Arkas Le gioie della paternità Voli Radenti n.4
isbn 88-89312-07-6
L a v i e r i e d i t o re
via IV Novembre, 19 - 81020 - S. Angelo in Formis (CE)
________________________
Titolo originale XAMHETEI - KANE OYI NA ΔEIKAO © 1994 by Arkas, Greece ________________________ Traduzione di Priscilla Maddaloni Postfazione di Marcello Buonomo Bozze & editing: Domenico Pinto e Lorenzo Sorbo © 2005 by Ipermedium Comunicazione e Servizi s.a.s. ________________________
www.lavieri.it / info@lavieri.it
Le
gioie della paternitĂ
Traduzione di Priscilla Maddaloni Postfazione di Marcello Buonomo
avieri
Da quando sei nato non ho mai avuto niente di buono da te! ‌Solo amarezze e dispiaceri!
Io ti esprimo ogni giorno tutto il mio amore, tutta la mia tenerezza! ‌mostrami anche tu qualcosa! Ecco! LÏ vive un mio amico!
Le
gioie della paternitĂ
Ho saputo che il piccolo oggi è stato un bimbo molto buono e non ha combinato niente di male...
Era scritto su tutti i giornali!
Chi glielo ha detto?
11
Ecco guarda! …sei tu!
Papà ho fatto un disegno! Davvero? Vediamo!
Molto bello! …ma cos’è questa cosa sulla mia testa?
Un bernoccolo! …ce l’hai perché sei andato a sbattere contro un palo, poiché mentre volavi non eri attento ed avevi la testa da un’altra parte!
Arte distratta!
12
sai come viene chiamata questa?
Come?
Che altro stai disegnando?
Fumetti?! Vediamo!
Allora, attento!
Fumetti!
…qui, all’improvviso, viene un grande uccello che ti afferra e ti porta nel suo nido per mangiarti…
Qui ci siamo tu ed io che sediamo spensierati…
…qua io siedo tutto solo, il grande uccello torna...
…ed io gli passo i soldi che avevamo pattuito.
13
Ah sì? e cos’hai dipinto stavolta?
Dove sei stato tutto questo tempo?
Ho dipinto una colomba bianchissima!
Dipingevo...
Che bello! …vediamo!
Eccola!
arriva...
Se ti prendo ti uccido!
14
PapĂ ho trovato un pallone! Vediamo fin dove riesci a tirarlo!
15
Papà! papà!
È suo il piccolo? Sì, perché?
Bene, se n’è andato!
L’hai affrontato magnificamente. Da oggi ti occuperai delle mie pubbliche relazioni!
18
Se diventi buono e calmo, se smetti di combinare guai, se rispetti i più grandi, se amerai e obbedirai a tuo padre, allora sì che farò ciò che vuoi.
Ecco! io Ti chiedo un piccolo favore e tu non me lo fai!
Puoi chiedermi favori solo se cambi comportamento!
Se divento così ti chiedo solo un favore.
l’Eutanasia!
Quale?
19
Guarda come sono belle le stelle stasera!
...Ogni volta che le guardo, penso a quanto siamo disperatamente piccoli e insignificanti nell’inconcepibile immensità dell’universo!
Poi però penso che, dopotutto, siamo parte di questo universo e allora vedo che qualcosa di questo enorme infinito ci attraversa e che un frammento dell’eternità arriva a noi!
... Non lo vedi
Da qui, no!
anche tu?
22
Prrprrprr
Plrrrrr!
Pffffff!
…i bambini devono rispettare il padre, sì o no?
Sì, ma ancora non hai risposto alla mia domanda…
28
Della mia infanzia ricordo poche cose‌
Già disponibili
Voli radenti n. 1 Guarda Papà, sto volando!
Prossimo albo
Voli radenti n. 5 Prendilo al volo papà!
Voli radenti n. 2 Passero sarai tu!
Voli radenti n. 3 Onora il padre...
