La Sorgente n. 86

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Reg.Trib. S.Angelo dei L. n.31 del 29.1.74 - Sp. in A.P. art.2 comma 20/c L.662/96 Dir. Comm. Avellino -sem.- Anno XLI -

Direttore Nicola Conforti

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confortinic@gmail.com

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PERIODICO A CURA DELL'ASSOCIAZIONE TURISTICA PRO LOCO CAPOSELE FONDATO NEL 1973

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Editoriale

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er una di quelle curiose coincidenze che fanno la “storia”, si sono verificati, in questa prima parte dell’anno in corso, una serie di eventi che hanno caratterizzato e movimentato la vita monotona e tranquilla del nostro piccolo paese. Non mi riferisco alla vittoria elettorale del Sindaco Farina, che pure ha segnato un record di consensi, quanto al successo di alcune iniziative che, per importanza, hanno varcato i confini provinciali e regionali. Tutto ciò che è avvenuto, è la sintesi di quanto è stato pensato e programmato in precedenza: una politica di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, unitamente a tante

iniziative di incentivazione in favore del settore turistico, hanno dato i frutti sperati. Oltre cento studenti europei, hanno animato per due giorni le strade del nostro Paese, hanno gustato i piatti tipici della nostra cucina ed hanno ammirato e apprezzato la straordinaria bellezza del nostro territorio. Un dipinto originale di Leonardo, esposto per alcuni giorni nei locali della mostra delle macchine del grande genio, ha attirato migliaia di turisti. La Festa Europea della Musica, ha mobilitato migliaia di giovani di ogni parte della regione e coinvolto decine di complessi musicali di ogni genere.

LE AMMINISTRATIVE 2013

A questi eventi ne sono seguiti altri che hanno avuto il loro epilogo o il loro inizio nello stesso arco di tempo: l’inaugurazione di via del Santuario, l’inizio dei lavori di piazza Sanità e della Cappella della Sanità, il ripristino della fontana di Santa Lucia, il completamento della toponomastica, i campetti playground e la sistemazione della zona Saure, sono le opere più significative messe in campo con entusiasmo, con passione e con amore. “Niente di importante è stato mai fatto al mondo senza passione!” Non è tutto, ma dal punto di vista turistico è tanto. Abbiamo lanciato nelle acque immobili

di uno stagno un sassolino che continua a propagare le sue onde a cerchi concentrici. Ogni iniziativa, però, merita di essere potenziata e migliorata: mi riferisco in particolare all’oasi della Madonnina, alla cascata e all’intero parco fluviale. Il tutto rappresenta una grande attrazione oltre che l’inizio del meraviglioso percorso del Mini Tour. Siamo sulla buona strada. Il turismo tanto sognato in passato è a portata di mano. Sono certo che il futuro ci riserverà piacevoli sorprese. Nicola Conforti


Lettere in redazione

Anno XLI - Agosto 2013 N.86

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Cettina Ciccone

in copertina

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Caro Direttore, trovo veramente eccellente l'idea di divulgare tramite sito web le pubblicazioni de "La Sorgente" a partire dalle sue origini fino a quelle di attualità. Sono testimonianze valide per far comprendere il cammino di Caposele, spesso sconosciuto, in particolare fra le giovani generazioni ed anche a quelle meno giovani. Molti infatti non conoscono uno dei più importanti primati positivi caratterizzati dalle Acque del Sele che hanno contribuito con l'opera dell'uomo a dissetare le popolazioni della pianura pugliese. Ci sono purtroppo anche alcuni episodi negativi che mi risultano non trattati nei numeri precedenti, fra questi il fenomeno relativo al brigantaggio diffuso, che anche a Caposele (assalto all'ufficio postale di Materdomini) ha procurato alcuni morti. Il web potrà pur tuttavia evidenziare immagini che esaltano lo sviluppo urbanistico ed economico e favorito anche un notevole miglioramento culturale. Tralascio, per brevità, tutti gli altri episodi di carattere storico che hanno fatto conoscere molte prerogative di questo suolo, senza dilungarmi nei dolorosi effetti del sisma nel 1980. La documentazione fotografica, specialmente quella riferita a personaggi ed immagini d'epoca, evidenzierà la situazione storica e paesaggistica della zona. Approvo pienamente l'iniziativa che, presumo,verrà intrapresa. Ad Maiora!

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da una piccola comunità quando é stretta da una perniciosa crisi economica globale. Questo volume registra così timori, fobie ed attese, realtà e speranze, ascese e discese di classi sociali in movimento le quali in ogni caso si rifiutano di tornare indietro riformulando modelli di vita,......... un micromondo ormai orfano di riferimenti, costretto a fare i conti con se stesso e a proprio rischio e pericolo. Sempre questo volume, però, non registra solo la crudezza del fatalismo economico ma anche la positiva reattività dei Caposelesi, i quali abituati a confidare solo in se stessi riscoprono il valore delle loro "riserve auree "che altri non hanno .... Ecco allora come i cavalli di battaglia di tanti anni de "La Sorgente" ritornino in campo! Acqua e devozione al SANTO si fondono in un progetto non solo unico ma anche senza alternative: un progetto di rinascita su cui questa volta non si può sbagliare pena il declino, unità di intenti e concordia nelle azioni diventano decisive, nella misura in cui istituzioni e presenze sociali organizzate non si muovano come elefanti in una cristalliera ... Ma se oggi noi possiamo parlare di tutto questo dobbiamo riconoscere che é merito di una sola persona che nell 'arco di quarant 'anni ha ricoperto il non tanto facile ruolo di direttore del giornale: Nicola Conforti é stato ed é il nocchiero accorto e convinto di questa avventura , nel senso che "La Sorgente" é Nicola Conforti e senza Nicola non sarebbe esistita. E Nicola di idee in cantiere per la sua Sorgente ne ha ancora tante, ma tutte le volte che le espone e se ne discute il suo realismo lo spinge a chiudere il confronto con una affermazione quasi stoica : " Questo é l'ultimo volume dopo chissà....... " ed io gli rispondo prontamente :" questa frase te I 'ho sentita dire sei anni fa ,caro ingegnere ...non poniamo limiti alla provvidenza!" Vero é che chi come noi ha superato il giro di boa di ogni aspettativa di vita, conta le attese in anni e non in decenni ed allora è legittima la speranza di augurare tanti altri lustri di esistenza ad una creatura che chiede, per confermare la sua missione, un impegno corale di tanti giovani e meno giovani, i quali per fortuna a Caposele ci sono e sono in grado, se lo vogliono, di continuare una esperienza nata forse per caso e che per il prodotto offerto merita per davvero di continuare a vivere.

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Quest 'anno "La Sorgente" si avvia a festeggiare il suo quarantesimo compleanno da quando vide la luce nel settembre 1973. La pubblicazione di questo quinto volume rientra, quindi, a pieno titolo, nelle celebrazioni del quarantennale di questo giornale periodico per molti versi caro a tutti i Caposelesi, anche a quelli che ne parlano male, ma che in fondo provano tanta invidia per non essere stati parte di questa avventura culturale. Questo giornale periodico, intanto, ha un suo primato a livello regionale, é il più longevo tra la stampa locale: non è un primato da poco conto, senza supporti finanziari significativi, garantire ininterrottamente l'uscita de “La Sorgente” per così tanto tempo. Ma la cosa più strabiliante é il livello qualitativo della pubblicazione che, avendo trovato il suo tema centrale ineludibile in "Caposele", questa piccola comunità che, riconoscendosi nel suo "genius loci ", si sente città di sorgente. Sicuramente "La Sorgente" ha risentito delle varie stagioni politiche locali di cui spesso é stata una protagonista battagliera, però non ha mai debordato dalla sua missione di promozione del territorio e dalla sua professione di amore per Caposele di cui ha sempre registrato in tanti lustri gli eventi più significativi, i suoi dibattiti appassionati, le contrapposizioni spesso esagerate....... momenti tristi accanto ad altri felici, appuntamenti istituzionali di tipo democratico o celebrativi, ma anche incontri popolari non meno interessanti ed intensi: le cifre, d'altra parte, parlano da sole: 85 numeri dati alle stampe tra il settembre 1973 ed il dicembre 2012, oltre 2000 pagine, racchiuse in 4 volumi già 'pubblicati ai quali oggi se ne aggiunge un quinto. Ci si può non inorgoglire quando si constata che la raccolta di un periodico locale sia divenuto oggetto di consultazione da parte di tante persone vicine e lontane che mostrano un interesse La Sorgente, ad esempio, é stata anche un sussidio per alcuni giovani alle prese con tesi universitarie e ricerche di vario genere, grazie al suo distendersi nel tempo delle microstorie locali, alla stregua di un almanacco che include e non esclude niente e nessuno. Da questo punto di vista il quinto volume che oggi é presentato, si offre come uno spaccato del quinquennio 2007/2012 e della complessità vissuta

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di Alfonso Merola

Caro direttore, ho ricevuto il giornale che ho trovato ancora più “ricco” d’articoli di spessore - sia per il buon livello che per i contenuti - e, con piacere, ho ritrovato Nino Lanzetta, un altro “nostalgico con brio”! Dare informazione è un compito di grande responsabilità, soprattutto se viene coniugato con l’alto scopo di promuovere un territorio, e “La Sorgente”, attraverso le sua bella veste grafica, svolge egregiamente tale compito, restando perfettamente in linea con i progetti del Comune di Caposele. Conservare le tradizioni, sia storiche che gastronomiche, riscoprire il paesaggio, artigianato ed agricoltura è la formula vincente per superare le difficoltà dell’attuale panorama economicopolitico nazionale. Ma un buon giornale è tale solo quando rispecchia l’amore di chi vi si dedica! Complimenti, quindi, al Direttore e a tutta la Redazione, e un omaggio speciale al Presidente, che trasmette onestà d’intenti con delicatezza e sensibilità di donna. Milena Soriano

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QUINTO

PRESENTAZIONE V VOLUME DE “LA SORGENTE”

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IL GRUPPO ERASMUS I MOMENTI PIU' SIGNIFICATIVI

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Alfonso Merola Cettina Ciccone Milena Soriano Gerardo Ceres Salvatore Conforti Concetta Mattia Nicola Barbatelli Alessandra Ialeggio Mario Sista (prof.) Paolo L. Catia Multari Vito Malanga Michele Ceres Giuseppe Palmieri Donato Gervasio Giuseppe Malanga Antonio Ruglio Gelsomino Grasso Pasquale Farina Rodolfo Cozzarelli Ettore Spatola Antonio Cione Roberto Notaro Michele Cuozzo Alfonso Sturchio Gli animatori di RL Cettina Casale Luigi Fungaroli Giuseppe Rosania Concita Meo Mario Sista romano Antimo Pirozzi Umberto Malanga Giuseppe Ceres Cesarina Alagia Andrea Estrofollons Vincenzo Ciccone Christian Masiello Bruno Battista Gelsomina Corona Roberto Notaro Giuseppe Caruso Giuseppe Grasso Giuseppe Casale Dora Garofalo Gerarda Nisivoccia Lucia Colatrella Stefania Tirone Raffaele Russomanno Tania Russomanno

Direttore Nicola Conforti


Proseguiamo la pubblicazione di alcuni spaccati di storia minore. Vicende, personaggi, episodi che hanno avuto Caposele come palcoscenico. I due racconti che seguono mi hanno visto come testimone diretto e, in particolare nel secondo, protagonista.

IL CORSO DELLE COSE

Capitò che la sera prima, uno dei conduttori (cioè, lo possiamo dire, il sottoscritto) del programma “Domenica radiofonica”, che andava in onda in collegamento con un’altra radio della provincia di Salerno, nel doversi inventare un’idea per la trasmissione, gli venne un’illuminazione.

Quanto a Giovanni Paolo II, sarebbe arrivato in elicottero e quindi, di continuo, invitavo i fedeli di tenere libera l’area del parcheggio dove si sarebbe posato. Non bisognava, aggiungevo, creare problemi ed ostacoli, anche perché alle 12.00 avrebbe dovuto recitare l’Angelus dalla balconata della nuova Basilica. Dopo un frugale pasto si sarebbe intrattenuto con i vescovi della Campania per un confronto sul recente Documento della Conferenza episcopale italiana sulle questioni della nuova evangelizzazione del meridione d’Italia. Verso le undici si registrava un gran caos nei pressi della città dei redentoristi. Si è detto dopo che fossero giunte almeno 3.000/3.500 persone. Di qui la telefonata di Padre Carmine Coppola, indimenticato Superiore del convento liguorino di Materdomini, incapace di governare una situazione per lui inattesa.

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“Domani è il primo aprile…uhmm…quindi pesce d’aprile…potremmo inventare uno scherzo…uhmm…ma che scherzo?”.

“Gli scherzi sono belli quando durano poco”, dice un vecchio detto popolare. Forse noi s’era andati un poco oltre il limite. A quel punto era doveroso svelare lo scherzo e chiedere perdono, pur invocando la comprensione data appunto dalla coincidenza col giorno in cui tutti gli scherzi hanno una loro antica e certificata legittimità, data dalla tradizione secolare. Il pesce d’aprile, appunto.

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Si dava il caso che qualche giorno prima era scesa la neve su tutta l’Irpinia e in maniera più copiosa a Laceno, sulle piste da sci. Sempre qualche giorno prima era capitato di ritrovare una vecchia copia di un quotidiano che raccontava delle non insolite puntate del Papa sulle piste nevose abruzzesi per non negarsi il piacere di una sua vecchia passione giovanile. Uno più uno, a volte può anche fare due.

Tornai a casa anch’io per l’ora di pranzo. Fui

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Comincia ad alimentarsi un nervosismo collettivo. Pur di trovare Filippo il gruppo si sfalda. Dopo solo un’ora, quando sotto l’obelisco erano rimaste poche persone, ecco presentarsi Filippo che, rimbrottato dai pochi presenti, tenta di giustificarsi, timidamente, in qualche modo.

Ora resta solo un bel ricordo cui assegnare la dignità della terza pagina del nostro giornale. Ma è anche un modo per provare nostalgia per un tempo nel corso del quale Radio Caposele era uno strumento per fare questo ed altro, sempre seguitissimo e con una credibilità pari a quello di un grande network. “L’ha detto la radio”, si diceva. E se l’ha detto la radio, il Papà è stato per davvero a Materdomini. Ma forse no. (Siti stati cazz’ ‘r vi perd tutti quanta)

Alcune storie diventano, a loro insaputa, leggende. E sulla leggenda ognuno ci può giocare, fino a ritagliarsela per i propri usi e consumi del momento. E’ il caso di un episodio in cui cambiano luoghi, circostanze e protagonisti., pur preservandone il senso. Di questo racconto in realtà se ne conoscono varie versioni con diversi protagonisti. Tra i tanti, quello che ci è apparso subito il più credibile e verosimile è quello che segue. Protagonista Filippo Majorana, scomparso qualche anno fa a causa di un’ignobile e folgorante malattia.

Quando tutti i compagni di viaggio si ritrovarono di nuovo sotto l’obelisco, l’onda di lamentele rivolte a Filippo divenne un fiume in piena. Egli a quel punto, pur di fronteggiare il gruppo, senza esitazione, con piglio risoluto, aggiunse: “volete, ora, prendervela con me, ma il problema è uno solo: siti stati cazz’ ‘r vi perd tutti quanta”. Nessuno osò replicare ed eccepire alcunché. Sarà stata la stanchezza, sarà stata l’ora tarda e la necessità di tornare al pullman che li avrebbe riportati a Caposele, ma fotografata così la scena e senza nessuna reazione a seguire, a chiunque sarebbe potuto venire, legittimamente, il dubbio. E se avesse avuto ragione Filippo?

“Siti stati cazz’ ‘r vi perd tutti quanta”, ovvero “siete stati capaci di perdervi tutti” è la frase che chiude un aneddoto tipicamente caposelese, anche se consumatosi lontano dalle sue mura. Filippo, è stato un giovane dalle battute sagaci. E così, pare, fu quel giorno della gita in pullman a Roma quando, dopo aver visitato la Basilica di S. Pietro,

Nella prima sede di Radio Caposele presso l'Agenzia maxine tours di Angelo Petrucci, le trasmissioni in diretta con Daniele, Gina, Donato e Giovanni

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Si decise di fare due. Di sommare le due vicende, cioè la neve recente e la passione del Papa. Intrecciarle e confonderle. E così fu. Tanto più che nell’immaginario collettivo, se non proprio i conduttori, ma la Radio aveva una sua credibilità a prescindere. Tant’è.

tutti convennero di darsi appuntamento dopo un’ora allo stesso punto, cioè sotto l’obelisco al centro della piazza. Trascorso il tempo concordato, all’appello manca solo Filippo. Aspettano 15 minuti, aspettano altri 15, poi qualcuno comincia ad aggirarsi attorno, lungo il colonnato, poi ci si prolunga fino all’imbocco di Via della Conciliazione, ma di Filippo nessuna traccia, neppure l’ombra.

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Per ognuno di questi nomi, aggiungevo le informative delle forze dell’ordine che davano, di volta in volta, uno allo svincolo di Lioni, un altro a Contursi Terme, l’altro ancora allo svincolo di Calabritto.

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“Guagliò, se non smentisci tutto scendo a Caposele e ti jeng ‘e pacc’ri”, tuonò con voce risoluta al telefono di Radio Caposele. Mancavano quindici minuti a mezzogiorno di quella domenica 1° Aprile. Da circa due ore la Radio si era letteralmente inventata la venuta di Giovanni Paolo II a Materdomini, per la recita dell’Angelus e per rifocillarsi dopo una serie di discese sulla pista da sci di Laceno. Sul piazzale antistante il Santuario di S. Gerardo Majella si erano già assiepate oltre tremila persone, giunte dai paesi intorno, grazie al tam tam che la Radio aveva provocato.

subito raggiunto dalla telefonata rabbiosa della moglie di mio fratello Alfonso, che aveva lasciato la preparazione del pranzo domenicale per seguire la notizia dell’arrivo del Papa a Materdomini. Ancora la sera, lungo il passeggio di Caposele, fui fatto oggetto delle invettive (bonarie e non) di uomini e donne che la mattina erano corsi al Santuario. Nelle settimane successive, ancora, non era raro, nei vari paesi vicini dove mi recavo per lavoro, incontrare persone che, al solo riconoscere la voce, lanciavano imprecazioni del tipo: “puozzi sh’kattà”.

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La telefonata del Superiore del Convento dei Padri Redentoristi di Materdomini, ruppe l’incanto di una bella ed irripetibile goliardata.

preparare i canti, il Superiore preoccupato di ricevere le personalità politiche che in quella stagione governavano addirittura l’Italia. Tutti della regione. De Mita, Presidente del Consiglio e Segretario della Democrazia Cristiana. Salverino De Vito, Ministro per il Mezzogiorno. Carmelo Conte, Ministro per le Aree Urbane. Francesco De Lorenzo, Ministro della Sanità. Antonio Gava, Ministro degli Interni.

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(Il Papa a Materdomini)

di Gerardo Ceres

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Proseguiamo la pubblicazione di alcuni spaccati di storia minore. Vicende, personaggi, episodi che hanno avuto Caposele come palcoscenico e i caposelesi come protagonisti.

QUINTA PARTE

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Cultura

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Partita la sigla, Salvatore Conforti annuncia la mia assenza dallo studio per uno scoop sensazionale. In realtà, io, silenzioso e quatto-quatto, stavo comodamente nello studio, pronto ad un virtuale collegamento con il Santuario, dove avrei recitato la parte dell’inviato sul campo. Passatami la linea, presento il fatto. Descrivo i preparativi improvvisati da parte della comunità redentorista, la corale che corre a

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eventi e... ...non solo

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L'inaugurazione di via Santuario: Il Sindaco taglia il nastro con il Padre Superiore dei Redentoristi P.Perillo e Don Vincenzo

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Via Santuario in tutto il suo splendore

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Il pellegrinaggio di Caposele a Grienzi (Calabritto)

Il manifesto e il regolamento del Premio Falò 2013 organizzzato dalla Proloco Caposele

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L'emozionante arrivo a Caposele del "Ritratto Lucano" originale di Leonardo Da Vinci. Nella foto il Direttore Nicola Barbatelli che approfondisce gli aspetti tecnici della fantastica opera in esposizione nel museo delle Macchine di Leonardo dall' 8 al 12 maggio.

I ragazzi del Forum Giovani, in una partita a favore di Telethon

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Anno XLI - Agosto 2013 N.86

Il Sindaco di Muro Lucano Gerardo Mariani offre al Sindaco di Caposele un dono, in occasione del gemellaggio tra i due comuni.


La pagina del Presidente

Associazione

Pro Loco

CAPOSELE di Concetta Mattia

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del “Dipartimento della gioventù” costruito sulla base di alcune proposte (ancora grazie a tutti e alla progettista che ha supportato questa attività, Marilisa Pallante) dalle quali sono scaturiti una serie di incontri tra le associazioni di Caposele, pensato coi giovani e rivolto ai giovani denominato: “FestivalArt: giovani per il paese dell’acqua” che comprenderà attività quali: formazione ed informazione, percorsi didattici, tutela dei beni comuni, implementazione con le attività delle guide turistiche locali volontarie, organizzazione di eventi turistici. Si è fortificato il legame professionale con società di settore come Irpinia turismo, con la quale abbiamo realizzato, oltre ad un convegno sulle possibilità della pianificazione turistica di Caposele , anche l’importantissima trasferta alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, dove dal 14 al 17 febbraio scorso, abbiamo rappresentato l’Irpinia, insieme ai comuni di Vallesaccarda, Bagnoli Irpino, Monteverde e Castevetere sul Calore. Presenti poi, anche alla I° Edizione della Borsa del Turismo Enogastronomico DOP/IGP Prodotti e Territori - BTE2013 - realizzata a Rimini dal 22 al 26 febbraio 2013 all’interno di RHEX Rimini HORECA Expo, tutte manifestazioni che hanno avuto una eco mediatica davvero poderosa. Ottima intuizione poi, quella di scommettere sulla FeelLand, una giovane associazione di promozione del territorio, che focalizza la sua attività nella valorizzazione dei piccoli centri italiani poco conosciuti agli occhi del mondo, con la quale è stato realizzato, nei comuni di Caposele, Senerchia e Teora il Project Village, un’iniziativa di ricerca turisticoculturale nata per promuovere, attraverso un concorso foto-giornalistico destinato a studenti stranieri (in collaborazione con Erasmus Student Network Italia) la scoperta del territorio italiano in un’ottica di turismo giovanile. Siamo stati pertanto “piacevolmente invasi” per un paio di giorni, da oltre un centinaio di giovani provenienti da una ventina di paesi del mondo che

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provarci, anche perché, per quanto pure si Cordialmente . stigmatizzarle, diverse attività concrete Ilvoglia Presiden te e il Comita to Direttivopositivamente, sono state sperimentate e della Pro-loco posele restano quali esempi a cui riferire anche Ca altre Per contatti, o informazion i infiniziative o@prolococap future. osele.it www.prol ococaposvoler Senza tediare ele .it (in allestim nessuno, vorrei almeno Referente pe ento) r il tesseram Eugenio Russ per continuare a elencarle, perento: ricordarle, omanno cell. 32 319466 prenderne spunto e costruire nuovi8.6progetti: dal numero scorso, quando le enunciammo quali obiettivi, oggi ne possiamo parlare in termini di risultati capitalizzabili. Con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 20 dicembre 2012 è stato infatti istituito il Sistema Museale del Comune di Caposele (SIMU) e successivamente, anche i suoi regolamenti, il suo Direttore pro tempore, la dott.ssa Gerarda Nisivoccia e l’ente gestore dei servizi (per il primo periodo sperimentale) la Proloco Caposele. Uno strumento necessario per operare un’azione di recupero e di raccolta dei beni di interesse artistico e di forte richiamo turistico e la conseguente istituzionalizzazione di una attività di esposizione e divulgazione che solo questa struttura può facilitare. Un centro di propulsione culturale per coordinare incontri artistici corrispondendo ad istanze di tipo didattico e di animazione, in collaborazione con altre realtà museali, che stimoli le economie locali e si ponga come punto di riferimento nel territorio per lo sviluppo di programmazioni sulla storia locale e la sua arte. Si è così partiti con maggiore entusiasmo con il 2° corso per le guide locali, che ha visto coinvolti - oggi quasi tutti operativi nell’attività volontaria - altri 15 ragazzi, e che ha fatto proseliti in altre realtà tanto che altri hanno voluto realizzare un percorso simile al nostro, come il comune di Muro Lucano (che ha chiuso il suo 1° corso lo scorso giugno) e, recentemente, anche il comune di Santomenna. Il sito internet della Proloco Caposele, (www.prolococaposele.it), continua la sua promozione on-line insieme al portale interattivo (www.caposele.info) e alle pagine FB, presidi ai quali si aggiunge anche un numero di cellulare dedicato alle prenotazioni

centro storico e della periferia di Caposele che si sono fatti valutare la preparazione della cena e l’allestimento come da tradizione , dalla nostra Giuria (il gruppo che si è diverto più di tutti e che poi ha assegnato la vittoria al quartiere di Serra castagno!) Patrocinata infine, anche la 2° edizione della Festa della Musica, che lo scorso 21 giugno, ha consacrato Caposele quale capoluogo della musica in Irpinia, e ha raccontato un altro tratto distintivo del nostro patrimonio genetico: la musica, che è stata connettore di suoni, di storie e di sapori. Tradizione, ma anche attualità e futuro. Un ennesimo ottimo esperimento, coordinato dal gruppo di Radio Lontra e realizzato insieme alle istituzioni, agli esercenti, alle associazioni e da tanti volontari locali. E ancora tanto c’è da fare, da perfezionare, da proporre, inventare e risolvere, e tanti i settori su cui puntare per affiancare e potenziare la nostra offerta turistica (che sarà anche specchio della nostra condizione di vita). Sto pensando, ad esempio, all’agricoltura e non solo a quella di Caposele e Materdomini, ma soprattutto a quella delle contrade rurali come Buoninventre o Pasano che dovranno entrare a pieno titolo nel circuito delle offerte turistiche locali, come anche in quello delle produzioni agroalimentari e/o zootecniche, magari proponendo la riscoperta e il reimpiego gastronomico di colture ataviche che non si impiantano più. Certo l’obiettivo per molti versi potrà sembrare arduo, e lo è, ma se si procede per gradi e capitalizzando ogni esperienza che si realizza (buona o meno buona), come si è visto, i risultati arrivano e continueranno ad arrivare. Allora, dunque, in questa fase bisogna crederci! Senza tentennamenti, senza retorica o retro pensieri, cercando sempre di migliorarsi e guardando verso l’unico obiettivo possibile che è quello del corretto sviluppo del territorio attraverso valorizzazione delle nostre risorse ambientali e socioculturali. Insieme, cittadini, esercenti, imprenditori, produttori, associazioni, amministratori: tutti si sentano responsabili verso questo obiettivo. Per noi che abbiamo fatto (in un modo o nell’altro) la scelta di restare, Caposele, è l’unico paese che abbiamo e ha bisogno di tutti, delle nostre idee, della nostra creatività e competenza, della nostra critica costruttiva e dei nostri sacrifici; Così come noi abbiamo bisogno di questo posto, delle sua particolarità, dei suoi chiaroscuri, delle possibilità che offre e dei limiti che impone, delle sensazioni che trasmette, del variare del suo paesaggio, dei colori cangianti che lo contraddistinguono… e certo, anche della soddisfazione che deriva dall’abitare in un posto così, appunto, unico.

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hanno scritto, progettato, fotografato tutto quello che hanno visto, lasciandoci una splendida testimonianza del lavoro svolto anche interagendo con i nostri ragazzi che a loro volta hanno potuto confrontarsi con punti di vista diversi, riuscendo, da quello che ho visto, a divertirsi molto! Grazie a questi contatti siamo riusciti a mettere a segno quello che ritengo la nostra migliore sperimentazione culturale degli ultimi tempi: La Tavola Lucana, o Autoritratto Lucano di Leonardo da Vinci, conservato al Museo delle Antiche Genti di Lucania di Vaglio Basilicata, che dall’8 al 12 maggio scorso, abbiamo ospitato grazie ad una mostra speciale, presso la sala del nostro Museo delle macchine di Leonardo. Ancora non trovo le parole per descrivere degnamente quei giorni, sia quelli della mostra che quelli che l’hanno preceduta: frenesia, ansia e anche la giusta preoccupazione, si sono mescolati alla gioia, alla soddisfazione, alla bellezza dell’evento che è balzato subito agli onori delle cronache facendo da volano alla notorietà del nostro piccolo centro che in quei giorni è, di fatto, entrato nella storia dell’arte contemporanea. E’ stata una straordinaria opportunità data a tutti noi, quella di vedere da vicino, un dipinto originale di Leonardo che è stato mostrato raramente in pubblico e che, da quando è stato validato, ha sconvolto critica e estimatori per il suo fascino. Ancora oggi, non posso che ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa: la proprietà del quadro, il direttore del Museo di Vaglio Basilicata (il prof. Nicola Barbatelli, che da suo scopritore e responsabile, ha seguito con smisurata cura ogni passaggio dell’operazione ma ha fatto anche di più e da amante dell’Arte quale è, ha spiegato ai visitatori della mostra senza mai risparmiarsi, tutte le vicende legate alla storia del quadro oltre alle sue caratteristiche tecnico-stilistiche. Una persona che si è dimostrata davvero speciale: Professionale, disponibile, paziente, socievole e simpatico come forse solo un napoletano come lui sa essere ci ha reso l’esperienza ancora più gratificante.) l’Amministrazione comunale, che ha fatto questa scelta per molti versi ardita, e che ha anche siglato accordi di carattere scientifico e divulgativo con il Museo delle Antiche Genti di Lucania e il SIMU (Sistema Museale locale). l’AQP, la Regione Campania, la Provincia di Avellino, gli altri sponsor , la mia associazione che ha partecipato con slancio alle attività, il direttore del SIMU e tutte le nostre instancabili guide locali, la sala stampa tenuta dai giornalisti della tv Irpinia Sannio e i volontari (Pubblica Assistenza Caposele e altri) che a diverso titolo ci hanno dato una mano a garantire un buon servizio di accoglienza e salvaguardia. A tutti, Grazie. E’anche continuata l’opera di conservazione e trasmissione delle antiche tradizioni locali, ancora un bel concorso per i falò di S.Antonio, che ha visto la partecipazione della stragrande maggioranza dei quartieri del

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Lo scordi sopoter enso dichiarare serenamente e/o informazioni (342/6053380). 29 april e, a chiusura nuovo Comita dei lavori dell’ to Diretti e senza paura di essere smentita L’approvazione del Piano Turistico assemblea vo pe dei soci, è stat r l’associazione quella preced o elettoscaturire . Una coComunale, enteie pe un m che, pur tra tanti limiti (che ci ha fatto una serie di r pa co gine scelta pe ntinuare con questa istituz r rinvigorire lo spirito che ione, volto a da sempredivulgativi perprom carità coi convegni e di sensibilizzazione enriconosciamo, uovere ele va ogastronomic contraddistin lenze sociocul he e le emerge gue turaali , le possono raipp nze am quali facciamo conti giorno) e anche svolti Caposele eccellenze e in altri territori bientali del no resentogni ar e st un ro a territorio che concreta oppo no st ra re al semgeograficamente considerando latà.grandezza della sfida,rtla limitrofi solo (ancora unità di sv pre di più iluppo, annon Una realtà ch che economic esta si st o, per la ProlocopoCaposele provando, continuando Muro Lucano e Vallesaccarda) dove a affermando tenzialità che sempre più ne vaad l nn pa o no pe ra rò a sollecitare oltre che operare e a proporre, siamo stati chiamati come associazione a m in a turistico e ch centivate e so continuare a e ha discrete tracci e. Qu stenute a tutti esta :lapromozione i livelli. Ques dell’esperienza a concretizzare la suaarmission testimoniare insieme con sfida. to il percorso da La carica di nu territoriale finalizzata al e valorizzazione l’Amministrazione comunale. ovo presiden te è stata affid consiglieri: Gi at a us a eConcetta MLe attività di gemellaggio sono continuate corretto sviluppo ep del territori pe Ca sale, Alfocomunale attia, a cui si Di Vincenzo, nso Ceres, affiancheranna diverse velocità Paola Majoran del suo contesto. oi a, Pasquale Pa Angelo Ceeres,stanno Michele procedendo, Russ omanno e Ta Cuozzo, Anto lla nt e, ni Eu a nella genima o Ru Credo inoltre, cheRuss loomsianno stia facendo costantemente: ss om . anno, Raffael Sono stati organizzati e doveroso e se giusto, integrato, e con Un l’approccio recentemente incontri preliminari con le ntito ringrazia che ha portat m en to va da questo, al associazioni di Bisaccia e di Conza della o avan non inseguendo primati per aggiungere ti con impe precedente co un valido esem gno costante mitato diretemi pio da cuad perseveranCampania ttivo, (ospitalità, percorsi fantomatiche stellette d’oro e(che i paun za le diverse su vari rtirealbo Questo gruppo . attività e rim è convin to e ch nemmeno esiste) ma, contattando e cercando naturalistici ecc.) e an siamo stati contattati e risultati, e ci dalla condivisi tiene ad evid one e dal conf enziare che so opera, ro cittadino percon chi nt o il confronto concretamente da un’associazione di Quaglietta che ha sc at ur no tante le po iscano i miglio sostenere la ssibilità a disp ri Pro-loco: il su collaborastima os zione pe izi pp conosce, e rpersino critica il territorio realizzato (come noi facciamo dallo scorso on or e to di di la realizzazio ogni retto col tess proposte prog ne e la divulg er ento, la etSolo azione delle anno) am tuali ,dalle e/oQuCaposele. diverse esperienze i laboratori di pasta fatta in casa e le co ns at ulenze tecnic tività e dei pr esto invito a he, i partenar vorrebbe og mm partecipun i, le are modello fatte sio-lo recupererà funzionale un prossimo corso, la loro iati e altro an unirerain è, e La Pr sa rà se mpre rivolto cora. co è per tutti e con tutti i ca la nostra com(lagane) alla nostra (matasse) . o pa almeno qualche utile. èa tutta tradizione rte, che co poseleCome un ntribuendsoluzione si , ità ed . è di tutti colo o costruttivam ro ale strumento e ne voglio giàqusuccesso. Certo po’ piùencomplicato, I ch progetti integrati riguardanti il tema te a utile alèlaun no far crescita del no realizzarne gli scopi, vogl Dal canto suo, io no ro paese. migliovalorizzazione il comitato dinon tutti sistriescono non tutti rispondono, generale della territoriale ra rla rettivo, spera l’aiutino a trad solo che in ta urlo inlavorare concrete atinsieme a coinvolgere, diversamente in ogni iniziativa nti radeclinato ccolgano ques tività di valoimpone t’invito e rizzazione e di una forte capacità di mediazione, ma come come, il progetto, “Giovani per la pr omozioad ne,esempio per Caposele . dicevo, noi continuiamo e continueremo a Pubblici” un bando valorizzazione dei Beni

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di Concetta Mattia e Salvatore Conforti

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Tra le tante operazioni di pulizia dei monumenti, anche quello della fontana di piazza 23 novembre che contiene, da qualche anno, il monumento a ricordo delle vittime del terremoto del 1980

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..perchè la classe non è SOLO acqua!!

Raduno Harley a Caposele a maggio organizzato dal moto club caposelese

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Erano anni che si aspettava di poter sistemare definitivamente via Santuario, strada principale turistica del nostro Paese. Il progetto realizzato dall’U.T.C. circa un anno fa ha potuto restituire al collegamento tra corso S. Alfonso e piazza Santuario, non solo la nuova struttura acquedottistica che ha sostituito la malconcia ed inutilizzabile linea degli anni 70, ma ha concretizzato, coniugandolo con un originale progetto estetico, il nuovo arredo urbano. Infatti, la nuova pavimentazione in lastre di porfido con correntini in pietra calcarea, che ha, tra l’altro, risolto il grande problema della scivolosità pedonale della precedente, è stata armonizzata con una serie di interventi architettonici come le originali panchine in pietra, che contengono alcune ceramiche sulle quali sono riportate i grafici e le descrizioni delle gesta miracolose di San Gerardo e alcune immagini turistiche del nostro Paese; o ancora con disegni originali della nuova inferriata sulla valle e ancora dalle prospettive parlanti con codici QR (Quick Read) e codice Braille per i ciechi, che descrivono la valle del Sele nei particolari quasi a ricordare, in un certo senso, quei vecchi cannocchiali degli anni 70 installati sul marciapiede che scrutavano l’orizzonte; o ancora con la nuova illuminazione della facciata del Convento dei Padri Redentoristi, che ha messo in risalto il complesso ecclesiastico nelle ore serali. Questa nuova immagine della strada si dovrà, naturalmente equilibrare con il nuovo disegno previsto dal PUA “via Santuario” per la rimodulazione delle facciate e delle “Bancarelle” per le quali è previsto un nuovo ed omogeneo disegno architettonico. Tutto questo è stato possibile, naturalmente, grazie alla disponibilità e capacità dell’U.T.C. – Lavori pubblici (ass. Vito Malanga) e urbanistica, del Direttore dei lavori geom. Gelsomino Di Trolio, dell’impresa “Ital Sele” che ha lavorato, nonostante il cattivo tempo abbia accompagnato le operazioni dall’inizio alla fine e naturalmente, grazie anche alla collaborazione di tutti gli esercenti di via Santuario, che con pazienza e spirito di sacrificio, hanno atteso che la strada potesse essere restituita alla normale fruibilità dei pellegrini e turisti. Oggi via Santuario è la strada più bella del nostro Paese.

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Rimessa a nuovo dopo anni di abbandono. I lavori per il restauro della fontana storica in località Tredogge hanno visto il recupero della struttura originaria e il nuovo restyling con un nuovo impianto idrico. La fontana di Santa Lucia fu costruita con il concorso materiale di privati cittadini; rivestita artigianalmente con ciottolato del fiume Sele fu inaugurata dal Sindaco Francesco Caprio il 10 Agosto 1978. Il restauro di oggi è avvenuto grazie anche all'intervento degli operatori della Comunità Montana.

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INAUGURATA VIA SANTUARIO

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RECUPERATA LA FONTANA DI SANTA LUCIA

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Il comune di Caposele, insieme a quello di Vallesaccarda, Bagnoli Irpino, Monteverde e Castevetere sul Calore hanno rappresentato l’Irpinia alla Borsa internazionale del turismo che si tiene a Milano dal 14 al 17 febbraio. L’iniziativa è portata avanti con entusiasmo ed efficacia da “Irpinia Turismo” un partner del nostro comune che segue gli sviluppi turistici del territorio già da qualche anno. Agostino della Gatta amministratore di Irpinia turismo, è impegnato da tempo a valorizzare le peculiarità e le bellezze ambientali e enogastronomiche dell’Irpinia intiera. Quest’anno con Federalberghi Avellino, Consorzio Turistico Bagnoli Laceno, Strada dei Formaggi e dei Mieli d’Irpinia e Borgo di Castelvetere,si porterà a Milano all’importantissima kermesse turistica anche un po’ di Caposele sponsorizzando il nostro minitour con le bellezze ambientali culturali e di fede e tutto l’entusiasmo che il comune di Caposele sta profondendo per lo sviluppo turistico di Caposele e Materdomini. Il nostro piano turistico che ha visto la sua approvazione del preliminare nel mese di aprile, e che contempla una serie di attività di questo tipo, porterà slancio ed entusiasmo a tutte le programmazioni che, da qualche tempo, si stanno implementando intorno alla materia TURISMO. Infatti Dopo la BIT di Milano, Caposele sempre attraverso la strategia comunicativa e l’esperienza di Irpinia Turismo che coordina le attività, ha partecipato alla I° Edizione della Borsa del Turismo Enogastronomico DOP/IGP Prodotti e Territori - BTE2013 - in programma a Rimini dal 22 al 26 febbraio 2013 all’interno di RHEX Rimini HORECA Expo. Inoltre, da marzo prossimo, Caposele avrà l’opportunità di comparire per un’efficace promozione del nostro territorio sui network principali del Sud Italia affinchè si possa far conoscere ad una platea più vasta la nostra terra fatta di FEDE CULTURA ED AMBIENTE. CAPOSELE….

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L’IRPINIA E CAPOSELE ALLA BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano

Arredi esclusivi di via Santuario: Le panche con le ceramiche che descrivono la vita di San Gerardo e le prospettive parlanti

RIAPERTA LA PROVINCIALE Dopo 12 anni di attesa, nel mese di maggio la strada Provinciale n. 130 interrotta da una frana al km. 1, è stata aperta. Un grande risultato al quale hanno contribuito la Provincia di Avellino con i politici Cusano, Calabrese e Farina, ma soprattutto grazie alla caparbietà dell'Amministrazione comunale che ha sviluppato le condizioni favorevoli alla realizzazione del progetto di ripristino. Finalmente la percorribilità del'ingresso a EST del Paese è stata ripristinata!


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APPROVATO a marzo 2013 il P.T.C. (Piano Turistico Comunale) – linee programmatiche Puntare in modo deciso sul turismo, potrebbe essere una parte della soluzione del grosso problema che si trovano ad affrontare negli ultimi anni le aree interne. Quando poi si intuisce che si può tentare anche di vivere di turismo, allora la questione comincia ad essere un po’ più seria ed è necessario fermarsi a ragionare. Caposele, da un po’ di tempo a questa parte, profonde straordinarie energie nella direzione della “materia turismo” occupandosi di questioni e di percorsi, mai intrapresi fino a questo momento. L’approvazione non più tardi di qualche giorno fa, del P.T.C. Piano Comunale del Turismo e delle sue linee programmatiche fa intendere che l’impegno forte ed anche appassionato all’indirizzo di una materia che potrebbe senz’altro restituire benefici in termini occupazionali ed economici si sta compiendo. Caposele e le sue peculiarità legate a San Gerardo e all’ambiente con le sorgenti e i parchi fluviali, può puntare in alto tenendo ben presente, però, che l’immagine e l’attenzione su un territorio scaturisce soprattutto da un buon lavoro di marketing, e tenendo in buona considerazione, in un sistema territoriale e di rete, una serie di attrattori che devono necessariamente essere propagandati. Allora, tentare n u o v a m e n t e , di intercettare i finanziamenti europei per il turismo mettendo mano alla misura 3.13 alla 2.12 e 1.9 come si sta cercando di attuare, deve essere obiettivo strategico, ma accompagnato da un serio ed efficace battage pubblicitario del territorio attraverso i canali tradizionali dei giornali, tv e radio e anche moderni come la rete internet e le sue immense sfaccettature. Utilizzare sapientemente e con razionalità questi sistemi di comunicazione ci permetterà di far conoscere al grande pubblico tutte le capacità attrattive e di straordinaria bellezza del territorio Irpino. Ben vengano, quindi tutte le occasioni di propaganda come le trasmissioni televisive, gli articoli sui giornali, gli spot multimediali

che si stanno per proporre e programmare all’attenzione di un pubblico più vasto. Su questo punto in particolare, nei prossimi giorni, infatti, tutte le operazioni promozionali sui mass-media saranno concentrate a dare grande risalto al territorio di Caposele che potrà essere un ottimo protagonista di spot televisivi, radiofonici, sulla stampa e sui nuovi mezzi di comunicazione, per amplificare degnamente quello che può offrire al turista. Questa, la soluzione! Questo il tentativo che l’Amministrazione Comunale sta compiendo a favore di una terra che, spesso viene dimenticata anche dalle istituzioni poco distanti da quella comunale. L’ esperimento, anche compiuto attraverso le poche risorse a nostra disposizione, fa intendere, però, alla luce dei risultati già ottenuti, che questa è la strada maestra. Percorreremo ancora e sempre con più convinzione, la direzione che ci siamo imposti per poter raggiungere il grande effetto di far intersecare, in modo complementare, il pellegrinaggio con il turismo stanziale e di poter essere punto focale di un territorio, come l’Irpinia, che ha moltissime e meravigliose capacità attrattive.

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IL P.T.C. DI CAPOSELE Piano turistico comunale di Caposele - linee programmatiche

ILLUMINAZIONI “illuminAZIONI” è il tentativo di mettere in evidenza, anche nelle ore notturne, alcuni luoghi caratteristici del nostro Paese. Il progetto, curato dall’Amministrazione Comunale, renderà più pulite ed illuminate varie emergenze architettoniche, spesso anche relativamente poco significanti da un punto di vista storico, ma molto importanti per la loro strategica collocazione. La sperimentazione che utilizza per l’illuminazione la nuova ed economica tecnologia a LED sta mettendo in evidenza, infatti, una serie di elementi scelti per tipologie omogenee e relative ai percorsi turistici della fede, dell’ambiente e della cultura. Nella fattispecie, sono stati illuminati il convento su via del Santuario a Materdomini; l’area terminale dei giardinetti e la Madonnina di piazza F. Tedesco; Gli elementi caratterizzanti di piazza 23 novembre; La fontana di Santa Lucia in località Tredogge; La Chiesa Madre (facciata e copertura);L’interno delle sorgenti con l’evidenziazione delle costruzioni d’ingresso alle sorgenti, della lapide del “Cantico delle creature”; il Campanile della Sanità; l’ originaria fontana interna al recinto A.Q.P. e altri piccoli luoghi del nostro territorio. Il progetto, naturalmente, continua, ed altre entità architettoniche di Caposele saranno illuminate a breve, previa pulizia e restauro delle stesse, affinchè si possa restituire nuova luce e nuova vita a luoghi ed elementi spesso nascosti e poco valorizzati.

