Rut: una storia d'amore e di fedeltà

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“Rut: una storia d'amore e di fedeltà” © 2017 Marco Delle Monache Ciclo di predicazioni sul Libro di Rut liberamente basate sulla serie “Ruth: a big little love story” © 2017 Mark Driscoll Proprietà letteraria riservata Edizioni “La Vera Vite” “Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite” Via Delio Ricci - 01027 Montefiascone (VT) www.laveravite.it laveravite@gmail.com Tel. 347/9740488

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1. PERCHE' IL BENE INIZI IL MALE DEVE FINIRE Oggi cominciamo una serie di messaggi sul libro di Rut. Passeremo un po' di tempo su questo libro, imparando da persone vere, che vivono vite vere, che hanno problemi veri, alle quali risponde un Dio vero. Sapete che i libri nella Bibbia non sono messi in ordine di scrittura, (il libro più vecchio non è Genesi, ma Giobbe, l'ultimo libro non è Apocalisse ma 2° Giovanni ) ma in questo caso è posizionati bene perché si trova tra Giudici e 1° e °2 Samuele. La situazione di Giuda descritta in Giudici è una situazione di passaggio non ci sono le guide da dio (Mosè, Giosuè) non ci sono ancora i re ci sono i “Giudici”, persone brave e oneste, ma senza una vera autorità... la situazione è fuori controllo, ognuno fa quello che vuole, la corruzione è diffusa, e Dio non è più al centro della vita di Giuda. Il libro dopo Rut è 1° e 2° Samuele, che racconta la storia dei primi re di Giuda (Saul e Davide), dal “disordine” all'ordine. Rut si svolge nel “disordine” e punterà verso l'ordine... ma questo lo vedremo tra sei predicazioni. E' un po' la situazione in cui ci troviamo noi adesso: il mondo intorno è un gran macello, ma noi aspettiamo che torni il Re dei re Gesù; dal disordine all'ordine. Leggiamo il capitolo 1 da 1 a 5: “1 Al tempo dei giudici ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Betlemme di Giuda andò a stare nelle campagne di Moab con la moglie e i suoi due figli. 2 Quest’uomo si chiamava Elimelec, sua moglie Naomi e i suoi due figli Malon e Chilion; erano efratei, di Betlemme di Giuda. Giunsero nelle campagne di Moab e si stabilirono là. 3 Elimelec, marito di Naomi, morì, e lei rimase con i suoi due figli. 4 Questi sposarono delle Moabite, delle quali una si chiamava Orpa e l’altra Rut; e abitarono là per circa dieci anni. 5 Poi Malon e Chilion morirono anch’essi, e la donna restò priva dei suoi due figli e del marito.” (Rut 1:1-5) Il libro comincia con tutte cose brutte: FAME, FALLIMENTO, FUNERALI, E FINE. FAME Elimelec viveva a Betlehem, che in ebraico significa “la casa del pane”... ma non c'è più pane! Il Signore ha visto il peccato del popolo, ha visto i suoi figli e le sue figlie adorano altri dei, rubano, sono egoisti, peccano contro l'orfano e la vedova... e ritrae la sua benedizione. La carestia arriva sul popolo di Dio. Alcuni non sono così, ma l'effetto del male prevalente influisce sull'intera nazione (vi suona familiare?). 3


Elimelec (che significa “Dio è il mio re”) decide di trasferirsi a Moab (circa 60 km a nord) per trovare più cibo. Secondo voi ha fatto bene o ha fatto male? L'emigrazione è forse un peccato? Non è un peccato emigrare per dare possibilità migliori alla propria famiglia ma lo è andare contro il volere di Dio (e tu ti chiami pure “Dio è il mio re”) se ti trasferisci a Moab! Moab è un posto famoso per avere come dio Chemosh ed era un dio “godereccio” e “pecoreccio” le orge sessuali erano un atto “normale e dovuto”. L'origine dei moabiti era legata ad un parente di Abraamo, Lot (Genesi 19) che aveva messo incinta la propria figlia, generando la stirpe di Moab. Dio aveva espressamente vietato ai suoi figli di sposare le moabite. Se la storia era iniziata con la FAME, ora continua col FALLIMENTO. FALLIMENTO Elimelec fallisce di seguire Dio: proviene da una famiglia credente che gli mette nome “Dio è il mio re”, prende la tutta la sua famiglia, lascia Giuda, lasciando il tempio, (la chiesa di allora), gli amici credenti, la terra promessa, e li porta a Moab, senza un tempio, dove si adora un altro dio, senza amicizie credenti attorno.. per 10 anni!!!! Perché parlo di fallimento di Elimelec? Perché Elimelec è il capofamiglia, ed il capofamiglia è chiamato da Dio a PROVVEDERE alla famiglia che DIO gli ha affidato, non solo economicamente, ma anche (se non soprattutto) spiritualmente. Come poteva supporre Elimelec che la sua fede, e quella della sua famiglia intera, sarebbe sopravvissuta in “apnea” per dieci anni? All'inizio del nostro matrimonio la cosa irrinunciabile per entrambi, era dove avremmo adorato Dio la chiesa come posto! E la seconda cosa irrinunciabile, era con chi avremmo adorato Dio la chiesa come “Corpo di Cristo” Elimelec non si è domandato: “come andremo al tempio, quali amici credenti avremo, quali donne credenti sposeranno i nostri figli”. La vita non è solo cibo e soldi, ma è soprattutto rapporti e vita spirituale. Ed era responsabilità di Elimelec come capofamiglia di provvedere ad essi.

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Voglio rivolgermi ai mariti: la tua famiglia è come un giardino che Dio vi ha dato in cura, tu sei il giardiniere di tua moglie e dei tuoi figli se ne hai. E se hai figli, tu sei il primo pastore di tuo figlio e di tua figlia. Tuo figlio e tua figlia guardano in te, e tenderanno a fare ciò che tu fai. Se tu bestemmi loro bestemmieranno Se tu benedici loro benediranno. Se tu sei cinico loro saranno cinici. Se tu hai compassione, loro avranno compassione. Se tu preghi, loro pregheranno. Elimelec si era preoccupato di nutrire il corpo dei figli, ma non lo spirito. L'esempio che aveva dato era “fai quello che la tua testa ti dice” E infatti Malon (che significa “malato”) e Chilion (che significa “morente”) fanno di testa loro, e sposano due moabite. Il Signore aveva detto questo al suo popolo circa le donne di Moab: “Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, 4 perché distoglierebbero da me i tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l’ira del Signore si accenderebbe contro di voi... L’Ammonita e il Moabita non entreranno nell’assemblea del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell’assemblea del Signore; (Deuteronomio 7:3-4, 23-3) Dieci generazioni sono circa 50 anni: vale a dire: “Se sposi una moabita non entrerai in chiesa... probabilmente mai più” Eppure Betlemme era a 60 km... avrebbero potuto fare un “week end” e trovare una moglie credente. Voglio rivolgermi ai nostri giovani: se sposi una credente (o un credente se sei donna), sarà normale: andare in chiesa, pregare assieme insegnare di Gesù ai tuoi figli dare la decima, chiedere aiuto a Dio... Se sposi una non credente (o un non credente) tutto questo sarà fonte di attrito, di liti... fino ad arrivare nei casi estremi alla divisione.. Lo dicono le statistiche: i matrimoni più solidi e che durano tutta la vita sono quelli tra due credenti I matrimoni con il più alto tasso di divorzio, sono quelli tra una persona credente e una non credente. Nello scegliere il vostro partner, dovete mettere sula bilancia, l'amore, si, il carattere, si l'affiatamento, si … ma partendo dalla fede... la tua fede in Cristo che deve essere anche la sua Fame, fallimento... tutto porta ad un epilogo tragico. FUNERALE Elimelec, Malon e Chilion, tutti e tre muoiono. La stirpe muore: Erano venuti a Moab per... vivere, e invece a Moab muoiono. 5


Dio non ha potuto provvedere a loro fisicamente (erano lontani dal tempio) né spiritualmente (erano lontani da Dio). Naomi è SOLA! E non c'è un “piano B” (sarebbe meglio averlo) è la FINE! FINE Naomi capisce che il tempo a Moab è finito, che la sua vita è tornare nel paese di Dio, con la gente di Dio “Allora si alzò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab, perché nelle campagne di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane. 7 Partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov’era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8 E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! 9 Il Signore dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito!» Le baciò, e quelle si misero a piangere ad alta voce 10 e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11 E Naomi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho forse ancora dei figli nel mio grembo che possano diventare vostri mariti? 12 Ritornate, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi; e anche se dicessi: “Ne ho speranza”, e anche se avessi stanotte un marito e partorissi dei figli, 13 aspettereste voi finché fossero grandi? Rinuncereste a sposarvi? No, figlie mie! Io ho tristezza molto più di voi, perché la mano del Signore si è stesa contro di me».14 Allora esse piansero ad alta voce di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Rut non si staccò da lei. 15 Naomi disse a Rut: «Ecco, tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata!» 16 Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17 dove morirai tu, morirò anch’io e là sarò sepolta. Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!» 18 Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andare con lei, non gliene parlò più.” (Rut 1:6-18) Naomi è onesta: è arrabbiata con la vita... e con Dio. E non ne fa segreto con Orpa e Rut, le consiglia di tornare indietro “al suo popolo e ai suoi dei”. (V 15) Come è un gran che come evangelizzatrice... ma è arrabbiata con Dio... ma Dio non è arrabbiata con lei... e provvederà per lei. Nonostante stia deliberatamente cercando di rispedire le nuore alle orge di Moab, Rut decide di seguire Naomi... ma soprattutto di seguire il Dio di Noemi. Il tuo Dio sarà il mio Dio (v. 16) Non è un atto di fede cieca di Rut, ma un atto deliberato, che parte dalla volontà: “Io DECIDO di seguire il tuo Dio... e so che lui mi sta guardando in questo momento...” Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te (v. 17) 6


Per Naomi è la fine... ma non sempre la fine di qualcosa significa la fine di tutto... anzi! PERCHE' IL BENE INIZI IL MALE DEVE FINIRE Sempre perché qualcosa di buono inizi, qualcosa di male deve terminare. Orpa ritorna a Moab, e continua la sua vita... e di lei non ne sappiamo più nulla... Rut decide di dare un taglio al passato, al dolore, al lutto... e il suo nome lo troviamo a chiare lettere in Matteo: “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo...Boaz generò Obed da Rut” (Matteo 1: 1, 5) E' una delle tre donne citate nella genealogia tutta al maschile di Gesù (Rut, Raab e Maria) Rut decide non per “comodità”: sarà una straniera, pagana, moabita, vedova … con una suocera acida, in Giuda... ma per fede... Perché il bene inizi il male deve finire. Quale male deve finire nella tua vita perché inizi il bene? A chi o a cosa devi decidere di dare un taglio perché inizi il bene? Quali cose “scomode” devi accettare di affrontare perché inizi il bene? Naomi e Rut riprendono il viaggio nel deserto: “19 Così fecero il viaggio assieme fino al loro arrivo a Betlemme. E quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu commossa per loro. Le donne dicevano: «È proprio Naomi?» 20 E lei rispondeva: «Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha riempita d’amarezza. 21 Io partii nell’abbondanza e il Signore mi riconduce spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando il Signore ha testimoniato contro di me e l’Onnipotente mi ha resa infelice?» 22 Così Naomi se ne tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse giunsero a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo.” (Rut 1:19-22) Il deserto che Malon e Chilion non avevano fatto per trovare una moglie credente, ora lo fanno due vedove, di cui una è arrabbiata con Dio... Attenzione... è arrabbiata, ma non rinnega Dio! Non dice “Dio non esiste”! Nella Bibbia ci sono in generale due categorie di credenti che hanno problemi con Dio: • •

il peccatore -----> deve pentirsi l'affranto --------> deve essere curato

L'effetto è il medesimo: tutti e due sono lontani da Dio, tutti e due tengono Dio “a distanza” dalle proprie vite” tutti e due fanno “come se Dio non ci fosse... anche se sanno che c'è e che vede! 7