L’esorcista
di Marcello Buonomo
Siamo ormai al IV episodio della saga e il destino dei nostri eroi sembra stia finalmente per compiersi. è guerra ormai, con tanto di mediazioni diplomatiche e osservatori esterni. Il disegno del re demiurgo inizia a dipanarsi. No, non sto parlando di guerre stellari o altro... insomma non sono confuso: parlo ancora di Arkas e dei suoi “uccellini”. Forse esagero, ma non credo sia del tutto improprio parlare delle “strisce” di Arkas nei termini tipici della saga. Del resto, i temi sono quelli fondamentali delle migliori saghe e mitologie, e il tutto gira, come dovuto, intorno al loro centro fondamentale: la famiglia (e la sua assenza). La causa prima che scatenerà il tutto (l’abbandono materno del tetto coniugale) passerà presto in secondo piano lasciando emergere altre rappresentazioni tipiche (anzi universali) del figlio irrequieto, insoddisfatto delle sue origini, della sua natura o specie, e in lotta per l’affermazione della sua identità; identità spesso adombrate dalla presenza dei padri (io sono tuo padre, Luke!). Non mi riferisco qui ad altri grandi fumetti come i Peanuts o Mafalda: questi, che pure mettono in scena un mondo di “piccoli” in crescita, sembrano piuttosto aggirare il vero ostacolo del confronto generazionale e filiare: il loro è ancora un monologo, è ancora metà del cielo. Il riferimento che volevo evidenziare è piuttosto alle grandi tragedie greche o, il che è lo stesso, alle piccole, quotidiane, verità domestiche. E così, nella continua ricerca della sua identità naufraga, al piccolo non basta più provocare il genitore, né disprezzare la sua specie o sognare altre identità (tema portante nel 2° volume). Non gli basta più neanche infierire sulla comunità, cosa in cui eccelle, ancora, a scapito del genitore. C’è allora bisogno di andare oltre... e ritornare ad occuparsi del genitore, di riconoscerlo come tale... e ucciderlo!
Magnifica lucidità: se Freud riteneva necessaria la metaforica “uccisione del padre” ai fini della crescita e del passaggio alla fase adulta, il piccolo passero non si fa scrupoli nel provare tale terapia. E pensando alla esilarante (e al contempo profonda) rappresentazione della morte (del piccione) del 3° volume, ci sorge il dubbio: non lo ucciderà davvero? Non importa: l’importante è che sia guerra, vero scontro e confronto, e che la comunità attesti la genuinità delle intenzioni dei due. In campo vengono allora disposte due armi (micidiali!) tipiche della nostra società: il fumetto e lo psicologo. Col primo il piccolo entra nel mondo dell’arte e della sua riproducibilità non solo per ricordare al padre i suoi sentimenti e le sue intenzioni ma soprattutto per avvertirlo che da adesso tutti ne verranno a conoscenza attraverso la sua pop art chiara e semplice. é il fumetto. Il fumetto delle origini almeno, come segnale, sfogo e protesta; povero ed efficace. L’arma finale del padre, ormai spuntata, sarà lo “specialista” che non potrà fare altro che consacrare la vittoria della piccola peste e il suo sacrosanto diritto ad essere arrabbiato: perché, in fondo, il vero problema (la perdita della madre?) è suo e non di chi intorno a lui deve sopportarlo. Il padre ha solo la sfortuna di non poter reclamare la sua parte di sventura (l’abbandono ha colpito anche lui) e la colpa/privilegio (insopportabile irritazione per il piccolo) di esserne stata la causa. E se la guerra fosse solo un gioco o una gara di sopravvivenza? Allora si spiegherebbe perché nessuno in fondo viene ucciso e, ad un certo punto si torna tutti a casa col cuore più leggero. Il disegno divino ha raggiunto il suo scopo: il demiurgo dei passeri, il creatore del loro mondo, non è altro che il nostro Esorcista: siamo noi ad andare a casa con il cuore più leggero, ma anche più capiente. E lui non può che riconfermarsi come il re di un piccolo grande mondo: Arkas.
LE GIOIE DELLA PATERNITÀ... ovvero: sempre
meno speranze per l’afflitto genitore! In questo quarto volume di Voli Radenti il povero passero-padre scopre di essere al centro delle attenzioni del proprio piccolo, in ogni suo disegno, in ogni suo desiderio. Ma sono, purtroppo per lui, disegni macabri e desideri di distruzione. Il piccolo questa volta supera davvero la misura e l’ultima speranza sarà lo psichiatra infantile, il quale, dopo aver esaminato con attenzione il caso, si riterrà particolarmente soddisfatto... che il piccolo non sia suo figlio!
ISBN 88-89312-07-6
€ 8,00 i.i. ISBN 88-89312-07-6
9 788889 312070