Airport Urbanism. Aeroporti low cost e nuovi paesaggi

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“Le conseguenze dello sviluppo delle connessioni low cost consistono anche in un mutamento della geografia economica e dei paesaggi europei. Attorno agli aeroporti si sono venuti a consolidare formidabili interessi commerciali, economici e finanziari che gettano, grazie a questo libro, nuova scrivendo questo libro, è di essere sempre partita dal basso, dalla sua esperienza personale, dal voler vedere come erano le cose e dall’aver messo a confronto la propria esperienza con quella di persone esperte e con la ricca, ma non ricchissima letteratura sull’argomento. Non è un merito da poco ed è ciò che distingue un vero ricercatore”.

Laura Cipriani

luce su di un fenomeno oramai tutt’altro che trascurabile. (...) Il grande merito di Laura Cipriani,

AIRPORT URBANISM

aeroporti low cost e nuovi paesaggi

Capire come cambia il territorio in presenza delle forze esterne di mobilità aerea low cost, quali meccanismi siano alla base del fenomeno e registrarne le conseguenze a scala locale e globale sono gli obiettivi dichiarati dello studio. Più precisamente, la ricerca intende analizzare le infrastrutture aeroportuali low cost e le dinamiche di trasformazione del paesaggio, individuando possibili scenari di sviluppo alla luce dei cambiamenti economici, politici ed ambientali in atto.

Laura Cipriani

Bernardo Secchi Professore Emerito di Urbanistica, Università IUAV di Venezia

“Quest’opera costituisce uno sguardo tecnico molto rigoroso e solidamente strutturato ma ci ricorda anche che gli “operatori” i “passeggeri”, gli “utenti” o ancora i “nomadi del benessere” o i “flaneur in un’impaginazione grafica suggestiva, fa di “Airport Urbanism” una lettura molto piacevole anche per non addetti ai lavori. Il lettore potrà quindi scoprire quali sono gli effetti e le ricadute di una rotta aerea su una determinata destinazione, come tali collegamenti siano dei veri e propri vasi linfatici ma anche come tali vasi linfatici possano talvolta essere affetti da preoccupanti fenomeni cancerogeni”. Giuseppe Rizzo Direzione Generale Trasporti ed Energia della Commissione Europea

euro 30,00

paesaggi

isbn – 978-88-548-5263-1

AIRPORT URBANISM aeroporti low cost e nuovi

dello shopping” altro non sono che essere umani, siamo noi. Questo mix tra l’umanistico e il tecnico,

A r ac n e

Laura Cipriani, ricercatrice Marie Curie presso l’Università di Trento, lavora in progetti di ricerca e disegno urbano-paesaggistico. Negli anni ha focalizzato il proprio interesse sul rapporto tra infrastruttura e paesaggio: su questo tema ha dedicato un costante impegno nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento universitario. Laureata con lode in architettura presso l’Università IUAV di Venezia nel 2001, grazie ad una borsa di studio nel 2004 si laurea con lode in studi urbani e paesaggistici presso l’Università di Harvard (Graduate School of Design), conseguendo infine il dottorato nel 2008 presso l’Università IUAV di Venezia.



A08 426


AIRPORT URBANISM

aeroporti low cost e nuovi paesaggi Il lavoro qui pubblicato consiste in una parte della tesi di dottorato dell’autore svolta negli anni 2004-2008 presso la Scuola di Dottorato dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) presieduta e coordinata dal Prof. Bernardo Secchi, Professore di Urbanistica presso l’Università medesima. La bozza di ricerca è stata interamente revisionata dal Dott. Giuseppe Rizzo, funzionario presso il Dipartimento dei Trasporti della Comunità Europea. La tesi è stata, infine, discussa nel dicembre 2008 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia alla presenza di una commissione scientifica nella quale erano presenti la Prof.ssa Paola Viganò e il Prof. Alberto Ferlenga. Autore Laura Cipriani Autore delle immagini Laura Cipriani Impaginazione Laura Cipriani con la collaborazione di Giorgia Anastasio Foto Laura Cipriani Patrick De Coninck Thomas Posch Tutors del Dottorato e peer-review Bernardo Secchi Giuseppe Rizzo ISBN: Pubblicato da:

Copyright © Laura Cipriani 2008. All rights reserved. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form by any electronic or mechanical means (including photocopying, recording, or information storage and retrieval) without permission in writing from the author.