Naomi è affranta, a chi gli chiede della sua famiglia... Marito? Morto. Figli? Morti. Nipoti? Non ne ho. Ha bisogno di essere curata... Sapete, il mio obiettivo per questa chiesa non è tanto la crescita numerica... non solo. Il mio obbiettivo è avere sempre più una chiesa fatta di credenti onesti che non rispondono a “Come stai” con “bene grazie”, ma che confidano le proprie ferite ad altri credenti onesti, per essere guariti. Naomi è onesta. E' arrabbiata con Dio. Ma Dio non è arrabbiato con Naomi. Uno dei nomi di Dio è Iavè Irè, che vuol dire “Dio provvede”. E' Abraamo a dargli questo nome, perché aveva provveduto un montone da sacrificare, al posto del figlio Isacco... sangue per sangue, su un monte che allora si chiamava “Moria” che in futuro sarebbe stato chiamato... Golgota. In che modo Dio è Iavè Irè? In che modo è un Dio che provvede? Immaginate che Dio abbia due mani, una visibile, e una invisibile. La mano VISIBILE di Dio è quella che opera i miracoli, una guarigione, una liberazione, una resurrezione. La mano INVISIBILE di Dio è quella che sostiene, talvolta è chiamata “Provvidenza”. Naomi non VEDE la mano VISIBILE di Dio, nessuna guarigione, nessuna resurrezione per marito e figli, ma nonostante questo la mano INVISIBILE di Dio la sostiene dandogli una nuora che la segue, cibo per sfamarsi, la sua gente ad accoglierla. Forse nella tua vita hai visto la mano VISIBILE di Dio, un miracolo, una volta, due, ... o mai... ma come credente devi VEDERE la mano INVISIBILE di Dio... quella che provvede cibo, amici, un luogo sicuro, forza... anche quando sei arrabbiato, anche quando sei arrabbiata... Conclusione Se Dio ha provveduto a Naomi vedova, figli morti, senza nipoti... Se Dio ha provveduto a Rut vedova, straniera, moabita, senza figli, vuol dire che sta provvedendo anche a te. La storia di Rut avviene in Giuda, quando non c'è un re, in una città chiamata Betlemme dove una vedova straniera moabita pagana si unirà a un credente, Boaz, per provvedere un re eterno che sarebbe divenuto il sacrificio perfetto agli occhi di Dio, Gesù. Iavè Irè... Dio provvede... Preghiamo. 8


2. Dalla fine alla fede Questo è il secondo messaggio sul libro di Rut. Nel primo avevamo visto l'inizio della storia Una storia fatta di FAME, FALLIMENTO, FUNERALI, E FINE. La FAME aveva spinto Elimelec (Dio è il mio re) ad abbandonare Betlemme per trasferirsi a Moab assieme alla moglie Naomi (dolce) e i due figli Malon (malato) e Chilion (morente); e questo aveva significato il FALLIMETO della sua vita. Si era trasferito in un paese vietato da Dio per la sua natura idolatra e la sua fede, come quella di tutta la sua famiglia, lontano dal tempio, lontano dal popolo di Dio, non era sopravvissuta. I figli sposano due moabite, Orpa e Rut, (quando Dio aveva espressamente vietato di sposarsi con esse), e invece di trovare la vita a Moab trovano FUNERALI. Elimelec muore, Malon muore, Chilion muore; Naomi capisce che quella è la FINE della sua vita a Moab, che è ora di tornare a Giuda. Si incammina seguita da Orpa e Rut, ma chiede a entrambe di tornare a Moab. Orpa piangendo segue il suo consiglio, e torna al dio Chemosh e alle orge di Moab, Rut (che significa amica) no: Fame, fallimento, funerali, e fine, tutto questo viene spazzato via da un'altra parola che comincia per F: fede. FEDE Non la fede di Naomi, che è arrabbiata con Dio e che vuole che la chiamino Mara (amara) ma quella di Rut che così dice a Naomi: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17 dove morirai tu, morirò anch’io e là sarò sepolta. Il Signore mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!» (Rut 1: 16-17) Qui è dove avevamo lasciato le due vedove Naomi e Rut, accolte dalla gente di Betlemme. Proseguiamo da qui il cammino con loro: “1 Naomi aveva un parente di suo marito, uomo potente e ricco, della famiglia di Elimelec, che si chiamava Boaz. 2 Rut, la Moabita, disse a Naomi: «Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia». E lei le rispose: «Va’, figlia mia». 3 Rut andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso si trovò nella parte di terra appartenente a Boaz, che era della famiglia di Elimelec.” (Rut 2:1-3) Tra poco entrerà in scena l'altro protagonista della storia assiema a Rut, Boaz. (che significa letteralmente “forte”). 9


Ora abbiamo una donna dolce (Naomi) che è diventata amara (Mara)in compagnia di una amica (Rut) che incontrano un uomo forte (Boaz). La prima cosa che vediamo in questi tre versetti è che Dio è in controllo. Nel primo capitolo Naomi aveva pregato questo: “8 E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! 9 Il Signore dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito!»” (Rut 1:8-9) Ora vediamo che la preghiera di Naomi comincia ad essere esaudita, non nel modo in cui Naomi la aveva intesa (“tornate a Moab e trovate un marito lontano da me”) ma nel modo in cui Dio lo decide. Infatti il testo dice che Rut “per caso si trovò a spigolare” sulle terre di Boaz; l'espressione in ebreo che è tradotta con “per caso” è ironica, e significa proprio l'opposto: “non è un caso, è un caso di Dio, è una benedizione” La mano “invisibile” di cui parlavamo la settimana scorsa comincia a mostrarsi. Anche se Dio non si mostra direttamente nella tua vita, se non risponde nella maniera in cui tu ti aspetti o hai deciso debba intervenire, questo non significa che non vede e non è in controllo. Molto spesso il potere di Dio non lo vediamo attraverso il parabrezza dell'auto con cui stiamo attraversando la vita, ma piuttosto attraverso lo specchietto retrovisore, quando guardiamo indietro e realizziamo che tutti i collegamenti delle nostre vite,erano stati studiati per portarci ad un certo punto. Non penso sia un caso che nell'agosto di trentatre anni fa il mio amico Giovanni mi abbia presentato una ragazza inglese che lavorava come alla pari a Montefiascone, che era lì per studiare italiano per poi andare in un college di Oxford, ma era nei piani di Dio, che vedeva ci saremmo sposati nove anni dopo, e saremmo stati da Lui chiamati venti anni dopo a piantare una chiesa a Montefiascone. Per “caso” Rut si trova a “spigolare” in un campo a Betlemme, “per caso” quel campo è di un ricco proprietario chiamato Boaz, e “per caso” Boaz è un parente di Naomi che può vantare dei diritti su di lei e su Rut. Rut non conosce tutto questo, ma ha fede in Dio, e difatti dice: «Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia» (v.2) Una versione differente della Bibbia traduce il passo così: “Fammi andare nei campi a raccogliere le spighe che i mietitori lasciano cadere. Sono sicura di trovare qualcuno che me lo permetterà.” ( TILC)

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Vedete, Rut già anticipa che “troverà grazia”, che qualcuno le darà il permesso. Non vede ancora la mano invisibile, ma la sua fede permette a Dio di iniziare ad operare nella sua vita e su quella di Naomi. Rut non solo ha fede, ma predispone la sua vita in maniera di obbedire ai comandamenti di Dio. Rut è una giovane vedova, moabita, senza figli, senza lavoro, che si trova all'equivalente attuale del banco alimentare... Quante avrebbero tentato di “ingraziarsi” i lavoranti o il boss con “altro” che il lavoro di raccolta delle spighe? Molte vedove usavano diventare concubine di ebrei (ve lo dicevo che in Giuda le cose non andavano secondo il verso che Dio avrebbe voluto, vero?). Altre iniziavano a fare le prostitute per sostentarsi. Rut no. Rut si mette dalla parte giusta, dalla parte di Dio, non è lì per cerare scappatoie o cibo a tutti i costi,ma per cercarlo nel modo giusto,con la grazia di Dio. Se è di un miracolo che hai bisogno, se stai cercando la potenza di Dio nella tua vita, stai predisponendo quella tua vita affinché Dio possa iniziare ad operare?Stai obbedendo ai suoi comandamenti? Rut si trovava in una situazione “disperata”: vedova, moabita, senza figli, senza casa, con una suocera acida. Ma non ha guardato a quanto fosse grave la situazione, ma a quanto fosse grande il suo Dio. Rut era una neo credente, ma aveva una grande fede... e Dio risponde mettendola davanti a un grande uomo di Dio. “4 Ed ecco che Boaz giunse da Betlemme e disse ai mietitori: «Il Signore sia con voi!» E quelli gli risposero: «Il Signore ti benedica!» 5 Poi Boaz disse al suo servo incaricato di sorvegliare i mietitori: «Di chi è questa fanciulla?» 6 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: «È una fanciulla moabita; quella che è tornata con Naomi dalle campagne di Moab. 7 Lei ci ha detto: “Vi prego, lasciatemi spigolare e raccogliere le spighe cadute dai mannelli dietro ai mietitori”. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora; soltanto adesso si è seduta nella casa per un po’». “ (Rut 2:47) Boaz si presenta sulla scena con una benedizione per i suoi operai (ti piacerebbe se il tuo datore di lavoro o il tuo professore facesse lo stesso?) e chiede: “Di chi è questa fanciulla?” (v. 5b) ATTENZIONE! Non chiede “Chi è”, ma “DI CHI è”, ovvero “chi ha la responsabilità di badare a questa giovane vedova?” Si informa se ci sia chi la protegga e si curi di lei...