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Piccola cronaca

IL P.T.C. del Comune di Caposele, unico esempio in provincia di piano turistico

IL PARCHEGGIO DEL POLO SCOLASTICO In fase avanzata i lavori di sistemazione dell'area Est di Caposele adiacente al polo scolastico in località Pianello. Un'area che prima risanata dal punto di vista geologico, si presta ad essere utilizzata come parcheggio, non solamente per le grandi esigenze relative al movimento intorno alla scuola, ma anche come area di sosta per la zona bassa del Paese. Infatti il parcheggio con capacità di circa 100 auto, potrà essere utilizzato da coloro che abitano nell'area di San Giovanni, Portella e Piazza Di Masi, e sarà utile anche nei momenti di grande affluenza alla Chiesa di San Lorenzo, in occasione di ogni tipo di funzione religiosa. Un grande risultato questo, all'interno del "piano dei parcheggi" previsto che, quando portato a termine, potrà dare una nuova vivibilità al Paese. PARCO SAURE Nell'ambito della convenzione con l'A.Q.P. il parco Saure è stato restituito al Comune il quale ha in programma di farlo diventare un parco urbano. Nel frattmpo che questa possibilità si possa al più presto concretizzare, il parco con la sua suggestiva immagine del Campanile e delle cantine, è stato utilizzato, per i due gioni della festa della musica, come area di campeggio libero. Un' ottima idea! Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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“RIFLESSI DI GENIO” RDO ORIGIN ALE A CAP OSELE

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Il turismo è composto anche da azioni promozionali intuitive e coraggiose. Tra le tante scommesse vinte, negli ultimi tempi, dall’Amministrazione Comunale di Caposele, sul tema del turismo, offrendo altri spunti interessanti, è stato sviluppato per un’ operazione di straordinaria importanza che ha promosso Caposele all’attenzione nazionale. Infatti, dopo aver avviato una rilevante campagna pubblicitaria sulle bellezze di fede e ambientali che il nostro territorio offre, si è aperta una meravigliosa opportunità che ha fatto impennare, oltre tutte le aspettative, il flusso delle visite turistiche. La cultura protagonista in assoluto ad accompagnare all’interno del “mini tour” l’evento dell’anno: Caposele ha ospitato, in esclusiva un Leonardo originale all’interno del museo già allestito che ospita, ancora per un anno, le riproduzioni delle macchine del genio di Vinci. L’autoritratto di Acerenza di Leonardo da Vinci, esposto, con le opportune cautele, all’interno del padiglione delle mostre a Caposele è stato ammirato in tutta la sua bellezza. Una straordinaria opportunità di vedere da vicino, un Leonardo originale che è stato mostrato raramente in pubblico ed ha già, da quando è stato validato, sconvolto critica e estimatori per il suo fascino. L’autoritratto di Acerenza, o “tavola Lucana”, a Caposele per essere mostrato in pubblico nella prima dècade di maggio, all’interno della sala del museo delle “macchine di Leonardo” e inserito, nel tour che ha trasportato i visitatori a toccare tutte le tappe già in programma. Ulteriori approfondimenti su: www.caposele.info…il turismo parte da qui! uale Farina

l’Assessore deleg arch. Salvatore ato Conforti

Ente prom otore Comune di Caposele Assessora to alla Cultu ra e

Patrocinio di Regione Cam pania

Turismo

- Provincia di Avellino - A.Q.P. Rigraziam enti Museo Antic a he genti di Caposele scarl - Azzu Lucania - Maeco Procaccini rra Print Irpinia Turis mo Addetto stam Michele Mielepa

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Barbatelli , durante il recupero e lo studio delle opere del noto pittore lucano Antonio Stabile, non si è mai perso di vista il criterio e la severità di un studio scientifico, svoltosi attraverso l'ausilio di un gruppo di studiosi e ricercatori. La metodologia assai complessa e originale che ha riguardato il protocollo di indagine, ha introdotto un sistema di ricerca e di studio sulle opere d'arte e sui beni culturali, particolarmente innovativo, trovando spazio in un contesto di collaborazione accademica polispecialistica. Il tema del volto di Leonardo da sempre ha suscitato la curiosita degli studiosi ma l'incertezza assoluta circa la sua fisionomia alimentata finora da ipotesi talvolta assurde e fantasiose, non ha contribuito ad uno sviluppo di studio sulla problematica dei ritratti. La magistrale esecuzione e la tecnica di esecuzionedimostrano una passione emotiva ed una determinazione volta ad assoggettare l'osservatore, una decisiva e speculare immagine del se, curata da una analisi profonda dell'io quale genio di scienza esatta. Questo resta nella riflessione di chi osserva il capolavoro cosiddetto "Lucano", una disarmante passione di sensi incide la mente tanto da rima nervi impressa nel tempo. Averlo potuto ammirare a Caposele per qualche giorno, è stata un'emozione straordinaria. Grazie, Nicola Barbatelli, per la sensibilità che hai mostrato nei confronti della nostra piccola comunità.

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Leonardo scriveva al rovescio, in forma speculare. E' forse questo l'approccio più corretto per narrare in che modo questo dipinto ha deciso di riemergere dalle nebbie del passato: una specularità che lascia indistinte le funzioni del ricercatore e dell'oggetto ricercato, riferendosi, piuttosto, ad un "ecosistema storico" adatto nel quale ricomparire. Non si discute, infatti, di una "ricerca che ritrova il quadro", ma del dipinto di un genio universale che "sceglie" il contesto più consono nel quale manifestare la sua esistenza, lasciando, dunque a Leonardo il ruolo che ha sempre occupato nella storia, quello di ricercatore e di protagonista. Poiché le manifestazioni di un genio sono tali per la sorpresa che suscitano, il suo ritorno non poteva che essere imprevedibile. Una splendida tavola in pioppo curiosamente assemblata, supporta quello che per alcuni studiosi é stato ritenuto come l'ultimo capolavoro ritrovato di Leonardo da Vinci. Passato nel tempo dalle mani di nobili famiglie lucane a quelle di un collezionista salernitano, il dipinto trova spazio in un contesto di ricerca molto particolare che da sempre suscita interesse e curiosita intorno a quello che si riconosceva come il volto del piu grande genio dell'umanita'. Sin dai primi momenti del ritrovamento avvenuto per mano dello storico Nicola

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Dal 9 al 12 Maggio 2013 FeelLand Group (www.feelland.it), associazione di promozione territoriale, in collaborazione con Erasmus Student Network Italia, ha dato il via al Project Village 2013 – L’Europa si incontra, partecipa e condivide. La quarta edizione ha portato i giovani fotografi e giornalisti alla scoperta degli incantevoli paesaggi della valle del Sele: Caposele, Senerchia e Teora. Il Project Village è l’iniziativa di ricerca turistico-culturale nata per promuovere, attraverso un concorso foto-giornalistico destinato a studenti stranieri, la scoperta del territorio italiano in un’ottica di turismo giovanile. Puntando su storia, cultura, tradizione e folklore, e sulle moderne tecnologie del web 2.0, l’obiettivo è dare risalto a piccoli centri estranei ai percorsi turistici tradizionali. Ancora una volta il Project Village è riuscito nel suo intento: creare una corrispondenza biunivoca tra cento ragazzi provenienti da ben ventuno nazionalità e un territorio che, al termine di solo quattro giorni, ha avuto la capacità di imprimersi talmente bene nell’animo dei giovani turisti dal lasciar loro il sottile ma profondo desiderio di farvi ritorno. I ragazzi di FeelLand Group hanno abbracciato un’idea, che dimostra di essere di volta in volta sempre più vincente, e possono dirsi soddisfatti dei risultati raggiunti. Risultati che solo in minima parte possono esprimere in cifre. Le grandi conquiste, infatti, sono la bravura dei partecipanti nell’aver colto la vera essenza di una terra il cui cuore verde è alimentato dall’elemento acquatico che è stato bene evidenziato in molti report, compresi quelli vincitori. Le parole dei sindaci, inoltre, hanno messo in evidenza un altro aspetto fondamentale: se è pur vero che la Valle del Sele, grazie anche ai suoi amorevoli e caratteristici abitanti, ha donato tanto, d’altra parte non si può negare che è stata ricambiata nel migliore dei modi. A questa terra magnifica è stata donata dai ragazzi visitatori quel po’ di gioia che basta a valorizzarla facendole semplicemente dimenticare un periodo di difficoltà e riportando alla luce i tradizionali valori che da sempre la caratterizzano. FeelLand ha trovato, in Caposele e nei paesi limitrofi che hanno partecipato al progetto Teora e Senerchia, terreno fertile per coltivare l’obiettivo primario del Project Village, ossia quello di creare una rete turistica internazionale, il cui primo motore è il turismo giovanile. Un turismo capace di saziare l’infinita curiosità di ragazzi che hanno la capacità di vedere l’incanto e la magia di luoghi e situazioni che mai risalterebbero agli occhi di chi il territorio lo vive quotidianamente. Affetto, apertura, rispetto, incanto, condivisione. L’unione tra Valle del Sele e Project Village ha donato questo e molto di più.

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Responsa bile organ izzativo Concetta Mattia

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(note principali a cura di Nicola Barbatelli)

L’esperienza del Project Village nella Valle del Sele

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L'AUTORITRATTO LUCANO IN ORIGINALE A CAPOSELE

Piccola Cronaca

La cultura sarà protago nista in asso to dell’ann o: Caposel luto e acco e avrà l’on mpagnerà ginale all’i ore di cust nell’ambito nter odire in del “mini tour delle macchin no del museo già alle ” l’evenstito che ospi esclusiva un dipinto e del genio di La “TAVO ta, ancora di Vinci. per poco tem Leonardo in oriLA po, le riprodu delle mostre LUCANA” di Leo nar zioni a Caposel e e potrà esse do da Vinci, sarà espo sta, all’inter re ammirat Una straordi a in tutta no del pad la sua bell naria opportu iglione ezza. mostrata rara nità di ved ere da vici mente in pub no estimatori per il suo fasc blico ed ha già, da qua una grande opera, che è ndo è stata “L’Autorit ino. validata, scon stata ratt mirata in pub o Lucano o Tavola volto critica Lucana di ed blic Leo delle “macchi o dal giorno 8 al 12 maggi nardo” sarà a Caposel ne di Leonard o 2013 tutte le met e per essere o” e inserita all’interno e turistiche come tapp della sala del amgià in prog Natura). a, nel tour ramma nell museo che porterà ’ambito min i viaggio “F.A i visitatori a toccare .C.” (Fede Siamo lieti Ambiente di invitarti all’esposizio ore 9,30 /21, ne che si svol 00 gerà dal gior dell’area dell presso il padiglione della mostra e no In quella occa Sorgenti del Sele in delle macchin 9 e fino al 12 maggio piazza sione, sarà e di Leonard dalle ricevere tutto possibile, attra Sanità. o all’interno il ammirare anch materiale descrittivo verso la prenotazione sul dell e le straordi narie risorse ’affascinante opera di sito www.caposele.in fo, Leonardo Da di fede ed Grazie in anti ambientali Vinci e pote che Caposel cipo per la r e offre. tua presenza . Il sinda

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UN LEONARDO ORIGINALEACAPOSELE.

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E' disponibile per l'acquisto il 5° VOLUME DE "LA SORGENTE" che raccoglie in una rilegatura elegante i numeri del giornale dal 74 al n. 85. Vi ricordiamo, inoltre che è in arrivo anche il PRIMO volume delle raccolte (dal n.1 al n.22) per il quale, però , visto il piccolo quantitativo disponibile, è necessaria una vostra prenotazione. anche via f.b. specificando nome cognome, email e telefono per essere ricontattati. Grazie .

Alessandra Ialeggio


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era dotata di un piccolo protiro che ne abbelliva la forma. Un piccolissimo campanile, tipico delle cappelle rupestri, sorreggeva una piccola campana che adesso se ne sta appesa ad una banale asta di ferro come se fosse una insegna di una locanda e che ci ricorda che non sempre le ricostruzioni significano ripristino della bellezza. Degno di piccola nota è anche il fatto che la millenaria rupe, nell’immaginario popolare locale, ha ispirato leggende e racconti di tesori nascosti nel ventre della roccia o di presenze misteriose, per lo più diaboliche, ai piedi della stessa. Questo forse perché la leggenda narra che la Pietra, che in effetti appare solitaria e inusuale nel paesaggio circostanza, fosse stata trasportata dal diavolo stesso in volo. Non si sa cosa il demonio dovesse farci con quell’enorme macigno, sta di fatto che, giunto all’altezza delle colline di Boiara, alla vista della chiesa di S. Maria Materdomini (da questo dettaglio non trascurabile si può affermare che la leggenda risale a molto tempo prima che Materdomini fosse caratterizzata dalla presenza di S. Gerardo) il macigno è diventato pesantissimo e il diavolo l’ha lasciato cadere nel posto in cui esso ora si trova. Il culto a San Vito è molto sentito a Caposele e a Materdomini. Ogni anno, il 15 Giugno parte da Materdomini (dagli anni ‘60 la cappella non è più sotto la giurisdizione della Parrocchia di San Lorenzo Martire di Caposele, ma di quella di San Gerardo Maiella di Materdomini) la processione con la statua del Santo che, per i campi, raggiunge la rupe. Qui fino agli anni ‘80 del secolo scorso i pastori offrivano il formaggio al Santo, usanza pluricentenaria che, purtroppo, è scomparsa da pochi anni. Il legame con i pastori si spiega probabilmente col fatto che da sempre San Vito è invocato come protettore dalla rabbia, una malattia che colpisce i cani e

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edificazione ci è ignota, era di sicuro molto antico in quanto a fondazione: risultava già distrutto nel Seicento, stando alla Cronista conzana, e con esso anche il centro abitato. Non sappiamo se gli abitanti si fossero trasferiti a Caposele o nei luoghi vicini: di fatto, i documenti testimoniano che da sempre il luogo apparteneva a Caposele. Insieme al castello sorgeva sulla cima della rupe anche una chiesa dedicata alla Madonna, invocata con il titolo di Santa Maria di Boiaro o anche Santa Maria della Neve. Insieme a questa chiesa le carte antiche ci riferiscono che sorgeva anche una cappella dedicata a San Vito, meta della pietà degli antichi caposelesi. Presumibilmente, data l’esiguità dello spazio, tale cappella doveva essere all’interno della chiesa dedicata alla Madonna. La custodia della stessa era per lo più affidata ad un eremita, figura tipica, questa, di molte cappelle e chiese rurali irpine. Fra gli eremiti che si avvicendarono nella custodia dell’edificio sacro merita menzione il gentiluomo fra Francesco Masucci da Volturara (AV), che prima lo restaurò, poi lo abbellì e, infine, si dedicò egli stesso alla sua cura in quanto scelse di farsi eremita proprio alla Pietra. Il Masucci, come già detto in un altro articolo, sacrificò la propria esistenza per portare conforto agli appestati di Caposele durante l’epidemia del 1656 che tolse la vita a 2500 abitanti sui 3000 che il Comune contava. Esistente ancora nel 1691, la chiesa fu molto probabilmente distrutta dai tremendi terremoti del 1694 e del 1732. Nonostante la distruzione, essa fu riedificata e dedicata esclusivamente al culto di San Vito. Probabilmente concorse all’edificazione della cappella anche il Principe Rota di Caposele, visto che fuori al cancello di accesso alla cappella vi è murato lo stemma del signore del luogo (secondo la tradizione del Principe, murato capovolto, in segno di protesta all’abolizione della feudalità, dall’ultimo principe di Caposele Carlo Ligny). Gravemente danneggiata dal terremoto del 23 Novembre 1980, la cappella è stata riaperta al culto da diversi anni, vittima però di un restauro/ricostruzione che non ha per niente mantenuto l’aspetto originale. Essa, infatti, si mostra oggigiorno come un anonimo capannone di campagna in muratura di pessima fattura. La cappella prima del terremoto, infatti, era molto più graziosa: aveva una finestra circolare, quasi un piccolo rosone; inoltre, la porta d’ingresso

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Santi siciliani Vito, Modesto e Crescenzia subirono il martirio, il 15 Giugno 303, presso il fiume Sele durante la persecuzione di Diocleziano, l’ultima e più grave persecuzione sofferta dalla Chiesa nell’antichità romana. Il luogo del loro martirio si trovava nell’attuale comune di Eboli, la romana Eburum. Qui i primi cristiani costruirono una chiesa, quella di San Vito al Sele, che ne custodisse i resti mortali e ricordasse ai posteri la vittoria di Vito sulla persecuzione. Da Eboli il culto al martire siciliano si è diffuso in tutto il mondo: infatti, San Vito è uno dei santi più noti nel mondo cristiano, innumerevoli sono i centri abitati a lui dedicati come pure le località che lo venerano come proprio protettore. In questo eccelle la Sicilia, sua patria e, in particolar modo, Mazara del Vallo, che gli diede i natali. Anche all’estero e nei Paesi europei il culto al giovane martire del Sele è molto diffuso, e tante sono le chiese a lui erette, una fra tutte la meravigliosa Cattedrale di Praga nella Repubblica Ceca. Essendo stata la Piana del Sele il luogo del suo sacrificio, è normale che, col diffondersi del Cristianesimo, il culto di San Vito si sia radicato fortemente lungo tutto il corso del Sele che, come già detto, è stato il centro propulsore della sua fama. Non c’è, infatti, paese della Valle che non abbia o una cappella, o un’immagine, o un luogo intitolato al santo martire. Caposele, non molto lontana da Eboli, si inserisce a pieno titolo nel solco della venerazione per questo martire locale. Ab antiquo, infatti, lo ha accolto tra i suoi santi più cari dedicandogli un luogo di culto in un luogo distante dal centro abitato, precisamente nella località chiamata Boiara. Qui si erge, solitario, un macigno grandioso sul quale si innalzava in tempi remoti un castello. Ai piedi di questo masso vi era anche un piccolo centro abitato, Boiaro o Boiara, dotato anche di una chiesa madre. La posizione era strategica: da Boiara, infatti, si dominava tutta la Valle del Sele fino ai monti Alburni. Non solo, essa veniva a porsi come un passaggio obbligato per tute le greggi e gli armenti che dal Tirreno si recavano nelle pianure ricche di prati della Puglia. Dal XVII secolo, poi, la stessa Boiara, in quanto feudo del Principe di Caposele, forniva cospicue entrate alla Camera Principale perché essa stessa era luogo di freschi pascoli che venivano affittati ai pastori. Il castello di Boiara, la cui

di Mario Sista

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LA CAPPELLA DI SAN VITO MARTIRE

La vecchia Cappella di San Vito prima del 1980

che, tramite il morso di questi, può trasmettersi all’uomo. E dei cani si servivano, appunto, i pastori per custodire il proprio gregge. Viva è invece la tradizione di fare tre giri intorno alla rupe prima di salire la scala che porta alla cappella, come pure viva è la tradizione di ricevere il pane benedetto e di suonare la campana una volta giunti sulla cima del masso. Con la celebrazione della Messa, seguita da un pranzo a sacco collettivo e da gioiosi momenti di convivialità, la festa alla “Preta r Sandu Vitu” (Pietra di San Vito) si conclude e tutti ritornano a casa, in attesa di rivivere l’omaggio al Santo il 15 giugno dell’anno successivo.

La Cappella di San Vito dopo la ristrutturazione Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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Gent. sig.ra Mimma, lo scorso anno sono stato ospite del suo B&B nel mese di aprile. Spero che si ricordi di me. Per almeno tre mesi all’anno, con la mia moto giro l’Europa alla ricerca di luoghi particolari e stimolanti, sia dal punto di vista paesaggistico che culturale. Collaboro con riviste che si interessano di turismo culturale in Italia e all’Estero. Per ringraziarLa della sua estrema gentilezza, mi permetto di allegarle l’articolo che ho scritto per una nota rivista francese.

Turismo

VIAGGIO IN ALTAIRPINIA alla ricerca di Spartaco

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La mattina seguente mi sveglio e riprendo “il sogno” di questa casa, quest’aria particolare mi ha fatto dimenticare Spartaco e le sue avventure. Farò colazione con le marmellate e i dolci di Mimma, il latte delle mucche al pascolo, vicino al focolare, sulla tavola di vetro apparecchiata come un quadro fiammingo. Prima di riprendere il

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LA CASA DI MIMMA

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Un breve giro nel centro di Materdomini e mi rendo conto che in questi alberghi non troverei la tranquillità e la riservatezza che mi serve. Qualche domanda in giro e mi indicano un Bed and Breakfast appena fuori l’abitato. E qui,… a 600 metri ad est dell’uscita della superstrada, trovo una realtà che mi sorprende e ancora oggi mi porto tra i ricordi più belli e significativi di questo mio viaggio nella storia: “La casa di Mimma” . Una costruzione lilla, stile inglese, unico e raro esempio di architettura simile nella zona è circondata da un giardino delle meraviglie, dove sono concentrate varie specie floristiche, delimitate da un prato curato nei minimi particolari. Avvisata dal rombo della mia moto, si affaccia al terrazzo in fiore, una signora bionda, che con un amabile sorriso mi invita ad attendere un attimo. Intanto, uno sguardo d’insieme al grazioso laghetto al centro del giardino, mi

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proietta nel cono verde della valle del Sele. L’aria del tramonto è tersa e in fondo alla valle mi è sembrato di intravede il mare. Ed ecco la padrona di casa. Una, bella e cordiale signora, che rispecchia fedelmente l’atmosfera del luogo; mi invita ad entrare e mentre salgo la scala d’ingresso vengo inondato da un profumo caldo che sa di cose buone. Mimma mi spiega che stava sfornando una torta che in questa zona si tramanda da secoli. Sembra veramente il mondo delle favole! E…. “come per incanto” subito, all’ingresso, vengo proiettato in clima fiabesco tratteggiato sulle pareti fiorite tra farfalle ed uccelli in amore. Il lilla, il verde, il bianco, il rosa, si alternano negli ambienti, sulla facciata, nei mobili, con discrezione, quasi ad avvolgere quell’intimità che si avverte subito, appena si entra in veranda. Nel frattempo la signora Mimma è diventata subito “Mimma” e mi mostra le camere, mi fa scegliere quella in cui desidero passare la notte, dal primo piano al sottotetto, ognuna ha una caratteristica, il colore, i fiori e gli uccelli alle pareti, i mobili. Come fare a decidere? Opto per la matrimoniale con vista sul Santuario. Apro la finestra e scatto una panoramica, poi mi siedo e scrivo. E’ molto piacevole conversare con persone affabili come Mimma e la sorella Idelma, che incalzate dalle mie domande, mi spiegano la storia della casa e mi invitano a visitare una chicca: la casa sull’albero; una casa in miniatura audacemente costruita - dall’estro della padrona di casa, sul un vecchio gelso, per questo sfido l’angusta scala e raggiungo la piccola dimora sull’albero. Che strana sensazione, tra i rami dell’albero a vivere questa primavera, in una terra che non mi appartiene eppure sono a mio agio. Ovunque ti affacci la prospettiva di questo luogo sembra vegliare sulla valle del Sele, con gli occhi di una madre. Sulla veranda tra steli di rosa e tralci di passiflora, Mimma sembra un personaggio di un quadro d’autore, perfettamente inserita nel contesto che lei ha creato, minuziosamente, fiore per fiore, pianta per pianta, disegno per disegno, persino “ la Parete della Poesia” parla di lei. Mimma a modo suo è un artista stravagante - tra l’altro è un’abile orafa - una che ha avuto il coraggio di dimenticare il genius loci, la pietra e il cotto che caratterizza tutto il territorio, per concretizzare l’universo interiore, per rendere tangibile la propria anima. Le atmosfere mistiche e quelle fiabesche si fondono.

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stradale dice Quaglietta. Al bivio un altro cartello stuzzica la mia innata voglia di scoprire: “Oasi WWF – Senerchia”. Il tempo è tiranno; sarà il pegno per una nuova visita. Lasciata la moto nella piazzetta di Quaglietta, mi inoltro nel piccolo borgo e dopo una breve discesa tra i vicoli, mi ritrovo con il naso all’insù ad osservare atmosfere medioevali restaurate con tatto e competenza. Peccato che i cancelli siano chiusi e il responsabile della Pro Loco non sia disponibile. Mi accingo a fare un breve giro lungo le mura. Silenzio e storia si innestano tra gli archi del vecchio castello longobardo. Riprendo il mio cammino verso il luogo dell’epilogo. La valle che dalla Piana di Paestum porta alle sorgenti del Sele si fa sempre più stretta e non è difficile immaginare i gloriosi gladiatori di Spartaco, pronti all’ultima battaglia, incalzati dai soldati di Crasso. La notte si avvicina rapidamente e devo trovare un alloggio. Materdomini di Caposele, potrebbe essere il luogo ideale con le sue strutture ricettive che accolgono i milioni di pellegrini devoti al santo dell’Altairpinia: San Gerardo Maiella. Protettore delle mamme e dei bambini, il giovane santo di origini lucane, morì in questo convento alla metà del 1700. Da allora, il luogo, è metà di devoti da tutto il meridione d’Italia.

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o lasciato da poco la valle di Paestum e i suoi templi straordinariamente conservati e presenti. Davanti alla mole del tempio di Nettuno ho ascoltato le voci di una città scomparsa. Dall’alto dei capitelli, alla foce del Sele, 2.500 anni di storia mi hanno guardato con l’alterigia della pietra che resiste ai secoli. La mia prossima meta è la costiera amalfitana. A poco meno di cinquanta chilometri, mi aspetta uno degli scenari naturalistici più belli del mondo. Ma il fascino dell’epopea greca e romana è ancora nella mente, mi ha rapito… (questa è terra di sirene…) e mi suggerisce qualcosa che si perde tra storia e mito, qualcosa che sa di reminiscenze scolastiche e trame di film storici: la morte di Spartaco. Ricordo di aver letto delle sorgenti del fiume Sele e della morte di questo gladiatore trace, che fece tremare Roma. Le fonti storiche dicono: che nel I sec. D.c. capeggiò una rivolta di schiavi, la più impegnativa delle guerre servili che Roma dovette affrontare: viene per questo motivo soprannominato “lo schiavo che sfidò l’impero”. La battaglia finale che vide la sconfitta e la morte di Spartaco nel 71 a.C. si svolse nei pressi delle sorgenti del fiume Sele e in particolare sulla riva destra (“ad caput Sylaris fluminis”), approssimativamente tra i territori attuali dei comuni di Senerchia, Oliveto Citra, Calabritto e Quaglietta, nell’Alta Valle del Sele che a quel tempo faceva parte della Lucania. In quest’area, nei decenni passati, ci sono stati ritrovamenti di armature, corazze e spade di epoca romana. Una rapida occhiata alle cartine e superata Eboli, prendo la A3 (SalernoReggio C.) in direzione sud; all’uscita di Contursi Terme , la mia Norge 1200 imbocca sicura e veloce la salita della Fondo Valle Sele, in direzione Lioni- Caposele. La “vera” primavera si fa sentire da queste parti; l’esplosione della natura circostante mi distrae pericolosamente e l’aria si fa fine e particolare…forse molto particolare… e mi accorgo, così, di essere alle porte delle Terme di Contursi. L’odore forte delle particelle di zolfo che penetrano nel mio casco, non mi lasciano dubbi. Una folta vegetazione di pioppi bianchi, salici, cannucce e lecci, mi accoglie all’uscita della superstrada. Enormi cartelli pubblicitari mi invitano a visitare i numerosi centri benessere del luogo, mentre le mie narici ancora non sono abituate all’acre odore dell’aria e intanto le folate di vento solfureo si fanno ancora più presenti. Qualche foto è d’obbligo.Il tempo di riempire il serbatoio e via… la superstrada mi attende, ansiosa di farmi scoprire chissà quali cimeli storici, chissà quali tracce nascoste per millenni. Pochi chilometri e spuntano sulla mia sinistra i resti di un castello alla sommità di un borgo aggrappato ad uno sperone di roccia. L’indicazione

Cordiali saluti, Paolo L.

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Viaggi e turismo

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LA CASA DI MIMMA , Interno

La Casa di Mimma - San Gerardo viaggio, la padrona di casa mi regala un barattolo del miele delle sue api e poi mi parla di Spartaco; di un luogo vicino “Temete”, ultimo campo di battaglia dei gladiatori ribelli. Mi parla di altri interessanti luoghi da visitare: il prezioso parco archeologico di Conza (a 15 Km.), la millenaria Abbazia del Goleto (a 12 Km.) , le poderose sorgenti del Sele (a 2 Km.)….e poi… a malincuore la fermo, perché la strada mi aspetta. E’ sempre poco il tempo per le cose belle! Riparto con la convinzione che anche solo l’esperienza della “Casa di Mimma” vale un viaggio.


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Turismo

A tavola con le nonne di Caposele

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di Catia Multari

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ricevimento ha precisato –“Il lavoro descrittivo di tutte le ricette tradotte è stato raccolto in un opuscolo realizzato graficamente dalla nostra classe, come pure i menu sui tavoli per il pranzo finale”. “L’esperienza con le nonne di Caposele è stata davvero divertente, perché abbiamo imparato un sacco di cose sui piatti e sulle tradizioni della nostra zona, senza mai annoiarci e scoprendo che le nostre nonne sono forse più moderne di quanto pensiamo, sagge e al tempo stesso aperte e pronte ad ascoltarci!” ha voluto sottolineare Mourade Lamberti, della 3^ A Sala.

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A parlare a nome di tutte le nonne è la Sig.ra Rosina Ruglio –“Siamo state tanto ben accolte dai ragazzi, dai professori e da tutto il personale e di questo ringraziamo tutti, soprattutto il Preside che ci ha voluto qui. Noi pensiamo che i giovani debbano imparare a riscoprire le tradizioni, perché si stanno perdendo, specialmente al giorno d’oggi, in cui tutti vanno di fretta e non c’è mai tempo. Le ragazze di oggi non si dedicano più alla cucina, non hanno la passione che ci mettevamo noi, nonostante la fatica dei campi e del lavoro manuale. Non hanno più esempi, perché anche le loro madri, lavorando, non hanno tempo di fare e di insegnare. Ecco che sta a noi trasmettere le ricette e le tradizioni di una volta, perché non vadano perdute!”. A conclusione della presentazione, il Preside Lucido ha rivolto i suoi saluti ai presenti –“Ringrazio le care nonne che hanno così simpaticamente partecipato al progetto e il Sindaco Pasquale Farina per aver accolto l’invito, raccogliendo il testimone del suo collega di Teora; speriamo di poter continuare questa esperienza coinvolgendo le nonne di tanti comuni della nostra bella Irpinia, detentrici di maestria e saggezza”.

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Il progetto, che ha impegnato nonne e alunni per buona parte dell’anno scolastico, si è realizzato in tre tappe fondamentali: nella prima, preliminare, sono state scelte le specialità da studiare e riprodurre in cucina; nella seconda, quella più lunga e laboriosa, sono stati realizzati praticamente i menu proposti, sono state condotte le ricerche storiche, le traduzioni nelle varie lingue, i calcoli calorici e dei costi; nella terza ed ultima fase, infine, è stato presentato praticamente il lavoro svolto in un momento conviviale molto atteso ed apprezzato da tutti gli ospiti d’eccezione. “Obiettivo del progetto è stimolare negli alunni la curiosità per gli aspetti enogastronomici della terra irpina, attraverso la riscoperta delle proprie origini anche grazie alle memorie storiche delle nonne, che rappresentano il trait d’union tra antico e moderno, tradizione ed innovazione, persino in cucina” ha spiegato la Prof.ssa Di Domenico.

proposto al rigoroso giudizio delle nonne e degli autorevoli commensali nel pranzo conclusivo di metà maggio. Intorno ai tavoli del laboratorio di Sala e Vendita dell’IPSSAR, oltre alle nonne di Caposele e al Preside Lucido, insieme con le sue collaboratrici, Prof.sse Nicla Popoli e Anna Di Domenico, si sono ritrovati il Consigliere Regionale On. Rosetta D’Amelio, il Direttore dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Sant’Angelo, Dott. Vincenzo Marrazzo e le Dott.sse Bianca Palumbo e Tina Gargano, il Sindaco di Caposele, Dott. Pasquale Farina, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Lioni, Prof. Vito Cerreta, il Sindaco di Teora, Dott. Stefano Farina, le cui “nonne” sono state protagoniste nella passata edizione, la Direttrice del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia, Dott.ssa Concetta De Guglielmo, il Presidente del Consiglio di Istituto, Sig. Emilio Cozzolino, il Presidente Operativo dell’Associazione Ex- Allievi e Docenti del Vanvitelli, Ing. Nicola Conforti e alcuni docenti ed ex docenti del Vanvitelli, tutti piacevolmente stupiti del lavoro svolto dagli alunni, sotto l’occhio vigile di nonne e docenti di indirizzo. “Abbiamo imparato a cucinare la pizza con le alici, le matasse con i ceci ed i cavatelli a quattro dita, la braciola di frittata e il pollo al forno, con contorno di patate sfruculate e f’ddat’ e per finire il pan di spagna alle nocciole e gli amaretti. Insomma, una vera delizia”- ha dichiarato con entusiasmo Davide Di Capua, della 3^B Cucina. Ha aggiunto Emanuele Di Leo, della 3^ Cucina -“Per il pranzo finale, abbiamo scelto di preparare la pizza, i cavatelli, il pollo, i due tipi di patate e i due dolci. Dagli applausi ci è sembrato che gli ospiti abbiano gradito molto!” Annamaria Donatiello, della 3^A

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nche quest’anno un vero e proprio tuffo negli odori e nei sapori di una volta all’IPSSAR Vanvitelli di Lioni, grazie al progetto “A tavola con le nonne”, curato dalla Prof.ssa Anna Di Domenico, collaboratrice del Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Lucido. Alla sua terza edizione, il percorso enogastronomico multidisciplinare ha visto protagoniste stavolta le nonne di Caposele, le Signore Agnese Malanga, Gelsomina Nesta, Antonietta e Rosina Sista, Rosina Ruglio, vere “maestre d’opera” delle classi 3^A Sala e 3^A Ricevimento, 3^B e 3^C Cucina, che con il supporto dei docenti di indirizzo, Proff. Rosario Miele, Roberto Pecora e Monica Leonardi, hanno insegnato ai ragazzi a realizzare e poi a riprodurre personalmente i piatti tipici della tradizione caposelese. Sulla base dei menu proposti dalle “cuoche”, i ragazzi hanno condotto ricerche storiche e geografiche sui piatti scelti, hanno redatto le ricette in dialetto, in italiano, in inglese ed in francese, hanno eseguito il calcolo calorico dei singoli menu e quello economico dei costi, con l’ausilio e la guida dei docenti di Italiano, Storia, Geografia, Alimentazione, Inglese, Francese, Economia e Gestione Alberghiera, Matematica.

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A LIONI -

La fase finale del progetto, quella più rappresentativa di tutto il lavoro svolto, ha riguardato direttamente i ragazzi, che hanno scelto e servito uno dei menu studiati e realizzati nel corso delle esercitazioni e lo hanno

Le nonne di Caposele intente a preparare le matasse

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3) MANUTENZIONE AREA PIC-NIC Località Mauta : Le tipologie di opere che verranno realizzate sono relative sia ad interventi che interessano i sentieri e l’area adiacente il rifugio esistente sia il rifugio stesso. Le opere sono: contenimento delle scarpate (palizzate); realizzazione di staccionate in legno di castagno; recupero di opere preesistenti in muratura a secco con materiali reperiti il loco; livellamento e compattazione del fondo dei sentieri nei punti dove sono presenti danneggiamenti provocati dall’azione di scavo delle acque; rifacimento delle pavimentazioni e tinteggiatura delle pareti interne ed esterne del rifugio; creazione di punti idonei per accendere fuochi; realizzazione chiudenda in pali di

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2) RIPRISTINO AREA PIC-NIC Loc. tà Bosco Difesa: L’intervento prevede la realizzazione della pavimentazione dell’area nella porzione laterale del fabbricato esistente, immediatamente a monte della fontana. Verranno, inoltre, rimosse le staccionate rovinate esistenti e parzialmente sostituite, in più punti, con staccionate in legno di castagno. In particolare, verranno rimosse le staccionate su entrambi i lati della strada che scende verso al fontana e anche tutte quelle presenti presso le gradonate ad eccezione di quelle ubicate nella parte sommitale delle gradonate, sia dal lato della fontana che dal lato del fabbricato esistente, oltre che quelle presenti sul perimetro della vasca. Verranno poi realizzate le staccionate esclusivamente sul lato della strada verso il fabbricato e in alcuni punti presso le gradinate, oltre che sull’intero perimetro della vasca. Verrà ripristinata la barriera a protezione delle sorgenti che alimentano la fontana, in rete metallica, nella porzione che, allo stato, risulta divelta, e che riguarda il lato della strada che sale, opposto rispetto al fabbricato. Verranno posti in opera tavoli e panche

castagno; ripulitura terreno; taglio di abbattimento di alberi deperenti; realizzazione di tavoli e panche in legno; posa in opera di picchetti segnavia lungo i sentieri; posa in opera di cartellonistica e segnaletica informativa e divulgativa.

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in legno e i punti fuoco. Inoltre, nell’area immediatamente adiacente al fabbricato, presso la strada che sale, verranno ripristinate le palizzate per il contenimento del terreno sovrastante. La realizzazione dell’intervento terrà conto dei materiali e degli stili locali, in particolare si utilizzerà, il castagno per le opere in legno. Gli interventi che prevedono l’utilizzo della pietra verranno realizzati utilizzando roccia calcarea caratteristica della zona.

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recintata. Perimentralmente esiste un sentiero percorribile che sarà dotato di idonea cartellonistica e lungo il quale saranno realizzati dei punti di osservazione della fauna. Questo sentiero sarà utilizzato anche come accesso per i mezzi di servizio all’area faunistica. All’interno dell’area saranno posizionati un recinto di cattura per i controlli zoosanitari, un recinto di quarantena e un box chiuso per la cura e la degenza della fauna selvatica. L’area sarà attrezzata con mangiatoie e con abbeveratoi.

4) RIPRISTINO VIABILITA' DI MONTAGNA: Sistemazione, adeguamento e ripristino della viabilità montana di Caposele a singoli tratti per una lunghezza totale di 4,5 km. Le tecniche che verranno utilizzate per le opere saranno a basso impatto ambientale.

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ra i tanti progetti proposti alla comunità europea e finanziati al nostro Comune, evidenziamo un percorso progettuale che è stato programmato da questa Amministrazione Comunale per cercare di utilizzare al meglio, un altro fattore importante di crescita turistica del nostro territorio legata, questa volta, all’ambiente. La misura 225 (PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 Interventi cofinanziati dal FEARS) ci ha permesso di strutturare una serie di operazioni che sono già in fase di attuazione e che sono di seguito elencati. Le immagini si riferiscono all’intervento del “ BOSCO DIFESA” che dopo aver subito la sistemazione di tutta l’area attrezzata pic-nic, sarà affidata e gestita, (delibera n. 56 del 9 aprile 2013) da un’associazione ambientale locale che avrà il compito di mantenerla in maniera decorosa. E’ la prima volta che, in modo serio ed efficace, non si parla solo di ambiente, ma si interviene con operazioni omogenee e finalizzate alla fruizione di aree naturali del nostro Comune che ben si intrecciano con i nostri percorsi turistici dedicati alla Fede , all’Ambiente e alla Cultura. All’interno dell’area del Bosco Difesa, sono in fase avanzata anche i lavori della realizzazione dell’”area faunistica” del Comune che potrà, fra poco tempo, essere utilizzata da naturalisti e scuole per una visita didattica all’aria aperta. REALIZZAZIONE AREA FAUNISTICA in loc.tà Bosco Difesa: L’intervento consiste nella realizzazione di un’area faunistica per il cervo. Tale area, di una superficie di circa 0,5 ha, sarà adeguatamente attrezzata e interamente

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FARE TURISMO ...le fasi progettuali

IN FASE AVANZATA I LAVORI DI SISTEMAZIONE DELL’AREA ATTREZZATA BOSCO DIFESA e LAVORI DI RIPRISTINO AMBIENTALE IN MONTAGNA

5) CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA’: Gli interventi consistono nella conservazione delle radure significative dal punto di vista ambientale, sia per dimensione sia per tipologia, ricadenti all’interno di aree boscate e forestali o ai margini delle stesse. Il mantenimento delle radure verrà effettuato mediante interventi di ripulitura, taglio e controllo di cespugli e arbusti invasivi, tenendo conto dell’esigenza di conservazione del suolo, allo scopo di rallentare il processo di ricolonizzazione spontanea da parte del bosco. Gli interventi verranno effettuati nei i prossimi quattro anni.

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di Salvatore Conforti

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Il Bosco Difesa, oggetto di un recente intervento di manutenzione straordinaria

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Sulle tracce di San Gerardo Maiella

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l 6 aprile, giorno della nascita di san Gerardo Majella, nella sala del Consiglio di Muro Lucano è stato siglato l’accordo di collaborazione tra gli 11 Paesi dei “Percorsi di San Gerardo Majella”. Lo scopo dell’incontro, preceduto, nei mesi scorsi, da una serie di scambi preliminari e bilaterali tra il Comune di Muro Lucano e gli altri comuni gemellati, è stato quello di poter mettere in rete i comuni gemellati, e proporre una serie di iniziative al fine di instaurare un percorso sia di scambio culturale e sociale, ma anche turistico tra i Paesi toccati dalla fede e dalle gesta miracolose di San Gerardo Maiella. Tra le proposte scaturite dall’incontro, si è discusso dell’opportunità di realizzare, con immediatezza, una serie di operazioni concrete di assoluta visibilità ed interscambiabilità tra i comuni interessati, unendo le forze e realizzando una sorta di portale unico non solo sulla rete virtuale,

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ma anche nella rete reale utilizzando le seguenti possibilità: Realizzazione di una scultura con l’indicazione dei nominativi dei Paesi gemellati che possa contenere, anche altri spazi in modo che, dinamicamente, si possano aggiungere ulteriori paesi ancora da gemellare. (circa 30) Tale struttura potrà essere collocata in ogni località in prossimità dei luoghi di maggior flusso turistico e di fede. Realizzazione di una brochure multimediale che contenga le caratteristiche peculiari di ogni luogo gemellato e del percorso di San Gerardo. Realizzazione di un sito internet che sia linkato con i siti web di ogni comune e che possa essere il percorso turistico e di fede da proporre ai tour operators. Una serie di eventi da organizzare in ogni Paese gemellato, e che in periodi diversi possa essere il mezzo di comunione e collegamento fisico tra i luoghi della Fede.

Realizzazione di un COMITATO promotore al fine dell’ istituzione di un’associazione “No Profit” dedicata al precipuo scopo della organizzazione di tali manifestazioni ed iniziative e che possa essere, tra l’altro, il motore della promozione e progettazione di nuovi percorsi che intercettino anche i finanziamenti europei. Ogni comune dovrà essere presente con una quota di partecipazione per mettere in moto, ed in modo concreto, le iniziative di comunicazione che saranno in grado, immediatamente proiettare i comuni gemellati verso il Avellino percorso che stiamo intraprendendo. CAPOSELE MINI TOUR Le iniziative sono FEDE AMBIENTE CULTURA naturalmente, aperte a

qualsiasi discussione ed approfondimento e saranno proposte a tutti i Paesi gemellati, al fine di poter allargare e variare lo spettro delle iniziative anche ai comuni ulteriori, i quali, anche in un momento successivo, potranno affiancarsi al nuovo gemellaggio.

SANTUARIO

DI SAN GERARDO

PATRONO DELLE MAMME E DEI BAMBINI

UNA VISITA CHE RINFRANCA LO SPIRITO E LA MENTE

visit: www.caposele.info


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CAPOSELE: UNA SCOPERTA…

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’occasione per “scoprire” Caposele si è presentata sabato 11 Maggio, quando da docente ho accompagnato i miei alunni dell’IISS Vanvitelli di Lioni alla Mostra della Tela Lucana di Leonardo Da Vinci. Ed è stato sorprendente e piacevole. Lo spessore e l’importanza dell’evento è fuor di dubbio: vedere da vicino una tela di Leonardo non è cosa da tutti i giorni, ma ciò che più mi ha colpito è ben altro. E’ il modo in cui Caposele è riuscita a valorizzare le sue belle risorse, l’acqua, bene prezioso così spettacolarmente canalizzato, il Museo, le macchine di Leonardo, ma soprattutto quello spirito forte di appartenenza che spinge tanti giovani preparati, gentili, quasi sempre laureati a mettere a disposizione competenza e tempo per l’amore verso il proprio paese, per un sentimento profondo di attaccamento alle radici che riescono a trasmettere i visitatori. Come ha fatto Marina, la nostra guida, che tra i suoi molteplici impegni, riesce

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di crisi e difficoltà economiche che attraversa il nostro paese e il mondo intero. Sicuramente sbaglieremo, speriamo il meno possibile, ma la certezza che il bene comune sia al primo posto nelle nostre scelte voglio confermarvela a caratteri cubitali. L’Amministrazione guidata da Pasquale Farina sarà sinonimo di garanzia, impegno e professionalità e sarà sempre disponibile per ricercare la soluzione ai problemi che attanagliano la collettività. Sono stato sempre convinto che l’amministrare, richiedesse impegno e costanza notevoli, anche a costo di sacrificare le esigenze familiari e professionali. Sono stato sempre convinto altresì che il sacrificio sarebbe stato ripagato poi dalla realizzazione di iniziative ed opere volte all’interesse, alle esigenze, alle aspettative e al bene dell’intera comunità. Quello che avete fatto con il vostro voto e il vostro sostegno ha confermato la bontà delle mie convinzioni e mi ha dato nuova linfa e forza per andare avanti e cercare di vincere questa nuova sfida ed anche per questo devo ringraziare tutti voi e tutta la collettività. Caposele , come tutte le comunità ,si appresta a vivere stagioni difficili. Ma insieme e con la nostra forza unita al vostro sostegno , sono sicuro che ce la faremo e sicuramente potremmo auspicare di vedere il nostro paese come una piccola isola felice. Con affetto Vito Malanga

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un immenso e continuo pieno sostegno a cominciare dalle parole, per finire con l’affetto, la fiducia e non per ultimo il consenso elettorale. E’ da loro soprattutto che riuscivo a sprigionare entusiasmo, grinta e fiducia per il futuro, anche nei momenti in cui gli indegni attacchi ricevuti facevano prevalere la delusione. Io ripagherò il loro affetto e la loro fiducia con il mio impegno e la mia disponibilità in tutte le iniziative che insieme vorremmo mettere in campo per il raggiungimento di quegli obiettivi di cui dicevo prima. Grazie … grazie…. e ancora grazie….. siete riusciti a commuovere e far scorrere qualche lacrima anche a chi è stato descritto come despota , cattivo, mafioso e chi più ne ha più ne metta ( tutti aggettivi utilizzati e/o fatti intendere dagli avversari , ma che erano ovviamente solo nella loro testa). A queste persone e a queste offese la risposta più forte l’hanno data i cittadini di Caposele con questo enorme consenso elettorale al sottoscritto e alla lista del Cuore, e l’avete data tutti voi giovani con le manifestazioni che ci hanno accompagnato dapprima nelle serate dei comizi, dove il vostro calore e il vostro entusiasmo ha fatto la differenza, e successivamente nella gioia di condividere insieme a tutti i caposelesi la festa per la vittoria. Vito Malanga , l’assessore, l’amico o eventualmente ” superman” o comunque vorrete chiamarmi è uno di voi e sarà insieme a voi nelle sfide che insieme dovremo combattere in questo momento

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che mi è stata data da un numero cosi ampio di persone mi riempie di orgoglio e soddisfazione, rappresenta per me uno stimolo maggiore e una sfida senza eguali per il raggiungimento dei risultati auspicati per far si che il nostro paese sia più bello, più ricco, con più occasioni di lavoro, con il possibile inserimento e coinvolgimento dei giovani e perché no con meno ruggini e cattiveria. Mi spiace dover tornare su certi argomenti, ma non posso non sottolineare la delusione che ho avuto durante la recente campagna elettorale per via dell’atteggiamento dei nostri avversari, che ha purtroppo visto il manifestarsi dell’indole e della natura dei personaggi che erano in prima fila o in qualche noto studio legale del paese. Tale indole, forse innata soprattutto nel capolista avversario, si è subito riproposta già con i primi consigli comunali post elettorali, come a non voler proprio accettare e capire che certi modi di fare non fanno bene al paese e alla collettività. Tuttavia Caposele ha detto NO a queste persone e a questi atteggiamenti, si è completamente opposta ad una politica basata sulle cattiverie, le calunnie, le offese e gli attacchi personali ed ha invece premiato il lavoro, la disponibilità, l’impegno e le capacità del sottoscritto e del Sindaco. Il risultato elettorale, senza precedenti nella storia di Caposele, si commenta da solo e qualsiasi ulteriore riflessione è superflua. Mi sia consentito un particolare ringraziamento a tutti quei giovani che hanno sostenuto e difeso Vito Malanga contro ogni ingiuria e ogni denigrazione, mi hanno dato

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ome è noto a tutti, nel recente mese di maggio molti comuni hanno rieletto il consiglio comunale. La novità legislativa ha imposto nei comuni da 3000 a 5000 abitanti come il nostro, la corposa riduzione dei consiglieri rispetto al passato, stravolgendo alcune delle logiche alla base delle precedenti composizioni delle liste, in cui è stato necessario fare qualche sacrificio. A dire il vero, almeno per quello che a me è noto, la nostra lista del Cuore ha avuto un naturale avvicendamento e non ha risentito di particolari difficoltà o polemiche iniziali, semplicemente qualche piccolo mal di pancia che peraltro già si era manifestato nell’ultimo periodo di amministrazione. I consiglieri comunali che hanno ritenuto di non candidarsi ulteriormente, hanno comunque dato il loro pieno sostegno e il loro appoggio alla nuova lista, stando vicino a chi come me ha voluto continuare l’ avventura amministrativa. Proprio a tutti questi ex consiglieri voglio esprimere il mio più sentito ringraziamento per l’aiuto e il sostegno dimostrato durante la campagna elettorale, e soprattutto ancora oggi nelle normali vicissitudini politiche che accompagnano l’inizio della nuova legislatura. La nuova maggioranza ha bisogno dei loro consigli e dei loro suggerimenti per essere pronta a soddisfare le esigenze e le aspettative della collettività. A titolo personale voglio ringraziare i tanti sostenitori della lista “Caposele nel Cuore” e i tantissimi sostenitori del candidato Vito Malanga. La straordinaria fiducia

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L’Assessore ai LL.PP. Vito Malanga sulla recente competizione elettorale

di Catia Multari

anche a ritagliare un piccolo spazio per portare avanti questo ruolo con serietà ed evidente coinvolgimento. E come fanno i tanti giovani delle varie associazioni, della Proloco, encomiabilmente attiva e propositiva, dei gruppi di volontariato. E’ questo il sano tessuto sociale di un paese, la vera ricchezza delle piccole realtà, che sopravvivono proprio grazie a questo sforzo comune e condiviso di far crescere e non spegnere il proprio paese. Di questo va dato merito sicuramente all’Amministrazione Comunale che, con il Sindaco Farina in testa, punta alla modernizzazione nel rispetto della tradizione di Caposele, pur con le dovute difficoltà e critiche, a cui certamente non sarà immune. E mi colpisce come dato quello relativo all’elevato numero di laureati e professionisti che questo piccolo comune vanta, un vero “covo” di menti, pronte a dare il proprio contributo intellettuale, da vicino come da lontano.