AIRPORT URBANISM

aeroporti low cost e nuovi paesaggi

Laura Cipriani


Copyright © MMXII Laura Cipriani ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A–B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–5263–1 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: ottobre 2012



Indice VIII

Ringraziamenti

XI

Prefazioni di Bernardo Secchi e Giuseppe Rizzo

XVII

Introduzione. Il giro d’Europa in 80 euro

01

PUNTI Capitolo 1. Airport urbanism

06

Airport urbanism

12

Tassonomia aeroportuale low cost

32

Low cost (r)evolutions Capitolo 2. Grand tour del consumo

47

Shopping break

84

Infrastruttura “solida”

91

Infrastruttura “liquida”

97

Oltre i confini

111

LINEE Capitolo 3. La periferia del piacere

VI

airport urbanism

122

Alla conquista di Minorca

142

La porta del paradiso turistico

152

Topografie turistiche ed effetto tunnel

160

Topografia charter

166

Topografia low cost


190

Epilogo Capitolo 4. Tecnologia di economico consumo Dispositivi per la partenza

203

Strategie e tattiche

210

Spazio, tempo, costo Dispositivi per il transito

217

L’aeroplano del papa

225

Viaggio da X a Y… Dispositivi per l’arrivo

228

Quando il risparmio costa (Charleroi)

241

Le regole del gioco

245

La mappa dei finanziamenti (il)leciti

253

Aeroporti in guerra (Bologna-Forlì)

269

Toponomastica low cost: da Bratislava a Vienna

285

RETI Capitolo 5. Reti della città Europa

292

Rete web

294

Rete di transito: hub and spoke vs point to point

317

Rete sociale

321

(Dis)connessione low cost

331

La città Europa

336

Scenari per la città Europa

343

Indice delle illustrazioni

351

Bibliografia

indice

VII



INTRODUZIONE il giro d’Europa in 80 euro


Stocccolma-Skavsta

Francoforte-Hahn Parigi-Beauvais

Milano-Orio al Serio

Bratislava Ve n e z i a -Tr e v i s o


Introduzione Il giro d’Europa in 80 euro 22 febbraio 2006. È una sera d’inverno. Sono da poco atterrata all’aeroporto di Stockhölm Skavsta nella regione di Södermanland in Svezia. Mi accoglie un paesaggio solitario, silenzioso, bianco di neve. Attendo l’autobus diretto a Nyköping, una piccola cittadina che un tempo era sede di sovrani svedesi ed oggi è la patria di molte industrie vicino a Stoccolma. Il programma, prevede che passi la notte lì. Alla fermata, c’è con me una giovane hostess. Fragile, bionda, indossa una divisa blu elettrico d’ordinanza. C’è qualcosa di insolito, però. Quel cappotto non sembra della sua misura. Non le sta bene. Sarà almeno di due taglie più grande. La corriera parte. Restiamo sole con l’autista. All’esterno, fuori dal finestrino, scorre un triste paesaggio di betulle innevate. Nessuna costruzione, nessuna presenza umana. Solo neve che rischiara la notte. L’hostess guarda distratta quelle foreste incantate. L’occhio è malinconico. Forse è stanca. Forse quel cristallino inespressivo è tipico del nord o della luce. Mi avvicino, mi presento, le spiego che vorrei farle qualche domanda per un lavoro di dottorato che sto conducendo. Ora non ricordo il suo nome. Sono passati quasi tre anni da allora. Per capirci, la chiamerò Ingrid. Ingrid è nuova del mestiere. Lavora per Ryanair da appena due mesi. È partita da questo aeroporto, la mattina alle cinque. Ora, sono passate le nove di sera ed Ingrid ha appena terminato il servizio. Mi spiega che le assistenti di volo non si trattengono a lungo con questa compagnia. I turni sono massacranti, così, di solito dopo uno o due anni molte ragazze se ne vanno. Verso altri operatori, ma anche verso altri impieghi. Per diventare hostess Ryanair ha dovuto sostenere un corso presso una società esterna. Ha pagato lei di tasca propria per la frequenza, non la compagnia. Tradotto dalle corone svedesi, oltre mille euro. Persino la divisa di ordinanza non è di sua proprietà. Ma non è nemmeno in dotazione. È in affitto. Circa trenta euro al mese. L’autobus si ferma a metà cammino. Ingrid, o comunque ella si chiami, mi saluta e scende in corrispondenza di alcuni grigi stabili innevati. Domani la sua sveglia è puntata di nuovo alle quattro. Proseguo il mio viaggio per Nyköping e rifletto. Sono qui perché ho voluto girare l’Europa con 80 euro. Un viaggio esplorativo per addentrarmi nel mondo dell’aviazione low cost, senza piantina, a caso, con un’assurda voglia di investigare a distanza ravvicinata, dal basso verso l’alto. La sensazione ricorrente è quella di indossare i panni del situazionista di Debord e disegnare una nuova mappa della dérive, una sorta di psicogeografia (e)mozionale attraverso l’Europa contemporanea: da Treviso a Beauvais, da Beauvais a Skavsta, da Skavsta ad Hahn, da Hahn a Bratislava, da