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Perché Rut era lì nel campo di Boaz? Cosa era “spigolare”? Anche in Italia si usava fare, e significava andare dietro ai trebbiatori per raccogliere le spighe che cadevano. Il diritto a spigolare era un comandamento che Dio aveva dato in Levitico per provvedere al sostentamento dei poveri; i campi venivano mietuti tranne i bordi, così che i poveri potessero prendere il grano o l'orzo che era ai margini, ed erano anche autorizzati a seguire i mietitori che non potevano tornare indietro per raccogliere le spighe cadute. Era un comandamento che da una parte obbligava coloro che avevano di dare ai poveri, ma dava ai poveri dignità perché dovevano lavorare per avere il grano. Era intesa come una maniera di dare ai poveri e a Dio. Nell'Antico Testamento Dio aveva stabilito che ciascuno desse la decima parte dei suoi guadagni per il tempio (la chiesa attuale); in aggiunta c'erano le offerte che venivano fatte durante le feste, oltre allo “spigolare” per chi possedeva un campo coltivato (quasi tutte le persone “non povere”) cosicché il dare del popolo di Dio era pressappoco il 25% del reddito di ciascuno. Chi era proprietario lasciava che i poveri si sfamassero attingendo alla sua propria ricchezza. Non tutti lo facevano, ovviamente,ma Boaz, da uomo di Dio, si. Boaz aveva chiesto DI CHI fosse Rut, aveva ottenuto la risposta, e la sua reazione dimostra quanto fosse un uomo di Dio, che Dio si serviva di Boaz per aiutare Rut e Naomi. “8 Allora Boaz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia: non andare a spigolare in un altro campo, e non allontanarti da qui, ma rimani con le mie serve; 9 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino; e quando avrai sete, andrai a bere dai vasi l’acqua che i servi avranno attinta». 10 Allora Rut si gettò giù, prostrandosi con la faccia a terra, e gli disse: «Come mai ho trovato grazia agli occhi tuoi, così che tu presti attenzione a me che sono una straniera?» 11 Boaz le rispose: «Mi è stato riferito tutto quello che hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo per venire a un popolo che prima non conoscevi. 12 Il Signore ti dia il contraccambio di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte del Signore, del Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti!» 13 Lei gli disse: «Possa io trovare grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, sebbene io non sia neppure come una delle tue serve».” (Rut 2:8-13) Come si comporta Boaz difronte a Rut e a Dio? Ci sono sei comportamenti che Boaz fa che sono giusti davanti a Dio,e da cui noi dobbiamo trarre insegnamento. 1) Va oltre ciò che vede e sente dire di Rut Boaz non si è fermato semplicemente a vedere Rut per come era: vedova, moabita, vestita di nero, denutrita, sudata, impolverata, ma vede oltre questo, restituendole dignità ed onore.

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La prima cosa che fa, lui ricco padrone del campo, va direttamente da lei a parlarle, e la chiama “figlia mia” (v. 8) Come credente, cerchi di vedere “oltre” quello che vedi e senti dire degli altri? Paolo in Romani 12: 2 ci dice di “non conformarci a questo mondo” ma di trasformarci attraverso il rinnovamento della nostra mente. Se Boaz si fosse fermato a quello che vedeva (una vedova sudata) e sentiva dire (una pagana moabita), forse non si sarebbe comportato allo stesso modo. Come fare? Semplicemente, facendo quello che ha fatto Boaz: andare direttamente dalla persona nel bisogno, e parlare, conoscerla, sentire come stanno davvero le cose. In questo modo le persone nel bisogno non si sentono disprezzate per il loro stato, ma onorate dalla tua attenzione e premura. 2) Va oltre i suoi doveri di dare Boaz avrebbe potuto semplicemente lasciare che Rut spigolasse nel suo campo, e sarebbe stato a posto con l'aver adempiuto il comandamento di Dio. Invece va ben oltre. La “assume” come spigolatrice ufficiale dei suoi campi: “non andare a spigolare in un altro campo, e non allontanarti da qui, ma rimani con le mie serve; 9 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. (v. 8-9) Rut non dovrà più preoccuparsi di alzarsi la mattina e di trovare un campo su cui spigolare. Più volte ho detto che non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia, e perciò il comandamento della decima è abolito... ed è sostituito da un comandamento più alto, più esigente, più costoso, quello che ha dato Gesù: "Ama il tuo prossimo come te stesso". (Matteo 22:39b) Gesù è venuto ad innalzare gli standard, non ad abbassarli a chiedere molto di più della decima, molto di più del 25%. Paolo dice in 1° Corinzi 16:2 “secondo la prosperità concessa”; più hai, più dai... molto di più del 25% Boaz, prima ancora che Gesù lo stabilisse, stava già applicando quel comandamento. 3) Si occupa della sua sicurezza: “rimani con le mie serve... Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino” (v. 9-10) 13


Rut era giovane, e probabilmente bellissima... Avrebbe potuto essere una preda troppo facile per qualsiasi degli operai di Boaz. Come credente, ti occupi della sicurezza di altri credenti, soprattutto dei “neo-credenti”? Gli dai consigli, predisponi soluzioni se vedi che qualcosa o qualcuno potrebbe danneggiarli? Paolo in Galati 6:2 ci incoraggia a “portare i pesi gli uni degli altri”. 4) Provvede alle sue necessità “e quando avrai sete, andrai a bere dai vasi l’acqua che i servi avranno attinta». (v. 9) L'acqua, per chi lavorava, era un bene prezioso: non c'erano rubinetti lungo i campi, ma doveva essere attinta e trasportata vicino, per dissetare chi stava lavorando. Rut non avrebbe dovuto interrompere il suo raccolto per andare a cercare da bere Quante volte hai visto qualcuno in difficoltà? E hai pensato “spero che trovi qualcuno che lo o la aiuti”? Bene, molto spesso... quasi sempre... praticamente sempre, quel qualcuno sei tu. Sei tu che puoi trasformare la sete di un uomo o di una donna, in una coppa di acqua limpida e fresca. 5) La loda dinanzi a tutti Mi è stato riferito tutto quello che hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo per venire a un popolo che prima non conoscevi (v. 11) Boaz è informato di ciò che avviene nella sua comunità, ma non gli basta di conoscere il bene che ha fatto Rut. Vuole che tutti attorno lo sappiano; per questo la lode è pubblica. Quante volte hai lodato un tuo fratello o una tua sorella in Cristo per quello che stava facendo o che aveva fatto in passato? Talvolta sembra ridondante, pare troppo lodare le persone in pubblico. Possiamo pensare “La metto in imbarazzo”, oppure “in fondo sta facendo il suo dovere come credente”. Paolo in Romani 12:10 dice che dobbiamo “fare a gara per renderci l'onore reciprocamente” 6) Prega per la neo credente Rut “Il Signore ti dia il contraccambio di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte del Signore, del Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti!»” (v. 12) 14


Boaz sapeva che Rut era moabita, che era cresciuta adorando Chemosh, non Yavè, il Dio di Israele. E vuole che Rut sappia che quel Dio che lei ha da poco accettato, la sta tenendo sotto la sua ala benevola come fa una madre di uccello coi propri piccoli. Stai pregando per la conversione di qualcuno? Un familiare, un amico, una amica? Io mi auguro che Dio ascolti la tua preghiera. Ma sappi: il tuo lavoro non terminerà con la conversione della persona, sappi che tu sarai chiamato a continuare a pregare per lui o per lei, e mostrare a lui o a lei che Dio è un rifugio sicuro. Avevamo detto all'inizio che il libro di Rut si apre con FAME, FALLIMENTO, FUNERALI E FINE. Ma tutto questo è spazzato via dalla FEDE di Rut, che accetta il Dio di Naomi (il tuo Dio sarà il mio Dio) che crede che la grazia arriverà, e che ora la vede con i suoi stessi occhi «Possa io trovare grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, sebbene io non sia neppure come una delle tue serve».” (v. 13) Conclusione Come è la tua vita adesso? Stai sperimentando la benedizione di una situazione stabile, dove vivi tranquillamente, senza stress economici, di famiglia, di lavoro? Bene! Sei nella migliore posizione per agire, come ha fatto BOAZ! Andando oltre quello che vedi e senti delle persone per aiutale, andando oltre la decima e lo stretto necessario, proteggendo, provvedendo, lodando e pregando per tuoi fratelli e le tue sorelle in Cristo Oppure stai attraversando un periodo buio della tua vita, dove tutto sembra cooperare contro di te dove fame, fallimento funerali e fine sembrano l'unico orizzonte? Bene! Sei nella miglior posizione per esercitare la tua fede, per attendere la grazia, e per rifugiarti sotto le ali di Dio. Preghiamo.

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3. L'amore che redime Siamo al terzo messaggio sul libro di Rut. Avevamo visto che la storia inizia male, con Elimelec che per FAME lascia Betlemme per trasferirsi a Moab assieme alla moglie Naomi e i due figli Malon e Chilion; e questo aveva significato il FALLIMETO della sua vita. I figli sposano due non credenti moabite, Orpa e Rut, e invece della felicità arrivano i FUNERALI. Padre e figli muoiono. L'unica che rimane è Naomi che vede la FINE della sua vita a Moab, che decide di tornate a Betlemme. Chiede alle nuore di restare a Moab, ma Rut decide di seguirla, decide che il Dio di Naomi sarà il suo Dio, ha FEDE che quel Dio che ancora non conosce bene provvederà per lei e per Naomi. La fede di Rut viene premiata, va a spigolare per mangiare e incontra Boaz, che va da lei, la conforta, e le dice che ora è sotto l'ala di Dio che la protegge. Avevamo lasciato Rut che stava parlando con Boaz, vediamo come continua la storia. “14 Poi, al momento del pasto, Boaz le disse: «Vieni qua, mangia del pane e intingi il tuo boccone nell’aceto». E lei si mise seduta accanto ai mietitori. Boaz le porse del grano arrostito e lei ne mangiò, si saziò e ne mise da parte gli avanzi. 15 Poi si alzò per tornare a spigolare, e Boaz diede quest’ordine ai suoi servi: «Lasciatela spigolare anche fra i mannelli e non offendetela! 16 Strappate anche per lei delle spighe dai covoni, e lasciatele lì perché le raccolga, e non la sgridate!» (Rut 2:14-16) Boaz aveva già fatto molto per Rut: si era informato della sua storia, aveva provveduto a lei dicendole di andare ogni mattina a spigolare nel suo campo, aveva provveduto alle sue necessità dicendole che poteva bere l'acqua assieme agli operai, aveva provveduto alla sua sicurezza dicendo a tutti che non la dovevano toccare, anzi le aveva detto di andare assieme alle sue serve per stare più tranquilla, e l''aveva lodata dinanzi a tutti per come si era comportata con Naomi. Boaz è il mezzo con cui Dio stava adempiendo alle preghiere di Naomi, ( il Signore sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti e con me! - Rut 1:8) e di Rut ( Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia – Rut 2:2). Rut era stata quasi incredula nel vedere la benedizione che Dio le mandava attraverso Boaz (Come mai ho trovato grazia agli occhi tuoi, così che tu presti attenzione a me che sono una straniera?- Rut 2:10) Ma avrebbe dovuto abituarsi alla smisurata grazia del Dio che aveva accettato. All'epoca di Rut gli operai e i servitori mangiavano lontano dai padroni, e le donne mangiavano da una parte rispetto agli uomini. Gli stranieri non potevano mangiare con gli ebrei, e le vedove non erano notoriamente invitate ai banchetti. Quello che fa Boaz, invece, è di chiamare una donna, vedova, straniera, pagana, ad “intingere il boccone nell'aceto” «Vieni qua, mangia del pane e intingi il tuo boccone nell’aceto» (al giorno d'oggi sarebbe “nel ketchup”!). 16


Inoltre dà l'ordine ai servi di lascarla raccogliere il grano già mietuto, anzi, di lasciar cadere per lei a terra delle spighe, strappandole dai covoni già mietuti. Sapete, Dio, quando fa le cose, non si accontenta del “minimo indispensabile”: infatti Giovanni dice così: “Infatti dalla sua pienezza (di Gesù) noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”». (Giovanni 1:16) ma le fa sovrabbondanti: Paolo lo afferma: “La grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù.” (1 Timoteo 1:14) Paolo lega la grazia ad una cosa ben precisa: la fede in Cristo Gesù. Rut sta ricevendo una grazia dopo l'altra: aveva pregato “sono sicura che troverò grazia da qualcuno” e ora vedeva la sua preghiera esaudita, in una maniera che non si sarebbe mai immaginata. Non solo trova un campo dove spigolare, ma il padrone del campo la autorizza a prendere ciò che vuole, la protegge, si occupa delle sue necessità... e ora l'invita anche a sedere a tavola con lui! Forse sei in un momento , dove la mattina esci e non sai se troverai come sfamare la tua vita, che sia fisica (la fame del corpo) o spirituale (la fame dell'anima) Tutto dipende da come esci la mattina da casa; se esci con timore per il giorno che viene, o con la fede di Rut che si aspetta di trovare grazia. Se quella che cerchi è una grazia che sovrabbondi le tue aspettative, allora, abbi una fede come quella di Rut. Rut, pur non conoscendo bene quel Dio di Naomi, ha creduto in anticipo nelle benedizioni che non aveva visto ancora. Oppure sie in un momento dove tutto ti gira per il verso giusto, la tua vita è ricca, materialmente o spiritualmente; dove hai fede, preghi, e vedi le benedizioni arrivare su di te. Sei il miglio candidato, sei la migliore candidata di Dio per portare la Sua benedizione ad altri che la cercano. Boaz è un uomo di Dio, un padrone che saluta i suoi servi dicendogli, “Il Signore sia con voi”!

