DISTRUGGERE L’ERBA E LE PIANTINE LUNGO LE RIVE

Cari bambini, io sono preoccupato per come si comportano i grandi nei miei riguardi. Non appena lascio un pezzo del mio letto c’è chi me lo ruba da un lato e chi da un altro.

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Essi dicono: ”Dai, prendiamoci il terreno che ha lasciato, tanto non gli serve più, ormai il fiume Sele è ridotto ad un rigagnolo…..”

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Sono proprio strani i grandi.

ad abitarle in non più di tre, mica le demoliscono.

quando potrebbero arrivare ospiti imprevisti.

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Sicuramente diranno che una casa grande è sempre buona soprattutto

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Costruiscono case per sei persone e quando vi restano

Salici ed ortiche sono medicinali lo sanno benissimo tanti animali che quando hanno una malattia usano le erbe come farmacia.

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E, allora perché pensano che un alveo che un tempo era grande deve essere per forza ristretto?

Non sanno che anche nel mio letto, certe volte devo ospitare tanta acqua non prevista….. e quando l’acqua non prevista

La bassa vegetazione lungo le rive, oltre a trattenere il terreno, serve anche per curare la salute di m olti animaletti. Essa è una specie di farmacia all’aria aperta di cui si s ervono i picc oli abit anti del fiume quando non s i sentono bene. Salici, menta, or tiche, sono delle vere e proprie piante medicinali.

arriva in abbondanza, si riprende tutto lo spazio che vuole. E allora sono guai! Ciao ciao, bambini.

In Natura tutto ciò che esiste è utile ed ha sempre una precisa funzione!

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NON ASPORTARE SABBIA E PIETRISCO DALL’ALVEO DEL FIUME

LA BISCIA ERBIVORA

“Ehi!” disse una rana alla trota “Che fine hanno fatto i vermi e i moscerini”? “ Qui non se ne vedono in giro da almeno una settimana.” rispose la trota. “Ah, ah, ah” sbottò la biscia “rimarrete a pancia vuota.

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Da quando hanno rimosso il fogliame lungo le rive i vermi e gli insetti sono scappati via…. A me, invece, la rane non mancheranno…. ah, ah ,ah”.

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“Solo ancora per poco, serpentaccio! Domani farò le valigie

Se rimuovi il pietrisco e la sabbia presto o tardi il fiume si arrabbia: quando ci sono troppe escavazioni, nessuno è al sicuro dalle alluvioni.!

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e partirò con i miei ranocchietti”, rispose la rana.

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“Che ne sarà di me?” esclamò la biscia.

le gracidò un ranocchietto.

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“Cara mia, farai la dieta. Diventa erbivora e così te la caverai!”

Il letto di un fiume è un insieme di elementi che con il tempo si sono assestati e hanno reso il corso dell’acqua sicuro nella sua discesa verso il mare. Chi manomette il letto di un fi ume lo rende instabile e causa infiltrazioni pericolos e c he possono pro vocare frane o inondazioni!

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MEGLIO UN LETTO DURO…..

NON RIMUOVERE IL FOGLIAME

Disse l’escavatore al camion: “Il fiume dovrebbe ringraziarci perché gli stiamo togliendo tutti quei ciottoli e quel sabbione, così la sua acqua riposerà meglio….. dormire sul terreno e un po’ come stendersi su un materasso di piume!”

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Quello c he si chiama fogliame è cibo per chi ha fame. Sotto quel bel tappeto, vive un mondo utile e lieto.

“Sarà bello,” disse una vecchia quercia” “ma non è proprio così; Quando ci sono le piene,

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l’ acqua abbandona un letto ridotto a colabrodo. Così io me la ritrovo tutta intorno ad allagare case e campi.

“Te lo spiego io” disse la quercia “Un camion senza telaio può essere utile?”

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“Non capisco” disse il camion.

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è come un letto senza rete?”

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Come fate a non capire che un alveo senza sabbia e pietrisco

“No, cadrebbe a pezzi e sarebbe un disastro” ribattè il camion

Anche le foglie cadute dagli alberi hanno una loro funzione. Sono foglie morte, eppure danno la vita. Col tempo esse si decompo ngono e forniscono l’humus necessario alla vita degli alberi e degli animali di un ambiente fluviale. L’humus è fondamental e per la catena alimentare (sostanze organic he, microbi, insetti, vermi, girini, rane, serpenti, uccelli, pesci, etc.).

“Tu l’hai detto, caro camion” concluse la vecchia quercia.