Un esempio per tante altre ristrette realtà del territorio, che non riescono a ricreare e a ritrovare lo stesso spirito di coesione, ad anteporre il senso di appartenenza all’individualismo, all’egoistico e crudele sentimento del “mors tua, vita mea” che

purtroppo è ancora imperante. Perciò un plauso sentito a chi è riuscito ad andare oltre e a guardare più lontano. Complimenti a tutti voi di Caposele e grazie. Con stima.

Migliaia di studenti hanno potuto visitare, quest'anno, grazie al MINI TOUR le bellezze ambientali, culturali di Caposele. E' dobbligo la foto ricordo alle sorgenti del Sele Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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Attualità

Luci e ombre della presenza femminile in politica

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opo la proclamazione di Papa Francesco avvenuta in una piazza letteralmente "ricolma" di fedeli e curiosi, l'attesa si è focalizzata successivamente sulla giornata di Domenica 17 marzo 2013, in cui il nuovo Pontefice ha presieduto il suo primo Angelus. In quella lieta occasione sarebbe stato bello far rintoccare anche la campana storica (1986) del campanile della Sanità, oltre a quelle della Chiesa Madre e della Basilica di San Gerardo. Un pensiero del momento che è utile a proporre alcune foto dall'interno del campanile lasciato solo, a guardia delle Sorgenti del Sele, dopo la captazione delle acque sorgive e la traslazione della chiesetta dedicata alla Madonna della Sanità. Tra i particolari si notano, oltre alla descrizione riportata in fusione sulla campana, i "cavallotti", che mantengono

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la stessa al ceppo in legno. Il campanile attualmente ha acquistato una nuova "luce" per il progetto "illuminAZIONI" che ha messo in evidenza le emergenze architettoniche di Caposele. L'area delle Sorgenti...adesso è molto suggestiva!

Cosa fare?

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Alcuni hanno proposto di adottare la legge francese, che riduce automaticamente fino al 50% i fondi pubblici destinati ai partiti che non rispettino le pari opportunità. Altri hanno pensato di creare una nuova “authority”, quale garante della parità tra uomini e donne nell’accesso ai massimi livelli della pubblica amministrazione.

Una funzionaria della Prefettura di Firenze ha pensato, ultimamente, di promuovere tra le donne elette in Parlamento una “lobby delle donne” per la tutela dei diritti delle donne medesime.

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IL CAMPANILE DELLE SORGENTI

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L’analisi della Coldiretti pecca, a nostro avviso, di eccessivo ottimismo e non coglie appieno i motivi dell’incremento del genere donna in Parlamento. La spiegazione va ricer-

di Michele Ceres

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Nel Parlamento italiano il divario tra uomini e donne risulta ancor più penalizzante per le donne se consideriamo che solo tre delle quattordici commissioni permanenti della Camera dei Deputati sono presiedute da donne, al Senato soltanto due. Solo tre volte, dalla Costituente a oggi, la presidenza della Camera è stata affidata a una donna: la prima a Nilde Jotti, la seconda a Irene Pivetti e la terza a Laura Boldrini, attualmente in carica. Mai una donna ha presieduto l’Assemblea di Palazzo Madama.

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L’analisi della Coltivatori Diretti, pur eccessivamente trionfalistica nelle conclusioni, coglie il trend positivo della crescita della presenza femminile nelle Istituzioni, che sembra procedere a grandi passi. In tal senso, nelle elezioni del 2002 le donne elette nel Parlamento italiano sfioravano per difetto appena il 10% del totale dei parlamentari; nel 2008 la percentuale era già salita del 21,3%, ben al di sotto, comunque, del 31,6% della Germania, del 32,2% dell’Austria, del 35,1% della Spagna, del 34,7% del Belgio, del 36,9% della Danimarca e del 47,3% della Svezia. Tuttavia, eravamo in buona compagnia, perché l’Italia superava la Francia e il Regno Unito che si attestavano, rispettivamente, al 18,5% e al 19,7%. La situazione non è granché cambiata, perché se in Francia, dopo le elezioni politiche del 2012, il numero delle deputate è salito al 27%, in Inghilterra la percentuale delle medesime è ancora attestata ad appena il 21,8%. Eppure Francia e Inghilterra, di solito, costituiscono per noi un costante termine di para-

Dove, però, il divario rispetto alla Francia è decisamente sfavorevole all’Italia è nella partecipazione al Governo. Difatti, mentre in Italia le ministre raggiungono, pur con un sensibile incremento rispetto alla precedente legislatura, il 33,3% del totale, in Francia hanno conseguito nel 2012 la perfetta parità: diciassette ministri e diciassette ministre.

cata, non tanto nella maturazione della sensibilità degli elettori, ma nel cosiddetto ”Porcellum”, cioè nella legge elettorale in vigore, che non prevede il voto di preferenza. Il tangibile aumento della presenza femminile è dovuto, più che altro, alla scelta dei responsabili di partito, che hanno candidato molte donne in posizioni utili per essere elette, e al tumultuoso irrompere sulla scena politica del “Movimento 5 Stelle” con le sue candidature tramite il web. Alcune decine di indicazioni hanno, così, determinato molte presenze nelle liste dei candidati e successivamente in Parlamento. Emblematico è il caso di madre e figlia candidate ed elette deputate con tale sistema. I risultati delle elezioni amministrative parziali del 26 e 27 maggio di quest’anno, estese su tutto il territorio nazionale, hanno, poi, smentito il trionfalismo della Coldiretti, specie in quei comuni ove non è prevista la doppia preferenza di genere, che consente all’elettore di esprimere due preferenze (anziché una) purché riguardanti candidati di sesso diverso. Effettivamente, in tali comuni, tranne poche eccezioni, il numero delle donne elette costituisce una deludente e mortificante percentuale, che mette in rilievo la scarsa solidarietà dell’universo femminile verso le donne candidate. Le donne, ancor oggi, sono restie a impegnarsi in politica, perché, in gran parte, la considerano un’attività appartenente prevalentemente al genere maschile. Ne deriva che, là dove non vi sono le garanzie delle “quote rosa” o della “ doppia preferenza di genere” o di altre norme provvidenziali ad assicurare la presenza femminile nelle Amministrazioni pubbliche, sono le stesse donne a penalizzare l’ascesa delle donne stesse ai vertici delle Istituzioni.

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gone, quando vogliamo sottolineare le nostre arretratezze. Ne consegue, allora, che alte percentuali di donne nei parlamenti, pur costituendo un dato positivo, non sempre rappresentano un incontrovertibile dato di conquista democratica; diversamente, dovremmo considerare il paese più democratico al mondo il Rwanda, che registra una presenza femminile pari al 56,3% e, tra i più democratici, il Mozambico e il Sudafrica con, rispettivamente, il 39,2% e il 44,5%.

n occasione della “festa della donna” di quest’anno, la Coldiretti ha pubblicato i dati di un’analisi che evidenzia come quello attuale sia il “Parlamento più rosa della storia repubblicana”. Le rappresentanti alla Camera rappresentano il 32% del totale dei deputati. La percentuale scende di poco al Senato, ove le donne elette costituiscono, comunque, il 30%, dei senatori. Questi risultati, rileva la Coldiretti, costituiscono un “profondo cambiamento con un aumento medio del 47% della presenza femminile che avvicina l’Italia ai migliori standard europei”.

A prescindere da quest’ultima ipotesi, quantomeno bizzarra, si tratta di interventi non risolutivi, perché non incidono in maniera determinante sulle radici del problema, che, per noi, resta una questione di ordine culturale. Ciò significa che, in politica, si avrà un’effettiva parità di genere solo quando le donne avranno coscienza del proprio valore e delle proprie capacità; solo quando avranno la certezza di non aver nulla da invidiare ai maschi e il loro voto sarà rivolto alle donne candidate ai vari livelli della politica; solo quando avranno cognizione che la diversità biologica costituisce una ricchezza per tutti e consente di collocare, finalmente, la persona giusta al posto giusto. Solo con tali consapevolezze si potrà realizzare la completa parità di genere, il sogno sofferto di Anna Maria Mozzoni, di Anna Kuliscioff e delle tante protagoniste della lunga e tormentata storia dell’emancipazione femminile in Italia.

Dal e nel Campanile delle sorgenti: particolari e immagini di nuove prospettive


Attualità

… ANCORA A PROPOSITO DELLA CONVENZIONE CON L’AQP

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contenzioso con l’arch. Carluccio, per il progetto di piazza Sanità. La manutenzione delle reti idriche e fognarie restavano a carico dell’AQP, così come il piano di forestazione per la riproducibilità delle acque e la sistemazione di piazza Sanità. Di poi, l’AQP si impegnava (con la previsione di una penale in caso di inadempimento) alla valorizzazione della palazzina; alla ricaptazione delle sorgenti di S. Lucia, perché il Comune potesse addurre acqua su area di sua proprietà; all’apertura al pubblico del viale del cantiere; alla sistemazione a parco della zona Saure; alla sistemazione della chiesa della Sanità. 6) Mancanza del termine di validità dell’accordo. L’art. 1 della convenzione prevede che la stessa “decorrerà dalla data di rinnovo della convenzione di derivazione di cui all’istanza del 23.2.2011 … ed avrà la durata della concessione medesima e, comunque, fino a quando AQP resta titolare della concessione a derivare e gestore del SII dell’ambito territoriale ottimale Puglia”. Ora, si dà il caso che la Regione Campania non ha ancora rinnovato la concessione. Quid juris? Come vedete, sono diverse le criticità dell’atto che potrebbero legittimare una richiesta di rinegoziazione dell’accordo e riconsiderare alcune condizioni troppo favorevoli all’AQP e troppo poco al nostro disastrato Paese. Pertanto, vanno da subito messe in campo tutte le necessarie iniziative per migliorare le pattuizioni del 2012. E questo, ovviamente, se si tiene, per davvero, alle sorti di questa comunità e non ad altro!

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nessuno degli amministratori si fosse preso la briga di andarsela a leggere. Ebbene, la delibera in oggetto (ed espressamente indicata in convenzione) riportata in gazzetta, anno 148°, serie generale n. 104 del 7.5.2007, a pag. 28, impegna il CIPE a cedere gratuitamente per gli usi pubblici del Comune di Caposele la produzione della centrale idroelettrica. E allora, se l’energia ci è stata ceduta gratuitamente dal CIPE, l’AQP ci prende in giro quando scrive che è lei a darcela? Se gli amministratori avessero letto quello che hanno sottoscritto e gli atti richiamati (leggi: delibera CIPE), forse non si sarebbero fatti buggerare ancora una volta. 4) Periodi senza senso compiuto. La convenzione è stata sottoscritta alla presenza del segretario comunale che ne ha quindi conferito pubblica fede. Si tratta di un atto pubblico, perché redatto dinanzi a pubblico ufficiale. Un atto di grande importanza; e non solo dal punto di vista formale. Ebbene, la statuizione contenuta nella seconda facciata (pag. 2), ultima e penultima riga, non ha senso compiuto. Si legge: “- che le parti, a fronte della decisione assunta dal Comune di Caposele di non presentare autonoma istanza di concessione di derivazione delle acque dalla Sorgente del Sele;”. Manca la frase principale. E l’incidendale (ci insegnavano alle elementari i nostri maestri), da sola, è come un ramo senza tronco. E’ davvero sconfortante. E questo dimostra (ove ce ne fosse ancora bisogno) la leggerezza (per usare un eufemismo) con cui è stata trattata la materia. 5) Proposta alternativa di convenzione. La bozza di convenzione proposta da me e da altri amici e colleghi (e trasmessa agli amministratori) innanzitutto, andava ad integrare e modificare le precedenti convenzioni ma non le annullava; e poi aveva una durata limitata (31.12.1018). Dalla data di scadenza (31.12.2018) il Comune rientrava in possesso di tutti i diritti relativi ai 363 l/s, anche per poterli eventualmente rinegoziare. La cessione aveva ad oggetto solo 300 l/s e i restanti 63 litri al secondo venivano mantenuti per gli usi pubblici e privati dei caposelesi. Questo, per riaffermare il principio che mai i Caposelesi, direttamente o indirettamente, avrebbero acquistato la loro acqua da alcuno. A fronte della cessione d’uso di 300 l/s, l’AQP si impegnava a versare la somma di euro 1.800.000,00 annua. E per il solo 2012, l’AQP avrebbe riconosciuto al Comune, una ulteriore somma di euro 1.800.000,00 per essere liberata dal

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capire che un siffatto accordo è troppo sbilanciato a favore della controparte. Ma la cosa che più allarma (per non dire altro) è che se il sottoscrittore dell’accordo del luglio 2012 avesse letto attentamente la convenzione del 1970 (a firma del sindaco Francesco Caprio) si sarebbe accorto che, all’epoca, si pretese e si ottenne il pagamento anticipato da parte dell’EAAP (così si chiamava allora l’ente). Si legge all’art. 4 della suddetta convenzione: “In dipendenza di quanto stabilito con gli art. 2 e 3 della presente convenzione, la rendita annua che l’E.A.A.P. dovrà versare al Comune di Caposele viene determinata nella misura forfetaria e transattiva di L. 12.000.000 (dodicimilioni) da corrispondere in semestralità anticipate a cominciare dal 1° gennaio 1968. Tale rendita sarà opportunamente maggiorata o ridotta in base ai prezzi di vendita dell’ acqua determinati di volta in volta dal C.I.P.” Avete letto bene. Il sindaco Caprio pretese che la rendita annua venisse pagata in via anticipata e non, come adesso, in via postecipata. Non va, poi, sottaciuto che la manutenzione della rete idrica (un colabrodo, come sanno quasi tutti) prima a carico dell’AQP, oggi è di spettanza del Comune. E anche questo brillante risultato va ascritto all’artefice della convenzione del 2012. 2) E veniamo al costo del servizio idrico integrato che il comune si è impegnato a corrispondere all’AQP. A norma dell’art. 2 dell’allegato 2 (convenzione tra il Comune di Caposele e l’AQP) il costo è dato “dalla tariffa vigente per tempo”. Insomma, paghiamo l’acqua (servizio idrico) come un cittadino di Santa Maria di Leuca o di Brindisi. E però, tutti sanno (rectius: non proprio tutti) che il costo del servizio non è dato tanto dal “prezzo” dell’acqua ma da tutto quanto necessario a realizzare, manutenere e controllare la rete che consente di “trasferire” l’acqua dalle sorgenti alle nostre case. A questo punto, è di lapalissiana evidenza che il costo per “trasportare” l’acqua dalle sorgenti della Sanità a Santa Maria di Leuca è grandemente superiore a quello che serve per portare l’acqua dalla Sanità ad una qualunque abitazione del nostro Comune. Ed allora perché paghiamo lo stesso prezzo? Misteri … della convenzione. 3) Impegno a cedere gratuitamente l’energia elettrica prodotta dalla centrale idroelettrica. E qui siamo alle comiche. Ma forse sarebbe meglio dire alla farsa. L’art. 2, comma 5 della convenzione annovera, tra gli impegni dell’AQP, quello di cedere gratuitamente l’energia elettrica che sarà prodotta dalla centrale idroelettrica prevista nel progetto Pavoncelli bis. Chi ha scritto la convenzione (i pugliesi) non ha omesso di indicare anche la delibera CIPE che l’aveva prevista. Certo com’era, che

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a campagna elettorale è alle spalle; la nuova (vecchia) amministrazione si è insediata; i festeggiamenti (sembrano) finiti; a bocce ferme, solitamente dovrebbe esserci maggiore disponibilità all’ascolto (e non dei soliti plaudentes – leggi: dispensatori di incenso ai potenti -o presunti tali- di turno), alla riflessione e a sagge scelte. Come ho avuto modo di sostenere, da ultimo, nell’ambito di un convegno molto partecipato, presente l’assessore regionale all’ambiente, Ing. Romano, la convenzione sottoscritta nel mese di luglio del 2012, tra balli, canti e matasse, va rinegoziata, va rivista. Perché tutt’altro che conveniente per il Comune di Caposele. E a mio avviso, nonostante pacta sunt servanda, ci sono margini per rimettere in discussione il contenuto di quell’accordo scellerato. Come mi sforzerò di spiegare con questo scritto anche a coloro che non erano presenti al convegno, perché impegnati in un altrettanto alto e qualificato simposio a Buoninventre. Prima, però, una premessa, a beneficio di quanti sono soliti pescare nel torbido. La convenzione che scadeva nel mese di maggio del 2012 (di validità settantennale, lo ricordo) andava necessariamente rinnovata. Nessuno ha mai sostenuto il contrario. E se a volte si è sostenuto la possibilità di non sottoscriverla, era semplice strategia (per i duri di comprendonio: se il locatore vuole alzare il prezzo dell’affitto, alla scadenza del contratto di locazione dirà al conduttore che non intende rinnovare il contratto perché vuole utilizzare personalmente l’immobile). Il rinnovo della convenzione, a distanza di settant’anni, andava gestito diversamente. Era un’occasione storica per mettere sul piatto della bilancia anni di frustrazione e vessazioni patite dall’AQP. Andavano coinvolte le migliori energie del Paese e consultati i maggiori esperti del settore. Ed invece, la decisione è stata assunta in solitudine, diversamente da quanto sbandierato in pubblico. Alcun avallo c’è stato da parte del prof. Scoca il quale si è limitato a stendere uno stringato parere ma non ha stilato, né ha assistito l’ente nella redazione dell’atto. Che, come si vedrà, è tutt’altro che immune da vizi e censure. 1) Partiamo dalle modalità di pagamento. A fronte della immediata cessione dell’uso dei 363 litri d’acqua al secondo, l’AQP si è impegnata a pagarne il prezzo entro il primo semestre dell’anno solare successivo. Ad eccezione del primo anno. Il che tradotto in soldoni, significa che l’acqua ceduta dal 1.1.2013 al 31.12.2013, ci sarà pagata entro il primo semestre del 2014 (ovvero entro il 30.06.2014). Una domanda all’attento lettore: vi sembra che un nostro contadino venderebbe mai i prodotti della terra facendosi pagare diciotto mesi dopo la consegna della merce? Non bisogna essere degli intelligentoni per

di Giuseppe Palmieri

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Attualità

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l Comune di Caposele e la Curia arcivescovile di Sant’Angelo dei Lombardi – Conza, Nusco – Bisaccia sono liete di annunciare l’inizio dei lavori di C O N S O L I D A M E N T O STRUTTURALE e RESTAURO DELLA CHIESA MARIA S.S. DELLA SANITA’ in Caposele”.

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Il progetto è riferito ad un programma funzionale d'intervento che ha come oggetto il completo ed esaustivo consolidamento nonchè di restauro anche esterno della chiesetta tanto cara ai Caposelesi. Occorre evidenziare, sin da ora, che tale intervento, in considerazione del cattivo stato di conservazione dei manufatti, riveste carattere d'urgenza ai fini della loro salvaguardia e della prevenzione del rischio di perdita di parti significative e sia la Curia che il Comune di Caposele, utilizzando proprie risorse, hanno potuto coordinarsi per un intervento finalmente risolutivo sulla

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struttura che versa in cattive condizioni da svariati anni. La Chiesa della Madonna della Sanità, infatti, uscita illesa dalla furia del terremoto del 23 novembre 1980 e da scellerati tentativi di demolizione seguenti il sisma, ha subìto un lento, ma progressivo degrado in decenni di poco utilizzo e di relativo abbandono. Oggi, finalmente, sarà possibile intervenire definitivamente con una operazione progettuale che potrà far riapparire ed imporre nuovamente le gradevoli forme estetiche della Cappella, la quale si inserisce perfettamente all’interno della piazza della Sanità (anch’essa oggetto di un intervento di restyling) della quale essa è il naturale coronamento e decoro. Si ringrazia quindi, alla luce di questo bellissimo risultato, la Curia con il suo geometra Luigi D’Angelis, il Progettista arch. Gerardo Nappa, Don Vincenzo Malgieri, il parroco della nostra comunità e

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fenomeno già devastante, esasperarlo in maniera così banale sarebbe un errore molto grave. Credo che nessuno abbia voglia di scappare via e questo sono certo che tu lo sai e te ne ricorderai ogni giorno dei prossimi cinque anni del tuo mandato. Allora uscite, usciamo in strada tutti e riabbracciamo il nostro paese, riabbracciatevi l’un l’altro, lasciando liberi di scomparire i pensieri che avete mantenuto fino ad oggi e le divisioni di bandiera. Oggi i simboli sono terminati, non esistono più. Ritorna il paese, che poi è lo stesso di sempre. I simboli servivano semplicemente per raggruppare due schieramenti e due opinioni in funzione di un voto da chiedere. Ora che il verdetto è stato già emesso, capirete che i simboli hanno terminato la loro valenza. Siete disposti a farvi battaglia sul niente, su qualcosa che ha già smesso di essere? Allora questa volta iniziamo a costruire un futuro che si basi soprattutto sulla coesione sociale. Sulla coesione di tutta la comunità. Sono certo che sarà il più grande motore, il più potente, per Caposele. I malumori, appena si accendono, va fatto in modo che si spengano. Fra mille promesse, è quella più importante che mi sento di chiederti. Intanto auguri sinceri, a te ed all’intera tua squadra, per il successo ottenuto e per il prosieguo amministrativo. Sono certo che possa essere sempre migliore e nel segno dei più sani principi. Ne approfitto, per iniziare magari da qui il cambiamento discusso fino ad ora, per fare gli auguri contemporaneamente anche ai tuoi ed ai vostri avversari. Costruite insieme. Fate l’amore. Nel senso metaforico, s’intende.

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LA CHIESA DELLA SANITA' in restauro

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no più di perdere tempo appresso a beghe folkloristiche oramai rimaste esistenti soltanto negli sport più popolari e della più ampia estrazione culturale. Esiste la festa ed esistono gli sfottò, quasi doverosi. Ci mancherebbe. Ma non dovrebbe esistere il rancore. La battaglia politica, se fatta in funzione del paese, appena essa finisce, dovrebbe lasciare l’esclusivo interesse del paese. In questi anni, come già in una lettera di diversi mesi fa ti scrivevo, ho avuto la netta sensazione che ciò non è accaduto. E come nella stessa lettera scrivevo, la responsabilità per me va principalmente attribuita a chi della comunità porta le redini. E se non un sindaco, se non un’amministrazione, chi? La coesione sociale e la serenità della comunità che si amministra, credo siano alla base di ogni tipo di costruzione programmatica e di nuovi cantieri da inaugurare. Immagino che una comunità che viva serena e che sia unita, che si senta unita, sia addirittura di sprone a ogni nuova iniziativa, già per il semplice fatto di sentirsi coinvolta, partecipe e non necessariamente distinta. Il risultato elettorale delle ultime elezioni è parecchio netto e manifesta la volontà dei caposelesi di continuare, di riconfermare l’amministrazione che già da un quinquennio guidi. Dall’ultima tornata elettorale, escono, sconfitti dalla battaglia, oltre mille elettori che hanno avuto invece il desiderio di cambiare. Ecco, attorno a questo mi piacerebbe ragionare: la differenza tra questa battaglia e magari quelle delle grandi guerre, è che al termine di ognuna di esse, chi ha perso, chi è stato “catturato”, non dev’essere né esiliato, né tenuto prigioniero, né condannato a morte. C’è da rispettare fermamente la volontà

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aro Sindaco, sono certo di poterti dare del tu per la cordialità e il rispetto con cui, da sempre, reciprocamente, personalmente e privatamente (prescindendo doverosamente dalla politica), ci siamo trattati, in strada e altrove, e che ho sempre riscontrato nei tuoi comportamenti nei miei riguardi. Lo scrivo per giustificarmi con chi si aspetterebbe che usassi un tono molto più formale. So che non ce n’è bisogno ma se così non fosse, sono altrettanto certo che cambierai da te, scusandomi, tutti i pronomi, spostandoli alla terza persona singolare. Il dato elettorale maturato lunedì 27 maggio nei 4 seggi di Caposele, non lascia spazio a moltissime analisi. Non è per questo motivo che, di seguito, non scriverò nessuna analisi ma una lettera confidenziale, da cittadino come potrebbero essercene tanti, anche se ritengo che, in ogni caso, un’elezione, così come la battaglia che essa comporta inevitabilmente per la scalata al Comune, finisce nel momento in cui le urne emettono il proprio verdetto. Questo per un motivo semplicissimo: il verdetto di cui sopra decide chi governerà il paese per il mandato successivo, ciò significa che attribuisce all’intera comunità un’amministrazione e significa ancora che, da quell’esatto momento, decade e scompare ogni simbolo ed ogni appartenenza politica e di schieramento. Almeno ciò dovrebbe accadere. Questa possibilità, per niente scontata e probabilmente mai capitata nella storia (c’è da ammetterlo!), è qualcosa di assolutamente fondamentale. Sarebbe una grande svolta verso la più grande maturità e il più alto impegno civico. L’emancipazione umana in genere e la velocità di rotazione acquisita dall’intero pianeta, non consento-

di Donato Gervasio

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«Il senso di comunità, prima di tutto»

degli elettori, di chi ha votato ed ha vinto, ovviamente, ma anche di chi ha votato ed ha perso. Sono uguali, assolutamente uguali. Lucio Dalla scriveva e cantava che «un vincitore vale quanto un vinto». Una comunità che vive e che dovesse vivere altri cinque anni divisa dai simboli, dalle bandiere e dalle logiche da campagna elettorale, sarebbe una comunità che ha perso in partenza ed al di là di ogni traguardo raggiunto dal paese, in ambito turistico, culturale, economico, finanziario. Caposele può costruire qualsiasi delle proprie fortune (e c’è assolutamente da augurarselo), ma senza senso di comunità, senza coesione sociale, Caposele resterà un paese perdente. Caposele non ha bisogno di apparire agli altri come un paese felice, ma ha bisogno di essere felice prima dentro di sè. Sono certo che riuscirebbe, così facendo, a vincere e prevalere sugli altri, con sforzi parecchio minori. Il sindaco di ogni paese, soprattutto se è piccolo quanto il nostro, ha una responsabilità e una posizione che è la stessa che avrebbe ogni padre con i propri figli. Possiamo immaginare cosa succederebbe, in un figlio, se ad esempio suo padre preferisse il fratello maggiore anzichè lui; possiamo immaginare cosa succederebbe, in un figlio, se suo padre lo lasciasse crescere senza nessun tipo di custodia, attenzione, protezione e premura paterna. Caposele ha bisogno di svoltare in questa direzione, senza iniziare da progetti che mirino così tanto lontano. Basterebbe poco, adesso, così poco. L’aspetto politico deve prescindere assolutamente da quello personale. Ogni persona è qualcosa di molto più che un politico ed ogni persona va molto oltre ciò che è una semplice opinione politica o intenzione di voto. Sono certo che questo nuovo inizio possa andare in questa direzione e sono certo che, tu e l’intera tua squadra, saprete riacciuffare il nostro paese e riportarlo ai livelli che merita. Altrimenti, da Caposele resterebbe soltanto da emigrare. E in un periodo in cui l’emigrazione dai piccoli centri è un

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La lettera al Sindaco Pasquale Farina

l’assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Caposele, che ha saputo coniugare le esigenze temporali ed economiche dei due interventi riferiti ad un’area strategica, nonché zona d’ingresso anche turistica di Caposele. I lavori di restauro della Chiesa della Sanità sono oggi in fase di ultimazione e rivederla nel pieno suo splendore, è realmente un'emozione che i Caposelesi hanno desiderato da tempo. La Chiesa e la nuova piazza della Sanità, saranno il fiore all'occhiello di un Paese che sta vivendo una nuova vita! Dalla redazione di f.b.

Saluti cordiali,


Attualità

IL SIGNIFICATO DI UNA VITTORIA

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Ora le elezioni son passate, il clima si sta pian piano raffreddando, i rapporti stanno tornando alla normalità, e l’estate entra nel vivo… Godiamocela nel migliore dei modi, orgogliosi di appartenere tutti ad un paese cosi bello e ricco, paese di Fede e paese di Sorgente, paese di “Cuore” e che guarda positivamente al “Futuro”.

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di Vito Malanga. Beh, conoscendolo bene sono consapevole che ha un bel po’ di difetti, ma penso non si possa nemmeno lontanamente avvicinare il suo nome ad aggettivi cosi spregevoli, forse esagerati tutti insieme anche per il peggiore dei mafiosi. Tuttavia il risultato elettorale ha ben chiarito quanto fosse apprezzato, stimato e ben voluto Vito dalla popolazione per il profuso impegno e la disponibilità che negli anni ha messo a disposizione della collettività. Ora c’è da chiedersi, se la persona presa come bersaglio principale è quella stessa persona che poi ha preso il maggior numero di preferenze, con uno scarto enorme dal secondo più eletto, vuol dire che la strategia usata dalla compagine di Caposele Futura era completamente sbagliata. Ancora voglio soffermarmi sui profondi e continui attacchi a Salvatore Conforti per il turismo e per Materdomini. Beh, ammetto che più di una volta non ne ho condiviso alcune scelte, ma ho sempre apprezzato la logica del fare per il Paese, lo spirito di iniziativa e l’approccio propositivo, giusto o sbagliato che fosse. Ho sentito di offese e accuse al Dott. Salvatore Russomanno, sulla cui onestà e bontà d’animo penso che non ci possa essere alcuna ombra di dubbio. E potrei ancora continuare. Ma voglio concludere con un’osservazione del tutto personale. Ancora una volta non ho per niente gradito le pressanti e numerose interferenze che arrivavano dall’esterno, da potenti partiti da un lato o da vecchi politici ormai non più in auge dall’altro. Ancora una volta ho visto che certe assurde dinamiche politiche hanno prevalso sulla qualità delle singole persone, e questo purtroppo è un limite prettamente italiano. Ancora una volta ho visto tanta cattiveria, desiderio di spaccare una comunità e assenza di senso civico per poter garantire l’interesse comune. Non voglio assolutamente decantare l’amministrazione Farina, a cui comunque auguro buon lavoro per i prossimi 5 anni, ma voglio continuare ad affermare un concetto che sto sposando da anni tramite queste pagine: l’unità della collettività.

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condividere se non l’odio politico e la disapprovazione per l’amministrazione uscente. Però non si può limitare a questa motivazione l’elemento aggregante per candidarsi alla guida di un paese, altrimenti si cade inevitabilmente nell’essere perdenti a priori, come assistiamo ormai da anni per la sinistra italiana. Ad ogni tornata elettorale a livello nazionale la compagine di centro sinistra si inventa delle alleanze ad hoc, il cui punto unico in comune è l’anti berlusconismo, non prevale mai un ideale di politica o un programma chiaro e netto; quante volte son rimasto deluso da questo approccio da parte del centro sinistra, quante volte (compresa l’ultima) ho dovuto prendere atto già a priori che sarebbe stata una disfatta per noi, quante volte son stato consapevole della strategia e delle alleanze sbagliate. A Caposele, dal mio punto di vista, il confronto tra i due capolista non ha avuto nemmeno un inizio, si è visto prevalere Farina su tutti i fronti, dall’apprezzamento popolare, alla capacità di parlare in pubblico, alla leadership, allo stile. Venendo ai componenti della lista, mi è sembrato altissimo il divario già sulla carta, non come in passato quando ho assistito alla competizione tra due liste comunque complete di alcune caratteristiche basilari. La lista del Cuore ha saputo combinare esperienza, competenza, freschezza e volti nuovi, e ciò è stato un fattore determinante nel corso della campagna elettorale. Certo, ha dovuto piegarsi ad alcuni dettami imposti dal PD, e questo sicuramente non è una cosa che ho apprezzato, ma in politica si sa, ci sono sempre questi aspetti e la logica del partito prevale spesso sugli uomini. Un ultimo punto che ritengo sia stato determinante è quello della strategia politica, su cui ancora una volta ha prevalso l’approccio del Cuore. Ho letto sul web e sentito in strada o nei bar una serie di accuse, calunnie, attacchi personali e professionali, offese gratuite rivolte ad alcuni esponenti della lista del Cuore. Ho sentito chiunque, anche senza averne titolo e senza sapere di cosa parlasse, prendere in mano argomenti caldi ed elevare accuse di disonestà, corruzione, scorrettezza, ai danni

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l 27 maggio è stato un giorno che segnerà la storia per questo paese. Non si è semplicemente venuti a conoscenza del risultato della tornata elettorale 2013 a Caposele, ma si è anche assistito a qualcosa di molto più grande, di molto più forte, di molto più vero. A caldo avevo già abbozzato delle considerazioni per commentare l’ultimo risultato elettorale, ma ora a mente fredda, con il Consiglio comunale e la Giunta già insediati, posso esprimere meglio il significato di quel voto. Di solito si parte dal capolista, dai numeri, dalla lista. Io invece no, voglio partire dai sostenitori, dalla gente comune, da chi ha provato grandi emozioni, da chi ha condiviso un sogno e un progetto, da chi si è unito ad una squadra forte e vincente, da chi si è dedicato a preparare slogan, cibo e quant’altro, da chi ha sorriso di piccoli episodi e da chi ha anche sofferto per offese ricevute. Ecco, ho vissuto per pochi giorni il gruppo di sostenitori della lista del Cuore, ma ne ho apprezzato subito tantissime belle qualità che non mi aspettavo fossero così marcate. Ho apprezzato la pacatezza nel rispondere ad attacchi e offese ricevute per strada o sul web, la convivialità del vivere gli incontri alla sezione e i banchetti alla fine di ogni incontro, i ritrovi in pizzeria, i giochi e sfottò continui, gli incitamenti durante i comizi elettorali, il sostegno continuo a chi era chiamato a rappresentarli. Ebbene, questo è quello che mi piace ricordare prima di tutto. Ovviamente non sono in grado di descrivere le stesse sensazioni vissute dai sostenitori della lista Caposele Futura perché non le ho vissute, ma immagino siano state intense e belle allo stesso modo. Non ne ho tuttavia condiviso i modi di fare e di esternare i propri pensieri, ma sono contento che alla fine non abbia prevalso l’approccio della calunnia, dell’offesa gratuita, dell’attacco a priori (personale e professionale, prima che elettorale), dell’essere sempre gli unici portatori della giustizia e della correttezza, perché il male sta tutto dall’altra parte. Adesso voglio addentrarmi un po’ nei numeri, nei significati, nelle persone. Beh, oltre 400 voti di scarto tra le due liste hanno un significato inconfutabile, che non lascia spazio a interpretazioni, che non può portare alla classica ricerca dei traditori, che non può nemmeno far trapelare sospetti di altra natura (come comunque purtroppo ho sentito). Questo scarto dimostra che la sconfitta è stata totale e che la compagine perdente abbia sbagliato quasi tutto, dal mio punto di vista. Questo voglio ben sottolinearlo, perché sono profondamente convinto che non sia stata la compagine del Cuore ad aver indovinato quasi tutto, ma che siano stati principalmente gli avversari ad aver perso in modo cosi netto e marcato. Non me ne vogliano i candidati della lista Caposele Futura, ma penso che il primo errore sia proprio li, nel capolista e nella scelta dei candidati. Era troppo evidente sin da subito che si stava cercando di ammucchiare sotto un unico cappello il più ampio numero di fazioni e famiglie, che non avevano molto da

di Giuseppe Malanga

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La maglietta del "Cuore", grande successo di marketing elettorale

La foto di gruppo della recente gita a Pompei e a Sorrento. La gita del "Cuore" organizzata dal gruppo operativo e dal Dott. Alfonso Cione Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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E ORA, IL CONGRESSO di Antonio Ruglio

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ingessato nei suoi riti interni posti in essere solo per testimoniare e giustificare la presenza di una sezione, e chi invece, nel rispetto di idealità e obiettivi che sono propri di un grande Partito, accetta comunque di navigare in mare aperto con il proposito sincero di dialogare a tutto campo e di contribuire concretamente al bene di tutti. Chi vorrà prendere in mano il Partito dovrà inevitabilmente passare attraverso un esame attento di quello che è stato, con lo spirito costruttivo di chi vuole far chiarezza per ripartire, riconoscere gli errori per evitarli in futuro. Chi vorrà guidare il Partito dovrà farlo con una proposta chiara e seria, dovrà dire fino in fondo che cosa vuol fare, in quale direzione indirizzare la nave, con che tipo di organizzazione e con quali persone; dovrà inoltre valutare se stesso, la propria credibilità, la propria capacità di interpretare i nuovi bisogni. Dovrà farlo spogliandosi dell’ambizione personale, della voglia di apparire a tutti i costi, della tentazione di giocare su due o tre tavoli contemporaneamente speculando sull’onestà di chi ci crede veramente. Chi vorrà guidare il Partito Democratico dovrà aprirlo con la stessa cura con cui si apre un regalo prezioso, dovrà dargli la forza e l’autorevolezza necessarie per determinare un nuovo scenario di crescita. Dunque si vada al Congresso immediatamente, senza dubbi o esitazioni, e che sia il Congresso della svolta.

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da un pezzo ammesso e non concesso che lo sia mai stato in passato e non perché sono mutate le sensibilità ma per evidenti limiti di capacità politica. Un partito vero dev’essere capace di dialogare fuori dalla ristretta cerchia dei suoi militanti e deve saperlo fare su cose concrete, scrivendo in prima persona l’agenda delle cose da fare anziché aspettare che qualcun altro lo faccia al suo posto. C’è stato un fatto nel corso dell’ultima tornata elettorale amministrativa che mi ha molto colpito nella sua obiettività e che fotografa in maniera impeccabile la situazione del PD di Caposele. Il Sindaco Pasquale Farina, immediatamente prima l’inizio della campagna elettorale, quando ancora si discuteva della possibilità di un accordo politico, a una precisa domanda sull’argomento rispose candidamente dicendo che quello del PD era da sempre il suo bacino personale ribadendo che anche stavolta da li avrebbe pescato. La cosa è del tutto legittima e corrisponde in pieno alla verità. In parole povere, l’esito delle elezioni non avrebbe potuto minimamente essere condizionato da un Circolo, quello del PD, incapace di incidere e di far sentire la propria voce al punto che l’esserci o il non esserci non avrebbe fatto alcuna differenza. E’ questa la verità, perché è questa l’immagine che abbiamo dato all’esterno, perché è questo quello che siamo oggi. Ecco perché va celebrato un Congresso serio, perché è necessario, perché è utile. E’ auspicabile che il confronto sia tra chi vuole un Partito seduto, immutabile e

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generando confusione e malcontento, osannato quando riesce a suscitare sentimenti forti capaci di far sognare intere generazioni. Il Circolo PD di Caposele si iscrive a pieno titolo nella categoria che sta a metà, quella dell’essere e del non essere, non avendo mai avuto piena contezza del proprio ruolo. Qui entra in gioco l’appartenenza e il fatto di sentirsi partecipi di qualcosa. La domanda che pongo è questa: Se si aderisce a un partito, se ci si iscrive a un Circolo piuttosto che a un altro ci sarà una ragione seria, ci sarà un’affinità di vedute, una comunanza di idee, una voglia condivisa di discutere del proprio futuro o piuttosto lo si fa per convenienza, per pigrizia o per crisi d’identità?. La logica suggerisce la prima risposta e se è cosi allora vuol dire che ci sono regole, principi, comportamenti che vanno rispettati in coerenza con quello che si decide all’interno del gruppo di cui si è liberamente scelto di far parte. In generale, chiunque, volendo rivendicare per sé un favore o una gratifica da parte di chi è in grado di dargliela, dovrebbe farlo mettendo in gioco solo se stesso o la propria famiglia, a titolo personale sarebbe il caso di dire, senza sollecitarlo in quanto membro di un partito. Stare in una qualunque associazione presuppone serietà, spirito di sacrificio, coerenza e dignità. In quanto poi alla capacità di un Circolo di poter in qualche modo controllare i voti credo che non sia piu cosi

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desso che gli animi surriscaldati della campagna elettorale amministrativa si sono in qualche modo raffreddati credo si possa tentare di parlare di partiti e non di singoli candidati. Dico questo perché ho sempre pensato che la società senza partiti non possa esistere benché da piu parti s’invochi la loro messa in liquidazione. E’ chiaro però che molto dipende anche dall’idea che ciascuno di noi ha della politica e di quello che dovrebbe essere. Personalmente credo che il partito sia lo strumento democratico attraverso il quale si cerca di influenzare le scelte di governo a livello locale e nazionale, il mezzo attraverso il quale indicare una strada, tracciare una linea d’indirizzo capace di rendere tutti partecipi della dialettica democratica. Altri pensano invece che sia solo lo strumento in mano ai piu abili e ai piu furbi per costruirsi una rendita personale, una posizione di potere da far valere per fini propri al di fuori o anche dentro i confini locali. La riflessione non è per niente inutile tanto meno fumosa, non lo è in assoluto e non lo è per Caposele visto e considerato che nel prossimo autunno si celebrerà il Congresso nazionale del Partito Democratico che a sua volta presuppone che prima siano stati celebrati quelli locali. Come si vede, non stiamo parlando di aria fritta. Sul PD credo si possa dire tutto e il contrario di tutto ma ciò che non può essere messo in discussione è il fatto che sia comunque il partito di maggioranza relativa seppur di poco. Giustamente bistrattato e ridicolizzato quando contraddice le sue stesse radici in-

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LA CHIUSURA DEL CAMINETTO HA FUNZIONATO Sezione di Caposele

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al Congresso del 26 Marzo 2011 il PD locale ha avviato una linea chiara precisa e lineare, il Comitato Direttivo eletto in quella circostanza ha dato il proprio contributo nella gestione del Partito sui vari atti politici che il Partito ha intrapreso. Già il primo segnale si è avuto nell’adesione e partecipazione continua e costante di giovani aderenti i quali hanno immediatamente contribuito, con il loro ingresso nella direzione, e dare il loro contributo alla crescita del Partito. Le elezioni politiche del Febbraio e Amministrative di Maggio hanno dato il segno tangibile nella linea politica del PD di Caposele. I 574 voti (1° Partito) del PD ottenuti nell’elezioni politiche

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del 24 e 25 Febbraio u.s. hanno segnato, con sostegno unanime la vittoria strepitosa nelle elezioni amministrative del 26 e27 Maggio u.s. alla lista Caposele nel cuore guidata dal Sindaco Pasquale Farina. Tutto ciò è avvenuto anche in vista che il rapporto tra candidato a Sindaco Pasquale Farina e la locale Sezione del PD, dove le due parti nei vari incontri tenutasi hanno condiviso la linea programmatica sul percorso delle azioni politiche nella gestione futura: Ambiente, Agricoltura e ruralità, Territorio, Turismo, Urbanistica, P.I.P. e tutto ciò che riguarda il miglioramento della vita dei nostri concittadini. Con la medesima linfa ed unità di intenti il partito ha designato i propri rappresentanti per corresponsabilizzare sia gli uomini

che il Partito tutto alla gestione amministrativa locale e sopracomunale . In buona sostanza si po’ definire che la politica del non caminetto è stata propositiva.

