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LAV Story Attenti al lupo
Attenti al lupo
Ilupi vivevano da sempre nelle foreste di Rocca Sganghera e nessuno ce li aveva mai portati. Anzi, per molti anni avevano anche rischiato di scomparire. Erano pochi e si facevano i fatti loro. Invece gli allevatori di pecore dicevano che erano migliaia, che erano stati paracadutati dagli ambientalisti e che gli animalisti avevano veri e propri depositi di lupi dai quali li sfornavano e li mandavano nei boschi per loro strane ragioni.
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«Ma si sa che queste sono leggende!» diceva la strega Brunella, graziosa e vestita di scuro. «Ti immagini lupi paracadutati dal cielo? O allevamenti di lupi gestiti dagli animalisti?».
Il lupo Bernardo scosse la testa: «Mi dicono che gli umani ci credono a queste cose! Le scrivono anche sui loro giornali».
In effetti sui giornali si leggevano spesso notizie di pericolosissimi lupi che infestavano la zona e che sterminavano le greggi.
«Le pecore hanno paura del lupo, ma è il pastore che le porta al macello», disse Brunella. di Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Ser io Trama
Così andò dalle pecore e organizzò una grande assemblea. Nella notte, in un prato vicino al bosco, centinaia di pecore arrivarono per discutere sul da farsi.
La strega Brunella presiedeva la riunione, seduta tra i rami di un pino.
«Il pastooore diceee che il luuupo è cattiiivo…» belò una prima pecora dal manto lanoso.
«E quante pecore hanno mangiato i lupi ultimamente?» chiese Brunella.
«Qualcuuuna…» rispose un pecorone dal fondo. «E quanti agnelli porterà via il pastore prima di Pasqua?» incalzò Brunella.
Le pecore tacquero guardandosi l’una con l’altra. «Tuuutti…» belò una pecorella col suo agnellino accanto. «Mi sembra chiaro chi è il vostro vero nemico» concluse Brunella. Il giorno dopo ci fu una manifestazione spontanea delle pecore nella piazza di Rocca Sganghera.
Un gregge enorme si riunì intorno alla fontana. Il sindaco Palmiro Buzzacchi si affacciò dalla finestra del palazzo comunale e vide quella strana adunata.
Amici animali
L’orso bruno
* L’orso bruno è uno degli animali terrestri più grandi. Vive sulla Terra da almeno un milione di anni ed è un plantigrado: come noi cammina appoggiando a terra tutta la pianta del piede. In Italia è presente in Trentino, in Friuli e sull’Appennino centrale, nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
* Mammifero solitario e molto intelligente, ha il cervello più grande, in proporzione al peso, di tutti i carnivori terrestri. Fortissimo e resistente, può correre più veloce di un cavallo e si arrampica senza problemi sugli alberi: si sposta anche per centinaia di chilometri, alla ricerca di cibo. * In caso di necessità caccia e pesca, ma per il 90% mangia vegetali: bacche, frutta, ghiande, funghi, radici e tuberi. Un’altra importante fonte di nutrimento sono gli insetti: può mangiarne parecchie migliaia al giorno, tra formiche, api, falene, coleotteri… Quando si avvicina la stagione fredda divora tantissimo cibo, per accumulare il grasso indispensabile durante il letargo, quando trascorre l’inverno nella tana senza mangiare o bere nulla. * Mamma orsa partorisce da uno a tre cuccioli, che a qualche mese cominciano a seguire la mamma fuori dalla tana. L’educazione degli orsetti è interamente affidata a lei: i piccoli la seguono per 3-4 anni, imparando come procurarsi il cibo o trovare il miglior rifugio per l’inverno.
I numeri dell’orso 150-200 Kg il suo peso da adulto 2 metri l’altezza in piedi su due zampe 25 anni la durata della vita 200 mila il loro numero nel mondo 100 il loro numero in italia
I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Grandi carnivori Lo sapevi che
* Negli anni 1960-70 gli orsi e i lupi erano quasi scomparsi dal nostro paese, a causa della caccia, delle trappole e dei bocconi avvelenati. Da quando sono stati inseriti nella lista delle specie particolarmente protette (chiunque uccide o cattura un lupo o un orso rischia l’arresto da due a otto mesi) la situazione è migliorata: oggi in Italia ci sono quasi circa 100 orsi e 2000 lupi. Gli orsi sono stati reintrodotti, all’interno di progetti specifici, il lupo invece è tornato a crescere e a diffondersi in modo spontaneo.