introduzione

XIX


XX

airport urbanism

Bratislava ad Orio al Serio. Ho prenotato i voli a caso. Il criterio di scelta non è stata la destinazione. La rotta non l’ho decisa io, l’ha decisa il prezzo. L’ha decisa internet. L’ha decisa quello 0,01 centesimi a tratta, che moltiplicato per le tasse aeroportuali mi ha permesso di effettuare questo giro d’Europa con poco più di 80 euro. Jules Verne rimarrebbe sorpreso. Ma lo sono anche io. Ero felice del mio affare quando ho acquistato i biglietti. Ora, invece, sento amaro in bocca e in testa. Ingrid mi fa capire che dietro al risparmio, c’è un costo latente, invisibile, occulto. Un prezzo da pagare. O quantomeno, qualcun’altro lo paga per me. Il paesaggio che osservo, la poltrona dove siedo, gli aeroporti che visito sono tutti accomunati da un unico dogma. La legge del mercato governa i luoghi. La guerra dei prezzi rivoluziona le azioni. La mobilità low cost scombina gli spazi. L’economia applicata alla tecnologia di mobilità aerea si trasforma in miscela esplosiva. I flussi finanziari vanno di pari passo con quello dei passeggeri in arrivo. Le percentuali di profitto, le contrattazioni, gli investimenti, i numeri e le strategie fanno parte di un vocabolario che mi è difficile comprendere e immaginare. Capire il senso della produzione, delle operazioni di sconto e di acquisto dei biglietti, tenere a mente le immagini economiche di questo grande mondo low cost non fa parte della formazione a cui faccio riferimento. Forse, l’unico modo per afferrare l’economia della mobilità è vedere la sua materializzazione nelle cose, inseguire le tracce, gli strascichi, i frammenti che lascia nel suo cammino attraverso i luoghi. I fantasmi delle comunicazioni aeree si traducono in effetti, in quantità, in localizzazioni, in terreni e spazi che finalmente riesco a commensurare. Capire come cambia il territorio in presenza delle forze esterne di mobilità aerea low cost, quali meccanismi siano alla base del fenomeno e registrarne le conseguenze a scala locale e globale sono gli obiettivi dichiarati dello studio. Più precisamente, la ricerca intende analizzare le infrastrutture aeroportuali low cost e le dinamiche di trasformazione del paesaggio attualmente in atto in Europa a seguito di questa rivoluzione dei flussi di traffico aereo. Ricostruire, infatti, oggi, in ambito europeo, il paesaggio infrastrutturato costituito da questa rete di scali low cost, non significa solamente studiare la nuova forma di infrastruttura-aeroporto, ma anche, e soprattutto, analizzare l’impatto fisico e sociale del trasporto aereo sul territorio. Centri commerciali, insediamenti turistici, consistente infrastrutturazione delle regioni coinvolte, sono solo alcuni degli effetti fisici veicolati dall’espandersi della nuova rete e dove le stazioni aeronautiche costituiscono la porta d’accesso privilegiata delle nuove urbanizzazioni. L’aeroporto diviene motore di evoluzione-(d)evoluzione urbana non solo per le aree regionali limitrofe, immediatamente coinvolte nel processo di trasformazione, ma favorisce la diffusione di modelli di urbanizzazione in ambito transnazionale dando vita ad un vero e proprio “airport urbanism”