Gerardo Amendola e Giuseppe Cifrodelli, compagno storico della sezione caposelese


Politica

COMIZIO DI RINGRAZIAMENTO

UNA VITTORIA SCHIACCIANTE - RECORD STORICO DI SCARTO NUMERICO DI VOTI TRA LE DUE LISTE

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ai giovani).….. elementi questi che ci lasciano ben sperare in un futuro roseo per la nostra comunità. Ma avremo tempo per ritornare sui singoli problemi e sulle singole proposte, perchè questa sera non voglio trattenervi più di tanto. Stasera è la festa che “Caposele nel cuore” offre a tutta la cittadinanza di Caposele e anche ai cittadini dei paesi vicini; i quali sono stati sempre presenti durante la campagna elettorale, sono scesi in campo e ci hanno sostenuti. E allora grazie, grazie ancora, grazie di cuore Caposele. Buona festa a tutti…… buon divertimento a tutti voi. E un sincero augurio di buon lavoro a noi che siamo stati scelti per governare questa bella Caposele. Che siamo stati scelti perché…. ”il meglio deve ancora venire”

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Ci riusciremo? Non lo so, ma come abbiamo fatto in questi anni, e come vi abbiamo tante volte detto, ce la metteremo tutta, e anche di più. Molto ovviamente dipenderà anche dal grado di collaborazione che riceveremo dai dipendenti comunali, che ringrazio per il lavoro svolto in questi anni, e dai quali mi aspetto ancora di più. Mi auguro, ripeto, anche un atteggiamento costruttivo dal gruppo di minoranza che io non chiamo gruppo di opposizione, in quanto mi aspetto da loro, anche nei momenti più aspri, proposte e suggerimenti volti a prospettare soluzioni utili per Caposele. Noi non ci chiuderemo dentro il palazzo comunale, e come abbiamo già fatto nei nostri primi cinque anni, saremo sempre, al fianco delle tante amministrazioni dei comuni vicini, perché crediamo che solo tutti insieme, i comuni possono risolvere i loro problemi, e con questo spirito che io ho invitato a questa festa gli amici sindaci dei paesi vicini, presidenti di Comunità Montane, consiglieri provinciali e regionali,….. che io saluto e ringrazio per la loro presenza. Ma in modo speciale, è a tutti voi cittadini, che io chiedo un quotidiano sostegno, affinché, organizzati o non, con i vostri suggerimenti, le vostre proposte, le vostre critiche se necessarie, ci aiutiate ad amministrare questo nostro comune che come ho detto deve muoversi su due binari paralleli: La gestione ordinaria dei servizi e II rilancio economico di una comunità che ha risorse naturali, territoriali, religiose, culturali, e umane.…. (penso ancora una volta

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ne…… e ciò non è solo l’intento di chi vi parla ma anche dell’intera compagine amministrativa uscita vittoriosa. Questo, ovviamente, lasciatemelo dire non dipende solo da noi, ma anche dal comportamento della minoranza consiliare, dalla quale non ci aspettiamo certo una collaborazione ad ogni costo, ma ci attendiamo uno spirito propositivo, rivolto, al bene del nostro paese,… e non lotte sterili che non portano a nulla; e che il responso elettorale ha chiaramente bocciato. La campagna elettorale nel suo complesso deve costituire perciò un momento di riflessione per tutti quelli che hanno sbandato, che si sono allontanati dalla normale correttezza, raccogliendo in tal modo i frutti magri che hanno raccolto. In fondo noi vogliamo restare fedeli proprio a quel simbolo “il cuore” che abbiamo voluto fortemente perché quel simbolo sia interpretato come amore e affetto che tutti dobbiamo nutrire, appunto, verso il nostro paese……. Non vi nascondo che vado orgoglioso.…. vado fiero, per il consenso raccolto, e questo mi ha commosso tanto, almeno per due motivi: Il primo perché il consenso in tutte le sezioni elettorali e in tutti gli strati sociali mi ha fatto capire che è tanta la fiducia riposta in me, il che ieri mi imponeva a fare bene, oggi mi obbliga a fare meglio, e ad avere profondo rispetto per tutti quelli che ci hanno votato, ma anche per chi non si è riconosciuto in noi. E perciò non mi stancherò mai di dire ai miei assessori, ai consiglieri e anche ai dipendenti comunali, che il rispetto dei cittadini, prima che cortesia è un atto dovuto. Il secondo motivo è perché in questa occasione è stata sfatata la convinzione che in politica non esista la riconoscenza, ecco perché lavorare e lavorare bene per Caposele, produce effetti positivi e da anche tanta soddisfazione quando i propri sforzi sono riconosciuti. Cinque anni fa siamo partiti da dove altri avevano lasciato, in questi cinque anni abbiamo tracciato un solco che ha visto rafforzarsi il nostro paese, e lungo questo solco noi intendiamo proseguire con il nostro mandato al fine di dare benessere, progresso, ma soprattutto lavoro e lavoro a voi cittadini di Caposele. Questo è il nostro programma, che ieri era semplicemente una promessa elettorale e che oggi è programma di governo. Sappiamo di poter confidare su una bella squadra di amministratori e su un consiglio comunale che nel suo insieme ha le carte in regola per consolidare questa nuova fase che già è iniziata per Caposele.

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uonasera a tutti…….. Buonasera a tutta Caposele. Come vi avevo promesso venerdì 24 maggio, mentre si avvicinava la mezzanotte, la vittoria è stata nostra, una vittoria netta, che non permette nessun dubbio ed incertezze di interpretazione; come quindi vi avevo promesso, ci ritroviamo in piazza per festeggiare il risultato conseguito. Ma prima di addentrarmi nel discorso, che comunque sarà breve, perché non voglio annoiarvi, e farvi godere la festa come si deve; voglio innanzitutto salutare e ringraziare ancora una volta, con grande sincerità e con forza, gli innumerevoli sostenitori e simpatizzanti: i tantissimi giovani, le donne soprattutto, ma anche gli anziani; i quali, dopo aver sostenuto il peso di una campagna elettorale dura….. ed impegnativa, ancora questa sera si caricano sulle loro spalle l’onere della organizzazione e della riuscita di questa festa. Grazie, Grazie, Grazie…. veramente di cuore. Voglio, altresì, salutare e ringraziare vecchi…… e nuovi amici, e quanti hanno sentito la necessità di darmi un segno tangibile di sensibilità umana, anche saltando il fosso ideologico che ci separava. Un ringraziamento particolare lo rivolgo a tutti i consiglieri e assessori uscenti i quali indipendentemente dalla loro ricandidatura non hanno fatto mancare il sostegno alla lista Caposele nel cuore…. in fondo questo nostro successo è anche il loro successo!!!! In ultimo ma non perché sia ultimo, un grazie a tutte le forze politiche che apertamente hanno sostenuto la nostra lista. Cari caposelesi però, vincere con un distacco di ben 402 voti ci carica di una responsabilità nuova, e quindi ci obbliga a dedicare questa festa anche a quanti per la prima volta hanno creduto in noi, e nel nostro programma di pacificazione di questa comunità. Ecco perchè voglio che questa festa non sia intesa come la festa dei soli sostenitori di “Caposele nel cuore”, ma di tutti i Caposelesi, perché, ….. oggi, molto più di ieri, e posso affermarlo senza essere smentito, mi sento il sindaco di tutti, e … per quanto mi riguarda, le divisioni, che ci sono state, per me sono cessate alle ore 15,00 di lunedì 27 maggio, e altrettanto mi auguro da parte di chi è stato sconfitto e ha dichiarato di voler voltare pagina….. Io, quando ho deciso di ricandidarmi a sindaco di Caposele, l’ho fatto anche con la speranza di riportare unità e concordia nella nostra comunità, perché solo con l’unità e la concordia possiamo pensare di risolvere i problemi che pure ancora ci sono a Caposele, e che attendono una soluzio-

L'abbraccio della folla che spontaneamente si è raccolta per le strade del Paese, subito dopo la notizia dei risultati dello scrutinio

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Caposele: analisi del voto

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I comizi ,poi , sono stati un autentico disastro per il tono esagerato , per la ripetitività dei temi ,per gli attacchi personalistici eccessivamente offensivi ,per la incapacità di decrittare i veri problemi dei caposelesi MOTA QUIETARE ,QUIETA NON MOVERE E la lista di Cione ,non solo non ha tenuto calme le acque agitate ,ma ha addirittura smosso quelle che erano calme .. Farina ,invece , sfruttando la regola del vantaggio si é affidato al consolidato porta a porta per sferrare incursioni in campo avversario e recuperare i cuoristi delusi e con accorti comizi ha tenuto a bada i contendenti , conquistati gli indecisi e mobilitato i sostenitori Alcuni sostenitori scorrettamente si sono sentiti candidati loro stessi ,ma solo per procacciare preferenze per qualcuno .....una sorta di fuoco amico ,ma lasciamo perdere .. 6 Non ultimo , questa é stata la prima campagna elettorale in cui i giovani si sono mobilitati anche attraverso internet e non c’é dubbio che i cuoristi hanno dominato l’etere ,risultando di una utilità preziosa , se si pensa che la presenza ed il consenso di questa compagine tra i giovani solo pochi mesi addietro era problematica 7 Il quadro di partenza non era dei migliori per Caposele nel Cuore . Intanto tutti i comuni vivono una vita grama ,data la crisi economica senza precedenti ed i tagli di risorse abbattutisi per mano di uno Stato centrale sull ‘orlo del disastro . Disoccupazione giovanile alle stelle , settori produttivi in crisi non meno della rete commerciale , turismo religioso che perde colpi ed agricoltura che annaspa ,mentre riprende vigorosa l ‘emigrazione anche verso l ‘Europa di giovani e meno giovani ovvero di quanti non si sentono garantiti da redditi familiari ormai all ‘osso in cui le pensioni minime degli anziani giocano ruoli importanti Le pressioni assistenzialistiche ridanno senso ai comuni che annaspa,potendo ,non disdegnano tentazioni clientelari .... Questo inedito incubatorio dovunque ha determinato disarcionamenti delle amministrazioni in carica ;qui a Caposele si é andati in controtendenza per tutto ciò che si è accennato innanzi ..... Campagne ed aree urbane del capoluogo si saldano dando un sonoro ceffone a Caposele futura ( I e II sezione ) con un saldo negativo di 379 voti Argina le perdite nella sezione turistico /commerciale dove le campagne in ogni : caso sono determinanti per la vittoria del Cuore : che prevale per 26 voti ( III sez) Le due coalizioni sostanzialmente pareggiano nella sezione rurale di Boninventre ( IV sez ) dove era attesa una debacle di Farina

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ricandidatura del dott Farina, e’ risultato decisivo il contributo dell ‘unico partito organizzato a Caposele , anche se perdura in qualcuno la convinzione che é il civismo duro e puro , autoreferente e strafottente ad aver avuto la meglio ..... Il servigio ,ovviamente, alla grande lo ha reso a Farina la coalizione avversaria , la quale ,salvo una rarissima occasione , ha dato prova di un radicalismo protestatario senza precedenti che ha affossato le poche buone ragioni a contenuti e forme di dubbia utilità col risultato che non si é intercettato né il voto grillino generalmente refrattario a farsi colonizzare ,né il voto moderato tendenzialmente in fuoriuscita ,che ritornando nei ranghi ha trascinato con sé truppe in ordine sparso dell ‘altro schieramento ,anch ‘esse stordite e disgustate da uno sciabordare di comizi carichi di furia verbale che veicolava solo livori 4 In questa campagna elettorale quantità e qualità della comunicazione / informazione sono apparse determinanti a)Decisa e continuista la scelta di Farina relativamente al simbolo accompagnato da uno slogan ottimistico ( in tempi di vacche magre ); incerto ,confusionario ed ambiguo quello di Cione , anticipato tra l’altro da un poster dadaista /futurista alquanto indecifrabile e perciò stesso inadatto a risvegliare speranze e mobilitare attese Affossare ,poi, il simbolo classico di Melillo e Monteverde a favore di un’ opzione esteticamente più gradevole ,ma foriera di una rottura incomprensibile col passato ,non ha certamente giovato ...... soprattutto se si pensa che i nomi di Melillo e di Monteverde sono stati i più gettonati nei comizi ,nella speranza di cavare dalla rievocazione un consenso che i,ahimè , può produrre ,come ha prodotto ,solo consensi a parenti o affini candidati b) I programmi elettorali dei due candidati sono sembrati egualmente prodromici al possibile esito : farraginoso , oppositivo e quasi curiale quello di Caposele Futura , sbrigativo , conciso e quasi omissivo , da politico consumato ,quello di Caposele nel Cuore Il non dire in periodi di magra produce più benefici dei troppi “no “, in modo particolare quando i bisogni di una comunità sono elevati ed eccitati dalle speranze .........e poi la credibilità dei candidati vale giusto il doppio in una società in cui l ‘abuso verbale orale e scritto é ridondante . 5 Anche per quanto concerne gli incontri con gli elettori bisogna rilevare qualcosa Caposele Futura ha puntato non solo sui comizi classici ma anche sul corollario di convegni : la formula era interessante ma non ha funzionato I convegni sono stati percepiti come passerelle di “ esterni” ,se non addirittura come indebite intrusioni di persone mobilitate per coprire le debolezze strutturali della lista

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coalizione CAPOSELE NEL CUORE ha raccolto 1516 suffragi e CAPOSELE FUTURA guidata dal dott Cione s ‘é fermata a 1114 voti Questo é l’esito decretato dai caposelesi per il confronto tra due candidati a sindaco che sarà ricordato come la battaglia dei due cognati . Invero le due liste avevano entrambe “ buone ragioni da vendere “,ma in tutta evidenza una delle due é stata sopraffatta da pessimi sentimenti veicolati da un gusto eccessivo per le offese personali É quasi raro che i comizi smuovano di un centimetro le preferenze degli elettori ,ma in questo caso ,però , é stato abbattuto questo dogma . Un amico /avversario mi chiedeva di elencargli in cosa avessero sbagliato ed io ho risposto con un ‘altra domanda : “ Dimmi che cosa avete indovinato ?” La lettura dei dati elettorali ,mai come questa volta , é decisiva sul da farsi perché essa comunica una tabella di marcia per la minoranza ,ma anche per la maggioranza Il saldo di 402 voti , intanto ,non va letto superficialmente , essendo la risultante di una circolazione carsica di scelte in cui almeno 200 “ cuoristi “ hanno saltato il filo spinato ,a fronte di altri 600 “futuristi “ ,che come una mandria hanno abbattuto addirittura gli steccati 1 Hanno votato in complesso 2690 elettori : qualche centinaio in meno rispetto a 5 anni fa e 717 in più rispetto alle politiche di qualche mese fa Nessuno parli perciò di disaffezione al voto , perché ,a riflettere bene , non hanno votato in massima parte i soli giovani disoccupati che hanno preso il volo per il Nord e per il mondo e che sicuramente in futuro vedremo iscritti nei registri AIRE del Comune , se l ‘Italia continua ad ignorare il grido di dolore delle nuove generazioni .... Sono ,invece ,ritornati al voto quelli che schifati della politica nazionale ,hanno sentito il bisogno di dire la loro nella competizione elettorale a livello comunale. Roma é ormai così lontana e insignificante che gli elettori si disinteressano ,concentrandosi sulla politica di vicinanza dove il particularismo guicciardiniano ancora conta ....soprattutto ora che il voto é mobile Una liquidità del voto che passa da un partito all’ altro ma anche dall ‘astensione al voto attivo : tutti ,quindi sono avvisati sulla precarietà dei suffragi mai da dare per definitivamente acquisiti 2 Caposele nel cuore riceve 1516 voti, giusto 38 in più rispetto al 2008.

Non sono molti in senso assoluto per una amministrazione in carica , ma sono tantissimi se si pensa che gli elettori sono diminuiti , che il collasso di sostegni interessa la lista avversaria ( - 196), talché si perviene ad un saldo negativo di 402 voti , di un candidato Farina che coi colpi in testa batte il suo sfidante per 250 a 136 ...... Farina aveva battuto Monteverde per 156 a 136 Certo l elettorato ha sanzionato la qualità delle liste ,ed in modo particolare Caposele nel cuore , i cui candidati ricevono in complesso solo 1266 preferenze ,a fronte delle 1322 di cinque anni fa (- 56) Si vince ,quindi per deliberato suicidio degli avversari più che per uno scatto di vitalità degli altri ,come a dire che é evidente la scelta sofferta degli elettori ,ai quali non é stata offerta una alternativa credibile 3 Perché ,allora ,ha retto bene la lista Caposele nel Cuore , nonostante i suoi presunti acciacchi ? Potrà dispiacere a certi estimatori nostalgici della scuola melilliana del partito dei senza partito, ma sono stati proprio i partiti a fare da rete a certi spericolati trapezisti ed é facile dimostrarlo Nelle elezioni politiche di febbraio ,al di là dei terremoti registrati anche da queste parti ,in buona sostanza i caposelesi si sono così espressi : a) centrosinistra 39, 8 b) centro montiano 10,9 c) M 5 S 24,3 d) centrodestra 27, 5 CAPOSELE NEL CUORE ,stanti le alleanze politiche su cui contare , si é avvalsa di un appoggio tendenziale di partiti la cui recente performance si aggirava sul 50,7 per cento ,contro un presumibile zoccolo duro di CAPOSELE FUTURA pari al 27,5 Era del tutto evidente che si guardasse al monte di consensi di M5S ( 24,3%) come ad un bottino da incamerare , ben sapendo che i grillini per loro natura non si fanno facilmente assimilare .... Una partita impari tra uno schieramento politico compatto (centro montiano-centrosinistra ,sinistra ) e un altro politicamente disomogeneo se non addirittura confliggente (cittadinanza attiva , dipietristi ,PDL e sue emanazioni , grillini autoelettisi leaders locali ..)... In effetti ,volendo accreditare una lettura politica del civismo alla caposelese Pasquale Farina é rieletto sindaco con il 57,64% dei voti( >4,63 rispetto al 2008),assorbendo il 7% del voto grillino , mentre Antonio Cione é sconfitto ,avendo riportato il 42,36% (< 4,62:-% rispetto al 2008) ,assorbendo ,però il 17 % dei suffragi grillini . É chiaro quindi che per Caposele nel Cuore ,oltre che ad essere azzeccata la

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i é conclusa da qualche mese la campagna elettorale comunale che ha registrato il successo di larga misura del sindaco uscente dott Farina e della sua

di Alfonso Merola


T N E G O R CAPOSELE FUTURA:

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LISTA N. 2

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Antonio Cione Gerardo Russomanno Rocco Caruso Tommaso Cibellis Carmela Malanga Lorenzo Melillo Salvatore Nesta Giuseppe Russomanno

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8 Per quanto concerne la performance dei vari candidati ,se si stilasse una graduatoria unica delle preferenze avremmo la seguente situazione: 1 Vito Malanga 2 Lorenzo Melillo 3 Donato Cifrodelli 4 Salvatore Conforti 5 Carmela Malanga 6 Salvatore Russomanno 7 Pietro Cetrulo 8 Rocco Caruso 9 Antonella Di Vincenzo 10 Gerardo Russomanno 11 Tommaso Cibellis 12 Salvatore Nesta 13 Giuseppe Russomanno 14 Amerigo Malanga Come si nota i primi sette coincidono , eccezion fatta per Carmela Malanga , con l ‘attuale composizione del consiglio comunale ma é interessante il posizionamento in senso assoluto dei vari candidati Per così dire se era scontata la posizione di amministratori uscenti , non lo era la performance ottima di chi non ha governato ,salvo a ribadire che essi sono parenti di amministratori deceduti di cui si é alquanto abusato in campagna elettorale Per il resto si nota una buona tenuta dei candidati del Cuore e un collassamento dei rimanenti futuristi Qual é allora il messaggio che ci consegna questa tornata elettorale ? É Pasquale Farina a trascinare alla vittoria Caposele nel cuore ,anche grazie al disciplinato sostegno del centrosinistra ,nel cui bacino elettorale prevalentemente hanno mietuto consensi taluni candidati ora proclamatisi indipendenti É il PD che ha subito il massimo di spinte centrifughe e ciò non ostante ha colto un vero successo ,potendosi ritenere decisivo per il successo L attuale’elettore del Cuore però non ama avventurismi , strafottenze ,opacità e piraterie istituzionali Questo elettore sa che ci si trova in momenti difficili e non chiede l’impossibile , non ammette comunque autoreferenzialita’ Non costa molto essere sobri e pazienti ,rispettando tutti i cittadini anche quelli che possono apparire insopportabili e non costa nemmeno troppo ascoltare le minoranze consiliari o extraconsiliari quando non debordano dalla loro missione e dal loro dovere di rappresentanza Nessuno ritenga di essere padreterno ,mai dimenticando che si occupa uno scranno grazie ad un voto ricevuto per essere a servizio di una comunità e non di una fazione.

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Politica

LISTA N. 1

CAPOSELE NEL CUORE Pasquale Farina Antonella Di Vincenzo Vito Malanga Salvatore Russomanno Salvatore Conforti Donato Cifrodelli Amerigo Malanga Pietro Cetrulo LA NUOVA AMMINISTRAZIONE COMUNALE PASQUALE FARINA Sindaco DONATO CIFRODELLI Vicesindaco VITO MALANGA Assessore SALVATORE CONFORTI Assessore SALVATORE RUSSOMANNO Consigliere PIETRO CETRULO Consigliere

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Politica

GRUPPO CONSILIARE "CAPOSELE FUTURA" (legalità, trasparenza, competenza)

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Oltre La “Pavoncelli BIS”

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quale sia e quali siano le preoccupazioni. Ebbene cercherò di elencarne alcune: In primis il nostro Comune non deve accontentarsi solo della corrente elettrica gratuita per usi pubblici ma bensì deve pretendere di rientrare nella società che avrà l’onere di gestione della centrale. Quindi risulta importante rientrare nella società di gestione. Non rientrare significherebbe far gestire il tutto da una Società Per Azioni quale l’AQP in territorio non suo e con fondi Pubblici. In Secundis la mancanza di partecipazione nella gestione comporterebbe anche un onere pecuniario nei confronti del Comune che sarebbe costretto dopo aver ricevuto la fornitura elettrica gratis a riversare allo stato l’imposta IVA. Ultimo punto, forse il più importante , è rappresentato dagli incentivi pecuniari cui sono soggette le fonti rinnovabili, per i quali saremmo legittimati qualora riuscissimo a rientrare nella gestione della Centrale. A conti fatti tali incentivi risulterebbero se non uguali addirittura maggiori all’ammontare della somme che il nostro Comune riceve oggi per la stesura della nuova convenzione con L’AQP SPA(ovvero EURO 1.350.000). Ho cercato di racchiudere in linee generali il mio punto di vista perché vuole essere solo un mero suggerimento, ovviamente da approfondire data la difficoltà

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inita la campagna elettorale oggi tutti i Caposelesi vorrebbero gustarsi la dolce stagione estiva e cullarsi nelle feste Ferragostane. In realtà, io vorrei, tramite il giornale la Sorgente portare all’attenzione del Sindaco, della sua amministrazione e di tutto il consiglio Comunale di Caposele la necessità di fare un fronte comune per affiancare ai lavori della “Pavoncelli bis” quelli atti alla realizzazione della centrale-idroelettrica. A prescindere ora dai vari punti di vista, a favore o contro la “Pavoncelli Bis”, credo sia importante focalizzare l’attenzione sul compimento dell’ annessa centrale-idroelettrica, importante per il nostro Comune. L’iter con cui si è arrivati alla costruzione della famosa galleria Pavoncelli è stato già in diversi articoli illustrato in modo dettagliato, quindi eviterò di soffermarmi sul discorso per imbattermi in lungaggini, in modo da riuscire a veicolare il messaggio che mi ha spinto alla stesura di tale articolo. In particolare pongo l’attenzione sul fronte comune (Maggioranza e Minoranza ) al fine che la centrale Idroelettrica, finanziata con delibera CIPE del 2006 oggi non resti solo una promessa avuta attraverso accordi di convenzione. Se la memoria non mi inganna tutto rientrava anche nella convenzione del 1997 ma gli anni passano e la Puglia, come sempre, insieme allo Stato Centrale fanno orecchie da mercanti. Voglio ricordare che la delibera CIPE assegnava dei fondi affinché sul nostro territorio attraverso lo sfruttamento delle acque si potesse creare per l’appunto la suddetta centrale. Ora voi vi chiederete il problema

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ricordare , è anche compito della minoranza controllare e vigilare, oltre che proporre, e non solo astenersi o votare contro. Noi siamo orgogliosi di poter rappresentare 1114 persone e siamo rispettosi dei vostri 1516 voti, ma siamo soprattutto consapevoli di dover e voler lavorare per tutti i cittadini di Caposele per dar loro una speranza unica ed imprescindibile di una cittadina faro di civiltà e di democrazia, insomma anche una, CAPOSELE FUTURA.

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che potremmo sviluppare insieme per il bene e lo sviluppo sostanziale e duraturo di questo nostro comune Paese. Ma soprattutto, faremo tutto alla luce del sole, come sempre abbiamo fatto per rispetto civile ed istituzionale, mettendoci sempre e comunque la nostra faccia, educati come siamo al rispetto della democrazia e della cosa pubblica. Non ci nasconderemo dietro un dito o un paravento, ma saremo avversari leali e vi anticiperemo sempre e comunque le nostre iniziative, sperando seriamente e definitivamente che anche da parte vostra, ma soprattutto da parte di qualcuno a voi vicino, ci sia rispetto per quello che diremo e faremo, perché nessuno è depositario della verità e può permettersi di pontificare. Vigileremo, questo si, sulla trasparenza e sulla legalità di tutte le azioni amministrative che intraprenderemo e/o intraprenderete autonomamente, perché, lo voglio

Caposele,10.06.2013

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amministrativo rispondente alle tante aspettative venute fuori durante quest’ultima campagna elettorale da parte di una comunità in attesa di un futuro migliore. Senza fare nessuna polemica sull’andamento delle operazioni di preparazione e di svolgimento del voto, noi siamo molto preoccupati ed impegnati nel voler ristabilire poche, ma efficaci regole di democrazia e di rispetto soprattutto per le cittadine e i cittadini di questa nostra comunità, che va tutelata e salvaguardata nella sua integrità morale e civile e va rispettata e difesa da spinte autoritarie autoctone, ma soprattutto esterne ed avulse dal nostro contesto politico e sociale di riferimento geografico, culturale ed istituzionale. Vogliamo essere propositivi, se accetterete e vi confronterete con rispetto con le istanze ed i progetti che vi sottoporremo. Saremo collaborativi quando e se ci chiamerete a condividere scelte e proposte

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oi consiglieri comunali eletti nel gruppo di minoranza Caposele Futura, Antonio Cione e Lorenzo Melillo, orgogliosi e responsabili di poter rappresentare in Consiglio Comunale di Caposele il raggruppamento della lista Caposele Futura supportata e identificata nel Circolo Caposele Futura in corso Europa a Caposele, dichiariamo la nostra piena disponibilità a lavorare per migliorare le condizioni sociali, economiche, culturali, politiche ed amministrative di questo nostro Paese, guardando soprattutto ai giovani ed alle loro aspettative di lavoro e di sviluppo. Accettiamo il risultato elettorale e la volontà popolare che ha voluto premiare l’amministrazione uscente del Sindaco Farina e dell’assessore Malanga, suffragati da tante preferenze,ed ai quali, insieme a tutti gli altri della compagine del Cuore, facciamo gli auguri di un proficuo lavoro

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1° CONSIGLIO COMUNALE DI INSEDIAMENTO DEL 10 GIUGNO 2013 DICHIARAZIONE DI INTENTI NUOVA CONSILIATURA

della materia di diritto. Quindi cari concittadini, Caposele potrebbe avere nelle casse Comunali un’altra ingente somma da poter sfruttare priva da qualsiasi vincolo. Tali somme immesse nel nostro bilancio insieme a quelle derivanti dalla convenzione stipulata nel 2012 renderebbero il nostro Comune uno dei più virtuosi permet-

Il Commissario alle opere della Pavoncelli Bis e l'assessore Pugliese Amati in visita al cantiere della grande opera.

IL CAPOGRUPPO CAPOSELE FUTURA

Dr. Antonio Cione

di Ettore Gennaro Spatola tendoci di avviare e velocizzare tantissime iniziative, addirittura potremmo attivare progettazioni importanti per il turismo. Oggi amministrare con poche risorse non è facile, però Caposele a differenza dei Comuni limitrofi ha tantissime opportunità e potenzialità, solo che ha bisogno di uno sforzo comune, ha bisogno di unione.


Revival

Ricordi “elettorali

di Roberto Notaro

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Sto scrivendo questo articolo mentre sul Comune le due compagini si presentano alla gente: Caposele nel Cuore del Dott. Pasquale Farina e Caposele Futura del Dott. Antonio Cione. Mi auguro che chiunque vincerà tra le due, saprà stare vicino alla gente, dalla parte della gente. Quest’anno non voterò, perché nel periodo delle elezioni sarò fuori Caposele. Ma ascolterò i comizi e seguirò la campagna elettorale con la speranza che le cose brutte che ho visto nelle tornate precedenti non si ripetano. Nel 2008 ho avuto l’occasione di fare da scrutatore. Non lo auguro neppure al mio peggior nemico. Ho visto scene bruttissime in quei seggi. Voglio chiudere, ringraziando chi prima di queste elezioni credeva nella mia persona e mi ha chiesto di entrare a far parte della propria coalizione. La considerazione fa sempre piacere. Non ho voluto accettare questi inviti per motivi personali che in questa fase della mia vita vanno in direzione differente. Ma la politica credo che la si possa fare comunque, anche se non si sale sul Municipio. In questo momento tengo aperto davanti a me il mio buon vecchio Dizionario Garzanti che dà del sostantivo politica anche questa definizione: “L’attività di chi prende parte alla vita pubblica… Tutto ciò che riguarda la vita pubblica”. Evidentemente la politica non la fa solo chi si mette in una lista, ma chiunque sappia e riesca a dare il proprio contributo alla sua comunità. Nel mio piccolo, spero di aver dato in questi anni un apporto a Caposele anche senza salire quei gradini. Sono certo che la politica, quella vera, la si fa sulle strade, nei campetti, nella vita di ogni giorno. Caposele, che fortunatamente è molto più avanti e piena di risorse praticamente di tutti i paesi irpini, ha bisogno di fermezza e di unità tra i cittadini, che mai come oggigiorno ne hanno tanto bisogno.

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a prima cosa che mi viene in mente quando penso e parlo di elezioni, anzi di “votazioni” come si è più in uso chiamarle, è l’odore del gel…….. avete presente quello blu che si usava una volta nel vasetto (o vasone a seconda delle esigenze)? Era il 1990 ed eravamo appena tornati dalla gita delle Scuole Medie, Gardaland e dintorni. Che anno quello, ho i brividi mentre lo scrivo e ripenso a quelle serate. Io, preadolescente, che torno da un viaggio bellissimo e trovo un paese in festa, agitato, che pareva stesse per esplodere tanto era il fermento. Quel gel lo mettevo tutte le sere prima di uscire prima di raggiungere i miei amici, la mia compagnia nata da poco e che mi avrebbe accompagnato per tutta l’adolescenza. Quel 1990 metteva di fronte due compagini: la Stretta di Mano ed il Gabbiano. La mia famiglia appoggiava la prima ed a me piaceva tanto quello stemma che rappresentava due mani che si stringevano: quella dell’operaio e quella del dirigente, quella dell’uomo di fatica e quella dell’uomo di lettere. Si stagliava su uno sfondo giallo ed io, il giallo-nero l’ho sempre amato….. Ma quelle elezioni per me, per noi adolescenti, erano soprattutto l’occasione di stare fuori casa molto più tempo. Erano ancora gli anni delle contrade, erano per me gli anni del meraviglioso mondo delle Fornaci; a Caposele si scendeva di tanto in tanto e con il copri fuoco alle 9:30-10:00 al massimo. In quelle sere, invece, tutto era concesso. Comizi su comizi per tante serate e tante ancora e altro che dieci, si poteva stare fuori casa fino a mezzanotte e oltre! E via a consumare l’asfalto del corso per scambiarsi uno sguardo con le fidanzatine virtuali e quelle potenziali…”Oh quera m’ha guardatu!...”, “Ma statti cittu” – ribatteva l’amico insensibile “’uardava probbiu a te…quera vol a quiratu!” “Ma tu ch’nn’sai….” “Ru sacciu, ru sacciu,

….Erano passati già cinque anni, era il 1995 ed erano arrivate le nuove elezioni, quelle che vedevano contrapporsi nuovi schieramenti: i simboli storici erano scomm’l’ha mannatu a dici p’mme ca si vulìa parsi ed ora a fronteggiarsi erano tre liste: mett’ accu iddu!”. il Sole, Insieme per Caposele ed Uniti per Oppure si scendeva al Bar Europa che Caposele. Avevo appena compiuto i tanto al tempo monopolizzava tutte le attenzioni attesi 18 anni e toccava finalmente anche a di noi ragazzini per fare una partita a carme andare a votare. Ma qualcosa stava già ambola: su di essa è necessaria una digrescambiando di fronte ai miei occhi. sione. Ce n’erano due una per i grandi e La candidatura di mio padre in una una per noi mocciosi e non c’era paragone delle due compagini faceva sì che io fossi tra loro: riuscire a fare una gara su quella apertamente schierato in quella tornata, “r’li gruossi” era una vera gioia. Oppure ma con molta meno convinzione di quanto giocare al video giochi del calcio, con lo mostrassi. Iniziavo a notare il brutto che si schermo basso, orizzontale? Chi non lo creava nel paese e nelle persone. Vedevo ricorda tra chi ha vissuto quegli anni … amicizie appannarsi, sguardi, gesti che non Si faceva gol quasi sempre in diagonale. mi piacevano. Mentre i politici tuonavano sulle platee E questa mia sensazione, purtroppo, è dai loro palchi, noi sgusciavamo tra le andata sempre crescendo anche nelle tre persone e ci riunivamo: quella gita aveva elezioni che hanno seguito quella del ’95: fatto sì che stringessimo amicizia anche coi ovvero quella del ’99, del 2003 e del 2008. ragazzi di Materdomini ed erano quelle le Le sensazioni non erano più quelle occasioni per ritrovarci. piacevoli di quando nel 1990 (o nel 1985) Ma il 1990 fu anche l’anno dei Mondiali tutto mi appariva bellissimo, di quando addi Calcio in Italia, delle Notti Magiche di dirittura i figli dei simpatizzanti delle due Baggio e Schillaci i cui sogni di gloria coalizioni si sfidarono al vecchio Campetto s’infransero inaspettatamente sullo scoglio (dove ora si lavora alla Pavoncelli Bis…): di Napoli dove l’Argentina di Maradona Stretta di Mano – Sveglia! eliminò ai calci di rigore forse la più forte Certo gli occhi di un adolescente Nazionale di tutti amplificano i tempi. Evidentemente la politica non la fa ed abbellisA n c o r a r i - solo chi si mette in una lista, ma cono tutto, ma cordo le com- chiunque sappia e riesca a dare il probabilmente pagnie più grandi proprio contributo alla sua comunità. è cambiato andella nostra, come che qualcosa. quelle dei miei Lo sfondo innanzitutto. Quelli erano anni fratelli, che a fine serata si riunivano in floridi dal punto di vista economico e c’era piazza Sanità dove partivano grandi partite la possibilità di credere maggiormente in di calcio, con tanto di inni nazionali e foto alcuni ideali. Si era Comunisti, Socialisti, di squadra prima di cominciare… Democristiani. Obbligatoria questa digressioni sui Oggi, la crisi economica e morale più mondiali di calcio, ma è di elezioni che grande di questi due millenni ha cambiato stavo parlando. Il clima che vissi in quella molti scenari. E persone. Questi sono gli tornata elettorale fu meraviglioso, ma forse anni in cui non si arriva a fine mese, gli anni lo fu soltanto perché ai miei occhi era tutto dell’oltre il 50% dei giovani disoccupati, tale, in quello che probabilmente fu uno gli anni del ritorno alle migrazioni al Nord degli anni più belli della mia vita. per trovare un lavoro che sia degno delle Riuscivo a vedere solamente il bello proprie competenze. Il cuore delle persone della vita e delle persone e il dolore si era si è indurito anche perché la vita è più affacciato solo di rado. difficile. Lo smodato uso della tecnologia fa il resto.

PROGETTO “GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI”

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A seguito di alcune proposte dalle quali sono scaturiti una serie di incontri tra le associazioni presenti sul territorio, è stato possibile coordinare e proporre un progetto importante, in risposta ad un bando del “Dipartimento della gioventù”. Un percorso pensato coi giovani e rivolto ai giovani denominato: “FestivalArt: Giovani per il paese dell’acqua”

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La Proloco Caposele sarà soggetto capofila e partner di progetto saranno: la Pubblica Assistenza Caposele, l’ Associazione Culturale S.i.l.a.r.i.s., l’ Associazione Gruppo Attivo Luciano Grasso, la società Irpinia Turismo srl. La compagine, sarà supportata, anche finanziariamente dal Comune di Caposele sempre attento alle problematiche inerenti i giovani e il turismo. E’ stato preparato un progetto concreto e

straordinario nelle sue finalità, che vedrà coinvolti oltre 50 ragazzi di Caposele tra i 18 e i 35 anni oltre a diversi formatori, in attività di valorizzazione dei beni socio-culturali e ambientali del Comune per incrementare il turismo culturale, ambientale, storico e religioso del nostro Comune. Il progetto, che potrà essere meglio definito nelle sue linee principali nei prossimi giorni, potrà portare un beneficio importante al tentativo che l’Amministrazione comunale sta compiendo intorno alla materia “TURISMO” . La formazione ed informazione, i percorsi didattici, la tutela dei beni comuni, l’implementazione con le attività delle guide turistiche locali volontarie, l’organizzazione di eventi turistici, sono tutte condizioni che sono state collocate in buona evidenza, all’interno del progetto

che, se approvato, potrà fornire indicazioni importanti anche sulla forza propulsiva delle nuove generazioni, che mai come in questo caso, hanno potuto essere coinvolte in maniera massiccia. L’augurio è che il progetto possa essere approvato in tempi brevi e che soprattutto possa dimostrare che con la collaborazione e la passione per il Paese delle nuove generazioni, si possono raggiungere obiettivi importanti, che puntano anche ad uno sviluppo lavorativo concreto costruito intorno alle nostre straordinarie risorse. Le caratteristiche del progetto presentato e le indicazioni più

da F.B. del Comune di Caposele approfondite sula tipologia dell’intervento proposto, saranno comunicate fra qualche giorno, al fine di poter mettere al corrente sul questa buona iniziativa gli amici del nostro canale di comunicazione.

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DAL NOSTRO ARCHIVIO

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In piedi da sx: Nicola Conforti, Fernando Cozzarelli, Rocco Freda, Antonio Corona, Meo, Bruno, Angelo Farina, Manlio Di Masi, Cenzino Malanga, Eduardo Alagia, Pietro Russomanno seduti da sx: Tonino Campione, Ciccio Colatrella, Giuseppe Ceres, Lorenzo Ceres, Vincenzo Ceres

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La famiglia di Don Alfonso Farina con al centro il Dott. Daniele Petrucci, l'inventore della tecnica della "fecondazione in vitro".

Anni '60. Un concertino di altri tempi con Alfonso La Manna ed altri

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Anni '50. Pietro Farina con la chitarra in una scampagnata con amici

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Lorenzo Ceres, Pietro Merola, Rocco Ceres, Eduardo Alagia e Gaetano Ceres, in una foto degli anni '60.

La prima comunione di Maria Del Guercio 1943

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Carnevale 1954. sfilata per le strade del Paese


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T U T T E L E P I U ' I M P O R TA N T I PUBBLICAZIONI CHE PARLANO DI CAPOSELE ON LINE SU:

La Chiesa Madre nel 1929

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Squadra di Calcio anni '80. in piedi da sx: Filippo Majorana, Balduino Farina, Antonello Malanga, Pasquale Cozzarelli, Antonio Ruglio, Armando Sturchio, Nicola Majorana, Salvatore Casillo, Franco Malanga; seduti da sx: Raffaele Russomanno, Mariolino Montanari, Mario Ceres, Antonio Ceres, Gualfardo Montanari, Nicola Dauria, Gualfardo Montanari jr.

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http://issuu.com/lasorgente

Dagli Stati Uniti, Antonio e Rocchino Petrucci

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Donna Clelia Caprio nell'orto Cozzarelli

Il trasferimento delle ossa dal vecchio cimitero in via zona piani all'attuale cimitero. Anni '20

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Attualità

Aspettando il solstizio d’estate e la Festa europea della Musica 2013 di Alfonso Merola

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e vicino alle storiche cantine mantenute costantemente fredde direttamente dalle polle di acqua sorgiva), sia l’ottima rete ricettiva degli alberghi di Materdomini e l’ostello della gioventù che possono far fronte ad ogni eccezionalità. Se si fosse tentati dalla curiosità e dalla comodità a buon prezzo, sarebbe d’obbligo una capatina al bed&breakfast, La casa di Mimma, che da una superba collina domina tutta la valle. A prescindere dal tempo che fa le bizze, sarà una notte magica ed in tanti saluteranno il SOLSTIZIO D ‘ESTATE in quell’anfiteatro naturale dominato da una rassicurante oscurità che farebbe impallidire i druidi nordici, ai quali, pare che siamo debitori di questo evento con le finalità propiziatorie che si riconoscevano alla cosiddetta BELLA STAGIONE.

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Acque; una visita notturna alle Sorgenti del Sele ci potrebbe sempre scappare,.. chissà ! ? ! .......E poi musica ,musica, musica dal primo pomeriggio del 21 fino alle luci dell’alba del 23 GIUGNO, per inseguire e unirsi alle migliaia di piazze-sorelle in tutta Europa. Piazze sane dove sono bandite violenza, discriminazione e odio ed i fiumi di birra dispensano allegria, bonomia, sentimenti e sensazioni non esagerate né scomposte; dove, insomma, i giovani sapranno ritrovarsi per divertirsi, dimenticando le amarezze congiunturali ed in ogni caso mai perdendola speranza e la fiducia nelle loro forze. Mi dicono che nel clou della serata si alterneranno numerosi gruppi musicali provenienti da tutte le province della nostra Regione, cori, bande musicali, sperimentalisti del sound classico , moderno e contemporaneo che, spirata la mezzanotte, cederanno il passo ad una originale GREEN DISCO. Nessun problema per quanti non se la sentissero di ripartire all’alba. C’è sia la possibilità di montare le tende nel Parco delle saure (sotto il caratteristico campanile immerso nel verde

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Accade così che un lembo di terra che si affaccia sul Tredogge e sul Palmenta, poco distante dalla Piazza Sanità e dal viale dell’antico AQP, sia stato eletto sede della FESTA DELLA MUSICA 2013 che quest’anno si “srotolerà” nell’arco temporale di due giornate. Invero i giovani di Caposele, chi più e chi meno, sono reduci di una campagna elettorale da non molto conclusasi, che, come spesso accade, spacca le piccole comunità, e così quest’anno essi collauderanno la loro tenuta unitaria in nome di una manifestazione che nello scorso anno ha raccolto un significativo successo ed un apprezzamento generalizzato. Io sono sicuro che tutto andrà bene sotto l ‘accorta e paziente regia del nocciolo duro di RADIO LONTRA e dei suoi aficionados; perché le nuove generazioni sono più disincantate di quanto appaiano e non sono disponibili a mettere in pericolo le relazioni umane per la politica .....atteso che quella con la P maiuscola tarda a rinascere. E allora il 21 GIUGNO si ripeterà il prodigio di un anno fa, quando in migliaia accorsero da ogni dove, accolti da una rete di servizi a sostegno del tempo libero e della ristorazione che solo la riconosciuta prodigalità caposelese sa offrire. Per l ‘occasione resteranno aperti al pubblico il Museo Leonardiano e quello delle

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n Italia gli “events” non fanno notizia, se non ti piomba addosso in uno stadio una “rock star” perlomeno di calibro nazionale (e quasi mai a costo zero). Eppure se si draga nel sonnacchioso appennino meridionale, carico anch’esso dei mille problemi che affliggono il Belpaese, ci si può imbattere in meetings ormai dati per scontati, divertendosi a costi modici e a chilometri “quasi zero”. Questi giovani di cui si fa presto a parlare male, in queste occasioni, per l’impegno gratuito che ci mettono e per il livello organizzativo che garantiscono, farebbero impallidire certi promoters di professione. É il caso di Caposele, comune irpino che si protende verso il Salernitano, essendo la testa di ponte tra le valli del Sele e dell’ Ofanto. Una città-borgo di sorgenti, stretta tra il verde incombente dei contrafforti del Cervialto ed i tanti rivoli che ancora assicurano la vita dell’antico Silaro. É superfluo dire, a questo punto, che il primo evento in sé da queste parti é la Natura che qui sorride e scherza col territorio ed allora arrivare a Caposele un poco prima che la serata rock si infiammi, é consigliabile a quanti non conoscono questo comune irpino e le sue potenzialità. Non c ‘é dubbio, Caposele é un piccolo capolavoro della Natura degno dei paesaggisti inglesi dell’ Ottocento.

ANCHE A CAPOSELE LA POLITIC@ DEL 2.0

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un elevato livello di interazione tra il sito web e l’utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di condivisione di media come Flickr, YouTube, Vimeo, i social network come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, Foursquare, ecc. ottenute tipicamente attraverso opportune tecniche di programmazione Web e relative applicazioni web afferenti al paradigma del Web dinamico in contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0”. Da questo punto di vista le novità sono state molto, davvero molto, sostanziali rispetto al passato: Alle migliaia di manifesti elettorali si è sostituito Facebook, alle telefonate organizzative si è sostituito WhatsApp, insomma dal punto di vista comunicativo le Elezioni Amministrative 2013 hanno rappresentato una vera sperimentazione e un cambiamento totale. In passato si passavano intere nottate a “fare” colla e a “m’pzzcà” e “sp’zzcà” manifesti, mentre quest’anno le nottate (e non solo) si sono passate a rispondere ai post, a taggare una persona e/o a condividere uno stato. I sostenitori delle due liste hanno creato due gruppi facebook (rigorosamente “chiusi” naturalmente) dove viaggiavano le informazioni, dove ci si scambiavano idee, dove avveniva quello che una volta si svolgeva nelle sezioni dei partiti schierati per le liste contendenti. Una cosa molto simpatica, che ricordo con immenso piacere, organizzata grazie a Facebook è stata l’invasione della piattaforma da parte del simbolo della Lista Cuore che ha sostituito l’immagine del profilo di quasi tutti i sostenitori della lista. Facebook si è sostituito anche ai vecchi sfottò, i famosi

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ome tutti sanno a fine maggio a Caposele ci sono state le Elezioni Amministrative che hanno eletto il nuovo Sindaco. A contendersi la poltrona di primo cittadino del nostro Comune si sono sfidati il Dott. Farina e il Dott. Cione, rispettivamente per le liste di Caposele nel Cuore e Caposele Futura. Questa tornata elettorale si è distinta dalle altre, per alcune novità che hanno cambiato radicalmente il loro svolgimento. La novità più grande è stata sicuramente il numero ridotto di candidati consiglieri (passato da 14 a 7), altre novità consistono nel numero di eletti (5 per la maggioranza e 2 per la minoranza) con una giunta ridotta del 50% (da 6 persone a 3). Tutte queste novità hanno, a mio modesto parere, caratterizzato, e non poco, tutto lo svolgersi delle Elezioni. Prima di tutto, essendosi ridotto il numero di candidati è aumentato il numero di persone cosiddette “non schierate”, persone che, a differenze delle altre volte, non avendo nessun legame con i candidati (amicizia, o parentela) hanno preferito non “tifare” per nessuna delle due compagini. In questa ondata di novità quella che però mi ha riguardato più da vicino è stata sicuramente quella relativa alla comunicazione, anche detta propaganda elettorale. Quest’ultima è stata condizionata da un nuovo termine “Web 2.0” che oramai è anche un nuovo modo di comunicare, tanto di moda. Wikipedia definisce il Web 2.0 come “un termine utilizzato per indicare uno stato di evoluzione del World Wide Web, rispetto a una condizione precedente. Si indica come Web 2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono

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di Michele Cuozzo

limoni che una volta si “davano” o si “lanciavano”, questa volta sono comparsi sulle bacheche dei sconfitti (a dir la verità molti sostenitori della lista sconfitta hanno provveduto da soli, e simpaticamente, a sostituire lo loro immagine di profilo con dei limoni). Tra gli altri, vale dunque anche la pena, di sottolineare un vantaggio ambientale evidente! Si sono creati per l’occasione siti web, pagine Facebook (Caposele Futura) e c’è chi ha preferito tenere quello che già c’era (profilo Caposele nel Cuore) e creare un canale Youtube sul quale si facevano girare simpatici ed ironici filmati. Ma secondo me, l’Oscar della novità di queste elezioni, va a WhatsApp, un’applicazione, grazie alla quale è possibile scambiarsi messaggi (e non solo) in maniera istantanea. Anche in questo caso, sono creati dai diversi supporters, due gruppi WhatsApp che a differenza dei gruppi facebook, hanno fatto della velocità di circolazione delle informazioni il loro punto di forza. Penso che su WhatsApp siano transitate l’80% delle “informazioni elettorali” legate alla comunicazione (basti pensare che c’erano giorni in cui si sfioravano i mille messaggi), passando, dalla segnalazione e/o avvistamento di alcuni candidati in qualche zona, all’organizzazione dell’agenda

per gli appuntamenti e le discussioni sullo stato delle cose, dallo scherzare per sdrammatizzare alcuni momenti di tensione, al segnalare gli “stati FB” di alcuni “avversari”. Insomma WhatsApp è stata la regina delle novità, che ha raggiunto l’apice della sua applicazione proprio durante i giorni della votazione, e soprattutto durante lo scrutinio, quando le informazioni hanno viaggiato velocissime, e quasi in tempo reale, si era a conoscenza di tutti i risultati nelle 4 sezioni elettorali. Bastava un messaggino e 40, 50, 60, persone erano a conoscenza del risultato che, a loro volta, in modo quasi “virale” diffondevano. Una grande novità che, come ho già detto, ha caratterizzato, e credo pure molto, l’andamento stesso delle Elezioni, almeno dal punto di vista comunicativo. Anche se a me piace pensare (perché è il modo che ho preferito) che delle 2630 persone che hanno votato, qualcuno sia stato “convinto” da quello che si è letto e commentato sulla home di Facebook. Comunque, una bella esperienza questa della politica locale integrata col modo 2.0 !