* Gli animali selvatici si accorgono della nostra presenza molto prima che noi ci accorgiamo della loro: olfatto, vista e udito sono molto superiori ai nostri. I lupi e gli orsi non hanno nessun interesse ad avvicinarsi agli umani: sanno bene quanto siamo pericolosi e stanno il più possibile alla larga da noi! I lupi, in particolare, sono animali molto schivi, che si allontanano appena sentono suoni, voci e rumori: non sono quindi animali pericolosi!
* Può capitare che i lupi, spinti dalla fame, entrino negli ovili per mangiare capre o pecore, causando un danno agli allevatori. La soluzione non è certo quella di aprire la caccia al lupo, come alcuni vorrebbero. Sono molto efficaci delle recinzioni fisse e mobili, anche elettriche, che somministrano una piccola scossa: così il lupo non si avvicina più ai recinti. Meglio ancora se ci sono cani da guardia che, inseriti nel gregge fin da piccoli, creano un forte legame affettivo con le pecore, difendendole da ogni minaccia esterna.
«Che succede?» esclamò. In quel momento, come se non attendessero altro, le pecore si disposero rapidamente sulla piazza a formare delle lettere che dall’alto si leggevano bene: «PECORE LIBERE!», un momento dopo: «BASTA PASTORI!», e poi ancora: «PASQUA = VITA».
Il segretario del sindaco si affacciò anche lui alla finestra: «Si direbbe un flash mob, signor sindaco».
«E chi lo avrebbe organizzato?» domandò il primo cittadino. «Le pecore stesse!» rispose la strega Brunella materializzandosi sul davanzale in un vestito verde scuro con le frange. Il sindaco e il segretario sobbalzarono. «Quello che vogliono è chiaro» disse Brunella. Il sindaco corse dentro turbato. Già una volta aveva avuto a che fare con un agnello fantasma, ora addirittura c’era una mobilitazione di tutte le pecore…
I giornalisti fotografarono il flash mob ovino e il giorno dopo c’erano titoloni in prima pagina: «Le pecore chiedono la libertà: il lupo non è il vero nemico».
Il sindaco riunì il consiglio che vista la situazione si affrettò a deliberare che per forza si doveva riconoscere alle pecore il diritto alle proprie scelte, dato che lo reclamavano con tanto di manifestazioni.
Così, con un paio di voti contrari e un astenuto, passò la mozione che bandiva gli agnelli dalle tavole di Pasqua e stabiliva un incentivo per chi avesse messo in forno dei bei piatti vegetali.
I pastori si lamentarono parecchio: «Saremo rovinati!». E invece c’erano tanti mestieri che potevano fare senza far male a nessuno; ma non lo capirono e se ne andarono arrabbiati dal paese, mentre alle pecore da quel giorno ci pensò il Comune.
È difficile dire come andò a finire questa storia, ma certamente si fece in modo che non ci fossero più agnelli da mandare al mattatoio o pecore da mungere. Qualcuno penserà che sia impossibile, invece fu proprio così.
«Perché gli animali hanno tutto il diritto di vivere senza che l’uomo li sfrutti», commentò la vecchia Elvira mentre preparava il ragù di lenticchie guardando anche lei dalla finestra la piazza di Rocca Sganghera ormai senza neanche una pecora.
Giacomo Bottinelli, 48 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione. Sergio Trama. Da bambino sognava di diventare un illustratore di libri per ragazzi… e lo ha fatto per molto tempo! Oggi, a quasi 60 anni, il sogno è sempre quello: continuare a illustrare libri per ragazzi! Possiede una matita-amica-degli-animali che usa soltanto per i disegni LAV... Ama passeggiare d’inverno sulla spiaggia e a primavera nella campagna in cui vive.