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Ho gia detto altre volte che la ricchezza non indica se siamo o non siamo benedetti. Ma è certo che Dio può benedire la tua vita ANCHE economicamente, se vede in te un cuore disposto a dare, piuttosto che ad accumulare. Questo non significa che sarai ricco se sei generoso, ma che sarai benedetto, quello si! Questo passo della Bibbia lo dimostra! Perché troviamo due persone, una ricca (Boaz) e una povera (Rut), ma che hanno lo stesso cuore disposto a dare. Boaz è ricco, Dio lo ha benedetto attraverso la ricchezza, perché ha un cuore disposto a dare, piuttosto che a trattenere. Rut, invece, è povera, ma Dio la benedice ugualmente, perché anche in lei vede n cuore disposto a dare, piuttosto che a trattenere. “17 Così lei spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che aveva raccolto, e ne ricavò circa un efa d’orzo. 18 Se lo caricò addosso, entrò in città e sua suocera vide ciò che aveva spigolato; e Rut tirò fuori quello che le era rimasto del cibo dopo essersi saziata e glielo diede.” (Rut 2:17-18) Un efa di orzo erano circa 35 litri, ovvero circa 55 chili d'orzo, che equivaleva a circa due settimane di salario di un operaio. Rut, è vero, era stata agevolata da Boaz, ma aveva faticato per raccoglierlo. Avrebbe potuto benissimo dare a Naomi la metà, e il resto venderlo, tenerselo, mangiarlo... E invece, Rut la prima cosa che fa è dire a Naomi: “Guarda tutto quello che ho raccolto!” E non solo offre TUTTO il raccolto, ma anche il cibo che ha conservato per lei! Dio benedice Rut perché è una grande donna di fede, ma anche perché ha un cuore generoso che da e non trattiene. A questo punto Naomi diventa curiosa, e vuole sapere in che luogo miracoloso è andata a spigolare, un campo che in un giorno produce quanto due settimane e dove trovi anche cibo da portare a casa! “19 La suocera le chiese: «Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che ti ha fatto una così buona accoglienza!» E Rut disse alla suocera presso chi aveva lavorato, e aggiunse: «L’uomo presso il quale ho lavorato oggi si chiama Boaz». 20 E Naomi disse a sua nuora: «Sia egli benedetto dal Signore, perché non ha rinunciato a mostrare ai vivi la bontà che ebbe verso i morti!» E aggiunse: «Quest’uomo è nostro parente stretto: è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto». (Rut 2:19-20) Che cos'era il “diritto di riscatto”? In Levitico Dio aveva dato una serie di leggi al suo popolo, che consentiva alle famiglie di mantenere il possesso delle terre, delle case e delle persone, anche se le terre o le case state vendute per sfuggire alla povertà, e di permettere la sopravvivenza delle vedove e degli orfani. 18


Se un uomo moriva, e non aveva eredi maschi, i parenti più prossimi potevano prendere i beni, pagando gli altri parenti. ma doveva prendere anche le mogli e i figlio o le figlie, Quello che nella versione italiana della Bibbia è tradotto con “hanno su di noi il diritto di riscatto” nell'originale in ebraico è una sola parola: “ga'al”. In altre parti della Bibbia è tradotto in modo differente: vi faccio un esempio: “Ma io so che il mio Redentore (=ga'al) vive e che alla fine si alzerà sulla polvere.” (Giobbe 19:25) “ga'al” significa, semplicemente, “redentore” (nelle bibbie inglesi hanno conservato questa parola). C'è però da dire una cosa: Boaz “tecnicamente”, non è il vero “redentore” di Naomi e di Rut, in quanto: a) Boaz non è il fratello o il cugino di Elimelec, ma un parente alla lontana, b) Rut non è ebrea ma moabita. Questo significa che Boaz “legalmente” non è tenuto a riscattare Naomi e Rut pagando gli altri parenti. E se lo farà (e lo farà!) lo farà non per obbligo, non per interesse sulle terre di Naomi (era già ricco di suo), ma per compassione, per grazia e per amore! Vi ricordate che nella genealogia di Gesù in Matteo ci sono solo due donne (oltre a Maria)? Una è Raab, una prostituta. L'altra è Rut, una straniera moabita. Raab era la madre di Boaz, e Rut sarebbe divenuta la moglie di Boaz. Boaz era figlio di una donna che Dio aveva salvato portandola fuori da Gerico, prima che fosse distrutta, che era stata perdonata da Dio, e che era stata accettata nella famiglia di Dio, non per i suoi meriti, ma per la compassione, per la grazia e per l'amore di Dio. Boaz era stato cresciuto nella consapevolezza che Dio vede il tuo cuore, anche se sei una prostituta, che è lui il tuo Redentore. Boaz stava applicando a Rut la legge d'amore che aveva visto e aveva vissuto, e la stava applicando su chi, agli occhi dei molti, era una persona da tenere lontano: una donna, vedova, straniera, moabita, con una suocera amara a carico. Boaz stava vedendo oltre, per compassione, per grazia e per amore. Come eri tu, prima che Gesù ti salvasse? Eri amabile? Eri degno? Eri puro? Gesù “tecnicamente” non era tenuto a riscattarti: non eri parte della sua famiglia. Paolo in Efesini 2:3 dice che “eravamo per natura figli d’ira, come gli altri.”, non figli di Dio.

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Ma Gesù ha fatto per te quello che ha messo nel cuore di Boaz, guardare oltre, vedere il tuo cuore, essere il tuo redentore non per obbligo, ma per compassione, per grazia e per amore. Conclusione Come deve cambiare la tua vita attuale verso gli altri, perché rispecchi la compassione, la grazia e l'amore con cui sei stato trattato? Oppure, se non lo hai ancora accettato, cosa deve cambiare in te per accettare quel dono che Gesù ti ha offerto venendo come unico Redentore, per riscattarti pagando un prezzo altissimo ma pagato per renderti libero? Rut accettò il consiglio di una credente, anche se amara, che gli diceva di stare vicino alla fonte della sua benedizione. “21 E Rut, la Moabita, disse: «Mi ha anche detto: “Rimani con i miei servi, finché abbiano finita tutta la mia mietitura”». 22 E Naomi disse a Rut sua nuora: «È bene, figlia mia, che tu vada con le sue serve e non ti faccia sorprendere in un altro campo». 23 Lei rimase dunque con le serve di Boaz a spigolare fino alla conclusione della mietitura dell’orzo e del frumento. E abitava con sua suocera.” (Rut 2:21-23) Qualsiasi sia la tua vita adesso, qualsiasi fame, fallimento, funerale o fine tu stia attraversando, rimani nel campo di Gesù. Coltiva la sua presenza, sviluppa un cuore pronto a dare, e abbi fede in lui come Redentore. Preghiamo.

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4. Un amore che sa attendere Siamo al quarto messaggio sul libro di Rut. Una storia inizia male, con la fuga di Elimelec e della sua famiglia a Moab per FAME l il FALLIMETO della sua vita lontano da Betlemme, con i matrimoni dei figli a due non credenti moabite, Orpa e Rut, i FUNERALI ei Elimelec, Msalon e Chilion, e la FINE della vita di Naomi a Moab Ma quando tutto sembra volgere al male per Naomi la FEDE della nuora Rut in un cDio che ancora non conosce bene viene premiata con l'incontro con il ricco proprietario terriero Boaz, che nutre, conforta e prende a proteggere Rut, e Naomi che da alla nuora il buon consiglio di non allontanarsi dalle terre di Boaz, perché lui è un loro “redentore”, in quanto loro parente e può pagare il riscatto delle terre e dare loro un tetto dove vivere Più di una volta mi sono chiesto come predicare sul capitolo che affrontiamo oggi, Rut capitolo tre. Perché, sapete, è un capitolo “scabroso”, con chiarissimi riferimenti sessuali, e riferimenti non proprio da culto domenicale e chiesa cristiana evangelica. Voglio cominciare facendo un po' di storia, di come si diveniva una coppia (almeno in Italia) dall'epoca di mia nonna Ida (nata nel 1888) ad oggi. Nel 1800 tu incontravi il tuo futuro sposo e la tua futura sposa soprattutto attraverso la conoscenza tra famiglie: tu conoscevi qualcuno o qualcuna che ti piaceva, in qualche modo glielo facevi capire (occhiate, strette di mano fuggitive, qualche abbraccio velocissimo quando i genitori erano distratti). Ad un certo punto, quando era scoppiato l'amore tra i due, l'uomo si presentava a casa della donna, parlava con il capo famiglia, e gli chiedeva la mano della figlia. Se era accordata, i due si frequentavano in “ambiente controllato”, la casa di lei, fino al giorno del matrimonio... in chiesa. Negli anni 20/30 gli incontri cominciano a spostarsi fuori da casa, si va a ballare, si passeggia per le piazze “fino a che non imbrunisce”. Lì i futuri sposi si incontrano, e si incontrano sempre in quel modo fino alla decisione di “dirlo a casa”; quando lo dici a casa, gli incontri avvengono anche fuori casa, ma con la presenza di “qualcuno di famiglia” (una sorella, un fratello, la mamma), fino al matrimonio... in chiesa. Anni 40 e 50, la guerra, la ricostruzione, fino a quando negli anni 60 arriva il “boom economico”, arriva la macchina, i giovani si incontrano e vanno assieme in auto, ma sempre tornando per cena... ma a quel punto non c'è più nessuno che li controlla, e l'auto diventa un posto dove la coppia non legge solamente il giornale. E poi ci si sposa... in chiesa.

