3 minute read
Mettiamo fine alle sofferenze dei polli!
by Lav Onlus
Ipolli sono gli animali terrestri più sfruttati in assoluto: il consumo della carne di pollo è in crescita e, per rispondere alla richiesta del mercato, i polli sono costretti a condurre una non vita, ammassati in capannoni che sono vere e proprie fabbriche di animali, dove spesso restano bloccati a terra sulle proprie feci perché non in grado di alzarsi, schiacciati dall’enorme petto che sviluppano e dal peso che la loro muscolatura e le loro ossa di animali appena nati non riescono a sostenere.
Advertisement
Sono oltre 500 milioni i polli macellati solo in Italia in un anno (fonte BDN, dato riferito al 2021), circa 70 miliardi nel mondo (fonte: Faostat, 2022), un numero spaventoso che è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi decenni.
Circa il 98% dei polli allevati in Italia per la loro carne è “broiler”, razza appositamente selezionata e modificata geneticamente negli anni per sviluppare enormemente e in tempi record le parti del corpo più richieste dal mercato, come il petto. I polli broiler vengono inviati al macello ancora giovanissimi, intorno alle 4 settimane di vita e, nonostante la loro brevissima esistenza, soffrono di malattie cardiorespiratorie e muscoloscheletriche proprio a causa di un corpo deforme che si ingrossa più di quanto i loro muscoli e il loro cuore possano sostenere. Una sofferenza sistematizzata.
L’evidenza troppe volte ha mostrato la mancanza di interesse a prestare assistenza e controlli adeguati ed efficaci ad un numero così elevato di animali, dove il valore commerciale del singolo non giustifica interventi quali cure e terapie, ma può invece comportare l’abbattimento o peggio ancora la morte dell’animale per abbandono dopo una lunga agonia.
Ciò che emerge, infatti, è l’impossibilità di assicurare adeguata assistenza e cure a ciascun individuo, quando i numeri sono così alti e all’interno di un singolo allevamento possono essere presenti decine o centinaia di migliaia di polli. Inoltre, le condizioni di detenzione di questi animali non consentono loro una vita in linea con le esigenze di specie, come mostrato ancora una volta nelle immagini ricevute dalla LAV e andate in onda nel servizio di Report (Raitre) del 9 gennaio 2022. Il servizio realizzato da Giulia Innocenzi si è focalizzato su una delle principali aziende produttrici di carne di pollo biologico in Italia facendo emergere interrogativi sul trattamento dei polli all’interno degli allevamenti, per cui LAV ha pubblicato una lettera aperta rivolta all’azienda (www.lav.it/news/
Il nostro punto di vista
Sapere come viene prodotta la carne portata in tavola da tanti consumatori è importante, anche per fare scelte più attente. Ringraziamo Report e Giulia Innocenzi per aver dato spazio a questa nuova inchiesta sull’allevamento di polli, assolvendo al compito di fornire un servizio di pubblica utilità.
Nel corso dell’intervista, con queste parole Roberto Bennati, Direttore Generale LAV, ha commentato l’inchiesta di Report, riferendosi al settore zootecnico in generale:
“La presenza quotidiana della malattia e cioè del far stare male gli animali e accettare che questa malattia sia economicamente tollerabile rispetto al sistema di produzione, significa creare un allevamento malato. Dentro questi allevamenti è praticamente impossibile il controllo dato il numero elevato di animali e di allevamenti, ma l’illegalità si radica proprio in questo.
Ciò su cui dobbiamo riflettere, visto che abbiamo oltre mezzo miliardo di polli macellati in Italia, è come possiamo fare affinché queste violenze, in un Paese come il nostro che ha riconosciuto gli animali nella Costituzione, si fermino, e non si guardi solo al centesimo di profitto come fa oggi il sistema industriale dei polli.”
Roberto Bennati, Direttore Generale LAV
inchiesta-allevamenti-report-2023)
Nel percorso verso la costruzione di un mondo dove ogni animale abbia libertà e non sia costretto, per alcun motivo, all’interno di un allevamento in attesa di essere macellato, LAV lavora per assicurare che gli animali oggi allevati e macellati, inclusi i polli allevati per la loro carne, siano trattati nel pieno rispetto della normativa a loro tutela e della carta costituzionale.
Quello della carne, e in particolare della carne di pollo, è un sistema di produzione crudele e sempre più insostenibile non solo per gli animali allevati, ma anche per gli umani: sono proprio i polli, insieme ad altri avicoli, ad essere colpiti dall’influenza aviaria che lo scorso inverno, in Italia, ha causato la morte di oltre 14 milioni di animali, moltissimi dei quali abbattuti. Virus, quello dell’influenza aviaria, che ha già fatto il salto di specie più volte negli ultimi decenni, contagiando l’uomo
Continueremo a lavorare per un cambio sistemico del modello di produzione alimentare e ricordiamo, ancora una volta. che una soluzione esiste già da ora, per tutti: ciascuno di noi può contribuire a mettere fine definitivamente alla sofferenza dei polli, scegliendo subito di lasciare la carne di questi animali appena nati fuori dal proprio piatto
Vittime di un drammatico abbandono in tenera età, sono stati salvati dal nostro volontario Massimiliano e curati. Raffaella li ha accolti nella sua famiglia