aeroporto di Stockholm-Skavsta 1. L’insegna dell’aeroporto di Skavsta. Foto dell’autore.


XXII

airport urbanism

a cui fanno eco pesanti trasformazioni paesaggistico-ambientali. Questa ricerca nasce in primo luogo dall’esperienza, dalle pratiche umane e dalle vicende vissute, solo secondariamente dallo studio dei testi scritti. Interviste agli attori istituzionali – aeroporti, compagnie aeree, enti governativi (Direzione Generale Trasporti della Comunità Europea, ENAC, ENAV), amministrazioni locali – ma anche osservazioni sul campo, questionari, colloqui a quei tanti protagonisti senza nome che questi luoghi li vivono o più semplicemente ci passano attraverso. Accanto a questo materiale eterogeneo, vivo, diretto, in movimento costante, si accostano fonti bibliografiche di tipo tradizionale, testi e riviste scientifiche di settore, che permettono di comporre uno sfondo utile alla comprensione delle dinamiche sottese al mondo del trasporto aereo a basso costo. Inoltre, la presa visione di analisi di mercato, dati statistici, documenti talvolta confidenziali, così come di quotidiani e riviste hanno permesso di completare il quadro d’insieme. Punti, linee, reti sono i segni grafici elementari attraverso cui si articola il lavoro di ricerca. É un po’ quello che avviene nei giochi enigmistici: dai punti si passa alla costruzione delle linee, per poi arrivare infine alla percezione della rete, ovvero di quel disegno globale all’inizio solo sommariamente intuibile. La prima parte intende analizzare i “punti” aeroportuali, ovvero comporre una tassonomia di quelli che vengono definiti come aeroporti low cost alla luce di quel rivoluzionario processo di liberalizzazione del trasporto aereo europeo. L’ente geometrico del “punto” non si riferisce al solo polo aeroportuale, ma si estende a quei caratteri tipologici urbani, alle matrici spaziali ed ambientali di trasformazione del paesaggio, innescate a partire dalle rinnovate pratiche d’uso di questi luoghi. Nasce e cresce una città che segue uno sviluppo radiale, centripeto, puntuale. L’aerostazione si trasforma progressivamente in un centro di attrazione dal quale poter generare nuove centralità e nuove forme urbane. Per esaminare e scomporre i meccanismi alla base del fenomeno, si desidera partire dall’analisi di singoli casi-studio, in modo da poter valutare le dirette conseguenze urbane ed ambientali sui sistemi locali. La seconda parte, denominata “linee”, vuole leggere il cambiamento messo in moto dal collegamento tra due punti. In particolare, si intende approfondire quella che viene definita come la Periferia del Piacere europea, ovvero una fascia a vocazione prettamente turistica che si estende dalle isole della Grecia allo stretto di Gibilterra. I flussi low cost e charter strutturano gli spazi territoriali, attivando e disattivando le potenzialità dei luoghi, permettendo un rapporto biunivoco tra regioni reciprocamente distanti e dando avvio ad una vera e propria dislocazione di processi spaziali e paesaggistici insieme. A tal proposito, si vuole comprendere come la contaminazione tra territori, l’ibridazione dei paesaggi, e la migrazione di modelli urbani dipendono dalla variabile geometria dei flussi di comunicazione e come il recente mercato immobiliare di “seconde case”, sviluppatosi a seguito