Fare

Attualità

Turismo

La Festa della Musica

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paese. Se in passato era inusuale vedere dei per la sua unica e genuina bellezza. Non turisti passeggiare per le nostre strade, da tutti i paesi possono vantare il fascino di un po’ di tempo questa scena è abbastanza una vasta area immersa nel verde in pieno ricorrente, tanto da non meravigliarci più. centro, con le montagne alle spalle ed un Ma sbaglieremmo a pensare che questo è fiume vigoroso che scorre a due passi dai l’ordine naturale delle cose. luoghi dell’evento. Gli stessi caposelesi, Dovremmo ancora sorprenderci ogni che non avevano mai vissuto interamente volta che vediamo un turista parcheggiare quel posto, ne sono rimasti incantati ed in piazza Sanità ed inoltrarsi nelle bellezze orgogliosi. del nostro paese e chiederci che cosa ha L’impeccabile organizzazione della provocato questa curiosità una volta scoFesta – citata sulle pagine dei più impornosciuta. Molto è stato fatto, ma c’è ancora tanti quotidiani e diffusa sulle frequenze tanto da fare per promuovere le qualità di Radio MPA ed Irpinia Sannio TV – è naturalistiche di Caposele ed il santuario una naturale conseguenza dell’impegno e di San Gerardo a Materdomini e, eventi della passione che hanno messo in campo il di successo come la Festa della Musica, Comune di Caposele ed associazioni come contribuiscono senz’altro allo scopo. la Proloco, il Gruppo Silaris ed il Forum dei Giovani. Ma una menzione a parte va fatta per RadioLontra Caposele – l’associazione attiva su Facebook che nei suoi due anni di vita è riuscita a catalizzare l’attenzione di migliaia di caposelesi in tutto il mondo e che, con i suoi componenti, è stata la principale promotrice ed animatrice dell’evento. La festa della Musica, che segna l’inizio dell’estate, conclude a dirla tutta una stagione in cui il nostro paese è stato in più occasioni al centro dell’attenzione in tutta la regione. Già in primavera centinaia di visitatori erano giunti a Caposele per Gli ideatori della festa: Gerardo Ceres e ammirare l’autoritratto di Leonardo da Armando Sturchio Vinci, esposto per una settimana all’interno del Museo di Leonardo, la mostra permanente delle riproduzioni delle macchine ideate dal genio toscano. Nello stesso periodo un centinaio di studenti universitari del progetto Erasmus provenienti da tutta Europa hanno trascorso delle piacevoli giornate a Caposele, colorando con la loro presenza e Il gruppo giovanile degli organizzatori della Festa la diversità delle loro lingue le nostre strade. La Festa della Musica, quindi, chiude per il nostro paese una stagione eccezionale, nel senso stretto della parola. Mai si erano visti tanti visitatori scendere fino al centro di Caposele in questo periodo e – commentando questi accadimenti con gli amici dei paesi circostanti – possiamo senz’altro affermare che questi eventi hanno contribuito a favorire un’opinione assolutamente positiva per il nostro

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gratuite e, visto il successo dell’edizione precedente e il gran numero delle proposte, è stato possibile allestire un cartellone di altissimo livello. Non si possono non citare, quindi, i numerosi artisti che sono saliti sui due palchi di Caposele: i Last minute, la Gianluca orchestra spettacolo, la Lucia jazz Band, la Scuola di tarantella Montemaranese, i Sound Souls Spiritual, gli Amici della musica, Liquido Invisibile, Hybrida, Statosolido 2.0, i Pozzo di San Patrizio, Denise ed i Rewind, che si sono esibiti nella prima giornata. E poi Ettore Spatola band, Wonderpunk, Red’s shades, la Jamm Session di solidarietà, i Pirati del liscio. Ed ancora L’albergo dei poveri, Antonio Manco & i Briganti, i White shadow, Ami Noise, i Masserie Mystical Reggae, gli Ear injury, i Delorean ed i Compagni di Berta. Come dimenticare, poi, lo stage di Taranta e tutti i dee jay del DJ Set Lontra Party: Kekko scafa dj, dj Md, Vanni j, il nostro Sasà Malanga dj, Marco Guarino dj e dj Gas, che hanno fatto ballare tutti i giovani accorsi fino alle prime luci dell’alba. Il continuo alternarsi di artisti e generi musicali ha favorito l’entusiasmo del pubblico che, per ore, ha seguito l’avvicendarsi dei vari gruppi, soddisfatto delle esibizioni appena godute e curioso di quanto sarebbe successivamente accaduto. Per fortuna la Festa della Musica non è un festival e non c’è stato l’imbarazzo della scelta per premiare un vincitore. Senza dubbio, tuttavia, tra i momenti più intensi e coinvolgenti va segnalata l’esibizione dei Caput Silaris, la storica band caposelese nata negli anni settanta. Le tre canzoni proposte da Peppino, Mimino, Raffaele e Tonino Grasso e da Rocco Russomanno hanno segnato, poco dopo la mezzanotte di sabato, la massima affluenza nel piazzale del Parco che, a quel punto, non poteva contenere altri supporter. Una particolare menzione per Raffaele Grasso che, nell’occasione, ha ricevuto il premio Festa della Musica 2013 per l’entusiasmo e la passione che ha riservato alla musica nel corso della sua vita e per il divertimento che ci ha procurato in tutti questi anni con la sua Bluesmania. Ma, oltre alla esibizioni, l’altro vero protagonista delle due serate è stato Caposele e lo splendido scenario che abbiamo saputo offrire ai visitatori. Non c’è stato artista che, nei colloqui che hanno preceduto o seguito le esibizioni, non si sia soffermato sulle bellezze che aveva trovato nel nostro paese. “Vivete in un posto meraviglioso”, mi ha detto il leader dei Pozzo di San Patrizio dopo essere sceso dal palco. Aveva da tempo finito la sua esibizione e vagava entusiasta tra i percorsi del Parco Fluviale e gli stand allestiti dai nostri bravi esercenti che, anche quest’anno, non hanno fatto mancare da bere a da mangiare alle tante persone accorse. Altri avventori, che prima di scendere a Caposele si sono fermati nei ristoranti di Materdomini, non hanno lesinato gli apprezzamenti per la nostra cucina. Effettivamente, va riconosciuto che lo scenario che ospitava la festa colpiva

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no pensa che i grandi eventi possano accadere solo nelle grandi città. Poi assiste alla Festa della Musica che si è tenuta a Caposele lo scorso mese di giugno ed è costretto a rifare i conti con i concetti di provincialismo, isolamento dell’entroterra, divertimento genuino. Per due giorni Caposele – con la sua Festa della Musica – è stato il centro di attrazione dell’intera Irpinia e della valle del Sele, meta di centinaia di visitatori che hanno percorso le nostre strade ed hanno conservato nei loro ricordi le bellezze del nostro paese. Lanciata in Francia nel 1982, la Fête de la Musique è diventata un autentico fenomeno che si iscrive ormai in un contesto europeo che coinvolge numerose città in tutto il mondo. In Europa nel 1995 hanno aderito le seguenti città capofila: Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma. Da due anni anche Caposele scrive il suo nome nello stesso registro dove sono segnate le maggiori città europee ed offre ai suoi visitatori un motivo in più per visitarla. Come si apprende dal sito ufficiale, la Fête de la Musique è una grande manifestazione popolare gratuita che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate; è una festa aperta a tutti i partecipanti amatori o professionisti, che desiderano esibirsi di fronte ad un vasto pubblico, sempre curioso e disponibile. Tutti i generi musicali sono coinvolti, così come tutti i pubblici, con l’obiettivo di rendere popolare la pratica musicale e di unire le persone di tutte le condizioni sociali, giovani e non, alle più diverse espressioni musicali. La Fête de la Musique è l’occasione di creare un linguaggio musicale aperto. I musicisti sono invitati ad esibirsi gratuitamente e tutte le manifestazioni sono gratuite per il pubblico, all’aperto, per le strade, le piazze, i giardini, oppure in luoghi tradizionalmente adibiti ad altre attività come i cortili di chiese, musei, castelli. Caposele ha offerto a questa festa uno scenario che ha sorpreso ed incantato i numerosi artisti ed i tanti appassionati che si sono affacciati sulle rive del Sele. Due palchi incorniciati dalla collina sulla quale spicca il santuario di San Gerardo e dalla sagoma dei monti che circondano il paese. Due palchi al centro di una vasta area, allestita in quei luoghi che per anni sono stati inibiti al libero accesso – lo storico “Cantiere” sulle sorgenti del Sele – e che per la prima volta sono stati percorsi da folle entusiaste. La festa, che nell’edizione di quest’anno si è sviluppata in due giorni, ha avuto la musica come protagonista principale. Decine di artisti si sono esibiti dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata portando con sé gli stili e le sonorità dei diversi luoghi della Campania dai quali provenivano. Le esibizioni sono state tutte

di Alfonso Sturchio

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Eventi

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questa idea non può che essere ripresa ed accompagnata con l’impegno di tanti: delle famiglie, degli amministratori (almeno per l’utilizzo degli spazi), di noi tutti. Crediamo che gli amministratori comunali, appena insediatisi per la nuova consiliatura, vorranno, sul piano organizzativo, riconoscerla come evento che caratterizzi la sua azione per dare corpo al progetto di polo culturale per Caposele. E’ un modo per lasciare una traccia sul piano culturale, dando un senso non solo ludico a questa Festa ed assicurandole, in tal modo, un virtuoso percorso per il futuro.

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per ospitare i “foresti”; tracce lasciate sul web da centinaia di foto e video che hanno rilanciato i volti, gli strumenti, i gesti di tutti coloro che hanno mosso i passi dentro lo spazio della festa. Questi alcuni numeri, dietro i quali si possono sviluppare valutazioni e giudizi, ma che vogliamo, volutamente, tralasciare. Resta il senso autentico di un’esperienza che sta caratterizzando Caposele all’interno del circuito nazionale della Festa europea della Musica. Resta il senso di un’esperienza che tiene al centro la musica e niente altro. Resta il senso di un’esperienza che ci fa scoprire talenti che mai avremmo potuto altrimenti scoprire. Dalla scia della Festa cresce l’idea di strutturare un progetto di orchestra giovanile di strumenti a fiati. Lanciata da Lucia Colatrella, musicista caposelese che, proponendo brani jazz, si esibita con grandi apprezzamenti,

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Campania, ma non solo; scoprire talenti musicali eccezionali; farsi inondare di complimenti e, stranamente, scoprirsi anche profeti in patria: questo e tant’altro ancora ha confermato di essere la Festa europea della Musica 2013 che si è svolta a Caposele, nel Parco fluviale. Patrocinata dal Comune, promossa per il secondo anno da questa strana, stranissima, “cosa chiamata RadioLonTra Caposele”, con la collaborazione del Forum dei Giovani, della ProLoco e del Gruppo Silaris, il 21 e 22 giugno Caposele ha vissuto un evento, a dire di tanti, davvero eccezionale, la Festa europea della Musica, appunto. Trenta gruppi circa di musicisti; venti stand circa di commercianti; oltre trenta sponsorizzazioni da parte di attività commerciali; due palchi e due service di qualità; diverse migliaia di presenze sulle due sere/notti; alberghi mobilitati

Gli animatori di RadioLontra Caposele

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a Festa della musica non è una festa qualsiasi e la musica non è musica qualunque. Intanto c’è un mondo variegatissimo che si muove per pensare, progettare, programmare, realizzare quella che per il secondo anno consecutivo ha provocato emozioni tanto forti da lasciare interdetti soprattutto coloro che ci hanno messo anima e corpo, testa e cuore e ansie e paure e tante altre cose ancora. P ens are un villaggio dove concentrare il tutto; dare senso a degli spazi straordinari che galleggiano sull’acqua e da essa sono circondati e che altrimenti non sarebbero vissuti pienamente; solleticare motivazioni all’impegno collettivo, con il quale far emergere attitudini, passioni, talenti; dare un’idea di Caposele, forse pure sopravvalutata rispetto alla sua abituale inclinazione; portare ad esibirsi gruppi emergenti che fanno musica di qualità e che sono oggi apprezzati nei circuiti musicali della

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OLTRE LE FORTI EMOZIONI DELLA FESTA DELLA MUSICA

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ISTITUITO IL SISTEMA MUSEALE LOCALE

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Con delibera di Consiglio Comunale n. 32 del 20 dicembre 2012 è stato istituito il Sistema Museale del Comune di Caposele.

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L’Amministrazione Comunale ha promosso, nell’ambito degli interventi istituzionali rientranti nelle sue competenze, molteplici attività al fine di sensibilizzare e favorire la crescita culturale e la valorizzazione del territorio sia dal punto di vista culturale che turistico; Al raggiungimento di tale obiettivo può contribuire un’azione di recupero e di raccolta dei beni di interesse artistico e di forte richiamo turistico e la conseguente istituzionalizzazione di una attività di esposizione e divulgazione degli stessi; Motore di tale attività è l’istituzione di un Sistema Museale, che diventi centro di propulsione culturale promuovendo e indirizzando un’intensa attività dai risvolti positivi sulla comunità, organizzando incontri artistici, corrispondendo ad istanze

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di tipo didattico e di animazione culturale in collaborazione con altre realtà museali, stimolando le economie locali e ponendosi come punto di riferimento nel territorio per lo sviluppo di programmazioni sulla storia locale e la sua arte; Il Comune di Caposele sta operando, da qualche tempo, per implementare un percorso turistico- culturale che vuole organizzare e completare le realtà già presenti sul territorio comunale: il “Museo dell’acqua” e “etnografico” il “Museo della Pavoncelli” Mostra de “Le Macchine di Leonardo”. Il tutto collegato ed organizzato intorno al Mini tour F.A.C. (Fede Ambiente e Cultura), che ha già dato notevoli soddisfazioni sui risultati delle visite turistiche. Inoltre con lo sviluppo del PIANO TURISTICO LOCALE che è già stato presentato in forma preliminare, il Sistema Museale potrà avere centralità di diffusione delle notizie e degli sviluppi turistici che potranno arricchire, nel tempo, l’offerta sul territorio di Caposele.

Il "SIMU" ha coadiuvato insieme all'area Turismo del Comune, la manifesatzione più importante dell'anno: Riflessi di Genio... Un Leonardo originale a Caposele La sede del Sistema Museale denominato SIMU è stata individuata presso il CEAG sito in Via Cantiere e che tale scelta è voluta per i forti legami che identificano la nostra Comunità con le Sorgenti del Sele; Il SIMU, non appena avrà la possibilità di essere operativo, avrà una collocazione permanente, ed sarà aperto al pubblico. Sarà al servizio della società e del suo sviluppo, per compiere ricerche riguardanti le testimonianze materiali dell'uomo e del suo ambiente: le raccoglie, le conserva, le comunica e soprattutto le espone ai fini di studio ed educativi. Nella sua autonomia scientifica e di progettazione culturale, potenzia ed arricchisce la propria collezione attraverso acquisizioni, scambi permanenti e temporanei, donazioni e lasciti, assicurando l'inventariazione e catalogazione dei beni posseduti; - sviluppa la ricerca, la documentazione e l'informazione, perseguendo l'integrazione

tra il Sistema Museale e i servizi informativi comunali della rete turistica dell’Ente; promuove la conoscenza e la valorizzazione del proprio patrimonio, dei beni custoditi e dei beni culturali del territorio di riferimento; organizza mostre, incontri, seminari e convegni; svolge continuativamente attività educative e didattiche; - offre servizi finalizzati alla divulgazione scientifico-didattica e turistico-culturale; assicura la conservazione, l'ordinamento, l'esposizione e lo studio del patrimonio posseduto e del patrimonio ad esso affidato. Insomma un altro passo importante sul tema del turismo locale che assume, col tempo, una importanza notevole per il nostro territorio il quale sicuramente, può utilizzare il Turismo, come forma propulsiva di sviluppo della propria economia.


I proverbi costituiscono un bene culturale legato alla storia

delle tradizioni popolari. Nei proverbi tutti possono identificarsi,

scoprendo qualcosa di sé e rivisitare così,

di Cettina Casale

i propri pensieri e la propria esperienza di vita

DETTI

La gatta si sonna pisci fritti

Periculi e t-mpest travaglihn la vita la manu toia materna a l’an-ma mpaurita ca stenta a v-rè attuornu la luci r lu juornu, afflitta r ruloru: la manu toia r’amoru a nui nun fà mancà. Sii tu la guida nostra quannu nui spierti jamu quannu p colpa nostra afflitti ngih n stamu quannu lu Paravisu, r Cristu lu surrisu p nostra nigligenza nun mmiritàmu chiù.

Quannu la furmica mett’ r’ascedd’ È segnu ca’ vol’ murè

Cicciu, caca a ‘fforza! ***** Lu piecuru s’adda carusà Ma nun’ s’adda scurt’ca

Chi ti sap’ t’arrobba *****

Megliu nu malu accordu Ca na causa vinta

Tricchi tracche tanta part’ *****

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Ha fattu lu pir’tu Cchiù gruossu r’ lu culu ***** Lu sangu si zuca Ma nun si sputa

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***** Chi troppu si cala Lu culu mostra *****

Lu peggiu mashcu È quiru r’ la porta

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***** Lu cchiù bunarieddu Ten’ uàll’ra e shcartieddu

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Appena trasiti guardativi r’ sacch’

Ddàlli e ddalli Lu cucuzziellu r’venta tallu

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Abbi sorta e jèttiti a mar’

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E quann lu lucignulu r la linterna nostra tussìsci, ammanca e debbulu quasi a murè si mostra sìì tu Maria la stella ca appār p la via: f-lìci chi s’abbìa, chi part e spera ‘n te.

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*****Ha persu li vuoi E vai truvann’ r’ corn’

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Chi spart’ Av’ la peggia part’

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P te torna la luci ngimm’a sta terra amara, p te la scura ten-bra riluci e si fa chiara, p tè nocchiù timoru nè chiantu, nè paura: la vita chiù sicura sarà a chi crēr in te.

Chi nun’ accatta e nun’ venn’ Nu sal’ e nu scenn’

La addina faci fessa la femm’na E lu puorcu faci fessa l’omm’nu

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A te, Maronna santa mò ca lu cielu scura e fōr l’aria neura c’incūt chiù paura a te sāl ra l’anma sta pov-ra prghiera: sii luci ind’a sta sera ca stai p ngummnzà.

I DETTI, FATTI E MODI DI DIRE CAPOSELESI, SONO RACCOLTI NELLA PUBBLICAZIONE DI PROSSIMA USCITA A CURA DI Concetta Casale e mario Sista

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di Mario Sista (prof.)

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A MARIA

Armamuci e ‘gghiati ***** Auguri r’ chiazza Trìvulu r’ casa ***** La atta r’ la dispenza Cumm’ la faci cussì la penza ***** Chianu chianu cuoci E senza pressa vinni ***** Lu p’nzurusu ddiu lu carosa Lu sciampagnonu ddiu l’aiuta ***** Lu iuornu ten’ paura r’ l’ainieddu E la nott’ vai a tauri

Paparol's'ccat' e m'nestra... puro rui sausicchi e na subb'rsata

***** Megliu ca la panza schiatta Ca ru mangià resta ***** Panza mia fatti cappottu Stretta ‘ngimma e larga sottu ***** Pozza murè r’ truonu a chi nu li piaci ru’ bbuonu ***** A casa vacanda Nun tocca niendi ***** Avenn’, putenn’, pag’ann’ ***** Chi masciata ti porta ‘ngiuria ti vol’ fa

Un omaggio a Gerardina Cione, che in ogni occasione di festa e di organizzazione, era sempre presente e con grande entusiasmo impiegava. in modo evidente, nella preparazione di ogni evento, il suo amore per Caposele

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Giovani

15 anni Compiere 15 anni…

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docenti, in modo da consentire a loro la possibilità di offrire agli studenti un’istruzione evoluta e allineata agli standard degli altri paesi. E questo deve avvenire anche nella nostra comunità, pensando a degli investimenti sulla Scuola da parte della nostra Amministrazione, che pure ha già fatto molto in questo campo, creando una “WI FI” comunale, libera e gratuita, con anche delle WEB-CAM turistiche. Queste opere dovranno essere allargate a tutto il territorio circostante di Caposele, per consentire a tutti una reale navigazione. Pensare che i “giovani” siano il futuro semplicemente perché vengono dopo di noi è un paradosso in un paese, come l’Italia, in cui un po’ meno della metà dei cittadini non usa il computer. Un ritardo

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Non si può non avere 15 anni quando la scuola ti “ROMPE”, quando si vaga senza meta per i freddi corridoi con i compagni, quando ci si ride come matti per quelle strambe situazioni che solo al Liceo di Caposele possono verificarsi, non si può non avere 15 anni quando si litiga tra fratelli per il dominio del telecomando, non si può non avere 15 anni quando si sogna che dopo la maturità volerai in U.S.A. per fare dei tuoi sogni realtà, non si può non avere 15 anni quando ascolti 24/24h musica sul tuo iPhone, non si può non avere quindici anni quando ti guardi allo specchio e ti vedi brutto mentre altri giorni ti senti magnificamente stupendo, non si può non avere quindici anni quando si parla a telefono per ore, non si può non avere 15 anni quando capisci che non sempre “l’arrivare di una persona” è questione di meritocrazia, non si può non avere 15 anni quando capisci che sei te stesso il protagonista della TUA vita…

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UN COMPUTER PER MAESTRO/A a Scuola, come si sa, contribuisce alla formazione dei ragazzi in genere, getta le basi per la costruzione di una propria “forma mentis”, tramite la quale ognuno diventa l’artefice del proprio destino. Essa inizia a riempire quel cassetto chiamato “Cultura”, senza il quale nessuno di noi sarebbe libero di agire, pensare e vivere, rapportandosi sempre alle esigenze reali della nostra società, che persegue sempre nuovi modelli di apprendimento con l’uso tecnologico dei computer. In Italia un po’ meno della metà dei cittadini non usa il PC e per colmare questo lacuna occorre perseguire l’obiettivo di offrire agli studenti un’istruzione evoluta come negli altri paesi, bisogna pensare a nuove forme didattiche per i “nativi digitali” e per i tanti

cresciuti degli amici. Basta guardarli dietro un paio di lenti oppure dentro un eyeliner scolato per capire che non sono altro che quei bambini delle foto ricordo allo zoo…

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serie di corse verso l’amore… Penso a quanto mi sarebbe piaciuto vedere la nascita del mio primo grande amore:quello con gli occhi di mia nonna. Penso a quanto mi sarebbe piaciuto vedermi nel grembiule blu col fiocco rosso inseguire e scoprire la mia prima cotta amorosa con i compagni che mi urlavano “N’g’ laggiù rittu ca la vù… Muoviti ca stai salenn p’ la salita ! Altrimenti non la n’gundri! ”. Vedere lo sguardo di mio zio Gualfardo che mi vede crescere e arrampicarmi alla vita somigliandogli sempre più. Vedere il mio nonno coraggio sfidare il nemico più grande preservando la sua cara atmosfera di normalità, il suo sorriso sincero e (… ora come ora) tenero…Vedere la vita delle persone che sono state sempre con te cambiare e capire che da un giorno all’altro puoi non rivedere mai piu’ qualcuno… Pensare alla solitudine su un treno di ritorno a casa (Michael Bublè canta “Another summer day,has come and gone away, in Paris and Rome but I wanna go home…”). Addormentarsi con Rusty vicino… Ridere alle battute tra compagni di banco durante l’ora di latino… Essere riconosciuto come “portatore di risate” per le mie imitazioni e l’impeto nel riconoscerti in una passione:TEATRO…La piscina con Pully,le equazioni reciproche, il groviglio di gente a Covent Garden… Sorridere agli sguardi falsamente

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Fare il resoconto di 15 anni di vita non è semplice. Non si sa mai cosa ci si ritrova in un baule, sotto uno strato di polvere. Ogni 26 Gennaio chiudo gli occhi e penso… Dove mi trovo? Sono a Caposele. Ecco. Caposele,il paese dei racconti quasi mitologici di zia Felicetta, con i suoi immutati personaggi stravaganti, le sue storie di fedele amicizia, di ironiche storie amorose tra cummar’. Amare un Caposele lontano ma raccontato. Il Caposele delle poesie del maestro Cenzino, il Caposele soffocato dal periodo fascista, il Caposele delle scampanate gonne a godet, il Caposele del giornale La Sorgente, il Caposele di zio Eduardo e zio Filippo, il Caposele del sorriso di nonno Emidio davanti alla Pro Loco, il Caposele dei Caposelesi in foto con Berlinguer…Il Caposele in bianco e nero in contrasto con i colori nitidi di RadioLontra Caposele: il cuore della Caposele di oggi…Penso a quanto mi sarebbe piaciuto vedere il volto commosso di mia madre alla visione del mio primo respiro. Penso a quanto mi sarebbe piaciuto vedere lo sguardo esterrefatto di mio padre quando vedeva suo figlio correre i primi passi sulla Terra, i primi di una lunga

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Chissà se anche tu ora starai

scrivendo di te, di ciò che eri e sarai … Oppure a quest’ora starai piangendo con qualcuno, forse sei in piscina, forse stai fumando di nascosto da tua madre in cortile o forse, addirittura, starai dando il tuo primo bacio…

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era di un sabato qualunque, una qualunque serata in un letto qualunque, nel cuore di un ragazzo qualunque… È stata proprio in una serata “qualunque” che ho improvvisamente ascoltato, nel silenzioso avanzare delle ore notturne, quando la casa tace e ti senti un po’ protagonista di qualche film mentale, la voce interiore che spesso si fa sentire, una voce che sospira e per sentirla devi fare attenzione, come la voce di un flebile anziano, che in un attimo può fondersi con lo scoppiettio di un confortevole camino… Come ogni sera del 26 Gennaio penso ad un’estate di sei anni fa… Come me eri nato il 27 Gennaio 1998. “ Ti piace il mare? ” mi domandasti. “ Si, è bello nuotare. Ma il mare mi fa paura quando ci sono le onde alte…” rispondevo. “ Sei un frignone! Quando arrivano le onde alte devi ricordarti di andare giù! ” rispondesti con una ovvia nonchalance. Lo guardai. Quel tipetto forse aveva capito tutto della vita… Il pomeriggio ti dicevo: “ Facciamo una cosa: ogni sera prima del nostro compleanno scriviamo su un quaderno come è andata l’età che se ne va, cosa ti è capitato, insomma. Puoi scrivere quello che vuoi.” “ Ok. Bella idea. Facciamolo.” rispondevi mentre sorseggiavi il classico Estathè alla pesca.

di Luigi Fungaroli

Non si può non avere 15 anni quando senti battere forte il tuo cuore… Ecco. Ora, lo sento…

di Giuseppe Rosania imbarazzante rispetto al resto dell’Europa, per non parlare degli americani, giapponesi e sudcoreani. Credo che il problema sia un po’ culturale e la soluzione è investire nuove risorse – economiche, strutturali e formative – per diffondere le tecnologie digitali a scuola. Esse sono importantissime, devono diventare uno strumento operativo per ogni docente, infatti si parla di registri online, ma servono anche a destabilizzare le vecchie pratiche didattiche favorendo l’innovazione e la riduzione del gap di cultura tra la scuola e il sistema sociale dei nostri giorni. Bisogna, però, pensare che al centro di tutto ci debba essere la “formazione” degli educatori, senza la quale, sono inutili gli investimenti se non si abbatte prima l’analfabetismo

digitale. Occorre dunque procedere in questo senso per aiutare gli studenti e la nostra società ad evolversi tecnologicamente. Le scuole del nostro paese sono già attrezzate da tempo, ma è necessario che vengano elaborate nuove forme di didattiche per “la generazione dei nativi digitali”. La strategia sarebbe creare valore attraverso l’innovazione per migliorare la nostra società e la qualità della vita degli individui.


Politica

Attualità

L’Assessore ai LL.PP. Vito Malanga sugli impegni amministrativi messi in campo subito dopo l’insediamento.-

Vito Malanga

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PIAZZA SANITA' - BENVENUTI AL PAESE DELL'ACQUA

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Nell’ambito del Piano Comunale del Turismo, si mette in grande evidenza la promozione del territorio attraverso un’ efficace quanto martellante utilizzo dei mass-media. Tr a i c a n a l i s c e l t i p e r l’amplificazione delle bellezze naturali e culturali che il nostro territorio offre, ci stiamo avvalendo delle nuove tecnologie comunicative come la rete internet e i nuovi canali multimediali; e naturalmente tutti i percorsi comunicativi tradizionali come carta stampata, radio e televisioni. Il nuovo piano prevede, infatti, lo studio, la preparazione e l’approfondimento di schemi comunicativi che pongono in bella mostra, il messaggio dell’offerta turistica di Caposele. La seconda fase invece, affinché la strategia progettata possa restituire i suoi frutti, propone la diffusione di tale messaggio, attraverso i canali che sono stati scelti, per diffonderlo puntando al giusto target. In questi giorni, molte di queste operazioni informative stanno per essere lanciate su tanti canali mediatici e ci aspettiamo che possano rendere all’esterno una bella un’immagine di Caposele e soprattutto restituire una discreta visibilità in termini di attrazione turistica. Siamo sicuri che questa operazione è solamente il primo passo verso uno sviluppo sempre più professionale e scientificamente studiato nella direzione di una strategia turistica, che può solamente migliorare e che può darci delle straordinarie soddisfazioni. Di seguito alcuni links utili per apprezzare il lavoro che stiamo concretizzando.

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Un abbraccio…

CENTRO SERVIZI TURISTICI - A MATERDOMINI

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www.caposele.info www.comune.caposele.av.it http://www.youtube.com/user/ Caposele.it http://youtu.be/cnWBdpQc1so http://youtu.be/CaRvIzRNKLI http://youtu.be/uQ8NbUwigFs http://youtu.be/5sVE1PWTki4

A CAMPO SPORTIVO "LILOIA"

LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO – IL GIUSTO UTILIZZO DEI MASS-MEDIA

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nazione (alcune attività hanno chiuso e/o cessato l’attività). Stiamo mettendo in campo quanto necessario per poter procedere in tempi brevi al rifacimento delle reti idriche, partendo da quelle più danneggiate e poter in tal modo limitare i consumi e garantire maggiori entrate dai trasferimenti di AQP. Queste sono in sintesi le iniziative messe in campo nel settore dei lavori pubblici nel primo mese di amministrazione, ma tante sono le idee e tantissime sono le possibili soluzioni da mettere in campo nei mesi e anni futuri. Ho piena intenzione, e con me il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale, di concordare con voi tutti nei prossimi mesi le iniziative da poter intraprendere per il bene supremo di tutti noi caposelesi …. e come abbiamo spesso concluso negli slogan elettorali concludo dicendo che “il meglio deve ancora venire “ Auguro a tutti una buona estate.

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di Caposele e di tutta la collettività che vede in queste opere un Paese nuovamente vivo, potremmo pensare di mantenere tale ubicazione anche dopo aver completato piazza Sanità. Abbiamo presentato al Ministero per le infrastrutture il progetto di rifacimento, in erba sintetica del campo Liloia con un impegno economico , per il co-finanziamento di € 38.000,00 a carico del Comune. E’ stato nuovamente presentata richiesta alla Regione Campania per il finanziamento delle Urbanizzazioni del PIP Petazze. Stiamo rivedendo la problematica dei rifiuti e studiando eventuali soluzioni possibili per aumentare la raccolta differenziata, magari ricorrendo al porta a porta. Su questo punto, più che su altri, sarà necessario l’impegno di tutta la collettività per garantirne la buona riuscita. Stiamo valutando soluzioni immediate anche per regolamentare al meglio e valorizzare il commercio nella nostra comunità, impegnandoci al massimo per cercare di salvaguardare le risorse e le attività locali, ancor più in questo momento difficile, nel quale sono già evidenti i primi risultati negativi della crisi che attanaglia la nostra

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e elezioni sono ormai passate e la nuova amministrazione comunale si è insediata ed ha subito iniziato la propria attività. In particolare il sottoscritto ha ripreso gli adempimenti appena interrotti ed ha già messo in campo, nel proprio settore, le nuove iniziative che ci coinvolgeranno nell’immediato futuro. Abbiamo ripreso l’iter procedurale per la realizzazione del parcheggio multipiano nonostante, solo per dovere di cronaca, il giorno prima delle elezioni (e cioè il 25 maggio u.s.) il sig. Cione Gelsomino, comproprietario del suolo in questione, abbia notificato al Comune di Caposele l’ennesimo ricorso al Tar. Tra l’altro, in quella data, benché ci fosse stato un provvedimento di sgombero emesso nel dicembre 2012, l’area interessata dall’intervento ancora non risultava sgomberata delle baracche e degli animali di proprietà della famiglia Cione. L’Amministrazione Farina in ogni caso andrà avanti e il parcheggio sarà realizzato. Abbiamo trasferito il mercato settimanale lungo via Roma per consentire i lavori di rifacimento di piazza Sanità ma, con la benedizione dei commercianti

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PARCHEGGIO MULTIPIANO IN VIA SAN GERARDO

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Sport Associazionismo

UNITI NELLA VALLE

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Tra le prime iniziative intraprese e firmate “Uniti nella Valle”, il convegno organizzato a Caposele il 30 giugno, “Dalle Eco-Mafie a Rifiuti Zero”, dove si è parlato di ambiente di rifiuti, della presenza massiccia della criminalità organizzata, della lunga mano della camorra che controlla e gestisce il potente traffico e la gestione dei rifiuti in Campania, ma anche della

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voglia dei cittadini di voltare pagina, di non voler restare inermi davanti a tali azioni ed aderendo ad esempio alla strategia di “Rifiuti Zero” auspicando di trarne un riscatto, trasformando la “monnezza” in ricchezza ed occupazione. Si è assistito alla proiezione del docu-film “AFFARI SPORCHI” DI Carmen Butta, una produzione franco-tedesca realizzata grazie alla determinante collaborazione di Alessandro Iacuelli, nostro ospite, giornalista, scrittore e docente napoletano con l’introduzione di Maria Rosaria De Falco. Un film denuncia sui traffici illeciti dei rifiuti e sul loro smaltimento. Altro ospite gradito è stato Vincenzo De Luca, referente regionale per la Campagna Nazionale Legge Rifiuti Zero. Altre iniziative sono in cantiere pronte ad essere realizzate, come ad esempio la presenza a Caposele di Alessio Ciacci, premiato come Personaggio Ambiente 2012, prevista per il giorno 12/07. Sogni? Utopie? Forse, ma la speranza, la convinzione di star facendo la cosa giusta, è molto forte. Guidati dall’entusiasmo, dalla passione, dalla grinta di voler andare avanti e coinvolgere sempre più attivamente altre associazioni, istituzioni e singoli cittadini che si riconoscono in questo progetto. Piccoli passi, piccoli gesti che diano esempi positivi e che si spera vengano poi eseguiti, adottati e messi in pratica da chi ci seguirà. “La Terra non è eredità ricevuta dai

nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli”. E’ un nostro dovere accudire, migliorare e non distruggere, affinché si possa continuare a godere di queste bellezze naturali e paesaggistiche uniche, si possa tramandare la storia millenaria, la cultura la conoscenza,sapienza, tradizioni di culto, di tipicità. Ignorare i problemi di oggi, significa perdere l’occasione di cambiare e migliorare il futuro, quello delle prossime generazioni, quello della nostra splendida Valle e quello dei suoi umili figli.

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"Olivetum Felix" Oliveto Associazione Culturale S.I.L.A.R.I.S. Caposele Associazione “Luciano Grasso” Caposele Bandiera Bianca di Contursi. Comitato "No inceneritore" Oliveto Citra "A.R.S." di Contursi Terme. Gli amici di Valva e di Colliano. Gli amici di Sicignano. "Status" "Lo Scrigno" di Quaglietta Gli amici di Santomenna. "Art Up Art" di Ricigliano "Centro di Cultura Popolare UNLA" di Contursi Dodekathlos di Contursi Comitato di Calabritto

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di Concita Meo

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e riscattare, questa è la terra che, destinata ad una lenta morte annunciata, chiede ai suoi figli un ultimo e disperato appello. Da qui l’idea ed il bisogno di un UNITA’, la volontà di coesione, per ridare rispetto ai nostri Territori martoriati e dimenticati, considerati “Terra di Mezzo” e figli di un Dio minore! L’input , paradossalmente , si è avuto all’indomani della civile “battaglia” contro l’inceneritore di Oliveto Citra, quando finalmente ci si è guardati intorno e, si è deciso di unire tante forze, che diversamente sarebbero state vane. L’unione delle Associazioni, individualmente ricche di storia, cultura e tradizione, in un'unica associazione di secondo livello è un’opportunità concreta di compattezza territoriale alla difesa e tutela della stessa, attraverso l’ambizioso progetto di unire oltre alle persone e alle idee anche valori ed aspirazioni mantenendo inalterate le proprie identità: ogni una porta in dote qualcosa di straordinario per la crescita comune. Una rete in grado di abbracciare le istanze, le problematiche, le preoccupazioni, il grido di aiuto del territorio, insomma, ma anche il voler essere presente nei momenti di svago e nelle tante iniziative di cultura, di spettacolo, e sociale che sono organizzate in ogni comunità, soprattutto durante il periodo estivo. Queste le associazioni che si sono unite nel comitato “UNITI NELLA VALLE”

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osa accomuna, tante associazioni, dislocate in altrettanti comuni? Quale è il filo conduttore che unisce tante piccole realtà territoriali? Di sicuro la passione e l’amore per la propria terra, l’orgoglio delle proprie origini, la determinazione di tutela e salvaguardia del territorio, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, la voglia di promozione e rilancio turistico, il desiderio di abbattere le barriere culturali tra paesi limitrofi. Di sicuro il non volersi rassegnare! Questo territorio, troppo spesso ormai deve difendersi dai continui attacchi a cui viene sottoposto, per riappropriarsi e conservare la propria dignità. Troppo spesso è messo ai margini delle cronache, inflitto dalla piaga della desertificazione e migrazione umana, abbandonato a se stesso dalle istituzioni. Troppo spesso è considerato colonia energetica, ambientale dove attingere risorse e materie prime. Troppo spesso è completamente isolato e dimenticato. Troppo spesso viene ricordato solo come serbatoio di voti durante il periodo elettorale. Troppo spesso è considerato ed utilizzato come sversatoio di rifiuti e “monnezza” altrui, discarica e pattumiera di aree metropolitane delle grandi città. Ci si ricorda delle nostre aree interne ogni qualvolta una manovra finanziaria chiede rinunce e sacrifici, chiede di stringere sempre più la cinta, obbliga che si rinunci ad ogni diritto come quello fondamentale alla salute, alla cultura, alla giustizia. Contro la logica della prevaricazione, contro ogni forma di arroganza e prepotenza di certa politica, lontana anni luce dalla cultura dei nostri territori, è arrivato il momento di unire le forze, elevare il desiderio di riscatto, alzare la voce e dire BASTA! In modo civile e con toni decisi diciamo: Basta all’inceneritore di Oliveto Citra, basta alla chiusura di presidi ospedalieri, basta alla chiusura di scuole, di tribunali, basta ai furti di acqua, basta alle trivellazioni petrolifere, basta alla localizzazione di mega discariche nelle nostre aree. BASTA!! Questa è la nostra terra, questa è la terra che abbiamo l’obbligo di difendere

Simona Ceres, Antonella Caruso, Mimma Feniello, Gelsomina Corona, Rosalba Cetrulo, Antonella Grasso, Concita Meo


Ricordi

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a Caposele, tutti contenti, dovevamo pagare cinquanta lire ciascuno a Battoscio, ma uno di noi non le aveva e dopo una litigata con l’autista, perché voleva i soldi a tutti i costi, facemmo una colletta e pagammo anche la quota del nostro amico. Un altro ricordo a me molto caro è quello del teatro. In questo episodio c’entri anche tu, caro Nicola, perché ne facevi parte. Te la ricordi la rivista “RIDETE CON NOI” che portammo in giro anche nei paesi limitrofi? In quegli anni noi a Caposele eravamo all’avanguardia, facevamo teatro e ci divertivamo come matti. In una scena dello spettacolo io facevo la parte di un servo e dovevo prendere a scopate Achilluccio e quando arrivava il mio turno, già prima che entrassi in scena, sia tu che Idiuccio Vetromile e gli altri vi facevate delle risate a trentadue denti, perché io le scopate glie le davo davvero, facendogli fare due giri di palcoscenico dandogliene di santa ragione e quando Achille si lamentava perché gli facevo male, io rispondevo che così la scena veniva più vera. Ti ricordi, la presentava Rodolfo Cozzarelli, nel secondo atto io cantavo la canzone Romana, “Signora Fortuna”, l’avevo sentita cantare una sera ad una festa alla Sanità da un complessino che cantava canzoni Romane, poi riuscii a trovare le parole della canzone e la cantai con un buon successo. C’era con noi anche Ciccio Sciampagna che pur avendo una bella voce, non riusciva a cantare in pubblico perché si emozionava e non gli usciva la voce. Ricordo che con i proventi che guadagnammo andammo a vedere la fiera di Bari. Ogni volta che a ferragosto torno a Caposele e incontro Achille questo episodio ce lo raccontiamo con maggiori particolari. Senz’altro da questo e altri episodi di quel periodo m’è rimasta la passione per il teatro e oltre ad esserne un assiduo frequentatore ed essere andato per tre anni in una scuola di recitazione, da quindici anni faccio parte di una compagnia teatrale, creata da me insieme ad alcuni amici dell’Associazione Culturale “Amici Selva Nera”, di cui siamo promotori e ci sta dando molte soddisfazioni. (sito www.amiciselvanera.com)

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una media di cinque – sei figli a famiglia e la maggior parte dei proventi veniva dalla campagna, era un paese agricolo di quasi cinquemila persone, più del settanta per cento delle persone lavorava in agricoltura, gli impiegati erano pochi, c’erano degli artigiani ma non molti, sarti, calzolai, fabbri, qualche falegname. L’amicizia fra noi ragazzi era quasi fraterna, le famiglie si rispettavano, le porte delle case non si chiudevano a chiave, c’era più rispetto per tutti e noi eravamo una gioventù sana, con molta inventiva e rispettavamo anche i nostri professori. Ricordo che l’amicizia che mi legava al prof. D’Ambrosio me la sono portata fino a pochi anni fa. Questo episodio lo voglio raccontare: dopo venticinque anni, finita la scuola, il prof. d’Ambrosio venne a fare una mostra di pittura a Roma; il mio amico Rocco Cetrulo me lo fece sapere e andammo a vederla. Quando ci presentammo lui ci riconobbe e rimase così contento e sbalordito che due alunni di venticinque anni prima si ricordassero di lui con molto affetto, che lui ricambiava, che telefonò subito alla moglie e si vedeva che era proprio contento di vederci. In seguito ci siamo sentiti per telefono per parecchi anni poi ci siamo persi di vista. Ritornando a quando eravamo ragazzi, ricordo i balli che si facevano in alcune case con la fisarmonica e in altre case dove già possedevano il giradischi, ricordo quelli che funzionavano a manovella, con la punta e c’era una persona addetta a mettere i dischi che erano a settantotto giri e si facevano balli più alla moda, charleston, boogie woogie, foxtrot, tango e poi spesso si ballava anche la quadriglia e mi ricordo che più delle volte la comandava il dott. Del Tufo in francese, io anche se ero ancora piccolo, ci andavo con i miei fratelli più grandi e ballavo pure io, mi piaceva molto. A proposito del dott. Del Tufo ho un ricordo personale da raccontare: avevo poco più di nove anni, in quel periodo mio padre faceva il minatore alla pietra di cola sopra la Tredoce, “t’rrogia”, io quasi tutte le mattine gli portavo la colazione, giocando con qualche ferro arrugginito presi un’infezione alla mano sinistra e mi venne una ascesso sotto al pollice, dove porto ancora una cicatrice, era grande come una mela, solo a guardarla faceva impressione, si gonfiò anche tutto il braccio e alcune dita. A quell’epoca, parlo del ‘47/’48 l’antitetanica non esisteva e non esisteva nemmeno l’anestesia, infatti quando il dott. Del Tufo mi operò, mi dovette operare senza alcuna anestesia, quindi a crudo come suol dirsi. Lo studio era in casa sua, mi accompagnarono mio padre e due fratelli, mi mantenevano il braccio stretto sulla spalliera di una sedia, ma io alla vista del bisturi non riuscivo a stare fermo. La prima, la seconda, alla terza volta mi diede due schiaffi così forti che quasi mi addormentò. Mio padre, che era amico del dott. quei due schiaffi glie li ha sempre rinfacciati. Ricordo che organizzavamo feste da ballo e venivano anche molti ragazzi dei paesi limitrofi. Le più belle erano senz’altro quelle che si facevano a casa di Manliuccio la sera della domenica dopo la partita di pallone. Lui per rafforzare la nostra squadra si portava da Salerno alcuni amici giocatori

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arissimo direttore, caro Nicola, questa volta sulla Sorgente vorrei parlare dei ricordi che ho del periodo che ho vissuto a Caposele. Alcuni di questi vanno da quando ero ragazzino fino all’età di diciannove anni quando sono andato via dal paese, come hanno fatto migliaia di persone con la prospettiva di una vita migliore. Questa idea mi è venuta in mente guardando una foto fatta a casa di mio zio, scattata nell’occasione in cui un nostro amico partiva per l’America del Sud e quindi si festeggiava la sua partenza. In quella foto si contano ben cinquantadue persone e più di quaranta di quelle sono tutte emigrate, sia all’estero che in Italia. Man mano che passano gli anni vengono alla mente molto di più i ricordi di quando eravamo ragazzini e non quelli magari di poco tempo fa. Io sono nato nel 1938 e quindi ricordo anche il periodo della guerra, ma quella è una nota triste che cerco di rimuovere. Ricordo che eravamo quasi tutti poveri e almeno l’ottanta per cento delle persone era in uno stato sociale quasi alla pari, perciò anche le amicizie fra noi ragazzi erano più facili e più vere. Per esempio quando ho iniziato ad andare a scuola in prima elementare mi sono trovato in classe con ragazzi più grandi e più piccoli di me che andavano da quelli nati dal 1936 al 1940 a causa di una interruzione che ci fu della scuola negli anni ‘40/ ‘44-‘45 a causa della guerra. Malgrado fossimo tutti poveri, ci divertivamo con poco o niente, dal gioco con la palla di pezza che ci mettevamo dentro la lana per farla saltare di più al gioco di “mazza e pezzuru” a quello del “ruociolo” e altri giochi semplici ma divertenti e senza spendere soldi, perché non ce n’erano. Poi venne la scuola media, che allora ancora si chiamava Scuola di Avviamento al Lavoro e, a proposito della scuola, per me è stato un bel periodo perché a me piaceva studiare e quindi ne riservo un buon ricordo. Spesso mi vengono in mente tanti episodi e anche i nomi dei professori e fra questi in particolare il prof. Tommaso d’Ambrosio il quale insegnava disegno e pittura ed era anche un bravo pittore, fece anche delle mostre a Caposele. Io andavo spesso con lui a dipingere e molti dei miei quadri e disegni fatti con lui li avevo lasciati a scuola anche quando a scuola non ci andavo più. Ma dopo qualche anno ristrutturarono la scuola e buttarono via tutto, se n’è salvato solo uno, un quadro a matita con sfumatura a bianco e nero 50 x 70, dei ragazzi lo avevano appallottolato e ci giocavano a palla, un mio parente se ne accorse che era mio e me lo portò, lo recuperai stirandolo piano piano e anche se c’è rimasto qualche buchetto e qualche macchia lo tengo bello incorniciato appeso in camera come una delle cose più preziose, forse perché mi ricorda un periodo bello della mia gioventù. Purtroppo, pur avendo tanta voglia di studiare, non ho potuto continuare gli studi perché la mia famiglia in quel periodo non se lo poteva permettere, sette bocche da sfamare, cinque figli più i genitori senza un salario fisso, non potevo permettermi di sacrificare tutta la famiglia per me, così decisi di imparare il mestiere di sarto, che poi ho tatto per tutta la vita. In quel periodo le famiglie erano tutte numerose, con

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di Mario Sista da Roma

e la sera dopo la partita li coinvolgeva anche in una serata danzante, venivano le più belle ragazze del paese. Ricordo anche i veglioni di Capodanno che facevamo a casa di Rocchino Baldi alla casa al ponte. Come non ricordare le cene, “li cummiti”, che facevamo con gli amici! In una di queste cene fatte a casa mia, ci fu un amico dei miei fratelli che, forse per una scommessa, si mangiò ottanta ravioli ripieni di ricotta, quelli grandi fatti con il bicchiere. Noi ci divertivamo con qualsiasi cosa, ci inventavamo spesso dei giochi ed eravamo sempre attivi, era una gioventù sana, non esisteva la droga o altre cose per sballarsi. In quel periodo i soldi nelle tasche di noi ragazzi ne giravano pochi e nemmeno potevamo chiederli ai nostri genitori perché nemmeno loro li avevano. Faccio un esempio, io e Lorenzo Petrucci che imparavamo insieme il mestiere di sarto da Salvatore Ceres, per guadagnare qualche soldo all’età di quindicisedici anni, la sera, sotto le feste di Natale, lavoravamo a casa sua, adoperavamo la macchina da cucire del padre che faceva il calzolaio e confezionavamo dei calzoni per altre sartorie e venivamo pagati a cottimo, sulle trecento lire a calzone, stavamo fino alle tre del mattino, tutto per non pesare sulle nostre famiglie. Questo esempio l’ho fatto anche per tutti i ragazzi che non hanno vissuto in quel periodo. In tutto quello che facevamo ci mettevamo l’impegno, c’era proprio la voglia di emergere, pur avendo poche possibilità. Quando il mio amico Lorenzo riuscì a partire per l’America del nord, dov’è rimasto, era come se avesse vinto un terno all’otto. Ricordo gli odori, il modo di vestire, i personaggi più caratteristici fra cui “chichiò”, lu sargentu, che pure con la neve andava scalzo e qualche altro solo con la camicia addosso, poi i bontemponi che si ubriacavano come “Pascal’ r’ P’nneccia” e altri che ne facevano di tutti i colori e per noi ero un passatempo. Come si fa a non ricordare quando era la festa di Sant’Antonio, il tredici di Giugno, quando noi ragazzi facevamo i falò. Era una gara per tutte le contrade e facevamo a chi faceva durare più a lungo il falò. Io appartenevo alla contrada “la purtedda” ed eravamo un numero enorme di ragazzi che ne facevamo parte e stavamo sempre ai primi posti. Ritornando alle partite di pallone, finalmente si giocava con il pallone di cuoio, su di un campo di terra battuta, contornata dal fiume Sele, avevamo una bella squadra ed eravamo abbastanza bravi, quanti ricordi! Ne ricordo uno in particolare. Andammo a giocare fuori casa, avevamo circa quindici anni, un nostro amico e compagno di squadra che studiava ad Avellino, Tonuccio Corona, combinò una partita con i suoi compagni di scuola, da giocare sul campo di Mercogliano, un paese vicino Avellino, e lui ci aspettava sul posto. Partimmo da Caposele in otto dentro la macchina di “Faluccio Battoscio”, una millequattro che lui adoperava come taxi. Io ero stato male con l’indestino per più di tre giorni, ma era tanta la voglia di stare insieme che pur sapendo di non poter dare nessun apporto, gli amici insistettero per portarmi con loro. Arrivati a Mercogliano, incomincia la partita, finito il primo tempo vincevamo due a uno. Comincia il secondo tempo e dopo una ventina di minuti decisi di entrare in campo e giocare e con grande soddisfazione segnai una rete mantenendomi la pancia con le mani, la partita finì tre a uno per noi. Tornati

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RICORDI E NOSTALGIA

La maschera d’attore è troppo bella, puoi recitare quello che vuoi tu, sei un uomo e puoi fare il pulcinella, però non perdi mai le tue virtù. Ma c’è chi spesso… con la faccia bella, ti pare un uomo… e dentro è pulcinella. Anche la passione per la pittura e per il canto derivano senz’altro dalle prime esperienze di quando ero ragazzo. Tutti gli anni della mia gioventù passati a Caposele insieme ai miei amici me li ricordo con tanta nostalgia. Avrei tanti altri episodi da raccontare, ma penso di essermi già prolungato troppo. Spero solo di non avere annoiato nessuno ma di aver suscitato in molti altri amici i ricordi più belli che la maggior parte di noi ha vissuto. Se poi ho suscitato nei ragazzi più giovani la curiosità di sapere come si viveva in quel periodo, ancora meglio. Termino con la voglia di abbracciare tutti gli amici e anche i lettori che non conosco, un arrivederci a presto, vostro amico Mario Sista da Roma.