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Con il 68 arriva la contestazione giovanile, genitori ed insegnanti diventano coloro da cui non prendere alcun consiglio, inizia la “rivoluzione sessuale”, l'uso dei contraccettivi, e i giovani cominciano a sperimentare quello che si chiama “amore libero”: l'atto sessuale viene scisso dall'essere consumato solo all'interno della coppia. L'essere “vergini” diventa una “malattia da curare”, che i giovani curano molto volentieri iniziando ad avere rapporti ben prima del matrimonio... che continua a essere fatto in chiesa. Con gli anni 80 arriva il femminismo, le donne scoprono di essere trattate come “oggetti, o peggio “fattrici” e al grido di “la pancia è mie e ci faccio quello che mi pare” inizia l'aborto come metodo alternativo al contraccettivo, la coppie continuano a sposarsi, ma molte cominciano a decidere di non farlo in chiesa. Giungono gli anni 90, e le coppie incominciano a “convivere” prima di sposarsi, e si comincia a discutere sul fatto di dover essere per forza una coppia “tradizionale”. Si inizia a discutere sulla “coppia aperta”, dove spesso ci sono più partner nella vita di una singola persona. E le chiese vedono sempre meno persone che vogliono celebrare matrimoni. Siamo agli anni 2000 (i nostri): nascono forme “alternative al matrimonio”, le unioni civili, si stabiliscono nuove definizioni di “coppia, che non è più esclusivamente tra un uomo e una donna, ma può essere tra persone dello stesso sesso. E si comincia a discutere se il nucleo familiare debba necessariamente essere composto da due persone. Siamo alla famiglia “poliamorica”, dove ci possono essere due uomini e una donna, due donne e un uomo, tre donne, tre uomini, e tutte le altre varianti che i numeri (che non sono fissi) permettono. Vorrei farvi vedere un grafico L'Istat calcola che, se la tendenza rimarrà stabile, entro il 2031 NESSUNO si sposerà più in chiesa. Ma vorrei farvi vedere un altro grafico Sempre secondo l'Istat, se la tendenza rimarrà stabile, entro il 2080 NESSUNO si sposerà più. Tu mi potrai chiedere a questo punto: “Perché mi hai fatto tutta questa lunga introduzione sulla coppia? Perché il capitolo 3 di Rut parla guarda caso dei modi sbagliati e dei modi giusti di come iniziare una relazione d'amore. Salomone diceva così in Ecclesiaste: “Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole. C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.” (Ecclesiaste 1:9-10) 22


Quello che ci pare tanto “moderno adesso, la famiglia “aperta”, omosessuale, con più di due persone, era un “classico” già ai tempi di Rut e Boaz. Ciclicamente la società propone qualcosa di differente, da quanto stabilito da Dio come famiglia. Dio ha stabilito che la famiglia sia un rapporto esclusivo tra due persone di sesso differente unite sotto la benedizione di Dio (il matrimonio) che iniziano ad avere rapporti DOPO la sua benedizione. “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina (l'incontro - il “fidanzamento”). 28 Dio li benedisse (il patto - il “matrimonio”); e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi. (la consumazione - i “rapporti matrimoniali”)” (Genesi 1:28a) La Bibbia è un libro “onesto, non è un libro di superuomini e superdonne, ma un libro di uomini e donne con i loro pregi, i loro doni, ma anche i loro limiti e i loro peccati. Ed essendo un libro £onesto”, non ci mostra solo il “buono”, ma anche il “brutto e il cattivo” dei personaggi. Dio li ha messi lì per dimostrare come pensiamo noi uomini, e come invece pensa Lui, quello che noi pensiamo si buono ed accettabile, e quello che è buono ed accettabile dinanzi ai suoi occhi. Leggiamo assieme Rut capitolo 3 da 1 a 5: “1 Naomi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, io devo assicurarti una sistemazione perché tu sia felice. 2 Boaz, con le cui serve sei stata, non è forse nostro parente? Ecco, stasera deve ventilare l’orzo nell’aia. 3 Làvati dunque, profumati, indossa il tuo mantello e scendi all’aia; ma non farti riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 4 E quando se ne andrà a dormire, osserva il luogo dov’egli dorme; poi va’, alzagli la coperta dalla parte dei piedi, e còricati lì; e lui ti dirà quello che tu debba fare». 5 Rut le rispose: «Farò tutto quello che dici». “ (Rut 3:1-5) Ci eravamo lasciati con un consiglio “saggio” della credente Naomi (Rut 2:23: «È bene, figlia mia, che tu vada con le sue serve e non ti faccia sorprendere in un altro campo». E ci ritroviamo con un consiglio sbagliato della credente Naomi: ( “còricati lì; e lui ti dirà quello che tu debba fare!) Sono trascorsi circa due mesi dal primo incontro tra Rut e Boaz, (il tempo che intercorreva tra la trebbiatura dell'orzo e quella del grano), e tra loro non era accaduto nulla. Era usanza al termine della trebbiatura di festeggiare tutti assieme (operai, servi e padroni), prima di dividere il raccolto per essere pagati. Si mangiava, si ballava, si beveva (molto), e poi ci si salutava fino alla prossima trebbiatura.

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Naomi percepisce che, se deve accadere qualcosa, deve accadere allora: o adesso o mai più. Ma il piano di Naomi è un piano quanto mai “terreno”, “mondano”. Il suggerimento è: “Fatti la doccia, profumati, truccati, metti l'abito più sexy che hai, aspetta che Boaz abbia bevuto abbastanza, infilati sotto le coperte di Boaz e digli: “Cosa vuoi che faccia?”. Il piano di Dio era: un solo uomo e una sola donna uniti per sempre “ quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi. (Gesù in Matteo 19:6b) Ora, siccome era possibile stabilire la verginità di una donna, ma non era possibile stabilire la verginità di un uomo, gli uomini incominciarono ad approfittarsene. Quando una moglie non gli stava più bene, bastava dicessero in giro che non era vergine al matrimonio, e la donna era lapidata. Per proteggere le donne, Dio aveva dato una legge (in Deuteroniomio 22:13-21), dove diceva che la prova della verginità sarebbe stato il lenzuolo intriso di sangue; questo lenzuolo veniva custodito dalla famiglia della donna per eventuali future contestazioni. All'epoca di Rut e Boaz la situazione era andata ben oltre, popolazioni, come i moabiti, che non adoravano Dio, usavano il sesso per divertimento e come pratica “sacra”, ma anche il popolo di Dio non era da meno; c'era la poligamia, l'omosessualità, gli incesti, e il sesso veniva fatto fuori dal matrimonio come una cosa normale. Vi suona in qualche modo familiare con la situazione della mondo in cui noi viviamo ora? Ciclicamente la storia ripropone lo stesso scenario: si parte da una situazione con poche regole e chiare, pian piano le regole vengono “aggiustate” secondo l'utile dell'uomo, e, a poco a poco, la situazione diviene l'esatto opposto di come era al principio. Naomi, anche se credente, è l'espressione della società dove vive ed è nata e cresciuta (era andata lontano dalla sua fede in un paese proibito, aveva permesso che i figli sposassero non credenti, e ora consigliava alla nuora di andare a letto col capo) E la neo credente Rut le risponde: “Farò tutto quello che dici” Due lezioni per noi Una per i neo credenti: non sempre i credenti, anche se maturi, danno buoni consigli. Anche se sei un neo credente, quando ricevi un consiglio da un credente “maturo”, accertati che sia in accordo con la Parla di Dio. Se “non sei espertissimo nella Bibbia” e “non ti suona” chiedi ad altri credenti un secondo parere. Una per i credenti maturi: stiamo attenti ai che i consigli che diamo ai neo credenti non siano trappole piuttosto che illuminazioni. 24


Per fortuna Rut ha di fronte un credente – Boaz - che non parla solo del Signore , (“Il signore sia con voi!” Rut 2:4) ma che applica la Parola alla sua vita. “6 Scese all’aia, e fece tutto quello che la suocera le aveva ordinato. 7 Boaz mangiò e bevve e, con il cuore allegro, se ne andò a dormire all’estremità del mucchio di covoni. Allora lei venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 8 Verso mezzanotte, quell’uomo si svegliò di soprassalto, si voltò, ed ecco una donna era coricata ai suoi piedi. 9 «Chi sei?» le chiese. E lei rispose: «Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto». 10 Ed egli a lei: «Sii benedetta dal Signore, figlia mia! La tua bontà di adesso supera quella di prima, poiché non sei andata dietro a dei giovani, poveri o ricchi. 11 Non temere, dunque, figlia mia; io farò per te tutto quello che dici, perché tutti qui sanno che sei una donna virtuosa. 12 vero che io ho il diritto di riscatto, ma ce n’è un altro che ti è parente più prossimo di me. 13 Passa qui la notte; e domattina, se quello vorrà far valere il suo diritto su di te, va bene, lo faccia pure; ma se non gli piacerà di far valere il suo diritto, io farò valere il mio, com’è vero che il Signore vive! Sta coricata fino al mattino». 14 Lei rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina; poi si alzò, prima che un uomo potesse riconoscere il suo vicino; poiché Boaz diceva: «Nessuno sappia che questa donna è venuta nell’aia!» 15 Poi aggiunse: «Porta qua il mantello che hai addosso e reggilo». Lei lo resse ed egli vi misurò dentro sei misure d’orzo, e glielo mise sulle spalle. Poi se ne andò in città. (Rut 3:6-15) Boaz era un bel po' più grande di Rut. Boaz era il “capo”. Boaz era uno che vantava un diritto su Rut. Boaz aveva anche bevuto un po'. Rut era giovane. Rut era bella. Rut era moabita (era noto che le ragazze di Moab erano “disinibite”). Rut era disponibile. Se questa fosse la scena di un film di oggi, non avrei dubbio di quali scene vedrei dopo, e so che mia moglie mi direbbe: “Marco, cambia canale và, c he ti fa male!” E invece no. Boaz è un uomo di Dio, e si comporta come Dio gli ha insegnato si deve comportare un uomo di Dio, e vuole che le cose che anche lui desidera avvengano secondo l'ordine che Dio ha stabilito. Come ha fatto Boaz a resistere ad una tentazione così grande? Ha invocato il Signore Sii benedetta dal Signore Il fatto di benedire nel nome del Signore Rut, ha reso chiaro a lui e a Rut che Dio era lì presente. 2) La chiama “figlia mia” Sii benedetta dal Signore, figlia mia! - Non temere, dunque, figlia mia (v.10-11) 25


Come aveva fatto in precedenza, chiama Rut “figlia mia” per DUE volte, questo già mette una bella distanza tra lui e lei. 3) Afferma ciò che è giusto davanti a Dio ce n’è un altro che ti è parente più prossimo di me. - se non gli piacerà di far valere il suo diritto, io farò valere il mio Ribalta la situazione: Rut gli sta dicendo: “Stendi il tuo mantello e prendi quello che è già tuo” lui risponde : ”Lo farò QUANDO e SE sarà realmente mio, perché questa è la legge del Signore”. Boaz viveva in una società dove tutti facevano i propri comodi senza curarsi di quello che dicevano le leggi di Dio. Lui invece vuole seguire “le vie di Dio”, non quelle dell'uomo. Proverbi 19:21 dice: “Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma il piano del Signore è quello che sussiste.” 4) Protegge l'onore di Rut Sta coricata fino al mattino - Nessuno sappia che questa donna è venuta nell’aia! Si preoccupa che nessuno la veda, perché nessuno deve neppure immaginare cosa realmente non è successo. Sa che Rut è la persona “debole”, quella che più avrebbe da perdere in una maldicenza. 5) Si dimostra generoso Porta qua il mantello che hai addosso e reggilo - vi misurò dentro sei misure d’orzo Ancora una volta, Boaz dimostra di avere un cuore generoso (regala a Rut circa 80 chili d'orzo... aveva dei bei muscoli Rut!) Boaz non solo era un bravo datore di lavoro, non solo aiutava i poveri dando parte del suo raccolto, ma onorava anche la dignità di una donna, invece di cercare l'avventura facile. Dio era davvero al centro della vita di Boaz, e Dio lo contraccambiava benedicendo la sua vita. Sapete, guardando i grafici sui matrimoni, sapendo la tendenza del mondo alla promiscuità coloro che sono ancora celibi, o nubili, potrebbero essere scoraggiati, o scoraggiate. Potreste pensare: “Belle parole, Marco, ma in non vivo al tempo di Boaz... io vivo adesso, qui, in questa cultura, e dovrò trovare una moglie o un marito in questa cultura...” 26


Non ho grafici da mostrarti, ma sappi che i matrimoni tra credenti, statisticamente su mille matrimoni solo otto finiscono, mentre quelli tra non credenti su mille ne finiscono venti. Sposarsi con un credente o una credente non ti assicura il successo , dovrai lavorarci su lo stesso, impegnarti, essere disposto a dare e qualche volta a sopportare ma ti assicura una “colla speciale” che è la colla di Dio: quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi. (Gesù in Matteo 19:6b) Ma devi rispettare i tempi che Dio ha stabilito, l'ordine che Dio ha stabilito, così come ha fatto Boaz. Conclusione Rut tornerà a casa con un cento chili d'orzo, ma soprattutto sarà Naomi a fargli comprendere di aver incontrato un vero uomo di Dio e che la sua vita sta per ricevere altre benedizioni. “16 Rut tornò da sua suocera, che le disse: «Sei tu, figlia mia?» E lei le raccontò tutto ciò che quell’uomo aveva fatto per lei 17 e aggiunse: «Mi ha dato anche queste sei misure d’orzo; perché mi ha detto: “Non devi tornare da tua suocera a mani vuote”». 18 E Naomi disse: «Rimani qui, figlia mia, finché tu veda come l’affare finirà; poiché quest’uomo non si darà posa, finché non abbia oggi stesso terminato quest’affare».” Il vero amore sa attendere, sa attendere i tempi stabiliti da Dio, perché sono quelli che Dio ama e che Dio benedice. Preghiamo.

