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In Italia primi fondi pubblici per i metodi sostitutivi a 15 Istituti

Un passo in avanti frutto delle nostre azioni di sensibilizzazione per una ricerca

ome può un topo o un macaco essere modello di ricerca di noi umani, con le enormi differenze genetiche, biologiche, metaboliche, fisiologiche che ci dividono? La sperimentazione animale non è mai stata validata dalla scienza – i metodi alternativi sì – eppure, secondo i dati più recenti del Ministero della Salute (ai quali LAV ha accesso, autorizzata da una sentenza del TAR), in Italia sono oltre mezzo milione gli animali “cavie” e sono state autorizzate le procedure più dolorose, benché non obbligatorie per legge. Dati preoccupanti anche in Europa con più di 10 milioni di animali ancora vittime di esperimenti!

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Ma la nostra battaglia per una ricerca animal free non è senza speranze: in Italia nel 2022 abbiamo ottenuto lo stanziamento di 1,6 milioni di euro di finanziamento pubblico (3° tranche) a ricerche sui metodi sostitutivi, ottenuto con Decreto del Ministero della Salute: un passo in avanti frutto delle nostre azioni di sensibilizzazione per una ricerca pubblica utile, e al passo con l’avanzamento scientifico.. Ecco a quali istituti sono destinati questi fondi: oltre agli 8 Istituti Zooprofilattici Sperimentali, all’Istituto Superiore di Sanità e al CNR, sono state individuate 5 Università, per un totale 15 istituti a cui è stata offerta la possibilità di avviare progetti di ricerca biomedica con metodi sostitutivi. Tra le Università che hanno ottenuto tale finanziamento, compaiono gli Atenei che già in passato si erano distinti per l’avvio di progetti innovativi anche grazie al nostro supporto, come quelli di Bologna, Genova e Pisa. Complessivamente si tratta di 2 milioni di euro all’anno, per il triennio 2020-2022, di finanziamenti alla ricerca innovativa senza animali, a fronte di oltre 1 miliardo spesi per la ricerca su animali: una sproporzione che faremo di tutto per colmare. I finanziamenti per lo sviluppo dei metodi sostitutivi, inoltre, non sono stabili ma legati a periodici rinnovi invece noi chiediamo, da anni, di renderli strutturali e di entità ben più adeguata alle esigenze di una ricerca moderna e pronta a superare l’antiquato modello di ricerca basato su animali

Tanto LAV crede nei metodi sostitutivi da finanziarli: 18.000 € per 2 borse di studio a giovani ricercatori che affiancano il prof. Cozzini al laboratorio di Modellistica Molecolare del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma, in collaborazione con i Centri di High Performance Computing dell’Università di Parma e del CINECA di Bologna: importante ricerca (computazionale in-silico) per predire l’evoluzione del virus Sars-Cov2 ed evitare nuove drammatiche pandemie.

Speranze anche dall’Unione Europea dove 1,4 milioni di Cittadini (ECI) chiede di porre fine ai test cosmetici e chimici su animali, e di veder realizzato un Piano concreto per eliminare tutti gli esperimenti sugli animali. Nei prossimi mesi vedremo come la Commissione UE recepirà questo importante appello popolare per una ricerca utile ed etica, le firme italiane sono già state controllate raggiungendo un orgoglioso 100% di validità.

LAV lavorerà affinché questa opportunità non vada persa sia per il nostro Paese che per tutta l’Unione Europea.

Vogliamo continuare a salvare i tanti animali che, come Alfredo, ogni giorno vengono maltrattati per curarli, dare loro le attenzioni che meritano, amarli

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