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Rassegna

BAR PASTICCERIA OLIMPIA OSTELLO DELLA GIOVENTU’

di Antimo Pirozzi

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mobile comprendente Bar Pasticceria, tavola calda e Ostello della Gioventù. Frattanto la famiglia era cresciuta notevolmente; 5 figli: Gerardo, Emidio, Claudio, Danny e Rocco, tutti diplomati, nonostante il continuo impegno di lavoro. Sicuramente questa attività ha contribuito allo sviluppo della località e a quanto connesso. Oggi, a causa del proliferare di attività analoghe, oltre che per il processo industriale, l’interesse della attività si è un po’ affievolito e si è perduto, purtroppo, il profumo ed il gusto della pasticceria artigianale.

Little Toni ospite del bar OLimpia a Materdomini

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alla crema, torte alla crema e cioccolata, millesfoglie e altro. Nonostante la precarietà del locale le richieste di dolci venivano anche dai paesi vicini, anche perché pasticcerie come “Corrado di S.Angelo dei Lombardi e Bar Venezia di Lioni avevano interrotto l’attività a causa degli eventi sismici. Olimpia, collaborata da familiari e da personale occasionale, lavorava incessantemente, nonostante dovesse badare ai figli che nascevano a distanza ravvicinata. Il marito Antonio, instancabile pure lui, compatibilmente con gli impegni del proprio lavoro, non conosceva sosta né riposo. La situazione urbanistica del postterremoto era complessa e complicata per mancanza di strumento urbanistico e quindi Olimpia , nonostante le floride condizioni economiche, incontrava grande difficoltà ad ottenere la concessione edilizia per ampliare l’attività. Di conseguenza dovette continuare a vendere e lavorare in un laboratorio non a norma con la sopravvenuta regolamentazione sanitaria. Solo nell’anno 2000, in occasione del Giubileo, in virtù di una legge speciale Regionale per le zone turistiche e religiose, gli fu consentito di costruire lìattuale im-

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ontinuando ad evidenziare i dati storici sulle attività commerciali esistenti a Materdomini, dopo aver parlato di alberghi, locande e ristorazioni, è il caso di passare ai prodotti dolciari. Sia a Caposele centro che a Materdomini, nonostante le tradizioni prettamente paesane e familiari nel confezionare i dolci per le varie ricorrenze (matrimoni, festività pasquali e natalizie), non vi era alcuna vendita di dolci fino ad alcuni mesi dopo gli eventi sismici del 1980. Olimpia Baldi ed il consorte Antonio Di Masi, carabiniere, abitarono inizialmente a S.Angelo dei Lombardi per obbligo di residenza e di servizio di Antonio. Dopo le vicende sismiche del 1980 si trasferirono a Materdomini dove Olimpia, ancora giovanissima, previo un breve corso di pasticciere nella città di Avellino, ottiene l’autorizzazione per iniziare l’attività , inizialmente in un container posizionato sul suolo restrostante la trattoria-locanda Gerardo di Masi. Per una sorta di tradizione familiare, trasmessa dalla nonna paterna molto brava a preparare dolci tradizionali come raffaioli, amaretti, monachini, freselline , Olimpia aveva ereditato l’attitudine a confezionare dolci tradizionali e non. IL 13 giugno 1981 a Materdomini viene aperta la prima pasticceria: è possibile finalmente gustare i primi dolci freschi come le sfogliatelle ricce e frolle, babà, zuppette alla crema, deliziose, cannoli siciliani, sciù

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di Legge per l’orientamento dei consumi per la promozione dei prodotti agroalimentari di qualità e per la ristorazione collettiva che ha l’obiettivo di sostenere il consumo e la conoscenza dei prodotti biologici legati alla ruralità campana, incentivandone gli impieghi nella ristorazione e favorendone l’utilizzo nella mensa scolastica, ospedaliera, dei servizi sociali ed in altri Enti Pubblici. Il convegno del 24 Giugno il relatore ha ribadito questi concetti, impegnando i Sindaci a predisporre nelle prossime gare di appalto l’obbligo di inserire nelle mense scolastiche prodotti agroalimentari produzione locale Certificata e garantita. Tutto ciò, nell’attuazione del programma ha significato profondo, incentiva, ancora di più le Aziende Agricole a produrre qualità ed aderire a forme associative per uniformare la

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n data 24 giugno u.s. L’A.I.P.O. (Associazione Irpina Produttori Olivicoli) con un pubblico convegno ha incontrato i produttori, consumatori e gli Amministratori di Caposele e Comuni limitrofi componenti del progetto filiera (Calabritto, Lioni, Senerchia e Teora) per mettere a punto la questione del nostro prodotto pregiato olio di oliva Irpino da inserire nelle mense scolastiche, per dare ai nostri figli prodotti genuini, certificati e garantiti, oltre ovviamente altri prodotti agroalimentari della produzione locale e zonale, riconosciuti dalla Comunità Europea, e Ministero dell’Agricoltura tipo Matasse di Caposele, Muffletto e amaretti, L’On. Donato Pica Consigliere Regionale della Campania, a riguardo della tipicità delle nostre produzioni ha presentato alla Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale una proposta

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IL NOSTRO OLIO RIUSCIAMO A METTERLO A TAVOLA E NELLE MENSE SCOLASTICHE?

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produzione, attraverso il disciplinare. Dal convegno è emerso, da parte degli Amministratori locali partecipanti all’iniziativa la volontà di attuare tale percorso, non ci resta che sperare per dare linfa e ossigeno economico a quelle aziende che hanno scommesso nella produzione della qualità riconosciuta da varie premiazioni ottenute nel percorso del programma degli amministratori dell’Associazione AIPO. Nel convegno è emerso anche da parte del Presidente del GAL Irpinia (Vanni Chieffo) di Montella la disponibilità economica ad eventuali partecipazioni, anche oltre frontiera ad expo per creare le condizioni affinché il nostro pregiato prodotto venga riconosciuto quale garanzia di nutrizione. Il primo impegno da parte del Presidente Chieffo è avvenuto a San Mango sul Calore nei due giorni 19 e 20 Luglio in occasione delle manifestazioni sul turismo in Irpinia.

di Gelsomino Grasso

Non bisogna lasciar morire l’agricoltura, in quanto l’agricoltura è vita e dobbiamo viverla e difenderla! Gelsomino Grasso Consigliere di Amministrazione AIPO


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Comune di Capo

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Dopo una prima fase analitica, che ha visto la disamina di tutte le caratteristiche del territorio, come punti di forza, punti di debolezza, risorse da sfruttare, elementi da potenziare, si è passati ad una fase pratica, relativa alle concrete azioni ed opere da portare avanti. Le azioni riguardano innanzitutto l’assetto infrastrutturale del Comune, che va sicuramente perfezionato e valorizzato: si va dal miglioramento dell’uscita autostradale di Materdomini al completamento del Centro Fieristico, dalla realizzazione di un terminal per gli autobus alla riqualifica di alcuni ambienti di Materdomini e Caposele, dall’ampliamento del parco fluviale al rinnovamento di C.so Sant’Alfonso, fino ad arrivare

unico percorso da seguire con attenzione e costanza. Infatti, è proprio attraverso il Sistema Museale, attualmente gestito dalla Pro Loco di Caposele e che si occupa di promuovere, valorizzare e organizzare eventi per far conoscere le bellezze artistiche e naturalistiche del paese, che si cercherà di attuare tutte queste iniziative in grado di portare delle note positive all’intera comunità. Grande importanza sarà rivestita anche dal piano di marketing territoriale, un potente strumento strategico di promozione e commercializzazione. Beni storico-artistici, natura, religione, gastronomia, qualità della vita, sono tutti elementi di forte richiamo turistico: saperli valorizzare e promuovere significherà trasformare Caposele in un polo d'eccellenza turistica all'interno della verde Irpinia. Sarà fondamentale innanzitutto valorizzare e rendere maggiormente fruibile il patrimonio ambientale e culturale, poi ampliare il sistema di servizi complementari per il cliente e infine incrementare la visibilità del territorio con strumenti di promozione integrata. Il piano di marketing avrà inoltre come presupposto la creazione di un’identità turistica promuovendo la conoscenza e l’immagine del territorio, il miglioramento dell’offerta ricettiva alberghiera, la qualificazione di professionalità nel turismo e la relativa crescita della cultura turistica. Accanto a tali prospettive sembra opportuno comunque potenziare i servizi online e gestire in maniera ottimale tutti i portali che si occupano di attrarre flussi turistici all’interno del comune. A tutto ciò bisognerà ovviamente unire momenti di formazione e conoscenza del territorio, organizzazione di informazione turistica, diffusione della cultura dell’accoglienza e partecipazione attiva. Una strada sicuramente tortuosa e in salita, ma non impercorribile. I primi passi sono stati già compiuti e tanti altri stanno per essere realizzati. Credere che anche l’impossibile si possa fare non basta, servirà tanto coraggio, buona volontà e grande perseveranza. Le cose da Comune di Caposele realizzare sono tante e solo attraverso la condivisione P degli obiettivi P si potrà crescere e portare avanti CAPOSELE questo progetto centro che, sono P convinta, porterà beneficio a tutta la collettività. COMUNE DI CAPOSELE

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Caposele. In fase di approvazione e lancio definitivo, l’ambizioso progetto che pone le sue basi sul turismo, un orientamento strategico che punta a creare nuove opportunità di sviluppo per la comunità caposelese e per tutti i paesi limitrofi. L’idea nasce dal presupposto che ci troviamo in un territorio già fortemente vocato al turismo e che offre grandi risorse naturalistiche e storico-culturali; un territorio che può funzionare da strumento per la valorizzazione delle sue potenzialità. Ed è per tale motivo che risulta importante fare leva su questo settore, che vedrebbe non solo la rivalutazione e lo sviluppo delle risorse, ma anche e soprattutto vantaggi di tipo economico. L’obiettivo infatti è quello di migliorare il sistema territoriale e creare una serie di attività che possano produrre nuova occupazione, e di conseguenza aumentare il livello di redditività delle imprese estendendo le ricadute economiche verso altri settori del sistema locale, come commercio, agricoltura e artigianato. Puntare inoltre a sostenere il miglioramento della qualità della vita locale attraverso la trasformazione del settore turistico da attività stagionale ad attività permanente, in grado di aumentare la quantità dei servizi per i residenti e diffondere nuove opportunità imprenditoriali. Il comune di Caposele ha le risorse per divenire una destinazione turistica competitiva nell'ambito del sistema irpino, campano e addirittura italiano. È interessante notare infatti come la varietà delle risorse disponibili sia un grosso vantaggio per l’intera zona, poiché i target turistici di riferimento sono molteplici: si parla di turismo religioso, turismo naturalistico, turismo culturale, turismo enogastronomico. Un fatto importante che conferma la volontà di andare avanti in questo ambito.

all’illuminazione e alla segnaletica stradale. Senza dubbio il piano delle infrastrutture è quello più ambizioso e dispendioso, ma portatore di enormi benefici e opportunità perché rappresenta il punto di partenza per l’evoluzione dell’intero territorio. Ad accompagnare tali azioni saranno anche i nuovi regolamenti amministrativi in itinere,riguardanti il decoro pubblico e l’arredo urbano, che serviranno a soddisfare le esigenze di carattere estetico, a potenziare qualitativamente le attività commerciali ed ad adeguare gli spazi agli standard di altre realtà che si occupano e si nutrono di turismo. L’impatto visivo è il biglietto da visita di ogni destinazione, perciò risulta fondamentale dare un significativo contributo anche sotto questo punto di vista, per dare un’immagine positiva e fare in modo che il turista ricordi con piacere Caposele e le sue bellezze. Particolare attenzione verrà data anche al programma del Polo Turistico Locale, i cui obiettivi sono davvero molteplici: incentivare lo sviluppo di una maggiore aggregazione tra le imprese, le risorse, gli operatori turistici e i cittadini; sostenere la nascita e la crescita di nuove attività e creare un osservatorio che serva a monitorare le attività del territorio. Tutto ciò innanzitutto attraverso la creazione di un consorzio sia tra i Comuni che tra i vari operatori, un sistema che abbia le caratteristiche necessarie ad inserirsi nel mercato in maniera competitiva. Al giorno d’oggi, la cosa più importante e produttiva che un piccolo comune o una piccola azienda possa fare, è sicuramente creare una rete in grado di dare maggiore forza e maggiore slancio alle proprie attività. Sotto questo punto di vista sarà importante la collaborazione e la condivisione degli obiettivi da parte di tutti gli operatori turistici della zona, che potranno godere così di numerosi vantaggi, a partire dalla maggiore visibilità con un impatto economico più basso, o ancora una migliore gestione dei servizi, che servirà a dare una più rapida soluzione a problemi tecnici, organizzativi e finanziari. Mediante una rete sarà più facile ottenere consistenti mezzi economici e più semplice entrare nei potenziali mercati. Inoltre, il progetto si propone l’ottenimento della Bandiera Arancione, che è un marchio di qualità dell’ambiente turistico (dato dal Touring Club Italiano) e che rappresenta la possibilità di farsi conoscere in tutto il territorio nazionale ed attrarre maggiori flussi di visitatori. Poi, il recente inserimento nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) di alcuni prodotti tipici come le “matasse”, il “muffletto” e gli “amaretti”, rende autentica anche la gastronomia del territorio, che in questi termini può diventare una leva per la valorizzazione del turismo enogastronomico. Tutti passi importanti che formano un

di Gerarda Nisivoccia

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omincia a delinearsi, in maniera sempre più significativa, il progetto relativo allo sviluppo turistico del Comune di

IN DIRITTURA D'ARRIVO LA FASE ESECUTIVA DEL PIANO

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IL P.T.C. PIANO TURISTICO DEL COMUNE DI CAPOSELE

Assessorato al Patrimonio

Alcune delle tavole grafiche relative al Piano

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Dal Brasile

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Obelisco

Monumento

ALLE BANDIERE VICTOR BRECHERET

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Fiero d’essere l’Ultimo Emigrante Italiano venuto dal Paese dell’amore, anche, in cerca di amore: tutto ho incontrato, meglio non meritavo. Vivo sereno in questo eccezionale luogo, colmo di affetto della mia famiglia. Quotidianamente, faccio presenza alla mia diletta e anziana tipografia, allegre, disposto. È un tragetto che, per me, è un sentiero che mi conduce alla felicità. Osservo un transito intenso, un competere allucinante di veicoli, tra i quali sfrecciano tante rosse del cavallino rampante... e alcune porsche in coda. Carrozze di legno trascinate, con tenacia, da coniugi prolifici, la cui prole li segue con tanti fedeli amici. In ogni angolo di strada si respira un’aria come della madrepatria. Si notano, lungo il percorso, statue, monumenti che la destrezza delle mani di architetti connazionali, hanno creato, donando un fascino speciale, culturale, a questo monumentale e glorioso agglomerato urbano. Osservando ciò mi trasporto alla mia Italia, alle innumeri città, tra quei ricchi monumenti e mi azzardo a fantasiarne un gemellaggio! Ho un grande difetto: italianizzo tutto! Quivi, si conservono tradizioni che in Italia sono completamente estinte. Feste tramandate da generazioni come di San Gennaro della comunità partenopea, celebrata con spaghettate in bancarelle che a Nàpule nunn’effann! San Vito Martire, che i discendenti di pugliesi ne conservono la tradizione. Mantengono una società assistenziale che aiuta i più bisognosi; la Madonna di Achiropita, festeggiata nel quartiere detto Bella Vista e altri eventi. Quì c’è una bella chiesa dedicata al santo di Materdomini,San Gerardo Majella. Vivono circa 5 milioni di oriundi.Vi è un grande club nato Palestra Italia, ma per ragioni politiche, nel periodo dell’ultima guerra, dovette cambiare il nome. Oggi è Palmeiras. Ha un patrimonio fantastico, una squadra di calcio famosa, innumeri volte campione, ma ultimamente va un pò zoppicando nei campionati, e con ragione: stà costruendo uno stadio ultra moderno, con una capacità di oltre 50 mila spettatori, per cui, non si permette di alloggiare atleti di fama internazionale. E fa bene. È fine sera, tutto si accalma. Puro inganno! La “Paulicea” è imperativa. Infiniti luci incandescenti riaccendono la vita che, frenetica, prosegue. Sirene di ambulanze, pompieri, fervono ristoranti, pizzerie, churrascarias, un fiume di gente dinamica, avanza per destinazioni diverse. “Sampa”, con i suoi 12 milioni di alme, non si ferma giammai! Innumeri compaesani hanno vincoli con il Brasile, in speciale San Paolo. Amici, amiamo, viviamo il presente intensamente: è il più importante! Un caro saluto a tutti e... até breve!

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con celebri orchestre.Una gastronomia variatissima, assai raffinata, una pizza margherita, uguale a quelle elaborate a Caput Silaris (Caposele). Una vita notturna smagliante, hollyhoodiana. Nel medioevo si articolava che nelle città si respirava aria di libertà, e per tali motivi ci agglomeriamo, malgrado il traffico intenso e caotico, il costo di vita altissimo, il trasporto collettivo non molto efficiente, amiamo questa città. Ho un’età un pò avanzata, provengo dal secolo scorso, portando meco reminiscenze alquanto amare, ma ho assimilato valori globali, per cui ho la coscienza di essere autentico e procuro superare la mia propria personalità, lacerando dentro di me tutto quello che mi rattrista. Nella vita vale la pena seminare, sempre, milioni di sorrisi di solidarietà, amicizia, sforzarsi di essere meglio, perchè pure la bontà s’impara. La mia cara Mamma sempre consigliava di essere prudenti, educati e di lottare, perseveranti, per i propri sogni.

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In San Paolo (capitale), nei collettivi, metropolitana, i giovani cedono il posto al sesso fragile e agli anziani. Coloro che non lo fanno, non sono paulistani, però, subito ne prendono atto. È una “città aperta”, cordiale, non è falsa. Quando invitiamo qualcuno per far presenza, siamo precisi: marchiamo e rispettiamo data e orario. Gli amici sono, per noi, veramente amici. Quì nessuno è il mio re: siamo tutti cittadini. Non abbiamo niente al contrario di altri centri, dove l’emozione sostituisce la sincerità, siamo seri e responsabili, evitiamo vane promesse. “Sampa” (San Paolo) è lavoro sì, ma è anche cultura, è educazione, è creatività. È quì che vengono quelli che vogliono cimentarsi, sapere se fanno bene quel che fanno. Quì ha mercato per artisti di novelle, di teatro, eventi, come formula One, Indy, shows musicali, opere, concerti di musica classica

ugmmaterdomini@bol.com.br

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Cari Amici, un desiderio che voglio e devo manifestare, è la mia sincera ammirazione per la città di San Paolo: straordinaria, fantastica, affascinante per la sua diversità etnica, vigorosa per la sua forza economica. È una megalopoli! È tra le più vibranti del mondo.Chi l’ha visitata ne può rendere conto. San Paolo è il più grande destino turistico brasiliano. Quì affluiscono, ogni anno, milioni di persone, brasiliane e anche straniere. Al contrario dei balneari, questa gente non rimane ferma, sdraiata a guardare le onde del mare, ma si locomuove tutto il tempo: dovuto alla presenza di tutte le griffe mondiali, acquistano di tutto, frequentano librerie,vanno al teatro, al cinema, concerti, procurano ristoranti, pizzerie, churrascarias, terminando la notte tra discoteche poi si svegliano presto per riunioni di lavoro. Fanno l’utile al gradevole, scoprono la grande Urbe. San Paolo è una città seria, tanto dei suoi abitanti, quanto dei visitanti. È la unica città internazionale del Brasile (Rio deJaneiro già lo fu; Brasilia è sede del potere non è una città naturale). San Paolo riceve, assimila brasiliani e stranieri, trattando tutti con la stessa cordialità. Prima di essere paulista, il paulistano è brasiliano.Può sembrare paradossale, ma questa città di bianchi e neri, italiani (assai irpini, molti caposelesi e oriundi), spagnoli, portoghesi, coreani, giapponesi, cinesi, boliviani, israeliani, arabi, tedeschi, francesi, argentini, americani, inglesi, russi..., è l’unica città che vanta questa enorme ricchezza. Quì non si questiona dove sei nato, di quale parte provieni, qual’è il tuo paese d’origine. Per essere veramente internazionale, la città è accogliente e permette che ognuno mostri i motivi della sua presenza.Tollerante, riceve, anche, elementi sospetti dalla giustizia altrove! Problemi? Ce ne sono tanti! Strade ingolfate di macchine, giorno e notte. Tanto i ricchi quanto la classe media, non camminano più: escono dall’edificio dove abitano e arrivano sul posto di lavoro con l’automobile. Non hanno più l’idea come andare a piedi, scoprire i particolari della grande metropoli, notare il brillare di tanto verde, lungo le avenidas, nei giardini pubblici, ruas, che ostentano alberi fruttiferi e, ancora, sorprendentemente, profumate piante di caffè. Pochi notano il cantarellare e saltitare di sabià, bem-te-vi... procurando il loro cibo. Il centro vanta più uccelli che la periferia.

di Umberto Gerardo Malanga*

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UNA CITTÁ

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SAN PAOLO, (BRASILE): INTERNAZIONALE!

(1894-1955)

Architetto Italo-Brasiliano

La scultura è formata da 240 blocchi di granito, pesando ognuno 50 tonnellate. Ha 50 m di lunghezza e 16 di altezza. Fu inaugurata nel 1954, in occasione del quarto centenario della città di San Paolo.

Foto: UGM

* L’Ultimo Emigrante Italiano


Associazionismo

CODICE ROSSO PER IL PUNTO STIE:

CAPOSELE NON RISPONDE!

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delle patologie riscontrate in Guardia Medica, necessitano di un immediato ed urgente ricovero ospedaliero. Non per ultimo, va detto che il Diritto alla Salute vale anche per tutti i cittadini di Caposele, anche per la persona che abita nell’ultima contrada di Buoninventre e che, con l’attuale Sistema di Emergenza (così come delineato dall’ASL), non vedrebbero garantiti tempi di intervento celeri e quindi risolutivi. Alla luce di queste considerazioni, sarebbe necessario che tutti noi Caposelesi, riscoprissimo una forte forma di compattezza e di coesione, e che insieme, si persegua l’obiettivo comune del Benessere e della Crescita, in funzione del quale, andrebbero tacitate sterili contrapposizioni ed evitate inadeguate pretese di primogenitura nelle iniziative, che servono solo ad appagare “forme di personalismo e protagonismo” che sono il contrario di quanto il Volontariato intende perseguire. Per il Volontariato, difatti, non esiste l’IO ma il NOI, un NOI inclusivo di ogni forma di partecipazione e di coinvolgimento democratico nel realizzare obiettivi di interesse comune, per i quali ciascun caposelese può e deve contribuire, secondo il proprio ruolo, nell’ottica di creare a Caposele un’effettiva Rete di Tutela delle Persone.

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smettiamola con sterili ed improduttive critiche che producono solo pettegolezzi, ma che lasciano insoluti tanti problemi presenti nella nostra Comunità, quale appunto la salvaguardia del 118. Noi riteniamo, rispetto al 118, che il nuovo Sistema dell’EmergenzaUrgenza così come delineato dall’ASL nell’ultimo incontro del 19/12/2012, andrebbe a penalizzare fortemente il territorio di Caposele e Materdomini, creando un inevitabile disservizio in un punto strategico, qual è appunto il nostro Comune. Caposele è un paese, che dopo il sisma dell’80, si è faticosamente risollevato da una situazione di quasi totale distruzione; a Materdomini si è ricostruito il Santuario di San Gerardo, faro di fede per i tantissimi pellegrini che vi affluiscono ed in virtù di queste tantissime presenze, Caposele (art. 52 del L.R. n. 1 del 30/01/2008) è stato equiparato ad un Comune con una popolazione pari a 40.000 abitanti. Materdomini, stante la determinazione del 19/12/2012, oggi sarebbe destinato ad essere l’unico importante Santuario della Regione Campania, sprovvisto di Postazione STIE (118). A Caposele, inoltre, città di Sorgente, oasi di verde, Porta del Parco dei Monti Picentini e sede dell’Acquedotto Pugliese vi è un importante flusso di turisti e tutto questo fa del nostro Comune, un’Eccellenza dell’Alta Irpinia, Eccellenza che andrebbe valorizzata e tutelata anche dal punto di vista dell’Emergenza Sanitaria, con il mantenimento dell’attuale postazione STIE e non pensando, in maniera del tutto riduttiva, di risolvere il problema con il solo rinforzo del presidio Sanitario Turistico (Guardia Medica) per un certo periodo dell’anno. Difatti il flusso dei pellegrini non è più concentrato in alcuni mesi, ma dilatato per tutto l’anno ed inoltre, va considerato, che tantissime

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nell’acquisto della nuova Ambulanza, Ambulanza che è al servizio di noi tutti e che, come ben sanno i nostri medici, ha salvato e salva la vita a tante persone. Dell’Ambulanza, invece ci si ricorda soltanto per evidenziare quante volte scende a Caposele, dimenticando che gli operatori-volontari del 118, durante le turnazioni, hanno il Diritto di avere qualche loro esigenza che, nel rispetto del Servizio espletato, possono compiere; si dimentica che questi volontari, con spirito di grossa abnegazione, mettono a disposizione della comunità tutta non solo il loro tempo, ma anche la loro indiscussa professionalità. In questo nostro paese si è tanto bravi a criticare senza peraltro cercare di fare qualcosa, si è bravi nel far nascere tanti movimenti (fatto del tutto positivo in quanto contribuiscono alla nostra crescita culturale) ma bisognerebbe essere altrettanto bravi nel saper esprimere Coesione e Condivisione, con un Movimento, quale la Pubblica Assistenza che, quotidianamente si immerge nei problemi della gente e cerca di risolverli. Di contro a questa necessità si assiste, invece, all’indifferenza di molti verso la Pubblica Assistenza, trascurando del tutto anche il lavoro sommerso che l’Associazione fa al fine di ridurre forme molto marcate di malessere e disagio. Pochissimi, di quelli che si ergono a nostri critici, conoscono a fondo tutte le attività della Pubblica Assistenza; pochissimi (anzi potrei dire nessuno) anche se interpellati, perché facenti parte di Associazioni che dovrebbero avere a cuore il Benessere delle persone, sono venuti a darci una mano. È da parecchio tempo che mi chiedo quale sia il motivo della poca partecipazione intorno alle nostre attività, faccio anche autocritica rispetto a molte cose che possono e che devono essere migliorate, ma non mi consento e non consento ad altri di ritenere che la Pubblica Assistenza possa essere azzerata, poiché la nostra Associazione di Volontariato è un valore aggiunto della Comunità, e come tale ha prodotto, in tanti anni, un profondo mutamento della cultura dell’Emarginazione, dell’Esclusione, della tutela della Salute e della salvaguardia dei Beni Comuni. Se si vuole che cambino le persone all’interno della Pubblica Assistenza, (quelle persone che, tra l’altro, caparbiamente, anche se a volte con metodi comunicativi poco efficaci, hanno voluto che le attività continuassero) basta partecipare alla prossima Assemblea che, di qui a breve, eleggerà i nuovi organismi di Rappresentanza, ma per cortesia,

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l Diritto alla Salute, garantito dall’Art. 32 della nostra Costituzione presuppone, (se non lo si vuole considerare un’Astrazione) che lo Stato e tutti gli organi competenti (ASL compresa) debbono attivare ogni iniziativa finalizzata a tutelare, appunto, la Salute delle persone. In Italia e nella nostra Provincia, in modo particolare, invece si assiste alla soppressione anche di quei Diritti che si riteneva fossero consolidati e che oggi, con un colpo di spugna, si vogliono azzerare, senza tener conto della specificità e particolarità del nostro territorio. Ovviamente, mi riferisco alla soppressione del punto STIE (118) di Caposele-Materdomini, che con determinazione del 19/12/2012, il Comitato di Rappresentanza dei Sindaci dell’ASL di Avellino, ha votato all’unanimità, motivando una diversa ripartizione della rete dell’Emergenza, in base ad approssimativi grafici ed astratte simulazioni che nulla hanno a che vedere con le effettive esigenze del nostro Comune. Prima, però, di addentrarmi più specificatamente sull’argomento, devo constatare, con estremo rammarico che il problema del 118 a CaposeleMaterdomini, salvo quei pochi giorni di campagna elettorale e salvo quei momenti di partecipazione fortemente sollecitati dalla Pubblica Assistenza, è caduto nel dimenticatoio, nell’indifferenza, quasi che il problema riguardi esclusivamente la nostra Associazione e non l’intera Comunità. Ebbene non è così, il 118 è stato, sì, fortemente voluto dalla Pubblica Assistenza perché consapevole che il nostro territorio dovesse essere provvisto di un Servizio di Emergenza Sanitaria, al fine di evitare tempi lunghi di intervento che impedivano l’effettiva salvaguardia della Salute e, in tanti casi, addirittura la salvaguardia della stessa VITA; il 118 è una Conquista ed un Bene che appartiene alla comunità e pertanto necessita che tutti insieme si protesti con forza ed incisività considerata la volontà di soppressione dello stesso da parte dell’ASL. La Pubblica Assistenza, inoltre, lamenta la mancanza di interventi più continui ed incisivi per contrapporsi alla decisione dell’ASL e dei Sindaci che all’interno della stessa, avrebbero dovuto tutelare i diritti della gente dell’Alta Irpinia; l’Associazione inoltre, evidenzia la pochissima partecipazione delle Istituzioni, delle Associazioni tutte, dei partiti e della cittadinanza, ad eccezione di poche famiglie e di un ristoratore,

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di Cesarina Alagia

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Attualità / Storia

Gli Erasmus della Luiss al Project Village

“Scopriamo l’altra Italia”: diario di un viaggio

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" CAPOSELE " ATTACCO ALL'ORO BLU

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[ ... ] Sul Whitley da trasporto avevano preso posto 36 parà inglesi,( 29 militari di truppa e 7 ufficiali ) al Comando del Maggiore peracadutista Trevor Pritchard. Di questi,a parlare italiano,oltre ad un Capitano della Royal Air Force,vi erano Nicola Nastri e Fortunato Picchi. Le loro origini italiane,erano molto evidenti,ma mentre il Nastri era cittadino inglese e in forza al S.A.S. Il Picchi era un suddito italiano,dimorante in Inghilterra,che aveva deciso di prendere parte alla missione. Il Fortunato Picchi,nasce a Carmignano ( FI ) nel 1886, era emigrato in Inghilterra nel 1929. Dopo il 1940, il Picchi era stato prima imprigionato e poi liberato dal campo di concentramento e restituito al proprio lavoro di cameriere,poichè da antifascista dichiarato, svolse attività di propaganda tra gli italiani contro il regime.

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l’aspetto che più mi ha colpito: l’ospitalità ed il calore della gente. Qui delle donne che non conosci affatto servono i piatti con un affetto solitamente riservato a figli e nipoti. Gli uomini ci fermano per strada incuriositi per chiedere informazioni e non esitano a dispensare utili consigli di vita. Nella sala polifunzionale del paese si tiene la premiazione. Lì i ragazzi stranieri della nostra Università scoprono che il concorso foto-gornalistico è stato vinto proprio da uno di loro, un ragazzo olandese. Il premio? Uno stage di 3 mesi presso la sede de Il Cairo del Daily Egipt. Non male. L’originalità del progetto porta una ventata di freschezza in luoghi altrimenti rassegnati ad una vita condotta in maniera tradizionale. La grande portata sociale è la coronazione di questa idea, ormai realtà. Il viso degli autocni, pieno di affetto per gente fino a poco tempo prima sconosciuta, lo dimostra. Il viso incredulo di nord-europei e asiatici prova ancora una volta che l’Italia, se lo vuole, ha ancora tanto di buono da offrire.

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os’è il Project Village 2013 Valle del Sele? E’ un progetto che mira a valorizzare, tramite un concorso foto-giornalistico, i territori al di fuori degli itinerari turistici più conosciuti, soprattutto dagli stranieri. Una volta l’anno da quattro anni a questa parte, un centinaio di ragazzi provenienti da una trentina di paesi diversi, si ritrovano a visitare i luoghi sperduti del nostro Paese che faticosamente cercano di preservare il nostro patrimonio culturale e generosamente si offrono di mostrarli. Caposele: il giro di questa ridente cittadina inizio con il nuovo Santuario di San Gerardo. Il fatto che sia sulla cima di una collina crea un colpo d’occhio che lascia a bocca aperta. Scendendo per un sentiero naturale troviamo il Sindaco ad aspettarci. Da subito si evince che la vita del Paese è strettamente connessa all’acqua. Qui nasce l’Acquedotto Pugliese. Questa impressione è subito confermata dalle successive tappe del tour. In ordine: la Chiesa di San Lorenzo, un tempio artistico dedicato all’acqua, il museo dell’acqua,la galleria-museo del fiume Sele in cui sono ancora conservai perfettamente funzionanti, i macchinari del 1909. Ciliegina sulla torta è il museo delle macchine di Leonardo Da Vinci, concreto e rinomato esempio del genio italiano. Dopo una sosta per rifocillarci, andiamo a vedere le signore del luogo che preparano la pasta e cercare di insegnarci i trucchi del mestiere. Questa parte della visita, seguita da una deliziosa cena e da danze popolari, quadriglia e “batticulo” mette in risalto

di Andrea Estrofollons

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( TERZA PARTE )

Nonostante fosse avanti con l'età, aveva chiesto di essere arruolato nell'esercito Britannico, venendo accontentato. Per l'operazione " COLOSUSS " ai due militari furono fornite nuove identità. Il Picchi, da quel momento in poi, si sarebbe chiamato Pierre Dupont,mentre a Nicol Nastri sarebbe stato assegnato il nome di Nicola Tristan ( anagramma di Nastri ). La precauzione per Tristan era quasi inutile se catturato,perchè cittadino inglese, mentre per il Picchi,italiano a tutti gli effetti,era indispensabile perchè se catturato,sarebbe stato fucilato come traditore. Se non vi fossero stati intoppi,il commandos si sarebbe dovuto recare a piedi di notte,presso la foce del fiume Sele, coprendo una distanza di circa 60 Km. In linea d'aria, dove a largo delle acque antistante di Paestum ( SA ) si sarebbero dovuti imbarcare sul sommergibile inglese

" TRIUMPH " per poi fare rientro in patria. I parà si divisero in tre squadre,due da 11 ed una da 7 uomini, [ ... ]

di Vincenzo Ciccone

Un bombardiere Whitley in volo

L'acquedotto pugliese portava l'acqua a centinaia di fontanelle come questa. Interromperlo avrebbe causato gravi danni ai civili.


Racconti

RADICI

Le radici nutrono la pianta che senza di esse rinsecchisce e muore.

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Nel buio dell’abitacolo della vettura, una piccola luce rossa segue il movimento della mano di Claudine. Perplessa, riflette sul semplice e consueto gesto di accendere una sigaretta che, da distanze infinite, ha richiamato immagini nascoste tra le pieghe di una vita mai rassettata! La strada ha lasciato le alte montagne, e scende verso la vallata ed il corso del fiume. Il nubifragio si è spento in una pioggerella fitta e insistente. Il cielo va schiarendo. La tensione della guida scema, ma non l’ansia di Claudine. E’ ormai l’alba quando comprende di essere arrivata. Le variazioni avvenute nel corso degli anni e lo sconvolgimento della natura le rendono difficile trovare punti di riferimento. Scende dalla vettura sotto un cielo plumbeo, ma scevro di pioggia. E’ impossibile proseguire. Sconvolta osserva il cumulo di macerie che ricopre la strada, avverte l’aria farinosa di polvere, nonostante il temporale. Cammina senza meta, l’animo turbato, non avrebbe potuto mai immaginare quello che vede! Tutto la stupisce: richiami di persone che si cercano, rumori di sottofondo sconosciuti, l’assenza di rintocchi di campane, di risate di bambini... ed è sopraffatta dall’angoscia di non sapere cosa fare per dar sollievo a quella gente. La luce del giorno mostra i superstiti, fantasmi dal volto sofferto, che si aggirano tra le macerie dopo nottate insonni, due vecchi, dal volto racchiuso nella rassegnazione, sostano muti davanti ai resti della loro casa. Claudine è inerme e frastornata e, convinta di avvertire un lamento, s’inginocchia presso un ammasso di detriti. Offuscata dalla speranza, inizia a scavare a mani nude. L’impeto la guida forsennatamente, le copre ragione e sensi. Si riscuote stranita sentendosi scuotere un braccio: ha immaginato tutto, lì non può esserci alcuno!Resta inginocchiata e ferma per qualche secondo, poi osserva le sue mani sporche di terra, le unghia laccate di rosso, spezzate e sanguinanti. Il suo volto pallido inizia a rigarsi lentamente: come crepe nelle mura, amare lacrime, nere di rimmel e polvere, si susseguono su percorsi già fatti. A dispetto degli anni trascorsi a sopprimere sentimenti inconsciamente, un vortice l’assale. Scaraventata con forza a testa in giù, come un pezzo di sughero spinto nelle profondità delle acque, sente affiorare all’aria, con un balzo, le sue radici: ed è così che, piangendo sommessamente, finalmente ricorda il suo nome.