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a e r o p o r t o d i Tr e v i s o 2. La pista dell’aeroporto è in stretta relazione con il paesaggio circostante e le rimanenze storiche. Foto dell’autore.


dei facili collegamenti aerei, determini una vera e propria forma di neocolonizzazione di modelli insediativi turistici e abitativi. La parola linea non intende solo evidenziare dinamiche di tipo urbano. Le linee sono anche quelle dei tracciati, delle rotte aeree, di quelle forze di mobilità low cost che segnano, incidono e trasformano il territorio. L’analisi dei meccanismi economici alla base di tali trasformazioni, ovvero quella “tecnologia di economico consumo” che tanto influenza pratiche e luoghi, è un passo necessario per la piena comprensione del fenomeno. Dietro le quinte, tecniche mute di manipolazione determinano un reticolo di tentacolari procedure di “sorveglianza” che inducono il consumatore a viaggiare, consumare e comprare. Ecco perché, è urgente svelare quali procedure comunemente diffuse, minuscole e quotidiane, vengano adottate dal trasporto aereo low cost; definire e quantizzare quali strategie economiche siano alla base della rivoluzione dei cieli; ed infine, quali “tattiche” i consumatori vengano ad operare all’interno del “sistema” commerciale. La terza parte, “reti”, cerca di delineare le dinamiche evolutive dei network di transito aereo, di quelli sociali, ma anche virtuali ed amministrativi. Si desiderano, quindi, individuare possibili scenari di sviluppo delle reti a scala europea, alla luce dei possibili cambiamenti politici, ambientali ed economici in atto. La mutevolezza del mercato, degli operatori in gioco, degli scenari politico-amministrativi che regolano i rapporti tra compagnie aeree, aeroporti e regioni ricordano come questa metropolitana nei cieli d’Europa si fondi su di un continuo stato d’incertezza. Se le trasformazioni del paesaggio appartengono ad un tempo lento ed i cambiamenti delle reti low cost sono dinamici, veloci, imprevedibili, quali scenari si affronteranno nel prossimo futuro e con quali conseguenze per il territorio europeo? È tempo di riflettere se lo sviluppo e le rapide trasformazioni dei luoghi interessati da questo tipo di mobilità, non collidano talvolta con l’imprevedibile fragilità dell’economia di mercato. Non sono più tornata a Stockholm Skavsta, né a Nyköping. Non so se Ingrid lavori ancora come assistente. So solo che quando oggi acquisto un volo sono più cauta. Mi domando se il mio viaggio sia strettamente necessario, se il mio tornaconto personale non vada a discapito di qualcuno o di qualcosa. E non parlo solo di chi lavora all’interno di questo piccolo mondo low cost. Parlo degli esiti territoriali conseguenti ad una mobilità accelerata, pervasiva, di massa. Parlo di quell’impronta ecologica che il mio spostamento viene a produrre nel globo terreste, dell’(in)consapevole contributo al consumo di capitale naturale globale, di quel costante, inconscio, indifferente, utilizzo di preziose risorse energetiche ed ambientali a cui ognuno di noi non sa più rinunciare. Valuto, rifletto e poi decido. In genere, preferisco seguire ciò che ha scritto una volta Marcel Proust: il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.

introduzione

XXV



PUNTI


La prima parte intende analizzare i “punti” aeroportuali, ovvero comporre una tassonomia di quelli che vengono definiti come aeroporti low cost alla luce di quel rivoluzionario processo di liberalizzazione del trasporto aereo europeo. L’e n t e g e o m e t r i c o d e l “ p u n t o ” n o n s i r i f e r i s c e al solo polo aeroportuale, ma si estende a quei caratteri tipologici urbani, alle matrici spaziali ed ambientali di trasformazione del paesaggio, innescate a partire dalle rinnovate pratiche d’uso di questi luoghi. Nasce e cresce una città che segue uno sviluppo radiale, centripeto, puntuale. L’ a e r o s t a z i o n e s i t r a s f o r m a p r o g r e s s i v a m e n t e i n un centro di attrazione dal quale poter generare nuove centralità e nuove forme urbane. Pe r e s a m i n a r e e s c o m p o r r e i m e cc a n i s m i a l l a b a s e del fenomeno, si desidera partire dall’analisi di singoli casi-studio, in modo da poter valutare le dirette conseguenze urbane ed ambientali sui sistemi locali.