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NON SVERSARE RIFIUTI NEL FIUME

IL LUPO E LA VOLPE Woolf era in agguato ad Avigliano, quando incontrò Fox che prontamente gli chiese: “ Che fai tra quegli alberi notte e giorno? Non ti annoi ad aspettare prede che non arriveranno mai?” Woolf rispose: “Prima o dopo qualche agnello cadrà nella rete e allora…..” Fox ribattè: “Hai già dimenticato il fucile a pallettoni di quel

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Non è segno di amicizia riempire il Sele di immondizia, per il solo fatto che “fiume” faccia rima con “pattume”!

pastore….? Vieni con me: io conosco un posto dove è un gioco catturare

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animali”. “ E dove si trova questo paradiso?” chiese il lupo.

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Precisò la volpe: “Non è lontano, è lungo il fiume Sele, si chiama

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Tredogge. Basta nascondersi dietro a un cespuglio e aspettare gli animali che accorrono assetati. Credimi è cosa da lupacchiotti”.

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Pronunciato quel nome, a Woolf si rizzò il pelo:

“Vai via volpe della malora! Proprio là ci hanno rimesso la pelle i miei bambocci. Soli ed assetati corsero là, caddero in un

Il fiume non è una pattumiera. Quando le sostanze, poi, non sono degradabili, te le ritrovi in eterno.

imboscata e non li ho rivisti più”. “A maggior ragione, vieni e ti vendicherai!” esclamò la volpe.

Non è proprio bello a vedersi un fiume che rassomiglia ad un cimitero.

Il lupo, allora, la licenziò dicendo: “Tu furbacchiona sei ammirata dagli uomini perché sei come loro. Meglio passare per feroci e stupidi e non assalire animali assetati”. 8

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NON CATTURARE ANIMALI

BARATTOLO

Barattolo brillava al sole di Foce Sele in mezzo a bottiglie e sacchetti di plastica. “Che posto bellissimo è Paestum, però è mantenuto malissimo. Guarda quanta immondizia” dissero i bambini di Caposele.

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“Ehi, Barattolo io conosco quei bambini. Ti ricordi? Erano a Tredogge, quando hanno buttato te e me nel fiume.” disse Bottigliolo.

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“Che bella faccia tosta! Se la prendono con gli abitanti di

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Paestum e si sono dimenticati che sono anche loro colpevoli di

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questo immondezzaio” gridò la signora Spiaggia a Tubettolo e Sacchettolo.

Lungo il fiume non è bello catturare un piccolo fringuello: come ti sentiresti se tu, assetata, invece di acqua, ricevi una legnata?

Non c’è niente di più vile c he appostarsi lungo le riv e di un fiume e catturare animali assetati. Molti animali già muoiono a causa di inc identi, di avvelenamenti, per il freddo, di malattie o divorate dai predatori… e per mano dei cacciatori. Almeno lungo il fiume bisogna evitare delle odiose crudeltà !

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NON VERSARE SOSTANZE OLEOSE NEL FIUME

LA BISCIA E LA VIPERA

“Io non ho capito perché gli uomini hanno paura di noi.” disse la biscia alla vipera. “Sono proprio stupidi, non sanno che sono loro a metterci paura !”

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“Io non appena vedo quei giganti me la faccio sotto e tremo nella mia camicia!” ribattè la vipera, “Dai, tu non scherzi mica quando mordi, io invece sono innocua

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eppure ricevo bastonate da tutti!” sentenziò la biscia.

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“ E’ vero! Io cerco di difendermi….. se sapessero che battendo i

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piedi a terra o facendo rumore, me la darei a gambe, forse si risparmirebbero morsi e paura !” concluse la vipera.

Il fiume non è un’insalata che con l’olio va aggiustata: gli oli usati sono rifiuti speciali, sono veleni e non sono dei regali !

Gli oli di qualsias i genere non s ono bi odegradabili, c ioè non possono essere distrutti per via naturale. Quando si posano sulla vegetazione non la fanno più traspirare e quindi, alla lunga, la uccidono. Quando sono ingerit i da animali acquatici bloccano la loro normale respirazione e li asfissiano.

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NON ELIMINARE BISCE E SERPENTI

IL SIGNOR PETER OIL

“Ehi, che cosa fai da queste parti?” chiese il canneto a Peter Oil “Mah! Non te lo so proprio dire, mi hanno scaricato qui nel fiume tra tanti alberi erbe e fiori….” rispose Peter. “Ci mancavi solo tu, ora siamo al completo! Già ci bastavano

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Tura La Fogna e Cida La Peste” ribattè il canneto. “Siete proprio dei pessimi vicini. La trota non mi dà retta, le rane e le bisce scappano i fiori reclinano la testa, le acque mormorano.

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Io non sono il diavolo!” esclamò Mr. Oil.