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loro disegni. Sbirciando dalla finestrina senza vetri, osservano quel ragazzotto ben piantato, col fisico d’adulto, dai lineamenti gentili, che cammina furtivo lungo il sentiero. Sorridendo con furbizia, Lucia con un salto è giù dalla scala a pioli e guadagna veloce la porta. Lui, bello come un dio, ha un sorriso spaventato. Lucia lo abbraccia, lo bacia senza pudori. Il ragazzo è pallido, risponde ai baci terrorizzato, poi fugge inseguito dalla cantilena irriverente, scandita da Lucia: “Ba-mbo-lo-ccio! Ba-mbo-lo-ccio!” Gerardina immobile segue la scena, da tempo non si diverte più a quel gioco, anzi ne prova disgusto. Comprende di aver superato un limite. E’ convinta e decisa…e allora, perché avverte quel senso d’amaro? Scuote il capo. Dà la colpa di quel retrogusto sconveniente alle sigarette e, distrattamente, con la punta della scarpa, stacca lo sterco secco dal forcone infilzato nel fieno. Quella sera, in cucina il nonno è in piedi di davanti al camino. Estrae la scatola del tabacco dal “panciotto” di velluto a coste, con mani nervose. Riempie la pipa con lentezza, con un espressione preoccupata sul viso di terracotta. L’aria è satura d’attesa. Gerardina siede in silenzio. La nonna prepara i ceci da abbrustolire. Le parole vibrano nell’aria all’improvviso, scuotendo i cuori: “La colpa di tutto è della Germania, che ruba i figli nelle case, macché… forse crescono patate e cipolle senza seminare, in questa Germania! Tutti lì, vogliono andare…nessuno ascolta quelli che tornano d’estate, anche dalla “Sguizzera”, stanchi, delusi, che non vorrebbero più ripartire… Se vanno tutti…qui chi resta?” Gerardina aspetta che si allunghi la pausa di silenzio, che segue quella valanga di parole, quindi prende coraggio: lei non è nata per zappare, il sole e la terra le bruciano la pelle delicata... non riesce a togliersi di dosso l’odore della stalla neanche dopo un bagno al fiume! La nonna per un attimo ferma il paiolo nell’aria, addolorata le ricorda che è nata lì, appartiene a quella terra, come sua madre! Gerardina scatta in piedi, con le guance accese dal suo credo: sua madre era nata contadina! Lei ha studiato. E' nata per fare altro! Perché non vedono i suoi occhi azzurri, i capelli biondi e morbidi, la pelle delicata? Il nonno ormai vinto, siede in silenzio. Da tempo ha capito che è una ragazza determinata e speciale. La nonna piangendo l’abbraccia: sicuro che la vede, è identica alla madre, alla sua età! Ora anche Gerardina piange, ricordando la pelle precocemente invecchiata e la schiena un po’ curva di sua madre, a soli trenta anni…

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Quando era successo? Le sembra sia passato un secolo… Gerardina si gira e rigira nel letto, sente il picchiettio della pioggia sui vetri e il vento che sbatacchia l’imposta contro la facciata. In quella breve fase che precede il completo risveglio, rifiuta di aprire gli occhi. L’inverno tarda a morire, e in campagna, quando piove, è tutto così triste! Vorrebbe continuare a dormire e svegliarsi nel sole. Un cane abbaia, qualcuno cammina nell’aia, controvoglia si decide, e supina osserva le macchie di muffa sul soffitto che, nella penombra, prendono forme diverse. Poi inizia il gioco di quand’era bambina ed aveva paura del buio, quando c’era ancora sua madre che faceva “rumori” rassicuranti, che lei riconosceva! Ora in cucina c’è la nonna: «…questa è la madia che si chiude… questo è lo sbattere della “sporta” del pane sul marmo…questo è Birillo che entra in cucina…questo è lo sportello del forno che cigola…ma, come mai non hanno mai messo dell’olio...però…meno male, fa ancora parte del “gioco”…» L’odore dell’orzo caldo e fumante la raggiunge. Senza quel profumo non si può uscire affatto dal letto, mentre fuori è ancora buio…ma, è per questo che Gerardina vuole andare via: teme il giorno di un risveglio senza più rumori, senza odori! Assonnata, s’appressa al “catino” e raccoglie l’acqua con le mani a conca. Poi, emettendo flebili grida di repulsione al contatto del freddo sulla pelle ancora tiepida, dà inizio alla giornata. Nel pomeriggio c’è il sole, debole e giallognolo, quasi non è sole: da uno squarcio di nubi, in una fettina di cielo azzurro, appare all’improvviso, sbirciando titubante. Tanto basta per rispettare l’appuntamento con Lucia, stabilito nel fienile. Sedute sulle balle di fieno scambiano confidenze e cicche di sigarette rubate ad un posacenere, eccitate per lo stupido ardire di fumare sulla paglia: “…Cara mia, credi io voglia invecchiare qui, tra galline e mucche? Andrò via presto, io! Prestissimo! Parto, c’è un lavoro che mi aspetta. Voglio bene ai vecchi, ma anche loro me ne vogliono e riuscirò a farli rassegnare!” Lucia ascolta a bocca aperta, intimorita dal coraggio dell’amica. Una ragazza “sola” va incontro a guai! Lasciare quell’angolo tranquillo per l’ignoto è un’impresa temeraria, e da incoscienti! La sua vita è già prestabilita. I suoi l’hanno promessa in moglie: ancora due anni e cambierà tutto anche per lei! Poco importa se a stento conosce il suo sposo: l’amore cresce nel tempo. Così è stato per i suoi, così sarà per lei. Non ascolta più le ragioni dell’amica, convinta che tutto sia un grave errore. Un movimento all’esterno interrompe i

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na pioggia ostinata, mista a grandine e raffiche di vento, si abbatte sulla carrozzeria provocando un rumore assordante, mulinelli di foglie e terriccio finiscono la loro corsa tra i tergicristalli impazziti. L’autoradio continua a comunicare bollettini disastrosi. Claudine - ma è proprio questo il suo nome? - con la fronte aggrottata per la concentrazione, si sprona a fare presto. Il susseguirsi delle curve oscure, allunga il tempo, curve nemiche, ormai sconosciute. La terra trema ancora, pallida e spaventata, Claudine raddrizza l’utilitaria sulla carreggiata, ma si convince ancor più a proseguire in fretta. Pensa a Pierre, alla breve comunicazione telefonica avuta con lui dall’aeroporto. Ricorda la sua voce perplessa, le sue domande senza risposte…non riesce a rispondere neanche a se stessa! Fino a tre sere avanti, ha vissuto la sua vita così, come l’aveva voluta: con un turbinare d’eventi e viaggi programmati…poi è sprofondata nella nebbia! Quella maledetta sera, tornava da una soirée offerta in suo onore. Rilassata contro lo schienale, assaporava quel momento ad occhi chiusi e un leggero sorriso le donava un’espressione d’appagamento. Pierre guidava senza fretta, di sottecchi osservava Claudine, il suo profilo perfetto, a tratti illuminato dalle luci della strada; poi all’improvviso ruppe il silenzio: “Nel sud d’Italia, c’è stato un tremendo terremoto…” Claudine non ascoltò altro. Italia?... Sud? Tornò improvviso e inaspettato il ricordo delle case in pietra dai tetti rossi, dei pomeriggi estivi assolati, con le donne riunite a lavare panni alla fontana dalle tante bocche. Ricordò le mura del castello, le scorribande verso l’acquedotto…e prepotente l’assalirono il dolce profumo del pane cotto a legna, l’odore dell’erba bagnata e quello di stallatico, e ricordò…che non aveva più nessuno per cui stare in pena! Però quella notte si assopì all’alba raggomitolata sul divano, in un breve sonno agitato. Al risveglio, restò in casa tutto il giorno, mentre i notiziari si susseguivano in un crescendo di ragguagli spaventosi. Poi accadde tutto in un attimo: mille ghiaccioli appuntiti le trafissero il corpo… Ed ora è lì, a guidare nella notte una vettura presa a noleggio, sotto una tempesta spaventosa, verso un luogo che aveva giurato di non voler più rivedere. Non ricorda quando il suo animo sia mutato, si rende solo conto di non riconoscersi in ciò che fa. Rievoca solo l’ansia e la fretta divergenti, con cui aveva percorso, in senso inverso, quella stessa strada.

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di Milena Soriano

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Politica

CRONACA SULL’’ULTIMA TORNATA ELETTORALE …… ovvero su alcuni aspetti di discussione.

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La Valle dell’Ofanto contiene tesori inestimabili sotto il profilo culturale, storico e ambientale, è la premessa. Teatro di significative vicende storiche dell’antichità, custodisce le tracce arcaiche dell’origine della civiltà italica, secoli prima che Roma dominasse il Mediterraneo e poi il mondo allora conosciuto. Questo patrimonio, strettamente interconnesso alle acque dell’Ofanto, ma anche al Sele, per i sindaci può diventare meta del turismo europeo e internazionale se una adeguata programmazione consentirà ponderati investimenti in infrastrutture, servizi e promozione. «Rivolgo un appello alla Regione Campania perché valuti positivamente questo sforzo congiunto che ci vede uniti e coesi per la valorizzazione di un territorio che fa della natura incontaminata e delle sue risorse un attrattore unico ed irripetibile nel mosaico territoriale del comprensorio irpino», ha dichiarato il sindaco Farese. Il Parco Archeologico dell’Antica

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NASCE IL PARCO OFANTO

gnorata dal Piano territoriale di coordinamento provinciale, la Valle dell’Ofanto si prepara a diventare parco turistico naturalistico e storico. “Hirpinia felix et historica” è classificato il progetto integrato che vede l’impegno coordinato in Alta Irpinia di cinque amministrazioni comunali. Con la amministrazione capofila Conza della Campania ci sono Caposele, Andretta, Teora e Sant’Andrea di Conza. «Presentato alla Regione Campania a valere sull’obiettivo 1.12 del Por Fesr 2007-2013, il piano prevede una serie di eventi che si terranno tra i mesi di luglio e agosto prossimi», spiegano i promotori. «I borghi e l’acqua, tra passato, presente e futuro, attraverso natura, storia, tradizione e fede”, è il tema della proposta, che idealmente disegna un parco multitematico intorno al lago e all’area archeologica di Conza, al santuario di San Gerardo e Materdomini e alle sorgenti di Caposele.

l’AQP; dall’altra parte si è parlato di poca trasparenza e di abuso di potere del Sindaco e di alcuni amministratori sui fatti relativi al PUC, sull’eterna ormai questione di un parcheggio, che detiene il record di ben sette ricorsi alla Magistratura, sulla teleferica Caposele – Materdomini, e su altre questioni interpersonali. C’è da dire, sempre per amore di verità, che la maggior parte dei Caposelesi ha vissuto il confronto elettorale con tranquillità e ha dato il proprio consenso alla lista “CAPOSELE NEL CUORE”, che è risultata vincitrice per aver ricevuto 1516 voti, rispetto alla lista “CAPOSELE FUTURA” che ha avuto 1114 voti. Nella storia della nostra comunità non era mai accaduta una così grande vittoria, una differenza di 402 voti. Credo che questa cosa sia da attribuire al fatto che l’Amministrazione uscente abbia cercato di guidare la macchina amministrativa con credibilità, senza alimentare divisioni, che abbia prospettato alla nostra comunità dei progetti di lavoro, quali la Pavoncelli bis, l’utilizzo della disponibilità finanziaria dei fondi ottenuti con la convenzione AQP, una somma notevole, dati i tempi, che sarà spesa ogni anno per altri cinque, per realizzare opere pubbliche, tutelare e valorizzare l’ambiente, promuovere il turismo, senza dimenticare le politiche sociali con gli sgravi sull’IMU, sul trasporto e sulla mensa scolastica verso una politica di valorizzazione della Scuola, sull’ IRPEF, ma ci sono ancora tante altre cose da fare, percui si richiede a tutti collaborazione, impegno e partecipazione.

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quando poi ci sono accuse e nefandezze chi risponde di ciò: il privato proprietario dei locali o l’espositore aspirante primo cittadino? Si è poi entrato anche nel campo delle relazioni familiari e personali, si è parlato anche di una presunta partita di pallone non svolta, dimenticando che le eventuali discussioni cominciano e terminano nello spogliatoio, e quasi mai rimbalzano fuori, quando si è tra persone nel vero senso della parola, ma qui si è andato oltre, giungendo anche ad un uso improprio di Internet. Si sa che in una competizione elettorale i toni possono essere un pò accesi, ma qui, per rimanere un attimo in un contesto calcistico, non ci si giocava il mondo, tuttavia si è avuta la percezione che sotto, sotto ci siano chissà quali interessi e che da dietro le quinte ci sia stato un qualche manovratore, che di sicuro non sarà ben ricordatonella cronaca del nostro paese. Si è parlato, nei comizi, di opere pubbliche da fare, di agricoltura, di artigianato e delle politiche sociali: per dirla breve del LAVORO e di come si può venire incontro alle FAMIGLIE; anche su questi argomenti la gente di Caposele ha potuto constatare una netta e sostanziale differenza di posizione tra le due compagini: i primi per cinque anni hanno rinunciato al loro gettone di presenza e hanno speso questa quota economica a favore della popolazione di Caposele, destinando anche maggiori risorse alle politiche sociali, con gli sgravi sull’ IMU e sui costi del trasporto e della mensa scolastica per le famiglie bisognose, all’indomani della tanto contestata convenzione con

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della nostra nazione con le opere e le riforme necessarie. E questo è ciò che occorre anche a Caposele. Durante i primi comizi, mentre da una parte si cerca di spiegare una proposta programmatica in continuità con un percorso già avviato e che potrà avere maggiore sviluppo con i fondi derivanti dalla sottoscrizione della convenzione con l’AQP, dall’altra parte si assiste ad una violenta e volgare aggressione verbale di alcuni candidati, i quali intendono aprire una nuova stagione di querele e ricorsi, così nelle loro parole non si intravede un atteggiamento propositivo a favore del nostro paese. Le persone che ascoltano i comizi e anche quelli che, per propria natura, non amano esporsi cominciano già a farsi un’idea su chi e su ciò che potrà essere argomento di convincimento personale e per il quale si esprimerà un voto. Nel prosieguo elettorale, lo scenario non muta: da una parte, attraverso la partecipazione dei cittadini, si prospettano idee sulla Tutela Ambientale, sull’Urbanistica e sulla Promozione del nostro Territorio per consolidare un’ offerta turistica già strutturata con il Museo delle Macchine di Leonardo, quello delle Acque, con la visita alle Sorgenti del Sele, in un mini TOUR di Fede, Ambiente e Cultura, dall’altra parte si continua a parlare di ripetute malefatte degli amministratori uscenti, non si trascorre una settimana senza la lettura di qualche articoletto di giornale, inviato e poi esposto su una fantomatica bacheca “fai da te” su di un muro privato, per forse auto affermarsi, ma

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o voluto trascrivere diversi pensieri esposti da alcuni candidati nella campagna elettorale del 26 e 27 maggio per tutte le persone che non hanno potuto viverla direttamente, perché magari non erano presenti per motivi di lavoro o perché si trovavano o risiedono in altre località e così potranno conoscerli con la lettura della SORGENTE, che da sempre ricongiunge Caposele con i suoi nati in un rapporto affettivo di grande idealità. Cercherò di essere un po’al di sopra delle parti perché immagino che ci saranno altri articoli su questa tematica. Naturalmente non mi soffermerò su tutto quanto è stato detto, ma soltanto su alcune idee che riguardano il lavoro, la vivibilità e più in generale i rapporti umani che nel vivere hanno la loro più alta preminenza. Come sapete si sono affrontate la lista “ CAPOSELE NEL CUORE ”, uscente, del già sindaco dott. Pasquale Farina e quella di “CAPOSELE FUTURA” del dott. Antonio Cione, risultando quest’ultima, di fatto, quasi non in continuità con la compagine “NUOVI ORIZZONTI”, meglio conosciuta con il nome dell’ARCOBALENO. La competizione aveva inizio con la presentazione delle liste intorno al 25 aprile, importante data di commemorazione nazionale e dopo quasi due mesi dalle elezioni nazionali del 24 e 25 febbraio di quest’anno. Ho citato queste due date per ciò che esse rappresentano: la prima per la sua importanza storica e la seconda perché la compagine che guida il governo dovrà dimostrare di saper gestire la governabilità

di Giuseppe Rosania

Christian Masiello

HIRPINIA FELIX ET HISTORICA borghi e l’acqua tra passato, presente e futuro, attraverso natura-storia-tradizione e fede

Compsa, l’Oasi naturale del Wwf e il Lago di Conza, le sorgenti di Caposele, quindi il Santuario di Materdomini e San Gerardo costituiscono in questa visione i poli attrattori di un flusso turistico potenziale, che potrà concretamente essere realizzato solo se il territorio sarà attrezzato adeguatamente per l’accoglienza, con servizi e infrastrutture sufficienti. Su questo terreno le autonomie locali oggi rilanciano il proprio confronto con un governo regionale in questo triennio incapace di volgere lo sguardo verso le zone interne in generale, l’Irpinia in particolare.


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e la tenuta Galliciana, dov'era il vivaio. È da presumersi pertanto che nei terreni già posseduti dal Collegio e nelle tenute donate non dovesse trovarsi acqua, o per lo meno in tale quantità quanto era necessaria e che questa invece fosse abbondante nella tenuta Galliciana tanto da permettervi la manutenzione di un vivaio. Attualmente lungo la cennata strada mulattiera esiste una sorgentuola quasi alla estremità del Piano che si distacca dall'erta pendice boscosa della montagna. È questa quella di cui si tratta? Parrebbe di no, sia perchè essa è superficiale e potrebbe benissimo essersi manifestala in epoche posteriori e sia riflettendo che trovasi a troppo breve distanza dal posto dove esisteva questo Collegio Silvano, il quale già possedeva delle terre all' intorno, come risulta dalla medesima iscrizione. E se possedeva terre all' intorno è difficile che nello spazio di 200 m., quanti ne corrono ora dal posto dove esisteva il fabbricato del Collegio alla cennata sorgentuola, s'interponesse un'altra possessione, la Siciniana, per arrivare alla Galliciana dov'era l'acqua. Se tali supposti fossero veri, questa possessione Galliciana potrebbe ubicarsi verso Caposele e ritenere che in essa sgorgassero copiose sorgenti che alimentavano qualche grande vivaio di trote, che è il pesce che anche attualmente popola il Sele, e che le copiose sorgenti non fossero altre che quelle della Sanità. Ma troppo incerte sono le basi sulle quali si fondano queste deduzioni, per cui sarà meglio non occuparsene oltre e vedere invece quello che le sorgenti sono nell'attualità.

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e per largo all' ingiro delle sorgenti e nel proprio bacino di raccolta valsero a rischiarare il buio. Nessun vestigio di costruzione, nessun oggetto è stato rinvenuto, fatta eccezione di una logora monetina di bronzo, di tipo post-medioovale ed indecifrabile. E qui si potrebbe finire: ma non voglio omettere di far noto il seguente fatto, che forse, in seguito a nuove scoperte o documenti, potrebbe fornire maggior luce sull'argomento. A circa due chilometri dalle sorgenti, seguendo la mulattiera detta del Castagneto che sale verso Ovest, s'incontra il cosiddetto Piano della Pietra sul culmine dello spartiacqua tra la valletta di B. Biagio e quella più importante del Tredogge, la quale si prolunga a monte, col nome di Vallone delle Brecce, sotto forma di una enorme spaccatura nel calcare. Nella parte più bassa del detto Piano della Pietra, a circa m. 300 dalla mulattiera nominata, osservasi un piazzaletto, sostenuto per due lati da brevi macerie, circondato da cumuli di sassi e rovi. Quivi, nel Iato Nord, si vede giacente al suolo ed a metà interrato un enorme lastrone di pietra calcarea, che misura m. 2,00 di altezza per 0,95 di larghezza e 0,30 di spessore. Questo lastrone porta scolpita su una delle sue facce una iscrizione che occupa l'intera superficie quasi senza lasciar margine alcuno. Sono n. 34 righe di fitta scrittura latina di caratteri non belli. Alla base della lapide è un prolungamento centrale sporgente m. 0,15, che serviva evidentemente a mantenere il pezzo incastrato in una base muraria. Qua e là. si vedono dei pezzi di pietra lavorati, che forse appartenevano alla detta base. Il piazzaletto, alquanto rialzato sulla campagna, indica forse l'area

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I lavori per 1' allacciamento delle sorgenti della Sanità in Caposele, che costituiscono l'opera primordiale e più importante dell'Acquedotto Pugliese, possono dirsi ormai felicemente compiuti a cura della Società Anonima Italiana E. Antico e S., concessionaria della costruzione e dell'esercizio dell' Acquedotto stesso, non rimanendo a fare che la semplice copertura del canale collettore e pochi altri lavori di finimento. Stimo pertanto utile darne particolareggiata notizia, anche per la ragione di aver dovuto variare il primitivo concetto in seguito alle esplorazioni particolareggiate del sottosuolo fatte nel bacino stesso delle sorgenti : esplorazioni che richiesero 1' esecuzione di escavazioni e di operazioni di grande mole, che solo all'atto della costruzione dello opere potevano aver luogo. Di queste voluminose e spettacolose sorgenti, che scaturiscono quasi nell'abitato di un paese abbastanza notevole e che, per la loro posizione e con le cadute che formano, hanno dovuto richiamare l'attenzione fin dalle più remote antichità, nulla invece si conosce fino al medio evo: solo in questo periodo cominciano ad essere nominate formando oggetto di pertinenze feudali. Plinio, nella sua voluminosa Storia naturale, non ne parla e nessun cenno se ne trova nella maggior parte degli storici antichi, che pure hanno descritte le numerose guerre avvenute nella prossima valle dell'Ofanto, dov'era Conza, cospicua città degl'Irpini, con altri luoghi notevoli spesso citati, ed altri minori ancora di cui tuttora rimangono le vestigia od il nome : come le due regioni Oppido e S.Maria del Piano, tra Caposele e Lioni, alla rispettiva distanza di 4, 5 e 6000 km. dalle sorgenti. Nei numerosi scavi eseguiti per lungo

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Ing. Giov. Battista Bruno

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Le sorgenti della Sanità

già occupata da un qualche edifizio cui la epigrafe era collegata. Questa epigrafe a suo tempo fu oggetto di studio da parte di diversi archeologi e se ne occupò anche il Mommsen. Essa venne scoperta nel 1834 e corsero anche trattative col R. Museo di Napoli per trasportarla colà; ma le solite pretese municipali fecero abortire la lodevole iniziativa ed ora quello stesso Municipio, che allora non permise che il notevole monumento fosse degnamente conservato ai posteri, lo lascia in ignobile abbandono, cosicché fra non molti anni esso sarà novellamente ricoperto dal terreno: ma nel frattempo trovandosi la faccia istoriata esposta al gelo ed alle intemperie, potrà divenire inintelligibile ! Lo scopo però di aver citata questa iscrizione nel presente lavoro è quello che forse in essa si potrebbe trovare un accenno sulle nostre sorgenti. Ho voluto ricercare personalmente il monumento per assicurarmi della sua vera posizione e controllare quanto ne dice il Santorelli nel suo volume II Sele edito a, Napoli nel 1879 e dal quale traggo tutto quanto riguarda !'interpretazione data all'epigrafe dal Mommscn e che qui fi assumo. L'iscrizione rimonta a 18 secoli indietro, essendo imperatore a Roma Domiziano Augusto, e contiene la donazione di alcune tenute che un tal Domizio Faone, proprietario locale, istituiva a favore di un esistente Collegio del "Dio Silvano, con obbligo adesso d'impiegarne le rendite in cinque festeggiamenti annuali in onore del detto Imperatore e di sua moglie Domizia. Il Paone perciò donava quattro fondi posti nelle vicinanze del Collegio, non solo, ma faceva obbligo al colono o villico di una sua quinta tenuta, denominata Galliciana, di permettere ai Collegiali di far la legna nei boschi e di attingere l'acqua necessaria all'Istituto dal vivaio esistente nella detta tenuta, sottoponendo perciò alla servitù di passaggio un altro fondo denominato Siciniano, ehe s'interponeva fra il Collegio

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Da una pubblicazione del Genio Civile del 1911 riportiamo una serie di estratti, a cura dell’ing.Bruno, relativi alle sorgenti della Sanità ed al loro allacciamento per l’Acquedotto Pugliese. Nel prossimo numero riporteremo la descrizione delle Sorgenti con vari particolari connessi.

Storia

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http://issuu.com/lasorgente Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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Attualità

INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE S.I.L.A.R.I.S. nel lungo e freddo inverno caposelese di Concita Meo

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Insieme ai docenti delle varie classi, sono stati realizzati dei laboratori didattici “eco-artistici”, all’interno dei quali, dividendo il lavoro tra teoria e pratica, sono stati “trasformati” i manufatti utilizzando il cosiddetto riciclo creativo. Le lezioni, con cadenza settimanale, si sono protratte dal periodo pasquale, fino alla chiusura dell’anno scolastico e le opere realizzate saranno esposte durante la festa della “CreAttività”, che si terrà in agosto. Il progetto è stato realizzato grazie alla presenza di componenti di entrambe le associazioni a titolo completamente gratuito, e grazie al contributo del Comune di Caposele che ha fornito il materiale per la realizzazione dei lavori. Grande l’entusiamo e la partecipazione di tutti gli alunni che, attingendo dalla loro fantasia e creatività, hanno realizzato opere e lavori che varrà la pena di visitare nella mostra che allestiremo durante l’estate.

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le nostre eccellenze, le tradizioni storico-culturali, la ricca produzione eno-gastronomica ed il calore natalizio che tutti, in questa giornata hanno assaporato. -PROGETTO “NON E’ SOLO SPAZZATURA” A Scuola di Riciclo Nasce una bella, proficua ed intensa collaborazione tra questa Associazione e l’associazione “Luciano Grasso”, attraverso il progetto “Non è solo spazzatura”. L’iniziativa nasce essenzialmente per sensibilizzare e per educare alla cultura del riciclo, i più giovani. Sono infatti coinvolte le classi 4° e 5° della scuola primaria e tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. I giovani, futuri cittadini responsabili e coscienti, sono al centro della necessità di tutelare attivamente il nostro territorio, il nostro ambiente facendo leva sulla creatività, sull’estro, dando libero sfogo alla fantasia di ciascuno attraverso il “riuso” di materiali. Il progetto promuove infatti l’idea che i rifiuti possano diventare risorse e che essi abbiano più di una sola vita. Vuole illustrare un modo nuovo, ottimistico e propositivo di vivere l’ecologia, valorizzando materiali di scarto, oggetti solo in apparenza senza valore. Vuole far comprendere l’importanza del riutilizzo/ riciclo per diminuire la quantità di rifiuti nella nostra vita quotidiana.

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attraverso il traforo, l’intaglio, le sculture, l’arte del riciclo che riesce sempre a dare nuove forme ai materiali, l’arte antica del ricamo, dell’uncinetto, della maglia lavorata con i ferri, il deoupage artistico, il Pacth Work senza ago per le decorazioni natalizie, la bigiotteria realizzata con materiali particolari, anche riciclati. E ancora, l’abbigliamento sartoriale, l’emozione della mostra fotografica curata da giovani artisti locali, la musica itinerante dei tradizionali organetti, suonati con maestria da giovanissimi musicisti. Spazio dedicato anche alle tradizioni culinarie con le attività commerciali che hanno allestito aree per la degustazione di prodotti tipici natalizi, come il vinbrulè, le focacce, le crepes, i ponces caldi, le cioccolate calde, le bracerie, e ancora tante altre delizie. Particolare attenzione è stata dedicata ai bambini, grazie al contributo che l’amministrazione comunale ha voluto offrire pensando proprio alla loro festa, il pomeriggio è stato allietato dal teatrino dei burattini; grandissimo successo ha avuto il mago-illusionista, e le bravissime animatrici Rosalba e Deborah che hanno regalato giochi, palloncini e tanta allegria! Un Babbo Natale, con la sua “magica renna”, ha percorso le strade del paese, donando dolcetti, caramelle, divertimento». La speranza è che questo possa essere una tappa fissa, una tradizione, nella quale far confluire, un numero sempre maggiore di visitatori, per far conoscere

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TOMBOLA QUADRIGLIATA Presso il ristorante Testa è stata organizzata la prima Tombola Quadrigliata: una nuova idea che mescola la tradizione del nostro ballo tipico e quella della classica tombola tanto in auge nel periodo natalizio. Balli, quindi, allegria, giochi, divertimento, e addirittura un premio eccezionale al fortunato vincitore del gioco: un romantico viaggio per due persone a Budapest nel week-end di San Valentino. Naturalmente, la colonna sonora è stata affidata al re della quadriglia caposelese, Tonuccio Corona ed alla sua folk-band. -IL MERCATINO DI NATALE Il Natale a Caposele ha avuto una gradita novità: si è infatti svolto il primo Mercatino di Natale, un evento oramai diffuso in tante città e che ha preso forma anche nel nostro comune. Il mercatino è stato un evento straordinario, dai numeri e dimensioni importanti. Tutto ha preso vita nel primo pomeriggio di domenica 16 dicembre. Trenta gli stands da visitare, tutti rigorosamente addobbati e colorati di luci sfavillanti caratteristiche del Natale, uniti tra loro da un unico comune denominatore: “il saper fare” che guida la mente e le mani di hobbisti ed aspiranti artigiani, disposti a far trascorrere un pomeriggio sereno, all’insegna della tradizione, offrendo tante idee regalo e la possibilità di acquistare prodotti unici, originali, esclusivi ed economici, in occasione delle festività natalizie. Artigianato, magia del legno, esposta

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Tempo libero: utilità comune.

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’associazione “Gruppo attivo Luciano Grasso” è un organizzazione volontaria di giovani caposelesi, impegnata nella salvaguardia del territorio e dei beni comuni, uno di questi il fiume Sele. Essa si è costituita informalmente nei giorni successivi al decesso di Luciano Grasso ( da qui prende il nome), ambientalista convinto e militante, la cui memoria si intese conservare, proprio continuando nelle azioni positive da lui intraprese e propagandate. Anche quest’anno, come l’anno scorso, il gruppo si è affacciato con le proprie idee nell’istituto comprensivo “ Francesco De Santics” di Caposele, dove, in collaborazione con l’associazione culturale “S.I.L.A.R.I.S.” ha coinvolto i ragazzi nel progetto “Riciclo: Non è solo spazzatura!”. Nello scorso anno (2012) , una delle attività intrapresa dal gruppo è stata quella dell’escursione a monte Calvello che ha portato la rivisitazione di antichi sentieri

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delle nostre montagne. L’evento particolare che caratterizza da cinque anni questa associazione è il Sele-Day. Questo evento che segue la giornata del “Ripuliamo il Sele”, vede seguire alla parte ecologica quella ludica, dove un mix di gastronomia e musica fanno accendere i riflettori sul parco Fluviale, di cui il gruppo è stato sempre promotore. La novità di quest’anno relativa al Sele-Day riguarderà il parco della Madonnina, infatti è proprio questo luogo che verrà valorizzato. Iniziative meno conosciute, ma d’importante rilievo riguardano la questione rifiuti, tema a cui quest’anno l’associazione sta dando grande importanza. Mi piacerebbe concludere con questa frase di Mahatma Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.”

di Gelsomina Corona


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UNA STAGIONE

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ORGANIGRAMMA PRESIDENTE: Notaro Generoso VICE PRESIDENTE: Caruso Angelo RESPONSABILE SCUOLA CALCIO: Notaro Roberto ALLENATORE GIOVANISSIMI: Notaro Roberto ALLENETORE ESORDIENTI: Malanga Salvatore ALLENATORE PULCINI/PICCOLI AMICI: Cetrulo Massimo DIRIGENTI: Sista Donato, Cetrulo Angelo, Cifrodelli Antonio, Chiaravallo Massimo COLORI SOCIALI: Giallo-Nero (gare ufficili) COLLABORATORI: Patrone Rocco (coordinatore), Rosania Italo, Nisivoccia Leo, Iannuzzi Vincenzo, Monteverde Rocco, Aiello Gerardo, Colatrella Giuseppe, Ciccone Piero, Russomanno Salvatore GRAZIE A: Amministrazione Comunale, Autocarrozzeria Cifrodelli, Antonio D’Elia, Nicola Liloia, Moda Tender, Ortensia, Ristorante 7 Bello, Chaplin, Arredamenti Pisani, Coiffeur Rocky, Infissi Fratelli Nisivoccia, Biscotti San Gerardo, Eugenio Russomanno, Q8 Rosania

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1) CATEGORIA “PICCOLI AMICI” (2005/2007) 2) CATEGORIA “PULCINI” (2003/2004) 3) CATEGORIA “ESORDIENTI” (2000/2002) 4) CATEGORIA “GIOVANISSIMI” (1998/1999) 5) FESTA DELLA SCUOLA CALCIO: FOTO GRUPPO 6) IL PRESIDENTE PARLA AI RAGAZZI 7) LA DIVISA UFFICIALE 8) TORNEO LOCALE: CONSEGNA PREMIO 9) IL PREMIO FAIR PLAY ASSEGNATOCI DALLA F.I.G.C COME SQUADRA PIÙ DISCIPLINATA DELLA PROVINCIA 10) I TROFEI DEL XXX TORNEO LOCALE GIOVANILE

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on il torneo locale giovanile si è chiusa un’altra stagione sportiva della nostra Scuola Calcio ed ho deciso di racchiuderla in 10 scatti; metto in risalto soltanto qualche numero e ringrazio tutti quanti hanno remato insieme a me, al presidente, ai tecnici ed ai collaboratori affinché anche questa stagione andasse in porto, confermando l’Olimpia come una delle realtà più importanti del calcio giovanile Provinciale e Regionale. 28 COME LE STAGIONI SPORTIVE DISPUTATE 30 COME I TORNEI LOCALI ORGANIZZATI 68 COME I BAMBINI ISCRITTI QUEST’ANNO A SCUOLA CALCIO 106 IL NUMERO DI QUANTI HANNO GIOCATO CON IN CATEGORIA 215 I RAGAZZI CHE HANNO DISPUTATO CAMPIONATI GIOVANILI PROVINCIALI (Stiamo lavorando ad un almanacco che racchiuderà tutti i dati statistici dal 1986/’87 ad oggi)

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Turismo Sport

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Quando la fiaccola olimpica giunse nel comune di Caposele di Michele Ceres

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Il brano che segue è stato tratto da un libro di Michele Ceres di prossima pubblicazione. L'episodio riguarda il passaggio della fiaccola olimpica nel nostro territorio con Rocco Freda tedoforo di eccezione. Il libro tratta vari episodi vissuti nel nostro paese all’ombra dei grandi eventi nazionali.

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Potenza, il Fuoco di Olimpia proseguì per Paestum, Pompei, Ercolano, Napoli, Cuma, Lago Averno, Literno, Minturno, Terracina, Castelgandolfo, via Appia, Arco di Costantino, Fori Imperiali, Campidoglio, Stadio Olimpico. Nel trasferimento da Potenza a Paestum la Fiaccola doveva percorrere un tratto di strada ricadente nel Comune di Caposele. Un atleta del posto l’avrebbe portata per quasi un chilometro fino a consegnarla a un altro giovane sportivo della vicina Calabritto. Come tedoforo fu scelto Rocco Freda, ala sinistra della locale squadra di calcio, non senza polemiche, immancabili in casi del genere. Il Commissario Prefettizio, Severino Freda, che allora amministrava Caposele, convocò un gruppo di giovani per organizzare l’evento. Sei di noi avrebbero accompagnato il tedoforo nella sua breve corsa, correndo e facendo corona introno a lui. A piedi ci recammo, insieme al Commissario Prefettizio, fino a Ponte Sele, che dista da Caposele 5 km, ove sarebbe transitata la torcia olimpica. All’evento straordinario partecipò quasi tutto il Paese in un entusiasmo incontenibile. Era il pomeriggio di lunedì 22 agosto 1960. Misto a tanta solennità vi fu, anche, un intermezzo di ilarità. Era stato concordato con un fuochista che, all’arrivo della fiaccola, a seguito di uno squillo di tromba, avrebbe fatto esplodere dei fuochi pirotecnici. Ma successe un inconveniente, tutto sommato gioioso. Al sopraggiungere di un corteo di auto, il trombettista, pensando che fosse arrivata la fiaccola, diede il segnale e il fuochista appiccò il fuoco alle polveri. Non era la fiaccola, bensì il Prefetto di Avellino e altre Autorità col loro seguito.

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a XVII Olimpiade si svolse a Roma dal 25 agosto all’11 settembre 1960. Fu un'edizione importante nella storia dei giochi. L’Italia dimostrò al mondo intero che, a buon diritto, poteva essere annoverata tra i paesi più sviluppati. Per la prima volta immagini di gare olimpiche furono viste in eurovisione, con la RAI che produsse più di 100 ore di trasmissione. I giochi olimpici del 1960 furono un evento rivoluzionario che coinvolse tutto il mondo, sia per le nuove tecniche di organizzazione e di comunicazione di massa, che vennero sperimentate per la prima volta, sia per la diffusione di idee nuove e per la presenza di popoli con modi di vivere diversi, che in quei giorni vissero insieme in un clima di fratellanza. Gli atleti italiani realizzarono risultati eccellenti, vincendo 13 medaglie d’oro e classificandosi, così, al terzo posto dopo l’Unione Sovietica e gli USA, che ne vinsero, rispettivamente, 43 e Per conformare il percorso della fiaccola olimpica allo spirito dei giochi, si scelse un itinerario aderente al clima di classicismo, che fu scelto per conferire ai giochi medesimi un particolare legame con la millenaria storia d’Italia. Così, si decise di far correre la Staffetta su un itinerario che rappresentava un ideale filo conduttore tra i due poli della civiltà classica, Atene e Roma, attraverso i luoghi della Sicilia e della Magna Grecia.La prima parte del viaggio avvenne interamente in territorio ellenico. Poi, la fiaccola, a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci, giunse a Siracusa. Risalendo la costa ionica, sicula e calabrese, e quella tirrenica della Campania e del Lazio, il percorso toccò alcuni dei più famosi stanziamenti greci della Sicilia e della Magna Grecia: dopo Siracusa, Lentini, Naxos, Messina, Reggio Calabria, Locri, Crotone, Sibari, Siri, Metaponto e Taranto. Di qui, toccando Matera e

A QUASI UN ANNO DAL NUOVO COORDINAMENTO

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oi del forum dei giovani, a quasi un anno dal nuovo coordinamento, tiriamo un po’ le somme sulle attività svolte durante questi primi mesi. E’ bene, in primis, chiedersi che cos’è il Forum dei Giovani e quale ruolo svolge in un COMUNE. Il Forum è un organismo di partecipazione a carattere elettivo, che si propone di avvicinare i giovani alle Istituzioni e le Istituzioni al mondo dei giovani. La partecipazione ha un rilievo particolare, in quanto intesa ad assicurare la consultazione dei giovani e promuovere la loro partecipazione alle decisioni che li riguardano, avendo dunque il compito di promuovere iniziative e progetti, monitorare i disagi esistenti, raccogliere le esigenze e le richieste della popolazione giovanile locale, raffrontarli con le esperienze e le iniziative degli altri forum comunali, nonché realizzare occasioni lavorative (qualora fosse possibile) e di svago in cui i giovani sono i protagonisti attivi poiché

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ideatori ed esecutori di tali momenti, nonché destinatari privilegiati delle azioni. Il Forum costituisce, quindi, un importante e valido strumento nelle mani dei giovani per inoltrare richieste alle amministrazioni (locali, provinciali e regionali), per abbattere quel muro di apatia e disinteresse verso la vita pubblica che caratterizza le nuove generazioni, per rendere il giovane costruttore attivo della propria comunità e del proprio futuro. E’ innegabile che il Forum di Caposele si sia fatto protagonista di valide idee e iniziative: La sfida ai disagi provocati dall’alcool attraverso una forte collaborazione con la Pubblica Assistenza di Caposele ed il Liceo “Francesco De Sanctis”. - Le proposte alla nuova Amministrazione comunale, formulate prima degli esiti elettorali, mirate esclusivamente al bene comune pensato dai giovani per i giovani. - Le due giornate teatrali, in collaborazione con il Teatro dell’Osso di

Lioni, che hanno visto una serata dedicata all’anniversario del Terremoto in Irpinia, attraverso la rappresentazione dello spettacolo “Il Fulmine nella Terra”, e la giornata dedicata alla legalità, tenutasi prima in mattinata alla scuole medie e poi in serata nel teatro comune con la spettacolo, sempre a cura del Teatro dell’Osso, “Ragazzi di Camorra”. - Serate di intrattenimento durante il periodo invernale nei vari locali di Caposele attraverso Cine Forum e il gioco a quiz “Dottor WHY.” - La visita ai Presepi, nel periodo natalizio, a San Gregorio Armeno, Napoli. - Collaborazione con Radio Lontra per la realizzazione de\lla “Festa della Musica”. Tanto è stato fatto e tanto faremo ancora… È giusto presentare gli organizzatori di tali iniziative: Coordinatore Caruso Giuseppe Vice Coordinatore Merola Alessio Tesoriere Ceres Emanuele Delegati al Coordinamento provinciale Iannuzzi Vincenzo Viscardi Giovanni

Giuseppe Caruso Il Coordinatore Componenti del Forum: Ciccone Piero, Nisivoccia Francesco, Rosania Donato Gerardo, Ceres Francesco, Rosania Francesco, Aiello Gerardo, Russomanno Maria, Donatiello Valeria, Colatrella Salvatore, Corona Gelsomina, Monteverde Rocco, Laura Sozio


Eventi

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Tre eventi importanti

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della centralità della persona umana e della solidarietà.La chiesa, attraverso le parole del Papa Francesco, sostiene il rinnovamento ed il cambiamento della società; lo stesso deve fare la politica che, invece, pensa molto a se stessa e poco agli altri. Questo suo egoismo ha finito con l’allontanare molta gente dalle urne divenendo, nel tempo, un fenomeno preoccupante di astensione dal voto. Nelle ultime elezioni municipali, in molte città, meno della metà degli elettori si è recato alle urne. Più chiari di così non si può essere: o le istituzioni e i partiti sono vicini ai cittadini o essi reagiscono con il rifiuto del voto che pure è un diritto fondamentale della democrazia.Si sono costituite e rafforzate caste e lobbies a discapito della maggioranza dei cittadini che, delusi ed irritati, manifestano così il loro scontento verso chi ha il dovere di intervenire per combatterle. Una società, in cui tutti sono uguali, con gli stessi diritti e doveri, ci renderebbe orgogliosi di essere italiani perché

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alla vita politica e quella locale la sentono a loro più vicina. E’ sicuramente un fenomeno positivo. Quello che però va evitato, e lo dico per la mia esperienza politica, è il settarismo ed il fanatismo. Ognuno di noi ha un cervello per pensare, per ragionare, per valutare e ponderare le proprie idee. Non è bello difendere con fanatismo situazioni in cui si sa bene di non essere dalla parte della ragione. La storia insegna: là dove c’è fanatismo si verificano le maggiori ingiustizie ed il popolo diventa una bestia impazzita. I giovani di Caposele si devono avvicinare alla politica per migliorare il livello del confronto dialettico. Chi governa deve essere controllato dal popolo che lo ha eletto: quando l’amministratore fa bene il proprio lavoro deve ricevere il plauso dalla gente, quando sbaglia deve essere biasimato, anche da quella parte politica che lo ha eletto. Solo così la società può migliorare. La politica, infine, non può che esistere se non nei partiti politici. Quindi più giovani nei partiti.

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NOTE SULLA CRISI ITALIANA

a crisi che stiamo attraversando è grave, non solo perché mina il nostro sistema economico ma anche quello sociale. La mancanza di lavoro e la conseguente povertà che avanza, infatti, sconvolgono gli equilibri e le certezze, spesso costruiti con i sacrifici di una vita e generano i presupposti di gesti inconsulti ed estremi. Molti, troppi cedono allo sconforto di una esistenza fatta di stenti e priva di prospettive e scelgono addirittura la morte come soluzione finale ai loro problemi.Appare, in modo evidente, che il declino economico e sociale in corso produce conseguenze disastrose e va, quindi, fermato con tempestivi ed opportuni interventi istituzionali. L’impegno più urgente è quello di ridare impulso all’occupazione da cui dipende la sicurezza del vivere presente e la speranza del futuro e di contrastare, con forza, il malaffare, la corruzione e la speculazione che sono i nemici

Europea è stata più bella ed interessante di quella dell’anno scorso, la prossima deve essere ancora più importante, deve coinvolgere ancora più giovani, deve salire ancora di più il livello musicale. Un grande plauso agli organizzatori. Per chiudere questo mio intervento, faccio un breve passaggio sugli altri due eventi: le elezioni politiche e le elezioni amministrative. Le elezioni politiche hanno scontato quello che è stato un fenomeno nazionale: il successo del Movimento 5 Stelle, anche se a Caposele è stato abbastanza contenuto. A mio parere questo sta a significare che i cittadini sono stanchi della politica così come oggi viene percepita. Sul punto andrebbe fatto un approfondimento che non può essere certamente affrontato in queste poche righe. Le elezioni amministrative, invece, hanno assunto un significato diverso, vi è stata una grande partecipazione popolare ed in particolare dei giovani. Questo cosa sta a significare? Che i giovani vogliono partecipare

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quale unico appuntamento della provincia di Avellino e uno fra i pochi in Campania. Bisogna veramente dire grazie a tutti gli organizzatori, principalmente per il significato sociale della manifestazione. Dico questo perchè Caposele, da qualche tempo, a mio modesto parere, sta dimostrando di avere imboccato la strada giusta sul tema dell’impegno sociale. Non va sottaciuto che Caposele, tempo addietro era, purtroppo, spesso segnalato sulla cronaca provinciale più per i suoi casi di droga che per buone iniziative sociali e culturali. Oggi è cambiato il registro, finalmente Caposele è salito agli onori della cronaca per queste belle iniziative culturali. Io che opero spesso fuori dal contesto locale ho potuto constatare di persona il diverso giudizio che si ha di Caposele da persone esterne al nostro comune e me ne compiaccio. Questo sta a significare che spesso non servono assemblee o convegni su tematiche sociali scottanti, quali per esempio il degrado sociale e giovanile per fenomeni di droga o altro, ma fa molto di più l’impegno sociale diretto. Chi si è impegnato e continua ad impegnarsi per i giovani per stimolarli a partecipare a questi eventi rende un servizio prezioso all’intera collettività locale. Quest’anno la Festa della Musica

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L’anno 2013 fino a questo momento, a Caposele, è stato segnato da tre eventi importanti: le elezioni politiche di febbraio, le elezioni amministrative di maggio e la Festa della Musica Europea di giugno. Partiamo dall’evento che ritengo più importante: l’ampio successo della Festa della Musica Europea al “Lontra Park”. L’appuntamento di quest’anno ha seguito quello dell’anno scorso. Può ritenersi, oramai, un appuntamento annuale che vede coinvolti i giovani di Caposele. L’iniziativa è partita dall’Associazione Radio Lontra e ha coinvolto il Forum dei Giovani di Caposele, l’Associazione Luciano Grasso, la Proloco, il gruppo Silaris e con il patrocinio del Comune di Caposele. Tanti giovani coinvolti: tutti disposti a dare il loro contributo sia in termini di idee che in termini di contributo materiale; tutto per un grande obiettivo: favorire la conoscenza delle realtà artistiche musicali, far partecipare intere collettività, sia in maniera diretta, attraverso esibizioni musicali, sia in maniera indiretta, con l’ascolto della musica come interscambio culturale. L’evento è eccezionale perchè nasce da un contesto di dimensioni europee (nel giorno del solstizio d’estate – 21 giugno – in tutta Europa si svolgono concerti musicali), ma vede Caposele

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di Giuseppe Grasso

figli di un paese giusto e porterebbe a compimento l’identità nazionale tanto cara al nostro presidente Napolitano. La breve stagione del “governo tecnico” ha accentuato le differenze tra ricchi e poveri ed accresciuta la disoccupazione. Fallito questo tentativo, è tempo che la politica, con un comportamento diverso, recuperi la fiducia degli elettori e dia al paese un buon governo che tenga conto dei bisogni dei più deboli ed apra la strada alla crescita ed allo sviluppo. Agli italiani, ora, interessa essere guidati fuori dal guado in cui sono finiti e non vogliono, certo, che il ”malato” muoia mentre i “medici” litigano sulla cura da seguire per salvarlo. Basta indugi, intrighi e bisticci, occorre intervenire opportunamente altrimenti la nave affonda e con essa tutti gli occupanti. A Caposele, nelle ultime elezioni, il dott. Farina, a cui va il mio augurio, ha prevalso sul dott. Cione: dimostri ora di aver meritato il consenso di tanti, impegnandosi a fondo e gestendo, in prima persona, la cosa pubblica con trasparenza, imparzialità ed aggiungo, con umiltà. Le prime avvisaglie non sono , però, incor-

di Rodolfo Cozzarelli aggianti; già spuntano, infatti, i primi contrasti in consiglio comunale dove la minoranza, a cui va il mio incoraggiamento, si sente prevaricata nello svolgimento del suo ruolo istituzionale. Pochi minuti di tempo adisposizione per esprimere le proprie idee e considerazioni, su argomenti che riguardano l’intera comunità, non possono bastare a svolgere il compito che la legge le consente e una parte consistente della popolazione le ha assegnato. Lo scontro, ad ogni costo, è solo distruttivo. Un clima liberale e democratico, conviene a tutti perché agevola il compito di entrambe le rappresentanze e facilita la ricerca di soluzioni più confacenti all’intera cittadinanza.

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Recensioni

Che Tipo di Turismo vogliamo?

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anni, ma per valorizzarle, attraverso una presenza turistica guidata da una persona o da un operatore turistico, che spieghi a queste persone tutte le cose che riguarda la vendemmia, da come si mancina l’uva fino a come si imbottiglia il vino e, inoltre a questo, le cantine devono essere valorizzate, perchè sono un patrimonio storico per Caposele, e attraverso filmanti e documentari, raccontare la storia antica e tutto quello che è successo nel passato in questa zona che, era luogo di culto religioso per la presenza della chiesa della Madonna della Sanità, prima di trasferirsi nell’attuale destinazione. Oltre a questo, dobbiamo potenziare, l’informazione è la pubblicità: non solo attraverso i manifesti, le cartoline e internet per farci conoscere come paese, ma bisogna girare un film a Caposele, da proiettare, poi, nel cinema. In conclusione, come tutti sanno, Caposele è un paese turistico a tutti gli effetti e invidiabile aj paesi vicini, grazie alla presenza del Santuario di San Gerardo, alle sorgenti del Sele e, negli ultimi anni, si è aggiunto il museo di Leonardo. Se vogliamo crescere come paese, dobbiamo potenziare il turismo che è una grande risorsa economica, e tutto ciò che ruota intomo al turismo, creando occupazione, benessere e sviluppo; per fare questo bisogna che ognuno faccia la propria parte: il comune, la proloco, le associazioni e gli operatori turistici, per far si che Caposele possa crescere e competere con le altre realtà turistiche, basta una buona volontà di tutti e anche noi diventeremo una grande realtà turistica.