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5. La Provvidenza, il Piano, la Preghiera Siamo al quinto messaggio sul libro di Rut.Dopo l'inizio drammatico, con la FAME il FALLIMETO, i FUNERALI e la FINE della vita di Naomi a Moab le cose hanno iniziato a girare bene, Rut si trova “per caso” nel campi di un parente, Boaz, che la prende a ben volere: trascorre due mesi lì nei campi, e prima che finisca il raccolto Naomi suggerisce a Rut di infilarsi nel letto di Boaz. Boaz da uomo di Dio non fa nulla di scorretto, e dice chiaramente a Rut che non la sfiorerà neppure, se prima non sarà stato sicuro di avene diritto. E lo potrà sapere soltanto se il parente di Naomi più prossimo rinuncia al suo diritto di riscatto. Leggiamo assieme il capitolo 4: 12 Boaz salì alla porta della città e là si mise seduto. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Boaz aveva parlato. E Boaz gli disse: «O tu, tal dei tali, vieni, siediti qua!» Quello s’avvicinò e si mise seduto. 2 Boaz allora prese dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: «Sedetevi qui». E quelli si sedettero. 3 Poi Boaz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Naomi, che è tornata dalle campagne di Moab, mette in vendita la parte di terra che apparteneva a Elimelec, nostro fratello. 4 Ho creduto giusto informartene e dirti: “Acquistala, in presenza di quanti sono qui seduti e degli anziani del mio popolo”. Se vuoi far valere il tuo diritto di riscatto, fallo; ma, se non lo vuoi far valere, dimmelo, perché io lo sappia; infatti non c’è nessuno, all’infuori di te, che abbia il diritto di riscatto; e, dopo di te, vengo io». Quegli rispose: «Farò valere il mio diritto». Già ho detto che il libro di Rut si svolge tra persone vere, che vivono situazioni vere, in un mondo vero. In tutta questa storia, possiamo vedere un piano ben preciso, che ci aiuta a meglio capire dove siamo noi come credenti, e come dovremmo esercitare la nostra fede. E possiamo trarre almeno quattro insegnamenti. 1) Esercita la tua fede dove passi più tempo Per prima cosa, tutto si svolge “al lavoro”: l'incontro tra Rut e Boaz, la promessa di Boaz, tra poco vedremo la richiesta di Boaz al parente più prossimo di Naomi di cedergli il diritto di riscatto, tutto si svolge nei luoghi di lavoro, non al tempio, né durante un festeggiamento sacro. Questo è un messaggio per noi: il posto dove esercitare la nostra fede, non è in chiesa, o nel piccolo gruppo, o nel gruppo di preghiera, ma nel posto dove passiamo più tempo: per moltissimi, è il luogo di lavoro. 2) Sii certo che Dio provvederà Il protagonista principale della storia non è Rut né Boaz, ma Dio, attraverso quello che chiamiamo “provvidenza”.

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Nella prima predicazione avevamo parlato di uno dei nomi di Dio, Yavè Irè, che vuol dire “Dio provvede”. Avevamo detto che è come se Dio avesse due mani, una visibile, e una invisibile. La mano VISIBILE di Dio è quella che opera i miracoli, una guarigione, una liberazione, una resurrezione. La mano INVISIBILE di Dio è quella che sostiene, talvolta è chiamata “Provvidenza”. Al capitolo due avevamo visto che “per caso” Rut era finita nel campo di Boaz a spigolare, e che Naomi aveva detto che per caso quell'uomo era loro parente ed era un loro “redentore” (colui che aveva diritto di riscatto sulle terre e sui familiari del parente morto) Ora vediamo che Boaz va alla porta della città, che all'epoca equivaleva a dire, “E' andato al tribunale” perché era quello il luogo dove si facevano i processi, si firmavano i contratti, ecc. sperando di incontrare il tizio che aveva diritto di riscatto... e, guarda caso, che accade? V. 1 “ Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Boaz aveva parlato, Tutto casuale, tutto per “fortuna”... Non è fortuna, è la Provvidenza di Dio, Yavè Irè, Dio provvede. Nel libro di Rut non c'è traccia alcuna di un miracolo,così come la trovi in Esodo (Mosè che parla al roveto), o in Giosuè (le mura di Gerico che cadono al suono della tromba) o in 1 Re (Elia risuscita il figlio della vedova che lo ha sfamato) ma c'è costantemente la Provvidenza di Dio all'opera. Se vi ricordate la storia inizia dicendo che Naomi aveva deciso di tornare a Betlemme “perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane” (Rut 1:6b) Non è che erano cadute pagnotte dal cielo, ma Dio aveva mandato la pioggia ed il sole al tempo giusto, i semi erano di nuovo nati e cresciuti, la gente li aveva trebbiati, la farina era stata macinata, il pane era stato lievitato, il popolo era stato sfamato... Dio non aveva usato la sua mano visibile dei miracoli, ma quella invisibile della sua Provvidenza. Forse sei frustrato, o frustrata nella tua vita di credente, perché non vedi “cadere pagnotte dal cielo”, il miracolo diretto, la mano visibile di Dio, e nel frattempo non vedi o sottovaluti la Provvidenza, il sostegno che ti ha portato fin qui oggi, la mano invisibile di Dio. Ho più volte detto che spesso non vediamo la mano di Dio attraverso il parabrezza dell'auto che è la nostra vita, ma attraverso lo specchietto retrovisore, quando guardiamo indietro, e i punti del mosaico hanno un senso.

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Immagina che la tua vita sia come un maglione di lana ricamato: ora lo vedi così, al rovescio, e i le figure del ricamo non hanno alcun senso compiuto. Dio invece il maglione della tua vita lo vede il dritto del maglione. Lui vede il disegno, tu no. E lo vedrai solo dopo. Talvolta lo scoprirai solo in cielo. Vivere per fede significa accettare che Dio sta facendo il ricamo che Lui desidera nella nostra vita, anche se noi ora non lo vediamo. Paolo dice così: “Certo la nostra vista è ancora confusa, come se guardassimo in uno specchio appannato, ma un giorno lo vedremo faccia a faccia. Ora tutto quello che sappiamo è incompleto, ma allora sì che avrò una vera conoscenza, proprio come il Signore conosce me.” (1 Corinzi 13:12 PV) “Infatti noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, cioè a coloro che sono chiamati secondo il suo piano prestabilito.” (Romani 8:28 PV) La tua vita forse non è bella come vorresti adesso, ma sarà stupenda quando la vedrai per il verso giusto della trama. 3) Elabora un piano “4b Quegli rispose: «Farò valere il mio diritto». 5 Allora Boaz disse: «Il giorno che acquisterai il campo dalla mano di Naomi, tu lo acquisterai anche da Rut, la Moabita, moglie del defunto, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità2». 6 Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Io non posso far valere il mio diritto, perché rovinerei la mia eredità; subentra tu nel mio diritto di riscatto, poiché io non posso avvalermene». (Rut 4:4b-6) La situazione che avrebbe affrontato Boaz non era semplice; lui voleva sposare Rut, ma c'era di mezzo l'altro parente e, soprattutto, la terra di Naomi. All'epoca la terra era una fonte di reddito, veniva tramandata di generazione in generazione ed era difficile che qualcuno la cedesse se non per problemi economici, né che la rifiutasse come diritto di riscatto. E, infatti, il tizio dice:«Farò valere il mio diritto» Boaz aveva un piano: non dice tutti i termini del contratto al tizio, ma solo quelli che lui ritiene gli serviranno per ottenere il massimo profitto a suo favore con uno scopo nobile: dare una casa a Naomi e sposare Rut. Solo quando il tizio, davanti a tutti ha detto “si la terra è mia” allora aggiunge gli altri termini del contratto: 30


“Ah, a proposito, in omaggio con le terre ti saranno recapitate a a casa gratis una vedova giovane pagana che viene da Moab dove adorano Chemosh e fanno le orge e una vedova vecchia che si chiamava dolce ma adesso vuole essere chiamata amara... Sei contento, vero?” Al che il tipo risponde : ”Fossi matto! Se per caso quella moabita concepisse un figlio vorrebbe dire che parte delle mie terre andranno a lui e non ai miei figli ebrei!” subentra tu nel mio diritto di riscatto, poiché io non posso avvalermene». Non è che non può: non vuole. Il tizio sta vedendo la situazione con il cuore di uno speculatore finanziario che fa un investimento economico per trarne profitto, Boaz sta vedendo la situazione con il cuore di un marito e di un padre. Il tizio sta vedendo Rut come una spesa, Boaz sta vedendo Rut benedizione. Il tizio vede Rut come un problema, Boaz vede Rut come una principessa. Sai, questo è lo stesso sguardo con cui Gesù ti ha guardato, quando ha deciso di scendere dal Cielo per salire sul Golgota. Non ha riflettuto “quanto guadagno scendendo “ ma ha detto “voglio che tu entri nella mia famiglia, qualsiasi cosa costi” Non ti ha guardato come un investimento, ma come una vedova affamata, un figlio disperato... Non ti ha guardato con gli occhi dello speculatore finanziario, ma con gli occhi dell'amore. Dio vuole che abbiano fede nella sua provvidenza, ma anche che abbiamo un piano per la nostra vita. Boaz, in un momento di crisi economica (Elimelec e Naomi erano fuggiti a Moab per via di essa) riesce a diventare un ricco proprietario terriero... Ma come? Sfruttano le occasioni e le persone? No, sviluppando un cuore generoso e rimanendo dipendente da Dio. 7 C’era in Israele quest’antica usanza, per rendere valido un contratto di riscatto o di cessione di proprietà: uno si toglieva la scarpa e la dava all’altro; era il modo di testimoniare in Israele. 8 Così colui che aveva il diritto di riscatto disse a Boaz: «Acquistala per conto tuo», e si tolse la scarpa. 9 Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto quello che apparteneva a Elimelec, a Chilion e a Malon, 10 e che ho pure acquistato Rut, la Moabita, moglie di Malon, perché sia mia moglie, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, affinché il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». (Rut 4:7-10) Lo scambio del sandalo equivaleva alla firma dell'atto di acquisto, in quanto simboleggiava l'atto di aver percorso assieme al compratore la terra da vendere, e cedendo il sandalo stava a significare che il vecchio proprietario non avrebbe più messo piede su quella terra che non gli apparteneva più. Per cui a questo punto Boaz ha tutti i diritti legali, sulle terre di Naomi; è diventato ancora più “ricco”. 31