CAPITOLO 1 airport urbanism « L’aeroplano sorvolando le foreste, i fiumi, le montagne e i mari e avendoci rivelato le grandi leggi forti, i principi semplici che regolano gli eventi naturali, arriverà sulle città della nuova era della civiltà macchinista ». Le Corbusier


centro commerciale Oriocenter 15. Vista del centro commerciale Oriocenter dall’aeroporto di Orio al Serio. Foto dell’autore.


aeroporto di Orio al Serio 16.

Vista

della pista dell’aeroporto internazionale di Orio al Serio. Foto dell’autore.


aeroporto


centro commerciale

17. Nella vista aerea si possono notare a destra il centro commerciale Oriocenter, in centro l’autostrada A4, a sinistra l’area aeroportuale di Orio al Serio. Elaborazione dell’autore.

the view from above


“Le conseguenze dello sviluppo delle connessioni low cost consistono anche in un mutamento della geografia economica e dei paesaggi europei. Attorno agli aeroporti si sono venuti a consolidare formidabili interessi commerciali, economici e finanziari che gettano, grazie a questo libro, nuova scrivendo questo libro, è di essere sempre partita dal basso, dalla sua esperienza personale, dal voler vedere come erano le cose e dall’aver messo a confronto la propria esperienza con quella di persone esperte e con la ricca, ma non ricchissima letteratura sull’argomento. Non è un merito da poco ed è ciò che distingue un vero ricercatore”.

Laura Cipriani

luce su di un fenomeno oramai tutt’altro che trascurabile. (...) Il grande merito di Laura Cipriani,

AIRPORT URBANISM

aeroporti low cost e nuovi paesaggi

Capire come cambia il territorio in presenza delle forze esterne di mobilità aerea low cost, quali meccanismi siano alla base del fenomeno e registrarne le conseguenze a scala locale e globale sono gli obiettivi dichiarati dello studio. Più precisamente, la ricerca intende analizzare le infrastrutture aeroportuali low cost e le dinamiche di trasformazione del paesaggio, individuando possibili scenari di sviluppo alla luce dei cambiamenti economici, politici ed ambientali in atto.

Laura Cipriani

Bernardo Secchi Professore Emerito di Urbanistica, Università IUAV di Venezia

“Quest’opera costituisce uno sguardo tecnico molto rigoroso e solidamente strutturato ma ci ricorda anche che gli “operatori” i “passeggeri”, gli “utenti” o ancora i “nomadi del benessere” o i “flaneur in un’impaginazione grafica suggestiva, fa di “Airport Urbanism” una lettura molto piacevole anche per non addetti ai lavori. Il lettore potrà quindi scoprire quali sono gli effetti e le ricadute di una rotta aerea su una determinata destinazione, come tali collegamenti siano dei veri e propri vasi linfatici ma anche come tali vasi linfatici possano talvolta essere affetti da preoccupanti fenomeni cancerogeni”. Giuseppe Rizzo Direzione Generale Trasporti ed Energia della Commissione Europea

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A r ac n e

Laura Cipriani, ricercatrice Marie Curie presso l’Università di Trento, lavora in progetti di ricerca e disegno urbano-paesaggistico. Negli anni ha focalizzato il proprio interesse sul rapporto tra infrastruttura e paesaggio: su questo tema ha dedicato un costante impegno nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento universitario. Laureata con lode in architettura presso l’Università IUAV di Venezia nel 2001, grazie ad una borsa di studio nel 2004 si laurea con lode in studi urbani e paesaggistici presso l’Università di Harvard (Graduate School of Design), conseguendo infine il dottorato nel 2008 presso l’Università IUAV di Venezia.


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