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facendo una bella pubblicità al nostro paese quando tornano nelle loro case. Per quanto riguarda Caposele, ci vogliono altre idee, se vogliamo potenziare e aumentare la presenza di persone che scendono da Materdomini per andare a Caposele e farli rimanere per tutta la giornata. Oltre al museo di Leonardo e il museo delle acque, bisogna costruire aeree di pic-nic e bar in via Aldo Moro, dove la gente quando scende da Materdomini, prima di arrivare a Caposele, può fermarsi in un posto per rinfrescarsi e riposarsi, lontano dal luogo affollato delle strade di Materdomini. Se fosse per me, nella zona Tredogge, allestirei il museo delle acque all’aperto, dove le persone possono visitare e ammirare le sorgenti del Sele, come se fossero in mezzo al fiume e con una passerella, farli camminare sull’acqua, senza mai toccarla, fino ad arrivare al museo di Leonardo, facendoli passare per la zona cantiere, dove oggi ci sono i capannoni inquinanti di proprietà dell’AQP. Oltre al museo delle acque e di Leonardo, farei qualcosa per sviluppare la zona Saure, facendola diventare una meta turistica vera e propria, sfruttando le cantine come luogo da poter visitare, soprattutto nel mese dedicato alla vendemmia, non per cantare o per ballare, come è stato fatto negli scorsi

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svago oppure a scopo istruttivo. Oggi, nel mondo globalizzato, le persone scelgono le mete turistiche attraverso internet, attraverso la pubblicità, oppure con altri mezzi di comunicazione, il turista, attraverso le informazioni ricevute, può’ scegliere la località turistica anche in base alle esigenze ambientali, alla qualità dei servizi, i prodotti tipici locali e, in base alle esigenze economiche e altro. Se vogliamo crescere come paese e come attività turistica, prima dobbiamo chiederci che tipo di turismo vogliamo per la comunità come la nostra, vogliamo il turismo mordi e fuggi come è stato fino a oggi oppure il turismo permanente dove le persone possono rimanere qui per una settimana oppure 15 giorni. Secondo me noi dobbiamo cominciare a sviluppare il turismo permanente, ma per fare questo bisogna allargare l’attività turistica, non basta più la presenza del museo di Leonardo o il museo delle acque. A queste persone dobbiamo offrire di più. E qui ci vogliono idee e progetti nuovi; innanzitutto bisogna costruire parcheggi fuori dal centro abitato di Materdomini, perché non è giusto che i pullman debbano passare in mezzo alle persone che passeggiano, per la strada per andare a parcheggiare nel parcheggio del santuario; bisogna costruire un grande parcheggio in località fornaci, per pullman e intomo a questa struttura si costruisce un servizio igienico, servizio alimentare e un distributore di benzina, poi ci deve essere sempre un servizio navetta chiamato trenino per accompagnare le persone al centro abitato di Materdomini, evitando il traffico di pullman e automobili in Corso Sant’Alfonso. Oltre a questo, a Materdomini, vanno potenziati i servizi di centro permanente, oltre ai ristoranti e bar ci vuole una casa o un locale dove le persone possono mangiare il panino al riparo dal freddo e dalla pioggia con dovuti servizi igienici. Per una famiglia o un gruppo di persone che vogliono rimanere a lungo in questo paese, che non vogliono alloggiare nel ristorante, il comune deve dare a queste persone la possibilità di un alloggio prefabbricato vacante ubicato alle Dace. Così facendo, questo gruppo di persone oltre a visitare il santuario e le sorgenti del Sele, possono avere anche la possibilità di fare shopping sia Caposele e sìa a Materdomini, portando beneficio economico al nostro paese, soprattutto al settore alimentare e manifatturiero e

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nnanzitutto dobbiamo sapere che tipo di turismo vogliamo a Caposele. In ogni città o piccoli, grandi paesi del mondo c’è un turismo diverso: -turismo religioso -turismo culturale -turismo ambientale -turismo sportivo e tanti altri. Noi a Caposele abbiamo la fortuna di avere due realtà turistiche: quello religioso, dedicato al Santuario di San Gerardo a Materdomini e quello ambientale, cioè le sorgenti del Sele e tutto quello che ruota intomo all’acqua e al fiume Sele, Negli anni passati, in questo paese, abbiamo assistito alla crescita e allo sviluppo turistico di Materdomini, grazie alla presenza del santuario, che porta a Materdomini, ogni anno, migliaia di persone che provengono da tante regioni italiane ma, il tutto, ruotava intomo al Santuario di Materdomini, cioè la visita al santuario, la passeggiata sulle strade di Materdomini ad osservare gli oggetti dei ricordi del santo oppure i prodotti tipici locali, in Via del santuario e Corso Sant’Alfonso, e la degustazione di piatti tipici in uno dei ristoranti di Materdomini, poi di sera il ritomo a casa. Abbiamo avuto anche la presenza di alcune squadre di calcio che vengono in ritiro precampionato alloggiavano qui a Materdomini e si allenavano al campo sportivo palmenta, ma tutto finiva qui. Quindi, abbiamo assistito, ad un turismo mordi e fuggi. Da un annetto, le cose sono migliorate perché si è iniziato a sviluppare una meta turistica anche a Caposele. Con l’ausilio del trenino che fece contento pure a mamma e a me quando siamo saliti per Materdomini senza prendere la macchina nella scorsa estate, grazie al trenino le persone hanno potuto scendere a Caposele per poter visitare le sorgenti, il museo delle acque e di Leonardo, Piazza Sanità ,Tredogge, Corso Europa e la Chiesa San Lorenzo Martire, accompagnate da guide turistiche preparate, cosa che negli anni precedenti non era mai accaduto. Tutto questo è stato possibile grazie all’attuale amministrazione comunale che ha saputo trovare le idee giuste nonostante qualche critica e dissenso da parte di alcune persone. Nel vocabolario Zanichelli la parola turismo significa: attività consistente nel fare gite, escursioni, viaggi, per

di Giuseppe Casale

Michele Miele, addetto stampa per l'evento "Riflessi di Genio"

Il gruppo delle guide e dei collaboratori del SIMU (Sistema Museale Locale) di Caposele


Sempre nei nostri pensieri

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egli ha considerato da subito sua. Ma il ricordo più forte che ho di lui è uno di quelli che permettono di andare oltre la scorza del professore, del suo ruolo professionale e di cogliere la dimensione umana e affettiva che gli permetteva di obbedire a particolari valori di correttezza, umiltà e sincerità anche in situazioni difficili. Il suo cuore, purtroppo, ha smesso di battere. Che brutta notizia per tutti! Che grave perdita per la sua famiglia! Non solo l’intero paese di Caposele ha pianto incredulo e sgomento la prematura scomparsa di Pietro, hanno pianto altresì tanti colleghi, alunni e amici di paesi viciniori. Intanto, quando il Datore della vita dice “ basta”, certamente per chi crede, al fine di una collocazione migliore nell’eternità, si è soliti dire: fiat voluntas Dei- quasi a volerci imporre una sorta di rassegnazione come se Dio avesse un determinato progetto per ciascuno di noi. Ma è molto doloroso pensare che questi cari amici non ci sono più. Ci piace credere che siano in un luogo accogliente dove chi non appartiene più a questa terra cammina e riflette aiutato dalla voce dei suoi cari. Quando i veri amici se ne vanno, tutti dicono che erano i migliori. Non voglio ribadire questo trito luogo comune. Gerardo e Pietro se ne avrebbero a male perché so per certo che essi preferivano essere considerati soltanto persone comuni. Sono stati insegnanti eccezionali che hanno avuto a cuore il loro mestiere, che hanno esaltato le peculiarità e i talenti degli alunni, che, anche quando li hanno sgridati, ne hanno conservato in cuore e nelle intenzioni l’affetto più profondo. Purtroppo è nel destino umano la separazione, ma tutti sappiamo quanto sia lacerante. Gerardo e Pietro, padri affabili, mariti affettuosi, docenti preparati, ci apparivano inossidabili ed invincibili.

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La sola certezza che mi resta di tanti ricordi è la ricchezza di dignità e di enorme sensibilità di questi due docenti. Gerardo, professore di elettronica, dall’aspetto riservato, chiuso, tanto da essere talvolta temuto dai suoi allievi, tuttavia uomo dalla profonda sensibilità e umanità e padrone di una ineguagliabile cultura. Di Gerardo abbiamo conosciuto l’amore verso la sua terra e verso i deboli, l’aspirazione a servire l’umanità che soffre, la bontà e la tolleranza nel rispettare le opinioni degli altri, il culto dell’amicizia, la forza necessaria ad affrontare la sofferenza e la luce della fede attraverso il suo stile di vita e tramite i suoi scritti, tra i quali: Terra di Caposele e Semplici pensieri di un uomo in cerca di Dio. Si resta colpiti dalla moltitudine dei temi trattati che confluiscono tutti in un percorso di introspezione intrapreso fin da giovanissimo, in cui si fondono pensieri puliti di verità senza tempo, anche le più dure e gravi della vita. Gerardo, l’amico di tutti, se n’è andato in punta di piedi come è sempre vissuto, discreto, silenzioso, sereno, sempre elegante anche nel bel vestito dell’ultimo viaggio. Pietro, docente di chimica, ci lascia il suo entusiasmo per la vita e per la scuola, l’umiltà e la conoscenza per poter adempiere al meglio il suo lavoro e, soprattutto, il forte amore per la sua famiglia. Di Pietro ricordo il suo gesto consueto, quale l’affacciarsi improvviso sulla soglia della presidenza per chiedere il permesso di sottoporre alla mia attenzione un nuovo metodo di insegnare quell’ informatica che per me era sempre un tabù. Aveva la straordinaria serena capacità di aggregare tutto il personale scolastico, persino vezzeggiando i più riottosi con una sana e simpatica ironia. E’ stato un punto di riferimento per il Vanvitelli per la sua generosità e la disponibilità fuori dal comune. In questo modo mi piace ricordare Pietro, persona equilibrata, gentile, cordiale, che ha lasciato un robusto tratto della sua presenza in una comunità scolastica che lo ha stimato e che

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Non ho nascosto la profonda commozione quando Gerardo Ilaria mi ha comunicato telefonicamente l’improvvisa e inaspettata dipartita di Pietro Spatola, mio grande amico e valido docente del Vanvitelli di Lioni, diretto per oltre dieci anni dalla scrivente. La stessa commozione che ho provato per un altro caro e generoso professore scomparso qualche anno fa, Gerardo Monteverde, ambedue di Caposele. Un tumulto di emozioni e di amarezza oggi mi assale nel pensare di non aver potuto presenziare ai funerali di entrambi per motivi familiari. Ora che sono in pensione e che questi amici non ci sono più, mi passano davanti tante scene delle quali sono stati protagonisti, scene che restano scolpite nella memoria come inchiostro indelebile. Si affollano ricordi, immagini, storie vissute insieme nella scuola e fuori. Sono immagini e ricordi incancellabili che non si possono dimenticare né tacere perché servono a diffondere quel messaggio di onestà intellettuale, di umanità, di lealtà, di impegno sociale e culturale che fa crescere la fiducia dei giovani nella scuola. Dal lontano 1967, anno dell’accorpamento degli Istituti Professionale e Tecnico di Lioni, è bastato scambiarsi il saluto, ascoltare le loro opinioni, constatarne la serietà di intenti, la disponibilità e la professionalità in campo didattico perché scattasse subito quella reciproca stima mai disgiunta da sincero affetto. Dal giorno in cui sono stata dirigente scolastica anche dell’Istituto Professionale un’immagine più di tante altre è rimasta impressa nella mia memoria con forza, superando il decadimento a cui i ricordi sono obbligati: quel modo unico di agire da galantuomo di Gerardo e quel donarsi agli altri sempre sorridendo, senza obiettivi definiti, se non nell’interesse degli alunni, di Pietro. Porto nel cuore un album di ricordi che sfoglio soprattutto quando continuo a leggere nella rubrica del mio cellulare i nomi dei professori a me vicini come leali collaboratori.

di Dora Garofalo

Ma la realtà puntualmente ci ha smentito. In tutto questo, però, non c’è una logica che riesce a convincerci e ad esorcizzare il dolore. E riaffiorano le immagini di tempi non troppo lontani, un caleidoscopio di un passato che diventa memoria perché i morti hanno sempre qualcosa di profondo e di bello da far ricordare e da stimolare le nostre speranze. Gerardo e Pietro lasciano un grande vuoto nei nostri cuori. La morte è un avvenimento drammatico, misterioso, troppo temuto e troppo poco accettato perché lo si possa affrontare e risolvere con uno scritto di due righe. Ma queste poche righe vogliono dire che essi non hanno meritato un pensiero solo adesso, bensì che li abbiamo stimati da sempre perché hanno saputo trasmettere cultura, amicizia, energia e amore per la vita. Riesce difficile mettere insieme immagini e ricordi e tirare le somme di tante belle esperienze condivise. Si affacciano alla mente soltanto poche spontanee riflessioni, sensazioni e pensieri che nascono dal profondo del cuore, prima ancora che da un atteggiamento dovuto. Sappiamo che di fronte alla morte non c’è lacrima che tenga e che le parole sono ben poca cosa per lenire il dolore dei familiari, ma siano queste poche parole l’espressione più sentita del sincero e profondo cordoglio di chi li ha conosciuti.

http://issuu.com/lasorgente

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Pensieri

Da Face book Gli allievi del LiceoScientifico IL RICORDO DEL PROFESSORE SPATOLA

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Ancora ora non riesco a crederci, non trovo le parole per esprimere il mio dolore. I tuoi esperimenti, i tuoi sorrisi, le tue battute, le tue canzoni: mi mancheranno! Grazie di tutto Pietro. Salvatore Conforti

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Grazie Prof. per tutto quello che avete fatto per la nosrta piccola famiglia, Il LICEO.. Avremo sempre un bel ricordo di voi.. Vi dico ARRIVEDERCI e non addio, perche' un giorni vi verremo a cercare per sentire ancora una volta una spiegazione alla Pietro Spatola.. ♥ Carmela Cuozzo

Il 4 in chimica, il "ma chi si?!?", i compiti in classe "rubati", le ore in aula informatica, le domande della terza prova alla maturità, i nostri litigi, la tua allegria, i tuoi sorrisi... Caro Prof, quanti ricordi! RIP Giuseppina Monteverde

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Ti do del tu, perché tra noi ci davamo sempre del tu, eri un po' diverso dagli altri, si sa. Ma cosa hai combinato su questa home di fb oggi? Tutti col cuore che piange stasera, un pezzo di noi se ne va per sempre. Chi non ti ha mai avuto come professore non può capire, non potrà mai capire, era un rapporto totalmente diverso da tutti gli altri. Certo che è proprio strana la vita, il Prof Spatola che se ne va, ancora non realizzo. Ancora mi sembra uno scherzo, ancora non mi va di crederci. Il prof Spatola, il Prof guascone per eccellenza, io ho avuto questa fortuna di averti per diversi anni e ne andrò fiero per sempre, anche se mi avevi portato con 4 fino al primo quadrimestre dell'ultimo anno di liceo, me lo meritavo dai, mettiamola così :) Ciao IMMENSO PROF, A RINCONTRARCI. Da oggi sarò un po' più triste. Giulio Farina

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Sabrina Sozio Questa sera sono tante le foto che vi ritraggono sorridente e altrettant sono i ricordi che ci fanno sorridere,caro Prof; ricordo ancora qn qualche anno fa siete entrato in classe, avete fatto l'appello e dopo aver finito, mi avete chiesto: "Sozio ma perche' tu ti chiami Sabrina?? E' nu nom accussi strano, nun ti putien chiama cumm a nonnta!!"

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Ti ricorderemo come il NOSTRO prof. Non dimenticheremo tutti gli esperimenti, quelli riusciti e quelli no, le storie e le barzellette. Non scorderemo gli anni passati insieme, le discussioni, le interrogazioni. L'impegno che mettevi per migliorare la nostra scuola, gli sforzi che hai fatto per far entrare nelle nostre teste quadre un po di chimica. Non scorderemo niente di ciò che sei stato e di ciò che per sempre sarai nei nostri cuori: il NOSTRO amico prof, il grande professore Spatola. Addio

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Ciao Pietro, in questo giorno funesto voglio rinnovarti la mia stima ed ammirazione, per la tua professionalità, per la tua capacità di sintesi, ci mancherai, personalmente ti ricorderò sempre per il tuo stile sobrio distaccato ma incisivo, grazie per tutto quello che ci hai dato. Era difficile incontrare un professore come te, che metteva gli alunni prima di tutto, che riusciva a tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Continua ad indicarci la retta via da lassù, riposa in pace. Ti alzi e pensi "Cazzo e che bella giornata!", incontri le tue amiche di sempre scherzi e ridi così senza un perché... sei solo felice! poi ti ritrovi insieme a piangere. questa volta un perché C'è... eccome! sei un Mito PROF. lo sei stato e lo rimarrai! 6 CO2 + 6 H2O → C6H12O6 + 6 O2 Questa è la formula della fotosintesi. La stessa formula che ci ripetevi all'infinito... Caro Professore Spatola, chissà se ora potrà capire quale sarà la formula della vita, se esiste una formula per risolvere questo grande enigma...Perchè ora non potremo più vederti in laboratorio sorridere e osservarci, scrutarci dentro? La sua morte ha stuprato la nostra serenità, l'allegria della fine della scuola... Il bosco dove aspettavamo l'allegro pranzo di fine anno si è mutato nel bosco del silenzio, del silenzio che urlava tutto il nostro dolore...Quanto è brutto vedere la morte negli occhi degli amici! Vo r re i t a n t o r i s p o n d e re o r a all'affermazione che mi detto..."Fungarò, ora siamo liberi!"... Non so cosa rispondere... Franco Cibellis

Rabbia, odio, tristezza, dolore, vuoto, malinconia... è ciò che sto provando! è impressionante come si possa rimanere spiazzati da una notizia del genere! Prof ve ne siete andato tutto d'un tratto! Ma il vostro ricordo resterà sempre vivo nei nostri cuori! Clelia Conforti Ebz "Non piangere…fai quello che faceva e continuerà vivendo in te." _ Di Ernesto Che Guevara. Ed è così, che ricordo il caro professore Pietro Spatola. Lo ricordo con una citazione, che non renderà mai giustizia al mio pensiero. Lo ricordo pensando al suo sorriso e sorrido anch'io, in tuo onore sorrido e non piango. Grazie per tutto quel che ci ha donato proff.! Grazie! Vittorio Nesta Addio prof,non mi dimenticherò mai di te ♥ Gerardo Nisi

Ma chi siamo noi....non possiamo scegliere se vivere o meno. ...siamo solo delle briciole rispetto alla brutalità della vita. ....SEI UN GRANDE PROF....RIP Martina Melillo Più ci penso e più non mi rendo conto di ciò che è successo.. è strano pensare che non ti vedremo più nel cercare di far riuscire i tuoi esperimenti, è strano pensare che sarai soltanto un ricordo. Ci mancherai prof! Ci mancherà il tuo sorriso, ci mancheranno le tue battute originali, le tue approssimazioni e sopratutto i tuoi esperimenti mai riusciti.. ♥ un abbraccio!


Amici che scompaiono

In ricordo dell’amico gemello Pietro

IN RICORDO DI DUE CARI AMICI

nel giorno del compleanno di mio padre e ad un anno dalla firma della convenzione Farina (Caposele-AQP)

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fosse capace di radunare le donne che dovevano cucinare per la sagra, di come le motivasse e le tenesse allegre, mentre Emidio dal canto suo sin dal mattino si preoccupava dell’organizzazione della sagra stessa, con tutta l’esperienza di una vita donata alla nostra Pro Loco ed al suo paese. Oggi la Pro Loco è cresciuta, affrontando anche momenti difficili, grazie a donne e uomini come Gerardina e Emidio. Questa primavera guardando i ragazzi, che con tanto impegno in questi ultimi mesi hanno saputo creare eventi importanti, mi sono ritrovato a pensare a questi due cari amici e a come sarebbero stati felici e orgogliosi di vedere tanto entusiasmo culminare in un risultato prestigioso, come l’esposizione di un dipinto originale di Leonardo. Oggi è con affetto e gratitudine che mi ritrovo a pensare a loro e mi auguro che il loro impegno, il loro amore per Caposele possano essere da guida per i nostri giovani perché nuove sfide e nuovi traguardi ci attendono. Un grazie immenso a Gerardina ed Emidio.

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ome succede da un po’ di tempo, puntuale è arrivato l’invito del direttore a scrivere per il giornale e a tale invito ho sentito il bisogno di mettere per iscritto un saluto a due persone apparentemente diverse ma in realtà molto simili. Due amici che mi hanno accompagnato per tutto il periodo di impegno nella Pro Loco, e che oggi non sono più tra noi: Emidio e Gerardina. Sarebbe facile cadere nella retorica e ricordare il loro impegno nella Pro Loco. Voglio ricordare, invece, la loro personalità, la loro umanità, la grande voglia di fare per il proprio paese. Prima di iniziare il mio impegno in Pro Loco non conoscevo bene né Emidio né Gerardina, da Emidio mi dividevano qualche anno di differenza, mentre Gerardina era stata per me sempre la mamma amorevole di Giuseppe. È cominciata così, in modo spontaneo, un’amicizia che è andata crescendo giorno dopo giorno, impegno dopo impegno, difficoltà dopo difficoltà. Quante volte abbiamo letto o sentito dire che il vero amico lo si vede nel momento del bisogno e io ho avuto la fortuna di trovarne due di veri amici. Non c’è un metro per misurare l’amicizia, ci si può conoscere da tanto e non riuscire ad essere veri amici oppure da poco e riuscire subito a comprendersi. Posso affermare che sia Gerardina che Emidio erano due persone che avevano un grande dono quello di darsi agli altri in modo spontaneo, incondizionato senza mai chiedere nulla in cambio, come solo le persone buone sanno fare. Due personalità diverse. Emidio burbero e dal temperamento sanguigno, ancora oggi ricordo le sue discussioni, più che animate, davanti alla Pro Loco. Gerardina, invece, sempre sorridente e dalla parola dolce, come solo una madre sa fare, sempre pronta nel darti conforto. Eppure persone simili. Figli della stessa terra, entrambi forgiati e temprati dalle difficoltà che la vita ha loro riservato, senza mai arrendersi. Entrambi hanno amato sempre di più il nostro paese, e lo hanno fatto in modo quasi viscerale, senza mai trascurare i loro cari. Ho avuto la fortuna di averli al mio fianco negli anni della mia presidenza, i loro consigli sono stati per me preziosi, ma più di tutto la loro voglia di fare, il non volersi arrendere alle difficoltà mi sono stati da sprono. Non c’è stato evento in cui non abbiano fatto capolino, fosse pure per un semplice saluto, come a dirmi io ci sono, ed io sapevo che loro c’erano. Ricordo della perizia con cui in poco tempo Gerardina

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di Raffaele Russomanno

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sempre quello che pensava anche a costo di far male ed io lo apprezzavo proprio per questo. Era ed è rimasto la mia coscienza, ed io cercherò di onorare la sua memoria comportandomi con coscienza così come lui faceva sempre e comunque. Pietro sapeva ridere, sorridere e scherzare, ma era il primo ad accorrere in caso di bisogno e di aiuto fisico, morale, psicologico ed intellettuale. Non dovevi neanche chiederglielo; Pietro c’era sempre e comunque ed era sempre il primo in tutte le occasioni. Aveva il senso del dovere e la giusta considerazione del dovuto; insomma era un uomo buono e giusto. Come non ricordare i giochi di infanzia alla Sanità, la sua esperienza di macellaio al posto del padre, qualche viaggio notturno a Genova dove si è laureato, la sua passione per la fotografia e la camera oscura alla Portella dove ha stampato centinaia di foto della nostra avventura in Francia, alla quale non ha partecipato, ma alla quale ha contrbuito in maniera essenziale, consentendoci di dividerci, a peso, un enorme quantitativo di foto in 5 parti uguali , come ogni altra cosa. Pietro era sempre presente nei momenti importanti, ma non appariva mai per mettersi in mostra. Lavorava dietro le quinte, dietro la macchina fotografica o la videocamera e il computer. Preparava e preveniva le situazioni, e non riesco a spiegarmi come mai non sia riuscito a prevenire e prevedere la sua improvvisa e mortale malattia, forse a questo punto inevitabile. Perché Pietro, a tutti , dava la sensazione e la certezza di essere il più forte e per certi versi invincibile sia fisicamente che psicologicamente. Era un contenitore unico ed inesauribile, ma pieno di contenuti e di valori a volte a noi sconosciuti. Forse aveva dei segreti e dei vissuti che non conosciamo a fondo, ma era ed é stato sempre un signore, un professionista, un lavoratore, un consigliere unico e franco che ci manca a tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di condividere con lui parte della sua vita e del suo vissuto. Ma ci piace ricordarlo in mezzo a tutti noi con il suo bel sorriso quasi ironico e beffardo e, come dice Gerardo, la Colonia è sempre formata da 6 amici-compagni, anche adesso che Pietro e Giuseppe non sono più con noi su questa terra di lacrime. Ci piace ricordarti così come sei stato in mezzo a noi e alla tua famiglia, a scuola come in campagna. Hai sempre dedicato tanto tempo agli altri; sembrava non avessi bisogno mai dell’aiuto di noi altri. Ora prenditi tutto il tempo che vuoi e stai sereno perché tutti noi che ti abbiamo conosciuto conserviamo il tuo sorriso e te stesso. Ciao Pie’........

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Non e’ un caso che mi trovo a scrivere queste poche righe proprio questa mattina del 6 luglio 2013 alle 5, 30 del mattino, proprio nel giorno del genetliaco di mio padre e ad un anno dalla firma della convenzionetruffa a Caposele tra il sindaco Farina e il presidente Vendola (Aqp=Regione Puglia). Ho aspettato quasi un mese per cercare di mettere nero su bianco quello che ho vissuto prima e dopo quel maledetto mezzogiorno dell’ 8 giugno 2013, quando ho avuto l’infausta notizia della morte del mio amico gemello Pietro da una concitata telefonata di Nino. Io e Pietro siamo nati entrambi il 6 marzo del 1955 nella mattinata, a distanza di due ore circa uno dall’altro, per cui ci siamo considerati fratelli gemelli, cosi’ come, tra l’altro lo siamo anche con gli altri amici della Colonia che e’ il nome della nostra storica compagnia. Pietro come Giuseppe, cosi’ come Gerardo, Nino e Vito, sono per me come per tutti noi, non solo amici fraterni, ma sempre compagni di vita nel bene e nel male, senza vincoli di appartenenza, ma legati da una amicizia particolare ed indissolubile, difficile da definire, ma cocente da vivere e sopravvivere. Non accettiamo ancora la morte di Bianco, ma soprattutto non ci rendiamo conto della improvvisa ed inaspettata tragedia che ci ha colpito con la morte fulminea di Pietro, perché lo ritenevamo invincibile e sano come un pesce, e forse lo era, ma il suo destino ha voluto portarcelo via a tutti noi. Il dolore più forte è soprattutto per la moglie amica Rosaria, le figle Raffaela e Francesca, il fratello Silvio e le sorelle Antonietta, Carmelina e Angioletta, ma, consentitemi di dire che, è anche del nostro caro amico Gerardo Fabio, che è stato l’amico soccorritore di Pietro e che in questa occasione si è dimostrato un leone, richiamato dal grido di aiuto dell’ amico prossimo alla sua imminente e non prevedibile morte improvvisa. Caro Gerardo hai fatto più di quello che potevi e dovevi fare, e non ti devi rammaricare di non aver potuto salvare Pietro, perché anche un medico come me, o più bravo di me in ambiente ospedaliero avrebbe potuto mantenere in vita il nostro amico-compagno-fratello. Sono e siamo orgogliosi di quello che hai fatto! Non potevi fare di più e meglio! Ti devi e ci dobbiamo tutti rassegnare che per Pietro la strada era segnata e non si poteva derogare. Ma a questo punto, consentitemi di ricordare il Pietro che ci vogliamo e ci dobbiamo non dimenticare. Pietro è stato un figlio, un amico, un fratello, uno studente, uno sportivo atleta,un professore, un educatore, un marito e un padre, modello per tutti noi e per tanti che noi neanche immaginiamo. Pietro aveva forza di volontà, carattere e determinazione, metodo e costanza. Diceva

Li, 06.07.2013 Antonio Cione capo della Colonia

Emidio Alagia

Gerardina Cione

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tavamo per andare in macchina per la stampa de La Sorgente, quando è pervenuto in redazione il libro di Eugenio Russomanno dal titolo “I GRANDI PAPI”. Ci limitiamo a darne l’annuncio non potendo, per mancanza del tempo necessario, redigere una recensione. Ci piace però riportare quanto afferma Rio Cammilleri nel suo invito alla lettura, riportato nella prefazione: …poiché “la maledizione degli uomini è che essi dimenticano”, ben venga la presente carrellata di vicari di Cristo. Essa ci ricorderà che apparteniamo ad una realtà, la Chiesa, che tutti i tiranni di questo mondo, da Nerone in avanti, hanno provato a cancellare. Sono spariti loro, e di molti di essi nessuno sa nemmeno che sono esistiti. La Chiesa. Invece, è sempre qui, tra noi, e c’è sempre un papa che predica, esorta, insegna, benedice. Basterebbe solo questa prova a testimoniare che quanto diceva Cristo è vero.

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Un gruppo di accanite tifose del "Cuore"

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Gerardina Cione, sempre protagonista degli eventi caposelesi, soprattutto riferiti alla tradizione popolare

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I GRANDI PAPI di Eugenio Russomanno

RICORDI E RIFLESSIONI

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Dal libretto di poesie di Fabrizio Di Sacco riportiamo a firma dell’autore, la prefazione che in poche righe riassume in modo efficace l’esigenza di esternare in versi una sensazione, uno stato d’animo, un sentimento. Riflessioni e ricordi è una raccolta di componimenti in versi che tratta di argomenti vari ispirati dall’amore, dai rimpianti, dalla malinconia. Leggere le poesie di Fabrizio Di Sacco è un godimento dello spirito che, come la brezza di mare fa giungere “una ritmata risacca,/ che è bello ascoltare/ perché è nenia/ che l’animo rilassa e dolcemente lenisce/ degli uomini le pene.” La poesia è dovunque intorno a noi. Importante è, in primis, coglierne la presenza e, più importante ancora, è saperla poi tradurre in versi così come ognuno la percepisce, secondo la propria esperienza, sensibilità, cultura, personalità. Scrivere versi è un modo e un’esigenza di esternare un sentimento, una sensazione, uno stato d’animo, che nascono spontaneamente dentro dì noi e che possono essere causati dì volta in volta dall’amore, dalla bellezza, dalla malinconia, dai ricordi felici, dai rimpianti, dalla malattia, ecc............... Per rispondere a tale sentita esigenza, in un periodo particolare della mia vita, ho scritto questa raccolta in versi liberi, riuniti in strofe di varia lunghezza, con qualche rima e qualche assonanza allorché mi è sembrato che queste assumessero un ruolo importante per conferire ai versi stessi ritmo e musicalità. La raccolta comprende quattordici componimenti aventi ad oggetto riflessioni e ricordi relativi ad altrettanti argomenti. Fabrizio Di Sacco

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Angelo e Salvatore IL Sindaco e..."Mulino" Antonio D'Elia e la figlia Anna

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Filomena Ceres e Pamela Lavecchia

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Faluccio Sansone, Ettorino e Donato... ..amici inseparabili

Donato Merola con alcune delle nostre guide locali: Marina, Linda e Salvatore. Attraverso di lui vorremmo ringraziare tutti gli operatori di AQP attivi alle nostre sorgenti...tanta la disponibilità, pazienza e competenza che continuano ad avere, coi ragazzi, per il territorio e la nostra Comunità. Grazie a tutti.

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Maria Lorenza Malanga Gruppo di supporter politiciin una foto ricordo al Bosco Difesa

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GESSY CASALE UNA PROMESSA DEL TENNIS CAPOSELESE

Il vice sindaco Donato Cifrodelli con Antonella Malanga

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Alessio Merola e Emanuele Ceres

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Gerardo Delia

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Giuseppe Malanga

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Federico Barbarossa

Don Antonio

Concetta Liloia e Ugo Oxlei

Marcella, Clelia e Silvio

Una foto ricordo con il Sindaco

Alfonso Merola

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Una grande forza di volontà, un enorme spirito di sacrificio e un grande sogno nel cassetto: diventare un tennista grintoso e determinato come il suo idolo Nadal. GESSY Casale, 11 anni da poco compiuti, un concentrato di determinazione, forza d’animo e amore per il tennis. GESSY ha cominciato a giocare a tennis a 7 anni, un po’per diletto, un po’spinto dall’interesse per uno sport che il suo papà gli ha trasmesso; è attualmente tesserato per il “T.C. "La Tartaruga” di ARIANO IRPINO, ma si allena con l’istruttore Mascolini Pio presso la struttura sportiva Olimpia di Sturno e con il papà e Raffele presso il locale campo da tennis in località Palmenta. Questa stagione tennistica, vissuta intensamente e con determinazione, ha visto Gessy alzare al cielo le sue prime coppe da n° 1 per ben 2 volte nel Torneo Nazionale “TROFEO TENNIS by KINDER + SPORT” cat. Under 11 maschile”, prima a Battipaglia, e poi a Potenza sbaragliando i concorrenti di pari età provenienti da tutta Italia. Risultati che gli hanno dato il diritto di partecipare al Master nazionale del 21/27 luglio a Milano nonché la possibilità di partecipare al Master mondiale estivo 22/28 luglio 2014 a Shenzen Cina. Non solo, il piccolo tennista di Caposele ha rappresentato l’Avellino come titolare nel campionato a squadre Coppa Delle Province 2012/2013 N u m e ro s e s o n o s t a t e l e s u e partecipazioni a tornei nazionali e internazionali che lo hanno visto raggiungere sempre ottimi traguardi permettendogli di trionfare nei primi posti dei tabelloni e di conquistare stabilmente i gradini più alti del Ranking Regionale maschile under 11, nonché di conquistare i primi punti che gli hanno permesso di conquistare un’ottima classifica (4.5).

Una scampagnata al Bosco ...dopo la fatica elettorale Anno XLI - Agosto 2013 N. 86

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di Antimo Pirozzi

Giovanni Curcio e Teresa De Feo Sposi

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Emidio Farina e Nunzia Guarino Sposi

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Giorni Lieti

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VANESSA CELANO di Stelvio ed Emanuela Pallante, nata il 23/03/13

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Alfonso Galdi di Simone e di Valentiva Guarino

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CUOZZO GIOVANNI 14-2-27 NESTA CARMELA 16-7-27 64 anni di matrimonio

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Giuseppina Casale Laurea Ateneo: UniversitĂ degli Studi di Salerno Laurea Magistrale in Sociologia e Politiche per il Territorio indirizzo: Ricerca Sociale e Analisi del Territorio Tesi in: Sociologia dello Sviluppo Territoriale dal titolo "Cibo, obesitĂ e spazio: un approccio sociologico". Voto: 110/110 e lode Data: 30/05/2013

Eleonora Lenza di Lucia e Maria Filomena Cuozzo - 06-05-2013

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Marco Feu e Roccina Cuozzo Sposi

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Congratulazioni a Donatello Cirillo che, a seguito di promozione alla qualifica di Commissario Capo (corrispondente al grado militare di Maggiore) conseguita il 27 giugno 2013, ricopre da circa un mese l'incarico di vice Comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato per la provincia di Ferrara. A lui ed ai suoi cari vivissimi auguri.

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Carmela ed Enzo Sposi

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Gelsomino Merola con la moglie Roberta Meo e la piccola Angela

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Sposi Pirozzi - Metallo

Salvatore Delia e Daniela Guarino

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Ennio Marcantuono, Helen e Pasquale


Recensioni

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Grazia Maria Cetrulo e Tania Russomanno

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Elena Malanga

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Donato Ceres

Monica Galdi

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Un bel gruppo di signore sulla panchina del Parco

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Gelsomina Monteverde

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Gerardina Davide e Vincenzo Damiano

Merola Gerardo

Pasquale e Lisandro La Ditta Gervasio in interventi alle fontane di Caposele

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Angelina e Lellina. amiche inseparabili

Pasquale Cifrodelli

Carmela e Reginella ..la tradizione continua

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In ricordo di zia Gerardina

con chiunque incontravi nel corso delle tue lunghe passeggiate per le strade di Caposele. Dedicavi agli altri parte del tuo tempo e con altruismo prestavi il tuo aiuto a chi ne aveva bisogno. In ogni situazione riuscivi a confrontarti con gli altri sugli argomenti più svariati, dando a tutti la giusta considerazione ed importanza. I momenti più belli li condividevi con le tue amiche di sempre, con le quali spesso facevi giri in macchina, che parcheggiavi - la domenica sera - sempre al solito posto. In qualsiasi momento della giornata chiedevi di vedere i tuoi nipotini, li adoravi, gioivi e, nello stesso tempo, ti meravigliavi di fronte ad ogni loro piccolo progresso. Dicevi di invidiarli perché i bambini vedono tutto con occhi innocenti ed ammiravi la loro ingenuità e il fatto che non fossero in grado di subire le tristi emozioni che ti opprimevano durante i momenti di solitudine. Eri interessata a tutto ciò che avveniva nel tuo paese, ti informavi sempre sugli avvenimenti e ti piaceva prenderne parte o semplicemente osservare da lontano quello che accadeva, come l’uscita della sposa dalla chiesa. In passato sei stata protagonista di tante iniziative divertenti, tra le quali spicca – indimenticabile – il matrimonio che organizzasti durante un carnevale per le vie di Caposele. Chiamasti intorno a te un gruppo numeroso di donne e desti loro il compito di recuperare i vestiti più eccentrici nei vari mercatini dell’usato e, dopo aver curato tutti i particolari dei singoli travestimenti, dalla

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Portella iniziò un lungo corteo che giunse a sfilare fino in piazza Sanità per poi ridiscendere, durante il quale ti fermavi a tormentare scherzosamente tutti quelli in cui ti imbattevi. Un’altra volta, insieme ai tuoi vicini “purtddari”, organizzasti il falò di S. Antonio vincitore del premio Proloco Caposele. Ricordo bene quella serata in cui tanti caposelesi, provenienti da altri quartieri, scesero alla Portella accolti dalla generosità e dall’ospitalità tua e delle altre donne che si erano adoperate per la riuscita della festa, con l’unico scopo di unire le persone e di farle divertire. Bei tempi quelli, quando ancora c’era l’entusiasmo di organizzare le serate per stare tutti insieme a bere un bicchiere di

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urante il corso dell’esistenza si succedono avvenimenti belli e brutti, che per sempre ti cambiano la vita e il mondo che ti circonda. Tuttavia mentre gli attimi di felicità svaniscono velocemente nella ripresa delle attività quotidiane, al contrario, le tragedie - sebbene consumate in pochi istanti lasciano per sempre il segno. Eppure tutto scorre e ad ogni notte subentra una nuova alba, i giorni passano e quel dolore inizialmente visibile all’esterno, piano piano trova rifugio in fondo all’anima e nel profondo del cuore. E’ un dolore forte che conservi ben stretto nella tua intimità, senza sperare che svanisca, perché annullarlo potrebbe farti dimenticare ciò che non vuoi dimenticare. Sono trascorsi pochi mesi dalla tua assenza, ancora non è facile parlare di te senza provare – ogni volta – quella sensazione che ti stringe la gola e che come una ferita aperta brucia dolorosa costringendoti ad ammettere che non ci sei più. Mai ci sarà spazio per la rassegnazione nella mente di chi ti ha amato! Rappresentano una lieve consolazione, invece, i ricordi che indelebili sono vivi in tutti quelli che ti hanno conosciuta. Soprattutto la sera prima di addormentarmi e nei momenti di maggiore sconforto mi piace ricordarti e – attraverso quelle immagini sfocate della memoria – ripenso alla donna che sei stata. Di te rammento soprattutto la serenità del sorriso e la dolcezza del saluto, un saluto che non negavi mai a nessuno. Eri una donna semplice, ma proprio quella semplicità ti rendeva elegante nei modi di fare e di parlare con la gente. Amavi intrattenerti

di Lucia Colatrella e Stefania Tirone

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musicista impegnata ad offrire sostegno didattico in diverse scuole primarie e secondarie della provincia di Avellino. “ OrchestraDo rappresenta per me il modo per poter unire le mie due passioni: l’amore per la musica e l’amore per il mio territorio” dice, ed il suo entusiasmo e’ ormai arrivato ai vertici dell’amministrazione locale: il progetto OrchestranDo ha infatti ottenuto il patrocino del Comune di Caposele, e’ sponsorizzzato dalla Pro-Loco ed e’ sostenuto da RadioLontra. In pratica il progetto prevede la nascita di una o due orchestre composte da ragazzi di diverse fasce di eta’ che non abbiano ancora nessuna competenza musicale; verra’ loro data la possibilita’ di scegliere lo strumeto preferito e, tramite un metodo d’insegnamento messo a punto dalla Yamaha che mira ad un apprendimento semplice e rapido, in breve tempo arrivare a suonare musica d’insieme. Verra’ inoltre offerta, agli organi orchestrali nascenti, la possibilita’ di partecipare a concorsi, trasferte ed esibizioni di vario tipo. Insegnante di punta e’ Raffaele

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li strumenti sono accordati, gli spartiti sono pronti, il palco e’ allestito ed il desiderio di fare musica e’ enorme! A Caposele ci si prepara a far partire OrchestranDo, un progetto, promosso dalla nota azienda leader nella produzione di strumenti musicali Yamaha, che ha gia’ coinvolto diverse scuole in tutto il mondo e iniziato all’attivita’ musicale centinaia di bambini ed adolescenti. “Obiettivo di questo progetto e’ creare le occasioni adatte perche’ ragazzi possano sviluppare capacita’ di relazionarsi ed acquisire mezzi che permettano loro di esprimere le proprie emozioni “, dice Lucia Colatrella, la promotrice di questo progetto nel paese di Caposele; ”durante la crescita e’ importante trasmettere ai ragazzi la necessita’ di impegnarsi e sviluppare competenze specifiche ; siamo convinti pero’ che bisogna farlo in un modo che sia educativo ma anche ricreativo”. Diplomata in pianoforte classico presso il Conservatorio di Avellino e laureata in musica Jazz presso il Conservatorio di Salerno, Lucia Colatrella e’ una coraggiosa

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ORCHESTRANDO

Carotenuto, docente presso i Conservatori di Salerno e Potenza e in diverse scuole nelle province si Salerno ed Avellino. “Non c’e’ fine all’elenco degli effetti benefici che la musica ha e quanto essa puo’ essere importante durante la fase di crescita adolescenziale”, dice il maestro Carotenuto ripensando alla sua decennale esperienza didattica, “ spesso le famiglie sottovalutano la necessita’ che ogni ragazzo ha di esprimersi anche senza usare le parole ma tramite un processo creativo. Il metodo d’insegnamento Yamaha permette ai ragazzi di imparare velocemente divertendosi e permette alle famiglie di impegnare i loro figli in un’attivita’ d’insieme altamente costruttiva”. Per chiarire meglio tempi e modalita’ di partecipazione, al primo incontro avvenuto a Luglio, ne seguiranno altri ad Agosto: si tratta di incontri di propedeutica musicale e ritmica in cui verra’ data prova concreta del metodo con tanto di strumenti e insegnanti a disposizione. Insomma, li’ dove tutto e’ pronto sentiremo ben presto un numeroso gruppo di strumenti intonare all’unisono il La.

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Attualità

di Tania Russomanno

vino. Rimpiango il tuo entusiasmo di vivere la vita cogliendo di essa tutta l’essenza naturale e incontaminata! Dal giorno della tua scomparsa il tempo inesorabile non ha fermato la sua corsa, le rose del tuo giardino sono fiorite solitarie e l’estate è arrivata e arriverà anche l’autunno, ma tutto si svolgerà senza di te e non sarà più la stessa cosa.


Almanacco Giorni Tristi

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Per Gerardina Cione Mamma, io ti ricordo con grande affetto per quello che sei stata per me, per la famiglia e per quello che sei stata per il nostro paese, con le tue canzoni, il tuo modo di cantare e la semplicità con cui hai fatto sorridere e piangere molte persone. Tu hai sempre amato il nostro paese e la tua gente come tuoi figli e, sono certo, continuerai ad amare il tuo paese anche da lassù. Ciao mamma

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Lorenzo Salvatoriello n.29-10-1951 m. 4-12-2012

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Francesco Buonocore (Ciccio) n. 27-09-1924 m. 13-06-2012

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Gerardina Cione

Lucia malanga 10-03-1930 - 20-03-2013

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Raffelina Russomanno 30-12-1931 - 27-04-2013

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Gennaro Majorana n. 19-09-2013 22-12-2012

Rosania Gerardina n.16-12-1919 m. 17-04-2012

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Pietro Spatola 06-03-1955- 08-06-2013

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Lorenzo Del malandrino

Questa foto ci è stata mandata dalla figlia Maria per ricordare i 20 anni dalla scomparsa del nostro amico Luigino

MARIA GONNELLA 07-03-1931 - 7 02.2013

Grazie MAMMA perchè ci hai dato la tenerezza delle tue carezze, il bacio della buonanotte, il tuo sorriso premuroso, la dolce tua mano che ci ha dato sicurezza. Hai asciugato in segreto le nostre lacrime, hai incoraggiato i nostri passi, hai corretto i nostri errori, hai protetto il nostro cammino, hai educato il nostro spirito. Con saggezza e con amore ci hai introdotto alla vita. E mentre vegliavi su di noi trovavi il tempo Gerardina Malanga per i mille lavori di casa. 2-1-1960 2-3-2013 Tu non hai mai pensato di chiedere un grazie.

Gaetano Grasso n. 16-03-1954 m. 17.02-2013

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I LUOGHI DA VISITARE

SELEteca

Tutti i numeri de "LA SORGENTE "ed altre interessanti pubblicazioni su Caposele sono su :

http://issuu.com/lasorgente

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La nuova via Santuario

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Il Museo delle Macchine di Leonardo

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Il Parco fluviale

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WWW.CAPOSELE.INFO

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IL CODICE Q.R. a p p l i c a t o re c e n t e m e n t e s u i monumenti ristrutturati di Caposele

La Tomba di San Gerardo all'interno della vecchia Basilica

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La stanza dei fiocchi presso il Santuario di San Gerardo

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Il Bosco Difesa Anno XLI --Agosto Agosto 2013 2013 N.86 N.86


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