Riflettete un attimo: Rut è povera o ricca? Estremamente povera. Boaz è povero o ricco? Estremamente ricco. Il libro di Rut dimostra la assoluta assurdità di due tipi di teologia moderna: la teologia della povertà e la teologia della prosperità. La teologia della povertà dice che per essere di Gesù devi essere povero, e se non sei povero questo dimostra che non sei interamente di Gesù. La teologia della prosperità dice che se sei di Gesù diventerai ricco, e se non diventi ricco dimostra che non sei interamente di Gesù. Rut è povera, ma ama Dio. Boaz è ricco, ma ama Dio. Dio ha benedetto tanto Rut la povera che Boaz il ricco. Dio ama tanto Rut la povera che Boaz il ricco. Non è una questione di “quanto hai”, (“se hai poco sei benedetto” o “se hai tanto sei benedetto” ma è una questione di “dove stai”, di dove sta il tuo cuore, di con chi sta il tuo cuore. Essere poveri non significa necessariamente essere più vicini a Dio, essere ricchi non significa necessariamente essere lontani da Dio. Essere ricchi non significa necessariamente essere più vicini a Dio, essere poveri non significa necessariamente essere lontani da Dio. Rut era povera, ma la prima cosa che ha fatto è dare l'intero raccolto a Naomi: Rut ha un cuore generoso che ama, ed è amata da Dio. Boaz era ricco, ma la prima cosa che ha fatto è di dare di più del dovuto a Rut, che da a Naomi. Boaz ha un cuore generoso che ama, ed è amato da Dio. Qualche volta mi capita di sentire persone che mi dicono: “Voglio lasciare il mio posto di lavoro per lavorare a tempo pieno per il Signore... lui provvederà economicamente per me.” Io rispondo: “Forse è meglio che continua a lavorare per dare al Signore in maniera generosa così che il Signore possa provvedere economicamente ad altri.” Non si tratta tanto di essere servitori a tempo pieno, ma di essere credenti a tempo pieno. Non credere di non poter servire il Signore se non sei un servitore a tempo pieno come fanno i nostri missionari, ma comportati da credente a tempo pieno nella tua vita e nel tuo lavoro a tempo pieno. Non c'è nulla di male nel saper fare bene il tuo lavoro e guadagnare anche molto da esso se il tuo desiderio è lo stesso di Boaz, essere uno strumento tramite il quale Dio benedice e sostiene gli altri.

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Boaz non ha mai inteso fare un “affare economico”, ma provvedere economicamente, emotivamente e spiritualmente per Rut, e per dare una continuità alla stirpe di Elimelec: perché sia mia moglie, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità (v. 10b) Tecnicamente Boaz non era obbligato a sposare Rut; Rut non è ebrea, e il diritto di riscatto valeva solo tra persone ebree. Ma lui afferma dinanzi a tutti che sposerà Rut, non perché deve, ma perché vuole. Boaz non doveva dare ai poveri e a Rut di più di quello che diceva la legge, ma lo voleva dare. Boaz non doveva essere necessariamente il “redentore” di Naomi e di Rut, ma lo voleva. Boaz non doveva sposare per forza Rut, ma lo voleva. Avrebbe potuto prendere Rut come schiava, e invece la prende come moglie. Boaz avrebbe preso Rut come moglie anche se non avesse portato un metro di terra con se, (la terra era in realtà un “ostacolo”). Boaz capisce che la felicità, non risiede in quanto possiedi, ma in con chi passi la tua vita. La felicità non viene dai soldi, ma dai rapporti di amore che costruisci durante la tua vita. E' la stessa cosa che ha fatto Gesù: Gesù avrebbe potuto prenderci come “schiavi”, eravamo suoi nemici” dice Paolo in Romani 5:10, ma ha deciso di prenderci come “figli” e adottarci nella sua famiglia. 4) Prega e fai pregare per te “11 E tutto il popolo che si trovava alla porta della città e gli anziani risposero: «Ne siamo testimoni. Il Signore conceda che la donna che entra in casa tua sia come Rachele e come Lea, le due donne che fondarono la casa d’Israele. Spiega la tua forza in Efrata, e fatti un nome in Betlemme! 12 Possa la discendenza che il Signore ti darà da questa giovane rendere la tua casa simile alla casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda!» “(Rut 4:11-12) Tutto accade nel libro di Rut in risposta alle preghiere. Al capitolo 1 Naomi aveva pregato il Signore affinché Rut e Orpa potessero trovare un marito e ora Boaz aveva proclamato davanti a tutti di voler sposare Rut. Al capitolo 2 Rut aveva pregato il Signore affinché Boaz potesse essere benedetto, e Boaz era stato benedetto con ricchezza materiale e con una moglie. Al capitolo 3 Boaz aveva pregato il Signore affinché Rut potesse essere benedetta, e ora Rut era stata benedetta con una nuova casa ed un nuovo marito credente. Dio vuole che tu creda che è Iavè Irè un Dio che provvede anche quando non vedi la sua mano visibile vuole che tu abbia un piano, ma vuole anche che tu preghi e che il suo popolo preghi.

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Alcuni di noi sono grandi “fiduciosi”; sono quelli che dicono: “Io ho fede nella Provvidenza, Dio sa cosa mi serve senza che glie lo dica io.” Alcuni di noi sono grandi “pregatori”; sono quelli che dicono: “Io prego, e non mi serve un piano perché so che il Signore sa cosa mi serve.” Altri sono grandi “pianificatori”; sono quelli che dicono:” Ok. Signore, penso che questo piano sia proprio buono, adesso fallo funzionare.” Chi è meglio? Chi è nel giusto? Tutti e tre messi assieme, ma nessuno dei tre individualmente. Dio vuole che tu abbia tutte e tre le caratteristiche assieme: vuole che tu abbia fede (1° passo) che abbia un piano (2° passo) e che tu ed altri ci preghiate sopra (3° passo). Ma non sempre questa sequenza funziona in questo modo: perché alcune volte bisognerà prima pregare perché Dio ci indichi un piano ed avere fiducia che Dio provveda. Conclusione Boaz, figlio della prostituta non ebrea Raab, sposa la pagana moabita Rut... e vuole dare a Rut un figlio... E tramite quel figlio, che si chiamerà Obed, che significa “servo” Dio trarrà la stirpe che avrebbe generato Davide, e nella cui stirpe sarebbe disceso Gesù. (prendi ilmaglione ricamato girato a rovescio così che non si veda il disegno) Rut e Boaz non vedevano che il “rovescio” del maglione,ma hanno agito come credenti a tempo pieno nel loro posto di lavoro, sicuri che Dio avrebbe provveduto, e pregando, perché sapevano (gira il maglione dal lato giusto così che si veda il disegno) che il disegno che Dio stava tessendo nelle loro vite era un disegno stupendo. Dio chiede a me e a te di fare la medesima cosa. Preghiamo.

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6. La mia eredità come credente Siamo all'ultima puntata della storia d'amore tra Rut e Boaz. E come nelle migliori storie d'amore, c'è anche qui il “E tutti vissero felici e contenti”. Il Libro di Rut inizia con la tragedia e termina con un matrimonio e con la nascita di un nuovo bambino. Siamo partiti sei settimane fa (per la verità otto) con la fame, il fallimento, i funerali e la fine, ma la morte e la fine conducono Naomi e Rut verso un processo che le porterà a un nuovo inizio. La mano che invisibile le ha guidate, ora produce qualcosa di visibile: due persone divengono una sola cosa nel matrimonio, il cui frutto è un figlio. Leggiamo Rut 4:13.22 13 Così Boaz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei e il Signore le diede la grazia di concepire; e quella partorì un figlio. 14 E le donne dicevano a Naomi: «Benedetto il Signore, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto4! Il suo nome sia celebrato in Israele! 15 Egli consolerà l’anima tua e sarà il sostegno della tua vecchiaia; l’ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli». 16 E Naomi prese il bambino, se lo strinse al seno e gli fece da nutrice. Siamo alla fine di questo meraviglioso libro della Bibbia (tutti sono meravigliosi!), e vogliamo trarre qualche indicazione per la nostra vita. L'abbiamo fatto durante tutte le altre cinque predicazioni, abbiamo visto passo passo varie applicazioni per noi, ma oggi vogliamo terminare cercando di guardare al panorama generale, a cosa ci insegna alla fine questo libro. La prima cosa che ci insegna il libro di Rut è questa: 1) L'amore trasforma le persone Naomi non era la migliore suocera da avere a fianco: aveva cercato di rispedire Rut ai suoi dei pagani, voleva la chiamassero “amara”, consigliava di andare a letto con il principale. Ma l''amore di Rut l'aveva trasformata. Aveva trasformato quello che poteva essere una vecchiaia amara e sterile, in una vecchiaia da nonna felice. Rut era una vedova moabita, povera, lontana da casa e con una suocera acida. Ma l'amore di Boaz l'aveva trasformata. Aveva trasformato una vita di stenti e di solitudine, in una vita ricca e felice.

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Boaz era un uomo ricco, ma “single”. Dal testo pare fosse nella sua maturità, ed era strano in Giuda non essere sposato e non avere figli quando si è maturi. Ma l'amore di Rut l'aveva trasformato. Da una vita ricca, piena di agio, ma solitaria e senza un fine preciso a una vita dove la ricchezza aveva un fine, crescere una famiglia e una discendenza. L'amore nel libro di Rut ha un nome preciso: è la mano “invisibile” di Dio che lega e scioglie, che indirizza, che devia, che sceglie per te. Ma tutto è accaduto perché Rut ha deciso di amare Naomi nonostante le avesse chiesto di lasciarla, nonostante fosse amara. Senza l'amore primo di Rut per Naomi nulla sarebbe avvenuto, e nessuna vita sarebbe stata trasformata. Rut ci insegna una grande verità di Dio: non smettere di amare le persone, anche quando ti rifiutano, anche quando sono amare. 2) La preghiera trasforma la vita delle persone Tutto nel libro di Rut è accaduto attraverso la preghiera: Naomi prega che Rut trovi un marito ed abbia figli; Rut prega che Boaz possa essere benedetto; Boaz prega che Rut possa essere benedetta ed eccola la benedizione eccolo il matrimonio, eccolo il figlio! Nel capitolo 1 Naomi aveva detto che Dio le aveva tolto tutto, che tornava a Betlemme a mani vuote. Ed ora il Signore riempie le sue mani con un nipote, di cui sarà nutrice. L'insegnamento del libro è : anche quando sei amaro, sei amara , non smettere di pregare! Anche quando la vita ti ha tolto molto (un familiare, un lavoro, un amico) non smettere di pregare! Anche quando le prospettive future non sono rassicuranti, e sei solo, sei sola, non smettere di pregare! Prega per te, ma prega anche per gli altri! Naomi ha pregato per Rut quando era amara, e ora la sua preghiera torna su di lei come fa un boomerang, e le dà benedizione! 3) Dio ti benedice se ti astieni dal peccare Boaz era un uomo di successo, e Rut era disponibile... ma Boaz fa la cosa giusta dinanzi a Dio: dice a Rut : “non ora”. 4) Dio ti benedice tutti i matrimoni fatti secondo il suo ordine ...anche se non è il primo! L'ordine di Dio di Genesi 1:27-28 36


“Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina (l'incontro - il “fidanzamento”). 28 Dio li benedisse (il patto - il “matrimonio”); e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi. (la consumazione - i “rapporti matrimoniali”)” (Genesi 1:27-28a) Il primo matrimonio di Rut era stato un fallimento: lontani dal tempio, dai credenti da Dio, senza figli. Ma il secondo avviene per la sua mano invisibile, e viene benedetto. Se sei stato sposato e il tuo matrimonio è fallito, non pensare che Dio ce l'abbia con te. Dio non giudica per il passato delle persone, ma per il cuore che hanno verso il futuro. Se accadrà nella tua vita di incontrare un nuovo compagno, una nuova compagna, se tu lo sposerai in nome di Dio, Dio sarà dalla tua parte e sarà pronto a benedire la tua unione. Questo è ciò che possiamo trarre dal libro in generale Ma, ovviamente, c'è molto di più, se guardiamo alle vite dei tre personaggi. Naomi All'inizio della storia Naomi era una donna distrutta: senza marito, senza figli, lontana dalla sua gente. Per questo era divenuta amara. Naomi pagava la decisione sbagliata del marito Elimelec di trasferirsi in una nazione che Dio non approvava. Ma Naomi, amara, fa due cose giuste dopo la morte del marito e dei figli: 1) E' onesta con Dio Non fa finta che tutto vada bene, ma alza il pugno verso Dio e gli dice: “Tu mi hai fatto male!” Ma Dio non la giudica secondo le sue parole, ma secondo la sua fede. Quando le cose nella vita non vanno per il verso giusto, di solito, abbiamo due tipi di reazione: a) Condanniamo Dio “Dio non esiste! E anche se esiste non è un Dio buono”. E ci allontaniamo da Dio; non ne vogliamo più sapere. Smettiamo di pregare, smettiamo di frequentare la chiesa, smettiamo di incontrare i fratelli e le sorelle in Cristo. In una parola: scappiamo da Dio.

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Oppure: b) Condanniamo noi stessi “La colpa è mia! Non sono abbastanza buono/fedele/devoto, e Dio mi punisce.” Rimaniamo pure con Dio, ma sentendoci “figliastri” e non figli amati. E anche questo è fuggire da Dio, da quello vero. Naomi era amara, e lo ha detto a Dio :”Mi hai fatto male!” Pensi che un padre possa odiare suo figlio, solo perché parla con amarezza? Dio ha spalle abbastanza grandi da sopportare le parole di un figlio o di una figlia addolorata, e ti ama: ti ama anche quando dici cose sbagliate. E' capace di accettare anche quando te la prendi con lui; lui ci ha creati, lui sa come siamo fatti. Ma nulla sarebbe accaduto di bello a Naomi, se non avesse fatto la seconda cosa giusta: 2) Ritorna al suo popolo, tra credenti Tutto il libro ci mostra il processo di guarigione di Naomi: da “amara” a “benedetta”, attraverso una nuora che si converte e decide di amarla, un parente che “per caso” compare all'orizzonte, e l'amore che nasce tra questi e sua nuora. Tutto ciò non sarebbe mai accaduto se Naomi fosse rimasta a Moab, lontana dal Signore, tra non credenti. Voglio farvi una domanda: Dove è Dio, adesso? La Bibbia ci dice che è onnipresente, vero? Siete sicuri?Leggiamo assieme Romani 1:22-24 Il contesto della passo è che Paolo sta parlando delle persone che non riconoscono il Dio di Israele. “Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi”. (Romani 1:22-24) Dio è onnipresente, ma ci sono posti dove Dio non può essere: nel cuore di coloro che lo negano e seguono altri dei. Moab era un posto simile; brillava per l'assenza di Dio nel cuore delle persone e la presenza dei falsi dei al suo posto. Al contrario Gesù dice: “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Matteo 18:20) 38


Se sei amaro, se sei amara, quello che ti serve, è di essere guarito, di essere guarita. Dio può guarirti, ma quello che ti serve è di stare assieme al popolo di Dio, perché Dio è presente in mezzo ad esso. Rut All'inizio della storia Rut è in rovina: una vedova pagana senza figli, odiata dalla sua gente perché ha accettato il Dio di Israele e non accettata in Giuda perché è moabita. Anche lei deve essere guarita. Per Rut la guarigione arriva attraverso la sua determinazione. Rut è una donna forte, è una donna determinata e fa tre cose sagge: 1) Decide di amare la suocera andando assieme a lei 2) Decide di abbandonare la sua terra e i suoi dei 3) Decide di credere in Dio Arriva a Betlemme ed è povera, tanto povera che decide di andare a spigolare. Anche se non vede la mano “visibile” di Dio (il miracolo), crede che troverà qualcuno che la aiuterà, e alla fine crede che avrà un “redentore”, colui che farà valere il riscatto suo e di Naomi. Al capitolo 2 aveva detto così a Naomi: “Fammi andare nei campi a raccogliere le spighe che i mietitori lasciano cadere. Sono sicura di trovare qualcuno che me lo permetterà.” (Rut 2:2 TILC) E, pian piano, la mano invisibile di Dio, la Provvidenza, inizia a guarirla. Se anche la tua vita è in rovina, qui trovi un principio per essere guarito. # Decidi di credere Anche quando non vedi il miracolo, anche se le prospettive sono scarse o inesistenti, decidi di credere, sappi che per te c'è un Redentore, colui che ti ha riscattato. Rut ha deciso di credere: “Il tuo Dio sarà il mio Dio”(Rut 1:16b) forse non ci arrivi ancora col cuore a dirlo, ma puoi arrivarci col la tua volontà, con la stessa volontà che ha guidato Rut e per la quale è stata benedetta. Come Boaz fu il “redentore” di Rut, che divenne sua sposa, e visse per sempre assieme a lei allo stesso modo Gesù è il Redentore, Gesù è lo sposo, e se tu credi e rimani nella sua chiesa allora virai in eterno assieme a lui. In Apocalisse è scritto;

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“Rallegriamoci, esultiamo e diamogli onore, perché è giunto il momento delle nozze dell'Agnello, e la sua sposa si è preparata.” (Apocalisse 19:7) Boaz Boaz tra i protagonisti è quello che ha la vita più “normale”, anzi, ha un avita “agiata”. Ma Boaz è si rammenta che tutto ciò che ha è frutto della sua obbedienza alle leggi di Dio. Boaz benedice i suoi operai quando arriva al lavoro, Boaz da più di ciò che Dio ha prescritto ai poveri, Boaz non pecca con Rut, ma attende perché sia sua sposa, E in più, Boaz studia piani per una causa nobile, dare un tetto a due vedove e una discendenza alla famiglia di Naomi. Se in questo momento vivi nella tranquillità e ami il Signore, sappi che è lui il regista della tua vita; lui vede e provvede sia al povero che al ricco. Scegli di vivere come Boaz. # Scegli di obbedire Obbedisci a Dio vedendo il tuo lavoro, i tuoi averi come un ministero attraverso cui Dio può provvedere al povero. Siamo quasi alla fine del libro, ci mancano da leggere appena cinque versetti. Sono cinque versetti che potrebbero sembrare i più noiosi della storia,ù ma che invece sono forse i più importanti per me e per te: “17 Le vicine gli diedero il nome e dicevano: «È nato un figlio a Naomi!» Lo chiamarono Obed. Egli fu il padre d’Isai, padre di Davide. 18 Ecco la posterità di Perez: Perez generò Chesron; 19 Chesron generò Ram; Ram generò Amminadab; 20 Amminadab generò Nason; Nason generò Salmon; 21 Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed; 22 Obed generò Isai e Isai generò Davide.” (Rut 4:17-22) Non so se ricordate un messaggio che abbiamo fatto a maggio e che riguardava la genealogia di Gesù. E che vi avevo detto che le genealogie normalmente servono a dimostrare la grandezza di una famiglia. Nella Bibbia invece servono a mostrare che non importa da che famiglia vieni, perché Dio ti benedice comunque se tu hai un cuore per lui. Anche questa genealogia non si smentisce, perché mostra che il grande re Davide proveniva da una famiglia imperfetta. Salmon, padre di Boaz, era sposato a Raab, una prostituta non ebrea, e Boaz aveva sposato una vedova pagana moabita. Dio sta dicendo: “non importa la tua vita passata, ma se tu affidi la tua vita a me, la tua stirpe sarà benedetta “fino alla millesima generazione” dice Esodo 20:6.

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Raab era una prostituta, ma aveva creduto ed era stata adottata nel popolo di Dio; e suo figlio Boaz ora aveva ereditato la sua benedizione. Rut era una vedova pagana, ma aveva creduto, e suo figlio Obed avrebbe ereditato la sua benedizione. Non penso che Rut e Boaz avessero pianificato tutto questo, ma il loro amore per gli altri, la loro preghiera, la loro fede, il loro astenersi dal peccare, la loro obbedienza, avrebbe avuto una ricaduta ENORME sui loro discendenti, tanto che i loro nomi non sarebbero comparsi solo in questo libro. In 1 Re 7:21 si dice che Salomone, volle dare un nome alle due colonne del vestibolo, (la parte da cui si accedeva al “Luogo Santissimo”, dove era conservata l'Arca del Patto) ed una la chiamò Boaz (forte). In Matteo 1:6 si legge che una delle antenate della famiglia dove sarebbe stato cresciuto Gesù, era Rut. Rut e Boaz non avevano pianificato, ma avevano obbedito. E Dio aveva risposto benedicendo la loro stirpe. Il tuo amore attuale la tua fede attuale, la tua preghiera attuale, la tua obbedienza attuale, possono avere una ricaduta sulla tua famiglia futura che tu neppure riesci ad immaginare. La tua famiglia futura potrà essere molto più grande, molto più importante, molto più efficace, molto più determinante di quello che immagini. Il più delle volte non vedrai neppure un minimo di questa futura benedizione. Un importante teologo di nome Jonathan Edwards era solito pregare per le sue prossime sei generazioni. Nella sua famiglia ci sarebbero stati: 13 presidi di collegi, 69 professori, 13 giudici, 100 avvocati, 60 dottori, 75 ufficiali militari, 3 senatori, 80 sindaci, un vice presidente USA e 100 pastori. Sarà un caso? Tu non immagini quello che Dio farà attraverso di te. Conclusione Tutto il libro di Rut si svolge attorno ad una eredità e a un redentore. L'eredità era ciò che Rut e Naomi avrebbero potuto avere, ma serviva un redentore che liberasse l'eredità permettendogli di viverla. La tua eredità è immensa se hai accettato colui che la ha liberata per te, il tuo Redentore, Gesù. E la tua fedeltà di oggi può avere ricadute enormi nel futuro della tua famiglia. La tua fedeltà di oggi che a te pare poca cosa può portare al tuo Redentore una messe enorme, se ami e preghi per le persone se ti astieni dal peccare, se vivi in mezzo al popolo di Dio, la chiesa, e se affidi la tua vitae i tuoi beni a Dio come si trattasse di un ministero Ma soprattutto se decidi di credere in Gesù, tuo Redentore. Preghiamo. 41


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