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“Peggio brutto mio! Tu sei un disastro, sei come le zecche: ti

Ci togli il respiro e sai, senza ossigeno, si muore!”

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disse Tina Sorgen.

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attacchi a noi e non ci molli più.

“ Però, non è colpa tua.” spiegò Tina,

Non ti costa proprio niente, tenere alla larga un serpente. La ricetta è semplice e sicura: tira dritto senza paura!

“ Noi ce la prendiamo con gli uomini che sono tanto stupidi.

Lungo il fiume Sele ci si può im battere in bisc e, vipere, orbettini. Niente paura! Basta munirsi di un bastone con punta ferrata, batterl o per terra o su un sasso e il rettile fuggirà. In ogni c aso, se si vede un rettile basta aggirarlo e non andargli incontro.

Dicono che amano il fiume e poi lo trattano come una pattumiera”.

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NON SCARICARE LIQUAME NEL FIUME E LO CHIAMANO SPORT!

Disse la trota alle sue piccoline: “Finalmente siamo arrivate nel territorio della Riserva Naturale! Qui vivremo in Il fiume è parte della Natura: non ama gli scarichi di fognatura. Vive solo quando è rispettato E semina morte se è inquinato.

pace. Sapete, in queste zone è vietato pescare.”

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Rispose la lontra: ”Non essere tanto sicura, bella mia….. io sono una specie protetta perché dicono che sono in via di estinzione, eppure devo guardarmi intorno un po’ da tutti.

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Non credere che i pescatori sono tutti onesti. Chiamano selvaggi e feroci gli animali come noi che uccidono

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per passatempo anche in tempi e luoghi… vietati”.

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per sopravvivere e sportivi i loro simili che uccidono giusto

I liquami s ono pericolosi per tutti gli esseri viventi perché sono causa di epidemie. La loro capacità di inquinamento è altissima. L’inquinamento, infatti, è dell’equilibrio ambientale !

il

nemico

numero

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NON ABUSARE DELLA PESCA

PARTIAMO IN FRETTA……

“Dai, partiamo in fretta piccini miei” disse la rana ai suoi girini “qui siamo in pericolo.” “Mammina, restiamo qui, vedi che bel pantano e quanti buoni moscerini!” risposero i girini.

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“No, bisogna risalire la corrente dove l’ acqua è più pura. La vedete quella fogna che scarica nel fiume? Quella porta malattie e dopo le malattie la morte.

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“Non perdiamo tempo, dunque andiamo!”

C’è sempre solo un modo Per guarire chi pesca di frodo: questo vizio è una malattia che si cura con le multe della polizia!

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gracidò mamma rana.

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E così, senza indugio partirono.

Anticamente la pesca era un’attività legata alla sopravvivenza degli uomini primitivi. Oggi è semplicemente uno sport. Nello sport non bisogna mai strafare o truccare le regole. Ecco perché bisogna: pescare solo quando è consentito dalla legge; non pescare nelle zone di ripopolamento ittico; non usare metodi scorretti (reti, calce, dinamite). La pesca indiscriminat a non garantisce la sopravvi venza di alcuni pesci in via di estinzione (ad esempio la trota Fario).

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NON USARE PESTICIDI NEI CAMPI CONFINANTI CON IL FIUME

IL KILLER DEL FIUME Cida La Peste si sdraiò sull’erba insieme ai suoi bambini e disse: “Abbiamo fatto un bel lavoro. Siamo proprio dei killers di professione. Guardate quanti animaletti e quante erbacce

I pesticidi sono autentici veleni che corrono in basso senza freni: se li spruzzi sopra un campo colano nel fiume come un lampo!

abbiamo fatto fuori….”

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“E che cosa facciamo ancora qui?” chiesero i suoi pesticidini. “Dove volete andare? Mica noi abbiamo le gambe. Dobbiamo aspettare la prima pioggia e poi sotto il terreno, per canali e

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canaletti, raggiungeremo il fiume….. vedrete! Precisò Cida.

trote, rane, girini…. Siamo un po’ come i terroristi:

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“Nel fiume è tutta un’altra storia, è caccia grossa. Faremo fuori

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“Vedremo, che cosa?” dissero i piccoli killers apprendisti

dare una spiegazione.” spiegò Cida La Peste.

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uccidiamo senza essere visti e senza che nessuno si sappia

I pesticid i sono prodotti chimici per distruggere animaletti nocivi alla coltivazione. Essi sono, però, dei veleni che si disperdono nel terreno e che, in caso di pioggia, colano verso le rive e vanno a finire nel fiume. In tal modo avvelenano tutto ciò che incontran o: sconvolg ono la vita dei fiumi e compromettono anche la catena alimentare.

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